lavori pubblici soluzioni per
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quota neve s.r.l. via Panizza 12 - 20144 Milano Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. postale 70% LO/MI
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Multione nelle autostrade, nel comunale e nel privato Barrriere fermaneve omologate UFAFP/SNV e NTC 2008 Dott. Ing. Roberto Castaldini Per il Gruppo Merlo al Bauma tante novità più una Gh. Marchelli Il Comune di Settimo Torinese ha testato l'attraversamento pedonale Ecoplus G. Patscheider Nuova serie Ferri TS Gh. Marchelli Unimog: consegne di marzo Ecobait: sembra un normale cestino per rifiuti ma cela un'esca letale per i roditori Cippatore a tamburo Pezzolato PTH Hackertruck Lugano City Tour con i trenini Dotto G. Patscheider Lavastrade compatte Schmidt City Jet I quattro assi Scania: una versatilità invidiabile Berti: non solo novità ma anche ammodernamento delle gamme esistenti Un giorno diverso… per Ammann-Yanmar Il noleggio pluriennale ed il noleggio a lungo termine proposto da Giordano Servizi Cannoni WLP per l’abbattimento delle polveri di demolizione a Heathrow Guida Sicura 4x4 per la totale sicurezza degli operatori negli interventi di antincendio boschivo e protezione civile Novità FAE: cresce la gamma Hydraulic Hymach: combinate con scavallatrici Gh. Marchelli L'argilla espansa Leca a protezione della galleria artificiale Punta Forbisicle G. Patscheider R.S.I. dimostra sempre più alla grande in Val di Casies Ga. Marchelli Il sistema a propulsione ibrida GM-Allison fa il suo debutto sugli autobus londinesi Gru pieghevole in alluminio Spitzlift: importatore unico in Italia è 4 Technique F. P. Vandoni Energreen: grazie 1000 Gh. Marchelli Carpimotor presenta: mezzi speciali Linhai Rescue G. Patscheider Soluzioni calde di cloruro ci calcio per l'abbattimento immediato della neve 13 Econic per la raccolta porta a porta alla Pubbliambiente di Empoli Gh. Marchelli 2 Unimog U500 da 286 CV a Veneto Strade Ga. Marchelli Assaloni.com al PIARC 2010 Québec con Viking Cives Gh. Marchelli Immagine completamente rinnovata per il sito Caron Dalla Russia alla Bielorussia con i mezzi Giletta Anteprima dello stand Giletta al SEP 2010 Soluzione per un sottopasso ferroviario: lo spingitubo Global Service: Schmidt, la tradizione continua Quando il gioco si fa duro... Dal più piccolo al più grande: trinciatrici per escavatori Seppi M. Antonio Carraro Groundcare SP 4400 HST, Model Year 2010: parola d’ordine "Municipale" Viatec & BrennerCongress: una simbiosi riuscita DemoMeeting 2010 di Gianni Ferrari
Lavori Pubblici viene inviata in tutta Italia a: - Uffici Tecnici di tutti i Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane - Società di gestione strade e autostrade - Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti - Aziende di trasporto urbano - Ditte appaltatrici di lavori pubblici - Parchi nazionali e regionali - Protezione Civile - Consorzi di bonifica - Aeroporti, Porti - Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf, parchi divertimento…) - Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento della rivista - Personalità di settore italiane ed estere 4
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Merlo S.p.A. Via Nazionale 9 I - 12020 - S.Defendente di Cervasca (CN) Tel. +39 0171 614111 Fax +39 0171 684101 info@merlo.com www.merlo.com
Direttore responsabile: dott. Giorgio Marchelli Direttore esecutivo: dott. ing. Gherardo Marchelli Redazione: dott. Giorgia Marchelli dott. arch. Viviana Patscheider Gunther Patscheider Francesco Piero Vandoni Segreteria di redazione: Domenica Stefani Editore: quota neve s.r.l. Direzione, amministrazione, pubblicità: Via Panizza 12 - 20144 Milano Tel. +39 02 4983120 Fax +39 02 4985157 E-mail: lavoripubblici@quotaneve.it Stampa: Alfaprint.com S.r.l. Via Bellini 24 21052 Busto Arsizio (MI) tel. 0331 620100 Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 577 in data 14-10-2002 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale 70% LO/MI Abbonamenti annui: euro 30,00 Italia Estero euro 40,00 i versamenti possono essere effettuati a mezzo assegno o c/c postale n. 26647206 intestato a: quota neve s.r.l.: via Panizza 12 20144 Milano Una copia euro 5,00 I nominativi inseriti nell'invio sono tutelati dalla Legge 675/96 sulla Protezione dei Dati Personali
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PORTATTREZZI
Multione nelle autostrade, nel comunale e nel privato
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Multione approda alle autostrade: recentemente, infatti, la società vicentina ha consegnato ad Autostrade per l'Italia, 2° tronco Milano, una SL835DT accessor iata con benna grande volume da 150 cm e trinciaerba frontale da 130 cm. Questi accessori, particolarmente adatti a tale tipo di attività, vengono utilizzati in abbinamento ad una macchina, SL835DT appunto, che con le note doti di compattezza e verstilità, ben si destreggia anche nelle situazioni più difficili. Inoltre, i tempi di produttività nonchè la velocità di sostituzione degli accessori vengono ridotti sensibilmente grazie al sistema idraulico che sfrutta in maniera ottimale la potenza dei 35 cavalli, erogati dal generoso ma economico motore diesel Yanmar. La benna grande volume è particolarmente indicata nel carico del sale nel periodo invernale e nella rimozione di notevoli quantità di neve. Il trinciaerba è l'accessorio ideale per la cura ed il mantenimento di aree verdi pubbliche, per eliminare sterpaglie, erba alta e rovi. Ottimo anche per la manutenzione dei cigli delle strade (nella versione a braccio), per arrivare anche oltre i guard rail e lungo i fossi. Presso il Comune di Cibiana, in provincia di Belluno, CSF, tramite il con- 3 6
cessionario di zona, Dolomiti Mac di Trichiana, ha consegnato una M28D. Questa realtà è presente nel settore edile, stradale e delle pubbliche amministrazioni già da 25 anni, dimostrando grande impegno e competenza e un servizio di assistenza davvero professionale. La consegna di Cibiana rappresenta sicuramente un evento da ricordare in quanto si tratta della prima serie M cabinata.
La piccola di casa CSF è stata dotata di una cabina in Plexiglas®, con telaio in acciaio verniciato e porta a battente a struttura rinforzata. Fondamentale l'utilità di avere un 1. SL835DT consegnata ad Autostrade per l'Italia 2. SL835DT con trinciaerba frontale da 130 cm 3. SL835DT con benna grande volume
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mezzo completamente chiuso e ben isolato anche in considerazione delle avverse condizioni atmosferiche cui è sottoposta la macchina, in un ambiente dove vento, pioggia, basse temperature e neve limitano spesso l'operatore nelle normali operazioni di sgombero neve, pulizia delle strade e zone pedonali, piste ciclabili, marciapiedi. Data la sua compattezza e il sistema di snodo, M28D ha dimostrato ancora una volta quanto sia utile potersi muovere fra i ridotti camminamenti delle zone pedonali e le strette viuzze, tipi-
che dei borghi montani. La macchina è stata attrezzata con turbina sgombraneve da 120 cm, benna grande volume da 110 cm e spazzatrice da 120 cm completa di vasca di raccolta. A marzo 2010 Multione è sbarcata anche in Sardegna. Presso la Agris, Agenzia regionale per la ricerca in agricoltura della Regione Autonoma Sardegna, CSF 6 ha consegnato una GT45DT, macchi- per le amministrazioni pubbliche, na che appar tiene al top della GT45DT rappresenta potenza e affigamma Multione. Particolarmente dabilità. adatta per il settore agricolo e ottima Questa fornitura è stata completata da una serie di accessori che ben si distinguono ed esaltano produttività e qualità di lavoro: benna grande volume da 150 cm, pinza per balle rotonde, forca foraggio pesante da 120 cm e forca per balle rotonde. Messi subito all'opera, gli accessori Multione hanno dimostrato di poter svolgere grandi moli di lavoro, sottolineando l'estrema rapidità e potenza, ottimizzate dalla ormai consolidata polivalenza delle macchine CSF. Presso il Comune di Calavino, in provincia di Trento, già cliente CSF dal 2005, è stata consegnata tramite il concessionario Fides di San Michele all'Adige (TN) una SL835DT. Fides è presente nel mecato dal 1984 e offre
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4. La cabina montata sulla M28D a Cibiana 5. M28D con benna grande volume 6. M28D con turbina sgombraneve 7. M28D con spazzatrice a Cibiana 8. GT45DT attrezzata con pinza per balle rotonde alla Agris, agenzia regionale per la ricerca in agricoltura, Regione Sardegna 9. L'ingresso della Agris ad Alghero
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a tutta la clientela del Trentino Alto Adige un servizio tecnico-commerciale di prim'ordine. Importanti sono i risultati ottenuti da Fides per il 2009, non solo in ambito di pubbliche amministrazioni ma anche nel settore edile e della manutenzione del verde. La macchina consegnata è stata attrezzata con una turbina sgombraneve da 140 cm e una benna miscelatrice per calcestruzzo. I due nuovi accessori forniti si sommano alla spazzatrice stradale, completa di vasca di raccolta, e alla lama neve da 140 cm. Il Comune di Creazzo, in provincia di Vicenza, ha recentemente acquistato una Multione SL35DT. Date le
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molteplici attività legate alla manutenzione di spazi verdi pubblici l'amministrazione comunale si è avvalsa di due accessor i assolutamente indispensabili per tale scopo: Tornado 120 cm, rasaerba con raccolta, brevettato, consente un taglio perfetto sia con erba asciutta che bagnata. In una sola passata è possibile tagliare, raccogliere e trasportare l'erba in un cassone scaricabile dall'alto. Tornado non fa polvere e non produce rumore. Rasaerba da 120 cm, per taglio mulching, ideale per parchi e giardini pubblici, di robusta costruzione, è affidabile e versatile, garantisce una lunga dura-
ta di servizio annullando i costi di manutenzione. La SL35DT è stata omologata per la circolazione stradale ed è stata venduta tramite il rivenditore Gabriele Macchine di Villaverla (VI). Per concludere, le 5 forniture menzionate rappresentano un'ulteriore conferma di quanto le pubbliche amministrazioni italiane considerino Multione un partner assolutamente indispensabile nelle molteplici attività che normalmente vengono svolte in ambito comunale. 10. SL835 a Calavino (TN) 11. SL35DT a Creazzo (VI)
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BARRIERE
Barrriere fermaneve omologate UFAFP/SNV e NTC 2008 DOTT. ING. ROBERTO CASTALDINI Premessa Lo scopo delle strutture fermaneve poste a protezione delle infrastrutture e dei centri abitati o di comprensori sciistici è quello di impedire il distacco di valanghe di grandi dimensioni con tempi di ritorno elevati e distanze di arresto estreme, o almeno, di limitare gli inevitabili movimenti del manto nevoso tra le file ad una grandezza inoffensiva. Le strutture fermaneve non sono calcolate per arrestare una valanga in movimento pienamente sviluppata, ma si oppongono ai movimenti di scorrimento e di slittamento del manto nevoso creando una "zona di sbarramento" a monte, caratterizzata da sforzi di compressione con conseguente riduzione dei pericolosi sforzi di taglio e di trazione, che sono la causa principale della formazione di valanghe di neve a lastroni. La costruzione di opere di premunizione contro le valanghe avviene generalmente in alta quota, in siti spesso ripidi e difficilmente accessibili, su terreni con caratteristiche diverse. Tipologie semplici, resistenti, sicure, sperimentate e omologate sono la premessa per opere efficaci e di lunga durata.
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delle azioni sismiche (quasi il 25% Considerazioni di carattere del contenuto delle norme è dedicato normativo Dal 1 luglio 2009 sono entrate in alla progettazione per azioni sismivigore a tutti gli effetti le Nuove che) mentre le strutture fermaneve Norme Tecniche per le Costruzioni, interessano di fatto una "nicchia" D.M. Infrastrutture del 14 gennaio molto ristretta e specialistica nell'am2008 (NTC 2008). Tutti i progetti bito delle costruzioni. depositati dopo il 30 giugno 2009 Il cap. 11 delle NTC 2008 stabilisce dovranno per tanto essere redatti che tutti i materiali e prodotti per uso secondo le indicazioni della nuova strutturale, tra i quali rientrano a normativa. Il cap. 3.4 delle NTC 2008, pieno titolo le strutture fermaneve, riguardante "Azioni della Neve", tratta devono rispondere a determinati dei carichi provocati dalla neve sulle requisiti di identificabilità e di qualificoperture degli edifici, in funzione cazione (marcatura CE) senza i quali della zona geografica, dell'esposizio- è esplicitamente preclusa l'accettane e della forma delle coperture. La zione in cantiere da par te del stessa Circolare esplicativa sulle Direttore Lavori. In particolare, per Norme Tecniche per le costruzioni, quanto attiene l'identificazione e la del 2 febbraio 2009, n. 617 del qualificazione, le norme individuano 3 Consiglio Superiore dei Lavori casi. Le strutture fermaneve, non Pubblici, "Istruzioni per l'applicazione essendo disponibile per esse una delle Nuove norme tecniche per le norma europea armonizzata il cui costruzioni di cui al decreto ministe- riferimento sia pubblicato sulla riale del 14 gennaio 2008", al cap. Gazzetta Ufficiale della Unione C3.4.5.7.3 conferma ulteriormente Europea (caso A) e non essendone che si tratta del carico neve agente prevista la qualificazione con modasulle coperture di edifici. lità e procedure descritte nelle NTC In realtà nelle NTC 2008 non vi é 2008 (caso B), ricadono nel caso C in traccia alcuna per quanto concerne il assenza di Benestare Tecnico calcolo delle azioni agenti sulle opere Europeo (ETA) e pertanto devono di sostegno del manto nevoso, chia- essere in possesso di Certificato di mate anche genericamente "opere Idoneità Tecnica all'Impiego (CITI), paravalanghe" (benché si ritiene più rilasciato dal Servizio Tecnico Centrapreciso il termine "opere fermaneve" in quanto queste strutture svolgono una azione principalmente statica e non sono propriamente calcolate per resistere alle forze dinamiche sviluppate da una valanga). Ciò può essere comprensibile, se si tiene conto del fatto che le NTC 2008 sono state redatte avendo come principale orizzonte di riferimento il mondo delle costruzioni edili, civili ed industriali, e 1. Le Direttive svizzere per le strutture di sostegno nella zona di distacco delle valanghe 2. La Typenliste Lawinenverbauungen, ovvero l'elenco di tutte e sole le strutture fermaneve certificate ed omologate 2 Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
le sulla base di Linee Guida approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLP). Allo stato attuale non risulta che esistano Linee Guida approvate dal CSLP in materia di strutture fermaneve (reti da neve, ponti da neve, rastrelli da neve, ed eventualmente ombrelli da neve, benché questi ultimi presentino una criticità strutturale intrinseca e proprio per questo non sono approvati dall'IFSNV di Davos) e per tanto attualmente non esistono strutture fermaneve in possesso del Certificato di Idoneità Tecnica all'Impiego e marcatura CE. Attenendosi rigorosamente a quanto prescritto dalle NTC 2008 il Direttore Lavori non potrebbe dunque accettare le strutture fermaneve bloccando di fatto i cantieri paravalanghe in corso. Tenuto conto del fatto che gli interventi paravalanghe sono a protezione della pubblica incolumità, per evitare di bloccare tutti i lavori ed i collaudi in corso, in questa fase transitoria ed in attesa dei tempi burocratici necessari per il rilascio del CITI da parte del Servizio Tecnico Centrale sulla base di Linee Guida approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, si ritiene sensato ed opportuno il richiedere, da parte del progettista, dell'Ente Committente e del collaudatore in corso d'opera l'installazione di barriere fermaneve omologate dall'UFAFP e certificate dal SNV di Davos, calcolate nel rispetto integrale (e non parziale ed incompleto come spesso si osserva) delle Direttive tecniche per la costruzione di opere di premunizione contro le valanghe nella zona di distacco (Figura 1). In effetti, le NTC 2008 prevedono che in mancanza di specifiche indicazioni, a integrazione delle norme e per quanto con esse non in contrasto, possono essere utilizzati anche altri codici inter-
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nazionali, purché sia dimostrato che garantiscano livelli di sicurezza non inferiori a quelli delle NTC. Le "Direttive tecniche per la costruzione di opere di premunizione contro le valanghe nella zona di distacco" (di seguito "Direttive svizzere") emanate dall'UFAFP, (Ufficio Federale dell'Ambiente, delle Foreste e del Paesaggio) di Berna e dal SNV, (Istituto Federale per lo Studio della Neve e delle Valanghe) di Davos (Svizzera) costituiscono da anni il punto di riferimento imprescindibile a livello mondiale per tutti coloro che si occupano, a vario titolo, di valanghe e di strutture fermaneve, sia per l'autorevolezza ed indipendenza dell'Ente estensore, istituito nel 1942 presso il Weissfluchjoch, sia per l'esperienza acquisita nel corso di più di 60 anni nello studio e nella prevenzione dei rischi da valanghe in Svizzera e nel mondo intero. L'ultima edizione delle Direttive svizzere risale al 2007 e fa riferimento alle vigenti norme SIA 261, 262, 263 e 265 eurocompatibili, vale a dire conformi agli Eurocodici strutturali. La Svizzera, non facendo par te dell'Unione Europea, risulta formalmente essere un paese "extracomunitario", tuttavia il buon senso e la ragionevolezza portano a domandarsi se questo sia motivo sufficiente per non riconoscere oggettivamente la validità di una sua direttiva, in un settore, quello specifico della prevenzione da valanghe, in cui la Confederazione Elvetica, se non altro per la conformazione geomorfologica del suo territorio nazionale prevalentemente montano e fortemente esposto ai rischi naturali, vanta una notevole esperienza, largamente riconosciuta a livello internazionale. In Svizzera, le strutture di sostegno del manto nevoso nella zona di distacco delle valanghe rappresentano infatti il più impor-
tante sistema di difesa contro le valanghe, insieme ai boschi di protezione. In particolare, durante lo storico inverno 1999, le opere fermaneve omologate esistenti hanno impedito il distacco di numerose valanghe i cui effetti sarebbero stati catastrofici, come si è visto in Austria, in Francia e nella stessa Italia (cfr. Lawinenwinter 1999). Le Direttive svizzere sulle opere fermaneve sono prese come riferimento anche in Norvegia, in Islanda, in Spagna, Stati Uniti e nella maggior parte dei paesi che si confrontano con problemi connessi alla prevenzione dalle valanghe. A dimostrazione dell'affidabilità dell'approccio svizzero valgano le centinaia di migliaia di metri lineari di strutture fermaneve omologate, calcolate correttamente secondo la Direttiva svizzera, ed installate negli ultimi cinquant'anni e tuttora in perfetta efficienza (di questi oltre 500.000 metri lineari nella sola Svizzera). Strutture non omologate non sempre offrono analoghe prestazioni (Figura 6 e Figura 7). Per tale motivo, in Svizzera possono essere poste in opera, godendo dei finanziamenti pubblici da parte della Confederazione, soltanto strutture fermaneve omologate (Figura 3, 4, 5 e 8). Omologazione delle strutture fermaneve L'omologazione di un prodotto è l'Atto Ufficiale con il quale le caratteristiche e le prestazioni di un prodotto vengono riconosciute da un'Autorità Competente conformi a particolari Norme e rispondenti a particolari Esigenze. 3. Sezione e planimetria di una rete da neve omologata 4. Diverse tipologie di fondazioni di una rete da neve omologata
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Nel caso delle strutture fermaneve omologate: - l'Autorità è l'UFAFP, Ufficio Federale dell'Ambiente, delle Foreste e del Paesaggio di Berna, il quale si avvale dei pareri determinanti del SNV, Istituto Federale per lo Studio della Neve e delle Valanghe di Davos e della CEVCP, Commissione Federale degli Esperti in materia di Valanghe e Caduta Pietre di Berna. L'Istituto Federale per lo Studio della Neve e delle Valanghe di Davos è un Istituto di ricerca facente parte del WSL di Birmensdorf/Zurigo, parte integrante del settore dei Politecnici Federali Svizzeri. Sorto nel 1942, vanta più di 60 anni di esperienza, di studio e ricerca prevalentemente nel settore della meccanica della neve, della dinamica delle valanghe e delle strutture di protezione dalle valanghe, della prevenzione e gestione del rischio valanghe, modelli previsionali. E' riconosciuto a livello mondiale come il più prestigioso ed autorevole centro di ricerca nel settore della neve e delle valanghe. La CEVCP è una Commissione federale, che si riunisce periodicamente a Berna, costituita da ingegneri, forestali e geologi, liberi professionisti e funzionari delle amministrazioni, con notevole esperienza pratica nel settore delle opere di protezione dalle valanghe e dalla caduta massi. - Le Norme sono le Direttive per la costruzione delle opere di premunizione contro le valanghe nella zona di distacco (Direttiva svizzera). Le prime Direttive svizzere risalgono al lontano 1955 e furono emanate in seguito al tragico inverno 1951, successivamente aggiornate ed
integrate nel 1961, 1968, 1990 e 2000, ed infine nel 2007. Sono riconosciute a livello mondiale come il punto di riferimento assoluto in materia di strutture fermaneve. - Le Esigenze sono l'efficacia, la sicurezza e la durata nel tempo delle strutture al fine di garantire la pubblica incolumità in un territorio, che per sua vocazione e conformazione geomorfologica è fortemente esposto ai rischi naturali. - L'Atto Ufficiale è l'inserimento del tipo di fermaneve omologato nella Typenliste Lawinenverbauungen. L'iter per l'ottenimento dell'omologazione di una struttura fermaneve da parte dell'UFAFP non è né semplice né rapido. In definitiva prevede i seguenti passaggi: 1) Preparazione di una dettagliata e completa documentazione timbrata e firmata da un ingegnere, comprendente relazioni di calcolo strutturali, elaborati grafici, manuale di montaggio del sistema, dove sono calcolate, disegnate e definite nel massimo dettaglio tutte le singole componenti della struttura. Sono esaminati i tipi standard di strutture di sostegno dimensionate in funzione dei seguenti parametri locali: - inclinazione del terreno ψ = 45° - coefficiente di slittamento N = 1,8 rispettivamente 2,5 (ma anche N = 3,2) - coefficiente di altitudine fc = 1,1 - altezza utile della struttura Dk = 2,0 - 2,5 - 3,0 - 3,5 - 4,0 - 4,5 - 5,0 m - distanza laterale minima tra le strutture lungo una fila A = 2,0 m 2) Trasmissione di tutta la documentazione alla Direzione Federale dell'Ambiente e Foreste (UFAFP) di Berna. La documentazione viene accuratamente controllata e verificata dall'Istituto Federale per lo Studio della Neve e delle Valanghe (SNV) di Davos, entrando nel merito dei singoli calcoli. 3) Una volta sistemata la documentazione ed ottenuto il nulla osta da parte del SNV (certificazione), la documentazione è sottoposta all'attenzione della Commissione Federale di Esperti in materia di Valanghe e Caduta Pietre, che verifica la validità della struttura al fine di un suo eventuale utilizzo, la praticità d'impiego ed eventualmente ne richiede la verifica in vera grandez5. Reti da neve omologate 6. Strutture fermaneve non omologate
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za della struttura in un sito valanghivo. Per nuovi tipi di strutture di sostegno è richiesta la posa in opera di strutture di prova che devono dimostrare la loro efficienza durante 2 o più stagioni invernali, a seconda delle condizioni climatiche. Nel caso invece di modifiche costruttive di tipologie di strutture già omologate è richiesta una prova di montaggio, e la posa in opera ed il montaggio della struttura sono esaminati congiuntamente dalla Commissione e dall'Istituto per lo Studio della Neve e delle Valanghe di Davos. Questo passo costituisce a tutti gli effetti la validazione in vera grandezza della struttura sul campo. Segue un rapporto dettagliato della CEVCP al richiedente ed all'UFAFP comprendente una valutazione generale e l'eventuale richiesta di ulteriori miglioramenti ovvero il nulla osta relativamente all'omologazione. 4) Nel caso in cui i controlli e le verifiche eseguite dal CEVCP e dal SNV abbiano esito positivo, l'UFAFP rilascia l'omologazione. L'atto ufficiale dell'avvenuta omologazione è sancito dall'inserimento della struttura nella Typenliste Lawinenverbauungen, ovvero l'elenco ufficiale di tutte e sole le strutture fermaneve omologate che possono godere delle sovvenzioni da parte della Confederazione Elvetica per poter essere installate; questo elenco è scaricabile dal sito inter net: www.bafu.admin.ch/publikationen/p ublikation/00784/ Peculiarità delle strutture fermaneve omologate Il dimensionamento delle strutture fermaneve omologate deve tener
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conto di molteplici ed impor tanti aspetti, alcuni dei quali sono codificati nelle Direttive svizzere, altri invece discendono dall'esperienza maturata nel corso degli anni dal SNV. Ulteriori accorgimenti e attenzioni nei confronti dei particolari costruttivi, nonché l'assunzione di idonei criteri di calcolo derivanti dallo studio e dall'esperienza pratica con questo tipo di strutture 7 8 non si trovano scritte né sulle no il richiedere, da parte del progetti- grandezza; inoltre i fermaneve omoloDirettive né da altre parti e fanno sta, dell'Ente Committente e del col- gati offrono una maggior garanzia, parte del bagaglio di conoscenze del laudatore in corso d'opera l'installa- poiché validati da un Ente indipenprogettista. zione di barriere fermaneve omologa- dente, con più di 60 anni di esperienTra le peculiarità delle strutture fer- te dall'UFAFP e certificate dal SNV di za e riconosciuto a livello mondiale maneve omologate possiamo senz'al- Davos, calcolate nel rispetto integrale come il più prestigioso ed autorevole tro citare: delle Direttive tecniche per la costru- Istituto per lo studio e la ricerca nel - Relazione di calcolo strutturale ed zione di opere di premunizione contro settore della neve e delle valanghe; elaborati grafici precisi e dettagliati le valanghe nella zona di distacco, infine i fermaneve omologati sono controllati e verificati dal SNV di riconosciute a livello mondiale quale facilmente verificabili, poiché devono Davos e dal CEVCP. punto di riferimento assoluto sulle essere forniti in conformità con la - Validazione sul campo in vera gran- strutture fermaneve. struttura omologata (ossia, ogni eledezza. Il prevedere l'installazione di strutture mento costitutivo deve avere le stes- Ancoraggi in doppia fune spiroidale fermaneve cer tificate dal SNV di se caratteristiche di ciò che è stato zincatura classe A contro la corro- Davos ed omologate dall'UFAFP di approvato dall'UFAFP e dal SNV). sione e dotati di redancia tubolare Berna, costituisce una garanzia dal La validità dell'omologazione è suffrazincata o in acciaio inox. punto di vista dell'efficacia strutturale gata dall'elevato numero di strutture - Possibilità di scegliere tra diverse dell'intervento di protezione dalle fermaneve omologate installate negli tipologie di fondazioni dei puntoni valanghe, a tutela della pubblica inco- ultimi 50 anni su tutto l'arco alpino ed tubolari in funzione delle caratteri- lumità, ma anche del progettista e del in altri paesi e dai successi ottenuti, a stiche geolitologiche del terreno nel Committente, scegliendo quanto di parità di condizioni, rispetto all'impiego sito di installazione. più controllato e verificato possa in di strutture fermaneve non omologate. - Assistenza tecnica specializzata in questo momento offrire il mercato. Ad oggi, le aziende che in Italia comfase di progettazione dell'interven- I fermaneve omologati sono in gene- mercializzano strutture fermaneve to, tracciamento sul terreno, posa in rale più affidabili, poiché sono stati certificate dall'Istituto per la Neve e le opera delle strutture e verifica della calcolati in modo dettagliato e preciso Valanghe di Davos ed omologate corretta installazione. in ogni loro singola componente e dall'UFAFP di Berna sono 5 e precisottoposti a sperimentazione in vera samente nell'ordine di comparsa sul Conclusioni mercato: Geobrugg Fatzer di RomaCon riferimento alle NTC 2008 ed in 7. Particolare di un ancoraggio di nshorn (Svizzera), Wilfried Mair & Co. attesa dei tempi burocratici necessari di San Lorenzo di Sebato (BZ), F.lli strutture fermaneve non per il rilascio dei previsti Certificati di Todescato di Aosta (AO), Isofer di omologate Idoneità Tecnica all'Impiego da parte 8. Particolare ancoraggio di struttura Knonau (Svizzera), Officine Maccadel Servizio Tecnico Centrale sulla ferri S.p.A. di Zola Predosa (BO). fermaneve omologata con base di Linee Guida approvate dal Poiché queste aziende sono notoriaredancia tubolare in acciaio inox Consiglio Superiore dei Lavori 9. Montaggio di reti da neve mente concorrenti tra di loro, non vi è Pubblici, al fine di evitare di bloccare alcun regime di monopolio con unico omologate con impiego di tutti i cantieri paravalanghe in corso, produttore. elicottero (foto ENGECO) si ritiene sensato ed opportuno alme- 10. Reti da neve omologate
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AZIENDE
Per il Gruppo Merlo al Bauma tante novità più una GHERARDO MARCHELLI
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Presentate alla stampa le novità che il Gruppo Merlo porterà al Bauma 2010: ancora una volta sottolineano come la storia del Gruppo Merlo si racconta con i risultati, caratterizzati da anni di esperienza segnata da idee ed innovazione. I fatti parlano di un successo internazionale raggiunto
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coniugando sapientemente qualità, tecnologia, ingegno e rispetto per l'ambiente. Ecco perché quando si guarda ai sollevatori telescopici ed ai sistemi di movimentazione all'avanguardia il punto di riferimento tecnologico è Merlo. Ogni macchina prodotta testimonia l'impegno del Gruppo Merlo ad offrire ai propri clienti sempre il meglio: macchine compatte e maneggevoli che assicurano caratteristiche operative, di comfort, di efficienza e di sicurezza senza eguali. La specializzazione produttiva esclusiva, la capacità di seguire ogni processo con la ricerca di soluzioni innovative anche nei minimi dettagli, confermano l'attitudine vincente di una organizzazione integrata ed evoluta. Oltre il 90% delle referenze è frutto di progettazione e realizzazione interna all'azienda; ecco spiegati gli enormi investimenti in R&S ed industrializzazione che permettono la produzione di migliaia di componenti diversi coniugati nella più vasta gamma di sollevatori telescopici oggi proposta sul mercato. L'insediamento di S. Defendente di Cervasca è una struttura produttiva moderna ed efficiente che ha pochi eguali nel mondo. Il fascino dell'automazione che regna sovrana non può lasciare indifferenti.
Grazie ad essa vengono prodotti elementi di carpenteria ed idraulici, parti meccaniche, elettriche ed elettroniche, tutte attentamente controllate in ogni tappa del processo produttivo. La superficie coperta degli stabilimenti supera i 150.000 metri quadrati ed è grazie agli ingenti investimenti finanziari ed agli sforzi organizzativi che in meno di un decennio si sono potuti quintuplicare i volumi produttivi. Con le migliaia di tonnellate di acciaio utilizzate annualmente si sarebbero potute costruire ben 9 Torri Eiffel a grandezza naturale e con la enorme quantità di filo di saldatura utilizzato nei diversi processi si sarebbe potuto circondare l'intero pianeta. E che dire degli oltre 400 chilometri di condotte idrauliche flessibili e del milione di metri cubi di gas di saldatura che raccontano un'organizzazione integrata verticalmente con risultati da record. Una grande sfida tecnologica che vede l'azienda protagonista di un cambiamento epocale nel quale l'automazione riveste un ruolo primario, permettendo al personale di assumere ruoli professionali sempre più qualificanti. E' grazie alla lungimiranza delle scelte strategiche che hanno guidato il Gruppo Merlo fin dalla sua creazione 1. Roto 60.24 MCSS 2. Panoramic P 25.6 3. Panoramic P 50.18 HM
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che oggi gli consente di guardare con fiducia al futuro e di proporsi con una presenza di alto livello tecnologico al prossimo Bauma 2010. A differenza di altre realtà industriali operanti nel mercato, il Gruppo Merlo ha saputo negli anni mantenere il pieno e totale controllo della propria struttura economico finanziaria e produttiva, sapendo gestire su solide basi imprenditoriali il processo di crescita e sviluppo tecnologico. Il vantaggio di essere un gruppo interamente privato, guidato dalla famiglia Merlo, ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale nell'avanzare nel processo di sviluppo, nonostante la crisi. Gli ingenti investimenti in ricerca e sviluppo e la presentazione al Bauma 2010 di numerose novità assolute ne sono la testimonianza più efficace. Investimenti continui in ricerca ed innovazione, nuovi modelli, sviluppo tecnologico: questo è il modo Merlo di essere nel futuro. Nello stand, grande quasi il doppio di quello dell'edizione precedente, saranno esposti in anteprima nuovi sollevatori telescopici Roto e Panoramic, si potranno vedere gli ultimi modelli di piattaforme MPR e le novità dei trasportatori cingolati Cingo, ci si potrà informare sul nuovo modo di gestire la trasmissione idrostatica EcoPowerDrive e come informatizzare, gestire e localizzare la flotta di mezzi privati ed aziendali con il MerloMobility, attorniati da una articolata rassegna di altre macchine che sottolineano la polivalenza e l'efficacia della proposta tecnologica Merlo. Il nuovo sollevatore telescopico con torretta girevole Roto 60.24 MCSS è la più recente evoluzione del concetto Roto, nato in Merlo nel lontano 1991. Con la portata di 6 tonnellate stabilisce un nuovo standard nel lavoro in cantiere, mentre l'altezza operativa di oltre 24 metri permette interventi di alto profilo pratico. Durante le fasi operative la sicurezza è costantemente monitorata e garantita dall'esclusivo sistema computerizzato MCSS (Merlo Continuous Slew Safety) che sovrintende al controllo e gestione di tutti i parametri di funzionamento della macchina. Progettato per offrire prestazioni di livello e redditività d'uso, il Roto 60.24 MCSS rappresenta con le sue soluzioni tecniche di ultima generazione la soluzione vincente per qualsiasi impiego. La rotazione continua della torretta è 4. MPR Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
resa possibile dall'esclusivo giunto rotante Merlo, lo stato dell'arte in termini di affidabilità, sicurezza e comfort. L'impianto idraulico è di tipo LoadSensing, le sospensioni sono idropneumatiche livellabili e gli stabilizzatori, ad azionamento indipendente, permettono la configurazione di lavoro con qualsiasi pianta di stabilizzazione. Per migliorare la visibilità in altezza dell'area di lavoro, la cabina è inclinabile verso l'alto fino a 18°. Nati da un progetto originale Merlo, i sollevatori telescopici con torretta girevole Roto incrementano la versatilità operativa ed offrono soluzioni vincenti in qualunque tipo di impiego. Riassumono i vantaggi di un sollevatore telescopico, di una gru mobile leggera e di una piattaforma aerea portapersone. Sono la soluzione vincente nell'utilizzo come jolly di cantiere, potendo operare a 360° senza necessità di riposizionare la macchina. L'innovativo sollevatore a braccio telescopico Panoramic P 25.6 è compatto, potente e sicuro, rappresenta la soluzione ideale per operare in spazi preclusi ai normali movimentatori telescopici. Il concetto di sollevatore compatto nacque in Merlo nel 1991, allorquando venne presentato il rivoluzionario P 20.6. La sua originale architettura costruttiva e le sue prestazioni senza eguali ne hanno fatto per anni un punto di riferimento nel mercato. Con il nuovo P 25.6 viene stabilito un nuovo termine di paragone, confermando la leadership tecnologica Merlo nei movimentatori compatti. Le scelte progettuali, che privilegiano sicurezza e compattezza, hanno condotto alla realizzazione di una macchina dalle dimensioni ridotte (solo 1 metro e ottanta di larghezza) ed alta meno di 2 metri. Affidabile e veloce, è capace di movimentare carichi di 2 tonnellate e mezza, e di operare all'altezza di sei metri. Quanto al comfort, la scelta di equipaggiare il nuovo modello con la stessa cabina dei modelli di categoria superiore è vincente: ridondanza di spazio, disponibilità di vani portaoggetti ed una incredibile visibilità panoramica. Le innovative scelte progettuali, di design e costruttive hanno permesso la realizzazione di un telaio particolarmente robusto che valorizza le prestazioni dell'acciaio. L'efficacia della trazione integrale permanente e della sterzatura sulle 4
quattro ruote, il grande franco da terra, gli ampi angoli d'attacco e la velocità stradale fino a 36 km/h garantiscono una dinamica di marcia impareggiabile. I terreni più difficili ed i contesti operativi più impegnativi possono essere affrontati in piena sicurezza e la stabilità è garantita anche su forti pendenze grazie all'accurato bilanciamento delle masse ed al baricentro della macchina particolarmente basso. Il P 25.6 è un sistema di lavoro efficiente e confortevole dal quale pretendere, giorno dopo giorno, il meglio in affidabilità, qualità, redditività e soprattutto sicurezza. Il Panoramic P 50.18 HM completa verso l'alto la gamma di macchine per le grandi portate. Le 5 tonnellate di portata e l'altezza di sollevamento a 18 metri consentono produttività in ogni applicazione, anche quelle più penalizzanti. Un primo esame esterno mette in evidenza la possanza di una macchina dal design gradevole che vanta una cabina ampia e spaziosa. Tutti i comandi sono collocati in modo che l'operatore possa gestirli con comodità, grazie anche al sistema Merlin per la gestione informatizzata dei parametri di funzionamento della
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macchina. Sedile e volante sono regolabili e la climatizzazione è garantita da un impianto che si avvale di numerose bocchette di aerazione. Il motore è il sei cilindri turbo aftercooler Nef con raffreddamento ad acqua. Caratterizzato da una curva di erogazione studiata per ottimizzarne il funzionamento, è abbinato, come è tradizione Merlo, ad una trasmissione di tipo idrostatico gestibile in tutto il suo arco di lavoro, da zero alla velocità massima, con il solo pedale dell'acceleratore. L'impianto idraulico è alimentato da una pompa a cilindrata variabile con comando Load-Sensing. Con questo sistema la portata dell'olio idraulico è automaticamente adeguata alle richieste dei servizi azionati, velocizzando manovre e sollevamenti. I comandi sono gestiti tramite un joystick elettronico multifunzione grazie al quale l'operatore ha il lavoro davvero in mano, senza la benché minima fatica. Il sistema MPR è l'evoluzione del concetto di piattaforma aerea, a conferma del primato Merlo nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie. Conforme alla normativa EN 280, offre la specializzazione di un sistema semovente tradizionale, la mobilità fuoristrada di un sollevatore telescopico e la velocità di trasferimento di una piattaforma su autocarro. Le prestazioni e la sicurezza d'uso sono vincenti anche negli impieghi più impegnativi. Il cuore del sistema è il telaio semovente: è dotato di cabina di guida, di braccio telescopico con piattaforma
portapersone e di sospensioni idropneumatiche. E' la soluzione giusta per eliminare i tradizionali ponteggi e trabattelli mobili, evitare i lunghi tempi di trasferimento dei mezzi semoventi tradizionali ed ovviare alle limitate possibilità di impiego fuoristrada di quelli su autocarro, con un notevole risparmio di tempo e manodopera. Una scelta di alto profilo tecnico per garantire il comfort di marcia alla massima velocità e la correzione automatica dell'inclinazione del telaio per una sicura operatività in cantiere. Le sospensioni operano correzioni fino a ±9° (±16%) dell'inclinazione laterale e fino a ±5° (±9%) di quella longitudinale. Larga 2 metri e lunga 4, dispone di rotazione idraulica sull'asse verticale fino ±180°. Una presa elettrica 220 V con interruttore di rete sulla base della torretta ed una condotta per il passaggio di aria o acqua sono montate di serie. L'operatore dispone di comandi proporzionali di tutti i movimenti, compresi quelli di traslazione della macchina (con controllo automatico della velocità massima) e di sterzatura delle ruote. In cantiere il trasferimento può essere comandato direttamente dalla piattaforma: la velocità massima è di 6 km/h con braccio basso o di 1 km/h con braccio sollevato, anche alla massima altezza operativa. Con una portata massima di 1.000 kg con sei persone MPR ha due modelli con un'altezza operativa di 18 o 15 m. Il nuovo Cingo M 12.2 amplia la gamma di trasportatori cingolati per offrire nuove possibilità di impiego. Dotato, come tutti i modelli, dell'esclusivo sistema brevettato per l'aggancio rapido delle molte attrezzature intercambiabili, può essere operativo in pochi secondi con qualsiasi equipaggiamento. Il robusto carro cingolato di base dispone infatti di due forti braccia meccaniche che permettono la rapida sostituzione delle attrezzature, dal dumper cassonato all'escavatore, dalla trivella alla trincia per arbusti, dalla betoniera per il calcestruzzo al sollevatore telescopico, alla piattaforma aerea a molto, molto altro ancora. Tutti i modelli Cingo si caratterizzano per una trasmissione di tipo idrostatico con motori idraulici dotati di freni inte-
grati su entrambi i cingoli: la guida è facilitata ed avviene stando in piedi alle spalle del mezzo oppure salendo su un comodo predellino ammortizzato. L'esclusivo sistema Cingo Handler realizza un vero e proprio sollevatore telescopico compatto su cingoli. Il braccio telescopico che lo caratterizza evidenzia la vocazione di un sistema progettato per affrontare anche gli impieghi più gravosi. Disponibile in due versioni con rispettivamente 200 kg e 400 kg di portata massima, il sistema Cingo Handler rende disponibile uno strumento di lavoro facile da condurre e molto sicuro. In funzione delle attività da svolgere il braccio telescopico può a sua volta anche essere equipaggiato con una delle innumerevoli attrezzature intercambiabili a disposizione. Grazie al dispositivo meccanico di aggancio rapido il Cingo Handler si trasforma, in pochi secondi, in un sistema capace di scavare, sollevare, trasportare e svolgere al meglio molte operazioni nelle quali la eccellente motricità fuoristrada può rappresentare un indispensabile valore aggiunto. Si aggiunge agli attrezzi il nuovo Cingo PL 9.4, la piattaforma aerea portapersona. La sua compattezza non deve trarre in inganno, perché l'altezza operativa supera i 9 metri e la portata raggiunge i 120 chilogrammi. Soluzioni tecniche di alto profilo ne valorizzano l'impiego in ambienti chiusi (il funzionamento elettrico) o in spazi ridotti (il braccio portanavicella dispone di sfilo idraulico). La trasmissione idrostatica caratterizza da sempre le soluzioni Merlo, tecnologia che rende la guida semplice, precisa e potente.
5. Cingo M12.2 con Cingo PL 9.4 6. Cingo M12.2 con Cingo Handler 6
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Grazie al continuo sviluppo delle soluzioni tradizionali ed all'applicazione sempre più spinta dell'elettronica oggi le macchine Merlo coniugano grandi forze di tiro con ottime prestazioni velocistiche (40 km/h o 50 km/h dove la normativa lo permette) e con il massimo controllo di accelerazione e frenatura. Per rispondere ai nuovi requisiti di economicità di utilizzo e rispetto delle norme antinquinamento sempre più severe, la società Merlo ha proseguito gli studi di ottimizzazione della trasmissione idrostatica abbandonando il sistema di gestione tradizionale (denominato automotive) percorrendo una nuova strada. L'innovazione che definisce un nuovo concetto di gestione della trasmissione passa attraverso un sistema idrostatico che offre importanti miglioramenti del rendimento globale della macchina senza penalizzare prestazioni, controllabilità e facilità di utilizzo. L'obiettivo si raggiunge attraverso un nuovo modo di gestione che diventa controllore unico di tutta la macchina, compreso il motore diesel. Nei sistemi tradizionali l'operatore accelera il motore diesel e la trasmissione si autoregola in base ad una funzione (definita automotive) tale per cui ad ogni regime di rotazione del diesel corrisponde una certa velocità raggiungibile. I principali inconvenienti di questo sistema sono che la velocità raggiungibile non è fissa ma è funzione del carico e che per avere la massima forza di spinta della macchina (come ad esempio durante una fase di scavo) è necessario accelerare quasi al massimo il motore diesel. Nel nuovo sistema di gestione EcoPowerDrive, tutti i parametri della macchina sono gestiti elettronicamente. All'operatore non resta che definire, tramite il pedale dell'acceleratore, la velocità di traslazione che vuole raggiungere. Il sistema di controllo definisce automaticamente il regime di rotazione del motore diesel ed il rappor to idrostatico da impostare secondo un algor itmo che tiene conto delle reali condizioni operative della macchina, oppor tunamente strumentata, e che garantisce il raggiungimento ed il mantenimento della velocità richiesta. In questo modo i parametri di regola7. Roto svela l'ultima novità, che sarà presentata solo al Bauma Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
zione vengono definiti cercando sempre il punto di massimo rendimento globale della macchina. Si privilegia l'utilizzo del diesel al minimo regime possibile in modo da ridurre anche il rumore emesso. In definitiva il sistema EcoPowerDrive, pur utilizzando componenti idraulici e motori diesel standard, è in grado di ottimizzare il funzionamento della macchina e di ridurre di circa il 30% i consumi e di un 2,5 dB(A) il rumore emesso in un ciclo di lavoro, senza penalizzare le prestazioni generali, anzi migliorandole in termini di controllabilità e precisione di utilizzo. Il sistema EcoPowerDrive installato sulle macchine Merlo si completa con il comando di selezione della modalità operativa. L'operatore può scegliere tre modalità di lavoro, tutte ottimizzate dal punto di vista dei consumi ma profondamente diverse nel comportamento, ciò per garantire la massima facilità di utilizzo ed il migliore controllo del veicolo. L'operatore può infatti decidere se privilegiare la precisione di controllo (funzione Fine per fasi di lavoro in condizioni delicate), l'economia di esercizio (funzione Eco per la massima riduzione dei consumi e del rumore) o le prestazioni massime (funzione Full Power quando le condizioni operative sono estreme ed è richiesta tutta la potenza che il diesel è in grado di erogare). MerloMobility è il nuovo sistema informatizzato per la gestione delle flotte che consente di effettuare la radiolocalizzazione Gps in tempo reale di più mezzi o veicoli, di controllarne i parametri più significativi, di ricevere e gestire gli allarmi ma anche di inviare comandi per la gestione degli
eventi. MerloMobillity utilizza come mezzo di trasmissione delle informazioni la rete wireless Gsm/Gprs/Umts e la rete Internet, mentre l'accesso e l'utilizzo del sistema si effettua via Web; non è quindi necessario installare complessi software poiché attraverso un comune browser sarà possibile accedere a tutte le funzionalità del sistema con un normale computer od un palmare, senza però rinunciare ai requisiti di sicurezza e di controllo degli accessi, fondamentali nelle trasmissioni su Internet. Attraverso una dettagliata rappresentazione cartografica è possibile controllare la posizione del mezzo ed i movimenti effettuati in un determinato periodo di tempo. Se il mezzo ha effettuato manovre improprie o ha raggiunto zone non permesse, verrà generato un allarme inviato via web, e-mail o Sms all'utente registrato. Tutte le informazioni importanti del mezzo, memorizzate nel database saranno facilmente accessibili attraverso il sito internet utilizzando chiavi di ricerca automatiche o personalizzate. I dati potranno essere esportati anche in Excel. MerloMobility è la soluzione ideale per : gestione e monitoraggio del parco automezzi; gestione dell'inventario, del noleggio e nella diagnostica delle macchine da cantiere; infomobilità per i servizi di igiene urbana; gestione delle macchine per la pulizia stradale; organizzare la manutenzione e l'assistenza. Tutte le novità si sono potute apprezzare in campo nel Centro di Formazione e Ricerca Merlo, tutte tranne una, che verrà svelata solamente a Monaco al Bauma 2010.
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SEGNALETICA
Il Comune di Settimo Torinese ha testato l'attraversamento pedonale Ecoplus GUNTHER PATSCHEIDER A Settimo Torinese, nei pressi di un incrocio con limitata visibilità e dove gli automobilisti procedono ad alte velocità, il comune ha deciso di sperimentare l'applicazione di un attraversamento pedonale rialzato in gomma riciclata Ecoplus. Questa scelta è stata effettuata nel tentativo di contenere i costi di manutenzione elevati per gli attraversamenti pedonali in asfalto, dato che ogni anno, a causa delle piogge e del gelo, andavano a creparsi necessitando così di una continua ristrutturazione, con la conseguente chiusura parziale, se non totale, del tratto di strada interessato, creando disagi al traffico. Inoltre, ci spiega l'arch. Claudio Michieletto dell'ufficio tecnico del Comune di 1 Settimo Torinese, con questa soluzio- motociclisti in quanto si tratta di un ne vengono ridotti anche i costi di prodotto di gomma che crea un elemanutenzione della segnaletica: gra- vato grip) e soprattutto la silenziosità zie alla fusione di due colori non al passaggio degli autoveicoli, renserve ridipingere le strisce pedonali dendolo idoneo all'applicazione nei centri abitati. ogni anno. Renato Pontoriero, ispettore del Questo attraversamento è stato Comando dei Vigili Urbani del posato più di un anno fa come test da Comune di Settimo Torinese, spiega parte dell'amministrazione comunale; l'intento di restituire il territorio al presto ne sarà applicato un altro per pedone, ovvero di far capire agli auto- far ridurre ulteriormente la velocità mobilisti che stanno entrando come alle macchine provenienti dal lato "ospiti" nella casa di chi vive il territo- opposto. A distanza di un anno, considerando anche la presenza di un rio: il cittadino pedone. Viene sottolineata anche l'importanza inverno particolarmente rigido, non vi della sicurezza del materiale, la sua sono ad oggi sintomi di degrado. antiscivolosità (apprezzata anche dai Neppure all'attacco del materiale con
l'asfalto si riscontrano segni di usura. Altro aspetto positivo segnalato sia dall'ispettore Pontoriero che dall'architetto Michieletto è la rapidità con la quale Global Costruzioni (impresa esecutrice dell'opera) è riuscita a posare l'intero attraversamento: in meno di una mattinata, infatti, il lavoro è stato terminato senza dover chiudere l'intera strada al traffico, ma solamente una par te, in modo da creare un passaggio alternato dei veicoli. Il prodotto Ecoplus è di facileapplicazione, i pannelli centrali sono semplicemente appoggiati a terra (grazie al loro peso non si alzano) e vengono
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tenuti fermi dai pannelli laterali che con sei tasselli per parte bloccano qualsiasi movimento. Tutti gli attraversamenti sono composti da moduli. Il blocco centrale modulare è costituito da sette pannelli, ciascuno con dimensioni fisse, di 1 metro x 3,5 metri con spessore di 7 centimetri, ed ogni singolo pannello incorpora la striscia bianca in dimensioni 0,5 m x 2,5 m, ottenuta per fusione di granulo speciale bianco con il granulo nero, ottenendo così una struttura monolitica compatta ad altissima densità. La larghezza dell'attraversamento avviene semplicemente come assemblaggio di pannelli affiancati fino a ricoprire la larghezza della carreggiata. La rampa di accesso ha anch'essa integrate le strisce, in questo caso gialle, mantenendo una struttura monolitica con dimensioni di 1 m x 3,5 m per una pendenza del 5%. Nonostante i moduli prestampati, Ecoplus ha macchinari propri e con grande rapidità ha la possibilità di impostare le dimensioni dei pannelli soddisfando tutte le esigenze del cliente per ogni singolo caso. I pannelli sono costituiti di gomma, riciclata al 100% nel caso del colore nero,
mentre per avere altri colori, più accesi, viene usata una percentuale più bassa che però non va mai al di sotto dell'80% di materiale riciclato. Ottimo per quanto concerne l'impatto ambientale e nel caso di deterioramento, dovuto all'usura e al tempo, il materiale posato viene recuperato e rilavorato per poter essere utilizzato nuovamente e non smaltito. La posa può essere effettuata in qualsiasi periodo dell'anno senza dover aspettare, come nel caso del cemento, le stagioni più calde. L'attraversamento pedonale rialzato è coperto da brevetto. Sono in corso le prove con il Politecnico di Milano per le certificazioni. Il prodotto può essere anche fornito in altri colori per essere utilizzato, con gli opportuni adattamenti, come isola salvagente. 1. Rendering attraversamento 2. Particolare dell'attraversamento pedonale rialzato 3. 4. Zona in cui è stato applicato 5. I sei tasselli che lo tengono attaccato al manto stradale 6. Particolare di un tassello ricoperto per evitare forature agli pneumatici
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VERDE
Nuova serie Ferri TS GHERARDO MARCHELLI Ferri ha prgettato e messo in produzione la nuova serie di bracci decespugliatori idraulici TS. Con quattro modelli, l'azienda di Tamara ha voluto soddisfare le esigenze di lavoro di aziende agricole, piccole imprese, addetti alla manutenzione di aree verdi e le amministrazioni comunali. Le TS 530, TS 600, TS 580z e TS 700z sono infatti
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state studiate appositamente per lo sfalcio di siepi, erba e vegetazione/siepi con spessore fino a 10 cm. I nuovi bracci TS permettono di allestire trattori tipicamente utilizzati per questi lavori: il TS 530 si monta su trattori con peso minimo di 3.500 kg con una larghezza minima di 2,20 m ed una potenza minima di 80 CV,
offrendo una profondità di lavoro di 5,35 m con un peso di 1.120 kg; i TS 590z e 610 si montano su trattori con peso minimo di 3.600 kg con una larghezza minima di 2,30 m ed una potenza minima di 90 CV, offrendo una profondità di lavoro di 5,89 m per il primo, a cui si aggiungono 0,60 m grazie allo sfilo presente sul secondo braccio, con un peso di 1.290 kg, mentre il secondo offre una profondità di lavoro di 5,99 m con un peso di 1.170 kg; il T 710z si monta su trattori con peso minimo di 4.000 kg con una larghezza minima di 2,40 m ed una potenza minima di 100 CV, offrendo una profondità di lavoro di 7,04 m a cui si aggiungono 0,60 m grazie allo sfilo presente sul secondo braccio, con un peso di 1.350 kg. Le caratteristiche del telaio caratterizzano le nuove macchine Ferri; in considerazione del particolare stress al quale sono soggetti i bracci idraulici in fase di lavoro, gli attenti progettisti dell'azienda hanno sviluppato un nuovo concetto costruttivo del telaio. Questo sistema, denominato "Delta Box", è costituito da due pareti in lamiera, tagliate al laser ed unite da fogli piegati di lamiera. Il tutto viene saldato con sistema robotizzato. La struttura ottenuta consente, a parità di peso, di offrire una resistenza decisamente superiore. La forma del serbatoio consente un'ottima equilibratura dell'assieme macchina trattore, nonché una piacevole armonia estetica, e lo stesso è saldato al telaio. Tuttavia il serbatoio è stato studiato non come parte integrante del telaio, bensì come una struttura isolata, questo per preservarlo dalle possibili torsioni cui la struttura è sottoposta. La forma esterna e la configurazione interna sono state concepite per incrementare ed ottimizzare la circolazione dell'olio all'interno del serbatoio. Questo consente di avere una distribuzione uniforme della temperatura dell'olio, Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
evitando zone termicamente dissimili, segno, appunto, di una mancanza di circolazione dell'olio. Lo scambiatore di calore è stato aumentato rispotto a quello del TSE, garantendo un'efficienza di scambio termico superiore del 10%. Il distributore e le connessioni idrauliche trovano posto al di sotto di un carter di protezione e lo stesso scambiatore di calore (opzionale) è collocato all'interno del carter allo scopo di aumentare la sua protezione, particolare importante specie durante i trasferimenti su strada bagnata od infangata. Inoltre lo scambiatore è predisposto con un termostato di nuova concezione avente il relé di protezione incorporato. Anche i tubi sui bracci agevolano lo scambio di calore, infatti questi sono rigidi in acciaio. L'impianto idraulico indipendente vede la pompa dei martinetti di movimentazione aumentata rispetto alla versione del TSE, da 16 cc a 19 cc garantendo un afflusso d'olio maggiorato di oltre 10 l/min. Tale implementazione garantisce una maggiore velocità di movimentazione sia nella funzione singola che in contemporanea. Le pompe offerte sono due: pompa e motore ad ingranaggi in ghisa gruppo 3 per la versione Energy che garantisce 52 CV al rotore; pompa e motre a pistoni in ghisa per la versione Performance che garantisce 61 CV al rotore. Nei nuovi TS sono state inserite le rondelle bonded sui principali raccordi: tale precauzione è stata adottata al fine di garantire una migliore tenuta tra tubo idraulico e raccordo e d evitare trafilamenti. Per l'alta pressione sono stati adottati raccordi spinati.
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Il distributore dei martinetti è ora componibile in modo da garantire la possibilità di eseguire movimenti singoli o contemporanei senza il rischio che l'olio tenda a rifluire sull'elemento (anche non azionato) a minor pressione per la presenza in ogni sezione del distributore di una valvola di non ritorno. Inoltre la valvola flottante con vavole di blocco integrate garantisce di mantenere in posizione corretta la testata trinciante qualora si lavori senza la funzione flottante inserita, senza il rischio di movimenti indesiderati per effetto di possibili trafilamenti d'olio nel distributore. Tale fuzione risulta particolarmente importante per lavorazioni come il taglio di siepe. Una valvola antiurto sul 2° braccio ha lo scopo di evitare possibili impuntamenti dello stesso durante le fasi di lavorazione. L'idraulica delle TS vede anche: primo e secondo martinetto con valvole a paracadute, distributore di portata olio motore protetto con valvola di massima pressione diretta, sicurezza idraulica con accumulatore che consente il ritorno automatico del braccio in posizione di lavoro, martinetto di movimentazione della testata con funzione flottante, valvole di bloc-
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co integrate nella valvola di controllo pressione martinetto rotazione bracci, che consente una maggiore rigidità durante il trasporto, moltiplicatore in ghisa adatto per assorbire l'elevata coppia di trasmissione prodotta. Le TS montano il kit antiribaltamento meccanico di serie, che migliora la sensibilità dell'attrezzo terminale e permette di eseguire lavori in sicurezza con il braccio esteso verso l'alto evitando che lo stesso tenda a cadere pericolosamente all'indietro senza controllo con il rischio conseguente di ribaltamento della trattrice. A seconda della posizione dei bracci un inclinometro permette di modificare le modalità di funzionamento del 1° braccio e viceversa. Sempre standard i TS presentano la testata trinciante con comando flottante, motore a presa diretta, rullo posteriore regolabile, protezione anteriore e posteriore con gommatela ed il dispositivo DSR (Double Sense of Rotation) che permette di selezionare il senso di rotazione del rotore in dipendenza del materiale da tagliare. Su tutte le versioni del TS il dispositivo PSS permette l'arretramento automatico del braccio mediante l'intervento di un sistema idraulico di sicurezza in modo da proteggerne la struttura del
braccio in caso di urto, mentre lo SRA permette il ritorno automatico controllato del braccio mediante accumulatore oleopneumatico. La rotazione del braccio è di 122° ed i comandi proposti sono a cavi versione Classic. Opzionalmente si possono montare i comandi elettroidraulici proporzionali con joystick a bassa pressione "Comfort plus" che portano inoltre alla sospensione del 1° braccio da esclusione manuale ad esclusione elettrica. Si può avere anche il dispositivo EFS (Eletronic Floating Sistem) che permette di attivare la sospensione idraulica del braccio e di seguire in automatico l'andamento del terreno. Come per tutte le nuove macchine Ferri gli attacchi dei bracci "orecchie" sono ottenuti per stampaggio con nuovo profilo studiato appositamente per distribuire le tensioni onde garantire la massima resistenza possibile. Anche le leve dell'articolazione testata sono ottenute per stampaggio. I perni delle articolazioni sui martinetti e sui bracci sono in acciaio ricalcato termoelettricamente, e le boccole sui giunti dei bracci sono in acciaio trattato termicamente (temprato allo scopo di incrementarne la durezza), mentre le boccole sui giunti dei martinetti sono in acciaio e bronzo.
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PORTATTREZZI
Unimog: consegne di marzo
Nei primi giorni di marzo alcune concessionarie Mercedes-Benz hanno consegnato diversi veicoli Unimog in due regioni italiane. In particolare, ci preme segnalare sette U400 consegnati all'Amministrazione Provinciale de L'Aquila. Alla cerimonia di consegna erano presenti alti funzionari dell'Amministrazione Provinciale, il tecnico sig. Giuseppe Fiaschetti, il titolare della concessionaria Barbuscia di Pescara, dott. Luigi Barbuscia, oltre che il responsabile vendite del centro-sud Italia, sig. Tiziano Coccia e il dottr. Guido Corradi, responsabile Settore Veicoli Speciali, Omologazioni ed Allestitori Mercedes-Benz. L'U400 è il veicolo più venduto della gamma UGN, come dimostrano i numeri: l'intera gamma UGN - dalla
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sua presentazione nel 2000 - ha visto la consegna di circa 500 pezzi. Di questi, ben 280 sono U400. I veicoli consegnati alla Provincia de L'Aquila sono inoltre dotati del leggendario dispositivo Vario Pilot, che consente di spostare lo sterzo da sinistra a destra (e viceversa) in 20 secondi. L'U400 è un veicolo molto apprezzato dalla Regione Abruzzo e dalla Città de L'Aquila in particolare, dove ne sono stati impiegati già 50 nella manutenzione stradale, sia invernale che estiva. L'Amministrazione Provinciale riconosce l'Unimog come unico veicolo che può essere impiegato in condizioni meteorologiche estreme ed è stato par ticolar mente utile durante la gestione post terremoto. Sempre nei primi giorni di marzo
sono stati consegnati dalla concessionaria Comer Sud di Catania quattro U20. Di questi quattro veicoli, due sono stati consegnati alla Provincia Regionale di Enna alla presenza del Presidente dott. Giuseppe Monaco, del nuovo dirigente V Settore Viabilità ing. Petronio insieme al precedente dirigente V Settore Viabilità - attuale dirigente Lavori Pubblici - ing. Castano. I due U20 di Enna si affiancano ai tre U400L, già in uso. Gli altri due U20 sono stati acquistati invece dall'Ente Foreste Sicilia per gli uffici Provinciali di Palermo e Trapani, Dipartimento regionale Aziende foreste demaniali. La consegna è avvenuta alla presenza del Direttore Generale Azienda Forestale, dott. Giglione, del Dirigente Cor po Forestale dott. Vinciguerra e dei dirigenti UPA Palermo e Trapani, rispettivamente dott.ssa Francesca De Luca e ing. Dorotea Di Trapani. Alle consegne in Sicilia erano presenti il titolare della Comer Sud, Cavaliere Angelo di Mar tino e il responsabile vendite del Nord Italia e Sicilia, sig. Oscar Mor. L'U20 si è dimostrato un veicolo di successo, in quanto presenta elevati doti di polivalenza e capacità di fuoristrada. E' molto apprezzato dai clienti l'ottimo rapporto qualità - prezzo. Tra le caratteristiche principali dell'U20 la manovrabilità, grazie al diametro di sterzata di 12,8 m, e la coppia motrice di ben 610 Nm.
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IGIENE URBANA
Ecobait: sembra un normale cestino per rifiuti ma cela un'esca letale per i roditori
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La storia della derattizzazione si divide principalmente in due epoche: dalla comparsa dell'uomo sulla terra e dopo l'invenzione di Ecobait, nel 2009. Da quando l'uomo è disceso dagli alberi, ha praticato la lotta contro i topi: probabilmente anche questi animali hanno una qualche utilità, ma per la loro familiarità con l'immondizia portano una tale quantità di danni e rappresentano una così grave minaccia per la nostra salute (peste, leptospirosi, salmonella...), che si è
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sempre cercato di eliminarli dagli insediamenti umani. Dall'inizio del mondo fino al 2009 i roditori venivano cacciati da serpenti, uccelli rapaci, gatti e dall'uomo. I rapaci a poco a poco si allontanarono dalle zone in cui viveva l'uomo, i serpenti non furono più impiegati nella derattizzazione per la loro pericolosità e i colleghi felini preferirono le crocchette alla fatica di cercare il sorcio e poi appostarsi, tendere l'agguato, ucciderlo e infine
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mangiarselo. L'uomo fu lasciato solo nella lotta contro l'insidioso roditore, sbizzarrendosi nei suoi maldestri tentativi: arco e frecce, fionda, fucile, trappole a molla con formaggio in un primo tempo con poco successo; in seguito utilizzò supporti con mastice e topicidi var i con qualche miglioramento; infine perfezionò la sua tecnica con il bait dispenser, la scatola in plastica contenente l'esca topicida, ottenendo risultati molte volte non soddisfacenti. Nel mese di maggio 2009 il sig. Aldo Bassi inventa il sistema Ecobait. L'intuizione che ha por tato alla nascita di Ecobait è scaturita quando la U.L.S.S. 15 Alta Padovana ha richiesto l'intervento del signor Bassi, che con le sue due società da trent'anni si occupa di derattizzazione, per eliminare i topi dal parco intorno alle mura di Cittadella. Risultando i sistemi tradizionali poco efficaci, il sig. Bassi sperimentò una stazione di avvelenamento di ampie dimensioni in cemento molto pesante e senza fondo, con un dispositivo per 1. 2. Modello Europa '92 3. 4. Modello Helsinki '95 5. 6. Modello Oslo '80
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fissarvi l'esca topicida. Considerando infine che i topi sono attirati dal pattume, associò questa stazione di avvelenamento al cestino por ta rifiuti: nacque così l'Ecobait modello Urbano. Il cestino dell'immondizia è molto capiente e simile a quelli che già si trovano nelle nostre città; aprendo lo spor tello si nota che l'inter no è suddiviso in due scomparti: in quello superiore si trova un cestino porta sacco per rifiuti; sotto, vi è la stazione di avvelenamento con il kit porta topicida in acciaio, che contiene fino a 700 grammi di topicida ed è chiuso a chiave. Il topicida è altamente attrattivo, costituito da una miscela di granaglie grassate e zuccherate, opportunamente aromatizzate (vaniglia, anice, cacao). I roditori che hanno ingerito il topicida, per effetto dell'anticoagulante che provoca disidratazione, vanno alla ricerca di acqua nella rete fognaria, dove infine muoiono. Gli ambiti di applicazione del sistema Ecobait sono numerosi, in ogni luogo dove si rende necessario preservare la salute pubblica, eliminando contemporaneamente topi e rifiuti minuti: nei centri storici delle città, in piazze, giardini pubblici, ospedali, case di riposo, aeroporti, stazioni ferroviarie, villaggi turistici, centri commerciali, campeggi, porti, lungomari, alberghi e luoghi di ristorazione in genere. Il sistema Ecobait rispetta pienamente le norme vigenti di sicurezza in materia di applicazione delle esche rodenticide (Ordinanza 18/12/2008 Ministero del Lavoro e Chiarimento del 19/03/2009); è protetto da brevetto ed è già stato commercializzato in varie realtà d'Italia e del mondo. Ecobait è stato presentato in anteprima alla fiera Ecomondo 2009 a Rimini, dove l'Ente Fiera l'ha insignito del riconoscimento Innovazione Tecnologica nel settore della derattizzazione. Rimanendo il principio uguale, Ecobait presenta numerosi modelli diversi tra loro per forma, materiali e colori, per offrire ai clienti un'ampia scelta e la possibilità di ambientare al meglio il sistema Ecobait nei diversi contesti. I nomi dei modelli si ispirano a capitali europee associati ad una data importante per la loro storia. Troviamo per esempio Europa '92 - trattato di Maastricht, Berlino '89 - la caduta del muro... Europa '92 e Roma '57 sono i classici cestini per i centri storici; Praga '68 è un cassonetto rivestito con doghe in plastica riciclata; Oslo '80 è un cestino per la raccolta differenziata nei giardini pubblici e Sarajevo '95 è un cestino in acciaio destinato all'ambito cittadino. 7. Modello Varsavia '80 Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
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VERDE
Cippatore a tamburo Pezzolato PTH Hackertruck
Le amministrazioni provinciali, comunali e le comunità montane si stanno progressivamente convertendo all'uso della biomassa come combustibile energetico. La possibilità di riscaldare scuole, chiese, ospedali, edifici comunali, piscine... con il legno proveniente dal territorio autoctono rappresenta infatti una buona opportunità di risparmio e di sfruttamento delle risorse territoriali, che consente di gestire razionalmente, e quindi di salvaguardare, l'ambiente, e costituisce un elemento importante per l'in-
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dotto locale. Pezzolato S.p.A. ha maturato trenta anni di esperienza nella costruzione di macchine per la prima lavorazione del legno. Il know-how aziendale si è consolidato nel tempo e, attraverso la collaborazione di una rete di distributori specializzati, dislocati in tutto il mondo, che hanno permesso di capire sempre meglio quali sono le esigenze degli utilizzatori finali, si è inserito anche nel campo della cippatura. La cosiddetta cippatura è il processo
di riduzione del materiale legnoso di vario tipo e forma (tronchi, rami, scarti di segheria, scarti legnosi...), in elementi di piccole dimensioni, tramite l'azione del taglio. Nei due stabilimenti (un'area di 70.000 m2, dei quali 28.000 coperti, dove operano circa 150 dipendenti), l'azienda gestisce tre linee di produzione, tra le quali la Greenline, composta di: trituratori professionali (serie PZ), per la riduzione dei volumi, cippatori a disco (serie H), sminuzzatori a martelli, per lo smaltimento dei rifiuti solidi, rivoltatori e vagli, per la preparazione del compost, una vasta gamma di cippatori a tamburo (serie PTH), composta di otto modelli di base (in grado di triturare tronchi da 250 fino a 800 mm di diametro, con una capacità produttiva da 10 a 150 m 3 di cippato l'ora), tutti disponibili con azionamento con presa di forza del trattore o con motore autonomo (elettrico o diesel). L'assetto standard di queste macchine può essere personalizzato e adattato alle esigenze dei singoli clienti, cosa che richiama sempre di più l'interesse dei grandi utilizzatori industriali, che commissionano a Pezzolato la realizzazione di macchine su misura, capaci di prestazioni oltre i 300 m3 di cippato l'ora. L'ampiezza della gamma consente di soddisfare ogni richiesta e di accon-
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tentare diversi utilizzatori, fra cui, per esempio: amministrazioni pubbliche, gestori di impianti di cogenerazione o di riscaldamento alimentati a biomassa, industrie che producono pannelli pressati e pellet, fornitori di cippato e contoterzisti, manutentori del verde pubblico e tutti coloro che abbiano la necessità di triturare legno per ottenere cippato calibrato e di prima qualità. Sfruttando l'esperienza maturata nel campo dei cippator i di grosse dimensioni, Pezzolato ha concepito il modello PTH Hackertruck. Si tratta di un cippatore a tamburo mobile, azionato direttamente dal motore del camion, realizzato per il mercato francese, per uno dei più importanti terzisti fornitori di biomassa dell'est del Paese. Nel caso specifico, si tratta di un cippatore Pezzolato PTH 1000/1000 (il cui tamburo misura 1.000 mm di diametro x 1.000 mm di larghezza), allestito su un camion Man TGS 33.540 6X4 BL a tre assi (il cui motore ha una potenza di 397 kW, ovvero 540 HP), con gru integrata Epsilon Q170L97. I principali vantaggi offerti da un allestimento di questo genere sono quelli di offrire una mobilità agevolata, una versatilità della macchina, rispetto
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alle caratteristiche del cantiere, capacità produttiva ed una comodità assoluta per l'operatore. Questo assetto facilita infatti gli spostamenti su strada e l'accesso ai cantieri di lavoro; la macchina può inoltre essere configurata con un doppio sistema di espulsione del cippato: un ventilatore supplementare, posto sopra la cabina del camion, consente l'espulsione frontale del cippato, oltre a quella tradizionale laterale e posteriore, ed entrambi i tubi di scarico sono radiocomandati. Il cippatore è azionato direttamente dal motore del camion, la cui potenza (540 HP) garantisce una produzione oraria di cippato che può superare i 130 m3. Lo spaccalegna integrato con motosega consente di lavorare tronchi il cui diametro supera i 700 mm di diametro. I comandi del cippatore e della gru sono collegati nella cabina del camion. Grazie agli ampi vetri, al sedile girevole e all'altezza della postazione di lavoro, l'operatore ha un'ottima visuale e lavora al riparo dal sole, dalla polvere e dal rumore. I tronchi da cippare, dopo essere stati spaccati con lo spaccalegna (se di diametro superiore a 700 mm), vengono posati dal braccio della gru nella bocca di alimentazione, dotata
di un rullo superiore e due inferiori e di una catena a maglie chiuse, che spingono e convogliano il materiale all'azione del tamburo. Il tamburo è dotato di due coltelli che effettuano il taglio e garantiscono la calibratura ottimale del cippato. Il materiale cippato viene infine espulso da un tubo di scarico per mezzo di un ventilatore. Come tutti i cippatori della serie PTH, anche questo modello è dotato del dispositivo elettronico no stress, che arresta e inverte per pochi istanti la marcia del sistema di alimentazione del materiale da cippare, nel caso in cui si verifichi un sovraccarico del motore. Il no stress riavvia automaticamente la marcia del sistema di alimentazione, non appena il regime di rotazione del tamburo torna alla normalità.
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TRASPORTI
Lugano City Tour con i trenini Dotto GUNTHER PATSCHEIDER Nel 1996 è stata fondata TTL, Trenino Turistico Lugano SA, con l'acquisto di un primo trenino Dotto per dare la possibilità ai turisti di scoprire le bellezze di Lugano e dei suoi dintorni, le funicolari del Monte Brè e del San Salvatore, il Casinò, il Palazzo dei Congressi, il Museo Villa Ciani, il Museo d'Arte e il lungolago. La società, data la richiesta, si è presto trovata a dover moltiplicare il servizio e a dotarsi di nuovi mezzi: oggi possiede 4 trenini della linea più classica Dotto, i Muson River, e un nuovo trenino TM970 dal design moderno. I Muson River hanno motore a benzina e sono 1 a tre carrozze, di cui la prima comple- wastegate, cilindrata 4.485 cc, 104 tamente aperta mentre le seconde kW, 141 HP (SAE) a 2.200 giri/min, due possono essere parzialmente coppia massima 608 Nm a 1.600 chiuse rapidamente con vetrate in giri/min. Il cambio automatico a 5 PVC, anche in caso di improvviso marce con convertitore e lo sterzo temporale. Sui bordi alti interni dei idraulico servoassistito rendono la trenini sono state applicate delle foto guida più confortevole, mentre i freni storiche di Lugano e durante la mar- pneumoidraulici a disco sulle ruote cia la musica tradizionale ticinese fa anteriori e posteriori, il freno di stada sfondo alle nozioni turistiche multi- zionamento pneumatico negativo, il lingua che vengono impartite dalla circuito pneumatico per frenatura guida situata sulla locomotiva. Sopra carrozze di coppia e la trazione mecai vagoni, nella parte esterna, invece, canica integrale sulle quattro ruote sono stati installati alcuni pannelli con bloccaggio differenziale centrale e posteriore e il differenziale centrale dedicati ad affissioni pubblicitarie. Nel 2009 TTL ha comprato il nuovo con riduzione per assale anteriore e modello TM970, che utilizza col posteriore, aumentano il livello di nome Lugano minimetrò turistica. sicurezza del trenino. Con 3 vagoni, per una portata di 54 La scelta di dotarsi anche di un treno persone, ha motore Euro 4 Iveco a 4 moderno è dovuta al tentativo di alluncilindri, turbodiesel, common rail, gare la stagione di operatività, che soli-
tamente va da metà marzo a metà ottobre, anche ai weekend di tutto l'anno e ai periodi di vacanza invernali. Essendo la cabina di guida completamente separata e chiusa, il nuovo trenino è dotato di telecamere su ogni vagone per controllare la salita e la discesa del pubblico. Sulla carrozza centrale verrà presto installata una pedana per le persone diversamente abil che, semplicemente sollevando i sedili centrali, permetterà alle sedie a rotelle di essere ancorate in sicurezza.. Tutti i trenini vengono stivati in un magazzino/garage vicino al centro in modo da dover percorrere il minor tratto di strada possibile per giungere alla zona di operatività. 1. La flotta di trenini Muson River 2. Il nuovo TM970
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Alla guida dei cinque treni si alternano sette autisti, dandosi il cambio durante i turni, che, per muoversi dal garage al centro, sfruttano cinque pratici motorini per evitare che i trenini debbano tornare alla base ogni volta, perdendo tempo e creando traffico. Accanto al deposito, TTL è attrezzata con un'officina per effettuare in proprio le riparazioni, che vanno dalla sostituzione di uno pneumatico al cambio del motore: hanno infatti deciso di avere un motore di scorta per evitare di dover tener fermo un trenino per più di un giorno. L'azienda si è inoltre organizzata con una società di Locarno, anch'essa dotata di trenini Dotto, per avere un solo computer per la manutenzione dei trenini, in modo da abbattere ulteriormente i costi di gestione. TTL ha anche creato alcuni pannelli di segnaletica stradale affissi lungo i percorsi dei trenini (per esempio il cartello di prestare attenzione per il passaggio a livello), con uno scopo tanto di sicurezza che pubblicitario. Nel corso degli anni la società si è dotata inoltre di una jeep di supporto attrezzata con un gancio posteriore, che, in caso di guasto ai treni, può trainare i vagoni fino in stazione; la locomotiva può essere invece trainata grazie ad una barra pneumatica. L'utilizzo dei trenini non è limitato al percorso turistico del lungolago di Lugano: vengono spesso richiesti per eventi aziendali, quali trasferimenti
dagli hotel al palazzo congressi o anche per i matrimoni: gli ospiti vengono por tati tutti insieme dalla chiesa, dove lasciano il proprio autoveicolo, al ristorante, e per il ritorno alla macchina, in orari diversi, vengono sfruttati dei minibus. Nelle stagioni invernali, durante la settimana, TTL mette a disposizione i propri autisti e gli altri mezzi di cui è dotata, 2 scuolabus Ford Transit attrezzati con seggiolini apposta per i bambini con le cinture a 3 punti, per il trasporto da casa a scuola degli alunni dall'asilo alle elementari. La sera invece gli autisti utilizzano 4 minibus per accompagnare gli anziani dal centro di Lugano fino al Bingo, e alla fine della serata li riportano addirittura a casa. Per i trenini a Lugano, TTL ha un percorso soggetto a concessione di circa 10 km della durata di 40 minuti, ma, richiedendo gli appositi permessi, i mezzi sono stati portati, in seguito alle domande di alcuni comuni, a varie feste paesane o fiere, anche in Italia. Una regola per loro importante è quella di far sempre pagare il biglietto, anche un solo euro, in modo da evitare che la gente stia sui trenini tutto il giorno.
3. Schermo di controllo all'interno della cabina di guida 4. Telecamera presente all'interno di ogni vagone 5. Il nuovo TM970
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IGIENE URBANA
Lavastrade compatte Schmidt City Jet
Schmidt implementa la propria gamma di veicoli ed attrezzature legate alla pulizia ed alla manutenzione della viabilità urbana ed extra urbana con le sue nuove lavastrade della gamma City Jet. Grazie a questi due nuovi mezzi dalle dimensioni compatte e guidabili con la patente B, è possibile operare in modo brillante il lavaggio di strade e piazze, migliorando la cura e la pulizia degli splendidi centri storici italiani. Forte di un'esperienza ventennale
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frutto delle forniture alle municipalizzate delle principali città italiane quali Venezia, Bologna, Milano, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Bari, e dell'utilizzo di tecnologie all'avanguardia, oggi Schmidt è leader europeo nella produzione e commercializzazione di lavastrade compatte. Notevoli sono i vantaggi ottenuti in seguito ad un utilizzo periodico di questi mezzi all'interno delle nostre città, non ultimo la riduzione dell'inquinamento da polveri sottili di tipo
PM 10; grazie a tale beneficio il mercato europeo di questi mezzi è infatti in costante aumento. City Jet 2500 è la soluzione per il lavaggio di zone di difficile accesso. Con i soli 1.300 mm di larghezza e 2.000 mm di altezza, è in grado di lavare parcheggi coperti, mercati, vicoli e centri storici. Grazie alle 4 ruote sterzanti selezionabili durante le sole fasi di lavoro, manovrabilità e sicurezza sono assicurate in tutte le situazioni. City Jet 2500 è motorizzato con il potente ed affidabile 3.000 cm 3 4 cilindri Iveco. La cisterna è realizzata in acciaio Inox Aisi 304 e presenta una capacità di 2.450 l. E' possibile scegliere tra la barra di lavaggio standard e quella telescopica, che consente di aumentare la fascia di lavaggio ad oltre 3.000 mm. Un'ampia gamma di optional consente di personalizzare le City Jet 2500 a seconda delle specifiche esigenze. City Jet 6000, con oltre 6.000 l di capacità della cisterna ed una larghezza di soli 1.800 mm, è il lavastrade compatto per antonomasia. L'eccezionale autonomia di lavaggio, l'ottima affidabilità e la sicurezza su strada, rendono City Jet 6000 il lavastrade di riferimento nella sua categoria. City Jet 6000 è motorizzato Mercedes-Benz OM 904LA 4.200 cm3 4 cilindri. E' inoltre disponibile per particolari utilizzi una versione Hot-Jet che, mediante l'utilizzo di 3 bruciatori, consente il lavaggio delle strade con pressioni di 300 bar a 80°C. Un ulteriore optional particolarmente utile è la pompa ad alta pressione KE20; tale dispositivo grazie ai 400 bar di pressione, consente, mediante l'utilizzo di una speciale lancia mitra, la rimozione dei graffiti dai muri e delle gomme da masticare dalle pavimentazioni dei viali pedonali. Schmidt Automotive sarà presente al SEP Pollution a Padova dal 21 al 24 aprile (padiglione 7 stand 20) con numerose novità. Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
AUTOTELAI
I quattro assi Scania: una versatilità invidiabile
L'attenzione che Scania pone ai segmenti ad alta specializzazione, e per questo definiti di nicchia, si conferma anche nei primi mesi del 2010 con la consegna di due veicoli a quattro assi nella configurazione 8x2/*6, ossia un autotelaio cabinato con sospensioni pneumatiche posteriori, secondo asse con sterzatura comandata e quar to asse singolo a sterzatura idraulica con sollevatore, una configurazione comunemente conosciuta come 1+3. Il primo dei due veicoli è un 440 CV EGR con cabina CR16 Steeline, ossia una cabina medio - profonda studiata per chi non necessita di una zona notte, ma che ha comunque bisogno di un ambiente spazioso e sufficientemente comodo per rilassarsi nelle pause. L'R 440 LB8x2/*6 HNA, allestito da Guimatrag con gru Palfinger Q1702 e impianto scarrabile, ed adibito all'attività di trasporto di rottami ferrosi, è stato acquistato da un'azienda di Bolzano, la Lamafer S.r.l. di Giancarlo Tomellini. Lamafer è attiva da oltre vent'anni in tutta la Regione Trentino Alto Adige e si occupa del trasporto, selezione di materiale ferroso e di rifiuti in genere. Il veicolo scelto è estremamente compatto (passo 4.500 mm) con la possibilità di muoversi in spazi angusti e garantisce un'elevata capacità di carico sugli assali posteriori. Il secondo, un 420 CV, cabina P 14 Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
Steeline (cabina corta), passo 5.100 mm prenderà la strada di Bologna. Verrà allestito da Guimatrag con scarrabile e gru caricatrice anteriore Mack, opererà nel settore della raccolta differenziata, e nello specifico
sarà adibito alla raccolta del vetro. Il cliente è il Gruppo Hera, società responsabile, fra le altre attività, anche della raccolta e smaltimento rifiuti a Bologna ed in altre località dell'Emilia Romagna.
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VERDE
Berti: non solo novità ma anche ammodernamento delle gamme esistenti
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Uno dei punti cardine di un'azienda non è solo continuare a lanciare sul mercato modelli nuovi ed avanzati, ma anche quello di saper applicare le nuove tecnologie sulle gamme già esistenti. In questo senso Ber ti Macchine Agricole, azienda scaligera da anni impegnata a offrire attrezzature per la bonifica e la manutenzione del verde, ha por tato a ter mine una revisione completa delle proprie attrezzature da applicare sulle macchine movimento terra. Nello stesso tempo si è preparata a lanciare sul mercato nuovi modelli, che verranno presentati in occasione delle più importanti manifestazioni fieristiche
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italiane ed estere (come il Bauma 2010 a Monaco). La testata trinciante idraulica modello MINI/SB, per miniescavatori da 1,5 a 2 tonnellate, è ora disponibile in due misure: 40 e 50 cm, ed è idonea per il taglio di erba e piccoli rovi fino a 2 cm di diametro. Il modello GKR/SB si applica ad escavatori da 2 a 3 tonnellate, ed ha due misure di lavoro da 60 e da 80 cm. La grande novità (applicata anche su altri modelli) è la presenza del cofano anteriore apribile per facilitare la manutenzione al rotore e di un carter per proteggere il motore idraulico da urti accidentali che possono manifestarsi in fase di lavoro. Il modello CKT/SB è disponibile in tre
misure: 60, 80 e 100 cm, e si applica ad escavatori da 2,5 a 4 tonnellate. Si utilizza per la trinciatura di erba e rovi fino a 2 - 3 cm di diametro. Anche questa serie presenta la possibilità di togliere il cofano anteriore per facilitare la manutenzione del rotore di tipo elicoidale. Il motore idraulico (in dotazione standard) è protetto da un car ter per evitare eventuali danneggiamenti. Seguono i modelli PARK/SB (per escavatori dalle 4 alle 6 tonnellate, disponibile in due misure da 90 e 110 cm) per lavori fino a 4 - 5 cm e RA/SB (per escavatori dalle 5,5 alle 8 tonnellate e con le seguenti misure di lavoro: 95, 115, 125 e 135 cm) che riescono a trinciare erba, arbusti e rovi fino a 5 - 6 cm di diametro. Salendo di categoria ci sono i modelli TFB/SB per arbusti fino a 7 - 8 cm di diametro (applicabile su escavatori da 8 a 13 tonnellate e disponibili in quattro versioni: 100, 120, 140 e 160 cm) e il TBM/SB per macchine con peso operativo da 10 a 16 tonnellate, in grado di trinciare arbusti fino ai 12 cm di diametro. Anche queste quattro attrezzature hanno le caratteristiche comuni di essere dotate di un cofano anteriore apribile per facilitare la manutenzione 1. Testata modello GKR/SB 2. Modello CKT/SB 3. Modello TFB/SB
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del rotore, di avere un carter di protezione del motore idraulico e, infine, su questi ultimi modelli è stata invertita la posizione della trasmissione per facilitare la visibilità anteriore della macchina. Le decespugliatrici idrauliche ECF/ MD SB e ECF/SB sono applicabili su escavatori con peso operativo che varia dalle 16 alle 28 tonnellate, presentano una struttura molto robusta e, grazie ad un rotore di grosse dimensioni, garantiscono ottimi risultati nella distruzione di erba e materiale legnoso fino a 30 cm di diametro. In particolare, il modello ECF/MD SB è disponibile in tre misure: 100, 120 e 140 cm, la portata d'olio richiesta è tra i 110 e i 115 l/min e la pressione di esercizio varia tra i 220 e i 260 bar. 4 E' adatta per il taglio di cespugli e sentono un lavoro completo con una arbusti fino a 20 cm di diametro e si sola attrezzatura. monta su escavatori con peso opera- La decespugliatrice idraulica EFX/MD tivo da 16 a 20 tonnellate. SB è applicabile su escavatori con L'ECF/SB, idonea per lavori fino a 30 peso operativo da 10 a 15 tonnellate, cm di diametro, è disponibile in tre possiede una struttura molto robusta misure: 120,140 e 160 cm; la portata e, grazie ad un rotore di grosse d'olio richiesta è tra i 110 e i 160 l/min dimensioni, garantisce ottimi risultati e la pressione di esercizio tra i 220 e i nella distruzione di erba e materiale 260 bar, è ideale per escavatori con legnoso fino a 25 cm di diametro. peso compreso da 18 a 28 tonnellate. Si presenta sul mercato in tre misure: L'equipaggiamento di serie della 100, 120 e 140 cm; la portata d'olio macchina prevede il cofano posterio- richiesta è tra i 110 e i 120 l/min e la re regolabile, le slitte di appoggio, il pressione di esercizio varia tra i 220 rotore forestale con mazze forgiate e e i 260 bar. bonificate a doppio taglio (sono L'equipaggiamento di serie della opzionali le mazze monotaglienti e le macchina prevede il cofano posteriomazze in materiale anti usura), il re regolabile, le slitte di appoggio, il motore idraulico a pistoni, l'impianto rotore forestale con mazze fisse, il anti-cavitazione e le contromazze. motore idraulico a pistoni, l'impianto Ultimo della gamma di attrezzature anticavitazione e le contro mazze. per le macchine movimento terra è il Tutti i modelli sono dotati di tubi idraumodello EFX/SB: applicabile ad esca- lici, di valvole di sicurezza, denominavatori dalle 20 alle 30 tonnellate, è te Fluid Box, per migliorare le prestaadatto a trinciare arbusti fino ai 40 cm zioni della macchina e dell'escavatore di diametro. La sua grande peculiarità, oltre a quelle già elencate per i modelli precedenti, è quella di utilizzare utensili di taglio di tipo fisso e in materiale antiusura. La gamma di decespugliatrici idrauliche si completa con l'ingresso del nuovo modello EFX/MD SB, che nasce dall'esigenza sempre più sentita da parte degli operatori di utilizzare decespugliatrici sempre più aggressive anche su escavatori di media alta potenza. Il tratto distintivo dei modelli EFX consiste nel riuscire a trinciare, oltre agli arbusti e alle ramaglie delle piante, anche la legna già giacente a terra, grazie alla presenza di mazze fisse che riescono a sollevare il materiale legnoso sul suolo e che quindi con- 5 Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
e rispettano le norme CE. La ditta Berti offre nelle dotazioni di serie, per i modelli MINI/SB, GKR/SB, CKT/SB e PARK/SB l'attacco (sella) su misura, mentre per i restanti modelli tale particolare è disponibile su richiesta. L' utilizzo di materiali di prima scelta e il puntiglioso controllo di tutte le fasi di montaggio sono elementi che la ditta Berti cura scrupolosamente per rendere affidabile, sicura e ineccepibile questa tipologia di attrezzature. I risultati ed i riconoscimenti ottenuti durante questi ultimi anni, nonostante il periodo difficile che tutti i settori dell'economia stanno vivendo, premiano gli investimenti e la tenacia della ditta Ber ti, che oggi più che mai può benissimo vantarsi di essere sinonimo di qualità e affidabilità nel panorama nazionale ed estero. 4. Testata TBM/SB 5. Modello EFX/SB
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ATTREZZATURE
Un giorno diverso... per Ammann-Yanmar
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Le torri faro Yanmar hanno partecipato alla produzione di un film hollywoodiano in Spagna. A San José vicino ad Almeria in Spagna, un team cinematografico hollywoodiano ha filmato una scena per il film intitolato "The Limits Of Control" con il famoso attore Bill Murray (uscita prevista in Italia per febbraio 2010). Per il sistema d'illuminazione, sempre molto importante per le riprese, la compagnia di produzione spagnola Cruzada (Madrid) ha chiesto l'assistenza dell'importatore di Ammann-Yanmar, Aurteneche Maquinaria. Aurteneche ha quindi organizzato la
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consegna di quattro torri faro LB 446H-1 Yanmar, composte da 4 lampade ciascuna, per assistere il team cinematografico americano-spagnolo, circa 60 persone, nel suo lavoro di quel giorno (e notte). Olivia Mena-Gutierez (amministrazione e marketing di Aurteneche Maquinaria) e Uwe Krämer (Area Sales Manager di Ammann-Yanmar per la Spagna) hanno avuto l'opportunità di guardare dietro le quinte e di incontrare famosi attori e registi. Hanno potuto parlare un po' con Bill Murray e con Isaach de Bankolé ed anche con il regista Jim Jarmusch, che gira "The Limits Of Control". Federico del
Cerro della compagnia di produzione spagnola ha dato alcune informazioni interessanti durante le riprese del film. I rappresentanti di AmmannYanmar hanno incontrato anche il vincitore dell'Oscar per la migliore scenografia, lo spagnolo Eugenio Caballero. Durante una breve pausa delle riprese, Uwe Krämer ha intervistato il direttore della fotografia australiano, Christopher Doyle. U.K.: Chris, che tipo di torre faro utilizzi maggiormente per il tuo lavoro? C.D.: Preferisco la soluzione a quattro lampade, per la flessibilità, per poter spostare le quattro lampade in differenti direzioni e creare un'atmosfera naturale nell'area delle riprese, ma utilizziamo una vasta gamma di sistemi di illuminazione in generale. U.K.: Che impressione ti hanno fatto le torri faro Yanmar? C.D.: Il sistema non è pesante ed è facile da spostare grazie alle sue ruote e potrebbe essere utile anche per spazi ridotti e per illuminare strade piccole. U.K.: Quali sono le caratteristiche più importanti di una torre faro? 1. Da sinistra. Chris Doyle direttore della fotografia; Jim Jarmusch regista; Uwe Krämer AmmannYanmar 2. Uwe Krämer e Bill Murray 3. 4. 5. Altri usi per le torri Yanmar
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C.D.: La potenza delle lampade e la stabilità della luce. E' molto importante non avere "sfarfallamento" della luce, perchè disturba molto. Inoltre, quando la luce non è stabile, il film appare artificiale. U.K.: Ultima breve domanda: Conosci le torri faro di Yanmar con il "pallone"? C.D.: Utilizziamo i palloni piccoli portatili per le riprese notturne da vicino. Non conosco il pallone Yanmar, ma mi interesserebbe molto vederlo in azione una prossima volta. U.K.: Grazie per l'intervista e tanti auguri di grande successo per il film "The Limits Of Control". La società Ammann-Yanmar è il frutto
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di una joint venture tra Ammann (langenthal, Svizzera) e Yanmar (Osaka, Giappone): i due gruppi detengono ciascuno il 50% del capitale. La torre faro LB446H-1 fa parte di una gamma di altre cinque attrezzature per l'illuminazione (a faro e a pallone) disponibili tra i prodotti Ammann-Yanmar, questa linea viene prodotta in Giappone. Il modello LB446H-1 ha un peso di 253 kg e le sue quattro lampade da 400 W ciascuna forniscono una capacità luminosa di 160.000 Lm. La torre è alimentata da un generatore ad alta frequenza (540 Hz) che eroga una potenza di 1,7 kVA. Le sue dimensioni
sono di 1,6 m di lunghezza per 1,55 m di larghezza, e l'altezza varia da 2,1 m quando il montante è chiuso a 4,2 m con le lampade alzate. Al Bauma di Monaco Ammann-Yanmar presenterà, tra l'altro, il prototipo di un nuovo modello di torre faro che verrà poi commercializzato durante il terzo trimestre 2010. Il nuovo generatore avrà una frequenza di 50 Hz. Per facilitarne l'uso in Europa il voltaggio sarà di 230 V invece dei 130 attuali. Inoltre il generatore disporrà di una presa di corrente che permetterà di usare, a fari accesi, anche altre apparecchiature elettriche fino a 1 kW di potenza.
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NOLEGGIO
Il noleggio pluriennale e il noleggio a lungo termine proposto da Giordano Servizi
Giordano Servizi S.r.l. attraverso il sistema Giordano Rental, più volte illustrato in queste pagine per la soluzione di problemi difficili nella gestione del verde e della viabilità invernale, ha messo a punto una formula molto interessante per il noleggio pluriennale di macchine ed attrezzature. Il servizio, che si propone come risolutivo per la domanda di mezzi pronti all'uso per la gestione della neve e
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del verde (omologati, assicurati e con servizio di assistenza continuativo), garantisce al cliente la disponibilità in modo esclusivo delle macchine prescelte per il periodo necessario. In particolare vengono proposte due alternative: il noleggio pluriennale stagionale oppure il noleggio a lungo termine. Il primo servizio, usufruibile sia per le lavorazioni estive sia per quelle invernali, è strutturato in modo
tale da garantire al cliente la disponibilità della macchina prescelta, ad esempio una trattrice con braccio trinciante oppure una decespugliatrice Energreen o una trattrice o un autocarro 4x4 con lama neve e spandisale, per i mesi dell'anno necessari all'effettuazione della lavorazione specifica ripetuti per un numero di anni, minimo 3, decisi con il cliente in base alle sue esigenze. La peculiarità di tale servizio, denominato Nolo Plus, ove proposto con i costi di trasporti compresi, è la possibilità di avere le macchine necessarie con la garanzia di ottenere i canoni e le spese di trasporto bloccati per la durata del noleggio. Cultura dell'uso anziché cultura del possesso: la macchina giusta al momento giusto con la garanzia dei prezzi bloccati. Il noleggio a lungo termine, chiamato Nolo Free, consiste invece nella disponibilità della macchina in modo esclusivo per tutto il periodo prescelto (3 o 5 anni). Se, per fare un esempio, si considera una trattrice come macchina portattrezzi polivalente si può immediatamente capire che la stessa può essere utilizzata con una trincia a braccio per lo sfalcio dell'erba, con Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
un rimorchio per il trasporto di cose o con una lama neve ed uno spandisale per il periodo invernale. Il tutto con i servizi e le garanzie offerte dal noleggio: macchine sempre funzionanti e all'avanguardia comprese di omologazioni e collaudi, interventi di riparazione entro le 24 ore lavorative successive alla chiamata con sostituzione del mezzo con macchina similare per interventi gravosi non risolvibili entro 72 ore dall'incidente, assicurazioni furto, incendio, ribaltamento, atti vandalici e RC per le macchine targate, nessun costo di manutenzione ordinaria o straordinaria poiché già compresi nel canone di noleggio. In generale tutte le soluzioni di noleggio concretizzano un'organizzazione flessibile che permette la massima scelta dei macchinari, garantisce bassi costi fissi e meno rischi di imprevisti, offrendo inoltre maggior possibilità di diversificazione e di utilizzo al 100% dei servizi offerti. Un'organizzazione rigida, con sole macchine di proprietà, produce inevitabilmente alti costi fissi, maggiori rischi e maggiori sprechi di risorse. Inoltre per le aziende il noleggio offre diversi vantaggi fiscali con la deducibilità al 100% dei canoni di noleggio. Alcune realizzazioni del sistema pluriennale hanno portato al noleggio da parte dell'AMSA di Milano, per un periodo di 5 anni, di macchine per la raccolta di foglie e rifiuti dai parchi del centro cittadino. Tali macchine, realizzate appositamente per le esigenze prospettate dall'AMSA in associazione con l'azienda Bosco Marco di Garlasco, di cui Giordano Servizi S.r.l. è rivenditore esclusivo, sono tuttora a noleggio con una formula "a lungo termine". Ancora l'AMSA di Milano sta noleggiando con la formula "noleggio pluriennale stagionale" una trattrice Same Explorer3 100 DT con trincia raccoglitrice professionale Peruzzo Elephant. Una macchina particolare, realizzata su esplicita richiesta dell'AMIU di Genova, è stata noleggiata quest'anno con la formula "pluriennale stagionale" per 5 anni: una trattrice Deutz Agroplus F90 frutteto (macchina compatta di potenza medio - alta) con fresa neve anteriore doppio stadio di larghezza 200 cm e spargisale posteriore Giletta con disco di spandimento per la gestione di strade strette e ripide. Tra le realizzazioni in ambito aziendale di rilevante interesse riportiamo il caso delle aziende agricole del gruppo Eataly che hanno noleggiato un parco macchine di 20 trattrici per un periodo di 3 anni consecutivi (formula "noleggio a lungo termine"). Diverse aziende appaltatrici in ambito invernale ed estivo hanno scelto la soluzione di noleggio pluriennale stagionale per il reperimento del parco macchine con, ad esempio, un autocarro Bremach T-REX 4x4 allestito con lama neve e spargisale Giletta noleggiato per 3 stagioni da un appaltatore di Bardonecchia (TO), oppure 2 trattrici (un Deutz Agrofarm 420 ed un Pasquali Orion reversibile) con vomere e spandisale autocaricante noleggiate per 5 anni da un'azienda di Boves (CN), una decespugliatrice Energreen con braccio da 11 m noleggiata per 3 stagioni a Savona, una trattrice Deutz Agrofarm 420 con braccio trinciante Ferri noleggiata per 3 anni da un appaltatore in provincia di Alessandria. Giordano Rental si è quindi dimostrata, anche nelle formule di noleggio pluriennali, una soluzione valida ed efficace per porsi come partner dei propri clienti nell'individuazione di soluzioni avanzate per la risoluzione di problemi complessi che, anziché essere onerosi e di difficile gestione, diventano economicamente sostenibili e facilmente affrontabili.
POLVERI
Cannoni WLP per l'abbattimento delle polveri di demolizione a Heathrow
WLP S.r.l., produttrice di cannoni per abbattimento polveri, ha rafforzato ulteriormente la propria posizione sul mercato globale nel corso degli ultimi anni anche grazie alla recente acquisizione di un'importante commessa che vede la societĂ di Borgo Valsugana (TN) impegnata nella fornitura di macchine per l'abbattimento polveri riguardo la demolizione
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dell'Aeropor to Inter nazionale di Heathrow (UK). WLP è stata scelta dopo un lungo periodo di test da parte dei demolition manager dell'azienda inglese, in quanto la società italiana offre una tecnologia completa per la soppressione della polvere ed il controllo degli odori per un'ampia e diversa vastità di settori.
Durante la demolizione vengono impiegati tutti i cannoni di gamma WLP, sia radiocomandati che manuali, per tenere sotto costante "assedio" le polveri che vengono generate durante lo smantellamento, e che per nessun motivo devono raggiungere la zona pista dove sono in attesa gli aeroplani con motori accesi. Era necessaria quindi una soluzione che permettesse agli operatori di demolire le strutture preesistenti senza dover bloccare gli aerei in partenza o in stazionamento. I cannoni WLP hanno risposto al meglio. I campi di applicazione dei sistemi di abbattimento polveri WLP includono quindi costruzione e cantieri di demolizione, sistemi di riciclaggio inerti, cementifici e impianti di produzione di
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calcestruzzo, costruzione di strade e gallerie, acciaierie ed impianti di produzione di compost, impianti di lavorazione del legno, solidi, discariche dei rifiuti urbani e il trasferimento, industria estrattiva, risanamento ambientale e porti. L'eliminazione della polvere WLP ed il sistema di controllo degli odori sono in grado di ridurre il costo sostenuto a causa delle polveri del 50% circa: con tale tecnologia la maggior parte delle aziende è in grado di realizzare il proprio ritorno di investimento in sei mesi o meno. Il sistema di soppressione studiato da WLP riduce il problema delle polveri e degli odori in quanto si basa sul cercare di riprodurre un fenomeno naturale. Le macchine hanno un diversificato numero di ugelli che emettono piccole gocce d'acqua; tali
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gocce catturano le particelle di polvere in aria facendole ricadere a terra. Oltre ai cannoni, un sistema completo comprende una stazione di pompaggio, un sistema di distribuzione dell'acqua, un impianto di distribuzione di energia elettrica ed una struttura di trasmissione dati. I vantaggi dei sistemi di soppressione delle polveri WLP sono riconoscibili e più efficienti dei tradizionali sistemi per svariati motivi: - usano meno acqua dei sistemi sprinkler tradizionali - si crea una nebulizzazione con diametro delle gocce che vanno da 50 µm a 200 µm, la dimensione ottimale per l'eliminazione della polvere; - provoca meno fango in cantiere meno fango significa cantieri e macchine pulite, riducendo così la necessità di continue pulizie;
- non c'è bisogno di impiegare persone per bagnare le strade o i cumuli o punti di demolizione - non dover assumere personale, un significativo ritorno sugli investimenti; - le macchine sono facili da usare e da installare, e, dopo il set up, possono lavorare continuamente. L'utilizzo di un sistema che protegge l'ambiente fa inoltre sempre una buona impressione nei riguardi delle autorità pubbliche e delle organizzazioni ambientaliste. I sistemi di soppressione polveri WLP permettono più che altro di rendere il posto di lavoro più sano e più fresco durante l'estate. I cannoni WLP aiutano quindi a migliorare la qualità dell'aria, a tutelare l'ambiente locale e a ridurre i reclami delle persone che vivono intorno alle aeree dove la polvere viene prodotta.
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CORSI DI FORMAZIONE
Guida Sicura 4x4 per la totale sicurezza degli operatori negli interventi di antincendio boschivo e protezione civile I veicoli fuoristrada sia leggeri che pesanti sono ormai fra gli strumenti di più largo impiego negli interventi di protezione civile, ed in particolar modo nel caso di calamità naturali, nell'attività di prevenzione, nell'antincendio boschivo, durante le operazioni di soccorso, e in tutte le situazioni dove si è costretti ad operare in condizioni spesso per icolose a causa della scarsa aderenza al terreno o del carico. Una peculiarità dei mezzi impiegati nell'antincendio boschivo è quella di trasportare acqua o sostanze comunque liquide. Il carico non è stabile e le reazioni del mezzo non sono quelle canoniche. La formazione del personale adibito
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alla conduzione di tali veicoli è fondamentale per garantire l'incolumità del conducente, dei trasportati, della missione e del mezzo. In quest'ottica si collocano i Corsi di Guida Sicura 4x4, orientati all'addestramento di chi, professionista o volontario, è chiamato a condurre in situazioni difficoltose i mezzi 4x4 di intervento e soccorso. Operatori ben addestrati alla guida fanno la differenza da personale non par ticolar mente esper to e
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garantiscono: - maggiore efficienza negli interventi; - aumento dello standard di sicurezza operativa; - riduzione del risk management; - sgravio di responsabilità da parte degli enti e delle associazioni gestori dei veicoli; - diminuzione dei guasti meccanici derivanti da un utilizzo non corretto. La società Guida Sicura 4x4, certificata in conformità alle norme UNI EN ISO 9001:2008, rilascia al termi-
ne dei corsi di 1°, 2° e 3° livello i Cer tificati di Formazione Professionale in conformità al disposto dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81, le cui disposizioni costituiscono l'attuazione dell'art. 1 Legge 3 agosto 2007 n. 123. Grazie alla lunga esperienza professionale, già da parecchi anni Guida Sicura 4x4 è stata incaricata dell'addestramento del personale di importanti enti italiani, ed ha svolto corsi specifici per il CE.SVI.P., Formazione del personale di Protezione Civile Antincendio Boschivo delle Province della Regione Emilia Romagna, per le province di Genova, La Spezia e Imperia, For mazione Protezione Civile Antincendio Boschivo compreso CFS e VVF, per la Regione Liguria, Formazione Protezione Civile Antincendio Boschivo, e per la Regione Toscana Formazione Protezione Civile Antincendio Boschivo, per 10 anni di attività con formazione del personale di tutte le Comunità Montane, Province e dipendenti della Regione compreso il Corpo Forestale dello Stato. La società si rende quindi disponibile ad organizzare Corsi di Guida Sicura 4x4 ad hoc per ogni ente, comune, comunità montana, provincia, regione, associazione di protezione civile o di volontariato in ottemperanza a quanto disposto dal Decreto Legislativo n. 81.
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ATTREZZATURE
Novità FAE: cresce la gamma Hydraulic
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Sempre pronta a cogliere le esigenze del settore, FAE, leader a livello mondiale nella progettazione e produzione di macchinari professionali destinati alla silvicoltura, ai cantieri stradali e all'agricoltura, porta oggi sul mercato tre nuovi modelli di testate della linea Hydraulic. Questi nuovi prodotti soddisfano una necessità ben precisa dei professionisti del settore: poter svolgere lavori di manutenzione forestale anche con escavator i di piccole dimensioni. Le nuove testate PML HY, PMM HY e PML EX sono applicabili infatti ad escavatori da 1,5 a 7,5 tonnellate di peso, completando
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così la gamma di trinciatrici e frese forestali a marchio FAE. Un'offerta ampia, che copre le macchine idrauliche dalle 1,5 alle 40 tonnellate, unica sul mercato. FAE si propone così come partner unico ed affidabile per quei rivenditori che preferiscono avere un interlocutore di fiducia, che possa offrire loro l'intera gamma di macchinari per soddisfare le esigenze di un'ampia clientela, assieme alla garanzia di prodotti di alta qualità. La più piccola delle tre testate è la PML HY (nelle misure 50, 70, 90 cm), per escavatori tra le 1,5 e le 3,5 tonnellate e può lavorare materiale fino a
20 mm di diametro. Per escavatori tra le 3,5 e 5,5 tonnellate vi è la PMM HY (nelle misure 100, 125, 150 cm), con diametro di lavorazione fino a 40 mm. La terza novità è la PML EX (nelle misure 100, 125, 150 cm), per escavatori tra 5,5 e 7,5 tonnellate, e lavorazione di materiale fino a 50 mm di diametro. Le tre testate sono fornite con martelli mobili, in numero diverso in base alla larghezza di ciascun 1. 2. Vista anteriore e posteriore del nuovo modello FAE PML HY 3. 4. Vista anteriore e posteriore della testata trinciante PMM HY
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modello, ma, a richiesta, possono essere dotate di coltelli tipo Y, adatti per il taglio di erba. Per la PML HY e la PMM HY è previsto anche l'attacco basculante. Tutti i modelli sono azionati da motori idraulici con trasmissione a cinghie, naturalmente di cilindrata diversa a seconda della tipologia e della larghezza della macchina. Il loro peso varia tra i 150 ed i 350 kg. Per migliorare e semplificare il lavoro degli operatori, nella dotazione di serie delle tre testate sono compresi anche il cofano posteriore a regolazione meccanica ed il rullo d'appoggio autopulente e regolabile. Come optional è disponibile la piastra su disegno del cliente. Come tutti i macchinari della linea Hydraulic, le tre nuove testate sono in grado di sopportare egregiamente le sollecitazioni prodotte dai movimenti dei bracci meccanici, nonché i particolari carichi assiali derivanti dalla rapida rotazione dei mezzi. Sono ideali per l'impiego nel settore della manutenzione ambientale, per la pulizia di cespugli, sterpaglie, rami e arbusti lungo argini di fiumi e canali, scarpate e linee ferroviarie. Grazie agli alti livelli di precisione e di qualità raggiunti, assicurano i migliori risultati anche nelle situazioni più critiche. Grazie all'utilizzo di materiali speciali e allo sviluppo di tecnologie innovative, le tre nuove testate PML HY, PMM HY e PML EX, si distinguono per la loro efficienza ed affidabilità e, non meno importante, per la semplicità d'uso e di gestione. Tutto ciò garantisce la piena operatività, la minimizzazione dei costi e la qualità dei risultati. Senza dimenticare la garanzia FAE di due anni: un ulteriore vantaggio per i clienti. Ecco perché scegliere una soluzione FAE Group vuol dire essere un passo avanti. 5. Trincia FAE modello PML EX, larghezza 150 cm al lavoro 6. PML EX
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VERDE
Hymach: combinate con scavallatrici GHERARDO MARCHELLI
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Tante sono le proposte di Hymach riguardo le macchine scavallatrici che eseguono lo sfalcio dell'erba su banchine stradali in presenza di ostacoli quali guard rail, paracarri, segnaletica... Grazie al sistema di aggiramento automatico sono in grado di tagliare l'erba fino a ridosso degli ostacoli. Possono essere installate su trattori sia su sollevatore che applicate centralmente su telaio di accoppiamento appositamente costruito: in entrambi i
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casi funzionano mediante collegamento a PTO. RoadEagle è costituita da una struttura a due montanti ed una traversa superiore dotata di telescopico che favorisce l'ingresso dei falcianti anche nei guard rail più larghi. Può installare dischi falcianti fino a 80 cm di diametro. Sono disponibili il modello TRH P607 TF, predisposto per applicazione su sollevatore o piastra portatrezzi anteriore di trattori, il modello TRH
P607 TR predisposto per applicazione su sollevatore posteriore di trattori a guida reversibile ed il modello TRH P607 TC dotato di telaio di accoppiamento per poter installare l'attrezzo scavallatore al centro del trattore e il gruppo serbatoio centralina idraulica sul lato opposto piuttosto che posteriormente o anteriormente. La versione Double ha il gruppo scavallatore applicato al centro dell'unità serbatoio - centralina idraulica tramite una speciale cerniera che ha la possibilità di ruotare di oltre 180° così da consentire il posizionamento dei gruppi falcianti a destra e a sinistra del mezzo ogni qualvolta se ne presenti la necessità. E' inoltre disponibile il sistema opzionale di apertura della colonna esterna per il superamento di ostacoli a sviluppo verticale quali segnaletica, chiome di alberi, pali... Gryphon si compone di due attrezzature distinte e indipendenti per falciare l'erba senza interruzioni per superare i sostegni del guard rail, paletti segnalimiti, segnaletica stradale, alberi..., in simultanea con l'avanzamento del trattore. La prima atta allo sfalcio del bordo lato strada dotata di sistema automatico di scarto ostacoli, 1. 2. 3. Combinata Hymach con RoadEagle
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che agisce sia sul braccetto portadisco che sul braccio traslatore, in modo tale che il gruppo falciante aggiri l'ostacolo incontrato senza mai staccarsi da esso. La seconda, arretrata rispetto alla prima, posizionata in modo tale da falciare al di là del guard rail, anch'essa dotata di scarto automatico dei paletti di sostegno, è in grado di poter essere ritirata in assetto di riposo quando si incontrano ostacoli alti da superare. Le due attrezzature sono separate, pertanto qualsiasi movimento che interessa quella più arretrata non va ad interferire con la prima attrezzatura che continua il proprio lavoro linearmente e senza interruzioni. Entrambe le attrezzature hanno sistema di regolazione che per mette di variare la distanza delle stesse dal mezzo portante, così da limitare l'ingombro della carreggiata su cui ci si trova a transitare, cosa particolarmente utile quando si opera su corsie di emergenza anche strette e in prossimità dei guard rail di ultima generazione. L'attrezzatura arretrata ha inoltre la possibilità, una volta in posizione di riposo, di essere abbassata o alzata
secondo necessità dell'operatore. Possono venire installati dischi falcianti fino a 80 cm di diametro. Boomerang è dedicata al lavoro di sfalcio erba sul lato strada in banchine con presenza di alberature, barriere stradali, paletti e altri ostacoli che supera agevolmente grazie al sistema di entrata e uscita automatica del braccio traslatore. Tale sistema, completamente automatico, va ad agire
sia sul braccetto portadisco che sul braccio traslatore, in modo tale che il gruppo falciante aggiri l'ostacolo incontrato senza mai staccarsi da esso, in simultanea con l'avanzamento del trattore in modo di operare senza interruzioni o interventi continui da par te dell'operatore. Può installare dischi falcianti fino a 100 cm di diametro. Tutte le attrezzature qui illustrate pos-
4. Combinata Hymach con Boomerang in lavoro
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sono essere allestite con il dispositivo opzionale, completamente automatico, di livellamento e aggiustamento dell'assetto dei gruppi falcianti alle difformità del terreno, che permette di mantenere il gruppo falciante effettivamente parallelo al terreno in fase di taglio dell'erba adeguandosi automaticamente al profilo dello stesso, di garantire un ciclo di taglio particolarmente rapido ed uniforme per qualsiasi configurazione dei bordi della sede stradale oggetto di manutenzione e infine di assicurare elevati standard di affidabilità ed operatività in ogni condizione di funzionamento, indipendentemente dal profilo e/o dalla pendenza del terreno da trattare. Le strutture realizzate in acciaio di prima qualità con caratteristiche di robustezza ed elasticità e gli elementi fondamentali delle articolazioni, boccole e spine, costr uiti in acciaio sottoposto a trattamenti di durezza e rettifica, che ne aumenta la resistenza e ne ottimizza la funzione allungandone la durata, i martinetti dotati di valvole di regolazione, garantiscono all'utilizzatore affidabilità e durata nel tempo. I componenti principali dell'impianto di funzionamento quali pompe e
motore, moltiplicatore, distributore, radiatore, scelti tra quelli proposti dalle migliori marche sul mercato per rendimento e affidabilità determinano invece le caratteristiche di potenza e produttività proprie delle attrezzature realizzate da Hymach. L'allestimento standard che prevede dischi falcianti da 60 cm per RoadEagle e Gryphon e da 80 cm per Boomerang, pompe e motore ad alto rendimento ad ingranaggi, distributore idraulico con comandi a leve meccaniche, scambiatore di calore, è realizzato per garantire il perfetto funzionamento della macchina con ottime prestazioni. Per disegnare la macchina più adatta alle proprie esigenze di lavoro Hymach propone distributori elettroidraulici con funzioni controllate da comandi su quadro elettrico in cabina, che aumentano la maneggevolezza e sensibilità dei comandi stessi, il sistema di chiusura sequenziale e il soffiatore per la pulizia del manto stradale dal materiale trinciato. Le macchine nella versione base sono predisposte per effettuare il lavoro sul lato destro del mezzo ma è comunque prevista la loro realizzazione per operare sul lato sinistro.
Sia RoadEagle che Gryphon che Boomerang, in tutte le loro versioni, ben si prestano ad essere accoppiate ad attrezzature a braccio articolato su di uno stesso trattore così da ottenere un mezzo di produzione polivalente che possa effettuare lo sfalcio in banchina, anche in presenza di guard rail, paracarri, segnaletica..., simultaneamente a quello della testata trinciatrice a rotore, ottenendo così una doppia resa da un solo passaggio. Le macchine così combinate possono essere allestite, per il loro funzionamento, prevedendo un unico gruppo serbatoio - centralina idraulica, mantenendo comunque la loro indipendenza, oppure due impianti separati dedicati alle singole attrezzature secondo le caratteristiche del mezzo portante e delle esigenze operative dell'utilizzatore.
5. Combinata Hymach con Boomerang anteriore 6. Combinata Hymach con Boomerang centrale 7. Combinata Hymach con Gypron anteriore 8. Combinata Hymach con Gypron centrale
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STRADE
L'argilla espansa Leca a protezione della galleria artificiale Punta Forbisicle GUNTHER PATSCHEIDER I rischi derivanti dalla caduta di massi da pareti in roccia potenzialmente instabili possono essere ridotti con interventi attivi (azioni finalizzate ad impedire il distacco) o passivi (strutture che rallentano o deviano il moto del grave). Nell'ambito della progettazione di opere di protezione passiva, l'impiego di inerti grossolani utilizzati allo scopo di rallentare o arrestare il moto dei massi in caduta è molto diffuso. Tali materiali funzionano infatti come smorzatori, assorbendo parte dell'energia cinetica del masso durante il suo moto. Grazie al basso peso specifico dei grani, l'argilla espansa Leca risulta essere molto deformabile, facendo quindi tendere il grave ad affondare e impedendogli di riemergere. Ciò risulta evidente se si considera che la quantità di energia cinetica dissipata nell'urto è inversamente proporzionale alla capacità portante del substrato e che la capacità por tante di un materiale è funzione diretta del suo peso specifico. Quindi, a parità di condizioni, Leca è in grado di dissipare più energia di un materiale pesante quale, ad esempio, la ghiaia. Tale caratteristica consente di realizzare strutture in cemento armato, riempite con Leca sfuso, che proteggano sedi stradali, barriere paramassi o gallerie. Nei calcoli delle strutture in calcestruzzo possono essere valutate sia azioni dinamiche di impatto infe-
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riori (per quanto detto sopra), sia minori carichi permanenti (grazie al basso peso specifico di Leca). Un'altra applicazione assai diffusa è la realizzazione di valli in depressione e/o in rilievo riempiti con Leca. Tali strutture fungono da dissipatori e da bacini di raccolta impedendo che il moto del masso prosegua verso valle. Durante la progettazione della nuova galleria artificiale di Punta Forbisicle, situata lungo la Strada Statale 45 bis "Gardesana Occidentale", nel tratto a gestione Anas compreso tra Rezzato e Limone del Garda, lo studio di progettazione, Studio Cancelli Associato di Milano, si è trovato a dover risolvere le problematiche connesse alle elevatissime energie di impatto dovute alla dimensione dei massi impattanti sulla galleria e soprattutto alle altezze imponenti della parete rocciosa. Allo scopo appunto di trasmettere il meno possibile queste sollecitazioni alla struttura in calcestruzzo, la progettazione ha scelto di optare per un riempimento alleggerito con argilla espansa Leca 0-30 di spessore 2 m ricoperta da altri 30 cm di materiale di scavo. In queste applicazioni l'argilla espansa presenta diversi vantaggi: la leggerezza innanzitutto (<600 kg/m 3) che permette di poter fare riempimenti di spessore elevato senza appesantire troppo la struttu-
ra, grazie al suo basso peso specifico. Inoltre il comportamento fragile dei granuli a sollecitazioni elevate è in grado di assorbire molto di più (e dunque trasmettere meno) le energie di impatto dei massi rispetto agli inerti tradizionali e, non ultimo fattore che ha fatto optare per questa soluzione, il fatto che queste caratteristiche, diversamente da quanto avviene per gli inerti tradizionali, vengano mantenute nel tempo se sottoposta sia a sollecitazioni meccaniche (carichi ciclici, vibrazioni...), che a quelle atmosferiche (vento, pioggia, cicli di gelo e disgelo, carichi dovuti alla neve).
Struttura in cemento armato riempita con Leca a protezione di sede stradale: le caratteristica di leggerezza e scarsa portanza all'urto dell'argilla espansa Leca consentono di realizzare strutture in calcestruzzo più sottili e con minore grado di armatura
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VIABILITA'
R.S.I. dimostra sempre più alla grande in Val di Casies GIORGIA MARCHELLI R.S.I., in continuo ampliamento nel corso del tempo, ha quindi ospitato i rappresentanti di comuni, province e autostrade non solamente dell ' A l t o A d i g e e d e l l e p r ov i n c e d i Trento e Belluno, ma di tutto il settore nord orientale e occidentale italiano, Emilia Romagna e Toscana comprese, con un incremento dei par tecipanti del 200% nel giro di pochissimi anni. Dopo aver dato modo a tutti i partecipanti di visionare i mezzi e le attrezzature in esposizione statica, è cominciata la dimostrazione vera e propria delle macchine in azione, tan-
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Per il terzo anno consecutivo, la manifestazione invernale R.S.I., Road Service International, è stata organizzata presso il Cantiere Comunale della Val di Casies (BZ), che ben si presta tanto ad un'esposizione statica dei mezzi quanto alla dimostrazione delle macchine in azione sul grande prato antistante sempre ben innevato. Il 25 febbraio 2010 la società di Egna,
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in provincia di Bolzano, ha invitato oltre 250 persone a rendersi conto della validità dei mezzi e delle attrezzature, sia estere che italiane, che propone non solo nel Nord del nostro paese, ma sull'intero territorio nazionale, rendendosi disponibile a fornire spiegazioni personalizzate coadiuvata dai responsabili delle aziende rappresentate.
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1. Belos TG con turbofresa Zaugg 2. Esposizione statica 3. BokiMobil HY 1351 con turbofresa Westa 4. Belos TransPro 4560 con turbofresa Zaugg 5. Belos TG con pala caricatrice 6. Energreen ILF S1500 con turbofresa e fresa su braccio ventrale Assaloni
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tissime, al lavoro sulla neve. Fra i maggiori marchi che R.S.I. rappresenta per l'Italia, la scandinava Belos con portattrezzi idrostatici particolarmente potenti e la tedesca BokiMobil con transporter di dimensioni adeguate ad ogni necessità, hanno suscitato grande interesse i molti nuovi modelli dei Belos, con dimensioni e potenze presentati per
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la prima volta al mercato nazionale. Primo fra tutti ha dimostrato il maggiore dei Belos, il TG, un Trans Giant allestito con turbofresa Zaugg, seguito dal transporter BokiMobil HY 1351 attrezzato con turbofresa Westa e cassone di serie. Terzo a sfilare è stato il Belos TransPro 4560, sempre con una turbofresa Zaugg. Di seguito il Belos Trans Giant di proprietà del
Comune di Casies già da un paio di anni, che in questo caso lo ha utilizzato con una pala caricatrice per la movimentazione e lo spostamento di una gran quantità di neve. A seguire un Energreen ILF S1500, interessantissimo portattrezzi di enorme potenza (173 CV) adatto ai più svariati lavori in ogni campo, attrezzato in questo caso con turbofresa anteriore Assaloni contemporaneamente ad una fresa, sempre Assaloni, montata sul braccio ventrale. Ha dimostrato poi il BokiMobil HY 1351 EcoDrive con vomere a geometria variabile Flötzinger e spargisale Gmeiner. Dopodiché è stato il momento degli Unimog: un U20 dotato di lama e spargitore Gmeiner, e l'U400 del Comune di Casies allestito con spazzolone Holms e spargitore Gmeiner. 7. BokiMobil HY 1351 con vomere Flötzinger e spargitore Gmeiner 8. Unimog U20 con lama e spargitore Gmeiner 9. Unimog U400 con spazzolone Holms e spargitore Gmeiner
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Tra le novità che hanno destato maggior attenzione, forse quella che ha più colpito gli ospiti specializzati, è stato il Belos TransPro 3440 attrezzato con una spazzatrice di dimensioni ridottissime direttamente dalla casa madre svedese, dotato di 2 spazzole anteriori e contenitore per il residuo da circa 0,5 m3 a svuotamento rapido con sollevatore. Ultimo, ma non meno importante, un Belos TransPro 3440 allestito con una piccola turbofresa adeguata al mezzo. Anche l'esposizione statica è stata molto ricca.
In rappresentanza della vasta gamma della tedesca Holten, leader nel campo della tecnica di stoccaggio per i materiali di spargimento, un silos in legno a base rettangolare di dimensioni ridotte. Diverse le attrezzature per la viabilità invernale prodotte da Giletta. In esibizione anche il torrino esterno del sistema Gaia di ImanPack, isola ecologica interrata tecnologica che permette di raccogliere 8 tipologie di rifiuto differenziato. Sempre presente anche il piccolo spargisale Lehner Polaro, elettrico, ideale per ogni mezzo di potenza
ridotta, dai pick-up ai triruote. Alla fine della mattinata, data l'eccezionale numerosità degli ospiti, la manifestazione si è conclusa con ottimi pranzi in due ristoranti diversi. 10.13. Belos TransPro 3440 con spazzatrice 11. Spargisale elettrico Lehner Polaro 12. Isola ecologica interrata Gaia 14. Belos TransPro 3440 con fresa di piccole dimensioni 15. Silos Holten 16. Spargitore Giletta
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TRASPORTI
Il sistema a propulsione ibrida GM-Allison fa il suo debutto sugli autobus londinesi
I passeggeri degli autobus dell'East London, la zona est di Londra, sono i primi nel Regno Unito a sperimentare una nuova forma di propulsione ibrida, il GM-Allison EP-System, montato su 10 nuovi Optare Tempo. La tecnologia ibrida parallela "bimodale" abbina la potenza diretta di un motore diesel azionato elettronicamente con la potenza elettrica proveniente da un sistema di accumulo di energia. Allestito sulle flotte di autobus di 115 città in tutto il mondo, questo innovativo sistema ibrido consente considerevoli risparmi di carburante, minori emissioni inquinanti e maggiori prestazioni. Transport for London (TfL) sta sperimentando gli autobus all'interno di un ampio studio sulle prestazioni di diversi sistemi a propulsione ibrida e sui loro componenti come i comandi, le batterie e le trasmissioni. Cinque autobus allestiti con gli ibridi GMAllison fanno parte della flotta dell' East London, e trasporteranno passeggeri sulla linea 276 tra Newham General Hospital e Stoke Newington. Metroline opererà altri cinque autobus sulla E8 tra Ealing Broadway e Brentford. Il lancio di questi 10 nuovi autobus allestiti con gli ibridi GM-Allison contribuirà all'obiettivo del sindaco di arrivare, entro il 2025, a una riduzione delle emissioni del 60 per cento. Gli abitanti di Londra noteranno che gli autobus ibridi sono molto più silenziosi rispetto a quelli diesel, a beneficio dei cittadini che abitano lungo i perLavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
corsi dei mezzi pubblici e dei passeggeri a bordo che viaggeranno in maniera più tranquilla. Al momento, TfL opera con oltre 2.500 autobus allestiti con trasmissioni completamente automatiche in tutta Londra. Il sistema GM-Allison Ep40/50 è composto da un modulo Ev DriveTM che funge da trasmissione del veicolo, un inverter DPIM (Dual Power Inverter Module), e un sistema di accumulo di energia (ESS) a batterie di idruri metallici di nichel (NiMH), due moduli di controllo elettronico e un'interfaccia driver elettronica con schermo integrato. Quest'architettura ibrida davvero unica combina l'efficienza di una connessione meccanica diretta tra il motore e la trasmissione del sistema ibrido parallelo, con i vantaggi della gestione del motore tipica di un'architettura ibrida in serie. La vera innovazione è il modulo EV DriveTM che è progettato come un sistema concentrico di ingranaggi planetari e due macchine elettriche. Questo modulo combina la potenza proveniente dalle macchine elettriche con quella generata del motore a combustione. Grazie a quest'integrazione elettr ico-meccanica, l'EV DriveTM non ha rapporti di marcia fissi come una tipica trasmissione, ma i rapporti di marcia, i rapporti di velocità e quelli di coppia sono infinitamente e continuamente variabili. Questo modulo realizza una trasmissione ibrida variabile elettricamente (Hybrid Electrically Variable Transmission, HEVT). Una trasmissione di
questo tipo ha il potenziale di combinare il controllo continuo e l'efficienza nel ciclo di guida urbano degli ibridi di serie con la grande potenza e l'alta efficienza dell'ibrido parallelo. Durante la par tenza da fer mo, il motore d'avviamento elettrico prende potenza dalla batteria, montata sul tetto dell'autobus, per mettere il veicolo in moto in maniera dolce e quasi silenziosa. Poi, quando il veicolo prende velocità, il motore diesel da 250 HP entra in azione, offrendo una riserva di potenza diretta alla trasmissione e caricando la batteria con ulteriore energia. I moduli di controllo elettronico assicurano che la batteria venga mantenuta ad un livello di carica ottimale. Durante la marcia, la batteria viene esclusa completamente e la trasmissione è diretta. Questo è il motivo per cui i maggiori benefici della tecnologia ibrida si possono godere a velocità ridotta, nelle operazioni start - stop tipiche degli autobus cittadini. La chiave dell'efficienza ibrida è il sistema di frenata rigenerativo; in base a questo sistema, l'energia di solito persa durante le frenate viene "ricatturata". Quando il conducente frena per rallentare il veicolo, l'energia cinetica che normalmente viene dissipata nei freni sotto forma di calore, viene convertita in energia elettrica riutilizzabile da un motore elettrico che, operando al contrario, agisce anche come un generatore e ricarica le batterie. E' stato stimato che il 40 per cento dell'energia usata per accelerare un autobus con il sistema ibrido bimodale GM-Allison viene dall'energia risparmiata durante la frenata rigenerativa. Secondo le stime di Allison, dall'introduzione del sistema nel 2003, questo avrebbe contribuito al risparmio di oltre 25 milioni di litri di carburante e all'eliminazione di oltre 65.000 tonnellate di CO2. Il sistema è stato installato su oltre 2.200 autobus e pullman in tutto il mondo, che hanno percorso oltre 200 milioni di km in servizio. 53
ATTREZZATURE
Gru pieghevole in alluminio Spitzlift: importatore unico in Italia è 4 Technique FRANCESCO VANDONI
La società 4 Technique di Modena, leader italiana nella distribuzione di prodotti ed accessori per l'off road, propone soluzioni adatte anche ai veicoli commerciali ed industriali. 4 Technique noleggia, vende ed allestisce marchi quali Warn (Soluzioni per Lavori Pubblici n. 42 gennaio febbraio 2010), Snow-Way (Soluzioni per Lavori Pubblici n. 41 novembre dicembre 2009), Outback (portapacchi in alluminio),Viair (compressori e accessori per fuoristrada)...
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Grazie alla passione e alla serietà che da sempre caratterizzano tutte le scelte aziendali, 4 Technique è riuscita in poco tempo ad ottenere solidi rapporti con prestigiosi marchi internazionali. Tra questi vi è l'azienda statunitense Hirok Incorporated, che produce la gru Spitzlift e che annovera tra i suoi clienti: Boeing, FAA (Federal Aviation Administration), sia l'Esercito che la Marina degli Stati Uniti d'America... Spitzlift è una gru portabile, leggera
costruita in alluminio, disponibile in due altezze: 90 cm, con peso di 12 kg, e 120 cm, con peso di 15 kg. E' ideale per alzare 250 kg ma è progettata per sollevare fino a 300 kg. Il suo progetto è unico, protetto dall'Ufficio Brevetti degli Stati Uniti ed è un marchio di fabbrica registrato. Inoltre esistono due versioni: una manuale con blocco di sicurezza che mantiene sempre sospeso il carico, fornita di cinghia (tipo cintura di sicurezza da auto), che si sostituisce al cavo per ragioni di peso, e di gancio con fermo di sicurezza, ed una versione elettrica a 12 V alimentata dal veicolo. Benché la struttura sia molto resistente, è possibile ripiegarla su se stessa e riporla dietro al sedile di un autocarro oppure in un vano porta attrezzi. La base Spitzlift è universale e si adatta alla maggior parte dei veicoli o carrelli e occupa pochissimo spazio quando la gru non vi è installata. La base può essere montata permanentemente in un autocarro o altro veicolo; un utente può comprare basi multiple e installarle in molti veicoli, ed utilizzare sempre la stessa Spitzlift, spostandola su questo o quell'altro veico-
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lo secondo le necessitĂ . Esistono vari tipi di basi di fissaggio per la Spitzlift che possono fissarsi in diversi punti dei veicoli; alcuni utilizzatori la montano anche su imbarcazioni, o la fissano al suolo o su un terrazzo. E' diponibile anche un carrello che risulta estremamente utile, ad esempio in officine meccaniche: si tratta di una struttura smontabile e dunque facilmente trasportabile anch'essa, munita di tre ruote, sulla quale viene poi inserita la gru Spitzlift. La Spitzlift ha incontrato i favori di tutti quelli che devono sollevare, caricare e spostare e hanno bisogno di una struttura dalle limitate dimensioni anche removibile. Come esempio si possono citare: protezione civile, reparti per la manutenzione urbana, trasportatori, coltivatori, allevatori e privati, per la casa o le attivitĂ sportive.
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PORTATTREZZI
Energreen: grazie 1000
Nuovo restyling eseguito a regola d'arte sul modello ILF S 1000 che con i suoi 50 esemplari fino ad oggi prodotti si è verificata un'ottima soluzione non solo per la manutenzione del verde, ma anche per svariati utilizzi. La ILF S 1000 infatti, venduta maggiormente sul mercato estero, ha dato diverse soddisfazioni alla casa vicentina, a tal punto da far sostenere una nuova progettazione per inserire e creare concretamente tutte le piccole richieste da parte di chi realmente utilizza le macchine e che come nessun'altro può essere in grado di giudicare e consigliare delle migliorie. La cosa interessante è che la nuova 1000 è cambiata aumentando molto la sostanza e non l'apparenza, migliorando le performance e i rendimenti, ed abbassando i consumi e i costi di esercizio. Il nuovo motore power tech a quatto
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cilindri John Deere a gestione elettronica common rail sviluppa 140 CV 103 kW e vanta una coppia erogata all'85% a 1.500 giri/min, offrendo così dei consumi minimi e delle prestazioni massime. Come optional Energreen ha previsto anche l'equipaggiamento "full power" che prevede un motore da 173 CV 127 kW con tecnologie avanzate, quali turbina a geometria variabile, testata a quattro valvole per cilindro, ciclo di recupero dei fumi di scarico EGR, che consente, grazie alla maggiore potenza a disposizione, di installare anche un circuito idraulico maggiorato con portate utili di 220 l/min a pressioni che possono variare da 280 a 420 bar. Cambiamenti sostanziali sono stati fatti sulle trasmissioni. Infatti anche gli assali sono stati maggiorati, e molte sono le novità a riguardo: il differen-
ziale ora, all'asse anteriore, ha la possibilità di essere bloccato al 100% tramite un comodo comando elettroidraulico ed è a inserimento automatico con bloccaggio del 45% all'asse posteriore. Le portate sono aumentate esponenzialmente, offrendo praticamente il doppio della possibilità di carico e aumentando lievemente la larghezza della macchina. La nuova 1000 oggi ha 2.150 mm di carreggiata e, pur continuando a mantenere le quattro ruote sterzanti, offre anche la possibilità di montare pneumatici con un diametro di rotolamento R 22,5, garantendo una maggiore stabilità e un superamento degli ostacoli ben superiore. I mozzi continuano ad essere di tipo rinforzato, ma la nuova versione avrà riduttori a quattro satelliti e ci sarà inoltre la possibilità di equipaggiare la macchina del disinserimento della
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trazione integrale, potendo così scegliere tra 2x4 oppure 4x4. Estremamente robusto e allo stesso tempo facile e molto rapido si è dimostrato l'attacco/stacco delle attrezzature, nessuna modifica infatti è stata apportata al sistema "quick tool" assicurando così che tutte le attrezzature continueranno ad essere compatibili su qualsiasi ILF S 1000 indipendentemente dall'anno di costruzione. La gamma di bracci decespugliatori professionali applicabili ormai è molto vasta e varia dai 5 ai 7 m di lunghezza, offrendo geometrie a parallelogramma o a sistema tradizionale con sfilo telescopico o senza, di tipo pesante o più leggero, in maniera tale che ogni utilizzatore possa trovare il
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giusto braccio secondo le proprie richieste. Squisitamente pratico all'uso e con una enorme funzionalità si è rivelato anche il disco laterale modello Schreck, che esegue un egregio lavoro sulla banchina, sia in presenza di guard rail e non, valorizzando ulteriormente la funzione svolta dalla macchina in modalità combinata al braccio decespugliatore. Forte e polivalente resta il sollevatore frontale (cat II) modello Hercules che, grazie alla presa di forza ad azionamento idraulico bidirezionale, gode di una gamma di giri praticamente infinita, permettendo di ottimizzare sempre il lavoro e ridurre intelligentemente i consumi. La potenza sviluppata diretta-
mente alla P.T.O. è di circa 90 CV, sicuramente non comparabili ad una presa di forza meccanica, ma più che sufficienti per il funzionamento di trincie anteriori, spazzole, botti da diserbo e molteplici attrezzature frontali. La ILF S 1000 si presta benissimo anche al servizo invernale: applicando infatti sull'anteriore una lama da neve o addirittura un piccolo vomere, il lavoro di sgombero neve sulle strade diventa un passatempo, e la visibilità e la praticità di una macchina idrostatica esaltano ulteriormente il rendimento. Se poi c'è chi non si accontenta e pretende il massimo, usufruendo della opzione "full power" è fattibile applicare sul fronte della 1000 una fresa o turbofresa da neve con dimensioni fino a 2,8 m e una capacità produttiva (secondo la tipologia di neve) che può variare da 0,2 a 0,6 metri cubi di neve fresata al secondo. La nuova nata, dunque, spinge e fa funzionare senza problemi molte attrezzature e diventa così un vero e proprio portattrezzi, promosso a pieni voti, in grado di svolgere professionalmente decine di lavori.
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VEICOLI SPECIALI
Carpimotor presenta: mezzi speciali Linhai Rescue GUNTHER PATSCHEIDER Carpimotor S.r.l., azienda di trentennale esperienza nel mercato motociclistico, nasce nei primi anni ottanta come officina assistenza e vendita di moto da cross. Col passar del tempo l'azienda si espande e si trasferisce nella nuova e attuale sede, ampliando le proprie potenzialità commerciali. Dal 2000 Car pimotor diventa importatore e distributore per l'Europa di ATV e scooter Linhai. In Italia costituisce una rete di concessionari che, nel tempo, diventa sempre più capillare; attualmente se ne contano oltre 200 e molte officine specializzate che completano un servizio di vendita e post vendita al pubblico attento ed efficiente. Pur in un anno economicamente non facile, Carpimotor sceglie, nel 2009, una via di investimenti che, mediante forti campagne pubblicitarie ed una politica commerciale aggressiva, portano alla maggior conoscenza del brand Linhai. Tali scelte vengono gratificate dai risultati che ben sono evidenziati nei grafici estrapolati dalle riviste di settore: il marchio LinhaiI è tra i primi 6 marchi di ATV più venduti in Italia. Tra i vari prodotti commercializzati, Carpimotor ha sviluppato una linea di mezzi speciali sfruttando la struttura e le capacità del CUV Carry 300 4x4. La versatilità del mezzo in questione permette di soddisfare le più svariate esigenze in vari campi di lavoro che spaziano dal soccorso al bricolage. Sono previsti infatti molteplici allesti-
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menti che di seguito andiamo ad elencare: - modulo antincendio con utilizzo di modeste quantità di acqua additivata con speciali prodotti che aumentano notevolmente la capacità di spegnimento; - moduli di prosciugamento; - moduli per il trasporto di cani per
gruppi cinofili; - moduli per il trasporto di attrezzature per incidenti stradali, ferroviari, sacche S.A.F., e quant'altro; - moduli con attrezzatura varia per addetti di polizia municipale, guardie forestali, pattugliamento spiagge; - moduli con gruppi elettrogeni, torri faro, attrezzatura medica;
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- allestimenti con pala sgombraneve per una rapida pulizia di piazzali e passaggi; fino ad arrivare ad allestimenti per agricoltura tipo trattamenti o potature con compressori e cesoie pneumatiche. Tutti gli allestimenti sono di tipo scarrabile: si haquindi la possibilità con un solo mezzo di scegliere il tipo di modulo in funzione delle proprie esigenze contenendo così i costi. L'azienda è in grado di soddisfare svariate richieste, in quanto la linea "mezzi speciali" è gior nalmente impegnata nello studio e nella progettazione di nuove soluzioni mirate a soddisfare le necessità specifiche della clientela. CUV Carry 300 Rescue nasce come mezzo speciale attrezzabile di soccorso. E' dotato di un motore raffreddato a liquido e di cambio automatico. Il cofano anteriore del CUV 300 può essere sollevato per accedere a un utile vano portaoggetti. Possiede un pratico supporto per il verricello, e un maniglione laterale per il passeggero è montato sul telaio
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della cabina. Lo sterzo a cremagliera e gli strumenti di bordo hanno una conformazione ergonomica. Il motore è raffreddato a liquido, 4 tempi, monoalbero, con raffreddamento ottimizzato; il cambio è a variazione continua CVT in modo da fornire un'elevata ampiezza di utilizzazione, potenza di trazione e pronte accelerazioni. La ciclistica anteriore con sospensione a bracci di tipo MacPherson è stata scelta in modo da dare maggior comfort e precisione di guida, mentre il retrotreno è dotato di due grossi ammortizzatori idonei al carico di pesi rilevanti e confortevoli a vuoto. I freni sono a disco a comando idraulico, sulle quattro ruote e dotati del sistema EBS. Gli pneumatici da 25'' assicurano il massimo della trazione in ogni condizione. La trazione integrale e l'agilità del CUV Carry 300 permettono interventi tempestivi in zone boschive e difficilmente raggiungibili dai "nor mali" mezzi di soccorso. Presto sarà disponibile anche una nuova versione: il CUV Carry 400.
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VIABILITA' INVERNALE
Soluzioni calde di cloruro di calcio per l'abbattimento immediato della neve
Agristrade, nota agli addetti ai lavori per gli impianti di stoccaggio del sale sviluppati in oltre 40 anni di attività, è stata la prima azienda a creare le cisterne carrabili per la distribuzione dosata delle soluzioni di cloruro di calcio in strada. Le prime realizzazioni risalgono agli inizi degli anni '70 e sono state eseguite per conto dell'A.N.A.S. Negli anni '90 Agristrade ha volutamente abbandonato il settore autocisterne, per dedicarsi completamente allo sviluppo degli impianti di stoccaggio. Agristrade negli anni ha più volte sentito che le soluzioni saline prodotte da Solvay in stabilimento a Rosignano (Livorno) arrivavano ancora tiepide presso i numerosi serbatoi di stoccaggio dislocati lungo l'intera rete autostradale italiana. E' noto infatti che il cloruro di calcio solido, all'atto della sua dissoluzione in acqua, sviluppa un forte processo esotermico con produzione di calore. Il cloruro di calcio è stato visto anche in passato con scetticismo in alcuni ambienti del mondo della viabilità invernale. Ciò era dovuto al fatto che i dosaggi raccomandati su strada spesso non venivano rispettati, secondo la credenza che "più ce n'è meglio è". Questo atteggiamento ha portato in alcuni casi al cosiddetto effetto sapone, causato dalla capacità del cloruro di calcio di catalizzare altre sostanze presenti su strada e rendere 60
il piano viabile scivoloso, specialmente durante i trattamenti preventivi ed in alcune situazioni ambientali particolari. E' ormai noto invece che le soluzioni di cloruro di calcio distribuite alle dovute concentrazioni e grammature, sia per trattamenti preventivi e di abbattimento, non solo non provocano effetti collaterali ma garantiscono un più alto potere fondente e grado di protezione dai pericoli di ghiaccio, rispetto al cloruro di sodio. Agristrade si è posta la domanda di come sfruttare al massimo la reazione esotermica prodotta a beneficio dei trattamenti su strada. Ha trovato la risposta nello sviluppo di una autocisterna che fosse in grado di autoprodurre in tempi rapidissimi la soluzione salina al suo interno e sfruttare pertanto appieno il calore così generato per renderlo utile immediatamente al momento del bisogno. Dopo la costruzione di un primo prototipo in scala 1:10, Agristrade ha verificato la possibilità di produrre in maniera rapida la soluzione di cloruro di calcio e le temperature da essa sviluppate. Dopo i primi risultati raggiunti, insoddisfacenti in termini di insufficiente movimentazione di acqua con conseguente difficoltà di dissoluzione, e quindi tempi necessari per la preparazione della soluzione troppo lunghi, ed una buona parte di cloruro di calcio che
rimaneva insoluto, Agristrade ha sapientemente individuato degli spciali ugelli agitatori ad effetto Venturi (grazie alle proprie conoscenze tecniche derivate dal settore fertirrigazione), che per la loro particolare conformazione hanno la capacità di muovere per autoaspirazione una quantità di liquido di 6 - 8 volte superiore a quella immessa nell'ugello, cosa che ha anche ridotto il numero di ugelli agitatori necessari. Con questi accorgimenti il prototipo ha dato i risultati sperati, con la preparazione di una soluzione finita con peso specifico di 1.255 kg/m3 pari ad una concentrazione del 26,5% in 2,30 minuti a 40°C, partendo da 700 l di acqua a 7°C con 350 kg di cloruro di calcio in pagliette e con una temperatura dell'aria esterna di 2°C. In seguito i dati relativi alle temperature sviluppate dal processo esotermico (40°C), seppur lusinghieri, sono stati ampiamente superati con la realizzazione del prototipo in scala reale. Ciò è da ascriversi al fatto che il prototipo in scala ridotta subiva una forte dispersione termica dovuta alla parte superiore totalmente aperta ed al materiale, lamiera di acciaio, da cui era composto. Di seguito Agristrade ha voluto verificare l'effetto che le stesse avrebbero potuto produrre su neve e ghiaccio; ed ha agito da una parte con prove di laboratorio per misurare analiticamente e scientificamente la maggior resa di una miscela ad alta temperatura confrontata con una di pari concentrazione, ma a temperatura ambiente. Dall'altra con la realizzazione di un prototipo in scala reale, gli effetti di agire su un apposito campo di prova in strada. Agristrade per questo si è avvalsa della qualificata assistenza del Dott. Pani, che può vantare un'ampia competenza tecnica, essendo stato responsabile dell'esercizio di Autovie Venete S.p.A., e conosce pertanto a fondo anche gli aspetti operativi degli interventi su strada; assistenza anche scientifica in quanto collaboratore delle Università di Trieste e Udine in progetti di ricerca promossi a suo tempo da Autovie Venete. Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
I risultati di laboratorio hanno ampiamente atteso gli esiti sperati e quindi Agristrade è passata alla realizzazione del prototipo in scala reale, utilizzando le conoscenze aziendali. Particolare attenzione è stata riservata alla scelta dei materiali che dovevano inevitabilmente resistere nel tempo all'aggressione chimica ed agli shock termici prodotti dal potente processo esotermico generato durante la dissoluzione in acqua del cloruro di calcio, con variazione rapidissima di temperatura in un range da -20°C (aria) a +50°C (soluzione salina). Ma anche per garantire la massima affidabilità operativa di un mezzo studiato per risolvere le situazioni di emergenza più severe, quali ad esempio la rimozione rapidissima di ghiaccio e neve compatta dal piano viabile. Si è adottato pertanto un serbatoio con una speciale sagomatura bombata del fondo, appositamente studiata per favorire e velocizzare il processo di dissoluzione del cloruro di calcio. Della capacità nominale di 11.700 litri, la botte è realizzata in speciale vetroresina con doppia barriera chimica anticorrosiva in resina vinilestere, struttura meccanica portante esterna in resina isoftalica ed un'ulteriore barriera chimica anticorrosiva esterna (top coat) in resina paraffinata isoftalica pigmentata, con protezione anti raggi UV. Nella parte alta del serbatoio due ampie aperture, munite di coperchi automatizzati a chiusura stagna, permettono l'agevole caricamento del cloruro di calcio all'interno del serbatoio, sia tramite silos che con sacconi (big bags della capacità di 1.000 kg). Ogni apertura è dotata inoltre di un diffusore conico che garantisce un'uniforme distribuzione del cloruro verso i circuiti di dissoluzione. Nella parte posteriore del serbatoio, protetta da un'apposita copertura basculante, trova alloggiamento tutto il gruppo di movimentazione e distribuzione composto da motopompa con motore da 17 kW di potenza continua, speciali valvole a comando pneumatico, circuiti idraulici per le varie utenze (dissoluzione, ricircolo, distribuzione) e avvolgitubo con lancia (naspo). A sbalzo rispetto al gruppo di movimentazione si trova il gruppo di distribuzione su strada, composto da due barre irroratrici dotate di getti a ventaglio e lance laterali sia a destra che a sinistra per la distribuzione su un'ampiezza di 11 m, corrispondente ad un'autostrada a tre corsie. Sia la motopompa che le barre Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
irroratrici sono dimensionate per la distribuzione automatica da 5 a 25 g/m2 di cloruro di calcio secco, fino ad una velocità di 50 km/h. All'interno della cisterna sono situati i circuiti di dissoluzione superiore ed inferiore, che devono garantire la produzione rapidissima della soluzione di cloruro di calcio. Una lamiera forata in acciaio Inox AISI 316L posta longitudinalmente all'interno del serbatoio separa i diversi circuiti di dissoluzione. Quello superiore, dotato di 14 ugelli agitatori ad effetto Venturi già descritti precedentemente, provvede alla quasi totale dissoluzione del cloruro. Quello inferiore (6 ugelli agitatori ad effetto Venturi) azionato automaticamente in sequenza dalla logica di comando, provvede ad un'operazione di rifinitura convogliando l'eventuale cloruro non ancora disciolto completamente verso la linea di aspirazione posta sul fondo del serbatoio effettuando attraverso la pompa un ricircolo forzato. Ultimata la costruzione del prototipo, nel febbraio 2009, Agristrade ha potuto procedere con prove reali di preparazione di soluzione salina e con prove comparative su carreggiata innevata. Grazie alla disponibilità di ASPI e di Autovie Venete è stato individuato il Posto di Manutenzione di Pontebba sulla Autostrada Udine - Tarvisio come sito idoneo per le operazioni di preparazione istantanea della soluzione con il Firestorm, e l'adiacente piazzale ex dogana ideale per l'allestimento del campo di prova. Qui è stata preparata nella serata antecedente le prove una corsia formata da un abbondante strato di neve compatta di oltre 100 m di lunghezza e di larghezza sufficiente alla percorribilità contemporanea di 2 mezzi affiancati. La mattina del 25 febbraio si è proceduto pertanto nel seguente modo: riempimento della cisterna con 5.000 litri di acqua (in realtà per errore sono stati caricati oltre 5.000 litri di acqua che hanno portato ad ottenere una minore concentrazione della soluzione rispetto al 27% previsto, con conseguente minore effetto esotermico e chimico); azionamento della motopompa e relativi circuiti di dissoluzione e caricamento di 2.000 kg di cloruro di calcio granulare (titolo 94 - 98%) stoccato in big bags; trasferimento al campo prova adiacente e distribuzione della soluzione calda sul manto di neve compatta, in parallelo la cisterna messa gentilmente a disposizione da Autovie Venete caricata la mattina
stessa con soluzione al 27% prelevata fredda dai serbatoi di stoccaggio. L'esito di questa prova comparativa ha ampiamente confermato l'esito delle prove di laboratorio. Dal solo esame visivo del campo di prova è subito emersa la notevole maggior efficacia e rapidità di intervento della soluzione ad alta temperatura rispetto a quella fredda (temperatura ambiente) anche se a concentrazione più elevata. E' stato ampiamente confermato quanto verificato con il prototipo in scala ridotta e dalle prove di laboratorio. Sono state addirittura superate le più rosee aspettative in termini di temperature sviluppate dal processo esotermico. Si pensi infatti alla temperatura 48°C ottenuta con una soluzione che erroneamente è stata confezionata al 24% di concentrazione anziché al 26 - 27% normalmente impiegato in viabilità invernale. Agristrade è inoltre convinta di poter raggiungere e forse superare i 50°C di temperatura; ipotesi che potrà presto essere confermata dai tecnici della S.A.V. - Società delle Autostrade Valdostane, che per prima ha voluto dotarsi del Firestorm, tenendo a battesimo nella prossima stagione invernale il primo prototipo realizzato. Prototipo che sarà fornito con getti a ventaglio in aggiunta alle due barre già previste per la distribuzione uniforme sulla carreggiata con lo scopo di portare un'azione dirompente su pavimentazioni coperte di neve compressa o ghiaccio, grazie alla triplice azione chimica termica meccanica congiunta. Questa ulteriore barra brevettata permette, grazie anche alla massima pressione erogabile dalla motopompa (7 bar), un vero effetto "taglio" della neve con rapida penetrazione in profondità della soluzione salina. Ciò consente di spezzare rapidamente la coesione creatasi fra neve o ghiaccio e pavimentazione stradale ed una contemporanea facile rimozione con le lame sgombraneve, che altrimenti provocherebbero un'ulteriore compressione degli strati scivolosi sull'asfalto, specialmente se di tipo drenante. Il prototipo concesso in uso alla Società delle Autostrade Valdostane già disponeva di questa miglioria tecnica ed ha dato i risultati sperati sul campo durante la presente stagione invernale. Agristrade ha presentato il Firestorm, dopo il suo meeting annuale, anche al recente PIARC (Winter Road Congress) che si è svolto in Canada dall'8 all'11 febbraio 2010 a Québec City, riscntrando un estremo interesse a livello internazionale. 61
IGIENE URBANA
13 Econic per la raccolta porta a porta alla Pubbliambiente di Empoli GHERARDO MARCHELLI
Pubbliambiente S.p.A. è la società del gruppo Pubbliservizi che gestisce i servizi di igiene urbana per conto dei comuni soci e non, attuando il completo ciclo dei rifiuti (raccolta, raccolta differenziata, trasporto, spazzamento, trattamento, recupero, riciclo e smaltimento finale). La Pubbliambiene di Empoli attua il servizio su 28 comuni per 420.000 abitanti nelle aree Empolese Valdelsa, Pistoiese, Mugello e Valdinievole, con 4 aree logistiche. Nell'ottica di trasformare il servizio da una raccolta prevalentemente automatizzata con cassonetto su strada a carico laterale in raccolta porta a porta, si sta attrezzando ed organizzando con l'acquisizione di nuovi mezzi adeguati al sistema di raccolta e la creazione di microcantieri vicini ai comuni serviti per ottimizzare il servizio ed andare incontro alle maggiori esigenze di personale e mezzi. Il metodo porta a porta viene inserito gradualmente nel territorio avviandolo a step; sono par titi nel 2008 nel Comune di Montespertoli, raccogliendo da subito il miglioramento della differenziazione del rifiuto, che passa dal 40% circa raggiunto con la metodologia precedente arrivando ad oggi ad un grado di differenziata tra l'85 ed il 90%. Anche i tre comuni partiti in seguito hanno raggiunto risultati di questo tipo. Il programma è di servire 62
con questo sistema di raccolta un bacino di circa 200.000 sui 420.000 serviti attuando il servizio entro il 2011 in 14 comuni. Una metodologia che sicuramente impegna un maggior numero di addetti e mezzi, con un costo di raccolta superiore, che però riduce i costi di smaltimento, visto l'alto grado di differenziazione del rifiuto e la riduzione di produzione di quantità grazie alla sensibilizzazione che il metodo porta al cittadino, che, tenendo il rifiuto in casa, si accorge del quantitativo, abituandosi ad acquistare in maniera più consapevole. Inoltre il servizio è fatturato sul numero di ritiri del cassonetto indifferenziato, colpendo la sensibilità anche con un fattore economico. Tutti i cassonetti distribuiti sono dotati di un chip di riferimento ed i mezzi di raccolta di un lettore con sistema georeferenziato fornito dalla Insis di Alessandria, che ha sviluppato un prodotto apposito per questa tipologia di interventi. L'operatore deve solo porgere il contenitore per far leggere il chip ed eventualmente, premendo un tasto a fungo, segnalare anomalie nel suo contenuto. Ogni ora i pacchetti dati vengono inviati in centrale per essere analizzati ed elaborati da un software di gestione specifico per evidenziare anomalie, fatturare il servizio, controllare la giusta esecuzione del servizio e permettere quindi
un'analisi per l'ottimizzazione futura dello stesso. Per il porta a porta, già dalle prime esperienze, Pubbliambiente ha puntato su una metodologia di servizio che si rivolge alla sicurezza totale degli operatori, con la stesura di una gara per l'acquisizione dei nuovi mezzi per il servizio, volta principalmente a non posizionare gli operatori sulle pedane esterne al mezzo. Pur disciplinate dalla normativa vigente, le pedane mantengono un fattore di rischio residuo che Pubbliambiente non ha voluto accettare, ritenendo più importante la sicurezza rispetto ad un investimento maggiore e l'efficienza del servizio anche come risultato economico futuro. Porre 200 operai sulle pedane e autisti con discesa da sinistra dall'alto porta a pochi ma inevitabili incidenti. Per questo la scelta di mezzi con cabina ribassata, per l'agevole salita e discesa degli operatori e del conducente. Altre caratteristiche richieste erano il cambio automatico con rallentatore idraulico Allison, che già sui mezzi tradizionali aveva dato prova di essere una soluzione economicamente vantaggiosa evitando altre soluzioni diseconomiche sperimentate in passato. Queste le caratteristiche principali della la gara eruopea per la fornitura di 13 mezzi, più altri 13 in opzione, gara abbinata all'ASM di Prato (Soluzioni per Lavori Pubblici n. 42 gennaio - febbraio 2010) per l'acquisto di altri 4 + 4 mezzi che porta ad un complessivo di 34 mezzi. Per avere una garanzia di efficienza del servizio, ridurre internamente l'officina ed i suoi costi, Pubbliambiente ha voluto un contratto di 5 anni full service di manutenzione molto esigente, che prevede un controllo trimestrale di ogni mezzo per una cer tezza di gestione programmata atta a ridurre al minimo i fermi macchina, che comunque hanno un ben determinato contenimento che, se superato, prevede penali e macchina sostitutiva. Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
Questa scelta permette a chi partecipa alla gara, consapevole della validità dell'efficienza della soluzione proposta e della propria organizzazione di officine sul territorio, di avere un elemento in più, evitando di offrire soluzioni economicamente vantaggiose all'acquisto ma diseconomiche negli anni seguenti. La fornitura ha visto come protagonista Econic tramite Truck Italia, concessionaria ufficiale Mercedes-Benz di Veicoli Commerciali, Industriali ed
Unimog, che, grazie all'affidabilità dei mezzi ed alla sua presenza sul territorio con le due strutture, una a Empoli ed una a Cadenzano, con servizio 24h, alle quali si aggiunge quella di Arezzo, ha potuto offrire la soluzione più adeguata. I mezzi sono tutti Econic allestiti Farid a due o tre assi con capacità di 23, 16 e 12 m3, in funzione del territorio su cui andranno ad operare, le motorizzazioni sono tutte diesel da 290 CV con l'omologazione Mercedes per
i gas di scarico già conforme alla normativa EEV, ben superiore all'Euro 5 richiesta in fase di gara. Oltre al cambio Allison con retarder integrato, scelto per tutti i mezzi, Pubbliambiente ha voluto acquistare un mezzo allestito sempre con cambio Allison ma con rallentatore elettromagnetico Telma, optional montato e proposto direttamente da Mercedes-Benz, fortemente voluto dall'ASM di Prato, testato per valutarne i possibili benefici sul campo, confrontando due mezzi identici.
PORTATTREZZI
2 Unimog U500 da 286 CV a Veneto Strade GIORGIA MARCHELLI
Il 23 febbraio, Nordauto di Trento, concessionario Mercedes-Benz di riferimento, ha consegnato a Veneto Strade, Direzione Operativa di Belluno, 2 Unimog U500 da 286 CV, Euro 5 con tecnologia Blue Tec, completamente accessoriati. L'Unità Operativa Gestione Mezzi di Veneto Strade, con sede, garage e officina a Ponte nelle Alpi (BL) ha quindi ulteriormente aumentato il proprio parco macchine, arrivando così a possedere 15 Unimog, oltre a tutti gli altri mezzi, in prevalenza Mercedes-Benz. I 4 U500, un U400 e i 10 Unimog di vecchia generazione delle serie 1700, 1600 e 1200 sono fondamentali per la gestione della viabilità di tutto l'anno per i quasi 1.000 chilometri della Provincia di Belluno, asserviti da circa 130 persone. Data la vastità del territorio di cui occuparsi e la mole di lavoro da svolgere, l'unico problema degli Unimog, a detta di Alessandro De Michiel e Luciano De Marc dell'Unità Operativa Gestione Mezzi, è che non possono mai fermarLavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
si, facendo fatica a trovare il momento in cui provvedere al cambio dell'olio. Tutti i portattrezzi lavorano infatti a pieno ritmo 365 giorni l'anno, la maggior parte dei quali, dati i lunghi inverni della zona, per il servizio neve. Tolta l'attrezzatura invernale, immediatamente passano agli allestimenti per lo sfalcio dell'erba e alle tante operazioni di manutenzione stradale fino al giorno in cui ricomincia a nevicare. Gli ultimi 2 U500 rappresentano il massimo di quanto si possa avere degli Unimog. La potenza da 286 CV, nel pieno rispetto dell'ambiente grazie alla motorizzazione Blue Tec Euro 5, unitamente a tutto ciò che completa i portattrezzi, con tutti gli optional possibili, rende tali mezzi fra i più importanti che operano in Italia. Dotati di Vario Pilot, con tutti gli impianti idraulici possibili, i maggiori a disposizione, compresi gli H 65 (il 3° e il 4°), con 300 bar di pressione per lo sfalcio, ed eventualmente anche per la spazzatrice, sono super accessoriati fino alle ultime novità: il paracarabina posteriore,
una griglia che protegge la cabina dagli attrezzi caricati sul cassone, e la visiera parasole. Per questi mezzi sono stati consegnati anche 2 spargisale Giletta e 2 lame Schmidt, che si alterneranno ad altre attrezzature già in possesso diVeneto Strade. Questi ultimi 2 Unimog, insieme ad altri mezzi ed attrezzature per la viabilità invernale, comprese 2 turbofrese semoventi Schmidt Supra, sono stati acquistati anche grazie ad un contributo da parte della Regione Veneto, dato l'eccezionale quantitativo di neve dell'anno scorso, durante il quale il servizio è sempre stato effettuato regolarmente senza problemi. La piena fiducia dei responsabili dell'Unità Operativa Gestione Mezzi di Veneto Strade e la relativa fedeltà ai portattrezzi Mercedes-Benz deriva dalla totale soddisfazione che negli anni gli Unimog hanno dato: oltre alle potenze, alle prestazioni e alla manovrabilità senza paragoni, gli operatori ne apprezzano in particolare la visibilità in fase di lavoro, tale da sembrare di esser fuori dalla cabina, consentendo di prestare la massima attenzione agli ostacoli, soprattutto a quelli di destra, i più insidiosi in inverno in montagna. Una frase del responsabile dell'officina di Veneto Strade, Luciano De Marc, che si occupa della manutenzione dei mezzi, ha reso particolarmente orgogliosi gli addetti Mercedes-Benz presenti alla consegna: "con 15 Unimog non abbiamo mai avuto un disservizio!". 63
VIABILITA' INVERNALE
Assaloni.com al PIARC 2010 Québec con Viking Cives GHERARDO MARCHELLI
Assaloni.com si è presentata al PIARC (Winter Road Congress) che si è svolto in Canada dall'8 all'11 febbraio 2010 a Québec City, in collaborazione con uno dei più grossi produttori di attrezzature per la viabilità invernale in Nord America. Questa presenza alla principale manifestazione internazionale sulla viabilità invernale sancisce una collaborazione tra le due aziende, che porterà ad una solidità di presenza del marchio e dei prodotti Assaloni.com in USA e Canada, fino ad oggi presenti con forniture ancora localizzate in ristrette aree di questi ampi paesi. L'azienda di Lizzano con Viking Cives sta creando una collaborazione che vedrà quest'ultima proporre i prodotti della prima con un marchio studiato appositamente: Viking Advantage. Dopo il PIARC, Viking ha portato i prodotti Assaloni.com in numerose fiere specializzate del Nord America, riscontrando e studiando l'interesse dei potenziali clienti, per poi riferire ai partner le impressioni e studiare insieme le strategie ed i prodotti più interessanti per il mercato nord americano. Al PIARC naturalmente sia Assaloni.com che Viking Civas hanno presentato negli stand le attrezzature più innovative, che ben si adeguano allo spirito di una manifestazione interna64
zionale che ha la volontà di permettere agli operatori di confrontarsi con prodotti e metodi di intervento nuovi. Assaloni.com ha portato la lama telescopica per sgombero ad alta velocità, costituita da un corpo fisso a struttura monolitica e da due elementi estensibili, uno sul lato sinistro e uno sul lato destro, i quali consentono di variare la larghezza di lavoro a seconda delle diverse tipologie di percorsi stradali. Questa lama combina la praticità delle due precedenti lame telescopiche presentate da Assaloni.com gli anni passati. Infatti, dopo aver prodotto la prima lama telescopica con allargamento a destra, Assaloni.com aveva presentato, in occas i o n e d e l c o n gr e s s o m o n d i a l e AIPCR 2006 di Torino - Sestriere, la lama telescopica con la possibilità di aprirsi sul lato sinistro rispetto all'asse dell'automezzo. Il movimento di allargamento del fronte operativo è ottenuto grazie ad un martinetto idraulico che consente di operare, tramite un comodo comando in cabina, dalla posizione retratta ad altre posizioni allungate intermedie: si hanno così con una sola lama le stesse prestazioni operative delle lame accoppiate con due aleroni laterali. L'obiettivo di questa lama è quello di diminuire il numero dei veicoli
impegnati per il servizio neve, dando la possibilità ad un unico mezzo di operare con una lama di dimensioni normali ed avere a disposizione una lama di dimensioni allargate nei tratti di strada dove è possibile o necessario utilizzare larghezze maggiori. La struttura in tre sezioni consente di avere una lama a larghezza variabile, da 4,2 a 7 m per il modello di punta, in maniera anche simmetrica all'asse del mezzo. Naturalmente questo tipo di lama è adatto ed apprezzato per il lavoro su autostrade, strade ad alto scorrimento ed aeroporti, e ben si sposa con la novità del Tow-Plow presentata da Viking Cives. Anche questa attrezzatura si pone l'obiettivo di intervenire con un unico mezzo per lo sgombero simultaneo di un maggior numero di corsie in ambito autostradale. Inoltre la combinazione delle due attrezzature amplifica al massimo questo concetto. Il Tow-Plow è una lama progettata per essere trainata dietro l'autocarro, con una lama standard montata frontalmente. Questa combinazione permette di aumentare la capacità di sgombero raggiungendo una larghezza di intervento superiore ai 12 m. E' interessante inoltre la possibilità di avere sul carrello trainato un ulteriore spargitore. Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
AZIENDE
Immagine completamente rinnovata per il sito Caron scheda tecnica con i dati principali del mezzo (dalle dimensioni alle potenze motori) ed un link alla photo gallery, che si suddivide, oltre che per prodotto, anche per area agricola ed
area industriale, permettendo al visitatore di visualizzare le diverse ed innumerevoli possibilità di applicazioni dei transporters e motoagricole Caron nei più svariati ambiti.
Al fine di potenziare la visibilità, sia a livello nazionale che internazionale, il gruppo Caron ha attuato un cambiamento radicale nella comunicazione via Internet, attraverso la realizzazione di un sito web completamente rinnovato, per presentare al meglio l'immagine aziendale e per rafforzare la comunicazione con i diversi utenti e clienti. Partendo dall'esigenza di utilizzare il nuovo sito come piattaforma importante ed adattabile alle diverse esigenze attuali e future, l'azienda ha mirato soprattutto a fornire informazioni specifiche e continuamente aggiornate al proprio target clienti a livello mondiale. Il sito, realizzato in cinque lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo) permette all'utente di trovare i punti vendita nel mondo e di inviare le proprie richieste direttamente all'azienda tramite la compilazione di un form di contatto strutturato in modo semplice ed intuitivo. Il menù di navigazione è chiaro e l'accesso alle informazioni risulta essere, oltre che ben distribuito, anche immediato e agevole. Oltre ad un ritratto aggiornato sul gruppo Caron, dove vengono evidenziati i punti di forza della filosofia aziendale - tecnologia, sicurezza, qualità e ser vizio - la sezione news viene costantemente aggiornata su eventi fieristici, porte aperte o comunicazioni di rilievo per i clienti. Particolare attenzione è stata prestata al design elegante e curato, in linea con la campagna pubblicitaria dell'azienda. La presentazione della produzione aziendale si sviluppa in una descrizione accurata della singola serie prodotto, contenente una Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
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VIABILITA' INVERNALE
Dalla Russia alla Bielorussia con i mezzi Giletta
Il rigido inverno russo appena trascorso, le cui precipitazioni nevose sono state definite dai metereologi come le più ingenti degli ultimi anni, ha permesso di testare appieno l'affidabilità e le prestazioni dei nuovi equipaggiamenti forniti da Giletta per la manutenzione viaria di MKAD Mosca, l'anello viario intorno alla capitale russa contraddistinto dall'altissima densità di traffico e dalla conseguente necessità di una manutenzione ottimale per poter garantire alta velocità e fluidità del traffico in condizioni climatiche avverse. Giletta ha sviluppato assieme al proprio partner russo Merkator Holding, uno dei principali allestitori di equipaggiamenti per veicoli, un sistema di pulizia e sgombero neve ad alta velo-
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cità che abbina alla massima efficienza operativa (riduzione dei disagi e rallentamenti del traffico durante le operazioni di sgombero contenendo i costi di intervento, manutenzione e ammortamento dell'investimento) il rispetto per l'ambiente circostante riducendo al minimo l'impatto dei cloruri utilizzati. Il concetto alla base del progetto è di non far fondere la neve con il sale, bensì di rimuoverla completamente con mezzi meccanici, spartineve più spazzolone, e trattare in seguito la carreggiata con cloruri, solamente per evitare che l'umidità residua si trasformi in verglas. Si ottiene così un trattamento uniforme della carreggiata con una distribuzione molto ridotta dei prodotti, al fine di minimizzare
l'impatto con l'ambiente, riducendo contemporaneamente i costi di trattamento e prevenendo i danni che un uso improprio di tali prodotti provocherebbe al manto stradale. A tal proposito è stata consegnata a MKAD una flotta di veicoli Volvo, altro partner del progetto, con equipaggiamenti diversificati per fronteggiare le diverse problematiche che si presentano durante le operazioni di viabilità invernale e di manutenzione estiva. La flotta è composta per i 2/3 da spargitori solido/liquido della serie UniQa UH4000 ad alimentazione a catena e rullo frantumatore trasversale, con una capacità di sale di 10 m3 e 3.000 l di soluzione, e dotati di doppio disco per consentire uno spargimento fino a 16 m di larghezza. La scelta di un sistema di alimentazione a catena, che evita l'"effetto ponte" tipico degli spargitori tradizionali, è reso obbligatorio dal fatto che viene utilizzato in prevalenza cloruro di calcio CaCl2 in pagliette che con l'umidità atmosferica tende a compattarsi. L'altro terzo della flotta è costituito da spargitori di soluzioni liquide della serie CL, con capacità di 12.000 l. Tutti gli spargitori vengono abbinati a lame sgombraneve con coltello in neoprene di larghezza 4 m per consentire la rimozione meccanica della neve in condizioni di alta velocità del mezzo operante e di speciali spazzoloni interassiali montati sotto il telaio del veicolo tra il primo ed il
Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
secondo asse per aumentare l'efficacia della pulitura del manto stradale. L'innovativo abbinamento della lama sgombraneve con lo spazzolone interassiale, sistema esclusivo Giletta, il cui funzionamento è possibile grazie a una speciale unità idraulica operante a una pressione massima di 350 bar appositamente studiata, è stato ripreso dalle esperienze maturate nel settore aeroportuale, dove la società opera con successo da molti anni. In tale settore è infatti necessario poter garantire un'alta velocità di lavoro assieme all'elevata qualità di pulizia della superficie spazzata in ottemperanza dei ristretti standard richiesti. Grazie all'innovativa disposizione di questi mezzi, durante le operazioni di manutenzione viaria (presenza simultanea su ogni carreggiata di sei mezzi sgombraneve più un veicolo adibito alla pulizia delle barriere new jersey, ognuno disposto su una diversa corsia e in posizione legger-
mente arretrata rispetto al precedente) e al modo in cui vengono sfruttate le caratteristiche dei loro allestimenti (combinazione di differenti modalità quali spazzamento - sgombero - spargimento materiale solido e spazzamento - sgombero - spargimento materiale liquido), viene consentita una pulizia veloce ed efficace. La neve rimossa lateralmente dalla prima lama sgombraneve viene infatti raccolta dal secondo mezzo, che si trova nella corsia adiacente, e così fino all'ultimo. L'alternanza di spargitori di solido e di liquido garantisce uno scioglimento immediato della neve ad opera della soluzione e un mantenimento della concentrazione salina ad opera del cloruro di calcio in pagliette. Grazie agli ottimi risultati ottenuti con l'esperienza moscovita maturata con MKAD, che ha reso nel crescente panorama di mercato est europeo Giletta un partner di riferimento di equipaggiamenti per la viabilità invernale con tecnologia di derivazione
aeropor tuale (abbinamento lama sgombraneve e spazzolone interassiale per la rimozione meccanica della neve), la società si è aggiudicata, assieme ai par tner Merkator Holding e Volvo, la fornitura di nuovi veicoli attrezzati che verranno utilizzati dall'agenzia federale delle strade Rosavtodor sull' importante arteria di collegamento tra la capitale russa Mosca e quella bielorussa Minsk. I mezzi riprenderanno le soluzioni già collaudate per l'MKAD, con l'aggiunta ad ogni veicolo di un alerone laterale per consentire una larghezza addizionale di sgombero di 4 m per la rimozione della neve dalle corsie di emergenza. I nuovi equipaggiamenti continueranno dunque ad operare in condizioni di alta velocità ed efficienza, ottimizzando e minimizzando contemporaneamente la quantità dei cloruri sparsi, coerentemente alla filosofia della nuova certificazione ISO14001 ottenuta da Giletta per il sistema di gestione ambientale.
AZIENDE
Anteprima dello stand Giletta al SEP 2010 L'evoluzione continua di un'azienda sempre in movimento con l'obiettivo della completa soddisfazione dei vari segmenti di mercato.
Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
L'azienda Giletta S.p.A., partner del gruppo Bucher, si prepara ad essere una delle aziende protagoniste del Salone di Padova. La scelta degli arredi e dell'allestimento rispecchia l'innovatività nei prodotti e la ricerca di soluzione all'avanguardia e personalizzate. La grandezza dello spazio da adibire all'allestimento, come ogni anno, permette di presentare le punte di diamante di un parco mezzi perfettamente in grado di soddisfare le più svariate necessità dei diversi segmenti di clientela. Soddisfazione confermata anche dai successi che l'azienda, ogni anno, ottiene nel mercato, valorizzati ancor più dal periodo congiunturale non sempre propizio. Come nelle precedenti edizioni del Sep di Padova, saranno presenti sia i mezzi invernali a marchio Giletta, che le spazzatrici stradali a marchio Bucher, con una evidenziazione parti67
colareggiata delle novità assolute per il 2010. Dalla divisione invernale di Giletta S.p.A., ad esempio, è nato il nuovo spargisale One, ultima espressione di un'azienda in continua evoluzione, sensibile alla realizzazione di prodotti conformi alle norme qualitative che il mercato impone (Cer tificazione Qualità ISO 9001:2000) e al rispetto dell'impatto sull'ambiente circostante (Cer tificazione Ambientale ISO 14001:2004). Infatti, ciò che contraddistingue Giletta, e tutte le persone che vi operano, guidate in maniera innovativa da una Famiglia Imprenditoriale di grande spicco e lungimiranza, è la prospettiva di evoluzione continua, dimostrata dai notevoli investimenti nei campi del core business, ma allo stesso tempo testimoniata dalla differenziazione strategica dell'azienda, volta sempre alla maggiore e totale soddisfazione del proprio cliente; perfettamente calzante è la costituzione di Giletta Electronics, ramo di Giletta S.p.A., nata per lo sviluppo di sistemi elettronici e informatici avanzati per controllo satellitare, che ha portato alla realizzazione della nuova versione dell'elaboratore di bordo Navicon" che sarà presentato in maniera dettagliata proprio in occasione della Fiera di Padova 2010. Da evidenziare che grazie alla continua ricerca di soluzioni innovative la nuova versione viene ora fornita con display e tastiera per permettere interattività con l'operatore ed eventualmente con il server centrale Routinform. E' stata inoltre prevista la possibilità di selezionare diversi tipi di attività mediante appositi tasti funzione, con il vantaggio di poter produrre dei report del lavoro svolto 68
in modo estremamente analitico. Conseguenza diretta di tale funzionalità è la possibilità di for ni re documenti lato postazione operatore (Web Routinfor m) utilizzabili direttamente per la contabilità del servizio (totale ore svolte in intervento preventivo, curativo di abbattimento con una o più attrezzature, per citare solo alcuni degli innumerevoli utilizzi). Fisicamente l'organizzazione dello stand sarà divisa in due macro aree, da un lato dello stand saranno presenti i mezzi e le novità per la viabilità invernale, dall'altro tutte le spazzatrici a marchio Bucher, con particolare evidenza delle novità assolute, come la nuova CityCat 1000, lanciata il 20 gennaio in antepr ima mondiale in Svizzera presso la sede di Bucher Guyer, e il restyling della CityCat 2020, migliorata nel comfort, nel design e nelle prestazioni. Per l'allestimento dello stand si è scelto di continuare la collaborazione, già consolidata negli anni precedenti, con l'agenzia Image di Bologna, con esperienza storica nel campo della creatività, con particolare focus sull'universo degli allestimenti fieristici. L'agenzia creativa Image S.r.l. è un'azienda che opera nel campo degli allestimenti fieristici da oltre dieci anni, che fa della qualità il costante filo conduttore di ogni suo progetto. E' lo stesso responsabile commerciale dell'agenzia ad evidenziare che: "Per noi la progettazione va di pari passo alla conoscenza del cliente e all'impostatizzazione dei suoi obiettivi. La collaborazione con il gruppo Bucher Giletta si rivela di anno in anno particolarmente soddisfacente, per la voglia comune di sperimentare nuove forme di design e soluzioni
comunicative". L'allestimento dello stand Giletta del Sep 2010 ha avuto come fulcro dell''idea concettuale una visione di movimento che ricalca perfettamente l'evoluzione continua dell'azienda Giletta, espressa simbolicamente dalla curva, che i particolari arredi scelti e studiati appositamente per questa occasione ricordano, conducendo alla scoperta delle principali novità che Giletta desidera presentare alla clientela. Il progetto grafico è a cura dei progettisti disegnatori Jonathan Monaco e Mirco Genovesi, che hanno studiato e realizzato un buon compromesso progettuale tra gli obiettivi della comunicazione, gli aspetti creativi e le esigenze tecnico strutturali di fattibilità dello stand. I grafici di Image, infatti, sono al contempo creativi e progettisti: si occupano personalmente in maniera olistica di dar for ma all'espressività, applicandola a soluzioni tecniche concrete. Per concludere si riporta la dichiarazione del responsabile commerciale spazzatrici di Giletta, Marco Spelozzo: "Siamo lieti di crescere e contribuire alla crescita dei nostri clienti e dei nostri partner che scelgono la qualità come fondamento del loro business e delle loro strategie, perché in questo periodo così difficile sono proprio queste scelte che aiutano un paese come l'Italia, costituito da un fitta trama di aziende che si contraddistinguono per l'offerta di prodotti e servizi di alta gamma, a tenere testa ad aziende che operano in senso contrario. Per tali motivi, siamo lieti di partecipare anche quest'anno al salone Sep 2010, punto di riferimento delle aziende del settore." Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
TECNICA
Soluzione per un sottopasso ferroviario: lo spingitubo Nel progetto del raddoppio della linea ferroviaria Milano - Mortara - Alessandria, il Comune di Parona ha stipulato una convenzione con Rete Ferroviaria Italiana, nella quale il comune si impegnava a realizzare un sottopasso ciclopedonale nella stazione di Parona. Tale sottopasso avrebbe permesso l'accesso pedonale ai marciapiedi dei due binari ed il collegamento della pista ciclabile dal centro abitato alla zona commerciale. Lo studio del dott. ing. Walter Patscheider di Milano ha progettato e diretto i lavori per la realizzazione di un importante insediamento industriale nell'area prospiciente la stazione ferroviaria, progettando anche tutte le opere di urbanizzazione primaria, quali la strada, le fognature e l'illuminazione. Il Sindaco Silvano Colli ha chiesto allo stesso di coordinare tali opere con la futura realizzazione del sottopasso. Per questo motivo nel 2006 il Comune di Parona ha dato l'incarico della progettazione e direzione lavori per la costruzione del sottopasso allo studio dell'ing. Patscheider. Il progetto ha rispettato tutte le esigenze di RFI ed è stato condiviso con Italfer nella previsione del raddoppio della linea ferroviaria. Il progetto esecutivo, approvato da RFI, ha previsto, per evitare, durante i lavori, qualsiasi interruzione della linea ferroviaria, la realizzazione del sottopasso con la tecnica dello "spingitubo", l'esecuzione della struttura delle rampe e delle scale in
Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
c.a. tradizionale, la soletta di pavimentazione su "igloo", per lasciare libero il passaggio delle acque piovane e quelle di eventuali infiltrazioni verso la vasca di raccolta e di aggottamento. I lavori sono stati appaltati e consegnati alla A.T.I. costituita tra Acca Costruzioni S.r.l. e Co.Ac. S.r.l. di Siracusa. La natura paludosa del terreno ha reso necessario l'utilizzo di un importante impianto di "wellpoint" per garantire la non presenza di acqua per tutta la durata dei lavori. Per tale scopo sono state usate 5 stazioni con pompe ITT Welpoint, ricorrendo al sistema "a gradoni". La tecnica dello "spingitubo" o "varo a spinta" consiste nella costruzione di tutta la struttura scatolare monolitica in cemento armato e la sua successiva infissione nel terrapieno sotto i binari, senza interruzione del normale traffico dei convogli. Per questo è stato costruito il "piano di varo" consistente in una platea di fondazione ed un muro reggispinta atti al getto ed al
contrasto per la successiva spinta e scorrimento del monolite. Il monolite scatolare della lunghezza di 24 m, larghezza esterna 6 m ed altezza esterna 4 m, è stato realizzato con due rostri a sbalzo sulla pareti laterali per favorire la penetrazione sotto il terrapieno ferroviario. Prima della spinta si è proceduto alla cosiddetta "fasciatura dei binari", ovvero alla posa e legatura dei singoli binari con coppie di putrelle per irrigidire ed evitare pericolose deformazioni. La ditta SAC S.r.l. di Varese, specializzata in tale tecnica, dal 19 al 23 dicembre 2007, utilizzando due martinetti Enerpac, in grado di esercitare una pressione fino a 20 mila tonnellate, ha eseguito tutte le operazioni di spinta. Ha posato una serie di putrelle sulla copertura del monolite che, durante l'avanzamento del manufatto, sono state infilate sotto le rotaie, andando a costituirne il sostegno. Al suo interno, escavatori e miniescavatori noleggiati dal Gruppo Venpa 3 S.r.l. hanno continuamente asportato tutto il terreno che, nel suo
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avanzamento, andava a riempire il vuoto del monolite scatolare. Alle estremità delle pareti sono state ritagliate le sezioni rettangolari per creare l'accesso alle scale, in cemento armato gettato in opera, di collegamento tra il sottopasso ed i marciapiedi di stazione. Le rampe di accesso, della pendenza massima del 5%, sono state realizzate con solettone di fondo e muri di contenimento anch'esse in cemento ar mato gettato in opera. Tutte le riprese di getto sono state eseguite applicando Waterstop bentanitico idroespansivo WT 102 della ditta Volteco. Le prove di collaudo statico e dinamico sono state certificate dalla ditta 4 Emme Service. Le solette di pavimentazione, sia delle rampe che del sottopasso, sono state gettate in opera sopra il piano creato utilizzando i così detti "igloo", elementi in plastica riciclata "Modulo" Geoplast S.r.l. forniti dalla Plastomec S.r.l.. La pavimentazione del percorso pedonale, i gradini delle scale e le copertine dei muri sono stati realizzati con lastre di serizzo antigorio piano sega, forniti dal Centro Marmi S.r.l. di Mortara. Quella del percorso ciclabile è stata realizzata in conglomerato bituminoso. Tutte le pareti sono state rivestite in klinker trafilato ingelivo di vari colori, i cui elementi sono stati combinati in modo da raffigurare una fila continua di matite colorate.
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L'applicazione è stata eseguita usando l'adesivo in polvere a media elasticità Keraflex della ditta Mapei e stuccate con Keracolor Mapei, ed i giunti di dilatazione trattati con il sigillante poliuretanico a bassa elasticità Sikaflex HP1 della ditta Sika. "L'intento - spiega il progettista ing. Patscheider - è quello di invogliare i così detti writers a sostituire i loro spray con la fantasia dell'utilizzo di matite virtuali". Per realizzare tale rivestimento ci si è avvalsi della collaborazione della ditta Klinker Sire: per contenere i costi, già in fase di progettazione, si era pensato di utilizzare materiale ottimo ma non di prima scelta, inutile per l' effetto finale desiderato. Ci si è fatto consegnare quindi l'elenco di tutte le giacenze, imperfette o per cromaticità o per sagoma, e si è proceduto alla scelta ed alla loro com-
posizione, ottenendo un risultato luminoso, allegro, pulito e di facile manutenzione. Questa realizzazione può essere sicuramente inclusa tra gli esempi virtuosi di intervento pubblico, condotto con la dinamicità e con la cura di un intervento privato. La disponibilità dell'ufficio tecnico del Comune di Parona, del responsabile del procedimento, geom. Saino, l'esperienza del progettista, la bravura ed assistenza dei tecnici della Rete Ferroviaria Italiana, la volontà di tutti di collaborare per l'ottimizzazione del risultato, hanno permesso all'impresa appaltatrice di eseguire un lavoro complicato e delicato rispettando i tempi contrattuali e risparmiando rispetto alle previsioni del quadro economico dell'intervento e delle somme a disposizione dell'amministrazione deliberate per tale opera.
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VIABILITA' INVERNALE
Global Service: Schmidt, la tradizione continua
La storica azienda di Livigno ha acquistato anche una Supra 5001. La famiglia Silvestri ha da sempre legato il suo nome allo sgombero neve della Strada Statale 301 che collega Bormio a Livigno attraverso il Passo del Foscagno (2.291 m s.l.m.). Da quando il padre, sig. Rocco Silvestri, realizzò la strada per il Passo del Foscagno, inaugurata nel 1952, ad oggi, lo sgombero della neve viene effettuato dalla famiglia Silvestri con attrezzature Schmidt. Quando le situazioni climatiche sono estremamente proibitive il cliente professionista nello sgombero neve richiede l'impiego di attrezzature con alte prestazioni, affidabili e sicure, per poter affrontare una stagione che vede impegnata la ditta Global Service per un periodo minimo di sei mesi l'anno nell'attività dello sgombero neve. La for te spinta del sig. Quirino Silvestri a migliorare il proprio parco macchine ha fatto maturare la decisione di implementare ulteriormente la potenza di sgombero in fase di fresatura acquisendo un'altra Supra. Attualmente la ditta Global Service ha nel suo organico 3 turbofrese semoventi e precisamente: - Supra 2001 con tamburo fresante da 2,5 m; - Supra 4001 con tamburo fresante da 2,6 m; - Supra 5001 con tamburo fresante Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
da 2,6 m e cabina rialzabile. La tenacia con cui viene mantenuto saldo il connubio con Schmidt è sicuramente da attribuirsi alla passione nell'utilizzare attrezzature nate e studiate per poter essere dei validi partner in situazioni estremamente difficoltose ed estreme (nevicate copiose, slavine, allargamenti stradali...). L'impiego di personale qualificato con l'ausilio di macchine altamente tecnologiche ha generato una simbiosi forse unica nel suo genere per professionalità e produttività. Ovviamente, per poter gestire un'attività così importante e nevralgica per la sopravvivenza e sviluppo di un paese turistico come Livigno (il Passo del Foscagno è l'unico accesso dall'Italia nel periodo invernale), Global Service interviene giornalmente con tre mezzi dotati di lame anteriori Schmidt a settori modello Tarron MS 36.1 per alto innevamento + due aleroni sui fianchi (per poter coprire entrambe le 2 carreggiate in un solo passaggio).
Per quanto riguarda gli spargisale, Global Service si è affidata a Schmidt con la soluzione Stratos serie D, ossia doppia coclea e doppia camera per poter spargere diversi tipi di fondenti singolarmente o in contemporanea. Tutti gli attrezzi (lama e spargisale) prelevano l'alimentazione idraulica necessaria per un corretto impiego direttamente dal telaio per una maggiore affidabilità. Pur lavorando in condizioni di temperature estremamente basse (mediamente -15°C con punte anche a -30°) gli spargisale a doppia coclea garantiscono un'affidabilità estrema in fase di aspersione indipendentemente dai fattori termo - climatici che caratterizzano la statale 301. La grande esperienza del gruppo gestito dalla famiglia Silvestri con l'apporto e la passione innata del loro coordinatore operativo, sig. Massimo Bradanini, viene valorizzata dai prodotti Schmidt specificatamente scelti a cui si affidano per garantire un servizio pubblico di estrema qualità. Con grande soddisfazione la stesura di questo articolo vuole sottolineare che quando l'incontro tra la tradizione, l'esperienza ed il sacrificio di un'azienda come la Global Service con la qualità, le prestazioni e l'affidabilità di un produttore come Schmidt, il risultato non può che essere ottimo sia in termini qualitativi che di soddisfazione per un costante e fattivo servizio al cittadino. 71
PORTATTREZZI
Quando il gioco si fa duro...
Periodi come questi, fortunatamente nella vita di una azienda se ne vedono pochi. Il prolungarsi di una crisi economica mette a dura prova gli imprenditori, di qualsiasi settore, e le conseguenze si vedono giorno dopo giorno. Diverse però sono le aziende che hanno saputo, prevedendo i tempi duri, investire in nuove tecnologie ed in prodotti sempre innovativi, idonei alla situazione, e che ora si ritrovano uno sbocco per nuovi settori e fasce di mercato. Una di queste è sicuramente Morselli e Maccaferri. Con notevole coraggio ed intuizione imprenditoriale ha pianificato investimenti in nuovi prodotti ad alta tecnologia ed orientati a vari settori di utilizzo, coprendo nuove fasce di mercato. Ciò ha permesso di confermare e di riaffermare il trend di crescita ed il notevole consolidamento degli investimenti.
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Una delle linee di prodotto alla quale Morselli e Maccaferri S.r.l. ha dedicato molta attenzione è la gamma delle macchine polifunzionali e puliscispiaggia. La politica aziendale ha indirizzato la società verso prodotti il cui utilizzo non si limita ad un semplice uso specifico, ma che possano essere sfruttate con diverse attrezzature ed in settori diversi, ricoprendo quindi differenti fasce di mercato e clientela. Particolare risalto merita il nuovo modello del semovente cingolato polifunzionale uomo a bordo Tiger One T1 nella nuova versione a 2 velocità e con presa di forza idraulica sia anteriore che posteriore. La caratteristica struttura della macchina e gli equipaggiamenti la rendono ora estremamente pratica nella versatilità e nelle applicazioni delle diverse attrezzature anteriori e posteriori e appositamente studiate per impieghi professionali nei
differenti settori della manutenzione specifica, oltre che negli stabilimenti balneari con i vari tipi di setacci e rastrelli, nello sgombero della neve sui marciapiedi, sulle piste ciclabili, nei cimiteri, con turbina o lama angolabile, spandisale posteriore, tettuccio di protezione... Nello scavo per la posa dei tubi di irrigazione, allo sfalcio con trincia sarmenti. La struttura con bracci di sollevamento anteriori porta agevolmente benne di diverso tipo e dimensioni, forconi... Una pratica trivella anteriore consente di effettuare su qualsiasi natura di terreno fori con diametro da 100 a 250 mm per una profondità di 900 mm. Una gamma completa di macchine ed accessori destinati alla pulizia delle spiagge completa il catalogo dei nuovi prodotti che Morselli e Maccaferri intende proporre ad un mercato sempre più esigente e selettivo. T3 da 180 - 200 cm con ribaltamento idraulico per trattori da 80/130 HP, indicato per la pulizia profonda dei litorali sabbiosi. Lavora ad una profondità di 150/200 mm con una
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potenzialità produttiva di 8.000/12.000 m2/h. E' dotata di intercambiabilità rapida delle reti in dotazione da 15/10/3 mm per ogni esigenza di selezione. T2, semovente cingolato con setaccio da 90 cm e uomo a terra, è corredato di 3 reti in dotazione ed ha una capacità produttiva di 2.500/3.000 m2/h. T4, semovente a ruote con setaccio da 70 cm e uomo a terra, esiste in due versioni: con motore a scoppio da 5,5 HP o a batteria. Particolarmente interessante la versione a batteria per gli stabilimenti balneari attigui ad abitazioni, alberghi e camping. Silenziosissimo, ha un'autonomia di 2,5/3 h di lavoro continuativo, con un tempo di ricarica di 6/8 h. Entrambe le versioni permettono una resa produttiva di 2.000/2.500 m2/h. Tiger One T1 nella nuova versione a due velocità con setaccio da 110 cm, uomo a bordo, ha una capacità produttiva di 3.000/3.500 m2/h. Oltre al setaccio tradizionale posteriore, traina agevolmente rastrelli per alghe, rastrello vibrante per la pulizia giornaliera, un comodo rimorchietto per il trasporto di sdraio e ombrelloni, un pratico modulo con cisterna da 300 l, pompa idraulica ad alta pressione, arrotolatore tubo e lancia, praticissimo per il lavaggio sul posto di sdraio e ombrelloni con possibilità della miscelazione con disinfettanti antibatterici... La trivella anteriore, le forche e la ruspina anteriore sono altri accessori utilissimi all'allestimento ed allo smantellamento dello stabilimento balneare ad inizio e fine stagione. Per lo spostamento, il caricamento di modeste quantità di sabbia, detriti... il pratico montaggio sulla parte anteriore di bracci a movimentazione idraulica (pala) con le diverse tipologie di benne o forcone mordente, consente uno sfruttamento a 360° del pratico ed insostituibile Tiger One.
ATTREZZATURE
Dal più piccolo al più grande: trinciatrici per escavatori Seppi M.
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Non esiste albero o pianta che i decespugliatori forestali Seppi non riescano a trinciare. Cespugli, rami, tronchi, ceppi - tutto viene macinato con grande velocità e potenza. Un segmento importante della vasta gamma Seppi M. (oltre 60 modelli di trinciatrici) sono le trinciatrici per escavatori, tra le quali si trovano ben 7 modelli di decespugliatori, ognuno dei quali disponibile in varie misure di lavoro e con diversi accessori. Il tutto viene completato da un nuovo modello di fresaceppi a trasmissione idrauli-
ca, la Kastor hyd. Gli escavatori necessari ad azionare una trinciatrice vanno dai 17 ai 350 quintali. Il modello più piccolo denuncia un peso di 150 kg (senza sella di attacco al miniescavatore), quello più grande pesa 3.085 kg. Il grande vantaggio di una trinciatrice montata a un braccio escavatore è la possibilità di operare in luoghi altrimenti difficilmente raggiungibili, angusti e scoscesi. La maneggevolezza degli escavatori e miniescavatori consente la pulizia in quei luoghi, dove
anche i migliori trattori equipaggiati con trincia tradizionale non riescono ad operare. Le prime applicazioni delle macchine trinciatrici Seppi sugli escavatori e sui miniescavatrori risalgono a più di 20 anni fa. Ma è in questi ultimi anni che una politica generale di miglior manutenzione delle aree verdi, delle rive 1. Super BMS 2. BMS 3. Mini BMS 4. Super BMS
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dei fiumi e delle foreste, ha confermato la grande utilità del binomio escavatore e trinciatrice Seppi. Un buon numero di accessori permette poi ai decespugliatori Seppi di compiere un lavoro perfetto di fine triturazione del legno. Uno per tutti, la testa rotante che, montata tra il trincia e il braccio dell'escavatore, consente la rotazione del decespugliatore di 190°. Questo permette di trinciare con qualsiasi inclinazione e con il braccio dell'escavatore in movimento sia verso destra, sia verso sinistra. Una produzione media giornaliera nelle situazioni estremamente difficili del più piccolo dei trincia Seppi è di circa 550 - 600 m3 al giorno. Si tratta del modello H-SML 60, montato su un escavatore da 17 quintali, che opera in
terreni fortemente scoscesi, inaccessibili e con una vegetazione fitta come ginestre, rovi e alberi proliferanti di ogni genere. Produzioni nettamente superiori si ottengono ovviamente con modelli più grandi e potenti. Essenziali per il buon funzionamento dei trincia sugli escavatori, sono il flusso di olio costante ed una pressione adeguata di alimentazione dell'idromotore che comanda pulegge e rotore. Il rotore, a seconda dei modelli, può essere di tipo agricolo o forestale, con denti mobili o fissi, oppure con coltelli a Y. Una vasta gamma di misure e di modelli conferma ancora una volta i grandi vantaggi Seppi, il numero 1 nel settore della trinciatura. Produttore di macchine all'avanguar-
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dia, sempre in costante evoluzione e in grado di fornire le soluzioni più adatte alle esigenze degli utilizzatori. Qui di seguito l'elenco dei modelli Seppi per escavatore: H-SML, HSMO-B, Mini BMS, BMS-L, BMS-F, BMS, Super BMS e Kastor hyd. 5. BMS-L 6. H-SML 7. BMS-F 8. BMS-L 9. Kastor hyd
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PORTATTREZZI
Antonio Carraro Groundcare SP 4400 HST, Model Year 2010: parola d'ordine "Municipale"
SP 4400 HST (38 HP) è un mezzo idrostatico articolato, compatto, super maneggevole, nato per la manutenzione delle isole pedonali e dei centri storici, la viabilità stradale, la pulizia dei selciati, lo sgombero della neve, la cura dei parchi pubblici e dei giardini. SP può essere infatti allestito con attrezzi frontali, dorsali e posteriori, mantenendo sempre un'elevata velocità di lavoro. Può essere utilizzato con spazzatrice, lama o fresa da neve, spargisale, spargisabbia, rasaerba (per mulching o taglio e rac-
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colta); e ancora: muletto frontale con pianale portattrezzi, trinciarive, escavatore, trincia frontale e trivella. Un comodo pianale di carico sul dorso del manto del cofano rende SP utile anche per la movimentazione di materiale. La cosa che non muta nel nuovo Model Year 2010 è il nome: SP 4400 HST. Per il resto la macchina è stata completamente r igenerata rispetto al precedente modello e lo si vede subito, a colpo d'occhio. Gli ingegneri del reparto R&D (Ricerca e Sviluppo AC) hanno voluto
rimodellare SP conferendogli un carattere più fresco, competitivo, vincente. La cabina è il punto di forza: lo spazio vivibile è molto ampio e la visibilità a 360°. Il sedile in tessuto con molleggio pneumatico, poggiatesta e braccioli di serie, garantisce massimo comfort di guida. L'abitacolo poggia su di una serie di silent-block che assorbono dolcemente le vibrazioni. Il mezzo è dotato di must sfiziosi (tutti di serie!) per assecondare le richieste dei clienti più esigenti. Tra questi, la radio con lettore CD-MP3, il vano pocket-lunch per conservare cibi e bevande da consumare durante il lavoro, l'impianto di aria condizionata. L'apparato illuminante è dotato di potenti fari di lavoro e presa 12 V. I motori sono ecologici a basso impatto ambientale in termini di emissioni e comfort acustico poiché il must irrinunciabile degli operatori comunali moderni è "the pleasure to work" (il piacere di lavorare) come si evince dai risultati dell'indagine condotta dal reparto di ricerca e sviluppo AC rivolta ai potenziali clienti di questo mezzo. Riguardo le novità meccaniche, SP adotta riduttori posteriori che privilegiano stabilità e manovrabilità di guida nonché freni a comando idraulico che assicurano frenate decise e modulari. Nuovo anche il comando di avanzamento a pedale che gestisce idraulicamente la trasmissione idrostatica contribuendo al comfort di guida nel segno della praticità e della sicurezza. Un dispositivo joystick JM™ per la gestione delle attrezzature è posto in posizione ergonomica perché l'operatore abbia tutto a portata di mano. Inoltre, per le lavorazioni che richiedono il controllo dell'andatura costante, l'operatore può utilizzare il dispositivo speed-fix che fissa la velocità di moto in lavoro. Il "concept SP" non lascia nulla al caso e fa di questa macchina polivalente il non plus ultra per gli operatori del settore civile. Dulcis in fundo: SP 4400 HST gode del pacchetto di garanzia estesa fino a 4 anni (EXG). Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
FIERE
Viatec & BrennerCongress: una simbiosi riuscita
Dal 24 al 26 febbraio si è tenuta presso la Fiera di Innsbruck la 6a edizione di Viatec, la fiera specializzata in infrastrutture stradali, costruzione, esercizio, manutenzione e logistica dei trasporti nelle aree alpine. Per la prima volta Viatec è stata accompagnata dal BrennerCongress e ha potuto approfittare sin dall'esordio di questa eccellente simbiosi. 81 espositori e 1.800 visitatori sono giunti nella piccola ma graziosa fiera speLavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010
cializzata, con il BrennerCongress che ha vantato eccellenti oratori, sotto la guida del direttore della Galleria di Base del Brennero, Konrad Bergmeister, e Walter Purrer dell'Istituto di costruzione e scienza dei materiali dell'Università di Innsbruck. Il tema dell'incontro è stato, tra l'altro, l'attuale stato dei lavori della Galleria di Base del Brennero, che è stato documentato anche alla luce di due escursioni. Anche il programma delle conferenze ha suscitato un sorprendente interesse il primo giorno della fiera, che, unitamente alla "Giornata dei Comuni", è stato accolto molto bene. Informazioni di particolare interesse a tale proposito sono state apportate dalla direzione regionale per l'edilizia
con le ripartizioni per la costruzione di strade, settore manutenzione stradale, costruzione ponti e gallerie, con ragguagli di carattere geologico, e dal settore della logistica dei veicoli e delle macchine. "Nei prossimi anni amplieremo ulteriormente Viatec. In tal senso non solo sosterremo il BrennerCongress, ma dal 2012 anche il nostro nuovo polo fieristico, che è attualmente in fase di profonda modernizzazione, per la quale sono stati stimati 25,9 milioni di euro", afferma il direttore del progetto Viatec, Stefan Kleinlercher, riferendosi all'esito della manifestazione. La prossima edizione di Viatec si terrà dal 17 al 20 marzo 2011 presso la Fiera di Bolzano. 77
VERDE
DemoMeeting 2010 di Gianni Ferrari
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Domenica 21 marzo scorso si è svolta nel Parco Giardnio Sigurtà a Valeggio sul Mincio (VR) la manifestazione DemoMeeting 2010, organizzata dall'azienda Gianni Ferrari S.r.l. Il gruppo Gianni Ferrari - Officine Bieffebi produce macchine professionali. La gamma attualmente proposta si compone di 10 famiglie di prodotto disponibili ognuna in numerosi modelli e versioni. Le esportazioni del gruppo, in oltre 30 Paesi nel mondo, rappresentano oltre il 60% del proprio mercato. La manifestazione DemoMeeting coglie l'occasione per far toccare con mano l'intera gamma di prodotti agli utilizzatori finali, ai privati, alle ditte di costruzione, ai comuni, ai rivenditori, insomma alla clientela sia italiana che estera. Quest'anno sono arrivati clienti fin dalla Nuova Zelanda e dall'Australia, come da quasi tutta
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Europa. Anche se l'intera gamma era esposta alla manifestazione, si è voluto porre l'accento sulla serie Turboloader. Si tratta di una trattrice articolata a 4 ruote motrici isodiametriche con braccio telescopico portattrezzi. Esistono ad oggi 4 modelli con 3 motorizzazioni: due modelli da 22 CV, uno dei quali senza sfilo telescopico del braccio, uno da 28 CV ed il più potente da 36 CV. Le dimensioni contenute della serie Turboloader, la funzionalità e la versatilità conferite dal vasto assortimento di attrezzature appositamente sviluppate, rendono queste macchine ideali per l'utilizzo nel giardinaggio, in agricoltura, in edilizia leggera, nella movimentazione e nella manutenzione pubblica. Le attrezzature comprendono: benne fisse o a scarico alto, multifunzione 4 in 1; forche per pallet o per balle o per letame o anche con trattenitore; braccio escavatore; rasaerba mulching e scarico laterale; diversi tipi di trinciatrici e cimatrici. Inoltre esiste anche una serie di attrezzature per la viabilità invernale, come la fresa da neve o la lama da neve, che si possono usare contemporaneamente allo spargisale posteriore. Tutte le attrezzature sono dotate di agganci ed innesti idraulici che rendono la sostituzione semplice e molto veloce. L'articolazione del telaio conferisce
ottima manovrabilità e un raggio di svolta molto stretto; dove passa il semitelaio anteriore passa anche quello posteriore. Il Turboloader può lavorare anche sulle superfici più delicate senza danneggiarle, è dunque ideale per i lavori di manutenzione del verde. La postazione di guida rialzata e avanzata permette all'operatore di avere sempre un'ottima visione del percorso, dell'attrezzatura e delle lavorazioni e ciò migliora il controllo dell'attrezzatura aumentando sicurezza e semplicità d'uso. La sicurezza dell'operatore è stata posta in primo piano: il Turboloader è dotato di serie di telaio rigido di protezione ROPS a 4 piantoni (disponibile pure la variante abbattibile per il trasporto anche su furgoni chiusi). Sempre di serie sono presenti un sensore antiribaltamento della macchina che segnala all'operatore, attraverso segnali luminosi e sonori, il distaccamento delle ruote posteriori da terra fino a bloccare il sollevamento del carico, ed un sensore antirovesciamento della benna che impedisce il rovesciamento accidentale all'indietro del carico. 1. Punto centrale del DemoMeeting 2. Turboloader M280 con forca con trattenitore 3. Turboloader M360 con benna a scarico alto
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