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Settimanale digitale • Anno 1 • Numero 7 • 01/09/2017
L’altra scuola di Francoforte
FRANCESCO PATERNÒ ■ Al Salone di Francoforte, dal 14 al 24 settembre, i pensatori dell’industria dell’auto faranno scuola a sé. L’obiettivo è vendere sempre al meglio i nuovi prodotti, ma nel pieno di una trasformazione epocale per il settore che va dall’elettrificazione alla guida autonoma. E ci vuole intelligenza (non ancora artificiale, anche se quasi ci siamo) per affinare tecniche di marketing, sviluppare modelli che piacciano anche a chi, come molti giovani, l’auto sembra non piacere più, tenere in piedi un business miliardario che brucia valore e dai margini incerti. La partita è
così complessa che al salone tedesco, dove i tre gruppi di casa Bmw, Daimler e Volkswagen la fanno da padroni con stand grandi come astronavi, diversi costruttori quest’anno non si presenteranno. Assenti ben 9 marchi, fra i quali Fiat e Alfa Romeo, una scelta basata innanzitutto sul risparmio dei costi: quanto conviene oggi partecipare a un evento di questo tipo? La Ferrari, che corre in borsa, in pista e sui mercati, ha deciso invece di esserci. E di servire qui in anteprima l’erede della California, la Portofino, nome assolutamente inedito per quelli di Maranello. C’è molto altro a Francoforte, ma una nuova Rossa vale sempre più di una messa. 1 Settembre 2017 ·
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