Settimanale digitale • Anno 4 • Numero 118 • 21/2/2020
Supplemento settimanale a l’Automobile.
INNOVAZIONE I MOTORI I LIFESTYLE
Ricchi e sostenibili. ELISA MALOMO ■ Gli uomini più ricchi del mondo guidano la transizione elettrica. E non c è nulla di sbagliato: la rivoluzione della mobilità costa – se ne sono accorte le Case, con profitti in calo a causa dei grandi investimenti – e allora chi meglio dei milionari della Silicon Valley (e non solo) può dare il buon esempio? Alcuni di loro sono già all opera. Bill Gates (Microsoft) e Jeff Bezos (Amazon) hanno investito parte del patrimonio personale a favore della lotta ai cambiamenti climatici. Il numero uno di Volkswagen, Herbert Diess, in questi mesi è diventato il primo fan della giovane attivista svedese Greta Thunberg. Fa eccezione Mark Zuckerberg (Facebook) che non sembra interessarsi
al tema e non ha rinunciato alla sua Pagani. La vera sfida ora è convincere i consumatori che, però, davanti ai prezzi delle vetture elettriche continuano a considerarle, non a caso, “auto da ricchi”. Un giudizio condivisibile a guardare le varie Tesla, Audi e Porsche. Attenzione però, oggi (quasi) tutti possono essere come Gates e Bezos: accanto ai modelli più cari ce ne sono altri più accessibili. Piccole e compatte che costano – anche grazie agli incentivi – quanto quelle tradizionali. Per i grandi volumi è solo una questione di tempo. Ma soprattutto di mentalità differente. Nel frattempo, in attesa di un ulteriore calo dei prezzi, il cambiamento può iniziare guidando un monopattino elettrico: ideale per la città e per l ambiente.
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BUSINESS
Jeff Bezos: 10 miliardi di dollari per la terra. ELISA MALOMO
■ Jeff Bezos, fondatore di Amazon e uomo più ricco del mondo secondo Forbes, ha annunciato la creazione dell “Heart Fund”, un fondo da 10 miliardi di dollari finanziato attraverso il proprio patrimonio personale, per contrastare l emergenza climatica. L anno scorso aveva già ordinato una flotta di 100mila furgoni elettrici destinati alle consegne, ma i dipendenti chiedevano da tempo un passo più grande. Ecco la risposta. Amazon, la sua principale attività, è la più grande “internet company” al mondo con un fatturato di oltre 232 miliardi di dollari. Ha un enorme impatto ambientale: solo negli Usa, spedisce più di un miliardo di pacchi all anno e l intera filiera imprenditoriale consuma energia elettrica da fonti non rinnovabili, secondo le accuse dei dipendenti. “Il cambiamento climatico – ha scritto Bezos su Instagram - è la più grande minaccia per il nostro pianeta. Questa iniziativa finanzierà scienziati, attivisti, Ong: qualsiasi sforzo che offra una reale possibilità di aiutare a preservare e proteggere la natura”. La commessa a Rivian Bezos ha varato nel settembre del 2019 un piano per la mobilità aziendale che prevede l adozione di 100mila furgoni elettrici forniti da Rivian, la startup di Plymouth specializzata in veicoli a basse emissioni e considerata da Morgan Stanley la principale rivale americana di Tesla almeno per camion e pickup: è il più grande ordine di veicoli elettrici mai effettuato. Per vederli su strada bisognerà però aspettare un po : i primi 10mila arriveranno infatti solo nel 2022 negli Usa e successivamente nel resto del mondo. Fin qui i buoni propositi. Anche se l uomo più ricco del mondo non avrebbe ancora speso un dollaro per acquistare una vettura elettrica a uso personale.
Circolano infatti foto di lui al volante di una Honda Accord del 1996: “un auto perfettamente valida”, come dice lui stesso, sebbene - per età - non proprio amica dell ambiente. Il “Climate Pledge” Lo scorso settembre Amazon - insieme alla organizzazione internazionale Global Optimism fondata dall ex responsabile per la lotta ai cambiamenti climatici delle Nazioni Unite Christiana Figueres - ha siglato il “Climate Pledge” promettendo di raggiungere gli obiettivi dell Accordo di Parigi sulla riduzione di emissione di gas serra con ben 10 anni di anticipo rispetto alla data prevista del 2040. Nel programma firmato da Bezos, il colosso di e-commerce si impegna a utilizzare l 80% di energia rinnovabile entro il 2024 ed il 100% entro il 2030. L azienda ha anche stanziato 100 milioni di dollari per ripristinare e proteggere foreste e zone umide in tutto il mondo. Lo scorso settembre Amazon ha anche lanciato un sito web dedicato alla sostenibilità per la trasparenza. Le pressioni dei dipendenti Da tempo i dipendenti del colosso di e-commerce reclamano maggiore trasparenza e impegno ambientale. Lo scorso gennaio in più di 300 hanno rilasciato - senza autorizzazione - commenti pubblici sulle attività aziendali violando la politica interna della comunicazione e rischiando il posto di lavoro. Riuniti in un gruppo chiamato “Amazon Employees for Climate Justice” hanno scritto messaggi online – firmati con nome, cognome e qualifica professionale - per spingere il colosso dell e-commerce a fare di più, per esempio cessando la fornitura di tecnologie alle compagnie petrolifere e del gas. 21 Febbraio 2020 ·
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INNOVAZIONE
BUSINESS
Bill Gates: Tra Musk “Elettrica, e Zuckerberg che passione”. una Pagani di troppo. CARLO CIMINI
EDOARDO NASTRI
■ Lo youtuber americano Marques Brownlee - più di 10 milioni di iscritti, recensore di dispositivi hi-tech, appassionato e proprietario di una Tesla - ha incontrato il fondatore di Microsoft Bill Gates con cui ha parlato anche di auto elettriche. Tra queste, la Porsche Taycan, uno dei veicoli a batteria più costosi sul mercato (a partire da 110mila euro), di cui Gates è un orgoglioso proprietario. “Il futuro è a batteria” “La mobilità elettrica è il futuro dell industria automobilistica”, afferma il miliardario americano, incalzato nell argomento da Brownlee. Lo youtuber ha chiesto a Bill Gates anche quale fosse la sua opinione sul dominio che sta avendo Tesla nel mercato dei veicoli elettrici: “È il top in questo settore, è un esempio per tutti i costruttori”, ha risposto Gates, che ha sottolineato come la sfida della mobilità a batteria non deve essere solo dei produttori ma anche i consumatori hanno l obbligo di contribuire. “Devono superare le loro ansia da autonomia”, dice Gates. Perchè una Porsche? Ma Elon Musk, proprietario di Tesla, non ha preso bene che Gates abbia comprato una Porsche a batteria, dicendolo in un tweet: “È deludente”. Il fondatore Microsoft ritiene che la preoccupazione principale degli acquirenti sia l idea che i veicoli a batteria non possano competere con i “cugini” diesel o benzina. “Ma ormai - prosegue Gates - l offerta elettrica sta aumentando e proseguendo nell evoluzione tecnologica. A carica completa, possono coprire distanze equivalenti alle vetture tradizionali”. 4
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· 21 Febbraio 2020
■ “Eliminate Facebook, è da sfigati”. Parola di Elon Musk. Che il social network di Mark Zuckerberg sia spesso nell occhio del ciclone, per ragioni politiche e sociali è ormai cosa nota, ma negli ultimi tempi le polemiche portate avanti da alcuni personaggi pubblici si stanno ulteriormente inasprendo. La questione è personale. Il miliardario Zuckenberg - secondo Forbes nel 2019 il quinto uomo più ricco al mondo - a differenza di molti suoi colleghi della Silicon Valley non è mai stato visto a bordo di una Tesla. O di un altra elettrica. Anzi ... Dopo essere stato fotografato mentre guidava automobili comuni come la Honda Jazz e la Volkswagen Golf, pare che Zuckerberg abbia ora ordinato una Pagani Huayra, un bolide milionario a dodici cilindri e 700 cavalli. Che Elon se la sia presa a male? Non sembra allora proprio un caso che tra i più critici nei confronti di Facebook ci sia proprio il ceo di Tesla che che ha inventato l hashtag “#DeleteFacebook, it s lame”, schierandosi dalla parte di un altro vip in rivolta contro il social, l attore inglese Sacha Baron Cohen. Quest ultimo ha accusato più volte Facebook di essere “la più grande macchina propagandistica della storia”, violare la privacy ed essere politicamente schierato a favore del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Opinioni divergenti Non è la prima volta che il manager sudafricano di nascita se la prende con la creatura di Mark Zuckerberg. Nel 2018, dopo aver cancellato le pagine della sua società, ha dichiarato di essere “contrario a Facebook. Mi dispiace,
ma mi fa venire i brividi”. I due poi hanno opinioni divergenti sulle tecnologie arriveranno in futuro, come il ruolo dell intelligenza artificiale. Se Musk vede un potenziale pericolo in questo tipo d innovazione, Zuckerberg ne appoggia fermamente lo sviluppo. “Ma la sua comprensione dell argomento è limitata”, ha dichiarato il ceo di Tesla. Magari se Zuckerberg lasciasse la sua nuova Pagani nel box e prendesse una nuova Model Y qualcosa potrebbe cambiare.
BUSINESS
Bloomberg: dal 2035 negli Usa solo elettriche. PAOLO BORGOGNONE
società di taxi e a quelle di ride hailing (stesso servizio ma effettuato con auto private) affinché elettrifichino le proprie flotte al 100% sempre entro il 2035. Piano articolato Bloomberg promette - se eletto presidente - di ridurre le emissioni, responsabili dei cambiamenti climatici, del 50% entro il 2030 anche con interventi sia nel settore industriale che facilitando una transizione a sistemi più puliti per quanto riguarda il riscaldamento degli edifici. La scorsa settimana il candidato ha proposto una legge che aiuti a combattere più efficacemente gli incendi boschivi: una mossa interpretata da molti come un tentativo di conquistarsi il voto della California, uno dei 14 stati che il prossimo 3 marzo andrà alle urne nel cosiddetto Super Tuesday per scegliere quale candidato democratico sfiderà poi Donald Trump in autunno. Green New Deal e oltre Il dibattito sulla questione ambientale è all ordine del giorno tra i candidati democratici alla Casa Bianca. Nel novembre scorso l ex presidente Joe Biden - a sua volta in corsa per le elezioni - ha promesso un investimento di un miliardo e 300 milioni di dollari in 10 anni per creare una rete di colonnine di ricarica capace di sostenere una massiccia elettrificazione del settore auto. Ancora più avanti si spinge il “Green New Deal”, l appello alla “mobilitazione verde” lanciato nel marzo del 2019 dal senatore Ed Markey e dalla esponente di New York della camera dei rappresentanti Alexandria Ocasio Cortez: appello ripreso e fatto proprio dal senatore del Vermont e candidato dell ala più progressista del partito democratico Bernie Sanders.
INNOVAZIONE
■ Nel 2035 tutte le auto nuove vendute negli Usa dovranno essere elettriche. Stavolta non è uno dei sogni di Elon Musk, ma la spina dorsale del programma “Clean Cars for All” presentato da Michael Bloomberg, uno dei principali candidati a sfidare Donald Trump nelle elezioni presidenziali americane del prossimo 3 novembre. Il progetto del miliardario ex sindaco di New York prevede l abbattimento dei gas serra prodotti dai trasporti grazie a una serie di misure drastiche: oltre a offrire - soprattutto alle famiglia di medio e basso reddito -“sostanziali” sconti per cambiare la propria vettura tradizionale con una a batteria, sono prese in considerazione riduzioni dell inquinamento dai motori diesel grazie alla sostituzione dei camion e bus oggi circolanti con mezzi elettrici, un più facile e meno caro accesso ai trasporti pubblici e la costruzione di ferrovie ad alta velocità. Tra le proposte di Bloomberg - che è stato Ambasciatore speciale dell Onu per le Azioni sul Clima, incarico oggi ricoperto dall ex presidente della Banca d Inghilterra Mark Carney - anche quella di fornire aiuti alle
Rivian sogna “la cosa che si muove”. CARLO CIMINI ■ “L avventura è vita”, afferma Robert RJ Scaringe, fondatore e amministratore 36enne di Rivian, la giovane Casa automobilistica di Detroit specializzata in veicoli elettrici e considerata da Morgan Stanley la principale competitor di Tesla. Rivian e il suo ceo sono così credibili che hanno convinto Ford a comprarsi una partecipazione di minoranza, investendo circa 500 milioni di dollari in azioni. L idea del marchio dell Ovale Blu è quella di accelerare la produzione di un veicolo a batteria inedito a ruote alte.Ma Rivian è diventata famosa grazie ad Amazon, che l anno scorso ha staccato un assegno da 700 milioni di dollari per l acquisto di 100mila furgoni elettrici, il più grande ordine di veicoli a batteria mai effettuato. I primi 10mila arriveranno nel 2022 negli Usa. 21 Febbraio 2020 ·
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Per entrambi i modelli si dichiara uno 0-100 in 3 secondi. I prezzi variano tra i 60mila e i 70mila euro. Rivian prevede di consegnare 20mila unità nel 2021 e 40mila nel 2022. Tradotto: circa 2,8 miliardi di dollari di ricavo. La sfida a Tesla è lanciata.
BUSINESS
“Ossessionato dalle auto” “Andare a pesca, giocare a golf o portare la famiglia a pranzo. Ogni cosa è stimolante”, si racconta Scaringe alla rivista statunitense Forbes. Ma niente è paragonabile alla “cosa che si muove”, come lui chiamava l auto da bambino. La passione per le quattro ruote inizia in età adolescenziale non appena ebbe la possibilità di maneggiare gli attrezzi e aiutare il vicino a riparare una Porsche 356 nel suo garage di Melbourne, in Florida. “Il mio modello preferito era una Speedster di fine anni cinquanta”, afferma Scaringe. Al liceo era ossessionato dall idea di mettere su un proprio marchio di automobili. Così si prese un dottorato in ingegneria meccanica presso il prestigioso Sloan Automotive Lab del Massachusetts Institute of Technology (Mit). I primi investitori Nel 2009 comincia a sviluppare una coupé sportiva con motore termico, simile alla Roadster elettrica di Tesla. Ma nel giro di un paio d anni, abbandona: “Non stavamo costruendo qualcosa di cui il mondo avesse veramente bisogno”, ammette Scaringe. “È frustrante sapere che le cose che amavo erano anche dannose per l aria e la rendevano più sporca, causando ogni sorta di problemi”, dice a Forbes. Quindi cambia rotta e si concentra su veicoli a batteria, nonostante tutto ciò richiedesse molto più tempo e più denaro. Per finanziare i suoi “sogni elettrici”, Scaringe raccoglie 450 milioni dollari da tre grandi investitori: il gruppo Abdul Latif Jameel con sede in Arabia Saudita, che ha forti legami con il Mit, Sumitomo Corp del Giappone e la Standard Chartered Bank di Londra. “Ci è voluto quasi un decennio per produrre la prima auto, perché bisognava perfezionare lo sviluppo della tecnologia e quindi formare un team di ingegneri e designer all altezza”, racconta Scaringe. Per questo il giovane ceo si rivolge a manager di lunga esperienza tra i quali Mark Vinnels, ex McLaren, e Jeff Hammoud, ex Jeep. Rivian attualmente impiega circa 700 persone, metà nel suo centro di ingegneria a Plymouth (Michigan). Gli altri lavorano ai centri tecnologici di San Jose e Irvine, in California, alcuni in una struttura ingegneristica nel Regno Unito e si fanno assunzioni nel nuovo stabilimento di Normal, nell Illinois, ex impianto di Mitsubishi che Rivian ha acquisito nel 2017 per 16 milioni di dollari. I modelli in arrivo I primi modelli di Scaringe sono il pick up Rivian R1T, che fa concorrenza al Cybertruck di Tesla, e il suv a batteria R1S. Entrambi si basano sullo stesso pianale e offrono prestazioni eccezionali, come i 640 chilometri circa di autonomia. 6
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· 21 Febbraio 2020
Diess (Volkswagen): capisco Greta Thunberg. PAOLO ODINZOV
■ Il numero uno del gruppo Volkswagen Herbert Diess dice no al carbone e appoggia i giovani che manifestano contro l inquinamento globale, in un post scritto su Linkedin. “Se la Germania non farà progressi nell eliminazione graduale del carbone, non possiamo aspettarci che lo facciano anche gli altri”, scrive il manager, annunciando la chiusura di due fabbriche che vanno a carbone vicino Wolfsburg in modo da ridurre dal 2022 le emissioni di CO2 negli impianti per circa il 60% equivalenti alla produzione di 870.000 auto. In più, Diess chiede al governo tedesco di accelerare il ricorso ad altre energie. “Capisco tutti i ragazzi che scendono nelle strade durante i Fridays for Future (le manifestazioni del movimento creato dalla attivista svedese Greta Thunberg ndr)”, “senza energia pulita non c è mobilità pulita”. Il gruppo Volkswagen oggi è quello che ha investito maggiormente sull elettrificazione, 60 miliardi di euro fino al 2024, con un accelerazione dovuta allo scandalo dieselgate nel settembre del 2015 di cui è stato protagonista. Il colosso di Wolfsburg ha appena varato un altro risarcimento di 830 milioni di euro, questa volta per i consumatori tedeschi.
Favorevole al Klimapaket Diess si era già detto favorevole al Klimapaket, ovvero il piano salva-clima da 100 miliardi di euro annunciato a settembre dalla cancelliera Merkel seguendo il quale la Germania taglierà entro il 2030 il 55% delle emissioni di gas serra.
AUTO E MOTO
Ginevra fa 90 #GimsSwiss. UMBERTO ZAPELLONI
■ Non chiamatelo più Salone di Ginevra, ma Geneva International Motor Show. Con l edizione 2020 in calendario dal 5 al 15 marzo, il vecchio nome va definitivamente in pensione per lasciare spazio all acronimo GIMS e dare al salone anche quell etichetta internazionale che meritain questa novantesima edizione della rassegna che annuncia 90 anteprime mondiali ed europee con la Fiat, uno dei tre marchi sempre presenti con Renault e Bentley, che ha prenotato spazi importanti. Come racconta Maurice Turrettini, presidente del Gims, non è un periodo semplice per i Motor show e le Case automobilistiche alle prese anche con il coronavirus che sta paralizzando il primo mercato mondiale, ma Ginevra ci sarà regolarmente ed anzi rilancia con la grande novità di una pista coperta di 450 metri al Padiglione 7 dove tutti (dopo prenotazione via app) potranno provare una vettura elettrica, Porsche Taycan inclusa. “Dai sondaggi svolti con regolarità tra i visitatori è emerso che quasi il 95% degli intervistati non ha mai guidato un auto elettricae allora abbiamo pensato di offrire questa opportunità dando la possibilità di provare tra i 48 modelli a disposizione anche altri modelli a propulsione alternativa come gas o idrogeno”, ha detto Turrettini. Obiettivo informazione A proposito, anche la app scaricabile per Android e IOS è completamente rinnovataperché uno degli obbiettivi del Gims è quello di non vivere solo due i giorni all anno ma di
informare gli oltre 450 mila utenti già registrati su tutti i temi della mobilità. Tramite l applicazione e sul sito è possibile acquistare il biglietto d ingresso a prezzo scontato di 16 franchi svizzeri (il prezzo del biglietto intero è di 21 franchi). “Ormai il pubblico non viene più al Motor Show solo per vedere. Ha bisogno di toccare, sentire e provare - racconta Olivier Rihs direttore generale - per questo oltre alla pista abbiano previsto incontri pubblici con manager e piloti in quello che chiamiamo ilVip Day in programma il 4 marzo”. Il pubblico avrà modo di interagire anche nella mostra “Crossing the Future” dedicata alla Mille Miglia un vero viaggio nel tempo e nella storia della mobilità legata alla vita della più famosa competizione italiana, nata come gara di velocità e oggi diventata di regolarità. Sarà uno spazio interattivo che permetterà al visitatore di attraversare 90 anni di storia. Sguardo sul futuro Il futuro sarà invece in mostra nella sezione Gims Tech dove diverse start up presenteranno la loro visione della mobilità e anche qui sarà possibile testare di tutto tra monopattini e pattini elettrici oltre al triciclo postale Made in Svizzera da Kyburz. Gli organizzatori assicurano il massimo della sicurezza sanitaria nonostante la presenza di espositori cinesi. “La differenza con un salone come quello di Barcellona della telefonia e che i nostri espositori sono per la maggior parte europeie anche i rappresentati cinesi che verranno sono già in Europa da tempo”. Ci sono 63 giornalisti cinesi accreditati, ma oggi nessuno può dire se verranno o no. Ci sono state tante defezioni tra le case, indipendenti dal coronavirus. Il motivo è semplicemente economico e molte case oggi scelgono di pubblicizzare le loro novità con altri mezzi. Il Gims prova a rinnovarsi ogni anno per restare vivo e attrarre nuovi investitori e nuovi visitatori. I debutti Tra le curiosità, la prima volta di Vega, una super car in arrivo dallo Sri Lanka. Tra i debutti più attesi quello di una proposta speciale di Pininfarina per festeggiare i suoi 90 anni.
AUTO E MOTO
Mercedes GLS, suv per sette. ANGELO BERCHICCI ■ La Mercedes-Benz GLS è un po la “tedesca d Alabama”. Non solo per via della sua provenienza, lo stabilimento di Tuscaloosa, sulle pendici meridionali dei Monti Appalachi. Ma soprattutto perché, per clientela di riferimento e dimensioni (5,2 metri di lunghezza e 1,95 di larghezza), si tratta del più americano tra i veicoli della Casa. Non per 21 Febbraio 2020 ·
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bordo della 400d ci ha colpito l insonorizzazione praticamente totale dall esterno e il grado di assorbimento degli ammortizzatori, che permettono di superare tratti di pavé quasi senza accorgersene. Si tratta di un auto che dà il meglio di sé nella guida in souplesse e permette di arrivare a destinazione freschi e riposati anche dopo centinaia di chilometri. Si procede sul velluto sfiorando appena l acceleratore, con le cambiate talmente fluide da essere impercettibili ma, se necessario, la GLS sa cambiare rapidamente carattere e i 700 newtonmetri di coppia disponibili già a 1200 giri le consentono una spinta importante.
caso è stato presentata al Salone di New York 2019 e ha tra le concorrenti dichiarate suv full-size molto noti oltreoceano, come il Cadillac Escalade e il Lincoln Navigator, oltre alle europee Bmw X7 e Rover Range Rover. L equivalente a ruote alte della Classe S Stiamo parlando di un fuoristrada di lusso: la GLS è l equivalente a ruote alte dell ammiraglia della Stella, la berlina Classe S, un collocamento che la rende particolarmente appetibile anche sul mercato cinese. In Italia, invece, quest auto si rivolge a un pubblico ben più ridotto. Per via delle dimensioni risulta impegnativa nelle strade delle nostre città e si trova maggiormente a suo agio nei trasferimenti autostradali. Ma anche da noi l imponente suv potrebbe essere la risposta ideale per chi vuole viaggiare nell opulenza e nel comfort di una Classe S, ma necessita di sette posti o di un auto che possa andare (con cautela) in fuoristrada. Rispetto alla precedente generazione, la nuova GLS ha guadagnato 77 millimetri in lunghezza, 22 in larghezza e il passo è cresciuto di 60 millimetri. Grande cura nei dettagli Il pezzo forte della vettura sono, come prevedibile, gli interni. Per spazio a bordo la GLS è seconda solo a veicoli d estrazione commerciale come il Mercedes Vito, in più l abitacolo è curato all inverosimile. Molto scenografico l elemento orizzontale che ha debuttato sulla Classe A e che unisce in un unico display sia la strumentazione digitale che lo schermo dell infotainment Mbux, in grado di gestire quasi tutte le funzioni dell auto tramite comandi vocali. A coccolare gli occupanti troviamo tutto ciò che è desiderabile, basta pagare: tra gli optional spiccano la possibilità di dotare anche i sedili posteriori di due schermi e di un tablet estraibile per comandare l infotainment, il climatizzatore a 5 zone e il tetto apribile di oltre un metro quadrato. Guidare sul velluto A spingere la Mercedes GLS troviamo un sei cilindri in linea diesel biturbo da 286 cavalli (350d) e 330 cavalli (400d), o un V8 a benzina biturbo dotato di elettrificazione mild-hybrid (580 Eq-boost) in grado di erogare 489 cavalli, più altri 22 disponibili temporaneamente grazie all unità elettrica. Tutte le versioni sono dotate di trazione integrale 4Matic, cambio automatico a 9 marce e sospensioni pneumatiche Airmatic, che permettono di alzare o abbassare la vettura in base alle esigenze. A 8
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· 21 Febbraio 2020
La qualità non è a buon mercato Grazie al possente motore e alla rapportatura ridotta (presente nel pacchetto off-road opzionale) l auto è in grado di superare senza problemi pendenze notevoli, mentre il Donwnhill Speed Regulator permette di procedere a velocità ridotta anche nelle discese più ripide. Nonostante i tanti sistemi elettronici di assistenza, il suv della Stella non è di certo il veicolo migliore per fare fuoristrada, a causa degli ingombri notevoli e del passo lungo (nei dossi più pronunciati è facile toccare con il fondo). I prezzi riflettono ovviamente il livello della vettura: si parte da 93.400 euro per la 350d, ma la cifra finale è destinata inevitabilmente a levitare. Difficile infatti non farsi tentare dalla lunghissima lista degli optional, alcuni dei quali costano quanto un utilitaria di seconda mano (ad esempio l assetto intelligente E-Active Body Control, che inclina in curva l auto per compensare il rollio, ha un prezzo di 10.980 euro). A chi invece preferisce optare per una formula di noleggio la Casa propone un anticipo di 18mila euro e 36 canoni mensili da 1.400 euro fino a 60mila chilometri all anno.
AUTO E MOTO
Renault, le elettriche che vedremo. ANGELO BERCHICCI ■ In occasione della presentazione dei dati finanziari relativi al 2019, Renault ha svelato il piano che intende seguire per l elettrificazione della gamma. Sono ben dodici i nuovi modelli a basse o zero emissioni che debutteranno entro il 2022. Tre modelli a batteria entro la fine dell anno La strategia di elettrificazione di Renault è iniziata a fine dello scorso anno, quando è stata presentata la seconda generazione Renault Zoe. A partire dall estate 2020 vedremo
l architettura full hybrid. Anche in questo caso una sarà un ulteriore motorizzazione di una vettura attuale, mentre le altre tre saranno dei debutti. L ultimo tassello, previsto verso la fine del 2022, è il primo modello costruito sulla piattaforma Cmf-Ev, il pianale sviluppato dall Alleanza Renault-Nissan espressamente per ospitare veicoli elettrici. Questa nuova piattaforma modulare sarà la base per le elettriche di prossima generazione del brand francese, e grazie ad un elevata versatilità permetterà di dare vita a vetture con diverse tipologie di carrozzeria, inclusi suv e crossover.
invece le prime ibride della Casa francese, contrassegnate dalla sigla E-Tech: il suv Captur e la berlina Megane (con relativa versione station wagon) saranno declinate in versione plug in, ovvero ricaricabile mediante spina, mentre la compatta Clio sarà full-hybrid, quindi non necessiterà di fonti di energia esterne. In entrambi i casi il sistema ibrido è stato sviluppato in maniera autonoma da Renault e prevede due unità elettriche accoppiate ad un motore 1.6 a benzina e un cambio meccanico elettroattuato privo di frizione, per una potenza totale di 160 cavalli (140 nella Clio). Tra le versioni plug in e quella full-hybrid cambierà la capacità della batteria (e quindi l intensità dell aiuto fornito dai motori elettrici): nella Clio sarà da 1,2 chilowattora mentre per Megane e Captur da 9,8 chilowattora, permettendo così un autonomia a zero emissioni fino a 65 chilometri.
AUTO E MOTO
Kia Sorento, sempre più tecnologica. LUCA GAIETTA
Anche la Twingo a zero emissioni L ultima novità a cui assisteremo nel 2020 sarà la Twingo Z.E. La versione totalmente elettrica della piccola francese sfrutterà molto probabilmente le stesse componenti della Smart Eq Forfour, come già avveniva per le versioni endotermiche delle due citycar, che avevano in comune il pianale e lo schema a motore e trazione posteriori (da quest anno la Smart non è più disponibile con motore a benzina). Ma il motore da 82 cavalli e la batteria da 17,6 kWh (per un autonomia massima di 159 chilometri) potrebbero anche lasciare il posto a elementi ottimizzati da Renault. Staremo a vedere. Low cost a batteria firmata Dacia Più difficile fare previsioni dettagliate sulle auto che vedremo tra il 2021 e il 2022. Per ora si sa che anche Dacia darà vita ad un elettrica, che sarà ovviamente in linea con l immagine low cost del brand. Si tratterà di una vettura dalle dimensioni compatte e secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere basata sulla suv per il mercato cinese Renault K-Ze, che riceverebbe il marchio Dacia e verrebbe adeguata agli standard europei. In Cina la vettura è spinta da un motore elettrico da 44 cavalli e permette un autonomia massima di 250 chilometri, per un prezzo che equivale a circa 8mila euro. Nuova piattaforma dedicata Entro il 2022 debutteranno anche 6 nuove auto ibride: due sfrutteranno lo schema plug in, di cui una sarà un modello già presente in gamma (probabilmente la suv di segmento C Kadjar), mentre le altre quattro utilizzeranno
■ Kia ha diffuso le prime immagini ufficiali della nuova Sorento che debutterà al Salone di Ginevra (5/15 marzo). Il suv della Casa coreana è giunto alla quarta generazione ed è stato completamente riprogettato. A cominciare dal design esterno, caratterizzato rispetto al passato da linee nitide e forme più spigolose e da particolari come la grande griglia frontale “Tiger Nose”, fino ai contenuti nell abitacolo, dove aumenta lo spazio e sono ridotti al minimo i comandi fisici in favore di interfacce digitali con i grandi display per strumentazione e infotainment. Un pianale per le elettrificate Sotto al vestito la nuova Sorento prevede invece un inedita piattaforma che permetterà di utilizzare sulla vettura anche le motorizzazioni elettrificate della famiglia “Smartstream” di Kia, oltre a sofisticate tecnologie di sicurezza e gestione della guida, associate a specifici servizi di connessione e un interfaccia utente di nuova concezione. 21 Febbraio 2020 ·
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AUTO E MOTO
Pagani Imola da record. Anche nel prezzo. PAOLO ODINZOV
Come una Formula 1 “Volevamo costruire una macchina efficace e questo ci ha portato, come quando osserviamo una monoposto di Formula 1, a concepire un automobile estremamente ricca di elementi aerodinamici. Se da un lato questi interrompono le linee e l estetica della vettura, dall altra ne migliorano il tempo sul giro, la facilità di guida e, soprattutto, la sicurezza. Su quest ultimo aspetto, avremmo potuto ridurre l altezza della Imola dal suolo, sfruttando la grande superficie del fondo piatto così da aumentare l effetto di downforce. Ma l irregolarità delle strade pubbliche può portare alla perdita di diverse centinaia di chilogrammi di carico aerodinamico in pochi istanti. Davanti a questi pericoli abbiamo lavorato con attenzione sulla parte superiore e sui dettagli della vettura”, ha detto Horacio Pagani. “Luogo sacro” Riguardo al circuito di Imola che ha dato il nome alla vettura, secondo Pagani “è un luogo sacro per un appassionato di automobili. Una pista veloce, tecnica e difficile, che da sempre separa il grano dal loglio, sia per quanto riguarda l uomo, sia per quanto riguarda la macchina. Un circuito che ha fatto diventare veloci i più veloci, che ha dato luogo a lotte accanite tra avversari e gentiluomini, che ha visto le vittorie più dolci e le tragedie più amare. Un circuito dell Emilia Romagna, della Motor Valley. Una terra che ha dato tantissimo all automotive e a Pagani”.
AUTO E MOTO
■ Soltanto 5 esemplari già tutti venduti a 5 milioni di euro ciascuno tasse escluse. Basterebbe questo a fare della nuova Pagani Imola un auto da primato. Ancora prima di conoscerne la caratteristiche tecniche destinate a renderla anche una della vetture più performanti sulla terra. Basti pensare che la nuova hypercar della casa automobilistica di San Cesario sul Panaro è in grado di sprigionare 827 cavalli e 1.100 newtonmetri di coppia grazie al V12 biturbo Mercedes AMG di 6.0 litri che nasconde sotto la carrozzeria. Numeri da brivido pensando oltretutto che la Imola ha un peso di soli 1.246 chilogrammi, ottenuto impiegando perfino una specifica vernice Acquarello Light nella livrea. 16mila chilometri in pista La vettura è stata derivata dalla Pagani Huayra ed è ispirata nel nome all autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola dove è stata testata e messa a punto percorrendo oltre 16mila chilometri in pista a velocità di gara, l equivalente di circa tre volte la 24 ore di Le Mans. Realizzata impiegando un telaio monoscocca in materiali superleggeri, come CarboTitanio HP62 G2 e Carbo-Triax HP62, ha un aerodinamica che sfrutta quattro ali mobili per variare il carico in modo indipendente sulle quattro ruote e aumentare al massimo l aderenza anche in curva. Le dotazioni tecnologiche prevedono inoltre ammortizzatori attivi che regolano l altezza da terra a seconda che ci si trovi su strada o in circuito, mentre il motore è collegato alle ruote posteriori tramite un differenziale a gestione elettronica e un cambio sequenziale Xtrac Amt a sette rapporti con frizione tridisco. 10
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Toyota, una GR Supra per gli Usa. LUCA GAIETTA
■ Toyota ha svelato negli Usa una versione aggiornata della GR Supra, presentata nella quinta generazione lo scor-
so anno, destinata per adesso al solo mercato americano. Le modifiche sulla vettura, rispetto al modello attuale, riguardano soprattutto la gamma delle motorizzazioni, dove arriva un inedito quattro cilindri turbo da 255 cavalli con cambio automatico, mentre l unità 6 cilindri 3.0 è stata potenziata fino a 382 cavalli. Sospensioni più rigide Sono state inoltre irrigidite le sospensioni e una diversa taratura del controllo di stabilità e del servosterzo, per migliorare ulteriormente il comportamento stradale della giapponese. Tutte le versioni della Supra dispongono adesso negli Usa di un sistema infotainment con schermo da 8,8 pollici e possono essere equipaggiate con uno specifico pacchetto di sicurezza che comprende cruise control adattivo, monitoraggio dell angolo cieco e altre numerose tecnologie. La versione A91 Special Edition La nuova gamma della Supra comprende anche la versione A91 Special Edition. Prodotta in serie limitata a 1.000 esemplari, è caratterizzata da specifici elementi in fibra di carbonio sulla carrozzeria, come i gusci degli specchietti e lo spoiler posteriore. E prevede all interno sedili rivestiti in Alcantara con cuciture blu a contrasto.
ta al National Automotive Innovation Center (NAIC) della Warwick University di Coventry in Gran Bretagna. Fa parte della visione “Destination Zero” del costruttore, per un futuro a zero emissioni, zero incidenti e zero traffico. Project Vector è stata sviluppata separatamente dalla gamma delle vetture in produzione da un team diretto da Tim Leverton, in precedenza capo ingegnere di Tata Motors, attraverso un progetto finanziato e strutturato come una start-up, aperto dunque a investimenti esterni. Laboratorio per la mobilità futura Il primo impiego della innovativa piattaforma sarà su un veicolo multiuso autonomo, lungo 4 metri e caratterizzato da una elevata flessibilità interna, che verrà avviato ai test su strada a Coventry entro la fine del prossimo anno come parte di un laboratorio attivo per la mobilità futura supportato dalle autorità delle West Midlands. Interazioni con il mondo accademico “Attraverso Project Vector stiamo collaborando con le menti più brillanti del mondo accademico, della nostra catena di fornitura e dei servizi digitali per creare sistemi di mobilità integrata e connessa, i pilastri fondamentali per Destination Zero”, ha detto il ceo di JLR Ralf Dieter Speth.
AUTO E MOTO INNOVAZIONE
L’autonoma all’inglese.
Kia, elettrica anti Tesla. LUCA GAIETTA
PAOLO ODINZOV
■ Jaguar Land Rover ha sviluppato una piattaforma elettrica in grado di supportare una vasta gamma di configurazioni per fare da base a veicoli autonomi, condivisi e privati. La visione “Destination Zero” La piattaforma, chiamata Project Vector, è stata presenta-
■ Il prossimo modello elettrico di Kia ha nel mirino la Tesla Model 3: “Sarà un auto che avrà un effetto significativo sul modo in cui i consumatori percepiscono Kia, con prestazioni elevate tanto da poter competere con i modelli premium della categoria, ma allo stesso tempo forte di un prezzo decisamente più abbordabile rispetto a questi”, spiega Carlos Lahoz, a capo del marketing europeo del marchio coreano. 21 Febbraio 2020 ·
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Il concept “Imagine” Nello specifico la nuova elettrica di Kia avrà le sembianze di una berlina-crossover ispirata nel design al concept Imagine, presentato lo scorso anno dal costruttore al Salone di Ginevra. Verrà realizzata su una piattaforma dedicata e inedita rispetto a quella che fa da base agli odierni modelli elettrici della Casa (E-Niro e Soul EV) e garantirà un autonomia di circa 500 chilometri. Sviluppata con Hyundai Il modello sarà sviluppato in collaborazione con Hyundai, seguendo i dettami della strategia di elettrificazione annunciata da Kia che prevede il lancio di 11 veicoli a batteria entro il 2025, supportati nello sviluppo e produzione da un investimento di circa 23 miliardi di euro.
AUTO E MOTO
Medley, lo sportivo di Piaggio. ANTONIO VITILLO
sistema Start&Stop, disattivabile. I consumi dichiarati nel ciclo medio indicano che, con un litro, si riescono a percorrere almeno 41 chilometri. Gli aggiornamenti La ciclistica è quasi del tutto invariata, così come la distribuzione dei pesi. La batteria è nel retroscudo frontale ed è facilmente raggiungibile. Il serbatoio da 7 litri è posizionato sotto la pedana poggiapiedi. Le nuove sospensioni di Piaggio Medley aumentano la stabilità nei curvoni veloci e migliorano il comfort di marcia a qualsiasi velocità. I cerchi ruota sono inediti: l anteriore misura 16 pollici e il posteriore da 14 adotta un pneumatico più largo. Il design è stato rivisitato nella linea, nei colori e nelle finiture. La sella è migliorata nell ergonomia, sia per il pilota che per il passeggero: si apre con il comando elettrico e consente l accesso a un vano di 38 litri di volume, lo spazio giusto per due caschi integrali. I fari sono a Led e la strumentazione digitale è multifunzione. Sulla versione S, il sistema di connettività Piaggio Mia è di serie. Il Medley è disponibile in tre colorazioni per ciascuna versione. Prezzi da 3.399 euro.
BUSINESS
Europa 2019: il mercato più alto dal 2007. EDOARDO NASTRI
■ GENOVA - Seconda generazione per Piaggio Medley, lo scooter a ruote alte della Casa di Pontedera che si pone a metà fra il più piccolo Liberty e il Beverly. Due le versioni: “base”, più orientata verso una clientela adulta, e S, destinata a un pubblico giovane, personalizzata con colori sportivi e i dischi freno con profilo “a margherita”. Due anche le motorizzazioni: 125 centimetri cubici e 150. Come va I nuovi motori Piaggio “i-get” sono in grado di erogare, rispettivamente, 15 e 16,5 cavalli di potenza. Il 125 è potente e consente sorpassi in totale sicurezza. Il 150 permette di adottare uno stile di guida più brillante. Entrambi i motori monocilindrici adottano un efficace 12
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· 21 Febbraio 2020
■ Il mercato dell auto in Europa è cresciuto nel 2019. Il volume delle vendite è aumentato dell 1,1% raggiungendo quota 15.757.412, il risultato più alto dal 2007, anno in cui le consegne avevano superato quota 16 milioni di unità. L Europa tiene duro, a fronte di una contrazione delle vendite lo scorso anno negli altri principali continenti, a partire da Stati Uniti (-8%) e Cina (-2%). Il risultato positivo del
mercato del Vecchio continente può essere spiegato anche con la corsa alle immatricolazioni avvenuta a dicembre, quando i costruttori hanno targato modelli dalle emissioni più alte: a causa dell entrata in vigore dal 1 gennaio delle nuove normative sulla CO2, questi avrebbero innalzato la media e più esposto i costruttori a multe pesanti. “Nonostante l effetto artificiale dell ultimo mese del 2019, è importante notare che le immatricolazioni di automobili in Europa sono rimaste sostanzialmente stabili fino a novembre”, spiega Felipe Munoz, analista di Jato Dynamics, società che ha fornito i dati. Germania in testa, Italia quarta La Germania si attesta al primo posto per vendite, con 3,6 milioni di automobili targate, il 5% in più rispetto ai dodici mesi del 2018. Secondo posto per il Regno Unito, con 2,3 milioni di vetture, in contrazione del 2,4% anche a causa delle incertezze economiche generate dalla Brexit. Medaglia di bronzo per la Francia con 2,2 milioni di nuove targhe, in aumento dell 1,8%. Quarto posto per un Italia sostanzialmente stabile: +0,3% a fronte di 1,9 milioni di immatricolazioni. La débâcle del diesel I risultati delle vendite per tipologia di alimentazione evidenziano la crisi delle vetture diesel (-12%) - 31% di quota di mercato con 4,9 milioni di unità - la ripresa delle benzina (+5%) - 59% di quota per 9,27 milioni di auto - e l aumento delle delle elettrificate - 8,1% di quota per 1,2 milioni di unità - segnando un nuovo record per questa tipologia di vetture. Le elettriche hanno rappresentato il 28% di tutti i nuovi veicoli a batteria (ibridi compresi), per un totale di 356.300 unità. Le rimanenti auto elettrificate sono così suddivise: 56% full hybrid, 16% plugin. La vettura a zero emissioni più venduta in Europa nel 2019 è stata la Tesla Model 3, con 94.495 esemplari targati, piazzandosi al quarto posto assoluto nella classifica delle elettrificate. Fenomeno suv A discapito di tutte le altre architetture, continua la crescita costante dei suv: nel 2019 hanno rappresentato il 38% di quota di mercato. Le registrazioni sono state pari a 6.030.481 unità, in positivo del 12%. L aumento va a discapito degli altri modelli, berline medie, compatte, monovolume, citycar, che hanno perso un totale di 3,6 punti di quota.
BUSINESS
■ Stop (temporaneo) per la realizzazione della Gigafactory di Tesla in Germania. Un tribunale tedesco ha dapprima vietato e solo in un secondo tempo consentito alla Casa di Elon Musk di andare avanti con la preparazione dell area produttiva per la costruzione del nuovo impianto produttivo a Gruenheide, nello stato orientale del Brandeburgo. L ok a procedere è arrivato soltanto dopo una valutazione della denuncia presentata da un gruppo ambientalista locale chiamato “Gruene Liga Brandenburg”, Lega Verde del Brandeburgo, contro il taglio delle piante nella zona dove sorgerà l unica Gigafactory europea. Il tribunale ha dichiarato di essere intervenuto velocemente perché “ci sarebbero voluti solamente altri tre giorni prima di concludere l abbattimento completo degli alberi”. “Danno d’immagine” Il via libera al disboscamento dell area da 92 ettari per la costruzione dell impianto era arrivato dall ufficio statale per l ambiente, ma una mozione presentata dal gruppo ecologista “Lega Verde” aveva fatto fermare tutto e portato all intervento della magistratura del Land. Dura la reazione della scena politica locale. I partiti democratico-cristiani e liberaldemocratici hanno dichiarato che questa battaglia legale - anche se alla fine si è conclusa con un nulla di fatto - provocherà un danno d immagine consistente alla Germania. Il Paese è stato scelto da Elon Musk come “casa” europea dove aprire l unico impianto produttivo al momento nel Vecchio continente. Tesla ha attualmente due fabbriche negli Stati Uniti in California e Nevada e una a Shanghai, in Cina.
PAESE
Tesla: al “verde” in Germania.
Genova: pronte le 18 pile del ponte.
GIOVANNI BARBERO
REDAZIONE 21 Febbraio 2020 ·
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■ Il coronavirus fa tremare il mondo dell auto. Dopo il Gran Premio di Cina di Formula Uno, anche il Salone di Pechino è stato rinviato a data da destinarsi. La comunicazione è stata data lunedì 17 febbraio dagli organizzatori. La stampa inglese aveva già annunciato che gli espositori erano stati avvertiti del posticipo del Salone. L evento, inizialmente previsto dal 21 al 30 aprile, slitta ai mesi successivi - una data precisa non è stata al momento indicata - a causa della diffusione del coronavirus, delle conseguenti restrizioni agli spostamenti in vigore in Cina, nonché del blocco dei voli disposto da molte compagnie aeree. All edizione 2020 del Salone di Pechino erano inizialmente previsti oltre 800mila visitatori, di cui circa 6mila provenienti dall estero, e 1.200 espositori da tutto il mondo. ■ Si è conclusa la costruzione dell ultima delle 18 pile in cemento armato alte 40 metri che sorreggeranno il nuovo ponte di Genova costruito dalla joint venture “PerGenova” tra Salini Impregilo e Fincantieri. Tra le parti esposte e quelle sotterranee, le strutture sfiorano un altezza complessiva di 1.500 metri. Il ponte visibile misura ormai 550 metri, superando la metà della lunghezza totale che sarà di 1.067. “Opera unica” “Seguendo il codice degli appalti, ci sarebbero voluti circa due anni e mezzo: noi ci abbiamo impiegato solo tre settimane e mezzo”, ha detto Marco Bucci, sindaco di Genova e commissario alla ricostruzione del ponte. Il riferimento è alla deroga che ha permesso di assegnare in tempi brevi il contratto al consorzio “PerGenova”. “Non bisogna pensare che abbiamo preso delle scorciatoie”, ha specificato il primo cittadino. “Vogliamo far vedere che in Italia i lavori importanti si possono fare bene con costi e tempi giusti”. Con una media di 3 pile al mese, è stata completata una delle parti più importanti del viadotto del capoluogo ligure. “Questa è un opera unica sotto tanti punti di vista: la componente innovativa e sostenibile, i tempi di realizzazione, la pressione dell opinione pubblica, l attenzione alla qualità e alla sicurezza delle lavorazioni, e naturalmente la sua stessa ragion d essere. Per questo prima di tutto voglio ringraziare gli ingegneri e i lavoratori che a vario titolo animano questo sforzo comune. Sono i nostri eroi”, ha commentato l ad di Salini Impregilo, Pietro Salini.
Resiste Ginevra Confermato Ginevra (5-15 marzo). Gli organizzatori hanno fatto sapere che stanno monitorando la diffusione del virus e che adotteranno speciali misure, tra cui pulizia e disinfezione quotidiana delle aree più affollate. Una portavoce del Salone ha dichiarato che “per ora l evento si terrà come previsto”, sottolineando che l 1% dei circa 600mila visitatori proviene da fuori Europa, e che al momento in Svizzera non si sono verificati casi di contagi né sono in vigore restrizioni ai viaggi. Sembra scongiurata quindi la sorte toccata al Mobile World Congress, esposizione sulla tecnologia prevista a Barcellona il 24 febbraio e annullata per paura dell epidemia.
BUSINESS
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Coronavirus: rinviato il Salone di Pechino.
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ANGELO BERCHICCI 14
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· 21 Febbraio 2020
l Automobile ACI
Editore ACI Informatica SpA
AMBIENTE
Mobilità sostenibile: 164 milioni ai comuni. LINDA CAPECCI
■ Il Ministero dell Ambiente ed Enti locali finanzieranno operazioni mirate ad attivare la mobilità sostenibile casascuola-lavoro per un valore di 164 milioni di euro in 81 comuni. I fondi verranno destinati ad aree urbane al di sopra dei 100mila abitanti. Complessivamente sono giunte 114 richieste di finanziamento. Interventi mirati Gli interventi riguarderanno percorsi pedonali e ciclabili, servizi di mobilità condivisa - via auto, bici e scooter - infrastrutture come parcheggi e ciclostazioni, servizi di trasporto collettivo, mobility management e sistemi di trasporto intelligente per l infomobilità. I progetti sono stati vagliati da una commissione e giudicati sulla base di requisiti ambientali previsti dal programma e delle valutazioni attribuite alle diverse caratteristiche delle iniziative
dal decreto istitutivo che ha fissato un punteggio “soglia” per l ammissibilità. Per un futuro eco “Puntiamo a migliorare la qualità della vita e dell aria nelle città”, ha dichiarato il Ministro dell Ambiente e della tutela del territorio Sergio Costa . Obiettivo del provvedimento è favorire la mobilità sostenibile e il decongestionamento del traffico urbano in modo da ridurre le emissioni di gas serra responsabili dei cambiamenti climatici e migliorare la qualità dell aria nelle città. In cima alla lista ci sono sedici comuni della Città metropolitana di Torino e altri capoluoghi di provincia, oltre quello piemontese: da Milano a Bolzano, Trento, Genova, Venezia, Trieste, Bologna, Firenze, Roma, Ancona fino al sud con Bari, Taranto, Reggio Calabria, Cagliari e Messina. 21 Febbraio 2020 ·
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LIFESTYLE
Tutte le auto de “Gli anni più belli”. GIUSEPPE CESARO
■ Incontri, luoghi, sguardi, sorrisi, parole, silenzi, film, canzoni, libri, concerti. Ma anche viaggi. E, dunque, strade. Battute o sconosciute, brevi o interminabili, piccole o immense, nascoste o panoramiche, familiari o sorprendenti. E su tutte queste strade, auto. Fiumi di auto. Nuove o usate; desiderate, sudate e finalmente conquistate; o semplicemente sognate e mai raggiunte. Tutte amate, però. E mai dimenticate. Di questo sono fatti “Gli anni più belli”. Quelli che ricordiamo con più passione, emozione, trasporto. Anni per i quali la nostalgia è così forte che i pensieri non smettono mai di tornare a riviverli. Il film È a loro che Gabriele Muccino – romano, classe 1967, 4 David di Donatello e 3 Nastri d Argento in 12 pellicole – ha dedicato il suo ultimo film (nelle sale da giovedì scorso, vigilia di San Valentino). Quarant anni di vita, attraverso la storia appassionata e appassionante dell amicizia tra Giulio (Pierfrancesco Favino), Riccardo (Claudio Santamaria), Paolo (Kim Rossi Stuart) e Gemma (Micaela Ramazzotti), del loro incontrarsi, unirsi, smarrirsi, ritrovarsi. 16
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· 21 Febbraio 2020
La canzone Un emozionante viaggio nel viaggio della vita, magistralmente sintetizzato nelle note e nelle parole de “Gli anni più belli”, ballad lieve e al tempo stesso struggente firmata da Claudio Baglioni, che è anche il pezzo che dà il titolo al film. Un brano sulla limpidezza, la vitalità e il richiamo di libertà dei sogni dell adolescenza (“Noi che volevamo fare nostro il mondo e vincere o andare tutti a fondo”), sul valore dell amicizia e il rapporto tra amore e dolore (“E sapere già cos è un dolore e chiedere in cambio un po d amore”), sull esigenza di cercare dentro di noi le energie per vivere il futuro (“Noi in una fuga da ribelli un pugno di granelli noi che abbiamo preso strade per cercare in noi gli anni più belli”), sulla saggezza e la profondità dell età matura (“Noi con le ferite dei duelli e spalle di fardelli noi, che abbiamo spinto il cuore a battere per noi gli anni più belli”). Il videoclip La domanda è: sono gli anni più belli perché appartengono a una stagione della vita nella quale tutto è ancora possibile? Perché il tempo riesce a disinfettare qualunque feri-
ta? Perché la memoria appiana le salite e addolcisce anche i tornanti più impervi? Oppure sono davvero più belli perché sentiamo che non c è confronto con un presente che ci sembra sempre più prosa e sempre meno poesia? A voi la risposta. Un suggerimento, però, può venire guardando le auto – più di trenta – che Muccino ha scelto come coprotagoniste del videoclip di Baglioni, per raccontare più di sessant anni di storia, design, innovazione, società e costume, non solo italiani. Le auto Eccole, non in ordine di apparizione né di anzianità ma di “storicità”: Fiat Tipo 2B Torpedo del 1912, del film “Il viaggio” (1974): ultima regia di Vittorio De Sica, interpretato da Sofia Loren e Richard Burton; Dodge Sedan del 1928 da “Il paziente inglese” (1996: diretto da Anthony Minghella, con Ralph Fiennes e Juliette Binoche: 9 Oscar, 2 Golden Globe e 6 BAFTA); Lancia Lambda Torpedo del 1928; Harley Davidson 750 del 1930: quella di “Scureza ad Corpolò”, il motociclista folle di “Amarcord" di Federico Fellini (Oscar 1975 - Miglior Film Straniero – 2 David di Donatello e 4 Nastri d Argento); Fiat 508 Torpedo del 1934, di un altro straordinario film italiano: “La vita è bella” (1997: Roberto Benigni: 2 Oscar – Miglior Film in lingua straniera, Migliore attore protagonista – 1 BAFTA, 1 Grandi Prix Speciale a Cannes e ben 8 David di Donatello).
E ancora: Fiat 1500 6c, Lancia Augusta III Serie furgone e Citroën 11 Cv Traction Avant tutte e tre del 1936; Jeep Willys militare U.S.A. (1943); Fiat 1100 E (1949); Alfa Romeo 1900 e Lancia Aurelia B21 del 1951 (l Aurelia è quella del film “Una botta di vita”, con Alberto Sordi e Bernard Blier, diretto nel 1988 da Enrico Oldoini); Fiat 500 C Topolino e Fiat 500c Familiare del 1953; Oldsmobile Type 88 cabriolet turchese (1955), Cadillac Sedan De Ville celeste chiaro e Ford Thunderbird cabriolet (stesso modello dell auto sulla quale, il 3 febbraio 1960, perse la vita Fred Buscaglione) e Lancia Flaminia 3B argento e nera, tutte e tre del 1957; Fiat 600 blu, Lancia Appia III Serie grigia, Mercedes Benz 220 nera (1958); Fiat 1100 Esportazione azzurra e Fiat 600 Multipla Taxi verde e nera (1959); FIAT 1500 L blu e Autobianchi Bianchina bianca (l auto del ragionier Fantozzi), entrambe del 1960; Fiat 850 e Volkswagen Maggiolino (1965); Citroën 2 Cv gialla e nera (la “Camilla” delle canzoni di Claudio Baglioni), 1968; Mercedes Benz 280 Pagoda spider (1970), FIAT 500 L celeste chiaro (1972) e BMW 1502 carta da zucchero del 1975. Tutte auto che richiamano emozioni, complicazioni, passioni ma soprattutto bellezza del “grande viaggio della vita”. Una vita che spesso ci smarrisce, ha dichiarato Muccino. Chissà se ascoltare questo brano e rivedere sguardi e profili di queste meravigliose quattroruote, non ci possa aiutare come canta Baglioni - a imboccare la strada per “cercare in noi gli anni più belli”. 21 Febbraio 2020 ·
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· 21 Febbraio 2020
...dal nostro mensile PUBBLICATO SUL NUMERO 34 - NOVEMBRE 2019
AUTO INCONTRI
La mia Bugatti verde. Non sarà un suv. E neppure una limousine. Avrà batteria e motore elettrico. Il secondo modello del marchio esclusivo raccontato dal presidente Stephan Winkelmann. ALESSANDRO MARCHETTI TRICAMO ■ FRANCOFORTE ¬ Stephan Winkelmann è da gennaio dello scorso anno presidente di Bugatti. Prima era stato il numero uno di Lamborghini e Audi Sport. Tedesco di nascita, italiano d’adozione, 54 anni, conosciuto da tutti i milionari del mondo, è un manager che di esclusività se ne intende. A partire dalle prestazioni: la Chiron Super Sport 300+ (tutti i 30 esemplari sono già venduti) è la prima auto a superare le 300 miglia orarie, oltre 490 km/h. “In altura saremmo potuti arrivare anche a 515 km/h”, ci tiene a precisare Winkelmann. “Abbiamo dimostrato di offrire la massima tecnologia in termini di prestazioni, ora però ci fermiamo e pensiamo ad altri progetti”. Ovvero, un secondo modello in gamma da affiancare alla Chiron. Nella testa di Winkelmann le idee a tal proposito sono chiare: “Non sarà un suv come ha detto qualcuno e neppure una limousine tradizionale. Abbiamo in mente una forma diversa che oggi ancora non c’è sul mercato, con un assetto rialzato, uno stile molto ‘coupeggiante’ e l’eleganza che compete alla nostra storia. All’interno pensiamo a una configurazione 2+2, due posti avanti e due dietro. Nulla però è ancora definito perché dobbiamo aspettare il via libera del gruppo Volkswagen (proprie-
tario del marchio, ndr)”. Una Bugatti da tutti i giorni. O quasi: “Il prezzo potrebbe essere poco sotto il milione di euro, con una produzione complessiva di 700 – 800 pezzi”. A fianco del 16 cilindri Un’auto con la quale avviare il processo di elettrificazione: “È ancora presto per parlarne ma a bordo si potrebbe vedere un sistema ibrido, con una batteria e un motore elettrico ad affiancare il nostro sedici cilindri”, continua Winkelmann. Difficile invece assistere alla stessa soluzione su una hypercar come la Chiron: “Non credo alle supersportive elettriche perché con la velocità di progressione dell’innovazione, c’è il rischio che il cliente spenda cifre milionarie per poi trovarsi dopo qualche anno al volante di una vettura dalla tecnologia obsoleta. Ritengo che su auto di questo tipo il motore tradizionale non scomparirà molto presto”. Meglio allora concentrare gli sforzi del piccolo costruttore francese di Molsheim verso la sostenibilità di processi e produzione: “Nei prossimi 24 mesi vogliamo portare a zero le emissioni di CO2 delle nostre attività, grazie all’uso di biogas e alla riforestazione”, conclude Winkelmann. Una Bugatti verde ma sempre più veloce delle altre.
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