Week Settimanale digitale • Anno 2 • Numero 31 • 9/3/2018
Supplemento settimanale a l’Automobile.
INNOVAZIONE I MOTORI I LIFESTYLE
La scossa di Ginevra. PAOLO ODINZOV ■ Il Salone svizzero quest’anno ha ospitato 188 costruttori, pur con defezioni importanti tra cui quella di Opel, per molti aspetti criticabile e decisa dalla nuova proprietà di Psa. La rassegna motoristica ginevrina ha sorpreso contando sotto i riflettori ben 110 anteprime tra mondiali ed europee. Si è rivelata una vetrina importante per fornire una chiara visione sulla mobilità che verrà. Un futuro dove l’elettrificazione sarà sempre più protagonista. Ci aveva scommesso la Toyota che in tempi non sospetti ha puntato senza mai ricredersi sulle vetture ibri-
de e a Ginevra ha annunciato che dal 2018 non venderà più diesel in Europa. Adesso ci scommettono convinti tutti. Ad esempio la Bmw, intenzionata a immatricolare 500 mila vetture elettrificate entro fine 2019, la Volkswagen che ha pronti 8 nuovi modelli a batteria da lanciare nei prossimi mesi e la Porsche che ha svelato nel Palexpo il prototipo di un mini suv tutt’elettrico a zero emissioni, la Mission E Cross Turismo. A tenere alta la bandiera dei motori tradizionali – benzina in particolare – le vecchie e care sportive come la Ferrari 488 Pista: un bolide da 720 cavalli che va oltre l’immaginazione e da scatenare, possibilmente, sull’asfalto di una pista. · 27 Marzo 2017
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AUTO E MOTO
#GIMS18: le 5 novità da non perdere. PAOLO ODINZOV
■ GINEVRA – Ci siamo, l’88esima edizione del Salone di Ginevra ha già scaldato i motori e domani aprirà i battenti per accogliere prima la stampa e dall’8 al 18 marzo il pubblico. Ben 188 sono gli espositori che metteranno sotto i riflettori le loro novità, cercando di rubare l’attenzione dei visitatori con 110 anteprime, tra mondiali ed europee. Ne abbiamo scelte cinque, da non perdere. Jaguar I-Pace Già ordinabile con un listino a partire da circa 80 mila euro, si tratta della vettura con cui la Casa inglese, di proprietà dell’indiana Tata, lancia la sua sfida sul fronte delle auto elettriche a zero emissioni. A cominciare da Tesla e dalla sua Model X. Dietro i connotati di un elegante sport utility la I-Pace nasconde una meccanica che sfrutta due 2
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motori elettrici, uno per asse, in grado di garantire una potenza totale di 294 chilowatt (400 cavalli) con 696 new-
tonmetri di coppia. L’alimentazione è affidata a un pacco batterie agli ioni di litio che si ricarica all’80% da una colonnina rapida in soli’ 40 minuti e garantisce un’autonomia fino a 480 chilometri. Lungo 4.68 metri, ha un passo di 2.99 metri e un bagagliaio della capienza variabile 656 a 1.453 litri. Progettata nel Regno Unito la I-Pace verrà prodotta presso lo stabilimento produttivo della Magna Steyr in Austria.
Hyundai Kona Electric
Nuova Audi A6
È la quinta generazione, l’ottava se si considerano le diverse Audi 100, di un modello chiave per la Casa tedesca, mirato a conquistare clienti nel segmento delle berline medio-grandi e in quello delle station wagon. La prima è cresciuta fino a 4,94 metri (+7 millimetri) di lunghezza e 1,88 metri (+12 millimetri) di larghezza, la nuova A6 impiega delle motorizzazioni diesel e benzina, elettrificate mild hybrid con sistemi a 48 e 12 volt, della potenza da 204 a 340 cavalli. Nella meccanica propone inoltre per la prima volta l’assetto con l’asse posteriore sterzante e sono da record le dotazioni di sicurezza grazie al pacchetto zFAS che sfrutta per le varie funzioni di assistenza alla guida cinque radar, cinque telecamere, 12 sensori a ultrasuoni e uno scanner laser.
Sarà il primo suv compatto elettrico a lunga autonomia ad essere venduto nel mercato europeo a partire dalla prossima estate, ed è pronta a farsi largo tra gli amanti delle vetture a zero emissioni proponendo due versioni. Quella base, con un motore da 99 chilowatt (135 cavalli) e una batteria da 39,2 chilowattora per un’autonomia fino a 300 chilometri, e la long-range: equipaggiata con una unità da 150 chilowatt (204 cavalli) e una batteria da 64 chilowattora capace di farla marciare per 470 chilometri In grado di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 7,6 secondi, la suv “verde” coreana ha una trasmissione “shift-by-wire” per sfruttare al massimo le prestazioni della meccanica ed offre equipaggiamenti da categoria superiore tra cui il pacchetto Hyundai SmartSense: comprensivo di sistemi come il cruise control adattivo e la frenata automatica con rilevamento di veicoli e pedoni. Ferrari 488 Pista
Nuova Toyota Auris
La berlina a 5 porte giapponese, disponibile anche in versione station wagon, è ora arrivata alla terza generazione. Ibrida di segmento C, sulla nuova Auris esordisce una inedita unità elettrica associata a un quattro cilindri benzina di 2 litri, sviluppata secondo la strategia Dual Hybrid della Toyota. Sulla nuova Auris verrà inoltre adottata una trasmissione Cvt pensata per migliorare l’efficienza e la fluidità della vettura nella marcia urbana ed extraurbana.
È l’erede della 458 Speciale ed è la vettura stradale – spinta da un propulsore V8 – più potente mai prodotta fino a oggi del Cavallino. Progettata sfruttando tutta l’esperienza maturata dalla Casa nelle competizioni sportive, la Ferrari 488 Pista ha un motore biturbo di 3.9 litri che le consente di scaricare a terra 720 cavalli con una coppia di 770 newtonmetri. Grazie anche al peso totale a secco di soli 1.280 chilogrammi, ottenuto sfruttando nella costruzione materiali leggeri come il carbonio per cofano, paraurti, spoiler, questa berlinetta estrema supera i 340 chilometri orari di velocità e accelera da zero a cento in appena 2,85 secondi. A bordo la Ferrari 488 Speciale incorpora un’elettronica da racing: comprensiva dello Slip Control, che controlla anche il lavoro del differenziale elettronico ’E-Diff3, e del Dynamic Enhancer capace di garantire la massima resa dell'auto nella percorrenza e uscita dalle curve. 9 Marzo 2018 ·
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AUTO E MOTO
Tutte le info per visitare il Salone. CARLO CIMINI
AUTO E MOTO
Marchionne: Ferrari ibrida nel 2019 a Francoforte. REDAZIONE
■ GINEVRA – Il Salone internazionale dell’auto, una delle più importanti fiere mondiali del settore automotive – giunta all’88esima edizione – apre al pubblico l’8 marzo fino al 18. Sono due (6-7 marzo) le giornate in anteprima per la stampa e gli addetti ai lavori. Orari e prezzi L’evento è organizzato al Palais des Expositions et des Congrès di Ginevra, a pochi passi dall’aeroporto della città. La fiera sarà aperta dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 20. Nel weekend, invece, si anticipa tutto di un’ora: dalle 9 alle 19. Il biglietto d’ingresso costa 14 euro circa (per gli adulti). 8 euro circa il prezzo per bambini da 6 a 16 anni e anziani. Dopo le 16 biglietto scontato del 50%. Come raggiungere il Salone Raggiungere il Palexpo è semplice. Dall’aeroporto molti bus partono in direzione fiera. La linea 5 – chiamata anche Bus Express Salon Auto – percorre la tratta Thônex-Vallard-Palexpo-Arena-Aeroporto e si collega direttamente con il centro città in 20 minuti: il servizio sarà più frequente durante l’evento. Altri mezzi utili per raggiungere la fiera sono gli autobus 10, 28, 53 e 57 che in 10 minuti collegano la stazione del Palexpo a Cornavin, il principale scalo ferroviario della città. Chi si reca al Palexpo in auto avrà a disposizione circa 5.600 posti durante la settimana e ben 10.000 nel weekend, suddivisi in 12 parcheggi situati nel raggio di 5 chilometri intorno alla fiera (tariffa fissa, 21 euro). 4
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■ Al Salone di Ginevra, Sergio Marchionne ha parlato anche da presidente della Ferrari e ha confermato una svolta ibrida per la Rossa. Il primo modello, che avrà un V8 benzina e uno motore elettrico, “lo presenteremo al Salone di Francoforte del 2019”. “Non c’è bisogno di aspettare il suv”, ha aggiunto, che non vedremo prima del 2020. “Ho cambiato idea” Su questo altro nuovo modello, Marchionne si è poi lanciato: “Sul suv Ferrari, nel frattempo, ho cambiato idea: a febbraio, negli Usa il 70% delle vetture erano suv e pick-up. E l’Europa va in quella direzione a una velocità incredibile”. “Anche il suv avrà soltanto la motorizzazione ibrida. A regime farà il 10% delle vendite Ferrari nel mondo e avrà un feeling di guida all’altezza. Il compito più difficile è lo styling: è il lavoro più complicato che sia mai toccato a Flavio Manzoni”, il capo dei designer di casa Ferrari. Guida autonoma Marchionne infine ha parlato di guida autonoma, altro tabù in Ferrari come lo era il suv: “Su modelli granturismo come la GTC4 Lusso una guida autonoma di Livello 3 potrebbe trovare spazio”. Niente date, come sull’elettrico puro dove c’è stata un’altra apertura, ma sono passi avanti.
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BUSINESS
Toyota, I 34 miliardi addio al diesel di Volkswagen. in Europa. STEFANO ANTONETTI
FRANCESCO PATERNÒ
■ GINEVRA – La Toyota accelera sull’ibrido ed entro la fine del 2018, ha detto Didier Leroy vice presidente del gruppo alla vigilia dell’apertura del Salone di Ginevra, smetterà di vendere automobili diesel. Non nello stesso momento, “dipenderà dai mercati”, seguendo la decisione già presa dalla filiale italiana che dall’1 gennaio non ha più motorizzazioni a gasolio in gamma. A tutto ibrido La scelta di Toyota è coerente sia con la leadership ibrida del gruppo a livello mondiale, avendo lanciato la prima Prius con motore benzina ed elettrico nel 1997, sia con le normative sempre più restrittive sulle emissioni per i motori diesel e i divieti crescenti di circolazione da parte delle amministrazioni locali. In Europa (come in Italia) Toyota continuerà a vendere solo tre modelli a gasolio: il Land Cruiser, la Hilux e il Proace. Piccoli numeri sui nostri mercati, dove invece tirano auto e crossover di segmenti medio piccoli e dove Toyota fa il pieno con l’ibrido. Un mix di vendite del 41% nel 2017, con punte del 78% per il crossover C-HR, 68% per Auris, 52% per Rav 4. Due motori ibridi per la nuova Auris Al Salone di Ginevra, Toyota svela la terza generazione della Auris, berlina di segmento C. Al lancio, previsto per l’inizio del 2019, Johan van Zyl, numero di Toyota Europe, ha detto che avrà tre motorizzazioni: un 1.2 turbo benzina da 116 cavalli, l’ibrido 1.8 da 122 cavalli e un nuovo ibrido 2 litri da 180 cavalli. Motorizzazione che farà il suo esordio anche sotto l’inedito crossover compatto Lexus UX. Presentato sempre a Ginevra e in vendita anch’esso entro i primi mesi del 2019.
■ GINEVRA – Il Gruppo Volkswagen com’è tradizione, anticipa di qualche ora l’apertura (a stampa ed operatori) del Salone di Ginevra con la sua Group Night, presentando le novità che per l’edizione 2018 si traducono in un numero: più di 34 miliardi di euro da investire nelle tecnologie del futuro fino al 2022. Dove per tecnologie si intende, elettrificazione, guida autonoma, connettività e digitale, servizi di mobilità. Tutti (o quasi) utili a garantire spostamenti efficienti nelle città visto che, secondo i dati indicati dai tedeschi, nel 2050 circa il 70% della popolazione mondiale vivrà nelle aree metropolitane, dove si realizzerà anche più dell’80% del Pil mondiale. “Se vogliamo preservare la libertà individuale di muoversi anche in futuro, dobbiamo dire addio a molte dei concetti legati oggi alla guida. Bisogna ripensare e definire la mobilità”, ha detto a Ginevra Matthias Müller, ceo del gruppo Volkswagen. Come? Otto elettriche pronte al lancio Ad esempio puntando sull’elettrificazione: 8 modelli a batteria saranno lanciati nei prossimi mesi. Si partirà quest’anno dall’Audi e-tron, suv da 500 km di autonomia e dal commerciale eCrafter di Volkswagen, alla quale seguiranno nel 2019, la Porsche Mission E e il primo modello della famiglia Volkswagen I.D. Nel 2022 sarà invece il momento del modello (ammiraglia) derivato dal concept I.D. Vizzion (nella foto) da 650 km di autonomia, presentato per la prima volta durante la Group Night di Ginevra. Obiettivo: a partire dal 2025 vendere con il marchio Volkswagen, 1 milione di elettriche l’anno. Anche bus e shuttle elettrici Nel 2019 attesa anche la produzione di bus elettrici per la città con i marchi Man e Scania. Non solo. Il marchio Volkswagen lancerà il progetto sperimentale “WeDeliver”: un servizio di taxi condiviso su determinati percorsi sviluppato ad Amburgo con una flotta di 200 van chiamati Moia da 6 posti elet9 Marzo 2018 ·
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trici e a zero emissioni. Diventeranno poi presto mille. Per accelerare verso l’elettrificazione ed eliminare il “miraggio” della colonnina di ricarica, i tedeschi hanno poi presentato nella notte ginevrina il primo robot che si muove e va a far rifornimento di energia elettrica ai veicoli a batteria. Si chiama CarLa ed è completamente automatizzato. E la ricarica diventa un gioco da ragazzi.
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gruppo 2022 che svelerà il prossimo 1° giugno – dall’elettrificazione ai nuovi prodotti al ruolo delle fabbriche – occasione nel quale potrebbe annunciare anche il nome del suo successore. Trattative cinesi Marchionne ha anche rinviato ai mittenti molte delle domande su quanto scritto da Automotive News Europe su trattative nell’estate scorsa con Geely per la vendita del gruppo al colosso cinese, già proprietario di Volvo e primo azionista di Daimler. Il tono della risposta è stato uno solo: “incontro piacevole”, nulla di fatto e comunque qualsiasi accordo prima si fa e poi si annuncia.
Marchionne, a Pomigliano “possibile” una Jeep.
Ferrari 488, che Pista.
FRANCESCO PATERNÒ
ROBERTO SPOSINI
■ GINEVRA – Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat Chrysler ha risposto “può darsi” alla domanda se una nuova Jeep – più piccola della Renegade – possa essere prodotta nello stabilimento di Pomigliano d’Arco al posto della Fiat Panda, che nella prossima generazione tornerà, entro il 2020, a essere costruita nello stabilimento polacco di Tychi. “In Europa solo Panda e 500” “Fiat – ha detto per la prima volta in modo così esplicito – avrà un ruolo meno importante in Europa, dove rimarranno soltanto Panda e 500”. Per il marchio italiano, ha aggiunto, prevede un futuro migliore in America latina mentre qui bisogna lasciare “spazio a marchi più potenti”.
■ GINEVRA – Ancora non era stata presentata e già faceva sensazione: la Ferrari 488 Pista, al debutto al Salone di Ginevra, non passa inosservata. Nella marea di dati che Maranello ha diffuso via web (prezzo escluso purtroppo) vorremmo concentrarci su uno, forse il più eloquente: da 0-100 chilometri orari in 2 secondi e 85 centesimi. Quanti di voi hanno idea… Quanti di voi avranno provato, almeno una volta nella vita, il brivido di una violenta accelerazione, di quel sentirsi schiacciare ogni vertebra contro lo schienale, con le mani sudate aggrappate alla corona del volante, il sangue che affluisce dalla testa ai piedi, il cuore che batte all’impazzata e quella sensazione di eccitazione, quasi di perdita di conoscenza. Paura? Tranquilli, il corpo umano sopporta ben altro, fino a cinque volte l’accelerazione di gravità dicono gli esperti.
Appuntamento al 1° giugno Parlando a margine del Salone di Ginevra, Marchionne ha poi rinviato molte risposte al piano di sviluppo del
Un mostro da 720 cavalli È sempre così, arriva una nuova Ferrari ed è subito “evento emozionale”. La 488 Pista non è “solo” l’erede prestazionale
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AUTO E MOTO
della 488 GTB. Nossignori. Non è semplicemente l’ennesimo capitolo nella storia dei gloriosi 8 cilindri di Maranello. Se la GTB, con i suoi 670 cavalli era già l’erede della 458 (di cui qualcuno rimpiange lo stile Pininfarina), sintesi stradale delle esperienze in F1 e GT, delle vittorie alla 24 Ore di Le Mans, qui l’asta del confronto si alza. La 488 Pista ha 720 cavalli e un carattere graffiante, come il suo sound, “aumentato sia in intensità sia in qualità, a ogni regime e in tutte le marce”, promettono alla Ferrari. Senza compromessi Il peso è un punto cruciale: 1.280 chili a secco. Sono 90 chili meno (e 50 cavalli in più…) della GTB di serie, ottenuti grazie all’impiego di fibra di carbonio per molte parti della carrozzeria. La coppia, 770 Nm a 3.000 giri/minuto, fa intuire le performance del V8 biturbo (il più potente nella storia Ferrari). L’accelerazione 0 – 200 chilometri orari (7,6 secondi) e la velocità di punta (340 orari) completano il quadro. La 488 Pista non è una Ferrari per tutti, è evidente. Così vicina al mondo delle competizioni, sviluppata dopo anni di esperienza nei campionati monomarca Ferrari Challenge, la 488 Pista traduce in termini più civili le caratteristiche di altre due 488 estreme, GTE e Challenge. Chi la compra è avvisato: “La 488 Pista è una vettura sviluppata senza compromessi”, avvisano da Maranello; astenersi deboli di cuore, “cumenda” con velleità agonistiche e piloti della domenica. Qui ci vuole qualcuno che sappia apprezzare l’aerodinamica evoluta: il frontale S-Duct che strizza l’occhio alla F1, i diffusori anteriori rubati alla 488 GTE, lo spoiler extralarge. La 488 Pista regala il 20% di carico aerodinamico in più rispetto a una “normale” 488 GTB, serve qualcuno che lo sappia apprezzare. Qualcuno che sappia smanettare con disinvoltura con Side Slip Control 6.0, E-Diff3, F1-Trac e SCM, tutti sistemi di gestione elettronica dell’auto. O con l’ultima diavoleria elettronica, quel Ferrari Dynamic Enhancer che agisce persino sulla pressione inviata alle pinze freno. Rivali? Poche Le alternative, a questi livelli, sono pochissime e tutte straordinarie: McLaren 675 LT, Porsche GT2 RS, Lamborghini Huracan LP 640-4 Performante. Stop, non ci viene in mente altro. La Ferrari 488 Pista ha pochissime rivali. Ed è questo, insieme alle prestazioni pure, che ne fa una sportiva d’eccezione.
AUTO E MOTO
Audi A6, scelta ibrida. MONICA SECONDINO ■ GINEVRA – Debutta al Salone di Ginevra l’ottava generazione dell’Audi A6, che tanto ha in comune con le sorelle maggiori, A8 e A7, oltre ad avere solo motori elettrificati con
la tecnologia mild-hybrid. Il nuovo design esterno le conferisce un look più sportivo, con la griglia single frame più grande, linee scolpite per la fiancata, tetto più spiovente che confluisce nei montanti posteriori, gruppi ottici posteriori uniti da un listello cromato e il baule più corto con un piccolo spoiler integrato per migliorare l’aerodinamica. Proprio l’ottimizzazione di quest’ultima porta a 0,24 il cx dell’ammiraglia. Più grande di 7 millimetri rispetto al modello precedente, la nuova A6 è lunga 4,939 metri, larga 1,886 (+12 millimetri), alta 1,457 (+2 millimetri), sarà prodotta a Neckarsulm, sede anche di Audi Sport con Audi R8 e tutti i modelli RS, e il suo lancio sul mercato è previsto per l’inizio del secondo trimestre 2018. Tanta tecnologia L’abitacolo è più ampio rispetto al modello precedente con tanto spazio per chi sale a bordo e per il bagagliaio che è di 530 litri. Ma la parola d’ordine dell’interno è digitalizzazione con protagonista il sistema di comando MMI touch response, grazie al quale fino a sette autisti possono memorizzare le proprie impostazioni preferite e i profili personalizzati, modificando sino a 400 parametri. Con l’MMI plus a disposizione di serie il virtual cockpit col display da 12,3” e altri due schermi in plancia: quello superiore da 10,1” che gestisce le funzioni d’infotainment e quello inferiore da 8,6”, posto lunga la consolle, che controlla la climatizzazione e l’inserimento dei testi. Al tutto si potrà aggiungere l’head up display che proietta sul parabrezza le informazioni principali. Connessa e condivisa Grazie alla chiave Audi connect, che consente lo sbloccaggio e il bloccaggio delle portiere e l’avviamento del motore con smartphone Android, il proprietario può assegnare i dati di accesso ad altre cinque persone. Ci sono poi i sistemi di assistenza alla guida inseriti in tre pacchetti: il Parking, che include il Park Pilot e il Garage Pilot, il City col nuovo sistema di assistenza agli incroci e il Tour che comprende il sistema di assistenza alla guida adattivo e l’efficiency assist. Fulcro di tutto è l’unità centrale di controllo del veicolo, zFAS: fino a cinque sensori radar, cinque telecamere, dodici sensori a ultrasuoni e uno scanner laser, per elaborare un’immagine dettagliata dell’ambiente circostante. Parola d’ordine: elettrificare Parola d’ordine dei motori invece è elettrificazione: tutti saranno dotati del sistema mild-hybrid. Per i V6 sarà usata una rete di bordo principale a 48 Volt, per i 4 cilindri sarà a 12 9 Marzo 2018 ·
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Volt. Questo sistema consente un risparmio fino a 0,7 l di carburante ogni 100 chilometri. Per tutte l’alternatore-starter azionato a cinghia opererà congiuntamente a una batteria agli ioni di litio che consentirà all’Audi A 6 di “veleggiare”, cioè muoversi per inerzia tra i 55 e i 160 chilometri orari. Anche per l’assetto si registrano cambiamenti importanti con lo sterzo integrale dinamico: alle basse velocità le ruote posteriori sterzano in direzione opposta rispetto alle ruote anteriori aumentando l’agilità mentre a velocità elevate le ruote posteriori sterzano nella stessa direzione delle anteriori, ottimizzando la stabilità. Tutte le motorizzazioni Per il debutto sui mercati europei saranno disponibili quattro motorizzazioni: il V6 3.0 TFSI da 340 cavalli e 500 Nm di coppia; il 3.0 TDI da 286 cavalli e 620 Nm di coppia; il 3.0 TDI da 231 cavalli e 500 di coppia e il 2.0 TDI da 204 cavalli e 400 Nm di coppia. Entrambi i diesel V6 col cambio tiptronic a otto rapporti, mentre il benzina e il 2.0 TDI con l’S tronic a sette rapporti. Tutti i 3.0 hanno la trazione integrale che per il cambio tiptronic ha il differenziale centrale autobloccante mentre per l’S tronic c’è la tecnologia ultra che trasferisce la trazione alle ruote posteriori quando necessario.
nuti ma migliorato, a cominciare dalla linea. oltre che nella meccanica prendendo in prestito diverse componenti dalla sorella di pianale X3. Più lunga e leggera Aumentano le dimensioni, cresciuta in lunghezza di 8 centimetri, per un totale di 4,75 metri, la X4 ha adesso un abitacolo più spazioso e un bagagliaio con una capacità espandibile da 525 a 1.430 litri. Scende invece la massa complessiva di 55 chilogrammi che, associata al coefficiente aerodinamico della carrozzeria di 0,30, permette ora alla vettura maggiori prestazioni riducendo consumi ed emissioni. Prodotta in Usa Prodotta a negli Stati Uniti a Spartanburg in Sud Carolina, la nuova Bmw X4 sarà proposta al lancio con diverse motorizzazioni sovralimentate benzina e diesel, abbinate unicamente alla trazione integrale e al cambio automatico a otto marce, con potenza da 184 a 360 cavalli. Il listino partirà da circa 53 mila euro e per farsi largo nella categoria, ricordiamo che in Europa suv e affini contano oggi il 29% delle immatricolazioni totali, questa vettura potrà contare su equipaggiamenti come la strumentazione con i comandi gestuali e vocali, il pacchetto di assistenza alla guida “Driving Assistant Plus”, oppure le sospensioni attive per la variare la risposta dell’assetto in base alle esigenze
AUTO E MOTO
Bmw con X4, fa sempre l’americana.
Honda CR-V è anche ibrida.
PAOLO ODINZOV
EDOARDO NASTRI
■ GINEVRA – Dopo aver venduto 200.000 unità nella prima generazione in poco meno di 4 anni, la Bmw X4 debutta al Salone di Ginevra in una veste rinnovata, pronta a replicarn il successo. Squadra, o meglio, auto che vince non si cambia, il suv coupé tedesco non è stata stravolto nei conte-
■ GINEVRA – Back to the hybrid. Honda presenta a Ginevra la nuova CR-V proponendo tra le motorizzazioni anche una versione ibrida. Dopo il ritiro dal mercato europeo nel 2014 di Insight e CR-Z, a causa di un forte calo di vendite registrate al termine del 2013 (1242 esemplari per la berlina
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AUTO E MOTO
e 695 per la coupé), il brand giapponese ci riprova, portando al salone elvetico una versione ibrida della CR-V, il suv più venduto al mondo dal 2013 al 2016, secondo quanto riportato da Jato Dynamics. Una vettura fondamentale per Honda, che ha deciso di scommettere su un sistema ibrido di tipo tradizionale e non su un plug-in e che ha annunciato che introdurrà sul mercato, dal prossimo anno, una vettura di serie completamente elettrica basata sulla Concept Urban EV. L’i-MMD è equipaggiato con un motore 2.0 benzina i-VTEC a ciclo Atkinson e due motori elettrici, per offrire maggiore efficienza. Il sistema è dotato di una trasmissione a rapporto fisso per creare una connessione diretta tra i componenti in movimento, per un trasferimento della coppia più fluido. La CR-V è una vettura molto importante per Honda, Sarà possibile sceglierla anche con un propulsore a benzina tradizionale, il Turbo Vtec da 1.5 litri. Entrambi i motori saranno provvisti di serie della trazione anteriore, ma potranno essere entrambi dotati della nuova trazione integrale del marchio, la Real Time AWD con Intelligent Control System. Assistenza alla guida La nuova generazione promette di innalzare i livelli di standard qualitativi e di sicurezza, dotando la vettura di sistemi di assistenza alla guida all’avanguardia, aumentando lo spazio interno e proponendo un design degli esterni completamente rivisitato. I passaruota diventano più ampi, con contorni maggiormente definiti sul cofano. Il nuovo frontale riprende il family feeling delle ultime Honda. Sulle versioni con motore a benzina sarà inoltre possibile, per la prima volta su questo modello, scegliere in opzione la configurazione a sette posti. Per gli interni, le linee orizzontali del cruscotto evidenziano la maggiore spaziosità dell’abitacolo accentuando la sensazione di ampiezza. La storia continua Una tradizione quella degli ibridi, che per il costruttore giapponese va avanti da più di vent’anni. Era il 1997 quando presentava al Tokyo Motor Show la Insight, mitica coupé compatta dal design futuristico, dotata di un sistema propulsivo ibrido con motore elettrico da 14 cavalli, che condivideva l’albero motore con un 3 cilindri 12V V-Tec a combustione magra. In tema di green mobility l’impegno di Honda è chiaro: entro il 2025 la volontà è quella di coprire due terzi delle sue vendite europee con la produzione di auto ibride e a celle a combustibile.
AUTO E MOTO
Jeep Wrangler per crescere. GIULIA PAGANONI ■ GINEVRA – In casa Jeep le idee sono chiare. O almeno così sembra. L’obiettivo è superare quota 2 milioni di veicoli venduti nel 2018 con nuovi modelli aggiornati nell’e-
stetica e, soprattutto, nei sistemi di connettività. Così, al Salone dell’Auto di Ginevra 2018 il marchio più conosciuto del 4x4 si presenta con alcune novità. Tutte le novità Dopo la presentazione a fine 2017 al Salone di Los Angeles, a Ginevra si vede per la prima volta in Europa la quarta generazione di Jeep Wrangler. La storia iconica di questo modello iniziò nel 1941 con Willys-Overland MB oggi riconosciuto come il primo veicolo Jeep e che, ovviamente, è presente al Salone affiancando anche altre novità, come Jeep Cherokee, il suv più potente la mondo Grand Cherokee Trackhawk che debutta sul territorio europeo con i suoi 700 cavalli, Jeep Compass nell’edizione speciale Night Eagle e il MY2018 di Renegade. Una nuova Wrangler Per quanto riguarda Wrangler, la griglia anteriore è stata rinnovata nel design, mentre il frontale mantiene i tradizionali fari rotondi che, al posteriore, hanno invece forma quadrata. Negli interni è un po’ meno spartana delle progenitrici presentando sedili confortevoli in tessuto o pelle e cuciture a vista. La consolle centrale è inedita e accoglie il sistema Uconnect che, a seconda dell’allestimento, può essere con schermo touch da 5, 7, 8.4 pollici provvisto di sistemi di connettività Android Auto e Apple CarPlay. Nelle versioni Sahara e Rubicon, il quadro strumenti è full color a led. Molta tecnologia a bordo Passando alla Cherokee, presentata a gennaio durante il Salone di Detroit 2018, si nota che nella carrozzeria ha delle linee che formano un mix tra la sorella minore Compass e la maggiore Gran Cherokee. Immancabili le sette feritoie della calandra anteriore con ai lati fari diurni sottili e a led. Anche in questo caso, il tasso tecnologico di bordo è alto, grazie al sistema Uconnect compatibile con Apple CarPlay e Android Auto. Trazione integrale Dato che parliamo di Jeep, non possiamo che soffermarci a riflettere sul tipo di trazione di questi due nuovi modelli. Wrangler, a seconda dell’allestimento, propone due varianti di trazione: Commando-Trac e Rock Track, entrambi full time Active on demand, cioè un sistema che attiva automaticamente la trazione integrale quando “sente” che l’aderenza viene meno. Invece, sulla Cherokee sono tre i sistemi di trazione (Active Drive I, II e Lock) e tutti con dispositivo di disconnessione dell’asse posteriore per consentire maggiore efficienza nei consumi. 9 Marzo 2018 ·
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AUTO E MOTO
I-Pace, Jaguar elettrica. VALERIO ANTONINI
stato generale del veicolo e in particolare la condizione della batteria. Novità assoluta anche il sistema di infotainment Jaguar Touch Pro Duo che coordina le funzioni di due display touch screen per un uso più intuitivo delle connessioni. Prezzi a partire da 79.790 euro per il mercato europeo.
INNOVAZIONE
Škoda Vision X ibrido-metano. FRANCESCO GIANNINI
■ GINEVRA – Il marchio di lusso di Coventry – di proprietà Tata – ha portato al debutto al Salone dell’Auto di Ginevra il suo primo suv completamente elettrico: l’I-Pace, l’evoluzione ecologica del più grande F-Pace. Tra le novità, il cofano ribassato, la griglia anteriore ingrandita e il tetto inclinato stile coupé per una migliore aereodinamica. Il design ricorda quello della C-X75, il prototipo ibrido presentato al salone di Parigi nel 2010, con un posteriore squadrato e forme più compatte. Debutto per la nuova tecnologia di illuminazione a led Matrix con fari che si allungano fino all’altezza dei passaruota. Il vano bagagli ha una capacità di 656 litri che possono arrivare a 1.453 abbattendo i sedili posteriori. Come tradizione e stile del marchio gli interni sono realizzati con materiali di alta qualità, come i sedili rivestiti in pelle Windsor, mentre la plancia e le portiere hanno inserti in alluminio e legni pregiati. Prestazioni da sportiva Lunga poco meno di cinque metri e con un passo di quasi tre, il suv compatto, che verrà costruito nell’impianto austriaco di proprietà della Magna Steyr, è stata progettato per esaltare al meglio il potenziale dell’alimentazione a zero emissioni. I-Pace, infatti, è assemblato su un architettura rigida in alluminio sul quale vengono montati due motori elettrici sincronizzati sulle assi. Questa distribuzione equilibrata del peso, oltre a consentire la trazione integrale, permette di avere un baricentro più basso di 130 millimetri rispetto alla F-Pace. Il propulsore a batteria da 90 kilowattora è in grado di erogare quasi 400 cavalli e consente di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in poco meno di 5 secondi. Stando ai dati della Casa, I-Pace ha un’autonomia di 480 chilometri con una ricarica completa (10 ore circa con il wall box e soli 45 minuti con la corrente continua). Nuove connessioni Omologata per cinque passeggeri, la I-Pace porta al debutto il sistema vocale Alexa Skill, che permette di controllare lo 10
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· 9 Marzo 2018
■ GINEVRA – Presentato a Ginevra il concept Škoda Vision X, primo suv compatto del marchio del gruppo Volkswagen a trazione integrale, spinto anche da un propulsore ibrido a metano. Questa motorizzazione, novità assoluta del marchio, abbina un 1.5 G-Tec metano a un’unità elettrica montata sull’asse posteriore e alimentata da una batteria agli ioni di litio. Il powertrain è ancora in fase sperimentale e non sarà disponibile da subito al momento del lancio, previsto nel 2019. Fila a 200 all’ora Il motore a combustione eroga 130 cavalli mentre quello elettrico aggiunge 21 kilowattora di potenza. Le due unità bipartite consentono al veicolo di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 9.3 secondi, con una velocità massima di 200 chilometri orari. L’autonomia complessiva del veicolo è di circa 650 chilometri e le emissioni stimate sono di 89 grammi per chilometro. La combinazione permette di contenere il peso del veicolo e limitarne i consumi. Inoltre si lega perfettamente alla trazione integrale on-demand, anch’essa studiata per ridurre l’attrito delle ruote e abbattere le emissioni. Rivoluzione sostenibile Vision X, lungo 4.25 metri, dispone di una tecnologia di servizi digitali destinati alla mobilità condivisa come il car sharing – Škoda prosegue nella sua “rivoluzione sostenibile” che porterà al lancio di 10 modelli elettrificati entro il 2025 e anche al progressivo abbandono delle motorizzazioni diesel, già annunciato con la nuova Fabia.
AUTO E MOTO
Aston Martin ancora Vantage. CARLO CIMINI ■ GINEVRA – Dopo 13 anni torna l’Aston Martin Vantage, in versione stradale e da corsa. Il Salone di Ginevra accoglie la seconda edizione della sportiva britannica, annunciata come un lupo: carattere animalesco, l’archetipo del cacciatore, con un motore travolgente che assomiglia a un ruggito. Un gradito ritorno La nuova edizione del Vantage nasconde sotto la carrozzeria graffiante un motore 4 cilindri biturbo V8 Amg da 510 cavalli e dotato di un cambio automatico a 8 rappor-
ti con convertitore di coppia. Tutta questa potenza permette all’Aston di raggiungere i 100 chilometri orari in 3,6 secondi e una velocità massima di 314 km/h. Prezzo a partire da 120 mila euro. La versione da pista invece si chiama Aston Martin Vantage Gte Amr e gareggerà nella classe Gte pro del Mondiale Endurance. L’auto da corsa dispone di un telaio in alluminio, impianto frenante Alcon, sospensioni Ohlins e pneumatici Michelin. Il motore ha le stesse caratteristiche del precedente.
AUTO E MOTO
“Fonzie” adesso va sull’elettrico.
nobraccio, mentre i freni sono a disco; l’anteriore è flottante. La frenata rigenera parzialmente la carica della batteria al litio. La potenza del motore elettrico è di 13 kilowattora. Da fermi, l’X1 dovrebbe arrivare ai 50 chilometri orari in 3,9 secondi. In Australia, lo scooter elettrico Fonzarelli X1, costa l’equivalente di circa 6.300 euro.
ANTONIO VITILLO ■ Dagli Stati Uniti degli anni ’50 all’Australia del 2018. Dal guidare una moto scrambler Triumph TR5 all’essere accostato ad uno scooter elettrico. Il simpatico “Fonzie”, protagonista della serie cult tv “Happy Days”, ha attraversato il tempo e l’oceano ed è sbarcato nella terra dei canguri, per dare il nome ad una start up dedicata ai veicoli ad emissioni zero, la Fonzarelli. Nasce l’X1 In gennaio la giovane azienda ha fatto partire la produzione dell’X1, fin qui il suo scooter più sofisticato. Oltre ad una certa leggerezza d’insieme, di richiami alla moto di Fonzie non ne troviamo. Però l’X1 dichiara una buona autonomia, di 100-150 chilometri, a seconda della configurazione scelta al momento dell’acquisto, ed una velocità massima che può raggiungere i 100 chilometri orari. Il telaio d’acciaio è essenziale, il forcellone è mo9 Marzo 2018 ·
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PAESE
PAESE
Pescara mette Al via la spina. il Salone VO. MARINA FANARA
SERGIO BENVENUTI
■ Dopo le bici elettriche, Pescara passa alle colonnine: si inizia con 19 postazioni che verranno installate entro la prossima estate. “Si tratta solo di un primo lotto”, ha puntualizzato Stefano Civitarese, assessore alla Mobilità, “continueremo su questa strada perché la mobilità elettrica è un’importante opportunità per lo sviluppo sostenibile dei trasporti: un obiettivo prioritario per la nostra Amministrazione in vista di una maggiore qualità dell’aria, a vantaggio della salute dei cittadini e della salvaguardia dell’ambiente”.
■ È ai nastri di partenza la prima edizione del Salone del VO (Veicolo d’Occasione) che si tiene alla Fiera di Roma dall’8 all’11 marzo in collaborazione con ACI – presente allo stand C2 – e Ifema (Fiera di Madrid). Gli stand si trovano al padiglione 8, ingresso nord.
Colonnine intelligenti Le nuove infrastrutture per la ricarica dei veicoli a batteria sono frutto di un protocollo siglato con Enel Energia: “Uno dei pochi accordi diretti con il territorio”, ha aggiunto l’assessore, “insieme al gestore abbiamo elaborato un progetto di stazioni elettriche intelligenti che, grazie all’adozione di tecnologie avanzate, permette il controllo e la gestione da remoto delle colonnine”. A breve, verrà perfezionata l’intesa, poi spetterà al Comune indicare, con un piano dettagliato, dove verranno posizionati i punti di ricarica. “Sicuramente nei parcheggi d’interscambio e nelle zone strategiche della città, alla portata non solo dei cittadini, ma anche dei turisti”. I progetti della città L’installazione delle colonnine, sottolineano al Comune, è a costo zero per l’Amministrazione. Ogni postazione sarà dotata di due spine per il rifornimento in contemporanea di due veicoli. Nel frattempo, Pescara ha già avviato altri progetti di mobilità a zero emissioni, come quello che si è aggiudicato un milione di euro da parte del governo per gli spostamenti casa-lavoro. Prevede, tra le varie iniziative, l’acquisizione di 150 bici elettriche da affidare, a turno, per un mese, alle aziende del territorio, affinché le facciano provare ai propri dipendenti che avranno, poi, la possibilità di acquistare il mezzo a prezzo agevolato, grazie a un contributo del Comune. 12
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· 9 Marzo 2018
#sceglieguida Il Salone VO ospita oltre 300 auto d’occasione disposte su 10.000 metri quadrati all’interno e 5.000 all’esterno, dove è stato realizzato un percorso protetto nel quale i clienti hanno l’opportunità di provare le auto prima dell’acquisto. Tra le principali novità del Salone #sceglieguida, il nuovo sistema integrato di servizi realizzato da ACI, ACI Global e Sara assicurazioni, grazie al quale chi desideri comprare un’auto in esposizione potrà sbrigare in tempo reale tutte le pratiche necessarie e tornare immediatamente a casa al volante della propria nuova vettura. Orari e prezzi L’evento apre i battenti alle 10.00 di giovedì 8 marzo. L’orario di apertura e chiusura (ore 19) al pubblico vale anche per venerdì 9 e domenica 11, mentre sabato 10 marzo il termine è posticipato di un’ora, alle 20. Il biglietto giornaliero costa 6 euro ma per i possessori di tessera ACI è gratuito. Come arrivare Sono diversi i modi per raggiungere la Fiera di Roma. In auto si imbocca l’uscita 30 del Grande Raccordo Anulare in direzione Fiumicino. A destinazione sono disponibili 5 mila parcheggi. Dall’aeroporto di Fiumicino i collegamenti sono garantiti dalla Linea FL1 (costo 8 euro). Chi invece voglia arrivare in treno può partire da una delle stazioni della Capitale acquistando il biglietto utilizzato anche sui servizi urbani, al prezzo di 1,5 euro.
LIFESTYLE
Lucio Dalla, il motore del 2000. GIUSEPPE CESARO
■ 1994. 1 Maggio. Domenica. Festa del lavoro. Un gruppo di amici si gode il tepore sonnecchioso del dopopranzo. Nella televisione, una pattuglia di auto che si rincorrono. La loro voce ricorda quella di uno sciame di vespe. All’improvviso, qualcuno grida “Nooo!!!”: pezzi di lamiera si agitano nello schermo come neve di una palla di vetro. Un’auto – al volante c’è un uomo che si chiama Ayrton Senna – si è appena schiantata a più di 200 all’ora all’uscita di una curva, a pochi metri da un gigantesco cartellone pubblicitario. In un silenzio irreale, gli amici guardano la televisione che continua a mandare le immagini di quell’impatto devastante. Nessuno parla, scherza o ride più. “Sono quello che l’ha scritta” La festa è finita. Paolo si alza. Non resiste. Qualcosa, dentro, lo spinge lontano da lì. Lascia gli altri, senza nemmeno salutare. Va a casa. L’immagine di quello scheletro bianco e blu di auto e di quel casco giallo e verde immobile, piegato su un lato, non lo lasciano respirare. È quasi notte ormai: prende la chitarra e comincia a cantare. Parole e note sgorgano, una dopo l’altra come da un rubinetto rimasto aperto. L’anima è un’antenna che capta segnali di mondi lontani. La voce detta e la mano afferra un pennarello e comincia a scrivere 14
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· 9 Marzo 2018
versi su qualunque cosa gli capiti a tiro. Sei o sette minuti dopo, l’uomo e la canzone sono lì, uno di fronte all’altra. Lei sorride, lui la osserva incredulo. È bella. Molto. Paolo lo sa. Lo sente. Non solo perché se ne intende: ha 31 anni e scrive canzoni da quando ne aveva 18. Lo sente perché sa che le canzoni più belle sono così: si scrivono nel tempo che ci vuole a cantarle. “Canzone bellissima –dicono i discografici ai quali si rivolge nelle settimane successive – ma tu chi sei per cantarla?”. “Sono quello che l’ha scritta”, risponde. Non basta. Serve altro. Il mio nome è Ayrton Ultimo tentativo: Bologna. La busta con la videocassetta con la canzone e videoclip realizzati da Paolo finisce nelle mani dell’usciere di una casa di produzione. L’uomo la mette sulla pila delle proposte in visione all’editore. La mattina successiva, l’editore urta inavvertitamente la pila, la busta cade, si apre e il vhs scivola fuori. Qualcosa colpisce l’uomo, che va nella sua stanza, infila la cassetta nel videoregistratore e comincia ad ascoltare. “Il mio nome è Ayrton e faccio il pilota, e corro veloce per la mia strada, anche se non è più la stessa strada, anche se non è più la stessa cosa…” Pochi secondi e l’uomo alza il telefono. “Lucio, sono Marcello: c’è una cosa che devi sentire”.
Paolo è Paolo Montevecchi – attore, scrittore, autore di canzoni; l’uomo della casa di produzione è Marcello Balestra – discografico, direttore artistico, talent scout, all’epoca responsabile dell’etichetta Pressing; Lucio è Lucio Dalla, uno dei giganti della storia della musica popolare del nostro paese. Grande anche perché sa riconoscere una cosa grande quando la incontra. Nato a Bologna il 4 marzo 1943, compirebbe 75 anni. Peccato, però, che il 1 marzo di sei anni fa un infarto abbia improvvisamente spezzato il suo canto. Mancavano pochi giorni al suo 68esimo compleanno e lui si trovava a Montreux, in Svizzera, dove la sera prima aveva dato il suo ultimo concerto. Subito dopo aver ascoltato il pezzo di Paolo, Lucio lo chiama: “Hai scritto un capolavoro”, dice. È innamorato della canzone, dell’arrangiamento e anche del videoclip. Lo dimostra il fatto che non cambierà né una nota né un’inquadratura. Soltanto il nome: da “Il circo” diventerà “Ayrton”. Il pezzo aprirà l’album “Canzoni” (5 settembre 1996), il 17esimo della produzione in studio di Dalla, trascinando il disco al numero 1 della classifica italiana. “Canzoni” venderà più di 1milione e 300mila copie diventando un multi-platino. Auto passione senza fine Quello tra l’automobile e il musicista bolognese è un amore profondo. Profondo e antico. E Senna è solo l’ultimo degli immortali ai quali ha dedicato note indimenticabili. Nel 1976 all’auto e alla sua epopea è addirittura riservato un intero “concept album” (un disco nel quale i brani si fondono per raccontare una storia o mettere a fuoco un unico tema): “Automobili”. È il terzo (e ultimo) che vive delle parole alate di Roberto Roversi (Bologna, 28 gennaio 1923 – 14 settembre 2012), intellettuale, scrittore, poeta, giornalista, che con Dalla ha già firmato “Il giorno aveva cinque teste” (1973) e “Anidride solforosa” (1975). L’auto è affascinante metafora del passaggio dalla civiltà contadina alla società industrializzata. Di ciò che in questo passaggio si acquista, ma anche di ciò che si perde, come lasciano intuire anche le sfumature di senso che separano le due definizioni. La differenza tra “civiltà” e “società” non ci deve sfuggire. Se una civiltà, infatti, è sempre una società, non sempre una società si può dire anche civiltà. Mille Miglia Due i simboli di questo passaggio di consegne: la “Mille Miglia” e il suo protagonista più leggendario: Tazio Nuvolari. Ecco la corsa: “Partivano di notte, arrivavano di sera, dopo mille chilometri, di questa fantastica carrera. E nessuno poteva dire se le macchine correvano per ritornare o scomparire… Sbruffi di polvere, zaffate d’olio puzzo di benzina per le strade di un’Italia contadina… corsa spaccacuore e dura come non mai, vera crocefissione esecuzione d’orchestra, un’avventura di pioggia e di paura autentico massacro, antica festa macerie e case una vera tempesta… l’Italia aveva il cuore divorato, quando i campioni per i rettifili, erano un baleno e si vedevano appena… Era un mare coperto con le erbe lunghe e amare, le macerie della guerra l’Italia occhi divorati in terra, un urlo di motori per strappare la gente della case, voci luci colori”. Nel nome di Nuvolari Se la Mille Miglia è l’Olimpo, Nuvolari è il suo Zeus. Roversi e Dalla lo cantano così: “Nuvolari è basso di statura, Nuvolari è al di sotto del normale; Nuvolari ha cinquanta
chili d’ossa, Nuvolari ha un corpo eccezionale; Nuvolari ha le mani come artigli, Nuvolari ha un talismano contro i mali; il suo sguardo è di un falco per i figli, i suoi muscoli sono muscoli eccezionali! Gli uccelli nell’aria perdono l’ali quando passa Nuvolari! Quando corre Nuvolari mette paura, perché il motore è feroce mentre taglia ruggendo la pianura... Nuvolari è bruno di colore, Nuvolari ha la maschera tagliente; Nuvolari ha la bocca sempre chiusa, di morire non gli importa niente. Corre se piove, corre dentro al sole, tre più tre per lui fa sempre sette, con l’Alfa rossa fa quello che vuole, dentro al fuoco di cento saette… Quando passa Nuvolari ognuno sente il suo cuore è vicino, in gara Verona è davanti a Bordino, con un tempo d’inferno, acqua, grandine e vento, pericolo di uscire di strada, ad ogni giro un inferno. Ma sbanda striscia è schiacciato lo raccolgono quasi spacciato. Ma Nuvolari rinasce come rinasce il ramarro, batte Varzi e Campari, Borzacchini e Fagioli, Brilli-Peri e Ascari”. Il motore del 2000 Ma in quel lontano 1976, musicista e poeta riescono a vedere anche il motore che verrà: è “Il motore del 2000”. “Sarà bello e lucente, sarà veloce e silenzioso, sarà un motore delicato, avrà lo scarico calibrato e un odore che non inquina, lo potrà respirare un bambino o una bambina”. Una cosa, però, rimane per loro un mistero, così come è un mistero ancora oggi per noi, che pure il Duemila ce lo siamo lasciati alle spalle da quasi vent’anni: “Noi sappiamo tutto del motore, questo lucente motore del futuro, ma non riusciamo a disegnare il cuore di quel giovane uomo del futuro, non sappiamo niente del ragazzo, fermo sull’uscio ad aspettare dentro a quel vento del duemila non lo sappiamo ancora immaginare”. La domanda è: ci riusciremo, prima o poi? Oggi anche Dalla – come Nuvolari e Senna, due tra i più grandi piloti di tutti i tempi – corre veloce per la sua strada, anche se non è più la stessa strada, anche se non è più la stessa cosa. Non lo è più per lui. E neanche per noi. Come è accaduto ai motori di Nuvolari e Senna, anche quello di Dalla ha smesso di girare. Al posto della sua voce, ora c’è il silenzio. Un silenzio denso di tristezza ma anche carico d’attesa, che ci lascia tutti con le orecchie tese, nella speranza che, presto, un nuovo motore torni a farlo cantare.
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AUTO FOCUS
Il boom delle ibride. MARGHERITA SCURSATONE
Piacciono al mercato, in Italia come in Europa. Le vendite sono aumentate di oltre il 50%. I modelli più venduti e quelli che stanno per arrivare.
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· 9 Marzo 2018
...dal nostro mensile
www.lautomobile.it
INNOVAZIONE I MOTORI I LIFESTYLE
Anno 120°
Nuova serie • Anno 3 • Numero 14 • Gennaio 2018 • €3,00
Spedizione Poste Italiane Spa - Postatarget Magazine. Pubblicazione Mensile. Data P.I. 30/12/2017
PUBBLICATO SUL NUMERO 14 - GENNAIO 2018
■ Toyota ha inventato l’ibrido vent’anni fa ed è l’artefice della forte accelerazione delle vendite in Europa dei modelli con doppia alimentazione, benzina più motore elettrico, in particolare con il nuovo crossover compatto C-HR. Nei primi 10 mesi del 2017, le auto ibride hanno messo a segno nel complesso la miglior performance di sempre: 360.900 vendite (di cui ben 72.000 C-HR), che significano un aumento di 76.300 unità. In percentuale la crescita è stata del 57% e la quota di mercato ormai sfiora il 3% rispetto al 2% nel 2016. Successo plug-in Crescita anche per le ibride plug-in, con batterie ricaricabili anche a una normale presa o a una colonnina: in Europa registrano un incremento del 35% a 113.300 unità avvicinandosi all’1% del mercato. Nonostante questi
numeri positivi, i modelli ibridi rappresentano ancora volumi modesti: la stima in Europa per il 2017 è di circa 600.000 vetture tra ibride tradizionali, mild hybrid e plug-in. In Italia, le ibride piacciono, tant’e che in ottobre hanno superato per la prima volta la soglia del 4% (+91,7%). I volumi in 11 mesi hanno raggiunto le 61.800 unità (+74,7%), e la quota è al 3,3% (sale a circa il 5% considerando solo gli acquisti di clienti privati). La prima della classe in Europa è la Norvegia con il 13% di quota. Ben distaccate Svezia con il 4,6% e Olanda con 4,5%. Oggi l'offerta sul mercato delle ibride parla soprattutto le lingue dell’estremo Oriente, giapponese e coreano. Quello delle plug-in invece quasi esclusivamente il tedesco. La gamma full-hybrid di Toyota per l’Europa conta 7 modelli, tutti presenti nella top 10 del settore. Le restanti posizioni sono occupate da tre new entry: le coreane Kia Niro e Hyundai Ioniq e la Suzuki Swift. In venti anni le due marche del colosso giapponese, Toyota e Lexus, hanno venduto 11 milioni di ibri-
de nel mondo, di cui 1,7 milioni in Europa e 170.000 in Italia. La velocità di crociera di Toyota è oggi di 1.400.000 ibride vendute l’anno nel mondo. Se le plug-in presenti sul mercato europeo sono prevalentemente tedesche, al primo posto troviamo piuttosto la Mitsubishi Outlander, seguita da Volkswagen Passat e Bmw Serie 2 Active Tourer. La Casa di Monaco è presente anche con la Serie 3 berlina e l’X5, poi ci sono Volvo XC90, Audi con la A3, Mercedes con GLC e Classe C e la Volkswagen Golf. Mild è più semplice L’industria dell’auto sta poi virando sulle mild hybrid, sistemi ibridi che hanno costi ed efficienza minori. E’ una tecnologia che sfrutta un piccolo motore elettrico a 48 volt, collegato direttamente all’albero motore e alimentato da una batteria che si ricarica con l’energia generata durante frenata e decelerazione. A differenza delle ibride tradizionali, le mild non in modalità solo elettrica, vantano tuttavia consumi ed emissioni ridotte
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Nel 2030 in Europa: ibride al 28%, benzina 25%, elettriche 20%, ibride plug-in 18% e diesel 9%
e un prezzo di listino più accessibile. In Italia sono assimilate alle ibride e beneficiano così. a seconda delle città, di accessi meno onerosi (in alcuni casi gratuiti) nelle Ztl dei centri storici e degli stessi vantaggi fiscali delle ibride più elettrificate, tra cui l’esenzione della tassa di circolazione per 5 anni in molte regioni. Le stime di Ihs Markit L’offerta è ancora modesta: le Suzuki Baleno, Ignis e Swift (già quinta nella top 10 per alimentazione), cui si è aggiunta la Renault Scénic Hybrid Assist, con propulsore a gasolio. Ma è solo l’inizio, perché stanno per scendere in campo Audi, Kia, Fca, Psa, Mercedes, Volkswagen e Volvo. Secondo le stime di Ihs Markit, nel 2025 le mild hybrid conquisteranno il 18% del mercato europeo. Nel complesso, per uno studio di AlixPartners, le ibride sostituiranno nei prossimi 10 anni le diesel in Europa, oggi ancora al 50% delle vendite. Lo scenario al 2030 prevede al primo posto i motori ibridi a benzina (28%), poi quelli solo a benzina (25%), i veicoli elettrici (20%) e gli elettrici plug-in (18%). Ultimo il diesel con una quota ridotta al 9%.
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Da sinistra e in senso orario: Suzuki Ignis, Lexus Nx, Kia Niro, Hyundai Ioniq e Toyota Yaris.
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