01. Ricerca
Laura Bordin - RESEARCH CHAPTER - 1
Fig.1 - Google Maps. Un esempio di localizzazione.
01. Localizzazione Location-based Negli ultimi anni la localizzazione é diventata uno dei services servizi piú richiesti sui dispositivi mobili: da prodotto di elite, montato su vetture di lusso, i navigatori gps sono diventati un gadget molto diffuso, grazie al lancio di dispositivi portatili e dal prezzo sempre più abbordabile. Prezzo che é sceso ulteriormente grazie all’integrazione e alla diffusione di tali sistemi nei telefoni cellulari. Le tecnologie di localizzazione inserite nei telefonini sono state considerate in principio un utile strumento per consentire, ad esempio, la rapida individuazione di un utente che chiama un servizio di emergenza: negli Usa, per esempio, le compagnie wireless hanno l’obbligo di sviluppare sistemi di emergenza basati su GPS sempre più accurati e queste disposizioni hanno aperto la strada a servizi commerciali che vanno ben al di là della localizzazione in caso di emergenza. Di conseguenza la domanda di servizi basati sulla localizzazione geografica (Location-based services, LBS) è cresciuta e cresce sempre di più, e operatori e costruttori hanno dato vita a un mercato finora inesplorato. Durante la mia ricerca mi sono soffermata molto sull’analisi delle applicazioni per iPhone basate sulla localizzazione e le ho categorizzate in quattro diverse specie (dalla più complessa alla più semplice), di cui andró a presentare un esempio. Quattro • Navigatori e mappe interattive: probabilmente categorie di i primi servizi Location-based per dispositivi mobili. applicazioni Spesso si tratta di un semplice adattamento del comune navigatore GPS alla piattaforma mobile, anche se negli ultimi tempi si sta andando verso funzionalità e interazioni molto più complesse.
2 - Laura Bordin - RESEARCH CHAPTER
• Localizzatori di servizi multipli: pensati per chi si trova in una città nuova o per chi vuole scoprire nuove mete all’interno della propria, offrono un sistema di ricerca per categorie di servizi (ristoranti, hotel, bar, farmacie, ...). • Localizzatori di un singolo tipo di servizio: si tratta di applicazioni molto simili a quelle della categoria precedente, ma permettono di trovare i diversi esercizi di una sola tipologia (per esempio solo ristoranti, solo hotel, ...) • Localizzatori semplici: si tratta di applicazioni di base che forniscono unicamente l’indirizzo in cui si trova al momento l’utente. Navigatori e Un tipico navigatore è formato da un display in cui mappe viene visualizzato il percorso da seguire, in genere con interattive funzionalità touch screen per consentire all’utente di interagire con il sistema, e un altoparlante attraverso cui vengono fornite indicazioni verbali sul percorso. Lo stesso genere di funzionalità è stato integrato nei cellulari con espliciti riferimenti anche all’interfaccia grafica originale. Alle capacità di base, però, sono state aggiunte funzioni sempre più complesse e coinvolgenti per l’utente: Mappe, installato su tutti i modelli iPhone, purtroppo viene tuttora scambiato per un’applicazione che si limita a dare indicazioni stradali per raggiungere un indirizzo di destinazione, forse proprio a causa di una grafica troppo simile a quella dei comuni navigatori satellitari. In realtà le capacità di questa applicazione sono molto più di questo: per esempio permette di creare gruppi di contatti con gli indirizzi e i numeri di telefono dei servizi utili che saranno facilmente rintracciabili al momento necessario. Localizza la posizione dell’utente in modo rapido e preciso usando il GPS, le
Laura Bordin - RESEARCH CHAPTER - 3
Fig.2 - Mappe e Bussola diApple. Due servizi inclusi in ogni iPhone.
Localizzatori di servizi multipli
Localizzatori di una singola categoria di servizi
Fig.3 - AroundMe di TweakerSoft.
reti Wi-Fi e i ripetitori cellulari e ti permette di marcare la tua posizione con un segnaposto o condividerla con gli altri via e-mail o MMS. Puoi scegliere tra quattro tipi di visualizzazione: mappa, vista satellitare, ibrida e Street View. Inoltre entra in un certo senso nella categoria successiva dal momento che si possono ricercare luoghi partendo non solo dall’indirizzo, ma anche da una parola chiave. Ad esempio, digitando la parola “caffè”, Mappe visualizzerà tutti i bar della zona. Una volta trovato quello che si cercava, si può toccare il numero di telefono per chiamare direttamente o l’indirizzo web per aprire il sito in Safari, oppure aggiungere entrambi i dati a Contatti per averli sempre pronti. I localizzatori di servizi permettono di trovare velocemente informazioni relative al luogo in cui si trova l’utente. AroundMe, per esempio, applicazione per iPhone, realizzata da TweakerSoft, identifica la posizione dell’utente e permette di scegliere il bar, la banca, la stazione di servizio, l’ospedale, l’hotel, il cinema, il ristorante, il supermercato e i taxi più vicini da una lista, completa di informazioni sulla distanza dalla posizione dell’iPhone da cui è partita la ricerca. Come in Mappe, ogni ricerca permette di vedere la posizione su una mappa, seguire il percorso, aggiungere il servizio ai Contatti oppure inviarla via email. Inoltre nella lista “Qui vicino” si possono trovare informazioni, estratte da Wikipedia, relative alle cose vicine al luogo in cui è situato l’utente. I localizzatori di un singolo servizio, come già accennato, sono in tutto e per tutto simili alle applicazioni della categoria precedente, ovvero partono dalla posizione dell’utente per trovare e visualizzare in qualche modo una lista di esercizi appartenenti a una categoria
4 - Laura Bordin - RESEARCH CHAPTER
Fig.4 - Urbanspoon.
Fig.5 - DoveSto di serenaware.com.
di servizi. La scelta di posizionarli in una categoria a parte è data principalmente da due fattori: il primo è personale, e riguarda il fatto che molto probabilmente la mia applicazione sarà di questo tipo, il secondo, più generale si basa sulla considerazione che una sola categoria di servizi da identificare permette al designer di concentrarsi sui dettagli. Per dirlo in modo più chiaro, le applicazioni che mirano a cercare tutti i servizi utili a un cittadino sono forse di maggiore aiuto all’utente, ma sono costrette a limitarsi nella costruzione dell’interfaccia: un applicazione che localizza ospedali e bar allo stesso tempo, difficilmente può permettersi di costruire un linguaggio visivo troppo complesso: il mood dell’applicazione è costretto a rimanere neutrale proporzionalmente a quanti servizi diversi ne fanno parte. La creazione di un prodotto utile, ma allo stesso tempo piacevole da usare, credo sia necessaria per emergere dal mare di applicazioni che vanno ad alimentare quel fiume in piena che è l’Apple store e in generale il mercato di applicazioni per la telefonia. Urbanspoon, che purtroppo non è ancora stato implementato per l’Italia, si limita alla localizzazione di ristoranti, ma la sua interfaccia e il sistema d’interazione ne fanno un prodotto piacevole anche solo da mostrare agli amici! Per iniziare una ricerca non è necessario selezionare un parametro o un filtro: nell’indecisione si può lasciar decidere tutto al caso: scuotendo il telefono si mette in azione una slot machine che alla fine fornirà indicazioni sulla zona della città, il tipo di cucina e il prezzo medio per persona. Se si è soddisfatti si può chiamare direttamente il ristorante per prenotare un posto, altrimenti si tenta ancora la sorte, agitando un’altra volta il telefono. Una volta provato un ristorante si può lasciare un
Laura Bordin - RESEARCH CHAPTER - 5
giudizio e compararlo con quello dei propri amici. Localizzatori Infine i localizzatori semplici, utili, ma forse un po’ semplici scarni, aiutano l’utente a determinare la sua posizione. DoveSto di serenaware.com, trasforma le coordinate geografiche GPS in indirizzi stradali e permette all’utente di inviarli via email assieme al link che apre Google Maps su di essi. Sebbene difficilmente si facciano ricordare, queste applicazioni sono la base di tutte le applicazioni di localizzazioni complesse.
6 - Laura Bordin - RESEARCH CHAPTER
Fig.6 - YouTube. Il servizio offerto da YouTube esiste soprattutto grazie alla creazione dei contenuti da parte degli utenti.
02. Condivisione e creazione dei contenuti Il Web 2.0 La nascita del Web 2.0 e delle applicazioni ad esso legate, ha portato alla luce il bisogno degli utenti di comunicare i propri pensieri e le proprie esperienze al mondo: la facilità d’uso e la grande interattività di tali servizi hanno permesso a tutti gli utenti del web, anche a quelli non esperti, di compiere i primi passi nella creazione di community attraverso forum, sui blog, fino a decidere di condividere giudizi e lavori su siti come YouTube, Flickr o Issuu. Ormai la gran parte dei contenuti sono formati dagli utenti che ne fruiscono: il sistema one-to-many, in cui il proprietario del servizio lo usava per parlare a senso unico a un pubblico di internauti, è stato capovolto, lasciando spazio al più democratico many-to-many, in cui ognuno può trovare il proprio spazio: c’é chi mostra le foto della vacanza su Flickr, chi valuta un video su Youtube e chi inserisce una definizione nell’ormai famosissima Wikipedia. Il fenomeno iniziato nel web si è presto diffuso sui cellulari, che, se possibile, permettono una condivisione ancora più veloce dei contenuti: si pensi al semplice processo di condivisione di una fotografia tramite Flickr: dopo aver fatto la foto con la macchina fotografica, bisogna scaricarla sul computer, collegarsi a internet, e infine uploadarla sul sito. Con un cellulare si ha già tutto ciò che serve: è macchina fotografica, ha una propria capacità di memoria, si può connettere a internet. Il contenuto Gli sviluppatori dei servizi location-based sono tra i più creato dagli interessati a favorire la creazione dei contenuti da parte utenti degli utenti e infatti molte delle loro applicazioni prevedono un lato interattivo in questo senso: dopo aver dato
Laura Bordin - RESEARCH CHAPTER - 7
le indicazioni utili al raggiungimento di un ristorante, si chiede all’utente di lasciare una valutazione e un commento circa l’ambiente che si è trovato. In alcuni casi l’applicazione non esisterebbe senza il contributo degli utenti: Platial, sviluppatore di Nearby, per esempio, descrive così la sua applicazione “Puntate a milioni di informazioni, fotografie e storie legate a ogni luogo, scritte da persone che vivono nei dintorni [...] Non è necessaria nessuna registrazione! Platial vuole che chiunque nel mondo possa avere un accesso libero per aggiungere e scoprire nuovi luoghi.” E tra le caratteristiche c’è anche la possibilità di lasciare “tesori nascosti, graffiti virtuali e messaggi d’amore ovunque sulla Terra.” Platial, nello specifico, offre anche un’applicazione webbased sul sito http://platial.com/ per permettere anche a chi non possiede un iPhone di condividere i propri messaggi e suggerire nuovi luoghi da scoprire. Lati negativi Il fenomeno di info-sharing, però, porta con sè anche dei lati negativi: la troppa democrazia e l’estrema libertà che ne derivano hanno portato all’apertura di milioni di siti che non vengono quasi mai utilizzati, e alla creazione di doppioni per quanto riguarda i contenuti (basti pensare ai gruppi di Facebook: esistono innumerevoli gruppi di fans della “Mamma”, ma non ne basterebbe uno che raccogliesse gli utenti di tutti?). L’inquinamento del web, potrebbe diffondersi, se non si sta già diffondendo, anche nei contenuti delle nuove applicazioni per smartphone, che si basano sugli stessi presupposti. Per questo motivo, a mio parere, una buona applicazione deve prevede un sistema di creazione dei contenuti da parte degli utenti, che, attraverso alcune limitazioni o accorgimenti, evitino la moltiplicazione e la sovrascrittura di contenuti.
TO BE COMPLETED 8 - Laura Bordin - RESEARCH CHAPTER
Fig.7 - Turisti in coda in piazza S. Marco.
Il mercato museale Il contesto che ho scelto per ambientare una nuova applicazione è quello dei musei di una città (per il momento Venezia). Il patrimonio artistico, storico e culturale italiano è molto ricco e variegato ed i musei per coinvolgere il pubblico e divulgare la cultura, svolgono numerose attività: mostre, visite guidate, laboratori ed attività didattica per scuole, famiglie e gruppi, pubblicazioni, conferenze e convegni e sono per questo ben disposti verso le novità che possano riavvicinare il grande pubblico alla memoria storica e culturale dell’Italia. Stato dell’arte Per questo motivo una parte importante della mia ricerca é stato verificare che cosa esiste già e quali siano le potenzialità non ancora sfruttate in questo campo (soprattutto nel nostro paese). Con mia grande sorpresa la maggior parte delle applicazioni riguardanti il settore museale si concentra sull’interno del museo (guide, giochi, attività educative) lasciando un buco nelle applicazioni dedicate alla scoperta dei musei dal loro esterno: non esiste un’applicazione di localizzazione specifica come Urbanspoon per i ristoranti. I servizi di localizzazione dei musei esistono, ma sono integrati in applicazioni di ricerca che coprono diverse aree, come AroundMe e Nearby. Obiettivi Il mio punto di partenza è il provare a fondere le due cose: ovvero creare un’applicazione che si occupi di accompagnare il visitatore fino all’ingresso del museo (grazie alla visualizzazione delle indicazioni sul display e alle informazioni lasciate da altri utenti) e che continui a seguirlo anche all’interno, dando la possibilità di fruire di varie attività educative da svolgere durante la visita.
TO BE COMPLETED Laura Bordin - RESEARCH CHAPTER - 9