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ANNO X
MAGGIO 2010 In caso di mancato recapito il mittente si impegna al pagamento dei resi che dovranno essere spediti a VICENZA 36100 C.P.O.
NE/VI0048/2008 DAL 28/04/2008
Il giornale dello specialista del raccolto
Mietitrebbie, è a Breganze il polo europeo Scatta da settembre l’incremento della produzione grazie agli accordi con Agco BREGANZE E FEUCHT REPUBBLICA CECA UN ANNO POSITIVO AL GRANDE SALONE NONOSTANTE LA DI BRNO PRESENTATI CRISI DEI MERCATI I MODELLI DI PUNTA
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QUANDO VOLO’ IN GRAN BRETAGNA PRONTO SOCCORSO IL FALCO: CRESCE LA RETE OVVERO IL SERVICE L’AVVENTURA DISTRIBUTIVA ECCO COME AERONAUTICA DEGLI ANNI SESSANTA DELLE “ROSSE” FUNZIONA A 360 GRADI
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Gruppo Industriale ARG
Il punto di Mario Scapin
Breganze, polo europeo delle mietitrebbie Lo stabilimento si prepara ad accogliere e integrare la produzione dei nuovi modelli Cari lettori, con grande soddisfazione ho l’opportunità di comunicarvi che “Laverda è stata eletta dai propri azionisti come la sede più adeguata per concentrare le attività delle mietitrebbie in Europa”, visto che accoglierà presto anche la produzione dei modelli realizzati nello stabilimento danese. È una conferma molto importante per la nostra realtà, maturata grazie alle capacità che l’azienda ha dimostrato nel gestire e sviluppare tutte le attività proprie del settore delle macchine da raccolta. La pronta reattività e la grande adattabilità alle condizioni di mercato, manifestata anche in momenti difficili come l’attuale, hanno ulteriormente facilitato le scelte. Si tratta di un progetto di notevole portata e rilevanza che comporta non solo il trasferimento della produzione delle macchine ad “8 scuotipaglia ed ibride“ all’interno del sito produttivo di Breganze, ma soprattutto una integrazione completa di queste famiglie di mietitrebbie nel “sistema” Laverda. Tutto il processo di sviluppo dei nuovi prodotti, incluso quello relativo alle nuove famiglie di macchine, verrà realizzato a Breganze e ciò è reso possibile da un potenziamento delle strutture dedicate alla progettazione, alla costruzione dei prototipi ed alle prove funzionali sia in laboratorio che in campo. Già da settembre sarà avviata la fabbricazione di queste macchine in Laverda le quali verranno progressivamente prodotte alla stregua delle attuali 5 e 6 scuotipaglia, costruendo buona parte dei componenti essenziali in casa. Alla stessa maniera le barre caratterizzate dal sistema di alimentazione con tappeti mobili saranno realizzate nel nostro stabilimento utilizzando la nuova linea di assemblaggio appena entrata in funzione per la realizzazione delle barre “free flow”. Il montaggio delle mietitrebbie sarà effettuato sull’attuale linea di assemblaggio e la produzione sarà organizzata a “model mix”. Saranno rispettate alcune regole di base pensate per garantire l’efficienza produttiva ma si vedranno uscire nello stesso giorno macchine ad 8 scuotipaglia o ibride alternate a macchine a 5 o 6 scuotipaglia di qualsiasi tipo: fisse, levelling system o autolivellanti.
I montaggi dei vari gruppi funzionali saranno effettuati, come oggi, ai lati della linea di montaggio principale; si è provveduto e si sta provvedendo ad allargare le aree interessate trasferendo altrove altre lavorazioni per creare le stazioni dedicate ai preassemblaggi delle nuove macchine. Le specificità della nuova famiglia di macchine hanno richiesto la creazione di nuove isole dedicate al montaggio, ad esempio, del gruppo rotori delle ibride o della cassa scuotipaglia per le convenzionali. E’ evidente che stiamo lavorando molto affinché i principi del kai-zen, che rappre-
sentano le fondamenta della nostra logica produttiva, siano applicati fin da subito e ci stiamo adoperando per progettare i metodi produttivi secondo questa filosofia. L’esperienza Laverda si sta dimostrando fondamentale ed è accompagnata dall’entusiasmo che contraddistingue il nostro personale: questa sfida è percepita come una grande occasione per dimostrare le reali potenzialità dell’azienda. Come anticipato, i processi di fabbricazione sono oggetto di rivisitazione e
Mario Scapin direttore generale
di potenziamento per preparare la fabbrica a questa nuova attività; il nuovo robot che va a integrare e completare l’isola esistente dedicata alla costruzione dei componenti saldati di grande dimensione è diventato pienamente operativo già ad inizio anno. Nuovi impianti per l’equilibratura degli organi rotanti sono in fase di installazione, così come un altro magazzino robotizzato a torre per la gestione dei particolari di piccola dimensione. Contemporaneamente tutte le aree della fabbrica sono interessate da lavori in corso e il lay-out dei reparti è in fase di grandi cambiamenti. L’intenso lavoro viene sviluppato senza generare alcun impatto sulla produzione corrente ma, osservando i reparti, anche a distanza di pochi giorni, si ha quasi l’impressione di trovarsi in un nuovo ambiente. Allo stesso tempo è in corso uno specifico programma di formazione on the job di tutte le maestranze che saranno preposte alla produzione delle nuove macchine; la garanzia di massima qualità dei prodotti che usciranno dallo stabilimento di Breganze è una priorità assoluta per la quale stiamo investendo ingenti risorse. Lo stesso dinamismo anima Fella: dopo le anticipazioni della scorsa Fiera Agritechnica di Hannover, è stata avviata la produzione delle nuove macchine destinate alle grandi estensioni quali il voltafieno della famiglia TH 13010 o il ranghinatore a doppio rotore per andana centrale della famiglia TS 880 PRO. Si tratta di macchine caratterizzate da un’elevata produttività e dalla massima adattabilità alle diverse condizioni dei terreni, ma disegnate anche nell’ottica della riduzione dei tempi di trasferimento. Argomento di grande rilevanza poiché avrà sempre maggior peso nell’economia generale di gestione delle macchine. Anche in questo caso l’azienda sta effettuando investimenti importanti allo scopo, come per la casa madre Laverda, di generare i presupposti migliori per un pronto rilancio non appena la domanda dai mercati tornerà a crescere, come tutti ci auguriamo. L’auspicio è che la oramai vicina stagione di raccolta riservi a tutti delle sorprese positive, all’insegna di un generale recupero per il settore dell’agricoltura.
L’ Italia di Simonetta Lambrocco
Le “rosse” in salute nonostante la crisi dei mercati
Simonetta Lambrocco responsabile comunicazione e pubbliche relazioni
Laverda, fatturato a 93 milioni e oltre 740 mietitrebbie commercializzate Anche Fella ha chiuso in attivo Il 2009 di Laverda, nonostante il forte calo della domanda che ha investito i mercati di riferimento e il clima di diffusa incertezza generato dalla perdurante crisi economica e finanziaria, si è chiuso con un fatturato di 93 milioni di euro. Un risultato estremamente apprezzabile, vista la congiuntura internazionale. L’assemblea degli azionisti di Laverda spa ha recentemente approvato il bilancio dell’esercizio 2009, annata nella quale, grazie alla specializzazione nella produzione di macchine per la raccolta, Laverda, joint venture paritetica fra il gruppo italiano Argo e la corporation americana Agco, ha commercializzato ben 742 mietitrebbie: un numero significativo anche se in riduzione rispetto al risultato di vendite del 2008 che però, va ricordato, è stato un anno eccezionale per le condizioni di mercato estremamente favorevoli. Durante l’anno scorso le difficoltà dei clienti finali nell’accedere al credito e il basso prezzo dei prodotti agricoli non hanno certo sostenuto il settore, costringendo anche Laverda a un’attenta revisione al ribasso delle stime di vendita. “E’ grazie alla grande flessibilità di Laverda - ha dichiarato il direttore generale Mario Scapin - che siamo riusciti a gestire la situazione con efficienza. Abbiamo saputo adattarci con rapidità alle mutate richieste del mercato, e questo ci ha consentito di raggiungere un positivo risultato netto prima delle imposte, con valori percentuali in linea con l’andamento degli anni precedenti”. Le previsioni per l’esercizio in corso suggeriscono di muo-
versi ancora con prudenza, dato che permangono molti dei fattori che già l’anno scorso hanno limitato la propensione all’investimento in nuovi macchinari agricoli. I mercati dell’Europa centrale manifestano ulteriori non trascurabili contrazioni, mentre qualche debole segnale di ripresa s’intravvede in Russia e nelle aree legate al dollaro. “In queste circostanze, auspichiamo un minimo recupero del volume d’affari nel breve, supportato dall’introduzione delle novità adottate per i prodotti offerti nell’attuale campagna vendite. Lo scenario si presenta comunque più positivo nel medio termine, anche grazie al contributo che deriverà dal trasferimento a Breganze della produzione delle mietitrebbie a 8 scuotipaglia e ibride” ha concluso Scapin. Un ulteriore fattore positivo per Laverda è determinato dal contenimento degli stock mietitrebbie presso importatori e concessionarie. Infatti la filosofia distributiva dell’azienda di Breganze consiste, da sempre, nel considerare effettuata la vendita nel momento in cui la mietitrebbia è a casa del cliente finale. Il 2009 è stato un anno più complesso per Fella-Werke GmbH, azienda controllata di Laverda e specializzata nella produzione di macchine per la fienagione con sede in Baviera a Feucht, a causa della crisi generale e del prezzo del latte. Nonostante ciò, ha dichiarato Reinhard Brunner, direttore generale a Feucht, “Fella ha chiuso il proprio bilancio in attivo con un’apprezzabile riduzione dei prodotti finiti a stock, sia in casa madre sia nella rete di vendita”.
Il giornale dello specialista del raccolto Anno X, n. 1, maggio 2010 Periodico trimestrale Registrazione Tribunale di Vicenza n. 1017 del 5 marzo 2002
direzione editoriale Mario Scapin Simonetta Lambrocco direttore responsabile Claudio Strati progetto grafico Andrea Rosset Piergiorgio Laverda hanno collaborato: Pietro Dal Santo
direttore assistenza post-vendita e servizio ricambi Laverda spa
Daniel Szipina
responsabile vendite VPP
Fabrice Rondeau
direttore commerciale Laverda Francia
Piergiorgio Laverda
curatore dell’Archivio Storico “Pietro Laverda”
fotografie: Archivio Laverda spa Archivio Storico “Pietro Laverda” © by Laverda spa 36042 Breganze (VI) Italy via F. Laverda, 15/17 tel. +39.0445.385311 fax +39.0445.873355 www.laverdaworld.com info@laverdaworld.com Stampa G.N.G.
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La Sicilia riscopre i suoi legumi Laverda e la concessionaria Volatile si aggiudicano il bando per avviare il recupero della coltivazione di lenticchie e ceci Legumi da riscoprire e rivalutare, in Sicilia. Uno specifico progetto, denominato “Recupero e valorizzazione delle leguminose da granella secca ad uso alimentare nel territorio siciliano”, e promosso dal Distretto Palermitano Alto Belice Soat 64 di Monreale (Palermo), che è una costola dell’Assessorato regionale per le risorse agricole ed alimentari, si ripropone di sviluppare risorse alternative secondo un attento studio mirato al territorio. L’idea ha preso corpo dal tentativo di riscoprire i prodotti alimentari di nicchia del suolo siciliano, puntando in particolare sul rilancio dei legumi quali ceci, lenticchie, cicerchia, fagioli. Prima dell’ultima guerra i legumi rappresentavano il piatto principale della mensa nelle masserie isolane, quale valida alternativa proteica alle carni, allora appannaggio delle tavole dei nobili e delle classi più abbienti. Dopo gli anni Cinquanta, invece, la diffusione della carne nell’alimentazione quotidiana subì un incremento esponenziale, facendo regredire la coltivazione delle leguminose a favore delle produzioni cerealicole. Oggi, di conseguenza, l’importazione di legumi per la Sicilia fa numeri ingenti. E per invertire la tendenza il progetto del Distretto Alto Belice è diventato un bando di gara. Qui l’alleanza tra la tecnologia di Laverda e gli operatori locali è stata essenziale: infatti Laverda, rappresentata dalla propria concessionaria Volatile Bernardo snc, ha fatto suo il bando sbaragliando la concorrenza con l’esperienza, la competenza e soprattutto la versatilità del prodotto offerto e sancendo il primato con la relativa consegna di due mietitrebbie Laverda AL Rev ai comodatari, cioè l’azienda agricola Diquattro Doroteza e il Sementificio Riggi srl. Queste due realtà imprenditoriali, entrambe leader nella produzione e nella selezione di sementi di alta qualità, oggi intraprendono anche la via della coltivazione di lenticchie, ceci e altre varietà di legumi per uso alimentare. Da sempre, nel territorio siciliano, l’azienda di Breganze si è dimostrata
ideale per agricoltori e contoterzisti. Nella concessionaria Volatile Bernardo snc, Laverda ha trovato un valido partner commerciale che ha saputo contribuire al successo raggiungendo quote di mercato ragguardevoli e sfiorando il 70 per cento delle vendite fra tutti i marchi presenti. Oggi la mietitrebbia autolivellante in Sicilia per antonomasia è infatti Laverda. La prima parte del progetto di recupero delle leguminose da granella secca ad uso alimentare si è concluso: l’estate vedrà all’opera le macchine rosse, capaci di arrampicarsi in luoghi impensabili per mietere e raccogliere le fatiche di un’intera stagione di lavoro. Le mietitrebbie Laverda AL Rev, opportunamente allestite, consentiranno di gustare i buoni legumi siciliani che sicuramente sapranno conquistare i palati, anche quelli più fini.
A fianco: semi di cece e fagiolo raccolti con mietitrebbia. Sotto: una Laverda AL Rev in piena azione.
Grasselli, dall’Umbria con amore Quarant’anni di amore per Laverda, iniziati durante il viaggio di nozze! “Pure in luna di miele ha in mente la Laverda”. Così deve aver pensato, molto probabilmente, la signora Mirella più di un trentennio fa quando si vide costretta a tornare in anticipo dal suo viaggio di nozze in modo che il novello sposo potesse seguire un corso tecnico organizzato dall’azienda di Breganze. Troppo forte, infatti, era il desiderio del marito, Avelio Grasselli, di scoprire tutte le caratteristiche della sua nuova mietitrebbia M 100 da poco acquistata. E da allora l’amore, sia per la moglie, sia per la Laverda, è cresciuto col tempo. Lo dimostrano l’arrivo dei due figli Luca e Simone, oggi al fianco del padre nella gestione dell’azienda di Colombella di Perugia, e la crescita del parco macchine Laverda. Infatti, alla M 100 del ‘71, quella che interferì con il viaggio di nozze, acquistata come “macchina personale” pochi anni dopo la prima M 84 del ‘69 con la quale ebbe inizio l’attività di raccolta, si sono aggiunte nel tempo varie Laverda, tra cui di recente una 2350 MCS LS (2001), una 255 LCS LS (2009) e l’ultima arrivata, una AL Rev con trinciapaglia in previsione della prossima stagione, ulteriore investimento, com’è nella filosofia aziendale, nonostante una fase dell’economia non sma-
gliante. E’ lunga la storia dell’azienda, nata come F.lli Grasselli nel 1965 per occuparsi di lavorazioni agricole. Una storia scandita dai gioielli di Breganze, perché molte altre sono state le Laverda entrate nel parco macchine aziendale: una M120 nel ‘77, una M132 nel 1980, una 3700 nell’84, una 3790 nell’87, una L 521 nel ‘93. Ma ebbero un ruolo in azienda anche una TX 34 e una 8060. Oggi alla Grasselli snc c’è una vera passione per macchine performanti e dalla grande versatilità, capaci di lavorare 200 ore per trebbiare i più diversi prodotti: 200 ettari di orzo, 500 di frumento, 150 di mais, 100 di girasole oltre a colza e sorgo. Tutto questo, però, senza influire molto sul budget aziendale, avendo infatti dei costi di trasformazione macchina, per passare dal lavoro su un prodotto al lavoro su un altro prodotto, attorno ai 400 euro, e con un consumo medio di gasolio di 18-20 litri all’ora. Risultati che per Avelio Grasselli sono il frutto di ottime prestazioni della macchina, soprattutto per quanto riguarda l’agilità nelle manovre di trebbiatura e il livello qualitativo del taglio del prodotto trebbiato, e che bene rispondono alle esigenze di performance dell’azienda umbra.
La passione per le “rosse” scritta sulla pelle Un grande tatuaggio fra collo e schiena, ecco che cosa ha fatto Loris Luciani per non scordarsi mai e poi mai che nel petto ha un cuore “rosso Laverda”. E al grande amore che nutre per la sua attività in agricoltura, ha dedicato due spighe di grano e un girasole che completano la L, logo di Laverda, tatuata sul collo. Non c’è che dire Loris, questa è passione vera!
La famiglia Grasselli in posa davanti alla nuova 255 LCS LS.
I mercati
a cura di Simonetta Lambrocco
Fella: ora c’è Niels nella stanza dei bottoni per i principali mercati europei Dal primo febbraio scorso è entrato nel comparto vendite di Fella-Werke GmbH, con l’incarico di export manager, il trentacinquenne Sven Niels. Sostituisce van Mierlo, giunto alla pensione Originario dello SchleswigHolstein, l’ingegner Niels, che ha approfondito le proprie conoscenze tecniche con gli studi all’Università delle Scienze Applicate di Oldenburg / Ostfriesland / Wilhelmshaven, vanta un’esperienza pluriennale nel settore delle macchine dedicate alla raccolta del foraggio. Ha lavorato precedentemente come export e marketing manager e, nella sua nuova posizione in Fella, Niels è oggi responsabile per diversi mercati strategicamente importanti nel Nord Europa e per la Spagna. Niels supporta la squadra dedicata alle vendite con l’obiettivo di
promuovere la crescita internazionale dell’azienda di Feucht. Dal 2002 ha lavorato per la società B. Strautmann & Söhne GmbH & Co. KG nel settore della promozione vendite e come responsabile del marketing, assumendo nel 2009 anche l’incarico di responsabile export. Ciò gli ha consentito di conseguire una visione ragguardevole nel settore dell’industria specializzata nella produzione di macchine per la raccolta del foraggio. “Malgrado la situazione di mercato piuttosto tesa, o più probabilmente proprio per questo, abbiamo incrementato la squadra
e siamo molto soddisfatti di avere trovato in Niels il nostro nuovo export manager. Niels ha un buon background di esperienza sia nel settore agricolo che in quello della produzione delle macchine da fienagione” ha dichiarato Stefan Sprock, direttore export di FellaWerke GmbH. Con la nuova squadra, ora rafforzata, Fella intende espandere ulteriormente la sua crescita sui mercati internazionali.
Sven Niels
Francia, un mercato attento alle innovazioni Le macchine per l’agricoltura al centro dello sviluppo di un settore che si aspetta crescita produttiva e rispetto dell’ambiente In questi ultimi 60 anni la meccanizzazione agricola ha contribuito all’evoluzione delle attività agricole del XX secolo, offrendo le risposte e le soluzioni necessarie alle necessità di approvvigionamento a di sicurezza alimentare. Ora, a XXI secolo avviato, occorre individuare i maggiori protagonisti in grado di rispondere alle sfide dell’agricoltura francese. Un settore in costante innovazione L’avvenire e le performance del settore sono oggi più che mai legate alle tecnologie e alla capacità di innovazione che la filiera delle attrezzature e delle macchine dedicate all’agricoltura è in grado di proporre. Anche l’adattamento permanente degli strumenti dedicati alla coltivazione e alla raccolta è, e sarà, un fattore determinante per la conservazione e la durata dell’attività. Va tenuto conto che la popolazione aumenta e, contemporaneamente, i terreni coltivabili diminuiscono. La necessaria modernizzazione deve essere resa possibile mobilitando i mezzi occorrenti e la volontà della pubblica amministrazione di conferire al settore delle attrezzature agricole la giu-
sta considerazione all’interno del dibattito politico e della programmazione economica. Allo stesso modo i produttori e i distributori di macchine e attrezzature agricole dovranno rendere conto di una professionalità capace di essere responsabile e di saper preservare il modello agricolo nella sua funzione di sfruttamento razionale dei terreni e del mantenimento di un servizio che sia vicino e consapevole delle esigenze dell’uomo e del territorio: entrambe condizioni indispensabili per buone performance sia nella salvaguardia dell’ambiente, sia nella ricerca di soddisfacenti risultati economici. Le prospettive sono solide Per rispondere a bisogni sempre più esigenti in materia di sviluppo sostenibile e durevole, di preservazione ambientale e di risparmio energetico, il settore della meccanizzazione agricola persegue i propri sforzi in ambito di ricerca e sviluppo, di sicurezza e di formazione. La conservazione di un’agricoltura efficiente e razionale dipende dalla redditività delle colture e dalla capacità di anticipare a monte i cambiamenti e le esigenze dei
“Laverda, values in the field” è disponibile il nuovo Dvd Nato da un più ampio progetto di comunicazione realizzato da Laverda in collaborazione con Canale Italia, è oggi disponibile il nuovo dvd istituzionale “Values in the field” (Valori in campo, ndt.). E’ una narrazione per immagini e voce dell’azienda Laverda. Che cosa è Laverda, la sua storia, la sua organizzazione oggi, i processi produttivi, le fasi di lavorazione delle macchine all’interno dello stabilimento, l’idea, il progetto da cui nascono i nuovi prodotti, le idee di marketing, l’organizzazione del comparto vendite e della rete distributiva... Il racconto di un organismo vivo e pulsante, il racconto di un’azienda che crea “valori” e li mette “in campo”.
mercati. Il settore della meccanizzazione agricola, grazie alla sua capacità innovativa, contribuisce pienamente alla competitività economica di una agricoltura moderna in grado di resistere alle sfide future. Il bisogno di attrezzature e macchinari, l’esigenza di curarne la manutenzione e il rinnovo sono fondamentali sul mercato francese e le prospettive del settore sono solide nel medio e nel lungo termine, Gli influssi della filiera delle attrezzature e dei macchinari agricoli, tanto per le funzioni alimentari e nutrizionali, quanto per la cura del paesaggio e il rispetto dell’ambiente, sono la testimonianza di un settore a cui sta a cuore un’agricoltura innovativa e strategica per il futuro della Francia. Fabrice Rondeau
Fabrice Rondeau
TechAgro, biglietto da visita per la Repubblica Ceca Con Biso e P&L Laverda si presenta al grande salone di Brno Per Laverda, grazie al proprio distributore Biso Cz, la Fiera TechAgro di Brno, svoltasi di recente, è stata una vetrina eccezionale. Le mietitrebbie hanno avuto grande evidenza in un’area specificamente loro dedicata all’interno di uno spazio di 1.850 metri quadri, dove Biso e il suo partner P&L hanno presentato, oltre alle “rosse” di Breganze, anche un’ampia gamma di prodotti e attrezzature agricole. Due le macchine presentate, la 296 LCS LS, equipaggiata con barra da 6 metri e kit colza Biso, e la nuova M 306 Special Power, quest’ultima equipaggiata con una barra Biso vario della serie VX da 6,5 metri. La fiera è stato un momento di incontro importante con i clienti per l’export manager di Laverda, Andrea Ugatti, il quale ha dichiarato che gli investimenti messi in campo dal distributore sono rilevanti: i clienti Laverda possono infatti contare sulla presenza di una rete di vendita dedicata alle macchine di Breganze e su un servizio post vendita e ricambi specializzato nelle macchine da raccolta che garantiscono il massimo in termini di efficienza e di servizio ai clienti finali. TechAgro, una fra le principali fiere in Europa Centrale, ha luogo ogni due anni e occupa una superficie espositiva di circa 63 mila metri quadri. L’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di 713 espositori
provenienti da oltre 21 Paesi e i dati confermano la presenza di oltre centomila visitatori. I primi padiglioni, i più antichi, risalgono agli anni Venti e ancora oggi rappresentano il fulcro del centro fieristico. La Fiera TechAgro si tiene a Brno che, con i suoi quasi 370 mila abitanti, è il secondo centro nella Repubblica Ceca dopo la capitale Praga. La città si trova al centro della provincia della Moravia ed è collegata da una rete di autostrade a grandi città europee come Vienna, Bratislava e Praga.
A sinistra il direttore vendite Laverda della Biso CZ Ales Klement. A destra: due immagini delle macchine Laverda esposte alla fiera di Brno.
Laverda si affaccia sulle spiagge di Albione Dlc Equipment distribuirà le “rosse” in Galles Settentrionale, North West England e Irlanda Si è concretizzato a marzo l’accordo di rappresentanza di Laverda con DLC Equipment. La David Lloyd Contractors Ltd , che ha sede a Colwyn Bay, nel distretto unitario di Conwy, Galles del Nord, annuncia nel suo sito web di essere davvero onorata per l’incarico recentemente ricevuto dall’azienda di Breganze. DLC Equipment distribuirà le “rosse” di Breganze non solo nel Galles settentrionale, ma anche nella regione del North West England e in Irlanda. “Il know-how progettuale, l’esperienza e la capacità industriale - ha dichiarato David Jones, titolare della DLC Equipment – sono le fondamenta sulle quali si basa l’evoluzione del prodotto, ed è questo ciò che permette a Laverda di rispondere in modo efficace e puntuale alle esigenze alle richieste di un mercato globalizzato”.
Il focus puntato sulle macchine da raccolta ha permesso all’azienda di Breganze di raggiungere una fama internazionale nel settore e David Jones ha dichiarato da subito il proprio entusiasmo nell’entrare a far parte della squadra Laverda. DLC Equipment è specializzato nella distribuzione di macchine e attrezzature dedicate all’agricoltura ed è in grado di offrire un servizio ricambi rapido ed efficiente. Molti i marchi rappresentati. Il distretto di Conwy è un’amministrazione unitaria. Nato nel 1996 in attuazione delle leggi per il governo locale del 1994 (Galles), deve il suo nome al suo fiume più importante che scorre da sud a nord e sfocia con un lungo estuario nell’omonima baia di Conwy. La città più importante è Colwyn Bay.
Laverda si fa conoscere in Slovacchia Dal 2007 è rappresentata da VPP, con sede a Jelenec, nel cuore della regione agricola. Le “rosse” al centro dell’attenzione in due grandi fiere Dal 2007 Laverda è rappresentata nella Repubblica Slovacca dalla società VPP, un’azienda fondata nel 1994 dall’ingegner Jozef Szipina e che, con il passare del tempo, si è trasformata in un’impresa a conduzione familiare. Già nel 1995 VPP iniziò l’importazione dei trattori finlandesi Valtra. Oggi l’azienda slovacca rappresenta diversi marchi prestigiosi, principalmente italiani e finlandesi. Fra questi, Laverda, Dieci, Valtra, Junkkari, Kesla, Cabe, Faresin, Seppi M. ”Poiché i marchi da noi rappresentati aumentavano - spiega Daniel Szipina, responsabile vendita di VPP -, a un certo punto si è reso necessario trasferire l’attività in una nuova e più grande sede. Per il nostro nuovo quartier generale abbiamo scelto la località di Jelenec, anche in considerazione del fatto che negli ultimi tempi la vicina città di Nitra è diventata la capitale di fatto dell’agricoltura in Slovacchia, essendo situata nel centro della regione agricola del Paese. E’ proprio lì che hanno luogo le principali manifestazioni fieristiche dedicate all’agricoltura e alla meccanizzazione agricola. A Nitra sono situati anche gli uffici delle autorità agricole del Paese e la sede dell’Università Slovacca per l’Agricoltura”. Contemporaneamente al trasferimento, VPP ha iniziato a costruire una rete commerciale e di servizi su tutto il territorio della Repubblica per migliorare la qualità del servizio e per renderlo più accessibile da parte di tutti i suoi clienti. “Questa rete è uno dei fattori decisivi per il nostro successo - prosegue Szipina - e ha contribuito a rendere la nostra società un partner più attraente e appetibile agli occhi dei costruttori di macchinari, attrezzature e tecnologie per l’agricoltura, per l’ingegneria forestale e per la cura del verde. Attualmente abbiamo altri centri di servizi in aggiunta a quello della sede, un magazzino centrale per le parti di ricambio a Jelenec, mentre ci prepariamo a insediarci nel centro commerciale vicino a Nitra, con un’area destinata all’esposizione permanente. Abbiamo inoltre dei centri dedicati alla vendita e al servizio clienti anche a Krupina, Ružomberok e Humenné”. Come detto, nel 2007 anche Laver-
da è entrata a far parte del gruppo di marchi che la VPP rappresenta. All’inizio degli anni Novanta Laverda aveva commercializzato i propri prodotti sul mercato slovacco, ma il marchio venne poi parzialmente dimenticato perché mancarono aziende in loco che lo rappresentassero e offrissero il servizio di assistenza alla clientela. Ma dal 2007 tutto è cambiato, e VPP ha riavviato il servizio ai clienti ricollocando il marchio Laverda nella posizione che esso merita nel mercato slovacco. “Proprio per farlo meglio conoscere dice Daniel Szipina - abbiamo partecipato a molte attività dimostrative dall’inizio della nostra collaborazione con Laverda ad oggi, organizzando dimostrazioni pratiche su grano, girasole e mais mietendo con una mietitrebbia M 304 SP. Nel 2008 abbiamo visitato lo stabilimento Laverda a Breganze con alcuni clienti potenziali e stiamo già pianificando altre visite da realizzare a breve. Inoltre abbiamo presentato il marchio, l’azienda e i prodotti Laverda sulle riviste specializzate e in occasione di fiere del settore. Lo scorso anno, ad agosto, abbiamo partecipato alla 36a edizione di Agrokomplex, l’esposizione internazionale dell’industria agricola e alimentare più antica della Slovacchia per il settore, esponendo una M 304 SP. E ad ottobre, sempre lo scorso anno, siamo stati presenti alla fiera Agrosalón, specializzata in macchinari e attrezzature agricole e per l’ingegneria forestale e la cura del verde, una rassegna a cui prendono parte tutte le categorie professionali della Slovacchia e che ci ha offerto un’ottima opportunità per presentare i marchi da noi rappresentati. Nella grande area espositiva a nostra disposizione, nell’occasione, abbiamo esposto una M 304 SP e una M 306 SP”. Quest’anno VPP intende aprire un’altra area nel centro commerciale recentemente ristrutturato a cinque chilometri da Nitra, lungo la principale via di comunicazione sulla direttrice ovest-est. Lì è già costantemente esposta per le dimostrazioni alla clientela una Laverda M 304 SP. Oltre a promuovere e vendere i prodotti Laverda, VPP conta naturalmente su un’esperta squadra dedicata alle vendite e al servizio post vendita.
“Essa è il cuore della nostra azienda ed è preparata per rispondere anche alle richieste più complicate della clientela - conclude Szipina -. Proprio per essere sempre pronti ed efficienti, i nostri dipendenti frequentano regolarmente corsi di addestramento e di aggiornamento, anche a Breganze. Sappiamo infatti che solo un servizio di elevata qualità e prodotti di alta classe possono attrarre nuovi clienti e soddisfare i clienti affezionati. Con questo approccio, abbiamo contribuito a stabilire nella Repubblica Slovacca il clima favorevole che Laverda, il suo marchio e i suoi prodotti meritano”.
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Sostegno alla filiera del latte di qualità In Baviera Fella appoggia la campagna per le fattorie produttrici della Germania meridionale La Germania meridionale promuove il “Latte equo e solidale”. In Baviera e dintorni la campagna è coordinata dal MVS Milchvermarktung Süddeutschland, il direttivo per la commercializzazione del latte dell’organizzazione dei produttori del latte dei Länder della Germania del Sud. E la bavarese Fella-Werke GmbH, l’azienda specialista di macchine e attrezzature per la fienagione, controllata da Laverda, è in prima fila a sostenere il progetto. L’industria di Feucht intende offrire un supporto ai propri clienti proteggendo così l’esistenza e la continuità delle fattorie tradizionali per la produzione del latte. “L’industria della tecnologia applicata all’agricoltura è conscia che oggi le fattorie tradizionali dedicate alla produzione del latte stanno vivendo una situazione difficile - spiega Erhard Klamer, responsabile marketing e vendite di Fella per la Germania -. Perciò abbiamo deciso di sostenere il programma: con questo progetto che aiuta in particolare le fattorie a conduzione familiare della regione, Fella vuole venire in aiuto dei produttori del latte, cioè i nostri clienti”. Il “Latte equo e solidale” proviene esclusivamente da fattorie degli stati federali del Baden- Württemberg, della Baviera e dell’Hessen, ed è disponibile nei mercati dei prodotti alimentari come quello di Rewe e Tegut. Il consumatore riceve un latte assolutamente sano e di alta qualità, prodotto nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. Il progetto offrirà beneficio alle aziende agricole regionali che si dedicano alla produzione del latte e contribuirà a rendere possibile la loro esistenza e il loro futuro. Per lo stesso motivo, Fella utilizza “Latte equo e solidale” anche con il proprio servizio di catering dedicato ai gruppi di visitatori. Fella dimostra così di essere un’azienda al 100% al fianco dei propri clienti, a sostegno di un messaggio inequivocabile: il sistema economico deve garantire equi compensi alle fattorie impegnate nella produzione del latte.
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I prodotti
ML 800 Ars, l’assiale tuttofare Competitiva anche nelle risaie e pronta a trasformarsi per ogni tipo di prodotto La situazione economica mondiale consiglia prudenza e oculatezza negli investimenti in ogni settore dell’economia e Laverda, da sempre attenta all’andamento dei mercati e apprezzata per le doti di robustezza, affidabilità ed economicità di gestione delle proprie mietitrebbie, offre agli operatori del settore agricolo e agroindustriale anche una nuova e ulteriore opportunità. Grazie alle sinergie derivate dall’accordo di joint venture con il terzo gruppo mondiale della meccanizzazione agricola, l’americana Agco Corporation, l’offerta di Breganze si è ampliata con l’introduzione della mietitrebbia assiale Laverda ML 800 Ars. Ogni specialista potrà giudicare la valenza di questa proposta, rivolta ai professionisti che operano nel campo dell’agricoltura e dell’agro-meccanica e investono guardando al futuro in modo imprenditoriale. L’essenzialità del prodotto, la cura dei dettagli e l’efficiente realizzazione tecnica, oltre al design accattivante, fanno della ML 800 ARS una mietitrebbia di riferimento per chi mira soprattutto alla qualità del prodotto trebbiato. Conclusa la stagione su riso, possiamo tirare le somme con alcuni dati: su riso, resa del 65% con consumi energetici davvero contenuti (0,4 litri di gasolio per quintale di riso raccolto) e grande produttività in ogni condizione (320 quintali all’ora). Un ulteriore importante dettaglio: la ML 800 Ars è pronta “sempre” per ogni prodotto. Non servono infatti trasformazioni per passare da grano a mais, soia o riso, tutto è disponibile a bordo macchina. Agli utilizzatori un’unica avvertenza: se si va in risaia nel corso di una stagione molto umida, sarà preferibile calzare gli stivali e, a Laverda ML 800 Ars, mettere i cingoli, se necessario…
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I servizi
Service, sempre al fianco delle “rosse” Com’è organizzato il servizio post vendita, a 360 gradi per i clienti in Italia e nel mondo Per Laverda il servizio post vendita da sempre è un momento fondamentale della propria “mission”. Ed è considerato dall’utilizzatore di mietitrebbie, in Italia e nel mondo, un punto di riferimento per consigli e indicazioni, ma in modo particolare è apprezzato per la disponibilità dello staff, consapevole dell’importanza di fornire un adeguato supporto ai clienti che credono e investono in un marchio di rilevanza mondiale. L’organizzazione Service e Ricambi Laverda lavora con efficienza e tempestività. Punti di forza dimostratisi vincenti nel livello di soddisfazione del cliente, il quale può contare su tecnici dell’assistenza che, oltre a fornire il servizio, sono anche disponibili per suggerimenti sulla manutenzione ordinaria e di fine campagna e per soluzioni d’assistenza. La squadra del Service, nel corso degli ultimi anni, si è potenziata con l’inserimento di alcuni giovani che vi hanno apportato freschezza, entusiasmo e dinamismo. Questi giovani, preparati nel tempo con l’affiancamento ad altri tecnici esperti con oltre vent’anni di servizio in molteplici missioni in Italia e all’estero, sono le nuove risorse umane pronte a rispondere al meglio alle aspettative di una clientela sempre più aggiornata ed esigente. Ma com’è organizzato il servizio? Tre area service manager sono i referenti di concessionari e importatori: Gianfranco Dal Santo segue i Paesi dell’Est, la Spagna e il Centro e Sud America; Fabrizio Brazzale si occupa di Nord Italia, Francia e Svizzera; Paolo Mulinari, recentemente nominato area service manager dopo alcuni anni di specializzazione al Service, è dedicato al Centro e Sud Italia oltre che ai Paesi del Nord Europa. Oltre ad essere i referenti tecnici per concessionari e importatori, i tre referenti si occupano anche di ricambi e seguono la formazione dei tecnici di concessionari e importatori delle loro aree di competenza. La formazione è vissuta con grande interesse dagli operatori del settore: lo prova il fatto che ben 385 tecnici provenienti da varie parti del mondo hanno partecipato ai corsi tenuti da Laverda nella stagione 2008/2009.
vio nel 2000 con uno staff molto giovane e dinamico, motivato da un forte spirito di appartenenza all’azienda. Vi si respira un clima di squadra: gli operatori all’accettazione materiali, gli addetti ai prelievi con i loro carrelli elevatori sempre in movimento, il personale dedicato alle verifiche e alle spedizioni, tutti operano con dinamismo e sincronia per garantire al concessionario e al cliente il miglior servizio, la cui qualità fa la differenza. Ciò significa anche garantire la reperibilità il sabato e la domenica durante il periodo di raccolta, oltre al supporto tecnico on-line con personale di grande esperienza in grado di offrire una consulenza perfino su macchine con venticinque o trenta anni di lavoro alle spalle. Una figura centrale in questo ruolo è Silvano Vitacchio, memoria storica del Servizio Ricambi, spesso consultato da concessionari e importatori per informazioni sui ricambi di macchine recenti e meno recenti. Un ruolo strategico è svolto poi dall’ufficio programmazione e ordini, che consente l’approvvigionamento del materiale con tempistiche adeguate, mentre il servizio di collaudo assicura che il materiale in ingresso corrisponda ai requisiti tecnici e qualitativi richiesti. Lo staff del comparto vendite, estremamente disponibile e dinamico, assicura l’evasione degli ordini con la massima tempestività. L’attività, nel suo complesso, è un gioco di squadra: quando non si dispone del particolare a scaffale è il personale addetto al sollecito e alla rintracciabilità a rendere il tutto disponibile in tempi molto rapidi. Un altro punto chiave del servizio è l’attività svolta da chi si occupa di politica dei prezzi per garantire la qualità e la competitività del ricambio originale, in un mercato in cui il ricambio non originale può creare non poche turbative.
Il Service si occupa inoltre della manualistica tecnica e delle garanzie con personale qualificato dalla pluriennale esperienza maturata nel settore.
Il nostro è un lavoro che implica precisione e la disponibilità anche di lunghe trasferte in giro per l’Italia e il mondo. Per questo, dopo trent’anni al Service, è sempre motivo di grande soddisfazione l’incontro con un cliente che mi saluta con stima perché sono stato al suo fianco nei campi con la massima disponibilità. Personalmente sono convinto che il senso di appartenenza sia un valore prezioso da trasmettere e da coltivare nel tempo. A Breganze lo vedo presente e forte e credo sia una garanzia per tutti.
Il Servizio Ricambi in Laverda ha preso av-
Pietro Dal Santo
Pietro Dal Santo, direttore assistenza post-vendita e servizio ricambi.
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Gli eventi
Fabbriche Aperte, Breganze al centro La manifestazione del 13 giugno abbraccia la provincia: nello stabilimento Laverda si lavora per fare spazio ai nuovi prodotti Ritorna, in grande stile, “Fabbriche Aperte”. Domenica 13 giugno 2010 si svolgerà la quinta edizione della manifestazione alla quale partecipa anche, come sempre, Laverda. Questa volta la provincia di Vicenza non ha voluto mancare, visto il successo che l’ormai collaudata manifestazione riscuote da anni sul territorio breganzese e dell’Alto Vicentino. Quest’anno, poi, l’evento si carica di nuovi contenuti, primo fra tutti il decimo anniversario della “nuova” Laverda. Infatti il rilancio del marchio e dei prodotti di questa storica e al contempo modernissima azienda risale proprio allo stesso periodo di 10 anni fa. E visitando lo stabilimento produttivo, si potranno notare i cambiamenti in fase di realizzazione per il conferimento della produzione in Laverda, da parte di Agco, di mietitrebbie a 8 scuotipaglia e ibride, destinate alla perfetta integrazione con i modelli della gamma Laverda. E allora auguri, Laverda per questi 10 anni! Quest’anno il Consorzio “Vicenza è”, con l’obiettivo di attirare visitatori anche di là del proprio territorio e di promuovere il turismo industriale oltre i confini del-
la provincia, ha aderito facendosi promotore di iniziative di comunicazione ad hoc e coinvolgendo oltre ai Comuni di Vicenza e Breganze, anche quelli di Nove e Montecchio Maggiore, d’intesa con le principali associazioni di categoria, Associazione Industriali, Apindustria, Associazione Artigiani e CNA. Il meccanismo è per Laverda ben collaudato, e anche questa volta si prevede una buona affluenza. La visita allo stabilimento produttivo (orari 10.30-12 e 15-18) è sempre interessante: non capita tutti i giorni l’opportunità di visitare una fabbrica che copre una superficie di 22 ettari (60.000 metri quadrati coperti), al cui interno si producono macchine così importanti per l’uomo quali le mietitrebbie, e così tecnologicamente affascinanti, composte da oltre cinquemila pezzi e particolari. Dalla linea di montaggio principale, che misura 120 metri, esce una macchina completa ogni due ore e mezza. Al fianco della linea principale, sono collocate le linee di montaggio sottogruppi e, a mano a mano che la macchina si sposta da una stazione all’altra, si arricchisce di nuovi particolari sino ad
uscire dall’ultima stazione del tutto completa, pronta ad affrontare un severo collaudo nell’apposita cabina, ove ogni mietitrebbia è sottoposta per circa tre ore agli accurati controlli che ne attestano la conformità.
Sopra e a fianco due immagini della precedente edizione di Fabbriche Aperte svoltasi nel 2008.
Concorso: i disegni dei ragazzi per celebrare i dieci anni della “nuova” Laverda guardando al futuro “2000-2010, 10 anni: Laverda è futuro”. Questo lo slogan ideato per il concorso di disegno proposto ai figli dei dipendenti Laverda per celebrare il decimo compleanno della “nuova” Laverda e, con questo, guardare al futuro. Preparate allora pennelli e matite colorate per i vostri ragazzi e metteteli all’opera perché i disegni verranno esposti in Laverda, domenica 13 giugno, in occasione di Fabbriche Aperte. Le opere realizzate vanno consegnate in azienda entro venerdì 4 giugno. I tre disegni selezionati dalla giuria verranno pubblicati nel prossimo numero di Laverda World e ci ricorderanno, nel tempo, questo compleanno.
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L’ album
Dalla terra al cielo: il Falco F8L L’avventura aeronautica di Laverda negli anni Sessanta
Breganze, giardino di villa Ronzani-Laverda, estate 1964. Due figure suonano al cancello della grande casa a due passi dalla piazza, dove abita Francesco Laverda con la sua numerosa famiglia. Sono Flaminio Piccoli e Mariano Rumor, a quel tempo leader politici rispettivamente della provincia di Trento e di quella di Vicenza. A Francesco, che li accoglie all’ombra dei grandi pini, propongono di rilevare la gestione dello stabilimento aeronautico e motociclistico Caproni di Trento, in grave crisi finanziaria, di cui la provincia autonoma di Trento è proprietaria. Francesco, che si appresta a lasciare al figlio Massimo le redini della Moto Laverda sas, azienda da lui fondata con successo quindici anni prima, accetta con il consueto entusiasmo valutando, tra sé e sé, le possibili soluzioni. Nasce così la Laverda Trento spa, il cui azio-
nariato fa capo alle cinque figure familiari già proprietarie delle altre due aziende del gruppo. Oggetto dell’acquisizione è il cantiere aeronautico di Gardolo, alla periferia nord di Trento, dove duecento dipendenti, oltre ad effettuare il montaggio delle motoleggere Capriolo, costruiscono, su licenza della Aviamilano, l’aereo da turismo veloce Falco F8L. Da subito Francesco valuta le possibilità produttive dello stabilimento e, sfruttando le tecnologie di tipo aeronautico, in particolare l’uso del legno, dei compensati e delle leghe leggere con cui erano realizzati gli aerei, avvia la produzione di roulotte per il campeggio. Contemporaneamente, il gruppo Laverda installa a fianco degli hangar una nuova e più grande fonderia in sostituzione di quella breganzese, ormai obsoleta. Tra il 1964 e il 1968, prosegue così a Gar-
dolo la costruzione della IV serie dei velivoli Falco F8L, in tutto 20 esemplari, che si aggiungono ai 20 inizialmente costruiti dalla Aviamilano e ai 35 già prodotti a Trento dalla Aeromere-Caproni. Completata questa serie però, gli elevati costi di costruzione, dovuti soprattutto alla particolare struttura in legno, e le difficoltà del mercato del settore spingono l’azienda a chiudere con la produzione aeronautica concentrando i propri interessi nel campo dei veicoli per il tempo libero, allora in forte espansione, e nelle produzioni collegate con Breganze. Si avvia infatti, in quegli anni, la produzione a Trento della gamma di ranghinatori voltafieno a nastro Velox e prosegue l’attività della fonderia che fornisce tutte le fusioni in ghisa per le nuove mietitrebbie. La presenza Laverda a Trento si protrarrà per un ventennio, con modelli di roulotte e camper che faranno scuola in Italia per il design innovativo e l’elevata qualità del prodotto. L’aereo Il Falco F8L è un monoplano biposto ad ala bassa da gran turismo e scuola, adatto anche al volo acrobatico, disegnato dall’ingegner Stelio Frati, uno dei più noti progettisti aeronautici italiani del dopoguerra, padre, tra l’altro, del velivolo Siai Marchetti SF 260, il più diffuso aereo italiano da addestramento. Per il suo design elegante e razionale, il progetto vinse il “Compasso d’oro” nel 1961. Realizzato quasi interamente in legno, con ala in un solo pezzo solidale con la fusoliera, carrello retrattile e motore Lycoming da 160 hp che gli consente di raggiungere i 325 km/ h, a pieno carico può coprire la trasvolata Roma-Parigi senza scalo in poco più di 4 ore, superando in linea retta le Alpi a 290 km/h di crociera. Date le sue caratteristiche sportive, il Falco F8L è stato, ed è tuttora, protagonista in gare e manifestazioni per aerei da turismo con brillanti risultati. L’abitacolo ospita due passeggeri affiancati con doppi comandi più un terzo posto posteriore di fortuna con funzioni di bagagliaio. Le finiture sono di alta classe, come si addice ad ogni fuoriserie, e il cockpit è un capolavoro di razionalità nella disposizione della strumentazione. Basta ricordare la definizione che è stata data del Falco, “la Ferrari del cielo”, per inquadrare le caratteristiche e i pregi di questo velivolo nel suo settore. A tutt’oggi, mezzo secolo dopo il suo primo volo, esso rappresenta uno dei mezzi più ambiti dagli appassionati. Dopo la cessazione della produzione
15 italiana, nel 1977 la licenza viene ceduta da Stelio Frati alla Sequoia Aircraft Company di Richmond, Virginia (Usa) che, dopo alcuni anni di preparazione, avvia la produzione di kit di montaggio per l’autocostruzione. Così, oltre ai 75 esemplari originari, centinaia di velivoli sono stati successivamente realizzati da appassionati, in particolare nel Nord America, utilizzando disegni e componenti prefabbricati. In Italia si è costituito nel 1978 il “Falco Club” che organizza periodicamente manifestazioni e raduni tra cui quello del 2006 all’aeroporto di Trento, durante il quale 19 Falco sono atterrati a poca distanza dal luogo che li ha visti nascere. Piergiorgio Laverda
Sopra: gli stabilimenti Aero Caproni-Laverda a Gardolo (TN) con l’annessa pista di volo. Sotto, il Falco F8L in volo sulle montagne trentine.
CARATTERISTICHE TECNICHE DELL’AEREO LAVERDA FALCO F8L IV SERIE Posti n. 2+1 Lunghezza 6,5 m Apertura alare 8.0 m Superficie alare 10,00 mq Peso a vuoto 550 kg Peso massimo al decollo 820 kg Motore Lycoming O-320-B3B quattro cilindri orizzontali contrapposti, potenza 160 hp Elica Hartzell a passo variabile Velocità massima 320 km/h Velocità di crociera 290 km/h Velocità minima 95 km/h Autonomia 1400 km Spazio di decollo 170 m Spazio di atterraggio 200 m Tangenza 6000 m
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La storia, le storie
Turismo in fattoria, business che cresce Funziona il modello agrituristico italiano. Trainato dalle donne e con “regina” la Toscana Agricoltura in flessione, eppure agricoltura alla base di diversi nuovi business: lancio delle produzioni di nicchia, rivalutazione dei prodotti a “chilometro zero” dopo tanti anni di elogio della globalizzazione, turismo legato al mondo dei campi. Proprio quest’ultimo settore, non certamente “nuovo” ma avviato a nuovi traguardi grazie all’incontro tra un’offerta alternativa e una gastronomia ricercata e molto localizzata, è in crescita in Italia. Passi da gigante quelli fatti in pochi anni: quasi ventimila strutture oggi, quando la soglia delle diecimila venne superata appena nel 2001. Un’avanzata che ha mutuato anche modelli europei, visto che in Paesi come Austria, Svizzera e Francia l’abitudine della cultura dell’ospitalità legata all’agricoltura è ben sviluppata, ma che si è anche conformata intorno a modelli originali. E che probabilmente si è affermata sia per il fascino del soggiorno rurale, sia per la competitività di quel mondo rispetto a standard alberghieri italiani non sempre abbordabili. La fotografia scattata dall’Istat al settore è decisamente positiva. Se guardiamo ad esempio ai dati del 2008, notiamo che l’incremento delle aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’agriturismo ha avuto uno scatto del + 4,3%, dalle 17.720 strutture dell’anno prima alle 18.480 dell’anno di rilevazione, con un aumento di 760 unità. Nel particolare, “tirano” la ristorazione (+ 4,8% con 412 unità) e l’alloggio (+ 3,5%, con 512 unità), mentre in complesso altre attività che riguardano offerte squisitamente turistico-sportive (equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, corsi, sport) hanno visto perfino un + 6,6%, con 639 nuove autorizzazioni. Il 45 per cento delle aziende agrituristiche si trova nel Nord, il 35 nel Centro e il restante 20 nel Mezzogiorno. E la presenza femminile nella conduzione delle aziende agrituristiche è molto significativa, raggiungendo il 35 per cento. In questo panorama italiano la Toscana si conferma la “regina” per numero di strutture agrituristiche presenti, ben oltre le quattromila, circa una su 4 in Italia. E qui si concentra anche il maggior numero di aziende con ristorazione e che offrono attività sportive e naturalistiche. La Toscana poi
conferma il primato delle “quote rosa” nella conduzione, con circa 1.700 strutture gestite da donne, oltre il 25 % del totale nazionale. Il modello toscano è tutto da osservare, perché indica molti dati guida per il settore. Intanto dopo un lungo periodo di boom ha registrato una crescita degli arrivi ma non delle presenze (cioè i giorni effettivi di ospitalità): la famiglia italiana si orienta su soggiorni più brevi. E negli ultimi anni la congiuntura difficile ha fatto notare un calo degli stranieri, in parte però compensato dagli italiani. Resta il fatto che se la vacanza media è passata in alcuni anni dalle 5,6 notti (2003) a circa 5
Laverda S.p.A. via F. Laverda, 15/17 - 36042 Breganze [VI] Italia t. +39.0445.385311 f. +39.0445.873355 info@laverdaworld.com www.laverdaworld.com
notti, la permanenza in agriturismo rimane sempre più elevata di una notte rispetto alla media del totale delle strutture ricettive. In sostanza più turisti, ma per periodi più brevi. Quanto alle provenienze dall’estero, sono un po’ calate quelle dei tedeschi, che restano sempre gli ospiti numero uno con il 30 per cento del totale. In compenso negli ultimi anni si è assistito all’aumento di turisti francesi, svizzeri, olandesi e, in maniera esponenziale, degli arrivi da oltreoceano: dagli Stati Uniti e dal Canada si vola in Italia per soggiornare in un agriturismo, meglio se toscano.
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