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Realizzazione di un rilevato alleggerito in terra armata sull’Autostrada del G.R.A. Ammann-Yanmar al Samoter con il ViO17 e due nuovissimi modelli della serie Universal ViO Viatec 2008: tre giorni di riflettori sulla costruzione stradale in zone di montagna Z-Track 997 John Deere: tosaerba frontali specialisti per gli spazi verdi limitati Ga. Marchelli Gorent: noleggio a 360° per l’igiene urbana New Holland punta all’eccellenza con la potenza compatta: E 18 SR Assaloni.com, First in Road Care Occhi di gatto Globemarker, dispositivo retroriflettente integrativo alla segnaletica orizzontale Giletta innova il settore delle lame sgombraneve Gh. Marchelli "In certi luoghi non possiamo più fare a meno di Sno-n-ice" Energreen: Marche - Team Alluvioni: nuove attrezzature per un vecchio problema Gh. Marchelli Formazione di rotatoria con una prevalenza di traffico ciclo-pedonale M. Della Puppa Il miglioramento della sicurezza stradale attraverso il risanamento delle buche Mitos FST e Vario KL-V 32: accoppiata vincente Green Express, nuovo trenino elettrico Dotto Ga. Marchelli Rhino telescopica a Verona Gh. Marchelli Pordenone, città pulita con spazzatrici Schmidt Unimog per la viabilità invernale e l’antincendio boschivo in Abruzzo Gh. Marchelli Corsi di formazione Merlo per operatori Gh. Marchelli Amsa riconferma il noleggio per il servizio neve nei parchi Gh. Marchelli Spargisale ed operatività assistita Eposat di Epoke Fae Group, soluzioni che aprono nuove strade U20: 100% Unimog Gh. Marchelli Novità Antonio Carraro a Fieragricola 2008 Ga. Marchelli La gamma di escavatori JCB si rafforza per far fronte a questo settore in crescita Meiller Italia al Samoter 2008 Ga. Marchelli L’autobus di linea di grande volume CapaCity Pavimentazioni antishock Ecopark di Salvadori perfette per i cavalli Ga. Marchelli Modulo antincendio Morselli e Maccaferri per pick-up Mahindra Ga. Marchelli Hippotank, serbatoio in polietilene per il trasporto di carburanti Ga. Marchelli Kramer-Werke approda a nuovi lidi Bobcat Snow Day a Cervinia F. P. Vandoni Progetto in Trentino per un RopeCon Doppelmayr da 11,8 chilometri L’Italia perde le prime posizioni nella classifica dei paesi a vocazione turistica
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n. 30 gennaio - febbraio 2008
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Realizzazione di un rilevato alleggerito in terra armata sull'Autostrada del G.R.A. STRADE
L’autostrada senza pedaggio del Grande Raccordo Anulare (GRA), è una struttura viaria ad anello che circonda la città di Roma e consente agli utenti di raggiungere le diverse zone della capitale evitando di soffocare il centro cittadino.
. La genesi del GRA si colloca nel periodo dell’immediato dopoguerra, all’indomani della nascita della Repubblica Italiana, in coincidenza con la istituzione, con un decreto del Ministro Giuseppe Romita, nel giugno del 1946 dell’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade Statali (oggi ANAS S.p.A.), il cui compito era quello di ripristinare gli oltre 20.000 km di strade ed opere viarie distrutte o danneggiate dagli eventi bellici, nonché quello di progettare un piano di sviluppo dei trasporti per dare uno slancio alla ripresa economica. In questo periodo di ferventi attività di ricostruzione postbellica, tra i molteplici progetti di sviluppo edilizio e dei trasporti vi era lo Schema Progettuale per la realizzazione di una nuova strada di circonvallazione della città di Roma che doveva collegare tutte le Vie consolari della capitale con un tracciato a scorrimento veloce, privo di incroci a raso e quanto più possibile equidistante dal centro cittadino. I lavori iniziarono nel 1948 e, da allora, l’opera fu sempre oggetto di conti6
nui ammodernamenti, ampliamenti e lavori di adeguamento, in modo da renderla sempre al passo con il crescente sviluppo del trasporto su gomma, fino alla sua progressiva trasformazione in autostrada a due corsie per ogni senso di marcia. Ma ancora una volta, terminata l’opera, l’Anas ha intrapreso il potenziamento del GRA con la realizzazione della terza corsia per ogni senso di marcia, che continua tuttora. Cinquanta chilometri di nuova autostrada sono stati già realizzati nell’ambito del programma per il Giubileo dell’anno 2000, permettendo l’eliminazione delle discontinuità nei tratti compresi tra le autostrade Roma-Firenze, Roma-L’Aquila, Roma- Napoli e RomaFiumicino. Nel 2003, l’ANAS ha dato il via alle gare d’appalto e alla conseguente consegna dei lavori per il completamento dell’opera, riguardante gli ultimi 18,5 km (compresi tra gli svincoli Aurelia e Castel Giubileo) del Quadrante Nord Ovest. Attualmente i lavori di ampliamento del quadrante Nord-Ovest sono in fase di avanzata esecuzione e a breve si prevede il completamento dell’intera opera, che era inizialmente previsto nel 2006. Nello specifico il progetto si suddivide in 8 distinti lotti funzionali: Boccea - 2° lotto - 1° stralcio: dal km 0+450 al km 3+700; Casal del Marmo - 2° lotto - 2° stralcio: dal km 3+700 al km 6+000; Selva Candida - 3° lotto - 1° stralcio: dal km 6+000 al km 9+900; Trionfale 3° lotto - 2° stralcio: dal km 9+900 al km 11+250; Cassia - 3° lotto - 3° stralcio: dal km 11+250 al km 12+650; Parco Vejo - 4° lotto: dal km 12+650 al km 13+900; Sant’Andrea - 5° lotto - 1° stralcio: dal km 13+900 al km 17+400; Flaminia - 6° lotto - 1° stralcio: dal km 17+400 al km 18+800. Le opere del quadrante Nord-Ovest in realtà si sono rivelate fra le più complesse nell’ambito delle attività
di costruzione della terza corsia, con circa 3 chilometri realizzati in variante di tracciato, numerose varianti altimetriche, tratti in galleria artificiale o naturale e viadotti. Questo ha portato ad una serie di ritardi nei lavori, legati alla presenza di ritrovamenti archeologici, alla difficoltà oggettiva nella realizzazione dei progetti, nonché alle scarse qualità dei terreni dove si andava a realizzare l’opera. Tra le opere più rilevanti si inserisce il progetto che riguarda la costruzione della terza corsia nel tratto Boccea e prevede uno sviluppo di 3,25 km, affidato dall’Anas, nel gennaio 2002, all’ati Seas S.p.A. e Bocoge S.p.A.. Proprio in occasione della realizzazione dello svincolo di Boccea si sono verificati una serie di problemi legati all'esecuzione di un nuovo rilevato necessario per l’allargamento dell’intero tratto a 3 corsie a causa della morfologia particolarmente instabile dei terreni interessati. La progettazione iniziale prevedeva la realizzazione di un rilevato in terra armata di altezza variabile da 2 a 7 m circa e di larghezza 17 m, da realizzarsi come sopralzo di un rilevato preesistente, in materiale tradizionale, ed in affiancamento ad un ulteriore rilevato in terra armata già realizzato.
2 Schema semplificato della sezione dell’opera
Dalla stratigrafia, riportata in figura 3, si evince come il terreno di fondazione del rilevato sia costituito per la maggior parte da strati di sabbie a granulometria variabile e crescente con la profondità. A tali formazioni si alternano lenti di materiale limoso e
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limoso - argilloso, che possono essere considerate, in prima approssimazione, le cause principali di cedimento dell’opera.
3 Stratificazione del terreno sotto il rilevato esistente
Il nuovo rilevato previsto sull’esistente è di dimensioni importanti, e la sua costruzione implica una variazione non trascurabile dello stato tensionale nel terreno di fondazione, che, non a caso, vista anche la stratigrafia precedente, ha cominciato ad avere cedimenti non appena iniziata l’opera.
4 Schema semplificato del progetto iniziale
Considerando un comportamento deformativo dei materiali che costituiscono il terreno di fondazione, utilizzando parametri medi di letteratura (peso di volume 18 kN/m 3, indice di compressibilità 0,43) per caratterizzare il comportamento degli strati limosi ed ipotizzando la profondità della falda freatica coincidente con il piano campagna, sono stati calcolati i cedimenti per il punto A, indicato in figura 4, computato come somma del cedimento di natura elastica e di quello a lungo periodo, dovuto alla consolidazione degli strati limosi compressibili. Quest’ultima componente è stata valutata sotto l’ipotesi che il fenomeno di consolidazione avvenga in condizioni edometriche. Nel caso di costruzione del nuovo rilevato in terra armata e materiale tradizionale, ed alla luce degli immediati cedimenti avuti, l’impresa Seas S.p.A. di Umbertide, ha valutato grazie all’aiuto del prof. di Prisco del Politecnico di Milano i cedimenti attesi, computando una componente del cedimento legata alle deformazioni elastiche del terreno, valutata per tutti gli strati del terreno di fondazione ad 8
esclusione del materiale che costituisce il rilevato esistente, ed una componente legata alla teoria della consolidazione per i cedimenti a lungo termine. La tabella seguente mostra come, in caso di costruzione di rilevato in terra armata, l’opera sia destinata ad accumulare nel tempo spostamenti non compatibili con la funzionalità dell’opera (tabella 1). Si noti che, nella medesima tabella, viene proposta una maggiorazione del 30% del cedimento, al fine di tenere conto della distribuzione dei cedimenti attesi, che a causa della geometria preesistente andranno ad accentuarsi in prossimità dello spigolo destro dell’opera.
Tabella 1: cedimenti ottenuti per il rilevato, costruito mediante inerte di cava tradizionale
Allo scopo di ridurre gli spostamenti, sia assoluti che differenziali, del rilevato in costruzione, l’impresa Seas S.p.A. ha proposto all’Anas un intervento di compensazione dei carichi applicati mediante l’utilizzo di argilla espansa Leca (peso specifico in mucchio 450 kg/m3). Tale soluzione progettuale consiste nella sostituzione del materiale tradizionale di cava con argilla espansa, dotata di un peso per unità di volume molto inferiore rispetto a quello del terreno. Per garantire che la rigidezza dello strato di argilla espansa sia sufficientemente elevata, quest’ultima viene posata alternandola con strati di materiale riciclato; il peso specifico del materiale così ottenuto risulta pari a circa 8.00 kN/m3. Il risultato di questa operazione consiste in un nuovo sistema, mostrato in figura 5, che riduce il carico effettivamente applicato al terreno di fondazione.
La stima dei cedimenti può essere effettuata facendo ricorso al concetto di carico netto, ossia all’incremento di carico legato alla costruzione del rilevato, depurato dal peso del materiale inerte preesistente. In tabella 2 vengono mostrate le stime ottenute in questa nuova configurazione. Ancora una volta si propone una maggiorazione del 30% dei risultati ottenuti.
Tabella 2: Cedimenti ottenuti per il rilevato in argilla espansa
La realizzazione è così avvenuta in tempi rapidissimi ed in maniera molto semplice, ottenendo valori di cedimento ammissibili e consoni a quelli del rilevato già esistente affiancato allo stesso.
* Preparazione del piano di posa e posa dei primi pannelli in c.a.
* riempimento con Leca pari alla altezza dei pannelli in c.a., mediante ribaltamento degli autotreni
5 Schema semplificato del progetto con rilevato alleggerito
I cedimenti dell’opera, ricalcolati nella nuova configurazione risultano ridotti, poiché il rilevato stesso viene costruito utilizzando l’argilla espansa Leca, riducendone notevolmente il peso.
* stesa dei tiranti metallici
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* stesa del Leca a mezzo di mezzi cingolati, e successiva costipazione a mezzo di rulli vibranti, previa interposizione di materiale di riporto per ogni metro di altezza, dello spessore di circa 20 cm, aventi solo lo scopo di facilitare l’opera di compattazione.
* raggiungimento della quota del piano viabile attraverso il classico pacchetto Anas, base, binder e tappeto d’usura per un totale di circa 40 cm. * L’intero lavoro (circa 10.000 m3 di rilevato) è stato eseguito in circa 15 giorni durante il periodo di agosto e settembre 2005, ed il rilevato è stato posto in esercizio a novembre del 2005.
Visione del lavoro dall’alto
* installazione delle file successive di pannelli di c.a., tiranti e nuova stesa di Leca fino alla altezza finale desiderata
Una volta completati i lavori di ampliamento del quadrante NordOvest, la cui fine è data per il 2007, l’intero anello del GRA sarà a tre corsie per senso di marcia (la piattaforma stradale raggiungerà 33,5 metri, con tre corsie da 3,75 metri per senso di marcia e corsie di emergenza da 3,5). I benefici legati alla correzione del tracciato, alla realizzazione
di corsie di servizio per il traffico sulla viabilità inferiore, al miglioramento degli svincoli esistenti ed alla realizzazione di nuovi, nonché all’elevazione degli standard di sicurezza (in conformità al D.Lgs 494/96), vanno dalla sensibile diminuzione delle code, alla riduzione del 32% del tempo di percorrenza, cui deve aggiungersi quello derivato dalla conseguente agevolazione della viabilità comunale, riduzione dell’inquinamento atmosferico e sonoro. A lavori ultimati sarà infatti possibile percorrere i 68 km dell’autostrada in 41 minuti a 100 km/h contro gli attuali sessanta minuti.
Ammann-Yanmar al Samoter con il ViO17 e due nuovissimi modelli della serie Universal ViO MOVIMENTO TERRA
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Nello stand A1/A3 del padiglione cinque della 27a edizione del Samoter, Ammann-Yanmar presenta in anteprima due modelli della quarta generazione di ViO. Mini escavatori ad ingombro posteriore nullo: Universal ViO50 e ViO57. Presente in stand anche il modello ViO17 (Lavori Pubblici n. 28 settembre - ottobre 2007), lanciato al Saie dell’autunno scorso. Essere costantemente un passo avanti sulla strada dell’innovazione è sempre stata l’idea trainante all’interno degli stabilimenti Yanmar, inventore e leader del concetto ViO: il mini escavatore ad ingombro posteriore nullo. La prima macchina concepita secondo questo nuovo criterio risale al 1993. Già una ventina di anni fa, soprattutto in Giappone, l’esigenza di poter lavorare con macchine che permettessero di operare con facilità in spazi molto stretti era diventata una necessità irrinunciabile. Di fronte alla riduzione degli spazi di lavoro, in particolare nelle città, era indispensabile reagire. 10
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Diversi costruttori hanno quindi orientato le loro ricerche concentrandosi sulla compattezza delle macchine. Yanmar è stata la prima ad aver sviluppato un modello che ha saputo affiancare alle dimensioni operative compatte le grandi prestazioni di lavoro fino ad allora raggiungibili solo con i modelli convenzionali. Nel 2008, in occasione della fiera Samoter a Verona, verrà presentata la quarta generazione di mini escavatori ad ingombro posteriore nullo denominata Universal ViO. Verranno infatti esposti per la prima volta in Europa i modelli Universal ViO50 e Universal ViO57. Si tratta di due macchine completamente nuove, dove la facilità delle operazioni di manutenzione, la loro affidabilità e la capacità di produzione hanno rappresentato le linee guida nello sviluppo di questo nuovo progetto. Il braccio di scavo ha un nuovo disegno che consente il passaggio dei tubi idraulici nella parte superiore. Il nuovo layout dell’impianto idraulico
prevede tubi flessibili ben protetti da solide piastre metalliche. La nuova curvatura del braccio di sollevamento è meno pronunciata per aumentare l’altezza di lavoro e migliorare il carico dei camion con sponde alte. Sulle nuove macchine tutti gli steli dei cilindri di lavoro sono completamente protetti da piastre di acciaio di grande elasticità. Il cilindro del braccio di sollevamento prevede una protezione di forma conica per resistere alle possibili interferenze con le punte dei martelli idraulici. Per facilitare il montaggio delle valvole di sicurezza, i tubi di alimentazione dei cilindri sono smontabili. I due nuovi modelli possono essere forniti, a richiesta, di attacco rapido
1. Mini escavatore ViO50 2. Mini escavatore ViO57 3. Mini escavatore ViO17 4. Passaggio curato e protetto dei flessibili 5. Protezione degli steli dei cilindri 6. Parco macchine Ammann Yanmar
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idraulico con protezione meccanica. Il nuovo layout dei tubi idraulici prevede un passaggio sul fianco destro della macchina dove è alloggiata un'unità di collegamento che permette l’eventuale sostituzione della tubazione danneggiata in modo semplice e rapido. La lama rispetto ai modelli precedenti è prevista in una posizione avanzata di circa 20 cm, sia per migliorarne il controllo visivo nei lavori di spianatura che per facilitare le operazioni di trasporto di grossi massi incastrati tra la benna e la lama stessa. Il motore di traslazione dell’Universal ViO57 è più potente di quello utilizzato in precedenza, ne deriva una coppia di traslazione superiore che si traduce in grande mobilità anche sui terreni più difficili. Anche la posizione del serbatoio idraulico è stata modificata: si trova adesso sulla parte posteriore destra ed è facilmente accessibile smontando una piastra laterale. L'accessibilità è migliorata anche per le prese di pressione posizionate ora sotto il cofano posteriore del motore, dove si trovano anche
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l’accesso al filtro dell'aria, al filtro del gasolio, al controllo del livello del liquido di raffreddamento, senza dimenticare la batteria che è accessibile e facilmente smontabile. Il cofano laterale destro è incernierato: al suo interno si trova la pompa di riempimento carburante dotata di un sistema di stop automatico di sicurezza che si attiva in caso di surriscaldamento, di serbatoio pieno o di bidone vuoto. Per incrementare ulteriormente la 5 resistenza agli urti della macchina dell’aria all’interno della cabina è assisono stati aggiunti dei fazzoletti curata da bocchette di generose metallici di usura sugli angoli anteriori dimensioni e da un sistema di filtraggio destro e sinistro del telaio superiore. facile da raggiungere ed all’occorrenza Il contrappeso posteriore è in un pulire. In opzione sono previsti fari di pezzo unico, facilmente smontabile e, lavoro e specchi supplementari. Le come tutte le macchine della serie leve della traslazione prevedono dei ViO, non supera il filo cingolo quando pedali di lavoro più grandi per migliorala cabina è ruotata di 90 gradi rispet- re la sensibilità di guida in fase di trasferimento. to al sottocarro. Anche il comfort dell’operatore è stato Come già previsto sul modello ViO25, notevolmente migliorato. Per il nuovo è possibile controllare per mezzo di ViO57 è previsto un sedile a sospen- due pulsanti l’impianto idraulico supsione pneumatica completamente plementare (3° circuito): il primo è regolabile che prevede in opzione inserito nella consolle laterale, il anche il contatto di presenza (interrut- secondo è inserito nel joystick destro. tore di sicurezza che arresta il motore C’è la possibilità di montare in opzioquando l’operatore non è seduto). La ne un altro impianto supplementare cabina è più spaziosa, montata su (4° circuito). L’impianto idraulico è a silent block. Il sistema di aerazione pri- comando standard per il ViO50 ed a vilegia la visibilità ed il comfort dell’ope- modo proporzionale per il ViO57. ratore grazie alle uscite sul vetro fron- Le protezioni dei pedali sono di allutale, laterale destro e in direzione del minio e quello destro serve anche da posto di guida. La corretta circolazione pedale di comando di rotazione della torretta. Il comando della lama è ora di tipo idraulico. La leva di sicurezza in posizione sollevata blocca tutte le funzioni idrauliche della macchina, e solo in questa posizione è possibile accendere il motore. Il ViO17, sviluppato in modo specifico per gli utilizzatori europei, è l’evoluzione del modello ViO15 e dispone di prestazioni di lavoro notevolmente aumentate. Tra i suoi punti di forza spicca il concetto di assemblaggio in sottogruppi che conferisce diversi vantaggi, specie per quanto riguarda le operazioni di manutenzione e controllo del mezzo. Lavori Pubblici n. 30 gennaio - febbraio 2008
Viatec 2008: tre giorni di riflettori sulla costruzione stradale in zone di montagna FIERE
Viatec 2008, la 4a Fiera specializzata per la costruzione e manutenzione di infrastrutture stradali in zone di montagna, avrà luogo nel quartiere fieristico di Bolzano dal 20 al 22 febbraio 2008. La manifestazione proporrà attrezzature, macchinari, prodotti nonché servizi pensati per la costruzione e la manutenzione di infrastrutture stradali in zone di montagna. Nel centro congressi della fiera, Four Points Sheraton, si potranno seguire numerose relazioni altamente specializzate svolte, nell’ambito di un convegno internazionale, da esperti che operano nella pubblica amministrazioni e in vari comparti dell’economia e della tecnica. Oltre 100 aziende parteciperanno a Viatec e copriranno praticamente tutto il settore di riferimento. Per la prima volta, Fiera Bolzano ha stilato un programma di visite ad infrastrutture e a cantieri altoatesini. La presenza di oltre cento aziende espositrici conferma ancora una volta il ruolo significativo che la fiera bolzanina riveste nel settore della costruzione di strade in zone di montagna. A fine febbraio saranno in mostra prodotti e tecnologie per la costruzione e manutenzione di gallerie, ponti e strade, materiali nonché servizi d’ingegneria edile, servizi per la pianificazione, gestione e controllo del traffico. Un ampio settore di Viatec sarà riservato alla sicurezza: impianti, sistemi e prodotti, tecnologie per la sicurezza delle strade sia in estate che in inverno, dispositivi per la protezione nei cantieri. Le aree espositive di Viatec 2008 risultano quasi interamente affittate. Tra la maggioranza delle imprese rappresentate figurano produttori e commercianti italiani; oltre alle rappresentanze nazionali di aziende multinazionali, Fiera Bolzano registra, comunque, un numero sempre maggiore di espositori provenienti da Germania ed Austria. Viatec 2008 è stata organizzata anche grazie al valido appoggio di numerose organizzazioni internazio-
nali, della Provincia Autonoma di Bolzano tramite il proprio servizio strade, dell’Autostrada del Brennero S.p.A. Queste due ultime istituzioni hanno collaborato attivamente e con grandissimo impegno alla realizzazione di un nuovo programma di mostre a tema ed escursioni e, in collaborazione con istituti di ricerca nonchè istituzioni estere, all’organizzazione del congresso internazionale che si svolgerà nell’ambito di Viatec. La Provincia Autonoma di Bolzano sarà presente nel padiglione fieristico tramite il proprio servizio strade, le ripartizioni infrastrutture, opere idrauliche e servizio tecnico, e la Centrale Viabilità Bolzano che presenterà il proprio lavoro. Nello stand della Provincia saranno esposti progetti elaborati per la protezione dell'ambiente, per la sicurezza, la gestione ed il controllo del traffico, per la sicurezza nella costruzione di infrastrutture stradali. La Società Autostrada del Brennero illustrerà progetti da realizzarsi sulle vie di transito delle Alpi e darà informazioni su progetti propri elaborati per un efficiente servizio strade. In fiera verrà esposta anche un’ampia documentazione sullo stato dei lavori della Galleria di base del Brennero. Per la prima volta Fiera Bolzano e i suoi partner hanno organizzato un programma di escursioni che prenderanno il via dal quartiere fieristico il 20 febbraio con la visita alla Centrale di Viabilità dell’Alto Adige di Bolzano. Il 21 febbraio è in programma una visita all’area di cantiere della circonvallazione di Ora, da realizzarsi nel rispetto di precisi vincoli paesaggistici
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ed ambientali. Il 22 febbraio si potrà visitare il Laboratorio prove materiali della Provincia Autonoma di Bolzano a Cardano. E' possibile prenotare già da ora su Internet le escursioni, che dureranno al massimo tre ore. Il sito di Viatec riporta anche il programma del congresso organizzato in collaborazione con i partner di Fiera Bolzano, università nazionali ed estere, varie associazioni di categoria, amministrazioni pubbliche, istituti di ricerca privati. Tra le numerose relazioni in programma figurano interventi di TÜV Rheinland, SIIV, SITEB, Anas, Asfinag, BBT, Pirelli Eco Technology, dell’Autostrada del Brennero, delle Amministrazioni Provinciali del Tirolo, dell’Alto Adige, di Firenze nonché delle Università di Ancona, Vienna e Bonn. Il convegno sarà suddiviso in sei moduli della durata di circa 2,5 ore e si svolgerà presso il Centro congressi di Fiera Bolzano, Four Points Sheraton. Nella giornata del 20 febbraio vari relatori illustreranno l’impiego delle nuove tecnologie nel rifacimento delle pavimentazioni stradali e parleranno di sicurezza; nella mattinata del 21 febbraio saranno affrontati problemi relativi a comuni e province in particolare nell’organizzazione del traffico, mentre nel pomeriggio si discuterà di polveri sottili. Il 22 febbraio, terzo giorni di svolgimento del congresso e ultimo giorno di Viatec, i relatori commenteranno attuali soluzioni per la costruzione di ponti e gallerie, significativi progetti di ricerca, e spiegheranno come utilizzare sistemi innovativi per la gestione delle emergenze e della comunicazione. Oltre al convegno internazionale si svolgeranno nella mattinata del 22 febbraio altri due convegni organizzati degli espositori Viatec che tratteranno in particolare nuove tecnologie delle costruzioni in calcestruzzo armato e il monitoraggio di infrastrutture viarie. E' possibile iscriversi ai singoli moduli del congresso online oppure direttamente in loco. 13
Z-Track 997 John Deere: tosaerba frontali specialisti per gli spazi verdi limitati VERDE
GIORGIA MARCHELLI
Della vastissima gamma di macchine per il verde prodotte da John Deere, una squadra di professionisti, tutti specializzati, fra tosaerba professionali, frontali a taglio rotativo e macchine per ampie superfici, si distinguono i tosaerba frontali Z-Track 997 diesel. Sono le specialiste nella cura dei prati di dimensioni limitate, e lasciano al palo anche le macchine più grandi. Macchine eccezionali perché offrono solo le funzioni veramente essenziali: potenza del motore ed elevate prestazioni dei piatti. La massima convenienza caratterizza questi mezzi ideali per gli spazi verdi di superfici ristrette. Le Z-Track sono leggere e trasportabili su rimorchi di piccole dimensioni, e non pesano nemmeno economicamente sul budget: quindi, alla ricerca di una macchina di dimensioni ridotte, non serve ridurre le aspettative, meglio scegliere una ZTR John Deere! Prima di evidenziare i molteplici vantaggi tecnici delle Z-Track 997 è da segnalare quanto questa macchina permetta di ridurre considerevolmente i costi di taglio. Il prezzo d’acquisto della macchina è inferiore agli altri mezzi con raccolta. Ammettendo la stessa vita utile della macchina, analizzando la larghezza 14
di lavoro, la produttività, il tempo impiegato per il taglio, il numero di tagli annui ed il consumo totale per taglio si evince che il totale dei costi di taglio (dato dal deprezzamento della macchina negli anni, dal tasso di interesse medio, dal costo della manodopera, del combustibile, dello smaltimento rifiuti) è notevolmente inferiore. Inoltre, quando si effettua il mulching, il tempo è davvero dalla parte dell’utilizzatore. L’unità di taglio mulching restituisce i residui di taglio al terreno, eliminando le operazioni di smaltimento e riducendo i costi derivanti dall’uso dei fertilizzanti. La differenza tra la raccolta ed il mulching appare subito evidente. Ma il risparmio di tempo non è l’unico vantaggio del mulching: i residui d‘erba sminuzzati rappresentano un’importante fonte di
azoto per il tappeto erboso e minimizzano il ricorso ai fertilizzanti. In sintesi, le Z-Track 997 garantiscono la massima manovrabilità e produttività con una larghezza di taglio da 1,52 m a 1,83 m, grande capacità di taglio in prati di dimensioni limitate, manovrabilità eccezionale ed estrema durata. Per queste professioniste del verde è possibile scegliere fra tre diversi tipi di piatti: il 152 cm con scarico laterale o con scarico posteriore, oppure il 183 cm con scarico laterale per una produttività ancora maggiore. Tutti sono in acciaio 4,5 mm (calibro 7). Il piatto con scarico laterale è un monopezzo stampato, mentre quello con scarico posteriore è saldato. Entrambi presentano spigoli interni arrotondati che prevengono la formazione di accumuli di erba e consentono di ottenere una migliore qualità di taglio. La regolazione dell’altezza di taglio è ottimale: non richiede l'uso di attrezzi ed il sollevamento è a molla, agevolmente regolabile senza abbandonare la stazione di guida. E' inoltre di serie un sistema idraulico di sollevamento del piatto che semplifica molto le operazioni. La durata è eccezionale grazie al capiente serbatoio idraulico, da 24 litri, che consente tempi di sosta più
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distanziati: in questo modo si aumenta l'efficienza del sistema di raffreddamento e la macchina dura di più. La manutenzione quotidiana è semplificata: le Z-Track 997 hanno un capiente serbatoio carburante con bocchettone di riempimento su un lato, sufficiente per un'intera giornata di funzionamento. Per quanto riguarda la manutenzione ordinaria, tutto è a portata di mano: l‘accesso ai punti di cura periodica è agevole, grazie al vano motore aperto ed al sedile ribaltabile. Il comfort dell’operatore è garantito dalla piattaforma che offre un sedile monopezzo con schienale alto e morbida imbottitura, con bracciolo di serie ed eccellente visibilità dei comandi. Come attrezzature opzionali è possibile avere il kit paraurti posteriore ed il kit mulching per piatti a scarico laterale. Per girare con facilità in spazi ristretti, le Z-Track John Deere assicurano quindi rendimenti maggiori con la massima affidabilità. Il potente piatto 7-Iron solleva l’erba effettuando un taglio più regolare e più efficace. Piatti fino a 183 cm sono previsti per essere ancora più produttivi. L’apparato falciante flottante consente di seguire il profilo del terreno per una migliore qualità di taglio, ed è comandato a cardano per una trasmissione della potenza più efficiente, senza più cinghie che slittano. La pulizia prima di tutto: il filtro dell’aria con cartuccia heavy-duty è semplice da sostituire; un elemento a doppio filtro ad alta capacità serve per catturare gli inquinanti microscopici e mantenere il motore in perfette condizioni, aumentando la durata del servizio. La regolazione dell’altezza di taglio al millimetro è pratica e veloce: prevede un'impostazione da 3,8 a 12,7 cm con incrementi di 6 mm, con sollevamento ed abbassamento idraulico di serie dell’apparato falciante. La regolazione dell'altezza di taglio inoltre è molto semplice, comandata tramite una leva a pedale: il sistema di sollevamento a 16
molla si aziona direttamente dalla stazione dell’operatore, praticamente… premi e vai. Il facile sistema di comando mette in movimento le cinghie in modo più efficace rispetto ai concorrenti, riducendone l'usura. Il grande serbatoio del combustibile con capacità di 43,5 litri permette di operare tutto il giorno senza soste di rifornimento. La migliore macchina John Deere però non è solo una macchina! La forza di questi mezzi sorprende, ma per molti clienti è il servizio assistenza e ricambi che fa la differenza. Migliorato costantemente nel corso di oltre 165 anni, il sistema offre la consegna entro un giorno della maggioranza dei pezzi, tecnici qualificati John Deere ed un centro di assistenza tecnica concessionari (DTAC) che collega tutti i concessionari John Deere del mondo ad un elenco costantemente aggiornato di problemi e soluzioni relative all'assistenza. Risultato: pezzi consegnati puntualmente, tecnici con anni di esperienza nell'uso delle attrezzature e macchine pronte alla data concordata. E questo sempre. Nessuno ha tempo da perdere: John Deere è in grado di fornire qualsiasi ricambio, ovunque ed in qualsiasi momento. Il servizio per ordinazioni urgenti flash+ è in funzione 365 giorni l'anno, 24 ore al giorno durante la stagione di vendita. Il 98% dei ricambi è disponibile nel magazzino John Deere. Ciò significa che alla ricezione dell’ordine, la spedizione avviene, nella maggioranza dei casi, il giorno stesso, per la fornitura dei ricambi entro il giorno successivo. John Deere offre una rete ricambi capillare senza pari, presente in tutto il mondo, dai magazzini in Europa e negli U.S.A. fino al bancone del concessionario di fiducia. Tutti i tecnici presso la concessionaria John Deere sono veri professionisti. Ognuno ha al suo attivo un corso di formazione che comprende un addestramento completo sui sistemi di comunicazione e diagnosi. I kit per l'assistenza vengono forniti completi di tutto ciò che serve per la manutenzione regolare delle macchi-
ne. Il concessionario John Deere è sempre in grado di consigliare il kit più adatto a tutte le esigenze. E' sufficiente una semplice registrazione online per poter ordinare i ricambi presso ogni concessionario John Deere in qualunque momento, giorno e notte. Con l'ampia esperienza nei finanziamenti per l'acquisto di macchine professionali, John Deere Credit è in grado di offrire ai propri clienti la stessa affidabilità, competenza ed il servizio che sono prerogativa del marchio John Deere. E' a disposizione degli acquirenti una gamma di soluzioni finanziarie personalizzate, flessibili e convenienti, in grado di soddisfare appieno tutte le esigenze. Vengono offerte, rivolgendosi ai propri concessionari: pratiche di finanziamento agevolate, interessi altamente competitivi e servizio rapido.
Z-Track 997 diesel
Motore Costruttore Yanmar Potenza max. 23 kW (31 CV) Cilindrata 1.331 cc Cilindri Tre Capacità basamento, con filtro 1,8 litri Raffreddamento A liquido Capacità raffreddamento 7,1 litri Filtro dell‘aria Indicatore di intasamento a due fasi Sistema del combustibile Tipo di combustibile Diesel Organi di trasmissione Velocità di spostamento, AVANZAMENTO 0 – 18,5 km/h Velocità di spostamento, RETROMARCIA 0 – 8 km/h Capacità del sistema idraulico 24 litri Scambiatore di calore olio idraulico Sì Ruote motrici 26x12-12 Dimensione ruotini pivottanti 15x6-6 Freni Frenatura dinamica Doppie leve Freno di stazionamento Tipo a tamburo, azionamento manuale con leva PTO Tipo Frizione idraulica Comando Scatola ingranaggi Sedile Deluxe con braccioli Dimensioni Lunghezza totale 243 cm Larghezza totale 187 cm Altezza con ROPS ripiegato/ 151 cm con ROPS 216 cm Peso 805 kg Conformità ROPS SAE J2194 Piatti 152 cm / 183 cm Scarico Laterale o posteriore con 152 cm/ laterale con 183 cm Altezze di taglio 3,8 – 12,7 cm Regolazione altezza di taglio Indicatore, assistito da sollevamento idraulico del piatto Incrementi 6,35 mm Lame Lunghezza 53 cm o 63,5 cm Spessore 6,4 mm Numero lame Tre
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IGIENE URBANA
Gorent: noleggio a 360° per l’igiene urbana Gorent S.p.A. opera nel settore dei servizi ecologici ed industriali con attività certificata di supporto per la fornitura di automezzi specifici, speciali ed attrezzature necessarie all’espletamento dei servizi di igiene urbana, con soluzioni di noleggio personalizzate atte a soddisfare le richieste e le esigenze dei singoli clienti. In un mercato in continua espansione, l’esperienza maturata nel settore ecologico e la disponibilità di automezzi ed attrezzature a tecnologia avanzata consentono all’azienda fiorentina di far fronte ad ogni specifica esigenza da parte dei clienti sul territorio italiano. Gorent possiede una flotta veicoli di circa 200 unità, comprendente: compattatori posteriori 2 e 3 assi, compat-
tatori laterali 2 e 3 assi, porter e vasche, spazzatrici operatrici e carrate, lavacassonetti laterali e posteriori, trattori stradali, semirimorchi, scarrabili. Gorent inoltre è la prima azienda italiana di noleggio di veicoli attrezzati per l’ambiente che, grazie alla propria capacità ed efficacia, può vantare una vastissima clientela sparsa su tutto il territorio nazionale, di cui fanno parte le principali aziende pubbliche e private nel settore dei servizi, come: Amsa di Milano, Asia di Napoli, Amia di Palermo, Asvo di Portogruaro, Treviso Servizi e tanti tanti altri… L’obiettivo di Gorent è rendere il cliente totalmente soddisfatto del servizio offerto, per questo si rende disponibile a venire incontro a qual-
siasi esigenza proponendo la forma di noleggio ideale che può essere: per periodi occasionali, per periodo a breve (da 1 a 12 mesi), a lungo termine, di disponibilità e di lunga durata con breve utilizzo. Per qualsiasi problema di raccolta, smaltimento o recupero, Gorent offre soluzioni vantaggiose a condizioni competitive e prezzi convenienti.
New Holland punta all’eccellenza con la potenza compatta: E 18 SR MOVIMENTO TERRA
New Holland migliora l’offerta dei miniescavatori nella classe da 1 - 2 tonnellate con tre modelli, di cui due con torretta tradizionale, l’E 16 B (peso operativo 1.450 chili) e l’E 18 B (peso operativo 1.570 chili) ed uno con torretta giro sagoma, l’E 18 SR (peso operativo 1.620 chili). Oggi New Holland è dunque in grado di competere meglio nel segmento che occupa un terzo del mercato risultando quindi il più importante a livello europeo. Tutte e tre le macchine hanno lo stesso motore Mitsubishi da 1 litro, 3 cilindri e 11,3 kW a 2.200 giri, e dispongono della stessa idraulica installata sulla fascia alta della gamma dei miniescavatori. L’E 18 SR (short radius) ha un peso
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operativo di 1.620 kg e va ad aggiungersi alla gamma dei sette miniescavatori oggi offerti da New Holland Construction. Questa macchina compatta si distingue per una forza di strappo di 15,2 kN ed una profondità massima di scavo di 2.150 millimetri, che permettono una produttività ed un rendimento eccezionali. Grazie all’ampio angolo di lavoro della benna, l’E 18 SR può caricare meglio quei punti dei cassoni degli autocarri solitamente inaccessibili a macchine di questa categoria. I bracci di sollevamento ed il penetratore di nuova concezione, assicurano poi la massima robustezza anche in quelle applicazioni in cui sono fortemente sollecitati (come ad esempio accade con l’uso continuativo del martello).
L’E 18 SR è inoltre dotato di una lama frontale che può essere elevata di 280 millimetri, così da migliorare l’angolo d’attacco e la manovrabilità. La configurazione in sagoma e il carro allargabile (da 990 a 1.320 millimetri) fanno di questo miniescavatore anche un campione di compattezza e trasportabilità, e lo rendono quindi utilizzabile in tutte le condizioni applicative in cui gli spazi confinati sono un fattore condizionante del cantiere. In linea con la filosofia New Holland Construction, l’E 18 SR è caratterizzato da un posto guida che si distingue per l’ergonomia e la sicurezza, e da un propulsore (appunto il Mitsubishi da 1 litro) che, nonostante l’eccezionale potenza, riesce a contenere consumi ed emissioni.
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AZIENDE
Assaloni.com, First in Road Care
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Nuovo marchio, nuovo slogan e nuova ragione sociale per Assaloni.com S.p.A. (già Assaloni 1920 S.r.l.) per sottolineare la leadership acquisita sul mercato. Il consistente aumento di capitale approvato e la variazione della denominazione sociale in Assaloni.com S.p.A. sottolineano la crescente vocazione internazionale assunta e consentono ad Assaloni.com di compiere un ulteriore significativo passo verso un programma di potenziamento della propria azione imprenditoriale e di intensificazione della propria presenza sul mercato. Precorrere i tempi è infatti da sempre una peculiarità di Assaloni.com ed il mondo lo ha riconosciuto. Così, mentre il traffico continua il suo viaggio senza sosta, Assaloni.com continua a mantenere la leadership di mercato. Senza sosta. La capacità di inventare, progettare e brevettare soluzioni di grande effica-
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cia è nella storia di Assaloni.com. Quasi 90 anni di successi e innovazioni. Più di 100 persone impegnate quotidianamente in un’area di oltre 8.000 m2. Più di 1.300 unità vendute ogni anno. Da sempre la passione e la scelta della qualità come obiettivo caratterizzano i suoi prodotti. Efficaci, efficienti, sempre sicuri ed affidabili. Sempre in anticipo sui tempi. Già dagli anni '60 Luigi Assaloni, padre degli attuali conduttori dell’azienda, Stefano e Rosa, progettava diversi dispositivi ed attrezzature che hanno poi segnato la storia dell’azienda e di tutto il settore, come il sistema di attacco rapido al veicolo, quello per intercambiare in modo rapido sulle lame sgombraneve il coltello di acciaio con quello in poliuretano, ed ancora la fresaneve laterale. Non a caso ancora oggi gli ultimi sviluppi presentati da Assaloni.com, quali il nuovo sistema di sospensione con controllo elettronico che limita il peso delle lame sgombraneve e le recenti lame telescopiche estensibili con lunghezza di lavoro variabile, si stanno affermando sui mercati nazionale, europeo e mondiale. Oggi Assaloni.com è partner preferenziale delle maggiori case costruttrici di veicoli, con le quali la collaborazione nelle fasi di sviluppo e di collaudo è il presupposto per conseguire risultati
perfetti dal punto di vista della qualità, dell’adeguamento dei sistemi di azionamento e delle interfacce. Non è un caso infatti che oggi Assaloni.com sia "Qualified Partner" di Daimler per gli Unimog Mercedes-Benz. Si fa presto a dire qualità. Assaloni.com fa presto a dimostrarla, anche attraverso la certificazione ISO 9001, ottenuta già nel 1995. Certificazione che premia un processo produttivo imperniato sulla migliore scelta dei materiali, sulla costante ricerca tecnologica volta all’ottimizzazione dei tempi e degli investimenti dei clienti, per ottenere economicità e facilità di utilizzo dei prodotti. Ma qualità significa anche una efficiente assistenza attraverso Officine Autorizzate in Italia e in Europa. Ed è in quest'ottica che Assaloni.com ha costruito una importante rete di Officine Autorizzate, forte di oltre 30 punti di assistenza, per parlare solo di Italia, che garantiscono un competente e capillare servizio postvendita ed una diffusa rete di allestitori sul territorio, completando così una già solida ed efficace rete di distribuzione. Questo, in breve, è il significato del valore Assaloni.com. Un'azienda che esporta in oltre 50 paesi nel mondo, che vuole continuare a recitare un ruolo di primo piano sul mercato europeo e che dilata il proprio sviluppo anche sui mercati asiatico ed americano. Obiettivi importanti, per i quali è necessario investire sulla ricerca e sulla innovazione, e quindi sul mercato: è infatti a Monaco di Baviera che si è appena coronato il progetto di Assaloni Deutschland GmbH, ed a Charleston, in South Carolina, quello di Assaloni America LLC. Il mercato ha premiato Assaloni.com. E Assaloni.com investe sul mercato. Senza sosta. 1. Il nuovo marchio di Assaloni.com 2. Panoramica del sito industriale Assaloni a Lizzano in Belvedere
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Occhi di gatto Globemarker, dispositivo retroriflettente integrativo alla segnaletica orizzontale SEGNALETICA
E' ormai internazionalmente riconosciuto da decenni il fatto che una corretta percezione dell’andamento plano-altimetrico della strada sia di notevole importanza per la riduzione degli incidenti stradali. Fondamentale, quindi, risulta la buona efficienza della segnaletica orizzontale, specialmente quella laterale delle strade comuni e quella della mezzeria nelle vie di comunicazione maggiormente trafficate. Purtroppo però è altrettanto risaputo come sia molto difficile mantenere
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visibile tale segnaletica, soprattutto sulle strade ad alta densità di traffico. Il sistema più veloce ed economico che nel corso degli anni è stato adottato nei vari paesi del mondo per rafforzare la segnaletica orizzontale in modo da renderla visibile anche nelle condizioni più sfavorevoli è quello di installare dei dispositivi retroriflettenti integrativi sulla segnaletica stessa. Nascono così gli occhi di gatto. Fino a pochi anni fa in Italia gli occhi di gatto erano sinonimo di 3M, ovvero
dispositivi in plastica dotati di pellicola con la funzione di riflessione della luce. Ora invece, da alcuni anni, dopo essere stati omologati dal Ministero, si sta facendo conoscere anche il prodotto Globemarker della ditta Swaroski - Swareflex Division, leader mondiale nel settore. Infatti, installato in oltre 60 paesi del mondo, il dispositivo Globemarker è il prodotto più conosciuto e venduto a livello mondiale. In Italia è importato, distribuito e installato da STC - Signal & Traffic Consult S.r.l., giovane e dinamica ditta con sede a Egna (BZ), nata nel 1996 a Bolzano come azienda specializzata in progettazione, segnaletica e rilevamenti di traffico, che dal 2005 è consulente promotore e coordinatore tecnico per il nostro paese di Swareflex, come pure di altri prestigiosi marchi. Le peculiarità che contraddistinguono il prodotto Globemarker sono molteplici. Sfruttando la decennale esperienza nel campo dello studio della luce della ditta Swaroski, la Swareflex ha ideato un occhio di gatto durevole nel tempo. Il dispositivo è infatti certificato internazionalmente secondo la norma 1463-1 e 1463-2, ovvero il Globemarker risulta visibile sia da nuovo, sia dopo il passaggio di milioni di veicoli. Ciò è possibile grazie alle microsfere di vetro che compongono la parte riflettente, le quali garantiscono un’efficienza pressoché costante nel tempo, mentre il sistema a pellicola ha un decadimento lineare nella durata. Infatti, solamente dopo poco più di due anni, il Globemarker è molto più visibile dei tradizionali occhi di gatto e riflette la stessa luce che rifletteva appena installato.
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Un secondo vantaggio del prodotto Globemarker rispetto alla concorrenza consiste nell’autopulizia. L’efficienza del modulo infatti è garantita dalla sommità delle sfere di vetro che compongono la parte riflettente, e si comprende facilmente come nelle situazioni reali, con strade sporche, la luminosità del modulo risulti spesso superiore alla pellicola. Il particolare design fa sì che quando piove l’acqua scorra tra le microsfere, ed il Globemarker si autopulisca e ritorni alla migliore efficienza. Terzo vantaggio risulta dalla migliore visibilità nelle strade non curvilinee. Infatti, grazie alla sua particolare costruzione, il Globemarker è capace di riflettere la luce proveniente dai fari degli automezzi circolanti fino ad un angolo di incidenza di 45° rispetto alla perpendicolare della superficie riflettente, cioè fino ad angoli 9 volte maggiori della concorrenza che hanno angoli di ritorno della luce al massimo di 5°. Si intuisce facilmente come il Globemarker sia di gran lunga più visibile degli altri prodotti e faccia percepire molto meglio l’andamento planimetrico della carreggiata. Tutti i vantaggi che i Globemarker garantiscono sono sfruttabili nel tempo grazie al fondo ad alveoli che, a parità di tipo e di quantità di collante impiegato, garantisce una migliore aderenza tra il prodotto e la pavimenta-
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zione stradale (infatti il collante si inserisce nei vuoti appositamente creati nel fondo del modulo per creare un tutt’uno tra pavimentazione, collante e Globemarker). In sostanza quindi il prodotto Globemarker offre, rispetto agli occhi di gatto tradizionali, una durata nel tempo assai maggiore, un’efficacia molto superiore grazie al maggior angolo di riflessione, visibile in particolar modo nei percorsi curvi, ed eliminando i costi ed il tempo necessari per la manutenzione in virtù della particolare conformazione autopulente.
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VIABILITA' INVERNALE
Giletta innova il settore delle lame sgombraneve GHERARDO MARCHELLI
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La tradizione di Giletta è sempre stata legata all’innovazione come testimoniano gli importanti primati: 1966, il primo spargitore unicamente a comandi elettroidraulici dalla cabina; 1977, il comando elettronicotachimetrico con dosatura indipendente dalla velocità del veicolo; 1980, il primo umidificatore montato sugli spargitori della serie Super; 1989, il comando a microprocessore MCS con raccolta dei dati di spargimento; 1990, il primo spargitore completamente modulare, solido/
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solido-liquido/liquido, serie Arvel con la tramoggia costituita da elementi in fibra di vetro indipendenti; 1998, il comando Ecosat con il sistema automatico Teach-In di programmazione dei percorsi via GPS; 1999, il software Routinform per la gestione delle flotte veicoli dedicati alla viabilità invernale; 2000, la stazione meteo Climtronic, rinnovata completamente nel 2006 in collaborazione con il Politecnico di Torino, in grado di leggere e trasmettere in tempo reale la temperatura dell’aria, della
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strada, l’umidità atmosferica e la pressione; 2006, nuova serie di spargitori UniQa, il primo spargitore con i tre principali sistemi di alimentazione intercambiabili. Nel 2003, avendo la necessità, per partecipare ai grandi tender nei paesi dell’Est Europeo o Asiatici, di completare la gamma di prodotti per viabilità invernale con le lame sgombraneve, la casa cuneese aveva acquisito una società francese, SnowTec Sa, di proprietà di Pascal Mongiraud, un tecnico che negli anni precedenti aveva rivoluzionato il mercato francese introducendo le lame con volvente in materie plastiche e con i coltelli di raschiamento in neoprene+acciaio. La scelta di Giletta, tra le varie possibili alternative, era caduta sulla società d'oltralpe proprio per le sue caratteristiche innovative che collimavano perfettamente con la filosofia aziendale.
1. Lama Giletta con volvente in polietilene in azione 2. Vomere a geometria variabile Giletta al lavoro 3. Spazzatrici aeroportuali Bucher Schörling modello STKF 9500 dotate di lame sgombraneve serie MV con coltello in poliuretano
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Fin a quel momento il settore degli sgombraneve non aveva ancora conosciuto la forte evoluzione che invece era avvenuta negli spargitori, soprattutto con l’introduzione dell’elettronica e delle soluzioni liquide; proprio l’introduzione dei trattamenti preventivi e curativi con soluzioni liquide o miste richiedeva però una revisione profonda anche del modo di asportare meccanicamente la neve dalle strade. In passato molte amministrazioni uscivano con gli spartineve solo quando si raggiungevano i 10 cm di neve, ma l'intenso traffico moderno non consente più strade bianche. La conseguenza è che il trattamento preventivo prima e quello curativo con soluzioni liquide o con gli umidificatori durante la nevicata fanno sì che la neve non sia più compatta o ghiacciata, bensì venga trattata immediatamente con fondenti e rimossa. Di conseguenza nella maggior parte dei casi non è più necessario un coltello in acciaio con angolo di attacco positivo che "raschi" l’asfalto, ma un coltello più morbido che segua perfettamente il profilo stradale, anche se sconnesso, asportando la neve e lasciando la carreggiata nera. E' inoltre sempre più importante anche l’aspetto psicologico dell'automobilista che vedendo la sede stradale innevata ha tendenza a frenare con il conseguente rischio di tamponamenti. Le lame Giletta presentano una concezione innovativa con un'ossatura metallica ad alto limite di snervamento e un volvente in polietilene alta densità in contatto con la neve. Il polietilene antiaderente garantisce, oltre ad un carico ridotto sull’asse anteriore del veicolo, un’ottimale evacuazione della neve anche a temperature sotto zero: infatti, al diminuire della temperatura, non si raffredda come un normale volvente in acciaio, per cui la neve evacuata non vi si incolla. Ma, come anticipato, la particolarità più importante è che le lame Giletta, a seconda delle esigenze del cliente, possono essere dotate di: coltello in neoprene, in acciaio, oppure doppio neoprene e acciaio. Quest'ultimo, il modello di punta della casa cuneese, consente all'operatore di lavorare nella maggior parte dei casi con il coltello in neoprene antiabrasione per "asciugare" la strada rimuovendo la neve e nei pochi casi in cui si sia formato lo zoccolo di
neve compatta, di rimuoverla meccanicamente con quello in acciaio. Il passaggio dell'utilizzo da un coltello raschiante all’altro viene gestito elettroidraulicamente tramite il comando in cabina, in una sequenza temporale brevissima. Il coltello in neoprene inoltre presenta incontestabili vantaggi in termini di sicurezza in presenza di tombini o giunti autostradali, silenziosità, comfort di guida o nei casi di lavoro in centri storici con pavimentazione in porfido; la gomma nell’urto flette all’indietro, agevolata dall’angolo di attacco negativo di -5°.
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Va infine rilevato il bassissimo grado di usura del neoprene, trattandosi di materiale antiabrasivo bi-shore (morbido davanti e più duro dietro) reversibile, il quale garantisce una durata fino a 4 volte il tradizionale coltello in acciaio. Positivi riscontri arrivano sempre di più dagli operatori stessi, soprattutto in questa stagione invernale in cui le precipitazioni nevose sono state piuttosto copiose e frequenti in regioni quali la Valle d'Aosta dove all'iniziale scetticismo su una lama in "plastica" si è sostituito un generale apprezzamento.
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FONDENTI
"In certi luoghi non possiamo più fare a meno di Sno-n-ice"
Nella sua qualità di direttore operativo del servizio invernale per le superfici destinate ai pedoni ed al traffico dell’aeroporto di Zurigo-Kloten, Hermann Landolt è responsabile per la perfetta transitabilità sulle vie d’accesso e sui passaggi pedonali dell’aeroporto, anche nei giorni invernali piovosi e freddi. Hermann Landolt si passa il dorso della mano sulla fronte. Ha appena terminato il primo addestramento per il servizio invernale con il suo personale, e questo in un giorno di agosto afoso e caldo. "Con regolari istruzioni ed una disponibilità anticipata, metà del lavoro è già fatto", questa la convinzione di Landolt. I passeggeri si aspettano dall’aeroporto di ZurigoKloten di potersi muovere senza problemi nell’area dell’aeroporto anche nei peggiori giorni invernali. Gli edifici dell’aeroporto, le strade d’accesso, le vie e i soprapassaggi pedonali sono in continuo aumento, il servizio invernale è impegnativo e richiede un lavoro intenso, ma grazie 26
a Sno-n-ice da tre inverni è possibile risolvere un problema delicato. "Sì, c’erano continuamente dei problemi con le costruzioni in calcestruzzo, perché lì, a causa dei danni dovuti alla corrosione, era vietato spargere sale", racconta Landolt. Oggi le cose sono cambiate. Molto più semplici. Perché Sno-n-ice, una sostanza decongelante completa, secondo il test EMPA, ha effetti trascurabili su calcestruzzo e ferro. "E' vero che siamo rimasti un po' stupiti quando abbiamo visto questi granuli di colore rosa", si ricorda Landolt, quando una delegazione aveva portato dall’esposizione comunale di Berna un campione di questa nuova sostanza decongelante. Ma il personale addetto al servizio invernale dell’aeroporto era disposto a fare un tentativo ed ecco, i risultati erano convincenti. "All'improvviso ci furono notevolm e n t e m e n o r e c l a m i " , a ff e r m a Landolt contento, "ed ora possiamo combattere velocemente ed in
modo mirato il ghiaccio invernale sulle vie, anche nei luoghi dove, in precedenza, lo spargimento del sale era vietato." Ed ancora: "Sì, alcuni clienti come Gategourmet, per esempio, richiedono ora addirittura l’impiego di Sno-n-ice, perché lo spostamento del sale tradizionale era molto fastidioso." Alla domanda sull'impiego della sostanza, Landolt spiega che Sno-nice deve essere impiegato in modo mirato ed intelligente. Solo in questo modo sarà garantita la maggiore utilità. Il dosaggio di Sno-n-ice è identico a quello del sale tradizionale. Un ulteriore vantaggio consiste nel fatto che non è possibile "sovradosare" la sostanza: non si impiegherà Sno-nice ancora una volta dove è già stato distribuito, poiché la sostanza decongelante è ben visibile grazie al suo colore rosa. Nell’area dell’aeroporto di ZurigoKoten Sno-n-ice viene distribuito da un lato, in modo meccanico, tramite un veicolo dotato di diffusore mobile. Sussistono tuttavia anche numerose vie e soprappassaggi pedonali dove il decongelante deve essere sparso manualmente. Viene apprezzato dal personale addetto: aggredisce meno le mani, rispetto al sale. Sno-n-ice si acquista in big-bag e viene pallettizzato in sacchi. Landolt: "I big-bag garantiscono il grande vantaggio di poter essere caricati sul diffusore direttamente con il carrello accatastatore." Ora, ogni inverno, vengono utilizzate più di 10 tonnellate di Sno-n-ice per garantire la sicurezza dei passeggeri, con tendenza al forte aumento. Perché alla domanda: "Lei consiglierebbe Sno-n-ice ad altri?" il professionista del servizio invernale risponde: "Sì, naturalmente, e l’ho già fatto." E dopo una pausa aggiunge: "In certi luoghi semplicemente non possiamo più fare a meno di Sno-n-ice... ."
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Energreen: Marche - Team AZIENDE
Venerdì 11 gennaio, in collaborazione con il rivenditore marchigiano Lampacrescia, è stata organizzata una giornata presso la sede Energreen con visita allo stabilimento e prova in campo, con un nutrito gruppo di responsabili di provincie marchigiane. Visto il successo della manifestazione, Energreen ha progettato per sabato 8 marzo un ulteriore openhouse per i suoi clienti e potenziali nuovi acquirenti che vorranno parteciparvi, in concomitanza al raggiungimento della 150a macchina venduta. Un traguardo raggiunto... e già superato! Con grande soddisfazione, che nasce dalla coscienza di aver lavorato intensamente alla ricerca costante di migliorare l'azienda a livello qualitativo e formale, Energreen è giunta all’importante traguardo, all’inizio insperato,
della 150a macchina venduta. E' un traguardo sul quale Energreen desidera soffermarsi per guardare indietro, ai mesi trascorsi, ai sacrifici affrontati, agli errori che con umiltà sono stati riconosciuti e rilevati per migliorare la propria esperienza, allo sforzo quotidiano di interagire e dialogare con i clienti per perfezionare il livello e la qualità del servizio che producono anche per loro. La soddisfazione è ancora più grande perché quanto prodotto è stato incoraggiato e condiviso da ricercatori, clienti qualificati, docenti universitari, tecnici di settore, aziende ed enti di gestione che hanno creduto in Energreen, ampliando la loro collaborazione e onorando l’azienda con l’acquisto dei loro mezzi, contribuendo ad attirare sempre più consensi.
Lavori Pubblici n. 30 gennaio - febbraio 2008
Energreeen è un’azienda giovane e della gioventù vuol mantenere lo slancio e l’entusiasmo che dannno voglia di innovare e apportare nuove soluzioni su solide basi di esperienza. Vogliono divenire sempre più attenti conoscitori e interpreti della manutenzione del verde pubblico e sarà loro cura continuare a progredire e investire in nuove tecnologie e soluzioni sempre all’avangurdia. Energreen ha ancora tanto da fare per raggiungere altri traguardi e programma ulteriori obiettivi di perfezionamento sia quantitativo che qualitativo mirati a suggerire ai propri clienti la miglior soluzione ai problemi che ogni giorno devono affrontare. Energreen desidera esprimere un sincero e vivo ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a far crescere l’azienda e che sentono vicini, giudici imparziali del loro lavoro e fonte del loro successo.
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Alluvioni: nuove attrezzature e nuove soluzioni per un vecchio problema PROTEZIONE CIVILE
GHERARDO MARCHELLI
Specializzata nell‘importazione e distribuzione di attrezzature tecniche per enti pubblici e protezione civile, Option S.r.l. in questi ultimi anni si è specializzata anche nella distribuzione e fornitura di mezzi e prodotti per la Protezione Civile, adatti per ovviare al rischio alluvionale sia in fase preventiva che post evento. Mette perciò a disposizione degli enti preposti, quali comuni, squadre di volontari, Vigili del Fuoco, tutta una serie di prodotti e attrezzature: sacchi, pale, insacchettatrici ad alta velocità, pompe, gruppi elettrogeni, natanti, fari di emergenza, abbigliamento, generi di conforto... Per far fronte alle crescenti richieste di attrezzature sempre più moderne ed attente alla sicurezza degli operatori, Option propone tutta una serie di nuovi sistemi d’insacco sabbia molto veloci e pratiche, che vanno dalla piccola insacchettatrice manuale Bee Bee Worker alle più complesse Sahara Modular e Gigant RW4 capace di preparare in pochissimo tempo un grande numero di sacchi. Ormai parte integrante durante le emergenze, queste attrezzature si sono rilevate utilissime per riparare e proteggere zone devastate da piene e alluvioni. Gigant RW4 e Sahara sono due insaccatrici per sabbia completamente automatiche ed in grado di preparare tempestivamente un rilevante numero di sacchi: da 750 a 1.600 in un’ora.
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Gigant RW4, un vero gigante dell'insacco, completamente automatica ed indipendente, dotata di un potente motore Honda, è composta da una capiente tramoggia con un agitatore idraulico e da 4 bocche di riempimento totalmente indipendenti fra loro (1 o 4 operatori possono lavorare in completa autonomia) che in pochi secondi sono in grado di riempire un sacco da 25/30 kg di sabbia La Gigant RW4 funziona con tutti i tipi di sabbia, graniglia, pietrisco anche umido. Con i suoi 1.600 sacchi orari di produzione è una delle macchine attualmente più produttive sul mercato. Dotata di interruttori di arresto in caso di emergenza garantiscono il massimo della sicurezza per gli operatori. Sahara è un’insacchettatrice modulare, può essere contenuta in un piccolo carrello, totalmente scarrabile con 4 piedini di lavoro, e si adatta ad essere collocata ovunque. Facile da spostare, semplice e leggera, questa attrezzatura permette a 2 operatori di preparare fino a 750 sacchi orari. E' dotata di un potente motore B&S DA 6HP per il riempimento delle 2 bocche di uscita della sabbia. Sono sufficienti solo 3 operatori per esaltare al massimo le potenzialità di Sahara. Anche Sahara funziona con tutti i tipi di sabbia e graniglia sia asciutta che umida. Molto successo ha riscontrato il pratico kit destinato ai piccoli comuni che non dispongono di attrezzature speci-
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fiche ma che vogliono avere un minimo di mezzi tecnici in caso di esondazioni o piogge intense che possono mettere a rischio zone abitate, pedonali e strade. E' un pratico e conveniente kit composto da una piccola insacchettatrice manuale Bee Bee Worker, 500 sacchi vuoti, 5 badili e 5 paia di guanti, tutto pronto all’uso. Già molti comuni in Italia hanno dotato le proprie squadre di protezione civile di questo conveniente kit trovandolo estemamente pratico e facilmente stivabile in qualsiasi mezzo. Per lo svuotamento di cantine e locali Option propone una vasta gamma di pompe, dalle funzionali pompe galleggianti alle più pratiche motopompe con motore a scoppio con relativi gruppi elettrogeni e generatori. Per le operazioni di soccorso sia in acqua che a terra Option e la società Edag tedesca hanno sviluppato un battello di salvataggio anfibio multifunzione da usare durante le inondazioni, che va per acqua e anche sulle strade cittadine. In Europa, il numero di impieghi di mezzi speciali durante le inondazioni è drammaticamente aumentato negli ultimi anni e con esso anche le richieste di soccorso alle squadre di salvataggio (Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Esercito...). La popolazione
1. Anfibio Edag 2. Insacchettatrice automatica Berger RW4
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delle aree urbane deve essere portata in sicurezza dalle zone parzialmente o completamente inondate via mare e via terra. Option si è presa carico di questa nuova impostazione del problema e ha sviluppato un battello di salvataggio multifunzione che può essere utilizzato sia per navigare che per viaggiare via terra. Per il progetto del corpo del battello gli ingegneri e i costruttori hanno utilizzato il principio del catamarano. L’ampia costruzione con due corpi galleggianti garantisce infatti una posizione stabile in acqua per il salvataggio e presenta un pescaggio minimo dell'imarcazione nell’impiego in acqua, costituendo un grande vantaggio per l’impiego a basse profondità, sia su corsi d'acqua, sia sulle strade cittadine allagate. L’aspetto più interessante è però il concetto di azionamento multifunzione del battello di salvataggio Edag: il guidatore può assegnare la necessaria spinta in avanti con un azionamento jet con la barca nella modalità di navigazione oppure, se necessario, commutare sul funzionamento con le ruote. L’altra particolarità del mezzo è che nel battello di salvataggio è stato integrato un Quad come postazione di comando: in questo modo il veicolo può essere azionato e controllato in modalità di navigazione e di marcia. Il battello di salvataggio, lungo 5,2 m e largo 2,3, può ospitare fino a 10 persone e pesa a vuoto 900 kg; gra-
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zie alla costruzione in alluminio, è molto leggero e facilmente trasportabile. La gamma dei natanti prosegue con una vasta serie di gommoni di varie misure e modelli. Altro prodotto adatto ai soccorsi ed 5 alle squadre sorveglianti è la lampa- grado di affidabilità ma ad un prezzo da I-Storm 24, questo innovativo contenuto, i principali sono: stivali, sistema di illuminazione che resiste cerate antipioggia, coperte termiche, agli urti e all’acqua usa l’ultimissima giubbetti di salvataggio, zaini per i tecnologia al led riuscendo a fornire soccorritori... una luce chiara ed intensa in molte- Sensibile alle esigenze dei vari grupplici situazioni, non necessita di pi di protezione civile Option sviluppa manutenzione particolare e si adatta in collaborazione con gli stessi i nuovi ad essere usata in campi assai gra- prodotti e le nuove tecnologie anche in funzione delle zone e delle varie vosi e per lungo tempo. E' composta da una parte centrale in problematiche che si presentano di robusto materiale plastico e da un volta in volta. perno allungabile fino a 80 cm con Collaborando con gruppi di protezioalla testa la parte illuminante conte- ne civile ed esperti che vivono tutti gli nente i 24 led. Il perno gira di 360° anni il problema delle piene e delle così da poter usare la lampada in esondazioni ha la possibilità di portamolteplici soluzioni con una durata re la propria esperienza in fatto di che può arrivare fino a 15 ore senza alluvioni e soccorso ai gruppi ed ai comuni che necessitano di queste venir caricata. La lampada può essere usata da informazioni. sola, può essere abbinata ad un tre- Option si è impegnata a distribuire sul piede alto quasi 3 metri, oppure può mercato solo i migliori sistemi possibili, essere utilizzata con un pratico zaino tecnologicamente avanzati, di facile per essere spallata ed illuminare solo uso e fabbricati con le ultime tecnologie ed è per questo che ha aperto un la zona di cammino. Capitolo a parte meritano i prodotti sito Internet dove si ha una panoramiper il soccorso individuale, quali abbi- ca di tutti i prodotti trattati che riguargliamento e generi di conforti per i dano le esondazioni ed alluvioni. soccorritori e le popolazioni colpite da esondazione o alluvione. 3. Insacchettatrice Sahara Option ha selezionato una gamma di 4. Pompa galleggiante PPCA prodotti certificati e testati con un alto 5. Lampada I-Storm 24
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Formazione di rotatoria con una prevalenza di traffico ciclo-pedonale STRADE
ARCH. MANLIO DELLA PUPPA L'Amministrazione Comunale di Osio intende proseguire nell'obiettivo di riqualificazione urbana del territorio comunale attraverso la ridefinizione di quei punti d'intersezione viaria nevralgici per la presenza di edifici e/o spazi significativi della storia del paese. Tra questi riveste prioritaria importanza la zona del Cimitero, sia per la presenza del manufatto considerato pietra miliare della storia dello sviluppo di Osio, sia per la zona a verde posta antistante. L'ambito delle strade incrociantesi fuori di tale zona creava situazioni di pericolo e di disagio soprattutto per il passaggio ciclo-pedonale frequente e continuo dei cittadini che si recano al Cimitero. La creazione della rotatoria, di dimensioni modeste, ha risolto completamente la situazione viabilistica e ciclopedonale grazie alla formazione di ampi marciapiedi laterali e di un anello esterno alla stessa con funzioni di passaggio sia ciclistico che pedonale della larghezza di 1,50 metri. Lo scopo dell'intervento è stato quello di considerare prioritario nella progettazione della rotatoria il coordinamento dei vari materiali costituenti la superficie di calpestio con gli elemen-
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ti verticali (corpi illuminanti, segnaletica verticale, decorazioni d'arredo, essenze arboree), in un processo finalizzato alla creazione di un'area giardino a prosieguo dell'area a verde posta di fronte al Cimitero. Per avvicinare il più possibile l’immagine della zona ad una piacevole area da attraversare a piedi ed in bicicletta seppure in presenza degli innesti stradali a basso traffico veicolare, l’intervento è permeato da tutta una serie di elementi d'arredo quali asfalto stampato, elementi di pietra, diverse colorazioni dei porfidi, luci con andamento leggermente curvilineo, che rendonote l'aspetto della zona simile ad una gradevole area a verde. Gli elementi d'asfalto stampato (Street Print) realizzati dalla ditta Lacs di Padova hanno funzione catarifrangente e svolgono molto bene il compito di illuminare, nelle ore notturne, le zone centrali della rotatoria e dell'anello perimetrale. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Origini di Grumello del Monte (BG) che ha utilizzato il suo sistema brevettato Resistone (Lavori Pubblici n. 6 gennaio - febbraio 2004). Questa tecnologia è un metodo di posa o di ripristino di pavimentazioni in mate-
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riali lapidei, particolarmente adatto per i cubetti, che prevede l'uso di resine pure colate nelle fughe del pavimento precedentemente intasate con inerte drenante. La resina penetra in profondità andando ad aderire perfettamente sia con l'inerte che con gli elementi lapidei, costituendo quindi un'unica struttura con notevoli caratteristiche elastiche, in grado di reagire in modo dinamico ai carichi scomposti e variabili del traffico, anche pesante, ed alle dilatazioni termiche. Il risultato è una pavimentazione in cui è l'elemento lapideo a risaltare, e non la fuga. I vantaggi di questa resina poliuretanica sono i seguenti: la pavimentazione risulta elastica, non geliva e resistente al caldo, alle dilatazioni termiche e alle vibrazioni del traffico, con caratteristiche anche di fonoassorbenza. La presa è particolarmente rapida (carrabile dopo soltanto 24 ore dalla posa) e non necessita di manutenzione, non temendo l'uso di spazzatrici aspiranti e di mezzi sgombraneve.
1. La nuova rotatoria di Osio 2. Particolari delle tecnologie Street Print di Lacs e Resistone di Origini
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Il miglioramento della sicurezza stradale attraverso il risanamento delle buche MANUTENZIONE STRADE
GHERARDO MARCHELLI
Dal 2005 la società Insta Service S.r.l. produce e distribuisce per l’Italia un' innovativa miscela a freddo denominata BlackTop® caratterizzata da elevate prestazioni che consentono di realizzare interventi di risanamento semipermanenti, anche in condizioni ambientali ritenute proibitive per la maggior parte dei prodotti disponibili sul mercato. La qualità del materiale è testimoniata dal crescente numero di enti gestori di reti stradali, che si avvalgono con successo dell’utilizzo di tale prodotto le cui proprietà meccaniche risultano confrontabili con quelle delle tradizionali miscele bituminose confezionate a caldo. Per il futuro, anche alla luce di avanzati studi sperimentali già eseguiti presso qualificati centri di ricerca universitari, è già stata pianificata una ulteriore ottimizzazione del conglomerato a freddo BlackTop in relazione alle possibili applicazioni (in strato sottile o per il riempimento di buche) mettendo a disposizione delle pubbliche amministrazioni valide alternative finalizzate al miglioramento della sicurezza stradale. Le pavimentazioni flessibili rappresentano l’elemento dell’infrastruttura stradale più esposto al deterioramento ed all’invecchiamento in esercizio sotto le azioni combinate del traffico e degli agenti atmosferici. Tale problematica deve essere resa compatibile con i livelli funzionali da assicurare agli utenti della strada, in termini di sicurezza e transitabilità. Esistono tuttavia delle difficoltà da affrontare in esercizio, determinate dalla carenza di fondi che di norma vengono destinati alla manutenzione di pavimentazioni esistenti. Ne deriva pertanto che, per ovviare a tale vincolo di natura economica, uno degli strumenti disponibili per le amministrazioni responsabili della gestione di una rete stradale è rappresentato dall'adozione di tecniche di intervento
caratterizzate dal massimo rapporto benefici - costi.
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In tale contesto assume particolare rilievo la problematica relativa al risa-
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namento di buche rilevabili sulla superficie stradale. E' risaputo infatti che, data la natura spiccatamente puntuale e limitata propria di tale ammaloramento, anche nel caso di pavimentazioni globalmente in buone condizioni possano presentarsi inaspettatamente zone interessate da buche con elevato rischio per l’incolumità dei conducenti di veicoli e, soprattutto, di velocipedi e ciclomotori. A tale proposito è possibile fare riferimento alle statistiche di incidentalità secondo le quali una delle principali cause di incidenti in ambito urbano e non, non attribuibile ad errate condotte di guida degli utenti, sia proprio riconducibile alla perdita di controllo dei veicoli che inaspettatamente transitano su zone irregolari interessate da buche. Ne discende pertanto l’esigenza di adottare un approccio metodologico per il risanamento delle buche volto a fornire delle linee guida e dei suggerimenti per la messa a punto di voci di capitolato atte a garantire la migliore efficacia degli interventi. Tale obiettivo può essere perseguito andando a considerare due aspetti fondamentali quali la corretta scelta e caratterizzazione dei materiali da impiegare ed una adeguata selezione e controllo dei metodi di posa in opera. Le ragioni che portano alla formazione delle buche in una pavimentazione bituminosa sono di norma individuabili in una delle seguenti cause considerate singolarmente o in combinazione tra di esse: azione dell’acqua negli strati legati e non; cicli gelo/disgelo; carenza di portanza del sottofondo; presenza di fessurazioni sulla superficie stradale. Sulla base della conoscenza delle cause che hanno portato alla formazione di buche sulla strada, è possibile effettuare i relativi interventi di risanamento che di norma vengono distinti in funzione del periodo, invernale o primaverile, in cui se ne prevede la realizzazione. Per manutenzioni di emergenza eseguite durante il periodo invernale occorre tener conto di temperature ambientali e della pavimentazione più basse, oltre ad una quasi certa presenza di umidità (spesso le buche si formano rapidamente a seguito di rovesci temporaleschi) e, in climi rigidi, di cicli gelo/disgelo. In ogni caso, a prescindere dalle condizioni climatiche, la decisione di effettuare o meno un risanamento di una buca deve essere basata sulla 32
valutazione del rischio potenziale di incidenti e sui problemi di percorribilità che potrebbero derivare dalla mancata riparazione del dissesto. In linea generale, la decisione di effettuare il risanamento di buche in una pavimentazione stradale risulta influenzata dai fattori seguenti: livello di traffico; tempo rimasto prima dell’esecuzione di un risanamento esteso a tutta la pavimentazione; disponibilità di personale, attrezzature e materiali; tolleranza degli utenti della strada. A proposito di quest'ultimo punto, occorre sottolineare come di norma i conducenti dei veicoli gradirebbero la riparazione tempestiva delle buche presenti sulla strada esprimendo, in caso contrario, un giudizio negativo sull’operato del gestore della rete stradale. Relativamente alla tipologia di prodotti impiegati per il risanamento di buche nelle pavimentazioni flessibili, il caso più frequente in Italia è quello relativo all’impiego di miscele di conglomerato bituminoso a freddo la cui formulazione specifica risulta eseguita dall’azienda produttrice che si occupa della distribuzione del prodotto sul mercato. A tale proposito è previsto l’impiego di speciali leganti scelti dalle stesse aziende che provvedono ad analizzare gli aggregati selezionati, ad effettuare il mix-design della miscela, a controllare la produzione e ad assicurare la qualità del prodotto finito. Quest'ultimo può essere stoccato sfuso oppure confezionato all’interno di sacchetti e/o fusti (come nel caso del prodotto BlackTop) allo scopo di facilitarne l’utilizzo in cantiere. E' importante sottolineare le difficoltà che si affrontano nel mettere a punto una "ricetta" in grado di soddisfare contemporaneamente le esigenze di durabilità e di possibilità di stoccaggio per le miscele. Tali aspetti risultano infatti contraddittori se si considera ad esempio che una granulometria aperta garantisce una buona lavorabilità ed una mediocre durabilità, mentre vale il viceversa per una granulometria continua. Analogamente, l’esigenza di avere aggregati a spigoli vivi da un lato assicura un'adeguata durabilità sebbene al tempo stesso determini una penalizzazione della miscela dal punto di vista della lavorabilità. I tre principali costi per il risanamento delle buche stradali sono relativi ai materiali, alla manodopera ed alle
attrezzature. E' evidente che nella maggior parte dei casi tale particolare tecnica manutentiva non richiede la valutazione dei costi attribuibili ai ritardi causati agli utenti della strada, mentre nel caso di interventi estesi è possibile includere nei costi anche i rallentamenti generati dalla chiusura di una o più corsie (come nel caso di una intera carreggiata autostradale). In genere la spesa alla quale si tende comunemente ad associare i costi di un risanamento è quella relativa all’acquisto dei materiali impiegati sebbene, in realtà, tale voce rappresenti il contributo meno significativo. Ovviamente il costo del materiale impiegato incide sull'intervento che si intende eseguire, tuttavia tale incidenza non è detto che cresca all'aumentare del prezzo unitario. Infatti è possibile che si verifichi un risparmio connesso all’utilizzo di miscele più costose purché la qualità di queste ultime sia tale da consentire una posa in opera semplificata (con risparmi in termini di manodopera ed impiego di attrezzature) ed una maggiore durata nel tempo degli interventi eseguiti. Alla luce di tali considerazioni, a livello internazionale sono state realizzate alcune sperimentazioni finalizzate all’adozione di un approccio metodologico per il risanamento delle buche volto a fornire delle linee guida e dei suggerimenti per la messa a punto di capitolati atti a garantire la migliore efficacia degli interventi. Sebbene in Italia la situazione della ricerca nell’ambito di tale settore si trovi ancora in fase embrionale, Insta Service S.r.l. ha inteso fornire un contributo orientato all' individuazione dei criteri di verifica prestazionali per conglomerati bituminosi a freddo impiegati nella manutenzione stradale. A tale proposito è stato finanziato dalla stessa società un progetto di ricerca svolto dal CIRS (Centro Interuniversitario sperimentale di Ricerca Stradale ed aeroportuale), riguardante la caratterizzazione prestazionale della miscela bituminosa a freddo BlackTop, per mezzo di prove tradizionali e, soprattutto, attraverso l’impiego dei più avanzati metodi di prova prestazionali. Alla luce della sperimentazione eseguita, è stato possibile affermare l’esistenza dei presupposti per un impiego ad ampio raggio del conglomerato a freddo BlackTop che risulta in grado di garantire elevate presta-
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zioni in termini di durata anche in condizioni di posa in opera critiche. In particolare, dal programma sperimentale svolto è emerso chiaramente come tale prodotto sia in grado di raggiungere elevati standard in termini di resistenza, al punto da poter essere sottoposto a prove di laboratorio comunemente utilizzate per i tradizionali conglomerati bituminosi a caldo e di ottenere pertanto prestazioni di norma non riscontrabili nella maggior parte delle miscele confezionate a freddo presenti sul mercato. Il raggiungimento di tali traguardi deriva dalla corretta scelta della granulometria degli aggregati, oltre che dal dosaggio e dalle caratteristiche chimico - fisiche del legante impiegato. In un futuro prossimo i risultati conseguiti nel corso dell’indagine sperimentale svolta saranno presentati alla comunità scientifica nel corso di eventi di rilevanza internazionale. Lo studio svolto dal CIRS ha inoltre dimostrato che è possibile superare la prassi consolidata di omettere ogni tipo di controllo per le miscele bituminose a freddo, impiegate in piccole quantità per il risanamento locale di pavimentazioni stradali, attraverso la predisposizione di specifiche tecniche di capitolato basate su metodologie di prova finora impiegate per i conglomerati a caldo tradizionali. La distribuzione sul mercato italiano del prodotto BlackTop da parte della società Insta Service S.r.l. è stata avviata nel 2002. Inizialmente, dal 2002 al 2005, il materiale veniva importato, mentre a partire dall’agosto 2005 la stessa società ha dato inizio anche alla produzione. Tale circostanza ha consentito una maggiore efficienza aziendale nei confronti delle richieste del mercato, derivante dalla possibilità di effettuare una selezione dei partner/fornitori, garantendo tempi di consegna più veloci e puntuali. Come conseguenza è stato riscontrato un notevole incremento delle richieste della miscela BlackTop da parte delle amministrazioni che ha comportato in un solo anno un aumento delle vendite del 40%. Allo stato attuale, tra comuni e province, sono oltre 100 le pubbliche amministrazioni che si avvalgono dell’impiego della miscela a freddo BlackTop per la manutenzione di manti stradali. A tali enti si sono aggiunte di recente, a testimonianza delle elevate prestazioni che il materiale è in grado di assicurare, anche diverse società autostradali dalle cui applicazioni si sono avuti notevoli riscontri, andando oltre le aspettative iniziali. A titolo di esempio è possibile citare un paio di casi relativi ad applicazioni avvenute in condizioni climatiche proibitive per la maggior parte delle tradizionali miscele a freddo disponibili sul mercato. Il primo intervento è stato eseguito dall’amministrazione comunale di Padova ad una temperatura di -2°C, mentre il secondo è avvenuto nel comune di Livigno addirittura ad una temperatura di -18°C, senza che si siano manifestati segnali di cedimento immediatamente dopo l’apertura al traffico neéa distanza di alcuni mesi. Infine, di recente si è verificata la possibilità di applicare il prodotto anche in particolari condizioni che dovrebbero sottoporre la miscela BlackTop ad un ulteriore banco di prova caratterizzato da condizioni di esercizio particolarmente severe. Il materiale è stato infatti utilizzato per il risanamento locale di alcuni punti del manto di asfalto dell’autodromo dell’Umbria. Anche in questo caso molto positivi sono i riscontri delle prestazioni da parte degli utilizzatori della miscela BlackTop. Lavori Pubblici n. 30 gennaio - febbraio 2008
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VIABILITA' INVERNALE
Mitos FST e Vario KL-V 32: accoppiata vincente
Facendo seguito all’importante riorganizzazione commerciale che ha reso Schmidt Automotive Italia ancor più reattiva verso le esigenze della clientela, anche al di fuori del Trentino Alto Adige, desideriamo presentare due attrezzature professionali non molto conosciute dal mercato italiano ma molto popolari in Europa, dove costituiscono lo standard delle attrezzature per Unimog, con un rapporto qualità/ prezzo molto vantaggioso. Mitos FST, espressamente concepito per l’utilizzo su Unimog, è uno spargisale ad azionamento idraulico a doppia coclea, caratteristica che permette un’angolazione pressoché verticale delle pareti della tramoggia. I vantaggi sono molteplici. Innanzitutto il baricentro è notevolmente più basso di uno spargitore tradizionale di portata analoga. Il profilo dello spargisale rimane al di sotto della finestratura posteriore, in modo da garantire all’operatore una visibilità ottimale anche in retromarcia. Inoltre, le due coclee sul fondo eliminano del tutto la possi-
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bilità di bloccaggio, anche con sale umido e di scarsa qualità. A seconda delle versioni e delle dimensioni del cassone al quale è destinato lo spargisale, la capacità della tramoggia varia da 1,7 a 3 m3 misurati a raso. A richiesta, è possibile l’adozione di due serbatoi laterali per la soluzione salina integrati nella struttura della tramoggia. La protezione anticorrosiva della tramoggia e dei lamierati è garantita da materiali di alta qualità e da cicli di verniciatura a polveri di poliestere. Su richiesta è possibile la costruzione completamente in acciaio inox (modello FST Niros). I quadri comando disponibili (gli stessi che equipaggiano la serie Stratos), ergonomici e facili da utilizzare grazie al display grafico ed ai controlli potenziometrici, consentono all’operatore di controllare e agire su tutti i parametri di spargimento senza distrarsi dalla guida; in emergenza, tuttavia, rimane comunque possibile regolare tutte le funzioni manualmente. Dotazioni quali il tettuccio ad apertura automatica, l’asimmetria di spargimento ed il sensore di mancanza sale ad infrarossi, rendono lo spargisale Schmidt Mitos FST ancora più performante. La lama a geometria variabile Vario KL-V 32 offre una grande flessibilità di sgombero: con la regolazione continua
della geometria di lavoro si ottengono infatti le diverse possibilità di impiego, che vanno dalla posizione a lama destra o sinistra, a quella a cuspide, a quella a V rovesciata, senza soluzione di continuità. Ideale per operare in città o nei piazzali grazie al sistema di ammortizzazione degli urti, la KL-V 32 è molto efficace anche in presenza di neve alta e compatta. Dotata di serie di un sistema automatico per l’adattamento al fondo stradale, a richiesta è possibile equipaggiarla con l’oscillazione idraulica, indispensabile per lavorare sui marciapiedi. Il vantaggio principale di questa attrezzatura rispetto ad un vomere tradizionale è da ricercarsi nell’efficace sistema di superamento degli ostacoli, quali tombini, pozzetti o piccoli marciapiedi. I vomeri tradizionali sono infatti attrezzature molto rigide che in caso di urti, anche a velocità contenute, trasferiscono tutte le forze al telaio del veicolo portante, minandone l’integrità. La particolare struttura priva della cuspide centrale, unita al sistema di superamento ostacoli, garantisce un’estrema sicurezza per l’operatore anche a velocità operative sostenute. Inoltre, con qualsiasi geometria si lavori, non si creano "luci" di passaggio per la neve che, ghiacciandosi, comprometterebbe il corretto funzionamento dell’attrezzatura. Il sistema di sollevamento a tre bracci consente di ottenere una costruzione compatta e molto stabile. Con una larghezza di sgombero variabile a seconda delle necessità da 2.400 a 3.300 mm, la KL-V 32 è una delle attrezzature sgombraneve più versatili sul mercato.
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Green Express, nuovo trenino elettrico Dotto TRASPORTI
GIORGIA MARCHELLI
Dotto Trains è stata lieta di presentare in questi ultimi giorni alla Fiera di Nizza, Euro Amusement Show dal 23 al 25 gennaio, l’ultimo nato ed il più piccolo della vasta gamma di treni turistici dell’azienda di Castelfranco Veneto (TV), leader nel settore del trasporto per il divertimento su ruote o rotaie. Si tratta di un trenino della linea Fun Trains: il Green Express. E' a trazione elettrica ed è composto da una piccola locomotiva e da uno o due vagoncini, con capienza 8 adulti cadauno, completo di impianto sonoro e portine apribili in inox da ambo i lati. E' "piccolino" rispetto alla linea classica dei treni Dotto, e la scelta per questo modello è nata dall’idea di soddisfare anche le necessità di posti chiu-
si, come ad esempio i centri commerciali, i quartieri fieristici, i centri divertimento, le grandi aziende, o comunque in genere di aree per l’intrattenimento/divertimento dove è richiesto l’elettrico e dove "non passa" il classico Muson River a batteria. Attualmente il Green Express può circolare solo in aree chiuse al traffico. Per quanto riguarda le principali caratteristiche tecniche, la locomotiva ha un motore elettrico a 4.000 W con batteria a tensione 48 V e 320 ah (dimensioni batteria: 680 x 620 x 470 mm); i freni sono idraulici. Le dimensioni della motrice sono: lunghezza 2.845 mm, larghezza 1.345 mm e altezza 2.018 - 2.165 mm. Le carrozze, con una capienza di 8 adulti ognuna, hanno freni ad inerzia, sono disponibili con portine in vetroresina o in acciaio inox, e hanno dimensioni: lunghezza 3.045 mm, larghezza 1.305 mm per un’altezza di 965 mm. L’autonomia è indicativamente di 5/8 ore, i tempi di ricarica di 5/6 ore, e la velocità massima è di 15 km/h. La Normativa di Riferimento è la EN 13814/2004 Fairground and Amusement Park Machinery and Structures Safety.
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VERDE
Rhino telescopica a Verona GHERARDO MARCHELLI
Hymach ha presentato a Fieragricola il nuovo modello della serie Rhino: la TDH C500 TR. La nuova macchina mette a disposizione dell’operatore ben 5 metri di esten-
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sione del braccio da centro trattore e la possibilità di scelta tra la testata TRX 150 e la TRX 200, rispettivamente di taglio utile di 155 e 205 cm. Questa nuova versione mantiene
inalterata la struttura particolarmente robusta e naturalmente rispetta gli ingombri ridotti in fase di circolazione. Le articolazioni del braccio e dell’attacco testata permettono di porre l’utensile in qualsiasi posizione seguendo l’inclinazione del terreno mentre la conformazione della cerniera di rotazione ed il punto di unione del braccio rendono possibile il superamento di barriere stradali quali guardrail, paracarri... Già la versione base dispone di un impianto decisamente potente che consente appunto l’utilizzo di testate utensili particolarmente importanti; le funzioni sono tutte idrauliche e controllate da distributore tradizionale ma, come per gli altri modelli costruiti dalla ditta di Stienta (RO), può essere allestita con distributori elettroidraulici proporzionali comandati da joystick monoleva. Oltre a Rhino 500, Hymach ha portato a Verona anche la recentissima Snappy, presentata su Lavori Pubblici n. 28 settembre - ottobre 2007. Macchina che si sta confermando davvero interessante per la particolare conformazione e per gli ingombri ridottissimi. E ancora, Master 700, macchina che fin dalla sua comparsa ha incontrato
Lavori Pubblici n. 30 gennaio - febbraio 2008
l’apprezzamento degli operatori per l’ottima equilibratura anche nella movimentazione del braccio completamente esteso. Non poteva mancare una rappresentante delle macchine top di gamma, nella fattispecie Energy 900, dotata di braccio, costruito integralmente in acciaio di prima qualità, robusto e allo stesso tempo elastico, della lunghezza di ben 9 metri da centro trat-
tore, con sistema Visual per collocare, in modo semplice ma allo stesso tempo efficiente, la testata utensile a lato dell’operatore. Con lo stesso sistema Visual era presente la Trusty, nella versione con braccio da 6 metri, una macchina che, pur collocandosi tra i prodotti medi, si distingue comunque per le ottime prestazioni. A completare lo stand, la piccola Jolly
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e Boomerang per lo sfalcio in banchina in presenza di guardrail, alberature e altri ostacoli che supera, in simultanea con l’avanzamento del trattore, oltre ad essere provvista di sistema AADJ che permette l’aggiustamento dell’altezza di taglio e il mantenimento della stessa, livellandosi costantemente al terreno: il tutto in modo completamente automatico senza l’intervento dell’operatore.
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IGIENE URBANA
Pordenone, città pulita con spazzatrici Schmidt
E’ sufficiente una breve passeggiata per le vie cittadine di Pordenone per constatare immediatamente come sapienti e illuminate amministrazioni siano in grado di gestire la città consentendo al semplice cittadino di vivere in un ambiente confortevole, ordinato e pulito. E’ appunto il caso di Pordenone, come di molte altre città italiane che contribuiscono ad elevare l’immagine nazionale tanto tristemente compromessa dai recenti fatti in tema ambientale. Tali risultati si raggiungono grazie ad una classe dirigente in grado di acquisire e gestire le risorse secondo finalità volte alla massimizzazione della pubblica utilità. E’ in quest’ottica che GEA Gestioni Ecologiche e Ambientali S.p.A., società di gestione ambientale partecipata dal Comune di Pordenone ed operativa in alcuni comuni della provincia, ha recentemente acquistato 3 nuove spazzatrici Schmidt (1 Swingo con capacità 2 m3 e 2 Cleango 400 con capacità 4 m3) dopo una lunga e selettiva valutazione, che ha visto cimentarsi nell’arena competitiva i maggiori produttori europei. L’Amministratore Delegato di GEA, dott. Marco Tullio Petrangelo, si ritiene convinto che “il potenziamento del 38
parco mezzi consentirà a Pordenone di erogare al cittadino un ambiente ancora più vivibile. Infatti, fedeli a tale principio, nella scelta dei mezzi da utilizzare, abbiamo valutato come elementi discriminanti l’impatto ambientale e il costo delle risorse, inteso non solo come costo d’acquisto, ma soprattutto come costo di esercizio durante l’intero arco di vita del prodotto. Abbiamo valutato positivamente la possibilità di gestione di un rapporto di totale compenetrazione operativa con il fornitore dei mezzi, in particolare in relazione alla politica delle manutenzioni e assistenza, in una partnership che permetta di mantenere elevate le prestazioni dei mezzi nel tempo e ne riduca il costo di esercizio.” L’Amministratore Delegato di Schmidt Automotive Italia S.r.l., dott. Luca Firotto, si dichiara altamente soddisfatto in quanto “vi sono a volte forniture che, anche se di non ingente quantità in termini di numeri, hanno un elevato contenuto emozionale. E’ questo infatti il caso di GEA, un cliente sito alle porte della nostra sede operativa di Fiume Veneto (PN), con cui siamo riusciti a realizzare a 360 gradi la nostra missione della qualità totale, che massimizza il valore
aggiunto dell’utilizzatore delle nostre spazzatrici. Con GEA infatti abbiamo investito molto tempo in attività di consulenza volta a definire esattamente il tipo di prodotto che meglio si adattasse alle esigenze del cliente, provando direttamente sul campo i diversi mezzi e progettando con il cliente i percorsi cittadini di spazzamento, impiegando le risorse esattamente dove vi era la necessità, avendo come principio ispiratore ultimo quello della minimizzazione dei costi di esercizio e dell’impatto ambientale.” Venendo alla parte tecnica, la spazzatrice Swingo 200, idrostatica con capacità di circa 2 m 3, si conferma come vero e proprio gioiello di tecnologia caratterizzato per: un elevato comfort assicurato da un sistema di sospensioni idropneumatiche, unico nel mercato, con sistema antirollio e antiribaltamento, da una cabina che, nei severi test fonometrici, svolti in importanti gare d’appalto italiane, ha evidenziato il più basso livello di emissioni sonore; un ridotto impatto ambientale, in quanto è stata la prima spazzatrice europea a montare motorizzazione in Euro 4 (97/68 Fase IIIA) ed una certificazione E-United relativa alle ridotte emissioni nell’ambiente per PM10 -
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Swingo è inoltre disponibile con olio idraulico biologico in grado di minimizzare l’impatto ambientale; qualità massima nella componentistica di base ed eccezionali performance di lavoro garantiti da un sistema elettronico user friendly, un telaio completamente zincato a caldo, un impianto di riciclo dell’acqua a pressione tramite pompa centrifuga, e non a semplice caduta come nelle soluzioni della concorrenza, un sistema a 4 ruote sterzanti selezionabili in fase di lavoro con blocco automatico in fase di trasferimento, un sistema spazzante con turbina sovradimensionata a gestione variabile. Cleango 400, spazzatrice idrostatica con capacità di circa 4 m3, prodotta ormai da oltre 2 anni negli stabilimenti tedeschi, ha subito enormi rivisitazioni, in particolare: completa riprogettazione dell’impianto idraulico sulla base del vincente progetto Swingo, adottando componenti di fornitori di primaria importanza nel mercato. Sulla Cleango infatti, a richiesta, è disponibile un’estensione di garanzia nel caso il cliente voglia adottare l’olio biologico - ciò è stato reso possibile grazie a severi test di utilizzo eseguiti presso referenziati clienti italiani; nuovo sistema elettronico, unificato secondo il vincente progetto Swingo con comandi ergonomici e funzioni user friendly; nuovo motore Mercedes 97/68 Fase
IIIA, quindi aggiornatissimo secondo gli standard europei in materia di emissioni; nuovo cassone con rivestimento in inox o in alluminio con pannelli in monostruttura, non più rivettati per
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una massima tenuta; nuovo layout dei componenti di manutenzione quale filtri acqua, olio, gasolio, serbatoi, pompe di funzionamento... per una migliore accessibilità a facilità di manutenzione.
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Unimog per la viabilità invernale e l'antincendio boschivo in Abruzzo PORTATTREZZI
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Il Settore Protezione Civile della Regione Abruzzo ha attrezzato le quattro provincie di 4 nuovi Unimog U400L attrezzati sia per il servizio di viabilità invernale sia per l’antincendio forestale. Ogni Unimog è stato infatti allestito con vomere a geometria variabile Assaloni Y5AR, spargitore Giletta modello HF 3030 con capacità della tramoggia di 3 m3 e modulo antincendio Assaloni ABC 35 con serbatoio acqua da 3.500 litri. La consegna è avvenuta in presenza degli operatori e delle personalità di fronte alla Basilica di Collemaggio
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all’Aquila. La caratteristica particolare di tale fornitura vede l'utilizzo di questi importanti portattrezzi da parte del Settore Protezione Civile della Regione Abruzzo nel doppio compito di viabilità invernale e antincendio per rendere più proficuo e redditizio l'investimento, con la loro utilizzazione durante tutto l'arco dell'anno. Durante la stagione invernale gli U400L con le attrezzature neve sono in consegna ai settori della viabilità delle 4 provincie, andando a rafforzare il parco macchine che vede già al suo attivo
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altri Unimog, dei quali sono ben conosciute le capacità operative. Durante i restanti mesi, scarrate le attrezzature invernali, gli Unimog montano il modulo antincendio e verranno affidati, con una convenzione, agli operatori della Protezione Civile in modo da dare la possibilità alle associazioni di volontariato di avere a disposizione sul territorio quattro mezzi adeguati alla lotta degli incendi boschivi. Questo modo di operare gli acquisti dei mezzi e delle attrezzature si evidenzia come una soluzione estremamente intelligente da parte del Settore Protezione Civile della Regione Abruzzo, che così facendo ottimizza le spese, permettendo anche al settore che si occupa dell’antincendio boschivo di avere a disposizione mezzi importanti per il pattugliamento dei boschi, attrezzati per intervenire sul nascere degli incendi avvistati, evitando attese che possono portare ad operare in condizioni dove oramai l'incendio si è esteso, rendendo necessario l’intervento aereo con i conseguenti maggiori costi sia in termini economici che ambientali.
1. Consegna davanti alla Basilica di Collemaggio 2. U400L allestito neve con spargitore Giletta e vomere Assaloni 3. U400L con antincendio Assaloni
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AZIENDE
Corsi di formazione Merlo per operatori GHERARDO MARCHELLI
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L’azienda Merlo, nata ed operante a Cuneo, ha organizzato un corso di formazione per i giornalisti del settore, in modo da far apprezzare agli
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stessi la validitĂ dei corsi da loro organizzati, oltre naturalmente a permettere ai giornalisti di operare direttamente con le macchine prodotte
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dall’azienda. Il Centro di Formazione e Ricerca Merlo, inaugurato nel 2005 con un successo immediato che ha visto la
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partecipazione di 810 operatori in 24 tipologie di corsi differenti per 9.320 ore totali di formazione nel 2007, è nato per dare una risposta alle necessità create dal Decreto Legislativo 626 del 1994, che sancisce l’obbligo, per il datore di lavoro, di fornire adeguata formazione all’utilizzo delle attrezzature ed idoneo addestramento all’uso di quelle che richiedono cono- 4 scenze e responsabilità particolari; Il centro organizza corsi di formaziooltre naturalmente alla consapevolez- ne con programmi e metodologie za che la superficialità, l’incuria ed il concordati ed attestati dall’ISPESL mancato rispetto delle più elementari (Istituto Superiore per la Prevenzione regole di sicurezza sono le principali e la Sicurezza del Lavoro). Inoltre è cause degli incidenti che coinvolgono centro di formazione riconosciuto i lavoratori addetti all’utilizzo di mac- IPAF (International Powered Access chine ed attrezzature. Federation) e dispone di istruttori Il Centro di Formazione e Ricerca qualificati con anni di esperienza nel Merlo nasce dunque dalla ferma con- training delle persone e nella conduvinzione che non possa esistere sicu- zione ed assistenza tecnica delle rezza senza un’adeguata formazione macchine. ed un corretto addestramento, evi- Formazione e sicurezza sono quindi denziando in maniera inequivocabile un binomio inscindibile per il Gruppo la volontà del Gruppo Merlo di qualifi- Merlo e devono diventare patrimonio carsi come punto di riferimento inter- della vita professionale di ognuno, nazionale per l’addestramento alla devono essere un bagaglio culturale corretta e sicura conduzione di mac- che arricchisce l’individuo e la società. chine operatrici in genere, di macchi- In collaborazione con l’ISPESL, il ne impiegate in agricoltura e di mac- Centro di Formazione propone percorsi chine ed attrezzature usate per il sol- formativi strutturati in modo da miglioralevamento di persone e materiali. re le qualità professionali dei lavoratori per la conduzione ed utilizzo in sicurez1. 2. 3. 4. Stabilimento e Centro di za di macchine anche diverse da quelle Formazione Merlo prodotte dal gruppo Merlo. di San Defendente Cuneo Il successo dei corsi vede un interes-
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se non solo italiano, con una partecipazione di clienti stranieri che hanno potuto e voluto usufruire di questo tipo di formazione. Durante tutto l’arco dell’anno il Centro di Formazione propone corsi con un calendario mensile estremamente fitto: la prima settimana di ogni mese è dedicata ai corsi di formazione sulle macchine operatrici Merlo; la seconda settimana è dedicata ai corsi ISPESL per operatori di carrelli semoventi a braccio telescopico, gru mobili e piattaforme mobili di lavoro elevabili; la terza settimana vede i corsi di formazione programmati con IPAF per operatori, dimostratori ed istruttori di piattaforme mobili di lavoro elevabili montate su carro (autocarrate), semoventi a braccio (telescopico, articolato, misto), semoventi a sollevamento verticale (a forbice o scissor), a colonna verticale, montate su rimorchio (trainabili); la quarta settimana è invece dedicata ai corsi per apparecchi e mezzi di sollevamento per operatori di carrelli elevatori, gru su autocarro, gru a ponte e gru a torre. Il numero massimo di partecipanti per ogni sessione di formazione è di 8 persone per ogni istruttore/macchina. Il ridotto numero di persone ammissibile ad ogni corso è garanzia di adeguata ed efficace formazione teorica e pratica di ciascun partecipante. Inoltre il Centro può organizzare pro-
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grammi e corsi personalizzati in modo da rispondere a specifiche esigenze. Ogni corso ha come obiettivi: conoscenza delle norme sull’igiene e la sicurezza pertinenti; conoscenza delle prescrizioni in materia di protezione personale; prevenzione e controllo degli incidenti (conoscenza dei rischi conseguenti ad un utilizzo non corretto della macchina); capacità di manovrare la macchina con sicurezza ed in maniera tale da posizionarla correttamente e svolgere le operazioni necessarie nelle aree di intervento; conoscenza dei dispositivi di comando, di sicurezza e di emergenza della macchina. Il Gruppo Merlo ha dedicato, progettato e costruito un’area appositamente per il Centro di Formazione e Ricerca, a fianco degli stabilimenti e degli uffici del gruppo. Il progetto e la direzione dei lavori sono stati curati dagli architetti Flavio Bruna e Paolo Mellano, che hanno sapientemente realizzato una struttura a un piano fuori terra, nella quale sono ubicati una grande hall, due aule per la formazione, due uffici e un nucleo servizi igenici. Al piano interrato del fabbricato, in adiacenza al tunnel preesistente di collegamento con i capannoni industriali della produzione, è realizzata una grande aula per le esercitazioni meccaniche, unitamente ad alcuni depositi e magazzini. Al primo piano, sulla copertura dell’edificio è realizzata una hall vetrata da cui si accede ad un’ampia terrazza affacciata sull’area prove. L’area esterna è organizzata con un grande terrapieno, sostenuto da una scogliera di massi, sul quale sono state ricavate rampe di diversa pen5. 6. 7. 8. Prove pratiche del corso per i giornalisti di settore
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denza dove provare la trazione in salita e la resistenza al ribaltamento delle machine. Il terrapieno è poi attraversato da due gallerie che consentono di provare ad operare attraverso sezioni obbligate. Al centro dell’area prove si può allestire una torre
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in intelaiatura metallica per i test di sbraccio, carico, scarico ed elevazione. Altre aree prova per i bump-test, rumore, movimentazione materiali e le frenate sono state allestite secondo le esigenze delle vigenti normative europee.
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VIABILITA' INVERNALE
Amsa riconferma il noleggio per il servizio neve nei parchi GHERARDO MARCHELLI
Amsa di Milano ha riconfermato Giordano nella fornitura a noleggio di attrezzature, dopo la recente consegna (Lavori Pubblici n. 25 marzo aprile 2007) di: due autocarri 4x4 compatti con sistema di diserbo chimico e piastra frontale che consente l’applicazione di una lama neve, un biotrituratore carrellato di Green Technik, due trattori Energreen completi di braccio trinciante telescopico. Fornitura che ha visto tre differenti approcci commerciali: Giordano servi-
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zi ha venduto con un contratto full service per 5 anni gli autocarri 4x4 ed i trattori Energreen; ha noleggiato con un contratto di 5 anni i biotrituratori. Amsadue si è ora attrezzata con 11 Bobcat con una fornitura a freddo, con tariffa fissa. Si tratta di un noleggio full service con servizio di assistenza 24 ore, estremamente utile per macchine ed attrezzature che vengono utilizzate in servizi di emergenza. Il noleggio in questo caso comprende un’assicurazione All Risk
che garantisce tutta una serie di coperture, compreso il ribaltamento del mezzo: con qualsiasi problema interviene direttamente Giordano. Amsadue, settore aree verdi, nei parchi pubblici di Milano andrà ufficialmente ad utilizzare questi mezzi per la pulizia dei vialetti dalla neve in accordo al piano programmato e richiesto dal comune, che prevede l’intervento di sgombero neve di determinati vialetti. Dall’estate del 2007 Amsadue ha il servizio di pulizia dei parchi, che comprende anche questo piano neve in modo da garantire la rimozione delle precipitazioni nevose entro 8 ore dalla nevicata quando il manto supera i 10 cm. Questi mezzi naturalmente potranno essere usati in caso di emergenza anche per altri servizi. Nell’area di Milano ci sono circa 260 270 parchi: le cadenze delle pulizie in ognuno sono dettate dal comune, con cadenze settimanali. Gli interventi sono di 2, 3 volte a settimana, fino a parchi con pulizie giornaliere, in dipendenza dell’utilizzo degli stessi da parte dei cittadini. Le pale compatte Bobcat sono state tutte noleggiate con lama, benna ed una ruota di scorta. La fornitura vede quattro 463, cinque S100 e due 553. Giordano, azienda storica nella com-
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mercializzazione di trattori ed attrezzature per l’agricoltura, con questa fornitura sottolinea l’interesse e l’apprezzamento dei clienti di poter contare sul servizio di noleggio offerto dal nuovo marchio Giordano Rental, che offre la possibilità di una gestione estremamente flessibile e dinamica delle macchine. In particolare per il servizio neve, Giordano Rental offre la possibilità di avere a disposizione presso il proprio garage mezzi ed attrezzature pagando solamente le effettive ore di utilizzo ed un minimo di fermo macchina. Questo servizio permette agli operatori del settore ed
agli enti di evitare pesanti investimenti, oltre a scaricare totalmente costi per riparazioni e fermo macchina, conteggiando effettivamente il solo utilizzo delle stesse. La collaborazione stretta tra le aziende produttrici e l’esperienza di Giordano Rental nell’interpretare e risolvere le esigenze del cliente, ha permesso di dare vita ad un vero e proprio team. Il contatto con Giordano è di facile consultazione: l’azienda dispone di addetti tecnico commerciali disponibili ad effettuare incontri e sopralluoghi, per suggerire il prodotto e la formula commer-
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ciale che veste a pennello il cliente. Il Customer Service Giordano è improntato sulle effettive necessità del cliente e sulle esigenze del mercato. Il full service ed i servizi di noleggio infatti sono completi di: pronto intervento 24 ore su 24, macchina sostitutiva, corsi di formazione del personale per l’utilizzo dei mezzi ed assicurazioni All Risk. La redditività nella forma di tempistica effettiva che il mezzo consente, la disponibilità a prove sul campo prima e dopo la fornitura, permettono al cliente una verifica oggettiva dell’alto contenuto tecnologico dei mezzi.
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VIABILITA' INVERNALE
Spargisale ed operatività assistita Eposat di Epoke L’efficiente manutenzione invernale delle strade assicura la praticabilità delle stesse durante l’intera stagione tramite attrezzature che minimizzano il consumo di sale e allo stesso tempo provvede ad uniformare il tipo di spargimento su tutta l’ampiezza della superficie stradale. In generale l’uso di sale preumidificato ha contribuito ad una significativa riduzione di consumo di sale, con conseguente aumento della protezione ambientale. Il metodo di spargimento di liquido è ancora relativamente nuovo ma potrebbe contribuire ulteriormente alla riduzione di consumo di sale se usato nelle corrette condizioni climatiche. Negli ultimi anni sono state effettuate molte migliorie per la manutenzione stradale focalizzando l’attenzione sul fatto che le strade hanno diverse ampiezze, ad esempio per corsie per autobus, strade laterali rispetto a zone di parcheggi, piste ciclabili…. L’ampiezza di spargimento deve essere impostata esattamente nel punto in cui varia l’ampiezza della strada, in modo che lo spargitore emetta una quantità di sale esattamente come impostata in ogni punto. Tutto ciò perché un corretto e opportuno spargimento assicura una ma-
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nutenzione stradale efficace e precisa. Per il conducente del veicolo agire sul controllo remoto simultaneamente alle variazioni del percorso, diventa di difficile attuazione. Anche per questo motivo Eposat è la novità più importante dall’introduzione di registrazione dati sugli spargitori. Il sistema Eposat si basa su sistema GPS mondiale, che comprende un numero di satelliti orbitanti intorno alla terra. Il posizionamento preciso è possibile attraverso questi satelliti. Il sistema è attualmente utilizzato in connessione con la registrazione dati, inoltre è ben noto come sistema di navigazione automobilistica. Eposat lavora come "tramite", prima registra i dati e conseguentemente riproduce il percorso. Ad esempio 40 km di percorso rurale spesso contengono da 100 a 200 cambiamenti di impostazioni di spargimento, in un percorso urbano molti di più. Tramite Eposat è possibile eliminare gli eventuali errori umani e ripetere il percorso, identico al 100% ogni volta che viene effettuato. Un determinato percorso può essere registrato durante un "giro prova" in connessione con la pianificazione del percorso per l’inizio della stagione. Durante questo test le regolazioni di
spargimento desiderate vengono effettuate tramite il controllo remoto dello spargitore e le eventuali modifiche vengono eseguite tramite un programma di visualizzazione grafica incluso nel pacchetto Eposat, creando così un percorso di spargimento completo e preciso. Quando il percorso è acquisito è pronto per essere utilizzato e memorizzato su una "memory card", che può essere caricata sul controllo remoto in cabina del veicolo. E' possibile sostituire tratti di percorso già memorizzati con altri; quando per esempio ci sono lavori in corso o la viabilità cambia. Eposat è quindi pronto per essere utilizzato e l’attivazione del sistema è possibile tramite alcune digitazioni su tastiera. Al conducente resta la mansione di selezionare il percorso desiderato e la quantità di materiale da spargere in base alle condizioni atmosferiche. Il sistema effettuerà automaticamente le regolazioni in termini di quantità, ampiezza e tutti gli altri parametri relativi allo spargimento di sale. In questo modo il conducente può concentrarsi solamente sulla guida del veicolo con conseguente incremento della sicurezza nel traffico e miglioria delle condizioni di lavoro del conducente. La manutenzione stradale sarà quindi compiuta esattamente secondo le direttive dettate dalle autorità responsabili con conseguente profitto sia della sicurezza stradale che per la protezione ambientale. In collegamento con lo sviluppo di Eposat è stata data grande importanza alla semplicità di operatività, ma sono stati considerati anche i requisiti
1. Raffigurazione grafica del percorso 2. Box Navigation, scatola di navigazione per la cabina del veicolo
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di accuratezza elevata e velocità di reazione. In aggiunta a ciò, Eposat è in grado di prendere in considerazione gli imprevisti che potrebbero accadere durante un determinato percorso. Il sistema è stato sviluppato anche tenendo conto delle imprecisioni del GPS, dei tempi di reazione meccanica e degli automatismi di cui è dotato. Un percorso Eposat tiene conto di tutte le regolazioni effettuate e reagisce entro +5 m e –5 m, come dimostrato dai test effettuati da Epoke e dalle numerose testimonianze degli utilizzatori in vari paesi. In merito a ciò il conducente, per ottenere una precisione che eguagli quanto sopra citato relativo ai 5 m di "reazione", dovrebbe reagire al max in 3 secondi, che praticamente non è possibile soprattutto di notte quando è buio e le condizioni climatiche sono avverse. Se la manutenzione stradale dovesse essere effettuata in combinazione ad esempio tra spargitore e lama, Eposat porterà un significativo vantaggio perchè il conducente dovrà concentrarsi su un solo controllo remoto. Epoke ha messo sul mercato il primo sistema Eposat nell’inverno 2004/2005; oggi sono operativi più di 100 sistemi in 10 paesi differenti. Le prime esperienze hanno dimostrato che il sistema aiuta a diminuire il consumo di sale e ad aumentare la sicurezza nel traffico. E' importante enfatizzare che l’automazione dello spargimento grazie all’utilizzo di Eposat ha effetti positivi anche sull’ambiente di lavoro, come il fatto che il conducente sia solo concentrato sulla strada e non debba badare ad altre attività. Durante gli ultimi anni è divenuto d’uso comune che diversi conducenti lavorino sullo stesso percorso, riducendo drasticamente la loro conoscenza personale degli stessi. E' possibile compensare ciò tramite Eposat, utilizzandolo come "magazzino" di percorsi conosciuti. Questa flessibilità è particolarmente apprezzata, specialmente dagli imprenditori privati che si occupano della manutenzione stradale invernale e che hanno un’alta percentuale di personale che a rotazione si occupa di questa Lavori Pubblici n. 30 gennaio - febbraio 2008
attività. Le prime stagioni di utilizzo del controllo automatico dello spargimento hanno mostrato anche il bisogno dei conducenti di essere guidati nel percorso di spargimento tramite un sistema di navigazione. Per questo motivo per la stagione 2006/2007 Epoke ha introdotto Route Navigation che è ampliamento migliorativo di Eposat. Questa funzione facilita ulteriormente il lavoro ai conducenti, la scatola di navigazione provvede a fornire loro messaggi vocali e indicazioni tramite freccia circa la direzione di percorso e la strada da seguire. Route Navigation evita che il conducente prenda la strada sbagliata e si concentri solo sulla guida, con conseguente aumento della sicurezza del traffico. La flessibilità è notevolmente incrementata dal fatto che il conducente, pur non conoscendo il percorso, possa completarlo senza esitazioni. Tramite Eposat e Route Navigation i responsabili delle operazioni hanno ottime possibilità di cambiare i conducenti per percorsi e veicoli diversi. E' importante indicare che Eposat è una soluzione, che non è direttamente riferita alla raccolta mobile di dati tramite GPS, ma che può essere valida anche da sola. Se si desidera è possibile installare entrambi i sistemi sullo stesso veicolo senza problemi. Installando la registrazione dati mobile sullo spargitore, si ottiene una documentazione chiara. Nel software Vinterman Light per il computer è possibile fare analisi sulla raccolta dati. Normalmente il percorso registrato ed il percorso effettuato dovrebbero essere uguali al 100%, a meno che il conducente non prenda la strada sbagliata rispetto al percorso.
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AZIENDE
Fae Group, soluzioni che aprono nuove strade
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Fae Group, azienda italiana nata a Fondo (TN) nel 1989, è leader a livello mondiale nella progettazione e produzione di macchinari professionali dalle elevate prestazioni, trincia, trincia-frese, frantumasassi e stabilizzatrici, destinati alla silvicoltura, a cantieri stradali e all'agricoltura. Elevata qualità dei materiali e dei processi di produzione, assoluta affidabilità delle soluzioni, avanguardia tec-
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nologica e servizio impeccabile: sono queste le caratteristiche uniche che portano Fae Group ad essere sempre un passo avanti agli altri. La gamma di macchinari professionali Fae prevede sei linee di prodotto, accomunate dall’alta affidabilità ma distinte in base alla destinazione d’uso e alla specificità delle lavorazioni: Forest - Trincie forestali professionali
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per la pulizia del sottobosco, la bonifica di terreni, l'apertura di strade forestali o la creazione di linee frangifiamma; Agriculture - Frantumasassi agricole e trincia erba e arbusti per molteplici applicazioni nella lavorazione di terreni agricoli anche in profondità; Road - Frese frantumasassi per strade bianche e stabilizzatrici stradali, ideali per la creazione, il ripristino e la manutenzione di sedi stradali; Hydraulic - Trincia ad azionamento idraulico per l’utilizzo con escavatori, pale o minipale gommate o cingolate; Prime Mover - Macchinari trinciatutto ad uso forestale o universale, progettati in base alle esigenze di ogni singolo cliente, per applicazione a mezzi speciali; Recycling - Trituratori per la riduzione
1. Trincia forestale professionale Fae modello UMM/DT 2. Stabilizzatrice di suolo per realizzare sottofondi stradali modello SSH 3. Frantumasassi per il ripristino di strade bianche modello STCH-R 4. Trincia per escavatori modello UMM/EX 5. Trincia forestale 300U per applicazioni su mezzi speciali
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di volume di pallets in legno, scarti di lavorazione di legname, imballaggi legnosi, scarti vegetali e ramaglie di notevoli dimensioni. Grazie agli alti livelli di precisione e di qualità raggiunti, i macchinari Fae assicurano i migliori risultati anche nelle situazioni più critiche. Certificata UNI EN ISO 9001:2000, l'azienda pone infatti estrema attenzione al rispetto delle più severe norme di qualità, in ogni fase e ad ogni livello della produzione: dalla progettazione 3D alla scelta dei materiali, dallo sviluppo di componenti innovativi ai continui controlli di processo, fino al trasporto e all'assistenza post vendita. Alla base dell’eccellenza delle soluzioni Fae vi è inoltre un’intensa e costante attività di ricerca e sviluppo, che ha portato ad esempio all'ideazione e alla produzione di componenti protetti da brevetto internazionale. E' proprio grazie all'utilizzo di materiali speciali e allo sviluppo di tecnologie innovative che le soluzioni Fae si distinguono per la loro efficienza ed affidabilità e, non meno importante, per la semplicità d'uso e di gestione. Con una rete di distribuzione capillare in oltre 40 Paesi del mondo e tre filiali dislocate in Germania, negli Stati Uniti e in Australia, Fae Group offre inoltre un servizio di assistenza post vendita puntuale e professionale, affiancando ed assistendo i propri clienti in ogni momento. Tutto ciò garantisce la piena operatività dei macchinari, la minimizzazione dei costi legati all'uso ed alla manutenzione e la qualità dei risultati.
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PORTATTREZZI
U20: 100% Unimog GHERARDO MARCHELLI
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L’ultimo nato della famiglia Unimog ha concluso la sua tournée invernale nelle località sciistiche tedesche dimostrando di non temere neve e ghiaccio. In questi mesi in dimostrazione anche in Italia, l'Unimog U20 festeggia a testa alta il suo esordio sul mercato. Le prime consegne sono già previste per questo trimestre. Equipaggiati con le più svariate combinazioni di attrezzi, otto esemplari Unimog U20 hanno presentato alla stampa specializzata e agli operatori dei servizi comunali e del settore terziario gli innumerevoli campi di applicazione di questo portattrezzi maneggevole e compatto. Oggetto delle dimostrazioni sono state in particolare le soluzioni tecniche per il servizio invernale, ma anche i lavori di manutenzione della vegetazione, di trinciatura e gli interventi nell'ambito della paesaggistica ambientale. L'U20 è un Unimog al cento per cento perché fa tesoro del concept, dello sviluppo e del collaudo del "piccolo" Unimog che esordì per la prima volta nel 2006 al Salone Internazionale dei
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Veicoli Industriali (IAA). Trazione integrale, pneumatici singoli, anche per le ruote posteriori, bloccaggi del differenziale inseribili, assali a portale, sospensioni a molle elicoidali, ampie riserve di potenza, prese di forza, potente impianto idraulico, il tutto completato da quanto di meglio offra la tecnica dei veicoli industriali in termini di sicurezza, funzionamento e compatibilità ambientale, fanno dell'U20 un portattrezzi flessibile che non ha nulla da invidiare alle due serie superiori. Come per l'intera gamma di veicoli industriali Mercedes-Benz, anche il quattro cilindri della serie 904 LA (110 kW/150 CV) risponde a standard tecnologici molto avanzati per quanto riguarda la tecnologia di scarico. Gli Unimog adottano la tecnologia Bluetec (eliminazione degli ossidi di azoto attraverso l'aggiunta di urea), sono conformi alla norma sui gas di scarico Euro 4 e assicurano emissioni di polveri fini estremamente ridotte. Rispetto ai portattrezzi professionali da U300 a U500, l'U20 si distingue per la straordinaria maneggevolezza (il dia-
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metro di volta di 12,80 m è paragonabile a quello di un'autovettura), per il peso più ridotto, per il prezzo contenuto e, non da ultimo, per la sua vocazione alle più svariate condizioni di impiego. Per l'U20, gli interventi di sgombero neve e di spargimento di sale durante l'inverno rappresentano il pane quotidiano. Il peso totale a terra dell'U20 è compreso tra le 7,5 e le 8,5 t. Gli assali anteriori e posteriori ampiamente dimensionati sono in grado di sopportare un carico di 4,8 t e quindi perfettamente idonei al montaggio di attrezzi. La spiccata maneggevolezza si deve al passo di 2.700 mm, ridotto di 380 mm, rispetto ai modelli U300, U400 e U500, l'U20 è equipaggiato con una cabina completamente in acciaio proveniente dalla linea di
1. Unimog in dimostrazione a Schluchsee 2. U20 con vomere e spargisale Schmidt 3. U20 con lama e spargitore Schmidt
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serie di casa Mercedes. Tra gli altri dettagli spicca anche un vano multifunzione alloggiato nel retrocabina. L'impianto idraulico, che può essere a doppio circuito per i servizi comunali, riduttore della presa di forza frontale, presa di forza del cambio e la piastra portattezzi frontale completano, a richiesta, gli equipaggiamenti e permettono l'impiego di numerosi attrezzi. Motore, cambi, assali e pneumatici singoli fanno parte della 4. U20 con lama e spargisale Gmeiner 5. U20 con turbina laterale Schmidt 6. U20 con turbofresa Gmeiner 7. U20 prova il suo angolo di volta uguale a quello di una classe B 8. U20 con cippatrice Dücker e cassone con struttura ribassata Söder 9. U20 con tagliaerba frontale a braccio della Mulag
struttura modulare Unimog. Il cambio a otto rapporti (16 a richiesta) permette di raggiungere velocità comprese tra 1,1 e 90 km/h a bassi regimi. L'U20 si distingue anche per essere il primo modello Unimog con cabina avanzata, mentre tutti gli altri modelli finora prodotti ed i veicoli attuali di analoghe dimensioni rientrano nella categoria dei mezzi a cabina semiavanzata o con cabina con visuale completa su tutti i lati. L'U20 si inserisce a completamento della gamma Unimog, per poter offrire agli operatori una valida alternativa nella sostituzione dei molti U1200 e U1400 della Serie 424 e 427 prodotti nel periodo compreso tra il 1982 e il 2000. Pur continuando a svolgere egregiamente il loro lavoro, come del resto è naturale che sia per un Unimog, molti esemplari verranno gradualmente sostituiti con modelli più evoluti per evitare un aumento dei costi di riparazio-
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ne. A ciò si aggiunge il fatto che essi risultano oggi obsoleti in termini di ergonomia, compatibilità ambientale e facilità di comando. Per questo è pronto ad entrare in azione l'U20. Oltre all'utilizzo con attrezzi, in virtù della straordinaria potenza e del peso relativamente contenuto, questo trattore è in grado di raggiungere con la massima disinvoltura velocità medie di crociera elevate anche a pieno carico, con un carico rimorchiabile di oltre 18 t ed è pertanto adatto anche alla circolazione in autostrada senza alcuna limitazione. L'U20 accontenta le necessità di compattezza ed agilità richieste in molte situazioni dove si deve operare in spazi con passaggi estremamente contenuti, pur mantenendo capacità di portata che consentono l’applicazione di attrezzature adeguate ai molteplici servizi cui un Unimog è richiesto di assolvere.
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TRATTORI
Novità Antonio Carraro a Fieragricola 2008 GIORGIA MARCHELLI
A Fieragricola 2008, a Verona dal 7 al 10 febbraio, Antonio Carraro è presente in forze, con moltissime novità, tanto nel settore dell'agricoltura specializzata, che nel groundcare e nella politica di garanzia. Prima fra tutte ACTIO™ (acronimo di Telaio Integrale Oscillante Antonio Carraro): è la sigla che indica il telaio
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magico dei trattori Antonio Carraro, che offre tanti vantaggi e meno stress per l'operatore. In sostanza si tratta di un poderoso trave d’acciaio solidale agli assali che ospita al proprio interno la trasmissione posteriore ed anteriore. Uno "snodo" al centro consente le oscillazioni longitudinali del telaio. Grazie a questo tipo di struttu-
ra i trattori della casa italiana montano 4 ruote motrici di grandi dimensioni (isodiametriche o leggermente maggiorate le posteriori) che lavorano sempre ben aderenti a terra seguendo il profilo e le asperità del suolo. ACTIO determina un perfetto bilanciamento dei pesi uniformemente distribuiti al 50% su ogni assale, sia con attrezzi frontali, sia posteriori, sia dorsali, montabili anche contemporaneamente. ACTIO assicura quindi minor usura delle ruote, minor compattamento del terreno, più trazione, più sicurezza. ACTIO, inoltre, conferisce compattezza al mezzo: l’altezza del trattore, anche con la cabina, rimane contenuta, pur mantenendo ampia la luce dal suolo. La compattezza del mezzo è evidenziata dal passo corto del trattore AC la cui carreggiata è variabile, fino ad un minimo di 990 mm. Il baricentro del trattore, particolarmente basso, garantisce un'eccezionale stabilità in qualsiasi tipo di terreno, anche aspro, accidentato, ripido. Queste caratteristiche, unite al raggio di sterzata molto contenuto, conferiscono un'agilità unica nel disimpegno in spazi ristretti e tra i filari. ACTIO, in ultima analisi, influisce sul comfort globale del mezzo, determinando un utilizzo facile del trattore e un'ergonomia ideale, fattori che riducono sensibilmente lo stress dell’operatore. La
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conclusione è logica: minore è lo stress per l’operatore, maggiore sarà la resa di lavoro. Per il settore groundcare le novità più significative riguardano il Tigre 3200 ed il Rondò. Tigre 3200 (25 HP Yanmar - 3 cilindri raffreddato ad acqua) è il nuovo trattore a ruote isodiametriche della Serie 15 Antonio Carraro, fratello maggiore di Tigre 3100 (23 HP), il modello più venduto della casa italiana (dati immatricolazione 2006). Questo nuovo trattore è destinato ad impieghi in agricoltura specializzata, nella manutenzione civile (parchi, giardini, campi sportivi, aree comunali, viabilità stradale, cantieristica). Tigre 3200 offre un comfort operativo di prim’ordine grazie ad un nuovo sedile di guida più comodo ed avvolgente. Inoltre, l'introduzione di un impianto idraulico maggiorato, esalta una fantastica manovrabilità. La configurazione di Tigre 3200 con il nuovo arco abbattibile, conferisce grande compattezza al mezzo e grande praticità di utilizzo. L'impianto elettrico, di nuova concezione, è dotato di presa unipolare per girofaro. La carrozzeria, dal design sobrio ed accattivante nei colori classici dell'azienda di Campodarsego (PD), rosso e argento, è stata irrobustita da nuovi paraurti frontali in ghisa, parafanghi in lamiera e mascherina rinforzata. Il nuovo modello di Rondò (MY2008), per la massima resa nella gestione del verde, il "green-worker" professionale Antonio Carraro della Serie 33 proposto a Fieragricola 2008 in tre diverse versioni, è dotato d'accorgimenti che riguardano il miglioramento del comfort complessivo e la qualità di lavoro nel taglio dell'erba. La dotazione di un treno di pneumatici a battistrada largo e a profilo liscio, infatti, ottimizza il lavoro di Rondò nei lavori di superficie, riducendo al minimo il calpestio, garantito già dall'equa ripartizione della massa sulle quattro
ruote uguali, caratteristica fondamentale di questo rider. Rondò, dotato di trazione integrale, trasmissione idrostatica, telaio articolato flessibile ACTIF™, offre grande maneggevolezza in sterzata, aderenza sui terreni ondulati con una trazione costante su ogni superficie. Attrezzato con rasaerba, ma anche con spazzola, lama da neve e spargisale, Rondò è un mezzo multifunzionale ideale per la manutenzione del verde, la pulizia urbana, la viabilità invernale. La cabina con riscaldamento e ventilazione è dotata di un potente impianto d'illuminazione per utilizzi notturni. La velocità massima di 25 km/h garantisce risparmio di tempo sia in lavoro sia nei tragitti di trasferimento. Il grande serbatoio del gasolio (50 l) consente un’autonomia di lavoro pari a 12/15 ore. Due le motorizzazioni disponibili: 22 e 30 HP. I modelli presentati a Fieragricola 2008 montano i nuovi rasaerba HDS: questi, in condizioni difficili del terreno, ad esempio con erba alta, possono tagliare con velocità doppia di tutti gli altri piatti rasaerba in commercio. Le attrezzature HDS (Heavy Duty Super) sono dotati di scocca rinforzata con 3 lame speciali molto resistenti che garantiscono un taglio uniforme in ogni condizione. La larghezza di taglio di 150 cm coincide con l’ingombro del piatto consentendo perfette rasature a filo. La linea dei rasaerba HDS è composta da 3 modelli: con turbina di raccolta, a scarico laterale e a carico posteriore, ed è dedicata espressamente ai trattori idrostatici Antonio Carraro (Rondò e TTR 4400). Nel settore dell’agricoltura specializzata, forse meno attinente gli argomenti di Lavori Pubblici, le novità sono moltissime, e ci limitiamo ad elencare i modelli che le riguardano. La Serie Tigrone completa, i più economici da vigneto, è composta di dieci modelli dai 40 ai 70 HP fra trat-
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tori e transporter. Mezzi molto agili e maneggevoli le cui doti sono particolarmente apprezzabili in situazioni limite dove le dimensioni ridotte del mezzo fanno la differenza, riducendo drasticamente le procedure di lavoro e agevolando il disimpegno tra i filari o in accessi ristretti. Caratteristica comune ai modelli di tutta la gamma è il telaio integrale oscillante ACTIO articolato o sterzante. Punto di forza comune ai trattori della Serie Tigrone è lo straordinario comfort. Tigrecar 4300, il transporter a passo corto della Serie 18 presentato a Fieragricola 2008, ha una potenza di 32 HP. La serie Ergit, i trattori AC top di gamma, è quella che propone le innovazioni maggiori. Il nuovo TGF 7800 silenziosissimo, monta una nuova motorizzazione Yanmar a 70 HP (4 cilindri, 3.300 cc, 16 valvole, iniezione elettronica, a masse controrotanti), che assicura bassissima rumorosità e consumi molto contenuti. TRX 9400 con la nuova cabina Starlight, trattore multifunzionale, reversibile (RGS™), particolarmente adatto all’impiego nei filari. SRX, articolato, reversibile con sterzo rapido QS, è il modello articolato della Serie Ergit, "ammiraglia" della produzione Antonio Carraro disponibile in tre motorizzazioni, a 67, 85 e 96 HP (VM General Motor), che offre una serie inimmaginabile di vantaggi. HR 5500, l’ultimo nato, idrostatico reversibile, 48 HP con dispositivo speed-fix per una velocità d’avanzamento costante, ed il nuovissimo Joystick Multifunzione JM™, è un mezzo unico nel suo genere per le singolari prestazioni e la predisposizione per una grande versatilità d'usi. La nuova politica di garanzia estesa EXG per Antonio Carraro prolunga a 4 anni, a discrezione dell’acquirente, il periodo di copertura per alcuni trattori della sua gamma. 53
La gamma di escavatori JCB si rafforza per far fronte a questo settore in crescita MOVIMENTO TERRA
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Due nuovi miniescavatori, progettati per ampliare ulteriormente la gamma di modelli compatti JCB per piccoli contoterzisti, società di noleggio macchinari, aziende che si occupano di paesaggistica e società di pubblico servizio, sono pronti per il lancio. Le sigle delle due nuove mecchine sono 8055 e 8020. Basato sull’esperienza del JCB 8045 che ha suscitato grande impressione, l'8055 sarà disponibile con giro sagoma posteriore zero e dovrà confrontarsi con i concorrenti del settore da 5 - 6 tonnellate. La macchina sostituirà il JCB 8052 ed entrerà in produzione a pieno ritmo nel corso del 2008. Il secondo nuovo modello è l'8020, che si cimenterà nella categoria con peso operativo da 1,9 a 2,3 tonnellate. Basato sulla serie JCB 801 di macchine di più agevole manutenzio1. JCB 8020 carrellato 2. JCB 8055 3. JCB 8020
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ne e funzionamento e più confortevoli, l'8020 si inserisce tra gli esistenti modelli 8018 e 8025 ed è già in piena produzione. Con giro sagoma posteriore ridotto anziché zero, l'8020 si propone specificatamente al mercato europeo dove le recenti normative in materia di traino di veicoli e l'accresciuta popolarità dei pick-up ne fanno la macchina più grande legalmente trainabile da questo tipo di veicoli. L'8020 è destinato a lasciare il segno nel sempre più competitivo mercato dei mini escavatori sia in Europa che in Nord America. Tutte e due le macchine presentano le caratteristiche distintive della gamma di escavatori compatti d'avanguardia JCB, con una cabina spaziosa e silenziosa dotata di comandi ergonomici e di facile azio-
Le specifiche chiave in dettaglio Peso operativo Altezza di scarico Sbraccio massimo a livello del terreno Profondità di scavo Max Raggio giro-sagoma posteriore Forza di strappo alla benna Forza di strappo all’avambraccio Velocità massima di traslazione Portata pompa idraulica Pressione di esercizio Potenza nominale
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namento. Questi modelli offrono una controllabilità senza eguali su un'ampia gamma di applicazioni, sia durante l'uso dell'escavatore, della lama dozer o durante la traslazione in linea. Dal punto di vista dell'accesso generale per la manutenzione e dell'accessibilità complessiva, sia l'8020 che l'8055 sono i migliori della categoria. L'8055 offrirà anche una serie di nuove opzioni, al passo con le crescenti esigenze del mercato. Saranno ora disponibili opzioni quali aria condizionata e impianto idraulico a bassa portata; raggiungerà velocità di traslazione più elevate e monterà di serie motori di traslazione con funzione di Kickdown automatico per un funzionamento più agevole quando le condizioni lo richiedano. kg mm mm mm mm kN kN km/h l bar kW
8020 2000 2750 4100 2400 1028 19,0 13,0 4,5 65,0 230 14,7
8055 ZTS 5280 4106 6050 3760 -15 42,2 27,8 5,5 163 250 34,7
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ATTREZZATURE
Meiller Italia al Samoter 2008 GIORGIA MARCHELLI
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Meiller Italia S.r.l., la società del nostro paese creata a seguito di una richiesta sempre maggiore nel giugno 2007 dalla tedesca F.X. Meiller GmbH & Co. KG, leader sul mercato europeo nella produzione di attrezzature innovative e di elevata qualità per il settore dell’edilizia, dello smaltimento e trattamento dei rifiuti, e dei veicoli industriali, quali ribaltabili posteriori, trilaterali, semirimorchi ribaltabili, impianti scarrabili e multibenna, presenterà al Samoter 2008, dal 5 al 9 marzo, una rappresentanza della propria vasta gamma di prodotti sistematicamente completata ed aggiornata negli ultimi anni. In particolare, le diverse attrezzature in mostra alla Fiera di Verona saranno quattro. Il ribaltabile trilaterale per veicolo industriale 35 M per telai a 4 assi (8x4, 8x6, 8x8 mezzo d’opera) con un peso complessivo ammesso di 41 t e capacità di carico da 18 a 20 m3. La struttura è già nota nel mercato italiano dei ribaltabili come esecuzione di cassa pesante nel campo del 4 assi, per un utilizzo multiplo quali sabbia, ghiaia, scavo e pietrisco, e con superfici interne piane per l’ottimo scivolamento del materiale caricato. Come dotazione speciale la sponda posteriore può essere consegnata anche come porta battente. L’attrezzatura scarrabile per veicolo industriale RK 20.52 RK 20.70 TS (gancio snodato), con un carico utile tecnicamente possibile fino a 20 tonnellate, concepito per telai con un peso complessivo ammesso di 25 - 28 t: realizzato con longheroni portanti di profilo chiuso, è un prodotto collaudato, da anni impiegato con successo in Germania. L’impianto Multibenna AK 12 MT (secondo norma DIN 30 723), realizzato con longheroni portanti di profilo chiuso, con massa totale a terra da 18 t per contenitori sollevabili secondo norma DIN 30 720 fino a 20 m3 e naturalmente pure per contenitori italiani non rispondenti alla norma DIN. Come tutte le attrezzature multibenna Meiller, anche questa è caratterizzata da: ridotto peso proprio, elevata resistenza ed elasticità dei componenti, possibilità di adattamento a qualsiasi autotelaio, elevata resistenza alla flessione del pianale e unità compatta di comando di faciLavori Pubblici n. 30 gennaio - febbraio 2008
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le utilizzo ed esente da manutenzione. Il semirimorchio ribaltabile stradale MHPS 41/3-S a vasca tonda e sponda esteriore per trattore stradale 4x2, veicolo di altissimo potenziale con tara contenuta, per trasporto sabbia, ghiaia o pietrisco nell’ambito cava/cantiere stradale. Il nome Meiller è sinonimo di decenni di leadership di mercato e di qualità a livello mondiale, grazie ai prodotti
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Premium studiati per la realtà del settore edilizio e dello smaltimento e trattamento dei rifiuti. Grazie ad un’esclusiva gamma di prodotti, ad un programma di sviluppo, ad una gestione della qualità e delle innovazioni dettata dalle esigenze dei clienti e, non da ultimo, da un servizio assistenza a livello globale, si può sempre contare su Meiller come partner di grande competenza. Scoprire il mondo di Meiller significa conoscerne le innumerevoli proposte, fra tradizione, innovazione, prodotti, assistenza, stabilimenti e sistema di distribuzione. I prodotti Meiller ad alta tecnologia, che rispondono ai più elevati standard qualitativi comprovati anche nell’uso pratico, sono disponibili sia in vetture allestite con il meglio della tecnologia del gruppo, sia in sistemi personalizzati. La stretta collaborazione con i produttori dei veicoli permette uno sviluppo equilibrato della gamma di prodotti, armonizzando così in maniera ottimale autotelaio e 56
carrozzeria. La moderna tecnologia di trasferimento dati tra i produttori di autocarri e l’azienda consente brevi tempi di reazione e contraddistingue Meiller come fornitore di sistemi di elevata competenza. Il gruppo Meiller è inoltre in possesso di un patrimonio completo di esperienze e di know-how nei settori edilizio, dello smaltimento e trattamento dei rifiuti e dei veicoli industriali. Il risultato si manifesta nel programma di produzione e fornitura individuale, perfettamente calibrato al singolo campo d’utilizzo, che include ribaltabili trilaterali, ribaltabili posteriori e ribaltabili tipo "cantiere", rimorchi e semirimorchi ribaltabili, multibenne, scarrabili, rimorchi per trasporto cassoni e infine i sistemi idraulici Meiller, apprezzati in tutto il mondo, oltre a numerosi prodotti addizionali. Il gruppo Meiller si presenta oggi come partner e fornitore di sistemi, competente e lungimirante, che, grazie ad una tradizione di oltre 150 anni, ha dimostrato di poter essere
un fornitore affidabile a 360 gradi, un partner che risponde sempre ad ogni esigenza del settore edilizio e dello smaltimento dei rifuti. Alla continua ricerca di soluzioni tecniche sempre migliori e più moderne e di innovazioni richieste al mercato, l’azienda, fondata da Lorenz Meiller nel 1850, è stata protagonista di uno sviluppo che l’ha portata dalla produzione di attrezzi, verricelli, sistemi idraulici e ribaltabili fino all’attuale gruppo Meiller che si è affermato in molteplici settori. Questa storia di successo è caratterizzata da molte innovazioni e nuovi sviluppi, che hanno stabilito delle pietre miliari per tutto il settore. Alcuni degli esempi sono il primo ribaltabile con verricello per autocarro (1904), il primo ribaltabile trilaterale idraulico (1924), lo scarrabile (1972), la sponda idraulica Bordmatik (1977), il ribaltabile bilaterale (1998), lo scarrabile con braccio a gancio regolabile in altezza per il mercato europeo (2000) oppure lo scarrabile con modalità rapida, la nuova generazione di ribaltabili trilaterali (2002) ed il sistema idraulico per veicoli comunali (2004). Il fattore decisivo della strategia d’innovazione Meiller è il continuo e intenso sviluppo e aggiornamento dei prodotti per l’edilizia e per lo smaltimento e trattamento dei rifiuti, offrendo naturalmente anche soluzioni specifiche per i diversi paesi. Tutto questo è possibile grazie ad una continua ricerca di mercato, allo sviluppo dei prodotti basato sulla simulazione al computer (FEM - Finite Elemente Methode) e dure prove di durata, nonché agli impianti di produzione all’avanguardia nell’industria. Il sistema di gestione della qualità è certificato ISO 9001: Meiller è produttore di carrozzerie certificate VDA 6.1 (normativa dell’associazione tedesca costruttori di autoveicoli) e usa già da anni i sistemi SAP. Inoltre, la quantità di soluzioni tecniche in parte brevettate, in particolare per i sistemi ed i controlli idraulici, garantisce che i ribaltabili e le apparecchiature Meiller rimarranno, anche in futuro, la scelta migliore. La stretta collaborazione con i clienti è essenziale per Meiller, che non vuole soltanto proporre prodotti hightech, ma essere un fornitore di sistemi che offre anche un servizio di consulenza competente e il più esauriente possibile. E' il motivo per cui nello sviluppare nuovi prodotti e soluzioni tecniche innovative si lascia guidare
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sempre dalle esigenze e dalle necessità dei clienti. Per poter soddisfare le richieste in breve tempo e reagire tempestivamente al verificarsi di eventuali problemi, mette a disposizione oltre 300 uffici di assistenza clienti sparsi in tutta Europa, che offrono un'assistenza immediata e qualificata. l rivenditori o uffici di assistenza hanno la possibilità di ordinare i pezzi di ricambio tramite Internet presso lo shop online 24 ore su 24. Per i clienti, il vantaggio decisivo è spesso rappresentato dalla rete capillare di unità di sviluppo, di produzione e di assistenza, che si estende ben oltre i confini tedeschi ed europei, nonché dalla cooperazione con esperti del settore nazionali e internazionali per definire nuovi concetti. Risultato: un sistema di soluzioni per 5 quanto stia a cuore una stretta collaprodotti a livello internazionale. Con una gamma di prodotti e servizi borazione con i clienti. Nella scelta creata in base alle esigenze reali dei dei luoghi per le proprie sedi, il grupclienti, il gruppo Meiller si colloca tra i po si è orientato sulle località nei primi fornitori in tutti i settori in cui pressi dei clienti più importanti, affinopera. Grazie alla forza innovativa ché la vicinanza geografica facilitasdell’azienda basata sull’approccio se una stretta collaborazione. A livello sistematico e orientato al cliente, ha europeo dispone di una rete integrata affermato e potenziato questa posi- di sedi Meiller, importatori e partner autorizzati. L’empatia per il cliente e zione di spicco. L’ubicazione degli stabilimenti riflette le sue esigenze caratterizza infatti da
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sempre la politica aziendale Meiller, che non ha intenzione di modificare questa formula vincente.
1. 2. Attrezzatura scarrabile RK 20.52 - RK 20.70 TS (gancio snodato) 3. Ribaltabile trilaterale 35 M 4. Impianto Multibenna AK 12 MT 5. Semirimorchio ribaltabile stradale MHPS 41/3-S
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TRASPORTO URBANO
L’autobus di linea di grande volume CapaCity
Il nuovo CapaCity della MercedesBenz è prova dell’attrattività e della redditività dell’autobus come sistema di trasporto. In qualità di autobus di grande volume non legato alla percorrenza su rotaie, esso combina i vantaggi tipici di autobus, quali la flessibilità e l’economicità elevate, con proprietà simili alla tranvia, quali la grande capacità di trasporto. CapaCity è ideale come componente innovativo dei sistemi di traffico ed è un complemento bene accetto ai
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sistemi tranviari esistenti. CapaCity deriva in parte dalla famiglia degli autobus urbani MercedesBenz e contiene pertanto componenti sperimentati ed economici. In parte invece, il design unico indica già che in questo caso è stato creato un autobus di linea urbana di classe originale e speciale. Questo modello, della lunghezza di 19,54 m, dispone di una capacità di trasporto massima di 193 passeggeri, consente, con le sue quattro porte doppie ed ampie
uno scambio rapido dei passeggeri e può essere impiegato a piacimento, grazie alla manovrabilità ed alla dinamica di guida. CapaCity trae vantaggio da un concetto maturato di veicolo e dalla aggregazione di componenti già sperimentati per le grandi serie, provenienti da altre serie di autobus di linea di Mercedes-Benz. Esso si distingue così fin dall’origine dalle soluzioni esotiche ed estremamente complesse o costose di altri concetti di veicolo di grande volume. In ragione della lunghezza di 19,54 m, del quarto asse e dell’aumento conseguente del peso massimo consentito ad un limite di 32 tonnellate, il CapaCity offre una capienza decisamente superiore rispetto agli autobus snodabili. Se vengono occupati i posti in piedi nei limiti consentiti, pari a otto persone per metro quadrato, la capacità aumenta, a seconda dell’ordinamento dei posti a sedere, fino al 40%, ovvero ad un massimo di 193 persone. Requisito necessario, oltre alla superficie di maggiori dimensioni, è in prima linea l’aumento del carico utile di oltre tre tonnellate. Le quattro ampie porte doppie, due delle quali nelle incidenze, salite ed uscite senza gradini ed un’abbondante presenza di mancorrenti per i viaggiatori in piedi, per passeggeri con carrozzine e in sedia a rotelle permettono
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uno scambio rapido dei viaggiatori. Nonostante la lunghezza di 19,54 m, il CapaCity si muove nel traffico in modo poco complicato proprio come gli autobus snodati tradizionali lunghi circa 18 m, grazie ai quattro assi (due dei quali snodabili) e ad un solo snodo. Il cerchio di sterzata del CapaCity, pari a 22,85 m, corrisponde esattamente a quello dell’autobus snodabile a tre assi Citaro G, lungo 17,94 m. L’andamento in curva del nuovo CapaCity quindi è maneggevole come l’apprezzato Citaro G. Ciò vale anche per la larghezza della superficie ad anello. Il rapporto tra parte posteriore e spostamento laterale dello sbalzo superiore resta, con i suoi 0,42 m, chiaramente inferiore al valore limite consentito di 0,60 m. In questo modo l’handling del CapaCity è più maneggevole di altri concetti di autobus di grande volume a doppio snodo o di carrelli a rimorchio attualmente offerti sul mercato. Poiché per il CapaCity è sufficiente un’articolazione, le manovre e la guida in retromarcia avvengono senza complicazioni e quindi in modo sicuro. L’autista ha infatti costantemente sotto controllo visivo il retro e le porte. Diversamente da un autobus a doppio snodo o ad una soluzione a rimorchio, la guida in retromarcia è semplice come con qualsiasi altro autobus articolato. Sulla parte posteriore del CapaCity è montato sotto il pavimento il collaudato motore a sei cilindri OM 457 hLA, con cilindrata di 12 l. Il terzo asse è alimentato dal motore turbodiesel economico e pulito Euro 4/5, con tecnologia diesel Blue-Tec, basata sulla tecnica SCR. Grazie alla potenza del motore di 260 kW (354 CV) il CapaCity raggiunge, nonostante il peso elevato, prestazioni di guida superiori e valori di trazione, di gran lunga migliori dei concetti della concorrenza. CapaCity approfitterà inoltre in prima linea della messa a disposizione di nuovi motori con certificazione EEV. L’autobus di linea per il trasporto urbano CapaCity della Mercedes-Benz è stato valutato in modo straordinariamente positivo dalle aziende di trasporto dopo una lunga serie di test. Sono già arrivati i primi ordini. Il veicolo è predestinato anche all’integrazione di sistemi di trasporto potenti, quali Bus Rapid Transit (BRT). I sistemi Bus Rapid Transit (BRT) sono la risposta alle esigenze tecniche di trasporto presenti e future delle città in crescita rapida o per superare impasse di traffico delle strutture di trasporto esistenti. Gli esperti di traffico degli autobus Mercedes-Benz cooperano in qualità di partner per la gestione degli autoveicoli alla progettazione, dall’analisi, allo sviluppo, fino all’applicazione. Il risultato è un concetto di traffico economico ed ecologico, per la creazione di sinergie utili tra le strutture locali esistenti e le risorse personali.
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Pavimentazioni antishock Ecopark di Salvadori perfette per i cavalli MATERIALI
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La pavimentazione antishock certificata per parchi gioco Ecopark di Salvadori S.r.l., ormai famosa sulle pagine di Lavori Pubblici oltre che nella maggior parte delle aree per il divertimento dei bambini in Italia, sta man mano trovando nuove applicazioni. Viste le positive esperienze per il ricovero dei bovini, l’azienda trenti-
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na ha pensato ultimamente anche ai cavalli. Con il marchio Agripark propone le proprie superfici antitrauma per la comodità degli animali, in questo caso equini, per una loro esistenza migliore e quindi rendimenti superiori e maggior produttività. La possibilità di attuazione è dovuta alla qualità ed alla versatilità del pro-
dotto, con caratteristiche antiscivolo, drenanti e igieniche, oltre che di efficace protezione in caso di caduta, e ad un ottimo rapporto qualità/prezzo, della società di Toldo di Trambileno (TN). Agripark riduce la trasmissione delle vibrazioni agli arti del cavallo durante il trasporto e lo stazionamento, creando un ambiente igienico e piacevole. Ideale per il rivestimento di trailer e come base per la pavimentazione di stalle e box, consente installazioni smontabili o fisse. Come Ecopark, anche Agripark è realizzato con materiale riciclato ottenuto da granuli di gomma selezionata di pneumatici fuori uso, ed è disponibile in vari colori (blu, nero, rosso e verde), dimensioni e spessori (da 20 a 40 mm). Le piastre che compongono la pavimentazione possono essere velocemente posate tanto su solette in calcestruzzo, quanto su sabbia o ghiaia rullata; sono unite fra loro a incastro con spinotti o a puzzle; possono rimanere a vista nei rimorchi, cioè utilizzate semplicemente da sole, oppure venir ricoperte da trucioli, come si deve fare nei box. I cavalli patiscono disagevoli condizioni provocate dalle vibrazioni stradali durante il trasporto sui trailer. Le vibrazioni stradali coincidono con le frequenze di risonanza naturali di
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varie parti anatomiche del cavallo. I materiali tradizionali antiscivolo impiegati amplificano spesso queste dannose frequenze generate durante il trasporto. Agripark assorbe le vibrazioni rilassando i cavalli durante gli spostamenti. Agripark riduce drasticamente le vibrazioni comprese nella
gamma di frequenze piĂš sensibili per i cavalli (da 0 a 200 Hz.), producendo effetti rilassanti. La pavimentazione Agripark permette di risparmiare oltre il 50% dei costi totali della gestione del box. Questa pavimentazione consente di utilizzare meno della metĂ dei trucioli che oggi
vengono impiegati per realizzare un’adeguata e confortevole lettiera; sono garantiti minor tempo per la pulizia e minor quantitativo da smaltire. Di conseguenza, fra trucioli, gestione del box e smaltimento, si può realizzare un risparmio mensile del 50 - 70%.
Modulo antincendio Morselli e Maccaferri per pick-up Mahindra ANTINCENDIO
GIORGIA MARCHELLI
Durante il mese di gennaio, Morselli e Maccaferri S.r.l., attivissima azienda di Piumazzo (MO) produttrice di attrezzature per la viabilità invernale, l’igiene urbana, moduli idrici e antincendio, sempre alla ricerca di nuove soluzioni per mezzi di ogni dimensione, ha consegnato un nuovissimo modulo antincendio per pick-up. L’allestimento per lo spegnimento dei fuochi, da 600 litri, è stato costruito appositamente per il pick-up Mahindra, viste le sue caratteristiche di grande portata, ma, sfruttando una cisterna da 400 l, trova applicazione su pick-up di
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ogni marca. Il 25 gennaio 2008 è già stato esposto e presentato ad una manifestazione organizzata dalla Protezione Civile e dalla concessionaria di zona nel centro storico di Orvieto, ed ha riscontrato molto interesse, viste le proprie particolarità costruttive. La cisterna è in acciaio inox AISI 304 con capacità 400 o 600 l, completa di paratie interne frangiflutti, botola superiore di ispezione ed indicatore esterno di livello. Il telaio, in acciaio inox AISI 304 o fe 510, è dotato di calzatoie per solleva-
mento tramite carrello elevatore e ganci superiori per sollevamento dall’alto, ed è completo di controtelaio per il fissaggio rapido sul pianale. Il funzionamento avviene tramite motore ausiliario 9 HP (benzina o diesel) ad accensione elettrica; è provvisto di una corda a strappo per l’avviamento di emergenza. La batteria è da 12 Volt - 45 A. La pompa idrica è a membrana da 40 bar - 50 l/min, con pressione modulabile 0 - 40 bar. Il distributore idrico è costituito da una valvola a sfera a 3 con bocchettone di riempimento UNI 45 per carico e/o scarico del serbatoio. Il naspo è avvolgibile tramite molla di richiamo, con 50 m di tubo ad alta pressione. La lancia è a mitra con doppia impugnatura e getto regolabile, completa di innesto per sgancio - aggancio rapido. Come accessori il modulo antincendio è dotato di: manichetta per aspirazione della lunghezza di 4 m, estintore a polvere, regolatore di pressione con manometro, acceleratore elettrico, naspo supplementare da 50 m estraibile, collegabile in parallelo o in serie con il naspo principale, lancia supplementare e telo di copertura in PVC. La massa del modulo full optional a pieno carico (con serbatoio da 600 l) è di 902 kg.
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Il veicolo per il quale è stato pensato il nuovo modulo antincendio è un Mahindra modello Goa Pick-up, con motore 2.5 CRDe turbodiesel intercooler ad iniezione diretta common rail, con cilindrata 2.498 cc, potenza 79 kW (108 HP) a 3.800 g/min per una coppia di 250 Nm a 1.800 g/min. La trazione è 4x4 con disinserimento delle ruote anteriori, e inserimento doppia trazione tramite comando elettrico. Il cambio è meccanico a 5 rapporti + RM con riduttore (5 + 5 + 2 RM), completo di inserimento automatico del bloccaggio differenziale posteriore (bloccaggio all’80%). I freni dell’asse anteriore sono a disco autoventilanti; quelli dell’asse posteriore a tamburo; quello di stazionamento è meccanico a leva manuale. Il sistema è idraulico con servofreno a depressione. Le sospensioni dell’asse anteriore sono a ruote indipendenti tipo McPerson con barra di torsione trasversale, mentre quelle dell’asse posteriore sono a balestra. Il telaio è in acciaio ad alta resistenza, con longheroni sagomati stampati a C con rinforzi longitudinali e trasversali. Passando a dimensioni e masse, il passo è di 3.040 mm, la lunghezza max è di 5.120 mm (con piastra portalama 5.200 mm) per una larghezza max di 1.770 mm. L’angolo di entrata è di 39°. Il cassone con cabina singola è ribaltabile trilaterale (2.400 x 1.700 mm) con sistema di ribaltamento elettroidraulico, mentre quello con cabina doppia è fisso (1.600 x 1.500 mm). La PTT è di 3.150 kg, per una portata di 1.000 kg ed un traino di 2.500 kg, con gancio a sfera. Fra le dotazioni di serie ci sono: servosterzo, chiusura centralizzata con telecomando, antifurto, vetri elettrici, aria condizionata, pedane laterali e autoradio MP3. Gli accessori disponibili invece sono: barra con fari sopra la cabina e lampeggiante/i, vasca di protezione per cassone fisso in ABS, kit verricello anteriore con comando elettrico omologato e gancio di traino a sfera. La cabina è in due versioni: singola per 2 posti, e doppia per 5 persone totali. Errata corrige A causa di un errore di descrizione, nell’articolo "Nuovo modulo per l’antincendio boschivo Morselli e Maccaferri”"pubblicato su Lavori Pubblici n. 28 settembre - ottobre 2007, è stato scritto che la pompa può essere usata per il riempimento della cisterna con prevalenza di 30 m. Non è esatto, in quanto questa soluzione appartiene ad un brevetto della ditta Amatori S.r.l.: la suddetta pompa infatti non può essere smontata dal modulo e serve solo per lo svuotamento rapido della cisterna, oppure può essere utilizzata come antincendio. Ci si scusa con i lettori e gli interessati per l’imprecisione.
Hippotank, serbatoio in polietilene per il trasporto di carburanti CARBURANTI
GIORGIA MARCHELLI
Emiliana Serbatoi ha presentato in anteprima al Saie 2007, e successivamente ad Ecomondo 2007, Hippotank: il nuovo contenitore (GIR) in polietilene per il trasporto di carburante, omologato dal Ministero dei Trasporti. L’insieme delle attività di ricerca, ideazione, progettazione e sviluppo, hanno permesso oggi, dopo due anni e mezzo di studi, 38 serbatoi provati, lanciati a pieno carico da altezze importanti, altri numerosi severissimi test, e dei tempi necessari all’omologazione, di realizzare un prodotto "rivoluzionario" in quest’ambito, totalmente affidabile quanto a sicurezza per il trasporto su strada e caduta.
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Leggero, trasparente e compatto, Hippotank rappresenta il primo serbatoio in polietilene, omologato UN, dunque circolante su tutti gli stati a livello europeo, conformemente alle direttive ADR, vidimato e ispezionato dalla Motorizzazione Civile. Novità assoluta nelle linee e nei contenuti tecnici, è disponibile nella capacità da 960 litri, ed è dotato di un gruppo di erogazione carburante posto in un alloggiamento ergonomico e con un certo design: contrariamente ai soliti box esterni, anche per maggior sicurezza, è stato ricavato sempre dallo stampo del polietilene il posizionamento all’interno del serba-
toio del gruppo pompa, con la pistola automatica e il contalitri dotato di azzeramento totale e parziale, cioè di tutto ciò che serve per il rifornimento all’utente finale, quali, ad esempio, cantieri, aziende agricole, cave, edilizia, elicotteri, e i più svariati mezzi impossibilitati ad approvvigionarsi autonomamente. La scelta del materiale è stata dettata dalla leggerezza: il peso proprio, sommato a 960 l di carburante, pari a circa 750 kg, non oltrepassa i 1.000 kg trasportabili senza patenti speciali in ambito di trasferimento carburanti con contenitori idonei. E’ perfetto quindi per i piccoli veicoli commerciali da 10 quintali. La sua durata nel tempo è assoluta, e, senza componenti in acciaio o ferro, ha ovviato tutti i precedenti problemi di ruggine e condensa del gasolio all’interno, oltre ad essere il più elastico possibile in caso di cadute o urti. L’Hippotank costituisce quindi una valida alternativa ai classici serbatoi GIR in acciaio tipo Traspo, intelaiati per la resistenza agli urti, costruiti per primi proprio dall’azienda di Campogalliano (MO), coniugando sempre e comunque la possibilità di viaggiare in sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti, ai fondamentali punti forti: economicità, compattezza e leggerezza.
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Hippotank è realizzato in polietilene lineare con stampaggio rotazionale: materiale che garantisce un’eccellente resistenza agli urti, agli sbalzi di temperatura, agli agenti chimici ed atmosferici, testato anche in ambiente marino e nevoso. La relativa trasparenza permette di monitorare il livello del carburante a vista, unica soluzione possibile per controllare il carico, dato che non è omologato montare alcun indicatore. E’ facilmente lavabile con normali detergenti e idrogetto grazie alla superficie interna perfettamente levigata. La struttura è dotata di imbocchi laterali per il sollevamento a pieno carico a mezzo forche, rinforzati con tubolari
in acciaio al carbonio. Per la parte superiore è elevabile grazie a 2 fori soltanto a vuoto. Un boccaporto superiore da 220 mm di diametro con coperchio a vite e relativa valvola di sfiato sovrasta il serbatoio. L’aspirazione è stata ricavata quindi direttamente nel serbatoio,
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senza altri raccordi, snellendo così tutte le operazioni del rifornimento, per provocare il minor numero possibile di problemi legati alla manutenzione. Il gruppo pompa, collegato direttamente alla batteria del mezzo, è alimentato a 12 o 24 Volt, a seconda dell’alimentazione del veicolo In sintesi quindi Emiliana Serbatoi, con 40 anni di esperienza nella produzione di serbatoi e sistemi di erogazione per lo stoccaggio, rifornimento e trasporto di carburante, ha creato quello che il mercato italiano ed europeo da tempo richiedevano: Hippotank, durevole, compatto, leggero, maneggevole, trasparente, elastico ed economico.
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AZIENDE
Kramer-Werke approda a nuovi lidi
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Neuson Kramer Baumaschinen AG è un gruppo di imprese operante a livello internazionale ed è fra i leader del mercato nello sviluppo, la produzione e la commercializzazione di macchine per edilizia compatte ed innovative per tutti i settori e i campi di applicazione. Offre una linea completa comprendente la seguente gamma di prodotti: escavatori cingolati e mobili, pale gommate, pale telescopiche, telescopi, pale compatte, dumper gommati e cingolati e macchine forestali. Parte di questo gruppo, la società
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Kramer-Werke GmbH, ha molti obiettivi: entro il 2010 il leader nella produzione di pale gommate compatte e macchine per l’edilizia vuole raddoppiare l’attuale risultato produttivo. L'aumento del fatturato sotto il tetto del gruppo austriaco Neuson Kramer e uno sviluppo estremamente positivo sui mercati internazionali rendono assolutamente necessario un cambio di sede: al più tardi nella primavera del 2008 la Kramer si trasferirà da Überlingen a Pfullendorf, a 20 chilometri di distanza, dove è in corso la costruzione di un nuovo stabilimento
per un valore di 30 milioni di euro. Il trasferimento rappresenta un altro importante passo dopo la fusione con la Neuson nel 2000, che ha assicurato alla Kramer-Werke una crescita continua. Dal settembre 2005 lo specialista in pale gommate fabbrica un’ulteriore serie di prodotti: i telescopici. La dirigenza Kramer non vedeva alcuna possibilità di realizzare i propri piani di espansione nello stabilimento di Überlingen, sulle rive del lago di Costanza, sede storica dell’impresa dal 1956. Nel 2006 sono uscite dalle sue catene di montaggio più di 2.500 macchine per l’edilizia. La capacità produttiva ha raggiunto chiaramente i suoi limiti. Negli anni a venire la Kramer-Werke GmbH vuole però aumentare nettamente anche il numero dei suoi dipendenti. Già oggi lavorano alla Kramer circa 230 persone. Il settore Ricerca & Sviluppo, Logistica e Produzione prevede che per il 2015 a Pfullendorf lavoreranno 500 dipendenti. Sui 16 ettari di terreno di Pfullendorf, alla fine dello scorso anno l’impresa ha costruito un moderno capannone di montaggio con un magazzino verticale integrato ed un impianto di verniciatura. Il nuovo stabilimento è progettato per accogliere la produzione di 6.000 unità l’anno. Al nuovo stabilimento di produzione saranno annessi un magazzino ricambi ed un edificio amministrativo. Inoltre è pianificata la costruzione di una pista di prova. Il fatto che la nuova sede sia a poco più di 20 chilometri di distanza dall’attuale è un grande colpo di fortuna per il direttore Martin Buyle,
1. La nuova sede Neuson Kramer a Pfullendorf 2. Caricatori a ruote KramerAllrad modelli 280 e 580 (in primo piano) 3. Caricatore a ruote KramerAllrad 380 con fresa da neve 4. Caricatore a ruote KramerAllrad con lama sgombraneve
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il quale afferma: "Volevamo che il nuovo stabilimento fosse raggiungibile dai nostri dipendenti, poiché non vogliamo assolutamente perdere il loro know-how". A Pfullendorf la Kramer-Werke GmbH aumenterà nettamente anche il numero dei suoi posti di formazione: già ora l’impresa si occupa della formazione commerciale e tecnica di 30 giovani. "Il nostro futuro sta nella formazione di dipendenti qualificati" dice "cui attribuiamo il massimo valore". Gli escavatori a cingoli Neuson e gli escavatori mobili compatti si sono imposti sul mercato grazie alla loro tecnologia innovativa. Il sistema automatico Neuson Kippmatic, di alta qualità, un meccanismo idraulico perfezionato di alte prestazioni, il carrello telescopico, nonché la tecnologia Vario, sono soltanto alcuni dei geniali espedienti tecnici che consentono agli escavatori Neuson di ottenere massime prestazioni anche in difficili condizioni d’impiego. L’intero programma degli escavatori compatti comprende 16 modelli con pesi di esercizio che variano da 0,8 a 12 tonnellate. La Neuson dispone inoltre di un'ampia gamma di dumper a cingoli dai 900 ai 1.800 kg di carico utile, nonché di skid steer loader - minipale. I caricatori a pala gommata Kramer sono leader sul mercato nel settore delle macchine edili già da molti anni. Il loro particolarissimo sistema di costruzione - tutti i modelli sono dotati di sterzo integrale e di un telaio non suddiviso - rende le macchine Kramer estremamente stabili e manovrabili. L’intera gamma di prodotti, costituita da caricatori a ruote e caricatori telescopici compatti, seduce grazie alla sua forte potenza ed all’alto comfort di marcia. Neuson Kramer sta ottenendo grandi successi anche con i dumper gommati prodotti in Inghilterra. Nel design delle macchine, i progettisti hanno dato grande importanza all’alta sicurezza dell’utente e ad una facile manipolazione. L’assortimento dei prodotti è attualmente composto danove modelli con un carico utile da 0,85 a 10 tonnellate. Grazie alla commutazione dal cambio di velocità alla trazione idrostatica, la competitività dei dumper è stata ulteriormente rafforzata, sviluppando notevolmente la quota di mercato in Gran Bretagna e negli altri Paesi europei. Nei suoi oltre 80 anni di storia la Kramer-Werke GmbH ha caratterizzato il mercato delle macchine per l’edilizia in Germania quasi come nessun’altra impresa. Le pale gommate "giallo Kramer" di Überlingen determinano l’evoluzione tecnica di un’intera categoria di veicoli. Le innovazioni sono una tradizione presso la Kramer: la Lavori Pubblici n. 30 gennaio - febbraio 2008
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prima pala gommata tedesca con sterzo integrale nel 1959, un dispositivo idraulico di cambio rapido degli attrezzi, la prima minicaricatrice con quattro ruote sterzanti o la prima pala gommata con unità di carico telescopica, le più importanti pietre miliari della tecnologia delle pale gommate sono state posate a Überlingen. Infine Kramer ha stupito il settore con il cambio sovramoltiplicato senza scatti Ecospeed. Si tratta di un nuovo concetto di trasmissione senza eguali nel settore dei mezzi da costruzione che è stato messo a punto, per la serie 80 KramerAllrad, in collaborazione con i maggiori produttori di componentistica. Questo sistema permette di ottimizzare il rendimento del motore su tutta la gamma di velocità. Il consumo di carburante e il livello di emissioni sonore sono nettamente ridotti.
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VIABILITA' INVERNALE
Bobcat Snow Day a Cervinia FRANCESCO VANDONI
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Sabato 15 dicembre scorso si è svolto il Bobcat Snow Day, organizzato da Bobcat in collaborazione con il dealer Axeco, concessionario Bobcat per la Valle d’Aosta, il Piemonte e la Liguria. L’evento, pensato per presentare e far conoscere tutti gli accessori da neve, ha permesso agli invitati di vedere in azione e anche di provare le seguenti pale gommate Bobcat: 463, S100, S185, S250 e S300, attrezzate con catene da neve e porta frontale. Un particolare interesse hanno suscitato le due novità, recentemente presentate al Saie di Bologna: il nuovo telescopico compatto T2250 e la pala compatta S100. Gli accessori presentati andavano dalle lame da neve e a V, alle turbine da neve, a spargisale e spandisabbia, fino allo scraper a disco per la rimozione del ghiaccio, passan-
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do dalle spazzole stradali. Sul piazzale di circa 1.000 m 2, i partecipanti hanno potuto toccare con mano la tecnologia innovativa, la versatilità dei mezzi esposti e verificare l’efficacia delle attrezzature specifiche per la neve; provando di persona i veicoli per poterne valutare la manovrabilità e la stabilità. Oltre alle macchine in prova erano esposti, sia vicino all’area di dimostrazione che dislocati in vari angoli di Cervinia, altri mezzi Bobcat: miniescavatori, pale compatte e telescopici. La nuova pala compatta S100, nonostante le dimensioni ridotte (2.262 mm di lunghezza senza accessori; 1.182 mm di larghezza massima) ed il peso modesto (1.800 kg con benna standard), è capace di ottime prestazioni. Il telaio, simile a quelli dei
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modelli di categoria superiore ed il perfetto bilanciamento della S100, permettono una capacità operativa di 435 kg ed un carico di ribaltamento di 907 kg. Il motore Kubota a 4 cilindri (25 kW) assicura tutta la potenza necessaria per affrontare le applicazioni più difficili. Il nuovo telescopico compatto Bobcat T2250 riunisce in sé i vantaggi di tre macchine. Opera come telescopico, grazie alla capacità di sollevamento ed estensione del braccio, svolge la funzione di una pala articolata, grazie alla possibilità di carico quando provvisto di benna, e può essere impiegato nelle stesse condizioni di una pala compatta, grazie alla sua agilità e compattezza. Oltre a questi punti di forza, il T2250 si distingue anche perché è il primo telescopico della gamma Bobcat che può montare tanto il sistema di attacco rapido tradizionale, tanto il collaudatissimo Bob-Tach. Entrambi i sistemi, che possono essere scelti con bloccaggio meccanico oppure idraulico, aprono a questo telescopico compatto infinite possibilità applicative, consentendogli di montare gli oltre 60 accessori della gamma Bobcat. 1. S100 con spazzolone 2. Telescopico Bobcat T2250 3. Pala compatta S250 con scraper 4. Pala compatta 463 con fresa
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Progetto in Trentino per un RopeCon Doppelmayr da 11,8 chilometri TRASPORTO MATERIALI
Un imponente progetto RopeCon Doppelmayr è in fase di studio in Italia, nella trentina Val di Cembra. L’industria del porfido, fiorente in questa valle, ha da sempre il problema dello smaltimento degli scarti del materiale. Vengono portati a valle fino a Trento tramite camion, al costo di 2,50 euro a tonnellata, più inquinamento, anche acustico, polveri e congestione stradale specie sulla strada provinciale 76 Gardolo - Lases. Sogeca (Società gestione cave) ha lanciato una proposta per un impianto di trasporto degli scarti del porfido da Albiano all’Interporto di Trento. Doppelmayr, detentrice del brevetto RopeCon, ha giudicato il progetto sicuramente fattibile. Dodici campate a fune sorreggeranno 11,8 km di nastro largo 80 centimetri da Albiano all’Interporto di Trento, seguendo il corso del fiume Avisio.
Portare a valle gli scarti del porfido con un nastro significa, oltre ad abolire una fonte di inquinamento, polvere e traffico, non consumare energia ma poter generare corrente elettrica, fino ad arrivare dopo 20 anni, ammortizzato l’investimento stimato di 31,8 milioni di euro, a produrre un margine di guadagno, al netto delle spese di ordinaria e straordinaria manutenzione, di 0,09 euro a tonnellata; a fronte dell’attuale e ricordato costo di 2,50 euro per portare lo stesso materiale da Albiano a Trento tramite camion. L’interesse suscitato da questo progetto ha convinto una delegazione del consiglio comunale di Trento guidata dal sindaco Pacher unitamente a rappresentanti del Comune di Albiano e della Sogeca, a recarsi in Svizzera, nel Cantone San Gallo per visitare l'impianto RopeCon di Tüfentobel.
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L’Italia perde le prime posizioni nella classifica dei paesi a vocazione turistica IGIENE URBANA
Recenti analisi hanno evidenziato che il nostro Paese ha negli ultimi anni subito una sensibile recessione dei flussi turistici a tutto vantaggio di altre nazioni, Spagna in testa, che dimostrano una più alta sensibilità in questo settore. Da più parti si evidenzia che il turismo è una notevole risorsa economica che apporta un importante flusso di capitali e che, di conseguenza, deve essere costantemente valorizzato e pubblicizzato. Grande importanza riveste anche il grado di manutenzione delle facciate: l’intera città viene giudicata dall’aspetto estetico degli edifici che riflettono il grado di educazione e il senso civico della popolazione.
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Molte città stanno profondendo notevoli risorse economiche per contrastare il fenomeno delle scritte vandaliche, Milano in testa, anche per ottenere l’assegnazione dell’Expo internazionale 2016, ma gli amministratori frequentemente restano delusi e amareggiati nel vedere che un palazzo appena ripulito viene nuovamente vandalizzato. Da qui deriva la necessità di proteggere le proprietà con prodotti antiscritta e di organizzare un servizio di manutenzione che, a basso costo, consenta di mantenere pulite le superfici oggetto dell’intervento. Dekos, società specializzata nella pulizia delle facciate, da tempo produce una emulsione di cere che con-
sente la facile rimozione di eventuali nuove scritte semplicemente con l’ausilio di acqua calda in pressione. In base ad uno studio effettuato allo scopo di valutare il fenomeno della "riscrittura" è risultato che il reiterarsi di questi atti vandalici nel primo mese dopo la pulizia investe solo il 2% della superficie pulita. E' inoltre risultato che se la nuova scritta viene rimossa entro pochi giorni dalla sua apparizione, dopo quattro "riscritture" i vandali rispettano la superficie protetta. L’organizzazione di squadre dedicate alla manutenzione delle facciate protette consente, con una minima spesa, di mantenere il decoro raggiunto e di ridurre drasticamente i casi di imbrattamento.
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