l'Automobile Week n. 82

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Settimanale digitale • Anno 3 • Numero 82 • 19/4/2019

Supplemento settimanale a l’Automobile.

INNOVAZIONE I MOTORI I LIFESTYLE

Insieme a batteria. EDOARDO NASTRI ■ Usa e Cina: due rette parallele che i concomitanti Saloni di New York e di Shanghai fanno eccezionalmente incontrare sull’elettrificazione dell’automobile. Un segmento di mercato che non conosce crisi in entrambi i Paesi, anche se in Cina per la prima volta le vendite globalmente sono in discesa: dopo 19 anni, il 2018 ha chiuso in negativo (-2,8%) e per il 2019 si prevede – se andrà bene – una crescita zero. Continuano invece ad aumentare le vendite delle elettriche: rispetto allo scor-

so anno, i dati indicano un +50% negli Usa e un +68,8% in Cina. Anche se i numeri delle auto a batteria rimangono ancora bassi (con quote dell’1,2% negli Usa e del 2,8% in Cina), l’interesse per la mobilità a zero emissioni è forte in entrambi i Paesi. Nonostante – o forse anche per questo – gli attuali piani di incentivi statali per favorire l’acquisto di questa tipologia di veicoli stiano terminando. Ma niente esclude che i sussidi possano tornare: la Cina non può permettersi uno stop e la California tira dritto sfidando l’amministrazione Trump.

L’AUTOMOBILE WEEK TORNA VENERDÌ 3 MAGGIO


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BUSINESS

Usa e Cina, sulla stessa strada (elettrica). EDOARDO NASTRI

■ Usa e Cina, due mondi diversi, due rette parallele che non si incontrano mai. O forse no. Un probabile terreno comunec’è e risponde al nome di auto elettrica. L’interesse per le vetture a zero emissioni sembra crescere costantemente in entrambi i Paesi, anche grazie alle politiche di agevolazione fiscale e di incentivi statali messi in atto dai governi per favorire l’acquisto di veicoli elettrici o elettrificati. Il mercato dell’auto negli Stati Uniti ha chiuso il 2018 in lieve rialzo rispetto a quello precedente. Dei 17 milioni e 334mila unità immatricolate, 208mila sono auto elettriche (+50% rispetto al 2017). I numeri sono ancora molto bassi, al momento parliamo solo dell’1,2% del venduto, ma gli analisti prospettano una crescita sostenuta di questi veicoli per il futuro. Nel 2020 si prevede che le elettriche negli Usa saranno 350mila per arrivare a 1,1 milioni nel 2025. California regno a batteria Al momento attuale la più grande concentrazione di vetture a zero emissioni è in California. Di tutto l’immatricolato a batteria americano più del 59% è infatti consegnato a clienti che risiedono nello Stato della costa occidentale. Il neo eletto governatore Gavin Newsomha dichiarato di voler proseguire la battaglia portata avanti dal suo predecessore Jerry Brown a favore della mobilità sostenibile. Anche alla faccia di Washington. Vista la totale diversità di approccio alla questione ambiente si prevedono, infatti, scintille con Donald Trump. Gli incentivi all’acquisto di auto elettriche in Usa subiranno un netto

taglio: fino al 30 giugno il bonus si ridurrà del 50% (a 3.750 dollari); nei sei mesi seguenti scenderà a 1.875 dollari per azzerarsi completamente dal 1 gennaio 2020. Sono al vaglio del Congresso alcune proposte che chiedono di prolungare la durata degli incentivi. Ma i rami del Parlamento sono divisi. Staremo a vedere. Uno dei volti della Cina La mobilità elettrica è uno dei mille volti della Cina. Il più grande mercato di auto al mondo ha chiuso il 2018 in ribasso del 2,8% rispetto ai dodici mesi precedenti. A fronte di un immatricolato di 28 milioni e 81mila unità, le elettriche pure sono 788mila,in crescita del 70% rispetto al 2017. Se si contano anche le ibride plug-in, che in Cina sono meno appetite delle EV e i mezzi commerciali a zero emissioni, si arriva a 1 milione e 256 mila veicoli elettrificati. La Repubblica popolare al momento fornisce agevolazioni economiche per l’acquisto di elettriche ed elettrificateche, come succede negli Usa, verranno ridotte entro la fine del 2020. Gli osservatori ipotizzano quindi una lieve flessione del mercato per il prossimo anno anche per questa tipologia di veicoli, vista la contrazione generale del mercato del 2018. Le analisi prevedono comunque che entro il 2025 il 25% dei mezzi privati circolanti nel paese sarà elettrico. Cina e Usa sono agli antipodi per struttura sociale e pensiero fondante, ma sembra che la politica legata allo sviluppo e alla diffusione delle vetture a zero emissioni si assomigli parecchio tanto da potersi sovrapporre. Così lontani, così vicini. 19 Aprile 2019 ·

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BUSINESS

New York, un Salone difficile. PAOLO ODINZOV

generazioni di Mercedes GLS e Toyota Highlander, caratterizzate da un abitacolo a 7 posti e proposte anche con motorizzazioni elettrificate. Oppure la lussuosa Lincoln Corsair, modello a ruote alte estremamente compatto del lussuoso brand di Ford. E la nuova della Subaru Outback che abbandona il tradizionale 6 cilindri da 3.6 litri per adottare un più piccolo quattro cilindri turbo da 260 e 182 cavalli. Mentre Maserati punta a sorprendere, per riguadagnare il terreno perso ultimamente anche in Usa, con la Levante S Q4 Gransport 2019 vestita nell’abitacolo da Ermenegildo Zegna. Berline e supercar Non mancano poi ad animare New York diverse berline esclusive e potenti, come pure rombanti supercar. Tra queste la Genesis G90, ammiraglia di punta del top brand Hyundai. Le sportive Mercedes Amg A 35 e CLA 35 e la Porsche 911 Speedster. Concept e prototipi Infine tanti prototipi. Regine della categoria a rubare gli sguardi al Salone americano sono la Hyundai Venue che prefigura un futuro crossover compatto lungo 4 metri del marchio. E la Kia Habaniro, anche lei destinata ad arricchire il segmento dei piccoli suv e caratterizzata da una linea avveniristica che apre un nuovo corso di design per la Casa coreana.

BUSINESS ■ Oltre un milione di visitatori attesi e più di mille veicoli sistemati lungo 90mila metri quadrati di esposizione: sono questi i numeri del Salone di New York che si svolge dal 19 al 28 aprile. Lo show della Grande Mela anche quest’anno proverà a rubare la scena al Motor Show di Shanghai, in programma quasi in concomitanza dal 16 al 25 aprile e aperto ogni due anni dal 2004 in alternanza con il Salone di Pechino. La mostra d’oltreoceano dovrà inoltre come da tradizione spartirsi la torta e fare i conti, quanto a partecipazione delle Case e del pubblico, con le altre rassegne americane che trattano il settore all’auto e godono al momento di maggiore visibilità. In ordine di apertura il Ces di Las Vegas ormai invaso anche dai costruttori di vetture, il Naias di Detroit e il Los Angeles Auto Show.

Shanghai, il Salone parla europeo. FRANCESCO PATERNÒ

Le politiche ambientaliste di Bill de Blasio Quello di New York è poi questa volta un salone destinato per forza di cose a prestare il fianco a polemiche e discussioni, viste le recenti politiche ambientaliste del sindaco della città Bill de Blasio. Da ultimo l’intenzione di imporre una tassa sul traffico a chiunque voglia recarsi a bordo del proprio veicolo sotto la 60esima strada, ovvero al confine tra la zona “Upper” (East o West) e Midtown alle pendici di Central Park già chiuso definitivamente alle auto dal luglio 2018. Suv e crossover in prima linea Tra le novità pronte a farsi ammirare in anteprima dento le enormi hall del Jacob Javits Convention Center sul lato ovest di Manhattan ci sono soprattutto suv e crossover. Del resto non poteva andare altrimenti, visto che gli Usa sono la terra d’origine di questo tipo di veicoli. Ad esempio le nuove 4

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■ SHANGHAI – Il primo mercato al mondo sia di veicoli tradizionali che elettrificati continua a perdere colpi nel primo bimestre dell’anno, anche se è difficile crederlo sotto i riflettori di un Salone – chiamato Auto Shanghai,


aperto al pubblico fino al 25 aprile – che luccica in ogni angolo della sua immensità e zeppo di novità. Meno difficile è credere che qui l’elettrificazione continui a piacere: è l’unico più nelle vendite sempre del primo bimestre, addirittura un +99% rispetto allo stesso periodo del 2018. Secondi i dati dell’associazione dei costruttori, la Caam, al di là di ibride plug in ed elettriche in gran spolvero, se da una parte c’è un calo delle vendite di auto nei primi due mesi del 2019 del 18%, dall’altra si registra anche una crescita di quota nel trimestre del gruppo Volkswagen del 6,3%, del gruppo Bmw del 10%, del gruppo Mercedes del 2,6%. A danno dei rivali cinesi e americani, che perdono terreno. Il mini suv elettrico di Renault I francesi di Renault e di Psa sono anche loro in difficoltà, ma i primi si sono presentati con il loro nuovo numero uno Thierry Bolloré e con il loro primo mini suv elettrico destinato innanzitutto a questo mercato, lo City K-ZE visto in forma di concept al Salone di Parigi in ottobre e ora messo in vendita in Cina entro la fine dell’anno. Prodotto a Shiyan in una delle tre joint venture operative (qui con Donfeng e Nissan), la eGT New Energy, e una quarta in costruzione, il modello non è che l’inizio: “Entro il 2022 – ha detto Bolloré – produrremo in Cina nove nuovi veicoli, la maggior parte suv, di cui tre elettrici”, facendo sospettare che il baby suv – come “prodotto globale” – potrebbe essere venduto un giorno anche in Europa, anche se per ora non c’è nessuna data. Obiettivo di vendita globale del gruppo Renault in Cina: passare dalle 217.000 unità del 2018 alle 550.000 entro il 2022. Tedeschi alla carica Il gruppo Volkswagen brilla sotto il cielo di Shanghai, essendo l’intera Cina mercato chiave per gli enormi investimenti sull’elettrificazione decisi a Wolfsburg dal ceo del gruppo Herbert Diess, presente al Salone. Al suo fianco Stephan Wöllenstein, boss di Volkswagen Group China, ha detto che qui il gruppo tedesco costruirà 11,6 milioni dei 28 veicoli elettrificati promessi per il 2028: “Avremo una gamma completamente elettrificata nel 2019 con l’offerta di 14 nuovi modelli di questo tipo”. Novità Volkswagen, Audi, Mercedes e Bmw Fra le tante novità tedesche, a Shanghai esordiscono il grande suv elettrico Volkswagen I.D Roomzz e il concept Audi AI:ME, prototipo elettrico con guida autonoma di livello 4, ma anche il nuovo marchio per la Cina Jetta con tre proposte. E ancora il concept di suv medio Mercedes GLB che fa da contraltare alla prima mondiale della Bmw X3 M, la versione più “cattiva” del suv compatto. La prima di Huawei I marchi cinesi, che si moltiplicano nonostante la crisi di vendite e un rallentamento dell’economia – sono più di 140 più 28 in joint venture – sono naturalmente venuti in forze. Ma fra tutti vale la pena di segnalare il più conosciuto in Europa che infatti non è di auto: Huawei, colosso del tech, ha un suo stand a Shanghai per la prima volta. Lavora al 5G, cioè all’auto a guida autonoma di domani, sistema per il quale tutti i costruttori – cinesi e non – dovranno presto passare per darsi un futuro.

AUTO E MOTO

Toyota C-HR diventa elettrica. CARLO CIMINI

■ Al Salone di Shanghai (16/25 aprile), Toyota presenta in anteprima C-HR in versione elettrica (insieme alla gemella Izoa prodotta con il costruttore Faw), la prima auto a batteria lanciata in Cina – il più grande mercato al mondo anche per le zero emissioni – dal marchio giapponese. Le vendite inizieranno nel 2020. 13 milioni di elettrificate Nel 2018 in Europa Toyota C-HR – comprese tutte le versioni di motorizzazione (benzina, diesel e ibrida) – ha incrementato le vendite del 23,3% raggiungendo 134.216 unità contro le 108.822 dell’anno precedente, posizionandosi al sesto posto nell’affollato segmento dei suv compatti/crossover. Nel complesso il marchio giapponese ha venduto 13 milioni di auto elettrificate dal 1997, anno in cui venne lanciata la prima edizione della Prius. Toyota calcola di aver contribuito così al risparmio di 103 milioni di tonnellate di CO2. Ibride e non solo Inoltre, nello stand Toyota sono in mostra delle varianti di veicoli elettrici e ibridi come Rav4, Alphard e Vellfire, così come la Corolla plug-in e la Levin. Presentata anche Rhombus, concept car a batteria sviluppata da Tmec, Toyota Motor Engineering & Manufacturing, il dipartimento di ricerca e sviluppo in cinese del costruttore: il prototipo presenta un design quasi inedito, con il guidatore posizionato al centro e i passeggeri sui lati. L’espansione nel Paese del Dragone prevede un totale di 10 modelli in vendita a partire dal prossimo anno. Entro il 2030 l’obiettivo è arrivare a 5,5 milioni di vetture elettrificate immatricolate a livello globale. 19 Aprile 2019 ·

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AUTO E MOTO

Audi AI:ME, autonoma in Cina. LUCA GAIETTA

ri sul divano posteriore riducendo il volume del bagagliaio. Offre inoltre dotazioni esclusive come dei supporti magnetici per fissare bicchieri, sofisticati visori 3D per guardare e gestire contenuti multimediali, un impianto audio “noise compensation” che elimina tutti i rumori provenienti dall’esterno e in ultimo dei cristalli elettro-cromatici per ridurre la luminosità interna e chiudere la visuale dall’esterno. Intelligenza artificiale Potendo disporre di un sistema autonomo di Livello 4, la AI:ME è dotata di volante e pedali e può essere gestita nella guida come una normale auto. Attraverso l’intelligenza artificiale e il “machine learning” permette di interagire con i vari sistemi di bordo in maniera naturale e intuitiva. Utilizza diverse interfacce per il tracciamento dello sguardo, comandi vocali e perfino superfici tattili integrate nei pannelli porta. Oltre a uno schermo oled 3D sistemato nel bordo inferiore del parabrezza. Motore elettrico da 126 chilowatt Sotto la carrozzeria l’Audi AI:ME nasconde un motore elettrico sistemato sull’asse posteriore da 126 chilowatt (170 cavalli), alimentato da batterie calibrate nella capacità di 65 chilowattora in modo da offrire sufficiente autonomia per gran parte degli spostamenti in città nell’arco 20/ 70 chilometri.

■ Audi ha presentato al Salone di Shanghai (16/25 aprile) la concept AI:ME, prototipo che anticipa una possibile e futura vettura elettrica destinata a soddisfare le esigenze di mobilità urbana per un utilizzo anche tramite car sharing. Piccola fuori, grande dentro Lunga 4,30 metri, larga 1,9 metri è alta 1,52 metri, la AI:ME ha un passo di 2,77 metri e contrappone alle dimensioni esterne compatte un abitacolo spazioso e futuristico. Pensata soprattutto per favorire gli spostamenti nelle grandi metropoli asiatiche è equipaggiata con un sistema di guida autonoma di livello 4 che le permette di marciare senza richiedere l’attenzione e l’intervento umano, lasciando agli occupanti la libertà di fare ciò che vogliono a bordo. Per questo offre un’ampia gamma di funzioni high-tech destinate a favorire comunicazione, intrattenimento e relax. Messaggi luminosi Nel design esterno la AI:ME riprende il family feeling dei modelli elettrici Audi con la caratteristica calandra single frame rovesciata nel frontale. Mentre i gruppi ottici e diversi elementi led sparsi in più punti della carrozzeria, realizzata in metallo, alluminio e plastica, hanno il duplice compito di illuminare quando serve la strada e comunicare eventuali messaggi a pedoni e ciclisti proiettandoli anche sull’asfalto. Nell’abitacolo invece la singolare vettura è stata progettata sfruttando una particolare formula indicata dell’Audi come 2+X a sottolineare la modularità degli spazi interni. Cristalli elettro-cromatici Il salottino di bordo prevede in configurazione standard due sedili anteriori e all’occorrenza può accogliere due passegge6

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Un’app per gestirla Pensando ad un impiego della vettura anche tramite car sharing Audi ha già sviluppato un’app che permette non solo di prenotarla ma anche di gestire eventuali personalizzazioni che vanno dalle preferenze della temperatura interna alla disposizione dei sedili.

AUTO E MOTO

Volkswagen, presenta l’ID Roomzz. PAOLO ODINZOV ■ Volkswagen amplia la gamma dei modelli ID a zero emissioni e presenta al Salone di Shanghai (16/25 aprile) l’ID. Roomzz: suv a batteria concepito su misura per soddisfare le esigenze familiari e aziendali. Presentato per adesso sotto forma di concept, si tratta di un veicolo che verrà prodotto in serie a partire dal 2021, destinato inizialmente al mercato cinese. Aria pulita a bordo Lungo circa cinque metri e in grado di ospitare a bordo fino a 7 persone, l’ID. Roomzz ha una carrozzeria carat-


prima volta che le due società uniscono le forze per un progetto di questo tipo. Al Salone cinese c’è anche lo Space-pod, il piccolo robot presentato in anteprima mondiale al Ces di Las Vegas a gennaio. L’automa è stato realizzato per la piattaforma di commercio online Meituan, leader tra le società di servizi asiatiche. “Icona collabora con aziende innovative e in rapida crescita che reinventano la nostra esperienza quotidiana nella consegna e nel trasporto dei beni di consumo. Lo Space-pod per Meituan e il veicolo per JD sono due aspetti dello stesso approccio rivoluzionario alla mobilità urbana e al trasporto di persone e merci”, ha dichiarato Teresio Gigi Gaudio, presidente e ceo dell’azienda torinese. terizzata da forme omogenee e pulite che sembra “derivata da un blocco solido” dice Klaus Bischoff, capo designer Volkswagen. L’abitacolo è realizzato impiegando materiali ecologici, ad esempio i rivestimenti in AppleSkinTM derivati da una materia prima rinnovabile, e utilizza un sistema di filtrazione attiva per garantire la migliore qualità dell’aria anche in caso di forte inquinamento atmosferico. Autonomia fino a 450 chilometri L’ID. Roomzz impiega due motori elettrici per una potenza totale di 225 chilowatt (306 cavalli), può contare su una trazione integrale 4Motion e accelera da 0 a 100 in soli 6,6 secondi per poi raggiungere i 180 chilometri orari di velocità massima (limitati elettronicamente). Ad alimentare il veicolo provvede una batteria da 82 chilowattora che garantisce un’autonomia fino a 450 chilometri e che può essere ricaricata all’80% in mezz’ora tramite colonnine da 150 chilowatt.

Torino, Shanghai e Los Angeles Icona Design è un’azienda tutta italiana, fondata nel 2010 dalle società torinesi Cecomp e Technocad, che si occupa di realizzare stile, ingegneria e produzione di prototipi. L’ultimo progetto presentato è la Nucleus, un veicolo autonomo che ha debuttato al Salone di Ginevra 2018. Oltre al quartier generale di Torino, l’azienda ha aperto congiuntamente altre due sedi a Shanghai e Los Angeles.

Guida autonoma di Livello 4 Il prototipo dispone di un sistema di guida autonoma di Livello 4 che gli consente di viaggiare in modo totalmente automatico senza bisogno di alcun intervento umano. Una volta inserito l’autopilota il conducente può estraniarsi completamente dalla guida, trasformando l’abitacolo della vettura in un salotto grazie ai sedili che possono ruotare di 25 gradi. AUTO E MOTO

Inglesi, Icona, il futuro strategia cinese. d’attacco. INNOVAZIONE

EDOARDO NASTRI

LUCA GAIETTA

■ Il centro stile torinese Icona Design partecipa al Salone di Shanghai (16-25 aprile) con alcuni progetti dedicati alla mobilità del futuro. Il primo è un mezzo autonomo per la logistica e il trasporto merci, realizzato con JD, una delle più grandi aziende di e-commerce cinesi. È la

■ Un Salone quello di Shanghai, in programma quest’anno dal 16 al 25 aprile, che ormai attrae i costruttori premium di ogni nazionalità. Tutti pronti a fare a gara per ritagliarsi spazi nel più grande mercato automobilisticodel mondo unico, non solo per volumi di vetture immatricolate ogni 19 Aprile 2019 ·

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strumentazione totalmente digitale con display da 10 pollici studiata ad hoc per monitorare il funzionamento della propulsione elettrica. La Lotus Type 130 Lotus, come specificato dallo stesso costruttore, al Salone di Shanghai ha “cominciato il cammino per intraprendere un’avvincente nuova eracon l’annuncio della sua prima auto completamente nuova in più di un decennioe prima hypercar interamente elettrica di un produttore britannico”. “Si chiamerà Type 130 – ha detto il ceo Phil Popham – e sarà la Lotus più dinamica della storia, oltre che una vetrina tecnologica del marchio”. anno, ma anche per la rapidità con la quale mutano dinamiche commercialie tipologia di modelli destinati al successo. Complice in questo prima di tutto la massiccia elettrificazionepromossa dal Governo cinese che sta fortemente cambiando usi e costumi dei consumatori e di conseguenza anche delle case automobilistiche. La scossa del Regno Unito Non c’è allora troppo da meravigliarsi, pur se fa notizia, che Aston Martinabbia scelto proprio la rassegna asiatica per presentare la sua prima vettura elettrica. E lo stesso ha fatto arrivando sempre dal Regno Unitola Lotus, appartenente però all’universo Geely Motors, che proprio a Shanghai ha fatto vedere il teaserdella supercarcon cui attaccherà la spina e avvierà l’elettrificazionedel brand. La Aston Martin Rapide E Per la Aston Martin si tratta della versione definitiva della Rapide E, lussosa berlina-coupè a batteriedestinata a essere prodotta in una serie limitata ad appena 155 esemplarinella nuova fabbrica del costruttore di St. Athan. Sviluppata utilizzando lo stesso pianale della Rapide esistente, la Bond cara zero emissioniè stata progettata con l’apporto della Williams Advanced Engineeringe utilizza due motori elettrici sull’asse posteriore che sviluppano in toltale 454 chilowatt(610 cavalli) e una coppia è di 950 newtonmetri. Il tutto per delle prestazioni da record, ovvero una velocità massima di 250 chilometri orarie una accelerazione da 0 a 100 in circa 4 secondi, gestite da una elettronica derivata dalla sportiva Rapide AMRche permette tre modalità di guida. Oltre 320 chilometri di autonomia Ad alimentare la Rapide E provvede un pacco batterie da 65 chilowattoracon circuito a 800 Volt, racchiuso in un involucro in carbonioe che garantisce una autonomia superiore ai 320 chilometri. Questo può fare il pieno di elettroni da colonnine con capacità superiore ai 100 chilowattora, oppure sfruttando il sistema standard di bordo che richiede per la ricarica totale circa 3 ore. Più aereodinamica Esteticamente la Rapide E è subito riconoscibile all’esterno dalla omonima gemella termica per la griglia frontaleal posto dei classici elementi metallici, oltre ad alcuni particolari come lo splitter anterioree il diffusore posteriore, per una maggiore efficienza aerodinamica della carrozzeria. Mentre l’abitacolooffre finiture in fibra di carbonioe una 8

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Solo per pochi La Type 130 sarà anche la prima auto della Lotus nata sotto la proprietà cinese Geely, continuerà una storia lunga 71 anniin cui Lotus ha prodotto auto che hanno fatto scuola tra le vetture ad alte prestazioni. Verrà realizzata in un ridottissimo numero di unità, si parla addirittura di 20, vendute con un listino che secondo voci non ufficiali dovrebbe aggirarsi sul milione di sterline. Per saperne di più dovremo comunque aspettare la presentazione del modello previsto a Londraentro fine anno.

AUTO E MOTO

Mercedes Glb, compatta a sette posti. EDOARDO NASTRI ■ “Ci siamo chiesti se, all’interno della nostra gamma suv, ci fosse un posto libero tra Gla e Glc. La Glb è la risposta con la quale anticipiamo il futuro del segmento”. Britta Seeger, responsabile vendite e membro del board di Daimler racconta così la nuova vettura che Mercedes ha deciso di presentare sotto forma di prototipo al Salone di Shanghai (16-25 aprile) e che arriverà sul mercato come auto di serie entro la fine di quest’anno. Motore da 224 cavalli La Glb presente all’evento cinese monta un motore a quattro cilindri benzina 2.0 di cilindrata con cambio a doppia frizione 8 marce, in grado di sviluppare 224 cavalli di potenza massima e una coppia di 350 newtonmetri. Si ipotizza comunque che, soprattutto per il mercato europeo, verrà equipaggiata con gli attuali propulsori delle suv della Stella, benzina e diesel. Aspetto massiccio e tre modalità di guida La Glb Concept colpisce per l’effetto massiccio creato dal-


Micro mobilità elettrica La versione di Singulato di eQ – dovrebbe essere chiamata iC3 – sarà una cosiddetta ’auto connessa’ e dotata di guida autonoma. Questo modello dovrebbe avere un’autonomia fino a 300 chilometri e un prezzo di circa 15mila euro. La giovane società cinese ne punta a vendere 200mila unità in cinque anni.

le poche linee combinate a superfici squadrate. Le proporzioni sono quelle di un suv compatto e il frontale si sviluppa su un piano verticale. I nuovi fari a Led hanno un disegno più squadrato e sono separati dalla griglia anteriore a due listelli paralleli. Gli sbalzi corti nascondono una probabile attitudine al fuoristrada. Per la prima volta sulla piattaforma dedicata alle compatte di Mercedes compaiono i sette posti. L’architettura degli interni riprende quella vista sulle ultime Mercedes con i due grandi schermi che dominano la plancia dedicati al sistema infotainment Mbux. Dal tunnel centrale è possibile selezionare le modalità di guida: con il programma Eco/Comfort la ripartizione della trazione è 80% anteriore e 20% posteriore, in Sport è 70% davanti e 30% dietro mentre in modalità offroad è simmetrica al 50%.

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Toyota e Singulato alleanza tecnologica.

AUTO E MOTO

Shanghai, Pininfarina a batteria. EDOARDO NASTRI

CARLO CIMINI ■ In occasione del Salone dell’auto di Shanghai (16/25 aprile) Toyota e Singulato – start up cinese specializzata in veicoli a batteria, supportata dall’azienda californiana Intel e dal costruttore Itochu – firmano una partnership per lo sviluppo della tecnologia delle auto elettriche. Questo consentirà alla giovane società di Pechino di accelerare la produzione di micro veicoli attraverso l’utilizzo della licenza design eQ di proprietà Toyota. In cambio, la Casa giapponese avrà un accesso preferenziale all’acquisto dei crediti “verdi” di Singulato per rispettare i limiti delle emissioni di anidride carbonica in vigore dal 2021 in Europa.

■ Pininfarina presenta al Salone di Shanghai (16-25 aprile) due concept car di cui ha curato stile e produzione: la Karma GT by Pininfarina e la Grove Pininfarina Granite. “Portiamo in Cina la nostra nota competenza nella progettazione di capolavori su quattro ruote, sia per brand rinomati che per nuovi costruttori che hanno 19 Aprile 2019 ·

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bisogno del nostro supporto per definire l’identità del loro marchio e il proprio linguaggio di design”, ha dichiarato Silvio Angori, amministratore delegato di Pininfarina. Coupè elettrica L’accordo tra Karma – costruttore californiano di proprietà del gruppo cinese Wanxiang – e Pininfarina è stato annunciato lo scorso anno a Detroit e la GT ne è il primo frutto. La base utilizzata è quella della Revero, una berlina dalle linee sinuose che però il carrozziere torinese ha completamente modificato. Ora infatti le porte sono solo due e la parola d’ordine è purezza delle linee. Il trattamento delle superfici è stato semplificato e l’andamento delle forme è più fluido. I designer hanno eliminato tutte le sporgenze, comprese le maniglie che sono state ridisegnate a filo con la carrozzeria. La vettura verrà prodotta in serie limitata. Berlina a idrogeno Il secondo prototipo è una berlina realizzata per Grove Hydrogen Automotive, costruttore cinese di veicoli che funzionano a celle di combustibile. Contestualmente Pininfarina ha anche annunciato un accordo commerciale con l’azienda cinese per la realizzazione di “alcuni prodotti che arriveranno in futuro”. Si occuperà di tutto questo la filiale del carrozziere torinese con sede a Shanghai.

AUTO E MOTO

Hyundai Venue, debutto americano.

■ Hyundai ha annunciato il nome e rilasciato una prima immagine del suv che verrà presentato al Salone di New York (19-28 aprile). Il crossover compatto si chiamerà Venue e si posizionerà in gamma sotto la Kona arrivando sul mercato nel 2020. Il costruttore coreano lo definisce un “Crossover Utility Vehicle” pensato anche per un utilizzo prettamente urbano date le dimensioni contenute. Hyundai ha fatto sapere che durante la presentazione ufficiale del 17 aprile verrà utilizzata la realtà aumentata e prenderanno vita oggetti generati da un computer senza la necessità di mettersi occhiali specifici. Piattaforma digitale La vettura potrebbe essere equipaggiata anche con la nuova piattaforma digitale Kakao AI lanciata da poco sulle auto del costruttore coreano, che consente al guidatore di gestire i servizi presenti a bordo tramite i comandi vocali. Il sistema è connesso e risponde autonomamente a ogni tipo di richiesta del conducente che può dare ordini usando un linguaggio naturale e non stereotipato.

AUTO E MOTO

Maserati su misura. CARLO CIMINI

GIOVANNI BARBERO

■ Al Salone internazionale dell’auto di New York (19/28 aprile), Maserati mette in mostra il programma di personalizzazione “One of one” e i nuovi interni “Pelletessuta” creati in esclusiva da Ermenegildo Zegna, Casa di moda di lusso italiana che produce abbigliamento e accessori. La Casa del Tridente porta anche tutta la gamma (Ghibli, Quattroporte e GranCabrio), oltre al suv Levante con motorizzazioni V6 e V8, entrambe progettate e costruite da Ferrari. Made in Italy Levante S Q4 GranSport, presentata allo scorso Salone di 10

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Ginevra, arriva a New York con interni tutti nuovi firmati “Pelletessuta Zegna” abbinati al colore esterno bronzo, nel segno indissolubile del made in Italy. Il materiale pregiato arriverà negli showroom nordamericani nella primavera del 2020 e sarà disponibile su diversi modelli della gamma Maserati. Per tutti i gusti In base alle proprie esigenze, gusti o scelte personali, i clienti possono scegliere tra migliaia di opzioni per interni ed esterni della propria nuova Maserati. Questa è l’essenza del “One of one”. Colori, tipologia di materiali e dettagli: il team di progettisti del Centro Stile del costruttore emiliano lavorerà – come in una vera boutique – per soddisfare ogni richiesta del cliente. È la stessa opportunità che Ermenegildo Zegna offre ai suoi clienti della sua sartoria. Il marchio milanese – grazie al servizio online “su misura” – organizza un incontro con un artigiano al quale verrà affidata la realizzazione di un capo d’abbigliamento letteralmente “cucito addosso” al committente. Honda ha già annunciato che intende spostare la produzione in Giappone e chiudere la fabbrica di Swindon che impiega 3.500 operai. Anche Nissan ha comunicato che l’X-Trail non verrà realizzato, come previsto inizialmente, negli impianti di Sunderland. Nel Regno Unito il settore automotive dà lavoro a circa 850mila persone.

AUTO E MOTO

Seat, il metano ha futuro. VALERIO ANTONINI

■ MADRID – Seat presenta nella capitale spagnola la rinnovata gamma TGI metano/benzina: la berlina Leon, la compatta Ibiza e il crossover Arona – primo piccolo suv al mondo

alimentato anche a gas naturale compresso. Il costruttore catalano ha svelato parte dei programmi che riguardano il futuro del marchio, sempre più attento alla mobilità sostenibile. Il fiore all’occhiello è proprio questa tecnologia, sulla quale “spinge” tutto il gruppo Volkswagen: motori a metano più leggeri e sicuri, a basso impatto ambientale e dai costi di rifornimento ridotti. Abbiamo provato le nuove Seat TGI intorno alla capitale iberica. Ibiza e Arona La compatta Ibiza e l’iper connessa Arona sono equipaggiate in tutti gli allestimenti con un motore TGI tre cilindri da un litro in grado di erogare 90 cavalli. Entrambe hanno un’autonomia solo a metano di 360 chilometri, altri 150 se ne aggiungono grazie a 9 litri di benzina, da cui il sistema attinge in caso si esauriscano le due bombole di gas naturale o la temperatura scenda a oltre -10. Leon perde peso e aggiunge chilometri La berlina 5 porte Leon – disponibile sia in versione coupé che station wagon – è alimentata con un motore 4 cilindri sovralimentato 1.5 litri Evo da 130 cavalli con cambio automatico a 7 rapporti e manuale a 6 marce che sostituisce il 1.4 turbo. A metano, l’ammiraglia mostra una buona prontezza a bassi regimi, poco ritardo di erogazione e anche un discreto allungo tipico dei motori turbo benzina. Rispetto alla precedente sono state apportate delle modifiche alla disposizione dei serbatoi, così da migliorare la distribuzione del peso. Due sono stati sostituiti con altri in materiale composito più leggero e alloggiati all’altezza dell’asse delle ruote posteriori, senza ridurre la capacità di carico del vano bagagli (da 380 a 567 litri). Il serbatoio della benzina, affiancato da un’altra bombola di gas in metallo, è stato ridotto nella capacità per consentire al mezzo di rientrare nell’esenzione parziale o totale del bollo in tutte le regioni d’Italia. L’autonomia solo metano dichiarata dalla Casa è di 440 chilometri, oltre 550 in totale. Con un pieno da circa 8 litri di benzina e un rifornimento da più o meno 15 euro di metano si possono fare lunghi viaggi come da Roma a Milano. Tecnologia per tutto il gruppo Il costruttore lavora sulla sviluppo di questa tecnologia anche per il gruppo Volkswagen. Un motore a metano emette il 25% di CO2 in meno rispetto a uno a benzina e produce un quarto degli ossidi di azoto diffusi nell’aria da un diesel. Bastano circa 3 euro e mezzo per fare 100 chilometri, con un risparmio del 55% rispetto ad un’alimentazione solo benzina. Queste tecnologie sono state fondamentali per realizzare la Polo TGI e l’A3 Sportback g-tron di Audi (altro marchio del gruppo di Wolfsburg) equipaggiata con lo stesso motore della Leon. Seat intende continuare a credere nel futuro del metano come alternativa ai motori tradizionali, nonostante abbia già avviato un intenso programma di elettrificazione. Sta per lanciare due nuovi modelli, già svelati come concept car a Ginevra: la berlina 100% elettrica el-Born – avvistata in questi giorni alla Milano Design Week e che ricorda il prototipo della Volkswagen ID – e la Formentor, primo concept suv ibrido plug-in del sotto-marchio sportivo Cupra. Bio-metano dai rifiuti Seat sta studiando soluzioni ancora più sostenibili. Le tecnologie sviluppate sono già predisposte per adattarsi al biometano, gas che si ottiene anche da acque reflue e scarti 19 Aprile 2019 ·

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organici, evitando altre emissioni per lo stoccaggio del gas. L’obiettivo è far circolare almeno 10mila vettura che percorrono 15mila chilometri all’anno inquinando ancora meno rispetto a quelle alimentata con il metano tradizionale. Entro il 2030 in Europa il gas naturale biologico potrebbe rappresentare il 10% del totale, da sfruttare in tutti i settori. In Italia – dove le stazioni di rifornimento di metano sono 1.200 – è stato inaugurato a febbraio il primo distributore di biogas a Rapolano, in provincia di Siena. Per il mercato italiano Seat propone la gamma a metano – completa di tutti gli allestimenti – con prezzi ridotti rispetto a quelli di listino. Ibiza parte da 15.400 euro, Arona da 17.900, Leon 5 porte Hatchback da 21.250, Leon station wagon da 22mila euro.

BUSINESS

Tesla, niente low cost. EDOARDO NASTRI

Alternativa alle tedesche La Model 3 sta riscuotendo parecchio successo in Europa. A febbraio ne sono state immatricolate 3.630, più di qualsiasi altra berlina premium della sua categoria. Un risultato che le ha permesso di superare rivali che rispondono al nome di Audi A4, Bmw Serie 3 e Mercedes Classe C diesel e benzina. Il trend positivo è proseguito anche a marzo, dove le consegne hanno superato le 4mila unità. I dati globali dichiarati da Tesla annunciano 77.100 vetture prodotte nel mondo nel primo trimestre, 62.950 delle quali sono Model 3.Le consegne invece hanno sfiorato le 63mila unità, il 110% in più rispetto allo stesso periodo del 2018: sono 50.900 Model 3 e 12.100 tra Model S e X. L’obiettivo del ceo Elon Musk è quello di consegnare circa 400mila vetture entro la fine dell’anno. Vendite in rete Il nuovo modello di business di Tesla prevede che la maggior parte delle vendite avvenga tramite la piattaforma online. Un sistema snello e agile che eviterebbe la rete di vendita sul territorio, permettendo anche un notevole risparmio in termini di costi. Nell’ultimo mese è stato ridotto il personale negli showroom di New York, Chicago e Tampa: secondo quando dichiarato da Tesla “presentare i prodotti attraverso test drive esplicativi nei concessionari per raggiungere nuovi clienti starebbe diventando superfluo”. Basta la rete.

AUTO E MOTO

Chevrolet, Corvette C8. PAOLO ODINZOV

■ L’obiettivo di Tesla di offrire una vettura premium elettrica a 35mila dollari sembra essere ormai svanito. In questi giorni è stato infatti comunicato il prezzo a cui sarà venduta la versione base della berlina Model 3 in Europa e negli Stati Uniti. La “Standard Range Plus”, questo il nome dell’allestimento, è acquistabile in Italia con prezzi a partire da 48.500 euro (messa su strada a parte) e in America a 39.500 dollari. Le altre versioni in cui la berlina è proposta sono la Long Range All-Wheel Drive a 59.100 euro e la Performance a 69.100 euro. La Model 3 Standard Range Plus per tutti i mercati in cui è venduta è equipaggiata con l’Autopilot, il sistema di Tesla che simula la guida autonoma e permette alla vettura di viaggiare da sola in determinate condizioni. Un optional che per la sorella maggiore Model S costa 3.500 euro. L’autonomia dichiarata di questa nuova versione è di 415 chilometri con un pieno di energia misurati nel ciclo d’omologazione Wltp, una velocità massima di 225 chilometri orari e 5,6 secondi per passare da 0 a 100. 12

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■ Chevrolet ha diffuso le prime immagini della nuova Corvette, ottava generazione di quella che forse è la più famosa muscle car americana. Verrà presentata ufficialmente il 18 luglio, come scritto sulle fiancate della vettura assieme al numero della serie in rosso. E si tratta di una super sportiva destinata ancora una volta a diventare un punto di riferimento nella sua categoria.


Tetto spiovente Sulla Chevrolet Corvette C8 cambia tutto. A cominciare dalla linea, più aerodinamica e aggressiva e caratterizzata dal tetto spiovente. Fino alla meccanica che abbandona per la prima volta in 66 anni di vita del modello la tradizionale architettura a motore anteriore e impiega un propulsore posizionato centralmente. Questo per una migliore ripartizione dei pesi sulla scocca a vantaggio di una migliore tenuta di strada e più agilità nella guida. Motori V8 e mild-hybrid Per adesso Chevrolet non ha ancora rilasciato informazioni sulle versioni della Corvette C8. Probabile, però, che inizialmente verrà proposta con V8 derivato dalla attuale unità aspirata da 6.2 litri e 500 cavalli, oltre che con delle motorizzazioni mild-hybrid per una potenza oltre 700 cavalli.

AUTO E MOTO

Renault Scénic punta sul diesel.

dimostrati fluidi e reattivi già dai bassi regimi, con una progressione costante fino alla potenza massima a 3.500 giri al minuto. Il primo ha una coppia di 300 Newton metri a 1.500 giri, mentre il secondo arriva a 340 Nm a 1.750 rpm. I consumi dichiarati si attestano sui 4,9 litri per 100 chilometri nel ciclo misto per tutte le motorizzazioni, che permettono un risparmio medio dell’8% rispetto a quelle a benzina. Sicurezza di serie Tanti i dispositivi di assistenza alla guida: dal mantenimento della carreggiata alla frenata automatica con riconoscimento dei pedoni, dal monitoraggio della distanza di sicurezza al rilevamento della segnaletica, fino al cruise control adattivo e all’Easy Park Assist. Tutte le cinque versioni della gamma sono equipaggiate con cerchi in lega da 20 pollici, che contribuiscono a cambiare look alla monovolume in una più alla moda crossover, insieme alla linea di cintura pronunciata e all’altezza da terra di 17 centimetri. La Scénic offre tanto spazio per cinque persone in 4,4 metri di lunghezza. Con 23 centimetri in più la Grand Scénic ospita fino a sette persone. I prezzi partono da 25.650 euro per la 120 Sport Edition con cambio manuale a sei marce fino a raggiungere i 38.900 euro della 150 Initiale Paris con cambio automatico a sei rapporti. Per la Grand Scénic servono 1.500 euro in più. In 23 anni Scénic ha superato i 5 milioni di clienti in Europa, di cui 500.000 in Italia, introducendo le monovolume nell’agguerrito segmento C, dove conserva tuttora la leadership nelle vendite con una quota di mercato pari al 17%.

AUTO E MOTO

MARCO PERUGINI

Moto storica dal futuro. ANTONIO VITILLO

■ TORINO – Renault scommette ancora sul diesel con un motore tutto nuovo, progettato e costruito dal marchio francese negli stabilimenti spagnoli di Valladolid: il 1.7 Blue dCi all’esordio sulla quarta generazione di Megane Scénic e Grand Scénic sarà esteso in estate su altri modelli Renault oltreché Nissan e Mitsubishi. Due le potenze, da 120 e 150 cavalli, che affianca ora in listino il 1.4 a benzina da 115, 140 e 160 cavalli. Meno consumi Tra i tornanti delle Langhe abbiamo provato il 120 cavalli montato su Scénic “Sport Edition2” e il 150 cavalli su Grand Scénic nell’allestimento top “Initiale Paris”. Entrambi si sono

■ La 2029 è un’avveniristica moto elettrica costruita da Fuller Moto ad Atlanta, Georgia (USA). È stata commissionata dall’Haas Moto Museum di Dallas, esposizione texana che raccoglie oltre 200 esemplari di rarissime due ruote. L’obiet19 Aprile 2019 ·

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tivo è quello di mettere in mostra un paradosso: una moto del futuro ma ispirata alla francese Majestic, rivoluzionario modello monoscocca del 1929. La 2029 ha debuttato al Handbuilt Morcycle Show, evento per appassionati andato in scena ad Austin durante il week end americano della Moto GP. Antica ma nuova Perfettamente fedele all’originale di 100 anni fa nella forma, la 2029 ha una scocca in alluminio e ruote in policarbonato trasparente, mentre alcuni elementi in titanio sono stati stampati in 3D, per esempio i bracci oscillanti delle sospensioni, di quella anteriore compresi. Adotta il motore elettrico di una Zero Motorcycle FXS. Le batterie, che consentono un’autonomia di circa 160 chilometri, sono state riposizionate in basso e in allineamento alle ruote di diametro 23 pollici. La trasmissione finale è a cinghia dentata. Le “branchie” posteriori fanno defluire aria dall’interno della carenatura, riducendo la resistenza aerodinamica. A firmarne l’audace design della 2029, oltre a Bryan Fuller, ci sarebbe Nick Pugh, famoso per essere già stato fra i disegnatori della saga di Star Wars, in più per aver collaborato a produzioni cinematografiche fantastiche di Universal, Fox, Sony e Disney.

BUSINESS

Geometry, Geely sfida Tesla. PAOLO ODINZOV

le vetture elettriche premium. L’ha chiamato Geometry e la prima vettura, la Geometry A, è stata presentata nei giorni scorsi. Per adesso il neonato brand produrrà auto destinate al solo mercato cinese, con un piano di sviluppo della gamma che prevede 10 nuovi modelli a zero emissioni, tra cui suv, berline e crossover, entro il 2025, su piattaforme dedicate, e vendute da dealer scelti. “Geometria” per la sostenibilità “Il nome Geometry – spiegano alla Geely – deriva dalla geometria matematica vista come base per un futuro dove tecnologie e idee saranno rivolte alla sostenibilità e a una mobilità sicura al fine di favorire un rapporto armonioso tra l’uomo e la natura”. La Geometry A è una berlina a batterie che vanta prestazioni di tutto rispetto con una accelerazione da zero a cento in 8,8 secondi. Ha un listino a partire da 210.000 yuan (circa 27.700 euro) e, secondo quanto dichiarato dal costruttore, ha già ricevuto 27.000 ordini. Sfida alla Tesla Model 3 Destinata a sfidare la Tesla Model 3, la Geometry, si distingue all’esterno per un design pulito e la spiccata aerodinamica della carrozzeria con un cx di 0,23. All’interno propone una strumentazione con sistema di infotainment completamente digitale. Oltre ad alcune ricercatezze come i pannelli dell’abitacolo incisi al laser e la console centrale estremamente minimalista. Sicurezza al top Sotto al vestito tanta elettronica, tra cui i sistemi di frenata d’emergenza automatica, il rilevamento di persone e oggetti in movimento anteriore e posteriore e il controllo della velocità adattivo per una guida autonoma di Livello 2. Fino a 500 chilometri di autonomia Al momento la Geometry A prevede due versioni: quella entry level con una batteria da 51,9 chilowattora per un’autonomia complessiva di 410 chilometri. E la long range con accumulatori da 61.9 chilowattora che permette di viaggiare senza fermarsi per 500 chilometri.

PAESE

Monopattini elettrici senza regole. ■ Il miliardario cinese Li Shufu una ne pensa e cento ne fa. Dopo la recente acquisizione del 50% di Smart da parte della sua holding Geely Motors, essere già il maggiore azionista di Daimler e il proprietario di Volvo e Lotus, l’imprenditore di Hangzhou ha pensato di creare un marchio per andare a sfidare principalmente Tesla nel mercato del14

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MARINA FANARA ■ Al via dall’estate prossima la sperimentazione in città di una normativa – oggi assente – per monopattini a batteria, monowheel, segway e hoverboard: tutti quei piccoli


INNOVAZIONE

Venturi Antarctica zero emissioni. ELISA MALOMO mezzi di trasporto, in voga in grandi metropoli europee, prima fra tutte Barcellona, che rientrano nel campo della micromobilità elettrica. Mancano le leggi Un capitolo quello della micromobilità a batteria che è stato inserito nella Legge di bilancio 2019, con l’obiettivo di considerare anche questi dispositivi (che al momento non sono contemplati dal Codice della strada) tra le modalità di spostamento a zero emissioni. Ora, un decreto del ministero Infrastrutture e trasporti consente il via libera dei test su strada esclusivamente in ambito urbano e nel rispetto di determinate condizioni. Non più di 20 chilometri l’ora Cominciamo dalla velocità consentita: non oltre i 20 chilometri orari, ma nelle aree pedonali non può superare i 6. Inoltre, nelle piste ciclabili protette, nelle corsie riservate e nelle zone 30 è ammesso il transito solo a monopattini e segway (in un range tra i 6 e i 20 chilometri l’ora), ma non a monowheel e hoverboard. E ancora: divieto di circolazione al buio (da mezz’ora dopo il tramonto all’alba) e di giorno in caso di scarsa visibilità per i microveicoli sprovvisti di luci: di notte e in caso di maltempo potranno essere solo portati a mano. Responsabilità dei Comuni Il decreto attuativo ora dovrà essere condiviso dai Comuni ed enti locali che dovranno adottare il piano per la sperimentazione indicando su quali strade si potranno svolgere i test e con l’impegno di dotare le infrastrutture oggetto della sperimentazione di specifica segnaletica verticale e orizzontale. Nel caso di noleggio di tali dispositivi, le Amministrazioni locali dovranno anche predisporre apposite aree di sosta e assicurarsi che siano coperti da assicurazioni. Formula E con monopattino A proposito di servizi condivisi, in occasione dell’E-Prix di Roma, il 12 e 13 aprile scorso, Enel X in collaborazione con Bird (azienda americana di sharing mobility) ha offerto al pubblico la possibilità di testare un monopattino elettrico nell’area del circuito. L’obiettivo, non appena la legge lo consentirà, è fare in modo che in tutte le stazioni Enel X siano presenti questi dispositivi, così da da offrire a chi guida un veicolo elettrico, di parcheggiarlo, metterlo in carica e proseguire su un monopattino a batteria.

■ Il team Venturi guarda all’elettrico anche al di fuori dei circuiti della Formula E. Dopo il successo dei primi test, il costruttore monegasco ha in programma di partecipare presto a una spedizione con destinazione Polo Sud con l’inedita Antarctica, il primo veicolo esplorativo polare a batterie. Il primo veicolo esplorativo Si tratta di un fuoristrada di circa due tonnellate spinto da due motori elettrici da 60 kilowattora che garantiscono un’autonomia di 45 chilometri a una velocità massima di 20 all’ora. Sembrano pochi, ma in realtà il Ventura Antarctica offre prestazioni di alto livello. È in grado di attraversare qualsiasi tipo di terreno, grazie a dei cingoli Caterpillar, sfidando ogni temperatura. Il mezzo è stato testato a -30°C nelle innevate terre canadesi e potrebbe imbattersi fino ai -50°C registrati al Polo Sud. L’abitacolo può ospitare fino a 3 persone integrandosi con il paesaggio circostante. Con 2 porte laterali e 2 finestre nella parte anteriore e posteriore l’autista siede da solo e ha una vista a 180° dei dintorni. Un’idea “nobile” La progettazione del veicolo – e il suo viaggio all’estremo sud dell’emisfero australe – nascono da un’idea di Alberto II di Monaco. In occasione di una spedizione nell’Antartico del 2009, il principe realizzò che serviva ridurre – meglio eliminare – l’inquinamento creato dai veicoli tradizionali utilizzati per la ricerca. Attraverso la Fondazione a suo nome, incaricò il presidente di Venturi Automobiles Gildo Pastor di fornire agli scienziati un mezzo di trasporto a zero emissioni in uno degli ambienti più incontaminati del pianeta, in quelle terre ostili dove si analizzano cause ed effetti del surriscaldamento globale e si studiano soluzioni. 19 Aprile 2019 ·

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LIFESTYLE

Lexus ED2, la forma delle idee. ELISA MALOMO

■ NIZZA - “D’altronde le auto sono ancora fatte dall’uomo”. Così conclude Ian Cartabiano la visita al centro europeo di design Toyota (ED2- Europe Design Development) che dirige dal 2018. Il designer americano fa luce sull’aspetto antropologico e sulla sinergia umana alla base di un prodotto altamente tecnologico, come quello Lexus. In particolare quella fra designer e ingegneri, anche se di quest’ultimi, non s’è vista traccia. Sulla scia artistica del passato Di trasparente, come previsto, ci sono solo le porte di ingresso. Una volta varcate abbiamo assistito – in parte almeno alla metamorfosi di un’idea che diventa concept car. Dal bozzetto al prototipo, pronto per trasformarsi in un modello di 16

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serie come nel caso della nuova Lexus UX. Ian Cartabiano insieme a Koichi Suga, Head of Design di Lexus International, ci illustrano con cura come la scelta della città francese per la sede del polo abbia contribuito a creare una situazione di generale armonia in grado di stimolare la creatività del team di progettazione. Scelta che – per chi si intende anche un minimo di storia dell’arte – non rappresenta nulla di nuovo. La Costa Azzurra, con la sua luce e i suoi colori, è da secoli pellegrinaggio di pittori e artisti in cerca di ispirazione. Facciamo luce Al centro di design Lexus si parla molto di luce. È lei alla base della filosofia del marchio di lusso: una luce che modella ogni superficie in grado di fornire un’esperienza in continuo dive-


nire. Ottenuto il lasciapassare per entrare nell’UX Concept, abbiamo infatti constatato come la percezione dei colori diventasse più labile, lasciando spazio a una contaminazione cromatica che varia a seconda del punto di vista. La tecnica, ci spiegano gli esperti, è chiamata inside-out e ha lo scopo di enfatizzare la continuità fra l’ambiente circostante e l’abitacolo fornendo un’esperienza di guida dinamica. Ma l’esperienza museale continua. Fra tradizione e innovazione Dopo una serie di dimostrazioni, la visita procede attraverso una serie di workshop diventando un viaggio sensoriale al centro del processo creativo. Della serie: dove non possono arrivare gli occhi arrivano gli altri sensi. In un open space dove le postazioni di lavoro sembrano superare in numero i lavoratori, assistiamo a come l’idea viene trasposta su carta e trasformata in bozzetto per poi essere sottoposta a un meticoloso lavoro di limatura che ha inizio con la renderizzazione del disegno. A questo punto il team di designer abbandona carta e grafite per indossare gli occhiali per realtà virtuale con lo scopo di analizzare - con occhi diversi - gli eventuali difetti del prototipo. La fase successiva è quella della modellazione, sicuramente la più coinvolgente. Una grande stampante 3D – non pervenuta al momento della visita – ha il compito di riprodurre in resina lo scheletro dell’auto su cui i modellatori creeranno le future forme del prototipo: la lavorazione avviene attraverso un particolare polimero che

si presenta nella forma come l’argilla e ne riproduce anche l’estrema duttilità. L’itinerario procede, i passi successivi vedono la concept prendere via via forma, facendosi, in un altro centro e al cospetto di ingegneri, realtà concreta. Abbiamo visto nascere una Lexus. O forse abbiamo avuto l’idea di vederla. Giochi di luce.

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Supplemento settimanale a l’Automobile Pubblicazione online - Reg. Tribunale di Roma n. 24/2016 del 09/03/16 Iscrizione R.O.C. n. 14674 - ISSN 2499-670X Direttore Responsabile Alessandro Marchetti Tricamo Redazione via Solferino, 32 - 00185 Roma tel. 06.45406719 • fax 06.49982874-2829 www.lautomobile.it • redazione@lautomobile.it • segreteria@lautomobile.it @lautomobile_ACI

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AUTO FOCUS

Milionarie. ALESSANDRO MARCHETTI TRICAMO

Il gruppo Volkswagen accelera sul processo di elettrificazione. E lo fa a modo suo: 70 modelli, volumi a otto cifre e investimenti miliardari.

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...dal nostro mensile PUBBLICATO SUL NUMERO 28 - APRILE 2019

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■ WOLFSBURG – Avanti senza esitazione. La parola d’ordine in Volkswagen è elettrificazione. Al quartier generale di Wolfsburg, Bassa Sassonia, poco più di 120mila abitanti quasi tutti con la divisa del marchio tedesco, non ammettono dubbi: se l’industria automobilistica avrà un futuro, questo sarà elettrificato. La conferma di una strategia già annunciata arriva in occasione

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della tradizionale conferenza annuale di bilancio: 70 nuovi modelli elettrici nei prossimi 10 anni e un investimento di circa 30 miliardi di euro entro il 2023. Difficile trovare lo stesso impegno economico nelle concorrenti. Il piano ruota intorno all’architettura Meb: sviluppata dal marchio Volkswagen in modo specifico per i veicoli elettrici, sarà utilizzata

da tutti i brand del gruppo. E non solo: potrà essere condivisa anche con altri costruttori, come dimostra l’accordo con la startup tedesca e.Go Mobile. “La nostra architettura potrebbe essere utilizzata da Ford e abbiamo richieste da parte di almeno quattro costruttori cinesi”, racconta Herbert Diess, numero uno del gruppo tedesco. La Meb può garantire autonomie fino a 550 chilometri,


“Nel 2030 la quota di veicoli elettrificati nelle vendite del gruppo Volkswagen raggiungerà il 40% in Europa e Cina”

flotta di veicoli saranno ridotte del 30% entro il 2025 (ndr rispetto ai valori del 2015), fino a raggiungere lo zero assoluto entro il 2050”, dichiara Diess. “Tenendo sempre presente però che tutto il settore trasporti – aerei e navi incluse – vale solo il 14% delle emissioni globali di CO2”. Un aiuto agli ambiziosi obiettivi del gruppo Volkswagen potrebbe arrivare dallo sviluppo della rete infrastrutturale di ricarica: “All'interno del progetto Ionity stiamo realizzando 400 stazioni veloci lungo le autostrade europee che consentirà di trovare una colonnina ogni 120 chilometri”.

misurate nel nuovo ciclo di omologazione Wltp. Nella prossima decade le elettriche dovrebbero, secondo quanto dichiarato a Wolfsburg, raggiungere le 22 milioni di unità. La quota di veicoli elettrificati nelle vendite del gruppo nel 2030 raggiungerà il 40% del totale in Europa e Cina. Stime ambiziose per arrivare diritti all’obiettivo finale: “Le emissioni di CO2 della nostra

Si parte subito I primi modelli della strategia saranno sul mercato già nel 2019: Audi e-tron e Porsche Taycan, “per le quali abbiamo raccolto in questi mesi già 20mila prenotazioni per entrambe”, dichiara Diess. Poi toccherà al primo modello della famiglia ID. di Volkswagen (avvio della produzione entro fine anno nell’impianto tedesco di Zwickau): una berlina compatta che “costerà quanto una Golf diesel”, conferma Diess. A seguire le auto sviluppate sui concept di Seat el-Born, Škoda Vision E, ID. Buzz e ID. Vizzion. “Faremo elettriche per milioni e non per milionari” è il mantra adottato a Wolfsburg per indicare in particolare l’accessibilità delle quattro ID.. Della prima campagna di lanci fanno parte anche la Porsche Mission E Cross Turismo e le Audi e-tron GT e Sportback. Un’offensiva che convertirà gli stabilimenti di Emden e Hannover dedicati, come Zwickau, esclusivamente alla produzione di veicoli elettrici su piattaforma Meb.

Elemento centrale della strategia anche le batterie, che contano per Volkswagen qualcosa come 150 gigawattora l’anno. Oggi il pacco batterie da 60 chilowattora di una ID. vale da solo qualcosa come più di 12mila euro. Quattro gli attuali fornitori di celle: LG Chem, Samsung, Ski e Catl. “Le batterie al litio oggi sono le uniche utilizzabili in sicurezza e in grandi volumi, garantiscono le migliori prestazioni, anche se, in termini di densità di energia, i margini di miglioramento sono ormai ridotti al minimo, circa il 3-4% l’anno”, ci spiega Frank Welsch, a capo dello sviluppo tecnico del marchio Volkswagen. I tedeschi puntano anche a realizzare uno stabilimento produttivo di batterie in Europa, in partnership con un produttore di celle al litio. A partire dal 2025 si possono iniziare ad ipotizzare diversi scenari: “Le batterie ad elettrolita solido oggi sono difficili da produrre in larga scala ma molto promettenti. Possono offrire le stesse prestazioni dei sistemi al litio in dimensioni più compatte e pesi ridotti. Non hanno al loro interno materiale liquido ed evitano così problemi di surriscaldamento, tanto che i dispositivi di raffreddamento non servono, con evidente risparmio per ingombri e costi”, continua Welsch. Una rivoluzione che a Wolfsburg sembra solo appena iniziata.

In apertura tre dei modelli della gamma ID. che arriveranno a partire dal 2020. Qui accanto Herbert Diess ceo del gruppo Volkswagen.

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