lavori pubblici Niente particolato, niente fumo e meno rumore: l'Econic con motore a gas.
n. 26 maggio - giugno 2007
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Tigri Senza Frontiere Road Show Antonio Carraro on Tour 2007 Ga. Marchelli Containex, con successo dal cantiere alle strutture scolastiche Assaloni: tradizione e idee vincenti M. Bernardi Nissan Navara: strumento da lavoro civilizzato Spazzatrice lavastrade Bucher Citycat 5000 Pista ciclabile "naturale" a Terno, paese di Papa Giovanni XXIII Gh. Marchelli La Comunità Montana si scalda con il "suo" cippato Gh. Marchelli Procomas, da tent’anni macchine di ottima qualità al vostro servizio Nuovo impianto per il trattamento dei R.A.E.E. F. P. Vandoni Una soluzione efficace al problema della sosta F. P. Vandoni JCB Mini Gravemaster, il signore delle tombe Motori di nuova concezione per le caricatrici girevoli Ahlmann AS Il bagno Sebach si fa bello e personalizzabile SoilSement-TC per abbattimento polveri da vento su un deposito di sabbia G. Guazzotti Anche il Consorzio di Bonifica Ombrone Pistoiese Bisenzio sceglie Energreen Una notte con i Volontari della Protezione Civile C. Ruggeri CM Strade, l’asfalto che arreda Gh. Marchelli Effedi: la nuova gamma Euro 4 presentata al Sep 2007 Dieci: nuovo impianto produttivo a Montecchio Emilia Giletta presenta una gamma sempre più completa nel settore aeroportuale Gh. Marchelli Picker/C di Berti per ottenere biomassa dai residui di potatura F. P. Vandoni Il Comune di Desio si prepara alla lotta contro i graffiti F. P. Vandoni DaimlerChrysler Italia al Sep 2007 Trimmer innova con spianatrici rotative per pale compatte, minipale o escavatori F. P. Vandoni Porte Aperte R.S.I. Ga. Marchelli Anche per gli animali Ecopark di Salvadori Ga. Marchelli Civil Protec 2007 Accorpamento strategico Fusione tra il Gruppo Aebi e il Gruppo Schmidt Fabbriche aperte per Degussa Goldschmidt Italia Rotatorie stradali: progettazione e software O. Bodrito Novità per i veicoli BSI a partire dal marchio Gh. Marchelli Midipierre Seppi sorprende nella stabilizzazione di ogni strada ed autostrada Telescopici Manitou con Morselli e Maccaferri per l’Aeronautica Militare La serie Extreme di Hymach si amplia con i nuovi modelli a tre articolazioni Gh. Marchelli La tecnologia in aiuto al risparmio idrico Il boom dell’industria europea delle macchine da cantiere e la richiesta di requisiti legislativi equi ed affidabili Multifarmer, i veri multiruolo
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Tigri Senza Frontiere Road Show Antonio Carraro on Tour 2007 VERDE
GIORGIA MARCHELLI
Si è svolta il 3 maggio nelle terre di Franciacorta, a Monticelli Brusati (BS), nella splendida cornice di Villa Bajana, un’importante manifestazione organizzata da Antonio Carraro, la prima delle tre tappe del Road Show Antonio Carraro on Tour 2007, Tigri Senza Frontiere. La società produttrice di Campodarsego (PD) ha deciso, in quest’anno senza Eima, di creare una sorta di fiera personalizzata primaverile, nel momento più importante dell’anno, per incontrare la propria rete vendita ed i clienti, ed aver modo di mostrare e spiegar loro le molte novità dell’ampissima gamma di trattori Antonio Carraro ed i Model Year
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2007, in grande esposizione, fulcro dell’evento. Il Road Show Antonio Carraro on Tour 2007 è proseguito con due successive tappe, il 24 maggio a Cellino San Marco (BR) presso le Tenute Al Bano Carrisi ed il 31 maggio a Monte Compatri (RM) nella Tenuta Pantano Borghese, per proporre lo stesso evento anche agli interessati del sud e centro Italia. Le tre giornate hanno dato modo a circa 500 persone di essere in diretto contatto con la realtà Antonio Carraro, in modo piacevole, intrattenuti da giochi, musica, ottimi pranzi, e con divertenti gimcane a premi su Carryall. Dopo il benvenuto del sig. Antonio
Carraro, fiero del rinnovamento generale all’interno dell’azienda in questi ultimi anni, pronta ad affrontare sforzi veramente grandiosi per creare nuove possibilità di ingrandire il proprio mercato, nella convinzione che nei tempi che corrono si debba crescere realmente, come in effetti la società sta crescendo tanto in Italia quanto in tutto il mondo, ed in particolar modo in Spagna, Cile, America ed Australia, sono state fornite esaurienti spiegazioni di carattere commerciale e tecnico sui prodotti da Giorgio Ceccato e Pier Claudio Massarotto, rispettivamente Direttore Commerciale e Responsabile del Centro Ricerca e Sviluppo Antonio Carraro S.p.A. Innanzitutto è stato messo in mostra il nuovo marchio Antonio Carraro, già presentato all’Eima 2006, primo segnale visibile del rinnovamento della società. Antonio Carraro è fiera di presentare oggi una delle gamme di prodotto più ampie fra le macchine specializzate. Per dare ordine a tale offerta, ha suddiviso i propri prodotti in tre grandi settori, Business Unit, organizzati sugli utilizzi principali, e quindi sui clienti finali: 1 - Tractor People, per l’agricoltura specializzata, vigneti, frutteti, serre, montagna e lavori pubblici
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2 - GroundCare, che comprende le macchine sviluppate per la manutenzione professionale delle aree verdi e gli utilizzi municipali 3 - Family, che annovera, con la linea di transporter fuoristrada Carryall e con i trattori classici della linea Agriplus, i prodotti che corrispondono ad un ideale completamento delle due business unit precedenti. La triplice suddivisione va oltre il semplice raggruppamento di prodotti, riflettendo la volontà di Antonio Carraro di essere riconosciuti come specialisti per ciascuno di questi settori di utilizzo. I primi prodotti, e quindi la business unit principale per Antonio Carraro, è Tractor People, che comprende i trattori compatti per l’agricoltura specializzata, macchine con una tecnologia esclusiva che risponde ai requisiti più elevati in termini di qualità e design. Tractor People contiene al suo interno diverse serie di macchine, e comprende ben 35 modelli di trattori a partire da 35 kW fino a 71 kW, ed in dettaglio, 2 modelli della serie 21 (Supertigre e Tigrone), 8 modelli della serie Tigrone, 15 modelli della serie Ergit, tra cui 2 idrostatici e 8 transporter. La seconda business unit, GroundCare, che raggruppa i mezzi multifunzionali altamente tecnologici per
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la manutenzione del verde, di aree attrezzate, impianti sportivi, viabilità e cantieristica, comprende 10 modelli con potenze che vanno da 16 a 28 kW. Si tratta di macchine specializzate, trattori isodiametrici, come pure di mezzi specifici per la manutenzione del verde. L’ultima business unit, Family, è una famiglia di mezzi che Antonio Carraro ha selezionato fra i migliori marchi mondiali, secondo canoni di altissima qualità e di contenuto tecnologico, i transporter fuoristrada della linea Carryall del produttore americano ClubCar, con 6 diversi modelli da 7 a 15 kW, ed i trattori classici tradizionali della linea Agriplus, per 26 differenti modelli con potenze che vanno da 41 a 70 kW. Con questa articolazione di gamma Antonio Carraro è sicuramente fullliner nella specializzazione. Le tre business unit si completano a vicenda formando un’offerta particolarmente estesa di macchine, che coprono un altissimo spettro di esigenze e di utilizzi, il tutto proveniente da una stessa fonte, Antonio Carraro, che è a disposizione sempre di più con la sua competenza, conoscenza e professionalità che da sempre la contraddistingue. Negli ultimi anni, forti di una lunga esperienza e supportati da una rete commerciale accuratamente selezio-
nata, Antonio Carraro è diventato un marchio di riferimento nel mondo delle macchine speciali, riconosciuto dai mercati per la qualità e le caratteristiche esclusive dei suoi prodotti, al punto di raggiungere livelli di vendita impensabili tempo addietro. Oggi nelle classifiche di vendita Antonio Carraro è stabilmente fra i primi, fianco a fianco con competitors dai nomi altisonanti, del calibro di John Deere, New Holland, Gruppo Same, Landini… I dati del mercato italiano 2006 mettono la società al 4° posto fra i costruttori a livello di gruppo, con una quota di mercato crescente che negli anni è arrivata a quasi il 10% del mercato generale, nel quale in termini di quantità ha addirittura sorpassato John Deere. A livello di marchio, queste stesse quantità portano Antonio Carraro sempre al 4° posto dopo New Holland, Same e molto vicini a Landini, risultato incredibile per un’azienda che si considera un costruttore di nicchia. Analizzando proprio questa nicchia dei trattori compatti (Antonio Carraro considera compatti anche i trattori di tipo tradizionale), nel 2006, con un 18,6% di quote di mercato, è al 2° posto dopo il gruppo Same Lamborghini, mentre da 3 anni è al 1° posto come marchio. I risultati del passato fanno riflettere
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su quello che può essere il futuro, che vede una serie di cambiamenti nelle politiche agricole dell’Europa di questi ultimi anni, che hanno fortemente influenzato il mercato di oggi, e che saranno ancora più marcati negli anni a venire. Si assiste ad una profonda trasformazione nel modo di fare agricoltura nella vecchia Europa, dovuta agli spostamenti di molti sussidi verso le nuove frontiere dell’Est. Gli impatti di tale trasformazione nel mercato dei trattori sono già ben visibili oggi in molte province d’Italia, dove, ad un marcato calo nelle vendite di mezzi tradizionali di grossa potenza, corrisponde spesso una proporzionale crescita nei mezzi specialistici, adatti alle colture di tipo mediterraneo. Per Antonio Carraro ed altre aziende che operano in questi settori è una vera opportunità, come lo è la lenta ma continua crescita del mercato della manutenzione delle aree verdi e di quello cosiddetto comunale o municipale, che spesso ha compensato le fughe da un’agricoltura di tipo estensivo. Anche gli altri competitors full-liner hanno registrato la stessa tendenza, diventando più aggressivi sulle rispettive linee di prodotto specializzate. Antonio Carraro ha però un plus nella propria fedele rete di concessionari, di cui è fiera e che segue con professionalità, fedeltà e passione, che ha il vantaggio di avere un unico interlocutore e sistema di fornitura, quindi una integrazione per gli strumenti di vendita e postvendita, in maniera trasparente e gestito costantemente nel tempo dalle stesse persone, al quale è stata fornita recentemente una maggior Corporate Identity coordinata col marchio affinchè il cliente finale riconosca un vero e proprio concessionario Antonio Carraro. Importanti alcune azioni e campagne promozionali, quali la garanzia estesa fino a 4 anni sui model year 2 0 0 7 S u p e r t i g r e 4 5 0 0 , Ti g r o n e 5500, Tigre 3100 e 3200, Country 3700 e 4400, i finanziamenti convenzionati con Finagros, e quelli con il contributo del costruttore per il cliente finale. Le future sfide Antonio Carraro saranno quelle di: continuare commercialmente alla ricerca di nuovi mercati, anche locali, sfruttando tutte le opportunità portate dai più recenti prodotti; sviluppare ulteriormente la linea di prodotti non agri-
coli, della manutenzione del verde e del settore comunale; proseguire con la selezione di alleanze strategiche per disporre di manufatti incrementati, sempre però coerenti con il core business dell’azienda; portare avanti il miglioramento ed il potenziamento della rete di vendita. Moltissimi i modelli che sono stati oggetti di aggiornamenti nella seconda parte dell’anno scorso, e che ora sono disonibili sul mercato come model year 2007, miglioramenti apportati su segnalazione di clienti e concessionari, a seconda delle loro esperienze ed ascoltando-
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ne i commenti: di cui si riportano le note più significative. Tigre 3100 e 3200, entrambi model year 2007, hanno nuovi sedili, impianti idraulici ed elettrici, parafanghi in lamiera, paraurti in fibra e mascherine rinforzate, omologazione maggiorata sull’assale posteriore, oltre a nuovi motori con rumorosità inferiore agli 86 dB. Country 3700 e 4400, anche questi model year 2007, vedono nuovi impianti elettrici, sedili, cofani con mascherine rinforzate e motori aggiornati a livello di emissione. Tigrecar 4300 ha rivisitato freni,
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pedali, ruote previste, parafanghi e motore aggiornato a livello di emissione. Ti g r o n e 4 5 0 0 e 5 5 0 0 , e n t r a m b i model year 2007, hanno nuovi archi, sedili, volanti, design dei cofani, impianti elettrici con relative s p i e , b l o c c a g g i o d i ff e r e n z i a l e , motori Perkins con consumi contenuti, silenziosità ai massimi livelli di categoria e assenza di vibrazione. Supertigre 4500, model year 2007, è nuovo modello in assoluto, un implemento di gamma, che ha le stesse migliorie dei precedenti, quindi sedile, arco, cofano, motore, impianto elettrico, posto guida con spazi più generosi, pedane con protezione completa, impianto idraulico con comandi in posizione ergonomica, serbatoio con capacità di 40 l, nuova posizione delle batterie con accesso più comodo, parafanghi avvolgenti con estensione per ruote larghe, luci, mascherine. Tutta la serie Tigrone, dopo i primi riscontri ottenuti dai clienti, è stata oggetto di numerosi miglioramenti: la piattaforma è stata rialzata per una migliore operatività nei terreni fangosi, soprattutto con le ruote più grandi, le dimensioni dei parafanghi sono state aumentate, è stata studiata una miglior protezione del posto guida, e sono stati introdotti allestimenti idraulici più completi. Alcuni modelli sono stati sostituiti con migliorie, così è nato il TN 5500, dotato di nuovo assale posteriore con riduttori, parafanghi, posto guida, geometria dei freni e motore Perkins 2200 a “fase 3” per le emissioni. La gamma Tigrecar è stata completata con l’introduzione di due nuovi 10
modelli, 5500 e 8400, entrambi passo corto, con il kit di chiusura del telaio. Per tutti gli esemplari è ora disponibile la cabina con riscaldamento e insonorizzazione. Per la serie Ergit è stata completata l’installazione della motorizzazione 10400 su tutta la gamma, quindi per TTR, TRG, TRX e SRX. Sono stati introdotti dei nuovi joystick, in versione on-off per tutte le macchine reversibili, o con controllo proporzionale per la gestione millimetrica delle attrezzature più complesse correlate, dotato di lowcooler per il controllo della temperatura in condizioni gravose. Nel settore GroundCare, su segnalazioni degli utilizzatori, sono state notevoli le evoluzioni del modello Rondò, con due nuovi model year 2007, K 327 e K 333. La cabina è stata rivista, dotata di un nuovo tetto, impianto di riscaldamento condizionato, impianto idraulico completamente rivisitato per garantire performance ottimali di tutte le attrezzature tanto del taglio dell’erba quanto invernali, con comando migliorato nella manovrabilità e nell’ergonomia; la macchina è stata dotata di parafanghi posteriori per protezione, soprattutto in condizioni difficili invernali, è stato montato di serie il sollevatore, il comando PTO è stato completamente rivisto negli innesti e nelle sicurezze, la trasmissione idrostatica è stata rinforzata in tutte le sue parti per un uso professionale, ed è stato introdotto un sedile tipo Grammer, confortevole e dotato di numerose regolazioni. Sempre per il settore GroundCare, la gamma dei rasaerba è stata completata: c’è ora il rasaerba 1200 per
l’impiego nei viali stretti, dotato di un sistema di attacco basculante per una migliore manutenzione. E' disponibile il kit turbina, applicabile anche in un secondo momento. Sono stati introdotti sulla macchina un diverso sistema di lavorazione dell’altezza di taglio, facilitato, ed un sistema di tensione della cinghia automatico, che lavora con un carico molto inferiore per garantire una durata superiore. E' stato rivisto anche il 1500, dotato di prese d’aria per un più agevole carico dell’erba, le ruote rinforzate con un profilo più robusto, ed un nuovo sistema di tensione della cinghia. E’ disponibile da questa primavera anche il modello HDS, particolarmente sviluppato per erbe alte, dotato di doppia cinghia in kevlar per una durata maggiore: l’aspirazione dell’erba è stata maggiorata, il sistema di registrazione del taglio è stato facilitato, ha il sistema basculante per una più facile manutenzione, e anteriormente è dotato di paratie inclinate per non piegare l’erba e consentire un taglio ottimale anche con manti verdi molto alti. Per la gamma dei rasaerba sono stati approntati alcuni kit: kit mulching, con lame speciali a doppio tagliente, tre aree di taglio separate per un’ottimale triturazione e distribuzione dell’erba tagliata; kit lame endurance, con spessori aumentati a 6 mm in materiali speciali per una durata fino a 10 volte superiore; kit doppie lame per una miglior triturazione dell’erba alta, la cui caratteristica principale è l’arretramento della seconda lama di 45° per ripetere il taglio del verde già falciato.
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Containex, con successo dal cantiere alle strutture scolastiche SERVIZI
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Containex, un’impresa del gruppo LKW Walter, società leader nel traffico camionistico europeo, fornisce da 25 anni "spazio pronto" ad aziende nei settori dell’industria e del commercio, ed enti pubblici in Europa. I prefabbricati Containex vengono impiegati ad uso ufficio, sanitari su cantieri, presso imprese e manifestazioni, come aule scolastiche, asili nido, centri associativi o come filiali provvisorie di istituti bancari. I sistemi di spazio Containex vengono utilizzati regolarmente come pronto soccorso in caso di calamità e catastrofi naturali. I prefabbricati si adattano inoltre anche come spazi di immagazzinaggio per imprese o su cantieri così
che, aule riunioni per insegnanti e sale ricreazione. Nel 2005 è stato messo in opera a Wiener Neudorf un asilo con 24 prefabbricati uso ufficio e sanitari, al posto di una struttura in muratura. Questo impianto di prefabbricati comprende due aule magne, una palestra con spogliatoio e spazi sanitari, oltre ad una cucina. La soluzione soddisfa perfettamente le esigenze di studenti e professori. Tempi di montaggio veloci, costi bassi e massima flessibilità rendono sempre più interessanti le soluzioni di spazio con container per scuole ed asili. Il personale specializzato Containex è a disposizione per consulenze in loco, progettazione e realizzazione di spazi su misura per ogni esigenza.
come imballaggio per il trasporto di merce. La gamma di prodotti Containex com- 1. Centro scolastico A-Woergl prende i prefabbricati modulari uso 2. Aula scolastica ufficio, sanitari, da magazzino così 3. Asilo nido Izibizi, A-Wiener come quelli marittimi, nuovi ed usati. I Neudorf sistemi di spazio flessibili possono 4. Asilo nido essere acquistati, ma anche noleggiati a breve o lungo termine, così come acquistati tramite leasing. Un sistema modulare flessibile, con pannelli modulari facilmente intercambiabili, risponde a qualsiasi esigenza. Per un impianto scolastico a Woergl in Tirolo sono stati assemblati 330 unità (uso ufficio e sanitari) per l’alloggiamento di più di 2.000 studenti. Nell’impianto vi erano aule scolasti- 2
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AZIENDE
Assaloni: tradizione e idee vincenti DOTT. MAURA BERNARDI
Assaloni 1920 S.r.l.: ecco il nuovo marchio per l’azienda di Lizzano in Belvedere, Bologna. Si tratta di un marchio che racchiude al suo interno l’importante significato della tradizione nella progettazione, produzione, commercializzazione e assistenza di attrezzature per la manutenzione stradale estiva ed invernale. Nello specifico delle attrezzature invernali, Assaloni 1920 è infatti leader di settore, coprendo l’80% della domanda del mercato nazionale ed è il secondo produttore in Europa. Il complesso aziendale è attualmente alla sua terza generazione e conta più di 100 dipendenti, un’area di 8.000 m2 coperti, una produzione annua che supera le 1.330 unità ed un parco veicoli e attrezzature circolante in Italia e nel mondo di oltre 25.000 unità. Partita come azienda dedicata allo specifico settore delle attrezzature invernali, quali lame, vomeri e fresaneve, presenta oggi una gamma completa di attrezzature scarrabili, capace di soddisfare in qualsiasi giorno dell’anno le esigenze dei clienti, quali enti stradali, aeroporti, ammini-
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strazioni e privati: dallo sgombero neve, alla pulizia delle strade, allo sfalcio dell’erba. La storia Assaloni ha inizio nel 1920, quando Giovanni Assaloni, pioniere nella forgiatura del ferro, di origine friulana, si trasferisce nel paesino dell’Appennino tosco-emiliano per proseguire la sua attività di produzione di attrezzi agricoli presso la ferriera del luogo, oggi considerata una delle più antiche rimaste e, per questo, sotto la tutela del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La prima lama sgombraneve anteriore in acciaio forgiato con maglio ad acqua fu costruita nel 1934: della stessa si mantiene ancora oggi la curvatura dell’alerone, in quanto risultata perfettamente adeguata e funzionale nei modelli di alta montagna. Le prime lame Assaloni soddisfarono appieno le esigenze del mercato locale; ben presto, però, gli orizzonti dell’azienda si estesero e le stesse lame furono scelte dall’esercito per attrezzare gli autocarri alleati, di origine americana ed inglese, durante la seconda guerra mondiale. A partire dalla metà degli anni '50 furono creati i primi rapporti con Anas e successivamente con Società Autostrade, destinati poi a consolidarsi e protrarsi fino ai giorni nostri:
oggi, infatti, Assaloni ricopre il 90% della domanda autostradale in Italia ed amplifica costantemente la quota di mercato detenuta nello stesso segmento a livello europeo. Il passo successivo e determinante nello sviluppo aziendale fu la collaborazione iniziata negli anni '60 con Mercedes-Benz, oggi divenuta DaimlerChrysler, ufficializzata nel 2000 con l’ottenimento della certificazione Unimog System Partnership.
Ed ancora oggi Assaloni rimane una delle poche aziende non tedesche a fare parte di questo condotto, attraverso il quale si è sviluppata un’intensa collaborazione con la casa costruttrice di veicoli per fornire al cliente un prodotto completo e tecnicamente armonico: attualmente esiste, infatti, all’interno della gamma Assaloni, uno specifico parco attrezzature per Unimog. La capacità tecnica di Assaloni ha permesso di instaurare nel tempo la creazione di solidi rapporti di collabo-
1. Panoramica aziendale 2. Ferriera storica
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razione con altre prestigiose case produttrici di veicoli, tra le quali Iveco, Jcb, John Deere, Scam e Land Rover. Grazie anche a questi rapporti, nel 1992 Assaloni ha avuto la possibilità di far conoscere il proprio nome all’estero e, da allora, il processo di internazionalizzazione non si è più arrestato: oggi il fatturato prodotto in Europa e nel mondo si aggira sul 40% del totale e l’azienda è presente in circa 30 paesi, con l’obiettivo di conquistare due nuovi mercati all’anno.
La storia Assaloni è positivamente caratterizzata da una costante capacità innovativa, a dimostrazione dei numerosi brevetti ottenuti per le novità tecniche apportate a dispositivi ed attrezzature che hanno migliorato l’andamento dell’intero settore: ne sono un esempio l’attacco rapido, la fresaneve laterale e lo spazzolone frontale, la centralina elettroidraulica,
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il comando senza fili per l’azionamento della lama e, per concludere con una delle ultime novità, la lama telescopica estensibile sul lato sinistro, presentata al congresso mondiale AIPCR 2006 a Torino. Proprio grazie alla qualità interna al processo aziendale Assaloni ha ottenuto, nel 1995, la certificazione ISO 9001, risultato di una realtà che mette al primo posto le necessità del cliente dalla fase di progettazione, a quella di produzione, fino alla fase post-vendita. Il prodotto Assaloni, infatti, si differenzia spesso per il suo livello qualitativo superiore e questa caratteristica non è altro che la conseguenza della storia raccontata in precedenza: una tradizione che dura da ben 87 anni porta maggiore esperienza, maggiore efficienza e permette al cliente di effettuare una scelta di acquisto dotata di maggiore sicurezza; la tecnologia innovativa interna al prodotto Assaloni, derivante da decenni di studi e ricerche tecniche, offre al cliente una garanzia in più. Ma Assaloni non si ferma qui: una volta accontentata l’esigenza iniziale del cliente, lo affianca nell’utilizzo dell’attrezzatura acquistata, fornendogli un capillare servizio post-vendita garantito, in Italia, da più di 20 officine autorizzate sparse in tutto il territorio nazionale e, nel resto del mondo, dalla rete di importatori/distributori dei suoi prodotti; questo permette al cliente di
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avere un rapido servizio di assistenza ovunque si trovi da parte di persone qualificate e istruite sulle specificità tecniche del prodotto in questione. Creata nel 1920 con l’obiettivo di soddisfare la domanda del mercato locale di attrezzature invernali, nel 2007 presenta al mondo le seguenti categorie di prodotto: lame sgombraneve, vomeri sgombraneve, centraline elettroidrauliche, fresaneve, spargitori, falciaerba, pulizia strade, movimento terra, moduli antincendio e piattaforme aeree. La famiglia delle lame sgombraneve comprende modelli per qualsiasi tipo di esigenza, da quella del privato a quella delle strade a veloce percorrenza e per qualsiasi tipo di veicolo. Le lame leggere si adattano a veicoli di piccole dimensioni: la SL, lama ad unico settore con ammortizzazione a molle, ha una lunghezza dai 2 ai 2,6 metri ed un peso inferiore ai 300 kg; la SLP con i suoi 3 m di lunghezza, ha la caratteristica dell’alerone in materiale plastico, così come la TP, più lunga (dai 3,1 ai 3,5 metri) e più pesante (intorno ai 450 kg); infine la TECNA, lama a più settori, il cui
3. Attrezzature Assaloni al lavoro su Unimog nel 2000 4. Attrezzature Assaloni al lavoro su Unimog U406 negli anni '70 5. Lama estensibile E90D 6. Innaffiatrice per soluzioni AL
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numero varia al variare della lunghezza della stessa, con alerone portante e elementi inferiori ammortizzati. Le lame considerate "medie" sono adatte ad un uso urbano ed extraurbano: la ML, ad unico settore con ammortizzazione a molle, varia da 2,8 a 3,6 metri di lunghezza ed ha un peso di 700/800 kg; la FUTURA, a più settori, presenta la caratteristica del sistema di ammortizzazione che facilita il superamento degli ostacoli, con peso superiore alla precedente e lunghezza similare; la 3GL infine, a 3 settori, varia da 2,7 a 3,3 metri di lunghezza, con un peso di circa 800 kg. Si passa poi a lame pesanti destinate a strade di montagna per effettuare un forte lavoro di allargamento, come la G90 e la G100, con alerone monolitico, diversificate per lunghezza, peso e altezza alerone. Infine ecco la grande varietà di lame per uso autostradale e aeroportuale: 4GS e 5GS, lame a 4 e a 5 settori; E90, M90, M90F, A90 ad alerone unico e, per finire, le ultime lame brevettate, la E90D e la E90S, lame telescopiche, estensibili, attraverso comando idraulico, sul lato destro o sinistro, per consentire di variare la larghezza di lavoro. La famiglia dei vomeri sgombraneve a geometria variabile si compone del modello VL, adatto a veicoli leggeri e fuoristrada e del modello Y (Y3 e Y4 per veicoli leggeri o medi; Y5 e Y6 per veicoli pesanti). La particolarità dei vomeri Assaloni è la possibilità di assumere diverse posizioni a seconda della necessità: a cuneo, a lama destra e sinistra e a pala o V-rovesciata. Le centraline EP-S e D permettono l’azionamento di lame o vomeri collegando due cavi elettrici alle batterie del
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veicolo, trasmettendo i movimenti tramite quadro comandi posto in cabina; a richiesta può essere fornito radiocomando senza fili e sistema elettronico automatico del peso a terra. Le centraline rendono indipendente la lama o il vomere rispetto al veicolo, ma per lavori più specifici Assaloni ha le capacità per allestire il veicolo con impianto elettroidraulico: tutti i progetti di allestimento vengono eseguiti in collaborazione e secondo le direttive della casa madre del mezzo. All’interno della famiglia delle fresaneve troviamo 4 modelli differenti: la fresa laterale FL120, la fresa frontale Compact FF204 e le frese frontali ad uno o due camini di lancio (rispettivamente FF/1 e FF/2). Molto varia anche la famiglia degli spargitori: l’SSP, spargitore a coclea il cui peso contenuto consente il suo fissaggio sulla parte posteriore del cassone di veicoli leggeri e medi con scarsa portata; l’AT, spandisale rimorchiato per autocarri medi o pesanti, completamente indipendente dal veicolo; il 3P, spandisale per trattori autocaricante, applicabile su attacco a tre punti, con sistema di spandimento a rullo o a disco. Con tramoggia completamente in acciaio inox, utile per una minima manutenzione, vengono presentati spandisale a coclea con capacità crescenti, quali l’ARTIK, lo SPES e l’AV, lo spandisale a tappeto AN e l’innaffiatrice per soluzioni AL. Passiamo ora alla presentazione della gamma estiva. La famiglia dei falciaerba comprende l’anteriore a disco per lo sfalcio su banchine e sotto i guard-rail PAU + FED; i bracci frontali FFA e BFA rispettivamente per veicoli leggeri e pesanti; vari falciaerba a più bracci e più artico-
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lazioni sia da montare su cassone che per attacco a tre punti ed il braccio ventrale BFV per trattore. I bracci vengono poi integrati con le testate che variano a seconda dell’attività da svolgere: la gamma ha al suo interno testate trinciatutto, tranciarami, scavafossi, fresaneve e trivellatrici. Assaloni offre anche attrezzature scarrabili per una perfetta pulizia delle strade con STAR, spazzatrice a rullo, EOLO e UKM, spazzatrici con bocca aspirante posteriore e abbattimento polveri tramite sistema di umidificazione; si passa poi all’ECO, lama per spostamento rifiuti su piazzali o strade, al lavabarriere e segnalimiti PGS e al lavatunnel BFA. Per il movimento terra troviamo la pala caricatrice PCF, la ruspa livellatrice T90 ed il nuovo battipalo OBP. Per terminare, Assaloni fornisce attrezzature antincendio scarrabili, come il modulo ABC con serbatoio in acciaio inox da montare in sostituzione del cassone del veicolo, fornito di verricello ADPH e, infine, le piattaforme aeree, di cui oggi è disponibile anche la versione con altezza di lavoro di 15 m, PAS15, oltre alla già conosciuta PAS10. Concludendo, oggi Assaloni dimostra di essere il partner ideale in qualsiasi mese dell’anno: innovativo per tecnologia, completo per gamma di prodotti e costantemente impegnato per la soddisfazione del cliente.
7. Lama ECO per spostamento rifiuti 8. Lavatunnel BFA 9. Spazzatrice a rullo STAR 10. Ruspa livellatrice T90 11. Modulo antincendio ABC 12. Piattaforma aerea PAS10
12 Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
AUTOTELAI
Nissan Navara: strumento da lavoro civilizzato
Capace di dedicarsi in ugual misura al lavoro e al divertimento, Nissan Navara raccoglie l’eredità del tanto amato Nissan Pickup. Fabbricato in Spagna, Navara porta nuovi livelli di raffinatezza nel mondo laborioso dei pick-up a quattro ruote motrici. In sintesi: - il pianale più grande della categoria - trazione integrale - comfort, raffinatezza e qualità ai vertici - disponibile in due versioni: King Cab e Double Cab - costruito da Nissan in Spagna. Nel mondo dei trasporti, Nissan Pickup era noto a tutti per le caratteristiche di affidabilità e robustezza, ed i costi di gestione assolutamente competitivi. Oggi arriva Nissan Navara. Riprendendo le qualità che hanno contribuito all’enorme successo del Pickup nel mercato dei veicoli commerciali leggeri, Navara punta ad esercitare un appeal ancora più forte in questo segmento. Considerato da Nissan un modello pioniere nel mercato dei pick-up, Navara promette a chi lo guida e ai passeggeri tutto il comfort, la raffinatezza, la qualità e le prestazioni di un SUV, senza compromettere le proprie doti di pick-up robusto e affidabile. Come Pathfinder, Navara presenta un robusto telaio a longheroni con un sofisticato sistema di sospensione anteriore a doppia traversa e molle 16
elicoidali, ed un assale rigido con molle a balestra nel retrotreno. Navara è disponibile in due versioni: King Cab e Double Cab. In entrambi i casi, le dimensioni complessive sono state aumentate per ottenere interni più spaziosi rispetto al modello uscente Pickup, conferendo inoltre ad entrambi le varianti il pianale di carico più grande della categoria. Navara King Cab ospita comodamente due adulti davanti e dispone di due sedili "occasionali" nel retro dell’abitacolo per il trasporto di bambini o, nei tragitti brevi, anche di due adulti. La variante Double Cab ha invece un divano posteriore a tre posti ed un abitacolo più spazioso per accogliere comodamente cinque occupanti. In ambedue le versioni, i sedili posteriori sdoppiabili si reclinano per ampliare lo spazio di carico all’interno dell’abitacolo. All’immensa funzionalità contribuiscono anche il pavimento praticamente piatto ed il sedile del passeggero abbattibile. In totale, entrambi gli allestimenti offrono ben otto
configurazioni per il trasporto passeggeri/carico ed una grande facilità di accesso al retro dell’abitacolo. La cabina di Navara è stato progettato all’insegna della praticità, creando più soluzioni possibili per riporre con intelligenza gli oggetti. Ma è nel pianale di carico che Navara eccelle. In entrambe le versioni, lo spazio di carico disponibile è il più ampio nei rispettivi segmenti di appartenenza. Navara impiega la trazione integrale part-time di Nissan: in condizioni normali, la coppia motrice è assegnata alle ruote posteriori; inserendo la modalità a quattro ruote motrici, la ripartizione è invece del 50/50 tra i due assali. Navara prevede anche modalità a rapporti alti e bassi. La potenza è frutto di un motore diesel turbocompresso a iniezione diretta da 2,5 litri, disponibile per Navara in due diverse versioni, la più potente delle quali vanta 171 CV e 403 Nm di incredibile coppia. La seconda versione sviluppa invece 144 CV e 356 Nm di coppia. La scelta delle trasmissioni prevede un cambio manuale a sei marce, come quello di Pathfinder, oppure automatico a cinque rapporti. Gli alti numeri di coppia rendono Navara perfetto anche per il traino: la sua capacità raggiunge infatti le 3 tonnellate. L’impianto frenante monta dischi anteriori ventilati ed efficienti tamburi nel retrotreno; il preciso sistema di sterzo è di tipo a pignone e cremagliera.
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
Spazzatrice lavastrade Bucher Citycat 5000 IGIENE URBANA
In occasione della fiera sull’ecologia Sep, svoltasi a Padova dal 18 al 21 aprile, è stata presentata la spazzatrice Bucher Schörling modello Citycat 5000 nella versione lavastrade con serbatoio acqua aggiuntivo, scarrabile. Il carattere innovativo di questa spazzatrice è dato principalmente da un sistema che consente di pulire sotto le vetture parcheggiate e/o sui marciapiedi, e di spazzare contemporaneamente. Questo permette di abbattere il problema delle polveri sottili con l’effetto “bagnato”, a differenza dei normali soffiatori che a volte vengono utilizzati per spostare i rifiuti da sotto le vet-
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ture o dai marciapiedi, alzando così inevitabilmente altra polvere. Questa macchina è dotata di un braccio snodato con tubo lungo 7 m fissato sul contenitore e di una barra lavatrice anteriore. Il serbatoio ausiliario dell’acqua permette di avere una capacità pari a 1.750 litri garantendo un’autonomia molto interessante e di riservare al contenitore rifiuti una capienza adeguata; inoltre questo serbatoio, quando non utilizzato, può essere rimosso in pochi minuti grazie alla predisposizione per lo scarramento con forche di un normale carrello elevatore. Il collegamento del serbatoio ausilia-
rio è del tipo ad innesti rapidi attraverso uno sportellino d’ispezione. Questo tipo di tecnologia è già molto diffuso in Francia, ma sta riscontrando buon interesse anche nel nostro paese. La Citycat 5000 lavastrade è il frutto della lunga esperienza maturata in paesi, come ad esempio la Francia, dove tale soluzione è ampiamente utilizzata con successo. Un’eccellente manovrabilità è data dalle 4 ruote sterzanti; la Citycat è ideale per lavare zone pedonali, piazze e grandi arterie. I diversi tipi di allestimento disponibili permettono di trovare il compromesso idoneo a seconda delle varie necessità in materia di lavaggio. Le principali caratteristiche tecniche sono la trasmissione idrostatica che consente una velocità continua da 0 a 40 km/h con avanzamento a regolazione elettronica, controllata in funzione del carico; la velocità di lavoro va da 0 a 20 km/h. La cabina in alluminio è insonorizzata, dotata di sospensioni elastiche, con due confortevoli sedili regolabili in funzione del peso ed altezza dell’operatore. Tutti i comandi sono raggruppati in un unico joystick. L’impianto frenante è caratterizzato da un dispositivo di frenata idraulico a doppio circuito con freni a disco anteriori e posteriori. L’impianto di lavaggio è costituito dal serbatoio dell’acqua originale della spazzatrice, pari a 750 l, e da quello scarrabile di 1.000 l per un totale di 1.750 l. Entrambi i contenitori sono realizzati in acciaio inox Aisi 304. La pompa ad alta pressione è caratterizzata da 6 pistoni in ceramica con testata in bronzo, una portata di 150 l/min, una pressione di 60 bar . Con Citycat 5000 lavastrade spazzare e lavare contemporaneamente le strade non è più un problema.
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
Pista ciclabile "naturale" a Terno, paese di Papa Giovanni XXIII STRADE
GHERARDO MARCHELLI
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
Martedì 29 maggio è stata inaugurata la nuova pista ciclabile da Sotto il Monte a Terno d’Isola. La ciclovia rappresenta il primo lotto della Terno d’Isola - Calusco d’Adda (entro l’anno sarà ultimato il secondo lotto). L’opera è stata finanziata dai fondi della legge 79/01 Interventi speciali per l’accessibilità al Comune di Sotto il Monte e progettata dal settore Viabilità della Provincia di Bergamo. I lavori sono iniziati nell’ottobre 2005 ed ultimati nel febbraio 2007. La pista ciclabile si sviluppa lungo un percorso di 2,5 chilometri e parte in prossimità dell’ingresso al Parco del Camardellino, a pochi metri dalla sta-
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zione ferroviaria, a Terno d’Isola, per terminare nel centro abitato di Sotto il Monte Giovanni XXIII. Il percorso si sviluppa lungo la Strada Provinciale 167, nel territorio dei Comuni di Terno d’Isola, Carvico e Sotto il Monte, per arrivare al centro abitato. L’intervento è stato realizzato su sede propria e a doppio senso di circolazione e permette ai ciclisti raggiungere in sicurezza i due comuni. Sul percorso sono presenti 5 piazzole di sosta dotate di aree verdi, tavoli e sentierini. La loro collocazione è stata dettata dalla volontà di riqualificare l’area archeologica di San Tomè, di valorizzare tutte le vie di accesso all’abitato di Sotto il Monte ed ampliare la zona verde esistente all’inizio della pista
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ciclabile, nel comune di Terno d’Isola. Il secondo lotto collegherà Sotto il Monte con Calusco d’Adda e sarà ultimato entro la fine del 2007. Il progetto ha posto particolare attenzione all’impatto ambientale, alla praticità ed alla sicurezza dell’opera. Per l’aspetto della sicurezza la pista è ben delimitata dalla strada statale che la affianca, con barriere in legno ed attraversamenti estremamente visibili e segnalati. L’impatto ambientale è molto piacevole grazie ai materiali scelti: legno per tutte le opere accessorie, piazzole di sosta e barriere di delimitazione, ed una colorazione naturale per il manto della pista stessa. Proprio per donare alla pavimenta-
zione un aspetto naturale, dopo aver preso in considerazione colorazioni sintetiche artificiali, si è optato per la tecnologia Natural Paviment, proposta al comune da Homar Nava della AZ Tech, che, oltre a permettere un intervento visivamente piacevole, è economicamente interessante, sia in fase di posa sia in fase di gestione: infatti, essendo un manto bituminoso, permette la resistenza e durata dell’asfalto tradizionale, e le eventuali riparazioni o interventi secondari risultano economici e di semplice esecuzione. La colorazione naturale è data dallo studio della curva degli inerti scelti, in questo caso è un colore rosato del porfido di Cuasso al Monte, scelto e stu-
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
diato appositamente con la provincia. L’inerte è l’elemento che determina la colorazione finale, grazie a lavorazioni superficiali che consentono allo stesso di essere spogliato dal bitume e quindi di apparire in superficie. Queste lavorazioni sono state sapientemente eseguite da T.D.S. che collabora con AZ Tech per la realizzazioni in Natural Paviment, mettendo a disposizione la sua esperienza, le sue macchine e le sue tecnologie per il trattamento di superfici, e proponendo attivamente la miglior soluzione per l’intervento da eseguire. AZ Tech ha effettuato la posa, lo studio del bitume e degli inerti adeguati con l’attiva collaborazione della Sangalli S.p.A. che ha eseguito i lavori. Sangalli, operante in Lombardia da 25 anni, è riuscita a raggiungere dimensioni (70 dipendenti e quattro squadre di asfaltatura contemporanee), e soprattutto una reputazione solitamente riconoscibili in aziende che hanno avuto modo di affermarsi nell’arco di almeno due generazioni. L’affermazione di Sangalli è dovuta alla propensione alla ricerca, che le ha permesso di adottare tecnologie innovative sempre più rispondenti alle esigenze del mercato. I suoi impianti adottano tutte le tecnologie note al mercato e possono utilizzare qualsiasi tipologia di inerti, bitumi e additivi ottimizzando così la qualità dei conglomerati prodotti. L’attenzione alle necessità della clientela, personale altamente qualificato, attrezzature dotate delle più recenti tecnologie, un laboratorio attrezzato con strumentazioni tra le più avanzate nel settore che permette un controllo delle materie prime, del prodotto finito e la verifica delle
pavimentazioni realizzate caratterizano l'azienda. AZ Tech attiva una cura particolare ai paesi esteri per importare in Italia le soluzioni più adatte ed innovative per strade, piste ciclabili, arredo
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
urbano e segnaletica, con specifico riguardo per la sicurezza. Con la proposta di Natural Paviment, AZ Tech sta riscontrando notevole interesse, accontentando le esigenze di molti operatori.
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VERDE
La Comunità Montana si scalda con il "suo" cippato GHERARDO MARCHELLI
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La Comunità Montana - Associazione dele municipalità Trasimeno - Medio Tevere opera su di un territorio abbastanza vasto per i 12 comuni associati: Bettona, Cannara, Castiglione del Lago, Città della Pieve, Corciano, Deruta, Magione, Marsciano, Paciano Panicale, Passignano sul Trasimeno, Piegaro e Tuoro sul Trasimeno. Accorgendosi del quantitativo di legname prodotto ogni anno dalle potature e dai tagli nel loro lavoro di gestione del verde (circa 1.200 1.500 tonnellate) hanno deciso di creare fonti di energia alternativa.
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Questa decisione è stata guidata dalla volontà di operare al meglio in campo ambientale, evitando di sprecare in discarica materiale che può essere utilizzato differentemente. Dopo attenti studi e ricerche la Comunità Montana sta attualmente lavorando per riscaldare i propri locali con il cippato da lei prodotto. Gli impianti sono quasi ultimati, mancano solo le caldaie per il riscaldamento di uffici, officina, rimessa e vivaio della sede di Collestrada che richiede una caldaia per 200 kcal, e del nuovo vivaio a Pietrafitta che richiede una caldaia per 350 kcal. Inoltre è attivo
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un progetto al Comune di Marciano in accordo con la Comunità Montana, per il riscaldamento di un centro sportivo a Schiavo sempre a biomasse. Le caldaie sono state scelte in funzione del materiale a disposizione, in grado di utilizzare cippato con umidità che si aggira intorno al 40 - 45% per potature e piante abbattute, cippate e bruciate tal quali. Per il carico e la movimentazione del materiale hanno deciso per due differenti metodologie: a Collestrada hanno una vasca di stoccaggio interrata per facilitare lo scarico del cippato, mentre a Pietrafitta la vasca di stoccaggio temporanea è posta ad una quota superiore e va alimentata meccanicamente. Le vasche di stoccaggio del materiale hanno una capacità che assicura l’alimentazione per 2-3 giorni e sono affiancate da tettoie per il deposito del combustibile necessario al lavoro di svariate settimane. Si ritiene che a Collestrada si andranno a consumare circa 9.000 - 12.000 quintali di cippato a fronte dei 35.000 litri di gasolio. Si prevede che i due impianti assieme consumeranno circa il 25% del materiale prodotto. Questo è un progetto pilota in cui la
1. 2. Cippatrice Pezzolato PTH 900/660 al lavoro 3. Spaccalegna Pezzolato
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
Comunità Montana crede molto e per il quale valuta un risparmio economico molto elevato, anche del 40 45%, oltre ad un rispetto ambientale considerevole sia di inquinamento che di smaltimento, senza considerare l'ulteriore risparmio economico ed ambientale di non depositare materiale in discarica. La volontà della Comunità Montana è quella di ottenere dati esatti per poterli rendere noti ed ampliare consciamente iniziative come queste nel territorio. La Comunità Montana è già attrezzata da un anno di un cippatore. Dopo una attenta valutazione visitando aziende e importanti fiere del settore, ha scelto un Pezzolato PTH 900/660, apprezzando la tecnologia della società cuneese specializzata nel settore della prima lavorazione del legno. Per le esigenze espresse è stato scelto un modello statico, dotato di quattro piedi idraulici per l’autosollevamento, in modo da poter caricare il cippatore su di un carrello preventivamente scelto, che può essere utilizzato per il tra4. Locale caldaia, tramoggia e tettoia per lo stipamento del cippato, praticamente ultimati alla sede di Collestrada
sporto di altri mezzi del loro ampio parco macchine. Con il PTH900/660, in poco tempo, acquisita esperienza, sono arrivati a produrre 1.000 quintali in un giorno lavorativo. Già dai primi mesi di utilizzo del cippatore hanno riscontrato il primo notevole risparmio per il trasporto del materiale. Infatti, con la diminuzione 4 in loco del volume del materiale, creare una vera e propria filiera. hanno ridotto a 1/4 i trasporti. Per Il materiale prodotto dalla comunità è ottimizzare i costi la Comunità Mon- un cippato tal quale. La macchina tana opera con un piano logistico consente di lavorare un diametro adeguato, calcolando sapientemente massimo di 400 mm. I tecnici hanno le distanze da percorrere, trasportan- scelto vagli per la produzione di cipdo la macchina dove è necessario e pato "fine" con pezzature da 1,5 - 2 caricando al massimo ogni camion. cm per consentire una migliore asciuInoltre, per poter far lavorare a pieno gatura del materiale. regime la macchina e aumentare la Dallo scorso anno hanno iniziato a redditività della stessa, la Comunità cedere il prodotto a due aziende Montana ha costituito un'altra so- esterne, produttrici di pellet e, ultimacietà, la Umbria Natura, allargando il mente, anche ad un’azienda che lo suo raggio d’azione e sfruttando utilizza proprio per il riscaldamento. appieno le capacità del cippatore. La cippatrice, quando necessita di La loro intenzione è anche quella di ridurre i tronchi di diametro superiore coinvolgere i cittadini in modo da evi- a 400 mm, è affiancata da una spactare il più possibile lo spreco di legna- calegna idraulica orizzontale da 2 me, prevedendo in futuro di andare a metri, con attacco ai tre punti del tratraccogliere le potature dei privati che tore per il suo trasporto. altrimenti verrebbero bruciate o con- Naturalmente anche per questa macferite in discarica, magari coinvolgen- china la Comunità Montana si è fornido anche le aziende del territorio per ta dalla Pezzolato.
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
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VERDE
Procomas, da trent'anni macchine di ottima qualità al vostro servizio Procomas vuole fare conoscere a tutti coloro che si occupano di manutenzione del verde la qualità e la serietà con la quale da trent'anni vengono costruite le attrezzature professionali facenti parte della propria gamma. La ditta di Ficarolo (RO) nasce per operare nel settore della meccanizzazione agricola e del giardinaggio nell’aprile del 1978. Per Procomas disegnare e progettare macchine, oltre ad essere un lavoro, significa realizzare prodotti che siano in grado di soddisfare le particolari esigenze ed aspettative dei clienti. Procomas S.r.l. costruisce macchine innovative ma sempre affidabili con componenti che si distinguono per la loro qualità. E’ specializzata nella progettazione e costruzione di decespugliatori idraulici con braccio e trinciatrici per terne ed escavatori, ma anche nella produzione di accessori per motocoltivatori e piccoli trattori. Una delle macchine di maggiore importanza, consolidata nel tempo, prodotte da Procomas per affrontare in sicurezza e con profitto l’attività di taglio dell’erba è il decespugliatore idraulico con terminale telescopico modello BTS13, studiato per l’utilizzo professionale e per il taglio di erba e arbusti in scarpate a lunghe distanze, pur lavorando anche vicino alla ruota del trattore. L’attrezzatura viene applicata centralmente a trattori medio grandi. Tale decespugliatrice è stata negli anni rivista in base alle esigenze, alle richieste ed alle indicazioni dei numerosi clienti, aumentandone così la qualità e diventando una macchina sempre più performante, che garantisce un’ottima resa soprattutto per coloro che, dovendo svolgere lavori per conto terzi, hanno necessità di garantire un’abbondante produzione giornaliera. Una macchina innovativa dunque, e nel contempo versatile 24
e maneggevole per soddisfare con efficacia le esigenze degli operatori. La macchina ha uno sbraccio di ben 13 metri ed è dotata di un terminale telescopico con corsa da 6 metri; è
provvista inoltre di un dispositivo di galleggiamento automatico del braccio. I decespugliatori idraulici a braccio con terminale telescopico Procomas vengono costruiti in lamiera di acciaio ad
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alta resistenza ed elevato carico di snervamento poiché la leggerezza è la base principale per la possibilità di utilizzo. La semplicità di impiego di questi telescopici consente una maggiore produttività in quanto, con un solo movimento, si può far scorrere l’apparato falciante per tutta la scarpata. In sintesi i dati tecnici del decespugliatore idraulico con terminale telescopico BTS13: - sbraccio da centro trattore a esterno attrezzatura 13 m, compreso sfilabile a comando idraulico da 6 m con raccolta automatica dei tubi dell'olio in gomma;
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- larghezza di lavoro della trinciatrice 100 o 120 cm; - circuito idraulico ad alto rendimento indipendente, funzionante con P.T.O. a 540 giri/min; - dispositivo di sicurezza per l’assorbimento di eventuali urti frontali; - potenza assorbita minima 70 HP 51,47 kW, applicabile a trattori non inferiori a 130 HP, 6.000 kg; - peso della macchina esclusa zavorra 1.800 kg. Queste sono le caratteristiche che fanno dei decespugliatori Procomas gli strumenti ideali per la manutenzione stradale e forestale. 25
RICICLAGGIO
Nuovo impianto per il trattamento dei R.A.E.E. FRANCESCO VANDONI
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Venerdì 4 maggio scorso si è svolta a Colico, in provincia di Lecco, l’inaugurazione dell’impianto per il trattamento dei R.A.E.E. (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) realizzato dall’azienda TPA Trituratori per la Società Elettrica Valtellinese. La S.E.Val., nata come impresa di costruzione e manutenzione di elettrodotti, da alcuni anni ha impegnato parte delle proprie risorse fondando la Divisione Ecologia, con lo specifico obiettivo di operare nel settore dello smaltimento, trattamento e recupero di beni durevoli. Il nuovo impianto permette a S.E.Val. di trattare tutte le tipologie di R.A.E.E. Tre anni fa infatti entrava in funzione in un capannone adiacente l’impianto per il trattamento
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dei frigoriferi in disuso; anche questo primo impianto era stato realizzato da TPA Trituratori. In pochi anni la società TPA di Santa Giustina in Colle, in provincia di Padova, è diventata uno dei maggiori produttori mondiali di macchine e impianti per il trattamento dei rifiuti industriali e civili di ogni tipo. Oggi l’impegno di TPA Trituratori è tutto orientato verso lo sviluppo di soluzioni avanzate per il risparmio di materie prime e per la salvaguardia dell’ambiente. La grande esperienza maturata ha portato alla realizzazione di una gamma completa di macinatori e di trituratori dalle ottime prestazioni. Una proposta che si concretizza in una gamma di oltre 25 modelli progettati per rispondere ad
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ogni esigenza e per assicurare un’alta produttività nel trattamento di carta, cartone, plastiche di qualsiasi tipo, pallet e legno, pneumatici, materiali da raccolta RSU, frigoriferi, computer, rifiuti ospedalieri e documenti riservati. Alla produzione di singole macchine TPA Trituratori ha affiancato quella di impianti specializzati. Progettati e realizzati con le più moderne tecnologie, gli impianti TPA per il trattamento di pneumatici, frigoriferi, materie plastiche, rifiuti solidi urbani, rifiuti ospedalieri e per la produzione di CDR (combustibile derivato dai rifiuti) o per la distruzione di documenti riservati, rappresentano soluzioni interessanti per le sfide che ci riserva il futuro. L’impianto per il trattamento dei R.A.E.E. si sviluppa su due linee distinte: una dedicata al trattamento di televisori e monitor a tubo catodico e l’altra per il trattamento di tutti gli altri rifiuti; ossia sostanzialmente tutti quei prodotti che impiegano circuiti elettrici per il loro funzionamento. Sulla prima linea vengono anzitutto separati manualmente dal tubo catodico il box, il cavo di alimentazione, la scheda elettronica e l’altoparlante. Un'apposita macchina, totalmente isolata, taglia in due il vetro che compone
1. L’impianto di trattamento dei R.A.E.E. 2. La linea per tubi catodici 3. Primo nastro di carico
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
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il tubo catodico, separando la parte trattata con vernici al fosforo da quella trattata al piombo. Un aspiratore provvede ad eliminare le poveri tossiche durante questa fase. L’impianto ha una capacità di trattamento di 2,5 t/ora di rifiuti. Si tratta del primo impianto in Italia che adotta tecnologie a freddo in grado di realizzare una larga automazione del processo di trattamento e di produzione di materie prime da avviare al riciclaggio, con impatto nullo sull’ambiente. La composizione media di una tonellata di materiale in entrata è: 40% plastica, 30% ferro, 10% circuiti elettronici, 7% alluminio, 6% rame, 2% cavi, 5% materiale da smaltire in discarica. Le apparecchiature elettriche ed elettroniche, dopo un pretrattamento durante il quale si provvede alla separazione manuale di cavi di alimentazione, batterie, toner e altri elementi facilmente recuperabili, vengono avviate per mezzo di un nastro di carico ad una prima frantumazione con un trituratore bialbero AS1500. Sul prodotto in uscita viene effettuata un’ulteriore cernita manuale per estrarre materiali separa-
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bili come condensatori, battrie interne, circuiti integrati, cavi... Un secondo nastro trasporta il materiale ad una successiva fase di sgrossatura, effettuata con un trituratore AS1500 bialbero, che consente di ridurre ulteriormente la pezzatura del materiale. In seguito alla seconda triturazione il materiale viene sottoposto ad un’ultima selezione manuale prima di essere avviato alla fase conclusiva di triturazione fine. La riduzione volumetrica definitiva viene realizzata tramite un trituratore quadrialbero SG1800. Separatori densimetrici ed un deferizzatore provvedono infine alla separazione delle materie prime: ferro, plastica, alluminio e rame. Il grado di purezza del materiale in uscita è molto elevato: 99% per il ferro, 98% per alluminio e plastica, 85 - 90% per il rame. Ferro e plastica vengono trasportati direttamente all’esterno e stoccati in container e sacconi. Un polverizzatore provvede a ripulire i materiali aspirandone le polveri: queste vengono convogliate verso appositi filtri che assicurano la totale eliminazione di qualsiasi emissione nell’ambiente. Una sofisticatissima interfaccia
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
uomo/macchina con schermo tattile consente un completo controllo non solo dell’impianto nel suo complesso ma anche di ogni singola macchina. Con un software interamente sviluppato da TPA è quindi possibile gestire con facilità tutto l’impianto, monitorarlo in tempo reale, attivare strumenti di autodiagnostica e predisporre opportuni sistemi di allarme. L’impianto di trattamento e riciclaggio dei frigoriferi dismessi prevede un ciclo produttivo in grado di separare automaticamente tutti i materiali che li compongono. Viene così recuperata un’altissima percentuale di materiali come ferro, alluminio, plastica e rame. Il poliuretano ed i gas refrigeranti saranno invece eliminati in totale sicurezza. L’impianto ha una capacità di trattamento di 80 pezzi all’ora con l’ausilio di due o tre operatori.
4. Cernita manuale dopo la prima frantumazione 5. All’esterno: container verde dove arriva il ferro; 2 moduli di filtraggio aria; sacconi dove arriva la plastica
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PARCHEGGI
Una soluzione efficace al problema della sosta FRANCESCO VANDONI
Presentate a Birmingham con successo, fra il 17 e il 19 aprile scorsi, le ultime realizzazioni Fast Park® in Inghilterra ed in Europa. L’occasione è stata quella di Parkex International 2007, la più importante e prestigiosa fiera di settore dei parcheggi. Straordinaria l’affluenza di pubblico, strettamente specialistico e non solo. L’esibizione si è tenuta sotto lo stesso tetto di Traffex 2007, il maggior salone di management delle infrastrutture nel settore traffico e trasporti. Un prestigioso evento per presentare le caratteristiche esclusive del sistema Fast Park® che in quell'occasione si poneva come l’unico prodotto di infrastruttura ad alto livello innovativo. Un successo testimoniato dalla realizzazione di oltre 80 strutture, tuttora in funzione, per un totale complessivo di oltre 26.000 posti auto nei parcheggi in Italia, Spagna, Belgio, Inghilterra, Serbia e Croazia. Per chi, nonostante la sua capillare diffusione, non ne fosse ancora a conoscenza, il sistema Fast Park® realizza una sopraelevazione delle aree di parcheggio esistenti, raddoppiando, in tempi rapidissimi, il numero dei posti auto. Gli elementi che compongono il sistema vengono assemblati direttamente sulle pavimentazioni dei piazzali interessati, senza alcun bisogno di fondazioni fisse, e possono essere eventualmente smontati e rimontati su aree con diversa conformazione plano-altime-
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trica. Fast Park® si configura pertanto come un parcheggio semi-permanente, cioè stabile e durevole ma allo stesso tempo reversibile, ideale per contribuire a risolvere il problema della sosta, adattandosi ai diversi contesti ambientali ed alle mutevoli situazioni urbanistiche. Fast Park® è un sistema chiavi in mano dalla straordinaria flessibilità progettuale, e come tale in grado di offrire numerosi benefici: dalla velocità di installazione, alla possibilità di smontaggio e sistemazione in altre aree, all’integrazione ambientale. Si tratta dunque di un sistema in grado di adattarsi con grande versatilità alle dinamiche del mercato della sosta ed alle diverse esigenze urbanistiche, oltre ad essere ideale per fronteggiare con grande elasticità, grazie alla sua natura, alla formula chiavi in mano ed alla professionalità dello staff, le difficoltà della burocrazia. Prova del fatto che l’attuale successo del sistema modulare è intrinsecamente legato alle sue caratteristiche, è una recente operazione di smontaggio e rimontaggio in Belgio. Quelli che furono nel 2003 il primo ed il secondo parcheggio Fast Park® su suolo belga, a distanza di tre anni sono stati completamente smontati e rimontati per creare una nuova struttura presso il parcheggio "La Villette" alla stazione SNCB di Charleroi Bruxelles Sud. Su richiesta del cliente e partendo da 1
un nuovo progetto, tutti gli elementi modulari che costituivano i due parcheggi di Place Monnet e Defì (rispettivamente 50 e 80 moduli) sono stati riutilizzati e ricombinati per realizzare il nuovo parcheggio con l’aggiunta di alcune integrazioni, come le rampe di accesso, gli impianti di illuminazione al piano superiore ed alcune finiture. L’esecuzione complessiva dei lavori è durata solo trenta giorni feriali, un tempo di realizzazione inopinabile per un'altra tipologia di struttura; analogamente la movimentazione di mezzi e risorse umane per l’installazione è stata minima. La scelta di adottare la soluzione Fast Park® come parcheggio di scambio per la stazione ferroviaria di Charleroi si è rivelata l'unica in grado di ridurre al minimo i disagi altrimenti facilmente arrecati in fase di cantiere. 1. Parcheggio a Charleroi 2. Parcheggio a Bergamo
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
CIMITERI
JCB Mini Gravemaster, il signore delle tombe
La B&M Davies Plant Hire, un’azienda inglese di Wigan ha già adottato ed elogia le prestazioni del suo ultimo mini escavatore JCB, l’8018 Gravemaster (signore delle tombe). L’azienda ha utilizzato diversi tipi di mezzi per scavare tombe per oltre 15 anni in cimiteri pubblici e privati, ma l’8018 Gravemaster è la prima macchina appositamente realizzata per questa applicazione. Il Gravemaster della JCB è stato studiato appositamente per lo scavo delle tombe. L’avambraccio extra lungo consente di effettuare lo scavo delle tombe da un’unica posizione, mentre i cingoli estendibili offrono una piattaforma stabile anche in condizioni gravose; la gamma di benne a disposizione consente inoltre lo scavo efficace anche negli angoli delle fosse. "Le prestazioni del Gravemaster sono state eccellenti" afferma il proprietario Brian Davies. "È lo strumento perfetto per il lavoro da svolgere." L’azienda, a gestione familiare, fornisce macchinari generici a noleggio a clienti della regione del Lancashire, compresi fra gli altri gli enti locali e le aziende di pubblica utenza. B&M Davies offre una gamma di terne JCB 3CX con operatore ed una serie di mini escavatori JCB da 1,5 e 3 tonnellate per il noleggio senza operatore. "Abbiamo un ottimo rapporto con JCB che dura ormai da 40 anni" dichiara il signor Davies. "Il nostro concessionario locale JCB Gunn capisce le necessità di aziende come la nostra di una pronta assistenza e disponibilità dei prodotti." Il JCB 8018 Gravemaster è in grado di scavare una fossa standard da 1,8 m da un’unica posizione, ottimizzando l’efficienza dell’operatore e limitando i danni al terreno circostante. L’avambraccio da 1.500 mm del Gravemaster assicura una profondità di scavo di 2.477 mm.
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
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Motori di nuova concezione per le caricatrici girevoli Ahlmann AS MOVIMENTO TERRA
Da gennaio 2007 le caricatrici girevoli della Ahlmann tipo AS 50, AS 150 e AS 210 sono dotate di un motore di nuova concezione che corrisponde alle norme sui gas di scarico 2004/26/UE livello II A, nonché alle norme EPA TIER III sugli apparecchi mobili. Queste macchine con nuovi motori sono stati presentati da Ahlmann al Bauma 2007, per la prima volta ad una fiera. Le caricatrici girevoli AS 150 e AS 210 hanno una trazione idrostatica
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e sono dotate di una trasmissione Powershift che permette il passaggio fluido alla guida su strada (a massima velocità). Questa combinazione presenta importanti vantag-
gi per i clienti. La trazione idrostatica permette l’impiego della macchina per lavori di alta precisione su terreno difficile. La rumorosità è ridotta e il consumo di carburante è basso. La tranquillità di funzionamento dei motori garantisce un alto comfort della guida. Inoltre, questa combinazione di azionamenti permette il passaggio fluido alla velocità alta di trasporto (max. 40 km/h con AS 150). Oltre ad una maggiore efficienza, i nuovi componenti ad alte prestazioni offrono diversi vantaggi. La modalità eco-mode permette di ridurre i consumi di carburante durante il trasporto. Il cambio per velocità ridotte diminuisce l’usura con l’impiego di attrezzature aggiuntive, per cui è richiesta una potenza idraulica massima, come ad esempio con la spazzatrice. Il raffreddamento ad acqua assicura un funzionamento silenzioso e contribuisce ad un’ulteriore limitazione dei consumi.
Dati tecnici
Potenza Produttore del motore Tipo del Tipo motore motore (kW/CV) Deutz D 2011 L03i 29,9/40 AS 50 AS 150 Deutz TCD 2012 L042V 100/136 AS 210 Deutz TCD 2012 L062V 128/174
Peso Benna di esercizio standard (kg) (m) 4.160 0,50 1,50 10.920 15.000 2,10
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
SERVIZI
Il bagno Sebach si fa bello e personalizzabile
L’utilità del bagno nelle città con affluenza turistica è molto sentita. Comuni e aziende municipalizzate stanno già servendo le proprie città di presidi di bagni chimici con lavamano Sebach. La loro garanzia è il servizio impeccabile che gli oltre 80 concessionari distribuiti su tutto il territorio nazionale sono in grado di offrire. Però un problema che spesso nasceva era il cosiddetto impatto visivo: i bagni Sebach venivano quindi collocati in zone poco frequentate, vanificando in parte il loro scopo: quello di contribuire a tenere la città pulita ed
offrire un servizio a tutte le persone "bisognose". Ora questo non sarà più un problema: Sebach è in grado di rivestire i propri bagni con una pellicola "a caramella", la cui grafica può essere realizzata dal cliente. Logo, immagini, foto e testi saranno riproducibili sulle pellicole. Le toilettes Sebach si trasformeranno così in oggetti da esporre, da inserire nei principali snodi turistici cittadini, perché, oltre al servizio essenziale di bagno, rappresenteranno un veicolo di comunicazione per tutti.
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
È possibile già ammirare questi bagni in alcuni prestigiosi giardini fiorentini, in zona Tortona a Milano durante il Salone del Mobile, e presto altri saranno collocati in centri storici in tutta Italia. Il bagno Sebach diventa un cult, i turisti lo fotografano e lo usano mantenendo alti i livelli di pulizia e di igiene delle città. Oliviero Toscani, che anche quest’anno cura l’immagine dell'azienda, sta realizzando un’immagine da apporre sui bagni Sebach per sensibilizzare l’utenza a razionalizzare l’uso dell’acqua. Questo è solo un esempio. Si aspettano le più svariate idee di personalizzazione.
Fotografie: Manola Brilli, Concessionario Sebach di Firenze
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AMBIENTE
SoilSement-TC per abbattimento polveri da vento su un deposito di sabbia GIANMARIO GUAZZOTTI
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L'intervento riguarda la richiesta di abbattimento polveri, per la durata di un anno, generate dal vento su di un cumulo di sabbia per il ripascimento delle spiagge che il Comune di Loano (SV) ha previsto di stoccare presso un'area in ambito urbano. L'impresa
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incaricata della gestione del cumulo, deve poter movimentare l'inerte contenendo il fenomeno di "sollevamento polveri" generato principalmente dal vento, sia durante le fasi di lavoro quotidiano, che su tutta la superficie accumulata ogni settimana.
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Il cumulo di sabbia di oltre 200.000 m3 di volume deriva dal dragaggio di una cava marina ed è costituito da materiale sabbioso-limoso, molto leggero, che durante le giornate di vento, anche debole, crea fastidiosi fenomeni di sollevamento polveri che interessano le abitazioni adiacenti all'area di stoccaggio. La durata minima di 12 mesi richiesta per questo trattamento di controllo della polvere, unita alle caratteristiche fisiche dell'inerte, hanno permesso di determinare la corretta quantità di legante SoilSement-TC stabilita in 40 g/m2 diluito in 1 l/m2 di acqua, irrorando tutta la superficie mediante pompa a bassa pressione. La miscela di acqua e SoilSement-TC inizialmente assume un colore bianco, necessario ad identificare la zona trattata. Successivamente, l'acqua evapora lasciando inalterato il colore naturale del terreno e forma una "crosta pro-
1. Aspersione del prodotto 2. Veduta del cumulo in sabbia 3. Particolare della "crosta protettiva"
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
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tettiva" superficiale contro l'erosione. Il cumulo di sabbia viene incrementato con apporti programmati di materiale inerte, in modo da creare superfici piane ed inclinate di 1.000 m2 ca. (pari ad 1 settimana di conferimento). Nel rispetto della geometria di progetto, si è concordato con l'impresa Ecogrid S.r.l. di Calizzano (SV), affidataria del programma di controllo polveri, di intervenire mediante 12 trattamenti settimanali con acqua e legante SoilSement-TC, ai quali vengono sommati 2 ulteriori trattamenti (interventi totali 14) di mantenimento; il primo durante le fasi di sviluppo del cumulo di sabbia, ed il secondo in 4. 5. Azione del vento sul cumulo non ancora trattato 6. Azione del vento sul materiale accumulato dopo 4 settimane
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previsione del periodo con maggior intensità di pioggia. Il legante SoilSement-TC è una potente emulsione consolidante costituita da polimero di acetil-vinile, atossico, che irrorato con minimo impiego di mezzi e persone, assicura la realizzazione di superfici stabilizzate ed elastiche. SoilSement-TC non si sposta, non si rompe e contiene la formazione di ruscellamenti superficiali dovuti all'azione erosiva dell'acqua e del vento. SoilSement-TC garantisce un'ottima resistenza in ogni condizione atmosferica: vento, pioggia, raggi ultravioletti... SoilSement-TC riduce gli effetti destabilizzanti che crea l'acqua infiltrandosi nel suolo garantendo un efficiente controllo dell'erosione e del trasporto delle polveri.
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
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SoilSement-TC è sicuro per l'ambiente, certificato totalmente biodegradabile, non lascia residui inquinanti sul terreno e non viene dilavato nelle falde. SoilSement-TC è sottoposto a controllo dell'istituto agricolo di analisi e ricerche LUFA, che ne conferma i risultati, certificato secondo gli standard CEE/91/155 - ISO 11014-1. Full Service S.r.l. propone un'ampia scelta di prodotti polimerici liquidi atossici per il controllo e l'abbattimento delle polveri, necessari a garantire programmi di controllo sia giornalieri, che a mediolungo termine. Mediante la compilazione di apposita check-list Full Service sviluppa un idoneo "piano operativo" finalizzato ad individuare quantità e tipologia del prodotto per il controllo della polvere più idoneo alle condizioni d'esercizio richieste.
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VERDE
Anche il Consorzio di Bonifica Ombrone Pistoiese Bisenzio sceglie Energreen
Ascol tando le esigenze del Consorzio di Bonifica Ombrone Pistoiese Bisenzio, Energreen, sulla base del modello ILF C 1200, ha prodotto un mezzo cingolato mirato, per affrontare le problematiche del territorio pistoiese. La particolarità principale di questo nuovo mezzo sono i cingoli che, con larghezza 600 x 3.800 mm con 10 rulli d’appoggio per cingolo, creano una pressione specifica sul terreno di 0,24 kg per cm2. Ciò permette il galleggiamento del mezzo su terreni fangosi. Il carro è largo 2.300 mm ed il braccio a tre sfili consente il taglio a 11 m con
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testata trinciante da 1.200 mm. La testata ha una ralla motorizzata che consente la rotazione della stessa di 180°, per poter eseguire il lavoro in entrambi i sensi di marcia. Il mezzo è fornito di un motore John Deere 4 cilindri intercooler da 140 CV, raffreddamento ad acqua, pompe Sauer Danfoss indipendenti, traslazione con 2 pompe in circuito chiuso da 120 l/min a 420 bar. La testata trinciante è azionata da una pompa a pistoni in circuito chiuso 120 l/min a 290 bar. Tali potenze consentono al mezzo di operare contemporaneamente in movimento con la trincia senza perdita di potenza,
come solitamente avviene sui normali scavatori. La cabina, ampia e climatizzata, è omologata FOPS - ROPS. I comandi d’avanzamento sono con doppia pedaliera, una per comandare l’avanti/indietro, l’altra per il destra/sinistra. La ventola è reversibile per consentire la pulizia del radiatore tramite un pulsante in cabina. La movimentazione del braccio avviene attraverso un unico manipolatore Sauer-Danfoss. Con tale mezzo Energreen dimostra di essere sempre più attenta alle esigenze dei clienti con particolare predisposizione per la cura del verde.
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
MEZZI SPECIALI
Una notte con i volontari della Protezione Civile ING. CLAUDIO RUGGERI
Una notte di svago... una bella strada asfaltata... una bella macchina con tanti cavalli sotto il cofano... l’esuberanza, l’incoscienza e l’inesperienza della gioventù... e purtroppo qualcuno non torna più a casa. Qualcuno le ha definite le "stragi del sabato sera" per sottolineare la drammaticità di un fenomeno che si risolve spesso in tragedia scuotendo intere comunità. Sul ciglio delle strade ormai troppi mazzi di fiori testimoniano questi drammi, troppo spesso i giornali del lunedì riportano cronache simili a bollettini di guerra, mettendo in ansia quelli che restano a casa e non dormono aspettando il rientro dei figli. Purtroppo, secondo recenti dati
ISTAT, i decessi di giovani in incidenti stradali rappresentano una delle prime cause di morte; emerge poi che la quota più rilevante degli incidenti gravi è concentrata nelle ore notturne dopo la mezzanotte. Sono incidenti dovuti quasi sempre ad imperizia nella guida (eccesso di velocità, mancate precedenze, sorpassi azzardati...) causata dalla stanchezza, dall’inquinamento acustico e luminoso di certi locali, ma anche purtroppo dallo stato fisico alterato dall'assunzione di alcool o droga. In questi ultimi anni sono state prese molte misure atte a limitare questo drammatico fenomeno: aumento della rete dei controlli, inasprimento delle sanzioni, maggiore informazio-
ne e prevenzione, diffusione dell’educazione stradale nelle scuole. Accanto a questo è necessario un maggiore coinvolgimento sia delle forze dell’ordine, per misure attive di controllo all’uscita dei locali, sia di tutte quelle misure atte alla prevenzione degli incidenti. E' il caso del Comune di Caravaggio (BG), famoso in tutto il mondo per il Santuario dedicato alla omonima Madonna, il quale, con la collaborazione del Gruppo Comunale di Protezione Civile, ha organizzato ogni fine settimana una squadra di vigilanza notturna, la quale, a bordo di un furgone allestito polisoccorso (quindi completo di tutte le attrezzature per un primo intervento) percorrendo le
strade comunali e talvolta stazionando presso alcuni locali notturni per il controllo del territorio, per dissuadere chi tiene comportamenti pericolosi e per supportare le forze dell’ordine in caso di interventi. L’iniziativa del comune non vuole essere punitiva nei confronti dei gestori e dei titolari di locali notturni nè tanto meno dei giovani, anzi, intende soprattutto aiutare questi ultimi, tramite l’impegno nel volontariato, a scoprire un nuovo modo di impiegare il proprio tempo libero e di metterlo a disposizione degli altri. Parimenti l’attività intrapresa è anche un modo di venire incontro alle aspettative dei cittadini che attendono dal comune un segnale forte e soprattutto concreto. L’attività è organizzata su tre turni. Venerdì sera dalle 20 alle 6 del mattino successivo: gli interventi più frequenti in questo turno sono legati alla vigilanza, alla dissuasione, alla pulizia del manto stradale dopo gli incidenti, al supporto delle Forze dell’Ordine. Sabato dalle 8 alle 14: qui ci si dedica alla informazione ed alla prevenzione. Spesso infatti i volontari si recano nelle scuole con il loro automezzo illustrando i comportamenti da tenere in caso di emergenza (incendi, terremoti...) e talvolta organizzano prove di evacuazione degli edifici. In queste attività è di prezioso aiuto l’i-
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struttore dei Vigili del Fuoco di Bergamo Mauro Saccardi che, con 38 anni di servizio presso il Corpo, possiede l’esperienza necessaria per trattare in modo esaustivo queste importanti tematiche. Sabato dalle 14 alle 20: questo tempo viene impiegato per la formazione dei volontari mediante prove simulative di incidenti stradali e di incendi, ed alla cura e pulizia dell’automezzo che per essere efficiente deve essere sempre rifornito e completo di tutte le attrezzature. Sabato dalle 20 alle 8 della domenica: vengono svolte attività analoghe a quelle del venerdì sera. Quando necessario viene svolta assistenza a manifestazioni culturali e sportive specie nei mesi primaverili, inoltre attività di controllo logistico del traffico presso il Santuario, meta di moltissimi visitatori. Risultato: 40% in meno di fenomeni di vandalismo e microcriminalità e riduzione dei sinistri stradali. Ho passato una notte in compagnia dei volontari di Caravaggio, vediamo come è andata. 13 aprile 2007 ore 20. Inizia una serata particolare: mi è stato permesso di trascorrere un turno con i volontari della Protezione Civile di Caravaggio. Mi presento puntuale alla sede del gruppo. Il mezzo, un polisoccorso City Angel allestito da Molinari di
Brescia, sta già uscendo dalla rimessa. I due volontari in servizio iniziano i controlli di routine. Vengono avviate e provate tutte le attrezzature presenti sull’unità di pronto intervento: dai generatori di corrente alle motopompe ed i sistemi di emergenza visivi e sonori. Mi spiegano che è una procedura che viene eseguita all’inizio di ogni turno. Tutto è in ordine; prima di partire è necessario solamente eseguire un rabbocco di acqua alla cisterna. Alle 20,20 siamo pronti ad iniziare il turno che terminerà alle 8 della mattina seguente. Iniziamo la normale attività di controllo che si snoda su tutto il territorio del Comune di Caravaggio, frazioni comprese. Lentamente il Ducato inizia a percorrere le vie cittadine: in giro poca gente e poche macchine. Una prima passata spetta al centro storico per poi spostarsi nella zona industriale. N.D.R. (nulla di rilevante), meglio così. Ora un controllo sulla ex S.S. 11: viene notata una autovettura abbandonata e danneggiata; accostiamo e viene illuminata la macchina. I volontari segnalano l’auto ai carabinieri comunicando loro la targa e, dopo le istruzioni ricevute dal pronto intervento, ce ne andiamo. Percorriamo ancora la Rivoltana e rientriamo dal parcheggio del Santuario; percorriamo tutto il viale, rientriamo in paese e ci dirigiamo verso la zona dell’asilo Margheritina. Anche qui tutto tranquillo, quindi è la volta della prima frazione, Vidalengo. In piazza non c’è nessuno; un ulteriore controllo viene effettuato ai giardinetti pubblici dove viene notato un gruppo di ragazzi che si spintona un po' troppo animatamente. L’autista accende i lampeggianti e l’altro volontario illumina il parco con il faro orientabile presente sul mezzo. Immediatamente i ragazzi la smettono, salutano i volontari rassicurandoli che è tutto in ordine e se ne vanno. Rifacciamo il giro della frazione e ripassiamo nuovamente dai giardini pubblici, tutto in ordine.
Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
Sono circa le 23 quando ci fermiamo per un caffè, la notte è ancora lunga, quindi si va verso la seconda frazione, Masano. Si controlla il piazzale antistante il cimitero e lo stesso controllo viene effettuato al cimitero di Caravaggio: tutto ok. Ora è la volta del piazzale antistante una discoteca della zona; il custode del parcheggio ci fa entrare e successivamente ci fermiamo una decina di minuti in posizione ben visibile alla rotonda situata all’uscita del parcheggio: i volontari mi dicono che troppo spesso viene percorsa ad alta velocità o contromano, ma è sufficiente la presenza per trasformare tutti in automobilisti modello. Riparte il "giro di ronda" e questa volta l’intervento dei volontari è serio: è circa mezzanotte quando un’auto si ribalta sul Viale del Santuario abbattendo un palo dell’illuminazione e finendo la sua corsa contro una pianta. Intervengono i Carabinieri, i Vigili del Fuoco ed un equipaggio del 118. I volontari si mettono a disposizione dei Carabinieri: illuminano la zona grazie ai fari presenti sul mezzo e bloccano il traffico sul viale fino a quando i feriti non vengono caricati in ambulanza e la stessa parte per l’ospedale. Successivamente i volontari aiutano i Carabinieri con i rilievi e stabiliscono il senso unico alternato fino a quando l’autovettura non viene rimossa. E' l'1,30 quando i Carabinieri, terminato il lavoro, se ne vanno, ma noi restiamo; c’è ancora da mettere in sicurezza la zona e ripulire il manto stradale ed il marciapiede. L’intervento terminerà alle 2,40. I volontari mi dicono che fortunatamente non è sempre così. Facciamo ancora un giro di controllo in paese e nuovamente all’altezza della discoteca. Ormai tutto è tranquillo. Rientriamo in sede alle 3,30 e cerchiamo di dormire un paio d’ore. Alle 6 siamo già in piedi. Lentamente ripercorriamo il viale ed il centro del paese, ci fermiamo a fare colazione: un caffè doppio per tutti! Alle sette i volontari fanno rapporto circa l’incidente al comando della Polizia Locale, poi un ultimo giro prima del cambio turno, ma non è ancora finita: infatti alle 7,30 un’auto fuori strada all’ingresso dell’abitato della frazione di Masano attira la nostra attenzione. All’altezza della curva l’auto ha divelto la segnaletica ed è finita nel campo. Gli occupanti sono già stati trasportati in ospedale.
Avvisiamo la Polizia Locale che prontamente interviene per i rilievi, successivamente l’auto verrà rimossa. Alle 8 c’è il cambio turno, i volontari in servizio passano le consegne a chi dà loro il cambio e... tornano dalle loro famiglie. Il furgone Ducato 4x4 in dotazione è stato allestito polisoccorso dalla Società Molinari di Brescia con: 1 autopompaserbatoio OM 150 allestita dalla società Baribbi, 1 gruppo elettrogeno da 8 kVA, 1 gruppo elettrogeno da 5 kVA, 1 colonna di illuminazione, 3 autoprotettori con bombola di scorta, 1 megafono radio ricetrasmittente, 1 gruppo di soccor-
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so incidenti stradali, cesoia divaricatore, 1 serbatoio antincendio da 450 litri con motopompa alta pressione, 1 motopompa idrovora, 1 motopompa da incendio, 1 elettropompa da svuotamento, 3 estintori (2 a polvere ed 1 a CO2), 15 metri di transenna metallica, 2 scale a sfilo, 1 cassetta di pronto soccorso, 1 barella, 1 cassetta attrezzi, 2 manichette da UNI 70 e 3 da UNI 45 con relativa raccorderia. Inoltre sono presenti torce, lanterne di segnalazione e tutto il necessario per la pulizia della sede stradale dopo un incidente (polvere oleoassorbente, scope, badili...).
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STRADE
CM Strade l'asfalto che arreda GHERARDO MARCHELLI
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CM Strade è una società di proprietà della famiglia Paracchino e si distingue per attenzione all’innovazione, qualità e serietà professionale. Nata nel 1990 come espansione della Cave Valle Tanaro S.r.l., società che si occupa di estrazione e lavorazione di materiali inerti e si colloca sul mercato locale esclusivamente per la produzione di conglomerati bituminosi, senza quindi occuparsi di stese. Il primo impianto è un vecchio Marini M 70 revisionato che, visto l’incremento del lavoro e la sempre maggior richiesta di prodotti innovativi, viene sostituito nel 1994 con un nuovo M 121. La produzione viene di giorno in gior-
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no incrementata anche in virtù della politica aziendale intrapresa, rivolta a fornire un prodotto sempre qualitativamente all’avanguardia. Nel 2004 l’impianto viene ancora ristrutturato con una nuova torre MAP 175, con produzione di circa 180 t/h, ed una serie di silos per lo stoccaggio del prodotto finito pari a 3.600 q, che equivalgono a ben 12 autoarticolati. L’attenzione prestata alle innovazioni nel campo dei conglomerati ha fatto sì che allo stato attuale la società sia riconosciuta come punto di riferimento nel sud Piemonte per tutte le richieste più particolari e meno impattanti, tanto per quanto concerne l’am-
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biente quanto per quel che riguarda le novità, sino ad arrivare alla prima produzione effettuata in Italia di conglomerati bituminosi eseguiti con bitumi albini di produzione francese. I fratelli Paracchino hanno organizzato un piacevole evento fieristico, che ha visto la partecipazione di oltre 200 operatori con uno spazio dedicato all’esposizione dei prodotti ed una serie di conferenze con l’intervento di diversi relatori. Siteb ha svolto una relazione sullo stato dell’arte sulle varie tecnologie oggi presenti sul mercato in continua evoluzione dei bitumi modificati. Total ha presentato Kromatis, una rivoluzionaria gamma di leganti chiari modificati. Kromatis è infatti un legante trasparente. In tal modo, se miscelato con opportuni pigmenti, Kromatis assume la colorazione desiderata. In più la particolare composizione chimica rende questo bitume elastico e tenace, adatto a realizzare asfalti più resistenti. Di conseguenza è stata creata una famiglia differenziata in funzione delle diverse necessità di utilizzo, dove al più semplice concetto di asfaltatura di una pavimentazione stradale si lega anche la realizzazione
1. Prove di asfalti colorati con tecnologia Total Kromatis 2. Serbatoi Comap 3. Esposizione Bomag Italia
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di parchi giochi ed aree pedonali. Con questo innovativo prodotto Total offre in anteprima opportunità incomparabili per la pianificazione della rete viaria e la sua sicurezza. E' sufficiente ad esempio pensare alla maggiore luminosità notturna offerta da una galleria asfaltata con un bitume più chiaro. Ma altri consensi possono venire da un più moderato utilizzo della segnaletica tradizionale e da una migliore comprensione degli schemi di circolazione. Senza tralasciare il concetto di valorizzazione estetica del territorio, grazie ad una migliore integrazione delle strade asfaltate con il contesto della natura che le circonda. Comap ha fatto il punto sulle nuove tecnologie degli impianti, con particolare attenzione alla fornitura eseguita a CM Strade, per la quale ha messo in atto alcune modifiche all’impianto di produzione di asfalti per utilizzare anche l’innovativo prodotto/legante della Total. Qui Comap ha realizzato un serbatoio e modificato le linee. 4. 5. Impianti mobili Tesi
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Poliedro ha esposto i risultati delle prove eseguite per controllare le prestazioni meccaniche tra conglomerati bituminosi neri tradizionali prodotti con bitume modificato ed il bitume neutro albino di Total per la produzione di uno strato di usura. Infine Bomag ha presentato una relazione sulla compattazione intelligente, caratteristica delle macchine da loro proposte, che permettono di quantificare la capacità di compattazione, riuscendo ad ammortizzare i costi mentre si lavora, dando anche indicazioni all’operatore su come lavorare, sull'opera eseguita ed eventualmente a poter agire anche in automatico. Tecnologia che può essere presente sia sulle macchine da rilevato sia sulle macchine da asfalto. Il sistema brevettato da Bomag presenta un vantaggio unico rispetto alle altre proposte offerte dal mercato: quello di non aver bisogno di impostazioni prima di iniziare a lavorare togliendo la necessità di un campo prova per testare la macchina ed adeguare il cantiere prima di ini-
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ziare a lavorare. La macchina si adegua da sola con prove di piastre dinamiche sul campo. L’area espositiva, oltre alle aziende che hanno partecipato con le relazioni tecniche, ha visto la presenza di Laterite con la propria argilla espansa Leca per un suo sapiente utilizzo nella creazione di strade sicure e silenziose. Esposti anche alcuni mezzi Volvo ed Isuzu. Tesi ha scelto l’occasione per presentare i suoi impianti mobili per la produzione in sito di calcestruzzo, misti cementati e per il riciclaggio a freddo con emulsione bituminosa di manti stradali fresati. Questi impianti consentono di avere un’attrezzatura versatile che non è legata ad una quantità minima di utilizzo senza spreco di materiale. Naturalmente non poteva mancare Goldschmidt del gruppo Degussa, leader nel settore additivi per bitumi, sia come dopes di adesività per bitumi che per tutta la linea di produzione di emulsioni bituminose modificate e non.
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AUTOTELAI
Effedi: la nuova gamma euro 4 presentata al Sep 2007
In occasione del Sep, il Salone Internazionale delle Ecotecnologie in programma dal 18 al 21 aprile alla Fiera di Padova, Effedi, Automotive Group, gruppo industriale produttore di veicoli commerciali, lancia la nuova gamma Gasolone Euro 4. Non soltanto. Il Gruppo Industriale espone i suoi collaudati veicoli ecologici con motorizzazioni elettrica e a metano, utilizzati in particolare per gli allestimenti destinati alla raccolta dei rifiuti urbani e all’edilizia. "Dopo aver chiuso il 2006 al terzo posto tra i gruppi italiani produttori di veicoli commerciali, aumentando del 10,1% le vendite rispetto al 2005, abbiamo voluto dare un ulteriore valore aggiunto alla nostra produzione, rispondendo al meglio alle istanze di mercato e alle esigenze degli utilizzatori realizzando un veicolo funzionalmente più attuale." ha dichiarato Igino Elefante, Amministratore Delegato Effedi "La nostra nuova gamma Euro 4 oltre al nuovo motore euro 4 ha introdotto alcune modifiche di design mantenendo le sue caratteristiche di prodotto, oltre alla assoluta leadership in quanto a capacità di carico per unità di superficie". 40
Il Gruppo Effedi ha infatti registrato, nel 2006, un incremento pari all’11,3% rispetto all’anno precedente, generando ricavi totali per un valore di circa 15 milioni di euro (+12,0% del fatturato totale), risultato di performance positive di vendita dovute a strategie commerciali implementate negli ultimi anni, di scelte tecniche adottate per migliorare l’affidabilità dei veicoli prodotti da Effedi, oltre alla crescita delle reti di vendita in Italia (100 concessionari, 160 officine di assistenza e 10 centri di distribuzione ricambi) e all’estero (commercializzazione diretta in Francia, Spagna, Croazia e 10 importatori). I veicoli della nuova gamma Euro 4 sono disponibili nelle versioni: Autotelaio, Pianale Ribaltabile Trilaterale, Vasca per RSU (Rifiuti Solidi Urbani). Caratteristiche principali sono la presenza di un unico telaio costituito da longheroni e traverse a sezione chiusa su entrambe le versioni Gasolone 29 e Gasolone 35, e l’unica motorizzazione turbo diesel common rail Hyundai da 1.500 cc, Low Power 88 CV per il Gasolone 29 e High Power
110 CV per il Gasolone 35, che, oltre a garantire performance notevolmente migliorate rispetto alla precedente gamma Euro 3, permette di ridurre i consumi (-30%) e il rumore. La nuova gamma è completata da due versioni 4x4, una sul Gasolone 29 e l’altra sul Gasolone 35, quest’ultima una novità nella gamma del Gasolone, e da due possibilità di passo: versione con passo corto (2.170 mm) e versione con passo lungo (2.300 mm). Le sospensioni meno rigide, il passo più corto (da 2.380 mm a 2.170 mm) e l’introduzione dell’idroguida di serie permettono maggiore comfort nella guida e più maneggevolezza, caratteristiche che rendono il nuovo Gasolone Euro 4 un veicolo ideale per operare nei centri storici. Anche nel design Effedi si rinnova. La cabina assume infatti un'immagine di veicolo più grande grazie ad uno spoiler inserito nella sua parte inferiore e alle ruote da 16" con pneumatici 195/65 R16. Anche il dettaglio degli interni assume un valore sostanziale: il quadro strumenti e la pedaliera sospesa rendono il mezzo più funzionale. I veicoli della nuova gamma Euro 4 sono dotati inoltre di un serbatoio carburante in acciaio inox per 50 litri, di maggiore capacità; di un impianto frenante con componentistica Iveco e pinze anteriori Brembo, di una velocità più sostenuta (120 km/h), di una minore altezza del piano di carico, inferiore di circa 50 mm rispetto alla versione Euro 3, che migliora la facilità di carico e scarico delle merci e l’alloggiamento anteriore del radiatore in una posizione più funzionale. Per la versione Autotelaio sia del Gasolone 29 che del Gasolone 35, c’è anche la possibilità, grazie ad un controtelaio specifico con attacchi standard, di alloggiare numerosi allestimenti tra cui: il pianale scarrabile, il mini costipatore da 5 m3, lo spurgo, il
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cestello aereo, l’allestimento antincendio, la cella frigo, la lama neve e spargisale, la gru e altri. I veicoli commerciali prodotti da Effedi a basso impatto ambientale, Metanone ed Elettrone, hanno la peculiarità di avere dimensioni ridotte con grande capacità di carico (portata utile 1.315 kg), indispensabili soprattutto nei centri storici. Non soltanto. Per affrontare salite ripide, utile è la marcia avanti Economy con limitazione di velocità massima e inserimento automatico del booster, e la retromarcia con selettore elettrico, oltre al freno motore elettrico che permette il recupero di energia. Funzionali, per la capacità degli accumulatori (225+225 Ah), per il kit di batterie al piombo gel (2x13 batterie da 6 V), oltre alla possibilità di caricare le batterie a terra con alimentazione a 380 V, i veicoli a basso impatto ambientale hanno una autonomia di circa 70 km, una velocità massima di circa 50 km/h e sono dotati di un impianto di riscaldamento autonomo (Airtronic). Nello specifico il Metanone, con motore ad accensione comandata Hyundai di 2.351 cc che sviluppa una potenza di 55 kw a 5.000 giri al minuto ed una coppia di 140 Nm a 2.600 giri al minuto, è un veicolo monofuel. Il serbatoio è costituito da due bombole in acciaio da 80 + 80 litri ed ha un'autonomia di 250 km. L’Elettrone ha il motore elettrico a corrente continua con eccitazione separata a 78 V, una potenza nominale di 17,5 kW a 2.340 giri al minuto ed una velocità massima di 50 km/h con il freno motore elettrico utile al recupero di energia. Il Gruppo Effedi pensa anche alla realizzazione di un motore ibrido. Nell’aprile del 2006, dalla collaborazione tra Effedi Automotive Group, Nepente Team, società di investimento e consulenza strategica, ed Edi, società di
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progettazione operante nel settore dell’automotive che vanta un forte know how nella progettazione di veicoli, nasce infatti Nepente Moving per la progettazione, realizzazione e commercializzazione di veicoli a basso inquinamento ambientale. Nepente Moving si è avvalsa di Edi per la progettazione e di Effedi per l’industrializzazione e commercializzazione dei veicoli. Effedi ha reso inoltre disponibili i primi modelli sui quali applicare le nuove tecnologie per la riduzione delle emissioni e, con la nuova società, provvederà entro l’anno al lancio di un veicolo innovativo, particolarmente adatto al trasporto merci in ambito urbano e caratterizzato da ridottissimi tassi di inquinamento, bassi consumi e grande versatilità di impiego.
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Dieci: nuovo impianto produttivo a Montecchio Emilia AZIENDE
Dieci S.r.l., azienda di riferimento nel mercato mondiale degli elevatori telescopici a braccio fisso e rotanti, ha inaugurato il nuovo stabilimento di Montecchio Emilia. Il nuovo impianto, che si caratterizza per una superficie occupata di 120.000 m 2, dei quali 30.000 m2 coperti, consentirà di raggiungere a pieno regime un volume di produzione superiore a 4.000 macchine all'anno entro il 2010. La realizzazione del nuovo stabilimento di Montecchio Emilia, che ha comportato un investimento complessivo di oltre 25 milioni di euro, risponde dunque all’esigenza di un aumento costante della produzione a sostegno dei risultati commerciali particolarmente positivi conseguiti dall’azienda negli ultimi anni. Se, infatti, tra il 2001 ed il 2006 il numero di macchine prodotte è più che raddoppiato, passando da 763 a 1.668 unità, il fatturato ha visto un aumento più che proporzionale: da 10 ad 84 milioni di
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euro in soli nove anni. La ragione principale di un successo così importante sono soprattutto le persone che in questi anni, con passione e dedizione, hanno fatto diventare Dieci un’azienda di riferimento per l’innovazione e la qualità del prodotto e del servizio. Con metodo e tenacia, negli ultimi dieci anni la Dieci è infatti riuscita a raggiungere tutti gli obiettivi che si era prefissata, ed entro la fine dell’anno conta di raggiungere l’obiettivo di una quota di produzione di 2.200 - 2.300 macchine. L’azienda emiliana si è inoltre saputa caratterizzare per un’importante espansione a livello internazionale che l’ha portata, ad oggi, a vendere all’estero il 70% della propria produzione. In questa prospettiva la società ha aperto quest’anno una filiale in Germania: Dieci Deutschland GmbH non lontano da Francoforte, per servire con sempre maggiore efficacia il mercato tedesco ed i diversi mercati dell’Europa dell’Est, consolidando ulteriormente il proprio canale distributivo in quest'area strategica. Risultati interessanti per l’azienda si stanno inoltre sviluppando sul continente americano: in particolare, si dimostrano estremamente attraenti il mercato degli Stati Uniti, del Canada ed i numerosi Paesi dell’America Centrale e Latina. A questi mercati si
aggiungono il Medio Oriente, la Turchia, gli Emirati Arabi e l’Arabia Saudita, e, nel resto del mondo, il Sudafrica e l’Australia. Uno dei fattori di successo in questi mercati è legato alla capacità che Dieci ha dimostrato nel saper creare una fitta ed efficiente rete di dealer. I segnali che si ricevono dal mercato internazionale confermano che il brand Dieci è molto ben percepito a livello globale come una garanzia per quanto concerne la progettazione, la costruzione e la commercializzazione di elevatori telescopici a braccio fisso e rotante. Per consentire l’importante incremento della produzione programmato dall’azienda, il nuovo stabilimento si caratterizza per l’elevato grado di sofisticazione tecnologica. La parola d’ordine è certamente modernità: basti pensare alle sei linee di produzione, equipaggiate con macchinari tecnologicamente avanzati. Di concezione innovativa è anche il software che gestisce l’approvvigionamento automatico delle diverse linee di produzione e assemblaggio e che, attraverso l’esame incrociato di alcune variabili, come ad esempio la disponibilità delle componenti meccaniche ed il numero degli operai effettivamente operativi in un dato momento, è in grado di calcolare, con estrema precisione, la durata dell’intero processo produttivo. Entrando nei dettagli, di ultima generazione è l’impianto di verniciatura, che, grazie a due turni di lavoro, è in grado di rimanere in funzione 16 ore al giorno, coprendo l’intera esigenza dell’azienda. L’aria è costantemente filtrata
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per garantirne la purezza, inoltre la presenza di sollevatori mobili consente agli operai di lavorare all’altezza ottimale. Tutte le vernici utilizzate sono idrosolubili. Tale scelta rende il processo produttivo di Dieci privo di impatto ambientale. L’efficacia e la durata nel tempo della verniciatura è garantita, a monte, da un impianto di micropallinatura in grado di pulire perfettamente i telai da ogni impurità. Inoltre sono completamente automatizzati i magazzini di produzione e post-vendita studiati e realizzati ad hoc per le esigenze specifiche. Il reparto di carpenteria si è evoluto introducendo un primo robot di saldatura che sarà seguito da una serie di altri per completare, entro l’anno in corso, il processo automatico di saldatura. Le macchine, prima di essere consegnate, vengono sottoposte ad una serie di test con strumenti e software ad alta tecnologia. La prima fase si esegue in una cabina di collaudo completamente insonorizzata comprensiva di rulliera; successivamente si passa in una postazione dove vengono condotti altri test tra i quali la prova di potenza. All’esterno, sono presenti diversi impianti ed accessori per le prove di portata e di stabilità. In sostanza, ogni macchina viene testata in modo tale da verificarne l’adattabilità a condizioni di lavoro simili a quelle presenti in cantiere. Immutate rimangono la cura e l’attenzione riposte ad assicurare la massima qualità del prodotto. Con una gamma di oltre 100 modelli abbinati a 30 differenti telai nella sola famiglia degli elevatori telescopici, Dieci ha sempre saputo proporre, con un articolato mix di versatilità e flessibilità operativa, macchine che si caratterizzassero per longevità e robustezza, essendo destinate ai più disparati utilizzi nell’ambito dell’edilizia e dell’agricoltura. La medesima attenzione inoltre è da sempre stata posta sia all’aspetto della sicurezza sia all’impegno nello studio delle migliori soluzioni estetiche ed ergonomiche. Gran parte del merito va attribuito all’Ufficio Tecnico: un pool di 12 ingegneri coordinato dall’ing. Simone Bonaretti, che si avvale della preziosa consulenza dell’ing. Riccardo Bisi. Quest’ultimo, forte di un solido background professionale e di una conoscenza più che trentennale dell’azienda, svolge una delicata azione di mediazione tra i clienti, di cui interpreta le esigenze, e l’Ufficio Tecnico medesimo, chiamato ad ideare le soluzioni più adatte a soddisfarne i bisogni. L’Ufficio Tecnico rappresenta la mente pensante di Dieci: qui infatti vengono concepite le nuove macchine. Ogni anno vengono presentati tre/quattro nuovi modelli progettati sulla base di uno studio attento alle esigenze di mercato. Una cura particolare al benessere dei dipendenti è stata posta nella concezione del nuovo stabilimento dell’azienda. Gli architetti dello Studio Progetti Integrati di Ingegneria e l’impresa costruttrice SIPS - Solai Varese hanno infatti saputo proporre degli spazi che rappresentano lo stato dell’arte in termini di luminosità e silenziosità. L’impiego di materiali fonoassorbenti, associato all’ampiezza ed all’altezza degli spazi, riduce al minimo l’inquinamento acustico. Per concludere, l’elevato grado di automazione del processo produttivo, l’attenzione alla qualità ottenuta mediante l’alta specializzazione, e la volontà di uomini che credono nell’azienda, vogliono fare del nuovo stabilimento Dieci un punto di riferimento per il mercato, nell’ambizione di rappresentare un eccellente esempio di come deve essere concepita un’azienda moderna. Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
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Giletta presenta una gamma sempre più completa nel settore aeroportuale AEROPORTI
GHERARDO MARCHELLI
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La ditta Giletta ha consegnato lo spargitore aeroportuale modello CLABD nel mese di febbraio a ADP (Aéroports de Paris) presso l’aeroporto Roissy-Charles De Gaulle. L’innovativo De-icer aeroportuale a dischi ha una larghezza di spargimento fino a 30 m. Questo spargitore era stato commissionato da ADP all’Arvel, filiale francese di Giletta, per trattare le piste su cui opererà il nuovo Airbus A380 che, per le sue dimensioni, richiede piste con larghezza pari a 60 m. Gli aspetti caratterizzanti di questo innovativo spargitore sono: la possibilità di coprire in una sola passata 30 metri di pista; rapidità nel passare dalla fase di stazionamento a quella di operatività; leggerezza e stabilità in fase di lavoro; elevatissima facilità di utilizzo (i parametri di lavoro sono gestiti totalmente attraverso il comando EcosWave tachimetrico ed un joystick per l’apertura e chiusura dei bracci) . La dosatura del materiale sparso può arrivare fino a 80 g/m2. Quando i bracci sono aperti, lo spar-
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gitore può lavorare fino ad una velocità di 30 km/h. Quando i bracci invece sono chiusi si può lavorare fino ad una velocità di 60 km/h. Nel caso in cui si operi con i bracci chiusi, la larghezza di spargimento arriva a 6 m (con passi intermedi di 1 m). In caso di avaria del comando, i parametri di lavoro sono gestibili totalmente in manuale. Le pompe volumetriche, realizzate completamente da Giletta, e la gestione elettronica garantiscono valori molto precisi di dosatura. Il comando è dotato di una retroazione sulle pompe: questo fa sì che la dosatura del materiale liquido sia sempre sotto controllo. Nella progettazione di questo spargitore c’è stata anche una grande attenzione alla scelta dei materiali con cisterne modulari in polietilene riciclabile (materiale anticorrosivo) e bracci telescopici in acciaio inox. L’alimentazione dello spargitore può avvenire sia con impianto idraulico del veicolo che con motore ausiliario. Il sistema di ricircolo del materiale da
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spargere garantisce in maniera ottimale l’efficacia della soluzione anticongelante durante lo spargimento. La capacità del liquido delle cisterne è pari a 10.000 l, ma può arrivare fino a 15.000 litri. La macchina presenta un bassissimo livello di manutenzione e, qualora fosse necessaria, consente una grande facilità d’intervento. Si garantisce una totale sicurezza dell’operatore in caso di operazioni sulle cisterne (riempimento e svuotamento). La grande affidabilità della macchina è dovuta alla prevalenza della gestione idraulica su quella elettronica. Inoltre Giletta ha progettato espressamente dei tubi coassiali per l’olio idraulico e per il materiale da spargere. Un importantissimo punto di forza di questo spargitore è l’affidabilità nella
1. Spargitore aeroportuale Giletta CLABD 2. Spargitore Giletta KS 3. Lama MV Giletta 4. Spazzatrice aeroportuale Bucher Schörling STKF 9500
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fase di apertura e chiusura dei bracci telescopici. La società Aereoporti del Garda, che gestisce gli aeroporti di Verona e di Montichiari, già cliente Bucher Schörling per le spazzatirci, si è recentemente fornita da Giletta di uno spargitore Giletta della serie KS e di 12 lame neve serie MV. Gli spargitori KS sono stati concepiti per avere tara contenuta, semplicità d'uso e poca manutenzione. L'alimentazione avviene mediante un nastro in gomma dotato nella parte finale di una paratia dentata ad inclinazione regolabile, che permette la frantumazione dei grumi di maggiori dimensioni e impedisce la caduta incontrollata del materiale nel convogliatore. L'azionamento del nastro trasportatore e del rullo frantumatore avviene mediante motori idraulici protetti da valvole di massima pressione in caso lo sforzo superi il massimo tollerato (per esempio presenza di un corpo estraneo all'interno della tramoggia). Lo spargitore può inoltre essere dotato di regolino in acciaio inox per limitare il carico del materiale da spargere sul nastro trasportatore. Il gruppo di spargimento è stato progettato per ottenere i massimi risultati, sia per l'impiego dei materiali solidi, che per l'utilizzo combinato di materiali solidi e liquidi (come in questo caso specifico). La caduta del liquido, grazie all'uscita a pressione zero, non va a variare la direzione di spargimento in qualunque condizione di dosaggio o di velocità del veicolo. La capacità di questo spargitore è di 5,1 m 3 di materiale solido con una capacità di soluzione liquida di 2.200 l. Lo spargitore KS può essere azionato idraulicamente (come in questo caso) o con motore diesel ad avviamento elettrico. Il dispositivo umidificatore è caratterizzato da pompa in acciaio inossidabile e girante in neoprene. I serbatoi situati lateralmente sui 2 lati sono in polietilene riciclabile e sono collegati tra loro con tubazioni flessibili. La versatilità di questo spargitore consente di operare sia sulla pista che sui piazzali, inoltre la presenza di un naspo di 15 m permette agli operatori di operare in zone di difficile intervento intorno ai velivoli. Le lame sgombraneve serie MV sono attrezzature robuste progettate per situazioni di sgombero neve di ogni tipo ed ottime appunto per l'utilizzo in ambito aeroportuale. Questo tipo di lama può essere usato
con qualsiasi tipo di coltello. In questo caso specifico è dotata di coltello in poliuretano, materiale adatto per il raschiamento sulle piste aeroportuali, in quanto si ovvia ai problemi che potrebbe creare un coltello in acciaio (ovvero danneggiare le luci direzionali situate sulla pista), inoltre è un materiale che usurandosi non deposita detriti e quindi non sporca la pista. La struttura è in acciaio ad alto limite elastico, con volvente in polietilene ad alta densità che permette un migliore scivolamento della neve. Il sollevamento è a pistone a doppio effetto con valvola di sicurezza e l'orientamento è comandato da due pistoni a doppio effetto con valvola di sicurezza. In questo caso tutte le lame sono state volute con centralina elettroidraulica in modo da essere autonome con la possibilità di montarle su qualsiasi mezzo che abbia la piastra din 5 ed il collegamento elettrico. In ottobre, dopo l’esposizione all’InterAirport di Monaco, verrà consegnato ad ADP un secondo esemplare di questo spargitore, mentre tre esemplari con larghezza di spandimento di 24 m saranno consegnati all’Aeroporto di Parigi - Orly. Prossimamente la ditta Giletta consegnerà alla So.G.Aer. S.p.A., che gestisce in regime di concessione l’aeroporto di Cagliari, la spazzatrice aeroportuale Bucher Schörling modello STKF 9500, un mezzo specifico per la pulizia delle piste aeroportuali che può lavorare fino a 40 km/h (di norma una spazzatrice lavora sui 5-7 km/h). La velocità di trasferimento raggiunge gli 85 km/h e la velocità minima di lavoro è di 1,72 km/h. Tali prestazioni sono possibili grazie ad un potere aspirante elevatissimo e da peculiarità tecniche. La larghezza della bocca è pari a quella del veicolo (2.500 mm) ed il rullo spazzante è integrato all’interno della bocca aspirante. Il sistema è aspirante-soffiante. Oltre a due tubi di aspirazione sulla bocca, sono collocati altri due tubi soffianti per aumentare la capacità aspirante (sistema Venturi), con prestazioni certificate da test severissimi effettuati dall’esercito tedesco. La cassa ha un volume elevato, da 9,5 m3, per permettere di creare un’elevata depressione e quindi una capacità aspirante notevole. Uno scivolo posteriore agevola le operazioni di scarico e le due spazzole aggiuntive laterali consentono al mezzo di opera-
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re anche in aree di parcheggio, e non solo su pista, con una larghezza di lavoro di 3.400 mm. I potenti getti laterali (soffianti laterali) consentono l’utilizzo del mezzo anche per liberare la pista da neve appena caduta, prima ancora che la stessa aderisca al suolo. In corrispondenza del condotto di aspirazione, un’apposita paratia vulcanizzata, intercambiabile, protegge la cassa evitando che il materiale aspirato possa arrecare danni. La particolare conformazione del contenitore obbliga il flusso d’aria ad effettuare una percorrenza tale da consentire l’alloggiamento dei rifiuti sul fondo del cassone. La lunghezza totale della STFK è di 8,4 m con un passo di 4,5 m, una larghezza di 2,5 m ed un’altezza di 3,3 m. La capacità del serbatoio acqua è di 1.500 l. La massa totale è di 18.000 kg. L’impianto idrico abbattimento polveri consente un abbattimento polveri totale, senza l’ausilio di ulteriori filtri da lavare e/o sostituire. Il serbatoio dell’acqua è posizionato sotto il contenitore rifiuti, per favorire un’ottima distribuzione dei pesi sugli assi. Per un dosaggio di precisione della quantità d’acqua, nella cabina di guida sono montate 4 valvole manuali. I circuiti separati favoriscono un’ottima distribuzione idrica, a vantaggio di una lunga autonomia di esercizio. Per quanto riguarda l’impianto aspirante/spazzante, il ventilatore radiale di grande potenza è stato ottimizzato per garantire prestazioni elevatissime. Dietro la bocca di aspirazione trova alloggiamento la spazzola a rullo, azionata idraulicamente. Consente di rimuovere lo sporco aderito al suolo e convogliarlo verso l’unità di aspirazione. La pressione al suolo è regolabile dalla cabina di guida per consentire da un lato una perfetta aderenza al suolo, e dall’altro per evitare un'usura precoce della stessa. Inserendo la retromarcia, per evitare danneggiamenti, tutto il gruppo spazzante si solleva automaticamente per poi riposizionarsi, sempre in automatico, con l’inserimento della marcia anteriore. Il contenitore rifiuti è collegato con la bocca di aspirazione attraverso due tubi in gomma speciale che consentono ai rifiuti di raggiungere il contenitore stesso senza nessuna difficoltà. La proboscide di aspirazione manuale si rivela molto utile per la pulizia di tombini, caditoie... 45
Picker/C di Berti per ottenere biomassa dai residui di potatura VERDE
FRANCESCO VANDONI
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Venerdì 23 marzo scorso si è svolta presso l’Azienda Agricola Cescon a Fossalta Maggiore di Chiarano, in provincia di Treviso, una giornata di presentazione dell’utilizzo dei sarmenti di vite a fini energetici. L’azienda Berti, grazie all’appoggio logistico dei propri concessionari Rinaldin di Ponte di Piave (TV), Chittaro Bruno di Plaino di Udine (UD) e Agricola Chittaro di Villa Vicentina (UD), ha organizzato questa manifestazione invitando un centinaio tra operatori del settore, tecnici ed aziende agricole. Il caso che riguarda l’azienda vitivinicola Cescon ha preso avvio circa un anno fa con la decisione di realizzare
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un impianto in grado di bruciare le potature dei vigneti per il riscaldamento dell’azienda. Si tratta del primo impianto del genere in Italia ed è stato progettato e realizzato dall’azienda austriaca Fröling. Berti Macchine Agricole ha brevettato già tre anni fa un’attrezzatura specifica per raccogliere le potature dai terreni agricoli: il Picker/C. I residui di potatura lasciati sul posto e non asportati costituiscono un intralcio per il passaggio sia degli operatori che delle macchine, e soprattutto una potenziale fonte di diffusione per molte temibili patologie che colpiscono il legno della vite e degli altri fruttiferi. Evitare questi problemi era lo scopo primo del
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Picker/C. In seguito, con lo svilupparsi delle tecnologie legate alle biomasse e l’aumento dei costi energetici, questa attrezzatura costituisce un valido modo di recuperare i residui di potatura trasformandoli in biomassa. Attualmente l’impiego delle biomasse è alquanto diversificato trovando spazio in diversi settori quali la produzione di energia termica domestica o industriale, la produzione di pellet, il conferimento presso impianti a biomassa, il conferimento alle aziende che producono pannelli truciolati e la produzione di compost. Picker/C è un’attrezzatura di tipo semi portato, ossia collegata all’attacco a tre punti del trattore, che scarica tuttavia parte della propria massa al suolo mediante una coppia di ruote posteriori pivottanti. Questo consente di dimensionare il trattore in funzione della potenza richiesta e non della massa da sollevare, riducendo i problemi legati al compattamento del terreno inevitabile con l’impiego di trattori pesanti. Il trattore deve disporre di un attacco a tre punti di II categoria, di 2 coppie di prese idrauliche a doppio effetto e di una presa di forza a 540 giri. La macchina è composta da un rac-
1. Picker/C al lavoro 2. Dettaglio del pick-up 3. 4. Fasi di scarico
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coglitore rotativo (pick-up) a lame, che ha la funzione di sollevare la biomassa anche di potature relativamente consistenti senza danneggiare il manto erboso e di convogliarla all’interno della camera dove avviene la trinciatura. Il raccoglitore rotativo è costituito da un asse sul quale sono saldate delle lame di forma triangolare. La particolare disposizione di queste ultime e la loro distanza l’una dall’altra impediscono che vengano introdotte nella macchina pietre o sassi, e permettono di operare su terreni lavorati o umidi. Il sarmento raccolto viene depositato all’interno della macchina grazie ad una guida. Il raccoglitore rotativo è azionato da una trasmissione a catena; inoltre è protetto da un limitatore di coppia di tipo potenziato che ne preserva l’integrità in caso di ingolfamento o di blocco accidentale. La regolazione dell’altezza di lavoro del pick-up viene effettuata agendo sui bracci del sollevatore del trattore e sulle ruote posteriori dell’attrezzatura mediante un apposito martinetto idraulico. In alternativa, il raccoglitore rotativo può essere equipaggiato con una trasmissione idraulica, con motore indipendente, che consente di modificare a piacere la velocità di rotazione. Questo è particolarmente utile quando si opera in frutteti ,e soprattutto negli oliveti, dove la quantità del residuo può essere notevole. La trinciatura è affidata ad un rotore realizzato in acciaio sul quale sono fissate delle mazze ed una serie di controcoltelli posizionati sulla cassa centrale. La trasmissione del rotore trinciante è a cinghia. Il prodotto lavorato viene successivamente inviato nel contenitore posteriore, realizzato in lamiera stampata e saldata. Il contenitore permette di scaricare il materiale da un'altezza minima di 1,6 m fino ad un massimo di 2,6 m dal suolo, a seconda dei modelli. Lo scarico avviene grazie a due martinetti idraulici, uno su ciascuna fiancata dell’attrezzatura, che provvedono a sollevare e a inclinare il contenitore. La macchina può altresì essere equipaggiata con due spazzole (roto-fruit) convogliatici in materiale plastico poste anteriormente rispetto al trattore, per convogliare i sarmenti che si trovano sui bordi dell’interfilare verso il pick-up. Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
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IGIENE URBANA
Il Comune di Desio si prepara alla lotta contro i graffiti FRANCESCO VANDONI
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per la rimozione dei graffiti. L’ufficio tecnico del Comune di Desio, nella persona della signora Merlini, è stato alla base dell’organizzazione di questa manifestazione. Supporto logistico è stato fornito da una delle squadre del Servizio Cancellazione Scritte dell’Amsa di Milano, diretto dal dott. Mauro De Cillis. Questo servizio si avvale già da diversi anni della tecnologia Dekos. L’apparecchiatura utilizzata, prodotta dall’azienda Dekos di Arosio in provincia di Como, è semplice, è caratterizzata da assenza di parti in movimento: il suo funzionamento è interamente pneumatico e si svolge con basse pressioni. Il sistema Dekos si basa sull’utilizzo di aria, acqua e sali minerali (bicarbonato di sodio e/o carbonato di calcio e magnesio). Tre materie ognuna in uno stato diverso: gassoso, liquido e solido. La duttilità del sistema è data dalla possibilità di regolare indipendentemente ognuna di queste sostanze, la pressione dell’aria e la quantità di sali minerali sulla macchina, mentre la quantità d’acqua si regola direttamente all’ugello della lancia. L’azione combinata dell’aria, dell’acqua e dei sali minerali è sia meccanica che chimica. Meccanica per l’urto sia del solido che del liquido in un flusso d’aria a bassa pressione, variabile tra 1 e 2 bar, e chimica perché l’acqua provvede a
Sabato 12 maggio scorso si è svolta a Desio, in provincia di Milano, una dimostrazione di rimozione graffiti. In piazza Conciliazione Dekos ha allestito uno spazio con alcuni pannelli di vari rivestimenti imbrattati con vernice spray. Sulla stessa piazza si svolgeva un mercatino dell’artigianato, a riprova del fatto che la tecnica utilizzata non è né deleteria né fastidiosa. In presenza di numerosi spettatori, sia il sindaco di Desio, Giampiero Mariani, che gli assessori all’ecologia e alle politiche giovanili hanno imbracciato la lancia di un apparecchio Sobijet
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sciogliere parte dei sali con i quali viene a contatto, formando soluzioni che svolgono una funzione emolliente sulla vernice da rimuovere. Dopo la rimozione dei graffiti o la pulitura delle superfici, sia verticali che orizzontali, è opportuno provvedere alla protezione delle aree pulite. Si utilizzano perciò trattamenti studiati per facilitare un successivo processo di pulitura in caso di ripetizione dell’atto vandalico, ottenendo di fatto il doppio effetto di rendere notevolmente più agevole la nuova operazione di pulitura e scoraggiare il ripetersi dell’atto di vandalismo. I trattamenti di protezione variano a seconda delle superfici da trattare e della formulazione chimica del trattamento stesso. Dekos produce una gamma di protettivi di nuova formulazione. Esse si differenziano secondo la tipologia di supporto da trattare ed il rivestimento da proteggere. Questi prodotti non alterano minimamente i colori dei materiali sui quali vengono applicati e garantiscono la traspirabilità del substrato. I trattamenti protettivi sono duraturi nel tempo ma anche facilmente rimovibili in caso di necessità.
1. Piazza Conciliazione a Desio, con lo spazio dimostrativo Dekos 2. Sindaco Giampiero Mariani 3. Assessore Marina Romanò 4. Assessore Francesca Manzotti
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AUTOTELAI
DaimlerChrysler Italia al Sep 2007
DaimlerChrysler Italia si è presentata al Sep, l’ormai tradizionale appuntamento con l’ambiente, che nel 2007 è stato focalizzato sulle tecnologie e soluzioni - attuali e future - per la gestione dei rifiuti, con la più ampia offerta di veicoli dedicati ai servizi municipali e per l’ambiente. Fra questi: nuovo Mercedes-Benz Econic, al centro dell’offerta dedicata ai servizi municipali ecologici e della distribuzione; massimo rispetto dell’ambiente con la tecnologia diesel BlueTec e l’alimentazione a gas metano, Euro 5 EEV; Mercedes-Benz Trucks, una gamma di specialisti affidabili, ecologici e potenti, oggi anche con il nuovo cambio automatico PowerShift a 12 marce; MercedesBenz Axor e Sprinter, le basi ideali per realizzare tutti i desideri di allestimento; Unimog, l’infaticabile portattrezzi con la Stella; Mitsubishi Canter, ancora più versatile, robusto ed ecologico. Alla Fiera di Padova, dal 18 al 21 aprile, tra i veicoli esposti erano da segnalare il telaio Mercedes-Benz Sprinter, l’Atego 1324 LKO nell’allestimento specifico per spazzatrici e l’Econic 1828, oggi disponibile anche nella versione NGT con alimentazione a gas naturale già omologato Euro 5 EEV. Sullo stand era presente anche un Mitsubishi Canter, oggi disponibile con motorizzazione diesel
common rail Euro 4, EGR e filtro antiparticolato di serie. Il gruppo DaimlerChrysler offre la scelta più ampia di veicoli commerciali ed industriali, in una gamma di peso complessivo da 2,5 t del Vito, fino alle 250 t del veicolo pesante a quattro assi Actros per il settore del cava/cantiere e dell’edilizia secondaria, Mercedes-Benz Econic, il veicolo dedicato e progettato specificamente per rispondere alle esigenze del settore rivolto alla raccolta dei rifiuti, tre serie di veicoli commerciali, tre gamme di autocarri, il portattrezzi Unimog e l’affidabile ed oggi ancora più ecologico Mitsubishi Canter. Dal mondo dei Vans Mercedes-Benz, e dal nuovo Sprinter in particolare, provengono sia soluzioni in grande serie che offerte personalizzate come, ad esempio, la versione con doppia cabina e cassone in acciaio con sponde montacarichi in alluminio, disponibile nelle versioni autotelaio cabina singola con ruote posteriori gemelle. Al centro dell’offerta di veicoli industriali per il settore dell’ecologia spicca l’Econic, oggi disponibile anche nella versione alimentata a gas metano, omologata Euro 5 EEV, la soluzione più eco-compatibile presente sul mercato dedicata ai servizi di raccolta rifiuti e distribuzione specializzata nei centri urbani.
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L’offerta Mercedes-Benz si articola poi nella gamma di autocarri prodotti nella fabbrica di Wörth. Qui vengono realizzate le tre serie di modelli Mercedes-Benz Atego, Axor e Actros. Inoltre, la gamma di veicoli Mercedes-Benz è completata dai versatili ed affidabili portattrezzi Unimog, anch’essi provenienti dalla catena di montaggio della fabbrica DaimlerChrysler di Wörth. L’intera offerta della Casa di Stoccarda è corredata da motori estremamente ecologici: ricircolo dei gas di scarico con filtro antiparticolato per Vito e Sprinter, e tecnologia diesel BlueTec per Vario, come per tutti gli autocarri ed i modelli Unimog. I veicoli industriali Mercedes-Benz, Atego, Axor e Actros, dotati di BlueTec rappresentano una soluzione unica dal punto di vista ecologico e di economia di gestione per il futuro del trasporto. La tecnologia Diesel BlueTec, messa a punto da DaimlerChrysler, grazie al consumo di gasolio ridotto, garantisce inoltre una migliore rivendibilità dell’usato. Alle soluzioni tecniche specializzate si aggiungono offerte di servizi su misura, come le innovative formule Mercedes-Benz CharterWay e le proposte finanziarie della DaimlerChrysler Servizi Finanziari, fino alla rivendita dell’usato tramite TruckStore. 49
Trimmer innova con spianatrici rotative per pale compatte, minipale o escavatori MANUTENZIONE STRADALE
FRANCESCO VANDONI
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Trimmer S.r.l. con sede a Castelnuovo Bocca d’Adda in provincia di Lodi, occupa una superficie di 10.500 metri quadrati, dei quali attualmente 4.500 coperti ed adibiti ad uffici, progettazione, produzione, esposizione, magazzino ricambi ed officina per servizio di manutenzione. Da poco meno di trent’anni è specializzata nel settore della preparazione delle superfici per successivi rivestimenti, irruvidimento, trattamento antiscivolo, rimozione segnaletica, sgommatura piste aeroportuali, risanamento e manutenzione navale.
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Una rete di vendita specializzata composta da tecnici commerciali con vasta esperienza del settore opera su tutto il territorio nazionale e anche all’estero. Presso la propria sede Trimmer ha allestito un ampio salone di esposizione ed un campo prove dove il cliente può assistere a diversi tipi di dimostrazioni prima dell’acquisto. Le attrezzature e gran parte dei pezzi di ricambio sono disponibili a magazzino e vengono spediti in poche ore dall’ordinazione e perfezionamento della vendita. Oltre all’attività di produzione e com-
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mercializzazione, Trimmer noleggia le proprie attrezzature sia direttamente che attraverso una capillare rete di punti noleggio (Punto Nolo Trimmer) presenti nei principali capoluoghi. Le macchine sono in perfetta efficienza per lunghi e brevi periodi, anche un solo giorno. A
1. 2. Spianatrice rotativa Polyplaner 300 al lavoro e vista da sotto con la testata a 12 denti 3. 4. Spianatrice rotativa Power Planer 4500 al lavoro e vista da sotto con la testata a 18 denti diamantati
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5. Spianatrice rotativa Power Planer 4500 al lavoro richiesta può essere noleggiata l’attrezzatura con l’operatore. La tipologia degli interventi che quotidianamente l’azienda realizza su supporti che presentano diverse specificità impone oculatezza nell’analisi e nella ricerca della soluzione tecnica e dell’attrezzatura più idonea, rendendo la consulenza in merito al prodotto-servizio offerto un aspetto distintivo dell’attività svolta. I tecnici Trimmer sono in grado di offrire alla clientela per ogni specifico problema di trattamento delle superfici un servizio di consulenza qualificata sia in fase di progettazione, per individuare la migliore soluzione tecnica, tempi di esecuzione, macchine da utilizzare, stesura voci di capitolato, costi. Un’efficiente officina è in grado di eseguire in tempi rapidi la normale manutenzione e l’eventuale riparazione di tutte le attrezzature vendute. A richiesta i tecnici dell’azienda intervengono direttamente in cantiere o presso la sede del cliente con automezzi attrezzati, riparando il guasto o consegnando l’eventuale attrezzatura sostitutiva. Trimmer si avvale di un ufficio tecnico interno per la ricerca e la progettazione computerizzata. L’attività dell’area Ricerca & Sviluppo è una delle concrete espressioni della filosofia di problem solving fatta propria dall’azienda fin dalla sua creazione. I tecnici sono in grado di mettere a punto e di sperimentare nuove ed avanzate proposte che prevedono anche l’intervento diretto dell’azienda presso il cantiere con uomini e mezzi propri.
Di recente Trimmer ha introdotto nella propria gamma una novità importante. Si tratta di spianatrici rotative da impiegare con minipale, pale compatte, muletti o escavatori. Queste attrezzature sono adatte per livellare le superfici, spianare le irregolarità, rimuovere residui di gomma, segnaletica orizzontale, vernici, colle, resine, piastrelle e altri rivestimenti. Si tratta di macchine prodotte dalla ditta australiana Schibeci Road Services Pty Ltd, macchine robuste con alta redditività, anche in condizioni difficili. Trimmer è il distributore esclusivo per l'Italia dei prodotti della Schibeci. Presentiamo due modelli di spianatrice rotativa: il Polyplaner 300 e il Power Planer 4500. Il Polyplaner 300, di un peso di 410 kg, è munito di una testa rotante con 12 denti al carbonio, rapidamente sostituibili e poco onerosi. La profondità di lavoro può essere regolata con precisione: va da 0 a 10 mm e permette di eliminare scalini fino a 50 mm. Il risultato è una pavimentazione perfettamente piana e liscia. Il Power Planer 4500 è concepito per tagliare, spianare e levigare pavimenti in cemento. Applicabile a pale compatte, muletti e minipale, dispone di una testa rotante con 18 denti diamantati oppure in versione al carbonio. Permette il taglio rasente ad un muro od un ostacolo, lasciando sempre una pavimentazione perfettamente liscia e piana. Permette anche l’abbattimento delle polveri grazie ad un sistema a spruzzo d’acqua.
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VIABILITA'
Porte Aperte R.S.I. GIORGIA MARCHELLI
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bar. La grande novità 2007 in casa R.S.I., a cui la gente durante il porte aperte si è dimostrata molto interessata, sono i portattrezzi scandinavi Belos, qui presentati nei due modelli attualmente disponibili: Trans Giant e Trans Pro 54, due macchine operatrici compatte di enorme potenza, completamente idrostatiche, snodate e con 3 piani di carico. Tutti i mezzi sono dotati di un innovativo sistema antislittamento anteriore e posteriore della trazione, che, automatico, sostituisce il blocco differenziale meccanico. I due modelli Belos, con caratteristiche tecniche innovative, differiscono fra loro per dimensioni, potenza e peso totale a terra. Il Trans Giant ha una P.T.T. di 5.000 kg. La trasmissione è idrostatica con regolazione elettronica. I motori idraulici delle ruote sono a due stadi con regolazione antislittamento. La velocità massima è di 40 km/h a giri ridotti. I freni sono idrostatici su tutte le ruote, a tamburo anteriore, mentre quello di stazionamento è con accumulatore,
Un Porte Aperte organizzato alla grande quello di R.S.I. Road Service International, il10 maggio presso la propria sede di Egna (BZ). La fervida società di Peter Kuhn e Carlo Albertacci ha messo in campo tutte le numerose soluzioni che importa direttamente dall’estero e vende sull’intero territorio italiano, e quelle nostrane di cui sono rappresentanti in Italia, ospitando i principali responsabili delle aziende trattate affinché fossero più numerose le persone specializzate a fornire esaurienti spiegazioni relative alle macchine in dimostrazione agli invitati. Moltissimi i partecipanti all’evento, rappresentanti di diversi enti fra comuni, province, regioni e società di gestione di strade e autostrade provenienti da tutta Italia, che, in una splendida giornata di sole, oltre ad informarsi sulle novità presenti sul mercato della viabilità e dell’igiene urbana, hanno gustato weisswurst, grigliate miste e strudel accompagnati da ottima birra sotto un tendone da festa campestre con open
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regolabile elettricamente. Il motore è un Kubota V3300-TE. La cabina è ribaltabile con due sedili, aria condizionata, un concetto ergonomico e moderno della strumentazione e vetratura atermica. Gli spazi per il montaggio delle attrezzature sono anteriore, posteriore, sul pianale, e con l’opzione anche per la benna. Il loro azionamento è con pompa a pistoni assiali - Load Sensing: sia quello anteriore che quello posteriore sono idraulici 0 - 120 l/min, con una pressione di lavoro di 250 bar. Il sistema idraulico di lavoro è per l’anteriore con 2 - 4 attacchi rapidi ad effetto, e per il posteriore con 0 - 2
1. Belos TransPro 2. Belos TransGiant 3. BokiMobil idrostatico con barra di lavaggio a pressione e botte 4. BokiMobil idrostatico Euro 4 con lama Assaloni e cassone ribaltabile 5. BokiMobil meccanico con pannello a messaggi variabili e semaforo mobile S.T.C.
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attacchi rapidi ad effetto. I sollevatori, sia anteriori che posteriori, sono da 2.000 dN. La potenza idraulica massima è di 0 - 40 l/min, e la pressione di lavoro è di 250 bar. Per quanto riguarda lo sterzo: il servosterzo è idraulico, la massima sterzata è di 45°, la massima inclinazione di 12°, ed il raggio di sterzata di 3,1 m. Il Trans Pro 54 ha un peso complessivo di 2.500 kg ed un motore Kubota VI505T. La cabina prevede la regolazione ed inclinazione del volante, aria condizionata ed un sedile comfort molleggiato ad aria. Gli spazi di montaggio delle attrezzature sono anteriore, posteriore e sul pianale. Per l’azionamento delle attrezzature, i sollevatori, sia anteriore che posteriore, sono da 600 dN. Il sollevatore anteriore può essere a scelta a 3 punti, a triangolo cat. I/cat. 0, oppure a 4 punti, mentre quello posteriore è cat. I. L’olio idraulico è in quantità di 25 litri, mentre l’idraulica di regolazione è di 20 l/min a 210 bar. Gli attacchi rapidi sono massimo 4 ed il funzionamento è a joystick. Il sistema idraulico di lavoro
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anteriore è a 30 - 60 l/min, con presa di forza a opzione 540 – 1.000 oppure 2.000 g/min; quello posteriore è a 210 bar. Lo sterzo è idraulico con sterzata di 50°, inclinazione di 12° e raggio d’azione di 2,02 m. I freni sono idrostatici su tutte le ruote, mentre quello di stazionamento è a tamburo. Durante il porte aperte il Trans Giant era allestito con una turbofresa neve Westa, mentre il Trans Pro 54 con un triplo piatto falciante Belos per la cura del verde, a dimostrazione di come questi portattrezzi possano montare tutti i tipi di macchine possibili per la viabilità e l’igiene urbana, quindi per l’inverno lama, lama vario (orientabile, a V, a cucchiaio e normale), fresa e turbofresa neve, spargisale posteriore o sovrapponibile, per l’estate tagliaerba, braccio falciante e barra falciante, e per tutto l’anno barra lavastrade ad alta pressione, spazzolone anteriore frontale, gruppo spazzatrice sovrapponibile, benna anteriore per il carico frontale e forche per uso muletto. Le attrezzature abbinabili ai mezzi
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possono essere di qualsiasi marchio, oppure quelle scandinave prodotte direttamente da Belos, azienda parte del gruppo GGB, Global Garden Products, maggior produttore europeo di falciatrici e manufatti per il verde. Il grande interesse che i nuovi Belos hanno suscitato fra i presenti ha fatto sì che R.S.I. si stia già programmando per le numerose richieste di prove pratiche in loco nelle varie regioni d’Italia. Altro punto di forza R.S.I., ormai consolidato negli anni e già presentato sulle pagine di Lavori Pubblici, sono i transporter BokiMobil della germanica Kiefer GmbH, di cui durante il porte aperte erano presenti 3 esemplari. Uno, idrostatico, appena consegnato al Comune di Egna, allestito con una lama Assaloni da 2,60 m di larghezza, a dimostrazione di quanto la ridotta larghezza del transporter (1,70 m) possa supportare, e cassone ribaltabile. Il secondo, con la nuova motorizzazio-
1. Silos Holten in legno massiccio 2. Isola ecologica interrata Gaia di ImanPack
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ne Euro 4, meccanico, quindi con velocità fino a 100 km/h, portava sul cassone un grande pannello a messaggi variabili e un semaforo mobile S.T.C. Il terzo, idrostatico, di larghezza inferiore (1,40 m), era allestito con la barra di lavaggio a pressione e la relativa botte per l’acqua. La novità della motorizzazione Euro 4 è ora disponibile su tutti i modelli BokiMobil, sia a trazione idrostatica che meccanica. Per la viabilità prettamente invernale, R.S.I. da sempre importa per il mercato italiano le tecnologie di stoccaggio per sale e materiale sfuso Holten, storica ditta tedesca costruttrice dei silos in legno massiccio, di cui al porte aperte era presente un modello in scala curato in tutti i particolari. Presente anche nel settore dell’ecologia, R.S.I. ha ospitato durante la giornata dimostrativa anche l’italiana ImanPack con l’isola ecologica interrata Gaia, struttura per la raccolta differenziata dei rifiuti, che, con un solo torrino di conferimento, permette di ricoverare nel sottosuolo fino a 8 tipologie di residui, integrato con sistema di
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pesatura e di riconoscimento dell’utente, ottimale per una gestione razionale, economica e igienica dei rifiuti. Molto interessante anche l’offerta della vicentina CSF, azienda leader nel settore delle macchine multifunzionali e delle loro attrezzature, che propone tre tipologie di prodotto: Multione, una macchina multiutenza per tre comparti prevalenti, manutenzione del verde, edilizia e agricoltura, con una dotazione di equipaggiamenti incredibile - fino a 60; le macchine da giardino, serie Mig e serie Star, quest’ultima grande rasaerba per ampi spazi; e, vera novità 2007, Agrione, mezzo maggiormente settorializzato, con possibilità di 20 accessori, specifica per edilizia e agricoltura, perfetta per il manutentore del verde. Gli equipaggiamenti, interamente prodotti all’interno dell’azienda, spaziano in tutti i settori della multifunzionalità: benne, scavatori, betoniere, benne impastatrici, catenarie, spazzatrici, rulli, forche, forcheballe, forcheforaggio, pinze, sgombraneve, turbine, pale inclinate, carrelli, frese idrauliche, trincie, trincie a braccio, rasaerba a taglio libero o con raccolta, barre fal-
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cianti, cimatrici… Altro importante marchio venduto da R.S.I. per l’igiene urbana è Johnston Farid, qui presente con due spazzatrici aspiranti. La prima della categoria da 6 m3 allestita su autotelaio Iveco Eurocargo del Comune di Appiano, la seconda una New Johnston CN 200, spazzatrice compatta aspirante nella classe dei 2 m 3 , evoluzione della Compact C 40, che trova nella nuova cabina e nel nuovo impianto di trasmissione le modifiche sostanziali rispetto al precedente modello. Esposta anche un’ampia gamma RCM, azienda leader nella produzione di motoscope per la pulizia indu1. Multione e Agrione CSF 2. Spazzatrici aspiranti Johnston Farid 3. Spazzatrici RCM 4. Fresa Zaugg 5. Pannello a messaggi variabili S.T.C. 6. 7. Catamarano S.T.C. 8. Attraversamento pedonale sicuro e segnaletica S.T.C. con spazzatrici Johnston Farid
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striale, dalle più piccole alle spazzatrici stradali compatte. R.S.I. è anche importatore della casa di attrezzature svizzere per la viabilità Zaugg, delle quali era presente una fresa fornita al corpo fisso dei Vigili del Fuoco di Bolzano. Altri mezzi, allestimenti ed attrezzature che la società di Egna rappresenta solo per l’Alto Adige erano esposti fra il piazzale e il grande fabbricato. Importantissima presenza, in occasione di questo grande porte aperte, quella della giovane ed attivissima società S.T.C. Signal & Traffic Consult, azienda specializzata nella progettazione, segnaletica e rilevamenti di traffico, nonché promotrice e coordinatrice tecnica per l’Italia di diversi prestigiosi marchi esteri del settore stradale, con sede attigua a R.S.I., che ha avuto quindi modo di mettere qui in mostra una numerosissima quantità di prodotti, fra i quali interessanti novità che hanno suscitato notevole attenzione fra i partecipanti all’evento. Prima fra tutte la stazione meteo in campo stradale, per la previsione e la prevenzione del ghiaccio sulle strade, abbinata ad una macchina contatraffico, Datarec 511. Si tratta di una centralina di rilevamento mobile della norvegese AADI Aandera Data Instruments, specialista nella raccolta ed elaborazione di dati nei più svariati settori, dotata di vari tipi di sensori per il rilevamento della temperatura e dell’umidità relativa dell’aria, della temperatura della strada, della salinità e presenza
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di neve sulla strada, dell’irraggiamento solare diretto e riflesso, che permette di prevedere dopo quante ore o minuti si formerà il ghiaccio sulla strada, evento che si può presentare a temperature superiori a 0°, come può non verificarsi sotto 0°. Tramite un software ed una webcam, i dati rilevati e previsti possono essere messi a disposizione su siti internet. Anche i rilievi del traffico sono molto accurati, potendo identificare, oltre alla quantità, anche il genere di veicoli secondo le vecchie tipologie Anas (camion, autorimorchio, autoarticolato…). Altra importante proposta S.T.C. è quella della prevenzione degli incidenti sulla strada causati dagli animali selvatici, che si suddivide in due tipi di offerta: quella ormai consolidata dei catarifrangenti antiselvaggina, visivo da mettere a lato strada, che al passaggio delle macchine riflette la luce verso l’esterno della strada in modo che gli animali non attraversino, che negli anni ha permesso di ridurre gli incidenti di circa l’85%; un nuovo prodotto acustico, utile per gli animali che tengono il muso verso il basso (cinghiali…), per i quali le segnalazioni visive hanno un impatto limitato: è un ultrasuono a diverse frequenze, per varie tipologie di animali, normalmente spento, sensibile anche all’orecchio umano, montato sui delineatori stradali, che si attiva tramite sensore di luce al passaggio delle auto, e dura per un certo periodo di tempo, distogliendo le bestie da improvvisi movimenti pericolosi per il traffico.
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Fra le numerosissime soluzioni di segnaletica luminosa e riflettente orizzontale che S.T.C. è in grado di fornire, al porte aperte ampiamente in esposizione, spicca il catamarano, apparecchio riflettente con un particolare profilo, che, inserito a filo nella pavimentazione fresata, al contrario dei chiodi, non subisce danneggiamenti al passaggio delle lame. Altre proposte S.T.C. in mostra: le isole spartitraffico create tanto con luci inserite nella pavimentazione, quanto con elementi in materiale riciclato e riciclabile; elementi di arredo urbano colorato e barriere sempre in materiali ecologici; attraversamenti pedonali sicuri; semafori e segnaletica luminosa mobile, pannelli a messaggi variabili… S.T.C. distribuisce inoltre, qui esposte, barriere stradali in materiale misto acciaio legno e pannelli fonoassorbenti della S.C.T. di Brescia. Legata a S.T.C. , anche S.V.S. Società Veneta Servizi, azienda leader nella produzione e messa in opera di segnaletica orizzontale colorata, per una strada sempre sicura, con gli elementi MarkerBlock e Polisignal R 29. 1. Stazione meteo per la prevenzione del ghiaccio e sistema contatraffico S.T.C. 2. Panchina colorata S.T.C. 3. Barriera stradale e pannello fonoassorbente S.C.T. 4. Segnaletica orizzontale colorata S.V.S. 5. Belos e barriera stradale S.C.T.
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MATERIALI
Anche per gli animali Ecopark di Salvadori GIORGIA MARCHELLI
Sono ormai da anni riconosciute fra le soluzioni migliori per i parchi gioco italiani le pavimentazioni antishock Ecopark prodotte da Salvadori S.r.l. in materiale riciclato da pneumatici fuori uso, ottenuto da granuli di gomma selezionata. Grazie alla qualità e alla versatilità del manufatto, con caratteristiche antiscivolo, drenanti e igieniche, oltre che di efficace protezione in caso di caduta, e ad un ottimo rapporto qualità/prezzo, la società di Toldo di Trambileno (TN) propone le piastre Ecopark per numerose differenti applicazioni, quali piscine, strutture ricreative e di svago - campi da golf, giardini, campeggi…-, asili, scuole, palestre, spogliatoi, bagni, saune, luoghi per anziani, ospedali, alberghi…. Ultimamente Ecopark di Salvadori ha trovato anche un nuovo utilizzo nell’ambito della zootecnia. La zona riposo dei bovini, in particolare quelli preposti alla produzione di latte, è realizzata ricavando degli
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spazi singoli (cuccette) in cui gli animali si sdraiano, separati tra loro da apposite strutture metalliche (battifianchi), e realizzati in diversi modi, a seconda che i bovini vengano fatti adagiare direttamente su un piano in cemento o su materiali più morbidi come la paglia tritata, la segatura, la sabbia o altri materiali elastici (quali, ad esempio, la gomma macinata). I problemi che si incontrano in questo tipo di soluzioni sono principalmente legati al comfort ed alla pulizia degli animali: le soluzioni "rigide", quelle cioè in cui il piano di riposo è formato da calcestruzzo o materiali duri, creano problemi di abrasioni croniche sugli arti degli animali (i bovini si sdraiano e si rialzano oscillando lateralmente e longitudinalmente); le soluzioni "morbide" richiedono molta manutenzione da parte degli allevatori, perché i materiali di riempimento vengono sistematicamente trascinati all’esterno della cuccetta dal movimento strisciante degli
zoccoli degli animali, ed anche poiché all’interno della cuccetta si creano avvallamenti e depressioni dovute ai movimenti degli animali e alla non aggregazione dei materiali di riempimento. Partendo dal presupposto che le uniche soluzioni accettabili per il comfort degli animali sono quelle definite "morbide" la società Bonsaglia & C. di Bagnolo Mella (BS) ha sviluppato e brevettato un elemento modulare che permettesse di realizzare superfici elastiche e non scivolose per gli animali, e che al tempo stesso non creasse problemi di abrasione a contatto diretto con gli animali; altro particolare di rilevanza è la permeabilità della superficie ottenuta, direttamente a contatto con gli animali: infatti solo le aree permeabili consentono il drenaggio dell’acqua o urina e la traspirazione della pelle. Per riprodurre l’elasticità di un terreno naturale la cuccetta è stata creata con elementi modulari, in materiale riciclato, che vengono incollati al pavimento esistente tramite resine o collanti appositi. Le piastre antishock Ecopark di Salvadori sono risultate l’ideale per la realizzazione delle nuove cuccette Tatami. Per ottenere superfici resistenti con un buon grado di elasticità la cuccetta è formata come combinazione di due strati, quello superiore in gomma riciclata, stampata a caldo, e quello inferiore in gomma espansa riciclata; lo
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strato sottostante garantisce un ritorno elastico del manufatto al cessare dello sforzo, e crea un piano cedevole per il coricamento dell’animale. La soluzione garantisce: un ottimo comfort all’animale, grazie alla cedevolezza delle cuccette; la traspirazione dell’animale quando questo è coricato; una superficie rugosa, ma non abrasiva, per il mantenimento di uno strato superficiale di paglia o segatura; il drenaggio dell’urina eventualmente rilasciata in cuccetta; un costo di manutenzione quasi nullo per l’allevatore che deve ripristinare solo un piccolo strato superficiale di paglia o segatura; una buona igiene dell’animale ed in particolare della mammella per garantire produzioni di latte di qualità. La buona soluzione creata per i bovini suggerisce che le piastre Ecopark di Salvadori possano trovare applicazione anche per il comfort e l’igiene di tutti gli altri animali.
FIERE
Civil Protec 2007 Buono l’esordio della nuova fiera specializzata Civil Protec. Oltre 130 espositori e numerose organizzazioni, nonché istituzioni di volontariato, hanno fornito a più di 4.000 persone giunte in fiera una panoramica a 360° dei settori calamità e protezione civile: la prima edizione della fiera specializzata Civil Protec si è svolta nel quartiere fieristico di Bolzano dal 18 al 20 maggio scorsi. Civil Protec ha dato ai visitatori uno spaccato completo ed approfondito della più moderna tecnologia, ha mostrato collaudati veicoli speciali, attrezzature professionali ed accessori specifici, impiegati ed utilizzati tutti i giorni dalla protezione civile. Un articolato programma d’iniziative giudicate molto interessanti ha fatto da sfondo alla fiera specializzata; tra queste spiccava il congresso internazionale "Rischi idrogeologici e gestione dei rischi". All’evento hanno partecipato 285 operatori nazionali ed esteri. "Nelle tavole rotonde scientifiche internazionali si dibatte molto sull’analisi dei rischi e sulla relativa, oppor-
tuna informazione. In questo settore si affronta un mondo nuovo; il cittadino deve imparare ad affrontare i pericoli naturali del suo ambiente in via autonoma e a non scaricare l’intera responsabilità sullo Stato, la Provincia, il Comune", ha asserito Hanspeter Staffler della Ripartizione opere idrauliche della Provincia Autonoma di Bolzano. Nell’ambito del congresso è intervenuto il dott. Guido Bertolaso, Capo del dipartimento nazionale della Protezione Civile italiana, che ha espresso parole di grande elogio nei confronti della Protezione Civile e dei volontari che operano in Alto Adige. Al convegno ha partecipato anche Reinhold Messner: alpinista estremo e scrittore, ha spiegato ai presenti cosa s’intende per rischio residuo e per accettazione del rischio in montagna illustrando l’argomento con esempi di esperienze proprie e mostrando fotografie di grande effetto. Civil Protec e il congresso internazionale sono stati giudicati molto positivamente dai visitatori così come evi-
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denziato da un sondaggio statistico promosso da Fiera Bolzano. Il 96,3% degli interpellati ha dichiarato di aver gradito la fiera specializzata per calamità e protezione civile, il 92% ha asserito di voler visitare anche la prossima edizione. Da anni l'Alto Adige vanta una specifica competenza nel settore della protezione civile, all‘avanguardia sul territorio nazionale. Alla domanda "Ritiene che la città di Bolzano rappresenti il luogo ideale ove organizzare un evento di questo tipo?", il 92% ha risposto positivamente. "L’esordio di Civil Protec è stato senz’altro positivo, anche se il bel tempo ha tenuto lontani parecchi volontari altoatesini" ha affermato Fabio Dacol, Project Manager della manifestazione. Soddisfazione è stata espressa anche dagli espositori di Civil Protec. "E’ stato un piacere vedere tanti operatori giungere in Fiera dalle regioni confinanti per ammirare l’ampia gamma di prodotti esposti", ha detto l’azienda espositrice Kofler Fahrzeugbau. 57
Accorpamento strategico Fusione tra il Gruppo Aebi e il Gruppo Schmidt VIABILITA'
principali referenti del Consiglio di Amministrazione saranno: Peter Spuhler in qualità di rappresentate della maggioranza (Presidente), Gero Buttiker, Hans Ruedi Geel, Peter Muri e un rappresentante della BWK Gmbh Unternehmensbeteilgungsgesellschaft.
Gli azionisti del Gruppo Aebi e quelli del Gruppo Schmidt hanno trovato un’intesa di fusione. Tale accorpamento darà luogo ad una nuova e rafforzata entità che sarà in grado di garantire un successo a lungo termine nel mercato mondiale. La maggioranza della nuova entità sarà rappresentata da un imprenditore della regione del Thurgau (Svizzera), Mr. Peter Spuhler. La Società finanziaria BWK Gmbh Unternehmensbeteilgungsgesellschaft1, precedente azionista di maggioranza del Gruppo Schmidt, sarà presente nel capitale di minoranza della nuova entità. Gli headquarters della holding del nuovo Gruppo Aebi-Schmidt saranno in Bussnang (Thurgau) Svizzera. Con una forza lavoro pari a circa 1.700 unità, il nuovo Gruppo si proporrà un target di fatturato pari a circa 500 milioni di Franchi Svizzeri (CFH). I siti esistenti continueranno a produrre prodotti con elevati standard qualitativi, così come viene assicurato, da parte della proprietà, il mantenimento dei siti produttivi del Gruppo Aebi-Schmidt in Europa, con particolare riferimento a quelli in Svizzera ed in Germania. Decisione strategica Il Gruppo Aebi ed il Gruppo Schmidt attualmente producono, per i mercati internazionali, eccellenti attrezzature nel settore dell’agricoltura e in ambito "municipale" con riferimento al settore della manutenzione della viabilità invernale e in quella stradale. Al fine di cogliere le maggiori opportunità e le sfide nel mercato globale in continua espansione, gli azionisti di entrambe 58
le società hanno deciso di definire una fusione e la conseguente creazione di un nuovo Gruppo appunto denominato Aebi-Schmidt Group. Tale accorpamento è soggetto all’autorizzazione delle autorità antitrust. La fusione incorpora due aziende di riferimento nei rispettivi settori e sarà in grado di garantire, al nascente Gruppo, un vantaggio competitivo e un posizionamento strategico capace di competere con successo negli ambiti internazionali; ciò faciliterà l’ottenimento di sinergie e consentirà di offrire un portafoglio prodotti in grado di assecondare le esigenze della clientela, in modo tale da rafforzare il proprio ruolo di leadership nei mercati di riferimento.
Le esigenze della clientela in primo piano Peter Spuhler, azionista di maggioranza e Rappresentante SVP del Consiglio Nazionale Svizzero (Parlamento), conferma che la nuova proprietà continuerà a considerare le esigenze della clientela come missione di fondamentale importanza: "nel futuro i prodotti del Gruppo Aebi-Schmidt continueranno ad essere contraddistinti per le loro caratteristiche di qualità, di valore intrinseco, di performance ed innovazione, tali da garantire un successo competitivo nello scenario internazionale." La Proprietà La fusione necessiterà anche di cambiamenti nella struttura degli azionisti. L’attuale proprietà del Gruppo Aebi e la maggioranza degli azionisti del Gruppo Schmidt continueranno ad essere partner nel nuovo gruppo. I
Il Gruppo Schmidt Il Gruppo Schmidt è leader nel settore della tecnologia applicata alla viabilità invernale (macchine per la rimozione della neve, lame neve e spargitori sale), aeroportuale, della tecnologia applicata alla pulizia delle strade (attrezzature per la pulizia stradale, spazzatrici e lavastrade), della tecnologia applicata alle ferrovie (attrezzature per lo sgombero neve) e della tecnologia applicata all’automotive (componenti elettronici e software, attrezzature e componentistica idraulica, adattamenti e modifiche di veicoli). Gli headqurters sono localizzati in St. Blasien (Germania) e si compongono di una forza lavoro di circa 1.200 unità ed un fatturato di circa 360 milioni di Franchi Svizzeri (CFH). Possiede siti produttivi in Germania, Polonia ed Olanda, 15 filiali dirette e una rete internazionale di dealer locali. La collaborazione con Mulag Fahrzeugwerk Heinz Wosser Gmbh and Co. continuerà anche nel futuro.
Il Gruppo Aebi Il Gruppo Aebi è leader nella produzione di sistemi meccanici agricoli ed attrezzature per la manutenzione dei terreni particolarmente sconnessi e ripidi, così come nella produzione di macchinari per la pulizia stradale in ogni stagione dell’anno. E’ concentrato inoltre nella progettazione, produzione e distribuzione mondiale di veicoli speciali di trasporto e mantiene strette relazioni con produttori di accessori ed attrezzature ad elevato valore qualitativo. La clientela opera nel settore dell’agricoltura, in quello delle autorità locali e di conservazio-
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ne dei territori rurali. Con una forza lavoro di circa 440 unità, il Gruppo Aebi ha un fatturato di circa 120 milioni di Franchi Svizzeri (CFH). Gli haedquarters sono localizzati a Burgdorf (Svizzera) e i maggiori siti a Burgdorf, Hochdorf (Svizzera) e Schwanberg/Graz (Austria).
Le prospettive future del Gruppo Aebi-Schmidt Il nuovo Gruppo Aebi-Schmidt procederà ad una rivisitazione delle principali divisioni di business. Il Gruppo sarà condotto da un management che sarà diviso in 2 divisioni: "Agricoltura" e "Municipalità". La nuova organizzazione assicurerà una struttura di responsabilità capace di intraprendere decisioni chiare e veloci, con una struttura gerarchica snella, tale da garantire celeri tempi di risposta ed una massima vicinanza al cliente. Con 25 holding ed un volume di investimenti pari a circa 500 milioni di euro, BWK Gmbh Unternehmensbeteilgungsgesellschaft è una delle aziende leader nel mercato tedesco degli investimenti finanziari e persegue un approccio di partnership a lungo termine.
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TECNICA
Fabbriche aperte per Degussa Goldschmidt Italia
Alla scoperta di una chimica amica, grande affluenza a Degussa Goldschmidt Italia per Fabbriche Aperte Quasi 400 persone hanno visitato lo stabilimento Degussa Goldschmidt Italia a Pandino (CR), domenica 20 maggio, in occasione di Fabbriche Aperte, iniziativa promossa da Federchimica nell’ambito del Programma “Responsible Care” e patrocinata dal Comune di Pandino. Con Fabbriche Aperte Degussa Goldschmidt Italia si propone di mostrare ai visitatori, in modo trasparente, come si lavora nello stabilimento di Pandino, quale attenzione e quale impegno vengano quotidianamente prestati alla tutela dell’ambiente, alla salvaguardia della salute e della sicurezza dei pro-
pri collaboratori e dei cittadini. Per tutta la durata della manifestazione, prima di partire per la visita guidata, i visitatori hanno potuto assistere alla proiezione del film intitolato "E’ possibile una vita senza la chimica?". Il pubblico ha accolto con molto favore questa opportunità che ha permesso di conoscere più a fondo il Gruppo Degussa, lo stabilimento Degussa Goldschmidt Italia e le attività svolte a Pandino. La visita guidata dello stabilimento ha toccato le aree più significative dell’azienda: il Parco Serbatoi, la Produzione, i nuovi Laboratori Assistenza Clienti, il Laboratorio Controllo Qualità ed il nuovo impianto di Depurazione Acque di Scarico. Al termine del percorso, in una ricca show-room,
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i collaboratori dell’area commerciale hanno illustrato a visitatori molto interessati numerosi esempi di prodotti finiti ottenuti con l’impiego delle specialità Degussa Goldschmidt Italia. Una grande partecipazione da parte dei cittadini di Pandino e dei paesi limitrofi che si sono presentati, senza posa, ai cancelli dello stabilimento per tutta la giornata. Molti ospiti, all’uscita, hanno dichiarato la loro soddisfazione per la completezza delle informazioni ricevute e per quanto avevano avuto occasione di vedere durante la visita. Grande sorpresa hanno inoltre manifestato nell’apprendere come la chimica sia presente ovunque nella nostra vita quotidiana… più di quanto si pensi. 59
STRADE
Rotatorie stradali: progettazione e software ING. OMAR BODRITO
Il criterio di regolamentazione delle intersezioni stradali a raso mediante il sistema a rotatoria ha conosciuto in questi ultimi anni un forte sviluppo ed una notevole diffusione. E' considerato uno dei metodi più applicati per raggiungere obiettivi di maggiore fluidità per il traffico e di più elevata capacità, nonché di minori tempi di attesa e qualità ambientale rispetto alla tradizionale sistemazione degli incroci a raso. Grazie all'eliminazione di numerosi punti di conflitto ed alla riduzione complessiva della velocità di attraversamento, la rotatoria rappresenta un efficace strumento di moderazione del traffico, garantendo sull'incrocio un sensibile e comprovato aumento della sicurezza soprattutto in presenza di utenza debole. In Italia, nonostante siano state fatte molteplici esperienze positive a riguardo, non è ancora stato approfondito l'argomento e, di fatto, soltanto nel 2006 sono state fissate sommariamente le prime indicazioni normative in merito. Sei anni di studio ed applicazione su casi reali hanno permesso di identificare le migliori funzioni, i modelli più affidabili e le linee guida generali per semplificare al massimo la progettazione delle rotatorie in piena sicurezza. Calcolo della capacità Il flusso veicolare massimo che può immettersi in rotatoria da un determinato ramo si verifica quando la domanda di traffico, sufficientemente elevata, è accompagnata dalla formazione di code sull'ingresso. In questa condizione di locale saturazione, il corrispondente flusso di veicoli che entra nella carreggiata ad anello rappresenta la capacità dell'entrata medesima. La saturazione dipende dalla geometria della rotonda e dal numero di veicoli circolanti immediatamente prima dell'entrata in esame, e deve essere contestuale ad una domanda di 60
ingresso che si mantiene elevata e da formazione di code con caratteristiche di stazionarietà: in questo modo le elaborazioni legate al calcolo della capacità sono attendibili. Gli attuali metodi per la stima della capacità sono riferibili alla rotatoria con precedenza all'anello e si dividono in due distinte famiglie: * metodi semi-probabilistici * metodi statistici. In generale si può affermare che la capacità di entrata diminuisce all'aumentare della corrente di traffico circolante. La determinazione della relazione analitica tra i due flussi (entrante e circolante) si basa sulla conoscenza delle caratteristiche geometriche della rotatoria e si sviluppa secondo due diverse metodologie: ambedue puntano a determinare il legame tra i due flussi, la prima definendo un modello teorico di interazioni tra i veicoli che si verificano a livello di ciascuna entrata, la seconda basandosi direttamente su parametri geometrici. Come è noto il meccanismo del gapacceptance è quello accettato nello sviluppo dei metodi teorici o probabilistici, di cui alla prima metodologia. I presupposti del metodo sono i seguenti: il flusso circolante sull'anello della rotatoria è formato da veicoli distanziati tra di loro in modo qualsiasi; gli automobilisti che sono in attesa di entrare effettueranno la loro manovra solo se l'intervallo di tempo tra due gruppi successivi di vetture supera un certo valore minimo, definito intervallo critico. In realtà la portata veicolare di ingresso Qe interferisce molto più di quanto non permetta la teoria del gap-acceptance e quindi il modello proposto non è completamente determinante per la valutazione della capacità. Il metodo statistico invece, tipico della seconda metodologia, deduce attraverso osservazioni sperimentali il legame statistico tra le due portate,
costituito da una relazione inversa tra i due flussi considerati. Il modello analitico sperimentale più semplice è una relazione lineare del tipo: Qe = F - fc Qc (Formula Kimber) dove: F ed fc sono costanti dipendenti dalla geometria dell'accesso. Qc è il flusso circolante a livello dell'accesso in esame.
Invece la teoria del gap-acceptance prevede un legame non lineare della forma: Qe = P - fc Qc + gQ2c oppure: Qe = aQc e
-bQc - KQc 1-e
Il software Rotor è stato concepito, dallo studio OBx di Torino, per rendere agevole e veloce la progettazione delle intersezioni a rotatoria. Grazie alla sua semplice interfaccia permette di definire ed impostare le ipotesi progettuali generali, in modo da descrivere globalmente tutti gli aspetti ed i fenomeni correlati a tale tipologia di incrocio.
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La forza del modello di calcolo utilizzato da Rotor sta nella sua affidabilità. Teorizzato nel 1980 dal ricercatore inglese Kimber, ha avuto più di venticinque anni di applicazione e sperimentazione in campo. Il modello geometrico elaborato da Rotor è perfettamente concorde alle attuali normative vigenti e fornisce la migliore ottimizzazione dell'intersezione a raso. Il programma esegue in pochi semplici passaggi il dimensionamento e la verifica funzionale di un'intersezione a rotatoria. Rotor consente di effettuare una simulazione delle grandezze prestazionali di riferimento, come la lunghezza delle code e i ritardi dei veicoli in ingresso. Elabora intersezioni a rotatoria fino a sette rami entranti e definisce nel dettaglio ogni ingresso attraverso sei parametri geometrici: larghezza e semi larghezza ingresso, svasatura, angolo di conflitto, raggio ingresso e diametro inscritto. Il software permette di descrivere dettagliatamente la distribuzione della domanda di traffico entrante per ogni accesso in rotatoria sia come composizione (autotreni, automobili, motoveicoli...) che come variazione durante l'intervallo di tempo scelto.
Il progettista stabilisce la matrice di Origine - Destinazione, specificando tutte le manovre da ogni accesso verso ogni uscita e stimare gli effetti prodotti dal traffico misto (autotreni, automobili, motoveicoli...) sulla rotonda in progetto tramite ben sette tipologie di veicoli equivalenti.
L'aspetto più interessante del programma è la possibilità di variare una alla volta, o anche contemporaneamente, le grandezze geometriche che caratterizzano la rotatoria, controllando e valutando direttamente le variazioni delle grandezze prestazionali (lunghezza code, ritardi e capacità) prodotte dalle sei grandezze geometriche principali. Un'altra funzione accessoria è il calcolo della "capacità ultima" dell'intersezione, ovvero li numero massimo di veicoli in entrata, per ciascun accesso, nelle condizioni di rotatoria satura. In questo caso è possibile stimare l'efficienza dell'intersezione sulla base della configurazione inserita (matrice O/D, flussi veicolari...).
modifica della rotonda. In pochi passaggi, è possibile inserire la simbologia relativa alla segnaletica stradale e consultare gli articoli del Codice della Strada e del suo Regolamento di attuazione. In breve si potrà ottenere una tavola grafica ricca e completa.
Il software è dotato di una libreria di particolari costruttivi studiati appositamente per completare ed arricchire i progetti. Semplici ma efficaci permettono di risparmiare tempo e inoltre sono completamente modificabili secondo le proprie necessità.
La sezione dei risultati offre la possibilità di calcolare, consultare, salvare le grandezze prestazionali e stampare la relazione tecnica complessiva.
Integrazione ambiente CAD Merita un'attenzione particolare il modulo aggiuntivo che permette di integrare Rotor in ambiente CAD, con il quale è possibile disegnare rotatorie attraverso una procedura guidata. Grazie alla semplice interfaccia, guida il progettista passo a passo alla definizione del layout geometrico dell'intersezione e ai suoi componenti caratteristici, come le isole spartitraffico e la fascia valicabile.
L'applicativo recepisce il nuovo D.M. 19.04.06 "Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali", offrendo un supporto tecnico-normativo durante tutte le fasi di progettazione, dalla bozza alla
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Novità per i veicoli BSI a partire dal marchio AUTOTELAI
GHERARDO MARCHELLI
La BSI Veicoli S.p.A., già nota come Bucher Schörling Italia S.p.A., è un’azienda dalla personalità forte e ben definita, basata su una internazionalità che nasce dall’integrazione di differenti culture, risorse umane e industriali che si sono consolidate negli ultimi anni, dando vita a un’impresa omogenea e moderna. Ripercorrendo la storia, l’azienda trae le proprie origini nei primi anni ottanta da un'attività artigianale rivolta alla produzione di veicoli agricoli a trazione integrale. Sul finire degli anni ottanta essa assume una dimensione industriale, diventando Società per Azioni ed impostando una vasta ristrutturazione organizzativa e finanziaria che rappresentò la premessa per l’avvio di un massiccio piano di razionalizzazione e ammodernamento degli impianti per la produzione di spazzatrici e veicoli, destinato a concentrarsi nel 2004 con la progettazione ed il lancio di mezzi di nuova concezione, a trazione semplice e doppia, che rappresentano la definitiva consacrazione dell’azienda alle posizioni di primo piano nel mercato specifico. La Società ha modificato la propria denominazione sociale il 26 gennaio 2007 da Bucher Schörling Italia S.p.A. in BSI Veicoli S.p.A., aumentando il Capitale Sociale da 1.050.000 € a 1.300.000 €. La nuova gamma di veicoli BU con-
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serva la filosofia funzionale di "veicolo plurifunzionale" delle precedenti versioni, aggiornando però il prodotto alle specifiche tecniche della normativa vigente e apportando miglioramenti e nuove soluzioni derivanti dall’esperienza acquisita. Il prodotto è stato sottoposto anche ad un semplice ma efficare ritocco stilistico, in particolare alla cabina, che ne esalta la personalità e ne migliora la funzionalità complessiva. La Nuova Gamma veicoli BU è equipaggiata con un nuovo power train conforme alle emissioni gassose Euro 4 (Normative 2005/55/EC 2005/78/EC), in vigore dal 1° ottobre 2006. Il motore, marca VM tipo R754EU4, è un 4 cilindri in linea da 3.000 cc, dotato di una erogazione tipicamente industriale, che lo rende particolarmente idoneo alle applicazioni plurifunzionali ed alla gestione di allestimenti ed impianti per la movimentazione di utenze idrauliche e/o pneumatiche. E’ dotato perciò di una PTO ad ingranaggi, indipendente da frizione, che permette un assorbimento di potenza utile limite di 32 kW e 3.390 rpm. L’interfaccia SAE 4 della PTO permette l’applicazione di pompe ad ingranaggi, singole o tandem, con cilindrata complessiva fino a 37 cc. Il suo regime di rotazione, fino a 3.000 rpm, è caratterizzato da una distribuzione uniforme di potenza
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utile, disponibile sin dai bassi e medi regimi, favorendo la gestione di PTO professionali con grandi assorbimenti, anche ai bassi giri. La limitazione di rotazione a 3.000 rpm, in combinazione alla ventilazione meccanica e continua della massa radiante, rendono il gruppo motore silenzioso e performante nello scambio termico. All’avviamento si avverte una sensazione di generosa corposità, tipica di veicoli da lavoro di categoria superiore. Particolare cura è stata dedicata alla realizzazione dei collettori aria di collegamento all’intercooler, migliorando sia la fluidodinamica di sovralimentazione, sia la resistenza degli ancoraggi di sostegno. Le utenze ausiliarie, sul front end motore, sono state scelte secondo approfonditi criteri ingegneristici, definendo le specifiche di applicazione, selezionando componenti di qualità e verificandone l’installazione ed il funzionamento con i costruttori dei componenti. Le utenze sono applicate su supporti di nuova concezione, realizzati con assemblaggi di Ergal (lega magnesioalluminio), imbullonati con boccole in C40. Caratteristica di questa tecnologia è quella di conferire leggerezza, per non stressare gli ancoraggi al monoblocco motore, e resistenza contro i cedimenti strutturali, nonché garantire la precisione di installazione richiesta per il corretto funzionamento delle trasmissioni a cinghia PolyV. E' stato introdotto un nuovo compressore aria alternativo da 75 cc, con incremento di prestazioni del 50% rispetto la precedente applicazione. Tale componente incrementa di base le prestazioni frenanti del sistema pneumoidraulico. E' ora disponibile anche una versione
1. 2. Il nuovo BU con motorizzazione Euro 4
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a metano, il BU 100 CNG con motore Euro 5 a 4 cilindri in linea da 2.800 cc da 106 CV con serbatoio a due bombole con capacità di 88 l. Il nuovo cambio ZF 6S380 ha la rapportatura variata, overdrive rispetto il precedente directdrive, per la gestione della nuova coppia motore (340 Nm contro i precedenti 290 Nm). Questo determina velocità maggiori in tutta la rapportatura. Il gruppo è accoppiato al volano tramite una campana dedicata in al, e la trasmissione è garantita da una nuova frizione da 11" (che sostituisce quella da 9") con servocomando idraulico. Il riduttore RG2000 prende il posto del vecchio RM225, una ingranaggeria, con profili elicoidali a finitura rettificata, per una coppia max in ingresso > 2.000 Nm, nuova rapportatura in veloce, nuovo carter con interfacce dedicate agli ancoraggi telaio e agli staffaggi attivatori pneumatici, nuovi attivatori pneumatici e nuovi cinematismi per garantire affidabilità nell’inserimento delle funzioni previste, nuovo gruppo differenziale, integrato nel carter che garantisce compattezza dimensionale, nuova interfaccia cambio con accoppiamento diretto, in sostituzione del collegamento cardanico, nuovo impianto lubrificazione forzata, per la gestione PTO, con kit di applicazione indipendente dall’assemblaggio riduttore. La cabina BU conserva il profilo stilistico della precedente versione, esaltandone l’aggressiva personalità e migliorandone la funzionalità, adeguando il componente alle moderne soluzioni del settore automotive. La struttura in carpenteria, con trattamento superficiale anticorrosivo di cataforesi e sottoscocca in lamiera elettrozincata, è stata completamente 3. BU Euro 5 a metano 4. Prototipo con motorizzazione a 6 cilindri
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reindustrializzata, incrementando la resistenza e migliorando i criteri di assemblaggio. La volumetria è stata incrementata in altezza, per dare comfort ad utenti grandi e/o muniti di elmetto di lavoro. La finitura delle superfici è con verniciatura a polvere, conferita con ciclo controllato e ricottura a 120 °C per uniformità degli spessori e resistenza superficiale per impieghi estremi. Le superfici vetrate sono state maggiorate di un buon 40% sui 4 lati, conferendo un'ottima visibilità da ogni angolazione: i vetri fissi delle portiere ed il parabrezza sono assemblati a filo carrozzeria ed hanno un profilo funzionale gradevole che conferisce prestigio e panoramicità alla cabina. Il lunotto posteriore è stato allargato per migliorare la visibilità in manovra e controllare la movimentazione di eventuali allestimenti. Il frontale, con design aggressivo di ispirazione Off Road, è costituito da un mascherino centrale verniciato monocromatico, con feritoie retinate, incassonato tra due angolari portafari in ABS nero antigraffio. L’accesso cabina è stato migliorato con abbassamento del piano di salita, rivestito di una protezione in acciaio inox con profili antiscivolo. Le portiere, più ampie, sono rivestite con termoformato ergonomico in ABS con integrazione di una tasca portaoggetti. Il serbatoio carburante è stato maggiorato del 30% per una capacità di 90 l. L’impianto idroguida presenta una nuova pompa a portata costante, una nuova scatola servosterzo ed un nuovo layout di sistema per la disposizione relativa dei componenti e delle tubazioni di collegamento, con rispetto delle specifiche. La nuova ubicazione del serbatoio olio, sul retro cabina e sopraelevata rispetto l’aspirazione pompa, elimina i rischi di cavitazione e di emulsione,
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soprattutto alle basse temperature di esercizio. In funzione della nuova PTO ad ingranaggi disponibile sul motore è possibile gestire in continuo e indipendentemente da frizione, quindi con veicolo in trasferimento, una apprezzabile potenza utile, max 32 kW (contro gli scarsi 10 kW della precedente versione), da dedicare ai numerosi allestimenti applicabili al prodotto di base. E' possibile quindi calettare sulla PTO pompe ad ingranaggi, singole o in tandem, fino ad una cilindrata complessiva di 37 cc e rotazione di 3.390 rpm. Su questa base sono stati sviluppati una serie di impianti idraulici ad elevate prestazioni, ad 1, 2 oppure 3 circuiti indipendenti, con pressioni max fino a 250 bar e portate max in continuo fino a 110 l/min. E' inoltre disponibile un innovativo sistema proporzionale, con elettrocomando in cabina, per la gestione simultanea di due utenze di potenza professionali. E' anche disponibile una nuova gamma cassoni con pianali rinforzati e standardizzati con anelli interni a scomparsa per ancoraggio attrezzature e ganci esterni per ancoraggio telone, nuove sponde in ferro o alluminio, altezza 400 mm e profilo maggiorato, intercambiabili su nuovi montanti di ancoraggio con serrature a scomparsa. Il sistema di aperture è basculante superiore o inferiore, con incremento dei punti di incernieramento e protezione cinematismo contro l’intrusione di materiale di scarico (sabbia, ghiaia). I nuovi paracabina presentano portapali integrato e portapali posteriore con profili antiscivolo per entrambi. Il trattamento superficiale, con fosfatazione antiossidante per pianale e controtelaio, fondo zingante con verniciatura a polvere monocromatica, è testata alla resistenza di oltre 1.000 h di esposizione alle nebbie saline.
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ATTREZZATURE
Midipierre Seppi sorprende nella stabilizzazione di ogni strada ed autostrada Nuovi importanti risultati sono stati raggiunti da una macchina che da qualche anno guadagna sempre più consensi nel mercato italiano. La Midipierre di Seppi M., trainata da un trattore da 130 CV, ha dimostrato tutta la sua polivalenza e la sua grande potenza in un’applicazione normalmente dedicata a macchine molto più pesanti e complicate. Nelle sue opere di appalto su strade ed autostrade italiane l’impresa Costruzioni e Bonifiche Chioso Daniele di Lessolo (TO), ha consolidato il sottofondo stradale utilizzando una frantumasassi Seppi con una speciale tecnica. Il modello Midipierre way della Seppi permette di macinare sassi e macerie per stabilizzare il suolo. Per stabilizzare maggiormente il 1 suolo, l’impresa Chioso ha aggiunto al materiale da macinare una buona del mezzo. Il tutto si è tradotto anche quantità di conglomerato cementizio, in un importante risparmio di costi per successivamente bagnato e compat- l’appaltatore dell’opera. tato. Il risultato è stato un sottofondo Le foto mostrano chiaramente le ideale per la stesura dell’asfalto, dato varie fasi del lavoro eseguito dal perche consolidato è più impermeabile all’acqua. I notevoli vantaggi dimostrati sono stati: un’eccellente qualità del lavoro svolto, un’ottima velocità di esecuzione ed una grande facilità d’impiego
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sonale della ditta Chioso: 1. distribuzione del conglomerato cementizio sullo stabilizzato (foto 1) 2. fresatura per 25 cm dello stabilizzato mescolato al conglomerato
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cementizio con l’impiego della dotti da Seppi che si adattano alle - la possibilità di regolare diversi comMidipierre way alla velocità di circa varie esigenze di lavoro ed alle diverponenti della macchina idraulica1.700 m2/h (foto 2 - 3) se larghezze richieste. Con larghezze mente: profondità di fresatura, 3. compattazione dello stabilizzato di lavoro che variano da 125 a 225 apertura cofano posteriore, lama dopo la normale aggiunta di acqua cm, con trasmissione singola o doppia livellatrice (quando presente); (foto 4). (a seconda della potenza erogata), la - capacità di regolazione della granuQuesto impiego brillante della gamma delle macchine frantumasassi lometria della pietra frantumata; Midipierre way Seppi si aggiunge a Seppi è ampia e ben studiata. - struttura portante del telaio realizzaquelli classici del rifacimento della Caratteristiche costruttive della ta con acciai speciali, rinforzati e superficie delle strade bianche (foto Midipierre sono: con doppio telaio intercambiabile. 5) e a quello della bonifica dei terreni agricoli con la frantumazione di sassi e pietre (foto 6). Concettualmente la Midipierre è composta da un grosso rotore completo di una miriade di martelli fissi, sporgenti, realizzati con un riporto di metallo duro e disposti con schema elicoidale. Adeguatamente comandato da una trasmissione meccanica collegata a un trattore, batte con tutta la sua potenza sul manto stradale, frantumando e mescolando il terreno. Sassi e pietre sono sminuzzati e mescolati al terreno, completamente rivoltato, fino ad una profondità che varia, a scelta, da 5 a 25 cm. Nel caso di bonifica di aree agricole, il terreno è pronto alla semina o al passaggio di altri attrezzi agricoli. 6 Nella riparazione delle strade, il pasLa gamma Midipierre Seppi in sintesi saggio successivo di un buon rullo compattatore ricostruisce il manto Modello Larghezza di lavoro Peso kg Potenza min-max stradale perfettamente livellato e con Midipierre 125 cm 1.107 78 - 110 CV le giuste pendenze. Di solito non è Midipierre 150 cm 1.336 80 - 110 CV necessaria alcuna aggiunta di mate- Midipierre dt 175 cm 1.552 80 - 146 CV riale stabilizzato, ed i tempi di esecu- Midipierre dt 200 cm 1.613 100 - 146 CV zione sono decisamente più veloci Midipierre dt 225 cm 1.972 110 - 146 CV rispetto ai metodi di riparazione utiliz- Midipierre way 150 cm 1.740 80 - 146 CV zati in passato. Midipierre way 175 cm 1.880 100 - 146 CV Diversi sono i modelli di macchine pro- Midipierre way 200 cm 1.960 110 - 146 CV Lavori Pubblici n. 26 maggio - giugno 2007
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Telescopici Manitou con Morselli e Maccaferri per l’Aeronautica Militare AEROPORTI
L’Aeronautica Militare, 46° Brigata Aerea di Pisa, ha recentemente acquistato due sollevatori telescopici Manitou MVT 675 T completi di numerose attrezzature speciali per compiere tutte le attività di servizio, manutenzione e movimentazione nella base. In particolare i sollevatori, oltre ad essere utilizzati per il traino dei grossi aeromobili, sono dotati di: spazzatrice per la pulizia dei pavimenti e piazzali, cestello portapersone per le attività di manutenzione e montaggio, argano idraulico e braccetto tralicciato per il sollevamento dei carichi. Altezza di sollevamento di 6 m, portata massima di 7.500 kg a 600 mm di baricentro del carico, trasmissione idrostati-
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ca e cambio a 2 velocità di marcia in avanti e 2 velocità indietro, sono le principali caratteristiche di questo sollevatore telescopico, che si contraddistingue per performance e versatilità. La componentistica Manitou è come sempre di prim’ordine: il telaio in acciaio monoscocca, gli assali Spicer con riduttori epicicloidali ai mozzi e freni multidisco a bagno d’olio autoregistranti, il braccio in acciaio ad alta resistenza elastica, sono garanzia di robustezza e resistenza alle elevate sollecitazioni. L’MVT 675 T è particolarmente indicato per la movimentazione dei carichi pesanti e si adatta a tutte le applicazioni in campo edile e dell’industria.
Tra le carte vincenti del mezzo l’ottima motricità, grazie al potente Perkins 4 cilindri turbo da 101 CV, in grado di garantire un equilibrio continuo di rapporti in trazione. Le quattro ruote motrici e sterzanti, abbinate alla straordinaria compattezza delle dimensioni ed al passo corto, consentono all’operatore un’eccellente manovrabilità in tutte le fasi del lavoro. La trasmissione è idrostatica, composta da una pompa idraulica idrostatica a portata variabile abbinata ad un motore idrostatico, anch’esso di cilindrata variabile. La trasmissione è in grado così di fornire una scelta di rapporti continui in potenza, in modo da ottenere l’equilibrio ottimale tra velocità e forza motrice. L’utilizzo è semplice, grazie ai soli pedali per freno ed acceleratore, unita all’estrema precisione e progressione dei movimenti. Il cambio prevede 2 marce avanti e 2 indietro. L’inversione di marcia si effettua tramite l’inversore elettroidraulico posto sul piantone del volante. La forza di trazione è eccezionale: 10.100 daN per disimpegnarsi nelle situazioni di fuoristrada più impegnative. La sicurezza operativa è sempre assicurata. Una cella di carico posizionata sull’assale posteriore garantisce il rispetto delle portate consentite dal costruttore; un display in cabina avverte l’operatore dell’approssimarsi
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dell’eventuale limite di carico e, in caso esso venga raggiunto, blocca automaticamente tutti i movimenti aggravanti, consentendo solo manovre di recupero. L’ampia gamma di accessori applicabili al sollevatore rende il Manitou un mezzo estremamente versatile. Un sistema di attacco rapido permette di intercambiare forche, pale con o senza denti per le attività di sterro o la movimentazione di cereali e materiali sfusi, ganci e attrezzature per movimentazione varia. In particolare i due sollevatori telescopici Manitou sono stati forniti con altrettante spazzatrici anteriori, modello SPC 2200/04, prodotte da Morselli e Maccaferri S.r.l. di Piumazzo (MO). Il rullo spazzola ha una larghezza di 2.200 mm: ha anelli intercambiabili con diametro 600 mm e spessore 60 mm senza distanziale, ed è in materiale misto acciaio - polipropilene. La regolazione dell’altezza del rullo spazzola avviene con volantini laterali. La struttura è in lamiera nervata e scatolata. E’ dotato di 2 ruote del diametro di 200 mm con supporto pivottante per il livellamento del rullo sul terreno. La spazzola laterale flottante è a tazza in misto acciaio - ppl: ha un diametro di 600 mm con supporto elastico ad angolazione regolabile e regolazione della velocità di rotazione. La rotazione del rullo avviene tramite motore idraulico, come pure è idraulico l’orientamento della spazzatrice. L’attrezzatura è stata fornita con un contenitore di pietrisco da 0,30 m3 con scarico idraulico ed un’ulteriore ruota anteriore pivottante, un serbatoio per l’acqua in ppl da 300 l montato sul piastrone di attacco, un kit innaffiante con pompa elettrica per l’acqua ed una barra anteriore in acciaio inox con ugelli ceramici per l'abbattimento delle polveri, piedi di stazionamento. La piastra con orecchie di aggancio rapido ai bracci del telescopico è con sistema flottante da 60 mm. Il peso complessivo delle spazzatrici con piastra ed impianto idraulico è di circa 480 kg. Le tubazioni sono 1/2" R2 AT con innesti rapidi per il collegamento con l’impianto oleodinamico del mezzo, la rotazione del rullo spazzola e la spazzola laterale. La verniciatura è avvenuta con doppio strato di antiruggine epossidico e doppio strato a finire di smalto poliuretanico bicomponente color verde militare con trattamento speciale. Come tutte le attrezzature Morselli e Maccaferri, azienda che opera con sistema di qualità certificato UNI EN ISO 9001/2000 n°50 100 3494, anche queste spazzatrici SPC 2200/04, garantite per 24 mesi, sono state fornite con dichiarazione C.E. di conformità alle direttive comunitarie n° 89/392 e n° 91/368, di libretto uso e manutenzione, e certificato di origine.
La serie Extreme di Hymach si amplia con i nuovi modelli a tre articolazioni VERDE
GHERARDO MARCHELLI
La serie Extreme di Hymach già top di gamma, grazie alla struttura particolarmente robusta ed alla possibilità di allestire trattori con bracci fino alla lunghezza di sbraccio di ben 15 metri, per raggiungere i punti più profondi, scarpate di fiumi e canali di bonifica, ora è ancora più performante grazie al primo braccio articolato. Avendo già riscosso apprezzamenti da parte degli operatori quando apparso per la prima volta in assoluto sul braccio da 12,50 m, facente parte dell’allestimento di J-Fox (semovente attrezzato dedicato ai lavori di sfalcio nelle scarpate di canali di bonifica,
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Lavori Pubblici n. 21 luglio - agosto 2006), l’azienda ha pensato di studiare lo stesso sistema sia per le attrezzature tagliaerba, con bracci importanti e di notevole lunghezza, da applicare centralmente al trattore, sia per quelle retroportate. Mentre si sta attendendo di vedere a breve la retroportata dotata di braccio con questa specifica conformazione, è uscito dall’azienda di Stienta il modello TDH AG1000 TC provvisto appunto di braccio a tre articolazioni della lunghezza complessiva di 10 metri. L’utilità di questo sistema si distingue sotto diversi aspetti. Primo fra tutti quello di poter aumentare in modo considerevole le possibilità di posizionamento del braccio, e quindi della testata di sfalcio, per affrontare le più disparate condizioni operative. In particolare diventa più semplice operare in strade strette senza dover ingombrare la carreggiata, come anche viene facilitata l’operazione di sfalcio in rilievo,
avendo modo di mantenersi vicino al ciglio della strada stessa. Inoltre la macchina chiusa rimane più compatta agevolando la circolazione e le manovre su strada. La macchina qui presentata è allestita con testata trinciatrice della larghezza di taglio di ben 200 cm per coprire in un solo passaggio una larga fascia di vegetazione. Come le altre testate della serie TRX, è dotata di chassis particolarmente robusto e con conformazione ad arco che favorisce lo scarico del materiale trinciato evitando accumuli all’interno della testata stessa. Il rotore è dotato di rotore con disposizione dei coltelli, da scegliere tra diversi tipi secondo la tipologia di vegetazione da falciare, ad elica per la copertura costante dell’intera fascia di taglio. Come le altre macchine centrali a
Hymach Extreme a tre articolazioni applicato ventralmente ad un trattore
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trattore, anche questa è dotata di telaio non invasivo che abbraccia completamente il corpo del trattore e allo stesso tempo, avendo la parte superiore apribile, permette comunque di intervenire facilmente su quest’ultimo quando necessario. Il gruppo serbatoio/centralina idraulica è posteriore e funzionante mediante collegamento alla presa di forza del trattore. Le componenti idrauliche sono scelte fra le migliori marche presenti sul mercato e, secondo la propria prefe-
renza e necessità, si può optare per le pompe ad ingranaggi o per quelle a pistoni, sia a circuito chiuso che aperto, come anche propendere per il sistema di controllo idraulico classico con comandi a leve meccaniche piuttosto che per quello elettroidraulico, da scegliere tra diverse soluzioni, con comandi mediante dispositivo monoleva. Diversi sistemi opzionali sono disponibili per una maggiore praticità d’uso della macchina tra cui: il dispositivo di blocco/sblocco dello
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stabilizzatore anteriore da cabina, il sistema di galleggiamento che rende l’intero apparato di lavoro (braccio e testata) effettivamente flottante con costante adeguamento al terreno, il ruotino di appoggio supplementare rientrabile in sagoma e altri ancora. Nuovamente Hymach si dimostra a fianco degli operatori del settore della manutenzione del verde proponendo soluzioni per ottimizzare gli investimenti e migliorare il lavoro specifico.
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ACQUEDOTTI
La tecnologia in aiuto al risparmio idrico Il 22 marzo di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua (World Water Day o Acqua Day), stabilita dall’Assemblea delle Nazioni Unite in occasione del Summit della Terra di Rio de Janeiro nel 1992: per ricordarci che l’acqua è vita, è un diritto per tutti, è una risorsa limitata, che dovrebbe essere conservata e gestita con equità, perché la carenza di acqua pulita è una emergenza mondiale ed in alcune aree del pianeta è una vera e propria catastrofe. L’acqua, la più importante risorsa del nostro pianeta, è un bene comune, che appartiene a tutti gli abitanti della terra, ed è patrimonio dell’umanità. L’accesso all’acqua è un diritto fondamentale ed inalienabile, che va garantito a tutti. Eppure l’abitudine allo spreco e la noncuranza ci fanno spesso perdere di vista la necessità di proteggere questa risorsa. Perché l’acqua sta diventando un bene sempre più raro? L’acqua è uno degli elementi che maggiormente subiscono l’impatto del cambio climatico: - lo scioglimento dei ghiacciai è aumentato dell’1% annuo negli ultimi 35 anni, con una conseguente riduzione delle riserve di acqua dolce potabile; - la diminuzione delle precipitazioni nell’area mediterranea favorisce i processi di desertificazione, con conseguente diminuzione della portata dei fiumi e delle riserve di acqua potabile; - l’aumento della popolazione, l’incre-
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mento dei consumi, l’elevata richiesta per le produzioni agricole e per i bisogni igienico sanitari, l’inquinamento delle acque superficiali e sotterranee, la cattiva gestione del territorio e degli ecosistemi che garantiscono il corretto funzionamento del ciclo idrogeologico. Tutto questo porta notevoli pressioni sulle riserve mondiali di acqua dolce, che comunque quella è, e non aumenta in relazione alle nostre richieste. Le regioni alpine e l’Alto Adige dispongono di grandi quantità d’acqua, ma la siccità degli anni scorsi ha tuttavia dimostrato in singoli casi come anche in queste zone possano verificarsi difficoltà di approvvigionamento. La tutela del suolo è il principale presupposto per poter disporre anche in futuro di acqua potabile pura e di elevata qualità. Per poter avere in qualsiasi momento acqua potabile della migliore natura, sono necessari investimenti, che comprendono la
costruzione di impianti con sistemi di controllo e regolazione perfettamente funzionanti. Una quantità non trascurabile di questa preziosa e fondamentale sostanza quale è l’acqua, viene infatti dispersa in modo incontrollato. Per sopperire in modo efficiente a tale problematica può intervenire la tecnologia. Per il Comune di Cornedo all’Isarco la società Technofase di Bolzano, con decennale esperienza nel campo dei telecontrolli remoti via radio e di impiantistica industriale, in collaborazione con la ditta Loma, impresa della zona specializzata in impiantistica elettrica ed automazione, ha sviluppato un sistema moderno e tecnologico per soddisfare questa esigenza in maniera affidabile, precisa e di alta qualità. Il sistema di controllo dell’acquedotto di Cornedo, località montana altoatesina, vicino a Bolzano, ultimato durante questo maggio 2007, rappresenta un valido ed efficiente esempio
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di come sia possibile monitorare l’andamento della risorsa idrica, soluzione utilissima tanto per le zone con abbondanza d’acqua, ma soprattutto per i territori dove l’acqua scarseggia ed è un bene ancora più prezioso, da salvaguardare con attenzione per prevenire gli enormi problemi dovuti alla sua mancanza e per i rischi legati a possibili siccità. La principale motivazione per cui il Comune di Cornedo ha optato per una gestione tecnologica del proprio acquedotto è la lungimiranza della prevenzione della pur remota possibilità di rimanere senz’acqua, con lo scopo di monitorare costantemente,
fra le poche sorgenti, soprattutto la fonte principale, molto distante dal centro di controllo municipale, e di poter così individuare immediatamente e risolvere eventuali perdite dell’intera risorsa idrica locale. Una sorgente preziosa di ottima qualità, un’insieme di vasche di accumulo e di distribuzione sono costantemente monitorate e gestite da un’unica postazione, dalla quale è possibile osservare in tempo reale tutti i livelli, i consumi ed i parametri fisici dell’acqua (pH, conducibilità, temperatura). Alcune di queste centraline, non disponendo di propria energia elettrica, sfruttano un’innovativa soluzione:
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una piccola turbina idroelettrica fornisce l’energia necessaria per il corretto funzionamento delle apparecchiature installate. Ogni avaria nonché eventuali intrusioni nelle vasche, vengono prontamente segnalate al personale gestore dell’acquedotto, tramite SMS. La dislocazione delle singole vasche è su un territorio estremamente esteso; questo richiedeva una notevole perdita di tempo nel raggiungere ogni singola locazione, con rischio di abbondanti dispersioni. Il risultato finale così ottenuto è una ottimizzazione del servizio con un ridotto impegno del personale.
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Il boom dell’industria europea delle macchine da cantiere e la richiesta di requisiti legislativi equi ed affidabili MOVIMENTO TERRA
"L’industria europea delle macchine da cantiere è ottimista per il futuro", ha affermato il sig. Henri Marchetta, Presidente del CECE, Committee for European Construction Equipment, l’associazione dell’industria europea delle macchine da cantiere, in una conferenza stampa al Bauma 2007. Dopo l’anno record 2006 in cui le vendite hanno fatto un balzo in avanti del 17% e hanno totalizzato 26 miliardi di euro, il CECE si aspetta che con un +8% il 2007 porterà un altro considerevole aumento della produzione per il quarto anno consecutivo. Il mercato europeo delle macchine da cantiere è cresciuto lo scorso anno del 12% in termini di valore. Il più grosso miglioramento si è avuto in Germania con +25%, seguita dalla Spagna e dalla Francia. Il sig. Marchetta si aspetta che il boom della domanda continui anche per il 2007: "Secondo la cauta stima dei nostri esperti, per quest’anno è previsto un incremento della domanda europea di macchine da cantiere di un altro 6%. Dallo scorso anno, quando il mercato tedesco ha finalmente iniziato a riprendersi, vediamo mercati favorevoli in tutta Europa e in molte altre 72
aree importanti nel resto del mondo." Il sig. Marchetta, che è anche il direttore generale del Gruppo MecalacAhlmann, ha annunciato una nuova iniziativa del CECE tendente a definire, insieme ai politici europei, i requisiti legislativi per le macchine da cantiere per i prossimi dieci anni. Ciò fornirebbe all’industria una base affidabile e prevedibile per lo sviluppo dei prodotti. Allo stesso tempo l’industria europea richiede un miglioramento ed un’armonizzazione della sorveglianza del mercato europeo al fine di assicurare che tutte le macchine, qualsiasi provenienza abbiano, siano soggette agli stessi requisiti europei per la sicurezza, l’ambiente e i diritti della proprietà intellettuale. Riguardo alle emissioni di gas di scarico delle macchine off-road, il CECE ha evidenziato che entro il 2014 l’industria delle macchine da cantiere avrà ridotto i valori delle emissioni delle proprie macchine del 90 - 95%. Per non compromettere questo obiettivo le macchine avranno bisogno di diesel a basso contenuto di zolfo con una qualità molto elevata del carburante. Mentre il CECE ha sottolineato che la sicurezza dei lavoratori è una que-
stione della massima importanza, l’associazione mette in dubbio il valore della Direttiva Europea sugli Agenti Fisici per le Vibrazioni. Questa direttiva costringe tutti gli imprenditori europei a determinare esattamente il livello di esposizione alle vibrazioni di ogni dipendente e a decidere conseguentemente sulle misure protettive. L’ing. Georg Sick, direttore generale di Wacker Construction Equipment AG e vice-presidente del Gruppo del CECE per i macchinari stradali, ha messo in dubbio la praticabilità e soprattutto la giustificazione di questa direttiva che è estremamente difficile da applicare. Secondo il dott. Sick, statistiche ufficiali tedesche mostrano che nel 2005 un totale di soli 4 casi di malattie professionali da vibrazioni dell’intero corpo e 5 casi di sindrome di Raynaud sono stati rilevati in Germania nel settore delle costruzioni. "L’Unione Europea dovrebbe urgentemente rivedere questa direttiva e prendere in considerazione l’opportunità di abolirla, poiché queste cifre provano che non ce n’è necessità, la legge non è applicabile ed impone un pesante onere agli imprenditori", ha affermato il dott. Sick.
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PORTATTREZZI
Multifarmer, i veri multiruolo Macchine studiate per affrontare in sicurezza e con profitto qualsiasi tipo di attività, anche le più inusuali e specifiche. Innumerevoli e sempre diverse. Non esiste definizione più sintetica e precisa per indicare le esigenze di chi opera nella manutenzione cittadina, stradale e ferroviaria, un settore che ha prospettive di crescita interessanti ma che trova tuttavia parecchi ostacoli alla sua espansione, non ultimi quelli legati ad una limitata disponibilità di macchine capaci di affrontare compiti assai diversi tra loro. C’è chi ha la soluzione pronta, avendo saputo anticipare i tempi e giocare sulla sorpresa. Una strategia che
molte aziende cercano di attuare, ma che solo chi è supportato da congrue capacità progettuali e costruttive può perseguire concretamente. Come ha fatto la società Merlo di Cuneo, non a caso oggi considerata un punto di riferimento per quanto riguarda l’innovazione di settore, al punto da essere arrivata a sbalordire utenza ed addetti ai lavori con idee innovative a tutto campo. Multifarmer è il primo sollevatore telescopico in grado di proporsi quale concreta alternativa al classico trattore portattrezzi ed è l’unico commercializzato in una vera e propria gamma che permette di scegliere il modello e l’allestimento più consono alle esigenze di impiego. Chi sceglie Merlo sa di poter contare sulla qualità, sulla polivalenza e sulla tecnologia di un marchio che negli anni ha saputo creare macchine efficienti in tutti i campi. Come confermano i tecnici del Comune belga di Lo-Reninge, che utilizzano il Multifarmer per tutti i lavori della municipalità. Per assicurare la gestione di una superficie di 6.600 ettari con una popolazione residente di 3.300 abitanti, il Servizio Tecnico di questo comune delle Fiandre, regione ben conosciuta agli amanti del ciclismo di alto livello, aveva la necessità di sostituire il vecchio trattore tuttofare ormai giunto ai suoi limiti operativi. "Quando abbiamo acquistato il
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Multifarmer - dice Henrick Simoen, il responsabile tecnico - cercavamo una macchina che facesse qualcosa in più del nostro trattore. In realtà abbiamo scoperto uno strumento di lavoro che è andato ben oltre le nostre aspettative e non possiamo proprio compararlo con ciò che avevamo prima; è un vero mezzo multiruolo e come tale lo usiamo ogni giorno dell’anno". "Non esiste area inaccessibile per il Multifarmer e, grazie alle sue dimensioni contenute, riesce a lavorare anche in spazi ristretti dove prima era impossibile utilizzare il trattore; molti di quei lavori che prima erano manuali vengono così svolti velocemente ed utilizzando un solo operatore". Uno degli impieghi classici del Multifarmer è la manutenzione stradale. Grazie alla possibilità di cambiare le attrezzature di lavoro si può infatti predisporre la macchina con uno dei tanti equipaggiamenti ed operare in contesti diversi: pulizia strade, sgombero macerie, taglio siepi, traino attrezzature e molto altro sono all’ordine del giorno. Tutti impieghi valorizzati dalla fantastica manovrabilità della macchina, dotata di trazione integrale permanente, di quattro ruote sterzanti e di trasmissione idrostatica. Quest’ultima fornisce una risposta fluida e progressiva ai comandi, garanzia di una guida sicura e precisa. La polivalenza del Multifarmer si esprime anche in quei lavori che prima venivano fatti prendendo a noleggio mezzi specifici. Gli interventi in altezza ne sono un esempio. Con l’accessorio piattaforma porta persone i tecnici comunali potano le chiome degli alberi, allestiscono le bandiere, riparano le gronde degli edifici pubblici e predispongono le luminarie di Natale. E se d’inverno le strade sono ingombre di neve o ghiacciate niente paura, perché la macchina si
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trasforma anche in un efficiente sgombraneve o in spargisale. L’attacco posteriore a tre punti e la presa di forza garantiscono infatti le stesse prestazioni di un trattore tradizionale, mentre le numerose attrezzature intercambiabili sul braccio telescopico offrono una polivalenza senza eguali. Il layout generale della macchina è impostato sul posizionamento ribassato e in asse con il veicolo del braccio, per enfatizzare sia la visibilità dalla cabina di guida che la stabilità di lavoro e sulla collocazione laterale del motore. Quest’ultimo è un quattro cilindri Deutz turbo aftercooler in grado di erogare 115 cavalli sui modelli maggiori. Ne derivano bassi consumi ed una grande elasticità, dote
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quest’ultima che viene ulteriormente enfatizzata dalla presenza della trasmissione idrostatica abbinata ad un cambio di velocità a due rapporti. Il range di velocità, da zero a 40 km/h, è gestibile in continuo con il solo pedale dell’acceleratore. Fra le innumerevoli dotazioni che completano il profilo operativo del Multifarmer, è da evidenziare la possibilità di trainare su strada rimorchi fino a 20 tonnellate di massa, prestazione che si abbina ad una capacità dell’attacco a tre punti di 4.300 chilogrammi ed alla disponibilità di una presa di forza posteriore meccanica a piena potenza. A richiesta anche una presa di forza anteriore da mille giri al minuto. Caratterizzati da bracci telescopici che sollevano fino a tre tonnellate ad
oltre otto metri di altezza, i Multifarmer si articolano su sei modelli base che si differenziano fra loro, oltre che per le prestazioni, anche per i contenuti tecnici e gli equipaggiamenti. Le versioni Classic2 sono macchine semplici ed essenziali che grazie al prezzo di acquisto contenuto si orientano verso le aziende di medie dimensioni, mentre gli allestimenti Top2 guardano alle aziende più strutturate ed ai contoterzisti, in grado di sfruttare al meglio le possibilità proposte dalla tecnologia e, in particolare, dal sistema informativo di bordo MERlin, acronimo di Merlo Local Interactive Network, che può gestire e ottimizzare per via informatica tutte le principali funzioni della macchina.
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