Lavori Pubblici 20

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lavori pubblici

n. 20 maggio - giugno 2006

quota neve s.r.l. via Panizza 12 - 20144 Milano Sped. in abb. postale - 45% art.2 comma 20b legge 662/96 - Milano




lavori pubblici

Lavori Pubblici cresce costantemente sia per quanto riguarda i contenuti che per la diffusione. Quest’ultima infatti raggiunge praticamente tutti gli addetti ai lavori delle comunità italiane. Ciò significa, oramai da parecchi numeri, una tiratura considerevole che richiede un’ottimizzazione sia per la fase di stampa che per quella di spedizione, per arrivare ad obiettivi sempre migliori. Tale ricerca ha portato all’utilizzo, da questo numero, di macchine per la stampa adeguate, con una dimensione massima di carta che entrava in contrasto, sia pur di poco, con il formato storico di Lavori Pubblici. La differenza è minima, si tratta infatti di meno dell’8%, ottenuto con una riduzione proporzionale in fase di preparazione della stampa, per non dover richiedere modifiche di impostazione rispetto ai numeri passati. Il formato precedente era il classico UNI A4, estremamente utile come standardizzazione in generale, che non è mai stato tenuto in debito conto dall’industria delle macchine da stampa, portando così a delle diseconomie che, fino ad ora, venivano assorbite dalla volontà di rispetto dello standard. A tutto vi è un limite, ed essendo arrivati a tirature importanti da parecchie uscite, ci siamo convinti a far fronte agli sprechi ed adottare questa soluzione che riteniamo adeguata. Gherardo Marchelli



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John Deere Gator Tecnopavimentazioni propone la segnaletica bicomponente con macchine tradizionali L. Bertacchi Bucher-Schorling e Wirtgen: collaborazione tra aziende leader ImanPack ripristina le isole ecologiche interrate di Laives e Malcesine Ga. Marchelli Autospazzatrice Johnston Beam VX 800 per Punta Raisi Mini Transporter Stanley TracHorse Un Caron su misura per Carmignano Ga. Marchelli Stabilizzazione superficiale di una pista ciclabile a Barghe con SoilSement® G.M. Guazzotti Escavatore a risucchio e l'alluvione Svizzera Una Mecalac 10MSX partecipa al rinnovo del patrimonio artistico milanese Degussa Construction Chemicals per la manutenzione delle costruzioni Giornata dimostrativa CIRF Gh. Marchelli Giletta Routinform per operazioni di viabilità sempre più efficienti Gh. Marchelli Nuova gamma Allison di trasmissioni automatiche Nuovo minicompattatore Ecoservice a vasca ribaltabile: sistema di scarico automatico e grande riduzione volumetrica F.P. Vandoni Telecontrollo idrico innovativo a Lana Città sempre più belle F.P. Vandoni Bracci falcianti Mulag Schmidt Nuova sede Scam Ga. Marchelli Hymach presenta lo sfalcio combinato Gh. Marchelli Gamesystem organizza incontri sui sistemi anticaduta F.P. Vandoni Osma presenta una novità a livello nazionale: il nastro deviatore per trinciatrici F.P. Vandoni Confartigianato e Criotrucks a Transpotec-Logitec 2006 Tecnologia BlueTec: Euro 4 e 5 già oggi disponibili su Atego, Axor e Actros Fornaci Calce Grigolin alla XIII edizione di Restauro Ercole utilizza Orsi Gh. Marchelli Dimostrazione estiva Unimog a Rossiglione Gh. Marchelli Mitsubishi Canter in Toscana Ga. Marchelli Idee per l'ambiente da Matasistem Un U500L con botte per trasporto acqua potabile alla Provincia di Grosseto Gh. Marchelli JCB intende battere il record di velocità per veicoli diesel STS Mobile si presenta Il Comune di Berceto si dota di un Unimog U400 con vomere Assaloni F.P. Vandoni Treno elettrico Dotto per la Necropoli etrusca di Cerveteri Ga. Marchelli

Lavori Pubblici viene inviata in tutta Italia a: - Uffici Tecnici di tutti i Comuni, le Province, le Regioni e le Comunità Montane - Società di gestione strade e autostrade - Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti - Aziende di trasporto urbano - Ditte appaltatrici di lavori pubblici - Parchi nazionali e regionali - Protezione Civile - Consorzi di bonifica - Aeroporti, Porti - Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf, parchi divertimento…) - Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento della rivista - Personalità di settore italiane ed estere 6

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In copertina:

Hymach S.r.l. Viale del Commercio 73 45039 Stienta (RO) Tel. +39 0425 746242 Fax +39 0425 746251 www.hymach.it

Direttore responsabile: dott. Giorgio Marchelli Direttore esecutivo: dott. ing. Gherardo Marchelli Redazione: dott. Giorgia Marchelli dott. arch. Viviana Patscheider Francesco Piero Vandoni Segreteria di redazione: Domenica Stefani Editore: quota neve s.r.l. Direzione, amministrazione, pubblicità: Via Panizza 12 - 20144 Milano Tel. +39 02 4983120 Fax +39 02 4985157 E-mail: lavoripubblici@quotaneve.it Stampa: Ottavio Capriolo Via Arc. Calabiana 6 - 20139 Milano Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 577 in data 14-10-2002 Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Milano Abbonamenti annui: Italia euro 30,00 Estero euro 40,00 i versamenti possono essere effettuati a mezzo assegno o c/c postale n. 26647206 intestato a: quota neve s.r.l.: - via Panizza 12 - 20144 Milano Una copia euro 5,00 I nominativi inseriti nell'invio sono tutelati dalla Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali Lavori Pubblici n. 20 maggio - giugno 2006





VERDE

John Deere Gator

Nella vastissima offerta di trattori John Deere, fra le macchine professionali, spiccano i veicoli utilitari polifunzionali Gator: 7 modelli in 3 serie, Compact, Standard e High Performance, di piccole dimensioni e grandi prestazioni, ideali per la manutenzione del verde, i lavori boschivi o per semplici spostamenti, tanto per i privati quanto per enti pubblici e grandi comunità con parchi, giardini e campi sportivi da curare. Un Gator John Deere è molto più di un semplice veicolo: non permette solo di spostarsi da un luogo all’altro, ma di svolgere centinaia di lavori, dal tra-

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sporto alle operazioni con il vericello. Grazie allo sterzo a settore e pignone dentato, ai sedili appaiati e all’ampia postazione di guida i Gator assicurano un comfort eccezionale. E, quando le condizioni diventano dure, i Gator non mollano. La spina dorsale di tutti i Gator è costituita dal robusto telaio saldato che garantisce la massima robustezza. Inoltre, grazie agli pneumatici ad alta flottazione i Gator sono in grado di uscire dai terreni fangosi e di procedere leggeri anche sui tappeti erbosi più delicati. Incredibile ma vero: a pieno carico, i modelli Gator Serie Standard esercitano sul terreno una

pressione inferiore a quella dell’impronta di un piede. C’è un Gator per ogni esigenza: il nuovo Gator 4x2 TS benzina, i nuovi Gator benzina 4x2 TX e 4x2 TX Turf (con avviamento a pedale), dotati entrambi di freni e sospensioni sulle 4 ruote, il Gator 4x2 elettrico, ed infine il Gator 6x4 diesel. E per chi desidera circolare su strada c’è la versione omologata agricola. Progettato per i campi da golf (dove può essere utilizzato con la botte, il cassone, il top dresser, il raccoglicarote...) il ProGator John Deere (disponibile in versione benzina o diesel) è

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un potente strumento di lavoro che garantisce ottime prestazioni anche in numerosi altri ambienti. La trasmissione meccanica a 5+1 marce assicura velocità di trasferimento fino a 30 km/h. Le sospensioni a balestra anteriori e posteriori offrono un grande comfort di guida. Per chi desidera maggiore trazione è disponibile la versione 4WD. Sassi, fango, pendii, terreni scivolosi: non vi è nulla capace di ostacolare un Gator Serie High Performance. Il bloccaggio del differenziale, di serie, e la trazione 4WD on demand intervengono proprio quando serve. Le sospensioni sulle 4 ruote rendono piacevole la guida in qualsiasi situazione. La capacità di un veicolo di svolgere un determinato compito dipende dalla sua robustezza. A tale riguardo, John Deere è la prima azienda del settore ad aver utilizzato la tecnologia dell’idrostampaggio per realizzare i telai della Serie HP a garanzia di una robustezza ed una durata senza paragoni. I freni a disco idraulici sulle 4 ruote, la velocità massima di 40 km/h ed il telaio antiribaltamento a 4 montanti sul telaio sono altre caratte-

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ristiche che pongono il Gator HPX all’avanguardia. Lungo meno di 2,5 metri e largo poco più di 1,2 metri, il Gator Serie Compact benzina è il veicolo più piccolo dell’intera linea, in grado di operare, a differenza di altre macchine, con estrema comodità anche negli spazi più angusti, come intorno ad aiuole, alberi e cespugli. Tutti i modelli di questa serie offrono le stesse capacità e funzioni dei loro fratelli maggiori: elevate capacità di carico, di ben 363 kg (inclusi 2 passeggeri e a pieno carico), e di traino, di 272 kg, facilità di funzionamento, due comodi sedili ed altezza di carico ottimale. Dispongono inoltre di altri comfort, come i separatori e punti di attacco per dividere il cassone in comparti ed aiutare a sistemare e fissare al meglio il carico, 2 portatazza e la presa elettrica da 12 V. In particolare il Gator Compact CX 4x2 a benzina offre dimensioni compatte (larghezza 1.245 mm, lunghezza 2.431 mm, altezza 1.118 mm, passo 1.663 mm, carreggiata anteriore - centro pneumatici - 980 mm), con un pianale ampio e basso per un’al-

tezza di carico estremamente comoda (584 mm), e velocità massima 24,1 km/h data da un motore 7,5 kW (10 CV, 286 cc). Ideale per le attività in spazi angusti e di traino leggere con grande flessibilità e senza compromettere le prestazioni, permette di operare con una vasta gamma di attrezzature: il cassone può essere a ribaltamento idraulico, il gancio posteriore agevola il traino di molteplici attrezzi, mentre anteriormente è possibile montare una piccola lama. Fra gli accessori è infatti disponibile una lama frontale da 1,37 m di larghezza, leggera, regolabile in 3 posizioni, e dotata di bordi sostituibili e due slitte regolabili. Il dispositivo Quick-Attach permette di attaccare la lama senza l’uso di attrezzi. Appositi marcatori consentono all’operatore di individuare con facilità i bordi della lama. Per ulteriore sicurezza e comfort è disponibile la capote protezione sole, che assicura la massima protezione dalle intemperie: realizzata in ABS, può essere dotata di un resistente parabrezza antiurto, all’occorrenza abbassabile per consentire l’aerazione del posto di guida.

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SEGNALETICA

Tecnopavimentazioni propone la segnaletica bicomponente con macchine tradizionali DOTT. LARA BERTACCHI Tecnopavimentazioni s.a.s. dal mese di aprile 2006 ha ampliato la gamma di prodotti commercializzati con un nuovo prodotto: Signalin M66. Signalin M66 è una vernice bicomponente per segnaletica stradale specifica per superfici sia in calcestruzzo, sia per pavimentazioni lapidee, andando incontro alle esigenze dei molti centri storici che presentano pavimentazioni in porfido. Su queste superfici la segnaletica orizzontale comunemente eseguita con vernici tradizionali ha una durata molto limitata, creando come noto difficoltà per la sua visibilità nel tempo e quindi necessitando di continue manutenzioni. Signalin M66 è una vernice che può risolvere il problema evidenziato grazie alla sua ottima resistenza all’usura ed al suo altissimo potere di ancoraggio al supporto, dovuto alla particolare composizione di questo bicomponente, garantendo una durata negli anni. Tale prodotto, pur essendo un bicomponente, può essere applicato con macchine traccialinee tradizionali (misto aria o Airless). Questo è possibile perché la lavorabilità del prodotto dopo la miscelazione dei due componenti è di 3/4 giorni, cosa che permette alla macchina di non subire eventuali problemi di essicazione. Dopo l’applicazione il tempo di essicazione è di circa 15/20 minuti. Per aumentare la rifrangenza e la visibilità della segnaletica eseguita con il Signalin M66 è anche possibile una post spruzzatura di adeguate miscele di microsfere di vetro. Naturalmente il prodotto è disponibile in tutti i colori inerenti alla segnaletica stradale: bianco, giallo, nero, rosso e blu. Alcuni tecnici di amministrazioni in maniera generalizzata classificano i prodotti bicomponenti come prodotti non idonei per la realizzazione della segnaletica stradale in quanto, secondo loro, non raggiungono i requisiti richiesti dal codice della strada riguardo

la "scivolosità", mentre si vuole far presente e sottolineare che tutti i prodotti commercializzati da Tecnopavimentazioni sono certificati in riferimento alla DIN EN 1436. Ad esempio: il Bascoplast è classificato in classe S1 (SRT), il Bascolin 1/1 3K è classificato in classe S2 (SRT). Il raggiungimento di tali requisiti rende i prodotti idonei

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alla realizzazione di qualsiasi tipo di segnaletica stradale. Come gli altri prodotti commercializzati da Tecnopavimentazioni, Bascoplast, Bascolin 1/13K, Signalin WF04, anche il Signalin M66 è prodotto dalla ditta Basler Lacke AG, azienda svizzera leader nel campo della produzione di prodotti bicomponenti.

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IGIENE URBANA

Bucher-Schörling e Wirtgen: collaborazione tra aziende leader

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Da anni in Italia esiste una stretta collaborazione tra Wirtgen Macchine e Bucher-Schörling per la distribuzione delle spazzatrici nel settore delle imprese di costruzione e manutenzione stradale. Un apposito modello, CityFant 60 Highway, è stato realizzato per garantire il massimo livello di prestazioni in un impiego gravoso come quello dell’asportazione del fresato di asfalto. Nel 2005, quando Giletta ha rilevato la distribuzione in Italia dell’intera gamma di spazzatrici stradali, il rapporto con il Gruppo Wirtgen Macchine si è consolidato, ed oggi le imprese stradali hanno un unico interlocutore in grado di fornire l’intero pacchetto di attrezzature per fresatura, spazzamento e stesa del nuovo asfalto. Nell’ottica di questa stretta partnership, nei giorni 11 e 12 maggio, presso la sede Giletta a Revello, si è tenuto un incontro di formazione al quale hanno partecipato responsabili commerciali e concessionari Wirtgen di tutta Italia; l’occasione del meeting, oltre a far conoscere il moderno sta-

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bilimento Giletta, il servizio ricambi automatizzato, il nuovo reparto di assemblaggio delle spazzatrici e quello assistenza clienti, è stata la presentazione di importanti novità della gamma Bucher-Schörling: - spazzatrice Nuova CityFant 60DG Highway (versione con motore ausiliario) - spazzatrice Nuova CityFant 60SH Highway (versione semidrostatica con azionamento dalla presa di forza del motore del veicolo) - l’ultima novità della gamma Highway la spazzatrice OptiFant 70DG con capacità 8 m3 Per le più conosciute CityFant 60 sono state effettuate prove comparative tra la versione a motore ausiliario e quella ad azionamento idraulico dal motore del veicolo, che hanno confermato la maggior flessibilità ed adattabilità del modello a motore ausiliario, che consente un miglior adeguamento della velocità alla quantità di materiale da aspirare, essendo i due motori completamente indipendenti, mentre la versione semidrostatica, per avere un

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regime di giri sufficiente della turbina, in certe condizioni comporta una velocità di avanzamento eccessiva. La vera novità del meeting è stata però la presentazione della spazzatrice aspirante OptiFant 70 appositamente studiata per il settore asfaltisti, allestita su un telaio con PTT 18.000 kg, volumetria cassa 8 m3, serbatoio acqua in acciaio inox da 1.750 l, motore ausiliario Mercedes OM904 Cilindri 4, cm 3 75 kW (102 CV) ed una potenza aspirante della turbina di 16.000 m3/h per avere prestazioni ed autonomia di lavoro ineguagliabili. L'incontro ha consentito infine di far conoscere l’intera gamma delle attrezzature per viabilità invernale prodotte da Giletta: le aziende di manutenzione stradale più quotate che si occupano anche di sgombero neve sono infatti clienti sia Wirtgen che Giletta, due aziende di riferimento nei settori specifici. 1. CityFant 60 2. OptiFant 70 3. Momenti dell'incontro a Revello

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IGIENE URBANA

ImanPack ripristina le isole ecologiche interrate di Laives e Malcesine GIORGIA MARCHELLI

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A pochi chilometri da Bolzano, il Comune di Laives è stato uno fra i primi ad attrezzarsi con isole ecologiche interrate per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Nel 2003 aveva scelto di affidarsi alla ditta Tecno-Cad per l’installazione di 3 impianti Kanguro. Purtroppo, proprio in quel periodo, la società era già in fase di vendita del brevetto e non aveva più grande forza lavoro all’interno: l’avviamento delle isole non è stato quindi seguito particolarmente bene, e gli impianti hanno sempre avuto problemi di funzionamento. Dopo aver acquistato il brevetto, ImanPack S.p.A. eco division di Schio (VI) si è seriamente impegnata per migliorare i sistemi, collaudandoli a lungo prima di proporli al pubblico con il nome di Gaia, rendendo le strutture, che contengono 8 cassonetti da 800 l ciascuno collocati su un basamento rotante all’interno della vasca sotterranea, perfettamente funzionanti grazie ad un’elettronica parti-

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colarmente logica e precisa, aggiungendo fondamentali sistemi di pesatura e riconoscimento utente, creando una bocca di conferimento con un vano a doppio cilindro, inserito in un torrino di dimensioni minori, esteticamente più bello, realizzato in materiali resistenti (acciaio) e con display parlante per la facilitazione dell’utilizzo da parte del cittadino. Adesso la società ImanPack, oltre a puntare alla vendita dei nuovi sistemi interrati per la raccolta dei rifiuti Gaia, si propone per il ripristino delle vecchie isole ecologiche Kanguro, cioè per offrire la possibilità di rendere effettivamente ben funzionanti impianti nati con un ottimo concetto, ma con limiti tecnologici che non ne hanno mai consentito l’idonea opera-

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tività: operazione dai costi contenuti e col grande vantaggio di utilizzare gli stessi luoghi, la meccanica e gli scavi precedentemente fatti. L’occasione che ha dato vita a quest’attività di restyling delle isole ecologiche interrate è pervenuta dalla richiesta da parte di due comuni, Malcesine (VR) e Laives (BZ), di poter far funzionare al meglio gli impianti precedentemente acquistati, convinti delle buone scelte effettuate nel passato per la razionalizzazione della gestione dei rifiuti nei loro territori. Entrambe le Amministrazioni Comunali si erano rivolte ad ImanPack per la continuità del servizio di assistenza e manutenzione degli impianti. La società, assolvendo puntualmente al lavoro da svolgere, si trovava però in condizioni di operare sempre in maniera straordinaria su strutture che ponevano fondamentali problemi di concetto. Avendo a disposizione i disegni e gli schemi, e ormai forte di esperienza nel settore, si è così proposta per un totale rinnovamento degli impianti, al fine di asservirli totalmente alla funzione da svolgere nel migliore dei modi. Il Comune di Malcesine ha immediatamente ben accolto l’offerta di fungere da test: prima di poter garantire totalmente la possibilità di riammodernamento delle vecchie isole interrate, ImanPack ha voluto fare una lunga sperimentazione su una singola struttura. Dopo aver tenuto sotto

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controllo per un anno l’impianto modificato, e pienamente soddisfatti dell’opera svolta, ha confermato di poter agire altrettanto bene su tutti gli altri. Insieme a Malcesine, anche Laives ha dato piena fiducia a ImanPack per rimettere a nuovo le vecchie isole, così negli ultimi tempi la società di Schio ha lavorato contemporaneamente nei due comuni, dando la possibilità di far ricominciare ad operare 6 impianti rinnovati, 3 per paese, alla fine di maggio. Tecnicamente quindi sono stati sfruttati gli stessi spazi fisici di prima, cioè gli scavi e la zona esterna circostante; la parte meccanica è rimasta concettualmente uguale alla precedente, sebbene abbia subito alcune modifiche frutto delle esperienze acquisite sui nuovi impianti Gaia ed alla trentennale esperienza di ImanPack nella produzione di macchine ad alto livello tecnologico come le pesatrici e le confezionatrici. Sostanziale è il cambiamento del sistema di pesatura intergrato al nuovo torrino di conferimento. La modifica più importante ha riguardato la parte elettrica ed elettronica di gestione della macchina. La scelta in questo caso è stata radicale, con una sostituzione completa sia dell’impianto elettrico che della sensoristica. Nuovo il quadro elettrico dotato di PLC di ultima generazione e PC per la gestione delle comunicazioni, il tutto gestito da un software ben testato che offre notevoli vantaggi sia in termini di gestione dati che di autodiagnosi e controllo remoto. Inoltre, come già menzionato, è stata cambiata completamente la parte di conferimento (il torrino) dedicata all’utenza, ora con tutte le caratteristiche del nuovo sistema Gaia (Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005). Indubbia la questione estetica, le possibilità dei nuovi impianti sono decisamente maggiori: il riconoscimento dell’utenza è in grado di leggere 3 diversi tipi di tessera fornita gratuitamente dai comuni (a microchip e a transponder). La successiva manutenzione ed il rile-

vamento di tutte le funzioni delle isole sarà gestito direttamente dal collegamento con i servizi di ImanPack tramite PC, e, non ultimo, il display parlante delle strutture di Laives è in doppia lingua (italiano e tedesco). L’operazione di rinnovo è stata fondamentale per il Comune di Laives, uno dei più attivi e sensibili nei confronti della gestione dei rifiuti, che attua una politica ambientale di minor impatto possibile dei sistemi di raccolta sul territorio, nel rispetto dei cittadini, che si vuole siano facilitati ed aiutati per vivere meglio, in un territorio sempre più ordinato, sensibilizzati continuamente nel loro senso civico. L’Amministrazione Comunale, per un paese di circa 15.100 abitanti, suddivisi in un territorio che presenta una conformazione geografica variegata, cioè comprensivi delle tre frazioni Laives, Pineta e S. Giacomo, per cui con maggiori punti di conferimento (circa 25) rispetto alla popolazione, è completamente autosufficiente nella gestione dei rifiuti. Attiva nella diffe-

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renziata da una decina d’anni, è sempre più impegnata nella razionalizzazione di questa, stanziando fondi importanti per le attrezzature dedicate alla raccolta nel pieno rispetto ambientale e dell’utenza, con l’intenzione di arrivare ad interrare praticamente ogni residuo. Credendo fermamente nelle scelte fatte in passato, cioè che il deposito dei rifiuti sottoterra con macchine adeguate sia una valida soluzione, esattamente come ne è convinta ImanPack, grazie a quest’opera di rinnovo ha dimostrato ai cittadini che le spese pubbliche sono importanti e non lasciate senza considerazione. I sistemi rinnovati permetteranno inoltre in futuro di passare dalla tariffa fissa a quella variabile, a tutto vantaggio degli abitanti. 1.2. Isola ecologica interrata Gaia 3. Display Gaia con tessera di riconoscimento inserita 4. Contenitori interrati 5. Vecchio impianto Kanguro 6. Estrazione di un contenitore

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AEROPORTI

Autospazzatrice Johnston Beam VX 800 per Punta Raisi

La Gesap Palermo, società che gestisce l’Aeroporto di Punta Raisi, nella continua ricerca dei massimi standard di sicurezza, ha avvertito l’esigenza di dotarsi di una macchina in grado di pulire perfettamente ed a grande velocità la pista di decollo/atterraggio. Dopo una attenta analisi ha individuato nel prodotto Johnston Beam, distribuito in esclusiva per l’Italia da Farid Industrie S.p.A., l’autospazzatrice VX 800, l’ideale per le proprie necessità. La divisione Beam della Johnston Sweepers Ltd, è una delle aziende più accreditate a livello mondiale per la progettazione e realizzazione di macchine speciali, idonee ad operare in grandi aree industriali, portuali, aeroportuali ed autostradali. Tutti i più

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importanti aeroporti mondiali utilizzano macchine Johnston. E' pertanto giusto definire questa divisione come un sofisticato Reparto Elaborazione Veicoli Speciali, dove ogni specifica richiesta può essere progettata e realizzata dai tecnici Johnston Beam. Il gruppo di aspirazione è costituito da un potente motore ausiliario da 280 CV che alimenta una turbina soffiante da 530 m 3/min. Il materiale aspirato viene portato all’interno di un ampio contenitore rifiuti da 8 m3, interamente realizzato in acciaio inox. Il sistema di abbattimento delle polveri avviene per mezzo di utilizzo di acqua contenuta in un serbatoio da 2.200 l. Un gruppo di lavaggio ad alta pressione garantisce la rimozione

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anche di materiale particolarmente pressato sul terreno. Gesap Palermo ha voluto inoltre dotare il mezzo di una speciale barra anteriore elettromagnetica che raccoglie residui ferrosi dalla pavimentazione. In occasione del collaudo definitivo, avvenuto dopo i primi utilizzi dell’autospazzatrice, in attività da gennaio, i responsabili dell’ENAC - Italia (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, che sovrintende la sicurezza attiva e passiva degli aeroporti) hanno manifestato un certo interesse per le soluzioni tecniche adottate su questo mezzo, dando parere assolutamente favorevole circa l’acquisto effettuato da Gesap.

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ATTREZZI

Mini Transporter Stanley TracHorse la silenziosità degli utensili idraulici, quali ad esempio seghe a catena, pompe antincendio o demolitori. Il veicolo cingolato deve però essere in grado di fornire portata e pressione sufficienti, nonché di raffreddare l’olio del circuito in misura sufficiente ad impedire il fermo dell’utensile. Date le premesse, è evidente che il veicolo ideale è quello capace di soddisfare al meglio tutti i requisiti citati: Modelli disponibili: MHP 111: centralina con mandata singola MHP 122: centralina con mandata doppia Peso e dimensioni: peso operativo: dimensioni: Non è infrequente che le squadre di manutenzione nei comuni di montagna si trovino a dover operare in luoghi impervi e raggiungibili con grande difficoltà dai veicoli tradizionali. In tutti questi casi un grosso aiuto agli operatori viene dai mini transporter, ossia motocarriole cingolate in grado di trasportare sul posto gli utensili necessari. I vantaggi principali che questa tipologia di veicoli deve offrire sono: compattezza, facilità di manovra, capacità di superare pendenze notevoli, elevate capienza e portata del pianale di carico, nonché l’eventuale possibilità di utilizzare il circuito idraulico a bordo per alimentare utensili da lavoro. L’utilizzo del mini transporter come vera e propria centralina aumenta l’efficacia e la rapidità degli interventi, perché permette agli operatori di sfruttare la potenza, la solidità e

585 kg 2.080 x 810 x 1.090 mm

Prestazioni di trasporto: carico max: pendenza max a pieno carico: nella direzione di marcia laterale velocità max: Prestazioni idrauliche: pressione: portata: MHP 111 MHP 122 oppure

454 kg 60 % 45 % 3 km/h 140 bar 1 x 30 l/min 2 x 19 l/min 1 x 38 l/min

Motore: alimentazione: benzina verde avviamento: elettrico con batteria 12 volt potenza: 18 HP marca e modello: MHP 111: Briggs & Stratton Vanguard MHP 122: Honda GX620 V-Twin capacità serbatoio carburante: 18 l consumo medio: 4 l/h Controlli: motori idraulici tipo LSHT sistema di guida con leve azionate manualmente Circuito idraulico: capacità serbatoio olio idraulico: taratura valvola di sicurezza: radiatore olio idrualico ad alta efficienza filtro olio idraulico con porosità 10 micron

10 l 172 bar

Dotazioni: - cingoli in gomma - pianale di carico ribaltabile idraulicamente - sponde rimovibili - tramoggia disponibile come optional - occhiello di sollevamento 20

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compattezza, manovrabilità, trazione, stabilità, capacità di carico e performance idrauliche. In questo senso un’eccellente risposta viene da Stanley Hydraulic Tools. Lo Stanley TracHorse è una centralina idraulica su carro cingolato semovente, che permette di trasportare in sito gli utensili e l’equipaggiamento necessari al lavoro da svolgere. La semplicità dei comandi consente all’operatore di manovrare facilmente in moltissime situazioni. Il circuito idraulico ausiliario è progettato per applicazioni gravose e continuate, potendo offrire lo stesso sistema di raffreddamento ad alta efficienza già in dotazione alle altre centraline Stanley. Il telaio è robusto e compatto, il pianale di carico è ribaltabile idraulicamente e le sponde sono rimovibili. Il TracHorse ha una capacità di carico fino a 454 kg (con un peso operativo a pieno carico di 585 kg) ed è in grado di superare pendenze del 60%, con inclinazione laterale fino al 45%. Sono disponibili due motorizzazioni, la prima monta un Briggs & Stratton Vanguard da 18 HP, e la seconda un Honda GX620 V-Twin da 20 HP, entrambi alimentati a benzina. La versione da 18 HP è

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dotata di un circuito a mandata singola capace di erogare una portata idraulica di 30 l/min alla pressione di 140 bar. La versione da 20 HP monta invece un circuito con due mandate, ciascuna in grado di erogare una portata idraulica di 20 l/min, che possono essere anche combinate per dare 40 l/min ad un solo utensile, sempre alla medesima pressione di 140 bar. La riserva di olio idraulico è di 10 l, mentre il serbatoio di carburante ha una capacità di 18 l ed il consumo medio del motore è di 4 l/h. Come tutte le altre centraline dello stesso marchio, anche il TracHorse può azionare al meglio l’intera gamma di utensili idraulici Stanley: demolitori, trapani, perforatori, pompe, seghe a catena, circolari, avvitatori, carotatrici, trivelle, vanghe, ventilatori... In Italia i prodotti Stanley Hydraulic Tools sono distribuiti in esclusiva da URI S.p.A., azienda trentina già presente sull’intero territorio nazionale con altri marchi prestigiosi, che può vantare una tradizione pluridecennale nel commercio di macchine ed utensili legati al mondo del cantiere, della cava, del pronto intervento e dell’industria.

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PORTATTREZZI

Un Caron 900 su misura per Carmignano GIORGIA MARCHELLI

Il Comune di Carmignano, a 15 km da Firenze ma in provincia di Prato, nel cuore delle colline medicee, dove è situata la residenza estiva dei Medici, è stata la prima DOCG Denominazione di Origine Controllata e Garantita - d’Italia, ed è tutt’oggi la più piccola: nell’estensione di circa soli 42 km2 vengono prodotti il famoso vino Carmignano e gli altrettanto rinomati fichi secchi. Il territorio si distende fra 60 e 660 m di quota, ed è articolato in 160 km di strade comunali, per lo più molto strette e con pendenze fino al 45%, senza contare quelle agricole, boschive e sterrate. In un’ottica di gestione della viabilità, della manutenzione e dei servizi completamente interna da parte dell’Amministrazione Comunale, dal 2001 al 2006 sono stati effettuati

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diversi investimenti per adeguare al meglio il parco macchine alle esigenze della municipalità, la quale avverte anche la grande volontà di valorizzare la zona per il turismo. Da tempo alla ricerca di un mezzo polifunzionale, da utilizzare 365 giorni all’anno per ogni genere di lavoro su terreni spesso complicati da affrontare, dopo lunghe ricerche hanno trovato la soluzione perfettamente idonea per loro, aiutati dalla disponibilità delle aziende coinvolte, che hanno realizzato il veicolo e le attrezzature praticamente su misura, soddisfacendo pienamente le loro necessità, anche su richiesta del sindaco. Il nuovo portattrezzi del Comune di Carmignano è quindi un Caron 900 macchina operatrice, della gamma punta di diamante della casa di

Pianezze (VI), che rappresenta il connubio ideale fra la versatilità della macchina attrezzabile ed il comfort dell’autocarro, personalizzata nelle dimensioni per passo e pneumatici, e per i possibili allestimenti grazie alle diverse prese di forza, attacchi e velocità. Le qualità fuoristrada del Caron 900 sono imbattibili: lo snodo centrale incorporato nel telaio, gli assali con riduttori finali epicicloidali, il ridotto raggio di sterzata, la perfetta ripartizione dei pesi, il potente impianto frenante e le 4 ruote motrici con bloccaggi dei differenziali permettono di operare con elevati carichi e attrezzature in situazioni e luoghi inaccessibili sia agli autocarri con trazione integrale che ai classici trattori. L’innovativo sistema di sospensioni assorbe le asperità del terreno ed annulla il rollio sulle pendenze, garantendo il massimo comfort in qualsiasi condizione di marcia nella cabina a 2 posti conforme agli spazi di manovra richiesti dalla CE, ottimamente insonorizzata e con ampie superfici vetrate, per una visuale a 360° compreso il controllo del cassone. Il cambio sincronizzato a 36 marce (24 avanti e 12 retro) offre la più adatta velocità per ogni tipo di lavoro; la presenza di Hi-Low ed inversore, entrambi sincronizzati, permette di superare agevolmente le situazioni più difficili. Ulteriori

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motivi della scelta del Caron 900 sono la portata di 50 quintali, il capientissimo cassone ribaltabile trilaterale scarrabile, ed il fatto di essere registrata come macchina operatrice, con velocità fino a 40 km/h, perfetta per un territorio con distanze abbastanza brevi, quindi guidabile con patente B, a vantaggio dei costi di gestione e di possibili operatori. Il mezzo è stato fornito con 2 prese di forza, sia sulla cabina che dietro, per poter azionare qualsiasi attrezzatura, sia quelle già in possesso, che quelle di cui hanno intenzione di dotarsi, o che all’occorrenza noleggiano. Possiede inoltre le doppie ruote, estive ed invernali tassellate, oltre a catene Rud provenienti da Dadò Ricambi di Laives (BZ). Attivo da dicembre, il Caron 900 ha lavorato quest’inverno per lo sgombero neve allestito con uno spargitore a coclea Assaloni da 12 quintali in acciaio inossidabile, piccolo ma già in possesso del Comune di Carmignano, che comunque ha sfruttato la possibilità di portare altri 12 q di scorta sul cassone in modo da ricaricarlo all’esigenza, ed una lama Molinari con la caratteristica di avere uno sbalzo anteriore inferiore per un minor sbilanciamento della macchina, la cui cabina corta permette di vedere bene. Ma l’uso vero e proprio del mezzo è durante le altre stagioni. Di dimensioni contenute, con larghezza da 1,90 m, lavora agilmente nelle strette strade di campagna, per le quali è stato creato dalla Procomas di Ficarolo (RO) l’allestimento più importante: un decespugliatore idraulico con braccio e aspirazione applicato sul cassone del Caron. Questo ha uno sbraccio di 4,20 m dal centro del mezzo a esterno trincia, un dispositivo di sicurezza per l’assorbimento di eventuali urti frontali tramite cilindro idraulico sul secondo braccio, una trinciatrice con aspirazione da 50 cm di

lavoro, un gruppo aspiratore montato sul cassone del veicolo con tubo di collegamento alla trincia (diametro 30 cm). Lo scarico è rivolto verso la parte posteriore che, tramite un tubo flessibile, da 30 cm di diametro, si collega al rimorchio trainato. Trinciatrice e aspiratore sono alimentati da una centralina idraulica funzionante tramite la presa di forza posteriore dell’autocarro; per alimentare il distributore di azionamento dei movimenti sono stati predisposti da Caron 2 innesti rapidi dentro la cabina. I comandi dei movimenti sono a cavi flessibili posti sulla portiera destra; quelli della trincia e dell’aspiratore elettrici on-off. Per il sollevamento dell’attrezzatura e lo svincolo dall’autocarro sono predisposti 4 piedi meccanici. Il carrello che accoglie il materiale aspirato è stato tagliato in sagoma, per 1,90 m di larghezza come il portattrezzi, per aver il minor ingombro di carreggiata soprattutto sulle limitate strade di campagna. L’attrezzatura viene utilizzata più per la raccolta che per lo sfalcio: per rispetto del terreno e per non raccogliere la parte bagnata, ma solo quella secca e la sporcizia accumulata a bordo strada, è usata 3 4 giorni dopo il taglio di erba e rami. La piccola dimensione della testata (50 cm), fatta su misura, è motivata dal poter intercettare anche i minimi residui nelle canaline strette. Il lavoro di sfalcio e la raccolta del trinciato, nei quali le 36 marce con ridotte e mezze ridotte sono importantissime per consentire tutte le velocità di operazione, è fondamentale non solo per l’estetica, ma per pulire, bonificare e offrire un miglior servizio tanto per il turismo quanto per i pericoli d’incendio e la salvaguardia dell’ambiente. Svolto in questo modo permette anche di risparmiare a livello di conti e di personale. Sovente il Caron 900 è utilizzato anche per lavori di trasporto di terra e materiali da lavoro: è stato creato un secondo cassone per scarrare quello

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con le attrezzature e usare quello per i trasporti, anche per andare nelle discariche, con strade brutte e franose da cui eliminare terreno per il trasferimento in cava, scaricando dove altri mezzi non riescono. Per i lavori di riparazione delle strade il nuovo veicolo trasporta 2 m3 di bitume, a differenza del camioncino normale che porta solo mezzo metro cubo. Per la segnaletica stradale e la manutenzione dei guard rail è utilizzata invece una carotatrice. Per il periodo autunale il Comune di Carmignano si è già dotato di una bocchetta aspirante per raccogliere le foglie in qualche km di viali alberati, mentre prenderà a noleggio una biotrituratrice per la potatura dei rami, con il trituratore da mettere sul cassone del Caron per poi buttare il tritato sul carrello posteriore. Sempre a noleggio, sfruttano una piattaforma aerea per le potature. Dato che il territorio è coperto per il 75% da vegetazione, bosco e terreno agricolo, quindi soggetto ad incendi, l’intenzione per il futuro è di attrezzarlo con un dispositivo antincendio, e probabilmente anche con una botte posteriore per innaffiare oltre che per il fuoco. In aggiunta al Caron 900, che sta dando piena soddisfazione all’Amministrazione Comunale di Carmignano ed agli addetti che lo utilizzano pienamente 365 giorni all’anno (in totale 12 operatori che si occupano di tutto, in una località di circa 12.000 abitanti), il rinnovato parco macchine comprende una terna gommata 75 q Komatsu per la piccola manutenzione stradale, quali fosse e frane di dimensioni ridotte, un trattore Same 90 turbo con sfalciaerba posteriore Ferri, lama neve anteriore Assaloni da 2,5 m e spargitore autocaricante, un Iveco 120 con gru fino a 25 q per manutenzioni varie, 3 Nissan ed un Daily per le squadre comunali, e un piccolo Komatsu girevole da 15 q per gli 8 cimiteri delle 10 frazioni.

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MANUTENZIONE STRADE

Stabilizzazione superficiale di una pista ciclabile a Barghe con SoilSement® GIANMARIO GUAZZOTTI

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Nel comune di Barghe (BS), a completamento di un intervento di messa in sicurezza dell’argine in sponda sinistra del fiume Chiese, è stata recentemente ripristinata la pista di cantiere realizzata per la costruzione di un nuovo collettore fognario e relativa difesa spondale in massi naturali. Dato l’elevato valore paesaggistico nel quale l’intervento di riqualificazione è inserito, è stata progettata la realizzazione di una pista ciclabile con utilizzo di un acciottolato che riproducesse il più possibile una pavimentazione naturale in terra. Dopo un’attenta ricerca sono stati individuati gli inerti più idonei derivanti dall’attività di estrazione di una cava

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locale che produce un materiale inerte classificato come "misto stabilizzato" caratterizzato da una gradevole colorazione e tonalità rosso-tenue tipica delle strade in terra. L’impiego dell’inerte scelto per la stabilizzazione superficiale della pavimentazione è definito da una curva granulometrica compresa tra 0,02 e 20 mm, per uno spessore di 6 - 8 cm, ma non poteva però assicurare da solo le dovute garanzie di stabilità a lungo termine. L’impresa incaricata di eseguire l’intervento, essendo a conoscenza delle caratteristiche del legante polimerico atossico SoilSement®, ne ha proposto l’utilizzo potendo così realizzare una pavimentazione ecologica

gradevole alla vista e con un ottimo rapporto qualità prezzo, sia durante le fasi costruttive che per la facilità dei successivi interventi programmati di manutenzione. A seguito di opportune e specifiche verifiche in laboratorio del "misto stabilizzato", l’intervento è articolato in 4 fasi principali, esclusa la già prevista costruzione del sottofondo con utilizzo di inerte spaccato di cava vagliato, di dimensione 40 - 70 cm rullato: 1. Riporto del misto stabilizzato per la pavimentazione ecologica con granulometria compresa tra 0,02 e 20 mm. 2. Prima aspersione con barra irroratrice e pompa a bassa pressione della miscela SoilSement® - acqua in rapporto 1:4 litri. 3. Rullatura con rullo dinamico: a causa degli spazi ridotti e dell’elevato numero di tombini, è stato utilizzato un rullo di peso 30 q anziché 80 q come richiesto, rendendo così necessario l’utilizzo di una granulometria del misto stabilizzato decisamente sbilanciata verso la sabbia limosa. 4. Aspersione finale (strato di usura) di miscela SoilSement® - acqua in rapporto 0,5:4 litri. La superficie è stata resa transitabile solo dopo la 1. Lavoro ultimato 2. Stesura del "misto stabilizzato" 3. Fase di aspersione del SoilSement®

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4. Fase di compattazione 5. Prima 6. Dopo

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completa asciugatura. A differenza di altre tecniche, utilizzando il legante polimerico SoilSement® non viene richiesta la miscelazione dell’inerte con autobetoniera né la stesa con vibrofinitrice. Se la matrice fine che compone il terreno in sito non fosse sufficiente a garantire l’efficacia della stabilizzazione, è possibile miscelare con attrezzatura leggera (interrasassi e/o fresa agricola) una minima quantità di inerte fine classificato come sabbia limosa (per la costruzione di pavimentazioni ecologiche). In sintesi, il legante SoilSement® è una potente emulsione consolidante costituita da un legante polimerico atossico, che, con minimo impiego di

mezzi e persone, ha garantito un efficiente controllo dell’erosione e delle polveri, ha contribuito a creare una superficie stabilizzata, non si sposta, non si rompe e ne contiene gli effetti di cedimento e fessurazione. SoilSement® è sicuro per l’ambiente certificato secondo gli standard dell’Environmental Protection Agency of U.S. - Environmental Technology Verification. SoilSement® garantisce un’ottima resistenza alle condizioni atmosferiche, al vento, alla pioggia, ai raggi ultravioletti, aumenta la resistenza al carico portante su tutti i tipi di terreno e riduce gli effetti destabilizzanti che crea l’acqua infiltrandosi nel suolo. Assume inizialmente un colore bian-

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co necessario ad identificare la superficie trattata ed evapora rapidamente lasciando, diluito in acqua in rapporto 0,5:4 litri, inalterato il colore naturale del terreno. Gli interventi di manutenzione programmata si eseguono ogni 10 - 12 mesi irrorando tutta la superficie con pompa a bassa pressione utilizzando 0,5 l/m2 di SoilSement®. Mediante la compilazione di apposita check-list rivolta ad individuare le caratteristiche geotecniche del materiale inerte presente in sito, intensità e tipologia del traffico, Full Service S.r.l. svilupperà un idoneo "piano di controllo polveri" finalizzato ad individuare quantità e tipologia del legante polimerico più idoneo.

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ATTREZZATURE SPECIALI

Escavatore a risucchio e l'alluvione Svizzera 1

La Gerotto Federico S.r.l., rappresentante della R.S.P. GmbH, presenta l’escavatore a risucchio tipo 32/8 con braccio meccanico e traslazione idraulica radiocomandata al servizio della Protezione Civile. L’escavazione a risucchio è una tecnica di intervento ormai consolidata in Europa, ma non ancora largamente diffusa nel nostro Paese. Garantisce alta tecnologia e assicura una elevata riduzione dei tempi di 2 operazione, pulizia, minimo ingombro facilmente dedurre, sono i più svariati dell’area d’intervento, e riduce al e molto diversificati tra loro. minimo l’impatto ambientale. Il principio di funzionamento, sia nei Vogliamo, in questa occasione, premodelli più piccoli (ESE 19/5 - 2 assi) sentare l’importante contributo che sia nei sistemi più grandi, è quello del queste macchine hanno apportato "bidone aspiratutto". Una turbina nelle operazioni di pulizia e risistemaradiale produce un flusso d’aria di zione di strade, palazzi, scantinati e 35.000 m3/ora che, convogliata in un canali, in occasione dell’alluvione tubo di 250 mm, ha la potenza di avvenuta in Svizzera, nelle località di aspirare materiali con qualsiasi tipo di Altdorf e Uri, nell’agosto 2005. consistenza, liquida, solida o melmo- Nelle situazioni critiche conseguenti sa, fino a 30 m di profondità e 150 m alle alluvioni è sempre necessaria di lunghezza. rapidità di intervento accompagnata Il materiale aspirato viene accumulato da efficienza e sicurezza, per assicuall’interno di un cassone ribaltabile; le rare alle popolazioni colpite un veloce particelle sottili che rimangono sospe- ritorno alla vita di tutti i giorni ed un se nel flusso d’aria vengono separate completo ripristino delle strutture dangrazie ad una serie di filtri e pertanto neggiate. l’aria torna in atmosfera pulita. L’escavatore a risucchio è una macL’aspirazione a secco è garantita da un china ad altissima tecnologia che potente flusso d’aria e permette di lavo- assicura tutto questo, ed il suo interrare in assenza di sistemi di pulizia che vento risulta pertanto fondamentale utilizzano acqua ad alta pressione. Il in molte situazioni riguardanti la materiale aspirato, e quindi quello da Protezione Civile. smaltire, avrà dunque una consistenza solida riducendo i costi di smaltimento 1. 4. L'alluvione ad Altdorf a fronte di un lavoro eseguito veloce- 2. Escavatore a risucchio in azione mente e a regola d’arte. 3. Parata di escavatori a risucchio I campi di applicazione, come si può intervenuti in Svizzera

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Presso le località più colpite dalla piena del 2005 si sono radunati escavatori a risucchio provenienti dall’Italia e dall’estero. Lo scenario si presentava ai nostri occhi alquanto preoccupante: vaste aree ancora sommerse dall’acqua della piena, strade e scantinati ricoperti di fango, detriti, rami, arbusti ed ogni genere di rifiuto, automobili distrutte, alberi abbattuti... Grazie alla sinergia creata tra gli operatori, la Protezione Civile e l’Esercito, è stato possibile condurre nel modo più rapido ed efficace possibile tutte le operazioni di pulizia. L’utilizzo degli escavatori a risucchio ha permesso di ridurre al minimo il lavoro manuale e ha garantito lo svolgimento di tutte le operazioni in condizioni di sicurezza costanti. Questa tecnologia inoltre non è lesiva per le strutture poiché l’unica forza in gioco

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operante è quella del flusso d’aria. Interi scantinati, che la piena aveva completamente riempito di sedimenti ed ogni tipo di immondizia, sono stati svuotati in tempi record. L’aiuto di qualche piccolo escavatore meccanico, convogliando il materiale verso la bocca del tubo d’aspirazione, ha per- 1 2 messo di velocizzare ulteriormente le Ma non solo! Tutti i sistemi di dre- rapidità ed efficacia. lavorazioni. naggio delle acque erano ormai al L’intervento ha inoltre interessato la La macchina rimane sempre all’ester- collasso, intasati e quindi inefficaci. pulizia dei collettori assicurandone no degli edifici e pertanto non è La tecnologia dell’escavazione per quindi la riattivazione. necessario alcun accorgimento per il aspirazione da anni è collaudata per ricircolo dell’aria negli ambienti chiusi. la pulizia di pozzetti, caditoie e Le parole d’ordine che sempre Il tubo d’aspirazione, prolungato a cunette stradali per la manutenzione accompagnano questi interventi piacere e introdotto anche in spazi delle reti di drenaggio delle strade, sono: innovazione, sicurezza, pulizia, ristretti, permette di raggiungere posti ed anche in questa occasione si è rapidità, collaborazione, minimo non accessibili ai normali mezzi di potuta verificare e dimostrare la sua impatto ambientale. movimentazione terra e angusti per il personale stesso.

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1. 2. L'alluvione 3. 4. Un vantaggio dell'escavatore a risucchio è la non necessità di entrare nelle strutture 4


MOVIMENTO TERRA

Una Mecalac 10MSX partecipa al rinnovo del patrimonio artistico milanese

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L’impresa Lovati, che si occupa di costruzioni in generale, specializzata in particolare nel rifacimento di strade, è rinomata nel milanese. Per questo è stata scelta per il rifacimento delle strade che circondano la celeberrima piazza del Duomo di Milano. Fra i 30 dipendenti della società Lovati, due operatori Mecalac utilizzano la 10MSX. Angelo Lidani, responsabile commerciale della concessionaria Ghezzi di cui l’impresa Lovati è cliente da circa 3 anni, ha venduto questa 10MSX nel giugno del 2004. L’impresa, ricevendo un numero sempre crescente di commesse per lavori urbani, ed anche extra-urbani, si è messa allora alla ricerca di una macchina compatta e polivalente. Una dimostrazione in cantiere è stata sufficiente a convincere il sig. Lovati, dirigente della società. Roberto Borlotti, uno degli operatori consultati per l’acquisto, ha aderito immediatamente al progetto, consapevole della qualità del lavoro da svolgere su cantieri con sempre maggiori esigenze. Precedentemente operatore su terne in questa stessa impresa, Roberto ha preso immediatamente confidenza con la 10MSX ed ha sfruttato i suoi vantaggi. "Il telaio articolato non mi ha posto nessun problema, ho

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visto subito che potevo trarne vantaggio, e la polivalenza è tale con la cinematica e l’attacco rapido che cerco tutte le possibilità di sfruttarla. Ci provo gusto a scoprire una nuova applicazione, un nuovo accessorio, con questa macchina so che posso fare tutto, velocemente e bene". E in particolare in questo celebre posto, il lavoro deve essere ben fatto. In effetti, proprio nella fase di posa delle lastre di granito di Sardegna che costituiscono la pavimentazione di queste strade larghe 5 metri, la 10MSX dimostra una buona parte dei suoi vantaggi. "Innanzi tutto, dovevamo intralciare la piazza il meno possibile; i lavori devono essere fatti, ma gli utenti e i turisti non devono subirne le conseguenze". Quindi lo spazio a disposizione è limitato, ma l’articolazione e la compattezza della Mecalac permetto-

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no di scaricare con la benna 4x1 i materiali necessari per il calcestruzzo e poi, con le forche, i pallet di lastre di granito, ciascuna delle quali pesa non meno di 450 kg. Meno movimenti sul posto, meno rumore, meno inquinamento: tutto ciò è apprezzabile per la città di Milano, nel cui centro ci sono numerose vie strette che ne costituiscono il fascino ma anche la difficoltà quando bisogna intraprendere lavori di rifacimento o di modifica. Dopo il lavoro di raschiatura, vengono stesi accuratamente gli strati di cemento e calcestruzzo, la betoniera viene spostata in loco direttamente dalla 10MSX. Ogni lastra, 20 centimetri di spessore su circa 1 m 2, è adattata manualmente e poi posata. Una ventosa pneumatica, sospesa alla piastra di sollevamento della 10MSX, permette il trasferimento di ciascuna lastra dal posto in cui viene tagliata al punto in cui deve essere posata. È necessario lavorare con precisione per evitare pose e rimozioni che danneggerebbero lo strato di cemento. La 10MSX è l’unica macchina del cantiere, un solo trasferimento, un solo operatore. "Lavoriamo meglio, più efficacemente, più velocemente e ci guadagniamo". Angelo Lidani aggiunge che l’impresa si sente rassicurata quando il lavoro viene fatto con la Mecalac, poiché è certa della qualità del risultato e della soddisfazione del suo cliente. 1. Scarico di materiali con la benna 4x1 2. Trasporto della lastra di granito con la ventosa 3. Posa della lastra 4. Spostamento della betoniera con il gancio di sollevamento

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EDILIZIA

Degussa Construction Chemicals per la manutenzione delle costruzioni Degussa Construction Chemicals Italia S.p.A. è una realtà produttrice di materiali ad alta tecnologia per l’edilizia, conosciuta ed apprezzata da un crescente numero di operatori del settore, sia per le nuove costruzioni che per l’ampia gamma offerta per il recupero ed il risanamento delle costruzioni esistenti. I punti di forza che hanno consentito a Degussa CC Italia di raggiungere e consolidare la posizione di massimo prestigio alla guida del mercato sono, essenzialmente, l’impegno profuso quotidianamente per offrire le soluzioni più adatte alle problematiche del restauro e l’attenzione verso ogni singolo cliente, assistito e competentemente affiancato nella ricerca delle tecniche e dei materiali più appropriati. Alla base di questi risultati c’è la continua ed aggiornata ricerca di soluzioni efficienti ed innovative, in laboratorio ed in cantiere, unita all’esperienza pluridecennale che Degussa Construction Chemicals Italia S.p.A. ha maturato, prima come Mac S.p.A. e integrandosi poi nel gruppo tedesco Degussa AG, assumendo la nuova denominazione.

Degussa Construction Chemicals Italia ha partecipato all’edizione 2006 del Salone del Restauro, dal 30 marzo al 2 aprile presso la Fiera di Ferrara, con i prodotti che nel tempo ne hanno decretato il successo nel settore del restauro, del recupero delle murature e dell’impermeabilizzazione. Il rinnovato ed accogliente stand Degussa CC Italia, oltre allo spazio dedicato alle comunicazioni istituzionali, ha ospitato dei larghi pannelli applicativi dedicati ai prodotti per il recupero delle murature. Ad ogni problema la sua soluzione: questo il motto ispiratore delle tavole, così diventa facile rendersi conto di quanto i prodotti a base di calce della linea Albaria® rappresentino la decisone migliore per recuperare le murature, e come Emaco® ed MBrace®, vanto di Degussa Construction Chemicals Italia, siano la soluzione perfetta rispettivamente per il ripristino del cemento armato e per il rinforzo strutturale. I prodotti per l’impermeabilizzazione e la deumidificazione della linea Thoro® hanno modo di dimostrare la propria efficacia nelle applicazioni pratiche, così come le resine strut-

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turali della linea Concresive®. Il Salone del Restauro di Ferrara è stata l’occasione per poter assistere all’anteprima del nuovo video aziendale sulle tematiche relative a restauro e conservazione delle murature e della nuova documentazione tecnica, specifica per linea di prodotto: recupero delle murature, ripristino del cemento armato, impermeabilizzazione delle strutture, resine strutturali, protezione delle strutture, ancoraggi cementizi. In virtù della profonda conoscenza tecnica fornita a Degussa CC Italia dalla grande esperienza e dalla continua ricerca, è stato organizzato l’incontro tecnico "Potenzialità e limitazioni dei sistemi di rinforzo con materiali compositi: confronto tra normative e dati sperimentali" tenuto dall’ing. Marco Arduini, Composite for Civil Engineering di Reggio Emilia. Specialisti nella manutenzione delle costruzioni: non solo uno slogan, ma una realtà operativa per l’azienda Degussa Construction Chemicals Italia, da sempre all’avanguardia anche nel recupero del passato.

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VERDE

Giornata dimostrativa CIRF GHERARDO MARCHELLI

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Il CIRF, Centro Italiano di Riqualificazione Fluviale, un’associazione culturale tecnico-scientifica senza fini di lucro fondata nel luglio 1999 per favorire la diffusione della cultura della riqualificazione fluviale e dei "saperi" ad essa connessi, ha organizzato, in collaborazione e presso la sede del consorzio di bonifica veneziano Dese Sile, una giornata dimostrativa di mezzi d’opera ed attrezzature. La manifestazione ha rappresentato un’occasione per gli enti, gli operatori ed i costruttori che lavorano per la manutenzione dei canali e dei corsi d’acqua di conoscere, confrontarsi ed osservare come un diverso approccio possa portare a grandi risultati. L’incontro ha avuto come principale obiettivo quello di raccogliere, descrivere e vedere all’opera le più recenti attrezzature e mezzi d’opera prodotti

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per il settore della manutenzione dei corsi d’acqua. Questo risulta essere il primo evento nazionale specifico per il mondo della bonifica in senso lato in cui si possono apprezzare "sul campo" le macchine operatrici d’ultima generazione. Il cantiere si è sviluppato lungo la sponda destra idraulica del canale denominato "Scolmatore" in località Tessera, nel Comune di Venezia. Particolare interesse è stato rivolto inoltre alle nuove metodologie ed alle tecniche da adottare per eseguire gli interventi di manutenzione ordinaria sui corsi d’acqua, quali lo sfalcio della vegetazione d’alveo, con un workshop improntato a presentare in un’ottica innovativa non meramente legata al nuovo mezzo o strumento adottato, ma al diverso uso delle attrezzature tradizionali, dove si è voluto sottolinea-

re l’importanza ambientale del rilascio di tratti di vegetazione ai fini dell’autodepurazione fluviale e della fauna riparia. Inoltre, in ambiente agricolo risulta importante l’asporto della vegetazione dall’alveo, possibile con alcune attrezzature presenti in dimostrazione, per la riduzione dell’apporto di nutrienti al corpo idrico, limitando in tal modo i fenomeni di eutrofizzazione delle acque. Ferri, a questa manifestazione, ha puntato l’interesse sulla sua testata trinciante idraulica TMKD 230 da applicare su escavatori con un peso minimo di 12.000 kg ed una larghezza di lavoro di 2,23 m. Questa tipologia di trince permette di utilizzare la 1. Sistema Rapid 2. Rapid al lavoro 3. 4. Reform al lavoro

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potenza di escavatori semoventi per i lavori di sfalcio in situazioni impossibili con altre attrezzature, ed anche lavori più accessibili, con il comfort di lavoro di un mezzo che consente la perfetta visione dell’area di lavoro. La trincia Ferri può essere dotata inoltre di ralla girevole per poter eseguire i tagli in tutte le direzioni, potendo quindi operare sia in andata che in ritorno. Per sottolineare una ricerca di efficienza, Ferri ha inoltre esposto un trattore New Holland allestito con trincia anteriore e trincia a sbalzo posteriore che, grazie alla possibilità di lavorare con entrambe le attrezzature in contemporanea, permettono in una passata il lavoro sia sulla parte piana che inclinata della sponda di un canale. L’azienda svizzera Rapid ha eseguito il lavoro di sfalcio con una falciatrice idrostatica professionale per grandi pendenze. Questa particolare falciatrice monoasse è dotata di un motore a quattro tempi da 9 CV con raffreddamento ad aria; la trasmissione è idrostatica in continuo con regolazione di velocità tramite manopola girevole, per una perfetta regolazione della velocità di avanzamento. Per il lavoro su di un terreno così impegnativo erano montate ruote dentate di acciaio, che naturalmente possono essere sostituite sia con ruote in gomma che di altre forme per i lavori su tutti i tipi di superfici. Sempre in dimostrazione, Rapid ha utilizzato una barra falciante che può essere di differenti dimensioni, oltre a poter montare una trinciatrice. Reform ha lavorato con il suo portattrezzi Metrach H7 che presenta una motorizzazione DaimlerChrysler a 4 cilindri diesel iniezione diretta da 68 CV. Lo sterzo su entrambi gli assi commutabile in tutte le conformazioni durante la marcia, la trazione integrale, attivabile e disattivabile, i blocchi dei differenziali con 100% azione di blocco, gli assi con comandi finali ad ele5. Testata Ferri TMKD 230 da applicare a escavatori 6. New Holland allestito con trince Ferri

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vato carico assiale anteriore e posteriore, gli pneumatici a bassa pressione e la trasmissione idrostatica con cambio mecanico a due livelli (comando a scelta automotiv con pedale acceleratore e/o con leva multifunzionale), hanno permesso, con trincia anteriore, un lavoro egregio su di un terreno con piccoli spazi di manovra e pendenze estreme. Naturalmente le possibilità di questo portattrezzi non si fermano al solo sfalcio con trincia o barra falciante ma si possono ampliare in differenti lavori con attrezzature adeguate. Osma ha lavorato con la sua ultimissima attrezzatura, praticamente collaudata in questa occasione. Questa nuova trinciatrice vede un nastro deviatore applicato su una trinciatrice idraulica Osma modello DHLI 220. La serie DHLI permette lo sfalcio oltre il filo della sagoma del trattore, che in posizione di massima apertura dell’attrezzo arriva tra i 120 e i 130 cm oltre il filo ruota del trattore. Ciò è reso possibile dalla trasmissione idraulica che toglie i vincoli geometrici dovuti al cardano. Il modello DHLI 220 è il maggiore della serie, con una larghezza della testata trinciante di 220 cm ed un peso di 870 kg. Il nastro applicato a questa trincia in pratica funge come sistema di devia-

zione per l’allontanamento dell’erba trinciata: azionato tramite impianto idraulico è regolabile in velocità per il giusto controllo del deposito del trinciato. Questo sistema nasce dall’esigenza di non lasciare sulla sponda il materiale tagliato, al fine di evitare, con le piogge o con l’innalzamento del livello dell’acqua del canale, problemi di intasamento agli impianti idrovori, oltre a permettere di far sedimentare il trinciato sulla parte piana della sponda per il rilascio dell’azoto contenuto. Per lo stesso scopo Hymach ha lavorato con un braccio ventrale con una testata dotata di nastro per il lancio del trinciato; naturalmente il nastro applicato alla testata di un braccio, oltre al potenziometro per regolare la gittata, ha la possibilità di invertire il senso di rotazione per consentire la direzione di lancio corretta anche per le lavorazioni sulla sponda opposta del canale. Le macchine che hanno lavorato dopo dimostrano la volontà di staccarsi dalla semplice trattrice agricola per creare una nuova tipologia di attrezzatura specifica per il taglio delle sponde dei canali e non solo. Energreen ha portato i due modelli ILFS 1500 3P da 8,5 m e ILFS 1500 da 12 m, effettuando la dimostrazione con la seconda. Le caratteristiche principali di questa macchina sono: la trazione idrostatica a

due velocità azionata da un motore John Deere power Tech 4 cilindri da 115 CV; le 4 ruote sterzanti che consentono tutti i tipi di sterzatura; bloccaggio differenziali al 100%; rotazione della cabina per poter operare in direzione dell’utensile; impianto idraulico in circuiti chiusi indipendenti che consente una totale contemporaneità nei movimenti senza calo di prestazioni dei servizi; testata trinciante con rotazione di 180° per lavorare sia in andata che in ritorno. Il modello 3P con braccio alla francese in tre pezzi evidenzia l’utilità di poter lavorare con il doppio manipolatore, come in un escavatore, per l’utilizzo della benna falciante nel taglio della canna all’interno del corso d’acqua. Hymach ha presentato in anteprima assoluta il nuovissimo J-FOX, nato dalla collaborazione HymachBarigelli, che unisce l’eperienza ultreventennale nel campo delle macchine tagliaerba di Hymach ad un mezzo progettato e costruito appositamente per per questo tipo di attrezzature. Nella versione che ha lavorato alla dimostrazione, il braccio, posizionato lateralmente al semovente, ha una lunghezza di 12,5 m. Il semo7. Trincia Osma con sistema a nastro 8. Braccio Hymach con testata con sistema a nastro 9. Energreen ILFS 1500 da 12 m 10. Energreen ILFS 1500 3P

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vente ha un motore a 6 cilindri della potenza di 170 CV, 4 ruote motrici, sterzo con idroguida a tre combinazioni. La cabina insonorizzata con aria condizionata e riscaldamento ha la possibilità di traslare longitudinalmente, e la guida è reversibile per consentire all’operatore di posizionarsi con una visuale corretta rispetto alla zona di lavoro. L’attrezzaura per lo sfalcio erba, serie Extreme, è costituita da braccio a movimentazione idraulica, posizionato lateralmente, composto da tre segmenti articolati e terminale telescopico a tre sezioni ad uscita sequenziale. Il sistema di articolazioni e gli sfili permettono di movimentare il braccio nelle posizioni di lavoro estreme e quindi poter affrontare le situazioni anche più disagevoli (alberature, scarpate profonde, terrapieni, banchine). La testata trinciatrice ha chassis ad arco, conformazione che aiuta lo scarico del materiale trinciato, carter anteriore apribile e larghezza utile di taglio di 120 cm, ma è possibile installare testate da 100 o 150 cm. L’attacco testata è del tipo girevole, che permette all’attrezzo di ruotare di 360° rispetto al piano orizzontale e configurarsi con la bocca di taglio all’indietro in modo da poter trinciare sia in andata che in ritorno sfruttando pienamente la guida reversibile del semovente. Il rotore di serie ha coltel-

li disposti ad elica per ottenere un taglio costantemente uniforme, ma è intercambiabile con qualsiasi altro rotore Hymach per i più svariati tipi di vegetazione; il rullo di appoggio è regolabile per ottenere l’altezza di taglio ideale. L’impianto di funzionamento dell’attrezzatura è integrato nell’impianto proprio del mezzo ed è costituito da pompe a pistoni e distributore elettroidraulico proporzionale a sezioni compensate con comandi a mezzo di manipolatore monoleva; la sede che accoglie il braccio è stata studiata e predisposta per questo tipo di applicazione, inoltre la macchina una volta chiusa a riposo resta perfettamente in sagoma per permettere la libera circolazione su strada. J-FOX si propone come un mezzo altamente versatile: può essere infatti allestito con diverse attrezzature per lavori in combinata o alternative fra loro. La caratteristica essenziale è che in qualsiasi caso l’attrezzatura specifica può essere facilmente staccata per dedicare il semvoente ad un diverso utilizzo e sono previste a tale scopo, oltre a quella laterale, altre tre posizioni di attacco ove installare attrezzature per la manutenzione del verde, come pure per quella delle strade estiva o invernale: su sollevatore (o piastra portattrezzi) anteriore o posteriore con collegamento alla rispettiva PTO o ancora sulla piattaforma dietro cabina.

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Altra azienda in dimostrazione è stata la tedesca Michaelis, interessata a proporre anche in Italia le sue ceste falcianti estremamente differenti rispetto a quelle tipicamente utilizzate nel nostro paese. Le principali differenze risiedono in una curvatura più stretta, una leggerezza di struttura che sottolinea l’importanza di un loro corretto utilizzo, soprattutto per il rispetto della vegetazione dei canali, e la possibilità di larghezze più elevate, partendo da 2,2 m per arrivare fino ai 5 m. Ha chiuso la manifestazione la motobarca Osma che ha dimostrato in campo le sue doti con una barra falciante a T (1,8 x 1,8 m) con trasmissione idraulica, inclinazione a mezzo cremagliera su entrambi i lati di 90° e posizionamento in acqua/messa a riposo tramite cilindro idraulico. La motorizzazione a 4 cilindri in versione aspirata o turbo, per 45 e 60 CV, è posizionata sotto una cofanatura insonorizzata che la rendono particolarmente silenziosa. Il sistema di propulsione è ad elica sterzante e regolabile in altezza idraulicamente, con sistema antimpigliamento di erbe a controcoltello, caratteristiche che permettono un’estrema manovrabilità anche in canali estremamente angusti. 11. 12. Hymach J - Fox 13. Cesta falciante Michaelis 14. Motobarca Osma

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VIABILITA'

Giletta Routinform per operazioni di viabilità sempre più efficenti GHERARDO MARCHELLI Giletta continua a sviluppare il suo sistema di gestione flotte Routinform, sia con aggiornamenti di software (Lavori Pubblici n. 4 settembre - ottobre 2003), sia di trasmissione dati (Lavori Pubblici n. 10 settembre ottobre 2004), sia di hardware (Lavori Pubblici n. 16 settembre - ottobre 2005), espandendone in continuo le possibilità, l’economicità, la facilità di utilizzo e di acquisizione dei dati delle differenti attrezzature utilizzate per la viabilità non solo di marca Giletta. La novità estremamente evidente, che si presentava all’AIPCR 2006, è sicuramente quella di disporre in cabina di un navigatore satellitare con schermo a tecnologia touch-screen, simile agli ormai noti navigatori per auto, che consente di guidare un autista lungo il percorso dell’intervento con semplici indicazioni a schermo. Con questo optional anche un conducente completamente inesperto può eseguire gli interventi di viabilità invernale ordinaria senza sbagliare. Difatti basta impostare il percorso da seguire e osservare le indicazioni della strada, e tutti i parametri, ad esempio di spandimento, si autoregoleranno da soli in base a quelli preimpostati in fase di programmazione, naturalmente con la possibilità di cambiare percorso, anche da parte dell’amministratore, da computer fisso, che può decidere l’inizio, la fine ed i punti intermedi, in modo da poter variare il lavoro in base alle condizioni del momento. Nella fase di apprendimento del siste-

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ma si decidono e si memorizzano i percorsi ed i parametri, semplicemente seguendo il percorso stesso e memorizzando le impostazioni dei criteri nei tratti di strada che si stanno percorrendo direttamente sul mezzo. Questi parametri verranno automaticamente ripetuti dal sistema quando si andrà poi a svolgere il servizio. Naturalmente ogni valore può essere incrementato o diminuito dall’autista per poter affrontare nella maniera più corretta eventi differenti da quelli standard, ritornando alla normalità quando raggiunge un punto dove è programmato il cambiamento di un parametro in automatico. Ad esempio si può incrementare, semplicemente schiacciando il tasto +, la quantità di sale da spargere incontrando un tratto di strada particolarmente gelato, che tornerà automaticamente al livello programmato alla fine della tratta che non richiede altre variazioni. Un altro optional particolarmente interessante che implementa il sistema Routinform a bordo del mezzo è il Climtronic, che consente di avere istantaneamente la temperatura dell’aria, della strada, l’umidità relativa e la pressione atmosferica. Questa attrezzatura si rende molto utile sia alle macchine operatrici, sia a quelle pattugliartici, per trasmettere la situazione della strada in centrale, in modo da avere la situazione sempre sotto controllo; inoltre sulle prime rende possibile dare una dipendenza dei parametri di spargimento con le condizioni climatiche esterne.

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La stazione meteo mobile Climtronic consente un’acquisizione accurata dei parametri meteo georeferenziati e, grazie alla tecnologia GPRS utilizzata dall’elaboratore di bordo Navicon, permette una capillare raccolta di questi dati associati al manto stradale durante le normali operazioni di pattugliamento. I dati meteo vengono così registrati ed inviati al software Routinform, che si presenta come uno strumento chiave nell’analisi delle informazioni anche su questioni decisionali relative all’operare o meno tratttamenti antighiaccio di tipo preventivo. L’integrazione di tutti i metodi di trasmissione dei dati, oltre a permettere un trasferimento certo in tutte le situazioni di copertura delle eventuali reti disponibili, rende fruibile in ogni momento la via economicamente migliore per la trasmissione dei dati. Integrato ormai da tempo con la tecnologia GPRS lascia arrivare gli operatori da postazione fissa ad operare direttamente sul veicolo, ad esempio per fare modifiche sull’elaboratore di bordo e configurarlo a distanza. Quindi dalla centrale si può ad esempio decidere che, se per un certo periodo di tempo si vuole seguire più attentamente un mezzo, si può diminuire l’intervallo di tempo tra una trasmissione e l’altra. 1. Navigatore satellitare con schermo tattile 2. Climtronic 3. Navicon

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TECNICA

Nuova gamma Allison di trasmissioni automatiche Alla fine dell’aprile scorso, ad Intermat, il salone parigino del movimento terra e delle macchine e attrezzature per le municipalità, Allison Transmission ha presentato una gamma rivisitata di cambi automatici adatti ad ogni esigenza. Con i recenti veicoli a norme Euro 4 ed Euro 5, Allison ha lanciato la quarta generazione di controlli elettronici dei propri cambi. La nuova elettronica si integra perfettamente all’interno dell’architettura del CAN bus del motore (il bus di trasferimento dati del costruttore), reagendo cinquanta volte più velocemente della serie precedente. Il sistema è poi "aperto", ovvero consente upgrade di software che verranno rilasciati progressivamente nel corso degli anni, senza alcuna modifica all’hardware. La gamma di cambi automatici Allison nel settore delle macchine e dei camion per impieghi "municipali" e per lavori pubblici si articola essenzialmente su quattro gamme: la serie

1000 a cinque rapporti per veicoli fino a 10 tonnellate di massa totale e potenze fino a 300 CV. Di serie dispone del lock-up dalla seconda alla quinta; gli ingranaggi sono a dentatura elicoidale allo scopo di assicurare la massima silenziosità; dispone a richiesta di una PTO operativa anche in folle. La serie 2000, sempre a cinque rapporti, ha sostanzialmente le stesse caratteristiche della serie 1000, ma è realizzata per veicoli fino

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a 15 tonnellate di massa complessiva. La serie 3000, adattabile a specifiche esigenze, è a sei o sette rapporti. Viene in genere impiegata per veicoli destinati alla raccolta rifiuti, mezzi antincendio e una serie di applicazioni specialistiche: la trasmissione può essere configurata a seconda delle esigenze del cliente, grazie alle dieci varianti disponibili. Inoltre il software di gestione della serie 3000 può essere "customizzato" sulle specifiche esigenze operative e del ciclo di lavoro. A richiesta è disponibile un retarder integrato. La serie 4000, anch’essa a sei o sette rapporti, è destinata ad impieghi particolarmente pesanti, per l’inserimento in fuoristrada e per elevate potenze, fino a circa 700 CV. Tutte le serie delle trasmissioni automatiche Allison sono dotate della nuova elettronica che si interfaccia con il CAN bus delle nuove motorizzazioni Euro 4 ed Euro 5.

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IGIENE URBANA

Nuovo minicompattatore Ecoservice a vasca ribaltabile: sistema di scarico automatico e grande riduzione volumetrica FRANCESCO VANDONI

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L’azienda Ecoservice di Minturno in provincia di Latina si occupa da più di tre lustri della risoluzione pratica dei problemi legati alla raccolta, allo stoccaggio, allo smaltimento ed alla riduzione volumetrica dei rifiuti, attraverso la concezione e la produzione di sistemi e tecnologie destinati al settore RSU. Ecoservice, impresa certificata ISO 9001, propone una gamma di prodotti che comprende cassoni, compattatori, isole ecologiche, cisterne e rimorchi scarrabili, come anche attrezzature per la raccolta dei rifiuti quali gru e

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polipi, sia per cassoni che per veicoli. Ecoservice esegue inoltre allestimenti di veicoli industriali. Proprio in quest’ultimo ambito, il reparto tecnico, dotato di sistemi informatici di ultima generazione ed attento alle esigenze della propria clientela, ha messo a punto un minicompattatore con vasca posteriore ribaltabile munito di paletta di costipazione per la raccolta e la compattazione dei rifiuti solidi urbani, destinato a risolvere i problemi della raccolta RSU in piccoli comuni, frazioni, località montane, centri storici o in luoghi di difficile accesso per motivi di spazio. L’attrezzatura, per la sua fabbricazione ed i materiali impiegati, permette di ottenere una lunga durata di servizio, l’ottimizzazione dei tempi di raccolta, un carico utile più elevato grazie alla sua leggerezza, una buona resistenza all’usura e alle forti sollecitazioni meccaniche, una grande facilità d’impiego e di manutenzione, la sicurezza operativa durante le fasi di carico, trasporto e scarico dei rifiuti, ed infine

un’ottima manovrabilità. Il minicompattatore è stato progettato e realizzato nel pieno rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza introdotti dalle direttive dell’Unione Europea in materia di sicurezza delle macchine. I comandi sono stati posizionati lontano dalle zone a rischio in modo da evitare accidentali schiacciamenti degli arti o di altre parti del copro, o cadute sull’operatore di parti pesanti durante le fasi di lavoro. Una eventuale mancanza di energia idraulica fa immediatamente bloccare i cilindri nella loro posizione grazie a valvole di blocco a doppio effetto. Il veicolo sul quale è allestito il minicompattatore ribaltabile Ecoservice è un Iveco Daily 35. Uno o due addetti oltre l’autista, a seconda della tipologia di raccolta, possono prendere posto in cabina. Gli ope1. Minicompattatore Ecoservice montato su Iveco Daily 35 2. Visto da dietro con cassone alzato 3. Quadro comandi dell’attrezzatura

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ratori, dopo aver aperto i bracci del dispositivo voltacassonetti e avvicinato il contenitore, procedono allo scarico dello stesso nel cassone dell’attrezzatura. Un controtelaio con struttura particolarmente robusta distribuisce uniformemente le sollecitazioni. La vasca di raccolta, di una capacità di 5 m3, è in acciaio ed è dotata di una copertura superiore per impedire la fuoriuscita di rifiuti durante le fasi di trasferimento; inoltre lungo tutta la corsa del carrello i ripari laterali sono rialzati

e prolungati. Il sistema di costipazione si basa su una pala in lamiera di acciaio, un carrello costipatore con guide di scorrimento laterali per la traslazione ed il suo funzionamento è elettroidraulico. Il dispositivo voltacassonetti è stato concepito in modo da evitare qualsiasi fuoriuscita di rifiuti durante le fasi di svuotamento dei cassonetti. Ecoservice assicura garanzia e assistenza alla propria clientela garantendo per un anno le parti

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costruite e assemblate in azienda. Eventuali anomalie vengono riparate in breve tempo dal servizio assistenza Ecoservice. I minicompattatori Ecoservice sono dotati di marcatura CE; rispondono inoltre a tutti i requisiti di sicurezza previsti dalla Direttiva Macchine 89/392/CEE. 4. Vasca di raccolta, con copertura superiore e lati rialzati 5. Minicompattatore Ecoservice montato su Iveco Daily 35

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ACQUEDOTTI

Telecontrollo idrico innovativo a Lana L’acqua è un bene fondamentale alla vita degli esseri umani (e non solo). Purtroppo nei confronti di questa ricchezza vi è un atteggiamento non sempre corretto sia da parte di chi la distribuisce, sia da parte di coloro che la usano. A fronte del cambiamento climatico, caratterizzato da una irregolarità delle precipitazioni, e di una maggior richiesta da parte dell’utenza, la buona gestione della risorsa idrica diventa obiettivo fondamentale per tutta la comunità. Investire in una migliore gestione del ciclo dell’acqua ed in un risparmio della risorsa non sarebbe una cattiva cosa, e tra l’altro neanche troppo costosa rispetto all’efficienza ottenuta. Per quanto riguarda l’acqua potabile, da oggi è possibile ottenerne una razionale gestione grazie a sistemi automatici di telecontrollo e telecomando degli acquedotti, ai quali sono affidati i compiti di effettuare automaticamente gran parte delle manovre e dei controlli, al fine di ottimizzare ed agevolare il lavoro del personale di servizio. Ciò è particolarmente utile nelle reti munite di apparecchiature elettriche o elettromeccaniche disseminate in vasti territori che richiederebbero la presenza fissa o saltuaria del personale di sorveglianza. Technofase, società di Bolzano con decennale esperienza nel campo dei telecontrolli remoti via radio e di impiantistica industriale, ha sviluppa-

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to un sistema moderno e tecnologico per soddisfare questa esigenza in maniera affidabile, precisa e di alta qualità. I vantaggi di tale applicazione consistono nel risparmio delle risorse umane e nel miglioramento dell’efficienza complessiva. La necessità di controllare periodicamente lo stato ed il livello dei vari serbatoi di accumulo consiglia l’uso di sistemi di telesorveglianza a tecnologia radiofrequenza. L’automazione del sistema completo consente l’impiego ottimale di tutte le fonti idriche nell’ordine e nella sequenza voluta. I benefici principali di questo sistema sono la soddisfazione delle esigenze degli utilizzatori in termini di consumo idrico tramite una migliore e puntuale distribuzione del servizio; il continuo monitoraggio permette inoltre l’eliminazione di eventuali fughe sia accidentali che dolose. Il sistema si compone di un supervisiore basato su Personal Computer sul quale è attivo il software. Tramite un canale dedicato in radiofrequenza UHF vengono interrogate ciclicamente tutte le sottostazioni in modo da poter disporre dei dati con un tempo di latenza ristretto (max 60 sec). Il supervisore gestisce inoltre tutte le relazioni esistenti fra le varie sottostazioni, ovvero si occupa di avviare eventuali pompe quando i livelli scendono, o di movimentare eventuali valvole. Oltre a ciò, al sistema centrale

viene collegato un modulo GSM in modo da poter avere un’interrogazione remota ed un invio automatico di eventuali allarmi (SMS). Il tipo di allarme nonché gli operatori che ricevono le segnalazioni possono essere definiti liberamente dall’utilizzatore. Presso le singole stazioni di misura e controllo è installato un quadro elettrico IP55 in vertroresina, nel quale viene collocata l’apparecchiatura di controllo generale. Questa integra al suo interno un modem per la comunicazione via radio UHF (frequenza riservata, concessa dal Ministero delle Comunicazioni dietro specifica domanda). Trattandosi di un controllore a logica programmabile, si possono svolgere funzioni complesse quali regolazioni particolari, alternanze, temporizzazioni... Per l’azionamento di pompe di media dimensione è possibile prevedere l’impiego di un convertitore di frequenza, il quale, variando la velocità della pompa in funzione del consumo d’acqua, ne ottimizza il consumo e le prestazioni. Analogamente si possono gestire valvole in modo da regolare il flusso dell’acqua con vari criteri, quali per esempio, portata massima limitata, livello minimo garantito... Nella realizzazione di un impianto acquedottistico si presta particolare attenzione all’affidabilità, garantita da materiali di prima qualità, per applicazioni industriali critiche. L’implementazione di un sistema di controllo è possibile sia in fase di progettazione e realizzazione, sia in quella di ristrutturazione, offrendo quindi una notevole flessibilità al gestore. Software Slide 1. Slide relativa ad una stazione di pompaggio con tre pompe in alternanza in base al numero di ore di ciascuna pompa. La visualizzazione prevede il livello dell’acqua

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della falda nonché la pressione immessa in linea. Eventuali guasti ed anomalie vengono chiaramente visualizzati. Slide 2. Rappresentazione di una stazione di sollevamento acqua con regolazione automatica del livello del serbatoio di accumulo; non appena il livello di questo scende al di sotto di un determinato valore, si attiva la pompa, per poi arrestarsi al raggiungimento di un livello massimo. Viene inoltre rappresentato il valore di acqua nella falda, per poter apprezzare eventuali variazioni stagionali. Tutte le soglie sono liberamente definibili dall’utente in ogni momento. Slide 3. Dettaglio di una vasca di accumulo con livello minimo di sicurezza attivabile per usi di protezione civile (antincendio). Viene visualizzato, oltre al livello istantaneo, il consumo totale di acqua. Inoltre è definibile una soglia minima di allarme. Slide 4. Vasca provvista di impianto di potabilizzazione a raggi UV con la possibilità di visualizzare lo stato di funzionamento nonché l’invio automatico di eventuali allarmi per garantire un continuo e costante effetto.

Slide 5. Serbatoio di accumulo complesso con diversi rami di riempimento: per ognuno sono visualizzabili la quantità e la temperatura dell’acqua affluita. Viene inoltre rappresentato il valore dell’acqua di sfioro in modo da ottenere un bilancio idrico complessivo.

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Slide 6. Centrale di smistamento dell’acqua con rappresentazione dei flussi di vari rami e contabilizzazione complessiva. Viene gestita automaticamente una valvola per provvedere alla fornitura omogenea dell’acqua da parte di più sorgenti. Slide 7. Rappresentazione grafica di

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ogni singola grandezza analogica acquisita con la possibilità di retrocedere nel tempo per una continua a osservazione degli eventi. E' possibile consultare i dati memorizzati con un’ampiezza orizzontale che va da un minimo di 2 ore ad un massimo di 30 giorni. L’ampiezza verticale è altresì definibile liberamente in funzione dei range dei valori visualizzati. Impianto di Lana Uno dei più importanti impianti di tele- b controllo idrico realizzati da Technofa- m di profondità) e da vasche di accuse si trova in Alto Adige, nel Comune mulo. Esiste poi una alimentazione di Lana all’Adige. molto importante che scende direttaLana è una cittadina di circa 10.000 mente dalla Val Venosta, che nei abitanti, situata nella Valle dell’Adige periodi di consistente fabbisogno nella Provincia Autonoma di Bolzano, risulta vitale per tutta l’area del a 7 chilometri da Merano, famosa Burgraviato. città di cura; è un gioiello turistico a L’acqua della fornitura idrica è di 310 metri di altitudine ed ha una buona qualità, paragonabile all’acqua superficie di 36 km 2. Con Foiana, minerale imbottigliata (a San Vigilio situata a mezza costa (700 m), il viene prelevata per un importante monte San Vigilio (1.800 m), Cermes, stabilimento di imbottigliamento). Postal e Gargazzone, Lana è un gra- Nel 2001 venne deciso di implemenzioso luogo di villeggiatura su tre tare un sistema di controllo distribuito livelli, incastonato in uno splendido al fine di ottimizzare la distribuzione scenario naturale. ed il prelievo dell’acqua. Le prime Con le sue estese coltivazioni di stazioni automatizzate furono la mele, il Comune di Lana è al vertice vasca principale, la stazione di solledei produttori altoatesini di frutta. In vamento in zona industriale (fondaquesto territorio del Burgraviato si tro- mentale per il numero di aziende prevano numerose falde acquifere, che senti) e la stazione di sollevamento a approvvigionano l’intero fabbisogno Pangart. Già dopo poco tempo l’effiidrico della zona. cienza del sistema convinse l’amminiL’impianto si snoda infatti su varie strazione ed i progettisti: si proseguì stazioni e livelli collegati tra loro da quindi nell’ampliamento con le staziouna complessa rete idrica: questa è ni di Brandis, Foiana e Pompa Vigili composta da una dorsale alimentata del Fuoco. La rete idrica diventava da alcuni pozzi di prelievo (fino a 40 sempre più complessa e nello stesso tempo più efficiente, tanto da soddisfare egregiamente il bisogno idrico durante l’estate 2003, quando una

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scarsità di precipitazioni ed un periodo di lunga siccità costrinse molte amministrazioni a vivere in continua emergenza idrica. Negli ultimi anni, grazie al funzionamento sempre impeccabile dell’impianto di controllo e gestione, si è potuta ottenere una notevole soddisfazione dell’utenza; anche nei periodi più critici, grazie ad un attento monitoraggio, è stato possibile gestire ottimamente la risorsa idrica. Lo stesso personale si trova ora a lavorare in modo più comodo ed efficiente, concentrandosi solo nelle attività necessarie mentre in passato era costretto a verificare costantemente i livelli dei singoli accumuli, con la continua pressione psicologica causata da eventuali interruzioni di servizio. Oggi come oggi, in caso di una qualunque anomalia, la squadra di intervento viene prontamente ed automaticamente avvisata tramite un semplice SMS che informa della natura del problema (blocco pompa, livello bacino troppo basso, mancanza rete alimentazione…). Allo stato attuale sono installate ben 15 stazioni di rilevazione e controllo, in un’area significativamente vasta ed eterogenea. Per il futuro non si escludono ulteriori ampliamenti, visto la sempre crescente necessità d’acqua, nonché il continuo espandersi di aree abitative. a. Lana all'Adige b. Foto planimetria aerea c. Quadro di controllo d. Alimentazione di una vasca e. Valvole di distribuzione

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IGIENE URBANA

Città sempre più belle FRANCESCO VANDONI drato veramente contenuto, assicura, prevedendo un normale ciclo di pulizia con acqua e detersivo, il mantenimento per un lungo periodo del decoro ottenuto. La possibilità di eseguire più passaggi e di utilizzare differenti apparecchiature consente di attuare interventi particolari in base al tipo di pavimentazione e al grado di finitura che si desidera ottenere, tanto da raggiungere un effetto marmoreo anche su pavimentazioni cementizie di bassa qualità. Non solo piazze o aree pedonali possono trarre beneficio da questo nuovo sistema, ma anche spazi interni o coperti, magazzini, impianti industriali... Particolare rilevante del sistema è la velocità di esecuzione che può raggiungere i 900 metri quadrati al giorno ed il limitato impatto cantieristico sull’area interessata. Anche sotto l’aspetto ambientale Dekos, come sua specifica missione, propone un sistema costituito da elementi non inquinanti e non pericolosi. A Milano sono state trattate aree prestigiose come Piazza del Duomo, Piazza dei Filodrammatici e le Colonne di San Lorenzo.

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Nell’ambito del recupero del decoro urbano, oggi visto anche sotto l’aspetto economico derivante dall’incremento del movimento turistico, la pulizia delle aree pedonali assume sempre più importanza. Infatti le pavimentazioni di tali aree vengono molto spesso deturpate da macchie di olio, gelati, chewing gum, deiezioni di volatili, tanto numerose da nascondere l’originale fattezza. Dekos, società di Arosio, è ben conosciuta per il sistema brevettato di pulizia che si basa sull’utilizzo di aria, acqua e sali minerali. Il sistema, applicato mediante varie apparecchiature sviluppate da Dekos, permette la rimo-

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zione dei graffiti dalle facciate e dei chewing gum da piazze e marciapiedi. La società propone un metodo innovativo per riportare le pavimentazioni all’originario splendore. Il sistema si basa sulla rimozione di un sottilissimo strato della matrice lapidea mediante speciali macchine levigatrici. Successivamente la pavimentazione viene protetta con derivati fluorocarbonici che impediscono una ulteriore penetrazione dello sporco e ostacolano l’adesione di chewing gum, pur consentendo la traspirabilità del materiale trattato e senza che la pavimentazione diventi scivolosa. L’intervento, di un costo a metro qua-

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1. 2. 3. Sistema Dekos applicato in varie piazze importanti a Milano 4. Fase di protezione con l’applicazione di prodotti fluorocarbonici

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VIABILITA'

Bracci falcianti Mulag Schmidt

L’approssimarsi della stagione estiva implica la manutenzione del verde lungo le arterie più importanti al fine di poter viaggiare in tutta sicurezza. Un ruolo determinante in questo senso è ricoperto dai bracci falcianti Mulag Schmidt; a tale proposito è bene ricordare che tutta la gamma Mulag è progettata esclusivamente per attrezzare il mezzo polivalente per eccellenza: Unimog. La continua ricerca abbinata all’alta qualità di materiali impiegati, garantisce un livello operativo assoluto ed una lunga durata dell’attrezzatura. I bracci falcianti Mulag Schmidt vengono montati sul dispositivo portattrezzi frontale dell’Unimog e sono l’ideale per lavori con monoperatore.

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La torsione laterale del veicolo viene assorbita tramite apposito sistema di bloccaggio dell’asse anteriore; questo consente l’impiego anche in fuoristrada. Il raggio di lavoro dei vari modelli spazia fino a 7,2 metri. Tutti i tipi possono essere impiegati da ambo i lati del veicolo. L’azionamento viene garantito dall’impianto idraulico potenziato del veicolo portante o da presa di forza meccanica. La gamma dei bracci falcianti frontali è disponibile in cinque modelli, descritti con le loro caratteristiche principali. MRM 300 Sbraccio: destra e sinistra sino a 3 m Azionamento: da cardano frontale o

impianto idraulico veicolo Comandi: elettro-idraulici proporzionali con sistema alleggerimento testata in dipendenza tachigrafica e livellamento automatico MFK 500 Sbraccio: destra e sinistra sino a 6 m Traslazione laterale: 650 mm su ambo i lati Particolari: posizione da trasporto raccolta frontale veicolo, larghezza di 2,3 m, sistema di interscambio rapido testate varie FME 500 Sbraccio: destra e sinistra sino a 6,5 m Particolari: posizione da trasporto sopra la cabina, minore carico assale frontale, larghezza di trasporto solo 1,5 m FME 600

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Sbraccio: destra e sinistra sino a 7,2 m Traslazione laterale: 650 mm su ambo i lati Particolari: distribuzione ottimale dei pesi in fase di trasporto, elevata altezza per lavori dietro ostacoli, lunghezza in fase di trasporto solo 2,1 m FME 600-T - Lavatunnel Sbraccio: destra e sinistra sino a 5,5 m Traslazione laterale: 500 mm da ambo i lati Particolari: spazzolone lavatunnel per pulizie pareti, con sensori a ultrasuoni per livellamento automatico, ideale anche per decespugliatori. I bracci falcianti montati retrocabina ai veicoli portanti sono concepiti in maniera da essere usati in combinazione con una falciatrice per cigli stradali montati frontalmente al veicolo. Con questa combinazione si ottiene un’ottimale distribuzione dei pesi sugli assi e si riesce a sfruttare al massimo la portata utile e dinamica del veicolo portante. Il programma di produzione prevede attrezzi con e senza aspirazione

diretta del tagliato, con sbracci massimi che variano da 7 m a 8,7 m (senza aspirazione diretta). Tutti i tipi di bracci sono utilizzabili da ambo i lati del veicolo. La gamma produttiva prevede 3 modelli di bracci posteriori. MHU 800 Sbraccio: sino a 7,3 m con braccio telescopico idraulico sino a 8,7 m Traslazione laterale: da ambo i lati 800 mm Particolari: geometria ottimizzata sullo sbraccio con ampio portale, allestimento rapido su cassone o su proprio telaio ME 700 DB Sbraccio: destra e sinistra sino a 7,5 m Traslazione laterale: da ambo i lati 800 mm Particolari: concepito per impiego bilaterale, comandi proporzionali, limitatore digitale d’altezza per l’utilizzo in campo ferroviario SB 500 / SB 600 Sbraccio: da ambo i lati sino a 6,1 m, nel SB 600 sino a 7 m

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Traslazione laterale: 800 mm (SA), non possibile sul SB 600 Particolari: aspirazione diretta in apposito contenitore a rimorchi, sbraccio telescopico a regolazione idraulica. La versatilità delle attrezzature Mulag Schmidt rende possibile l’uso del braccio durante tutto l’anno. Dagli utilizzi classici della manutenzione stradale agli usi speciali, con la possiblità di scegliere tra molteplici attrezzi quali testate falcianti, barre taglia rami, spazzole speciali, taglia siepi, estirpa erbacce. Tutte le attrezzature sono intercambiabili in tempi ridottissimi tramite il sistema ad attacco rapido, fornitura garantita e rapida per parti di ricambio e di usura e sfruttando al massimo le prestazioni o le vantaggiosissime offerte di servizio e manutenzione che completano i prodotti ed il concetto vincente di Schmidt. Nell’uso giornaliero si capisce che la qualità Mulag è il risultato di anni di esperienza e tradizione.

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PORTATTREZZI

Nuova sede Scam GIORGIA MARCHELLI

La crescita esponenziale nelle vendite dei veicoli Scam in questi ultimi anni ha reso necessario un ingrandimento globale della società. Scam S.r.l. ha quindi sentito l’esigenza di adeguare la propria sede all’importanza che i portattrezzi stanno riscuotendo in Italia e in tutto il mondo: per poter far fronte ad una produzione sempre maggiore, migliorarla e per lavorare più comodamente in maniera idonea, ha trasferito la sede operativa da Oltrona al Lago a Induno Olona, sempre in provincia di Varese. Acquistando in tutto circa 7.000 m2 di terreno, ne ha dedicati 4.000 a stabilimento e uffici, e 3.000 ad area esterna. Il cambiamento di sede è avvenuto in aprile. Nata nel 1995, Scam ha iniziato la produzione dei veicoli 4x4, pratici, semplici ed affidabili, nel giugno del

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2000, ed è certificata UNI EN ISO 9001:2000. A quell’epoca venivano prodotti una cinquantina di mezzi all’anno; la veloce crescita ha visto la produzione di 320 macchine lo scorso anno, mentre per quest’anno se ne prevedono circa 650, con la speranza di saturare il potenziale di 1.000 veicoli in un paio d’anni, aiutati dalla nuova struttura produttiva, che permette la creazione di due - tre Scam al giorno. L’impresa è composta da due diverse divisioni, Scam Engineering che ha per missione l’analisi, la progettazione, lo sviluppo e l’industrializzazione di nuovi veicoli, e Scam Industriale alla quale sono affidati tutti gli aspetti della realizzazione in serie, affiancate dalla consociata LTV per veicoli speciali e militari (Lavori Pubblici n. 15 luglio - agosto 2005). Agli uffici sono stati messi a disposi-

zione circa 500 m 2, con un grande incremento del reparto tecnico, adeguato ai prodotti. Ultimamente sono stati inseriti il controllo qualità ed il SAT (servizio assistenza tecnica) post vendita, di programmazione, visti i numeri delle macchine ed il livello di programmazione della produzione, ed incrementati certi servizi, come un magazzino più capiente con approvvigionamento di materiali che arrivano al momento della necessità per essere sempre pronti. Nei capannoni hanno sede la catena di montaggio, i reparti di assemblaggio e finitura dei veicoli, il magazzino, ed una parte ancora chiusa al pubblico dedicata al prototipo del nuovissimo Scam che sarà presentato in giugno, al momento tenuto in grande segreto, creando grandi curiosità e aspettative. La gamma di veicoli Scam per ora si articola su due modelli di base: Scam SM 35 e SM 55, rispettivamente da 35 e 55 quintali, entrambi con la possibilità di versione a cabina doppia, con 4 posti supplementari dietro, per un totale di 7 posti. Qualsiasi allestimento di questi è possibile, come pure la creazione di mezzi speciali "su misura" per utilizzi militari, medici, di protezione civile... Sicuramente la crescita dell’azienda di Varese farà sì che molti altri nuovi portattrezzi invadano il mercato, tanto italiano, quanto straniero, nel quale Scam sta riscotendo importantissimo successo: dall’Europa centrale si è infatti man mano sempre più rivolta a quella del Nord e dell’Est (Svezia, Grecia, Polonia, Lituania, Romania...), oltre ai paesi del Nord Africa e del vicino Oriente per i veicoli speciali e soprattutto militari.

Lavori Pubblici n. 20 maggio - giugno 2006


VERDE

Hymach presenta lo sfalcio combinato GHERARDO MARCHELLI

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Hymach, casa costruttrice di macchi- a pregiudicare il lavoro della testata a ne tagliaerba per uso professionale rotore ed allo stesso tempo possa dal 1983, con sede a Stienta (RO), è lavorare anche su un piano con inclisempre stata particolarmente attenta nazione diversa rispetto a quello su alle esigenze della clientela e, coe- cui si trova ad operare la trinciatrice. rentemente con questa linea di con- La combinazione delle due attrezzadotta, propone una soluzione davve- ture tagliaerba è stata inoltre realizzaro efficiente per lo sfalcio combinato ta in modo che l’operatore possa in banchina, anche in presenza di ostacoli, ed in scarpata. Si tratta di un’applicazione per macchine a braccio articolato da accoppiare alla testata trinciatrice tradizionale e collegare all’impianto oleodinamico della macchina stessa. L’attrezzatura è composta da un braccetto articolato e da un disco falciante che in questa prima versione è 2 da 60 cm, ma è già prevista l’applicazione anche per quello da 70 cm. La struttura di questo gruppo falciante è stata studiata affinché non vada

determinare la distanza tra l'una e l’altra, secondo le variabili condizioni di lavoro. Prestazioni davvero degne di nota sono garantite da questa attrezzatura che, essendo completamente automatica, limita al minimo l’intervento dell’operatore, il quale deve semplicemente dirigere la testata trinciante come se esistesse solo quella. Il braccetto portadisco è composto da più elementi articolati tra loro ed è dotato di un sistema che gli permette di aggirare automaticamente paletti di sostegno del guard rail o altri ostacoli incontrati durante il percorso. L’attrezzo è inoltre provvisto del sistema di autolivellamento che gli consente di autoposizionarsi alla giusta altezza di taglio e di mantenerla, adeguandosi costantemente alle difformità del suolo per ottimizzare i tempi di produzione ed ottenere uno sfalcio effettivamente uniforme. Le due testate sono completamente indipendenti una dall’altra ed il gruppo falciante a disco può essere staccato in qualsiasi momento in modo semplice e veloce per poter utilizzare la sola trinciatrice, come anche è possibile fare il contrario.

1. L'attrezzatura al lavoro applicata al braccio 2. Diverse possibilità d'impiego 3. Diversa distanza tra le attrezzature

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SICUREZZA

Gamesystem organizza incontri sui sistemi anticaduta FRANCESCO VANDONI

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L’incontro, alla presenza di una trentina di tecnici di varie aziende, si è svolto presso l’Hotel St. John a Sesto S. Giovanni in provincia di Milano, iniziando con una presentazione del sig. Ernesto Bassetti, per proseguire con domande e dibattito. Riprendiamo qui di seguito le linee guida del tema esposto. Gamesystem possiede una lunga esperienza riguardante la sicurezza sul lavoro, maturata in ambito internazionale. Con una visione a 360° di tutte le problematiche che riguardano la sicurezza contro le cadute dall’alto, Gamesystem progetta e realizza

Gamesystem Italia S.r.l. ha organizzato giovedì 11 maggio un incontro sul tema "Sistemi Anticaduta" al fine di sensibilizzare i partecipanti sulle problematiche relative alla sicurezza nel lavoro lontano dal suolo e sulle soluzioni possibili da adottare per limitare gli infortuni sul lavoro causati da cadute dall’alto. La società Gamesystem Italia è la filiale italiana del Gruppo Sécurité Expansion, che da oltre vent’anni si preoccupa di dare ad ogni lavoratore le attrezzature e le conoscenze per poter svolgere le sue mansioni in sicurezza lontano dal suolo.

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sistemi di sicurezza per il lavoro lontano dal suolo intervenendo, sempre con personale proprio, in tutte le fasi necessarie a completare la catena di sicurezza: progettazione, costruzione, installazione, collaudo, manutenzione e formazione. Contrariamente a quanto si suppone, una caduta può risultare pericolosa anche da altezze relativamente basse. Infatti il 60% degli infortuni avviene tra 0 e 6 m di altezza, forse perché distanze maggiori incutono più timore e quindi si presta maggiore attenzione. Considerando la differenza tra un salto e una caduta: il primo è ammortizzato e preparato, mentre la seconda è improvvisa; si comprende subito che anche una caduta da 1 m di altezza può risultare deleteria. Non serve essere un atleta per saltar giù da un tavolo ma lasciarsi cadere dalla stessa altezza a peso morto è ben diverso. L’organismo umano può incorrere in danni permanenti, lesioni gravi o nella morte, subendo una forza superiore ai 600 daN, valore che figura nelle norme UNI EN 353 - 1 e 353 2, che definiscono le prestazioni dinamiche di dispositivi anticaduta. Per quanto riguarda le norme e le leggi che stabiliscono e regolamentano i vari aspetti della sicurezza sul lavoro, ci troviamo attualmente in una fase di adattamento alle direttive europee delle leggi nazionali e regionali. Si tratta quindi di un campo delicato ed in continua evoluzione. Una prima distinzione viene stabilita dal Decreto Legislativo 626/94 tra misure protettive individuali e colletti1. Incontro dell’11 maggio a Sesto S. Giovanni 2. Condotta forzata, linea di vita inclinata 3. Traliccio alta tensione, sistema anticaduta su cavo removibile

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ve, dando priorità a queste ultime. Sopra i due metri le misure protettive sono obbligatorie. Ringhiera, parapetto, rete anticaduta, ponteggio, guardiacorpo, piattaforma elevatrice sono esempi di misure di protezione collettive. Le misure di protezione individuali si applicano con i DPI Dispositivi di Protezione Individuali - che si suddividono in tre categorie. La prima corrisponde a DPI che proteggono da danni fisici di lieve entità, la seconda a DPI che non rientrano nelle altre due categorie e la terza, quella dei rischi maggiori, è riservata a DPI destinati a salvaguardare da rischi di morte, da lesioni gravi o da danni permanenti. Anticaduta a cavo, a corda o retrattili, rotaie, linee di vita, ancoraggi temporanei, anelli d’ancoraggio e treppiedi sono esempi di protezione individuale. Sia il datore di lavoro che il lavoratore stesso hanno ruoli ben precisi riguardo alla sicurezza. Il datore di lavoro analizza e valuta i rischi; mette a disposizione, verifica e mantiene in conformità i DPI; ne fissa le condizioni di disponibilità, manutenzione, utilizzo e stoccaggio; informa le persone interessate; assicura la formazione e l’addestramento all’uso dei DPI; si assicura del loro buon funzionamento, delle condizioni igieniche, della compatibilità e del reale utilizzo, ed infine procede ad una verifica periodica degli stessi. Il lavoratore da canto suo opera con diligenza; non modifica in alcun modo i DPI né la loro installazione li utilizza conformemente alle informazioni ed alla formazione ricevute; li usa per tutta la durata dell’intervento; si sottopone ai programmi di formazione e di addestramento; procede al controllo prima dell’utilizzo e provvede a segnalare immediatamente al preposto qualsiasi inconveniente; non riutilizza un dispositivo che ha subito gli effetti di una caduta, bensì lo consegna al responsabile che provvederà alla revisione. Questi due ruoli sono di pari importanza al fine di ottenere un livello di sicurezza ottimale. L’analisi dei rischi deve prendere avvio dalla valutazione della procedura di lavoro. Potrebbe esistere un altro metodo per effettuare lo stesso lavoro? E' la domanda da porsi. Un esempio viene qui ad illustrare il discorso: quello della manutenzione delle reti di protezione sulle piste da sci e nei campi da golf. Invece di salire sulla struttura per lavorare a queste reti, è stata resa mobile la struttura al fine di poter posare a terra le reti e lavorarvi. Segue una serie di riflessioni preliminari che indirizzeranno la scelta del tipo di misure protettive da adottare. Il luogo in questione è di lavoro o di passaggio, quante persone vi si dovranno trovare, quali sono la frequenza degli interventi, le condizioni meteorologiche e la conformazione di questo luogo (orizzontale, verticale, obliqua): sono solo alcuni dei parametri da valutare per progettare una catena di sicurezza efficace. Durante la fase di domande e di dibattito tra i presenti è emerso quanto ogni singolo caso vada studiato distintamente e che generalizzazioni nel campo della sicurezza possono talvolta portare ad effetti opposti a quelli ricercati. Gamesystem Italia annovera tra le sue referenze numerose aziende di servizi comunali, comuni stessi così come strutture pubbliche. Un secondo incontro sullo stesso tema è stato organizzato da Gamesystem Italia giovedì 8 giugno 2006 a Altopascio, in provincia di Lucca. Lavori Pubblici n. 20 maggio - giugno 2006

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VERDE

Osma presenta una novità a livello nazionale: il nastro deviatore per trinciatrici FRANCESCO VANDONI

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Osma, con sede e stabilimento a Palazzo Pignano, in provincia di Cremona, progetta e produce da più di venticinque anni attrezzature per la manutenzione e la bonifica di aree verdi. La gamma dei prodotti Osma va dai bracci decespugliatori sia agricoli che professionali retroportati e ventrali, alle motobarche equipaggiate di apparecchiature falcianti o fresanti, alle trinciatrici idrauliche per escavatori, macchine movimento terra o per trattori, passando dalle testate falciaerba per banchine stradali e i raiber per lo sfalcio in banchina sotto i guard rail e attorno agli ostacoli.

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A completamento di questa gamma, Osma propone inoltre numerosi accessori ed utensili quali varie tipologie di coltelli e mazze per le testate, barre falcianti per siepi, frese componibili per fondali acquatici... Oltre ad utilizzare moderne tecniche, sia di progettazione che di produzione, quali sistemi informatici di modellazione tridimensionale e macchinari CNC, l’azienda Osma è alla continua ricerca di nuove soluzioni con una particolare attenzione all’evoluzione del mercato e alle esigenze della clientela. Proprio in quest’ottica è stata stu-

diata e messa a punto una importante novità, presentata durante la giornata dimostrativa di mezzi d’opera e attrezzature del CIRF, Centro Italiano di Riqualificazione Fluviale, il 5 maggio a Tessera in provincia di Venezia (articolo sul presente numero di Lavori Pubblici). Si tratta di un sistema di deviazione per l’allontanamento dell’erba trinciata, azionato tramite impianto idraulico. Questo strumento nasce dall’esigenza di non lasciare sulla sponda il materiale tagliato, al fine di evitare, con le piogge o con l’innalzamento del livello dell’acqua del canale, problemi di intasamento agli impianti idrovori. L’applicazione di questo nastro deviatore risulta di notevole utilità anche per la manutenzione dei fossi in prossimità dei centri abitati, risolvendo i problemi derivanti dall’ostruzione delle chiuse, che causando l’innalzamento dell’acqua possono portare in caso di eccessive piogge allo straripamento della rete fognaria. Osma è orgogliosa di introdurre per la prima volta in Italia un sistema di 1. 2. Il nastro deviatore Osma in azione alla giornata del CIRF, montato sulla trinciatrice laterale Osma modello DHLI 220 3. Il sistema di deviazione suscita un forte interesse

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questo tipo, nonché fortemente sollecitata dalle numerose richieste di fornitura di questa novità. Queste ultime, insieme alle differenti tipologie di utilizzo a seconda delle zone di manutenzione, hanno portato la ditta Osma a sviluppare il sistema del nastro deviatore per le testate trincianti dei bracci decespugliatori, riscuotendo, anche in questo campo, ottimi risultati. Durante la giornata dimostrativa si è potuto vedere in azione il nastro deviatore applicato su una trinciatrice idraulica Osma modello DHLI 220. La serie DHLI, composta da tre modelli e concepita espressamente per un uso professionale, presentata all’Eima dell’anno scorso (Lavori Pubblici n. 17 novembre - dicembre 4 2005), ha introdotto l’importante innovazione di permettere lo sfalcio oltre il hanno larghezze di 160 e 190 cm. filo della sagoma del trattore. La L’intera serie DHLI è munita di testata infatti, in posizione di massi- pompe e motori a pistoni ad alto renma apertura dell’attrezzo, arriva tra i dimento, di distributore a doppio 120 e i 130 cm oltre il filo ruota del effetto per l’innesto ed il disinnesto trattore. Ciò è reso possibile dalla tra- del rotore, così come di invertitore del smissione idraulica, e dunque assen- senso di rotazione del rotore. za di cardano. La trasmissione idraulica riduce le Il modello DHLI 220 è il maggiore perdite di potenza ed ovvia ai probledella serie, con una larghezza della mi tipici legati ai giunti cardanici, testata trinciante di 220 cm ed un vibrazioni, rottura delle crociere... che peso di 870 kg, gli altri due modelli implicano spesso un aumento di costi

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e perdite di tempo. Ogni modello è inoltre dotato di un sistema antiurto per evitare gravi danni in caso di impatto. 4. 5. Il nastro deviatore permette di allontanare il materiale trinciato dall’acqua 6. Motobarca falciante con barra anteriore: seconda attrezzatura Osma in dimostrazione il 5 maggio a Tessera

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CARBURANTI

Confartigianato e Cryotrucks a Transpotec-Logitec 2006

E' nato nell’aprile 2006 il Consorzio Europeo per lo sviluppo dell’utilizzo del Gas Metano Cryogenico per veicoli pesanti e mezzi pubblici di trasporto (camion, bus, taxi...). In occasione della fiera TranspotecLogitec 2006 di Milano è stato ufficialmente presentato, riscontrando notevole successo. In particolare l’interesse avuto per gli argomenti e tesi discusse nel Convegno "Gas Metano Cryogenico nel trasporto pesante: risparmi, vantaggi e rispetto dell’Ambiente", hanno dimostrato che il progetto può in breve periodo far trovare agli enti pubblici ed ai trasporti privati soluzioni interessanti, valide ed economiche. Alberto Castagnaro, presidente di Cramaro Italia e presidente del Consorzio Cryotrucks, nella sua relazione introduttiva ha ufficializzato la nascita del Consorzio Europeo per lo sviluppo dell’utilizzo del Gas Naturale Liquido per veicoli pesanti e mezzi pubblici di trasporto (camion, bus, taxi...), specificando gli obiettivi del Consorzio. Cryotrucks in particolare si propone di: - favorire la diffusione dell’impiego del Gas Naturale Cryogenico per tutti i tipi di veicoli stradali e navali e favorire lo sviluppo della relativa rete di distribuzione; - promuovere tutte le iniziative a livello nazionale ed internazionale necessarie alla sensibilizzazione delle 50

case produttrici di mezzi di trasporto industriali affinché producano in serie veicoli motorizzati a gas naturale dotati di serbatoi cryogenici, a prezzi competitivi, con ottime prestazioni ed affidabilità. Ciò anche al fine di consentire e facilitare la libera circolazione dei mezzi in zone sensibili quali centri abitati, centri storici, centri con elevata densità di popolazione e attraversare i Paesi che impongono emissioni controllate, senza arrecare inquinamento atmosferico e/o disturbo acustico; - promuovere la trasformazione a gas naturale dei motori dei veicoli già in circolazione dotandoli di serbatoi cryogenici avvalendosi di mezzi industriali ed urbani. In particolare Castagnaro ha specificato come i veicoli pesanti non possano utilizzare su larga scala il metano gassoso come carburante per il troppo peso delle bombole di stoccaggio (da 15 a 20 q per autonomia pari a 400 l di gasolio). Con le nuove tecnologie cryogeniche del superisolato in alto vuoto, derivate dall’esperienza aerospaziale americana, è invece possibile utilizzare il Gas Metano Cryogenico immagazzinandolo in serbatoi di dimensioni e peso leggermente maggiori se non uguali ai serbatoi del gasolio. Tali serbatoi hanno la capacità di conservare il Gas Naturale Liquido ad una temperatura di -162°C con una concentra-

zione pari a 600 volte superiore a quello dello stato gassoso CNG, abitualmente usato su veicoli stradali. Questa nuova tecnologia permetterà ai trasportatori di raggiungere due obiettivi principali: - essere "i veri protagonisti" del miglioramento della qualità dell’ambiente, con emissioni CO 2 ridotte del 30%, con un abbattimento dell’inquinamento acustico, con riduzione quasi totale di NOX e PM rispetto al diesel; - drastica riduzione dei costi di esercizio sviluppando e promuovendo una fonte di energia alternativa al petrolio e suoi derivati, di facile reperibilità. Nel suo breve saluto, il dott. Raffaele Maria De Lipsis, Consigliere di Stato, presidente del Comitato Centrale Albo dei Trasportatori ha illustrato le varie iniziative dell’Albo dei Trasportatori per rinnovare il parco circolante e per creare le premesse per l’utilizzo di fonte alternative al diesel. Il presidente di Confartigianato Trasporti & Servizi dott. Francesco Del Boca, socio fondatore del consorzio Cryotrucks, ha sottolineato con forza come Confartigianato Trasporti, forte di 30.000 associati, con questa iniziativa voglia diventare protagonista principale nella ricerca di soluzioni per il rispetto dell’ambiente e di nuove possibilità per il risparmio dei trasportatori, ormai oberati dai conti-

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nui aumenti dei costi. Gli interventi successivi dell’ing. Giovanni Merli, direttore tecnico del Centro Collaudi di Piacenza e dell’ing. Aberto Macconi, della ditta VRV, hanno sintetizzato le normative ed i metodi costruttivi dei serbatoi cryogenici utilizzando tecnologie già da tempo impiegate nel trasporto di prodotti liquidi a basse temperature quali 1 2 azoto e ossigeno, quindi con basso segretario generale della Consulta ratura di -162°C, condensa in gas rischio ed alta efficienza. Hanno inol- Nazionale Trasporto e Logistica, che naturale liquefatto (LNG), riducendo il tre spiegato la grande affidabilità e ha potuto far capire ai presenti come suo volume di circa 600 volte. Il prosicurezza di questi serbatoi da tempo la trasformazione, anche in percentua- cesso di liquefazione rimuove l’ossiusati nei paesi anglosassoni. le minima, dei trasporti da gasolio a geno, l’anidride carbonica, i composti L’ing. Félix Lefevre della CRMT, gas metano liquido possa far rispar- solforati e l’acqua. Durante la sua Centro Ricerche Motori di Lione, ha miare nel rispetto della comunità, combustione il gas naturale non libera espresso con grande semplicità e materiali e risorse economiche. né zolfo, né polveri, né piombo e perchiarezza l’esperienza maturata dalla Il convegno è stato seguito da numero- mette una riduzione significativa del CRMT in 25 anni nella trasformazio- so pubblico che oltre al notevole inte- livello sonoro dei motori. Non va conne dei motori diesel in gas metano, resse ha plaudito alla nuova iniziativa. fuso con il GPL che è un gas liquido specificando la particolare tecnologia più pesante dell’aria e deriva dal sviluppata che permette ai motori die- Cryotrucks in sintesi petrolio. LNG è inodore, incolore, non sel di vecchia concezione di essere L’Unione Europea ha fissato l’obiettivo corrosivo e non tossico. trasformati a low emission, con pre- di sostituire entro il 2020 il 20% dei LNG permette di gestire la distribustazioni migliorative rispetto alle stes- combustibili derivati dal petrolio con zione del combustibile attraverso l’inse normative che dovranno interveni- fonti energetiche alternative come il stallazione di cisterne container re dopo il 2012. Quest’ultimo fatto ha gas naturale. Questo è soltanto l’inizio aziendali, in aggiunta alla rete di stariscontrato notevole motivo di discus- di una svolta storica. Molte case auto- zioni di servizio in fase di sviluppo. sione ed approfondimento, dai più mobilistiche producono in serie veicoli Questo consente grandi vantaggi sui considerato come una delle più vali- a gas naturale. Il consorzio industriale costi di gestione del carburante ed de ed importanti soluzioni per l’ab- Cryotrucks nasce con l’intento di unire una riduzione dei consumi. bassamento delle emissioni in atmo- aziende specializzate nel settore ener- La serie di prerogative legate all’utilizsfera causate dai veicoli pesanti, che getico, automobilistico e del trasporto zo dell’LNG è notevole. vengono ritenuti uno dei principali per sviluppare ed installare impianti sui • Risparmio del combustibile: LNG agenti di inquinamento atmosferico. veicoli industriali, bus, taxi, e creare offre il risparmio sul carburante fino L’ing. James Roy della Chive Fuels stazioni di riempimento carburante per al 40% rispetto al gasolio. Limited ha illustrato la sua decennale la distribuzione del gas naturale lique- • Ecologico, emissione quasi zero: esperienza in Inghilterra nella promo- fatto cryogenico sia nella rete stradale LNG è sinonimo di energia pulita; la zione, vendita e gestione dei veicoli che nelle aree private industrializzate. sua corretta combustione, nei diesel trasformati a gas metano cryo- LNG è l’alternativa naturale al gasolio, motori realizzati a norma di legge, genico, analizzando risparmi, tempi di ed il suo utilizzo globale è visto come emette quantità irrilevanti di sostanpercorribilità e creazione e sviluppo la strada maestra per introdurre "l’ecoze nocive. della rete distributiva. nomia dell’idrogeno". Il gas liquefatto • Pulito: LNG mantiene le parti del Il dott. Romano Artioli della Cryogas cryogenico è il carburante di propulmotore pulite, allungando la durata ha illustrato il progetto della trasforma- sione più pulito e più economico del lubrificante, il comfort e la resa zione dei taxi londinesi da diesel a gas attualmente disponibile sul mercato. del motore stesso. cryogenico, specificando i vantaggi Il gas naturale è ottenuto dalla trasfor- • Riduce il rumore: LNG riduce del economici ed i grandi risultati per il mazione di materie organiche. E' una 50% la rumorosità di un normale rispetto dell’ambiente che si hanno miscela gassosa composta essenzialmotore Diesel. nella circolazione nel centro di Londra. mente da idrocarburi, prevalentemenLa relazione di chiusura del convegno te metano (CH4). Quando il gas natu- 1. 2. Serbatoio cryogenico è stata fatta dal prof. Rocco Giordano, rale viene raffreddato ad una tempe- 3. Stazione di riempimento privata

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Valori regolamentari limite comparati alle emissioni ottenute con il sistema 5+ CRMT Livelli di Emissioni NOX CH4 HCNM CO Particelle EURO 3 dopo il 2000 5.00 1,60 0.78 5.45 0.21 EURO 4 (B1) a partire dal 10/2006 3.50 1,10 0.55 4.00 0.03 EURO 5 (B2) a partire dal 2008 2.00 1,10 0.55 4.00 0.03 Emissioni ultra ridotte (C) > 2010 ... 2.00 0,65 0.40 3.00 0.02 Omologazione CRMT 1.50 0,17 0.02 0.01 0.003 Lavori Pubblici n. 20 maggio - giugno 2006

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AUTOTELAI

Tecnologia BlueTec: Euro 4 e 5 già oggi disponibili su Atego, Axor ed Actros

La nuova normativa Euro 4 ed Euro 5 e BlueTec, la nuova tecnologia che ne consente il rispetto, rappresentano una realtà per Mercedes-Benz: già due terzi dei veicoli industriali Euro 4 ed Euro 5 circolanti in Europa sono trucks Mercedes-Benz BlueTec. Fin dal 1995 DaimlerChrysler sta lavorando allo sviluppo della tecnologia BlueTec ed i primi veicoli della gamma Actros, principalmente trattori stradali, con questa tecnologia sono stati prodotti e messi su strada già a partire dai primi mesi del 2005. In Europa circolano ad oggi oltre 10.000 veicoli industriali Mercedes-Benz BlueTec, di cui ben il 95% direttamente Euro 5. In Italia sono già stati venduti circa 500 veicoli con tecnologia BlueTec, principalmente destinati ai trasporti di linea internazionale e quindi trattori stradali delle gamme Axor ed Actros, ma anche molti carri stradali, tradizio-

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nalmente dedicati ad un traffico nazionale. La grande esperienza accumulata dalla Casa con la Stella nello sviluppo di tecnologie per la riduzione delle emissioni e la soddisfazione dei clienti che l’hanno scelta, evidenziano i vantaggi della tecnologia BlueTec, che rappresenta rispetto ad altre tecnologie la soluzione ideale. Mercedes-Benz presenta oggi l’intera gamma Veicoli Industriali equipaggiati con la nuova tecnologia BlueTec, che soddisfa con ampio anticipo non solo la normativa Euro 4, destinata ad entrare in vigore nell’ottobre 2006, ma anche la normativa Euro 5 che verrà adottata nell’ottobre 2009. I vantaggi della tecnologia BlueTec, già ampiamente dimostrati dai numerosi veicoli circolanti Axor ed Actros, si estendono oggi con successo a tutto il resto della gamma. Mercedes-Benz Actros, disponibile

Euro 4 ed Euro 5 da circa un anno per trattori stradali nelle versioni ad altezza normale e nei due passi da 3.600 e 3.900 mm, è oggi equipaggiato con tecnologia BlueTec anche nelle versioni ribassate e gran volume. Alcune soluzioni tecniche tra cui, ad esempio, la "coda integrale" adottata di serie da alcuni anni con la cabina Megaspace, l’ammiraglia delle cabine Actros con pavimento completamente piatto, consentono di alloggiare gli elementi aggiuntivi richiesti dalla tecnologia BlueTec come il serbatoio dell’AdBlue, che per i trattori stradali arriva fino a 95 l per un’autonomia di circa 7.000 km. Le motorizzazioni comprendono potenze da 360 a 600 CV (nuovo livello di potenza raggiunto grazie alla tecnologia BlueTec) grazie ai due affidabili ed efficienti motori della serie 500 a 6 ed 8 cilindri a V, rispettivamente 12 e 16 l di cilindrata.

Lavori Pubblici n. 20 maggio - giugno 2006


Gli stessi motori della serie 500, con motorizzazioni da 320 a 600 CV, sono adottati nell’ampia gamma Actros carri stradali, che vanta modelli 4x2, 6x2 ed 8x2 a sospensioni pneumatiche posteriori o balestrate, con altezza normale o ribassata, e passi da 3.900 a 6.000 mm, per un totale di oltre 40 versioni. Da oggi l’intera gamma Actros carri stradali è disponibile in BlueTec 4 e 5, con serbatoio Ad Blue di serie da 95 l, che consente un’autonomia di circa 7.000 km. La gamma Actros cantiere, completa e specializzata più che mai, comprende carri mezzo d’opera a 3 e 4 assi per ribaltabili e betoniere, versioni a 2 assi specifiche per ribaltabili, a trazione posteriore o integrale, trattori mezzo d’opera a sospensioni posteriori balestrate o pneumatiche e motorizzazioni, a seconda della versione, da 360 a 550 CV (incrementati grazie alla tecnologia BlueTec) 6 e 8 cilindri a V. L’intera gamma è oggi disponibile in BlueTec 4 ma anche BlueTec 5, ad eccezione delle versioni 8x4 solo BlueTec 4. Il serbatoio Ad Blue di serie è da 40 l per 2.600 km di autonomia, più che sufficienti per le percorrenze medie tipiche di questi mezzi. Una gamma sempre più ampia anche per Mercedes-Benz Axor, che si presenta oggi con Trattori stradali per la linea nazionale e specializzati per il trasporto di liquidi e sfusi, carri 4x2 e 6x2 con motorizzazioni da 280 e 330 CV di potenza, 6 e 7 litri di cilindrata, e con gli inediti carri 6x2/4 e motori della serie OM 457, 12 litri, già utilizzati sui trattori stradali. Questa gamma riesce a soddisfare sempre nuove esigenze ed applicazioni, risultando ideale per la distribuzione pesante a media e lunga percorrenza. BlueTec 4 e BlueTec 5 sono disponibili su tutte le versioni ad eccezione dei motori della serie 900, da 6 e 7 litri di cilindrata disponibili BlueTec 4, ed il serbatoio Ad Blue è di serie da 85 l per i trattori e da 95 l per i carri, per un’autonomia massima di 7.000 km. La gamma Mercedes-Benz Atego, rinnovata lo scorso anno e destinata alla distribuzione a medio e corto raggio, comprende veicoli da 6,5 a 16 t di MTT, con motorizzazioni da 150 a 280 CV di potenza, grazie ai motori della serie 900 a 4 e 6 cilindri in linea. La gamma, ulteriormente ampliata, disponibile in oltre 60 versioni con un’ampia scelta di passi, da 3.600 a 6.200 mm, comprende versioni dedicate a specifiche nicchie di mercato quali, ad esempio, le spazzatrici ed i

veicoli monotraccia. Inoltre, la versione 12 t ribassata, con motorizzazione 4 cilindri da 220 CV di potenza, mantiene immutate le prestazioni, consente una maggiore accessibilità ed un risparmio di tara di circa 300 kg, rendendo ininfluente il peso degli elementi aggiuntivi dovuti alla tecnologia BlueTec (serbatoio Ad Blue da 25 l di serie - oltre 4.000 km di autonomia). BlueTec 4 è disponibile in combinazione con i motori della serie 900, e garantisce gli stessi vantaggi già evidenziati sui veicoli da linea. Mercedes-Benz Trucks ha scelto di offrire, fin dal primo momento, veicoli Euro 4 e soprattutto Euro 5 sulla maggior parte della gamma per tutelare maggiormente l’investimento dei propri clienti. Infatti, veicoli già in regola con le norme antinquinamento in vigore da ottobre 2009, a fronte di un modesto incremento di prezzo rispetto all’Euro 4, rappresentano un investimento che manterrà maggiormente il proprio valore nel tempo, usufruendo più a lungo degli incentivi economici previsti in alcuni Paesi europei (oggi su Euro 4 ed 5, ma dal prossimo ottobre solo su Euro 5) e di eventuali futuri incentivi in Italia. Le normative Euro 4 ed Euro 5 impongono, per le nuove immatricolazioni, il rispetto di parametri degli agenti inquinanti NOx, idrocarburi incombusti, monossido di carbonio e particolato, progressivamente più restrittivi rispetto a quelli in vigore con l’Euro 3. Nella tabella sono riassunte le riduzioni delle emissioni Euro 4 ed Euro 5 rispetto all’attuale Euro 3. Euro 4 Euro 5 NOx (ossidi di azoto) -30% -60% CO (ossidi di carbonio) -29% -78% HC (idrocarburi) -30% -30% Particolato -80% -80% La riduzione simultanea degli NOx e

degli altri inquinanti, non ultimo il particolato, ha posto inediti problemi di carattere tecnico. Gli ossidi di azoto sono generati durante il processo di combustione, ma rispetto alla temperatura sviluppata hanno un comportamento inverso. Abbassando la temperatura di combustione si riducono gli NOx, ma aumenta la quantità di CO, HC e particolato (nonché i consumi); al contrario, aumentando la temperatura, e con essa il rendimento del motore che così impiega minor carburante, si riducono tutti gli inquinanti ad eccezione degli NOx, che invece aumentano. Questi risultati, apparentemente inconciliabili, sono raggiungibili sostanzialmente con l’adozione di specifiche tecnologie: l’EGR (Exhaust Gas Recirculation) o l’SCR (Selective Catalytic Reduction). Alcuni anni di studi e sperimentazioni hanno consentito a DaimlerChrysler di optare per il principio della riduzione catalitica selettiva degli ossidi d’azoto (SCR - Selective Catalytic Reduction) che, in combinazione con una notevole ottimizzazione del motore, dà origine alla tecnologia BlueTec in grado di offrire maggiori vantaggi in termini di economia d’esercizio, affidabilità e validità dell’investimento per il futuro. Il sistema SCR consiste in un catalizzatore in cui viene iniettata, come riducente, dell’ammoniaca, che trasforma gli ossidi d’azoto indesiderati in azoto e vapore acqueo, innocui per l’ambiente. L’ammoniaca è tuttavia classificata come sostanza pericolosa e per questo motivo sui veicoli industriali si impiega una soluzione acquosa di urea, atossica e inodore che, nell’ambito della tecnologia SCR, è denominata AdBlue. La centralina elettronica di controllo del motore dosa opportunamente l’additi-

Actros - motori OM 502 - 8V - 16 l Euro 3 Potenza max. (CV/kW) Coppia max. 500 (503)/370 2.400 Nm 540 (537)/395 2.500 Nm 580 (578)/425 2.700 Nm

BlueTec 4/5 Potenza max. (CV/kW) Coppia max. 510/375 2.400 Nm 550 (551)/ 405 2.600 Nm 600 (598)/440 2.800 Nm

Atego - motori OM 904 - 4 in linea - 4 l Euro 3 Potenza max. (CV/kW) Coppia max. 150 /110 580 Nm

BlueTec 4/5 Potenza max. (CV/kW) Coppia max. 160 (156)/110 610 Nm

Atego Axor - motori OM 906 - 6 in linea - 6 l Euro 3 BlueTec 4/5 Potenza max. (CV/kW) Coppia max. Potenza max. (CV/kW) Coppia max. 230 (231)/170 810 Nm 240 (238)/175 850 Nm 280 (279)/205 1100 Nm 290 (286)/210 1120 Nm

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vo AdBlue prelevato da un serbatoio dedicato e lo inietta nei gas di scarico, dove l’urea viene idrolizzata in ammoniaca. Nei motori BlueTec Euro 4 il consumo di AdBlue è nell’ordine del 3% del consumo di gasolio, mentre nei motori BlueTec Euro 5 equivale all’incirca al 5% a causa dei limiti di emissione più severi. L’adozione della tecnologia BlueTec consente di ottemperare non solo alla normativa Euro 4 ma anche, fin da oggi, a quella Euro 5, che sarà in vigore da ottobre 2009. Tale significativo risultato è stato ottenuto grazie alla combinazione di due importanti interventi tecnici: l’adozione dell’SCR ed un’accurata ottimizzazione del motore, che ha comportato un aumento della pressione di combustione, un nuovo rapporto di compressione e l’adozione di nuovi materiali (ghisa granitica vermiculare per il basamento), realizzando un importante incremento del rendimento complessivo del motore con notevoli benefici dal punto di vista della redditività e delle prestazioni. In sintesi, i principali vantaggi della tecnologia BlueTec sono: - disponibilità, già da oggi e con largo anticipo rispetto agli obblighi di legge, di veicoli in linea con la normativa Euro 5;

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- consumi di carburante notevolmente ottimizzati: -4% che, nel caso di un veicolo che operi nel trasporto internazionale con percorrenze anche in paesi soggetti ad incentivi legati ad Euro 5, si traduce in un risparmio annuo di circa 1.000 euro sui costi d’esercizio; - maggior piacere di guida grazie all’ottimizzazione del rendimento del motore, senza il tipico "soffocamento" dei tradizionali sistemi di riduzione delle emissioni (Euro 2/3); - possibilità di impiego di tutti i tipi di gasolio disponibili in Europa. Infatti, la tecnologia diesel BlueTec MercedesBenz non richiede la disponibilità di gasolio a basso tenore di zolfo; - elevata affidabilità ed intervalli di manutenzione invariati; - trascurabili interventi di manutenzione aggiuntivi (filtro AdBlue, pompa...); - funzionamento del veicolo anche in assenza di AdBlue, continuando a rispettare la normativa Euro 4 o 5 per quanto riguarda il particolato ed il CO. Inoltre, l’ottimizzazione della combustione consente su alcune motorizzazioni un incremento di coppia e potenza fino a 20 CV, ridisegnando l’offerta di motorizzazioni MercedesBenz. E' questo il caso dei motori 8 cilindri a V disponibili su Actros, 4 e 6 cilindri in linea di Atego, 6 cilindri in

linea di Axor. I veicoli industriali Mercedes-Benz, Atego, Axor e Actros, dotati di BlueTec rappresentano una soluzione unica dal punto di vista ecologico e di economia di gestione per il futuro del trasporto. La tecnologia Diesel BlueTec, messa a punto da DaimlerChrysler, grazie al consumo di gasolio ridotto garantisce inoltre una migliore rivendibilità dell’usato. BlueTec per il suo funzionamento necessita dell’additivo AdBlue, il cui reperimento diviene ogni giorno più facile. Attualmente, in tutta Europa presso molte stazioni di rifornimento pubbliche è in fase di realizzazione l’infrastruttura di rifornimento dell’AdBlue, che risulta facilitato anche grazie alla disponibilità dei produttori a fornire l’AdBlue direttamente presso le aziende di trasporto, con mini bulk da 1.000 litri o piccole stazioni di rifornimento. AdBlue è inoltre distribuito in varie forme presso la maggior parte dei dealers Mercedes-Benz Trucks. BlueTec ha reso possibile anche un nuovo livello di potenza, da oggi disponibile per tutti gli Actros trattori e carri, linea e cantiere, sulla motorizzazione 6 cilindri a V. La nuova motorizzazione da 480 CV, esposta in anteprima nazionale al Transpotec su un veicolo da cantiere, si affianca alle altre potenze da 440 e 460 CV completando la già ricca offerta Mercedes-Benz Trucks nel segmento delle fasce di potenze più richieste dal mercato. Infatti, in questa fascia di mercato si concentra più del 70% dei trattori stradali; con questa offerta aggiuntiva Mercedes-Benz soddisfa la richiesta di potenze crescenti su cilindrate contenute e garantisce una risposta adeguata ad ogni specifica necessità della clientela, compresa la tradizionale offerta di motorizzazioni 8 cilindri a V con potenze medio alte.

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EDILIZIA

Fornaci Calce Grigolin alla XIII edizione di Restauro Fornaci Calce Grigolin è da sempre in prima linea nella ricerca di soluzioni costruttive che garantiscano la sostenibilità ambientale e la curabilità dell’opera; proprio in quest’ottica l’azienda di Ponte della Priula (TV) ha partecipato alla XIII edizione di Restauro, il Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali ed Ambientali, che si è tenuto a Ferrara dal 30 marzo al 2 aprile 2006. Oltre alla gamma tradizionale di prodotti, presso lo stand, è stata presentata anche la linea Palladio, messa a punto in assoluto accordo con i più moderni principi della bio-edilizia e del restauro storico. Tutti i prodotti di questa nuova linea, infatti, sono confezionati impiegando leganti ed additivi di origine naturale che non modificano in alcun modo le caratteristiche di salubrità e traspirabilità dei prodotti ottenibili tradizionalmente con l’impiego della calce idraulica naturale e della calce idrata. I tecnici della Fornaci Calce Grigolin non si sono però limitati ad impiegare materie prime naturali: il processo produttivo, infatti, prevede la minimizzazione dei reflui e dei costi ambientali dell’energia tramite l’uso di fonti di energia alternative ed il processo di riutilizzo del calore. Per garantire ai professionisti ed alle imprese specializzate una maggiore flessibilità applicativa, la linea Palladio è stata organizzata in due famiglie di prodotti specializzati: Palladio Bioedilizia, che comprende malte per muratura, faccia vista e non, intonaci, finiture, rasanti e massetti, tutti a base di leganti aerei o idraulici cotti a basse temperature, che presentino in ogni modo un basso contenuto di sali solubili e delle modeste resistenze meccaniche, e Palladio Restauro, che propone leganti da iniezione (consolidamento murature), intonaci strutturali (pareti e cappe armate) e intonaci deumidificanti, che garantiscono estrema omogeneità e compatibilità con i materiali usati nella costruzione originale e sono dotati di caratteristiche prestazionali ottimali per il restauro, specialmente nei casi di risanamento delle murature umide e di rinforzo strutturale. Lavori Pubblici n. 20 maggio - giugno 2006

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VERDE

Ercole utilizza Orsi GHERARDO MARCHELLI

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L’azienda Lavorazioni Agromeccaniche Piccaglia Ercole, di Mascarino Castello d’Argile (BO), utilizza attrezzature Orsi per eseguire le sue lavorazioni presso numerosi comuni della zona, oltre che aziende private, con un parco macchine esclusivamente Orsi. Il parco vede tre trince; una WGR 2800, una Farmer 166 off-set, una Farmer 207, e tre bracci idraulici, un Agile 460, un River 760 Telescopic ed adesso un Power 10500 Telescopic. Per il signor Ercole avere a disposizione macchine di qualità risulta fondamentale, sia per un’esecuzione economica delle lavorazioni, sia per ottenere un risultato ottimale dei lavori. Difatti la sua esperienza lo ha portato a non aver mai avuto una prote-

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sta nelle opere eseguite ed inoltre, proprio nei lavori dei cigli stradali ben fatti, le richieste di interventi si moltiplicano e si allargano a macchia d’olio nei comuni limitrofi, con l’unica pubblicità dei lavori svolti. Per la produttività Ercole sottolinea l’importanza di scegliere l’attrezzatura giusta per il lavoro da svolgere. L’ultimo acquisto nel suo parco macchine è un braccio idraulico Orsi Power 10500 Telescopic: la macchina retroportata più grossa che Orsi produce, con uno sbraccio da centro trattore di 10,2 m. Questo braccio è studiato proprio per il lavoro del ciglio stradale, con due principali caratteristiche nella geometria delle sue articolazioni. La prima è il posizionamento del pistone di

comando del secondo braccio in posizione superiore e biellismo per ridurre lo sforzo, che evita l’ingombro dello stesso permettendo il superamento agevole della segnaletica verticale e di altri ostacoli a bordo strada. La seconda è l’incernieramento alto al trattore che consente di lavorare a tutto sbraccio anche in presenza di guard rail. Sempre in favore della produttività, Ercole ha voluto i comandi servoidraulici proporzionali, che consentono di gestire tutti i movimenti dei cinque martinetti (non solo due come tipicamente avviene) in maniera proporzionale alla pressione che si esercita sul joystick di comando, aumentandone la velocità di movimento con una maggiore pressione sulla leva, cosa che consente di sviluppare più lavoro. Il comando a joystick proporzionale risulta molto intuitivo e confortevole rispetto a quelli tradizionali a leve, con il risultato per l’operatore di poter lavorare per molte ore di seguito in una posizione più ergonomica senza il classico intorpidimento della spalla. Sempre per un lavoro continuativo senza cali di rendimento dell’attrezzatura, il circuito idraulico è comandato da una pompa e motore in ghisa ad ingranaggi, con una potenza disponibi1. 2. 3. Orsi Power 10500 Telescopic al lavoro

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le di 65 HP, serbatoio di 230 l di capacità ed un radiatore ad elettrovalvola estremamente efficiente; inoltre la testata ha una cinghia dentata in kevlar che presenta un allungamento massimo di 0,5 mm per metro che consente alla stessa di rimanere costante sia durante il lavoro, sia di non richiedere mai un suo tensionamento. Per la qualità di esecuzione dei lavori la testata è estremamente importante: quella montata, oltre ad avere un’articolazione di 240° ed una rotazione superiore ai 3.000 giri (come tutte le macchine Orsi), presenta ingombri laterali ridotti, che consentono di eseguire tagli a filo muro estremamente precisi. Il rotore è elicoidale a 6 file, sul quale possono essere montati fino a 5 diversi tipi di utensili per svolgere tutti i tipi di lavorazioni, anche con martelletti speciali per fare la cimatura della crescita annuale delle siepi. Orsi inoltre propone rotori elicoidali a 12 file che consentono ad un numero maggiore di utensili di lavorare in contemporanea riducendo la richiesta di potenza idraulica per un medesimo lavoro. La testata è inoltre costituita da un doppio telaio con intercapedine interna antiusura che assorbe le botte 4. 5. Comando a joystick Orsi 6. 7. Lavoro senza ingombri per la testata Orsi

di eventuali sassi incontrati durante la lavorazione. Oltre alla sicurezza sulla rotazione idraulica della colonna, che consente di assorbire eventuali impuntamenti della testata durante il lavoro, Orsi ha previsto un dispositivo che rende estremamente sicura l’inversione della rotazione. Questa avviene elettronicamente e, in caso di errore dell’operatore, la macchina si blocca. Prima l’inversione era temporizzata: dopo 20 secondi il rotore iniziava a girare dall’altra parte, ora si blocca e lo segnala, cosa estremamente più sicura e a prova di errore. Sulla scatola comandi oltre al segnale del surriscaldamento e mancato raffreddamento dell’olio sono presenti i contatori delle ore di lavoro, sia totali, per poter programmare in maniera corretta le manutenzioni previste dell’attrezzatura, sia parziali, estremamente utile per contabilizzare le lavorazioni eseguite. L’azienda Lavorazioni Agromeccaniche Piccaglia Ercole sta inoltre testando l’ultimissima versione del dispositivo A.S.C., che consente alla testata di lavoro di mantenere la posizione relativa al terreno voluta senza l’ausilio di comandi da parte dell’operatore. L’A.S.C. è stato premiato all’Eima del '94 come innovazione tecnologica; dal primo modello a sensori meccanici, brevettato e prodotto

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fino al 2001, è stato oggetto di continui aggiornamenti e studi per ottimizzarne il funzionamento. Ora è arrivato ad una versione estremamente maturata, con la sostituzione dei sensori meccanici in favore di un lavoro sulla base delle pressioni con un encoder che rileva la distanza di lavoro. Ercole Piccaglia con un braccio River 501 porta avanti i test di tenuta già da qualche tempo con successo, sottolineando i vantaggi in termini di rendimento di questo dispositivo che permette di eseguire lavorazioni lunghe senza dover mai correggere la posizione della testata, che mantiene in automatico la distanza relativa al terreno impostata ad inizio lavorazione seguendone ogni variazione. La qualità del risultato della lavorazione è eccezionale, visto che per ottenere un taglio ottimale si dovrebbe riuscire a mantenere una distanza di taglio costante a 1,5 cm, cosa praticamente impossibile a mano. Questo dispositivo permette proprio di farlo, regolando in automatico il livello, l’inclinazione, e riportando continuamente la macchina nella posizione impostata. Anche la rotazione della colonna è sotto controllo e nel caso di impuntamento permette di indietreggiare la stessa con la rotazione, togliendole il carico di pressione per poi riportarla automaticamente in posizione di lavoro.

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PORTATTREZZI

Dimostrazione estiva Unimog a Rossiglione GHERARDO MARCHELLI Si è tenuta a Rossiglione, in provincia di Genova la dimostrazione estiva Unimog, con la presentazione di veicoli allestiti da Assaloni, Giletta, Molinari, Schmidt e con l’intervento delle aziende Dadò Ricambi e Uri. Dadò, vista la stagione, ha potuto mostrare le catene Rud, di cui è distributore esclusivo in Italia, montate su di un Unimog parcheggiato. Uri di Trento ha dimostrato l’efficienza degli utensili idraulici Stanley, di cui è importatore esclusivo per l’Italia. Queste attrezzature idrauliche si sposano estremamente bene con il sistema Unimog, permettendo agli operatori di sfruttare il potente circuito idraulico dell’Unimog anche in lavori di completamento, come potature, taglio legna, demolizioni e pompaggio acqua. Grazie ad innesti rapidi a faccia piana le attrezzature Stanley possono infatti essere collegate a tutte le prese dell’Unimog, lasciandolo utilizzare come generatore idraulico per il loro azionamento. Molto interesse hanno suscitato tutti gli utensili, che hanno potuto dimostrare la loro semplicità di uso sottolineando le particolari doti di leggerezza, maneggevolezza e silenziosità rispetto alle attrezzature tradizionali di pari potenza. Sono state utilizzate seghe, seghe e

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forbici ad asta, pompe idrovore e martelli demolitori. Tutti gli attrezzi Stanley, essendo idraulici, consentono il lavoro anche in acqua, caratteristica di estremo interesse proprio in situazioni limite di Protezione Civile. Il primo Unimog al lavoro è stato un U400 passo corto da 231 CV con cambio a 24 marce che, grazie alla presa di forza indipendente dall’avanzamento, montava anteriormente un decespugliatore frontale Assaloni BFA 30 applicato alla piastra din. Questo prende il moto del rotore proprio dalla presa di forza meccanica con una propria pompa indipendente tramite uno scambiatore di calore e sfrutta l’impianto idraulico del mezzo per i suoi movimenti dati dal joystick del veicolo. Lo sbraccio da centro veicolo è di 4,20 m (Assaloni produce bracci frontali per Unimog fino a 7 m) qui con una testata con trasmissione a cinghia, che ne salvaguarda l’integrità in caso di blocchi bruschi, con una larghezza di lavoro di un metro. Il BFA 30 presenta naturalmente tutta una serie di dispositivi per aiutare e rendere più sicuro il lavoro, come: ammortizzo per urti frontali; valvole di sicurezza che nel caso di esplosione di un tubo permettono di rallentare la caduta del braccio stesso; protezioni per evitare il lancio di materiale che si

trova dove si va a sfalciare; possibilità di lasciare libero il pistone che regola l’inclinazione della testata in modo da lasciarle la possibilità di adattarsi autonomamente al terreno; collegamenti tramite tubazioni interrotte in modo che, in caso di rottura di un tubo, non si debba sostituire integralmente ma solo la parte danneggiata; collegamento alla testata con innesti a faccia piana per poter essere sostituita agevolmente con altri utensili come trinciarami, scavafossi, trivellatrici... Prima di andare a lavorare con il braccio, l’operatore ha dimostrato il VarioPilot dell’Unimog spostando la guida da sinistra a destra in pochi secondi, posizionandosi con la visuale migliore sull’area di lavoro. Il BFA è anche disponibile in versione ad alimentazione totalmente idraulica che crea un minor costo dell’attrezzatura con l’ovvio limite tecnico di dipendenza dei giri rotore dal numero di giri del motore veicolo. Il secondo Unimog era sempre un U400 allestito da Schmidt con un braccio frontale Mulag caratterizzato dalla possibilità di una traslazione laterale di 75 cm per parte da centro veicolo, per una capacità di lavoro di 1. Attrezzi idraulici Stanley 2. U400 con braccio anteriore Assaloni

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6,20 m. L’azionamento di questo braccio è completamente comandato dall’idraulica dell’Unimog e la testata è fornita di un sensore elettronico che le permette di seguire automaticamente l’andamento del terreno su cui si lavora. Un altro U400 passo lungo, in consegna alla Provincia di Torino, era allestito posteriormente con piattaforma aerea e frontalmente con un braccio della stessa serie del precedente con testata tranciarami da 1,30 m con capacità di taglio di rami fino a 10 cm in un colpo solo, che per i legni più duri possiede una valvola di massima che riporta indietro il coltello fino a completarne il taglio. Il cestello aereo Assaloni è un’attrezzatura unica nel suo genere: infatti in abbinamento con l’Unimog, oltre ad una scarrabilità estremamente rapida, presenta la caratteristica unica di non necessitare di piedi di appoggio stabilizzatori, che oltre ad agevolare il lavoro con tempi ridotti per il posizionamento del mezzo, ne rendono più sicuro l’utilizzo, visto che la maggior parte degli incidenti che avvengono 3. U400 con braccio frontale Mulag Schmidt 4. U400 con braccio frontale e piattaforma aerea Assaloni 5. 6. UHN 5000 allestiti antincendio Molinari

con queste attrezzature è proprio causato dal malposizionamento dei piedi di appoggio. Assaloni oltre a questa versione da 10,85 metri propone una nuova versione che raggiunge i 15 m. Sul cestello si hanno i comandi elettroidraulici per il comando della piattaforma, un circuito ausiliario al quale si possono collegare utensili idraulici come quelli della Stanley, oltre a poter comandare l’avviamento del motore dell’Unimog. La seconda parte della dimostrazione era completamente incentrata su allestimenti antincendio. I primi due Unimog presentati erano due UHN, versione con telaio della serie precedente che amplifica le già straordinarie doti fuoristradistiche del’Unimog, allestiti da Molinari. Il primo UHN 5000 passo lungo che opera per l’antincendio boschivo col Gruppo Valcarobbio di Brescia è una macchina con motore da 218 CV con botte da 5.000 l di acqua realizzata in acciaio inossidabile aisi 316 che consente anche il trasporto di acqua potabile per affrontare problemi di emergenza idrica. Due gavoni, uno anteriore ed uno posteriore, muniti di serrande autoavvolgenti sono in grado di contenere tutte quelle attrezzature necessarie per l’espletamento delle attività di protezione civile. Il gruppo pompa,

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dell’austriaca Rosenbauer, è una pompa combinata in media ed alta pressione azionata dalla presa di forza meccanica dell’automezzo che le consente di lavorare per svariate ore senza decadimenti di rendimento. La pompa può erogare 2.000 litri a 8 bar oppure 380 l a 40 bar, inoltre può lavorare anche in media e alta pressione quando si rende necessario sia con manichette sia con naspo ad alta pressione. L’allestimento prevede un generatore di corrente a bordo, utile sia per azionare eventuali attrezzi sia la colonna fari posizionata sulla parte posteriore per illuminare le zone di lavoro. La botte, se utilizzata alla massima portata si svuota in poco più di due minuti; naturalmente si ha la possibilità di rifornirsi da ruscelli o fonti a mezzo della pompa, che è in grado di aspirare fino a un dislivello di 8,5 m. La piastra portattrezzi anteriore permette l’applicazione di svariate attrezzature. Per non limitare le doti dell’UHN di fuoristrada estremo è stata posizionata una barra paraincastro posteriore amovibile in modo da poterla portare in posizione alta nei percorsi più impegnativi senza compromettere l’eccezionale angolo di uscita di questa macchina. Il secondo UHN 5000 passo corto allestito da Molinari per il Corpo

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Forestale della Valle d’Aosta è una macchina dedicata all’antincendio boschivo. La botte, sempre in acciaio inossidabile, ha una capacità di 4.000 l e due pompe assicurano la media e l'alta pressione. La pompa ad alta pressione comandata dalla presa di forza assicura 260 l a 50 bar ed è una pompa volumetrica in grado di erogare a 40 bar anche con il motore al minimo, in quanto le sue prestazioni sono legate al numero di giri della presa di forza evitando surriscaldamento, consumi e rumori inutili. Con questa pompa è stato poi ottenuto un sistema particolare che consente di erogare anche con una manichetta da 45, quindi anche a 12 bar con una riduzione di pressione. Una motopompa è poi utilizzata per due scopi: in media pressione è in grado di aspirare da fonti esterne con una portata di 1.500 l/min in grado di riempire la cisterna in meno di 3 min, e in mandata, con una manichetta uni 70, utile per trasferire acqua da un mezzo all’altro. L’erogazione è costituita da tre tubi da 120 m l’uno di tubazione semirigida, muniti di lance a getto pieno e nebulizzato, più una di 40 m ausiliaria molto utile per tirare lunghe tratte nelle superfici di bosco non carrabili con l’automezzo. Tramite scala ripieghevole si accede alla zona superiore dove ci sono tre casse che contengono tutte quelle attrezzature utili per l’attività antincendio, come un gavone sul lato. La barra paraincastro posteriore è anche qui amovibile e, anteriormente, una protezione protegge i fari ed il muso per circolare in zone boschive; inoltre la barra portaluci è di tipo ribaltabile per circolare in zone con vegetazione bassa. Un U400 passo corto della Provincia di Arezzo era allestito con

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antincendio boschivo scarrabile Giletta modello AF 2024 con cisterna che può essere in vetroresina o in acciaio inox aisi 316 con capacità di 2.400 litri. La gamma di allestimenti antincendio per Unimog prodotti da Giletta varia da 2.000 l a 5.000 l a partire dall’U300 fino al UHN 5.000. Il cuore della macchina è una pompa di mandata azionata dalla presa di forza meccanica con una capacità di erogazione di 240 l/min alla pressione di 60 bar. L’azionamento tramite presa di forza permette di utilizzare l’antincendio con un uso continuativo senza andare a stressare gli organi della macchina. Il sistema di erogazione è costituito da tre naspi montati posteriormente con riavvolgimento manuale o idraulico, sia singolarmente che contemporaneamente. I naspi sono tutti smontabili per essere collegati l’uno all’altro per arrivare ad avere 300 m di tubazione per poter accedere a posti impervi. La pompa di caricamento è una pompa ad azionamento idraulico che ha una capacita aspirante di circa 300 l/min con un dislivello possibile di 7,5 m, e consente agli operatori di continuare ad erogare acqua e contemporaneamente caricare il serbatoio per la massima autonomia. Il controllo del livello dell’acqua è sia visivo sia elettronico, ed avvisa acusticamente quando si arriva al di sotto del livello minimo. Un cannoncino ad alta pressione può essere montato sulla parte superiore dell’antincendio azionato dall’impianto idraulico dell’Unimog con la possibilità di regolarlo su 360 gradi dal joystick in cabina oppure manuale. Il caricamento dell’acqua, oltre che dalla pompa, può avvenire da idrante

con presa uni 70. Un attacco ausiliario consente di lavorare anche con una manichetta uni 45 ed i gavoni portattrezzi laterali sono chiusi con serrande ad avvolgimento. L’allestimento antincendio presentato da Assaloni proponeva anteriormente una particolare ruspa livellatrice utile per aprirsi la strada su sentieri poco battuti. L’antincendio da 3:500 l ha una struttura completamente in acciaio aisi 316 l che consente il trasporto di acqua potabile. L’alimentazione del modulo è fatta dal circuito idraulico di potenza dell’Unimog VarioPower proprio nell’ottica di un’attrezzatura scarrabile, ed avere a disposizione questa potenza per altre attrezzature. La portata è di 240 l/min a 60 bar e può essere utilizzata con veicolo in movimento anche con possibilità di cambiare marcia. Naturalmente Assaloni propone anche una versione con due pompe per alta e media pressione. L’antincendio è dotato di 3 naspi che possono lavorare in contemporanea con 100 m di tubo altoresistenziali alloggiati nel vano posteriore chiuso da serranda avvolgente e possono avere un avvolgimento con motore elettrico o idraulico. Nella parte superiore trova posto un cannoncino idrico con la possibilità di essere comandato sia manualmente che dalla cabina. Il carico dell’acqua avviene mediante manichette con la possibilità di dotare il modulo antincendio di una pompa autoadescante, alimentata sempre dall’impianto idraulico del veicolo, che consente di caricarsi da qualunque torrente o specchio d’acqua. 7. U400 con antincendio Giletta 8. Unimog allestito per l’antincendio da Assaloni

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AUTOTELAI

Mitsubishi Canter in Toscana GIORGIA MARCHELLI

Dopo il lancio del nuovo Mitsubishi Canter, sono finalmente cominciate le vendite del modello completamente rivisto della serie di autocarri leggeri che dal 1963 sta portando avanti una storia di successo, e che è giunta ora alla settima generazione. Il nome Canter deriva da quello di una particolare andatura del cavallo, e simboleggia la particolare robustezza ed i movimenti agilmente rapidi e scattanti del mezzo. La versatilità dei veicoli è l’ideale per qualsiasi tipo di lavoro, e in tutte le classi di peso, con M.T.T. da 3.5 a 7.5 t, con sette lunghezze di passo, da 2.500 a 4.470 mm, due motori potenti ed economici, e quattro tipolo-

gie di cabine avanzate che ottimizzano il volume di carico mantenendo le dimensioni compatte degli autotelai cabinati, si prestano per i più svariati allestimenti (Lavori Pubblici n. 18 gennaio - febbraio 2006). In attesa delle applicazioni più spettacolari utili alla viabilità e ai lavori pubblici, fra i primi mezzi interessanti consegnati, ce ne sono due in Toscana, venduti da Bernini Commerciale S.r.l., concessionaria MercedesBenz Veicoli Industriali della zona, uno all’A.AM.P.S., Azienda Ambientale di Pubblico Servizio S.p.A., di Livorno, e l’altro al Comune di Rio nell’Elba, nell’omonima isola. L’A.AM.P.S. di Livorno ha scelto un

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Canter Mitsubushi 7C14 con P.T.T. di 75 q, attrezzato con un grande cassone fisso (lungo 5 m) ed un’altrettanto importante pedana a sponda retrattile, con potenza di sollevamento di 30 q, create da Elefant Car, che servirà per il trasporto nel centro urbano della città delle 6 spazzatrici elettriche (2 alla vota) che ogni mattina vengono utilizzate per lo spazzamento delle strette vie dell’abitato. La grande capienza dell’auototelaio cabinato e del cassone permettono contemporaneamente il carico di tutte le attrezzature utili agli operatori per il loro lavoro, oltre al sistema di caricabatteria per le spazzatrici. Il Comune di Rio nell’Elba si è invece dotato di un Mitsubishi Canter 6C14, avente una P.T.T. da 60 q, allestito con un cassone ribaltabile trilaterale con sovrasponde, ed una gru Amco Weba a tre sfili idraulici munita di radiocomando, cestello aereo biposto in tubolare di alluminio, e ragno da 130 litri di capienza. Il mezzo è adibito alla raccolta dei rifiuti ingombranti e ferrosi da parte degli operai del Servizio Comunale, che hanno l’onere di recuperare molto materiale abbandonato in modo sparso da cittadini che non si preoccupano di portarlo fino alla discarica gratuita, ed alle funzioni di manutenzione straordinaria delle proprietà municipali, quali l’impianto di illuminazione con relativi lampioni.

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ARREDO URBANO

Idee per l’ambiente da Matasistem

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Una vera novità nel settore dell’arredo per esterni rivolto agli Enti Locali è rappresentata da Matasistem, fiorente e dinamica azienda trentina che ha presentato le sue nuove ed innovative linee di produzione alla fiera Europolis, tenutasi lo scorso febbraio a Bologna, riscuotendo un successo di visitatori interessati alle moderne soluzioni offerte. Matasistem si propone con due serie di prodotti entrambe indirizzate principalmente agli Enti Locali. Sol, per il design urbano a risparmio energetico, è un’interessante linea di elementi luminosi di arredo cittadino, tutti alimentati da pannelli solari sapientemente integrati all’interno delle strutture in fusione di alluminio, che adotta esclusivamente tecnologia LED. Fra questi spiccano i colonnini luminosi Link e Kube, la mattonella segna percorso Pixel e gli innovativi giochi

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elettronici per spazi pubblici all’aperto alimentati ad energia solare, interamente progettati e realizzati da Matasistem. Questi prodotti coniugano design e praticità di installazione in quanto non necessitano di creazione di cavidotti e allacciamenti alla rete, contenendo spese di installazione e di gestione. I materiali impiegati, le finiture di pregio, la sapiente integrazione dei pannelli solari, le soluzioni adottate per limitare il rischio di danni causati dagli atti di vandalismo, ne permettono l’impiego in qualsiasi contesto urbano ed extraurbano. Tutti i prodotti di Matasistem sono realizzati con materiali riciclabili, in gran parte riciclati, ed hanno un bassissimo impatto ambientale in totale armonia e rispetto dell’ambiente. In particolare i Giochi Solari nascono dalla volontà di proporre innovazione,

con la ferma intenzione di offrire elementi integrativi a quelli che per tradizione oggi compongono l’area gioco. I temi trattati sono di estrema attualità: ambiente, energie alternative, integrazione sociale, handicap. I giochi solari nascono da questi cinque fondamentali concetti, e non vogliono assolutamente porsi in contrasto con le tradizionali attrezzature ludiche, in quanto Matasistem correttamente sostiene che un’area pedagogicamente corretta abbia bisogno di una serie di attrezzature che stimolino diversamente il bambino durante le fasi del gioco. I giochi solarii proposti dall’azienda trentina attraverso i suoni e la musica permettono al bambino di interagire con il gioco, abbattendo ogni tipo di diversità, in quanto questi articoli innovativi sono ugualmente fruibili da bambini diversamente abili, favoriscono l’integrazione di

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bambini di etnie diverse, in quanto estremamente intuitivi, e da sempre i suoni e la musica non hanno nazionalità né colore, ed inoltre sono doppiamente istruttivi poiché, oltre a stimolare il bambino, offrono la possibilità al fruitore di familiarizzare con fonti di energie alternative. All’interno del programma dedicato alla linea Sol, Matasistem propone anche un interessante strumento di visibilità integrativa rispetto alla segnaletica orizzontale denominato Mark per la segnalazione notturna di punti critici posti sulla sede stradale (dossi artificiali, rotatorie, piste ciclabili e percorsi pedonali, delimitazione di zone parcheggio, segnalazione di cantieri, indicazione di percorsi). Mark è dotato di LED ad alta luminosità, visibile anche in condizioni di nebbia, pioggia battente e fumi densi, da centinaia di metri di distanza. Non abbaglia il conducente del veicolo e contribuisce attivamente ad aumentare la sicurezza stradale. Dimensionalmente è conforme all’Art. 156 Art. 40 del Codice della Strada in quanto la sua altezza dalla sede stradale è inferiore a 25 mm. Mark è realizzato in fusione di zinco-alluminio resistente alla corrosione ed al passaggio di automobili; il pannello solare consente una pratica e rapida installazione senza necessità di portare l’alimentazione. Un sensore cre-

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puscolare collocato all’interno dell’apparato dispone l’accensione automatica dei LED ad alta efficienza. Modus è invece una linea di strutture per architetture in legno lamellare, all’interno della quale trova largo spazio la produzione di passerelle in legno. Particolarmente apprezzato dalla clientela e dai progettisti, oltre ad un’elevata qualità dei materiali e delle soluzioni che accrescono la durata delle strutture, è il servizio che Matasistem è in grado di proporre. Importante valore aggiunto è rappresentato dall’eccellente prestazione di assistenza tecnica offerta, che consi- 8 ste fra l’altro nella progettazione esecutiva personalizzata, dimensionamenti secondo le normative vigenti, fornitura di calcoli statici, trasporto anche per grandi luci ed installazione, oltre ad un interessante programma di manutenzione che contribuisce ulteriormente ad aumentare la longevità ai manufatti. All’interno delle proprie passerelle, la società trentina 9 propone come elemento estetico e 1. Giochi solari Drums e Piano all’interno di un parco giochi funzionale l’inserimento di piastre segna passo Pixel incassate a pavi- 2. Passerella Modus mento, oltre alla collocazione di due 3. Colonnini luminosi Link colonnini Link con speciale sistema di 4. Mattonella segnapercorso Pixel rimozione con serratura da posiziona- 5. Gioco solare Drums re ai due accessi per permetterne l’il- 6. 7. Gioco solare Piano luminazione ed impedire il passaggio 8. 9. Mark di automezzi; ovviamente il tutto ali- 10. Passerella Modus 11. Colonnini luminosi Kube mentato ad energia solare.

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PROTEZIONE CIVILE

Un U500L con botte per trasporto acqua potabile alla Provincia di Grosseto GHERARDO MARCHELLI

La Provincia di Grosseto, in controtendenza rispetto ad altre realtà similari, ha impostato e mantenuto negli anni la scelta di gestire i lavori in economia. Questa decisione non nasce da una motivazione ideologica, ma da uno studio concreto dei costi di gestione eseguito in collaborazione con l’Università Bocconi di Milano, che ha evidenziato un notevole risparmio per i contribuenti nell’operare direttamente con personale e mezzi propri della provincia rispetto all’affidamento degli appalti a ditte esterne. Tale linea guida per una sana gestione ha portato la Provincia di Grosseto ad allargare sempre più i suoi compiti con un conseguente parco mezzi ed attrezzature adatto ed efficiente, arrivando addirittura ad avere un’officina completa interna per la riparazione e gestione degli stessi, affidando a ditte esterne solo lavori di carrozzeria ed alcuni estremamente

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specifici di elettronica. Già gestisce la manutenzione ordinaria, ed in alcuni casi anche straordinaria, della rete viaria che sviluppa 1.830 km, per i lavori di viabilità estiva ed invernale, segnaletica orizzontale e verticale, pulizia, pulizia fossi e scarpate, riparazione stradale, con interventi anche importanti di rettifica e creazione di piccole rotatorie, avendo addirittura una vibrofinitrice Bitelli di proprietà. Il successo della gestione ha portato ad ampliare i settori di intervento diretto anche nella protezione civile, integrandone i compiti in maniera sempre più istituzionale ed organizzata, naturalmente attiva 24 ore su 24. Una sala operativa interna opera anche coi loro addetti, che già per la viabilità avevano i turni di pronta reperibilità, estendendo i compiti di polizia idraulica anche al servizio di sorveglianza incendi sul territorio con

telecamere poste in punti strategici per aiutare gli interventi della guardia forestale e dei vigili del fuoco. Nell’autoparco della provincia sono stati dedicati spazi appositi per le attrezzature proprie della protezione civile, che hanno visto l’acquisto di torri faro, generatori, motopompe idrovore, insacchettatrice Berger, moduli abitativi, che stanno ancora implementando e che si rendono disponibili anche per andare in soccorso in emergenze non solo della Provincia di Grosseto. La scelta di mezzi versatili, che possano essere sfruttati nei diversi lavori, risulta quindi sempre più fondamentale per poter accrescere e gestire il proprio parco automezzi in maniera logica ed economica. Sull’esperienza acquisita negli anni di lavoro la provincia si è recentemente fornita di un nuovo Unimog U500 a passo lungo, che si affianca ad altri cinque Unimog già di proprietà della provincia, questa volta allestito con botte scarrabile in acciaio inox Farck per il trasporto di acqua potabile con capacità di 6.550 l, proprio nell’ottica di essere pronti a fronteggiare emergenze idriche in tutte le situazioni dove non si rendono necessarie le doti di un fuoristrada completo. Sia questo che gli altri Unimog si rendono utili nei più disparati lavori grazie ad un carramento/scarramento delle attrezzature estremamente rapido. Per questo la provincia, già in possesso di spazzatrice frontale e lame Assaloni, spargitori Giletta, cestello aereo... si sta fornendo di un’altra spazzatrice Assaloni, un raiber Hymach e di una lavastrade a barra frontale ad alta pressione con cisterna retroportata Ravasini. Insieme l’ultimo Unimog Bernini ha inoltre fornito 1 Axor e 4 Atego, di cui due in versione cantiere e due in versione 4x4, sia per il servizio di viabilità invernale che con cassone ribaltabile trilaterale per il trasporto di materiale.

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VEICOLI SPECIALI

JCB intende battere il record di velocità per veicoli diesel

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JCB intende stabilire un nuovo record di velocità su terra per veicoli diesel con un sofisticato mezzo estremamente aerodinamico appositamente progettato, che verrà guidato dal tenente colonnello Andy Green, l’uomo più veloce della Terra. Il tentativo di record avrà luogo sulle famose Salt Flats di Bonneville nello Utah (USA) ad agosto 2006. L’incredibile mezzo JCB Dieselmax, lungo 9 metri, monta due motori diesel JCB444 sviluppati in modo da generare 750 cavalli ciascuno, pari a cinque volte la potenza dei motori di serie da cui sono stati ricavati. Il motore JCB444 normalmente equipaggia diverse linee di prodotto, ed è il diesel con la migliore potenza per litro al mondo. Un importante contributo al progetto,

il cui nome in codice è H1, è stato dato da Richard Noble, detentore del precedente record di velocità su terra, il quale ha incoraggiato il team dei progettisti JCB, guidato da Tim Leverton, direttore tecnico del gruppo, ad aspirare al record di 482,80 km/h (300 miglia/h); il record attuale è di 379,41 km/h. Sir Anthony Bamford, presidente del gruppo JCB, ha spiegato molto chiaramente il motivo per cui ha voluto costruire un mezzo JCB da record: "Sono convinto dell’importanza della perfezione tecnica in Gran Bretagna e per me l’impiego di un motore JCB nel tentativo di stabilire questo record è un’occasione ideale per dimostrare le ottime capacità dei tecnici britannici. Il motore JCB444 ha già dimostrato le notevoli caratteristiche tecniche;

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inoltre, la realizzazione della vettura con motore diesel più veloce del mondo rappresenta il tipo di traguardo tecnico cui dobbiamo ambire". Green, il quale ha stabilito il primo record assoluto di velocità supersonica di 1.227,98 km/h a bordo del ThrustSSC nel Black Rock Desert il 15 ottobre 1997, è entusiasta di questa ulteriore opportunità di rientrare nella storia dei record. Green ha dichiarato: "Rispetteremo la tradizione dei primatisti britannici correndo nella sede spirituale di questo sport, ossia sulle Salt Flats di Bonneville. Non vedo l’ora di iscrivere un altro primato britannico al "Club delle 300 miglia orarie" con un veicolo a ruote con motore diesel". JCB è la quinta società produttrice di apparecchiature per l’edilizia al mondo, con 17 stabilimenti in quattro continenti: dieci in Gran Bretagna, tre in India e gli altri negli USA, in Brasile, in Cina e in Germania. JCB conta oltre 6.300 dipendenti. Nel 2005 JCB ha festeggiato il 60° compleanno; è una società di capitale non quotata a gestione familiare. L’attuale record di velocità su terra con veicoli a motore diesel è di 379,41 km/h ed è stato raggiunto da Virgil W. Snyder con il Thermo King Streamliner il 25 agosto 1973. 1. 2. Vedute del veicolo JCB Dieselmax 3. Spaccato del Dieselmax JCB

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STRADE

STS Mobile si presenta

Il 15 novembre 2005 è stata costituita la STS Mobile S.r.l., amministrata e diretta dall’ing. Stefano Tattolo: opera nel settore dei servizi tecnologici sperimentali e di sviluppo e ricerca tecnologica stradale. La sede legale è ad Ancona, ma dispone di una sede operativa mobile oltre ad una sede operativa locale a Ferrara. Le sedi operative sono attrezzate con macchinari dotati di certificazione di taratura con rapporti di prova riferibili emessi da Centro SIT 92. L’intera attività sperimentale e gestionale è attuata con sistema gestione integrato ISO 9001/2000 (in fase di auditing). La sede operativa su furgone è costituita da un laboratorio sperimentale mobile, dotato di tecnologie avanzate e innovative per controlli di qualità su materiali edili stradali. Il laboratorio mobile è in grado di offrire servizi di controllo istantaneo, innovative metodologie di prova non distruttive, oltre alla totalità delle tradizionali prove previste dalle normative vigenti in materia. Tutte le attrezzature di laboratorio sono dotate di connessione informatica di rete mobile e collegate via telematica ad un server centrale presso l’ufficio tecnologico di supervisione e centro di elaborazione dati, che ha il compito di controllare la gestione operativa delle prove eseguite dai tecnici di laboratorio in cantiere, di 66

monitorare, raccogliere, analizzare ed elaborare i dati sperimentali, di redigere i report di prova e le certificazioni relative entro le 24 ore dall’intervento in cantiere. Si colloca tra le prime strutture mobili in Italia per innovazione tecnologica e completezza di allestimento. Presso la sede operativa locale, la società dispone, su una superficie di 100 m 2, di un completo laboratorio sperimentale dotato, oltre che di tutte le attrezzature necessarie all’esecuzione di prove convenzionali su materiali edili stradali, anche di attrezzature scientifiche e sperimentali per la valutazione di caratteristiche reologiche degli stessi (prove di Modulo Complesso, prove di Fatica). I servizi - Certificazione di qualità per sovrastrutture stradali E’ stata constatata l’esigenza, da parte degli enti appaltanti e delle imprese di costruzioni stradali, di poter disporre di nuovi metodi di gestione dei controlli relativi alla qualità delle pavimentazioni stradali durante i lavori di costruzione o manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade. L’obiettivo di tali metodologie è quello di definire un efficace strumento di garanzia della correttezza e della conformità di tutte le fasi

operative nell’esecuzione dei lavori: dal controllo in tutte le fasi operative alla verifica dei requisiti di accettazione dei materiali da impiegare nei lavori, dal controllo di fabbrica dei materiali a quello dei processi di posa in opera degli stessi, nonché al controllo della qualità della pavimentazione, intesa come qualità dei materiali costituenti e dell’opera realizzata globalmente. Il servizio ha l’obiettivo di assicurare opere durabili e con prestazioni elevate aventi indici di decadimento molto bassi e tali da allungare la vita utile, prevedendo una durata a termine della pavimentazione maggiore rispetto alle superfici non soggette a controlli di qualità globale. Alla luce di quanto esposto STS Mobile si propone come strumento per svolgere attività di controllo diffuso, rapido ed efficace, mettendo a disposizione una struttura dotata di risorse umane specializzate, mezzi e strumenti mobili sul territorio adeguati alle esigenze di cantiere. STS Mobile è in grado di espletare questo nuovo servizio di assistenza disponendo di un laboratorio mobile completamente attrezzato per l’esecuzione di controlli in corso d’opera sui materiali edili stradali, in modo da poter apportare, entro 24 ore dall’intervento, azioni correttive ad eventuali non conformità che si dovessero presentare nel corso dei lavori. L’attività si conclude con una certificazione tecnica di conformità ai requisiti specificati nelle norme tecniche di appalto. A supporto della struttura mobile, dispongono presso la sede operativa di Ferrara di un attrezzato laboratorio sperimentale e di ricerca scientifica dotato delle più innovative attrezzature sperimentali relativamente al settore edile stradale. - Assistenza tecnica STS Mobile, avvalendosi della propria struttura tecnica altamente specializzata, offre un servizio di assistenza a supporto di progettisti e direzione lavori finalizzata all’ottimizzazione dei progetti e alla prevenzione di eventuali carenze di qualità dell’opera. Mediante ispezioni, prove preliminari, rilievi topografici, diagnostica e prove su materiali costituenti le opere stradali, il servizio tecnico consente di rilevare lo stato dei luoghi e quello di manutenzione delle opere edili stradali, al fine di guidare le scelte progettuali di

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manutenzione fornendo un quadro dettagliato dello stato manutentivo delle opere oggetto di intervento. Mediante ispezioni, prove, controlli dell’intero processo produttivo, il servizio tecnico consente di rilevare, mediante sondaggi e prove, lo stato del cantiere in corso d’opera ed eventuali situazioni anomale, di informare tempestivamente la direzione lavori per eseguire con la stessa l’analisi delle cause e coordinare le azioni correttive da svolgere. -Controllo qualità degli impianti di produzione conglomerati bituminosi Al fine di supportare e di assistere le aziende produttrici, nel processo di gestione e assicurazione del sistema qualità ISO 9001/2000, controlli periodici di marcatura CE, STS Mobile ha realizzato il servizio di assistenza tecnica per il controllo di qualità e certificazione degli impianti di produzione di miscele di conglomerati bituminosi. Il servizio proposto consente di mantenere in garanzia di qualità l’intero processo produttivo, attraverso il controllo iniziale della qualità delle materie prime per giungere alla certificazione di conformità del prodotto finito conformemente alle norme tecniche in vigore (CNR - UNI). Inoltre, il piano di controllo di qualità si pone come obiettivi: 1. Indirizzare la aziende produttrici verso un modello di efficienza, di qualità, di visibilità e trasparenza nei confronti del mercato 2. La garanzia ai clienti sulla qualità e conformità del prodotto finale 3. La riduzione degli errori e dei costi. - Mix design Conglomerati bituminosi Il servizio è finalizzato alla progettazione e alla ottimizzazione della

produzione di fabbrica secondo le norme tecniche di appalto della committenza. Le attività oggetto del presente servizio riguardano: A) Fase Iniziale: 1) Individuazione e caratterizzazione delle materie prime (conformità alle norme tecniche di appalto del committente) 2) Raccolta delle informazioni riguardanti i processi produttivi 3) Mix design materiali 4) Taratura del processo di fabbrica presso l’impianto di produzione 5) Controllo della produzione e di rispondenza al mix design 6) Redazione del formulario di produzione di fabbrica B) Fase di sviluppo: 1) Individuazione dei programmi di miglioramento e ottimizzazione dei processi produttivi aziendali e definizione degli obiettivi a breve, medio e lungo termine 2) Assistenza durante le verifiche di conformità condotte da ente terzo 3) Definizione delle soluzioni alle eventuali anomalie riscontrate da ente terzo in fase di ispezione e verifica. C) Fase di mantenimento: Esecuzione dei controlli di laboratorio previsti dalle normative vigenti in materia di certificazione qualità ISO 9001, secondo modalità e frequenza specificata, previo rilascio di report di prova e certificati. - Consulenza per la predisposizione ed attivazione del sistema di controllo produzione di fabbrica per la marcatura CE degli inerti Il servizio è finalizzato alla predisposizione e attivazione di un sistema di controllo della produzione di fabbrica secondo la normativa relativa alla marcatura CE dei prodotti da costruzione. Le attività oggetto del presente servizio riguardano: A) Fase Iniziale: 1) Individuazione dei prodotti realizzati e delle normative tecniche riguardanti la marcatura CE degli stessi 2) Raccolta delle informazioni riguardanti i processi produttivi e di controllo e prima individuazione delle necessità di adeguamento alle normative di riferimento 3) Redazione del manuale di controllo della produzione di fabbrica

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4) Redazione di eventuali procedure, e istruzioni richiamate nel manuale di controllo della produzione di fabbrica 5) Predisposizione della modulistica e degli strumenti di registrazione previsti dal manuale di controllo della produzione di fabbrica 6) Riunione di presentazione alla direzione aziendale (o ad altre funzioni definite dalla direzione) delle prescrizioni contenute nel manuale di controllo della produzione di fabbrica. B) Fase di sviluppo: 1) Collaborazione all’attivazione delle prescrizioni del sistema di controllo mediante riunioni con il personale operativo 2) Conduzione di verifiche ispettive interne 3) Definizione degli indicatori di misurazione di prestazione e di efficacia dei processi produttivi interni 4) Individuazione dei programmi di miglioramento e ottimizzazione dei processi produttivi aziendali e definizione degli obiettivi a breve, medio e lungo termine 5) Assistenza durante le verifiche di conformità condotte dall’ente terzo notificato 6) Definizione delle soluzioni alle eventuali anomalie riscontrate dall’ente terzo in fase di ispezione e verifica. C) Fase di mantenimento: Esecuzione dei controlli di laboratorio previsti dalle normative vigenti in materia di marcatura CE, secondo modalità e frequenza specificata, previo rilascio di report di prova e certificati.

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PORTATTREZZI

Il Comune di Berceto si dota di un Unimog U400 con vomere Assaloni FRANCESCO VANDONI

Giovedì 4 maggio 2006 è stato consegnato un Unimog U400 con un vomere sgombraneve Assaloni modello Y5 NR al Comune di Berceto. Questo comune, in provincia di Parma, sull’antica rotta Romea, seguita storicamente dai pellegrini provenienti da Nord e diretti a Roma, conta oggi circa 3.000 abitanti. Il servizio tecnico del comune di Berceto svolge direttamente con propri mezzi e personale la manutenzione estiva ed invernale della viabilità, sia del capoluogo che dei dintorni, su un’estensione di circa 600 km di strade. Per quanto riguarda le frazioni invece questi lavori vengono demandati a ditte locali. L’altitudine è compresa tra i 1.362 m della stazione a monte del-

l’ex-sciovia del Monte Cervellino ai 228 m del punto d’affluenza del torrente Frontone nel fiume Taro. La squadra operativa del settore viabilità è attualmente composta da 7 dipendenti comunali. Il parco mezzi è formato da una quindicina di unità tra veicoli e attrezzature. L’Unimog non rappresenta una novità, in quanto Berceto ne ha già avuti due, uno dei quali, un 416 degli anni '70 è ancora in servizio: le qualità di longevità, redditività e polivalenza di questo mezzo erano dunque già note ai responsabili del servizio tecnico del Comune di Berceto. Proprio le sue doti di polivalenza inducono ora l’Amministrazione Comunale a pensare di dotarsi di attrezzature per il servizio estivo da

svolgere con questo nuovo mezzo. L’Unimog U400 a passo corto (3.080 mm) eroga una potenza di 230 CV, con trazione integrale permanente e bloccaggio del differenziale centrale e di quello posteriore. Gli assi sono a portale, le sospensioni a molle elicoidali progressive; è inoltre dotato di barre stabilizzatrici sia anteriori che posteriori. La spaziosa ed ergonomica cabina in materiale composito resistente alla corrosione offre, grazie alla sua posizione semi avanzata, i vetri laterali ribassati ed il lunotto posteriore panoramico, una visuale a 360° per consentire di avere tutto sott’occhio e di poter lavorare in piena tranquillità e sicurezza. I vomeri sgombraneve a geometria variabile per alto innevamento della serie Y di Assaloni sono costituiti da due alettoni mobili, che ruotando attorno ad una cerniera verticale al centro possono assumere la configurazione a cuspide, a lama oppure a cucchiaio. Questi vomeri sono concepiti per un impiego su neve pesante, poco scorrevole, ammucchiata dal vento e nelle strade strette, per uno sfondamento agevole, un allargamento più efficace o per il trasporto a spinta della neve. Gli alettoni sono rinforzati con nervature tubolari, lo sperone centrale è a struttura scatolata, per una considerevole robustezza con un peso contenuto, il tutto mantenendo un baricentro molto vicino al veicolo. La regolazione dell’angolo di incidenza, la predisposizione per il montaggio di pattini a slitta e l’ammortizzazione degli urti laterali con accumulatore ad azoto permettono di adattare al meglio l’attrezzatura ad ogni situazione di lavoro. L’altezza al centro è di 90 cm, all’esterno degli alettoni di 1,45 m, la larghezza di sgombero in assetto a cuneo è di 2,63 m, in assetto a lama di 2,2 m, ed il suo ingombro minimo per passaggi stretti è di 2, 58 m. L'Unimog U400 durante la consegna al Comune di Berceto

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TRASPORTI

Treno elettrico Dotto per la Necropoli etrusca di Cerveteri GIORGIA MARCHELLI

Fra le aree archeologiche italiane dagli indubbi risvolti naturalistici che evocano nel visitatore suggestione di paesaggi antichi, c’è la Necropoli della Banditaccia di Cerveteri, centro propulsore della civiltà etrusca, proclamato di recente Bene Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. Grazie ad una convenzione stipulata fra la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale ed il Comune di Cerveteri (Roma), che si è avvalso della FAEM (Fondazione Archeologica dell’Etruria Meridionale) e di Galatour S.r.l, il futuro sviluppo turistico culturale del sito ha cominciato a realizzarsi. La Necropoli della Banditaccia si sviluppava su di un altopiano, ospitando i primi nuclei di sepolture villanoviane, continuando ad espandersi, a partire dal VII sec. a.C., su tutta l’altura in direzione Nord-Ovest. La tipologia delle migliaia di tombe distribuite nella Necropoli, della quale è normalmente visitabile la zona del Recinto, un’area recintata di 12 ettari, è piuttosto articolata e comprende tumuli di varie dimensioni, anche monumentali, che inglobano più di una tomba. L’iniziativa per lo sviluppo della zona archeologica ed il suo risveglio turisti-

co proviene da Dotto Trains: la Necropoli della Banditaccia di Cerveteri è ora visitabile su un comodo trenino elettrico. I turisti possono visitare il sito, per un percorso di circa 3,5 km, seduti sul nuovo mezzo: una silenziosa locomotiva che traina due vagoni, con capienza di 28 persone l’uno, su gomma, che con i colori marrone e verde si adatta perfettamente all’ambiente in cui è stato inserito. Si chiama Muson River, ed è il primo esemplare della nuova generazione di mezzi a trazione elettrica della Dotto S.r.l. di Castelfranco Veneto (TV), più potente dei precedenti, venduti solo all’estero, e omologato per la circolazione su strada pubblica in Italia. Da poco collaudato, è già entrato in funzione, per l’inaugurazione ufficiale, ed è, dal 20 maggio, in occasione dei Ludi Cerretani, in servizio effettivo. Il treno è stato acquistato da Galatour, società di servizi turistici e di trasporto di Cerveteri, che ha visto la possibilità di fornire alla zona archeologica una nuova invogliante soluzione di visita. Il Muson River ha un motore elettrico da 18 kW a corrente alternata, con una batteria da 80 volt 540 - 585 A,

Lavori Pubblici n. 20 maggio - giugno 2006

composta da 40 elementi da 2 volt l’uno, che effettua la ricarica completa in circa 8 - 10 ore, posizionata sul lato sinistro davanti alla cabina di guida, ed ha un’autonomia indicativa in piano, con fermate ogni 500 metri, di 4 - 6 ore; l’agevole cambio delle batterie consente all’eco-treno elettrico di lavorare a ciclo continuo, raggiungendo una velocità massima a vuoto di circa 25 km/h, mentre a pieno carico in piano arriva a 20 km/h; la pendenza massima superabile a pieno carico in servizio continuativo è del 4% circa. E' stato fornito equipaggiato da diversi optional, fra cui il sedile pneumatico nella locomotiva per garantire un maggior comfort nella guida, e la pedana pneumatica per persone diversamente abili nel secondo vagone. La realizzazione del progetto ha richiesto operazioni molto complesse ed onerose di decespugliamento e potatura della vegetazione infestante in prossimità del percorso archeologico, di predisposizione del piano di calpestio per il passaggio del treno, di ripulitura di alcune strutture funerarie dal fango e dall’acqua lungo il tracciato, aiutati anche dai finanziamenti della Regione Lazio. Gli itinerari che hanno dato l’avvio al progetto comprendono la Via Sepolcrale, portata alla luce in occasione dei grandi lavori di pulizia, recupero e tracciatura dei percorsi, eseguiti dalla FAEM in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale ed il Comune di Cerveteri, le Tombe del Comune, di grande interesse scientifico e fascino, il settore dei Grandi Tumuli, il Laghetto e la Via degli Inferi. I visitatori potranno poi continuare a piedi nella zona monumentale, dove si trova un punto di ristoro e accoglienza. Il percorso si snoda fra bellezze archeologiche e naturali, ed in futuro verrà attrezzato con auricolari senza fili che illustreranno tutte le presenze 69


che si incontrano lungo la strada; i visitatori possono scendere, visitare le tombe all’interno, e proseguire il tour come da programma. La scelta di Galatour di utilizzare un treno Dotto per questa cooperazione fra pubblico e privato è motivata dalla grande affidabilità ed esperienza dell’azienda di Castelfranco Veneto. La storia di Dotto Trains inizia nel 1962: da allora sono stati prodotti oltre un migliaio di convogli destinati a molti siti del mondo. Mezzo di trasporto, su pneumatici e su binario, adatto a diversi contesti di lavoro e svago, il treno Dotto ha sempre confermato la sua totale affidabilità tecnologica, accompagnata da design esclusivo e straordinario

comfort. Si trovano nei più bei parchi divertimento, nelle città d’arte, nelle località di mare, nelle grandi aziende aperte ai visitatori, nei quartieri fieristici. Divenuti i più versatili mezzi di trasporto, perfetti per il turismo e per l’intrattenimento in aree di interesse storico-culturale, i treni Dotto sono caratterizzati da un’elevata cura dei dettagli e dal rispetto delle più severe normative tecniche e di sicurezza. In questi anni sono stati sviluppati molteplici modelli dal design sempre innovativo, sia per quanto riguarda le locomotive che per le carrozze. Oltre ad una vasta gamma di accessori sono disponibili anche diverse motorizzazioni: benzina, Gpl, diesel, elet-

trico, e presto entrerà nel mercato anche la nuova versione a metano. Le carrozze, che prevedono di trasportare dalle 18 alle 28 persone, possono essere aperte, chiuse e semichiuse. Sono equipaggiabili con una vasta gamma di optional, dal sistema sonoro, ai pannelli pubblicitari, dai sedili in legno o vetroresina alle chiusure in PVC per il riparo dalla pioggia e tanti altri ancora. Le continue ricerca ed sviluppo di nuove soluzioni garantiscono al meglio il rispetto per l’ambiente. La vasta gamma di personalizzazioni ed equipaggiamenti incontrano alla perfezione le esigenze delle clientela con la quale la Dotto mantiene da sempre un dialogo continuo.




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