Settimanale digitale • Anno 2 • Numero 57 • 12/10/2018
Supplemento settimanale a l’Automobile.
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Perché la Brexit spaventa. PAOLO BORGOGNONE ■ Se dovessimo trovare un modo per esprimere in una parola cosa sta accadendo in Gran Bretagna dopo il voto che il 23 giugno 2016 ha sancito la Brexit – l uscita dall Unione europea – la parola sarebbe una sola: incertezza. L auto – che nel Regno Unito dà lavoro a centinaia di migliaia di persone anche e soprattutto grazie a investimenti stranieri, giapponesi, tedeschi, indiani - vive sul filo del rasoio, forse più di qualsiasi altro settore industriale. Incertezza è la parola più temuta da chi investe, da chi ha programmi a lungo termine, da chi scommette sul futuro. Dopo lo scioccante risultato del referendum, il mercato
dell auto britannico ha iniziato una discesa verticale che non si è più arrestata. L approssimarsi della data dello stop ai negoziati, il 29 marzo 2019, non fa che accrescere l ansia dei costruttori, che non sanno quale scenario si troveranno di fronte e stanno preparandosi al peggio: qualcuno minaccia di lasciare il Paese, qualcuno decide una chiusura temporanea degli impianti per fare fronte alla minore richiesta del mercato. Nonostante le rassicurazioni del governo di Theresa May, gli investimenti per il futuro sono fermi, mentre il rischio di tariffe doganali, di lungaggini amministrative e di difficoltà nei movimenti di merci e persone disegnano un quadro a tinte fosche. E il 29 marzo è ormai dietro l angolo.