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L’Intervista

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Martina in cucina

Martina in cucina

a cura delle “Vegan Sisters”

Il mondo di Alice: no alla carne e ai rifiuti

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Questa volta abbiamo deciso di intervistare Alice Scalamandrè, una ragazza di 22 anni non solo vegana ma anche “waste-free”, un modo per sostenere e aiutare il mondo. Ecco qui la sua storia.

Kenia: Ciao Alice, la prima domanda è d’obbligo. Perché sei diventata vegana? Alice: Avevo 19 anni e in quel periodo mi ero appassionata al tema ambientale, guardando molti documentari. Dopo aver scoperto quanta sofferenza c’è dietro gli allevamenti intensivi, ho deciso di diventare vegana.

Bianca Jade: Noi siamo state fortunate perché i nostri genitori erano vegani. Tu avevi qualche familiare o amico vegano? A: Purtroppo nessuno... Qualche amico ci ha provato ma poi è tornato indietro ed è vegetariano.

K: È comunque un passo avanti... E cosa pensano gli amici delle tue scelte? A: Quando sono diventata vegana abitavo in un edificio per studenti. Molti di loro hanno cominciato a fare domande, ma pochi si sono interessati davvero. Non c’è un vero interesse, tutt’al più qualche battuta ogni tanto. Alcuni sono curiosi di ciò che mangio e mi lasciano cucinare spesso.

BJ: Mmm… sono sicura che è tutto buonissimo. Senti, ci vuoi spiegare cos’è uno stile di vita vegano? A: Vuol dire evitare di causare sofferenza ad altri esseri che condividono con noi questo pianeta. Significa rispettare la loro vita e capire che non sono oggetti ma animali che hanno il diritto di vivere in libertà.

K: Non sei solo vegana ma anche “waste-free”. Ci puoi spiegare cosa significa? A: Essere waste-free significa avere uno stile di vita che vuole ridurre al massimo i rifiuti e i consumi. Significa essere più consapevoli dell’impatto che ognuno di noi ha sul pianeta. La scelta zero waste è legata a quella vegana. Sfruttare il nostro pianeta si riflette anche sulle specie che lo abitano e mangiare animali, oltre a produrre gas serra, è causa di deforestazione e di perdita di molte specie. Durante il primo anno di università ero completamente waste-free, adesso mi definisco low-waste in quanto, nonostante siano pochi, produco comunque dei rifiuti (waste, in inglese).

BJ: Wow, che bello. Devo dire che anche noi siamo cresciute quasi “waste-free”. Hai qualche consiglio per chi volesse seguire il tuo esempio? A: Diventare waste-free può sembrare complicato ma in realtà si riflette in piccole scelte quotidiane. Il primo passo è capire tutto ciò che già abbiamo, e vi assicuro che è sempre molto! Quando mi sono avvicinata a questo stile di vita, sono andata subito online a comprare borracce, sacchetti di stoffa per la spesa, tazze da viaggio… senza rendermi conto di possedere già tante di quelle cose! Magari iniziate con qualcosa di semplice, comprate verdura sfusa invece di quella nella plastica, andate in un mercatino dell’usato per comprare vestiti, libri o accessori.

K: Che sogni hai per il tuo futuro? Hai qualche progetto in mente? A: Dopo il Master vorrei creare una società che si occupi dei problemi riguardanti le smart cities, le città intelligenti che gestiscono al meglio le risorse, per diventare autosufficienti e sostenibili dal punto di vista dell’impatto ambientale.

La combattiva Alice in due diverse occasioni mentre manifesta.

BJ: Stiamo vivendo un periodo difficile per tutti e particolarmente per i giovani. Cosa pensi del futuro? Cosa vorresti dire ai nostri lettori? A: Questo periodo è molto difficile e ognuno lo vive in modo diverso… quindi non saprei proprio cosa dire. Riguardo al futuro sono fiduciosa: è sempre importante avere uno spirito positivo.

K: Grazie mille per l’intervista, Alice. Ci puoi dire dove i nostri amici ti possono seguire? A: Su Instagram e Tiktok come @soy.ali_ Ho anche una pagina Facebook legata al profilo Instagram che si chiama Book, lifestyle and zero waste ed è possibile trovarmi scrivendo @soyalifb BJ: Ottimo! Grazie a tutti per aver letto la nostra intervista ad Alice, ci vediamo alla prossima. Potete seguire noi su INSTA @_vegansisters_, su FB @vegansisters & TIKTOK @vegan.sisters

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