lavori pubblici VEICOLI INDUSTRIALI
www.scamtrucks.it
n. 15 luglio - agosto 2005
quota neve s.r.l. via Panizza 12 - 20144 Milano Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Mercedes-Benz è un marchio DaimlerChrysler.
Con Unimog tutto è possibile.
Antincendio boschivo
Viabilità invernale
Spazzatrice scarrabile
Falciaerba
Modelli
U 300
U 400
U 500
Motore Euro 3 Potenze in Cv
150 - 177
177 - 230
230 - 280
Passi mm
3080 - 3600
3350 - 3900 Guida sinistra o destra spostabile in 30 sec.
Trazione integrale Freni a disco con ABS Freno motore a due stadi Assi a portale Sistemi idraulici di potenza Prese di forza integrali Cassone ribaltabile
Aria condizionata di serie Cabina esente da corrosione Cambio a gestione elettronica Sedili regolabili in tutte le posizioni Comandi con joystick Ampia visibilità in tutte le direzioni Attrezzi intercambiabili approvati
DaimlerChrysler Italia S.p.A. Via G. V. Bona, 110 - 00156 Roma Settore Unimog Tel. 06/41442043 - Fax 06/41442819 www.unimog.it
lavori pubblici 6 7 10 11 14 15 16 17 19 20 22 24 26 28 29 30 31 32 34 35 36 38 40 42 44 46 48 49 52 57 58
Hymach TDH G 1500 TC: 15 metri di braccio ventrale agevolmente scarrabile Nuova isola ecologica interrata Gaia Pavimentazioni in asfalto o in masselli di calcestruzzo? Consolidamento leggero del rilevato stradale nella Via Appia Taglio erba sotto guard rail sia a destra che a sinistra Sera, nuova luce per le strade Aebi a Berna presenta in prima mondiale il nuovo Kommunaltrak KT65 F. P. Vandoni Dolomiti Paradise Ga. Marchelli 2° Viatec a Bolzano 9 - 11 febbraio 2006 Fun-Bob a San Candido Ga. Marchelli Rattoppatrice stradale Schmidt Road Repair Giochisport per la Base Militare Americana di Aviano Ga. Marchelli Black Top Instamak ora prodotto in Italia Gh. Marchelli Produzione ed utilizzo delle soluzioni saline Prodotto speciale a basso dosaggio e alto randimento: Fuxor Extra 30 Molinari: allestimenti a 360° Val d'Orba: calcestruzzi preconfezionati, conglomerati bituminosi e bituminosi a freddo Pietro Terziani Orsi River sempre più apprezzato dai Comuni nella Provincia di Alessandria Gh. Marchelli Scam: un forte contributo italiano alla pace Gh. Marchelli Scam e l'agevolazione fiscale per Volontariato e Onlus Gh. Marchelli Epoke Sirius Combi con 6 differenti possibilità di spargimento Gh. Marchelli La Provincia di Terni svolge la manutenzione estiva con bracci decespugliatori Ferri F. P. Vandoni 5 nuovi Unimog per la Provincia dell'Aquila F. P. Vandoni Micorrize per i pini di Roma Ga. Marchelli Braccio Osma DHIS per il Consorzio di Bonifica Ufficio Fiumi e Fossi di Pisa F. P. Vandoni MAN HydroDrive Nuova lama Assaloni M90F per le autostrade francesi Miglioramenti innovativi per i miniescavatori JCB Gh. Marchelli Novità Bobcat Gh. Marchelli Seppi Superminiforst Ga. Marchelli Truxor, il portattrezzi anfibio per i lavori più disparati
Lavori Pubblici viene inviata in tutta Italia a: - Uffici Tecnici di tutti i Comuni, le Province, le Regioni e le Comunità Montane - Società di gestione strade e autostrade - Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti - Aziende di trasporto urbano - Ditte appaltatrici di lavori pubblici - Parchi nazionali e regionali - Protezione Civile - Consorzi di bonifica - Aeroporti, Porti - Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf, parchi divertimento…) - Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento della rivista - Personalità di settore italiane ed estere 4
n. 15 luglio - agosto 2005
In copertina:
SCAM s.r.l. Via Alioli e Sassi, 19 bis 21026 Gavirate Fraz. Oltrona al Lago (VA) Tel. +39 0332 745776 Fax +39 0332 746251 E-mail: info@scamtrucks.it www.scamtrucks.it
Direttore responsabile: dott. Giorgio Marchelli Direttore esecutivo: dott. ing. Gherardo Marchelli Redazione: dott. Giorgia Marchelli dott. arch. Viviana Patscheider Francesco Piero Vandoni Segreteria di redazione: Domenica Stefani Editore: quota neve s.r.l. Direzione, amministrazione, pubblicità: Via Panizza 12 - 20144 Milano Tel. +39 02 4983120 Fax +39 02 4985157 E-mail: lavoripubblici@quotaneve.it Stampa: Ottavio Capriolo Via Arc. Calabiana 6 - 20139 Milano Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 577 in data 14-10-2002 Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Milano Abbonamenti annui: Italia euro 30,00 Estero euro 40,00 i versamenti possono essere effettuati a mezzo assegno o c/c postale n. 26647206 intestato a: quota neve s.r.l.: - via Panizza 12 - 20144 Milano Una copia euro 5,00 Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
VERDE
Hymach TDH G 1500 TC: 15 metri di braccio ventrale agevolmente scarrabile
1
Fa parte della serie Extreme la TDH G 1500 TC prodotta da Hymach S.r.l. di Stienta (RO). Si colloca tra le macchine tagliaerba più importanti, poiché il braccio raggiunge tutto esteso una lunghezza di 15 metri. Pensata per lavori di sfalcio erba in scarpate profonde di strade, autostrade e argini, ben si adatta, grazie al sistema di articolazione dei bracci, al terminale telescopico a quattro sfili e al primo braccio allungabile, a lavorare anche sulle banchine fino a filo ruota, e per le stesse caratteristiche si presenta nella configurazione su strada con dimensioni contenute. Costruita in acciaio di prima qualità, particolarmente resistente ed elastico, allestita con i componenti delle migliori marche, assicura prestazioni altamente professionali. Il telaio, non invasivo, abbraccia completamente il corpo del trattore ma, avendo la parte superiore apribile, permette comunque di intervenire facilmente su quest’ultimo. Il gruppo serbatoio/centralina idraulica è posteriore e funzionante mediante collegamento alla presa di forza del trattore. L’allestimento standard prevede:
3 6
testata trinciatrice con chassis ad arco che agevola lo scarico del materiale trinciato così da evitare ingorghi all’interno della carcassa ed aumen- 2 tare la produttività, rotore con coltelli (foto) che permette alla testata di ruopolivalenti disposti ad elica per otte- tare di 360° rispetto al piano orizzonnere un taglio costantemente unifor- tale e configurarsi con la bocca di me, pompe e motore a pistoni, distri- taglio all’indietro; questa opzione è butore idraulico, stabilizzatore su particolarmente utile quando si vuole assale anteriore, gruppo zavorra in approfittare della guida reversibile che i trattori possono avere lavoranpiastre sagomate. A richiesta è possibile installare, tra do sia in senso di marcia normale gli altri, dispositivi e accessori opzio- che in senso opposto. nali particolarmente interessanti: Della stessa serie sono disponibili distributori elettroidraulici con funzioni modelli con bracci a partire da undici controllate da joystick monoleva, che metri di lunghezza. aumentano la maneggevolezza e L’accoppiata di questa attrezzatura sensibilità dei comandi; il dispositivo Hymach, azienda tra le prime a prodi blocco/sblocco dello stabilizzatore porre bracci di questa lunghezza già anteriore da cabina, per una migliore ventidue anni fa, con un trattore di praticità d’uso; il sistema di galleggia- notevole portata, si traduce in una mento che rende l’intero apparato di macchina decisamente affidabile e lavoro (braccio e testata) effettiva- robusta destinata a durare nel tempo mente flottante con costante adegua- e comunque versatile, in quanto mento al terreno, ossia tramite un braccio e gruppo serbatoio possono dispositivo (studiato e realizzato da essere agevolmente staccati così da Hymach) che consente, una volta lasciar libero il trattore per altri usi o posizionata la testata in assetto di altre evenienze. lavoro ed inserito il sistema direttamente dal quadro comandi della 1. 2. 4. Hymach TDH 1500 TC macchina, di non occuparsi più di diri- 3. Testata ruotabile a 360° per gerlo, in quanto si autoadegua a sfruttare i trattori con guida dossi ed avvallamenti del terreno reversibile mantenendo un'altezza di taglio realmente costante, e ottenere così un taglio uniforme, maggiore produttività e meno stress per l’operatore; il ruotino di appoggio con sistema di rientro in sagoma (brevetto Hymach) che riduce il quantitativo di zavorra necessaria per equilibrare il trattore a braccio esteso; l’attacco girevole 4 Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
IGIENE URBANA
Nuova isola ecologica interrata Gaia Le Amministrazioni Pubbliche hanno oggi un importante ruolo nella gestione del nostro territorio. Esse svolgono un compito fondamentale nelcampo dei rifiuti. L'attenzione deve essere prestata prima di tutto alla salvaguardia ambientale, non solo nelle delicate fasi di smaltimento dei rifiuti raccolti, ma anche durante lo svolgimento dei servizi stessi. Il rapporto tra chi offre e chi richiede servizi pubblici si evolve necessariamente. Il cittadino oggi è al centro di questa nuova concezione e, come utente, è sicuramente più sensibile alla funzionalità, all'operatività ed al corrispettivo che paga per i servizi che riceve. La progettazione e la gestione dei servizi d'igiene urbana meritano la massima cura, competenza ed esperienza, ricorrendo ove possibile a strumenti, anche sofisticati, che permettano l'ottimizzazione delle soluzioni operative, considerando la sempre maggiore scarsità di risorse. La gestione dei rifiuti negli ultimi anni è stata complicata da numerosi fattori tra i quali: l'aumento del consumo e quindi della produzione degli stessi rifiuti (il valore medio nazionale si aggira intorno ai 1,5 kg di rifiuti pro capite giorno). A questo fatto si sono uniti anche obblighi oltre che morali e ambientali anche normativi (Direttiva Europea 91/156/CEE e D.Lgs n. 22/97 "Decreto Ronchi"). Tali obblighi sostengono il sistema di raccolta diffe-
1
renziata fissando l'obiettivo del 35%, ed introducono un nuovo concetto: ciascuno paga per quanto ha prodotto. Questo significa che ogni ente comunitario (cittadino, amministrazione, industria, commerciante, associazione) paga per il rifiuto che produce. Tenendo conto di tutto ciò, la società Iman Pack S.p.A. di Schio (VI) ha recentemente sviluppato, dall'acquisto di un brevetto europeo, un Sistema di Gestione Integrato dei rifiuti differenziati denominato Gaia. Gaia è una stazione di raccolta che permette il conferimento differenziato dei rifiuti urbani in un'unica struttura. Gaia è schematicamente formata da una piattaforma interrata contenente 8 contenitori da 800 litri, collocati su una giostra o basamento rotante. In superficie è visibile solamente una contenuta e sobria struttura in acciaio, predisposta al conferimento di diverse tipologie di rifiuto. L'utente, munito di tessera, aziona il sistema selezionando il pulsante corrispondente alla frazione di rifiuto che intende conferire, ed introduce il rifiuto. Il sistema provvede ad effettuare la pesatura del materiale conferito e ad azionare il sistema di compattazione, che compatta ulteriormente il rifiuto, ottimizzando la resa dello stesso. Il sistema consente, con semplicità, la caduta del rifiuto all'interno del bidone predisposto a quel tipo di rifiuto, senza manipolazione dello stesso. La compattazione è attivata unica-
mente per alcune tipologie di rifiuti (indifferenziato, plastica, lattine ed in parte carta), e non entra in funzione quando è conferita la frazione umida o il vetro. Il sistema è completamente automatizzato e risponde ai più severi requisiti di sicurezza, evitando ogni possibile pericolo per l'utente. E' inoltre dotato di un software che lo pone in costante comunicazione con il Centro di Servizi, utilizzando un sistema di trasmissione dati che sfrutta la telefonia mobile in GSM/GPRS. In questo modo è possibile segnalare anomalie di funzionamento, blocchi, errato utilizzo e livello di riempimento dei contenitori. L'impianto può essere installato su aree pedonali o su strade aperte al traffico. La manutenzione è facile e veloce perché è stata dedicata a tal scopo una cura particolare in fase di progettazione. Il conferimento dei materiali è estremamente semplificato e facile, adatto ad un uso intensivo da parte di tutta la popolazione, non richiedendo particolari conoscenze o attenzioni. L'utente che si reca presso la macchina è riconosciuto mediante una tessera personale dotata di transponder. Questo rappresenta un duplice vantaggio: maggior durata nel tempo del supporto ove sono memorizzati i dati relativi all'utente e perciò riduzione dei 1. Gaia a Charvensod (AO) 2. Gaia a Tuscolano Maderno (BS)
2 Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
7
Sequenza di utilizzo e conferimento rifiuti con comandi casi di tessera illeggibile, necessità di sostituzione…, maggior quantità di informazioni memorizzabili, in modo da poter implementare l'utilizzo anche per altre applicazioni. A riguardo sono state fatte applicazioni con carte multiservizi. Un altro esempio di utilizzo multiplo della tessera è stato presentato nell'ambito della Fiera della Microelettronica di Vicenza: il progetto Città Virtuale (Lavori pubblici n. 14 maggio - giugno 2005). L'utente a questo punto è guidato due volte nelle operazioni di conferimento: con istruzioni scritte a display e con un dispositivo sonoro che riproduce vocalmente le istruzioni in modo che la sequenza di operazioni venga effettuata nel modo corretto. Tale sequenza si limita alla selezione del tipo di rifiuto da conferire mediante pulsante ed al conferimento del rifiuto stesso. La bocca di conferimento è stata studiata per impedire all'utente l'accesso alla parte interna dell'impianto (organi meccanici / elettrici e rifiuti). Nel caso in cui i bidoni siano pieni, automaticamente non è consentita l'apertura della bocca di conferimento. Dalla bocca di conferimento, il rifiuto cade in un cestello dove avviene la fase di pesatura mediante celle di carico. L'esperienza trentennale dell'azienda Iman Pack nel settore del conteggio, pesatura e confezionamento di ogni genere di prodotti ha permesso lo sviluppo di un sistema di pesatura molto preciso e ben collaudato. Il sistema Gaia è equipaggiato con due compattatori: il primo è orizzontale e posizionato appena sotto lo sportello di conferimento, mentre il secondo è verticale e va ad agire all'interno dei contenitori. Il primo compattatore riduce il volume del rifiuto non appena questo è conferito. Il secondo ottimizza il volume del rifiuto, eliminando gli spazi vuoti all'interno dei singoli contenitori. Tale dispositivo esclusivo del sistema Gaia consente una reale riduzione e controllo del volume del rifiuto all'interno dei contenitori. Il livello dei cassonetti è controllato in 8
fase di conferimento e dopo la compattazione verticale assicurando un monitoraggio completo. Al raggiungimento del livello massimo di riempimento, il sistema invia il messaggio di contenitore pieno al centro servizi o direttamente all'operatore della raccolta, predisponendo nel caso sia previsto un altro contenitore vuoto automaticamente. Lo scarico dei contenitori dalla giostra della macchina verso la sede stradale avviene in modo completamente automatizzato estraendoli uno alla volta. Ad estrazione avvenuta, una piattaforma mobile, chiude completamente l'acceso alla fossa in completa sicurezza. L'operatore può procedere allo svuotamento del cassonetto, dotato di agganci standard, mediante un normale compattatore stradale a carico posteriore. Il sistema operativo della macchina è programmato per testare, ad intervalli di tempo ravvicinati, il corretto funzionamento, lo stato di ogni sua componente (pronta, in funzione, piena…). Ciò consente di disporre di un monitoraggio continuo di ciascun impianto in tempo reale, rilevando sia i dati riferiti a situazioni di normale funzionamento come codice dell'utente, data e ora di conferimento, tipo e quantità (in peso) del rifiuto e livello dei cassonetti sia a quelle di blocco temporaneo. Nel caso di segnalazioni di anomalie il sistema prevede anche l'autodiagnosi ed è in grado di escludere le funzioni che presentano le anomalie mantenendo l'impianto in funzione ed inviando allo stesso tempo l'informazione di anoma-
lia al centro servizi e direttamente al telefono del manutentore. Le informazioni riguardanti gli allarmi e lo stato generale della macchina sono inviate al centro operativo mediante un modem collegato ad una linea telefonica digitale GSM o GPRS o mediante linea telefonica fissa. E' importante sottolineare come, ai soli fini dei controlli di funzionamento le macchine, siano costantemente collegate con la sede operativa Iman Pack (previo accordo con il cliente) alla quale pervengono in tempo reale tutti i tipi di allarme. Ciò consente attraverso la trasmissione bidirezionale di effettuare il checkup della macchina ed eventualmente il reset della stessa. L'automazione del sistema Gaia è basata sull'utilizzo di una centrale oleodinamica, tecnologia ben consolidata e utilizzata largamente nei compattatori stradali e nei mezzi di movimentazione stradale consentendo notevoli prestazioni e buona robustezza, riducendo notevolmente la manutenzione. I consumi dell'intera attrezzatura risultano molto contenuti. Infatti, quando la macchina è in stand-by l'assorbimento di energia si riduce a livelli molto contenuti in quanto risultano in funzione solo i componenti elettronici e di controllo. L'impegno d'energia maggiore si ha solo nel momento di compattazione del rifiuto ed in fase di sollevamento del contenitore. La flessibilità dei sistemi hardware e Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
1
2
3
software installati, consente di utilizzare le isole ecologiche interrate per tutte le esigenze relative al servizio di Igiene Urbana. I principali vantaggi del sistema di raccolta dei rifiuti Gaia - Facilita la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani: l'utente, può depositare in un singolo punto di raccolta tutti i suoi rifiuti. - Favorisce la tutela ambientale delle città: con Gaia, si evita di dover disseminare per la città cassonetti con varie forme e colori. - Riduce il volume dei rifiuti: il sistema è dotato di un sistema di compattazione interno. - Riduce la frequenza di scarico: l'elevata capacità della macchina permette di aumentare l'intervallo di tempo tra due successive operazioni di svuotamento. - Riduce l'impatto ambientale: è visibile solo un piccolo torrino esterno. - Ottimizza i costi del servizio: il sistema è interamente telecontrollato da un centro operativo al quale Gaia comunica automaticamente tutti i dati sul conferimento dei rifiuti (in particolare il grado di riempimento di ciascun cassonetto). - Migliora le condizioni di lavoro del personale addetto alla raccolta dei rifiuti: tutte le operazioni di scarico sono automatiche e possono essere svolte in totale sicurezza. - Identifica ciascun utente tramite un badge personale. - Permette di passare dalla tassazione al sistema tariffario: ogni macchina pesa il rifiuto ed il centro operativo registra il tipo e la quantità di rifiuto conferita da ogni utente. Con
tali dati ciascun utente paga il rifiuto effettivamente prodotto. - E' riprogrammabile in tempo reale: il centro operativo può modificare a distanza le condizioni operative diogni isola per fronteggiare emergenze e/o ottimizzare il servizio. - E' sicuro: una particolare attenzione è stata rivolta alle condizioni di sicurezza. Il sistema Gaia è operativo già in numerose realtà comunali del Veneto, Lombardia e del Trentino/Alto Adige. Da circa un anno in Valle d'Aosta nel comune di Charvensod è stato installato un sistema integrato alla Carta Valleè, mentre recentemente grazie ad un operazione commerciale, curata dalla società R.S.I. s.n.c. di Egna (BZ), sono stati installati due sistemi sul Lago di Garda e precisamente nel comune di Toscolano Maderno (BS). Iman Pack presenterà ulteriormente l'isola ecologica interrata Gaia alla Fiera Ecomondo 2005 di Rimini. 1. 2. 3. Sezioni 4. 5. Scarico di un contenitore
4 Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
Tale sistema permette alle Amministrazioni di attuare la politica costi sul reale conferito, per ciascun utente, in base al tipo di rifiuto differenziato, cioè di passare dal sistema a tassazione, al sistema tarriffario. Non solo ma in tale modo è possibile che le Amministrazioni vadano a premiare quei cittadini che sono stati più bravi nella raccolta. La filosofia che ha permesso di realizzare il sistema Gaia è basata sulle esigenze del cittadino che oggi deve essere ricompensato per le fatiche imposte dalla raccolta differenziata. Bisogna infatti tener presente che il cittadino/utente è il primo individuo della catena sia per quanto riguarda la produzione che per quanto riguarda la raccolta.
5 9
MANUTENZIONE STRADE
Pavimentazioni in asfalto o in masselli di calcestruzzo? Esame di un piazzale in area industriale: esempio/confronto costi Un piazzale destinato anche al transito di automezzi pesanti è abitualmente realizzato con due strati di conglomerato bituminoso: 8 cm di Binder + 3 cm di tappeto di usura sono il minimo richiesto. La stesa avviene direttamente su un sottofondo adeguato alla destinazione d'uso, con una stratificazione che ha un costo quasi sempre assimilabile a quello previsto per l'utilizzo di rivestimenti in masselli di calcestruzzo. Le variabili di questo prodotto finito sono numerose e non sempre adeguatamente accertabili, dovendo necessariamente realizzare tutta la pavimentazione in loco, con difficoltà di adeguate verifiche, sulle reali caratteristiche degli strati superficiali e sulle miscele di conglomerati bituminosi, le cui prestazioni possono essere identificate solo sul prodotto finito in opera. Il costo variabile, in opera, è oggi valutabile in circa 10,50 - 11,00 euro/m2. Il tutto ancorché si tratti di superfici non inferiori a 1.000 m 2, poiché, in caso di superfici ridotte, i prezzi salgono vertiginosamente. La durata nel tempo, per un piazzale asfaltato, non è mai determinata dall'usura, ma da una serie di fenomeni interagenti quali: cedimenti nel sottofondo, azioni di gelo e disgelo e ossidazione da U.V.. Una durata media di circa 10 - 15 anni è un'ipotesi accettabile, se si considera un utilizzo senza particolari sollecitazioni indotte ed ancorché la pavimentazione non subisca interventi di tagli e ripristino, in conseguenza di installazioni di servizi da parte di enti pubblici e privati, ovvero di transito o deposito di materiali pesanti, con l'innesco di carichi concentrati e puntuali (containers, pallets, imballi intelaiati, frequente transito di carrelli elevatori...). 10
La successiva asportazione e rifacimento dello strato di usura, vengono valutati circa 5,50 - 6,00 euro/m 2, sempre che il materiale di risulta trovi collocazione in discariche prossime al luogo dell'intervento. Come suggeriscono i manuali di progettazione, una pavimentazione da 11 cm (8 + 3) in conglomerato bituminoso, può essere assimilata ad una in masselli di spessore 8 + 3 cm di sabbia (il concetto di spessore equivalente recita: "ai fini della trasmissione dei carichi al sottofondo lo spessore totale del conglomerato è equiparabile ad un pari spessore di masselli più sabbia di allettamento"). Una pavimentazione in masselli (finitura basic), fermo restando che la preparazione del sottofondo presenti gli stessi costi di quella prevista per l'asfalto, ha un costo, compresa la sabbia di allettamento e di sigillatura, di circa 14,00 euro/m2 (sono escluse le spese generali e gli utili dell'impresa) ed una durata che supera ampiamente i 30 anni di vita. E' da tenere in evidenza che le pavimentazioni in asfalto perdono, con il tempo, le caratteristiche di sicurezza (antiskid - avvallamenti - buche dovute ad interventi di ripristino, per il passaggio servizi, deformazioni dovute alle escursioni termiche) ed alle particolari o rispettive sollecitazioni, statiche e dinamiche, e che raramente giunge ai 10 anni senza subire interventi e ripri-
stini, quindi con ulteriori costi. Nel caso di pavimentazioni in masselli, deve peraltro essere tenuta in conto la possibilità di effettuare autocontrolli e verifiche sulle prestazioni dei masselli, ancora prima della posa, peraltro con costi pressoché insignificanti rispetto agli investimenti necessari alla realizzazione dell'intera pavimentazione (stratificazione + rivestimento in masselli) con certezze e certificazioni che non lasciano dubbi sulla permanenza delle prestazioni e sulla durabilità. Non ultima da tenere in conto è la necessità, accertata e prescritta, di favorire, purché in assenza di prodotti inquinanti, il percolamento delle acque meteoriche, fino ad una percentuale del 30%, con notevoli vantaggi ecologici e risparmi nelle formazioni dei punti di raccolta e convogliamento delle acque: ciò unicamente realizzabile con pavimentazioni discontinue e quindi permeabili, come quelle in masselli. Tutto ciò ottenibile senza particolari aumenti di costi della stratificazione del sottofondo, considerando, unicamente verificando, la possibilità di drenaggio, con un'unica limitazione e raccomandazione, ovvero avendo cura di limitare tali interventi (a meno di costose bonifiche), in presenza di sottofondi impermeabili, che favoriscono il ristagno o le deformazioni permanenti, in presenza di terreni in costante fase plastica (es. argille). A conclusione di quanto sopra, pare inequivocabilmente e incontestabilmente valida la soluzione in masselli che, fra l'altro, consente di affrontare e risolvere anche problemi inerenti le pavimentazioni nei contesti ambientali più svariati, come centri storici o verde pubblico, constatata anche la notevole disponibilità e varietà di forme e di colori, per giungere a realizzazioni impensabili con l'utilizzo dell'asfalto, sul piano estetico, funzionale e architettonico. Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
MANUTENZIONE STRADE
Consolidamento leggero del rilevato stradale nella Via Appia 1
Tra le opere pubbliche realizzate dagli antichi Romani le strade rappresentano la migliore espressione della loro abilità di ingegneri e della concezione del potere e della civiltà. La Via Appia è la più antica e la più famosa tra le strade romane. Fu fatta costruire nel 312 a.C. dal console Appio Claudio, in concomitanza con la Seconda Guerra Sannitica. La strada, che in origine partiva dalla Porta Capena e, in parte riutilizzando tessuti viari precedenti, arrivava a Formia, rappresentava una via rapida e sicura per raggiungere la Campania e l’Italia meridionale. Negli anni successivi la strada venne prolungata per soddisfare le esigenze di carattere militare, politico ed economico fino a toccare Brindisi (dedotta come colonia romana dal 244 a.C.). In conclusione la Via Appia per le sue caratteristiche di strada a rapido scorrimento divenne l’asse viario fondamentale per le operazioni di conquista militare, per il processo di fondazione di nuove colonie, per i rapporti commerciali e per i viaggi. Per queste sue caratteristiche e per le particolari attenzioni che le furono rivolte, la via venne celebrata come nobilis, celeberrima, regina viarum. Attualmente la Via Appia fa parte 1. Via Appia antica 2. Schema semplificato dell'intervento: scavo del corpo del rilevato 3. 4. Schema semplificato dell'intervento: stratificazione alleggerita in argilla espansa
della rete stradale gestita dall’Anas, ed in particolare il Compartimento di Roma, che ha in gestione 489.339 km di strade statali, gestisce l’intero tratto regionale che va da Roma al confine con la Regione Campania (dal km 13+350 al km 156+248) per una estensione totale di 142,898 km. Aspetti generali dell’intervento La Strada Statale 7 Via Appia, inserita nella rete delle Strade Nazionali costituisce un’infrastruttura viaria di primaria importanza caratterizzata da un intenso traffico pendolare, turistico ed industriale tra la zona Pontina e la Regione Campania, collegando direttamente la città di Roma con la Pianura Pontina e la zona industriale della provincia di Latina. Nel corso degli ultimi anni lungo il rilevato che, oltre ad ospitare la sede stradale del tratto viario in questione, costituisce anche l’argine sinistro del Canale Linea Plio ad esso adiacente, si sono venuti a manifestare dissesti della sede stradale, maggiormente evidenti nel tratto compreso tra le progressive km 80+500 ed il km 82+300. Tali dissesti, che si manifestano tramite un evidente e continuo cedimento in corrispondenza della mezzeria della sede stradale, sul lato opposto
al lato canale artificiale irriguo, costituiscono motivo di pericolo per la circolazione e determinano situazioni di instabilità, percolazione sul sottostante corpo stradale per le acque meteoriche filtranti attraverso i conseguenti ammaloramenti della sovrastruttura stessa e sono causa dei ripetuti interventi di manutenzione. Il rilevato stesso in assenza di operazioni di sistemazione è destinato a subire continui ed importanti cedimenti. Pertanto, ai fini di un miglioramento degli standard di sicurezza della circolazione stradale, così come prescrive l’art. 15 della legge 166 / 2002 sulla sicurezza stradale, l’Anas S.p.A. Compartimento della Viabilità del Lazio ha reso necessario intervenire, con ogni possibile urgenza, per l’effettuazione di una radicale manutenzione straordinaria della sovrastruttura stradale nei tratti maggiormente degradati, riducendo così la velocità di evoluzione del fenomeno, e quindi i cedimenti subiti dal rilevato, altresì l’ulteriore aggravamento della situazione innanzi segnalata, nel più breve tempo possibile. Il tratto stradale in questione ed oggetto dell’intervento non ha caratteristiche particolari sotto il profilo planoaltimetrico ed altimetrico o opere
2
3
4 Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
11
1
2
d’arte di rilevante valore. La sezione attuale della carreggiata stradale ha un ingombro medio di 7 metri ed il tratto si sviluppa tutto in rilevato con un'altezza media di 4,50 metri sul piano di campagna e scarpa 3/2. Il progetto di risanamento del rilevato non modifica nè planimetricamente, nè altimetricamente l’andamento della strada, e non prevede neanche l’allargamento della carreggiata attuale, nonché la modifica della scarpa e dell’inclinazione dei lati del rilevato. L’intervento mira a frenare e contenere il dissesto della carreggiata stradale senza modificare alcune delle caratteristiche geometriche della strada, e delle zone limitrofe, attraverso sostituzione di parte della fondazione stradale in misto di cava tradizionale con materiale alleggerito quale è l’argilla espansa. Inquadramento geotecnico La zona interessata dal progetto ricade all’interno della zona bonificata della Pianura Pontina ed il rilevato stesso, oltre ad ospitare la sede stradale, come detto, costituisce l’argine sinistro del canale artificiale linea Plio ad esso adiacente. Il rilevato, oltre ad essere caratterizzato da una successione stratigrafica caratterizzata da materiali ad elevata deformabilità verticale, sia di medio sia di lungo termine, a
3
causa della presenza di un'elevata componente argillosa, poggia completamente su un substrato fortemente compressibile di unità argillosa-torbosa. Il rilevato stradale in oggetto, in assenza di operazioni di sistemazione, è destinato a subire continui ed importanti cedimenti, causati dai carichi ciclici imposti da un volume di traffico sempre crescente nel tempo, e dal moto di filtrazione presente all’interno del corpo del rilevato, dovuto al fatto che la sede stradale è stata impostata su un preesistente argine. Ipotesi e criteri di progetto La causa del dissesto della infrastruttura viaria di cui all’oggetto è stata individuata in una serie di fattori principali sotto elencati: - cedimenti viscosi associati alla presenza dello strato profondo di argilla e torba sul quale poggia il rilevato in oggetto; - la presenza di carichi ciclici sollecitanti il rilevato stradale, divenuti sempre più intensi nel corso degli ultimi anni a causa dell’aumento del volume di traffico sia pesante che leggero; - il continuo moto delle acque di filtrazione presente all’interno del corpo del rilevato dal lato canale. Dovendo allora intervenire sia per fermare il fenomeno dei cedimenti e,
quindi, risolvere i problemi legati alle cause elencate sopra, sia per evitare di intaccare le zone circostanti al rilevato stesso, caratterizzate dalla presenza del canale sul lato destro e di terreni coltivati, nonché di un canale di servizio di dimensioni ridotte sul lato sinistro del rilevato, in direzione sud, il progettista ha scelto di intervenire solamente sulla parte centrale del rilevato ricorrendo all’impiego di strati "leggeri" in argilla espansa, in sostituzione di materiali tradizionali attualmente formanti il corpo del rilevato. L’intervento nella sua totalità prevede allora la rimozione di uno strato di terreno (per una profondità di circa 1,6 m e larghezza 7 m) che costituisce il corpo del rilevato stradale, senza agire sul corpo laterale del rilevato che contiene l’intera sagoma dello stesso. La sostituzione dello strato rimosso è stata realizzata con un terreno di peso specifico medio notevolmente più leggero (circa 8,2 kN/m3), caratterizzato da due strati di argilla espansa: il primo di spessore 30 cm che interessa solo metà della carreggiata, ed il secondo di spessore 40 cm separati da uno strato di misto granulare di spessore 15 cm, 1. Scavo di bonifica 2. Trincea drenante 3. 4. Posa del primo strato di Leca
4 12
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
2
1
necessario per eseguire in maniera rapida e semplificata le opere di compattazione del fuso granulometrico dell’argilla espansa, ed un ultimo strato di 30 cm di misto di cava stabilizzato, subito sotto la sede stradale, in grado di irrigidire localmente il sistema al fine evitare problemi di cedimenti differenziali subito sotto la sede stradale. Questo intervento, che rappresenta il fulcro del progetto, è preceduto dalla realizzazione di una trincea drenante in grado di intercettare ed eliminare il flusso di acqua all’interno del rilevato e ridurre drasticamente le pressioni neutre sulla scarpata esterna, grazie anche alla presenza di dreni inclinati opportunamente spaziati in grado di mettere in comunicazione la falda sospesa con le canalette trapezioidali poste sulla scarpata laterale. Relizzazione delle opere Nelle sue fasi essenziali la bonifica del rilevato della Strada Statale 7 Via Appia si è articolata come segue: - chiusura della strada al traffico e preparazione del cantiere; - demolizione della sovrastruttura
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
-
-
-
-
-
stradale; scavo a sezione obbligata del corpo del rilevato secondo le profondità e le larghezze di progetto; realizzazione della trincea drenante, attraverso la posa in opera di uno strato di ghiaione di fiume e successiva compattazione secondo gli spessori di progetto, diversi per le due corsie di marcia e, rispettivamente di spessore 35 cm e 50 cm, poggiati su una geogriglia per consentire al meglio la distribuzione dei carichi; posa in opera sulla sezione profilata dal ghiaione del geotessile non tessuto con funzione anticontaminante per impedire il rimescolo del riporto in argilla espansa con il terreno depositato in sito; posa in opera del primo strato di argilla espansa di spessore 30 cm per sola metà della carreggiata situata dal lato opposto a quella del canale; posa in opera del primo strato di misto di cava, spessore 15 cm, compattazione dello stesso e dello strato sottostante di argilla espansa;
- posa in opera del secondo strato di argilla espansa, spessore 40 cm per l’intera lunghezza della carreggiata; - posa in opera del secondo strato di misto di cava, spessore 30 cm, compattazione dello stesso e dello strato sottostante di argilla espansa; - realizzazione del pacchetto base Anas di base e binder; - realizzazione del conglomerato bituminoso per strato di usura a bassa scivolosità di spessore 3 cm a base di argilla espansa (CAT > 0,65). I lavori su committenza Anas S.p.A sono stati eseguiti dalla impresa Della Nova Roberto S.r.l. di Latina su progettazione dell’Anas in collaborazione con il Prof. Claudio di Prisco del Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Milano e dell’ing. Maurizio Palermo della Laterlite S.p.A. Il tempo necessario per la bonifica del rilevato è stato di 120 giorni. 1. Posa del TNT e addensamento dello strato di misto di cava 2. Posa del secondo strato di Leca
13
VERDE
Taglio erba sotto guard rail sia a destra che a sinistra
Energreen è un’azienda vicentina nata sfruttando le esperienze maturate dalla Laserjet, specializzata nel taglio laser, ossitaglio e carpenteria in genere. Ha sede a Pojana Maggiore, su una superficie di 45.000 m2 di cui 22.000 coperti. Nata nel 1999 con l’obiettivo di progettare e costruire macchine innovative, studiate appositamente per la manutenzione professionale degli spazi verdi, sia a livello urbano sia in ambito forestale, propone oggi le sue macchine ILF per un lavoro di gestione del verde professionale (Lavori Pubblici n. 14 maggio – giugno 2005). Con la volontà di essere sempre innovativa, Energreen ha presentato in occasione del Samoter 2005 un modello di raiber denominato Transformer 840. Questo nuovo attrezzo è nato dall’e-
14
sperienza maturata con il raiber Discovery 770 applicato alle ILF S 1500 con braccio decespugliatore e soprattutto per far fronte alle innumerevoli richieste da parte della clientela italiana ed estera che chiedeva di poter utilizzare detto attrezzo anche su mezzi diversi dalla ILF S 1500. La particolarità principale dell’attrezzo è la semplicità con cui può lavorare, anteriormente a destra o sinistra e posteriormente a destra o sinistra rispetto al trattore. Questo è ottenuto grazie alla possibilità di avere l’attacco a tre punti ed il cardano su entrambi i lati; quindi, con la semplice operazione di sganciamento e riaggancio dell’attrezzatura sul lato opposto della stessa, si può operare sul lato opposto della trattrice; naturalmente avendo anche eseguito la rapida operazione di sposta-
mento dei dischi di taglio. Il modello Transformer 840 si compone di un resistente telaio in acciaio di forma rettangolare con trasmissione a cardano tramite presa di forza, con attacco a 3 punti (cat. II) anteriore e/o all’attacco a 3 punti posteriore di trattori agricoli o industriali dotati di attacco a 3 punti SAE e presa di forza a 1.000 giri/min (a richiesta anche 540 giri/min), con una capacità di sollevamento di circa 1.800 kg. La macchina è dotata di un proprio impianto idraulico con serbatoio di 170 l circa di olio idraulico (SAE 45) che alimenta la trasmissione principale tramite 3 pompe di serie. Un distributore elettroidraulico dotato di 5 elettrovalvole collega i comandi idraulici alla consolle principale, installata nei pressi dell’operatore. Cinque cilindri idraulici consentono il dispiegamento dei bracci dalla posizione di trasporto alla posizione di lavoro, il movimento del supporto telescopico per la regolazione in larghezza e altezza, la regolazione in alto e basso, il sollevamento e abbassamento del braccio esterno fino a 150° per il superamento degli ostacoli (cartelli stradali, pali, alberi) e, dulcis in fundo, la possibilità di ruotare fino a 20° l’intero arco permettendo alle testate del decespugliatore di seguire la forma del suolo ed il percorso di lavoro, onde evitare di lasciare linee o chiazze non falciate. Dotata di tutti i dispositivi di sicurezza richiesti, la macchina è di semplice installazione da parte dell’utente.
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
ARREDO URBANO
Sera, nuova luce per le strade Hess Italia presenta il nuovo apparecchio di illuminazione stradale Sera, una sintesi riuscita tra tecnica, design ed economicità. Il nuovo apparecchio Sera porta una ventata di novità nel già affollato segmento dell’illuminazione stradale, aprendo nuove possibilità di impiego a progettisti, municipalizzate ed impiantisti grazie alla sofisticata tecnologia del riflettore di cui è dotato e alla sua semplice manutenzione. Con l’apparecchio concepito per l’impiego ad ampio raggio su strade di quartiere, strade di collegamento e strade principali molto trafficate, Hess dimostra in maniera chiara ed efficace come si possono unire elevate esigenze formali, affascinante illuminotecnica ed economicità. Con Sera il design entra nell’ambito dell’illuminazione tecnica delle strade.
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
L’apparecchio, ideato dal noto disegnatore francese Jean-Marc Schneider, assomiglia ad una morbida onda che si erge con dinamica leggerezza sopra la strada e conferisce a Sera un aspetto inconfondibile. Comuni, municipalizzate, fornitori di energia e progettisti illuminotecnici possono usufruire dell’innovativa tecnologia del riflettore installato nell’apparecchio. Le superfici riflettenti, calcolate con un sofisticato software, direzionano la luce in maniera perfetta in tutte le direzioni richieste, mentre l’ampia distribuzione della luce consente di realizzare grandi interdistanze tra i pali. Dal punto di vista dell’illuminotecnica, l’apparecchio risponde ai requisiti più severi previsti dalla nuova norma europea sull’illuminazione EN 13201 ed è provvisto di uno schermo in vetro piano ottimizzato (vetro monostrato - ESG), ottenendo quindi un’interdistanza superiore a quella ottenuta con apparecchi a vetro concavo di alta qualità, migliorando sensibilmente la protezione contro l’abbagliamento e riducendo la dispersione allo 0%. Inoltre, la combinazione di schermo piatto e lampade ai vapori di sodio riduce notevolmente il disturbo provocato dagli insetti notturni.
Grazie a lampade e a componenti elettrici modernissimi, il problema della manutenzione e gestione viene ridotto e razionalizzato al minimo impegno; tra l’altro l’alloggiamento in alluminio pressofuso (lega speciale Silafont 36) è particolarmente resistente alla corrosione e ai sali marini, e può essere aperto a mano senza l’impiego di alcun utensile, e, grazie ad una stabile chiusura rapida, consente una veloce sostituzione della lampada. Nella versione dotata di disconnessione automatica della tensione al momento dell’apertura, anche la sostituzione del blocco elettrico sul quale sono montati tutti i dispositivi elettrici, avviene senza utensili. Un precablaggio opzionale riduce il lavoro al primo montaggio ed il corpo dell’apparecchio Sera può essere ordinato con specifici pali e sbracci disegnati da Jean-Marc Schneider (Sera G). L’altezza del punto luce è compresa tra 4,5 e 12 m. In alternativa, il corpo dell’apparecchio può essere anche montato su pali esistenti, il che aumenta naturalmente la flessibilità dell’apparecchio e riduce i costi di investimento. L’apparecchio può essere regolato in loco a 0°, 5°, 10° o 15°.
15
PORTATTREZZI
Aebi a Berna presenta in prima mondiale il nuovo Kommunaltrak KT65 FRANCESCO VANDONI
2
1
Dal 21 al 24 giugno 2005 si è svolta a Berna l'esposizione svizzera specializzata per aziende e Amministrazioni Pubbliche Suisse Public 05. Alla sua 17a edizione Suisse Public ha attratto quest'anno 18.000 visitatori. Nel suo vasto stand, la Fabbrica di Macchinari Aebi & Co. AG ha lanciato ufficialmente sul mercato internazionale il nuovo portattrezzi universale Kommunaltrak Aebi KT65. Una macchina espressamente rivolta alle amministrazioni comunali, polivalente e maneggevole: è utilizzabile su tutto l'arco dell'anno per i più svariati lavori. Durante il mese di marzo è stato possibile vedere il KT65 in azione sulla neve, nel corso delle dimostrazioni invernali Aebi (Lavori Pubblici n. 13 marzo - aprile 2005). Si tratta del successore del modello KT50; il nuovo Kommunaltrak KT65 è stato migliorato dal punto di vista del comfort, della sicurezza, della qualità, nelle prestazioni e nel rendimento, mentre le dimensioni e la maneggevo-
lezza della macchina sono rimaste praticamente invariate rispetto al modello precedente. Questa maneggevolezza è dovuta all'ingegnosa direzione articolata, con telaio snodato e assale posteriore a pendolo, che permette di ottenere un raggio di curvatura di 0,9 m all'interno e 2,3 m all'esterno. La direzione articolata resiste alle torsioni e rimane stabile, fattore da non sottovalutare in fase di lavoro. Le dimensioni del KT65 gli permettono di lavorare sia sopra che a cavallo dei marciapiedi riuscendo ad aggirare qualsiasi ostacolo. Inoltre grazie alle sospensioni indipendenti con stabilizzatore e al fatto di avere il baricentro molto basso per via dei quattro motori sul mozzo di ogni ruota, il nuovo Kommunaltrak segue fedelmente le proprie tracce, persino con sterzata massima e inclinato fino a 40°. Il Kommunaltrak KT65 è disponibile in due versioni: la prima standard con trazione idrostatica continua con comando automotivo, 0 - 25 km/h, trazione integrale permanente sui quattro motori
4
3 16
di ogni mozzo di ruota, oppure la versione con X-M Drive per una maggiore forza di trazione fino a 20 km/h con ulteriori bloccaggi dei differenziali longitudinali e posteriori o una maggiore velocità fino a 40 km/h. I sistemi idraulici, anteriore e posteriore a doppio effetto con posizione flottante fanno del KT 65 una macchina realmente multifunzionale, con scarico attrezzi idraulico, sistema di raccordo rapido e dispositivo di sollevamento a 3 punti (Cat. I). Il motore Euro II, un Kubota diesel a 4 cilindri eroga una potenza di 60 CV. La cabina di sicurezza ammortizzata, climatizzata ed insonorizzata, offre una perfetta visione panoramica. Il sedile regolabile con sospensioni pneumatiche contribuisce ad aumentare il comfort dell'operatore, che con una mano sul volante e l'altra sul joystick può guidare e contemporaneamente azionare tramite comandi elettroidraulici tutte le funzioni idrauliche della macchina. La cabina è ribaltabile così come il cassone per permettere un facile accesso a tutti gli organi del veicolo per le operazioni di manutenzione. Il KT 65 ha un passo di 1.735 mm, la sua larghezza è variabile a seconda degli pneumatici (1.190 - 1.475 mm) e la lunghezza complessiva è di 2.650 mm. 1. 2. Kommunaltrak KT65 con vari allestimenti sullo stand Aebi 3. 4. KT65 al lavoro Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
PARCHI GIOCO
Dolomiti Paradise GIORGIA MARCHELLI
Finalmente anche Cortina d’Ampezzo (BL) ha un vero e proprio parco giochi per bambini. Negli anni, il Comune e la G.I.S., Gestione Impianti Sportivi, di Cortina si sono resi conto della mancanza di un luogo pubblico adeguato al divertimento dei piccoli e all’incontro degli stessi e dei genitori, tanto per gli abitanti del paese, quanto per i turisti. Non che in una delle più belle località montane del mondo non ci siano i modi per far giocare i bambini, ma si sentiva l’esigenza di un posto di aggregazione che potesse offrire contemporaneamente diversi tipi di svago per persone di tutte le età con le stesse necessità, che finora trascorrevano le loro giornate di relax con la famiglia in molti luoghi privati sparsi nella Valle d’Ampezzo, anche con attrezzature per i piccoli, senza mai incontrare una
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
seconda volta gli stessi amici, oppure in un piccolo parco giochi pubblico con poche attrattive ormai vetuste e sempre in ombra. L’occasione per realizzare il Dolomiti Paradise, inaugurato il 2 luglio con grande successo di pubblico, è stata trovata nel più ampio progetto di ristrutturazione dello Stadio Olimpico del Ghiaccio: negli ultimi anni, per permettere alle squadre di hokey di giocare i massimi campionati in modo regolare, la pista di ghiaccio principale, prima all’aperto, è stata coperta con un’imponente struttura in vetro e acciaio, mentre la seconda pista, in ghiaccio naturale ormai scarsamente utilizzata e difficilmente gestibile, è caduta in disuso, lasciando liberi circa 1.000 m 2 di spazio da sfruttare. Il Comune di Cortina e la G.I.S. hanno
quindi deciso di creare un grandissimo parco giochi in quest’area, assolutamente ideale all’uopo in quanto praticamente nel centro del paese, in un luogo delimitato dal quale i bambini non riescono a uscire da soli, anche nei momenti in cui vengono poco sorvegliati, e accanto alla pista di ghiaccio dove tutti possono pattinare. La costruzione del Dolomiti Paradise è avvenuta grazie alla Pircher Oberland S.p.A. di Dobbiaco (BZ), una delle poche aziende che producono ancora giochi in legno, materia calda particolarmente adatta alla montagna, oltre a progettare e realizzare da oltre 75 anni svariate linee di prodotti sempre in legno, molte delle quali perfettamente idonee all’uso esterno e all’arredo urbano. La lunga progettazione per ottenere
17
un parco giochi che veramente potesse piacere a bambini di tutte le età e genitori, è stata congiuntamente seguita dai responsabili del Comune di Cortina, della G.I.S., della Pircher e della Promotional Service di Verona, che ne ha curato le sponsorizzazioni e l’immagine. Il Dolomiti Paradise è suddiviso in aree differenti, per permettere ai bambini di età diverse di giocare insieme. Il divertimento maggiore è sicuramente quello delle 2 piste per le macchinine elettriche della Peg Perego, di 2 categorie distinte per grandezza ed età di utilizzo. Grande attrazione è data dal fortino con scale, scivoli, nascondigli, scale in corda e ponti mobili da indiani che oscillano ad ogni passo. Sparsi nell’area giochi ci sono altalene di generi diversi, sia singole che a cesto, sulle quali possono montare più bambini contemporaneamente, casette, dondoli a molla, cubi e scale su cui arrampicarsi, un trenino con vagoni che è una sorta di percorso fitness per piccoli, i quali vi possono passare sotto, sopra, in mezzo, scalando e nascondendosi, e molti giochi a molla soprattutto in forma di animali, fra i quali predominano gli scoiattoli, simbolo di Cortina e creati appositamente per il Dolomiti Paradise. Tutti i giochi sono costruiti in pino silvestre, che si adatta particolarmente all’impregnazione in autoclave in profondità, trattamento che permette
18
al legno di resistere all’azione del tempo, e di essere completamente protetto da agenti atmosferici, muffe, parassiti ed insetti, e che consente alla Pircher di garantire per 10 anni i propri prodotti, certificati per la sicurezza dei bambini secondo la norma UNI EN 1176-1177 dal TÜV Product Service di Monaco, che stabilisce rigidi criteri di valutazione per materiale, lavorazione, montaggio e funzionalità. Inoltre sono montati su pavimentazioni antischock Ecopark prodotte e commercializzate da Salvadori e Figli s.a.s. di Toldo di Trambileno (TN), azienda da anni particolarmente sensibile alla sicurezza nei parchi giochi per bambini, che, in piena rispondenza alle norme europee UNI EN 1176 "Attrezzature per aree da gioco" e UNI EN 1177 "Rivestimenti di superfici di aree da gioco ad assorbimento di impatto - Requisiti di sicurezza e metodi di prova" del settembre 1997, crea superfici ad alto assorbimento di impatto. Viene utilizzata gomma selezionata riciclata da pneumatici, con caratteristiche antiscivolo, drenanti, igieniche e soprattutto offrendo un’efficace protezione in caso di caduta, in particolare salvaguardando le più pericolose lesioni alla testa. Risulta materiale utilissimo anche in altre strutture ricreative e di svago, come piscine, campi da golf, giardini, asili, spogliatoi, bagni, saune, strutture per anziani, ospedali, alberghi, palestre... I 1.200 m 2 di pavimentazione anti-
trauma, in questo caso costituiti da mattonelle di 1x1 m, sono stati velocemente e facilmente montati dagli operatori della G.I.S. tramite agganci a spinotti laterali posati sul fondo preesistente dello stadio del ghiaccio. L’intera area giochi è circondata da una staccionata intervallata da ingressi costituiti da montanti tondi sovrastati da archi con comodi accessi a pedane per passeggini e carrozzine per disabili, ed è disseminata di panchine, fioriere e cestini ricoperti da pannelli con scoiattoli di nuovissimo design della Pircher; vi sono inoltre all’interno 2 gazeebo sempre in legno per la prenotazione ed il ricovero delle macchinine. All’esterno del parco giochi vero e proprio, il Dolomiti Paradise prosegue con l’area per gli adulti, sempre comunque poggiata sulla pavimentazione antitrauma per i bambini che raggiungono i genitori correndo e inciampando. Questi possono controllare i figli, peraltro sempre seguiti dal personale della G.I.S., da lontano, trovando spazio nella zona snack, costituita da tavoli e panche riparati da coperture ed ombrelloni in tela verde, anche a misura di bambino, e soprattutto nel solarium, una grande pedana in legno con comode sdraio, tutto delle nuove linee di design della Pircher, comprese le fioriere a quarto di cerchio posizionabili a piacimento e gli ormai indispensabili portaceneri.
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
FIERE
2o Viatec a Bolzano 9 - 11 febbraio 2006 Viatec, Fiera specializzata per la Costruzione e Manutenzione di Infrastrutture Stradali in Zone Alpine, cambia data di svolgimento: infatti avrà luogo dal 9 all'11 febbraio 2006 e non più in autunno come avvenuto nel 2004. Fiera Bolzano ha preso questa decisione sollecitata da aziende ed associazioni del settore, che hanno chiesto di partecipare o visitare la manifestazione in periodi dell'anno nei quali l'attività edile si riduce. Ecco dunque che in febbraio dirigenti e responsabili delle industrie, autorità e rappresentanti delle associazioni che prenderanno parte a Viatec, avranno maggiori occasioni di giungere in visita alla mostra. Nel 2004 l'esordio fu un successo: 70 espositori esteri parteciparono alla fiera specializzata, visitata da 1.800 esperti del settore. Nel febbraio prossimo saranno in
mostra tecnologie per la costruzione e la manutenzione di strade, gallerie e ponti in particolari condizioni geologiche e climatiche, tecnologie dei servizi di ingegneria civile e della componentistica speciale, macchinari per la costruzione di strade e gallerie. E ancora: macchine per il servizio di manutenzione stradale sia estiva cheinvernale, sistemi di sicurezza e dispositivi di segnalazione del traffico, prodotti e servizi del settore geotecnico, dagli strumenti di misurazione ai sistemi di consolidamento del terreno e della sicurezza per le opere e strutture sotterranee. Per quanto concerne i macchinari edili, gli organizzatori si sono già attivati per potenziare il settore in mostra. Farà da sfondo anche a Viatec 2006 un programma di congressi e tavole rotonde altamente specializzati nel corso dei quali verranno trattati temi
inerenti le infrastrutture stradali. I riflettori saranno puntati sul congresso, che verrà organizzato, come nel 2004, in collaborazione con la ripartizione tecnica dell'Autostrada del Brennero sotto la direzione del prof. Ing. Konrad Bergmeister e i responsabili del Servizio Strade della Provincia Autonoma di Bolzano. Gli argomenti illustrati nel febbraio prossimo verteranno sulla costruzione di gallerie e sulla manutenzione stradale con particolare riferimento alla manutenzione nei comuni di zone alpine. Nel 2004 Viatec ha registrato un'altissima percentuale di gradimento dei visitatori (97%): un ottimo risultato dovuto certamente anche alla posizione di Bolzano che dispone di un quartiere fieristico moderno e molto funzionale al centro dell'area alpina. Viatec avrà luogo anche nel 2006 con il sostegno di numerose, significative associazioni ed istituzioni: il Servizio Strade delle Province Autonome di Bolzano e di Trento, la Società Autostrada del Brennero, la Società germanica asfalti (DAV), nonché la società austriaca che raggruppa i costruttori di asfalti Gestrata. Questa 2a Fiera specializzata verrà organizzata da Fiera Bolzano in collaborazione con la Geoplan.
Il COLLAUDO. La sicurezza è l'obiettivo primario che SALVADORI intende garantire. Con TRIAX 2000, attrezzatura specifica per la misurazione del coefficiente HIC (altezza critica di caduta conforme UNI EN 1177), siamo in grado di testare le pavimentazioni direttamente nei parchi gioco. Infatti, se fondamentale è la loro certificazione in laboratorio, altrettanto lo è la misurazione del coefficiente HIC dopo la posa in opera, poiché fondi diversi, quali ad esempio ghiaia o terriccio, possono modificarne le prestazioni. ECOPARK è garantita tre anni. Trascorso questo periodo consigliamo un controllo per verificare l'insorgere di eventuali dilatazioni causate da fattori climatici e lo stato di usura conseguente al calpestio e alla presenza di polvere. Il MONTAGGIO della pavimentazione antitrauma ECOPARK è molto semplice e veloce. Consigliamo un'inclinazione del fondo di almeno 1% e pozzetto di raccolta dell'acqua. Le piastre possono essere sagomate con un seghetto elettrico.
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
19
PARCHI GIOCO
Fun-Bob a San Candido GIORGIA MARCHELLI Dal giugno 2003 a San Candido (BZ) esiste una nuova forma di divertimento. Si chiama Fun-Bob ed è una pista estiva di discesa per slitte su rotaia, sicura al 100% e accessibile a persone di ogni età, lunga 1.700 m, sulla quale si raggiungono i 40 km/h. Di costruzione austriaca, della ditta Brandauer ed importata in Italia da Harald Kaneider, è il primo impianto di questo genere realizzato nel nostro paese, e, durante tutta la stagione estiva 2003, ha ottenuto un enorme successo di pubblico, aumetato nel corso dell'estate 2004, e che si sta ulteriormente ripetendo dall’inizio di questo giugno 2005, come succede per piste uguali installate da più tempo in Austria. Costruito sulla pista da sci Baranci, il Fun-Bob sviluppa il suo percorso sotto la linea dell’omonima seggiovia, necessaria per raggiungere il punto di partenza della pista, a quota 1.500 m. La rotaia si snoda lungo prati costeg-
20
messa al primo posto la sicurezza: le slitte sono assicurate al binario e non possono in alcun modo uscirne o ribaltarsi, e sono dotate di cinture di sicurezza (vetture biposto con doppia cintura sono disponibili per bambini sotto i 6 anni che devono scendere con un adulto). Ogni bob è provvisto di tre sistemi di sicurezza e di un dispositivo per la limitazione della velocità. I tre sistemi frenanti indipendenti sono: - il freno a base centrifuga, che regola la velocità massima limitando il numero di giri delle ruote di marcia,
giati da bosco, fra rettilinei e curve emozionanti, per un dislivello di 325 m (l’arrivo è a quota 1.175 mslm), raggiungendo pendenze del 40%. L’impianto consiste in un tubo in alluminio del diametro di 150 mm e lunghezza di 6 m per pezzo, con guida alta 50 mm, impiantato a 30 - 50 cm di altezza da terra, tramite 2 piedini posti alla distanza di 6 m fra loro, imbullonati a piastre in ferro saldamente ancorate al terreno, con 2 chiodi da 120 cm, che quindi non sfruttano alcuna opera in cemento e rimangono fisse per tutto l’anno senza infastidire, ma consentendo il veloce montaggio ad inizio stagione. I raggi di curvatura sono da 9, 12 e 15 m, e l’inclinazione possibile va dal 5 al 40%. I bob sono in alluminio con scocca in plastica, lunghi 130 cm, larghi 50 cm, del peso di circa 25 kg, e funzionano grazie ad una leva, che, se spinta in avanti mette in moto, se tirata indietro frena. Nello sviluppo del sistema è stata
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
- il freno standard, che si toglie spingendo la leva di comando in avanti, - il freno a glifo, molto efficiente, che si mette in funzione anche se la rotaia è bagnata, tirando la leva indietro. In caso di piogge forti un sistema di tubi impedisce il formarsi di pozze d’acqua, e il sistema frenante funziona anche in caso di binario bagnato. Il binario non ha bisogno di manutenzione, poiché è in alluminio e i punti d’ancoraggio sono in materiale zincato; e anche le slitte necessitano di una manutenzione minima (pastiglie dei freni e poco più). Soto la guida di esperti, l’impianto è stato fornito chiavi in mano, partendo dalla scelta del pecorso, alla progettazione (si ottiene una sensazione ottimale in curve inclinando opportunamente la rotaia - effetto curve ripide), installazione e collaudo. Il sistema è adatto a qualsiasi tipo di terreno (prato, roccia, fossati, ruscelli, sopra e sottopassaggi...), ed è particolarmente adatto per piste da sci, in quanto sfrutta gli impianti di risalita per portare persone e slitte al punto di partenza, rendendoli maggiormente sfruttati nel periodo estivo, oltre ad essere facilmente smontabile e rimontabile da parte degli addetti alle stazioni invernali in autunno e primavera, come pure di materiale non deteriorabile se immagazzinato all’aperto. Inoltre, considerato impianto volante, non ha problemi di complicati permessi comunali, e non inquina, né atmosfericamente, né acusticamente. L’intenzione con cui è nato il Fun-Bob, di proprietà della società Baranci, a cui appartiene anche la seggiovia, era quella di creare un maggior movimento nella zona, offrendo un ulteriore servizio per l’estate in Alta Val Pusteria. Oltre alla rinomata offerta invernale, questa valle si sta specializzando in vacanze per le famiglie, e con varie attrattive attira gente dalle aree circostanti (piscina Acquafun, pista ciclabile San Candido - Lienz...). La scelta del posto è stata azzeccata: la seggiovia parte dal centro del paese, l’impianto è ben visibile da tutte le strade circostanti, ed arriva in un punto fortunato. Accanto al Rifugio Baranci si stende una grande conca di prato accogliente per chiunque, soleggiata e punto di partenza per gite in montagna, ideale per trascorrere giornate all’aperto con bambini, al sicuro e visibili da qualsiasi punto. La società Baranci ha di gran lunga raggiunto il suo scopo estivo, aumentando smisuratamente il numero dei passag-
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
gi sulla seggiovia (65.000 durante l’estate 2003 e 68.000 nel 2004), utilizzata non solo da chi si diverte sul Fun-Bob (la rotaia sotto la linea aerea invoglia comunque tutti), ma anche da chi vuole soltanto raggiungere il rifugio o il prato, che, in seguito all’aumentare di movimento è stato man mano meglio attrezzato. E’ stata infatti realizzata una pista per lo Snowtubing da 45 metri con 20 gommoni della Neveplast, che sfrutta un nastro di risalita Sunkid, già presente per attività invernali; come pure sono stati ampliati il parco giochi artigianale in legno ed il piccolo zoo.
21
MANUTENZIONE STRADE
Rattoppatrice stradale Schmidt Road Repair
Alle molte attrezzature che Schmidt Italia tratta per la viabilità, si è recentemente aggiunta la Road Repair, ideata espressamente per la riparazione di buche, crepe e simili della pavimentazione stradale, all’insegna della massima sicurezza e convenienza. La macchina al momento esiste in 3 tipologie: Road Repair Schmidt SR 500, creata appositamente per Unimog 500 (Lavori Pubblici n. 14 maggio - giugno 2005), SR 800 e SR 1500, predisposte per il montaggio sul pianale di veicoli differenti o direttamente sui loro telai. La riparazione delle buche nella sede stradale per mezzo di infiltrazioni di macadam (granulato pretrattato) rappresenta un metodo collaudato e funzionale. Il mezzo produce una miscela omogenea di conglomerato e bitume che viene iniettata nelle buche ad altissima pressione così da rendere superfluo l’impiego del compattatore. Le SR risolvono anche il problema dei giunti di difficile soluzione con la tecnica tradizionale. Le rattoppatrici SR sono specificamente studiate per gli interventi di riparazione del manto stradale, predispost, per il montaggio sul pianale o sul telaio degli autocarri, a scelta in pianta stabile oppure con attacchi 22
rapidi. Le funzioni relative all’intervento sono governate per mezzo di due joystick montati sui braccioli del sedile di guida, mentre le restanti funzioni vengono governate tramite il quadro comandi in cabina. Il telone, dotato di dispositivo di apertura e chiusura rapida comandato da terra, protegge il conglomerato dalla pioggia e dalla neve. Grazie al braccio sovradimensionato, alla straordinaria rigidità dell’asta e ad un impianto idraulico particolarmente efficace gli interventi risultano estremamente rapidi e precisi. La tramoggia dell’attrezzatura è stata ideata per macadam con granulometria fino a 8 mm ed è equipaggiata con un vibratore per prevenirne l’intasamento. Una coclea a regolazione continua alimenta la camera di eiezione
da dove il conglomerato viene poi espulso attraverso l’ugello principale per mezzo di un potente getto d’aria. Il rifornimento del serbatoio del bitume viene di norma effettuato tramite l’apposita pompa in dotazione. L’attrezzo è equipaggiato con un segnalatore acustico che avverte quando il serbatoio è pieno, oltre che con un dispositivo di disattivazione automatico della pompa. L’esaurimento della scorta di bitume è segnalato da una spia luminosa sul quadro comandi. Un bruciatore a GPL regolato da un termostato mantiene l’emulsione bituminosa alla temperatura impostata. Il terminale del getto principale è conformato per l’ottimale miscelazione del bitume con il macadam. L’attrezzo è equipaggiato inoltre con un ugello piatto appositamente studiato per la riparazione delle crepe, che notoriamente richiede la massima precisione, ed adatto anche al trattamento del manto stradale segnato da spaccature superficiali. Il compressore, dotato di un doppio silenziatore che, riducendone al minimo la rumorosità, rende la rattoppatrice SR particolarmente adatta all’impiego nei centri abitati, genera un potente getto d’aria. Speciali accessori ideati per gli interventi nella stagione invernale sottolineano la flessibilità d’impiego della rattoppatrice. Le fasi di intervento per la riparazione delle buche consistono in: - pulizia con aria compressa: se
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
necessario, ripulire la buca da spazzatura, foglie e altro materiale depositatovisi con l’aria compressa; se sporchi o friabili, vanno ripuliti anche i bordi della buca; non occorre invece rimuovere dal fondo della buca eventuali piccole quantità d’acqua o residui di conglomerato; - riempimento: riempire la buca con la miscela fino a superare lievemente il piano stradale; - strato di fissaggio: i bordi della buca vanno sigillati con uno strato di fissaggio, il quale va applicato anche ai contorni formando una fascia larga circa 4 - 5 cm intorno alla buca e sul fondo della stessa se costituito da asfalto; - strato di copertura: applicare infine sul rattoppo un sottile strato di bitume per proteggerlo dal danneggiamento
nella fase di presa dell’emulsione. Per la riparazione delle crepe invece le fasi sono: - pulizia con aria compressa: se necessario, ripulire la crepa dalla spazzatura con l’aria compressa avendo cura di avvicinare il getto principale e l’ugello alla crepa; - riempimento: riempire la crepa di bitume utilizzando l’apposito ugello piatto ed applicare contemporaneamente il rivestimento a base di conglomerato per mezzo del getto principale, fino a ricoprire lo strato di bitume. Rispetto ai metodi tradizionali basati su mescole calde e fredde, le rattoppatrici SR assicurano un intervento qualitativamente migliore: i giunti nella sede stradale non ne costituiscono più il punto debole. L'attrezzatura elimina la necessità di rifornirsi di miscela
calda, preparandola direttamente e consentendo di procedere alla riparazione non appena giunti sul luogo dell’intervento. La macchina consente un’elevata mobilità e velocità, e gli interventi di riparazione possono essere eseguiti anche d’inverno. La convenienza è data da una resa eccezionale, senza sprechi di materiale e risparmio di manodopera. L’attrezzatura permette di operare in condizioni di totale sicurezza: l’intervento di riparazione della sede stradale è eseguibile direttamente dalla cabina di guida rendendo assolutamente superflua la presenza di una seconda persona a terra. Per quanto riguarda le condizioni di lavoro non c’è nessuna esposizione ai vapori dell’asfalto, e le temperature sono contenute.
Specifiche Tecniche SR 800
Caratteristiche dell’autocarro per SR 800
Prestazioni Capienza del contenitore del conglomerato 4,4 m3 Capienza del serbatoio del bitume 800 litri Portata del compressore 3.000 l/min Portata della pompa del bitume 60 l/min Miscelazione 60 l/min Dimensioni e pesi Lunghezza fuori tutto 6.500 mm Larghezza fuori tutto (montaggio sul pianale) 2.350 mm Larghezza fuori tutto (montaggio sul telaio) 2.500 mm Altezza (telaio del veicolo escluso) 2.400 mm Peso 2.900 kg Equipaggiamento a richiesta: motore diesel indipendente, con impianto idraulico; accessori per gli interventi a basse temperature;ugello supplementare per la riparazione di crepe
Motore alloggiato sotto la cabina PTT 18 t Tipo del veicolo: 4x2, 6x2 (6x4) Passo (4x2) circa 3,8 m (con cabina senza cuccetta) Per l’eventualità del montaggio sul pianale questi deve essere di tipo standard, piatto, lunghezza min. 4.350 mm e larghezza min. 2.350 mm; in alternativa montare l’attrezzo sul telaio Potenza consigliata: almeno 190 kW (260 HP) Due raccordi idraulici, 60 l/min a 200 bar e 20 l/min a 175 bar a 1.000 giri/min (pompa PTO); in alternativa trasmissione idrostatica azionata da motore diesel indipendente Attacco per l’aria compressa Generatore a 24 V Presa elettrica 23
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
PARCHI GIOCO
Giochisport per la Base Militare Americana di Aviano GIORGIA MARCHELLI
1
Come tutte le comunità di grandi dimensioni, anche le basi militari hanno bisogno di servizi e infrastrutture. Fra queste la Base Militare Americana di Aviano (PN), sulla quale gravitano migliaia di persone fra militari e loro famigliari, è un esempio di realtà pressochè autosufficiente ed in continua crescita, in grado di soddisfare tutte le esigenze degli statunitensi che abitano all’interno o nei dintorni, con supermercati, scuole, impianti sportivi... Oltre alle necessità degli adulti, grande attenzione è rivolta ai bambini, i quali hanno a disposizione vari asili, ampi parchi giochi ed aree ricreative, sia all’aperto che in luoghi chiusi. Tutti questi spazi sono dimostrazione della particolare vigilanza che gli americani rivolgono ai loro figli, che si manifesta, in aggiunta alla cura,
2
all’ordine e alla pulizia, già nelle leggi che concernono la sicurezza nei parchi gioco e nelle attrezzature per il divertimento dei piccoli, sicuramente fra le più rigide al mondo, con parametri molto restrittivi. Per la realizzazione dei cinque parchi gioco all’aperto all’interno dell’area americana di Aviano, dei quali l’ultimo in costruzione in questi mesi, come pure per lo skate park e per i loro successivi ampliamenti, la Base di Aviano si è sempre rivolta alla Giochisport Group Progress s.r.l. di Muggiò (MI), società con esperienza trentennale nel settore ludico e dell’arredo urbano, che nel tempo ha consolidato la propria posizione di azienda leader in Italia grazie al continuo miglioramento della qualità, alla particolare attenzione alle nuove tecnologie ed al servizio globale offerto ai suoi clienti, i quali
vengono seguiti in ogni fase, dall’individuazione delle esigenze, al progetto con soluzioni personalizzate, alla realizzazione, ad una presenza costante di assistenza e manutenzione. Il tutto con prodotti garantiti e conformi agli standard di sicurezza e di accessibilità, certificati secondo le norme internazionali, che contribuiscono a rendere sicura e piacevole la permanenza in un’area da gioco, stimolando lo sviluppo dei suoi utilizzatori. In Italia Giochisport è importatrice unica di strutture da gioco della Landscape Structures Inc., multinazionale americana produttrice di attrezzature qualitativamente al top a livello mondiale, che si caratterizzano per le doti di sicurezza, per i materiali, per la qualità e la durata, per l’amplissima scelta di colori, per la componibilità di tutti i giochi con sistema modulare e per l’accessibilità, che consente perennemente il passaggio delle carrozzelle per l’integrazione ed il divertimento dei bambini diversamente abili. La stessa società è stata inoltre una fra le prime nel nostro paese, ancora avanti nel tempo rispetto alla redazione della norma europea UNI EN 1176-7 del settembre 1997, ad utilizzare pavimentazioni ammortizzanti per parchi gioco, concepite per minimizzare i rischi di 1. 3. Castelli nei parchi gioco della Base di Aviano 2. Giochi sparsi su pavimentazioni colorate ammortizzanti
3 24
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
1
2
lesioni ai bambini che cadono dalle attrezzature da gioco. Nelle varie aree di svago sono stati posizionati molti tipi di giochi diversi, per bambini di tutte le età, in certi casi tematici (aerei, navi, animali preistorici), ma comunque disseminati con strutture di divertimento differenti, fra le quali predominano i grandi castelli che offrono scivoli, scalette, elementi di arrampicata, ponticelli, passaggi manuali, tunnel e pannelli di complemento costituiti da ulteriori giochi, spesso di genere didattico, con numeri, lettere, ma anche con volanti, oblò, specchi, disegni, rotelle e meccanismi. Intorno alle strutture maggiori si trovano altalene adatte a bimbi grandi e più piccoli, sabbionaie, giochi su molle o a dondolo, casette di ogni genere con le scritte di ciò che possono essere (clubhouse, labirinto, scuola...), ed anche semplici flipper, canestri e tripli canestri per divertirsi normalmente anche con una palla. Tutti i giochi sono costruiti in materiale riciclato a sua volta riciclabile, in tre differenti tipologie, e cioè, alluminio, in gran parte recuperato dalle lattine, che subisce una lavorazione ormai abbastanza diffusa, polietilene, che, lavorato in maniera molto accurata e particolareggiata, consente di creare pannelli colorati, polietilene rotazionale, utilizzato per gli scivoli, e acciaio, che però viene sempre ridotto al minimo. La tecnologia e la qualità dei materiali fanno sì che l’usura sia pressochè nulla e la manutenzione sia semplificata; speciali accorgimenti riducono il rischio di atti vandalici, e prodotti appositi consento-
4
5 Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
no la pulizia dai graffiti. Anche le superfici antishok provengono dal riciclo di pneumatici di veicoli commerciali, i cui granuli grezzi di gomma sono sovrapposti da granuli di gomma EDPM più fini (polimeri chimici polverizzati per le finiture colorate), e tenuti insieme da collanti a base poliuretanica. Queste pavimentazioni, disposte in spessori proporzionali alla pericolosità dei giochi cui sottostanno, vengono mescolate ed installate sul posto come prodotto a getto usando macchine specializzate dai tecnici delle squadre di installazione della Giochisport. Le combinazioni delle superfici ammortizzanti offrono le proprietà ideali per le basi dei parchi gioco grazie alla deformazione regolata e ottimizzata per ammortizzare le cadute in tutta sicurezza, ad una resistenza reciproca che non richiede una base strutturale separata, alla posizionabilità su tutti i calpestii possibili, anche non in piano, ad una lunga durata di vita con la minima manutenzione, alla resistenza all’abrasione, allo scivolamento, alle scalfitture ed alla combustione, all’assenza di pericoli nascosti, all’assenza di giunzioni suscettibili di atti di vandalismo e ad una serie impareggiabile di possibilità di disegni creativi in un’ampia gamma di colori. L’attenzione per ogni singolo dettaglio, dalla copertura della bulloneria al rivestimento in gomma delle catene delle altalene, nelle quali è impossibile impigliarsi, farsi male, scottarsi 3 ne’ sporcarsi, è tale che qualsiasi
bambino, di ogni età e problematica possa frequentare i parchi gioco costruiti nella Base di Aviano. Nulla è lasciato al caso, e per qualsiasi componente di tutti i giochi esistono un progetto ed una certificazione, tanto da parte della Giochisport, quanto dagli ispettori americani che verificano la conformità agli standard delle normative statunitensi (ASTM), passando per trafile burocratiche simili a quelle delle commissioni edilizie. Forse proprio la lunga e consolidata esperienza di collaborazione con gli U.S.A. ha permesso negli anni alla società di Muggiò di operare spessissimo anche con le altre Basi Militari Americane in Italia, oltre che con moltissimi Comuni e Parchi dei Divertimenti, per la realizzazione di parchi gioco di ogni genere. 1. Castello per parco gioco 2. Giochi vari su pavimentazioni antitrauma colorate 3. Canestro triplo 4. Elemento del nuovo parco giochi in costruzione 5. Skate park 6. Pannello di complemento con ingranaggi e dettagli dei giochi
6 25
MANUTENZIONE STRADE
Black Top Instamak ora prodotto in Italia GHERARDO MARCHELLI Instamak cambia nome al proprio materiale a freddo per lavori di manutenzione stradale. Il nome passa da Cold Asphalt a Black Top, per sottolineare due novità: il trasferimento della produzione in Italia e leggeri cambiamenti nella composizione dello stesso. Il Black Top ora viene prodotto a Lallio (BG), da Instamak su licenza dell’inglese Emcol, unica detentrice della formula dell’emulsione. Il materiale è una miscela di inerti, con caratteristiche particolari, polimeri ed un adesivo dissolto; questo adesivo è un solvente comune con l’importante particolarità di essere ecologico, essendo lo stesso comunemente utilizzato in vernici ecologiche; la percentuale di bitumi è inferiore al 4% riducendo al minimo la presenza di idrocarburi policiclici aromatici e naturalmente tutti gli aggregati sono conformi alle normative comunitarie. Il Black Top, oltre ad essere un materiale da
1
applicare a freddo, è anche prodotto a freddo, con i conseguenti vantaggi ecologici e sanitari che comporta. Il cambiamento di nome sottolinea inoltre importanti migliorie nelle caratteristiche dello stesso, che hanno portato ad aumentare le proprietà che in questi tre anni molti Comuni, Province e società di gestione strade hanno già potuto apprezzare. In tre anni Instamak ha convinto i clienti più difficili, grazie a lavori di prova in situazioni estreme, sia per tipologia di intervento sia di condizioni atmosferiche, con riparazioni di sedi stradali che oramai reggono da tre anni, dimostrando la promessa di essere un prodotto per riparazioni definitive, fino alla riasfaltatura del manto stradale. Per questa caratteristica le Amministrazioni che lo hanno utilizzato si sono accorte di avere un notevole risparmio già nei costi diretti, dovendo intervenire una volta sola,
1. Black Top per riparazioni anche su materiali differenti 2. Notare la presenza della neve 3. Stesura 4. Riparazione estrema, eseguita all’inizio dell’inverno, che ha passato tranquillamente la stagione invernale sotto le precipitazioni ed il passaggio dei mezzi sgombraneve
2
3
anche se all’acquisto sembra più costoso dei materiali comunemente utilizzati, senza considerare naturalmente i risparmi indiretti di una riparazione ben eseguita e duratura. Meno uscite del personale con minor rischio di incidenti sul lavoro e minori risarcimenti per danni causati dalle buche agli utenti della strada. Black Top viene fornito e conservato in semplici e comodi fusti da 25 kg, che consentono agli operatori di trasportarlo comodamente ed in maniera pulita, anche per piccole riparazioni non previste o segnalate; inoltre grazie alla possibilità di chiusura con tappo sigillante, il bidone può essere utilizzato anche nell’arco di quattro mesi, mantenendo inalterate le sue caratteristiche, senza avere il problema di scarti del materiale in esubero. I fusti sigillati, stoccati ad una temperatura di magazzino, hanno una durata di 9 - 10 mesi, con l’unico accorgi-
4 26
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
mento di capovolgere i fusti almeno una volta al mese per evitare depositi, e, se il materiale viene stoccato in posti particolarmente freddi, basta avere la cura di metterlo in un luogo caldo prima della riparazione. Subito pronto all’uso, non deve essere mischiato o riscaldato, ha una perfetta plasticità e lavorabilità con caratteristica di consolidamento istantaneo e duraturo, che lo rendono particolarmente indicato per la riparazione di buche e crepe nei manti stradali (anche per spelature di 1 cm di spessore, o in presenza di avvallamenti e ragnature), per la costruzione di piccole rampe d’accesso, per il ripristino di scavi eseguiti per la posa di condutture elettriche, telefoniche, idrauliche ed altro. Blak Top permette di lavorare con ogni condizione atmosferica e con ogni temperatura (da -45°C a +60°C) con un tempo di indurimento ridotto ed un mantenimento dell’elasticità che rende ideale la sua applicazione anche per i giunti di viadotti, nei pressi di rotaie e tombini, grazie anche all’ottima coesione con tutti i materiali e ad una sua ridottissima dilatazione termica. Nel caso di riparazione di un manto stradale, essendo istantaneo, permette di intervenire minimizzando il disagio al traffico, con il solo tempo di intervento ed un’immediata riapertura, e l’accorgimento di rallentare il passaggio dei veicoli a 30 km/h per una quindicina di minuti, in modo da ridurre l’effetto ventosa degli pneumatici sul materiale. La sua applicazione è semplice: richiedendo la sola pulizia dai detriti dalla buca da riparare, non risente della presenza di umidità e ristagni d’acqua (neanche di neve); svuotare la quantità necessaria direttamente dal bidone, riempiendo la buca con un'abbondanza di circa 1 cm sopra la cavità, spargere con un badile, pressare; per piccole riparazioni basta farlo con il retro del badile e lasciare la compattazione al traffico. Importante è che per riparazioni anche inferiori al centimetro di profondità Blak Top non richiede nessun prodotto aggiuntivo, tipo emulsionante, per garantirne la coesione. La sua colorazione nera non subisce variazione nel tempo e, cosa ancora più importante, non presenta problemi di sgranamento o dilavamento con l’acqua. Blak Top può essere prodotto in granulometrie differenti: Instamak tiene pronti a magazzino il 5 mm, identificato da coperchio rosso, l’8 mm, con coperchio Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
verde, e a richiesta producono il 3 mm, indicato con un coperchio bianco; inoltre sono pronti, se il mercato o qualcuno lo richiede, anche con granulometrie più grosse di 1 cm. Gli inerti utilizzati hanno un CLA (coefficiente di levigabilità) molto rigido, che consente di mantenere le sue doti di ruvidità nel tempo. Con un bidone di prodotto (25 kg) si ripara una buca di 1 m 2 con una profondità di 1,5 cm. Tutte queste caratteristiche, ancora migliorate, consentono di allargare notevolmente i periodi dell’anno in cui poter intervenire per riparare la sede
stradale, permettendo un rapido intervento anche in caso di bassissime temperature, condizioni di forte umidità e pioggia, con un prodotto che consente riparazioni durature nel tempo con un risparmio notevole di uscite per il rattoppo multiplo della stessa buca. Instamak Italia con la sua politica di prova in sito ha dimostrato l’efficacia del prodotto, avendo riscontrato presso i clienti, oramai fidelizzati da interventi e riparazioni che hanno stupito gli stessi addetti ai lavori, anche e soprattutto in situazioni particolarmente gravose.
INSTAMAK BLACK TOP ' A T I V O N
primo intervento
L'asfalto innovativo per la riparazione istantanea e duratura della strada, applicabile in qualsiasi condizione atmosferica da - 45° a + 60°
... due anni dopo
La stessa riparazione a distanza di 2 ANNI Instamak Italia S.r.l. Via G.B. Vico, 4 - 24030 Mozzo (BG) Tel. 035/611903 Fax 035/4155969 e-mail: info@instamak.com web: www.instamak.com 27
VIABILITÀ INVERNALE
Produzione ed utilizzo delle soluzioni saline L’utilizzo delle soluzioni saline per il trattamento delle strade durante il periodo invernale è diventato ormai da tempo un fattore di notevole importanza. Per questo motivo i produttori di attrezzature invernali si stanno specializzando sempre di più anche nella produzione di moduli per la produzione di soluzione salina, meglio conosciuti con il nome di "stazioni di dissoluzione". Tra questi Giletta ha lanciato ultimamente una nuova stazione compatta, la SD20, caratterizzata da una produzione di 2.000 litri/ora, studiata particolarmente per comuni medio - piccoli o per chi intende iniziare ad usare questa tecnologia. La SD20 va ad affiancarsi all'ormai collaudata SD50 (da 5.000 litri/ora). Naturalmente questo modulo può essere collegato ad una cisterna supplementare per lo stoccaggio della soluzione prodotta di dimensioni che variano dai 5 ai 15 m3. L’utilizzo della soluzione salina nella viabilità invernale è di fondamentale importanza, sia nel suo uso più comune, cioè miscelata al sale (spargimento di sale umidificato), sia sparsa da sola con l’utilizzo di apposite innaffiatrici. Due sono i vantaggi principali: la rapidità di innesco della reazione di scioglimento del ghiaccio da parte del sale e la maggiore persistenza al suolo del materiale sparso. Quando si sparge il sale secco, senza umidificatore, passa parecchio tempo prima che inizi la reazione di scioglimento del ghiaccio o della neve, perché il sale prima di essere attivo deve recuperare l’umidità dell’aria. Spargendo il sale già umido,
1
invece, (normalmente in percentuale del 30%) si eliminano questi tempi morti e il sale sparso sarà immediatamente reattivo appena tocca la superficie stradale. Il secondo fattore da tenere presente nello spargimento del sale secco è la perdita a bordo strada di almeno il 30% del sale a causa del vento o del traffico; il sale umidificato, invece, si "incolla" meglio alla superficie stradale riducendo così gli sprechi di materiale. La preparazione della soluzione salina avviene in apposite attrezzature. Il principio di funzionamento si basa su una barra ad ugelli longitudinale/trasversale posizionata al fondo di una vasca che contiene il sale; la barra viene alimentata da acqua dolce, in modo da far salire il livello dell’acqua lentamente all’interno del sale contenuto nella vasca. Così facendo la soluzione si satura e quando questa raggiunge un livello prestabilito all’interno della vasca, tracima verso la vasca di stoccaggio. Una serie di sensori elettronici controllano la percentuale di saturazione della soluzione ottenuta, l’afflusso di acqua, la presenza del sale e della soluzione, in modo tale che l’intera operazione possa avvenire automaticamente senza l’ausilio di operatori esterni. Può inoltre essere montato un dispositivo di protezione antigelo che scalda le condutture dell’acqua dolce proteggendole dall’abbassarsi della temperatura esterna. La soluzione così ottenuta è pronta all’uso e viene stoccata in cisterne che ne consentono il ricircolo continuo per evitare che il sale
2 28
depositi nuovamente. Le più moderne tecniche di sgombero neve prevedono diversi interventi sia in preventivo sia in curativo. La soluzione salina è parte integrante dei trattamenti preventivi: infatti lo spargimento di sale umidificato o di soluzione da sola è fondamentale per creare uno strato umido - salato sull’asfalto che protegge la strada e che non consente alla neve di attaccarsi. Anche in caso di abbondanti nevicate questo strato di neve sciolta, anche se piccolo, facilita notevolmente l’intervento delle lame sgombraneve, proprio perché impedisce alla neve di ghiacciare sulla superficie stradale. L’intervento curativo che segue dovrà essere effettuato con lame dotate di coltello in gomma poiché questo, essendo più flessibile, si adatta maggiormente alla carreggiata stradale rispetto a quello in acciaio e non lascia quindi pericolose strisce di neve non rimossa. In alcuni casi la soluzione salina pura viene anche utilizzata in trattamenti curativi, in particolare quando si forma uno strato di ghiaccio o neve compattata dal traffico che non può essere rimossa con le lame. Le innaffiatrici di soluzioni, infatti, sono dotate di un sistema di spargimento ad ugelli in pressione che hanno anche un’azione meccanica in quanto durante lo spargimento spingono la soluzione più in profondità. 1. Stazione di dissoluzione Giletta 2. Innaffiatrice Giletta 3. Spargitore con umidificazione Giletta
3 Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
FONDENTI
Podotto speciale a basso dosaggio e alto rendimento: Fuxor Extra 30 La particolare formulazione del prodotto Fuxor Extra 30, studiata per seguire le esigenze sempre più particolari e specifiche degli operatori, è confermata dal gradimento e soprattutto dai risultati ottenuti nell’ultima grande nevicata di marzo 2005. La strategia adottata dai molti operatori, che da tempo utilizzan Fuxor Extra 30, è di sfruttare le caratteristiche particolari, come trattamento preventivo in tutti i punti critici, evitando così possibili paralisi del traffico, al fine di applicare correttamente i piani neve predisposti. Questi vantaggiosi trattamenti dei punti critici, negli ultimi anni, rappresentano la chiave di lettura della programmazione invernale, che tende alla razionalizzazione del personale e dei mezzi dedicati. E’ stata stilata una lista di punti critici, che riteniamo utile per lo studio dei piani neve, ai quali dedicare partico-
lare attenzione: ponti e sottopassi; rotatorie e svincoli; rampe di accesso a tangenziali o strade di grande comunicazione; strade collinari e montane; centri storici; piste ciclabili e pedonali. I punti di forza del Fuxor Extra 30 sono: dosaggio ridotto di 1/4 rispetto al cloruro di sodio che permette un’autonomia delle attrezzature spargisale aumentata di 4 volte; è un prodotto sempre fluido con pezzatura costante utilizzabile con qualsiasi spargisale; consente una importante riduzione delle aggressioni alle infrastrutture ed alle pavimentazioni; ha una persistenza sulle sedi stradali da 3 a 5 volte superiore al cloruro di sodio con conseguente riduzione degli interventi; ha una efficacia fino a –33°C anche con ridotta umidità ambientale.
Sempre più la sensibilità al rispetto ambientale rientra nelle priorità delle Amministrazioni Pubbliche, l’opportunità quindi di ridurre la quantità di fondenti immessi nell’ambiente persegue le finalità e le esigenze comuni. MVG, con gli investimenti tecnologici per la produzione dei prodotti della linea Fuxor, nel nuovo impianto di produzione nel porto di Ravenna, ha le carte in regola per essere il punto di riferimento delle nuove tendenze del mercato dei fondenti invernali. L’offerta della MVG non si limita al prodotto Fuxor Extra 30, ma propone una gamma completa di fondenti con altre tre linee di prodotto che vanno ad accontentare tutte le esigenze: Fuxor, Fuxor Standard e Fuxor P80; rispettivamente cloruro di sodio umidificato con antiammassante, cloruro di sodio anidro con antiammassante e cloruro di calcio.
MVG S.r.l. Via S.Andrea n. 4 48018 Faenza (RA) Tel. 0546 46202 Fax 0546 46204
www.fuxor.it e-mail mvg@mvg.it Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
29
ALLESTIMENTO VEICOLI
Molinari: allestimenti a 360°
1
dell’anno, gli allestimenti realizzati spesso prevedono più applicazioni. È quindi normale trovare nel reparto allestimenti dell’azienda bresciana veicoli in trasformazione per l’applicazione di gru idrauliche, moduli antincendio, verricelli, sponde caricatrici... Le ampie problematiche affrontate nella realizzazione di sovrastrutture ed impianti richiedono specifiche competenze che solo personale con una lunga esperienza, presente sia all’Ufficio Tecnico che nel Reparto Allestimenti, possono garantire. Focalizzando l’attenzione sugli impianti oleodinamici, possiamo notare come alla Molinari Vincenzo si utilizzino da diversi anni dei kit che, sfruttando un massello realizzato su proprio disegno, accoglie le elettrovalvole necessarie a soddisfare svariate esigenze. Il corretto assemblaggio di tali impian-
L’allestimento di veicoli industriali, macchine movimento terra e trattrici agricole, per la Molinari di Brescia da sempre rappresentano un’ottima occasione di confronto con i costruttori di veicoli e con la clientela stessa, che oltre a richiedere l’attrezzatura più adatta alle proprie necessità, esige il miglior risultato possibile dal binomio veicolo/attrezzatura per poter operare nella massima sicurezza ed efficienza. Naturalmente alla Molinari le applicazioni principali riguardano l’installazione di attrezzature di propria produzione (sgombraneve, spargitori sale/sabbia, moduli idrici e spazzatrici), ma, in un’ottica di ottimizzazione dell’utilizzo del veicolo su tutto l’arco
2
3 30
ti, vede l’utilizzo di serbatoi, scambiatori di calore e componenti di comando, che opportunamente dimensionati e collocati, conferiscono prestazioni professionali ed altamente affidabili, apprezzati da operatori impegnati sia nel settore pubblico che privato. Ad esempio, alcuni Bremach attualmente in lavorazione vedranno l’utilizzo di tali impianti, per il funzionamento di sgombraneve, spargisale, spazzatrice frontale ed una serie di utensili della gamma Stanley (martello demolitore, potatrice idraulica e pompa immersa). Per quanto riguarda l’allestimento di veicoli con gru idrauliche, Molinari vanta una collaborazione ventennale con il gruppo Amco Veba di Poviglio (RE), per la quale distribuisce ed installa i suoi prodotti che includono gru su autocarro con portate da 1 ton/m fino a 80 ton/m. Questo genere di allestimenti è particolarmente seguito alla Molinari, specialmente per le gru di gamma medio leggera configurate con ponte sviluppabile (cestello porta operatore). Da circa due anni inoltre, alla Molinari si eseguono allestimenti per veicoli destinati alla Protezione Civile, servizio antincendio e allestimenti speciali in genere. Di tali trasformazioni vanno segnalati alcuni Unimog della serie UHN 5000, di cui uno, in consegna entro pochi giorni, vede l’utilizzo di una pompa Rosenbauer in medio/alta pressione, di cui torneremo a parlare prossimamente. L’importanza che Molinari dà al proprio Reparto Allestimenti, è riassunta nel sito internet che ha creato ad hoc, abbinato ad un logo nel quale viene raffigurato simpaticamente un personaggio "in tuta blu" che, sorridente, alza il pollice destro. 1. Scania con gru per soccorso stradale 2. UHN 5000 in fase di allestimento per antincendio 3. 4. Iveco 140E24W con serbatoio e massello per il comando e la movimentazione delle attrezzature invernali e suoi comandi in cabina
4 Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
MANUTENZIONE STRADE
Val d’Orba: calcestruzzi preconfezionati, conglomerati bituminosi e bituminosi a freddo PIETRO TERZIANI La Val d’Orba s.a.s. è un’azienda con sede a Silvano d’Orba (AL), che opera dal 1962 con un'ampia diversificazione di attività. Inizialmente finalizzata all’estrazione di ghiaia, oggi l’azienda produce, attraverso il suo frantoio, una vasta gamma di inerti. La realtà aziendale odierna conta un impianto per la produzione di calcestruzzi preconfezionati ed un impianto per la produzione conglomerati bituminosi. Inoltre Val d’Orba svolge un’attività lavorativa nell’ambito dei lavori stradali, che effettua per Comuni, Province e Regioni con un'elevata professionalità caratterizzata da quarant’anni di esperienza e dalla certificazione ISO 9001 e CQOP, il tutto coadiuvato da un capiente parco macchine. Da alcuni anni viene anche prodotto un conglomerato bituminoso a freddo denominato Asfalt-Gum che, grazie alla sua elevata qualità, sta conquistando una fascia di mercato sempre più ampia. Asfalt-Gum è un prodotto di altissima qualità in grado di risolvere in modo pratico quei problemi di manutenzione stradale straordinaria che si manifestano sulle nostre sedi viarie. E' prodotto con materiale atossico e inodore, che viene confezionato in pratici sacchi sfusi da 30 kg, come previsto dalla legge 626/94, e garantisce al momento dell’utilizzo una perfetta plasticità e lavorabilità per il pronto intervento di riparazione delle lesioni stradali, sia nel periodo invernale che in quello estivo. E’ un prodotto utilizzabile per la chiusura urgente ed istantanea di buche del manto stradale causate dalle avversità atmosferiche, nonché per il ripristino di scavi eseguiti per la posa di condutture elettriche, telefoniche, idrauliche e altro. Può essere applicato anche in presenza di pioggia e steso nelle buche Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
piene d’acqua; il successivo transito degli autoveicoli permette un’ulteriore e definitiva compattazione di AsfaltGum, senza che il prodotto fuoriesca dalla superficie ripristinata. La particolarità e l’unicità di questo prodotto sono date dall’additivo plastificante utilizzato per la sua composizione; trattasi infatti di un olio di pura origine vegetale. Il suddetto olio è un estratto di semi di girasole, biodegradabile e rinnovabile al 98%, che garantisce un’ottima plasticità duratura nel tempo, non rilascia odori sgradevoli e fastidiosi e, non rientrando nella classe COV (composti organici volatili), non immette sostanze volatili e tossiche nell’atmosfera, preservando e garan-
tendo l’ambiente. L’utilizzo di questo specifico olio, oltre a permettere la creazione di un prodotto ad altissima qualità, ha uno specifico fine ecologico, andando incontro al comune interesse di un ambiente più pulito e rispettoso della natura. Asfalt-Gum è un prodotto semplicissimo da utilizzare; è sufficiente un operatore dotato di una pala e di un numero di sacchi necessario per la risoluzione della lesione stradale, non è necessario nè mescolarlo nè riscaldarlo. Grazie alle sue caratteristiche si può utilizzare con qualsiasi condizione atmosferica senza doversi preoccupare degli stati di temperatura ed umidità, consentendo agli operatori un lavoro istantaneo.
ASFALTO A FREDDO DI ALTISSIMA QUALITÀ PER LA CHIUSURA URGENTE ED ISTANTANEA DI BUCHE DEL MANTO STRADALE APPLICABILE ANCHE IN PRESENZA DI PIOGGIA ED IN BUCHE PIENE D’ACQUA
ASFALT-GUM è un prodotto VAL D’ORBA sas Via G. Matteotti 10 Tel. 0143.841161/2 Fax O143.841409 15060 Silvano d’Orba (Alessandria) www.valdorba.it E-mail: valdorba@libero.it
31
VERDE
Orsi River sempre più apprezzato dai Comuni nella Provincia di Alessandria GHERARDO MARCHELLI
1
In Provincia di Alessandria altri tre Comuni hanno scelto di attrezzarsi con braccio decespugliatore modello River prodotto dalla Orsi Group S.r.l. di Mascarino Castello d’Argile (BO). Armini, concessionario Orsi con sede
2
a Castelletto Merli (AL), ha riscontrato in questa tipologia di bracci un prodotto che si delinea particolarmente adatto alle esigenze di piccoli e medi comuni, per le sue caratteristiche di robustezza, agilità di lavoro e rappor-
to qualità/prezzo. Il Comune di Ozzano Monferrato si è attrezzato con una trattrice Massey Ferguson 6260 da 105 CV, con un braccio Orsi River 501 da 5 m. Prima dell’acquisto il Comune non era attrezzato per la gestione del verde a bordo strada ed appaltava interamente questo lavoro con contratti che prevedevano un quantitativo di ore/anno prestabilite. Adesso è possibile eseguire in maniera diretta tutto il lavoro su circa 100 km di strade; inoltre in queste due stagioni si sono potuti rendere conto della potenzialità di un’attrezzatura di questo genere che ha permesso di migliorare notevolmente il lavoro svolto, potendo sfalciare annualmente anche situazioni e strade che prima venivano eseguite solamente ogni due o tre anni. Anche e soprattutto nelle fasi di apprendistato l’attrezzatura si è dimostrata particolarmente robusta ed affidabile senza danneggiarsi pure in presenza di colpi notevoli. Per la viabilità invernale sono orga1. 2. Orsi River 651 LX al lavoro nel Comune di Gabbiano 3. Orsi River 501 al lavoro nel Comune di Ozzano Monferrato
3 32
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
1
2
nizzati in regime misto ed il trattore viene utilizzato nel periodo invernale con lama sgombraneve. Il Comune di Odalengo Piccolo si è attrezzato con una decespugliatrice Orsi River 501 LX da 5 metri che utilizza con un trattore Massey Ferguson da 100 CV. Con l’acquisto di questa attrezzatura hanno modificato il modo di operare; prima lavoravano con una terna a cui applicavano una testata trinciante. L’esperienza acquisita con la vecchia attrezzatura li ha portati a scegliere un modello LX che monta una testata professionale da 125 cm, un serbatoio dell’olio maggiorato (190 l rispetto ai 155 del modello non LX) ed un impianto idraulico superiore con pompa Casappa in ghisa, che consente di sviluppare un maggior numero di cavalli alla testata con un rendimento superiore (65 CV rispetto ai 50 del modello non LX). Il Comune di Gabbiano con circa 70 km di strade, anche di una certa importanza, lavora con due trattori, di cui l’ultimo acquistato è un New Holland M115 da 110 CV attrezzato con braccio decespugliatore Orsi River 651 LX da 6 metri. La loro esperienza li ha portati ha scegliere, come il Comune di
Odalengo Piccolo, il modello LX con le caratteristiche superiori già citate, inoltre hanno voluto anche lo scambiatore di calore opzionale per poter lavorare in continuo anche in condizioni lavorative estreme, preservando l’attrezzatura da possibili surriscaldamenti dell’olio. La River si propone come gamma di bracci robusti retroportati ad uso da semiprofessionale a professionale, con attacco primo braccio laterale per maggiore profondità di lavoro ed una rotazione idraulica di sicurezza di 105°. La linea semiprofessionale è composta di due modelli, il 501 ed il 651, rispettivamente con sbracci da 5 e 6 metri; per questi la pompa è Casappa GR.3 alluminio/ghisa che sviluppa una potenza al rotore di 50 CV, il serbatoio dell’olio è da 155 litri. I modelli professionali sono il 501 LX, il 651 LX ed il 770 LX Telescopic; questi montano una pompa Casappa in ghisa che consente di sviluppare una potenza al rotore di 65 CV, inoltre è disponibile il kit Aktive Compressor, che, grazie ad una pompa a pistoni assiali, cinghia dentata in kevlar ed uno scambiatore di calore automatico, consente di avere una potenza al rotore di 75 CV e di poter lavorare in continuo per tante
ore senza avere cali di potenza. Le lunghezze di lavoro sono di 5 metri per il 501 LX, di 6 metri per il 651 LX e di 7,40 m per il 770 LX Telescopic, che presenta una regolazione a sfilo con pattini antiusura. Il serbatoio dell’olio per i modelli LX è di capacità superiore (190 l) e su tutti i modelli è possibile montare lo scambiatore di calore opzionale che consente un uso intensivo e continuato dell’attrezzatura anche in condizioni di temperatura estremamente alte. Le tante possibilità di configurazioni permettono di adeguare il braccio River alle più disparate esigenze degli utilizzatori, in modo da poterle soddisfare al meglio, senza dover spendere in accessori talvolta non necessari al lavoro che si andrà a svolgere. La meccanica base della gamma River risulta estremamente solida e robusta per una durata sicura nel tempo, anche in situazioni di apprendistato dove urti importanti sono usuali. 1. 2. Orsi River 501 3. Orsi River 501 al lavoro nel Comune di Ozzano Monferrato 4. Orsi River 770 LX Telescopic del Consorzio di Bonifica dell’Est Sesia
4
3 Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
33
VEICOLI SPECIALI
Scam: un forte contributo italiano alla pace GHERARDO MARCHELLI
La società Scam di Oltrona al Lago (VA) è orgogliosa di aver avuto un ruolo importante nel supportare le Forze di Pace ed aver ricevuto riconoscimenti da queste per l'ottima resa dei loro mezzi in questi impieghi estremi. I veicoli speciali prodotti dalla Scam a Varese operano difatti con grande affidabilità in aree di guerra nel mondo, ottenendone riconoscimenti internazionali. In Iraq operano già da due anni 28 veicoli, con allestimento speciale di ambulanze a 4 barelle con sistema
34
servoassistito di carico feriti. Queste ambulanze sono in dotazione al Contingente Polacco delle Forze di Coalizione per interventi veloci in fuoristrada, che ora si sta fornendo di un’altra ventina di veicoli identici, confermando la soddisfazione per questo tipo di mezzo. Le ambulanze sono state allestite su telai Scam versione SMT 5,5 ton con motore Iveco da 146 CV, 24 marce con riduttore veloce, aria condizionata e doppio condensatore. Tali mezzi permettono di coniugare due aspetti apparentemente inconci-
liabili: mobilità rapida ed adattabilita a fondi di qualsiasi genere. Questo grazie all’elevato livello di superamento degli ostacoli in fuoristrada e nello stesso tempo, tramite il sistema di 24 marce, di viaggiare su strada anche a 130 km/h con gli ovvi requisiti di sicurezza. I risultati operativi hanno visto centinaia di interventi, con una media di 60.000 km percorsi per veicolo con affidabilità elevata che hanno richiesto solo due interventi di manutenzione straordinaria. I mezzi montano un container in sandwich di alluminio con un allestimento completo da ambulanza per una portata residua di 600 kg, utile in questo caso per un dottore e quattro feriti. Naturalmente sono possibili versioni differenti come: a due barelle con equipaggiamenti ancora più completi, oppure a due barelle sovrapposte e panca da cinque posti. Il sistema di scarramento delle barelle è un pantografo oleopneumatico con sistema di caricamento servoassistito, che permette anche ad una persona sola di caricare agevolmente un ferito pur se l’altezza da terra è elevata. Dall’interessamento destato Scam è ora in contatto anche con il Governo Algerino per una consistente fornitura di queste macchine destinate ad
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
essere posizionate ai confini delle zone desertiche per gestire determinati villaggi soggetti a problematiche ambientali, piuttosto che per utilizzi particolari come nei pressi di pozzi petroliferi. In Afghanistan Scam ha fornito veicoli con laboratorio chimico antinquinamento aria-acqua. Ben cinque veicoli con traino sono in dotazione da due anni alla K-FOR Forze Internazionali di Pace per veri-
fiche nei villaggi di montagna della qualità dell’aria e acqua, sottoposti a bombardamenti chimici e batteriologici da parte di terroristi. Questi ultimi sono allestiti sul medesimo telaio delle ambulanze ma in versione con cabina doppia per 7 posti, con gancio di traino per stazione mobile laboratorio con generatore autonomo e impianto di condizionamento e filtrazione separata. Inoltre dalla visibilità ottenuta da que-
sti mezzi sta nascendo un interesse trasversale, dove in molti casi ci si è accorti della possibilità di un veicolo allestito con un container in sandwich di alluminio, che consente una grande flessibilità d’impiego. Per questo motivo Scam ha portato avanti i termini omologativi nazionali, per poter proporre il mezzo in utilizzi particolari, come nel soccorso alpino o per il servizio a frazioni o rifugi difficilmente raggiungibili con veicoli abituali.
VEICOLI SPECIALI
Scam e l’agevolazione fiscale per Volontariato e Onlus GHERARDO MARCHELLI L’agevolazione fiscale a favore delle Associazioni di Volontariato e delle Onlus (circolare 21-6-2004 N. 28-E) per l’acquisto di ambulanze e di beni mobili iscritti in pubblici registri destinati ad attività antincendio da parte di Vigili del Fuoco Volontari permette al venditore finale di ridurre il prezzo di vendita del 20%, scontandolo dal prezzo imponibile alle associazioni con i requisiti adeguati. Infatti il contributo concesso dal venditore finale all’associazione può essere recuperato attraverso la compilazione del F 24 con il codice 6769 causale credito d’imposta con l’indicazione in fattura: operazione agevolata per effetto dell’art. 20 del D.L. 269/2003 convertito nella legge 326-2003. Le categorie interessate dall’agevolazione sono tutte le Associazioni di Volontariato e Onlus iscritte al registro di cui all’art. 6 della legge 11-8-2001 n.266, vale a dire Organizzazione di Volontariato con finalità di natura civile, sociale e cul-
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
turale operante nelle aree: socio assistenziale, sanitaria, impiego civile, protezione civile, tutela e promozione di diritti, tutela e valorizzazione dell’ambiente, tutela e valorizzazione del patrimonio artistico; purtroppo non sono contemplati i gruppi di volontari legati a comuni e comunità montane.
Scam ha preparato una ricca offerta dei propri mezzi allestiti e destinati proprio alla protezione del territorio. I telai offerti sono sia da 3,5 che da 5,5 ton di PTT, con cabina singola a tre posti o doppia a sette posti, allestiti con moduli antincendio da 400, 600, 1.900 litri.
35
VIABILITÀ INVERNALE
Epoke Sirius Combi con 6 differenti possibilità di spargimento GHERARDO MARCHELLI
1
Ecofar, importatore delle attrezzature Epoke per l’Italia, con sede a Poirino (TO), pone l’accento sulla gamma di spargitori Sirius Combi, spargitori flessibili con notevole autonomia, capaci di spandere sei differenti tipi di materiali: sale, sabbia, ghiaia, salamoia, soluzione liqui-
2
3
da, soluzione liquida e "materiale secco". La principale differenza con gli altri spargitori Epoke è la possibilità di spargere su strada solo la soluzione liquida; possibilità considerata vantaggiosa da numerosi utilizzatori nella prevenzione invernale in caso di precipitazioni nevose previste. La corretta quantità di materiale sparso è garantita dal principio di dosaggio Epoke, che assicura uno spargimento accurato ed uniforme di ogni tipo di sostanza, grazie ad un agitatore che trasforma la materia da spargere in una sostanza omogenea, prevenendo la formazione di ponti ed assicurando il corretto funzionamento del sistema di dosaggio lungo tutta la dimensione dello spargitore; un cilindro di distribuzione a camme permette di svuotare la tramoggia uniformemente in tutta la lunghezza dello spargitore; in questo modo il centro di gravità rimane allo stesso livello verticale nel corso 1. Epoke Sirius Combi 2. 3. 4. Disco di spargimento dell’Epoke Sirius Combi
4 36
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
dello svuotamento della tramoggia mantenendo costanti le proprietà essenziali di tenuta di strada e la stabilità di guida del mezzo durante la fase di lavoro; un nastro trasportatore, separato, al di sotto della tramoggia di carico, trasferisce il corretto quantitativo di materiale al gruppo di spargimento. Il sistema di dosaggio Epoke è estremamente efficace nella lavorazione di sale disomogeneo ed impuro; i grumi, grandi o piccoli, vengono macinati o dall’agitatore o dal cilindro di distribuzione, in maniera da evitare che tali vengano inviati sulla sede stradale, dove potrebbero rappresentare un pericolo per coloro che vi transiteranno; eventuali pietre rimangono senza creare disturbi all’interno della tramoggia. Le caratteristiche principali di questo principio sono: separazione tramoggia di carico – nastro trasportatore; bassa potenza di azionamento del nastro trasportatore; usura ridotta del nastro, a seguito del contatto con il materiale; prevenzione di ponti di materiale all’interno della tramoggia. Tutti gli organi meccanici dello spargitore sono azionati da un impianto oleodinamico, la cui alimentazione può essere garantita o dal sistema idraulico del veicolo o dal motore ausiliario oppure dalla ruota. La ruota Epoke, regolabile in altezza e scorrevole orizzontalmente, è posizionata nella parte posteriore dello spargitore; è possibile regolarne la posizione in maniera tale da renderla il più vicino possibile alla ruota posteriore del mezzo riducendo così al minimo l’usura e le possi-
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
ECOFAR S.R.L. Sede legale ed operativa: Stradale Savona 200 - 10046 POIRINO (TO) tel.: 011/94.51.437 e-mail: ecofar@ecofar.it fax: 011/94.52.517 web site: www.ecofar.it
bili lacerazioni. Tale caratteristica offre i seguenti vantaggi: la ruota genera la potenza richiesta dal sistema; lo spargitore non opera mai con una pressione elevata non necessaria riducendo così il carico e l’usura delle parti meccaniche della struttura della ruota su strada; migliore stabilità di rotta nelle curve. I cinque modelli della serie Sirius Combi sono disponibili con tramogge di base 5 – 7 m 3 , facilmente espandibili grazie a delle estensioni fino a 9 m3. I serbatoi della soluzione liquida ed i volumi disponibili per la materia secca sono assemblabili e componibili in varie combinazioni, per adattar-
si alle esigenze dell’utilizzatore. Il sistema di controllo remoto EpoBasic permette la regolazione di tutti i parametri, quali quantità, larghezza e simmetria di spargimento, agendo su di una pulsantiera disposta in cabina; questo rappresenta al meglio la scelta quando funzionalità speciali non sono richieste. Un altro sistema di controllo, denominato EpoMaster, permette invece di acquisire e poter scaricare su computer tutti i parametri registrati durante il periodo lavorativo dell’attrezzatura. Tutti gli spargitori sono facilmente scarrabili grazie a quattro gambe di stazionamento, che si rendono utili per le operazioni di scarico dal pianale dell’autocarro anche a pieno carico.
37
VERDE
La Provincia di Terni svolge la manutenzione estiva con bracci decespugliatori Ferri FRANCESCO VANDONI 1. Braccio Ferri TV55 in posizione di trasferimento stradale 2. Braccio Ferri TSE58Z, telescopico con estensione orizzontale di 5,8 m, al lavoro presso il circolo di Avigliano 3. Circolo di Fabro, sfalcio con braccio Ferri TV55
1
La Provincia di Terni, con poco più di 2.000 km2 di superficie non è vastissima, tuttavia la sua configurazione allungata, bisogna percorrere quasi 200 km per attraversarla, ne fa una Provincia con numerose strade. Quelle di competenza della Provincia hanno una lunghezza complessiva, tra i 700 km di strade provinciali e i quasi 400 km di strade statali, di circa 1.100 km. L'assessorato ai Lavori Pubblici, Viabilità e Trasporti, sotto la direzione di Loriana Stella, è organizzato in maniera piramidale, con un ingegnere
2
capo, due funzionari, dirigenti e geometri per quanto riguarda l'ufficio interno. Sul campo il lavoro è suddiviso in quattro reparti, ognuno dei quali è costituito da 2 circoli. Otto circoli dunque compongono il territorio che la Provincia di Terni deve gestire. Ogni circolo, con mediamente 130 km di strade di competenza, è diretto da un capo circolo che coordina e gestisce i macchinari ed il personale, formato da una squadra operativa che svolge i lavori più consistenti. Le squadre operative sono composte da operai spe-
cializzati che effettuano il taglio dell'erba a bordo strada, lo sgombero della neve, lo spargimento di sale, piccoli lavori di manutenzione quali la sostituzione di barriere, il ripristino della segnaletica verticale, interventi d'emergenza temporanei in caso di buche nell'asfalto. Oltre alle squadre operative ogni circolo dispone di agenti tecnici che hanno come primo compito, ogni giorno, quello di ispezionare le strade del cantone di propria competenza e fare rapporto al capo circolo. Il cantone è un'ulteriore suddivisione del territorio:ve ne sono quattro o cinque per ogni circolo, a seconda delle dimensioni di quest'ultimo. Durante l'ispezione quotidiana naturalmente gli agenti tecnici svolgono interventi urgenti e di piccola entità, come la rimozione di una carcassa di animale, di un sasso o di un ramo. L'ispezione comprende anche il controllo delle fasce di rispetto per far osservare le norme e regola-
3 38
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
1
mentazioni provinciali che vincolano queste aree. Negli ultimi due anni, il personale operativo per la manutenzione delle strade della Provincia di Terni ha visto l'assunzione di 32 nuovi operai specializzati. Anche il parco mezzi e attrezzature è in fase di rinnovo e ampliamento. L'Assessore Loriana Stella accorda grande importanza al fatto che si instauri uno spirito di squadra che unisca e rinforzi l'insieme dei collaboratori del suo ufficio. Per questo spesso Loriana Stella si reca sul posto di lavoro delle sue squadre, anche in occasione di emergenze, purtroppo non rare, specie lo scorso autunno-inverno a causa del dissesto idrogeologico che rende franosi molti punti della provincia, per portare conforto sia morale che fisico, sotto forma di bevande e vettovaglie, nonché in periodi più calmi presenzia a cene e grigliate organizzate nei vari circoli della provincia. Il lavoro di sfalcio dell'erba è svolto interamente dalle squadre della provincia, senza far ricorso ad aziende esterne. Per quanto riguarda le attrezzature per questi compiti, la Provincia di Terni è dotata esclusivamente di bracci e testate falcianti di marca Ferri. Da molti anni ormai la Provincia di Terni sceglie Ferri per l'affidabilità e la qualità dei suoi prodotti. Ferri, fondata nel 1844 come forgia, è oggigiorno tra le aziende leader del settore delle trinciatrici e delle decespugliatrici in Europa. In Italia Ferri conta 500 rivenditori e copre approssimativamente il 65% del mercato dei bracci decespugliatori. La gamma Ferri è molto vasta e si suddivide in tre categorie di utenze: piccola, media e grande manutenzione. Conta più di 300 modelli, ed è in continua evoluzione con l'intento di migliorare e di rispondere alle esigenze sia dei vari mercati che soprattutto della clientela. 1. Il Ferri TV55 ha un'estensione orizzontale di 5,5 m 2. Circolo di Narni, lavoro abbinato con braccio ventrale e braccio posteriore
2 Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
39
PORTATTREZZI
5 nuovi Unimog per la Provincia dell'Aquila FRANCESCO VANDONI 1. 2. I cinque nuovi Unimog U400 schierati davanti alla facciata della basilica di Santa Maria di Collemaggio 3. Uno dei mezzi visto da vicino, con il vomere Assaloni Y5 - AR e lo spandisale Giletta HF/D
1
Il 17 maggio scorso la concessionaria Barbuscia ha consegnato alla Provincia dell'Aquila cinque Mercedes Unimog U400 allestiti per il servizio invernale. L'evento si è svolto nei pressi della basilica di Santa Maria di Collemaggio alla presenza di numerose autorità della Provincia, del responsabile del settore Unimog ed Econic di DaimlerChrysler Italia, il sig. Guido Corradi e del delegato del settore Unimog presso la fabbrica di Wörth, sig. Klaus Gauly, del sig. Piero Barbuscia, titolare dell'omonima con-
2
cessionaria e, in qualità di invitati, giornalisti e fotografi ma soprattutto il personale operativo della manutenzione stradale sia invernale che estiva della Provincia dell'Aquila. Proprio a questi operatori andava un primo ringraziamento da parte del Presidente della Provincia Stefania Pezzopane, per l'impegno e la dedizione dimostrati durante l'inverno scorso. La Provincia dell'Aquila, che si estende su una superficie di 5.034 km2, pari a circa la metà di tutta la Regione Abruzzo, oltre che per vastità si distin-
gue anche per la notevole altitudine media, dovuta alla presenza delle catene montuose del Gran Sasso d'Italia, del Velino-Sirente, della Maiella, delle Mainarde e della Meta. La Presidente Stefania Pezzopane dopo qualche cenno di introduzione e le presentazioni, ha lasciato la parola all'Assessore ai Lavori Pubblici sig. Pio Alleva. L'intervento dell'Assessore, prendendo spunto dalla descrizione dell'inverno 2004/05, con relativi reiterati ringraziamenti a coloro che hanno operato nell'ambito della manutenzione invernale delle strade provinciali, poneva l'accento sul fatto che una simile responsabilità non va affrontata giorno per giorno bensì pianificata, organizzata e continuamente migliorata con l'ausilio di tutte le persone coinvolte. Non vi è quindi nulla di strano ad affrontare il piano neve già dalla fine della primavera, senza trascurare il fatto che questi nuovi mezzi, grazie alla loro versatilità potranno, con adeguate attrezzature, efficacemente svolgere anche del lavoro durante il resto dell'anno.
3 40
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
1
2
La parola torna nuovamente alla Presidente Stefania Pezzopane, che riassume in cifre l'intervento del piano neve 2004/05. Sono state impiegate 4 unità di personale amministrativo, 16 di personale tecnico, 120 tra conducenti e personale su strada, 72 conducenti assunti a tempo indeterminato, che hanno compiuto 13.849 ore di lavoro straordinario; 73 sono stati gli automezzi a spinta utilizzati; 21 attrezzi rotativi; 51 apparecchiature spandicloruri; 13 pale meccaniche proprie e 10 a nolo; 100.000 quintali di salgemma usati. Il sig. Piero Barbuscia, titolare della concessionaria Mercedes-Benz Unimog di Pescara, partendo dal fatto che in tutto l'Abruzzo sono in servizio più di 100 Unimog presso le varie Amministrazioni della Regione, ha impostato il suo intervento sulla validità di un investimento, anche se ingente, quale l'acquisto di un Unimog. Questi mezzi infatti, da una parte per la loro versatilità sono utilizzabili per i più svariati lavori su tutto l'arco dell'anno e d'altra parte grazie alla loro non comune longevità lasciano il tempo all'acquirente di rientrare del proprio investimento. Questa durata di vita operativa, nell'ordine del mezzo secolo, è resa possibile non solo dall'impostazione progettuale che è da sempre all'avanguardia, ma anche grazie ad un costante impegno nella manutenzione dei mezzi. La parola è passata quindi al sig. Guido Corradi, responsabile del settore veicoli speciali Unimog ed Econic della DaimlerChrysler Italia, che ha tracciato la storia dell'Unimog e presentato i mezzi forniti all'Amministrazione Provinciale dell'Aquila. Unimog è il più vecchio marchio della Mercedes-Benz, esiste infatti da 54 anni ed in questo lasso di tempo ne sono stati costruiti 350.000, la maggior parte dei quali ancora in uso. Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
L'Unimog nasce con l'intento di essere un veicolo portattrezzi, non un autocarro trasformato o adattato per usare attrezzi; questa, da mezzo secolo è la filosofia progettuale dell'Unimog, concepito per essere impiegato nella manutenzione stradale invernale come estiva e negli interventi di Protezione Civile e di servizio antincendio boschivo. MercedesBenz continua a produrre, ad investire per aggiornare e migliorare la gamma Unimog perché rappresenta la punta di diamante dei veicoli industriali, per offrire la sua migliore qualità soprattutto agli operatori e alla loro sicurezza, sia passiva che attiva. Qualche esempio a sostegno di questa asserzione: la grande visibilità offerta dalla cabina, l'ergonomia dei comandi, il sistema di riscaldamento/condizionamento che permette all'operatore di essere a proprio agio sia in una tormenta di neve che in condizioni di gran caldo e polvere... Tutti gli Unimog sono costruiti negli stabilimenti di Wörth in Germania; Mercedes-Benz è responsabile dell'intero prodotto, dalla piastra portattrezzi al cambio, agli assi, passando dai motori alla cabina: tutto è garantito 24 mesi da Mercedes-Benz. I cinque Unimog consegnati alla Provincia dell'Aquila sono degli U400 a passo corto con motore da 230 CV, trazione sulle 4 ruote permanente con bloccaggio dei differenziali, una portata utile sul cassone di 53 quintali; sono dotati di cambio EPS e di Vario Pilot, brevetto Mercedes-Benz che consente di spostare, in circa 20 secondi, la postazione di guida da sinistra a destra e viceversa, al fine di lavorare migliorando la visibilità sul lato che si desidera. L'allestimento invernale di ciascuno dei 5 Unimog, è composto da vomere sgombraneve Assaloni, spargisale Giletta e catene da neve Rud. Il vomere sgombraneve Assa-
1. Momento della benedizione dei veicoli 2. Unimog U400 allestito per il servizio invernale con attrezzi Assaloni e Giletta loni è il modello Y5AR, a geometria variabile per lo sfondamento, l'allargamento o il trasporto a spinta della neve, dotato di alettoni mobili per assumere varie configurazioni; il sollevamento e l'orientamento degli alettoni avviene idraulicamente, l'altezza al centro è di 90 cm, all'esterno dell'alettone di 1,45 m, la larghezza di sgombero in assetto a cuneo è di 2,75 m, in assetto a lama di 2,35 m, il suo ingombro minimo per passaggi stretti è di 2,725 m. Lo spargitore Giletta è il modello HF/D. La serie HF è stata progettata per la media e la grande viabilità e per lavorare con qualsiasi tipo di materiale, fondente e abrasivo. La D nella sigla indica che l'azionamento è assicurato da un motore diesel bicilindrico con avviamento elettrico di 20 CV di potenza, raffreddato ad aria. Il sistema di alimentazione è costituito da un tappeto metallico a catena di notevole larghezza (780 mm), questo permette di evitare la formazione del cosiddetto "ponte", visto che le pareti laterali della tramoggia sono quasi perpendicolari al piano di carico. Al termine del tappeto si trova un dispositivo frantumatore a palette che sminuzza i grumi presenti e invia il materiale al gruppo di spandimento in modo uniforme. La speciale realizzazione del tappeto metallico ed il suo avanzamento lento fanno sì che non richieda manutenzione e garantisce una sua lunga durata con qualsiasi tipo di materiale abrasivo o corrosivo. Questo sistema di alimentazione permette inoltre un baricentro molto basso con maggior sicurezza nella guida e facilità di rifornimento. 41
VERDE
Micorrize per i pini di Roma GIORGIA MARCHELLI
Si è svolta il 14 giugno 2005, nella splendida cornice del Parco di Villa Pamphilii a Roma, un’interessante manifestazione organizzata da Floricoltura San Donato Milanese in collaborazione con il Servizio Giardini del Comune di Roma sull’utilizzo delle micorrize per la cura con metodo naturale degli alberi. Nella maggior parte delle piante superiori, la parte apicale delle radici è colonizzata da funghi che, vivendo in simbiosi con loro, danno origine a strutture morfologiche particolari chiamate micorrize. Il termine significa radici di fungo, definizione che spiega già in parte il tipo di relazione esistente tra i due organismi. La simbiosi è un particolare tipo di rapporto tra individui, da cui entrambi traggono beneficio. In questo specifico caso il vantaggio per la pianta consiste nell’aumento della capacità di assorbimento dei nutrimenti dal suolo, data da un incremento della superficie assorbente garantita dalla diffusione capillare delle ife del fungo nel terreno, e da una maggiore capacità reale di digestione esercitata dal fungo rispetto a quella della pianta. La colonizzazione da parte del fungo simbionte, inoltre, preserva le radici dall’attacco da parte di eventuali patogeni fungini come Phythophtora, Pythium e Fusarium. Il beneficio per il fungo, invece, consiste nella disponibilità di sostanza organica che non è in grado 42
di produrre da solo, ma che la pianta sintetizza grazie alla fotosintesi clorofilliana. Il fungo contribuisce così a fornire alcuni alimenti che la pianta utilizzerà per nutrire entrambi. Le micorrize rappresentano quindi il metodo più semplice ed economico per fornire una sorta di protezione chimica (paragonabili agli antibiotici) che si trova in natura, per aiutare gli alberi stressati e sofferenti a riprendere vigore e a continuare il loro ciclo vitale in modo sano. E’ infatti sempre maggiore il numero di piante malate nel nostro paese, soprattutto in ambiente cittadino, che potrebbero essere soccorse con facili e veloci inoculi di micorrize specifiche. I più frequenti problemi per gli alberi delle città sono dati da inquinamento, radicali nell’aria, pioggie acide, abbassamento del pH del suolo e relativa scarsa presenza di funghi radicali: con una facile operazione ed un costo contenuto Enti, Comuni, Parchi e proprietari di verde sia privato che pubblico sarebbero in grado di curare al meglio il patrimonio arboreo italiano. Durante la manifestazione che si è svolta a Roma, Floricoltura San Donato Milanese, esclusivista per l’Italia della tecnologia Opitz-Optimal per i Grandi Trapianti della DGG International, ed importatrice nel nostro paese delle micorrize studiate e create dal laboratorio tedesco Mycomax, distribuite anche dalla
società Ecoiatros di Milano, in cooperazione con tutti i suddetti, ha organizzato l’inoculo di micorrize specifiche, create partendo da analisi precedentemente svolte in loco, su circa 20 Pinus Pinea adulti presenti nel Parco di Villa Pamphilii, dell’età di circa 60 - 70 anni, con una chioma visibilmente scarsa. Gli alberi micorrizzati nel corso della giornata sono stati identificati, fotografati e catalogati in relazione ad esemplari non micorrizzati, per seguire nel tempo, in collaborazione con la Città di Roma, lo sviluppo degli stessi ed il miglioramento dello stato di vitalità della chioma, sicuramete verificabile già nei prossimi 2 anni. Fondamentale per l’ottima riuscita dell’evento la presenza del dott. Jurgen Kutscheidt, titolare del laboratorio specializzato Mycomax di Krenfeld (Germania), che ha presentato il progetto micorrize specifiche per il Comune di Roma, spiegando, sia all’interno del Parco che durante il dibattito tecnico pomeridiano, le conoscenze di base su questi funghi radicali. Dal 1985 il dott. Kutscheidt raccoglie, seleziona, studia, cataloga e produce micorrize, all’inizio con contributi governativi tedeschi, poi in modo artigianale ma estremamente specializzato nel proprio laboratorio, sempre seguendo i rigidi criteri di qualità imposti in Germania dal FLL, Istituto preposto alla stesura dei disciplinari per Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
vivai, arboricoltura e tutte le discipline florovivaistiche. La grande esperienza dello studioso gli ha permesso negli anni di raccogliere e catalogare circa 1.500 ceppi di micorrize diverse in tutto il mondo, per crescerne e riprodurre le specie più utili per la cura degli alberi nel nostro continente, ed ha ora a disposizione centinaia di funghi radicali adatti a piante, terreni e climi sia mediterranei che mitteleuropei,per cui ottimi in tutta Italia. Fondamentalmente in natura esistono 2 tipi diversi di micorrize, le endomicorrize e le ectomicorrize: le endomicorrize si trovano interamente all’interno delle cellule dei tessuti radicali, e non presentano particolari strutture sulla superficie delle radici; le ectomicorrize sono invece funghi che rivestono le radici al loro esterno proteggendole, e rappresentano più una regola che un’eccezione nelle piante forestali; in questo caso le radichette colonizzate dal fungo appaiono più ramificate, con diametro irregolare e sono spesso rivestite da un manicotto di ife fittamente intrecciate; si dicono ectomicorrize in quanto le ife penetrano solo in pochi strati dell’apice radicale, senza mai spingersi all’interno delle cellule; i funghi protagonisti di questo tipo di simbiosi sono per lo più quelli i cui corpi fruttiferi si riconoscono sulla superficie del terreno e che comunemente chiamiamo funghi in senso lato (compresi i mangerecci). In ognuno dei 2 casi il rapporto tra fungo e pianta è così intimo e delicato da esigere una fortissima specificità, per cui ogni specie di pianta ha bisogno di un determinato tipo di fungo, non sempre facile da individuare anche per fattori climatici e di pH del terreno; e più si studiano questi fenomeni, più si scopre la loro importanza per la salute delle piante, non solo per quelle forestali ma anche per le ornamentali e le erbacee di ogni tipo. Nel caso specifico dei pini di Villa Pamphili il dott. Kutscheidt, dopo lo
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
studio cominciato nell’aprile di quest’anno delle condizioni delle piante e del terreno in cui si trovano, ha determinato che la micorriza adatta all’ambiente in questione è lo Scleroderma, un’endomicorriza di cui esistono 50 differenti tipi. Selezionandone i 3 o 4 migliori, ne ha infine scelto uno di provenienza tedesca, con una crescita molto veloce (10 cm in 1 anno), e che lavora su un ampio spettro di pH (da 2,5 a 9), in questo caso per un suolo con pH 6,5 con già il 30 - 40% di micorrize presenti, lasciandolo puro, cioè senza mescolarlo con altri tipi di funghi. Per procedere agli inoculi delle micorrize è stata sufficiente una vanga: con questa ha creato sottili scavi nel terreno fino a una profondità di circa 25 cm, in ognuno dei quali ha inserito 125 ml di materiale. Il numero degli inoculi è conforme al diametro del tronco: se ne praticano 3 ogni 10 cm di diametro a circa 1 m di distanza dallo stesso, per cui in questo caso per ogni pino con diametro medio di 65 cm sono stati operati più o meno 18 inserimenti della micorriza specifica; sebbene le radici dei pini si diffondano in lunghezze maggiori, l’operazione deve essere svolta sotto la chioma. Floricoltura San Donato Milanese, che da non molto tempo importa in Italia micorrize specifiche dalla tedesca Mycomax, ha velocemente recepito l’importanza e la validità delle micorrize per la salvaguardia degli alberi, soprattutto in un ambito di qualità del prodotto trattato. Come detto prima infatti, a differenza di paesi quali U.S.A. e Australia, dove anche i funghi radicali possono essere geneticamente modificati, in Germania sono stati fissati dei criteri di qualità riguardanti gli inoculi di endo ed ectomicorrize. Tali parametri sono a grandi linee i seguenti: 1. l’inoculo deve contenere un appropriato partner fungino per la specie di albero da trattare (quindi non sono possibili inoculi di endomicorrize per
alberi che necessitano ectomicorrize e viceversa). La soluzione migliore è utilizzare micorrize già esistenti in natura; 2. le micorrize devono essere coltivate su un substrato non sterile poichè lo sviluppo di colture sterili in ambiente naturale risulta troppo problematico; 3. gli inoculi devono essere esenti da patogeni che possono produrre zoospore (come Phythium e Phytophtora per esempio); 4. la durata di deposito di ogni inoculo (vaccino) deve essere al minimo di trenta giorni. In aggiunta vi sono regole molto severe riguardanti la densità di unità vitali presenti nell’inoculo, controllati con appositi test. Data la validità del sistema degli inoculi controllati con questi criteri di qualità, che garantiscono loro un valore aggiunto, sta prendendo piede sempre più anche in Italia il loro utilizzo, tanto per rafforzare le colture estensive nei vivai o sui nuovi impianti, quanto per piante stressate di tutte le età da rivitalizzare, come pure per lavori di grandi trapianti. Il massimo esempio è quello del salvataggio di una quercia di 650 anni, ed è in corso un’importante sperimentazione sugli ulivi nel Parco del Cilento. Dopo il lavoro sul progetto micorrize specifiche per il Comune di Roma, il dibattito tecnico della manifestazione è proseguito con l’intervento della dott.ssa Grazia Francescato, responsabile del progetto Bagnoli Futura e di micologi che collaborano con il Comune di Roma sull’utilizzo di micorrize calibrate per la difesa delle biodiversità. La giornata si è conclusa con la presentazione da parte del dott. Tom Braam, del dott. Minoli e del dott. Maccazzola dei grandi trapianti meccanizzati con tecnologia Opitz Optimal, della quale era in dimostrazione una macchina trapiantatrice 2500, presente in Europa ed in Italia come strumento per il recupero e la salvaguardia di alberi adulti, già trattata in precedenza da Lavori Pubblici.
43
VERDE
Braccio Osma DHIS 1000 per il Consorzio di Bonifica Ufficio Fiumi e Fossi di Pisa FRANCESCO VANDONI 1. Il braccio Osma DHIS 1000 arriva ad una lunghezza di lavoro uile di 10, 30 m 2. 3. Gli attrezzi Osma risultano particolarmente utili ai consorzi di bonifica
1
Sulle rive del fosso Zannone, nel comune di Crespina, tra le colline livornesi e quelle pisane, il 24 giugno scorso si è svolto il collaudo ufficiale sul campo di un braccio Osma, modello DHIS 1000, montato posterioremente su un trattore John Deere 6520, alla presenza del geom. Antonio Coppola, Capo Sezione Esercizio del Consorzio di Bonifica Ufficio Fiumi e Fossi di Pisa. Quest'ente trae origine dalla "Opera della reparazione del contado e della
2
città di Pisa", fondata da Lorenzo il Magnifico nel 1475 per riorganizzare quell'istituzione che da tempi immemorabili operava nel campo delle acque e dell'agricoltura. Sono nati così la maggior parte dei fossi e dei canali che formano tutt'oggi l'assetto idraulico di queste zone. Con l'unità d'Italia, l'Ufficio Fiumi e Fossi diventa un vero e proprio consorzio idraulico; con l'arrivo del fascismo l'ente assume anche il ruolo della bonifica totale, per permettere ai contadini di colti-
vare le terre. Oggi l'Ufficio Fiumi e Fossi gestisce circa 70.000 ettari di territorio su quasi tutta la Provincia di Pisa e su una parte di quella di Livorno. Grazie a 13 impianti idrovori mantiene l'opera di bonifica tenendo asciutte le zone basse, arrivando a pompare fino a 14.000 l/s di acqua verso il mare. Inoltre si occupa dei lavori di manutenzione annuali, ordinari e straordinari dei numerosissimi fiumi e fossi di sua competenza. Le Officine Meccaniche Osma, in provincia di Cremona, progettano e producono da più di un quarto di secolo macchine professionali per la manutenzione e la bonifica delle aree verdi. L'utilizzo di sistemi informatici di modellazione tridimensionale per la progettazione e l'adozione di macchinari a CNC per la produzione quali torni, equilibratrici, taglio al plasma, rendono gli attrezzi Osma duraturi ed affidabili.
3 44
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
1
3
2
4
5
La serie DHIS è costituita da bracci decespugliatori idraulici industriali retroportati, il modello DHIS 1000 ha una lunghezza utile di lavoro di 10,30 m. L'elemento sfilante idraulico, come il resto dell'attrezzo, è realizzato in acciaio ad alto limite di snervamento e permette all'operatore, con una sola manovra, di adattare al meglio la fresa in base alle diverse caratteristiche del terreno. L'applicazione, su tutta la gamma DHIS, dello scambiatore di calore, unitamente alle pompe ed i motori ad alto rendimento, garantisce anche dopo molte ore di lavoro una resa costante. L'equipaggiamento di serie dei DHIS
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
comprende: comandi a cavi flessibili, rotore reversibile, valvole antiurto e di blocco e controllo della discesa sui cilindri, accumulatore idropneumatico, piedi d'appoggio, protezioni anteriore e posteriore, barra luci, cardano, accoppiatore doppio. Per quanto riguarda le opzioni, sono disponibili i comandi elettrici, pompa e motore a pistoni e la staffatura rigida alla trattrice. Anche il trattore è una recentissima acquisizione dell'Ufficio Fiumi e Fossi di Pisa: si tratta di un John Deere 6520, con potenza di 115 CV a 2300 giri/minuto; possibilità di inserire le 4 ruote motrici; bloccaggio del differenziale anteriore automatico, autobloc-
cante a pieno carico; bloccaggio del differenziale posteriore ad azionamento elettroidraulico, a dischi multipli raffreddati ad olio. La cabina è ribaltabile, offre una visibilità di 310°, con piantone dello sterzo inclinabile e telescopico. Il telaio è interamente in acciaio ed il motore è installato su quattro supporti antivibranti. 1. 2. Il braccio DHIS 1000 rientra in sagoma per i trasferimenti o la sosta 3. Interno della cabina del John Deere 6520 4. 5. Il nuovo braccio decespugliatore dell'Ufficio Fiumi e Fossi di Pisa in azione
45
AUTOTELAI
MAN HydroDrive
Tra la tradizionale trazione posteriore e la classica trazione integrale esiste ora qualcosa del tutto nuovo: Man HydroDrive, la trazione anteriore idrostatica inseribile per ottenere maggiore trazione e massima forza motrice sui veicoli destinati all’impiego su strada. Man è il primo costruttore di veicoli industriali al mondo a presentare questo innovativo sistema, che offre quella forza in più indispensabile per garantire in modo sicuro ed affidabile la massima mobilità anche in condizioni di marcia e trazione difficoltose. Il sistema Man HydroDrive è costituito da una pompa idraulica disposta all’uscita del cambio che alimenta i motori integrati nei mozzi-ruota dell’avantreno. In termini di consumo di carburante ed usura, questa tecnologia semplicemente geniale, robusta e di facile manutenzione, è paragonabile alla tradizionale trazione posteriore, ma con numerosi vantaggi rispetto alla classica trazione integrale. L’impiego di motori idrostatici sulle ruote consente di rinunciare al ripartitore di coppia, tipico della convenzionale trazione integrale. Sui veicoli dotati di Man HydroDrive per il servizio su strada soltanto le ruote posteriori sono motrici, la pompa idraulica ed i motori sui mozzi non generano attrito. Nella trazione integrale, invece, gli elementi di trasmissione anteriori ruotano anche se disinseriti.
I vantaggi del sistema Man HydroDrive sono evidenti: minor consumo di carburante; diminuzione della tara, incremento del carico utile di 400 kg circa, rispetto alla trazione integrale classica, in funzione del numero di assi; nessuna modifica dell’altezza del telaio, mantenendo la linea e il baricentro del modello predisposto per l’impiego su strada. La trazione anteriore idrostatica può essere inserita tramite la relativa manopola anche durante la marcia sotto carico. Si può inserire durante la marcia e, al raggiungimento dei 30 km/h, si disinserisce automaticamente. L’attivazione del sistema Man HydroDrive è segnalata sul display del conducente mediante accensione della relativa spia di controllo. In particolare nelle marce a vuoto su strade non asfaltate, su fondo liscio e in pendenza, le ruote motrici dei veicoli senza trazione integrale possono slittare. In presenza di neve o ghiaccio è indispensabile montare le catene, con conseguente perdita di tempo e pazienza. Inoltre, può risultare costoso dover far trainare un vei-
colo bloccato per mancanza di aderenza, qualsiasi sia il fondo stradale. Il sistema Man HydroDrive rappresenta quindi la soluzione a questo problema e non solo in termini di tempo e denaro, in quanto migliora anche la sicurezza di marcia grazie alla maggior trazione e tenuta di strada su fondo stradale non asfaltato ed in presenza di condizioni invernali. In fase di rilascio dell’acceleratore trasmette inoltre l’effetto del freno motore anche sull’avantreno, ottenendo così una migliore distribuzione della forza frenante. A garanzia di massima sicurezza e redditività. Man HydroDrive è la trazione ideale per impieghi occasionali fuoristrada e per situazioni in cui è richiesta la trazione supplementare sull’avantreno. I veicoli dotati di questo sistema sono infatti destinati principalmente al trasporto su strada, ma con servizi funzionali estesi grazie alla trazione anteriore idrostatica. Applicazioni tipiche di Man HydroDrive sono ad esempio: strade non asfaltate, quali percorsi sterrati e in cantiere, fondo stradale liscio, ad
Man HydroDrive dà il massimo in infinite condizioni diverse 46
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
1
2
esempio con fango, ghiaccio e neve, tutti i segmenti di mercato del trasportratti montuosi. to a lungo raggio fino ai servizi partiI vantaggi offerti da Man HydroDrive colari e speciali. Ribaltabili, autobetorisultano quindi essere: niere, pompe per calcestruzzo, multi- maggior redditività in seguito ai benna e scarrabili, raccolta rifiuti ridotti consumi e ai maggiori carichi oppure autospurghi, antincendio, utili rispetto ai veicoli a trazione autocisterne o silo. integrale classica Man HydroDrive è una soluzione - maggiore trazione grazie all’asse convincente per tutti i settori e per anteriore motore - elevata flessibilità di impiego del veicolo - elevata sicurezza di marcia e migliore tenuta di strada su fondo stradale non asfaltato - risparmio di tempo e denaro evitando blocchi momentanei o traini - minor usura del mezzo - maggior maneggevolezza rispetto ai veicoli a trazione anteriore meccanica 4 - ridotta manutenzione (cambio olio dopo 120.000 km o ogni due 2 anni) - inserimento della trazione anteriore idrostatica anche durante la marcia - disinserimento automatico dai 30 km/h circa - nessuna modifica di altezza, cabina e passo I veicoli equipaggiati con Man HydroDrive possono essere impiegati in 1. Manopola del sistema Man HydroDrive 2. Indicazione del sistema Man HydroDrive nel display centrale 3. Motore sul mozzo ruota del sistema Man HydroDrive 4. 5. Schemi del sistema Man HydroDrive 6. Le varie configurazioni della gamma Man con sistema HydroDrive
3
tutte le tipologie di trasporto in cui è richiesta maggiore trazione. Altrettanto ricca è la versatile gamma Man, che prevede veicoli con Man HydroDrive inizialmente a 2 assi, successivamente sui veicoli a 3 o persino a 4 assi e senza imporre alcuna limitazione in termini di altezza, maneggevolezza, cabina o assi.
5
6 Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
47
VIABILITÀ INVERNALE
Nuova lama Assaloni M90F per le autostrade francesi
Assaloni ha recentemente studiato ed immesso nel mercato un nuovo modello di lama autostradale. Si tratta di una lama studiata appositamente per il mercato francese. La M90F presenta novità soprattutto per la forma, le dimensioni e la possibilità di avere configurazioni diverse a seconda delle esigenze. Fondamentale per la realizzazione di questo nuovo progetto è stata la scelta dei materiali, i quali devono garanti-
re resistenze adeguate ai carichi operativi. La dimensione notevole dell'alerone e la forma molto accentuata dei rialzi contribuiscono a concentrare la sollecitazione sulla struttura portante. Queste lame sgombraneve sono a struttura monolitica semplificata, dotate di orientamento idraulico. Il sollevamento è azionato da un martinetto idraulico a doppio effetto e l'angolo di incidenza sulla superficie stradale è costante. Per la M90F sono state previste principalmente due configurazioni: La prima è la lama sgombraneve serie M90F con coltello in tecnillan, per ope-
rare esclusivamente con coltelli di raschiamento in tecnillan, con i quali è possibile lavorare ad alta velocità in assenza di vibrazioni: inoltre questi consentono di assorbire eventuali urti radenti. La lama è anche dotata di un sistema di oscillazione per seguire l'inclinazione stradale. La seconda configurazione è la lama sgombraneve serie M90-F/B con apparecchiatura in vulkollan. Questa versione può operare con coltelli di raschiamento in acciaio. È però dotata di un sistema di ammortizzazione degli urti radenti (inserto in vulkollan) e di un sistema di oscillazione per seguire l'inclinazione stradale. La lama può essere dotata inoltre di apparecchiatura vulkollan a comando idraulico per intercambiare con una semplice manovra dalla cabina il coltello di acciaio con quello in tecnillan assumendo così una doppia funzione operativa. I comandi possono essere anche effettuati con centralina idraulica: con questo accessorio è possibile regolare automaticamente la pressione della lama sul manto stradale (sospensione elettronica).
M90-35F A Lunghezza coltello (mm) 3500 B Apertura di sgombero (36°) (mm) 2840 C Ingombro minimo per passaggi stretti (mm) 3200 D Sbalzo massimo (mm) 2500 E Sbalzo con lama diritta (mm) 2020 F Altezza alerone (mm) 1370 G Altezza massima da terra (mm) 450
48
M90-40F 4000 3240 3600 2860 2020 1370 450
M90-45F 4500 3640 4000 3100 2020 1370 450
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
MOVIMENTO TERRA
Miglioramenti innovativi per i miniescavatori JCB GHERARDO MARCHELLI Miniescavatore JCB 8014
JCB ha lanciato al Samoter una gamma completamente nuova di miniescavatori da 1,5 tonnellate più confortevoli, più potenti e con un funzionamento facile e silenzioso. Con un'eccezionale stabilità, semplicità di manutenzione e visibilità, i nuovi modelli 8014, 8016 e 8018 sono progettati nell’ottica dell’operatore e dei tecnici dell’assistenza. Questi miniescavatori presentano: un nuovo disegn della sovrastruttura, una cabina completamente nuova, nuovi componenti idraulici e comandi, un motore da 1,1 litri conforme alla Tier II. I modelli 8016 e 8018 prevedono anche motori opzionali a due velocità, con kickdown automatico (di serie sull’8018), e cingoli più lunghi per una maggiore stabilità. JCB ha realizzato i tre modelli in base Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
alle diverse esigenze dei clienti del settore entro le 1,5 tonnellate. Il mini 8014 è un modello base con carro fisso e prestazioni eccellenti, ideato per le severe condizioni del mercato del noleggio. Il modello 8016 presenta un carro fisso più lungo e un potente motore da 19 CV, e può essere ulteriormente arricchito grazie ad una completa gamma di opzioni che comprendono i motori a due velocità con kickdown automatico. Il top di gamma è l’8018, dispone dello stesso potente motore diesel e di un carro allargabile per un'eccezionale stabilità. Le maggiori dimensioni dell’attrezzatura di scavo, dei cilindri idraulici e la maggiore portata idraulica, offrono capacità di scavo più ampie e forze di strappo della benna superiori del 20%.
Françoise Rausch, AD del reparto vendite JCB, ha dichiarato: “La completa riprogettazione della gamma 801 migliora il livello qualitativo del settore dei miniescavatori da 1,5 t. Grazie alle segnalazioni dei clienti, i nuovi modelli apportano dei miglioramenti d’avanguardia nel settore per quanto riguarda il comfort dell’operatore, la facilità di manutenzione, la semplicità di funzionamento, la stabilità e visibilità durante lo scavo, offrendo quindi il più sofisticato miniescavatore da 1,5 tonnellate che JCB abbia mai costruito”. La sovrastruttura dei modelli della gamma 801 incorpora numerose caratteristiche innovative che rappresentano una sfida al tradizionale design dei miniescavatori. Il primo di questi è l’impiego di un braccio tubolare, la cui struttura ancora relativamente rigida garantisce resistenza e durata straordinarie. La forma e la larghezza contenuta del braccio tubolare consentono una migliore visibilità e il passaggio dei tubi idraulici al suo interno per una maggiore protezione. Unica nel settore dei miniescavatori da 1,5 tonnellate è l’introduzione di un supporto ralla fuso in due pezzi. La flessibilità del processo di fusione consente l’adozione di molte caratteristiche innovative, non ultima la disposizione longitudinale del motore. Questo comporta il posizionamento dei serbatoi carburante e olio idraulico sul retro della macchina, in contrapposizione alla tradizionale configurazione centrale. Il peso viene quindi trasferito sulla parte posteriore contribuendo a garantire eccellente stabilità in fase di scavo. Viene inoltre meno la necessità di impiego di contrappesi di grandi dimensioni, contenendo così il peso totale della macchina. Con le nuove caratteristiche di progetto, i pesi in ordine di marcia sono minori, offrendo ai clienti una migliore 49
trasportabilità. I minori pesi di trasporto vanno dai 1.409 kg (per il modello 8014 con tettuccio, benna da 300 mm e cingoli in gomma) ai 1.587 kg (per il modello 8018 con cabina, benna da 300 mm e cingoli in gomma). Questo garantisce che il peso complessivo del mini escavatore e del rimorchio rimanga nei limiti richiesti da molti clienti. Ad esempio, molte società di servizi pubblici necessitano che la macchina possa essere trainata da un normale veicolo. L’altezza di scarico dei modelli 8014 e 8016 è stata aumentata di oltre 110 mm rispetto alle precedenti versioni, ed è ora di 2.501 mm, consentendo operazioni di carico su container o autocarri con sponde alte. Le superiori specifiche del modello 8018 prevedono un’attrezzatura di scavo più lunga, una pompa con capacità maggiore, cilindri idraulici più grandi e maggiore portata idraulica per prestazioni ancora più impressionanti, tra 1 cui forze di strappo della benna supe- nuovo design della cabina ribaltabile. riori del 20% rispetto ai modelli più L’intera cabina può essere ribaltata piccoli. Anche l’altezza di scarico è sul lato posteriore, consentendo il stata incrementata di 200 mm rispetto facile accesso al motore di rotazione, al precedente modello 8018. al distributore, alle tubazioni idrauliI nuovi miniescavatori sono stati pro- che, al motore termico e alle pompe gettati per ottimizzare le prestazioni e idrauliche. la produttività, con il giro sagoma Nella progettazione della nuova cabiridotto di circa il 10%, fino agli attuali na per la gamma 801, grande cura è 1.028 mm, ottenendo quindi modelli stata riservata ai particolari, garantra i più compatti nella categoria da tendo praticità e comfort per l’opera1,5 tonnellate. tore e riducendo la fatica a tutto vanIn risposta alle esigenze dei clienti, i taggio della produttività. nuovi miniescavatori 801 offrono un La cabina è un’unità sigillata, costituita accesso per gli interventi di assistenza ineguagliato. I componenti che necessitano di controlli regolari sono efficacemente raggruppati nel lato posteriore della macchina all’interno di un unico pannello che consente l’agevole rifornimento di olio motore, liquido di raffreddamento, gasolio e olio idraulico. Il radiatore incernierato agevola la pulizia del gruppo di raffreddamento e l’accesso alla cinghia della ventola. L’impianto idraulico prevede un minor numero di tubi e il 20% di raccordi in meno, per limitare i potenziali punti di perdita e migliorare l’affidabilità. Il cofano posteriore del motore è realizzato con lamiere d’acciaio stampate da 3 mm, per una protezione durevole contro gli inevitabili urti che si verificano in condizioni di lavoro gravose. Gli interventi di manutenzione di portata maggiore sono facilitati dal 1. Miniescavatore JCB 8016 2. Miniescavatore JCB 8018 50
da un unico pezzo, completamente isolata che presenta ridotti livelli di rumorosità all'interno di soli 76 dB(A), ottenuti attraverso l’attenuazione dei rumori e delle vibrazioni trasmessi dal motore al telaio, e quindi alla cabina stessa. La sofisticata tecnologia dei supporti motore impedisce la trasmissione dei rumori e delle vibrazioni, mentre la cabina poggia su supporti elastici isolati per limitare la trasmissione delle vibrazioni provenienti dal telaio. Questa progettazione è abbinata ad alcuni accorgimenti per la
2 Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
Miniescavatore JCB 8018 riduzione della rumorosità dell’impianto di raffreddamento. Il risultato è uno dei più bassi livelli di rumorosità complessiva nella classe dei modelli da 1,5 tonnellate. L’esclusivo design della cabina migliora il campo visivo dell’operatore, in particolare all’altezza massima di carico dove il vetro atermico del tettuccio garantisce una visibilità totale. La larghezza ridotta del braccio tubolare garantisce anche una buona visibilità sul lato escavatore, soprattutto durante lo scavo di trincee. Queste caratteristiche si aggiungono ad un ingombro ridotto ed alla eccezionale e completa visibilità per una semplice e sicura operatività. Il sollevamento del vetro anteriore nelle versioni con cabina è assistito da molle a gas ed è ammortizzato per un azionamento più regolare, offrendo una migliore sensibilità e limitando lo sforzo da parte dell’operatore. Sollevando il bracciolo di sinistra i comandi traslazione vengono esclusi per consentire un accesso più sicuro in macchina. Sedili non ammortizzati sono montati di serie, con la possibilità di montare su richiesta il sedile con sospensione sui modelli 8016 e 8018. Entrambi i tipi sono regolabili e dotati di schienale lungo per migliorare i livelli di comfort e ridurre la fatica dell’operatore. La cabina presenta un design elegante e lineare offrendo un ambiente ordinato e funzionale, caratteristica ulteriormente accentuata dalla presenza di un vano esterno dotato di serratura in cui è possibile riporre utensili, ingrassatori... La controllabilità è stata sensibilmente perfezionata sui nuovi modelli 801. Una ricerca capillare sui principali mercati europei ha evidenziato la necessità di un sistema di controllo servocomandato dotato di una sensibilità e precisione tali da permettere sia agli operatori esperti che ai neofiti di ottimizzare la loro produttività. La nuova gamma 801 utilizza servocomandi perfezionati integrati con distributori tecnologicamente avanzati a micro sezioni e componentistica giapponese di prima qualità per assicurare regolarità, precisione e multifunzionalità, senza ridurre la potenza o la velocità. I nuovi modelli 801 sono tutti alimentati con motori da 1,1 litri conformi alle prescrizioni Tier II, con un aumento del 18% nella cilindrata se confrontata Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
con quella dei precedenti modelli. Il motore del modello 8014 ha una potenza netta di quasi 18 CV (13,2 kW), mentre i modelli 8016 e 8018 montano entrambi il motore più potente nella classe da 1,5 tonnellate, una versione da 19 CV (14,2 kW). Tutti e tre i modelli offrono consumi di carburante ridotti dell’11% e minori emissioni, con un aumento del 30% nella capienza del serbatoio si può poi tranquillamente utilizzare la macchina per l’intera giornata senza interruzioni. Inoltre gli intervalli di manutenzione sui motori di ciascun modello sono stati portati a 500 ore, il doppio rispetto a prima. Disponibile di serie sull’8018, e a richiesta sull’8016, i nuovi modelli JCB diventano i primi escavatori da 1,5 tonnellate, prodotti da un costruttore leader, dotati di motori a due velocità con kickdown automatico. Il
sistema è particolarmente utile quando la macchina opera in condizioni difficili effettuando la commutazione automatica tra la marcia veloce e quella lenta in base alle condizioni di lavoro, senza alcun comando da parte dell’operatore. Sia il modello 8016 (a larghezza fissa) che l’ 8018 (allargabile) montano un carro da 1.480 mm, più lungo di ben 110 mm rispetto alle precedenti versioni, e il sistema di tensionamento dei cingoli mediante grasso montato di serie. Il sottocarro dell’8018 si allarga idraulicamente per offrire una piattaforma di lavoro straordinariamente stabile. Uniti alla ridistribuzione del peso nella sovrastruttura della macchina, questi cingoli più lunghi offrono vantaggi tangibili durante i lavori su pendii, in posizione laterale o per l’alimentazione del martello.
Dati chiave della nuova gamma JCB 801 8014 8016 8018 Peso* 1484 kg 1510 kg 1582 kg Potenza nominale del motore 13,2 kw 14,2 kw 14,2 kw Profondità di scavo* 2044 mm 2044 mm 2142 mm Altezza di scarico* 2501 mm 2501 mm 2568 mm Forza di strappo benna 13,5 kN 16,2 kN 16,2 kN Tipo di carro Fisso Fisso Estendibile Larghezza in corrispondenza dei cingoli 972 mm 972 mm da 980 a 1340 mm * Pesi Operativi versione con tettuccio, cingoli in gomma e benna da 460 mm. Le profondità di scavo e le altezze di scarico si riferiscono all’avambraccio standard (è disponibile anche un avambraccio lungo) 51
MOVIMENTO TERRA
Novità Bobcat GHERARDO MARCHELLI Bobcat ha colto l’occasione del Samoter 2005 per presentare le molte novità della propria gamma di prodotti. Nel settore delle pale compatte due le novità: la pala compatta cingolata T140 e la pala compatta S205. La prima è stata espressamente progettata per prestazioni eccellenti su suoli molli o melmosi e su terreni sabbiosi, oltre che accidentati. Gli speciali cingoli in gomma assicurano una trazione ed un galleggiamento eccezionali oltre ad una ridottissima pressione al suolo per la massima efficacia prestazionale in tutti questi contesti operativi. Questo è il modello di pala cingolata più compatto dell’intera gamma: la nuova T140 ha una larghezza di soli 1,42 m con benna, un’altezza inferiore ai 2 m ed un peso operativo di 2.914 kg. La T140, dotata di bracci di sollevamento a traiettoria radiale, ha una capacità operativa nominale di 650 kg ed è azionata da un motore diesel Kubota V2203 da 34,3 kW. Grazie all’impianto idraulico con portata di 64 l/min, la T140 è un’eccellente macchina portattrezzi, ideale per azionare gli oltre 40 accessori diversi omologati per questo modello. La macchina monta di serie il sistema di aggancio rapido Bob-Tach. Su richiesta è disponibile anche il BobTach idraulico per consentire il cambio degli accessori non idraulici al semplice tocco di un pulsante nella cabina di guida. Molta attenzione è stata posta al comfort della cabina, requisito importante, in quanto riduce la fatica dell’operatore consentendogli di lavorare di più e più a lungo. La cabina, provvista di fari anteriori e posteriori, offre il vantaggio di un’ampia apertura anteriore e di un comodo spazio tra la testa dell’operatore e il tetto. Il sedile molleggiato è completamente regolabile per adattarsi ad operatori di qualsiasi corporatura ed è dotato 52
del sistema BICS di blocco di sicurezza dei comandi. La barra del sedile può essere facilmente sollevata o abbassata in posizione dalla parte posteriore, senza sacrificare spazio per gli operatori di corporatura più robusta e fungendo nello stesso tempo da ulteriore appoggio per le braccia. Per un comfort ancora maggiore sono disponibili a richiesta la chiusura cabina e l’impianto di riscaldamento/aria condizionata. La strumentazione nella cabina della T140 consente all’operatore di visualizzare un’infinità di parametri operativi. Suddiviso in due blocchi distinti montati in posizione comoda nella parte anteriore della cabina (uno nell’angolo in alto a sinistra e l’altro nell’angolo in alto a destra), il quadro strumenti con i relativi indicatori è di facile impiego e di agevole lettura. Per il quadro strumenti di destra è possibile scegliere tra un cruscotto standard o un cruscotto de luxe opzionale con caratteristiche supplementari. Altre opzioni sono il sistema di comandi manuali AHC, il sistema di comando avanzato ACS con pedali o leve manuali per comandare le funzioni di sollevamento e inclinazione,
e l’avvisatore acustico di retromarcia. Oltre al modello T140, la gamma di pale compatte cingolate Bobcat comprende i modelli T180 e T250 con bracci a traiettoria di sollevamento radiale e i modelli T190 e T300 con bracci a traiettoria di sollevamento verticale. Come i modelli più grandi, anche la T140 è ideale per tutte quelle applicazioni in cui è necessario ridurre al minimo il rischio di costipamento del terreno o di eventuali danni al suolo. Inoltre, poiché i cingoli in gomma non danneggiano le superfici pavimentate, la T140 può effettuare spostamenti sulle strade pubbliche. Questo modello di pala può essere utilizzato per vari tipi di impieghi speciali, come per esempio lo sgombero dopo calamità naturali, inondazioni o forti perturbazioni atmosferiche, soprattutto nelle zone e nelle condizioni in cui per ragioni di spazio non è possibile utilizzare macchine più grandi. La nuova pala S205 ha un carico operativo di 930 kg ed un carico di ribaltamento di 1.860 kg, questo nuovo modello aumenta considerevolmente Pala compatta cingolata Bobcat T140
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
la capacità delle pale compatte Bobcat a telaio medio. Derivata dal modello S185, ma con una maggior potenza ed una maggior capacità operativa, la nuova pala S205 è azionata da un motore diesel Kubota V2403T da 45 kW emissionato Tier II ed ha un peso operativo di 2.831 kg, situandosi al top della gamma a telaio medio. La S205 è una pala compatta con traiettoria di sollevamento verticale, con uno sbraccio di 752 mm ed un’altezza di sollevamento di 3.002 mm, ed è particolarmente indicata per quegli impieghi che richiedono ripetute operazioni di sollevamento, trasporto e movimentazione. Il doppio cilindro d’inclinazione sui bracci assicura un 1 maggior richiamo della benna per le applicazioni di scavo e di carico. gendo da ulteriore dispositivo di sicuIl profilo ribassato dei bracci di solle- rezza e da comodo bracciolo. vamento a traiettoria verticale e la Come tutte le pale compatte Bobcat, concezione innovativa della cabina la S205 è progettata per svolgere della S205 migliorano notevolmente un’ampia varietà di impieghi, grazie la visibilità dell’operatore sulle zone alla linea completa di oltre 45 accescritiche: le fiancate e gli angoli ante- sori utilizzabili in diverse applicazioni: riori e posteriori della macchina. agricoltura e industria in generale, Oltre ad offrire una sicurezza ottima- costruzioni, sistemazione del paesagle, la visibilità migliore sulla zona di gio, riciclaggio... Il modello S205 è lavoro significa anche un miglior ren- disponibile in 2 versioni: con portata dimento. Inoltre, la configurazione dei idraulica standard da 62 l/min e con fari di lavoro raddoppia l’intensità del- alta portata da 97 l/min per l’azional’illuminazione sulla zona di lavoro mento degli accessori ad elevato per una miglior operatività in condi- assorbimento di potenza (frese strazioni di luce ridotta. dali, sradicatrici...). Grazie all’accesso più ampio e alla Per la pala S205 sono state previste particolare configurazione dei bracci diverse dotazioni opzionali: dal quadro di sollevamento con doppio cilindro strumenti de luxe all’avviamento d’inclinazione, la salita e la discesa senza chiave, dall’avvisatore acustico dell’operatore sono agevolate. La di retromarcia al sistema di aggancio barra del sedile è abbassabile in Bob-Tach idraulico. Per questo modelposizione dalla parte posteriore, fun- lo di pala sono disponibili diversi sistemi di comando, primo fra tutti il comando tradizionale (con schema ad 1. Pala compatta Bobcat S205 H) che associa leve manuali e pedali. 2. Miniescavatore Bobcat 323 In alternativa, per gli operatori che lo preferiscono, è disponibile il sistema AHC con comandi esclusivamente manuali. Un’altra possibilità è rappresentata dal sistema di comando avanzato ACS, che consente all’operatore di scegliere tra leve manuali e pedali per le funzioni di sollevamento e inclinazione premendo un semplice pulsante in cabina. Infine, Bobcat propone il comando a joystick selezionabile SJC che permette di scegliere per lo stesso joystick tra lo schema ISO e lo schema tradizionale ad H. Nel settore degli escavatori Bobcat ha presentato tre importanti novità: il miniescavatore 323, l’escavatore da 12,5 tonnellate ed il nuovo sistema a sensore di carico per gli escavatori da 3 a 4 tonnellate. 2 Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
Dotato di un nuovo motore e di un nuovo impianto idraulico, il miniescavatore 323 Bobcat si avvia a sostituire il precedente modello 322. Il nuovo miniescavatore 323 fa leva sul successo già ottenuto dal 322 e va ad occupare un segmento di mercato, quello dei miniescavatori ultracompatti, dove forte è la richiesta di macchine con una maggiore capacità di scavo e di carico. Il 323 è dotato di un nuovo impianto idraulico tecnologicamente avanzato con pompa a cilindrata variabile. La macchina monta una pompa a pistoni a doppia uscita con limitatore di coppia, in grado di rilevare e reagire prontamente alle variazioni di carico idraulico per un più razionale sfruttamento della curva di coppia del motore. Tutto questo si traduce in un minore sforzo del motore, in una maggiore precisione in fase di scavo e in un minore consumo di carburante. L’impianto idraulico offre una portata ausiliaria di 30 l/min per l’azionamento di accessori come i martelli idraulici e la pinza idraulica Bobcat. Equipaggiato di cabina e cingoli in gomma, il 323 ha un peso operativo di 1.743 kg, uno sbraccio massimo al suolo di 4.014 mm (rispetto ai 3.817 mm del 322) ed una profondità massima di scavo di 2.297 mm (rispetto ai 2.197 mm del 322). L’aumento dello sbraccio elimina la necessità di riposizionare la macchina; questa caratteristica, unita alla maggiore profondità di scavo rispetto al modello precedente, fa sì che il nuovo miniescavatore Bobcat 323 sia in grado di offrire tempi di ciclo più rapidi con conseguente aumento della produttività. I nuovi motori di traslazione offrono 2 diverse velocità, bassa (2,3 km/h) e alta (3,8 km/h), aumentando così la 53
mobilità della macchina nei cantieri. I cingoli in gomma non danneggiano i terreni inerbiti e permettono di distribuire il peso operativo della macchina su una superficie maggiore, riducendo la pressione al suolo a 27,1 kPa e limitando al minimo il danno al paesaggio, alle pavimentazioni e ad altre superfici consolidate. Per contesti operativi più gravosi sono disponibili i cingoli in acciaio. Il 323 è azionato da un motore diesel Kubota D722-E28 Tier II da 9,9 kW con raffreddamento ad acqua, che sviluppa una coppia di 43,2 Nm a 2.000 giri/min. Come già il 322, anche il nuovo miniescavatore Bobcat 323 ha un sottocarro allargabile che può essere esteso o retratto idraulicamente, consentendo di accedere a spazi ristretti e di aumentare la funzionalità della macchina nelle operazioni di scavo. Con il sottocarro retratto, il 323 ha una larghezza di circa 1 metro (980 mm), che gli consente di accedere al cantiere attraverso ingressi, porte o scavi angusti, attraverso cui le macchine più grosse non possono transitare. Una volta sul cantiere, il sottocarro può essere allargato fino a 1.360 mm per le operazioni di scavo e carico. Con il nuovo escavatore 444 da 12,5 tonnellate Bobcat si appresta a introdurre un'importante innovazione nella sua gamma di escavatori.
Sebbene il nuovo escavatore 444 rappresenti il top della gamma di midiescavatori Bobcat, la sua linea estremamente compatta completa idealmente la gamma di miniescavatori da 820 kg a 7,5 tonnellate. Il modello 444 è inconsueto per la sua categoria, non solo per il raggio ridotto, ma anche per il braccio a spostamento laterale che offre una maggiore libertà di movimento e flessibilità operativa negli spazi ristretti. Un’altra importante caratteristica che l’escavatore 444 ha in comune con gli altri modelli dell’attuale gamma di escavatori Bobcat è la cingolatura in gomma che, minimizzando l'impatto sul terreno e i danni alle superfici pavimentate, si rivela ideale per i lavori sulle superfici delicate. Su richiesta sono disponibili anche i cingoli in acciaio. Norbert Donaberger, responsabile dell'Unità Commerciale Escavatori di Bobcat Europe, ha dichiarato: "Il nuovo escavatore 444 rappresenta un'espansione della gamma midi Bobcat inaugurata tre anni fa con il lancio del modello 442 da 7,5 tonnellate. Tuttavia, la combinazione della configurazione compatta e del raggio ridotto nel modello 444 prosegue la tradizione Bobcat di leader mondiale nella produzione di macchine compatte". Azionato da un motore diesel Deutz a 4 cilindri, turbocompresso BF 4M
2012 Tier II da 69 kW (94 CV), l'escavatore 444 può essere dotato di una gamma di benne da scavo con larghezza da 350 a 1.000 mm e capacità da 130 a 450 litri. Come già nel modello 442, la trasmissione dell'escavatore 444 è basata su un motore idrostatico a cilindrata variabile a 2 tempi che, associato al cambio Power Shift integrale, fornisce due velocità di traslazione tanto in marcia avanti quanto in retromarcia, da 0 a 2,7 km/h e da 0 a 5,4 km/h. Dotato di un braccio monoblocco tradizionale, l’escavatore 444 ha un’altezza al perno benna di 6,30 m ed una profondità di scavo massima di 4,33 m. Il modello 444 è disponibile anche nella versione con braccio articolato in due pezzi (altezza al perno benna, 6,92 m; profondità di scavo massima, 4,51 m). La larghezza del modello 444 deriva da quella della lama apripista di 2.500 mm. Con un angolo di inclinazione di 35°, la lama apripista assicura una capacità di sollevamento di 400 mm al di sotto del livello del terreno e 500 mm al di sopra del livello del terreno. L'altezza minima da terra del modello 444 è di 420 mm. Nell'escavatore 444 in versione con braccio monoblocco il raggio di rotazione anteriore del sottocarro è di 2.620 mm mentre quello della sezione posteriore è di 1.370 mm. L'angolo di articolazione/regolazione laterale è di 56°/855 mm a sinistra e di 65°/995 mm a destra. Fulcro del sistema idraulico del 444 è una pompa a pistoni assiali con sensore di carico che, insieme ad un sistema di divisione del flusso indipendente dal carico (LUDV), offre un controllo simultaneo e indipendente di tutti i movimenti. In tal modo, l'escavatore è in grado di assicurare sempre la massima sensibilità, gradualità e precisione di comando e manovra, indipendentemente dai carichi trasportati dalla macchina. La pompa idraulica principale ha una capacità di 158 l/min e una pressione operativa massima di 350 bar. L'interno della cabina del modello 444 è stato realizzato sulla base dei principi ergonomici più innovativi, con tutte le leve e i comandi comodamente a portata del conducente e con un cruscotto che visualizza chiaramente tutte le informazioni relative alle funzioni operative. La cabina in acciaio, ben isolata e caratterizzata da un'amEscavatore Bobcat 444
54
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
pia visibilità, garantisce un basso livello di rumorosità ed è dotata di un comodo sedile ammortizzato e completo di braccioli nonché di regolazione longitudinale, dell'altezza e dello schienale. Sugli escavatori Bobcat nella categoria da 3 a 4 tonnellate, comprendente i modelli 331, 331E, 334 e 430 FastTrack, è stata introdotta un’importante caratteristica migliorativa: il nuovo impianto idraulico con sensore di carico, che rappresenta il sistema più tecnologicamente avanzato attualmente disponibile sul mercato. Bobcat è oggi uno dei pochi costruttori in grado di offrire il sistema sensore di carico anche per le macchine in questa categoria di peso. Il passaggio da un sistema con distributore a centro aperto ad un sistema sensore di carico consente un controllo più fluido del mezzo da parte dell’operatore ed un miglior bilanciamento del gruppo di lavoro. Grazie a questo sistema, infatti, l’escavatore può lavorare in continuo, in quanto per ciascuno stelo la portata è regolabile in funzione della posizione dello stelo stesso, indipendentemente dal carico. Poiché l’operatore non deve compensare eventuali variazioni della portata o del carico, il controllo dell’escavatore ne risulta di gran lunga agevolato. Garantendo inoltre la continuità del movimento con qualsiasi portata o con qualsiasi carico, il nuovo sistema è in grado di assicurare movimenti prevedibili. Il nuovo sistema sensore di carico garantisce una precisione ottimale a tutti i regimi del motore, a tutto vantaggio di un comportamento più naturale. La maggior precisione e il miglior controllo si traducono a loro volta in tempi di ciclo più rapidi ed in una maggior sensibilità nei lavori di precisione. Anche il consumo di carburante è ridotto.
Il fulcro del nuovo sistema sensore di carico è un distributore a centro chiuso, dotato di un limitatore di pressione del circuito ausiliario che semplifica l’installazione dell’esclusiva pinza idraulica Bobcat. I nuovi modelli di escavatore sono quindi già predisposti al montaggio di questo accessorio sul bilanciere, il che migliora la capacità della macchina di raccogliere blocchi di detriti o asfalto da caricare negli autocarri o nei rimorchi in attesa. L’introduzione del sistema sensore di carico si associa all’utilizzo di una nuova pompa a pistoni a doppia uscita che, grazie all’aumento della portata, rende superfluo l’utilizzo di una pompa supplementare ad ingranaggi, migliorando in tal modo l’affidabilità complessiva della macchina. L’adozione della nuova pompa ha inoltre consentito di innalzare la soglia di limitazione della pressione nell’impianto idraulico portandola da 172 a 270 bar. Oltre a migliorare le prestazioni della macchina, la combinazione del distributore a centro chiuso e della nuova pompa idraulica a pistoni a doppia uscita ha consentito di ridurre le dimensioni dei cilindri, alleggerendo il gruppo di lavoro e migliorando notevolmente il bilanciamento e la stabilità della macchina. Per quanto riguarda gli attrezzi, Bobcat ha lanciato una nuova gamma di trinciatutto a martelli ed i martelli idraulici Serie 80. La nuova gamma di trinciatutto a martelli per impieghi pesanti è destinata all’utilizzo sui modelli di pale compatte gommate e cingolate Bobcat e sul Toolcat 5600. I nuovi modelli sono due: FC175 e FC200, con larghezza di taglio, rispettivamente, di 1,75 m e 2 m. Fatta eccezione per la larghezza di taglio, entrambi i modelli hanno le stesse caratteristiche tecniche generali. Il peso, invece, si differenzia: 690
kg per il modello FC175 e 701 kg per il modello FC200, più grande e quindi leggermente più pesante. Oltre che con il Toolcat 5600, entrambi i trinciatutto a martelli possono essere utilizzati per impieghi generici di manutenzione del terreno con tutti i modelli di pale Bobcat, dalla S130 fino alla pala compatta cingolata T300 al top della gamma. Benché possano essere montati anche su macchine con portata idraulica normale, questi sono ottimizzati per l’utilizzo sui modelli di pale Bobcat ad alta portata. In considerazione della potenza sviluppata dai rispettivi motori e impianti idraulici, il modello FC175 è ideale per l’utilizzo sulle pale compatte ad alta portata dalla S185H in avanti, mentre il modello FC200 è più adatto ad essere utilizzato sulle pale ad alta portata dalla S220H in avanti. I trinciatutto possono essere utilizzati in svariate applicazioni, dal taglio di arbusti fitti e piccoli alberi per creare barriere tagliafuoco o vie di accesso per l’installazione e la manutenzione di linee elettriche nelle aree boschive e forestali, alla pulizia dei cigli stradali, fino all’utilizzo negli interventi di nuova edificazione e posa in opera di tubazioni o linee di pubblica utenza. Questi ampliano ulteriormente la gamma di accessori Bobcat per la manutenzione del terreno, che già comprende falciatrici e decespugliatori a lame. La flessibilità del sistema di aggancio rapido Bob-Tach per le pale Bobcat e il Toolcat consente di utilizzare facilmente i trinciatutto a martelli praticamente su ogni tipo di terreno. Grazie ai 6 perni di articolazione che poggiano su cuscinetti oscillanti, questo sistema permette il movimento verti1. Escavatore Bobcat 331 con il nuovo sistema sensore di carico 2. Trinciatutto a martelli Bobcat
2
1 Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
55
cale e l’oscillazione in ogni direzione per una flottazione ottimale del telaio principale su tutti i terreni. Il rullo di appoggio nella parte posteriore del trinciatutto può essere regolato sia in posizione verticale che orizzontale. La regolazione verticale consente di impostare l’altezza di taglio. È prevista anche la regolazione orizzontale (a maggiore o minore distanza rispetto all’albero dei martelli), in modo da consentire al rullo di seguire più o meno precisamente il profilo del terreno: quando si allontana il rullo dall’albero, il trinciatutto a martelli lavora prevalentemente in piano; quando invece lo si avvicina, il trinciatutto a martelli segue perfettamente le ondulazioni del terreno. I martelli (18 sul modello FC175 e 21 sul modello FC200) sono disposti a spirale sull’albero, a garanzia di un funzionamento regolare ed efficiente. Il materiale viene tagliato da un martello alla volta, in modo da assicurare sempre la massima potenza di taglio. I robusti martelli in ghisa sono progettati espressamente per resistere a condizioni di taglio difficili e assicurare la loro longevità. La piastra inclinata regolabile permette di calibrare con precisione il regime del motore e di conseguenza la velocità di rotazione dell’albero dei martelli in funzione della portata della macchina. La tensione della cinghia è facilmente regolabile grazie alla possibilità di rotazione dell’alloggiamento dell’albero di trasmissione. L’albero dei martelli è azionato da un triplo sistema a cinghia accessibile attraverso il carter della trasmissione. Inoltre è montata di serie una valvola di sicurezza che arresta il motore di comando quando l’accessorio è sollevato dal terreno, per evitare even-
tuali danni dovuti ad un riavvio accidentale del motore stesso. Il deflettore, regolabile per pacciame sul retro del telaio, in posizione aperta è preferibile per il taglio regolare dell’erba o dei cespugli e assorbe minor potenza per una maggiore produttività. In posizione chiusa assicura una pacciamatura più fine dell’erba, ma assorbe una potenza maggiore, in quanto il materiale tagliato viene fatto circolare più volte intorno all’albero dei martelli. I nuovi martelli idraulici Serie 80 sono studiati per le macchine nella categoria di peso da 700 kg a 5 tonnellate. Questi offrono prestazioni elevate, facilità d’impiego e manutenzione ridotta. La loro concezione innovativa introduce una modalità di lavoro completamente nuova per i martelli idraulici. Per la prima volta, infatti, è possibile montare facilmente e rapidamente sul martello una benna o una piastra di compattazione. Progettati per lo scavo di canali, la demolizione dei manufatti in calcestruzzo e i lavori di scavo in generale, i nuovi martelli Bobcat presentano un telaio cilindrico che consente di intervenire all'interno di strutture, fori o siti di difficile accesso. I martelli hanno in dotazione standard una protezione speciale per prevenire l’eventuale danneggiamento dei flessibili e dei raccordi durante gli interventi al suolo o in spazi ristretti. La nuova concezione del sistema idraulico migliora la produttività e la longevità del martello limitando il rischio di eventuali surriscaldamenti, grazie al sistema di sospensioni che consente di evitare il contatto diretto tra la camera di percussione e l’alloggiamento cilindrico esterno, risultando perfettamente silenziati.
Anche la configurazione interna dei martelli è stata completamente ridisegnata, con un minor numero di parti mobili e una totale assenza di tiranti. Di conseguenza, i nuovi martelli possono essere completamente smontati in meno di 5 minuti, senza alcun bisogno di attrezzi speciali, riducendo così ulteriormente i costi di manutenzione. Un’altra caratteristica innovativa dei nuovi martelli è il sistema fermapunta con ghiera in acciaio trattato brevettato, che mantiene in posizione la boccola scorrevole di supporto dell’utensile e protegge il sistema di lubrificazione. Per sbloccare in pochi secondi la boccola e l’utensile è sufficiente rimuovere la ghiera con l’apposito attrezzo multiuso fornito in dotazione con il martello. Inoltre risulta interessante la possibilità di montare sul martello una benna o una piastra di compattazione. Il montaggio della benna è di tipo meccanico e non richiede alcun collegamento idraulico. La flangia della benna è stata progettata in modo tale da adattarsi perfettamente al fondo del corpo del martello. L’utensile del martello è posizionato all’interno dell’alloggiamento e l’operatore può quindi bloccarlo in posizione con l’apposito perno. Questo gruppo "martello + benna" consente di sgomberare rapidamente e agevolmente i detriti dopo la demolizione utilizzando una sola macchina. Con il montaggio della piastra di compattazione, il martello è invece in grado di compattare i materiali senza ulteriori collegamenti idraulici. Nei lavori di riempimento dei canali, è possibile utilizzare la piastra di compattazione per compattare il materiale di reinterro nel canale. 1. 2. Martelli idraulici Bobcat
2
1 56
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
VERDE
Seppi Superminiforst GIORGIA MARCHELLI All’ampia gamma di trinciatutto prodotte da Seppi M. di Caldaro (BZ) si è ultimamente aggiunta la nuovissima Superminiforst, attrezzatura trincia rami e arbusti fino a 8 cm di diametro. Fondata nel 1939, Seppi M. è una delle principali imprese costruttrici di trinciatutto, attrezzature che trovano impiego nel settore agricolo, comunale, forestale ed industriale. L’alta qualità e l’affidabilità dei prodotti Seppi M. sono da anni conosciute ed apprezzate in oltre 40 paesi del mondo. L’essere nei più svariati mercati ed a stretto contatto con molteplici realtà ambientali e l’alto numero di macchine prodotte annualmente, hanno contribuito ad approfondire le tematiche di impiego, indirizzando la progettazione dei trinciatutto nell’ottica di un prodotto resistente, sicuro e di alta qualità. Notevoli sono le risorse sia finanziarie che umane continuamente investite nel design, nelle tecniche di costruzione e nella ricerca di nuovi materiali; questo è possibile grazie all’appoggio di un team altamente competente e professionale. La lunga esperienza, la versatilità artigianale ben coniugata con le leggi della produzione industriale ed uno spirito fortemente innovativo, formano la filosofia di Seppi M. e ne fanno una delle aziende tecnologicamente più all’avanguardia e sempre
Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
al servizio dei propri clienti. L’ultima creazione dell’azienda di Caldaro è l’ideale per il recupero del territorio abbandonato, in quanto è azionata da trattori di bassa potenza, è leggera ma molto robusta, ed è versatile e generosa nel rendere un lavoro enorme. Le operazioni di trincia sono molto veloci per merito del suo peso ridotto (da 550 a 700 kg a seconda dei modellii). Superminiforst garantisce la massima affidabilità per i lavori di manutenzione di parchi, nelle pulizie delle aree urbane, nel taglio di cespugli, rovi, piccole
Modello Larghezza Larghezza Profondità Altezza di lavoro d’ingombro cm cm cm cm SUPER MINIFORST 125 140 100 100 SUPER MINIFORST 155 165 100 100 SUPER MINIFORST 175 190 100 100 SUPER MINIFORST 200 215 100 100
piante, contribuendo a rendere gli spazi per uomini ed animali, sia domestici che non, maggiormente vivibili. L’attrezzatura è montabile su trattori da 35 a 59 kW (48 - 80 CV), e ne permette l’impiego anche con guida reversa. Si applica velocemente all’attacco a tre punti centrale, spostabile manualmente, di I e II categoria, con presa di forza a 540 giri/min sull’albero cardano della macchina. Il moltiplicatore è con ruota libera ed albero passante. Il cofano posteriore è regolabile idraulicamente per un’ottimale lavorazione del materiale. Le slitte di appoggio sono regolabili, o in alternativa possono essere con rullo d’appoggio. Il rotore è con martelli a scomparsa, che variano in numero da 20 a 34, a seconda della larghezza di lavoro dei vari modelli (da 125 a 200 cm). L’ottima realizzazione della macchina nella sua semplicità, in unione alla garanzia del marchio Seppi M., ha fatto sì che già nei primi mesi di produzione la Superminiforst sia stata venduta in parecchi esemplari sia in Italia che all’estero.
Peso Numero Numero P.T.O. Potenza Potenza martelli cinghie giri/min min max kg Kw/cv Kw/cv 550
20
4
540 35/48
59/80
600
26
4
540 35/48
59/80
650
29
4
540 41/55
59/80
700
34
4
540 50/68
59/80
57
PORTATTREZZI
Truxor, il portattrezzi anfibio per i lavori più disparati L’articolo sullo scorso numero di questa rivista riguardante il mezzo anfibio Truxor ha suscitato notevole interesse anche in direzioni inaspettate. Infatti, non solo enti di bonifica e di gestione canali si sono informati su questo particolare portattrezzi. Le peculiari caratteristiche di mezzo cingolato anfibio con circuito idraulico ed attacchi per le più svariate attrezzature hanno stimolato la fantasia di operatori in settori differenti, quali Protezione Civile, golf e enti che offrono il servizio di pulizia spiagge, oltre ovviamente a chi si occupa di lavori in terreni limacciosi e canali.
Ad esempio la Protezione Civile ne ha sottolineato la praticità per il servizio in casi di alluvioni, per il trasporto e l’utilizzo di attrezzature di primo soccorso. Sempre per la Protezione Civile questo mezzo anfibio rende molto agevole l’intervento di assorbimento di olii: inquinanti o prodotti chimici, potendo intervenire in zona acquatica anche in punti di acqua bassa. I gestori di campi da golf ne hanno colto l’importanza per il lavoro non solo nelle acque limitrofe al campo, ma anche sullo stesso, grazie ai cingoli in gomma che permettono di preservarne il manto erboso. Il Truxor nelle spiagge può consentire un lavoro di pulizia, soprattutto a livello del bagnasciuga e dei primi metri di mare, dove non si può intervenire con barche o mezzi da spiaggia: si possono così raccogliere le alghe, prima che si spiaggino, con una benna che permette di caricarle direttamente sul camion. Ovviamente il portattrezzi anfibio
1
2
trova le sue applicazioni, come unico mezzo valido, in tutte quelle situazioni acquatiche o su terreni molto cedevoli, permettendo di lavorare con attrezzature adeguate dove con altri mezzi è impossibile operare. Truxor è costruito in alluminio ed ha un peso di 2.500 kg; grazie ai cingoli può muoversi sia in acqua che su terra e può autocaricarsi su un carrello per un suo agevole trasporto su strada. Le attrezzature utilizzabili sono le più varie: raccoglitori di alghe a rastrello, a cesta, barre falcianti, pompe idrovore, attrezzature per dragare, bracci escavatori con benne differenti (per pulizia, scavi, raccolta), trivelle, pale caricatrici e tutte le più disparate attrezzature idrauliche. 1. Truxor all’opera con escavatore e benna per la raccolta 2. Truxor per la raccolta alghe 3. Cingolo 4. Truxor si autocarica sul carrello per il suo trasporto
4
3
TRUXOR una pratica attrezzatura anfibia per lavori di riqualificazione ambientale, di pulizia, risanamento e taglio adatta all’uso nei canali, laghi, fiumi, campi da golf, spiagge e tutte quelle aree di difficile accesso con barche o altri mezzi Disponibile CD ROM dimostrativo
OPTION srl Tel. 0432-909727 58
Via Del Palazzo 10/5 Fax 0432-909728
33030 Codroipo (UD) E-mail: option@qnet.it Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005
dal 1889
ANGELO BOMBELLI COSTRUZIONI METALLICHE S.r.L. 20134 MILANO - VIAG. VENTURA14 TEL. 022157858-820 - FAX 0226410069E-mail: bombelli@bombelli.it - Internet:www.bombelli.it