lavori pubblici
n. 12 gennaio - febbraio 2005
quota neve s.r.l. via Panizza 12 - 20144 Milano Sped. in abb. postale - 45% art.2 comma 20b legge 662/96 - Milano
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8 Econic a Firenze Gh. Marchelli Faun Rotopress Gh. Marchelli Accordo Giletta - Bucher per la distribuzione di spazzatrici stradali Gh. Marchelli Cancellare i graffiti: convegno Dekos, Atlas Copco e Amsa F. P. Vandoni La nuova Bucher Cityfant 60 Daily New Basic Orsi: una gamma completa per macchine movimento terra Gh. Marchelli Tre Unimog U300 allestiti Morselli e Maccaferri per la Provincia di Potenza F. P. Vandoni Ferri: specialista nella manutenzione del verde Hymach ed il Consorzio di Bonifica Grosssetana Gh. Marchelli Albero dosatore Epoke Osma produce attrezzature professionali per i consorzi di bonifica e contoterzisti F. P. Vandoni Emergenza neve a Gubbio: pronto intervento Assaloni Gh. Marchelli Dimostrazioni invernali Unimog a Ovindoli e al Passo del Tonale Gh. Marchelli Fuxor Extra 30: la prova tangibile dell'efficacia Giletta offre in Italia un nuovo metodo d'intervento nella viabilità invernale Gh. Marchelli Salare in zone dove si interviene ancora a mano Gh. Marchelli Meeting internazionale Agristrade 2004 a Salisburgo Gh. Marchelli Localizzazione satellitare del parco automezzi e innovativa gestione remotizzata degli eventi M. Cordero Prevenzione e "Full Service", binomio auspicabile per Comunità Montane e Associazioni G. Dolcetti Sicurezza della circolazione nel rispetto dell'ambiente F. Aboaf Pista ciclabile con leganti bituminosi speciali a basso impatto ambientale Sicurezza controllata per le pavimentazioni antishock Ecopark Ga. Marchelli Depurazione col fotovoltaico Newtech propone un "tappo" a freddo con materiale fresato Una strda a Nassiriya G. Sorice Tecno Pavimentazioni: segnaletica orizzontale con rapporto qualità/prezzo Asphaltica 2004 Gh. Marchelli, Ga. Marchelli, F.P. Vandoni
Lavori Pubblici viene inviata in tutta Italia a: - Uffici Tecnici di Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane - Società di gestione strade e autostrade - Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti - Aziende di trasporto urbano - Ditte appaltatrici di lavori pubblici - Parchi nazionali e regionali - Protezione Civile - Consorzi di bonifica - Aeroporti, Porti - Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf, parchi divertimento…) - Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento della rivista - Personalità di settore italiane ed estere 4
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In copertina:
Orsi Group S.r.l. Via S. Andrea, 2a 40050 Mascarino di Castello d'Argile (BO) Tel. +39 051 6867072 Fax +39 051 6867104 www.orsigroup.it e-mail: info@orsigroup.it
Direttore responsabile: dott. Giorgio Marchelli Direttore esecutivo: dott. ing. Gherardo Marchelli Redazione: dott. Giorgia Marchelli dott. arch. Viviana Patscheider Francesco Piero Vandoni Segreteria di redazione: Domenica Stefani Editore: quota neve s.r.l. Direzione, amministrazione, pubblicità: Via Panizza 12 - 20144 Milano Tel. +39 02 4983120 Fax +39 02 4985157 E-mail: lavoripubblici@quotaneve.it Stampa: Ottavio Capriolo Via Arc. Calabiana 6 - 20139 Milano Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 577 in data 14-10-2002 Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Milano Abbonamenti annui: Italia euro 30,00 Estero euro 40,00 i versamenti possono essere effettuati a mezzo assegno o c/c postale n. 26647206 intestato a: quota neve s.r.l.: - via Panizza 12 - 20144 Milano Una copia euro 5,00
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IGIENE URBANA
8 Econic a Firenze GHERARDO MARCHELLI
La Quadrifoglio S.p.A., azienda che opera sul territorio comunale di Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano e Signa, per una superficie complessiva di circa 297 km2 e per un bacino di 500.000 abitanti, nella progressiva dismissione dell’utilizzo delle pedane posteriori e nella volontà di passare sempre più a lavorare con mezzi monoperatore, passando al carico laterale in tutte quelle zone dove era concesso, ha organizzato una gara per fornirsi di 8+8 mezzi a cabina ribassata con compattatore a caricamento posteriore. Questi veicoli, in funzione già dagli ultimi giorni del 2004, sono utilizzati
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per la raccolta nel centro storico di Firenze, più precisamente per poter operare passando nelle grandi arterie dove la via centrale è ampia ma quelle che vi si affacciano sono strette, ed i cassonetti vengono tenuti nelle traverse. Inoltre possono servire tutte quelle piccole aziende o artigiani che non hanno la possibilità o la necessità di mettere un cassone scarrabile, o perché non c’è lo spazio dove posizionarlo, o perché la quantità di rifiuto prodotta non è tale da riempirlo: utilizzano così un cassonetto che in genere viene nascosto sotto una scala o un pertugio. Non si riesce in tali frangenti a sfruttare il carico laterale ed è
necessario l’intervento dell’uomo che porti il cassonetto fuori o sulla via principale per essere attaccato e svuotato. Il veicolo che si è aggiudicato la gara è l’Econic con trazione posteriore e terzo asse centrale sterzante. La motorizzazione scelta è quella a gasolio. L’Econic difatti si presenta particolarmente adeguato proprio per questo tipo di allestimento: la cabina ribassata, con distanza tra piano strada e primo gradino, ampio ed illuminato, di soli 45 cm, e la porta d’accesso a soffietto, garantiscono un accesso agevole all’abitacolo, consentendo agli operatori di poter scen-
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dere e salire in modo agevole, sicuro e veloce, anche in aree molto ristrette, senza dover eseguire manovre pericolose o scendere dalla parte del traffico. In cabina la postazione di lavoro risulta molto funzionale, con particolari razionali che consentono una grande libertà di movimento; il pavimento piano della cabina e la sua altezza di 1.935 mm permettono di muoversi agevolmente al suo interno, rendendo possibile la discesa sia a destra che a sinistra. Le ampie vetrature e la posizione dei sedili, situati alla stessa altezza visiva dei pedoni, offrono una visuale pressoché priva di angoli ciechi. L’Econic è inoltre dotato di serie di cambio automatico Allison Transmission a sei rapporti, che garantisce una guida confortevole, specialmente in queste condizioni operative. La Quadrifoglio utilizza mezzi con cambio automatico già dagli anni '90:avendo ora tutti i mezzi a caricamento laterale, e tutti i veicoli che possono essere dotati di questa tecnologia, arrivano addirittura a richiederlo per due autospurgo, ora in consegna, considerandolo vantaggioso sia dal punto di vista operativo che economico in tutte quelle applicazioni in ambito di traffico urbano, con
numerose fermate e partenze, dove hanno riscontrato anche un’incremento della produzione. Il cambio automatico è stato scelto con il rallentatore, che, oltre a consentire un risparmio notevole dei freni, offre un ulteriore comfort di guida. Il telaio dell’Econic si adatta a soddisfare qualsivoglia esigenza pratica: il segmento posteriore con fori a distanza di 50 mm su tutta la lunghezza presenta diversi punti di ancoraggio per tutte le possibili sovrastutture. Inoltre al concetto di telaio ribassato, per cui nessun componente del veicolo sporge oltre il bordo superiore del telaio, è abbinato lo schema di piastre di montaggio standard. Quindi un telaio che, abbinato ad otto possibili prese di forza, consente agli allestitori di applicare qualunque tipo di sovrastruttura senza dover apportare modifiche al telaio stesso. L’allestimento che ha vinto la gara è un compattatore a carico posteriore Farid T23A da 23 metri cubi dell’ultima generazione, che grazie alla raffinatezza dell’impianto oleodinamico, della cinematica e nei controlli elettronici, con PLC molto sensibili, permette di ridurre al minimo le emissioni sonore, esaltando la stessa silenzio-
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sità dei mezzi, punto molto importante per operare in ambito urbano. La fornitura delle attrezzature prevede anche un contratto full - service per 5 anni, proporzionale alle ore di utilizzo, con un canone orario con una franchigia di fermi macchina annuale. La volontà della Quadrifoglio è di togliere progressivamente l’utilizzo delle pedane e di poter offrire ai loro operatori mezzi confortevoli e sicuri: è previsto difatti per quest’anno anche un piano investimenti sui mezzi più piccoli (150 - 180 quintali) con cabina ribassata. Sui mezzi a gasolio la Quadrifoglio utilizza inoltre il gasolio bianco Gecam della Cam Tec, che può essere utilizzato su quasi tutta la loro flotta, esclusi i common rail, ed ancora da verificare con Mercedes se l’Econic lo consente. Questo carburante permette: dal punto di vista visivo un azzeramento dei fumi; dal punto di vista ambientale riduce sensibilmente il particolato nocivo, il PM 10, gli NOx, il CO ed il CO2. Specialmente se abbinata a motori Euro 3 moderni riduce sensibilmente le emissioni, senza comportare nessun costo, visto che non richiede modifiche al motore.
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IGIENE URBANA
Faun Rotopress GHERARDO MARCHELLI
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Braghieri S.r.l. rappresentante in Italia di Faun, ha recentemente spostato la sua base operativa da Par ma a Milano, ed ha portato in dimostrazione presso le sedi di alcune delle aziende più importanti nel campo della raccolta rifiuti un mezzo particolarmente idoneo alla raccolta dei rifiuti organici, e non solo, nei centri urbani. L’attrezzatura in questione è la Faun Rotopress, qui carrata su autotelaio Iveco Eurocargo 120 in uso nella città croata di Pula e prestata per le dimostrazioni. L’attrezzatura Faun è qui marchiata M-U-T, società del gruppo Faun che commercializza in Austria ed in altri paesi, e produce i compattatori Rotopress di queste dimensioni
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,sia per i paesi da loro commercializzati, che per tutto il gruppo Faun. La Rotopress è la tecnologia di raccolta proposta da Faun, già prodotta in oltre 30.000 unità, che si basa sul concetto di tamburo rotante degli anni '60. Questa si propone in una gamma completa di capacità con numerosi vantaggi rispetto ai compattatori classici, grazie alla semplicità del concetto che vede poche parti in movimento, lento e continuo, oltre all’assenza di sforzi dovuti allo schiacciamento tra pala e cassone. La movimentazione di tutta l’attrezzatura è comandata da un motore idraulico con pignone su corona dentata, assorbendo in maniera continua una piccola potenza dal
motore dell’autocarro, che pone in rotazione l’intero contenitore portando sempre avanti il carico. La semplicità del concetto, l’assenza di pistoni idraulici e di pressioni dovute allo schiacciamento della normale pala, fanno di Rotopress un’attrezzatura: leggera, a tutto vantaggio della portata; bilanciata, sia per il sistema del carico interno, sia per il ridotto sbalzo posteriore; silenziosa; completamente sigillata e semplice da gestire viste le poche parti in movimento. La continua rotazione fa sì che il carico venga sempre portato avanti e permette una compattazione continua, senza necessitare di uno schiacciamento del rifiuto, presentando il vantaggio di evitare sforzi sulla chiusura, eliminare gli eventuali schizzi in fase di caricamento e garantire un trasporto senza perdite di liquidi; inoltre il movimento continuo e lento, regolabile dalla cabina, offre una silenziosità senza picchi di rumore dei compattatori classici; è disponibile a richiesta un sistema di protezione dal rumore che abbassa ulteriormente la rumorosità, portandola al di sotto di quella del motore del camion. Lo sbalzo posteriore è particolarmente ridotto, almeno un metro in meno rispetto ai compattatori posteriori classici e, grazie alla tecnologia di carico che lo porta sempre avanti, consente all’automezzo di essere sempre bilanciato, senza mai essere squilibrato all’indietro soprattutto durante le fasi iniziali della raccolta. Lo scarico del materiale avviene con l’apertura del posteriore e l’inversione di rotazione del cassone, che, grazie alla sua conformazione, rimane perfettamente pulito. Questo sistema è particolarmente indicato per il rifiuto organico, che 1. Rotopress a Firenze 2. 3. Faun Rotopress su Iveco Eurocargo 120
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inoltre riceve anche un lavoro del post raccolta, grazie al movimento che conferisce una rimestata continua al rifiuto, che quando viene scaricato nella zona di compostaggio, ha già avuto un pretrattamento idoneo. Ciò non toglie che la Rotopress può essere utilizzata anche per la raccolta delle altre tipologie di rifiuti, ad eccezione dei voluminosi. Braghieri ha presentato alla stampa questo mezzo, presso la Team Service Car di Concorezzo, azienda che offre i servizi che vanno dalla presa in consegna dei mezzi, dall’allestimento eventuale, alle trasformazioni, modifiche, collaudi, verniciature e riparazioni, presentandosi come un centro adeguato a dare un servizio pre e post vendita. Viene sottolineata una collaborazione tra le due aziende per poter offrire e studiare le forniture che, in questi ambiti, tipicamente devono essere specificatamente disegnate sulle necessità del cliente, prevedendo sempre più frequentemente un contratto di manutenzione full-service. L’occasione dell’incontro ha permesso inoltre a Braghieri di esplicare la struttura aziendale che ha visto, come detto, lo spostamento della sua sede a 1. 2. Caricamento a Firenze 3. Scaricamento 4. Interno dopo lo scarico
Braghieri Srl Viale Majno, 32 - 20129 Milano tel. +39 02 76395957 fax +39 02 76316652 e-mail: rwb@braghieriweb.com internet: www.braghieriweb.com Milano, con Team Service Car come par tner tecnico nazionale, Guido Cocolo quale partner commerciale per il sud Italia, sette agenti ed una dozzina di officine autorizzate sul territorio nazionale, per offrire la gamma completa dei prodotti Faun, che nel mondo produce circa 2.000 pezzi/anno. L’incontro ha visto anche l’occasione di parlare della nuova gara Amsa di Milano per 24+12 mezzi minicompatta-
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tori monoperatore, dotati sia di voltacontenitori che di sistema di caricamento a quota ribassata, per la raccolta umido grandi utenze, con contratto di manutenzione full-service quinquennale o 10.000 ore motore, con cabina non più alta di 90 cm, diametro di volta non superiore ai 13 m, lunghezza non superiore ai 7 m, due assi con 12 ton di PTT, cambio automatico, guida a destra e con capacità di almeno 3 tonnellate.
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AZIENDE
Accordo Giletta - Bucher per la distribuzione di spazzatrici stradali GHERARDO MARCHELLI La Giletta S.p.A. nella volontà di potenziare il servizio commerciale in Italia e garantire un migliore e più capillare servizio di assistenza postvendita ai clienti, ha definito un accordo con il gruppo Bucher per la distribuzione in Italia dell’intera gamma di spazzatrici stradali ed allestimenti aeroportuali Bucher-Schörling e frese sgombraneve Rolba. La distribuzione in Italia delle spazzatrici Bucher, fino ad oggi curata dalla Bucher-Schörling Italia, viene quindi effettuata da Giletta a partire dal 1° febbraio 2005. Il gruppo Bucher, date le richieste sempre maggiori del veicolo BU, ha voluto che la sua filiale italiana concentrasse tutte le energie e le risorse disponibili completamente sul veicolo BU per riuscire a soddisfare le sempre crescenti richieste, dovute al buon successo di vendite riscosso sia in Italia che all’estero. Giletta dal canto suo intende concentrare maggiormente le sue forze sul mercato italiano per offrire un sempre migliore e capillare servizio di organizzazione a livello nazionale, vista anche la pre-
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senza commerciale estera garantita dalla rete mondiale Bucher. Questo accordo è nato anche dalla considerazione sulla complementarietà dei prodotti, pensando ad una clientela interessata ad entrambe le linee di prodotti ed in particolar modo al successo che riscuotono sempre più i veicoli "Dual Use", che possono variare l’utilizzo in dipendenza della stagione potendo operare con spargisale in caso di neve o ghiaccio e spazzatrice nel resto dell’anno. Nel mese di dicembre ad esempio sono stati consegnati 15 spargitori HF e 15 spazzatrici Cityfant 60 alla Città di Mosca con il sistema scarrabile "Dual Use". Dopo l’acquisizione nel 2003 della SnowTec, produttore francese di spartineve ed allestimenti veicoli per viabilità invernale, oggi Giletta è in grado di offrire una gamma completa di prodotti per manutenzione stradale ed ecologia, consentendo ai clienti la possibilità di avere un unico interlocutore ed un servizio di assistenza tecnica capillare e tempestivo. La nuova organizzazione vede l’apertura di un ufficio commerciale Giletta a Pescara, diretto da Marco Spelozzo, che si occuperà del centro - sud Italia per tutta la gamma di prodotti Bucher e Giletta, avvalendosi dell’attuale rete di concessionari ed agenti. Per il nord ci sarà una rete commerciale spazzatrici che seguirà il prodotto Bucher, mentre il prodotto Giletta continuerà ad essere venduto diretta-
mente. Naturalmente però si prevedono delle sinergie tra Giletta ed i Concessionari, che logicamente lavorando insieme potranno unire le forze commerciali. Tutta la gestione dei ricambi avverrà nel moderno magazzino Giletta a Revello, che in questi giorni viene potenziato con l’introduzione, tra l’altro, di una nuova torre automatica, specifica per i ricambi delle spazzatrici. Il servizio assistenza clienti si baserà sui tecnici diretti Giletta e sulla rete di officine autorizzate attuali. Per Giletta era impegnativo avere una rete estremamente diffusa con una linea di prodotti molto stagionale, mentre integrando i due prodotti e le due organizzazioni si creano le condizioni per avere una rete di assistenza che potrà operare su una gamma completa di prodotti che lavorano tutto l’arco dell’anno: spazzatrici, spargitori, spartineve, frese, moduli antincendio. Giletta sta costruendo un nuovo stabilimento dove monterà la linea di verniciatura, con l’inserimento di un impianto automatico di granigliatura, e lo spazio attualmente occupato da questa verrà utilizzato per l’allestimento delle spazzatrici su autotelaio, ricevendo i kit completi di montaggio direttamente da Hannover. 1. Magazzino automatico Giletta 2. Spazzatrici Bucher CityCat 2020 e CityCat 5000 3. Spazzatrice aeroportuale Bucher
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IGIENE URBANA
Cancellare i graffiti: convegno Dekos, Atlas Copco e Amsa FRANCESCO VANDONI
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Giovedì 3 febbraio 2005 si è svolto presso la sede dell’Atlas Copco di Cinisello Balsamo (MI) un simposio dal titolo "Cancellare i graffiti". Dekos e Atlas Copco, gli organizzatori della manifestazione, hanno voluto presentare, con dimostrazione pratica finale, una nuova tecnologia, efficace e rispettosa dell’ambiente, per la pulizia delle superfici. Questo metodo, sviluppato e brevettato dalla società Dekos (Lavori Pubblici n. 10 settembre - ottobre 2004), è stata utilizzata in maniera alquanto diffusa a Milano a partire dal
mese di marzo dello scorso anno, tramite la collaborazione del gruppo Amsa, Azienda Milanese per i Servizi Ambientali. Atlas Copco è un gruppo internazionale nato in Svezia oltre un secolo fa, con 26.000 dipendenti e rappresentanza in 150 paesi del mondo. Uno dei suoi rami, la Divisione Compressori, assieme alla Rent Service by Atlas Copco, si è interessata da vicino al sistema Dekos e ha sviluppato sinergie per l’espletamento dei lavori di pulizia eseguiti dall’Amsa. Atlas Copco è da sempre attenta agli aspetti della
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1. Cantiere in Piazza del Duomo a Milano 2. Dimostrazione del sistema Dekos salvaguardia ambientale, tra i primi, ad esempio, negli anni '70 a proporre compressori silenziati. Questa politica ha portato Atlas Copco a voler progettare e realizzare prodotti non soltanto rispondenti alle vigenti norme sulle emissioni di gas dei motori e sui livelli di rumorosità, ma persino un passo avanti rispetto alle suddette norme. Infatti i nuovi compressori Atlas Copco
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sono già sotto di due decibel rispetto alla direttiva europea 2000/14, che impone a tutte le attrezzature destinate ad operare in ambienti aperti di avere un'emissione massima di rumore pari a 100 dB. Ricordiamo che i decibel sono un’unità di misura a scala logaritmica, e che per dimezzare l’intensità del rumore percepito dall’orecchio umano basta passare da 100 dB a 96 dB. Il valore di 98 dB corrisponde dunque ad una diminuzione del 30% rispetto a 100 dB e sarà anche il limite fissato dalla fase 2 della direttiva CEE 200/14. A seguito della presentazione del gruppo Atlas Copco da par te di Massimo Marchetti, business line manager di Rent Service Italy, e del sig. Rotondi, la parola è passata ad Enrico Colosimo, restauratore monumentale, attualmente direttore tecnico dei lavori e responsabile nei confronti della Sovrintendenza ai Beni Architettonici di Milano, degli interventi di pulizia dei prospetti degli Edifici Demaniali (Colonnato di Piazza del Duomo), eseguiti dal Gruppo Amsa di Milano. Il dott. Colosimo, rallegrandosi per la forte sensibilizzazione in atto riguardo al problema delle scritte vandaliche che purtroppo imbrattano anche i monumenti delle nostre città, ha descritto le tecniche di pulitura. I metodi utilizzati per pulire i supporti lapidei nel settore dell’edilizia civile hanno evidenti caratteristiche industriali e vengono spesso adottate senza una specifica specializzazione del personale né un approfondimento conoscitivo e ancora meno mettono in atto un monitoraggio degli effetti provocati nel tempo. Il metodo più comunemente adottato è quello della sabbiatura. I danni provocati da questa tecnica consistono spesso nell’asportazione di spessori più o meno consistenti di pietra insieme alla vernice che si vuole rimuovere. Il metodo chimico che fa ricorso ad 12
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acidi, alcali, sverniciatori e detergenti vari si distingue per l’irreversibilità del processo chimico causando fenomeni di trasformazione della composizione organica del supporto, che in alcuni casi porta a veri esempi di depauperamento della materia. Un terzo metodo usato di frequente è quello della ricolorazione delle superfici ed è in realtà soltanto un’operazione di poco estetica mimetizzazione delle scritte vandaliche. Nel settore del recupero monumentale, gli operatori hanno sempre ritenuto opportuno intervenire, per rimuovere le imbrattature vandaliche sulla pietra, con i mezzi di tipo chimico (solventi basici o alcolici) cercando di solubilizzare il colore e facendo in modo che non penetri ulteriormente nella pietra o si spanda. Questo tipo di operazione è sempre stato di esito incerto, poiché i fattori che ne hanno condizionato l’esito sono numerosi. Anche l’uso del solvente più idoneo non garantisce di per sé risultati soddisfacenti né dal punto di vista estetico, né da quello conservativo. A questi limiti si aggiunge il fatto che i solventi sono tossici per gli operatori e per l’ambiente e richiedono mezzi di protezione adeguati. Nell’elenco delle metodologie di pulitura adottate dai restauratori sono da citare inoltre l’intervento chimico a base di impacchi (bicarbonato di ammonio o bicarbonato di sodio), la pulitura biologica, quella a base di argille speciali, e dagli anni '80 il metodo laser. Sempre nell’ambito del restauro monumentale è stato adottato il metodo di microsabbiatura controllato con silice o quarzite iperventilata, limitatamente ai casi ove la soluzione chimica non riusciva a svolgere il suo compito o avrebbe contribuito a causare fenomeni dannosi. L’effetto finale di un sistema microabrasivo e quello ottenuto da un’apparecchiatura che eietta a bassa pressione (0,5 - 2 bar) una miscela di
acqua e inerti (carbonati) o sali minerali (bicarbonati) - ovvero il sistema Dekos - sono identici. L’uso di materiali carbonatati, che non possono quindi produrre reazioni o effetti successivi, da un’attrezzatura così progettata ha determinato una pulitura non abrasiva su superfici anche porose (come ad esempio il travertino), compatte (come il granito di Baveno) o marmi pregiati (come il marmo di Candoglia dei capitelli dei colonnati di Piazza del Duomo di Milano) senza creare alcun tipo di problema. Inoltre la duttilità lavorativa di questo sistema e la sua versatilità a seconda delle superfici da trattare permette di minimizzare i rischi fin qui elencati. Il dott. Colosimo ha concluso illustrando i metodi di protezione, insistendo sul fatto che questi, come ogni intervento di restauro, dovrebbero essere reversibili. La protezione si effettua tramite l’applicazione con vernici antigraffiti: si tratta di formulazioni a base di differenti principi attivi. In sintesi ne esistono di due tipi in commercio, quelli cosiddetti sacrificali, che vengono eliminati con l’azione di ripulitura di una scritta e dunque obbligano al ripristino del trattamento protettivo, e quelli permanenti, che mantengono la loro efficacia anche dopo una serie di interventi. La parola è quindi passata a Diego Fasoli, responsabile commerciale Amsa, che, dopo aver illustrato l’organizzazione ed i compiti del gruppo Amsa, ha descritto il servizio offerto anche ai privati per la rimozione delle scritte vandaliche. Dal mese di maggio 2004 l’Amsa, su richiesta del Comune di Milano, ha reso operativo il servizio di pulitura delle superfici. Il Comune, avendo 1. Comandi e controlli della Sobijet 224 SE 2. Ugello a spatola, con regolazione dell’acqua 3. Fase di pulizia
Lavori Pubblici n. 12 gennaio - febbraio 2005
sciogliere parte dei sali con i quali viene a contatto, formando soluzioni che svolgono una funzione emolliente sulla vernice da rimuovere. Per quanto riguarda la fase di protezione, un fattore molto importante è quello di lasciare traspirare la superficie ricoperta con prodotti antigraffiti. Una categoria di questi è rappresentata dalle cere paraffiniche ed una seconda, di recente invenzione, è quella dei derivati fluorurati che hanno l’ottima caratteristica di essere resistenti, oltre che all’acqua, anche agli olii. Si è quindi passati alla dimostrazione
pratica, con un muro composto da placche di diversi materiali ricoperti da vernice spray, un apparecchio Sobijet 224 SE ed un motocompressore Atlas Copco. Il cantiere è presto allestito: bastano qualche catenella ed un cartello per deviare i pedoni; gli operatori non hanno bisogno di protezioni particolari, sono sufficienti guanti e scarpe di sicurezza. Il bicarbonato di sodio è innocuo per la salute umana, anzi, disperdendosi nelle fognature, va a tamponare il pH dei liquami. Un’ulteriore dimostrazione pratica del sistema Dekos è prevista a Roma intorno a metà febbraio.
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deciso di pulire le facciate degli stabili del Demanio e del patrimonio Comunale (1.500 edifici), ha chiesto all’Amsa di offrire il servizio anche ai privati cittadini, alle stesse condizioni. L’Amsa, con una lettera ai cittadini datata 17 maggio 2004, proponeva una formula contrattuale a canone mensile, della durata di 5 anni, che prevede un primo intervento di pulizia, la stesura di prodotti protettivi e successivi interventi di pulitura con frequenza mensile. Il prezzo di questo "abbonamento" era di 1,5 / m2 al mese. L’imponente lavoro svolto sugli edifici pubblici ha permesso all’Amsa di redigere statistiche sui vari interventi. Un dato molto interessante emerge da questi rilievi: l’indice di ri-imbrattamento è inferiore al 10%. Il fatto di pulire mensilmente le scritte vandaliche costituisce dunque un for te deterrente per i cosiddetti "writers". Per l’anno in corso l’Amsa prevede di intervenire su 300.000 m 2, per un costo di circa 3,5 milioni di . Il servizio viene svolto da 19 squadre composte da 2 persone, dirette da 4 tutor e coordinate da 2 persone. Il territorio cittadino è stato suddiviso in due poli: Milano est e Milano ovest. Per quanto riguarda gli edifici privati, nel 2004 la superficie totale trattata è stata di circa 30.000 m2. L’Amsa ha messo a punto nuove formule contrattuali per il servizio ai cittadini; si possono ora scegliere diverse durate: 60, 24, 12 mesi, o anche un singolo intervento a misura di prima pulitura. Alessandro Bertin, amministratore della società Dekos, ha quindi preso la parola per illustrare il funzionamento del sistema Dekos. L’apparecchiatura utilizzata è semplice, caratterizzata da assenza di parti in movimento, il suo funzionamento è interamente pneumatico e si serve di basse pressioni. Il sistema Dekos è basato sull’utilizzo di aria, acqua e sali minerali (bicarbonato di sodio e/o carbonato di calcio e magnesio). Tre materie ognuna in uno stato diverso: gassoso, liquido e solido. La duttilità del sistema è data dalla possibilità di regolare indipendentemente ognuna di queste sostanze, la pressione dell’aria e la quantità di sali minerali sulla macchina, mentre la quantità d’acqua si regola direttamente all’ugello. L’azione combinata dell’acqua, dell’aria e dei sali è sia meccanica che chimica. Meccanica per l’urto sia del solido che del liquido in un flusso d’aria a bassa pressione (1 - 2 bar), e chimica perché l’acqua provvede a
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IGIENE URBANA
La nuova Bucher Cityfant 60
Bucher Schörling ha recentemente presentato la Cityfant 60 nella versione rinnovata, sulla base delle esperienze di questi ultimi anni e delle osservazioni espresse dalla clientela. L'altezza totale è stata diminuita di circa 15 cm, così la macchina arriva ora ad un'altezza di circa 3.200 mm. Il controtelaio è zincato per una maggiore resistenza alla corrosione. La turbina centrale è a trazione idraulica, con trasmissione a cinghie; le pale sono ricurve, dando una maggiore potenza; il collegamento, essendo diretto sulla cassa, consente una minor dispersione di potenza; soluzioni che permettono un riempimento del cassone più omogeneo. Le motorizzazioni offerte sono due: con il motore Iveco Aifo Nef 45 da 4.500 cc per 75 kW (100 CV), che soddisfa la normativa EUROMOT II, nella versione standard; in opzione viene anche proposto il motore Mercedes OM 904 LA 45 da 4.250 cc per 90 kW (122 CV), rispondente alla normativa Euro 3. La paratia interna è ora realizzata in acciaio inox e vulcanizzata. 14
L'asta di sicurezza è a comando pneumatico, come anche la griglia interna. La cassa ha ora una superficie minore ed è dotata di sgancio manuale. Lo spazzamento è a doppio gruppo spazzante con possibilità d'intervento contemporaneo dei due gruppi, opzionale, come nella versione precedente, il gruppo di aspirazione sinistro. Il tubo di aspirazione è più corto, offrendo una maggior resistenza all'usura ed una minore dispersione di potenza. Il terminale del tubo posteriore è ora
in alluminio. Riassumendo, ricordiamo i punti di forza del nuovo modello: il motore da 4.500 cc, la griglia interna a comando pneumatico, 2.000 litri d'acqua su un passo da 3.105 mm, la possibilità di operare con entrambi i gruppi e la turbina a trazione idraulica in posizione centrale. Le caratteristiche tecniche del New Cityfant 60, montato ad esempio su autotelaio Iveco, sono: lunghezza (max con accessori) circa 6.200 mm, larghezza circa 2.460 mm, altezza circa 3.200 mm, passo (Iveco) 3.105 mm, carreggiata ant. 1.945 mm, ampiezza spazzamento standard e con 3a spazzola 2.100 - 2.500 mm. Peso a vuoto 9.000 kg, carico utile 6.000 kg, peso totale ammissibile 15.000 kg. Motore Iveco tipo F4AE0681E, (Euro 3) 6 cilindri in linea, cilindrata 5.861 cc, potenza max. 130 kW a 2.700 g/m. Motore ausiliario Iveco Aifo modello NEF 45 a ciclo Diesel Turbo Intercooler, 4 cilindri in linea, cilindrata 4.500 cc, potenza max 74 kW (100 CV) a 2.399 g/min. Serbatoio carburante 125 l, impianto elettrico 24 volt. Trasmissione meccanica con cambio a 9 marce, sterzo idraulico servoassistito agente sulle ruote anteriori. Pompa principale per apertura e chiusura portellone, dispositivo di bloccaggio del portellone, ribaltamento contenitore rifiuti, pompa secondaria per azionamento del motore del rullo, motore spazzola laterale, motore spazzola anteriore (optional). Velocità di lavoro 2 - 20 km/h, velocità di marcia max 85 km/h, pendenza superabile 30%, assale posteriore di trazione con differenziale e ruote gemellate, assale portante anteriormente sterzante. Pneumatici 11 R 22.5. Impianto frenante idraulico a due circuiti servoassistiti, freni a disco anteriori e posteriori a tamburo, freno
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a mano agente sull'assale posteriore. Telaio in versione speciale per montaggio spazzatrici con ulteriori rinforzi sulle sospensioni. Cabina confortevole, insonorizzata e ribaltabile, parabrezza in vetro di sicurezza atermico, finestrini ascendenti, impianto riscaldamento a più velocità, visiere parasole, tergicristalli con impianto di lavaggio, due posti omologati, guida a destra, chiara strumentazione di comando e di controllo, con disposi2 zione ergonomica. Sistema di raccolta 1 spazzatura mediante aspirazione con rendimento regolabile. Cassone rifiuti centrale 400 x 1.500 mm. bocca aspirante e spazzola destra e in acciaio da 6 m3, con ribaltamento e Regolazione velocità 0 - 125 g/m, rullo centrale, gruppo di aspirazione chiusura idraulica, altezza ribaltamen- sospensione con protezione anti-urto. sinistro optional, regolazioni di pres- to 1.000 mm ca. Terza spazzola frontale optional. sione e giri spazzole dalla cabina, sol- Serbatoio acqua inox da 2.000 l, con Optionals: aria condizionata, tubo levamento del gruppo spazzante/aspi- pompa acqua a palette per ugelli aspirazione fogliame, gruppo spazrante in retromarcia, turbina di elevato abbattimento polvere. zante sinistro, barra lavaggio, lancia Spazzola destra ø 700 mm. Rullo acqua alta pressione. 1. 2. L'altezza è stata ridotta 3. Il gruppo 4. 5. Le dimensioni
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spazzatrici aspiranti...
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BUCHER-SCHÖRLING ITALIA S.p.A. Sede e stabilimento: Zona Industriale - 66030 ARIELLI (CH) Tel.0871.93 82.1 Fax 0871.93 87 37 - 93 82 23 6 E-mail: info@bucher.it - www.bucher.it
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Filiale: Via Calabria, 6 - Z.I. Sesto Ulteriano 20098 SAN GIULIANO MILANESE (MI) Tel. 02.98 83 94 1 - Fax 02.98 28 24 92 E-mail: buchermi@bucher.it - www.bucher.it
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AUTOTELAI
Daily New Basic
Il 2005 si apre con una novità nell’offerta Daily per il mercato italiano. Daily "New Basic" è la proposta Iveco per la mission del segmento leggero su brevi distanze con carichi di lavoro importanti e la necessità di avere un veicolo robusto ed affidabile ad alta redditività. Un cabinato concepito in modo particolare per gli impieghi nel settore edilizio e nel movimento terra, dove le esigenze sono diverse rispetto agli impieghi su lunghe percorrenze e nella distribuzione urbana. Il termine "Basic", già usato in passato da Iveco per individuare veicoli leggeri che si contrapponevano alla gamma Classic, è preceduto oggi dalla sigla "New" per sottolineare la novità della proposta che si pone l'obiettivo di rafforzare ulteriormente la presenza
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dei Daily sul mercato. Dal punto di vista estetico, il veicolo è proposto solo nel colore blu in esclusiva per questa versione che sarà anche caratterizzata dal logo giallo "New Basic" sul fianco sinistro. Daily "New Basic" è un cabinato 35C9 dotato di un motore turbodiesel common-rail a 4 cilindri di 2.798 cc, 90 CV di potenza (66 kW) a 3.600 giri/min e coppia massima di 210 Nm (21/4 kgm) a 1.800 giri/min. Il cambio è a 5 marce, mentre due sono i passi che il cliente può scegliere: 3.000 e 3.450 mm. Tra le altre caratteristiche salienti, le sospensioni anteriori con barra di torsione, quelle posteriori semiellittiche ed i freni a disco sulle quattro ruote. Come è nella tradizione Daily il telaio
è portante e la trazione posteriore ha ruote gemellate. Negli standard di fornitura troviamo anche la barra stabilizzatrice posteriore, il filtro combustibile riscaldato, idroguida, immobilizer e vetri atermici azzurrati. Ricca anche la lista degli optional: airbag per autista e passeggero, alzacristalli elettrici, autoradio, climatizzatore, fari fendinebbia, retrovisori riscaldati e comandati elettricamente, ABS, ABD, EBD, cruise control, PTO, riparo coppa motore. Possibile inoltre optare per altre tre soluzioni di sospensioni posteriori: semiellittiche con balestra, paraboliche e semiellittiche rinforzate. Il Daily "New Basic" si propone principalmente ai piccoli ar tigiani, alle imprese edili e a tutti coloro che hanno la necessità di disporre di un veicolo robusto ed economico. Scorrendo le dotazioni del veicolo si può notare come si sia puntato a dotarlo di tutto quello che è considerato indispensabile per le mission per cui è stato concepito: motore robusto ed affidabile, ruote gemellate. Un piccolo camion generoso e infaticabile quindi, come è nella tradizione della gamma Daily. Ribaltabile o con cassone fisso, con o senza gru, sono i principali allestimenti cui è destinato. Per il lancio del Daily "New Basic" le concessionarie della rete Iveco offriranno la versione cabinata con allestimento cassone ribaltabile ad un prezzo promozionale.
Lavori Pubblici n. 12 gennaio - febbraio 2005
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VERDE
Orsi: una gamma completa per macchine movimento terra GHERARDO MARCHELLI
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La sempre maggiore richiesta da parte degli utilizzatori di poter intervenire con macchine movimento terra 1. Trincia Orsi WT applicata al braccio di un escavatore cingolato 2. Trincia professionale Orsi applicata al braccio di un escavatore gommato 3. Trincia Orsi WT applicato ad una pala compatta 4. Terna con braccio decespugliatore Orsi
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anche nella manutezione del verde, ha portato Orsi a delineare una gamma di prodotti specifica. Già da tempo infatti Orsi propone una linea di prodotti puntuale e completa per tutte queste tipologie di macchine, affiancando i bracci che possono essere applicati ai caricatori frontali di pale e terne, le testate falcianti e trince per allestire un'ampia gamma di escavatori, senza dimenticarsi delle pale compatte sempre più utilizzate con trince frontali. Queste testate e trince difatti risolvono
le esigenze di utilizzatori e terzisti che operano nel movimento terra, sia per pulire aree in cui devono poi operare, sia per poter utilizzare le stesse macchine in lavori differenti, sia perché le macchine movimento terra così attrezzate, in alcune situazioni, riescono a risolvere opere difficilmente eseguibili con altri macchinari. Per gli escavatori professionali, Orsi offre una gamma di testate veramente ampia che può soddisfare proprio qualunque esigenza, partendo da larghezze di lavoro di 1 m fino ai 2 m.
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Lavori Pubblici n. 12 gennaio - febbraio 2005
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Due le serie proposte, TM e TP, che si differenziano nei pesi e nella potenza idraulica richiesta, con le più importanti che permettono di eseguire un vero e proprio lavoro di deforestazione arrivando a trinciare tronchi con diametro di 25 cm. La serie TM largh. cm HP kg 100 90 870 125 90
920
150 110
970
175 110 1020 200 130 1120
La serie TP largh. cm HP kg 100 130 1400 125 130 1510 150 130 1680
impianto idraulico min max 90 l/min 150 l/min 350 bar 220 bar 90 l/min 150 l/min 350 bar 220bar 90 l/min 150 l/min 350 bar 220bar 90 l/min 150 l/min 350 bar 220bar 100 l/min 160 l/min 350 bar 280bar
impianto idraulico min max 110 l/min 170 l/min 350 bar 280 bar 110 l/min 170 l/min 350 bar 280 bar 110 l/min 170 l/min 350 bar 280 bar
Sempre per quanto riguarda le testate, per medi escavatori e da poter attaccare a bracci per terne, Orsi propone una serie da 105 - 125 - 150 cm, rispettivamente con un peso di 315 - 340 - 360 kg, con portate d’olio da 80 - 110 l/min, impianto idraulico
ad ingranaggi Gr. 3, con pressioni da 200 - 210 bar. Per i mini escavatori si evidenzia la serie di testate medie da 80 - 105 125 cm, rispettivamente con un peso di 180 - 200 - 215 kg, con portate d’olio da 70 - 90 l/min, impianto idraulico ad ingranaggi Gr. 3, con pressioni da 180 - 210. Sempre per i mini escavatori si possono anche avere testate leggere da 80 - 105 cm, rispettivamente con un peso 180 - 200 kg, con portate d’olio da 40 a 60 l/min, impianto ad ingranaggi Gr. 2, con pressione da 180 200 bar. Per quanto riguarda le trince professionali, da poter applicare sia a bracci di escavatori, sia frontalmente alle pale compatte, Orsi propone anche qui un’ampia scelta. Trincia professionale WT da 115 135 -160 - 190 cm, rispettivamente con un peso di 325 - 360 - 405 - 455 kg con portate d’olio da 80 - 110 l/min, impianti ad ingranaggi Gr. 3 con pressioni da 190 - 210 bar adatte sia a escavatori che per l’interessantissima applicazione sulle pale compatte. La serie WT non si ferma alla larghezza di lavoro da 190 cm ma prosegue, naturalmente per escavatori di adeguata potenza, fino ad arrivare al modello con una larghezza di lavoro da 250 cm.
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Questa serie di tre trince professionali con impianto a pistoni in circuito chiuso, con portate da 80 - 100 l/min e pressione da 300 bar, possono essere da 190 - 225 - 250 cm, rispettivamente con un peso di 455 - 505 590 kg. Orsi si presenta con una gamma veramente completa per tutte le esigenze anche in questo settore degli allestimenti per macchine movimento terra, potendo offrire di sicuro la soluzione più adeguata, sia per permettere l’esecuzioni di lavori molto particolari, come l’utilizzo di grossi escavatori per la pulizia in punti altrimenti difficili da raggiungere con attrezzature di adeguata potenza, sia per permettere a chi possiede terne, pale gommate o cingolate, mini escavatori e pale compatte, di poterle sfruttare anche per lavori nella manutenzione del verde, consentendo di poterli eseguire direttamente, risparmiando l’acquisto di una macchina specifica o di dover appaltare ad una ditta esterna il lavoro. 1. Terna con braccio Orsi Agile 485 Safety 2. Testata trinciante Orsi per medi e piccoli escavatori 3. Trincia professionale Orsi al lavoro su escavatore 4. Trincia Orsi TM
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VIABILITA' INVERNALE
Tre Unimog U300 allestiti Morselli e Maccaferri per la Provincia di Potenza FRANCESCO VANDONI
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Il 22 dicembre scorso, nella sede dell'autoparco della Provincia di Potenza, alla presenza del presidente della Provincia Sabino Altobello, si è svolta la consegna di tre Unimog U300 a passo corto allestiti con lame sgombraneve e spargisale Morselli e Maccaferri ed equipaggiati con catene Weissenfels. Sono poco meno di 2.000 i chilometri di strade cui la Provincia di Potenza assicura la manutenzione, sia estiva che invernale. Per la gestione del servizio di viabilità invernale è stato predisposto dagli uffici provinciali dei Lavori Pubblici e Viabilità, diretti dall'ing. Mancusi, un programma di pronto intervento sull'arco di 4 mesi, dal 1 dicembre 2004 al 31 marzo 2005. Il territorio della Provincia è stato suddiviso in 44 zone: 14 di queste sono affidate a ditte esterne comunque
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coordinate dagli uffici della Provincia, mentre le rimanenti 30 zone sono gestite direttamente con mezzi e personale dell'amministrazione. Il piano prevede la reperibilità 24 ore su 24 di almeno un responsabile di zona e della sua relativa squadra. Le strade di competenza della Provincia si trovano prevalentemente in zone collinari o montuose e dunque il servizio di viabilità invernale risulta particolarmente impegnativo. Il parco mezzi della Provincia è composto da circa una quarantina di veicoli che, anche se mantenuti in perfetto stato di efficienza dalla squadra dell'officina meccanica, soffrono di vetustà. I nuovi mezzi rappresentano il primo passo di un rinnovo graduale dei veicoli a disposizione della Provincia, la versatilità dei mezzi
scelti permetterà il loro utilizzo su tutto l'arco dell'anno. Come accennato, la consegna ha riguardato 3 Unimog U300 a passo cor to con allestimenti Morselli e Maccaferri per quanto riguarda le attrezzature per il servizio invernale: lame sgombraneve a tre settori A 3S/86 e spargisale SPR - 3000/U da 3 m3; inoltre ogni mezzo è dotato di un set di catene Weissenfels modello Netz Extrem "NE". La Mercedes-Benz ha di recente festeggiato i cinquant'anni dell'Unimog, con più di 350.000 esemplari prodotti e venduti nel mondo. Gli Unimog consegnati a Potenza sono di nuova generazione, presenti dal 2000 in Italia, dove ad oggi ne sono stati venduti circa 300. L'Unimog U300 è un veicolo professionale a trazione 4x4 permanente, con bloccaggio dei differenziali; il motore Euro 3 è a bassa manutenzione, con 177 CV di potenza, iniezione diretta, turbocompressore a gas di scarico e intercooler. Le emissioni sono minime, i consumi contenuti e la silenziosità è ragguardevole. I tre esemplar i consegnati alla Provincia di Potenza sono accessio1. 2. I tre Unimog U300 a passo corto allestiti per il servizio invernale 3. Lama sgombraneve A3S/86 Morselli e Maccaferri
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Mercedes-Benz è un marchio DaimlerChrysler.
Con Unimog tutto è possibile.
Antincendio boschivo
Viabilità invernale
Spazzatrice scarrabile
Falciaerba
Modelli
U 300
U 400
U 500
Motore Euro 3 Potenze in Cv
150 - 177
177 - 230
230 - 280
Passi mm
3080 - 3600
3350 - 3900 Guida sinistra o destra spostabile in 30 sec.
Trazione integrale Freni a disco con ABS Freno motore a due stadi Assi a portale Sistemi idraulici di potenza Prese di forza integrali Cassone ribaltabile
Aria condizionata di serie Cabina esente da corrosione Cambio a gestione elettronica Sedili regolabili in tutte le posizioni Comandi con joystick Ampia visibilità in tutte le direzioni Attrezzi intercambiabili approvati
DaimlerChrysler Italia S.p.A. Via G. V. Bona, 110 - 00156 Roma Settore Unimog Tel. 06/41442043 - Fax 06/41442819 www.unimog.it
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riati con riduttori che moltiplicano le marce del cambio principale, da 8 marce avanti e 6 retromarce si passa a 24 marce avanti e 22 retromarce che consentono di sfruttare un campo di velocità che va da 100 metri/ora a 85 km/h. Il radiatore dell'acqua è termoregolato grazie ad una ventola idrostatica e impedisce il surriscaldamento del motore anche in regime di bassa velocità con alte prestazioni di lavoro degli attrezzi. Il telaio diritto a scala con struttura continua permette un'elevata resistenza alla torsione e alla flessione, assicurando un alto grado di stabilità. Con gli assi a portale l'Unimog ha un'altezza libera dal suolo con cui affrontare qualsiasi terreno. Le sospensioni a bracci longitudinali sugli assi con stabilizzatori integrati conferiscono un ottimo comportamento in curva con ridotta tendenza al rollio e al beccheggio. Il sistema frenante antibloccaggio di serie aumenta la sicurezza e la stabilità di marcia. La modulazione automatica della frenata in funzione del carico dosa lo sforzo frenante tenendo conto del carico del veicolo. L'Unimog è dotato di una moderna cabina comfort dalla forma compatta 1. Interno della cabina con postazione di guida spostata a destra grazie al Vario Pilot 2. Coda e piatto rotante dello spargisale SPR-3000/U Morselli e Maccaferri 3. Tubazioni idrauliche e raccorderia protette da materiale in PVC termorestringente 4. Le catene Weissenfels, modello Netz Extrem "NE" 22
in fibra composita, un materiale resistente alla corrosione, fonoassorbente e coibente. L'aria condizionata è di serie. Filtri antipolvere, antipolline e un dispositivo di ricircolo dell'aria riducono le sostanze irritanti nella cabina; vetri isolanti proteggono dalla luce e dai raggi del sole. Il sistema Vario Pilot permette con un'unica brevissima manovra (ca. 15 s) di spostare dal lato sinistro a quello destro il piantone dello sterzo, assieme al quadro strumenti e alla pedaliera. Questo permette al guidatore di avere sempre la miglior visuale sull'attrezzo e contribuisce ad aumentare la sicurezza. Il quadro strumenti, privo di abbagliamenti e visibile anche al buio, assicura un'ottima leggibilità dei dati. Quadranti retroilluminanti e due indicatori multifunzione a cristalli liquidi forniscono tutte le informazioni rilevanti, raggruppate per categorie di funzioni e logicamente organizzate. Allarmi ottici e acustici supportano il controllo e la diagnosi in tutte le situazioni di esercizio, a scelta in cinque lingue. La consolle centrale è la stanza dei bottoni da cui gestire il veicolo e le attrezzature. I comandi per l'azionamento degli attrezzi sono organizzati in base alla frequenza
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d'uso, seguono uno schema intuitivo e si trovano a portata di mano nel campo visivo dell'operatore. La concessionaria Rossi S.p.A. di Foligno, che si è aggiudicata la gara indetta dalla Provincia di Potenza, ha affidato la realizzazione dei cassoni per questi tre Unimog alla ditta F.lli Bordoni. Quest'azienda della provincia di Perugia ha realizzato le strutture ribaltabili trilateralmente in acciaio al carbonio, utilizzando profili presso-piegati, sponde laterali in alluminio e fondo in acciaio antiusura Hardox 450. Le officine Morselli e Maccaferri operano da oltre trent'anni nel settore della viabilità invernale costruendo lame spartineve e da più di 15 anni anche spargisale. Le attrezzature in dotazione agli Unimog di Potenza sono di quest'azienda di Piumazzo (MO). Le lame sgombraneve A3S/86 sono a tre settori indipendenti con braccio portante trasversale e quadrante a doppio parallelogramma dotato di contropiastra per aggancio rapido, con supporti forati per fissaggio a diverse altezze. Gli aleroni sono rinforzati con scatolati in acciaio, saldati a filo continuo. La movimentazione verticale è assicurata da un cilin-
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dro idraulico a doppio effetto, l'inclinazione a destra e a sinistra si effettua grazie a due cilindri idraulici laterali a doppio sfilo (37° l'angolo di inclinazione massimo rispetto all'asse trasversale). La raccorderia delle tubazioni idrauliche è a innesto rapido a baionetta, unificato. La lama A3S/86 è adatta al lavoro ad alte velocità e anche nei centri urbani: ogni settore, grazie alle sue molle a taratura variabile, è atto ad attutire completamente gli urti frontali dovuti alla collisione con elementi rigidi quali botole, marciapiedi e via dicendo. Le molle, 5 per i settori esterni e 4 per quello centrale, dopo il superamento dell'ostacolo riportano automaticamente in posizione gli aleroni. L'altezza superabile dell'ostacolo è di 15 cm. Il sistema di molle può essere escluso per effettuare l'asportazione di neve pressata o di ghiaccio. Tutte le parti ferrose, previo sgrassaggio, sono sottoposte ad un ciclo completo di verniciatura con strato di fondo antiruggine (cromato di zinco epossidico bicomponente) e doppia mano di smalto bicomponente poliuretanico RAL 2011 con particolari caratteristiche di resistenza ai raggi UV. Il trattamento di verniciatura prevede l'impiego di materiali a basso contenuto di piombo, in rispondenza alle norme comunitarie in vigore. I tre spargisale sono della gamma Inox SPR-3000/U per autocarri Unimog, anch'essi di marca Morselli e Maccaferri. Questa serie adotta un sistema costruttivo teso a semplificare le azioni di manutenzione e a garantire una lunga durata. Il sistema di assemblaggio prevede l'imbullonamento totale della struttura portante, della tramoggia e del canale di espulsione del sale con bulloneria in acciaio inox. Le forature e le asolature per tale imbullonamento vengono effettuate con apparecchi a raggio laser in modo da non alterare le caratteristiche di inossidabilità del materiale. Il modello SPR-3000/U ha una capacità massima della tramoggia di 3 m3, è adatto a spandere sale, graniglia e sabbia e la larghezza di spargimento varia dai 2 ai 12 m. La coda con il piatto rotante anch'essi in acciaio inox AISI 304, sono incernierati, con possibilità di ribaltamento verso l'alto durante le fasi di trasferimento, inoltre l'altezza della coda è regolabile. Il materiale da spandere viene convogliato dalla tramoggia tramite un nastro a nido d'ape in acciaio inox di 20 cm di larghezza. Questo nastro ha la particolarità di essere completamente chiuso nella sua parte inferiore, dunque nessuna fuoriuscita di sale o sabbia è possibile sul pianale del cassone. I raccordi in acciaio delle tubazioni idrauliche che collegano i diversi componenti sono protetti da speciali guaine in PVC termorestringente. Tali caratteristiche permettono alla Morselli e Maccaferri di garantire questa gamma di spargisale fino a cinque anni. Da circa due anni a questa parte la società offre anche un servizio di noleggio su quattro stagioni invernali, con possibilità di riscatto. La consegna di Potenza prevedeva inoltre un set di quattro catene da neve per ogni Unimog. Le catene fornite sono le Netz Extrem "NE" della ditta italiana Weissenfels, che ha sede in provincia di Udine. Questo modello, specifico per offrire un'ottima presa agli automezzi pesanti in condizioni estreme, è realizzato in acciaio speciale ad alta resistenza, trattato termicamente e zincato. Le maglie delle "NE" comprendono speciali piastrine rompighiaccio e componenti antiusura supplementari. Queste catene sono utilizzabili su entrambi i lati e non necessitano di attrezzi speciali per il montaggio. Lavori Pubblici n. 12 gennaio - febbraio 2005
VERDE
Ferri: specialista nella manutenzione del verde
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Oggi, non solo da oggi, le grandi aziende del settore tendono ad avere la "Full Line" di prodotti per poter essere più incisivi presso i loro concessionari. Certamente questa linea porta ad una fidelizzazione molto importante del concessionario, ma pone un problema: come è possibile sviluppare tutte queste linee di prodotto contemporaneamente, ma soprattutto, come è possibile mettere a disposizione dei clienti un prodotto in linea con le continue esigenze del mercato? Per sviluppare costantemente un prodotto, o meglio una gamma di prodotti, e seguire le esigenze del mercato, bisogna che l’azienda sia sempre all’ascolto degli utenti, ed il suo staff
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efficiente nel trasformare queste esigenze in prodotto competitivo. Questo si può fare solamente se si è specialisti del settore. Mantenere una gamma di prodotti oggi è indispensabile; non solo: questa deve essere adattata alle singole particolarità delle varie zone, o mercati. La Ferri ha questo obiettivo di "specialisti" e non vuole disperdere le sue risorse umane e tecnologiche in direzioni diverse da quelle della propria linea di prodotti. Un fattore molto importante è l’ampiezza della rete commerciale che spazia su molti mercati mondiali come Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Italia, per citare i più importanti, ognuno dei quali ha una propria filosofia costruttiva ed utilizza le macchine in maniera differente. Questa diversità di esperienze ed esigenze permette a Ferri di trasferire sui prodotti il meglio di ogni area con-
tribuendo a mantenere la sua gamma sempre aggiornata e competitiva. Tutto questo si può fare solamente se tutte le forze aziendali sono concentrate nella stessa direzione. Grazie alla specializzazione dei prodotti, Ferri ha potuto sviluppare politiche tecniche e commerciali differenziate e maggiormente mirate. I risultati sono lusinghieri soprattutto nei casi di gare con enti locali o imprese per la manutenzione del verde, grazie all’utilizzo, di volta in volta, di mezzi e politiche adeguate al segmento trattato. Ad esempio, particolare attenzione è stata ultimamente posta allo sviluppo 1. Fermec al lavoro con testata Ferri 2. Kit autolivellante Ferri 3. Pala compatta con trincia Ferri 4. JCB con testata Ferri
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di linee di prodotti adeguati all’utilizzo di macchine movimento terra nel campo della manutenzione del verde. Andando a soddisfare una richiesta evidente del mercato, Ferri ha in produzione: decespugliatrici idrauliche per terne e pale articolate, testate trincianti frontali per pale compatte, testate trincianti per mini escavatori, terne ed escavatori. Due le testate che ampliano questa gamma. La prima, con una larghezza di lavoro di 223 cm è il modello TMKD 230, con un peso di 975 kg, una portata d’olio di 80 – 100 l/min ed una pressione massima di 320 bar è particolarmente adatta ad escavatori di grandi dimensioni. Questa presenta svariate caratteristiche innovative: motore idraulico a pistoni, valvola di massima ed anti-
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cavitazione, trasmissione mono-cinghia dentata, controtelaio interno, rullo d’appoggio da 168 mm regolabile in altezza con flange laterali imbullonate, slitte tubolari che facilitano la traslazione. Inoltre il kit autolivellante, che consente alla testata di seguire le variazioni del terreno autonomamente senza l’intervento dell’operatore. Il rotore è di generose dimensioni e dotato di mazze per permettere una grande velocità di esecuzione nella trinciatura di sterpaglie e rami in canali e fiumi. La seconda, con larghezza di lavoro di 110 cm, è il modello TIM 110, con un peso di 133 kg, una portata di 33 – 48 l/min ed una pressione massima di 200 bar è studiata per mini escavatori. Questa nuova generazione di testate ha alcuni punti importanti da valutare attentamente: rotore "Dual" (gruppo coltelli polivalenti e gruppo coltelli snodati intercambiabili sullo stesso rotore); protezione anteriore registrabile con gommatela; motore idraulico bidirezionale con incorpora-
1. Ferri TST su Komatsu 2. Cat con testata Ferri 3. CD con tavole esplose delle macchine Ferri e relativo listino prezzi Ferri 4. Ricambi Ferri 5. Testata TMKD Ferri 6. Testata TIM Ferri
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ta valvola di massima ed anticavitazione; rullo d’appoggio regolabile in altezza; controtelaio interno. L’azienda inoltre non ha come unico obiettivo quello della vendita, ma pone in primo piano la soddisfazione del cliente. Tra questi valori un efficiente servizio post-vendita, gestito da personale qualificato, è il più importante contributo che Ferri vuole fornire ai propri clienti. Ed è in questa direzione che la Ferri ha investito risorse umane e materiali, tali da garantire al cliente la certezza di avere sempre a fianco una ditta amica. Dal 2004 ha introdotto il nuovo sistema di imballo ed identificazione dei ricambi. Questi vengono imballati su cartoncino marchiato, blisterati con pellicola trasparente ed identificati con etichetta dove appare il codice e la descrizione del particolare, ha messo inoltre a disposizione un nuovo strumento per poter avere risposte immediate per la ricerca e l’individuazione dei particolari: il CD rom con tavole esplose delle macchine e relativo listino prezzi.
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Inverno o estate sulle strade con tutta la forza di Scam. V E I C O L I
S P E C I A L I
A
T R A Z I O N E
I N T E G R A L E
Scam è un vero specialista dei terreni estremi dove la trazione integrale permanente sfrutta i 125 CV del motore (146 CV a richiesta), abbinati ad un cambio-riduttore a 24 rapporti per superare anche gli ostacoli più difficili. Con un veicolo così potente e compatto potete utilizzare tutte le attrezzature: lama e vomere sgombraneve, spargisale, spazzolone a rullo, attrezzo per lavaggio barriere, braccio falciante.
Cert. ISO 9001 N.29/D
Richiedete al concessionario a voi più vicino, o direttamente a Scam, le caratteristiche tecniche e prestazionali dei veicoli. SCAM s.r.l. • Via Alioli e Sassi 19bis • 21026 Gavirate • Fraz. Oltrona al Lago (VA) Tel. +39 0332 745776 • Fax +39 0332 746251 • e-mail: info@scamtrucks.it • www.scamtrucks.it
VERDE
Hymach ed il Consorzio di Bonifica Grossetana GHERARDO MARCHELLI
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Il Consorzio di Bonifica Grossetana, che gestisce un’area di oltre 190.000 ettari, crede molto nella validità di attrezzarsi internamente con macchine e mezzi sempre efficienti ed efficaci. Ha ad oggi un parco attrezzature valido, che vede 11 escavatori, 6 trattori, 2 terne, 3 autocarri e variemacchine minute come pompe idrovore, gruppi elettrogeni e quant’altro, per agire direttamente nel modo più efficace ed efficiente possibile. Ogni mezzo inoltre è scelto ed allestito con criterio per poter lavorare ed essere sfruttato al massimo, ottimizzando gli interventi per un lavoro di qualità nel minor tempo possibile, riuscendo a raggiungere in media un impiego di ogni singola macchina di 1.300 ore/anno, con picchi che arrivano fino a 1.500 ore/anno. Tra le attrezzature utilizzate spiccano escavatori JCB Long Reach con
sbracci di oltre 15 m, escavatori con doppio circuito idraulico, per consentire di avere a disposizione un circuito idraulico ottimale nell’utilizzo dellevarie testate, che richiedono portate d’olio notevolmente differenti, ed un Fastrac JCB attrezzato con trincia anteriore e posteriore, entrambe da 2,5 m, che consente di coprire 5 metri a passata con una visibilità estrema sull’area di lavoro. Caratteristico è il rapporto che il consorzio crea con i suoi fornitori, cercando interlocutori capaci di offrire soluzioni tecniche alle loro esigenze, proponendo, a chi le può effettuare, variazioni sulle macchine ed attrezzature, in modo da essere perfettamente adeguate alle loro esigenze. Proprio in questa direzione hanno trovato un interlocutore capace e flessibile come la Hymach di Stienta (RO), che ha allestito su loro specifica richiesta un
trattore, che è andato ad affiancare altri due trattori già in possesso del consorzio con bracci falcianti Hymach TDH P900 TC con sbraccio di 9,5 m. Il mezzo allestito è un trattore John Deere 6820 da 151 CV, macchina scelta non tanto per la potenza ma per una questione di peso, per poter essere adeguatamente stabile al fine di essere utilizzata con uno sbraccio di 13 m anche su terreni dove non si può utilizzare il ruotino di stabilizzazione. Su questo mezzo Hymach ha montato un braccio ventrale da 13 m ed una trincia frontale da 2,20 m. Entrambe le attrezzature presentano soluzioni pensate e preparate proprio per soddisfare le particolari esigenze di lavoro del consorzio. La trasmissione idraulica scelta per l’attrezzatura è costituita da un impianto a pistoni sia per la funzione falciante che per quella dei servizi. Combinazione che permette di ottenere un’attrezzatura funzionante con prestazioni ai massimi livelli. Inoltre la trasmissione consente di gestire entrambe le attrezzature singolarmente. Il sistema Hymach di sospensione oleopneumatica con sistema di galleggiamento pilotato automatico del braccio, rende l’intero apparato di lavoro (braccio e testata) effettivamente flottante con costante ed ido1. 2. John Deere con braccio ventrale da 13 m e trincia frontale Hymach 3. Same con braccio ventrale da 9,5 m Hymach
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neo adeguamento al terreno. Il sistema galleggiante realizzato da Hymach consente, una volta posizionata la testata in assetto di lavoro, di non occuparsi più di dirigerla, in quanto si autoadegua a dossi e avvallamenti del terreno mantenendo un’altezza costante di taglio senza mai fresare il terreno stesso. Il distributore elettroidraulico è proporzionale a sezioni compensate con comandi operativi di posizionamento elettroidraulici a mezzo di controller monoleva (joystick) centralizzato. I martinetti sono costruiti in acciaio di elevata qualità e tutte le lavorazioni sono effettuate con macchine a controllo numerico, compresa la saldatura. Lo scambiatore di calore è con massa radiante in lega di alluminio ad alta resistenza ad elevata capacità di scambio termico. Il braccio è costituito da 2 segmenti articolati più 3 prolunghe ad estensione telescopica sul secondo braccio; la lunghezza complessiva del braccio da centro trattore a fine della testata falciante è di 13 m. La cerniera ed i bracci Hymach sono costruiti in acciaio ad alto limite di snervamento caratterizzato dall’avere
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una elevata resistenza all’usura ed una grande elasticità. Tutti i particolari dei bracci e delle cerniere sono saldati in T1 garantendo un’ottima resistenza all’usura. Lo scorrimento delle prolunghe telescopiche è su pattini in materiale plastico antiusura e autolubrificante, che permette di limitare al minimo l’usura dello sfilabile stesso evitando le conseguenze dello sfregamento acciaio su acciaio allungando la vita del braccio stesso. I particolari di giuntura sono in acciaio sottoposto a trattamento di durezza: perni in acciaio bonificati e rettificati, boc- 2 cole in acciaio cementate e rettificate. L’accoppiamento boccola-spina per- trascinamento è regolabile in altezza, mette un attrito molto basso ed un’e- per determinare l’altezza di taglio strema precisione. Il braccio, applica- voluta. Il dispositivo per ottenere l’efto in posizione centrale al trattore tra- fetto flottante della testata è comanmite telaio appositamente costruito dato da pulsante elettroidraulico con per il trattore, con bilanciamento otte- inserimento automatico di accumulanuto con zavorra in piastre sagomate tore antiurto. in linea con l’insieme macchina-tratto- La trincia anteriore da 2,20 m, come re, è stato voluto dal consorzio con detto, può lavorare in alternativa al l’incernieramento basso per ottenere braccio, prendendo il moto ed i moviuna stabilità ancora maggiore e per menti dallo stesso gruppo idraulico poter lavorare anche senza ruotino di del braccio. Quest’attrezzatura è stata modificata dalla classica trincia antestabilizzazione. Questo anche perché essi non hanno riore nella struttura dell’attacco: difatti il problema di dover lavorare su tratti per poter scendere e salire dalle banin cui devono superare ostacoli come chine il consorzio ha richiesto di paracarri. Il ruotino è inoltre dotato di dotarla di un sollevamento ulteriore, un sistema esclusivo di rientro in in modo da non aver problemi d’imsagoma al trattore per quando non puntamento. viene utilizzato. La testata trinciatrice Questo è stato risolto con l’aggiunta scelta è la TR 150 AITL con confor- di un sistema simile al sollevatore mazione ad arco, che agevola lo sca- anteriore di un muletto, con due rico impedendo al materiale di provo- guide ed un pistone di sollevamento, care intasamenti all’interno. La lar- che permette di alzare ed abbassare ghezza di taglio effettiva è di 150 cm tutta la trincia incrementando notevolcon protezione totale (anteriore e mente la luce libera frontale data dal posteriore) dal lancio pericoloso di sistema a parallelogramma. sassi, pietruzze e materiale vario. La trasmissione del moto al rotore è 1. Incernieramento basso del laterale a cinghia dentata. Il rotore di braccio Hymach taglio è intercambiabile, a doppio 2. Doppio sollevamento per la senso di rotazione, con portautensili trincia Hymach disposti ad elica al fine di evitare il 3. Escavatore al lavoro con testata contatto tra loro durante la rotazione falciante in fase di lavoro e per una copertura 4. Fastrac JCB totale della fascia di taglio. Il rullo di 5. JCB Long Reach
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VIABILITÀ INVERNALE
Albero dosatore Epoke
Schema del sistema Epoke per il convogliamento del materiale da spargere
For te degli oltre 100.000 sistemi Epoke installati nel mondo, Ecofar può offrire una gamma completa di spargitori per soluzione, sale, sabbia, con o senza umidificazione, trainati o portati, di tutte le taglie, a partire dai più piccoli, per uso domestico, fino ad arrivare ai più grandi per interventi aeroportuali. Gli spargitori a tramoggia Epoke sono dotati dell'esclusivo sistema per il convogliamento del materiale da spargere, un brevetto aziendale. Internamente alla tramoggia e per tutta la lunghezza si snoda un albero miscelatore che divide e frantuma il materiale. Questo viene dosato e distribuito sul nastro trasportatore grazie all'azione combinata della base regolabile in gomma e le camme dell'albero. L'albero dosatore a camme provvede a svuotare la tramoggia in modo uniforme lungo l'intera larghezza e lunghezza dello spargitore. Tale soluzione consente al centro di
gravità di restare nello stesso piano verticale durante tutto lo svuotamento e non causando perciò alterazione nella stabilità e nelle prestazioni del veicolo. L'azione combinata dell'albero miscelatore e del rullo dosatore consente di polverizzare eventuali blocchi di materiale: un sistema che elimina i problemi connessi con l'utilizzo di sostanze particolarmente difficili. Il nastro trasportatore, grazie al principio sopra esposto, opera sempre in
condizioni ottimali, non dovendo sopportare il carico del materiale presente nella tramoggia: richiede quindi minor potenza motore e non necessita di avviare lo spargisale prima del carico. Il nastro, con regolatore della tensione e raschiatori, consente di intervenire senza dover svuotare la tramoggia, ed inoltre, operando solo per il trasporto del materiale richiesto, presenta una minore usura con conseguente maggiore durata.
ECOFAR S.R.L. Sede legale ed operativa: Stradale Savona 200 - 10046 POIRINO (TO) tel.: 011/94.51.437 e-mail: ecofar@ecofar.it fax: 011/94.52.517 web site: www.ecofar.it Lavori Pubblici n. 12 gennaio - febbraio 2005
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VERDE
Osma: attrezzature professionali per i consorzi di bonifica e contoterzisti FRANCESCO VANDONI
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Le officine meccaniche Osma, con sede e stabilimenti a Scannabue Palazzo Pignano, in provincia di Cremona, progettano e producono da più di venticinque anni macchine professionali per la manutenzione e la bonifica delle aree verdi. La vasta gamma di attrezzature comprende: bracci decespugliatori sia ad uso agricolo che professionale, retroportati e ventrali, motobarche con dispositivi falcianti o fresanti, testate falciaerba per banchine stradali, trinciatrici idrauliche per escavatori, per trattori, oltre a vari accessori ed utensili. Uno sforzo continuamente rivolto alla ricerca di nuove soluzioni sia per quanto attiene i materiali che le tecnologie, di progettazione come di produzione, oltre al fatto di rimanere aperti alle esigenze della clientela realizzando anche attrezzature "su misura", ha permesso alla Osma di conquistare importanti clienti tra le amministrazioni provinciali e comunali e anche tra i grandi consorzi di bonifica.
L'utilizzo di sistemi informatici di modellazione tridimensionale per la progettazione e l'adozione di macchinari a CNC per la produzione, quali torni, equilibratrici e taglio al plasma, fanno dei prodotti Osma attrezzi duraturi ed affidabili. La rete commerciale italiana ed europea viene gestita direttamente dal personale Osma, ed è integrata da rivenditori di zona selezionati, in grado di offrire all'acquirente anche un efficace servizio post-vendita. La serie DHC comprende bracci decespugliatori professionali ventrali per trattori a partire da 80 CV, si tratta di attrezzi a due segmenti articolati più terminale telescopico ad uno sfilo per il modello 800 e due per il DHC 1000. Il materiale utilizzato, acciaio Veldox, ha notevoli caratteristiche di resitenza. La lunghezza operativa varia da 7 a 14 metri. Le testate trincianti sono disponibili in larghezze di 120, 160 e 190 cm. Il motore è idraulico a pistoni con trasmissione a cinghie. La particolare conformazione
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dei segmenti articolati e, per i bracci più lunghi, del terminale telescopico a uno o più sfili, permette il taglio a filo ruota senza ingombrare la carreggiata e, durante le fasi di trasferimento, di rientrare perfettamente in sagoma con il trattore. La serie DHC può montare testate falcianti con rulli fresanti di vario tipo, oltre che testate troncatrici per rami, barre falcianti per siepi o ancora una fresa componibile per fondali acquatici. Per quanto riguarda i bracci retroportati, la Osma produce diverse serie. I decespugliatori idraulici telescopici DHAS e DHPS sono dotati di impianto 1. La motobarca fresante S1F Osma al lavoro 2. Braccio decespugliatore Osma DHIS - 1000 da 10 m al lavoro 3. Braccio Osma modello AVANT - 700 4. Trinciatrice laterale DHL - 190 5. Rappresentazione CAD di una trinciatrice idraulica per escavatori
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idraulico indipendente, valvola antiurto per ostacoli, testata fresante con posizione flottante, motore fresa reversibile e permettono il lavoro su strade molto strette. La serie DHE ha caratteristiche simili, senza elemento telescopico. Infine la serie DHIS, con elemento sfilante idraulico e scambiatore di calore di serie, è indicata per trattori più potenti, dai 100 CV in su. DHL e DHF sono le sigle di serie di trinciatrici laterali e frontali adatte a trattori da 60 a 110 CV a seconda del modello. La gamma Osma comprende inoltre un tagliaerba "Raiber" che consente di lavorare a cavallo da segnalimiti e guard-rail. L'elemento falciante è costituito da due dischi predisposti, grazie a dei sensori, per lo scavallamento automatico degli ostacoli, sincronizzato con la velocità del trattore. Il cavallo raiber è telescopico e allargabile per i guard-rail CEE. Un'ulteriore categoria dei prodotti Osma risulta particolarmente interessante, specie per i Consorzi di Bonifica o per chi si occupa di risicoltura: si tratta delle motobarche. Che si tratti di quelle fresanti, della serie S1F, oppure delle motobarche falcianti della serie MF, tutti i modelli rispondono alle norme vigenti per quanto riguarda gli aspetti dell'inquinamento, sia ambientale che acustico.
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Queste due serie sono infatti acco- far virare la barca. munate da un vano motore con coi- Le motobarche falcianti della serie MF bentazione a nido d'ape per l'assorbi- hanno un pescaggio di 30 cm e possomento del rumore fino a 80 dbA, no lavorare fino a 1,8 m di profondità rivestito con una lamina di piombo, (1,4 m per il modello MF 425). Il sistevisto che il vano motore contiene ma falciante è composto da due barre, anche l'intera centralina idraulica ed i una orizzontale e l'altra verticale, l'inteserbatoi dell'olio (biodegradabile ro sistema di taglio può essere inclinaall'80%). Sempre in comune alle due to sia a destra che a sinistra grazie ad serie vi è il posto di guida, con qua- un dispositivo a cremagliera. Un cilindro comando elettronico per l'avvia- dro idraulico permette il posizionamenmento ed il controllo del motore die- to in acqua e il ritorno in posizione di sel, ed il sistema di propulsione a riposo dell'insieme falciante. mezzo di elica sterzante e regolabile in altezza idraulicamente. Un dispositivo a controcoltello impedisce al sistema di propulsione di impigliarsi nell'erba. La serie S1F consiste in due modelli, entrambi con pescaggio di solamente 35 cm: il modello S1F 140 ha una profondità di lavoro di 2 m e quello S1F 200 di 2,5 m. La fresa anteriore può essere sdoppiata oppure singola a seconda del tipo di fondale. Tutti i 4 movimenti sono a comandi idraulici 1. Braccio falciante Osma modello servoassistiti, il sistema di avanzaDHE - 300 montato su un trattore mento della fresa è idrostatico a veloAntonio Carraro cità variabile. Le motobarche fresanti 2. Fresa per fondali acquatici possono avanzare sia grazie all'elica 3. Rotofresa Osma per pulizia fossi che solo con la fresa. Nel caso di 4. Braccio retroportato DHIS - 900, doppia fresa anteriore, anche la esemplare speciale con tre guida può essere effettuata tramite le sezioni articolate ed un due frese che sono bidirezionali e elemento sfilante, in posizione di indipendenti, e che possono quindi trasferimento
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VIABILITA' INVERNALE
Emergenza neve a Gubbio: pronto intervento Assaloni GHERARDO MARCHELLI
Il Comune di Gubbio si è rivolto ad Assaloni per chiedere un appoggio negli interventi di emergenza neve che ha dovuto affrontare a causa delle abbondanti e continue nevicata di fine gennaio. Assaloni ha prontamente risposto all’appello inviando l’Unimog U400L che usa per testare e portare in dimostrazione le proprie attrezzature, con fresa frontale e vomere direttamente dalla dimostrazione del Tonale, guidato nell’occasione da Marco Franci e Oscar Mor, rispettivamente piloti Assaloni e Unimog. L’imponente nevicata - in zona non se ne ricorda una così da quella famosa
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del ’56 - ha messo in crisi la capace organizzazione del comune, soprattutto per la mancanza di un mezzo adeguato alla riapertura di strade con neve accumulata, di cui non aveva avuto bisogno da decenni. Il mezzo, che l’assessore ha definito "una manna dal cielo", ha permesso di riaprire in maniera estremamente rapida le strade, sparite alla vista, situazione che creava seri problemi di collegamento con tutte le frazioni del comune. Era necessario un intervento molto simile all’aper tura di un passo, con strati di neve superiori al metro e mezzo ed in alcuni tratti
anche di tre metri. L’organizzazione del comune, aiutata dalla Protezione Civile e dai coltivatori della zona con tutti i mezzi a disposizione, ha affrontato al meglio l’emergenza riuscendo a rendere raggiungibili le frazioni isolate in un lasso di tempo sostenibile. L’intervento di un mezzo con fresa è risultato indispensabile soprattutto in quelle strade secondarie, larghe anche meno di tre metri, dove l’evacuazione di un quantitativo di neve così elevato era possibile unicamente con un lancio lontano della stessa: situazione risolta con l’utilizzo della potente fresa Assaloni. Il vomere ha potuto operare in maniera più rapida lungo quelle strade dove la neve era altrettanto alta, ma che permettevano un accumulo sui lati. Quest’attrezzatura, che mancava al pur ricco parco mezzi del comune di Gubbio, ben preparato ed attrezzato per il servizio neve normalmente idoneo alla zona, ha dimostrato la potenza di azione adatta alla situazione di emergenza creatasi nei quattro giorni di precipitazione nevosa estremamente abbondante e con vento. L'Unimog U400L, attrezzato di fresa frontale e di vomere Assaloni in dimostrazione al Tonale, che da lì è prontamente intervenuto a Gubbio
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VIABILITÀ INVERNALE
Dimostrazioni invernali Unimog a Ovindoli e al Passo del Tonale GHERARDO MARCHELLI
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DaimlerChrysler Italia ha organizzato due dimostrazioni pratiche per permettere agli operatori del settore neve di toccare con mano le potenzialità del sistema Unimog. I due appuntamenti hanno visto sei Unimog allestiti da Assaloni, Giletta, Schmidt, e Rud per le catene, importate in esclusiva in Italia da Dadò Ricambi, il 20 gennaio ad Ovindoli (AQ) ed il 27 gennaio al Passo del Tonale (BS). Il Sig. Corradi, responsabile Daimler-
Chrysler per il mercato italiano del settore Unimog, ed ora anche Econic, ha voluto espressamente proporre una dimostrazione insieme ai tre allestitori più importanti, non per un confronto diretto tra le attrezzature, ma per sottolineare la versatilità del sistema Unimog. Prima delle dimostrazioni pratiche una breve ma interessante conferenza ha permesso agli ospiti di dare il benvenuto ai sempre numerosi convenuti, e di illustrare in sintesi gli
atout dell’Unimog e del suo sistema per un utilizzo dello stesso in differenti lavori durante tutti i mesi dell’anno. Presente anche il settore dei servizi finanziari DaimlerChrysler, per mettere al corrente che un ufficio apposito supporta, sotto il profilo finanziario, tutta la rete delle concessionarie, con operazioni di leasing, finanziamento e quant’altro, anche nel settore specifico dell’Unimog, con la volontà di aiutare questo tipo di prodotto nel modo più significativo; è anche importante sottolineare che esiste una struttura dedicata in grado di gestire tutte quelle che sono le trattative con gli enti pubblici L’Unimog è nato cinquanta’anni fa nella Germania distrutta dalla guerra, e doveva servire per la ricostruzione del paese, con il concetto di non essere un autocarro trasformato, ma un mezzo polivalente il più redditizio possibile. Questa è la quinta generazione: significa che l’Unimog cambia ogni 10 anni e che il modello mantiene quindi il suo valore commerciale. 1. I 6 Unimog in dimostrazione al Passo del Tonale 2. L’Unimog arrivato terzo alla Dakar 2005
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La gamma vede tre modelli U300, U400 e U500, con dimensioni compatte per un’ottima manovrabilità anche in spazi angusti; le larghezze difatti sono contenute e vanno dai 2.150 mm dell’U300 ai 2.300 dell’U500. I tre modelli sono disponibili con due differenti passi da 3.080 o 3.600 mm per gli U300 e U400, mentre nella gamma U500 sono di 3.350 o 3.900 mm. Le portate sono state ulteriormente migliorate rispetto al passato, con portate utili sul cassone di 35 quintali per l’U300, 51 quintali per l’U400 e addirittura di 72 quintali per l’U500. Le motorizzazioni, tutte a normativa Euro3, presentano potenze da 110 fino a 205 kW. L’Unimog è un autocarro portattrezzi, compatto, robusto, con eccezionali doti fuoristrada: trazione integrale permanente, bloccaggi dei differenziali, sospensioni con molle ed ammortizzatori, assi a portale, motore centrale. 1. Unimog Assaloni con vomere a geometria variabile e spargitore Spes da 1,5 m3 2. Unimog Assaloni in azione con lama 3GS 3. Unimog Giletta con vomere a geometria variabile e spargitore HF 4. Unimog Giletta con lama e spargitore PS
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Molta attenzione è posta sia alla sicurezza che al comfort degli operatori: quattro freni a disco ABS e correttore ALB di categoria 1, freno motore a due stadi che permette di usare i freni il 50% in meno, cabina in fibra, esente da corrosione, semiarretrata con ampie vetrature per una visuale completa, riscaldamento ed aria condizionata di serie, sistema Tempomat e Temposet, che permettono di impostare la velocità desiderata in maniera tale da mantenerla sia in discesa che in salita, sia sotto carico che scarico e cambio Telligent che consente la gestione elettronica. Il cambio con l’AutomaticShift permette di gestire le marce sia in maniera automatica che manuale, marce che possono essere 8 con la possibilità di avere due gruppi di riduzione che le portano a 16 ed a 32 per una velocità da 100 m/h fino a 85 km/h. Il QuickReverse permette con un pulsante di operare invertendo il senso di marcia al di sotto dei 6 km/h unicamente schiacciando la frizione. Ogni Unimog è allestibile in fabbrica con 7 prese di forza, 4 sistemi idraulici, con tutti i comandi del sistema autorizzati dalla consolle centrale con gestione affidata ai pulsanti e ad un joystick in posizione ergonomica in cabina, piastra portattrezzi montabile direttamente dalla casa. Queste caratteristiche fanno dell’Unimog un sistema da studiare ed allestire per i
lavori che andrà a svolgere, cosa che ha portato la DaimlerChrysler a creare una partnership con i produttori degli attrezzi, in modo da offrire una vasta gamma di attrezzi collaudati direttamente dalla Unimog, che si sposano al meglio con i veicoli, ed offrire un sistema completo. Da non dimenticare l’interessante brevetto Mercedes del sistema VarioPilot che consente in pochi secondi di spostare tutto il gruppo di guida da destra a sinistra, offerto come optional su tutti gli Unimog, ed infine il TireControl per variare la pressione degli pneumatici comodamente dalla cabina. Una piccola presentazione anche per la serie Unimog denominata UHN, versione per l’impiego in alto fuoristrada, particolarmente adatti alle applicazioni di protezione civile ed antincendio, anche con doppia cabina 6 posti, e degli Econic, autotelaio a cabina ribassata, con motorizzazione anche a gas, che si presta a numerosi impieghi, indicatissimo per gli allestimenti nel campo della raccolta dei rifiuti. In conclusione della presentazione un giusto tributo ai piloti, Vismara, Pezzotta, Cambiaghi e Minelli, di ritorno dalla Dakar, ospiti d’eccezione con uno degli Unimog partecipanti: 4 UGN partiti da Barcellona e 4 UGN arrivati a Dakar, con il migliore piazzatosi al 3° posto assoluto della categoria.
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Per par condicio tra gli allestitori dei sei Unimog, due erano allestiti da Assaloni, due da Giletta e due da Schmidt. I due allestiti da Assaloni: il primo, un U300 con il vomere a geometria variabile, di struttura estremamente robusta e collaudata (di questo tipo oltre 100 al lavoro in Italia), e posteriormente lo spargitore Assaloni serie Spes, completamente in acciaio inossidabile, di piccole dimensioni (1,5 m3), con alimentazione a coclea, naturalmente qui azionato dall’impianto idraulico dell’Unimog. Lo stesso Unimog ha poi portato in prova la lama a settori 3GS, che consente di lavorare in velocità, permettendo un superamento dell’ostacolo di 10 cm a 40 km/h; il secondo, un U400L, posteriormente montava uno spargitore Assaloni della serie AV 30, completamente in acciaio inossidabile, con capacità di 3 m3 e serbatoi per soluzione da 1.000 l, anche qui con alimentazione a coclea; frontalmente ha operato con la fresa frontale FF248 Assaloni con: diametro tamburo di 90 cm; trasmissione, tramite presa di forza, con un rinvio a catena; unico
camino centrale che permette di lavorare sia in apertura sia in allargamento. Giletta ha allestito i suoi due Unimog: il primo con il vomere a geometria variabile Giletta e spargitore HF Giletta, con alimentazione a catena, particolarmente indicato al lavoro con temperature molto rigide e materiali non sempre di buona qualità, con serbatoi per soluzione salina e comando della serie Ecos che permette la memorizzazione dei parametri di lavoro per richiamarli con un tasto. Lo stesso Unimog ha poi dimostrato la lama Giletta con volvente in polietilene, per leggerezza e scivolamento, il coltello in acciaio a tre settori con sicurezze a molle che permettono il superamento degli ostacoli in velocità della sola parte interessata; la lama presenta anche un secondo coltello in poliuretano inseribile dalla cabina per il lavoro di spazzamento su neve bagnata, inoltre interessante la possibilità di variare meccanicamente la curvatura del volvente per adeguarla alla tipologia di neve, alla velocità di intervento ed ottimizzarne l’evacuazione; il secondo montava
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una fresa frontale Giletta con la caratteristica di avere un tamburo aperto per consentire il lavoro anche in condizioni di neve estremamente sporca, permettendo il passaggio di pietre senza danneggiarsi; posteriormente era montato uno spargitore Giletta PS da 3 m3 costruito completamente in acciaio inossidabile con alimentazione a coclea, per impieghi dove si lavora con materiale di buona qualità, dotato di un comando Ecos-wave che può avere il collegamento allo spargitore via radio, quindi senza cavo tra spargitore e cabina. Schmidt ha presentato un U400 corto con lama Tarron, lama da montagna a settori multipli, disponibili in larghezze da 2,70 fino a 4 m, in 3 o 4 settori, con il coltello in vulkollan, permettendo un superamento agevole degli ostacoli fino ad un’altezza di circa 15 cm, il sistema di sollevamento a tre bracci avvicina il baricentro 1. Unimog Schmidt con lama Tarron e spargitore Mitos II 2. Unimog Schmidt con fresa e spargitore Stratos
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della lama in posizione sollevata di 20 cm per un più agevole trasferimento; lo spargitore montato era a sezione piatta Mitos II a doppia coclea, completamente in acciaio inossidabile AISI 316, montato direttamente sugli attacchi dell’Unimog, con una portata di 3 m3 e 800 litri di soluzione salina. Il secondo Unimog allestito da Schmidt montava posteriormente uno spargitore Stratos da 2,5 m 3 con sistema di umidificazione: questo modello è disponibile in due versioni a coclea o a nastro in gomma profilato; anteriormente montava una turbina fresaneve Schmidt serie FS; interessanti la frizione, che permette alla fresa di staccarsi automaticamente, ed il flap di uscita del camino regolabile dalla cabina per un lancio controllato, utile soprattutto per il caricamento della neve su autocarri, con un lancio sicuro della stessa. Tutti gli Unimog in dimostrazione
motavano catene da neve Rud, fornite da Dadò Ricambi di Laives (BZ), importatore per l’Italia di questo marchio. Fra i vari modelli di catene Rud utilizzabili dagli Unimog, spiccano, e sono le più indicate, le Rud-profi Supergreifsteg, che offrono la massima sicurezza su neve, ghiaccio e nel fuoristrada. Oltre che per gli Unimog, sono perfettamente adatte a mezzi sgombraneve, autocarri piccoli medi e pesanti, frese, mezzi speciali, pale gommate di piccole e media dimensione, terne, carrelli elevatori, furgoni, mezzi agricoli e fuoristrada. La Supergreifsteg si è profilata come vero e proprio Allrounder, e copre la gamma di misure per ruote con cerchioni da 6’’ fino a 28’’. La costruzione della maglia è stata studiata in particolare per l’impiego di sgombraneve, tra i più gravosi per una catena da neve. Il disegno della catena è a rombo asimmetrico avvolgente. La maglia è a passo corto e compatto, anche negli incroci, per garantire massima resistenza, con anelli di presa supplementari movibili particolarmente temperati (in gergo: rompighiaccio) a 1. Unimog Assaloni con fresa e spargitore AV 2. Unimog Giletta con fresa e spargitore a Ovindoli 3. Catena RUD al lavoro 4. Spargitore AV Assaloni 5. Spargitore Giletta PS 6. Spargitore Schmidt Mitos II
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sezione tonda che non rovinano lo pneumatico. La stabilità e l’aderenza sono ottime in tutte le posizioni della ruota, poiché in ognuna lo stesso numero di anelli della catena tocca il fondo stradale. La forma avvolgente garantisce oltre all’omogenea elevata trazione e forza di frenata, una silenziosità di marcia eccellente; è quindi ideale anche per il montaggio sull’assale sterzante come catena di direzione perché non sollecita le parti della sospensione e dello sterzo. Il diametro del filo della maglia è da 5, 6, 7 e 8 mm dipendentemente dalla misura dello pneumatico. Essendo una catena a maglia completamente avvolgente, presenta, oltre alla chiusura interna ed esterna, e alle catene di tensione, sul lato del battistrada una par ticolare chiusura ‘’Knebel’’, semplice da chiudere ed aprire, garantendo un facile e veloce montaggio e smontaggio senza l’impiego di attrezzi. La Supergreifsteg ha un ottimo rapporto forma/peso proprio (per es. per pneumatici 13x22.5 28 kg/pz con diametro anello 8 mm) ed è quindi molto maneggevole. Utilizzabile su entrambi i lati, ha quindi doppia durata. Costruita in acciaio a grana fine in lega di nichel-cromo-manganese particolarmente temperato, ottiene la massima tenacia del cuore ed un’alta resistenza contro il logoramento della superficie. La durezza superficiale minima è pari a 700 HV 10.
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FONDENTI
Fuxor Extra 30: la prova tangibile dell’efficacia
L’immagine che vi presentiamo si riferisce ad una delle prove effettuate utilizzando il prodotto Fuxor Extra 30 per verificare i tempi di fusione e l’efficacia del prodotto nella dissoluzione di un blocco di ghiaccio di spessore 12 cm alla temperatura di – 18°C. Il risulatato è decisamente positivo poiché la fusione è avvenuta in sette minuti con un dosaggio rapportato a circa 12 g/m2. La particolare formulazione del prodotto Fuxor Extra 30 permette di sfruttare al massimo le caratteristiche di tutti i componenti poiché il dosaggio si riduce di circa il 70% di un normale sale, ottenendo un prodotto efficace a basse temperature, persistente sulle pavimentazioni con ridotto impatto ambientale e sulle infrastrutture. E’ quindi facilmente intuibile che le percorrenze dei mezzi spargisale sono molto superiori con la conseguente riduzione dei costi e dei mezzi impiegati sia durante la prevenzione che durante le emergenze. Il sacco è di materiale plastico a triplo strato additivato anti UV 24 mesi per consentire una lunga conservazione del prodotto negli stoccaggi. Per facilitare la gestione degli operatori sono riportate su ogni sacco le istruzioni dei dosaggi, le caratteristiche principali del prodotto, ottenendo in questo modo un’informazione diretta per gli operatori. L’offerta di MVG S.r.l. non si limita all’innovativo Fuxor Extra 30, ma propone una gamma completa di fondenti con altre tre linee di prodotto che vanno ad accontentare tutte le esigenze: Fuxor, Fuxor Standard e Fuxor P80, rispettivamente cloruro di sodio umidificato con antiammassante, cloruro di sodio anidro con antiammassante e cloruro di calcio. MVG S.r.l. pone particolare evidenza all’importanza della logistica proprio per questa tipologia di prodotti, che spesso si rendono necessari in grandi quantità e in ridotti lassi di tempo. Grazie alla posizione baricentrica dei loro capienti Lavori Pubblici n. 12 gennaio - febbraio 2005
magazzini presso il porto di Ravenna, si presentano sul mercato nazionale con una prontezza di risposta di sicura soddisfazione anche e soprattutto nei periodi e nelle condizioni più difficili.
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VIABILITÀ INVERNALE
Giletta offre in Italia un nuovo metodo d’intervento nella viabilità invernale GHERARDO MARCHELLI
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Giletta, dopo l’acquisizione della società francese SnowTec, ha una gamma completa di attrezzature sgombraneve ed è quindi in condizione di fornire l’allestimento completo per mezzi per il servizio di viabilità invernale. Proprio nel campo delle attrezzature a spinta, acquisendo le esperienze del mercato francese della SnowTec, Giletta propone impostazioni innovative per l’Italia. La prima, che oramai sta suscitando molto interesse e raccogliendo anche consensi, è il volvente in polietilene, che offre il vantaggio di un’attrezzatura più leggera ed una scivolosità della neve nettamente superiore, con una riduzione della forza di spinta ed un lancio migliore. Interessante inoltre la lama presentata alla dimostrazione Unimog, che proprio grazie al volvente in polietilene, può variare la geometria della curvatura dello stesso, potendo adeguare il tipo di evacuazione della neve in funzione della sua tipologia e della velocità con cui si va ad operare. La seconda novità che Giletta vuole introdurre in Italia sono gli aleroni laterali: queste particolari lame portano ad un differente approccio nella
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disponibile su un 4x4 da 18 tonnellate. Anteriormente può venir montata una lama di dimensioni diverse in funzione del veicolo. Nelle foto è una lama da 4,10 m Giletta MA41 con coltello in tre sezioni con sicurezze a molla. L’alerone in questo caso è di 4 m; sono anche prodotti nelle misure di 3,40 - 3,60 - 3,80 m, sempre con coltello in acciaio in tre sezioni con sicurezze a molla; presenta un’ulteriore sicurezza per rientrare in caso di urti con accumulatore ad azoto, che permette inoltre di facilitare il lavoro con neve accumulata lavorando in modo simile all’ala di un vomere. I comandi, ovviamente in cabina, presentano un doppio joystick, che consentono all’autista di comandare gli aleroni singolarmente. L’alerone ha un sistema idraulico a tre distributori: il primo comanda l’apertura e la chiusura, il secondo il sollevamento e l’abbassamento, il terzo attua il brandeggio, ossia l’inclinazione per adattarlo alla sede stradale. Il montaggio dell’alerone è ad innesti rapidi, meccanici, idraulici, elettrici, come quello della lama anteriore, risultando ancora più veloce di una lama anteriore, visto che il posizionamento viene fatto grazie al carrellino in dotazione. Le luci di segnalazione in punta agli aleroni sono angolate, in modo che si veda la luce bianca avanti e rossa dietro, nonostante la variazione di angolazione, sia ad alerone chiuso che aperto.
metodologia d’intervento, molto diffuse in altri paesi, come Francia, Germania, alcuni paesi dell’est e comincia ad essere utilizzata anche in Spagna e Turchia. In Italia sono utilizzate da anni dalla Famiglia Silvestri che da generazioni opera sulla strada del Foscagno a Livigno (Lavori Pubblici n. 4 settembre – ottobre 2003). Operare con l’alerone laterale porta ad avere un veicolo con una larghezza di sgombero variabile, che consente in molte condizioni di intervenire con un unico mezzo dove prima si interveniva con due. Giletta naturalmente non propone unicamente gli aleroni, ma offre un servizio di allestimento completo, con tutto l’impianto idraulico, le piastre di aggancio sia per la lama anteriore che per gli aleroni. L’impianto idraulico viene azionato dalla presa di forza del veicolo, con una doppia pompa, una per azionare lo spargisale ed una per l’azionamento sia della lama anteriore che degli aleroni. Le piastre offerte e montate sono 1. Autocarro Mercedes con lama e alerone Giletta uguali, piastre universali che possono accontentare sia l’aggancio DIN tede- 2. Attacco dell’alerone sco che SETRA francese, sia per l’at- 3. Piastra d’attacco anteriore trezzatura frontale che per quelle laterali. Per la piastra anteriore è interessante notare che questa viene fissata in modo da non danneggiare il paraurti del veicolo con giusto due tagli molto contenuti, da dove escono le staffe della piastra e niente di più. Per le piastre laterali è necessario un veicolo con un passo minimo di 3,5 m, già 3
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VIABILITÀ INVERNALE
Salare in zone dove si interviene ancora a mano GHERARDO MARCHELLI
Option, con l’offerta degli spargitori SnowEx e Polaro, vuole proporre in Italia un approccio differente per combattere il problema ghiaccio in tutte quelle situazioni dove è difficile intervenire con spargitori di grandi dimensioni. Difatti queste due linee di prodotto si prestano ad essere applicate a mezzi anche con portate estrema-
mente limitate, senza richiedere modifiche specifiche, dando la possibilità di attrezzare velocemente veicoli di ingombri ridotti già in dotazione a comuni, comunità montane, protezione civile, aziende municipalizzate e privati. Questo pone i notevoli vantaggi di potersi attrezzare con costi contenuti per interventi di emergenza e soprattutto di poter operare in maniera capillare in tutte quelle situazioni di difficile accesso come centri storici, aree pedonali, strade private, strade bianche, piste ciclabili e marciapiedi. L’azionamento è comandato da un motore elettrico a 12 volt e le tramogge sono rigorosamente in materiale plastico, due scelte che permettono a questi spargitori di essere leggeri e di richiedere una manutenzione pratica-
POLARO
mente azzerata. Proprio questa combinazione sta alla base dell’interesse e del successo di queste attrezzature. In pratica ogni comunità ha a disposizione numerosi veicoli adatti ad operare con questi spargitori e, senza doverne acquistar altri, può offrire un servizio di salatura anche in zone dove prima si interveniva a mano o non si interveniva affatto.
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e POLARO® le attrezzature a 12 volt specifiche per lo spaglio di sale antigelo, pietrisco e sabbia. Particolarmente adatte per lavori comunali per la distribuzione di sale sulle strade, centri storici, marciapiedi e piste ciclabili nella stagione invernale. e POLARO® si prestano ad essere montate in pochissimo tempo su qualsiasi mezzo dotato di batteria 12 volt
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VIABILITÀ INVERNALE
Meeting internazionale Agristrade 2004 a Salisburgo GHERARDO MARCHELLI Agristrade ha organizzato dal 9 al 12 dicembre 2004, ripetendo il successo degli anni precedenti, un meeting internazionale sulla viabilità invernale all'hotel Hubertushof a Neu Anif, ad 8 km dal centro di Salisburgo (Austria). La mattina del primo giorno era dedicata alla parte congressuale, coordinata dalla dott.ssa Maria Pia Cercello. Il dott. ing. Roberto Giannetti ha presentato il XII Congresso Internazionale della Viabilità Invernale in programma a Sestriere (Torino) nel 2006. Le relazioni quest'anno sono state due: la prima, dal titolo "Localizzazione
satellitare del parco automezzi e innovativa gestione remotizzata degli eventi", esposta dal dott. ing. Marco Cordero, relazione introdotta con la presentazione di una partnership tra Agristrade, Assaloni e ATET per lo sviluppo e la commercializzazione della tecnologia esposta, nel campo della viabilità; la seconda relazione, dal titolo "Prevenzione e "Full Service", binomio auspicabile per Comunità Montane ed Associazioni", esposta dal dott. arch. Giancarlo Dolcetti. I lavori sono proseguiti con un animato dibattito tra i relatori ed i convenuti, che
in seguito hanno lasciato spazio alla conviviale organizzazione degli ospiti, i Signori Marin di Agristrade, che prevedeva una visita o al museo "Il mondo della birra Stieghel" o alla miniera di sale di Hallein, seguita da una festa con degustazione di prodotti tipici dell'agricoltura austriaca ed italiana. Il giorno seguente è stato dedicato alla visita della città di Salisburgo ed al suo mercato di Natale, per terminare nel pomeriggio con la visita al vicino e caratteristico mercatino di Natale di St. Leonard ed una cena di gala a conclusione del meeting.
VIABILITÀ
Localizzazione satellitare del parco automezzi e innovativa gestione remotizzata degli eventi MARCO CORDERO Il suo nome è Janus 3. Si tratta di un sistema satellitare per la gestione di flotte aziendali. Opera attraverso apparati elettronici e software, mettendo costantemente in comunicazione una centrale operativa e i singoli automezzi. E' uno strumento elettronico e telematico al servizio della logistica. Indispensabile alle aziende che viaggiano su gomma e intendono investire risorse per l'incremento razionale del volume di affari. Occorre semplicemente installare un apparato a bordo dei mezzi e assemblare una consolle in un ufficio, nella sede aziendale. Le tecnologie di rilevamento, teletrasmis42
sione e gestione dei dati, consentono così di "pilotare" a distanza, attraverso molteplici azioni, i veicoli in movimento sul territorio. In tempo reale si
può, ad esempio, rilevare la posizione esatta e conoscere lo stato di servizio dei mezzi. Il sistema si compone dell'interazione di reti Gsm, canali radio digitali e analogici, satellitari e mobitex. Quella Gsm è la comune rete della diffusa e nota radiotelefonia mobile, che si è dimostrata, fin ad ora, la più adatta per gestire una flotta mobile distribuita in Europa. Il sistema è inoltre in grado di adottare tutti gli standard disponibili nel mondo (900MHz, 1800 MHz, 1900 MHz). I costi della rete sono ridotti, lo standard è largamente diffuso e collaudato, ed il vantaggio è che la comunicazione è possibile in
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modalità fonia, dati e Sms. L'utilizzo del canale radio per la trasmissione dei dati dalla consolle agli automezzi è generalmente dettata dall'esigenza dei singoli clienti di poter usufruire di un canale di comunicazione dati costantemente a disposizione e riservato. Il cervello elettronico che sovraintende e coordina gli strumenti a bordo è il Mcdu, Multi Control Digital Unit, una periferica per la gestione di telecontrolli analogici e digitali interfacciabile con scheda Gsm, gli apparati analogici e digitali, il modulo Gps e i vari accessori esterni per l'utilizzo e la programmazione. Fin qui l'apparato mobile. Dalla centrale operativa, invece, un operatore, che non deve necessariamente essere in possesso di competenze particolarmente approfondite, ha la possibilità di disporre di comandi a distanza, ad esempio attivare l'antifurto, bloccare l'apertura delle porte, o rendersi conto del consumo di carburante. E' in grado di leggere la presenza a bordo dell'equipaggio o dei passeggeri. Ma anche di fare il check-up del veicolo oppure di sapere se una parte del carico è stato già consegnato. Nel caso di flotte operanti per servizi di viabilità invernale si può verificare l'effettiva operatività dei mezzi spartineve, degli spandisale, delle frese e la loro localizzazione. Oppure, per mezzi destinati alla manutenzione del verde o della viabilità, lo stato di esercizio di gru o di lame falcianti. Il sistema consente inoltre di radiolocalizzare i mezzi dislocati sul territorio a vantaggio della sicurezza del personale a bordo. Una freccia indica intuitivamente la direzione di percorrenza di tutti i veicoli e, in ogni momento, da svariati chilometri di distanza, è possibile sapere esattamente dove si trovano. Attraverso le banche dati cartografiche vettoriali chiare e dettagliate si visualizzano
mappe, si cercano indirizzi o si calcolano percorsi a minimo tempo o a minima distanza, fornendo assistenza continua a chi guida gli automezzi. In centrale l'operatore dispone di tutte le funzioni di un Gis, il Geographic Information System, con la ricerca di indirizzi e punti di interesse e di tutti gli elementi utili a migliorare l’efficienza della flotta. Tempestività, completezza e chiarezza delle informazione degli equipaggi sono elementi che consentono di operare al meglio e in condizioni confortevoli di sicurezza: stato del traffico, dettagli sul territorio, condizioni metereologiche e della viabilità sono esempì di informazioni trasmissibili. Conoscere i luoghi di partenza e di arrivo, le pendenze del territorio e se c'è traffico intenso, sono elementi per ottimizzare i percorsi e, attraverso i programmi di assistenza installati in centrale o sugli apparati mobili, è possibile agli autisti optare per percorsi che minimizzano la percorrenza. Il sistema propone infatti in tempo reale itinerari alter nativi. Inoltre, a richiesta, a bordo può esse-
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re installato un sistema di navigazione di ausilio all'autista. Ma tutte le centrali sono progettate su misura, a partire dalle specifiche esigenze del cliente. Alla base di tutte le differenti configurazioni vi è comunque un sistema Gps (Global Positioning System), il sistema di localizzazione con copertura mondiale operante grazie a 24 satelliti che emettono continuamente segnali recanti orario e posizione. Un riferimento temporale di grande precisione. Il ricevitore terrestre, calcolando i "tempi di volo" di tali trasmissioni e quindi la propria distanza da almeno 4 satelliti contemporaneamente, è in grado di stimare la posizione sulla superficie terrestre. Si conosce così, con un margine di errore molto ristretto, la posizione dell'unità, espressa in termini di latitudine e di longitudine. Il tutto integrabile da un Sensor box che utilizza i dati ricevuti dal sistema con quelli recepiti da un edometro, strumento di misurazione delle distanze stradali percorse e da una piattaforma inerziale, cioè un dispositivo elettronico che permette di rileva-
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re le deviazioni di un veicolo da un percorso rettilineo. E' utilizzato per il raffinamento e la continuità dei dati di posizione nell'eventualità di assenza di visibilità dei satelliti Gps. Le centrali dispongono solitamente di due gruppi di postazioni, una dedicata alla ricezione delle richieste di intervento via telefono, l'altra alla gestione della flotta e delle attività dei singoli mezzi. Le risposte sono immediate in quanto all'operatore davanti al display compare la visualizzazione automatica immediata della zona da cui sta chiamando chi chiede assistenza: in tal modo si abbattono i tempi e le frustrazioni dell'interlocutore. Inoltre, l'operatore ha a disposizione tutte le funzionalità più diffuse di un Gis. Fra queste, la visualizzazione digitale di informazioni relative alla zona: banche, alberghi, ristoranti, farmacie e, nel caso di flotte operanti per servizi di viabilità invernale, l'individuazione di officine, distributori, "facilities" varie dell'utente, quali depositi di materiale, piazzali, rimesse... La peculiarità del sistema sta, oltre che nella radiolocalizzazione, nell'elevata interattività. Sono disponibili molteplici canali di comunicazione per lo scambio di informazioni, teleattuatori per pilotare a distanza gli apparati di bordo e telerilevatori per leggere in maniera immediata dati sensibili. La cartografìa è dettagliata: dal livello nazionale discende alle condizioni topografiche delle singole strade delle aree urbanizzate e delle più piccole aree verdi, oltre ai servizi, dalla stazione di benzina al ristoro. E' inoltre possibile effettuare il calcolo delle distanze e dei percorsi da qualsiasi punto del territorio. La caratteristica principale del sistema è la sua flessibilità, che si espri44
me in un buon numero di ulteriori apparati di bordo che consentono di raccogliere, gestire e trattare informazioni trasformando il sistema in un vero e proprio assistente-elaboratore di bordo. Un'antenna Gps per la ricezione del segnale satellitare, un monitor LCD a colori posizionato sul cruscotto e un elaboratore di navigazione sono il corredo, assai contenuto, dell'intero sistema. Tuttavia è integrabile con tastiere, lettori di carte di credito o di badge, consentendo la lettura e la trasmissione di dati alla centrale operativa o ad altre unità stampanti per ricevere messaggi o immagini, bottoni antipanico per segnalare situazioni di emergenza, oltre agli attuatori per comandare dalla centrale azioni quali lo spegnimento del motore, il bloccaggio delle porte, l'interruzione dell'iniezione del carburante. Sono inoltre previsti il montaggio di microfoni per ascoltare a distanza ciò che avviene a bordo del veicolo e di sensori per trasmettere la temperatura dell'olio, il livello del carburante, la pressione dei pneumatici, la temperatura della cella frigori-
fera o la presenza a bordo di passeggeri. Data base opportunamente progettati possono registrare dati al fine di poter archiviare e processare in seguito, a fini contabili, amministrativi, assicurativi o statistici l'evoluzione della missione. Il sistema consente così di tenere sotto controllo, a distanza, l'autonomia e lo stato operativo degli automezzi, oltre al monitoraggio continuo dei percorsi che si stanno effettuando. Può essere utile conoscere i tempi di consegna, le soste non programmate, il transito in siti di interesse o il salto di una fermata in precedenza decisa. Conoscere i dati relativi all'autonomia operativa può servire a programmare il consumo del carburante, lo stato dei livelli di olio o degli altri fluidi, ma, nel caso di mezzi della viabilità invernale, ad esempio, anche della quantità residua di sale trasportata. Janus 3 è un sistema adatto anche ad impieghi di protezione civile e militari, oltre alla gestione di importanti flotte aziendali, pubbliche e private, operanti su un vasto territorio. Janus 3 è altresì impiegabile in situazioni di emergenza, quali calamità, nel corso delle quali sono indisponibili per avaria le reti di comunicazione tradizionali. Infine a fronte di contratti di MI service - che comprendono i costi di manutenzione dei mezzi - o addirittura con contratti di global service che comprendono anche i costi di gestione degli operatori - il sistema consente di avere dati ed informazioni sufficienti e necessari per la gestione di mezzi ed impianti. Ma è un sistema adatto anche a enti o istituzioni che operano in luoghi in cui le reti tradizionali non sono sicure o disponibili con certezza, come avviene nel corso delle missioni umanitarie.
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VIABILITÀ INVERNALE
Prevenzione e "Full Service", binomio auspicabile per Comunità Montane e Associazioni GIANCARLO DOLCETTI Spostarsi nella stagione invernale, a piedi o a bordo di vetture, è sempre più problematico, con un rischio non presente negli altri periodi dell'anno. Occorre fare i conti con l'inclemenza delle condizioni meteorologiche. Repentine discese della colonnina del mercurio causano altrettanto repentine gelate del manto stradale e le nevicate, quelle intense ma anche le più lievi, rendono la rete viabile impraticabile. E come molti dei presenti possono testimoniare, non sono quasi mai sufficienti, da soli, gli interventi degli spar tineve. E' quindi necessario un efficace e capillare intervento degli spandisale. Occorre quindi dotare il territorio di piani di prevenzione nei centri abitati del nord, del centro e del sud, anche quelli non necessariamente montuosi, ma soggetti d'inverno a temperature rigide. Un aspetto questo fino ad oggi forse trascurato, tuttavia non scevro da pericoli e da costi elevati in termini di incidenti stradali, con rilevanti danni alla cittadinanza. Tutti i meeting Agristrade e gli interventi su riviste di settore hanno riservato grandi spazi alle infrastrutture della grande viabilità; autostrade e super strade però, usufruiscono già oggi di servizi di prevenzione. Perché non estenderli alle altre realtà territoriali? Il gelo e le precipitazioni nevose non fanno sconti a nessuno. Grandi città, aree metropolitane, centri medi e piccoli, comunità montane e consorzi di comuni, sono più che mai coinvolti ogni anno nelle emergenze invernali. Parlando di prevenzione, ad esempio, in un grande Comune del nord sono stati monitorati negli anni passati ben 75 punti della viabilità più a rischio, che in presenza
di fiumi, torrenti e di particolari situazioni ambientali sono soggetti all'effetto "verglas". La Prefettura aveva tra l'altro autorizzato il servizio di viabilità invernale a "sconfinare" nel territorio dei comuni limitrofi, nell'ottica della Protezione Civile, per un'efficace prevenzione sulle grandi direttrici. L'esperienza ci ha dimostrato come sia utile pensare in termini di bacino intercomunale, proprio al fine di salvaguardare le migliaia di pendolari che la mattina devono spostarsi per recarsi al lavoro o tornare, la sera, a casa. Un pendolarismo che percorre anche 100 chilometri. In quest'ottica è stato predisposto un studio per realizzare nell'area di una comunità montana, che raggruppa ben 21 municipalità, un impianto selfservice all'avanguardia per lo stoccaggio e la distribuzione del sale da disgelo. Agli amministratori abbiamo già illustrato la filosofia, la ragione della prevenzione e i vantaggi in termini di sicurezza per i cittadini. Abbiamo inoltre illustrato l'organizzazione del servizio con particolare attenzione alla vigilanza in tempo reale dei dati
metereologici, alla mappatura del territorio per definire i punti a rischio e alla definizione ed ottimizzazione dei percorsi dei mezzi. Ed infine abbiamo illustrato le caratteristiche del sale di cava ed il suo utilizzo. E' scaturita quindi la proposta della costruzione di un impianto self-service di stoccaggio del sale, supportata dalle decisioni assunte da altre amministrazioni per l'installazione di impianti analoghi. Sono, per citarne alcune, la Provincia di Bolzano e la Provincia di Trento, il cui territorio è molto simile a quello della nostra comunità montana. Le motivazioni che hanno convinto gli amministratori ad optare per questo servizio, sono essenzialmente: - lo stoccaggio del sale non più a cielo aperto, evitando quindi, anche se protetti da teli, i problemi di inquinamento ambientale e forti perdite con conseguente degrado del sale stesso - notevole riduzione dei tempi di intervento in presenza di precipitazioni nevose - conseguente maggior efficacia del trattamento grazie al tempestivo intervento su strada
Centro di Manutenzione invernale Città di Torino Lavori Pubblici n. 12 gennaio - febbraio 2005
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- economie, in quanto non è più di zona cui è affidata la gestione della necessaria la presenza del perso- rete viaria provinciale. nale a presidio dell'impianto per il E' stata elaborata una strategia in prelievo del sale tempi e fasi successive al fine di dilui- certezza nello stabilire chi ha prele- re gli investimenti su più esercizi vato il sale e quanto ne ha preleva- finanziari e di raccogliere le esperiento, con la possibilità quindi di defini- ze fatte con le prime installazioni. re contabilmente i relativi addebiti La prima fase prevede la realizzazioai comuni che lo hanno utilizzato, ne di un primo impianto della capaoltre a tutte le elaborazioni statisti- cità di 160 t (la cui struttura portante che a scopo organizzativo è già calcolata per sostenere un - certezza di una significativa riduzio- eventuale successivo ampliamento a ne degli incidenti. 240 t) corredato di impianto per la Naturalmente il sito è previsto com- preparazione automatizzata di solupleto di silo e di vasche per lo stoc- zioni saline, con vasca di dissoluziocaggio della soluzione satura. ne da 15 m3 e vasca di stoccaggio Ragionevolmente, per via delle anch'essa da 15 m3. distanze e ai fini di una distribuzione La seconda fase prevede la realizzarazionale del servizio, potrebbe sor- zione di un secondo impianto affiangere la necessità di realizzare altri siti cato al primo, della capacità di 240 ai confini con i territori di altre comu- ton. ed eventualmente di una vasca supplementare di stoccaggio da 15 nità montane limitrofe. Impianti di stoccaggio corredati di mc., collegata idraulicamente alle tecnologie avanzate e di sistemi di altre realizzate in prima fase, per gestione self-service che soddisfino mantenere una corretta proporzione le aspettative citate, sono già in eser- fra fondenti solidi e liquidi stoccati. cizio da alcuni anni, come già detto, Si ottengono cosi a regime dei Centri presso le Amministrazioni Provinciali di Manutenzione Invernale dotati di ampi stoccaggi di sale (480 t max) e di Bolzano e Trento. Ci riferiremo pertanto a tali esperienze operative per dimostrare come investimenti mirati in funzione di una attenta valutazione delle esigenze operative si traducano in una elevata qualità di servizio all'utenza, unitamente ad un'ottimizzazione della gestione delle risorse umane con conseguente redditività dell'investimento a livello economico e di immagine. Nella fattispecie la Ripartizione 12 Ser vizio Strade della Provincia Autonoma di Bolzano, ha incaricato uno studio di progettazione per la realizzazione di impianti di stoccaggio del sale di tipologia self-service, che potessero soddisfare le diverse esigenze dei 6 Uffici dei Servizi Strade 1
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di soluzioni saline (45.000 litri max) per la distribuzione del sale umidificato su strada. Gestione ideale dello stoccaggio: - silo 160 t accoppiato alla vasca di dissoluzione: sale in grani solubile al 99,9% da impiegare prevalentemente per la soluzione salina, ma anche per lo spargimento diretto sulla strada in caso di emergenza - silo 240 t: sale in grani senza particolari esigenze di solubilità (economico ma garantito per l'insilamento) da impiegare esclusivamente per lo spargimento diretto sulla strada. Gli aspetti qualificanti del progetto sono i seguenti: - silos e vasche realizzati interamente in materiale resistente all'aggressione fisica e chimica dei fondenti salini (lamiere d'acciaio vetrificate internamente ed esternamente) che garantiscono una durata elevatissima in assenza di manutenzione - sistemi di pesatura a celle di carico a doppia flessione di alta precisione - sistema di gestione self-service del sale, tramite software operativi e di contabilizzazione studiati per le specifiche esigenze dell'Amministrazione Provinciale. - ridotto impatto ambientale - sistema brevettato per il confezionamento automatico di soluzioni saline alle concentrazioni desiderate, ad alte prestazioni. I risultati ottenuti con l'impiego di tali tecnologie: - scarichi rapidissimi con un solo operatore: i tempi di caricamento dei mezzi spargitori sono rapidissimi 1. Spaccato del dissolutore brevettato 2. Provincia Autonoma di Bolzano, Cantiere di Ora 3. Studio di Centro Manutenzione
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Pagina statistica dei prelievi relativi al periodo richiesto (meno di 2 minuti per uno spargitore da 9 m3) e le operazioni sono eseguibili direttamente dall'autista del mezzo, memorizzate dal sistema e stampate su supporto cartaceo. Ciò si traduce in un intervento rapido e massiccio su strada, che in caso di precipitazioni nevose è elemento determinante per un'elevata qualità del servizio di viabilità invernale all'utenza, nonché per una riduzione dei consumi di sale con i conseguenti risvolti economici ed ecologici positivi - preparazione automatica soluzioni saline: grazie al sistema di dissoluzione brevettato già citato, è possibile la preparazione di grandi quantità di soluzioni saline in breve tempo (10.000 litri/ora di soluzione di NaCl). E' ormai universalmente riconosciuto come l'uso di sale umidificato, specie per interventi preventivi, porti a notevoli riduzioni nell'uso dei fondenti stradali e maggiore efficacia dei trattamenti - riduzione drastica del personale: le avanzate tecnologie di cui è corredato l'impianto unitamente ad una estrema semplicità d'uso, permettono il prelievo del sale direttamente dall'autista del mezzo spargitore (o da personale esterno anche non particolarmente esperto) - miglioramento della sicurezza sul lavoro: evitando la movimentazione manuale di sacchi, l'utilizzo di macchine operatrici nei piazzali o nei capannoni, si eliminano tutti i rischi derivanti, elevando il livello di sicurezza a standard ottimali - gestione automatica e precisa dei consumi di sale e soluzioni: il preciso sistema di pesatura a celle di carico ed il software di gestione dell'impianto consentono la memorizzazione di tutte le movimentazioni del sale, sia in fase di caricamento che di prelievo. Ne consegue una corretta gestione statistica di tutti gli eventi, fruibile anche in caso di contestazioni in merito all'operato o richieste di danni da parte dell'utenza. E' evidente come impianti dotati di tali tecnologie, rendano possibile la messa a disposizione del territorio di un qualificato servizio di viabilità invernale e come amministrazioni che ne abbiano la facoltà possano rendere remunerativo l'investimento vendendo il sale o l'intero servizio ad
amministrazioni limitrofe non adeguatamente organizzate. O come più amministrazioni di una medesima regione, possano dotarsi di tali sistemi, suddividendo l'investimento fra più soggetti in relazione all'effettivo uso e beneficio derivante, o al reale consumo di sale stagionale. Impianti con tali caratteristiche installati in posizioni strategiche ed opportunamente dimensionati, possono agevolmente sostituire stoccaggi a capannone di capacità notevolmente superiore, poiché la continua segnalazione in loco e trasmissione ad uffici remoti delle quantità stoccate e degli eventuali allarmi, consentono di mantenere sempre al massimo livello le scorte. Pertanto, come già accaduto, un silo può "ruotare" al suo interno in una stagione invernale (grazie al carico dall'alto e scarico dal basso), quantità di sale pari anche a 2 - 3 volte la sua capacità, garantendo un ricambio continuo del sale più vecchio. Vi è da rilevare a questo proposito che, grazie alla totale ermeticità del silo, il sale in esso contenuto può rimanere immagazzinato per anni; pertanto non vi è alcuna preoccupazione per il suo impiego negli anni successivi, essendo garantita la sua originale granulometria e quindi la sua scorrevolezza. Anche la Provincia di Trento si è dotata di tali sistemi self-service presso i Posti di Manutenzione in Località Sindech (in cui l'impatto ambientale doveva essere tenuto nella dovuta considerazione data la zona turistica limitrofa dell'altopiano di Folgaria) e presso il Posto di Manutenzione di Borgo Valsugana sull'impor tante Strada
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Statale 47 (Trento - Padova). Si tratta di impianti della capacità di 120 t e di altezza complessiva ridotta a soli 11 m, telecontrollati da stazioni remote quali l'ufficio competente di zona nonché l'ufficio centrale presso la Direzione di Trento. E' indubbio come impianti di dimensioni ridotte rispetto a quelle "autostradali", ma corredati delle avanzate tecnologie descritte possano trovare impiego presso quelle gestioni stradali (amministrazioni provinciali, comunali, comunità montane, consorzi fra varie organizzazioni...), che necessitano di garantire un qualificato servizio di viabilità invernale, pur non perdendo di vista l'aspetto economico. In tale ottica la suddivisione dell'investimento fra più soggetti, ma anche la diluizione della spesa su più esercizi contabili, come ad esempio tramite finanziamenti leasing, possono rendere possibile la dotazione di avanzate tecnologie anche alle amministrazioni più piccole, per le quali risulterebbe altrimenti difficoltoso l'investimento totalmente a proprio carico. E' inoltre allo studio la messa a disposizione di un Full Service che affronti il problema della viabilità invernale a 360°: un "pacchetto" completo che risolva tutti i problemi legati agli stoccaggi del sale, alla sua distribuzione corretta sulla strada, allo sgombero neve, ma anche alla localizzazione satellitare degli automezzi e relativa gestione remotizzata degli eventi; in breve, un complesso organico in cui gli impianti, i mezzi e le attrezzature vengano coordinati e gestiti da un, unica attenta regia per un ottimizzato servizio di viabilità invernale. 47
MANUTENZIONE STRADE
Sicurezza della circolazione nel rispetto dell’ambiente ING. FRANCO ABOAF Al fine di riqualificare funzionalmente i manti stradali, si possono utilizzare trattamenti superficiali, i quali notoriamente possono essere realizzati con vari tipi di miscele. Laddove si presentino sole esigenze di miglioramento delle caratteristiche superficiali di antisdrucciolevolezza dello strato di usura, senza coinvolgimento di regolarità e portanza della sovrastruttura, si può far ricorso ad una manutenzione con tappeti ultrasottili, costituiti da legante ed inerte, selezionato per resistenza e granulometria. In questi casi, fra le soluzioni costruttive verso le quali appare conveniente orientare la scelta, vi è quella data dal trattamento irruvidente costituito da resina bicomponente ed inerte sintetico. I trattamenti superficiali Il traffico veicolare cresce oggigiorno con andamento esponenziale, e di pari grado si esasperano i problemi della sicurezza stradale. La sicurezza della circolazione è notoriamente dipendente da una serie di fattori, riconducibili alle modalità di interazione tra veicolo, ambiente e strada. La strada, in particolare, attraverso i suoi elementi compositivi, influisce in modo fondamentale sulla capacità degli utenti di condurre il proprio veicolo, nelle diversificate situazioni ambientali, su traiettorie certe, detta-
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te dalla geometria del tracciato. Nell’infrastruttura stradale la pavimentazione determina con le sue caratteristiche tipologiche, funzionali e strutturali, le condizioni del moto. La regolarità, l’aderenza e la portanza della sovrastruttura rendono possibile il trasferimento reciproco, fra pneumatico e manto, di azioni (reazioni) tangenziali, azioni (reazioni) da cui dipende l’impostazione di una traiettoria, il direzionamento del veicolo, la sua capacità di arresto, la stabilità in curva. Quando le caratteristiche della pavimentazione subiscono un degrado per effetto dell’usura del traffico o dell’invecchiamento, la sicurezza di circolazione viene penalizzata sia dalle carenze intrinseche della sovras t r u t t u ra ( p r e s e n z a d i bu c h e, ormaie, levigatezza del manto), sia dalla peggiore interazione della medesima con i veicoli e l’ambiente (riduzione di capacità drenante, variazioni di peso aderente, rumorosità, induzione di vibrazioni...). Normalmente si considera che la "sicurezza" di circolazione sia conseguenza diretta delle cosiddette proprietà "funzionali" della sovrastruttura stradale (aderenza, regolarità, rumorosità), ma non si deve sottovalutare il fatto che una cattiva portanza della pavimentazione possa accelerarne il degrado superficiale, rendendo così
la sicurezza strettamente dipendente anche dalle proprietà strutturali. Tra le caratteristiche funzionali di una pavimentazione stradale l’aderenza gioca un ruolo non irrilevante agli effetti della sicurezza della circolazione. Essa è imputabile, fra l’altro, a microtessitura e macrotessitura del manto stradale. Ciò lascia intendere l’importanza che, agli effetti del moto veicolare, hanno la tipologia e lo stato del piano viabile. In campo aeroportuale, pur con la diversità delle sollecitazioni veicolari (intensità di carichi e pressioni di gonfiaggio, modalità di applicazione delle azioni normali e tangenziali), le problematiche della sicurezza si rivelano del tutto affini, suggerendo l’opportunità di ricercare una soluzione unitaria all’ottimizzazione delle caratteristiche funzionali delle pavimentazioni. In tal senso, negli ultimi anni, si è studiata la possibilità di modificare micro e macrotessitura, permeabilità e rumorosità dei manti stradali ed aeroportuali migliorandone le caratteristiche mediante trattamenti superficiali monostrato, applicati su sovrastrutture rigide o flessibili. Fra le tecniche costruttive oggi disponibili si ritiene meritevole di attenzione quella basata sull’utilizzo di resina epossidica ed aggregato sintetico, avente denominazione commerciale "Sistema Italgrip" (IS)TM.
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Italgrip: trattamento monostrato con resina e inerte sintetico Il trattamento in esame consiste nell’applicazione, su manto rigido o flessibile preesistente, di una resina epossidica bicomponente; sul legante viene stesa, senza rullatura, una graniglia, convenzionalmente denominata MC-1, ottenuta per frantumazione di un aggregato derivante dalla fusione di minerali di cromo ad alta basicità. Mediante la resina spruzzata sulla pavimentazione, il trattamento assicura l’adesione del monostrato alla superficie di supporto, garantendo la continuità della sovrastruttura; l’aggregato sintetico grazie alle elevate caratteristiche fisico-meccaniche, consente al piano stradale di ottimizzare le prestazioni funzionali sul medio-lungo periodo (almeno dieci anni). Le peculiari proprietà del trattamento Italgrip sono in buona misura dovute alla particolarità dell’aggregato utilizzato, il quale ha dimostrato di poter mantenere intatta la propria funzionalità anche sotto l’azione di traffico molto intenso. L’aggregato è stato sottoposto a ripetute caratterizzazioni fisiche e meccaniche, individuando così la tessitura, la forma e la granulometria più idonee contestualmente a: elevare l’aderenza durevolmente (valori di BPN in opera superiori a 70 per oltre 5 anni, CAT maggiore di 0,60 - 0,65); incrementare la capacità drenante del manto, minimizzando il pericolo di splash and spray e aquaplaning; ridurre il rumore da rotolamento. Test di abrasione accelerata condotti presso l’Università di Padova (utilizzati per simulare il decadimento di tessitura del manto in esercizio) hanno dimostrato le ottimali caratteristiche di questo materiale, il cui comportamento, a lungo termine, risulta essere migliore di quello degli aggregati usualmente adoperati nelle applica-
zioni ove si ricercano prestazioni del tappeto di usura più avanzate (per es. basalto). Test di laboratorio e prove condotte in situ hanno confermato l’efficacia dell’irruvidimento anche nelle condizioni di esercizio più severe, in presenza del più intenso traffico veicolare, come quello autostradale. La formulazione della resina epossidica è stata studiata per ottenere due obiettivi fondamentali: - adattabilità ad ogni tipo di supporto: le caratteristiche strutturali delle pavimentazioni da rivestire sono estremamente variabili, anche se in genere riconducibili a quelle peculiari di due categorie fondamentali (rigide o flessibili) -elevata adesione: tale proprietà è fondamentale, perché le forze tangenziali applicate dagli pneumatici in trazione o frenatura devono essere assorbite da uno strato di un solo millimetro (lo spessore della resina); inoltre, l’inerte è affondato nel film per un terzo della sua dimensione e questo deve essere sufficiente a garantire che esso non si distacchi. Partendo da queste basi, e perfezionando la formulazione per passi successivi, si è messo a punto un legante bicomponente, a base epossi-amminica, la cui formulazione è stata collaudata mediante prove di natura chimica, fisica e meccanica, che hanno permesso di accertare la composizione più idonea ad un’elevata compatibilità del trattamento con il sottostante supporto (conglomerato bituminoso o cementizio) e ad una prolungata durata in esercizio. Si è anche studiato il contributo che può apportare la resina alla protezione della pavimentazione sottostante, contro l’azione di idrocarburi, solfati e cloruri. Requisiti prestazionali del Sistema Italgrip Per un idoneo utilizzo del trattamento su pavimentazioni stradali (autostra-
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dali) ed aeroportuali rigide e flessibili si è eseguita un’estesa campagna di sperimentazioni, volte a definire le più opportune modalità di applicazione del sistema. In particolare, la formulazione del trattamento è stata studiata al fine di ottimizzare le proprietà di: - aderenza - drenaggio superficiale - rumore da rotolamento - protezione dagli idrocarburi - protezione del ferro d’armatura nelle pavimentazioni in calcestruzzo. Il conferimento al manto stradale di elevate caratteristiche di aderenza costituisce lo scopo principale del trattamento di irruvidimento in esame. L’antisdrucciolevolezza del monostrato è determinata dalle proprietà dell’inerte più sopra elencate. Un elevato CLA, caratteristiche di forma, geometria e pezzatura mirate, una struttura dei granuli "controllata" permettono di conseguire in opera valori di resistenza allo scivolamento dati da un BPN non inferiore a 65 - 70 (ma mediamente, nel breve periodo anche superiori a 80 e, a lungo termine, mai al di sotto di 55 - 60) e di CAT dell’ordine di 0,6 - 0,65. Il trattamento irruvidente con resina ed inerte sintetico è stato posto in opera su svariati supporti (conglomerato bituminoso chiuso, aper to, fonoassorbente, binder, macroseal, lastre in calcestruzzo), soggetti alle più diverse condizioni di traffico. In ogni caso, il trattamento ha conferito alla pavimentazione una tessitura "grossa", che ha dato luogo ad un’elevata efficacia drenante: l’altezza in sabbia è comparabile con quella delle superfici a tessitura aperta e rimane (per almeno 8 anni) superiore a 1 mm, per di più senza rivelare le ostruzioni cui sono soggetti i conglomerati porosi. La capacità drenante del supporto è fra 4 e 8 volte superiore a quella di superfici bituminose tradizionali, per-
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ché la superficie finita dell’irruvidimento presenta un elevato numero di microcanalicoli che permettono un veloce deflusso dell’acqua superficiale. Ciò si traduce in una elevata capacità di smaltimento delle acque meteoriche, così da impedire la formazione di ghiaccio nella stagione invernale. Ovviamente, costituisce anche un beneficio per l’antisdrucciolevolezza della sovrastruttura. La tessitura della pavimentazione consente anche una buona riduzione del rumore da rotolamento rispetto ai tradizionali trattamenti monostrato e alle pavimentazioni in calcestruzzo (inoltre, il materiale in esame non risulta essere più rumoroso dei manti in conglomerato bituminoso). La forma spigolosa dell’inerte, che generalmente non cambia nel tempo (come dimostrato da prove di usura accelerata), e la sua struttura contribuiscono all’abbattimento del cosiddetto "air pumping" e, globalmente, al livello sonoro prodotto dal traffico veicolare. Uno dei rischi maggiori cui sono sottoposti i tradizionali manti stradali in conglomerato bituminoso (specialmente in campo aeroportuale) è l’azione solvente degli idrocarburi a seguito di sversamento accidentale di carburanti. E’ stato accertato che il Sistema Italgrip non subisce nessun danno dall’eventuale presenza di questi agenti. Mediante prova di spillamento si è verificato il comportamento del legante, saturato con inerte sintetico e sottoposto ad un’azione continua di idrocarburi per 7 giorni. L’adesione al supporto non è risultata modificata, dal momento che prove di pull-off hanno dimostrato che lo sforzo necessario per strappare una carota di materiale rimane inalterato (2,5 2,7 MPa). Peraltro, nessun fenomeno di degrado è emerso dall’analisi visiva dei campione. Opportunamente modificato, il trattamento può inficiare l’azione degradante degli ioni SO4= e Cl- nei confronti delle barre d’armatura in pavimentazioni in calcestruzzo. Oltre a proteggere una pavimentazione nuova, Italgrip è in grado di bloccare il degrado della lastra, sempre che non sia già iniziata la disgregazione del calcestruzzo attorno all’acciaio.
su strada al fine di caratterizzare il trattamento monostrato in alcune delle sue più rilevanti proprietà funzionali. Fra le sperimentazioni condotte, si è voluto valutare il sistema IS nei riguardi della rumorosità indotta dal traffico, con particolare riguardo alle pavimentazioni in calcestruzzo. Il trattamento è stato applicato ad un tratto della autostrada STH 16 (U.S.A.), la cui pavimentazione originale era costituita da lastre di 224 mm in calcestruzzo non armato e senza barre di trasferimento. La misura della rumorosità è stata eseguita adottando il procedimento europeo basato sul "controlled passby method", il quale prevede la misura del rumore prodotto da un singolo mezzo durante il transito in una postazione di controllo. La misura è stata eseguita con il veicolo di prova nelle condizioni reali di traffico; il metodo risulta essere indipendente dal tipo di veicolo e dai pneumatici utilizzati. L’influenza del rumore di fondo generato dagli altri veicoli non risulta essere significativo se tutte le caratteristiche dei veicoli sono mantenute costanti in tutte le pavimentazioni. La scelta dei punti di misura si è basata sui procedimenti usualmente in essere presso la FHWA statunitense nel determinare la rumorosità delle autostrade. Per le misure è stato utilizzato un analizzatore acustico a due canali Larson-Davis modello 2900, con opzione FFT. L’analizzatore è stato predisposto in modo da analizzare spettri compresi tra 0 e 10 kHz, in modo da ottenere la massima risoluzione per la frequenza di 25 Hz. L’esame dei risultati ottenuti permette di
affermare che i trattamenti di fresatura ed applicazione del sistema IS inducono delle variazioni di livello sonoro generato dal traffico, con riduzione del rumore e limitati cambiamenti nella forma degli spettri (vedi diagramma). Il rumore aumenta con la velocità per tutti i tipi di pavimentazione. Il trattamento di abrasione della pavimentazione ha portato ad una riduzione di 3 dB, quasi uniforme per tutte le frequenze sotto i 1.200 Hz e per tutte le velocità. Il trattamento Italgrip riduce il rumore di un altro dB per velocità fino a 96 km/h (si possono rilevare significative riduzioni di intensità per le frequenze comprese tra 1.550 e 2.000 Hz). Contributo del trattamento mono-strato alla riduzione della rumorosità Il Sistema Italgrip, attraverso l’utilizzo di graniglia sintetica (3/4) dalle proprietà rigorosamente controllate, permette di realizzare una superficie carrabile a microtessitura ruvida e macrotessitura grossa, condizione indispensabile per l’antisdrucciolevolezza. La tessitura, come innanzi evidenziato, favorisce l’allontanamento delle acque meteoriche dalla superficie di contatto pneumatico-pavimentazione, garantendo elevata aderenza e scongiurando il pericolo di fenomeni quali aquaplaning, splash and spray, black ice. Tutto ciò comporta un evidente contributo alla sicurezza di circolazione ed alla riduzione di sinistrosità, tant’è vero che le prime applicazioni sono state orientate proprio alla soluzione di "punti neri" della viabilità principale e secondaria in Italia.
Prestazioni acustiche di pavimentazioni sottoposte a trattamento irruvidente A completamento delle indagini di laboratorio, si sono eseguiti alcuni test 50
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PAVIMENTAZIONI
Pista ciclabile con leganti bituminosi speciali a basso impatto ambientale Il Gruppo Giachino Bitumi, società torinese che da 70 anni opera nella realizzazione e nel risanamento di pavimentazioni stradali urbane ed extraurbane, ha collaborato alla realizzazione di una nuovissima pista ciclabile che si snoda per 25 km lungo il fiume Toce, collegando diversi Comuni della Valle Ossola, da Crevoladossola a Verbania. Il nuovo tracciato, progettato dallo studio Alessandro Pederzani di Verbania su incarico del Settore Trasporti della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, nell’ambito del Piano Provinciale di Mobilità Ciclopedonale, è stato creato con criteri e materiali innovativi, finalizzati a coniugare efficienza, bellezza e sicurezza del percorso con il minimo impatto ambientale. La pista, inserita in un’area di elevata valenza storico-ambientale della Regione Piemonte, che abbraccia la piana alluvionale della Valle Ossola ed il lago di Mergozzo, costeggia per un lungo tratto le sponde del fiume Toce e lambisce l’Oasi "Bosco Tenso" del WWF, in una zona di grande bellezza paesaggistica. La necessità di adottare criteri costruttivi originali, al fine di inserire il nuovo tracciato nel paesaggio senza intaccarne lo straordinario patrimonio naturale, è stata una delle esigenze primarie che il progettista ha dovuto soddisfare. Su queste premesse il laboratorio "Polis" del Gruppo Giachino Bitumi, struttura di ricerca e sperimentazione sui materiali, che lavora in stretta collaborazione con il Politecnico di Torino, ha effettuato
una serie di studi e adottato soluzioni tecnologiche che escludessero l’impiego di conglomerati bituminosi o di colorazioni sintetiche. Questo ha portato alla creazione di una speciale emulsione bituminosa modificata, che ha consentito l’utilizzo di materiali inerti locali quali graniti e porfidi, per ottenere un manto stradale resistente, flessibile e colorato naturalmente. La regione che ospita la nuova pista ciclabile riunisce sul medesimo territorio lago, fiume e montagne, ed è quindi particolarmente soggetta alle escursioni termiche, con estati assolate e inverni rigidi. Da qui, la necessità di utilizzare miscele di materiali molto resistenti ma nel contempo elastici per evitare fessurazioni, rigonfiamenti, sgranamenti di pietrisco che potrebbero rendere il percorso insidioso sia per i mezzi agricoli e di soccorso, unici veicoli a motore autorizzati a percorrere la pista, sia per ciclisti e pedoni. Le nuovissime emulsioni destinate alle pavimentazioni a basso impatto ambientale sono denominati "Antipowderbit" e "Layerbit". La prima consente di permeare e coprire strati di terreno non legati, grazie alla bassissima viscosità e alla lenta velocità di rottura, mentre la seconda si applica per strati successivi, in continuo, attraverso la spruzzatura del prodotto, lo spandimento della graniglia e la rullatura. Il prodotto finale, ottenuto grazie alla collaborazione specialistica della Formambiente di Monclassico (TN), offre performance eccellenti per sicurezza, comfort, resistenza alle solleci-
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tazioni meccaniche e atmosferiche, visibilità, e supera brillantemente i rigorosi controlli tecnici e ambientali. In alcuni tratti della pista ciclabile sono stati anche eseguiti interventi di "arredo paesaggistico", come la costruzione di passerelle e di barriere protettive in legno di larice per l’attraversamento del Rio Bacenetto a Domodossola e del Rio Larino a Ornavasso. La nuova pista, ormai ultimata, sarà consegnata alla Provincia del Verbano Cusio Ossola non appena concluse le operazioni di collaudo. Va ricordato comunque che, oltre all’aspetto ludico e sportivo, il nuovo percorso ciclabile svolge una preziosa funzione di collegamento "ecocompatibile" fra diverse località rappresentando una delle poche, se non l’unica, alternativa alle trafficate strade del fondovalle e alle due linee ferroviarie. Ben visibile ed ugualmente rispettosa anche la segnaletica verticale che indica i tratti del percorso dove è necessaria la maggiore attenzione. I tempi di esecuzione dell’opera, già diventata un punto d’orgoglio per l’intero territorio, sono stati rapidi. I primi lavori, iniziati nel gennaio 2004 e interrotti per le avverse condizioni climatiche, sono ripresi in maggio e si sono conclusi in novembre, regalando agli appassionati delle due ruote, alla popolazione locale e alle migliaia di turisti che ogni anno frequentano il Lago Maggiore e le valli circostanti, una nuova "strada" bella e sicura, nel pieno rispetto del territorio e dell’ambiente.
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PARCHI GIOCO
Sicurezza controllata per le pavimentazioni antishock Ecopark GIORGIA MARCHELLI
Dall’entrata in vigore, nel settembre 1997, delle norme europee UNI EN 1176 "Attrezzature per aree da gioco" e UNI EN 1177 "Rivestimenti di superfici di aree da gioco ad assorbimento di impatto - Requisiti di sicurezza e metodi di prova", molte amministrazioni comunali ed enti privati che si occupano di costruire e gestire parchi giochi per bambini, si sono impegnati per adeguare i propri impianti a queste regolamentazioni istituite a favore della sicurezza e della prevenzione di infortuni. Come già spiegato precedentemente (Lavori Pubblici n. 2 maggio - giugno 2003 e n. 7 marzo - aprile 2004), particolare attenzione è stata rivolta alle pavimentazioni sottostanti i giochi, e molte sono le ditte che forniscono svariate superfici utili all’ammortizzazione dell’impatto in caso di caduta. Fra queste le più affidabili sono quelle dotate di certificazioni rilasciate da istituti competenti, calcolate sul valore del Criterio delle Lesioni alla Testa (HIC - Head Injury Criterion), modello per prevedere la probabilità di lesioni dovute alle cadute, che prende in considerazione l’energia cinetica della testa al momento dell’impatto con la superficie dell’area da gioco. Recenti verifiche hanno però dimostrato come neppure i certificati che accompagnano i materiali commercializzati e posti in opera nei parchi giochi siano talvolta sufficienti a garantire 52
totalmente la sicurezza delle pavimentazioni. Il passare del tempo, con l’usura dovuta al calpestio, alla presenza di polvere, all’azione degli agenti atmosferici e alla commistione con fondi diversi, come ghiaia o terriccio, possono modificarne l’elasticità e le prestazioni antitrauma. I conseguenti rischi sono considerevoli: innanzi tutto per i bambini, ed in secondo luogo per i responsabili delle aree da gioco, che, in seguito a controlli in caso di incidenti, non sarebbero tutelati dai contratti assicurativi. Fra le aziende produttrici di superfici antishock a norma, grande serietà in proposito è dimostrata da Salvadori e Figli s.a.s. di Toldo di Trambileno (TN). Utilizzando selezionata gomma riciclata da pneumatici ha creato Ecopark, una pavimentazione antitrauma per parchi gioco, piscine, strutture ricreative e di svago, come campi da golf, giardini privati..., che grazie alle sue specifiche è indicata anche per l’utilizzo in tutti i luoghi ove siano richieste caratteristiche antiscivolo, drenanti, igieniche oltre ad un’efficace protezione in caso di caduta, quali spogliatoi, bagni, saune, strutture per anziani, asili, ospedali, alberghi, palestre... Intendendo garantire la sicurezza come obiettivo primario, l’esperienza maturata in materia da Salvadori ha fatto sì che le proprie forze non si siano limitate alla produzione di
Ecopark, ma si siano spinte alla ricerca dei metodi di prova più affidabili per verificare esattamente le rispondenze delle superfici delle aree da gioco. Trovata in America Triax 2000, attrezzatura specifica per la misurazione del coefficiente HIC (altezza critica di caduta conforme UNI EN 1177), l’azienda sta ponendo grande attenzione ai collaudi e alla veridicità delle prestazioni dichiarate di pavimentazioni di vario genere. La facile spostabilità del macchinario permette a Salvadori di testare le superfici sottostanti i giochi direttamente sul posto, possibilità di fondamentale importanza per verificare la validità dei materiali dopo la posa in opera, come pure dopo il loro utilizzo prolungato negli anni. Le prove che Salvadori propone sono rivolte in più direzioni. Ecopark è garantita tre anni: trascorsi questi, è l’azienda stessa che consiglia ed è a disposizione per controllare che il materiale fornito continui a rispondere alle esigenze di sicurezza. Oltre all’interesse per le verifiche dei propri prodotti, la società trentina è disponibile, e suggerisce vivamente, ad effettuare controlli non certificati per conto terzi, su pavimentazioni di tutti i tipi, vecchie e nuove, prodotte e commercializzate da altre ditte, con l’obiettivo di mettere a conoscenza enti e proprietari dell’effettiva sicurezza delle strutture in loro gestione.
Lavori Pubblici n. 12 gennaio - febbraio 2005
Pre Nu sent ov i a o C PR en OG tro ET Es TO po C sit ITT ivo À di 30 Fie ma ra rzo Mi lan - 2 o apr - P ile ad 20 . 1 05 /3
Il COLLAUDO. La sicurezza è l'obiettivo primario che SALVADORI intende garantire. Con TRIAX 2000, attrezzatura specifica per la misurazione del coefficiente HIC (altezza critica di caduta conforme UNI EN 1177), siamo in grado di testare le pavimentazioni direttamente nei parchi gioco. Infatti, se fondamentale è la loro certificazione in laboratorio, altrettanto lo è la misurazione del coefficiente HIC dopo la posa in opera, poiché fondi diversi, quali ad esempio ghiaia o terriccio, possono modificarne le prestazioni. ECOPARK è garantita tre anni. Trascorso questo periodo consigliamo un controllo per verificare l'insorgere di eventuali dilatazioni causate da fattori climatici e lo stato di usura conseguente al calpestio e alla presenza di polvere. Il MONTAGGIO della pavimentazione antitrauma ECOPARK è molto semplice e veloce. Consigliamo un'inclinazione del fondo di almeno 1% e pozzetto di raccolta dell'acqua. Le piastre possono essere sagomate con un seghetto elettrico.
DEPURAZIONE ACQUE
Depurazione col fotovoltaico Ecologia Soluzione Ambiente ha sperimentato un sistema pulito per la conversione di energia elettrica: a quest’azienda va il primato europeo di aver progettato un sistema di pannelli solari/fotovoltaici in applicazione agli impianti di depurazione, per il cui funzionamento si riesce a sostituire l’utilizzo di energia elettrica con quella convertita da questi pannelli. Un’anteprima a dimostrazione che la capacità imprenditoriale che da sempre caratterizza il territorio reggiano è ancora una volta la prima a tagliare il traguardo. Alla base, una vocazione per la tutela dell’ambiente, la costante attenzione alla ricerca e notevole apertura mentale. Fra le macroaree in cui Ecologia Soluzione Ambiente è specializzata, la principale riguarda l’impiantistica di depurazione delle acque cosiddette di scarico, in cemento e in materiale plastico,
destinata ad abitazioni, ristoranti, autolavaggi, impianti di prima pioggia, caseifici e sistemi di fitodepurazione. La destinazione di questi impianti può essere sia civile che industriale, ed il loro funzionamento prevede l’utilizzo di energia elettrica. La novità consiste nel sostituire la fonte di alimentazione di questi depuratori con l’utilizzo di energia proveniente dalla capacità di conversione dei pannelli solari. All’interno dell’azienda è nata otto mesi fa a questo proposito una Divisione Solare. L’impiantistica di depurazione rimane invariata, con la differenza che viene avanzata la possibilità di applicare pannelli solari in grado, in alcuni casi, di coprire l’intero fabbisogno di energia dell’impianto. Si tratta di classici pannelli, di forma rettangolare, tecnicamente chiamati moduli fotovoltaici. Questi moduli possono essere uno o più, a
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seconda delle dimensioni dell’impianto di depurazione. I pannelli sono in silicio policristallino, un materiale che per le proprie caratteristiche chimiche è in grado trasformare l’energia del sole in elettrica (150 watt di potenza e 24 volt, tensione continua). Al pannello è collegato un regolatore di carica, la cui funzione è quella di bilanciare l’energia e di indirizzarla verso le batterie, le quali sono al penultimo stadio di questo sistema e vengono definite "speciali" in quanto esenti da manutenzione, cioè sempre cariche. All’ultimo stadio si trova l’inverter, uno strumento utile a convertire la tensione da continua ad alternata, ottenendo 220 volt, tanti quanti quelli di una normale presa elettrica casalinga. Il sistema è ora un prototipo: in funzione da 7 mesi, entrerà in produzione nel primo semestre del 2005. Trattandosi di un’applicazione non può essere brevettata, ma l’azienda reggiana è stata la prima in Europa ad averne avuto l’idea, con risultati che si traducono in un risparmio energetico, i cui orizzonti possono essere davvero ampi, ed impatto ambientale nullo, anzi benefico, soprattutto per i territori non serviti dal sistema nazionale di energia elettrica, dove non sarebbe possibile costruire impianti di depurazione. 53
MANUTENZIONE STRADE
Newtech propone un "tappo" a freddo con materiale fresato
Newtech, con sede a San Giovanni in Persiceto (BO), azienda sempre attenta alla continua ricerca di nuove tecnologie per la manutenzione stradale, operante a livello nazionale e specializzata nell’impiego di tecniche innovative ed esclusive, ad altissima qualità, sia nei materiali impiegati che nella velocità degli interventi, propone una nuova soluzione per l’asfaltatura di scavi mediante impiego di materiale fresato al posto del binder. Quest’asfaltatura di scavi "tappo" avviene mediante impiego di asfalto fresato, riciclato in sito grazie all’aggiunta di un bitume liquido bicomponente nella percentuale del 3,5% e di catalizzatore nella percentuale del 12% sulla percentuale di bitume. Non sono necessarie attrezzature particolari per eseguire questo metodo di intervento: il conglomerato riciclato può essere realizzato con qualsiasi tipo di benna miscelatrice, che normalmente viene impiegata per la preparazione del calcestruzzo. Il bitume viene riscaldato a circa 70-80°C,
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operazione che può essere eseguita mediante una cisterna riscaldabile, comunemente utilizzata per le emulsioni bituminose. L’impasto così preparato va steso su superficie realizzata in magrone o misto stabilizzato e costipato a regola d’arte. Le caratteristiche chimico fisiche del legante permettono di eseguire lavori anche con temperature rigide (anche sotto lo zero), garantendo una durata del "tappo" senza sgranature o formazione di buche, dovute all’esecuzione di lavori con tecniche classiche alle alte temperature, spesso non rispettate, con cui si deve stendere il conglomerando, cosa che garantisce una durata superiore del lavoro e diminuisce i costi, evitando successivi interventi di manutenzione. Questo metodo consente un risparmio, persino del 20%, anche solo in
conseguenza della semplificazione logistica dell’intervento, in quanto non deve essere prelevato il materiale negli impianti di conglomerato che distano diversi chilometri e che obbligano alcune volte a trasferte di 2/3 ore per diversi turni al giorno. I tempi totali di intervento risultano ulteriormente ridotti, poiché dalla fine della stesura la maturazione è di soli circa 20 minuti, dopo di che si può subito riaprire al traffico, con un tempo di cantierizzazione estremamente breve. Questa tecnologia si presenta particolarmente interessante per tutte quelle imprese che operano nella gestione dei sottoservizi, promettendo un rispar mio economico e di tempo, con un’esecuzione ed una semplificazione notevole del lavoro, che risulta duraturo e a regola d’arte.
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STRADE
Una strada a Nassirya GIOVANNI SORICE Ten. g. (p) RS Condizioni climatiche estreme, materiali di difficile reperibilità e non sempre di qualità sufficiente, usura anomala dei mezzi e limitazioni legate alla sicurezza: sono questi i problemi, "supplementari" ma in realtaà preponderanti rispetto a quelli che comunemente s'incontrano in tutti i cantieri d'Italia, che i genieri della Task Force Piave, su base del 6° reggimento pionieri con sede a Roma, affrontano ogni giorno in Iraq dove operano inquadrati nella missione "Antica Babilonia". Aspetti evidenziatisi con ancora maggiore incisività nel corso della realizzazione di uno dei più importanti e impegnativi compiti assegnati agli uomini del colonnello Luigi Lo Conte: la realizzazione di una nuova rotabile di collegamento per Camp Mittica, la maggiore base italiana a Nassiriya dell'Italian Joint Task Force Iraq comandata dal brigadiere generale Enzo Stefanini. I genieri della "Piave" sono riusciti, con tenacia e ingegno, a superare le varie difficoltà, restando sempre al passo con la "tabella di marcia" rallentati, a volte, solo dai tempi di consegna dei materiali individuati e commissionati sul posto. Il tracciato della bretella si estende in del terreno durante il periodo delle lunghezza per 2.200 metri con una piogge, caratterizzato da forti precipicarreggiata di 10 metri, su cui scorro- tazioni che potrebbero compromettere no 2 corsie della larghezza di 4 metri l'intera opera. pavimentate in asfalto, 2 banchine Il cantiere è stato impiantato in modo laterali non pavimentate di 1 metro da procedere in più fasi concatenate delimitate con cunette per lo smalti- tra di loro lungo tutto l'asse longitudimento delle acque meteoriche su nale della strada. La fase preliminare ambedue i lati della strada, nonché è stata quella dello scotennamento un terrapieno con relativo fossato sul dello strato superficiale di circa 30 cm versante Nord della strada, per crea- di terreno sabbioso, in modo da ottere un ostacolo e dare maggior sicu- nere un terreno di fondazione uniforrezza contro eventuali intrusioni da me e compatto su cui poter costruire parte di malintenzionati e autobombe. l'intera struttura stradale. Lungo tutto il tracciato stradale, inol- La sezione costruttiva della strada è tre, si snodano dei tubi corrugati e stata realizzata in tre strati principali. pozzetti che in due punti attraversano 1. Sottofondo: ha il compito di colleil piano stradale: vi saranno alloggiati gare la strada al terreno di fondain futuro cavi elettrici e tubazioni per zione e di attuare una completa le acque potabili e fognature. ripartizione dei carichi su di esso, Tra gli accorgimenti tecnici adottati in realizzato in macerie a basso confase di progettazione, la realizzazione tenuto di materiale polveroso e piedella strada in rilevato di circa 35 cm rispetto al piano di campagna e di canali di scolo delle acque piovane su entrambi i lati che, opportunamente raccordati e con le giuste pendenze, vengono convogliate in un fossato più grande che corre parallelo all'asse stradale a circa 20 m dai margini della carreggiata. Tale soluzione si è resa obbligatoria viste le caratteristiche del territorio, prevalentemente pianeggiante, e dalle caratteristiche geologiche che impediscono il naturale drenaggio Lavori Pubblici n. 12 gennaio - febbraio 2005
trame 90/160 mm con uno spessore di 50 cm opportunamente posato e sottoposto a costipamento. 2. Sovrastruttura: è la parte fondamentale della strada e ha il compito di attuare una prima distribuzione dei carichi, in pratica ha la stessa funzione statica della struttura portante di un edificio. Il macadam è realizzato con la posa di uno strato di 15 cm di pietrisco 50/70 mm e di uno strato di 10 cm di stabilizzato 0/30 mm opportunamente posati e sottoposti a costipamento. 3. Manto di asfalto: costituisce il piano di copertura della strada su cui scorrono i veicoli. Ha lo scopo di preservare la sovrastruttura dai danni provocati dall'uso. La pavimentazione in conglomerato bituminoso sarà posata in due strati di cui uno di binder con uno spessore di 10 cm ed uno di tappetino di usura con uno spessore di 4 cm posati a regola d'arte, sottoposti a costipamento e collegati tra loro con uno strato di collegamento in emulsione bituminosa. I lavori, iniziati il 12 settembre 2004, si sono svolti tra una miriade di difficoltà tecnico-operative-organizzative e si sono protratti fino al 15 novembre. Il direttore dei lavori, tenente Giovanni Sorice, comandante del plotone viabilità del 6° reggimento, ha dovuto affrontare tutte le difficoltà in corso d'opera coadiuvato dai suoi uomini e donne, unendo le capacità tecniche operative alle esperienze pregresse acquisite da tutto il team sia in Patria sia in altri teatri operativi per poter condurre con successo la realizzazione dell'opera. I maggiori ostacoli riscontrati nella realizzazione della strada sono da attribuire a vari fattori, quali la difficoltà di comunicazione dovuta alla lingua e alla scrittura diversa, inclusi i numeri, e alla scarsa conoscenza della lingua inglese da parte dei fornitori e dei loro dipendenti, con i quali si è reso difficile il contenzioso per la qualità del mate55
Capocantiere (direttore lavori) ten. Giovanni Sorice Assistente del capocantiere primo mar. Vittorio Conti Operatore apripista caporalmaggiore scelto Albano Santacaterina Operatore escavatore 1° caporalmaggiore Giampaolo Villano Operatore livellatrice Cms Clemente Civitella Operatori vibrofinitrice serg. Giuseppe Mendicino e Cms Antonio Merucci
riale, nonché la fornitura del materiale, avvenuta a singhiozzo e, per motivi di sicurezza, stoccata in un'apposita area lontano dal cantiere, e successivamente caricata su dumper militari e portata a piè d'opera. I materiali approvvigionati, infatti, si sono dimostrati non adeguati alla realizzazione del macadam, cioè la posa in vari strati di pietrisco di varia volumetria, in quanto si è dovuto impiegare pietrisco di fiume, facilmente reperibile in quest'area desertica, dove il pietrisco spaccato non esiste o dev'essere trasportato dal Nord del Paese, da centinaia di chilometri di distanza ma non idoneo alla costipazione della sovrastruttura. La soluzione al problema è stata trovata mescolando la ghiaia di fiume approvvigionata con del terreno e delle macerie recuperate in loco, in modo da ottenere una struttura incoerente che, sottoposta a rullatura, si è costipata formando una massa sufficientemente completa e resistente ai carichi trasmessi dai veicoli e su cui poter aggrappare successivamente lo strato di copertura in asfalto. Le soluzioni costruttive prese si sono rese indispensabili per la perfetta riuscita dei lavori in quanto la sovrastruttura è la parte fondamentale della strada per cui la non perfetta tenuta
Materiali
Conglomerato bituminoso per sottofondo "Binder" Conglomerato bituminoso per tappeto d'usura Macerie e pietrisco 90/160 per la realizzazione della scarpata di accesso Terreno rimosso Macerie e pietrisco 90/160 Misto granulare stabilizzato pezzatura 0/30 Emulsione (kg/m2) Polvere di silice/sabbia 56
dello strato di macadam compromette irreparabilmente l'ossatura stradale. Anche la qualità dello stabilizzato si è rivelata inadeguata per via dell'alto contenuto di materiale fine, imponendo una miscelazione "in situ" con un materiale di granulometria 10/30 mm con dosaggio in percentuale del 30%. Alle difficoltà di carattere tecnico si sono unite le difficoltà di carattere climatico-ambientale che hanno reso il lavoro par ticolarmente gravoso e pesante incidendo non poco su personale e mezzi. Le temperature torride e l'ambiente altamente polveroso della regione di Dhi Qar spesso impedivano la respirazione al personale impegnato a lavorare sulle macchine operatrici, anche se dotato di idonee mascherine antipolvere. Anche i mezzi sottoposti a molte ore di lavoro a temperature elevatissime, hanno creato spesso problemi di surriscaldamento dei motori o degli impianti idraulici, in quanto non dimensionati alle caratteristiche estreme del territorio. Strumentazioni impiegate per la direzione e condotta del cantiere: * 1 teodolite laser per il rilevamento delle quote e tracciamento delle livellette; * GPS cartografico; * Software "Ozi Explorer" per l'elaborazione dei dati cartografici. Il personale impiegato non ha subìto sostanziali variazioni nel numero durante il susseguirsi delle operazioni. In particolare, sono stati presenti sul cantiere: * 1 ufficiale, direttore del cantiere; * 2 sottufficiali responsabili delle sezioni stradali * 19 operatori di macchine stradali e
mezzi speciali del Genio; * 2 conduttori di automezzi. Tutto il personale sopra elencato ha lavorato da un minimo di 8 ad un massimo di 10 ore al giorno, dimostrando altissime capacità tecnico-professionali e spirito di sacrificio, soprattutto nell'affrontare situazioni climatiche di certo qui non clementi. Le macchine da cantiere impiegate dalla Task Force "Piave" durante i lavori sono le seguenti: * 2 escavatori cingolati a benna rovescia Fiat Hitachi EX 215; * 2 bulldozer Fiat Hitachi FD 175; * 7 autocarri ribaltabili tipo Astra HD 6 66-44; * 1 livellatrice Fiat Allis FL 150 C; * 1 caricatore frontale ruotato Fiat Hitachi FR 130; * 1 caricatore frontale cingolato Fiat Hitachi FL 175; * 1 rullo a doppio tamburo vibrante tipo Bitelli "Condors" * 1 rullo a doppio tamburo vibrante tipo Bomag "BW 144 AD 2" * 1 autobetoniera da 1,5 m 3 tipo Co.Met "Suprema" I materiali impiegati e movimentati sono descritti in tabella.
Superficie m2
Spessore in opera cm
Spessore finito (circa) cm
Quantità
Quantità + 10%
Quantità Arrotondata
U.d.M.
17.600
10
9
1.760
176
1.936
m3
17.600
4
3
704
70,4
774
m3
22.000 22.000 22.000
50 30 50
43 / 43
11.000 6.600 11.000
1.100 1.100
12.100 6.600 12.100
m3 m3 m3
22.000 17.600 17.600
15 1,2 1
13
3.300 21.120 176
330 2.112 17,6
3.630 23.232 194
m3 kg m3
/
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SEGNALETICA
Tecno Pavimentazioni: segnaletica orizzontale con rapporto qualità/prezzo
Tecno Pavimentazioni, importatore e distributore per l'Italia delle tecnologie della ditta svizzera Basler Lacke, enfatizza il rapporto qualità/prezzo dei suoi prodotti di gamma media per la segnaletica orizzontale: il Bascolin MP7/03 ed il Bascolin MP7 ON LINE. Entrambi i prodotti sono una plastica a freddo a due componenti su base di resine acriliche reattive, senza solventi, per la realizzazione di un manto colorato superficiale ad alta elasticità, resistente alle intemperie e all’attrito, esente da cloro, sostanze cromate e cromato di piombo. La semplicità di posa di questi prodotti, vengono stesi con una normale spruzzatrice per segnaletica stradale, permette a tutte le aziende di utilizzare prodotti di alta qualità senza ulteriori investimenti per nuove attrezzature. Bascolin MP7 permette la stesura di un film uniforme, che consente di ottenere una soluzione con costi estremamente competitivi per la stesura di segnaletica ad elevata rifrangenza per un’ottima visibilità sia di giorno che di notte, anche con tempo avverso, con
elevate proprietà di durata (quattro o cinque volte superiore alle classiche vernici utilizzate per la segnaletica orizzontale), elasticità, adesività, resistenza all’attrito, alle intemperie ed al sale, oltre che sicurezza con coefficienti d’attrito sempre ottimi. Il Bascolin MP7/03 ed il Bascolin MP7 ON LINE, prodotti in possesso di Certificazioni Europee che ne attestano le assolute qualità, si differenziano tra loro nello spessore di materiale applicato e nella granulometria delle perle riflettenti, che ne determinano una diversa resistenza, durata e rifrangenza, delineando il primo come materiale consigliato per la stesura delle linee di demarcazione delle carreggiate ed il secondo per la stesura di attraversamenti pedonali, che necessitano di superiori caratteristiche di resistenza, aderenza e rifrangenza. Proprio per ottimizzare il rapporto qualità prezzo Tecno Pavimentazioni propone l’utilizzo combinato delle due soluzioni, utilizzando l’MP7 ON LINE in tutti quei punti maggiormente sollecitati
o che necessitano di un maggiore risalto, rifrangenza e coefficiente d’attrito, come per i segnali orizzontali, di dare la precedenza, e gli attraversamenti pedonali, segnaletica di rotatorie, canalizzazioni di traffico, dove una eccezionale visibilità della segnaletica significa maggior sicurezza per gli automobilisti. Bascolin MP7 con primer specifici per calcestruzzo, permette di eseguire segnaletiche di ottimaqualità anche su queste superfici molto difficili da trattare. Tecno Pavimentazioni propone e sottolinea le soluzioni Bascolin per applicare una segnaletica orizzontale di qualità e durata a costi contenuti, grazie anche al metodo di posa tradizionale delle stesse, senza necessitare di attrezzature particolari, come nel caso del prodotto di punta, il Bascoplast Feine BA, che, con un costo superiore, dovuto in parte proprio alla differente tecnologia di posa, consente una segnaletica con caratteristiche di un livello ancora maggiore (Lavori Pubblici n. 6 gennaio – febbraio 2004 e n. 11 novembre – dicembre 2004).
Via San Giuseppe 22 - 60035 Jesi (AN) Tel. 0731.207468
Fax 0731.209176
Lavori Pubblici n. 12 gennaio - febbraio 2005
www.tecnopavimentazioni.it
info@tecnopavimentazioni.it 57
FIERE
Asphaltica 2004 GHERARDO MARCHELLI, GIORGIA MARCHELLI, FRANCESCO VANDONI Dall'1 al 3 dicembre 2004 PadovaFiere, in collaborazione con SITEB (Associazione Italiana Bitume Asfalto Strade) ha organizzato la seconda edizione nazionale interamente dedicata agli operatori del settore stradale e del bitume. Con un'affluenza di 7.000 visitatori da tutta Europa e 210 espositori si è chiusa l'edizione 2004 di Asphaltica/Urbania, il Salone degli Asfalti, affiancate dalla prima edizione di Binaria, il Salone delle Tecnologie e delle Infrastrutture Ferroviarie. Asphaltica, con un'organizzazione di Mostra-Convegno, si è posta come crocevia di confronto e di incontro tra le imprese produttrici e gli enti pubblici e privati. Ha presentato una visione completa delle nuove tecnologie, delle applicazioni e delle potenzialità dell'asfalto, le soluzioni per ridurre le problematiche ecologiche, dagli asfalti fonoassorbenti a quelli mangiapolvere. Convegni, workshop e seminari di formazione hanno offerto ai visitatori e agli addetti ai lavori gli strumenti conoscitivi per apprezzare e diffondere l'utilizzo di questi materiali. Per quanto riguarda Urbania, protagoniste le grandi infrastrutture venete: dall'Assessorato alla Mobilità e Ambiente a Veneto Strade, dalle Ferrovie allo IUAV, con i progetti per la riqualificazione delle maggiori stazioni venete, alla Polizia Stradale che ha presentato bilanci della patente a punti e programmi. Il nuovo salone Binaria ha messo in mostra le più moderne tecnologie per la costruzione delle ferrovie, le apparecchiature ed i servizi per lo sviluppo delle reti, le nuove tecniche per la manutenzione e diagnostica delle infrastrutture e sicurezza della circolazione ferroviaria. Gli espositori presentati qui di seguito con una foto e una breve descrizione dei loro prodotti sono stati scelti in base alla loro affinità con il contesto degli argomenti trattati da Lavori Pubblici.
Instamak propone in Italia il nuovo prodotto per la riparazione istantanea delle strade che consente di lavorare da -45°C fino a 60°C in qualunque condizione atmosferica, con una durata delle stesse estremamente elevata. Il mantenimento delle sue caratteristiche di elasticità e l'ottima adesione su qualsiasi tipo di superficie lo rende particolarmente adatto anche per i giunti di viadotti, nei pressi di rotaie e per la sigillatura dei tombini. Il suo confezionamento in speciali bidoni ne permette il facile stoccaggio e traspor to senza sprechi (Lavori Pubblici n. 11 novembre dicembre 2004). 58
Newtech propone tutte le sue tecnologie per pavimentazioni di qualità; l'accento è posto soprattutto sulle ultime tecnologie proposte: il riciclaggio del materiale fresato a "freddo" (articolo dedicato su questo numero di Lavori Pubblici), la spruzzatura della mano d'attacco direttamente dalla vibrofinitrice (Lavori Pubblici n. 10 settembre ottobre 2004), il risanamento di ammaloramenti stradali (Lavori Pubblici n. 9 luglio - agosto 2004), il Rephalt per la chiusura di buche con materiale bicomponente in cestelli da 25 kg, che consente il lavoro anche in presenza di acqua e con temperature sotto lo zero. Naturalmente non sono
da dimenticare le altre proposte come i Microtappeti, armatura delle pavimentazioni, messa in quota dei chiusini, sigillatura di crepe, masselli e lastroni, e le pavimentazioni colorate, con un'ottima aderenza in qualunque condizione climatica, con mastice ed inerte colorato a fuoco e cotto in forno che preserva dalle virate di colore.
Laterlite qui presenta l'utilizzo dell'argilla espansa Leca in prodotti specifici del settore: barriere antirumore in elementi Leca, che consentono di dare colorazioni con aspetto gradevole su entrambi i lati (Lavori Pubblici n. 9 maggio - giugno 2004); aggiunta di una percentuale di argilla nel conglomerato bituminoso per tappeti stradali per ottenere alti valori di C.A.T. costante nel tempo, per la sicurezza, oltre ad una caratteristica di fonoassorbimento delle frequenze fastidiose (Lavori Pubblici n. 9 luglio - agosto 2004); senza dimenticare l'importante utilizzo dell'argilla espansa nella costruzione di rilevati stradali leggeri (Lavori Pubblici n. 10 settembre ottobre 2004).
Star Asphalt produce in Italia prodotti chimici per il settore stradale: attivanti di adesione, emulsionanti cationici, emulsionanti anionici, flussanti,
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additivi rigeneranti, polimeri e fibre. Interessante anche la proposta di lavoro, denominata come Road System, che offre al cliente i prodotti chimici, le tecnologie, il know-how ed i macchinari. L'accento è posto su emulsionanti particolari e l'impianto mobile per il riciclaggio a freddo del fresato.
Poliedro si presenta come società di servizi per le costruzioni stradali, offrendo: sistemi di qualità - ambiente, certificazione di prodotto, prove di laboratorio di geotecnica stradale (con laboratorio mobile), controllo qualità materiali per costruzione, verifica di taratura impianti produttivi, direzione lavori e contabilità industriale.
Contech nell'esposizione sottolinea i prodotti Sacatrasparent, Glasgrid e Bussolo. Il primo è una pavimentazione con inerti naturali di pezzatura e foggia variegata con legante sintetico della Shell di colore neutro. Questa pavimentazione, a basso impatto ambientale ed adatta a risolvere situazioni di arredo urbano importanti, viene stesa come un normale conglomerato bituminoso e può essere da non carrabile a carrabile; la Contech ha già realizzato molteplici lavori come piazza Savonarola a Firenze. Il secondo è la rete in fibra di vetro, autoadesiva, per rinforzi stradali, che permette di fermare le fissurazioni in risalita, con una tecnologia di facile applicazione; inoltre la rete, totalmente in fibra di vetro è interamente riciclabile insieme al fresato, senza peraltro creare eventuali problemi di smaltimento, essendo materiale di tipo vetroso.
Il Bussolo è un sistema di distribuzione dell'emulsione bituminosa con un contenitore tipo bombola. Questa soluzione è molto utile per spruzzare a mano, in lavori di piccola entità, l'emulsione bituminosa calda. Difatti il Bussolo ha un sistema di riscaldamento all'interno di cassoni, alimentabile a corrente o a celle solari, che mantiene l'emulsione in temperatura. L'utilizzatore riceve il cassone e le bombole cariche per restituirle ed essere ricaricate come le bombole del gas. Un'esposizione fotografica ricorda anche la tecnologia Greenfalt della Shell per la produzione di conglomerati bituminosi ad una temperatura più bassa di 50° rispetto alle tecnologie tradizionali, offrendo vantaggi incredibili dal punto di vista delle emissioni con una fumosità praticamente assente e polveri ridotte di oltre il 50%, offrendo anche una lavorabilità estrema ed un livello prestazionale paragonabili ad un conglomerato con bitume modificato.
Lacs ha rivestito il pavimento del suo stand con diversi tipi di finitura e decorazioni di asfalto che si possono realizzare con la sua gamma di resine "StreetPrint decorazioni d'asfalto" in polimeri StreetBond; presente sullo stand anche la speciale macchina StreetHeat. Si possono ottenere vari effetti come pavé o mattonelle, ma anche simboli, lettere, stemmi di città, segnaletica loghi di aziende... Una volta stampato l'asfalto, con macchine che usano matrici di acciaio, esso viene trattato con una speciale resina in polimeri, StreetBond, che colora la superficie e ne aumenta la resistenza fino al 40%. Uno dei vantaggi di questo brevetto canadese risiede nel breve tempo necessario alla posa in opera. Inoltre, grazie alla macchina StreetHeat non è necessario rifare per decorare. La StreetHeat riscalda l'asfalto esistente, lo incide e lo decora cromaticamente. Nei casi di ripavimentazione è sufficiente una fresatura di soli 3 cm, che produce materiale riciclabile evitando
Lavori Pubblici n. 12 gennaio - febbraio 2005
i costi della discarica, con evidenti benefici per l'ambiente. La gamma StreetBond offre prodotti diversificati per i diversi utilizzi, per superfici pedonali o carrabili, con soluzioni antiskid e anche di dissuasori di velocità per le automobili. La stabilità e la resistenza alle dilatazioni termiche e all'usura sono un altro punto di forza del sistema StreetPrint.
Adriatica Asfalti, da 35 anni nel settore strade, ha avuto il piacere di portare in fiera il nuovo prodotto ConBiFred Eco, rivolto alle amministrazioni, anticipa una normativa che entrerà in vigore nel 2007 nella classe C.O.V. (Componenti Organici Volatili) grazie al flussante naturale biodegradabile rinnovabile al 98%, derivato dell'olio di girasole. Impiegato come primo intervento per r iparazioni e r isanamenti di manti asfaltici, chiusura di buche, raccordi e rattoppi vari anche con il traffico in corso. Di pronto impiego anche per riprese di avvallamenti e sigillatura di manti stradali sia bituminosi che cementizi, di facile traspor to: un solo addetto può operare persino in condizioni climatiche avverse con temperature fino a -5°C.
Italgrip offre la sua tecnologia di irruvidimento superficiale su qualsiasi tipo di materiale e pavimentazione. Una resina bicomponente epossidica viene spruzzata subito dopo lo spandimento della graniglia, con un tempo di polimerizzazione di due/tre ore in dipendenza della temperatura. La durata degli interventi è notevole, basti pensare che stanno ora sosti59
tuendo i primi lavori autostradali effettuati ai loro esordi di 15 anni fa, e danno una garanzia di 50 milioni di assi ruota passanti. La novità portata a questa fiera è la possibilità di eseguire lavori in ambienti piccoli come rotatorie ed incroci urbani. Il loro materiale in più colori rende interessante l'utilizzo di questa tecnica per attraversamenti pedonali. L'inerte utilizzato è sintetico senza rilascio di sostanze inquinanti. La soluzione ha inoltre la proprietà isolante, difatti in America viene utilizzata sulle highway in calcestruzzo con intelaiatura in acciaio, per una loro protezione dalle infiltrazioni d'acqua oltre che per il loro irruvidimento.
Isoltema propone il sistema di sigillatura Stratos, una linea di prodotti il cui compound bituminoso scaturisce dalla ventennale esperienza di Isoltema nel settore della progettazione e manutenzione stradale. Il laboratorio interno della ditta è sempre alla ricerca di nuove soluzioni, ottenute attraverso il coinvolgimento di Atenei e Centri di Ricerca Universitari. Quattro i prodotti proposti per saturare il discorso della lesione, sempre aggiornati con studi per aumentarne le caratteristiche di adesione ed ampliarne le possibilità di applicazione. Le novità di quest'anno sono: una nuova attrezzatura per il nastro ARS2 che consente la stesa di un nastro più lungo; i nastri ARS1 ed ARS2 migliorati nella resistenza all'attrito radente; nuova forma di confezionamento per il mastice bituminoso da colare a freddo ARS4 con cartuccia e pistola pneumatica per la sua miscelazione ed estrusione; possibilità della creazione del prodotto a caldo ARS3 di essere creato con formula specifica alle esigenze del cliente e delle applicazioni. Da sottolineare la membrana sottopavimentazione, peraltro utilizzata dalla società Autostrade nei lavori di allargamento dalla seconda alla terza corsia: una fibra su mescola bituminosa che sopporta il calore dell'asfaltatura e permette di contenere il riaffiorare 60
della fessurazione.
spettacolare; a cui affianca trattamenti superficiali su strade bianche, dove si impiegano delle emulsioni bituminose e delle graniglie, distese in tre successivi strati, per ottenere strade bianche impermeabilizzate, irruvidite, mantenendo però la colorazione naturale della graniglia che si impiega.
Socotherm, multinazionale attiva in cinque continenti dalla lunga storia iniziata nel 1859, è specializzata nelle linee pipeline. A questa fiera è presente con la sua divisione infrastrutture Italia, proponendo le propriesoluzioni di barriere fonoassorbenti in materiale composito, impermeabilizzazione in mastice di asfalto sintetico, impermeabilizzazione con resine termoindurenti, microtappeto a freddo tipo slurry seal, irruvidimento con pallinatura a riciclo. Vuole sottolineare la sua tecnologia di riciclaggio in sito a caldo di asfalto drenante. Quest'ultimo è il sistema brevettato Pavirec, viene eseguito con un treno di mezzi in sei fasi: integrazione degli inerti, riscaldamento ad onde radianti, fresatura, distribuzione e riciclaggio, stesa e rullatura finale. Questa tecnologia di riciclaggio a caldo naturalmente è innovativa soprattutto dal punto di vista di sicurezza ambientale, avendo risolto le problematiche dei vecchi metodi d'intervento.
Bitem, società che offre tecnologie innovative per manutenzione e costruzioni stradali, lavora quasi esclusivamente prodotti della Esso italiana per emulsioni bituminose, bitumi modificati. Importante l'offerta di servizi per avere il materiale sul posto con le macchine adeguate al lavoro da eseguire, per permettere al cliente di contenere gli investimenti. Bitem punta inoltre sui bitumi trasparenti per la confezione di conglomerati bituminosi caratterizzati dal colore della graniglia, oppure facilmente pigmentabili con tutti i colori per la creazione di pavimentazioni a basso impatto ambientale o ad alto impatto
Simex presenta per l'occasione le fresatrici autolivellanti con completamenti di tamburi specifici per finiture superficiali. Ha portato avanti lo studio sugli utensili da taglio, il tamburo ora può avere conformazioni e disegni progettati a seconda delle esigenze e creare scanalature già in un'unica passata, permettendo di eseguire avvallamenti per drenaggi per scoli d'acqua. Una gamma più ampia di testate facilita il lavoro anche con operatori non particolarmente esperti, risolvendo il problema grazie al disegno del tamburo, combinato alla macchina che permette di eseguire passate affiancate per creare piani in automatico con il sistema meccanico di autolivellamento.
Dulevo presente con la spazzatrice 5000 veloce, il modello adatto alla pulizia nei lavori stradali.
Massenza, nome con 50 anni di esperienza nella costruzione di macchinari ed attrezzature per la lavorazione e stesa del bitume.
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Carta Isnardo vanta più di cento anni di attività nel settore della costruzione e della riabilitazione di superfici stradali. Si occupa anche di manti autostradali, aeroportuali e di recupero ambientale, di produzione e vendita di conglomerati bituminosi ed effettua il riciclaggio in situ con emulsione e bitume schiumato. Interessante la nuova iniziativa in un nuovo distretto industriale in Tunisia: hanno già realizzato i primi due capannoni, con una localizzazione logistica particolarmente interessante, tra il futuro aeroporto più grande del Magreb e l'autostrada.
Slurry Italia presenta 5 trattamenti: mono strato, doppio strato, triplo strato, slurry seal e slurry color; i primi due a caldo per strade comunali, provinciali e statali, il triplo per zone di campagna con vincoli paesaggistici ed ambientali; slurry seal e color proposti per il ripristino di parcheggi e piste ciclabili. Mentre i primi tre sono in emulsione e graniglia, lo slurry è un impasto di emulsione con polvere di graniglia, che a seconda del tipo usato determina la colorazione.
Saint-Gobain Vetrotex è una società del gruppo Saint-Gobain che si occupa della rivalorizzazione di filati vetrosi in eccesso di lavorazione. I prodotti, certificati EPD, sono di tipo E, E-
AR e AR (Alclin Resistence) per calcestruzzi, conglomerati bituminosi, matrici termoplastiche ...Sono qui esposti i prodotti inerenti le strade. Servono per conglomerati bituminosi drenanti, fonoassorbenti, microtappeti, come materiale di rinforzo creando una microarmatura all'interno del conglomerato, legando i bitumi e gli inerti aumentandone la resistenza alle forze di strappo. Permettono di avere un effetto dren a n t e d u ra t u r o n e l t e m p o e d aumentano le capacità di resistenza del conglomerato ai fenomeni di gelo/disgelo con conseguenti ritardi nell'ammaloramento dello stesso. I prodotti sono disponibili in tutte le granulometrie, anche in quelle più grosse per permettere all'asfalto una maggiore luminosità.
L'Impresa Bacchi svolge la propria attività nel settore edile: in particolare si occupa di costruzioni civili ed industriali, costruzione di infrastrutture viarie e di servizi, sia in ambito privato che pubblico, soprattutto per quanto riguarda pavimentazioni stradali, aeroportuali e ferroviarie. Possiede diversi impianti per la produzione di conglomerati bituminosi, di misti cementati e di frantumazione, oltre ad un laboratorio interno per il controllo degli inerti e dei materiali prodotti. E' cer tificata, e convenzionata col Politecnico di Milano che le permette di disporre di campi prova e le facilita lo studio di nuovi materiali.
Iterchimica propone i suoi additivi e le sue tecnologie per pavimentazioni stradali, cercando di essere sempre attenti all'innovazione ed alla ricerca
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di nuovi materiali. Impegnati in particolar modo sul riciclaggio a freddo, hanno realizzato, in collaborazione con Pavimental, parecchi interventi sulle autostrade nel 2004 con emulsioni speciali modificate abbinate ad un additivo, che migliora e rigenera le caratteristiche del bitume invecchiato. NTS for dynatest produce strumentazioni per il controllo della qualità dei pavimenti, e presenta qui un indicatore di qualità delle pavimentazioni che ne fornisce la compattazione durante il corso dell'opera.
Huesker, azienda internazionale leader nel campo dei geosintetici, con sede italiana a Trieste attiva dal 2002, offre un'ampia gamma di geosintetici ed un qualificato supporto tecnico dei propri materiali, fra cui la tecnica assolutamente innovativa, soprattutto per il mercato italiano, dei pali incapsulati in sabbia.
Gelai e Castegnaro realizza prodotti e fornisce servizi per le imprese del settore stradale. Dalla progettazione e costruzione, all'assistenza tecnica, alla vendita e noleggio, ai ricambi e accessori fino alla formazione professionale, Gelai e Castegnaro copre molti aspetti del settore dei cantieri stradali. Le novità presentate ad Asphaltica sono la Spandsystem e la versione aggiornata del Vibroroller. Lo Spandsystem VT è una spanditrice di emulsione combinata di dimensioni compatte composta da un gruppo spruzzatura, un carrello e una piastra base. Il Vibroroller VT 145 è stato concepito per agevolare le ope61
razioni di finitura, associa i pregi della piastra vibrante a quelli del rullo compattatore.
Viastrade è attiva nel settore del riciclaggio in situ delle pavimentazioni stradali, con una tecnica a freddo, in particolare con la tecnica del bitume schiumato. Fa par te del Gruppo Vialta, a cui appartiene anche il laboratorio Viatest, che cura i controlli preliminari, in corso d'opera e su lavoro finito, per conto di Viastrade e di ditte terze, con particolare riguardo ai lavori di riciclaggio e risanamento delle pavimentazioni stradali.
Van den Borre Francesco propone le proprie macchine per l'idrosemina, l'ingegneria naturalistica ed il giardinaggio, utilizzabili anche col sistema di noleggio a caldo, tramite l'impresa interna, in grado di eseguire lavori completi.
CIRS è il Centro Universitario di Ricerca Stradale che, con 4 università consorziate ed il raggruppamento H03, cioè di tutti i docenti che si occupano di strade, promuove la ricerca sui materiali. In quest'ambito propongono alcuni dei lavori più significativi eseguiti, in particolare di 62
consulenza e progettazione su condizioni stradali e aeroportuali.
Il Gruppo Adige Bitumi, con sede a Trento, 4 stabilimenti di produzione di asfalto e calcestruzzi e varie cave, è una delle maggiori aziende del nordest in questo settore. Lavora sia nel campo pubblico che nel privato ed è la capogruppo di altre ditte, fra cui la Bitumi Impresa, che si occupa di infrastrutture stradali, strade vere e proprie, e di edilizia.
Tecnoacustica, azienda operante nel settore del rumore industriale e dell'acustica per infrastrutture di viabilità dal 1995, presenta i pannelli metallici fonoisolanti e fonoassorbenti Tecnowall, in particolare nella versione Tecnowall Decor, con speciali verniciature e colorazioni della superficie affinché le barriere assumano l'aspetto di elementi ambientali - per es. siepi, cielo... - e si inseriscano in maniera meno impattante nei paesaggi in cui vengono inserite. Il grande vantaggio di questi pannelli è che sono poco pesanti, non richiedono manutenzione, e la loro finitura si mantiene per molto tempo.
RPS Italia espone Bikard, innovativo
sistema di deposito-antifurto per biciclette, che, tramite una chiave magnetica personalizzata permette la chiusura in sicurezza dei parcheggi per cicli e motocicli, costruiti in acciaio inattaccabile dagli agenti atmosferici, in moduli da 4 posti per sfruttare al meglio gli spazi cittadini da destinare a questa funzione.
Finmek è una holding operativa nel campo dell'elettronica e diversifica i propri campi d'azione in telecomunicazioni, automazione e controlli, home, environment e public utilities, accessi multimediali e infomobilità. Per quest'ultimo settore, ad Asphaltica presenta un nuovo sistema di aiuto ad evitare incidenti, tramite segnalazione su code, gallerie, nebbia...
Monselasfalti dimostra una grande esperienza pluriennale nel settore delle costruzioni stradali, agendo per le pavimentazioni tramite manutenzioni preventive, fresature, riciclaggi a freddo, stabilizzazioni e pavimentazioni ecologiche.
Bomag produce macchine per la compattazione, per il riciclaggio in situ, rulli statici e vibranti, rulli gom-
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mati e combinati, e piastre vibranti.
Sintexcal, produttore di conglomerati bituminosi, presenta due conglomerati innovativi, Confalt ed Essephono: il primo per le capacità di carico, l'altro per il risparmio a livello acustico in relazione all'assorbimento del rumore.
dell'estensibile posteriore delle vibrofinitrici e lo espelle in alto, sopra la cappotta della macchina.
BBM Amfibolit offre inerti lapidei di grande qualità provenienti dalle proprie cave della Bosnia-Erzegovina. Gli ottimi requisiti delle pietre proposte ne predispongono l'utilizzo anche per la decorazione edilizia e stradale. Francucci è un'impresa di costruzioni specializzata nella strada e in tutto ciò che le sta attorno, dall'edilizia civile ed industriale, alle strade e infrastrutture, ad acquedotti e fognature, sino alla riqualificazione urbana e al riassetto ambientale. Ad Asphaltica presenta Slurry seal, sistema di irruvidimenti delle pavimentazioni. Batec produce e commercializza bitumi modificati ad alta tecnologia ed emulsioni elastomerizzate per uso stradale, autostradale, aeroportuale e per impermeabilizzazioni.
Dynapac espone una nuova finitrice cingolata: la novità del cingolo in gomma al posto di quello classico in ferro permette di avere una maggior velocità negli spostamenti e di raggiungere i 17 km/h, anziché i 4-7 km/h delle finitrici tradizionali.
L'Officina di Riparazioni di Vezzani, con esperienza ventennale nel settore della vendita con garanzia di macchine stradali usate, ristrutturate e certificate, con ricambi originali, ha brevettato un sistema di aspirazione dei fumi per vibrofinitrici, affinché gli operatori non inalino i gas tossici dell'asfalto. Consiste in una soffiante che, tramite una cappa sotto la pedana di salita, aspira il fumo dalla parte
Eni, nella rappresentanza di Bitumi Agip, espone su pannelli la propria linea di bitumi modificati. Presente sul mercato da diversi anni, in particolare per l'asfalto dal '97, ha creato tipologie di prodotti di massa, con l'intento di poter offrire una gran copertura.
Ferriere Nord del Gruppo Pittini punta sull'utilizzo delle scorie derivanti dal processo di fusione dell'acciaio usato come granella, cioè come inerte del conglomerato bituminoso: di fatto è un materiale da costruzione, riconosciuto e dotato di marchio CE. Presenta inoltre una rete elettrosaldata per conglomerati bituminosi, rinforzo per sedi stradali e pavimentazioni flessibili.
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Valli Zabban è attiva dal 1929 nel settore dei conglomerati bituminosi ed in tutto ciò che riguarda l'applicazione nel mondo del bitume, sia a caldo che a freddo. E' specialista in applicazioni speciali, pavimentazioni in conglomerato, trattamenti superficiali e di irruvidimento per le sicurezze con malte bituminose, fornendo assistenza tecnica.
Dal 1895 Menestrina costruisce a Trento impianti per la produzione, la 63
lavorazione e lo stoccaggio del bitume.
Elbi progetta e produce campane e cassonetti per la raccolta dei rifiuti, e commercializza una vasta gamma di accessori per l'igiene e l'arredo urbani. Due le novità presentate ad Asphaltica: una barriera anti-esondazione e le barriere stradali in polietilene. Aquadike è un sistema antiesondazione brevettato che consente di deviare i flussi d'acqua dovuti a ondate di piena di fiumi o temporanee esondazioni di laghi o invasi artificiali. Il sistema è progettato al fine di rendere possibile una rapida installazione di una barriera temporanea consentendo di limitare i danni. Le barriere stradali Elbi sono ricavate mediante stampaggio rotazionale del polietilene. Questa metodologia, unitamente ad una scelta oculata della materia prima, conferisce al prodotto proprietà di completa riciclabilità del materiale, elevata resistenza meccanica, e resistenza sia agli urti che agli sbalzi termici. Sono disponibili in due misure da 1 m e da 1,5 m, si riempiono d'acqua, e offrono la possibilità di applicare delle transenne superiori con la segnaletica.
te una riduzione tra 80% e 90% degli incidenti coinvolgenti animali. La Konsum distribuisce inoltre una linea di abiti da lavoro e antinfortunistici.
Giove è una società fondata nel 1994 che realizza banche dati stradali e territoriali. Realizza il catasto delle strade effettuando rilievi con strumentazioni ad alto rendimento. Presenta Davide, un veicolo per rilievi stradali in grado di acquisire informazioni relative al territorio e agli elementi ad esso correlati per la generazione rapida ed accurata di mappe digitali. La novità di questo veicolo è rappresentata dalla barra frontale che serve al rilevamento di tutte le caratteristiche della pavimentazione in esame (rugosità, ormaie, deriva...). Un'altra miglioria rispetto al veicolo precedente consiste nel fatto che sia l'acquisizione che la gestione dei filmati si effettua in digitale.
Marini, del gruppo francese Fayat, produce impianti per conglomerato bituminoso e macchine stradali. Impianti di produzione di bitumi modificati, vibrofinitrici gommate e cingolate, macchine fresatrici a bassa e ad alta profondità sono altri elementi della vasta gamma di produzione Marini.
Konsum oltre a produrre ed installare segnaletica verticale, distribuisce in Italia vari prodotti per la sicurezza della viabilità della ditta tedesca Nissen e dell'austriaca Swareflex, e elementi di arredo urbano in gomma riciclata. Tra le novità spiccavano gli speciali catadiottri anti selvaggina, della Swareflex che riflettono la luce dei veicoli in transito verso l'esterno della carreggiata creando una barriera luminosa. Questo sistema permet64
Marini-Panien presenta in prima mondiale il Challenger 360, una macchina stabilizzatrice del terreno/riciclatrice con telaio articolato in grado di rispondere alle esigenze di ogni cantiere stradale.
Elia Peroni si occupa di costruzione, vendita e noleggio di macchine per la manutenzione stradale quali minifinitrici, spruzzatrici di emulsione e bitume, rulli vibranti, termocontainer per asfalto, fusori di bitume, accessori e ricambi.
Antec progetta produce e commercializza macchine per la costruzione e la manutenzione delle strade. In particolare offre una vasta gamma di attrezzature per la spruzzatura di emulsioni bituminose oltre a rulli compattatori, vibrofinitrici, termosilos e temobox. Le novità presenti in stand: la finitrice PW 3500 su gomme e la PT 3500 cingolata.
Intercomm presenta un sistema di luce mobile che in pochi minuti offre un punto luce di grandissima potenza per illuminare grandi superfici a costi contenuti. Il sistema ver te su un globo di nylon speciale ad alta capacità riflettente gonfiato ad aria.
Sicom produce rulli statici e vibranti, rulli gommati, piastre vibranti, compattatori, motolivellatrici e greder.
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MVC Movincar presenta i veicoli portattrezzi 4x4 Ausa.
Busana Segnaletica propone una vasta gamma di prodotti per la sicurezza stradale; una delle novità presentate ad Asphaltica è il dispositivo per segnalazione stradale gonfiabile, un manichino che alza e abbassa un braccio con una bandierina.
Yuasa Trading importa e commercializza varie apparecchiature dal Giappone. Ad Asphaltica presenta due minifinitrici stradali di marca Hanta, la F14C a cingoli e la F1430WE gommata con omologazione stradale per l'Italia.
Bitelli della compagnia Caterpillar produce una vasta gamma di macchine e apparecchiature per i lavori stradali. La novità presentata ad Asphaltica è la nuova versione della scarificatrice a freddo per asfalto e calcestruzzo SF 200 RS, con un rendimento migliorato del 10%.
Total produce e commercializza prodotti bituminosi, bitumi, bitumi modificati, trasparenti, colorati, emulsioni di bitumi tradizionali ed elastomerizzati.
Rodeco si occupa di catasto stradale informatizzato, di impiego di sistemi ad alto rendimento, di gestione di infrastrutture aeroportuali, di manutenzione programmata di interventi urgenti e di manutenzione preventiva delle pavimentazioni.
Super Beton del Gruppo Grigolin è presente in ambito stradale e autostradale con la produzione di conglomerati e bitumi modificati come quelli per la realizzazione di manti di usura drenanti o quelli colorati. Inoltre la gamma dei prodotti comprende: inerti lapidei, pavimentazioni fonoassorbenti, conglomerati antiskid.
Trimmer propone tecnologie e attrezzature per il trattamento, la preparazione e la manutenzione delle superfici stradali, aeroportuali ed industriali. Effettua la rimozione di segnaletica orizzontale, la sgommatura di strade e piste aeroportuali, l'irruvidimento per anti-scivolo e la preparazione del sottofondo per successivi trattamenti e applicazioni. SIM produce impianti per conglomerati bituminosi e i suoi derivati. Impianti fissi, mobili, semoventi sono concepiti e realizzati da SIM, come pure tutta una serie di dispositivi di sicurezza, filtraggio e gestione di questi impianti fanno ugualmente parte della gamma proposta. Lavori Pubblici n. 12 gennaio - febbraio 2005
Righetto Nuova Leo produce contenitori e distributori mobili per gasolio, serbatoi per rifornimento trasportabili, serbatoi per olio esausto, pompe erogatrici, contalitri e distributori da cantiere.
MAIE è dal 1971 sul mercato italiano nel settore delle macchine per il movimento terra. Offre servizio di noleggio, assistenza, ricambi e vendita con le sue sette filiali. La gamma 65
proposta va dalle vibrofinitrici cingolate e gommate ai rulli di ogni tipo passando per le piastre vibranti, le fresatrici di profondità e non, fino alle spazzatrici stradali.
Sineco, (Lavori Pubblici n. 8 maggio giugno 2004) presente sullo stand del Gruppo Argo, presenta il suo veicolo ARAN - Automatic Road Analyzer e pone l'accento sui lavori di ammodernamento ed adeguamento dell'autostrada Torino - Milano.
Roads Management è una società di ser vizi per la qualificazione e la manutenzione programmata delle strade mediante l'utilizzo di laboratori mobili per prove in sito e sistemi ad alto rendimento per catasto delle strade, monitoraggio dei parametri fisici, chimici e meccanici, sicurezza stradale e topografia 3D.
Geosintex rappresenta la società Edilfloor, che produce geotessili per gli strati sottostanti e tessuti non tessuti per eliminare la risalita capillare.
Tecnologie innovative ed altamente ecologiche per una corretta manutenzione stradale nel massimo rispetto della natura Selenice Bitumi è una società albanese che estrae bitume naturale e produce bitume purificato sotto diverse forme. Le attività estrattive avvengono in una miniera vicino a Vlora. Il bitume estratto "Selenizza" è di altissima qualità, puro al 86%, e il suo punto di rammollimento è particolarmente alto, 120°C.
PBM - Polimer Bitumen Modifiers produce bitumi modificati, schiumati, trasparenti, colorati, emulsioni di bitume tradizionali ed elastomerizzate. La PBM realizza pavimentazioni fonoassorbenti, trattamenti superficiali a freddo, conglomerati riciclati a freddo e conglomerati ad alto modulo complesso, drenanti, antiskid. 66
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dal 1889
ANGELO BOMBELLI COSTRUZIONI METALLICHE S.r.L. 20134 MILANO - VIA G.VENTURA 14 TEL.022157858-820 - FAX 0226410069E-mail:bombelli@bombelli.it - Internet:www.bombelli.it