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n. 36 gennaio - febbraio 2009
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Trattore portattrezzi Assaloni.com Asso Gh. Marchelli Recupero e pulizia degli interni dei saloni storici di edifici pubblici Perfezione nel taglio dei campi da golf grazie alle Serie 7000 e 8000 Precision Cut John Deere Novità in casa Schmidt: SK 400, la spazzatrice compatta veloce Zetros, l'ultimo nato della famiglia di autocarri Mercedes-Benz dalle spiccate doti fuoristradistiche Bombelli propone in Italia Snow Dragon per non accumulare la neve Gh. Marchelli Bombelli lavora a Natale per Autostrade per l'Italia Gh. Marchelli Civil Protect 2009 è la vetrina per la protezione civile e l'emergenza Allestimento antincendio Morselli e Maccaferri su Iveco Daily 4x4 Bolzano sede del congresso internazionale di Viatec 2009 Giordano al servizio degli enti pubblici nella manutenzione del verde in aree difficilmente raggiungibili Gh. Marchelli Lacs: la moderazione del traffico incrementa la sicurezza stradale Gh. Marchelli Il gruppo Mecalac Ahlmann presenta ad Intermat 2009 la 12MTX Ibrida Nuova serie Ferri TK Gh. Marchelli Una Bucher-Giletta A 9500 all'Aeroporto Catullo di Verona Sempre più veloci gli escavatori Wacker Neuson Schmidt consegna una Supra 4001 alla Trascav di Campodolcino Vasta gamma, qualità, servizio: i punti di forza Berti 4 Technique presenta la nuova lama sgombraneve ultraleggera T4 F. P. Vandoni Braccio frontale da trattore Hymach Mantis Gh. Marchelli I trattori portattrezzi Merlo efficaci e prestanti anche nelle situazioni più estreme Risparmio nei consumi "automatico" per bisarche equipaggiate con cambi Allison 12 Econic per la Città di Palermo Gh. Marchelli Sicurezza in galleria a 360°: utilizzo di moduli a led Il nuovo punto di riferimento per i midi escavatori da 6 tonnellate I primi 2 Unimog U20 allestiti antincendio boschivo alla Regione Toscana Gh. Marchelli Successo per il secondo raduno nazionale dei trenini Dotto ad Arco F. Stefani Terex, ideale per il giardinaggio e la paesaggistica Giletta After Sales Service New Holland Construction all'Intermat di Parigi: un'esperienza completa costruita intorno al cliente Iveco Massif allestito per la manutenzione invernale dalla Molinari Vincenzo Cabine Protector Antonio Carraro contro i fitosanitari Striker E, nuovo automezzo idroschiuma speciale aeroportuale (AIS) Nuova serie Gianni Ferrari Turboloader Sviluppo di una tecnologia fotocatalitica d'avangurdia per i manti in conglomerato bituminoso L. Venturini
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- Uffici Tecnici di tutti i Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane - Società di gestione strade e autostrade - Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti - Aziende di trasporto urbano - Ditte appaltatrici di lavori pubblici - Parchi nazionali e regionali - Protezione Civile - Consorzi di bonifica - Aeroporti, Porti - Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf, parchi divertimento…) - Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento della rivista - Personalità di settore italiane ed estere
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Trattore portattrezzi Assaloni.com Asso PORTATTREZZI
GHERARDO MARCHELLI
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In occasione della consegna alla Provincia di Isernia dei primi 4 trattori portattrezzi Asso, Assaloni.com ha colto l'occasione di presentare sia la nuova macchina sia una completa panoramica delle attrezzature proposte su tutte le tipologie di portattrezzi con una dimostrazione pratica ai molti convenuti. Il parco attrezzature ed i molti portattrezzi presentati erano quasi tutti di proprietà della Provincia di Isernia che ha oramai da anni stretto una forte collaborazione con Assaloni.com ed ha una fornitura praticamente completa delle attrezzature propose dall'azienda di Lizzano in Belvedere. Proprio da questa forte collaborazione con un cliente storico Assaloni.com ha potuto e voluto far nascere Asso, per poter proporre al
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cliente una valida soluzione alle particolari esigenze esposte. Infatti Asso, già in produzione da un'azienda con sede a pochi chilometri da Assaloni.com e commercializzato dalla stessa in ambito agricolo (BM Tractors), si era delineato come valida alternativa al tipico trattore con caratteristiche tanto interessanti da averne visto una fornitura estera in ambito di manutenzione stradale. Partire da un concetto di trattrice agricola con particolari caratteristiche sottolinea la volontà di Assaloni.com di accontentare le necessità dei clienti che devono avere in attivo nel proprio parco mezzi una macchina principalmente dedicata allo sfalcio dei cigli stradali ed allo stesso tempo permetta di essere allestita con moltepli-
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ci e differenti attrezzature per essere utilizzata in tutto l'arco dell'anno nei più disparati lavori stradali. Il risultato che Assaloni.com ha ottenuto con Asso è quello di essere intervenuti come allestitori del mezzo apportandogli le giuste modifiche e personalizzandolo per poterlo omologare, con marchio Assaloni.com, come macchina operatrice atta a montare più di 20 loro attrezzature, in modo da permettere ai clienti di acquistare le altre attrezzature in tempi differenti dall'acquisto di Asso senza doverle omologare, perché sono tutte già omologate. Naturalmente Asso si delinea quale macchina con caratteristiche agricole che ben si sposano nei lavori di sfalcio grazie alla cabina panoramica ampia, ergonomia con guida reversibile, oltre alle quattro ruote sterzanti, che permettono di manovrare agilmente e nelle migliori condizioni di visibilità sull'attrezzatura, fermo restando le limitazioni di velocità e di portata posteriore ad esempio per uno spargisale. Asso T 130 è quindi un trattore portattrezzi polivalente, con guida reversibile, munito di una trasmissione idrostatica sovradimensionata, che consente di effettuare operazioni
1. Esposizione Assaloni.com in provincia di Isernia 2. Assaloni.com Asso 130T 3. Asso con lama Assaloni.com GS e braccio Assaloni.com BFP
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nelle condizioni più gravose. Alla presa di forza posteriore (540/1.000 giri) destra e sinistra, con frizione multidisco in bagno d'olio, può essere applicato un qualsiasi tipo di attrezzo grazie alla sua generosa potenza disponibile, fino a 127 CV. Appositi comandi idraulici consentono di avere ciascuno due assali, sterzanti, singolarmente oppure contemporaneamente, permettendo, grazie ai suoi 45° di sterzata, raggi di curvatura minimi, fino a 3,20 metri ed inoltre l'avanzamento a granchio. Il telaio è realizzato completamente in acciaio, che garantisce un'ottima resistenza ed elasticità, mantenendo un peso ridotto. L'assale posteriore e anteriore sono direttamente collegati 4 ai rispettivi sollevatori, consentendo sale anteriore ed il tre punti posteriouna perfetta adattabilità degli attrezzi re permettono di utilizzare con la necessità di piccole modifiche attrezal terreno. Asso 130 si distingue in maniera ine- zature già presenti nel parco macchiquivoca dalle macchine agricole ne (a puro titolo di esempio, lame e adattate per l'utilizzo nell'ambito della vomeri sgombraneve di diversi manutenzione stradale per le se- modelli, falciaerba anteriori, fresaneguenti specifiche peculiarità: la cabi- ve frontali e laterali); l'omologazione na panoramica permette all'operatore come macchine operatrice corredata una visuale ideale, in un ambiente di attrezzature (sono previsti oltre 20 spazioso e confortevole con il condi- modelli diversi) offre la grande opporzionatore montato di serie, per l'utiliz- tunità di diluire nel tempo l'eventuale zo delle attrezzature; la reversibilità in acquisto di attrezzature senza alcuna pochi secondi del posto di guida e dei spesa aggiuntiva per l'aggiornamento relativi comandi consente l'utilizzo del libretto di circolazione poiché già anche per le attrezzature montate sul trascritta sul libretto. tre punti posteriore ed alimentate Il cambio è elettronico a 6 marce dalla presa di forza meccanica; la tra- Betcam System utilizzabile con macsmissione idrostatica dà la possibilità china in movimento e dotato di sisteall'operatore di scegliere la giusta ma di scalata in automatico in caso di velocità, regolandola in opera con un eccessivo sforzo in avanzamento. apposito comando manuale in cabi- La lunghezza totale è di 4.560 mm, na, da 0 a 40 km/h permettendo allo con un passo di 2.500 mm, una larstesso di concentrarsi unicamente sul ghezza di 2.450 mm, un'altezza maslavoro con gli utensili senza neces- sima di 2.770 mm ed un raggio di sità di uso di frizione per il cambio di sterzautra di 3.000 mm marcia; la piastra portattrezzi univer- Il motore è un Diesel Iveco Motors Nef di 4.500 cm3 4 cilindri turbo inter4. Asso con fresaneve Assaloni.com cooler che sviluppa una potenza di 5. Asso con vomere Assaloni.com Y 127 CV. La Provincia di Isernia si è dotata di e braccio Assaloni.com BFP 6. Asso con lama Assaloni.com G100 4 Asso, uno per ogni centro di
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manutenzione. Questa fornitura ha visto l'acquisto delle macchine con attrezzature invernali: vomere a geometria variabile e spargitore autocaricante retroportato con disco. Per la primavera è naturalmente previsto di attrezzarli con braccio falciaerba retroportato oltre alla possibilità di utilizzare i nuovi portattrezzi con le molte attrezzature che la provincia ha già a disposizione. La manifestazione avvenuta ad Isernia ha visto naturalmente la presenza di molte attrezzature Assaloni.com abbinate non solo ad Asso ma anche ad altri mezzi di proprietà della provincia, dove naturalmente spiccavano gli Unimog, a dimostrazione della volontà di Assaloni.com di voler essere allestitori a tutto tondo per permettere ai clienti di disporre di attrezzature di alta qualità, e di volersi dedicare attivamente alla loro nicchia di mercato della manutenzione della strada, potendo oggi offrire ai clienti una scelta in più senza voler diventare un venditore di macchine operatrici ma di essere una società che propone le proprie attrezzature attivamente in funzione delle necessità del cliente.
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DECORO URBANO
Recupero e pulizia degli interni dei saloni storici di edifici pubblici
Molto frequentemente gli enti pubblici acquisiscono edifici storici, che altrimenti andrebbero a degradare, e decidono la loro destinazione ad uffici aperti al pubblico. La frequentazione di palazzi storici da parte di un folto numero di persone procura ai manufatti sollecitazioni tali da rendere necessari interventi di manutenzione finalizzati alla loro protezione: molto spesso atteggiamenti poco civili, come l'abbandono di chewing gum sulla pavimentazione, suole di scarpa appoggiate alla muratura, scritte vandaliche sulle pareti, sono causa di degrado e riducono sensibilmente l'importante aspetto del palazzo. Anche il riscaldamento contribuisce
a tale degrado formando una patina opaca di particellato in prossimità degli elementi radianti e, infine, gli interventi di pulizia quotidiani, molto spesso, non fanno altro che stendere lo sporco in modo uniforme soprattutto in corrispondenza con la zoccolatura. Sensibili a questo problema i Comuni di Alessandria e di Bergamo hanno commissionato a Dekos, società di Arosio (CO) specializzata in interventi di recupero di elementi architettonici e monumentali, la pulizia dell'atrio e dello scalone del tribunale, e del palazzo comunale. Gli interventi sono stati eseguiti con particolari apparecchiature che hanno consentito il massimo rispetto della
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superficie lapidea, utilizzando bicarbonato di sodio in modo da non costituire pericolo per i passanti e gli utenti. Il sistema Dekos si basa sull'utilizzo di aria, acqua e sali minerali (bicarbonato di sodio e/o carbonato di calcio e magnesio). Questi elementi sono gestiti da apparecchiature sviluppate da Dekos il cui funzionamento è totalmente pneumatico e utilizza basse pressioni, offrendo dunque semplicità di uso, affidabilità e facilità di manutenzione. Il processo utilizzato garantisce inoltre sicurezza per l'operatore, per il quale non occorrono strumenti di protezione particolari, visto che le apparecchiature ed i prodotti impiegati sono innocui sia per la salute che per l'ambiente.
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Perfezione nel taglio dei campi da golf grazie alle Serie 7000 e 8000 Precision Cut John Deere VERDE
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Le quintuple da farirway Serie 7000 ed 8000 Precision Cut sono concepite tenendo conto dei suggerimenti dei clienti: serviva una macchina che unisse la massima precisione di guida ad una qualità di taglio eccellente. E' stato analizzato ogni aspetto della cura del fairway, dall'ergonomi-
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cità per l'operatore, alla regolazione della pressione idraulica, alla maggior potenza in salita. John Deere presenta le nuove macchine da fairway Serie 7000 e 8000 Precision Cut, connubio tra l'affidabilità tipica di questa azienda e l'esperienza degli utilizzatori: la perfezione del taglio, la
potente trasmissione, i comandi raggruppati a portata di mano permettono di mantenere i campi da golf sempre perfetti con estrema facilità. Di seguito le principali caratteristiche e i vantaggi di queste nuove macchine che potete ritrovare anche nella figura accanto.
1 Semplicità nelle manovre grazie all'esclusivo cilindro di sterzo a doppio effetto che bilancia la pressione a destra e a sinistra come per le macchine da green. 2 Seduta morbida grazie al sedile deluxe di serie. Piantone dello sterzo ad inclinazione regolabile con pedale e grande spazio per le gambe.
3 Tutti i comandi per l'azionamento degli organi di taglio sono a portata di mano sul bracciolo "Command Arm" del sedile.
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4 La protezione anti-ribaltamento (ROPS) a norma ISO, le cinture di sicurezza ed il sistema di rilevamento presenza a bordo sono incluse nell'allestimento standard per assi-
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curare la massima protezione dell'operatore.
A - Sistema GRIP a trazione integrale. Questo sistema opzionale è sempre inserito e subito pronto ad intervenire. Così, se una ruota anteriore slitta, la ruota posteriore opposta aumenta la presa. Ciò offre maggiore trazione non solo in salita, ma anche su pendenze laterali.
5 Manutenzione quotidiana semplificata. Tutti i punti di controllo sono raggruppati sul lato sinistro, mentre il radiatore dell'olio è ribaltabile per una comoda pulizia.
B - Unità di taglio leggere Cilindri a sette lame di alta qualità da 56 cm sui modelli 7500 e 8500, dello stesso tipo di quelli impiegati sulle triple da green.
6 Sotto il cofano tutta la potenza che serve anche nei punti più difficili: 37 CV per la Serie 7000 e 43 CV per la Serie 8000. 7 Sistema GRIP a trazione integrale opzionale: per affrontare le pendenze senza alcun problema.
4 8 Motori idraulici per l'azionamento delle ruote anteriori di grande potenza (280 cm3 sulla Serie 7000 e 310 cm3 sui modelli della Serie 8000) per affrontare qualsiasi salita.
9 Unità di taglio brevettate: il sistema idraulico a pressione regolabile mantiene le unità di taglio ad un'altezza costante su tutti i tipi di prato. In pochissimo tempo è possibile attivare o disattivare questa funzione agendo su alcuni perni. 10 Unità di taglio brevettate con punto di attacco posteriore che elimina l'oscillazione dei cilindri posteriori scarican-
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do su di essi la pressione, per un'altezza di taglio più costante.
11 Scelta di modelli con unità di taglio leggere o ESP: 7500 e 8500 con unità leggere, 7700 e 8700 con unità ESP (Extra Strength and Precision) per tappeti erbosi più difficili. Per ogni condizione esiste il modello Precision Cut più adatto. 12 Sollevamento idraulico dei cilindri con possibilità di rotazione verso l'esterno per agevolare la manutenzione. Alcuni dettagli delle serie 7000 e 8000 Precision Cut John Deere.
C - Unità di taglio ESP (Extra Strength and Precision) Sui modelli 7700 e 8700 le unità di taglio heavy-duty, a 8 o 10 lame, sono pensate per i tappeti erbosi densi e folti.
D - Per un taglio ancor più pulito I groomer e le spazzole posteriori sono disponibili per tutte le unità ESP della Serie Precision Cut. Il groomer ruota in senso opposto al cilindro, sollevando l'erba per un taglio ancor più pulito, migliorando la dispersione dei residui. La spazzola pulisce il cilindro posteriore, contribuendo ad una migliore uniformità dell'altezza di taglio. 1. John Deere Precision Cut 7500 2. John Deere Precision Cut 8700 3. Caratteristiche John Deere Precision Cut 4. John Deere Precision Cut 7700 A. B. C. D. Dettagli John Deere Precision Cut serie 7000 e 8000
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Novità in casa Schmidt: SK 400, la spazzatrice compatta veloce IGIENE URBANA
La mentalità Schmidt è sempre stata quella di sviluppare la propria gamma prodotti in modo da fornire ai suoi clienti attrezzature in grado di risolvere brillantemente le diverse problematiche relative al mondo dell'igiene urbana. E' in quest'ottica che Schmidt presenta al mercato la nuova spazzatrice stradale aspirante compatta, modello SK 400, che completa la vasta gamma della casa tedesca, la quale propone macchine con capacità variabili da 1 a 7 m3. La SK 400 si colloca all'interno del segmento delle spazzatrici da 4 m3 veloci, presentando concetti innovativi ed una filosofia di progetto moderna ed ecologica. La spazzatrice SK 400 viene allestita su autotelaio Mitsubishi Canter con un P.T.T. di 75 quintali. La scelta di realizzare una macchina compatta allestita su un telaio di tipo industriale consente all'SK 400 di beneficiare di tutti i vantaggi legati ad una catena cinematica di provata affidabilità e progettata per lunghe percorrenze, a differenza di quanto avviene per le
trazioni puramente idrostatiche, da sempre caratterizzate da una scarsa attitudine a compiere lunghi spostamenti. Da sempre attenta alle tematiche di tipo ambientale, Schmidt ha sviluppato il progetto onde garantirne il minor impatto ambientale in termini di emissioni inquinanti ed acustiche. Al fine di raggiungere tale obiettivo, la SK 400 preleva tutta la potenza necessaria al funzionamento dei diversi organi di spazzamento direttamente dal motore dell'autotelaio, attraverso una presa di forza integrale montata sull'albero di trasmissione. In questo modo l'unica fonte di emissioni inquinanti è rappresentata dal motore dell'autotelaio, disponibile in Euro 4 o Euro 5. La scelta di allestire la SK 400 su Mitsubishi Canter consente inoltre alla spazzatrice di ottenere buona manovrabilità ed ingombri contenuti, caratteristiche fondamentali per poter utilizzare il mezzo in ambito urbano. Proprio per aumentare la facilità di impiego della spazzatrice in situazioni di scarsa manovrabilità, la trazione
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della macchina durante le fasi di lavoro è di tipo idrostatico. Tale tipo di trazione consente una regolazione continua della velocità di avanzamento da 0 a 20 km/h, agendo solamente sul pedale dell'acceleratore, ed eliminando di fatto all'operatore l'esigenza di utilizzare cambio e frizione. I gruppi spazzanti sono posti tra gli assi del veicolo, ed è possibile scegliere l'allestimento con gruppo a destra o con doppio gruppo; in tal caso vi è inoltre la possibilità di far lavorare entrambi i gruppi aspiranti/spazzanti in contemporanea. Per poter coprire una maggiore fascia di spazzamento è inoltre disponibile un'ulteriore spazzola montata frontalmente in grado di lavorare su entrambi i lati della macchina e sopra i marciapiedi. La movimentazione dei gruppi è realizzata, come per le macchine da 6 m3, mediante l'impianto pneumatico del veicolo stesso, assicurando in tal modo una maggiore semplicità e ridotti inconvenienti in caso di rotture. Il contenitore rifiuti presenta una capacità di 4 m3, ed al fine di poter conferire il rifiuto raccolto all'interno di vasche o contenitori scarrabili, consente lo scarico ad un'altezza di circa 1,5 m. Ulteriore aspetto che rende la SK 400 ancora più flessibile è la possibilità di ospitare all'interno della cabina 3 operatori risolvendo di fatto i problemi di trasporto legati alle squadre numerose. Tutti i comandi relativi l'attrezzatura spazzante sono posti all'interno della cabina in posizione ergonomica, in modo tale da formare un ambiente di lavoro sicuro e confortevole. Numerosi sono gli optional offerti, quali pompa alta pressione, tubo aspirafoglie, spazzola frontale... Ulteriore novità disponibile già nel secondo semestre 2009 sarà inoltre tale spazzatrice equipaggiata con sistema di raccolta di tipo meccanico. 13
Zetros, l'ultimo nato della famiglia di autocarri Mercedes-Benz dalle spiccate doti fuoristradistiche AUTOTELAI
Zetros si chiama la nuova famiglia d'autocarri Mercedes-Benz a trazione integrale. Questi veicoli a cabina arretrata si prestano a diversi impieghi speciali e sono disponibili in configurazione a due e tre assali con pneumatici singoli. Il nuovo Zetros Mercedes-Benz ha festeggiato la sua première al Salone Internazionale dei Veicoli Industriali (IAA) 2008 di Hannover. L'autocarro a cabina arretrata e a trazione integrale sarà disponibile nella versione a tre assi Zetros 2733 A 6x6 e in quella a a due assi Zetros 1833 A
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4x4. Lo Zetros, un veicolo dalle spiccate doti da fuoristrada, va ad occupare una posizione unica nel segmento. Zetros è un autocarro a cabina arretrata per una grande libertà di movimento, massima silenziosità di marcia e comportamento di marcia eccellente in fuoristrada. Da un punto di vista puramente esteriore la mascherina del radiatore pronunciata del nuovo Mercedes-Benz Zetros rimanda chiaramente agli attuali fuoristrada della Stella. Oltre a tre sedili singoli, la cabina standardiz-
zata offre anche spazio per i bagagli. Tra i vantaggi di un autocarro a cabina arretrata vi sono il pianale piano della cabina e la libertà di movimento relativamente ampia. Un ulteriore vantaggio in termini di comfort è la postazione di guida tra gli assi. Oltre alla silenziosità di marcia, questa configurazione offre una protezione esemplare dalle interferenze esterne sui terreni impervi. Fulcro della nuova concezione di veicoli è l'impiego di autotelai a trazione integrale provenienti dalla produzione in grande serie dell'Axor e dell'Actros, e modificati per l'uso in fuoristrada ai quali è abbinato un nuovo modulo di cabina. L'utilizzo di componenti provenienti dalla grande serie garantisce la reperibilità in tutto il mondo di ricambi e la possibilità di usufruire della conosciuta assistenza tecnica. Trazione integrale: trazione eccellente anche nei fuoristrada più impegnativi. La dove è raro che vi siano strade, entra in azione lo Zetros MercedesBenz, un veicolo ideale per le missioni più complesse al di fuori delle strade asfaltate, sia che si tratti di operazioni di soccorso in caso di calamità naturali che di incendi boschivi o nel settore energetico. Lo Zetros Mercedes-Benz è perfettamente preparato per affrontare anche lo sterrato più impegnativo.
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Questo si deve soprattutto alla trazione integrale permanente. Un ripartitore di coppia a due rapporti con un riduttore per la marcia fuoristrada di 1:1,69 aumenta la trazione in condizioni estreme. A ciò si aggiungono i differenziali posteriori, longitudinale e anteriore, bloccabili meccanicamente. Un ulteriore vantaggio in termini di trazione in fuoristrada è rappresentato dagli pneumatici singoli. Il cuore del propulsore è un sei cilindri in linea OM 926 LA che da una cilindrata di 7,2 litri eroga una potenza di 240 kW (326 CV) e sviluppa la coppia massima di 1.300 Nm nella gamma tra 1.200 e 1.600 1/min. Questo motore turbodiesel compatto e leggero ha più volte dimostrato la propria resistenza alle sollecitazioni non solo negli autocarri Mercedes-Benz, ma anche nel settore off-highway. La trasmissione dello Zetros è affidata al cambio a comando idraulico G 131 Mercedes-Benz, dotato di otto marce in avanti e di un crawler. A richiesta l'anno prossimo sarà disponibile anche un cambio completamente automatizzato. Gli assi anteriori e posteriori sono assi con gruppi epicicloidali esterni particolarmente resistenti. L'impiego di freni a tamburo e sospensioni a balestra su tutti gli assi è dovuto alle prevedibili condizioni di impiego difficili. Lo Zetros Mercedes-Benz ha una concezione flessibile che rende possibili altre configurazioni: è disponibile nella versione a due assi con passo di 4.800 mm e nella versione a tre assi con passo di 4.750 + 1.450 mm. Il peso totale a terra è di 16/18 t o 25/27 t. Lo Zetros MercedesBenz è solo all'inizio della sua carriera e, in caso di necessità, consente numerose altre configurazioni. Lo Zetros Mercedes-Benz presentato al Salone Internazionale dei Veicoli Industriali (IAA) 2008 era nella versione Zetros 1833 A 4x4 a due assi con una verniciatura nero - blu metallizzata.
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Bombelli propone in Italia Snow Dragon per non accumulare la neve VIABILITA' INVERNALE E AEROPORTI
GHERARDO MARCHELLI
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Bombelli propone oggi in Italia Snow Dragon, attrezzatura progettata e costruita negli Stati Uniti, che si è già dimostrata in molti paesi come inizio di una rivoluzione nel campo della rimozione della neve. Questo sistema commerciale di scioglimento della neve "con brevetto in corso di registrazione" elimina l'accumulo della neve, anche nelle condizioni più estreme. Nel 2004, Snow Management Group (il più grande appaltatore nell'industria della neve nel Nord America) si
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è unito alla Park-Ohio Company, leader mondiale nella tecnologia dei forni e dello scambio di calore, per progettare un prodotto per sciogliere la neve che fosse accessibile, altamente efficiente e tecnologicamente avanzato. Da questa partnership si è evoluta Snow Dragon, LLC. Col potere finanziario di Park-Ohio e l'esperienza nell'industria della neve di John Allin, il sistema di scioglimento della neve Snow Dragon è diventato in poco tempo un modello per l'industria. Sfruttando i progressi più recenti nella tecnologia degli scambiatori di calore, questo prodotto offre una soluzione economicamente accessibile al costoso processo, oltre che dannoso per l'ambiente, di rimozione ed allocamento della neve. Attualmente in piena produzione, gli scioglitori di neve Snow Dragon forniscono una alternativa redditizia per gli appaltatori del settore della neve, gli amministratori di impianti, le municipalità e gli operatori aeroportuali, in pratica per tutti coloro che hanno il difficile compito di dover rimuovere grandi quantità di neve. Neve e ghiaccio vengono depositati dentro una vasca di acqua calda integrata con tubi per lo scambio del calore. I bruciatori operano all'interno
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dei tubi creando un sistema simile a quello delle caldaie per scaldare l'acqua. Un sistema a spruzzo è incorporato nel serbatoio di scioglimento dove l'acqua calda viene spruzzata sulla neve per accelerarne lo scioglimento. Quando la neve viene deposta nel serbatoio di scioglimento e il livello dell'acqua sale, dei tubi verticali dall'interno dell'unità filtrano le particelle mentre l'acqua defluisce da sotto. Diversi schermi filtrano ulteriormente la sporcizia e i detriti cosicché i sistemi di trasferimento dell'acqua sporca non vengano intasati e ostruiti. In questo modo, l'acqua che esce dallo scioglitore è più pulita della neve che vi è entrata. Eventuali sostanze contaminanti rimangono quindi nello scioglitore e possono essere rimosse ed eventualmente buttate nei siti di raccolta. L'acqua di scarico esce ad una temperatura tale che non crea problemi di ghiaccio, anzi favorisce l'eliminazione di quella circostante alla macchina defluendo naturalmente negli scarichi delle acque normalmente
1. Snow Dragon per sciogliere la neve e non accumularla 2. Snow Dragon 900 3. Vista della camera di scioglimento Snow Dragon
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presenti nelle aree interessate anche in situazioni di temperature estreme di -30°, -40°. Sono state fatte prove in Canada con temperature di 40° sotto lo zero: hanno riscontrato che la maggior parte dell'acqua che esce evapora e la restante raggiunge gli scarichi anche a 200 m di distanza senza creare problemi di ghiaccio. Lo Snow Dragon propone quindi un'eliminazione completa della neve che altrimenti andrebbe trasportata in luoghi dove poter essere accumulata, risolvendo semplicemente il lavoro di trasporto della neve con una forte riduzione di costi e di traffico causato dagli autocarri per il trasporto. Evita inoltre l'accumulo, che, oltre ad occu- 4 pare spazi, si pensi per esempio alla Il modello SND 900 è progettato per riduzione di aree di parcheggio, crea l'utilizzo in aree ristrette come in problemi di lunga durata, visto che ambito urbano, scuole o parcheggi stoccata in cumuli perdura più a ed è la soluzione ideale per amminilungo, oltre a rappresentare un ricet- stratori ed appaltatori. tacolo di sporcizia di cui ci si accorge Questo modello ha una capacità di al termine della stagione invernale. sciogliere economicamente 60 metri Inoltre per gli utenti sensibili ai pro- cubi di neve all'ora. Questo è un blemi di sicurezza, eliminare il via vai modello commerciale resistente, di camion dai siti permette una mino- montato su un traino a tre assi che re probabilità di intrusione da parte di può essere trasportato ovunque con estranei in aree protette. E, poiché un carro di 907 kg (un semplice pickqueste unità sono mobili, si può up) e monta uno scivolo di carico al gestire la neve in maniera più agevo- suo interno. Misurando 7,9 metri in le evitando di trasportarla su lunghe lunghezza e 2,54 in larghezza, non distanze per raggiungere lo scioglito- necessita di ampi spazi. re più vicino. Lo SND 1800 è il modello di medie Lo Snow Dragon offre quindi un fles- dimensioni progettato per compagnie sibile ed ottimale strumento per gesti- che operano in grandi aree industriare la rimozione della neve con un li, centri commerciali, stadi, ospedali, risparmio che va dal 50% ad oltre il parcheggi nei centri cittadini ed aero60% nel processo di rimozione. porti. I modelli proposti sono tre, che si dif- Questo modello è anche la soluzione ferenziano sostanzialmente nelle ideale per i dipartimenti stradali munidimensioni e nella capacità di smalti- cipalizzati o i dipartimenti dei trasporti mento della quantità di neve. di stato. Lo SND 1800 è progettato per scio4. Snow Dragon 900 al lavoro gliere efficacemente la neve ad una 5. Snow Dragon 1800 capacità di 366 metri cubi ora. 6. Snow Dragon 5400 al lavoro in Questo sistema, progettato in modo aeroporto da poter spingere lo scioglitore in
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qualsiasi posto sia necessario grazie allo scivolo caricatore che scorre affiancato al rimorchio del cliente, è inoltre disponibile come unità fissa, con dimensioni di 15 m di lunghezza, 2,6 m di larghezza e 3,6 m di altezza. Il modello più grosso è lo Snow Dragon SND 5400, progettato per un utilizzo aeroportuale e per altri utenti su larga scala. Lo SND 5400 può sciogliere 1.100 metri cubi di neve in un'ora. Questo modello può essere fornito come unità mobile operante a diesel o come unità fissa alimentata sia a carburante diesel che a gas naturale. Nel mondo post 11 settembre, lo Snow Dragon può azzerare i rischi per la sicurezza dovuti al trasporto della neve fuori dagli spazi aeroportuali con i camion. SND 5400 elimina anche il problema di spostare dall'aeroporto la neve contaminata in maniera sicura per l'ambiente, permettendo invece di lasciare la neve sul posto e scioglierla in loco. Le dimensioni importanti vedono una lunghezza di 20,7 m, larghezza di 3,5 m ed un'altezza di 3,75 m. Gli Snow Dragon sono tutti proget-
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tati per avere bassi costi di manutenzione e per essere unità mobili e facili da utilizzare. Inoltre è stata progettata un'elettronica volutamente semplice e basilare perchè sono macchine che devono funzionare in ogni caso e soprattutto in tutte le parti del mondo, dove controllare software o altro può essere di difficile attuazione: da qui la scelta di un'elettronica ancora tradizionale e non tutta computerizzata, in grado di essere mantenuta da chiunque in
VIABILITA' INVERNALE
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qualunque parte del mondo. Tutta la progettazione è basata sul concetto di macchine che vengono usate pochi mesi all'anno: devono essere quindi di facile manutenzione, oltre a dover operare in condizioni climatiche estreme, garantendo un servizio puntuale e senza intoppi. Sui due modelli più grandi il bruciatore combinato è composto da due bruciatori che funzionano automaticamente ed indipendentemente l'uno dall'altro. Se un bruciatore si ferma
7. Snow Dragon 5400 al lavoro 8. Snow Dragon 1800
vano potuto testare operativamente le attrezzature realizzate da Bombelli. Le lame scelte sono del medesimo
modello della fornitura precedente, in questo caso tutte con una larghezza di 3,5 m.
durante il lavoro, lo scioglitore continuerà a funzionare anche mentre il manutentore sostituisce il bruciatore danneggiato. Tutte le Snow Dragon possono funzionare con carburante diesel oppure a biossido di azoto combustibile, inoltre è da far rilevare che i bruciatori scelti sono prodotti dalla italiana Riello.
Bombelli lavora a Natale per Autostrade per l'Italia GHERARDO MARCHELLI
Bombelli ha fornito altre 8 lame ad Autostrade per l'Italia: queste si vanno ad aggiungere alle 91 lame che già da questa stagione invernale hanno operato sulla rete autostradale (Lavori Pubblici n. 35 novembre dicembre 2008). Le 8 lame sono state consegnate al tronco di Genova con tempi di consegna estremamente ridotti, con una prima consegna di 4 lame in una settimana dall'ordine e le altre 4 in meno di tre settimane sempre dall'ordine, a cavallo delle festività natalizie. La nuova consegna ha visto una nuova gara che ha riconfermato la scelta tecnica della prima fornitura, sottolineando il riscontro positivo avuto dai tecnici dei tronchi che ave18
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Civil Protect 2009 è la vetrina per la protezione civile e l'emergenza FIERE
Grande impegno e grande forza da parte di associazioni ed istituzioni per la protezione civile e l'emergenza in preparazione di Civil Protect 09, Fiera specializzata per calamità e protezione civile, che, per la seconda volta, si svolgerà nei padiglioni di Fiera Bolzano dal 27 al 29 marzo 2009. Tanti highlights inoltre nel ricco programma del convegno, che si compone di cinque moduli per affrontare tematiche diverse nell'arco dei tre giorni della manifestazione. Venerdì 27 marzo, in mattinata, i riflettori saranno puntati sui comuni e sulla loro responsabilità nella protezione civile, mentre nel pomeriggio il dibattito verterà sulla gestione delle maxiemergenze. Sabato 28 per il modulo 3 si tratteranno l'assistenza psicologica e quella spirituale in casi d'emergenza, mentre il modulo 4, nel pomeriggio, sarà dedicato alla formazione all'interno dei corpi dei vigili del fuoco. Il dott. Fabrizio Gandini, magistrato che ha seguito il caso di Cogne ed il relativo processo a carico di Annamaria Franzoni, e il dott. Francesco Bermano, direttore del 118 di Genova, che ha seguito il G8 nel 2001, sono presenti al convegno per il quinto modulo, domenica 29 marzo 2009. Gandini mette in luce i problemi e gli aspetti più importanti ai quali deve
prestare attenzione il soccorritore quando si trova ad operare sul luogo di un crimine, in particolare per quanto riguarda il difficile equilibrio tra la necessità di soccorrere adeguatamente e la giusta collaborazione con le forze dell'ordine per non intralciare le indagini o la raccolta di prove, mentre Bermano presenta le tecniche e i modelli organizzativi finalizzati a gestire le attività di presidio territoriale, assistenza e soccorso sanitario in occasione di manifestazioni con particolari problematiche di ordine pubblico, cercando il giusto compromesso tra le esigenze dei pazienti e la sicurezza degli operatori che spesso si trovano ad operare "tra due fuochi" ed in condizioni ambientali sfavorevoli.
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Sabato 28 marzo, invece, il convegno è incentrato sull'assistenza psicologica e spirituale in casi d'emergenza. Ivo Bonamico, direttore della Croce Bianca di Bolzano, mette l'accento sull'importanza di questo tipo di aiuto: "fino ad alcuni anni fa, e lo è tutt'oggi, nel soccorso la cosa più importante è assistere il più professionalmente possibile il paziente e reagire rapidamente nel trasporto al più vicino presidio medico. Allo stesso tempo, è però necessario assistere, in loco, i superstiti in caso di un incidente mortale e, successivamente, dare sostegno ai soccorritori confrontati con situazioni traumatiche", afferma Bonamico, "il convegno di Civil Protect è l'occasione giusta per approfondire e per discutere con i professionisti di questo settore", conclude il direttore. Il programma di Civil Protect 09 non si ferma al già ricco convegno: quest'anno i padiglioni di Fiera Bolzano ospitano anche dimostrazioni live per soddisfare la curiosità di tutto il pubblico. Cosa succede in caso di incidente o contaminazione con sostanze chimiche? Civil Protect 09 offre la possibilità di vivere in diretta la decontaminazione dei pazienti vittime di tale incidente all'interno di una tenda messa a disposizione dalla Provincia di Bolzano che riesce a decontaminare 240 persone all'ora. Numerose infine le associazioni e le istituzioni che patrocinano e sostengono Civil Protect con il loro impegno arricchendo il programma con dimostrazioni in area scoperta, workshop e approfondimenti sui temi del volontariato, del pronto soccorso e della gestione dell'emergenza. Quest'anno hanno già confermato la loro partecipazione le regioni Marche, Veneto, Trentino Alto Adige, la Protezione Civile dei Carabinieri, la Protezione Civile degli Alpini, l'Esercito e il Technisches Hilfswerk dalla Germania.
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Allestimento antincendio Morselli e Maccaferri su Iveco Daily 4x4 ANTINCENDIO
Nel mese di gennaio è stato consegnato dalla ditta Morselli e Maccaferri S.r.l. di Piumazzo, in provincia di Modena, un modulo antincendio allestito su Iveco Daily 4x4. L'attrezzatura è stata progettata e realizzata su misura per questo mezzo che si presta per un utilizzo molto comodo e versatile nelle operazioni di guida fuoristrada. Sull'autocarro è stato messo a punto
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un impianto idraulico, con pompa sulla presa di forza al cambio, per il funzionamento del modulo antincendio; nella parte superiore della cabina è stata invece installata una barra fanali, completa di sirena bitonale con altoparlanti e faro di ricerca, il tutto comandabile da apposita pulsantiera e microfono in cabina. Il modulo antincendio scarrabile, costruito in materiali ad alta resisten-
za, è composto da una cisterna in acciaio inox da 600 l completa di paratie frangiflutti, botola superiore di ispezione a passo d'uomo e livello liquido esterno. Lateralmente al serbatoio sono presenti due vani chiusi da serrandone in alluminio anodizzato dove alloggiare materiali da lavoro. In un lato si trovano una pompa idraulica sommersa, completa di tubo, per operazioni di svuotamento o riempimento della cisterna da fonti esterne; nel lato opposto invece sono alloggiate manichette UNI 25, UNI 45, UNI 70, riduzioni e vari materiali di lavoro. L'intera impiantistica e i comandi sono protetti da una cofanatura posteriore in vetroresina, apribile tramite molle telescopiche a gas. All'interno della cofanatura si trovano due avvolgitubo idraulici da 100 m, con tubo ignifugo da 1/2" e lancia terminale tipo mitra con modulazione getto pieno/nebulizzato: un naspo ha la possibilità di essere completamente srotolato e messo in linea con il primo, formando un'unica tirata da 200 m. Al centro è fissata, su appositi supporti antivibranti, la pompa idrica da 50 bar, 110 l/min, comandata da un motore idraulico, mentre nella parte posteriore del vano è stato sistemato il pannello dei comandi.
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Bolzano sede del congresso internazionale di Viatec 2009 FIERE
Dispositivi a led per le uscite d'emergenza, impiego di bitume schiumato, vari tipi di asfalto per gallerie e sistemi intelligenti di trasporto (IST) sono solo alcuni dei temi del congresso internazionale dell'unica fiera in Italia dedicata interamente alla costruzione di strade, ponti, gallerie e alla manutenzione delle infrastrutture stradali. In collaborazione con la Ripartizione Servizio Strade della Provincia Autonoma di Bolzano e con l'Autostrada del Brennero A22, entrambi partner di Viatec 09, 5 a Fiera specializzata per la costruzione e manutenzione di infrastrutture stradali, che si svolge dal 5 all'8 marzo 2009, per la prima volta quest'anno in contemporanea con Baumec, Fiera specializzata per macchine ed attrezzature edili, Fiera Bolzano presenta, anche nel 2009, un congresso altamente indirizzato ai funzionari ed i responsabili della costruzione di gallerie, strade, ponti e della loro manutenzione, istituzioni pubbliche, imprese edili ed ingegneri. Il 5 e il 6 marzo 2009 al centro dell'attenzione sono la costruzione stradale e altri temi legati al traffico. Giovedì 5 la mattinata è dedicata alla segnaletica ed alla sicurezza stradale, mentre nel pomeriggio tutto ruota attorno alla costruzione di gallerie e ponti ed ai materiali utilizzati per la loro realizzazione. Durante il secondo giorno del congresso Viatec, venerdì 6, i lavori si concentrano sulla ricerca e sull'innovazione: diverse università europee e l'A22 presentano alcune importanti novità in merito al traffico e ai materiali. Il prof. Maurizio Bocci dell'Università di Ancona parlerà di "bitume schiumato" per interventi di riciclaggio a freddo con schiuma di bitume. Il bitume espanso può essere miscelato con una varietà di inerti che ne migliorano le affinità per usi stradali. L'intervento intitolato "Telematic City" del prof. Dieter Spath dell'Università di Stoccarda è invece incentrato sulla sicurezza per il traffico stradale e sul servizio ai cittadini. Il 7 marzo 2009 hanno inizio i lavori del congresso dedicato a Baumec, ed i riflettori sono puntati sulla sicurezza nei cantieri.
Giordano al servizio degli enti pubblici nella manutenzione del verde in aree difficilmente raggiungibili VERDE
GHERARDO MARCHELLI
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La ditta Giordano Servizi attraverso il sistema Giordano Rental ha messo a disposizione nell'anno 2008 alcune macchine della sua flotta noleggi specifiche per la manutenzione del verde pubblico in aree difficilmente raggiungibili. E' il caso ad esempio della città di Genova, ove l'azienda Aster ha deciso di sfruttare i servizi offerti per
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la pulizia di alcuni rivi irraggiungibili. Grazie alla soluzione Large è stato effettuato il lavoro con la Energreen ILFS 1500. La caratteristica di questa macchina, allestita con testata forestale per affrontare vegetazione con diametro dei fusti fino a 12 cm, è di avere un braccio alla francese di 11 m di lunghezza, una cabina girevole che
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permette all'operatore una visuale ottima e diretta dell'area di lavoro, ed una testata con rotazione del rotore regolabile indipendentemente dalla velocità del motore. Tali caratteristiche hanno permesso il taglio di rovi ed arbusti e la pulizia di zone impervie quali rivi irraggiungibili se non dal bordo stradale. L'operatore, grazie al lungo braccio della macchina, ha potuto lavorare in entrambe le rive dei corsi d'acqua affrontandoli da un solo lato. Sebbene Giordano Rental proponga il noleggio a freddo (senza operatore) su tutte le sue macchine, a Genova è stato offerto il nuovo servizio di noleggio con un addetto esperto per poter affrontare le aree di maggior difficoltà. La semplicità d'uso della macchina ha poi permesso agli operatori Aster di completare il lavoro in piena autonomia. La scelta dei responsabili dell'azienda è caduta sui servizi Giordano Rental che, interpretando appieno l'idea del noleggio come "cultura dell'uso rispetto alla cultura del possesso", hanno reso
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possibile la realizzazione dei lavori in tempi e costi ridotti con prestazioni molto professionali. Altra esperienza di rilevante interesse è quella della Provincia di Savona che, per far fronte al picco di lavoro dovuto alla visita alla città ed al Santuario della Misericordia del Pontefice del 17 maggio scorso, ha usufruito dei servizi di noleggio offerti da Giordano Rental. Per l'occasione 4. Energreen Giordano Rental al lavoro a Savona 5. Deutz Agrotron K110 con braccio Ferri TSE58Z-Energy di Giordano Rental, noleggiato da I.P.L.A. di Torino
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è stata noleggiata la Energreen ILFS 1500. In seguito, causa picchi di lavoro inaspettato, la Provincia di Savona si è nuovamente avvalsa dei servizi offerti da Giordano Rental optando per la soluzione Medium, noleggiando la macchina operatrice Energreen ILFS 1000 per i periodi di giugno, luglio e agosto. La scelta di questa macchina è stata dettata dalle sopraggiunte esigenze d'uso in spazi più ristretti in coincidenza della necessità di una macchina professionale dedicata alla manutenzione delle banchine stradali e degli alberi a bordo strada. Anche la Città di Torino con l'I.P.L.A. ha scelto il servizio di noleggio
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Giordano Rental con 2 tipologie di macchine professionali per il taglio dell'erba a bordo strada: la Energreen ILFS 1000 e il Deutz Agrotron K110 con una trincia Ferri TSE58Z Energy telescopica. Anche in questo caso il concetto "cultura dell'uso rispetto alla cultura del possesso" ha permesso all'ente l'utilizzo di strumentazione professionale specifica per l'esigenza del momento. La scelta della macchina giusta al momento giusto è possibile solo con soluzioni di noleggio avanzate come quelle proposte da Giordano Rental che la ditta Giordano ha deciso di mettere a disposizione dei propri clienti sia pubblici che privati.
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Lacs: la moderazione del traffico incrementa la sicurezza stradale STRADE E SICUREZZA
GHERARDO MARCHELLI
Il problema dell'incidentalità stradale ha ormai da tempo raggiunto livelli drammatici e deve essere affrontato non solo per stare al passo con gli obiettivi europei di sicurezza, ma perché è necessario dare risposte concrete per alleviare il peso di continue perdite e sofferenze e, al tempo stesso, ottenere dei benefici in termini strettamente economici. I danni alle persone derivanti dalla circolazione dei veicoli stradali (secondo fonti ISTAT, 97.000 morti e 2,5 milioni di feriti negli ultimi 10 anni) rappresentano uno dei costi sociali più rilevanti che il nostro paese paga
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in termini di mobilità. Uno studio recente sullo stato della sicurezza stradale, curato dal Ministero dei Lavori Pubblici, ha stimato che il danno causato dall'incidentalità è pari al 2% del PIL. Il traffico cittadino ha subito in questi ultimi anni un incremento esponenziale. Il comportamento di automobilisti e motociclisti si rivela sempre meno improntato al rispetto del senso civico, e chi ne fa le spese sono gli utenti "deboli" della strada: pedoni, bambini, anziani e cicloutenti. Troppi incidenti, troppe vittime e costi elevatissimi a livello nazionale per i sinistri
che quotidianamente si moltiplicano. Le responsabilità di ciò sono anche da attribuire a soluzioni di segnaletica poco incisiva e troppo spesso poco visibile, con un grado di usura sempre troppo rapida. I materiali e le soluzioni di segnaletica usati fino ad oggi non garantiscono più le prestazioni di efficienza e di durata raffrontate ai volumi del traffico odierno. Già da anni paesi civilmente più evoluti sotto questo profilo (Olanda, Francia, Gran Bretagna) impiegano materiali e soluzioni innovative, con l'indiscutibile risultato di aver ridotto drasticamente incidenti e vittime. La sicurezza sulla strada parte da soluzioni efficaci per la tutela di pedoni, ciclisti, bambini ed anziani, la cosiddetta "utenza debole". Visibilità, durata e rispetto delle normative di soluzioni di moderazione del traffico e segnaletica sono l'imperativo imprescindibile di oggi dei responsabili della mobilità urbana di ogni centro, piccolo o grande che sia. Dal 1997 Lacs si è imposta all'attenzione delle pubbliche amministrazioni come distributrice per l'Italia dell'innovativo sistema di stampa e resinatura dell'asfalto denominato StreetPrint: ad oggi sono stati realizzati oltre 1.200.000 m 2 di applicazioni dagli oltre 20 licenziatari esclusivisti del sistema, negli ambiti più diversi delle
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pavimentazioni di arredo urbano, marciapiedi, piazze, piste ciclabili, parcheggi, aree residenziali e commerciali. Lacs ha riscontrato il maggiore impulso proprio nelle applicazioni relative a sistemi di moderazione del traffico: molte amministrazioni si sono rivolte a Lacs sottoponendo le diverse problematiche ed i tecnici hanno proposto e sperimentato soluzioni che oggi sono state affinate con l'affiancamento di altri prodotti complementari all'asfalto stampato StreetPrint che consente con il colore e differenziazioni tattili di accrescere la sicurezza. Attraversamenti pedonali rialzati, elevazione di intersezioni stradali, isole spartitraffico, rotatorie compatte: Lacs propone, progetta ed installa con la propria rete di licenziatari altamente qualificati, soluzioni moderne ed in linea con le tendenze europee e le normative del settore, delineandosi come specialista in attraversamenti pedonali sicuri e durevoli e soluzioni innovative per la viabilità cittadina. Il gap italiano ha spinto Lacs a proporre in Italia queste soluzioni vincenti in ambito europeo, ed ha con-
cretizzato una serie di proposte personalizzate secondo le normative del codice italiano. Una zona che ha recepito particolarmente la validità di tali sistemi è la Toscana, dove da oltre 3 anni Lacs collabora con l'Impresa IGP Giuliani di Pisa per la distribuzione ed applicazione delle soluzioni StreetPrint
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per tutta la Toscana. I risultati commerciali e la qualità degli interventi eseguiti presso i comuni di Firenze, Pisa, Siena e le relative provincie hanno dato lo spunto per offrire soluzioni già personalizzate a livello locale, premiate da un elevato indice di gradimento da parte della cittadinanza di tali territori.
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Il gruppo Mecalac Ahlmann presenta ad Intermat 2009 la 12MTX Ibrida MOVIMENTO TERRA
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Fra gli eventi fondamentali che caratterizzeranno la partecipazione del gruppo Mecalac Ahlmann all'Intermat 2009 di Parigi, dal 20 al 25 aprile, ci saranno il lancio della 8MCR, la presentazione della gamma AX, ma soprattutto la presentazione in anteprima del concept 12MTX Ibrida, un progetto fondamentale per la protezione del nostro ambiente da parte di Mecalac. La 12MTX Ibrida è basata sul concept della macchina multifunzioni da 9 tonnellate della gamma Mecalac, la 12MTX. Ha le stesse prestazioni, 74 kW, nonostante sia dotata di un motore diesel di soli 51 kW. Ciò è possibile grazie al motogeneratore
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elettrico da 15/30 kW che si trova al posto della flangia di accoppiamento delle pompe. L'interesse principale della 12MTX Ibrida risiede nel suo basso consumo, nelle sue contenute emissioni di CO2 e nel suo ridotto inquinamento acustico. Il motore termico di una macchina da lavori pubblici come la 12MTX non lavora mai a piena potenza in continuo; i cicli di lavoro mostrano che per una potenza installata di 74 kW, la potenza media varia attorno ai 51 kW. E' allora possibile concepire una motorizzazione «ibrida» diesel - elettrica con batteria Li-Ion da 400 V.
Il motore da 51 kW lavorerà sempre al suo regime ottimale. - Quando la domanda sarà < 51 kW: ci sarà carica delle batterie. - Quando la domanda sarà > 51 kW: il surplus di potenza necessario sarà fornito dal motore elettrico. Ci potrà anche essere recupero di energia nelle fasi di frenaggio. Il motore elettrico, avendo una coppia alta a basso regime, è praticamente sufficiente per avviare la macchina; così anche a bassi regimi la coppia equivalente installata sulla 12MTX Ibrida (coppia motore 51 kW + coppia motore elettrico) è superiore alla coppia del motore della 12MTX classica esistente. Ciò permetterà di guadagnare in rendimento e in produttività della macchina. L'elettronica di controllo delle fonti di potenza è elementare. E' questa che permette di attivare l'una o l'altra o entrambe le fonti di potenza installate (diesel & elettrica). Tutto sarà regolato sul punto ottimale di funzionamento e ciò migliorerà i rendimenti e quindi la produttività della macchina. L'architettura della soluzione ibrida adottata sulla 12MTX Ibrida è semplice e perciò di facile manutenzione. L'elettronica di controllo gestisce completamente la fonte di potenza: - regola il motore da 51 kW al suo punto ottimale di funzionamento; - rende disponibile quando necessario la potenza del motore elettrico; - gestisce la potenza da rilasciare o da immagazzinare tramite la batteria Li-Ion; - attiva le diverse funzionalità annesse, come lo «start & stop». L'operatore a bordo della 12MTX Ibrida lavorerà in condizioni più piacevoli. Percepirà meno rumore, potrà restare più concentrato, quindi lavorerà in maggiore sicurezza e si stancherà meno. Poiché la regolazione di potenza tra il motore termico e il motore elettrico si effettua in modo 1. 12MTX Ibrida
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Coppia disponibile ------ coppia del motore iniziale da 74 kW (12MTX classica) ------ coppia del motore ridimensionato a 51 kW ------ coppia del motore elettrico Heinzmann ------ coppia totale installata su 12MTX Ibrida
«trasparente» grazie all'elettronica di controllo, l'operatore non subirà alcun ulteriore disagio. Rispetto alla 12MTX classica non c'è cambiamento di modo di guida. A livello di consumo la 12MTX Ibrida consente di risparmiare più del 25% rispetto alla 12MTX. Ciò è dovuto alla riduzione della potenza del motore termico e alla presenza della funzione «start & stop». Infatti, quando l'operatore non sollecita dei movimenti, il motore della 12MTX Ibrida non gira! Con il motogeneratore accoppiato al motore non c'è più bisogno di motorino di avviamento e di alternatore, e così è possibile lo «start & stop». Per via della presenza di un motore elettrico, non è più necessario avere un motorino di avviamento sul motore termico. L'avviamento può essere fatto direttamente tramite il motore elettrico. Perciò quando la macchina non è sollecitata, il termico è inattivo (consumo nullo, nessuna emissione inquinante, nessun rumore) e non appena l'operatore sollecita di nuovo la macchina, questa si riavvia tramite il motore elettrico. Questa funzione «start & stop» è simile a quella che esiste già su alcune automobili. Il rispetto dell'ambiente è uno dei principali interessi della 12MTX Ibrida. Le emissioni inquinanti sono fortemente
Schema di principio Questo schema mostra il sistema di base del funzionamento del motore ibrido.
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Ripartizione della potenza Il motore termico da 74 kW della 12MTX classica permette di soddisfare i picchi di potenza necessaria, ma si può constatare che il profilo di potenza varia nel tempo secondo l'utilizzo. Sulla 12MTX Ibrida è montato il motore da 51 kW - il delta di potenza necessaria è fornito dal motore elettrico - nelle fasi di lavoro in cui la potenza necessaria è inferiore a 51 kW, il motogeneratore elettrico Heinzmann carica la batteria Li-Ion - nelle fasi di frenaggio della macchina l'energia viene recuperata - nelle fasi di non lavoro effettivo della macchina, il modo «start & stop» è attivato, nessun consumo di potenza - poiché il motore elettrico ha una buona coppia all'avviamento, quando è in azione e la sua coppia si aggiunge a quella del motore termico da 51 kW, la funzione «boost» conferisce alla macchina una migliore produttività.
ridotte grazie alla minor potenza del motore termico utilizzato e al suo migliore punto di funzionamento (regolazione elettronica). E non bisogna dimenticare la diminuzione delle emissioni sonore, fondamentale qualità per il comfort degli abitanti nella zona attorno al cantiere.
Tecnologia del motore elettrico Heinzmann Il motogeneratore elettrico Heinzmann si accoppia direttamente sul motore termico al posto della flangia delle pompe idrauliche.
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VERDE
Nuova serie Ferri TK GHERARDO MARCHELLI
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Ferri ha presentato all'Eima la nuova serie di bracci TK, macchine progettate e studiate per un uso professionale "Heavy Duty", con un target minimo di utilizzo non inferiore alle 1.000 ore annue. La struttura del telaio e dei bracci della nuova serie TK li distingue per essere particolarmente robusti. I quattro martinetti posizionati sul primo braccio e l'alta potenza erogata ne fanno le decespugliatrici più potenti sul mercato nella loro categoria, con una capacità di lavoro veramente eccezionale. Pensate per clienti come aziende agricole, imprese appaltatrici, addetti alla manutenzione di aree verdi ed amministrazioni comunali le TK sono state pensate per trattrici di grossa potenza, per il lavoro di sfalcio di siepi ed erba con vegetazione di un 1. Ferri TKD 560 Eagle 2. Ferri TKP 710 Eagle 3. Testata Ferri 4. Ferri TKP 710 Eagle 5. Ferri TKD 560 Eagle
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diametro fino a 6 cm. ne orizzontale di 5,60 m, sia in posizioLe alte potenze sviluppate dall'im- ne di massima estensione per sfruttare pianto idraulico di 85 CV con presa di tutta la lunghezza del braccio, 6,10 m. forza a 1.000 giri ed il peso (1.755 kg Come parti comuni i bracci della serie per le TKD e 1.800 kg per le TKP) ne TK vedono un impianto idraulico a delineano un montaggio su trattori di pistoni a circuito chiuso della Sauer potenza tra i 110 ed i 130 CV con un con potenze idrauliche da 85 CV peso minimo di 4.600 kg ed una lar- PDF 1.000 giri, scambiatore di calore ghezza minima di 2,40 m; inoltre il con termostato posizionato in modo montaggio alla trattrice tramite attac- da diminuire i rischi di intasamento, co fisso permette di creare un insie- serbatoio pressurizzato di grande me decespugliatrice/trattore partico- capacità (135 l), filtraggio micron nellarmente compatto e rigido. l'aspirazione con manometro di colI modeli di macchine di questa serie mamento, filtraggio micron sul ritorno sono due: la TKD 560 e la TKP 710 al serbatoio, valvola di sicurezza sulche si differenziano, oltre che nella l'uscita del serbatoio che permette di profondità di lavoro (6,10 m per la fermare il flusso dell'olio in caso di prima, 7,07 m per la seconda), nelle manutenzione idraulica, distributori con possibilità di regolazioni che si geometrie dei bracci. Il modello TKD 560 infatti si caratterizza per l'avanzamento di 2,447 m della testata trinciante tramite il sistema a braccio mobile a parallelogramma brevettato (B.M.S.), che permette di posizionare la testata sia in avanti per una migliore visibilità ed un maggior comfort all'operatore con un'estensio- 3
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adattano all'uso dell'operatore, prese Minimex per la regolazione pressione/portata senza la necessità di disaccoppiare i tubi, accumulatore sospensione 1° braccio e di ritorno automatico estensibili da consolle, moltiplicatore in acciaio con pignone conico per ridurre l'emissione del rumore quando si lavora alla massima potenza, termometro ed indicatore del livello dell'olio, supporto girevole con attacchi separati per una sostituzione delle boccole più agevole, piedi di appoggio integrati. Tutto questo è contenuto in una particolare carrozzeria, che, oltre a rendere gradevole il design, incorpora e protegge tutti gli impianti idraulici ed elettrici e facilita gli interventi di manutenzione. Le macchine sono dotate di un comando elettroidraulico a bassa pressione proporzionale per le manovre del 1° e 2° braccio. Il comando denominato Comfort Plus, è caratterizzato da una nuova consolle studiata per renderla più compatta e per aumentare l'ergonomia dell'operatore. Le funzioni miste, idrauliche sul primo e secondo braccio (proporzionali), elettriche (on/off) sulla rotazione bracci, rotazione testata e B.M.S. (o telescopico) rendono questo comando semplice nell'utilizzo ed affidabile nel tempo. Il comando DSR elettrico, con comandi direttamente applicati sulla consolle, agevolano il lavoro dell'operatore il quale semplicemente con la pressione di un pulsante riesce a gestire l'intervento del rotore. La presenza inoltre di un controllo elettronico garantisce la necessaria sicurezza nel caso di inversione di funzionamento del rotore. La caratteristica di questo comando è la possibilità di muovere la macchina con la massima armoniosità possibile grazie alla proporzionalità del comando sui due bracci. I bracci sono realizzati con profilati ad alta resistenza con sezioni rettangolari per contrastare gli sforzi trasversali. Il primo braccio è caratterizzato dalla presenza di due martinetti in parallelo allo scopo di bilanciare le forze trasversali e di distribuire meglio gli sforzi di trazione. Il telaio unico migliora la resistenza evitando deformazioni ed incrinature. Le articolazioni sono costruite con parti stampate che ne aumentano la rigidità della struttura dando più precisione alle stesse. La rotazione del braccio di entrambi i modelli è di 120°, consentendo agli operatori una massima manovrabilità. I TK sono equipaggiati con il nuovo sistema brevettato antiribaltamento con inclinometro "SAB". Questo permette ai martinetti del primo braccio di passare automaticamente dalla funzione di semplice effetto (necessaria per evitare di spingere a terra la testata trinciante) a doppio effetto (necessaria per avere il controllo della macchina quando il primo braccio raggiunge l'asse verticale), aumentando il feeling di controllo della macchina e la sicurezza della stessa. La testata trinciante è la TNP 125 presa dietro, con una larghezza di 1,25 m: presenta un profilo disegnato per consentire uno scivolamento migliore sul fondo del fosso. Il rotore è elicoidale "Overlap" con coltelli distribuiti a doppia elica contrapposta che permette di assorbire meno potenza, avere una qualità di taglio superiore con un ricoprimento migliore dei coltelli, oltre a consentire una migliore equilibratura, che avviene sui dischi di bilanciamento. Una protezione evita l'avvolgimento sui cuscinetti di fil di ferro, corde... Il rullo posteriore della testata da 140 mm di diametro è regolabile in tre posizioni con tirante trasversale che aumenta la rigidità della testata. I cuscinetti sono montati su boccole a tenuta stagna con ingrassatori protetti nel rullo. Il particolare attacco della testata con presa dietro ne permette una rotazione di 235°. Lavori Pubblici n. 36 gennaio - febbraio 2009
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AEROPORTI
Una Bucher-Giletta A 9500 all'Aeroporto Catullo di Verona
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Rendere piste di atterraggio e corsie di collegamento perfettamente pulite e sicure, sgombre da neve e ghiaccio: queste le caratteristiche della nuova A 9500 appena consegnata all'Aeroporto Valerio Catullo di Verona, una spazzatrice dalle grandi prestazioni pulenti, equipaggiata con una lama sgombraneve in grado di garantire una affidabilità costante in qualsiasi condizione climatica.
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Un nuovo successo targato Giletta, azienda leader nella produzione di attrezzature per la viabilità invernale, che dal 2005 commercializza anche macchine spazzatrici aspiranti a marchio Bucher e Beam. Dalle caratteristiche altamente performanti, la A 9500 è una spazzatrice studiata appositamente per la pulizia delle piste aeroportuali. Con velocità di trasferimento di circa 85 km/h e una mini-
ma di lavoro che si aggira intorno a 1,72 km/h, ha il suo più grande punto di forza nella velocità di esercizio che può raggiungere 40 km/h, favorendo rapide ed elevate prestazioni. A rendere la A 9500 la macchina spazzatrice ideale per soddisfare le molteplici esigenze delle piste di decollo, l'enorme capienza del contenitore rifiuti da 9,5 m3 e del serbatoio acqua, ed una capacità di spazzamento che può arrivare anche a 140.000 m2/h. Il serbatoio dell'acqua è posizionato sotto il contenitore rifiuti, facilitando una distribuzione ottimale del peso sugli assi. Il cassone rifiuti è realizzato in lamiera d'acciaio con fondo in acciaio inossidabile. La costruzione a monoscocca, cioè priva di componenti assemblati successivamente e di giunture, garantisce un'assoluta impermeabilità ed isolamento. Il notevole volume (9,5 m3) permette anche di creare un'elevata depressione e quindi una notevole capacità aspirante. Lo scivolo posteriore agevola le operazioni di scarico, che avvengono per ribaltamento con un'inclinazione superiore ai 50°. Quando si trova in questa posizione, il contenitore è dotato di due supporti di sicurezza, con aggancio automatico e sgancio pneumatico, posti sul quadro all'interno del veicolo, che evitano qualsiasi operazione potenzialmente rischiosa. Il gruppo spazzante comprende la bocca di aspirazione, di larghezza pari a quella del veicolo (2.500 mm), alle cui spalle è posizionato un rullo centrale, azionato idraulicamente, che agevola la rimozione dello sporco e lo convoglia verso l'unità di aspirazione. Dalla bocca di aspirazione partono due tubi in gomma speciale che la collegano al contenitore rifiuti e consentono al materiale aspirato di rag1. 2. Spazzatrice Bucher-Giletta A 9500 3. Esempio di lama installata sulla spazzatrice A 9500
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giungere il cassone senza nessuna difficoltà, e due tubi di soffiaggio che integrano il sistema di raccolta. Le due spazzole laterali, azionabili singolarmente, conferiscono al mezzo una maggior operatività e portano l'ampiezza della fascia spazzante fino a 3.400 mm. Per evitare inutili danneggiamenti, il gruppo spazzante si solleva automaticamente quando viene inserita la retromarcia, per poi riabbassarsi e ritornare in posizione, sempre in modo automatico, quando questa viene disinserita. La possibilità di regolare la pressione
al suolo direttamente dai comandi posti nella cabina di guida consente da un lato la perfetta aderenza della spazzola a rullo anche in presenza di superfici irregolari, e dall'altro ne ostacola un'usura precoce. La A 9500 è dotata di un sistema aspirante - soffiante che ne aumenta le capacità di pulitura. Azionata da un motore ausiliario, la turbina di aspirazione crea una depressione all'interno del contenitore rifiuti, in cui confluiscono le sostanze aspirate. La presenza di un'apposita griglia a movimentazione pneu-
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matica impedisce la fuoriuscita di particolari materiali volatili, quali carta e fogliame, dallo scarico dell'aria. L'eccellente sistema di abbattimento polvere, con il percorso obbligato dell'aria all'interno del contenitore stesso, la particolare conformazione e i vari ugelli d'acqua regolabili e collocati in posizione ottimale lungo tutto il percorso, fanno sì che l'aria in uscita sia perfettamente pulita e non contenga nessun residuo di sporco, senza l'ausilio di ulteriori filtri da lavare e/o sostituire. Dal pannello comandi in cabina di guida è possibile regolare anche la velocità, la pressione e la quantità di acqua sul rullo centrale e sulle spazzole laterali. I circuiti separati favoriscono anche un'ottima distribuzione idrica e, quindi, una lunga autonomia di esercizio. Lungo le fiancate laterali, potenti getti d'aria (soffioni laterali) consentono alla macchina spazzatrice di rimuovere tutte le impurità sparse lungo le piste, quali sabbia e pietrisco, sia di residui derivanti ad esempio dalla falciatura dell'erba. Le soffianti laterali sono un valido aiuto anche per rimuovere la neve, prima ancora che la stessa si depositi al suolo e aderisca alle piste creando una patina scivolosa. Ed è proprio a tale scopo che alla A
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9500 destinata all'Aeroporto di Verona è stata allestita una lama sgombraneve serie MV, un'attrezzatura robusta, progettata per situazioni di sgombero neve di ogni tipo e particolarmente indicata in ambito aeroportuale. Montata su piastra portattrezzi DIN 5, è dotata di un coltello di lavoro a più settori, intercambiabile, realizzato in poliuterano, che proprio per le sue caratteristiche è idoneo al raschiamento delle piste di decollo e dei raccordi aeroportuali: a differenza di un coltello in acciaio, infatti, non danneggia le luci direzionali delle piste e, usurandosi, non lascia detriti né sporca la pista. Azionata dall'impianto idraulico del veicolo e con una struttura in acciaio ad alto limite elastico, la lama è stata munita di un paraspruzzi in gomma e di un profilo molto sagomato che evita alla neve spalata di finire sul parabrezza del veicolo spingente. Per garantire una maggior sicurezza, è dotata anche di un dispositivo che ammortizza gli urti ed impedisce il verificarsi di danni alla struttura. Il volvente è realizzato in polietilene ad alta densità, materiale che permette un miglior scivolamento della neve ed è praticamente indistruttibile. Il polietilene, infatti, non si raffredda a contatto con la neve, condizione essenziale per far sì che questa continui a scorrere perfettamente e non si accumuli alla base della lama. Il volvente in poliuterano, inoltre, non necessita degli stessi controlli e della stessa manutenzione di uno prodotto in acciaio, in quanto, non essendo verniciato, non richiede interventi di riverniciatura e non risente dei problemi di ruggine tipici dei volventi in
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acciaio non sabbiato. Equipaggiamenti e tecnologie nati da esperienze pratiche, da un confronto costante con le esigenze e le necessità di chi le macchine le usa, garantiscono l'elevata affidabilità, l'alta qualità e la lunga durata delle attrezzature Giletta. E' proprio questa consapevolezza che ha portato l'Aeroporto Catullo a servirsi nuovamente dei mezzi Giletta. La A 9500 appena consegnata non è infatti l'unico automezzo a marchio Giletta ad operare all'Aeroporto di Verona, ormai considerato un cliente storico. A settembre 2008, infatti, ha acquistato anche il primo esemplare di spargitore aeroportuale solido - liquido serie UKAD, prodotto sulla base dello spargitore UniQa: un'attrezzatura equipaggiata con doppio disco che offre la possibilità di spargere sia materiale liquido, ad una larghezza massima pari a 16 m, che solido pre-umidificato fino a 24 m. Ampia anche la capacità di carico, che si aggira intorno a 4,2 m3 per il materiale solido e 6.000 l per quello liquido, conservato in cisterne realizzate integralmente in polietilene e posizionate anteriormente e lateralmente al mezzo. Dotato di un sistema di alimentazione a nastro in gomma con inserti a V per un'ottimale movimentazione del materiale, è munito anche di un rullo frantumatore, azionato idraulicamente, in grado di rompere eventuali grumi di materiali e di migliorare la precisione di spargimento, evitando così il classico "effetto ponte". L'azionamento simultaneo del de-icer e della lama sgombraneve installata sul mezzo avviene tramite l'impianto idraulico a doppio circuito realizzato
interamente nei laboratori Giletta, frutto di un accurato lavoro di studio e ricerca e della pluriennale esperienza in ambito nazionale e internazionale. Il sistema di fissaggio tramite "twist locks" garantisce un fissaggio sicuro e nello stesso tempo facilita lo scarramento dell'attrezzatura durante le operazioni di manutenzione del veicolo o nell'eventualità si decida di utilizzare il mezzo per altre attività. Il rivoluzionario comando EcosWave, di ultima generazione, consente mediante l'apposito "dial-tool" una rapida navigazione tra i menu e le programmazioni di spargimento. Regolamentato da appositi livelli di autenticazione, permette di gestire l'uso e la taratura di sei diversi tipi di materiali da spargere e la loro relativa percentuale di umidificazione. Per ogni materiale è possibile, inoltre, configurare nove differenti programmi di spargimento, richiamabili con un unico potenziometro e facilmente variabili dall'operatore durante qualsiasi tipo di operazione. Un dialogo costante quello tra Giletta e i suoi clienti che ha permesso all'azienda di affermarsi non solo per l'affidabilità, le alte prestazioni e la qualità delle sue attrezzature, ma anche per l'efficienza e la tempestività del suo servizio assistenza. Un impegno, infatti, che ha inizio già nella fase di progettazione dei veicoli dove, tenendo conto delle richieste dei clienti, si rendono possibili soluzioni personalizzate, e che prosegue anche nell'assistenza post vendita grazie a Giletta Service, un reparto creato appositamente per cercare di risolvere tempestivamente ogni tipo di problematica e garantire al cliente la reperibilità 24 ore su 24, 7 giorni su 7. La fitta rete di officine autorizzate, certificata ISO 9001:2000 e dislocata in maniera capillare su tutto il territorio nazionale, consente una consulenza seria e competente ed un'assistenza rapida e scrupolosa direttamente sul posto, presso la sede del cliente. Il personale altamente formato, con corsi di formazione periodici, il magazzino fornitissimo ed automatizzato, e i furgoni attrezzati con ricambi al seguito assicurano operazioni di manutenzione e riparazione in tempi rapidissimi. Un servizio a 360° che fa di Giletta un punto di riferimento tra le aziende del settore. 4. Spargitore Aroportuale Giletta UKAD
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Sempre più veloci gli escavatori Wacker Neuson MOVIMENTO TERRA
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Con i suoi modelli di escavatore mobile 6503 e 9503, lo specialista dell'equipaggiamento compatto Wacker Neuson è un punto di riferimento in termini di rapidità, tecnica e comfort dell'utente. I modelli 6503 e 9503 devono il loro particolare successo all'efficiente tecnologia del motore ed alle eccellenti caratteristiche sul terreno. Con 40 km/h di velocità massima, il 9503 è l'escavatore mobile più veloce della sua categoria, seguito immediatamente dal 6503 (25 km/h). Le eccezionali prestazioni di entrambi questi modelli sono garantite da sistemi idraulici particolarmente efficienti. Nel 9503 il circuito idraulico chiuso di comando provvede all'equilibrio energetico ottimale, consentendo elevate velocità anche in salita. La capacità del serbatoio (170 l per il 9503 e 83 l per il 6503) permette grande autonomia evitando costosi trasporti fino al cantiere.
I motori diesel Wacker Neuson, conformi alle più recenti norme antirumore e antiemissioni, non sono soltanto a basso impatto ambientale, ma grazie alla scarsa rumorosità anche particolarmente comodi per l'utente. L'automatismo di serie del numero di giri provvede all'innesto della marcia in folle dopo 5 secondi di pausa, riducendo i consumi e l'inquinamento acustico: il 9503, ad esempio, registra un eccellente equilibrio energetico per lo scarso consumo di carburante corrispondente a 7,7 l/h soltanto (80% di 2 scavo e 20% di guida). I freni a lamel- internazionale di attrezzature edili le esterni sull'asse posteriore impedi- (Equipaggiamento leggero) e macchiscono le oscillazioni durante il lavoro ne compatte (Equipaggiamento comdi scavo, garantendo una tenuta sicu- patto) - oltre 30 società affiliate e più ra, mentre il gioco di alberi, cuscinetti di 180 sedi di vendita e servizi disloe giunti non destabilizza l'attrezzo. Le cate in tutto il mondo - con un'offerta dimensioni compatte del 6503 e del di prodotti unica. Tutti i prodotti della 9503 consentono di lavorare e mano- nuova impresa porteranno il marchio vrare in particolare sicurezza, anche Wacker Neuson. Un'eccezione in Europa è rappresentain spazi molto ristretti. Ai tanti vantaggi dei due modelli ta dai prodotti Kramer-Allrad e Weidedescritti si aggiungono la cabina dalle mann, che manterranno e svilupperandimensioni generose con ampia sali- no ulteriormente i propri marchi. ta e spazi comodi per la seduta, i Con la sua offerta l'azienda si orienta rivestimenti e la cabina ribaltabile per verso gli utenti specialisti del settore un accesso semplice e agevole alle edile, del giardinaggio e dell'architettura del paesaggio, dell'agricoltura, operazioni di manutenzione. I modelli di escavatore mobile 6503 e delle municipalità, ma anche dell'in9503 sono macchine robuste multi- dustria e del settore del riciclaggio. A funzionali, sempre pronte per l'impie- questi Wacker Neuson offre oltre 300 categorie di prodotto e un servizio di go e dunque più veloci delle altre. Dalla fusione nel 2007 tra la casa noleggio, ricambistica e riparazione. madre Wacker Construction Equipment AG e la Neuson Kramer 1. Wacker Neuson 9503 Baumaschinen AG è nato un fornitore 2. Modello 6503
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Schmidt consegna una Supra 4001 alla Trascav di Campodolcino VIABILITA' INVERNALE
La ditta Trascav S.r.l. di Campodolcino, in provincia di Sondrio, si è dotata recentemente di una nuova turbofresa semovente Schmidt modello Supra 4001 da 428 CV e oltre 3.500 t/h (è importante distinguere tra t/h e m3/h). La Trascav, da anni impegnata sul fronte della viabilità invernale nella sua zona, ha scelto la qualità e le prestazioni Schmidt per portare a termine i gravosi compiti di sgombero neve. Consegnata nel novembre 2008, la Supra 4001 ha già superato ad oggi 300 ore di lavoro, dando l'opportunità al sig. Davide Levi di apprezzarne "la notevole potenza e l'eccellente manovrabilità in spazi angusti". Addirittura il sig. Levi ha risposto all'appello della Protezione Civile Nazionale mettendo a disposizione la Supra 4001 e la sua esperienza personale per risolvere i pesanti disagi provocati dalle abbondanti nevicate in provincia di Torino. Utilizzata dalla Trascav principalmente per lo sgombero neve all'interno del paese di Campodolcino (1.100 m s.l.m.) e delle frazioni limitrofe, la Supra 4001 trova ulteriori applicazioni nell'apertura di passi alpini, in lavori di sfondamento ed allargamento, anche in aree aeroportuali, operazioni di carico della neve su autocarri e, in generale, laddove sia richiesta una macchina compatta ma estremamen-
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te potente, manovrabile ed affidabile. La famiglia delle turbofrese semoventi Supra è completata dalla "piccola" 2001 da 280 CV e 1.800 t/h, e dalla 5001, che, grazie ai 570 CV (oltre 5.000 t/h) ed alle dimensioni contenute, è ritenuta dagli utilizzatori la macchina più efficace in commercio. Costruite interamente in Germania presso la sede storica di Schmidt (St. Blasien, nel mezzo della Foresta Nera), le Supra vengono assemblate secondo le particolari specifiche di ogni cliente, in modo da ottenere un prodotto di qualità e perfettamente rispondente alle esigenze del lavoro che dovrà svolgere.
Equipaggiate con motori MercedesBenz a 6 e 8 cilindri a V, possiedono caratteristiche tecniche che le distinguono in maniera netta dalla concorrenza. - Telaio portante: costruito specificamente per sgombraneve rotativi, è dotato di trazione idrostatica 4x4 permanente. - Sterzo articolato: questa soluzione consente di ottenere diversi vantaggi. Innanzitutto la possibilità di adottare ponti rigidi con differenziale e trasmissione planetaria esterna (molto più robusti dei tradizionali); inoltre la macchina segue sempre la traccia segnata dalla testata fresante, eliminando di fatto ogni rischio di "pestare" la neve. Da sottolineare anche il vantaggio in termini di costi di manutenzione ed affidabilità derivante dalla presenza di un solo asse sterzante in luogo dei quattro presenti sulle macchine della concorrenza. - Motore unico: a differenza delle vecchie soluzioni che prevedevano un motore di trazione ed uno per l'azionamento della testata fresante, il fatto di avere un unico motore (MercedesBenz Euro 3) consente innanzitutto di ottenere importanti economie di gestione (risparmio di gasolio, intervalli di manutenzione, costo dei tagliandi, magazzino ricambi…), rispetto dell'ambiente (minori emissioni), oltre ad essere l'unico sistema
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in grado di adeguare automaticamente la velocità di avanzamento in base allo sforzo rilevato alla presa di forza (load sensing), consentendo anche ad operatori con ridotta esperienza di effettuare un lavoro eccellente e permettendo agli stessi di concentrarsi maggiormente nella guida. La cabina di guida, omologata per 2 posti, possiede un ampio parabrezza riscaldato ed è costruita seguendo i più moderni criteri ergonomici. Come optional è possibile il sollevamento di tutta la cabina (regolabile fino a 700 mm), per agevolare le operazioni di carico neve sugli autocarri o per dare una miglior visibilità all'operatore. La cabina di guida ed il motore sono in due moduli separati, a tutto vantaggio della sicurezza e del comfort in termini di vibrazioni e rumore. Il controllo della testata fresante avviene mediante un solo joystick. Il gruppo propulsore è costituito da un motore ausiliario e da pompe idrauliche. Il tutto è collocato sulla parte posteriore del telaio e protetto da una cofanatura insonorizzata ribaltabile per un facile accesso a tutti i componenti. Una serranda automatica sul tetto evita l'entrata di neve e polvere a macchina ferma e si apre quando il motore si scalda. La testata fresante è a due stadi con rullo fresante frontale ad elica aperta e turbina di espulsione. La testata è equipaggiata con pattini o con ruote di scorrimento pesanti e regolabili in altezza, coltelli di usura in acciaio e con deviatori laterali per evitare il danneggiamento. La turbina di espulsione può essere orientata a destra o sinistra con raggio di orientamento di 105° (45° a sinistra e 30° a destra dal livello orizzontale). Il camino di lancio è orientabile con raggio di 205° con deflettori idraulici per un direzionamento preciso della gittata. Il camino è ribaltabile durante il trasferimento. La distanza
di lancio può essere regolata tramite il cambio a due stadi, la regolazione del numero di giri del motore e la regolazione dei deflettori. Questo assicura prestazioni ottimali anche con distanze di lancio variabili. La fresa è protetta contro danneggiamenti da una frizione meccanica automatica. In più il rullo fresante frontale è protetto da spine di tranciamento. In caso di pericolo immediato, la fresa consente di serie tempi di arresto inferiori a quelli richiesti dalla normativa europea EN13021 in materia di sicurezza. Non sono quindi necessari costosi e fragili dispositivi accessori come freni elettromeccanici o similari, che nel tempo minano l'affidabilità e le
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prestazioni delle macchine. La testata viene sollevata con guida a colonne e può essere inclinata lateralmente di +/-10° e frontalmente di +8° e -3°. Ciò permette un adattamento ottimale ad ogni tipo di superficie e condizione di lavoro. E' presente un dispositivo di emergenza per sollevare, tramite una pompa manuale, la testata fresante anche a motore spento ed idraulica del veicolo fuori uso. La testata fresante si arresta automaticamente all'apertura di una delle porte della cabina. Elevata capacità di sgombero, potenza, velocità, manovrabilità, sicurezza: tutto questo è di serie sulle turbofrese Schmidt Supra.
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VERDE
Vasta gamma, qualità, servizio: i punti di forza Berti
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Sono passati 20 anni, ed anche velocemente, da quando l'azienda Berti Macchine Agricole ha lanciato sul mercato il suo primo ed unico modello di decespugliatore idraulico per macchine movimento terra. Dal lontano 1989 ad oggi l'azienda ha dimostrato di credere in questo settore puntando buona parte delle proprie risorse nella ricerca e nello sviluppo di queste attrezzature. Da allora la ditta Berti ha sviluppato ben 11 gamme di prodotti con 35 modelli disponibili per tutte le esigenze. Durante tutto il periodo l'azienda veronese ha interagito con
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centinaia di fornitori selezionando solamente partner affidabili che potessero garantire tempestività nelle consegne e componenti di alta qualità, inoltre ha consultato moltissimi utilizzatori per migliorare sempre più il prodotto in termini di resa e di produttività. I modelli sono divisi in 4 categorie: la prima comprende i modelli per mini escavatori, il più piccolo consigliato è il Mini/SB, consigliato per mini escavatori con peso compreso tra 1,5 e 2 tonnellate; si passa poi al modello superiore, il GKR/SB, suggerito per mini escavatori con peso
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operativo compreso tra 2 e 3 tonnellate. Chiude la prima categoria il modello CKT/SB per mini escavatori con massa compresa tra 3 e 4 tonnellate. La seconda categoria è rappresentata dai decespugliatori per la gamma midi escavatori che comprende il modello Park/SB per macchine operatrici con peso operativo
1. Testata Berti modello CKT/SB al lavoro 2. Modello Park/SB 3. Testata trinciante ECF/SB 4. Modello TBM/SB
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compreso tra 4,5 e 6 tonnellate ed il modello RA/SB per macchine con massa compresa tra 6 e 8 tonnellate, che è anche il modello più indicato per gli abbinamenti con le terne. La terza categoria è destinata alle grandi macchine. Il primo modello è il TFB/SB raccomandato per escavatori con peso compreso tra 8 e 12 tonnellate. Iniziano poi i modelli forestali che si distinguono dagli altri sopra menzionati poiché dispongono di un rotore a mazze rientranti; il più piccolo è il TBM/SB consigliato per macchine operatrici con peso compreso tra 13 e 15 tonnellate; successivamente Berti propone il modello ECF MD/SB idoneo per applicazioni su escavatori con peso tra 16 e 18 tonnellate. Infine gli ultimi due modelli della linea escavatori sono l'ECF/SB ed il modello EFX/SB: quest'ultimo, a differenza dei modelli forestali sopra menzionati, dispone di un rotore a mazze fisse anziché rientranti; questi due modelli sono abbinabili a macchine con peso compreso tra 19 e 28 tonnellate. La quarta ed ultima categoria è destinata alle minipale ed è costituita dal modello AF/SSL. Naturalmente oltre ad aver sviluppato diversi modelli, Berti continuerà a sviluppare nuove decespugliatirici sempre più efficaci ed affidabili, non trascurerà quello che è stato fino ad esso il punto forte dell'azienda ovvero il servizio post vendita oltre alla preparazione e formazione del proprio personale per ciò che riguarda l'oleodinamica. 5.Testata trinciante Berti modello EFX/SB al lavoro 6.Testata trinciante Berti modello EFX/SB
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4 Technique presenta la nuova lama sgombraneve ultraleggera T4 VIABILITA' INVERNALE
FRANCESCO VANDONI
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La società 4 Technique di Modena, leader italiana nella distribuzione di prodotti ed accessori per l'off-road, propone soluzioni adatte anche ai veicoli commerciali ed industriali. 4 Technique noleggia, vende ed allestisce marchi quali Warn (verricelli), ARB (bumper, bloccaggi pneumatici), Outback (portapacchi in alluminio), Viair (compressori e accessori per fuoristrada), Bushranger, Sno-way (accessori specifici per l'inverno)... Dalla collaborazione con Assaloni S.p.A. è nata la nuova lama sgom-
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braneve ultraleggera T4. Si tratta della prima lama da neve che può essere montata contemporaneamente ad un verricello. La lama T4 è composta da un alerone monolitico e da un telaio portante in acciaio sagomato a freddo elettrosaldato. Il sistema di aggancio, particolarmente rapido, permette l'installazione dell'attrezzo senza l'ausilio di utensili. La configurazione particolare della staffatura consente l'uso contemporaneo del verricello e della lama sgombraneve senza interferenze
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reciproche. I movimenti di rotazione su entrambi i lati vengono effettuati grazie a dei martinetti oleodinamici a semplice effetto comandati dalla cabina. Il sollevamento e la pressata a terra si ottengono invece con un martinetto
1. La prima versione della lama T4, presentata al Reas di Montichiari in ottobre 2008 2. 3. 4. Vedute della versione definitiva della lama sgombraneve ultraleggera T4
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a doppio effetto. Questa lama è inoltre dotata di un sistema di ammortizzazione degli urti radenti, realizzato tramite molle a trazione a taratura variabile, che permette il superamento di ostacoli di considerevoli dimensioni. La lama viene fornita completa di coltello di raschiamento in acciaio speciale, asticelle di segnalazione, piedi di appoggio e piastra di accoppiamento rapido alla motrice. L'innovativa concezione rende la 5. Disegni laterale e frontale della lama T4
lama particolarmente adatta allo sgombero in aree urbane e comunque in tutte quelle strade con fondo discontinuo e con frequenti ostacoli di varia natura. L'impiego di materiali speciali ha permesso di contenere notevolmente il peso complessivo senza penalizzare la robustezza dell'intera struttura. Per quanto riguarda la sicurezza, la lama T4 dispone di vari dispositivi quali bloccaggi di trasferimento, valvola di frenata, valvola by-pass, asticelle di segnalazione, segnali di sicurezza. A richiesta sono disponibili: la centralina elettroidraulica con pulsan-
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tiera di comando, il coltello di raschiamento in materiale plastico, le luci di trasferimento sul quadrante, le luci di ingombro. L'attrezzatura, senza accessori, pesa 140 kg; la lunghezza del coltello è di 2,15 m (A); l'angolo massimo di rotazione è di 30°; l'altezza dell'alerone è di 60,5 cm (F); l'ingombro minimo per passaggi stretti è di 1,885 m; lo sbalzo con lama dritta è di 1,075 m (E); il sollevamento, con piano agganci a 236 mm da terra è di 37,5 cm (H); l'abbassamento, con piano agganci a 236 mm da terra è di16 cm (I); il baricentro è a 64 cm (L).
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VERDE
Braccio frontale da trattore Hymach Mantis GHERARDO MARCHELLI
La ditta Hymach di Stienta (RO), nata nel 1983 con l'intento di progettare e costruire macchine per la manutenzione del verde pubblico e privato, in particolare attrezzature allora chiamate speciali, costruite "su misura", continua a distinguersi per il carattere propositivo verso il cliente di soluzioni
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sempre nuove per poter risolvere al meglio lo svolgimento di ogni lavoro da affrontare. Tutte le macchine realizzate da Hymach vengono progettate internamente, seguite passo a passo durante l'intera costruzione e collaudate singolarmente. I materiali impiegati
sono di prima qualità e i componenti degli impianti vengono scelti tra le migliori marche del settore per garantire affidabilità, resistenza, produttività e durata nel tempo. Anche i particolari sono oggetto di grande attenzione: infatti nessun componente, nemmeno quello che sembra essere il meno importante, è scelto a caso ma selezionato perché possa aggiungere valore alle attrezzature. La nuova macchina nata in casa Hymach oggi è Mantis, un braccio per applicazione frontale su trattore, autocarri, semoventi portattrezzi. Si tratta di una macchina per sfalcio erba e arbusti in banchina e scarpata in grado di operare già dalla posizione frontale alla massima estensione sia sul lato destro che sul lato sinistro del mezzo su cui si trova installata. Il braccio è applicato su cerniera con angolo di rotazione di 185°, questa è montata su una slitta di scorrimento su guida orizzontale che consente al braccio una maggiore profondità di lavoro. La testata può essere ruotata di 360° per poter venire adeguata alla posi-
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zione del braccio e lavorare in entrambi i sensi di marcia su tutti e due i lati del mezzo. Il sistema di rotazione è stato progettato in modo da risultare particolarmente agevole è può essere fatto in cantiere senza l'ausilio di particolari attrezzature. Oltre a lavorare su entrambi i lati, la rotazione della testata permette di agire anche in senso inverso di marcia, ovviamente quando il mezzo è dotato di guida reversibile. Anche il sistema di articolazioni del braccio è progettato per permettere il lavoro, sia sul lato destro che sul lato sinistro, in tutte le posizioni, con il braccio esteso secondo necessità, senza ingombrare la carreggiata limitando così il disagio alla circolazione stradale. La messa a riposo può essere effet-
tuata sia con il braccio rivolto sul lato sinistro che su quello destro, in quanto questo si chiude restando in sagoma in ambedue le configurazioni di lavoro. Le caratteristiche qualitative della macchina rispecchiano gli standard dei prodotti Hymach e la versione base può essere arricchita con gli optional proposti dall'azienda di Stienta: solo per quanto riguarda i tipi di distributore e relativi sistemi di comandi offre un ventaglio di ben cinque allestimenti, che vanno dal classico distributore idraulico con comandi a leve meccaniche fino a quello elettroidraulico proporzionale a sezioni compensate con controllo mediante manipolatore monoleva. La testata applicata, anch'essa di nuova costruzione, presenta uno
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chassis con struttura sagomata ad arco rinforzata, costruito per ospitare l'attacco a spinta, che agevola il cammino della testata durante le operazioni di sfalcio. Il rotore presenta una disposizione elicoidale dei coltelli per un risultato di lavoro estremamente efficace. I coltelli sono disponibili in diversi modelli da intercambiare a seconda della necessità di lavoro da svolgere. La Hymach Mantis si delinea come attrezzatura particolarmente adeguata a lavori di sfalcio erba su strade a traffico intenso o con problemi di circolazione per la strettezza della carreggiata e su strade in cui è necessario mant enere un unico senso di marcia e comunque intervenire su entrambi i lati della strada.
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VIABILITA' INVERNALE
I trattori portattrezzi Merlo efficaci e prestanti anche nelle situazioni più estreme
E' risaputo che le abbondanti nevicate possono creare gravi problemi alla circolazione stradale se non si interviene in modo efficace nello sgombero. Quando il manto nevoso supera il metro di altezza però, i normali trattori ed autocarri adibiti al servizio diventano inutili, servono mezzi più prestanti e specializzati. Proprio per operare in condizioni così impegnative la società Merlo propone due macchine innovative. Nate sulla base dell'esperienza maturata nel
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campo dei trattori forestali, dove gli ambiti di impiego sono tra i più duri, sono state progettate per lavorare in climi polari ed in condizioni limite di visibilità. L'MM 180 ND e l'MM 350 ND, con potenza del motore rispettivamente di 180 CV e 350 CV, sono caratterizzati da innumerevoli dispositivi e soluzioni tecnologiche che li rendono particolarmente efficienti anche quando la temperatura esterna è di parecchi gradi sotto lo zero e la neve da
rimuovere è veramente tanta. Nessun problema per il freddo infatti: i pre-filtri del combustibile, gli specchi retrovisori ed il parabrezza sono riscaldati e l'impianto di climatizzazione in cabina crea un ambiente di lavoro molto confortevole. Quanto al lavoro, poco importa che la neve sia farinosa o ghiacciata, perché le prestazioni sono sbalorditive. E' incredibile vederli all'opera con turbofrese e vomeri nell'apertura di valichi alpini sui quali il manto nevoso
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supera i 5 metri. Messi a confronto con le tradizionali macchine adibite allo sgombero, i trattori portattrezzi Merlo hanno dimostrato di essere più produttivi, anche rispetto a mezzi di potenza più che doppia. Le carte vincenti sono la trazione integrale permanente asservita da una trasmissione idrostatica ed il sistema oleodinamico per l'azionamento della turbofresa. Con la tecnologia Merlo la potenza può essere regolata in continuo in funzione della consistenza e del peso della neve, ed il motore idraulico che aziona l'attrezzo anteriore assicura una valida protezione agli organi meccanici contro i danni causati da contraccolpi o arresti improvvisi dovuti a rami, pietre o altri ostacoli nascosti dalla neve. Le ruote sono tutte sterzanti con selezione da cabina del modo di sterzatura più idoneo (sulle sole ruote anteriori, sulle quattro ruote oppure a granchio). L'abitacolo blindato è confortevole e sicuro ed è climatizzato ed insonorizzato. La posizione avanzata della cabina garantisce inoltre la visione continua dell'attrezzo che, grazie al sollevatore
anteriore flottante ed ammortizzato, permette una precisione davvero unica, ideale per mantenere alta la produttività. Se poi è necessario completare l'opera distribuendo sale o ghiaia nessun problema perché l'attacco posteriore Caratteristiche e dimensioni Massa (kg) Motore ad emissione ridotte (Tier 3) turbo Potenza (97/68/CE) kW/CV Velocità massima km/h
a sollevamento idraulico con presa di forza permette l'aggancio e l'azionamento di qualsiasi attrezzatura per spargimento. Bisogna vedere all'opera i trattori invernali Merlo, per capire perché sono davvero inarrestabili. MM 180 ND MM 350 ND 7000 9200 Deutz 6 cilindri turboIveco 6 cilindri 132/180 40
Dotazioni ed accessori Cabina a norme ROPS/FOPS Di serie Sedile con sospensione pneumatica Di serie Sedile per passeggero Di serie Condizionatore d'aria manuale Di serie Trasparenti antiurto omologati Di serie Parabrezza e specchi retrovisori riscaldati Di serie Otto fari di lavoro su cabina (4 ant. + 4 post.) Di serie Sollevatore anteriore (4200 kg) Di serie Sollevatore posteriore (3500 kg) A richiesta PDF idraulica ant. (300 l/min - 420 bar) Di serie PDF idraulica ant. (460 l/min - 420 bar) Verricello posteriore con radiocomando A richiesta Ventola di raffreddamento reversibile Di serie Freno di stazionamento a bloccaggio automaticoDi serie Trasmissione idrostatica Di serie Di serie Trazione integrale permanente Sterzatura sulle quattro ruote Di serie Di serie Bloccaggio differenziali ant./post. (100%)
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260/350 36
Di serie Di serie Di serie Di serie Di serie Di serie Di serie Di serie A richiesta Di serie A richiesta Di serie Di serie Di serie Di serie Di serie Di serie
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Risparmio nei consumi "automatico" per le bisarche equipaggiate con cambi Allison TECNICA
I mezzi Renault equipaggiati con i cambi automatici Allison risparmiano 2 litri di carburante ogni 100 km senza diminuire la capacità di carico del veicolo. Allison continua ad essere il leader nelle trasmissioni automatiche per veicoli commerciali. L'applicazione di questi cambi completamente automatici su un veicolo per il trasporto di automobili ha portato ad un risparmio di 2 litri di carburante ogni 100 km rispetto al suo equivalente con cambio manuale. Il Renault Midlum 280 DXi7, acquistato da Allo Auto Service, di Ferrières-en-Brays, in Normandia (Francia), è stato allestito con la Serie 3200 di Allison Transmission. Con un ciclo di lavoro differenziato, il camion bisarca da 16 tonnellate di carico utile è il candidato ideale per un cambio completamente automatico, che migliora l'efficienza dei consumi, incrementando la produttività del veicolo. Secondo Laurent Jarrossay, responsabile commerciale presso il concessionario francese ETS Lenormant, i camion bisarca che montano i cambi Allison risultano molto efficienti per le imprese di logistica di autovetture. "Ci siamo resi conto che le flotte equipaggiate con trasmissioni automatiche Allison risparmiavano mediamente 2 litri di carburante ogni 100 km. La maggior efficienza dei consumi del Midlum 280 è un vantaggio evidente per chi trasporta automobili". 44
I cambi marcia ininterrotti consentono una partenza dolce, con un'accelerazione ottima. "Anche con un carico di quattro automobili, non ho problemi con la partenza", afferma Lionel Délinger, proprietario di Allo Auto Service, che ha acquistato il Midlum 280 lo scorso agosto. Due mesi e 8.000 km dopo, le sue impressioni sono assolutamente favorevoli: "La spesa per il carburante è una delle maggiori preoccupazioni per le piccole imprese di riparazione automobili come la nostra, e il risparmio può essere davvero notevole nel caso di un'intera flotta. Con le trasmissioni automatiche Allison, il veicolo non si sforza mai e utilizza meno carburante". Il cambio automatico può compensare le differenze tra gli stili di guida dei conducenti. "Avere la patente specifica non significa necessariamente saper guidare un camion", aggiunge Délinger. "Ogni conducente ha le sue abitudini di guida. Ma con le trasmissioni automatiche queste differenze diventano meno importanti, dato che la marcia giusta si inserisce automaticamente". Spesso considerata indispensabile nelle condizioni di traffico cittadino che richiedono frequenti variazioni del regime motore, una trasmissione automatica può essere utile anche
per guidare in campagna, come ha scoperto Délinger. "I nostri camion viaggiano spesso su strette strade di campagna tra un agglomerato urbano e l'altro. Come potete immaginare, un mezzo che trasporta automobili è voluminoso e non è affatto agile come un veicolo più piccolo, e richiede frequenti cambi di velocità per seguire le curve delle strade. La trasmissione automatica Allison si adatta rapidamente alle condizioni mutevoli della strada, e quando il camion incontra un lungo rettilineo, viene attivata la frizione di presa diretta nel modulo convertitore di coppia, consentendo al mezzo di viaggiare nella maniera più economica". Anche Michael Petit, uno dei conducenti di Allo Auto Service, ha verificato che le trasmissioni automatiche Allison sono molto più semplici da guidare rispetto ai veicoli a cambio manuale che l'impresa aveva utilizzato fino a quel momento. "In sei anni di lavoro, non avevo mai provato i cambi Allison. Ora non potrei guidare in nessun un altro modo. I cambi di marcia sono automatici e fluidi, e il veicolo non perde velocità". Ma le trasmissioni completamente automatiche offrono un altro vantaggio: la fluidità dei cambi marcia consente un'accelerazione migliore, per una guida dolce e senza interruzione di coppia. E una guida fluida è fondamentale per ridurre il rischio di danni alle auto trasportate, aggiunge Petit. Il cambio automatico Allison farà felici anche gli addetti alla manutenzione di Allo Auto Service. Effettuare diverse operazioni di scarico con veicoli pesanti può essere molto gravoso per il cambio manuale, e la durata è sempre una questione importante e costosa da tenere in conto. Le trasmissioni automatiche Allison proteggono la catena cinematica dagli scossoni della coppia motrice, aumentando l'affidabilità e la durata della trasmissione, e riducendo i costi di manutenzione.
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IGIENE URBANA
12 Econic per la Città di Palermo GHERARDO MARCHELLI
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Mercedes-Benz ha visto un forte apprezzamento dei suoi mezzi da allestire nel campo della raccolta dei rifiuti nella Città di Palermo. L'Amia di Palermo sta infatti utilizzando numerosi autotelai proposti dalla casa tedesca. Dopo una prima fornitura, da parte della concessionaria Mercedes Comer Sud di Catania, di 20 Actros 2532 con compattatore Geesink direttamente acquistati da Amia S.p.A., Mercedes ha fornito 12 Econic 1824 con compattatore Farid, 6 Mitsubishi Canter 3C11 e 6 Mitsubishi Canter 6C15 con allestimento Ecomec. Questi sono stati acquistati tramite Ato Palermo Ambiente S.p.A. con finanziamenti europei per progetti destinati alla raccolta differenziata, ed ora in uso presso Amia.
Tutta la fornitura ha fatto parte di una gara che prevedeva la creazione di un parco mezzi adeguato al nuovo progetto di raccolta differenziata per la zona di Palermo. Nel bando di gara non era specificata la richiesta di mezzi a cabina ribassata, caratteristica peculiare dell'Econic, poiché non erano orientati specificamente su un mezzo a cabina ribassata per poter fare partecipare più ditte alla gara. E' stata una scelta di Mercedes proporre la soluzione con questi veicoli migliorativi. Amia si è trovata subito in sintonia, riscontrando un servizio puntuale, trovando l'Econic una macchina ideale per gli utilizzi in ecologia ambientale, anche per l'accesso operatori estremamente agevolato. Secondo
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Amia è sicuramente il mezzo che rispetta maggiormente le norme sulla sicurezza degli operatori, evitando la presenza delle pedane, posizione pericolosa soprattutto in città, dove il rischio tamponamento è elevatissimo. Econic è stato subito apprezzato dagli addetti, che riscontrano il miglioramento di comfort e di sicurezza nello svolgimento del servizio, grazie all'agevole ingresso in cabina attraverso la porta automatica a livello, che permette agli operatori anche con abiti da lavoro e scarpe di sicurezza una istantanea e confortevole salita e discesa. Inoltre è stato anche riscontrata l'eccezionale visibilità e conseguente comfort di guida trovandosi l'autista allo stesso livello del traffico. Per tutti i mezzi che lo consentono, Amia ha oramai adottato il cambio automatico con retarder che permette agli autisti una facilità di guida ed all'azienda un notevole risparmio in frizioni e freni. I vantaggi del cambio automatico con retarder per Amia accrescono, vista la presenza della discarica di Bellolampo, che si trova su una montagna con pendenze notevoli.
1. I 12 Econic per Palermo 2. Econic con compattatore Farid 3. Mitsubishi Canter allestito Ecomec
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Sicurezza in galleria a 360°: utilizzo di moduli a led STRADE E SICUREZZA
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A Viatec 2009, fiera specialistica del settore, è possibile vedere tutte le ultime novità sulla sicurezza attiva e passiva in galleria.
La ditta D. Swarovski & Co. Swareflex Division, con oltre 20 anni di esperienza nello sviluppo di prodotti per la sicurezza stradale, produce diversi sistemi di linee guida luminosi, innovativi ed efficaci. Il partner per l'Italia è la Signal & Traffic Consult di Egna (BZ), sia come rivenditore sia per la consulenza tecnica. Due documenti segnano le tappe più importanti verso una maggiore sicurezza stradale nell'Unione Europea: il libro bianco "La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte" (2001), e il terzo programma di azione per la sicurezza stradale (2003). Entrambi si prefiggono l'obiettivo di dimezzare entro il 2010 il numero di vittime di incidenti stradali nei paesi membri dell'Unione Europea. Uno dei punti principali su cui devono essere indirizzati gli sforzi dell'Unione Europea riguarda l'aumento della sicurezza nelle gallerie. Infatti nelle gallerie il traffico è aumentato ben oltre i volumi previsti in fase di progettazione, queste quin-
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di rappresentano i punti di pericolo principali. E' con tali premesse che la Signal & Traffic Consult ha deciso di riprodurre dentro la fiera Viatec 2009, a Bolzano dal 5 all'8 marzo, 5a fiera specializzata per la costruzione e manutenzione di infrastrutture stradali, una finta galleria dove si possono vedere ed apprezzare tutti i prodotti della ditta D. Swarovski & Co. - Swareflex Division in fatto di sicurezza nei tunnel. In questa piccola ricostruzione saranno presenti quei prodotti che, testati negli anni sul campo, hanno permesso di essere considerati i migliori e più efficaci per la sicurezza stradale in galleria, e che, rispettosi delle normative europee attualmente esistenti, vanno nella direzione di sperata di riduzione degli incidenti. La tipologia dei prodotti proposti si divide in due: - la prima riguarda la riduzione degli incidenti; - la seconda considera la migliore gestione delle emergenze in caso di incidente avvenuto. Moduli per la riduzione degli incidenti Il Ministero dei Trasporti Austriaco e l'ASFINAG (Società delle Autostrade
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e Superstrade Austriaca) hanno incaricato nella primavera del 2002 la KfV (Società per la Sicurezza Austriaca) di effettuare uno studio che tra l'altro ha analizzato anche l'efficacia delle linee guide luminose a led in galleria. I primi studi, svolti nella galleria Bosruck sull'A9 (galleria a doppio senso di marcia, 5.500 m di lunghezza), hanno monitorato e rilevato le variazioni di velocità, distanze di sicurezza e distanze dal bordo della carreggiata in presenza di guide luminose a led e in tratti privi di tali dispositivi. I risultati ottenuti sono i seguenti. Velocità - La velocità media del traffico, in presenza di guide luminose aumenta leggermente, mentre le velocità eccessive si riducono molto. La motivazione principale è da ricercarsi nell'aumento della sensazione di sicurezza degli utenti della strada, che provoca un aumento della velocità media ed un minor senso di paura che causa rallentamenti o accelerazioni dovute alla necessità di paura/fuga. 1. 2. Sottopasso di Appiano (BZ) attrezzato con moduli a led 3. Galleria messa in sicurezza con moduli Swaroline e Swaroexit
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Distanza di sicurezza - Il risultato delle verifiche delle distanze di sicurezza è che, anche in presenza di code, gli automobilisti rispettano maggiormente le distanze di sicurezza. Il monitoraggio ha evidenziato una distanza media di oltre due secondi tra i veicoli in presenza di linee guide luminose. Distanza di sicurezza laterale - Le verifiche delle distanze di sicurezza laterali hanno evidenziato una maggior sicurezza degli automobilisti, causando di fatto un aumento della distanza dal margine della carreggiata. Sicurezza - Le interviste sono state progettate in modo da poter valutare le sensazioni degli utenti nei confronti della sicurezza in galleria. Il risultato psicologico della ricerca rileva come le linee guida luminose vengano molto apprezzate, aumentando considerevolmente la sensazione di salvaguardia rispetto alla ricerca effettuata prima dell'installazione dei moduli; gli utenti hanno riportato inoltre una percezione di passaggio facilitato in presenza delle linee guida. In particolare gli autisti dei mezzi pesanti, grazie all'impressione di maggior larghezza della carreggiata evidenziata dalle linee luminose, hanno ritenuto i moduli di grande efficacia. E' stato anche verificato però che questo accresciuto senso di sicurezza non ha causato un aumento complessivo della velocità in galleria. Velocità e distanza di sicurezza laterale - I rilevamenti effettuati nelle gallerie tedesche hanno evidenziato che in presenza delle linee guida luminose i veicoli, ed in particolar modo i mezzi pesanti, tendono a viaggiare in maggior prossimità del lato destro della strada, eliminando i camion che viaggiano pericolosamente vicino alla linea di mezzeria. La velocità media dei mezzi pesanti è aumentata solamente di pochi km/h. E' da evidenziare però che il rallentamento tipico dei veicoli in galleria si è molto ridotto, grazie al maggior senso
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di sicurezza dovuto alle linee guida luminose, di fatto avvicinando la velocità media nei tunnel alla velocità media in tratto aperto, in particolar modo nelle zone di intenso traffico. Ciò è risultato in un aumento del livello di servizio della strada grazie alla diminuzione dei rallentamenti all'interno delle gallerie. Non tanto un aumento generale della velocità sulla strada quindi, quanto una diminuzione dei rallentamenti all'interno delle gallerie rispetto alla velocità media della strada stessa. Per ottenere tali risultati si possono installare due tipologie di prodotti, gli Swaroline come rafforzativo e sostitutivo dei pannelli per gallerie, oppure i Levelite come rafforzativo della segnaletica orizzontale, entrambi già autorizzati dal Ministero Italiano. Moduli a led tipo Swaroline I moduli luminosi tradizionali a led tipo Swaroline, collegati tra loro tramite cavi, vengono montati su entrambi i lati su cordolo. L'impianto funziona a bassa tensione (24 V) ed è gestito tramite una centralina, con la quale viene impostata anche la modalità di funzionamento, come ad esempio lampeggio, luce fissa o variazioni di luminosità. Recentemente sono state realizzate con ottimi risultati alcune installazioni con moduli ad induzione magnetica. La grande novità di tale tipologia è suddivisa su due fronti: il primo è nelle lunghezza dei tratti controllati da un'unica centralina, che arrivano fino a 2.000 metri; la seconda, fondamentale per garantire l'efficienza, risiede nella funzionalità dell'impianto al 100% in presenza di eventuali guasti o rotture di un singolo modulo. Infatti, non essendoci nessun collegamento fisico tra il condensatore annegato nel cls ed il modulo, è praticamente nulla la possibilità di interruzione della scia luminosa e, in caso di sostituzione del modulo danneggiato, i tempi di ripristino sono immediati e non rallentano il flusso
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veicolare. Nelle gallerie a doppio senso di marcia vengono montati moduli Swaroline bifacciali dotati di 6 led per lato. Nelle gallerie a senso unico, sono invece utilizzati moduli Swaroline monofacciali. L'interasse dei moduli a led varia a seconda dei raggi di curvatura della carreggiata ed oscilla tra i 15 ed i 7,5 metri. Nelle gallerie particolarmente lunghe, la luminosità viene gestita tramite centraline tipo SPS nella sala di controllo della galleria. In caso d'emergenza può essere impostata la modalità lampeggio per segnalare il pericolo. La luminosità dei moduli a led può variare tra il modo diurno e notturno, ed essere coordinata con l'illuminazione generale della galleria.
Linee guide luminose Swaroline Il consumo energetico di un modulo Swaroline con 6 led è circa di 1 Watt. Un modulo bifacciale con 12 led consuma complessivamente poco meno di 2 W. Gli stessi valori valgono anche per i moduli carrabili a prova di lama spazzaneve tipo Levelite. La tensione di lavoro è tra 12 e 24 V. Il cassone dei moduli tipo Swaroline rispetta la norma europea UL94-V0, ed è composto in materiale plastico difficilmente infiammabile. La luminosità dei led, controllata tramite una centralina, varia tra 15 e 60 candele. I led utilizzati nei moduli Swaroline sono protetti da un vetro morbido a base di silicone. I moduli luminosi risultano inoltre meno sensibili alla sporcizia in confronto ai tradizionali chiodi spartitraffico retroriflettenti; è possibile effettuare la pulizia tramite acqua ad alta pressione, con le stesse modalità utilizzate per i chiodi spartitraffico tradizionali. La minore sensibilità alla sporcizia consente di effettuare le operazioni di pulizia ad intervalli sino a 5 volte superiori rispetto ai chiodi, pur mantenendo lo stesso livello di visibilità o superiore. 4. 5. Moduli Swaroline
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Moduli per la gestione delle emergenze Le analisi seguite ai catastrofici incidenti avvenuti in galleria negli ultimi anni (Monte Bianco…) hanno evidenziato le carenze dei sistemi di segnalazione per vie di fuga ed uscite di emergenza. Lo scopo di tali apparati di segnalazione è consentire e segnalare le uscite dalla galleria in caso di incidenti anche prima dell'intervento dei Vigili del Fuoco; le condizioni che dovrebbero essere garantite da tali sistemi di emergenza è consentire agli utenti della strada di poter uscire dalla galleria senza bisogno di personale esterno in un periodo massimo di 10 - 15 minuti. Oltre all'indicazione delle uscite di emergenza stesse, risulta essenziale segnalare anche le vie di fuga per raggiungere le uscite stesse. Inoltre diventa fondamentale per l'impianto d'emergenza usufruire di un sistema di collegamenti ed alimentazione autonomi rispetto ai normali impianti di illuminazione, per evitare che il danneggiamento del regolare flusso elettrico comprometta anche il sistema di emergenza. La direttiva 2004/54/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza per le gallerie della rete stradale transeuropea stabilisce i criteri per la realizzazione delle uscite di emergenza nelle
Il collegamento dei moduli normalmente viene effettuato tramite collegamento parallelo al fine di garantire il funzionamento delle linee guida anche in caso di rottura di un singolo modulo. E' inoltre disponibile il nuovo sistema di alimentazione ad induzione, utilizzato spesso per le linee guida spartitraffico, che consente l'installazione di moduli senza che sia necessario un collegamento diretto con la sorgente di alimentazione interrata.
Guide luminose Levelite Dovunque esista la possibilità o la necessità di passaggio di lame per la pulizia delle strade, in particolar modo mezzi spazzaneve, o la necessità della carrabilità dei moduli, i moduli installati a terra possono presentare un problema. La soluzione proposta da Swareflex per queste situazioni è il modulo tipo Levelite. Il modulo in acciaio inox, installato a filo strada, è stato progettato per sostenere il passaggio del traffico e delle lame. Questo viene normalmente utilizzato come rafforzativo della segnaletica orizzontale. I moduli sono stati costruiti per essere riparati sul posto in tempi rapidi e con costi di mano d'opera molto contenuti. Infatti si può velocemente sostituire sia la parte elettronica sia la sola ottica.
nuove gallerie e per la messa a norma di quelle esistenti: oltre alle indicazioni relative a collocazione e frequenza, viene indicata la necessità di provvedere con designazioni luminose sia il percorso di uscita dalla galleria per i veicoli, sia un sistema di illuminazione per l'evacuazione a piedi. I sistemi Swareflex per la sicurezza in galleria coprono entrambe le esigenze, tramite i moduli Levelite e Swaroline per le indicazioni ai veicoli, e tramite il sistema Swaroexit per l'evacuazione delle persone a piedi. Segnalazione delle uscite d'emergenza tramite il sistema Swaroexit Swareflex ha ideato il sistema a moduli a led Swaroexit, progettato per fornire tanto la segnalazione delle uscite di emergenza quanto le linee guida per direzionare gli utenti della strada, ovvero il famoso "filo d'Arianna" che dà in modo inequivocabile la direzione da seguire in caso d'emergenza, in grado di operare ad altissima luminosità e tramite alimentazione separata. In caso d'incendio, infatti, le centraline di controllo sono in grado di attivare l'impianto di emergenza composto da diversi moduli che automaticamente indirizzano le persone rimaste intrappolate verso la via di fuga a loro più vicina. Questo sistema altamente sofisticato riduce notevolmente i tempi decisionali in sala di controllo e quelli di evacuazione.
Modulo a blitz del sistema Swaroexit Uno dei problemi riscontrati negli incidenti in galleria è relativo la scarsa visibilità in caso d'incendio causato da fumo estremamente denso. Il modulo a blitz Swaroexit è stato progettato considerando questa proble-
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6. Moduli a incasso Levelite 7. Uscite di emergenza 8. Moduli blitz Swaroexit 9. Moduli led Swaroexit
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matica. Il modulo con cassa in acciaio inox e vetro blindato a protezione di led ad ultraintensità si attiva solamente in situazioni d'emergenza, garantendo un'elevatissima resistenza al calore ed un'intensità luminosa tale da risultare visibile anche in presenza di fumo denso.
Moduli a led per la segnalazione dinamica delle vie di fughe I moduli per la segnalazione dinamica delle vie di fuga realizzati dalla Swareflex offrono il vantaggio, rispetto a sistemi statici di segnalazione, di poter indicare la via più utile e veloce per abbandonare il luogo dell'incidente. Questo sistema raggiunge prestazioni ottimali in
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presenza di un apparato di rilevamento molto efficace. Il primo impianto dotato di questa tecnologia di ultima generazione si trova in Austria, nella galleria Schartnerkogel. Linee guida luminose verdi a freccia si attivano in caso di emergenza indicando la via di fuga più appropriata, segnalata tramite moduli led ad ultraintensità.
Picchetti luminosi - illuminazione di sicurezza delle via di fuga Studiato appositamente per soddisfare le linee guida dell'Anas uscite alla fine del 2006, Swareflex ha prodotto un modulo in grado di illuminare con luci a led le via di fuga, ottenendo, con passi di installazione di 12,5 m
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posti ad un'altezza dal marciapiede di circa 90 - 100 cm, una luce minima a terra superiore ai 2 lux previsti dalla normativa. Il modulo va a completare la linea di prodotti che devono entrare in funzione qualora si verificasse una situazione di pericolo.
Per tutti gli interessati si consiglia una visita allo stand della ditta Signal & Traffic Consult, consulente tecnico ed importatore per tutta l'Italia dei prodotti della ditta D. Swarovski & Co. Swareflex Division, durante la fiera Viatec 2009 a Bolzano dal 5 all'8 marzo prossimo. 10. Sistema Swaroexit 11. Picchetti luminosi
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Il nuovo punto di riferimento per i midi escavatori da 6 tonnellate MOVIMENTO TERRA
JCB presenta il nuovo 8065 RTS, un midi escavatore da 6 tonnellate con girosagoma posteriore ridotto che va ad ampliare ulteriormente una gamma di modelli particolarmente apprezzati per prestazioni, controllabilità e versatilità. L'8065, che subentra al fortunato modello 8060, conferma le eccellenti qualità che caratterizzano la produzione JCB, e grazie all'elevata produttività si pone come nuovo punto di riferimento nel segmento dei midi escavatori. Prestazioni elevate, sia in potenza che in durata, ottenute grazie al nuovo motore turbo Isuzu Tier III da 40,5 kW, la cui posizione e i punti di controllo giornalieri raggruppati ne migliorano l'accessibilità per gli interventi di manutenzione. Inoltre, l'intervallo di manutenzione è stato incrementato a 500 ore riducendo così la necessità di fermi macchina. L'8065 si presenta con una cabina rinnovata all'avanguardia nel settore, che offre all'operatore una condizione di lavoro e una visibilità a 360 gradi
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senza eguali, grazie alle soluzioni ideate per ridurre i livelli di rumorosità e le vibrazioni e alla quasi totale vetratura delle superfici. Maggiore sicurezza e protezione durante il lavoro in spazi ristretti vengono garantite dal ridotto girosagoma posteriore di soli 183 mm. Una nuova serie di opzioni, tra cui aria condizionata e impianto idraulico a bassa e alta portata, innalzano il comfort per l'operatore e permettono un controllo più preciso delle attrezzature. La controllabilità è infatti una delle eccellenze di questo nuovo modello, grazie all'adozione di servocomandi estremamente sensibili per movimenti precisi in spazi ristretti e per un minore affaticamento dell'operatore; inoltre, l'acceleratore con ritorno automatico al minimo migliora i consumi e la facilità di utilizzo. L'impianto idraulico "load sensing" garantisce l'uso efficiente e sicuro di tutte le funzioni idrauliche, in grado di fornire potenza e prestazioni ottimali. Con l'8065 JCB incrementa le presta-
zioni di scavo (profondità di scavo massima 4.350 mm, altezza di scarico massima 4.271 mm), aumentando la forza di strappo all'avambraccio e alla benna ottenendo così il massimo della produttività. Anche il carro ha una nuova struttura, migliorata e perfezionata, che si avvale di nuovi e potenti motori di traslazione con sistema di auto-kickdown in grado di garantire una straordinaria forza di trazione ed elevate prestazioni in termini di controrotazione e di velocità di traslazione. Tra le novità dell'8065 JCB anche il nuovo design del supporto braccio, una migliore geometria di scavo, il nuovo avambraccio heavy duty da 1.900 mm (progettato per ridurre le saldature e aumentare la resistenza) e un'ampia gamma di accessori dedicati (compresa la compatibilità con le benne delle terne JCB 3CX), caratteristiche che pongono questo modello ai vertici del mercato nel segmento dei midi escavatori, quale mezzo potente per lavorare nelle situazioni più difficili.
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I primi 2 Unimog U20 allestiti antincendio boschivo alla Regione Toscana ANTINCENDIO
GHERARDO MARCHELLI
La Regione Toscana ha visto la consegna dei primi due U20 allestiti per l'antincendio boschivo in Italia. Questa prima fornitura è avvenuta al centro regionale di addestramento antincendio della Regione Toscana La Pineta di Tocchi a Montichiari in provincia di Siena. Qui i convenuti hanno potuto partecipare ad un corso di formazione che ha permesso agli operatori di conoscere più approfonditamente e provare operativamente le nuove macchine e le relative attrezzature. I due U20 sono stati forniti dalle due concessionarie Mercedes della Toscana, Bernini commerciale di Livorno e Truck Italia di Empoli. Gli allestimenti per entrambi vedono il modulo antincendio boschivo studiato appositamente per l'U20 da Assaloni.com; uno era anche corredato di un importante verricello montato sulla piastra portattrezzi frontale. I due nuovi mezzi andranno ad operare al servizio antincendi boschivi, uno della comunità montana Alta Versilia ed uno della comunità montana Amiata Val d'Orcia. Il "piccolo" degl Unimog ben si presta a questi tipi di intervento, permettendo agli operatori di pattugliare il territorio con un mezzo agile di dimensioni compatte ed allo stesso tempo un eccezionale veicolo fuoristrada che consente di trasportare attrezzature ed acqua per intervenire e spegnere l'incendio sul nascere.
Il modulo studiato da Assaloni.com per l'Unimog U20 per la lotta agli incendi boschivi ha naturalmente come prima peculiarità quella d'essere scarrabile con poche e semplici operazioni, cosa che sottolinea il concetto del sistema Unimog di avere un unico mezzo portattrezzi e poterlo allestire velocemente per i più disparati lavori che si devono affrontare, in modo che un Unimog possa rendersi utile in ogni campo ed in ogni stagione per rendere sempre più economico l'investimento per il suo acquisto. Il modulo antincendio Assaloni.com si applica in sostituzione del cassone dell'U20: due vani laterali utili per il caricamento dei materiali o attrezzi, a serrande in alluminio dotate di chiusura a chiave con pedane estraibili che consentono all'operatore di accedervi agevolmente. Presente il capiente vano portattrezzi sito tra la cabina e il cassone, in questo caso rifatto rispetto a quello di serie dell'U20, in acciaio inox con serrande avvolgibili con chiusura a chiave. Il serbatoio da 2.200 l è realizzato in acciaio inox con spessore 3 mm, paratie frangiflutti facilmente amovibili per la manutenzione, rinforzi per sostegno del carico e passo d'uomo superiore con coperchio a chiusura rapida. Una scaletta ripieghevole consente all'operatore di verificare la parte superiore dell'attrezzatura. Il pescaggio è doppio: pescaggio nella parte inferiore del serbatoio con saraci-
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nesca d'intercettazione e tubo di sfiato e troppo pieno di 3" con bocca di scarico a terra. L'indicatore di livello a galleggiante è posto nella parte posteriore con segnalazione elettrica acustica della mancanza d'acqua. Il riempimento/svuotamento del serbatoio avviene tramite raccordo UNI70 posizionato sul lato destro posteriore del veicolo. Un filtro a cartuccia è installato a monte dell'aspirazione in posizione di facile accesso per la sua ispezione e pulizia. Il gavone posteriore in acciaio inox è munito di serranda avvolgibile in alluminio con chiusura a chiave dove trovano alloggiamento: i 2 naspi con 100 m di tubo, con svolgimento manuale e riavvolgimento idraulico o manuale in caso d'emergenza, con sistema di sicurezza con frizione; le lance da collegare ai naspi fissate al vano; lancia idrica a pistola ad alta pressione. A richiesta si può dotare il modulo di un cannoncino, posizionato nella parte superiore del modulo, ad azionamento e rotazione idraulica comandati in cabina. La pompa ad alta pressione a 6 pistoni in ceramica con portata di 210 l/min ed una pressione massima di 50 bar viene alimentata da presa di forza del veicolo tramite giunto cardanico. La pompa centrifuga a bassa pressione è azionata dal circuito idraulico dell'U20 e permette una portata di 800 l a 5 bar.
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Successo ad Arco per il secondo raduno nazionale dei trenini Dotto TRASPORTI
FAUSTO STEFANI
Ci sono parole nel nostro vocabolario quotidiano che solo ad essere pronunciate danno gioia: musica, vacanza, gioco… Nella maggior parte dei casi si tratta di sensazioni soggettive, legate alla circostanza del momento, al nostro stato d'animo. Ci sono poi parole, poche per la verità, che evocano sensazioni incredibili indipendentemente dal contesto o dall'età della persona che le nomina: caramella! All'udire questa parola l'umore cambia, se poi si porta qualcuno in un negozio di dolci… ecco la gioia! Tra queste parole magiche ne esiste un'altra: Trenino, parola per grandi e
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piccoli, parola che fa illuminare gli occhi ai più piccoli e fa scattare nei grandi ricordi piacevoli dell'infanzia. Trenini grandi, piccoli, colorati, e se poi il trenino fosse grande abbastanza per poterci salire… Cosa succederebbe allora se qualcuno, magari per un attimo, potesse entrare in un negozio di trenini? Ma, ...esiste forse questo negozio? Esiste! Non è in un paese immaginario, né tanto meno al di là dell'oceano: il "negozio" si chiama ditta Dotto ed il "paese delle meraviglie" Castelfranco Veneto nei dintorni di Treviso. La faccia di chi entra alla Dotto si può
solo immaginare, ma è bastato vedere la gioia delle persone che hanno avuto modo di essere presenti al Secondo Raduno Nazionale Dotto Trains. Diciotto trenini provenienti da mezza Italia hanno sfilato tutti assieme per due giorni lungo le vie del centro storico di Arco, in Trentino, in occasione dei Mercatini di Natale. Un vero spettacolo, una festa quasi fiabesca, soprattutto al tramonto con l'accendersi delle luminarie. Così, come in un negozio di dolci, anche qui, tra i trenini, la scelta è difficile: tutti diversi, lunghi, corti, vecchi o moderni, nuovi e meno nuovi, ma
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tutti coloratissimi e in gran lustro per l'occasione. Già, tutti lucidissimi, e qualcuno si sarà domandato: "Chi è il pazzo che dà la cera ad un mezzo lungo 13 metri?". Il fatto è che qui, i pazzi, erano più di uno, ma non si trattava di follia, piuttosto di passione. Una passione che ha portato a caricare gli entusiasti proprietari di questi mezzi di trasporto per il divertimento nel tempo libero in bellissimi luoghi di vacanza i trenini su camion e attraversare l'Italia in un week end di novembre, dove, a causa della neve, era sconsigliato anche alle macchine di mettersi in movimento.
Ma il Secondo Raduno dei Trenini Dotto era troppo importante, per tutti: per gli organizzatori, InTrenino di Tione di Trento e Assocentro di Arco, che dovevano confermare la validità dell'iniziativa; per i promotori, la ditta Dotto, che voleva raccogliere intorno ad un tavolo di lavoro il maggior numero di clienti possibili per un confronto, ed era fondamentale soprattutto per i proprietari dei trenini, più numerosi dell'anno precedente, che volevano esserci per sentire le novità e portare suggerimenti per far crescere questo settore. Il tempo inclemente ha fatto sì che tutti, pur di non deludere le migliaia di visitatori giunti per l'evento, dessero il
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meglio di sé… un successo! Un successo voluto, forse quasi scontato: quando emozioni e passioni si incontrano il risultato è quasi certo, e il dire grazie a qualcuno rischia di essere banale. Forse un grazie particolare lo meriterebbe il signor Ivo Dotto, l'inventore, 50 anni fa, dei Trenini; a lui, a sua nipote Bruna con le figlie Sabrina e Ottorina Carraro, che hanno seguito con amore e dedizione le sue orme, un grazie va di diritto, sarebbe un po' come ringraziare l'inventore delle caramelle, persone che con un'idea riescono a farci gioire anche solo per un attimo… il tempo di un giro sul trenino.
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Terex, ideale per il giardinaggio e la paesaggistica MOVIMENTO TERRA
"Alta efficienza, consumi ridotti, affidabilità e facilità di guida": ecco cosa apprezza lo specialista in giardinaggio e paesaggistica Karl-Josef Holz di Lebach nella regione tedesca della Saar, che da 20 anni si affida con fiducia alle macchine Terex. Karl-Josef Holz ha appena portato a termine un grosso e difficile lavoro sulla montagna locale della regione della Saar: lo Schaumberg presso Tholey, che con i suoi 569 m di altezza, la torre panoramica e la pala eolica è una delle mete escursionistiche più amate della Saar centrale. Da molto tempo erano necessarie migliorie strutturali sul fianco sudorientale alla strada di accesso ed ai parcheggi degli impianti per il tempo libero. I lavori allo Schaumberg, nei quali sono stati impegnati fino a 17 collaboratori e 4 macchine Terex dell'impresa di giardinaggio e paesaggistica di Karl-Josef Holz, erano iniziati nel luglio 2008. Sono stati utilizzati i miniescavatori TC16 e TC35, il caricatore girevole TL70s e un TL80 nuovo di zecca. Nell'ambito della ricostruzione della strada di accesso e dei parcheggi la strada è stata parzialmente spostata. La superficie dei parcheggio è stata fissata con lastricati per giardino e provvista di scarpate. Per l'acquisto della nuova pala compatta, Karl-Josef Holz si è affidato ancora una volta ai consigli degli esperti di Mann + Magar a Merzig, dove si trova uno dei migliori rivenditori di macchine movimento terra di lunga tradizione nella regione della
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Saar. "Sono sempre stato estremamente soddisfatto delle macchine Terex consegnate da Mann + Magar e delle loro condizioni. Non abbiamo mai avuto problemi", sottolinea KarlJosef Holz. In questi due decenni l'impiego delle macchine Terex si è rivelato vantaggioso, "perché non si è mai verificato un fermo macchina per un difetto tecnico", aggiunge. Un vero gioiello nel parco macchine dello specialista in giardinaggio e paesaggistica si è rivelato in particolare il nuovo TL80, che in tutti i cantieri dello Schaumberg è stata la macchina principale per ogni tipo di lavoro. Nelle manovre per disporre in ordine, impilare e trasportare materiali, il TL80 a sterzo articolato dimostra appieno i vantaggi dovuti alla sua particolare costruzione: anche in posizione piegata a 40° è in grado di perforare direttamente il materiale con intera forza di spinta, posizionare esattamente pallet e allontanarsi. Nella pala a sterzo articolato da 4,9 t la benna rimane perfettamente in carreggiata con un raggio di sterzata di 4.135 mm, commenta con soddisfazione il capomastro Arni Schala. Da operatore apprezza la straordinaria maneggevolezza e l'ottima aderenza della pala compatta in ogni situazione. La trasmissione idrostatica è indipendente dall'idraulica di caricamento. Il comando automatico ottimizza automaticamente la forza di trazione e la velocità in due gamme di velocità. Già a basso regime del motore le manovre di sterzo, grazie al sistema load sensing, sono molto semplici e
veloci. Il silenzioso motore diesel da 60 CV a consumi ridotti (conforme alle norme sui gas di scarico COM III) assicura dinamismo e potenza nelle manovre di lavoro. Il TL80 vanta ben 45.000 N di forza di strappo e 48.000 N di forza di sollevamento. Questa pala compatta, in grado di caricare 1.440 kg nella benna da 0,8 m3, si colloca dunque non solo fra le macchine più potenti della categoria, ma anche fra quelle più redditizie, grazie al suo peso relativamente contenuto. La cinematica parallela del robusto impianto caricatore permette la raccolta sicura del materiale e l'esatta conduzione parallela sull'intera altezza di sollevamento. Formidabili sono anche l'altezza di scarico di 2.550 mm ed il raggio di rovesciamento di 700 mm. Lo sterzo articolato non richiede quasi manutenzione e anche tutte le altre componenti sono altamente affidabili persino sotto estremo sforzo. Dotata di due porte e vetratura panoramica per l'85%, l'ampia cabina è comoda ed ergonomica. "La visibilità è eccezionale", loda Arni Schala che si sente proprio a suo agio nel suo TL80. Il sedile di guida molleggiato è comodissimo e l'assale posteriore oscillante (± 12°), tipico di Terex, compensa grandi dislivelli del terreno. "L'esemplare accessibilità manutentiva delle macchine movimento terra compatte di Terex ha trovato ancora una volta conferma durante l'impiego senza sosta allo Schaumberg", sottolinea con evidente soddisfazione il capo Karl-Josef Holz.
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VIABILITA' INVERNALE
Giletta After Sales Service
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La stagione invernale ci ha regalato quest'anno, già a partire dal mese di novembre, copiose e numerose nevicate, come non accadeva da molti anni. Oggi l'esigenza di spostarsi frequentemente e le produzioni "just-in-time" ci fanno guardare alla neve con un certo fastidio ed una certa ansia, e ci fanno dimenticare quanto siano affascinanti i paesaggi innevati che fanno capolino dalle nostre finestre. In tale contesto l'attenzione pubblica si rivolge principalmente alla viabilità e all'efficienza delle attrezzature che ne garantiscono la corretta funzionalità. Per supportare i propri clienti in questo difficile compito Giletta S.p.A. ha creato, nel 2002, l'After Sales Service, un'unità indipendente il cui compito principale è curare l'efficienza e la funzionalità delle macchine e attrezzature per viabilità invernale e delle spazzatrici stradali BucherSchöerling e Beam di cui Giletta è distributore esclusivo per l'Italia, successivamente alla loro consegna al cliente, sia nel caso di prodotti di proprietà del cliente sia nei noleggi "Fullservice" attività in costante crescita per l'azienda di Revello. Il reparto dispone di un ufficio amministrativo, di un'officina interna con tecnici specializzati, e di tecnici che effettuano interventi e riparazioni presso le sedi dei clienti, con officine
mobili con ricambi al seguito e di un autocarro pesante con gru per gli interventi più impegnativi. La rete assistenziale è inoltre supportata da 24 officine autorizzate distribuite su tutto il territorio nazionale e dai vari importatori che si occupano di seguire più da vicino i clienti esteri. Per assicurare una corretta preparazione dei tecnici preposti, l'After Sales Service organizza regolarmente per le officine, per gli importatori e per i clienti corsi di formazione in Italia (in sede, all'interno di una sala dedicata) e all'estero. Poiché l'organizzazione Giletta punta molto sull'assistenza e l'efficienza dei mezzi, il personale preposto non interviene solamente per operazioni di manutenzione e/o riparazione ma, in quelle occasioni, effettua controlli per monitorare lo stato e l'efficienza dell'attrezzatura. E' inoltre offerto ai clienti un servizio di check-up delle varie attrezzature al termine di ogni stagione invernale. Gli interventi di manutenzione in stagione sono garantiti entro un massimo di 24 - 48 ore dal ricevimento della richiesta di assistenza da parte del cliente e nel periodo invernale (da novembre a marzo) è attivo un call center 24h/24h - 7g/7g a cui i clienti possono rivolgersi sia per ottenere un supporto tecnico che per richiedere un intervento. Grazie ad un magazzino fornito ed automatizzato, la consegna di ricambi è assicurata entro 24 ore (giorni feriali). Di norma, tutte le richieste pervenute entro le ore 15,00 sono evase nello stesso giorno e vengono recapitate a destinazione a mezzo corrieri convenzionati entro la mattina seguente.
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La notevole efficienza della struttura unita alla competenza dei tecnici hanno consentito anche in quest'anno eccezionalmente rigido, con oltre 20 precipitazioni nevose, di garantire la piena funzionalità di una flotta di oltre 10.000 spargitori in esercizio nei vari paesi. E' stata affidata inoltre all'After Sales Service le gestione degli aggiornamenti delle carte di circolazione delle attrezzature presso la Motorizzazione Civile. Per offrire un servizio in più ai propri clienti Giletta si occupa infatti anche di espletare le pratiche necessarie perchè l'attrezzatura possa essere utilizzata nel rispetto delle normative vigenti sui veicoli forniti dal cliente stesso. E' compito inoltre dell'After Sales Service curare l'allestimento dei camion quando la fornitura non preveda soltanto la vendita dell'attrezzatura singola. Si tratta quindi di curare la realizzazione dei progetti redatti dall'Ufficio Tecnico su indicazione dei clienti e per le varie tipologie di veicoli. Last but not least, un ruolo particolarmente importante svolto del Servizio Assistenza Clienti in un'azienda dinamica e costantemente protesa all'innovazione come quella cuneese è di trasmettere le particolari esigenze dei clienti e i feed-back all'Ufficio Tecnico per migliorare costantemente il prodotto. Un reciproco scambio quindi volto non solo alla crescita del Servizio Assistenza ma anche e soprattutto alla sempre maggior soddisfazione del cliente.
1. Service Giletta 2. 3. Magazzino automatizzato 4. Sala dedicata ai corsi di formazione Giletta
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New Holland Construction all'Intermat di Parigi: un'esperienza completa costruita intorno al cliente MOVIMENTO TERRA
New Holland Construction sarà presente al prossimo Intermat, una delle principali fiere internazionali dedicate alle macchine per le costruzioni, che si terrà a Parigi dal 20 al 25 aprile 2009. La partecipazione del marchio giallo di casa Fiat riconferma la missione dell'azienda di produttore globale di macchine movimento terra, sempre più vicino alle esigenze della sua clientela attraverso soluzioni "su misura" costruite attorno alle necessità di ogni singolo cliente e al fine di rendere sempre più produttiva, flessibile e redditizia ogni sua attività. New Holland può in tal senso godere di una gamma full-liner, con macchine affidabili, solide, sicure, rispettose dell'ambiente e in grado di soddisfare le esigenze dei propri clienti, ovunque si trovino nel mondo e qualunque sia il campo applicativo in cui verranno utilizzate: dall'edilizia residenziale a quella non residenziale, dal segmento infrastrutturale, alla demolizione, al trattamanto dei rifiuti. Tra i modelli in esposizione, saranno presenti tutti gli esemplari appartenenti alle famiglie che hanno fatto la storia del marchio: dagli escavatori agli apripista, dai caricatori gommati alle terne, con applicazioni dedicate per settore, nel pieno rispetto della multifunzionalità e della massima 56
flessibilità applicativa. Il marchio giallo di casa Fiat dispone infatti di alcuni prodotti in grado di effettuare tutte le fasi specifiche di un'attività di demolizione. Escavatori dedicati dotati di bracci lunghi dai 18 ai 25 m, facilmente trasformabili in macchine standard in modo semplice e veloce e con protezioni ad hoc dei principali componenti soggetti a rischio, minipale compatte, miniescavatori con protezioni dedicate per le piccole opere di demolizione, escavatori con bracci Multi function, brevettati New Holland. E per le opere di urbanizzazione, New Holland offre ancora qualcosa di esclusivo sul mercato: il modello E150B Blade Runner, l'escavatore che unisce in un'unica soluzione le prestazioni di due macchine, l'apripista e l'escavatore, e che consente sia lo scavo della trincea che il reinterro in modo semplice e veloce, riducendo notevolmente i tempi di esecuzione ed i relativi costi. Per quanto attiene il trattamento dei rifiuti, ci sono pale gommate, minipale compatte e apripista con protezioni specifiche, studiate per garantire la massima affidabilità e sicurezza in qualunque ambiente applicativo, sia esso di preparazione della discarica che di manutenzione della medesima, sia di selezione
che di riciclaggio dei materiali. Negli ultimi 3 anni l'azienda ha investito fortemente in termini ricerca e sviluppo, consentendo di poter vantare una gamma altamente competitiva in termini di bassi costi di esercizio e produttività, di silenziosità e comfort dell'operatore. Ad oggi, ben l'85% dei prodotti New Holland disponibili sul mercato è stato totalmente rinnovato, sia in termini di contenuti tecnologici che prestazionali. Uno sforzo unico nel suo genere, un forte impegno al servizio del cliente finale. Assieme al rinnovo completo della gamma che sarà ultimato entro il 2010, il marchio giallo di casa Fiat si presenta con un altro plus esclusivo e a servizio del cliente finale: "un cuore nuovo" per tutte le sue macchine. Tutti i prodotti sono infatti dotati di motore termico d'avanguardia, che garantisce all'utilizzatore il miglior abbinamento tra potenza disponibile, consumi effettuati e prestazioni, qualunque sia il tipo di applicazione o attività effettuata. Tali motori sono infatti dei precursori rispetto alle normative vigenti, sia in termini di regolamentazioni sulle emissioni, che di rumorosità. Da questo cuore nuovo non solo si sviluppano tutte le altre prestazioni della macchina ma si garantisce già da ora una continuità verso il futuro sia in termini di sicurezza che di rispetto per l'ambiente. Un motore di produzione Fiat PowerTrain Technologies, FPT, l'azienda del gruppo primo produttore al mondo di motorizzazioni diesel: un ulteriore beneficio a servizio del cliente finale e un'ulteriore prerogativa New Holland Construction. Con pacchetti finanziari ad hoc ed una struttura di customer care dedicata e che beneficia dell'esperienza di altri settori del gruppo, la presenza di New Holland Construction alla fiera parigina sarà veramente un'esperienza costruita attorno al cliente, Built Around You.
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Iveco Massif allestito per la manutenzione invernale dalla Molinari Vincenzo VIABILITA' INVERNALE
La ditta Molinari Vincenzo già nel corso del 2008 aveva avuto occasione di allestire alcuni nuovi Iveco Massif con moduli antincendio della serie WM. Il robusto telaio e la generosa potenza del propulsore del nuovo prodotto Iveco avevano stimolato un certo interesse nell'azienda bresciana nel poterlo allestire in configurazione "manutenzione invernale". Nel corso di questo lungo inverno, l'occasione si è presentata ed alcuni esemplari sono stati allestiti con sgombraneve a lama serie SL-1 e spargitore sale/sabbia portato serie SRC/F. Contrariamente ad altri veicoli 4x4 leggeri, dove limitati punti di ancoraggio anteriori e limitate portate sugli
assi richiedono allestimenti specifici, su questo veicolo è stata installata una lama solitamente destinata ad autocarri di dimensioni maggiori. Infatti lo sgombraneve a lama serie SL-1 dispone di una classica piastra d'attacco standard DIN 76060B, due robusti cilindri a doppio sfilo per l'orientamento ed un cilindro a doppio effetto per il sollevamento. Lo sgombraneve, realizzato interamente in acciaio FE510, dispone di un alerone monolitico in diverse larghezze di lavoro che variano da 1,80 m ad arrivare a 2,40 m. Per le prime applicazioni, le funzioni idrauliche dello sgombraneve sono state ottenute attraverso una centralina elettroidraulica, ma Molinari sta stu-
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diando prelievi di potenza direttamente dal motore per poter disporre di adeguate portate e pressioni dell'olio idraulico, oltre che ovviare ai problemi dovuti all'assorbimento di corrente delle centraline elettroidrauliche. Nella versione pick-up di Iveco Massif, può essere agevolmente collocato lo spargitore sale/sabbia portato Molinari serie SRC/F, operazione favorita dal fatto che l'automezzo presenta una sponda posteriore completamente rimovibile in pochi secondi. Le operazioni di carico/scarico sono agevolate dalla presenza di quattro piedini con regolazione a vite, mentre il funzionamento dello spargitore avviene con motore endotermico a benzina. La struttura dell'SRC/F-600 è interamente in acciaio inox AISI 304 elettrosaldato ed il sistema di trasporto del materiale è a catena. Sia le funzioni dello sgombraneve che dello spargitore avvengono dal posto di guida e sono agevolmente raggiungibili dal conducente come pure da un eventuale passeggero. A conferma dell'ottimo abbinamento veicolo - attrezzature, alcuni utenti l'hanno già potuto confrontare con mezzi di fascia superiore, apprezzandone la maggiore agilità nel muoversi in spazi ristretti. Molinari Vincenzo sta inoltre esplorando nuove possibilità di allestimento, tra cui l'applicazione di una gru idraulica monobraccio leggera, da utilizzarsi in ambito cantieristico di supporto alle squadre di manutenzione.
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Cabine Protector Antonio Carraro contro i fitosanitari TRATTORI
I prodotti fitosanitari (meglio conosciuti come fitofarmaci o pesticidi o antiparassitari) comprendono tutte quelle sostanze chimiche, naturali o di sintesi, utilizzate principalmente in agricoltura per controllare o evitare lo sviluppo di organismi nocivi. L'impiego in agricoltura di questi prodotti rappresenta il mezzo più efficace per limitare le perdite quantitative ed incrementare le rese. Inoltre, l'impiego di prodotti fitosanitari consente di ridurre i danni a carico della componente nutrizionale (modificazioni biochimiche indotte dal parassita della pianta ospite), i sanitari (presenza di tossine microbiche), i danni organolettici (alterazione del gusto), e i danni commerciali legati al prodotto esteticamente poco convincente. Se a queste considerazioni aggiungiamo che la domanda di prodotti agricoli alimentari da parte della popolazione mondiale è in continua e costante crescita, si può facilmente immaginare quello che dovrà essere il ruolo dei prodotti fitosanitari in agricoltura nel prossimo futuro. Insieme, però, dovrà crescere la presa di coscienza dei pericoli connessi all'utilizzo di questi prodotti. I prodotti fitosanitari sono sempre potenzialmente tossici e di conseguenza, prima di tutto gli operatori agricoli, quali utilizzatori, sono le persone più a rischio malattia. Quando si manipolano questi prodotti durante la loro preparazione e i trat58
tamenti in campo, vi è la cosiddetta "esposizione professionale": ci si sporca e si respirano parti delle polveri e delle miscele. Questa esposizione può portare a manifestazioni tossiche nel breve periodo (tossicità acuta) oppure ad effetti a lungo termine (tossicità cronica). Nei casi più frequenti d'intossicazione acuta l'agricoltore potrà avvertire subito dopo il trattamento sensazioni di nausea, vomito, mal di testa, sonnolenza, nervosismo, allucinazioni visive, pruriti. Le intossicazioni croniche si possono manifestare con cefalee, gastriti e seri disturbi alla salute anche mortali (tumori). La legge italiana ed europea, in materia di sicurezza, cerca di tutelare la salute dei suoi lavoratori (Dec. Lgs. N. 81/08 - 19/9/1994; dec. Lgs. N. 194 - 17/3/1995) ma sfortunatamente sono molto poche le informazioni di campagna sull'esposizione degli agricoltori. La valutazione dell'esposizione dell'operatore agricolo da parte della Commissione Consultiva Prodotti
Fitosanitari che autorizza la commercializzazione e gli usi di questi avviene avvalendosi del metodo di calcolo. Alcuni dati riassunti nelle tabelle redatte dai centri di ricerca universitaria, permettono di comprendere l'entità dell'esposizione cui è soggetto l'operatore agricolo durante un trattamento con fitosanitari distribuito con diversi volumi e tipi di coltura. L'esposizione cambia da caso a caso perché sono troppe le variabili in gioco e soprattutto muta il comportamento degli operatori. Immaginiamo che il trattamento duri 3 ore: l'agricoltore può sporcarsi da 0,021 a 0,796 l di miscela sul corpo, cioè quasi un litro! Tuta in poliestere e cotone, maschera, casco, guanti non sono sufficienti alla protezione dell'operatore. Se poi la tuta la si lava: attenzione! Nel trattamento successivo sarà ancora meno protettiva. A fronte di dati così allarmanti l'operatore agricolo deve disporre di sesti d'impianto delle colture radi, omogenei ed attrezzature moderne e perfettamente efficaci. In quest'ottica la presenza del cabinato, insieme ai dispositivi di protezione personale da utilizzare in tutte le fasi di preparazione e distribuzione dei prodotti fitosanitari, rappresenta un complemento ideale per una completa protezione dell'operatore. Una cabina pressurizzata e dotata di filtri a carboni attivi è l'ideale. Le cabine Protector sono state progettate per proteggere l'operatore
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nelle colture di difficile accesso, filari obliqui o in forte pendenza, ma soprattutto, per proteggere l'operatore durante le operazioni di trattamento con fitosanitari. Il Centro Studi Antonio Carraro, dopo sette anni di ricerca e di prove, ha aperto la strada ad un nuovo modo di concepire il lavoro nelle colture. Ha pensato all'operatore e alla sua salute, ed ha fatto nascere cabine di nuova concezione non solo per forma, ma soprattutto per contenuti. C'è chi ancora confonde cabine simili con le "pressurizzate" Antonio Carraro, asserendo che si possono fare cabine uguali a costi inferiori. Chi parla così non tiene conto della sostanza e di alcuni concetti chiave della filosofia costruttiva Antonio Carraro: la chiusura perfettamente ermetica, la pressurizzazione (da non confondere con l'aria condizionata) e il sistema di controllo dell'aria in cabina. Per Antonio Carraro questi non sono fatti marginali: di mezzo ci va la salute e la vita stessa dell'operatore. Pesticidi e antiparassitari espongono a rischi gravi la salute di chi li maneggia. Gli operatori europei (a differenza degli americani che devono attenersi a rigorose norme di sicurezza in vigore già da una decina di anni) non usano ancora proteggersi adeguatamente per limitare la possibilità di contrarre intossicazioni e malattie che possono essere letali. La legislazione in materia (che pure esiste) viene sistematicamente ignorata, né ci sono precise statistiche in materia. Il prof. Ettore Capri dell'Università di Chimica Agraria e Ambientale di Piacenza ha compiuto, con altri colleghi europei, una ricerca con risultati sorprendenti e purtroppo molto allar-
manti, e in Lombardia sono iniziati monitoraggi sistematici sui dati raccolti da tre principali attività a rischio espositivo: miscelazione e carico dei fitofarmaci, applicazione, rientro in campo dopo il trattamento. Per ognuna di esse sono stati individuati gli elementi che maggiormente influiscono sul grado di esposizione dell'operatore. Vi sono solo certezze: lavorare con i fitofarmaci senza le dovute precauzioni (con le sole precauzioni di tute, guanti, occhiali, casco) non è sufficiente ad evitare contaminazioni e il rischio di malattie è serio, a cominciare da intossicazioni più o meno gravi che colpiscono pelle e polmoni, fino a gravi patologie e tumori che conducono alla morte. I risultati dei test compiuti proprio dall'équipe del prof. Capri nel Centro Studi Antonio Carraro con le cabine Protector, hanno sorpreso, superando gli standard richiesti. Ciò significa che l'operatore che lavora con cabina Protector è sicuro di respirare aria pulita nell'abitacolo. Le cabine Protector sono attualmente le uniche oggi con queste caratteristiche: - cellula di sicurezza ermeticamente chiusa; - possibilità di montaggio e smontaggio dalla piattaforma su silent-block; - comandi dei pedali del trattore sospesi per escludere ogni contatto con l'esterno; - utilizzo di filtro a carta per particelle solide; - utilizzo di filtri a carboni attivi per depurazione degli aerosol nocivi; - sistema Aircontrol di monitoraggio della chiusura pressurizzata e della salubrità dell'aria all'interno dell'abitacolo; - accesso in cabina comodo e libero da ostacoli nonostante la compattez-
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za degli spazi; - visibilità a 360° grazie alle pareti dell'abitacolo completamente in cristallo, al grande lunotto posteriore con visuale diretta sugli attrezzi e agli oblò in corrispondenza delle ruote anteriori. Supercompatta, la cabina Protector 100 (h cm 174) a pressurizzazione a controllo digitale offre un accesso comodo e libero da ostacoli. Protector 100 è predisposta per autoradio, accendisigari e fanaleria posteriore integrata sul tetto. Telaio in acciaio a profilo "a farfalla" a raggio continuo senza nessuna sporgenza di cerniere e spigoli. Due oblò nella parte anteriore danno visibilità agli pneumatici in fase di lavoro. La pressurizzazione è garantita dall'isolamento completo dell'abitacolo grazie ai comandi sospesi all'interno della cabina. Il sistema di pressurizzazione a controllo digitale Aircontrol serve a garantire il funzionamento sempre efficiente della pressurizzazione. Il display a cristalli liquidi tiene costantemente aggiornato l'operatore sullo stato di efficienza del sistema: invita l'addetto ad attendere qualche secondo prima di partire, fino a che l'abitacolo non sia perfettamente in pressione; indica le ore di utilizzo e quelle di durata residua del filtro a carboni attivi che assorbe totalmente polveri fini di qualsiasi natura; segnala i valori della pressione interna che non devono scendere al di sotto di determinati parametri, a garanzia del giusto grado di isolamento dagli agenti esterni. L'aria che si respira nelle cabine Protector 100 durante le lavorazioni con fitosanitari è perfettamente pura. La cabina Protector 100 è omologata secondo la Direttiva sulla Sicurezza 86/298/CEE. 59
Striker E, nuovo automezzo idroschiuma speciale aeroportuale (AIS) AEROPORTI
BAI, Brescia Antincendi International S.r.l., è orgogliosa di presentare il veicolo aeroportuale del 3° millennio che coniuga la tecnologia meccanica e antincendio americana con l'allestimento ed il design italiano: Striker E, allestito su telaio Oshkosh ARFF 6x6, il massimo delle prestazioni nel soccorso in aeroporto. Il nuovo automezzo idroschiuma speciale aeroportuale (AIS) è stato realizzato per il Ministero dell'Interno Italiano e già destinato a 17 dei principali aeroporti nazionali, prima di
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essere presentato agli aeroporti internazionali di tutto il mondo (Striker E = Europa). Questo veicolo è il risultato di due anni di studi e ricerche, concretizzate in circa 10.000 ore di progettazione grazie alla cooperazione di uno staff internazionale composto da più di 50 persone. Il veicolo rispetta sia i protocolli ICAO (International Civil Aviation Organization) sia le norme americane NFPA (National Fire Protection Association). Il progetto nasce da uno studio promosso dal dipartimento dei Vigili del
Fuoco (Area Soccorso Aeroportuale Direzione Centrale per l'Emergenza). La sua progettazione e realizzazione si devono invece alla profonda collaborazione intergruppo tra la società BAI e la Oshkosh Corporation (azienda americana leader mondiale nel settore). Il design è stato invece realizzato grazie all'intervento di un famoso studio di design italiano. La cabina ha una struttura in alluminio con pannellatura in vetroresina, con spessori adeguati per garantire in tutte le parti la necessaria resistenza meccanica alla fatica e alle vibrazioni. E' inoltre previsto un adeguato isolamento acustico e termico. La furgonatura è realizzata da una struttura portante in profilati di alluminio, rivestita da pannelli in alluminio anodizzato e/o da pannelli in vetroresina. Questa tecnica costruttiva garantisce leggerezza, elasticità strutturale ed un'elevata resistenza alla corrosione. I sei vani laterali sono rivestiti con pannelli in lega leggera, muniti di fori di drenaggio e inclinati allo scopo di consentire il completo deflusso di eventuali liquidi. I serbatoi per acqua e schiuma sono in polipropilene. La pompa acqua di tipo monostadio, con corpo e giranti in bronzo, può funzionare con il veicolo in movimento ad una velocità tra 0 e 20 km/h grazie al ripartitore di potenza. La
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prestazione della pompa (7.500 l/min a 17 bar) è tale da consentire il contemporaneo utilizzo di monitore, bumper monitor, naspo ed autoprotezione. Il suo posizionamento nel vano centrale laterale sinistro permette maggiore accessibilità e velocità di manutenzione. Il braccio estensibile (snozzle), posizionato sulla parte superiore centrale della furgonatura, garantisce grande stabilità oltre che una ottimale distribuzione del peso. E' dotato di comando automatico di movimentazione raggiungendo una massima elevazione dal suolo di circa 19 m ed un'estensione orizzontale di circa 10 m. Sulla sommità del braccio estensibile è posizionata una lancia ausiliaria indipendente con ugello perforante. La lancia, con una punta d'acciaio ad alta resistenza, può perforare la fusoliera degli aeroplani ed estinguere l'incendio al suo interno grazie ad un getto con flusso di 950 l/min. Sullo stesso braccio estensibile sono presenti anche due monitori ed una telecamera. I monitori sono in grado di mantenere una pressione costante dal principio alla fine dell'erogazione in getto pieno o frastagliato. Per garantire la massima copertura è anche possibile impostare una modalità di getto a ventaglio. Il monitore superiore ha una portata massima di 1.900 l/min; quello principale inferiore invece di 5.600 l/min. La telecamera ad infrarossi, posizionata nella parte superiore della lancia, si muove verticalmente con questa per fornire maggiore visibilità in condizioni di oscurità e di fumo. L'automezzo dispone di un sistema di autoprotezione composto da due circuiti idrici indipendenti alimentati uno dalla pompa antincendio (posizionati sotto il veicolo) ed uno da una pompa elettrica indipendente (frontali e su ogni lato della cabina). Il consumo d'acqua dei dispositivi non è stato computato nel calcolo
quantitativi specifici necessari per uso antincendio. Il premescolatore schiumogeno è di tipo computerizzato e può essere configurato per un intervallo di miscelazione tra 0 e 10%. Il serbatoio acqua ha una capacità totale di almeno 10.050 l mentre quello schiuma di 1.890 l. Entrambi hanno modalità di verifica livello sia locale che remota, con livelli elettrici ad alta visibilità. E' disponibile come optional un impianto a polvere costituito da due serbatoi da 225 kg. La trasmissione è completamente automatica, l'angolo di ribaltamento statico è di 30°, il motore a 6 cilindri ha 700 CV, 18.100 cc, la guida è centrale e l'asse posteriore è sterzante. La presenza di un terzo asse posteriore sterzante riduce il diametro di curvatura, il consumo degli pneumatici così come l'usura delle sospensioni e dei collegamenti meccanici. Il telaio Oshkosh, di costruzione americana e di derivazione militare, è realizzato in acciaio speciale e caratterizzato da elevata resistenza e rigidità torsionale, con un elevato limite di snervamento. Affidabilità e robustezza lo rendono particolarmente adatto per resistere a sollecitazioni superiori anche in fuoristrada. Sospensioni completamente indipendenti su tutte le ruote del veicolo, che consentono una guida veloce e sicura sia su strada che fuoristrada, assicurano comfort di marcia e grande stabilità nella sterzata. La cabina di guida offre una linea estremamente moderna ed aerodina-
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mica. Il comfort e la sicurezza dell'autista così come dell'equipaggio sono stati altamente considerati durante la sua progettazione. Le ampie superfici vetrate, perfettamente rispondenti ai requisiti NFPA, facilitano infatti la visibilità frontale e periferica degli operatori durante l'intervento di spegnimento. Una strumentazione chiara, completa ed efficacemente illuminata consente inoltre un agevole controllo delle diverse funzioni. Massima attenzione è data alla progettazione dei vani posteriori dedicati alle manutenzioni del veicolo. Da questa postazione è infatti possibile accedere in modo rapido per eseguire tutte le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché verifica e rabbocco dei liquidi lubrificanti e refrigeranti. Tutti i comandi di azionamento e i dispositivi di controllo sono posizionati su un pannello all'interno della cabina di guida. Tale sistema è composto da: - Un pannello elettronico tipo touch screen. Il sistema operativo, di facile e immediata comprensione, viene visualizzato con una successione di schermate video. La schermata principale esegue il check-up del sistema e segnala eventuali anomalie. La seconda schermata consente il controllo di tutte le funzioni antincendio, segnala il livello dei serbatoi e visualizza lo schema idrico. La schermata diagnostica visualizza lo stato di tutti i dispositivi meccanici connessi al sistema. Infine, una schermata gestisce la manutenzione preventiva del mezzo: - un impianto di emergenza con comandi alternativi manuali da utilizzare in caso di avaria del sistema elettronico; - display per visualizzazione telecamera retromarcia e telecamera snozzle; - joystick e comandi per controllo Snozzle e Bumper Monitor. 61
Nuova serie Gianni Ferrari Turboloader: potente, versatile, compatta PORTATTREZZI
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La nuova serie Gianni Ferrari Turboloader è composta da macchine multifunzione portattrezzi con braccio telescopico e telaio articolato. Gianni Ferrari S.r.l. nasce nel 1989 ma le sue radici risalgono molto più lontano, ai primi anni del dopoguerra, durante i quali il suo fondatore, Gianni Ferrari, animato da una passione sfrenata per la meccanica, inizia ad armeggiare in un'officina con biciclette e trattori. Già negli anni '50 Gianni Ferrari crea i primi progetti originali (un giunto sferico per irrigazione brevettato, il primo motocoltivatore...), ma è negli anni '60 e '70 che Gianni Ferrari sviluppa, nell'azienda di Luzzara, in provincia di Reggio Emilia, una ricchissima gamma di motocoltivatori, motofalciatrici, motoagricole e trattori, specializzandosi nei trattori articolati a 4 ruote motrici isodiametriche. Alla fine degli anni '80 l'interesse si sposta dalla meccanizzazione agricola al giardinaggio professionale, che in quegli anni inizia a dare i primi segnali di una crescita che continuerà negli anni seguenti. E' proprio per sviluppare le macchine da giardinaggio che viene fondata a Reggiolo la Gianni Ferrari S.r.l. e la scelta risulta subito vincente; la gamma si amplia velocemente, sia nell'azienda di Reggiolo (RE) che nelle Officine Bieffebi di Gonzaga (MN); in pochi anni i prodotti sono distribuiti in tutta Europa e riconosciuti fra i più innovativi presenti sul mercato dei rasaerba professionali. Negli ultimi anni Gianni Ferrari S.r.l., parallelamente alle macchine rasaerba professionali, ha sviluppato il Turboloader, il progetto più recente del gruppo in una sorta di "ritorno alle origini": il Turboloader è infatti una trattrice articolata a 4 ruote motrici isodiametriche con braccio telescopico portattrezzi. Il Turboloader è una macchina di dimensioni contenute che coniuga caratteristiche di funzionalità e versa-
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tilità ideali per l'impiego nel giardinaggio, in agricoltura, in edilizia leggera, nella movimentazione e nella manutenzione pubblica. Il vasto assortimento di attrezzature, appositamente sviluppate in combinazione con la macchina, comprende forche e benne di varie tipologie e misure per la movimentazione dei carichi, il braccio escavatore e la catenaria per scavi e trincee, rasaerba e trincia per la manutenzione delle aree verdi, e molteplici altre soluzioni. E' disponibile anche tutta la serie di attrezzature per la manutenzione invernale, come la turbina da neve e la lama apripista da poter utilizzare in abbinamento allo spargisale posteriore. La sostituzione delle attrezzature è molto veloce e richiede solo pochi secondi grazie agli agganci rapidi e agli innesti idraulici. Il Turboloader è disponibile con gommatura industriale o garden. Il telaio articolato permette un raggio di svolta molto stretto: gli spazi di manovra sono ridotti ed il Turboloader si muove disinvolto anche in spazi angusti. Il telaio articolato e le ruote isodiametriche garantiscono agilità di manovra all'interno di fab-
bricati e nei cantieri edili: dove passa il semitelaio anteriore passa anche il semitelaio posteriore. Le ruote posteriori seguono la traccia di quelle anteriori limitando al minimo il calpestio. Il Turboloader può lavorare anche sulle superfici più delicate senza danneggiarle, ideale per i lavori di realizzazione e manutenzione del verde. Il braccio telescopico del Turboloader permette di raggiungere altezze di sollevamento e sbraccio orizzontale importanti ed è completo di parallelogramma idraulico di serie. Grazie al parallelogramma la movimentazione dei carichi risulta più rapida, semplice e sicura; il parallelogramma riduce notevolmente le manovre di manipolazione con un minore impegno dell'operatore ed il carico viene sollevato in tutta sicurezza. Diversamente dalla maggior parte delle macchine articolate, nel Turboloader la postazione dell'operatore si trova nella parte frontale del portattrezzi; anche quando la macchina è sterzata l'addetto ha sempre la perfetta visibilità della traiettoria, dell'attrezzo e delle lavorazioni. La postazione di guida avanzata e rial-
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zata offre un campo di visibilità eccellente e migliora il controllo dell'attrezzatura a beneficio della sicurezza e della semplicità dell'uso. Progettato per un impiego intensivo, il Turboloader offre di serie i migliori comfort per l'operatore come il sedile super comfort con braccioli, molleggio e supporto lombare regolabili, oppure il joystick di controllo, elettroidraulico e servocomandato, semplice e morbido da utilizzare. Grande attenzione è stata dedicata alla sicurezza dell'operatore: il Turboloader è equipaggiato di serie con telaio rigido di protezione ROPS a 4 piantoni. E' disponibile inoltre la variante ROPS abbattibile che consente di trasportare il Turboloader anche su furgoni chiusi. Tra gli altri dispositivi di sicurezza offerti di serie sono presenti i sensori antiribaltamento macchina e antirovesciamento benna. Il primo, attraverso una serie di segnali luminosi e sonori, avvisa l'operatore del progressivo distaccamento da terra delle ruote posteriori a causa di un eventuale carico eccessivo fino ad intervenire interdicendo il sollevamento del carico. Il sensore antirovesciamento della benna impedisce il rovesciamento accidentale all'indietro del carico.
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STRADE
Sviluppo di una tecnologia fotocatalitica d'avanguardia per i manti in conglomerato bituminoso DOTT. ING. LORETTA VENTURINI Scopo della ricerca è stato quello di sviluppare un trattamento superficiale fotocatalitico d'avanguardia per manti in conglomerato bituminoso, che possa permettere: di abbattere la concentrazione degli inquinanti atmosferici; di garantire l'aderenza pneumatico - pavimentazione, quindi di garantire la sicurezza stradale; di mantenere le caratteristiche funzionali e fisico - meccaniche della pavimentazione originaria (per esempio: portanza, permeabilità e colore). I capisaldi della ricerca sono: la tipologia della superficie da trattare che è in conglomerato bituminoso; la peggior situazione d'inquinamento atmosferico ovvero quando si è in assenza di pioggia e di vento; le macchine di verifica (analizzatore e camera climatica) e il protocollo di prove da seguire (assenza di una normativa dedicata) che devono avere sufficiente sensibilità per poter verificare la differenza tra vari prodotti. La sperimentazione è iniziata nel gennaio 2006 quando il quadro normativo italiano non presentava ancora norme specifiche per questa tipologia di prove. Quindi, tenendo in considerazione i capisaldi sopra riportati, si è progettata una camera climatica che permette di verificare provini dalle dimensioni di una carota, sino a placche di 50 cm x 70 cm, e si è stilato un apposito protocollo di prova (protocollo Bacchi). Dopo la fase di approccio, che ha compreso tutta una serie di prove di taratura, nel dicembre del 2007 è entrata in vigore la norma UNI 11247 (Determinazione della attività di degradazione di ossidi di azoto in aria da parte di materiali inorganici fotocatali64
tici) che si riferisce ai materiali fotocatalitici inorganici. In funzione della nuova normativa, si è proceduto all'apporto di alcune migliorie alla camera climatica ed al protocollo Bacchi, comunque tenendo in considerazione che: il prodotto deve essere posato su conglomerato bituminoso, il cui legante ha origini organiche; la porosità superficiale di una pavimentazione in conglomerato bituminoso è maggiore rispetto ad una superficie in ceramica o in calcestruzzo; la velocità del vento deve essere pari a quella di "calma di vento"; il rapporto "superficie trattata e volume della camera" deve rispecchiare la realtà stradale; la situazione atmosferica dal punto di vista dell'inquinamento, delle temperature, dell'umidità e del vento; le caratteristiche degli analizzatori di NOx in commercio. Pertanto, si è provveduto ad eseguire il confronto tra il protocollo della norma UNI 11247 e quello "Bacchi". Quest'ultimo è risultato più sensibile [Grafico 1] ed adatto per soddisfare le esigenze intrinseche della ricerca in esame.
Il protocollo Bacchi prevede il seguente iter procedurale: 1) esecuzione prove sul biossido di titanio puro, per la verifica della relativa capacità fotocatalitica; 2) analisi delle
materie prime con particolare riferimento all'impatto visivo, ambientale e sulla salute; 3) miscelazione delle materie prime e del biossido di titanio per la formulazione dei prodotti; 4) esecuzione prove sulle miscele per la determinazione della capacità fotocatalitica; 5) realizzazione di campi prove, sia di piccole dimensioni (100 cm x 100 cm), sia di grandi dimensioni (interi ritratti stradali); 6) analisi dei campi prove (capacità fotocatalitica su carote, impatto visivo, adesione, scivolosità e durata nel tempo). La mole di lavoro sviluppata è la seguente: il gas inquinante utilizzato è di 1.020 litri ovvero 153 m3; i provini analizzati in laboratorio sono stati circa 2.000; i campi prova di dimensioni ridotte di 100 cm x 100 cm sono pari a 75; i campi prova di grandi dimensioni sono pari a 9; i progetti pilota in atto sono 5. Dall'analisi di tutti i risultati ottenuti si può asserire che: non tutti i biossidi di titanio presentano adeguata capacità fotocatalitica, anche a parità di struttura cristallina; prodotti fotocatalitici, anche se realizzati con un biossido di titanio attivo, non sempre presentano adeguata capacità fotocatalitica perché le diverse materie prime miscelate tra loro possono inibire l'azione fotocatalitica; non tutti i prodotti fotocatalitici sono idonei per uso stradale, con particolare riferimento alla pavimentazione in conglomerato bituminoso. Ad esempio, nel grafico 2 si riportano alcuni risultati: 1) in verde ed in giallo sono riportati due differenti biossidi di titanio: il primo non presenta capacità fotocatalitica, il secondo presenta un abbattimento pari al 94% secondo il "protocollo Bacchi";
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2) in rosso ed in blu sono riportati due differenti prodotti contenenti lo stesso biossido di titanio (94% di capacità fotocatalitica): il primo presenta un abbattimento finale del mix pari al 38%, il secondo dell'83%.
I diversi prodotti per uso stradale, miscelati ed analizzati presentano mediamente i seguenti valori di abbattimento (secondo protocollo Bacchi): provini di laboratorio = 50÷70%; carote prelevate dai campi prova = 50÷55 % A parità di miscela fotocatalitica, i provini di laboratorio e le carote prelevate dal campo prove evidenziano valori di abbattimento differenti a causa del diverso metodo di preparazione. E' evidente che i valori di riferimento sono quelli delle carote prelevate in situ; i risultati dei campioni di laboratorio servono come riferimento per la cernita delle miscele. Inoltre, l'analizzatore permette di verificare non solo gli NOx, ma anche separatamente la concentrazione nel tempo degli NO e degli NO2 [Grafico 3].
La sicurezza stradale, dal punto di vista dell'aderenza pneumatico pavimentazione, è verificata in sito con skid tester secondo la normativa del CNR 105/85 (Norme per la misura delle caratteristiche superficiali delle pavimentazioni: metodo di prova per la misura della resistenza di attrito radente con l'apparecchio a pendolo). La posa in opera del trattamento fotocatalitico può essere eseguita direttamente a ridosso della squadra di stesa (posa a caldo) oppure su pavimentazioni già esistenti (posa a freddo). A seconda dei due metodi di posa in opera, le analisi dei dati hanno evidenziato che (confrontando un'area trattata con area non trattata della stessa usura): posa a caldo: riduzione dell'attrito
radente di 3÷5 punti BPN; posa a freddo: riduzione dell'attrito radente di 6÷8 punti BPN. La durata nel tempo della capacità fotocatalitica di un'usura trattata è controllata verificando congiuntamente aderenza in situ e capacità fotocatalitica su campioni ottenuti tramite carotaggio. Tali verifiche sono eseguite secondo uno specifico scadenziario, per determinare la variazione nel tempo dei parametri di riferimento.
In grafico 4 sono riportati i risultati di un campo prove che è particolarmente sollecitato sia a causa del peso e della frequenza dei mezzi pesanti che transitano, sia a causa delle sollecitazioni tangenziali (area in curva), sia a causa della presenza di sabbia che funziona da agente abrasivo. Inoltre, va sottolineato che la posa del prodotto è avvenuta a freddo. Tale situazione estrema è avvallata dalla repentina diminuzione dell'attrito radente: si è passati da un valore iniziale di 75 BPN a circa 58 BPN dopo soli 60 giorni (una pavimentazione "normale" subisce tale diminuzione in almeno 2 anni). Paragonando i risultati nel tempo inerenti l'aderenza del campo prove con una curva di degrado del BPN per una pavimentazione "normale", si può supporre l'andamento teorico dell'aderenza per una pavimentazione "normale" trattata con prodotto fotocatalitico. Di conseguenza si può anche proiettare l'andamento della capacità fotocatalitica nel tempo. In particolare, i 365 gioni del campo prove dovrebbero corrispondere teoricamente a circa 3 anni per una pavimentazione "normale" trattata [Grafico 5].
fattore considerato è l'impatto visivo. Come si può vedere in figura 1, a parità di prodotto, anche per l'impatto visivo è fondamentale il metodo di posa in opera perché condiziona colore ed effetto ottico. Inoltre, si è proceduto anche alla verifica della segnaletica orizzontale che deve comunque essere ben visibile anche dopo il trattamento superficiale [Figura 2]. Ulteriore fattore controllato è l'impatto ambientale. La miscela per essere giudicata idonea deve anche risultare ad "impatto positivo", ovvero non deve essere pericolosa per gli usi a cui è destinata. Inoltre, a fine vita utile dello strato di usura, il conglomerato bituminoso trattato deve essere paragonabile ad un fresato non trattato, ovvero deve aver uguale codice CER per poter essere riciclato con le stesse metodologie di una pavimentazione tradizionale in conglomerato bituminoso [Figura 3].
Figura 1 - Confronto provino di laboratorio e carota a parità di prodotto fotocatalitico
Figura 2 - Pavimentazione trattata con prodotto fotocatalitico
Figura 3 - Analisi chimica del prodotto fotocatalitico Oltre alla sicurezza ed all'efficacia,
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La ricerca sviluppata ha consentito la messa a punto di Coverlite che è una microemulsione polimerica additivata 65
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con biossido di titanio, per trattamenti superficiali fotocatalitici antismog di pavimentazioni in conglomerato bituminoso. Il prodotto è posato in opera con particolare macchinario (appositamente progettato e sviluppato con ricerca dedicata) dotato di uno specifico sistema di spruzzatura. Il prodotto può essere utilizzato per qualunque tipologia di conglomerato bituminoso (normale, modificato, vergine o riciclato, drenante fonoassorbente...) e per 4 qualunque tipologia di pavimentazio- 2. Non tutti i biossidi di titanio tipo ne (strade e autostrade, parcheggi, anatase presentano adeguata capapiste ciclabili e marciapiedi, aree indu- cità fotocatalitica. striali, zone di stoccaggio, porti ed 3. Non tutte le miscele contenenti un aeroporti). La stesa può essere ese- buon biossido di titanio risultano adeguita sia a caldo in fase di messa in guatamente fotocatalitiche. opera del tappeto, sia a freddo su tap- 4. Le percentuali di abbattimento in questo documento si riferiscono a peti già da tempo realizzati. prove di laboratorio eseguite secondo il "protocollo Bacchi". L'entità dell'abCONCLUSIONI 1. La capacità fotocatalitica di misce- battimento in situ non è ancora stato le per conglomerati bituminosi, in possibile determinarlo con precisione assenza di normativa dedicata, deve (si consideri che il blocco del traffico essere misurata con un protocollo di veicolare a Milano comporta normalprova che consideri la natura organi- mente una riduzione degli NOx intorca del bitume, la maggior necessità no all'1 o al 2%). di abbattimento con calma assoluta 5. La capacità fotocatalitica non è di vento e la porosità superficiale del l'unica variabile da considerare, ma bisogna considerare anche tutti i supporto.
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parametri che identificano la sicurezza stradale e l'impatto ambientale. 6. Coverlite è una microemulsione a base d'acqua, additivata con biossido di titanio, che risulta efficace per l'abbattimento dell'inquinamento atmosferico: permette il mantenimento delle caratteristiche fisico meccaniche dello strato di usura originario, è duraturo nel tempo ed ha impatto ambientale positivo (non pericoloso e non tossico).
SVILUPPI FUTURI Gli sviluppi di tale tecnologia consistono in un miglioramento della posa a freddo dal punto di vista dell'aderenza pneumatico - pavimentazione e la determinazione dell'abbattimento effettivo in situ. Progetti pilota in corso: 1. Autoparco ANAS Rogoredo (MI), 49% di efficacia su carotaggio 2. SP 70 Cesena (FC), 46% di efficacia su carotaggio 3. Comune di Monza Via Gramsci, 51% di efficacia su carotaggio 4. Comune di Cantù Via Gramsci, 51% di efficacia su carotaggio
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