Lavori Pubblici 28

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lavori pubblici

n. 28 settembre - ottobre 2007

quota neve s.r.l. via Panizza 12 - 20144 Milano

Sped. in abb. postale - 45% art.2 comma 20b legge 662/96 - Milano




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Tigrecar: i nuovi transporter Antonio Carraro "tuttofare" Unimog U20: gli allestitori sono pronti Gh. Marchelli Per l’arrivo dell’inverno preparate le maglie pesanti Weissenfels Option propone Tornado Gh. Marchelli Italnolo, una rete nazionale per ogni sorta di esigenza Fermaneve Vela Prefabbricati Containex per la scuola media di Osio Sopra Ga. Marchelli A Sirolo la raccolta rifiuti si fa con Ecogest Nuovo modulo per l’antincendio boschivo Morselli e Maccaferri Ga. Marchelli F.X. Meiller GmbH & Co. KG intensifica le proprie attività nel mercato italiano Trimmer attiva anche per le piste d’atterraggio Orsi W-Forrest per i lavori forestali Gh. Marchelli 10.000a Mecalac: la traduzione dell’eccellenza La grande forza di Sebach ed il suo valore aggiunto Ammann-Yanmar presenta il nuovo Vi017 mini-escavatore ad ingombro posteriore nullo Minisanimatic di Cristanini per decontaminare cassonetti ma non solo... F. P. Vandoni Skid Silent e Gumkiller, due esempi della linea Ghibli di Cristanini F. P. Vandoni Gaia, la tecnologia avanzata di raccolta interrata dei rifiuti differenziati a servizio del cittadino A Viatec 2008 la Giornata dei Comuni New Holland sulla bocca dell'Etna Bobcat partecipa al Saie con modelli pensati per il mercato italiano BitumLeca: conglomerato a freddo per riparazioni stradali Catene da neve Rud rinnovate per sgombero neve, camion e autobus Incontro annuale delle officine autorizzate Assaloni JCB Groundcare lancia il nuovo dumpster a scarico alto Inarrestabili Hymach Snappy Gh. Marchelli Un nuovo passo per l’Econic Amia acquista 3 terne Ram Gh. Marchelli Prestigiosa consegna per Giletta in Scozia Giordano Rental: noleggio attrezzature per la viabilità Sistemi per la prevenzione degli incidenti stradali con selvaggina Un nuovo allestimento Fassi per il montaggio di arredo urbano F. P. Vandoni Wacker: attrezzature leggere e macchinari compatti F. P. Vandoni Trinciatrice forestale Midiforst su trattore cingolato Grizzly 130R una combinazione invincibile Effer al Saie 2007 Black Top conquista Livigno Dotto Trains: Euro 4 anche per i Muson River Ga. Marchelli Tolleranza zero: i sindaci chiedono al governo maggiori poteri per la gestione dei problemi sociali delle città Al via la sperimentazione pratica delle pavimentazioni antighiaccio Iterchimica Gh. Marchelli Osma lancia Combi, la nuova motobarca portattrezzi idraulica polivalente F. P. Vandoni Sprinter 4x4 Turbine Yanmar serie YSR Case al Saie 2007

Lavori Pubblici viene inviata in tutta Italia a:

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- Uffici Tecnici di tutti i Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane - Società di gestione strade e autostrade - Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti - Aziende di trasporto urbano - Ditte appaltatrici di lavori pubblici - Parchi nazionali e regionali - Protezione Civile - Consorzi di bonifica - Aeroporti, Porti - Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf, parchi divertimento…) - Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento della rivista - Personalità di settore italiane ed estere

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In copertina:

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PORTATTREZZI

Tigrecar: i nuovi transporter Antonio Carraro "tuttofare"

Ergonomia e affidabilità, versatilità e maneggevolezza, produttività e sicurezza: oggi chi lavora nella manutenzione civile ha esigenze molteplici ed evolute. I transporter Tigrecar della Serie Tigrone sono stati progettati con una concezione completamente nuova, per offrire all’operatore moderno tecnologia, funzionalità, comfort. Semplicità d’utilizzo e sicurezza sono garantiti dalla piattaforma di guida razionale nello spazio e nell’ergonomia, studiata per dare la possibilità all’operatore di lavorare ore ed ore senza stress. Motori affidabili ed ecologici con una rosa di potenze a scelta per ogni impiego offrono un cambio a 16 o 24 marce sincronizzate con invertitore, garantendo per ogni operazione una vasta gamma di velocità in entrambe i sensi di marcia. Le ruote sterzanti, anch’esse sinonimo d’aderenza e stabilità, determinano un’agilità eccezionale anche negli spazi più ristretti. I freni sono a dischi in bagno d’olio a comando idraulico sulle quattro ruote, esenti da usura e dalla necessità di manutenzione. La frenatura è modulare e precisa. La tenuta stagna assicura affidabilità anche in situazioni estreme dovute ad intemperie climatiche o necessità 6

di attraversamento di guadi. L’omologazione della velocità massima è a 40 km/h. La personalità dei Tigrecar si rivela subito alla guida, quando anche nelle situazioni più difficili l’operatore percepisce la robustezza e la maneggevolezza di questi mezzi su qualsiasi terreno sfruttando al massimo la resa del motore. I riduttori finali sulle ruote anteriori e posteriori contribuiscono ad assicurare ulteriormente una grande solidità del mezzo. Sei i modelli disponibili: tre a passo lungo e tre a passo corto. La distanza tra gli interassi determina in ogni versione un passo ideale per sterzate a raggio minimo decise, anche in pendenza, senza rischio per l’operatore. L’angolo di attacco è pari a 30° per affrontare con estrema tranquillità cambi di pendenza anche molto accentuati. Già dal primo lancio a Sima 2007 questi transporter hanno riscontrato un successo formidabile tra i professionisti del groundcare: manutentori di impianti sportivi e ricreativi, green keepers, operatori di cantieri, addetti alla manutenzione stradale ed alla forestazione. La presa di forza indipendente dispo-

nibile nei modelli a 24 marce, con frizione multidisco in bagno d’olio, permette di ottenere una velocità di 540/1.000 giri/min, ed è ideale con attrezzature specifiche quali autocaricante, spargiletame, botte irroratrice... L’innesto graduale e la resa della potenza rendono il lavoro più spedito e preciso, quindi più produttivo. La PTO sincronizzata, inoltre, è indispensabile per l’utilizzo di un secondo rimorchio a ruote motrici. La Serie Tigrone, in ogni caso, è l’unica gamma di mezzi sul mercato ad offrire 2 alberi per le prese di forza. Tale prestazione garantisce l’utilizzo di una vasta gamma di attrezzature e preserva l’usura degli alberi stessi. Tre diversi dispositivi di serie per l’attacco delle attrezzature (gancio di traino registrabile, presa di forza a doppia velocità, distributore idraulico per cassone o altro dispositivo di sollevamento) con dispositivo di sicurezza, garantiscono massima versatilità di impiego nei settori più disparati, dalla manutenzione del verde agli impieghi industriali, fino alle operazioni forestali: tutto con un unico trattore multifunzionale compatto. La massa totale di Tigrecar è garantita fino a 45 q in campo o in cantiere, con un peso complessivo rimorchiabile di 50 q, sia nella versione agricola sia nella versione industriale. Il sistema ACTIOTM, Telaio Integrale Oscillante, è costituito da un poderoso trave solidale agli assali del trattore nel quale è alloggiata la trasmissione posteriore e anteriore, con uno snodo centrale in grado di oscillare longitudinalmente di ben 15°. Grazie al sistema ACTIOTM, il trattore si comporta come un insieme dinamico, composto di due parti di uguale massa e dimensioni che oscillano indipendentemente l’una dall’altra, conformandosi alle asperità ed alle pendenze del terreno, mantenendo una costante stabilità ed una perfetta

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aderenza. Il motore è collocato a sbalzo sull’avantreno: questo consente di ripartire il peso totale del trattore per il 60% sull’assale anteriore e per il 40% su quello posteriore. Un bilanciamento ideale che, montando le attrezzature posteriori, diventa in pratica perfetto: 50% sull’anteriore e 50% sul posteriore. Il sistema ACTIO™ consente di utilizzare quattro ruote motrici di grandi dimensioni e uguali. In tale modo l’aderenza è ancora maggiore ed il motore scarica a terra tutta la sua potenza, con ulteriori vantaggi in termini di resa e di sicurezza. Le ruote sono disponibili in una vasta gamma di misure e profili diversi, per soddisfare ogni necessità e creare una configurazione ottimale secondo il tipo di terreno e di utilizzo. I transporter Tigrecar, a richiesta, possono essere configurati con cabina chiusa completa di impianto di ventilazione e riscaldamento. In questo caso l’operatore potrà lavorare ancora più in relax e in qualsiasi condizione meteorologica. Con la cabina si eliminano una serie di fattori nocivi alla salute dell’operatore quali il rumore, le inalazioni nocive, le intemperie climatiche e la polvere. La cabina garantisce una chiusura ermetica, il che vuol dire massimo comfort soprattutto nei lavori di movimentazione di materiali,

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quando spesso si crea della polvere diffusa e persistente nel tempo di lavoro. L’abitacolo ha un accesso molto ampio e la vivibilità è comoda e spaziosa. Il profilo "coupè" ultra-ribassato consente all’operatore il disimpegno agile e senza problemi in spazi limitati, alla presenza di piantagioni folte o di passaggi obbligati con altezza minima di 2 metri. L’insonorizzazione è molto curata, così come la visibilità dell’operatore, grazie alla struttura dei montanti su cui è montata un’ampia finestratura a 360°. La cabina dispone di impianto di riscaldamento con deflettori per il riciclo dell’aria sulle portiere ed è predisposta per l’apparecchio radio. I motori turbo della Serie Tigrone hanno varie motorizzazioni dai 48 ai 62 HP, ognuna studiata per ottenere una perfetta sintonia con le dimensio-

ni, la meccanica e le caratteristiche specifiche di ciascuna macchina, tutte con ottimali prestazioni in quanto a potenza, affidabilità e massimo rispetto per l’ambiente. I motori sono dotati dei più avanzati sistemi di combustione ed iniezione. Hanno potenze specifiche e coppie motrici di altissimo livello già ai bassi regimi di rotazione. Le emissioni sono in sintonia con le vigenti normative europee 2004/26/CE. Le prestazioni del motore sono ottimizzate anche da particolari soluzioni tecniche a livello di carrozzeria. La griglia sagomata frontale e le retine laterali garantiscono uno scambio termico ideale anche in condizioni climatiche con temperature elevate. L’apertura totale verticale del cofano garantisce invece una facile accessibilità al vano motore per la manutenzione ordinaria.

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VIABILITA'

Unimog U20: gli allestitori sono pronti GHERARDO MARCHELLI

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I nuovi sviluppi e le modifiche alla gamma Unimog comportano anche cambiamenti delle attrezzature proposte dagli allestitori per adattarli a nuove caratteristiche dei veicoli. Anche per il nuovo Unimog U20 gli allestitori, in stretta collaborazione con Unimog, hanno sviluppato una serie di nuove attrezzature che si adattano perfettamente alle prestazioni del nuovo mezzo MercedesBenz, in modo da permettere a questo polivalente portattrezzi di rendersi utile 365 giorni l'anno in tutti i lavori. I tre allestitori principali hanno subito messo a punto una serie di attrezzature studiate appositamente per esaltare e sfruttare appieno le caratteristiche tecniche del mezzo, promettendo naturalmente di svilupparne altre a breve, per consentire l'utilizzo dell'U20 in tutti i piĂš disparati lavori, come hanno fatto giĂ per i tutti i modelli di Unimog presenti sul mercato, che lo hanno reso il portattrezzi capace di operare in qualsiasi lavoro ed in qualsiasi condizione. Schmidt propone la nuova serie di lame sgombraneve sviluppata specificamente per l'U20. Queste sono disponibili in larghezze di 2,7 e 3 m e, grazie all'altezza dell'alerone di 800 mm, si presta soprattutto a lavori di sgombero neve con innevamento basso - medio. Nonostante la costru1. 2. Unimog U20 allestiti Schmidt

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zione robusta pesano solo 550 kg ed hanno una distanza del baricentro alla piastra di soli 640 mm che lascia sufficiente portata utile per uno spargisale. Due sono i nuovi spargitori: Stratos

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FST 14 e Stratos FST 17. Questi sono i primi modelli di una nuova serie di spargitori per Unimog a baricentro basso con due coclee, costruiti sulla base degli spargitori Stratos II, intro-

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3. 4. 5. 6. Unimog U20 allestiti Schmidt 7. 8. Unimog U20 allestiti Giletta

dotti due anni fa. Disponibili con capacità della tramoggia di 1,4 e 1,7 m3 e impianto per l'umdificazione del sale, si adattano perfettamente all'U20. Per completare la gamma è disponibile anche una nuova turbina laterale, la HS 5 della ditta Beilhack, un'azienda del gruppo Schmidt. Con un diametro della turbina di 860 mm, una larghezza di sgombero di 1.800 mm ed una capacità di sgombero di circa 500 tonnellate/ora si presta in modo ideale per lavori di allargamento in combinazione con l'U20. Naturalmente con l'U20 possono essere utilizzate anche altre attrezzature della gamma corrente Schmidt, come la turbina laterale S 3.1, spargitori della serie Stratos II con capacità della tramoggia fino a 2 m3 e la spazzola frontale VKS 24. Anche la ditta Mulag, azienda leader nella produzione di bracci falcianti per Unimog, rappresentata in Italia da Schmidt Automotive Italia, ha sviluppato un nuovo braccio falciante per l'U20. Il modello MFK 400 viene mon-

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tato sulla piastra frontale e ha uno sbraccio di 4,7 m da centro veicolo e una larghezza di taglio di 1,2 m. Giletta per il nuovo U20 propone lo spargitore serie KA2000 con sistema 6 di alimentazione sia a catena che a geometria variabile VA08 e due serie nastro, che può arrivare ad una capa- di lame con struttura in acciaio e volcità di 2,2 m3 colmo al tettuccio con vente in polietilene L ed R, che si difrialzo. Naturalmente, essendo l'U20 ferenziano tra loro nell'altezza e quindotato di impianto idraulico, questo di nel peso. La serie R ha un'altezza spargitore non comporta un motore globale di 799 mm e larghezze da ausiliario, anche se lo stesso può 2.400 a 3.400 mm con pesi che essere dotato di impianto idraulico variano da 350 a 450 kg. La serie L autonomo, azionato da motore ausi- ha un'altezza globale di 799 mm e liario, con pompa (Casappa/Bucher) larghezze da 2.800 a 3.800 mm con pesi che variano da 450 a 710 kg. e motori idraulici orbitali (Danfoss). Il sistema di spandimento a disco con Entrambe le serie di lame possono palette in acciaio inox è regolabile in essere dotate di tre differenti metoaltezza ed in inclinazione, in funzione dologie di coltello. Con coltello in della granulometria del materiale uti- gomma speciale antiabrasiva bishore 65/90 per un'operatività estrelizzato e dell'altezza del veicolo. La larghezza di spandimento può ma sulle nevi molli o umide. Con colessere regolata da 1 a 8 m, come tello in acciaio speciale anti-abrasivo anche la quantità (5 - 40 g/m2 sale e con una durezza di 400 Brinnells, 5 - 350 g/m2 per sabbia/ghiaia) e la oppure con entrambi i coltelli intersimmetria. Il gruppo di spandimento è cambiabili dalla cabina in modo da ribaltabile verso l'alto per i trasferi- essere efficaci sia sulle nevi molli o menti, ed un sistema di sicurezza umide (con il coltello in gomma) che automatico blocca la rotazione del sulle nevi ghiacciate (grazie al coltello in acciaio). disco al suo ribaltamento. Come attrezzature a spinta per l'U20 Assaloni come lame per l'U20 ha Giletta ha in produzione il vomere a predisposto la serie Tecna, lame

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sgombraneve leggere a profilo curvilineo con struttura portante monolitica in acciaio altoresistenziale sagomata a freddo cui sono applicati una serie di elementi comprendenti ciascuno sia il coltello di raschiamento sia un sistema di ammortizzazione degli urti radenti. L'uso di materiali speciali ha permesso di contenere notevolmente il peso complessivo senza penalizzare la robustezza dell'intera struttura. La divisione della parte inferiore raschiante permette di ridurre al minimo la massa d'urto contro le asperità del terreno, consentendo così un migliore assorbimento di urti e vibrazioni e una conseguente maggior velocità di esercizio. La lama è dotata di un dispositivo meccanico che permette la variazione dell'angolo di incidenza a terra, consentendo così di montare diversi tipi di coltello. Alle estremità inferiori dell'alerone sono fissati appositi elementi paracolpi per evitare impuntamenti dell'alerone sui marciapiedi. La lama è equipaggiata di sistema di oscillazione laterale, con allineamento orizzontale a lama sollevata (brevettato). L'orientamento sui due lati è dato da due pistoni idraulici che fungono, mediante l'impiego di valvole by-pass, anche da ammortizzatori per gli urti laterali. Le larghezze sono di 2.720 mm e 3.060 m per un'altezza di 950 mm ed il peso ripettivamente di 465 e 485 kg. Come vomere Assaloni propone la sua serie Y a geometria variabile con possibilità di regolazione dell'angolo di incidenza tramite vite registrabile manualmente (idraulica a richiesta); oscillazione laterale con stabilizzazione orizzontale a vomere sollevato ed ammortizzazione degli urti laterali con accumulatore ad azoto ne arricchiscono le prestazioni. Lo spargisale di Assaloni per l'U20 è lo SPES, uno spargitore costruito integralmente in acciaio INOX AISI 304 L e costituito da una tramoggia di contenimento del prodotto antiderapante, da un sistema di alimentazione a coclea, e da un piatto di lancio per la distribuzione del prodotto sulla sede stradale. Il piatto è completamente reclinabile all'indietro per facilitare le operazioni di svuotamento della tramoggia. Agendo sulla posizione dello scivolo è inoltre possibile 9. Unimog U20 allestito Giletta

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modificare la simmetria del lancio privilegiando il centro, il lato dx o il lato sx della sede stradale. La coclea trae il moto da un riduttore meccanico azionato da un motore idraulico alimentato dall'impianto idraulico del nuovo Unimog. La capacità della tramoggia sale a raso è di 1,7 m3, la larghezza di spandimento varia da 2 a 8 m con una capacità di dosaggio sale di 5 - 40 g/m 2 ed una capacità di dosaggio graniglia di 5 - 350 g/m2. Per poter utilizzare l’U20 nelle operazioni di pulizia delle strade Assaloni ha pensato alla spazzolatrice a rullo frontale STAR240, ad azionamento idraulico, particolarmente indicata per il lavoro di pulizia del materiale depositato ai lati delle strade. Attrezzatura che viene spesso usata per la pulizia

per la stabilizzatore del veicolo. Per l’utilizzo dell’U20 nel lavoro di sfalcio Assaloni propone il falciaerba a braccio frontale FFA400. Il braccio è costituito da due elementi tubolari movimentati da quattro pistoni idraulici. Ha la possibilità di lavorare sia sul lato destro che su quello sinistro. In posizione di trasporto, un pistone doppio effetto permette di ripiegare completamente il braccio su se stesso, consentendo così di rientrare perfettamente nella sagoma dell’U20, in una posizione che non ostacola minimamente la visibilità dell’autista. I movimenti del braccio sono effettuati dalla cabina attraverso l’impianto idraulico dell’U20. La lunghezza massima del braccio è di 4 m con una traslazione laterale di 1.250 mm che ne amplia la profondità di lavoro; la testata prevista ha una larghezza di taglio di 1 m.

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primaverile delle strade trattate nella stagione invernale con sale o graniglia, ed anche per lo sgombero di strade leggermente innevate. L'azionamento del rullo-scopa può avvenire idraulicamente per mezzo della presa di forza idraulica dell’U20, oppure meccanicamente per mezzo della presa di forza meccanica tramite alberi cardanici. La spazzolatrice è predisposta per il montaggio (a richiesta) di un cassoncino per la raccolta del pietrisco con comando idraulico per lo scarico del materiale e di una spazzola a tazza laterale per la pulizia delle scoline. Per l'impiego su strade particolarmente polverose, è previsto (a richiesta) un sistema di umidificazione del terreno mediante barra ad ugelli, elettropompa e serbatoio. La ruspa livellatrice Assaloni T90 a funzionamento idraulico, maneggevole e funzionale, è facilmente applicabile alla piastra portattrezzi anteriore dell’U20 per risolvere i problemi di spianatura o livellamento del terreno; qualora sia anche abbinata ad un retroescavatore posteriore, oltre che per richiudere gli scavi, può servire

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Per l’arrivo dell’inverno preparate le maglie pesanti Weissenfels VIABILITA’ INVERNALE

all’usura, risultando adatte per impieghi intensivi di sgombero neve e nella cantieristica. Qualità e servizio sono gli elementi d’eccellenza in questo settore, in quanto la produzione di catene di carattere soggette ad estreme condizioni di usura è sinonimo di alta tecnologia e affidabilità. Valori che da sempre caratterizzano il marchio Weissenfels.

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Weissenfels: la tradizione di oltre 500 anni di storia Weissenfels, situata tra le montagne friulane nelle Alpi Giulie, è un’azienda storica di livello mondiale, una realtà che esiste da secoli ed ora all’avanguardia nella produzione di catene e nella loro distribuzione. L’azienda è specializzata nella produzione di catene da neve per autovetture e mezzi pesanti, e vanta la sua fondazione nel lontano 1462. Weissenfels è altresì prospera nell’attività di produzione di catene saldate di ogni tipo ed impiego: di sollevamento, per ferramenta, di decorazione, per usi speciali e per ancoraggio. Catene professionali dedicate ad autobus, camion e mezzi speciali Weissenfels produce modelli di catene da neve ed aderenza destinati a mezzi pesanti quali camion, autobus, trattori, pale gommate, mezzi speciali e fuoristrada. Questi presentano in casi specifici maglie rinforzate con piastrine rompighiaccio, per garantire una massima capacità di presa e stabilità del mezzo ed un’alta resistenza 14

MAXI XT - novità 2008 per autobus e camion Maxi XT è la novità Weissenfels nel settore delle catene da neve per autobus e per il trasporto leggero. Questa catena da neve si distingue per il peso ridotto, la maneggevolezza e la facilità di montaggio del sistema ad arco flessibile: tensionamento e chiusura dell’arco interno si effettuano infatti sul lato esterno della ruota. L’impiego di maglie a sezione 2 a D in acciaio legato di alta qualità sono essere utilizzate su entrambi i munite di maglie di rinforzo e l’alto lati e non necessitano di attrezzi spenumero di rombi asimmetrici che ciali per il montaggio. compongono il battistrada garantiscono alla catena costante e sicura aderenza, ottima tenuta laterale ed elevata capacità di frenata sia sulla neve che sul ghiaccio. Inoltre, la possibilità di capovolgere le catene sul pneumatico ne aumenta considerevolmente la durata. Forester XT, per trattori e mezzi speciali Il particolare disegno a traccia doppia continua permette di ottenere una costante capacità di presa ed evita lo scivolamento tra gli artigli della gomma; ciò consente di ridurre al minimo i sobbalzi garantendo così un buon comfort di guida ed un'eccellente tenuta laterale. Forester XT si compone di maglie a sezione a D in acciaio legato di alta qualità, munite di maglie di rinforzo. Le catene pos-

1. Maxi XT lato esterno 2. Maxi XT lato interno 3. Modello Weissenfels Forester XT 3

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VIABILITA' INVERNALE

Option propone Tornado GHERARDO MARCHELLI

Option di Codroipo (UD) presenta in Italia un nuovo spargitore sempre ad azionamento elettrico a 12 volt. La scelta di Option di proporre attrezzature elettriche è guidata dalla volontà di permettere agli operatori di lavorare con attrezzature efficaci con la caratteristica di ridurre al minimo e semplificare al massimo gli interventi di manutenzione, oltre a consentire l'utilizzo di veicoli semplici e leggeri in lavori prima esclusivi di portattrezzi più importanti. Il nuovo spargitore proposto è il Tornado dell’americana Western con una capacità della tramoggia 1 m3. Grazie al suo peso contenuto in 250 kg e le dimensioni di 1.100 x 900 mm consente il suo utilizzo da parte di veicoli dalla capacità limitata, con la sola necessità di un collegamento elettrico alla batteria degli stessi, naturalmente comandato da una consolle da portare in cabina per regolare tutti i parametri dello spargimento. Semplificare la vita degli operatori è una linea guida di Option e proprio in

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Tornado si rivelano delle caratteristiche importanti a questo scopo. Infatti, oltre alla semplicità dell'azionamento elettrico, Tornado ha la struttura e la tramoggia completamente in materiale plastico, presentando il notevole vantaggio di essere totalmente esente dalla corrosione, problematica importante lavorando con il sale in ambiente umido. Per garantire la durata dell'investimento di uno spargitore ci si deve dedicare alla manutenzione dello stesso, pulendolo, ingrassandolo e riverniciandolo. Il polietilene consente di ridurre al minimo queste operazioni: non essendo intaccabile dalla ruggine non richiede una costante manutenzione, che si può limitare al solo gruppo di spargimento. La tramoggia in polietilene inoltre presenta il vantaggio di non rovinarsi sotto l'effetto abrasivo del sale o della

ghiaia che le scorrono all'interno, evitando le ammaccature, graffiature e l'erosione tipica nelle tramogge in materiale ferroso verniciato. Un altro vantaggio della tramoggia in polietilene è la sua scivolosità, che permette un flusso dei materiali libero e contribuisce ad impedire l'accumulo di placche di sale umido che ferma lo scorrimento dello stesso e da appigli per agevolare la creazione di "ponti" con il blocco del flusso di materiale al gruppo di spandimento. Inoltre quando il sale comincia ad attaccarsi alle pareti si crea nel tempo una superficie con un forte legame fra sale ed acciaio, che non si riesce a rimuovere con un semplice risciacquo, richiedendo l'utilizzo di attrezzi adatti. Un altro vantaggio della costruzione in materiale plastico del Tornado è quello del peso, che, oltre a consentire l'utilizzo di veicoli a minor capacità di carico, permette uno scarramento dell'attrezzatura più agevole. Western ha inoltre pensato allo spazio che l'attrezzatura andrà ad occupare durante la stagione estiva e l'ha progettata con la comoda possibilità di un suo alloggiamento verticale per ingombrare il minor spazio possibile: rimuovendo il gruppo di spandimento posteriore, operazione semplice e utile anche nei tragitti di solo trasferimento, si scarra agevolmente lo spargitore ribaltandolo su due stabili longheroni d'appoggio.

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NOLEGGIO

Italnolo, una rete nazionale per ogni sorta di esigenza

Italnolo è la prima ed unica catena italiana di noleggio generalista, in quanto copre una gamma di prodotti che va dalla piccola attrezzatura, come l’elettro-utensileria, a macchine più voluminose come movimento terra, passando per tutte le categorie intermedie di interesse, potendo quindi coprire le più svariate esigenze, le quali derivano da concrete e spesso urgenti necessità, provengano esse da enti, da ditte o da privati . In pratica la capacità di seguire un soggetto dall’organizzazione di una festa, di un avvenimento, di una manifestazione sportiva, alla gestione delle conseguenze di un evento atmosferico imprevisto, come un allagamento, lo sgombero di un archivio e via dicendo così per mille altre esigenze, ecco quanto offre Italnolo. E' evidente quindi l’utilità di questo

servizio per coloro che sono delegati alla soluzione della domanda interna di un gruppo, sia esso pubblico o privato e che si trovino a dover gestire questo tipo di attività, sia nel quotidiano che in emergenza. Avere un punto di riferimento che possa soddisfare tutte le richieste, anche le più particolari non è cosa da poco. Nessun problema: se all’inaugurazione della piscina non bastano le barriere per la delimitazione del pubblico, il furgone Italnolo porterà le transenne mancanti. Occorre posizionare parapedonali piuttosto che colonnine in ghisa nel centro storico che comportano la realizzazione di fori: Italnolo, nella ricerca costante di articoli difficilmente reperibili sul mercato, proporrà una carotatrice montata su carrello mobile che consente la rapida foratura; ed ancora, il gazebo per l’inaugurazione, il piccolo palco per spettacoli di piazza, il servizio igienico chimico, proseguendo fino ad arrivare a escavatori, piattaforme aeree, motocarriole, attrezzatura per la pulizia... In concreto Italnolo è il supporter ideale per tutte queste necessità e ciò certamente per la varietà degli articoli, ma cosa ancora più importante, per la professionalità che caratterizza il suo personale, in grado di illustrare e consigliare l’ampia gamma di prodotti a disposizione. Tutti gli articoli che compongono la gamma Italnolo sono accuratamente

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verificati e perfettamente efficienti per assicurare al cliente prestazioni ed affidabilità, di conseguenza, ottimi risultati. Certamente non è facile in poche righe spiegare una realtà cosi vasta ed articolata come Italnolo: l’azienda propone di visitare il suo sito web per vedere coi propri occhi quelle che sono le potenzialità e, soprattutto, gli indirizzi di tutte le sedi sparse su buona parte del territorio nazionale alle quali ci si può rivolgere con la certezza di ricevere un valido aiuto alla soluzione delle diverse esigenze. Grazie al consenso che la clientela continua ad accordare ad Italnolo, la crescita continua è rapida e quindi presto Italnolo sarà anche nella vostra città ammesso che non vi sia già. Italnolo è un sistema in franchising, gestito da persone che operano nella realtà dove vivono, quindi a conoscenza del territorio e delle sue specificità, forti però dell’esperienza messa a punto da una catena di livello nazionale.

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CONSOLIDAMENTO TERRENI

Fermaneve Vela

l’altro e rigidamente vincolati in mezzeria a formare una croce di S. Andrea; il telaio così formato funge da supporto per la struttura d’intercettazione realizzata mediante un pannello ad anelli in trefolo d’acciaio, concatenati in almeno quattro punti, cui è accoppiata una rete a maglia fina anch’essa in filo d’acciaio. Ortogonalmente al piano formato dai profilati in acciaio, è connesso un tubo a sezione cava, il quale, insieme ai quattro stralli in fune d’acciaio (uno per ogni braccio della croce di S. Andrea) che costituiscono i vertici della piramide a base quadrata caratterizzante la forma della Vela, collega la struttura d’intercettazione alla struttura di ancoraggio, garantendo in questo modo la resistenza dell’elemento alle azioni esterne. Ai fini della durata nel tempo di queste strutture, caratteristica fondamentale è rappresentata dalla zincatura eseguita a caldo, in accordo con la normativa UNI EN ISO 1461. La Vela impiegata come barriera fermaneve viene attualmente prodotta da Artigiana Costruzioni in quattro modelli diversi i cui elementi costitutivi elementari sono stati dimensionati sulla base del parametro Dk (cfr. norme WSL-UFAFP Berna - CH), che rappresenta lo spessore della coltre

Artigiana Costruzioni S.r.l., azienda con sede a Villa di Tirano (SO), specializzata nella realizzazione di opere di difesa del territorio montano dai problemi di caduta massi, instabilità dei versanti e caduta valanghe, da diversi anni ormai, produce e commercializza in Italia e all’estero gli elementi Vela, strutture progettate con la duplice funzione di opera fermaneve e consolidatore/riprofilatore di versanti franosi. Negli ultimi anni infatti, strutture prefabbricate in acciaio di tipo tridimensionale, modulare e mono-ancoraggio hanno affiancato, quali sistemi impiegati nella protezione dalla caduta valanghe e dell’instabilità dei versanti, le tradizionali opere di difesa attiva quali i ponti e le reti da neve per quanto concerne le valanghe, le terre rinforzate e le gabbionate per quanto riguarda l’azione di consolidamento dei versanti in frana. I fattori che hanno consentito alle strutture Vela di diffondersi all’interno del panorama tecnologico del settore sono molteplici: principalmente, la facilità di posa in opera (grazie al peso contenuto), la riduzione dei tempi di cantiere (trattasi di strutture mono-ancoraggio) e la marcata adattabilità all’andamento morfologico del terreno (grazie alla modularità degli elementi). Dette caratteristiche hanno consentito a tali strutture di diventare estremamente competitive con le già citate opere di difesa attiva tradizionalmente impiegate per fronteggiare questo tipo di problematiche.

La struttura Gli elementi Vela si compongono di una struttura di supporto, una di intercettazione e/o di contenimento ed una di ancoraggio al terreno. La prima è costituita da una coppia di profilati a sezione aperta sovrapposti l’uno sul- 1

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nevosa valutata ortogonalmente al pendio e trattenuta dalla superficie d’appoggio della barriera, e considerando i seguenti parametri d’impiego: • z - quota sul livello mare: 3.000 m • ø - angolo d’inclinazione pendio: 40° • N - fattore di scivolamento: 2,4. I modelli a tutt’oggi disponibili sono i seguenti: Dk 2.50 - 3.00 - 3.50 - 4.00.

Vela fermaneve. Esempio di utilizzo: Monte Zoncolan (2006) Nel corso del 2006 è stato completato l’intervento di protezione da fenomeni di caduta valanghe, iniziato nel 2005, mediante l’impiego di elementi Vela nel comprensorio dello Zoncolan in comune di Sutrio (UD), gestito dalla società Promotur S.p.A. In questo ambito sono state impiegate strutture Vela modello Dk 3.50 in numero sufficiente a garantire la messa in sicurezza della nuova pista Tamai. Grazie alla citata riduzione dei tempi di realizzazione consentita dalle strutture Vela, è stato possibile ultimare gli interventi in tempo utile per la stagione turistica invernale. Il sito d’intervento, rappresentato dal versante settentrionale del monte Tamai (quota max ~ 2.000 m s.l.m.), presentava una pendenza compresa tra i 25° (al piede) ed i 40° (in sommità). Dall’esame della C.L.P.V. (Carta di Localizzazione dei Pericoli da Valanga) risultava manifesta la presenza di eventi valanghivi pregressi osservati e censiti su tale documento; da queste considerazioni è disceso che il versante era da considerarsi per la quasi totalità della sua estensione a rischio potenziale di caduta valanghe. Come già anticipato, dalle rilevazioni nivometriche è stato ricavato un valore Dk pari a 3,50 m, corrispondente ad un tempo di ritorno di 50 anni. La copertura vegetale era caratterizzata in prevalenza da ontani ed arbusti vari, la cui resistenza al passaggio della neve è stata ritenuta pressoché nulla. La scelta progettuale è consistita, quindi, nel posizionare gli elementi Vela secondo una serie di filari orizzontali distanziati reciprocamente in ottemperanza a quanto espresso dalle Direttive Svizzere. Le modeste

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caratteristiche geotecniche del sottosuolo hanno determinato la scelta di realizzare ancoraggi in fune spiroidale ø 16 mm e di lunghezza pari a 4,50 m per gli elementi intermedi; per quelli marginali, maggiormente caricati, gli ancoraggi in fune avevano diametro pari a 20 mm e lunghezza di 6 m. Entrambe le tipologie di ancoraggi presentavano la testa protetta mediante una redancia pesante in acciaio (interna) ed un tubo ripiegato entro cui era alloggiata la fune in acciaio (esterno). Operativamente, il procedimento esecutivo seguito è stato il seguente: 1. tracciamento e livellamento in quota dei filari; successivo disbosco limitato alla sola fascia di ingombro/operativa delle strutture; 2. trasporto in quota dell’attrezzatura di perforazione e successiva realizzazione dei fori entro cui introdurre gli ancoraggi in doppia fune d’acciaio; 3. introduzione degli ancoraggi ed inghisaggio al terreno mediante boiacca di cemento; 4. in contemporanea alle suddette operazioni, assemblaggio delle strutture Vela per il loro successivo trasporto in quota mediante elicottero e definitivo fissaggio all’ancoraggio anzitempo predisposto; 5. fissaggio mediante grillo in acciaio all’ancoraggio finito. Ad innevamento avvenuto, il risultato finale che ne è conseguito è stato quello evidenziato nella foto. L'esito conclusivo è indubbiamente il frutto 1. Livellazione filari e disbosco 2. Fasi di perforazione ancoraggi 3. Monte Zoncolan 4. Fissaggio elemento Vela - ancoraggio 5. Elitrasporto elemento Vela 6. Filari ad innevamento avvenuto

delle caratteristiche peculiari che con- investimento di risorse umane ed ecotraddistinguono l’elemento Vela, prin- nomiche, ha consentito ad Artigiana Costruzioni S.r.l. di mettere a punto e cipalmente rappresentate da: - peso ridotto, con conseguente faci- commercializzare sia in Italia che all’estero (Francia, Spagna, Slolità di trasporto e movimentazione; - presenza di un solo ancoraggio, con venia...) le strutture Vela, impiegate derivante abbattimento dei tempi di ed apprezzate per la soluzione delle posa in opera, sia durante le fasi di differenti problematiche per le quali perforazione sia durante quelle di sono state progettate. inghisaggio; - dimensioni contenute, da cui discende il perfetto adattamento degli elementi alla morfologia del versante e la riduzione al minimo indispensabile alle fasi di posa in opera delle aree da disboscare, nonché la salvaguardia di eventuali specie arboree di pregio presenti nell’area. Solamente la costante ed approfondita attività di ricerca, unita al continuo 6

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Prefabbricati Containex per la scuola media di Osio Sopra PREFABBRICATI

GIORGIA MARCHELLI

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Per aver modo di ristrutturare la scuola media di Osio Sopra (BG), i responsabili del comune hanno trovato una soluzione molto valida nei prefabbricati Containex. Sessanta container uso ufficio stanno sostituendo temporaneamente la vecchia sede scolastica, che aveva bisogno di essere rinnovata. I prefabbricati sono stati noleggiati a tempo indeterminato presso l’attivissima sede italiana dell’austriaca Containex, un’impresa del gruppo LKW Walter, azienda leader nel traffico camionistico europeo, che fornisce da 25 anni "spazio pronto" ad aziende ed enti pubblici in Europa nei settori dell’industria e del commercio. I prefabbricati Containex vengono impiegati come uffici e sanitari su cantieri, presso imprese e manifestazioni, come aule scolastiche, asili nido, centri associativi o quali filiali provvisorie di istituti bancari e di ogni genere di

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luoghi di lavoro. I sistemi di spazio Containex sono utilizzati regolarmente come pronto soccorso in caso di calamità e catastrofi naturali, e si adattano inoltre come magazzini per imprese, così come imballaggio per il trasporto di merce, anche marittimi, nuovi e usati. Le strutture di spazio flessibili possono essere acquistate, ma anche noleggiate a breve o lungo termine, come pure comperate tramite leasing. Un sistema componibile flessibile, con pannelli modulari facilmente intercambiabili, risponde a qualsiasi esigenza. Ad Osio Sopra i container sono stati posizionati nello spazio adiacente la scuola media, a poca distanza dalla stessa, e rimarranno a disposizione dell’organizzazione scolastica per l’intera durata del cantiere. Il personale specializzato Containex si è messo a disposizione per la consulenza in loco, la progettazione e la realizzazione di

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questo spazio su misura, come è solito fare per ogni esigenza. I tempi di montaggio sono stati veloci, i costi bassi e la flessibilità massima, fattori che hanno reso fondamentalmente interessante le soluzione di spazio con container anche per questa scuola. Per circa 150 studenti, nel nuovo impianto ci sono 8 aule scolastiche, sale riunioni per insegnanti, zone per la ricreazione e servizi igienici. A convincere l’amministrazione comunale di Osio Sopra è stata soprattutto la qualità dei prefabbricati, stagni per quanto riguarda la tenuta delle temperature, della pioggia o della neve, e dotati di riscaldamento e climatizzatori; le finestre sono con doppio vetro ed i bagni di ottima fattura, in ceramica (non in plastica!), con acqua corrente e normali scarichi. La velocità di posa della struttura scolastica è stata garantita anche dalla predisposizione di serie per cavi e attacchi di corrente elettrica, telefonia ed acqua, interamente passanti all’interno delle pareti, che quindi non disturbano le attività della scuola. Dopo l’iniziale scetticismo di genitori ed insegnanti, la soluzione è ora apprezzata da tutti, in particolar modo dal sindaco, perché soddisfa perfettamente le esigenze di studenti e professori. 1. Scuola media di Osio Sopra 2. Aula scolastica 3. Sala professori

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IGIENE URBANA

A Sirolo la raccolta rifiuti si fa con Ecogest Il Comune marchigiano di Sirolo circa 3.500 abitanti - ospita ogni anno diverse migliaia di turisti di varie nazionalità. In un contesto di spiagge selvagge, bianche rocce e verdi pinete affacciate su un mare incontaminato, l’estetica cittadina non può certo essere trascurata. Per questo sono stati installati in via Giuseppe Verdi, a ridosso del centro storico cittadino, tre impianti per la raccolta rifiuti Gemini 3 di Ecogest. Attraverso questo sistema di isole interrate sono spariti i tradizionali ed ingombranti cassonetti, con un sensibile miglioramento dell’igiene del paese, oltre che del suo aspetto esteriore. Grazie all’interramento dei raccoglitori, le isole ecologiche realizzate da Ecogest permettono anche di eliminare i cattivi odori emanati dai rifiuti. Il sistema di raccolta a scomparsa in via Verdi, ribattezzato "Centro Ambiente", è stato realizzato, con finanziamenti comunali e provinciali, nell’ambito del piano sui rifiuti urbani della Provincia di Ancona. Visto l’ottimo riscontro dal punto di vista estetico, altri raccoglitori potrebbero presto

essere installati a ridosso delle spiagge ed in altre parti della città. Nei tre

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impianti già in funzione, il cittadino di Sirolo, azionando la pulsantiera posi-

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zionata sul torrino, può conferire diverse tipologie di rifiuti: dalla carta alla plastica, dal vetro alla nettezza urbana. Con Gemini 3, il piccolo centro dell’Adriatico è riuscito a risolvere efficacemente il problema della raccolta differenziata nel centro storico. Le isole Gemini 3 installate a Sirolo sono formate da tre cassonetti interrati (due da 3.200 litri ed uno da 2.880), grazie ai quali la macchina può effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti. Pur offrendo una notevole capacità di contenimento (9.200 litri complessivi), Gemini 3 occupa poco spazio sulla superficie stradale, da cui emerge soltanto un torrino di circa un metro d’al-

tezza. I tre raccoglitori sono posizionati all’interno di una vasca di contenimento in acciaio al carbonio, trattato contro la corrosione. Nel momento in cui l’utente seleziona dalla pulsantiera, posta sul torrino, il tipo di rifiuto da gettare, il raccoglitore selezionato, grazie ad un sistema oleodinamico, scorre sotto la bocca di carico centrale. La chiusura della bocca di carico può avvenire automaticamente oppure premendo il pulsante di chiusura. Splendido centro medievale immerso fra il verde delle colline ed il blu del mare, Sirolo è considerata la "perla dell’Adriatico". Posta a 125 metri a picco sul mare, il paese è meta ambi-

ta per villeggianti italiani e stranieri, attratti, oltre che dall’ineguagliabile colore delle sue acque, dei suoi scogli e delle sue spiagge, anche dalla ricca vegetazione e dall’ambiente semplice ed accogliente. Da più di dieci anni Sirolo riceve il prestigioso riconoscimento della "Bandiera Blu". Oltre che per il mare e la natura, Sirolo si caratterizza per un affascinante centro storico. Dalla terrazza della piazzetta si apprezza il carattere forte di un paesaggio fatto di pietra e aperture improvvise. Nei caffè all’aperto, i tavolini si allungano per dare alla platea estiva occasioni per incontri tra gelati, aperitivi e musica.

loggiamento di manichette e attrezzi vari sono in acciaio inox fiorettato. La cisterna è completamente in acciaio inox satinato aisi 304 dello spessore di 3 mm; è di forma cilindrica ed ha un diametro di 1.200 mm per una lunghezza di 3.800 mm, per contenere 4.000 l di acqua. E' dotata di un bocchettone di carico UNI 45 per il riempimento della manichetta; lo svuotamento rapido della botte avviene tramite un rubinetto da 3" (per svuotare la cisterna in 3 min); le paratie interne frangiflutti trasversali e longitudinali sono parzialmente smontabili per favorire l’ispezionamento.

Il motore ausiliario è un diesel bicilindrico da 19 CV, completamente autonomo con batteria ausiliaria ricaricata tramite alternatore. Il circuito idraulico è indipendente, ed è dotato di un serbatoio dell’olio da 150 l e dello scambiatore di calore. La pompa idrica a pistoni da 120 l/min è modulabile, con massima pressione di esercizio da 50 bar. La pompa girante per lo scarico rapido della cisterna è da 1.300 l/min, ed è utilizzabile come antincendio o per il riempimento di piscine artificiali in alta quota; la pompa può essere usata per il riempimento della cisterna con una prevalenza di 30 m.

Nuovo modulo per l’antincendio boschivo Morselli e Maccaferri ANTINCENDIO

GIORGIA MARCHELLI

In questi primi giorni di ottobre, Morselli e Maccaferri S.r.l. ha consegnato il suo nuovo modulo per antincendio boschivo (A.I.B.) alla Guardia Forestale della Regione Basilicata da applicare su di un autocarro Man 18.240 4x4 dotato di cassone ribaltabile. Il modulo antincendio scarrabile dell’azienda di Piumazzo (MO) è stato appositamente progettato per essere installato su un autotelaio Man con cassone ribaltabile, ed uno spazio utile di 4.800 x 2.300 mm, per un’altezza da terra di 1.600 mm. Il telaio portante del gruppo è costruito totalmente in acciaio fe 510, mentre i bauli laterali con sportelli per l’al22

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Il nuovo modulo per antincendio boschivo è dotato di 2 rulli avvolginaspo a funzionamento idraulico con naspi da 1/2" della lunghezza di 60 m l’uno, di una presa idraulica libera (mandata e ritorno) con innesti rapidi, disponibile per azionare un eventuale strumento di lavoro (per esempio una pompa di aspirazione per il riempimento della cisterna), di bauli laterali aventi un volume di circa 2 m3 dotati di sportelli in acciaio inox fiorettato, utili per l’alloggiamento di strumenti di lavoro, di 2 luci a lampeggiante e di 2 fari di lavoro orientabili. Completano il modulo per l’antincendio boschivo un quadro di comando posteriore per l’azionamento di fari, lampeggianti, accensione e spegnimento motore. L’avvolgimento/srotolamento dei naspi, il funzionamento delle 2 prese idrauliche ausiliarie, il funzionamento della pompa a girante e della pompa a pistoni sono invece comandati tramite distributori idraulici.


F.X. Meiller GmbH & Co. KG intensifica le proprie attività nel mercato italiano ATTREZZATURE

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L’azienda di famiglia fondata nel 1850 può guardare ad una lunga tradizione ed è stata l’inventore del ribaltabile. Sin dall’inizio, Meiller si è posta l’obiettivo di creare prodotti innovativi e di elevata qualità per il settore dell’edilizia e dello smaltimento di rifiuti, con grande utilità per i clienti. La gamma dei prodotti, costituita da ribaltabili posteriori, ribaltabili trilaterali e semirimorchi ribaltabili, per il settore dell’edilizia, e scarrabili e impianti multibenna, per il settore dello smaltimento rifiuti, è stata sistematicamente completata e aggiornata negli ultimi anni. In tutta Europa è l’unica ad offrire ai

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clienti costruzioni in acciaio e impianti idraulici dello stesso produttore. La compatibilità così raggiunta tra impianto idraulico e ribaltabile ha reso Meiller il leader sul mercato europeo. Meiller è pertanto ottimamente equipaggiata per le sfide future e, in particolare, per realizzare strategie di crescita che hanno tra gli obiettivi l’Italia. A seguito delle richieste in aumento, l’8 giugno 2007 Meiller ha creato Meiller Italia S.r.l. con sede a Bolzano. La distribuzione nel mercato italiano verrà seguita da Ferrara. II direttore responsabile di Meiller Italia S.r.l., l’ing. Marc Gelardini, ha spiega-

to: "Con questa nuova società del gruppo Meiller siamo ancora più presenti e possiamo intensificare le nostre attività in uno dei più importanti mercati europei. Avvicinandoci a clienti e partner siamo in grado di migliorare l’offerta dei nostri prodotti e dei servizi specifici del mercato". Meiller Italia S.r.l. è stata ufficialmente presentata il 19 settembre 2007 con una conferenza stampa tenutasi sul Lago di Caldaro (BZ), durante la quale sono stati esposti 3 differenti prodotti: - lo scarrabile RK 20.70, con un carico utile tecnicamente possibile fino a 20 t, concepito per telai con peso complessivo ammesso di 25 - 28 t: da anni viene impiegato in Germania con successo ed è quindi un prodotto collaudato; - il ribaltabile posteriore Halfpipe per telai a 4 assi con carico utile fino a 35 t: il prodotto, già introdotto con successo nel mercato italiano, è dotato di sponda posteriore idraulica; uno stabilizzatore a compasso aumenta la stabilità del veicolo durante il ribaltamento; - il ribaltabile trilaterale tipo 35 per telai a 4 assi con un peso complessivo ammesso di 41 t con capacità di carico di circa 18,5 m3. Come dotazione speciale la sponda posteriore può essere consegnata anche come porta battente. Anche questa struttura ribaltabile è già nota nel mercato italiano dei ribaltabili. 1. Ribaltabile trilaterale tipo 35 per impieghi pesanti 2. Ribaltabile Halfpipe con sponda posteriore idraulica

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Trimmer attiva anche per le piste d’atterraggio AEROPORTI

Trimmer S.r.l. si occupa dal 1979 di trattamento delle superfici e propone una vasta gamma di macchine ed attrezzature destinate a settori come quello industriale, dell’edilizia stradale, civile, e aeroportuale. In particolare per quest’ultimo settore una tecnologia solitamente applicata alla manutenzione stradale permette di ottenere diversi vantaggi: si tratta della pallinatura. Al momento dell’atterraggio un aeromobile raggiunge la velocità di 200 270 km/h circa: nell’impatto gli pneumatici subiscono uno slittamento positivo di massima sollecitazione, e questo induce un grado di surriscaldamento del battistrada tale da superare ampiamente la temperatura di coesione elastica del materiale gommoso. Ne consegue una depolarizzazione (vulcanizzazione) della gomma, che viene parzialmente abrasa, rimanendo tenacemente aderente alla superficie. Dopo un certo numero di atterraggi, la superficie delle piste appare rivestita da un sottile e per lo più ininterrotto strato di gomma, che tende a levigare la superficie di atterraggio, riducendo l’attrito necessario per la sicurezza di impatto e frenata. Se si considera inoltre che l’umidità di qualsiasi origine diminuisce ulteriormente l’aderenza minima indispensabile, è quindi evidente che per provocare il temuto effetto acquaplanning non è affatto necessaria una ingente quantità d’acqua. In queste condizioni quindi la normale umidità è sufficiente per ridurre drasticamente gli standard di sicurezza. Per evitare questo rischio e per rendere possibile un normale traffico aereo anche in condizioni atmosferiche poco favorevoli, si devono periodicamente ripulire per lo meno le parti di pista maggiormente coperte da residui di gomma. Questi ultimi dovrebbero essere rimossi in modo completo senza intaccare lo spessore e la qualità della pista. E' stato dimostrato che sia i reagenti chimici, sia certi trattamenti meccanici e termici sono evidentemente inadeguati. Da un lato non conseguono soddisfacentemente

i risultati desiderati, dall’altro causano danni strutturali. La pallinatura, per contro, ha provato la propria idoneità nel rimuovere completamente l’inquinamento superficiale, senza provocare alcun effetto dannoso alla pavimentazione, dimostrando la sua spiccata redditività anche nelle manutenzioni delle piste aeroportuali. La pallinatura si effettua mediante il trattamento meccanico delle superfici, per ripristinare le originarie caratteristiche di aderenza superficiale, quali la macro - micro tessitura, senza riduzione dello spessore, della capacità portante o della robustezza statica. Ne consegue il ristabilimento dell’aderenza originale con contemporanea rimozione di qualsiasi stratificazione estranea. L’impiego di macchine pallinatrici ad alto rendimento permette una perfetta pulizia della superficie trattata in breve tempo, consentendo una programmazione degli interventi facilmente compatibile con le esigenze di un aeroporto. Il trattamento tramite pallinatura si distingue per maneggevolezza, dinamicità, massima adattabilità alle esigenze lavorative e grande economicità; permette di eliminare uno dei più incisivi fattori di rischio nell’ambito del traffico aereo. Questa tecnologia presenta dunque una serie di vantaggi rispetto ad altri mezzi forse più conosciuti, come il lavaggio ad alta pressione, con o senza l’impiego di additivi chimici, le fresatrici o le bocciardatrici. Tra questi vantaggi possiamo citare: la lavorazione a secco, l’asporto dei residui immagazzinati durante la lavorazione, l’esecuzione del lavoro con macchine semoventi quindi senza carico e scarico dei mezzi nella zona di lavoro che può essere iniziato ed interrotto in ogni momento in caso di emergenza, rendimenti fino a 1.500 m2/h, la garanzia di integrità della struttura trattata e la possibilità di più ripetizioni del processo con le medesime garanzie, l’assoluta omogeneità dell’area trattata senza la formazione di solchi o irregolarità superficiali.

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VERDE

Orsi W-Forrest per i lavori forestali GHERARDO MARCHELLI

Orsi Group, con sede a Mascarino di Castello d’Argile (BO), sottolinea la sua presenza in tutti i settori della trinciatura professionale con un'offerta di prodotti che permette di accontentare le più disparate esigenze degli utilizzatori. Con la trinciatrice W-Forrest l’azienda Orsi và a completare la propria gamma prodotti, mettendo in produzione una trincia espressamente progettata per il lavoro forestale. Questa macchina ha una particolarità estremamente importate: il suo rotore. Questo è ricavato da una lamiera unica, tagliata e piegata, nella quale vengono alloggiate le mazze libere in nicchie in modo da garantire efficienza di trinciatura e durata nel tempo.

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Sono stati capaci di creare un rotore unico, quindi senza punti deboli dovuti alle tipiche saldature, caratteristica estremamente importante per una macchina che deve operare in condizioni estreme che richiedono la massima resistenza possibile. Le sedi delle mazze sono scavate all’interno del rotore monoblocco e sono libere di ruotare su loro stesse in modo da non picchiare nell’asse quando prendono il rinculo evitandone il danneggiamento. Inoltre il rotore ha l’enorme vantaggio di avere al suo interno più mazze, il che significa poter sminuzzare richiedendo minor potenza alla trattrice. La W-Forrest è una trincia forestale con il rotore con martelli a scomparsa

ruotanti. I martelli quindi ruotano. La W-Forrest è indicata per il lavoro in presenza di legna fino a 15 - 20 cm di diametro, con la facoltà di abbattere anche piante robuste e di poter essere applicata sia al sollevatore anteriore dei trattori sia a quello posteriore, cioè poter essere sia trainata che spinta. Naturalmente tutti i particolari di questa macchina sono studiati e curati proprio al fine della sua resistenza: come il cuscinetto a doppio giro di rulli del rotore, le slitte regolabili e la presenza di un ingrassatore per ogni cerniera del portellone idraulico. Molto curate anche le finiture estetiche come ogni macchine dell’azienda bolognese.

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MOVIMENTO TERRA

10.000 Mecalac: la traduzione dell’eccellenza a

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Félicitations! Si sono svolti in grande ad Annecy, durante l’ultima settimana di settembre 2007, i festeggiamenti per la produzione della 10.000 a Mecalac del parco macchine europeo. 10.000 macchine in servizio sul complesso della rete europea dei lavori pubblici e del genio civile, ecco una delle forze dell’offerta di qualità che propone attualmente Mecalac, un produttore specializzato in macchine per lavori pubblici che, dalla sua nascita nel 1974 ad oggi, ha saputo accompagnare i clienti in cerca di compattezza, maneggevolezza, flessibilità, performance, produttività, servizio, qualità, facilità di manutenzione, comfort di guida e sicurezza nei cantieri urbani e suburbani. 10.000 macchine, la traduzione simbolica di un traguardo nella vita dell’impresa che si posiziona più che mai come uno dei grandi attori del

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mercato europeo. Ben ancorata alle terre di Annecy che l’hanno vista nascere, Mecalac gode oggi di una grande notorietà europea. Questa diffusione internazionale del marchio è il frutto di una politica commerciale intensiva nell’export, politica che l’ha condotta anche al di là delle frontiere europee, poiché Mecalac è distribuita anche in una parte dell’Africa. In effetti, l’efficacia della rete dipende da un’organizzazione razionale fondata su quattro filiali commerciali situate in Francia, in Germania e in Italia. Si basa inoltre su una presenza capillare nel mercato e sulla fedele collaborazione con più di 150 concessionari che costituiscono la rete di distribuzione di Mecalac. 10.000 macchine sono innanzi tutto il segno dell’adesione della clientela a un’offerta fondata sull’eccellenza. Se oggi le macchine incontrano un vivo interesse presso i professionisti, è

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perché a monte l’azienda si è preoccupata di adottare un procedimento qualità fondato sul servizio. Questa cultura propria a Mecalac è percettibile dalla concezione dei prodotti al processo d’industrializzazione, passando per la qualità del servizio post vendita. Essa è orientata in primo luogo verso la soddisfazione del cliente che costituisce il cuore della strategia di sviluppo dell’azienda. 10.000 macchine sono anche il segno evidente della politica d’innovazione attuata, supportata da un’unità di Ricerca e Sviluppo attiva che concepisce macchine sempre più performanti. Mecalac ha oggi al suo attivo una quindicina di brevetti depositati. Questo processo industriale è anche il simbolo di una perfetta rispondenza tra il know-how e gli strumenti di ricerca sviluppati. In media vengono depositati cinque brevetti per ogni nuova gamma di prodotti che esce dalle fabbriche di Albens e di Annecy-le-Vieux. Infine, 10.000 macchine sono il risultato dell’impegno e del coinvolgimento di uomini e donne qualificati, appassionati al loro lavoro e attaccati ai valori di Mecalac. E’ il frutto di un lavoro in simbiosi di diverse équipe che hanno saputo dare il meglio di sé anche per portare l’azienda al suo livello attuale. La condivisione delle competenze individuali e collettive è sempre stata, e resterà, il motore di 1. 2. 10.000a Mecalac 3. Macchine Mecalac Ahlmann

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questa bella avventura Mecalac.

Mecalac: da più di trent’anni una passione per le macchine da lavori pubblici Il gruppo Mecalac, che oggi conosce un’espansione internazionale, deve la sua nascita alla tenacia e allo spirito pionieristico di Pierre Pingon, un ingegnere "Arts et Métiers" che, dal 1974, si è specializzato nella fabbricazione di macchine per lavori pubblici. Scelta Annecy-le-Vieux come sede e Mecalac, che sta per Mécanique du Lac, come nome della sua impresa, sviluppa subito delle soluzioni tecniche che mirano a facilitare il lavoro dei professionisti dei cantieri urbani. L’idea, nello specifico, è di garantire la padronanza dello spazio. A mano a mano che l’impresa si evolve, vengo- 5 no concepite macchine sempre più performanti, compatte e adatte alla topografia ed alle limitazioni dei siti ingombri o ristretti. Nel 1984 nasce la Mecalac 11 CX, primo concept di escavatore idraulico. Con un peso di 9 tonnellate e un telaio articolato, dotata di un motore 6 posteriore, una torretta a rotazione sua macchina. totale ed un attacco rapido brevetta- In seguito a questo primo successo, nel to, questa macchina multifunzioni, 1989 ad Albens viene creata Hydromo, caricatrice, sollevatore e portattrezzi l’unità di saldatura meccanica e di a rotazione totale, costituisce da idraulica di Mecalac. Essa oggi assicusubito una rivoluzione per i cantieri ra la produzione dei telai, delle torrette urbani. In particolare, essa permette e degli equipaggiamenti. Anche il taglio all’operatore di effettuare un rapido al plasma o al laser, la saldatura robocambio di attrezzo senza lasciare la tizzata e la lavorazione sono realizzati

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qui. Grazie a questa nuova unità, la sinergia delle competenze si orienta verso l’ottimizzazione della concezione, dei prototipi e della fabbricazione. Nello stesso periodo fa la sua comparsa sul mercato la 11 CXi, una versione della 11CX con stabilizzatori frontali per una compattezza ancora maggiore e, al contempo, una perfetta stabilità. Gli anni ‘90 segnano una svolta nella vita dell’azienda. Henri Marchetta prende le redini del Gruppo e intende farne uno dei leader del mercato. La rete nazionale Framateq dedicata alla distribuzione delle macchine Mecalac si posiziona come il principale punto di riferimento per gli escavatori gommati in Francia. La strategia ha anche un’apertura internazionale con la creazione di una rete di distribuzione di dimensione europea. Mecalac prosegue il suo sviluppo e mette in opera la propria capacità d’innovazione col lancio delle gamme 12 MXT e 14 MXT nel 1996. Questi due nuovi concept di macchina sono particolarmente adatti ai lavori in città e garantiscono una redditività, un livello di sicurezza e di confort nei cantieri nel totale rispetto delle norme 4. Produzione Mecalac 5. Henri Marchetta 6. Macchine Mecalac 7. Henri Marchetta operatore sulla 10.000a Mecalac 8. Macchine Mecalac

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in vigore per la tutela dell’ambiente. Nello stesso periodo, prende forma un riavvicinamento alla società Volvo: questa iniziativa arricchisce l’impresa di un’esperienza che le servirà più tardi. La nuova centratura nel 1999 sui valori fondamentali dell’impresa conduce Mecalac a sviluppare la propria rete di prossimità, ad investire nella modernizzazione delle sue unità di fabbricazione e di montaggio, ad ingrandire le officine e a puntare sull’unità di Ricerca e Sviluppo. Questi grandi sforzi avranno come risultato di assicurare molto rapidamente una crescita della produzione e l’ampliamento della commercializzazione dei prodotti. Si presentano così le condizioni ideali per realizzare nel 2002 un avvicinamento ad Ahlmann, un costruttore tedesco che ha al suo attivo una gamma di 12 pale caricatrici gommate. Apprezzate per la loro compattezza, la polivalenza e il carattere innovativo, costituiscono ormai, con le macchine Mecalac, l’offerta urbana del Gruppo. Il nuovo gruppo Mecalac Ahlmann, risultato di questo intelligente approccio industriale, occupa una posizione di primissimo piano nell’ambito della costruzione e della fornitura di macchine per lavori pubblici urbani con un’offerta di prestazioni di servizio migliorata. Il 2003 consacra il lancio della serie 714 (13 tonnellate), un nuovo concetto di escavatori idraulici montati su telai rigidi gommati o cingolati, compatti e sempre polivalenti grazie alla cinematica unica di Mecalac. Queste macchine compatte sono destinate ai cantieri di canalizzazioni, bonifica e lavori stradali. Sono poi state completate nel 2006 con l’arrivo delle 712 (11 tonnellate, cingolate): coniugando compattezza, facilità di guida e polivalenza, esse offrono un elevatissimo livello di prestazioni nello scavo, nel sollevamento e nella traslazione. Il 2006 è stato anche l’anno in cui ha fatto il suo ingresso sul mercato la 9. Fabbrica Mecalac ad Annecy-le-Vieux 10. Gamma Mecalac

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714 MW Strada-Ferrovia, un concetto totalmente innovativo di escavatore polivalente che ha ottenuto l’approvazione della SNCF (Ferrovie francesi). Con il lancio previsto nel 2008 della 8 MCR, ultimo concetto innovativo uscito dalle sue unità di Ricerca e Sviluppo, Mecalac è oggi il solo costruttore a proporre una macchina che associa due funzioni essenziali per la buona organizzazione di un cantiere. Con un peso di 6 tonnellate, questo nuovo concept integrerà infatti le caratteristiche e le prestazioni di

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un mini-escavatore e di una pala caricatrice compatta (tipo skid steer). Attualmente Mecalac dispone di un’ampia gamma di macchine articolate e di escavatori polivalenti artefice della sua fama, che permette di soddisfare la totalità dei suoi clienti attraverso l’Europa. Questa filosofia del servizio al cliente e la perseveranza nell’accordare all’innovazione e all’eccellenza uno spazio sempre crescente nella strategia di sviluppo fanno di Mecalac una delle aziende più conosciute e apprezzate dai professionisti.

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SERVIZI

La grande forza di Sebach ed il suo valore aggiunto

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Tre grandi eventi di rilevanza mondiale hanno caratterizzato un settembre ricco di avvenimenti dove Sebach è stata presente con la sua forte capacità organizzativa: il Papa a Loreto, il Motomondiale a Misano ed infine il Gran Premio di F1 a Monza. In una settimana sono stati posizionati per questi eventi oltre 1.500 bagni. Una fornitura importante di cabine,

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1. 2. Bagni Sebach all’evento del Papa a Loreto 3. Bagni Sebach personalizzati per la Hera di Bologna 4. 5. Bagni Sebach personalizzati per il Comune di Nardò (LE)

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supportata da un’organizzazione impeccabile del servizio di pulizia a presidio fisso che ha garantito a tutti gli utenti igiene e massimo comfort. Sebach ha così sottolineato una grande capacità di presidio in importanti eventi nazionali, con il valore aggiunto di una ottima forza comunicativa e d’immagine dei propri bagni chimici. Ormai ogni concessionario Sebach è in grado di offrire a tutti i clienti i mitici bagni con pellicola (il catalogo con i Bagni d’Autore è scaricabile presso il sito Sebach). Per i clienti più esigenti Sebach può inoltre personalizzare i bagni con grafiche, loghi e fotografie forniti direttamente dal committente. Alcuni esempi sono i bagni destinati a Hera, l’azienda municipalizzata di Bologna, che ha scelto la grafica da apporre sulle toilettes da loro noleggiati, o il Comune di Nardò (LE) che ha dotato le proprie spiagge di personalizzatissimi bagni Sebach rivestiti con splendide foto ed i numeri utili a disposizione di tutti i bagnanti.

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Ammann-Yanmar presenta il nuovo ViO17 mini-escavatore ad ingombro posteriore nullo MOVIMENTO TERRA

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Al Saie 2007 i visitatori avranno modo di vedere l’evoluzione della macchina da 15 quintali ad ingombro posteriore nullo. Verrà infatti presentata la nuova versione del ViO15, ultimo nato in casa ViO, ma già oggetto di importanti modifiche per renderlo più interessante agli occhi degli utilizzatori europei. Si chiamerà ViO17. Riprendendo l’idea della serie SV, il procedimento di produzione è stato completamente rivisto. Per questa macchina infatti è stato adottato un assemblaggio in sottogruppi. Il vantaggio di questa soluzione è la grande facilità d’intervento per lo smontaggio e la sostituzione dei principali elementi. I costi di gestione ed i tempi

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d’intervento sono di conseguenza fortemente ridotti. L’evoluzione di questo modello avvantaggia soprattutto le operazioni di manutenzione. Basta infatti semplicemente smontare una piastra sotto il supporto del sedile per accedere immediatamente alla batteria, all’alternatore, al motorino d’avviamento ed al controllo del livello del liquido di raffreddamento. Lo smontaggio dei cofani laterali permette di raggiungere tutti i principali organi idraulici. Allo stesso modo il largo cofano posteriore facilita le operazioni di controllo quotidiane. In questa nuova versione del ViO17 sono state privilegiate affidabilità e

robustezza. Nel sottocarro rotante ed in quello inferiore sono stati inseriti alcuni elementi in ghisa per aumentare la resistenza nel tempo. Rispetto al modello precedente sono aumentate le prestazioni di lavoro. La profondità di scavo è ora di 2.200 mm. La forza di strappo è stata incrementata del 15% (1.550 kgf). L’aggiunta di una pompa ad ingranaggi oltre alle due pompe a portata variabile rende il nuovo impianto idraulico più veloce e più preciso, migliorando notevolmente la simultaneità dei movimenti di lavoro. La leva di sicurezza inserita nella consolle frontale, oltre a bloccare tutti i movimenti di lavoro inibisce anche la traslazione della macchina. Il nuovo ViO17 è dotato di un tettuccio a 4 montanti che risponde integralmente alle norme di sicurezza ROPS (protezione antiribaltamento), FOPS1 (protezione contro la caduta d’oggetti) e TOPS (protezione contro il rovesciamento laterale). Ammann-Yanmar invita i lettori a far visita al proprio stand al Saie (Pad. 30, Stand D69-E72) per scoprire e toccare con mano le molteplici soluzioni costruttive che hanno consentito attraverso notevoli miglioramenti di rendere questa macchina più vicina alle esigenze del mercato europeo. 1. 2. 3. Il nuovo mini-escavatore Ammann-Yanmar modello ViO17

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Minisanimatic di Cristanini per decontaminare cassonetti ma non solo... IGIENE URBANA

FRANCESCO VANDONI

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La società Cristanini è presente nel settore dell’acqua ad alta pressione fredda, calda, surriscaldata, vapore ed offre oggi una gamma completa di soluzioni negli ambiti civile, industriale, militare e della protezione civile. Una lunga esperienza nello sviluppare e ricercare soluzioni innovative, in stretta collaborazione con la propria clientela, e con istituti di ricerca, ha portato l’azienda a poter proporre oggi attrezzature di grande interesse, con potenze da 1 a 1.000 kW. La casa madre si trova a Rivoli Veronese ed opera nel mondo con unità di assemblaggio e produzione

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in Argentina, Messico, Canada, e con importatori e distributori ufficiali autorizzati in più di 70 paesi. La gamma Cristanini spazia dalle idropulitrici/idroperatrici della linea Ghibli ai sistemi automatici con robot, Chassis Clean, per la pulizia e la decontaminazione degli chassis di camion, autobus, rimorchi, treni, veicoli speciali..., ai sistemi di lavaggio a getti rotanti montati su archi mobili, Body Clean, per la pulizia esterna di veicoli con sagoma irregolare (camion, dumper, autobotti, vagoni ferroviari...), alle unità mobili autonome per la rimozione dei residui di

gomma dalle piste degli aeroporti, R.R.R., e per il recupero della permeabilità sulle autostrade, agli impianti mobili, Skid V.025 Steam, per la degasificazione e la sterilizzazione di cisterne, mobili o fisse, contenenti idrocarburi, ai veicoli speciali, De-Icer, per lo snevamento, il deicing ed il trattamento preventivo di aerei prima del decollo, fino a varie attrezzature per la detossificazione e la decontaminazione NBC (Nucleare, Batteriologica, Chimica) passando da specifici camion attrezzati, Mini Sanimatic e Eurosanimatic, per lavare, sanificare e decontaminare cassonetti per la raccolta di rifiuti solidi urbani, con acqua ad alta pressione (200 bar) ed alta temperatura (90°C) . Il Minisanimatic fa parte di questa linea di prodotti Cristanini. Si tratta del più piccolo veicolo per la decontaminazione di cassonetti che, grazie ad una vasta serie di accessori, diventa una macchina polifunzionale. Minisanimatic è di dimensioni ridotte 1. 2. Vedute anteriore e posteriore del Minisanimatic esposto a Padova 3. Kit chewing-gum al lavoro per eliminare le gomme da masticare 4. Accessorio lavapavimenti SAM 36 in azione per superfici estese

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per potersi muovere in modo scorrevole nei centri storici, nelle piccole comunità, in centri ospedalieri, in caserme, luoghi di grande affluenza, in centri scolastici e universitari... Il caricamento è posteriore. La camera di lavaggio è in acciaio inox. Questa attrezzatura è in grado di decontaminare l’interno e l’esterno di cassonetti da 120, 240 e 360 litri (due alla volta) e di cassonetti da 700 e 1.100 litri. La durata della fase di decontaminazione, da terra a terra è di 55 secondi. Il Minisanimatic assicura il massimo abbattimento batterico e garantisce la massima asportazione meccanica dei residui solidi dalle pareti, e ciò con- 4 sumando poca acqua, circa 10 l per situati nella parte posteriore destra, verso il marciapiede. cassonetto. Il suo impatto ambientale è basso, Il Minisanimatic è dotato di un avvolinfatti consuma soltanto 0,15 kg di gitubo con tubo di 15 m e lancia per gasolio per cassonetto decontamina- operazioni di decontaminazione di to. Il sistema di decontaminazione piazzole, panchine, bordi marciapieinterno/esterno del cassonetto è effi- di e per la pulizia della macchina cace anche nei punti più difficili stessa. come gli angoli, i bordi dei coperchi, Gli accessori per il Minisanimatic le maniglie laterali e l’impugnatura sono numerosi: dal Kit Chewing-gum superiore. Il Minisanimatic può esse- per eliminare le gomme da masticare allestito su richiesta anche con re alla pistola SAD 1H per asportare guida a destra. Per aumentare la i graffitii; al terminale WW 115 T, sicurezza i comandi della macchina che, applicato alla lancia, permette (alzata, discesa dei bracci...) sono la pulizia di catarifrangenti stradali,

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semafori...; alla testa rotante elettrica MSW 3 per eseguire la pulizia di cisterne o recipienti di forma sferica o cilindrica e dell’interno delle campane per la raccolta del vetro; ai due modelli di lavapavimenti SAM 34 e SAM 36; al terminale lancia vapore per eliminare cartelli murali; al SAD 3, il kit per idrosabbiatura per la cancellazione di scritte sui muri e della segnaletica stradale orizzontale fino alla barra lavastrade anteriore provvista di più ugelli per il lavaggio di strade e piazze e per la disinfezione di grandi superfici.

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Skid Silent e Gumkiller, due esempi della linea Ghibli di Cristanini

IGIENE URBANA

FRANCESCO VANDONI

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La società Cristanini di Rivoli Veronese propone nella sua linea Ghibli due attrezzature per la pulizia: il sistema Skid Silent per la decontaminazione, il recupero, il restauro dei beni artistici e storic,i ed il Gumkiller un’ottima ed economica soluzione per la rimozione dei chewing-gum. L’apparecchiatura Skid Silent si compone di un compressore, di un mixer per fibra vegetale (o polvere minerale), di un tubo completo di pistola ed impugnatura con comandi a distanza per regolare aria, acqua e fibra vegetale, di una pompa a pistoni da 130 bar e 10 l/min, di un serbatoio d’acqua in acciaio inox che consente un’autonomia di lavoro su superfici

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delicate di 4 - 6 ore, di predisposizione per essere alimentato anche direttamente dall’acquedotto, di una robusta protezione esterna contro colpi accidentali e cadute, di avvolgitubo e tubo di 20 m per poter operare con il mixer a notevole distanza dalla macchina. La bassa pressione specifica (0,04 kg/cm2) della miscela che esce dallo speciale ugello rende insignificante l’azione meccanica del getto sulle superfici. Skid Silent permette quindi di trattare superfici delicate quali monumenti, facciate storiche, alluminio, granito lucido... La miscela che esce dall’ugello, avendo poca pressione, non penetra

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negli interstizi della struttura da trattare; lascia la superficie asciutta in tempi rapidi e rende possibile, laddove è richiesto, effettuare subito trattamenti anticorrosivi o impermeabilizzanti. Il sistema utilizza poca acqua, poca aria e poco materiale pulente; agisce in silenzio, nel rispetto delle norme europee sulla rumorosità e senza uso di prodotti chimici. Sono disponibili alcuni accessori come diverse pistole o lance e anche il lavapavimenti SAM 34 per la pulizia 1. Gumkiller Trailer della linea Ghibli 2. Skid Silent 3. 4. Rimozione di graffiti

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di piccole e medie superfici, che evita gli spruzzi d’acqua su pareti o altre superfici verticali e permette di regolare la pressione di lavaggio. Lo Skid Silent è stato utilizzato su svariati manufatti importanti in città italiane come Firenze, Pescara, Bologna, Roma, Milano, Genova... ma anche all’estero, in Argentina, Messico, Cile, Spagna, Portogallo, Polonia... Il Gumkiller è disponibile in versione skid o versione trailer, ovvero su carrello da trainare anche da un’autovettura. Il Gumkiller elimina efficacemente le gomme da masticare da tutte le superfici in pochissimo tempo, da 3 a 5 secondi per ogni 5 gomma; si tratta di un'attrezzatura grandi superfici; degasificare cisterecologica che non impiega prodotti ne da gas esplosivi; sterilizzare conchimici né produce emissioni tossi- tenitori vari. che; è altresì rispettoso delle super- Il serbatoio d’acqua, in materiale fici trattate non provocandovi alcun antiossidante, ha una capacità suffidanno. L’unità Gumkiller polivalente ciente per rimuovere circa 3.000 e silenziosa è particolarmente indi- gomme da masticare. La sua speciale cata per operare nei centri delle lancia a doppia sicurezza permette il città; oltre che per rimuovere le funzionamento con vapore ad alta gomme da masticare anche per eli- temperatura (180°C), in questo caso minare manifesti murali, poster, la pressione di lavoro è di 10 - 15 bar; gigantografie, adesivi; oppure de- mentre con acqua calda (90°C) e fredcontaminare e sanificare varie aree da la pressione è di 130 bar. Il peso a da residui organici; pulire monumen- pieno carico dell’unità Gumkiller è di ti ed edifici da muffe, muschio, pati- circa 750 kg in versione skid e circa na di smog; sghiacciare rapidamente 1.000 kg in versione trailer.

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E' possibile utilizzare diversi accessori con il Gumkiller, come il SAD 1 H, un sistema flessibile, adattabile, leggero (meno di 1,7 kg), che consente di pulire facciate, pilastri, grandi superfici in materiale resistente (marmo, granito, pietra...). Il SAD 1 H opera facilmente anche a grandi altezze (50 m) su facciate o strutture metalliche da disossidare e sverniciare; inoltre fa uso di prodotti minerali o fibre vegetali per lavorare delicatamente sulle superfici. 5. Rimozione di graffitti da pavimentazione a Livorno

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Gaia, la tecnologia avanzata di raccolta interrata dei rifiuti differenziati a servizio del cittadino IGIENE URBANA

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La società Iman Pack S.p.A. eco division, ha effettuato nei mesi scorsi l’installazione di un’isola ecologica interrata modello Gaia presso il Comune di Bardonecchia (TO). L’intervento è stato coordinato dall’azienda che effettua il servizio di raccolta rifiuti, ACSEL Servizi S.p.A., la quale ha scelto tra i vari sistemi presenti sul mercato la tecnologia di Iman Pack. Lo scopo dell’installazione era quello di testare un nuovo sistema di raccolta a basso impatto ambientale da collocare presso le zone centrali del Comune di Bardonecchia, in modo di far sparire i tradizionali cassonetti, eliminando i disagi ed i problemi correlati alla loro gestione. L’obiettivo fondamentale da raggiungere era l’utilizzo di un sistema che garantisse l’affidabilità, un servizio continuo 24 ore su 24, l’elevata capacità di raccolta, anche e soprattutto in considerazione dell’elevato flusso turistico cui è soggetto tale comune. Ulteriori 1. 2. Situazione precedente 3. 4. Situazione attuale con Gaia

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caratteristiche richieste al sistema riguardavano la differenziazione dei rifiuti in un unico punto con il minore impatto ambientale possibile, la versatilità ed il controllo/monitoraggio costante del sistema, sia sotto il profilo del servizio di raccolta che dell’assistenza, avvertendo direttamente gli operatori della raccolta sul reale grado riempimento dei contenitori, ed il servizio di assistenza nel caso di eventuali guasti o avarie. L’intervento è stato effettuato lungo la via centrale che attraversa il centro storico del paese. Come si può vedere nelle immagini, lo scopo era quello di eliminare l’elevato numero di cassonetti presenti nell’area. L’inaugurazione del sistema Gaia per la cittadinanza del Comune di Bardonecchia è avvenuta il 21 aprile 2007. L’isola Gaia è stata così inizialmente aperta all’uso di qualsiasi uten-

te, cittadino o turista. In circa 5 mesi di utilizzo, l’impianto Gaia ha sicuramente confortato anche i più scettici grazie a performance eccellenti sia in rispetto degli obbiettivi richiesti dalla società di raccolta che nell’utilizzo da parte della popolazione e nel rispetto dei requisiti richiesti dall’amministrazione comunale. L’isola ecologica interrata Gaia ha dimostrato indubbiamente grande affidabilità garantendo sempre il servizio anche nei casi di eccezionale flusso turistico, come nel mese di agosto: basti pensare che dall’inizio della sperimentazione sono stati effettuati circa 14.000 conferimenti di cui ben più di 6.000 nel solo mese di agosto. Riportiamo in seguito alcuni dati che sono stati monitorizzati durante il funzionamento.

a. Tot. conferimenti dal 21/4 al 21/8 b. Tot. conferimenti dal 21/4 al 20/5 c. Tot. conferimenti dal 21/5 al 20/6 d. Tot. conferimenti dal 21/6 al 20/7 a e. Tot. conferimenti dal 21/7 al 20/8 Come possiamo notare dai grafici qui

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esposti, nei primi mesi di utilizzo, la cittadinanza ha potuto liberamente conferire rifiuti nell’isola ecologica. Il primo periodo ha registrato circa 2.000 conferimenti con una media di circa 65 conferimenti/giorno.

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Dopo un periodo di curiosità iniziale, i dati si sono attestati sul normale utilizzo con un parziale sul secondo periodo di circa 1.500 conferimenti pari a 50 conferimenti/giorno.

Si può notare infine come ci sia stata un’impennata dell’utilizzo nei mesi a seguire, dovuti essenzialmente alla presenza sul territorio di numerosi turisti.

Il record di conferimenti è stato poi raggiunto nel periodo a cavallo tra luglio e agosto con ben più di 6.000 conferimenti pari ad una media di 200 conferimenti giornalieri.

L’impianto ha ampiamente dimostrato la sua validità tecnica come sistema di raccolta in grado di sopperire ad enormi flussi di rifiuti. Una delle caratteristiche che hanno consentito tali risultati è sicuramente l’elevato standard qualitativo dell’impianto, che, dopo anni di esperienza e test in altri comuni italiani, ha confermato le sue qualità tecniche e la sua affidabilità. Iman Pack S.p.A. ha così dimostrato che, con le dovute tecniche progettuali e costruttive, una tecnologia così avanzata per la raccolta interrata dei rifiuti è una soluzione valida ed efficace. Sulla base dei risultati raggiunti e

soprattutto grazie alla garanzia di qualità dimostrata dal sistema Gaia, l’azienda di raccolta ACSEL Servizi ed il Comune di Bardonecchia hanno così intrapreso l’iter per l’installazione di altre isole sul territorio comunale. Nel caso del Comune di Bardonecchia l’impianto è stato configurato per la raccolta dei rifiuti carta, vetro, plastica ed indifferenziato. La maggior parte dei conferimenti ha riguardato il rifiuto indifferenziato e la frazione riciclabile plastica. Grazie al sistema di compattazione

installato sull’impianto Gaia, sia il rifiuto indifferenziato che la plastica sono stati volumetricamente ridotti con rapporto 1:3 all’interno dei contenitori di raccolta. Il grafico riporta il numero di conferimenti suddivisi per tipologia di rifiuto.

Caratteristiche del sistema Gaia

Gaia permette il conferimento differenziato dei rifiuti urbani in un’unica struttura che contiene ben 8 cassonetti da 800 litri ciascuno. In superficie è visibile solo un torrino in acciaio di dimensioni contenute, alto meno di un metro. Il cittadino può introdurre una tipologia di rifiuto seguendo le istruzioni del display parlante, estremamente semplificate e veloci. Una volta introdotto, il rifiuto viene pesato e compattato, per essere ridotto di volume. I dati relativi il peso, il tipo di rifiuto conferito ed il codice utente vengono automaticamente registrati e gestiti direttamente dalla centrale operativa, installata presso l’amministrazione stessa o l’azienda di gestione dei rifiuti. Gaia è intelligente: completamente gestita da un software dedicato, garantisce funzionalità e sicurezza. Il software infatti avverte l’unità della centrale operativa a cui è collegato quando uno dei cassonetti è pieno, oppure in caso di avaria. Gaia è completamente riprogrammabile in tempo reale, per far fronte a situazioni impreviste. Tutte le isole inoltre, ovunque installate, sono collegate con l’unità centrale presso la sede di Iman Pack S.p.A. eco division. Iman Pack S.p.A. eco division propone alle amministrazioni pubbliche, come agli enti che si occupano della gestione dei rifiuti urbani, una soluzione rispettosa dell’ambiente e vantaggiosa sotto il profilo economico. Gaia risponde alle esigenze di adeguamento alle nuove normative europee vigenti sulla gestione e sulla tassazione del rifiuto, che impongono il calcolo della tariffa in base all’effettiva produzione. Gaia consente il calcolo della tariffa per ciascun utente, il quale paga il rifiuto effettivamente prodotto. La gestione telecontrollata del sistema permette inoltre una riduzione della frequenza di scarico ed un’ottimizzazione dei costi del servizio.

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FIERE

A Viatec 2008 la Giornata dei Comuni

La Giornata dei Comuni si annuncia per la prima volta in occasione di Viatec 2008, 4 a Fiera specializzata per la costruzione e manutenzione di infrastrutture stradali in zone di montagna, in programma nel quartiere fieristico di Bolzano dal 20 al 22 febbraio 2008. In tale occasione si terrà un convegno indirizzato ai responsabili del traffico in comuni siti in zone alpine. Viatec si rivolgerà così direttamente ad una delle componenti essenziali nella gestione del traffico in aree di montagna: infatti, non solo le istituzioni pubbliche e private, ma anche gli enti regionali o comunali operano per garantire tutto l’anno la manutenzione e la sicurezza di strade secondarie, di fondamentale importanza logistica proprio nelle zone alpine. Viatec si svolge, con successo, a ritmo alternato a Bolzano e ad Innsbruck. La manifestazione è sostenuta da associazioni private austriache ed italiane, nonché dalle ripartizioni infrastrutture e traffico delle amministrazioni provinciali altoatesine e tirolesi. Un congresso altamente specializzato pensato per gli addetti ai lavori farà da sfondo all’evento anche nel 2008: partecipe42

ranno alle attività le associazioni dei comuni dell’Alto Adige, del Tirolo del Nord e con tutta probabilità anche del Trentino. La Giornata dei Comuni avrà luogo il 21 febbraio, secondo giorno di svolgimento della fiera. I lavori verranno suddivisi in due blocchi e verteranno su temi inerenti l’organizzazione e l’amministrazione nei comuni, nonché sulle possibili soluzioni da adottare per risolvere il problema delle polveri sottili. Come avvenuto alle passate edizioni di Viatec, nel corso del convegno, che durerà tre giorni e si svolgerà presso il centro congressi di Fiera Bolzano Hotel Four Points Sheraton, verranno trattati argomenti inerenti le pavimentazioni e i materia-

li, la sicurezza, la costruzione e l‘innovazione. I vari argomenti saranno illustrati da relatori che operano nelle amministrazioni provinciali altoatesine e tirolesi, da responsabili di società private del traffico che operano sia sul territorio che all‘estero (Autostrada del Brennero, società Galleria di base del Brennero, ASFINAG, l’ente austriaco per la gestione del sistema stradale ed autostradale...), nonché da referenti di istituzioni attive in svariati comparti dell'economia e dell‘innovazione. Grazie al sostegno dei partner della fiera specializzata bolzanina, probabilmente il prossimo anno verrà organizzato anche un programma di visite ad alcuni cantieri significativi e ad infrastrutture regionali particolarmente interessanti. A Viatec sono attesi un centinaio di espositori che nel quartiere fieristico bolzanino presenteranno soluzioni tecniche da adottare in cantieri comunali, macchine multifunzionali per la costruzione di infrastrutture, sistemi e prodotti per la sicurezza, sistemi per la pianificazione, gestione e controllo del traffico tramite pannelli d‘informazione e sofisticati dispositivi che rivestono sempre maggiore importanza proprio nella regolazione dei flussi su strade regionali. Sarà ben rappresentato anche il settore dei prodotti, delle tecnologie e dei materiali per la costruzione di strade che nelle zone di montagna devono garantire particolare durata e sicurezza poiché le infrastrutture sono esposte per lunghi periodi a situazioni climatiche estreme. Lo stesso vale per ponti e gallerie la cui costruzione richiede, spesso, interventi di rinforzo di pendii ed argini, nonché di prevenzione delle valanghe. A Viatec sono attesi circa 2.500 operatori che in fiera troveranno una vasta e rappresentativa gamma di prodotti e servizi presentati da aziende ed istituzioni private e pubbliche.

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New Holland sulla bocca dell’Etna MOVIMENTO TERRA

I mezzi della New Holland Construction, azienda del Gruppo Fiat e leader mondiale nel settore delle macchine movimento terra, hanno lavorato per circa un mese in condizioni eccezionali, arrampicandosi fin sotto la bocca principale dell’Etna, in Sicilia, a quota 3.300 metri. Si sono fatti strada tra le imponenti colate laviche che in questi ultimi anni hanno ricoperto le pendici del più grande vulcano attivo d’Europa. Ma soprattutto hanno riaperto la strada sommersa dalla lava durante l’ultima eruzione del 2006. Si è appena concluso infatti un importante progetto che New Holland Construction ha avviato alla fine di giugno in collaborazione con l’Ente Parco e la Funivia dell’Etna. In un’atmosfera quasi lunare, hanno lavorato per circa un mese due escavatori cingolati, l’E485 e l’E215B, realizzati nello stabilimento di San Mauro, più

una pala gommata, il W190B, prodotto nello stabilimento di Lecce. Ai tre veicoli che New Holland Construction ha concesso in comodato d’uso gratuito, si è affiancato un camion Iveco Trakker. I mezzi sono stati utilizzati per il ripristino delle infrastrutture sciistiche travolte dalle ultime eruzioni vulcaniche riprese nel 2000, quando la polvere nera venne trasportata dai venti fino in Libia. L’E485 è servito per le operazioni di sbancamento, mentre l’E215B si è adattato alla perfezione ai lavori di rifinitura e all’eliminazione della parte di detriti lavici presenti sopra il cuore di basalto. Per livellare le piste e per portare materiale di rifinitura a 2.500 metri di quota è stata invece utilizzata una pala gommata, il W190B. "E' stato un lavoro imponente e gravoso. I mezzi hanno lavorato su un terreno impervio, a quota 3.300 metri, – spiega Riccardo Antico, responsa-

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bile New Holland Construction del Mercato Italia – ma le nostre macchine si sono dimostrate all’altezza delle aspettative. Lavorare per la salvaguardia e per il recupero di un ambiente così eccezionale, è per noi motivo di vanto oltre che di pubblica utilità per l’intera comunità". I giganti della New Holland Construction sono poi riusciti a riaprire la strada che nel 2006 era stata sommersa da un’enorme colata. Sotto 500 metri di lava solidificata, si nascondeva infatti l’unico corridoio di collegamento tra il versante Nord e quello Sud del vulcano, punto nevralgico in caso di emergenza. In pochi minuti si raggiungono i due versanti dell’Etna, e per chi fa monitoraggio si tratta dell’unica via di fuga. Oggi, quella strada così importante per il primo soccorso, è tornata a vedere la luce.

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Bobcat partecipa al Saie con modelli pensati per il mercato italiano MOVIMENTO TERRA

Bobcat sarà presente al prossimo Saie di Bologna con importanti novità che permetteranno agli utilizzatori italiani di ampliare ulteriormente lo spettro di applicazioni. Da sempre attenta al mercato italiano, che ad oggi rimane il più importante a livello europeo ed uno dei più interessanti a livello mondiale, Bobcat partecipa al Saie 2007, presentando tre nuovi modelli e mettendo a disposizione dei visitatori macchine ed accessori per la più vasta tipologia di applicazioni. Nuova pala compatta S100 Al Saie saranno esposti tre modelli di pale compatte tra i quali ci sarà anche la nuova S100, una macchina pensata per operare in spazi ridotti ed essere trasportata anche su piccoli rimorchi. Nonostante le dimensioni limitate (lunghezza senza accessori 2.262 millimetri, larghezza massima 1.182 millimetri) ed il peso (1.800 chili con la benna standard), la S100 è capace di ottime prestazioni. Grazie infatti ad un telaio simile a quello dei modelli di categoria superiore ed al perfetto bilanciamento, la S100 offre una capacità operativa di 435 chili ed un carico di ribaltamento di 907 chili. Il motore Kubota 4 cilindri 1505 TIER III (25 kW) assicura, poi, tutta la potenza necessaria per per44

mettere alla macchina di affrontare le applicazioni più difficili. Allo stand saranno esposte anche le pale compatte cingolate T140 e T300, cioè la più piccola e la più grande della gamma su cingoli. Entrambe le macchine hanno da tempo trovato il favore degli operatori italiani, che hanno apprezzato le loro doti di produttività, ma soprattutto l’eccezionale trazione anche sui terreni e le pendenze più impegnative. Le pale compatte cingolate esposte riflettono la qualità di tutta la gamma Bobcat, che si distingue per essere risolutiva in applicazioni quali lo scavo di canali, il livellamento e la profilatura, la pulitura del sottobosco e dei rovi, come in molte altre situazioni operative di difficile realizzazione con una macchina gommata. Nuovo mini-escavatore 323 Al Saie 2007 Bobcat presenterà anche la versione migliorata del nuovo mini-escavatore 323, che assicura prestazioni eccezionali nella categoria di macchine tra 1 e 2 tonnellate. Il mini-escavatore 323, che pesa solo 1.516 chili nella versione con tettuccio, si distingue per avere una profondità di scavo di 2.337 millimetri, uno sbraccio massimo di 4.038 millimetri ed un’altezza massima di scarico di 2.582 millimetri. Accanto al mini-escavatore 323

saranno esposti anche altri tre modelli, fra i quali il 428, macchina di particolare successo sul mercato italiano. Il mini-escavatore Bobcat 428, che ha le stesse dimensioni esterne del 425 (1.540 mm di larghezza, 2.391 mm di altezza e 4.351 mm di lunghezza) è però caratterizzato da una profondità di scavo massima di 2.844 mm e, completo di cabina, raggiunge un peso operativo di 2.933 kg. Importante complemento per i numerosi accessori è il nuovo sistema di attacco rapido sviluppato in collaborazione con la francese Klac Industrie. Il sistema di attacco, appositamente modificato secondo gli stringenti parametri tecnici e di sicurezza di Bobcat, permette il cambio rapido di molti accessori a tutto vantaggio della produttività. Gli attacchi rapidi Klac possono essere montati su qualsiasi macchina della gamma: dal 319 al 442. Nuovo telescopico T2250 Il nuovo telescopico compatto Bobcat T2250 riunisce in sé i vantaggi di tre macchine. Opera come telescopico, grazie alla capacità di sollevamento ed estensione del braccio, svolge la funzione di una pala articolata, grazie alla possibilità di carico quando provvisto di benna, e può essere impiegato nelle stesse condizioni di una pala compatta, grazie alla sua agilità e compattezza. Oltre a questi punti di forza, il T2250 si distingue anche perché è il primo telescopico della gamma Bobcat che può montare tanto il sistema di attacco rapido tradizionale, tanto il collaudatissimo Bob-Tach. Entrambi i sistemi, che possono essere scelti con bloccaggio meccanico oppure idraulico, aprono a questo telescopico compatto infinite possibilità applicative, consentendogli di montare gli oltre 60 accessori della gamma Bobcat. Pala compatta Bobcat modello S100 con alcuni degli accessori disponibili

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BitumLeca: conglomerato a freddo per riparazioni stradali MANUTENZIONE STRADALE

BitumLeca è il conglomerato bituminoso a freddo per riparazioni stradali prodotto da Laterlite, azienda leader in Italia per la produzione dell’argilla espansa Leca, impiegata in applicazioni stradali, geotecniche ed edili. Laterlite S.p.A. è la prima azienda produttrice di argilla espansa in Italia: nata nel 1966 con lo stabilimento di Parma e la sede commerciale di Milano ha iniziato, con successo, la diffusione del marchio Leca nell'edilizia. Oggi, dopo più di 40 anni di esperienza ed oltre 30 milioni di metri cubi di Leca prodotti, Laterlite, con quattro stabilimenti di produzione, è leader nel settore dell’argilla espansa, allargando inoltre la gamma di prodotti per rispondere al meglio alle applicazioni del mercato. Nel conglomerato BitumLeca il pietri-

schetto è stato, in parte, sostituito dall’inerte leggero Leca; la presenza dell’argilla espansa Leca alleggerisce notevolmente il peso di ogni singolo sacco, mantenendo invariata la resa in opera rispetto ad un sacco di bitume a freddo tradizionale. Le operazioni di messa in opera sono equivalenti a quelle di un conglomerato bituminoso a freddo tradizionale, come pure le caratteristiche di resistenza al carico e all’usura, rendendo BitumLeca il prodotto ideale per tutti gli utilizzi stradali. La nuova confezione, in comodi sacchi di polietilene, ha un peso inferiore a 20 kg per facilitarne la maneggevolezza e la praticità in tutte le fasi del lavoro riducendo anche i costi di trasporto. Infatti grazie alla leggerezza dell’inerte argilla espansa Leca, il volume del

sacco è lo stesso di un tradizionale da 30 kg, così da rendere in opera quanto lo stesso quantitativo di prodotto. Dopo oltre vent’anni di presenza sul mercato e di esperienza nel settore stradale, BitumLeca si rinnova e si migliora per la massima sicurezza delle prestazioni; grazie all’additivo di origine vegetale, BitumLeca è inodore ed ecologico. La nuova formula di BitumLeca si caratterizza per l’elevata lavorabilità del prodotto che lo rende altamente plastico in confezione in qualsiasi condizione ambientale. La nuova confezione, unica nel panorama dei conglomerati bituminosi a freddo, garantisce facilità d’impiego e sicurezza nell’utilizzo; i pratici sacchi consentono di eliminare gli sfridi e rendono più economici trasporto e stoccaggio. BitumLeca rappresenta quindi la soluzione ideale per la riparazione di buche in manti stradali ove occorrano rapidità, praticità di intervento e immediata transitabilità, e comunque in qualsiasi caso ove serva un conglomerato bituminoso a freddo facilmente stoccabile e movimentabile. BitumLeca è fornito in bancali da 70 sacchi (pari a circa 1,5 m3 di prodotto) sia nelle versioni estiva che invernale per facilitarne la messa in opera nelle diverse condizioni climatiche.


VIABILITA' INVERNALE

Catene da neve Rud rinnovate per sgombero neve, camion e autobus

I duri inverni passati hanno sempre più dimostrato come le catene da neve siano indispensabili, specialmente per camion e autobus. Rud, leader tedesco nella produzione di catene da neve, importate in Italia da Dadò Ricambi di Laives (BZ), presenta una gamma completa di prodotti e innovazioni per i veicoli pesanti. Molti modelli di catene da neve Rud hanno tratto beneficio da miglioramenti dettagliati e dallo sviluppo coscienzioso delle gamme. Ciò include quelle usate per la pulizia della strada quando arrivano le tempeste invernali: catene per lo sgombero neve.

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Il rinnovato modello Bison, con anelli da 11 millimetri di diametro, è particolarmente adatto per l’utilizzo nelle circostanze estreme, per lo sgombero neve e i lavori forestali. La maglia della catena è molto fitta, ma allo stesso tempo è stata progettata per i tipi di pneumatici usati in questi campi di applicazione. Il disegno della catena assicura un’ottima trazione, anche quando utilizzata su pneumatici con disegno agricolo. Le Bison da 11 mm sono state rese ora ancora più durevoli, da un lato grazie alla maglia reversibile della catena, dall’altro grazie ai nuovi anelli di dia-

metro maggiorato che offrono una vita prolungata contro l’usura. Rud ha migliorato il modello Bison anche aumentando la proporzione delle parti diagonali nella maglia della catena. Inoltre ha anelli rompighiaccio compatti. In generale, la nuova Bison fornisce un’ottima trasmissione della forza di azionamento con una trazione molto potente. Il modello Profilgreifsteg è suggerito per un normale uso di sgombero neve. Nel complesso di sviluppo di questa catena è stata creata una maglia a nido d’ape più compatta, a profilo esagonale, che fornisce una

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presa migliore. Le Profilgreifsteg sono adatte ad una vasta gamma di veicoli, e, oltre allo sgombero neve, possono essere usate anche per attività di lavori forestali. Rud ha inoltre migliorato la catena Alligator per i veicoli commerciali. Le Alligator Plus sono catene in configurazione anello-piastra. La piastra corta particolarmente sviluppata assicura una trazione estrema e la trasmissione ottimale della trazione. Alligator Plus funziona molto uniformemente ed ha una lunga durata nel tempo. E' particolarmente adatta a veicoli di media grandezza, ma fornisce ottime prestazioni anche sui veicoli pesanti. Lo sgombero neve a livello comunale è uno dei principali utilizzi di questa catena. I camion non possono sempre aspettare che le strade vengano pulite: è in questo caso che le catene da neve del mezzo entrano in gioco. Permettono alle autocisterne di raggiungere le loro destinazioni con sicurezza e puntualità, ed ai veicoli e agli autocarri di arrivare in tempo presso la loro destinazione. Le catene Greifsteg sono state specificamente disegnate per soddisfare i requisiti del trasporto e dei loro conducenti. Si distinguono per la particolare resistenza all’usura, l’ottima trazione e la facile adattabilità agli pneumatici. Le Greifsteg e le loro "sorelle" Greifsteg Gemellata conducono in sicurezza camion e rimorchi anche su forti pendenze continuative. La maglia relativamente snella garantisce silenziosità di marcia e resistenza alla rottura. Inoltre sono dotate di anelli rompighiaccio che aumentano la trazione. Il top della gamma Rud per autocarri è raggiunto dalle catene Supergreifsteg, che, con la relativa tecnologia "Kantenspur" a maglia con disegno continua, garantiscono trazione e frenata in ogni posizione dello pneumatico. Oltre allo sgombero neve è ideale anche per il fuoristrada, per esempio sui mezzi cava-cantiere. Gli autobus portano il carico più importante: le persone. E non desiderano dover attendere a lungo per proseguire durante i trasferimenti invernali, neppure quando il conducente monta catene da neve per la loro sicurezza. Rud offre le catene Rud-matic Maxi, progettate specificamente per i bus, con il sistema Rud-matic di montaggio rapido. Un cerchio interno d’acciaio a molla chiude automaticamente la catena dietro la ruota. Con questo sistema Rud garantisce, per la prima volta, una facilità di montaggio e smontaggio paragonabile a quella delle catene dell’automobile, anche in presenza di ruote gemellate. Non andate in Austria senza catene da neve a bordo! L’Austria ha ristretto i requisiti di equipaggiamento invernale dei veicoli pesanti. Gli autocarri con un peso complessivo oltre 3,5 tonnellate devono avere a bordo le catene dal 15 novembre al 15 marzo. Questo vale anche per chi viene dall’estero. Per gli autobus l’obbligo scatta dalle 5 tonnellate in poi; gli autobus di linea sono esenti.

Alligator Plus

Bison

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La legge austriaca prescrive l’obbligo di catene per almeno un’asse di trazione. Oltre all’introduzione dell’obbligo, lo stato austriaco ha anche determinato per norma "Önorm" come devono essere fatte le catene da neve e quali caratteristiche devono rispettare. Tutte le catene Rud rispondono a questi standard, che si riferiscono a tutti i modelli prodotti nel tempo dall’azienda tedesca, garantendo un’ottima guida sulle strade invernali. Una legge simile a quella dell’Austria è applicata in Ungheria. Segnali stradali presso i confini indicano quando l’obbligo di trasportare le catene da neve è in vigore. In altri paesi esistono regolamentazioni di tipo regionale per quello che riguarda l’obbligo di munirsi di catene da neve. Inoltre, tutti i paesi hanno cartelli che segnalano che non è consentito guidare senza catene in determinate condizioni atmosferiche, regola applicata anche ai 4x4. In Germania, contravvenire a questa legge costa 40 euro, e se causa un’ostruzione del traffico può avere il prezzo di 80 euro e diminuzione di punti sulla patente. Le multe per il mancato trasporto delle catene da neve in Svizzera e in Italia partono da 70 euro.

Greifsteg

Profilgreifsteg

Supergreifsteg

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AZIENDE

Incontro annuale delle officine autorizzate Assaloni

Nei suoi quasi 90 anni di attività Assaloni ha sempre ritenuto fondamentale la qualità del prodotto che forniva ai propri clienti, consapevole sin dagli albori di quanto il "passaparola" sia la miglior forma di pubblicità. Oggi, nel XXI secolo, il cliente utilizzatore di veicoli attrezzati per la manutenzione stradale richiede anche altro, vale a dire la capacità di rispondere rapidamente agli interrogativi generati

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dall'utilizzo dei medesimi. E' in quest'ottica che da oltre 15 anni Assaloni Commerciale S.r.l. (oggi Assaloni 1920 S.r.l.), azienda certificata ISO 9001 dal 1995, ha cominciato a costruire una rete di officine autorizzate con l'obiettivo di raggiungere tre importanti risultati: garantire un competente e capillare servizio di post vendita alla propria clientela, garantire una competente e capillare

rete di allestitori sul territorio in grado di installare correttamente le attrezzature prodotte dal costruttore sui veicoli, creare l'embrione di una solida ed efficace rete di distribuzione. Questo percorso oggi ha raggiunto un compimento, e, se i primi due obiettivi sono stati raggiunti da tempo (fermo restando che tutto si può migliorare, Assaloni 1920 dispone oggi di 27 Officine Autorizzate distribuite su tutto il territorio nazionale ed il cui rapporto con la casa madre è regolarizzato da un contratto, oltre a 3 di fresca nomina che permettono di raggiungere le 30 unità) nel corso dell'incontro annuale che si è svolto presso gli stabilimenti della Assaloni 1920 lo scorso 25 e 26 settembre si è potuto verificare come oramai la maggior parte di loro funge anche da rivenditore. Si tratta senz'altro di un'ulteriore conferma della indiscutibile posizione di leadership che Assaloni può vantare oggi sul mercato domestico. L'occasione ha permesso di illustrare la nuova organizzazione interna: un ufficio vendite destinato al rapporto con la clientela composto da un team di 7 persone il cui compito è quello di dare una risposta rapida ed efficiente a qualunque bisogno, un reparto assistenza con 4 meccanici dimostratori sempre pronti ad intervenire a supporto delle officine autorizzate in caso di problema non risolvibili dalle stesse, un ufficio tecnico e progettazione che può contare sull'opera di 7 fra ingegneri e tecnici specializzati che ogni giorno lavorano per mantenere Assaloni all'avanguardia delle soluzioni tecniche per questa tipologia di prodotto. L'obiettivo di Assaloni, azienda che esporta circa il 50% della propria produzione, è quello di continuare a recitare un ruolo di primo piano sul mercato europeo e di sviluppare ulteriormente la propria attività su quello americano ed asiatico, cercando di rafforzarlo ulteriormente con la forza dei fatti.

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ATTREZZATURE

JCB Groundcare lancia il nuovo dumpster a scarico alto

JCB Groundcare si appresta a lanciare il nuovissimo HTD5 Dumpster, introdotto per migliorare la produttività e la sicurezza in cantiere. Con le legislazioni per la tutela della salute e della sicurezza che tendono a porre sempre maggiori restrizioni ai lavori di movimentazione manuale, la richiesta di macchine con elevate capacità di sollevamento è destinata a crescere fortemente nel settore della paesaggistica. Le capacità di elevazione dell’HTD5 consentono di evitare al personale di spostare manualmente i materiali nei cassonetti o di spingere carriole su assi potenzialmente pericolosi, come avviene ancora in alcuni cantieri. L’HTD5 è un dumpster cingolato a scarico alto con operatore a terra con una portata di 500 kg, cassone da 0,3 m3 ed

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un’altezza di sollevamento senza eguali di 1.450 mm. Le dimensioni compatte dell’HTD5 ne consentono il passaggio in un vano porta di larghezza standard, permettendo così l’accesso alle aree sul retro delle abitazioni e ad altre zone precedentemente difficili da raggiungere. La lunghezza del carro è superiore a quella della maggior parte dei modelli della concorrenza, conferendo all’HTD5 una migliore stabilità longitudinale. Il nuovo dumpster è particolarmente efficace se affiancato ad un micro escavatore come il JCB 8008. L’HTD5 può seguire un micro escavatore in cantieri angusti o terreni difficoltosi e può essere caricato direttamente dall’escavatore per rimuovere i detriti dal cantiere. E' attualmente disponibile con motore diesel da 4 o 5 kW. Ciascun motore è montato su un sottotelaio che scorre all’esterno per agevolare l’accesso per la manutenzione e semplificare i controlli periodici. E' disponibile nelle versioni con impianto di avviamento a strappo o elettrico. Un sistema idraulico a tre pompe alimenta entrambi i cingoli ed i meccanismi di sollevamento/ribaltamento, e fornisce un sistema di traslazione a due velocità. Due pompe danno la potenza di traslazione nelle gamme bassa e alta, mentre la terza integra la portata per consentire di raggiungere un’eccezionale velocità di spostamento fino a 4 km/h. La terza pompa viene usata anche per il meccanismo di ribaltamento, mentre la potenza di sollevamento viene fornita dalle pompe di traslazione. Questo assicura l’ulteriore vantaggio in termini di sicurezza, rappresentato dal fatto che il cassone non può essere sollevato con i cingoli in funzione.

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VIABILITA' INVERNALE

Inarrestabili

E' risaputo che le abbondanti nevicate possono creare gravi problemi alla circolazione stradale se non si interviene in modo efficace nello sgombero. Però quando il manto nevoso supera il metro di altezza, i normali trattori ed autocarri adibiti al servizio diventano inutili, servono mezzi più prestanti e specializzati. Proprio per operare in condizioni così impegnative la società Tre Emme del Gruppo Merlo ha realizzato due macchine innovative. Nate sulla base dell’esperienza maturata nel campo dei trattori forestali, dove gli ambiti di impiego sono tra i più duri, sono state

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progettate per lavorare in climi polari ed in condizioni limite di visibilità. L’MM 180 N e l’MM 280 N, con potenza del motore di 180 CV e 250 CV rispettivamente, sono caratterizzati da innumerevoli dispositivi e soluzioni tecnologiche che li rendono particolarmente efficienti anche quando la temperatura esterna è di parecchi gradi sotto lo zero e la neve da rimuovere è veramente tanta. Nessun problema per il freddo: i prefiltri del combustibile, gli specchi retrovisori ed il parabrezza sono riscaldati, l’impianto di climatizzazione in cabina crea un ambiente di

lavoro molto confortevole. Quanto al lavoro, poco importa che la neve sia farinosa o ghiacciata, perché le prestazioni sono sbalorditive. E' incredibile vederli all’opera con turbofrese e vomeri nell’apertura di valichi alpini sui quali il manto nevoso supera i 10 metri. Messi a confronto con le tradizionali macchine adibite allo sgombero, i trattori Tre Emme hanno dimostrato di avere una marcia in più, anche rispetto a mezzi di potenza più che doppia. Le carte vincenti sono la trazione integrale permanente asservita da una trasmissione idrostatica ed il sistema oleodinamico per l’azionamento della turbofresa. Con la tecnologia Tre Emme la potenza può essere regolata in continuo in funzione della consistenza e del peso della neve, ed il motore idraulico che aziona l’attrezzo anteriore assicura una valida protezione agli organi meccanici contro i danni causati da contraccolpi o arresti improvvisi dovuti a rami, pietre o altri ostacoli nascosti dalla neve. Le ruote sono tutte sterzanti con selezione da cabina del modo di sterzatura più idoneo (sulle sole ruote anteriori, sulle quattro ruote oppure a granchio). L’abitacolo blindato è confortevole e sicuro ed è climatizzato ed insonorizzato. La posizione avanzata della cabina garantisce inoltre la visione continua dell’attrezzo che, grazie al sollevatore anteriore flottante ed ammortizzato, permette una precisione davvero unica, ideale per mantenere alta la produttività. Se poi è necessario completare l’opera distribuendo sale o ghiaia nessun problema perché l’attacco posteriore a sollevamento idraulico con presa di forza permette l’aggancio e

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l’azionamento di qualsiasi attrezzatura per spargimento. Bisogna vedere all’opera i trattori forestali Tre Emme, per capire perchÊ sono davvero inarrestabili.

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VERDE

Hymach Snappy GHERARDO MARCHELLI

Sempre più macchine in casa Hymach, che instancabile offre nuove soluzioni per la manutenzione professionale del verde. Questa volta Hymach propone Snappy: macchina tagliaerba innovativa, progettata e realizzata dall’azienda di Stienta (RO), con la principale caratteristica del posizionamento del pistone di movimentazione del braccio. Il pistone è infatti alloggiato sul lato sinistro, conformazione che permette a Snappy di avere una distribuzione dei pesi tale da garantire alla macchina un’eccezionale stabilità in qualsiasi posizione di lavoro. La stessa conformazione è inoltre stata progettata per consentire al braccio un’ampia articolazione, permettendo di lavorare con il braccio rivolto sia verso l’alto sia verso il basso con un’ampia gamma di testate disponibili per i più disparati impieghi: barre troncarami, barre falcianti, tosasiepi, rotofossi, sbanchinatrici, spazzolatici... Il braccio, agganciabile al sollevatore posteriore di un trattore con attacco a 52

tre punti, prende il moto dalla PTO dello stesso con funzioni indipendenti; ha un peso di 750 kg ed uno sbraccio che consente di arrivare a 3,80 m dal centro trattore a fuori testata. La sua costruzione con l’oramai caratteristico design Hymach ha una struttura in acciaio ad alta resistenza ed elasticità con perni e boccole in acciaio cementati e rettificati. La geometria delle articolazioni è progettata naturalmente per assumere una posizione di riposo a pacchetto per trasferimento su strada particolarmente compatta, in modo da ridurre al massimo gli ingombri. La testata utensile abbinata a Snappy è la trinciatrice a rotore serie TLB 100, con un taglio utile di 1 m, chassis ad arco, rullo di appoggio regolabile in altezza, protezione anteriore con bandinelle mobili in acciaio, posteriore con banda in gomma, carter anteriore apribile con sistema meccanico o idraulico e motore a pistoni. Il rotore ha una disposizione elicoidale dei coltelli con sistema di taglio a doppio coltello polivalente a Y

su perno in acciaio e lavora con una rotazione fino a 3.100 g/min. L’impianto è con pompe ed ingranaggi ad alto rendimento con distributore idraulico comandato mediante leve meccaniche e cavi teleflessibili con una quantità operativa di olio di 135 l. A richiesta naturalmente Snappy può avere lo scambiatore di calore ed il distributore elettroidraulico con comando a joystick.

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AUTOTELAI

Un nuovo passo per l’Econic

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Mercedes-Benz risponde alle richieste del mercato relativamente a veicoli per la raccolta rifiuti in specifiche versioni con un nuovo modello della serie Econic a due assi con passo 5.100 mm in versione BlueTec 4, particolarmente adatto anche per i modelli a caricamento laterale da utilizzare per la raccolta differenziata. Il veicolo è disponibile con le motorizzazioni da 175, 210 e 240 kW, cioè nei modelli 1824, 1829 e 1833, sia nell'offerta standard con tradizionale guida a sinistra, sia nella variante con guida a destra. Il passo è da 5.100 mm. Lo sbalzo posteriore è di 1.650 mm. Le dimensioni vedono una lunghezza totale, inclusa la protezione paraincastro posteriore, di 8.865 mm, un’altezza del telaio, con asse posteriore equipaggiato con pneumatici 305/70 R 22,5, di 874 mm carico e di 900 mm scarico, che possono variare di + 200 mm sollevato / - 60 mm abbassato. I pesi, inclusi cabina, attrezzi, conducente, tubo di scarico verso l'alto, 200 l di diesel, 25 l di AdBlue, protezione paraincastro posteriore, sono: tara asse anteriore circa 4.250 kg, tara asse posteriore circa 1.840 kg e tara totale circa 6.090 kg. L’alloggiamento delle batterie è stato posizionato sulla destra del telaio dietro il serbatoio del carburante e lo scarico standard è verso l'alto, dietro cabina, ma su richiesta è possibile averlo sia verso il basso sia con silenziatore e scarico verticale, dietro cabina. Queste sono le principali caratteristiche variate sull'equipaggiamento standard del nuovo Econic 18... LL, 1. Esempio di telaio visto nel senso di direzione di marcia 2. Esempio di veicolo completo, con allestimento per raccolta differenziata a caricamento laterale "Kerbsider" e scarico con silenziatore verticale. Lavori Pubblici n. 28 settembre - ottobre 2007

4x2, 5.100, in modo da soddisfare appieno le esigenze per "applicazioni Kerbsider" e per caricamento laterale.

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MOVIMENTO TERRA

Amia acquista 3 terne RAM GHERARDO MARCHELLI

L’Amia di Palermo, che si occupa dei servizi di igiene urbana e della manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade e dei marciapiedi del comune, si è recentemente fornita di tre terne Ram FM 30.13 C LX. Questi mezzi sono stati acquistati per operare nei lavori di manutenzione delle sedi viarie e pedonali permettendo agli operatori di intervenire sia con un adeguato escavatore, dotato oltre alla benna di un martello demolitore, sia di una pala caricatrice. Le Ram FM 30.13 C LX sono terne articolate con sterzo di tipo idrostatico con segnale di load sensing, che regola la portata in arrivo dalla valvola prioritaria all’idroguida ed è collegata a scarico con l’unità di sterzatu-

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ra in posizione neutra. L’idroguida Sauer Danfoss agisce su due cilindri a doppio effetto in posizione protetta che provocano la rotazione relativa dei due semitelai attorno al perno di collegamento. Lo snodo consente una sterzatura di ± 40° ed un’oscillazione di ± 12° bloccabile per impieghi particolari. La trasmissione, come per tutte le macchine Ram, è idrostatica Rexroth con pompa variabile a pistoni assiali e piastra inclinata accoppiata al motore termico. Il motore idraulico è a cilindrata variabile a pistoni assiali e corpo inclinato con controllo della cilindrata di tipo automatico in funzione della pressione di lavoro. Questo permette di bloccare il motore in cilin-

drata massima o minima con comando elettrico accoppiato al riduttoreripartitore a due rapporti con comando elettroidraulico al volante. La trazione naturalmente è integrale con 4 marce avanti e 4 indietro per poter operare su ogni terreno con una velocità da 0 a 36 km/h.

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Il motore è un Deutz da 4.040 cc che eroga una potenza di 102 CV. La taglia di queste terne vede un peso operativo di 7.200 kg. I freni di servizio sono a disco in bagno d’olio con un dispositivo selfadjust che ripristina automaticamente l’usura di tutti i componenti coinvolti ed assicura la corsa costante del pedale freno per tutta la vita della macchina.

Il circuito idraulico è comandato da una pompa ad ingranaggi che consente una portata massima di 125 l/min ad una pressione massima di esercizio di 200 bar. Il caricatore ha la capacità di 1 m3 con altezza totale di 4.200 mm, distanza di scarico di 700 mm e profondità di scavo sotto il piano terra di 80 mm. Il retroescavatore ha un telaio che gli permette di essere agevolmente

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scarrato, dando la possibilità alla macchina di operare anche con altre attrezzature. Le sue prestazioni vedono una profondità di scavo di 4.200 mm, uno sbraccio massimo al suolo di 4.850 mm, un’altezza massima di 4.580 mm con un’altezza massima di carico di 3.380 mm, lo sbraccio massimo al suolo dal centro ruote posteriore è di 6.200 mm e la rotazione è di 203°.

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VIABILITA' INVERNALE

Prestigiosa consegna per Giletta in Scozia Giletta ha eseguito nel mese di settembre un'importante fornitura di spargitori e lame sgombraneve alla Bear Scotland. Bear, una delle maggiori società del settore manutenzione stradale dell'intero Regno Unito, fa parte del gruppo Ringway, filiale inglese del conglomerato Vinci, di cui molte società francesi (Cofiroute, Asf, Eurovia) sono da tempo clienti di Giletta. Bear, date le difficili condizioni operative del nord della Scozia, fin dalla sua creazione nel 2002 utilizza oltre 50 spargitori della serie HF con alimentazione a catena che, per la loro robustezza ed affidabilità, garantiscono un'operatività ottimale in ogni condizione climatica anche in presenza di cloruri ad alto tenore di umidità stoccati all'aperto. Nel 2007, essendosi aggiudicato un nuovo appalto nel Sud/Est della Scozia, Bear ha acquisito una flotta di autotelai Volvo 6x4 e 8x4 che sono stati allestiti con piastra laterale e frontale, impianto idraulico indipendente per spargitore e per lama e controtelaio twist-lock, in parte nello stabilimento Arvel di Clermont Ferrand ed in parte da un partner scozzese di Giletta, con kit interamente consegnati da Arvel. Questo è l'ordine più importante che Giletta ha siglato nel Regno Unito da quando, nello scorso anno, la distribuzione dei suoi prodotti è passata alla Johnston, che ha costituito una divisione viabilità invernale diretta da

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Robert Frew, da anni attivo nel settore viabilità invernale. Nello specifico sono stati forniti 17 spargitori, nei modelli HF 11060ID da 12 m3 con doppio disco spargitore, HF 8050ID da 9 m 3 , UniQa UK 4009ID da 9 m3 e KA 2000ID. I veicoli Volvo FM 8x4 sono stati attrezzati con le innovative lame sgombraneve frontali e gli aleroni laterali Giletta con volvente in polietilene H.D. e coltello in neoprene, adatti alla tipologia di superficie stradale britannica, dove le corsie sono delimitate da rifrangenti tipo "occhio di gatto". Uno di questi veicoli, per le sue dimensioni e per la scelta dell'alerone laterale, è stato la vedette durante l'ultimo congresso "Cold Comfort" tenutosi l'11 e 12 settembre scorsi a Telford. E' importante sottolineare che Bear, pur disponendo di un parco omogeneo di spargitori HF, ha voluto acquistare anche due spargitori della serie UniQa per sperimentarne le caratteristiche in vista di future acquisizioni del gruppo Ringway per il mercato inglese. Questo modello infatti, grazie al rivoluzionario sistema ad inserti che consente di avere tre diversi sistemi di alimentazione nella stessa macchina, è particolarmente apprezzato dai grandi operatori che necessitano del sistema a catena, più costoso ma più performante, nelle aree meteorologicamente più difficili, mentre in aree più "tranquille" possono utilizzare lo stesso spargitore ma con

l'alimentazione a nastro in gomma o a coclea, entrambi sistemi più economici al momento dell'acquisto. Infatti, come il caso Alitalia insegna, il fatto di non avere una flotta disomogenea comporta grandi svantaggi economici ed operativi in termini di standardizzazione e quindi riduzione dello stock ricambi ed in termini di formazione del personale. Va notato inoltre come si stia delineando la tendenza nei grandi operatori ad acquisire veicoli con maggior autonomia e capacità operativa, con spargitori doppio-disco e capacità di 12 m3, e con lama sgombraneve + alerone laterale, in grado di coprire le due corsie delle strade a scorrimento veloce. Le lame e gli aleroni sgombraneve sono dotati di volvente in polietilene ad alta densità, materiale antiaderente che permette una perfetta evacuazione della neve, questo a tutto vantaggio del peso dell'attrezzatura stessa. Tutti gli spargitori sono dotati di sistema di pre-umidificazione del materiale solido sparso. La soluzione liquida, contenuta nei serbatoi laterali, attraverso un apposito dispositivo, viene miscelata al sale appena prima che questo venga sparso sulla superficie stradale, ottenendo così una miscela di materiale capace di aderire perfettamente al suolo ed accelerando il processo di fusione. Il sistema di pre-umidificazione, realizzato da Giletta sin dal 1980, è ampiamente usato in Europa, mentre è piuttosto innovativo per il mercato britannico, mercato che però sta recuperando velocemente e con grandi investimenti il ritardo. E' stato raccolto anche il commento di Robert Frew, Product Manager Johnston per le attrezzature Giletta: "Siamo molto orgogliosi del fatto che il primo nostro contratto veramente importante in questo settore sia stato sottoscritto con Bear Scotland, soprattutto per il contenuto innovativo dei prodotti forniti".

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NOLEGGIO

Giordano Rental: noleggio attrezzature per la viabilità Si fa sempre più aggressiva la strategia di Giordano Servizi che ha scelto di creare il nuovo marchio Giordano Rental per contraddistinguere il settore noleggio. Il sig. Emanuele Margheri, responsabile commerciale dell’azienda, ha osservato che il cliente cui si rivolge la loro azienda è esigente e preparato. Per questo Giordano è oggi in

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grado di offrire un servizio a 360°, mettendo a disposizione macchine innovative e dando l’opportunità di scegliere tra noleggio e acquisto. Giordano è costantemente alla ricerca ed alla sperimentazione di nuove macchine e innovative soluzioni per affiancare in modo sempre più efficace il lavoro dei propri clienti. Inoltre, proprio per promuovere la formula del noleggio in questo settore, Giordano Servizi sta organizzando una serie di eventi, sia per avere più visibilità sul mercato, sia per consentire ai partecipanti di toccare con mano le soluzioni offerte e le

formule di noleggio di questa tipologia di macchinari.

1. Macchine decespugliatrici Energreen esposte ad una fiera 2. Deutz Agrotron con allestimento neve Giletta 2

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Sistemi per la prevenzione degli incidenti stradali con animali selvatici STRADE E SICUREZZA

Gli incidenti stradali tra autoveicoli e capi di selvaggina rappresentano un problema pesante in certe aree del territorio. L’Italia non dispone di cifre ufficiali sull’argomento, ma in altri paesi europei in cui il fenomeno è stato oggetto di studi approfonditi, i danni sono impressionanti. In Germania vengono stimati in 60 gli incidenti mortali all’anno dovuti a scontri tra autoveicoli e selvaggina, ed in oltre 3.500 i feriti; danni ai quali vanno aggiunti i costi dei danneggiamenti dei veicoli, stimabili in un valore medio di oltre 2.000 euro ad incidente. Questi dati danno un’idea dell’importanza del fattore prevenzione per tale tipologia di incidenti. Diverse soluzioni sono disponibili sul mercato per la prevenzione degli incidenti con la selvaggina. Tra le metodologie adottate troviamo sistemi luminosi che indichino alla selvaggina l’avvicinarsi dei veicoli, sistemi a resina con estratti chimici basati su sudo-

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re umano e di animali predatori, sistemi acustici e reti di recinzione con attraversamenti forzati. Alcuni di queste soluzioni, in particolare i sistemi basati su odori chimici e di recinzione, hanno lo svantaggio di modificare in modo permanente i percorsi normali della selvaggina. I sistemi ottici ed acustici si attivano solamente all’approssimarsi dei veicoli, non intralciando quindi, in assenza di traffico, la normale attività degli animali. Inoltre, non essendo attivi in modo permanente, l’animale non si abitua ad ignorare queste segnalazioni. Le statistiche realizzate in Aldo Adige, dove le prime installazioni di dispositivi ottici rifrangenti per la selvaggina risalgono ad oltre trent’anni fa, dimostrano valori in linea con i dati rilevati in altri paesi europei nel corso del tempo. Tramite l’installazione a lato strada di questi dispositivi (come ad esempio i catarifrangenti antiselvaggina prodotti dalla ditta Swareflex) si è ottenuta una

diminuzione media degli incidenti del 64% (dati dell’Associazione Cacciatori Alto Adige). Considerando che prima dell’installazione dei dispositivi la media di incidenti riconducibili alla selvaggina in Alto Adige si poteva quantificare in circa 1.000 incidenti/anno, il valore medio dei danni per incidente e le conseguenze talvolta mortali degli stessi, è possibile calcolare il guadagno, in sicurezza e finanziario, per la comunità grazie all’installazione di questi dispositivi. Considerando il danno medio subito in questa tipologia di incidenti, il costo per gli utenti della strada si può quantificare in oltre 2.000.000 di euro annuali, senza calcolare gli incidenti mortali ed i feriti. Inoltre bisogna prendere in considerazione che di recente la giurisprudenza ha considerato gli enti proprietari della strada responsabili di tali incidenti, e quindi responsabili del risarcimento dei danni, qualora non fossero stati messi in atto tutti i mezzi ragionevoli per evitare il pericolo: valutando l’ammontare delle cifre e dei morti che la selvaggina può causare sulle strade, è pertanto importante pianificare con cura l’installazione di dispositivi che salvaguardino gli animali, gli utenti della strada e le pubbliche amministrazioni. I catarifrangenti antiselvaggina utilizzati in Alto Adige sono prodotti dalla ditta Swarovski – Swareflex division e commercializzati in Italia da Signal & Traffic Consult di Egna (Bolzano). Questi dispositivi hanno dimostrato un’efficacia notevole nella prevenzione degli incidenti da animali selvatici. Il prodotto è stato affinato nel tempo, inizialmente basato solamente sulla

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rifrangenza delle luci dei veicoli secondo traiettorie particolari, in modo da fermare l’attraversamento della sede stradale da parte della selvaggina all’approssimarsi dei veicoli. Continui studi hanno portato a prove con colorazioni di luce differenti, in modo da poter mantenere l’efficacia anche con selvaggina di tipo diverso. L’ultima evoluzione del catadiotro infine è stata fornita di un dispositivo sonoro, che, in aggiunta al dispositivo ottico, crea una barriera a lato strada solamente quando i veicoli si avvicinano, in grado di funzionare sia durante il periodo diurno che notturno e senza modificare in modo permanente i normali percorsi della selvaggina. Il dispositivo ottico, quando colpito dalle luci delle vetture, dirige i raggi

luminosi a lato della strada creando un muro di luci in movimento che blocca gli animali dall’attraversare e fa fuggire velocemente quelli eventualmente presenti nella strada. La particolare conformazione dei rifrangenti non causa alcun ritorno di luce verso gli utenti della strada, evitando il pericolo di abbagliamenti. Questi dispositivi sono già stati installati e testati su migliaia di chilometri di strada, con ottimi risultati. Sono inoltre economici, di semplice installazione e manutenzione, resistenti agli agenti atmosferici ed alla corrosione, adatti ad ogni tipologia di terreno, piana od inclinata. I dispositivi acustici antiselvaggina possono essere installati separatamente od insieme a quelli ottici.

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Questi apparecchi, alimentati tramite pannelli fotovoltaici integrati, sono in grado di emettere dei suoni in grado di spaventare l’animale all’avvicinarsi dei veicoli. I suoni emessi vengono variati automaticamente entro un raggio di frequenze stabilite in modo da evitare l’abituarsi della selvaggina, che ne limiterebbe altrimenti l’efficacia a lungo termine. Come i dispositivi ottici, l’entrata in funzione dell’apparecchio solamente all’avvicinarsi di un veicolo limita l’impatto ambientale che si verifica sulla normale vita dell’animale con la creazione di simili recinzioni virtuali alla strada. I dispositivi acustici inoltre funzionano anche durante il periodo diurno, laddove i dispositivi ottici non offrono una paragonabile efficacia.

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Un nuovo allestimento Fassi per il montaggio di arredo urbano ATTREZZATURE

FRANCESCO VANDONI

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L’azienda Briccolani di Castrocaro Terme (FC), fondata nel 1966, oggi guidata dai Fratelli William ed Emanuela Briccolani, collabora con Fassi già dai primi anni '70. L’azienda è cresciuta grazie ad un valido staff tecnico e specializzato che realizza, oltre a riparazioni ed assistenza tecnica, allestimenti su veicoli industriali con montaggio di gru idrauliche e piattaforme aeree, costruzione di cassoni fissi, ribaltabili trilaterali o posteriori, attrezzature scarrabili e cassoni a vasca con caricatori per il riciclaggio. Briccolani S.r.l. sta realizzando un allestimento particolare per l’azienda Neri. Si tratta di una gru Fassi modello 240B.24 Evolution

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montata dietro la cabina di un Iveco Stralis 260S/E4. L’allestimento prevede inoltre un cassone fisso con centina registrabile in altezza, munito di copri-scopri a doppio carrello e di sponda montacarichi posteriore. Neri produce pali e lampioni in ghisa e acciaio, apparecchi per illuminazione stradale per esterni, arredo urbano in ghisa e acciaio. Cura il restauro di manufatti storici in ghisa e di elementi destinati all’illuminazione e all’arredo urbano. Fondata nel 1962, Neri sviluppa il proprio percorso aziendale su due idee guida: da una parte uno spirito creativo e progettuale sempre nuovo ed aggiornato, dall’altra l’approfondimento di un processo di industrializzazione grazie alla costante ricerca di nuove tecnologie che assicurino ai prodotti qualità, sicurezza e durata. I prodotti e gli interventi di restauro della Neri sono così giunti in numerosissime località italiane e anche all’estero. Grazie ad una solida cultura d’impresa e ad un’efficiente rete distributiva, Neri è nota non solo per il riconosciuto stile italiano ma anche per la capacità di raccogliere i suggerimenti che derivano da altri stili e da culture diverse. Sono, volta a volta, le lanterne all’in-

gresso dei pub inglesi, i gazebi in Central Park a New York e di Montecarlo, i lampioni dei centri commerciali giapponesi, delle strade di Cipro e di San Pietroburgo... La nuova gru Fassi è destinata alle squadre della Neri per il montaggio di nuove strutture e anche, in minor misura, per lo smontaggio e successivo rimontaggio degli elementi da restaurare. Le gru Fassi nascono da un impegno di progettazione finalizzato a realizzare prodotti ai massimi livelli di mercato, nelle prestazioni come nella sicurezza. I progettisti Fassi lavorano con l’informatica più avanzata simulando in modo virtuale quello che avverrà concretamente nell’impiego della gru: prototipazione con severe prove a fatica confermano la validità delle aspettative progettuali. Le attenzioni qualitative iniziano con la scelta dei materiali e si confermano nei particolari costruttivi, dagli acciai alla verniciatura ecologica eseguita con procedure capaci di assicurare le più elevate resistenze chimico - fisiche e inalterabilità nel tempo. La progettazione è conforme alla Normativa Europea EN12999, con classe di collaudo a fatica H1B3. Il modello F240B.24 fa parte della categoria delle gru medie nella vasta gamma Fassi: ha una capacità di sollevamento di 21,5 tm, uno sbraccio di 12,30 m e pesa 3.175 kg. Dispone dell’innovativo sistema FX800 Evolution che controlla elettronicamente le condizioni di carico della gru, delle prolunghe idrauliche e manuali e del verricello, gestisce il momento di sollevamento con la possibilità di attivare 1. Allestimento simile a quello presentato 2. Gazebo al Central Park di New York 3. Hotel a Mazara del Vallo 4. Nuovo capannone dell’azienda Briccolani

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settori di lavoro differenziati, in relazione alle condizioni di stabilità dell’unità camion/gru. Inoltre trasmette e registra i dati operativi e segnala automaticamente la manutenzione periodica. Il distributore idraulico multifunzione D850 con sistema digitale antisaturazione "flow sharing" fa confluire l’olio inviato dalla pompa in modo esattamente proporzionale a tutte le funzioni che lo richiedono garantendo una perfetta multifunzionalità ed evitando risposte incontrollate del distributore. Abbinato al sistema, Fassi XF (eXtra Fast) garantisce straordinaria fluidità e rapidità di azione. Il controllo a distanza delle funzioni della gru e degli stabilizzatori è reso possibile dal radiocomando di nuova

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generazione RCH con ampio display analogico. L’originale sistema MPES (Multi-Power Extension System), conferisce una eccezionale velocità di uscita e rientro dei bracci telescopici, costituito da una serie di martinetti indipendenti di uguale potenza, collegati tra loro in parallelo. L’esclusivo sistema ProLink Fassi, realizzato tramite l’utilizzo di un martinetto secondario più lungo abbinato ad un particolare sistema di biellismo, permette di aumentare l’angolo di lavoro sopra la linea orizzontale fino a 15 gradi. Il basamento e la parte inferiore della colonna sono in fusione d’acciaio per un’ideale distribuzione delle sollecitazioni e per una resistenza superiore. L’assenza di saldature conferisce alla

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gru eccezionali caratteristiche di durata alla fatica. Evolution System rappresenta il non plus ultra della gamma Fassi e ingloba le soluzioni più avanzate nel settore delle gru per autocarro. Cuore dell’apparato sono i sistemi elettronici Evolution: unità di controllo, distributore digitale, radiocomando, ADC in combinazione tra loro tramite protocollo di trasmissione CANBUS e coordinati dal sistema di gestione integrale IMC (Integral Machine Control). Questi sistemi, abbinati alla ottimale sinergia tra il doppio biellismo e la funzione ProLink consentono di ottenere dalla gru eccezionali prestazioni di velocità e potenza nella massima condizione di sicurezza.

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ATTREZZATURE

Wacker: attrezzature leggere e macchinari compatti FRANCESCO VANDONI

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Baviera; altri siti di sviluppo e di produzione si trovano in Germania, Stati Uniti e Filippine, le filiali sono più di trenta ed il fatturato 2006 ammontava a 619 milioni di euro. Presso la sede dell’impresa Agosta sono stati presentati al lavoro tre prodotti Wacker, due piastre vibranti ed una mototroncatrice. La prima piastra vibrante esibita era il modello DPU 6055, sigla che indica la reversibilità, 60 sono i kN di battuta e 55 i cm di larghezza della piastra. In pratica tuttavia la piastra è allargata a 71 cm dagli estensori, ossia gli slittini laterali, solidali con la massa vibrante. Il motore diesel Hatz, ad avviamento elettrico, eroga una potenza di 10,5 kW. Il peso operativo con estensori è 476 kg, la

L’impresa Agosta Massimo di Vigevano in provincia di Pavia svolge svariati lavori di urbanizzazione, sottoservizi, posa di pavimenti autobloccanti, sbancamenti, posa di cordoli e preparazioni di sottofondi. Le attrezzature leggere e le macchine compatte per svolgere queste attività, per Massimo Agosta devono avere innanzitutto una notevole affidabilità: perciò ha scelto prodotti Wacker. La società tedesca Wacker Construction Equipment AG ha più di 150 anni di storia. Fondata nel 1848 da Johann Christian Wacker a Dresda, è ora un’azienda di livello internazionale specializzata nella realizzazione di attrezzature leggere e di macchinari compatti di alta qualità. La sede del gruppo è a Monaco di

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velocità in avanti o indietro varia tra 0 - 28 m/min, per un rendimento massimo di 1.200 m2/h ed è possibile operare con pendenze sino al 40%. La velocità regolabile nei due sensi di marcia conferisce all’attrezzatura una grande flessibilità di utilizzo; la DPU 6055 è ideale per la compattazione di trincee o di superfici larghe per la posa di autobloccanti. La piastra vibrante è in ghisa speciale GJS-700. La mototroncatrice Wacker modello BTS 1035 L3 ha un motore a benzina 2 tempi raffreddato ad aria di 73 cc di cilindrata. L3 - Long Life Lubrication significa che il pistone ha subito un trattamento di finitura in grafite che impedisce il surriscaldamento di pistone e cilindro, anche in caso di

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utilizzo prolungato in condizioni difficili. Questo rivestimento assicura inoltre una protezione contro le incrostazioni e la scarsa lubrificazione. Il filtro dell’aria è di nuova concezione e più facile da usare: il passaggio dell’aria è concepito in modo che le vibrazioni dell’attrezzatura facciano cadere automaticamente la polvere dal prefiltro. D’altro canto, l’aumento del 54% della superficie filtrante accresce notevolmente la durata del filtro. Il peso della mototroncatrice è di 10,2 kg. La piastra vibrante Wacker modello DPS 1850 H Vario dispone di variatore della forza centrifuga (con mantenimento della stessa frequenza). Il motore è di marca Hatz, diesel, monocilindrico a 4 tempi raffreddato ad aria, la larghezza di lavoro è di 50 cm. La forza di battuta a livello 1 è di 11 kN, a livello 2 di 18 kN. La velocità di avanzamento massima a livello uno è di 20 m/min, mentre a livello 2 è di 14 m/min. L’apparecchio può lavorare con pendenze fino a 30%. La DPS 1850 H Vario dispone, in opzione, di un kit per l’irrigazione in caso di utilizzo su asfalto, di un dispositivo per il trasporto e di una struttura di protezione. La Wacker Construction Equipment AG e la Neuson Kramer Baumaschinen AG hanno sottoscritto, il 23 settembre 2007, il contratto per la fusione delle due imprese. L’esecuzione del contratto è prevista per ottobre 2007. Questa fusione vede il nascere di un fornitore a livello mondiale di apparecchiature per l’edilizia e macchine edili compatte con un’offerta di prodotti senza eguali. La Neuson Kramer Baumaschinen AG è un gruppo aziendale operante a livello internazionale da annoverare tra i leader del mercato nello sviluppo, nella produzione e nella commercializzazione di innovative macchine edili compatte per tutti i settori

ed i campi d’impiego. Offre l’intera gamma di prodotti: escavatori a cingoli e mobili, caricatori a ruote, telecaricatori a ruote e telescopici, caricatori compatti, dumper a ruote e a cingoli. A fronte della fusione di due imprese familiari di grande profitto e leader per qualità e know-how tecnico, nasce per la prima volta un fornitore a livello veramente mondiale di apparecchiature per l’edilizia - "Light Equipment" - e macchine edili compatte - "Compact Equipment". In particolare nel campo delle macchine edili compatte (escavatori a cingoli e mobili, caricatori a ruote, tele-

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caricatori a ruote e telescopici, caricatori compatti, dumper a ruote e dumper a cingoli), grazie all’impiego della rete di distribuzione mondiale della Wacker Construction Equipment AG, è previsto lo sfruttamento di potenziali di mercato nel settore principale dell’edilizia, come anche nel settore del verde urbano e dei lavori paesaggistici. 1. 2. Piastra vibrante reversibile Wacker modello DPU 6055 3. 4. Mototroncatrice Wacker modello BTS 1035 L3 5. 6. Piastra vibrante Wacker DPS 1850 H Vario

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ATTREZZATURE

Trinciatrice forestale Midiforst su trattore cingolato Grizzly 130R una combinazione invincibile Seppi M., nota produttrice di trinciatrici, presenta la più classica delle proprie trinciatrici forestali, la Midiforst, in una combinazione straordinaria: con il suo nuovo trattore cingolato Grizzly 130R. Insieme arrivano dove in condizioni normali è difficile arrivare. Zone boschive in collina, zone montuose con forti irregolarità nella conformazione del terreno e pendii a volte molto ripidi: tutto diventa raggiungibile con il Grizzly 130R. La trinciatrice Midiforst, da parte sua, non fa marcia indietro di fronte a nessun ceppo e a nessun albero. Mucchi di materiale residuo, per quanto alti e fitti, con una Midiforst si riducono in finissimo materiale organico, pronto per nutrire nuova vegetazione. Ecco che pulire il sottobosco, creare strisce frangifiamma, mantenere linee elettriche e gasdotti diventa un gioco da bambini. La trinciatrice Midiforst è potente ma compatta: richiede una potenza che va dai 55 ai 110 CV. Trincia rami, arbusti e alberi fino a 25 cm di diametro, con una velocità di avanzamento relativamente alta, raggiungendo fino a 5 km/h. Il cofano è regolabile idraulicamente. Per l’abbattimento di piante il cofano rimane aperto, permettendo al rotore di attaccare direttamente tronchi e ceppi. In un secondo passaggio, a cofano chiuso, il materiale

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abbattuto viene sminuzzato finemente. La validità della macchina si dimostra anche nei confronti degli incendi, dove è meglio prevenire che ripristinare. Sminuzzando finemente il residui vegetali del sottobosco, si ottiene un materiale di ottimo nutrimento per il suolo. Tale materiale favorisce l’insediamento di nuovi semi e dunque la ricrescita di erba, arbusti e alberi. In tal modo vengono eliminati dal bosco sia materiale secco e infiammabile, sia ramaglia residua dalla raccolta del legno. Lo sminuzzamento e la consecutiva formazione di humus mantengono la vitalità del bosco, con zone sempre

verdi e quindi meno soggette ad incendi. Nel caso un’area fosse ormai stata devastata da un incendio, il passaggio con la trinciatrice Midiforst ancora una volta permette di sminuzzare finemente il materiale residuo. Questo lavoro favorisce il ripristino dell’equilibrio naturale del suolo, preparandolo per la messa a dimora di nuove piante. A scelta, per la Midiforst ci sono due tipi di rotore, uno a utensili liberi (a scomparsa), ed il secondo a utensili fissi. Il vantaggio del rotore a utensili liberi è la resistenza dei martelli a urti. Il rotore a utensili fissi permette il lavoro sotto il suolo, fino a 10 cm sotto la superficie. Trinciare anche

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sotto la superficie significa da un lato meccanica fornisce una massima effi- ROPS/FOPS. Il design è moderno e riuscire a trinciare ceppi anche in cienza, permettendo l’accoppiamento compatto. Il vano motore e la pompa profondità, dall’altro lato il materiale alle trinciatrici forestali. La cabina del trattore sono facilmente accessitrinciato può essere mescolato diret- offre una posizione comoda per l’ope- bili per la manutenzione. tamente al terreno, accelerando il ratore, con un’ottima visibilità e un Combinato con una trinciatrice a marprocesso di decomposizione e nutri- massimo controllo della trinciatrice telli speciale per la manutenzione del mento del suolo (vedi foto con mate- attaccata frontalmente. Inoltre l’abita- verde, il trattore Grizzly può essere riale trinciato in una mano e terra nel- colo assicura massima sicurezza, utilizzato anche per la cura di bordi l’altra: il mix ottenuto è molto nutrien- essendo protetto secondo le norme stradali e ferroviari. te, pronto per l’uso). A scelta, gli utensili fissi sono disponibili con placche di metallo duro, molto resistenti, anche in presenza di pietre sul terreno. Il ricambio degli utensili fissi è facile e veloce, essendo essi sostituibili uno ad uno. La Midiforst è dotata di protezioni molto robuste che garantiscono la sicurezza. Piastre oscillanti di metallo 2 duro ed una doppia fila di catene pre- 1 vengono infatti l’uscita di materiale dalla trinciatrice in azione. A scelta, la macchina è disponibile con un cavalletto abbassatore che protegge il trattore e l’operatore dalla caduta di alberi durante la fase dell’abbattimento. Il trattore cingolato Grizzly 130R è un mezzo che arriva a lavorare in pendenze fino al 70%. La presa di forza 1. Joystick e sedile 2. Vano motore del Grizzly 130R 3. Ottima visibilità per la cabina 4. Vista posteriore del Grizzly 130R 5. Tronco parzialmente fresato 6. Terra e materiale sminuzzato separati 7. Terra e materiale sminuzzato mescolati

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ATTREZZATURE

Effer al Saie 2007 Per l’edizione 2007, Effer si presenterà all’annuale appuntamento del Saie di Bologna, dal 24 al 28 ottobre, con uno stand di oltre 400 m2. A quest’importante esposizione, Effer prevede infatti di portare dieci modelli di gru tra le più significative della propria gamma: la nuova 1355, l’850, la 585, la nuova 470, la 305, e poi 165, 145, 110E, 30 e 20. Tra le gru vedremo, unica installata su autocarro, la nuova 1355-8S. Si tratta di un’anteprima mondiale poiché viene esposta per la prima volta a Bologna. La gru è una 100 tonnellate/metro che presenta il gruppo braccio-sfili di sezione decagonale (un’esclusiva Effer dal 2002) e, nella versione per Bologna, vede otto sfili oleodinamici per uno sbraccio massimo orizzontale di oltre 19 metri ed un’altezza di lavoro di 24 metri da terra. L’autentica novità di questa gru, che ha ottenuto un brevetto mondiale, è l’esclusivo basamento con stabilizzatori "Effer CroSStab". Il sistema Effer CroSStab consente l’applicazione di stabilizzatori a croce che si ripiegano restando negli ingombri di un basamento di tipo tradizionale, grazie ad un ingegnoso sistema a cerniera. Il vantaggio è doppio: per i montaggi dietro cabina si garantisce infatti un coefficiente di stabilità anteriore prossimo al 100% della capacità di sollevamento della gru. Si tratta di un risultato notevole considerando che in media la stabilità di fronte a cabina impone un declassamento che riduce la capacità di sollevamento a valori non superiori al 30% del valore massimo della gru. Per quanto riguarda invece i montaggi posteriori, oltre al vantaggio della massima stabilità, la configurazione a croce consente di lasciare libero lo spazio immediatamente adiacente al filo posteriore dell’automezzo, per venire a prelevare i carichi più pesanti a distanza minima dall’asse di rotazione della gru. Questo consente di sollevare carichi superiori fino al 50% rispetto alle soluzioni più comuni con due stabilizzatori longitudinali. 66

L’altra novità dello stand Effer, presentata per la prima volta in Italia, sarà la gru Effer 470 in versione a sei sfili + jib 4S. Si tratta di una gru di concezione modernissima, che riassume le caratteristiche costruttive dell’ultima generazione di gru Effer, quali ad esempio il braccio di profilo decagonale, la rotazione continua tramite ralla e motoriduttore, gli ampi sbracci idraulici (fino a 30 metri orizzontali con jib, ed oltre 21 metri nella versione di braccio ad otto sfili). Braccio e jib cabrano fino ad oltre 190°, la vasta gamma di verricelli consente la ripiegabilità del jib montato... La 470 è stata vista in anteprima mondiale alla recente fiera Bauma di Monaco, nello scorso mese di aprile. Anche sulla nuova 470 va segnalato il jib di concezione totalmente nuova, con angolo di apertura di 200°, ma soprattutto, grazie all’impiego del nuovissimo acciaio da 1.300 daN di snervamento, un incremento di capacità rispetto ai modelli precedenti del 70%. Da notare infine l’esclusiva configurazione "Effer Wind & Drive" che consente di ripiegare la gru in posizione di trasporto senza dover smontare il jib ne' sfilare il cavo del verricello dalle teste di rinvio. Degna di nota sullo stand anche la Effer 850, in versione 8S con jib 6S, uno dei modelli di punta tra le gru di alta gamma della produzione attuale Effer, che ha conosciuto un rilevante successo di vendita in tutta Europa, comprese Polonia ed Estonia. Il carico massimo sollevabile da questa gru è di 27 tonnellate fino ad un’altezza di 8 metri dal suolo. Con il jib a sei sfili, l’850 consente di sollevare 3,7 tonnellate fino ad un’altezza massima di 29 metri da terra. Altra macchina di indubbio prestigio sarà la Effer 585 in versione 6S e jib 4S Heavy Duty. Questa nuova 55 t/m è ideale per montaggio su autocarri o trattori a tre assi, anche nelle versioni di braccio a sei sfili (con sbraccio orizzontale di oltre 17 metri). Anche la 585, come tutte le grandi Effer di

nuova generazione, prevede un gruppo bracciosfili-jib di sezione decagonale, che nella versione a nove sfili raggiunge lo sbraccio massimo di 23,10 m. Il jib Heavy Duty (versione con la maggior capacità di sollevamento) della gru può sollevare oltre 40 quintali da terra fino ad un’altezza di 25 metri, mentre l’altezza massima di lavoro supera i 30 metri da terra. Chiuderà l’esposizione di gru a rotazione continua il modello Effer 305 in versione a quattro sfili e jib 4S interamente idraulici. Questa gru si distingue per l’estrema compattezza, con un ingombro tra cabina e cassone di appena un metro, nonostante il sistema di rotazione continua mediante ralla e motoriduttore. Lo sbraccio massimo della 305 è di oltre 21 metri orizzontali, mentre l’altezza massima di lavoro raggiunta dal jib è di 29 metri con un carico in punta di 650 kg. Nella gamma media Effer porterà il modello 165.11.4S con jib 3S. La gru si caratterizza per il braccio che cabra ad oltre 195°. Questa proprietà consente di recuperare la deflessione del braccio in particolare quando si lavora all’interno di capannoni. Nella versione con jib, la gru 165 rappresenta una valida 16 t/m che si adatta specialmente ad automezzi dedicati all’edilizia, potendo sollevare un carico massimo di 12 quintali fino a 20 metri di altezza. Altro modello di punta Effer nella stessa gamma sarà la 145.11.4S. Questa gru, ultima nata nella gamma mediopiccola di Effer, è stata realizzata secondo la filosofia "Effer-Octopus", che prevede, partendo da un progetto comune, fino a quattro diverse varianti di braccio (con o senza bielle d’articolazione, e con bracci corti per carichi ravvicinati o standard). Un’ampia gamma di jib completa l’offerta Effer in questo segmento. Saranno infine presenti sullo stand anche i modelli 110E, 30 e 20, la prima con capacità di sollevamento di 11 tonnellate/metro, le due altre di rispettivamente 3 e 2 t/m, installabili su veicoli da 35 quintali (patente B).

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MANUTENZIONE STRADALE

Black Top conquista Livigno Lo scorso anno, prima della stagione invernale, Livigno ha aderito alla proposta di Insta Service di provare sulle proprie strade il Black Top, l’asfalto innovativo per la riparazione istantanea e duratura della strada applicabile in qualsiasi condizione atmosferica, sia in presenza di neve che di acqua, e con un range di temperature che va da +60° a 45°C. I tecnici di Livigno, inizialmente scettici, si sono accorti dopo le prove della validità del materiale, facendoli ricredere sulla iniziale idea che il Black Top fosse un asfalto comune, che comunque non si sarebbe dimostrato adatto alle temperature rigide di Livigno nel periodo invernale. Per questo hanno preferito che Insta Service si recasse in loco e provasse il materiale direttamente sul loro territorio con temperature adeguate sotto lo zero termico. Hanno avuto un ottimo riscontro testandolo in situazioni di pioggia e di ghiaccio, rilevando come con una posa con il minimo disagio, senza dover intervenire con materiali o mezzi adeguati, qualsiasi persona sia in grado di tappare il buco con questo asfalto con risultati sorprendenti nel tempo, dimostrando una ottima qualità di tenuta. L’applicazione risulta molto semplice: basta avere l'accortezza di seguire le indicazioni scritte sul secchiello, che viene girato nel momento del trasporto, in modo tale da rimescolare adeguatamente il materiale. La semplicità di posa permette di spiegare persino al telefono anche ad operai nuovi: al controllo la riparazione risulta perfetta. Successivamente alle prime prove hanno provveduto, sempre con cautela, a comprarne un quantitativo molto limitato per l'inverno 2006/2007 che oramai era alle porte e lo hanno usato nella maggior parte degli interventi, consigliandolo anche alle ditte che lavorano sulle strade del territorio. Sono state così acquistate successivamente grosse quantità, visto che ora operano utilizzando solo Black Top. Constatata la durata delle riparazioni, ad oggi non è stato necessario nessun intervento ulteriore. Black Top permette addirittura di essere parsimoniosi, considerando che il costo non è dei più gravosi, che, grazie ai comodi secchielli, non si ha spreco di materiale e che per la riparazione delle

buche più profonde si può intervenire con un sottostrato di un materiale compatto, per poi eseguire un tappo di 4 - 5 cm di Black Top con un ottimo risultato. L’inverno passato non è stato particolarmente rigido: hanno operato con successo solo con temperature di 20°C

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sotto lo zero. Tipicamente Livigno tocca anche i -30°C: comunque la durata delle riparazioni eseguite ha convinto ad utilizzare Black Top tutto l’anno anche in condizioni atmosferiche ottimali, consigliandone l'uso a tutte le imprese che operano sulle loro strade.

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Dotto Trains: Euro 4 anche per i Muson River TRASPORTI

GIORGIA MARCHELLI

Dopo il Sirius, anche i treni Muson River, modello cavallo di battaglia di Dotto Trains, tradizionalissimi, hanno aggiornato le proprie motorizzazioni seguendo le normative europee per le emissioni. Anche le locomotive dal disegno classico "old style" sono ora Euro 4. I nuovi Muson River dell’azienda di Castelfranco Veneto (TV), leader nella produzione di treni su pneumatici e binari largamente diffusi in parchi, località turistiche, fiere, aeroporti,

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posteggi…, e utilizzati per svago o per lavoro, costruiti con cura artigianale, progettazione accurata, importanza dei dettagli e totale affidabilità tecnologica, accompagnati da design esclusivo e straordinario comfort, rimangono all’apparenza uguali a quelli prodotti da sempre. Le dimensioni sono le stesse: lunghezza 3.950 mm, larghezza 1.580 mm e altezza 2.240 mm. Cambiano invece i motori Euro 4 ed alcune caratteristiche costruttive, sia nella versione 2x4 che in quella 4x4. Il Muson River 2x4 ha un motore Iveco F1C a 4 cilindri, turbodiesel, common rail, con cilindrata 2.998 cc, 176 HP(SAE) a 3.500 giri/min, e coppia massima 400 Nm a 1.450 giri/min. La trasmissione è meccanica

sulle ruote posteriori con riduttori epicicloidali ai mozzi ruota. Il Muson River 4x4 ha invece un motore Iveco F1C a 4 cilindri, turbodiesel, common rail, con cilindrata 2.998 cc, 146 HP(SAE) a 3.500 giri/min, e coppia massima 350 Nm a 1.500 giri/min. La trasmissione è meccanica integrale sulle quattro ruote; ha il bloccaggio differenziale centrale, ed il differenziale centrale con riduzione per l’assale anteriore e posteriore. In entrambi il telaio ha una struttura portante in profilato di acciaio. La carrozzeria è in vetroresina rinforzata con colori incorporati a gelcoat. La cabina è dotata di 2 sedili imbottiti, molleggiati e regolabili. Il cambio è meccanico a 6 rapporti. I freni sono idraulici a disco sulle 4 ruote con servofreno. Il freno di stazionamento è pneumatico negativo. Il circuito pneumatico per la frenatura delle carrozze ha un convertitore idraulico pneumatico per il comando dei freni alle carrozze. Le sospensioni anteriori sono a balestra parabolica, quelle posteriori pneumatiche. Lo sterzo è meccanico, servoassistito idraulicamente. Come spesso accade, le nuove produzioni dei treni Dotto vengono vendute prima all’estero che in Italia: anche i Muson River Euro 4 sono già presenti in Inghilterra e Francia, nonché pronti per essere consegnati in Turchia. Fra i primi clienti ad avere due locomotive Muson River 2x4 Euro 4 è stato il Centre Parcs Longleat di Warminster nel Wiltshire. I gestori dello splendido parco del Regno Unito volevano da tempo sostituire le motrici dei loro treni Dotto acquistati nel 1995, ormai pienamente sfruttati:

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hanno colto l’occasione della nuova motorizzazione a norma per quanto riguarda le emissioni per iniziare a rinnovare la propria offerta (seguiranno nuove carrozze) nei confronti delle migliaia di visitatori che ogni anno usufruiscono del comodo servizio per circolare negli spazi verdi, con boschi e laghi, di questo luogo di vacanza, sport e relax termale inglese. Per quanto riguarda l’Italia, è da segnalare invece un’iniziativa ideata dai proprietari del trenino turistico Dotto che presta servizio alle Terme di Comano. Per la prima volta ci sarà un raduno di treni, TreniniAmo, che si terrà ad Arco (TN) in concomitanza con i mercatini di Natale di Arco Asburgica nei giorni 24 e 25 novembre 2007. L’idea è di presentare tutti i treni, dai più "vecchi" a quelli più "nuovi". Il sabato pomeriggio è prevista una festa con i bambini, e la domenica mattina una sfilata dei treni accompagnata dalla banda. Il Trenino di Natale permetterà, soprattutto ai più piccoli, di visitare Arco ed il suo centro storico durante i fine settimana di dicembre, quando non sarà impegnato a trasportare Babbo Natale per le consegne dei regali.


IGIENE URBANA

Tolleranza zero: i sindaci chiedono al governo maggiori poteri per la gestione dei problemi sociali delle città Parte da tutta Italia la richiesta di maggiori poteri per la gestione dei quotidiani disagi cui sono sottoposte le aree urbane a causa di azioni vandaliche attuate contro la pubblica proprietà. Il disagio che da molti anni causa scontento tra la cittadinanza di medie e grandi città italiane e la conseguente richiesta, sempre più pressante, alla pubblica amministrazione perché ponga un freno al dilagare di fenomeni di microcriminalità, è prepotentemente emerso con i provvedimenti adottati da parte di numerosi sindaci per contenere i fenomeni di nomadismo, accattonaggio, violenza e vandalismo, origine di quotidiane richieste di intervento da parte dei cittadini. A parte i provvedimenti messi in atto dall’amministrazione di Firenze, le dichiarazioni apparse sulla stampa da parte di sindaci di grandi città e la richiesta del sindaco di Milano per ottenere pieni poteri per tutelare il decoro urbano della città in previsione dell’Expo mondiale, anche le amministrazioni comunali di molte

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città di dimensioni più contenute hanno messo in atto azioni destinate a non più tollerare atti illegali che continuavano a creare malcontento nei cittadini ed attriti tra gli stessi e l’amministrazione. Regolamentazione dei campi nomadi, sorveglianza contro l’accattonaggio e lotta ai graffiti sono stati i punti presi in considerazione per l’attuazione dei primi interventi di contrasto. In particolare, per eliminare il fenomeno dei graffiti molte amministrazioni hanno deciso di mettere in atto campagne di pulizia delle facciate degli stabili e dei monumenti delle città con interventi di sensibilizzazione e controllo che prevedono, anche per il patrimonio privato, svariate forme di attuazione. Il Comune di Milano offre gratuitamente la pulizia delle facciate sino a tre metri di altezza, altre amministrazioni prevedono contributi per i cittadini che attuano questo intervento e stipulano convenzioni con ditte specializzate nella pulizia e successiva protezione, per offrire il servizio a

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costi contenuti. Tra gli esempi di convenzione possiamo citare quanto attuato tra alcune amministrazioni di tutta Europa e la società Dekos di Arosio in provincia di Como che prevede, dopo un periodo iniziale di avviamento durante il quale Dekos esegue il lavoro con proprie maestranze, la continuazione dell’assistenza con la cessione delle apparecchiature e dei prodotti a specifiche strutture comunali. Particolarmente significativo risulta il trattamento di protezione che Dekos esegue e che consente, una volta ripulita la facciata, di rimuovere con estrema facilità eventuali ulteriori scritte, con solo acqua calda e senza necessità di apparecchiature speciali. Questo permette all’amministrazione di sensibilizzare i singoli condomini sul mantenimento del decoro ed evita la necessità di dover intervenire nuovamente. 1. 2. Graffito in piazza Vesuvio a Milano ripulito con il sistema Dekos dall’Amsa

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Al via la sperimentazione pratica delle pavimentazioni antighiaccio Iterchimica STRADE

GHERARDO MARCHELLI

La tecnologia autosghiacciante per asfalti Winterpav/Eco-S, proposta in Italia da Iterchimica, per rendere l'asfalto più sicuro nel periodo invernale, è stata applicata su tratti di strade per testarne l’efficacia nell’inverno 2007/2008. La provincia di Bolzano ha effettuato sul suo territorio alcuni trattamenti con conglomerati bituminosi contenenti al loro interno il prodotto Winterpav/Eco-S. Tali applicazioni hanno interessato tratti di strada critici nel periodo invernale in quanto ad aderenza della stessa, come il risanamento del ponte 3/38 sul Rio Lagaun in Val Senales al km 21+400 della S.P. 3, a 1.800 m di quota; ed il rifacimento in corso del ponte sulla S.S.

51 al km 120+280 a 1.200 m di quota. Winterpav/Eco-S è un prodotto altamente innovativo, in grado di migliorare notevolmente la sicurezza stradale nel periodo invernale, e di consentire l'applicazione di asfalti di tipo drenante anche laddove (zone di montagna o molto fredde) non vengono normalmente utilizzati per paura della persistenza del ghiaccio negli interstizi degli stessi. Utilizzando questo prodotto si rende più sicura la viabilità anche nel periodo estivo, grazie all'aumento d’aderenza del pneumatico al manto drenante. La soluzione fornita dalla tecnologia Winterpav/Eco-S evita o limita inoltre la necessità di dover spargere sali o

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sue soluzioni sulle strade, è esente da sostanze corrosive o dannose per l'ambiente quali i cloruri ed è semplice da impiegare. Uno dei principali problemi della gestione invernale delle strade è la possibile perdita di aderenza tra pneumatici e superficie della pavimentazione stradale, con conseguente pericolo di slittamenti, uscite di strada o riduzione della capacità frenante dei veicoli quando: si forma un velo di ghiaccio su dette superfici, in concomitanza di umidità dell'aria elevate e temperature in diminuzione al di sotto degli zero gradi; è in atto la caduta di piogge "fredde" con temperatura dell'aria molto bassa (fenomeno del "verglass" o ghiaccio-vetro); è

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in atto una precipitazione di tipo nevoso di intensità tale da permettere la formazione di ghiaccio compresso aderente alle suddette superfici. I sistemi attuali per impedire questi pericoli, i primi due dei quali maggiormente insidiosi perché spesso avvengono in modo non percepibile e non uniforme sul percorso stradale, consistono principalmente nello spargimento preventivo di sali disgelanti, che abbassano il punto di congelamento dell'acqua atmosferica (in fase liquida o di vapore), di modo che non si abbia la formazione di ghiaccio o che la neve non aderisca alla pavimentazione. Esistono inoltre altri sistemi atti a impedire questa formazione di ghiaccio. Uno di essi consiste nell'inserimento nella pavimentazione di resistenze elettriche riscaldanti, che sono tuttavia costose ed indebolenti la struttura della pavimentazione, e che richiedono inoltre costosissimi impegni di potenza e consumi elettrici. Un altro sistema è quello di predisporre impianti fissi, in zone maggiormente soggette ai fenomeni atmosferici sopra descritti, tali da permettere la spruzzatura in automatico di sali antigelo liquidi (in genere cloruro di calcio in soluzione acquosa) quando le condizioni climatiche locali lo richiedano. Anche questi sistemi sono costosi e localizzati e danno luogo comunque a problemi di aggressività ed inquinamento da cloruri. Un terzo sistema già sperimentato su strade del Nord Europa con conglo72

merati bituminosi "chiusi" (cioé con percentuali di vuoti tendente a zero), consiste nell'inserimento nella miscela di fabbricazione dei conglomerati bituminosi di cloruri antighiaccio, che però: spesso vengono rilasciati quando le condizioni di temperatura ambiente non sono tali da dar luogo a pericoli di formazione di gelo e che generano quindi, per la natura dei sali di calcio cloruro, un aumento incontrollato della scivolosità delle superfici, che divengono pericolose in assenza di ghiaccio; sono aggressivi nei confronti dei veicoli, delle strutture stradali e dell'ambiente circostante. Questi sistemi, consistenti nell'uso di miscele prevalentemente composte da cloruro di sodio e calcio, silicati e silani, non hanno soddisfatto le aspettative in termini di prevenzione o riduzione della formazione di ghiaccio ed al tempo stesso si è constatata una riduzione nel tempo della resistenza del manto stradale, nonché un aumento della scivolosità. Lo scopo dell'impiego della tecnologia Winterpav/Eco-S, brevetto internazionale acquisito da Iterchimica S.r.l., è quello di realizzare delle superfici stradali, specialmente nel caso di pavimentazioni porose drenanti e fonoassorbenti (si può utilizzare anche in tappeti chiusi), che in condizioni climatiche avverse (di tipo invernale) diano luogo a condizioni di massima sicurezza, impedendo la formazione di ghiaccio da umidità atmosferica o verglass e/o per il non attecchimento della neve, in caso di precipitazioni nevose

non intense e, nel caso di precipitazioni nevose forti o prolungate, la possibilità d'intervento con agevolezza e tranquillità superiore a quella usata nelle normali pavimentazioni, con l'uso dei tradizionali spargisale e lame; ottenendo comunque una marcatissima riduzione dei consumi di sali aggressivi nei periodi di sola presenza di ghiaccio, ed un aumento di continuità di gestione in sicurezza durante le nevicate, sempre con una riduzione di consumo di sali, anche se meno marcata rispetto al caso della presenza di solo ghiaccio. La preparazione del conglomerato di usura autosghiacciante, cioè additivato col prodotto Winterpav/Eco-S, prevede di aggiungere il preparato all'interno della miscela di inerti come per un filler, prima del bitume caldo (circa 140 160°C), in concentrazioni che variano dal 3% al 6% sul peso degli aggregati e secondo la consueta tecnologia di fabbricazione stradale, realizzata nei normali impianti di produzione. Le pavimentazioni stradali realizzate con la composizione in questione quindi prevengono o quanto meno ritardano nel tempo la formazione di ghiaccio aderente alla pavimentazione stessa, in caso di temperature dell'aria inferiori allo zero, od impediscono la formazione di ghiaccio da "pioggia gelata", o anche "l'adesione" di precipitazioni nevose fino a temperature di 4 - 5°C sotto lo zero. Al tempo stesso viene eliminata la scivolosità potenziale caratteristica dei sali disgelanti a base di cloruri di

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calcio usati in eccesso, e l'aggressività dei liquidi di percolamento che ne conseguono. In sostanza la tecnologia Winterpav/Eco-S si distingue dalla tecnica nota fino a questo momento per i seguenti aspetti: è assolutamente priva di cloruri, i quali, oltre ad essere possibile causa di scivolosità del manto stradale possono esplicare un'azione aggressiva sia nei confronti delle armature in acciaio, sia nei confronti delle carrozzerie di autoveicoli, sia per l'ambiente circostante la strada; sono perfettamente dispersi nel film di bitume in modo da esplicare l'azione antighiaccio sia in corrispondenza della superficie esterna del manto stradale (che viene a contatto con gli pneumatici) sia nei canalicoli interni alla struttura finale dei conglomerati drenanti-fonoassorbenti contraddistinti da elevate superfici interne rivestite dal film di bitume additivati, a contatto con l'acqua o l'umidità; sono oggetto di una cessione graduale dalla superficie esterna del manto stradale, per cui avviene una migrazione dall'interno della pavimentazione (dove sono a contatto con gli inerti del conglomerato) verso l'esterno (a contatto con l'aria), rinnovando e rendendo costantemente efficace l'azione inibente; non alterano la struttura dei conglomerati che li contengono, nel senso che non viene ridotta l'adesione del film di bitume agli inerti, non viene intaccata la capacità autoriparatoria del manto stradale (nel senso di recuperare eventuali fessurazioni determinate dal traffico) e non viene aumentata la loro deformabilità viscoelastica); abbassa la temperatura di congelamento dell'acqua a contatto con il manto stradale e disturba la formazione dei cristalli di ghiaccio rendendo quest'ultimo friabile e comunque non saldamente ancorato al suolo. Quest'ultimo dato si può vedere nel grafico riportato in figura, rappresentativo di una prova di laboratorio in cui formelle di miscele di bitume e Winterpav/Eco-S in rapporto 1/1, coperte con 5 mm di H2O, sono state messe a -20°C per 55' (Bi = è il bitume tal quale; A e B = sono miscele di bitume e antigelo a base di cloruri in rapporto 1/1; C = miscele di bitume e antigelo Winterpav/Eco-S in rapporto 1/1). Qui si può vedere il ritardo nel congelamento dell'acqua sovrastante le miscele bituminose autosghiaccianti, inoltre, in maniera più marcata, nel campione contenente Winterpav/Eco-S (C). Riassumendo: il prodotto Winterpav/Eco-S può essere usato come additivo inserito nei conglomerati bituminosi, che, con rilascio bilanciato nel corso degli anni, inibisca o quantomeno abbassi, in modo automatico, la formazione di ghiaccio da umidità atmosferica, o di verglass, oppure l'attecchimento della neve, nel caso di precipitazioni nevose poco intense, abbassando il punto di congelamento e dando il tempo per gli interventi routinari con macchine spargisale e lame. Dette azioni avvengano senza aggressione di corrosione nei confronti dei metalli e dei conglomerati cementizi costituenti la strada.

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Osma lancia Combi, la nuova motobarca portattrezzi idraulica polivalente VERDE

FRANCESCO VANDONI

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Durante quest’estate è entrata in funzione Combi, la nuovissima motobarca portattrezzi della società Osma. L’AECPR (Association pour l’Entretien des Canaux de la Plaine du Rhône) raggruppa 16 comuni del Cantone Vallese in Svizzera, e da più di trent’anni si occupa della manutenzione di circa 500 km di fiumi e canali. Questo consorzio dispone di un parco macchine composto da quattro trattori, due battelli per la manutenzione dei canali, due motobarche falcianti, due monoassi falcianti e numerose altre attrezzature di minori dimensioni. Quattro operatori gestiscono questo parco macchine dislocato in due depositi, uno a Charrat e l’altro a Muraz. L’acquisizione di questa motobarca Combi è avvenuta tramite il rivenditore Osma per la Sviz-

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zera Romanda, l’azienda Chappot Machines Agricoles con sede a Charrat. Chappot, oltre a rappresentare Osma, si occupa di lavori idraulici, sia per l’irrigazione che, sempre più, per la realizzazione di pompe di calore; realizza inoltre macchine speciali per la viticoltura. Si tratta di piccoli trasportatori cingolati per il lavoro nei vitigni di accesso molto difficile, che stanno avendo un buon successo, tanto che vengono esportati praticamente in tutta Europa e anche in Martinica, dove vengono usati nelle colture di banane. La motobarca portattrezzi Osma modello Combi è stata progettata per lo svolgimento di diversi lavori, quali: sfalcio di erbe acquatiche fino ad una profondità di circa 2,50 m: questa operazione si effettua con una barra

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falciante a T (BFT/H), composta da due barre, una verticale di circa 1,20 m ed una orizzontale di circa 2 m; sfalcio di erbe sulle sponde con barra orizzontale (BFL/H) di circa 1,50 m; trinciatura di erbe, arbusti, canne ed altre vegetazioni fino ad un diametro massimo di 3 cm, a mezzo di una testata trinciante (TE80DL) con lunghezza di taglio di 80 cm; lavori di dragaggio a mezzo di benna mordente (BM) con capacità di 120 l; lavori di asportazione di erbe dall’acqua con forca a punte dritte (FA) con larghezza di circa 2 m. La molteplicità dei lavori eseguibili da questa macchina la rende unica nel suo genere. Le diverse attrezzature sono tutte intercambiabili su un braccio idraulico a due segmenti, il secondo dei quali è dotato di terminale telescopico di 90 cm. Il braccio anteriore è fissato sopra una torretta girevole idraulica che compie una rotazione di circa 200°. La versatilità di questi movimenti rende possibile l’utilizzo delle diverse attrezzature sopra elencate, ma è inoltre possibile l’uso di altre attrezzature che siano compatibili per peso e richiesta di olio per il 1. 2. Combi durante i test in Vallese 3. Combi con forca di raccolta FA 4. Primo lavoro per l’AECPR (foto: Le Nouvelliste)

5. Combi in fase di carico su camion

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loro funzionamento. La macchina è dotata di due galleggianti laterali in alluminio posti ai due lati esterni dello scafo. La funzione di questi ultimi è di mantenere la motobarca in buon equilibrio di galleggiamento, soprattutto quando vengono usati la forca per lo scarico delle erbe e la benna per il dragaggio di fango. Il funzionamento di questi due galleggianti avviene sia in modo automatico, grazie ad un sensore di inclinazione elettrico che comanda lo spostamento avanti o indietro dei galleggianti, oppure possono essere comandati manualmente dall’operatore. La motobarca è mossa da due eliche posteriori, che sterzano tramite un cilindro idraulico a seconda dell’occorrenza, inoltre sono regolabili in altezza fino a farle uscire completamente dall’acqua, se si necessita di effettuare operazioni di pulizia o manutenzioni straordinarie. La velocità di spostamento è variabile, il tutto avviene tramite un distributore proporzionale comandato da una pompa a pistoni a portata variabile. Inoltre, durante le fasi di spostamento, dove non si necessita lavorare ma solo muoversi per raggiungere il luogo di lavoro, tramite un pulsante elettrico viene inserito l’Overboost. Si tratta di un innovativo sistema brevettato che aumenta gradualmente la velocità

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normale fino ad un massimo del 30% in più, in modo tale da velocizzare le operazioni di spostamento. Lo scafo è diviso in due vani: il vano operatore e quello motore. Il vano operatore, anteriore, dove è alloggiato il sedile di guida, è dotato di due joystick elettroidraulici, posti sui due braccioli del sedile. Tutti i movimenti del braccio anteriore, delle eliche e dei galleggianti, vengono azionati tramite questi due manipolatori idraulici. Le marce avanti ed indietro delle eliche vengono comandate da pedali idraulici, posti davanti al sedile in posizione molto comoda. Il vano operatore è completamente ricoperto internamente con lamiere in alluminio, che servono da protezione per l’operatore da tutte le tubazioni idrauliche poste sui due lati interni dello scafo. Il vano motore è quello dove si trovano il motore diesel, i serbatoi dell’olio e del gasolio, la batteria e gran parte dell’impianto idraulico. Ogni particolare è stato posizionato in modo tale da risultare facilmente raggiungibile per eventuali operazioni di manutenzione o di riparazione. Il vano motore è predisposto inoltre con una speciale coibentazione che abbatte il rumore del motore, della marmitta e dei vari componenti idraulici fino ad una rumorosità massima di circa 82 DbA, quindi nel

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completo rispetto della normativa vigente in materia di inquinamento acustico. I due vani sono completamente a tenuta stagna e indipendenti tra loro. Sopra i vani sono posizionati due cofani, che servono sia per la protezione dell’interno dello scafo dagli agenti atmosferici, quando si lascia la macchina in acqua per alcuni giorni, ma soprattutto sono stati progettati come protezioni contro gli atti vandalici, per quando si lasciano le macchine in alcuni canali di città. Entrambi questi cofani si possono chiudere con lucchetti. L’accensione e lo spegnimento del motore diesel avviene tramite un quadro elettronico con display a cristalli liquidi, che tiene sotto controllo in ogni momento il buon funzionamento del motore. In caso di avaria o mal funzionamento il display avvisa tramite segnali (led) luminosi il problema che si sta verificando in quel momento. Il motore diesel ha una cilindrata di circa 2 l, ha quattro cilindri con una potenza di circa 50 CV, ed è raffreddato ad acqua. L’impianto idraulico è di tipo Load Sensing, con pompa a portata variabile e distributori proporzionali con comandi idraulici in bassa pressione e con comandi elettroidraulici. L’olio usato è ad alto indice di viscosità, di tipo biodegradabile al 90%, di marca Shell.

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AUTOTELAI

Sprinter 4x4 All'interno dell'ampia gamma di veicoli Mercedes-Benz la trazione integrale vanta una lunga tradizione: veicoli da cantiere, fuoristrada classici e SUV dimostrano la competenza offroad in tutte le sue applicazioni. Anche i veicoli commerciali, utilizzati prevalentemente su strada, sono disponibili con trazione integrale. In condizioni difficili la trazione integrale costituisce un vantaggio decisivo in termini di trazione e sicurezza di marcia. Mercedes-Benz Sprinter 4x4 è oggi disponibile con un peso totale a terra da 3,5 t a 5 t, con trazione integrale inseribile o permanente (su Kombi solo inseribile). Grazie alla gestione intelligente Adaptive 4ESP/4ETS non sono necessari complessi bloccaggi del differenziale. Un rapporto ridotto inseribile, disponibile a richiesta, agevola la marcia sulle pendenze particolarmente ripide. Per quanto riguarda gli allestimenti, lo Sprinter 4x4 offre la stessa gamma dei modelli 4x2. Questo modello non è stato realizzato come classico veicolo fuoristrada, ma offre tutti i vantaggi di una trazione elevata per l'impiego su strada. Rispetto al modello precedente è stato adottato un sistema inedito, sostituendo i tradizionali differenziali a bloccaggi meccanici con una trazione integrale intelligente con Adaptive 4ESP/4ETS, che garantisce prestazioni superiori a fronte di un peso addizionale moderato. Su una strada con fondo sdrucciolevole non è importante soltanto la trazio-

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ne; per garantire il controllo del veicolo, e quindi la sicurezza, è stato adottato e perfezionato il sistema Adaptive 4ESP/4ETS, che comprende le funzioni ESP del modello 4x2 integrate con le funzioni di regolazione della trazione integrale. Questa combinazione riduce al minimo il pericolo di sbandamento e aumenta la forza di trazione su qualunque fondo stradale. La coppia motrice viene suddivisa dal ripartitore di coppia per il 35% sull'asse anteriore e per il 65% su quello posteriore. Questo rapporto è lo stesso sia per la trazione integrale inseribile che per la permanente. Dal ripartitore di coppia, gli alberi di trasmissione si collegano ai differenziali di entrambi gli assi. A richiesta, il ripartitore di coppia può essere dotato di un rapporto ridotto. Grazie alla trazione integrale, lo Sprinter 4x4 offre un comportamento di marcia eccezionale anche in condizioni stradali difficili. Il veicolo può essere dotato di trazione integrale inseribile o permanente, di cambio manuale o automatico. Per i terreni particolarmente ripidi è consigliabile il rapporto ridotto (disponibile a richiesta), che consente una guida particolarmente lenta e precisa, grazie al quale il rapporto di trasmissione finale dal motore alle ruote si riduce del 40% circa, mentre la coppia motrice aumenta in modo proporzionale. Il rapporto ridotto si inserisce premendo un apposito interruttore a veicolo fermo, con trazione integrale atti-

va e motore acceso. La trazione integrale inseribile può essere attivata fino ad una velocità di circa 10 km/h. Nella marcia con catene da neve o su strade ghiaiose, un determinato slittamento delle ruote potrebbe risultare utile, perciò, per ampliare le soglie di intervento della regolazione antislittamento (ASR), è consigliabile disattivare quest'ultima con l'apposito tasto poiché in questi casi la trazione viene migliorata. La gestione elettronica della trazione 4ETS controlla costantemente il numero di giri di tutte le ruote motrici e lo regola secondo le necessità. Se in accelerazione o in pendenza una delle ruote rischia di slittare, essa viene frenata in modo calibrato. In questo modo la trazione aumenta sulle ruote che presentano un'aderenza sufficiente al suolo. Il sistema 4ETS rende superflui i tradizionali bloccaggi meccanici del differenziale. Inoltre, esso si attiva automaticamente in base alle necessità senza interventi del guidatore. In frenata o in curva, il 4ETS interagisce con l'Adaptive 4ESP. Se una delle ruote tende a bloccarsi o se il veicolo rischia di sbandare, il sistema interviene secondo il principio di funzionamento dell'Adaptive ESP mantenendo il veicolo in traiettoria e permettendo la riduzione dello spazio di frenata. L'Adaptive 4ESP/4ETS agisce perciò in modo calibrato contro il rischio di sbandamento e ottimizzando la marcia. Naturalmente questo è possibile solamente entro i limiti delle leggi della fisica. Durante la regolazione, nella strumentazione lampeggia la spia di controllo. L'Adaptive ESP agisce indipendentemente dalla trazione integrale. Quando si inserisce la trazione integrale, la regolazione è più ampia e viene allora definita Adaptive 4ESP/4ETS. Ogni ruota viene frenata singolarmente non appena inizia a slittare, garantendo così una maggiore trazione sulle altre ruote. L'Adaptive 4ESP/4ETS è in grado di riconoscere il surriscaldamento dell'impianto frenante. Benché questo stato non venga esplicitamente segnalato, gli interventi frenanti calibrati in caso di slittamento vengono inibiti finché i freni non si sono nuovamente raffreddati. In questo modo la funzionalità dei freni viene mantenuta in ogni momento, proteggendoli da un'usura eccessiva. La possibilità di disattivare la trazione integrale consente di contenere i consumi di carburante.

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VIABILITA' INVERNALE

Turbine Yanmar serie YSR Yanmar ha rinnovato le turbine della serie YSR apportando miglioramenti alla struttura e perfezionando la tecnologia così da aumentare le performance e rendere le macchine ancora più potenti ed efficienti. Le nuove turbine sono dotate dell’innovativo sistema di avanzamento denominato CVT , il quale permette di variare la velocità in maniera continua; questa tecnologia rende tutte le operazioni di avanzamento e retromarcia estremamente semplici e sicure. La posizione del camino di lancio ed il suo collegamento con la turbina sono stati migliorati per rendere il canale più ampio, evitando così intasamenti ed aumentando notevolmente la gittata della turbina. Miglioramenti sono stati apportati anche al gruppo fresante che è ancora più potente e che, grazie alla sua scatola ingranaggi robusta in acciaio e di dimensioni maggiorate, permette

di scavare e penetrare la neve anche in punti ghiacciati. Il gruppo fresante è inoltre dotato di ampio schermo in acciaio per assicurare la massima protezione sia per l’operatore che per la macchina, pur salvaguardando la miglior efficienza di lavoro. Un altro fattore di sicurezza è dato dalla stabilità, conferita dai larghi e robusti cingoli in gomma. Questi, con la loro trazione e aderenza, permettono di lavorare anche su terreno sconnesso o su neve ghiacciata. CARATTERISTICHE TECNICHE MOTORE MODELLO Yanmar

Il nuovo design del pannello di controllo lo rende ancor più semplice ed intuitivo. Il deflettore è regolabile attraverso una sola leva; tutti i leveraggi sono concentrati nella parte destra così da facilitare le operazioni di avanzamento e controllo del gruppo fresante. Le turbine inoltre sono state progettate in modo tale da semplificare anche eventuali interventi di manutenzione e pulizia: il gruppo fresante può essere infatti rimosso con estrema rapidità e facilità.

YSR 765C YSR 971C YSR 1080C YSR 100 HS YSRA 1090 GA 210E-SJ2 GA240E-SJ2 GA280E-SEJ3 GA280E-SEJ2 L100V6-DWH Ciclo a benzina 4T Ciclo a benzina 4TCiclo a benzina 4TCiclo a benzina 4T Ciclo diesel CILINDRATA cc 203 240 273 273 406 POTENZA kw/ps 5,1/7,0 6,3/8,5 7,2/9,8 7,2/9,8 9,3 ACCENSIONE Autoavvolgente Autoavv./elettrica Autoavv./elettrica elettrica elettrica TRASMISSIONE CAMBIO a variaz. continua a variaz. continua a variaz. continua a variaz continua TIPO disco CVT disco CVT disco CVT idrostatica idrostatica VELOCITÁ AVANZ. Km/h 0-3,4 0-3,4 0-3,4 0-3, 0-3,8 VELOCITÁ RETRO Km/h 0-2,0 0-2,0 0-2,0 0-2,0 0-2,2 GRUPPO FRESANTE LARGHEZZA BOCCA mm 650 710 800 800 900 ALTEZZA BOCCA mm 530 590 590 588 530 RIMOZIONE NEVE CAPACITÁ RIMOZIONE t/h 40 45 55 50 55 DISTANZA GETTO m 14 15 17 15 18 SOLLEVAMENTO GRUPPO FRESANTE elettrico

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MOVIMENTO TERRA

Case al Saie 2007 Case si presenterà in fiera con una grande varietà di prodotti, fra i quali alcuni lanciati di recente, come miniescavatori, escavatori gommati e cingolati, le nuove pale caricatrici gommate ed i sollevatori telescopici. Sicuramente Case otterrà in questa nuova edizione del Saie il medesimo successo riscosso nella scorsa edizione della fiera, occasione in cui venne confermata la sua fama di marchio leader nel mondo movimento terra. Case vanta una storia di più di 165 anni, nonché uno straordinario spirito innovatore, grazie al quale ha ottenuto il giusto riconoscimento mondiale, sia per il suo significativo contributo tecnico al settore sia per il fatto di possedere una delle gamme di prodotti più ampie del mercato. Le macchine Case saranno esposte su una superficie di 512 metri quadrati, distribuita su due piani. L’allestimento di tale spazio avrà un forte richiamo, poiché verrà presentata la prima terna integrata, modello Case 320, che risale al 1957 e che rappresentò allora un’autentica rivoluzione nel settore delle macchine movimento terra, e la versione speciale 50° anniversario della terna 580 Super R di colore nero con un trattamento grafico in vetro smerigliato raffigurante il

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modello Case 320 su uno sportello e un modello futurista della macchina sull’altro. Un folgorante viaggio nel tempo che contrappone due giganti, due macchine rappresentative della società, che, dal loro lancio ad oggi, hanno raggiunto la cifra record di vendita di 750.000 unità. Se nel 1957 Case 320 ha trionfato integrando in una sola macchina un caricatore e un retroescavatore, aprendo la via a prestazioni fino ad allora impensabili, oggi la 580 Super R, con motore modello 445T/M2 turbo a 4 cilindri, si adatta perfettamente alle esigenze dell’utente ed alle necessità di lavoro, perché consente di scegliere tra la trasmissione meccanica PowerShuttle a 4 marce in avanti e 4 retromarce, e quella con sincronizzatori PowerShift, con 4 marce in avanti e 2 retromarce. La

580 Super R dispone, tra le altre cose, del Pro Control System, per un miglior controllo del retroescavatore e di cicli di lavoro più veloci, nonché di controlli pilotati opzionali e attacchi rapidi idraulici, sia per il retroescavatore sia per il caricatore. Oltre a questa esposizione commemorativa, nello stand della Case verrà predisposta anche un’area nella quale verranno mostrate ai visitatori le immagini che illustrano la storia della pala e dei suoi differenti modelli, estratte dal libro commemorativo del 50º anniversario, prodotto per l’occasione negli Stati Uniti in edizione limitata. Miniescavatori compatti e multifunzionali, precise e potenti mini pale compatte, escavatori gommati di ultima generazione, robusti e ultra attrezzati caricatori gommati e versatili escavatori cingolati con i nuovi movimentatori telescopici sono alcune delle macchine che l’azienda esibirà al Saie, dove verrà riconfermata la potenza, l’efficacia, la versatilità e la produttività delle macchine Case. E' da notare che il marchio sta incrementando la sua presenza in Italia, mercato nel quale la sua rete di distribuzione è in continua crescita ed è sempre più professionale.

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