l'Automobile week n. 105

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Supplemento settimanale a l’Automobile.

INNOVAZIONE I MOTORI I LIFESTYLE

Settimanale digitale • Anno 3 • Numero 105 • 8/11/2019

L’auto verde. EDOARDO NASTRI ■ Ambiente, inquinamento, emissioni: sono i grandi temi per i quali l’industria della mobilità è chiamata a fare meglio e di più. Da una parte, le persone cercano vetture che consumino e inquinino sempre meno, dall’altra i costruttori devono rispettare i limiti di emissione di CO2 prodotta dai loro modelli. Più stringenti che mai in Europa a partire dal prossimo 1 gennaio, quando bisognerà rientrare nei 95 grammi per chilometro di anidride carbonica, pena multe milionarie. L’industria dell’auto sta rispondendo con ingenti

investimenti nell’elettrificazione, considerando che nel 2030 la soglia sarà abbassata di un altro 30%. Una sfida enorme. Per questo scopo è nato Green NCAP, il nuovo consorzio europeo voluto dalla Federazione Internazionale dell’Automobile ed Euro NCAP, di cui ACI è partner per l’Italia. L’obiettivo è fornire – in modo indipendente - dati reali su emissioni e consumi dei veicoli. Le prove avvengono sia in laboratorio che su strada, in condizioni di traffico normali lungo percorsi urbani ed extraurbani. Nelle pagine che seguono vi spieghiamo come funziona. E perché è un lavoro sempre più indispensabile.



AMBIENTE

Green NCAP: le auto più “pulite” del 2019. EDOARDO NASTRI

■ Il Green NCAP, il consorzio europeo nato nei primi mesi del 2019 e voluto dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) in partnership con ACI – valuta l’efficienza delle auto nuove sulla base di consumi ed emissioni con prove che avvengono in normali condizioni di traffico e “al banco”. I dati misurati sono due, entrambi messi a confronto con quelli dichiarati dai costruttori automobilistici per ciascun modello: l’effettivo consumo di carburante o di energia e le emissioni di CO2 per ogni chilometro percorso.

Seat Arona con motorizzazione 1.5 Tsi turbo benzina abbinata al cambio manuale a sei marce e dalla piccola Volkswagen Up! nella versione sportiva Gti. Segue la Opel Corsa con il 1.0 benzina (vecchia generazione).

5 stelle Le vetture che hanno ottenuto il massimo punteggio – le cinque stelle – nel corso dei tre test effettuati nell’arco del 2019 sono tutte 100% elettriche: la media migliore è stata registrata dalla Nissan Leaf (nella versione con pacco batterie da 40 chilowattora), secondo posto per la Hyundai Ionic, terzo gradino del podio per la Bmw i3.

2 stelle Due stelle per la Fiat Panda con motore bicilindrico 0.9 a metano, una per Audi A7 Sportback 50 Tdi, Subaru Outback 2.5 e Volvo XC40 T5.

4 stelle I modelli che hanno ottenuto quattro stelle sono tutti a benzina. La media d’efficienza migliore è stata registrata dalla

3 stelle La sufficienza con tre stelle è stata raggiunta dalle Mercedes Classe C, diesel e quattro ruote motrici (C220d 4Matic), e Classe A200 a benzina. Stesso risultato per Bmw X1 18d, Audi A4 a metano e Renault Scenic.

0 stelle Nessuna stella, invece, per Vw Golf 1.6TDI, Fiat Panda 0.9 Twinair benzina e per il precedente modello della Ford Fiesta 1.0 EcoBoost. Tutte le auto con zero stelle sono dotate di motori Euro 6b (prima generazione), messi in commercio prima del settembre 2017. 8 Novembre 2019 ·

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AMBIENTE

Green NCAP, stelle ecosostenibili. GIOVANNI BARBERO

■ La lotta alle emisisoni per una mobilità più pulita passa anche per una maggiore attenzione alle emissioni reali dei veicoli. Perciò è nato Green NCAP, il nuovo consorzio europeo voluto dalla Federazione Internazionale dell’Automobile ed Euro NCAP, di cui ACI è partner. Scopo dei test che si sono svolti per la prima volta quest'anno è proprio valutare l'efficienza delle auto nuove da un punto di vista ambientale. Le prove avvengono sia in laboratorio che su strada, in condizioni di traffico normali lungo percorsi urbani ed extraurbani. L’obiettivo del consorzio è la promozione e lo sviluppo di modelli sempre più puliti ed energicamente efficienti. Come avviene nei test di Euro NCAP il punteggio è espresso attraverso l’assegnazione di un numero di stelle che varia da uno a cinque. Quello maggiore è attribuito alle vetture chemassimizzano la riduzione dei propri gas inquinantie che operano con un consumo minimo di combustibili fossili e con la massima efficienza energetica in condizioni reali. 4

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Test al banco e su strada I protocolli e le tipologie di test di Green NCAP sono in continuo aggiornamento, anche se i principi di base rimangono gli stessi. Nelle prove di laboratorio,le vetture vengono messe sul banco a rulli e viene avviato un ciclo di percorrenza prestabilito. Alla fine del test vengono analizzati i gas emessi e determinata la quantità di emissioni inquinanti rilasciate da ogni modello. Green NCAP conduce anche un test in condizioni di guida reale. La base della prova è la normativa introdotta nel 2018, l’RDE, per controllare e ridurre il divario tra i valori misuratiin laboratorio e quelli effettivi. Per la stessa ragione l'Unione Europea ha introdotto il ciclo d'omologazione Wltp al posto dell'Nedc al fine di ottenere risultati più verosimili per i consumatori. Il consorzio ha deciso di ampliare il test rendendolo più impegnativo, guidando le vetture in situazioni di traffico congestionato. Secondo Green NCAP un motore deve essere pulito e ad alta efficienza energetica in ogni punto operativosotto la curva di coppia.


AMBIENTE

Costa: meno burocrazia per il “green”. REDAZIONE

parco auto italiano – viene evidenziato nel rapporto – resta il più corposo d’Europa (644 veicoli per 1.000 abitanti). L’elettrificazione è indietro rispetto ad altri paesi europei, a fronte di un piano incentivi limitato e a una rete di ricarica per auto a batteria ancora insufficiente.

BUSINESS

Zipse: Bmw sempre più elettrica. EDOARDO NASTRI

■ “Dal primo gennaio del prossimo anno lavoreremo per sburocratizzare gli investimenti per l’ambiente”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, intervenendo all’apertura di Ecomondo, il salone della sostenibilità ambientale aperto da oggi fino all’8 novembre al quartiere fieristico di Rimini. “Per ottenere questo scopo – ha continuato il ministro – ho costituito una commissione mista con gli operatori del settore. Lo scopo è far sì che economia e ambiente marcino insieme. Ma un ministero da solo non può fare questo. Per sburocratizzare dobbiamo lavorare tutti allo stesso obiettivo”. Un discorso che vale anche per l’industria dell’auto, alle prese con una delicata transizione verso l’elettrificazione. Tassa di scopo Il ministro ha anche parlato della “Plastic Tax”, in discussione all’interno della manovra economica 2019. “Chiedo al Parlamento – ha detto Costa – di dare un aiuto in più alle aziende perché possano modificare il sistema, aiutando la transizione verso plastiche riciclabili e compostabili. Magari attraverso un credito d’imposta, che possiamo pensare anche fino al 25%. Questa tassa dovrebbe essere di scopo e non di gettito. Tutto quello che può essere riciclato o è biocompostabile non va tassato”. Lavoro da fare A Ecomondo è stato presentato il rapporto annuale degli Stati generali sulla Green economy nel nostro Paese. Il quadro che ne esce non è sgombro da nubi. La crescita delle fonti rinnovabili e il calo delle emissioni nel nostro Paese sono agli stessi livelli di cinque anni fa, mentre i consumi di energia hanno ripreso a crescere. In particolare il

■ Bmw preme sull’acceleratore in direzione elettrificazione. “Nei prossimi anni continueremo ad aumentare il numero di veicoli a batteria della gamma. In Europa stiamo seguendo un’ambiziosa logica di crescita per questi modelli, crediamo che copriranno circa un quarto del nostro volume di vendite nel 2021, un terzo nel 2025 e il 50% nel 2030”, ha spiegato Oliver Zipse – da metà agosto ceo del costruttore premium tedesco – durante il report trimestrale sui conti. Il numero uno di Bmw rassicura gli investitori confermando l’uscita di tre nuovi modelli 100% elettrici entro il 2021: il prossimo anno arriverà la iX3, suv a zero emissioni, quello successivo la berlina i4 e l’ammiraglia iNext, anticipata sotto forma di concept al Salone di Los Angeles 2018. Secondo le previsioni, il maggior mercato per la iX3 sarà quello cinese, motivo per cui sarà prodotta proprio nella Repubblica popolare. Idrogeno dal 2025 Zipse crede anche nell’idrogeno. “Le celle a combustibile rimangono una buona opzione per noi. Potremmo riuscire a offrire questa tecnologia ai nostri clienti entro la seconda metà del prossimo decennio. Siamo stati tra i pionieri della mobilità elettrica con la i3 che offriamo 8 Novembre 2019 ·

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in gamma dal 2013”, prosegue il ceo tedesco. Dell’ultima versione, la i3s, Bmw ha venduto circa 160mila unità nel mondo, e, secondo le previsioni del marchio, le consegne aumenteranno del 4% anno su anno, nonostante non sia prevista una seconda generazione. Buoni i risultati del marchio nel mercato tedesco delle vetture elettrificate: la quota di Bmw è del 21%. Nuova generazione di motori elettrici Da metà novembre entra in funzione il nuovo centro dedicato allo studio di batterie e tecnologie per l’elettrificazione, realizzato da Bmw in sinergia con il gruppo Jaguar Land Rover.I costruttori hanno annunciato a giugno un patto di collaborazione per sviluppare la loro prossima generazione di motori elettrici, condividendo i costi di sviluppo dei nuovi propulsori eDrive che non dovrebbero prevedere l’utilizzo di terre rare.

BUSINESS

Il regalo della Merkel a Volkswagen. PAOLO BORGOGNONE

che potranno contare su 4.500 euro contro i 3mila attuali. Cresce del 25% l’incentivo oggi in vigore per auto fino a 60mila euro di valore mentre per quelle che superano questa soglia non si avrà diritto ad aiuti statali. L’aumento delle spese previsto sarà assorbito in misura uguale dallo stato e dalle Case automobilistiche. 50mila colonnine L’intesa è stata raggiunta al termne del “summit automobilistico” organizzato presso la cancelleria di Berlino proprio con l’obiettivo di promuovere la diffusione di massa di trasporti più ecosostenibili. Le due parti hanno discusso anche i modi per espandere le infrastrutture di ricarica necessarie alle auto elettriche. L’ufficio della cancelliera Angela Merkel ha confermato che il governo investirà 3,5 miliardi di euro per incentivare l’impianto di nuove colonnine. L’obiettivo è averne almeno 50mila sul territorio nazionale entro il 2022, contro le 21mila di oggi. Una cifra comunque di gran lunga inferiore al 1 milione di stazioni di rifornimento per auto elettriche che la Merkel ha dichiarato di volere nel Paese entro il 2030. ID.3 al via Come detto il governo federale ha annunciato l’importante novità proprio nel giorno in cui a Zwickau Volkswagen ha dato ufficialmente il via alla produzione della ID.3 che sarà solo la prima di almeno sei modelli che il gruppo intende realizzare nell’impianto della città della Sassonia. A partire dal 2021, l’azienda prevede di costruire qui fino a 330mila auto a batteria ogni anno, comprese quelle dei marchi Audi e Seat. Per realizzare questo obiettivo Volkswagen ha organizzato una serie di giornate di aggiornamento per gli oltre 8mila dipendenti della fabbrica. Alla cerimonia di inaugurazione della produzione della ID.3 ha partecipato proprio la cancelliera Angela Merkel.

AUTO E MOTO

■ Il governo tedesco e l’industria automobilistica hanno concordato l’aumento degli incentivi congiunti per l’acquisto di auto elettriche e il loro prolungamento, non più fino alla fine del 2020 ma al 2025. Con un tempismo straordinario l’annuncio di Berlino è arrivato lo stesso giorno in cui Volkswagen ha iniziato la produzione di massa della sua auto elettrica ID.3 nella fabbrica di Zwickau, nella ex Germania Est. Chi comprerà una vettura a batteria di prezzo inferiore a 40mila euro riceverà un aiuto di 6mila euro, contro i 4mila attuamente previsti. Salgono anche le sovvenzioni per gli acquirenti di ibridi plug-in, nella stessa fascia di prezzo, 6

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Mustang Lithium, 900 cavalli ma elettrica. ANGELO BERCHICCI ■ Ford Mustang elettrica. Tre parole che mai gli appassionati di auto avrebbero pensato di poter leggere insieme. Per i più intransigenti addirittura un ossimoro: la Mustang, regina della muscle car, deve fare rumore e


Un suv ispirato al mito Al momento Ford non ha comunicato dati riguardanti autonomia, tempi di ricarica, velocità massima e accelerazione da 0 a 100 chilometri orari (pratica che è lecito supporre venga sbrigata in meno dei 3,5 secondi della Shelby Gt500). Soprattutto, Ford non ha precisato se la Lithium aprirà la strada ad una versione di produzione della Mustang elettrica o rimarrà un esemplare unico. Ulteriori informazioni sulla loro sportiva elettrica verranno rilasciate nel corso del Salone di Los Angeles (22 novembre - 1 dicembre), dove il Costruttore americano presenterà ufficialmente il suo primo veicolo elettrico di massa, la Mach 1, un suv a zero emissioni che si ispirerà, guarda caso, proprio alla Mustang. Sembra che l’elettrificazione stia aprendo orizzonti inediti per la muscle più amata d’America. non essere troppo attenta a dettagli come il consumo di carburante. Ford, invece, ha preso tutti in contropiede, presentando al Sema 2019 la Mustang Lithium, prototipo 100% elettrico realizzato in collaborazione con il produttore di componenti Webasto. E se nell’era dell’elettrificazione non è più una cosa strana che un costruttore sviluppi una versione a zero emissioni di un suo modello simbolo, a stupire i puristi è soprattutto il fatto che in questa Lithium le parole Mustang ed elettrico sembrino andare decisamente d’accordo. Unica nel suo genere La Mustang Lithium è un prodotto unico rispetto a tutte le altre full electric, per una serie di ragioni. Anzitutto per gli straordinari valori di potenza e coppia: il motore elettrico e la batteria con funzionamento a 800 volt (sistema che utilizza solo Porsche sulla Taycan) riescono assieme a sprigionare 900 cavalli e ben 1355 newtonmetri di coppia. Valori che fanno impallidire non solo tutte le altre sportive a zero emissioni, ma anche la stessa Mustang Shelby Gt 500 2020, che si ferma a 760 cavalli. Un’altra particolarità della Lithium è lo schema meccanico, che rimane sostanzialmente invariato rispetto alla versione a motore termico. Il bilanciamento dei pesi non cambia, con la batteria che viene posizionata proprio dove ci si aspetterebbe di trovare un potente V8: nel vano motore, una soluzione non comune (gli altri costruttori posizionano l’accumulatore nella parte bassa del pianale o dietro l’abitacolo). Spinta elettrica e cambio meccanico E se tutto ciò non dovesse bastare, a far digerire la Lithium ai fan della Mustang ci penserà il cambio manuale Getrag a 6 rapporti e il differenziale autobloccante meccanico Torsen. Un ennesimo primato (le altre elettriche montano cambi automatici o a variazione continua) che fa di questa Lithium un connubio unico di elettronica e guida analogica. La Lithium rivoluziona la Mustang senza snaturarne il concetto di base, e questo è evidente anche nell’estetica, che rimane sostanzialmente la stessa, ad eccezione di uno splitter anteriore in fibra di carbonio, necessario per le maggiori prestazioni dell’auto, e di alcune decorazioni in blu elettrico. Lo stesso colore viene ripreso anche nelle finiture degli interni, che presentano un nuovo schermo Lcd verticale su cui si possono selezionare le modalità Valet, Sport, Track e, infine, Beast, nome piuttosto evocativo.

AUTO E MOTO

Fisker: nasce il suv vegano. MARIO LONGO

■ Fisker ha svelato le prime foto del suv elettrico Ocean. La Casa californiana ha dichiarato che si tratterà della vettura più sostenibile al mondo, grazie all’ampio utilizzo di materiali riciclati ed eco-compatibili. Interni 100% green Progettata dal designer – nonché fondatore dell’omonima azienda – Henrik Fisker, la Ocean sarà interamente realizzata con materiali vegan-friendly, come gli interni, che non presentano colle né pelli di origine animale. Ogni dettaglio è stato pensato per ridurre al minimo l’impatto ambientale: la moquette è realizzata con nylon rigenerato proveniente dalle reti a strascico abbandonate in mare, mentre i rivestimenti sono in fibre di poliestere ricavato dalle bottiglie di plastica. Chilometri gratis grazie all’energia solare Eco-sostenibilità che è garantita anche nel ciclo di produzione della vettura e, ovviamente, dal ricorso ad un’alimen8 Novembre 2019 ·

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tazione a zero emissioni. Grazie alla batteria agli ioni di litio da 80 chilowatt, la Ocean avrà un’autonomia compresa tra i 400 e i 500 chilometri, in base allo stile di guida, ma anche alle condizioni del tempo. Il suv presenta infatti un grande pannello fotovoltaico lungo tutta la superficie del tetto, che secondo quanto dichiarato dalla Casa, è in grado di ricaricare l’accumulatore e garantire nel complesso 1.600 chilometri di percorrenza a costo zero ogni anno. Disponibile anche a noleggio La Ocean dovrebbe entrare in produzione alla fine del 2021, con le prime consegne a partire dal 2022. Il prezzo non è ancora stato fissato ma si prevede una cifra attorno ai 40mila dollari. La Casa californiana è all’avanguardia anche dal punto di vista dei servizi per i clienti. Chi vorrà, infatti, potrà noleggiare l’auto per un periodo di tempo a sua scelta tramite una specifica app.

delli di moto, scooter, ciclomotori e motocicli elettrici, ma anche dall’affacciarsi di nuovi produttori. Prima la Francia Gli ultimi dati Acem, l’associazione produttori europei di motocicli, riferiti al primo semestre del 2019, rilevano come le vendite delle due ruote siano cresciute rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: 766.328 unità (+10%). Numeri positivi anche per la mobilità elettrica: +70% tra scooter, moto e quadricicli, nelle vendite del primo semestre 2019 per un totale di 35.810 immatricolazioni. Francia in testa (8.723 unità, +60,6%), seguita da Belgio (8.087, +111%), Paesi Bassi (6.321, +62,1%), Spagna (4.052, +35,8%) e Italia (2.426, +86,2%).

INNOVAZIONE

Eicma 2019, l’elettrico avanza.

Regno Unito, più colonnine meno distributori.

CARLO CIMINI

COLIN FRISELL

■ “La mobilità elettrica è il futuro delle due ruote”. Andrea Dall’Orto presidente di Eicma – Salone internazionale del ciclo e del motociclo in svolgimento a Milano Rho Fiera dal 5 al 10 novembre – lo ha detto nel giorno di apertura del Salone, sottolineando l’importanza dell’innovazione e della tecnologia nel mercato a due ruote.

■ LONDRA – Il Dipartimento dei Trasporti del Regno Unito ha pubblicato i dati che mostrano la ripartizione della quantità di colonnine per vetture a batteria in ogni distretto del Paese e confermano il sorpasso rispetto ai benzinai. Il numero totale di punti di ricarica pubblici è 15.116, di cui 2.495 “rapidi”, rispetto a 9mila stazioni di servizio. La parte del leone la fa evidentemente Londra: quasi un terzo di tutti i punti installati si trova nella capitale. Il numero più alto è nei quartieri di Westminster (485) e Wandsworth, subito a sud del Tamigi (414). La differenza con le altre grandi città è enorme. Birmingham ha solo 90 colonnine pubbliche, mentre Manchester e Liverpool ne contano rispettivamente 446 e 119.

INNOVAZIONE

Sempre in positivo I dati di vendita testimoniano la crescita senza sosta: lo scorso anno sono state immatricolate 47 mila moto elettriche, che rappresentano il 3,5% del totale. Questo trend positivo è dovuto non solo dall’ampia offerta di nuovi mo8

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I punti scoperti Il segretario dei trasporti Grant Shapps ha detto che è fondamentale che più punti di ricarica diventino disponibili nelle Midlands e nel Nord. “Il codice postale – ha detto – non dovrebbe avere alcun ruolo nella facilità di utilizzo di un’auto a batteria. La volontà del governo è che i veicoli elettrici diventino la nuova normalità. Che ci siano più punti di ricarica che stazioni di servizio è un’ottima notizia, ma le evidenti lacune nella distribuzione geografica della fornitura sono deludenti. Esorto i consigli locali ad approfittare di tutto il sostegno offerto dal governo per contribuire a garantire che i conducenti nella loro zona non rimangano indietro”. Le necessità Una relazione del 2018 della commissione per i cambiamenti climatici afferma che il Regno Unito avrebbe bisogno di 29mila punti di ricarica pubblici per veicoli elettrici entro il 2030 per soddisfare la domanda. Di questi, l’85% dovrebbe essere costituito da colonnine rapide che oggi rappresentano invece solo il 16% dell’offerta. Daniel Brown, della Renewable Energy Association, ha dichiarato che costruire punti di ricarica più rapidi, soprattutto lungo le autostrade dovrebbe essere una priorità. “In particolare in quel contesto le persone si aspettano colonnine sempre più potenti. Oggi quelle da 150 kiloWattora stanno giustamente diventando la norma da installare, rispetto ai caricabatterie da 50 kiloWattora di qualche anno fa”. Brown ha parlato anche della necessità di andare oltre e “prevedere piani di tariffazione specifici anche per le abitazioni private e i luoghi di lavoro. A breve termine chiediamo un’estensione dei programmi per case, fabbriche e uffici al 2023”, ha concluso.

INNOVAZIONE

della temperatura rischiano di causare danni alle batterie agli ioni di litio, causando potenzialmente anche un corto circuito. Con questa nuova tecnica, il team di scienziati della Pennsylvania ritiene di aver trovato un modo per colmare il divario tra le auto elettriche e quelle alimentate a combustibile. Il segreto è il nichel Il segreto sarebbe in un sottile foglio di nichel in grado di trasferire la carica in modo uniforme alla cella della batteria. Mentre i ricercatori aumentavano progressivamente la temperatura, hanno scoperto che la lamina aiutava a prevenire il surriscaldamento dell’accumulatore, prevenendo anche eventuali danni. Già l’anno scorso, l’ingegnere Chao-Yang Wang e i suoi colleghi della Penn State avevano testato un sistema in grado di caricare una batteria in 15 minuti a 122 Farenheit. i risultati dei test erano confortanti ma alla lunga si ingenerato un problema di degrado di alcune componenti interne. “La nostra sfida – ha detto Wang – è stata quella di scoprire un metodo per tenere sotto controllo il degrado ad alte temperature, cosa che siamo riusciti a ottenere esponendole per un tempo più breve”. Gli accumulatori potrebbero arrivare a sostenere fino a 1.700 cicli di carica.

La batteria che si ricarica in 10 minuti. Car sharing, Milano più elettrica. PAESE

VALERIO ANTONINI

■ I ricercatori della Penn State University – una delle più grandi degli Usa con i suoi oltre 44mila studenti – hanno messo a punto una batteria agli ioni di litio che si può ricaricare completamente in soli 10 minuti. Il nuovo accumulatore potrebbe fornire a un veicolo elettrico una autonomia di circa 320 chilometri nello stesso tempo necessario a fare il pieno a un’auto a gas. Questo grazie a una tecnica che prevede il riscaldamento rapido fino a 140 gradi Fahrenheit (circa 60 gradi Celsius) e il successivo raffreddamento a temperatura ambiente durante il ciclo di ricarica. Normalmente le fluttuazioni

MARINA FANARA ■ Flotta esclusivamente elettrica e servizi estesi a tutta l’area metropolitana: con questi obiettivi il Comune di Milano ha approvato nuove linee guida per un modello di car sharing più sostenibile e integrato al territorio. 8 Novembre 2019 ·

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del 7% rispetto all’avvio dei servizi. “Ora vogliamo fare un ulteriore passo avanti”, aggiunge l’assessore, “il car sharing da sperimentale deve diventare strutturale, ovvero sempre più elettrico ed esteso anche fuori città, raggiungendo anche i comuni dell’area metropolitana più lontani dai confini del capoluogo”. Gli operatori attualmente attivi godranno di una proroga fino alla fine del 2020, dopodiché se vorranno continuare a offrire servizi di car sharing dovranno partecipare al nuovo bando del Comune.

AUTO E MOTO Le richieste del Comune A breve verrà pubblicato un bando specifico con tanto di incentivi agli operatori che si adegueranno alle nuove richieste di Palazzo Marino. Ovvero, sconti e agevolazioni sui canoni pagati all’Amministrazione per i gestori di car sharing disponibili a rinnovare la flotta con modelli a zero emissioni e a espandere le attività anche nell’hinterland milanese. Più auto a batteria Per quanto riguarda i mezzi ecologici, in particolare, il Comune ha deciso che a partire dal 2024 le nuove auto in condivisione dovranno essere esclusivamente elettriche (oggi, invece, rappresentano il 23% dell’intera flotta di car sharing attiva in città). Per aiutare i gestori a sostituire i mezzi con esemplari a batteria, l’Amministrazione ha deciso di non ritoccare i canoni mensili che rimarranno fermi agli attuali 100 euro mentre chi continuerà a operare con veicoli non elettrici le tariffe saliranno a 120 euro a partire dal 2022 per poi aumentare a 150 euro dall’inizio del 2024. Noleggi estesi all’hinterland Per quanto riguarda l’estensione del noleggio nell’hinterland milanese, Palazzo Marino ha previsto un canone agevolato con riduzioni fino al 30% per i gestori che decideranno di offrire il servizio anche nei cosiddetti Comuni di seconda fascia, quelli cioè posizionati oltre gli immediati confini del capoluogo (si tratta di 24 località distanti fino a quasi 17 chilometri dal centro di Milano). “Fin dal debutto nel 2013, il car sharing a Milano è stato concepito come servizio complementare al trasporto pubblico”, sottolinea Marco Granelli, assessore alla Mobilità, “oggi possiamo dire che si tratta di un’esperienza positiva che ha contribuito alla diminuzione del traffico cittadino e al miglioramento della qualità dell’aria: il parco auto dedicato è in grado di garantire migliori prestazioni ambientali e viene interamente rinnovato al massimo ogni quattro anni”. Il successo milanese Stando ai numeri del Comune, infatti, l’auto condivisa ormai è diventata un’alternativa per spostarsi in città in progressiva crescita, che oggi può contare su 6 differenti operatori, oltre 3.300 auto circolanti, più di un milione di abbonamenti e quasi 17mila noleggi giornalieri. Ricadute positive anche sul traffico, considerando il tasso di motorizzazione, per esempio, oggi Milano registra una riduzione 10

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Renault Captur, prima della classe. FRANCESCO PATERNÒ

■ ATENE – La Renault Captur, nato crossover nel 2013 e best seller in Europa con l’Italia suo secondo mercato mondiale dietro la Francia, diventa più suv nel design e fa da apristrada nel marchio per l’ibrido plug-in, con una versione in arrivo sul mercato all’inizio dell’estate 2020. I prezzi, aspettando l’ibrida ricaricabile Per Captur, un nuovo pianale condiviso in Renault con la Clio, un nuovo stile che enfatizza i tratti di auto a ruote alte che va tanto di moda su tutti i mercati, tecnologia di bordo e di assistenza alla guida per la sicurezza di ottimo livello. Ordini aperti ma nelle concessionarie da gennaio con prezzi dai 17.800 euro del mille tre cilindri turbo benzina da 100 cavalli ai 30.600 euro della versione diesel più potente da 115 cavalli. È prodotta a Valladolid in Spagna e, da fine anno, anche a Wuhan in Cina. A batteria fino a 65 chilometri L’ibrida plug-in, di cui non sono stati resi noti ancora i prezzi, dichiara sulla carta un altro primato: la batteria agli ioni di li-


tio da 9,8 chilowattora, che serve due unità elettriche accoppiate a un 1600 a benzina per 160 cavalli complessivi, ha una autonomia a zero emissioni di ben 65 chilometri in città, oggi un record. Tempo di ricarica della batteria dalle 3 alle 6 ore. Più grande e più comoda Venduta finora in oltre 1,5 milioni, la Renault Captur è cresciuta in lunghezza di 11 centimetri, arrivando ai 4,23 metri. Più grande e dunque con più spazio a bordo, sia per i passeggeri che nel bagagliaio (capacità 536 litri, +81 litri rispetto alla versione precedente, con il sedile posteriore scorrevole fino a 16 centimetri, atout del modello), la Captur trasmette alla guida una sensazione di solidità grazie al nuovo pianale. I due 1300 a benzina da 130 e 155 cavalli, provati sia con cambio manuale a sei rapporti il primo che con cambio automatico a sette il secondo, danno una buona agilità a un’auto che privilegia sempre e comunque il comfort. Gli interni sono più curati nella scelta di materiali morbidi al tatto: bello lo schermo verticale al centro della plancia da 9,3 pollici con un sistema di navigazione molto preciso, troppo corto il bracciolo sul tunnel, inutilizzabile guidando la versione con cambio automatico. 6 motorizzazioni per il segmento B Xavier Martinet, direttore generale di Renault Italia, rivendica con orgoglio un altro primato: “Siamo l’unico marchio a offrire nel segmento B sei motorizzazioni diverse”. Oltre a motori benzina e diesel, Clio avrà all’inizio dell’estate la prima unità ibrida del marchio, Captur la prima ibrida plug-in oltre che una versione Gpl specifica per l’Italia, più c’è Zoe elettrica appena rinnovata. Sei per uno, uno per tutte.

AUTO E MOTO

Kia, una concept al futuro.

Guida autonoma di livello 4 Le specifiche tecniche dei motori non sono state comunicate, quello che sappiamo è che i propulsori elettrici sono quattro, alimentati da batterie posizionate nel pianale. Tra gli elementi più scenografici della concept car c’è il tetto, costituito da un pezzo unico in vetro che si estende fino al parabrezza e contiene una rete di sensori Lidar, che permettono alla Futuron di supportare la guida autonoma di livello 4: il conducente può procedere senza mani sul volante e senza prestare attenzione alla strada in alcune determinate condizioni.

LIFESTYLE

Le auto più folli del Sema. GIOVANNI BARBERO

EDOARDO NASTRI ■ Kia presenta la Futuron Concept, prototipo elettrico con architettura suv e trazione integrale che ha l’obiettivo di prefigurare alcuni elementi stilistici che vedremo in futuro sui veicoli a zero emissioni del costruttore coreano. La concept ha fatto il suo debutto al China International Import Expo, in corso in questi giorni a Shanghai. Il design della Futuron è composto da forme sinuose con linee morbide che la fanno apparire quasi sportiva. “Abbiamo creato superfici regolari senza spigoli o ornamenti inutili”, dicono dal centro stile coreano del marchio. La vettura ha dimensioni importanti: 4,85 metri di lunghezza, 1,55 di altezza e ben 3 di passo, un dato favorito dalla propulsione elettrica che le permette di offrire una grande abitabilità interna.

■ Al Sema di Las Vegas si ammirano le automobili più folli in circolazione. Il Specialty Equipment Market Association Show è l’evento più importante dedicato agli specialisti del 8 Novembre 2019 ·

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settore del tuning e quest’anno si svolge fino all’8 novembre presso il Convention Center della città del Nevada. L’esposizione è suddivisa in 12 padiglioni e si contano più di 3mila novità tra parti e componenti per personalizzare la propria auto. All’edizione 2018 sono state più di 70mila le transazioni d’acquisto avvenute all’evento, ma il tratto commerciale è solo uno dei volti del Sema: alla manifestazione si svolgono seminari, conferenze e veri e propri corsi di tuning delle vetture. L’evento è riservato agli specialisti del settore e non è visitabile dal grande pubblico. Mopar, 14 modelli estremi Le differenti società di personalizzazione si sono sbizzarrite nel realizzare veicoli estremi con alcune caratteristiche uniche. Tra i fuoristrada che più si prestano a questo tipo di interventi c’è la Jeep Wrangler, che per il decimo anno consecutivo ha vinto il premio organizzato dal Sema “4x4 of the Year”. Mopar, la divisione di Fca per ricambi e accessori di personalizzazione, ha presentato all’evento 14 veicoli del gruppo modificati. Tra questi c’è il Wrangler Rubicon, una versione a cielo aperto e completamente modificata del fuoristrada americano con alcune caratteristiche speciali come il paraurti anteriore in acciaio, i grandi ganci di traino, le sospensioni rialzate o il cofano con due prese d’aria e un motivo grafico che ritrae l’evoluzione stilistica delle sette feritoie Jeep. Mopar è intervenuta anche sul Dodge Ram trasformandolo in un prototipo, l’Off the Grid, che permette all’utilizzatore di impiegare il pickup anche per gite su percorsi particolarmente impegnativi. Il Ram Otg è più alto, ha penumatici specifici Goodyear da 35 pollici, un verricello nel paraurti anteriore e lo snorkel, l’appendice del tubo di scarico estendibile verso l’alto per affrontare guadi o tratti nella sabbia. Eccesso ibrido ed elettrico Non mancano i costruttori giapponesi, da sempre appassionati di tuning e personalizzazioni. Nissan presenta il Desert Runner, una versione modificata del pickup Frontier. Il veicolo monta un motore V8 5.6 di cilindrata a cui è stato aggiunto un turbocompressore grazie al quale ha raggiunto 600 cavalli di potenza. Sono nuove anche le sospensioni, gli ammortizzatori, gli pneumatici e le protezioni sottoscocca. La promessa di Nissan è quella di aver creato un pickup “inarrestabile”. Anche i suv ibridi per famiglie possono avere una loro versione più avventuriera. È il caso della Honda CR-V Hybrid, personalizzata dalla società Jsport Performance Accessories. La versione presentata al Sema è più alta, ha nuove protezioni e pneumatici dedicati al fuoristrada. Al posteriore c’è una grande ruota di scorta e sul tetto troviamo una maggiolina per accamparsi dopo una giornata di “off road”. Honda dichiara che il veicolo è stato progettato pensando ai “guerrieri del weekend”. Chevrolet propone la sua idea di reinterpretazione di un classico. Il pickup C10 del 1962 debutta al Sema nelle nuove vesti di prototipo 100% elettrico. Il marchio del gruppo General Motors ha usato la base tecnica della Bolt con due batterie da 60 chilowattora che alimentano tre motori a zero emissioni installati nel cofano. La potenza è di 450 cavalli, tutti sulle ruote posteriori. E per i nostalgici ci sono tre diffusori acustici che possono riprodurre diversi suoni del motore, tra cui quello dell’originale V8. Al Sema l’eccesso diventa spettacolo. 12

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AUTO E MOTO

Come va la nuova Ssangyong Korando. FRANCESCO GIANNINI

■ Ssangyong lancia sul mercato europeo la nuova generazione del suv di medie dimensioni Korando, completamente ridisegnato rispetto al precedente e ora dotato delle più avanzate tecnologie di assistenza al guidatore. Con 4,41 metri di lunghezza, si inserisce in gamma sotto il più grande Rexton e sopra il crossover urbano Tivoli. 5 stelle da Euro NCAP Abbiamo provato la Korando sia con motore 4 cilindri turbo benzina 1,5 litri da 163 cavalli (abbinato al cambio manuale) sia con propulsore diesel 1.6 da 136 cavalli e trasmissione automatica a 6 rapporti. Il suv si è dimostrato affidabile, silenzioso e adeguato per macinare chilometri in sicurezza senza stancarsi al volante. Grazie alle dotazioni di bordo hi-tech, questa auto non teme il confronto con modelli più costosi. Il programma europeo di crash test Euro NCAP le ha recentemente assegnato la massima valutazione (5 stelle). Riconoscimento ottenuto anche grazie ai 7 airbag di serie e ai sistemi di ultima generazione che aiutano in caso di distrazioni al volante, come frenata d’emergenza, mantenimento automatico della corsia e rilevatore di stanchezza. Abitabilità da grande suv Abbandonate le linee morbide della terza serie ispirate al prototipo C200 di Giorgetto Giugiaro, ora la carrozzeria della nuova Korando è più squadrata e spigolosa, soprattutto nella forma di fari anteriori (a Led) e gruppi ottici


posteriori, adeguandosi agli standard stilistici dei suv più moderni da cui prende ispirazione. Il frontale è leggermente ribassato, la griglia centrale ingrandita e i paraurti rinforzati. Esteticamente ricorda il Rav4 di Toyota e compete sul mercato, tra gli altri, con Hyundai Tucson, Mazda Cx-30, Nissan Qashqai, Skoda Karoq e Peugeot 3008. Gli ampi spazi dell’abitacolo consentono ai passeggeri di stare comodamente seduti stendendo le gambe. Gli interni – realizzati con materiali di qualità – hanno particolari retroilluminati anche sulla plancia. Il display touchscreen in alta risoluzione da 10,25 pollici (compatibile con Android Auto e Apple CarPlay) consente di accedere al sistema di informazioni multimediale con navigatore satellitare integrato. Il quadro strumenti è interamente digitale. Il vano bagagli ha una capacità di oltre 500 litri (1.248 con i sedili posteriori reclinati). Prezzi a partire da circa 25mila euro.

BUSINESS

Fiat, piccole o meno? EDOARDO NASTRI

il compito di presidiare il mercato delle citycar dal quale i francesi si apprestano ad uscire (stop alla produzione di Opel Adam e Karl e alla joint venture con Toyota per Peugeot 108 e Citroen C1). Scomparsa dolorosa Senza Panda e 500 Fiat si troverebbe a dover ripensare la propria gamma di modelli. Le due vetture dominano il segmento delle piccole in Europa, ma non sono certo giovani. La Fiat 500 è stata presentata nel 2007 e ha conosciuto finora solo un lieve restyling, mentre la terza e ultima generazione della Panda circola dal 2012. Il successo delle italiane nei mercati europei è imputabile principalmente a due fattori: il buon risultato della 500 all’estero e quello della Panda in Italia. Nel primo semestre di quest’anno la 500 è stata leader del segmento con 100.150 unità in ben 11 mercati stranieri tra cui Regno Unito, Spagna, Belgio, Portogallo, Austria e Svizzera. La Panda è l’auto più venduta in Italia e, se si escludessero i suoi volumi nel nostro paese (79.979 unità da gennaio a giugno), la 500 sarebbe di gran lunga la bestseller europea. Taglio necessario alle emissioni di CO2 Le parole di Manley sembrano poi non tenere conto del piano di elettrificazione della 500: la versione a zero emissioni della citycar dovrebbe vedere la luce nella seconda metà del 2020. Un modello utile anche per far scendere le emissioni medie di CO2 della gamma e a tagliare le multe milionarie alle quali i due gruppi saranno soggetti.

BUSINESS

Ferrari cresce ancora, stime al rialzo. ■ Fiat potrebbe dire addio alle più piccole del segmento A. Almeno secondo quanto dichiarato da Mike Manley – ceo del gruppo FCA di cui il marchio Fiat fa parte – durante la presentazione dei risultati del terzo trimestre, “gli sforzi verranno incentrati sullo sviluppo di vetture in segmenti a più alto margine di profitto e questo comporterà un allontanamento dalle auto di taglia piccola”. Per Manley le perdite del gruppo per 55 milioni di euro nel Vecchio continente registrate nel terzo trimestre sono da imputare a “un’esposizione molto elevata nel segmento delle piccole a basso margine e a una gamma di modelli la cui età media è la più alta del settore”. Probabile però che le parole siano state studiate prima dell’avvio della fusione con PSA. In un’ottica di diversificare i diversi marchi della nuova galassia che si verrà a creare è probabile che proprio a FCA Carlos Tavares lasci

ANGELO BERCHICCI ■ Ferrari fa segnare prestazioni super anche quando si parla di conti: il terzo trimestre 2019 per Maranello si è chiuso con un segno positivo su tutti i principali indicatori economici. In testa la Portofino I volumi con 2.474 unità sono aumentati del 9,4% rispetto allo stesso periodo del 2018. Un risultato che è stato possibile grazie ad una crescita del 9,5% nelle vendite dei modelli a 8 cilindri e dell’8,9% per quanto riguarda i 12 cilindri. Il modello più apprezzato dal mercato è stato la convertibile Portofino, seguita dalla granturismo 812 Superfast. In diminuzione invece i volumi della famiglia 488, prossima ad essere 8 Novembre 2019 ·

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verso Ferrari’, che si è tenuto a Maranello a settembre e ha attirato 14 mila visitatori. Era la prima volta che mettevamo in mostra tutto ciò che la Ferrari rappresenta nel mondo” ha concluso il manager, anticipando che la prossima settimana la Casa di Maranello presenterà a Roma un ulteriore modello inedito, dopo le quattro novità introdotte negli scorsi mesi.

BUSINESS

sostituita dalla F8 Tributo. Con 1.142 unità consegnate, in aumento del 14%, a trainare le vendite è l’area Emea (che comprende Europa, Medio-oriente e Africa). I mercati americano e cinese chiudono in pareggio, mentre nei paesi del sud-est asiatico si registra una crescita del 23%. Nessun problema in Cina Dall’inizio dell’anno invece a far segnare il tasso di crescita più elevato (+49%) è proprio quella Cina dove tutte le altre Case stanno vivendo un rallentamento: nei primi 9 mesi del 2019 Pechino ha raggiunto le 776 unità consegnate, rispetto alle 522 dello stesso periodo del 2018. La crescita dell’area Emea da gennaio arriva a toccare il 12% con 3.547 esemplari, Seguono per rilevanza il mercato americano (2.295 auto, +5%) e il sud-est asiatico (1137 vetture, +18%). Nel terzo trimestre i ricavi hanno raggiunto i 915 milioni di Euro, in aumento del 9,2% rispetto allo scorso anno.

Mercato Italia, ottobre positivo. EDOARDO NASTRI

Margini al top Oltre alla vendita di auto e parti di ricambio, si nota una crescita delle risorse generate dai servizi di personalizzazione, dalle sponsorizzazioni e dall’attività in Formula Uno. Calano invece gli introiti legati alla fornitura di motori, a causa della diminuzione negli ordini da parte di Maserati. Gli utili prima delle imposte e degli oneri finanziari (Ebit) arrivano a 311 milioni di Euro, in aumento dell’11,5%, un dato che rende possibile toccare un impressionante 33,9% per quanto riguarda i margini. Riviste le previsioni Grazie alla robusta performance, la società ha potuto correggere alcune previsioni relative al 2019, innalzandole: i ricavi netti previsti a fine anno non sono più 3,5 miliardi ma 3,7, mentre il risultato operativo ipotizzato passa da 0,82 miliardi a 0,92 miliardi di Euro. Un risultato non facile “Sono molto soddisfatto di questo risultato, anche perché abbiamo dovuto fronteggiare venti contrari” ha dichiarato Louis Camilleri, amministratore delegato di Ferrari. “Il trimestre – ha spiegato – è stato caratterizzato da continui investimenti per migliorare la nostra capacità di innovare e quindi sostenere il nostro vantaggio competitivo e il potere dei prezzi per i prossimi anni”. Presto un modello inedito “Oltre ai numeri – ha aggiunto Camilleri – il terzo trimestre è stato entusiasmante anche per l’evento ’Uni14

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■ Mercato in crescita a ottobre in Italia, dopo i risultati positivi di settembre: sono state immatricolate 156.851 unità, il 6,7% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una crescita mensile cui hanno contribuito i canali del noleggio a lungo termine, +29,9%, e quello delle auto-immatricolazioni dei concessionari e delle case auto +34,64%. I privati perdono nel mese l'1%, ma da gennaio a ottobre hanno acquistato 20mila vetture in più rispetto al periodo del 2018. Fiat in testa, Volkswagen seconda a +44,5% Fiat resta al primo posto per vendite, ma perde punti: il marchio ha immatricolato 21.605 unità, il 5,4% in meno di ottobre 2018. Cala anche la quota di mercato, ora al 15,2%. La Panda rimane di gran lunga il modello più venduto in Italia, con 10.910 immatricolazioni, in discesa di 1.607 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo posto per Lancia Ypsilon con 4.846 vetture, terzo per Toyota Yaris (3.763).


Dietro Fiat rimane salda Volkswagen che registra il secondo mese di grande crescita: dopo il +36,9% di settembre, a ottobre segna un +44,5%. Terzo posto nella graduatoria mensile per Ford (+1,6%), che ha preceduto Peugeot (+8,34%) e Toyota (+5,32%). Ancora giù le diesel Continuano a perdere punti le immatricolazioni delle vetture diesel: -13,3% su un totale di 56.623 unità vendute. Le auto a benzina invece crescono del 17,6% per 72.561 targhe. Tra le alimentazioni alternative bene il metano, 4.574 e +284%, e le ibride tradizionali: 11.678 esemplari, in crescita del 41,7%. Continua la crescita costante delle elettriche pur rimanendo una nicchia di mercato: 939 targhe per un aumento del 59,4%. A tutto suv A ottobre sono cresciuti tutti i segmenti, tranne quello delle citycar che registra un calo dell’8,4% per 25.981 unità immatricolate. Bene invece le utilitarie, in crescita dell’11,2% a fronte di 60.352 auto vendute. Inarrestabile il successo dei suv di qualsiasi taglia: +25,7% per 56.509 auto con una quota di mercato che ad ottobre è del 35,8%. Nei primi dieci mesi dell’anno sono state vendute 543.342 crossover, il 15,5% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

PAESE

zione, la capacità di influire positivamente sulla vita dei cittadini e la diffusione capillare del servizio sul territorio nazionale. Il progetto è stato apprezzato anche per la sua facilità di applicazione quale modello replicabile in altri paesi europei. “Best Practice” Al concorso – il cui tema quest’anno è stato “New Solutions to Complex Challenges” – hanno partecipato complessivamente 158 organizzazioni pubbliche in rappresentanza di 28 Paesi dell’Unione europea. 31 di questi – tra cui Luceverde – hanno ottenuto il riconoscimento di “Best Practice”, assegnato anche ad altre 4 delle 9 proposte arrivate a Maastricht dal nostro Paese. L’ACI ha già partecipato all’Epsa nel 2011 e nel 2013, ma questa è la prima volta che il progetto dell’Automobile Club d’Italia entra nel ristretto novero dei migliori.

Un premio europeo per Luceverde. Sicurezza: Roma, ACI e FIA insieme. PAESE

REDAZIONE

■ Il servizio di infomobilità di Luceverde dell’ACI – realizzato in collaborazione con le Forze di Polizia, gli enti gestori di strade e autostrade e i servizi di trasporto pubblico – è tra i quattro progetti migliori nell’ambito dell’Epsa (European Public Sector Award). Il premio – giunto quest’anno alla settima edizione a cadenza biennale – è assegnato dallo European Institute of Public Administration (Eipa) a quelle iniziative delle pubbliche amministrazioni del Vecchio continente in grado di offrire risposte innovative alle differenti necessità dei cittadini. Digitalizzazione in prima linea Tra gli elementi distintivi del progetto Luceverde riconosciuti dalla giuria internazionale – arrivato tra i primi quattro insieme a quelli di Portogallo, Austria e Paesi Bassi – risulta soprattutto la spiccata digitalizza-

REDAZIONE ■ “La sicurezza stradale è un valore assoluto, per gli elevatissimi costi morali e sociali, ma anche per evitare che la generazione giovane, la più colpita, venga falcidiata sulle strade”. Lo ha detto Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, annunciando il sodalizio tra ACI, Comune di Roma e FIA (Federazione internazionale dell’automobile) per avviare iniziative di sensibilizzazione e di educazione stradale che coinvolgano tutti gli ambiti della società, a cominciare dalle scuole. 8 Novembre 2019 ·

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SPORT

FIA Motorsport Games, oro all’Italia. LINDA CAPECCI Mobilità sostenibile e sicura Riduzione degli incidenti e dei morti sulle strade è l’obiettivo con un un occhio puntato su una mobilità più sostenibile e accessibile: diffusione dei veicoli elettrici, salvaguardia di pedoni e ciclisti grazie alla realizzazione di piste ciclabili e rispetto delle regole da parte di tutti gli utenti della strada. Per questo Campidoglio, FIA e ACI sosterranno specifiche campagne di sensibilizzazione e formazione sull’importanza delle cinture di sicurezza, del casco in bicicletta e in moto, sui limiti di velocità e sui rischi legati all’assunzione di alcol e stupefacenti alla guida. Occhio ai più deboli “Pedoni, ciclisti e motociclisti sono tra i soggetti più vulnerabili e rappresentano l’80% dei morti nelle più popolate città europee”, ha sottolineato Jean Todt, presidente FIA e inviato speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per la Sicurezza stradale, “quindi, il tema della sicurezza stradale nelle aree urbane dovrà essere prioritario nei prossimi anni. È incoraggiante vedere che la Città di Roma ha deciso di mettersi in prima fila nel promuovere una mobilità sicura, sostenibile e accessibile”. Roma capofila per la sicurezza “Roma vuole porsi come capofila a livello internazionale in materia di sicurezza stradale”, conferma il sindaco Virginia Raggi, “coniugare il rispetto delle regole e una mobilità sempre più sostenibile deve rappresentare obiettivo primario per tutti i livelli istituzionali. Si tratta di temi in cima alla nostra agenda, che stiamo sviluppando tramite il rafforzamento del trasporto elettrico, investendo sulle piste ciclabili e implementando i momenti di apposita formazione nelle scuole”. Obiettivo: zero morti sulle strade “Mi fa piacere che il sindaco Virginia Raggi intenda lavorare per trasformare Roma in una delle capitali mondiali della sicurezza stradale”, aggiunge il presidente ACI, “È un obiettivo ambizioso ma rappresenta una priorità assoluta”. “L’Automobile Club d’Italia”, conclude Sticchi Damiani, “metterà a disposizione di Roma e dei romani knowhow, esperienza, passione, determinazione, ogni energia e risorsa disponibile, a partire da una sempre più forte sensibilizzazione sulla centralità dei corsi di guida sicura. Da sempre il nostro primo obiettivo è zero morti sulle strade e ogni iniziativa che possa aiutarci a perseguirlo è preziosissima”. 16

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■ Il circuito romano Pietro Taruffi di Vallelunga ha ospitato dall’1 al 3 novembre la prima edizione dei FIA Motorsport Games, le Olimpiadi dell’auto che la Federazione Internazionale ha scelto di organizzare nel nostro Paese insieme con l’Automobile Club d’Italia. Il successo di pubblico, nonostante il clima inclemente, è stato confermato anche in pista, grazie in particolare alla medaglia d’oro conquistata per i nostri colori da Andrea Rosso salito sul gradino più alto del podio nella Formula 4 Cup, una delle sei competizioni in programma accanto a Gt, Touring Cars, Drifting, Motorsport digitale e Kart. Russi dominatori Ad aggiudicarsi il primo posto nel medagliere finale è stata la Russia, con la vittoria di Klim Gavrilov nella Touring Car Cup – che ha visto 20 vetture al via – al bronzo nel Karting Slalom per Olesia Vashchuk e Vladislav Bushuev e a quello, nella finale di Drifting, per Ilia Fedorov. Nella classifica finale, i russi sono seguiti da Australia e Italia che condividono il secondo gradino del podio con un oro e un bronzo ciascuno, mentre al terzo posto si posizionano le squadre di Olanda, Ucraina e Giappone, che si sono portate a casa una medaglia d’oro a testa. I premiati In particolare i giapponesi Hiroshi Hamaguchi e Ukyo Sasahara hanno dominato in pista nella GT Cup disputata domenica con la loro Lamborghini Huracan – che ha preceduto sul traguardo altre supercar come Porsche, AMG e ovviamente Ferrari – mentre gli olandesi Nina Photof e Bastiaan Van Loenen hanno vinto la Karting Cup, alla quale hanno partecipato piloti di 29 differenti nazioni. L’ucraino Dmitriy Illuk su Nissan 200 SX ha conquistato l’oro nel drifting, battendo


un’agguerrita concorrenza che ha visto schierarsi sul settore del tracciato romano dedicato alla disciplina ben 24 vetture. Nella finale della Digital Cup, una vera e propria sfida a tutta velocità al simulatore, ha prevalso l’Australia con Cody Nikola Latkovski, mentre al terzo posto si è classificato l’italiano Stefano Conte. ACI Sport ha creato un’apposita commissione per seguire al meglio quest’ultima disciplina, che dopo un rapido sviluppo è stata ufficialmente riconosciuta. Un successo riconosciuto Le medaglie sono state consegnate durante la festosa cerimonia di chiusura – sempre a Vallelunga – dopo tre giorni di agguerrite competizioni. Il circuito romano dovrebbe diventare la “casa” fissa della manifestazione anche per i prossimi anni. I Motorsport Games sono stati inaugurati il 31 ottobre da una parata lungo le millenarie strade della Città Eterna e hanno visto scendere in pista 176 piloti provenienti da 45 nazioni suddivisi nelle sei differenti discipline. “Non è un caso – ha commentato il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani – che per questo evento sia stato scelto il nostro Paese e questo circuito. Per noi è un vanto particolare, soprattutto perché premia l’impegno quotidiano che mettiamo per creare le migliori condizioni adatte allo sviluppo dello sport delle quattro ruote. Si tratta di un implicito riconoscimento allo straordinario sforzo di ACI nella promozione del motorismo e nella creazione e crescita di floridi vivai che formino i piloti di domani”.

BUSINESS

La Cina rallenta ancora.

Male anche le elettrificate A causa dei tagli nei sussidi governativi, anche il settore dei New Energy Vehicle (NEV), i veicoli elettrificati, ha subito un crollo del 34% a settembre. Alla luce degli ultimi dati di vendita, hanno fatto sapere dal Caam, Suzuki è stato il primo costruttore straniero a chiudere una delle proprie sedi in Cina. Situazione speculare sul mercato dell’usato Se le vendite di auto nuove continuano ad arrancare, una situazione opposta si sta verificando nel settore dell’usato, dove la crescita a settembre ha raggiunto il 7,4% rispetto allo stesso mese del 2018. Sono sempre più i cinesi che optano per una vettura di seconda mano, spinti da un mercato del nuovo che sta vivendo anche una crescita dei prezzi medi per il graduale adeguamento a standard più “occidentali”. Crescono gli standard qualitativi Secondo lo stesso Fu Bingfeng, la flessione nella vendita di vetture nuove non sarebbe legata solo al rallentamento della crescita economica, ma anche all’adozione di criteri più stringenti in termini di sicurezza ed emissioni, che rendono le auto più costose, quando non ancora tutti i consumatori cinesi possono permettersi un’auto di ultima generazione. Il risultato sarebbe quello delineato in un rapporto della China Automobile Dealers Association, l’associazione cinese delle concessionarie: da gennaio a settembre le vendite di auto usate sono cresciute del 4,3% su base annua, toccando i 10,6 milioni.

ANGELO BERCHICCI ■ Il mercato auto in Cina continua a rallentare. Fu Bingfeng, vicepresidente della China Association of Automobile Manufacturers (Caam, l’associazione cinese dei costruttori automobilistici), ha dichiarato alla Reuters che per il 2019 si prevede una flessione dell’8%. Stime riviste al ribasso Dopo la scarsa prestazione fatta registrare a settembre (-5,2%, quindicesimo risultato negativo consecutivo), che normalmente in Cina corrisponde con l’apice delle vendite, il Caam ha dovuto rivedere al ribasso la precedente stima, che parlava di un calo del 5%. “Per la fine dell’anno crediamo di poter raggiungere la soglia dei 26 milioni di veicoli consegnati” ha affermato Fu. L’anno scorso sono state vendute circa 28 milioni di auto, una cifra che ha segnato una riduzione del 3% rispetto al 2017. Quello del 2018 è stato il primo risultato negativo ad interrompere la crescita innescata a inizi anni ’90.

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LIFESTYLE

Jaguar è Artissima. EDOARDO NASTRI

■ TORINO - Jaguar presenta ad Artissima - la fiera internazionale d’arte contemporanea all’Oval di Torino fino al 3 novembre - il progetto JaguArt, un concorso diviso in dieci tappe in altrettante città italiane per scoprire nuovi talenti emergenti nel campo delle arti visive. I vincitori avranno la possibilità di esporre le loro opere alla prossima edizione della manifestazione torinese. “Vogliamo promuovere la cultura e la passione per tutto ciò che è arte. Saremo coinvolti per circa un anno in diverse città e nel 2020 torneremo ad Artissima per presentare i progetti degli artisti emergenti che hanno vinto le varie tappe”, racconta Marco Santucci, direttore generale di Jaguar Land Rover Italia. “I nostri marchi hanno più di una cosa in comune con l’arte, come la costante ricerca tecnologica e stilistica e la sperimentazione continua di nuovi materiali e soluzioni tecniche, o lo stretto legame con l’heritage che da sempre contraddistingue Jaguar”, continua Santucci. Dedicato a giovani emergenti Il costruttore è presente alla fiera di Artissima con uno stand sul quale è esposta una Jaguar I-Pace, la prima auto completamente elettrica del marchio inglese, che divente18

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rà un’opera d’arte nel corso della manifestazione. Ai visitatori che si recheranno al padiglione Jaguar verrà assegnato un artista italiano da scoprire, di cui conoscere storia e opere, e da cui farsi ispirare per lasciare un disegno sulla vettura esposta. Il primo è quello di Ilaria Bonaccossa, direttrice di Artissima: “La partnership con Jaguar Land Rover ci porterà alla scoperta di nuovi giovani talenti da portare all’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori, offrendo loro un’importante occasione di visibilità e di crescita”. Mecenatismo 2.0 La Casa automobilistica inglese con questa iniziativa ha lo scopo di ricoprire in parte il ruolo di mecenate per artisti emergenti. La visita di Artissima partita dallo stand Jaguar è stata guidata da Francesco Iodice, artista napoletano e professore di Arti Visive e Studi Curatoriali alla nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Tra i suoi progetti principali ci sono l’atlante fotografico What We Want, un osservatorio sul paesaggio come proiezione dei desideri collettivi e “Citytellers”, una trilogia di film sulle nuove forme di urbanesimo.


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· 8 Novembre 2019


...dal nostro mensile PUBBLICATO SUL NUMERO 34 - NOVEMBRE 2019

COVER STORY PAESE

Italia a idrogeno. ALESSANDRO MARCHETTI TRICAMO

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte promuove il carburante del futuro che può valere un quarto della domanda energetica del nostro Paese: “Una sfida da vincere”.

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■ L’idrogeno sembra entrato nell’agenda politica e strategica del nostro Paese. Almeno a sentire le parole pronunciate dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Dobbiamo avviare in Italia un’azione concreta e rapida per realizzare con l’idrogeno gli stessi risultati che abbiamo ottenuto con l’eolico, recuperando il divario che ci separa da alcuni paesi del Nord Europa, che in questo settore sono già passati dalla sperimentazione all’attuazione”. Conte ha poi proseguito: “Vincere la sfida dell’idrogeno può rappresentare per il nostro Paese una grande, una grandissima opportunità per tutti i cittadini e per la qualità della vita”. E fa bene anche alle aziende: “Secondo i dati Istat, le imprese più orientate alla sostenibilità mostrano un premio in termini di produttività fino al 15%”. L’accelerazione del governo – seppur ancora a parole – è necessaria per provare a rispettare gli impegni presi alla conferenza del clima di Parigi: ridurre le emissioni di CO2 del 40% entro il 2030 e arrivare allo zero nel 2050. Un obiettivo lontano: l’Italia viaggia con un taglio dello 0,7% l’anno, troppo poco per raggiungere quanto richiesto. Meglio dunque muoversi. Per questo a giugno è stato avviato presso il Ministero dello sviluppo economico un tavolo sull’idrogeno con più di 30 operatori, tra cui Alstom, Eni e Snam, per definire le priorità del settore e un programma di sviluppo a lungo termine. Le potenzialità per il nostro Paese sembrano esserci. È quello che emerge dallo studio McKinsey – Snam: l’idrogeno potrebbe coprire quasi un quarto di tutta la domanda energetica in Italia entro il 2050. Il 23% per essere precisi. Non poco. È bene però ricordare che scenari con orizzonti temporali così lontani si devono leggere sempre con la massima cautela. Altre analisi raccontano panorami meno ottimistici: secondo la roadmap disegnata dall’International Renewable Energy Agency (Irena), l’idrogeno a livello globale non supererà il 6%. Perché allora l’Italia dovrebbe andare ben oltre? Elettrolisi e rinnovabili Una risposta all’interno dello studio c’è. Oggi l’idrogeno è ricavato a partire da metano e carbone, scelta che comporta l’emissione di elevate quantità di CO2: per intenderci più del doppio di quelle prodotte complessivamente dal nostro Paese (fonte Agenzia internazionale dell’energia, IEA). Per lanciare un suo impiego su larga scala come vettore energetico pulito, bisogna definire bene il suo processo produttivo.

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· 8 Novembre 2019

Nel 2030 in Italia l’idrogeno destinato alla mobilità può raggiungere una parità di costi con il diesel

Che può essere uno solo: attraverso elettrolisi dall’acqua con l’impiego di energie rinnovabili. Aspetto che metterebbe in prima fila il nostro Paese: “L’Italia grazie al potenziale nell’uso delle energie rinnovabili come solare e vento può produrre idrogeno in modo accessibile entro il 2030 e prima degli altri Paesi europei”, si legge nel report. Aggiungendo un dato significativo che ci interessa da vicino: dei previsti 218 terawattora di energia prodotta in Italia dall’idrogeno nel 2050, 86 saranno destinati ai trasporti. Più di ogni altro settore o attività. Il cambio di passo arriverebbe dopo il 2030 (prima le previsioni parlano di un solo terawattora). Il settore dei trasporti in generale, in particolare pesante e a lunga percorrenza, sarà uno dei primi segmenti in cui l’idrogeno potrà essere sostenibile economicamente dal 2030, raggiungendo una parità dei costi (intesa come Total Cost of Ownership) con il diesel anche senza l’applicazione di incentivi. A questo punto non resta che iniziare a investire sulle infrastrutture. Degli attuali 381 distributori di idrogeno sparsi nel mondo (fonte IEA) solo uno è in Italia (vedi pagina accanto), contro i 100 in Giappone e i 69 in Germania. In un Paese dove sembra difficile realizzare una più semplice rete di colonnine di ricarica, pensare a stazioni di rifornimento che hanno costi a partire da circa 600mila euro per arrivare anche a oltre 1,5 milioni (in funzione della quantità di idrogeno erogato), non sarà facile. Qualcosa però, come per le parole del governo, anche in questo caso sembra muoversi con l’impegno di Eni che leggerete più avanti. In ballo nei prossimi anni c’è un business nel mondo che potrebbe valere, sempre secondo la IEA, 2,5 trilioni di dollari l’anno, arrivando a creare più di 30 milioni di posti di lavoro entro il 2050. Ancora orizzonti lontani e dall’attendibilità tutta da verificare. Ma che comunque valgono, come dice il presidente Conte, “una sfida da vincere”.


Bolzano: prima ed unica La provincia di Bolzano ha da sempre un ruolo d’avanguardia in Italia nel campo delle emissioni zero: lo dimostrano le oltre mille centrali idroelettriche, pubbliche e private, del territorio che producono oltre 5mila gigawatt di energia verde l’anno (il 45% viene esportato nelle altre regioni). La nuova frontiera è l'idrogeno. È sull’elemento più leggero e diffuso in natura che qui si è deciso di investire. Mobilità compresa. Nel 2014 l’Istituto per Innovazioni Tecnologiche Bolzano Scarl, ente senza scopo di lucro con partecipazione sia pubblica che privata, in collaborazione con l’Autostrada del Brennero Spa e con il sostegno del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, ha dato vita a Bolzano sud ad H2, primo centro d’idrogeno d’Italia. Il progetto – avviato nel 2006 – punta alla produzione di questo vettore energetico tramite fonti rinnovabili (idraulica, solare, eolica e da biomasse), con successiva distribuzione in una stazione di rifornimento di veicoli a fuel cell. La struttura del centro vanta tre elet-

trolizzatori modulari che sono in grado di produrre fino a 180 metricubi l'ora. L’idrogeno, compresso e stoccato sotto forma di gas, attualmente può rifornire fino a 15 bus urbani, con tratte giornaliere di 250 chilometri o in alternativa 700 vetture. Emissioni allo scarico? Solo vapore acqueo. Potrà essere utile alla flotta di 12 bus che dovrebbe entrare in servizio alla fine del prossimo anno (un primo esemplare è in fase di test da agosto): lunghezza 12 metri, capienza 87 passeggeri e autonomia di 350 chilometri. A questi se ne aggiungeranno altri 18, che arriveranno – almeno secondo le intenzioni – sempre entro il 2020. La gara, però, non è stata ancora bandita. Uno dei partner di riferimento del progetto, nel quale tra fondi europei, italiani e provinciali sono stati investiti 5,4 milioni di euro, è Hyundai. Attraverso il programma internazionale di ricerca finanziato dall’Ue “HyFIVE” – che riunisce 15 partner tra i principali produttori di automobili, fornitori di idrogeno ed esperti nel settore energetico – l’Istituto per Innovazioni Tecnologiche di Bol-

zano dispone dal 2014 di dieci vetture Hyundai iX35 Fuel Cell che svolgono un regolare servizio. Le automobili a zero emissioni possono essere noleggiate da aziende locali e privati: questi clienti – tra i primi in Europa a guidare un veicolo a cella a combustibile – svolgono un importante ruolo di apripista per una mobilità pulita. Le iniziative di Bolzano in nome dell’idrogeno non finiscono qui. In occasione del convegno “Hydrogen for Climate Action”, organizzato a Bruxelles lo scorso ottobre dalla Commissione Europea, il consigliere provinciale Daniel Alfreider ha esposto il programma “Hydrogen Valley-Green Brennercorridor”, ancora in fase di elaborazione: “Vogliamo sviluppare un’infrastruttura lungo l’asse del Brennero, per convertire mezzi pubblici e traffico di transito alle tecnologie che utilizzano l’idrogeno”. Merano sarà la prossima stazione di rifornimento. Perché è tutta la regione a puntare diritta verso un’energia pulita, che lasci al futuro solo un poco di vapore acqueo. (linda capecci)

La stazione di rifornimento di Bolzano.

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