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LAV Story
from Piccole Impronte
by Lav Onlus
La porta magica
di Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di oscar simone FriGo
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Un giorno a Rocca Sganghera comparvero le insegne di un nuovo negozio che avrebbe aperto di lì a poco. La scritta diceva che si sarebbe chiamato Cucciolissimissimi e avrebbe venduto, pensa un po’, cuccioli di cane di tutte le razze, grandi e piccoli, alti e bassi, di ogni colore e pezzatura, a pelo lungo, corto o medio, col muso schiacciato o affilato… insomma, qualunque cane uno potesse volere lo avrebbe trovato lì; e in più a prezzi estremamente concorrenziali. La maestra Ludmilla si seccò parecchio quando vide i cartelloni pubblicitari del negozio in giro per il paese. «Che roba sarebbe questa?» chiese al Sindaco Palmiro Buzzacchi. «Lo sappiamo tutti che i canili sono strapieni…». Il Sindaco era imbarazzato e riuscì solo a balbettare che vendere cani non era illegale. «Mica tutto quello che è legale è giusto…» ribatté Ludmilla, e si avviò verso il bosco alla ricerca della fata Betulla e della strega Brunella. Il giorno dell’inaugurazione era fissato per la settimana successiva. Ludmilla, Betulla e Brunella dovevano approntare in fretta un piano.
Il canile comunale non era distante dalla città di Rocca Sganghera. Era un posto fatto di gabbie di pochi metri quadrati, dove centinaia di cani vivevano ammassati e c’erano giorni in cui non potevano uscire neanche per sgranchirsi le gambe. A Betulla venne un’idea: «Brunella, ti ricordi di quella volta che facemmo un portale per andare a raccogliere castagne sulla cima della collina?». «Quella porta dello sgabuzzino delle scope che invece conduceva in mezzo al bosco?» rispose ridendo Brunella. «Esatto!». La fata e la strega si misero al lavoro e un paio di notti dopo ebbero tra le mani la pozione giusta. L’ampolla fumante emanava un vago odore di menta e liquirizia. «Vedrai che effetto!» disse Betulla raggiante. Il giorno predestinato per l’apertura il Sindaco Palmiro Buzzacchi si presentò con la fascia tricolore delle grandi occasioni. L’insegna di Cucciolissimissimi splendeva sotto il sole, emanando bagliori dorati. Un nastro era teso davanti alla porta e bisognava solo che il Sindaco lo tagliasse. Ma nessuno sapeva che la notte precedente due figure avevano sparso proprio sulla porta del negozio uno strano liquido che odorava di menta e liquirizia.
© Susan Schmitz | Shutterstock
Il cane e il gatto
* Con i suoi 300 milioni di recettori olfattivi (noi umani ne abbiamo sei!) il cane ha un fiuto eccezionale e riesce a rintracciare qualunque cosa o persona, anche a un chilometro di distanza. Il suo naso (detto anche tartufo) rimane sempre umido, proprio per assorbire e sentire meglio gli odori, anche se le tracce sono di un mese prima! * Il gusto invece non è molto sviluppato: i cani possiedono meno papille gustative rispetto a noi umani. Non hanno un’ottima vista da vicino, ma in compenso vedono benissimo da lontano, soprattutto quello che è in movimento. Hanno una buona visione periferica e un campo visivo di 240 gradi, molto più ampio del nostro. *Se il cane starnutisce non ha sempre il raffreddore o un problema al naso, può anche essere semplicemente felice o molto contento di incontrare qualcuno! * I gatti usano i baffi, che hanno la stessa larghezza del loro corpo, per esplorare l’ambiente e capire in quali spazi riescono a passare. La coda serve per mantenere l’equilibrio durante i balzi (riescono a saltare sei volte la loro lunghezza!) o camminare in spazi stretti. I gatti riescono a cadere sempre in piedi (si chiama “riflesso verticale”) ma solo se hanno il tempo di raddrizzarsi durante la caduta: devono cadere da almeno un metro di altezza. Ma non tutti sono dei veri Ninja e si possono fare anche molto male! * Gli artigli dei gatti sono incurvati verso il basso. Per questo non riescono a scendere dagli alberi a testa in giù: devono farlo a marcia indietro. Quando il gatto tira dentro e fuori le unghie (si dice che “fa il pane” o “la pasta”) è un segnale di contentezza e di rilassamento. * L’andatura elegante del gatto ha una particolarità: procede muovendo prima le due zampe destre e poi le due sinistre. Tra tutti gli animali, solo la giraffa e il cammello hanno lo stesso modo di camminare.
I numeri del cane
250 le nostre parole che può capire 200 m la distanza a cui può udire un suono 30mila anni fa è diventato domestico
I numeri del gatto
100 i suoni diversi che può emettere 230 le sue ossa 18 le sue dita 16 ore di sonno al giorno
I RAGAZZI DALLA PARTE DEGLI ANIMALI
Gatto Cane
Il randagismo
Lo sapevi che
* Si calcola che in Italia ci siano sette milioni di cani e sette di gatti. Ogni anno sono abbandonati 80mila gatti e 50mila cani: oltre l’80% rischia di morire in incidenti, di stenti o per maltrattamenti. L’abbandono è grave ed è un reato, punito con l’arresto fino a un anno o con una multa fino a 10mila euro. Questo gesto crudele e criminale è più frequente in estate, ma il 30% dei cani viene abbandonato dopo l’apertura della stagione di caccia, perché l’animale non è bravo a cacciare!
* Per i randagi che non trovano famiglia c’è un’alternativa alla gabbia del canile: il cane libero accudito. L’animale viene microchippato, sterilizzato e affidato alle cure di un tutore: poi torna libero nel quartiere di provenienza. Quando questa soluzione è possibile, garantisce ai cani una vita dignitosa, salvandoli dalle gabbie del canile. Anche i gatti possono vivere liberi: in Italia ci sono 40.899 colonie feline riconosciute, con volontari che portano loro il cibo, controllando lo stato di salute. * Per combattere il randagismo, il rimedio migliore è la sterilizzazione, un intervento semplice e indolore che oltretutto protegge i nostri amici da numerose malattie. Spesso le cucciolate arricchiscono infatti la schiera di cani e gatti vaganti e comunque riducono la possibilità di trovare un’adozione. Sterilizzare il proprio amico a quattro zampe può evitare 70mila nuovi randagi: questo è il numero di discendenti che un gatto o un cane può generare in soli sei anni!
* Durante i mesi di lockdown, la presenza di cani e gatti in famiglia è stata di enorme aiuto: ora non possiamo dimenticarci di loro! Dobbiamo assolutamente evitare che la crisi economica favorisca gli abbandoni e la mancanza di cure mediche. I volontari LAV hanno consegnato, all’interno del progetto #Adoptme, oltre 100mila pasti a migliaia di cani e gatti accolti da persone in difficoltà.
La banda del paese finì di suonare e il Sindaco si avvicinò al negozio. «Cari cittadini, è un onore per me dare l’avvio a questa nuova attività commerciale che certamente porterà vantaggio e lavoro nella nostra Rocca Sganghera!». Prese le forbici e tagliò il nastro. La gente non si fece pregare e si riversò dentro come un fiume. Ma con grande stupore, via via che entravano, i Roccasgangheresi si accorgevano di non essere in un lucido negozio di cuccioli. Si trovavano invece ancora sotto il sole, nel mezzo di file di gabbie dalle quali tantissimi cani grandi e piccoli, vecchi e giovani, maschi e femmine e di tutti i colori e forme li guardavano con occhi tristi. «Urca, ma questo è il canile comunale!» disse il Sindaco entrando a sua volta dalla porta. Betulla e Brunella se la ridevano, sedute invisibili sopra un albero. La maestra Ludmilla si avvicinò al Sindaco: «Forse è meglio invitare i cittadini a venire qui, invece di comprare un cane di razza. Non trova?». Dopo un attimo di sgomento i Roccasgangheresi si concentrarono su tutti quegli occhi lucidi che li guardavano, su quelle anime che da anni o magari da tutta la vita vivevano in quelle gabbie, sul loro desiderio di una casa e di una famiglia.
Fu come un’epidemia di emozioni e tutti quelli che erano arrivati per scegliere una razza, si ritrovarono invece tra le braccia un ammasso entusiasta di peli, magari non pulitissimo ma di certo felicissimo di averli incontrati. Fu il giorno in cui il canile di Rocca Sganghera fece più adozioni di sempre. «Hai sempre delle idee fantastiche, Betulla» disse la maestra Ludmilla. Betulla rise: «Con la magia è facile…». «Sono d’accordo, ribatté la strega Brunella; ma c’è anche una magia che possono fare tutti; ed è scegliere un amico vero per non abbandonarlo mai».
Giacomo Bottinelli, 49 anni, vive a Grosseto e lavora nell’Ufficio “A scuola con LAV”. Ama molto la letteratura di fantasia e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione.
Oscar Simone Frigo ha 36 anni, è originario di Asiago, vive e lavora a Padova. Artista a tutto tondo, ama da sempre disegnare, scrivere poesie e fare mercatini con le sue creazioni in legno dipinte a mano. I suoi animali preferiti sono le caprette, le galline, le mucche, i criceti e i gatti. Ha due gattine trovatelle, le sue adorate amiche Duchessa e Maja.