l'Automobile Week n. 107

Page 1

LOS ANGELES MOTOR SHOW

Supplemento settimanale a l’Automobile.

INNOVAZIONE I MOTORI I LIFESTYLE

Settimanale digitale • Anno 3 • Numero 107 • 22/11/2019

America a due facce. ANGELO BERCHICCI ■ Il Salone di Los Angeles è il manifesto di un’America a due facce. Vista dal Convention Center dove si tiene l’evento aperta ora al pubblico, la California – regione con la maggiore densità di veicoli elettrici al mondo e con la normativa anti-inquinamento più severa – è un’enclave. Importante, ma circondata da un’America che verso le auto a batteria ha ancora un comportamento ambiguo. L’elettrificazione sta conquistando consensi, ma nel Paese più profondo non ha ancora attecchito come in Eu-

ropa. Non stiamo parlando di numeri ma di percezione. Mentre stiamo accettando lentamente di cedere le chiavi dei nostri diesel in cambio di moderne vetture a batteria, oltreoceano continuano ad essere molto affezionati ai grossi V8 a benzina montati su altrettanto grossi suv. Sarà un effetto di politiche ambientali opposte – da Barack Obama a Donald Trump – ma gli americani sembrano ancora incerti. E il Salone di Los Angeles, che divide equamente gli stand tra potenti vetture termiche e auto a batteria, riflette bene questo clima. Ci siamo andati, date un’occhiata anche voi nelle pagine a seguire.


LOS ANGELES MOTOR SHOW

AUTO E MOTO

Quanto è elettrico questo Salone. ANGELO BERCHICCI

■ Negli anni ’80 il manager di una famosa Casa statunitense definì il Salone di Los Angeles “the cool side” dell’America dei motori, per la grande presenza di supercar e auto sportive, in contrasto con quello di Detroit, dove a prevalere erano berline per famiglie e uomini d’affari. Le novità di Volkswagen Un’interpretazione superata, ma utile per capire quanto ogni evento automobilistico rifletta l’ambiente sociale, politico ed economico in cui avviene. Proprio per questo motivo, il Los Angeles Auto Show (22 novembre-1 dicembre), che si svolge nella regione con la maggior densità di veicoli a batteria al mondo – quella stessa California che sta sfidando il presidente Trump sulla normativa anti-inquinamento – non può che parlare soprattutto la nuova lingua dell’elettrificazione. I suoi “fonemi” principali sono le sigle BEV (Battery Electric Vehicle) e PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle), presenti sulla maggior parte dei debutti e delle concept. Come il trio di elettriche pure portate dal gruppo Volkswagen per sfidare in casa Tesla, che in questa regione supera per nu2

Week

· 22 Novembre 2019

meri di vendita persino alcuni dei modelli termici più diffusi sul mercato americano. L’Audi e-Tron Sportback, versione coupé dell’omonima suv, ha nel mirino la Model Y di Palo Alto, mentre la versione d’ingresso della Porsche Taycan 4S si pone come una temibile concorrente per la Model S. Infine, la concept Volkswagen ID.Space Vizzion, una station wagon che offre l’abitabilità di una crossover, potrebbe diventare una competitor della Model 3, vettura “popolare” della Casa californiana. Occhi puntati su Ford Ma la California è anche Silicon Valley: ingegno, innovazione, capacità di inventare nuove vie e conciliare le tendenze moderne con la tradizione. Come ha fatto Ford con la Mustang Mach-E, il debutto più atteso del Salone. In un unico modello il costruttore di Detroit ha unito quanto di più americano ci sia sul mercato – la stazza da suv e il fascino da muscle car – con l’attenzione all’elettrificazione. Un’auto che apre nuovi scenari per il nome Mustang, che Ford sembra intenzionata a far diventare il brand di un’intera famiglia di veicoli.


Grande presenza degli asiatici Tra gli stand del Convention Center di Los Angeles c’è anche una forte presenza di concept e suv provenienti dalle Case asiatiche. Sia i costruttori generalisti Toyota, Nissan e Hyundai (quest’ultima porta ben 5 vetture inedite tra concept e auto di produzione), che i rispettivi marchi premium Lexus, Infinity e Genesis, espongono diversi modelli a ruote alte, seguiti da Honda, Subaru e Kia. Molte di queste novità sono destinate a rimanere prerogativa del mercato americano e a farlo capire sono le dimensioni importanti delle vetture. Come da tradizione Usa, la maggior parte dei suv presentati è infatti di taglia “full-size”. Il premium dall’Europa Se le prime due parole chiave dell’evento sono state “elettrificazione” e “suv”, la terza non può che essere “premium”, ma con un netto accento sulle prestazioni. In questo caso torniamo a parlare europeo, con Audi che presenta in anteprima le nuove RS Q8 e S8, entrambe dotate di motori V8 (rispettivamente 600 e 570 cavalli).

Un omaggio alla cubatura simbolo del mercato a stelle e strisce proviene poi da Bmw: quello della M8 Competition è l’otto cilindri a V più potente mai prodotto dalla Casa di Monaco (625 cavalli). La M2 CS, invece, si “accontenta” di un sei cilindri da 450 cavalli, ma promette un’efficacia tra i cordoli senza precedenti grazie al peso ridotto e all’assetto ulteriormente affinato. Alla kermesse di Los Angeles c’è spazio anche per un evento a suo modo storico, il debutto di Aston Martin nel settore delle vetture a ruote alte, con la DBX. Il “suv con l’anima di un’auto sportiva”, come lo definisce la Casa di Gaydon, monta un V8 4.0 biturbo di origine AMG che eroga 550 cavalli e 700 newton metri di coppia. Infine, per la clientela dai gusti europei, Mini propone l’estrema Cooper JCW GP e l’ecologica Cooper SE, rispettivamente le declinazioni da pista e a batteria della sua best-seller. Se un tempo “the cool side” dell’America poteva essere incarnato dal rombo di una Corvette che sfreccia sul lungomare della West-Coast, oggi è anche e soprattutto questo: il silenzio di una compatta elettrica in ricarica. 22 Novembre 2019 ·

Week

3


AUTO E MOTO

LOS ANGELES MOTOR SHOW

L’auto sta con la California. ALESSANDRO MARCHETTI TRICAMO

Eppure se all’interno delle Hall del Convention Center, Gm, Fiat-Chrysler e Toyota sostengono il presidente Trump, solo a qualche metro di distanza, le novità elettriche sembrano andare nella direzione opposta. Bmw, Ford, Honda e Volkswagen addirittura hanno già firmato un accordo volontario per rispettare le normative sulle emissioni di CO2 della California (scelta che ha scatenato l’indagine del Dipartimento di giustizia). Senza considerare Tesla (che però si tiene alla larga dallo show di Los Angeles) che, insieme a Rivian (start-up del Michigan con la quale Ford svilupperà veicoli elettrici) e ad alcune compagnie energetiche e produttrici di colonnine di ricarica, si è schierata apertamente con la California. Nulla però è definitivo: tra qualche giorno basterà spostarsi verso la costa east per ricompattare l’industria automobilistica sui grandi pick-up che da queste parti dominano ancora il mercato. È l’America.

AUTO E MOTO

■ LOS ANGELES – L’auto sta con la California. Almeno a vedere le tante novità elettrificate presentate al Los Angeles Auto Show. Dietro le quinte del Convention Center però il clima rimane teso. D’altronde qui non hanno molto gradito – per usare un eufemismo – il supporto di Gm, Fiat Chrysler e Toyota all’amministrazione Trump nella sua lotta nei confronti della California. La risposta è stata immediata: stop all’acquisto di auto dei tre gruppi per le flotte pubbliche del governo locale. Il valore dei contratti, secondo i dati dell’agenzia Reuters, è stimato in oltre 40 milioni di dollari l’anno. Si tratta solo dei marchi dai volumi più importanti perché con il presidente si sono schierati anche Hyundai e Kia, Mazda, Mitsubishi, Nissan, Subaru, Suzuki, Aston Martin, Maserati, Ferrari e McLaren. Scontro politico La battaglia politica tra amministrazione locale e governo centrale si gioca sulle emissioni: Trump vorrebbe impedire allo stato californiano di prendere decisioni indipendenti sui target di CO2 da imporre all’industria. La materia spetta a Washington e i californiani si devono solo adeguare, la tesi in sintesi del presidente americano. Questo significa mettere fine al decennale Clean Air Act che consentiva, in modo speciale, alla California di fissare per conto suo, regole, normative e incentivi. Lo stesso sindaco di Los Angeles Eric Garcetti nello scorse ore in un tweet ha definito “codardo” l’inquilino della Casa Bianca che nega l’esistenza dei cambiamenti climatici. Per la prima volta in più di 50 anni nessun membro del California Air Resources Board per protesta sarà presente qui al Los Angeles Auto Show. 4

Week

· 22 Novembre 2019

LOS ANGELES MOTOR SHOW

Mustang Mach-E, pony elettrica. ALESSANDRO MARCHETTI TRICAMO

■ LOS ANGELES – In un hangar dell’aeroporto di Hawthorne a Los Angeles, Ford ha svelato la nuova Mustang Mach-E. Non una “pony” come le altre. La rivoluzione è evidente fuori: le linee sono di un suv medio (lunghezza di 4,7 metri), senza spigoli ma con un design morbido che si rafforza nei fianchi posteriori per non perdere il contatto con la storia del marchio. Così com’è evidente la mutazione dentro: la Mach-E è elettrica, con un enorme pacco batterie posizionato in basso all’interno del pianale. Non è un caso allora che la location scelta per l’anteprima della nuova Mustang confini con la sede della Space X di Elon Musk, l’uomo che con la sua


Tesla ha per primo (ri)portato alla ribalta l’auto elettrica. “Il mercato è pronto per una sportiva elettrica dal prezzo giusto e accessibile”, spiega Jim Hackett ceo di Ford. Che poi, rispondendo a una nostra domanda, aggiunge: “Faremo profitti sulla Mach-E sin dalla prima vettura che uscirà dalla fabbrica”. Una di quattordici Lo sviluppo della Mach-E ha impiegato circa 3 anni e ora l’auto è ora pronta al debutto sul mercato previsto il 2020: “È il nostro lancio più importante degli ultimi anni e in Europa si inserisce nel piano di 14 nuovi modelli elettrificati in arrivo entro la fine del 2020”, ha spiegato Stuart Rowley, presidente di Ford Europe. E sul successo della vettura, Rowley non ha dubbi: “Molti altri marchi hanno modelli a sole batterie, solo noi però possiamo elettrificare un’icona come la Mustang”. L’auto verrà prodotta nello stabilimento messicano di Cuautitlán. Autonomia standard o estesa La Mach-E sarà disponibile in due versioni, in funzione della capacità della batteria. La “standard” con 288 celle al litio offre 75,7 chilowattora, una potenza di 190 chilowatt – l’equivalente di 258 cavalli – e 450 chilometri di autonomia (distanza misurata nel ciclo di omologazione Wltp). L’“estesa” ha 376 celle per un totale di 98,8 chilowattora, 285 chilowatt a disposizione (210 cavalli) e 600 chilometri di autonomia. Il fornitore dei sistemi al litio sono i coreani di LG Chem e in Ford possono contare sull’esperienza di 800mila veicoli elettrificati venduti finora: “Siamo stati i primi a proporre batterie al litio su ibride e ibride ricaricabili plug-in”, ricordano i tecnici americani. La trazione può essere posteriore oppure, sviluppata con un secondo motore elettrico posizionato sull’anteriore, integrale. Anche GT Per il top delle prestazioni, a partire dall’estate del 2021, si potrà scegliere la GT che sposta l’asticella a 342 chilowatt di potenza (465 cavalli) e soprattutto offre una coppia subito disponibile di 830 newtonmetri. L’autonomia scende a 500 chilometri ma il divertimento sale: il passaggio da 0 a 100 è in meno di 5 secondi, solo qualche decimo in più di una Porsche 911 GTS. La GT avrà cerchi da 20 pollici e una calandra anteriore chiusa (sulle elettriche non serve assicurare il passaggio d’aria) ma con un disegno che replica la griglia delle tradizionali Mustang. Via i pulsanti Per salire a bordo della Mach-E è sufficiente spingere un pulsante touch nel montante e la portiera si apre di circa 40 millimetri in modo automatico: per completare l’operazione c’è a disposizione una piccola maniglia, soluzione che non sembra però, almeno esteticamente, la migliore. All’interno la scena è dominata dal grande display da 15,5 pollici, nel quale Ford ha concentrato tutti i comandi della vettura, lasciando così la plancia priva di pulsanti fisici, eccezion fatta per quello di accensione. Piccolo lo schermo dietro al volante che contiene solo le informazioni essenziali: autonomia, velocità e tipo di “marcia” inserita. Il tunnel centrale è rappresentato da due “vassoi”: il superiore ha una presa usb con il quale abbinare il proprio smartphone.

Spazio in abbondanza Salendo a bordo per la prima volta, si nota l’assenza di compromessi in termini di abitabilità: lo spazio a disposizione dei passeggeri posteriori è elevato (grazie ad un passo che va a sfiorare quasi i 3 metri), così come quello per i bagagli con 402 litri che possono arrivare fino a 1.420. l’assenza di motore sull’anteriore ha creato un ulteriore spazio di circa 100 litri sotto il cofano. Le tre modalità di guida – whisper (sospiro), engage (impegnato) e unbridled (scatenato) – modificano anche colori delle luci di bordo, oltre che il sound artificiale creato per l’interno. Quanto costa La Mach-E è il primo risultato degli 11 miliardi di dollari che Ford investirà da qui al 2022 per elettrificare la propria gamma. L’auto debutterà nelle concessionarie il prossimo anno ma già da oggi negli Stati Uniti è ordinabile con un anticipo, rimborsabile, di 500 dollari. Il prezzo di partenza, indicativo, in Europa è di circa 45mila euro.

AUTO E MOTO

LOS ANGELES MOTOR SHOW

A bordo della Mustang Mach-E. ALESSANDRO MARCHETTI TRICAMO

■ LOS ANGELES – La nuova Mustang Mach-E è un’auto che fa discutere. Negli Stati Uniti non tutti hanno preso bene la scelta Ford di associare un nome icona dello stile yankee a un modello a batterie. Per di più con le forme di un suv. C’è addirittura chi ha lanciato una petizione sulla piattaforma Change per eliminare il pony dalla nuova Mach-E, accusando la nuova nata di essere troppo lontana dallo spirito Mustang di sempre. Al momento di scrivere, hanno sottoscritto l’appello più di 1.300 persone. Poche? Molte. Fate voi. Certo chi ha firmato non ricorda la versione degli anni 22 Novembre 2019 ·

Week

5


ottanta, quella sì molto lontana dall’immaginario del brand. Per cercare di dare una risposta a questi dubbi abbiamo fatto un breve giro sulla nuova Mach-E per vedere l’effetto che fa. Sia chiaro, il volante era saldamente nelle mani di un tecnico Ford, noi eravamo seduti accanto e il vero test drive arriverà solo nella seconda metà del 2020. Spesso però, come nella vita, la prima impressione è quella che conta.

ti Uniti. Figuriamoci se l’auto in questione è uno dei simboli del Paese come la Mustang. Perché se è vero che in pochi al momento dell’acquisto tengono in considerazione dove l’auto è costruita, è anche vero che la Mach-E sarà lanciata nel 2020 in piena campagna per le presidenziali americane. Giorni dove ogni pretesto sarà buono per conquistare al grido “America first” il gradimento degli elettori.

Guidando tra gli aerei Due le prove alla quale è stata sottoposta la Mach-E sulla pista dell’aeroporto di Hawthorne: accelerazione e maneggevolezza. La prima è rapida e senza esitazioni, anche se forse manca quell’effetto “wow” che, anche da passeggero, attacca al sedile quando si spinge fino in fondo l’acceleratore di un’elettrica. Per quello probabilmente bisognerà attendere la versione GT, che promette un passaggio da 0 a 100 pari a quello di una Ferrari Portofino. Di sicuro sul risultato ha influito il grande pacco batterie (la versione era quella ad autonomia estesa da quasi 100 chilowattora) del quale Ford non ha ancora dichiarato ufficialmente il peso. Interessante la sensazione ricevuta nella prova di maneggevolezza tra i birilli: la Mach-E scivola tranquillamente sull’asfalto, inserendosi senza alcuna difficoltà apparente nelle traiettorie (in questo caso le batterie aiutano a spingere in basso il baricentro). Scendendo, il pensiero torna a quelle critiche: la Mach-E somiglia più ad una Tesla, non ha l’aspetto di una Mustang e forse neppure l’anima ma è un’auto che può comunque far divertire anche sulle curve della famosa “The Snake” di Santa Monica. E in ogni caso, per i duri e puri c’è pur sempre la Shelby.

Scontro politico Nonostante l’accordo dei giorni scorsi tra Ford e il potente sindacato Uaw, che include la promessa di investimenti per 6 miliardi di dollari nelle fabbriche americane e la creazione di 8.500 posti di lavoro, c’è il rischio che la Mach-E diventi terreno di scontro politico e Trump possa essere pronto – quando sarà il momento – a tuonare (via Twitter) contro Ford per la scelta messicana. Tanto più se il presidente potrà avere dalla sua la scelta di altri marchi come Tesla che producono auto elettriche negli Stati Uniti. Tanto più se, diciamola tutta, le auto elettriche a Trump non sono mai piaciute. E nel caso, a rimetterci potrà essere solo la nuova Mustang.

AUTO E MOTO

LOS ANGELES MOTOR SHOW

Mustang Mach-E, la messicana. Toyota Rav4, ora anche con la spina. AUTO E MOTO

LOS ANGELES MOTOR SHOW

ALESSANDRO MARCHETTI TRICAMO

■ LOS ANGELES – La nuova Mustang Mach-E è un’auto importante per Ford perché coinvolge un marchio storico e lo fa sposando forme diverse (suv) e soprattutto l’elettrificazione. Tutti i dettagli sulla vettura li trovate qui. La Mach-E però potrebbe aprire una nuova tensione tra la Casa americana e il presidente Donald Trump: la nuova Mustang sarà infatti prodotta nell’impianto messicano di Cuautitlán a circa 650 miglia dal confine con il Texas. Nonostante sia Bill Ford che Jim Hackett durante la presentazione della Mach-E all’aeroporto di Hawthorne abbiano spesso inneggiato a Detroit e alla sua rinascita. Non proprio una notizia gradita alla Casa Bianca che da sempre sostiene la produzione di vetture yankee negli Sta6

Week

· 22 Novembre 2019

EDOARDO NASTRI ■ La Toyota Rav4 diventa ibrida plug-in. Al Salone di Los Angeles (20-11/01-12) il costruttore giapponese presenta la versione elettrificata ricaricabile del suo suv medio. Lo schema propulsivo prevede un motore a benzina 2.5 di cilindrata, lo stesso della Rav4 ibrida tradizionale, abbinato a un’unità elettrica per una potenza complessiva di 225 chilowatt (306 cavalli). Il modello arriverà sul mercato a metà 2020. La vettura ha quattro ruote motrici e, secondo quanto di-


Aerodinamica funzionale Le forme e l’architettura della vettura hanno permesso agli ingegneri di ottenere un coefficiente di resistenza aerodinamica di 0,25, decisamente basso per la categoria. Il risultato, merito anche dei sottilissimi specchietti digitali, va a vantaggio dei consumi di energia: grazie alla sua linea la etron Sportback riesce a percorrere circa 10 chilometri in più della e-tron. Il suv premium tedesco è spinto da due motori elettrici, uno per ogni asse, che permettono alla vettura di avere la trazione integrale. Nella maggior parte dei casi e per una migliore efficienza l’elettrica si muove sfruttando la trazione posteriore, mentre la modalità 4x4 si attiva automaticamente solo in caso di necessità o perdita di aderenza. La distribuzione del peso è bilanciata al 50%. chiarato da Toyota, è in grado percorrere circa 60 chilometri a zero emissioni. Le prestazioni sono quasi da sportiva: 0-100 in 5,8 secondi. In Italia la vettura gode degli incentivi governativi all’acquisto per auto poco inquinanti, pari a 2.500 euro a fronte di una rottamazione e di 1.500 senza. Top di gamma La Rav4 ibrida plug-in ha alcune peculiarità estetiche che la differenziano dalla versione tradizionale, come la presa di ricarica laterale o la nuova firma luminosa formata dai Led nel frontale. I prezzi non sono ancora stati comunicati ma secondo quanto dichiarato da Toyota, il modello si posizionerà al vertice della gamma. La Rav4 è un modello di successo globale: in Europa sono stati 120.000 gli ordini dal lancio all’inizio di quest’anno, di cui oltre 105.000 esemplari ibridi (al momento unica motorizzazione disponibile in Italia).

AUTO E MOTO

Due versioni 50 o 55 A seconda della versione scelta, e-tron Sportback 50 o 55, l’auto è equipaggiata con un pacco batterie da 71 o 95 chilowattora. La entry level ha un’autonomia di 347 chilometri e pesa circa 120 chilogrammi in meno della 55. Audi cerca con alcune iniziative di semplificare gestione e utilizzo dei suoi modelli elettrici. Con il servizio di ricarica Audi e-tron Charging Service il costruttore propone ai clienti un accesso semplificato a 120mila stazioni in 21 Paesi europei, a corrente alternata o continua, con un solo contratto. Nel 2020 verrà lanciato il servizio Plug&Charge con cui sarà possibile ricaricare la vettura senza scheda grazie alla connessione in rete.

LOS ANGELES MOTOR SHOW

Audi e-tron: la seconda è Sportback. GIOVANNI BARBERO ■ La seconda elettrica di Audi è un suv coupé. L’auto è stata appena presentata al Los Angeles Auto Show (22 novembre-1 dicembre) e si chiama Sportback. Promette 446 chilometri di autonomia (misurati nel ciclo d’omologazione Wltp) e prestazioni da sportiva: 0-100 in 5,7 secondi e due versioni da 408 o 313 cavalli di potenza. La vettura sarà in vendita in Italia a partire dal secondo trimestre del prossimo anno. I prezzi sono in fase di definizione. Come la cugina e-tron, la coupé ha proporzioni importanti: 4,9 metri di lunghezza, 1,93 di larghezza e 1,62 di altezza. Se nel frontale il design dei due modelli è decisamente simile, dietro cambia tutto: il terzo montante scende velocemente sul posteriore, così come la linea del tetto.

AUTO E MOTO

LOS ANGELES MOTOR SHOW

ID.Space Vizzion, l’elettrica è station. EDOARDO NASTRI 22 Novembre 2019 ·

Week

7


AUTO E MOTO

LOS ANGELES MOTOR SHOW

Bmw M2, pensionata sprint. ANGELO BERCHICCI ■ La famiglia ID. delle elettriche di Volkswagen si arricchisce di un nuovo componente. Niente suv e crossover, questa volta è una station wagon che, grazie al passo lungo tipico delle vetture elettriche, offre un’abitabilità che non ha nulla da invidiare a quella dei veicoli a ruote alte. La ID. Space Vizzion concept che ha debuttato al Salone di Los Angeles presenta una linea sportiva con carrozzeria shooting brake e alcune caratteristiche stilistiche che ritroviamo su tutti i modelli ID. visti finora. Sotto la carrozzeria c’è la Meb La Space Vizzion è costruita sulla Meb, la piattaforma dedicata alle vetture a zero emissioni del gruppo Volkswagen, che ha fatto il suo debutto commerciale a settembre sulla ID.3 svelata al Salone di Francoforte. “Abbiamo mostrato quello che è possibile fare con vetture di tipologia conosciuta, come le compatte. Con la ID.Space Vizzion inauguriamo un segmento a zero emissioni completamente nuovo”, ha dichiarato Klaus Bischoff, responsabile del design del marchio Volkswagen. 590 chilometri con un pieno di energia La vettura è al momento solo una concept car, ma la produzione è prevista per il 2021 in diverse versioni che saranno disponibili per i mercati di Europa, Usa e Cina. Secondo quanto dichiarato dal costruttore tedesco, grazie alla batteria da 82 kWh il veicolo è in grado di percorrere fino a 590 chilometri con un solo pieno di energia. La station elettrica di Wolfsburg è mossa da un motore posizionato sull’asse posteriore che eroga 280 cavalli. Oltre alla trazione posteriore, l’auto può essere dotata anche di trazione integrale 4Motion, che in questo caso è assicurata dalla presenza di un secondo motore da 102 cavalli all’avantreno, per un totale di 340 cavalli. Prestazioni nel rispetto dell’ambiente Come succede spesso con le auto elettriche, le prestazioni sono di rilievo: la ID.Space Vizzion accelera da 0 a 100 in 5,4 secondi e ha una velocità massima di 175 chilometri orari. L’abitacolo è minimalista e dominato da un grande display al centro della plancia. La concept è sostenibile non solo nell’alimentazione ma anche nei rivestimenti degli interni, realizzati con materiali riciclati come l’AppleSkin, una pelle artificiale realizzata con i residui derivanti dalla produzione del succo di mela. 8

Week

· 22 Novembre 2019

■ Per la M2 Bmw ha pensato a un pensionamento in grande stile. Come la sorella maggiore M4, anche la entry level della gamma M, prossima ad uscire dal mercato, verrà declinata in un allestimento più da pista, caratterizzato dalla dicitura Cs. Più leggera e potente La Bmw M2 Cs dovrebbe essere presentata al prossimo Salone di Los Angeles, in programma tra il 22 novembre e il 2 dicembre. A differenziare la versione più spinta dall’attuale M2 Performance sarà anzitutto un importante alleggerimento, reso possibile dall’adozione di un cofano motore e di un tetto in fibra di carbonio (non è stato ancora comunicato il risparmio di peso). Lo stesso materiale sarà poi utilizzato per lo splitter anteriore, oltre che per lo spoiler sulla coda e per il diffusore. Un motore da 450 cavalli A spingere la M2 Cs c’è il solito 6 cilindri in linea 3.0 biturbo (lo stesso della M4), che tuttavia grazie ad un nuovo impianto di scarico riceve un incremento di potenza nell’ordine dei 40 cavalli, raggiungendo i 450 cavalli e i 550 newton metri di coppia. Connubio di elettronica e guida analogica Come la M2 Performance, anche la Cs continuerà a montare un cambio manuale a 6 marce, con la possibilità di richiedere come optional l’automatico doppia frizione a sette rapporti. Di serie sarà montato anche un differenziale autobloccante sportivo, così come le sospensioni a controllo elettronico Adaptive M, che offrono la possibilità di regolare l’assetto sui tre diversi livelli Comfort, Sport e Sport +.


M4 nel mirino Gli interni, infine, mostrano un abbondante uso di fibra di carbonio e alcantara su volante, sedili, plancia e pannelli delle portiere. Non sono state ancora diffuse informazioni riguardanti i prezzi né tantomeno le prestazioni, che tuttavia non è difficile immaginare superiori a quelle della sorella maggiore M4 coupè.

AUTO E MOTO

LOS ANGELES MOTOR SHOW

Hyundai futuro elettrificato. EDOARDO NASTRI

28 a 38,3 chilowattora, che le permette di fare circa 270 chilometri con un pieno di energia. Aumenta anche la potenza del motore, ora da 134 cavalli. Le novità riguardano anche le auto sportive del gruppo. Il prototipo RM19 Racing Midship Sports Car anticipa infatti soluzioni tecniche che troveremo sui modelli N, la divisione di Hyundai dedicata al Motorsport e alle vetture più pepate. La RM ha un motore 2.0 a benzina da 390 cavali, ma potrebbe montare in futuro una gamma di propulsori elettrificati per aumentare le prestazioni e ridurre i consumi. “Grazie alla partnership con Rimac svilupperemo prototipi elettrici e a idrogeno ad alte prestazioni. Abbiamo intenzione di svelare 44 modelli ecologici entro il 2025 per proiettare il nostro marchio sportivo N dritto nel futuro”, ha dichiarato Albert Biermann, responsabile della ricerca e sviluppo del costruttore coreano.

AUTO E MOTO

LOS ANGELES MOTOR SHOW

Aston Martin DBX, suv in stile British. MARIO LONGO

■ Le novità presentate da Hyundai al Salone di Los Angeles hanno in comune un fattore unico: l’elettrificazione. La Concept T Plug-in Hybrid è un prototipo di suv ibrido compatto che prefigura le linee e l’architettura della prossima generazione della Tucson. L’offensiva elettrificata del costruttore coreano continua: “Entro il 2022 abbiamo intenzione di presentare sei berline elettriche e cinque suv ecologici”, dice Randy Parker, capo delle vendite del marchio negli Stati Uniti. “Con i nostri prototipi esploriamo nuove forme per il futuro. La Concept T ha soluzioni stilistiche innovative, in poche linee riesce a concentrare sportività ed eleganza che verranno trasmesse ai nostri modelli di produzione che vedrete nei prossimi anni”, dice SangYup Lee, capo del design del marchio. Secondo i dati rilasciati da Hyundai, la vettura è lunga 4,60 metri con un passo di 2,80 metri e sbalzi decisamente contenuti. La Ioniq elettrica fa più strada A Los Angeles Hyundai porta anche una versione aggiornata della Ioniq elettrica, disponibile anche nelle versioni ibride plug-in e tradizionale. La berlina a zero emissioni ora fa più strada grazie a un pacco batterie più grande, da

■ Si chiama teoria dell’evoluzione: sopravvive chi si adatta al meglio alle nuove esigenze. Perfino un costruttore attento alla tradizione come Aston Martin deve fare i conti con le tendenze di un mercato dove spopolano le vetture a ruote alte, mentre calano le vendite delle sportive. Ecco quindi che con la DBX presentata al Salone di Los Angeles (22 novembre - 1 dicembre) anche la Casa di Gaydon debutta nell’affollato settore dei suv ad alte prestazioni (ormai all’appello manca solo Ferrari). Prestazioni di spicco La DBX sorge su una piattaforma in alluminio sviluppata da Aston Martin appositamente per questo modello. 22 Novembre 2019 ·

Week

9


La vettura è dotata di ammortizzatori adattivi ad aria, regolabili sia in compressione (per modificare la rigidità) sia in estensione (per regolare l’altezza da terra della vettura, che può variare da 45 a 50mm), coadiuvati da un sistema anti-rollio elettronico. Il motore è lo stesso V8 biturbo di 4.0 litri sviluppato assieme ad AMG che troviamo anche sulla versione di ingresso della DB11 e sulla Vantage. Nel caso della DBX l’unità eroga 550 cavalli di potenza a 6.500 giri e 700 newton metri di coppia fra 2.200 e 5.000 giri, che regalano al suv prestazioni di rilievo nonostante il peso di 2.245 kg: la DBX copre lo 0-100 in 4,5 secondi e raggiunge la velocità massima di 291 chilometri orari. Spazio a volontà Il cambio è automatico a 9 marce, mentre la trazione integrale si avvale di un differenziale centrale attivo e di un differenziale posteriore elettronico a slittamento limitato, per una ripartizione ottimale della coppia anche in situazioni di scarsa aderenza. Ma i numeri che più impressionano in questa DBX sono altri: 5 – come i posti (reali) che la vettura offre, e 632 – come i litri utili del bagagliaio: la Aston Martin più spaziosa mai realizzata in 106 anni di storia. Eleganza e modernità Lusso a profusione per gli interni, che presentano come da tradizione materiali di pregio: pelle e alcantara per sedili e rivestimenti, alluminio, legno e persino vetro per le finiture. La dotazione tecnologica è particolarmente ricca e si incentra sulla strumentazione digitale da 12,3 pollici e sullo schermo touch da 10,25 dal quale si può gestire l’infotainment, le telecamere di parcheggio con visuale a 360° e l’illuminazione dell’interno vettura, a scelta tra 64 tonalità di colore. L’auto è già ordinabile ad un prezzo che parte da 193.500 euro per il mercato europeo, ma le consegne non inizieranno prima di metà 2020.

AUTO E MOTO

LOS ANGELES MOTOR SHOW

Mini Cooper SE, elettrica d’America.

lometri di autonomia, compatibile con le colonnine rapide a corrente continua. Griglia centrale chiusa, loghi Mini Electric gialli e cerchi in lega specifici caratterizzano la vettura rispetto alle Cooper tradizionali. L’auto si basa su una nuova architettura specifica, ottimizzata per ospitare il grande accumulatore a forma di “T” sotto il telaio. Baricentro basso, dimensioni contenute della carrozzeria – unite alla prontezza dell’elettromotore – offrono prestazioni in linea con il tradizionale dinamismo Mini. La Cooper SE è realizzata nella fabbrica inglese di Oxford. La più potente di sempre Al fianco della sua prima elettrica pura, Mini presenta in California un’edizione limitata (3mila esemplari) della sua sportiva più potente: la Mini John Cooper Works GP. Alimentata da un potente motore benzina quattro cilindri turbo da 306 cavalli, l’auto – ispirata al prototipo mostrato al Salone di Francoforte nel 2017 – vanta un’aerodinamica da competizione, grazie anche al grande spoiler in coda griffato con il logo “GP”. Accelera da 0 a 100 in meno di 4 secondi e mezzo. Dovrebbe essere commercializzata negli Stati Uniti al prezzo di circa 50mila dollari. Il 2019 che sta volgendo al termine coincide con il 60esimo anniversario del marchio britannico. Per concludere le celebrazioni, Mini espone al Salone di Los Angeles anche le “sorelle” John Cooper Works Clubman (station wagon urbana a 6 porte) e Countryman (crossover compatto). Le vetture in versione sportiva sono entrambe equipaggiate col motore da oltre 300 cavalli della GP, abbinato al nuovo cambio Steptronic Sport a otto rapporti e al sistema di trazione integrale ALL4. Prezzi in America a partire da circa 44mila dollari.

AUTO E MOTO

LOS ANGELES MOTOR SHOW

VALERIO ANTONINI ■ Dopo il lancio al salone di Francoforte, Mini ha scelto la California per presentare la Mini Cooper SE, primo modello 100% elettrico del marchio, in vendita anche negli Stati Uniti da marzo 2020 con un prezzo a partire da circa 33mila dollari. Prestazioni e zero emissioni La compatta a emissioni zero è alimentata da un motore a batteria da 135 chilowatt (pari a 181 cavalli) e oltre 250 chi10

Week

· 22 Novembre 2019

Audi presenta RS Q8, suv da pista.


AUTO E MOTO

LOS ANGELES MOTOR SHOW

Lexus LC 500 Convertibile, che scoperta. ANGELO BERCHICCI CARLO CIMINI ■ Al Los Angeles Auto Show (22 novembre - 1 dicembre), Audi scalda i motori. Ecco il suv Q8 in versione RS dotato di un propulsore elettrificato – sistema ibrido leggero da 48 volt, meglio conosciuto come mild hybrid – abbinato a un potente V8 biturbo da 4,0 litri, lo stesso della RS6 Avant e RS7 Sportback: 600 cavalli di potenza e 800 newtonmetri di coppia. Durante dei test sul circuito del Nürburgring, in Germania, ai primi di novembre, Audi RS Q8 ha stabilito il giro più veloce con un tempo ufficiale di 7 minuti e 42 secondi, mettendosi alle spalle la Mercedes-AMG GLC 63 S ferma a 7 minuti e 49 secondi. Da 0 a 100 chilometri orari in meno di 4 secondi e velocità massima superiore ai 300 chilometri all’ora. Anima elettrica Come anticipato, Audi RS Q8 è dotata di un alternatore “starter” che, secondo la Casa, contiene i consumi e eleva le prestazioni di guida. L’energia immagazzinata nella batteria agli ioni di litio si rigenera in ogni fase di decelerazione. Se il guidatore rilascia il pedale dell’acceleratore a velocità compresa tra i 55 e i 160 chilometri all’ora, il suv sportivo – attraverso un programma specifico selezionabile con l’Audi drive select – è in grado di avanzare “in folle” a motore spento per circa 40 secondi. La ripresa della marcia poi sarà immediata merito del motorino di avviamento. Grazie a questa tecnologia infatti la modalità di start/stop è già attiva da 22 chilometri all’ora. Otto programmi di guida L’assetto RS della Q8 è percepibile dalle sospensioni pneumatiche adattive, sterzo integrale di serie, stabilizzazione antirollio attiva e differenziale sportivo. Il guidatore inoltre può scegliere tra otto programmi di guida: comfort, auto, dynamic, efficiency, allroad, offroad e RS (RS1 e RS2), che influiscono sull’erogazione della potenza del motore, gestione del cambio, sterzo, assetto, sound dello scarico e rendimento del climatizzatore. Cerchi da 22 pollici Di serie, Audi RS Q8 dispone di cerchi da 22 pollici, fari a led, allestimento sportivo, compreso il volante e un’ampia gamma di tecnologie di assistenza alla guida e sistemi hi-tech. In Italia, Audi RS Q8 sarà disponibile a partire dal primo trimestre 2020. Ancora nessuna novità sul prezzo di lancio.

■ Per una cabrio di lusso l’immagine è tutto. E se questa vettura rappresenta il top di gamma di un brand premium che aspira a competere con i costruttori europei di maggior rango, possiamo capire quanto in Lexus siano stati attenti a ogni singolo dettaglio della nuova LC 500 Convertibile, che la Casa presenta al Salone di Los Angeles (22 novembre-1 dicembre). Grande attenzione ai dettagli Gli ingegneri Lexus si sono concentrati sull’elemento distintivo della Convertibile, che è ovviamente la capote apribile. Quello che hanno cercato di raggiungere è un mix tra classico e moderno e il risultato è una copertura in tela modellata in maniera tale da riprodurre, a tetto chiuso, la silhouette della coupé. Nulla è lasciato al caso in questa LC 500 Convertibile, tanto che il costruttore premium del gruppo Toyota ha badato ad aspetti come “l’eleganza” e la fluidità del movimento di apertura e chiusura della capote, oltre al suo coordinamento con il pannello della carrozzeria che si solleva per far scomparire completamente al suo interno il tetto una volta ripiegato. Nessuna novità sotto il cofano Dal punto di vista meccanico la versione a cielo aperto della LC 500 ricalca fedelmente le specifiche del modello chiuso. Il motore è lo stesso V8 5.0 aspirato da 477 cavalli, così come per la trasmissione ci si è affidati all’automatico DirectShift a 10 rapporti. Per ora non è stato comunicato se, analogamente alla coupé, la Convertibile verrà declinata anche in versione ibrida da 359 cavalli, in questo caso dotata di un 3.5 V6. Il telaio è stato rinforzato per eguagliare il livello di rigidità della Coupé. Come avviene di solito, il passaggio all’allestimento cabrio comporta un aggravio di peso che fa pensare a delle prestazioni leggermente inferiori rispetto ai 4,7 secondi ne22 Novembre 2019 ·

Week

11


cessari alla versione standard per passare da 0 a 100 chilometri orari. Un dettaglio a cui difficilmente baderà la clientela tipo di questa vettura, pensata per anteporre il comfort e la guida in souplesse alla performance. Concorrenza di prestigio Debutto previsto per il 2020 e prezzi ancora da definire per questa LC 500 Convertibile, che nella lista delle concorrenti annovera nomi di prestigio come la Bmw Serie 8 Cabrio e l’Audi R8 Spyder. Ma la regina della categoria è una sola: ha una stella sul cofano e risponde al nome di Mercedes SL.

AUTO E MOTO

LOS ANGELES MOTOR SHOW

Chevrolet, una Corvette da premio. VALERIO ANTONINI

Novità da Los Angeles L’auto – equipaggiata con il pacchetto “performance” – raggiunge i 100 in 2,9 secondi grazie ai 495 cavalli sviluppati dal motore 6.2L Small Block V-8 LT2. Il prezzo sfiorerà i 60mila dollari. I giudici sono rimasti colpiti da confort e abitabilità. Inoltre hanno apprezzato la qualità dei materiali con cui sono stati realizzati gli interni dell’auto, spesso criticati in passato. “Chevy ha avvicinato la Corvette alla Porsche 911, in termini di supercar versatile per un utilizzo costante, sette giorni su sette”, ha dichiarato Angus MacKenzie, capo ufficio internazionale di MotorTrend. La cerimonia di premiazione – nel corso della quale è stato assegnato anche il “Truck of the Year”, andato per il secondo anno consecutivo al pick up Ram 1500 (gruppo Fca) – si è svolta all’Auto Show di Los Angeles (22 novembre, 1 dicembre). L’occasione giusta per Chevrolet per presentare agli americani anche il suv compatto Trailblazer, già lanciato lo scorso aprile al motor show si Shanghai, alternativa all’uscente Trax. Sviluppato da General Motors Korea si posiziona sopra il crossover Equinox. In vendita negli Stati Uniti a partire dal 2020.

AUTO E MOTO

LOS ANGELES MOTOR SHOW

Bmw, cresce la famiglia Gran Coupé. PAOLO ODINZOV

■ La Stingray, la prima Chevrolet Corvette a motore centrale della storia, ancora prima di essere prodotta in serie è stata nominata “Auto dell’anno” da MotorTrend, autorevole testata americana di settore. È la terza volta per una Corvette, già premiata nel 1984 e nel 1998. Per ricevere il premio, un’auto nuova (o modificata rispetto alla versione precedente) deve essere già disponibile entro la fine di dicembre. La Corvette non sarà pronta prima dell’inizio del prossimo anno. Lo sciopero degli operai indetto dai sindacati della United Auto Workers ha inciso sulla scelta di General Motors – che detiene la proprietà del marchio Chevrolet – di rinviare la produzione, che avverrà nell’impianto di Bowling green nel Kentucky, al 2020. Come ha potuto allora vincere la Corvette, senza essere ancora ufficialmente in vendita? Lo ha spiegato Mark Rechtin, spiegato direttore esecutivo del gruppo MotorTrend: “L’abbiamo ammessa perché, nel momento in cui le auto sono state testate dalla nostra giuria, era ancora prevista per il 2019”. 12

Week

· 22 Novembre 2019

■ Cresce in casa Bmw la famiglia Gran Coupé. Dopo la Serie 8, la Serie 6 e la Serie 4, tocca adesso alla Serie 2 che verrà presentata al Salone di Los Angeles (22 novembre/2 dicembre) per poi arrivare nelle concessionarie europee a marzo del prossimo anno. Design più dinamico Rispetto alla Serie 1, dalla quale deriva, la Serie 2 Gran Coupé aumenta nella lunghezza di 20 centimetri per un totale di


4,52 metri ed ha un passo di 2,67 metri. Dal punto di vista dello stile nella parte frontale ripropone lo stesso family feeling del modello d’origine, con la grande griglia affiancata da sottili gruppi ottici a led e le vistose prese d’aria. Diverso è invece il design delle fiancate che hanno un andamento più dinamico grazie alle portiere prive di cornici e la terza luce laterale. Mentre nella parte posteriore la tedesca è subito riconoscibile per l’appendice aerodinamica a chiusura del cofano e gli inediti fari a sviluppo orizzontale. Spazio, dotazioni hi tech e tetto in cristallo Nell’abitacolo la Bmw Serie 2 Gran Coupé beneficia delle dimensioni maggiorate della carrozzeria. Offre 33 millimetri in più di spazio per le gambe dei passeggeri posteriori, che siedono su un divano a 3 posti, ed ha un bagagliaio della capacità di 430 litri. Il salotto di bordo propone inoltre sulle versioni top diversi plus: come il sistema d’infotainment Bmw Operating System 7.0, la strumentazione digitale Live Cockpit Professional con head-up display, oppure il tetto panoramico in cristallo. Offerta in 6 allestimenti, compreso quello sportivo M Performance, con un prezzo d’attacco intorno ai 32mila euro, la Bmw Serie 2 Gran Coupé troverà come principale rivale nel mercato la Mercedes CLA. Verrà proposta con due motorizzazioni benzina da 140 e 306 cavalli, la più potente delle quali associata alla trazione integrale e a un cambio automatico Steptronic sport a doppia frizione e sette rapporti, alle quali si affiancherà nella gamma un’unica unità turbodiesel da 190 cavalli.

AUTO E MOTO

LOS ANGELES MOTOR SHOW

California, basta auto da chi sta con Trump. PAOLO BORGOGNONE ■ La California interromperà immediatamente l’acquisto di veicoli per le sue flotte pubbliche da General Motors, Toyota, Fiat Chrysler e tutte le altre case automobilistiche che appoggiano il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nella “guerra” per impedire che lo stato della costa ovest regoli in maniera autonoma le emissioni dei gas di scarico delle automobili. A partire da gennaio 2020, gli affari riguarderanno soltanto quei marchi che riconoscono l’autorità legale della California in questa materia, in particolare Ford, Honda, Bmw e Volkswagen. La decisione, oltre a essere una sfida diretta alla Casa Bianca, ha anche riflessi economici non trascurabili. Tra il 2016 e il 2018, la California ha acquistato veicoli per 58,6 milioni di

dollari da GM, 55,8 milioni da Fca, 10,6 milioni di dollari da Toyota e 9 milioni da Nissan. 62,9 milioni sono stati spesi per mezzi Ford, 565mila dollari per quelli di Honda, mentre non è stata acquistata neanche un’auto dai costruttori tedeschi. Questione di consumo Secondo le regole tuttora attive, eredità della amministrazione Obama che le ha emanate nel 2012, entro il 2025 tutte le Case devono garantire che le loro auto consumino mediamente un gallone di benzina per percorrere 46,7 miglia, con aumenti progressivi annui – a partire dal 2020 – di almeno il 5%. Trump propone invece che nel 2026 l’efficienza si attesti sulla 37 miglia per gallone. La California – che ha sempre regolato in maniera autonoma i propri tassi di emissione – intende restare ferma alle scelte di Obama. Da qui lo scontro con le autorità federali, tra cui l’agenzia per le protezione dell’ambiente (Epa) e la National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa). Le stesse regole vigenti in California sono state adottate da altri 13 stati, mentre solo alla fine della scorsa settimana sono stati nel complesso 23 le amministrazioni statali che hanno contestato la decisione di Trump di revocare l’autorità legale della California di stabilire proprie leggi in materia. Sull’altro fronte – e quindi a fianco dell’inquilino della Casa Bianca – si sono schierate Gm, Toyota, Fiat Chrysler e Hyundai che lo scorso mese di ottobre hanno depositato un ricorso presso la Corte d’Appello di Washington DC, volto proprio a decretare la fine dell’autonomia californiana sull’argomento. Reazioni differenti Una portavoce della General Motors, Jeannine Ginivan, ha commentato in una dichiarazione che è un peccato che la California smetta di acquistare le auto del costruttore di Detroit, compresa la Bolt elettrica: “Rinunciare alle auto di Gm o di altri produttori influirà sulle possibili scelte della California proprio nel settore dei veicoli a batteria, soprattutto di quelli dai prezzi più accessibili e costruiti in America. Alla lunga limiterà la capacità di raggiungere l’obiettivo di ridurre al minimo l’impronta di carbonio, un obiettivo che Gm condivide pienamente”. Pronta la replica del governatore dello stato, Gavin Newsom: “Questi produttori di automobili hanno scelto di essere dalla parte sbagliata della storia e ora rimarranno tagliati fuori dai benefici del potere d’acquisto della California”. Newsom ha anche rivelato che non permetterà più – con effetto immediato – alle agenzie statali di acquistare vetture alimentate a benzina, con l’unica eccezione per alcuni veicoli di pubblica sicurezza. 22 Novembre 2019 ·

Week

13


AMBIENTE

LOS ANGELES MOTOR SHOW

California, incentivi democratici. PATRIZIA LICATA

■ La California ha modificato il suo programma di incentivi per chi acquista un’auto elettrica. Lo scopo è favorire sempre di più le fasce meno abbienti della popolazione, quelle che probabilmente non pensano di portare a casa una Porsche Taycan o una Jaguar I-Pace, ma potrebbero andare in concessionaria per una Chevrolet Bolt o una Hyundai Ioniq elettrica. Con le nuove regole approvate dal California Air Resources Board, l’ente pubblico per la sostenibilità ambientale, dal 3 dicembre le elettriche o ibride che costano più di 60mila dollari non potranno più accedere agli sconti statali per i veicoli green; restano gli incentivi alle auto a idrogeno (fuel cell), pari a 4.500 dollari. Per i veicoli a basso impatto che costano meno di 60mila dollari, gli sconti si ridurranno dagli attuali 2.500 dollari a 2.000 se l’auto è full-electric, da 1.500 dollari a 1.000 se è ibrida e da 5.000 dollari a 4.500 se è a idrogeno. Ma gli acquirenti con reddito più basso avranno agevolazioni molto più cospicue: 4.500 dollari per le auto elettriche, 3.500 dollari per le ibride e 7.000 dollari per i modelli a idrogeno. Le ibride incentivate sono quelle plug-in e gli sconti si ap14

Week

· 22 Novembre 2019

plicano solo ai veicoli che nella modalità cento per cento elettrica hanno autonomia superiore a 35 miglia. Le fasce di reddito sono definite in base ai parametri federali; per esempio, rientrano nelle agevolazioni una persona che ha un reddito annuale sotto 37.470 dollari, un nucleo di 2 persone con meno di 50.730 dollari l’anno o una famiglia di 4 con reddito totale inferiore a 77.250 dollari. Quanto spende lo stato per l’elettrica Lo schema di incentivi per l’acquisto di auto a basso impatto (Clean Vehicle Rebate Project) è stato introdotto in California nel marzo del 2010 e da allora 346.423 acquisti hanno goduto dello sconto, con una spesa per lo stato pari a 773,5 milioni di dollari (dati del Center for Sustainable Energy). La domanda eccede il budget e fin dal 2016 l’Air Resources Board ha rimodulato lo schema mettendo, da un lato, dei limiti alle agevolazioni per i contribuenti più ricchi e innalzando, dall’altro, gli aiuti per i cittadini nelle fasce di reddito inferiori. Per l’anno fiscale 2019-2020 l’ente per la sostenibilità ambientale ha approvato un bilancio da 533 milioni di dollari che include 238 milioni per gli


sconti sull’acquisto dell’auto elettrica e l’obbligo di usare, all’interno di questo budget, 25 milioni per aumentare gli incentivi ai consumatori meno abbienti. Doccia fredda Non tutti i parlamentari californiani sono d’accordo con la rimodulazione del programma di incentivi. Alcuni temono che si spenga l’entusiasmo per le auto elettriche, soprattutto perché i marchi che hanno venduto di più – Tesla e General Motors – presto non potranno più godere dei sussidi che arrivano dal governo federale. Queste agevolazioni si traducono in uno sconto di 7.500 dollari per l’acquisto di un’auto full-electric, ma si riducono per ogni costruttore a mano a mano che aumenta il numero di modelli immatricolati; a quota 200mila unità vendute gli incentivi si azzerano. Per chi compra una Tesla – per esempio – gli sconti federali finiranno dal prossimo gennaio; per chi acquista General Motors spariranno il 31 marzo. Alcuni politici californiani hanno anche fatto notare che i consumatori meno abbienti tendono a indirizzarsi verso

le auto usate e sostengono che lo stato dovrebbe puntare di più su iniziative come il Clean Vehicle Assistance Program, che aiuta le fasce di reddito meno alte a comprare un’auto elettrica o ibrida nuova o di seconda mano. Il programma è attualmente chiuso perché ha esaurito il budget a disposizione ed è in attesa del rifinanziamento. Sul mercato c’è anche la 500 In California sono in arrivo 45 nuovi modelli di auto elettriche e ibride di qui al 2023. Secondo gli esperti di EVAdoption, 30 di queste auto costeranno più di 60mila dollari e saranno quindi escluse dagli incentivi statali. Altri modelli si muoveranno al limite – come la Volvo XC40 – e i costruttori potrebbero scegliere di tenere il cartellino sotto la soglia dei 60mila per permettere ai consumatori di accedere alle agevolazioni. In arrivo ci sono però anche 7 elettriche “low-cost” (sotto i 40mila dollari), stima EVAdoption, come la Mini Cooper elettrica o la Kia Soul. In quella fascia di prezzo restano modelli già sul mercato, tra cui la Chevy Bolt, la Tesla Model 3 (allestimento di base) e la “nostra” Fiat 500e. 22 Novembre 2019 ·

Week

15


LOS ANGELES MOTOR SHOW

AUTO E MOTO

Tesla, il pickup è punk. ALESSANDRO MARCHETTI TRICAMO

■ LOS ANGELES – L’aria è di un bambino che ha finalmente avuto il suo giocattolo. Elon Musk è sorridente come non mai mentre, vestito completamente di nero, nel capannone del suo design center all’aeroporto di Hawthorne, presenta il nuovo pick-up elettrico della sua Tesla. Il nome non è una sorpresa si chiama Cybertruck. All’evento circa 500 persone e oltre 120mila collegate online (almeno così raccontano dall’azienda californiana). Sarà per quell’ispirarsi al film Blade Runner, che il giovane Musk avrà visto e rivisto centinaia di volte ma nessun nuovo modello Tesla aveva così entusiasmato il suo fondatore. Vedendolo si capisce perché: il Cybertruck ha linee trapezoidali color metallo grezzo, più da veicolo militare che da tranquillo pickup per famiglie con la quale affrontare le infinite highway americane. Più punk che rock. Design da 007 Il design sarebbe ispirato, secondo un tweet di qualche ora prima di Elon Musk, alla Lotus S1 Esprit utilizzata da James Bond nel film “La spia che mi amava” (1977) e che lui stesso ha acquistato nel 2013 per 860mila dollari. La nuova Tesla resiste praticamente a tutto, come ha mo16

Week

· 22 Novembre 2019

strato lo stesso Elon sul palco, facendo prendere a martellate il Cybertruck nelle portiere. Meno bene è andata quando i vetri, bersagliati da sfere metalliche lanciate dal capo del design Franz von Holzhausen, si sono infranti come quelli tradizionali. Pegno da pagare allo spettacolo. Tre le versioni. Si parte dalla “base”: un motore elettrico, trazione posteriore, passaggio da 0 a 60 miglia orarie (96,6 chilometri all’ora) in 6,5 secondi e capacità di traino di 7.500 libre (3.400 chilogrammi). La versione intermedia ha due motori elettrici (uno avanti e uno dietro), trazione integrale, da 0 a 60 miglia orarie in meno di 4,5 secondi e portata di 10mila libre (oltre 4.500 chilogrammi). Per arrivare alla versione top: i motori sono addirittura tre (uno avanti e due dietro), trazione integrale, capacità di 14mila libre (6.350 chilogrammi) e soprattutto un’accelerazione da Porsche 911: meno di 3 secondi per passare da 0 a 60 rigorosamente elettrica. I livelli di autonomia dichiarati da Musk sono rispettivamente di 400, 560 e 800 chilometri. Le sospensioni sono pneumatiche e nel vano di carico posteriore c’è spazio per una moto. Prezzi da 39.900 a 69.900 dollari, con prenotazioni già possibili sul sito di Tesla. Primi arrivi su strada a fine 2021, inizio 2022.



AUTO E MOTO

La Renault Zoe fa sempre più strada. VALERIO ANTONINI

■ MATERA – Gli ingegneri di Renault hanno di nuovo messo le mani sull’elettrica Zoe, il modello a emissioni zero più venduto in Italia con 9mila300 esemplari dal 2012. Mantenute le linee morbide della precedente, i piccoli interventi estetici riguardano soprattutto il frontale, con logo Renault (che fa da sportello alla presa della batteria) ingrandito e nuovi fari anteriori a forma di “C” rovesciata. Le novità più rilevanti sono tutte dentro la “pancia” della vettura. Autonomia record La compatta cinque posti lunga poco più di 4 metri è ora alimentata da un nuovo elettromotore, montato su una piattaforma aggiornata e potenziato con batteria da 100 chilowatt (pari a 136 cavalli), in grado di coprire 386 chilometri a piena carica. Se ne possono guadagnare anche altri, grazie al sistema che recupera energia in frenata. In alternativa, Zoe è disponibile con elettromotore da 80 chilowatt e 395 chilometri di autonomia. La fase di rigenerazione è agevolata con la modalità di guida “B-Mode”. Togliendo il piede dall’acceleratore la vettura rallenta, provocando un effetto “freno-motore” come quando si scalano le marce con il cambio tradizionale. La batteria è ora compatibile anche con la ricarica rapida a corrente continua fino 50 chilowattora. Si rigenera completamente in poco più di un’ora (bastano 15 minuti per un rifornimento parziale da 150 chilometri di autonomia). Con il wallbox domestico servono nove ore per riportare l’unità elettrica al 100%, mentre con le colonnine tradizionali da 22/11 chilowattora si impiegano dalle 3 alle 6 ore. Test a buon fine Abbiamo provato la Zoe più performante (100 chilowatt) tra le suggestive colline rocciose della Basilicata, lontani dal caos 18

Week

· 22 Novembre 2019

cittadino. La Zoe ha percorso agevolmente 150 chilometri, lasciandone a disposizione ancora 247, riportati sul quadro digitale. Un 5% di carica è stato recuperato frenando. Nel traffico urbano – tra continue fermate per semafori e ingorghi – il sistema che rigenera la batteria è ancora più efficace. Eco-sostenibile e silenziosa La visita a Craco, pittoresco piccolo paese dell’Appennino lucano abbandonato per frana negli ultimi decenni, ci ha permesso di godere di un silenzio surreale. Panorami e sensazioni che ben si addicono alla Zoe, visto che non emette alcun rumore o vibrazione, ma solo quel suono “futuristico” tipico delle elettriche (esternamente accentuato solo sotto i 30 chilometri orari per farsi riconoscere da pedoni e ciclisti). L’abitacolo è stato isolato ancora di più dall’esterno, con nuove paratie fono assorbenti anche sotto i sedili e sulle portiere. Le comode poltrone ergonomiche sono cucite con fili ottenuti da scarti tessili e rivestite con tessuti di materiali riciclati da cinture di sicurezza e plastiche. La plancia dispone di un grande display touch-screen da 9,3 pollici (lo stesso montato sulla nuova Clio) compatibile con smartphone attraverso il sistema multimediale Easy Link con navigatore integrato e connessione 4G. Scaricando la app “My Renault” è possibile conoscere lo stato di carica della batteria anche da remoto. L’auto dispone di sistemi di assistenza al guidatore di ultima generazione come il riconoscimento della segnaletica. Prezzi a partire da 27.700 per la Zoe in prova (25.900 per la versione con elettromotore da 80 chilowatt) a cui vanno aggiunti 75 euro al mese (per 7.500 chilometri all’anno) di noleggio batteria, garantita a vita e sostituita da Renault in caso di esaurimento.

AUTO E MOTO

Opel Corsa, una marcia in più. PAOLO ODINZOV ■ SPALATO – L’esperimento è ben riuscito. Il doppio passaporto tedesco e francese ha regalato alla Opel Corsa una marcia in più. Sviluppata sul pianale Cmp del gruppo Psa, lo stesso della Peugeot 208, la sesta generazione della piccola di Rüsselsheim conserva la tradizionale identità del modello. Fa tesoro dei suoi 37 anni di storia e quasi 14 milioni di unità vendute nel mondo, ma adesso cambia completamente e si concede perfino il lusso sostenibile di una versione completamente elettrica nella gamma. Aerodinamica e tecnologica Riprogettata rispetto alla precedente anche nel design, la nuova Opel Corsa cresce nel passo fino a 2,53 metri, è più


Il listino I prezzi della nuova Opel Corsa vanno dai 15.550 euro della versione Edition 1.0 da 75 cavalli ai 20.750 euro necessari per portarsi a casa la GS Line da 130 cavalli. Fino al 31 dicembre: rottamando o permutando un usato, è possibile usufruire di uno sconto di 1.000 euro sul listino.

SMART MOBILITY

lunga di 4 centimetri (4,06 metri) e più bassa di 5 centimetri (1,43 metri) rispetto alla precedente. La linea della carrozzeria, con un Cx pari a 0.29 e dai connotati sportivi soprattutto nell’allestimento più grintoso GS Line, richiama nello stile l’ultimo family feeling di marca. Può inoltre contare per far colpo su equipaggiamenti come proiettori a led disponibili per la prima volta su una vettura della categoria anche con tecnologia Matrix.

Share Now, lungo termine. MARINA FANARA

Posizione di guida sportiva All’interno la nuova Opel Corsa, prodotta come sempre in Spagna a Saragozza, è spaziosa e ha un bagagliaio con capacità dai 309 a 1.081 litri. Il posto guida è più basso di quasi tre centimetri rispetto al passato. La strumentazione è completamente digitale e il sistema d’infotainment, con navigatore optional, prevede un grande display a centro plancia da 7 o da 10 pollici a seconda degli allestimenti. Quest’ultimo integrabile con i servizi connessi del costruttore per avere in tempo reale informazioni sulle condizioni del traffico, costi carburante ed altro ancora. Oltre alla chiamata d’emergenza e l’assistenza in caso di guasto. Peso ridotto e tenuta a tutta presa Il pianale Cmp e l’impiego di acciai speciali nella costruzione hanno permesso ai tecnici della Opel di ridurre di circa 50 chili il peso della nuova Corsa. Con il risultato che adesso la franco-tedesca ferma l’ago della bilancia a soli 980 chili. Questo a vantaggio della efficienza ma anche del comportamento stradale che beneficia, come abbiamo constatato provando a vettura sulle strade della Croazia, anche di una taratura delle sospensioni studiata per garantire il miglior compromesso tra tenuta e comfort. Oltre allo sterzo estremamente diretto, pur se in certe situazioni durante il nostro test ha dato l’impressione di essere un po’ troppo morbido. Benzina, diesel ed elettrica In attesa della versione elettrica disponibile nella prossima primavera, con una potenza di 100 chilowatt (136 cavalli) e un’ autonomia di 330 chilometri, la nuova Opel corsa può contare su un motore a gasolio 1.5 da 102 cavalli e su tre propulsori a benzina: un 1.2 aspirato da 75 cavalli e un 1.2 turbo declinato nelle versioni da 100 e 130 cavalli. Quest’ultima dedicata esclusivamente all’allestimento GS Line. Tutte le unità, ad eccezione del diesel, possono essere associate a un cambio automatico a 8 rapporti con comandi al volante offerto di serie sulla motorizzazione più potente.

■ Da oggi, 21 novembre, con Share Now sarà possibile noleggiare una Bmw, una Mini o una smart fino a un massimo di 14 giorni consecutivi. Si tratta della formula a lungo termine che l’operatore di car sharing ha lanciato in tutte le 27 città in cui è attivo, tra cui, per l’Italia, Milano, Torino, Roma e Firenze. I prezzi variano a seconda del modello di auto scelta (smart fortwo, smart fourfour normale e cabrio, Mini e Mini Cabrio, Bmw) e si compongono di una tariffa base cui va aggiunto il costo di 19 centesimi di euro a chilometro percorso a prescindere dalla tipo di vettura. 17 euro per il lancio in Italia Tanto per fare un esempio, per una smart fortwo si spendono 49 euro per un intero giorno di noleggio, ma volendo si può tenere l’auto per due settimane al costo complessivo di 339,99 euro (circa 24 euro al giorno) più, come dicevamo, la tariffa a chilometro. In occasione del lancio, comunque, a Milano, Torino, Roma e Firenze sarà possibile usufruire di una tariffa promozionale a partire da 17 euro al giorno per due settimane di noleggio (a cui aggiungere, ricordiamo, il costo a chilometro). Prezzi a parte, la formula include manutenzione, assicurazione e parcheggio sulle strisce blu, ma solo all’interno dell’area operativa in cui opera Share Now e nella quale in ogni caso occorre riportare l’auto a fine utilizzo. 22 Novembre 2019 ·

Week

19


LIFESTYLE

The Clash: 40 anni di “London Calling”. LINDA CAPECCI

■ “Drive! Drive! My baby drove up in a brand new Cadillac”. Fra auto e rock sparato a tutto volume, il verso di Vince Taylor intonato dai Clash resta un manifesto di ribellione e libertà sulle strade del Regno Unito. Una generazione che si scopre arrabbiata. Il Museum of London celebra il quarantesimo anniversario dell’uscita di “London Calling”, l’album della band inglese datato 14 dicembre 1979, il migliore degli anni Ottanta secondo Rolling Stone. La mostra – aperta da metà novembre fino al 19 aprile 2020 – include alcuni oggetti personali del gruppo che ha fatto del punk-rock contaminato la sua bandiera: non potrà mancare il basso Fender Precision schiantato da Paul Simonon sul palco del Palladium di New York City il 21 settembre del 1979, immortalato dalla fotografa Pennie Smith, il leggendario scatto di copertina del disco. Musica e auto Tra i memorabilia esposti anche il taccuino su cui il leader Joe Strummer scrisse le prime bozze dei testi di London Calling. La penna di John Graham Mellor – questo era il vero nome del frontman e cantautore – ha dato vita a dei veri e propri capolavori. Una commistione tra punk, rock, reggae, dub, rockabilly, soul e pop, quella animata dai 20

Week

· 22 Novembre 2019

Clash, capace di alzare il volume arrivando a evocare gli scoppi e i rombi dei motori. “Vado su e giù per la Westway alla luce e all’ombra dei lampioni. Che gran rete stradale…così luminosa, non mi viene in mente un modo migliore per passare la notte che viaggiare a tutta velocità sotto le luci gialle”, urlava gracchiante un giovane Strummer in “London’s Burning”, traccia dell’album di debutto dei ragazzi di Londra, in cui troviamo anche un riferimento alla Ford Cortina di Janie Jones, una delle auto più vendute degli anni ’70 nel Regno Unito, prodotta dalla filiale inglese della Casa statunitense. In a Car Jam Chi non ricorda i “quattro cavalieri”, all’apice del loro successo commerciale: capelli al vento, cresta da mohicano per Strummer – a bordo di una fiammante Cadillac Eldorado nel videoclip di “Should I Stay or Should I Go” del 1982? Una vera e propria hit. Come la celebre “Rock the Casbah”, dello stesso anno, ispirata dal divieto sancito in Iran dall’ayatollah Khomeini di ascoltare musica rock, scritta dal batterista Topper Headon e prima canzone trasmessa dalla radio dei militari Usa impegnati nell’operazione Desert Storm in Kuwait del gennaio 1991. Nel video


musicale di quest’ultimo brano, che avrebbe segnato in realtà uno dei momenti di più grande tensione fra i membri del gruppo, c’è una vistosa Cadillac Deville; a bordo uno sceicco e un rabbino. La Dodge perduta Un aneddoto automobilistico degno di nota riguarda proprio Joe Strummer: nel 1985 il cantante attraversa una fase di depressione. Si sente responsabile dello scioglimento della band, dopo il litigio con il chitarrista e compositore Mick Jones e l’allontanamento di Topper Headon per i suoi problemi di dipendenza dall’eroina. Confuso e turbato parte così al volante della sua Dodge, alla ricerca della tomba di uno dei suoi miti, il poeta Federico García Lorca: finisce col vagare in Andalusia, la regione iberica raccontata in “Spanish Bombs”. Strano ma vero, all’indomani di una notte alcolica trascorsa con i membri di una garage band conosciuta in quell’occasione, Joe perde la sua berlina. Costretto a ritornare a Londra per la nascita della secondogenita, non riesce a recuperare la vettura prima di ripartire. Lo farà solo nel 1997, dopo aver lanciato l’appello rivolto ai fan spagnoli, “Aiutatemi a ritrovare la mia Dodge” durante il Festival di Glanstonbury.

Cinque anni dopo “lo strimpellatore” voce, volto, simbolo di una generazione avrebbe perso la vita.

Week

Supplemento settimanale a l’Automobile Pubblicazione online - Reg. Tribunale di Roma n. 24/2016 del 09/03/16 Iscrizione R.O.C. n. 14674 - ISSN 2499-670X Direttore Responsabile Alessandro Marchetti Tricamo Redazione via Solferino, 32 - 00185 Roma tel. 06.45406719 • fax 06.49982874-2829 www.lautomobile.it • redazione@lautomobile.it • segreteria@lautomobile.it @lautomobile_ACI

lautomobile.aci

l’Automobile ACI

Editore ACI Informatica SpA Sede legale e Amministrazione, via Fiume delle Perle, 24 - 00144 Roma REA 268993 C.C.I.A.A. Roma • P. Iva 00883311003 • C.F. 00405030586 Reg Imprese di Roma n°00405030586 Capitale sociale Euro 2.064.000 i.v. Società con unico socio soggetta all’attività di direzione e coordinamento dell’Automobile Club d’Italia Copyright © 2019 ACI Informatica SpA - Tutti i diritti riservati. Foto: Getty Images

22 Novembre 2019 ·

Week

21


COVER STORY STATI UNITI

22

Week

· 22 Novembre 2019


...dal nostro mensile Getty.

PUBBLICATO SUL NUMERO 31 - LUGLIO-AGOSTO 2019

Di qua dal paradiso. ELISA MALOMO

Oltre la California. Dalla notte al giorno nel west americano fra mare, deserti, metropoli luccicanti e paesaggi lunari.

22 Novembre 2019 ·

Week

23


In apertura la spiaggia di Santa Monica a Los Angeles. Accanto un ufficio postale nella città fantasma di Oatman.

■ LOS ANGELES – Non tutti i venerdì di febbraio a Los Angeles iniziano con un cappuccino in un bicchiere di cartone e un agenda fitta di appuntamenti. I più belli debuttano in auto, con una mano sul volante e l altra intenta a digitare sul navigatore la prima tappa di una fuga dalla routine quotidiana. Impostiamo da fermi naturalmente, per evitare distrazioni. La prima tentazione è andare ancora più a ovest, toccando il Santa Monica Pier o accarezzando Venice. Ma a febbraio il mare può essere malinconico. E allora puntiamo a nord est, ci basta un click per avviare il percorso. Il caos del primo pomeriggio sulla freeway sembra voler spegnere ogni entusiasmo. Con scarsi risultati. Dall alto del nostro americanissimo suv, inganniamo il tempo scrutando i volti degli automobilisti e provando a immaginare le loro storie e il loro ruolo nel mondo. I più ottimisti di noi confidano nella musica, altri ripassano il discorso per i vertici dell azienda o il monologo per un provino a Hollywood. Quando all improvviso il traffico si decongestiona, e i grattacieli di Downtown iniziano a farsi sempre più piccoli fino a dissolversi completamente. Oltre, il nulla. Viva Las Vegas Ancora cento miglia, di buio. All altezza del deserto del Mojave il giorno cede la scena alla notte, un vero peccato considerata la bellezza di questi luoghi: l oscurità sbarra le porte all immaginazione che cerca di dare una forma alle ombre in lontananza. Bisogna arrivare a ridosso del confi-

24

Week

· 22 Novembre 2019

ne con il Nevada perché un fascio di luce all orizzonte richiami alla realtà. Finalmente Las Vegas. Cuore forte e nervi d acciaio, l indispensabile – secondo Elvis Presley – per non essere divorati dalla metropoli e dai suoi neon sfolgoranti. Come dare torto al re del rock and roll? Per alcuni, la capitale del gioco d azzardo è come un marchio a fuoco che brucia l anima, per altri è come una montagna russa senza fine. In entrambi i casi si percepisce l incanto di un luogo fuori dall ordinario, dove l alternanza di casinò, hotel e negozi ne incalzano il ritmo rapsodico, a tratti folle. Las Vegas, ancor prima di una città, è uno stato mentale: accettati i suoi compromessi si può persino arrivare ad amarla. E così è. A tu per tu con l’infinito Mani di nuovo sul volante, direzione Arizona. Dopo una sobria nottata a Las Vegas, il viaggio prende una piega anticonvenzionale. Si transita per Chloride e Oatman. La prima, un tempo disseminata di miniere d argento, oggi inscena duelli western e mostra architetture dalla dubbia autenticità. Gli ospiti sono perlopiù avventori a caccia di stranezze: l ideale per spezzare la monotonia delle Interstate. Più in là, dopo dieci miglia di nuvole e curve, ecco Oatman, piccolo gioiello incastonato nelle Black Mountains. Sembra una città fantasma. Ogni cosa è costruita a regola d arte per le migliaia di turisti che ogni anno solcano queste strade alla ricerca di qualcosa di accattivante da immortalare o da riportare come souvenir. Un luogo assolutamente da vedere, tanto che la nostra

dipartita è malinconica. Da Oatman a Page sono 300 miglia e la concentrazione del conducente è messa a dura prova. Lungo l Est Route 66, l auto viene inghiottita di nuovo dalla notte. Nemmeno una fonte di luce. Niente. Ma si procede, alternando prudenza a pura adrenalina. Antelope Canyon, Horseshoe Bend. La piccola cittadina dell'Arizona è circondata dai giganti


Getty.

millenari, visitati ogni anno da milioni di persone: un catalogo geologico della storia dell umanità. Grand Canyon, siamo arrivati. A circa 2.300 metri sopra il livello del mare, un silenzio gelido paralizza il pensiero. Mente e cuore vengono resettati per far spazio a qualcosa di infinito. La vista dell Hopi Point sulla gola del fiume Colorado rigenera, lo

spettacolo di una distesa di rocce rossastre ricoperte da un manto innevato toglie il fiato. La natura è l artista più talentuosa che l umanità abbia mai avuto. In qualche milione di anni ha allestito un museo a cielo aperto e, nonostante la sua longevità, continua a stupire. Non resta che ringraziarla e rispettarla, il solo modo per eternizzare il suo lavoro e noi stessi.

Grand Canyon, siamo arrivati. Un silenzio gelido paralizza il pensiero

22 Novembre 2019 ·

Week

25



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.