l'Automobile Week n. 102

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TOKYO MOTOR SHOW 2019

INNOVAZIONE  I  MOTORI  I  LIFESTYLE

Settimanale digitale • Anno 3 • Numero 102 • 18/10/2019

Supplemento settimanale a l’Automobile.

Tokyo, la nuova era. ANGELO BERCHICCI ■ Per 11 giorni con il Tokyo Motor Show (dal 24 ottobre), il Giappone diventa il centro del mondo automotive e vetrina per l’intero Paese. Un’occasione per mostrare ancora la capacità di rialzarsi, dopo il devastante tifone Hagibis, puntando su tradizione e modernità. Una sintesi rappresentata da Naruhito, il 126esimo imperatore che negli stessi giorni aprirà la sua era, basandola su crescita e rinnovamento. Gli identici temi del Salone di Tokyo, dove l’elettrificazione sarà protagonista. I costruttori locali domineranno la scena con le novità che vi presentiamo all’interno.

Il governo giapponese vuole traghettare il Paese verso una “nuova era della mobilità”: il 70% delle auto immatricolate entro il 2030 saranno ibride o elettriche. Un ruolo chiave poi è assegnato all’idrogeno, su cui il premier Shinzo Abe ha dichiarato di avere grandi piani: “Vogliamo che il costo di produzione scenda del 90% entro il 2050, in modo da diventare una fonte energetica più economica del gas”. Il contributo del sistema Paese non finisce qui. Il principale costruttore giapponese, Toyota, fornirà i mezzi per assicurare gli spostamenti a zero emissioni durante le Olimpiadi che si terranno il prossimo anno. Dove? Ovviamente a Tokyo.



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Tokyo Motor Show 2019: partita elettrica. EDOARDO NASTRI

■ La 46esima edizione del Salone di Tokyo (24/10-4/11) conferma il trend di tutti gli ultimi motorshow globali: i marchi partecipanti calano, il pubblico diminuisce. Nel Sol Levante quest’anno la partita la giocano quasi solo i costruttori giapponesi – gli unici stranieri sono Mercedes, Smart, Renault e Alpine – con l’obiettivo di cambiare la natura dell’evento, trasformandolo da classico autoshow a una manifestazione più coinvolgente con attività collaterali musicali, culturali e sportive. In assenza di competitor stranieri i marchi giapponesi hanno campo libero per mostrare i loro nuovi prodotti, da vetture di serie a keicar (le tipiche minicar destinate esclusivamente al mercato interno nipponico) del futuro fino a prototipi a guida autonoma. Il denominatore comune è l’elettrificazione, espressa in tutte le sue forme: auto ibride, plug-in, 100% a batteria, a idrogeno. Dominazione Toyota Il gruppo Toyota è quello che presenta più novità e che cerca di diversificare il più possibile le sue attività come dimostra il coinvolgimento come partner a quattro ruote del comitato organizzatore delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Appuntamento per il quale il marchio schiererà il massimo della sua tecnologia: dagli e-Palette a guida autonoma alle vetture e bus a idrogeno. Il costruttore giapponese porta il suo primo veicolo elettrico, che è stato pensato per la città: 2,5 metri di lunghezza, 1,3 di altezza per 100 chilometri di autonomia. Per confermare l’importanza del Salone, il gruppo è presente al completo anche con i mar-

chi Daihatsu e Lexus ed è possibile che parli perfino Akio Toyoda, il presidente di Toyota, su un palco ricco di novità. Tra le più importanti c’è la nuova Toyota Mirai, berlina a idrogeno che stupisce per un design più convenzionale dell’attuale. Lexus porta la sua prima elettrica pura in forma di concept. Una vettura che mostra una visione sul futuro del marchio che sarà affiancata da concept car e prototipi pensati soprattutto per il mercato giapponese. Gli altri marchi Non mancano gli altri costruttori del Sol Levante, con una presenza un po’ più in sordina e meno modelli da svelare: da Suzuki a Honda, con Subaru, Mitsubishi, Nissan e Mazda. Proprio Mazda vive un momento importante con la première mondiale della sua prima auto elettrica. La eTpv (nome in codice del modello) è costruita su una piattaforma modulare per suv a batteria e monta un accumulatore da 35,5 chilowattora ricaricabile in circa 30 minuti con una colonnina veloce. Tra i veicoli pensati anche per l’Europa c’è la nuova generazione della Honda Jazz, che arriverà nel Vecchio continente solo con motorizzazione ibrida. Secondo quanto dichiarato dal costruttore giapponese, lo schema propulsivo della monovolume compatta sarà composto da un motore termico (2 litri a benzina) e due elettrici. Per il resto la partita di Tokyo si gioca in casa, con un’esposizione di modelli particolarmente incentrata sul mercato locale. La sfida è a colpi di keicar, le vetture piccole nelle dimensioni ma grandi nei numeri: sono le più vendute del Giappone. 18 Ottobre 2019 ·

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Giappone, un mercato in altalena. ANGELO BERCHICCI

■ Con 8,35 milioni di auto prodotte e 4,39 milioni di nuove immatricolazioni, nel 2018 il Giappone si è confermato il terzo mercato al mondo dopo Cina e Stati Uniti, e il secondo produttore di vetture dopo la Cina (e prima della Germania). Un 2019 incerto Il mercato giapponese dell’auto è caratterizzato da un’accentuata volatilità. Dopo una chiusura del 2018 in sostanziale pareggio (+0,1%), il 2019 si sta dimostrando un anno altamente incerto. La buona apertura di gennaio (+2,6%) ha lasciato il posto ad un calo del 4% a marzo, poi compensato dai risultati di aprile e maggio (+3,4% e +6,6%). A luglio si è verificato un secondo calo del 4%, prima del balzo del 16,4% di agosto. A settembre il trend positivo è stato confermato, con un aumento del 12,9% nelle immatricolazioni, che porta il totale da inizio anno a un +2,9%. Gli interrogativi Difficile con queste fluttuazioni fare previsioni sulla chiusura dell’anno, anche se i segnali portano a pensare che i prossimi mesi saranno interessati da una contrazione. Il più grande freno alla domanda di auto nuove sembra essere l’aumento dell’imposta sui consumi, la cui aliquota il primo ottobre è passata dall’8% al 10%. Un’operazione che il governo di Shinzo Abe rimandava da un anno e su cui ora sono puntati gli occhi di tutti. Nel 2014, infatti, un simile incremento dell’imposta sui consumi aveva provocato un brusco stop nell’economia e innescato un tracollo della spesa in automobili. Ad alimentare l’incertezza contribuiscono poi le tensioni commerciali tra Usa e Cina, che rischiano di danneggiare un 4

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settore dell’automotive fortemente votato alle esportazioni come quello giapponese. Infine, molti consumatori stanno rimandando le decisioni di acquisto in attesa di capire come evolverà il settore delle kei Car, le vetture sotto i 660 di cilindrata, un segmento a cui appartengono le prime quattro auto più vendute in Giappone. Il governo ha infatti annunciato l’intenzione di modificare la normativa sulle micro-vetture per renderle meno vantaggiose rispetto alle automobili più grandi. I costruttori Il mercato interno è dominato da Toyota (29,4% del totale), che da inizio anno sta vivendo una crescita del 6,3%. Al secondo posto si posiziona Honda (14,5%), che da gennaio fa registrare un +6,1% nelle vendite, mentre al terzo troviamo Suzuki (12,9%), che invece perde il 3%. Incoraggiante la crescita di Daihatsu (+9%), che con una quota di mercato del 12,6% guadagna il quarto posto ai danni di Nissan, in caduta del 4,8% e ora quinta con uno share dell’11,3%. Le elettrificate Nonostante i costruttori giapponesi siano in prima linea nel processo di elettrificazione, i dati di vendita nel Paese non sono particolarmente significativi. Nel 2018 le vendite di “veicoli elettrici plug-in”, una categoria in cui rientrano sia le auto full-electric che le ibride plug-in, sono diminuite del 7% attestandosi a 52mila unità. Come conseguenza, la quota di mercato è passata dall’1,23% del 2017 all’1,13%. La diminuzione è frutto principalmente della cattiva performance della Toyota Prius ibrida plug-in, le cui vendite sono diminuite del 54% in un anno, facendole perdere lo scettro di vettura elettrificata più venduta in favore della full-electric Nissan Leaf. Il Paese sconta anche un certo ritardo nelle infrastrutture di ricarica: le colonnine pubbliche sono 22mila, ma tra queste solo 7mila sono a ricarica rapida. Anche le immatricolazioni di auto a idrogeno sono diminuite nel 2018, passando a 612 nuove unità dalle 849 del 2017. In totale nel Paese asiatico circolano 3400 veicoli dotati di celle a combustibile, e le stazioni di rifornimento sono 109. Si prevede lungo quindi il percorso immaginato dal governo, che mira a raggiungere le 800mila vetture a idrogeno le 900 stazioni entro il 2030.

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Tutte le novità di Honda. EDOARDO NASTRI ■ Honda arriva al Salone di Tokyo (24/10-4/11) con diverse novità tra auto e moto. Il costruttore giapponese presenta la nuova Jazz, di cui è appena stata rilasciata un’immagine. Honda ha deciso di commercializzare la vettura in Europa solo in versione ibrida, con uno schema propulsivo


trazione posteriore, già adottata sui modelli premium con marchio Lexus, progettata per consentire l’installazione di powertrain diversi, tra cui le celle a combustibile.

composto da tre motori: uno a benzina (2.0 di cilindrata) e due elettrici. Il primo svolge la funzione di generatore, il secondo si occupa della trazione. Secondo quanto è percepibile dall’immagine, la vettura ha mantenuto l’architettura da monovolume dell’attuale generazione e ha ora un design con linee più morbide e meno spigoli. Il costruttore ha fatto sapere che è stata posta una particolare attenzione alla realizzazione dell’abitacolo per ospitare il più comodamente possibile i passeggeri. Non solo auto Il marchio giapponese svela al Salone di Tokyo anche quattro anteprime mondiali a due ruote: il moto scooter Adv 150, il concept CT 125 e due veicoli elettrici, Benly e Giro. Questi ultimi sono stati progettati per essere utilizzati come mezzi per i piccoli spostamenti quotidiani e sono mossi dall’Honda Mobile Power, una batteria portatile ricaricabile a casa.

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Toyota Mirai l’idrogeno fa il bis.

Attenzione al piacere di guida Secondo la Casa, la piattaforma assicura alla nuova Mirai maggiore rigidità strutturale e un baricentro più basso rispetto al precedente modello, fattori che portano a pensare ad un incremento nella maneggevolezza e ad una dinamica di guida più coinvolgente. Aumentano anche lunghezza e passo, a vantaggio dello spazio a bordo. La linea risulta stravolta rispetto al precedente modello: la berlina ha ora un aspetto più tradizionale e filante, con la forma del posteriore che ricorda una coupé 4 porte. Il costruttore non ha ancora diffuso dati ufficiali riguardo le prestazioni, ma dalla Casa fanno sapere che gli affinamenti apportati alla cella a combustibile permettono una risposta più lineare nelle partenze da fermo e nelle accelerazioni. Con la nuova Mirai gli uomini Toyota sembrano aver dato maggior importanza rispetto al passato a stile e piacere di guida, ma non per questo l’efficienza energetica è passata in secondo piano: grazie al perfezionamento del sistema di celle a combustibile e all’utilizzo di serbatoi per l’idrogeno più grandi, Toyota promette un aumento di autonomia del 30% (che quindi dovrebbe attestarsi a circa 650 chilometri contro i 500 del modello attuale). Prezzo più basso La nuova Mirai verrà lanciata nel corso del 2020 e sarà disponibile inizialmente solo in Giappone, America Settentrionale e in alcuni selezionati paesi europei. Il prezzo della vettura non è stato ancora ufficializzato anche se dovrebbe costare meno del modello che va a sostituire grazie al passaggio alla produzione meccanizzata di massa, mentre la versione attuale viene assemblata per lo più a mano. Il modello attuale presto anche in Italia Il primo modello di Mirai, che ha debuttato a fine 2014 ed è tuttora in commercio, rappresenta l’auto a idrogeno più diffusa al mondo. Ad oggi gli esemplari venduti sono circa 6.000, di cui la metà negli Stati Uniti, dove le Mirai costituiscono l’80% di tutte le vetture fuel cell circolanti. In Europa è presente solo nei paesi dove la rete di rifornimento è più sviluppata, ovvero in Germania, Gran Bretagna, Danimarca, Belgio e Norvegia. Toyota ha annunciato che introdurrà la Mirai anche in Italia (la versione attuale, mentre per il nuovo modello bisognerà aspettare ancora) dopo l’apertura del distributore di idrogeno Eni a San Donato Milanese, atteso per il prossimo anno. Secondo indiscrezioni, il prezzo potrebbe attestarsi intorno ai 66mila euro.

MARIO LONGO ■ Toyota ha diffuso le foto della seconda generazione della sua Mirai. L’auto a idrogeno della Casa giapponese è stata svelata in attesa di presentarla al pubblico del Salone di Tokyo 2019 il prossimo 24 ottobre. Piattaforma a trazione posteriore Il prototipo della prossima vettura fuel cell di Toyota (formalmente si tratta ancora di una concept, ma dalla Casa fanno sapere che è estremamente vicina all’auto che vedremo in commercio) rappresenta un segnale di rottura rispetto al passato. Della prima Mirai, infatti, mantiene solo il nome. La base è la nuova piattaforma modulare a 18 Ottobre 2019 ·

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LQ Concept, il futuro per Toyota. PAOLO ODINZOV

L’assistente virtuale “Yui” L’assistente virtuale “Yui” presente nella vettura offre poi un’esperienza di mobilità personalizzata in base allo stato emotivo dei passeggeri. Può interagire anche con il guidatore utilizzando comunicazioni vocali interattive, gestire l’illuminazione del veicolo, il condizionamento dell’aria. E selezionare e riprodurre musica in base allo stato psicofisico delle persone a bordo, fornendo anche informazioni in tempo reale su vari argomenti. Il mondo in 3D Tra i vari plus della vettura c’è inoltre un head-up display che utilizza la realtà aumentata per espandere l’area di visualizzazione delle informazioni in base alla posizione degli occhi del guidatore. Proietta direttamente sul vetro davanti alla plancia persino lo stato della carreggiata in modo tridimensionale.

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■ Toyota ha pubblicato immagini e caratteristiche tecniche della LQ Concept che verrà svelata al pubblico al Salone di Tokyo (24 ottobre - 4 novembre). La berlina, basata sul Concept-i visto al Ces di Las Vegas del 2017, rappresenta una visione della mobilità del futuro. Integra un sistema di guida autonoma di livello 4, che permette ma non necessita nella marcia dell’intervento umano. Associato a una intelligenza artificiale, denominata “Yui’’, in grado di rendere unica l’esperienza di bordo. Sedili che cambiano forma da soli La Toyota LQ Concept è caratterizzata nel design esterno da una carrozzeria berlina a 5 porte, segnata nelle forme da linee avveniristiche e aerodinamiche. All’interno prevede un abitacolo dove ogni particolare è stato studiato all’insegna di comfort e sicurezza, utilizzando tecnologie che sembrano derivate da un film di fantascienza. Dai sedili con camere d’aria gonfiabili per variare la loro conformazione e consentire al conducente di rimanere sveglio o rilassato a seconda della situazione di guida fino alle aree sdoppiate del tetto, o ai tappetini che fungono da piattaforma di comunicazione intuitiva per condividere informazioni tra il veicolo e i passeggeri. Sfruttando una illuminazione integrata con colori diversi a seconda delle funzioni. Viaggia e “scrive” sulla strada a zero emissioni Spinta da una propulsione elettrica a zero emissioni la Toyota LQ Concept può anche comunicare informazioni sulle condizioni del manto stradale utilizzando un Digital Micromirror Device installato nei suoi fari. Il sistema attiva un milione di piccoli specchi incorporati e proietta figure e messaggi sulla strada. 6

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Suzuki, tante nuove proposte. EDOARDO NASTRI

■ Suzuki presenta al Salone di Tokyo (24 ottobre - 4 novembre) due concept car che esplorano diversi temi della mobilità del futuro come elettrificazione, connessione dei veicoli e guida autonoma. Il costruttore ha fatto sapere che durante il motorshow verranno annunciate le attività previste il prossimo anno in vista delle celebrazioni dei 100 anni del marchio. I prototipi in arrivo all’evento giapponese sono due. La Waku Spo è una sportiva compatta con motorizzazione ibrida plug-in dallo stile vagamente retrò e diversi aspetti innovativi, come la possibilità di essere condivisa tra gli utenti. La carrozzeria inoltre può essere modificata con


l’installazione di nuovi pezzi come un elemento in vetro per il posteriore che la trasforma in shooting brake. Guida autonoma e intelligenza artificiale Hanare (cottage in giapponese) è una concept car con architettura monovolume a intelligenza artificiale. Per il massimo sfruttamento di tutto lo spazio a disposizione è stata scelta una forma squadrata e non molto aerodinamica. Gli interni si presentano come uno spazio particolarmente comodo durante i viaggi, dominato da un grande schermo centrale, con tavolini e ampie sedute. Suzuki investe nell’elettrificazione dei suoi modelli anche stringendo alleanze con altre Case. Toyota – per esempio – fornirà al costruttore connazionale (di cui possiede quasi il 5% delle azioni) i propulsori ibridi e due veicoli elettrificati da vendere in Europa, sviluppati sulla stessa architettura di Rav4 e Corolla wagon.

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trovarsi a proprio agio in luoghi alla moda così come nelle città più tradizionali”, dice Satoru Tai, direttore esecutivo del design Nissan. Le più vendute in Giappone Le keicar sono vetture piccole e insolite che popolano le strade delle città nipponiche dal 1949, nate per dare una risposta accessibile ed economica alla crisi petrolifera. La cilindrata è fissata in 660 centimetri cubici, uguale per tutte. La produzione e il commercio sono al momento esclusivamente interni al Paese, ma visto il crescere costante delle metropoli è possibile che abbiano un futuro anche fuori dal Giappone. Il podio dei modelli bestseller nel 2018 nel paese asiatico è infatti interamente occupato da keicar. La medaglia d’oro va alla la Honda N-Box che si conferma l’auto preferita dai giapponesi anche nel primo trimestre di quest’anno con 66mila immatricolazioni all’attivo.

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Nissan IMk, keicar del futuro.

Mitsubishi Pajero, erede in vista.

GIOVANNI BARBERO

LUCA GAIETTA

■ Nissan porta al Salone di Tokyo (24 ottobre - 4 novembre) la sua idea di mobilità del futuro. La IMk è una concept car pensata per muoversi nelle grandi metropoli di domani. È elettrica, a guida autonoma e propone una visione innovativa del concetto di citycar. La vettura è realizzata su una nuova piattaforma per vetture a zero emissioni di Nissan ed è equipaggiata con il sistema di assistenza alla guida ProPilot 2.0 che sostituisce il conducente in tutte le situazioni. La vettura è una reinterpretazione delle classiche keicar giapponesi, le piccole auto che spopolano nel Sol Levante ed è lunga solo 3,4 metri per 1,51 di larghezza e 1,64 di altezza. “La IMk è un’elettrica compatta progettata per

■ Mitsubishi presenterà il prototipo di nuovo crossover compatto al Salone di Tokyo (24 ottobre - 4 novembre). Ancora senza nome e parzialmente svelata da un teaser, la vettura impiegherà una inedita tecnologia ibrida plug-in del costruttore con trazione a quattro ruote motrici ad azionamento elettrico di prossima generazione. Quest’ultima è stata progettata guardando a ridurre al massimo ingombri e peso ed è destinata a equipaggiare auto con una lunghezza sotto i 4,65 metri. Ovvero inferiore a quella della Outlander PHEV, spinta nella propulsione da un sistema che prevede un motore a benzina da 2,4 litri, associato a due unità elettriche alimentate da una batteria della capacità di 13,8 chilowattora. 18 Ottobre 2019 ·

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I possibili modelli di serie Il Concept della Casa giapponese potrebbe prefigurare la possibile erede della Pajero, modello simbolo del marchio la cui produzione è stata appena fermata, oltre che la prossima generazione ibrida plug-in della Eclipse Cross già prevista.

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Emissioni zero la prima di Mazda. VALERIO ANTONINI

per migliorare sia i benzina che i diesel in produzione e lo sviluppo del sistema ibrido Skyactiv-X – che si accende combinando la scintilla della candela con la tipica compressione dei propulsori a gasolio – il progetto elettrico di Mazda, più che un’esigenza, è diventata una necessità. Le norme stabilite dall’Unione Europea impongono entro il 2021 un tetto massimo di emissioni di 95 grammi di CO2 per chilometro, in media, su tutte le gamme. Nella famiglia Mazda, attualmente i valori oggi si avvicinano ai 135 grammi. Per abbassarli è stato adottato il piano a lungo termine Sustainable Zoom-Zoom 2030 che prevede la riduzione delle emissioni fino al 50% entro quella data e del 90% per il 2050. Anche per questo, lo sviluppo dell’e-TPV sarebbe separato dal programma congiunto di elettrificazione guidato dal gruppo Toyota.

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Tutte le novità di Yamaha. REDAZIONE

■ Mazda presenterà al Motor Show di Tokyo (24 ottobre - 4 novembre) il suo primo veicolo completamente elettrico, in arrivo sul mercato dal 2020. Il prototipo si chiama e-TPV (l’onomastica potrebbe cambiare prima del lancio) ed è basato su una piattaforma modulare per suv a batteria – al momento denominata “Large Architecture” – che monta un accumulatore da 35,5 chilowattora ricaricabile in circa 30 minuti con una colonnina “fast charge”. Il concept del suv sarà inizialmente mostrato con la carrozzeria del crossover compatto CX-30, poi diventerà “una vettura nuova di zecca, dal design mai visto prima”, dicono da Mazda. Il modello finale dovrebbe essere proposto in due versioni: una per il mercato europeo e asiatico con autonomia di circa 350 chilometri, un’altra per il NordAmerica, con un elettromotore potenziato in grado di coprire distanze superiori. Akira Marumoto, amministratore delegato del marchio giapponese, aveva previsto nei mesi scorsi l’arrivo di un modello 100% a zero emissioni, specificando che sarebbe stato il primo di una lunga serie. Progetto a lungo termine Mazda non rinuncerà – almeno per ora – ai tradizionali motori endotermici. Nonostante gli ingenti investimenti 8

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■ Yamaha scende in campo al Tokyo Motor Show – in programma dal 24 ottobre al 4 novembre – schierando nel proprio stand 18 modelli, tra i quali diversi inediti: in particolare, due moto, due scooter elettrici e una e-bike. Tra moto e bici Molto attesa è la YZF-R1, la nuova ammiraglia nella gamma supersport, pronta per essere omologata in Europa Euro 5 e dotata di due inediti controlli elettronici: l’Engine brake management (Ebm) e il Brake Control (Bc). Ha un motore da 998 centimetri cubici, per 200 cavalli e 1.998 chili di peso. In Europa il prezzo sarà di circa 19.200 euro. In mostra anche il prototipo della Ténéré 700, l’ultimo di una famiglia leggendaria – spinto da un bicilindrico da 689 centimetri cubici – e reso più leggero di dieci chili rispetto al modello precedente, l’XTZ660.


Svolta elettrica Fra le novità elettriche, Yamaha presenta anche la YPJYZ, una bici che è stata disegnata appositamente per somigliare a una motocross da competizione. I prototipi E01 ed E02 prefigurano un mezzo per la città a batteria, con prestazioni simili a quelle di uno scooter da 125 centimetri cubici, e una e-bike dal design futuristico.

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Toyota, la sua prima elettrica è una keicar.

guendo il tema della micro mobilità. Tra questi ci sono l’i-Road – un tre ruote elettrico – e altri piccoli veicoli elettrici dedicati al trasporto di anziani, sportivi e al car sharing che potranno essere guidati dal pubblico su un percorso di prova di 1,5 chilometri. Alcuni di questi mezzi verranno utilizzati da atleti e pubblico durante le prossime Olimpiadi a Tokyo nel 2020.

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Subaru, arriva la nuova Levorg. CARLO CIMINI

EDOARDO NASTRI

■ Toyota porta al Salone di Tokyo (24/10 - 4/11) un veicolo a zero emissioni urbano e ultracompatto, già pronto per la produzione. La vettura è la prima elettrica del marchio e il lancio commerciale avverrà in Giappone a partire dal prossimo anno. Il mezzo è lungo circa 2,5 metri e largo 1,3 ed è stato progettato per soddisfare le esigenze di chi deve coprire brevi distanze in città. Secondo quanto dichiarato dal costruttore, il veicolo può percorrere fino a 100 chilometri con una sola carica e raggiungere una velocità massima di 60 chilometri orari. “Con questo piccolo prodotto da città creiamo una soluzione di mobilità che avrà un pubblico diversificato per offrire libertà di movimento alle persone in tutte le fasi della loro vita”, ha dichiarato il capo progetto Akihiro Yanaka. Micro mobilità Il veicolo sarà esposto sullo stand del Salone insieme ad altri mezzi progettati dal costruttore giapponese se-

■ Al Salone dell’auto di Tokyo (24 ottobre - 4 novembre), Subaru mostrerà la sua visione del futuro, racchiusa in uno slogan: “There will be cars that can make our lives even better” Tradotto in italiano suona, “ci saranno auto che potranno migliorare la nostra vita”. Lo slogan viene declinato immediatamente grazie alla presentazione in anteprima mondiale della nuova generazione della Levorg, a sei anni di distanza dal suo debutto. L’auto sarà – almeno inizialmente – dedicata esclusivamente al mercato giapponese. Appuntamento sullo stand Il presidente della Subaru Tomomi Nakamura terrà una conferenza stampa mercoledì 23 ottobre alle 14, aprendo il sipario sui modelli esposti in occasione del Salone nipponico. Tra questi, si potrà osservare la nuova versione dell’Impreza, a cui sono stati apportati dei miglioramenti estetici e che potrà contare, assicura il costruttore, su prestazioni di guida migliorate, grazie in particolare a un nuovo sistema di sospensioni e ai sistemi di assistenza alla guida che diventano di serie su tutta la linea. Nuovo look anche per la XV che ha subito un piccolo restyling e proporrà nuove offerte di allestimento. 18 Ottobre 2019 ·

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Allo stand Subaru si riaffaccia anche Viziv, l’altro concept già svelato in anteprima al Salone di Ginevra lo scorso marzo. Addio al mito Boxer EJ20 A Tokyo viene celebrato anche un evento particolare. In mostra infatti c’è un’edizione speciale della berlina WRX STI, la EJ20 Special Edition 2020. L’allestimento segnerà l’addio – dopo trenta anni – al motore Boxer EJ20 che debuttò appunto nel 1989 sulla prima generazione della Legacy. Il propulsore è stato tra i protagonisti della storia del marchio e ha equipaggiato sia vetture di serie che da corsa, partecipando a eventi sportivi come il campionato mondiale rally Wrc e alla 24ore del Nurburgring. Top secret ancora il nuovo propulsore che lo sostituirà.

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oltre a ridurre i costi dovuti alla presenza dei guidatori professionisti, anche a contenere le spese del consumo di carburante. Come sarà fatto Le immagini sviluppate in 3D mostrano gli esterni, in particolare la parte anteriore del mezzo, dove sono collocati dei piccoli fari a led, e un grande pannello blu su cui compare il badge Isuzu. Fra le peculiarità più attuali le due telecamere che prendono il posto dei tradizionali specchietti retrovisori. Gli interni, invece, non sono ancora stati svelati ma in un comunicato la Casa dichiara che si regoleranno automaticamente sia in modalità autonoma sia quando il veicolo sarà guidato da un conducente.

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Isuzu, carovana intelligente.

Giappone, l’ora del nuovo imperatore.

ELISA MALOMO

LINDA CAPECCI

■ Il marchio giapponese Isuzu ha svelato le prime immagini di un prototipo di camion autonomo chiamato Fl Ir, che viene presentato al Tokyo Motor Show 2019 (24 ottobre - 4 novembre). La principale novità del nuovo autocarro è lo sviluppo del sistema di “platooning”, ancora in fase di sperimentazione. Grazie a questa modalità dei veicoli dotati di sistemi di guida automatizzata potranno viaggiare in convoglio, a breve distanza l’uno dall’altro, dialogando fra loro attraverso tecnologie wireless. Soltanto il primo della fila avrà un conducente a bordo e fungerà da capofila mentre gli altri, in scia, lo seguiranno mantenendo la stessa andatura e distanza di sicurezza. Una volta applicata su larga scala, la novità servirà,

■ La cerimonia solenne di proclamazione a imperatore del Giappone di Naruhito si svolge il 22 ottobre del 2019, di fronte a oltre 2.500 invitati in rappresentanza di 190 Paesi. Sono passati 6 mesi dall’abdicazione di suo padre Akihito e il cinquantanovenne – che in realtà ha già ereditato la carica il primo maggio, con un rituale intimo e a porte chiuse – sarà incoronato ufficialmente.

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Parata a novembre Alla fine della cerimonia sarebbe dovuta svolgersi una maestosa parata con la coppia imperiale a bordo della Toyota Century, l’auto di rappresentanza ufficiale.Ma, dopo il disastroso tifone Hagibis che ha fatto decine di vittime, il governo ha deciso di rinviare questa parte dei


festeggiamenti al prossimo 10 novembre. L’auto imperiale, una versione decappottabile della limousine, allestita per l’occasione, dovrebbe percorrere un tragitto di circa 5 chilometri tra il Palazzo Imperiale e l’Akasaka Palace – una delle residenze ufficiali a disposizione dell’imperatore – a non più di 30 chilometri all’ora tra due ali di folla. La Century, ammiraglia del marchio giapponese è alimentata da un sistema ibrido in grado di generare 430 cavalli di potenza. Rispetto al modello in vendita, che parte da un prezzo base di circa 160mila euro, monta un motore benzina V8 da 5 litri, più uno elettrico. La potenza del simbolo L’ascesa di Naruhito al trono del Crisantemo apre il Reiwa “della graziosa armonia”. Il nome spezza la linea di continuità con la tradizione letteraria cinese, questa formula infatti deriva dal “Manyoshu”, la più antica raccolta di poesie giapponese. I versi che l’hanno ispirata evocano il profumo dei fiori di pruno accarezzati dal vento fresco di inizio primavera: un bocciolo che sfida il rigore dell’inverno rappresenta speranza e resistenza alle avversità ma è anche emblema di nobiltà d’animo e forza.

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Daihatsu Copen, arriva la GR Sport. ANGELO BERCHICCI

Aria di innovazione Per i giapponesi, il nome di ogni nuova era assume un profondo valore simbolico. In questo caso è un inno alla crescita e al rinnovamento di uno stato che continua a cambiare. Due giorno dopo l’incoronazione, la capitale nipponica ospita il Tokyo Motor Show 2019, evento che esprime al meglio lo spirito di innovazione made in Japan attraverso uno sguardo sul futuro della mobilità e della tecnologia. I rituali Le celebrazioni per l’ascesa al trono – 43 eventi in totale costati oltre 15 miliardi di yen – si terranno nel Palazzo Imperiale di Tokyo alla presenza di migliaia di ospiti e delegazioni provenienti da tutto il mondo. Si prevede che saranno simili a quelle per la proclamazione dell’imperatore Akihito, del 12 novembre 1990. La solenne incoronazione durerà 30 minuti secondo gli stessi rituali adottati da oltre mille anni dalla dinastia imperiale giapponese, la più antica al mondo, che si protrae senza interruzioni dal 660 Avanti Cristo. Conclusa la cerimonia Naruhito compirà il rito dell’offerta di nuovo riso agli antenati imperiali e alle Tenjinchigi, le divinità del cielo e della terra, augurando pace e abbondanti raccolti. Crescere ancora Il rito del passaggio delle consegne per tradizione è riservato ai soli uomini in quanto la linea di successione passa esclusivamente ai discendenti maschi del lignaggio imperiale. La tradizione verrà abbracciata anche in quest’occasione, nonostante alcune proteste. La stessa moglie Masako, secondo il costume, dovrebbe camminare 20 centimetri dietro al marito in un segno di sudditanza che, sperano in molti, potrebbe essere cancellato da Naruhito. Sarebbe un gesto significativo da parte di un sovrano che auspica crescita e rinnovamento.

■ Non solo ibride e auto a idrogeno. Al Salone di Tokyo (24 ottobre – 4 novembre) Toyota presenta anche un’auto sportiva a cielo aperto, seppur in miniatura: la Copen GR Sport. Si tratta di una nuova versione della vettura commercializzata con il marchio Daihatsu (acquistato da Toyota nel 2016), che ora riceve le cure della Gazoo Racing, il reparto che mette a punto le vetture sportive e da corsa di Toyota. Dinamica di guida ottimizzata La piccola convertibile viene sottoposta a una serie di modifiche finalizzate a migliorarne le doti dinamiche: ci sono nuovi elementi di rinforzo che vanno ad irrigidire il telaio, l’assetto riceve molle e ammortizzatori ritarati e cerchi di maggiori dimensioni. Inoltre, per migliorare la reattività ai comandi, la risposta del servosterzo elettrico è stata resa più diretta. Le altre modifiche riguardano l’estetica della vettura, con nuovo frontale, griglia più ampia e spoiler posteriore più pronunciato. Infine, all’interno fanno bella mostra di sé due sedili sportivi Recaro. Propulsore invariato Nessuna modifica è stata apportata al propulsore, per una ragione molto semplice: la Copen rientra nella categoria delle Kei Car, un segmento presente solo in Giappone per il quale la legge prescrive una cilindrata massima di 660 centimetri cubici e una potenza non superiore ai 64 cavalli. Due soglie che il piccolo tre cilindri a benzina sovralimentato della Copen raggiunge già in configurazione standard. 18 Ottobre 2019 ·

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Dimensioni, peso e le altre caratteristiche che rendono unica la vettura rimangono invariate su questa versione GR: 3,4 metri di lunghezza (meno di una Fiat 500) per 850 chili di peso, trazione anteriore con cambio manuale e differenziale autobloccante (optional) o cambio automatico CVT a 7 rapporti, due posti secchi e tetto rigido ripiegabile elettronicamente. Solo per il Giappone Come la Copen normale, anche la GR Sport rimarrà esclusiva del mercato giapponese. La seconda generazione della piccola convertibile Daihatsu, introdotta nel 2014, non è mai arrivata in Europa, a differenza della prima, dalle forme più tondeggianti, che è stata venduta anche in Italia con un 1.3 aspirato. Il settore delle vetture cabrio in Italia è appannaggio per lo più di Smart e Mini, a dimostrazione che gli italiani apprezzano le scoperte di piccole dimensioni. Tuttavia, ha un peso marginale (è stabile allo 0,5% del mercato) e molti costruttori stanno scegliendo di abbandonare il segmento (come Fiat con la 124 Spider e Mercedes con la SLC). Peccato non vedere la GR Sport anche sulle nostre strade, nonostante l’auto sia un estremo esempio di quel downsizing, ovvero l’adozione di propulsori sovralimentati e con una bassa cilindrata, che tanto viene utilizzato dai costruttori europei per ridurre consumi ed emissioni. Formula che può conciliarsi anche con il divertimento di guida. Parola di Copen.

INNOVAZIONE

TOKYO MOTOR SHOW 2019

E-Palette, 20 mezzi autonomi a Tokyo 2020.

■ Saranno in tutto 20 i veicoli elettrici a guida autonoma e-Palette che Toyota metterà a disposizione per supportare la mobilità degli atleti e del personale di servizio ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020. Guidati da chip e bit Supportati nella marcia da un operatore a bordo, in modo da garantire la massima sicurezza, gli e-Palette viaggeranno lungo le varie strutture della manifestazione guidati da chip e bit, seguendo un percorso ad anello prestabilito a una velocità massima di 19 chilometri orari. I feedback dei campioni “I veicoli autonomi e-Palette sono stati adattati specificamente per l’uso durante i Giochi, anche grazie ai feedback ricevuti degli atleti, in particolare quelli paralimpici, che ci hanno aiutato a capire come potevamo soddisfare al meglio la necessità di una mobilità semplice, sostenibile e confortevole”, ha detto Takahiro Muta, capo sviluppo Toyota.

AUTO E MOTO

I suv jap sono i preferiti. EDOARDO NASTRI

PAOLO ODINZOV ■ Nel primo semestre 2019 le vendite globali di veicoli sono state pari a 44,7 milioni di unità, in calo del 6,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A eccezione dell’architettura pick up tutti gli altri segmenti hanno perso volumi, suv compresi. Il rallentamento è dovuto al calo fatto registrare da questo tipo di veicoli in Cina: -15% pari a 4,68 milioni di unità targate. Nonostante ciò, i suv/crossover rappresentano oltre il 40% del totale delle vendite di veicoli nei 19 mercati principali che ovviamente includono Europa, Usa e appunto la Cina, con 15,4 milioni di esemplari immatricolati a livello globale. Se si guarda la classifica delle più vendute, le auto a ruote alte di maggior successo sono quelle giapponesi. 12

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I suv del Sol Levante occupano le prime cinque posizioni della graduatoria per un cumulato che supera gli 1,7 milioni di immatricolazioni. Primo posto per la Rav 4 La Toyota Rav 4 è prima assoluta con 446.065 unità, in crescita dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il suv giapponese è in vendita dal 1994 ed è giunto alla quinta serie presentata l’anno scorso e in Europa è venduto solo con motorizzazione ibrida.Al secondo posto troviamo la Honda CR-V con 393.310 unità immatricolate in crescita del 16% rispetto al 2018. Questi due modelli sono gli unici che crescono in riferimento all’anno precedente. Pur occupando il terzo posto della classifica la Nissan XTrail è tra i suv che perdono più punti: -16% a fronte di 337.630 consegne. La fuoristrada giapponese sembra subire gli effetti del passare del tempo: il modello è del 2014, ma ha comunque subito un restyling nel 2017. Fuori dal podio ci sono le compatte Honda HR-V (299.329, -11%) e Nissan Qashqai (278.481 (-10%).

AUTO E MOTO

Nuova Toyota Yaris, piccola grande ibrida. FRANCESCO PATERNÒ ■ AMSTERDAM – La nuova Toyota Yaris fa capolino dopo il primo lancio del 1999, pronta per essere commercializzata in Europa a partire dall’estate del 2020 dopo oltre 4 milioni di unità vendute di cui circa mezzo milione ibride. Due i punti di forza della nuova Yaris: il sistema benzina-elettrico rinnovato e le dimensioni del corpo vettura invariate, cioè sotto quei quattro metri di lunghezza (mentre le rivali vanno oltre) che in città significano praticità e maneggevolezza. A fianco all’ibrida resteranno in listino i due modelli con motori benzina 1.000 e 1.500 (il secondo non in Italia). Un fenomeno di mercato La Toyota Yaris è diventata un fenomeno di mercato grazie anche al sistema dei due motori che dal 2012 ne hanno fatto un modello unico. In Italia, l’80% del venduto è ibrido, il 20% è a benzina, il diesel è sparito da tempo, mentre il prezzo della prima è ormai competitivo. Ma è presto per parlare di quello della nuova generazione: “Tutte le soluzioni che riducono l’impatto ambientale avranno un ruolo – ci dice Mauro Caruccio, amministratore delegato di Toyota Italia – ma l’importante è l’accessibilità, cioè il prezzo. E noi con Yaris ibrida ci siamo riusciti”. In sette anni, da noi ne sono state vendute quasi 114.000 unità.

115 cavalli e più leggera Il nuovo modello, in via di omologazione, dispone sempre di un 1.5 a benzina – ma ora è un tre cilindri – accoppiato a una unità elettrica rifornita da una batteria per la prima volta agli ioni di litio. Il cambio è a variazione continua evoluto, e-Cvt. Il peso complessivo dell’auto dovrebbe scendere soltanto di una ventina di chili, grazie soprattutto a una batteria più leggera del “27% rispetto a quella precedente”, e avere una potenza totale superiore del “15% e un incremento di oltre il 20% in termini di efficienza”. Da tradurre dunque in 115 cavalli complessivi rispetto ai 100 del modello commercializzato e in consumi ancora più ridotti. “80% del tempo in elettrico” Secondo Matthew Harrison, vice presidente di Toyota Europe, in città la nuova Yaris “sarà in grado di andare per l’80% del tempo in modalità elettrica rispetto al 60% della vecchia generazione”. Un record, cui aggiungere la caratteristica del sistema full hybrid che ricarica la batteria da solo, senza bisogno di una presa di corrente. 3,94 metri di lunghezza La Yaris ha una lunghezza di 3,94 metri e un passo più lungo di 5 centimetri a vantaggio di chi siede dietro. Il corpo vettura è più basso di 4 centimetri, così come il piano seduta di 3,6 grazie all’utilizzo della nuova piattaforma denominata GA-B che ha il baricentro più giù di 1,5 centimetri, favorendo sia un’architettura diversa dell’abitacolo che una migliore guidabilità. L’auto di segmento B è stata disegnata in Giappone – piace il posteriore originale, meno il montante un po’ massiccio, moderna la plancia – e avrà per la prima volta lo stesso nome in tutto il mondo.

AUTO E MOTO

Lexus RX, lusso ibrido. GIOVANNI BARBERO 18 Ottobre 2019 ·

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■ IBIZA – È arrivato il momento del restyling di metà carriera per la Lexus Rx, il suv più grande del marchio premium di Toyota che compie trent’anni. La vettura è il modello Lexus più venduto al mondo con più di 3 milioni di esemplari commercializzati tra la prima edizione del 1997 e la quarta attuale. La Lexus Rx non è, se si guardano le immatricolazioni, il modello di riferimento del marchio giapponese sul mercato italiano. “Ritengo comunque che sia rappresentativa del nostro brand perché concentra lusso, grazie materiali di qualità, e tecnologia, merito della propulsione ibrida. Prevediamo in Italia di venderne circa 500 unità nel 2020”, ci racconta Fabio Capano, amministratore delegato di Lexus Italia. “Stiamo vivendo un momento di forte espansione soprattutto grazie al suv Ux, compatto ed elettrificato: nei primi 9 mesi dell’anno abbiamo venduto 4.299 vetture, il 47% in più del 2018”. Migliorata nella dinamica Il cambiamento più sostanziale della Rx è avvenuto sotto pelle. “Solitamente in un restyling non si interviene su ammortizzatori e fattori come la rigidità della scocca. Noi invece, per migliorare la dinamica di guida della vettura, abbiamo deciso di montare sulle sospensioni il Friction Control Device, un sistema che massimizza lo smorzamento delle alte frequenze, limitando le oscillazioni causate dalle micro-asperità che sono le più frequenti in città”, ci dice Naohisa Hatta, uno degli ingegneri responsabili di progetto. Oltre a questo sistema c’è anche l’Active Cornering Assist che interviene per limitare il sottosterzo nelle fasi di accelerazione in uscita da una curva. “Abbiamo poi modificato anche la rigidità della scocca, rinforzando alcuni punti chiave con nuove saldature e barre stabilizzatrici più rigide”, conclude Hatta. Nella guida infatti la Rx450h ibrida, risulta migliorata grazie a una dinamica più precisa anche nei tratti non troppo adatti alla sua mole importante – che supera le 2,2 tonnellate – come i tornanti di Ibiza dove l’abbiamo provata. Il motore è un 3.5 V6 a benzina a trazione integrale, affiancato da un sistema ibrido tradizionale per una potenza combinata di 313 cavalli e cambio automatico a variazione continua. Design piccoli ritocchi Il restyling ha rinnovato la Lexus Rx senza stravolgere gli aspetti principali di un design caratterizzato da spigoli e linee spezzate che certamente si fanno notare. Il paraurti anteriore e quello posteriore sono stati ridisegnati, così come la caratteristica griglia a clessidra che ora è integra14

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ta meglio nel frontale e che divide i due proiettori a Led, leggermente più sottili rispetto alla versione precedente. Gli interni sono rimasti molto simili nella disposizione, ma sono stati aggiornati dal punto di vista tecnologico grazie all’introduzione del nuovo display touchscreen e all’integrazione di Android Auto ed Apple Car Play. Lo schermo è da 12,3 pollici ed è posizionato orizzontalmente al centro della plancia: da qui è possibile gestire tutte le principali funzioni del sistema infotainment. Completo il pacchetto di sistemi d’assistenza alla guida. La rinnovata Rx arriva sul mercato italiano solo in versione ibrida nella seconda metà di ottobre con tre allestimenti Executive, F-Sport e Luxury. Prezzi ancora in fase di definizione, ma, assicurano i manager Lexus, non saranno troppo lontani da quelli attuali (circa 7075mila euro).

BUSINESS

Vendesi Lamborghini. Anzi no. ANGELO BERCHICCI

■ Volkswagen non ha alcuna intenzione di vendere Lamborghini. A dichiararlo è un portavoce del gruppo tedesco che, interrogato dalla Reuters, smentisce le voci di una possibile cessione totale o parziale del costruttore bolognese, circolate nei giorni scorsi. Le indiscrezioni “Non esistono piani per vendere Lamborghini, né per aprire al pubblico parte del suo capitale azionario. Ogni affermazione in tal senso è infondata” ha dichiarato il rappresentante di Volkswagen. L’ipotesi di un cambio nell’assetto societario di Lamborghini era stata avanzata da Bloomberg nella giornata di venerdì.


La testata americana aveva riportato le dichiarazioni di una fonte confidenziale, secondo cui Volkswagen aveva iniziato le operazioni per trasformare Lamborghini in una società a parte, scorporandola dal resto del gruppo. Secondo Bloomberg, a Wolfsburg erano intenzionati a concentrarsi maggiormente su Audi, Volkswagen e Porsche e si stavano preparando ad alleggerire il proprio portfolio di marchi, a cominciare proprio dalla Casa italiana, che sarebbe stata venduta o aperta ad un’offerta pubblica iniziale. Revisione del portfolio Lamborghini sembra quindi destinata a rimanere nelle mani di Volkswagen. Ad alimentare le indiscrezioni avevano contribuito le parole pronunciate a marzo da Herbert Diess, ceo del gruppo: “Stiamo riesaminando la situazione dei nostri brand per evitare di duplicare gli sforzi. Dobbiamo investire in maniera più efficiente e liberare risorse per l’elettrico”. Secondo quanto dichiarato da Bloomberg, Volkswagen sarebbe stata interessata a mettere in pratica con Lamborghini un’operazione simile a quella fatta da Fiat-Chrysler con Ferrari, che nel 2016 venne scorporata da Fca, e parte del suo capitale azionario quotato sul mercato finanziario. Il precedente del 2016 Non è la prima volta che viene ipotizzata la vendita della Casa emiliana, di proprietà del gruppo Volkswagen dal 1998. Già nel 2016, secondo indiscrezioni poi rivelatesi infondate, a Wolfsburg sarebbero stati vicini a cedere parte di Lamborghini per alleggerire la pressione finanziaria causata dallo scandalo dieselgate. I dubbi sul destino di Lamborghini sono tornati a circolare in un momento in cui il gruppo Volkswagen è fortemente impegnato ad investire nella transizione all’elettrico. Il colosso tedesco è proprietario di dodici marchi e, Oltre alla Casa di Sant’Agata Bolognese, opera nel settore del lusso e delle vetture sportive con Porsche, Bugatti e Bentley.

SPORT

Rally Italia Talent 2020. ACI insieme a Suzuki. REDAZIONE ■ L’Automobile Club d’Italia e Suzuki confermano la partnership anche per l’edizione 2020 del Rally Italia Talent, la manifestazione che vuole scoprire i migliori piloti e navigatori di domani. Nell’edizione numero 7

del talent show, quindi, l’auto ufficiale sarà ancora una volta la Suzuki Swift Sport. Il marchio giapponese ha alle spalle una lunga tradizione sportiva a quattro ruote, che si esprime soprattutto attraverso i trofei monomarca Suzuki Rally Cup e Suzuki Rally Trophy. Edizione da record Il Rally Italia Talent ha chiuso la sesta stagione con un afflusso di iscritti record (9.299) e conta di migliorarsi ancora nel 2020. A tre mesi dall’inizio delle selezioni sono già 5mila le domande pervenute. L’evento è aperto a tutti, non serve avere la licenza ACI Sport e neanche la patente di guida. Unico requisito richiesto è aver compiuti i 16 anni. Cultura della mobilità A selezionare aspiranti piloti e navigatori sarà una squadra di esaminatori ACI di alto profilo, tra cui molti ex campioni del volante. Il loro ruolo non sarà solo quello di insegnare ai giovani i trucchi del mestiere, ma anche di diffondere una cultura della mobilità che guardi, in strada così come nelle competizioni, soprattutto a educazione, rispetto degli altri e sicurezza. Ai nastri di partenza Le selezioni per l’edizione 2020 si svolgeranno in 9 appuntamenti con il primo fissato per il week end dal 10 al 12 gennaio del 2020 sul Cremona circuit. A seguire gli appuntamenti sul circuito di Siena (17-19 gennaio), Pista del Corallo, Sassari (24-25 gennaio), Circuito Internazionale di Viterbo (1-2 febbraio), Adria International Raceway, Rovigo (7/9 febbraio), Autodromo del Levante, Bari (14-16 febbraio), Circuito Internazionale d’Abruzzo, Chieti (21-23 febbraio) Circuito Internazionale di Busca, Cuneo (6-8 marzo) e Autodromo di Pergusa, Enna (13-15 marzo). Ogni utile informazione si può trovare sul sito della manifestazione dove sono pubblicati regolamento completo e moduli per l’iscrizione. 2019, chiusura al Due Valli Intanto nel weekend tra il 10 e il 12 ottobre i migliori equipaggi dell’edizione 2019 del Rally Italia Talent – composti rispettivamente da Luca Insalata al volante e Lorenzo Lamanda alle note e da Marco Betti e Niccolò Lazzarini – hanno gareggiato a bordo di due Swift 1.0 Bloosterjet Rs nel Rally Due Valli, prova valida per il Campionato Italiano Rally Terra. 18 Ottobre 2019 ·

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AMBIENTE

Microplastiche: gomme sotto accusa. PATRIZIA LICATA

■ Gli pneumatici sono la fonte principale di inquinamento da microplastiche. Almeno in California. Lo ha concluso uno studio del San Francisco Estuary Institute e dall’ente no-profit 5 Gyres Institute che ha analizzato 400 campioni di microplastiche raccolte nella Bay Area di San Francisco, la quinta maggiore area metropolitana degli Stati Uniti con 7 milioni di abitanti. Secondo i ricercatori californiani, gli pneumatici di automobili e camion generano in un anno 300 volte più microplastiche rispetto alle altre due fonti primarie: il lavaggio dei capi di abbigliamento in poliestere o i prodotti cosmetici. Lo studio americano conferma i dati delle ricerche condotte in Unione europea. Pesce alla plastica Le microplastiche sono particelle piccolissime (al di sotto dei 5 millimetri) di varie tipologie e origine e con diverse proprietà fisico-chimiche da cui deriva un mag16

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giore o minore grado di tossicità. Secondo le analisi effettuate nella Bay Area, l’acqua piovana trascina in un anno oltre 7mila miliardi di minuscoli pezzi di plastica verso il mare; le particelle derivate dall’abrasione degli pneumatici ne sono la componente più rilevante. Una volta nell’oceano le microplastiche entrano nella catena alimentare: nel 2015 uno studio della University of California Davis ha concluso che un quarto dei pesci e un terzo dei crostacei venduti nei mercati locali della Half Moon Bay contengono residui di plastica. Nello smog e nell’acqua Il ruolo degli pneumatici come fonte primaria di inquinamento da microplastiche è emerso anche in una ricerca della University of Pennsylvania presentata a novembre 2018 e condotta in Germania con la partecipazione dell’Università di Friburgo e del BASt, il Federal Highway Research Institute tedesco. Gli studiosi hanno


analizzato le particelle di microplastiche sospese nell’atmosfera in prossimità di alcune autostrade ed è risultato che l’89% ha origine dalle gomme dei veicoli e dalle pastiglie dei freni. Il vento e l’acqua della pioggia trasportano queste particelle verso le reti fognarie, i fiumi e i mari. Ne risulta inquinata anche l’acqua che beviamo: Orb media ha analizzato nel 2017 campioni di acqua potabile in tutto il mondo e scoperto che su scala globale l’83% contiene microplastiche. L’Europa è sotto la media (72%), gli Stati Uniti sopra (94% dei campioni risultati contaminati). La strategia europea Nel Vecchio continente uno studio condotto l’anno scorso da Eunomia per la Commissione europea ha indicato che gli pneumatici sono la fonte primaria di inquinamento da microplastiche sia nei mari che nel suolo: sono responsabili di 500mila tonnellate in un anno. Seguono le vernici usate per la segnaletica stradale (circa 100mila tonnellate). Molto meno rilevante il ruolo del lavaggio delle fibre sintetiche. A settembre 2018 il Parlamento europeo ha approvato una strategia contro le plastiche e a gennaio la Commissione ha proposto una serie di restrizioni che mirano a ridurre le emissioni di microplastiche di 400mila tonnellate in 20 anni.

Gli pneumatici delle automobili e dei camion sono tra i prodotti che si dovranno adeguare. Lo studio di Eunomia sottolinea che gli pneumatici di qualità più alta si degradano di meno con l’abrasione (e quindi rilasciano meno microplastiche): una prima soluzione è dunque creare degli standard sempre più elevati, anche con la ricerca sui nuovi materiali. Meno auto più giardini La California, la quinta più grande economia mondiale, è pronta a proporre delle soluzioni. Il primo ambito su cui lavora l’amministrazione statale è la riduzione del numero di automobili in circolazione tramite un potenziamento del trasporto pubblico. Ci sono poi i sistemi di filtraggio delle acque piovane come “rain gardens” e altre infrastrutture ecosostenibili che possono intrappolare le microparticelle inquinanti prima che raggiungano l’oceano. Questi “giardini della pioggia”, che controllano i flussi di acqua piovana provenienti dalle strade e dai tetti degli edifici, funzionano sia da contenimento contro gli allagamenti sia da filtro per i metalli e altre sostanze tossiche e intanto inseriscono nuove aree verdi in città. Modelli già sperimentati, dice il San Francisco Estuary Institute, hanno dimostrato di poter catturare più del 90% delle microplastiche. 18 Ottobre 2019 ·

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LIFESTYLE

“Easy Rider”, 50 anni di libertà. LINDA CAPECCI

■ Il 9 ottobre 1969 arrivava nelle sale italiane il film “Easy Rider”. In sella a massicce Harley-Davidson, sotto l’effetto di erba, coca o acidi il cowboy hippie Billy, interpretato dal regista del film Dennis Hopper e il ribelle Wyatt – il recentemente scomparso Peter Fonda – nei panni a stelle e strisce di un provocatorio Captain America diventano emblema della controcultura giovanile statunitense e non solo, un manifesto di quegli anni. Lo rimarranno per sempre. Get your motor runnin’ “Get your motor runnin’ , head out on the highway… looking for adventure and whatever comes our way” è sulle note di “Born to Be Wild” degli Steppenwolf che si apre il road movie per eccellenza, che racconta il viaggio dei due anticonvenzionali amici in sella alle loro panhead. Sia il chopper di Captain America, condotto da Peter Fonda, che il bobber Billy Bike – Dennis Hopper – sono spinti da questo motore: il propulsore più diffuso tra i chopper che solcavano le strade americane durante gli anni settanta. Moto costruite a partire dal modello Hydra Glide, elimi18

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nando tutto ciò che era ritenuto superfluo e modificando poi il telaio. Libertà su due ruote L’enorme successo internazionale riscosso dalla pellicola di Hopper – migliore opera prima al Festival di Cannes di quell’anno – contribuì a rendere famoso il panhead e più in generale il concetto di chopper, che attraverso questo road movie si è fatto veicolo di indipendenza e libertà. Easy Rider è il racconto di una generazione – quella del ’68 – disincantata, mutilata, spedita a combattere in Vietnam, che ha tentato di sfuggire alle convenzioni borghesi e alle imposizioni del conservatorismo americano, trovando evasione nella musica e, in molti casi, nelle droghe. È il manifesto culturale e politico di un’epoca: “Non è mai stato un film sulle moto per me – aveva dichiarato Dennis Hopper, che lo ha diretto e interpretato – riguardava quello che stava succedendo nel Paese”. Billy e Wyatt attraversano gli States diretti al carnevale di New Orleans dopo aver trasportato un carico di cocaina dal


Messico. Lungo il loro tragitto da Ovest a Est incontrano molti personaggi, tra cui un hippy e la sua comune, diverse ragazze, e George, un giovane avvocato alcolizzato – interpretato da Jack Nicholson – che perderà la vita in seguito a una brutale aggressione notturna, massacrato a colpi di mazza: emblema delle ferite inflitte alle speranze di un futuro migliore dall’ottusità e dall’egoismo delle istituzioni. L’epilogo del film veicola il messaggio in modo ancor più palese: Billy e Wyatt, liberi e privi di vincoli, al di fuori di ogni norma sociale e giuridica, in sella alle loro moto vengono affiancati da un pick up, derisi e poi freddati uno alla volta a colpi di fucile. La moto di Capitan America prende fuoco accanto al corpo senza vita di Wyatt. Quello che alla sua uscita era stato definito un film alla moda che parlava ai giovani, reduci dall’estate dell’amore e dall’ubriacatura della stagione hippy, traccia in realtà un drammatico ritratto di un’epoca attraverso la contrapposizione tra “i figli dei fiori” e i redneck, “i bifolchi”: una fotografia dell’America che ancora oggi non ha perso un briciolo della sua potenza e attualità.

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Supplemento settimanale a l’Automobile Pubblicazione online - Reg. Tribunale di Roma n. 24/2016 del 09/03/16 Iscrizione R.O.C. n. 14674 - ISSN 2499-670X Direttore Responsabile Alessandro Marchetti Tricamo Redazione via Solferino, 32 - 00185 Roma tel. 06.45406719 • fax 06.49982874-2829 www.lautomobile.it • redazione@lautomobile.it • segreteria@lautomobile.it @lautomobile_ACI

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INNOVAZIONE HONDA

Trottola Trottola elettrica. elettrica.

Agile al punto da girare quasi su stessa, si chiama “e” la prima automobile a zero emissioni del marchio giapponese, con “soli” 200 chilometri di autonomia. In vendita nel 2020. PAOLO ODINZOV ■ FRANCOFORTE – L’idea è geniale: trasformare quella che all’apparenza potrebbe essere una pecca in una virtù. Alla Honda hanno fatto così per la loro prima automobile elettrica a zero emissioni, che nel nome aggiunge la lettera “e” in corsivo. “Con una carica può percorrere 200 chilometri: più non le serve”, hanno detto i progettisti, facendo passare il messaggio che maggiore

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autonomia sarebbe superflua visto il carattere della vettura. Che ha un piglio da utilitaria “diversa” e sopra le righe, un animale urbano. Basta salirci sopra e guidarla un po’. Lo abbiamo fatto in anteprima su un percorso di prova nei pressi di Francoforte, dove la giapponese ha rivelato una sorprendente agilità. Lunga 3,90 metri, ha un raggio di sterzata di soli 4,3 metri che la fa girare quasi su se

stessa come una trottola, dandole una manovrabilità senza pari. Aiuta, e non poco, la trazione posteriore. Piattaforma dedicata Ma torniamo a ciò che gli ingegneri giapponesi sottolineano: i “soli 200 chilometri di percorrenza”. Sono davvero sufficienti per convincere i consumatori a sceglierla quando


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INNOVAZIONE I MOTORI I LIFESTYLE

Anno 121°

Nuova serie • Anno 4 • Numero 32 • Settembre 2019 • €3,00

Spedizione Poste Italiane Spa - Postatarget Magazine. Pubblicazione Mensile. Data P.I. 31/8/2019

PUBBLICATO SUL NUMERO 32 - SETTEMBRE 2019

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le rivali nella categoria – a partire dalla nuova Peugeot e-208 – dichiarano un’autonomia doppia? In attesa di una risposta del mercato – sarà in vendita nell’estate del 2020 – continuiamo a guidarla scoprendo altre qualità nascoste. Una è il giusto mix tra tenuta di strada e comfort ottenuto sfruttando il perfetto bilanciamento dei pesi sul pianale, 50 e 50, come sulle sportive di razza. La Honda e nasce infatti su una piattaforma inedita e dedicata, sulla quale verranno sviluppate altre vetture seguendo l’obiettivo del costruttore di vendere in Europa dal 2025 esclusivamente modelli elettrificati. Sempre nell’ottica del miglior equilibrio dei pesi, al centro del nuovo pianale è stato sistemato il pacco batterie della capacità di 35,5 chi-

lowattora, ricaricabile da una colonnina veloce in poco più di mezz’ora. Mentre, per garantire scatto e brio nella marcia, nonostante il peso complessivo di oltre 1.500 chili, c’è un motore da 110 chilowatt (150 cavalli), collegato alle ruote posteriori e gestito da una trasmissione con la quale è possibile, agendo sulle palette dietro al volante, simulare una cambiata e variare il recupero di energia nelle fasi di frenata. Un look anni ’70 La Honda e ha un design molto personale. Uno stile “friendly”, lo definisce Kohei Hitomi, l’ingegnere che ne ha diretto lo sviluppo e che in questo caso fa pure le veci del designer, spiegando che nei tratti retrò

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della linea la vettura è ispirata alla prima Honda Civic del 1972. Una scelta stilistica originale con l'obiettivo che possa piacere subito e a tutti quanti. Stessa cosa vale per l’abitacolo, dove la giapponese propone un piccolo salotto rifinito con tessuti e rivestimenti mutuati dall’industria dell’arredamento per far sentire i passeggeri come a casa. La plancia è invece completamente digitale, dove tre schermi in alta definizione (due dei quali touch) permettono di ridurre al minimo tasti e comandi fisici per gestire le varie funzioni di bordo. E sanno di futuro le minuscole telecamere di serie al posto degli specchietti retrovisori. Insomma, una bella idea di automobile che tuttavia costa, e non poco. Il listino dovrebbe partire da circa 35mila euro.

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