Settimanale digitale • Anno 3 • Numero 86 • 24/5/2019
Supplemento settimanale a l’Automobile.
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L’Europa è poco “verde”. PAOLO BORGOGNONE ■ Quasi ovunque la campagna elettorale per le elezioni europee ha visto l’assenza dei temi ambientali. Il cambiamento climatico sembra solo sfiorare l’agenda politica dei futuri membri del Parlamento di Strasburgo. Auto compresa. Eppure il settore è in grande fermento per rispondere alle sollecitazioni dell’Unione che ha già spinto verso una legislazione restrittiva sulle emissioni di CO2 dei veicoli che dovranno scendere entro il 2030 del 37,5% (rispetto ai valori del 2020). In attesa del nuovo Europarlamento che
potrebbe anche cambiare le carte in tavola, l’industria automobilistica ha investito nell’elettrificazione centinaia di miliardi di euro. Il problema ovviamente riguarda anche il resto del mondo. La Cina ha imboccato lo stesso percorso e, non a caso, i costruttori europei vedono nel mercato elettrico di Pechino un modo per ammortizzare gli investimenti. In America la situazione è più incerta: le elezioni sono lontane ma la campagna elettorale è già iniziata con una contrapposizione tra chi difende lo status quo e chi invoca, invece, quella “rivoluzione verde” che in Europa, nonostante il vuoto nella campagna elettorale, tutti speriamo inizi presto.