Settimanale digitale • Anno 4 • Numero 120 • 6/3/2020
Supplemento settimanale a l’Automobile.
INNOVAZIONE I MOTORI I LIFESTYLE
Non è mai troppo tardi. FRANCESCO PATERNÒ ■ “Non è mai troppo tardi” era una trasmissione televisiva in cui il maestro Alberto Manzi alfabetizzava il nostro Paese fra il 1960 e il 1968. Negli stessi anni, la Fiat 500 del 1957 avrebbe accompagnato molti italiani verso un inizio di mobilità. Oggi è arrivata la nuova 500 elettrica, e viene da dire: finalmente. E non perché l’auto a zero emissioni sia la bacchetta magica per risolvere l’emergenza ambientale, meno che mai da un costruttore che sul pro-
cesso di elettrificazione ha ritardato gli investimenti – finché ha potuto – in nome della redditività e del conto economico. Ma è bene ridire non è mai troppo tardi per la 500 elettrica: perché è comunque un segnale positivo per tutti, amplificato dalla scelta di presentarla all’aperto in una Milano epicentro italiano della crisi da coronavirus.. Un doppio messaggio di migliore futuro, quasi di nuova alfabetizzazione ambientale e sociale cui il marchio nazionale si vincola. Non sarà rivoluzione, ma è bello che questo nuovo capitolo inizi con la 500, un pezzo della nostra storia.
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Fiat 500 elettrica, carica positiva. FRANCESCO PATERNÒ
■ La nuova 500 elettrica è “la terza reincarnazione di un’icona”, dice il capo del marchio Fiat Olivier François presentandola a Milano di fronte al Duomo e poi alla Scala dopo la cancellazione della première al Salone di Ginevra. Location italiana scelta per aiutare una città in “grandi difficoltà” per il coronavirus, un messaggio più che positivo in un clima complicato per il quale i vertici Fiat hanno portato via l’evento da Torino, dove l’auto viene prodotta nella fabbrica di Mirafiori, e dove sarà comunque ripresentata per il lancio commerciale il prossimo 4 luglio. Giorno di nascita della 500, anno 1957.
l’80%. Per chi ha un garage o uno spazio condominiale, c’è Easy Wallbox, sistema di ricarica domestica fino a 3 chilowatt, predisposto per salire fino a 7,4 chilowatt che permetterebbe una ricarica completa in circa 6 ore. La potenza del motore elettrico è di 87 chilowatt, 118 cavalli, 150 chilometri all’ora di velocità massima (ove consentito), 9 secondi nello 0-100. E ancora: sistema di infotainment di quinta generazione e sistema di assistenza alla guida di livello 2. Nel video registrato si fa ascoltare un suono dell'auto in movimento, “è la prima elettrica con melodia del suo segmento”, dice François.
Autonomia, potenza, tempi di ricarica La Fiat prova a fare le cose in grande per la 500 elettrica, dotata di una batteria agli ioni di litio da 45 chilowattora, di una autonomia di 320 chilometri e di un sistema di ricarica fast charger da 85 chilowatt che permette, secondo il costruttore, di ricaricare in 5 minuti energia sufficiente a far percorrere all’auto fino a 50 chilometri; 35 minuti per
Eco-Revolution Il testimonial della 500 elettrica è l’attore Leonardo Di Caprio, nella migliore tradizione dei lanci curati da François sempre legati al cinema hollywoodiano. E poi ancora parole importanti su Milano, “una città che non si è mai fermata come la Fiat”. Il top manager ricorda giustamente la storia di questa icona italiana, spruzzando qua e là marke-
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ting (dal primo modello simbolo di una “social revolution” a questa che rappresenta una “eco revolution”), senza dimenticare uno stile che ha portato la 500 anche dentro al Moma di New York. Seconda generazione La Fiat 500 elettrica è alla sua seconda generazione, anche se per noi è come se fosse la prima: l’altra del 2013 era stata prodotta e venduta quasi esclusivamente per la California ai tempi di Sergio Marchionne, che lamentava in pubblico di perdere migliaia di dollari ogni volta che ne vendeva una. Oggi le cose vanno meglio per i modelli a batteria, anche se la transizione sarà ancora lunga e onerosa. La differenza fra le due stagioni è che l’era elettrica è davvero iniziata, tant’è che Fiat parla di produrre a regime la piccola a zero emissioni a Mirafiori in 80.000 unità all’anno. Certo, nell’enfasi del lancio sembra che il costruttore scopra solo adesso l’ambiente e l’urgenza di una mobilità sostenibile, ma dopo un ritardo costantemente rivendicato
da Marchionne in nome della redditività, va bene comunque sentir parlare Fiat di “alba di una nuova era”. Più lunga e più larga La 500 elettrica è 6 centimetri più lunga e più larga e con un passo più lungo di 2 rispetto alla 500 con motori termici e ora anche con sistema mild hybrid, lanciato in contemporanea sui mercati. L'auto ha un nuovo sguardo, grazie ai fari tagliati nella parte superiore dal cofano che sembrano umanizzati con un ciglio in alto e a un frontale dritto e senza griglia, perché senza più motore, con il nuovo logo 500. Cambiano gli interni, con il rivestimento dei sedili composto da filati di plastica riciclata per il 10% di origine marina così come la forma del volante e il grande schermo da 10,25 pollici al centro della plancia. La Prima è la versione di lancio, in pre-ordine costa 37.900 euro e si può prenotare con un clic da 500 euro (Elon Musk insegna); al suo fianco François ha presentato tre serie super speciali sviluppate in co-marketing con Armani, Bulgari e Kartell. 6 Marzo 2020 ·
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Fiat 500, storia italiana. MASSIMO TIBERI
■ All’inizio fu, come diremmo oggi, un “flop”. Poi, passo dopo passo, e 3.678.000 unità prodotte, quella che nasce come “Nuova 500” (“nuova” per distinguerla dalla 500 precedente, la “Topolino”) diventerà addirittura un mito. L’avvio è dunque difficile per la berlinetta Fiat, che viene presentata il 4 luglio di sessantatre anni fa in pompa magna al Lingotto con l’ambizione di conquistare grandi consensi fra coloro che all’epoca possono permettersi tutt’al più uno scooter. Dante Giacosa, responsabile della progettazione, ha avuto l’incarico, però, di non imitare le “mezze macchine”, come la “bubble car” Isetta o la “quasi motocicletta” tedesca Messerschmitt, ma di realizzare una vera e propria auto, seppure più a buon mercato della 600, lanciata nel 1955 e già di successo. Ispira simpatia Rispetto alla vettura che di fatto sta “motorizzando l’Italia” la Nuova 500 appare veramente ridotta all’osso. Lunga 2,97 metri, ispira simpatia nell’estetica e il tetto in tela che si ripiega fino al cofano posteriore piace, ma l’abitacolo è “nudo” con viti dalla filettatura minacciosamente in vista, l’areazione interna è affidata a due deflettori sulle portiere (dalla battuta “a vento”), i posti sono due e dietro c’è soltanto una dura e scomodissima panchetta, la strumentazione comprende tachimetro-contachilometri e quattro spie (per fortuna non manca quella della riserva carburante), nel vano anteriore occupato dal serbatoio benzina non c’è posto per bagagli e il sistema di riscaldamento è rudimentale con il passaggio dell’aria calda direttamente dal vano motore. Motore che rappresenta un inedito per la Fiat: montato a sbalzo al retrotreno, è un bicilindrico raffreddato ad aria di 479 cc con 13 cavalli di potenza per una velocità di 85 km/h (minima anche allora). Il cambio, a quattro marce, è privo di sincronizzatori e impone la “doppietta” in scalata, manovra non alla immediata portata 4
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di neofiti che comunque resterà simbolo della 500. Un complesso di caratteristiche tecniche e dinamiche che un po’ delude, se si fa eccezione per la notevole maneggevolezza (diametro di sterzata 8,60 metri) e per le sospensioni a quattro ruote indipendenti che favoriscono la tenuta di strada. Accoglienza fredda Causa dell’assai timido gradimento al debutto è decisamente il prezzo, in rapporto a quanto l’auto effettivamente offre: 490.000 lire (513.700 immatricolata), inferiore di circa 150.000 rispetto alla 600, troppo poco a fronte del notevole divario di contenuto. Il problema non è da poco e costringe la Casa torinese a correre subito ai ripari. Appena pochi mesi dopo il lancio, al Salone di Torino, la Nuova 500 si sdoppia in una versione “economica”, ribassata a 465.000 lire, e una “normale” che mantiene il listino precedente, accompagnato da arricchimenti di peso e optional i pneumatici “fianco bianco” a 6.000 lire e lo sbrinatore a 12.000. Seconda versione Intanto, il bicilindrico per entrambe acquista un paio di cavalli per raggiungere i 90 km/h, mentre la variante superiore si distingue all’esterno per la presenza delle coppe ruota e per le modanature laterali cromate e, all’interno, per i vetri finalmente discendenti, le levette al volante che comandano indicatori di direzione e fari, una più confortevole panchetta posteriore e, in generale, maggior cura costruttiva. Per non suscitare l’ira dei primi acquirenti, inoltre, la Fiat li rimborsa di 25.000 lire e offre gratuitamente l’intervento per potenziare il motore: una sorta di “richiamo” ante litteram. Da non dimenticare, d’altra parte, la presenza praticamente in contemporanea della Autobianchi Bianchina, una derivata più lussuosa e costosa che strizza l’occhio a tendenze modaiole per svolgere, antesignana, il ruolo di seconda auto per famiglie benestanti. Sempre meglio Dopo questa iniziale fase convulsa, la 500 comincia così la sua costante evoluzione, con la Sport del 1958 di 499,5 cc e 21,5 cavalli per superare i fatidici 100 km/h e con successive tappe fondamentali: la D del 1960, con cilindrata della Sport e potenza di 17,5 cavalli, che nel 1964 porterà allo storico sorpasso nelle vendite sulla 600; l’arrivo, sempre nello stesso anno, della mini-wagon Giardiniera con il bicilindrico a “sogliola”; la F del 1965, con le portiere “controvento” e 18 cavalli; la Lusso del 1968, con accenti di ricercatezza (paraurti dai rinforzi tubolari, plancia rivestita, volantino di tono sportivo e strumentazione simil 850). Evoluzione continua Insomma, la berlinetta Fiat riesce a diventare protagonista non soltanto dell’evolversi del mercato automobilistico italiano, ma anche dell’evoluzione sociale e di costume, sempre più destinata ai giovani (ci saranno offerte speciali per neopatentati e neolaureati) e alle signore, sempre più parte del panorama nazionale: pensata per soddisfare esigenze proletarie, diventerà via via una borghese a tutti gli effetti. E la 500 saprà anche essere vettura sportiva e perfino da competizione, con le plurivittoriose trasformate da Abarth e Giannini, oltre naturalmente ad ispirare carrozzieri o piccoli costruttori: da ricordare le estive “spiaggine” con i sedili in vimini, la spiderina retrò Gamine di Vignale e la 4x4 fuoristrada Ferves Ranger.
Ultimo atto, a partire dal 1972, per la R, “rinnovata”, equipaggiata con il 594 cc della 126, pronta a sostituirla, e definitiva uscita di produzione, ma non certo di scena, il primo agosto del 1975 dallo stabilimento di Termini Imerese. Nel 2007, infatti, la 500 rinasce: costruita nella fabbrica di Tychy, in Polonia, è un auto moderna che non tradisce la linea originale. Perfetta per diventare un altra best seller per Fiat. Mentre adesso il Moma di New York acquisisce per la prima volta una Fiat 500 originale del 1968, color sabbia.
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la famiglia delle elettriche Renault ha fatto registrare nel 2019 una crescita in termine di vendite di circa il 23% rispetto ai dati del 2018 (62.400 unità consegnate). Comparando gli stessi periodi, il costruttore francese ha chiuso l anno con una flessione del 3,4% complessiva (130mila unità in meno). Segnale che puntare sull elettrificazione, anticipando il più possibile la concorrenza, è ormai un obiettivo consolidato del gruppo transalpino, che ha appena lanciato anche le varianti ibride (E-Tech) di modelli vendutissimi come Clio e Captur.
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Renault, Honda nuova Twingo ricomincia elettrica. da e. VALERIO ANTONINI
FRANCESCO PATERNÒ
■ Dopo aver aumentato l autonomia della Zoe, Renault ha confermato l imminente arrivo della city car Twingo ZE, versione elettrica della piccola auto che, dal 1993, è stata venduta in quasi 4 milioni di esemplari in Europa. Questa nuova variante a zero emissioni si baserà sulla stessa piattaforma della Smart ForFour EQ e dovrebbe equipaggiare un pacco batteria da almeno 17,6 chilowattora in grado di garantire oltre 150 chilometri con una ricarica veloce. I tempi, a una infrastruttura veloce, sono di circa 30 minuti. Stando a indiscrezioni, la Twingo ZE sarà presentata al prossimo Salone di Parigi (29 settembre – 11 ottobre 2020) e messa in vendita entro la fine dell anno, in anticipo rispetto al previsioni che la vedevano sul mercato solo nel 2022.
■ VALENCIA – La Honda e, berlina cinque porte quattro posti di 3,90 metri di lunghezza, sorprende. Oltre ad andare a zero emissioni, ha un design rétro accattivante e molta tecnologia a disposizione per una citycar, sia nella sicurezza che nell infotainment; un punto debole è lo spazio a bordo, non come ci si aspetterebbe in relazione agli ingombri e all’architettura elettrica.
Novità quasi al completo In attesa del probabile arrivo in Europa del suv City K-ZE (attualmente disponibile solo in Cina), la Twingo ZE completerà la gamma a zero emissioni del marchio francese e si aggiunge ai furgoni Kangoo e Master, alla due posti Twizy e alla più venduta Zoe. Soprattutto grazie al successo di quest ultima,
Pensata per l’Europa La Honda è stata pensata innanzitutto per l Europa, dove sarà in vendita da maggio, prima che in Giappone. È una risposta alle nostre normative sulle emissioni di CO2, oggi le più avanzate, che richiedono a tutti i costruttori di elettrificare la loro gamma per non incorrere nelle multe salate previste dal 2021. Per questo motivo Honda ha deciso di accelerare il piano di elettrificazione: in Europa lo sarà tutta la gamma entro il 2022 (elettriche, ibride full e plugin), mentre a livello globale entro il 2030 i due terzi delle vendite saranno a batteria. E pensare che anni fa Honda aveva abbandonato con il suo ibrido proprio il Vecchio 6 Marzo 2020 ·
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continente, sul quale sta tornando in forze con il suv CR-V e, da maggio, con la nuova Jazz. Autonomia, potenza e prezzi Abbiamo guidato la versione più potente di Honda e, la Advance da 113 chilowatt (154 cavalli), la prima a essere sul mercato con prezzi a partire da 38.500 euro; la e da 100 chilowatt (136 cavalli) arriverà all inizio del 2021 a 35.500 euro. L auto ha una autonomia dichiarata di 222 chilometri, non molti rispetto alla concorrenza, ma è una scelta in base alle loro ricerche di mercato che indicano un utilizzo medio giornaliero di 40 chilometri in Europa. Il pacco batterie, sistemato sul fondo del pianale con peso distribuito equamente su due assali, ha infatti una capacità di 35,5 chilowattora, più piccolo rispetto a quella delle concorrenti, quanto meno pesante e meno costoso. L auto nasce su una nuova piattaforma modulare destinata anche ad altri modelli. Su strada Sull asfalto liscio delle strade urbane ed extraurbane di Valencia e dintorni, la Honda e – con cerchi da 17 pollici – si fa guidare con piacere, grazie a una potenza più che sufficiente per spostare con disinvoltura un peso di 1.500 chili, a uno sterzo diretto e a sospensioni indipendenti. In città vale la pena guidarla con la modalità del singolo pedale dell acceleratore: quello del freno non serve, imparando a dosare il rilascio fino all arresto. La trazione posteriore permette un raggio di sterzata molto ridotto, più che utile in ambito urbano, dove si può fare affidamento anche su un sistema di parcheggio automatico che funziona bene. Il tutto dietro riduce però anche lo spazio nel bagagliaio, la cui capacità dichiarata è di soli 171 litri. Anche l abitacolo è nel complesso poco spazioso, nonostante l assenza del motore termico e dei sistemi collegati. Cinque schermi sulla plancia Eccelle la componente tecnologica. Sulla plancia ci sono cinque schermi: uno da 8,8 pollici come cruscotto, due da 12,3 touch a seguire (e scambiabili premendo un tasto) con tutte le informazioni del sistema di infotainment (assistente vocale basato su intelligenza artificiale compreso, sviluppato in proprio da Honda), più due monitor da 6 pollici agli estremi che fanno da specchietti retrovisori. Quelli fisici esterni non ci sono più, sostituiti da due telecamere, una première su un auto di segmento B. Con un app sul telefono si controlla tutto, con la possibilità di dare anche una chiave elettronica (fino a 5) con cui aprire e far guidare l auto a un figlio o un amico anche stando lontani da casa con la propria chiave. Cosa importante, sull Advance tutti questi sistemi e quelli di assistenza alla guida per la sicurezza sono di serie. “La nostra visione del futuro” I tempi di ricarica dipendono dalla potenza della fonte energetica utilizzata. La presa è sul cofano anteriore, sotto uno sportello di colore nero che i giapponesi considerano un segno di distinzione. “Chi ci precede riconosce la Honda e dal suo specchietto retrovisore”, ci dice Ko Yamamoto, ingegnere di ricerca e sviluppo di Honda, “questa auto è la nostra visione del mondo, il futuro nei prossimi dieci anni”. Aspettando le altre elettrificate, con un nuovo modello elettrico previsto per il 2021. 6
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Smart EQ 2020, prima tra le elettriche. ANGELO BERCHICCI
■ VALENCIA – Nel 1998 ha stupito il mercato delle citycar con i suoi 2.5 metri di lunghezza e due posti secchi. Parliamo della Smart Fortwo, la vetturetta diventata una presenza costante in diverse città italiane con Roma capitale mondiale, nel frattempo giunta alla sua terza generazione. Nel 2020 Smart si conferma una realtà poco incline ai compromessi: l intera gamma Smart – Fortwo coupé, cabrio e Forfour – è ormai disponibile solo con alimentazione 100% elettrica. Il brand di casa Mercedes è così il primo a mandare definitivamente in pensione i motori endotermici. Estetica rinnovata Rispetto alle precedenti Smart EQ, le vetture non sono cambiate molto. I modelli 2020 portano in dote soprattutto un leggero restyling e un aggiornamento dei servizi digitali. Nel complesso la linea risulta più pulita e minimale, con alcuni accenni alla prima generazione, come la sigla Smart scritta per esteso al posto del logo. A partire dal model year 2020, inoltre, Fortwo e Forfour si differenziano maggiormente nel frontale. Lunghezza invariata: 2,69 metri per la Fortwo e 3,49 per la Forfour. Piccola fuori grande dentro Neanche gli interni vanno incontro ad una rivoluzione. La qualità percepita non è certo quella di una vettura premium ma l’auto risulta comunque più curata della maggior parte delle normali utilitarie. La parola d’ordine rimane grande abitabilità: si rimane sempre sorpresi da quanto
spazioso sia l’abitacolo in confronto alle ridotte dimensioni esterne, soprattutto per quanto riguarda la Fortwo. Di tutto rispetto il volume del bagagliaio: i 260 litri della Fortwo (dove è possibile anche abbattere lo schienale del sedile del passeggero) sono un valore superiore a quello di auto più lunghe come la Fiat Cinquecento, mentre per la Forfour si parla di 185 litri, che diventano 975 con i sedili posteriori reclinati. Notevole la visibilità data dall’ampia superficie vetrata che, unita alla seduta piuttosto alta, fa subito sentire a proprio agio anche nei contesti urbani.
prezzi dei modelli 2020 sono infatti rimasti invariati, con la Fortwo Coupé che parte da 25.026 euro, mentre per la Cabrio sono necessari 28.394 euro. Chi invece non può rinunciare alle quattro porte dovrà spendere almeno 25.649 euro per mettersi in garage la Forfour.
Agile e scattante in città Nella guida cittadina le precedenti Smart EQ avevano già dimostrato di essere più divertenti delle loro sorelle con motore termico, e nei modelli 2020 il carattere brioso delle vetturette rimane inalterato. I 160 newton metri di coppia disponibili praticamente da subito garantiscono un’accelerazione migliore di quello che si potrebbe pensare guardando ai 60 kilowatt (82 cavalli) di potenza del motore. Le Smart elettriche hanno bisogno di circa 5 secondi per scattare da 0 a 60 chilometri orari, e raggiungono al massimo i 130 chilometri orari, per brevi e sporadici trasferimenti autostradali. Come da tradizione, motore e trazione sono sull’asse posteriore e questo permette alle Smart di avere un raggio di sterzata sorprendente, utile per entrare e uscire senza difficoltà anche dai parcheggi più stretti. Grazie al pacco batteria da 17,6 chilowattora posizionato nel fondo della vettura, le Smart EQ hanno un baricentro più basso di quelle a motore endotermico, a tutto vantaggio dell’agilità e della prontezza nei cambi di direzione. L’autonomia dichiarata è di 159 chilometri nel ciclo Nedc mentre per quanto riguarda i tempi di ricarica, si va dalle 7 ore circa necessarie dalla presa domestica, alle 4 impiegate per raggiungere il 100% da wallbox o colonnine pubbliche. Queste prestazioni migliorano se si dota la vettura del caricabatteria opzionale da 22 chilowatt, unico modo per poter ricaricare la vettura in 40 minuti (se la velocità delle colonnine lo permette).
Citigo-e iV, la svolta a batteria di Škoda.
Nuova offerta di servizi digitali L’infotainment è di facile utilizzo, per quanto non sia tra i sistemi più moderni e la risposta ai comandi del navigatore sia piuttosto lenta. Il sistema è comunque compatibile con Android Auto e Mirrorlink, in modo da ricreare sullo schermo della vettura il display del proprio smartphone. Con i modelli 2020 debuttano anche contenuti digitali rinnovati: l’App Smart EQ Control, grazie alla quale è possibile controllare a distanza l’autonomia e lo stato di carica della batteria, oltre ad avviare da remoto il climatizzatore ha ricevuto la compatibilità con l’Apple Watch. Inoltre, da quest’anno i clienti Smart hanno a disposizione anche una seconda applicazione, chiamata Ready to park, che sfrutta una rete di autorimesse convenzionate a Napoli, Roma, Firenze, Genova e Milano per offrire a chi guida una Smart EQ la possibilità di prenotare e pagare il parcheggio e di utilizzare – se presenti – le colonnine di ricarica. Prezzi immutati Nel 2019 la corona di auto elettrica più venduta in Italia è andata proprio alla Smart Fortwo (2.359 unità), grazie anche al suo prezzo di listino di 25mila euro, il più basso per un’auto a batteria. Normale quindi che Smart tenga particolarmente a mantenere in vita entrambi i primati: i
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ELISA MALOMO
■ Anche Škoda si elettrifica. La Citigo-e iV è la prima auto completamente a batteria con cui la Casa boema guarda a un futuro a zero emissioni. Entro il 2022 alla gamma si aggiungeranno altri 10 modelli elettrici. Nata per la città La nuova arrivata in casa Škoda è pensata – nella forma e nel contenuto – per gli spostamenti urbani. Sotto al cofano un motore elettrico da 83 cavalli le permette di raggiungere una velocità massima di 130 chilometri orari. La batteria agli ioni di litio da 36,8 chilowattora assicura inoltre un autonomia di marcia fino a 265 chilometri, simile a quella delle “cugine elettriche” E-up e Seat-Mii (tutte e tre fanno parte del Gruppo Volkswagen). Il modello può essere guidato anche dai neopatentati. L alter ego a batteria della Citigo mantiene la stessa lunghezza della versione precedente (3,59 metri) ma cambia aspetto nella griglia del radiatore, ora sigillata, e nel paraurti anteriore più liscio. Anche gli interni subiscono delle modifiche. L abitacolo è più moderno e intelligente grazie al sistema Škoda Connect di serie e alla docking station posizionata 6 Marzo 2020 ·
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al centro della plancia da cui è possibile monitorare il consumo di energia durante la guida. In Italia da febbraio 2020, il modello è proposto nelle versioni Ambition e Style con un prezzo che si aggira intorno ai 19.900 euro. Applicando gli incentivi per l acquisto di un auto a zero emissioni, le riduzioni per la rottamazione e le ulteriori agevolazioni che variano da regione a regione, il costo complessivo può scendere fino a un minimo di 5.900 euro.
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Seat Mii, ora è solo elettrica. EDOARDO NASTRI
Come tutte le citycar, la vettura esprime il miglior carattere nel traffico urbano e la propulsione elettrica ne aumenta il piacere di guida. La Mii ha 61 chilowatt di potenza (82 cavalli) che la rendono scattante – 0-50 in soli 3,9 secondi – e può essere guidata anche con un solo pedale. Mettendo la leva del cambio su B l’auto simula un freno motore e al rilascio dell’acceleratore rallenta in maniera sostenuta fino a fermarsi. In questo modo si conservano le pastiglie dei freni e viene immagazzinata un po’ di energia in più. Full optional Esterni ed interni della Mii elettrica sono rimasti praticamente invariati, a differenza di qualche particolare come gli adesivi laterali che riportano la scritta “Electric” e le nuove modanature per l abitacolo. “Per il mercato italiano abbiamo deciso per una formula d acquisto semplicissima: una sola versione full optional, si può scegliere solo il colore”, continua Vianello. La mancanza di un sistema infotainment integrato non si sente più di tanto, grazie all applicazione Seat Connect che di fatto delega allo smartphone – posizionabile in alto sopra la plancia – le più importanti funzioni multimediali. Disponibile per Android o Ios, l’app fornisce le informazioni principali come la carica delle batterie, la posizione della vettura e anche un modulo di navigazione. Prezzo 23.250 euro La citycar spagnola gode degli incentivi statali e regionali per l acquisto di auto poco o per nulla inquinanti che in alcuni casi, come quello della Lombardia, a fronte di una rottamazione di un qualsiasi modello Euro 1,2,3 o 4, possono arrivare a un cumulato di 14mila euro. Il prezzo della Seat Mii elettrica è di 23.250 euro, agevolazioni escluse. I clienti possono scegliere anche la formula senza anticipo da 199 euro al mese per 36 mensilità, poi sarà possibile riscattare o restituire la vettura. Le consegne sono iniziate negli ultimi giorni di febbraio 2020.
■ MADRID – Se alcuni costruttori fuggono dal segmento A perché è troppo difficile fare profitti sulle citycar, altri rispondono con una riconversione a batterie. Seat ha presentato la Mii elettrica e fermato la produzione del modello con motore termico. La piccola spagnola da questo momento sarà infatti disponibile solo a zero emissioni: cancellate tutte le altre versioni, metano compreso. Una scelta che interesserà, prima o dopo, anche le cugine del gruppo Volkswagen costruite sulla stessa piattaforma, che si chiamano Volkswagen Up! e Skoda Citigo. Per il gruppo le piccole rinascono elettriche, anche se tutte e tre non saranno costruite su una nuova piattaforma, ma trasformate: via il motore termico dal cofano per far spazio a quello a zero emissioni, mentre gli accumulatori vengono posizionati nel pianale. Uno 0-50 in 3,9 secondi La Seat Mii elettrica (3,55 metri di lunghezza, 1.64 di larghezza e 1,48 di altezza) pesa 300 chilogrammi in più rispetto alla benzina, derivanti soprattutto da un pacco di batterie al litio da 32,3 chilowattora che le consentono di fare circa 260 chilometri (dato del ciclo d’omologazione Wltp). “Sono più che sufficienti per coprire il percorso settimanale di una persona, che nel nostro paese fa in media a 32 chilometri al giorno”, spiega Pierantonio Vianello, direttore di Seat Italia. 8
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Volkswagen e-up!, l’autonomia raddoppia. CARLO CIMINI ■ VALENCIA – La vera novità della Volkswagen e-up! non si vede perché nascosta sotto il pianale. Si tratta del nuovo pacco batteria in grado di aumentare l autonomia da 150 chilometri della prima generazione (anno 2013) ai
ancora di più i consumi, si può attivare Eco+ diminuendo la capacità a 40 chilowatt e la velocità a 90 chilometri all’ora.Il sistema di recupero dell’energia è facile da utilizzare ed è suddiviso in 5 livelli – D, D1, D2, D3 e B – che sostituiscono la tradizionale frenata gestita direttamente dal motore elettrico. Questo sistema aiuta a conservare l’autonomia e a guidare senza mai toccare il pedale di arresto, recuperando l energia massima in fase di rilascio.
260 di oggi. Praticamente raddoppiata, mantenendo immutate le misure della vettura (3,6 metri di lunghezza, 1,91 di larghezza e 1,5 di altezza). La city car arriverà nelle concessionarie italiane nei primi mesi del 2020 al prezzo di partenza di 23.350 euro, esclusi incentivi nazionali e locali. La garanzia rilasciata da Volkswagen sulla batteria copre otto anni o 160mila chilometri percorsi. Attualmente, e-up! è già ordinabile con una promozione lancio a 20.900 euro che, al netto degli incentivi statali e regionali, può addirittura scendere al di sotto dei 10mila euro (es. 8mila euro della regione Lombardia sommati ai 6mila euro dello Stato porterebbe il prezzo a 6.900 euro). Forma e sostanza Le nuove celle della batteria passano da una capacità di 18,7 a 32,3 chilowattora. Gli sviluppatori Volkswagen hanno trasformato la loro struttura da prismatiche a sacchetto (pouch) dotandole di un rivestimento esterno flessibile in plastica e alluminio, che ha gravato sul peso complessivo dell auto di solo 15 chili in più rispetto al modello precedente. Per caricare la batteria basta solo un ora in corrente continua per riportarla all’80%. In alternata, invece, collegata a una presa da 7,2 chilowatt, sono sufficienti poco più di quattro ore. Il cavo di tipo 2 è fornito di serie. Come è e come va La rinnovata Volkswagen e-up! a livello estetico si distingue con le luci diurne a led a forma di C. Gli schienali del divano posteriore possono essere abbattuti e a seconda della posizione dei sedili, il bagagliaio ha capacità di carico da 251 a 959 litri. Fanno parte dell’allestimento base i sensori di parcheggio posteriori con telecamera Rear View – solo posteriore riprodotta sullo schermo della plancia molto piccolo – e il cruise control. La piccola tedesca a batteria ha un baricentro più in basso, aumentando la maneggevolezza che trova nelle vie del centro urbano l habitat naturale. Da 0 a 100 in 11,9 secondi, il motore ha 61 chilowatt (equivalenti a 83 cavalli). Brillante quanto basta. Intelligente e parsimoniosa La Volkswagen e-up! aiuta chi sta al volante a gestire nel migliore dei modi l’autonomia attraverso tre profili di guida e cinque livelli di recupero dell’energia, con la modalità standard e i programmi Eco ed Eco+. Questi ultimi gestiscono il motore elettrico riducendo la potenza a 50 chilowatt. La velocità massima arriva a 115 chilometri orari e il climatizzatore viene disattivato. Per viaggiare riducendo
Sicura e tecnologica Numerosi equipaggiamenti sono già presenti di serie: l impianto audio con interfaccia bluetooth e radio dab+, così come la postazione per smartphone che, grazie alla nuova app Maps+More, offre numerose funzioni di navigazione tra cui il bilancio di recupero dell energia, lo stato della batteria e autonomia, la ricerca delle colonnine. Inoltre, i proprietari della nuova Volkswagen e-up! avranno la possibilità di avviare, interrompere e programmare a distanza la ricarica e la climatizzazione a vettura ferma tramite l app We Connect con e-Remote. A velocità comprese tra 5 e 22 chilometri all ora un altoparlante trasmette un e-Sound sintetico – si può anche disattivare – per avvertire i passanti della presenza dell auto (a richiesta). Infine, il programma di controllo elettronico della stabilizzazione Esp integra un sistema di assistenza nelle partenze in salita. Strategia elettrificata La nuova e-up! fa parte di una strategia a batteria che nel 2025 prevede per il gruppo Volkswagen una produzione fino a 3 milioni di veicoli interamente elettrici all anno e il lancio di oltre 50 veicoli elettrici, di cui più di 20 solo col marchio Volkswagen.
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Dacia Spring, mini suv a batteria. REDAZIONE ■ La Dacia Spring, primo modello elettrico del marchio low cost del gruppo Renault che continua a stupire per vendite e margini avrebbe meritato al Salone di Ginevra una première con tanto di pubblico. Presentato in forma di concept, si tratta di un mini suv con una lunghezza sotto i 4 metri, derivato dalla Renault K-ZE prodotta in Cina a Wuhan con il partner Dongfeng e già in vendita sul mercato asiatico. Il baby suv di Renault è stato di fatto l ultimo modello presentato da Carlos Ghosn quando era ancora il numero uno del gruppo, svelato in forma di prototipo al Salone di Parigi nell ottobre del 2018. 6 Marzo 2020 ·
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Primo modello elettrificato del marchio Dacia non ha dato per ora nessuna specifica tecnica sulla Spring, salvo dichiarare la presenza di una batteria agli ioni di litio con una autonomia intorno ai 200 chilometri. Quattro posti, cinque porte, Spring è il primo modello elettrificato della gamma, che non ha nemmeno un ibrido ma solo versioni a gas Gpl per abbassare la media della CO2. Negli obiettivi, questo suv elettrico aiuterà non poco il marchio e il gruppo a rientrare nei severi limiti delle emissioni europee. Soprattutto se verrà lanciato, una volta sul mercato l anno prossimo, a un prezzo di vendita intorno – o addirittura inferiore – ai 10.000 euro che potrebbe farne l ennesima best seller del marchio. In Cina attualmente la Renault K-ZE costa l equivalente di circa 8.000 euro, in assenza di incentivi.
AUTO E MOTO
Hyundai, la Prophecy è il futuro. VALERIO ANTONINI ■ Hyundai svela Prophecy (in italiano, “Profezia”) prototipo di berlina sportiva elettrica che, vista anche l’onomastica, anticipa il futuro del marchio sudcoreano sia dal punto di vista estetico che tecnologico. Il concept incarna la filosofia di design che alla Hyundai chiamano “Sensuous Sportiness” (sportività sensuale), evidenziata da linee morbide e minimaliste della carrozzeria con coda allungata e un piccolo alettone. I fari a led con proiettori a pixel ad alta risoluzione – ereditati dal prototipo 45 mostrato lo scorso anno al Salone di Francoforte – consentono un’illuminazione progressiva intelligente. La tecnologia – che verrà replicata sui futuri modelli stradali Hyundai – è integrata anche nei gruppi ottici posteriori verticali e nello spoiler in coda. 10
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Comfort e spazi Gli interni del concept Prophecy, realizzati con materiali sostenibili, sono votati al comfort grazie a sedili ergonomici e ampi spazi per i passeggeri, ottenuti sfruttando l interasse allungato della nuova architettura per elettriche. Le prese delle portiere laterali (che si aprono “ad armadio”) permettono all aria di circolare già purificata nell’abitacolo. L’enorme griglia centrale aiuta a raffreddare il pacco batterie di cui ancora non si hanno informazioni riguardo autonomia e potenza. Interni per domani La poltrona del guidatore è distesa il più possibile per consentire la massima comodità. Posizione che non permetterebbe di arrivare con le mani al volante, che infatti non c’è. Al suo posto due joystick montati ai lati del sedile, come in un videogame. Una pulsantiera integrata nei pad consente di accedere al 90% delle funzionalità dell’auto in modo intuitivo. Le informazioni di base della vettura vengono proiettate su un unico grande display in plancia. Una telecamera panoramica nascosta monitora ciò che succede dentro e intorno al veicolo in tempo reale. Benvenuti nel futuro.
AUTO E MOTO
Bacalar, lusso a cielo aperto di Bentley. ELISA MALOMO ■ Bentley ha svelato la nuova Mulliner Bacalar, la due posti convertibile attesa al Salone di Ginevra 2020 (annullato a causa del coronavirus) e anticipata in streaming video online da Crewe, sede dello stabilimento britannico. La “spider” a cielo aperto è attesa per il 2021 e sarà prodotta in edizione limitata in soli 12 esemplari. Gioiello per pochi.
In occasione della presentazione, il marchio inglese ha sottolineato che a volte vale la pena aspettare, anche quando i tempi di attesa toccano i novanta anni: l auto è infatti la seconda due posti dopo la prima realizzata nel lontano 1930. Un motore V12 La nuova Bacalar è un mix di lusso e potenza. Ispirata al concept Exp 100 GT – presentato lo scorso anno in occasione del centenario della Casa – ha un carattere ruggente, quasi come una vera sportiva: sotto al cofano, c è la versione aggiornata del benzina W12 6.0 litri biturbo da 650 cavalli che la spinge – secondo quanto dichiarato – da zero a cento in meno di 3,7 secondi, fino a raggiungere una velocità massima superiore ai 330 chilometri orari. Un avanzato sistema di trazione integrale attiva permette inoltre alla Gran Turismo di utilizzare il più possibile la trazione posteriore durante la guida normale, garantendo così prestazioni dinamiche. Unica dentro e fuori La sportiva esclama la sua unicità: dentro e fuori. Le linee della carrozzeria a “barchetta” senza tetto sembrano andare fuori i canoni che contraddistinguono il tocco di Bentley. Mantiene però – con una certa dose di orgoglio – la forma dei gruppi ottici e la griglia frontale, il vero tratto distintivo delle inglesi nate a Crewe. Gli interni sono un tripudio di eleganza, dove alcuni elementi analogici incastonati nella plancia sono in armonia con quelli tecnologici come il display della strumentazione. Non sorprende più ormai che il lusso della nuova Bentley sia su misura: ogni modello sarà infatti realizzato dalla sezione Mulliner (storico carrozzerie inglese e ora parte dell azienda) in base ai gusti personali dei singoli clienti. I materiali che non ti aspetti Dopo l occhio, anche l ambiente vuole la sua parte. La nuova Bentley sarà innovativa e sostenibile grazie ai materiali utilizzati: per i rivestimenti interni è stato impiegato un composto organico ottenuto dalla lavorazione del vino e per le finiture gli esperti di stile hanno scelto l antico legno Riverwood, proveniente dagli alberi caduti nelle antiche Fenlands dell Anglia Orientale, arricchito con infusioni di rame. La cura del dettaglio è altissima: le vernici contengono ceneri di gusci di riso che forniscono una ricca finitura metallica mentre alcuni tessuti sono stati prodotti con lana britannica naturale.
Per godere il lusso e le performance di un auto più unica che rara, bisognerà staccare un assegno a sei cifre ancora però non comunicate. Privilegio per 12 fortunati nel mondo. Per tutti gli altri basterà chiudere gli occhi e sognare.
AUTO E MOTO
Bugatti Chiron Pur Sport: intransigente. CARLO CIMINI
■ Da oltre 110 anni Bugatti produce auto estreme omologate per essere guidate su strade pubbliche. Con il lancio in queste ore della Chiron Pur Sport, il costruttore francese – di proprietà del gruppo Volkswagen – non fa eccezione e mantiene la tradizione. L auto sarà in vendita al prezzo di 3 milioni di euro (iva esclusa) e sarà prodotta in soli 60 esemplari a partire dalla seconda metà del 2020. Leggerezza al volante La supersportiva ha una configurazione aerodinamica rivista sin dal peso ridotto – meno 50 chili rispetto alla Chiron base – che ne aumenta l agilità. Il lavoro svolto dagli ingegneri sul nuovo telaio e sulle sospensione assicura maggiore aderenza al terreno, come promesso da Bugatti: “Abbiamo parlato con i clienti e ci siamo resi conto che desideravano un veicolo ancora più agile per una guida senza compromessi , spiega Stephan Winkelmann, numero uno del marchio. “Riducendo il peso Chiron Pur Sport vanta una stabilità incredibile e un accelerazione sensazionale. È la Bugatti più intransigente degli ultimi tempi . Tra le novità, spicca l alettone fisso, largo 1,9 metri, posizionato sopra il paraurti dotato di nuovi flussi d aria. I terminali di scarico, in titanio, sono sdoppiati. A questo si aggiungono interni in Alcantara e comandi realizzati in alluminio e titanio. I cerchi in lega migliorano la ven6 Marzo 2020 ·
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tilazione interna e l efficienza aerodinamica. La Chiron Pur Sport dispone di pneumatici Michelin Sport Cup 2 R che aumentano del 10% l accelerazione laterale massima in curva. Nell impianto frenante sono stati inseriti materiali in titanio, alleggerendo ulteriormente il peso complessivo. Aggiunta la nuova modalità di guida Sport+ per gestire al meglio tutta la potenza del W16 8.0 biturbo da 1.500 cavalli. Produzione al via Il 2020 sarà un anno speciale per Bugatti. Il produttore francese, con sede a Molsheim, consegnerà le prime Divo quest anno, presentata a Pebble Beach nel 2018, anch essa in serie limitata a 40 unità. La produzione di Chiron Pur Sport inizierà nella seconda metà dell anno.
AUTO E MOTO
Il futuro elettrico disegnato da Giugiaro. VALERIO ANTONINI
Deserto senza limiti Il Desert Ride nasce specificatamente per affrontare le dune del deserto a velocità sostenute, ereditando assetto e sospensioni da un altro concept GFG Style, il crossover (alto solo 129 centimetri) Kangaroo. Il nuovo prototipo – che è stato richiesto espressamente da alcuni sceicchi – è basato sulla medesima piattaforma in carbonio della Vision 2030, con la quale condivide anche i due motori elettrici (con batterie posizionate a T ) da 200 chilowatt l uno (oltre 500 cavalli complessivi). Stando ai dati forniti, il Desert Ride sarebbe in grado di raggiungere i 200 orari per un autonomia di 365 chilometri. Il tetto dell auto si solleva lateralmente così da agevolare l ingresso nel posto di guida. Le informazioni di bordo principali vengono proiettate su un grande schermo verticale in plancia che ricorda quelli di Tesla. Il ritorno di Bandini La Bandini Dora riprende la filosofia delle sportive anni 50 del costruttore, che realizzava auto da corsa innovative per motori, aerodinamica e stile. La nuova barchetta hai due posti divisi dal tunnel centrale e protetti da un rollbar ricurvo come l halo nelle monoposto di Formula 1, che si estende in coda fino a formare un alettone. Il frontale è caratterizzato da grandi prese d aria che si allargano fino alle ruote. Le portiere si aprono verticalmente, i sottili fari posteriori si uniscono orizzontalmente. Gli interni sono caratterizzati da sedili in pelle e dettagli in fibra di carbonio. Anche questo concept – realizzato in serie limitata per collezionisti – è alimentato dallo stesso propulsore elettrico da 400 chilowatt della Vision 2030. “Opera d arte” Michele Bandini, pronipote del fondatore Ilario e attuale responsabile della Casa di Forlì, parlando della Dora si è lasciato trasportare dall emozione: Grazie a Fabrizio e Giorgetto Giugiaro realizziamo un sogno, anzi, manteniamo un promessa: rilanciare la Bandini Automobili attraverso una nuova opera d arte. Il prototipo unisce la cura di ogni singolo dettaglio lavorato a mano senza rinunciare alle evoluzioni tecnologiche di ultima generazione .
PAESE
■ GFG Style di Fabrizio e Giorgetto Giugiaro ha presentato in diretta streaming due nuovi prototipi elettrici: il Desert Ride, variante suv a trazione integrale (con pneumatici e passaruota oversize) dell hypercar due posti Vision 2030 già mostrato alla fine del 2019 al Riyadh Motor Show in Arabia Saudita, e la Bandini Dora, barchetta a batteria la cui onomastica è dedicata alla madre dell ingegner Ilario Bandini, fondatore nel 1946 della casa artigianale romagnola. Il marchio – che ottenne diverse successi sportivi soprattutto negli Stati Uniti – riprende le attività dopo 28 anni. 12
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Patuanelli, sì a nuovi incentivi. REDAZIONE ■ Nei piani del governo italiano c è anche l introduzione di nuovi incentivi per il settore auto che consentano di movimentare il mercato e contribuiscano a rinnovare il parco circolante nazionale, troppo vecchio e inquinante. È
quanto detto in una intervista al Sole 24 Ore dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Non solo elettriche Bisogna pensare – sono le parole del ministro – a strumenti di rottamazione anche per l acquisto di auto non elettriche. Abbiamo un parco auto fatto per il 62% di vetture da Euro 4 in giù. Sono mezzi che hanno almeno 10 anni. E il 32% sono ancora più vecchi, Euro 3. Abbiamo bisogno di una scossa per migliorare i livelli delle emissioni e dare ossigeno al settore. Lo stesso discorso vale per le moto e il comparto delle due ruote . Meno burocrazia Più in generale, il ministro ha accennato all intenzione di portare l ecobonus nel settore edilizio al 100% e di favorire il cosiddetto back reshoring , ovvero il ritorno in Italia di aziende – soprattutto nel settore delle energie rinnovabili – che abbiano in passato delocalizzato all estero. Patuanelli ha anche parlato di una legge speciale per la cantierizzazione veloce degli investimenti pubblici e di facilitazioni – soprattutto per quanto riguarda gli oneri burocratici – per il ripotenziamento degli impianti per l energia eolica.
mitrofe possano essere facilmente utilizzabili per ospitare eventi di questa tipologia. La speranza è quella di trovare una formula più nuova e dinamica che possa attrarre maggiormente i visitatori. La manifestazione si trasferisce così da Francoforte alla città della Baviera, dove hanno sede alcuni grandi costruttori come il gruppo Bmw, dopo quasi 70 anni di storia. Il presidente della VDA Hildegard Mueller ha fatto sapere in una nota rilasciata alla stampa che le altre città in gara per ospitare l evento erano Amburgo, Hannover, Berlino e Stoccarda. La crisi dei Saloni La decisione del trasloco è stata presa a seguito della crisi globale delle formule tradizionali di Salone dell’auto con proposte meramente espositive o statiche. L’ultima esposizione di Francoforte, lo IAA 2019, ha visto l’affluenza del pubblico calare di oltre il 30% a 560mila visitatori dichiarati e la defezione di gruppi e marchi automobilistici rilevanti, come FCA, PSA, Ferrari e l’Alleanza Renault Nissan. Riuscirà Monaco a far tornare il sole sulla manifestazione tedesca?
BUSINESS BUSINESS
Il Salone di Francoforte va a Monaco. EDOARDO NASTRI ■ Monaco di Baviera ospiterà il Salone dell auto tedesco a partire da settembre 2021. La comunicazione arriva dall associazione dei costruttori automobilistici della Germania (la VDA Verband der Automobilindustrie) che si dicono convinti di come il centro città e le aree verdi li-
Il coronavirus ferma il noleggio. REDAZIONE ■ L epidemia di coronavirus che sta colpendo il nostro Paese e i suoi effetti su settori strategici come il turismo, stanno fermando il comparto dell autonoleggio. Secondo Aniasa – che rappresenta gli operatori all interno di Confindustria – il calo nel giro d affari negli ultimi 10 giorni di emergenza è stato dell 80% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per questo l organizzazione – durante un incontro con il ministro delle Infrastrutture e dei Tra6 Marzo 2020 ·
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sporti Paola De Micheli – ha chiesto di attivare tutti gli interventi necessari a livello nazionale, e non solo nelle aree maggiormente colpite dal virus, per assicurare la tenuta di un settore strategico per la mobilità cittadina, turistica e aziendale del Paese , come si legge in una nota di Aniasa.
■ Alphabet, e più nel dettaglio il laboratorio X – la divisione di Google specializzata nello sviluppo di nuove tecnologie, tra cui sistemi di guida autonoma – ha inaugurato una nuova iniziativa, nel nome dell ambiente. Si chiama Tidal ma non ha niente a che fare con l omonima piattaforma di musica in streaming.
Allarme eccessivo Il clima generalizzato di panico, indotto anche da una comunicazione spesso eccessivamente allarmistica – ha detto il presidente dell associazione Massimiliano Archiapatti – ha provocato una sostanziale paralisi degli spostamenti per lavoro e turismo nel nostro Paese. Ciò che preoccupa le nostre aziende, ma più in generale l intera filiera turistica, sono le numerose disdette, arrivate dall’estero e dall’Italia, delle prenotazioni per le festività pasquali ormai definitivamente compromesse. Il persistere dell’attuale situazione renderà la stagione disastrosa . Archiapatti ha poi ricordato che il settore del rent-a-car nel nostro Paese impiega 20mila addetti e ogni anno immatricola 461mila vetture (25% del totale), gestendo quotidianamente la mobilità di oltre 1 milione e 200mila veicoli di ultima generazione. Inevitabile pensare, conclude Aniasa, che l’emergenza – in questi giorni particolarmente evidente per le attività di rent-a-car – presto si farà sentire anche sul noleggio a lungo termine (oltre 1 milione di veicoli in circolazione in Italia), con le aziende costrette a tagliare anche gli investimenti sulle flotte e ad allungare ulteriormente le durate dei contratti in essere, in attesa di tempi migliori .
Gli obiettivi Per quanto riguarda la prima fase del suo progetto, il team di Tidal ha sviluppato un sistema basato sull impiego di una videocamera – simile a quella che si utilizza a bordo delle vetture senza conducente – per conoscere meglio i comportamenti della fauna ittica: prevedere e studiare, così come avviene in auto con altre vetture, pedoni e ciclisti. Proteggere l ecosistema Monitorare e prevenire eventuali pericoli è lo scopo della tecnologia della guida autonoma. L invio delle immagini catturate è immediato: i dati vengono sottoposti ad algoritmi di machine vision che rilevano eventuali anomalie. È quello che fa Tidal con la catena alimentare dell ecosistema oceanico. Sulla base di queste informazioni, si potranno prendere decisioni più intelligenti e ovviamente ecosostenibili, a beneficio di tutti. La fase di sperimentazione ha già preso il via in collaborazione con diverse realtà: in Europa e Asia.
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Supplemento settimanale a l’Automobile
AMBIENTE
Pubblicazione online - Reg. Tribunale di Roma n. 24/2016 del 09/03/16 Iscrizione R.O.C. n. 14674 - ISSN 2499-670X Direttore Responsabile Alessandro Marchetti Tricamo
Tidal, guida autonoma per gli oceani.
Redazione via Solferino, 32 - 00185 Roma tel. 06.45406719 • fax 06.49982874-2829 www.lautomobile.it • redazione@lautomobile.it • segreteria@lautomobile.it @lautomobile_ACI
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l’Automobile ACI
Editore ACI Informatica SpA
LIFESTYLE
Una “vera” Batmobile multata a Mosca. LINDA CAPECCI
■ Voleva sentirsi anche lui un supereroe, come quelli che ha seguito tante volte al cinema e in televisione. Ma , invece di portare a termine mirabolanti e spericolate imprese per salvare il mondo, è stato costretto a un brusco ritorno alla realtà quando la polizia lo ha fermato per le strade di Mosca mentre si trovava alla guida della replica di una Batmobile. La vettura, non omologata, è stata segnalata alcuni giorni fa nell area occidentale della capitale russa. Dopo il fermo è stata sequestrata e quindi portata via, avvolta nella plastica nera, come mostrato dalle telecamere delle stesse forze dell ordine. Il conducente - un avventuroso uomo di 32 anni - è statodenunciato per aver violato le leggi russe che regolano il traffico. Un’auto da supereroe Il veicolo – una replica perfetta dell auto protagonista di Batman v Superman 2: Dawn of Justice , pellicola uscita nel 2016 per la regia di Zack Snyder – ha immediatamente attirato l attenzione della polizia locale moscovita: era palesemente troppo ingombrante per muoversi in città. In più - come dichiarato da un portavoce del ministero degli interni russo - è bastato un semplice controllo per scoprire che non risultava omologata per la circolazione stradale. A quanto sembra una replica a grandezza naturale dell auto
utilizzata per la realizzazione di quel film sarebbe stata messa in vendita per 55 milioni di rubli (circa 840mila dollari). A riferirlo il sito internet The Village. Un altra fonte online, Auto.Ru, ha citato il veicolo dichiarando che era stato effettivamente venduto, senza specificare tuttavia a quale prezzo o chi fosse l acquirente. Sosia a prova di legge Sembra impossibile che alcune vetture protagoniste di avventure cinematografiche possano effettivamente circolare su strada, eppure diverse stravaganti repliche sono legalmente autorizzate a farlo. Molte DeLorean sono state customizzate per farle somigliare in tutto e per tutto a quella di Ritorno al futuro . Stesso discorso per la Cadillac Ecto-1 di Ghostbusters . Per quanto riguarda le due ruote, le moto del fantascientifico Tron: Legacy avrebbero potuto sembrare irrealizzabili e soprattutto illegali, con le loro sedute basse e le ruote luminose prive di mozzo. Non abbastanza da scoraggiare i leggendari Parker Brothers – famosi per aver realizzato alvuni dei veicoli più pazzi al mondo – che sono riusciti a replicarle in piena regola e in versione elettrica per 55mila dollari utilizzando le stesse batterie agli ioni di litio delle Tesla Model S. 6 Marzo 2020 ·
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INNOVAZIONE PEUGEOT
Sorelle elettriche. ANGELO BERCHICCI
La berlina e-208 e il suv e-2008 condividono tecnologia, batteria, pianale e filosofia stilistica. Ecco come vanno su strada.
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· 6 Marzo 2020
■ BARCELLONA – Ogni costruttore ha la sua ricetta per l’elettrico. C’è chi vuole dare agli acquirenti la sensazione di essere su qualcosa di diverso e separato dal resto della gamma, e chi – come Peugeot – punta invece sulla familiarità con i modelli tradizionali. Una scelta evidente sulle nuove e-208 ed e-2008, le nuove vetture a batteria della Casa francese, che nell’aspetto rimangono molto simili ai loro corrispettivi con motori a benzina e diesel. Le due auto condividono la nuova piattaforma modulare Cmp, che Psa ha sviluppato per i suoi modelli di segmento B (oltre alle due Peugeot, è montata anche su DS3 Crossback e Opel Corsa) e che può ospitare anche le alimentazioni endotermiche. Oltre a essere più leggero e rigido rispetto al precedente, il pianale è
...dal nostro mensile
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PUBBLICATO SUL NUMERO 38 - MARZO 2020 Spedizione Poste Italiane Spa - Postatarget Magazine. Pubblicazione Mensile. Data P.I. 29/2/2020
Nelle foto i due modelli Peugeot: a sinistra la e-2008, in basso la e-208.
INNOVAZIONE I MOTORI I LIFESTYLE
Anno 122°
Nuova serie • Anno 5 • Numero 38 • Marzo 2020 • €3,00
Strade
Infrastrutture, modelli, arte, tecnologia e viaggi. Storie per andare oltre.
predisposto per ospitare le batterie sul fondo, in modo da non togliere spazio ad abitacolo e bagagliaio. La e-208 e la e-2008 hanno in comune anche tutto lo schema elettrico. Il sistema è composto da una batteria agli ioni di litio con una capacità di 50 chilowattora, un motore da 100 chilowatt (136 cavalli), il manettino per selezionare le tre modalità di guida (Normal, Eco e Sport), che vanno a incidere su prestazioni e autonomia, e la frenata rigenerativa impostabile su due livelli di intensità, che in fase di rilascio trasforma il propulsore in un generatore andando a ricaricare la batteria. Figlie dello stesso filone stilistico, le auto differiscono parecchio per dimensioni, con la e-2008 che arriva a 4,3 metri, mentre la e-208 si ferma a 4,06 metri. All’interno a colpire sono
la grande qualità percepita, il volante piccolo e dalla forma sportiva e l’i-cockpit, il particolare layout rialzato che Peugeot adotta per la strumentazione, in questo caso con grafica tridimensionale. Quando si passa sui sedili posteriori, però, saltano fuori le differenze: la e-2008 offre parecchio spazio in più per le gambe dei passeggeri, soprattutto per chi siede al centro. Su due pianeti diversi anche la capacità del bagagliaio: 434 litri per il suv contro i 265 della berlina. Assetto equilibrato Alla guida la e-208 è più agile e scattante per via del peso inferiore, mentre la e-2008 trasmette una sensazione di maggiore stabilità nelle curve veloci, per via anche dei cerchi più grandi. Entrambe hanno comun-
que un assetto equilibrato, pensato per privilegiare il comfort. Con 260 newtonmetri di coppia disponibili sin da subito le vetture rispondono prontamente all’acceleratore, la frenata rigenerativa non desta problemi e il passaggio al freno a pedale è molto omogeneo. L’autonomia dichiarata per la e-208 è di 340 chilometri nel ciclo Wltp, che scendono a 310 sulla più pesante e-2008. Le elettriche della Casa francese possono ricaricarsi fino all’80% in trenta minuti se collegate a una colonnina fast, mentre con una wallbox domestica sono necessarie da 5 a 8 ore, a seconda della potenza dell’impianto. Entrambe le auto sono già in vendita, con prezzi che partono da 38.050 euro per la suv e 33.600 per la compatta (senza contare gli incentivi).
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· 27 Marzo 2017