Portfolio architettura_ITA

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LAURA BASELLO Portfolio d’architettura



Sono una giovane architetto, laureata in Architettura delle Costruzioni presso il Politecnico di Milano nel 2016, con una tesi sull’espansione del campus dell’Harvard University a Boston. In questi anni ho avuto la possibilità di indagare l’architettura a varie scale, dall’urbanistica agli interni e di accrescere le mie capacità in modo trasversale, dal concept al progetto architettonico, fino allo studio di dettagli. Sono una persona entusiasta ed ambiziosa. Mi piace affrontare nuove sfide e confrontarmi nel lavoro di gruppo: credo infatti nell’importanza dello scambio di opinioni e punti di vista, per garantire il successo del processo di progettazione. Con questo portfolio vorrei raccontare me stessa e le mie capacità mediante una selezione dei progetti più significativi di cui mi sono occupata.



PROGETTI pag. 6

01. Sezioni e cavità , Boston | ARCHITETTURA

pag. 20

02. La Grande Brera, Milano | ARCHITETTURA

pag. 30

03. Una piazza per Parigi, Parigi | URBANISTICA

pag. 36

04. Sound Park, Milano | INTERNI


2016 Tesi di laurea magistrale Secondo classificato, Premio di laurea “Michele Silvers”, VI edizione

SEZIONI E CAVITÀ Relazioni urbane e continuità spaziale tra il nuovo campus scientifico dell’Harvard University e il distretto di Allston In collaborazione con Giorgio Gatti

Boston | Allston, Harvard University Il programma di espansione della Harvard University a Boston, oltre il Charles River, si configura come occasione di riflessione sul rapporto tra il territorio e l’ Università. Obiettivo del progetto è orientare mediante nuove dinamiche e diverse gerarchie il nuovo Enterprise Research Campus all’ interno di una città costruita da macrostrutture urbane naturali: Emerald Necklace e Charles River. Grazie a una strategia di riformulazione delle maglie - ora eterogenee e sregolate – viene fondato un elemento architettonico di scala vasta che si sviluppa come una sequenza volumetrica di edifici pubblici, da Nord a Sud lungo la Stadium Way (fino alla Boston University). Questo dispositivo è in grado di porsi come dorsale strutturante il futuro sviluppo della città e meccanismo di connessione trasversale tra Cambridge ed Allston, proprio dove l’ intelaiatura urbana appare meno consistente. La minuziosità del tessuto residenziale esistente viene accolta con i suoi tracciati da un macrosistema di corti concatenate dal carattere pubblico, che media il rapporto con la città universitaria e i suoi nuovi assi. Tre ampi cunei naturali si inseriscono trasversalmente alla strip pubblica ancorandola al territorio: pause

morbide declinate rispetto all’ immediato contesto, che arricchiscono l’ inventario architettonico della struttura principale. Vengono intese come occasioni preziose per generare elementi architettonici di eccezione; proprio qui si colloca l’ architettura che è stata sviluppata. Un ponte abitato di 160 metri, che sancisce l’ avvicinamento dell’adiacente quartiere residenziale con il distretto accademico; ciò grazie alle due strutture basamentali di comunicazione culturale, che mediano il rapporto tra il suolo urbano e quello sopraelevato. L’ edificio viene sviluppato considerando una sequenza di spazi in comunicazione. Nella parte inferiore, il nuovo suolo sospeso ospita la biblioteca e mediateca del distretto in progetto, al di sopra una copertura abitata con spazi per conferenze e meeting per la comunità scientifica. Nel mezzo, la materia viene erosa e livellata così da disegnare il percorso spaziale longitudinale interno come grande cavità che attraversa tutto l’ edificio. Interpretato come un’ infrastruttura urbana: luogo di relazione, scambio e incontro su più livelli, in grado di rafforzare una continuità che si costruisce fin dalla scala territoriale.

lab | Progettazione e costruzione dell’architettura 2 6

prof | Emilio Battisti, Francesca Battisti


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• IL SISTEMA TERRITORIALE Dalla strip costruita alle spine verdi per generare una nuova visione di campus universitario, integrato alla cittĂ

Lo stato di fatto

La strip costruita, le spine verdi, le interferenze architettoniche

I blocchi adiacenti la strip

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DALLA SCALA LOCALE A QUELLA ARCHITETTONICA

La costruzione della continuità, un percorso longitudinale che scava la macrostruttura di edifici pubblici risalendo in essi nella testata

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• La copertura abitata

IL PERCORSO PUBBLICO

L’edificio-ponte una “infrasruttura” con sezioni e cavità in sequenza

Lo spazio continuo

Il piano pubblico

sale esposizioni Il suolo sospeso

L’attacco a terra

Sala esposizioni

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terrazza


a pubblica

sala esposizioni

sala mostre

salette mostre temporanee

lounge auditorium

Lounge auditorium, salette mostre

forum

“belvedere” sul parco

laboratori creativi

“Belvedere” sul parco

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• IL LINGUAGGIO La materia viene erosa, scavata, livellata e levigata, accettuando la forte componente volumetrica

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• IL DETTAGLIO COSTRUTTIVO Una struttura a ponte oltre la Stadium Way

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2015

LA GRANDE BRERA “Un’architettura per l’apprendimento” integrata nella città, come elemento propulsore della trasformazione urbana In collaborazione con Giorgio Gatti

Milano | Caserme Mascheroni-Montebello I siti militari delle caserme, estranei ed isolati rispetto la città, si confrontano sui vari lati, ora cinti da muri, con tessuti e suoli eterogenei, costituendo un punto di nodo tra la città consolidata e l’edilizia residenziale del ‘900, tra suoli verdi e suoli duri. All’interno di una logica di riconversione dell’area si propone un intervento di ricucitura delle parti. Un suolo morbido sfonda a nord l’isolato, diventando il tassello finale di un sistema di parchi urbani che si sviluppa da est verso ovest; il costruito si confronta con gli edifici esistenti vincolati e si articola secondo una forte componente volumetrica, attraverso la quale si riprende l’isolato denso. Il nuovo complesso si pone così l’obiettivo di mediare il passaggio dal tessuto

compatto alle aree in trasformazione che si incontrano verso la periferia. Il piano terra completamente vetrato viene disgregato in piccoli volumi (adibiti a funzioni commerciali o spazi comuni per gli studenti) così da garantirne la totale permeabilità e apertura. Si genera una continuità di percorrenze a partire dalla cortina stradale su cui si affacciano le residenze studentesche a sud (scavate sul fronte da due grandi “portali”), agli spazi di rappresentanza dell’università fino a quelli più informali quali l’area a parco. Quest’ultima si insinua nell’edificio e genera una corte pubblica al suo interno. Al di sopra si distribuiscono i volumi più materici (rivestiti in pannelli metallici) che ospitano le aule dell’università, collegati tra loro attraverso un piano comune distributivo.

lab | Progettazione e costruzione dell’architettura 1 20

prof | Emilio Battisti, Francesca Battisti


Il quadrante Nord-Ovest di Milano Il tessuto urbano e le emergenze morfologiche

Il costruito Dall’isolato compatto a quello aperto, dal consolidato alla trasformazione

Gli spazi aperti Suolo morbido e duro alle varie scale

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laboratori scenografia

residenze studentesche auditorium

• LA PERMEABILITÀ DEL PIANO TERRA

laboratori pittura e scultura

biblioteca

galleria d’arte aule didattiche

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• IL COMPLESSO DELL’ACCADEMIA

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• LE RESIDENZE STUDENTESCHE

Cellule abitative singole

Aggregazione di cellule abitative

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• IL DETTAGLIO COSTRUTTIVO

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2014

UNA PIAZZA PER PARIGI Progettazione di un nuovo sistema di spazi pubblici tra la rue de Rennes e la Gare Montparnasse In collaborazione con Valentina Cianflone, Giorgio Gatti

Parigi | Montparnasse Ogni anno 29 milioni di pendolari camminano per i cunicoli che attraversano la Tour Montparnasse e i sotterranei della grande piastra commerciale che la fronteggia. Quest’ultima abita Parigi come un cartellone pubblicitario in ferro e calcestruzzo. L’attacco a terra impermeabile e l’anonima copertura a terrazza, aiutano i passanti a guardare distrattamente le grandi scritte appese al rivestimento. Tutto funziona sotto il livello zero, dalla stazione alle linee metropolitane, dove i flussi di pendolari dalla città alla periferia (e viceversa) si scambiano con la velocità dei trasporti. Il piano terra viene eliminato, il parcheggio interrato portato in copertura a sostituire l’attuale piastra commerciale che a sua volta viene spinta in profondità tra i pendolari metropolitani. Un unico spazio fluido, invadendo il basamento della torre, lega Boulevard

di Montparnasse alla stazione, la cui accessibilità viene consentita dal piano interrato dove si crea un nuovo fronte in continuità con l’esistente. Si scoperchia e si inverte lo spazio occupato precedentemente dal centro commerciale, assecondando i ritmi della città con l’ordinamento dei flussi e la ricollocazione dei volumi (100000 mc). Si progetta per Parigi un grande contenitore di velocità e di attività diverse, sotto il livello zero, ma costantemente aperto a un dialogo con la città e le sue percorrenze. La scala architettonica della nuova piastra recupera la dimensione urbana, schiacciata dall’altezza della torre, con un linguaggio essenziale: grandi travi reticolari invadono lo spazio a quote alte riducendo gli appoggi a terra; il neutro rivestimento interno in vetro, insieme a una copertura interattiva retro-illuminata, garantisce la totale variabilità dello spazio, dove sono le persone a determinarne la qualità.

lab | Progettazione urbanistica 30

prof | Nicola Russi


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Strategie di progetto

Stato di fatto

Eliminazione della piastra commerciale

Inversione e ricollocamento di parcheggi in copertura e commercio nel livello interrato

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2012 Menzione, Workshop “OneManLiving”

SOUND PARK Un “piccolo spazio per abitare” e rivitalizzare aree marginali In collaborazione con Amedeo Noris, Federica Torri

Milano | Bovisa

Il tema della musica viene indagato come strumento per il divertimento e lo svago di grandi e piccini, che può anche diventare luogo di sperimentazione collettiva e rivitalizzazione di parti di città degradate. Sound Park consiste in un sistema di tre moduli, studiati in rapporto alle dimensioni del corpo umano (così da poter essere alla portata di tutti). La mobilità resa possibile da cerniere poste all’estremità della struttura, la rendono flessibile rispetto al contesto: per questo

lab | Architettura degli interni 1 36

motivo risulta poter essere inserita in qualsiasi ambito, non solo urbano, ma anche architettonico. Il sistema da chiuso occupa la superficie di un solo posto auto, mentre una volta aperto, le attrezzature sono accessibili sia dall’interno che dall’esterno. I moduli si differenziano per materiali (sebbene la struttura portante sia interamente costituita da profili a L, bullonati tra di loro), per tipo di suono (corde, percussioni...) e per il grado di permeabilità dei rivestimenti.

prof | Yuri Mastromattei, Michele Ugolini


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GRAZIE !



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