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Il Gruppo Schmidt in Italia rafforza la propria posizione competitiva Antonio Carraro TRH 9400: idrostatico reversibile Mecalac Ahlmann, la vera risposta urbana. Serie AX: nuovo concetto di pale articolate 2 Mitsubishi Canter per la Provincia di Rieti Ga. Marchelli Amman Yanmar: l’inventore del mini-escavatore ad ingombro posteriore nullo F. P. Vandoni La raccolta differenziata dei rifiuti con le isole ecologiche interrate Gaia Sempre più Zig Zag Il Consorzio di Bonifica Ufficio Fiumi e Fossi di Pisa trincia con attrezzature Osma F. P. Vandoni Nasce L.T.V. Medivan Ga. Marchelli Maggiore potenza con due nuovi Fastrac Multiforst Seppi, nuova trincia-fresa per mille situazioni Iterchimica per pavimentazioni colorate e naturali Gh. Marchelli Ferri supera 18.000 decespugliatrici e le certifica Enama Trimmer contro la scivolosità del manto stradale 4 spargisale Giletta per Veneto Strade Ga. Marchelli Edifici, piazze e monumenti: pulizia e conservazione nel massimo rispetto dei materiali F. P. Vandoni Leader piattaforme aeree presenta la serie Jumper F. P. Vandoni Dimostrazioni invernali Unimog Gh. Marchelli Assaloni 1920 Gh. Marchelli Stile a misura di città Noleggio, servizio e design: Sebach soddisfa i vostri bisogni Giordano servizi per Amsa sia full service che a noleggio Gh. Marchelli SoilSement per la stabilizzazione superficiale di una strada rurale G. Guazzotti Ram Italia e B.G.R. insieme per l’emergenza rifiuti a Napoli con 10 pale compatte Gh. Marchelli Econic, omologazione Euro 5 per motore a gas metano Hymach Visual Maxima Gh. Marchelli Calzature per asfaltisti Epoke ed Ecofar in autostrada Stabilimenti Rapid a Dietikon F. P. Vandoni Modulo Idrico Polivalente Morselli e Maccaferri Falc introduce nuove trinciatrici con raccoglitore Idee multifunzionali Effer al Bauma: doppia presenza Successo transalpino per Viatec 2007 ad Innsbruck Antonio Carraro: garanzia estesa fino a 4 anni Sirius: Euro 4 anche per i treni Dotto Ga. Marchelli Procomas, una scelta di qualità per la cura del verde pubblico Il cliente "Stella Polare" New Holland Transporter Yanmar: un valido aiutante F. P. Vandoni Problemi con i fossi? Ci pensa lo specialista F. P. Vandoni Gianni Ferrari al Parco Giardino Sigurtà Ga. Marchelli

Lavori Pubblici viene inviata in tutta Italia a:

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- Uffici Tecnici di tutti i Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane - Società di gestione strade e autostrade - Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti - Aziende di trasporto urbano - Ditte appaltatrici di lavori pubblici - Parchi nazionali e regionali - Protezione Civile - Consorzi di bonifica - Aeroporti, Porti - Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf, parchi divertimento…) - Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento della rivista - Personalità di settore italiane ed estere

lavori pubblici n. 25 marzo - aprile 2007

In copertina:

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Direttore responsabile: dott. Giorgio Marchelli

Direttore esecutivo: dott. ing. Gherardo Marchelli

Redazione: dott. Giorgia Marchelli dott. arch. Viviana Patscheider Francesco Piero Vandoni Segreteria di redazione: Domenica Stefani Editore: quota neve s.r.l.

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Il Gruppo Schmidt in Italia rafforza la propria posizione competitiva VIABILITA'

Il Gruppo Schmidt, leader europeo nella produzione e commercializzazione di attrezzature per la manutenzione della viabilità stradale ed aeroportuale, con una produzione di circa 800 spazzatrici stradali e lavastrade, 2.600 spargitori sale, 2.200 lame neve ed altre attrezzature aeroportuali, ha deciso di commercializzare, nel mercato italiano, i propri prodotti in modo unitario attraverso la nuova filiale Schmidt Automotive Italia S.r.l.. Tale scelta distributiva deriva dall’esigenza strategica di definire un referente unico per la clientela in modo tale da offrire un pacchetto integrato di prodotti, servizi di manutenzione e finanziari, tali da garantire una pene-

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trazione capillare e maggiormente competitiva nel mercato. In conseguenza di questa direttiva strategica il Gruppo Schmidt ha deciso che Schmidt Automotive Italia S.r.l. incorporasse mediante fusione le società Schmidt Italia S.r.l. e Schmidt Compact System S.p.A., già da anni presenti nel territorio italiano. Le sedi operative saranno situate, per la Divisione Winter, in Cortaccia (BZ), con un’area attrezzata di circa 2.500 m 2 , mentre per la Divisione Environmental, in Fiume Veneto - Cimpello (PN), con un’area di nuova costruzione di circa 2.500 m2, di cui circa 2.000 m2 adibiti al servizio post vendita e 600 m2 di uffici commerciali. A livello organizzativo i principali responsabili della Schmidt Automotive Italia S.r.l. saranno il dott. Luca Firotto in veste di Direttore Generale, il sig. Hans Stifter in qualità di Direttore Commerciale della Divisione Winter, ed il sig. Maurizio Realini, Direttore Commerciale della Divisione Environmental. La rete vendita, patrimonio ormai

consolidato della società, continuerà ad essere rappresentata da numerosi agenti e dealer che garantiscono la totale copertura del mercato. La rete post vendita continuerà ad essere composta dalle numerose officine autorizzate dislocate in ogni parte del territorio, coordinate dal sig. Daniele Pedron, Responsabile After Sales per Schmidt in Italia. Al fine di garantire inoltre una più efficace distribuzione dei ricambi è già operativo un magazzino unico centralizzato in grado di assicurare la disponibilità delle parti di ricambio entro tempi celerissimi e perfettamente compatibili con le esigenze della clientela.

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TRATTORI

Antonio Carraro TRH 9400: idrostatico reversibile

TRH, il nuovo trattore Antonio Carraro con 85 HP di potenza, è un mezzo veramente originale ed unico che sta riscuotendo ottimi consensi nel settore groundcare ed in particolare nella manutenzione e preparazione dei campi sportivi e nelle aree verdi. La trasmissione idrostatica è dotata di funzione "automotive", dispositivo che consente la modulazione dei giri-motore in base alla velocità di avanzamento. Il cambio automatico offre infinite gamme di velocità nei due sensi di marcia e massima praticità operativa negli

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andirivieni in sequenza rapida. La velocità massima, omologata a 40 km/h, assicura risparmio di tempo nel lavoro e nei trasferimenti. L’avanzamento idrostatico si rivela una soluzione vincente con molte attrezzature diverse: dagli imponenti rasaerba a più elementi per il taglio dell’erba, al vertidrain per la carotatura del terreno, alla pala con retroescavatore, alla catenaria per lo scavo dei canali di drenaggio. Grazie al dispositivo speed-fix, TRH è un autentico specialista nelle lavorazioni che richiedano velocità di avanzamento costante,

come nel caso di utilizzo di spandisabbia o seminatrici. L’operatore imposta i giri della presa di forza e, semplicemente premendo il pulsante speed-fix sul cruscotto, fissa la velocità di avanzamento scelta. Le impostazioni rimarranno costanti fino alla fine del lavoro e l’operatore non dovrà far altro che controllare la direzione del trattore. TRH, a richiesta, monta la cabina climatizzata StarLight spaziosa e confortevole con una visibilità a 360° garantita in altezza e in basso dal tettuccio apribile e dagli oblò posti in corrispondenza delle ruote.

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Mecalac Ahlmann, la vera risposta urbana. Serie AX: nuovo concetto di pale articolate MOVIMENTO TERRA

Mantenere la rotta sull’urbano, questo è il credo dello staff Mecalac Ahlmann. E i venti favorevoli sostengono ampiamente questa strategia costante che guida il gruppo ormai da più di 30 anni: essere lo specialista dei lavori in città. In effetti la storia del gruppo ha avuto inizio proprio "per strada", con l’obiettivo di rispondere in maniera diversificata ed efficace alle attese degli imprenditori del settore edilizio e dei lavori pubblici, responsabili degli assetti delle aree urbane e suburbane. Il nostro ambiente si è certamente evoluto, ma la sua gestione e la sua manutenzione restano sotto l’egida della riduzione: riduzione degli spazi, riduzione della circolazione, riduzione del rumore, riduzione delle emissioni sonore e degli scarichi inquinanti, riduzione dei disagi per l’operatore, riduzione dei costi di gestione del cantiere. E' a questa sfida che il Gruppo Mecalac Ahlmann è interessato, ed è in questa offerta che si è specializzato per diventarne il punto di riferimento, sia nel settore urbano e dei servizi sia in settori di nicchia come i lavori ferroviari e sotterranei. Una caratteristica accomuna questi cantieri: lo spazio esiguo. Le macchine compatte sono sicuramente richieste, ma devono anche rispondere ad esigenze di prestazioni, potenza e rapidità d’esecuzione per consentire di gestire il cantiere professionalmente e nei tempi sempre 10

più ridotti imposti dai committenti. La risposta non si trova in un’offerta standard ed è dunque qui che Mecalac Ahlmann ha esercitato la sua forza d’innovazione per sviluppare nel corso degli anni delle macchine al tempo stesso compatte e performanti basate su un'idea originale. Così Mecalac sviluppa la sua gamma multifunzioni con un concept basato su un telaio articolato, un equipaggiamento polivalente ed una trasmissione idrostatica che conferiscono alle macchine delle prestazioni di alto livello sia come escavatore sia come caricatore, mentre per la serie di escavatori polivalenti le caratteristiche sono un telaio rigido e un equipaggiamento polivalente. Tradizionalmente riconosciuta per il suo know-how in materia di escavatori gommati, Mecalac estende ormai da 3 anni la propria capacità d’innovazione anche al settore degli escavatori cingolati, la cui domanda in Europa è in crescita costante da alcuni anni. Quanto ad Ahlmann, specializzata in particolare nelle pale caricatrici, la sfida consisteva nella possibilità di apportare flessibilità ad una macchina originariamente mono-funzione a caricamento frontale. E' in questa ricerca di differenziazione che Ahlmann ha sviluppato, accanto alla sua gamma tradizionale, una nuova concezione di pala caricatrice dotata di un braccio girevole a 180°, il sistema "swing".

Proprio grazie a questa possibilità di scaricare lateralmente a destra e a sinistra, la caricatrice Swing Ahlmann si distingue nei cantieri per la sua agilità e rapidità di lavoro: meno spostamenti, suolo meno sollecitato, meno ostacoli alla circolazione, ridotto consumo di carburante, sono tutte innovazioni al servizio dell’efficacia e della redditività dei cantieri. D’altronde, l'idea del telaio rigido monoblocco contribuisce a dare una notevolissima stabilità, garantita anche grazie alla scelta del sistema di sterzatura che mantiene il centro di gravità nella parte centrale della caricatrice durante la sterzata. Forte dei vantaggi e del successo di queste scelte e per soddisfare soprattutto le richieste delle collettività e dell’edilizia, Ahlmann ha aggiunto una versione telescopica della sua pala caricatrice a braccio girevole. Al Bauma 2007 il Gruppo Mecalac Ahlmann rafforza la sua posizione di specialista dell’urbano e conferma la sua strategia d’innovazione e d’eccellenza per "un prodotto ben progettato e ben fatto che corrisponda alle aspettative dei clienti nel loro settore di attività". A Monaco, dal 23 al 29 aprile, nello spazio espositivo all’aperto F7 e nello stand 709/1, la maggior novità dell’ampia gamma Mecalac Ahlmann sarà la nuova linea di pale articolate serie AX, estremamente compatta e dal design elegante. Tre tipi di mac-

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chine con benne standard da 0,70 m3, 0,85 m3 e 1,0 m3 sono disponibili nella nuova gamma di pale articolate funzionali e progettate per soddisfare ogni esigenza della clientela. Questa linea di prodotti è stata creata ex novo per i veicoli a noleggio, il settore edile (edilizia del soprasuolo, edilizia sotterranea, costruzione stradale), nonché la paesaggistica ambientale. L’obiettivo era un’altissima qualità del prodotto che assicurasse una lunga durata, ridotti costi di manutenzione, un impiego facilissimo ed un alto valore di rivendita con un prezzo del prodotto adatto al mercato. La prima cosa che salta all’occhio è il nuovo ASAP-Monoboom (Ahlmann Single Arm Power). Un alto carico di rottura, abbinato a cicli di ribaltamento rapidi ed una visibilità ineguagliabile delle attrezzature portate sono stati decisivi per creare una nuova serie con questo nuovo concetto di braccio di carico. Il Monoboom nasconde il nuovo cinematismo a Z con modello di utilità depositato. Esso permette un’eccellente guida in parallelo delle attrezzature e assicura un alto grado di sicurezza, in particolare per il carico di pallet. Grazie alla sua disposizione all’interno del braccio di carico, il cilindro di ribaltamento è protetto dall’influenza degli agenti atmosferici e pietrisco. 2 cilindri di sollevamento conferiscono ulteriore stabilità al Monoboom per un uso professionale. Con un’altezza di scarico di 2.500 mm e uno sbraccio di 700 mm è possibile caricare anche camion a sponde alte senza alcun problema. Un maniglione con perno integrato nell’attacco rapido permette di movimentare carichi in modo semplice e sicuro, senza rendere necessario l’uso di un gancio di sollevamento. Il lato posteriore, accorciato e dal design innovativo, assicura una totale visibilità sul retro. Particolare attenzione è stata posta anche al confort della cabina ed alla visibilità che essa offre. Ciò è stato reso possibile grazie alla nuova Ahlmann Panorama Space Cab (APSC). Anche gli operatori di statura bassa possono salire e 12

scendere comodamente usando l’apposito gradino singolo. La cabina voluminosa offre anche agli addetti più esigenti uno spazio di lavoro ergonomico per un uso intensivo. I vetri tinti, di grandi dimensioni, assicurano un’eccellente vista a 360°. Il tetto panoramico permette un controllo esatto anche verso l’alto, ad esempio durante il carico di camion. Il joystick funzionale assicura un uso semplice e previene l’affaticamento. Il sedile confortevole, reclinabile e regolabile, i grandi cassetti portaoggetti, gli ampi spazi ed un impianto di ventilazione e riscaldamento a 3 livelli rendono il lavoro un divertimento. Come optional sono disponibili impianto di climatizzazione e sedile con sistema a molla pneumatica, per aumentare ulteriormente il confort dell’operatore. Con un’altezza di soli 2,47 m, tutte le macchine sono adatte ai passaggi estremamente bassi. Anche il trasporto su bisarca è possibile senza alcun problema. E nel caso in cui sia richiesta un’altezza ancora minore, la parte superiore della cabina di tutte le macchine può essere smontata in soli 15 minuti. Per questa nuova linea Ahlmann ha rivoluzionato anche il motore. Tutte le macchine sono dotate di un motore diesel a 4 cilindri a bassa rumorosità. La capacità dei motori va da 62 a 67 CV. Tutti sono caratterizzati da un basso consumo di carburante e manutenzione minima. Il raffreddamento ad acqua assicura un funzionamento silenzioso. Ogni modello è disponibile nella versione di serie con 20 km/h o, opzionalmente, con motore veloce da 30 km/h. L’accesso a tutti i punti di manutenzione è ottimale. I gas vengono convogliati verso il basso, evitando limitazioni della visi-

bilità sulla parte posteriore, nonché rumorosità e calore inutili per l’operatore. A richiesta, o applicando un filtro particelle, è possibile scaricare i gas verso l’alto. La selezione dei componenti rispecchia altrettanto l’alta qualità dei prodotti. La struttura in acciaio (chassis, braccio di carico) è costruita secondo i massimi standard di qualità dello stabilimento Ahlmann di Büdelsdorf (Germania). Per motore, trazione, sterzo e sistema idraulico vengono utilizzati esclusivamente componenti di marca dell’Europa occidentale. Il produttore non scende a compromessi soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dell’impiego durante gli spostamenti e il lavoro. L’Ahlmann Self Stabilizing Concept (ASSC) soddisfa tali requisiti. Il rinomato snodo oscillante articolato autostabilizzante è stato perfezionato ulteriormente e pone un nuovo standard per la sicurezza delle pale articolate compatte. L’apposito blocco totale dei differenziali, inseribile sull’asse anteriore e posteriore, assicura una trazione incondizionata su quattro ruote, anche negli impieghi su terreno difficile. Per coprire anche lunghe distanze su terreno dissestato, senza ridurre la velocità, è possibile montare degli ammortizzatori per il dispositivo di sollevamento. Un’ulteriore caratteristica interessante del nuovo Monoboom è la compatibilità del dispositivo ad attacco rapido. Oltre all’attacco rapido standard ad azionamento idraulico, Ahlmann cat. II Z, su richiesta sono disponibili i più comuni dispositivi con attacco rapido. Oltre alla benna standard, alla benna multiuso e alle forche è possibile applicare anche altre attrezzature idrauliche, quali benna a scarico dall’alto, forche per pallet, spazzatrice...

Dati tecnici

Tipo macchina Peso di esercizio (kg) Potenza del motore (kW/CV) Benna standard (m3) Benna multiuso (m3) Benna standard larga (m3) Carico di rottura (daN) Carico ribaltabile con benna standard, ribaltata (kg)

AX 70 4.800 45,5/62 0,70 0,65 1.650 3.450 3.128

AX 85 5.000 45,5/62 0,85 0,80 1.850 3.800 3.400

AX 100 5.300 49,3/67 1,0 0,95 2.000 4.150 3.774

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2 Mitsubishi Canter per la Provincia di Rieti AUTOTELAI

Sono stati ultimamente consegnati alla Provincia di Rieti due Mitsubishi Canter 3c13d con cabina 6 posti + conducente e passo 3.350 mm, entrambi allestiti con cassone ribaltabile trilaterale, applicati sugli autocabinati da Silver Car di Avezzano (AQ). I nuovi Canter, con una portata utile del veicolo allestito di 600 kg, M.T.T. 3.500 kg, e tara 2.900 kg, risultano essere fondamentali per il servizio viabilità che si occupa della manutenzione delle strade provinciali. La sovrastruttura realizzata sull’autotelaio è costituita da un falso telaio realizzato interamente in lamiera Fe 52. Il telaio ausiliario è collegato al telaio originale tramite piastre saldate ai longheroni ed imbullonate allo chassis con dadi autobloccanti. L’incernieramento è ottenuto con accoppiamenti sferici costituiti da sfere e sedi sferiche da 60 mm in acciaio stampato, e sostenute da robusti bracci fissati sulla struttura rigida del telaio ausiliario e traverse scatolate del pianale, che assicurano un elevato grado di stabilità in fase di ribaltamento. Gli spinotti di accoppiamento sono a sezione differenziata per eventuali accidentali errori di posizionamento; la sicurezza del posizionamento degli spinotti è garantita anche da un’asta antinversione posizionata sul braccio porta sfere anteriore. Nella parte posteriore del falso telaio è stata realizzata una crociera che conferisce alla struttura un’elevata resistenza alle sollecitazioni di torsione. Al falso telaio sono stati ancorati i parafanghi posteriori in

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zinco gomma mediante supporti imbullonati che ne permettono lo smontaggio totale senza tagli e/o saldature varie. Il cassone (lunghezza 3.300 mm, larghezza 2.100 mm e cubatura 2,70 m3) è realizzato in lamiera stampata a freddo, rinforzato con mensole e traverse che conferiscono alla struttura un’elevata resistenza all’usura. Il pianale è in lamiera di acciaio qualità Fe 52, dello spessore di 3 mm. Le sponde sono realizzate con profili in lega di alluminio anodizzato, per un’altezza di 400 mm. Le laterali sono apribili nei due sensi, quella anteriore fissa. La sponda posteriore è basculante ed è dotata di apertura automatica meccanica. Le sponde laterali sono in unico pezzo ed incernierate sulla banda laterale del cassone con 5 chiusure del tipo a paletta saldate sul tondino in ferro che, con una maniglia posta tra la sponda anteriore e la cabina dell’autoveicolo, ne permette lo sgancio per effettuare l’apertura delle sponde nella parte inferiore. I montanti posteriori sono del tipo a doppia leva. La sponda anteriore è realizzata in lamiera di acciaio trafilato montata fissa sul cassone e rinforzata con profili di acciaio. Ancorato sui montanti della sponda anteriore è applicato un castelletto portapali sagomato realizzato in robusto tubolare di acciaio con applicazione di rete elettrosaldata a protezione della cabina di guida. L’impianto idraulico di sollevamento è composto da: martinetto idraulico di sollevamento a 6 sfilamenti telescopici realizzati in acciaio speciale rettificati e

dotati di speciali guide, anelli di tenuta a pressione, guarnizioni parapolvere; presa di forza applicata al cambio di velocità del veicolo; pompa idraulica; valvola speciale by-pass per il comando del cassone in salita ed in discesa; serie di tubazioni che collegano la pompa idraulica con la valvola by-pass ed il cilindro idraulico; servocomando idraulico che interrompe la mandata di olio in pressione al cilindro idraulico al massimo grado di ribaltamento del cassone; corda in acciaio di sicurezza che impedisce il proseguire del ribaltamento del cassone qualora si rompa la cordina di fine corsa od il servocomando idraulico; pulsantiera, del tipo ad azione mantenuta, con cavo spiralato, posta in cabina di guida, per l’azionamento del ribaltabile. In conformità a quanto prescritto dalla Direttiva 89/392 (Direttiva Macchine) e successive, l’attrezzatura ribaltabile è dotata dei dispositivi CE preposti alla sicurezza del personale addetto all’utilizzo: valvola di blocco sul cilindro di ribaltamento per evitare la discesa accidentale ed improvvisa del cassone in caso di rottura di un tubo dell’impianto idraulico o di perdita d’olio; valvola regolatrice di flusso che controlla la velocità di discesa, indipendentemente dal carico dal quale è gravata; valvola di massima pressione situata nell’impianto idraulico, tarata dal costruttore, che non permette di sollevare carichi superiori al peso massimo consentito; segnalatore acustico che indica la fase di ribaltamento, dispositivo azionato automaticamente con l’inizio del ribaltamento stesso; spia luminosa in cabina che segnala l’innesto della presa di forza; puntello di sicurezza atto a mantenere sollevato il cassone durante le operazioni di manutenzione. Fra le dotazioni: un castelletto porta pali anteriore realizzato in robusto tubolare con rete protezione cabina; un castelletto portapali posteriore sfilabile; due verricelli tendifune con serie di ganci; una cassetta portattrezzi in lamiera zincata; una coppia di parafanghi posteriori in zinco gomma.

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Ammann-Yanmar: l’inventore del mini-escavatore ad ingombro posteriore nullo MOVIMENTO TERRA

FRANCESCO VANDONI

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Ammann-Yanmar è il frutto di una joint-venture tra le società Ammann (Langenthal, Svizzera) e Yanmar (Osaka, Giappone). I due gruppi detengono ciascuno il 50% del capitale. Grazie ad una politica commerciale ed industriale dinamica Ammann-Yanmar in meno di venti anni è diventata una delle 3 società leader in Europa nel mercato dei mini-escavatori. La sede della società AmmannYanmar si trova a Saint-Dizier, nel dipartimento della Haute-Marne nel nordest della Francia, e si occupa della produzione e della distribuzione di macchine per l’edilizia, il movimento terra ed i lavori pubblici. AmmannYanmar produce e distribuisce in

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Europa mini-escavatori e midi-escavatori cingolati, escavatori gommati, trasportatori cingolati e pale caricatrici. Lo stabilimento di Saint-Dizier costruisce 10 modelli di mini-escavatori ad ingombro posteriore nullo o convenzionali. Il resto della gamma (7 modelli di mini-escavatori, 2 escavatori gommati, 3 trasportatori, 2 pale caricatrici e 6 torri faro) viene fabbricato dalla Yanmar in Giappone. Grazie alla sua ubicazione strategica, a 250 km ad est di Parigi, lo stabilimento Ammann-Yanmar si trova in una posizione ideale per servire i clienti in Europa, in particolare i suoi 4 principali mercati in Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna. I 30 modelli della gamma partono da

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Saint-Dizier e vengono consegnati praticamente in tutti i paesi europei grazie ad una capillare rete di distributori o di importatori. La filosofia aziendale AmmannYanmar si basa su tre capisaldi: avere un contatto diretto con i clienti, conoscerne le esigenze per sviluppare nuove soluzioni; produrre macchine di grande affidabilità, sicurezza e confort; garantire ai propri rivenditori un servizio di assistenza durante l’intera vita della macchina. 1. Una linea di montaggio nello stabilimento di Saint-Dizier 2. Montaggio dei telai 3. 4. Micro-escavatore modello SV08 al lavoro

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Lo stabilimento di produzione di Saint-Dizier è stato ingrandito e modernizzato nel corso del 2001. Un team di 300 persone realizza i modelli da 1,5 a 5,5 tonnellate. La produzione è organizzata chiavi in mano, come nell’industria automobile. La sezione di taglio delle lamiere dispone di 2 macchine a taglio laser con controllo digitale; il reparto di carpenteria pesante si occupa di piegare e saldare per realizzare insiemi strutturali; la linea di verniciatura è munita di un trasportatore lungo 350 m in grado di verniciare fino a 20 macchine in 7 ore e permette inoltre di personalizzare le macchine con colori sociali su richiesta del cliente; la linea di montaggio è a gestione automatizzata e la sua capacità di produzione è di 24 mini-escavatori al giorno. Chiude il ciclo produttivo il reparto di controllo e spedizione che effettua test delle macchine, le personalizza secondo le richieste di opzioni e prepara il prodotto finito per la spedizione in tutta Europa. L’investimento effettuato nel 2001 per il nuovo stabilimento ha consenti-

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to ad Ammann-Yanmar di aumentare la quantità di modelli fabbricati a Saint-Dizier e di ridurre il numero di macchine importate dal Giappone, con i vantaggi di ottenere sia una migliore flessibilità operativa ed una maggiore reattività rispetto al mercato con termini di consegna ridotti, sia una riduzione dei costi di produzione e dunque una migliore competitività a tutto vantaggio dei rivenditori e dei clienti - utenti. Già nel 2005 Ammann-Yanmar annunciava una progressione del 18% nelle vendite; nel 2006 la crescita ha raggiunto il 25%. Questi ottimi risultati sono dovuti principalmente al costante miglioramento della qualità dei prodotti ed al continuo sviluppo di nuove tecnologie che rispondono meglio alle richieste del mercato. La serie ViO ha contribuito a questo successo. La serie ViO è la gamma più completa del mercato di mini-escavatori ad ingombro posteriore nullo. Per ogni classe di peso, AmmannYanmar propone un modello corrispondente. Il 2006 ha anche visto il lancio di una

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nuova serie di macchine compatte, le SV, nella classe da 1 a 2 tonnellate con 3 modelli: SV15 - SV17 e SV17Ex (con carro allargabile). Un nuovo mini-escavatore ad ingombro posteriore nullo, il ViO15-2A, è andato a completare la serie ViO, che contava già ben 8 modelli. Infine, altre nuove 4 torri faro da cantiere alimentate con generatore a bassa frequenza o dalla rete elettrica hanno arricchito l’offerta di Ammann-Yanmar che conta ormai ben 30 prodotti diversi. Per raggiungere l’obiettivo del 15% della quota di mercato europeo entro il 2010, Ammann-Yanmar intensificherà i suoi investimenti al fine di aumentare la produzione giornaliera. Si tratta di una estensione degli edifici di più di 7.500 m2 che sarà realizzata nell’arco temporale di un paio d’anni con un investimento complessivo di 21 milioni di euro. Oltre all’ampliamento della fabbrica è prevista anche l’acquisizione di nuove macchine di produzione di ultima generazione. In Europa, le vendite di micro-escavatori rappresentano il 6,5% delle richieste globali del mercato dei mini-escavatori. Anche se questa classe non rappresenta il segmento di mercato più importante, viene considerata da Amman-Yanmar con particolare interesse viste le sue potenzialità di sviluppo. Amman-Yanmar fa parte dei leader con più del 13% di quote del mercato. Tale successo è dovuto soprattutto al modello SV08-1. Questo micro-escavatore è il solo sul mercato a proporre un ingombro 5. 6. Mini-escavatore cingolato modello SV17-Ex al lavoro 7. Torre faro da cantiere Modello ELB44SC 8. Mini-escavatore cingolato modello Vi015-2A al lavoro

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posteriore praticamente nullo (raggio di rotazione posteriore di soli 725 mm) che, abbinato a forze di lavoro di tutto rispetto (forza di strappo di 1.100 kgf e di penetrazione di 650 kgf), rappresenta una soluzione operativa davvero invidiabile. Il sottocarro inferiore unico del SV08-1 rappresenta una innovazione tecnica: oltre ad avere una larghezza variabile da 680 a 840 mm, è anche regolabile in altezza. Questo permette al SV08-1 non solo di passare attraverso vani di 750 mm ma anche di lavorare su pendenze o lungo marciapiedi mantenendo sempre una posizione di scavo ottimale. I due cingoli infatti possono essere regolati separatamente in altezza su ciascun lato fino a 10 cm. Anche la lama ha una larghezza variabile. La parte superiore del telaio della macchina è formata in un solo pezzo in fusione. Questa soluzione garantisce una perfetta stabilità dimensionale ed una durata di vita fuori dal comune. Si tratta del primo modello in assoluto ad essere dotato di una soluzione tecnica così all’avanguardia. L’SV08 è dotato di serie di una struttura di protezione certificata ROPS. Tale struttura è ripiegabile all’indietro per facilitare i passaggi in zone con basse altezze. L’SV08 è una macchina molto apprezzata dai noleggiatori per i ridotti costi di gestione e per la sua grande affidabilità. Anche i clienti utilizzatori finali, soprattutto se operatori in settori particolari dell’edilizia e del florivivaismo hanno dimostrato grandi entusiasmi nel poter disporre di un modello con queste caratteristiche. L’ultimo nato della nuova serie SV di Ammann-Yanmar è il mini-escavatore compatto SV17Ex, presentato nel settembre scorso alla fiera GaLaBau: la versione del SV17 è con sottocarro estensibile. Il primo aspetto di questa nuova generazione è sotto il segno della compattezza. Con una larghezza ed un raggio di rotazione di 980 mm, l’SV17Ex è il mini-escavatore più compatto tra tutte le macchine tradizionali sul mercato. Oltre alla compattezza, il mini-escavatore si caratterizza per le sue grandi forze di lavoro. Grazie ad una larghezza variabile da 980 a 1.320 mm, può essere usato in qualsiasi tipo di cantiere ed andare a piena potenza anche su terreni in forte pendenza. Il nuovo sistema idraulico a centro chiuso LoadSensing, formato da una pompa idraulica a portata variabile, conferisce a questo mini-escavatore precisione, simultaneità ma anche sicurezza e produttività, restando comunque economico e riducendo le emissioni inquinanti ed acustiche. È dotato di standard di un braccio lungo che gli permette di ottenere eccellenti profondità di scavo (2.400 mm) ed altezza di ribaltamento (3.700 mm). Altro punto essenziale sempre più richiesto dal mercato sono la semplicità e la rapidità di manutenzione delle macchine da cantiere. Questa caratteristica è stata al centro delle riflessioni della Ammann-Yanmar durante lo sviluppo della nuova serie. È il motivo per cui la Ammann-Yanmar ha modificato i processi di fabbricazione ed ha adottato per la serie SV l’assemblaggio in sottogruppi. Tale nuova concezione si traduce in riduzione dei costi di manutenzione e semplicità di accesso per tutte le operazioni di controllo giornaliero. Gli interventi più importanti sono semplificati in quanto è possibile smontare completamente i 2 cofani laterali (solo 4 bulloni da svitare) per consentire un rapido accesso agli organi più importanti della macchina. Alla prossima fiera Bauma, dal 23 al 29 aprile 2007, Ammann-Yanmar presenterà la nuova versione del ViO15, ultimo nato in casa ViO, ma già oggetto di importanti modifiche per renderlo più interessante agli occhi degli utilizzatori europei. Lavori Pubblici n. 25 marzo - aprile 2007

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Riprendendo l’idea della serie SV, il di operare con facilità in spazi molto legamento che permette l’eventuale procedimento di produzione è stato stretti era diventata una necessità irri- sostituzione della tubazione dannegcompletamente rivisto. Per questa nunciabile. Nel 2007, in occasione giata in modo semplice e rapido. macchina infatti è stato adottato un della fiera Bauma a Monaco di Il motore di traslazione dell’Universal assemblaggio in sottogruppi. Il van- Baviera, verrà presentata la quarta ViO55 è più grosso di quello utilizzato taggio di questa soluzione sono la generazione di mini-escavatori ad in precedenza: ne deriva una coppia grande facilità d’intervento per lo ingombro posteriore nullo denomina- di traslazione superiore che si tradusmontaggio e la sostituzione dei prin- ta Universal ViO. Verranno infatti ce in grande mobilità anche sui terrecipali elementi. L’evoluzione di que- esposti per la prima volta in Europa i ni più difficili. sto modello avvantaggia soprattutto modelli Universal ViO45 e Universal Per incrementare ulteriormente la le operazioni di manutenzione. Basta ViO55. Si tratta di due macchine resistenza della macchina agli urti infatti smontare semplicemente una completamente nuove, dove la faci- sono stati aggiunti dei fazzoletti piastra sotto il supporto del sedile per lità delle operazioni di manutenzione, metallici di usura sugli angoli anteriori accedere immediatamente alla batte- l’affidabilità e la capacità di produzio- destro e sinistro del telaio superiore. ria, all’alternatore, al motorino d’av- ne hanno rappresentato le linee Il contrappeso posteriore è in un viamento ed al controllo del livello del guida nello sviluppo di questo nuovo pezzo unico, facilmente smontabile, liquido di raffreddamento. Lo smon- progetto. e, come tutte le macchine della serie taggio dei cofani laterali permette di Il braccio di scavo ha un nuovo dise- ViO, non supera il filo cingolo quando raggiungere tutti i principali organi gno che consente il passaggio dei tubi la cabina è ruotata di 90 gradi rispetidraulici. Allo stesso modo il largo idraulici nella parte superiore. Il nuovo to al sottocarro. cofano posteriore facilita le operazio- layout dell’impianto idraulico prevede ni di controllo quotidiane. tubi flessibili ben protetti da solide pia- 9. Mini-escavatore cingolato Rispetto al modello precedente sono stre metalliche. La nuova curvatura modello Vi015-2A al lavoro aumentate le prestazioni di lavoro. La del braccio di sollevamento è meno 10. Trasportatore cingolato profondità di scavo è ora di 2.200 pronunciata per aumentare l’altezza modello C50R-3, con carico mm. La forza di strappo è stata incre- di lavoro e migliorare il carico dei operativo da 3,8 tonnellate mentata di circa il 15% per raggiun- camion con sponde alte. Il nuovo 11. 12. In anteprima le immagini gere 1.550 kgf. L’aggiunta di una layout dei tubi idraulici prevede un del nuovo modello Vi055 che pompa ad ingranaggi oltre alle due passaggio sul fianco destro della macsarà presentato alla prossima pompe a portata variabile rende il china dove è alloggiata un’unità di colfiera Bauma nuovo impianto idraulico più veloce e più preciso, migliorando notevolmente la simultaneità dei movimenti di lavoro. Il nuovo ViO15 è dotato di un tettuccio a 4 montanti che risponde integralmente alle norme di sicurezza ROPS (protezione antiribaltamento), FOPS1 (protezione contro la caduta d’oggetti) e TOPS (protezione contro il rovesciamento laterale). La serie ViO è già alla quarta generazione. Yanmar è l’inventore e il leader del concetto ViO: mini-escavatori ad ingombro posteriore nullo. La prima macchina concepita secondo questo nuovo criterio risale al 1993. Già una ventina di anni fa, soprattutto in Giappone, l’esigenza di poter lavorare con macchine che permettessero 11 12 18

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La raccolta differenziata dei rifiuti con le isole ecologiche interrate Gaia IGIENE URBANA

Il rapporto rifiuti 2006 stilato da APAT, traccia un quadro molto preciso della situazione dei rifiuti in Italia. Da tale rapporto si evince infatti che la produzione dei rifiuti urbani fa registrare, purtroppo, un ulteriore aumento, raggiungendo 31,7 milioni di tonnellate (anno 2005), con un incremento rispetto al 2003 del +5,5%. L’analisi evidenzia inoltre il disallineamento tra crescita economica e produzione dei rifiuti, a conferma del fallimento delle politiche di prevenzione. Una risposta positiva è data dall’incremento della raccolta differenziata che, nel 2005, si colloca al 24,3% della produzione totale dei rifiuti urbani. Tale valore risulta, tuttavia, ancora sensibilmente inferiore rispetto al target del 35%, originariamente previsto per il 2003 dal D.Lgs. 22/97, e successivamente posticipato al 31 dicembre 2006 dal D.Lgs. 152/2006. Difficilmente il gap di oltre 10 punti percentuali potrà essere colmato nell’arco di un anno, considerando anche che con la finanziaria 2007 il Governo ha fissato il raggiungimento dell’obiettivo di almeno il 40% entro il 31 dicembre 2007. La situazione appare, comunque, decisamente diversificata passando da una macroarea geografica all’altra: infatti, mentre il Nord, con un tasso di raccolta pari al 38,1%, supera ampiamente l’obiettivo del 35% (tale target era già stato conseguito nel 2004), il Centro ed il Sud, con percentuali rispettivamente pari al 19,4% ed all’8,7%, risultano ancora decisamente lontani da tale meta. Risulta così determinante, per il raggiungimento delle imposizioni delle normative di riferimento, un’azione mirata all’educazione ambientale ed

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all’applicazione di modelli di raccolta differenziata sempre più attenti alle esigenze del territorio. Si ritiene che la raccolta differenziata svolga infatti un ruolo prioritario nel sistema di gestione integrata dei rifiuti, in quanto da un lato consente di ridurre il flusso dei rifiuti da avviare allo smaltimento, dall’altro di condizionare in maniera positiva l’intero sistema di gestione. Iman Pack S.p.A Eco Division propone alle amministrazioni pubbliche ed alle società di raccolta un sistema automatizzato che prevede l’installazione di isole ecologiche interrate in grado di raccogliere fino ad otto tipologie diverse di rifiuto in un unico punto di raccolta. Le isole ecologiche interrate prodotte da Iman Pack sono in grado di pesare e ridurre notevolmente i volumi dei rifiuti, registrando i dati di conferimento relativi all’utenza ed alla società di raccolta, fornendo un monitoraggio continuo del suo funzionamento mediante uno specifico software di supervisione impianto. Tale sistema, denominato Gaia, è già presente in numerosi comuni del nord Italia, dalla Valle d’Aosta al Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino Alto

Adige, e si integra in modo molto versatile a qualsiasi tipo di raccolta, sia essa a cassonetti stradali che porta a porta. La versatilità e flessibilità rappresentano, assieme alla riduzione dell’impatto ambientale (in superficie è visibile solo un cassonetto in acciaio di dimensioni contenute, alto meno di un metro), le caratteristiche predominanti di questi impianti. L’isola ecologica interrata Gaia non si limita a nascondere i rifiuti ma aiuta in una gestione intelligente la società di raccolta. Essa è infatti in grado di fornire, oltre ai vantaggi derivanti dalla riduzione volumetrica dei rifiuti, numerosi dati per l’ottimizzazione del servizio. Inoltre l’isola Gaia permette alle Amministrazioni di attuare la politica costi sul reale conferito, per ciascun utente differenziato per tipologia di rifiuti, cioè di passare dal sistema a tassazione al sistema tariffario. Per ricevere ulteriori informazioni relative ai numerosi vantaggi della gestione della raccolta dei rifiuti differenziati con le isole ecologiche interrate Gaia, vi invitiamo a visitare lo stand Iman Pack presso la fiera SEP di Padova, dal 18 al 21 aprile 2007, pad. 5 stand 352.

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VERDE

Sempre più Zig Zag

Il progetto Zig Zag della Orsi Group nasce da una attenta ricerca di mercato unitamente alla richiesta dei manutentori del verde pubblico di realizzare una macchina che fosse in grado di alleggerire al massimo il lavoro svolto dall’operatore con decespugliatore a braccio ottimizzando al massimo il tempo di lavoro. Entrando nello specifico, la macchina operatrice si presenta molto compatta con un ingombro di carreggiata di circa due metri per poter lavorare in situazioni di spazio ridotte con un peso complessivo che si aggira sui 350 kg. Estremamente semplice e veloce è l’aggancio della macchina operatrice che può essere applicata a tutte le trattrici con attacco a tre punti, privilegiando quelli a guida reversibile che ottimizzano la visibilità di lavoro, oppure su macchine specifiche dedicate al giardinaggio, come dimostrano le applicazioni già in essere con le Turbo 2 e Turbo 4 della

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Gianni Ferrari. La Zig Zag si è rivelata estremamente versatile perché è in grado di falciare tappeti erbosi, bordi stradali con annessa segnaletica verticale, estendendo il proprio lavoro su rive di fossati fino a 1,30 m lato operatore, e non per ultima di importanza, è la pulizia attorno al fusto delle piante e sotto chioma di siepi. La macchina è azionata da una serie di pompe idrauliche che alimentano i pistoni idraulici della testata e dello sfilo telescopico per estendere il lavoro fino a tre metri di distanza da centro macchina assicurando la pulizia anche in zone disagiate, come il sotto chioma di siepi o piante. I dischi falcianti sono muniti di sensori elettronici di prossimità che assicurano all’operatore la massima tranquillità di lavoro durante la pulizia della vegetazione attorno alla pianta senza andare a intaccare la corteccia che

sarebbe letale per la stessa. Questo è frutto dell’azione combinata delle lame falcianti snodate che svolgono il lavoro più gravoso sulla vegetazione, mentre i fili di nylon fungono da rifinitori attorno al fusto. I comandi della macchina sono elettrici, estremamente semplici ed intuitivi, mentre i fili di nylon che fuoriescono dai dischi falcianti sono comandati manualmente dall’operatore, il quale è in grado di regolare in modo millimetrico la loro lunghezza usufruendo di due bobine da 15 m.

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Il Consorzio di Bonifica Ufficio Fiumi e Fossi di Pisa trincia con attrezzature Osma VERDE

FRANCESCO VANDONI

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L’Ufficio Fiumi e Fossi ha origine dalle antiche Magistrature Pisane delle acque che avevano istituito "L’Offizio dei Consoli del Mare" della Repubblica Pisana. Fu Lorenzo il Magnifico a trasformare questo Offizio in un Senatus Consultum della Repubblica Fiorentina nel 1475 e a nominarlo quindi "Opera di reparazione del contado e della città di Pisa". L’istituzione, fondamentale per regimare le acque, era retta dai "Capitoli sopra i fossi, ponti e ponticelli et vie di Pisa et suo contado" ordinati dai Consoli del Mare. Nel 1547 Cosimo I de’ Medici trasformò l’Opera in "Magistrato degli Ufficiali dei Fossi" con il compito di condurre le acque e di amministrare le cosiddette masse d’imposizione, i

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Consorzi, appunto, destinate all’esazione dei contributi. Numerose altre modifiche e riforme si succedettero nella storia pisana. Oggi l’Ufficio dei Fiumi e Fossi ha ancora quella denominazione che ricorda la sua origine antica, segno di un cammino che, partito da lontano, non può e non deve terminare. L’attività del Consorzio garantisce un servizio per la tutela e la regimazione delle acque di pianura e di collina per un miglioramento delle condizioni del territorio che deve essere salvaguardato sia dal punto di visto idraulico, attraverso il drenaggio delle acque e la difesa dei corsi d’acqua in piena, sia dal punto di vista ambientale. L’Ufficio dei Fiumi e Fossi si occupa dunque della programmazione dei

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lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria da eseguire sui corsi d’acqua e sulle opere idrauliche consortili, dello studio e della progettazione per la ricostruzione e la realizzazione delle opere di bonifica, oltre che assicurare un servizio di controllo e di pronto intervento in caso di piene o altre emergenze idrauliche. Senza questi servizi verrebbe ad essere compromessa l’esistenza stessa degli insediamenti civili e produttivi, nonché dei terreni agricoli. L’Ufficio dei Fiumi e Fossi, dunque, deve garantire una corretta gestione

1. 2. Ripristino di un argine franato 3. Scavo di canale 4. Braccio Osma modello DHIS 1000 al lavoro

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delle acque attraverso la manutenzione dei corsi d’acqua, dei canali e degli impianti idrovori. Questo impegno permette di ridurre e controllare il rischio idraulico; tra gli obbiettivi primari dell’Ente si pongono in evidenza la difesa idraulica, lo scolo delle acque, la salvaguardia dell’ambiente e l’irrigazione. In sostanza, la difesa del suolo e del territorio; mantenere e controllare il territorio è, oggi come ieri, un dovere dal quale non possiamo prescindere. Oggi il Consorzio gestisce e mantiene circa 85.000 ettari di territorio, per uno sviluppo complessivo di canali di 860 km. Grazie a 13 impianti idrovori e a 15.000 ettari di superficie a scolo meccanico, mantiene l’opera di bonifica tenendo asciutte le zone basse, arrivando a pompare 14.000 l/s di acqua tramite ogni impianto verso il mare. In misura sempre crescente le operazioni di manutenzione di competenza del Consorzio vengono eseguite direttamente dall’Ufficio Fiumi e Fossi. Si può ormai affermare che la prima impresa specializzata nel settore della bonifica idraulica è proprio quella interna dell’Ufficio che effettua la sua attività in gestione diretta. Il parco macchine di tale struttura è composto da: due escavatori, una terna, un battipalo, una serie completa di benne da scasso e da scavo Manto-

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vanibenne, una benna basculante, un trattore John Deere 6320 con trinciatrice laterale Osma DHLI 190, un trattore John Deere 6420 con trinciatrice laterale Osma DHLI 220, un trattore John Deere 6520 con braccio decespugliatore idraulico Osma DHIS 1000. Negli anni la gestione diretta si è specializzata in varie tipologie d’intervento quali escavazioni di canali e ripristino corpi in frana applicando tecniche di ingegneria naturalistica e naturalmente il taglio della vegetazione nei canali. Per quest’ultima categoria di attività il Consorzio di Bonifica Ufficio Fiumi e Fossi fa ricorso ad attrezzature Osma. Osma progetta e produce da più di venticinque anni macchine professionali per la manutenzione e la bonifica delle aree verdi. La trinciatrice laterale serie DHL offre il vantaggio di permettere lo sfalcio oltre il filo della sagoma del trattore. La testata infatti, in posizione di massima apertura dell’attrezzo, arriva tra 120 e 130 cm oltre il filo ruota del trattore. Ciò è reso possibile dalla trasmissione idraulica, e dunque dall’assenza di cardano. L’intera serie DHLI è munita di serie di pompe e motori a pistoni ad alto rendimento, di distributore a doppio effetto per l’innesto ed il disinnesto del rotore, così come di invertitore del senso di rotazione del rotore. La pos-

sibilità di tagliare anche in senso orario, ovvero dall’alto verso il basso, permette di lavorare su vegetazione con diametro un po’ più grosso. La trasmissione è assicurata da cinghie trapezoidali dentellate, 3, 4 o 5 a seconda del modello, e tutta la serie è dotata di tendicinghie automatico, che permette di evitare di dover rimettere in tensione le cinghie man mano che si consumano.Ogni modello è inoltre dotato di un sistema antiurto per evitare gravi danni in caso di ostacolo. La serie Osma DHIS è costituita da bracci decespugliatori idraulici industriali retroportati; il modello DHIS 1000 ha una lunghezza utile di lavoro di 10,30 m. L’elemento sfilante idraulico, come il resto dell’attrezzo, è realizzato in acciaio ad alto limite di snervamento e permette all’operatore, con una sola manovra, di adattare al meglio la fresa in base alle diverse caratteristiche del terreno. L’applicazione, su tutta la gamma DHIS, dello scambiatore di calore, unitamente alle pompe ed i motori ad alto rendimento, garantisce anche dopo molte ore di lavoro una resa costante. 5. Il Braccio DHIS 1000 rientra in sagoma per i trasferimenti 6. Trinciatrice Osma modello DHLI 220

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MEZZI SPECIALI

Nasce L.T.V. Medivan GIORGIA MARCHELLI

E’ nata nel 2005 a Milano L.T.V. S.r.l., Light Tactical Vehicle, società partner di Scam, con lo scopo preciso di fare investimenti specifici di ricerca, prototipazione e sviluppo nel settore dei veicoli professionali per le gamme leggere (3,5 e 5,5 t). In questi due anni di vita si è specializzata nei mezzi 4x4, allestiti in modo particolare per Protezione Civile e per interventi di solidarietà ed emergenze. Si sta ora espandendo verso le soluzioni mediche. Questo è il motivo della recente acquisizione di Medivan S.r.l., che prevede inoltre un accordo per la progettazione e proposta di

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ospedali mobili per le emergenze allestiti su veicoli Scam. Nasce così L.T.V. Medivan S.r.l., con la nuova missione di creare una gamma di veicoli medicali per l’assistenza domiciliare con servizi di telemedicina e telediagnostica effettuati tramite collegamenti satellitari in circuito con i maggiori ospedali italiani 24 ore su 24. Gli accordi per il progetto sono ora in fase di preparazione con Telecom Italia e Vodafone. La scelta dei mezzi da allestire è ricaduta su Iveco Daily per quanto riguarda i 4x2, e su Scam nei 4x4. La gamma

sarà affiancata da una serie di veicoli sulla stessa base costruttiva e tecnologica per tutte le esigenze di emergenza e solidarietà. Fra le prime applicazioni, due esempi sono quelli di un impianto mobile di pronto soccorso odontoiatrico per i paesi delle zone andine del Perù, donato da una casa farmaceutica multinazionale, ed un centro di mammografia digitale per le repubbliche caucasiche, acquistato con gli aiuti CEE per i Paesi dell’Est, entrambi già pienamente attivi e soddisfacenti. L.T.V. Medivan si propone quindi nel mondo con intenti "multipurpose",

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quali Protezione Civile, di supporto a ospedali, pronto soccorso, emergenze, medicina senza frontiere e solidarietĂ , e sul mercato italiano soprattutto con mezzi specialistici legati alla Protezione Civile, oltre che alle associazioni onlus, e per le attivitĂ di ospedale domiciliare per i pazienti cronici o di dimissioni precoci. Nel prossimo mese di maggio verrĂ inaugurata la nuova sede operativa di Concorezzo (MI). Il mezzo per la mammografia e sue dotazioni interne. Pianta del centro odontoiatrico


PORTATTREZZI

Maggiore potenza con due nuovi Fastrac

JCB Agricoltura, costruttore dell’esclusiva gamma di trattori ad alta velocità Fastrac, ha messo a punto due nuovi modelli a partire dalla versatile piattaforma della Serie 2000 per rispondere alle esigenze di maggiore potenza e prestazioni. I due nuovi modelli sono stati presentati in anteprima mondiale alla fiera Sima di Parigi. Il 2155 Fastrac sostituisce l’attuale 2140 con una potenza di 160 CV (119 kW) alla velocità nominale, che raggiunge 165 CV (123 kW) all’apice della curva di potenza. Il 2170 Fastrac, che si colloca anch’esso nella Serie 2000 in sostituzione del più grande 3170, monta un motore con potenza nominale di 170 CV (127 kW), e potenza massima di 178 CV (133 kW). "Questi nuovi modelli si rivolgono agli agricoltori ed agli imprenditori che apprezzano il comfort senza eguali del design Fastrac ma desiderano una 26

soluzione più compatta e leggera della Serie 3000" ha dichiarato Ian Sayers, direttore generale di JCB Agricoltura. "La maggiore potenza è sinonimo di migliori prestazioni; ma i nuovi trattori sono ora anche in grado di spostarsi più rapidamente grazie ad un aumento di 10 km/h della velocità massima e presentano ancora il vantaggio della manovrabilità della sterzatura su quattro ruote Quadtronic." Gli ultimi modelli Fastrac sono alimentati da motori con emissioni conformi alle prescrizioni Tier III, abbinati all’esistente trasmissione Smoothshift a 54 marce avanti e 18 retromarce, che comprende un cambio sincronizzato manuale a 6 velocità, una scatola di trasmissione sincronizzata a 3 gamme di velocità e un cambio Powershift con ulteriori 3 velocità con funzione selezionabile di innesto automatico rapporti. Il motore diesel Cummins QSB6.7 da 6,75 litri è realizzato con caratteristi-

che simili a quelle introdotte lo scorso anno sui Fastrac della Serie 3000, che hanno ben presto dimostrato la loro coppia motrice superiore, soprattutto ai regimi motore più bassi ed i minori livelli di rumorosità. La gestione elettronica integrale del sistema di iniezione common rail ad alta pressione contribuisce al raggiungimento di queste prestazioni fornendo anche risposte più rapide alle variazioni di carico rispetto al sistema parzialmente elettronico adottato sul motore da 5,9 litri del modello 2140. Sul modello 2155, il motore QSB6.7 è messo a punto in modo da erogare fino a 165 CV (123 kW) con un incremento del 7% rispetto ai 155 CV (102 kW) dell’attuale 2140 Fastrac. Generosi livelli di coppia motrice sull’intera gamma di regimi motore, con un picco di 641 Nm, permettono al trattore di procedere agilmente quando il carico dello sforzo aumenta su terreni pesanti o durante il lavoro in trincea. Sul nuovo Fastrac 2170 la potenza è stata aumentata fino ad un massimo di 178 CV (133 kW), con una coppia massima di 675 Nm prodotta a 1.500 giri/min. "Questo assicura al trattore rapporti peso-potenza e coppia che ne fanno un validissimo strumento sia per il lavoro sui campi che per il trasporto" ha affermato Ian Sayers. "Se a questo aggiungiamo la sterzatura opzionale Quadtronic su quattro ruote, che è stata migliorata con nuovi componenti, ed un pannello di controllo migliorato, il comfort delle sospensioni sulle quattro ruote e velocità di trasferimento in sicurezza che raggiungono ora i 60 km/h, si ottiene una coppia di macchine instancabili estremamente versatili." L’impianto idraulico per gli attrezzi ausiliari con una portata di 99 litri/min prevede un distributore maggiormente reattivo con distributori opzionali a controllo elettronico che consentono, per la prima volta, alla linea Fastrac della Serie 2000 di raggiungere nuovi livelli

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di precisione nel controllo degli attrezzi. L’entità e la durata della portata sono facilmente regolabili per un controllo di precisione, mentre l’azionamento di operazioni di ruotine, quale ad esempio il rovesciamento di un aratro reversibile, avviene con la semplice pressione di un interruttore. È possibile montare fino a 4 distributori a controllo elettronico, 2 dei quali possono essere usati per comandare gli accessori trasportati sul sollevatore anteriore opzionale. Il controllo del sollevatore è elettronico come in passato, consentendo all’operatore di controllarne la posizione e lo sforzo, o una combinazione infinitamente variabile dei due parametri per adattarlo all’attrezzo e alle specifiche condizioni operative. La presa di forza è disponibile ad entrambe le estremità del trattore, con una scelta in ciascun caso tra 540 e 1.000 giri/min, e viene innestata senza sforzo mediante una frizione idraulica ad azionamento elettrico. Il comfort per l'operatore, per il quale l’esclusivo design delle sospensioni anteriori e posteriori del Fastrac è particolarmente rinomato, è stato conservato anche sui nuovi modelli della Serie 2000. Il guidatore opera in una cabina montata centralmente sul robusto telaio con scatolato a Z con un'eccellente visibilità a 360 gradi ed un'uniforme distribuzione del peso, godendo anche di condizioni di temperatura confortevoli grazie al climatizzatore. Il nuovo design del cofano allinea questi modelli ai Fastrac di dimensioni maggiori, assicurando anche un adeguato flusso d’aria al gruppo radiatore e scambiatore di calore maggiorato, adeguati alla aumentata potenza di questi motori.

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ATTREZZATURE

Multiforst Seppi, nuova trincia-fresa per mille situazioni Conoscete questa situazione? State lavorando con la vostra trincia attaccata al trattore. Ci sono cespugli ed altri tipi di vegetazione superficiale da trinciare. Questo procede bene. Poi all’improvviso vi capita un ceppo. Cosa fare? Se la trincia è leggera è meglio evitarlo. Potreste distruggere il vostro attrezzo. Se la trincia invece appartiene ad una categoria superiore, potete tentare l’attacco. Avviandovi lentamente, evitando di forzare il trattore, riuscirete a trinciare il ceppo in superficie. Ma cosa fare del resto del ceppo? E della parte superiore della radice? Ignorare il tutto? Prima o poi sarà di fastidio, per esempio al momento della messa a dimora di nuove piante. Oppure conoscete quest’altra situazione? Sull’area in cui state trinciando ci sono sassi. Anche questo crea notevoli problemi. Come agire? Evitare i sassi, ma dunque anche l’altro materiale da eliminare? Oppure continuare a trinciare, nonostante la presenza di sassi, con il rischio però di danneggiare gli utensili e altre parti del vostro attrezzo? Ebbene, da oggi c’è una risposta a tutti questi dubbi. La ditta Seppi M. ha creato un nuovo modello, in grado di compiere vari lavori simultaneamente: trinciare arbusti e legna fino a 25 cm di diametro, ma anche fresare grossi ceppi e sassi fino a 15 cm di diametro. Il tutto raggiungendo una

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profondità fino a 25 cm sotto il suolo. Si tratta di Multiforst. Già dal suo nome il modello Multiforst deriva dalla nota linea di trinciatrici forestali Seppi M. - Forst. L’azienda altoatesina è stata in grado di sviluppare questo nuovo esemplare non solo grazie alla lunga esperienza nel settore dei decespugliatori forestali in cui opera con successo da oltre 25 anni: Multiforst è anche il frutto dell’esperienza e del know-how che l’azienda ha acquisito sviluppando le macchine frantumasassi della serie Midipierre. Unendo e sintetizzando le conoscenze su questi due campi, Seppi M. ha fatto un significativo passo in avanti, venendo incontro ad una grande richiesta da parte dei clienti. Finalmente un’unica macchina in grado di affrontare diverse situazioni di lavoro. Finalmente non serve più cambiare attrezzo a seconda delle

condizioni. Non serve più evitare certe parti del terreno per paura di danneggiare la macchina. Niente più perdite di tempo. Niente più terreni lavorati male. E non è tutto. Multiforst è inoltre in grado di fresare il terreno in profondità, anche se questo è sassoso. Queste capacità si traducono in perfette premesse per la manutenzione di strade bianche, non solo nei boschi. La macchina si presta anche molto bene per la bonifica di terreni incolti e particolarmente difficili. Ciò che è rivoluzionario, nel modello Multiforst, è l’operatività con due velocità di lavoro, variabili a seconda delle circostanze e del materiale che si desidera sminuzzare. La presa di forza può girare sia ad una velocità di 540 che di 1.000 giri al minuto. Solitamente la velocità di 540 giri è caratteristica di macchine frantuma-

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sassi. Sono invece 1.000 i giri normalmente impiegati da un decespugliatore forestale. Il numero di giri più basso garantisce una maggior potenza alla macchina per far fronte a situazioni particolarmente esigenti. I 1.000 giri invece garantiscono una più rilevante sveltezza del lavoro ed una maggior finezza del materiale triturato. Uno dei vantaggi della Multiforst sta proprio nel fatto di poter variare la velocità della presa di forza, a seconda delle necessità. Diventa dunque possibile ottenere un risultato soddisfacente in condizioni di lavoro molto diverse tra di loro. Per ottenere i risultati promessi bisogna però tener conto di alcuni dettagli. Tra questi innanzitutto ci sono i prerequisiti di lavoro cui deve rispondere il trattore. E' necessario che il mezzo con il quale si voglia far operare la macchina disponga di un superriduttore (per marce lente), dato che per fresare il terreno in profondità e per frantumare sassi il trattore dovrà avanzare ad una velocità non superiore a 0,5 km orari. Per regolare l’inclinazione e la profon-

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dità della macchina, qualora si voglia lavorare in profondità, sarà necessario un terzo punto idraulico del trattore. Infine, affinché sia possibile aggiustare la velocità di trasmissione, la presa di forza del trattore dovrà essere predisposta per le due velocità di 540 e di 1.000 giri al minuto. I 1.000 giri serviranno appunto per triturare ramaglia e legna, e per l’abbattimento di piante. Per l’uso forestale si può aumentare l’efficienza del lavoro aggiustando l’apertura del cofano, che è idraulico di serie. Per l’abbattimento di piante si consiglia di avanzare con il trattore in retromarcia e di aprire completamente il cofano. Se invece si desidera triturare il materiale, sarà sufficiente avanzare normalmente e con il cofano chiuso. Le slitte di serie sono regolabili per raggiungere tre diverse profondità minime: -5, -10 e -15 cm. Qualora dovesse prevalere il lavoro forestale su quello di fresatura si può aumentare l’efficienza del lavoro sostituendo le slitte di serie con le apposite slitte forestali che facilitano il posizionamento su ramaglia ed altro materiale da trinciare. Se invece si volesse rag-

giungere un massimo di profondità nel terreno, le slitte di serie possono essere smontate del tutto. Il cambio delle slitte avviene facilmente, agendo semplicemente su due viti all’esterno della macchina. Fresando in profondità la macchina viene sottoposta a condizioni particolarmente dure. Per proteggere sia l’attrezzo che il trattore si consiglia dunque di seguire alcune precauzioni. Passare con un ripper per smuovere il terreno prima di fresare in profondità non solo favorisce la protezione della macchina ma migliora anche il risultato di lavoro. Per mezzo del terzo punto idraulico del trattore sarà facile penetrare il terreno. Tuttavia si consiglia di procedere gradualmente. Inoltre conviene non fresare terreni bagnati o umidi ed evitare il lavoro in profondità in presenza di rocce e sassi di dimensioni maggiori a 20 cm di diametro . Conoscete le situazioni esigenti? Conoscete e convincetevi anche delle soluzioni. La Multiforst della Seppi M. è davvero un’invenzione multifunzionale ed efficiente.

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STRADE

Iterchimica per pavimentazioni colorate e naturali GHERARDO MARCHELLI

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La Società Iterchimica S.r.l. con sede a Suisio (BG), ha messo a punto un nuovo legante sintetico trasparente per la realizzazione di pavimentazioni stradali con il colore degli inerti impiegati oppure con colorazioni particolari. Il legante trasparente è costituito da una particolare resina sintetica bicomponente che ha un comportamento analogo a quello dei bitumi e si sostituisce totalmente al legante bituminoso. Il conglomerato si lavora con le consuete attrezzature ed offre le medesime caratteristiche di resistenza e di durata di un normale conglomerato. Infatti ha una penetrazione media corrispondente a quella di un bitume 50/70. Usando i leganti trasparenti si possono ottenere piacevoli effetti estetici risolvendo problematiche di impatto

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ambientale in zone in cui bisogna effettuare una pavimentazione che non disturbi l’ambiente preesistente. La produzione di conglomerato sintetico utilizzando il sistema Resina LT 75 e Iterlene LT è di facile esecuzione in quanto i due componenti, opportunamente dosati, si disperdono velocemente nel mescolatore. La Resina LT 75 è un composto solido granulare confezionato in sacchetti termofondenti, mentre l’Iterlene LT costituisce il catalizzatore liquido. I conglomerati realizzati usando i leganti trasparenti sono applicati con lo stesso equipaggiamento utilizzato nel caso dei tradizionali conglomerati bituminosi con un dosaggio dei Leganti Trasparenti simile a quello dei bitumi tradizionali: 6% (di una

1. Resina LT: Piazza del Comune di Legnano 2. Resina LT: Ipercoop Benevento 3. Lungolago Malcesine 4. Marciapiedi Postiglione Salerno 5. Applicazione Iteroxid 6. Parco della Maddalena Sardegna

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miscela costituita dal 75% di Resina LT 75 e 25% di Iterlene LT) sul peso degli aggregati, mentre la dose minima di pigmento è dell'1% sul peso degli aggregati, a seconda della tonalità desiderata. La soluzione adottata per il dosaggio del legante rende l’esecuzione del lavoro fattibile nella maggior parte degli impianti di conglomerato, questo grazie all’utilizzo di dosatori automatici forniti direttamente dalla società Iterchimica. La colorazione viene fatta durante il mescolamento dell'aggregato con l'aggiunta del pigmento del colore desiderato, permettendo colorazioni fino a poco tempo fa impossibili nei normali conglomerati. Mentre, nel caso non si usino coloranti, risalterà la colorazione dell’inerte utilizzato. Studiando una curva del-

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l’inerte adatta, essendo la resina di un color miele, si possono eseguire manti stradali dove il colore è guidato appunto dagli inerti scelti per la composizione con un effetto di pietra naturale in modo da minimizzare l’impatto ambientale dell’opera. Un altro metodo proposto da Iterchimica, per poter ottenere strade rosse, è l’Iteroxid 100%-K, sempre per l’esecuzione di strade a basso impatto ambientale, zone pedonali, marciapiedi, strade private, piste ciclabili, parcheggi, aree di sosta, incroci, corsie di emergenza, e ovunque sia necessario un miglioramento della visibilità della superficie stradale. Questo è un ossido di ferro sintetico da utilizzarsi come pigmento nella preparazione dei conglomerati bituminosi rossi, con una tonalità rosso brillante che di conseguenza permette un dosaggio più basso rispetto ad altri ossidi simili. Il sistema proposto da Iterchimica per confezionare conglomerati colorati rossi consente che questi vengano prodotti nei normali impianti senza bisogno di apportare alcuna modifica né al sistema di lavorazione, né all'impianto, e neppure alla stesa del conglomerato colorato. Unitamente all'uso dell'Iteroxid 100%-K nella fase di confezionamento del conglomerato colorato rosso si deve utilizzare l'additivo Iterlene 1301, indispensabile per ravvivare la colorazione, per rendere più plastico il conglomerato stesso e per attivare il bitume. Il dosaggio dell'Iteroxid 100%-K è del 3 - 5% sul peso degli aggregati, in funzione della tonalità che si vuole raggiungere, mentre la dose dell'Iterlene 1301 è dello 0,4% sempre sul peso degli aggregati. Per creare superfici colorate con metodi più tradizionali Iterchimica propone anche la malta Itercolor – F. Questa è un prodotto specifico per la realizzazione di pavimentazioni colorate per manti sportivi, marciapiedi, vialetti, parcheggi, piste ciclabili ed arredo urbano in genere. La malta Itercolor – F è di facile applicazione in quanto è perfettamente solubile in acqua, si stende tramite spatole gommate su tutte le superfici realizzate in conglomerato bituminoso chiuso, con un dosaggio variabile in funzione della porosità del piano di posa e dello spessore finito. Normalmente la quantità a metro quadro applicata varia da 2 a 3 kg per uno spessore medio di 1 - 2 mm. L’applicazione deve essere eseguita con temperature medie giornaliere comprese tra 15 e 35°C. La malta Itercolor – F è costituita da resine polivalenti versatiche, coloranti inorganici e polveri di quarzo selezionate. Viene prodotta nei colori standard rosso e verde, ma può essere realizzata anche in diversi colori su ordinazione. L’abrasione Gardner è di 10.000 cicli, il carico di rottura è di 60 - 80 kg/cm2, con un allungamento a rottura 15 - 30%, mentre l’assorbimento di acqua dopo 24 ore di immersione è del 10 - 15% con una resistenza alle muffe buona.

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Ferri supera 18.000 decespugliatrici prodotte e le certifica Enama VERDE

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La progettazione delle macchine è regolamentata da direttive comunitarie, le quali sono incentrate in particolare sulla tutela della sicurezza delle macchine stesse. Da sempre la ditta Ferri ha cercato di interpretare al meglio queste normative al fine di poter garantire al cliente finale un elevato livello di sicurezza, conservando al tempo stesso la migliore efficienza operativa. Ferri si è impegnata a realizzare libretti di Uso e Manutenzione e catalogo ricambi i più esaustivi possibili nell’intenzione

di essere il più vicini possibile ai loro clienti. A conferma di questo iter di lavoro hanno raggiunto la certificazione Enama le decespugliatrici TP51 / 61 ProJ e la testata TJ125. Per poter essere certificate Enama le macchine vengono sottoposte a specifiche prove tese a verificarne la rispondenza con le norme di sicurezza. La garanzia dell’avvenuta certificazione è la possibilità di apporre sulle macchine un apposito marchio

ufficialmente riconosciuto. Disporre di una macchina certificata significa per il cliente avere la garanzia di acquistare un prodotto a norma sia per l’uso in proprio sia per quello a personale dipendente. Questa certificazione è uno strumento ulteriore di garanzia per il cliente: la macchina non solo è conforme sulla base dell’autocertificazione prodotta dall’azienda ma viene sistematicamente controllata da un ente terzo come ulteriore tutela del cliente stesso. Il marchio di certificazione Enama è riconosciuto a livello europeo. Ultimamente Ferri ha raggiunto il notevole traguardo della 18 millesima decespugliatrice prodotta e consegnata. Un altro record per Ferri, che ha consegnato proprio la sua 18 millesima decespugliatrice alla ditta Venieri di Lugo di Romagna, costruttore di pale gommate e partner da anni di Ferri. Una targa consegnata dalla Sig.ra Gisella alla Sig.ra Giacomina Venieri ha solennizzato questo traguardo raggiunto che conferma la posizione di leader nel settore della ditta Ferri. Una gamma di oltre trecento modelli, dalle trinciatrici e trinciatrici laterali per vari segmenti di mercato ai bracci che vanno da 2,6 m di sbraccio per piccoli trattori ai 12 m per grandi esigenze, passando dalla piccola alla media/grande manutenzione. I notevoli volumi dei prodotti Ferri, distribuiti in 35 paesi diversi, rappresentano un ragguardevole risultato che premia la politica Ferri.

1. Ferri TP61 ProJ Electra certificata Enama 2. 18 millesima decespugliatrice Ferri consegnata alla Sig.ra Venieri 3. Il marchio di certificazione Enama

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Trimmer contro la scivolosità del manto stradale MANUTENZIONE STRADALE

Il problema della scivolosità del manto stradale, specialmente in condizioni di pioggia, rappresenta sicuramente un forte rischio per la sicurezza degli autoveicoli e degli altri mezzi di trasporto. La ruvidità della strada, che al momento della stesura offre un ottimo grip alle gomme dei veicoli, con il passare del tempo e l’usura si riduce rendendola sempre più scivolosa. Ben conscia e sensibile a questa problematica, nonostante i più di 25 anni di esperienza, Trimmer S.r.l. non si ferma, nella costante ricerca di soluzioni ai problemi legati alla sicurezza stradale in genere. Uno dei sistemi più noti per lottare contro la scivolosità del manto stradale è la pallinatura. Procedimento che consiste nel proiettare meccanicamente sulla superficie della pavimentazione un materiale abrasivo costituito da biglie di acciaio. Lo scopo è di ottenere una superficie da cui vengono rimosse le parti fini, creando così una ruvidità superficiale sulla pavimentazione con una micro ed una macro rugosità. La macro rugosità superficiale è la rugosità dovuta all’insieme delle asperità superficiali intergranulari della pavimentazione, mentre la micro rugosità è quella dovuta alla scabrezza dei singoli elementi lapidei granulari. Trimmer, l'azienda lombarda che si è guadagnata la nomina di leader nel settore manutenzione stradale e aeroportuale, in modo particolare per l’aspetto antiscivolo, ha messo a punto una serie di pallinatrici, la serie Trimmblast. Tutto quanto sopra descritto è ottenibile con le pallinatrici Trimmblast operando sulle funzioni dell’attrezzatura che è composta da due parti: macchina e aspiratore. La prima esegue l’operazione meccanica di proiezione della graniglia di acciaio immettendola in una turbina che ruota a velocità altissima, che lancia le palline sulla superficie da trattare, irruvidendola. Nello stesso tempo esegue l’operazione di separazione delle polveri di risulta dall’abrasivo, rimettendolo in circolo. La seconda

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parte dell’attrezzatura recupera attraverso un potente aspiratore calibrato e autopulente le polveri prodotte dalla pallinatrice. Un adeguato contenitore posizionato sull’aspiratore stesso recupera le polveri evitando così inquinamento all’ambiente. L’azione meccanica della macchina viene regolata in funzione della velocità di avanzamento e della misura della graniglia usata. Il tempo di permanenza della macchina sulla superficie da trattare determina il grado di ruvidità in funzione anche del tipo di inerte che compone il manto stradale. E’ molto importante fissare i parametri per l’ottenimento del grado di ruvidità richiesta che dipende anche da altri fattori, quali la durezza dell’inerte e del legante e della curva granulometrica della miscela. La determinazione del risultato si ottiene dal modello della macchina, dal tipo di graniglia, dalla velocità di avanzamento e dal tipo di pavimentazione. Il trattamento è totalmente neutro e perfettamente asciutto. Inoltre, per le caratteristiche di funzionamento, si crea sulla base della pallinatura una forte aspirazione che libera i pori della superficie delle eventuali intrusioni di polveri fini. Il risultato è che la pavimentazione è pronta ad assorbire prodotti di consolidamento eventualmente richiesti aumentando la capacità di aggrappo. L’efficienza dell’attrezzatura e la potenzialità della macchina permettono di eseguire interventi di notevole grandezza in poco tempo. La linea di pallinatrici Trimmblast è molto completa, con modelli anche specifici per applicazioni particolari. A completamento delle proposte per la preparazione e recupero delle superfici, l’azienda include nella gamma scarificatici, verticali e orizzontali, molatrici e molto altro ancora. Rimane sempre di attualità il ripristino della rugosità con il sistema della bocciardatura, applicato con macchina di altra produzione sempre della Trimmer.

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4 spargisale Giletta per Veneto Strade VIABILITA' INVERNALE

GIORGIA MARCHELLI

Nell'organizzazione di Veneto Strade S.p.A., le attività di gestione e manutenzione della rete stradale insistente nella Provincia di Belluno fanno capo alla Direzione Operativa di Belluno, con sede a Sedico, che, per le peculiarità che caratterizzano la rete stradale di montagna, è dotata di autonomia organizzativa e gestionale, pur sempre nell'ambito degli indirizzi di gestione emanati dalla Direzione Centrale di Mestre. Per far fronte alle molteplici esigenze per la viabilità invernale della zona, la Direzione Operativa di Belluno di Veneto Strade si è dotata l'anno scorso di 4 nuovi autocarri, allestiti con spargisale Giletta. I veicoli sono stati posizionati: uno a Sappada, uno nel Feltrino, uno a Cibiana (Zoldano) ed uno a Cortina d'Ampezzo, da utilizzare per i Passi Giau e Falzarego. I nuovi mezzi hanno incrementato un parco macchine già ben fornito, composto di circa 22 furgoni, 18 frese, 24

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autocarri, 2 spazzatrici, alcune pale per il caricamento e vari altri macchinari. Sono stati allestiti con gli spargitori Giletta 4 Mercedes Actros 2032 K, autocarri cava-cantiere da 320 CV con cambio semiautomatico, forniti dalla ditta Carraro S.p.A., concessionario Mercedes Benz per il Veneto con sede a Susegana (TV) a seguito di gara. Questi veicoli sono stati studiati appositamente per il servizio di sgombero neve e spargimento fondenti ed abrasivi in base alle esigenze della Direzione Operativa di Belluno: sono state attentamente valutate tutte le caratteristiche tecniche degli allestimenti e delle attrezzature. L'allestimento che riguarda l'impianto idraulico per il funzionamento della lame MS 32,1 fornite da Schmidt Italia è stato fatto dalla ditta Assaloni. I quattro spargisale sono stati forniti da Giletta, due modello HF 6040D a catenaria, e due modello PS 3506 a coclea: la scelta di esemplari differenti è stata determinata da motivi logistici, in quanto gli spargitori a coclea trovano posto in garage, mentre quelli a catenaria vengono tenuti all'aperto, e quindi necessitano di un sistema di alimentazione che ne garantisca l'operatività anche nelle condizioni climatiche più avverse. I primi hanno una capacità di materiale da 4,4 a 6 m3, ed una capacità di soluzione di 2.000 l, e sono stati forniti con cofanatura posteriore per protezione

dalla turbolenza generata dal veicolo. I secondi hanno una capacità di materiale da 5,9 a 6,5 m3, con 2.000 l di soluzione: la coclea a passo variabile ha un avanzamento destrorso con spire vuote, ed il rullo frantumatore, azionato idraulicamente, è escludibile quando sia necessario dare il massimo di coppia alla coclea. Per le altre caratteristiche i due modelli di spargisale si accomunano: entrambi, con tutti i loro componenti, sono in acciaio inossidabile, e sono azionati da motore ausiliario Ruggerini RD 210. Hanno il comando EcosWave, la regolazione elettrica per l'asimmetria di spargimento ed il sensore mancanza sale. Nonostante la loro realizzazione in acciaio inossidabile, tutti gli spargitori sono stati oggetto, prima dell'assemblaggio finale, di un trattamento di granigliatura a livello SA 2,5 e di verniciatura a polvere poliestere in colore RAL 5018, in conformità a tutti i mezzi di Veneto Strade, Direzione Operativa di Belluno. Sono inoltre dotati di griglie, coppia di lampeggianti, faro posteriore da lavoro, barra paraincastro posteriore, protezione per il pianale, scaletta laterale, corrimano su tutta la tramoggia, piedi a manovella, tettuccio in PVC, telo protezione veicolo e 3 staffe per lato per il fissaggio sul cassone dei veicoli.

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Edifici, piazze e monumenti: pulizia e conservazione nel massimo rispetto dei materiali IGIENE URBANA

FRANCESCO VANDONI

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Da alcuni anni sono entrati nella prassi manutentiva la pulizia delle pavimentazioni delle piazze, la rimozione di graffiti e patine dalle facciate ed il trattamento di corpi monumentali. L’esperienza accumulata ha evidenziato in molti casi quanto gli interventi migliorativi attuati abbiano in realtà danneggiato in modo irreparabile i supporti a causa di prodotti o sistemi non idonei al rispetto del valore dell’oggetto sottoposto a trattamento. E’ noto che il comportamento dei prodotti chimici detergenti risulta differente in caso di applicazioni su mate-

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riali di recente fabbricazione o su supporti di antica fattura. Pavimentazioni in marmo, comuni nei centri delle città d’arte italiane, mal sopportano sensibili variazioni di pH cui sono sottoposte tramite l’utilizzo di energici detergenti; facciate in arenaria, o altri litoidi analogamente porosi, assorbono in profondità gli elementi chimici e risulta successivamente molto difficoltoso il risciacquo dei detergenti. Altrettanto problematico risulta l’impiego di apparecchi ad alta pressione che possono causare il distacco di parti poco coese, l’allargamento di cavillature o l’abrasione della superficie. Allo scopo di evitare gli inconvenienti descritti, la società Dekos di Arosio, in provincia di Como, ha messo a punto un sistema che consente di sfruttare gli effetti positivi dei sistemi basati su prodotti chimici e dei metodi ad alta pressione con l’utilizzo di inerti abrasivi. Il sistema, brevettato, utilizza a bassa pressione (2 - 4 bar) una soluzione di bicarbonato o di carbonati in acqua in modo da eliminare completamente il

rischio di innescare reazioni chimiche e di ridurre al massimo l’abrasione del supporto. Le apparecchiature che gestiscono questi elementi, anch’esse sviluppate da Dekos, sono caratterizzate da assenza di parti in movimento. Il funzionamento di queste macchine è interamente pneumatico ed utilizza basse pressioni garantendo quindi semplicità di funzionamento, sicurezza, affidabilità e facilità di manutenzione. A dimostrazione dell'efficacia del sistema e della sua delicatezza sono i risultati ottenuti sui vetri camera della stazione F.S. di Milano Certosa, vandalizzate da scritte oscene, il sottopasso della Reggia di Caserta e la nuova pavimentazione di via Brera a Milano. Il processo utilizzato garantisce inoltre sicurezza per l’operatore, per il quale non occorrono strumenti di protezione particolari, utilizzando apparecchiature e prodotti innocui sia per la salute che per l’ambiente.

1. Esempio di pavimentazione deteriorata da interventi troppo energici

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ATTREZZATURE

Leader piattaforme aeree presenta la serie Jumper FRANCESCO VANDONI

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Ultimo nato dei prodotti Leader è il Jumper, una piattaforma cingolata a sbraccio disponibile nei modelli 140, 160 e 180, con altezze di lavoro rispettivamente di 14, 16 e 18 metri. Questa serie è compatta e leggera per poter accedere in spazi ristretti; al tempo stesso i cingoli permettono di operare anche in ambienti di difficile accesso come terreni sconnessi per la manutenzione del verde. La società Leader di Reggio Emilia lavora da circa 20 anni nel settore delle piattaforme aeree. Dapprima in qualità di importatore e distributore ed in seguito progettando e sviluppando internamente nuove attrezzature, occupandosi anche del prototipo e dei

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collaudi prima di avviare esternamente una produzione di serie. I prodotti proposti spaziano dalle piattaforme aeree autocarrate a quelle semoventi, ai ragni, alle macchine da cantiere, ai ponteggi in alluminio, alle piattaforme speciali. Le attrezzature di marchio Leader, sviluppate scegliendo e coniugando gli aspetti migliori di ogni macchina, tendono ad occupare nicchie di mercato lasciate vuote o parzialmente scoperte da grandi gruppi internazionali. Questa politica aziendale, unita alla ricerca delle nuove tendenze del mercato e all’ascolto della propria clientela ha permesso a Leader di produrre e brevettare dei sistemi di sollevamento che hanno

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riscosso un notevole interesse anche da parte della critica del settore. La rete di distribuzione Leader copre tutto il territorio nazionale con concessionari ed officine autorizzate. Leader rimane sempre aperta, 12 mesi l’anno e il servizio di assistenza post-vendita è continuo anche in agosto e dicembre. Leader propone un prodotto tecnicamente avanzato ed un servizio di prim'ordine e vuole, assieme alle attrezzature, dotare i 1. 2. Piattaforma aerea Leader modello Jumper 3. Cingoli del Jumper 4. Piattaforma aerea Leader autocarrata modello Jet 200

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taforme aeree elettriche o diesel del tipo a pantografo, a sbraccio e su carrello semovente omologato su strada. Oltre a questi marchi Leader ne propone anche altri, quali Kesla e Nifty, sempre per lavorare in altezza e particolarmente apprezzate in agricoltura o per la manutenzione del verde. Da circa quattro anni Leader importa anche sistemi di sollevamento medio leggero: mini gru con capacità da 1 a 5 tonnellate. Si tratta di attrezzature giapponesi di marca Maeda. Sono gru compatte cingolate concepite per sollevamenti difficili in aree ristrette, il modello più piccolo riesce ad entrare in una cabina d’ascensore pur potendo

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sollevare 995 kg. Gli stabilizzatori sono a posizionamento variabile per riuscire a lavorare in aree anguste. Per quanto riguarda invece i prodotti con marchio Leader è disponibile la piattaforma autocarrata Jet 200, che arriva ad un’altezza di 20 m, con uno sbraccio massimo di 8 m ed una portata massima di 200 kg su veicolo a patente B. La Jet 200 è una piattaforma aerea telescopica con jib finale a scomparsa con rientro nel braccio stesso (soluzione brevettata). Il sistema degli stabilizzatori dispone di allargamento meccanico a rulli di bronzo che permettono di lavorare anche in presenza di terreni sconnessi.

propri clienti della certezza di poter lavorare in tranquillità e sicurezza; l’azienda è dunque certificata UNI EN ISO 9001:2000 oltre che IQNet & CISQ/IMQ-CSQ, e fornisce piattaforme aeree collaudate ed omologate secondo le direttive CE-ISPESL e di facile identificazione per il servizio cui sono destinate. Leader seleziona i migliori prodotti disponibili sul mercato, dotando l’azienda di piattaforme aeree per lavorazioni in quota con altezze variabili tra 2 e 102 metri. Da diversi anni Leader importa, in esclusiva per l’Italia e i Balcani, il marchio statunitense Upright International che produce una serie di ponteggi in lega leggera di alluminio da utilizzare in tutti quei casi dove l’impiego di una piattaforma di qualsiasi tipo non sia possibile. Questa tipologia di prodotto si è resa utile a clienti come le Ferrovie dello Stato, l’Enel, per restauri di chiese, monumenti... Anche i prodotti Powered Access Upright vengono importati e distribuiti esclusivamente da Leader; si tratta di una linea di piat5. Jumper in posizione aperta 6. Esempio di applicazione dei ponteggi Upright

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PORTATTREZZI

Dimostrazioni invernali Unimog GHERARDO MARCHELLI

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Gli appuntamenti classici di questa stagione sono ormai le tre dimostrazioni invernali Unimog, dove gli ospiti possono apprezzare dal vivo le eccezionali doti di questi polivalenti portattrezzi. Quest’anno i luoghi che hanno ospitato le tre manifestazioni sono stati: Passo San Pellegrino in provincia di Trento, Santa Maria Maggiore in provincia di Verbania e Campo Imperatore in provincia dell’Aquila. Le dimostrazioni invernali sono naturalmente improntate ad evidenziare come gli Unimog, abbinati a valide attrezzature, sono in grado di intervenire in qualunque condizione di innevamento, caratteristica oramai piena-

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mente apprezzata e riconosciuta da chiunque operi in questo campo. Quest’anno i campi prove hanno visto una neve riportata compatta, umida e pesante, che di sicuro è una condizione tra le più pesanti che si possono incontrare, e tutti gli Unimog, ben attrezzati dagli allestitori presenti, non hanno avuto alcun problema ad affrontarla stupendo come sempre i presenti. Gli allestitori presenti erano Assaloni, Giletta e Schmidt che hanno dimostrato l’efficienza dei loro prodotti in abbinamento con l’Unimog, scendendo in campo tutti e tre con frese, lame, vomeri e naturalmente spargitori. Tutti gli Unimog, come oramai di con-

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sueto a queste dimostrazioni, montavano catene Rud importate in Italia in esclusiva da Dadò Ricambi che ha messo in campo i due modelli adatti a questi impieghi impegnativi e continuativi: Supergreifsteg e Supergreifsteg WS. 1. Unimog omologato macchina operatrice con 32 attrezzi 2. Veicoli storici Unimog ancora all’opera a Santa Maria 3. Catena Rud 4. Unimog con vomere e spargitore UniQa Giletta 5. Unimog con vomere e spargitore Assaloni

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Entrambi i modelli sono di una lega al Nickel-Cromo-Mangano a grana fine, con un trattamento termico particolare per raggiungere una tempera ideale tra elasticità e durezza della superfice. Sono catene ad anelli di maglia corta e sezione tonda da 8 mm di diametro. La Supergreifsteg è una catena a maglia continua, perciò avvolgente, per avere sempre catena sotto il pneumatico, garantendo in ogni posizione della ruota trazione e frenata. Avendo sempre la stessa distanza fra pneumatico e superficie stradale la catena non provoca vibrazioni, per cui è ideale anche per il montaggio sull’assale anterirore, con un’ottima silenziosità di marcia.

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Gli anelli rompighiaccio sono un’ulteriore materiale di usura e sono movibili per non rovinare il pneumatico. La Supergreifsteg è la catena con il miglior rapporto durata e peso proprio. La Supergreifsteg WS è una catena nuova che Dadò propone da poche settimane: oltre ad avere simili particolarità tecniche della Supergreifsteg, ha una maglia più fitta (a nido d’apie) per impieghi ancora più gravosi e continuativi. Entrambi i modelli sono di montaggio facile e veloce, senza l’ausilio di attrezzi, e sono rivoltabili per avere una doppia durata. Nelle conferenze introduttive alle dimostrazioni il sig. Corradi, respon-

sabile della DaymlerChrysler Italia per i settori Unimog, Econic ed Enti Pubblici, ha voluto sottolineare l’importanza della polivalenza dei portattrezzi Unimog che permettono ai loro possessori di operare con un unico mezzo lungo tutto l’arco dell’anno nei più disparati lavori, naturalmente abbinati alle migliori attrezzature prodotte dagli allestitori presenti. Polivalenza per Unimog significa redditività, un unico investimento, seppur consistente, che consente di rispar6. Unimog con vomere in posizione a cucchiaio Schmidt 7. Unimog con fresa e spargitore Schmidt

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miare diverse altre macchine. Le molteplici applicazioni sono assicurate direttamente dalla DaimlerChrysler che è responsabile dall’inizio alla fine del veicolo, con il montaggio diretto della piastra, del sistema idraulico (garantito 24 mesi) azionato tramite joy-stick in cabina e dei 7 tipi diversi di prese di forza. L’Unimog nasce come portattrezzi e fuoristrada, non è un autocarro normale che viene adattato da allestitori: per questo ha una cabina con visibilità estrema quasi perfetta a 360°, in particolare davanti dove ha una visuale totale sull’attrezzo. Interessante il sistema optional VarioPilot, brevettato, che permette di trasferire la guida da destra a sinistra in pochi secondi, estremamente comodo per poter eseguire lavori che richiedono la guida a destra e trasferirsi prima e dopo averli eseguiti comodamente con la guida a sinistra. Per venire incontro anche ai piccoli comuni il sig. Corradi si è attivato con successo, e non poca fatica, per omologare l’Unimog come macchina operatrice: è stata così omologata addirittura con 32 attrezzi diversi, naturalmente Assaloni, Giletta e Schmidt. Questo significa disporre di un Unimog guidabile con patente B, con un’assicurazione ed un bollo estremamente

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ridotti, esente da revisione annuale e già omologata per 32 attrezzature. Questi, soprattutto per un piccolo comune, sono già vantaggi molto importanti che Mercedes-Benz ha voluto aumentare con un prezzo speciale d’ingresso nel mondo Unimog a partire da 75.000 euro. Cifra, che pur non volendosi dire politica, già gode di un buono sconto di partenza per un messaggio che DaimlerChrysler vuole dare di solidarietà proprio verso i piccoli comuni e le piccole frazioni che non hanno una grande disponibilità finanziaria. Naturalmente l’Unimog, smontati gli attrezzi, è un’eccezionale fuoristrada con doti che gli consentono di proseguire anche dove gli altri mezzi si fermano, permettendo alle amministrazioni di avere a disposizione un mezzo eccezionale in protezione civile. Un Unimog è un autocarro a trazione integrale (permanente per UHN e inseribile per UGN) con ruote singole e bloccaggio dei differenziali, assi a portale con riduttori epicicloidali alle ruote, sospensioni con molle ed ammortizzatori che consentono l’aderenza di tutte e 4 le ruote anche con gli assi divaricati di 30°, cambio sequenziale otto marce avanti e sei retromarce che con riduttori possono arrivare a sedici e ventiquattro marce

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con un campo di velocita che varia da 80 m/h a 90 km/h. Un accessorio unico, molto valido nei percorsi in fuoristrada, è il TireControl il sistema di controllo di gonfiaggio e sgonfiaggio degli pneumatici dalla cabina con controllo della pressione su display sul cruscotto. Un’altro particolare che rende l’idea dell’attenzione che cura in ogni minimo aspetto l’Unimog è l’accessorio di serie EQR (Elettronic Quick Reverse): schiacciando un pulsante l’Unimog è in grado di andare avanti e di tornare indietro in continuo schiacciando semplicemente la frizione senza passare dal folle. Da ricordare che esiste una seconda gamma Unimog, UHN, la quale esalta ulteriormente le caratteristiche fuoristradistiche, con capacità di guado di 1,2 m (80 per la versione UGN), angoli di attacco ed uscita eccezionali, superamento di pendenze del 100%, che si presenta come opti8. Unimog con fresa e spargitore Assaloni 9. Unimog con lama e spargitore Giletta 10. Unimog con lama e spargitore Schmidt 11. Unimog con lama e spargitore Assaloni

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mum per prevenire ed intervenire negli incendi e per la cura dei boschi, dove è meglio arrivare quando il fuoco è ancora all’inizio, piuttosto che quando ha preso ormai il sopravvento e bisogna ricorrere ad interventi aerei. Gli UHN, come anche gli UGN, permettono di pattugliare ed intervenire prontamente con sistemi antincendio di capacità adeguata a controllare e spegnere un incendio quando è ancora sul nascere. 12. UniQa, il nuovo spargitore Giletta anche per Unimog 13. Unimog con fresa di allargamento e spargitore Assaloni

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I potenti circuiti idraulici e le prese di forza possono essere utilizzate per movimentare le più svariate attrezzature utili proprio in interventi di soccorso come pompe, martelli demolitori, troncatrici, generatori di corrente... per prestare soccorso in zone non raggiungibili con mezzi normali. Interessantissima in quest’ottica la possibilità dell’Unimog di azionare, tramite presa di forza, un generatore di corrente addirittura da 20 kVA, in grado quindi di dare corrente ad almeno 3 - 4 case, che può ergare sia a 220 che a 380 V con una costanza di carico del 3%, che quindi riesce a fornire energia elettrica stabile e continuativa.

La capacità di carico consente di utilizzare gli Unimog, oltre che con capaci moduli antincendio, anche per il trasporto di acqua potabile in zone di difficile accesso per risolvere le emergenze idriche o approvvigionare alpeggi. L’UHN è disponibile anche con doppia cabina 7 posti che comunque conserva una capacità di trasporto materiale importante. Sempre in ambito di Protezione Civile gli Unimog sono molto apprezzati per la telecomunicazione mobile, per ripristinare le telecomunicazioni, piuttosto che sistemi video per poter ristabilire prontamente le telecomunicazioni in zone isolate.

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AZIENDE

Assaloni 1920 GHERARDO MARCHELLI

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Da aprile Assaloni Commerciale cambia ragione sociale in Assaloni 1920 S.r.l. La sua sede rimane la stessa: cambia il nome della via che diventa via Luigi Assaloni, strada dedicata in onore al padre degli attuali proprietari dell’azienda. Questi cambiamenti vogliono sottolineare l’importanza dell'azienda familiare che da 87 anni opera con successo. Fondata il 17 agosto del 1920 da Rosa e Giovanni Assaloni, il giorno del loro matrimonio, è oggi alla terza generazione con la direzione guidata dai nipoti che portano lo stesso nome dei fondatori. Assaloni 1920 vuole evidenziare il connubio tra tradizione ed innovazione, combinazione vincente che ha portato Assaloni ad essere la conosciuta realtà importante e di successo. Proprio in un’ottica d’innovazione Assaloni presenterà al Sep di Padova tre attrezzature nuove: una spazzatrice, una piattaforma aerea da 15 metri ed un battipalo.

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La spazzatrice scarrabile aspirante KU è un’attrezzatura per la pulizia di cunette, strade, piazzali, aree pubbliche e private, nonché autostrade e grosse vie di comunicazione. Facilmente scarrabile in pochi minuti è applicabile a veicoli medi e pesanti. E' completa di gruppo spazzole con bocca di aspirazione tra gli assi, e sistema di umidificazione ad acqua per l’abbattimento delle polveri; spazzola ausiliaria e tubo per aspirazione pozzetti a richiesta. L’attrezzatura è interamente movimentata dalla potenza idraulica del veicolo attraverso i diversi circuiti a disposizione; l’azionamento dei circuiti pneumatici di movimentazione dei sistemi spazzanti viene anch’esso prelevato dal veicolo base con inserimento di una valvola prioritaria per il veicolo e di un serbatoio autonomo di accumulo. La sovrastruttura è costituita da una parte fissa (controtelaio), alla quale sono ancorati i dispositivi spazzanti e aspiranti, e da una parte mobile incer-

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nierata sul posteriore del controtelaio. Sinteticamente la parte mobile è rappresentata dal cassone rifiuti, che si trova nella parte posteriore; mentre nel vano anteriore sono disposti il serbatoio acqua, gli alloggiamenti idraulici e pneumatici. Figura altresì nella parte inferiore la pompa a bassa pressione dell’acqua e quella dell’alta pressione (equipaggiamento optional). Il gruppo spazzante aspirante è montato sul lato destro del veicolo (versione monogruppo), tra le ruote anteriori e posteriori. Analoga struttura speculare si trova sul lato sinistro, nella versione con doppio gruppo. In posizione centrale è sistemato il rullo spazzante su apposito telaio che, a seconda delle versioni, può essere mobile o fisso. I comandi delle funzioni di spazzamento e aspirazione, incluse le funzioni fondamentali del cassone, avvengono per mezzo di sistemi pneumatici, idraulici ed elettrici. Eccetto il portellone posteriore tutte le funzioni operative possono essere osservate attraverso ampi specchi esterni e controllate attraverso un comodo pannello di controllo, situato nella cabina di guida a fianco del conducente. La piattaforma di lavoro elevabile da applicare sul cassone di veicoli por1. Nuovo marchio per Assaloni 1920 2. Spazzatrice aspirante KU 3. Gruppo spazzante aspirante

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tattrezzi tipo Unimog, ha la possibilità di essere scarrata in tempi brevi senza l’utilizzo di utensili speciali per poter usufruire di altre attrezzature. Il telaio di base ampiamente dimensionato è collegato al telaio del veicolo in forma scarrabile, ed è provvisto di due stabilizzatori meccanici. La torretta rotante installata su tavola di rotazione (rotazione di 360°) basculante, è comandata da un motore oleodinamico provvisto di valvole di sicurezza. Il comando di basculamento consente di correggere l’inclinazione della macchina nella direzione di marcia di 6°. Il braccio operatore a sezione rettangolare, realizzato in acciaio ad alto limite di snervamento, è composto da colonna, pantografo, braccio, sfilo e cestello. Quest’ultimo in vetroresina fulcrata sull’estremità dell’elemento terminale è collegato ad un dispositivo di livellamento costante e montato su una struttura in acciaio. I comandi elettroidraulici proporzionali sono in duplice postazione: sulla

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torretta e sul cesto dotato di una leva potenziometrica. La piattaforma di lavoro aereo PAS15 è un’attrezzatura azionata idraulicamente, atta a consentire agli operatori di raggiungere il luogo di lavoro quando questo è posto in altezza. La caratteristica unica delle piattaforme aeree di Assaloni, combinate con l’Unimog, è quella di non necessitare di piedi di appoggio stabilizzatori, che, oltre ad agevolare il lavoro con tempi ridotti per il posizionamento del mezzo, ne rendono più sicuro l’utilizzo, visto che la maggior parte degli incidenti che avvengono con queste attrezzature è proprio causato dal malposizionamento dei piedi di appoggio. Il battipalo serie OBP è un'attrezzatura per il fissaggio o per l’estrazione dei piantoni dei guard-rail nel terreno: può essere utilizzata per il montaggio di nuove barriere di protezione e pali in genere oppure per l’estrazione di quelli danneggiati. Applicabile anteriormente su piastra portattrezzi, il battipalo è adattato per il montaggio su Unimog, ed è azionato

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dall’impianto idraulico dell’autocarro. L’applicazione avviene tramite la piastra anteriore DIN 76060 che permette di effettuare un montaggio/smontaggio dell’attrezzatura in modo facile e veloce. L’applicazione su Unimog permette di avere una macchina professionale, azionata tramite un veicolo che all’occorrenza può essere utilizzato per altre mansioni e che ha rapidi tempi di trasferimento per raggiungere il punto di intervento, al contrario dei classici mezzi utilizzati per questo lavoro. In posizione di trasporto il battipalo rientra completamente nella sagoma del veicolo. L’attrezzatura consente le seguenti funzioni idrauliche: regolazione della distanza dall’autocarro, inclinazione della rampa, spostamento laterale, regolazione della verticalità in pendenza, sollevamento del martello battipalo e funzionamento del martello battipalo. 4. 7. Piattaforma aerea da 15 metri 5. 6. Battipalo

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Stile a misura di città IGIENE URBANA

Raccolta rifiuti e trasporto in discarica, tutto il più rapidamente possibile e prima che i cittadini escano di casa: quali che siano le esigenze di movimentazione la società Tecno ha soluzioni altamente innovative. Nel firmamento del Gruppo Merlo la società Tecno Industrie continua a confermare la sua natura di stella di prima grandezza. Nel panorama internazionale delle tecnologie per l’igiene urbana la dinamica azienda cuneese è oggi sempre più portata ad esempio per le soluzioni innovative che caratterizzano i suoi prodotti. Negli stabilimenti di San Rocco di Bernezzo, a pochi chilometri da Cuneo, Tecno Industrie progetta e realizza sistemi per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti solidi urbani e differenziati: i compattatori, le lavacassonetti, i sistemi intermodali ed i mezzi a caricamento laterale che escono dal moderno stabilimento sono ormai di casa in Europa. L’innovazione tecnologica che contraddistingue da sempre l’operato di Tecno si ritrova nei sistemi di progettazione e produzione che garantiscono una qualità senza confronti. Il tutto

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nasce dalla professionalità di personale dinamico e preparato che testimonia una straordinaria passione e coinvolgimento nell’azienda. Il risultato finale non può che essere un prodotto di alto livello che sa anticipare le esigenze del mercato. Le macchine Tecno si muovono con sicurezza, stile e grande efficienza sia nei contesti urbani, nei quali la gestione dei servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti costituisce l’elemento critico di successo, sia nei piccoli centri in cui le parole chiave sono agilità e maneggevolezza. Per le grosse realtà urbane Tecno propone i compattatori serie Zenit: mezzi a caricamento posteriore allestibili su autotelai con massa totale a terra da 15 a 40 t, da due a quattro assi. I volumi di carico possono arrivare fino a 36 m3. Il dispositivo voltacassonetti montato posteriormente alla bocca di carico, in posizione centrale, nasce da un progetto originale Tecno e realizza la presa dei contenitori con una efficace "partenza dal basso". I modelli della serie Urbis sono invece nati per espletare il servizio in strade strette e tortuose, tipiche di centri storici che necessitano di un tipo di raccolta porta a porta. Il loro utilizzo primario è infatti quello di "veicolo satellitare" per il conferimento dei rifiuti in mezzi di maggiori dimensioni. 1. Quadro comando MERlin 2. Compattatore Sintesi 3. Compattatore Zenit 4. Compattatore Urbis

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Grazie alle ottime qualità stradali i mezzi Urbis hanno tuttavia anche la possibilità di trasporto diretto in discarica. I cassoni sono del tipo a vasca ribaltabile con capacità da due a nove metri cubi. L’autotelaio può avere una massa totale a terra compresa tra 1.550 kg (Urbis 2) e 6 t (Urbis 9). Un gradino sopra gli Urbis, gli Azimut sono veri e propri mini-autocompattatori, cioè mezzi che, oltre a raccogliere i rifiuti, li compattano all’interno del proprio cassone per ridurne il volume ed ottimizzarne il trasporto. In questo caso è dunque il sistema di compattazione il cuore della macchina che opera mediante una "manopala articolata" ad azionamento idraulico, una sorta di grossa mano meccanica che raccoglie il materiale in ingresso e lo spinge, comprimendolo, verso il fondo del cassone. Le capacità utili variano da cinque ad otto metri cubi. Gli autotelai hanno masse totali a terra che oscillano tra 3,5 e 6 t. Della stessa categoria degli Azimut è la serie dei minicompattatori Kuni, progettati soprattutto per l’uso "satellitare" per la loro maneggevolezza e versatilità. I modelli Hornet si collocano invece nella fascia di volumetria intermedia tra i minicompattatori ed i compattatori a caricamento posteriore serie Zenit. La macchina è adatta sia a ricevere il rifiuto da mezzi "satellite" sia ad effettuare le operazioni di travaso in mezzi di maggiori dimensioni muniti di bocca universale. A completamento della vastissima gamma non possono mancare i sistemi di raccolta con caricamento laterale,

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quelli con i quali è nata Tecno. I modelli della gamma Sintesi sono gestiti totalmente dall’operatore in cabina il quale, con l’ausilio di sistemi automatici e visori a circuito chiuso provvede a tutte le fasi operative direttamente dal suo posto di guida. Capacità utili da 16 a 27 m3 ne rendono particolarmente proficuo l’utilizzo con i grossi contenitori stradali in postazione fissa. Soluzioni per ogni esigenza dunque, come si conviene ad un costruttore che vive la realtà a 360°. Non è un caso se lo slogan dell’azienda è "Urban Style", stile a misura di città. Uno dei più efficaci esempi di tecnologia applicata è il sistema MERlin, Merlo Local Interactive Network: di fatto un computer di bordo che, tramite sensori distribuiti sulla macchina,

permette all’operatore di avere piena consapevolezza dei parametri funzionali e di poter intervenire su di essi. Il MERlin opera come sistema di gestione avanzata multifunzione, gestisce il controllo delle fasi di movimentazione dei contenitori e di compattazione dei rifiuti, permette di preimpostare il grado di compressione desiderato, visualizza i piani di manutenzione programmata e gestisce i dati di pesatura dei rifiuti. Tutte le informazione vengono visualizzate su un esclusivo schermo LCD posizionato all’interno dell’abitacolo. Progetti innovativi e tecnologie d’avanguardia sono alla base di un successo che non conosce sosta. I nuovi compattatori della serie Zenit stanno trainando un successo di vendi-

te senza precedenti, ben oltre le aspettative, tanto che per soddisfare la domanda in crescita sono in corso ulteriori massicci investimenti per permettere un incremento della capacità produttiva come mai visto prima nel moderno stabilimento alle porte di Cuneo. Scelte ardite ed a volte fuori dal coro quelle di continuare ad investire enormi risorse per accelerare la crescita, ma sicuramente lungimiranti, dato che la società da anni ha un tasso di sviluppo medio che supera il 10% all’anno e che subirà un ulteriore impulso nei prossimi mesi. Ne è un segnale tangibile la presentazione in anteprima del nuovo Zenit 36, il primo compattatore a disporre di una capacità di carico di 36 m3. Il nuovo termine di riferimento per il mercato.

Noleggio, servizio e design: Sebach soddisfa i vostri bisogni SERVIZI

Sebach è l'azienda leader in Italia per il noleggio di bagni chimici. Da nord a sud molte amministrazioni pubbliche affidano la gestione dei bagni chimici all'azienda fiorentina. Parla di Sebach il Dott. Andrea Barbetti, responsabile della Comunicazione & Marketing. Il noleggio e gli oltre 80 concessionari sono stati importanti per essere diventati i leader indiscussi del mercato italiano. Con il noleggio infatti le aziende e le amministrazioni pubbliche possono affidare tutto l'onere di gestione ai nostri concessionari di zona. La nostra offerta prevede il noleggio a servizio completo che comprende la consegna, le pulizie, il reintegro dei materiali di consumo, il ritiro a fine locazione e, cosa molto importante, un'assicurazione RCT con un massimale di 3.000.000 di euro. Crediamo veramente di essere l'unica azienda che ha assicurato il proprio prodotto a tutela del cliente finale, che si vede sollevato da ogni responsabilità da eventuali spiacevoli eventi. È possibile dotare i nostri bagni anche con lavamani a pedale per eventi, come ad esempio le sagre in ottemperanza della legge vigente in materia di igiene. Inoltre tutelano i nostri clienti la certificazione ISO9001 sul servizio e la qualità riconosciuta dagli organi competenti del nostro brevetto Top-San, che garantisce ad ogni uso massima igiene al prodotto. Fermo restando che la vera qualità è dovuta al servizio fatto dai nostri concessionari, sempre presenti e puntuali a soddisfare ogni esigenza del cliente. In Sebach è inoltre presente un ufficio Customer Care sempre a disposizione dei nostri clienti. Ma la vera novità 2007 è la possibilità che offriamo ai nostri grandi clienti (come molti comuni d'Italia) di poter personalizzare le nostre cabine bagno. I bagni Sebach diventano infatti "bagni d'autore" e, oltre ad offrire un servizio indispensabile e fruibile a tutti i cittadini bisognosi ,decorano le piazze d'Italia con allegria. Lavori Pubblici n. 25 marzo - aprile 2007

Comunicare arte, ma non solo. I bagni Sebach potrebbero diventare dei veri e propri strumenti per comunicare messaggi sociali, pubblicitari e altre tipologie di comunicazioni. Noi stiamo lavorando in questa direzione e le grandi marche e alcuni Comuni stanno valutando questa opportunità.

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VERDE

Giordano servizi per Amsa sia full service che a noleggio GHERARDO MARCHELLI

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Giordano servizi, azienda storica e leader nella commercializzazione di trattori ed attrezzature per l’agricoltura, ha recentemente fornito all’Amsa di Milano svariate attrezzature. I mezzi che sono andati ad arricchire il già ampio parco Amsa sono due autocarri ZK 4x4 compatti con sistema di diserbo chimico frontale/posteriore. Questi autocarri sono inoltre dotati di piastra portattrezzi frontale che consente l’applicazione di una lama per eseguire il servizio neve durante la

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stagione invernale. Per il servizio di potatura, per ridurre il volume del materiale da trasportare, Giordano servizi ha fornito anche due biotrituratori carrellati di Green Technik con motore indipendente da 60 CV, più ralla girevole e sistema di alimentazione automatica (No-Stress), ad alta produttività oraria. Per lo sfalcio Amsa si è attrezzata di due trattori Deutz allestiti con braccio posteriore Ferri TSE Evolution Energy con una profondità di lavoro di 6 metri.

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Infine, non certo ultimi come importanza, Amsa si è dotata di due portattrezzi Energreen completi di braccio trinciante telescopico: un ILFS 1500 con braccio in posizione laterale da 11 m ed un ILFS 1000 con braccio in posizione anteriore da 6 m. Questi portattrezzi a trazione idrostatica, con quattro ruote sterzanti e cabina girevole, sono particolarmente apprezzati dagli operatori Amsa che ne sottolineano il comfort di lavoro e la visibilità sull’attrezzo in opera. Particolarmente apprezzata è la possibilità di invertire la direzione del getto d’aria sui radiatori che consente di pulirli automaticamente dalla cabina senza dover interrompere il lavoro. La fornitura ha visto tre differenti approcci commerciali: Giordano servizi ha venduto con un contratto full service per 5 anni gli autocarri ZK ed i portattrezzi Energreen; ha noleggiato con un contratto stagionale i trattori allestiti ed ha noleggiato con un contratto pluriennale i biotrituratori. 1. Energreen ILFS 1500 2. Energreen ILFS 1000 3. Trattore Deutz con braccio posteriore Ferri TSE Evolution Energy

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La collaborazione stretta tra le aziende produttrici, tra le quali Energreen, e l’esperienza di Giordano servizi nell’interpretare e risolvere le esigenze del cliente, ha permesso di dare vita ad un vero e proprio team. Il contatto con Giordano è di facile consultazione: l’azienda dispone di addetti tecnico commerciali disponibili ad effettuare incontri e sopralluoghi, per suggerire il prodotto e la formula commerciale che veste a pen4. Autocarri ZK attrezzati per il diserbo chimico 5. Biotrituratore Green Technik 6. Energreen ILFS 1000 e 1500

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nello il cliente. Le attrezzature ad oggi proposte Il Customer service Giordano è quali cippatori, biotrituratori, macchiimprontato sulle effettive necessità ne per la trinciatura, semoventi per il del cliente e sulle esigenze del mer- diserbo, sono macchinari disegnati, cato. progettati e "cuciti" su misura per l’eIl full service ed i servizi di noleggio sigenza del cliente. infatti sono completi di: pronto intervento 24 ore su 24, macchina sostitutiva, corsi di formazione del personale per l’utilizzo dei mezzi ed assicurazioni All Risk. La redditività nella forma di tempistica effettiva che il mezzo consente, la disponibilità a prove sul campo prima e dopo la fornitura, permettono al cliente una verifica oggettiva dell’alto 6 contenuto tecnologico dei mezzi.

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SoilSement per la stabilizzazione superficiale di una strada rurale MANUTENZIONE STRADE

GIANMARIO GUAZZOTTI

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L’intervento riguarda il ripristino di un tratto di strada rurale, realizzato all’interno dell’area Parco Naturale Regionale - Bosco e paludi del Rauccio nel comune di Lecce, per agevolare la circolazione veicolare dei visitatori e dei mezzi agricoli. Dato l’elevato valore paesaggistico nel quale l’intervento di sistemazione viene inserito, è stata progettata la messa in opera di uno "strato di usura" superficiale con l’utilizzo dei materiali presenti in sito e derivanti dalla fresatura della pavimentazione naturale esistente. La principale esigenza del committente è stata quella

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di individuare un legante per inerti, che permettesse di costruire una pavimentazione naturale, ecologica, resistente e gradevole alla vista. Si è scelto di utilizzare il legante polimerico atossico SoilSement poiché, essendo un liquido incolore ad elevato valore adesivo, nella maggior parte dei casi non deve essere pre-miscelato con inerti scelti, permettendo quindi l’utilizzo dei materiali inerti presenti in sito. Il legante SoilSement mantiene inalterata la colorazione della superficie carrabile garantendo comunque un'efficace stabilità a lungo termine della porzione stabiliz-

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zata (8 - 12 cm di spessore), con un ottimo rapporto qualità prezzo, sia per le semplici fasi costruttive che per la facilità dei successivi interventi di manutenzione programmata. La Direzione Lavori con il supporto di un tecnico della Full Service S.r.l. presente durante le fasi di lavorazione, unitamente all'impresa Morello S.r.l. di Caprarica (LE), esecutrice dei lavori di stabilizzazione, presa visione delle condizioni di cantiere e delle attrezzature a disposizione, ha articolato l’intervento in 4 fasi principali compresa la già prevista fresatura della superficie per una profondità media di 12 cm mediante fresa da asfalto montata su minipala. 1. Fresatura. Per favorire l’assorbimento del legante in profondità, prima di eseguire la bagnatura con SoilSement, la superficie fresata è stata nuovamente miscelata mediante l'utilizzo di una barra dentata 2. Prima aspersione della miscela SoilSement - acqua in rapporto 1,50 : 4,00 l eseguita con botte di capacità 7.500 l dotata di barra irroratrice e pompa a bassa pressione 3. Rullatura con rullo dinamico di peso 80 q 4. Aspersione finale (strato di usura) della miscela SoilSement - acqua in 1. 3. Prima bagnatura con SoilSement 2. Preparazione della superficie

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rapporto 0,50:2,00 l, la strada sarà resa transitabile solo a completa asciugatura della superficie. A differenza di altre tecniche, utilizzando il legante polimerico Soil Sement non viene richiesta la miscelazione dell’inerte con autobetoniera nè la stesa con vibrofinitrice. Se la matrice fine che compone il terreno in sito non fosse sufficiente a garantire l’efficacia della stabilizzazione, è possibile miscelare con attrezzatura leggera (interrasassi e/o fresa agricola) una minima quantità di inerte fine classificato come sabbia limosa (per la costruzione di pavimentazioni ecologiche). In sintesi, il legante SoilSement è una potente emulsione consolidante costituita da un legante

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4. Rullatura 5. Particolare prima della bagnatura con SoilSement 6. Particolare dopo 15 giorni dall’applicazione

polimerico atossico che con un minimo impiego di mezzi e persone ha garantito un efficiente controllo dell’erosione e delle polveri; ha contribuito a creare una superficie stabilizzata, che non si sposta, non si rompe e ne contiene gli effetti di cedimento, fessurazione ed usura. SoilSement è sicuro per l’ambiente certificato secondo gli standard dell’E.P.A. of U.S., è stato altresì classificato in base alla Direttiva per le sostanze pericolose (67/548/CEE, con emendamenti) ed alla Direttiva sui preparati (88/379/CEE, con emendamenti). Garantisce un’ottima resistenza alle condizioni atmosferiche: al vento, alla pioggia, ai raggi ultravioletti, aumenta

la resistenza al carico portante su tutti i tipi di terreno e riduce gli effetti destabilizzanti che crea l’acqua infiltrandosi nel suolo. Assume inizialmente un colore bianco necessario ad identificare la superficie trattata; evapora rapidamente lasciando inalterato il colore naturale del terreno. Gli interventi di manutenzione programmata si eseguono su tutta la superficie ogni 10 12 mesi saturando eventuali buche e fessurazioni presenti con materiale inerte fine (compattazione localizzata con rullo manuale o piastra vibrante) ed irrorando tutta la superficie con pompa a bassa pressione 0,5 l/m2 di Soil-Sement diluito in acqua in rapporto 0,50:4,00 l.

Saremo presenti al SEP Waste Technologies 2007 - Padova Fiere - dal 18 al 21 aprile Pad. 5 - corsia A - Stand 21

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Ram Italia e B.G.R. insieme per l’emergenza rifiuti a Napoli con 10 pale compatte IGIENE URBANA

GHERARDO MARCHELLI

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stenza organizzato anche grazie alle officine mobili con 15 persone specializzate dedicate. In base alle esigenze operative del cliente la B.G.R. ha scelto di offrire i capaci Skid Steer Loaders FM 150 di Ram Italia, di cui è distributore per la zona da oltre un anno, con benne a mordente. Mita è un consorzio di comuni a totale capitale pubblico, nato per affrontare l’emergenza rifiuti in Campania nel 2001; è oggi la seconda azienda della regione per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti. Mita si occupa inoltre di manutenzione del verde, stradale, segnaletica, cimiteriale e pulizia spiagge. Operando per i 12 comuni della provincia di Napoli gestisce in pratica più del 50% della regione Campana, visto che le aree servite sono quelle a più alta densità abitativa. Le 10 pale compatte appena acquistate sono andate ad affiancare altre 20 macchine similari di diversi prestigiosi marchi. Infatti Mita già da tempo utilizza questi mezzi per la raccolta rifiuti, mettendoli a disposizione dei suoi operatori per consentir loro di intervenire agevolmente nello sgombero di grandi quantità di materiali che si ammassano attorno ai cassonetti, con presenza anche di pezzi ingombranti, senza dover intervenire manualmente. Questi mezzi risultano inoltre estremamente pratici per l’eventuale bonifica di discariche abusive o temporanee, oltre a poter essere eventualmente utili in altri servizi. I 10 nuovi FM150 si sono subito distinti per l'altezza di scarico del materiale che consente di agevolare le operazioni di carico dei rifiuti anche sui cassoni dei camion più alti, infatti la cerniera della benna a mordente può essere alzata fino a 2.850 mm. La motorizzazione di questi Skid Steer Loaders è effettuata da motori Isuzu Diesel, a quattro cilindri da 2.179 cc 52 CV. Il

Mita si è recentemente dotata di 10 pale compatte Ram FM 150 per poter affrontare al meglio la raccolta rifiuti. La fornitura è stata effettuata dalla B.G.R. di Napoli, azienda che da 15 anni segue l’assistenza e la vendita di carrelli elevatori e macchine movimento terra. L’attività di tale azienda è supportata dall’esperienza e professionalità di Raimondo Barbaro e di suo figlio Giuseppe che come principale impegno per la soddisfazione dei clienti mettono al primo posto il servizio di assi-

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1. 2. Ram FM 150 all’opera a Napoli 3. Officina mobile della B.G.R.

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peso operativo è di 2.318 kg. Come per tutte le macchine prodotte da Ram Italia, la movimentazione è idrostatica con quattro motori sulle ruote. Questa scelta è per una migliore trazione complessiva della macchina in qualunque condizione, inoltre garantisce agilità e maneggevolezza con comandi diretti alle ruote attraverso i manipolatori. L’idrostatica con-

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ferisce agli Skid Steer Loader un’affidabilità estrema con l’assenza di parti meccaniche in movimento esposte ad un logorio e a possibili rotture. L’impianto idraulico della FM150 ha una pompa con una capacità di 60 l/min con una pressione di esercizio di 210 bar ed una capacità del circuito di 55 l, adeguato all’utilizzo di molteplici attrezzature che possono facilmente e

velocemente essere intercambiate grazie alla piastra di attacco standard. Il modello FM150 è anche disponibile in versione con impianto idraulico maggiorato per permettere un suo utilizzo abbinato ad attrezzi che lo richiedono, con una pompa con una capacità di 120 l/min con una pressione di esercizio di 160 bar ed una capacità del circuito di 55 l.

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AUTOTELAI

Econic, omologazione Euro 5 per motore a gas metano Il Ministero dei Trasporti, in data 31 gennaio 2007, ha rilasciato l’omologazione per il motore alimentato a gas metano montato su Econic 1828/2628 rispondente alle norme di inquinamento EURO 5 EEV /(Enviromentally Enhanced Vehicle). I valori delle emissioni del motore alimentato a gas metano di Econic sono riportati di seguito, mentre la tabella evidenzia i valori limite di ossido di azoto consentiti in base ai rispettivi standard (vedi tabella a fianco). Le caratteristiche energetiche del metano sono del tutto adeguate alle necessità dell’autotrazione ed offrono la possibilità di far compiere un salto importante in direzione del miglioramento dell’ambiente. L’impiego del metano nel campo dell’autotrazione presenta tre aspetti vantaggiosi nei confronti di quello degli altri carburanti correntemente usati: - nella combustione viene prodotta un quantità inferiore di anidride carbonica e di altri gas serra; - il rilascio di sostanze inquinanti è contenuto a livelli molto bassi; - vengono ridotti sensibilmente i costi di esercizio dei veicoli. 1. 2. Econic allestiti per raccolta RSU con compattatore a caricamento laterale

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CO : 0,00

NMHC : 0,00 CH4 : 0,15

NOX : 1,89

PT : 0,0031

Rete distributiva aggiornata al 01/02/2007

Impianti in esercizio Impianti in costruzione Regioni Aziendali Stradali Autostradali Aziendali Stradali Autostradali Piemonte 3 30 11 Liguria 1 7 Lombardia 4 51 2 34 Veneto 1 79 1 3 Friuli V.G. 1 4 3 10 Trentino A.A. Emilia R. 6 92 4 7 3 Marche 4 65 1 1 15 Abruzzo Molise 3 Toscana 5 59 2 2 20 1 2 Umbria Lazio 1 24 4 3 Puglia 33 3 Campania 1 41 6 Basilicata 3 1 Calabria 4 2 Sicilia 2 14 34 554 13 0 75 3 Totali Fonte: Federmetano

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Ecologico Sicuro

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1. Non si ottiene attraverso processi di raffinazione. Fin dall’origine è pronto all’uso. 2. Non necessita di trasporto con autocisterne che a loro volta inquinano, incrementano il traffico di superficie e sono soggette a incidenti stradali. 3. E' il carburante con minori emissioni inquinanti. 1. Ha Il più alto punto di infiammabilità rispetto agli altri carburanti: infatti, con una temperatura di autoaccensione doppia rispetto ai combustibili liquidi ed una concentrazione maggiore, contribuisce ad abbassare il rischio di incidenti con sviluppo di incendio. 2. Ha densità e peso specifico inferiore rispetto all’aria (aria = 1.29 kg/m3; metano = 0.71 kg/m3), quindi in caso di perdite si volatilizza immediatamente scongiurando il rischio di incendio. 3. Il veicolo alimentato a gas può parcheggiare in tutte le autorimesse, anche interrate. 1. A parità di chilometri percorsi, l’uso del metano permette di risparmiare: fino al 60% rispetto alla benzina oltre il 30% nei confronti del Gpl fino al 40% nei confronti del gasolio. 2. Protegge il motore, perché brucia nella camera di combustione senza lasciare depositi carboniosi, quindi, oltre a non incrostrare i componenti, contribuisce a far durare maggiormente nel tempo anche l’efficacia dell’olio lubrificante. Il tempo di rifornimento di metano è di circa 3 minuti per una vettura e 5 - 10 minuti per un mezzo pesante: ciò contribuisce a renderlo paragonabile ad altri veicoli per autotrazione.

Nonostante il metano sia conveniente, gli utenti non considerano ottima la copertura del territorio degli impianti per erogare il gas naturale. Economico Questa carenza è con ogni probabilità un freno determinante alla diffusione dell’uso di questo carburante. Da qualche anno viene sviluppata un’azione di promozione, sostenuta da incentivi economici, per favorire l’ampliamento della rete e dare maggiore diffusione ai punti di rifornimento. Viene pubblicata una tabella rias- Comodo suntiva della rete distributiva del metano con impianti in esercizio, quelli in previsione di costruzione e Fonte: Federmetano l'indicazione degli impianti aziendali in esercizio. Una tabella ricorda le principali caratteristiche che rendono il gas metano molto competitivo sul mercato dell’autotrazione. Econic, il veicolo Mercedes-Benz progettato specificamente per rispondere alle esigenze del settore dedicato alla raccolta dei rifiuti, nel4 l’arco dell’ultimo anno è stato dotato di tutte le specifiche tecniche necessarie per essere allestito con compattatori a caricamento posteriore e Giri Coppia max Pressione laterale anche nelle versioni alimendi iniezione Nm al Potenza Cilindrata tate a gas metano, consentendo Modello kW/CV cm3 Cilindri min. a g/m bar così al cliente ogni tipo di persona- 1828 G 205 6880 6 in linea 2200 1000 8.3 lizzazione in base alle richieste del 1828 G 1400 8.3 6880 6 in linea 2200 279 mercato. 2628 G 205 6880 6 in linea 2200 1000 8.3 Econic con i suoi modelli 1828 e 2628 G 279 6880 6 in linea 2200 1400 8.3 2628 alimentati a gas metano con motore potenza 279 CV, si annovera, quindi, pienamente tra le possibiPesi max. Peso Portata lità di scelta per coloro, enti pubblici Passi ammessi Tara compl. autotelaio e privati, che hanno deciso di schiekg A.P. kg Modello mm A.A. kg rarsi a favore della difesa dell’am11400 1828 G 3900 7500 12000 6600 18000 biente nell’esercizio quotidiano dei 1828 G 4200 7500 12000 6600 18000 11400 loro compiti.

Econic - Motori versione gasa Econic - Modelli 2 assia

3. Econic visto frontalmente 4. Econic 3 assi con serbatoi lato sx per allestimento con compattatore a caricamento laterale

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Rapporto di compr.ne 10,5:1 10,5:1 10,5:1 10,5:1 Diametro di volta m 16.1 16.9

Econic - Modelli 3° asse posteriore NLAa Pesi max. Passi ammessi Modello mm 1°A. 2°A. 3°A. 2628 G 3900 7500 12000 7500 2628 G 4200 7500 12000 7500

Tara kg 8200 8200

Peso compl. kg 26000 26000

Portata Diametro autotelaio di volta kg m 17800 16.1 17800 16.9

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VERDE

Hymach Visual Maxima GHERARDO MARCHELLI

Hymach Visual Maxima è la proposta dell’azienda di Stienta (RO) per attrezzare trattori importanti per lo sfalcio di erba ed arbusti in scarpate profonde senza impegnare le macchine esclusivamente per questo uso. L'attrezzo si colloca infatti nella categoria dei retroportati, quindi smontabile rapidamente per poter installare sullo stesso trattore altre attrezzature per diverse lavorazioni. Con ben 11 metri di sbraccio, grazie alla conformazione delle articolazioni ed al terminale telescopico a due sfili, la Visual Maxima è in grado di operare da filo ruota fino alla massima estensione. È dotata di sistema visual, che prevede la rotazione del braccio in avanti per portare l’attrezzo parallelo alla posizione di guida e la rotazione orizzontale della testata per adeguarne l’assetto rispetto al braccio. È disponibile in versione "stradale", con

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attacco braccio in posizione alta per superare eventuali barriere stradali quali guard-rail, paracarri..., o in versione "bonifica" con attacco braccio ribassato per sfruttare al massimo l’estensione del braccio verso il basso. Dotata di impianto indipendente a pistoni, decisamente potente in quanto può sviluppare al motore fino a 65 kW, può essere allestita con distributore idraulico con comandi a cavi teleflessibili oppure con distributore elettroidraulico proporzionale con comandi a joystick monoleva. La testata applicata è del tipo al top di gamma dell’azienda con chassis ad arco per agevolare lo scarico del materiale falciato e quindi garantire alta produttività, e rotore di taglio con coltelli disposti ad elica per la costante totale copertura della fascia in sfalcio. Oltre al modello qui presentato, Maxima è disponibile anche con braccio da 10 e 12 metri.

Tra gli optional offerti da Hymach, particolarmente interessante per questi modelli è il sistema di galleggiamento, con il quale si ottiene appunto l’effetto galleggiamento dell’insieme braccio-testata, regolabile secondo necessità con comandi in cabina, in modo che questo segua l’andamento del terreno e superi eventuali ostacoli presenti sul percorso senza interrompere il ciclo di taglio. La serie Visual Maxima si aggiunge alle altre già a catalogo Hymach per completare la gamma di macchine tagliaerba a braccio articolato retroportate, che va da 3 fino a 12 m di sbraccio, con una notevole varietà di modelli (se ne contano almeno 56, senza considerare le variabili delle testate applicate e dei diversi allestimenti d’impianto), per incontrare al meglio le esigenze dei professionisti della manutenzione del verde.

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ABBIGLIAMENTO DA LAVORO

Calzature per asfaltisti La notevole ampiezza della collezione Cofra, unica fra i produttori di calzature per uso professionale, è uno dei punti di forza riconosciuti all'azienda. Più di 200 modelli, tutti disponibili in stock, sono pensati per le funzioni d'uso più disparate e progettati per rispondere anche a richieste di nicchia. Cofra è in grado, grazie all'esperienza e alla sapienza produttiva, di soddisfare le esigenze più specifiche. Uno dei pochissimi produttori a mettere a punto le calzature per asfaltisti, di nuova introduzione nella collezione. La suola, che di solito in queste calzature è interamente in gomma, e dunque risulta pesante e poco confortevole, è stata realizzata con battistrada in Nitrile e intersuola in poliuretano. Questo la rende ammortizzante, confortevole e più leggera. Il battistrada è completamente piatto, per evitare impronte sull'asfalto. Resiste al calore a 300° per contatto (1 minuto). La suola è stata anche testata per una resistenza a 100° per 8 ore, che si presume essere la situazione lavorativa standard per gli asfaltisti. L'isolamento termico è ulteriormente assicurato dalla soletta Thermic Insole, il cui strato inferiore in polietilene alluminizzato mantiene inalterata la temperatura interna; la fodera, in tessuto anti- abrasione, assorbe il sudore lasciando il piede asciutto; igiene e antibattericità sono garantiti Bayer. Sia la versione bassa, Petrol S3 HRO HI, che quella alla caviglia, Asphalt S3 HRO HI sono in pelle fiore idrorepellente, con puntale in composite Top Return resistente a 200 J, più leggero rispetto a quello in acciaio (solo 50 grammi), dallo spessore ridotto, e soletta antiperforazione non metallica APT in fibra tessile, che rende le calzature più leggere e flessibili garantendo minore affaticamento. Tale soletta, usata come sottopiede e cucita direttamente alla tomaia, offre una stabile protezione nel tempo,

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proteggendo il 100% della pianta del piede (rispetto all'85% di quella in acciaio). Grazie alla sua struttura elastica, compatta e abrasiva, trattiene il passaggio degli oggetti acuminati. L'elevato grado di specializzazione tecnica e la cultura della sicurezza di

Cofra fanno sì che i bisogni più specifici di ciascun lavoratore trovino una risposta fra gli articoli della collezione e che l'azienda sia riconosciuta, anche grazie ad un continuo lavoro di ricerca del reparto R&D, come punto di riferimento per la protezione sul lavoro.

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VIABILITA' INVERNALE

Epoke ed Ecofar in autostrada

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Ecofar riporta Epoke in autostrada dopo alcuni anni di assenza grazie ad un'interessante fornitura alla società Autostrade per l’Italia. Oggetto della fornitura sono 8 macchine di cui 3 spargitori di sale modello Sirius da 9 m3 e 5 spargitori di soluzione salina modello SLE, di cui 2 da 14.000 l e 3 da 10.000 l. Destinatari della fornitura sono i tronchi di Bologna con 3 Sirius e 2 innaffiatrici da 10.000 l, quello di Milano con 2 innaffiatrici da 14.000 l e quello di Fiano Romano con 1 innaffiatrice da 10.000 l. Gli spargitori di sale Sirius forniti sono alimentati tramite propria ruota e hanno capacità pari a 9 m3; sono dotati di sistema di preumidificazione variabile fino al 30% costituito da impianto liquido e da 2 serbatoi laterali da 1.100 l ed uno frontale da 1.000 l. Come noto l’utilizzo di sale umidificato riduce notevolmente il consumo

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dello stesso e di conseguenza minimizza l’impatto ambientale. Il sistema di spargimento con cui operano i Sirius si basa sul particolare "principio Epoke": a nastro in gomma, corredato da un agitatore che omogeneizza il materiale da spargere, prevenendo la formazione di ponti di materiale o grossi granuli e da un cilindro di distribuzione con camme, dimensionate in base al tipo di materiale da spargere. Questo genere di spargimento svuota la tramoggia uniformemente in tutta la lunghezza mantenendo il centro di gravità longitudinalmente costante, garantendo così la tenuta di strada e la stabilità di guida con qualsiasi livello di carico di materiale. Grazie al cilindro di distribuzione, che dosa esattamente il materiale, il nastro trasportatore lavora sempre in ottime condizioni, quindi mai appesantito da un carico eccessivo, e porta al tunnel

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di spargimento ed al disco solo l’esatta quantità di materiale da spargere. Le prestazioni dimostrate sono state di tutto rilievo e le macchine sono in grado di spargere 400 kg/minuto alla velocità di 50 km/h con ampiezza di spargimento pari a 12 m in tutta sicurezza e costanza di funzionamento. Queste macchine hanno ricche dotazioni di accessori comprendenti la copertura pieghevole azionabile da terra, l’indicatore di livello liquido nei serbatoi, il sensore di tramoggia vuota, l’indicatore di spargimento Epotector, il sistema di controllo remoto Epomaster III più cavo per la trasmissione dati. Con questo sistema di controllo è possibile eseguire tutte le regolazioni necessarie per l’operatività, nonché acquisire e tra1. 2. Spargitore Epoke Sirius 3. Innaffiatrice Epoke SLE 4. Sistema di alimentazione Epoke

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smettere dati tramite specifici sistemi, ed eventualmente può essere implementato per la guida automatica (Eposat). Le macchine Epoke sono inoltre caratterizzate da una struttura particolarmente robusta in grado di consentire il carramento/scarramento anche a pieno carico di sale. Questo sistema, con gambe pieghevoli all’anteriore, retrattili al posteriore e rullo frontale, consente un'agevole manovra ed un solo operatore per eseguire l’operazione di montaggio sul camion. I 5 spargitori di soluzione salina sono azionati tramite motore ausiliario diesel e costituiti dall’unità di alimentazione e di controllo stessa, e dalla cisterna in fibra di vetro, suddivisa internamente da frangiflutti così come previsto dalle norme per la circolazione su strada. Le innaffiatrici sono dotate di pompe a membrana, distributore a "polipo" e barra di spargimento in acciaio inox. Il liquido non è a contatto con la barra, ma scorre in tubazioni interne in materiale plastico rinforzato con spire d’acciaio: ne segue che la barra altro non è che il supporto delle tubazioni flessibili interne. E' dotata inoltre di ugelli tipo Spratronic studiati ed utilizzati appositamente per i percorsi autostradali in quanto godono di caratteristiche tecniche adatte a questo tipo di strade. Possono infatti arrivare a spargere fino ad un’ampiezza di 11 m ad una velocità di 80 km/h. Questo tipo di ugelli è infatti meno sensibile degli altri al vento e alle turbolenze. Anche le innaffiatrici sono dotate di controllo remoto Epomaster III più cavo per la trasmissione dati. In entrambi i tipi di macchina gli impianti e la parte elettrica ed elettronica sono alloggiati in una camera chiusa di facile e comodo accesso che ne costituisce un ulteriore protezione dagli agenti esterni.

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Sa

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AZIENDE

Stabilimenti Rapid a Dietikon FRANCESCO VANDONI

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La ditta elvetica Rapid Technic AG accorda molta importanza alla qualità, sotto tutti gli aspetti, sia per quanto riguarda la propria produzione che per i servizi che offre. Gli stabilimenti Rapid occupano un'area di 55.000 m2 nella zona industriale di Dietikon, nei pressi di Zurigo. Tutta la zona è oggetto di un imponente piano urbanistico che ha lo scopo di rilanciare questo luogo tramite edilizia residenziale, zone pedonali e piccoli negozi. Rapid Technic AG si trasferirà infatti da qui ad un anno nei suoi nuovi stabilimenti. La visita inizia, seguendo la filosofia aziendale, dal dipartimento di controllo della qualità. Qui si trova una recente macchina Zeiss di misurazione laser ad alta precisione che effettua gran parte

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dei controlli a campionatura sia prima che durante e dopo la produzione. Quest’attrezzatura riesce a fare misure fino a 20.000 punti di riferimento. Il dipartimento di controllo della qualità può intervenire immediatamente sulla produzione nel caso qualche pezzo non rientrasse entro i limiti di tolleranza stabiliti. Visto che la ferrovia passa vicino si è dovuto realizzare un pavimento speciale anti vibrazione per installare quest'apparecchiatura di controllo. Il dipartimento di programmazione della produzione condivide lo spazio con quello di acquisto delle materie prime, per ottenere una migliore collaborazione ed evitare disguidi che potrebbero accadere se questi dipartimenti fossero fisicamente separati. Una situazione analoga sussiste tra il

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settore amministrativo e quello dei pezzi di ricambio, per rendere più fluido e logico i rapporti con la clientela, sempre seguendo il principio aziendale di massima qualità ovunque. Il dipartimento seguente dimostra che la qualità Rapid Technic è ben nota a numerose importanti aziende internazionali: il dipartimento dei pezzi speciali riceve infatti ordini da parte di società come Liebherr, Daimler-Chrysler, Aebi MaschinenFabrik... Questo dipartimento negli ultimi sette anni ha vissuto una cre1. Esposizione permanente Rapid 2. Macchina di lavorazione Mori Seiki 3. Dipartimento di verniciatura 4. Linea di montaggio Euro

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scita esponenziale. Passando al reparto di produzione si incontrano macchinari di fabbricazione giapponese di due marche: Makino e Mori Seiki, che hanno il vantaggio di essere compatibili dal punto di vista dei software. Le attrezzature Makino sono tre: funzionano col principio di pallet sui quali vengono fissati i vari elementi da lavorare. La macchina carica il pallet al suo interno, secondo programmazione sceglie le punte da utilizzare. Queste punte sono due per ogni tipo: la macchina controlla che quella inserita sia entro i limiti di tolleranza degli attrezzi prima di usarla, se no sceglie la seconda. Questa tipologia di macchine è ingrandibile modularmente, il numero di pallet disponibili può aumentare, la più grande ne ha 28. La produzione Rapid è organizzata in tre turni e funziona 23 ore su 24. Nel reparto saldature trovano posto un robot e 2 postazioni di saldatura a mano. Alcuni anni fa Rapid aveva provato a far svolgere saldature all’esterno, ma è stato poi deciso di riprendere a farle internamente. Il reparto di verniciatura si compone di due forni che lavorano anch’essi su tre turni. Si passa in seguito all'assemblaggio dei vari monoassi, il lavoro è organizzato con linee di montaggio. Un carrello avanza seguendo un binario sul pavimento, su questo carrello si

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monta il monoasse, postazione dopo postazione è sempre lo stesso addetto che segue interamente la macchina. Un modello Euro richiede circa 4 ore. Una scheda identificativa segue il monoasse dall’inizio, poiché specialmente per il modello Euro la produzione viene effettuata su ordinazione con numerose possibili varianti. Alla fine della linea di montaggio il monoasse viene sganciato dal suo carrello e passa alla fase di controllo, dove sempre lo stesso adetto esegue le prove di funzionamento su motore, ruote, presa di forza... A questo punto, se i test sono superati, la scheda di identificazione del prodotto viene firmata dall’addetto che lo ha montato ed il monoasse passa al reparto di spedizione. Le consegne delle macchine finite vengono effettuate direttamente da Rapid per il desiderio di soddisfare al meglio la propria clientela e per assicurarsi che il funzionamento della macchina sia ben compreso dall’acquirente. Negli ultimi 4 anni la produzione di monoassi Rapid Technic AG è raddoppiata. 5. Mondo pronti per la spedizione 6. Postazione di controllo della Makino 7. Modelli finiti 8. Controllo laser ad alta precisione

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ATTREZZATURE

Modulo Idrico Polivalente Morselli e Maccaferri Morselli e Maccaferri S.r.l. di Piumazzo (MO) ha ampliato e trasformato notevolmente la gamma dei propri moduli idrici polivalenti M.I.P. scarrabili abbinabili a pick-up e ad autocarri di piccole e medie dimensioni. La nuova serie M.I.P. viene proposta indifferentemente con serbatoi inox, vetroresina o PPL, aventi capacità standard di 500, 1.000, 1.500 e 2.000 l, ma è possibile abbinare ai moduli anche serbatoi con capacità superiori, all’interno dei quali sono presenti appositi frangiflutti. Il modulo può essere dotato di una propria fonte di energia costituita da un motore ausiliario diesel o benzina; in alternativa, può anche funzionare tramite un impianto idraulico già presente sul mezzo cui viene abbinato. Per la molteplicità degli impieghi ai quali può essere destinato, ed essendo dotato di un sistema di scarramento automatico con possibilità di abbinamento a qualsiasi mezzo normalmente in uso presso le amministrazioni comunali e provinciali, il modulo è sicuramente un ottimo ed affidabile strumento di lavoro. Questi i suoi impieghi principali: - lavaggio strade con barra anteriore regolabile con inclinazione automatica e destra sinistra (realizzata con comando idraulico o elettromeccanico); - abbattimento polveri su strade e piazze asfaltate o ghiaiate; con aggiunta di particolare fissante ecologico derivato da prodotto agricolo, si riduce notevolmente la volatilità dei PM 10; - trattamento preventivo antighiaccio con soluzione salina su piazze, marciapiedi e strade fino ad una larghezza di 12 m; - irrigazione di piante, fiori e giardini; - lavaggio cartelli, segnaletica stradale e paracarri; - lavaggio e sanificazione (con aggiunta di apposito detergente) di 60

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cassonetti per i rifiuti e relative zone attigue, arredo urbano e parchi gioco; - antincendio boschivo di primo intervento con naspo da 30 o 50 m, portata 50 l/min con pressione 50 bar, che raggiunge un getto di circa 15 m; - trasporto ed approvvigionamento di acqua potabile per animali o uso domestico; - disinfestazione insetti e parassiti nel verde pubblico ed in strutture all’aperto frequentate dal pubblico. Con l’applicazione di una speciale pompa avente pressione di 200 bar ed apposito naspo con lancia ad alta pressione, può essere utilizzato anche come idropulitrice a freddo, per lavare, disincrostare ed eliminare le scritte a vernice sui muri. Alla luce della sopracitata polivalenza, ci sembra interessante proporre questa attrezzatura a tutte quelle aziende, comuni o enti (province, comunità montane, Protezione Civile, aziende che gestiscono la raccolta dei rifiuti...) che non hanno a disposizione equipaggiamenti da destinare alle singole specifiche necessità.


VERDE

Falc introduce nuove trinciatrici con raccoglitore

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Falc s.r.l. fu fondata nel 1960 con l’obiettivo di produrre una macchina agricola completamente nuova ed innovativa: la vangatrice, ideata dal fondatore della società, il rag. Piero Zama. Già nel 1962 i prodotti Falc venivano venduti all’estero ed oggi 80% della produzione di questa azienda di Faenza, in provincia di Ravenna, è distribuito in oltre 60 paesi di tutti e cinque i continenti. Alle vangatrici si aggiunsero dopo breve tempo erpici, frese, elevatori idraulici, trinciatrici e gli aratri rotativi Falc-Land e Free-Land. Falc studia e realizza attrezzature specifiche per ogni tipo di coltivazione, ad esempio per quella del cotone o quella degli ananas. Gli stabilimenti Falc occupano attualmente una superficie totale di 40.000 m2, di cui 18.000 m2 coperti, dove trovano spazio sei linee di montaggio sulle quali sono realizzati 60 modelli

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diversi di attrezzature, a loro volta suddivisi in 190 versioni differenti. L’azienda Falc, sempre alla ricerca di nuove soluzioni per rispondere alle esigenze della clientela e delle nuove tendenze del mercato, ha ulteriormente ampliato la sua gamma di prodotti introducendo una importante serie di trinciatrici dotate di raccoglitore. Questa serie è composta da cinque modelli: Jolly, Solex, Vortex, Cargo e Super Cargo. I primi tre, Jolly, Solex e Vortex, sono ideali per un utilizzo sia nelle aree verdi che in agricoltura e possono essere abbinati a trattori da 40 a 140 CV di potenza per trinciare e raccogliere erba e residui di potatura. Queste attrezzature permettono di scaricare il materiale trinciato ad un’altezza di circa 2 m, facilitando così le operazioni di asportazione dal luogo di lavoro. Ognuno di questi

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modelli è realizzato con una struttura particolarmente robusta e dotato di uno speciale sistema di raccolta, in grado di soddisfare le più svariate ed impegnative esigenze sia di trinciatura che di raccolta del residuo. La serie Jolly, adatta per trattori da 40 a 70 CV è disponibile nelle larghezze di 1,2, 1,35, 1,5, 1,65 e 1,8 m. La serie Solex, per trattori da 70 a 90 CV è disponibile nelle misure 1,35, 1,5, 1,65 e 1,8 m. E' ideale per la trinciatura di potature leggere come i sarmenti di vigneti, nonché di erba, rovi, cespugli, con raccolta e scarico idraulico, fino a 2 m di altezza su rimorchi trainati o veicoli semoventi. La serie Vortex è destinata a trattori 1. Trinciatrice Falc Jolly al lavoro 2. Movimento del raccoglitore in fase di scarico sul modello Jolly 3. 4. Trinciatrice Solex

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con potenza compresa tra i 90 ed i 140 CV ed è disponibile nelle larghezze di 1,8, 2,1 e 2,3 m. Queste trinciatrici particolarmente robuste sono state concepite per la macinazione di potature negli uliveti, nei frutteti e nei vigneti. La serie di trinciatrici Cargo Basso Spostabile è stata sviluppata specificatamente per il lavoro nelle vicinanze delle piante. Grazie al ridotto ingombro in altezza (90 cm) ed alla possibilità di spostamento laterale di 60 cm a mezzo di un pistone idraulico, queste attrezzature permettono di trinciare e di raccogliere i residui della potatura vicino alle piante, passando

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sotto le chiome delle stesse. Il modello Super Cargo è destinato all’utilizzo con escavatori oppure trattori con potenza compresa tra 100 e 180 CV, la larghezza è di 2,3 m e la capacità del raccoglitore è di 1,51 m 3. Questa attrezzatura trova il suo impiego principale nella manutenzione delle rive di corsi d’acqua, canali e fiumi. Il recupero delle potature di vigneti, frutteti, oliveti o di altre colture che necessitano di questo trattamento, sta assumendo un’importanza sempre crescente. Sia per la possibilità di produrre energia grazie alla biomassa costituita dal trinciato raccolto, sia

perché il residuo di potatura non asportato rappresenta un intralcio al passaggio degli operatori e delle macchine, e perché costituisce una potenziale fonte di diffusione di temibili patologie che colpiscono il legno della vite e dei frutteti. 5. Fase di scarico del raccoglitore del modello Vortex 6. Trinciatrice Vortex al lavoro 7. Trinciatrice Cargo Basso con dispositivo di spostamento laterale 8. Trinciatrice Falc modello Super Cargo su escavatore

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MATERIALI

Idee multifunzionali

La Legocemento-Brevetti, nell’alto vicentino, ai piedi dei Lessini è sita in Valdagno, al confine con il torrente Garzaro, le cui sponde sono state erose dalle violente piene torrentizie, hanno dato l’idea di adattare un manufatto cementizio con incastro a secco in sostituzione dei vecchi sistemi costruttivi per argini, terrazzamenti... Il terrazzamento d’ingegneria naturalistica si propone in versione economica, con un facciavista cementizio oppure con travature di legno in pino autoclavato o castagno con aspetti decisamente concilianti la natura. Gli ancoraggi al terreno sono sempre in materiale C.A.V. (cemento armato vibrato), come pure l’interno terra, in modo da garantire sicurezza e durata nel tempo. Il facciavista cementizio

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può essere colorato, o con applicazioni di materiali lapidei di zona per maggiormente armonizzare il paesaggio. L’idea di applicazioni naturalistiche senza contrasti con il paesaggio circostante si sono sviluppate nelle barriere antirumore in tre versioni con misure variabili, per esempio 192 100 - 75 - 50 - 15 cm per la larghezza, e adattate alle esigenze del territorio; la lunghezza di ogni parete può essere di 228 o 334 cm per il cemento, e di 200 o 300 cm per il legno. La versione parallelepipedo viene usata con una delle misure di larghezza descritte; nella seconda ipotesi di una parte a facciata verticale invalicabile ed una a piramide verdeggiante, abbina sicurezza e abbellimento; la terza versione piramidale nei due lati conferisce sia con rinverdimenti o fiori un aspetto decisamente scenografico di incomparabile bellezza fino al superamento di oltre 5 metri. Sono numerose le altre applicazioni dei manufatti cementizi con incastro a secco: si possono costruire box per il ricovero degli attrezzi, bungalow, garage, canili, stalle, isole ecologiche, recinti per G.P.L… Nota di rilievo è uno studio in via di realizzazione di un muro insonorizzato, idoneo soprattutto in ambito ferroviario per l’alta velocità. L’utilizzo nel privato come "fai da te" trova largo impiego nell’ente pubblico per la semplicità della messa in opera: necessita di minima consulen-

za tecnica nelle applicazioni più impegnative, qualificando questo manufatto come "il Lego degli adulti". Dal passaggio della lavorazione del legno sono stati elaborati dei camminamenti con tronchetti di varie forme: tondi, quadri, stellati, pentagonali, nel cui interno, riempito di terriccio, allo spuntare dell’erba creano dei mosaici naturalistici di originali bellezze che, fissati ad un’apposita rete, anch’essa vincolata al terreno, crea un tutt’uno paesaggistico. La funzione del legno è determinante nei periodi di siccità per ridistribuire alla terra l’acqua da esso trattenuta, garantendo un ciclo biologico alle radici. Viene fornito in pezzi da 1 metro quadro o da 2 metri per uno, montato su rete e pronto per la messa in opera in vialetti.

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ATTREZZATURE

Effer al Bauma: doppia presenza Per l’edizione 2007, Effer sarà presente all’importante appuntamento del Bauma su due diverse aree espositive esterne: stand CTE (Capogruppo) sull’area F11-1103/3, con una superficie di oltre 300 m 2 , ed un secondo stand esclusivo di 150 m2 sull’area F7-N718/3, il che significa un’area totale tre volte superiore a quella dell’ultima edizione. Il costruttore bolognese presenterà 8 modelli della sua gamma, tra le più complete al mondo: 1750-L8S con jib L6S montata su autocarro Scania a 4 assi, 850-8S con jib 6S, 305-6S, 4708S (una prima mondiale), 145.11.3S e la 30-3S, la 585-6S con jib 6S e verricello ed infine 165-3S. Sullo stand F7 - N718/3 saranno presentati i seguenti modelli Effer: - la più grande dello stand, e sicuramente la più alta gru articolata presente in Fiera, 1750-L8S con jib L6S, sarà esposta montata su un autocarro Scania a 4 assi. La gru presenta tra le sue caratteristiche più innovative il profilo del braccio di sezione decagonale (esclusiva Effer sin dal 2002). Inoltre la versione esposta ("L") grazie agli otto sfili idraulici ed al jib di 6 sfili raggiunge un’altezza massima di oltre 44 metri da terra. Il veicolo prescelto, Scania CV P340 LB8x2 con passo 4.500, offre un’estrema compattezza (appena 9,2 metri di lunghezza totale) ideale per la guida nel centro storico. Un pianale di servizio di 2 metri permette inoltre di caricare accessori vari per circa 1,6 tonnellate. Infine, il gancio posteriore consente, applicando un rimorchio, di incrementare la portata massima

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complessiva di ulteriori 12 tonnellate. I sei stabilizzatori garantiscono una perfetta stabilità su tutta l’area di lavoro. Di seguito, Effer presenterà la Gru 850-8S con jib 6S, un modello lanciato nel 2004 che ha conosciuto un eccezionale successo di vendita in particolare nel nord Europa. Il carico massimo che la gru può sollevare è di 27 tonnellate ad un’altezza massima di 8 metri da terra. Con jib a sei sfili, la stessa gru può sollevare un carico max di 6 t raggiungendo un’altezza max di lavoro di 3 m. Il Modello 305-6S esposto sullo stand presenta, come i due precedenti, un angolo d’apertura del braccio articolato superiore a 180°. La nuova 30 tonnellate/metro di casa Effer è ideale per montaggio su veicoli di soli 3 assi (26 t PTC). Va infine notato che, nella sua versione di braccio più lunga (8S), la 305 raggiunge 21,3 metri di sbraccio orizzontale, mentre in versione con jib, lo sbraccio massimo è di 25,6 metri. Molta attesa si è creata negli ultimi mesi attorno alla nuova Effer 470, che viene presentata in anteprima mondiale nella versione 8S. Si tratta di un modello che viene a riaffermare la leadership Effer nel segmento delle 45 tonnellate/metro definendo lo standard per tutte le gru di questa categoria grazie al profilo decagonale dei bracci, la rotazione continua con ralla, gli otto sfili idraulici ed una vasta scelta di jib per le principali configurazioni di braccio. Di rilievo anche la presenza sullo stand del modello 145.11.3S, una 13 t/m che riflette la nota filosofia progettuale Effer-Octopus poiché disponibile con quattro diverse configurazioni di braccio (con e senza bielle, "00" o "11", e di lunghezza standard o "C"). Questa varietà di configurazioni, assolutamente non comune su una gru di capacità medio-piccola, consente al cliente di scegliere quella che più si adatta al suo lavoro senza costringerlo a compromessi di peso, sbraccio o prestazioni. Completa l’esposizione Effer sullo

stand, la gru Entry-Level Modello 30-3S, un minibraccio ideale per il montaggio su autotelai patente B (di PTT inferiore a 35 quintali) poiché garantisce una portata residua anche se allestito in concomitanza ad un piccolo ribaltabile. Saranno inoltre presenti sullo stand della capogruppo CTE (area F11 stand 1103/3) due altri modelli Effer: - Il modello 585 con braccio articolato ad angolo d’apertura superiore a 180° (+10°), idoneo anche per il montaggio su automezzi a tre assi (26 t PTT). La gru prevede un braccio con profilo a sezione decagonale ed un numero massimo di nove sfili per uno sbraccio orizzontale di 23,10 metri. Il modello esposto presenta inoltre l’esclusivo sistema Effer Wind & Drive: un ingegnoso progetto di tutti gli elementi necessari all’impiego del verricello in punta al jib che consente di ripiegare la gru in posizione di trasporto senza dover sfilare il cavo dalle teste di rinvio. - Il modello 165.11.3S prevede la notevole miglioria del braccio articolato con angolo max d’apertura di 195°. La 16 t/m è specificamente progettata per l’impiego nel trasporto relativo all’edilizia.

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Successo transalpino per Viatec 2007 ad Innsbruck FIERE

Un bilancio più che soddisfacente è quello tratto dagli organizzatori e da gran parte degli espositori di Viatec 2007, la 3a Fiera specializzata internazionale per le infrastrutture stradali nelle zone alpine, quest’anno ospitata per la prima volta nel capoluogo tirolese. Con quasi 100 espositori, 1.500 visitatori professionali e 250 partecipanti al congresso, Viatec, che in futuro sarà allestita in alternanza tra Bolzano ed Innsbruck, si conferma quindi una delle rassegne internazionali più importanti del settore. Sono stati 98 gli espositori che dal 24 al 26 gennaio 2007 si sono divisi i 5.500 m2 del quartiere fieristico di Innsbruck, offrendo uno spaccato rappresentativo delle tecnologie e dei sistemi più all’avanguardia nell’edilizia stradale. Ma le attrezzature meccaniche per la costruzione e la manutenzione stradale sono state solo uno dei diversi filoni tematici proposti dalla rassegna. Fra le altre cose si sono potute ammirare macchine speciali per l’edilizia e portautensili multifunzionali per la manutenzione estiva e invernale di strade, superfici e strutture secondarie. Sono stati numerosi anche i progettisti, gli uffici ingegneristici, i produttori di materiali, i distributori di attrezzature stradali ed i fornitori di sistemi per il consolidamento dei versanti e

le protezioni antivalanga che hanno presentato al pubblico i propri servizi. A completare la gamma delle informazioni fornite hanno pensato gli stand delle grandi imprese edili internazionali, e di una serie di committenze private e pubbliche. Dal sondaggio svolto tra gli espositori è emerso un giudizio prevalentemente positivo sull’andamento e l’organizzazione della fiera. Più del 90% degli espositori, infatti, si è detto favorevole alla scelta della sede di Innsbruck, delle date e della durata di tre giorni decisa per la rassegna. La distribuzione degli espositori è stata giudicata da buona a molto buona dai tre quarti degli intervistati, mentre da parte dei visitatori sono state apprezzate soprattutto la professionalità e la provenienza internazionale degli espositori. Tra i numerosi visitatori professionali accolti dagli espositori non comparivano solo esperti dei due paesi organizzatori, ossia Italia ed Austria, ma molti anche da Svizzera e Germania. Non sono mancati poi visitatori provenienti da metropoli extraalpine, soprattutto dalla Germania centrale e settentrionale, ed anche addetti e responsabili dell’edilizia stradale da diversi paesi dell’Europa centrale e orientale. Il successo riscontrato dall’edizione di quest’anno di Viatec è dovuto indub-

biamente anche al fitto programma congressuale che ne ha accompagnato lo svolgimento, a cominciare dal convegno tecnico a margine della rassegna organizzato dall’Università di Innsbruck, dedicato al consolidamento e alla manutenzione delle strutture di calcestruzzo, al quale si sono iscritti più di 250 partecipanti. Altrettanto apprezzato è stato l’ormai tradizionale congresso Viatec, questa volta strutturato in una serie di "conferenze lampo" e tavole rotonde, e dedicato soprattutto a fare il punto su diversi grandi progetti infrastrutturali nell’arco alpino o ad argomenti più generali dello sviluppo dei trasporti a livello internazionale. Per le edizioni future si è deciso di coordinare ancora meglio i tempi della fiera e del congresso, per esempio strutturando quest’ultimo in forma modulare. Inoltre i due organizzatori (le Fiere di Bolzano e di Innsbruck) hanno intenzione, insieme alle istituzioni cooperanti nella pubblica amministrazione, tra le imprese e gli istituti di ricerca, di incentrare le tematiche del congresso ancora piú che in passato sulle tendenze attuali della tecnologia edile stradale e sullo sviluppo della politica infrastrutturale. Ovviamente la priorità sarà data ai progetti realizzati nel territorio alpino centrale, ed in particolare lungo le direttrici di traffico di portata europea. Tutte le categorie coinvolte hanno apprezzato anche la collaborazione tra Bolzano ed Innsbruck, tanto che più del 70% degli espositori si è detto favorevole all’alternanza annuale tra i due capoluoghi dell’Alto Adige e del Tirolo. Il 65% di loro ha già confermato la propria presenza alla rassegna del prossimo anno a Bolzano, ed il 90% a Viatec 2009, che sarà di nuovo ospitata ad Innsbruck.

Nuova politica di garanzia per Antonio Carraro S.p.A. che prolunga a 24 mesi il periodo di copertura per alcuni trattori della sua gamma. I modelli coinvolti, Supertigre 4500, Tigrone 5500, Tigre 3200 e Country 4400, offrono in più l’opportunità di una garanzia estesa fino a 4 anni a discrezione dell’acquirente. In pratica, al momento dell’acquisto del

trattore o durante il periodo di garanzia base, il cliente avrà la possibilità di includere un prolungamento di garanzia scegliendo tra due possibilità: 24+12 mesi o 24+24 mesi, cioè 4 anni. Ovviamente l’estensione di garanzia sarà soggetta a dei tagliandi obbligatori che dovranno essere tassativamente rispettati. Questo grande traguardo

raggiunto dalla Antonio Carraro è frutto della conquista di standard elevatissimi di qualità produttiva. La nuova politica di garanzia estesa, finora inedita nel settore dei trattori compatti, conferma la valenza degli investimenti intrapresi in questi anni dalla casa che ha molto puntato sulla ricerca volta ad ottenere un'eccezionale affidabilità dei propri prodotti.

Antonio Carraro: garanzia estesa fino a 4 anni TRATTORI

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TRASPORTI

Sirius: Euro 4 anche per i treni Dotto GIORGIA MARCHELLI

Le normative europee per le emissioni di recente attualità non riguardano soltanto macchine, autobus e camion, ma coinvolgono ogni genere di mezzo di trasporto su pneumatici. Anche le locomotive dei treni gommati per il trasporto di passeggeri su carrozze devono adeguarsi alle ultime direttive. E' così che Dotto Trains, azienda leader in Italia nella produzione di treni adatti a diversi contesti di svago e lavoro, particolarmente in uso in parchi, località turistiche e fiere, ha rivolto la propria attenzione all’Euro 4, confermando le caratteristiche di continua ricerca e di conseguente sviluppo di nuove soluzioni, che da sempre hanno contraddistinto la società di Castelfranco Veneto (TV), garantendo al meglio il rispetto per l’ambiente. Sirius è il nuovissimo treno realizzato da Dotto con motorizzazione Euro 4. Il design è particolarmente accattivante: interpreta e reinventa la tradizione "Old Style" che da sempre caratterizza la gamma di Dotto Trains. Compatto e maneggevole Sirius è il treno ideale come mezzo dl locomozione alternativo, in ambiti di valore culturale o turistico. Il motore è un VM Diesel Euro 4, cilindrata 2.970 cc, 100 HP a 3.000 rpm 340 Nm a 1.350 rmp, 4 tempi, turbo intercooler, common rail. Il telaio è a struttura portante in profilato d’acciaio con sospensioni a balestra parabolica, posteriori pneumatiche. Il

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raggio di curvatura è ridotto. La carrozzeria (lunghezza 3.560 mm, larghezza 1.550 mm e altezza 2.310 mm) è in vetroresina rinforzata con colori incorporati a gelcoat. La locomotiva è dotata di 2 sedili imbottiti, mollegglati e regolabili.

I freni sono idraulici a disco anteriore, e a tamburo posteriore con servofreno a pressione. Hanno un convertitore idraulico pneumatico per il comando dei freni delle carrozze, ed un circuito pneumatico per la frenatura delle stesse.

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Procomas, una scelta di qualità per la cura del verde pubblico VERDE

L’azienda di Ficarolo (Rovigo), presente nel mercato sin dal 1978, progetta e realizza una gamma completa di decespugliatori idraulici con braccio ed attrezzature speciali per la manutenzione del verde pubblico e privato. Illustriamo qui un’applicazione composta da decespugliatore con braccio portato posteriore, soffiatore e scavallatore Raiber centrale, attrezzatura idonea per il taglio di erba, canne e piccoli cespugli su rilievi stradali e autostradali, allestimenti adatti a trattori con potenze da 70 a 100 CV. Le attrezzature, costruite con tecnologie avanzate e realizzate con una geometria che permette di sposare le dimensioni compatte con una grande versatilità nei movimenti, sono sicure quanto affidabili, e di facile utilizzo da parte dell’operatore; offrono un’ottima resa e garantiscono agli addetti un buon risultato di lavoro. Il decespugliatore, modello BS 935, applicato al sollevamento posteriore ha 68

uno sbraccio di 7,5 m da centro trattore a esterno trincia con sfilabile a comando idraulico da 1,5 m; l’apparato falciante a trincia ha una larghezza di 120 cm di lavoro, fornito di serie con zappette a Y tipo F3, intercambiabile con altri tipi in base alle esigenze e condizioni in cui si opera. Pompe e motori sono in ghisa ad alto rendimento per buoni risultati di produzione. Il nuovo soffiatore posteriore AS 29 H, molto utile per la pulizia del ciglio stradale dopo il taglio, viene fornito completo di motore idraulico, con scarico dell’aria variabile per dimensione, e flusso dell’aria che si può

regolare tramite controllo della turbina montata su ralla. Infine lo scavallatore Raiber TS 530 posizionato al centro con due apparati di taglio 65 + 55 cm, e dispositivo brevettato per la rotazione dell’arco esterno di 150°, il quale rende più semplice il superamento di ostacoli come guard rail, piante e segnaletica stradale, permettendo alla lama interna, con la sua sola rotazione, di continuare a tagliare, aumentando così la produzione di circa il 50%. L’impianto idraulico è indipendente, con pompa ad ingranaggi ad alto rendimento. La macchina è dotata altresì di sistemi di sicurezza a tutela dell’operatore; in fase di trasferimento la macchina assume una posizione tale da consentire ampia visibilità agli addetti ai lavori. E' possibile avere anche la macchina Raiber in versione frontale con spostamento laterale a comando idraulico da 80 cm.

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MOVIMENTO TERRA

Il cliente "Stella Polare" New Holland Non è uno slogan, ma semplicemente il concetto chiave alla base dell’attività New Holland, che ripone nel cliente un’attenzione diventata frenetica, spasmodica. Puntualità, precisione, velocità: sono queste le risposte alle richieste del mercato, che New Holland ha prima interiorizzato all’interno della sua squadra e poi nella rete dei concessionari. Valori, questi, che vanno veicolati al mercato e quindi alla clientela. Il cliente oggi acquista non solo prodotti e servizi, ma la fiducia nel marchio, la quale deve rappresentare qualcosa di tangibile, concreto e dimostrabile con fatti. Da qui nasce il programma intenso di

comunicazione, iniziato in febbraio, fatto di una serie di incontri con i clienti delle regioni italiane del centronord per proseguire successivamente col resto della penisola, che ha visto schierata in campo, insieme ai concessionari di zona, la squadra New Holland al completo. I responsabili New Holland del Mercato Italia, dei ricambi, della finanza, dell’assistenza tecnica con i vari Area Manager illustrano ai clienti marchio, prodotti, applicazioni speciali, servizi, poli produttivi..., tutto ciò che può essere messo a loro disposizione dalla casa costruttrice, secondo l’equazione: lavoro di squadra + creazione del valore = soddisfazione del cliente.

La formula, che si dimostra vincente, mette in luce la realtà aziendale New Holland con le migliori soluzioni per i clienti, che abbracciano, ed è questa la novità, anche gli altri settori del Gruppo Fiat, quali Iveco e Fiat Auto, con lo scopo di proporre dall’auto, al camion, alla macchina movimento terra, nell’ottica di una strategia integrata nei diversi segmenti di business del Gruppo. Le prime tappe di questo tour hanno coinvolto oltre 150 clienti dei concessionari Ceriani di Nerviano, Maren e CMO di Bergamo, Quadri Veicoli Industriali di Carenato Brianza, Maie di Villanova d’Asti, HTM Maschinen di Bolzano, CO.M.E.S. di Perugia e…. non è finita qui!


ATTREZZATURE

Transporter Yanmar: un valido aiutante FRANCESCO VANDONI

In un’ottica di tradizione e di sviluppo tecnologico si colloca Cormik S.p.A, azienda che opera da oltre 30 anni nel mercato italiano, come distributrice di macchine ed attrezzature per l’agricoltura, il giardinaggio, la forestazione, l’ortofloricoltura ed il vivaismo. Sin dall’inizio della propria attività distributiva, nella scelta dei prodotti da trattare, Cormik ha perseguito una politica di qualità e di innovazione tecnologica selezionando le proprie rappresentanze tra i prodotti maggiormente quotati a livello mondiale. Cormik offre sia al cliente professionale che all’hobbista prodotti con un ottimo rapporto qualità/prezzo, moderni, affidabili, facili da usare e dotati delle più aggiornate caratteristiche di sicurezza, con un’attenzione particolare anche per il rispetto dell’ambiente.

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Tutti i prodotti della gamma commercializzata sono quanto di più innovativo è disponibile sul mercato in tema di sicurezza, contenimento dei consumi, riduzione dei livelli di emissione sonora e di inquinamento. A completamento della propria attività distributiva, Cormik dedica un’attenzione sempre maggiore al servizio ricambistico e di assistenza tecnica, garantendo disponibilità di quanto necessario per il corretto funzionamento dei propri prodotti e limitando al minimo i tempi di fermo macchina, a tutela della attività professionale, o anche hobbistica, della propria clientela. In Yanmar Cormik ha trovato un produttore che soddisfa tutte le sue esigenze proponendolo in Italia. Per alleviare il lavoro e far risparmiare tempo prezioso nel trasporto di materiali in ogni campo d’impiego ed

in ogni situazione Cormik propone l’ampia gamma dei transporter Yanmar. Il ridottissimo raggio di sterzata e la maneggevolezza dei transporter ne consentono l’uso praticamente ovunque, anche e soprattutto in fuoristrada. La trasmissione a cingoli ed i comandi facili da azionare ed intuitivi consentono al transporter di marciare su qualsiasi terreno, fangoso o accidentato, in pendenza, anche dove non esistono strade. La elevata luce libera dal terreno gli consente di marciare facilmente su terreno accidentato e di superare radici ed avvallamenti. Allo stesso tempo, il piano di carico del transporter è stato volutamente mantenuto alla minima distanza dal terreno per facilitare le operazioni di carico e scarico. Lo speciale profilo del battistrada dei cingoli assicura la migliore aderenza e stabilità su qual-

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siasi superficie. Sui terreni fangosi i cingoli del transporter lasciando una traccia a zig-zag, consentono all’operatore di camminare con maggiore sicurezza riducendo il rischio di scivolare. I comandi del transporter Yanmar permettono di scegliere l’angolo di scarico del cassone, quindi non solo il trasporto, ma anche lo scarico risulta maggiormente rapido e conveniente. Sono disponibili due sistemi di scarico: il sistema manuale ed il sistema idraulico. Con quest’ultimo si comandano il sollevamento e l’abbassamento del cassone azionando semplicemente

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una leva. Tutte le leve dei comandi sono situate in posizione centrale sul quadro, a portata di mano dell’operatore, che ne può inoltre controllare la posizione con un’occhiata. Gli ampi parafanghi ai lati del motore riparano i comandi ed i relativi leveraggi dalle proiezioni di fango sollevato dai cingoli, impedendo che possano ostruire o bloccare i comandi. Nella ultima serie dei transporter non è stata solamente aumentata la robustezza del piano di carico, ma anche il nuovo telaio in profilati ad "U" aumenta sostanzialmente la capacità di carico del transporter.

Miglioramenti come questi risultano scarsamente avvertibili per l’occhio, ma sono il segreto della convenienza e dell’affidabilità dei transporter Yanmar, che per questo motivo hanno guadagnato ampi consensi in tutto il mondo. Un rapido sistema di regolazione consente di fissare le sponde laterali del cassone inclinate di 90° oppure orizzontali, per aumentare le dimensioni del piano di carico. Ciò significa non soltanto essere in grado di trasportare in piena sicurezza anche oggetti molto ingombranti, ma anche che si è in grado di caricare in un solo viaggio ciò che una volta ne richiedeva due.

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VERDE

Problemi con i fossi? Ci pensa lo specialista FRANCESCO VANDONI

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L’esperienza di molti anni nel settore delle macchine agricole ed in particolar modo in quello della manutenzione del verde ha permesso alla ditta Berti di offrire alla propria clientela una gamma completa di trinciatrici tecnologicamente avanzate al servizio di un’agricoltura sempre più esigente e specializzata. Proprio al fine di soddisfare queste necessità, Berti accorda una particolare attenzione al processo produttivo, in ogni sua fase: a partire dalla progettazione, dalla scelta dei materiali e dei componenti fino al montaggio, alla verniciatura, al collaudo finale ed alla spedizione del prodotto finito all’acquirente. Non a caso per ogni tipo di domanda Berti ha la risposta giusta che si con-

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cretizza poi nel modello di macchina più appropriato al cliente-operatore. Nell’ampia linea di produzione Berti, che ad oggi vanta la gamma più completa del proprio settore, la serie di trincia argini, riscuote attualmente un notevole successo. La gamma comprende 6 modelli distinti in tre diverse categorie: serie leggera TA/L e TA/LI, (per trattori con potenza compresa tra 35 e 55 CV); serie media TA e TA/S (per trattori con potenza compresa tra 60 e 95 CV); serie pesante TA/P e TA/P-F (per trattori con potenza compresa tra 100 e 130 CV). Queste macchine sono state realizzate prevalentemente per la bonifica di zone impervie quali possono essere fossi, canali, banchine stra-

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dali e terreni inclinati in genere. Zone che con una normale trinciatrice non sarebbero raggiungibili. Va sottolineato come negli ultimi anni la richiesta delle trincia argini oltre ai normali acquirenti, quali i manutentori del verde pubblico di strade ed autostrade, sia arrivata anche dal mondo agricolo: molti coltivatori infatti utilizzano la trincia argini per lo sfalcio dell’erba e dei residui di potatura sotto chioma, in particolar modo in frutticoltura e oli-

1. Trincia argini Berti modello TA/L per erba 2. Trincia argini Berti modello TA/LI 3. Trincia argini Berti modello TA, per erba, cespugli e sarmenti 4. Modello TA/S

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5. Trincia argini Berti modello TA/P, per erba, cespugli e residui legnosi

vicoltura, rendendo così il lavoro molto più comodo rispetto ai metodi fino ad oggi adottati. La gamma di trincia argini Berti risulta essere una tra le più affidabili presenti in commercio, poiché viene realizzata scegliendo con accuratezza la qualità dei componenti utilizzati, sempre di altissima qualità, oltre a seguire un rigoroso standard produttivo che viene applicato con minuziosa scrupolosità: questo binomio adottato dai tecnici Berti ha dato vita ad un largo consenso in tutto il mondo. Le trincia argini Berti sono apprezzate per la loro semplicità di utilizzo, la loro facile gestibilità e la loro robustezza. Tutte le trincia argini sono caratterizzate da due martinetti. Il primo è posizionato sui bracci paralleli tra il timone e l’apparato trinciante, che garantisce allo stesso la possibilità di lavorare a sbalzo, quindi di uscire dalla sagoma del trattore. Il secondo è abbinato ad un sistema di leveraggio sulla macchina che le permette di lavorare lungo la scarpata assumendo un’inclinazione variabile dall’alto verso il basso con una rotazione complessiva di 155 gradi. Tutti i modelli di trincia argini Berti sono inoltre equipaggiati di serie con: timone a sistema flottante e un fermo di sicurezza; ruota libera nella scatola ingranaggi; inclinazione idraulica della macchina con sistema flottante e valvola di sicurezza; rotore trinciante a martelli ad alto rendimento, disponibile anche in versione rinforzata per i terreni particolarmente difficili ed impegnativi; oltre naturalmente alle protezioni antinfortunistiche a norma di legge. I modelli TA/L e TA/S, grazie alla posizione esterna della scatola degli ingranaggi rispetto alla macchina, permettono alla testata trinciante di fuoriuscire maggiormente dalla sagoma del trattore rendendo possibile il lavoro più lontano dal ciglio del fosso, garantendo quindi più sicurezza all’operatore. Nel corso dell’anno 2006 i tecnici Berti hanno studiato e successivamente brevettato per tutti i modelli un innovativo sistema di antishock che preserva sia le trincia argini che i bracci del sollevatore del trattore da rotture che potrebbero verificarsi qualora l’attrezzo dovesse incontrare qualche ostacolo; il nuovo sistema elastico garantisce un arretramento della macchina all’indietro. In conclusione le trincia argini Berti offrono maneggevolezza, robustezza e versatilità: tre armi vincenti che rendono questi modelli apprezzati da privati e terzisti che sottopongono queste macchine a migliaia di ore di lavoro in ambito pubblico o privato con eccellenti risultati in termini di resa e produttività. Lavori Pubblici n. 25 marzo - aprile 2007

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Gianni Ferrari al Parco Giardino Sigurtà VERDE

GIORGIA MARCHELLI

Dopo 16 anni di sole consecutivo, domenica 25 marzo si è svolto in una giornata di pioggia l’annuale meeting dimostrativo Gianni Ferrari al Parco Giardino Sigurtà di Valeggio sul Mincio (VR): occasione per vedere e provare l’intera gamma di macchine rasaerba nella splendida cornice verde di uno fra i cinque parchi fra i più belli al mondo. Il gruppo Gianni Ferrari - Officine Bieffebi, noto nel settore delle macchine professionali da giardinaggio per la particolare attenzione all’innovazione e alla qualità, è situato fra Reggiolo (RE) e Gonzaga (MN), nel cuore di un distretto industriale conosciuto in tutto il mondo come il più tecnologicamente avanzato nel settore della meccanica e della idraulica. Gianni Ferrari è stata la prima azienda europea a produrre, alla fine degli anni ’80, macchine rasaerba a raggio zero ed, alcuni anni più tardi, il sistema di elevazione del contenitore. Anche il sistema brevettato di rasaerba a rotazione contraria con dischi e lame flottanti è noto in tutto il mondo per il suo contenuto altamente innovativo. La vasta gamma di prodotti ha in comune il taglio frontale abbinato alla raccolta centrale, l’unica soluzione tecnica in grado di garantire la massima maneggevolezza, una raccolta efficace, il minimo ingombro ed un rumore contenuto. Le macchine Gianni Ferrari consentono l’utilizzo di svariate attrezzature per la cura del verde e degli spazi aperti quali: spazzatrici, aspirafoglie,

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trincie, arieggiatori, turbine da neve, lame apripista ed ovviamente piatti per il taglio con raccolta, il mulching, lo scarico laterale e lo scarico posteriore dell’erba. Le aziende del gruppo, che occupano un totale di 15.000 m 2 coperti fra Reggiolo e Gonzaga, impiegando circa 140 dipendenti, sono dotate di moderni impianti di lavorazioni meccaniche, di avanzatissimi robot di saldatura e di presse idrauliche di stampaggio delle lamiere. Un accurato sistema di controllo dell’intero processo produttivo, certificato UNI EN ISO 9001:2000 garantisce un’alta e costante qualità di tutte le macchine che escono dalle linee di montaggio. Dal 2005 Gianni Ferrari ha conseguito inoltre la certificazione ambientale ISO 14001 coerentemente con la sensibilità ambientale dell’azienda. Tutto ciò consente a Gianni Ferrari di operare con le più importanti organizzazioni private e pubbliche (municipalità, enti, manutentori...) italiane ed europee. Il gruppo Gianni Ferrari è attivo in tutte le parti di Italia con una rete di rivenditori professionali ed in altri 30 Paesi nel mondo tra cui Europa, Medio Oriente, Australia e Nuova Zelanda con importatori; inoltre partecipa annualmente ad una ventina di esposizioni internazionali. La gamma attualmente proposta, e presentata al completo al Parco Giardino Sigurtà, si compone di 10 famiglie di prodotti, disponibili ognuna in numerosi modelli per offrire una

vastissima scelta di versioni e grande possibilità di allestimenti. Sinteticamente le serie di macchine Gianni Ferrari sono: TG TECH e TG 200, rasaerba a piatto frontale e carico diretto per la raccolta; SRZ 150 – 170 – 190 – 270 diesel, rasaerba a raggio zero (ZTR System = Zero Turning Radium) con piatto ventrale per lo sfalcio; SR 200 – 250 – 270W (W = 4 ruote motrici), rasaerba frontale; PG 200 – 250 – 270W, rasaerba frontale con raccolta a turbina; Turbograss, rasaerba frontale a raggio zero con raccolta a turbina; Turbo 1 – 1W – 2 – 4, rasaerba frontale con raccolta a turbina; Turbo 5 – 6, rasaerba per ampie superfici con scarico posteriore, di cui la prima con un unico piatto frontale articolato diviso in 3 settori, che permette di seguire perfettamente le ondulazioni del terreno, per una larghezza di taglio di 210 cm, e la seconda con 3 piatti indipendenti, 2 ventrali e 1 anteriore, per una larghezza di taglio fino a 310 cm. Le potenze sono comprese tra i 15 HP ed i 60 HP; le larghezze di taglio vanno da 86 cm a 310 cm. Fra le macchine polivalenti e multifunzione che permettono l’attrezzatura con accessori di ogni genere, dai piatti rasaerba agli arieggiatori, alle trince, fino ai prodotti per la pulizia come spazzatrici e aspirafoglie, e a quelli per la viabilità invernale quali lama frontale apripista, turbina neve e spargisale, in dimostrazione durante il meeting si sono notate in particolare una PG 200 equipaggiata con cabina, novità presentata ad Eima 2006, a giorni in produzione, ed una Turbo 1W allestita per l’inverno con lama neve e spargitore Lehner Polaro 100. Le idee vincenti delle macchine Gianni Ferrari sono quelle del taglio frontale per miglior visibilità, migliore manovrabilità e taglio in zone inaccessibili ai piatti ventrali, e per non calpestare l’erba prima di tagliare, e della raccolta centrale a vantaggio di nessun ingombro esterno e di un flusso dell’aria più regolare e quindi di una raccolta migliore.

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