soluzioni per
lavori pubblici Econic
Mercedes-Benz n. 38 maggio - giugno 2009
quota neve s.r.l. via Panizza 12 - 20144 Milano Sped. in abb. postale - 45% art.2 comma 20b legge 662/96 - Milano
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Caron: nuova serie AR/ST Evo 3 Cogeme utilizza Econic con alimentazione a gas Gh. Marchelli Argilla espansa Leca per un parcheggio ad Assisi Gh. Marchelli Il miniescavatore SV20, ultimo nato in casa Ammann-Yanmar F. P. Vandoni 4 Unimog "autobus" per il Vesuvio Monitoraggio del traffico e stazioni meteo in ambito stradale Nuova serie Ferri TPE Gh. Marchelli Schmidt - Aebi Viatrac VT450 Manutenzione del verde e multifunzionalità secondo CSF Ceste falcianti della tedesca Michaelis Maschinenbau F. P. Vandoni Manifestazioni estive BokiMobil in Trentino Alto Adige Ga. Marchelli Hymach: extralunghi su misura Gh. Marchelli S.A.R.I.M. sceglie le spazzatrici Bucher Schörling Gh. Marchelli Leotech: tecnologie innovative per l’ambiente Macchina lavatunnel Assaloni.com per Autostrade per l'Italia Gh. Marchelli Apertura dello Stelvio con König Gh. Marchelli Antonio Carraro Ergit 100: una nuova idea di trattore Energreen a salvaguardia dell'ambiente Uno spazio pubblico di Ameglia riqualificato con SassoItalia Ideal Work Nacanco per il noleggio di piattaforme aeree FAE Group festeggia vent'anni di attività e lancia sul mercato la nuova MPH Prima edizione di SidExpo 2009 Salone Internazionale dell'Edilizia in Sicilia F. P. Vandoni Schmidt Cleango 400 Hydrosweep I supermercati francesi scelgono Allison per i camion a Gas Naturale Compresso Giletta - Rever: marchi diversi, una stessa passione Asfalti colorati e asfalti chiari Cippatore Pezzolato da 950 HP per una centrale di cogenerazione da 7,5 MW Cebic presenta a Trento Iter Tactus®, pavimentazioni per non vedenti con percorso carrabile Bombelli dal 1889 ad oggi… 120 anni di storia italiana Gh. Marchelli S.S.I.T. sceglie Dotto Trains Ga. Marchelli Merlo continua a crescere… specializzandosi Professionisti a caccia di professionisti
Lavori Pubblici viene inviata in tutta Italia a: - Uffici Tecnici di tutti i Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane - Società di gestione strade e autostrade - Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti - Aziende di trasporto urbano - Ditte appaltatrici di lavori pubblici - Parchi nazionali e regionali - Protezione Civile - Consorzi di bonifica - Aeroporti, Porti - Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf, parchi divertimento…) - Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento della rivista - Personalità di settore italiane ed estere 4
n. 38 maggio - giugno 2009
In copertina:
Econic
Mercedes-Benz Italia S.p.A. Via Giulio Vincenzo Bona, 110 00156 Roma Tel. +39 06 41442043 Fax +39 06 41442819 unimog-econic@mercedes-benz.com www.econic.it
Direttore responsabile: dott. Giorgio Marchelli Direttore esecutivo: dott. ing. Gherardo Marchelli Redazione: dott. Giorgia Marchelli dott. arch. Viviana Patscheider Francesco Piero Vandoni Segreteria di redazione: Domenica Stefani Editore: quota neve s.r.l. Direzione, amministrazione, pubblicità: Via Panizza 12 - 20144 Milano Tel. +39 02 4983120 Fax +39 02 4985157 E-mail: lavoripubblici@quotaneve.it Stampa: A.G.F. Italia Via Milano 3/5 20068 Peschiera Borromeo (MI) tel. 02 55305659 fax 02 55305667 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 577 in data 14-10-2002 Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Milano Abbonamenti annui: Italia euro 30,00 Estero euro 40,00 i versamenti possono essere effettuati a mezzo assegno o c/c postale n. 26647206 intestato a: quota neve s.r.l.: via Panizza 12 20144 Milano Una copia euro 5,00 I nominativi inseriti nell'invio sono tutelati dalla Legge 675/96 sulla Protezione dei Dati Personali
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PORTATTREZZI
Caron: nuova serie AR/ST Evo 3
Con oltre 50 anni d'esperienza e di specializzazione nel campo della costruzione di transporter, Caron offre prodotti di elevato contenuto tecnologico e standard qualitativo. Un marchio particolarmente attento alle esigenze di una clientela che sempre più desidera lavorare con efficienza e facilità ma soprattutto nella massima sicurezza. Filosofia sulla quale si basa l'intero sviluppo di un prodotto che nasce dalla progettazione specifica dei
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cambi e degli assali fino all'allestimento finale, per ottenere il massimo in termini di prestazioni e affidabilità. Ne è una prova evidente il fatto che Caron sia stato il primo costruttore ad ottenere l'Omologazione Globale Europea per questa tipologia di veicoli. Un attestato conseguito testando i veicoli con numerose prove e sottoponendo la produzione a periodici controlli da parte degli ingegneri incaricati dal Ministero dei Trasporti.
Tutto questo al fine di certificare la qualità dei materiali impiegati e le severe verifiche che accompagnano tutte le fasi della costruzione di ogni trattrice Caron. La serie nuova AR/ST Evo 3 è concepita per soddisfare le necessità dei clienti più esigenti che vogliono mezzi robusti e versatili per lavorare in tutta sicurezza nei luoghi più difficili, caratterizzati da passaggi stretti o forti pendenze. Proprio per questo Caron propone la
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quella standard posteriore, permette di lavorare con due attrezzature contemporaneamente, facilitando le varie operazioni, quali la manutenzione stradale o del verde pubblico. Un notevole studio è stato inoltre effettuato per ottenere un'ottima ergonomia sulla disposizione dei comandi: il cruscotto assicura una strumentazione pratica e completa, mentre le ampie regolazioni del sedile comfort permettono di trovare la posizione migliore per lavorare. Fra le altre caratteristiche salienti della nuova serie Caron AR/ST Evo 3 ricordiamo:
- peso complessivo a pieno carico fino a 5.000 kg con portate utili oltre 3.000 kg; - pianali rinforzati con sponde in tubolare offerti in varie misure, tutti dotati di meccanismo di ribaltamento idraulico trilaterale e apertura automatica della sponda posteriore (ad esclusione della serie 100); - nuova piattaforma di guida; - nuova cabina aperta o chiusa, completa di riscaldamento; - presa di forza indipendente centrale; - sollevatore posteriore a 3 punti; - distributori idraulici.
più vasta gamma di trattrici con pianale di carico disponibile sul mercato: 30 nuovi modelli articolati o sterzanti offerti in diverse motorizzazioni da 25 a 63 CV con ampia scelta di versioni e optional. Mezzi agili e compatti ma con elevate capacità di carico grazie ai pesi complessivi omologati fino a 5.000 kg ,uniti a pesi rimorchiabili che superano i 5.600 kg, con particolare riguardo alla distribuzione delle masse, in modo da mantenere il baricentro basso ed il carico centralizzato, limitando il più possibile gli sbalzi. La nuova serie AR/ST Evo 3 introduce un nuovo sistema di sospensione della piattaforma di guida su silentblock che, isolandola dal resto della meccanica, garantisce il contenimento delle vibrazioni e della rumorosità, ed una marcia più comoda su qualsiasi fondo senza limitare prestazioni o stabilità. Per tutti i modelli della gamma sono disponibili tre tipi di allestimento: dall'arco di protezione alle cabine aperta o chiusa completa di riscaldamento, unica sul mercato anche per la versione articolata. La cabina, oggetto di particolare attenzione, è spaziosa e completamente insonorizzata ed in grado di offrire un elevato livello di comfort al conducente. La nuova serie Evo 3 è disponibile con larghezza minima esterna fino ad 1,2 m anche con la cabina chiusa, ideale quindi per eseguire lavori all'interno dei centri storici o spostamenti negli spazi dei cantieri. In particolare per il settore comunale l'applicazione della presa di forza centrale indipendente, in aggiunta a Lavori Pubblici n. 38 maggio - giugno 2009
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IGIENE URBANA
Cogeme utilizza Econic con alimentazione a gas GHERARDO MARCHELLI
Il Gruppo Cogeme è costituito da alcune società controllate da Cogeme S.p.A., una delle prime società per azioni dei comuni in Italia. Le quote azionarie sono totalmente detenute da 70 amministrazioni comunali delle province di Brescia e
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Bergamo, dal Consorzio Comunità di Zona e dalla Comunità Montana di Valle Camonica. Nata nel 1970 come COmpagnia GEnerale MEtano, con l'obiettivo di metanizzare la Franciacorta, negli anni successivi delinea sempre meglio la propria connotazio-
ne di Società dei Comuni, quale efficace strumento di gestione dei servizi da parte degli enti locali che consente economie di scala, tecnologie e qualità dei servizi che essi da soli non si possono permettere. Con le ultime acquisizioni, l'offerta del gruppo è completa: dalla distribuzione e vendita gas alla produzione e vendita di energia elettrica, dal trattamento delle acque all'igiene ambientale e ai servizi informatici, oltre a una serie di servizi messi a disposizione per la gestione di un'area con quasi 400.000 abitanti. Le certificazioni conseguite, ISO 9001, ISO 14001 e Ohsas 18001, sono una conferma dell'impegno di Cogeme e del gruppo: radicati nel territorio, per un servizio sempre migliore. Recentemente Cogeme ha costituito, con le aziende municipali di Cremona (Aem), Crema (SCS/SCRP), Pavia (Asm) e Lodi (Astem), Linea Group Holding, che si configura come una vera multiutility in grado di gestire: vendita e distribuzione di gas, produzione e distribuzione di energia elettrica, teleriscaldamento, ciclo idrico integrato, ambiente (rifiuti) ed altri servizi quali informatica e telecomunicazioni. Linea Group Holding, che serve circa 1 milione di abitanti in 150 comuni nelle Province di Brescia, Cremona, Lodi e Pavia e della Città di Crema, prende le mosse da questo bacino territoriale mirando contemporaneamente ad una crescita adeguata sia sul mercato locale (Lombardia e regioni limitrofe) sia su quello nazionale. Nata nel luglio 2006, Linea Group Holding si posiziona tra le prime 10 utility italiane e, nel medio termine, mira ad ottenere un significativo sviluppo dimensionale e di servizi. Con il piano industriale 2007 - 2010, Linea Group vuole crescere ed ha tutte le potenzialità per farlo diventando sempre più un polo aggregativo di
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utility della Lombardia e non solo: nella regione ci sono ancora parecchi operatori che potrebbero decidere di aderire al progetto di LGH. Linea group è una holding multiservice la cui struttura è articolata su tre livelli principali: le società patrimoniali, di cui sono azionisti gli enti locali attuali, che sono proprietarie degli assets; la holding, che svolge attività di pianificazione, controllo e coordinamento; le società operative (SOT) e di scopo (SOB) che gestiscono i servizi sui diversi territori e dispongono delle reti e degli assets (società patrimoniali) potendo contare sulla notorietà del marchio delle aziende storiche. Cogeme come società operative (SOT), profondamente radicata nel territorio in cui opera, di cui conosce a fondo le esigenze e al quale offre risposte adeguate in termini di servizi, opera, per quano riguarda la raccolta dei rifiuti, servendo comuni sudivisi sulla provincia di Brescia e di Bergamo per 220 mila abitanti circa con un secondo cantiere in Provincia di Bergamo con cui servono altri 11 comuni per 65.000 abitanti. Nel corso degli anni, Cogeme ha affinato questo ruolo, diventato un'attenzione strategica e riconducibile al moderno concetto di "responsabilità sociale d'impresa", cioè alla consapevolezza di perseguire, accanto a risultati economici, anche obiettivi di natura sociale ed ambientale. Partendo da un territorio altamente cassonettizzato hanno invertito radicalmente il sistema operativo, passando in sempre più comuni ad una raccolta porta a porta fatturata sulla produzione del rifiuto sul numero di svuotamento di ogni singolo contenitore monofamiliare. La promozione della raccolta differenziata continua ad ottenere risultati incoraggianti. Il dato del 2006 ha attestato che la raccolta differenziata nel territorio Cogeme ha raggiunto il 37%, arrivando nei comuni più virtuosi a picchi di differenziata pari al 60% (il Comune bergamasco di Fontanella). Il progetto di Cogeme Gestioni (LGH) di raccolta differenziata domiciliare globale, viene naturalmente esteso a sempre più comuni e fortemente voluto dalle amministrazioni comunali, ha come obiettivo a regime il superamento del 60% del materiale recuperato e per tutti il pagamento della tariffa rifiuti sulla base della effettiva produzione di ogni famiglia. In questa ottica di cambiamento radi10
cale dell'operatività del servizio anche il parco mezzi ed attrezzature è stato aggiornato per consentire agli operatori di lavorare al meglio e in condizioni di maggior efficienza possibile. Econic con alimentazione a Gas è il mezzo che secondo Cogeme racchiude le caratteristiche del veicolo più adatto alle loro esigenze. Da 4 anni Cogeme sta ampliando costantemente il numero di Econic nel suo parco mezzi, arrivando a disporne di 15 mezzi con gli ultimi due recentemente acquistati, per arrivare a 18 visto che 3 sono stati ordinati. A parte il primo, che hanno acquisito usato a gasolio per permettere agli operatori di apprezzare la differenza di operatività, la scelta di Cogeme è quella per la motorizzazione a gas sia per un estremo rispetto dell'ambiente sia per un considerevole risparmio nei costi operativi. Secondo Cogeme Econic, grazie alla politica di Mercedes-Benz Italia che non lo offre più solamente full optional, che lo rendeva economicamente inarrivabile, ora si è posizionato su un livello di prezzo che permette di avere a disposizione il mezzo più
adatto al loro lavoro. Estremamente maneggevole grazie alla guida bassa, lascia accedere a luoghi difficilmente raggiungibili con camion tradzionali della stessa portata. L'agevole salita e discesa con porta a soffietto, piano di imbarco basso e piatto, permette sia agli operatori sia soprattutto all'autista di salire e scendere agevolmente a destra, evitando di dover operare con mezzi guida a destra prima adottati da Cogeme, sia per la sicurezza degli autisti ma con le note sconvenienze di questa soluzione, ancora adottata da Cogeme sui mezzi di minor portata. Le sospensioni autolivellanti ed il cambio Allison naturalmente sono particolari di cui Cogeme sottolinea l'importanza e proprio il cambio Allison, di serie su Econic, rappresentava comunque una specifica richiesta sugli autocarri differenti da loro utilizzati, considerando questo cambio, sulla base della loro esperienza, come il più adatto alle esigenze per il servizio che richiede continui stop and go e spostamenti a bassa velocità.
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ARREDO URBANO
Argilla espansa Leca per un parcheggio ad Assisi GHERARDO MARCHELLI
Ogni anno più di quattro milioni di turisti e pellegrini arrivano ad Assisi, la città di San Francesco, autentico gioiello di architettura medioevale arroccato alle pendici del monte Subasio. Un grande afflusso di persone che chiede alla città di offrire adeguate possibilità di parcheggio, visto che la maggior parte di questi visitatori si avvicina al centro storico in auto. Il parcheggio di Mojano (Assisi) si trova sotto la basilica di S. Chiara in una delle zone più belle al mondo: per non deturpare il paesaggio si è cercato di mitigare il più possibile l'impatto visivo del parcheggio stesso. A questo scopo lo studio Oicos di
Foligno (PG) ha progettato e fatto realizzare dall'impresa Coredil una struttura che nella parte frontale ha visto una riprofilatura del pendio tramite terre rinforzate con geogriglie di Tenax S.p.a., alleggerite con 600 m3 di argilla espansa Leca allo scopo di mantenere elevato drenaggio e limitare i pesi. Successivamente l'argilla espansa Leca è stata utilizzata per altri 2.000 m3 anche al di sopra del posteggio stesso, in strati variabili da un minimo di 20 cm fino ad un massimo di 100 cm allo scopo di creare uno strato di drenaggio e alleggerimento sopra le strutture in calcestruzzo del parcheg-
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gio. Successivamente l'intera area è stata ricoperta con terreno vegetativo e tutta l'area è stata rinverdita e piantumata con ulivi. Il parcheggio è strutturato su tre terrazze per un totale di 3.000 m2 ed ha una capacità di 300 posti auto. La soluzione scelta è quindi quella di creare dei giardini pensili come copertura del parcheggio, in modo da rendere la struttura del parcheggio completamente nascosta e lasciare alla vista solamente l'ingresso ed il verde dei terrazzamenti. Ritroviamo così coltivate ed ambientate perfettamente, nei giardini di città, le stesse essenze che vivono in natura in condizioni apparentemente difficili da riprodurre in ambienti urbani, dominati dal cemento e dall'asfalto. Utilizzando il verde pensile, un parcheggio sotterraneo diventa un giardino anziché una superficie di catrame e ghiaia; la stessa soluzione si può proporre ad esempio su una grande terrazza ai piani più alti che diventa un luogo, dell'abitazione o dell'ufficio, in cui fare vita all'aperto; un tetto piano esposto alle intemperie si trasforma in un prato fiorito per una passeggiata in mezzo al verde. Dietro a tutto questo vi è una complesIngresso del parcheggio di Mojano ad Assisi
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sa e sperimentata tecnologia che, particolarmente negli ultimi anni, esperti di paesaggio, ingegneria e giardinaggio hanno individuato per rendere semplice, duraturo, sicuro ed economico l'impianto del verde pensile. Oltre alle ragioni estetiche più evidenti sono da elencare altri motivi che consigliano il rinverdimento delle superfici pensili: una superficie ricoperta da una guaina o da piastrelle, durante il variare delle stagioni, è sottoposta ad uno sbalzo termico che può raggiungere i 100°C a causa dell'insolazione e del gelo; se il tetto ha una copertura a verde, tale sbalzo si riduce drasticamente con benefici effetti per il comfort dei locali sottostanti; nelle normali superfici edificate il deflusso delle acque di pioggia è accelerato sovraccaricando spesso gli impianti fognari, con la copertura a verde il deflusso è rallentato e una parte dell'acqua viene trattenuta costituendo una riserva idrica naturale; le superfici irregolari e le fronde delle piante attutiscono i rumori diminuendo l'effetto "cassa armonica" degli edifici urbani; la conformazione delle masse verdi, le funzioni chimiche esercitate sui gas e l'umidità traspirata contribuiscono a trattenere le polveri, eliminare i gas nocivi e 1. 2. Vedute dall'alto di Assisi e del parcheggio di Mojano 3. 4. Posa di argilla espansa Leca
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migliorare il microclima; la protezione dagli sbalzi termici e di umidità delle superfici ricoperte dal verde prolunga la vita degli edifici; un edificio con abbondanza di verde aumenta il suo valore estetico e di qualità della vita ed anche quello di mercato, inoltre in diversi comuni le aree a verde pensile possono essere computate ai fini del rapporto "Aree a verde/Volume costruito". Naturalmente le coperture a verde devono essere progettate e costruite rispettando specifiche regole per poter essere: innanzitutto una copertura duratura nel tempo, deve cioè garantire all'edificio sottostante la assoluta e totale protezione dagli eventi meteorici (pioggia, neve, vento, insolazione); leggera in modo da non gravare eccessivamente sulle strutture sottostanti né in fase d'impianto né successivamente in quella di esercizio; deve assicurare i risultati colturali di progetto mantenendo un ambiente adatto alla crescita e sviluppo del verde; deve garantire un efficace drenaggio delle acque meteoriche al fine di evitare eccessi di umidità nello strato colturale (dannosi alle piante) con relativo appesantimento dello strato; deve garantire nel tempo il mantenimento delle caratteristiche tecniche e colturali di progetto, e naturalmente deve essere economica, sia nei costi di impianto che in quelli di manutenzione.
I vantaggi della soluzione con l'uso di Leca sono molteplici, il primo è sicuramente l'estrema leggerezza dei carichi: il terreno pesa circa 1.600 kg/m3, mentre AgriLeca, saturo d'acqua, ne pesa circa 650. Ciò comporta una netta riduzione dei carichi sulle strutture. La conformazione dei granuli rotondeggianti e ben assortiti granulometricamente fa sì che essi leghino bene tra loro evitando assestamenti successivi alla posa, inoltre i granuli sono costituiti da una scorza esterna, dura e resistente, che racchiude una struttura interna cellulare e leggera. Per questo Leca e AgriLeca hanno una moderata ritenzione idrica (non eccessiva) e non si sbriciolano sotto carico. Leca è un materiale inerte che non si degrada nel tempo e nella versione AgriLeca ha un pH, compreso tra 6 e 7, che la rende adatta sia per le miscele con substrati sia nell'idrocoltura. Inoltre le caratteristiche fisiche fanno sì che il prodotto sia facilmente impiegabile anche in luoghi scomodi e difficilmente raggiungibili, con la tecnica del pompaggio da autotreni costernati, ed il basso peso specifico rende agevole e veloce anche il trasporto, lo stoccaggio e l'utilizzo di prodotto insaccato. Naturalmente devono essere utilizzati particolari costruttivi adeguati, come nell'impermeabilizzazione, dove devono essere utilizzate guai-
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ne certificate del tipo "antiradice". In caso contrario le radici possono, con il tempo, perforare la guaina, o le sue giunzioni, con le relative conseguenze. Sono adatte le guaine in PVC che non sono attaccabili dalle radici. Nelle giunzioni si dovrà curare la sigillatura tra i vari fogli, da farsi con PVC liquido. Si possono usare anche le guaine bituminose, del tipo "antiradice"; in questo caso particolare attenzione va posta alle saldature tra i vari teli in quanto il bitume potrebbe essere attaccato dalle radici. Una soluzione consigliabile è quella di porre in opera, sopra le guaine impermeabili, una guaina in PVC, di spessore almeno di 0,8 mm, che costituisce la vasca entro la quale si realizza il giardino. La guaina in PVC, va protetta, sia sotto che sopra, con uno strato di tessuto non tessuto di almeno 250 g/m2. La guaina deve essere risvoltata lungo i muretti di contenimento o di separazione del giardino fino ad almeno 15 cm al di sopra dello strato di coltura. Si dovranno rispettare tutte le normali avvertenze e precauzioni per i lavori di impermeabilizzazione di coperture piane. Lo strato drenante è accessibile alle radici delle piante pur attraverso il tes-
suto filtrante che lo separa dal terriccio di coltura; per questo è meglio che esso sia realizzato con AgriLeca, che ha pH compreso tra 6 e 7 (granulometria 8 - 15). Normalmente tale strato, realizzato negli spessori consigliati è sufficiente ad assicurare il drenaggio. Per facilitare o incrementare le capacità drenanti, mantenendole inalterate nel tempo, per esempio su superfici molto ampie, possono essere posti nello strato drenante dei tubi perforati di drenaggio diametro 60 100 mm, che convogliano agevolmente le acque verso le zone di scarico. Lo strato filtrante è posto a separazione tra il terriccio di coltura e lo strato drenante; ha il compito di evitare che le parti fini del terriccio vadano ad intasare lo strato drenante. Esso è normalmente realizzato utilizzando un tessuto non tessuto in poliestere da circa 150 g/m2. Deve avere e mantenere nel tempo una permeabilità di circa 15 l/m2/h. I teli devono essere ben sovrapposti e risvoltati sulle parti verticali per tutta l'altezza dello strato di coltura. Lo strato di coltura deve essere ben permeabile alle acque e permettere una buona aerazione delle radici (non deve quindi essere troppo compatto). Esistono in commercio diversi
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tipi di terricci adatti o produttori di terricci che possono prepararne. Sono consigliabili miscele a base di torba fibrosa (parte organica) e di aggregati minerali (AgriLeca o altri). E' importante scegliere il tipo di terriccio in funzione delle colture previste. Spesso è lo strato di maggior spessore e peso. Di ciò si dovrà tener conto nella scelta dei materiali per non gravare eccessivamente sulle strutture. Una corretta formulazione e rapporto tra parte organica ed inorganica è necessaria anche per evitare costipamenti nel tempo dello strato con cali di volume (spessore) ed eccessiva compattazione che nuocerebbe alla aerazione delle radici. Nei casi in cui lo strato drenante abbia spessore uguale o superiore a 15 cm si può ricavare in esso una riserva d'acqua tenendo sollevati i bocchettoni di scarico acque, rispetto alla guaina impermeabile di 5 o più centimetri; tra la riserva d'acqua e lo strato filtrante devono comunque esserci sempre almeno alcuni cm di spazio. La riserva d'acqua è sempre consigliabile poiché limita i consumi d'acqua per l'irrigazione ed il fabbisogno di concimi (minor dilavamento); essa inoltre assicura migliori condizioni colturali perché evita gli stress idrici.
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MOVIMENTO TERRA
Il miniescavatore SV20, ultimo nato in casa Ammann-Yanmar FRANCESCO VANDONI
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La nuova macchina è stata presentata alla fiera Intermat di Parigi dal 20 al 25 aprile 2009. La SV20 si va ad aggiungere agli altri 3 modelli della classe 1 - 2 tonnellate. La società Canziani Paolo S.r.l. di Saronno, in provincia di Varese, è distributore Ammann-Yanmar dal 1995 per tutte le province intorno a Milano tranne quelle di Como e Lecco (ovvero MI, VA, CR, LO, NO, VB). A livello commerciale si avvale di tre agenti, due concessionari, cinque officine autorizzate e altrettanti punti di noleggio. L'azienda si trova
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.su un'area di circa 2000 m 2 di cui 800 coperti. Canziani Paolo è inoltre importatore di macchine per la compattazione Ammann per il Nord Italia: Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli ed alcune province della Toscana e dell'Emilia Romagna, attraverso circa 28 concessionari su questi territori. La SV20 determina un nuovo standard nella categoria dei miniescavatori da 20 quintali. Si tratta di una macchina che unisce dimensioni compatte, cabina confortevole, pre-
stazioni elevate con minori consumi ed una grande stabilità. Le dimensioni compatte della SV20 permettono un facile trasporto su rimorchio o furgone, guidabili con patente di guida europea E o B. La larghezza della macchina con telaio chiuso è di soli 1.380 mm, il raggio di rotazione posteriore è di 980 mm ed il raggio di rotazione frontale con brandeggio è di 1.460 mm. La SV20 si può quindi usare in spazi angusti dove una macchina da 20 quintali convenzionale non è in grado di manovrare.
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Di serie questo mini-escavatore è munito di un avambraccio lungo per un'ottima profondità di scavo (2.482 mm) ed una maggiore altezza di scarico (4.017 mm). La costruzione è molto robusta ed è modulare, quindi lo smontaggio e la sostituzione dei componenti principali sono più semplici e rapidi. I cilindri del braccio e della lama sono perfettamente protetti ed un faro di lavoro è integrato nel braccio. Il tettuccio e la cabina sono conformi alle normative di sicurezza ROPS (Roll-Over Protective Structures protezione contro il ribaltamento), FOPS 1 (Falling Object Protective Structures - protezione contro la caduta di oggetti) e TOPS (Tip-Over 1. 2. 3. Vedute del nuovo miniescavatore AmmannYanmar modello SV20 4. Il faro di lavoro sull'avambraccio e la protezione del cilindro 5. 6. 7. La SV20 permette di lavorare a filo muro 8. La capacità di sollevamento è notevole, un bancale di cordoli di circa 12 quintali
Protective Structures - protezione contro il rovesciamento laterale). La cabina offre un grande spazio per un miniescavatore tanto compatto, è dotata di riscaldamento, ventilazione, sbrinamento, tergicristallo e pulivetro; vi si accede grazie ad un'ampia apertura e sollevando la leva di sicurezza che inibisce sia tutti i movimenti di lavoro che la traslazione. Il posto di guida è ergonomico e dotato di comandi servoassistiti, appoggiapolsi, leve di traslazione con pedali, pedali di comando del circuito ausiliario e brandeggio separati. Il sedile è completamente regolabile, nella versione con tettuccio l'accesso al posto di guida si può effettuare da entrambi i lati. La nuova generazione di motori Yanmar TNV (Totally New Value) supera le più rigide norme in materia di rumore (2003/10/CE), di vibrazioni (2002/44/CE) e di emissioni inquinanti (2004/26/CE e EPA Stage n. 3). Il circuito idraulico (load-sensing flow sharing) dotato di pompa a pistone con portata variabile, rende questa macchina uno strumento di precisione per i movimenti simultanei.
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L'accoppiameto ottimale tra la potenza del motore e l'impianto idraulico permette una riduzione del consumo di carburante e un aumento della produttività. La SV20 è sicura, produttiva e decisamente economica, a basse emissioni acustiche e nocive. Il circuito ausiliario arriva fino all'estremità dell'avambraccio, a singolo o doppio senso di flusso. Il comando della seconda velocità si trova sulla seconda leva di traslazione destra. La già menzionata costruzione modulare garantisce un accesso facilitato a tutti i punti di manutenzione, ciò implica una forte riduzione dei tempi e dei costi di servizio. Sotto il cofano motore si trovano gli accessi a: filtri dell'aria, olio, carburante, e tappo per il rabbocco dell'impianto di raffreddamento. Sotto il cofano frontale si trovano gli accessi ed i controlli per: batteria, alternatore, motorino di avviamento, valvola a doppio effetto PTO ed i componenti elettrici. Lo smontaggio delle protezioni laterali permette un facile accesso al serbatoio del carburante, ai radiatori, alla pompa idraulica e al filtro di mandata.
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TRASPORTI
4 Unimog "autobus" per il Vesuvio
Il 6 maggio scorso in presenza di numerose autorità, tra cui l'On. Antonio Bassolino, Pres. Regione Campania, On. Dino Di Palma, Pres. Provincia di Napoli e l'Ing. Mario Casillo, Assessore Provinciale ai Trasporti, è stata inaugurata la Strada Matrone sulle pendici del Vesuvio e sono stati consegnati ufficialmente 4 autobus sulla base degli Unimog U5000L Mercedes-Benz alla Provincia di Napoli, acquistati grazie ad un finanziamento della regione ed adibiti al trasporto dei turisti fin sulla vetta del vulcano. La storica Strada Matrone, completata nel gennaio 1927, è situata all'interno della Riserva Forestale Tirone Alto Vesuvio e s'inerpica in una serie di curve panoramiche da cui si scorge l'imponente sagoma del vulcano. Giunti al piazzale, a quota 1.050 m si percorre un sentiero pedonale e si giunge al Gran Cono. Il punto più alto del vulcano raggiunge 1.282 metri sul livello del mare. Il trasporto dei turisti lungo la Strada Matrone per raggiungere il Gran Cono verrà effettuato d'ora in avanti
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esclusivamente grazie agli Unimog U5000L con allestimento autobus, appositamente realizzati per soddisfare e coniugare motivi ambientali e di rispetto dell'ecosistema del Vesuvio con le esigenze di mobilità interne dell'Alto Tirone, per favorire e sviluppare un turismo eco-sostenibile. La carrozzeria autobus degli Unimog è stata costruita in Italia dalla ditta Tomassini Style di Passignano sul Trasimeno, Perugia, ed ha un totale di 27 posti + autista + accompagnatore. La versione dell'Unimog U5000L con passo 3.850 mm e motore da 218 CV ha un cambio con 16 marce avanti e 14 retromarce con EPS. Tra le caratteristiche dei veicoli citiamo la trazione integrale disinseribile ed il bloccaggio del differenziale che permettono all'Unimog di percorrere i percorsi più impervi. Inoltre, grazie al telaio flessibile a longheroni ed alle traverse tubolari che garantiscono la necessaria rigidità su strada, l'Unimog possiede una grande elasticità torsionale che lo rende il veicolo più adatto ai percorsi in fuoristrada. Su terreni estremamente difficili il
bloccaggio dei differenziali su entrambi gli assi permettono di trasmettere tutta la coppia alle ruote, garantendo l'avanzamento del veicolo persino quando una sola ruota ha sufficiente aderenza. Questo permette all'Unimog di superare pendenze fino al 100%. Il comfort dei passeggeri sugli Unimog allestiti autobus è assicurato dai sedili con schienali reclinabili, dall'ampia finestratura panoramica, dalle cappelliere interne portaoggetti e da un efficace sistema di aria condizionata. Ogni Unimog autobus è equipaggiato con speakers che assicurano un'elevata qualità della diffusione sonora in cabina; è stato inoltre installato un impianto di traduzione simultanea con 11 lingue ed ogni posto è dotato di cuffie per l'ascolto della traduzione simultanea. Assi a portale con sospensioni a molle ed ammortizzatori insieme ai quattro freni a disco con ABS completano il quadro di comfort e sicurezza. Unimog U5000L è omologato in classe M3G specifico per autobus.
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STRADE E SICUREZZA
Monitoraggio del traffico e stazioni meteo in ambito stradale Nel perseguire gli obiettivi della riduzione degli incidenti stradali mortali e di rendere maggiormente sicure le nostre strade sono state emanate numerose direttive europee, che purtroppo sono state solamente in parte accolte dai paesi membri. In particolare, la Direttiva 2008/96/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 "sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali", al punto 2 degli obiettivi recita "Nel Libro bianco del 12 settembre 2001 "La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte" la Commissione ha segnalato la necessità di effettuare
valutazioni d'impatto sulla sicurezza e controlli in materia di sicurezza stradale onde individuare e gestire i tratti ad elevata concentrazione di incidenti sul territorio comunitario". Ha altresì fissato l'obiettivo di dimezzare il numero di decessi sulle strade nell'Unione Europea fra il 2001 e il 2010. Per valutare i tratti stradali dove focalizzare gli investimenti bisogna far riferimento all'articolo 2 della direttiva al punto 5 delle "definizioni", dove per "classificazione di tratti ad elevata concentrazione di incidenti": un metodo per individuare, analizzare e classificare i tratti della rete stradale aperti al traffico da oltre tre anni e sui
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quali è stato registrato un numero considerevole di incidenti mortali in proporzione al flusso di traffico. Infatti il numero di incidenti mortali non rapportato ai volumi di traffico presenti sulla strada risulta poco significativo. In quest'ottica di sicurezza a tutto tondo Signal & Traffic Consult propone, tra l'altro come previsto ai sensi dell'art. 142 del Decreto Legislativo 30 aprile 1992 "Nuovo Codice della Strada", una serie di prodotti tra cui vanno segnalate le apparecchiature per il monitoraggio del traffico, la DR 7, e la stazione meteo in ambito stradale, Datarec 511. Molto diffusa in tutta Europa, con più di 2.000 postazioni, di cui oltre una settantina anche in Italia, le particolarità dell'apparecchio DR 7 sono: personalizzazione della classificazione a seconda degli standard desiderati, interfaccia web, consumi ridotti, accessibilità ethernet integrata. La Datarec 7 (DR 7) è un'apparecchiatura contatraffico in grado di classificare i veicoli tramite un'avanzata tecnologia basata sull'analisi delle forme d'onda (pattern recognition) provocate dal passaggio di un veicolo su spire magnetiche induttive. L'analisi della "sagoma elettronica" dei veicoli permette un'accurata clas-
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sificazione e determinazione della tipologia del veicolo. La DR 7 è formata da un'avanzata struttura hardware combinata con la versatilità del sistema operativo Windows CE, un abbinamento che ne garantisce l'accessibilità anche a lungo termine. Nella sua configurazione standard la DR 7 viene fornita compresa di interfaccia di rete, in modo da garantirne l'accesso tramite ogni sistema informatico standard. Un avanzato controllo dell'energia garantisce inoltre un consumo estremamente basso, consentendo quindi l'alimentazione anche tramite pannelli fotovoltaici. L'unità può essere facilmente configurata e controllata da PDA o computer portatili, tramite software fornito con l'apparecchiatura stessa o tramite browser Internet come Internet Explorer. Datarec 7 è in grado di rilevare velocità, lunghezza, gap (distanza in secondi tra il passaggio dei veicoli) e classificazione di ogni veicolo in transito. I dati possono essere memorizzati e classificati sia come singoli veicoli che sotto forma di varie statistiche, suddivise a seconda delle diverse esigenze. Questa capacità delle Datarec 7 la rende ideale per qualsiasi utilizzo, dalle analisi statistiche al monitoraggio in tempo reale, ad entrambi nello stesso momento. I dati possono essere recuperati tramite palmari, portatili, o tramite un server connesso via network, GSM o ISDN. Grazie alla flessibilità del software fornito, è semplice integrare la DR 7 in un sistema di monitoraggio già esistente tramite l'utilizzo di web server, server ftp 18
o tramite SOAP. Le Datarec 7 sono inoltre in grado di adattarsi a diversi standard di spire esistenti nei vari paesi. La qualità dei prodotti della famiglia Datarec è garantita da un utilizzo di oltre 30 anni in condizioni climatiche di ogni tipo. La tipologia dei sensori utilizzati dalle Datarec garantisce, se installati correttamente, la più affidabile e accurata forma di rilevamento e classificazione di veicoli ad oggi esistente. L'affidabilità delle spire elettromagnetiche connesse alle Datarec, la flessibilità del sistema, la possibilità di programmazione da parte dell'utente finale, la facilità di integrazione in sistemi esistenti rendono le DR 7 la soluzione ideale per quasi qualsiasi uso relativo la classificazione dei veicoli, la quale può oltretutto essere effettuata anche solamente tramite la lunghezza elettrica dei veicoli, oltre che tramite l'analisi della sagoma elettromagnetica. Le Datarec possono inoltre essere fornite per il conteggio di biciclette, per il controllo di pannelli a messaggio variabile e collegate a web camera per il monitoraggio visivo dei siti. Sempre nella Direttiva 2008/96/CE del 19 novembre 2008, nelle premesse generali ai punti 7 e 8, si fa un riferimento esplicito all'utilizzo di tutti i metodi tecnologici possibili affinché gli utenti della strada siano avvertiti dei tratti maggiormente pericolosi, sia strutturali che temporanei (ad esempio il ghiaccio). Sia per questo motivo, sia per ragioni di organizzazione ed ottimizzazione della pulizia delle strade nei periodi invernali, è stata
progettata e realizzata dalla ditta norvegese AADI la Datarec 511. La stazione meteo e traffico Datarec 511 raccoglie informazioni meteo che possono essere combinate con dati di traffico molto performanti, a costi contenuti, che offrono molti vantaggi, quali dati meteo tradizionali, dati sulle condizioni di guida, dati di traffico, fotogrammi o videofilmati. Le condizioni atmosferiche sono la causa principale di danni ai manti stradali e degli incidenti. Pioggia, neve, ghiaccio e nebbia sono le maggiori ragioni per entrambi. Infatti, durante i mesi invernali, le condizioni meteo e quelle delle pavimentazioni condizionano lo spargimento del sale o gli avvisi agli automobilisti. I dati vengono anche combinati per decidere le azioni da intraprendere immediatamente o per prepararsi a quelle prossime. Le stazioni della ditta AADI forniscono dati molto precisi sia sul traffico che sulla meteorologia, la giusta combinazione ed interpretazione permette di adottare soluzioni efficienti ed economiche. Datarec 511 può esse dotata di sensori che offrono informazioni fondamentali per gli operatori delle strade e per gli automobilisti affinché si abbiano condizioni regolari di traffico. Il sensore delle condizioni della pavimentazione include la registrazione della salinità residua presente sulla pavimentazione, la sua temperatura e la sua condizione (asciutta o bagnata). Tutti questi dati, opportunamente combinati, permettono di prevedere il
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punto di congelamento. Confrontare il punto di congelamento con le attuali condizioni della pavimentazione permette agli operatori stradali di sapere quando uscire con i mezzi spargisale. Misurando la temperatura dell'aria e l'umidità relativa, il punto di formazione di rugiada può essere previsto. Quando non c'è salinità, la temperatura e la condensa della pavimentazione condizionano la formazione di acqua sulla strada. Per esempio, se la temperatura della pavimentazione è di -2°C ed il punto della formazione della condensa è -3°C, l'umidità presente nell'atmosfera ghiaccia sulla strada che diventa scivolosa. Si crea molto più ghiaccio in presenza di umidità che in presenza di aria secca. Se durante le ore notturne le nuvole si dileguano, le radiazioni aumentano, il calore viene dissipato e le temperature scendono molto più velocemente. Usando il sensore di radiazione questa può essere monitorata e misurata, quindi fornendo in anticipo il tempo residuo prima della formazione del ghiaccio sulla superficie stradale. Come per la DR 7, la Datarec 511 registra ogni singolo veicolo con assoluta precisione. Velocità, lunghezza, corsia, direzione, tempo trascorso dall'ultimo passaggio ed ora esatta di questi sono i dati che vengono registrati. In aggiunta tutti i veicoli vengono classificati a seconda dello loro categoria di appartenenza (motocicli, macchine con o senza rimorchio, furgoncini, camion, autobus, autoarticolati...). Dati singolari di particolari veicoli possono essere salvati in appositi database. I dati possono essere utilizzati per analisi sul traffico molto avanzate, come la velocità dei veicoli pesanti o la distanza tra due veicoli pesanti. Datarec 511 calcola la velocità dei veicoli in modo molto accurato. Questi dati possono essere visualizzati su appositi segnali che vengono controllati direttamente dall'apparecchiatura di conteggio. I risultati sulla sicurezza del traffico sono molto positivi. Tendenzialmente il mostrare le velocità fa diminuire la media delle stessa e gli automobilisti propendono ad uniformare le velocità. In aggiunta le massime velocità registrate subiscono cali tendenzialmente molto considerevoli. La Datarec 511 può essere equipaggiata con una camera per reti capace di registrare singoli fotogrammi oppure filmati, sistema utile per controllare il traffico congestionato o eventuali condizioni di guida particolari, come neve o nebbia. Immagini o video comparati con dati atmosferici o provenienti dai sensori stradali forniscono informazioni molto importanti per basilari decisioni che i responsabili della strada devono prendere, come segnalazioni di pericoli su appositi segnali od interventi fisici quali lo spargimento di sale o la pulizia della strada stessa in presenza di neve. 1. Datarec 7 2. 3. 4. Esempi di grafici derivanti dall'analisi del traffico Lavori Pubblici n. 38 maggio - giugno 2009
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VERDE
Nuova serie Ferri TPE GHERARDO MARCHELLI
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La filosofia che ha caratterizzato l'ideazione e la produzione delle più recenti innovazioni di Ferri è la costante ricerca del miglioramento tecnologico e funzionale del prodotto,
ma soprattutto la massima considerazione per il comfort dell'operatore e la sicurezza di utilizzo, temi sempre più attuali e determinanti in ambito professionale.
Anche nella nuova serie TPE si evince questa direzione sviluppata da Ferri di Tamara (FE). Questa serie è composta da decespugliatrici idrauliche professionali destinate ad uso comunale, medicontoterzisti e agricoltura. Il peso contenuto e la notevole potenza della testata trinciante TJ125 rendono queste macchine efficienti, affidabili ed economiche. Altra caratteristica delle macchine TPE è la particolare carrozzeria che incorpora lo scambiatore di calore; oltre a rendere gradevole l'aspetto della macchina, essa protegge il gruppo idraulico da urti e polvere. La serie TPE è composta da tre modelli con estensione orizzontale massima di 4,85 m per la TPE500, 5,96 m per la TPE600 e di 5,23 m per la TPE520 Vision. La potenza rotore è di 40 HP e la potenza massima del motore idraulico è di 50 HP. La rotazione del braccio è di 115°, consentendo una notevole manovrabilità agli operatori. Il peso è di 940 kg per la TPE500, 990 kg per la TPE600 e di 985 kg per la TPE520 Vision. Lo scambiatore di calore è con termostato e la testata offerta è la TJ125, che permette un movimento di angolazione di 190°; i coltelli consigliati sono a "Y", a spatola oppure martelletti a "T", intercambiabili sullo stesso rotore. L'argomento principe delle innovazioni Ferri è certamente lo spostamento in avanti della testata trinciante, che permette all'operatore di avere una migliore visibilità dell'apparato; innovazione che, oltre ad evitare all'operatore la continua torsione all'indietro della testa, permette anche di controllare meglio l'avanzamento del trattore, senza distogliere lo sguardo dalla carreggiata, migliorando così sensibilmente il comfort e la sicurezza. 1. 2. Ferri TPE520 Vision 3. Ferri TPE 4. Ferri TPE in trasporto
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Per la gamma di fascia media delle decespugliatrici Ferri questo movimento avviene tramite un avanzamento a braccio rigido denominato Vision, che consente di spostare in avanti la testata di 138 cm nella versione TPE520 Vision, particolarità che lo rende particolarmente adatto anche per lavori di manutenzione stradale. La serie TPE viene proposta in versione Classic con comandi a cavi o Electra con comandi elettrici Soft-Start monoleva. La versione con comandi elettrici on-off Elettra racchiude nel proprio software sofisticate possibilità: la prima è la simultaneità di tre movimenti, primo/secondo braccio, rotazione braccio o rotazione testata; la seconda riguarda la possibilità di modificare la velocità di apertura o chiusura e la velocità dei movimenti, che si adattano alle esigenze di utilizzo. Ancora una volta l'azienda ferrarese si conferma azienda proiettata in avanti, verso obiettivi di innovazione e progresso tecnologico per rispondere al meglio alle sfide di un mercato sempre più globale.
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PORTATTREZZI
Schmidt - Aebi Viatrac VT450
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Il 26 Marzo 2009 è stato consegnato al Comune di Stans (Svizzera) il primo Viatrac VT450 uscito dalla linea di produzione Aebi di Burgdorf. Si tratta di un evento di fondamentale importanza perché per la prima volta Aebi mette in commercio un veicolo dotato di sospensioni idropneumatiche (bloccabili dalla cabina) a quadrilateri indipendenti, in grado cioè di affrontare con il massimo comfort trasferimenti ed impieghi sia su strada, sia su sterrato e fuoristrada, nonché di variare a piacimento l'altezza del telaio da terra. Il telaio è snodato al centro per consentire una perfetta trazione in ogni condizione operativa. Come tutti i prodotti Aebi, caratterizzato da un baricentro particolarmente basso e dall'innata capacità di lavorare in tutta sicurezza in presenza di forti pendenze, il nuovo VT450 dispo-
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ne di una portata utile eccezionale: fino a 5.000 kg. Questa grande capacità di carico, unita alla ridotta altezza da terra del pianale del cassone (ribaltabile trilaterale) ed alla trazione integrale permanente con 3 differenziali bloccabili, ne fa un compagno di lavoro ideale per quegli enti o appaltatori che necessitano di un veicolo tuttofare, da impiegare in tutte le stagioni da parte di personale in possesso della sola patente B. Sì, perché il VT450 viene immatricolato come macchina operatrice e gode di tutti i vantaggi dei veicoli "targa gialla": esenzione dal bollo ed assicurazione RCA ridotta fino al 70%, esenzione dalla revisione annuale e, appunto, guida con patente B. Forte di un motore VM Detroit Turbo Diesel da 3.000 cc e 98 cavalli (Euro 4 con filtro antiparticolato), il VT450 è
equipaggiato di serie con un cambio 16+16 marce completamente sincronizzato e con un potente impianto idraulico da 30 l/min a 200 bar con innesti rapidi anteriori e posteriori. In alternativa è possibile optare per un impianto da 70 l/min. Lo sterzo di serie consente diametri di svolta di tutto rispetto, ma è con l'opzione 4 ruote sterzanti che il Viatrac dà spettacolo: solo 3,5 metri di raggio necessari per una svolta a 180°! La presenza di una presa di forza meccanica situata subito dietro la cabina garantisce l'azionamento delle attrezzature più esigenti in fatto di potenza assorbita: moduli antincendio, pompe idrovore, attrezzature di Protezione Civile e forestali. Naturalmente è possibile montare una piastra portattrezzi anteriore per utilizzare il mezzo anche con verricelli idraulici, ruspe livellatrici, lame sgombraneve... In configurazione invernale il completamento ideale alla lama sgombraneve anteriore (Schmidt, naturalmente) è lo spargisale a doppia coclea e profilo basso Schmidt Stratos F, in grado di esaltare le doti di stabilità del VT450 e di mantenerne il baricentro il più basso possibile. Il posto di guida è quanto di più ergonomico, comodo e completo un operatore possa desiderare: joystick proporzionali multifunzione per governare idraulicamente le attrezzature, display grafico per tenere costantemente sott'occhio impostazioni e prestazioni della macchina e, non meno
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importante, una visibilità davvero eccezionale. Come da tradizione, tutti i comandi sono disposti nella stessa Principali dati tecnici Motore: Turbodiesel Euro 4 Potenza: 98 CV a 2.600 giri/min Trazione: Integrale permanente con 3 differenziali bloccabili al 100% PTO: Dietro cabina a norma DIN 600 e 750 giri/min Sterzo: Idraulico ruote anteriori con angolo di 42°. Optional 4 ruote sterzanti. Impianto idraulico: 30 l/min a 200 bar. Optional 70 l/min a 200 bar Cambio: 16 marce avanti + 16 RM PTT: 8.000 kg Tara: 3.000 kg Larghezza cabina: 1.900 mm Altezza cabina: 2.300 mm Passo: 2.750 o 3.150 mm
posizione in cui si trovano negli altri veicoli Aebi Transporter e Terratrac: un cliente Aebi sa sempre dove mettere le mani. A partire da fine 2009 il nuovo Aebi Viatrac VT450 sarĂ disponibile anche in Italia, attraverso la rete commerciale della filiale italiana Aebi Schmidt
Italia di Fiume Veneto (PN). 1. 2. 3. Viatrac VT 450 4. Cabina Viatrac VT 450 5. Asse posteriore sterzante 6. Consegna Viatrac VT 450 7. Viatrac VT 450 versione neve 8. Innesti idraulici
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PORTATTREZZI
Manutenzione del verde e multifunzionalità secondo CSF
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Star è la macchina rasearba con raccolta più grande in Europa. Infatti i numeri danno ragione a CSF, basti pensare che nella versione Mulching il piatto raggiunge una larghezza massima di 4,30 m. Un rasareba unico nella sua categoria. Star è anche una macchina potente che, grazie ai suoi 60 HP, garantisce una produttività giornaliera veramente eccezionale: 1,8 ettari/ora. Il cassone, collocato sulla parte posteriore della macchina, permette di raccogliere ben 1,10 metri cubi di erba e, con l'efficiente sistema di ribaltamento idraulico, si snoda in altezza e permette di svuotare l'erba raccolta con estrema disinvoltura e rapidità.
Star è una macchina dall'estetica accattivante: la grande cabina vetrata offre difatti un'ampia visuale ed è dotata di un sedile imbottito ergonomico, regolabile e molleggiato. Anche il volante è regolabile in altezza, avanti e indietro. I comandi sono ben disposti ed accessibili. La cabina inoltre è dotata di riscaldamento e in opzione può essere fornita con climatizzatore e autoradio. Star quindi può essere definita una vera e propria vettura da lavoro, confortevole e silenziosa. Star si muove con grande disinvoltura nei parchi, negli spazi verdi comunali, nei campi da golf e negli impianti sportivi dove ci sia l'esigenza di rasa-
re il manto erboso, abbassando i tempi e con la garanzia di un lavoro pulito e di un risultato a regola d'arte. Ma Star non significa soltanto manutenzione dell'erba bensì anche trattamento del suolo pubblico con ampie modalità di applicazione. E' importante sottolineare la capacità di pulire il suolo pubblico (strade, viali, piazze...) con la massima cura, senza polvere, velocemente e con risultati davvero eccellenti. A tal proposito in CSF è in fase di ultimazione una nuova spazzatrice, ancora più efficiente e rivoluzionaria, l'accessorio sarà disponibile già da settembre 2009. La versatilità di Star dunque non si ferma qui, anzi, l'azienda vicentina ha pensato anche alla manutenzione delle strade e del suolo pubblico nella stagione invernale. E' disponibile un sistema di sgombero neve mediante la turbina con larghezza fino a 200 cm a doppio stadio, che garantisce una perfetta pulizia delle strade con capacità produttiva veramente interessante. Inoltre può essere montata, grazie al praticissimo sistema di aggancio, una lama per portare la neve ai bordi delle strade. Star può essere dotata anche di spandisale posteriore per la manutenzione del suolo asfaltato nel periodo in cui le basse temperature causano gelate. 1. 2. 3. Star, motore Yanmar 60 HP
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Le esigenze delle amministrazioni comunali sono orientate a macchine che, oltre a svolgere un lavoro professionale, offrano spesso caratteristiche di compattezza, senza sacrificare però la potenza e quindi mantenere un alto livello di operatività. Multione a tal proposito risponde con due modelli di macchine, di nuova concezione, pratiche, maneggevoli e dal design rinnovato.
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La piccola serie M è una macchina dalle dimensioni contenute che, grazie alle tre differenti motorizzazioni, si dimostra versatile e adatta alle molteplici esigenze di chi desidera un mezzo professionale. Il sistema di snodo permette di effettuare manovre in spazi ridottissimi, inoltre, con la trasmissione idraulica sulle 4 ruote, la macchina riesce a districarsi al meglio su terreni difficili
4. 5. M20 con Tornado, rasaerba con raccolta 6. M20 con trincia erba frontale 7. 8. M20 con spazzatrice e vasca di raccolta 9. M20 con turbina sgombraneve 10. Scarico di Tornado 11. Tornado in azione su sterpaglie ed erba alta
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e su pendenze importanti. La serie M può essere dotata di parecchi accessori, come i rasaerba con mulching e con raccolta quale il Tornado, per un lavoro impeccabile e pulito. Anche questa può essere attrezzata con turbina o lama sgombraneve. Per la pulizia del suolo si può montare la spazzatrice, disponibile anche con vasca di recupero e di kit di umi-
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dificazione per un lavoro pulito e senza polvere. Serie M è un mezzo insostituibile per le attività nei piccoli spazi quali piste ciclabili, parcheggi di piccola dimensione… Per lo sgombero di detriti e riporto di terreno e altro sono disponibili vari modelli di benne dentate e non, con volume fino a 320 litri e in versione multiuso 4 in 1. La serie SL800 è sicuramente oggi il fiore all'occhiello di CSF. Con un'estetica rinnovata e molto gradevole racchiude all'interno tanta tecnologia e soprattutto soluzioni che la portano ad affermarsi fra le più complete ed affidabili macchine del suo segmento. SL800 è costruita in due versioni, con motorizzazione Yanmar raffreddata ad acqua, diesel da 33 o 40 HP. Questi modelli dispongono di parecchi "ingredienti" di serie che in molte altre macchine dello stesso segmen-
to si trovano come optional a parte. Ci riferiamo in particolar modo al joystick a 11 funzioni con sicurezza dell'operatore, sistema di flottaggio e dispositivo antiribaltamento. Inoltre le SL800 dispongono di un sofisticato sistema idraulico a tre pompe con portata fino a 72 litri. In fatto di comfort e sicurezza si trova il comodo sedile molleggiato con braccioli, il roll-bar predisposto per cabina con tettuccio in plexiglas, i fari da lavoro, la barra di sicurezza dell'operatore con movimento a gas. Insomma, una macchina completa, alla quale si abbinano quasi tutti gli accessori della gamma Multione. Da evidenziare gli accessori più interessanti, oltre a quelli già menzionati per la serie M, che sulla serie SL800 trovano la macchina più indicata anche in considerazione del rapporto peso/stabilità offerti: trincia erba a braccio per lo sfalcio dell'erba particolarmente indicato per la pulizia dei
cigli delle strade e lungo i fossi; catenaria per scavi di canalizzazioni; martello idraulico per le demolizioni; pianta pali per recinzioni e delimitazioni su terreni pubblici e impianti sportivi. Nell'ambito delle costruzioni con la betoniera e la benna impastatrice, nonché le varie benne per il trasporto di detriti, inerti… SL800, per concludere, è la serie professionale più indicata per le pubbliche amministrazioni e per le imprese di costruzioni edili e stradali, nonché per la Protezione Civile, suggerita per la manutenzione del verde e del suolo pubblico, per lavori di scavo e riporto, sollevamento e costruzioni. 12. Trincia a braccio laterale su SL835 13. SL835 con betoniera 14. Joystick 11 funzioni su SL835 15. SL835 con benna 16. Driving Protection System, barra di sicurezza per operatore
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VERDE
Ceste falcianti della tedesca Michaelis Maschinenbau FRANCESCO VANDONI
Michaelis Maschinenbau GmbH è un'azienda a conduzione familiare di Grasberg, vicino a Brema in Bassa Sassonia, Germania. Questa società, nata circa 40 anni fa, progetta e realizza ceste falcianti per la manutenzione dei corsi d'acqua e lo sfalcio sugli argini. L'azienda dispone del proprio dipartimento di ricerca e sviluppo e conta quaranta dipendenti. Oggi la gamma di prodotti Michaelis Maschinenbau si estende a varie attrezzature per caricatori gommati, decespugliatori ecosostenibili, attrezzature per la salvaguardia del paesaggio e anche a piattaforme aeree. La pulizia dei corsi d'acqua con l'ausilio di una cesta falciante è una pratica rispettosa dell'ambiente e che salvaguarda la fauna. Un altro vantaggio è rappresentato dalla possibilità di raccogliere il materiale tagliato, sia dal fondo del canale che dagli argini, il tutto durante la stessa fase di lavoro. Quest'attrezzatura è principalmente destinata ad escavatori idraulici, tuttavia viene sempre più spesso utilizzata con mini o midiescavatori o trattori. Esistono quindi diverse versioni, con larghezze di taglio che variano, da 1,5 a 5 metri, a secondo del tipo di veicolo da usare, del lavoro da svolgere e del terreno. Esistono due categorie di ceste falcianti Michaelis, quella classica e quella con riduttore; quest'ultima, grazie alla sua costruzione robusta, lunga durata di vita ed al suo considerevole potere di taglio, si è forgiata una reputazione di prodotto efficace e di alta qualità. Le larghezze di taglio delle ceste falcianti con riduttore variano da 2,2 a 5 metri. La categoria di ceste classiche è più leggera e si adatta ad escavatori di minori dimensioni (fino a 8 tonnellate) e certi modelli light sono concepiti per miniescavatori e trattori. Entrambe le categorie dispongono dello stesso sistema falciante messo a punto da Michaelis MaschinenLavori Pubblici n. 38 maggio - giugno 2009
bau, che si è dimostrato molto resistente. Tra i servizi offerti da questa azienda tedesca vi sono operazioni iniziali con prove sul campo e sviluppo di richieste speciali per i clienti.
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PORTATTREZZI
Manifestazioni estive BokiMobil in Trentino Alto Adige GIORGIA MARCHELLI
Una settimana intensa dal 25 al 28 maggio per R.S.I. Road Service International: la società di Egna, in provincia di Bolzano, ha infatti organizzato alcune dimostrazioni molto personalizzate e mirate con pochi partecipanti per volta in diverse località del Trentino Alto Adige, invitando i rappresentanti dei comuni limitrofi interessati a vedere e provare i transporter - portattrezzi BokiMobil in versione estiva.
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Il tour dimostrativo, partito da Egna, passato per la Val di Sole, la Val di Fassa e conclusosi a Bressanone, si è svolto con due mezzi della tedesca Kiefer GmbH, differenti fra loro per potenza e dimensioni, un BokiMobil HY 1251 ed un BokiMobil HY 1351, allestiti con diverse attrezzature per lo sfalcio dell'erba e la pulizia di strade e marciapiedi, che sono state velocemente intercambiate. Riassumendo le caratteristiche pecu-
liari dei BokiMobil, sono contemporaneamente ottimi transporter e portattrezzi dalle dimensioni ridotte, molto maneggevoli, sia in strada che su terreni impervi, e con grandi portate: la loro larghezza può essere da 1.200, 1.400 o 1.700 mm, con 2 passi, da 2.300 o 2.900 mm, e con portate che vanno da 3.500 fino a 6.000 kg complessivi. I motori sono tutti Iveco Euro 4 con potenze da 106 a 146 CV, montati posteriormente alla cabina ribaltabile, zincata a caldo, posizione che ne permette una facile accessibilità per la manutenzione. I mezzi sono completamente idraulici su 4 ruote, con l'asse anteriore come asse di avanzamento e valvola di scelta per il tipo di sterzo, per 4 tipi di sterzata: sterzata anteriore, sterzata posteriore, quattro ruote sterzanti, sterzata "passo canino", con sensore ottico di indicazione posizione ruote; l'inclinazione di sterzata è di 40 gradi. I BokiMobil vengono forniti con il gruppo di fissaggio delle attrezzature che consiste nel triangolo di aggancio per le attrezzature anteriori - per il loro montaggio non servono utensili -, ed è inoltre dotato di un 3° punto regolabile, sistema ideale tanto per le attrezzature invernali quanto per quelle estive. Entrambi i BokiMobil in dimostrazione erano a trasmissione idrostatica, a quattro ruote permanenti con differenziale centrale bloccabile e asse posteriore con bloccaggio differenziale, omologati come macchine operatrici, quindi utilizzabili con patente B, ma i vari modelli del mezzo si possono avere in versione meccanica. A Soraga, in Val di Fassa, in presenza di rappresentanti di alcuni comuni dell'Agordino, del Bellunese e del Trentino, il BokiMobil HY 1351, da 1.700 mm di larghezza e passo corto, è stato presentato nella sua versione semplice, con il solo cassone ribaltabile trilaterale, mentre l'HY 1251, da 1.200 mm di larghezza e passo
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lungo, ha lavorato con attrezzature differenti. Sul cassone montava una botte per l'acqua da 1.800 l della Reinex, per l'utilizzo della barra lavante a estensione, sempre Reinex, storica fabbrica della Germania dell'Est, specialista negli impianti di lavaggio a pressione e in pompe acqua, che lavora a 20 bar (allestimento possibile anche
con pompe per portate maggiori, 50 80 bar). L'impianto ha inoltre un naspo con circa 20 m di tubo per il lavaggio dei punti più remoti, e può prevedere il collegamento con un gruppo di innaffiamento per i fiori tramite un braccio movibile montato sulla parte posteriore con getto regolabile direttamente dalla cabina. Oltre all'acqua, nella botte è possibile
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aggiungere detersivi, additivi o profumi per offrire un sensazione ancora maggiore e immediata di pulito. La barra lavante è stata velocissimamente sostituita con una trincia della tedesca Ducker, modello U 200, con sbraccio di circa 4 m e larghezza di lavoro di 1 m: nel momento in cui viene montata, viene fissato idraulicamente anche l'asse anteriore del mezzo, in modo tale da dare più stabilità all'attrezzatura per un taglio preciso. All'interno della cabina erano presenti due joystick, quello di serie per la normale movimentazione e l'altro per movimentare le funzioni della trinciatura. Tanto le operazioni di sfalcio erba che di lavaggio della strada e della pista pedonabile - ciclabile di Soraga si sono svolte con grande velocità e potenza, colpendo gli ospiti in maniera molto positiva. Anche durante le altre giornate di dimostrazione nelle diverse località sono state utilizzate le stesse attrezzature e fatte vedere quelle per la viabilità invernale.
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VERDE
Hymach: extralunghi su misura GHERARDO MARCHELLI
Hymach S.r.l. crede al trattore come macchina principe nella manutenzione del verde nella viabilità, per questo progetta e produce attrezzature che offrono tante possibilità di adattamento a braccio extra lungo. Quindici metri di lunghezza per arrivare a sfalciare nelle scarpate più profonde. L'applicazione classica prevede l'allestimento su telaio appositamente costruito per il trattore ed applicato centralmente a questo, struttura che comunque è in qualsiasi momento rimovibile dal trattore per consentire allo stesso altri utilizzi. La proposta 2008 sta ottenendo riscontri più che positivi anche con la realizzazione degli stessi bracci in versione posteriore, con il braccio che opera con la testata fin davanti all'operatore per il massimo della visibilità durante lo sfalcio. Questo tipo di applicazione monoblocco aggiunge ancor più valore al trattore allestito, in quanto può essere staccata dal mezzo portante ancor più agevolmente. Entrambe le soluzioni possono poi essere montate con testata tagliaerba girevole di 360 gradi, con
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comandi di rotazione in cabina, per permettere di operare nei due sensi di marcia. Hymach da sempre si adopera per fornire al cliente soluzioni personalizzate secondo specifiche esigenze e non solo di lunghezza braccio, che propone in tantissime misure, da tre a quindici metri, ma anche con tutti gli accorgimenti tecnici che consentono di ottenere il miglior rapporto qualità tempo della produzione. Una stessa macchina può essere infatti fornita con assetto stradale o per bonifica: la prima per superare barriere stradali, la seconda per sfruttare al massimo la lunghezza del braccio in profondità. Il braccio di norma ha due articolazioni ma può essere fornito anche a tre segmenti per configurare il posizionamento dello stesso in geometrie particolari. Il telaio di accoppiamento delle macchine centrali può abbracciare il trattore, mantenendo comune la possibilità di intervenire agevolmente al corpo dello stesso in quanto apribile superiormente, oppure passare al di sotto del cofano, secondo la preferenza dell'utilizzatore e la
tipologia di trattore. Le macchine monoblocco posteriori sono invece realizzate su telaio portante staccabile dal trattore insieme alla macchina stessa. Tutte comunque, grazie anche ai segmenti telescopici a più sfili, sono in grado di lavorare anche sulle banchine fino a filo ruota e per le stesse caratteristiche si configurano per la circolazione su strada con dimensioni contenute. Hymach costruisce tutte le sue attrezzature in acciaio altoresistenziale di
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prima qualità particolarmente elastico ed utilizza componenti solo delle migliori marche per assicurare al cliente prestazioni altamente professionali. L'allestimento standard prevede: una testata trinciatrice con chassis ad arco che agevola lo scarico del materiale trinciato, così da evitare ingorghi all'interno della carcassa ed aumentare la produttività; il rotore presenta coltelli polivalenti disposti ad elica per ottenere un taglio costantemente uniforme; pompe e motore a pistoni per un alto rendimento costante nel tempo; distributore idraulico con comandi a leve meccaniche. Per accontentare gli operatori più esigenti è naturalmente possibile installare a richiesta, tra gli altri, dispositivi e accessori opzionali particolarmente interessanti e disegnare quindi la
macchina più adatta alle proprie esigenze di lavoro: distributori elettroidraulici con funzioni controllate da joystick monoleva, che aumentano la maneggevolezza e sensibilità dei comandi, da scegliere tra diverse tipologie secondo la funzionalità che si vuole ottenere; il dispositivo di blocco/sblocco dello stabilizzatore anteriore da cabina, per una migliore praticità d'uso; il sistema di galleggiamento che rende l'intero apparato di lavoro (braccio e testata) effettivamente flottante con costante adeguamento al terreno, ossia, tramite un dispositivo (studiato e realizzato da Hymach) che consente, una volta posizionata la testata in assetto di lavoro ed inserito il sistema direttamente dal quadro comandi della macchina, di non occuparsi più di diri-
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gerlo in quanto si autoadegua a dossi ed avvallamenti del terreno mantenendo una altezza di taglio realmente costante e ottenere così un taglio uniforme, maggiore produttività e meno stress per l'operatore; il ruotino di appoggio con sistema di rientro in sagoma (brevetto Hymach) che riduce il quantitativo di zavorra necessaria per equilibrare il trattore a braccio esteso; la zavorra quando necessaria è costituita da piastre in ferro sagomate applicate sul lato opposto a quello del braccio. Hymach offre molte possibilità di scelta di attrezzature e personalizzazioni delle stesse per permettere all'utente di avere a disposizione la macchina più adatta e performante sulle specifiche esigenze del cliente, quasi fosse una sartoria meccanica.
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IGIENE URBANA
S.A.R.I.M. sceglie le spazzatrici Bucher Schörling GHERARDO MARCHELLI
Tutelare, migliorare e preservare il proprio territorio: questo l'obiettivo che da più di venticinque anni guida l'operato di S.A.R.I.M. S.r.l. L'impegno costante volto alla tutela ambientale e la necessità di garantire risposte tempestive e in linea alle esigenze dei propri clienti sono le basi che hanno consentito all'azienda salernitana di affermarsi e di divenire un punto di riferimento in tutta la provincia campana, sia per quanto concerne la raccolta differenziata che lo spazzamento stradale. Un primato che le ha permesso di raggiungere una considerevole solidità economica e di avere all'attivo circa 250 dipendenti. Sono la professionalità e la competenza, da sempre volte al miglioramento della qualità dell'ambiente e all'uso di tecnologie ecocompatibili con sistemi di controllo e certificazione riconosciuti, i presupposti che hanno portato S.A.R.I.M. a scegliere l'affidabilità e il valore delle attrezzature Bucher
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Schörling, commercializzate in Italia da Giletta S.p.A. Un incontro che si è consolidato negli anni grazie alla serietà e all'entusiasmo di Giuseppe Turiello e di Oram S.r.l., concessionaria Giletta per la Regione Campania. "La nostra politica aziendale - afferma Giovanni Bardascino, rappresentante e amministratore di S.A.R.I.M. - si basa su un sistema ecosostenibile che garantisce l'efficienza dei servizi, l'impiantistica, il contenimento dei costi e, soprattutto, le percentuali di raccolta differenziata stabilite dal D. Lgs. 152/06. Il raggiungimento delle soglie previste dalla normativa è, infatti, il fiore all'occhiello della nostra azienda: tutti i comuni gestiti dalla nostra società hanno percentuali medie annue al di sopra del 60%". Risultati ottenuti grazie all'impegno dell'azienda e soprattutto dei suoi esperti, la cui esperienza consente di creare e mettere in atto specifici progetti sia nell'ambito dello spazzamento che della raccolta differenziata; progetti
che la società, nel momento in cui è aggiudicataria del servizio, predispone nei minimi dettagli. Punto di forza del sistema di raccolta è l'impiantistica e la sua vicinanza al bacino di utenza, che ne abbassa notevolmente i costi di gestione e, per alcune tipologie di rifiuti convertibili in energia, aiuta ad ottenere forti risparmi per gli utenti. I risultati ottenuti da S.A.R.I.M. sono estremamente rilevanti in tutti e sei i comuni serviti (Bellizzi, Capaccio, Eboli, Montecorvo Pugliano, Pontecagnano Faiano, Sarno), con punte di eccellenza nel pluripremiato Comune di Bellizzi, che quest'anno ha raggiunto una percentuale di raccolta differenziata del 77%. Esiti altrettanto positivi si sono avuti anche nel Comune di Montecorvino Pugliano, con il 69% di differenziazione, per il Comune di Pontecagnano Fiano, con il 54%, e con il 61% per il Comune di Sarno. "Il problema - sottolinea Bardascino nasce per quei comuni a forte vocazione turistica e in cui il numero di abitanti si moltiplica a dismisura nel periodo estivo. Nel Comune di Capaccio, ad esempio, durante l'estate si passa da 20.000 a 120.000 abitanti, con turisti poco o per nulla attenti alla differenziazione dei rifiuti, che passa dal 55% al 20%. Particolare soddisfazione abbiamo invece ricevuto dal Comune di Eboli, che ha iniziato la raccolta porta a porta solo nella seconda metà dell'anno ma ha già raggiunto una percentuale media del 37%. Un risultato di per sé già notevole, se si considera che la normativa impone il 35%, ma che si rivela ancor più sorprendente in quanto si è passati dall'1% dei primi sei mesi al 50 - 60% nei mesi della seconda metà dell'anno". Un programma quello della gestione dei rifiuti che non si limita alla semplice raccolta ma che fornisce anche un valido supporto alla pianificazione ed all'attuazione di vere e proprie campagne di comunicazione ambientale volte
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ad informare in modo trasparente i cittadini sulla filiera del recupero, del riutilizzo e dello smaltimento dei rifiuti. Nei sei comuni serviti da S.A.R.I.M. sono stati infatti distribuiti diversi materiali pubblicitari ideati e realizzati dall'azienda salernitana, quali ecocalendari, ecodiari e opuscoli informativi, e i cittadini sono stati invitati ad incontri pubblici con esperti, manifestazioni ed eventi con lo scopo di promuovere il tema della tutela dell'ambiente. Inoltre, l'azienda è solita effettuare personalmente la prima distribuzione del kit per la raccolta della differenziata promuovendo, così, il nuovo sistema attraverso una professionale informazione capillare tipica del "porta a porta". Un sistema che prevede nelle utenze domestiche l'utilizzo di tre buste, una per il multimateriale, una per il secco indifferenziato ed una per l'organico. La continua ricerca di innovazione e sicurezza, per un'azienda che fa della tecnologia applicata al rispetto dell'ambiente uno dei suoi punti cardine, si riflette anche nella continua ricerca degli strumenti più adatti a svolgere il proprio lavoro nel modo più rapido ed ecosostenibile possibile. Una filosofia aziendale questa, che si rispecchia a pieno nel vasto parco macchine di S.A.R.I.M., che conta all'incirca 160 mezzi operativi. Mazzocchia, Fiat, Isuzu, Iveco, Piaggio e Bucher Schörling sono solo alcuni dei marchi che, grazie all'affidabilità del loro supporto meccanico, permettono all'azienda di assicurare un servizio di qualità, dinamico, mirato e tempestivo. Per quanto riguarda la pulizia delle strade, S.A.R.I.M. offre il servizio a cinque comuni del salernitano e lo esegue totalmente con spazzatrici Bucher Schörling. Una flotta che negli anni si è arricchita di nuovi mezzi, puntando sull'efficacia e la versatilità della CityCat 5000 e della CityFant 60, seguendone i restyling stilistici e tecnici e apprezzandone le caratteristiche in materia di tutela ambientale, in particolar modo per quanto concerne il rumore e le emissioni in atmosfera. La CityCat 5000 si rivela, infatti, un valido sostegno nella pulizia delle strade urbane, soprattutto per la sua silenziosità, aspetto indispensabile quando si opera all'interno di centri abitati. Una spazzatrice compatta dotata di quattro ruote sterzanti che assicurano non solo una eccellente manovrabilità, ma grazie alle quali l'ampia fascia spazzante non scende mai sotto l'80%.
I diversi tipi di allestimento disponibili permettono di trovare il compromesso ideale a seconda delle varie necessità in materia di pulizia, dal lavaggio delle zone pedonali, alle piazze e alle grandi arterie. Anche il comfort per l'operatore è un aspetto al quale è stata data fondamentale importanza nella progettazione di questa spazzatrice; un esempio è la cabina in alluminio insonorizzata, dotata di sospensioni elastiche, con due confortevoli sedili regolabili in funzione del peso e altezza dell'operatore. La costruzione particolarmente studiata delle sospensioni retrattili delle spazzole e della bocca aspirante riduce al minimo i danni dovuti alle collisioni e si adatta automaticamente al volume di rifiuti. Le sei CityCat 5000 consegnate in questi ultimi anni alla ditta S.A.R.I.M. sono nella versione XL, quindi con terza spazzola anteriore telescopica che permette di spazzare anche nei punti meno agevoli, soprattutto in prossimità dei marciapiedi. La terza spazzola anteriore brandeggiante consente, infatti, di allargare la fascia spazzante e di arrivare anche negli angoli più scomodi, difficilmente raggiungibili con le spazzole laterali. Azionata da un comodo joystick, può traslare da destra a sinistra, invertendo automaticamente il senso di rotazione, mentre l'inclinazione a comando idraulico permette di orientarla, adattandola alle necessità. L'alzata automatica in retromarcia può essere azionata agendo su di un pulsante posto in cabina, in modo da evitare danni accidentali in fase di manovra. Disinserendo l'uso del braccio, lo stesso torna in automatico in posizione di riposo. Il nuovo motore Mercedes con una coppia di 570 Nm a soli 1.200 g/min assicura massima resa, consumi ridotti di carburante e una lunga affidabilità. Si tratta di una macchina completa che permette sia di spazzare che lavare le strade utilizzando lo stesso mezzo, con tutti i vantaggi che ne derivano. Nelle grandi arterie, S.A.R.I.M. utilizza la CityFant 60, a trasmissione meccanica e cambio a nove marce. La compattezza del veicolo è consentita dalla specifica progettazione del gruppo spazzante che permette di mantenere il tubo di scarico ed il serbatoio dell'AdBlue nella loro posizione originaria, senza essere costretti a predisporre uno spazio aggiuntivo tra la cabina e la cassa. La strumentazione è molto ricca e comprende tutti i rubinetti per l'umidificazione che possono essere azionati dall'operatore diretta-
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mente in fase di lavoro. L'impianto aspirante è caratterizzato da un ventilatore radiale ad alte prestazioni montato in posizione centrale rispetto al contenitore rifiuti e fissato ad elementi antivibranti per ridurre la rumorosità, già molto contenuta, del mezzo. L'azionamento avviene con una pompa idraulica calettata direttamente sulla turbina. La bocca di aspirazione viene mantenuta ad altezza costante rispetto al terreno da due ruote libere pivottanti di grandi dimensioni, che consentono di ridurre al minimo il logorio del profilo in gomma, di seguire l'andamento del suolo e di garantire un prelievo ottimale dei rifiuti. Per la raccolta di grandi quantità di sporco la bocca di aspirazione può essere inclinata pneumaticamente dalla cabina di guida. Tale bocca è vulcanizzata internamente in modo da proteggerla dall'usura e da favorire lo scivolamento del materiale aspirato. La spazzatrice Bucher Schörling CityFant 60 si distingue anche per il "Sistema Modulare" di utilizzo di ogni singola unità. Questa caratteristica consente di operare con sistemi programmati di preselezione a seconda delle realtà oggettive di spazzamento con favorevoli riscontri economici sui materiali di usura senza penalizzare la qualità di servizio. L'eccellente sistema di abbattimento polvere, con il percorso obbligato dell'aria all'interno del contenitore stesso, la particolare conformazione ed i vari ugelli d'acqua regolabili e collocati in posizione ottimale lungo tutto il percorso, rendono l'aria in uscita perfettamente pulita e senza alcun residuo di sporco. Entrambi i modelli di spazzatrice Bucher Schörling sono dotati di tubo di aspirazione manuale, particolarmente utile per la raccolta delle foglie, aghi di pino, sabbia e cumuli di immondizia non solo nei periodi autunnali. La partnership con Giletta nasce proprio dalla possibilità di contare su un'azienda solida, che commercializza apparecchiature all'avanguardia e che è dotata di un valido sistema di assistenza postvendita. Caratteristiche indispensabili per poter soddisfare le aspettative dei committenti, non tradendo quella che è la mission aziendale di S.A.R.I.M.: supportare, attraverso un'offerta di servizi integrati, sia enti che aziende private nella risoluzione di problematiche relative all'igiene urbana, avendo come obiettivo comune il rispetto dell'ambiente. 33
ABBATTIMENTO POLVERI
Leotech: tecnologie innovative per l'ambiente
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Leotech propone un nuovo ed intelligente approccio al settore, garantendo soluzioni complete e personalizzate di altissimo contenuto tecnologico e qualitativo sia a getto che a ventola. Il prodotto di punta della gamma Leotech è Rotofog®. Rotofog® è il prodotto più rivoluzionario e innovativo del settore abbattimento polveri, odori, fumi. Rotofog® è un sistema centralizzato che comprende abbattitori a getto nebulizzato dislocati nei diversi
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punti dell'ambiente lavorativo. Un controllo a distanza permette ai singoli erogatori di abbattere la polvere in maniera efficace ed economica con notevoli risparmi di acqua. L'unità di controllo comprende una pompa di limitata potenza e adatta alle esigenze operative. Il sistema è concepito per essere dotato di una gestione in totale automatismo con la possibilità di integrare i dati rilevati da una rete di sensori ambientali. Rotofog® è brevettato e registrato da Leotech di Canal San Bovo, in provincia di Trento. Il cuore degli abbattitori a getto nebulizzato è la testa robotizzata di Rotofog®: questa testa robotizzata viene dislocata nei punti necessari per l'abbattimento polveri e può essere, a seconda delle esigenze, montata su asta d'altezza operativa fino a circa 7 m. In questo caso viene fissata una base apposita ad un pozzetto in calcestruzzo interrato. Secondo le esigenze specifiche la testa robotizzata può essere montata su strutture esistenti dell'impianto. Ogni base viene collegata con tubazione acqua e cavi comando alla testa Rotofog®. Le teste dislocate lungo le aree da trattare sono collegate alla Central Unit, un'unità di pompaggio e control-
lo situata in posizione ottimale e possibilmente baricentrica rispetto alle aree da trattare. Contral Unit dialoga tramite apposito cavetto con un computer dotato di software dedicato RF Commander. L'unità di pompaggio e controllo è un armadio che comprende una pompa di pressione, valvole di sezionamento e controllori delle teste Rotofog®. A seconda del numero di teste da azionare in contemporanea, la pompa può variare nella potenza da 2 a 7,5 kW. Le valvole di sezionamento sono in numero pari alle teste e vengono azionate da comando centralizzato. La Rotofog® Control Unit è sempre collegata al computer tramite il software RF Commander. Il quadro presente a bordo permette l'azionamento manuale di pompa, valvole e teste. Il sistema Rotofog® è dotato di apposito software di gestione denominato RF Commander. Il software si presenta in maniera amichevole all'operatore e tutte le diverse impostazioni e modalità di funzionamento sono di facile apprendimento. Sul computer appare una piantina dell'impianto con le aree da trattare e le teste Rotofog®. Sono previste diverse modalità di lavoro a seconda delle esigenze del cliente. Dopo aver impostato l'impianto nel software RF Commander si può gestire in completo automatismo la Control Unit e tutte le teste robotizzate Rotofog®. Ogni testa può essere programmata con rotazioni di lavoro e di spostamento rapido diverse in maniera tale da avere per ogni testa più zone di lavoro. Inoltre le teste possono avere tempi di funzionamento diversi in modo da rendere più efficace l'abbattimento polveri, odori e fumi. Il 1. Sistema Rotofog® 2. Testa robotizzata Rotofog®
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funzionamento standard prevede che le teste vengano attivate in sequenza, consentendo una piccola potenza impegnata nella Control Unit. Con Rotofog® il risparmio di
acqua è notevole: la qualità dei getti impiegati ed il loro controllo permettono un abbattimento con acqua nebulizzata senza pozzanghere sulle aree trattate.
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Descrizione dell'impianto Grisotto L'impianto Grisotto di frantumazione materiali inerti e produzione di calcestruzzo situato in località Gironi, in Provincia di Trento, ha adottato il sistema Rotofog®. Il sistema prevede 3 teste robotizzate con unità di pompaggio e controllo Control Unit ed il programma di gestione tramite computer RF Commander. La potenza totale installata è di 2 kW. Si sviluppa su una lunghezza di circa 150 m e le aree da trattare sono 3, delle quali una circolare e le altre due con ciclo di lavoro a più settori. La superficie totale bagnata è di ca. 9.000 m2. L'abbattimento polveri avviene con l'azionamento in sequenza delle teste Rotofog®. La frequenza di spruzzo è regolabile, e su questo impianto è di un ciclo ogni mezz'ora. Il ciclo di lavoro, anch'esso impostabile, dura un totale di 3 minuti. Il consumo d'acqua è di circa 60 litri ogni ciclo. Le teste robotizzate sono montate su base e asta da 6 m per due postazioni e base e asta da 3 m per l'altra postazione. Grande soddisfazione da parte del cliente e anche dei tecnici Leotech. 3. Rotofog® Control Unit 4. RF Commander 5. Schema di funzionamento 6. Impianto Grisotto
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VIABILITA'
Macchina lavatunnel Assaloni.com per Autostrade per l'Italia GHERARDO MARCHELLI
Recentemente Autostrade per l'Italia si è fornita di una macchina lavatunnel Assaloni.com, per assolvere agevolmente alla pulizia delle gallerie autostradali, potendo così garantire una maggiore rifrangenza delle pareti
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con un aumento considerevole della luminosità interna. Assaloni.com già produce questa tipologia di attrezzatura da svariato tempo: il braccio frontale BFA80 con testata lavatunnel montato in questo
caso su un portattrezzi Unimog U500. Il braccio telescopico è applicato anteriormente su piastra DIN76060 di veicoli dotati di presa di forza meccanica, provvisto di un gomito e tre articolazioni; è realizzato in tubolari di acciaio di alta qualità che permettono di avere grande robustezza e peso contenuto, completo di pompa oleodinamica ausiliaria per l'azionamento dei movimenti e della rotazione del rullo azionata dalla presa di forza meccanica anteriore del veicolo. In fase di trasferimento, un doppio snodo permette di far ripiegare l'intero braccio su se stesso, consentendo così di rientrare perfettamente in sagoma, in una posizione che non ostacola minimamente la visibilità dell'autista. Grazie al terzo braccio telescopico raggiunge alla massima estensione 7,80 m. Il braccio è fissato su di una colonna di rotazione posizionata su un telaio orizzontale, sul quale può traslare di 1.500 mm tramite un comando idraulico per permettere gli aggiustamenti laterali; con questo dispositivo l'attrezzo può lavorare sia sul lato destro che su quello sinistro del veicolo. La robusta colonna di rotazione dispone di due pistoni idraulici contrapposti che permettono la rotazione del braccio di oltre 210°, potendo così avere 15° di rotazione oltre la perpendicolare del veicolo, sia sul lato destro che sinistro. Questo ampio campo di rotazione senza punti morti consente ai due pistoni idraulici di fungere, per mezzo di valvole di sicurezza, anche da ammortizzatori in caso di urti sul braccio. I bracci sono construiti di acciaio altoresistenziale con un profilo esagonale per avere la massima resistenza contro torsioni o piegature. Il braccio con l'ultima sezione telescopica è provvisto di un gomito e tre
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articolazioni che permettono un cinematismo dei movimenti ottimale. I movimenti delle varie sezioni del braccio possono avvenire anche contemporaneamente per velocizzare le manovre in fase di lavoro. All'estremità dell'ultima sezione si trova una flangia con attacco rapido per l'accoppiamento con la testata, al fine di consentire il possibile utilizzo dell'attrezzo con diversi tipi di utensili. Tale flangia ha una base rotante, il cui campo di rotazione raggiunge i 260° permettendo di utilizzare la testata non solo nel senso di avanzamento del veicolo, ma anche opportunamente ruotata, dall'alto verso il basso o viceversa. La stabilità durante il lavoro è garantita da un sistema di bloccaggio meccanico dell'asse anteriore del veicolo tramite un telaio antitorsione, che viene sbloccato in fase di trasferimento. Per quanto riguarda la sicurezza, tutti i pistoni idraulici sono dotati di valvole per la discesa frenata; l'avviamento del rullo è comandato in modo indipendente ed è inoltre completo di fermi meccanici, come prescritto dalle norme, e piedi di stazionamento registrabili per il posizionamento a terra. L'azionamento da presa di forza garantisce la completa indipendenza dell'attrezzatura dall'impianto idraulico del veicolo e avviene per mezzo di un albero cardanico che aziona un riduttore/moltiplicatore a due uscite, a cui sono flangiate le pompe per l'azionamento dei circuiti. Una pompa a pistoni assiali ad alta pressione (72 litri/340 bar) garantisce l'azionamento del rullo con elevate prestazioni; una seconda pompa a pistoni assiali con le medesime caratteristiche della prima alimenta il circuito idraulico necessario per l'azionamento della pompa acqua ad alta pressione, mentre una terza pompa ad ingranaggi alimenta il circuito idraulico necessario alla movimentazione dei bracci. Il serbatoio dell'olio idraulico in alluminio permette, grazie alla sua struttura con grande superficie, ampia capacità refrigerante impedendo il surriscaldarsi dell'olio. Una valvola elettroidraulica on-off, funge da rubinetto deviatore per l'avviamento del rullo oltreché da valvola di frenata per l'arresto di emergenza in caso di pericolo; il tutto comandato da quadro comandi in cabina. I movimenti del braccio sono effettuati per mezzo di un distributore elettroidraulico proporzionale posto sull'at-
trezzo in posizione perfettamente integrata, anch'esso comandato da quadro comandi posto in cabina. Valvole di massima pressione, facilmente accessibili, garantiscono la sicurezza dei circuiti anche in caso di arresto accidentale. E' possibile regolare la pressione sulle pareti (lavatunnel) o a terra (falciaerba) grazie a un pressostato con potenziometro su quadro comandi in cabina. Il quadro comandi gestito da scheda elettronica con joystick monoleva estremamente ergonomico è posizionato in cabina; la connessione all'attrezzatura è di tipo CAN-BUS con cavo schermato altamente resistente, ma di piccolo spessore per facilitare l'installazione. Un display con indicatore contaore fornisce informazioni sul sistema, segnali di allarme ed offre la possibilità di diagnosi delle anomalie. Il joystick monoleva, con ampia impugnatura e di facile utilizzo, comanda tutti i movimenti del braccio mentre i comandi ausiliari sono effettuati per mezzo di interruttori a pulsante posizionati in modo da essere facilmente raggiungibili ed intuitivi, annullando però il rischio di interferenze accidentali. Un interruttore onoff generale gestisce l'alimentazione di tutte le funzioni dell'attrezzatura ed un interruttore comanda l'avviamento separato del rullo oltre che l'arresto di emergenza in caso di pericolo. La testata lavatunnel consiste di un rullo spazzola protetto da carter metallico, di 1.800 mm di lunghezza, ha setole in plastica ad alta aggressività ed è dotata di una barra ad ugelli sulla parte anteriore del rullo per lo spruzzamento di acqua a bassa pressione (che può essere miscelata con sostanze detergenti). Una seconda barra ad ugelli per lo spruzzamento di acqua ad alta pressione, posizionata subito dietro la spazzola, rende estremamente efficace il lavoro di pulizia dalle incrostazioni formatesi sulle pareti dei tunnel. Quattro ruotini di appoggio fungono da fine corsa come appoggio di emergen-
za in caso di errate manovre. La giusta distanza della spazzola alla parete è determinata da un sistema automatico con due sensori a ultrasuoni che rilevano i segnali delle pareti con campo di tolleranza di circa 50 mm gestiti da una centralina elettronica, che permettono l'adattamento continuo alla parete senza alcun intrervento dell'operatore. Il sistema di risciacquo ad alta pressione comprende una barra di lavaggio ad ugelli sulla testata, una pompa acqua ad alta pressione che garantisce una portata di 105 l/min a 200 bar e da una valvola di regolazione della pressione con ulteriore valvola di sicurezza. L'azionamento della pompa acqua è dato da un motore idraulico a pistoni assiali azionato dalla seconda pompa a pistoni assiali presente sull'attrezzatura. E' inoltre possibile dotare l'attrezzatura con una lancia ausiliaria manuale (accessorio a richiesta), dotata di 10 m di tubo per acqua, avvolgitore per il tubo e mitraglietta professionale (lunghezza lancia 750 mm) in acciaio inox con ugello regolabile, dotata di valvola di regolazione per una capacità di portata fino a 60 l/min. L'intero gruppo pompa acqua con relative componenti è fissato al controtelaio del serbatoio acqua posizionato sul cassone. L'impianto è inoltre completo di filtro acqua e manometro. Fissato su di un telaio di base in tubolari di acciaio appoggiato sul cassone del veicolo, il serbatoio è realizzato in vetroresina con paratie frangiflutti all'interno e foro di ispezione a passo d'uomo. La capacità (da 2.000 a 5.000 litri) è variabile in funzione della portata del veicolo. Autostrade per l'Italia si è inoltre dotata del rimorchio omologato per riserva acqua, con massima capacità di 6.000 litri aggiuntivi ai 5.000 litri del serbatoio già presente sul telaio del veicolo, con un sistema di travaso automatico azionato tramite l'impianto idraulico del veicolo e dotato di pompa acqua a centrifuga.
Errata corrige Nel precedente numero (Lavori Pubblici n. 37 marzo - aprile 2009) a pagina 45 è stato erroneamente fatto riferimento ad una collaborazione per lo sviluppo di una lama ultraleggera (vedi foto) con Assaloni.com mentre tale collaborazione era in effetti con Assaloni S.p.A. Ci scusiamo dell'imprecisione. Giorgio Marchelli
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VIABILITA' INVERNALE
Apertura dello Stelvio con König GHERARDO MARCHELLI
König, in occasione dei lavori per l'apertura del Passo dello Stelvio, ha organizzato una riunione con i suoi distributori italiani delle catene professionali. La scelta del Passo dello Stelvio è sicuramente interessante per permettere agli ospiti di vedere in azione le catene König in un campo prove impegnativo, vista la sua pendenza che arriva al 15%, superata in Italia solo dal passo Gavia di un 1%. Al lavoro sul passo si sono potute ammirare: una Fresia F 90 L che montava delle catene di almeno 15 anni fa, naturalmente König, a dimostrazione della validità del prodotto e delle capacità di sfruttare al meglio le catene da parte dell'utilizzatore; una pala gommata Caterpillar 924 g con 4 catene König DRS e due Unimog sui quali sono state montate catene modello Impact con le barrette antiusura.
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La splendida cornice dei Bagni di Bormio ha visto una parte congressuale dove i convenuti hanno potuto ascoltare le informazioni dei responsabili dell'azienda che, come obiettivo principe, ha la volontà di diffondere la corretta informazione della giusta scelta ed utilizzo della catena in funzione delle operazioni che si devono svolgere per garantirne la massima efficacia e durata nel tempo. Per iniziare è stata fatta una breve ed esauriente presentazione delle notevoli quote di mercato che, nelle catene professionali, König ha raggiunto, e che ha intenzione di incrementare ancora, grazie ad un imponente piano di investimenti. Da notare l'investimento continuo dell'azienda per sviluppare nuovi modelli/misure di catena al fine di soddisfare sempre al meglio la grande varietà di modelli di pneumatici
utilizzati nel segmento professionale, oltre alla interessante particolarità che la produzione König è interamente svolta in Italia con fornitura di acciai europei di prima qualità. E' seguita una spiegazione sulla scelta ed utilizzo corretto della catena professionale con consegna di una guida all'uso delle catene professionali destinata agli utilizzatori finali, soprattutto a quelli che si stanno affacciando solo ora a questo mondo, permettendo così di apprendere le regole base per far sì che le catene abbiano un'efficacia, una durata ed un utilizzo migliore nel tempo. Dopo una breve panoramica delle catene professionali proposte da König: Supertractor, Impact, Impact Plus, DR, DRS e Super Impact, si è preso in considerazione il tipo di mezzo, di pneumatico ed il lavoro
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che si dovrà andare a svolgere con le catene. Per i servizi invernali di sgombero neve vengono coinvolti diversi veicoli: dal trattore agricolo alla macchina movimento terra, veicoli specialistici tipo Unimog ed autocarri. La scelta del modello di catena corretta è da fare in base a diversi fattori, tra i primi la tipologia del veicolo, la tipologia del servizio e la durata della catena che si vuole ottenere. Come classificazione dei servizi invernali, sono definibili come standard tutti quei servizi di trasferimento su fondo innevato o sgombero neve con limitata quantità di neve e con pendenze non accentuate, mentre si parla di servizi estremi quando si opera per lo sgombero di grande quantità di neve o in presenza di pendenze accentuate. Se invece il criterio di scelta è la durata della catena, la corretta scelta dipende dalla costruzione e dalla progettazione della catena stessa. Quindi avremo catene semplici o con maglie di rinforzo, con o senza le barrette saldate, con maggiore o minore quantità di catena sul battistrada. Come regola generale l'azienda consiglia l'utilizzo di 4 catene dello stesso tipo, ma in lavori più leggeri si possono anche usare due tipologie diverse con l'accortezza di mettere sempre le catene più performanti sull'asse di trazione e leggere sull'asse direzionale. Questo per mantenere il comfort guida senza ridurre la trazione. Così ad esempio per il trattore agricolo impiegato in servizi invernali standard si consiglia il modello Supertractor, mentre nei servizi estremi i modelli più adatti sono DR o DRS a seconda della dimensione degli pneumatici oppure Impact o Impact Plus che, grazie alle barrette saldate antiusura, si rendono utili per servizi più spinti ed inoltre garantiscono una durata maggiore del prodotto. Per l'autocarro si consigliano catene Polar o Rallye che non fanno strettamente parte del professionale ma in questo caso vengono utili perché assicurano una buona stabilità e direzionalità al veicolo, oppure DR o Impact sulle ruote di trazione per lavori più impegnativi. L'Unimog assieme ad altri veicoli specialistici si sposa con le DR o Impact su entrambi gli assi per tutti i servizi. Le macchine movimento terra presentano una variegata tipologia di pneumatici che vengono accontentati dalle DR, DRS, Impact ed Impact Plus. Per questi pneumatici è particolarmente importante la lettura di tutti i codici riportati sulla spalla dello stesso che possono incidere in misura rilevante sulla misura della catena. In conclusione vengono sottolineati i consigli principali per un utilizzo corretto delle catene, a partire dalla regola principe di lasciare un buon agio alla catena montata: in pratica bisogna che ci sia almeno lo spazio per passare la mano tra la catena ed il pneumatico (contrariamente alle catene da autovettura). Questo perché la catena non deve essere tesa, permettendo così alle maglie di continuare a spostarsi lavorando su tutte le maglie e garantendo maggiore durata. Con le barrette saldate, famiglia Impact, si devono invertire dalla ruota destra a quella sinistra e viceversa quando si è raggiunta l'usura delle barrette del 50%, in modo da usurarle completamente visto che si mangiano a fetta di salame; una volta esaurite le barrette, le catene si possono usare come quelle della famiglia DR e si procede fino a che non si ha un'usura del 40% delle maglie, poi le si gira sopra - sotto sulla stessa gomma per raddoppiarne la vita utile. Qui si nota come la famiglia Impact abbia una durata il 30% superiore delle catene senza barrette e come le catene senza barrette durino il doppio se utilizzate correttamente sui due lati.
TRATTORI
Antonio Carraro Ergit 100: una nuova idea di trattore
Gamma Ergit 100 Antonio Carraro Dal cofano, ai supporti, ai parafanghi, fino al nuovo bullbar, i modelli della nuova Ergit 100 Antonio Carraro rappresentano la sintesi di una nuova idea di trattore. La linea "a muso di squalo", migliora la visibilità frontale e facilita le operazioni di manutenzione. La carrozzeria sospesa su elementi elastici è prodotta in un nuovo composito antiurto. La grande griglia a nido d'ape che avvolge il vano motore assicura uno scambio termico efficace per potenze oltre i 100 HP. Il paraurti frontale accoglie nella sua struttura massiccia il gancio traino e 6 prese idrauliche. La nuova fanaleria integrata nei parafanghi anteriori e posteriori, disponibile anche con griglie di protezione, rende sicuro il lavoro in tutte le ore del giorno. I motori dai 60 ai 100 HP (Fase 3A), garantiti per una
durata fino a 20.000 ore, assistono una trasmissione silenziosissima idonea a supportare attrezzi che richiedono anche oltre 100 HP. Le nuove motorizzazioni a rumorosità minima e controllo elettronico del regime di rotazione, hanno una resa di potenza e una coppia ai bassi regimi, il tutto considerato un notevole risparmio di carburante. Cambio ed invertitore sono sincronizzati; 32 le marce, 16 AV e 16 RM. I modelli Ergit 100 sono omologati per una velocità su strada di 40 km/h e dotati di freni a dischi in bagno d'olio sulle quattro ruote, esenti dalla necessità di registrazione. Il sollevamento è un monogruppo a 2 cilindri verticali a posizione e sforzo controllato e misto, con attacco a 3 punti e capacità di 2.300 kg. La presa di forza posteriore è indipendente, ad innesto idraulico pro-
TRX con cabina Starlight 40
gressivo, a 540 giri/min, 540/E giri/min e sincronizzata con un nuovo sistema di lubrificazione forzata degli alberi e ingranaggi. L'impianto idraulico a due pompe indipendenti assicura funzionalità costante delle attrezzature. Tirante destro e terzo punto sono disponibili nella versione idraulica e le barre di sollevamento sono registrabili con agganci rapidi. La manutenzione è particolarmente pratica nella Serie Ergit 100 grazie alla comoda apertura del cofano e a molteplici accorgimenti utili ad intervenire con facilità in qualsiasi punto del vano motore. Altro "plus" fondamentale: la Serie Ergit 100 gode della garanzia di 2 anni. I modelli della serie Ergit 100 TRX 7800/9800/10400 TRX è disponibile in 3 versioni; TRX 7800 a 70 HP, 4 cilindri, 3.300 cc, 16 valvole; TRX 9800 a 87 HP, 4 cilindri turbo, 3.300 cc, (entrambe motori a masse controrotanti con sistema d'iniezione ed EGR a controllo elettronico) e TRX 10400 a 96 HP con intercooler. TRX è un trattore reversibile, veloce, snello, a ruote isodiametriche di grandi dimensioni che può espletare una grande quantità di lavori. Il Telaio Integrale Oscillante ACTIO™ garantisce forte stabilità e costante aderenza al terreno consentendo di utilizzare attrezzi impegnativi a traino e/o frontali anche montati contemporaneamente. TRX è disponibile con cabina Starlight, sollevamento anteriore, joystick proporzionale JPM, quick-steer QS, 6 prese idrauliche posteriori e 6 anteriori.
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TRX SRX 9800/10400 SRX è disponibile in 2 versioni: SRX 9800 a 87 HP, 4 cilindri turbo, 3.300 cc, a masse controrotanti con sistema d'iniezione ed EGR a controllo elettronico ed SRX 10400 a 96 HP con intercooler. SRX è il modello articolato della serie, reversibile, dotato del Telaio Integrale Oscillante ACTIO™ con baricentro ribassato per una stabilità ai vertici della categoria. La carreggiata molto stretta (fino a 1.000 mm) ed il telaio articolato conferiscono a questo mezzo una maneggevolezza straordinaria. SRX è disponibile con cabina Starlight, sollevamento anteriore, joystick proporzionale JPM,
quick-steer QS, 11 prese idrauliche posteriori e 6 anteriori. TGF 9800/10400 TGF è disponibile in 2 versioni: TGF 9800 a 87 HP, 4 cilindri turbo, 3.300 cc, a masse controrotanti con sistema di iniezione ed EGR a controllo elettronico e TGF 10400 a 96 HP con intercooler. Il profilo di questo trattore è particolarmente filante e ribassato per consentire un disimpegno agile tra i filari stretti o tra gli alberi da frutto a chioma larga. TGF ha una struttura poderosa ma compatta; Telaio Integrale Oscillante ACTIO™ ed un elevato il numero di combinazioni di
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SRX pneumatici per configurazioni diverse. La sterzata è precisa e strettissima poiché agevolata dalle ruote anteriori a diametro minore delle posteriori. TGF è disponibile con cabina Starlight o cabina pressurizzata Protector 100, sollevamento anteriore, 6 prese idrauliche. TTR 7800/9800/10400 TTR è disponibile in 3 versioni; TTR 7800: 70 HP, 4 cilindri, 3.300 cc, 16 valvole; TTR 9800 a 87 HP, 4 cilindri turbo, 3.300 cc, (entrambe motori a masse controrotanti con sistema d'iniezione ed EGR a controllo elettronico) e TTR 10400 a 96 HP con inter-
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Dotata di luminosità e spazio vivibile ai massimi livelli di categoria, la nuova cabina Starlight è ancora più confortevole e compatta grazie al nuovo profilo a curvatura sferica che garantisce un comfort di lavoro eccezionale. Oblò anteriori e posteriori consentono maggiore visibilità in corrispondenza dell'attrezzatura. Il tettuccio panoramico munito di tendina parasole e le porte completamente in cristallo minimizzano la struttura dei montanti conferendo una visibilità costante a 360°. Il sistema di aerazione è dotato di impianto di sbrinamento veloce del parabrezza anteriore. La silenziosità in cabina è garantita dal rivestimento interno di materiale fonoassorbente di ultima generazione. Starlight è predisposta per l'autoradio, portatarga estraibile e specchi retrovisori orientabili e richiudibili.
TGF cooler. TTR è reversibile ed ha una struttura a carreggiata larga per lavorare in sicurezza ed agilità in terreni in forte pendenza. E' disponibile con cabina Starlight, sollevamento anteriore, joystick JM, 6 prese idrauliche. TRG 9800/10400 TRG è disponibile in 2 versioni: TRG 9800 a 87 HP, 4 cilindri turbo, 3.300 cc, a masse controrotanti con sistema d'iniezione ed EGR a controllo elettronico e TRG 10400 a 96 HP con intercooler.
TTR 42
TRG, reversibile a ruote differenziate, è il modello più imponente della serie. E' destinato agli usi più gravosi ed impegnativi nell'ambito di un'importante azienda agricola. E' disponibile con cabina Starlight, sollevamento anteriore, joystick proporzionale JPM, quicksteer QS, 6 prese idrauliche. Gli optional della serie Ergit 100 Cabina Starlight per modelli TRX, SRX, TGF, TTR, TRG
Cabina Protector 100 per TGF Supercompatta la cabina Protector 100 (h 1.740 mm) a pressurizzazione a controllo digitale offre un accesso comodo e libero da ostacoli. Nuova l'ergonomia dei comandi e la visibilità posteriore garantita da un lunotto con visuale sugli attrezzi. Protector 100 è predisposta per autoradio, accendisigari e fanaleria posteriore integrata sul tettuccio. Telaio in acciaio a profilo "a farfalla" a raggio continuo, Protector 100 non presenta nessuno spigolo e nessuna cerniera sporgente. I due oblò nella parte anteriore danno visibilità agli pneumatici in fase di lavoro. La pressurizzazione è garantita dall'isolamento completo dell'abitacolo. Comandi e pedaliere sospese escludono la benché minima infiltrazione nociva. Il display sul cruscotto Air Control a controllo digitale fornisce le indicazioni sulla pressurizzazione garantita da uno speciale filtro a carboni attivi che assorbe totalmente polveri fini di qualsiasi natura,
TRG Lavori Pubblici n. 38 maggio - giugno 2009
avvertendo istantaneamente l'operatore di eventuali anomalie. Il display a cristalli liquidi automatico segnala i valori della pressione interna. L'aria che si respira nelle cabine Protector 100 durante le lavorazioni con fitofarmaci è perfettamente pura. La cabina Protector 100 è omologata secondo la Direttiva sulla sicurezza 86/298/CEE. Applicazioni anteriori Bullbar, l'emento strutturato in tubolari di acciaio cromati utile alla salvaguardia del manto cofano e radiatore, integra l'attacco del terzo punto nella configurazione con il sollevamento anteriore. Il design è accattivante e coordinato al paraurti frontale. Zavorre anteriori, perfettamente integrate nella carrozzeria del trattore, sono appositamente concepite per non alterare il passo e l'ingombro del mezzo. Griglie fari di protezione della fanaleria salvaguardano l'integrità delle luci e arricchiscono esteticamente una carrozzeria a prova d'urto. Applicazioni posteriori Gancio slider integrato nel sollevamento posteriore offre all'operatore varie posizioni per un pratico allestimento del trattore. Altri optional Joystick inserito sul poggiagomito del sedile dell'operatore, è utile e pratico per governare con semplicità e precisione le attrezzature in entrambi i sensi di marcia. Il 20 giugno 2009 presso i concessionari italiani Antonio Carraro si svolgerà l'open day di presentazione al pubblico della nuova Serie Ergit 100, la nuova gamma di trattori ad alta tecnologia per l'agricoltura specializzata che comprende cinque modelli dalle caratteristiche esclusive. Ergit 100 vuole esprimere un concetto rivoluzionario di trattore a cominciare dal nuovo design "a muso di squalo" funzionale alla visibilità frontale che integra nel proprio profilo una serie di elementi (parafanghi, zavorre, gancio traino, prese idrauliche, fanaleria) che arricchiscono le prestazioni del trattore in termini di utilizzo e disimpegno tra i filari. Le potenze vanno da 60 a 100 HP. Tutti i motori di ultima generazione (Fase 3A anche con intercooler) assicurano massima resa con un eccezionale risparmio dei consumi. I trattori della Serie Ergit 100 godono di una garanzia di 2 anni. In occasione del "Revolution 100 Day" sono previste prove in campo per far toccare con mano ad ogni visitatore le prestazioni eccezionali di questi nuovi mezzi firmati Antonio Carraro.
VERDE
Energreen a salvaguardia dell'ambiente
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L'inquinamento e le emissioni di scarico sono dati assolutamente importanti e fondamentali che possono fare la differenza in alcune situazioni. Proprio per questo motivo Energreen ha realizzato un semovente ecologico e a basso fattore inquinante. Il mezzo in questione è la ormai diffusa ILF S 1500 in un allestimento
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assolutamente speciale, sia per il colore che per le tecnologie utilizzate. Enrgreen monta su tutti i suoi semoventi motori John Deere, casa costruttrice che ha condotto ampie ricerche sui carburanti ecologici. Il biodiesel è un combustibile che viene prodotto con materie prime rinnovabili (principalmente semi di
colza). Test intensivi a lungo termine sono stati eseguiti per studiare le caratteristiche specifiche del biodiesel in rapporto al suo impiego e oggi è possibile avere un motore ad ottime performance e estremamente affidabile utilizzando BioDiesel Protect 100 di John Deere o un biodiesel conforme allo standard EN 14214. In sostanza un motore alimentato a biodiesel consente di abassare le emissioni di ossidi di azoto (NO x), particolati (PM), monossido di carbonio (CO), idrocarburi (HC) e anidride carbonica (CO2), migliorando al contempo i consumi di carburante. Per i più esigenti Energreen ha messo a punto in collaborazione con una ditta svizzera il montaggio e la taratura di uno speciale filtro per le emissioni di scarico, che pur essendo conformi alla normativa Tier III A si possono ridurre ulteriormente portandole praticamente a zero. Sfruttando la finissima filtrazione e 1. Energreen ILF S 1500 2. Motore John Deere Power Tech alimentato a biodiesel 3. Lo speciale filtro/marmitta adottato da Energreen
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l'elevata temperatura di lavoro (oltre 250°), le emanazioni dei fumi vengono private di tutti i gas nocivi trasformandoli in piccole particelle, le quali vengono trattenute e raccolte in un apposito serbatoio evitando di disperderle nell'ambiente. Energreen inoltre, per garantire una macchina ecologica a tutti gli effetti, ha utilizzato su impianto idraulico un olio assolutamente biodegradabile con notevoli vantaggi per quanto riguarda l'inquinamento ambientale ed un'enorme superiorità per quanto riguarda durata e manutenzione nel tempo. Per assicurare prestazioni e affidabilità Energreen ha adottato un fluido completamente sintetico, senza zinco, non inquinante e ad alta efficienza a base di esteri saturi, che ha un'ottima resa anche ad elevate temperature e in caso di impiego a lungo periodo. Naturalmente il vantaggio principale è che in caso di danneggiamento di tubazioni o perdite d'olio improvvise con questo speciale fluido non interviene il fattore inquinamento nè tanto meno il danneggiamento di asfalto nel caso il liquido venga versato su un manto stradale. Concludendo questa "nuova ILF S 1500" pur montando un braccio da 12 metri e un motore da 140 CV, dunque rientrando all'interno di un certa categoria di macchine, consuma ed inquina come un mezzo assolutamente inferiore, offrendo un impatto ambientale bassissimo e caratteristiche al top della gamma. Energreen è stata promossa a pieni voti nel campo dell'ecologia avendo prodotto un mezzo assolutamente verde, con tecnologie e prestazioni superiori allo standard, e assolutamente ad inquinamento zero. 4. 5. Energreen ILF S 1500
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ARREDO URBANO
Uno spazio pubblico di Ameglia riqualificato con SassoItalia Ideal Work
Durante lo scorso anno, nel Comune di Ameglia, una graziosa località balneare in provincia della Spezia, parte integrante del Parco Naturale Regionale di Montemarcello - Magra, sono stati realizzati i lavori di sistemazione urbanistica e ambientale della nuova piazza intitolata a Sandro Pertini, in località Fiumaretta. La zona, di fronte a Bocca di Magra, sulla riva sinistra del fiume, nell'antichità costituiva il tratto antistante il porto della Città di Luni, poi insabbiatosi nel corso dei secoli. Il borgo attuale sorse nel 1855 in seguito alle bonifiche della palude, con una struttura urbanistica razionalmente concepita, ancor oggi leggibile nella sua parte più antica. L'area della nuova piazza, sulla quale si affacciano l'edificio della Capitaneria di Porto ed altri servizi sociali, era già adibita a verde pubblico in stato di degrado, e si sviluppava su diversi falsi piani che per la loro conformazione condizionavano lo spazio limitandone la fruibilità. Anche
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gli assi viari verso il fiume e il mare apparivano obsoleti. Il progetto si è sviluppato da un'attenta lettura del territorio, dei suoi limiti e contingenze ma anche delle sue forti valenze e potenzialità, mirando a mantenere l'autenticità del luogo, il suo rapporto con il passato, con il fiume e il mare, con il retro edificato fatto di orti e coltivazioni, in un nuovo paesaggio urbano legato alle funzioni pubbliche, al turismo, al commercio e all'arte. La volontà di creare uno spazio di aggregazione, di incontro e intrattenimento sociale e culturale, ha assunto come spunti progettuali il fiume e gli orditi dei terreni coltivati ed edificati. La foce del Magra è diventata l'elemento di definizione del "volume" della piazza e i lotti preesistenti hanno tracciato la nuova pavimentazione, che ha perso i suoi "vecchi" confini allargandosi all'intorno. Verso l'edificio pubblico la piazza è stata delimitata da un elemento in sasso lavato su due livelli, realizzato con prodotti Ideal Work, che corre,
come il fiume, lungo tutto il perimetro del costruito. L'ordito della pavimentazione in pietra (marmo e pietraforte) si spezza su due diverse quote che segnano la piazza e la sede stradale. Tre elementi di pavimentazione si estrudono dal terreno e diventano anch'essi volumi di sosta e seduta. "Mi sono innamorata delle pavimentazioni Ideal Work per la loro enorme versatilità, per la libertà che offrono al progettista di comporre e plasmare la materia, scegliendo e modulando i cromatismi, con la possibilità di utilizzare aggregati particolari, creando legami con la tradizione e l'ambiente locale pur impiegando un prodotto del tutto nuovo e innovativo" così l'arch. Marta Mazzi, progettista e direttore dei lavori della nuova piazza di Ameglia, giustifica la scelta di realizzare i componenti in alzato della piazza, panchine e fioriere, con il prodotto SassoItalia, già sperimentato, con piena soddisfazione, in un altro spazio pubblico a Carrara. SassoItalia è una pavimentazione in calcestruzzo lavato posata "fresco su duro" (cioè su sottofondo esistente), in spessori da 2 a 4 cm secondo la graniglia utilizzata (che può essere a catalogo o di provenienza specifica). Nel caso di Fiumaretta il sasso lavato è stato realizzato con cemento bianco, Color Mix neutro, graniglia in ciottolato fine arrotondato Rosa Portogallo e Giallo Siena con granulometria di 2 - 4 mm.
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NOLEGGIO
Nacanco per il noleggio di piattaforme aeree Nacanco, fra le aziende leader nel settore del noleggio di piattaforme aeree e di macchine per il sollevamento, nasce in Italia nel 2001 con l'apertura di tre sedi a Brescia, Milano e Bologna. Lo sviluppo dell'attività di noleggio di Nacanco Italia è in continua crescita e, nel 2007, vengono aperte altre tre nuove sedi, a Padova, Roma e Torino. L'anno successivo ancora due aperture, Parma e Varese, mentre il 2009 vedrà aumentare a undici le sedi italiane, con un fatturato stimato di 30 milioni di euro. Grazie a questi risultati il gruppo Nacanco è oggi una delle primarie aziende italiane nel noleggio di macchine e attrezzature per il sollevamento. In ogni sede Nacanco importa la professionalità del suo team, il valore assoluto del servizio, la forza della propria flotta per il sollevamento
che è composta da oltre 2.000 macchine dei marchi più prestigiosi e affidabili, con oltre 100 modelli che consentono di raggiungere altezze da 4 a 43 metri per soddisfare qualsiasi esigenza di lavoro in quota, sempre nella massima sicurezza. Un aspetto molto significativo riguarda l'attenzione di Nacanco verso le problematiche ambientali. Infatti, in entrambe le nuove sedi è attivo un particolare impianto di lavaggio delle macchine con acqua a ricircolo. Nacanco offre la certezza di essere assistiti da professionisti altamente qualificati, in grado di assicurare un servizio specifico e diretto alle esigenze degli utilizzatori, sia nella scelta della macchina più adatta al tipo di lavoro che deve essere effettuato, sia nell'ambito dell'assistenza durante e dopo l'utilizzo come nel rapporto commerciale,
sempre personalizzato sulle caratteristiche e le necessità del cliente.
ATTREZZATURE
FAE Group festeggia vent'anni di attività e lancia sul mercato la nuova MPH
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Da 20 anni FAE Group progetta e costruisce macchine trinciatutto professionali, trincia-frese, stabilizzatrici e frantumasassi di elevata qualità, adatte a molteplici applicazioni in campo forestale, agricolo, stradale e ambientale. L'azienda trentina, che negli anni ha puntato molto sul mercato estero intuendone da subito le enormi potenzialità, è oggi presente con proprie filiali in Canada, America, Australia, Nuova Zelanda e Germania, e può contare su una rete di vendita e assistenza operativa in tutto il mondo. Nel corso di questi due decenni l'obiettivo principale del gruppo FAE è stato quello di soddisfare una clientela con esigenze diverse ma sempre
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attentissima alla qualità. Un obiettivo che è stato possibile raggiungere grazie all'ampia offerta di macchinari accuratamente studiati e realizzati in modo da garantire i migliori risultati nei rispettivi campi di applicazione. Le serie di macchinari che compongono la gamma FAE sono sei: la linea Road presenta diversi modelli di frantumasassi e stabilizzatrici di suolo ideali per la creazione, il ripristino e la manutenzione di strade; la linea Forest comprende trinciatutto e trinciafrese forestali per la pulizia del sottobosco, la bonifica dei terreni, la creazione di strade forestali e di linee frangi fiamma; la linea Agriculture offre una vasta scelta di frantumasassi e trincia per erbe e arbusti per una varietà di applicazio-
ni in tutti i settori agricoli; la linea Hydraulic, nella quale troviamo trincia forestali e trincia erba professionali ad azionamento idraulico applicabili a escavatori, trattori gommati o cingolati e skid steer; la linea Prime Mover della quale fanno parte testate trincia forestali per applicazioni a mezzi speciali; infine la linea Recycling propone una serie di macchinari progettati per la triturazione di residui legnosi destinati alla produzione di biomassa. Per premiare la fedeltà della propria clientela internazionale e per festeggiare insieme ad essa i primi vent'anni di attività, FAE ha deciso di offrire gratuitamente su tutte le macchine della gamma l'estensione del periodo di garanzia di un anno oltre a quello previsto per legge. Una scelta che non solo conferma l'impegno dell'azienda verso quanti hanno acquistato e ancora acquisteranno i suoi macchinari, ma che ribadisce ancora una volta la serietà e l'affidabilità di FAE e dei propri prodotti. La nuova MPH: la versatilità che nasce dall'esperienza Nasce dalla ventennale esperienza del gruppo anche nel settore della manutenzione stradale la nuovissima testata multifunzione MPH, che è insieme stabilizzatrice, frantuma sassi e fresa-asfalto. I test finora effettuati confermano la grande versatilità d'impiego: in un
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solo passaggio la MPH è capace di preparare il fondo stradale per la realizzazione di strade, autostrade, aeroporti, piazzali industriali, linee ferroviarie e altre opere infrastrutturali. Tutto questo garantendo risultati eccellenti sia in termini di produttività che di uniformità di miscelazione del suolo e, cosa più importante, senza l'ausilio di altri mezzi per frantumare prima i sassi sul tracciato o rimuovere il vecchio tappeto d'usura. Ispirata alle stabilizzatrici semoventi, la MPH è applicabile a trattori con potenza da 230 a 350 CV ed è in grado di lavorare con efficacia anche su terreni difficili grazie ad una dotazione di serie che comprende la regolazione idraulica della profondità di lavoro fino a 50 cm, con camera di triturazione a volume variabile e utensili specifici per le diverse applicazioni. Un cofano anteriore ed uno posteriore, entrambi a regolazione idraulica, controllano le quantità di materiale in entrata e uscita; mentre per una maggiore resistenza all'usura e per contenere le spese di manutenzione ordinaria, le protezioni interne della macchina sono in acciaio Hardox e completamente intercambiabili. La MPH di FAE garantisce elevate prestazioni ed una serie di vantaggi che solo una straordinaria versatilità d'impiego può dare, perché è una macchina che oltre alle ottime performance assicura un buon contenimento dei costi. Massima è infatti l'efficienza anche nei consumi: fino a 30 cm di profondità è possibile lavorare toccando il terreno unicamente con il rotore; da questo minor sforzo di trazione, rispetto a quello espresso da una macchina il cui telaio viene fatto penetrare nel terreno totalmente, si determinano una riduzione significativa del consumo di carburante ed un aumento della velocità di lavoro con conseguente risparmio di tempo. A questo va poi aggiunta una reale diminuzione dell'usura sui componenti della trasmissione, grazie al fatto che gli alberi di trasmissione trattore - testata rimangono costantemente allineati. La MPH è destinata a diventare il fiore all'occhiello della gamma Road. Chi la utilizzerà avrà importanti vantaggi, perchè potendo impiegare la MPH nel settore delle costruzioni come frantumasassi, stabilizzatrice e fresasfalto insieme, vedrà ridursi i costi di esercizio e di investimento, e potrà migliorare i tempi e i metodi di lavoro. Il tutto con la garanzia della tradizione e della qualità FAE, che consente ai propri clienti di essere sempre un passo avanti. 1. La MPH viene avviata con rotore sollevato 2. Il rotore viene abbassato fino alla profondità voluta 3. Inizio della lavorazione 4. Risultato finale della lavorazione su terreno compatto Lavori Pubblici n. 38 maggio - giugno 2009
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DECORO URBANO
Prima edizione di SidExpo 2009 Salone Internazionale dell'Edilizia in Sicilia FRANCESCO VANDONI
Dal 17 al 19 aprile scorso si è tenuta a Furnari, in provincia di Messina, la prima edizione di SidExpo 2009 - Il salone internazionale dell'edilizia. La manifestazione, promossa da Sicilfiere, ha avuto come obiettivo principale quello di offrire a tutti i visitatori ed agli operatori pubblici e privati del settore, un osservatorio privilegiato, attraverso il coinvolgimento di uffici tecnici comunali, architetti, ingegneri, geometri, geologi, periti industriali, studi di progettazione ed imprese di costruzione, creando un'occasione per conoscere prodotti, tecniche e servizi di questo settore. Numerosi i prodotti esposti da fabbricanti nazionali che hanno trovato un valido supporto logistico da parte di operatori locali, come lo Studio 50
D'Antone di Catania che ha presentato materiali innovativi per intervenire sulla certificazione energetica degli edifici sia abitativi che destinati ad uffici (progettazione edificio, riqualificazione energetico - ambientale degli edifici), sulle tecnologie di coibentazione delle coperture, alla illuminazione dei locali e sulla pulizia delle superfici. Particolare interesse ha suscitato l'innovativo sistema per la pulizia dei rivestimenti lapidei di facciate, fontane e piazze mediante una speciale apparecchiatura a bassa pressione. La societĂ Dekos di Arosio (CO) ha presentato l'apprezzato e conosciuto sistema brevettato Dekos, che permette di rimuovere graffiti, ripulire facciate dagli effetti dello smog e
asportare le gomme da masticare incrostate sulle pavimentazioni. Questo metodo, basato su acqua a bassa pressione, aria e sali inorganici fornisce ottimi risultati senza abradere in alcun modo le superfici da pulire. L'intervento di questi elementi, allo stato gassoso, liquido e solido, svolge sulla superficie trattata un'azione meccanica ed un'azione chimica. L'azione meccanica è costituita dall'urto contro le superfici da trattare, sia delle particelle solide dei sali minerali che di quelle liquide dell'acqua, in un flusso gassoso di aria a bassa pressione. Nel medesimo momento l'acqua provvede a sciogliere parte dei sali minerali con i quali viene a contatto, dando vita all'azione chimica che svolge una funzione detergente sulle superfici trattate. Al trattamento può inoltre essere associato un intervento di protezione con prodotti specificatamente studiati per inibire l'aggrappaggio delle vernici in modo da proteggere le superfici dall'azione degli agenti atmosferici e garantire la durata nel tempo dell'intervento di pulizia. Questo sistema permette ad esempio di pulire un nuovo graffito usando semplicemente acqua calda. L'esposizione ha inoltre costituito per Dekos un'ottima occasione per porre in essere importanti relazioni commerciali e far conoscere in Sicilia e in parte del Sud Italia la propria tecnologia ecocompatibile per la pulizia di superfici lapidee. Lo stand Dekos allestito negli spazi dell'Hotel Hilton Portorosa, sede della manifestazione
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IGIENE URBANA
Schmidt Cleango 400 Hydrosweep
Il settore dell'igiene urbana e dello spazzamento meccanizzato è in costante evoluzione. Innumerevoli sono le problematiche affrontate periodicamente dai gestori del servizio di igiene pubblica che, a fronte di disponibilità economiche in costante diminuzione, devono garantire servizi di elevata qualità ottenuti nel rispetto dell'ambiente. Un aspetto che chi opera nel settore dello spazzamento meccanizzato è ultimamente chiamato a valutare con estrema attenzione, è l'impatto ambientale del servizio prestato. Numerose sono ad esempio le realtà territoriali che, a causa delle elevate concentrazioni di polveri sottili di tipo PM 10 e dell'inquinamento acustico prodotto, vietano l'utilizzo di soffiatori per il servizio di pulizia dei marciapiedi; oltre ad imporre tale divieto, molte amministrazioni richiedono inoltre di
effettuare il lavaggio stradale, al fine di diminuire la concentrazione di polveri sottili in atmosfera. E' in quest'ottica che Schmidt presenta al mercato la sua nuova spazzatrice Cleango 400 Hydrosweep. La serie Hydrosweep differisce dalla versione base per i seguenti elementi migliorativi: - maggiore capacità di acqua per un totale di 1.840 l; - agevolatore di spezzamento; - lavastrade. Per raggiungere 1.840 l di capacità, Cleango 400 Hydrosweep è dotata di 3 serbatoi per l'acqua ausiliari realizzati in acciaio inox AISI 304. Tali serbatoi sono montati sulle due fiancate del mezzo e sulla parte superiore del contenitore rifiuti. A differenza di quanto avviene per altre soluzioni presenti sul mercato, i serbatoi ausiliari della Cleango 400 Hydrosweep non limitano in alcun modo la volumetria del contenitore rifiuti, aumentando di fatto l'autonomia di esercizio. Gli ingombri dimensionali della serie Hydrosweep sono i medesimi rispetto alla versione base. Tutti i serbatoi sono tra loro comunicanti ed il riempimento avviene da un unico punto,
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garantendo la disconnessione dalla rete idrica, nel rispetto delle normative vigenti. Cleango 400 Hydrosweep prevede la possibilità di montare sulla parte superiore del contenitore rifiuti l'agevolatore di spezzamento: tale dispositivo consente all'operatore di convogliare, mediante un getto di acqua ad alta pressione, i tipici detriti dello spazzamento meccanizzato verso la bocca di aspirazione. L'agevolatore di spazzamento risulta un'ottima alternativa all'utilizzo di soffiatori, consentendo l'agevole pulizia dei marciapiedi anche in presenza di vetture in sosta; la particolare geometria di questa apparecchiatura ne consente un utilizzo a 360°, e, grazie alla doppia articolazione, sono possibili notevoli sbalzi di lavoro. Cleango 400 Hydrosweep è inoltre un valido mezzo lavastrade: nella parte anteriore del veicolo è infatti montata un'opportuna barra lavastrade orientabile, alimentata da 2 pompe a pistoni. Tali pompe possono lavorare singolarmente o in combinata, in modo tale da modulare pressioni e portate in funzione delle diverse fasi operative (30 l/min, 60 bar). La serie Cleango 400 Hydrosweep è omologata a livello nazionale e garantisce una portata utile di circa 5.000 kg.
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TECNICA
I supermercati francesi scelgono Allison per i camion a Gas Naturale Compresso
Minore inquinamento acustico ed atmosferico: i camion CNG allestiti con le trasmissioni completamente automatiche Allison sono la scelta ideale per le consegne urbane. E grazie ai minori costi operativi i responsabili di flotta di Parigi risparmiano. Una flotta di 26 camion a Gas Naturale Compresso (CNG) allestiti con cambi automatici Allison è al lavoro a Parigi per diminuire l'inquinamento ed aumentare la produttività. E'dall'aprile del 2008 che la catena di supermercati francese Monoprix utilizza questi veicoli, nell'intento di allinearsi sin d'ora alla futura normativa
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antiemissioni Euro 6, 2012. La flotta di camion CNG è gestita per conto di Samada (Monoprix) da due imprese di trasporto: GT Location e Geodis Bourgey Montreuil. GT Location gestisce 10 camion (2 Renault e 8 Iveco) e Geodis BM 16 (14 Renault e 2 Iveco). Claude Samson, Direttore Generale di Samada, il braccio logistico di Monoprix, ha potuto riscontrare notevoli vantaggi grazie ai nuovi veicoli. "Possediamo 85 supermercati a Parigi e nell'immediata periferia che necessitano di un approvvigionamento di prodotti frequente ed affidabile. I camion coi cambi Allison offrono un
maggior rendimento in termini di resistenza ed efficienza." I veicoli CNG producono minori emissioni di biossido di carbonio e gas nitroso rispetto ai veicoli diesel. Le trasmissioni automatiche contribuiscono ad un consumo efficiente del combustibile, specialmente in condizioni di traffico intenso con frequenti fermate e ripartenze. Anche l'inquinamento acustico può rappresentare un problema per i cittadini residenti e anch'esso viene sensibilmente diminuito grazie agli ingranaggi elicoidali di Allison che minimizzano il rumore dei veicoli. I camion CNG sono stati forniti da Renault e comprendono quattro Midlum 4x2 230.16 GNC (dal carico operativo di 16 tonnellate) e quattordici Premium Distribution 280.26 GNC (dal carico operativo di 26 tonnellate) a 2 o 3 assali. PVI, filiale di Ponticelli e partner di Renault, progetta e produce i camion. "Una trasmissione Allison completamente automatica è stata la scelta più naturale per noi", racconta Epvre Delquié, Direttore Vendite di PVI. "Abbiamo verificato che questa trasmissione è perfetta per gli spostamenti in città. Sono dieci anni che utilizziamo gli automatici Allison sui nostri camion per la raccolta rifiuti, e la semplicità di utilizzo e il comfort sono impareggiabili." Tutti i veicoli di Monoprix sono allestiti con i cambi a sei velocità della Serie 3200 di Allison. Delquié sottolinea i vantaggi che una trasmissione del genere può offrire al conducente: "I cambi marcia sono dolci e indipendenti dal conducente, che è libero di concentrarsi sul traffico. Abbiamo verificato che pochi prodotti possono battere la trasmissione di potenza continua fornita da un cambio completamente automatico Allison." Il rallentatore integrato contribuisce a ridurre l'usura dei freni e a contenere i costi di manutenzione, un vantaggio
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che PVI mostra di apprezzare: "I costi di manutenzione sono inferiori rispetto a quelli di un cambio manuale. E utilizzando un fluido per la trasmissione adeguato, i cambi olio possono avvenire ogni 48 mesi o 240.000 km." Secondo Stéphan Loser, Product Design & Constructor Relations Manager di Iveco, i cambi automatici migliorano anche i consumi: "Le trasmissioni Allison riducono i consumi di carburante evitando di aumentare troppo i giri del motore". Il Gruppo Fiat, uno dei primi costruttori ad adottare il CNG, offre lo Stralis a Gas Naturale Compresso nelle versioni da 18 e 26 tonnellate, nella configurazione a 2 o 3 assali. I camion acquistati da uno dei partner di Samada, GT Location, sono camion refrigerati 6x2 da 8,7 m, 260 S 27 PS-CNG, equipaggiati con un motore Cursor 8 da 270 HP e una trasmissione Allison Serie 3200. Ancora una volta, si è fatta molta attenzione alla riduzione dell'inquinamento acustico. Per questo, la cabina di guida è dotata di uno strato protettivo a nido d'ape che ricopre il pavimento, le porte posteriori e la sezione refrigerata. Jean-Luc Rodriguez, Direttore Tecnico di GT Location, ritiene che l'impegno per una riduzione delle emissioni totali sia stato rispettato. "Questi camion hanno un impatto ambientale minore anche grazie alle trasmissioni automatiche Allison che riducono i consumi di carburante." Geodis BM: "Le trasmissioni Allison compensano la minor potenza motore." Anche l'altro partner logistico di Samada, Geodis Bourgey Montreuil, è molto soddisfatto. Dichiara Eric Lamboley: "I veicoli a gas naturale compresso hanno una coppia motore inferiore rispetto ai camion diesel, ma Allison supera questa caratteristica sfruttando al massimo la potenza disponibile. Questo risulta evidente soprattutto durante l'accelerazione al lancio del veicolo, anche su una pendenza." Cyrille Campos, conducente: "I cambi marcia sono dolci e intuitivi." Da quattro mesi a questa parte Cyrille Campos attraversa le strade del centro di Parigi per conto di GT Location in un veicolo Stralis CNG. Campos deve effettuare consegne a 3 o 4 supermercati Monoprix al giorno e apprezza la semplicità di utilizzo e la guida fluida offerte dalle trasmissioni automatiche: "A volte, negli altri camion che ho guidato, i cambi marcia erano difficili, invece questa trasmissione è dolce e intuitiva. Anche nel centro di Parigi, dove il traffico pesante richiede frequenti fermate e ripartenze, i cambi marcia restano dolci. Mi sento comodo e rilassato anche nel caos dell'ora di punta." Utilizzare un cambio Allison apporta vantaggi come la riduzione del motore e dei costi di manutenzione dei veicoli. Alexis Lalanne, Responsabile Sviluppo Mercato di Allison France è d'accordo: "Con una trasmissione Allison i cambi marcia sono automatici, senza perdita di coppia. Questo significa che si può utilizzare tutta la potenza disponibile. L'energia fornita è superiore a quella di una trasmissione manuale o semiautomatica. Inoltre, l'investimento su una trasmissione automatica Allison è largamente ripagato durante il ciclo di vita del veicolo." Sia Samada, sia Geodis Bourgey Montreuil hanno intenzione di espandere il programma della loro flotta. "Intendiamo esplorare ancora di più la tecnologia CNG con i nostri clienti. Al momento abbiamo delle trattative in corso con altri utilizzatori dell'industria della distribuzione," afferma Samson. "Pensiamo di sostituire i vecchi camion diesel con i nuovi CNG automatici per mantenere bassi i nostri costi operativi," aggiunge Lamboley.
VIABILITA' INVERNALE
Giletta - Rever: marchi diversi, una stessa passione
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Attrezzature caratterizzate da un elevato livello qualitativo e dalle prestazioni ottimali sono il frutto dell'attenzione da sempre posta da Giletta S.p.A. alle esigenze dei propri clienti ed allo studio e allo sviluppo di apparecchiature in linea con le richieste del mercato. Con il sopraggiungere dei mesi estivi, quando la tensione e i ritmi frenetici provocati dalle abbondanti nevicate si vanno attenuando, i diversi comparti dell'azienda cuneese si dedicano all'analisi delle informazioni e dei feedback provenienti dal target, da quanti cioè realmente usano i propri mezzi, nella consapevolezza che questa è
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l'unica strategia davvero efficace per migliorare i prodotti. Ed è proprio in questo periodo che, diversi anni fa, in un clima di stravolgimento dell'intero sistema organizzativo, sono state fondate due delle strutture portanti di Giletta S.p.A., nate per agevolare e velocizzare la linea produttiva: la Rever, che si occupa del processo di verniciatura; e Giletta Service, un'unità indipendente creata nel 2002 con il compito di curare l'efficienza e la funzionalità delle macchine e attrezzature per la viabilità invernale. Quando, nel 2005, Giletta S.p.A. ha acquisito l'esclusiva nella commercializzazione in Italia
delle spazzatrici a marchio Bucher Schörling, questo settore è stato enormemente potenziato con la presenza di una fitta rete di officine di assistenza distribuite su tutto il territorio italiano. Un sistema capillare, con strutture in ogni regione fornite di tutti i ricambi necessari, che assicura la reperibilità 24 ore su 24, 7 giorni su 7, non solo nel caso in cui le attrezzature siano di proprietà del cliente, ma anche per i sempre più frequenti noleggi Full Service. Una pratica, questa, che si sta diffondendo rapidamente e che consente di disporre di macchinari perfettamente funzionanti a costi di gestione definiti, basati su un dettagliato piano di manutenzione ed assistenza programmata. Prestazioni che possono, però, essere garantite solo con macchinari di qualità, che mantengono le loro caratteristiche di affidabilità ed efficienza negli anni e non richiedono frequenti interventi di ripristino. "In un periodo come quello attuale afferma Guido Giletta, Amministratore delegato di Giletta S.p.A. -, in cui i mercati sono guidati da una forte concorrenza tra i competitor coinvolti, le aziende devono necessariamente puntare sull'efficienza dei propri prodotti, su un sistema di assistenza veloce e funzionale, e sulla costante ricerca di migliorie che forniscano ai 1. Impianto di verniciatura Rever 2. 3. Linea di montaggio UniQa Giletta
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clienti attrezzature in grado di sostenerli ed agevolarli nelle diverse operazioni del proprio lavoro, anticipandone desideri ed esigenze." Proprio in quest'ottica l'Ufficio tecnico di Giletta ha sviluppato, negli ultimi anni, una serie di apparecchiature innovative, quali il sistema di controllo satellitare Ruotinform che permette la gestione in tempo reale di mezzi ed attrezzature impiegati, l'analisi storica delle posizioni e degli stati operativi dei mezzi, ed il report dell'attività delle attrezzature, un dispositivo che può essere offerto anche nell'innovativa versione WEB; il sistema Route - Replay che consente di memorizzare innumerevoli percorsi di spargimento conferendo all'autista la possibilità di muoversi lungo il percorso memorizzato senza distogliere l'attenzione dalla guida. Fiore all'occhiello di Giletta è il nuovo spargitore UniQa, progettato per ottenere i massimi risultati sia nell'impiego di materiali solidi che per l'uso combinato di materiali solidi e liquidi. Una vera rivoluzione nel settore della viabilità invernale, grazie alla presenza sullo stesso mezzo dei tre sistemi di alimentazione maggiormente utilizzati: coclea con spire in acciaio a passo variabile, nastro in gomma con rullo frantumatore a palette e tappeto metallico con rullo frantumatore a palette. UniQa è apparsa per la prima volta sul mercato nel 2007 e coniuga nel suo stesso nome le sue caratteristiche distintive: "Unica" in quanto fatta su misura del cliente, con l'obiettivo di offrire uno spargitore standardizzato in grado di adattarsi a qualunque esigenza dell'operatore; una "Qualità" decisamente superiore, dovuta alla totale industrializzazione del prodotto. Per produrre UniQa si è passati dalle isole di montaggio standard, in cui ad ogni singolo operatore è affidato il compito di assemblare completamente la macchina, all'innovativo sistema di produzione a flusso per step successivi, in cui è l'attrezzatura che si sposta di stazione in stazione e ogni postazione si occupa dell'assemblaggio di un gruppo specifico del mezzo. Il progetto UniQa nasce, infatti, dall'idea di creare una sola serie di tramoggia standard e poterla dotare di 3 diversi sistemi di alimentazione, 6 sistemi di azionamento, 7 diverse capacità variabili 4. 5. UniQa Giletta
da 4 a 9 m3, 2.200 - 3.000 l di soluzione, oltre 70 accessori optionali e una vasta gamma di colori disponibili. Il tutto per garantire al cliente un prodotto di maggior qualità ed affidabilità, con costi di esercizio minori e soprattutto una distribuzione omogenea ad ogni dosatura, in modo da evitare punti non trattati sulla superficie stradale. Ed è sempre in questo clima di cambiamenti ed innovazioni che, nell'estate del 2005, viene istituita Rever S.r.l. con il suo modernissimo impianto di verniciatura, frutto dell'esperienza nel campo della sabbiatura, verniciatura a polvere e a liquido acquisita in oltre 40 anni di attività da Giletta S.p.A. Un impianto all'avanguardia che si sviluppa su circa 4.000 m 2, di cui 1.700 coperti, e propone al cliente una serie di prodotti e servizi tecnologicamente avanzati, con finiture superficiali in grado di garantire una costante resistenza nel tempo nonostante l'utilizzo di agenti aggressivi, come il cloruro di sodio, e condizioni d'impiego esterne molto gravose. Tre i diversi step del processo di verniciatura: la granigliatura (o sabbiatura), la verniciatura a polvere e la verniciatura a liquido. La camera di sabbiatura/granigliatura è completamente automatizzata, dotata di un trasportatore aereo monorotaia con avanzamento a scatti, e concepita per la pulitura e preparazione di varie tipologie di attrezzature il cui ingombro non sia superiore a 1.800 x 2.500 x 6.000 mm. Tale impianto garantisce che il grado di preparazione delle superfici in acciaio (sia in termini di grasso e impurità, che di scorie di laminazione e saldatura), possa rispondere al valore SA2,5 definito dalla severa norma ISO 8501:1 1998, che sempre più spesso viene richiesta non solo dagli enti pubblici ma anche da clienti privati. Questo tipo di trattamento si serve di una graniglia metallica angolosa di piccolo diametro che aumenta la rugosità delle superfici e garantisce un fissaggio più resistente degli
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strati di verniciatura e una tenuta nel tempo sensibilmente maggiore rispetto ai sistemi tradizionali. Una volta granigliati e ripuliti mediante soffiatura o con l'uso di solventi, i manufatti vengono sottoposti al processo di verniciatura a polvere. Dopo essere stati accuratamente sigillati, in modo da evitare qualsiasi tipo di infiltrazione di sali nelle fessure, e pretrattati con resine epossidiche caricate in polvere (con uno spessore variabile dai 60 ai 100 µm), sono asciugati in forno a 170°C, ricoperti di smalto poliestere caricato in polvere (con uno spessore variabile dai 80 ai 12 µm) e essiccati in forno a 200°C. La verniciatura a polvere rappresenta la soluzione ottimale per diversi manufatti industriali e viene utilizzata ed apprezzata in particolar modo per la totale assenza di emissioni di solventi, l'elevata produttività, il totale recupero dell'overspray e la facilità di applicazione automatica. Quelle attrezzature che, per le proprie caratteristiche strutturali, non possono essere sottoposte alle elevate temperature di cottura tipiche della verniciatura a polveri (200°C), vengono trasportate nell'impianto dedicato alla verniciatura a liquido (a spruzzo) dotato di due particolari forni di essiccazione. Tale sistema permette di garantire anche un'ottima finitura superficiale sui manufatti da verniciare e di lavorare su serie di lotti con volumi ridotti. Tecnologie all'avanguardia e costante rispetto delle più severe norme ambientali hanno consentito alla Rever di affermarsi per l'alta qualità e i tempi di consegna ridotti. Una filosofia che è condivisa da tutti i comparti di Giletta S.p.A., il cui obiettivo è quello di offrire ai propri clienti non solo un prodotto dalle elevate caratteristiche estetiche e dalle alte prestazioni, ma soprattutto un prodotto che mantenga le sue caratteristiche performanti, che dimostri la sua qualità anche con il passare del tempo e che abbia costi di manutenzione sempre più contenuti.
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STRADE
Asfalti colorati e asfalti chiari
Il colore nero del bitume ha spesso attribuito a questo prodotto l'idea scorretta dello "scarto della raffinazione". In realtà i bitumi di oggi sono prodotti tecnologici, studiati, controllati e spesso realizzati per rispondere a specifiche esigenze prestazionali. Nella gamma dei prodotti del gruppo Total esistono diversi leganti di natura bituminosa, che sono frutto di ricerca e sviluppo tecnologico. Un esempio lo offorno i due leganti Pigmental® e Kromatis® . Il primo è un bitume nero, prodotto dalla raffinazione di selezionati grezzi. La sua composizione chimica è costantemente controllata e stabile: si tratta di un bitume ad alto contenuto di aromatici che ha una eccezionale resa nei confronti dei pigmenti e
viene quindi definito come "bitume pigmentabile". Il secondo invece è un legante sintetico trasparente che deriva dalla deasfaltenizzazione dei bitumi, che ha perso la sua originale colorazione scura. E' quindi il legante ideale per la realizzazione di asfalti colorati (cioè con pigmenti) o, addirittura, a colorazione naturale (intendendo la colorazione naturale dell'inerte). L'esperienza Total su questi prodotti è importante e internazionale. Da diversi anni questi leganti sono stati largamente usati nel Nord Europa, in prossimità degli impianti di produzione. Da alcuni anni, però, grazie a nuovi accorgimenti logistici, questi prodotti vengono portati anche in Italia, con
grande soddisfazione di operatori ed utenti. L'utilizzo di questi leganti è molto interessante per realizzare asfalti a basso impatto ambientale. Ovviamente il manufatto stradale deve avere le caratteristiche note di elasticità e resistenza meccanica e termica tipica dei bitumi stradali e modificati. Tuttavia la colorazione scura dei tradizionali tappeti d'usura non sempre rappresenta un elemento architettonico piacevole e conforme al contesto in cui l'opera stradale è inserita. Il bitume Pigmental® rappresenta un'ottima soluzione per realizzare asfalti colorati dalle colorazioni più semplici: rosso o verde. Con opportuni pigmenti, ossido di ferro per il rosso e ossido di rame per il verde, si corregge la curva sostituendo parte del filler. Il confezionamento dell'asfalto avviene comunque con le stesse tecniche utilizzate per realizzare i normali asfalti neri. Anche la tipologia dell'impianto non rappresenta una pregiudiziale. Si può utilizzare il Pigmental® sia su impianti continui che discontinui. Inoltre lo stoccaggio del prodotto è molto più semplice rispetto ad un bitume albino; infatti può essere conservato nelle normali cisterne di bitume tradizionale, senza alterare la resa cromatica dell'asfalto, a condizione, ovviamente, che la cisterna sia stata vuotata. Il 26 maggio l'impresa Raedil Costruzioni S.r.l. ha realizzato con questo legante, nella versione 50/70, le strade interne del Centro Sportivo della U.C. AlbinoLeffe nel Comune di Zanica, in Provincia di Bergamo. L'opera è stata studiata dal laboratorio Poliedro S.r.l., per quanto riguarda lo studio delle miscele e la resa cromatica dei pigmenti. Il confezionamento del conglomerato è stato realizzato dalla Società Inertis S.r.l. del Gruppo Faustini di Brescia. Pavimentazione Total Pigmental® per le strade interne del Centro Sportivo della U.C. AlbinoLeffe
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ENERGIA
Cippatore Pezzolato da 950 HP per una centrale di cogenerazione da 7,5 MW
La crisi globale, economica e climatica, ha portato i governi di tutti i Paesi, dall'Europa all'America e fino all'Estremo Oriente, a reagire, studiando possibili soluzioni per evitare le conseguenze irreversibili di comportamenti antiecologici e prevenire altri danni all'ecosistema. Inoltre, il prezzo del petrolio e i risvolti socio politici, derivanti dalla dipendenza dai Paesi del Medio Oriente, hanno favorito i dibattiti e gli studi sulla produzione di energia da fonti alternative. Il vento, il sole, il biogas e le biomasse legnose si stanno progressivamente affermando come possibili e valide alternative al petrolio; si sta diffondendo la tendenza a ottimizzare gli investimenti per la costruzione di impianti alimentati da fonti alternative, rendendoli in grado di servire la collettività e limitando, di conseguenza, i consumi individuali di combustibile. Un esempio di tale tendenza è rappresentato da una nuova centrale di
cogenerazione alimentata a cippato che, costruita di recente, sarà presto attiva nel sud della Francia e produrrà 7,5 MW elettrici e 40 MW termici, da distribuire con un sistema di teleriscaldamento in una città di tredicimila abitanti. Quando la centrale lavorerà a pieno regime, il fabbisogno annuale di combustibile supererà le centomila tonnellate circa. Una delle più grandi aziende francesi, operanti nel settore forestale, si è aggiudicata l'appalto per la fornitura di cippato e, per far fronte a tale ingente richiesta, ha deciso di acquistare un secondo cippatore Pezzolato. Pezzolato S.p.A., che ha una grande esperienza nella progettazione e costruzione di cippatori a tamburo di grandi dimensioni, ha realizzato per questo cliente il PTH 1400/1200 M. Si tratta di un cippatore mobile con un tamburo dotato di quattro coltelli, largo 1.400 mm, il cui diametro misu-
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ra 1.200 mm. Il cippatore è azionato da un motore Caterpillar C27 con 950 HP e 4.340 Nm e può triturare tronchi con diametro fino a 80 cm, con una capacità produttiva cha supera i 300 m3/h. Questo cippatore è montato su un camion Iveco Trakker 450 a quattro assi, mediante una ralla girevole di 180°, che consente di alimentare la macchina sia dal lato destro sia da quello sinistro. L'alimentazione è effettuata con una gru Epsilon Q 150 Z 96, montata posteriormente, con cabina sollevabile tipo CAE. La stessa macchina può essere montata su rimorchio o semirimorchio. Inoltre, è possibile integrarvi un nastro di gomma, al posto del ventilatore, per scaricare il cippato a un'altezza di circa cinque metri. Il PTH 1400/1200 è stato presentato alla fiera Ligna di Hannover, dal 18 al 22 maggio 2009. Le dimensioni della macchina (pesa circa 25 tonnellate), l'ampiezza della bocca di carico (1.400 mm x 800 mm), la potenza del motore (quasi 1.000 HP) e la qualità del cippato prodotto hanno attirato l'attenzione di molti visitatori. Questo esemplare arricchisce la famiglia di cippatori a tamburo Pezzolato, composta da ben otto modelli (in grado di triturare tronchi da 30 fino a 80 cm di diametro), disponibili con azionamento in presa di forza dal trattore, con motore elettrico o diesel. L'ampiezza della gamma consente di soddisfare ogni esigenza e di accontentare diversi utilizzatori: dagli impianti di cogenerazione alimentati a biomasse, all'industria che produce pannelli pressati, ai fornitori di cippato e contoterzisti, fino ai manutentori del verde pubblico e tutti coloro che abbiano la necessità di triturare legno per ottenere grandi volumi di cippato calibrato. 57
SEGNALETICA
Cebic presenta a Trento Iter Tactus® pavimentazioni per non vedenti con percorso carrabile
L'esigenza di una maggiore autonomia dei disabili visivi nei loro spostamenti si va sempre più affermando ed è legislativamente riconosciuta. Cebic, con la collaborazione di un team di professionisti esperti nei problemi della mobilità, ha messo a punto un sistema di guida tattile costituito da una pavimentazione in elementi modulari a base di poliuretano modificato ad alta resistenza, posati manualmente su letto di collante poliuretanico. Un esempio di realizzazione modello da prendere in considerazione per la
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messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali da parte di utenti con carenze visive. L'Assessorato LL.PP. Servizio Viabilità del Comune di Trento ha optato per l'impiego di materiali innovativi al fine di garantire la massima funzionalità dell'opera nel più breve tempo possibile. Infatti l'intervento rappresentato in foto eseguito dalla ditta Cebic, è stato realizzato in poche ore senza il bisogno di opere murarie, tagli o scavi. Iter Tactus® è la giusta soluzione per interventi su pavimentazioni esistenti
(cemento,asfalto,pietra...). I moduli costituiti da una pasta poliuretanica pura al 100% garantiscono elasticità permanente, resistenza agli agenti atmosferici e chimici, resistenza agli urti e fuoco accidentale (mozzicone di sigaretta). Uno dei maggiori pregi dei moduli Iter Tactus® è la combinazione di resistenza agli urti accidentali ed elasticità. Quante volte è capitato di vedere delle realizzazioni in cemento o ceramica sui marciapiedi o lungo le banchine ferroviarie: la maggior parte degli elementi presenta crepe o addirittura viene ripristinata con malta cementizia o bituminosa. Secondo uno studio di ricerca sui materiali il fenomeno è provocato dalle vibrazioni del traffico veicolare e ferroviario. Per rendere l'opera ancora più funzionale e sicura la d.l. ha progettato un percorso tattile carrabile (resistente al traffico pesante) che collega i due marciapiedi al fine di guidare l'utente sulla sede pedonale senza fargli perdere l'orientamento. La realizzazione del percorso viene eseguita in opera mediante apposita minifinitrice manuale a spinta che riproduce sull'attraversamento pedonale il codice di direzione rettilinea di varie dimensioni (largh. 15 - 30 - 60 cm). Gli elementi modulari preformati per
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la realizzazione di Iter Tactus® riportano i codici ammessi e consigliati dall'U.I.C. (Unione Italiana Ciechi). Il team di progettazione e direzione lavori del Servizio Viabilità del Comune di Trento ha apprezzato non solo l'operato di Cebic: ha trovato piena soddisfazione sul materiale posato che dà la percezione dei codici e pieno merito all'innovazione. Cebic naturalmente sottolinea l'importanza di creare percorsi per non vedendi e ipovedenti utilizzando solamente i codici ammessi e consigliati dall'U.I.C., in modo da non creare inutili confusioni agli utenti con una varietà inutile di codici per gli stessi segnali. Tutti gli elementi Cebic modulari preformati per la realizzazione di Iter Tactus sono stati creati proprio con dimensioni e caratteristiche che rispettino le direttive U.I.C. Il codice di direzione rettilinea è costituito da una serie di scanalature rettilinee che vengono seguite sia con il senso tattile plantare (al centro del percorso), sia facendovi scorrere la punta del bastone bianco (all'estremità del percorso nelle scanalature più piccole). Il codice di arresto - pericolo (non valicabile) è costituito da calotte perfettamente sferiche immediatamente percepibili sotto i piedi, che danno una sensazione di netta scomodità avvertendone il pericolo. I moduli hanno una larghezza di 40 cm, mentre la lunghezza è data
dalle esigenze progettuali. Viene posato parallelamente al pericolo da segnalare ad una distanza di sicurezza di 40 - 60 cm. Il codice di pericolo valicabile è costituito dalla combinazione del codice di pericolo e di attenzione - servizi. Ha una larghezza di 40 cm e viene posizionato in prossimità di una zona da percorrere con la massima attenzione, come attraversamenti pedonali e scale, ad una distanza di 40 cm e in senso perpendicolare rispetto al codice di direzione rettilinea. Si possono anche raddoppiare le misure per una maggiore sicurezza (40 + 40 cm). Il codice di attenzione - servizio è costituito da una superficie fittamente righettata in senso perpendicolare rispetto al codice di direzione rettilinea, per una larghezza di 40 cm. Il codice informa di prestare la massima attenzione oppure indica la presenza di un servizio (mappe tattili, servizi igienici). Il codice di svolta obbligata a "L" ha un formato standard 60 x 60 cm che
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serve a raccordare due tratti di direzione rettilinea posizionati a 90°. E' costituito da scanalature come da codice di direzione rettilinea inclinate a 45°, mentre all'esterno sono riportate le calotte sferiche come da codice di arresto o pericolo che avvertono l'obbligo di svolta e vietano il prosieguo in linea retta. Il codice di incrocio a T è un modulo di forma quadrata di dimensioni 60 x 60 cm costituito da una superficie ricoperta di bollini, e segnala la presenza di un incrocio che consente di scegliere tra due o più direzioni differenti da seguire.
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AZIENDE
Bombelli dal 1889 ad oggi... 120 anni di storia italiana GHERARDO MARCHELLI
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Bombelli S.r.l. fu fondata nel 1889 con un atto notarile ancora esistente, ben 120 anni fa a Milano.
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Il suo primo stabilimento era situato in viale Monza a Milano e già nel 1914 dava occupazione, prima della 1 a Guerra Mondiale, a ben 200 persone. Il suo fondatore, artista di pregio, si era specializzato in opere di ferro battuto e strutture metalliche. Diventato fornitore ufficiale di S.M. Re Umberto I, ricevette numerosi attestati ed encomi per i lavori svolti. L'intensa attività espletata dopo il 1920 aveva portato Bombelli in contatto con i più importanti architetti di quel periodo. Nel 1924, sotto la direzione dell'arch. Stacchini e dell'ing. Fava, fu realizzata l'arcata principale della Stazione Centrale di Milano che, con i suoi 72 metri di altezza e i 321 metri di lunghezza, resta, ancora ad oggi, la più grande realizzata in Italia. Assieme all'arcata furono costruite tutte le tettoie, le pensiline e le vetra-
te che decorano ancora oggi la Stazione Centrale di Milano. Nel 1924 furono costruiti i portoni di chiusura di tutti gli hangar per dirigibili con un innovativo sistema "a soffietto". Con Giò Ponti, nel 1932, fu costruita la Torre del Parco o Torre Littoria, nel Parco Sempione a Milano che, all'epoca della sua costruzione, era uno degli edifici più alti della città. A seguire altre importanti realizzazioni quali tutte le sedi italiane della Banca d'Italia e decine di altri edifici storici di Milano e di Roma. La struttura metallica della Stazione 1. Stazione Centrale di Milano 2. Osservatorio a Monteporzio Catone 3. Grattacielo Galbani a Milano 4. Altare della Patria a Roma, particolare su cartolina storica 5. Automatizzazione di un portone
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Termini di Roma, i cancelli del Vaticano, il primo osservatorio astronomico di Monteporzio Catone e a seguire tutti gli altri osservatori italiani. Di questi anni fu la costruzione a Roma del cancello dell'Altare della Patria che, con i suoi 40 metri di lunghezza e un sistema innovativo di movimentazione a carrucole per la salita e la discesa, rappresentava una svolta tecnica e costruttiva molto importante. Dopo la 2a Guerra Mondiale si iniziò la conversione della produzione affiancando al ferro l'alluminio. Il grosso sviluppo economico di quegli anni consentì a Bombelli di crescere notevolmente. Sono di quegli anni il grattacielo Galbani a Milano, detto Il Galbanino, gli uffici della Fiera Campionaria di Milano e tutta una serie di edifici innovativi che montavano le prime facciate continue in alluminio. Si può dire che dal 1954 al 1970 Bombelli S.p.A. fu partecipe nella costruzione di gran parte degli edifici in Milano che utilizzavano la tecnica delle facciate in alluminio.
Nel 1968 furono divisi i due rami di azienda, da un lato il settore costruzioni e dall'altro il settore delle lavorazioni in ferro. E in tutto questo la neve cosa c'entra? Già nel 1890 venivano utilizzate per sgomberare la neve le slitte in legno trainate da cavalli. Tali slitte erano dotate di cerniere in ferro e di catene, materiale prodotto, assemblato e venduto da Bombelli. Tra la prima e la seconda guerra mondiale, con l'inizio della circolazione delle automobili, si costruirono i prototipi delle prime lame sgombraneve e si iniziò la commercializzazione del prodotto. Ma il vero sviluppo del settore della viabilità invernale fu dopo la seconda guerra mondiale con la costruzione della rete stradale e autostradale e con la diffusione popolare dell'automobile. Negli ultimi 40 anni, con l'evoluzione delle tecnologie di progettazione e di produzione, i prodotti hanno raggiunto l'elevato standard qualitativo che Bombelli ha oggi. Bombelli S.r.l. si è affermata sul mer-
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cato italiano ed estero per la produzione di attrezzature per la viabilità invernale e della manutenzione stradale, e nel settore degli allestimenti speciali per uso aeroportuale, in particolare nella progettazione e realizzazione di macchinari su specifica del cliente e nella lavorazione di carpenteria mediopesante. In occasione dei suoi 120 anni di attività è stato ridisegnato il logo delle attrezzature neve e sono stati realizzati il nuovo sito Internet ed il catalogo. La serietà, l'affidabilità, l'esperienza, la credibilità sono le parole chiave che hanno guidato Bombelli in questi 120 anni per restare sempre al servizio dei propri clienti nel migliore dei modi. 120 anni sono tanti, ma 120 anni di esperienza e serio lavoro fanno la fortuna e la credibilità di una azienda. Bombelli ha tutto ciò ed è per questo che è diventata in pochi anni leader europeo nelle attrezzature del trasporto merci e bagagli aeroportuali ed è un "nome" nel settore della viabilità invernale. 6. 7. Lame della storia Bombelli 8. Il nuovo logo Bombelli per il settore delle attrezzature di viabilità invernale 9. Spargitore anni '60 Bombelli 10. Nuova lama autostradale Bombelli
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TRASPORTI
S.S.I.T. sceglie Dotto Trains GIORGIA MARCHELLI
La S.S.I.T. Gestione S.p.A., Società Spoletina Imprese e Trasporti, con un parco di 175 autobus, effettua percorrenze per circa 7 milioni di chilometri annui, di cui quasi un milione per servizi turistici; serve 22 comuni del bacino di traffico n. 2 della Regione Umbria, gestisce i servizi urbani e scolastici di 9 comuni della zona. Opera in un bacino di traffico a scarsa densità abitativa e fortemente policentrico, con notevoli difficoltà organizzative e carenza di risorse, ciò nonostante riesce a fornire servizi di buon livello qualitativo con costi nettamente infe-
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riori ad analoghe realtà nazionali. Con i mezzi della S.S.I.T. si possono raggiungere le più belle località turistiche del territorio, tra cui Norcia, la Valnerina, le Fonti del Clitunno e Montefalco. Da sempre attenta alle tematiche ambientali la S.S.I.T. utilizza per i propri mezzi gasolio verde (a basso tenore di zolfo) miscelato con biodiesel, in maniera di ridurre le emissioni, sta adeguando il proprio parco veicolare alle norme Euro 5, impiega mezzi elettrici per il servizio urbano di Foligno ed ha di recente acquistato nuovi mezzi elettrodiesel a basso impatto ambientale per il servizio urbano di Spoleto. Tutti i mezzi della S.S.I.T. sono accuratamente controllati per assicurare l'ottimizzazione della combustione con riduzione dei consumi e degli inquinanti emessi, con verifiche periodiche dei livelli di efficienza. Significativa è la presenza nel settore del trasporto turistico, ove il nome Spoletina è sinonimo di qualità, sicurezza e professionalità. Dal 1998 la S.S.I.T. ha aderito al gruppo "Umbria Coach", con lo scopo di qualificare la propria presenza nel settore e migliorare ulteriormente l'offerta per i clienti.
Fra le tante iniziative i trenini della ditta Dotto, con la visita guidata della città di Spoleto e delle più importanti località turistiche nelle vicinanze, hanno incontrato ampio successo sia tra i turisti sia tra gli spoletini. E' inoltre azienda di mobilità del Comune di Spoleto, per il quale gestisce le aree di sosta a pagamento fin dal 1989; ha elaborato il progetto di mobilità alternativa che prevede la realizzazione di parcheggi periferici ai margini del centro storico collegati al centro antico della città con sistemi ettometrici, scale mobili e tapis roulant. La S.S.I.T. Gestione S.p.A. gestisce i servizi di sosta a pagamento in alcuni comuni di tutta Italia ed in varie aziende ospedaliere. Ha oltretutto ampliato la propria attività nel settore della sosta in struttura e, costituendo A.T.I. secondo le diverse necessità e situazioni locali, si è aggiudicata, insieme ai vari partner, la progettazione, costruzione e gestione di parcheggi multipiano, in struttura ed a raso, oltre che di locali commerciali e relativi servizi logistici per diversi comuni ed enti sull'intero territorio nazionale. Ha inoltre operato attivamente nel settore della formazione professionale, organizzando e gestendo numerosi corsi, anche interaziendali. Per quanto riguarda il settore turistico, la S.S.I.T. si è man mano resa conto che in montagna come al mare, nei parchi a tema così come nei siti archeologici, nelle città d'arte o nei borghi medievali, i trenini con ruote gommate e design ispirato alle locomotive di un tempo, sono ormai parte del paesaggio. Ha così deciso di ampliare la propria offerta per visitatori della località umbra e per gli stessi spoletini dotandosi dal 2004 di un trenino su gomma della Dotto Trains di Castelfranco Veneto (TV). A Spoleto nella bella stagione e nelle maggiori festività è quindi attivo un
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servizio di trasporto turistico effettuato con il trenino lungo le vie interne della città, per cui il turista può, con l'ausilio di una guida vocale, vivere la città ed ammirare le sue bellezze da una posizione previlegiata. Effettua inoltre il trasporto serale per il luna park. Il treno scelto è un Muson River VM 4x4 con due carrozze chiuse modello C98, di cui la seconda con pedana pneumatica per l'accesso a persone diversamente abili o con carrozzella, rosso e bianco, degli stessi colori di Spoleto e della maggior parte delle città umbre. Visto il successo dell'iniziativa e la piena soddisfazione tanto degli utilizzatori del mezzo, ma soprattutto dei responsabili della S.S.I.T., anche per l'ottimo rientro d'immagine della società stessa, nel 2005 sono stati acquistati altri due treni, anche questi Muson River VM 4x4 rossi e bianchi con due carrozze ciascuno, la prima aperta modello A98 e la seconda chiusa modello C98, sempre con pedana pneumatica per l'accesso a persone diversamente abili o con carrozzella. I Muson River VM 4x4 hanno il telaio a struttura portante in profilato d'acciaio; la carrozzeria è in vetroresina rinforzata e colori incorporati a gelcoat. La locomotiva è dotata di 2 sedili imbottiti, molleggiati e regolabili. Il motore è un 4x4 VM a 6 cilindri, turbodiesel, con cilindrata 4.164 cc, 135 HP(SAE) a 2.600 giri/min, con coppia massima 370 Nm a 1.900 giri/min. Il cambio è automatico a 3 rapporti con convertitore di coppia + retromarcia. La trasmissione è meccanica integrale sulle quattro ruote. Il ponte posteriore è a doppia riduzione con rinvio. I freni sono idraulici a tamburo su 4 ruote, mentre quello di stazionamento è meccanico. Hanno un convertitore idraulico pneumatico per il comando freni delle carrozze ed un circuito pneumatico per la frenatura delle carrozze. Le sospensioni sono a bale-
stra parabolica su entrambi gli assi, con ammortizzatori idraulici. Lo sterzo è idraulico servoassistito. Le carrozze scelte sono simili fra loro e differiscono per essere aperte o chiuse. Sono lunghe 5.500 mm, larghe 1.840 mm per un'altezza di 2.250 mm, ed hanno una capienza di 28 adulti o 35 bambini (in questo caso, con la pedana pneumatica per l'accesso ai diversamente abili: 26 adulti o 24 + 1 carrozzina). Il telaio è in profilato d'acciaio rinforzato. La carrozzeria ha una struttura in profilato d'acciaio con pannelli in vetroresina rinforzata, colori incorporati a gelcoat e vetri fissi e scorrevoli (il modello C 98, chiuso). Il pavimento è in lamiera di alluminio mandorlata antisdrucciolo, mentre le sedute sono imbottite di gommapiuma. I freni sono pneumoidraulici a disco sulle 4 ruote; il freno di emergenza e quello di stazionamento sono omologati secondo le normative di ciascun paese. Le sospensioni sono pneumatiche autolivellanti con ammortizzatori idraulici. Il sistema di sterzatura sulle 4 ruote consente a tutte le carrozze di seguire la locomotiva. Il secondo treno è stato noleggiato con personale S.S.I.T. al Parco Acquarossa di Ponte di Ferro di Gualdo Cattaneo nelle vicinanze di Perugia, sulla Strada del Vino Sagrantino, luogo ideale per turisti e famiglie, volto a soddisfare i rispettivi interessi enogastronomici e le quotidiane attività di tempo libero. Nella suggestiva vallata, tra coltivazioni, uli-
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veti, laghetti e vigneti, al binomio campagna - enogastronomia sono state aggiunte interessanti attrattive, tra cui giochi, percorsi di degustazioni, luoghi di visita e attività adrenaliniche: il percorso ad anello presente all'interno del parco è un qualcosa di unico, una "circonvallazione" di campagna da percorrere in trekking, jogging, mountain bike o comodamente seduti a bordo del suggestivo Treno del Sagrantino 4x4. Il terzo treno Dotto viene invece utilizzato dalla S.S.I.T. per eventi estemporanei, che lo noleggia di volta in volta per manifestazioni, sempre molto numerose in Umbria, convegni, visite guidate o didattiche, ma anche per compleanni e matrimoni. Lo si è visto così per le feste di Santa Rita da Cascia, per il Festival di Spoleto, come Trenino delle Fiabe, o a Castelluccio, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. L'iniziativa, nata con carattere sperimentale nell'ambito delle variegate proposte che la Spoletina man mano assume in funzione del servizio del territorio, ha negli ultimi anni confermato il proprio successo, ed il viaggio in trenino rappresenta l'occasione, per turisti e residenti, di approfondire la conoscenza di ambienti di elevato pregio naturalistico, culturale e folcloristico. La S.S.I.T., con questo impulso, riafferma e rafforza il legame che da sempre la lega con i territori in cui opera, confermando di essere non solo un'azienda di trasporto ma anche un attivo elemento di sviluppo turistico del comprensorio.
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PORTATTREZZI
Merlo continua a crescere... specializzandosi
Dopo aver completato la gamma alta dei propri trattori forestali ed invernali propone ora applicazioni diversificate e redditive con una vasta offerta di equipaggiamenti. Quando nel 2001 il Gruppo Merlo
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presentò il suo primo portattrezzi forestale, più di un addetto ai lavori pensò al classico salto nel vuoto. La silvicoltura europea era in effetti un mercato di nicchia dominato dalle produzioni straniere e proprio la
concorrenza estera faceva sembrare impossibile qualsiasi ipotesi di export. Oggi, invece, la realtà rende merito alle scelte coraggiose di allora, e proprio l'export si è dimostrato uno sbocco commerciale vincente per la produzione del gruppo di S. Defendente: non solo ha accresciuto i volumi produttivi ma ha anche allargato l'offerta a livello di prodotto, inserendo nuovi e più potenti modelli nella gamma ed aumentando gli equipaggiamenti specializzati. Le più recenti realizzazioni vedono le macchine al lavoro nella manutenzione stradale e ferroviaria con vomeri spartineve, turbofrese e sistemi a bracci articolati o telescopici per la pulizia dei cigli e delle massicciate. Il modello di portattrezzi più recente è l'MM 150 RR, dove RR identifica la versione idonea all'impiego Ruota/Rotaia. E' infatti una macchina che si propone quale valida piattaforma per l'allestimento di numerosi e diversi sistemi di lavoro, inclusi i dispositivi che ne permettono l'impiego sia su strada ferrata che nella viabilità ordinaria. Già all'opera in Francia e Svizzera, questi innovativi portattrezzi hanno dimostrato tutta la loro forza e versatilità nelle operazioni di pulizia delle scarpate ferroviarie, tanto da
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meritarsi gli elogi di utilizzatori professionisti abituati a macchine molto meno "tecnologiche". Anche per questo importante progetto due sono stati i fattori chiave: la sicurezza e il comfort, temi che il Gruppo Merlo ha sviluppato a 360 gradi ed in termini di ampio respiro. La cabina è conforme alle Direttive ISO 3449 (FOPS) ed ISO 3471 (ROPS). Queste sigle certificano una struttura di acciaio capace di resistere agli urti ed agli schiacciamenti. I trasparenti in policarbonato ad alto spessore assicurano una efficace prestazione antisfondamento, offrendo nel contempo all'operatore una reale visibilità panoramica, in particolare delle attrezzature in uso. Il comando delle principali funzioni della macchina tramite joystick multifunzione aggiunge comodità e semplicità alle operazioni di lavoro. Un'interessante applicazione del nuovo portattrezzi MM 150 RR è stata sviluppata congiuntamente alla società francese Serge Machet Sas,
Caratteristiche e dimensioni Massa totale a vuoto del veicolo (kg) Motore ad emissione ridotte (Tier 3) Potenza (kW/CV) Velocità massima su strada (km/h)
MM 150 RR 6.500 Deutz 4 cilindri turbo 113/153 40
Dotazioni ed accessori Cabina a norme ROPS/FOPS Sedile pivottante con sospensione pneumatica Condizionatore d'aria Trasparenti antiurto omologati PDF idraulica (125 l/min - 350 bar) Verricello posteriore con radiocomando Ventola di raffreddamento reversibile Freno di stazionamento a bloccaggio automatico Trasmissione idrostatica Trazione integrale permanente Sterzatura sulle quattro ruote Bloccaggio differenziali ant./post. (100%)
Di serie Di serie Di serie Di serie Di serie A richiesta Di serie Di serie Di serie Di serie Di serie Di serie
specializzata in tecnologie e sistemi per la manutenzione ferroviaria. Le foto illustrano alcune fasi di un intervento di sfrondamento delle scarpate laterali di una linea ferroviaria ad alta velocità.
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I portattrezzi in azione sono allestiti con assali ferroviari a posizionamento idraulico con trasmissione idrostatica per consentire la piena mobilità della macchina sia su strada che su rotaia.
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MOVIMENTO TERRA
Professionista a caccia di professionisti
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Con questo slogan il costruttore di macchine edili compatte ha aperto le porte degli stabilimenti di Pfullendorf agli interessati dei settori municipalità, giardinaggio e architettura del paesaggio. Le giornate dedicate agli esperti sono state una prima esclusiva per Kramer. La direzione aziendale di KramerWerke GmbH aveva infatti riscontrato l'importanza crescente di mostrare a clienti e interessati le possibilità e gli ambiti d'impiego delle proprie macchine. A ciascun settore sono state dedicate due giornate, con programma a scelta per i visitatori. Oltre all'esposizione erano in programma visite guidate dello stabilimento e dimostrazione delle macchine. Lo showroom dell'azienda è stato impiegato come punto informativo centrale, dove i visitatori potevano indirizzarsi sui prodotti Kramer e sulle possibilità di finanziamento. Inoltre sono state tenute diverse conferenze dedicate ai set-
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tori specifici, in parte da esperti esterni ed in parte da esperti Kramer. Esposti 30 pale gommate, pale telescopiche e sollevatori telescopici di marca Kramer Allrad; nell'area di dimostrazione sono state presentate inoltre diverse opzioni d'uso delle macchine a trazione integrale. Accanto agli attrezzi standard come benna e forche, erano esposti attrezzi specifici di settore; ad esempio per le municipalità: piattaforma di lavoro Kramer, spazzaneve e spandisale, 2 fresa da neve e benna per ribaltamento dall'alto. La manifestazione per il giardinaggio e l'architettura del paesaggio ha poi presentato, tra l'altro, raccogliballe e travi di livellamento, frese e fertilizzanti. Molti attrezzi richiedono un utilizzo professionale ed un equipaggiamento perfetto della macchina. Per questi motivi Kramer propone opzioni sperimentate, come l'idraulica ad alte prestazioni, il dispositivo di marcia lenta, lo stabilizzatore di carico, la posizione flottante e molto altro ancora. Paricolarmente interessante è la combinazione del cambio rapido a regolazione continua Ecospeed con il giunto di rimorchio. Kramer, come pochi altri, può trasportare macchine edili e attrezzi sul rimorchio, consentendo il montaggio di un attrezzo proprio durante il tragitto su strada. Si aprono in questo modo nuove possibilità per il settore delle municipalità e quello della cura del verde.
Durante le giornate dedicate agli esperti di settore Kramer ha presentato l'intera gamma delle sue macchine: pale gommate da 0,2 fino a 2,5 m3 di contenuto benna, pale telescopiche da 0,75 fino a 1,5 m3 di contenuto benna e sollevatori telescopici con 7 e 9 metri di catasta. Tutte le macchine sono dotate della famosa trazione integrale Kramer e del telaio monoblocco. I vantaggi derivanti da questo principio costruttivo sono sperimentati proprio nei settori del giardinaggio e delle municipalità. La maneggevolezza delle macchine è impressionante: con un angolo di sterzatura di 2 x 40° è possibile qualsiasi curva e la sicurezza di tenuta è perfetta grazie al telaio monoblocco. Infine i caricatori Kramer sono compatti e quindi facilmente trasportabili e capaci di passare anche in passaggi stretti. 1. Dimostrazione macchine 2. Attrezzi per mietitura
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