Settimanale digitale • Anno 2 • Numero 41 • 18/05/2018
Supplemento settimanale a l’Automobile.
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Caro benzina. PAOLO BORGOGNONE ■ Il prezzo del petrolio è volato in questa settimana oltre la soglia degli 80 dollari al barile. Una situazione che non si ripeteva dal 2014 e che ha subito avuto ripercussioni sul costo dei carburanti al dettaglio, in crescita anche in Italia. E’ una delle prime conseguenze della decisione di Washington di uscire dall’accordo sul nucleare con l’Iran. L’intesa, siglata da Barack Obama e ora cancellata da Donald Trump, prevedeva in cambio del disimpegno del nucleare da parte di Teheran un allentamento delle sanzioni economiche che limitano le esportazioni iraniane, delle
quali il petrolio costituisce l’aspetto più importante. Il risultato è stato di avere più oro nero sui mercati a prezzi calmierati verso il basso. Situazione favorevole ai consumatori, tant’è che nel 2016 il costo del greggio è sceso ai minimi storici, giù fino a 30 dollari al barile. Oggi la decisione unilaterale della Casa Bianca rappresenta un salto nel buio. Per il mondo dei trasporti, caro benzina, maggiore inflazione, possibili effetti sui consumi. Ma forse anche nuovi riflettori sulle alimentazioni alternative, metano e biogas in primo luogo, aspettando che la trazione elettrica accresca il suo appeal insieme all’autonomia delle batterie. In nome di una nuova mobilità. 18 Maggio 2018
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