lavori pubblici
n. 24 gennaio - febbraio 2007
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Ecogest: raccolta differenziata interrrata per Porto Azzurro Ga. Marchelli La potenza a portata di mano Trattori Yanmar serie EF200 concepiti sulle esigenze dei professionisti F. P. Vandoni Giordano servizi: formula di noleggio di macchine ed attrezzature Gh. Marchelli Nuove apparecchiature per la pulizia di facciate e pavimentazioni F. P. Vandoni Trimmer, come trattare le superfici Il Comune di Lecco sperimenta la segnaletica per non vedenti su asfalto Gh. Marchelli Conglomerato a freddo Black Top: la qualità testata per il risanamento delle pavimentazioni stradali Gh. Marchelli Dotto Trains al Parco Giardino Sigurtà Ga. Marchelli ASC e nuovo basamento Orsi: vietato copiare Gh. Marchelli Mitsubishi Canter: nuove soluzioni motoristiche Ecopark di Salvadori anche per asili e scuole Ga. Marchelli New Holland protagonista anche al Bauma 2007 Iterchimica per la lotta all’inquinamento: qualunque strada può essere d’aiuto Gh. Marchelli Valtellina: 4x4 a 360° per il Comune di Rogolo Gh. Marchelli Giletta UniQa: il nuovo progetto in dettaglio E. Tronchero Option insiste con il 12 volt Piattaforme sottoponte Barin per il controllo delle opere d’arte stradali Ga. Marchelli Grigocem e Grigoflex: nuove malte impermeabilizzanti Fornaci Calce Grigolin Assaloni conquista la base militare di Aviano Dimostrazioni invernali Rapid F. P. Vandoni Skid Steer Loaders Ram Italia Gh. Marchelli Road Roe nuovo tagliaerba Hymach Spargisale ed operatività assistita Eposat di Epoke A/S Fastrac apprezzato in molti lavori Gh. Marchelli I motori JCB progettati per l’uso del biodiesel B20 34 spargitori Schmidt ad Autostrade per l’Italia Gru Fassi 22A.21 per veicoli con patente B F. P. Vandoni Grandi Trapianti a Milano per il Portello Ga. Marchelli Successo della prima edizione di Viatec a Innsbruck Cantiere dimostrativo Cirf F. P. Vandoni
Lavori Pubblici viene inviata in tutta Italia a:
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- Uffici Tecnici di tutti i Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane - Società di gestione strade e autostrade - Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti - Aziende di trasporto urbano - Ditte appaltatrici di lavori pubblici - Parchi nazionali e regionali - Protezione Civile - Consorzi di bonifica - Aeroporti, Porti - Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf, parchi divertimento…) - Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento della rivista - Personalità di settore italiane ed estere
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IGIENE URBANA
Ecogest: raccolta differenziata interrata per Porto Azzurro GIORGIA MARCHELLI
Come molte altre amministrazioni comunali italiane, anche quella di Porto Azzurro (LI), famosa località turistica dell’Isola d’Elba, si è prefissata, nel rispetto del Decreto Ronchi, di incentivare lo smaltimento dei rifiuti urbani in modo differenziato per poter far fronte alla sempre maggior quantità di spazzature che si vengono ad accumulare presso la discarica territoriale, e di ridefinire gli spazi per tale raccolta mediante la realizzazione di impianti che consentono il posizionamento dei contenitori nel sottosuolo, a mezzo dell’effettuazione di opere di scavo per l’interramento delle apparecchiature che permettono il successivo sollevamento dei contenitori stessi per il loro svuotamento da
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parte degli operatori, mentre fuori terra trova alloggio un termine di modeste dimensioni dove l’utente può gettare il proprio rifiuto. Per gli interventi di razionalizzazione, ottimizzazione e potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti mediante utilizzo di impianti interrati, composti da contenitori a scomparsa da posizionare nelle vie e nelle piazze del paese, a partire dai punti nevralgici tanto per turismo che per residenti, la soluzione ideale è arrivata da Ecogest S.r.l. di Recanati (MC), aggiudicataria della gara d’appalto. Fra le varie tipologie di isole ecologiche interrate che la società marchigiana propone, le più idonee sono risultate le Island, che, occupando
poco spazio sulla superficie stradale, sono progettate per eliminare il notevole ingombro dei cassonetti per rifiuti necessari nelle zone densamente popolate grazie alle loro notevoli capacità di contenimento, di 7.500 l (7,5 m3) per le Island 7, e da 15.000 l (15 m3) per le Island 15. I dispositivi brevettati, costituiti da strutture esterne autoportanti che accolgono al proprio interno i grandi contenitori, i quali si sollevano e si svuotano per mezzo di un sistema idraulico, azionabile solo da personale autorizzato, permettono di effettuare lo scarico dei rifiuti in una sola operazione con un compattatore a carico posteriore azionato da un singolo operatore. Il primo stralcio della razionalizzazione della raccolta differenziata di Porto Azzurro si è recentemente concluso con l’installazione di un totale di 9 impianti, di cui 4 Island 15 per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, 4 Island 7 per la raccolta differenziata di vetro, plastica e lattine, e di 1 Island 7 per la raccolta differenziata di carta e cartone. In precedenza, e ancora in parte, la raccolta differenziata avviene tramite l’utilizzo di un elevato numero di cassonetti tradizionali carrellati, posti in superficie e distribuiti lungo le strade del paese, in aree ritenute idonee, e dove ogni contenitore è preposto alla raccolta di ogni singolo rifiuto. La presenza dei cassonetti sulle vie, a diret-
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to contatto con la popolazione, causa disagi sia come ingombro al traffico, sia come intralcio al transito dei pedoni, sia come barriere architettoniche; inoltre questi creano delle zone maleodoranti con problemi igienico-sanitari e, di ritorno, un’immagine negativa di carattere turisticoambientale. Per meglio organizzare la raccolta differenziata, che il Comune di Porto Azzurro già attua da parecchi anni, e per maggiormente invogliare la buona volontà dei cittadini con un’oggettiva possibilità ed il corretto funzionamento dello smaltimento dei rifiuti, il progetto di miglioramento e incentivazione, nel rispetto del Decreto Ronchi (n. 22/97), ha previsto nella prima parte interventi di razionalizzazione e potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani tramite l’utilizzo di impianti interrati muniti di contenitori in acciaio a scomparsa in modo da poterli concentrare nel medesimo luogo, senza che tutto ciò sia reso visibile e lasci libera la superficie che altrimenti sarebbe occupata dai soliti tradizionali cassonetti. E' ormai certo che questi impianti interrati risultano essere più capienti, maggiormente igienici e tendono a migliorare sia quantitativamente che qualitativamente la raccolta differenziata; al contempo offrono all’utente una soddisfacente efficienza operativa, portando in breve tempo all’ottenimento di buoni risultati in termini igienici e, in particolare, in termini strettamente economici. L’Amministrazione Comunale di Porto Azzurro ha quindi valutato che l’utilizzo di tale innovativa tecnologia, con interventi compresi in un quadro progettuale che sarà realizzato in più lotti funzionali, porterà ad una serie di nuovi benefici. I vantaggi per questa scelta di raccolta possono così sintetizzarsi: - Ridefinizione degli spazi per la raccolta differenziata mediante la realizzazione di impianti che consentono il posizionamento dei contenitori per la raccolta differenziata del rifiuto nel sottosuolo, previa realizzazione di opere di scavo per l’interramento delle apparecchiature che permettono il successivo sollevamento dei contenitori per il loro svuotamento da parte dell’operatore. - Efficacia operativa, economicità gestionale, drastica riduzione delle frequenze di raccolta, facilità d’uso, ottimizzazione dello svuotamento dei
contenitori interrati (sia in termini di tempo che di igiene) in quanto gli impianti permettono operazioni meno frequenti, più rapide e in maggior sicurezza; l’operatore manovra il tutto senza la necessità di movimentazione manuale dei contenitori stessi. - Riqualificazione ambientale delle zone interessate all’intervento e miglioramento dell’arredo urbano dovuto all’eliminazione degli antiestetici contenitori posti in superficie ed alla contestuale possibilità di ripavimentazione della zona secondo la tipologia di materiali ritenuto idoneo, e nello stesso tempo notevole aumento della
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capacità di raccolta di rifiuti. - Maggiore pulizia dell’area attorno ai contenitori interrati, in quanto viene radicalmente agevolato, e quindi migliorato, l’intervento dell’operatore addetto allo spazzamento sia manuale che meccanico dell’area. - Di conseguenza un ritorno di immagine e quindi un incremento a livello turistico per aver ottenuto nello stesso tempo un miglioramento del decoro, della pulizia e dell’arredo urbano. - Minor ingombro della sede stradale, con conseguente incremento della disponibilità di spazi pedonali ed aumento della visibilità della sede
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stradale eliminando ostacoli alle manovre automobilistiche (specialmente se in prossimità di uscite da vie laterali o da cancelli…). - Possibilità di conferimento anche per i disabili, in quanto l’altezza del torrino di conferimento è di circa 105/110 cm e l’apertura del coperchio avviene in modo elettrico (a bassa frequenza) con il semplice pigiare di un pulsante posto sul torrino stesso. I vantaggi economici che Porto Azzurro potrà conseguire entro il medio periodo, sono: • Incremento della raccolta differenziata fino ad oltre il 40% dei rifiuti totali; • Conseguente abbattimento dei costi dello smaltimento fino al 15%; • Minor necessità di manutenzione delle strutture di conferimento (sostituzione di cassonetti rotti, frequenze di pulizia...) stimabile fino al 20%; • Ottimizzazione dell’impiego della mano d’opera attualmente necessaria al recupero dei rifiuti, potendo utilizzare il personale in altre mansioni (puntando ad esempio al miglioramento dell’igienizzazione delle vie e delle piazze cittadine, incrementando il loro spazzamento e lavaggio, oppure aumentando lo svuotamento dei cestini gettacarta…); • Minor impatto ambientale e visivo nelle zone di conferimento (eliminazione di rifiuti eccedenti la capacità dell’impianto) e conseguente risparmio di tempo uomo/mezzo meccanico per la raccolta, valutabile intorno al 15%; • Ulteriore risparmio dovuto alla maggior capienza dei contenitori che renderà necessario un minor numero di operazioni di raccolta, valutabile intorno al 20 - 25 %; • Limitazione delle aree destinate alla raccolta dei rifiuti, con conseguente riutilizzo degli spazi eccedenti (dai quali potrebbero anche venire ulteriori benefici e ritorni di carattere economico, per esempio creando zone di 8
parcheggio a pagamento). Da una indagine svolta dal comune si è pensato di dare corso a due diverse tipologie di impianti interrati, Island 7 per la raccolta differenziata di vetro, lattine, plastica e secondo i luoghi anche per le carte, e Island 15 per i rifiuti solidi urbani. I due tipi di isole ecologiche sono stati posizionati in coppia, in modo da poter avere 4 punti unici di raccolta per ogni genere di rifiuto, eliminando così tutti i cassonetti dalle zone del porto, della spiaggia e delle due piazze principali, e precisamente sulla banchina IV Novembre, in via San Giovanni - Spiaggia La Rossa, in via Felice Cavallotti, e presso il supermercato Coop, che ha un terzo contenitore interrato affiancato per la carta. In superficie sono presenti soltanto gli eleganti torrini di conferimento creati appositamente a forma di fumaiolo di nave, dato il carattere marinaro della località. Gli impianti interrati installati sono tutti dotati di un sistema di pesatura individuale del rifiuto, composto di una cella di carico ad alta precisione: ogni utente è abilitato a conferire soltanto dopo la lettura del badge (chiave elettronica) contenente i dati di riconoscimento consegnata da parte dell’Amministrazione Comunale. I dati dell’utente, assieme a quelli della data e dell’ora del conferimento, della pesata e del tipo di rifiuto conferito vengono memorizzati, tramite un microchip, in una memory card collocata in un PC posto nel torrino, in zona protetta. Questo sistema, se allargato ad ampio raggio, inizialmente consentirebbe all’Amministrazione Comunale di concedere premi a quei cittadini che conferiranno il rifiuto in modo differenziato e successivamente, per gradi, di passare dalla tassa alla tariffa, come prevede il Decreto Ronchi. Per la realizzazione di ogni singolo impianto sono state effettuate le seguenti opere e servizi:
- scavo con mezzo meccanico per alloggiamento della vasca di contenimento, con struttura autoportante in acciaio al carbonio, sabbiata e trattata con procedimenti specifici; - trasporto degli impianti dalla sede di fabbricazione al luogo di installazione; - posizionamento della vasca di contenimento in acciaio al carbonio, per mezzo di gru semovente; - installazione e collegamento del sistema idraulico per la movimentazione dell’impianto; - installazione e posizionamento del contenitore interno dei rifiuti in lamiera d’acciaio inox; - installazione dell’impianto elettrico e collegamenti relativi; - installazione della piattaforma di copertura della vasca apribile, in lamiera antisdrucciolo, fornita di guarnizioni in neoprene per la tenuta dell’acqua e per impedire la fuoriuscita d’odori; - installazione del torrino di conferimento in acciaio inox con doppia chiusura di sicurezza; - allaccio elettrico alla rete Enel; - opere accessorie e di completamento. Data la particolarità della localizzazione, con postazioni complicate, i semplici lavori previsti sono stati rallentati dalla presenza dell’acqua: in paese sono state trovate delle falde, mentre in prossimità della banchina si è dovuto agire totalmente in mare, con le tecnologie che questo necessita. Sotto il molo gli scavi sono proseguiti 1,80 m sott’acqua per alloggiare le cassaforme in acciaio sul fondo del mare, affondandole con compartimenti stagni e prosciugandole con idrovore. Completamente soddisfatta delle proprie scelte, l’Amministrazione Comunale di Porto Azzurro, ed in particolare l’Ufficio Tecnico Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, è ora in attesa di poter mettere in opera i successivi stralci dei lotti previsti per proseguire i lavori di razionalizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti.
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VERDE
La potenza a portata di mano Quando gli ingegneri della società Tre Emme del Gruppo Merlo iniziarono a progettare i primi trattori portattrezzi per la manutenzione stradale e boschiva, tutti erano consapevoli di aver accettato una sfida di alto profilo tecnologico. Realizzare macchine super-specializzate per affrontare in sicurezza e con profitto qualsiasi tipo di attività, anche le più inusuali e specifiche, non era così semplice. Specialmente quando quei lavori erano appannaggio di trattori agricoli tradizionali sottoposti a profonde e costose trasformazioni. La realtà rende oggi merito a quelle scelte coraggiose e controcorrente: i volumi produttivi sono cresciuti, la gamma si è ampliata con l’inserimento di nuovi e più potenti modelli e sono aumentati gli equipaggiamenti specializzati. Macchine innovative dunque, agili e potenti ma al contempo versatili e straordinariamente maneggevoli, progettate per dominare qualsiasi tipo di terreno e soddisfare con efficacia anche le esigenze di chi opera nella manutenzione stradale e ferroviaria. Dalla progettazione alla produzione, tutto in Tre Emme è scrupolosamente seguito fin nei minimi dettagli, questo per garantire la massima qualità di sistemi che dovranno operare nelle condizioni ambientali più avverse. Uno dei gioielli di questa tecnologia è lo straordinario trattore portattrezzi MM 150 VR, il sistema che ha cambiato il modo di lavorare. E' la risposta a quanti necessitano di prestazioni superiori e pretendono il controllo pieno e completo dell’attrezzo. Il suo braccio telescopico laterale rende infatti accessibile anche la scarpata più scoscesa o le piante più alte, garantendo sempre il pieno controllo della situazione. Con questa nuova macchina si può sfruttare al meglio la polivalenza delle diverse attrezzature montabili sul braccio. Poco importa se si tratta di una trincia per sfalcio, di una cimatri10
ce multi-lame, di una pala per la pulizia dei fossi o di una pinza idraulica per tronchi: anche ad oltre 10 metri di distanza la visione dell’attrezzatura in uso e dell’area di lavoro è massima e tutte le operazioni sono comandabili dall’operatore tramite joystick multifunzione. Un layout costruttivo inusuale e scelte ergonomiche esclusive assicurano un’efficienza operativa ed un comfort di alto profilo. Il telaio della macchina, interamente in acciaio e blindato nella parte inferiore, è corredato di aggancio a tre punti anteriore con un’ampia gamma di attrezzature (trince forestali di vario tipo, bracci da sfalcio, vomeri e turbine da neve) mentre quello posteriore (opzionale) può ricevere innumerevoli equipaggiamenti. Le prese di forza anteriore e posteriore, di tipo meccanico, ne aumentano ulteriormente la versatilità. Il motore è il Deutz 4 cilindri turbo intercooler common-rail da 146 CV ed è a
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norma Euro 3. La trazione è integrale permanente con trasmissione idrostatica e la sterzatura è sulle quattro ruote. La cabina è corazzata secondo le più severe norme di sicurezza ed è conforme alle direttive europee ROPS/FOPS, quelle che certificano la resistenza della struttura al ribaltamento ed allo schiacciamento. La visibilità è senza confronti in tutte le direzioni; il tettuccio in acciaio dispone di un’ampia finestratura blindata per il lavoro sicuro in altezza quando si usano bracci telescopici equipaggiati con seghe circolari taglia-rami. Nessuna rinuncia inoltre per quanto riguarda il comfort dell’operatore. Climatizzatore e sedile con sospensione pneumatica sono di serie.
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Quest’ultimo può anche ruotare di 45° verso destra per migliorare la visibilità e l’ergonomia quando si utilizza il braccio laterale. Potenza, maneggevolezza, comfort e sicurezza, queste sono le caratteristiche che fanno dei trattori portattrezzi Tre Emme gli strumenti ideali per la manutenzione stradale e forestale.
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Trattori Yanmar serie EF200 concepiti sulle esigenze dei professionisti VERDE
FRANCESCO VANDONI
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La società Cormik di Altavilla Vicentina (VI) distribuisce in Italia i prodotti Yanmar. Questa compagnia giapponese fu fondata nel 1912 e da allora produce motori diesel, disponendo delle capacità progettuali ed industriali atte a consentire la progettazione e la produzione in proprio dei più sofisticati impianti di iniezione per l’equipaggiamento di motori diesel. Da 95 anni Yanmar ricerca la migliore risposta alle esigenze dell’utenza in termini di flessibilità d’impiego, risparmio energetico, economia di esercizio, ridotto inquinamento, affidabilità e durata. L’attività del gruppo Yanmar spazia dal grosso diesel navale al piccolo monocilindro raffreddato ad aria, dalla mac-
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china da cantiere al rasaerba, dalle turbine a gas alla cantieristica da diporto, dalla trattrice agricola alla motozappatrice, dai gruppi elettrogeni alle motosaldatrici, dagli impianti di cogenerazione alle attrezzature per il trattamento ed il riciclaggio dei rifiuti. Nel 1961 nasce la divisione specializzata in macchine agricole che offre una vasta gamma di prodotti: trattori, rasaerba, transporter cingolati, motozappe e spazzaneve cingolati a turbina. La serie EF200 annovera tre modelli, con potenze di 27, 30 e 35 CV ed è dotata dei motori diesel Yanmar di nuova generazione. Questi motori ad iniezione diretta TNV, raffreddati ad acqua, offrono una maggiore potenza
ed un’ottima efficienza di combustione, pur avendo consumi ridottissimi e minime emissioni di gas di scarico. Il sistema monopistone MP2 distribuisce un rifornimento bilanciato di carburante ad ogni cilindro usando un singolo pistone, rilasciando una nebulizzazione ancor più precisa attraverso una iniezione ad alta pressione, i cui tempi sono ottimizzati grazie ad un timer a pressione di olio. I trattori Yanmar EF200 sono leggeri e compatti, dispongono di serie di una presa di forza posteriore e ventrale e in optional di un attacco frontale. La loro alta capacità di sollevamento (1.200 kg) e l’ottimo bilanciamento anteriore e posteriore permettono di operare con una vasta gamma di accessori, rendendoli polivalenti. La trasmissione è idrostatica con 3 velocità. La leva controllo Cruise permette sia in fase di lavoro che di trasferimento di mantenere la velocità costante finché non si aziona il pedale del freno. Tutti i modelli sono dotati di servosterzo. E' possibile utilizzare tre modalità di avanzamento: due ruote motrici; quattro ruote motrici e quattro ruote motrici più sistema sterzante Dual Speed. Questo sistema, azionato da un semplice pulsante, fa avanzare le ruote anteriori a velocità doppia rispetto a quelle posteriori, consentendo uno sterzo dolce che minimizza l’impatto con il manto erboso. Il pannello strumenti è di facile lettura, con simboli e lettere di grande formato e illuminazione integrata che ne permettono la visione sia di giorno che di notte. Per motivi di sicurezza, se il selettore di velocità e la leva PTO non sono in posizione neutra, il motore non può essere avviato; inoltre un interruttore posto nel sedile ferma automaticamente il motore se l’operatore si alza o scende dal trattore. 1. Trattore Yanmar EF230H al lavoro 2. Modello con cabina e piatto falciante posteriore
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Giordano servizi: formula di noleggio di macchine ed attrezzature AZIENDE
GHERARDO MARCHELLI
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Giordano servizi, che fa parte del gruppo Giordano, azienda storica presente da oltre 50 anni sul mercato leader nella commercializzazione di trattori e attrezzature per l’agricoltura, nasce tre anni fa, da un'idea imprenditoriale del sig. Stefano Giordano e del fratello Andrea. L’intuizione è stata di creare un'azienda nuova di servizi per affiancare i clienti nell’esecuzione dei lavori ordinari. Una società che "si prendesse cura di loro" nel vero senso della parola, mettendo a disposizione l'esperienza del gruppo e macchinari all'avanguardia. Da sempre Giordano è andato alla ricerca di prodotti e servizi innovativi per facilitare l’esecuzione dei lavori, perché crede che solo attraverso la qualità sia possibile conquistare e mantenere nel tempo la fiducia dei clienti, con la volontà, non solo di soddisfarne le necessità, ma addirittura di anticiparle. Questo perché le esigenze, come le persone, cambiano nel tempo e
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diventa necessario essere sempre pronti a rinnovarsi per anticipare le aspettative. Dopo aver ascoltato le esigenze dei numerosi clienti, Giordano ha studiato le soluzioni migliori per risolverle. La principale problematica evidenziata in questa ricerca è quella del sempre maggior peso degli investimenti dovuta alla riduzione di risorse economiche. Per aiutare le aziende nel difficile compito di poter investire capitali nasce Giordano servizi con la formula del noleggio. Questo permette di liberare risorse economiche da impiegare per altri scopi, di avere più flessibilità nel proprio lavoro con minori costi, quindi con economie d'esercizio, ma soprattutto con costi fissi e certi: il canone di noleggio. Una caratteristica importante del servizio di noleggio offerto da Giordano servizi è quella di avere a disposizione e di provare una macchina, prima di
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sceglierla per vedere se soddisfa in pieno le esigenze di lavoro. Ecco che in questo modo Giordano servizi ha creato un parco macchine a noleggio esclusivo. I risultati raggiunti nei primi tre anni sono stati di gran lunga superiori alle più rosee aspettative, evidenziando la giusta direzione intrapresa dal gruppo che oggi ha la possibilità e la volontà di allargare il parco macchine a noleggio per non trovarsi a non poter soddisfare le sempre più numerose richieste che riceve da enti pubblici, società municipalizzate, cooperative agroforestali, manutentori ed appaltatori. Naturalmente un'assistenza tempestiva ed efficace è alla base di un servi-
1. Trattore Deutz Agrotron con allestimento Ferri a noleggio 2. Energreen ILF 1000 a noleggio 3. Raiber a noleggio 4. Cippatrice professionale a noleggio
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zio di noleggio professionale. Il cliente deve essere messo in condizioni di lavorare senza alcuna preoccupazione. Il servizio di noleggio infatti prevede anche una macchina sostitutiva nel caso in cui la manutenzione si prolunghi oltre le 48 ore. Oltre alle officine presenti nelle tre sedi, di Cortemilia (CN), Ceva (CN) ed Albenga (SV), dispongono ad oggi di altri punti assistenza distribuiti sul territorio e più precisamente a Torino, Milano, Genova ed Acqui Terme (AL). Inoltre un'officina mobile permette al cliente di essere assistito direttamente sul campo. Con questa struttura Giordano attualmente opera in Piemonte, Liguria e Lombardia. Da novembre 2006 con l’accordo "Agrirentalteam", in collaborazione con il gruppo Same-Deutz Fahr (la cui carica di presidenza è stata affidata al sig. Stefano Giordano), Giordano servizi può raggiungere anche altre regioni con la volontà di espandere a macchia d'olio il servizio in base alle richieste di futuri clienti. In questi primi mesi del 2007 è in corso una promozione sulle macchine operatrici per la trinciatura estiva, che si chiama: "30+5". Coloro che prenoteranno il noleggio della macchina entro il 31marzo 2007, per un periodo di utilizzo di almeno 30 giorni, potranno utilizzarla per altri 5 giorni gratuitamente in aggiunta a quelli del contratto. Inoltre con la formula "nolo-top" sarà possibile accumulare sconti e passare a tariffe più convenienti. Si potranno anche gestire noleggi pluriennali con un unico contratto. Lo sviluppo di Giordano servizi è molto vivace, con nascite di collaborazioni con importanti aziende produttrici di macchine ed attrezzature che consentono di offrire a noleggio 5. Autocarro ZK 4x4 con spargitore Giletta a noleggio 6. Pasquali Orion 8.95 con fresaneve a noleggio
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gli strumenti più all’avanguardia, come ad esempio con Energreen per l’esclusiva del noleggio delle loro macchine decespugliatrici. Nel 2006 inoltre Giordano ha fornito, dopo aver superato la prova dei "test event" a marzo 2005, il Toroc (ente organizzatore dei giochi olimpici invernali Torino 2006), che ha operato con successo anche tramite il noleggio Giordano di numerose macchine ed attrezzature per lo sgombero neve, distribuite nei 9 siti olimpici ospitanti le gare. Giordano è inoltre attivo per la presentazione dei suoi servizi, come ad esempio nella partecipazione al convegno "Tecnologia & ambiente, la natura incontra la tecnica", svoltosi in giugno 2006, dove il tema trattato era: "La foresta, una risorsa da salvaguar-
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dare", al quale erano invitati: rappresentanti delle regioni, provincie, comuni e comunità montane di Piemonte e Liguria; società e cooperative agroforestali; Corpo Forestale dello Stato; i principali fornitori e collaboratori di Giordano. Durante il convegno sono intervenute illustri personalità a parlare di risorse ambientali foreste e parchi (recupero, sicurezza, prevenzione incendi, biomasse). Giordano servizi, sponsor ufficiale ed organizzatore dell’evento, ha presentato le tecnologie ed i servizi annessi al territorio per la manutenzione e la salvaguardia dell’ambiente. L’evento ha visto anche un’esposizione statica di mezzi ed attrezzature oltre ad una prova in campo nell’area adiacente il palazzo del congresso.
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Nuova apparecchiatura per la pulizia di facciate e pavimentazioni IGIENE URBANA
FRANCESCO VANDONI
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Per contrastare il sempre più grave degrado dei centri urbani, con una caduta di immagine e conseguenti perdite economiche dovute al ridursi del flusso turistico, molti enti sono alla ricerca di metodi idonei alla rimozione di scritte vandaliche dalle facciate e di
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chewing gum dalle pavimentazioni di piazze e marciapiedi. Per far fronte a questa esigenza la società Dekos di Arosio (CO), da anni produttrice di sistemi per la pulizia di rivestimenti in pietra, ha messo in vendita una nuova apparecchiatura che consente di intervenire facilmente sulla cancellazione delle scritte vandaliche dalle facciate degli stabili e di rimuovere chewing gum e macchie di diversa natura dalle pavimentazioni di marciapiedi e piazze. Il procedimento utilizzato si basa sul sistema Dekos sperimentato da molti anni ed apprezzato per il basso impatto ambientale che produce. L’apparecchiatura, di facile utilizzo e di elevata produttività, mediante un getto, a bassa pressione, di una miscela di acqua, aria calda e polveri,
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rimuove immediatamente la macchia senza incidere il supporto e senza lasciare antiestetici aloni. Da sottolineare che i prodotti utilizzati, tutti di natura inorganica, sono perfettamente compatibili con l’ambiente e non pericolosi per gli operatori. Nonostante l’apparecchiatura sia disponibile da pochi mesi, sono già stati eseguiti significativi interventi in località italiane e spagnole, come in piazza del Duomo a Milano e a Madrid, dove Dekos Iberica Ingacosa, consociata Dekos in Spagna, ha pulito il monumento a Cristoforo Colombo.
1. 2. 3. Il monumento a Cristoforo Colombo a Madrid durante la pulizia con il sistema Dekos 4. Un capitello dei portici di piazza Duomo a Milano
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Trimmer, come trattare le superfici MANUTENZIONE STRADALE
Nell'ambito dell’ampio panorama, fra l’altro in continua evoluzione, dei sistemi di trattamento e preparazione delle superfici, si sono sviluppate delle speciali tecnologie che hanno rivoluzionato le metodologie per il trattamento e la rigenerazione delle superfici stradali e aeroportuali. Essenzialmente esistono due tipi di sistemi per questi interventi: le pallinatrici e le bocciardatrici. Entrambi permettono di trattare, tramite abrasione controllata, qualsiasi superficie dura (acciaio, ferro, asfalto, calcestruzzo...). L’aspetto particolare è la possibilità di rimuovere soltanto la superficie di questi materiali senza danneggiarne la consistenza. La pallinatura è un procedimento per il trattamento a secco di pavimentazioni e superfici. La tecnologia si basa sull’utilizzo di palline di acciaio speciale, con diametro da 0,8 a 1,2 mm, che vengono proiettate ad alta velocità sulla superficie da trattare. Nel caso di asfalti, l’impatto di queste palline rimuove le parti superficiali tenere del conglomerato bituminoso, lasciando affiorare l’inerte e creando così una macrorugosità. L’inerte viene pulito in superficie in quanto non viene "martellato", senza essere frantumato. Inoltre si aumenta la microrugosità. Queste microbiglie vengono recuperate al rimbalzo, pulite e riutilizzate, mentre le polveri vengono aspirate e immagazzinate, evitando così qualsiasi tipo di inquinamento. L’applicazione della pallinatura nel campo stradale e aeroportuale è importante perché permette la "sgommatura" degli asfalti senza comprometterne le caratteristiche. Inoltre è un sistema di notevole importanza per la rimozione della segnaletica orizzontale sia ai fini della visibilità dell’utente che per la conservazione del manto trattato. Le vernici utilizzate per la segnaletica tendono a strappare la pavimentazione provocando delle fessure che favoriscono l’infiltrazione d’acqua con successiva formazione di crepe e di ammaloramenti: la pallinatura permette di asportarle in modo
ottimale senza intaccare la superficie e senza creare gradini pericolosi. Un’applicazione importante della pallinatura è costituita dal rifacimento di piattabande di viadotti e gallerie, dove l’impermeabilizzazione è chiamata a garantire a lungo termine l’integrità dell’opera strutturale. Con lo scopo di garantire una perfetta coesione fra la superficie ed il materiale impermeabilizzante, il piano della soletta deve essere perfettamente ripulito e ravvivato in modo da permettere un ancoraggio resistente alle sollecitazioni. L’elevato rendimento del sistema e la mancanza di residui di lavorazione consente di programmare contemporaneamente il lavoro di posa delle guaine o dei prodotti isolanti liquidi. La bocciardatura, o irruvidimento, utilizza invece macchine dotate di tamburi rotanti sui quali sono montati particolari utensili che consentono l’asportazione del materiale con una regolazione che va da 1 a 4 millimetri. Il metodo è dotato di un sistema di abrasione autoregolante che si adatta all’andamento. Questi utensili sono montati in modo "folle" su delle barre rotanti e scalfiscono la superficie da trattare. La profondità viene regolata da un tastatore meccanico. I campi di applicazione sono praticamente quelli della pallinatura. La differenza sostanziale risiede nello spessore: la bocciardatura può arrivare fino a dieci millimetri. Questo procedimento risulta dunque molto efficace quando si deve rimuovere più materiale dalla superficie, per esempio per la realizzazione di rallentatori. In conclusione si può optare tra pallinatura e bocciardatura, detta anche scarificatura. La scelta viene studiata ad hoc per ogni singolo caso in relazione alle caratteristiche delle due tecnologie e quelle della superficie da trattare. In genere il criterio è dettato dalla quantità da rimuovere: se si deve asportare uno spessore consistente si opterà per la bocciardatura, mentre se si tratta di ripristinare la rugosità di un fondo, o di rimuovere solo pochissimo dalla superficie, si sceglierà la pallinatura.
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Il Comune di Lecco sperimenta la segnaletica per non vedenti su asfalto SEGNALETICA
GHERARDO MARCHELLI
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Il Comune di Lecco ha avviato un progetto sperimentale di segnaletica orizzontale per aiutare le persone non vedenti ed ipovedenti a camminare in sicurezza. L’idea è di realizzare una tipologia adatta per superare le barriere architettoniche su marciapiedi in asfalto, con forme e dimensioni irregolari rispetto al senso di marcia. Le tecniche per ora sviluppate in Italia sono tipicamente su pavimentazioni lapidee o in autobloccanti, mediante inserimento di elementi prefabbricati (piastrelle) atti allo scopo; tale tipologia si può riscontrare in aeroporti, stazioni ferroviarie e metropolitane. Dopo aver verificato, in collaborazione con l’associazione non vedenti della Provincia di Lecco, che gli attraversamenti pedonali, eseguiti con la plastica a freddo strutturata, sono percepiti dalle persone non vedenti, il geometra Andrea Lozza del Comune di Lecco ha pensato di utilizzare il prodotto per realizzare i percorsi nei
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luoghi pedonali la cui pavimentazione è in asfalto. L’utilizzo infatti di piastrelle su questo tipo di superficie è costosa e di difficile esecuzione, oltre a pensare che la sosta selvaggia dei veicoli sui marciapiedi possa compromettere la sua durata nonché funzionalità, aumentando di certo i costi di manutenzione. Lecco ha voluto sviluppare e sperimentare una tecnologia innovativa per creare una segnaletica adeguata su qualunque tipo di pavimentazione, ed in particolare su quella in asfalto. Per questa prima applicazione ha individuato un idoneo materiale plastico da posare a freddo prodotto dall’azienda svizzera Plastiroute e qui proposto da AZ Tech di Homar Nava. La plastica a freddo PLR-CRYL della Plastiroute è un prodotto bicomponente che oltre a dare una colorazione evidente, ha una sua strutturazione superficiale. Questa sua importante caratteristica permette alle persone
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ipo/non vedenti di avere una percezione tattile e visibile, e quindi di poter camminare in sicurezza e superare le difficoltà di percorrenza degli spazi pubblici. Il Settore Programmazione gestione e controllo Lavori Pubblici del Comune di Lecco ha messo in pratica la tipologia individuata, e, in colla borazione con Computrafica di Valmorea (CO), ha realizzato un percorso sperimentale su una tratta del marciapiede in asfalto di corso Matteotti, applicando le tecniche di altri paesi dell’Unione Europea. La segnaletica è lunga circa 110 metri, larga circa 20 cm, ed è posata lungo il senso di percorrenza dei pedoni. Analizzando le fotografie si può notare la regolare linearità del marciapiede, le cui dimensioni di un metro e cinquanta di larghezza, affiancato da un muro,
1. 2. 3. 4. Segnaletica per persone non vedenti o ipovedenti a Lecco
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non costituiscono particolare pericolo per i non vedenti. Ma anche in questo caso il prodotto trova applicazione grazie alla sua caratteristica di essere rifrangente. Infatti, permette di far notare il marciapiede anche nelle sue zone d’ombra, aumentando così, sia agli automobilisti sia ai pedoni, la percezione della presenza del manufatto, con l’intento di far rallentare la velocità di percorrenza da parte dei veicoli. Proprio per le caratteristiche di alta rifrangenza del materiale prodotto da Plastiroute si è quindi potuto ottenere un duplice vantaggio: sperimentare la nuova tipologia di segnaletica su un percorso non particolarmente pericoloso per le persone non vedenti, ed inoltre evidenziare maggiormente dove prestare più attenzione agli automobilisti. In quest’intervento è stato realizzato fino agli attraversamenti pedonali esistenti, ma il prodotto può essere applicato sopra segnaletiche già realizzate, perché ha un’altissima capacità di aderenza e, grazie alla sua forte resistenza, non si rompe al transito dei veicoli mantenendo ottime caratteristiche per molto tempo. La semplicità e la versatilità d’applicazione della segnaletica di plastica a freddo di Plastiroute consentono di intervenire in maniera pratica con un materiale nato proprio per la segnaletica stradale orizzontale di alta qualità. Infatti, il PLR-CRYL si delinea come prodotto con alta rifrangenza e resistenza per durare ed essere maggiormente visibile soprattutto in situazioni di scarsa visibilità come di notte, con nebbia o pioggia. Plastiroute è presente direttamente con filiali e imprese affiliate in Germania, Svizzera, Romania, Ungheria e Russia, oltre che in altri 13 mercati europei attraverso partner. Plastiroute offre soluzioni su misura per la realizzazione ed il mantenimento della sicurezza stradale con un laboratorio che sperimenta e verifica la qualità e l’affidabilità dei prodotti, oltre a partecipare attivamente in gruppi di lavoro ed associazioni per la messa a punto di nuovi procedimenti di prova e misurazione, di direttive e di norme europee che le consentono di collaborare allo sviluppo degli standard di sicurezza futuri. Il Comune di Lecco porterà avanti un progetto che prevede la realizzazione di questi percorsi su alcune vie cittadine, per il quale sono previsti interventi di riqualificazione urbana, con l’intento di renderli accessibili alle persone ipo/non vedenti e stimolare una maggior sensibilità, da parte di tutti i cittadini, sull’utilizzo appropriato degli spazi pubblici. 5. Attraversamento con segnaletica per persone non vedenti o ipovedenti all’estero
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Conglomerato a freddo Black Top®: la qualità testata per il risanamento delle pavimentazioni stradali MANUTENZIONE STRADE
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È risaputo che, anche nel caso di pavimentazioni globalmente in buone condizioni, possono presentarsi localmente zone interessate da buche con elevato rischio per l’incolumità dei conducenti di veicoli e, soprattutto, di velocipedi e ciclomotori. Per tali ragioni il risanamento di pavimentazioni flessibili viene di norma eseguito da parte delle amministrazioni competenti sia come intervento di emergenza in condizioni climatiche avverse, sia sotto forma di lavori di manutenzione programmata da realizzare durante periodi caldi ed asciutti.
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Giova sottolineare come in Italia sia stato colpevolmente trascurato dagli addetti ai lavori (ricercatori, imprese, produttori e gestori di reti stradali) l’esito di un corretto approccio volto a limitare le conseguenze derivanti dalla presenza di buche sulla pavimentazione stradale. Probabilmente tale atteggiamento è stato motivato dalla sottovalutazione dell’impatto, a livello economico e sociale, attribuito al problema. Basta considerare infatti come una delle principali cause di incidenti sia proprio riconducibile alla perdita di controllo dei veicoli che
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transitano su zone irregolari interessate da buche. Alla luce di tali considerazioni, a livello internazionale sono state realizzate alcune sperimentazioni finalizzate all’adozione di un approccio metodologico per il risanamento delle buche volto a fornire delle linee guida e dei suggerimenti per la messa a punto di capitolati atti a garantire la migliore efficacia degli interventi. Alla luce di
1. 2. 3. 4. Fasi di intervento con Black Top® per la riparazione di una spelatura
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questo e dai risultati concreti ottenuti dalla propria clientela, Insta Service S.r.l. ha deciso di sottoporre il suo conglomerato bituminoso a freddo denominato Black Top® ad una serie di prove sperimentali, incaricandone il Politecnico di Ancona. Durante questa ricerca il Black Top® è stato sottoposto a differenti test prestazionali in termini di compattazione, stagionatura e temperature sia in condizioni "ottimali" che "carenti"; questo al fine di riprodurre e simulare sia le condizioni metereologiche in cui si potrebbe trovare l’operatore di una pubblica amministrazione nell’intervento di risanamento di una buca, sia al modo di applicazione del materiale da parte dell’operatore stesso. Dalla sperimentazione eseguita è stato possibile affermare che esistono i presupposti per un impiego ad ampio raggio del conglomerato a freddo Black Top®, e che tale materiale presenta i requisiti per garantire elevate prestazioni in termini di durata anche in condizioni di posa in opera critiche. In particolare, dal programma sperimentale svolto è emerso chiaramente come tale prodotto sia in grado di raggiungere elevati standard in termini di resistenza, al punto da poter essere sottoposto a prove di laboratorio comunemente utilizzate per i tradizionali conglomerati bituminosi a caldo, e di ottenere pertanto prestazioni di norma non verificabili nella maggior parte delle miscele confezionate a freddo presenti sul mercato. Il raggiungimento di tali traguardi deriva dalla corretta scelta della granulometria degli aggregati, oltre che dal dosaggio e dalle caratteristiche chimico-fisiche del legante impiegato.
5. Notthingam Asphalt Test 6. Provino con Black Top® ed asfalto tradizionale 7. Prova Marshall
Un’altra particolarità emersa da questo progetto di ricerca è stata la possibilità di dimostrare e predisporre specifiche tecniche di capitolato basate su metodologie di prova finora impiegate per i conglomerati a caldo
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tradizionali, superando la prassi consolidata di omettere ogni tipo di controllo per le miscele bituminose a freddo, impiegate in piccole quantità per il risanamento locale di pavimentazioni stradali.
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TRASPORTI
Dotto Trains al Parco Giardino Sigurtà GIORGIA MARCHELLI
Il Parco Giardino Sigurtà è una meraviglia unica al mondo. A Valeggio sul Mincio (VR), è un’incantevole oasi, considerato fra i cinque più straordinari giardini al mondo: ha una superficie di 560.000 metri quadrati e si estende ai margini delle colline moreniche, nelle vicinanze del Lago di Garda, a otto chilometri da Peschiera. Le sue origini risalgono al lontano 1617, dal "brolo cinto de muro", giardino di Villa Maffei, opera di Pellesina, allievo del Palladio. Nel 1859 divenne il quartier generale di Napoleone III. Durante il '900 ha ospitato illustri premi Nobel, fra cui Konrad Lorenz. Nel 1941 è stato acquistato dal dottor Carlo Sigurtà, il quale, in quarant’anni di amorose cure, avvalendosi di un secolare diritto di attingere acqua dal
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Mincio, ha ottenuto il prodigio di rendere lussureggiante l’arida flora collinare che si è coperta, non senza grandi difficoltà, di una rigogliosissima vegetazione assumendo aspetti di impareggiabile bellezza. Lentamente è apparsa la maestosità di alcune piante secolari come la Grande Quercia (sec. XV), e sono emersi migliaia di preziosi Buxus. Accarezzati dalle sapienti mani di esperti giardinieri hanno dato origine ad oltre 40.000 sculture surreali vive. Mentre la preziosa acqua dei grandi pozzi, realizzati successivamente, ha consentito il susseguirsi nelle varie stagioni delle cinque grandi fioriture: Tulipani, Iris, Rose, Ninfee, Aster. L’Eremo, il Castelletto dedicato ai Benefattori dell’Umanità ed ancora la Meridiana orizzontale fanno del Parco, insieme ai 18 laghetti che
ospitano pesci tropicali, al Grande Tappeto Erboso… un paesaggio ineguagliabile. Successivamente, il nipote Enzo ha realizzato un prototipo di ParcoGiardino. Dopo l’apertura al pubblico nel 1978, la conservazione di questo complesso ecologico è stata affidata al rispetto dei visitatori, che ogni anno, da marzo a novembre, fanno registrare centinaia di migliaia di presenze. Fino al 1999 il Parco Sigurtà è stato visitabile in macchina. Per ovvi motivi ecologici, di conservazione e di differente volontà di proporsi al pubblico, dall’anno 2000 è diventato percorribile soltanto a piedi. Ora è un luogo dove rilassarsi, fare passeggiate, divertirsi con gli amici e la famiglia, fare pic-nic nelle zone appositamente allestiste vicino ai quattro chioschi per l’acquisto di bevande, panini, gelati e snack. Inoltre si propone come location per meeting e congressi con una struttura per eventi da 550 metri quadrati. Per venire incontro alle esigenze degli ospiti fisicamente meno fortunati o solo più pigri, sono stati istituiti servizi di noleggio biciclette e golf-cart elettrici. Sempre per consentire di visitare il parco più comodamente, la terza generazione della famiglia Sigurtà, Giuseppe e Magda, che continua con grande successo e incessanti rinnovamenti a gestire la tenuta di Valeggio sul Mincio, ha deciso di offrire un grande servizio in più: viaggiare per gli spazi verdi usufruendo di trenini che percorrono i sette chilometri dell’Itinerario degli Incanti, un giro panoramico senza soste di oltre mezz’ora, con esaurienti spiegazioni in quattro lingue.
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Al momento i treni che circolano nel parco sono due, entrambi della Dotto Trains S.r.l. di Castelfranco Veneto (TV), azienda leader nella produzione di mezzi di trasporto per molte persone su pneumatici e binari adatti a parchi gioco, località turistiche, fiere, aeroporti, collegamento con posteggi… nei contesti di svago, come pure di lavoro, costruiti con cura artigianale, progettazione accurata, importanza dei dettagli e totale affidabilità tecnologica, accompagnati da design esclusivo e straordinario comfort. Il primo treno è stato acquistato nel 2000 con quattro carrozze: visto il successo del servizio, con una media di dieci viaggi al giorno (per circa 80 km), sempre al completo, una seconda locomotiva con tre vagoni lo ha seguito nel 2002. Ambedue sono il modello Muson River. Il primo è un 2x4 Diesel con motore Iveco Aifo 8140, turbodiesel da 2.800 cc, con 103 HP, che raggiunge una velocità autolimitata di 25 km/h. Il secondo è un 4x4 VM Turbo Diesel Evolution, 4.164 cc, da 150 HP, con cambio automatico. Differenti quindi per le motorizzazioni, le due locomotive Muson River hanno le stesse caratteristiche costruttive. Le dimensioni sono: lunghezza 3.950 mm, larghezza 1.580 mm e altezza 2.240 mm. Il telaio ha una struttura portante in profilato di acciaio con sospensioni a balestra parabolica. Lo sterzo è munito di idroguida. I freni sono idraulici con doppio circuito (assale anteriore posteriore) a tamburo sulle 4 ruote, oltre al freno di stazionamento. Il circuito pneumatico per la frenatura delle carrozze ha un convertitore idraulico pneumatico per il comando freni alle carrozze. La carrozzeria è in vetroresina rinforzata con colori incorporati a gelcoat. La cabina è fornita di 2 sedili imbottiti, molleggiati e regolabili. Come optional sono stati dotati di doppie porte, campa-
na, impianto sonoro completo e scarico verso l’alto in acciaio inox. Le sette carrozze sono state scelte del modello A94, con una capienza di 20 adulti o 25 bambini l’una; sono lunghe 4.000 mm, larghe 1.690 mm e alte 2.250 mm. Il telaio è in profilato d’acciaio rinforzato zincato, con sospensioni pneumatiche autolivellanti e sistema di sterzatura sulle 4 ruote che consente a tutti i vagoni di seguire esattamente il percorso della motrice. I freni sono idraulici a disco sulle 4 ruote; quelli di emergenza e di stazionamento sono omologati secondo le normative italiane. Il pavimento è in lamiera mandorlata di alluminio; i sedili e gli schienali sono imbottiti di gommapiuma; i pannelli
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sono in vetroresina rinforzata ed i colori incorporati a gelcoat. Come optional sono stati scelti teli apribili in PVC che riparano dall’aria e dalla pioggia, permettendo di viaggiare con qualsiasi condizione atmosferica, chiusure con catene dai due lati, e altoparlanti. L’ultima carrozza del primo treno è dotato di una pedana posteriore per l’accesso delle persone diversamente abili. La continua volontà di miglioramento della famiglia Sigurtà nei confronti del bellissimo Parco Giardino, che garantisce future sorprese per le prossime stagioni, prevedendo un sempre maggiore afflusso di visitatori, vedrà quasi sicuramente la comparsa di un terzo treno Dotto.
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VERDE
ASC e nuovo basamento Orsi: vietato copiare GHERARDO MARCHELLI
Orsi sottolinea l’importanza dei suoi progetti innovativi nel campo dello sfalcio erba professionale, atti a garantire agli utilizzatori di aumentare la redditività del proprio lavoro con attrezzature più stabili, performanti e semplici nel loro utilizzo. Il nuovo basamento per i decespugliatori professionali non è certo progettato solo per un risultato estetico. In questo sono raggruppati serbatoio e impianto idraulico, rendendolo unico nella forma e nell’utilizzo. La macchina operatrice si presenta più bassa e compatta, con il grosso vantaggio di avere un baricentro più vicino al terreno e al trattore. Questa caratteristica permette l’utilizzo del braccio professionale con un trattore più leggero e meno largo di carreg-
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giata rispetto al passato. I progettisti hanno posto particolare attenzione alla rotazione della torretta che, proprio grazie al design del basamento, può ruotare di 110° gradi rispetto ai 90° pemessi in precedenza, rendendo così possibili movimenti prima limitati, che risultano molto utili nelle manovre di inizio lavoro e superamento ostacoli. Per rendere sempre più sicuro, rapido e facile il montaggio dell’attrezzatura al trattore, operazioni sempre delicate e pericolose, sono stati inseriti direttamente nel basamento i quattro piedi d’appoggio, senza dimenticare il vantaggio della fanaleria integrata. L’altra grandissima novità Orsi, esclusiva e unica nella sua rivoluzionarità è
l’ASC, il dispositivo di autolivellamento elettronico della testata. Questo dispositivo permette all’operatore di decidere ad inizio lavoro la sensibilità e l’altezza con cui deve lavorare la testata trinciante senza dover intervenire durante il lavoro sui comandi. Infatti, grazie a sensori sull’apertura dei bracci e pressometri nei pistoni, il decespugliatore muove automaticamente il primo braccio, lo sfilo, l’inclinazione della testata e la rotazione di sicurezza; in questo modo l’operatore non deve fare altro che guidare: questo riduce lo stress, aumenta la velocità e la qualità del lavoro, non scordando la minor usura della macchina, soggetta molto meno a "fresature" del terreno e sollecitazioni improprie.
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AUTOTELAI
Mitsubishi Canter: nuove soluzioni motoristiche
Funzionalità e versatilità, economia d’esercizio e affidabilità, comfort e sicurezza: sono queste le parole d’ordine all’insegna delle quali è stata sviluppata la settima generazione del nuovo Mitsubishi Canter. Nel model year 2006 (Lavori Pubblici n. 18 gennaio - febbraio 2006), immediatamente prima dell’entrata in vigore della normativa antinquinamento Euro 4, il Mitsubishi Canter si presenta con nuove soluzioni motoristiche e miglioramenti destinati a potenziare ulteriormente le doti del Canter. Il cliente può ora scegliere fra quattro moderni motori diesel common rail progettati ex novo, con consumi ridotti, con ricircolo dei gas di scarico (EGR) raffreddato e convertitore catalitico antiparticolato. Il turbocompressore a geometria variabile supplementare riduce le emissioni allo scarico, migliora la rapidità di risposta specialmente ai bassi regimi ed offre una coppia ottimale entro una fascia di regimi più ampia. L’autocarro leggero Canter si distingue tradizionalmente per i motori efficienti e longevi. La gamma di motorizzazioni è stata ampliata sia verso il basso che verso l’alto. Per il modello da 3,5 t di peso totale a terra è stato introdotto un nuovo motore da tre litri di cilindrata, in grado di erogare 81 kW (110 CV) di potenza. La coppia massima è 26
pari a 255 Nm a 1.700 giri/min. La versione da 3,5 t con cabina singola larga è ora disponibile anche con una motorizzazione da 107 kW (145 CV), capace di sviluppare una coppia massima di 362 Nm a 1.700 giri/min. Lo stesso propulsore è disponibile anche per i modelli da 6,0/6,5 e 7,0/7,5 t di peso totale a terra, per le versioni a cabina singola e doppia. Inoltre, per i modelli da 6,0/6,5 e 7,0/7,5 t è ora disponibile anche un motore particolarmente potente da 132 kW (180 CV) da 4,9 litri di cilindrata. La coppia massima di 530 Nm è già disponibile a 1.600 giri/min. Tutti i Canter equipaggiati con questo propulsore adottano di serie un impianto elettrico a 24 volt (rispetto a quello a 12 volt abbinato alle altre motorizzazioni). Varie migliorie potenziano ulteriormente i principali punti di forza del Canter: gli intervalli di cambio dell’olio, prolungati a 30.000 km, aumentano l’economia d’esercizio e superano in molti casi la normale percorrenza annua di un Mitsubishi Canter. I retrovisori sono stati ottimizzati rispetto a quelli del model year precedente e grazie al loro campo visivo ampliato aumentano la sicurezza di guida così come i nuovi poggiatesta regolabili. Nel segmento degli autocarri da 7,5 t il Canter è già il veicolo con la portata utile più alta in assoluto. Grazie alle
nuove soluzioni motoristiche adottate e alla portata utile massima di 4.883 kg (nella versione con passo da 2.750 mm), il Canter aumenta il suo distacco rispetto ai concorrenti che puntano sul più pesante sistema SCR (riduzione catalitica selettiva). Altri punti di forza sono rimasti invariati: la funzionalità del Canter si esprime specialmente anche sotto il punto di vista del volume di carico e del numero dei posti. A parità di lunghezza totale del veicolo, lo schema a guida avanzata permette di massimizzare il volume di carico. La cabina doppia in allestimento Comfort offre spazio per ospitare fino a sette persone (ad eccezione della versione da 3,5 t, capace di trasportare molto comodamente fino a sei persone). La versatilità si esprime soprattutto nelle quattro versioni di cabina, nelle sei classi di peso totale a terra da 3,5 a 7,5 t, nonché nelle sette versioni di passo, che spaziano da 2.500 mm fino al modello di punta con un passo di 4.470 mm ed un telaio con interasse longheroni particolarmente largo. Con la snella cabina Standard e la cabina larga Comfort in versione singola o doppia in grado di ospitare fino a sette persone, il nuovo Canter riesce a soddisfare le esigenze delle aziende operanti nei più svariati settori e servizi: distribuzione, edilizia, giardinaggio pae-
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saggistico e servizi municipali. Inoltre il nuovo Canter offre una vera particolarità: in occasione del lancio sul mercato giapponese è stato il primo autocarro a guida avanzata con leva del cambio a joystick integrata nella plancia portastrumenti. Collocata a portata di mano, la corta leva sporge solo di poco dalla plancia, lasciando quindi spazio sufficiente per il libero attraversamento della cabina da un lato all’altro. Altrettanto degna di nota è la nuova posizione della leva del freno a mano a destra del sedile di guida. Completamente ridisegnata nel 2005 sia all’esterno che all’interno, la cabina ribaltabile a guida avanzata del nuovo Mitsubishi Canter è stata progettata soprattutto all’insegna del comfort. L’ottimizzazione degli spazi interni e la maggiore inclinazione verticale del parabrezza rendono possibile un’abitabilità interna superiore alla media. Il comfort è garantito anche dai nuovi sedili Isringhausen con molleggio, dal doppio sedile passeggero di serie e da numerosi portaoggetti fino a un vano portadocumenti nella plancia, la quale risulta caratterizzata ulteriormente da nuovi strumenti di facile lettura. Completano il tutto vani portaoggetti sopra l’aletta parasole.
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Gli ingegneri di sviluppo hanno focalizzato la loro attenzione anche sulla sicurezza. Il risultato è stato un nuovo sistema di sicurezza per la cabina, battezzato Mitsubishi RISE (Realized Impact Safety Evolution). Esso comprende anche un sistema laterale antintrusione nelle portiere della cabina, composto da due barre disposte diagonalmente, nonché un telaio rinforzato per il pavimento della cabina, il cruscotto ad assorbimento d’energia e supporti dello chassis deformabili longitudinalmente in caso d’impatto frontale. La dotazione di serie del Mitsubishi Canter prevede freni a disco su tutte le ruote, nei modelli con peso totale a terra oltre le 3,5 t anche il sistema antibloccaggio ABS. Fino a tale soglia l’ABS è ordinabile come optional. All’economia d’esercizio e all’affidabilità concorrono anche i nuovi motori diesel common rail, cambi meccanici a cinque o a sei marce, spese di manutenzione contenute, robusti telai a longheroni e traverse e assali posteriori a ruote gemellate. All’avantreno, le nuove balestre paraboliche, nettamente più lunghe, garantiscono un miglior comportamento dinamico e un maggior comfort di marcia. Data la grande
robustezza del Canter, Mitsubishi Fuso rilascia una garanzia di tre anni o 100.000 km sul veicolo completo. Oltre che per il suo nuovo look, il nuovo Mitsubishi Canter si fa riconoscere anche per le nuove sigle identificative dei vari modelli, che ora si compongono di una sola cifra per il peso totale a terra, una lettera per la larghezza della cabina e due cifre per la potenza erogata dal motore in CV e, se del caso, una lettera aggiuntiva indicante la versione a cabina doppia. La sigla 3S11D, ad esempio, indica un Canter da 3,5 t con cabina Standard, 81 kW (110 CV) di potenza e cabina doppia. Un Canter 7C18S ha 7,5 t di peso totale a terra, una cabina Comfort larga, 132 kW (180 CV) di potenza e cabina singola. Con i nuovi motori le sigle identificative dei modelli aumenteranno di numerose versioni. Leader ormai da 26 anni nella costruzione di veicoli industriali e commerciali in Asia, Mitsubishi Fuso fabbrica i Canter destinati all’Europa nello stabilimento portoghese di Tramagal. La vendita del Canter con la nuova motorizzazione di punta da 132 kW (180 CV) è iniziata da questo gennaio 2007.
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Ecopark di Salvadori anche per asili e scuole PARCHI GIOCO
GIORGIA MARCHELLI
Sono sempre più in Italia gli enti, sia pubblici che privati, responsabili di parchi giochi per bambini, che negli ultimi anni si sono resi conto dell’importanza della normativa UNI EN 1177 "Rivestimenti di superfici di aree da gioco ad assorbimento di impatto Requisiti di sicurezza e metodi di prova", e che di conseguenza stanno mettendo in sicurezza le pavimentazioni sottostanti le attrezzature da gioco con superfici antitrauma per salvaguardare il rischio di lesioni gravi dovute alle cadute. Oltre ai moltissimi parchi giochi pubblici presenti in ogni comune del nostro paese, ancora più numerosi sono gli spazi ricreativi di asili nido, scuole materne ed elementari che necessitano di protezioni adeguate alle possibili altezze di caduta dei bambini dai giochi. Fra le migliori soluzioni testate e omologate disponibili sul mercato per assolvere alla norma, che infatti molti asili e scuole stanno adottando, ci sono le piastre della pavimentazione antischock Ecopark di Salvadori S.r.l.: prodotte completamente in materiale riciclato da pneumatici fuori uso (SBR), ottenuto da granuli di gomma selezionata, oppure in EPDM vergine o riciclato e incapsulato, cioè rivestito in vari colori, tale da soddisfare anche il regolamento della Lega Nazionale Dilettanti di calcio, particolarmente severa riguardo l’atossicità dei materiali, le mattonelle sono proposte in svariati colori, dimensioni e spessori proporzionati alle possibili altezze di caduta dai giochi, secondo
i valori del Criterio delle Lesioni alla Testa (HIC - Head Injury Criterion). La professionalità dell’azienda di Toldo di Trambileno (TN) è ormai conosciuta in Italia: nel nostro paese è stata fra le prime a dimostrarsi particolarmente attenta alla sicurezza del gioco dei bambini, e si è contemporaneamente impegnata nel sensibilizzare gli enti pubblici al rispetto della norma UNI EN 1177, prima maggiormente osservata nelle altre nazioni europee. Molti sono ormai anche i centri specializzati di forniture per gli enti che pro-
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pongono ai loro committenti le pavimentazioni antischock Ecopark. Fra questi, per esempio, La Lucerna di Cuneo ha spesso posizionato le superfici antitrauma nei parchi gioco realizzati; nelle foto spazi attrezzati della scuola materna S. Antonino di Bra (CN) e parco giochi del Comune di Cairo Montenotte (SV), con strutture ludiche della Gradim Giochi di Ugento (LE). Il motivo del successo di Ecopark presso gli enti pubblici e privati, come anche presso i loro fornitori, risiede nella qualità e nella versatilità del prodotto, che grazie alle sue caratteristiche antiscivolo, drenanti, igieniche, oltre ad un’efficace protezione in caso di caduta, trova applicazione in parchi gioco, piscine, strutture ricreative e di svago, come campi da golf, giardini..., ed anche in spogliatoi, bagni, saune, strutture per anziani, asili, ospedali, alberghi, palestre.... Altre grandi prerogative sono l’ottimo rapporto qualità/prezzo, la garanzia di 3 anni, le possibili verifiche successive di funzionalità e adeguatezza, e l’estrema facilità di posa su ogni genere di sottofondo.
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MOVIMENTO TERRA
New Holland protagonista anche al Bauma 2007
Sin dalla sua costituzione avvenuta nel 2005, New Holland ha già cambiato lo scenario del mercato, imponendosi come il marchio più dinamico, in quanto a capacità di rinnovamento della gamma ed espansione della rete commerciale. New Holland sarà presente al Bauma di Monaco con uno stand di oltre 2.500 metri quadrati, nel quale saranno esposti venti modelli (di cui dieci completamente nuovi), ma anche con un campo prove dove i visitatori avranno a disposizione altre venti macchine che potranno essere valutate ed utilizzate in test di pratico impiego. New Holland è un nuovo nome nel mondo dei macchinari per le costruzioni, ma raccoglie sotto un unico marchio l’eredità e le strutture di cinque produttori che hanno fatto la storia del settore. Forte dell’appartenenza al Gruppo Fiat, che ha completato con successo un eccezionale rilancio del settore auto, oggi New Holland è guidata da un management che si è già distinto per la spinta dinamica, la capacità organizzativa e la determinazione ad aumentare la penetrazione in tutti i mercati. L’azienda è infatti impegnata nei cinque continenti per dare risposte efficaci a tutte le realtà che operano nelle costruzioni; siano esse le grandi opere infrastrutturali o i piccoli cantieri edili e di manutenzione stradale. Un risultato raggiungibile anche grazie ad un assetto produttivo ben 30
strutturato e ad un considerevole patrimonio di risorse umane e materiali. Con 11 stabilimenti in tutto il mondo (di cui 3 in Italia), una rete di 2.400 punti di distribuzione, una gamma di 12 linee di prodotto, per un totale di 80 modelli e 600 versioni, New Holland ha tutti i numeri per diventare il nuovo protagonista di un mercato in cui esistono pochissimi produttori capaci di offrire, al tempo stesso, un’ampia gamma di macchine ed una presenza a livello globale. Un successo costruito su ricerca, innovazione tecnologica e qualità. New Holland crede fermamente nella ricerca di soluzioni all’avanguardia, ed ha già sviluppato macchine che anticipano il futuro, come dimostrato dall’escavatore cingolato Hybrid, capace di operare con sistema misto diesel-elettrico. Lo sforzo posto nella ricerca e nello sviluppo ha ricadute tangibili su tutta la produzione, che si contraddistingue infatti per i più alti livelli di rendimento, affidabilità e sicurezza; come del resto testimoniano i modelli di produzione Blade Runner, che asso-
cia le caratteristiche del dozer e quelle dell’escavatore o l’innovativo escavatore cingolato E215LC-ME Multifunctional Equipment. L’innovazione delle funzioni operative unita all’attenzione per l’ergonomia e il comfort, dimostra quanto New Holland abbia posto il cliente ed il suo lavoro come elementi determinanti, sia per la progettazione di nuovi modelli che per il rinnovo della gamma esistente. L’azienda garantisce i più alti livelli qualitativi del prodotto perché, pur operando secondo normativa Vision 2000, ha adottato metodologie produttive che eccedono i suoi stringenti standard. New Holland dà anche molta importanza alle proprie risorse umane e dispone di una rigorosa procedura per salvaguadarne la sicurezza e aggiornarne continuamente la competenza, attraverso un'ampia serie di programmi di formazione che interessano tutti gli ambiti aziendali. New Holland è un costruttore full-liner globale di macchine per il movimento terra che accomuna la competenza e l’esperienza dei suoi prestigiosi marchi: Fiat Kobelco, Kobelco, O&K, New Holland Construction e Fiatallis. Con il supporto di oltre 700 concessionari e più di 2.000 outlet, New Holland è presente in oltre 100 paesi e riunisce la forza e le risorse di un’organizzazione globale in ambito commerciale, industriale, finanziario e di supporto al prodotto.
Lavori Pubblici n. 24 gennaio - febbraio 2007
Iterchimica per la lotta all’inquinamento: qualunque strada può essere d’aiuto STRADE
GHERARDO MARCHELLI
Più di trent’anni fa nasceva Iterchimica. Era il 1967 quando Gabriele Giannattasio decise che era tempo di inventare qualcosa di nuovo. Un modo di fare strade diverso. Per questo motivo fondò Iterchimica che nel nome aveva già il segreto della sua innovazione e del suo futuro successo, iter, dal latino, strada, e chimica. Chimica della strada dunque, chimica applicata alla strada, all’esigenza di sicurezza. Nel terzo millennio Iterchimica continua a perseguire la strada dell’innovazione sapendo che c’è sempre qualcosa di nuovo e migliore per sviluppare tecnologia al servizio della gente. Per questo motivo Iterchimica oggi cerca di far costruire strade più sicure, ma anche di utilizzare materiali ecologici e di recuperarne altri che nel '67 non erano certo un problema, ma che al giorno d’oggi risultano molto più che tali. Da allora le abilità e la determinazione di due generazioni hanno concorso per lo sviluppo di quell’idea, decretandone negli anni il successo. Ad oggi Iterchimica è infatti un punto di riferimento internazionale per gli operatori del settore stradale. Grazie proprio alla sua vincente capacità di ideare soluzioni innovative, supportata dal sapiente utilizzo di tecnologie avanzate e tecniche specializzate, agli impianti di produzione innovativi e completamente computerizzati, la società produce e commercializza una vasta gamma di additivi, in grado di migliorare ed incrementare le proprietà prestazionali degli odierni bitumi. Le soluzioni offerte oggi da Iterchimica sono: modificanti chimici di nuova generazione, chegarantiscono un’adesione stabile tra bitume ed inerte anche nelle condizioni di lavoro più estreme (freddo, umidità,
aggregato acido); rigeneranti per conferire al bitume vecchio le stesse caratteristiche di un bitume tradizionale, riportando tutte quelle sostan-
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ze che il bitume ha perso nel tempo per effetto dell’invecchiamento; polimeri per la confezione di tutti i tipi di conglomerato bituminoso dove deve
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essere effettuata una modifica dello stesso per poter migliorare le caratteristiche ed aumentare le resistenze meccaniche della pavimentazione; fibre per la confezione di tutti i tipi di conglomerato bituminoso, soprattutto in quelli aperti o semiaperti, dove c’è la necessità di stabilizzare, addensare o di fare da "supporto" al legante bituminoso per poter migliorare le caratteristiche, aumentare le resistenze meccaniche di una pavimentazione; plastificanti per bitumi particolarmente studiati per la produzione di conglomerati bituminosi a freddo per la manutenzione stradale; emulsionanti per la produzione di emulsioni bituminose acide e basiche; emulsionanti speciali per applicazioni speciali (rigenerazione a freddo "Item recycling" Slurry Seal "Iterseal" - Tappa buche); trattamenti antikerosene; coloranti specifici per la realizzazione di pavimentazioni colorate per manti sportivi, marciapiedi, vialetti, parcheggi, piste ciclabili ed arredo urbano in genere; emulsioni studiate per trattamenti superficiali specifici su stabilizzati, misti cementati, stra-
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de bianche. Sempre nell’ottica di risolvere i problemi attuali Iterchimica propone un trattamento fotocatalitico su pavimentazione in asfalto nuovo o esistenti. La tecnologia consiste nella fornitura e posa di un rivestimento protettivo fotocatalitico sull’asfalto a base di Biossido di Titanio TiO2 e resine inorganiche siliconiche specifiche per asfalto, per l’abbattimento dell’inquinamento atmosferico tipo COx, NOx, SO x, COV e benzeni con proprietà antisporcamento. Il preparato Antismog TiO2-System è stato il frutto di lunghi studi effettuati al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico, che soprattutto negli ultimi anni e nei luoghi altamente urbanizzati costituisce un grosso problema per la salute pubblica, intaccando in particolar modo i sistemi respiratorio, nervoso e cardiovascolare del genere umano. Gli agenti inquinanti, causati dalla combustione di idrocarburi nei motori a scoppio, nelle caldaie industriali e civili, o in altri impianti, sono costituiti in prevalenza da CO x , NO x , SO x , COV e benzeni. L’ Antismog TiO2-System è un sistema innovativo che sfrutta l’energia solare e una serie di cristalli di biossido di titanio aventi proprietà fotocatalitiche, per ossidare gli inquinanti organici a
1. Applicazione Antismog TiO2 System a Rimini su pavimentazione preesistente 2. Applicazione Antismog TiO2 System a San Benedetto del Tronto su pavimentazione nuova 3. Centralina di rilevamento nei pressi dell’applicazione Antismog TiO2 System a Rovereto 4. Applicazione Antismog TiO2 System all’interno di una galleria a Lecco 4
forme non più pericolose per la salute, in particolare nitriti e nitrati che vengono dilavati con le piogge. Il materiale si presenta in forma liquida trasparente in misura di nanoparticelle (un milionesimo di millimetro). Il rivestimento fotocatalitico applicato sopra la pavimentazione ed attivato dai raggi UV della luce naturale o artificiale speciale, conferisce le seguenti capacità: ossidare i gas di scarico all’uscita dalla marmitta, eliminandoli in grossa parte; purificare l’aria con un’ottima riduzione dell’inquinamento atmosferico prodotto oltre che dai mezzi, da fabbriche e riscaldamento domestico; azione deodorante, igienizzante, antibatterica (decomponendo batteri, funghi, organici); lascia la pavimentazione pulita dallo smog ed aiuta a tenere puliti gli esterni degli edifici a lato della strada, aiutando la stessa pioggia a pulirsi con la fotocatalisi. Per la valutazione dell’abbattimento dell’inquinante atmosferico, è stato utilizzato un campionatore passivo diffusionale Analyst, certificato dal C.N.R. - Istituto Inquinamento Atmosferico: test di abbattimento di
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monossido di azoto (NO) mediante campione di materiale fotocatalitico utilizzando il dispositivo UAPS (Urban Air Pollution Simulator) messo a punto da Tecnotessile. La sperimentazione di laboratorio ha dato risultati estremamente positivi: un m2 di pavimentazione è in grado di depurare 200 m3 d’aria ogni 10 ore di irraggiamento, tanto da invogliare il procedere a sperimentazioni pratiche in ambiente reale. Iterchimica ha già all’attivo alcune applicazioni, e anche queste hanno dimostrato l’efficacia pratica e duratura della soluzione. Uno dei trattamenti sperimentali pratici di fotocatalisi è stato eseguito da Iterchimica, in collaborazione con la società Concretae di Milano, su strada asfaltata e su cordoli di marciapiede sulla S.P. 41 in località Gaiofana (RN). Su superfici preventivamente pulite mediante rotopulitrice è stato applicato a spruzzo in due mani successive uno strato trasparente di biossido di titanio. Il lavoro si è svolto in due periodi, su circa 2.000 m2: dal 10 al 12 agosto 2005 e dal 26 al 27 agosto 2005. Le condizioni climatiche di posa non erano ottimali, tanto che sono state più volte interrotte a causa di temporali. Nei primi 8 mesi di sperimentazione e monitoraggio degli agenti inquinanti in questa zona altamente trafficata si è potuto constatare immediatamente un abbattimento medio del 30% degli NOx e del 50% degli SOx; tale abbattimento, con rilevamenti successivi, è inoltre risultato costante nel tempo e soprattutto si sta dimostrando come intervento duraturo che non si consuma in breve tempo neanche all’usura. Tali risultati sono stati valutati nel tempo comparando i risultati di due centraline tipo Analyst posizionate una presso la zona trattata e l’altra in una zone limitrofa senza il trattamento. L’Antismog TiO2-System è costituito da una miscela micronizzata di particolari cristalli di biossido di titanio ed altre sostanze fotocatalitiche, scelte opportunamente e nelle proporzioni atte a garantire un’efficace azione ossido-fotocatalitica sia al sole che nelle zone d’ombra, disperse in specifiche resine inorganiche siliconiche capaci di mantenere in sospensione le particelle attive durante il periodo di nebulizzazione su strada e di svolgere su di esse un’azione ancorante al bitume, ed al tempo stesso di impedire l’ossidazione di quest'ultimo e della resina stessa. La particolare resina utilizzata permette una penetrazione nelle microporosità dei manti stradali in modo da durare nel tempo ed affiorare in continuo durante l’usura del manto stradale. Tale preparato viene impiegato secondo il dosaggio seguente: 1 kg di prodotto finito per 15 - 25 m2 di strada a seconda del tipo di asfalto trattato. L’asfalto deve essere opportunamente e preventivamente pulito, al fine di garantire l’adesione perfetta della sostanza fotocatalitica alla superficie stradale. Naturalmente, per estremizzarne l’efficacia nel tempo, che si sta dimostrando comunque elevata anche su vecchie pavimentazioni, è preferibile utilizzarlo in tappeti nuovi del tipo ecodrenante, semiaperti, con una percentuale di vuoti tra l’8 e il 12%, stesi in spessori di 2 - 3 cm. Interessante è notare come il trattamento sperimentale ha dimostrato di influenzare anche una riduzione rilevante delle polveri sottili. La reazione fotocatalitica non interviene sulle polveri inorganiche, ma agisce solo sugli inquinanti organici sopra citati, che sono l’80% delle polveri sottili. Lavori Pubblici n. 24 gennaio - febbraio 2007
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PORTATTREZZI
Valtellina: 4x4 a 360° per il Comune di Rogolo GHERARDO MARCHELLI
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Il Comune di Rogolo, situato nel fondovalle della Valtellina, con circa 500 anime e ricco di industrie, si è fornito di un Bonetti F100X 4x4 omologato macchina operatrice ed allestito in modo adeguato per svolgere i molteplici lavori richiesti durante tutto l’arco dell’anno. La scelta ben precisa del comune di acquistare un veicolo in versione macchina operatrice è principalmente per un motivo di risparmio economico di gestione, vista la necessità di operare solo nell’area locale, trovando un compromesso nella velocità limitata di soli 40 km/h. La consegna e la formazione del veicolo sono stati seguiti direttamente dal sig. Corrado Barri, titolare della società Garden Tecnology di Nuova Olonio che da oltre 20 anni segue direttamen-
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te il prodotto Bonetti in valle. Per soddisfare tutte le esigenze del comune, questa macchina operatrice di serie A, è stata allestita con una gamma di accessori particolari di alta tecnologia. L’obiettivo era quello di avere un’unica macchina operatrice che potesse essere gestita da un solo operatore. A fronte di questa necessità, la tecnologia ha potuto fare il suo lavoro: radiocomando gru, radiocomando verricello anteriore. L’operazione dello svuotamento delle campane della raccolta differenziata, la posa di una lapide nel cimitero non è più un problema. La possibilità di poter trascinare del legname in ambito forestale, la possibilità di attaccare una lama frontale, uno spargisale posteriore… Per Bonetti, la serie F100X è il risul-
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tato di un’esperienza trentennale nella progettazione e nella realizzazione di linee di autoveicoli innovativi e tecnologicamente in grado di soddisfare le più complesse esigenze. La qualità, l’affidabilità, la personalizzazione e soprattutto l’assistenza post vendita garantita, ne rappresentano i tradizionali punti di forza e di differenziazione sul mercato. Partire dalla struttura del telaio dell’F100X, è un modo come un altro per evidenziare le sue caratteristiche di controtendenza del mercato "automotive". Di tipo scatolato a sezione variabile e con acciaio di alta qualità, permette
1. 2. 3. 4. Bonetti F100X 4x4 allestito per il Comune di Rogolo in Valtellina
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una rigidità torsionale in grado di supportare quelle esigenze particolari nell’utilizzo del ribaltabile in cava-cantiere o in quelle situazioni di lavoro con attrezzature frontali come lama neve. La meccanica in generale, escluso il motopropulsore Iveco, è di costruzione Bonetti. Questo è sicuramente un altro punto forte che ha potuto permettere all'azienda milanese di affermarsi sul mercato, avendo una sua totale autonomia che consente lo sviluppo all'interno di soluzioni innovative come il freno di stazionamento a comando idraulico, la cabina in materiale composito a ribaltamento elettrico, l’inserimento e il disinserimento del 4x4 a qualsiasi velocità, per non parlare dell’impianto idraulico ad alta pressione, di serie su tutti i veicoli Bonetti, che permette l’utilizzo di attrezzature di svariato genere senza l’ausilio di pompe supplementari. Con l’omologazione a macchina operatrice il comune ha a disposizione un mezzo da 55 q a pieno carico, patente 5. Radiocomando per la gru retrocabina 6. Particolare del verricello Vime e della piastra anteriore per lama neve
B, che consente di operare in tutte quelle situazioni di fondovalle, anche su terreni difficili ed in fuoristrada. Per la raccolta dei rifiuti differenziati, in particolar modo per lo svuotamento delle campane, è stato montato un cassone maggiorato, ribaltabile trilateralmente, con una larghezza interna di 170 cm, proprio per permettere il loro agevole scarico, con un ingombro esterno di 175 cm, cui sono state inoltre applicate delle extra sponde per aumentarne la capacità volumetrica. Il Comune di Rogolo si adopera direttamente nella raccolta differenziata dal '91 per la carta, la plastica ed il vetro, su di un territorio che richiede un veicolo polivalente soprattutto in siti in quota su strade anche difficili, portando il materiale a valle in container per il trasporto dei rifiuti ai centri di smaltimento specifici. Per il sollevamento delle campane il Bonetti F100X 4x4 è attrezzato con gru retrocabina Palfinger PK 2700 con portata di 730 kg a 3 m, 510 kg a 4,1 m, 380 kg a 5,2 m, e 280 kg a 6,2 m. La gru, dotata del comodo radiocomando, lascia lavorare l’operatore con la migliore visibilità sulla zona di intervento. Inoltre la benna intercambiabile, ha l’interessante possibilità della rotazione di 360°, che si può
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rendere molto utile in svariati lavori, come ad esempio per gli scavi a lato strada, la pulizia dei fossi e la movimentazione/carico del legname, lavori che il comune tipicamente va ad affrontare con questo mezzo. Molto utili si presentano due caratteristiche del Bonetti: il freno di stazionamento idraulico e l’acceleratore manuale elettronico. Il primo consente un sicuro fermo macchina anche nelle condizioni più estreme ed il secondo permette al motore di autoregolare i giri adeguandosi automaticamente alle richieste dell’attrezzatura. Inoltre, tra la classica piastra anteriore per lama neve a norme din e il telaio del veicolo è stato posto un verricello idraulico professionale Vime da 3.600 kg. Comandata tramite radiocomando, questa attrezzatura, corredata di 30 m di fune consente il lavoro di pulizia del bosco dal legname ed il suo accatastamento, oltre all’eventuale utilizzo di pronto soccorso. Spostandoci nella parte posteriore del veicolo, si notano le prese idrauliche dell’olio per lo spargisale. Infatti il comune ha la necessità del servizio di salatura anche se ha poco più di 10 km di strade. Altri accessori interessanti, anch’essi in controtendenza, evidenziano la cura del prodotto Bonetti: le luci di ripetizione per uso saltuario viabilità neve sono poste sotto il parabrezza, in modo da alleviare gli occhi dell’operatore durante l’utilizzo del veicolo con forti nevicate. Infine per sfruttare la lama neve, già di proprietà del comune, la ditta Garden Tecnology ha provveduto all’adattamento della stessa sul veicolo nuovo.
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VIABILITA' INVERNALE
Giletta UniQa: il nuovo progetto in dettaglio ING. EMANUELE TRANCHERO Il progetto UniQa nasce con l’obiettivo di aumentare la qualità del prodotto attraverso una miglior industrializzazione consentita dalla produzione in grande serie. L’idea innovativa che ne sta alla base è la possibilità di un’unica serie dotata di una tramoggia standard, fornibile con 3 diversi tipi di alimentazione: tappeto metallico a catena con rullo frantumatore a palette (modello UH), tappeto in gomma con rullo frantumatore a palette (modello UK), coclea con spire in acciaio a passo variabile (modello UP). I tre diversi tipi di alimentazione sono realizzati in un inserto che ne contiene gli elementi specifici e che viene inserito all’interno della tramoggia stessa solo nella fase di assemblaggio finale, mentre tutti gli altri elementi comuni all’intera gamma sono premontati sulla tramoggia. Durante la fase di studio particolare attenzione è stata posta al design della macchina: il risultato è un prodotto che unisce un’estetica accattivante ad una migliorata efficienza operativa grazie a: riduzione delle turbolenze create dal veicolo e miglior efficienza nello spargimento; nuovo gruppo di spargimento con un semplice e confortevole sistema di ribaltamento idraulico; motore ausiliario collocato in un vano insonorizzato nella parte anteriore della macchina per evitare l’aspirazione del sale sparso; cisterne monolitiche per una maggior rapidità di riempimento, specifiche per ogni singolo modello.
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L’innovativo gruppo di spargimento, brevettato, è stato progettato per ottenere i massimi risultati, sia con l’impiego di materiali solidi, che con l’utilizzo combinato di materiali solidi e liquidi. Le caratteristiche principali del nuovissimo gruppo (relativamente al disegno) sono: convogliatore in polietilene che mantiene ottime proprietà di scivolamento anche a basse temperature (1); carter protezione disco in polietilene antiusura (2); precamera con disco interno a 4 palette per garantire una direzione di spargimento costante (3); serbatoio polmone "pressione zero" per garantire una corretta erogazione del liquido (4); grande disco esterno a 6 palette regolabili in funzione del tipo di materiale sparso, per una miglior distribuzione (5). Il nuovo gruppo di spandimento è stato previsto inoltre con un sistema di regolazione dell’asimmetria, con rotazione dell’intero gruppo spargitore, in modo da garantire una precisa distribuzione in ogni condizione operativa. Parte integrante di questo progetto è stato il migliorato comando EcosWave, fornibile ora con il sistema "Route Replay" il quale, oltre alla funzione di navigatore che guida l’autista nei percorsi prestabiliti, varia in modo completamente automatizzato tutti i parametri di spargimento grazie al sistema GPS. Il continuo sforzo tecnologico verso la ricerca si è inoltre concretizzato nello sviluppo della nuova stazione meteomobile Climtronic, studiata specificatamente per i clienti che vogliono
distinguersi sul mercato offrendo un servizio di qualità superiore, per garantire strade ed autostrade in condizioni eccellenti, indipendentemente dalle situazioni climatiche. Le caratteristiche della nuova stazione meteo-mobile Climtronic, sviluppata in collaborazione con il Politecnico di Torino, rispondono proprio a questa esigenza: avere degli strumenti che permettano di dare informazioni utili durante la fase "preventiva", ma anche e soprattutto di essere un supporto importante durante la fase "curativa", con lo spargimento di fondenti ed abrasivi, quando la presenza di neve e ghiaccio sulla pavimentazione stradale rappresenta un pericolo reale. Ecco le principali peculiarità del sistema: regolazione automatica dei parametri di dosaggio in funzione delle condizioni ambientali; termografia in tempo reale; check-up continuo dei 4 parametri misurati: temperatura dell’aria, temperatura della pavimentazione stradale, umidità relativa, pressione atmosferica. Giletta continua dunque a presentarsi come una delle aziende in grado di realizzare e concretizzare idee e progetti grazie alla grande passione che ne ha permesso di diventare un punto di riferimento nel settore della viabilità invernale.
1. Nuovo gruppo di spandimento UniQa 2. Stazione meteo-mobile Climtronic 3. Spargitore Giletta UniQa
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Option insiste con il 12 volt ATTREZZATURE
Presente già da alcuni anni sul mercato per la fornitura di attrezzi per gli enti pubblici, Option S.r.l. lancia in Italia una nuva generazione di lampade da lavoro portatili e ricaricabili, specificatamente progettate per il loro utilizzo in ambienti duri e difficili. Queste innovative lampade, che resistono agli urti ed all’acqua, usano l’ultimissima tecnologia a led, riuscendo a fornire una luce chiara ed intensa in
molteplici situazioni. La robusta I-Storm 24 non necessita di manutenzione particolare e si adatta all’impiego in campi gravosi e difficili per lungo tempo. Composta da una parte centrale in robusto materiale plastico e da un perno con asta allungabile fino ad 80 cm, con alla testa la parte illuminante a 24 led incernierata in modo da ruotare a 360° ed assumere differenti inclinazioni, offre la miglior illuminazione nelle più svariate applicazioni. Le intensità di luce che I-Storm offre sono due, con una durata di esercizio che può arrivare fino alle 15 ore senza necessitare di alimentazione
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(8 ore in massima potenza). Già diversi comuni e comandi di polizia municipale utilizzano I-Storm durante la notte per contestare infrazioni, redigere verbali ed operare nella risoluzione di incidenti stradali; anche alcuni gruppi di protezione civile ne stanno apprezzando le caratteristiche di praticità, peso e dinamicità. I-Storm può essere utilizzato sia da solo, sia abbinato ad un pratico zaino per essere trasportato comodamente in spalla (peso 9,5 kg) per illuminare confortevolmente la zona di cammino o lavoro, oppure può essere abbinato ad un pratico treppiede, con un’altezza che può arrivare a quasi 3 metri. Le applicazioni dove si può rendere utile I-Storm sono veramente molteplici, risolvendo le esigenze dei lavori al buio di: dipendenti comunali, polizia municipale, lavori lungo linee ferroviarie, manutenzioni stradali, protezione civile, manutenzione di linee elettriche e di telecomunicazioni, eventi, marina, noleggi, miniere, privati... Naturalmente l’offerta prevede anche altri modelli come l’I-Storm 48 e IStorm 96.
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Piattaforme sottoponte Barin per il controllo delle opere d’arte stradali ATTREZZATURE
GIORGIA MARCHELLI
Pare che in Italia non tutti gli enti preposti alla vigilanza delle strade in loro gestione si attengano alle normative vigenti per quanto riguarda il controllo delle condizioni di stabilità delle opere d’arte stradali. Le norme in questione, incentrate sull’ispezione periodica dei ponti e dei viadotti, sono formalizzate tanto nella Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici N. 6736/61-A1 del 19 luglio 1967 "Controllo delle condizioni di stabilità delle opere d’arte stradali", quanto nel D.M. 2 agosto 1980 N. 308 "Criteri generali e prescrizioni tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo di ponti stradali". Riportando passi di tali documenti: "La vigilanza sullo stato di consistenza e sulla statica delle opere d’arte e dei manufatti stradali deve essere permanente. La vetustà di alcune opere, l’effetto di riparazioni successive, l’influenza della crescente intensità della circolazione, l’aumento dei carichi trasferiti alle strutture da questa circolazione, lo stress provocato dall’intensificarsi delle azioni dinamiche (velocità, vibrazioni...) esigono ormai una maggiore e più continua attenzione da parte dei tecnici preposti agli organismi interessati all’esercizio sicuro della viabilità di ogni importanza e a qualsiasi livello."... "In altri termini se un controlllo tecnico approfondito può avere una periodicità nell’ordine di un anno, le ispezioni minori dovranno essere programmate con frequenza almeno trimestrale."... "La vigile ed intelligente sorveglianza consentirà così di prevenire danni o maggiori dissesti... provvedimenti limitativi e cautelativi, di scongiurare eventi drammatici e vere e proprie catastrofi."... "L’organizzazione del servizio di controllo delle opere d’arte stradali fa capo agli appositi uffici tecnici comunali per le strade comunali, agli uffici tecnici 38
delle Amministrazioni Provinciali per le strade pertinenti, ai Compartimenti Anas per le strade statali, alle Società concessionarie per le strade ed autostrade in concessione."... "Poiché è difficile ispezionare le opere d’arte... è necessario che gli organismi aventi responsabilità di strade ed autostrade si muniscano di adeguate attrezzature che consentano di visitare con la dovuta accuratezza tutte le parti di qualsiasi struttura."... "... l’Amministrazione a cui spetta l’ispezione dell’opera sia attrezzata ad effettuarla per mezzo di speciale passerella portata da automezzo transiSerie AB Line
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tante sulla sede viaria." Ottime soluzioni per assolvere a queste normative vengono offerte da Barin S.r.l., azienda di Cittadella (PD) operante nel settore della progettazione e costruzione di unità da ispezione ponti fin dagli anni '60, con consolidate gamme di piattaforme sottoponte e piattaforme aeree con altezze di lavoro elevate. La sede della società si colloca su un’area complessiva di 23.000 m2 da dove viene gestito l’intero ciclo pro-
gettuale e produttivo che comprende il montaggio delle parti meccaniche, la messa a punto degli impianti ed il collaudo finale delle attrezzature su un ponte appositamente costruito in azienda. Si può quindi definire una produzione ancora artigianale, nonostante le dimensioni del mercato, con il vantaggio che le macchine sottoponte create hanno una lunga e costante capacità in termini di ore lavorative e non richiedono una frequente manutenzione, essendo quasi
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del tutto prive di elettronica. L’intera gamma di produzione è sviluppata in conformità alle vigenti normative internazionali di sicurezza. Supportata da uno staff di tecnici professionisti che sono di garanzia per la qualità del prodotto, la ditta Barin è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza della clientela, eseguendo anche realizzazioni personalizzate su commessa. Oltre alla committenza, Barin offre sta-
Sul ponte di Mullau
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ges per la formazione del personale addetto, assieme ad un qualificato servizio di assistenza post-vendita. Tale flessibile approccio al mercato ha reso possibile all’azienda di essere oggi presente in modo permanente nella maggior parte dei paesi Europei, in Russia, negli USA, in Canada, nei Paesi Arabi, in Estremo Oriente e in Australia, e con una recente apertura verso la Cina. Ovviamente il mercato italiano, nonostante sia ormai ben attrezzato, rimane ancora interessante per il fatto di essere quello con la maggior presenza di ponti, data la sua morfologia territoriale. Sostanzialmente la produzione della società padovana si suddivide in 3 grandi linee, ognuna con numerose differenti proposte per le diverse dimensioni e utilizzi specifici: ABC Line piattaforme sottoponte autocarrate per il lavoro solo in negativo, AB 40
Sequenza d'intervento con serie ABC 60 ed utilizzo di mezzo guidabile con patente B.
Line con braccio articolato e cestello per operare sia in positivo che in negativo, e AP Line per il lavoro aereo, quindi agenti solo in positivo. La produzione storica dell’azienda è costituita dalle piattaforme sottoponte autocarrate della serie ABC Line, iniziata nel 1968. Tra le principali caratteristiche di queste macchine sono la possibilità di limitare l’ingombro in carreggiata alla sola larghezza dell’automezzo (gli stabilizzatori non escono all’esterno del veicolo), la facoltà per alcuni modelli di superare barriere frangivento fino ad un’altezza di 5,5 m e marciapiedi fino a 4,5 m. La gamma comprende una serie di piattaforme che vanno dal modello più piccolo, l’ABC 60/L, da 6 m di lun-
ghezza sottoponte, montato su autocarro da 3,5 t, forse il più interessante, in quanto di dimensioni molto ridotte, quindi utilizzabile anche sulle strade minori, adatto per i lavori di controllo e manutenzione dei piccoli ponti, ed in virtù del suo utilizzo con la sola patente B, quindi da parte di ogni operatore, fino al modello ABC 230/L di 23 m. Le attrezzature ABC Line, appositamente studiate per il lavoro sottoponte, per l’ispezione e la manutenzione, agiscono solo in negativo, cioè verso il basso. Gli operatori in piattaforma hanno la possibilità di effettuare la traslazione del mezzo in carreggiata, grazie alla presenza di ruote stabilizzanti che consentono l’ispezione "in
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continuum", per lavorare velocemente senza pause. La velocità di traslazione è di circa 10 m/min. Le ABC possono essere equipaggiate con uno speciale dispositivo denominato Descender, che si applica all’estremità della piattaforma per scendere lungo i piloni dei ponti fino a 60 m di profondità. La serie AB Line è stata progettata per consentire interventi di ispezione e manutenzione leggera di ponti, viadotti stradali e ferroviari. In particolare, le attrezzature della gamma AB a braccio articolato e cestello sono concepite per offrire grande velocità di manovra, agilità e sicurezza operativa. Installate su autocarri di serie nella versione stradale e su motocarrelli e vagoni nella versione ferroviaria, le AB garantiscono versatilità d’uso e permettono l’accesso a strutture e manufatti posizionati sia sottoponte che sovraponte. La gamma di attrezzature della linea AB si completa con i modelli Combi, per ispezione e manutenzione di ponti stradali e ferroviari. Questi sono installati su autocarri a 2 assi dotati di assali e ruote in ferro per trasferimento e servizio ferroviario. Le unità Combi sono concepite per circolare su linee ferroviarie a scartamento variabile compreso tra 1.000 mm e 1.676 mm e possono raggiungere velocità di trasferimento fino a 40 km/h. I bracci non interferiscono con le catenarie di elettrificazione della linea poste sopra binario ad
Serie AP Line
un’altezza superiore ai 4,5 m dal piano del ferro. Il cestello, di dimensioni sufficienti per alloggiare tre persone con attrezzi, è realizzato in lega leggera di alluminio o in vetroresina e può raggiungere un’altezza di lavoro, in relazione al modello di macchina, variabile da 10 a 22,5 m. Le attrezzature della serie AB possono essere utilizzate per l’ispezione di pile di ponti e viadotti, e di scarpate poste a lato della strada, grazie alla notevole escursione in profondità del braccio al di sotto del piano viario. Un triplo dispositivo di livellamento consente di operare con il piano di calpestio del cestello perfettamente orizzontale in qualsiasi condizione di lavoro. Lo sbraccio orizzontale del cestello sottoponte varia, a seconda del modello, dai 5 ai 22 m. Sono previsti due pannelli di comando manovre: uno a bordo del cestello ed uno sul carro, in corrispondenza della torretta girevole. Le attrezzature sono movimentate per via oleodinamica e tutte le manovre sono controllate tramite dispositivi elettrici ed elettronici. Il personale a bordo cestello può comandare la manovra di traslazione idrostatica lenta dell’unità con il consenso dell’autista in cabina, in qualsiasi condizione operativa dei bracci. Un dispositivo interfonico consente al personale a bordo cestello di comunicare con il personale bordo ponte. L’esperienza quarantennale di Barin
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nella progettazione e costruzione di attrezzature di accesso delle più svariate tipologie e complessità ha permesso all’azienda di sviluppare, a partire dall’anno 2000, una gamma di macchine per il lavoro aereo: le piattaforme della gamma AP, montate su autocarri da 3 a 5 assi, con altezze di lavoro comprese tra i 44 e gli 86 m. In questa gamma la struttura del carro, degli stabilizzatori, della torretta girevole e dei bracci è estremamente rigida e robusta, al fine di ridurre al minimo le deformazioni elastiche degli elementi strutturali. Il sistema di sfilo adottato per i bracci, inoltre, minimizza gli attriti e ottimizza la scorrevolezza degli elementi telescopici realizzati in acciaio ad alta resistenza e a sezione differenziata. Tutte le saldature, esterne ed interne, sono eseguite con procedimento automatico. I cestelli di lavoro, di grandi dimensioni ed estendibili idraulicamente, sono previsti per un carico di esercizio compreso tra i 280 e i 440 kg, e possono ruotare fino a 360° (+/-180°). La logica di funzionamento e i controlli utilizzati, di tipo elettronico proporzionale, consentono la massima semplicità e dolcezza di manovra. Il primo modello realizzato, AP 60/30, risulta ancora oggi il maggior successo commerciale della gamma, con i suoi 60 m di altezza e sbraccio di 30 m, montata su un autocarro da 32 t a circolazione libera. Le altre piattaforme della gamma a circolazione libera sono la AP 44/29 e la AP 52/32.
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Grigocem e Grigoflex: nuove malte impermeabilizzanti Fornaci Calce Grigolin EDILIZIA
Il Gruppo Grigolin rappresenta oggi una delle realtà più importanti nel mondo dell’edilizia, riunendo alcune delle aziende più storiche e rappresentative del settore, come Fornaci Calce Grigolin, Superbeton, Tesi System, Grigolin Sistemi, Ferrobeton, Brussi Costruzioni. In virtù di questa molteplice composizione, la sua offerta copre una vasta gamma di soluzioni, che spazia dalle malte agli intonaci, dai rivestimenti alle finiture colorate, dai calcestruzzi preconfezionati agli asfalti, dai prefabbricati all’acciaio. La sinergia tra le consociate, aspetto imprescindibile della politica aziendale, permette diversificazione e verticalizzazione dei settori produttivi, facendo del Gruppo l’interlocutore ideale per qualsiasi problematica in materia di edilizia. Il Gruppo Grigolin affonda le sue radici nei primi anni '60. Nel 1963 Giobatta Grigolin dà vita a "Fornaci Calce Conte Irma" ed inizia l’attività produttiva, trasportando segatura e sassi di fiume alle fornaci dove un piccolo forno li trasformava in calce. Da allora l’azienda intraprende un continuo cammino di crescita, condotto non solo in termini quantitativi, con l’acquisizione di altre realtà produttive, ma soprattutto in termini qualitativi, con un impegno costante nelle alte prestazioni di prodotto, una sensibilità particolare alle tematiche ambientali, un’attenzione scrupolosa al servizio. Negli anni si susseguono ampliamenti e modernizzazioni degli impianti, men42
tre le incorporazioni di Superbeton nel 1977, di Italghiaia nel 1982 e di Tesi System nel 1997 proiettano il gruppo rispettivamente nei settori del calcestruzzo, degli asfalti e dei prefabbricati. Nel 2006 il gruppo apre uno stabilimento a Roma che consente la copertura del territorio nazionale. Oggi i numeri del gruppo, main sponsor della Società Treviso Football Club 1993 per il campionato nazionale di serie B 2006/2007, ne testimoniano la leadership nel settore edilizia: più di 20 aziende affiliate, 70 unità produttive, 1000 dipendenti con un fatturato di oltre 500.000.000 di euro. Grigocem e Grigoflex sono due delle novità della Fornaci Calce Grigolin S.p.A. di Ponte della Priula (TV) nella categoria delle membrane cementizie polimero modificate, formulate e realizzate nei laboratori Grigolin per l’impermeabilizzazione e la protezione delle strutture in calcestruzzo e in muratura. Grigocem, monocomponente pronto all’uso, impastato con acqua, o con una miscela d’acqua e PRG 10, genera un rivestimento impermeabile cementizio che trova la sua naturale applicazione nel trattamento di vasche, depuratori, piscine, acquedotti, canali, fosse d’ascensori, pareti controterra, scantinati, spogliatoi e docce, garantendo un rivestimento impermeabile con elevate caratteristiche d’adesione al supporto, resistenza all’abrasione e agli urti, permeabilità all’acqua in spinta e controspinta, e anche al vapore acqueo, favorendone l’espulsione ed
evitando distacchi o rigonfiamenti del rivestimento impermeabile. Grigocem migliora sensibilmente la durabilità della struttura grazie alla sua naturale protezione all’aggressione dei cloruri e al gelo-disgelo. La sua particolare formulazione rende semplice e rapida l’applicazione che non prevede l’intervento di manodopera specializzata. Grigoflex, anch’esso studiato e realizzato per il trattamento di strutture in calcestruzzo e muratura è un prodotto bicomponente - il premiscelato in polvere (componente A) va miscelato con il componente liquido (B) - che produce una miscela di facile applicazione con caratteristiche peculiari. Oltre all’assoluta impermeabilità all’acqua in spinta e controspinta, presenta una elevata flessibilità che consente di fare da ponte alle fessure del sottofondo e producendo, di fatto, una vera e propria rete di rinforzo. Grigoflex mantiene la sua flessibilità sia all’aria che all’acqua, protegge ottimamente la struttura dagli effetti dell’anidride carbonica, oltre alla peculiare permeabilità al vapore acqueo. Per queste caratteristiche, oltre alle applicazioni già evidenziate per Grigocem, Grigoflex si applica con successo su torri piezometriche, balconi e terrazzi. Con questi due nuovi prodotti Fornaci Calce Grigolin conferma il suo impegno nello studio e nella realizzazione di prodotti costantemente all’avanguardia della tecnica per la tutela e la conservazione delle costruzioni.
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Assaloni conquista la base militare di Aviano AEROPORTI
A completamento della fornitura di tre allestimenti neve su autocarri Ford F-750 alla base militare di Aviano, Assaloni ha effettuato a fine gennaio il corso istruzioni agli operatori, militari americani, dell’aviazione degli Stati Uniti d’America. L’esigenza della base, che ospita il 31st Fighter Wing con due "Fighter Squadrons" di F-16, comandata dal Generale Robert Yates, era quella di garantire la perfetta efficienza di tutto l’apparato in qualsiasi condizione meteo. I tre autocarri Ford F-750 andranno ad operare nelle immediate vicinanze della pista di decollo/atterraggio e nelle piazzole di sosta degli aerei, nonché manterranno sgombre le numerose vie secondarie adiacenti alla pista. Dopo una ricerca di mercato, la fornitura è stata affidata ad Assaloni Commerciale S.r.l., che ha fornito tre lame Assaloni modello Tecna 34, con lunghezza del coltello di 3,40 m e del peso di circa 550 kg, in questa applicazione azionate tramite centralina elettroidraulica, e 3 spargisale Assaloni modello Spes 2020 con capacità di 2 m3 a raso, azionati in questo caso da un motore ausiliario a benzina. La scelta, date le caratteristiche del delicato fondo stradale, che incorpora sensori di vario tipo, è caduta subito sulla lama Assaloni modello Tecna in virtù del particolare sistema di superamento degli ostacoli ed assorbimento degli urti radenti. La lama è divisa in 4 settori indipendenti che consentono uno sgombero neve veloce ed uniforme anche ad alta velocità ed in presenza di ostacoli: il contatto con uno di essi comporta l’immediata reazione del settore interessato dall’urto (mentre i restanti tre continuano il lavoro), che torna automaticamente in posizione una volta superato l’ostacolo. Lo spargisale SPES 2020B, costruito interamente in acciaio inox AISI 304L e completamente indipendente
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dall’autocarro ospitante grazie ad un motore a benzina, garantisce lo spargimento di sale o prodotti antiderapanti come sabbia o ghiaia fino a 10 m di distanza. La consegna alla Base di Aviano è significativa poiché ha comportato il riconoscimento di Assaloni Commerciale come Fornitore Accreditato presso il Governo degli Stati Uniti d’America, una condizione fondamentale per effettuare ulteriori forniture presso altre installazioni militari statunitensi in terriorio europeo.
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ATTREZZATURE
Dimostrazioni invernali Rapid FRANCESCO VANDONI
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Mercoledì 31 gennaio scorso si è svolta una giornata dimostrativa dei monoassi Rapid sul terreno dell’aeroporto di Samedan nel cantone dei Grigioni, Svizzera orientale. L’azienda Rapid Technic AG di Dietikon ha avuto così modo di mostrare in azione buona parte dei suoi prodotti oltre che mezzi della casa danese Egholm e di quella giapponese Iseki, importate sul mercato elvetico da Rapid. Oltre ottant’anni fa usciva la prima falciatrice monoasse del mondo dalle officine Rapid di Dietikon, nei pressi di Zurigo. Qualità molto spinta e concezione ingegnosa sono alla base di un successo ormai consolidato,
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Rapid ha continuamente completato e rinnovato la propria gamma, rimanendo fedele a questi due baluardi. La gamma odierna offre una serie di macchine fuori dal comune per la manutenzione professionale delle superfici e degli spazi verdi. Inoltre la vastissima disponibilità di accessori, ben 94, permette ai monoassi Rapid di essere utilizzati in molte occasioni su tutto l’arco dell’anno. L’azienda Rapid Technic adotta e applica i più moderni strumenti di progettazione, di realizzazione e di controllo a tutta la propria produzione al fine di poter non solo vantare ma anche garantire una qualità Swiss Made ad ogni suo prodotto.
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Il primo mezzo a scendere in campo è stato un monoasse Euro 4 cingolato attrezzato con una fresa da neve Zaugg. Il modello Euro fa parte della tipologia F-Line, ossia con manubrio fisso: è disponibile in varie motorizzazioni Briggs & Stratton da 11 a 20 CV. L’aggancio rapido degli attrezzi e la presa di forza a due velocità fanno del monoasse Rapid Euro un mezzo polivalente. Le varie possibilità di regolazione in altezza del manubrio permettono di adattare il lavoro a qualsiasi tipo di terreno, e ciò anche durante la marcia. In seguito è toccato al modello Mondo con fresa da neve Berta: questo, interamente rinnovato di recente, era stato presentato in prima mondiale all’Eima di Bologna (Lavori Pubblici n. 23 novembre - dicembre 2006). Si tratta di un monoasse a trasmissione idrostatica, dotato di un motore Robin EX27 raffreddato ad aria, monocilindrico a quattro tempi che eroga una potenza di 9 CV. La velocità varia, in marcia avanti da 0 a 6,5 km/h e in retromarcia da 0 a 4 km/h, e si regola ruotando la maniglia destra del manubrio; tale regolazione è continua, non richiede di frenare né di innestare una marcia. Il manubrio è girevole su 230°, regolabile senza l’ausilio di attrezzi in
1. Euro con fresa Zaugg 2. Mondo con fresa Berta 3. Swiss con fresa Berta
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sei posizioni anche durante la marcia, l’altezza del manubrio può altresì assumere varie posizioni, questo conferisce grande comfort e sicurezza. Inoltre il sistema Wendematic fa sì che indipendentemente dalla posizione del manubrio i comandi avanti e indietro sulla manopola rimangano invariati, il che fornisce una guida intuitiva all’operatore. Un dispositivo di messa in folle permette di spingere o tirare a piacere il Mondo. Ancora a vantaggio del comfort e della sicurezza il monoasse Mondo è dotato di un blocco del differenziale comandato da una leva che può essere azionata con un dito e dispone di un robusto freno di stazionamento. L’innesto della presa di forza anteriore funziona in maniera elettromagnetica e può essere inserito e disinserito con un semplice pulsante. In caso di necessità si può frenare completamente l’attrezzatura complementare. Nel caso inverso, cioè in caso di bloccaggio dell’attrezzatura, Mondo effettua immediatamente il disinnesto. Oltre di questi sistemi di sicurezza automatici Mondo dispone anche di una leva per l’arresto di sicurezza, combinato con il freno. Un secondo F-Line era presente alla dimostrazione, il modello Swiss: anch’esso montava una fresa da neve Berta. Swiss è il più piccolo monoasse a trasmissione idrostatica con sistema attivo di guida che l’operatore controlla inclinando la mano-
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pola destra del manubrio verso destra o sinistra. Il manubrio è fisso, pur essendo regolabile in altezza e munito di dispositivo antivibrazioni. Il motore è un Robin EX27 che eroga una potenza di 9 CV. Il modello Universo è poi stato esibito con una fresa da neve Zaugg. Universo fa parte della tipologia TLine: il suo manubrio è girevole e regolabile in altezza, inoltre con un sistema di attenuazione delle vibrazioni. Il motore Briggs & Stratton Vanguard eroga 13 CV, la trazione è idrostatica in continuo, la regolazione della velocità avviene ruotando la manopola destra del manubrio, la velocità varia da 0 - 8 km/h in avanti e da 0 - 4 km/h in retromarcia. Il modello Universo è dotato di sistema attivo di guida che si basa su due motori indipendenti, uno per ogni ruota, comandati da leve sul manubrio e dotati di valvole idrauliche IDC (Iten Drive Control) a funzione progressiva. L’aggancio delle attrezzature è rapido e non necessita di attrezzi. Una leva, posta al centro del manubrio, permette di regolare la velocità della presa di forza anteriore, 700, 1.000 giri/min, e anche di mettere in folle.
4. Universo con fresa Zaugg 5. Euro con fresa Zaugg 6. Mezzo Iseki con spazzola 7. Mezzo Egholm con fresa
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MOVIMENTO TERRA
Skid Steer Loaders Ram Italia GHERARDO MARCHELLI
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Ram Italia con l’acquisizione del marchio Foredil Macchine può vantare una vasta gamma di mezzi estremamente utili per i molteplici lavori che un comune deve svolgere al fine di garantire una gestione corretta del suo patrimonio. L’esperienza maturata dopo ben oltre 35 anni di presenza sul mercato ha visto una nuova sfida nel 2004, con l’inizio di una nuova produzione: quella degli Skid Steer Loaders. Queste macchine, oltre ad essere notoriamente utilizzate in campo edile,
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risultano estremamente versatili rendendosi utili in un’infinità di lavori eseguiti direttamente dagli enti pubblici, clienti che hanno dimostrato l’apprezzamento di questa gamma di mezzi. Ram Italia oggi può offrire quattro soluzioni di pale compatte gommate: FM120, FM135, FM150 e FM150HF. La taglia delle macchine si basa principalmente sulla larghezza delle benne da 120, 135 e 150 cm, di conseguenza sulla struttura di carpenteria e delle motorizzazioni che vedono motori Isuzu Diesel, a tre cilindri da
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1.496 cm 3, 34 CV per la FM120 e FM135 ed a quattro cilindri da 2.179 cm3, 52 CV per la FM150. I pesi operativi sono di 1480 kg per la FM120, di 1.790 kg per la FM135 e di 2.318 kg per la FM150. Come per tutte le macchine prodotte da Ram Italia, la movimentazione è idrostatica con quattro motori sulle ruote. Questa scelta è per una migliore trazione complessiva della macchina in qualunque condizione, una semplicità di agilità e maneggevolezza di manovra con comandi diretti alle ruote attraverso i manipolatori. Inoltre l’idrostatica conferisce agli Skid Steer Loader un’affidabilità estrema con l’assenza di parti meccaniche in movimento esposte ad un logorio e a possibili rotture. Gli impianti idraulici di tutti i tre modelli sono adeguati all’utilizzo di molteplici attrezzature che possono facilmente essere intercambiate grazie alla piastra di attacco standard. Il modello FM150 è anche disponibile in versione con impianto idraulico maggiorato per permettere un suo utilizzo abbinato ad attrezzi che lo richiedono, come ad esempio alcune macchine per il taglio delle pavi1. Nove FM150 pronte per andare ad arricchire la flotta a noleggio della spagnola MZ Imer 2. 3. I quattro modelli di Skid Steer Loaders proposti da Ram Italia
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mentazioni. Proprio la versatilità di abbinamento con le più disparate tipologie di attrezzi rende gli Skid Steer Loaders degli strumenti polivalenti, che oltre all’utilizzo classico nelle opere edili e di lavori per il ripristino di pavimentazioni stradali, li vede all’opera in situazioni di manutenzione del verde, lavori di sbancamento, interventi di 4. FM150 con spazzatrice 5. FM150HF con fresatrice 6. Posto di guida 7. FM150 con benna miscelatrice
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protezione civile, e viabilità invernale. Nella manutenzione del verde, ad esempio, un mezzo con adeguata trazione può rendersi utile direttamente con la benna per sbancamenti oltre che con trince anteriori per il taglio dell’erba e pulizia del sottobosco o di aree da pulire da sterpaglie anche abbondanti. In protezione civile possono rendersi molto utili per la rimozione di macerie o frane; inoltre, nel settore ecologia, le mini pale trovano sempre più largo utilizzo nella movimentazione dei rifiuti.
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Nella viabilità invernale sono estremamente versatili, potendo rendersi utili direttamente con la benna per il carico di spargitori oppure per la rimozione della neve; inoltre abbinandole a lame e frese si hanno a disposizione mezzi maneggevoli ed ingombri ridotti per intervenire anche in situazioni con poco spazio di manovra come strade strette, marciapiedi ed aree pedonali. Gli Skid Steer Loaders di Ram Italia sono apprezzati da molte aziende di noleggio per la loro affidabilità e facilità di manutenzione.
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VERDE
Road Roe nuovo tagliaerba Hymach
Davvero instancabile Hymach S.r.l. nel proporre sempre soluzioni nuove per la manutenzione del verde. Dopo Rhino, di cui abbiamo parlato nel numero precedente, ecco Road Roe, macchina tagliaerba per lo sfalcio in banchina e scarpata in grado di operare già dalla posizione frontale fino alla massima estensione adattandosi alle diverse inclinazioni del terreno. La macchina, costituita da un braccio di posizionamento estensibile, grazie al telescopico a due sezioni, dotato di sistema basculante, ed alla testata trinciatrice traslabile, lavora infatti anche in posizione completamente raccolta, in sagoma con il trattore su cui viene installata, permettendo di non occupare la carreggiata durante le operazioni di sfalcio o limitarne comunque l’ingombro al massimo. La testata trinciatrice, della larghezza di 150 cm, può essere poi posizionata in tutte le distanze intermedie fino al massimo di 3,20 m dal centro del trattore, così da poter eseguire altre due passate e sfruttare al massimo le potenzialità della macchina. Lo chassis della testata è del tipo ad arco, ormai un classico Hymach che ha avuto un enorme successo fin dalla sua prima apparizione diversi anni fa, dove la distanza che intercorre tra il rotore e la cofanatura è costante così da agevolare lo scarico del materiale ed evitare ingorghi all’interno della testata stessa. Il rotore di base ha una disposizione elicoidale dei coltelli che consente la completa e costante copertu-
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1. Road Roe nelle tre posizioni di sfalcio in banchina 2. Road Roe da dietro
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ra della fascia di sfalcio e sistema di taglio universale per erba e arbusti, comunque intercambiabile con altre soluzioni proposte dall’azienda in base al tipo di vegetazione ed alle condizioni operative da affrontare. La macchina ha un impianto indipendente con pompe e motori ad alto rendimento, per ottenere i migliori risultati in termini di produzione, e può essere azionata mediante distributore idraulico con comandi a leve meccaniche o distributore elettroidraulico e manipolatore monoleva. Il gruppo serbatoio/centralina idraulica viene applicato sul sollevatore del trattore con attacco ai tre punti e funziona con collegamento alla PTO dello stesso, mentre l’unità operativa è installata su piastra frontale portattrezzi mediante un telaio di accoppiamento staccabile con poche e semplici operazioni: la macchina nel complesso è quindi completamente smontabile dal trattore in modo da liberarlo velocemente e renderlo disponibile per altre applicazioni.
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1. Road Roe chiusa in fase di circolazione 2. Road Roe in posizione intermedia
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VIABILITA' INVERNALE
Spargisale ed operatività assistita Eposat di Epoke A/S L'efficiente manutenzione invernale delle strade assicura la praticabilità delle stesse durante l'intera stagione tramite attrezzatura che minimizza il consumo di sale e allo stesso tempo provvede ad uniformare il tipo di spargimento su tutta l'ampiezza della superficie stradale. In generale l'uso di sale preumidificato ha contribuito ad una significativa riduzione di consumo di sale, con conseguente aumento della protezione ambientale. Il metodo di spargimento di liquido è ancora relativamente nuovo ma potrebbe contribuire ulteriormente alla riduzione del consumo di sale se usato nelle corrette condizioni climatiche. Negli ultimi anni sono state effettuate molte migliorie per la manutenzione stradale focalizzando l'attenzione sul fatto che le strade hanno diverse ampiezze, ad esempio per corsie per autobus, strade laterali rispetto a zone di parcheggi, piste ciclabili... L'ampiezza di spargimento deve essere impostata esattamente nel punto in cui varia l'ampiezza della strada, in modo che lo spargitore sparga una quantità di sale esattamente come impostata in ogni punto. Tutto ciò perché un corretto e opportuno spargimento assicura una manutenzione stradale efficace e precisa. Per il conducente del veicolo agire sul controllo remoto simultaneamente alle variazioni del percorso diventa di difficile attuazione. Anche per questo motivo Eposat è la novità più importante dall'introduzione di registrazione dati sugli spargitori. Come funziona Eposat Il sistema si basa su sistema GPS mondiale, che comprende un numero di satelliti orbitanti intorno alla terra. Il posizionamento preciso è possibile attraverso questi satelliti. Il sistema è attualmente utilizzato in connessione con la registrazione dati, inoltre è ben 50
noto come sistema di navigazione automobilistica. Eposat lavora come "tramite": prima registra i dati e conseguentemente riproduce il percorso. Ad esempio 40 km di percorso rurale spesso contengono da 100 a 200 cambiamenti di impostazioni di spargimento, in un percorso urbano molti di più. Tramite Eposat è possibile eliminare gli eventuali errori umani e ripetere il percorso, identico al 100% ogni volta che viene effettuato. Un determinato percorso può essere registrato durante un "giro prova" in connessione con la pianificazione del percorso per l'inizio della stagione. Durante questo test le regolazioni di spargimento desiderate vengono effettuate tramite il controllo remoto dello spargitore e le eventuali modifiche vengono eseguite tramite un programma di visualizzazione grafica incluso nel pacchetto Eposat, creando così un percorso di spargimento completo e preciso. Quando il percorso è acquisito, è pronto per essere utilizzato e memorizzato su una memory card, che può essere caricata sul controllo remoto in cabina del veicolo.
E' possibile sostituire tratti di percorso già memorizzati con altri; quando per esempio ci sono lavori in corso o la viabilità cambia. Eposat è quindi pronto per essere utilizzato, e l'attivazione del sistema è possibile tramite alcune digitazioni su tastiera. Al conducente resta la mansione di selezionare il percorso desiderato e la quantità di materiale da spargere in base alle condizioni atmosferiche. Il sistema effettuerà automaticamente le regolazioni in termini di quantità, ampiezza e tutti gli altri parametri relativi allo spargimento di sale. In questo modo il conducente può concentrarsi solamente sulla guida del veicolo con conseguente incremento della sicurezza nel traffico e miglioria delle condizioni di lavoro dell'operatore. La manutenzione stradale sarà quindi compiuta esattamente secondo le direttive dettate dalle autorità responsabili con conseguente profitto sia della sicurezza stradale che per la protezione ambientale. In collegamento con lo sviluppo di Eposat è stata data grande importanza alla semplicità di operatività, ma sono stati considerati anche i requisiti
Raffigurazione grafica del percorso
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"Box Navigation" scatola di navigazione per la cabina del veicolo
di accuratezza elevata e velocità di reazione. In aggiunta a ciò, Eposat è in grado di prendere in considerazione gli imprevisti che potrebbero accadere durante un determinato percorso. Il sistema è stato sviluppato anche tenendo conto delle imprecisioni del GPS, dei tempi di reazione meccanica e degli automatismi di cui è dotato. Un percorso Eposat tiene conto di tutte le regolazioni effettuate e reagisce entro + 5 m e - 5 m, come dimostrato dai test effettuati da Epoke e dalle numerose testimonianze degli utilizzatori in vari paesi. In merito a ciò il conducente, per ottenere una precisione che eguagli quanto sopra citato relativo ai 5 m di "reazione", dovrebbe reagire al massimo in 3 secondi, che praticamente non è possibile, soprattutto di notte quando è buio e le condizioni climatiche sono avverse. Se la manutenzione stradale dovesse essere effettuata in combinazione ad esempio tra spargitore e lama, Eposat porterebbe un significativo vantaggio perchè il conducente si dovrebbe concentrare su un solo controllo remoto.
Esperienza Eposat nelle prime due stagioni Epoke ha messo sul mercato il primo sistema Eposat nell'inverno 2004/2005: oggi sono operativi più di 100 sistemi in 10 paesi differenti. Le prime esperienze hanno dimostrato che il sistema aiuta a diminuire il consumo di sale e ad aumentare la sicurezza nel traffico. E' importante enfatizzare che l'automazione dello spargimento risultata dall'utilizzo di Eposat ha effetti positivi anche sull'ambiente di lavoro, come il fatto che il conducente sia solo concentrato sulla strada e non debba badare ad altre attività. Durante gli ultimi anni è divenuto d'uso comune che diversi conducenti lavorino sullo stesso percorso, riducendo drasticamente la loro conoscenza personale degli stessi. E' possibile compensare ciò tramite Eposat, utilizzandolo come "magazzino" di percorsi conosciuti. Questa flessibilità è particolarmente apprezzata, specialmente dagli imprenditori privati che si occupano della manutenzione stradale invernale e che hanno un'alta percentuale di personale che a rotazione si occupa di questa attività. Navigazione Le prime stagioni di utilizzo del controllo automatico dello Lavori Pubblici n. 24 gennaio - febbraio 2007
spargimento hanno mostrato anche il bisogno dei conducenti di essere guidati nel percorso di spargimento tramite un sistema di navigazione. Per questo motivo per la stagione 2006/2007 Epoke ha introdotto Route navigation, che è ampliamento migliorativo di Eposat. Questa funzione facilita ulteriormente il lavoro ai conducenti: la scatola di navigazione provvede a fornire loro messaggi vocali e indicazioni tramite freccia circa la direzione di percorso e la strada da seguire. Route navigation evita che l'operatore prenda la strada sbagliata e si concentri solo sulla guida, con conseguente aumento della sicurezza del traffico. La flessibilità è notevolmente incrementata dal fatto che il conducente, pur non conoscendo il percorso, può completarlo senza esitazioni. Tramite Eposat e Route navigation i responsabili delle operazioni hanno ottime possibilità di cambiare i conducenti per percorsi e veicoli diversi.
Registrazione dati su spargitore e Eposat E' importante indicare che Eposat è una soluzione che non è direttamente riferita alla raccolta mobile di dati tramite GPS, ma che può essere valida anche da sola. Se si desidera è possibile installare entrambi i sistemi sullo stesso veicolo senza problemi. Installando la registrazione dati mobile sullo spargitore, si ottiene una documentazione chiara. Nel software Vinterman Light per il computer è possibile fare analisi sulla raccolta dati. Normalmente il percorso registrato e il percorso effettuato dovrebbero essere uguali al 100 %, a meno che il conducente non prenda la strada sbagliata rispetto al percorso.
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PORTATTREZZI
Fastrac apprezzato in molti lavori GHERARDO MARCHELLI
Fastrac JCB, nato per il settore agricolo, dove ha subito riscontrato apprezzamenti, si è dimostrato elemento innovativo rispetto ai trattori tradizionali, con l’importante combinazione di grande produttività sia su strada che sui campi, senza compromesso tra alte performance e sicurezza. Grazie alla sua sospensione totale brevettata ed alla frenatura idro-pneumatica di stile automobilistico con quattro freni a disco e ABS, il Fastrac è omologato su strada fino a 65 km/h. Queste caratteristiche assieme al potente circuito idraulico con 4 prese di forza idrauliche a doppio effetto comandate da 4 joystick a portata variabile in cabina, gestiti da un computer, con 10 punti di attacco, 8 posteriori e due anteriori, oltre alla possibilità di due prese di forza meccaniche anteriori, una che gira in senso antiorario e l’altra in senso orario, mentre posteriormente monta la classica presa di forza 540/1.000 giri, ed alla capacità di carico standard del pianale posteriore che può arrivare fino a 3.250 kg, grazie all’impianto di autolivellamento che compensa l’aumento del carico e
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migliora la trazione,hanno consentito a Fastrac di delinearsi subito come utile e capace portattrezzi nei più disparati lavori ed applicazioni. Il comfort e la sicurezza in tutti i lavori sono garantiti anche dall’autolivellamento laterale e dalle barre antirollio che migliorano la maneggevolezza, la stabilità e la sicurezza della macchina. L’agilità del Fastrac può ulteriormente essere incrementata con il Quadtronic, che trasforma il Fastrac in trattore a quattro ruote sterzanti, per poter sterzare a traccia singola, proporzionale, differenziata e a granchio. Il controllo del passaggio tra due e quattro ruote sterzanti migliora le prestazioni della macchina, in particolare nelle curve strette. Il comfort del Fastrac è garantito da un interno cabina di stile automobilistico, aria condizionata di serie, ampia superficie vetrata per un’ottima visibilità a 360° e sedile passeggero. Questo polivalente portattrezzi, nato per il settore agricolo, ha visto la sua applicazione presso i più svariati clienti per un utilizzo pesante in tanti lavori durante l’arco dell’anno, dallo sfalcio
dell’erba, con un braccio anteriore ed uno posteriore da potersi utilizzare in contemporanea, alla viabilità invernale con lame, vomeri, frese, spargitori, alla pulizia delle piste aeroportuali, ed alla gestione rapida del verde attorno alle stesse, dalla pulizia delle spiagge a lavori forestali, sia di carico di tronchi che di antincendio, con piattaforme aeree e bracci telescopici, oltre a tutte quelle possibili applicazioni con le molte attrezzature che questo portattrezzi può trasportare ed azionare, trasmessi direttamente dai comandi in cabina senza necessità di motori ausiliari per ogni attrezzatura. Il modello da 260 CV utilizza un cambio Vario, caratteristica molto importante proprio nell’esecuzione di lavori che richiedono una velocità di avanzamento estremamente ridotta (100 m/h), oltre a permettere in tutte le situazioni un comfort adeguato ad un portattrezzi di questa caratura. Naturalmente è disponibile una vasta gamma di modelli con differenti classi di potenza e possibilità di trasmissione per disegnare la macchina più corretta all’utilizzo cui è destinata. Il cambio "normale" a 6 marce meccanico ha tre gamme: lenta, media e veloce; portate quindi a 18 marce, che con la possibilità di tre Powershift vengono moltiplicate a 54 marce. Il Powershift in pratica permette di aumentare, sotto carico, tutte le 18 marce per tre volte del 20% o diminuirle senza toccare la frizione; inoltre il Fastrac è dotato dell’Autoshift, che cambia automaticamente marcia a seconda della richiesta del motore. Tutto ciò in aggiunta al Selectronic, che consente di preselezionare la gamma delle marce e la direzione, e all’Autoshuttle, un’alternativa alla frizione tradizionale.
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I motori JCB progettati per l'uso del biodiesel B20 MOTORI
JCB, il quarto costruttore al mondo di macchinari da costruzione, nell’ambito del suo forte impegno verso il massimo rispetto per l’ambiente, annuncia che tutti i motori JCB Dieselmax prodotti a partire dal 1 gennaio 2007 potranno essere alimentati con carburante Biodiesel B20 (biocarburante al 20%). I motori JCB Dieselmax prendono il nome dall’auto dalla forma estremamente aerodinamica che lo scorso 23 agosto 2006, sulle Salt Flats, le distese di sale di Bonneville nello Utah, ha stabilito il nuovo record del mondo di velocità su terra per veicoli diesel portandolo alla incredibile velocità di 563,418 km/h.
L’auto JCB Dieselmax è nata dalla visione del presidente di JCB Sir Anthony Bamford e dal suo desiderio di dimostrare al mondo intero le sensazionali prestazioni del motore diesel JCB 444, motore che equipaggia l’auto del record e che, in onore dello straordinario risultato raggiunto, è stato appunto rinominato JCB Dieselmax. La produzione del motore è iniziata il 1° novembre 2004 presso lo stabilimento JCB Power Systems nel Derbyshire, in Inghilterra, e nell’arco di 16 mesi sono state raggiunte le 100 unità al giorno. Attualmente il motore JCB Dieselmax equipaggia molte macchine JCB tra cui terne, movimentatori telescopici, pale, mini-
pale e rulli compattatori Vibromax. Il dottor Tim Leverton, direttore tecnico del gruppo JCB, ha dichiarato: "Siamo consapevoli che in futuro dovremo prepararci a far fronte a maggiori pressioni da parte dei governi e del pubblico verso l’uso dei biocarburanti su tutte le nostre macchine per applicazioni sia su strada che fuori strada. I biocarburanti sfruttano una fonte energetica ”carbon neutral” (a zero emissioni di anidride carbonica) che genera minori emissioni e che è prodotta da risorse rinnovabili. In JCB questa è soltanto una delle numerose iniziative che coinvolgono l’intero Gruppo volte a salvaguardare il nostro ambiente".
VIABILITA' INVERNALE
34 spargitori Schmidt ad Autostrade per l’Italia
Schmidt Italia S.r.l. ha recentemente fornito alle Direzioni di Tronco interessate 34 spargitori modello Stratos commissionati dalla Società Autostrade per l’Italia. Gli spargitori consegnati sono da 9 m 3 di capacità e sono dotati di impianto di umidificazione. L’azionamento degli stessi è così suddiviso: 24 spargitori sono dotati di motore proprio (Kubota – 14,6 kW – 3 cilindri) ed il materiale viene trasportato mediante coclea; 9 spargitori sono azionati tramite ruota ed il materiale viene trasportato per mezzo di un nastro in gomma; 1 spargitore è azionato direttamente dall’impianto idraulico dell’autocarro ed il materiale è invece trasportato mediante coclea. Gli spargitori Stratos vengono assemblati con un sistema a costruzione modulare che comprende i seguenti
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gruppi: contenitore, coclea o nastro, impianto di umidificazione, tipi di azionamento, centrale di comando, sistema di aspersione e sistema di stazionamento. La costruzione modulare offre la possibilità di costruire lo spargitore assecondando le diverse esigenze. Con i metodi di costruzione più moderni (finite Elementenmethode) si è raggiunta una costruzione robusta, con riduzione del peso del 30% in alcune componenti, e aumentando pertanto la capacità di carico. Per quanto riguarda il sistema di aspersione, grazie allo scivolo chiuso in acciaio inox ed all’uscita con copertura in teflon si ottiene un flusso ottimale del materiale. Le componenti di spargimento (secco e umido) vengono concentrate al centro del piattello e passano al sistema di miscela-
zione Premium, finendo ai bordi di lancio. Così si ottiene una miscelazione omogenea e dinamica contro venti di marcia, che viene distribuita a forma di raggio. L’impostazione simmetrica avviene in manuale o elettrico, tramite orientamento del piattello. Il nuovo sistema a miscelazione Premium garantisce una miscelazione ottimale del materiale secco e umido nelle 5 zone: 1 – Riempimento sale e soluzione 2 – Prima miscelazione 3 – Miscelazione assiale tramite coni di miscelazione 4 – Miscelazione radiale libera 5 – Aspersione uniforme A riguardo del sistema con trasporto a nastro, il nastro rinforzato è resistente alle tensioni ed è provvisto di profili a V, per avere un trasporto uniforme del materiale. Il nastro slitta su piastre in acciaio inox. I distributori di pressione scaricano il peso del materiale del nastro. La regolazione di rotazione del nastro garantisce una perfetta dosatura del materiale di spargimento. Il portellone con frantumatore integrato garantisce un funzionamento continuo. Con una pressione costante frantuma grumi nel materiale di spargimento. Eventuali sassi o altri oggetti non possono bloccare il sistema. Per il sistema di trasporto a coclea: il motore idraulico del robusto sistema di trasporto a coclea raggiunge cop-
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pie altissime onde ottenere avvii stabili e sicuri. La nuova coclea flex, costruita a freddo a forma di spirale piatta con struttura aperta, raggiunge avviamenti soft a coppie e forze ridottissime. Un circuito chiuso confronta
continuamente i valori reali a quelli impostati e regola la velocità di rotazione della coclea per raggiungere le dosature esatte. Il sistema di umidificazione è impostato perfettamente allo spargitore. I serbatoi per la soluzione salina, in materiale antirottura e resistente al freddo, sono predisposti in modo ottimale nelle nicchie laterali della struttura. Il volume dei serbatoi è dimensionato per una miscelazione del 30% e può essere controllato esternamente. Gli attacchi di riempimento e svuotamento sono facilmente raggiungibili. La potente pompa per solu-
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zione salina (100 l/min), azionata idraulicamente, regola automaticamente il numero di giri per l’aggiunta di sale umidificato. L’alta precisione viene data da un sensore di controllo del numero di giri. Il quadro comando a corredo degli spargitori è il modello CL, che permette di impostare tutte le funzioni di comando: larghezza d’aspersione, quantità del materiale, contatori, contaore, simmetria ed asimmetria, accensione motore e quant’altro necessario per facilitare il lavoro dell’operatore.
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ATTREZZATURE
Gru Fassi 22A.21 per veicoli con patente B FRANCESCO VANDONI
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Il signor Raffaele Antonio Ogliarolo di Parabiago effettua, da circa sedici anni, per conto della società Publi Città montaggi di arredo urbano, parchi gioco e segnaletica verticale e pubblicitaria. Per la sua attività si è
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recentemente dotato di un nuovo veicolo allestito dal concessionario Fassi Franchi Gru di Lainate. Si tratta di un Iveco Daily 35C18 con passo di 4,1 m completo di gru Fassi modello F22A.21, montata dietro la cabina, e cassone fisso con intelaiatura in acciaio appositamente rinforzata per sopportare le torsioni longitudinali causate dall’impiego della gru. Le sponde del cassone sono in alluminio, alte 40 cm, il fondo in multistrato marino ed è dotato di cavalletto portapali anteriore. Publi Città S.p.A. di Nerviano (MI), fondata nel 1982, realizza, installa e cura la manutenzione di impianti di arredo urbano, segnaletica verticale e cartellonistica stradale in simbiosi con le esigenze delle pubbliche
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amministrazioni, compartimenti Anas ed enti provinciali di tutta Italia. Franchi Gru è un centro vendita ed assistenza Fassi: dal 1967 si occupa di allestimenti per veicoli industriali rispondendo alle esigenze dei propri clienti ed eseguendo realizzazioni su misura. La società Fassi Gru di Albino in provincia di Bergamo, è leader in Italia nella costruzione di gru. Questa azienda è integralmente italiana e persiste ad investire in Italia. Negli
1. 2. 4. 5. 6. Fasi dell’installazione di una pensilina per fermata di autobus 3. Distributore proporzionale con una delle due postazioni di comando della gru Fassi 22A.21
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ultimi 5 anni un trend positivo investe l’azienda, con aumento sia del personale che delle gru prodotte e consegnate così come del fatturato. Vengono così premiati gli sforzi continui atti a migliorare i propri prodotti; dall’elettronica ai componenti idraulici, passando per le materie prime e l’ottimizzazione dei processi produttivi. Uno degli aspetti fondamentali per Fassi, che viene considerato sin dalla fase progettuale, è la sicurezza. Dal progetto infatti nascono quelle soluzioni che aumentano le prestazioni ma che soprattutto azzerano i margini di rischio. Per Fassi dunque il progetto non è un concetto teorico astratto ma la fase essenziale per ottenere concretamente macchine senza compromessi. Il modello F22A.21 è adatto a veicoli che si possono guidare con patente B. Questa piccola gru è munita di un distributore proporzionale con comando bilaterale e, in opzione, di un limitatore di momento "HO" (Hydraulic Overload control) idraulico per il controllo automatico delle condizioni di carico e di stabilità dell’unità camion/gru. Il basamento e la parte inferiore della colonna in fusione di ghisa conferiscono una ideale distribuzione delle sollecitazioni ed una resistenza superiore. L’assenza di saldature dà alla gru ottime caratteristiche di durata alla fatica. Gli stabilizzatori sono rotanti e ad estensione manuale, disponibili in versione XL. Il serbatoio è in materiale plastico particolarmente resistente ai colpi e all’azione corrosiva degli elementi esterni. Il Multipower Extension System - MPES, che permette una eccezionale velocità di uscita e di rientro dei bracci telescopici, è un sistema costituito da una serie di martinetti indipendenti di uguale potenza, collegati tra di loro in parallelo ed azionati da un unico comando. La verniciatura è ecologica ad alta protezione contro la corrosione ed i raggi UV. Un primer epossidico viene prima passato con fosfato di zinco e poi una finitura acrilica ad alta resistenza. Le tubazioni rigide e la raccorderia sono zincate. In opzione sono disponibili i seguenti elementi: tubazioni supplementari per l’utilizzo di accessori idraulici protette da un esclusivo sistema Fassi Salvaflex realizzato con canaline di metallo; verricello idraulico, montato sotto il braccio della gru, con capacità di sollevamento di 500 daN, completo di fine corsa meccanico; radiocomando RCS con moduli elettrici flangiati al distributore proporzionale multifunzione Load Sensing; centralina elettroidraulica, a 12 o 14 V, per il funzionamento della gru tramite la batteria del veicolo. Le immagini si riferiscono al montaggio di una pensilina per fermata di autobus per conto del Comune di Buguggiate (VA). Lavori Pubblici n. 24 gennaio - febbraio 2007
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VERDE
Grandi Trapianti a Milano per il Portello GIORGIA MARCHELLI
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La Città di Milano, in via di continui rinnovamenti delle proprie zone da poter e dover migliorare, tanto a livello urbanistico quanto di miglioramento delle condizioni di viabilità e traffico, divenute ormai insostenibili, soprattutto nei contesti di afflusso e uscita dalla metropoli, sta ultimamente seriamente affrontando l’area ovest del comune, Portello e Polo Fieristico urbano. Le opere in oggetto riguardano l’accordo di programma "Progetto Portello – Viabilità" e si pongono l’obbiettivo di razionalizzare uno dei maggiori nodi di accesso a Milano con riferimento sia alle problematiche viabilistiche attualmente in essere, sia agli sviluppi, di carattere urbanistico ed infrastrutturale che potranno caratterizzare l’area in un prossimo futuro. Il riordino dello schema viario ha, come principale caratteristica, la creazione di una nuova direttrice, di carattere primario, tra viale De Gasperi e via Gattamelata, la quale, affiancandosi a quella attuale in direzione di viale Scarampo, costituirà un rafforzamento dei collegamenti viari tra la città e le autostrade A8, A9 e A4. Il progetto prevede la dismissione e la successiva demolizione dell’attuale svincolo tra viale De Gasperi e via Cimabue. L’interscambio tra i due assi viari verrà garantito dall’adegua58
1. Ponte fra viale De Gasperi e viale Scarampo 2. Portello vista lato Gattamelata
mento dell’intersezione a raso di piazza Kennedy; in particolare viene prevista una nuova corsia preferenziale di svolta a sinistra per i veicoli provenienti da viale De Gasperi e diretti verso via Cimabue. 2 Il nuovo tracciato verso via arco (lunghezza 80 m) percorso dai Gattamelata, dopo aver interscam- veicoli provenienti da viale Scarampo biato con viale De Gasperi, prosegue e diretti verso fuori città. mediante un percorso in galleria artifi- Sommariamente le opere viabilistiche ciale e sottopassa il torrente Pudiga, comprendono: svincolo De Gasperi, via Papa e viale Serra fino ad atte- collegamento viale De Gasperi – via starsi in prossimità dell’attuale fondo Gattamelata, sistemazione viale De cieco di via Gattamelata. Gasperi, svincolo via Gattamelata, e Il terminale sud della galleria è stu- viabilità minore di superficie. diato per dare accesso alla viabilità Tanto per quest’ultima, come pure per superficiale così come ai lotti di par- le altre più impegnative, le opere non cheggi sotterranei previsti a corredo devono essere solo viabilistiche, ma della lottizzazione U3 (cfr. "Progetto realizzate nel rispetto dell’ambiente Portello – Accordo di programma") e circostante, di arredo urbano e sopratdel Polo Fieristico urbano. tutto di verde cittadino circostante, L’interscambio con la viabilità di super- particolarmente importante per la vivificie è previsto anche presso l’imbocco bilità e visibilità di una zona ad altissinord, mediante la realizzazione di due ma densità di strade e traffico. rampe di svincolo in grado di relazio- Proprio in quest’ottica la committenza nare il nuovo collegamento con via di Metropolitana Milanese S.p.A., Papa e, mediante questa, con piazza- creatrice del progetto appaltato le Accursio e viale Certosa. all’Impresa Salini Locatelli, ha previLo sfalsamento dei livelli tra viale De sto la salvaguardia di molte piante Gasperi ed il nuovo tracciato avviene del patrimonio cittadino: per ripristinamediante il ricorso ad un ponte ad re alcuni viali alberati, anziché abbatLavori Pubblici n. 24 gennaio - febbraio 2007
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tere le essenze vegetali presenti sulle strade da modificare, ha trovato il giusto modo per spostarle nei luoghi in cui il verde è da aumentare, senza dover ricorrere ad acquisti di nuovi arbusti che necessitano di anni per crescere, quindi non dovendo attendere lunghi tempi per vedere una vegetazione rigogliosa. Affidandosi a Peverelli S.r.l. di Fino Mornasco (CO), ha potuto contare sulla tecnologia tedesca OpitzOptimal, offerta in esclusiva per l’Italia da Floricoltura San Donato Milanese con il marchio Grandi Trapianti, per il trapianto meccanizzato di grandi essenze vegetali, con
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3. 4. Fasi di trapianto di un Platano
veicoli unici in Europa, operativi intutto il continente. Durante la prima fase dei lavori, svoltasi negli ultimi giorni di gennaio, per far spazio alla galleria ed al ponte previsti nel progetto, sono stati trapiantati da via Papa e viale Scarampo a via Kant, nei pressi del centro commerciale Bonola, un totale di 33 alberi fra Platani, Tigli, Sofore, Liquidambar e Celtis Australis. Le dimensioni delle piante da spostare (per esempio, Platani da 35 - 40 cm di diametro e altezze considerevoli, nelle foto) hanno richiesto l’utiliz-
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zo di una delle grandi trapiantatrici Opitz, la Optimal 3000/I - 4 assi. Si tratta di un veicolo militare cecoslovacco Tatra 36270, a quattro assi con trazione sulle 8 ruote, di 38 t, sul quale è stata montata l’attrezzatura per i trapianti, retrattile e girevole, costituita da due vanghe semisferiche apribili, azionata idraulicamente. La zolla che viene selezionata ha un diametro di 3 m ed un’altezza di circa 1,1 m, per un volume di 4,7 m3. La macchina, grazie ad un baricentro particolarmente basso (altezza minima da terra di 35 cm), è in grado sollevare le piante tanto di lato quanto posteriormente, per un lavoro veloce e senza creare troppi disagi al traffico.
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5. 6. Fasi di trapianto di un Platano 7. Buca pronta per la zolla
Una volta stazionato il veicolo e stabilizzato con due appoggi idraulici, il meccanismo zollatore viene posizionato vicino alla pianta, si apre, solleva le vanghe adagiandole poi a terra: queste, dai bordi seghettati, penetrano nel terreno e racchiudono la zolla a cucchiaio, tagliando le radici di netto. L’insieme viene poi sollevato e coricato in posizione orizzontale per il trasferimento in un identico buco creato in precedenza dalla stessa trapiantatrice. Una volta messa a dimora la pianta, la zolla viene sigillata, si crea un tornello e la si picchetta visto che ha perso le sue radici profonde che per lo più servono da ancoraggio; il buco viene bagnato ma non si tratta di innaffiatura: serve a far sì
che la pianta si assesti nel terreno. La fase di preparazione delle essenze da trasferire, cioè la potatura, e la loro successiva manutenzione è stata affidata alla stessa Peverelli, Paesaggi d’Autore, fra i partner selezionati di Floricoltura San Donato Milanese per occuparsi della cura delle piante trapiantate in tutta Italia. I vantaggi di questa metodologia di trapianti sono numerosi ed importanti. Innanzi tutto le piante vengono salvate anziché abbattute: la grandezza della zolla con la quale vengono spostate, contenente la quasi totalità delle radici fa sì che la loro sofferenza sia minima e la ripresa di totale vitalità veloce. La rapidità di esecuzione implica una notevole riduzione dei costi, e, nel caso di lavori a bordo strada, blocchi del traffico molto brevi. Inoltre le piante non devono essere preparate con potature, fasciature… molto tempo prima,
come sarebbe necessario per un trapianto tradizionale (18 - 24 mesi); in seguito necessitano soltanto di normali cure particolarmente accurate, quali maggior irrigazione somministrata molto lentamente affinché tutta la zolla venga raggiunta e poco più. Da notare infine che il sistema impiegato da Grandi Trapianti risponde alle norme per il trapianto che esistono in numerosi paesi europei, primo fra tutti la Germania, che indicano con precisione le caratteristiche della zolla per il trasferimento dell’albero, normativa che ancora manca in Italia, dove, tutt’al più viene richiesta una zolla eseguita "a regola d’arte". Le dimensioni e l’importanza delle opere da realizzare nella zona ovest di Milano vedranno sicuramente a breve termine molteplici altri spettacolari trapianti di alberi cittadini: fra le prime è prevista la sistemazione di via Palazzolo mediante ripristino dei viali alberati e creazione di un’ampia aiuola centrale, tale da permettere l’agevole inversione di marcia dei veicoli.
Viatec 2007, fiera specializzata per la costruzione e manutenzione di infrastrutture stradali in zone alpine, svoltasi dal 24 al 26 gennaio per la prima volta a Innsbruck, che da quest'anno si alterna biennalmente con Bolzano, ha attirato 1.500 visitatori specializzati e 250 partecipanti al congresso. Gli iscritti ai convegni provenivano da Austria, Italia, Germania, Svizzera,
come pure da Repubblica Ceca, Slovenia e Polonia. Anche la discussione diretta, con la partecipazione del direttore della società della Galleria di Base del Brennero, Konrad Bergmeister, con Franz Lückler dell'Asfinag, Johann Herdina della società Brenner Eisenbahn e LR Lindenberger, ha richiamato molti visitatori, risultando una riuscita conclu-
sione della fiera specializzata. "Secondo gli espositori si sono viste persone del tutto soddisfatte", ha commentato il responsabile dello sviluppo del progetto Stefan Kleinlercher della Fiera di Innsbruck. "Nell'insieme Viatec puó contare su un successo considerevole - abbiamo creato una fiera per una nicchia, che è del tutto ampliabile".
Successo della prima edizione di Viatec a Innsbruck FIERE
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VERDE
Cantiere dimostrativo CIRF FRANCESCO VANDONI
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Venerdì 9 febbraio scorso, il CIRF, Centro Italiano di Riqualificazione Fluviale, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica Naviglio Vacchelli e Cremona Fiere, ha organizzato un cantiere dimostrativo avente per tema "la manutenzione dei corsi d’acqua". Il CIRF, associazione nata nel 1999 che annovera oggi più di 600 iscritti tra enti e professionisti di diverse specializzazioni, ha per scopo la diffusione della cultura della riqualificazione fluviale. L’obiettivo principale di questa giornata è stato di ospitare, descrivere e vedere all’opera i più recenti mezzi d’opera e attrezzature prodotti per il settore della manutenzione dei corsi d’acqua. Il cantiere si è svolto lungo una sponda rettilinea in destra idraulica al corso d’acqua denominato Tagliata. Particolare interesse è inoltre stato accordato alle nuove metodologie e alle tecniche da adottare per ese-
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guire gli interventi di manutenzione ordinaria sui corsi d’acqua. Le varie fasi sono state infatti presentate in un’ottica innovativa non semplicemente legata al nuovo mezzo o strumento adottato ma al diverso uso delle attrezzature tradizionali. Si può quindi definire il cantiere dimostrativo come: "nuovi criteri di manutenzione dei corsi d’acqua: tra tradizione ed innovazione". La dimostrazione è iniziata con un braccio ventrale della ditta Osma di Palazzo Pignano (CR), si tratta di un decespugliatore idraulico DHC 1200 di proprietà del Consorzio di Bonifica Dugali di Cremona. Il braccio è composto da tre elementi a sezione esagonale, l’ultimo dei quali è dotato di due sfili telescopici, l’estensione massima di questa attrezzatura è di 12 m. A riprova della longevità delle attrezzature Osma si segnala che questo braccio decespugliatore ha già svolto
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circa 7.000 ore di lavoro negli ultimi 5 anni ed è ancora in perfetto stato di funzionamento. Sempre nell’ambito dello sfalcio spondale è stata poi presentata la macchina forestale Tre Emme modello MM 150 VR con un braccio decespugliatore della ditta francese Noremat. Si tratta di un mezzo a trasmissione idrostatica che dispone di due modi di avanzamento: modalità strada con acceleratore tradizionale e modalità lavoro con attrezzo a comando proporzionale, regime motore costante e regolazione della velocità di avanzamento in continuo. La macchina successiva a scendere in campo è stata la Energreen ILFS 1500 - 12. Le caratteristiche principali
1. 2. Braccio falciante Osma DHC 3. Macchina forestale Tre Emme 4. Energreen ILFS 1500
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di questa macchina sono: la trazione idrostatica a due velocità azionata da un motore John Deere Power Tech a 4 cilindri da 115 CV; le 4 ruote sterzanti che consentono tutti i tipi di sterzatura; il bloccaggio differenziali al 100%; la rotazione della cabina per poter operare in direzione dell’utensile; l’impianto idraulico in circuiti chiusi indipendenti che consente una totale contemporaneità nei movimenti senza calo di prestazioni dei servizi; la testata trinciante con rotazione di 180° per lavorare sia in andata che in ritorno. Il mezzo successivo è stato forse il più insolito della giornata, nel senso che sul mercato italiano praticamente non se ne trovano. Si tratta di un veicolo su cingoli di gomma, uno dei quali è montato su un braccio articolato e si può
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allontanare dal cingolo sul quale si trova la cabina di pilotaggio. Un secondo braccio serve per portare l’attrezzo, in questo caso una cesta falciante di 3 m di larghezza, e un terzo braccio serve da appoggio mentre si passa da una posizione all’altra con il cingolo mobile. Questo veicolo è di fabbricazione olandese, prodotto dalla ditta Herder, il modello si chiama Pontonnier MBK 180 LS, e in Italia viene commercializzato dalla ditta tedesca Menke. Passando poi agli interventi da effettuare dall’acqua è stata presentata la motobarca falciante Osma modello MF400 con barra falciante a T (1,8 x 1,8 m) con trasmissione idraulica, inclinazione tramite cremagliera di 90° su entrambi i lati e posizionamento in acqua/messa a riposo tramite
cilindro idraulico. La motorizzazione a 4 cilindri da 45 CV si trova sotto una cofanatura insonorizzata a nido d’ape che rende la barca particolarmente silenziosa. Il sistema di propulsione è a elica sterzante e regolabile in altezza idraulicamente, con sistema di antimpigliamento con controcoltello: caratteristiche che conferiscono grande manovrabilità e rendono adatta la MF400 a lavori in canali anche estremamente angusti. A conclusione della dimostrazione è entrato in acqua un mezzo anfibio di produzione della casa olandese Conver, il modello C580H. Si tratta di una motobarca dotata di cingoli in teflon, di proprietà del Consorzio di Bonifica di Dese Sile, che ha richiesto un braccio articolato anteriore con testata trinciante Ferri da 80 cm. Questo mezzo è munito di galleggianti mobili che possono rientrare in sagoma durante i trasferimenti ed essere spostati avanti o indietro a secondo delle necessità durante il lavoro. La potenza è di 70 CV e la spinta è data da due eliche posteriori, può essere dotata di barre falcianti, pompe da fango, piccole benne o altri attrezzi.
5. Hermer modello Pontonnier MBK 180 LS 6. Anfibio Conver C580H 7. Motobarca falciante Osma MF400
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