7 minute read

LAV Story Il canto scomparso

Il canto scomparso

Nelle foreste di Rocca Sganghera si aggirava a volte un losco personaggio. Qualcuno diceva che non fosse una persona reale, ma una specie di spirito maligno. Altri sostenevano invece di conoscerlo e che veniva da un altro paese. La verità era che quando arrivava lui gli uccelli cominciavano a sparire.

Advertisement

Tordi sasselli, pavoncelle, tordi bottacci, cesene, allodole e merli – tanto per dirne qualcuno – che a seconda della stagione e delle migrazioni passavano per Rocca Sganghera, improvvisamente non si vedevano né sentivano più.

Tacevano lo “tsik” di sasselli e bottacci, il “ghik-ghii” della pavoncella, il "ciakciakciak" della cesena, il lieve e armonioso canto dell’allodola e il fischiettare allegro del merlo.

Il tasso Carlo, quell’inverno, si accorse per primo dello strano silenzio del bosco.

«Il canto degli uccelli è scomparso» disse alla maestra Ludmilla un mattino in cui la prima neve copriva i prati. di Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Giordana Galli

La fata Betulla e la strega Brunella si consultarono sotto un grande leccio e stabilirono presto che doveva trattarsi dell’Uomo della Bisaccia. Il nome poteva non far paura, di per sé, ma se lo si incontrava, dalla bisaccia che portava a tracolla veniva il grido disperato di migliaia e migliaia di uccelli. Così almeno si diceva in giro.

«Con quale magia li imprigionerà tutti lì?» si chiese Brunella. «Dobbiamo scoprirlo» rispose Betulla. Così si appostarono all’imbrunire tra i cespugli che circondavano una grande radura.

Nascosti tra le foglie c’erano la fata Betulla, la strega Brunella, il tasso Carlo, la maestra Ludmilla e il cinghiale Armando.

La notte era fredda. Tirava un vento gelido. Le fronde delle querce facevano un rumore sinistro.

A un certo punto dal sentiero che portava a Rocca Sganghera si fece avanti una figura spaventosa, grossa e corpulenta, intabarrata in un mantello nero e con un cappellaccio in testa. Tutti rabbrividirono dal loro nascondiglio tra i cespugli. Era certamente l’Uomo della Bisaccia.

La figura raggiunse la radura e cominciò a tendere una enorme rete, legandola ai rami e facendola correre da un lato all’altro dello spiazzo.

Il pesce rosso

* I pesci rossi, originari di Cina e Giappone, vivono in fiumi e laghi alla profondità massima di venti metri. Hanno gli occhi molto grandi e udito e olfatto particolarmente sviluppati.

* Ne esistono trecento specie diverse! Alla nascita non sono rossi ma verde-grigio: prendono il loro caratteristico colore all’ottavo mese di vita, ma solo se la temperatura dell’acqua supera i venti gradi. * Sono animali sociali che vivono bene solo in gruppo: se uno di loro è in disparte o giù di morale, i compagni si avvicinano per consolarlo. Mangiano un po’ di tutto, ma soprattutto larve di insetti, alghe, piccoli crostacei. Insieme al cibo masticano anche piccoli sassolini, che poi però sputano fuori. * Al contrario di quelli tenuti negli acquari, i pesci rossi che vivono in libertà non sono piccoli: possono diventare lunghi anche mezzo metro e pesare fino a 4 Kg! La femmina depone le uova su foglie belle e brillanti, così che il maschio le noti più facilmente e le fecondi. Ne può deporre trentamila per ogni chilogrammo di peso del suo corpo. * Sono famosi per la loro memoria che, si dice, sia a brevissimo termine. In realtà i loro ricordi possono estendersi fino a cinque mesi!

I numeri del pesce rosso 10 anni la vita media in acquario 40 anni la vita media in libertà 4 kilogrammi il peso che può raggiungere in libertà 4 mm la lunghezza dei cuccioli alla nascita

I RAGAZZI DALLA PARTE DEGLI ANIMALI

Maltrattamenti Lo sapevi che

* Il maltrattamento sugli animali è un reato, punito dalla legge 189 del 2004. Le pene previste sono da tre a diciotto mesi di prigione oppure una multa da cinquemila a trentamila euro.

* Per maltrattamento non si intende solo torturare, picchiare e compiere atti crudeli. Si parla di maltrattamento anche se si sfruttano gli animali per giochi, lavori e spettacoli contrari alla loro natura; se si fanno vivere in condizioni di sofferenza; se si abbandonano.

* Naturalmente il reato deve essere accertato dal giudice, in base alla legge. E la maggior parte di quelli che per noi sono maltrattamenti (allevamenti, circo, vivisezione, trasporti) non sono e non possono essere puniti da questa legge.

* Ecco invece alcuni esempi di maltrattamenti puniti da questa legge: ■ Un uomo picchia ripetutamente e prende a calci un volpino: condannato a settemila euro di multa.

■ Il titolare di un circo, trascurando i propri animali, causa loro stress e sofferenza: condannato a 8 mesi di prigione.

■ Un uomo tiene 21 cardellini (specie protetta) stipati in piccole gabbie e in pessime condizioni: condannato a un anno di prigione.

■ Un allevatore di cavalli trascura i propri animali, facendone morire parecchi per fame, stenti e incuria: condannato a 6 mesi di prigione e undicimila euro di multa.

■ Il titolare di un ristorante tiene astici e granchi vivi sul ghiaccio, dentro ai frigoriferi, con le chele legate: condannato a cinquemila euro.

* Perché il maltrattamento di animali venga punito con pene più severe, LAV propone, con la campagna #CHIMALTR�TT�P�G�, una nuova legge. Si chiede anche l'introduzione del reato di strage di animali, come nel caso degli avvelenamenti, e l'istituzione di Centri di accoglienza per animali vittime di maltrattamento. Inoltre, chiediamo che chi possiede animali e li maltratta, sia messo nelle condizioni di non averne più con sé. Se sei d’accordo… corri a pagina 10!

La fata Betulla, la strega Brunella, il tasso Carlo, la maestra Ludmilla e il cinghiale Armando trattenevano il fiato.

Fu solo quando l’Uomo della Bisaccia ebbe finito il suo lavoro e si voltò per andarsene che il grido della Fata Betulla echeggiò tra gli alberi: «All’attacco!».

Il cinghiale Armando si lanciò alla carica, colpendo con una testata il sedere del personaggio. Dietro di lui arrivò a ruota la maestra Ludmilla, che lo abbatté con un placcaggio in stile football americano.

«Ahia!» strillò l’Uomo della Bisaccia; ma non aveva fatto in tempo a dirlo che il tasso Carlo gli aveva già azzannato un polpaccio. «Ahiahai!» gridò ancora l’Uomo della Bisaccia. Betulla e Brunella gli puntarono le bacchette: «Confessa dove hai messo tutti gli uccelli che hai catturato, se non vuoi essere trasformato in una salsiccia di seitan!» gli dissero minacciose.

L’Uomo della Bisaccia, sotto il peso della maestra Ludmilla e con le zanne del tasso Carlo ancora conficcate nel polpaccio, piagnucolò pregando di liberarlo: «Sono a casa mia… in cantina! Li vendo ai cacciatori su Internet…».

«Ma bravo! Vediamo ora chi sei!» disse Brunella strappandogli il cappello che gli copriva il volto; e alla luce delle bacchette apparve la faccia sconvolta del barbiere Salvoni, quello che odiava i piccioni e gli stranieri, che voleva sterminare i topi e che ce l’aveva praticamente con tutti.

All’alba qualcuno entrò di soppiatto nella cantina del Salvoni e all’improvviso una miriade di uccelli uscì dalla porta dello scantinato, riempiendo di nuovo il cielo con versi e canti.

La bottega del barbiere invece non aprì. In compenso davanti al comando della Polizia Municipale di Rocca Sganghera c’era una mappa dettagliata di dove ritrovarlo.

L’ispettore Barbafiera andò nel bosco e il Salvoni era ancora lì, legato come un salame di lupino e avvolto nelle stesse reti che aveva teso la notte.

«Caro Salvoni, lo sa che l’uccellagione è un reato?» disse l’ispettore Barbafiera.

«La sbarberò gratis a vita, Barbafiera; ma non mi denunci!» supplicò Salvoni.

L’ispettore si lisciò i baffi, come se stesse valutando la proposta. «Niente da fare, mi dispiace», disse alla fine. «La legge è legge!». Ma si vedeva che non gli dispiaceva affatto.

Giacomo Bottinelli, 47 anni, vive a Grosseto e lavora nell’Ufficio “A scuola con LAV”. Ama molto la letteratura di fantasia e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione. Giordana Galli, 42 anni, vive in Abruzzo ed è una illustratrice. Diplomata all'Istituto d'Arte di Ascoli Piceno, frequenta corsi e concorsi di illustrazione per l'infanzia nazionali e internazionali. Appassionata di canto e di animali, ha pubblicato libri per editori italiani e stranieri.

This article is from: