Soluzioni per Lavori Pubblici 44

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lavori pubblici soluzioni per

Econic

Tecnologia al servizio dell'ambiente

n. 44 maggio - giugno 2010

quota neve s.r.l. via Panizza 12 - 20144 Milano Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. postale 70% LO/MI




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Nuova Multione GT 950 Ga. Marchelli Berti Macchine Agricole: gamma completa di trinciargini per trattori da 25 a 200 CV CTE consegna a Roma la nuova B-LIFT 620 Al Bauma 2010 Merlo svela la novità: il primo Eco-Sollevatore al mondo! Gh. Marchelli La gamma Bridgestone ad uso on/off-road disponibile con battistrada ricostruito Bandag Econic protagonista al Sep Gh. Marchelli Il monoperatore Scalvenzi sull'autotelaio Fuart 10 cresce in portata, non in ingombri Gh. Marchelli Leca per mettere in sicurezza i muri di sostegno anche in zona sismica Gh. Marchelli Hymach Energy X2: lavoro finito in una passata Gh. Marchelli Sistema di pesatura con celle di carico per i silos Holten Ga. Marchelli Amman-Yanmar al Bauma 2010: novità e ammodernamenti F. P. Vandoni Progetto Ferri Powerful: testate trincianti forestali Gh. Marchelli 100 anni di trattori Antonio Carraro 32 moduli Containex per l'Istituto Comprensivo di Pieve di Bono Ga. Marchelli Assaloni.com, allestitore partner U20 per la rete Daimler G. Patscheider Pellenc, manutenzione del verde ecocompatibile F. P. Vandoni Ecobait presenta i nuovi modelli di portarifiuti eliminatopi al Sep di Padova F. P. Vandoni Energreen ILF R 1500 Nasce il nuovo 6 m3 dell'azienda modenese Gran successo per Motofog di Leotech Laberg: un laboratorio completo Gh. Marchelli FAE Group presenta la testata multifunzionale MTH F. P. Vandoni L'attività pilota di Customer Satisfaction di Giletta S.p.A.: "La cassetta dei suggerimenti per dar voce ai propri clienti" Il nuovo progetto a salvaguardia della sicurezza per gli ausiliari del traffico: Syrob Nuovi trattori John Deere Serie 5E: il piccolo gigante per la qualità del part time 4 stagioni per Unimog con Assaloni.com, Giletta, Dadò Ricambi e Doa G. Patscheider La raccolta rifiuti. Da problemi ad opportunità. Grazie alle trasmissioni automatiche Allison Per un cippato più raffinato: cippatori a tamburo Pezzolato di taglia medio piccola 30° AnniversAiro G. Patscheider Altri 2 Unimog U20 per la Regione Toscana G. Patscheider Con Aebi Schmidt al Passo San Gottardo F.X. Meiller e Zorzi: una nuova cooperazione sul mercato italiano Caron ST 670 Evo3 con caricatore forestale Versus TF 300 C Tecnomeccanica Ga. Marchelli La scalata verso l'alto di due piccoli F. P. Vandoni Mecalac 12MTX Ibrida al Bauma 2010 E.C.O. Italia presenta l'olio sintetico che rispetta l'ambiente G. Patscheider I prodotti O.M. S.M.A.G. rifiniti con verniciatura in finto legno

Lavori Pubblici viene inviata in tutta Italia a:

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- Uffici Tecnici di tutti i Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane - Società di gestione strade e autostrade - Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti - Aziende di trasporto urbano - Ditte appaltatrici di lavori pubblici - Parchi nazionali e regionali - Protezione Civile - Consorzi di bonifica - Aeroporti, Porti - Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf, parchi divertimento…) - Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento della rivista - Personalità di settore italiane ed estere

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In copertina:

Econic

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Redazione: dott. Giorgia Marchelli dott. arch. Viviana Patscheider Gunther Patscheider Francesco Piero Vandoni Segreteria di redazione: Domenica Stefani

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PORTATTREZZI

Nuova Multione GT 950 GIORGIA MARCHELLI

E' stata ufficialmente presentata al Bauma 2010 di Monaco di Baviera, e in anteprima ad alcuni affezionati clienti italiani durante il periodo precedente la fiera, l'ultimo portattrezzi nato in casa CSF. Si chiama Multione GT 950 ed è la macchina di ultima generazione dell'azienda vicentina, specializzata in mezzi multifunzionali idrostatici snodati, capaci di muoversi con la massima disinvoltura su ogni tipo di terreno

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per svolgere i più disparati lavori, grazie ad una gamma di circa una sessantina di accessori velocemente interscambiabili. Come le altre Multione ha una stabilità eccezionale, adatta a ogni tipo di situazione, grazie all'ottimo bilanciamento e ad una manovrabilità davvero unica nel mercato delle macchine. Nuova nel design, ma in linea con le altre serie Multione, e rinnovata nelle prestazioni, anche la GT 950 è la

macchina ideale per le amministrazioni pubbliche, l'edilizia, le aziende di noleggio, l'agricoltura, l'allevamento e le strutture turistiche. Il nuovo portattrezzi è stato molto voluto e studiato da CSF principalmente per un fattore di carico utile, cioè per poter avere una capacità di sollevamento notevole, al di sopra della media delle altre macchine di pari categoria: grazie al sistema idraulico a controllo elettronico con

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portata di 80 l/min e 3 pompe, la GT 950 è in grado di sollevare 1.600 kg, unità di peso di riferimento molto importante, specialmente nell'ambito dell'edilizia, equivalente all'Europallet, (fra i 1.500 e i 1.600 kg di qualsiasi materiale), un carico significativo finalmente raggiunto anche da Multione, grazie pure ad una zavorratura importante, di 484 kg, posizionata posteriormente. Altra novità fondamentale, in prima assoluta per la gamma Multione, è la doppia velocità di trasferimento: ha una marcia lenta di lavoro, da 12 km/h, ed una seconda marcia veloce per lo spostamento stradale, da 25 km/h, azionate tramite un comando elettroidraulico molto semplice e comodo. Ulteriore innovazione non trascurabile riguarda il freno di stazionamento, elettroidraulico pulsante a dischi multipli e non più manuale - meccanico, sistema conglobato nei motori idraulici di trazione, molto più effica-

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ce, che blocca la macchina al 100%, in qualsiasi posizione essa sia, anche in estrema pendenza. Tale impianto di frenatura risulta inoltre più comodo e semplice: anziché tirare una leva e fare un movimento brusco, all'operatore è sufficiente schiacciare un pulsante. Un joystick ad 11 funzioni con sistema sicurezza operatore di serie è stato studiato per garantire prestazioni eccezionali in qualsiasi condizione e tipo di terreno. Il motore è uno Yanmar diesel da 49 HP, 2.200 cc, con quattro cilindri a iniezione diretta aspirato, raffreddato

ad acqua, già utilizzato su altre Multione, e quindi validamente collaudato. La trasmissione è 4WD idrostatica servoassistita. La GT 950 è dotata di braccio telescopico, sistema di flottaggio, dispositivo antiribaltamento, roll-bar predisposto per cabina, tettuccio in acciaio e plexiglas, sedile molleggiato con braccioli. Le dimensioni sono: largh. 1.460 mm x lungh. 2.900 mm x h. 2.176 mm, con un peso di 1.600 kg. Il design innovativo e accattivante, unito al grande comfort e stabilità, ripropone a livello estetico le caratteristiche della serie SL 800, che si notano nei vari dettagli, la stessa cabinatura, il frontale, il braccio ed castello anteriore. Gli allestimenti possibili sono quelli al top di gamma, tutti quelli proponibili da CSF, e su una macchina del genere si potrebbe addirittura spaziare anche su accessori ancora più gravosi per renderla ancora più multifunzionale.

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VERDE

Berti Macchine Agricole: gamma completa di trinciargini per trattori da 25 a 200 CV

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Berti Macchine Agricole di Caldiero (VR), azienda presente sul mercato da 50 anni, può vantarsi di essere il primo produttore di macchine agricole in grado di offrire una gamma completa di trinciargini per la manutenzione del verde sulle banchine stradali, i terreni inclinati in genere e per la pulizia accurata e ordinata di fossi ed argini. In particolare, da oltre 10 anni, l'a-

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zienda scaligera si impegna a studiare e produrre delle trinciargini polifunzionali, cioè attrezzature il cui campo di applicazione non è solo l'argine, ma possono essere utilizzate anche come trinciatrici tradizionali da montare posteriormente o lateralmente al trattore (con la possibilità di ruotare la testata trinciante con un raggio massimo da +90° a -65°).

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La gamma completa delle trinciargini prodotta dalla ditta Berti è in grado di coprire un range di potenza compresa dai 25 fino ai 200 CV. Si tratta di attrezzature che stanno riscuotendo molto successo da 1. Trinciargini Berti modello TA/K 2. Modello TA/LI 3. Trinciargini TA/L 4. Modello TA

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parte degli operatori del settore, in quanto garantiscono il pieno rispetto di tutti i parametri richiesti dalle attività di bonifica e di manutenzione: affidabilità, durata nel tempo, robustezza e qualità. Il primo modello, il più leggero, è il TA/K: si applica a trattori con potenza compresa tra 25 e 45 CV ed è idoneo alla trinciatura di erba, cespugli e sarmenti fino a 3 cm di diametro. E' disponibile in due misure di lavoro: 125 e 145 cm ed il suo peso è rispettivamente di 300 e 310 kg. Seguono poi i modelli TA/L e TA/LI che si applicano a trattori con potenza variabile da 40 a 65 CV; sono adatti per il taglio di erba, residui vegetali e sarmenti fino a 4 - 5 cm di diametro. La differenza tra i due trinciargini è la posizione della scatola ingranaggi, esterna nel modello TA/L, interna nel modello TA/LI. Per i trattori con potenza tra i 60 e i 100 CV, Berti Macchine Agricole mette a disposiz ione altri due

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modelli: il TA e il TA/S. Questi trovano la loro applicazione nella trinciatura di erba, cespugli e sarmenti fino a 7 - 8 cm di diametro e sono disponibili in varie misure di lavoro: 140, 160, 180, 200 e 220 cm (per il modello TA anche 250 cm). Anche in questo caso ciò che rende diverso un modello dall'altro è la posizione della scatola ingranaggi: interna per il modello TA, esterna per il modello TA/S. Si passa poi a coprire i trattori con potenza maggiore, quella cioè che parte dagli 80 e arriva a 130 CV. Tali mezzi richiedono trinciargini più robuste con una struttura rinforzata e affidabile. Ecco quindi i modelli TA/P e TA/PS che riescono a trinciare erba, residui vegetali, cespugli e sarmenti fino a 8 - 10 cm di diametro. L'ultimo modello che la ditta Berti Macchine Agricole mette a disposizione della propria clientela per offrire un'intera gamma di trinciargini adatta ad ogni tipo di trattore è il modello

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WING: una trinciargini laterale posteriore capace di trinciare erba, cespugli e sarmenti fino a 10 cm di diametro e con una capacità di rotazione della testata trinciante variabile da +100° a -65°. Si applica a trattori con potenza compresa tra i 90 ed i 200 CV ed è disponibile in quattro misure: 180, 200, 220 e 250 cm. La ricerca dei materiali di prima qualità, gli approfonditi studi tecnici ed il rigoroso controllo di tutte le fasi di produzione hanno premiato e premiano continuamente i risultati raggiunti da Berti Macchine Agricole in termini di vendite e di soddisfazione dei clienti.

5. Trinciargini Berti modello TA/S 6. Modello TA/P 7. Trinciargini TA/PS 8. WING: il nuovo modello della gamma di trinciargini Berti, per trattori di potenza tra i 90 ed i 200 CV

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CTE consegna a Roma la nuova B-LIFT 620 PIATTAFORME AEREE

Consegnata a Roma la nuova piattaforma aerea telescopica autocarrata B-Lift 620 HR destinata ad operare nei cantieri per la costruzione della Città dello Sport a Tor Vergata. La B-Lift 620 HR può essere montata su un camion con telaio a quattro assi PTT da 32 t ed è dotata di un braccio a 4 sfili e jib principale a 2 sfili per un'altezza massima di lavoro di 62 metri. Inoltre, il jib secondario portanavicella ha un'articolazione di 180°. La piattaforma può sbracciare fino a 29 metri ad un'altezza di lavoro di 43 metri. Lo sbraccio massimo in orizzontale è di 35 metri. La cabina può essere inclinata a 45°. Ma sono l'idraulica e l'elettronica il vero cuore pulsante della macchina: la BLift 620 HR conta oltre 20 centraline. Infatti grazie all'elettronica la macchina

è in grado di controllare tutte le variabili delle oltre 50 diverse aree di lavoro che si hanno a disposizione. Le alimentazioni idrauliche ed elettriche sono alloggiate su catena portacavi interna al braccio e al jib; i comandi elettroidraulici sono proporzionali a manovre simultanee tramite joystick ergonomici. Tre sono le postazioni di comando munite di interfono di comunicazione: una a terra su console mobile a cavo e una in cabina e in navicella, con display a colori multifunzione integrato. La macchina è destinata a tutti i mercati, sono integrati e massimizzati tutti gli accorgimenti previsti dalle diverse normative nazionali: il risultato è un prodotto che supera le prescrizioni di legge di ogni singolo stato. Le prerogative della macchina

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sono molteplici, tra cui un sistema di sicurezza anticollisione cabina, il sistema di limitazione dello sbraccio automatico in funzione del peso in navicella e della stabilizzazione e la presenza di una centralina elettroidraulica dedicata alla chiusura in emergenza. Questa è una macchina che, grazie agli svariati sensori e al suo software avanzato, è in grado di interpretare le condizioni operative e limitare o annullare ogni possibile rischio, senza compromettere lo svolgimento delle proprie funzioni. In occasione della consegna della macchina Lorenzo Cipriani, presidente di CTE, ha dichiarato a proposito della nuova B-Lift 620 HR: "La piattaforma va a integrare una gamma di mezzi con prestazioni simili ma più limitate. Nel caso di mezzi come questo non si può parlare di mercato dai grandi numeri; la macchina nasce su misura e siamo certi che, soprattutto nel settore del noleggio, riscuoterà un grande successo. CTE ha investito molto nella progettazione della B-Lift 620 HR: il risultato è una macchina che conserva la medesima affidabilità delle sue sorelle minori, offrendo caratteristiche straordinarie, in particolare nelle soluzioni elettroniche e di garanzia per la sicurezza".

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Al Bauma 2010 Merlo svela la novità: il primo Eco-Sollevatore al mondo! AZIENDE

GHERARDO MARCHELLI

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Con la presentazione del Panoramic ibrido diesel/elettrico, la società Merlo si conferma leader in innovazione. Farsi carico della cura dell'ambiente è uno dei principi su cui si basa ogni seria attività imprenditoriale. La società Merlo dimostra con un risultato concreto l'attenzione al tema ambientale, testimoniando la capacità e la volontà dell'azienda di fare significativi passi in avanti nelle tecnologie per la riduzione dell'inquinamento e del rumore. Da tempo i sollevatori Merlo di maggiori dimensioni possono disporre dell'innovativo sistema EcoPowerDrive che permette riduzioni dei consumi di oltre il 20%. Con il nuovo Panoramic P 41.7 Hybrid presentato

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in anteprima mondiale al Bauma 2010 si raggiunge un traguardo ancora più ambizioso; emissioni zero quando necessario. Il telescopico ibrido è il risultato di una proficua collaborazione con il Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Torino suggellata da due importanti brevetti. Il sistema ibrido Merlo combina due fonti di energia: un motore diesel Kubota da 55 kW ed un generatore/motore elettrico a magneti permanenti da 50 kW gestiti da un microprocessore, il vero cuore del sistema. Quando la macchina opera in modalità "Diesel", la trasmissione del moto alle ruote è frutto dell'energia genera-

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ta dal motore diesel e dalle batterie al litio; una potenza di circa 100 kW è disponibile al cambio meccanico di velocità. Il rapporto peso/potenza è lo stesso di un Panoramic tradizionale dotato di trasmissione idrostatica ed offre lo stesso sforzo di trazione e la stessa velocità massima di 40 km/h. In modalità "Hybrid" il motore diesel è disponibile sia come fonte diretta di energia che come caricabatterie. Il dispositivo elettronico di gestione del sistema sceglie automaticamente la

1. L'attesa per la novità 2. 3. Il primo Merlo con motorizzazione ibrida 4. Merlo Panoramic Cingolato

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soluzione di massima efficienza con le emissioni minime. La potenza può essere diretta totalmente alla linea di trasmissione oppure parzializzata tra la trasmissione ed i servizi idraulici. Ogni surplus di potenza è destinato alla ricarica delle batterie. In modalità "Full Electric" il solo motore elettrico alimenta la linea di trasmissione ed il motore diesel è spento. Questo è il modo ideale per lavorare in interni ed in galleria o ovunque sia necessario ridurre le emissioni, anche acustiche, come nel lavoro notturno. L'autonomia è data dalla 5 capacità delle batterie. Con questa nuova tecnologia Merlo terreno migliorando l'aderenza. non ci sono compromessi nelle presta- La trasmissione è idrostatica con due zioni. Si tratta a tutti gli effetti di un sol- pompe a cilindrata variabile che alilevatore telescopico da 4.100 kg con mentano un motore idraulico su ciaun'altezza di sollevamento di 7 m. La scun cingolo. I comandi sono indisola differenza è che è molto più verde. pendenti ed è possibile la controMerlo al Bauma non si ferma a pre- rotazione dei cingoli. La velocità di sentare altre novità: oltre alla nuova trasferimento è di 15 km/h. motorizzazione ibrida ed alle tantissi- A livello di ingombri della macchina, me novità anticipate ai giornalisti la larghezza di soli 1.800 mm permet(Soluzioni per Lavori Pubblici n. 43 marzo - aprile 2010), in questa importante manifestazione internazionale ha portato il nuovo Panoramic Cingolato ed il Roto 45.21 con la particolare cabina doppia. Il Panoramic Cingolato P 25.5 è la sintesi di un nuovo concetto di sollevatore telescopico fuoristrada specializzato per operare in contesti impossibili. Quando fango, buche e dossi potrebbero limitare fortemente le prestazioni di un movimentatore tradizionale, il cingolato compatto P 25.5, con la potenza di un motore turbo da 75 kW ed un peso a terra inferiore alle 4 tonnellate, è la macchina giusta. Il braccio telescopico è del tipo ad un solo sfilo, già da anni impiegato sui modelli Merlo tradizionali. Il sistema di estensione completamente interno alla struttura del braccio stesso è garanzia di massima protezione. A livello di prestazioni generali la portata massima è di 2.500 kg e l'altezza di sollevamento arriva ai 5 metri. Per ottenere le prestazioni migliori il telaio dispone di una lama apripista anteriore ad azionamento idraulico con funzione di elemento stabilizzatore. Il carro cingolato è frutto della progettazione e produzione integrata Merlo. Di particolare pregio tecnico e di efficacia pratica è il treno di rotolamento con rulli oscillanti per agevolare i cingoli nel seguire la conformazione del 5. Merlo Roto con cabina doppia 6. Merlo MPR

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te una versatilità incredibile e la lunghezza inferiore ai 4 metri è efficace nelle manovre in spazi ridotti. Caratteristica esclusiva del nuovo P 25.5 C è la sua cabina ampia e confortevole, la stessa che equipaggia i sollevatori Merlo. Nessun compromesso dunque a livello di comfort, visibilità e soprattutto sicurezza.

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La gamma Bridgestone ad uso on/off-road disponibile con battistrada ricostruito Bandag PNEUMATICI

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Bridgestone annuncia il lancio della gamma di battistrada Bandag, che corrisponde esattamente agli pneumatici premium per uso on/off-road di Bridgestone. Tutti i prodotti della gamma Bandag sono progettati e sviluppati sulla base delle esigenze delle flotte e sono in grado di soddisfare le diverse applicazioni che richiedono un elevato livello di usura. I tre nuovi pneumatici Bandag sono stati studiati rispettivamente per l'asse trattivo, per il rimorchio e per l'asse sterzante. La fusione tra Bandag e il gruppo Bridgestone ha riunito mezzo secolo di esperienza di fabbricazione di battistrada ricostruiti prevulcanizzati con lo sviluppo della qualità altamente tecnologica di uno dei principali produttori di pneumatici a livello mondiale. Quest'unione consente a Bridgestone di fabbricare i battistrada Bandag che offrono qualità e performance simili agli equivalenti nuovi pneumatici della casa giapponese. La caratteristica comune dei nuovi Bandag L355 (E) per il battistrada dell'asse di trazione, M748 (E) per il battistrada del rimorchio e M840 (E) per il battistrada dell'asse sterzante è la straordinaria resistenza ai tagli e 16

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alle scheggiature. La gamma di battistrada Bandag si avvale dell'ampia esperienza di Bridgestone nel settore degli pneumatici off-road e ha sviluppato una nuova e rivoluzionaria mescola progettata per resistere alle superfici più ruvide. Inoltre, la gomma del battistrada e la spalla rinforzata proteggono la carcassa dello pneumatico da oggetti acuminati, mentre il profilo del battistrada extra-profondo estende la durata dello pneumatico anche negli impieghi più gravosi. I tre nuovi pneumatici con battistrada Bandag presentano la tipica sezione curva della tecnologia Bandag ECL. Questo significa che gli pneumatici ricostruiti Bandag L355 (E), M748 (E) e M840 (E) sono praticamente indistinguibili dai corrispondenti pneumatici Bridgestone nuovi. Non solo l'aspetto caratterizza i nuovi battistrada Bandag: anche la loro qualità, le performance, l'affidabilità e la percorrenza sono simili agli pneumatici nuovi. Il segmento on/off-road si affida agli pneumatici ricostruiti per ottimizzarne i costi e la durata. Molti proprietari di flotte che operano nelle diverse applicazioni di trasporto on/off-road valutano positivamente la combinazione dei nuovi pneumatici premium di

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Bridgestone con gli pneumatici ricostruiti prevulcanizzati. Come risultato i tre pneumatici Bridgestone, ora lanciati da Bandag, saranno apprezzati dalle flotte che cercano di ottimizzare la durata di vita dei pneumatici con un risparmio sui costi. Bridgestone Europe NV/SA, con sede a Bruxelles, Belgio, è una divisione di Bridgestone Corporation impegnata nello sviluppo e nella produzione in Europa di pneumatici di elevata qualità con distribuzione, mediante 20 sedi commerciali affiliate e altri canali, in tutti i mercati europei, inclusi quelli dell'Europa orientale. I suoi prodotti vengono esportati anche al di fuori dell'Europa, Giappone compreso. Bandag EMEA è stato interamente acquisito e integrato con Bridgestone Europe NV/SA dal 31 dicembre 2008. Sotto il nome Bandag, i battistrada ricostruiti sono prodotti per una rete di rivenditori che producono e commercializzano pneumatici ricostruiti e forniscono i servizi di gestione dei pneumatici. 1. L355 2. M748 3. M840

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IGIENE URBANA

Econic protagonista al Sep GHERARDO MARCHELLI

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1. Econic al lavoro all'esterno 2. 3. 4. 5. Econic presso gli stand degli allestitori al Sep di Padova

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Econic al Sep di Padova partecipa come protagonista anche senza una presenza diretta di Mercedes-Benz con un suo stand. Infatti 5 Econic erano presenti presso i principali allestitori che lo proponevano con le loro attrezzature per la raccolta rifiuti, avendo ben compreso come questo mezzo a cabina ribassata stia riscontrando un sempre crescente riconoscimento da parte delle aziende che praticano la raccolta rifiuti nelle cittĂ italiane. Questo dimostra come la soluzione della cabina ribassata per un'agevole salita e discesa degli operatori venga universalmente apprezzata, sia per la volontĂ di sicurezza togliendo la necessitĂ delle pedane posteriori, sia per la tendenza crescente della metodologia di raccolta porta a porta.

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Il monoperatore Scalvenzi sull'autotelaio Fuart 10 cresce in portata, non in ingombri IGIENE URBANA

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La ditta Scalvenzi soc. coop. con sede a Pontevico (BS), che produce macchinari per il settore dei servizi ecologici, ha presentato in occasione del Sep di Padova il suo nuovo monoperatore MCU Take Away per la raccolta semiautomatica di bidoni da 120 - 240 - 360 litri. MCU Take Away si affianca al già conosciuto e collaudato MCU 7500 allestito sull'autocarro Isuzu NPR 75 con 7.500 kg di PTT. L'MCU 7500 ha una capacità di carico di 12 m 3 e circa 3 tonnellate di portata utile. L'abbinamento di questa attrezzatura al telaio Isuzu è nata per permettere una buona manovrabilità in aree tipi-

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che italiane in cui si vuole automatizzare e velocizzare la raccolta dei bidoni carrellati. Il nuovissimo MCU Take Away è stato riprogettato sull'autotelaio Fuart 10, con 10 tonnellate di PTT ed ingombri estremamente compatti. Alla caratteristica di manovrabilità si affianca oggi anche quella di portata, che nell'allestimento con sistema compattante continuo a cassetto si dovrebbe attestare oltre le 4,5 tonnellate. Grazie a questa caratteristica potranno diminuire gli spostamenti dovuti agli svuotamenti durante i turni di raccolta, con conseguente abbattimento dei costi di gestione, già con-

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tenuti grazie alle caratteristiche della macchina che consente ad un unico operatore di svolgere il servizio di raccolta bidoni. All'economicità si aggiunge la sicurezza. Condizioni climatiche avverse, traffico, viabilità con presenza di pendenze non rappresentano più un problema. Altro pregio che tutela gli operatori durante i faticosi turni di lavoro consiste nel non dover scendere dal veicolo, ma soprattutto di non entrare a contatto con i rifiuti da raccogliere. Il nuovo telaio della Fuart era inoltre presente al Sep di Padova con altri allestimenti che sottolineano i molteplici modi in cui un mezzo compatto con grande capacità si può rendere utile, qui con cisterna gpl, con scarrabile da 7 tonnellate e con ribaltabile trilaterale. Il Fuart 10 monta un motore Mercedes Euro 5 da 177 cavalli, ha una potenza tale da affrontare con particolare facilità anche le pendenze più impegnative. E per percorrere i terreni più difficili, il bloccaggio del differenziale è di serie. Naturalmente con il nuovo progetto sono state riviste tutte le parti di cablaggio sia oleodinamico sia elettrico. E' stato aumentato lo sbraccio laterale:

1. Stand Scalvenzi al SEP di Padova 2. 3. 4. Il nuovo Scalvenzi Take Away su autotelaio Fuart 10

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oggi si possono raccogliere bidoni ad oltre 2,5 m di distanza, caratteristica estremamente utile per la raccolta in presenza di marciapiedi profondi. Come il fratello minore, il Take Away su Fuart monta centralmente, sopra la cabina, un braccio pluriarticolato ad azionamento elettro-oleodinamico, completo di attacco a pettine, che consente all'operatore in cabina di raccogliere bidoni da entrambi i lati della strada, soluzione ideale nelle vie con circolazione a senso unico. L'accostamento ai bidoni è facilitato grazie al pettine flottante ed al movimento telescopico del braccio, che facilita di molto l'operazione di presa del cassonetto, anche se posto a ridosso di un ostacolo, in quanto con il semplice arretramento o avanzamento del braccio si può effettuare l'operazione di svuotamento e riposizionamento senza muovere il veicolo. Il sistema di leve che compone il braccio consente di mantenere il contenitore praticamente verticale, con

arrivo alla tramoggia con soli 30° di inclinazione.

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Grazie ad un joystick posizionato in cabina e ad un'ottima visibilità del campo di lavoro, l'operazione di carico e riposizionamento bidone risulta certa, facile e veloce con riposizionamento del bidone ove gradito all'operatore. Le caratteristiche di grande portata, compattezza e agilità di Fuart 10 unite al sistema monoperatore lo rendono unico. Fuart 10 con i suoi 179 cm totali di larghezza, ovvero le stesse dimensioni di un'utilitaria, e con un raggio di sterzata davvero sorprendente di soli 10,5 metri, è in grado di infilarsi anche nei vicoli più stretti dei centri storici e nelle stradine di montagna con la massima manovrabilità. La soluzione MCU Take Away Scalvenzi su telaio Fuart 10 è naturalmente frutto dell'ingegno e del gusto made in Italy, che non guasta per un prodotto realizzato tra Brescia e Pordenone .

5. Distanze di lavoro 6. Scalvenzi MCU 7500 al lavoro

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Leca per mettere in sicurezza i muri di sostegno anche in zona sismica MATERIALI

GHERARDO MARCHELLI

Mettere in sicurezza, rispettando l'attuale normativa sismica, muri di sostegno a gravità già esistenti è un difficile compito che i gestori di molte strade italiane si trovano a dover affrontare. Nella maggior parte dei casi, la sostituzione di parte del terreno di monte non con un tradizionale inerte di cava ma con argilla espansa Leca, può risultare ed è risultata in molteplici applicazioni una soluzione pratica ed efficace. Tale materiale infatti, oltre ad essere dotato di un elevato angolo d'attrito (> 40°), sensibilmente superiore a quello di un terreno granulare naturale (sabbie, ghiaie) e da una permeabi-

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lità elevata (circa 50% di vuoti), è anche caratterizzato da un peso specifico assai ridotto (< 400 kg/m3). Utilizzare Leca significa quindi ridurre la spinta che il terreno di monte esercita sul muro di sostegno e permettere la verifica strutturale anche nel caso l'opera sia realizzata in zone ad elevata sismicità. Nel caso di strutture già esistenti, sostituire il terreno di monte con Leca permette da un lato di evitare l'accumulo di pressioni neutre, dall'altro di ridurre sensibilmente le spinte pseudo-statiche che, in caso di sisma, andrebbero a gravare sulla struttura. In altri termini l'utilizzo di Leca a

monte del muro permette di lasciare inalterata la struttura e di soddisfare, allo stesso tempo, le verifiche che ne assicurano la stabilità anche nelle zone sismicamente più attive. Senza soffermasi nella descrizione dei calcoli di casi studio, disponibili in letteratura, questi hanno evidenziato chiaramente che il problema della messa in sicurezza di strutture esistenti secondo la nuova normativa sismica può essere in molti casi di complessa soluzione, la sostituzione di una parte relativamente limitata del terreno di monte con argilla espansa può risolvere agevolmente e rapidamente il problema ed il volume di terreno a monte da sostituire è necessariamente legato alle capacità del terreno di monte di autosostenersi. In ogni caso l'inclinazione sull'orizzontale del cuneo di terreno da sostituire non dovrà essere superiore a 60°. Le caratteristiche drenanti e la leggerezza dell'argilla espansa Leca rendono la soluzione particolarmente conveniente; il suo utilizzo permette infatti di ridurre drasticamente la spinta sollecitante del terreno di monte. Riempimento a tergo di muro di sostegno con argilla espansa Leca 8-20 lungo la strada statale 106 Jonica nel comune di Rocca Imperiale (CS)

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La riduzione di tale spinta permette di espandere grandemente il dominio limite qui definito in funzione dei coefficienti pseudo-statici in direzione orizzontale e verticale. La facilità con la quale il materiale può essere pompato in sito rende anche veloce la cantierizzazione della soluzione ed in generale non sarà necessario sostituire il terreno a monte sino alla base del muro. A seconda dei casi potrebbe anche essere sufficiente sostituirne soltanto una parte. Nel caso in cui il terreno di fondazione abbia proprietà geomeccaniche molto scadenti, ovvero trattando un problema progettuale e non di messa in sicurezza di strutture esistenti, una soluzione ancora più interessante consiste nell'associare al reinterro in argilla espansa anche l'utilizzo per la progettazione del muro stesso di un calcestruzzo alleggerito, ove i tradizionali inerti sono sostituiti con grani di argilla espansa strutturale.

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VERDE

Hymach Energy X2: lavoro finito in una passata GHERARDO MARCHELLI

Produttività al massimo con la nuova macchina Energy X2 di Hymach. L'azienda di Stienta ha progettato e costruito questa innovativa macchina per lo sfalcio a bordo strada su specifica richiesta della ditta Della Camera Gianni la quale, come già la ditta Della Camera Augusto, è da sempre cliente Hymach e si occupa della

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manutenzione del verde autostradale e stradale oltre ad effettuare lavori di sgombraneve, spargimento materiale antighiaccio, pronto intervento con predisposizione di segnaletica e ripristino viabilità in caso di incidenti e pulitura banchine e piazzole. L'impresa Della Camera è in possesso dell'attestato SOA con l'organismo

Delo.Sovim per la categoria OG13 classifica II (opere di ingegneria naturalistica) ed è certificata secondo le norme UNI EN ISO 9001:2000. Proprio nel perseguire il miglioramento continuo e con la volontà di offrire un servizio sempre più efficiente, Della Camera ricerca le soluzioni più innovative e certamente trova in Hymach un interlocutore pronto ad ascoltare e a mettersi al suo fianco per studiare le attrezzature specifiche per soddisfare al meglio le esigenze operative. L'attrezzatura Energy X2 nasce appunto dalla necessità di ottenere una doppia resa in un solo passaggio. A questa è stata abbinata anche l'attrezzatura per lo sfalcio in presenza di guard rail creando una combinata che in un solo passaggio è in grado di esaurire il lavoro fino a 5,00 metri di profondità. L'applicazione monoblocco, che può essere staccata dal mezzo portante in qualsiasi momento per renderlo disponibile ad altri usi, prevede un gruppo telaio - serbatoio cui sono applicate due cerniere di rotazione con braccio articolato, uno da 7 e l'altro da 9 metri di lunghezza, dotati entrambi di testata trinciatrice a rotore con ben 2 metri di taglio utile cadauna. E' facoltà dell'operatore scegliere se utilizzare solo il braccio anteriore o entrambi secondo le condizioni operative. Costruita interamente in acciaio ad

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alta resistenza di prima qualità particolarmente elastico e allestita con i componenti delle migliori marche, è stata realizzata per assicurare all'utilizzatore prestazioni altamente professionali. Le testate trinciatrici presentano la cofanatura ad arco che agevola lo scarico del materiale trinciato così da evitare ingorghi all'interno della carcassa ed aumentare la produttività, rotore con coltelli polivalenti disposti ad elica per ottenere un taglio costantemente uniforme. L'impianto, particolarmente potente, è costituito da pompe e motore a pistoni per un alto rendimento costante nel tempo. Per avere un'ottima mano-

vrabilità del braccio sono stati applicati distributori elettroidraulici con controllo proporzionale, collegati ai manipolatori monoleva di comando mediante un solo cavo elettrico, entrambi dotati di sistema di equilibratura dello sforzo all'attivazione contemporanea di più comandi qualunque sia la dimensione dei cilindri movimentati. In combinata l'attrezzatura RoadEagle, applicata centralmente al trattore, permette di eseguire lo sfalcio dell'erba su banchine stradali in presenza di guard rail, paracarri, segnaletica, alberature... Grazie al sistema di aggiramento automatico questa

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attrezzatura è in grado di tagliare l'erba fino a ridosso degli ostacoli. A completamento inoltre è stato installato un soffiatore che rimuove dal manto stradale eventuali residui di vegetazione sparsa durante lo sfalcio. Questa nuova macchina operatrice si aggiunge quindi al fornito parco macchine di cui già dispone la ditta Della Camera Gianni che, con bracci tagliaerba da 7 a 17 metri, lame sgombraneve, spargisale, autocarri e rimorchi per trasporto segnaletica e attrezzatura, assicura di poter con professionalità ed affidabilità qualsiasi lavoro di manutenzione estiva ed invernale su strade e autostrade.

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Sistema di pesatura con celle di carico per i silos Holten VIABILITA' INVERNALE

GIORGIA MARCHELLI

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Si è svolto il 16 aprile presso il Cantiere Provinciale di Molina di Fiemme (TN) un incontro informativo organizzato da R.S.I. Road Service International per illustrare importanti novità relative i silos per lo stoccaggio di sale in legno Holten che la società di Egna (BZ) rappresenta in Italia. L'occasione è stata quella di verificare, a fine stagione invernale, la validità e la soddisfazione per l'impianto consegnato alla Provincia Autonoma di Trento, Gestione Strade, poco prima del Natale 2009, e contemporaneamente di spiegare i nuovi sistemi ad alcuni ospiti italiani ed esteri che si occupano di viabilità. La novità, in prima assoluta in Italia,

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riguarda questo specifico sistema di pesatura del sale tramite celle di carico ed il relativo software per la gestione del silo. Una cella di carico è un componente elettronico usato per convertire una forza in un segnale elettrico; l'applicazione più comune è nei sistemi di pesatura elettronici. Sempre grazie all'elettronica, il software è necessario per il controllo e l'organizzazione di ciò che viene pesato. Il nuovo sistema permette quindi di gestire con la massima precisione i quantitativi di sale maneggiati nel Cantiere Provinciale, tanto dagli operatori della provincia stessa, quanto da appaltatori o amministrazioni comunali

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limitrofe o genere di clienti che lì si riforniscono. Può essere fornito tanto sui silos nuovi, tanto applicato su quelli già in funzione, con apparati di gestione di vecchia generazione. Questa "bilancia per il sale" è quindi un sistema completo di pesatura per il rifornimento e l'acquisto del sale dal silo. L'apparato è composto da celle di carico di alta qualità, che sono montate direttamente sotto le gambe del cilindro. Per il funzionamento (prelievo) senza operatore, l'impianto è dotato di un sistema di identificazione e di una stampante per i bollettini. Il controllo del dosaggio è installato nel quadro di comando. Le celle di carico sono completamente in acciaio inox 1.4301 adeguatamente protette e si compongono di: - piastre superiori con travi laterali in acciaio zincato a fuoco; - piastre da 25 mm a distanza; - piastre in acciaio inferiore. La centralina si trova all'interno dell'apposito armadio di protezione quale quadro di comando, progettato e costruito in ogni sede a seconda delle esigenze. Il cliente accede alla scheda con il proprio chip. Fra le varie informazioni ci sono il numero del veicolo ed il comune di appartenenza. Questi possono essere presentati anche con il numero di

1. Silo Holten a Molina di Fiemme 2. 3. Celle di carico

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chip, e quindi non devono essere digitati alla centralina durante la pesatura. Dopo aver inserito la quantità desiderata, il dosaggio è avviato. Sul display appare la quantità ancora a disposizione. Tutti i dati vengono visualizzati e memorizzati nel PC del Cantiere Provinciale grazie al programma Salt Manager, appositamente creato dalla ditta svizzera IWS Industrielle WaegeSysteme AG. Il software ha le seguenti funzioni: - comunicazione con la pesatura della sede di deposito; - monitoraggio della pesatura compreso il contenuto del silo; - trasferimento automatico delle consegne di sale; - misurazione automatica della quantità di sale rimanente. Registra poi i dati dei prelievi con tutti idettagli necessari per la fatturazione, quali:

• data e ora, • numero dell'operatore, • numero del chip, • comune, regione, società, sezione autostradale…, • peso netto, • selezione del cliente. Provvede quindi alla lista statistica di tutte le consegne del mese selezio5 nato per unità e per ogni trimestre. Il trasferimento dei dati al sistema ratore, il quadro comandi è situato su host avviene via modem/GPRS in un podio appositamente protetto. automatico, e come opzione ha il tra- La struttura del silo è sovrastata dal tetto calpestabile per controlli e ispesferimento dei dati in un file. txt. A parte le importanti novità, il silo del zioni, al quale si accede tramite scala Cantiere Provinciale di Molina di esterna, a norma, protetta, completaFiemme è un silo standard della mente in legno, quindi non scivolosa Holten in legno massiccio, in questo e fredda come quelle d'acciaio, con caso da 100 m 3, a forma cilindrica podio intermedio di sicurezza come senza intercapedini nè angoli interni. previsto dopo 10 m di altezza. Poggia su sostegni in acciaio zincato Come gli altri silos della casa tedea fuoco. La struttura portante, che sca, anche questo si integra perfettanecessita di poca manutenzione, gra- mente con l'ambiente, permette lo zie al legno massiccio, permette al stoccaggio in uno spazio ristretto, sale di essere ben isolato e di con- consente un caricamento veloce dei servarsi nel modo migliore, senza mezzi spargisale di ogni dimensione, con scarsa rumorosità e poca polveproblemi di condensa. Il caricamento avviene pneumatica- re, da parte di un solo operatore, per mente, mentre il sistema di scarico è un rapporto ottimale di costi - ricavi. idraulico: il tutto con il lavoro di un Tanto per le ottime funzionalità che solo operatore. L'apertura della dop- per il buon impatto ambientale nelpia saracinesca da cui fuoriesce il l'ambiente montano, il servizio gestiosale avviene elettroidraulicamente ne strade ha scelto per questa zona dal quadro di comando, tramite un della Provincia Autonoma di Trento motore elettrico. Esiste inoltre una altri silos Holten, e ne ha in Val di saracinesca di emergenza, in caso di Cembra, a Capriana ed altri dislocati mancanza di corrente o di guasti al nella Provincia di Trento. motore elettrico. Lo scarico del sale Proprio nel Cantiere Provinciale di può essere meglio convogliato, e Capriana si è concluso l'incontro, per senza polverone, tramite un imbuto in vedere la differenza fra i sostegni in gomma, utile soprattutto per mezzi di acciaio e quelli in legno. piccole dimensioni o particolarmente bassi. Sempre per contrastare la pol- 4. Quadro comandi vere che può arrivare al viso dell'ope- 5. Software Salt Manager

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Ammann-Yanmar al Bauma 2010: novità e ammodernamenti ATTREZZATURE

FRANCESCO VANDONI

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Ammann-Yanmar, al Bauma di Monaco di Baviera, ha presentato alcune novità e diversi miglioramenti sulla propria gamma di prodotti. Una nuova tipologia di attrezzature appare nella linea Ammann-Yanmar: si tratta dei martelli demolitori DMS, presentati a Monaco. Saranno disponibili da giugno per tutti i miniescavatori Ammann-Yanmar, da una fino a 9 tonnellate. Questa nuova gamma si comporrà in totale di nove modelli di martelli. I martelli DMS sono costruiti in un unico pezzo di acciaio, detto monoblocco, compatto e senza tiranti. Al suo interno sono alloggiate le bussole

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di guida dell'utensile, inserite dal basso; mentre la serie di bussole di guida del pistone, la valvola di distribuzione e il pistone stesso, sono inseriti dall'alto. L'unico componente collegato per mezzo di viti è l'accumulatore che, posizionato sulla testa, sigilla le bussole all'interno del monoblocco. Grazie al monoblocco i bracci dei miniescavatori e delle terne, così come le braccia dei meccanici tirano ora un sospiro di sollievo. L'assenza dei tiranti ha permesso infatti di ridurre di circa il 25% il peso del martello rispetto ai demolitori tradizionali di pari potenza, e di diminuire di conse-

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guenza le sollecitazioni trasmesse alle macchine operatrici. L'assenza dei tiranti ha inoltre eliminato la prima causa di assistenza sui martelli aumentandone l'affidabilità (infatti accade spesso che la rottura dei tiranti provochi grippaggi e danni importanti nel pistone e nelle sue guide) e permette una manutenzione semplice, veloce e quindi economica: è sufficiente smontare l'accumulatore per controllare lo stato del pistone battente e per estrarre tutte le bussole interne. Oltre ad un freno idraulico di nuova concezione, la macchina è dotata anche di un sistema automatico di riciclo dell'olio che scarica la pressione di lavoro: questo evita colpi a vuoto e dannosi picchi di pressione quando il martello viene sollevato. La nuova forma del pistone battente, lunga a sezioni decrescenti, studiata per ottimizzare la trasmissione dell'energia per colpo ceduta all'utensile, ha aumentato il rendimento globale del martello e la sua produttività su qualsiasi tipo di materiale

1. Stand Ammann-Yanmar al Bauma 2. Serie di martelli demolitori 3. Martello al lavoro

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da demolire. Nella versione insonorizzata (DMS - demolitori monoblocco silenziati) una colata di poliuretano vulcanizzato rende solidale la carpenteria al monoblocco, in modo tale da formare un corpo unico. Questo sistema speciale oltre a ridurre sensibilmente il livello di emissione sonora e rendere quindi veramente insonorizzato il martello, svolge anche la funzione di isolare il braccio dell'escavatore dalle vibrazioni prodotte dal demolitore. Un'altra novità presentata al Bauma è il nuovo microescavatore SV08-1S: in pratica questo modello si differenzia dal SV08-1, che dispone di sottocarro variabile sia in larghezza che in altezza, per avere il sottocarro variabile solamente in larghezza. Il microescavatore SV08-1S, pur mantenendo le stesse prestazioni di lavoro, risulta essere una macchina più semplice ed economica. Il cliente utilizzatore ha oggi la possibilità di scegliere tra una macchina veramente dedicata ai professionisti dell'allestimento degli spazi verdi o una macchina più elementare. Ammann-Yanmar, inoltre, rinnova la propria gamma di pale gommate con il modello V4-6 di nuova generazione nella classe 3,5 - 4 tonnellate. Il nuovo modello V4-6 garantisce lo spostamento stabile e regolare per operare in grande mobilità nei cantieri. Offre un'alta manovrabilità in aree ristrette ed è in grado di assorbire i sobbalzi dovuti ai terreni irregolari grazie all'oscillazione dell'assale posteriore. Con un carico utile di 1.170 kg, un carico di ribaltamento di 2.710 - 2.335 kgf (a dritto e in svolta completa) e una forza di strappo di 2.760 kgf, il modello V4-6 offre elevate prestazioni per caricare, spostare e per tutte le altre attività di base. Il nuovo motore

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Yanmar TNV pulito e silenzioso garantisce basse emissioni, ridotto consumo di carburante e bassa rumorosità. Ammann-Yanmar ha presentato anche un nuovo generatore Yanmar D300NS che potrà essere montato sulle torri faro ELB114BC e ELB44SC. Il nuovo generatore funziona con una bassa frequenza di 50 Hz (contro 540 Hz sul modello attuale). Per poter essere utilizzato in Europa, la tensione è di 230 V (130 V sul modello attuale) e la sua potenza raggiunge 3 kVA. Questo nuovo generatore è dotato di due prese elettriche che consentono di utilizzare sia la funzione luce (lam-

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pade o pallone), sia la funzione generatore (per degli attrezzi/apparecchi che necessitano una potenza massima di 3 kVA),sia entrambe contemporaneamente. Il nuovo generatore diesel Yanmar D300NS sarà disponibile dall'autunno 2010. Oltre alle novità, Ammann-Yanmar, sempre attenta alla qualità dei propri prodotti e all'ascolto delle esigenze dei propri clienti, ha portato al Bauma tutta una serie di modifiche e miglioramenti su numerose macchine.

4. Pala articolata V4-6 5. Generatore Yanmar D300NS

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VERDE

Progetto Ferri Powerful: testate trincianti forestali GHERARDO MARCHELLI

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Ferri considera oggi particolarmente interessante il mercato della manutenzione del verde eseguito con macchine movimento terra, che rappresenta una realtà dinamica sulla quale puntare. Con queste considerazioni Ferri ha

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ora aggiunto alla sua offerta una nuovissima gamma di testate idrauliche per escavatori per lavori di bonifica professionale in ambito forestale. Queste si affiancano alle testate per miniescavatori che Ferri già proponeva ma che si offrivano per permettere

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un lavoro di gestione del verde. Con questo nuovo progetto ha subito colto l'interesse e l'approvazione delle Ferrovie dello Stato che ha aggiudicato proprio a Ferri, tramite l'azienda che produce macchine movimento terra, l'ordine di 75 testate, in parte già fornite ed altre in consegna con un ritmo di 6 testate al mese. Il positivo riscontro di crescita di questo comparto ha spinto infatti Ferri ad ampliare ed a differenziare la gamma di attrezzature dedicate al settore movimento terra, con il preciso obiettivo di soddisfare esigenze di una clientela specifica. Il settore della bonifica e del forestale naturalmente si differenzia dall'ambito della manutenzione del verde, dove Ferri è abituato ad operare, cioè quello delle decespugliatrici applicate alle trattrici agricole. Le esigenze della clientela, l'ambiente di lavoro in cui si trova ad operare, la tipologia delle macchine motrici impiegate, sono differenti. Per questo motivo la divisione Ferri Equipment ha sviluppato, negli ultimi due anni, diversi progetti che hanno avuto come obiettivo: il rinnovo e l'ampliamento delle gamma dei prodotti, l'evoluzione tecnica dei motori idraulici applicati alle macchine, il

1. Testata trinciante forestale Ferri 2. Ferri THFP/F 3. Ferri THFP/R

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4. Ferri THFL/F 5. Ferri THFL/R 6. Rotore con utensili fissi 7. Rotore con mazze forgiate 8. Ferri THFM/F 9. Ferri THFM/R

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miglioramento della qualità delle macchine e quindi della loro durata nel tempo e l'introduzione di nuovi concetti costruttivi. All'apice di questi studi è la nascita della serie Powerful, nuova gamma di potenti trinciatrici forestali espressamente dedicate ad escavatori da 7 a 25 t, con portata olio da 90 a 180 l/min. Le caratteristiche salienti di queste macchine sono rappresentate dal telaio, costruito interamente in acciaio ad alto indice di snervamento (Domex 700), dal controtelaio interno rivestito in acciaio antiusura (Hardox 400) per fare fronte alle maggiori sollecitazioni e dal rotore disponibile con mazze forgiate o con utensili fissi, in grado di assicurare un diametro di taglio sino a 40 cm. Ulteriore peculiarità è l'irrobustimento delle fiancate, infatti durante il lavoro l'operatore tende (per abitudine) ad "appoggiarsi" sulla testata trinciante (come se questa fosse una benna) con il rischio talvolta di comprometterne la tenuta stessa. L'aumentata resistenza delle fiancate è stata rea-

lizzata allo scopo di aumentare la tenuta di tutto l'insieme al fine di evitare possibili incrinature dovute a strappi. Altre interessanti caratteristiche della serie Powerful sono i motori idraulici a pistoni (da 47 a 84 cc, a seconda dei modelli), i tubi idraulici protetti con spirale, il kit martinetto idraulico per apertura cofano, i 2 contro coltelli con spessore da 20 mm, le slitte d'appoggio e la trasmissione a 5 cinghie. Ferri anche in questo ambito si pone come un partner affidabile. L'evoluzione degli ultimi anni ha portato notevoli mutamenti tecnici sugli impianti oleodinamici degli escavatori: non è più una regola l'erogazione di potenza idraulica mediante un gruppo pompe ad ingranaggi, bensì l'impiego di pompe a portata variabile (abbinate eventualmente ad una pompa ausiliaria ad ingranaggi) con distributori a compensazione load sensing o post compensati che sta diventando una

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regola anche nelle macchine di gamma più bassa. Questa inevitabile evoluzione tecnica ha spinto Ferri a ricercare una collaborazione diretta con i costruttori di macchine, per instaurare un rapporto di partnership. Il cliente quindi viene accompagnato nella scelta ottimale del prodotto, con la consapevolezza di poter contare su un valido supporto tecnico. L'obiettivo è la fornitura di una testata trinciante omologata su macchine collaudate direttamente con il costruttore; in questo al cliente viene assicurata l'applicazione completa di un kit tubi personalizzato alla macchina in esame, attacco testata trinciante dedicato ed una assistenza tecnica qualificata. La gamma di applicazioni eseguite pone Ferri già in una posizione importante in questo mercato non solo per tipologia di offerta ma anche per il servizio di assistenza che fornisce al cliente.

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TRATTORI

100 anni di trattori Antonio Carraro

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Si è svolto il 20 aprile a Campodarsego, presso la sede Antonio Carraro, un incontro per presentare un secolo di macchine per l'agricoltura, dalla prima seminatrice multifunzionale di Giovanni Carraro al primo trattore multifunzionale al mondo creato da Antonio Carraro, che l'azienda padovana celebrerà con una grande festa il 10 novembre 2010, a Bologna, in occasione dell'EIMA. Per i clienti del 2010 è stata ideata una produzione Limited Edition. La giornata, organizzata dalla fami- 3 glia Carraro al completo, ha avuto fra conoscere elementi generali di mecgli ospiti il neo Ministro dell'Agri- canica. Con i soldi che aveva a coltura Giancarlo Galan, Francesco disposizione comprava ferro e utensili Peghin, Presidente di Confindustria da lavoro per fare "tutto quello che Padova e Mirko Patron, Sindaco di aveva in testa". Da tempo infatti, Campodarsego. aveva in mente di costruire un'attrezCenni Storici zatura agricola rivoluzionaria. Una Nato a Campodarsego, Padova, nel macchina "multifunzionale". Lavorò 1890, secondogenito di Giuseppe e giorno e notte alla sua creazione fino Marina Carraro, considerato figlio a portarla all'"Esposizione Industriale "cadetto" nella piccola famiglia d'arti- Agricola" di Padova del 1910 dove giani, fabbri e maniscalchi, Giovanni partecipò ad un concorso per l'attrezCarraro entrò nell'officina del padre a zatura ritenuta più innovativa. Fu un 11 anni. Lì lavorava già suo fratello successo. Giovanni Carraro, che era maggiore Domenico, detto Nei: pro- il più giovane espositore, a soli 19 ducevano aratri, badili, forche e anni, si aggiudicava l'ambito premio: attrezzi vari per l'agricoltura. Giovanni una medaglia e il "Diploma d'incorage Domenico, intanto, acquistavano giamento e menzione onorevole". Da fama di fabbri abili, forti e creativi. quel giorno capì che il suo destino Lavoravano cantando al ritmo del era lì, a Campodarsego, nella sua martello, attirando la curiosità ammi- bottega. In seguito Giovanni Carraro rata dei passanti. Su consiglio di un si affezionò sempre di più al suo anziano amico di famiglia, Giovanni paese. Fece pure il sindaco. Di tems'iscrisse ad una scuola serale a peramento spiritoso, da anziano, Padova, dove imparò a disegnare, a puntando l'indice in alto era solito 30

dire: "Campodarsego, caput mundi!" Un paradossale elogio al piccolo borgo da cui era partita la sua fortuna. Giovanni ebbe sei figli, tra cui Antonio, classe 1932, che può esser definito colui che per primo presentò sul mercato il trattore compatto a 4 ruote motrici uguali. Un bimbo cresciuto tra i macchinari della semina, che fin da piccolissimo giocava con i fratelli sull'asse del maglio, lo strumento usato per battere e lavorare il ferro. Poi, a poco più di 10 anni, iniziò a lavorare e a diventare esperto nell'uso del tornio e della trancia, strumenti usati per la lavorazione del ferro. Antonio Carraro, inventore del trattore multifunzionale e del primo trattore reversibile Durante le guerre mondiali l'azienda Carraro, come gran parte delle attività produttive, si fermò, per poi ripartire con slancio. Nel decennio successivo al 1945 Antonio ebbe la grande intuizione: creare un macchinario allora inesistente nel mercato, un trattore multifunzionale compatto che offrisse soluzioni alternative e innovative. E proprio nella sede della bottega di Giovanni venne fondata la Antonio Carraro di Giovanni. Antonio aveva bisogno di dipendenti esperti nel mondo dell'agricoltura, in grado di capire il rivoluzionario concetto di trattore e capaci a loro volta 1. Famiglia Antonio Carraro 2. 1925 Seminatrice 3. 1951 Autoseminatrice

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di spiegarlo ai potenziali clienti. Andò nelle campagne a cercare i propri collaboratori. Dapprima i modelli montavano motori da 18 cavalli, e poi, anno dopo anno, motori sempre più potenti e in costante evoluzione, così da diventare leader nel mercato e conquistare le campagne, con l'obiettivo di fornire le migliori soluzioni tecniche nel campo dell'agricoltura specializzata, anche in condizioni di utilizzo estreme e nella manutenzione del verde e della viabilità stradale. Antonio Carraro S.p.A. Antonio Carraro è così diventato il marchio n. 1 in Italia e leader al mondo dei trattori compatti a 4 ruote

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motrici dai 20 ai 100 HP (elaborazione dati immatricolazioni- Ministero dei trasporti). Il concetto costruttivo dei prodotti Antonio Carraro è basato sulla continua innovazione tecnologica. Nel 1973 Antonio Carraro crea il Centro Studi e Ricerche dove organizza un'équipe di tecnici dedicati alla ricerca di prodotti innovativi. Iniziano le prime collaborazioni con gli Istituti Universitari di Padova, Bologna, Berlino, Humboldt, Sidney. Alcuni frutti importanti del lavoro del CSR AC riguardano i seguenti progetti innovativi: - RGS™ Rev-Guide System Antonio Carraro, il sistema integrato di solu-

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zioni tecniche che consente di invertire la posizione di guida in pochi secondi per lavorare sui due fronti di marcia del trattore con tutti i tipi di attrezzature, trainate e/o frontali - ACTIO™ Antonio Carraro Telaio Integrale Oscillante, il particolare telaio per trattori con motore a sbalzo che determina stabilità e comfort ineguagliabili - Il primo trattore a biogas: una ricerca perseguita in stretta collaborazione con la facoltà di Agraria dell'Università di Padova (Prof. De Zanche)

4. 1960 Scarabeo 5. Maglio

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- VIMAC: la trasmissione idrostatica dei mezzi AC per il settore civile - ACTIF™ il telaio integrale flessibile, adottato nelle macchine per la manutenzione stradale e la manutenzione dei campi erbosi - introduzione del sistema Kaizen: il trainig di riorganizzazione aziendale diretto dalla Porsche Consulting di 8 manutenzione civile (verde pubblico e Stoccarda. - Protector: ideazione e realizzazione privato, pulizia aree urbane, viabilità). della prima cabina pressurizzata della Linea Dolce Vita: trattori e transporter famiglia delle "Super Low Profile" (h basic di media potenza per l'hobby 1.749 mm) dal design avveniristico. farming. La pressurizzazione a controllo digi- I numeri di Antonio Carraro S.p.A. tale garantisce l'isolamento dell'ope- Oggi Antonio Carraro S.p.A. è al ratore esente da inalazioni nocive primo posto in Italia nella quota comdurante la lavorazione con fitosanita- parto totale trattori 10% - quota comri. A tutt'oggi Antonio Carraro è anco- parto trattori compatti 20%, seconda ra l'unico costruttore al mondo e pro- in Europa - quota 15% nel segmento dei trattori compatti. Trattori prodotti duttore di questa cabina. Dal 2007 la Antonio Carraro ha istitui- all'anno: 5.000 unità. to un un proprio staff di trainers dedi- Superficie aziendale: 120.000 m 2 cato a consulenze conto terzi deno- totali di cui 40.000 dedicati ad ospitaminato ACBylean che offre corsi di re moderne linee produttive. Addetti: formazione Kaizen e riorganizzazione 400 di cui 35 impiegati nel Reparto logistica per aziende di qualsiasi set- Research & Development cui è destitore. L'obiettivo del metodo ACBylean nato l'8% del fatturato annuo. Il reparè quello di ottenere benefici economi- to R&D, fondato nel 1973, tiene rapci immediati in termini di eliminazione porti di collaborazione con i maggiori degli sprechi e risparmio di costi di istituti universitari europei per progetti d'innovazione tecnologica e design. produzione. Fatturato 2008: 78.000.000 di euro. Tipologia dei trattori Antonio Carraro I trattori Antonio Carraro sono idonei L'azienda ha sei filiali commerciali nel per lavorare con grande rapidità e pre- mondo. Barcellona per il mercato spacisione su ogni tipo di terreno, per trat- gnolo, Taren Point per quello australiatamenti, carotature, sabbiature. Il no, Napa (California) negli USA, Sancampo di azione spazia dai frutteti alle tiago (Cile) per tutto il Sud America, serre, dai pascoli alla manutenzione di Lognes in Francia, ed è recente l'apertura al mercato turco della ACAnadolu cantieri, strade e impianti sportivi. Novità 2010: presentato Mach 4, il con sede ad Instanbul. primo trattore al mondo a 4 cingoli La strategia dell'azienda è: evoluzione articolato, reversibile di 87 HP capa- costante all'insegna del Made in Italy. ce di lavorare in qualsiasi condizione Il quartier generale dell'azienda Antonio Carraro è da sempre al cento morfologica ambientale. per cento incentrato a Campodarsego Business Unit del marchio Linea Tractor People: trattori per agri- (Padova): sede operativa, commerciacoltura specializzata (vigneti, frutteti, le, produttiva e di ricerca e sviluppo. Antonio Carraro è presidente dell'avivai, serre, coltivazioni a filare). Linea Groundcare: trattori per la zienda che vede impiegata la terza 32

generazione, costituita da Marcello AD, Liliana - direttore immagine e comunicazione, Massimiliano - direttore marketing di innovazione, Silvia, Davide e Barbara. L'azienda crede che la comunità di clienti e collaboratori e l'etica nel lavoro siano la chiave del proprio successo. L'azienda vanta dipendenti impiegati da tre generazioni. Alcuni manager sono stati determinanti nello sviluppo aziendale, tra questi Pier Claudio Massarotto, da 30 anni in azienda, oggi dirigente del reparto di ricerca e sviluppo, Giorgio Ceccato, direttore commerciale, figlio di Sergio Ceccato, uno dei primi dipendenti Antonio Carraro divenuto un Area manager storico per l'azienda. Il presidente narra che fu lui a scovare nelle campagne della Riviera del Brenta Pier Giorgio Ceccato. Faceva il mezzadro e a 13 anni guidava già i trattori. Antonio Carraro, che lo aveva conosciuto ad una fiera ed aveva capito la sua passione per le macchine agricole, non se lo fece scappare. Un giorno si recò sul campo dove Ceccato lavorava con una seminatrice e lo assunse sul posto dicendogli: "Domani ti aspetto in fabbrica." Di padre in figlio, di fratello in fratello, lavorano per l'azienda le famiglie Bellinato, Stefan, Cosma, Nalesso, Vallotto, Munaro, Salviato, Rozzato, Peron, Pauro, Osto, Baesso, Betto, Giacometti. Tappe storiche significative 1910 Giovanni Carraro riceve il "Diploma di incoraggiamento e menzione onorevole" all'Esposizione Agricola di Padova per la prima macchina multifunzionale. 1925 Giovanni Carraro inizia una produzione in serie di seminatrici (GC 1400 e GC 1700) che svolgeranno un ruolo da protagoniste nell'espansione 6. Ministro Galan su Mach 4 7. Foto di gruppo 8. Trattori Antonio Carraro in sede

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delle superfici cerealicole tra e dopo le due grandi guerre. 1951 E' l'anno della prima autoseminatrice Giovanni Carraro: l'idea forte di Giovanni era di creare qualcosa al passo con i tempi, sostituendo la trazione animale con un motore a scoppio. Per dare corso alle inaspettate richieste vengono acquistati nuovi capannoni, nuovi macchinari e assunti nuovi addetti. 1956 Giovanni Carraro si attrezza di un proprio ufficio tecnico e realizza un mezzo capace di svolgere contemporaneamente le funzioni di seminatrice e di trattore agricolo. Nasce Universal, trattore completo di seminatrice e barra falciante. 1958 Alla fiera di Verona viene esposto il primo prototipo di trattore vero e proprio di marca Giovanni Carraro, il Carraro 23. 1959 Nasce la Carraro Antonio di Giovanni (oggi Antonio Carraro S.p.A.) che opta per una produzione trattori compatti a quattro ruote motrici uguali, adottando come proprio marchio la figura dei "quattro cavalli rotanti", un simplegma persiano simbolo di fertilità, ricavato da un graffito del 1500 che rappresenta ancora oggi il logo dell'azienda. 1960 Antonio Carraro lancia lo Scarabeo, una sorta di motocoltivatore "alla tedesca": elegante, rifinito, confortevole. Un nome, Scarabeo, simbolo di rinascita e di forza. 1964 Nasce il Tigre. Avanza il progetto di un trattorino con caratteristiche originali: articolato e con potenza fino a 20 CV. Tigre rimane oggi un nome vincente della casa. Un "prodotto forte" Antonio Carraro, identificabile a prescindere dalla marca. 1966 Tigre Bengala. Nascono trattori

più potenti e strutturati. Comincia l'espansione del marchio Antonio Carraro in Italia e in Europa. 1969 Supertigre 635. E' un trattore articolato con potenza fino a 35 HP. L'azienda conosce un forte impulso, la diffusione in tutta Europa continua a crescere. 1972 Tigrone 740. Poderoso trattore compatto a ruote sterzanti. Aumenta ancora la potenza. Cresce il distacco da tutta la concorrenza: il marchio Antonio Carraro ora è leader del settore. 1974 Tigrone Atlas e Tropical. Prima 10 generazione di trattore con telaio anni di storia in attesa di nuovi vittooscillante, di peso e potenza parago- riosi capitoli. Festeggerà questo prenabile ai trattori tradizionali. Si va stigioso traguardo con una grande dagli impieghi agricoli alla forestazio- festa a Bologna, la prima sera ne. Alcuni esemplari, oltre al Nord dell'Eima, la fiera più importante delEuropa, raggiungono il Sudafrica, la l'agricoltura in Italia. Curiosità Nigeria, l'Australia. 1980 Tigrone King. E' introdotta la Negli anni molti sono i clienti Antonio nuova trasmissione a 24 velocità par- Carraro famosi in Italia e nel mondo. ticolarmente robusta e affidabile. Tra gli imprenditori, la famiglia Agnelli (Villar Perosa), la famiglia Benetton Nascono i primi modelli reversibili. 1990 Serie 22. Una serie di trattori (Golf Club Asolo), Wanda Ferragamo, molto longeva e variegata nei model- l'attrice Zeudi Araya, Ita Marzotto, li. Mezzi molto affidabili. Antonio Guido Barilla, Pilade Riello, Ignazio Carraro diventa marchio di riferimen- Maramotti (Max Mara), Andrea to dei trattori compatti. L'azienda Riffeser (Casa Editrice Poligrafica). festeggia il grande successo con un Tra i cantanti, Sting, Mogol (entrambi evento che rimarrà memorabile: il possessori di aziende agricole in Forza Tigre World Meeting radunerà i Toscana), Gianni Morandi, Albano più di mille dealer di Antonio Carraro Carrisi, famoso per i suoi vini. Tra gli nel mondo. Il modello reversibile atleti, il pluricampione di motociclismo Tritrac farà da capostipite ad una Giacomo Agostini, il campione mondiale di equitazione Franke Slootaak, il nuova generazioni di trattori. 1999 Inizia il training di ristrutturazio- pilota F1 Kimi Raikonnen, l'ex campione aziendale sotto l'egida di Porsche ne austriaco di tennis Thomas Consulting di Stoccarda. La parola Munster, e ancora Hans Horn, istruttod'ordine di scuderia è "kaizen", re di equitazione della principessa miglioramento continuo di tutti i repar- Rania di Giordania. Coltivano la proti. Il cliente Antonio Carraro deve pria campagna con un trattore AC anche il neo Ministro dell'agricoltura avere il meglio in tutto. 2000 Serie Ergit. Nasce una gamma Giancarlo Galan e Monica Ghedini, di trattori compatti articolati e sterzan- moglie dell'avvocato del Premier ti con guida reversibile ad alto conte- Berlusconi. Anche Massimo d'Alema nuto tecnologico e comfort di tipo si dedica all'agricoltura nella sua camautomobilistico. Ogni modello di trat- pagna a Gallipoli con un AC. Non solo frutteti e aree agricole. Famosi Golf tore deve essere dotato di cabina. 2006 Serie Tigrone. Con un meeting Club, svariati campi da calcio, manegmondiale, il Tigrone Day, viene lancia- gi delle manifestazioni più prestigiose ta la nuova serie di trattori compatti da in tutto il mondo sono tenuti perfetta40 a 70 HP espressamente dedicati mente praticabili grazie ai mezzi alle coltivazioni specializzate del baci- Antonio Carraro. no del Mediterraneo. Il cantante Al- I trattori Antonio Carraro sono divenbano Carrisi ed il campione del mondo tati leader al mondo attraverso 100 di motociclismo Giacomo Agostini anni di ricerca e passione. Grazie a quanti hanno contribuito e hanno cresono i testimonials dell'evento. 2009 Nasce la Serie Ergit 100. Una duto in noi! Grazie alla nostra tribù, la serie di trattori gioiello fino ai 100 HP nostra Tractor People! che puntano a dare comfort assoluto Antonio Carraro attraverso la cura spasmodica del dettaglio. 9. 2000 Officina 2010 Antonio Carraro brinda ai 100 10. 2010 Ergit 100 TRG

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32 moduli Containex per l'Istituto Comprensivo di Pieve di Bono PREFABBRICATI

GIORGIA MARCHELLI

Il programma di riorganizzazione scolastica incominciato dalla Provincia Autonoma di Trento alcuni anni fa prevede l'accorpamento di taluni circoli didattici nei fondovalle e la contemporanea chiusura di scuole in piccoli centri abitati di montagna. La scelta dell'assessorato provinciale è dovuta principalmente ad una questione di comodità - gestione del personale docente, sfruttamento di infrastrutture uniche come mense e palestre, servizi di trasporto - oltre che di interscambio e di costi. In controtendenza al generale spopolamento e al calo demografico che caratterizzano le zone di montagna, il territorio intorno a Pieve di Bono, in provincia di Trento, è stato ultimamente meta dell'afflusso di nuovi nuclei famigliari, in particolare di stranieri con bambini. L'unione delle due cause ha fatto sì che l'Istituto Comprensivo di Pieve di Bono abbia dovuto trovare in tempi ristrettissimi una soluzione per rispondere all'esigenza di nuovi spazi, richiesti sia per l'aumento degli alunni iscritti che per le attività didattiche di sostegno, prima di poter provvedere alla ristrutturazione e ampliamento dell'esistente edificio per le elementari e le medie. Data l'urgenza della situazione, su incarico del Presidente della Provincia, Patrimonio del Trentino S.p.A. è intervenuta in aiuto all'amministrazione 34

comunale di Pieve di Bono: ha indetto una gara a inviti per la costituzione di una sede scolastica provvisoria, vinta dall'austriaca Containex, impresa del gruppo LKW Walter specializzata in "spazio pronto" grazie a prefabbricati modulari per i più svariati utilizzi. I 32 container, definiti più gentilmente come moduli abitativi provvisori, necessari per creare la nuova scuola temporanea, sono stati quindi affittati da Patrimonio del Trentino al Comune di Pieve di Bono con un contratto di 5 anni; al termine della ristrutturazione dell'Istituto Comprensivo la società trentina che si occupa della valorizzazione immobiliare del patrimonio provinciale, avrà poi modo di sfruttarli in altre situazioni. I tempi di realizzazione sono stati velocissimi: dai primi sopralluoghi nel luglio 2009, la struttura è stata ultimata per il 10 settembre, prima dell'inizio dell'anno scolastico. Sono state sufficienti una settimana per le opere di fondazione e l'allacciamento ai sot-

toservizi svolti dal comune, ed un'altra settimana per il montaggio dei prefabbricati ad opera di Containex. La nuova scuola, ubicata all'interno della recinzione di quella già esistente, per cui accanto, sfrutta le strutture di questa (palestra, biblioteca, mensa, aule professori…); si compone di 5 aule per la scuola primaria, ognuna con uscita di sicurezza indipendente, un atrio, un corridoio ed un nucleo servizi (per maschi, femmine e diversamente abili). A discapito del timore dell'amministrazione comunale per la reazione dei genitori degli alunni, che hanno potuto visitare la sede didattica provvisoria prima dell'inizio delle scuole, la soluzione è risultata essere la migliore possibile: è confortevole, dotata di tutto il necessario, molto luminosa, ha spazi ampi, ed è riscaldata con radiatori elettrici e dotata di accorgimenti per il controllo dell'umidità. Sia il Comune che Patrimonio del Trentino S.p.A. sono molto soddisfatti della scelta, tanto per l'ottimo risultato quanto per i costi contenuti e la velocità della realizzazione: un'operazione analoga è ora in via di sviluppo sul territorio provinciale. Altra soddisfazione è giunta dalla visita dei responsabili dei Comuni di Peschiera e Rivoltella del Garda, che vorrebbero sfruttare lo stesso sistema, però in maniera definitiva tanto ritengono buona la soluzione adottata.

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Assaloni.com, allestitore partner U20 per la rete Daimler VIABILITA'

GUNTHER PATSCHEIDER

Assaloni.com, una delle poche ditte straniere presenti, si è pregiata di aver preso parte come partner di sistema delle attrezzature Unimog alla giornata dei venditori U20 che Daimler ha tenuto in Germania, a Wörth, il 15 aprile 2010. Nel pomeriggio si è svolta la presentazione pratica degli allestitori: Assaloni.com ha movimentato la nuova piattaforma aerea PAS 10 per mano di un operatore che, direttamente dal cestello dell'attrezzatura, ne ha mostrato gli ampi movimenti. Questa piattaforma di lavoro elevabile è da applicare sul cassone o direttamente sul controtelaio di veicoli portattrezzi tipo Unimog e ha la possibilità di essere scarrata in tempi brevi, senza l'utilizzo di utensili speciali, per poter essere sostituita da altre attrezzature. Il telaio di base ampiamente dimensionato è collegato al telaio del veicolo per un facile scarramento ed è provvisto di due stabilizzatori che si fissano direttamente all'asse posteriore del veicolo. Questa soluzione elimina l'utilizzo degli "scomodi" piedi di appoggio a terra che necessitano di ben più lunghi tempi di piazzamento. La torretta rotante è installata su un cuscinetto di base a doppio giro di sfere con rotazione di 360° ed è comandata da un gruppo motoriduttore oleodinamico provvisto di valvole di sicurezza.

Il braccio operatore di sezione rettangolare della PAS 10 è realizzato in acciaio ad alto limite di snervamento composto da un elemento base fulcrato sulla torretta rotante e collegato ad un martinetto di sollevamento. All'interno di tale elemento è inserita una seconda sezione sfilabile azionata da martinetto idraulico, scorrevole su pattini a basso coefficiente di attrito. La navicella di lavoro è in vetroresina montata su una struttura in acciaio, fulcrata sull'estremità dell'elemento terminale e collegata ad un dispositivo di livellamento costante. I circuiti oleodinamici dell'attrezzo per i movimenti sono alimentati dall'impianto idraulico della motrice. I comandi di tutti i movimenti idraulici sono di tipo proporzionale (meccanici od elettrici) e sono in duplice postazione, sia sulla base del telaio che sulla navicella con una serie di relais nell'impianto elettrico per la gestione dei blocchi di sicurezza. Inoltre la PAS 10 può essere accessoriata di comando ausiliario per azionare eventuali utensili idraulici e il faro di lavoro sulla navicella con snodo regolabile. Tra i vari sistemi di sicurezza presenti sulla macchina troviamo la pompa a mano per il recupero di emergenza dei bracci nel caso di avaria dell'impianto elettrico o idraulico, l'inclinometro che impe-

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disce la movimentazione nel caso in cui la piattaforma superi un'inclinazione di 3° e il livellamento cesto, composto da una valvola di blocco montata direttamente sul cilindro di livellamento ed una valvola di livellamento in prossimità del cesto. I microinterruttori montati sugli stabilizzatori impediscono la movimentazione della piattaforma se gli stabilizzatori non sono inseriti mentre il microinterruttore montato sulla torretta indica la posizione di riposo. Inoltre tutti i pulsanti di comando sono dotati di protezioni contro l'azionamento accidentale.

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VERDE

Pellenc, manutenzione del verde ecocompatibile FRANCESCO VANDONI

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La società Pellenc Italia nasce a Barberino Val d'Elsa nel marzo del 1997; si tratta della filiale italiana dell'azienda francese Pellenc SA, che produce anche oggi attrezzature professionali elettroportate per la manutenzione del verde. Attraverso mirate strategie di vendita (fiere, presenza in campo con prove dimostrative, pubblicità, marketing) Pellenc Italia è riuscita ad imporsi brillantemente all'attenzione del settore vitivinicolo, olivicolo, vivaistico, nonché della frutticoltura e dell'arboricoltura. Da quel marzo 1997, dopo più di dieci anni di attività, Pellenc Italia è ormai ben composta, strutturata, organizzata

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con una squadra di giovani motivati, desiderosi di fare e ben affiatati. In pochi anni la filiale italiana di Pellenc per le attrezzature professionali elettroportate ha mappato in modo dettagliato l'intero territorio italiano con i "Rivenditori Pellenc", creando una rete, capillare ed efficiente, di distribuzione ed assistenza, professionisti anche loro, al servizio dei professionisti in campo. L'elevato livello professionale, l'ottima qualità e le caratteristiche dei prodotti commercializzati, quali la praticità e la semplicità di utilizzo, hanno fatto sì che Pellenc Italia sia diventata un'impresa leader nel settore, in grado di

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rispondere positivamente alle nuove e vecchie esigenze di mercato. Grazie ad una strategia guidata dall'innovazione e da molti anni di ricerca, Pellenc ha sostituito i "vecchi" motori termici con una nuovissima tecnologia elettrica. La tecnologia Pellenc si avvale di tutta una serie di motori elettrici e di batterie rivoluzionarie. I motori elettrici brevettati Pellenc, il cui rapporto peso/potenza non conosce eguali, sviluppano una

1. Motosega Pellenc Selion C15 2. Tagliasiepe Helion Universal 3. 4. Excelion in versione tagliaerba e decespugliatore

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resa energetica straordinaria ed offrono una durata nel tempo senza confronto. Associati alle batterie al litioione ad elevata capacità, permettono ai professionisti del verde di lavorare in condizioni ottimali rispetto ai vecchi attrezzi con motore termico. Leggeri, inodori, silenziosi, senza problemi di avvio o di riempimento del serbatoio, gli attrezzi Pellenc faranno presto dimenticare le motoseghe, i tagliasiepe o i decespugliatori termici che sembreranno appartenere definitivamente al passato. Pellenc ha così superato tutti i costruttori storici di motoseghe e di attrezzi professionali per la manutenzione degli spazi verdi, appoggiandosi ad una divisione Ricerca & Sviluppo particolarmente efficace. Una squadra di oltre 100 ricercatori, composta da ingegneri e tecnici specializzati nella ricerca, la modellizazzione informatica, la prototipazione, l'elettronica, l'elettrotecnica, la meccanica... lavora incessantemente per fornire ai clienti Pellenc sin da ora le soluzioni per il domani. I circa 50 brevetti depositati a marchio Pellenc dimostrano la supremazia in termini di innovazione. La perfetta padronanza di questo know-how è la fierezza del gruppo Pellenc. Il cliente ha la garanzia di lavorare con attrezzature potenti, rapide, semplici da utilizzare, leggere ed affidabili, ma soprattutto dotate di un'autonomia da record, fino ad una giornata di utilizzo. Utilizzando la nuova linea di prodotti Green - Technology, il professionista del verde contribuisce insieme a Pellenc alla salvaguardia ed al rispetto dell'ambiente, eliminando ogni forma di inquinamento sia acustico che olfattivo. Parteciperà alla riduzione dei consumi di energie fossili, migliorando la propria produttività e redditività. Questo è il para-

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dosso, ma anche la forza dei prodotti Pellenc: gli utilizzatori diventano gli attori principali del rispetto dell'ambiente, con un miglioramento delle condizioni di lavoro ed una riduzione dei costi di gestione. Infatti l'uso della tecnologia Pellenc porta ad una riduzione dei costi relativi ai consumi, cinquanta volte inferiore al costo medio sostenuto da chi utilizza attrezzature con motore termico. In questi anni, alla forbice Pellenc P2000 e alla legatralci AP 25, si sono aggiunti nuovi prodotti, sempre più adatti a risolvere i problemi dei veri professionisti: la nuova forbice Lixion, Olivium per la raccolta professionale delle olive, Selion, la prima motosega professionale alimentata da una batteria al litio, il tagliasiepe Helion ed il decespugliatore/tagliaerba Excelion e anche il Cultivion, una fresa sarchiante per ogni tipo di uso: sarchiare, diserbare meccanicamente, arieggiare, strappare le radici, tagliare i bordi.... La gamma Selion è composta da due modelli manuali e da quattro modelli ad asta, due dei quali con asta telescopica. Selion C15 e M12 sono le motoseghe più leggere del mondo: rispettivamente 2 kg e meno di 1,7 kg. La C15 sviluppa una potenza equivalente a quella di un motore termico da 35 cm3, pari a 1.500 watt, mentre la M12 sviluppa 1.200 watt, come un motore termico da 30 cm3. Tutta la gamma di motoseghe è dotata di tensionamento automatico della catena, basta un semplice "clic" della molla quando si innesta la guida sulla testa dell'attrezzo per garantire che la catena e la guida siano tese correttamente. Il montaggio e lo smontaggio della catena sono facilitati dalla chiave estraibile integrata nel corpo dell'attrezzo.

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Grazie alla gestione elettronica della portata dell'olio per la lubrificazione della catene si può risparmiare fino al 70% del lubrificante rispetto alle attrezzature con motore termico. La gamma di tagliasiepe Helion è composta da quattro modelli: Universal, Universal con deflettore, Pole e Telescopic. Particolarmente leggeri (da 3 a 4 kg) sono dotati di un motore Pellenc da 1.200 watt. Grazie al selettore a quattro velocità è possibile adattare l'attrezzo al tipo di taglio desiderato. Per cimare agevolmente, i modelli Pole e Telescopic sono dotati di testa orientabile da +90°/-45°, mentre per tagliare in verticale, sul modello Universal è stata montata un'impugnatura rotante da +/-90°. Su ciascuno di questi attrezzi è possibile adattare la barra di taglio idonea all'applicazione: quella da 51 cm per un taglio preciso, quella da 63 cm per un taglio standard (disponibile anche con deflettore e monopettine) e quella da 75 cm per un taglio intensivo. Excelion è un attrezzo 2 in1: sia decespugliatore che tagliaerba, basta meno di un minuto per cambiare la testa di taglio e passare da un'attrezzo all'altro. Due volte meno pesante dei decespugliatori con motore termico, Excelion facilita il lavoro nei fossati, sui pendii o in terreni scoscesi. L'impugnatura regolabile, la testa orientabile e il sistema telescopico semplificano i movimenti in altezza e verso il basso, garantendo anche un perfetto adattamento dell'attrezzo alla postura dell'operatore. Il selettore a 4 velocità permette un miglior adattamento alla vegetazione. Silenzioso, rapido e particolarmente leggero, Excelion è il nuovo decespugliatore professionale.

5. 6. Fresa sarchiante Pellenc Cultivion

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IGIENE URBANA

Ecobait presenta i nuovi modelli di portarifiuti eliminatopi al Sep di Padova FRANCESCO VANDONI

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Durante la fiera italiana dedicata all'ambiente, il Sep (Systems for Environmental Projects), svoltosi a Padova tra il 21 ed il 24 aprile scorso, la società Ecobait ha presentato i suoi nuovi modelli di cestini per la raccolta differenziata e di cestini per i parchi. Anche questi modelli sono dotati del sistema Ecobait, ossia dispongono di una stazione di avvelenamento molto ampia e senza fondo, che si trova sotto lo

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scomparto per i rifiuti, separata da una lastra in acciaio. Gli accessi per i topi sono protetti da un deviatore di sicurezza che impedisce a bambini e ad animali domestici di entrare in contatto con l'esca topicida. Il kit porta topicida è fissato a chiave al fondo dello scomparto per i rifiuti in posizione centrale. A Padova alla fiera Sep 2010 sono stati esposti Praga '68 con e senza portacenere e Oslo '80 per il verde

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pubblico. Il modello Praga '68 è un cestone a forma di parallelepipedo, rivestito con doghe in plastica riciclata e le cui parti metalliche sono verniciate in verde. Entrambi questi modelli di portarifiuti eliminatopi sono dotati di una stazione di avvelenamento molto ampia nonché nettamente separata dagli scomparti destinati ai rifiuti; la stazione non presenta differenza di pavimentazione rispetto all'esterno e al suo centro si trova il kit per la derattizzazione che può contenere fino a 1,5 kg di topicida. Proprio il fatto che vi sia una continuità di pavimentazione con l'esterno è fondamentale, i topi sono attratti dagli odori sia dell'immondizia che dell'esca topicida ed entrano nella stazione di avvelenamento senza sospetto perché camminano sulla stessa superficie, strada od erba che si trova fuori rispetto alla stazione di avvelenamento. Le esche rodenticide impiegate per il sistema Ecobait rispettano pienamente le norme vigenti (Ordinanza 18/12/2008 Ministero del Lavoro e

1. 2. Stand Ecobait al Sep di Padova 3. Modello Praga '68

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Chiarimento del 19/03/2009). Si tratta di un topicida costituito di granaglie grassate, zuccherate e aromatizzate, che risulta altamente attrattivo. Il veleno agisce come anticoagulante e provoca disidratazione e dunque i roditori che lo hanno ingerito vanno alla ricerca di acqua nella rete fognaria dove infine muoiono. La stessa camera di avvelenamento molto ampia si trova anche nei modelli per la raccolta differenziata senza coperchio pensati per l'interno, che hanno riscosso notevole successo: Amsterdam '97 in acciaio inox e Bruxelles '48 in lamiera verniciata. Gli altri cestini per la raccolta differenziata presenti in fiera erano il modello Berlino '89 in acciaio inox e Helsinki '95 in lamiera verniciata. Completano la gamma il cestino Sarajevo '95 in acciaio inox e Varsavia '80 in lamiera verniciata, ed i cestini per centri storici Roma '57 e l'apprezzatissimo Europa '92. Un ulteriore sviluppo del sistema Ecobait riguarda la stazione di avvelenamento: oltre che per la derattizzazione e la raccolta differenziata, i cestini Ecobait possono essere utilizzati come stazione di controllo per l'eventuale infestazione di topi o insetti striscianti (scarafaggi, formiche, cimici, ragni, scorpioni...) in luoghi dove il topicida non è ben accetto, pur essendo permesso dalla legge, per esempio industrie alimentari o ristoranti. Tutti i cestini Ecobait possono essere ancorati al pavimento con viti a pressione in acciaio zincato da 20 cm di lunghezza e tassello in pvc. 4. Modello per interni Amsterdam '97 5. Modello per centri storici Roma '57

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VERDE

Energreen ILF R 1500

La casa vicentina presenta la nuova versione della linea strada/ferrovia. Come sulle altre linee di prodotto è

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utilizzata la massima tecnologia disponibile in ambito dell'elettronica di controllo, dell'idrostatica, dell'idrau-

lica. Normale consuetudine, ma su queste macchine in particolar modo si eleva ulteriormente e si distingue nettamente dalla concorrenza. Sin dalle prime realizzazioni per questo segmento, Energreen ha cercato tutte le soluzioni per realizzare un mezzo con grande capacità di trazione (anche su pendenze impegnative), stabilità, sicurezza, versatilità e durata dei mezzi lavoranti su binario, sottoposti ad impatti bruschi, talvolta violenti, non ammortizzati da pneumatici. Sono state adottate soluzioni innovative, mantenendo la semplicità d'uso dei mezzi. Punto di forza di queste macchine è certamente la doppia trazione integrale e non un semplice scorrimento su binario guidato da ruote folli, spinto dalla trazione esercitata da pneumatici a contatto della ruota metallica, (sistema utilizzato da molteplici costruttori) carente di presa, aderenza, potenza di traslazione, ed elevata usura degli pneumatici sottoposti a continuo attrito. Energreen nella versione ILF R 1500 usa una separata doppia trazione integrale idrostatica, esercitata da ulteriori assali dedicati, con rapporto

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di coppia specifico, sviluppato per trasferire al semovente tutta la potenza del circuito stradale al ferroviario, con un semplice ed unico comando, senza alcun intervento, attacco di parti componenti od altro. Le grandi ruote in acciaio consentono una migliore aderenza ed un'elevata stabilità del mezzo, passando da 0 a 30 km/h (velocità massima consentita per i mezzi d'opera in questo settore) con progressione continua. La trazione è esercitata contemporaneamente sulle 4 ruote rendendo possibile il superamento anche di pendenze impegnative (dispone di disinnesto elettronico a comando manuale) ponendo questi mezzi tra i primi del settore. Le normative europee sono particolarmente rigorose e trovano nella ILF R 1500 la totale attuazione. Elencando le principali caratteristiche tecniche, Enrgreen fornisce agli operatori settoriali il concetto che fa la differenza di questi mezzi: struttura macchina totalmente realizzata con materiale ad elevata dinamicità e resistenza agli urti e vibrazioni, presenti nella nicchia lavorativa specifica utilizzando esclusivamente Weldox per le parti soggette agli impatti

imprevisti, Domex su tutti gli altri componenti di struttura della macchina. I mezzi nella versione ILF R 1500 sono dotati di due cabine separate, collegate tra loro con sistema ad interfono, una dedicata all'operatore, l'altra dedicata al capo macchina ferroviario fornite del massimo comfort, comandi ergonomici, sedile con sospensioni ad aria a frequenza variabile, aria condizionata, ampia visibilità, vetri oscurati antiriflesso; motorizzazione endotermica di ultima generazione TIER III A, dotata di propulsore Power Tech a quattro cilindri John Deere a gestione elettronica common rail da 140 CV (103 kW) che vanta una coppia erogata all'85% a soli 1500 giti/min, caratteristiche che consentono di ridurre i consumi ottimizzando le prestazioni spingendo il mezzo alla massima velocità nonostante le sue 13 tonnellate di massa complessiva; impianto idrostatico dotato di pompe e motori a pistoni Sauer Danfoss, maggiorati in circuito chiuso, ad alta pressione con esercizio di utilizzo normale di 420 bar, versione montagna, per traslare in situazioni gravose alle massime prestazioni; impianto idraulico con pompe e motori a pistoni in circuito chiuso

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dedicato esclusivamente agli utensili di taglio, pressione massima di utilizzo a 380 bar con 140 l di portata; impianto idraulico con pompa ad ingranaggi tripla dedicata al movimento del braccio, idroguida, ed all'impianto frenante; impianto elettronico SCAT di controllo anticollisione con i fili elettrici, che esclude qualsiasi possibilità di cortocircuitare la linea ad alta tensione ferroviaria, gestito da un software dedicato sviluppato all'interno di Energreen per garantire la massima sicurezza; impianto elettronico SCAB di controllo antiurto del braccio con ostacoli non visibili; sistema per il galleggiamento automatico del braccio a gestione elettronica chiamato S.P.P. che permette di seguire il dislivello del suolo facilitando l'utilizzo del mezzo all'operatore; impianto elettronico di filtrazione fumi con rigenerazione passiva assistita ad erogazione additivo a bordo del veicolo versione Feelpure Ar. Un concentrato di tecnologia, per rendere questi mezzi dotati dei requisiti richiesti dai principali manutentori europei nel rispetto delle norme di sicurezza e ambiente, affidabilità, semplicità d'uso, elementi necessari per un sicuro successo.

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VIABILITA' INVERNALE

Nasce il nuovo 6 m3 dell'azienda modenese

Morselli e Maccaferri S.r.l. presenta il nuovo modello di spargitore SPR 6000 completamente ridisegnato rispetto alla serie precedente, sia nella struttura che in tutti gli altri accessori. Grazie alle sue qualità e funzionalità, è già stato consegnato in 20 esemplari sia in Italia che in alcuni Paesi Europei. Lo spargitore è sempre costruito in acciaio inox in tutte le sue parti, comprese la bulloneria e le staffe di fissaggio; l'alimentazione del materiale è con nastro a nido d'ape, larghezza 4.000 mm, sempre in acciaio inox, trascinato da ingranaggi. Nella parte posteriore è stata costruita una cofanatura in vetroresina che, oltre a proteggere i componenti elettrici ed idraulici, ha inglobati in appositi alloggiamenti sia i fari posteriori a led che i

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lampeggianti. La maggior cura da parte dell'ufficio tecnico è stata accentrata sui serbatoi per la soluzione salina, completamente ridisegnati e costituiti in un unico serbatoio per parte in polietilene rotazionale. Lo spargitore SPR 6000 dell'azienda di Piumazzo ha capacità della tramoggia a raso di 6.000 l, equivalenti a circa 9.000 kg di sale, più capacità serbatoi soluzione di 2.000 l complessivi. La massa a vuoto è di 2.000 kg senza motore ausiliario, e di 2.100 kg col motore ausiliario. La larghezza di spargimento va da 2 a 12 m, tramite doppio disco, per cui la larghezza massima effettiva di spargimento arriva a 24 m; la quantità è regolabile da 5 a 40 g/m2. L'attrezzatura è adatta per spargere sale, graniglia, sabbia e cloruro di

calcio, o eventualmente prodotti similari e miscelati tra loro. L'intera gamma degli spargisale Inox SPR adotta un sistema costruttivo teso a semplificare le azioni di manutenzione ed a garantire una lunga durata dell'attrezzatura: grazie agli accorgimenti adottati, gli interventi di manutenzione sono estremamente bassi. All'atto del rimessaggio dell'attrezzatura, a fine stagione invernale, è sufficiente un semplice lavaggio, preferibilmente con lancia ad alta pressione, seguito da una spruzzata di liquido protettivo. Una coppia di vibratori, imbullonati su appositi supporti esterni alla tramoggia, comandati dalla pulsantiera, sono utili a smuovere il materiale nella fase di spunto (fase iniziale dello spargimento). Questi elementi integrano l'azione di smottamento dello speciale nastro a nido d'ape sopraccitato, in modo da annullare completamente l'eventuale "effetto ponte". SPR 6000 è dotato del sistema di spargimento computerizzato a controllo satellitare con microprocessore, con possibilità di scaricare tutti i dati su computer. La pulsantiera è predisposta per l'allacciamento a GPS con trasmissione dati in sistema GPRS, EDGE o UMTS, oppure con collegamento pulsantiera - spargisale radiocomandato Bluetooth. Continua così l'evoluzione dell'azienda modenese, da oltre 30 anni con successo sul mercato della viabilità invernale.

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Gran successo per Motofog di Leotech POLVERI

Grande successo commerciale per Leotech alla fiera Bauma 2010, il più importante evento europeo sull'edilizia. I numerosi visitatori hanno potuto apprezzare al meglio la gamma Rotofog ed il nuovissimo Motofog, la macchina che il mercato aspettava. Motofog è la nuova proposta che l'azienda Leotech, di Canal San Bovo, in provincia di Trento, ha presentato per quanto riguarda l'abbattimento polveri, che va ad affiancare la gamma Rotofog. L'esigenza di avere una macchina per l'abbattimento polveri versatile, efficiente ed autonoma ha portato allo sviluppo di Motofog. La macchina si rivolge alle imprese ed agli enti che operano nell'edilizia, nelle demolizioni ed in qualsiasi settore che, nelle proprie lavorazioni, ha l'esigenza di eliminare polveri, odori e fumi. Motofog è un abbattitore mobile autonomo a getto con a bordo un motore a scoppio che aziona la pompa ad alta pressione. L'acqua viene mandata alla testa portaugelli con rotazione e alzo a movimento manuale o elettrico. Il getto si trova ad un'altezza tale da non disturbare gli addetti in cantiere. Gli ugelli montati consentono, con una semplice manovra, dei getti che privilegiano la lunghezza della gittata o l'ampiezza, a seconda delle esigenze operative. Con Motofog basta un'alimentazione idrica e si è subito operativi. Tutto ciò a costi contenuti, in quanto non servono generatori di corrente, e nell'insieme con ingombri e pesi estremamente ridotti. La macchina presenta delle manopole posizionate in maniera ottimale, che garantiscono una facile manovrabilità. I vantaggi che si hanno con Motofog sono numerosi: - risparmio di acqua rispetto ai sistemi tradizionali; - non più cavi elettrici in mezzo al cantiere e alle pozzanghere; - la macchina è dotata di ruote per agevoli spostamenti sul cantiere e può venir dotata di serbatoi per l'acqua; - risparmio economico importante. Motofog è disponibile nella versione classica a benzina, oppure nella versione D con motorizzazione diesel e, a richiesta, E con motorizzazione elettrica.


AZIENDE

Laberg: un laboratorio completo GHERARDO MARCHELLI

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Laberg è un laboratorio prove per materiali da costruzione con sede a Palazzolo sull'Oglio (BS), che opera oramai da diversi anni nella consulenza e nei controlli di produzione di fabbrica ai fini della marcatura CE per imprese stradali, impianti di betonaggio, impianti di conglomerato bituminoso, cave e produttori di manufatti in calcestruzzo. Laberg opera e segue aziende in questi settori prevalentemente in Lombardia, Piemonte e Veneto, con personale esperto e continuamente specializzato per mezzo di corsi di formazione specifici. La struttura estremamente moderna

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vede macchinari di tecnologia attuale ed un team costantemente aggiornato e formato, consente di soddisfare le diverse esigenze dei clienti, come: studi tecnici, studi di geologia, imprese di costruzione strade, imprese di escavazione, imprese di edilizia industriale, cave inerti, impianti di riciclaggio, impianti di conglomerato bituminoso, impianti di betonaggio, produttori di manufatti in calcestruzzo (blocchi, masselli, cordoli, architravi, tubi, camerette, scatolari, fosse Imhoff). I servizi di consulenza che Laberg offre sono: marcatura CE per calcestruzzi, conglomerati bituminosi, manufatti in calcestruzzo, laterizi e

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pietra, aggregati sia naturali che riciclati; studio e progetto di calcestruzzi e conglomerati bituminosi; sistemi di qualità secondo le norme UNI EN ISO 9001:2008; stesura ed aggiornamento capitolati; studio di strutture ammalorate e modalità di ripristino; studio delle caratteristiche e dell'utilizzo di materiali inerti; controllo qualità nei cantieri edili. Le prove sono eseguite secondo le leggi italiane e le norme UNI, UNI EN (siano essi progetti o vigenti a qualunque stadio di approvazione), CNR e le raccomandazioni AGI, se da queste previste, in caso contrario si adottano le norme AASHTO, ASTM e ISRM. A richiesta del committente Laberg è in grado di adottare anche altre normative. Di seguito si riportano 5 esempi significativi di prove che Laberg offre. Prove di laboratorio per studi tecnici che vedono ad esempio: controllo qualità del calcestruzzo in cantiere, carotaggi su pavimentazioni o pilastri, analisi della carota, preparazione e prelievo provini, indagini non distruttive su strutture ammalorate, predisposizione ricette particolari in funzione della durata e della destinazione dell'opera.

1. Laboratorio mobile Laberg 2. Carotaggio in sito 3. Prova di carico su piastra circolare da 760 mm

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Prove di laboratorio per pavimentazioni stradali come Mix design del conglomerato bituminoso (metodo Marshall - metodo pressa giratoria), determinazione della stabilità e dello scorrimento Marshall, prova di resistenza a trazione indiretta, contenuto di legante bituminoso. Prove di laboratorio per impianti di betonaggio con compressione su cubetti, consistenza cls fresco - Slump test, contenuto % di aria, massa volumica calcestruzzo, studi di miscele particolari (es: cls alleggerito).

Prove di laboratorio per cave inerti ed impianti di riciclaggio, quali descrizione aggregati riciclati, massa volumica app. degli aggregati, granulometria via secca e via umida, resistenza gelo/disgelo, abrasione Los Angeles, indice di forma, indice di appiattimento, reattività agli alcali normale ed accelerata, test di cessione Prove di manufatti in calcestruzzo come: tubi UNI EN 1916, pozzetti e camerette UNI EN 1917, solette e chiusini UNI EN 1917, fosse settiche Imhoff UNI EN 12566-1, blocchi UNI EN 771-3, masselli UNI EN 1338, lastre UNI EN 1339, cordoli UNI EN 1340, canalette di drenaggio UNI EN 1433, architravi UNI EN 845-2. Laberg è naturalmente attiva per tutte le prove in sito per pavimentazioni stradali, industriali e terre con: prove di carico su piastra da 300 mm per la determinazione dei moduli di deformazione Md e M'd; prove di carico su piastra circolare da 760 mm per la determinazione del modulo di reazione "k"; carotaggi su pavimentazioni in calcestruzzo e asfalto, determinazione della resistenza per attrito radente (Skid Resistance Test), prova dell'altezza in sabbia per la misura della macro-rugosità superficiale; carotaggi a rotopercus-

sione e a rotazione semplice; recupero di campioni disturbati e indisturbati; stendimenti sismici a rifrazione fino a 120 m di lunghezza; prove penetrometriche dinamiche pesanti con misura dinamometrica attrito laterale e posa in opera di tubi piezometrici, esame geoendoscopico del foro; prove penetrometriche statiche con valore di 20 ton. La struttura Laberg è certificata e collabora attivamente con ICMQ, organismo di certificazione che opera nel settore dei prodotti e servizi delle costruzioni e dell'edilizia in genere. Laberg è naturalmente dotata di un proprio laboratorio mobile attrezzato per l'esecuzione di tutte le prove in ambito stradale e più dettagliatamente per: estrazione di bitume, analisi granulometrica, Mix Design, prova Marshall, trazione indiretta, compattazione con pressa giratoria, prove sui bitumi, carotaggi, prove di piastra, permeabilità delle pavimentazioni drenanti, quantità di mano d'attacco, massa volumica degli aggregati.

4. Prova Marshall 5. Prova di resistenza per attrito radente 6. Prova di carico su piastra circolare da 300 mm

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ATTREZZATURE

FAE Group presenta la testata multifunzionale MTH FRANCESCO VANDONI

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La MTH (Multi Task Heavy) della gamma Road è una soluzione che risponde a molteplici esigenze di cantiere. Questa attrezzatura è applicabile a trattori con potenza da 280 a 360 CV, ed è in effetti, allo stesso tempo stabilizzatrice, frantuma sassi; è inoltre impiegabile come fresa asfalto e anche come fresa ceppi. Un solo attrezzo dunque per effettuare lavorazioni in vari settori

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come quello della manutenzione stradale, dell'agricoltura e quello forestale. La MTH permette di preparare il fondo stradale in un solo passaggio, stabilizzando anche in presenza di sassi. Possiede una versatilità unica, che porta ad una maggiore efficienza e ad un importante contenimento dei costi rispetto all'utilizzo di differenti mezzi per diverse opera-

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zioni di stabilizzazione e di frantumazione. Il segreto delle prestazioni e della versatilità della MTH sta in una soluzione tecnica speciale, che costituisce inoltre una novità assoluta: la camera di triturazione a geometria variabile. Fino a 34 cm di profondità l'attrezzatura lavora toccando il suolo solamente con il rotore. Grazie al rotore mobile, regolabile idraulicamente dalla cabina del trattore, il volume della camera di triturazione in cui viene mescolato il terreno risulta variabile: più si lavora in profondità e più grande diventa il volume della camera. Rispetto ad una macchina che affonda con il telaio nel terreno, la camera di triturazione a volume variabile della MTH riduce gli sforzi di trazione, comportando una riduzione dei consumi di carburante, un incremento della velocità operativa e quindi un maggiore risparmio di tempo. La MTH dispone di un cofano di protezione posteriore, regolabile

1. 2. 3. 4. 5. Alcune tipologie di lavorazioni possibili con la testata multifunzione MTH di FAE Group

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idraulicamente con funzione di livellamento del materiale in uscita. Anteriormente si trova il cofano frontale, anch'esso regolabile idraulicamente per una migliore protezione del trattore. All'interno dell'attrezzatura vi sono protezioni in acciaio Hardox facilmente intercambiabili che assicurano una elevata resistenza all'usura e riducono i tempi di sostituzione. Per assicurare la granulometria desiderata, la macchina è equipaggiata con una controlama in Hardox sistemata all'inizio della camera di triturazione ed una griglia sotto il cofano posteriore, entrambe regolabili. La griglia risulta essere indipendente dal cofano, per facilitare lo scarico anche del materiale umido. Oltre a queste caratteristiche i modelli MTH sono dotati di serie di doppia trasmissione ad ingranaggi; mozzi rotore avvitati in acciaio forgiato e terzo punto idraulico. Sono disponibili due modelli: MTH 200 e MTH 225 che rispettivamente hanno una larghezza di lavoro di 2.080 e 2.320 mm e peso di 6.900 e 7.200 kg. Entrambi i modelli sono destinati a trattori con potenza compresa tra i 280 ed i 360 CV, hanno rotazione di 1.000 giri/minuto e una profondità massima di lavoro di 500 millimetri. La possibilità di effettuare più lavorazioni con un unico mezzo è uno dei vantaggi principali della MTH. Multifunzionalità: ecco la caratteristica unica della testata MTH di FAE Group, ideata e sviluppata per facilitare e velocizzare i lavori per la realizzazione di strade, autostrade, aeroporti, piazzali industriali, linee ferroviarie ed altre opere infrastrutturali.

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L'attività pilota di Customer Satisfaction di Giletta S.p.A.: "La cassetta dei suggerimenti per dar voce ai propri clienti" AZIENDE

Nell'ottica del Total Quality Management, Giletta dà voce alle proposte e ai suggerimenti dei propri clienti. L'iniziativa pilota formalizza una prassi sostanziale da sempre consolidata in Giletta, visto lo stretto rapporto con i suoi utenti, e soprattutto nasce dalla necessità di avere piena conoscenza di un misuratore, quello della soddisfazione dei propri clienti, che esprima numericamente ciò che il mercato ogni anno conferma. L'espressione della fiducia si conferma nel riacquisto del mezzo di un determinato marchio, ed un progetto di Customer Satisfaction ha l'obiettivo di monitorare work in progress il livello di soddisfazione ed intervenire tempestivamente per porre in essere

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attività di evoluzione continue e costanti. Il meccanismo dell'iniziativa è molto semplice, e prevede un format da scaricare e rinviare ad un indirizzo mail dell'Ufficio Marketing, in modo tale che i clienti possano esprimere le proprie idee ed i propri suggerimenti nel pieno rispetto del principio di miglioramento continuo basato sul Buttom Up. Per conoscere la procedura dell'attività si rimanda alla sezione News del sito internet dell'azienda, considerando che ai clienti che aderiscono all'iniziativa Giletta è riservato un omaggio personalizzato, come ringraziamento della sinergia creata. Questa attività rientra nel percorso di Giletta di gestione aziendale basata sulla qualità e sul progresso continuo che ha come output le certificazioni di qualità e ambientali. Il concetto di qualità ha lo scopo di creare valore nell'azienda, non solo come valore economico in senso stretto, ma proprio come valore aggiunto per tutti gli stakeholder, tutti i soggetti che si trovano influenzati dall'attività dell'azienda, come l'ambiente, i dipendenti, gli azionisti, i clienti, i fornitori... Sono oggi in evidenza alcuni progetti di ricerca innovativi che si posizionano proprio nell'ottica del miglioramento e ricerca tecnologica continua. Il Gruppo Giletta (Arvel Industries

Sarl/Saet Srl), in collaborazione con importanti Enti di ricerca nazionali e internazionali autonomi, sta portando avanti, ad esempio, per ridurre l'impatto ambientale delle operazioni di manutenzione invernale, stradale ed aeroportuale, due importanti progetti, che nello specifico sono: 1. Progetto Golden-Ice: finanziato dalla Comunità Europea in collaborazione con l'Istituto Superiore Mario Boella e il Gruppo Allianz per l'ottimizzazione delle operazioni di spargimento cloruri assistita dal satellite; 2. Progetto Awis: in collaborazione con il Politecnico di Torino e l'Aeroporto di Torino per il controllo delle quantità di anticongelanti distribuiti, attraverso strumenti per il monitoraggio in tempo reale dell'aderenza della superficie stradale e strumenti per l'analisi e previsione puntuale a corto raggio. In conclusione si riporta lo slogan creato per l'attività di Customer Satisfaction, in cui l'azienda si rivolge direttamente e in modo assolutamente confidenziale ai propri clienti, in virtù del rapporto di partenariato e di collaborazione tipica di attività basate sulla soddisfazione del consumatore. "Con la tua collaborazione ci aiuti a migliorare, ed i nostri miglioramenti sono tutti nella tua direzione".

Foto storiche della ditta Giletta

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STRADE E SICUREZZA

Il nuovo progetto a salvaguardia della sicurezza per gli ausiliari del traffico: Syrob Giletta S.p.A. tramite la sua controllata francese Arvel Industries si presta a lanciare sul mercato un prodotto fortemente innovativo atto a salvaguardare la sicurezza degli ausiliari del traffico che operano nel settore autostradale: Syrob. Il progetto, concepito nel dipartimento di ricerca e sviluppo di Sanef (concessionaria autostradale francese del gruppo Abertis), ha avuto origine a seguito di un tragico evento che ha visto coinvolto in un incidente mortale un ausiliario del traffico durante la rimozione di un corpo estraneo dalla carreggiata autostradale. L'idea è stata dunque quella di sviluppare un sistema che consentisse ai furgoni pattugliatori di recuperare in velocità eventuali oggetti, quali carcasse di pneumatici, residui dispersi da camion in transito... anche di grandi dimensioni, che si trovassero sulla sede stradale costituendo un pericolo per la circolazione. Sanef, titolare del brevetto, ha concesso ad Arvel Industries la licenza esclusiva per l'industrializzazione, la fabbricazione e la commercializzazione in Francia e all'estero, attraverso la vasta rete di distributori Giletta nei vari paesi. Nascerà così Syrob, un evoluto sistema di raccolta oggetti in carreggiata e Sanef per prima ne acquisirà 21 unità per attrezzare tutti i suoi Centri di manutenzione. Tale sistema, il cui prototipo è stato sperimentato nel corso dello scorso anno sull'autostrada francese A4, è attualmente in fase di industrializza-

zione e verrà prodotto da Arvel nei prossimi mesi per essere commercializzato anche in Italia dal 2010. Syrob viene montato su una piastra di ancoraggio fissata anteriormente al veicolo pattugliatore ed è costituito da una gabbia opportunamente strutturata che mediante due fasi successive di discesa e inclinazione raccoglie all'interno della propria bocca l'oggetto estraneo presente sulla carreggiata. La movimentazione viene gestita da un'apposita centrale elettroidraulica collegata al veicolo, mentre l'altezza in posizione sollevata di trasferimento è tale da non limitare la visibilità del guidatore. Arvel Industries, azienda leader nel settore della viabilità francese, e l'intero Ufficio Tecnico Giletta metteranno la propria esperienza progettuale, produttiva e commerciale al servizio del miglioramento delle condizioni di sicurezza per gli operatori del settore in questo progetto d'importanza strategica che permetterà di salvare vite umane nel settore autostradale; in Francia mediamente ogni anno un ausiliario del traffico muore in incidenti di questo tipo, un numero addirittura superiore rispetto ad altre categorie viste dall'immaginario collettivo potenzialmente più a repentaglio, come i trasportatori di fondi valore. Il gruppo Giletta, dopo aver rinnovato negli ultimi anni l'intera gamma dei suoi prodotti per viabilità invernale e aver rivisto completamente il suo sistema produttivo con la tecnica della "Lean Production", que-

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st'anno, in occasione dei 60 anni dalla creazione, concentra la sua attenzione oltreché al perfezionamento della tecnologia del prodotto, anche su tutto quello che sta attorno al prodotto stesso, con un coinvolgimento totale. Syrob è parte di questo progetto che, oltre alla sicurezza, guarda anche all'ambiente; la certificazione UNI EN ISO 14001:2004 per l'impatto ambientale è parte di un percorso rivolto a uno sviluppo sostenibile che, con l'installazione di un impianto fotovoltaico che coprirà l'intero fabbisogno energetico degli stabilimenti Giletta di produzione e verniciatura, porterà a una riduzione prevista dell'emissione di CO2 in atmosfera pari a 208 t/anno. Società del gruppo, quali Arvel Industries stessa e la partecipata Saet S.r.l., in collaborazione con importanti enti di ricerca nazionali (I.S.M. Boella - Politecnico di Torino) ed internazionali (Allianz), stanno lavorando a progetti che hanno lo scopo di portare alla riduzione delle quantità di sostanze decongelanti sparse durante le operazioni di manutenzione stradale e aeroportuale invernali. Seguendo questa linea verde, è infine in avanzata fase di progettazione un nuovo spargitore che garantirà un notevole abbattimento delle emissioni in atmosfera; i prototipi saranno testati nella prossima stagione invernale e Lavori Pubblici ne seguirà sui prossimi numeri le varie fasi.

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Nuovi trattori John Deere Serie 5E: il piccolo gigante per la qualità del part time TRATTORI

John Deere, leader mondiale nella produzione di macchine agricole, ha fondato nel corso dei suoi 173 anni di storia il proprio successo sulle macchine di medie e alta potenza per servire le necessità delle aziende agricole di tutto il mondo. Con la nuova serie di trattori 5E, John Deere estende la propria gamma rivolgendosi a categorie di clienti che fino ad ora non hanno avuto la possibilità di saggiare il valore delle macchine prodotte dal colosso americano. L'esperienza ed il know-how maturati nel corso di quasi due secoli di storia hanno garantito lo sviluppo dei nuovi 5E, trattori semplici a tecnologia pre-

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valentemente meccanica, la stessa già adottata nel corso degli anni passati dai trattori John Deere di maggior potenza e che per questo ne garantiscono l'affidabilità. La serie 5E è formata da tre modelli piattaformati con telaio abbattibile: il 5055E, il 5065E ed il 5075E con livelli di potenza che si possono facilmente evincere dalla sigla che li contraddistingue (55 CV, 65 CV, 75 CV secondo lo standard 97/68EC). Tutti e tre i modelli sono dotati di un motore John Deere 3 cilindri da 2.9 l turbocompresso ad iniezione meccanica, intercooler e ventola con giunto viscoso, conforme alla normativa sulle emissioni Tier III.

La trasmissione sincronizzata a 2 e 4 ruote motrici è costituita da tre gamme e tre marce per un totale di 9 rapporti in avanti e 3 in retro. La trasmissione è dotata inoltre di funzione "Park" per garantire sicurezza in condizioni di pendenza. L'autoregolazione, l'autoequalizzazione e l'azionamento idraulico dei freni a dischi in bagno d'olio garantiscono un funzionamento sicuro anche in condizioni difficili di lavoro. I trattori della serie 5E sono dotati di un impianto idraulico a centro aperto tale da garantire un flusso dedicato di 25 litri al minuto allo sterzo ed un flusso di 46 litri al minuto dedicato esclusivamente ai dispositivi ausiliari - come il caricatore frontale, il sollevatore meccanico da 1.800 kg con controllo di posizione e sforzo, ed i distributori. Il trattore può essere dotato fino ad un massimo di 2 distributori posteriori o alternativamente da uno posteriore e due in posizione ventrale comandati da joystick. La presa di forza è disponibile nelle velocità 540 giri/min (che opera ad un regime nominale del motore di 2.400 giri/min) e 540E economica (che opera a 1.700 giri/min del motore). I nuovi trattori John Deere della serie 5E sono progettati secondo lo stile che contraddistingue la linea dei trattori John Deere, il design ergonomico è stato sviluppato isolando la piattaforma dal rumore e dalle vibrazioni

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del motore e della trasmissione. Allo stesso tempo i comandi e gli indicatori sono stati installati in posizione confortevole ed intuitiva. Il telaio abbattibile a 2 montanti garantisce sicurezza e allo stesso tempo comfort e comodità durante l'utilizzo. Con la serie 5E John Deere entra in un nuovo segmento di mercato, proponendosi come soluzione per aziende e privati che fino ad ora della Casa del Cervo hanno solo sentito parlare. E tutto questo viene fatto in grande stile, proponendo una macchina tecnologicamente semplice ma derivata da un'esperienza secolare nella produzione di macchine agricole. I 5E sono stati sviluppati pensando alle esigenze di una precisa clientela: agricoltori part time, allevatori con aziende di dimensioni contenute, hobbisti, aziende specializzate, manutentori del verde ed enti comunali. Caratteristiche comuni a queste categorie sono l'utilizzo annuale limitato (inferiore alle 500 h) e l'esigenza di avere un trattore affidabile, facile da utilizzare e ad un prezzo accessibile. Esigenze comuni ad aziende di allevamento su piccola scala riguardano una macchina efficiente, con elevata manovrabilità per accedere agli spazi

più angusti, una buona potenza idraulica per l'utilizzo del caricatore frontale ed una gamma sufficientemente ampia di velocità per eseguire differenti tipi di lavoro. La tecnologia già applicata e quindi rodata su macchine di maggiore potenza nel corso degli anni, è il bollino di garanzia per quanto riguarda l'affidabilità della serie 5E. La manovrabilità è assicurata dai 3,5 m di raggio di sterzata nella versione 2RM, dal passo compatto (2.050 mm) e dall'arco di protezione abbattibile che permette di entrare negli edifici più bassi. Grazie alle due pompe idrauliche dedicate, il flusso relativo all'uso del caricatore frontale è indipendente dallo sterzo e dai freni, massimizzando così la capacità di sollevamento. Altro aspetto non ininfluente è la completa integrazione tra il 5E ed il caricatore frontale di produzione John Deere. Infine le 9 velocità, che coprono uniformemente la fascia tra i 2 km/h ed i 30 km/h, consentono lo svolgimento di una vasta gamma di applicazioni. Il 5E si rivolge inoltre ad aziende specializzate (frutteti e/o vigneti) con coltivazioni a filari ad interfila maggiore di 2,5 m. La larghezza di

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1,8 m consente infatti di operare in tali condizioni; al contempo l'arco abbattibile permette l'accesso sotto i rami delle piante. Anche in questo caso, in cui l'idraulica costituisce una necessità basilare per l'operatore, una delle due pompe garantisce un flusso di 46 l/min dedicato ai distributori idraulici. Clienti ed aziende per le quali John Deere crede che il 5E sia la macchina giusta sono gli agricoltori part time, i manutentori del verde e gli enti comunali. La macchina è infatti assolutamente semplice da utilizzare (anche per operatori novizi), la manutenzione è facile da effettuare grazie alla tecnologia adottata (prevalentemente meccanica e ben rodata) e, aspetto non meno importante, il prezzo di listino è competitivo considerando la qualità nota del marchio americano. Infine il 5E costituisce un'ottima opportunità per i possessori di trattori datati, magari da rottamare (in modo da beneficiare dell'incentivo sui consumi 2010), che non necessitano di una macchina dotata delle ultime tecnologie ad alto contenuto elettronico, ma a cui basta un trattore affidabile, semplice da utilizzare con un buon rapporto qualità prezzo.

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4 stagioni per Unimog con Assaloni.com, Giletta, Dadò Ricambi e Doa PORTATTREZZI

GUNTHER PATSCHEIDER

Si è tenuta in Valle d'Aosta, al Passo del Gran San Bernardo, la dimostrazione Unimog, con la presentazione di veicoli allestiti da Assaloni.com, Giletta, Saracco e con l'intervento di Dadò Ricambi e Doa. L'organizzazione ha come protagonista Idea Trucks Team di Torino che serve in esclusiva per MercedesBenz Unimog il Piemonte, la Liguria e la Valle d'Aosta. La manifestazione ha avuto inizio nel piazzale del Comune di Etroubles con la visione e la presentazione dei mezzi e degli allestitori. Grazie all'intensa e proficua collaborazione del compartimento della viabilità Anas della Valle d'Aosta, che ha a capo l'ingegner Petruzzelli, e grazie al responsabile dei macchinari del compartimento, geometra Argento, è stato ottenuto il permesso di utilizzare una parte del Passo del Gran San Ber- 1 nardo per le dimostrazioni delle attrezzature invernali per la fresatura neve. La dimostrazione ha visto impiegati tre Unimog di cui un U400 con le quattro ruote sterzanti, optional che consente anche il movimento a granchio, vantaggioso nel posizionamento della fresa. I tre mezzi hanno trovato la strada con più di un metro di neve ma non hanno avuto alcun problema ad affrontarla, stupendo, come sempre, i presenti. Gli allestitori erano Giletta e Assaloni.com, che hanno dimostrato l'effi-

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cienza dei loro prodotti in abbinamento con Unimog, scendendo in campo con frese, lame e spargitori. Tutti gli Unimog, come ormai di consueto a queste dimostrazioni, montavano catene Rud, importate in Italia in esclusiva da Dadò Ricambi, che ha montato le Profil - Greifsteg sugli pneumatici anteriori dei tre mezzi, per avere una maggior presa lavorando con la fresa, mentre sui posteriori le Super - Greifsteg. Entrambi i modelli sono di una lega al nichel - cromo manganese a grana fine, con un parti-

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colare trattamento termico per raggiungere una tempera ideale tra elasticità e durezza della superficie. La Profil - Greifsteg, rispetto alla Super Greifsteg che ha maglie a sezione tonda in acciaio resistenti alla rottura, ha anelli di presa supplementari sviluppati per avere una trazione maggio-

1. Unimog U400 e Unimog U20 all'opera sul Passo del Gran San Bernardo 2. Lame Giletta 3. Lame Assaloni.com

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re su terreni particolarmente difficili. Dopo la dimostrazione pratica effettuata in alta quota sotto la sorveglianza del personale del compartimento Anas della Valle d'Aosta (Marco Jorioz e Piero Jorioz), in paese è iniziata la dimostrazione estiva, dove inizialmente ha fatto da protagonista Doa con i suoi utensili idraulici. Queste attrezzature idrauliche si sposano estremamente bene con il sistema Unimog, permettendo agli operatori di sfruttare il potente circuito idraulico del mezzo anche in lavori di completamento, come potature, taglio legna, demolizioni e pompaggio acqua. Grazie agli innesti rapidi a faccia piana, le attrezzature Doa possono essere collegate a tutte le prese dell'Unimog, utilizzandolo come generatore idraulico per il loro azionamento. Molto interesse hanno suscitato tutti gli utensili, che hanno potuto dimostrare la loro semplicità di uso sottolineando le particolari doti di leggerezza, maneggevolezza e silenziosità rispetto alle attrezzature tradizionali di pari potenza. Particolare attenzione va posta sull'Unimog U20 presente nel piazzale, allestito da Saracco Ribaltabili: è riuscito a installare una gru nel solo spazio del box multifunzione, 6 quindi senza ridurre le dimensioni del cassone ribaltabile originale. E' la prima studiata da un allestitore italiano e molto importante per ridurre i costi di modifiche del mezzo. La presentazione si è conclusa con lo sfalcio erba effettuato con un Unimog U400 allestito da Assaloni.com con il falciaerba a braccio frontale ad azionamento idraulico, con dimostrazione di superamento ostacoli. 4. Unimog U400 con le 4 ruote sterzanti 5. Catene Rud 6. Unimog U20 allestito con la gru da Saracco 7. Unimog allestito da Giletta come spazzatrice 8. Sfalcio erba effettuato con Unimog U20 allestito Assaloni.com 9. Utilizzo delle attrezzature Doa per la potatura

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La raccolta rifiuti. Da problema ad opportunità. Grazie alle trasmissioni automatiche Allison IGIENE URBANA

Torino e Milano: due realtà esemplari in cui l'innovazione nella raccolta rifiuti è guidata anche dalle trasmissioni automatiche Allison Gli esempi più recenti sono ancora sotto gli occhi di tutti: i rifiuti, uno dei maggiori problemi delle nostre città, grandi o piccole che siano. Invadenti, fastidiosi, inevitabili. Un problema la cui gestione rappresenta un'importante voce di costo nei bilanci di ogni comune, non solo in Italia. La soluzione più radicale è naturalmente quella di ridurre e contenere il problema alla sua fonte: consumare meglio, in modo più consapevole, preferibilmente prodotti con imballi il meno voluminosi e il più riciclabili possibile. Cambiamenti di abitudini e di modelli di consumo che la stessa industria ha iniziato a recepire, proponendo prodotti e servizi conseguenti. Cambiamenti che tuttavia richiedono tempi lunghi per dispiegare a pieno i loro effetti. Nel frattempo occorre affrontare in modo efficace, razionale e produttivo la gestione dell'esistente. E' questo il caso di Milano e di Torino. Oltre 3 milioni di residenti, per non

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contare le centinaia di migliaia di pendolari. Eventi importanti come le Olimpiadi Invernali 2006 a Torino o il prossimo Expo 2015 a Milano. La quantità di rifiuti da gestire e raccogliere ha naturalmente dimensioni in proporzione. Eppure le due società che si occupano dell'igiene ambientale nelle rispettive città, AMIAT a Torino e AMSA a Milano, ottengono importanti risultati in termini di raccolta differenziata e di conseguente soddisfazione generale. In entrambi i casi l'apporto delle trasmissioni automatiche Allison contribuisce in modo decisivo a contenere il problema rifiuti e a raggiungere elevati livelli di eccellenza del servizio offerto. Vediamo Torino, città impegnata nello sviluppo del sistema di raccolta porta a porta. Qui i veicoli allestiti con i cambi automatici Allison Transmission delle serie 2500, 3000 e AT

superano le 150 unità: 16 Mercedes Econic, 92 Fresia Metrocab, 38 Iveco e 9 spazzatrici Sicas 4000. In particolare, AMIAT ha privilegiato la soluzione del pianale ribassato (tipica sia degli Econic sia dei Fresia) che permette fasi di salita e discesa più rapide e sicure e che, abbinata alle trasmissioni automatiche Allison garantisce estrema maneggevolezza e comfort laddove continue soste e ripartenze sono indispensabili. Non solo: il rallentatore idraulico integrato nella trasmissione si rivela un aiuto decisivo per gli operatori nei tragitti con notevoli pendenze. Sergio Camolese, Responsabile Allison per il Sud Europa, afferma con orgoglio: "Siamo impegnati da oltre 40 anni nel settore. La qualità del prodotto Allison è oggi tale da assicurare elevate performance indipendentemente dal grado di sollecitazioni e in qualsiasi condizione d'impiego. I cambi automatici Allison possono essere montati con successo sui compattatori come sui lava cassonetti e qualsiasi altro veicolo. Cambiano i veicoli ma non i risultati: maggiore efficienza, minori tempi morti, massima affidabilità". Anche a Milano, dove i problemi legati alle dimensioni urbane ed alla densità abitativa sono forse anche superiori a quelli della pur complessa Torino, Allison è presente in modo massiccio, aiutando l'azienda a conseguire continui miglioramenti dei propri standard di servizio. Ci spiega Sergio Galimberti, presidente AMSA: "Oggi l'Azienda Milanese Servizi Ambientali è l'azienda leader che gestisce l'intero ciclo dei rifiuti, dalla pulizia alla raccolta, allo smaltimento. Nel corso degli anni abbiamo investito moltissime risorse per poter arrivare, oggi, a disporre di tecnologie, mezzi e impianti avanzati e innovativi.

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La scelta del parco mezzi, che conta 1.300 veicoli per la maggior parte Iveco e Scania - ne è la più attendibile testimonianza. L'introduzione dei dispositivi Allison ci ha ulteriormente permesso di conseguire significativi miglioramenti in termini di comodità e sicurezza. Tutti i nostri operatori hanno accolto molto positivamente i cambi automatici Allison: minore stress durante la guida, maggiore attenzione alla strada." Un'autorevole conferma dei vantaggi che le trasmissioni automatiche Allison garantiscono ad ogni utente. E' sempre Sergio Camolese a fare il punto: "La raccolta nelle grandi città deve confrontarsi spesso con problemi legati alle strade strette e affollate, agli esigui spazi di manovra, talvolta all'attraversamento di terreni difficili. Grazie all'elettronica dei nostri cambi completamente automatici possiamo assicurare all'operatore un controllo totalmente e realmente progressivo alle basse velocità, laddove i tradizionali cambi e frizioni rendono complessa la gestione del veicolo. In media, i veicoli equipaggiati con le nostre trasmissioni completano il proprio percorso con un tempo del 10% inferiore agli altri mezzi. Con costi di manutenzione estremamente ridotti e tempi di fermo macchina quasi azzerati". Naturalmente tutto questo si traduce in concreti benefici anche per gli operatori alla guida, con minore stress, minore stanchezza, maggiore sicurezza e fluidità della guida e dell'operatività, sensibile riduzione delle assenze per malattia. Cosa questo significhi in termini di efficienza e redditività del servizio, è facilmente intuibile; così come lo sono i benefici effetti che tutto ciò apporta ai bilanci dell'ente pubblico e alla qualità della vita dell'intera popolazione. Lavori Pubblici n. 44 maggio - giugno 2010

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VERDE

Per un cippato più raffinato: cippatori a tamburo Pezzolato di taglia medio piccola In risposta alla richiesta del mercato, sempre più orientato verso soluzioni eco-sostenibili, Pezzolato S.p.A. ha ampliato la propria gamma di cippatori con una linea di macchine a tamburo di taglia medio piccola, in grado di produrre cippato uniforme e omogeneo: i modelli PTH 300 e PTH 400, già collaudati, a cui si aggiunge ora un terzo modello: PTH 250. Si tratta di macchine di dimensioni contenute, che, sfruttando la tecnica della cippatura a tamburo, consentono di ottenere cippato uniforme e di ottima qualità, indispensabile per alimentare caldaie ecologiche a biomassa e impianti di piccole dimensioni (per la produzione di acqua calda sanitaria e per riscaldamento di abitazioni, locali civili ed industriali, comunità, scuole, ospedali, alberghi, ristoranti...). La qualità del cippato utilizzato per alimentare impianti di questo tipo è imprescindibile, in quanto determina il buon funzionamento della caldaia; solo un cippatore a tamburo di taglia piccola è in grado di garantire la produzione di cippato uniforme e raffinato, quindi adatto all'uso sopra descritto. Queste macchine consentono di ridurre, in tempi brevi, materiale legnoso di vario tipo (tronchi fino a 400 mm di diametro e rami) in cippato raffinato, cioè in biomassa combustibile per caldaie e impianti alimentati da fonti di energia alternative. Grazie alle piccole dimensioni di questi modelli, l'alimentazione risulta agevole e può essere effettuata sia manualmente, sia meccanicamente (integrando una pinza caricatrice al cippatore). I principali fruitori di queste macchine sono: - fornitori di cippato; - imprese agricole e forestali; - comuni e comunità montane; 56

- gestori di ristoranti, agriturismi e alberghi, dotati di caldaie ecologiche a biomassa; - manutentori del verde, giardinieri e vivaisti, che possono così smaltire gli scarti di potatura e convertirli in biomassa combustibile per uso proprio (per esempio, per riscaldare le serre), o da rivendere; - utenti privati, per alimentare impianti di riscaldamento domestico a biomassa. Per citare un esempio, l'Azienda Agricola Il Torrino di Montaione

(Firenze), lavora da qualche anno con un cippatore a tamburo Pezzolato di questa taglia, grazie al quale alimenta la caldaia a biomassa con cui riscalda il proprio agriturismo, oltre a fornire cippato a vari clienti, fra cui i comuni limitrofi, che lo utilizzano per riscaldare scuole, locali pubblici….

Funzionamento Il materiale da cippare viene posato su un nastro alimentatore, con catena d'acciaio a maglie chiuse, dotata di arpioni, azionata idraulicamente. La

Dati tecnici

Diametro tamburo Larghezza tamburo Diametro massimo del tronco Coltelli Rulli inferiori Larghezza catena alimentazione Potenza minima del trattore Potenza motore Diesel Potenza motore elettrico Produzione oraria

mm mm mm N° N° mm Hp Hp kW m3

PTH 250 400 480 250 2 2 50 50 35 10/15

PTH 300 520 480 300 2 500 60 70-126 45 15/20

PTH 400 660 480 400 2 500 80 126 55 20/25

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catena trascina il materiale stesso sotto il rullo di alimentazione; esso è dotato di denti riportati che aggrediscono il materiale, facilitandone l'ingresso. L'ampiezza della bocca di carico, il grande rullo dentato e la catena di alimentazione (la cui velocità è controllata idraulicamente e sincrona), permettono di alimentare la macchina con facilità, sia manualmente, sia meccanicamente (tramite una pinza caricatrice, che può essere integrata al cippatore). La versione standard di queste macchine è dotata di due coltelli sul tamburo, in posizioni opposte, che garantiscono la calibratura costante dei chip. I chip che escono dalla griglia di calibrazione intercambiabile sono trasportati, da una coclea di raccolta, alle pale di un ventilatore di grosse dimensioni, che li espelle con facilità all'esterno, attraverso il convogliatore discarico. Come tutti i cippatori della serie PTH, anche questi modelli sono dotati del

noto dispositivo elettronico "no stress", che arresta e inverte per pochi istanti la marcia del sistema di alimentazione del materiale da cippare, nel caso in

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cui si verifichi un assorbimento eccessivo di potenza del motore. Il "no stress" riavvia automaticamente la marcia del sistema di alimentazione, non appena l'assorbimento di potenza torna alla normalità. Questi cippatori possono essere azionati con presa di forza dal trattore o con motore autonomo (elettrico o diesel). Le prestazioni professionali e le dimensioni contenute ne fanno le macchine ideali non solo per impieghi industriali, per produttori di cippato e per manutentori del verde, ma anche per utilizzatori privati; esse possono, infatti, essere utilizzate per produrre cippato da utilizzare come combustibile per impianti di riscaldamento domestico, di agriturismi, alberghi, o per riscaldare le serre dei vivai, per esempio..

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PIATTAFORME AEREE

30° AnniversAiro GUNTHER PATSCHEIDER

Tigieffe, fondata nel 1980 come partner per la costruzione di carrelli elevatori speciali di Pimespo, si è successivamente specializzata nei prodotti di sollevamento denominati Airo, espressi oggi in un'ampia gamma di piattaforme aeree semoventi (oltre 60 modelli) caratterizzate per la cura nella progettazione e nella qualità della produzione. Airo, in greco antico significa alzarsi, sollevarsi, innalzarsi: quale migliore denominazione per definire un'azienda dalla storia consolidata e dalla forte propensione alla ricerca tecnologica e quale miglior momento storico per riaffermare questa identità? A trent'anni dalla nascita, Airo è un marchio leader, riconosciuto a livello europeo, apprezzato per la completezza dei suoi servizi, che comprendono la consulenza, la personalizzazione dei modelli, l'assistenza e la formazione certificata IPAF. Airo, realtà tutta italiana con sede a Luzzara, in provincia di Reggio Emilia, è presente in Europa e nel Sud Est Asiatico, con accordi commerciali anche in Cina e Sud America. La sicurezza è da trent'anni l'elemento guida nell'evoluzione dei contenuti

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tecnici delle piattaforme Airo: avendo a cuore da sempre l'uomo, l'operatore, il lavoratore. La sua sicurezza è la loro bandiera, una sicurezza non a "limiti di norma" ma con ampio margine per consentire alle aziende la salvaguardia del patrimonio umano e del capitale dell'azienda (evitando le drammatiche e onerose conseguenze degli incidenti sul lavoro). Airo da sempre rifiuta i compromessi in materia di sicurezza, rivolgendo a un'utenza vieppiù internazionale, una gamma di piattaforme di assoluta avanguardia, di design italiano e di cultura produttiva europea. Per celebrare il 30° compleanno, Airo ha deciso di organizzare una festa con clienti, fornitori, partner e con la stampa, aprendo le porte della propria sede e organizzando una visita guidata ai reparti produttivi, dimostrazioni dei mezzi con prove pratiche. Tra i nuovi prodotti messi in evidenza troviamo: - Piattaforma articolata A12 JRTD diesel: è caratterizzata da un'altezza di lavoro di 12,2 m, sbraccio di lavoro massimo di 7,1 m, portata in piattaforma di 230 kg, quattro ruote motrici, display per diagnostica, traslazione consentita alla massima altezza, jib ripiegabile per ridurre le dimensioni di trasporto, rotazione idraulica del cesto di 180°, rotazione della torretta di 370°. - Piattaforma articolata elettrica A18 JE: l'allestimento antideflagrante permette di lavorare in ambienti con pericolo di esplosione. Caratterizzata da un'altezza lavoro di 18 m, sbraccio massimo di lavoro 9,9 m, portata in piattaforma di 230 kg, batteria trazione, traslazione consentita alla massima altezza, display per diagnostica, rotazione idraulica del cesto di 140°, rotazione della torretta di 360°. - Piattaforma articolata elettrica A23 JRTE: ha un'altezza di lavoro di 23,1 m, sbraccio massimo di lavoro 13,9 m, portata in piattaforma 230 kg, quattro ruote motrici, display per diagnostica, traslazione consentita alla massima altezza, comandi proporzio-

nali multifunzione, invertitore di marcia automatico, batteria trazione, consente una rotazione idraulica del cesto di 180° e una rotazione della torretta di 360° continua. - Piattaforma a forbice diesel XL14 RTD: con un'altezza di lavoro di 14 m, è caratterizzata da un doppio allungamento manuale della piattaforma di 1,17 m per parte, comandi proporzionali, ampia portata in piattaforma (700 kg comprese tre persone), quattro ruote motrici, livellamento automatico, display per diagnostica, ringhiere ribaltabili verso l'interno per ridurre l'ingombro in altezza durante la fase di trasporto, pneumatici artigliati riempiti con schiuma. - Piattaforma a forbice elettrica X14 EW: ha un'altezza lavoro di 14 m e la possibilità di allungamento manuale della piattaforma di 1,5 m, la portata in piattaforma massima è di 400 kg comprese tre persone, è dotata di comandi proporzionali, batteria di tipo "Deep cycle" con caricabatterie integrato a tenuta stagna, sterzo a 90°, sistema automatico antiribaltamento per traslazione alla massima altezza, ruote "Cushion soft System" antitraccia.

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Altri 2 Unimog U20 per la Regione Toscana ANTINCENDIO

GUNTHER PATSCHEIDER

L'Organizzazione Regionale Antincendio Boschivi della Regione Toscana in un anno e mezzo ha visto la consegna di quattro Unimog U20 e ne attende altri due che sono in fase di ultimazione. Questo centro organizzativo si occupa della regolare gestione dell'antincendio boschivo della Regione Toscana durante i periodi di ordinaria operatività. E' un ente unico che gestisce tutte le province toscane, le comunità montane e le organizzazioni di volontariato per la prevenzione incendi (con circa 3.000 volontari) che, con l'apporto del Corpo Forestale dello Stato, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e la Croce Rossa Italiana, funge da centralino per lo smistamento delle chiamate di emergenza per tutta la regione nel periodo a basso rischio d'incendio. Nel periodo considerato ad alto rischio, dal 15 giugno al 15 settembre, ogni provincia della Toscana attiva un proprio centro operativo per intervenire singolarmente, mentre l'Ente gestisce gli interventi più gravi con elicotteri e Canadair (per i quali devono chiedere l'intervento direttamente allo Stato). In quanto Ente non comprano direttamente i mezzi ma danno dei fondi alle province, che autogestiscono la gara per l'acquisto dell'attrezzatura necessaria dietro suggerimenti e informazioni tecniche sulle prestazioni richieste dei mezzi operativi, sia per quanto riguarda le caratteri-

stiche del territorio, sia per esperienza maturata nel settore antincendio. La scelta dell'Unimog U20 è dovuta alla necessità di avere un mezzo fuoristrada di dimensioni ridotte, tra le 50 e le 100 tonnellate, in grado di transitare in strade strette pur con un'elevata capacità di carico, in modo da poter essere impiegato sia in operazioni ordinarie sia come mezzo di supporto. I due nuovi U20 sono stati forniti dalle due concessionarie Mercedes-Benz della Toscana, Track Italia di Empoli e Bernini commerciale di Livorno, che hanno collaborato con Mercedes, Assaloni.com e, soprattutto, ascoltando le esigenze del cliente, per la creazione del modulo più adeguato studiato appositamente per l'antincedio boschivo per la Regione Toscana. Questo ha naturalmente come prima peculiarità quella d'essere scarrabile con poche e semplici operazioni, sottolineando il concetto del sistema Unimog di avere un unico mezzo portattrezzi da allestire velocemente per i più disparati lavori da affrontare. Un Unimog è utilizzabile in ogni campo ed in ogni stagione, rendendo sempre più economico l'investimento per il suo acquisto. Il modulo antincendio Assaloni.com si applica in sostituzione del cassone dell'U20: dotato di due vani laterali utili per il caricamento di materiali e attrezzi, con serrande in alluminio dotate di chiusura a chiave con peda-

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ne estraibili per agevolarne l'accesso all'operatore ha un serbatoio da 2.200 l realizzato in acciaio inox con spessore di 3 mm. Caratteristica richiesta dall'Organizzazione Regionale Antincendio Boschivi della Regione Toscana e soddisfatta dall'allestimento fornito da Assaloni.com è la presenza di due pompe distinte che possano lavorare in contemporanea, una ad alta e l'altra a bassa pressione: quella ad alta pressione per l'intervento immediato per spegnere incendi in maniera diretta e quella a bassa pressione per ricaricare il serbatoio da un'altra cisterna o, se presente in prossimità della zona di intervento, direttamente da un pozzo. Il motore è abbastanza generoso per dare forza a entrambe in contemporanea. L'U20 viene utilizzato nella Regione Toscana in caso di incendio anche come mezzo per rifornire di acqua vasche mobili dalle quali possano pescare gli elicotteri nel caso in cui l'incendio si sviluppi lontano da laghi o mare. L'Organizzazione Regionale Antincendio Boschivi della Regione Toscana sta cercando di dare degli standard operativi sui nuovi mezzi che acquista in sostituzione a quelli giunti a fine corsa, in modo da renderne più semplice ed economica la gestione. Durante le stagioni a basso rischio di incendio, gli Unimog U20 della Regione Toscana vengono usati dalla protezione civile o per lo sgombero neve.

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VIABILITA' INVERNALE

Con Aebi Schmidt al Passo San Gottardo

Durante l'ultima settimana di aprile circa 500 clienti Aebi Schmidt hanno potuto assistere alla presentazione delle ultime novità del gruppo in materia di viabilità invernale ed ammirare gli sgombraneve rotativi in azione: era in programma l'apertura dell'ultimo tratto del Passo San Gottardo. A distanza di oltre 20 anni dall'ultima dimostrazione organizzata proprio qui da Schmidt, quale ambiente migliore si sarebbe potuto scegliere, se non uno dei passi alpini più importanti e più nevosi d'Europa per dimostrare la forza del gruppo nel campo delle operazioni invernali? Come sempre, l'accoglienza è stata esemplare: un passaggio in funivia a

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3.000 m, sulla cima del Gemsstock, per gustare un aperitivo ammirando lo spettacolo offerto dalle Alpi Svizzere al tramonto poi, 800 m più in basso, cena con prodotti tipici e conversazione tra gli ospiti, ottima occasione per scambiare opinioni sulle macchine e sulle diverse tipologie di intervento adottate nei paesi di origine. Le adesioni all'evento sono infatti arrivate da tutta Europa: Germania, Lituania, Inghilterra, Italia, Francia, Svezia... sono solo alcune delle nazioni di provenienza dei clienti intervenuti. Dopo la notte passata in hotel ad Andermatt, è giunto il momento di fare sul serio: sul passo le macchine

stavano già aspettando con il motore in moto, pronte a dimostrare la loro potenza ed efficacia durante l'impiego estremo. Uno dopo l'altro si sono alternati al lavoro gli sgombraneve rotativi Schmidt: dalla piccola turbina laterale HS5 abbinata ad un Unimog U20, alle frese laterali e frontali SF3-Z e VF-Z1 su U400 e U500, alle Turbofrese FS105 su U500 e, con applicazione frontale, ad un trattore Claas, fino alle regine dell'evento: due Supra 4001 (equipaggiate con motori da oltre 430 CV) che hanno lavorato in coppia ed in galleggiamento generando un particolare interesse negli spettatori. La mostruosa capacità di sgombero delle Supra, capaci di un lancio di 45 metri, ha lasciato a bocca aperta tutti gli ospiti (la maggior parte dei quali non abituati a tali prestazioni), intenti a filmare l'azione delle due turbofrese semoventi ed a scattare fotografie. Una delle due Supra era stata messa a disposizione dalla ditta Trascav di Campodolcino (SO). Anche i prodotti Aebi non hanno certo

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sfigurato: un Terratrac TT270 ha dato prova di grande versatilità con una turbofresa montata sul tre punti anteriore, effettuando un lancio eccezionale se rapportato alla potenza del motore di soli 100 CV. Inoltre, sempre di produzione Aebi, erano presenti sul passo due Combicut CC66 equipaggiati con lama e turbofresa, ideali per le operazioni di rifinitura o dovendo lavorare in spazi relativamente contenuti come piazzali o parcheggi. Le condizioni di lavoro sul passo erano particolarmente gravose: oltre 4 metri di neve compatta hanno dato l'opportunità agli operatori di dimostrare ai clienti le eccezionali caratteristiche delle attrezzature Aebi Schmidt impegnate in azioni di lavoro realistiche e non in un semplice piazzale con neve riportata, come più volte si è visto nelle dimostrazioni tradizionali. A qualche chilometro dal passo era stata poi allestita un'esposizione statica di altri prodotti del gruppo: un'innaffiatrice Straliq, alcuni spargisale tra cui un Combi Soliq (in grado di svolgere contemporaneamente le funzioni di spargisale ed innaffiatrice), due Viatrac VT 450 allestiti uno con lama e spargisale e l'altro con braccio falciante Mulag MFK400, ed un U400 con il coreografico braccio falciante triplo, sempre Mulag. La collaborazione tecnica ultrasessantennale tra Schmidt e Unimog, grazie alla quale si sono potute sviluppare macchine sempre più performanti, è risultata evidente sia durante le operazioni sul passo, sia potendo visionare le attrezzature in mostra statica: il perfetto equilibrio tra attrezzi e veicolo portante è infatti la chiave per garantire prestazioni, affidabilità e sicurezza. Non a caso in Europa, laddove il fattore prezzo viene spesso superato dall'esigenza di poter disporre di attrezzature performanti ed affidabili, la collaborazione tra Unimog e Schmidt è ormai una tradi-

zione consolidata. I prodotti Aebi Schmidt sono però in grado di essere applicati a qualunque tipo di veicolo: dal pick-up al trattore da 300 CV, dal piccolo autocarro due assi al potente camion da cava... ogni veicolo può essere facilmente allestito in maniera seria e professionale, con un rapporto qualità - prezzo

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imbattibile. "In questa settimana spesa tra le Alpi Svizzere assieme a clienti storici e potenziali", ha concluso Walter Schmitz (CCO di Aebi Schmidt), "è risultato evidente che nel nostro settore, dove ci si conosce tutti quasi per nome, fortunatamente il prezzo non è il solo fattore decisionale quando si deve acquistare un prodotto: la qualità, il servizio e le relazioni personali, oltre che naturalmente l'occasione di ammirare al lavoro le attrezzature, influiscono enormemente sulla decisione finale". La fusione tra Aebi e Schmidt ha quindi potuto contare su di un "battesimo del fuoco" senza precedenti... tra le nevi delle Alpi Svizzere.

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F.X. Meiller e Zorzi: una nuova cooperazione sul mercato italiano ATTREZZATURE

F.X. Meiller GmbH & Co. KG, leader di mercato nel settore allestimenti e sistemi ribaltabili, lo scorso dicembre ha sottoscritto un contratto di collaborazione con la ditta Zorzi S.p.A. di Treviso, azienda leader nel settore dei veicoli industriali, per il mercato Italia. La scelta di Meiller di avvicinare un partner affidabile e competente sul territorio italiano è ricaduta sulla ditta Zorzi proprio per la storia e la struttura che la caratterizzano; Zorzi Ê, infatti, leader di mercato nel settore rimorchi, con una vasta gamma, e di semirimorchi ribaltabili. Vanta inoltre un'estesa rete di vendita e assistenza in tutta Italia. La ditta Zorzi, oltre alla vendita, si occuperà sia della fase di montaggio degli allestimenti ribaltabili prodotti dalla casa bavarese, sia di offrire assistenza su tutto il territorio italiano. L'azienda Meiller, che gode di una

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lunghissima tradizione, può essere considerata l'inventrice delle vasche ribaltabili. Sin dall'inizio Meiller si é posta l'obiettivo di creare prodotti innovativi e di ottima qualità, in grado di apportare un vantaggio significativo al cliente finale sia nell'ambito dell'edilizia che in quello dello smaltimento. La gamma di prodotti, composta da posteriori, trilaterali e semirimorchi ribaltabili per il settore edile, e da impianti scarrabili e multibenna per la branca smaltimento materie, negli ultimi anni è stata sistematicamente messa a punto e completata. Questa alleanza, dopo la fondazione di Meiller Italia S.r.l. nel 2007, rappresenta per l'azienda bavarese un'altra importante pietra miliare per una copertura qualificata e capillare sul mercato italiano.

Durante la conferenza stampa per la presentazione dell'accordo siglato, sono stati esposti numerosi prodotti di entrambe le aziende. - Impianto scarrabile RK 20.65 con un carico utile tecnico fino a 20 tonnellate, pensato per veicoli con massa totale a terra 25.000 - 28.000 kg. - Ribaltabile posteriore con vasca tonda H4P Heavy Duty Half Pipe per veicoli a 4 assi con carico utile fino a 30 t. Tale prodotto, che è già stato introdotto con molto successo sul mercato italiano, è presente nella versione con sponda posteriore idraulica. Inoltre lo stabilizzatore sotto cassa permette di elevare considerevolmente lo standard di sicurezza durante il ribaltamento. - Ribaltabile posteriore a sezione rettangolare per telai a 4 assi con volume fino a 18 m3 e carico utile fino a

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30 tonnellate nella versione con sponda posteriore divisa. - Impianto multibenna AK 12 GFT con carico utile tecnico max fino a 13.000 kg e idoneo al trasporto di cassoni di diverse dimensioni. - Vasca ribaltabile trilaterale Mediterraneo tipo 35M per veicoli a 4 assi con carico utile fino a 35 tonnellate e volume di 18,5 m3. - Semirimorchio Zorzi Cayman 30 ribaltabile posteriore in acciaio con cassa tonda con cubatura da 30 m3 (disponibile anche nelle versioni maggiori da 34 e 38 m3). - Semirimorchio Zorzi Cayman 25 ribaltabile posteriore in acciaio con cassa tonda tradizionale per inerte. - Semirimorchio Zorzi Barracuda ribaltabile posteriore con cassa quadra in alluminio da 40 m3 e telaio in acciaio.

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Caron ST 670 Evo3 con caricatore forestale Versus TF 300 C Tecnomeccanica PORTATTREZZI

GIORGIA MARCHELLI

E' stato presentato durante Fieragricola, a Verona dal 4 al 7 febbraio 2010, ed è ora in giro per l'Italia presso i concessionari Caron, un nuovo allestimento forestale per le motoagricole della casa vicentina. Si tratta del caricatore forestale Versus preparato appositamente da Tecnomeccanica di Casale di Mazzè (TO). In questo caso la gru scarrabile è il modello Versus TF 300 C, montato su un Caron ST 670 Evo3. La serie 600 Evo3 si colloca al top di gamma delle motoagricole sterzanti Caron da 40 a 63 CV: una trattrice professionale e robusta con omologazione globale europea per chi pretende di lavorare con la massima efficienza ed affidabilità ma soprattutto nella totale sicurezza. Sicurezza garantita dalla frenatura a doppio circuito idraulico sulle quattro ruote (in questo caso "miniservo"),

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dai dispositivi di protezione antinfortunio e dalla cabina chiusa omologata, l'unica omologata anche nella versione articolata. Il comfort di guida è dato dalla nuova piattaforma sospesa su silent block, dalla cabina chiusa e riscaldata, dalla disposizione ergonomica dei comandi, dal sedile comfort omologato con posizione regolabile e cinture di sicurezza, dalla insonorizzazione dei motori a 3 o a 4 cilindri di ultima generazione. La versatilità di utilizzo è notevole, grazie al cambio sincronizzato a 24 marce con velocità max di 40 km/h, alle presa di forza posteriore a 2 velocità e centrale con frizione idraulica indipendente, al gancio traino anteriore e posteriore, alle varie larghezze della serie, disponibili da 124 a 165 cm, alle due opzioni di passo, alla possibilità di circolazione stradale

anche con ruote gemelle. La robustezza permette alla trattrice di essere l'unica nel suo settore ad essere omologata con peso complessivo massimo di 5.000 kg, unito a una portata utile fino a 3.300 kg e ad una capacità di traino di oltre 5.600 kg. La Serie 600 è disponibile anche con omologazione macchina operatrice semovente. Il motore è un Lombardini LDW2204 4 cilindri da 2.199 cc con raffreddamento ad acqua con potenza 50 CV. La trazione è a 4 ruote motrici con riduttori e con disinnesto della trazione anteriore. I differenziali sono su entrambi gli assi, con bloccaggio del differenziale posteriore. Il cassone è ribaltabile trilaterale a comando idraulico. L'allestimento col caricatore forestale Versus TF 300 C rende questo Caron un mezzo particolarmente versatile, soprattutto per i lavori boschivi, ma non solo. Fondamentale dell'attrezzatura è l'essere scarrabile, per essere utilizzata solo al momento del bisogno, lasciando il mezzo libero per altri generi di lavoro nel resto del tempo. Inoltre la gru può, a seconda delle esigenze, essere montata in diverse posizioni, e spostata in qualsiasi momento: tanto fra la cabina e il cassone, che dietro al mezzo, senza

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interferire con la macchina, neppure per le dimensioni. E' utilizzabile sia col normale cassone del Caron sia col pianale forestale, e permette di caricare tronchi fino a 5 m come pure semplice legna da ardere. 4 piedi stabilizzatori garantiscono la sicurezza nei lavori, eseguibili sempre da un solo operatore. La lunghezza del braccio da fuori ralla a centro pinza è di 3.000 mm, il peso di 480 kg, la portata utile di 200 kg e l'altezza max di 5.000 mm. La trattrice minima richiesta è da 35 - 40 HP. La gru è composta da 2 bracci con uno sfilo idraulico da 500 m e monta una pinza THL 30; sia la torre che la pinza sono ruotabili di 360°. L'allestimento è dunque utilizzabile per molti altri scopi: senza pinza può montare un gancio girevole per il sollevamento di qualsiasi materiale. Il caricatore forestale Versus è disponibile in altri modelli di diverse dimensioni per l'allestimento su mezzi diversi, sia Caron che di differenti case produttrici. In questo momento il Caron con il nuovo allestimento si trova presso il concessionario A.F.A. s.n.c. di Pieve Fosciana, in Garfagnana, a nord della Provincia di Lucca, che, oltre a partecipare ad alcune fiere della zona, ha organizzato domenica 23 maggio, in collaborazione con un vicino agriturismo, una manifestazione per presentare questa ed altre macchine. Durante la giornata, in cui si è disputata anche una gara di boscaioli suddivisa in 3 prove, il Caron col caricatore forestale Versus ha suscitato molto interesse da parte dei partecipanti, che ne hanno apprezzato in particolar modo la potenza, la velocità di lavoro e le dimensioni comode per molti generi di operazioni, commentando che è una macchina che va provata per essere apprezzata al 100%.

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MOVIMENTO TERRA

La scalata verso l'alto di due piccoli FRANCESCO VANDONI

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Con i nuovi modelli 1245 e 2506, Kramer Allrad completa la sua gamma di sollevatori telescopici di successo nel segmento base e conquista nuove quote di mercato. Due nuovi modelli allargano la serie di sollevatori telescopici di Kramer Allrad nelle categorie di peso inferiori: con il sollevatore telescopico compatto 2506, lo specialista di pale della Germania del Sud ha sviluppato un veicolo potente per la classe

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da 2x2 metri. Il mini sollevatore telescopico 1245 apre invece un segmento di mercato completamente nuovo. Questa macchina estremamente compatta combina i vantaggi di sbraccio di un sollevatore telescopico tradizionale con la maneggevolezza di una minipala. CosĂŹ compatto e cosĂŹ versatile: Kramer Allrad si mette, con questi due sollevatori telescopici, in concorrenza diretta con i carrelli eleva-

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tori fuoristrada o le pale compatte. Entrambi i modelli sono per molti settori una buona alternativa al concetto del veicolo tradizionale. Grazie allo sterzo integrale con ampi angoli sterzanti e la loro struttura compatta, i sollevatori telescopici sono molto maneggevoli, in modo che i lavori di impilamento e di trasporto possono essere eseguiti anche negli spazi piÚ angusti in modo rapido e veloce. E per quanto riguarda l'equipaggiamento tecnico, i progettisti di Kramer si sono ispirati alle grandi macchine. Mentre il sistema idraulico di lavoro sensibile è dotato, di serie, di un terzo circuito di pilotaggio, la trazione idrostatica, azionata tramite un pedale inching permette manovre estremamente precise. Dalla cabina interamente vetrata, il conducente ha un'ottima visione panoramica, soprattutto dell'attrezzatura. La leva di comando multifunzionale rende la manovra molto confortevole e permette all'operatore di dosare in modo preciso i movimenti di sollevamento e di ribaltamento dell'accessorio. Con il sollevatore telescopico 2506

1. 2. Sollevatore telescopico 2506 al lavoro 3. 4. Mini sollevatore telescopico modello 1245

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Kramer posiziona per la prima volta una macchina nella classe popolare da 2x2 metri. Con un'altezza massima di sollevamento di 5,75 metri, il veicolo, con una potenza di 68 CV, rappresenterà un'opzione interessante in molti segmenti di mercato. Perché il Kramer 2506 combina le performance di un sollevatore telescopico tradizionale con la maneggevolezza e compattezza di una macchina per uso interno. Nel settore edile è un aiuto prezioso per i lavori di ammodernamento o di ristrutturazione nei parcheggi coperti, nelle cantine o in altri spazi angusti. Con una larghezza del veicolo di 1,94 metri, i passaggi stretti sono un gioco da ragazzi per i sollevatori telescopici Kramer; anche le altezze basse di soffitto non limitano il suo margine di manovra, grazie all'altezza totale del veicolo sotto i 2 metri. Con un carico utile massimo di 2,5 tonnellate offre ottime prestazioni. Il sollevatore telescopico Kramer non esegue soltanto servizi come carrello elevatore, mostra i suoi punti forti anche nel

caricamento di materiali sfusi. I terreni con dislivelli non sono un problema: il principio di costruzione caratteristico di Kramer - sterzo integrale e telaio monoblocco - garantisce un'alta stabilità su tutti i tipi di terreno. Kramer Allrad realizza con i minisollevatori telescopici 1245 un concetto fondamentalmente nuovo. La macchina è concepita essenzialmente come una pala telescopica tradizionale. Motore laterale, sterzo integrale posizionato al centro del braccio. Ma finora nessun costruttore aveva mai realizzato un sollevatore telescopico così potente con dimensioni così compatte: con una lunghezza di 2,92 metri ed una larghezza di 1,56 metri, il Kramer 1245 raggiunge un'altezza di sollevamento di 4,30 metri. Nonostante un peso di servizio di soli 2,5 tonnellate, la nuova macchina offre ottimi dati di performance. Il più piccolo della serie dei sollevatori telescopici Kramer Allrad può sollevare fino a 1.200 kg. Più gli spazi sono angusti, meglio si vedono i punti forti del minisollevato-

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re telescopico. Il Kramer 1245 può essere guidato con la stessa facilità nei corridoi stretti di magazzini alti come nelle piccole serre, dove deve manovrare con cautela tra le strette file di piantine. Entrambi i sollevatori telescopici possono essere configurati con molte opzioni di performance e accessori per settori di impiego speciali. Trazione, motore e impianto idraulico di lavoro possono essere adattati in modo ottimale alle esigenze di vari settori. Kramer Allrad ha prodotto le macchine ottimizzando i costi. L'ottimo rapporto qualità - prezzo le rende particolarmente interessanti anche per i noleggiatori di macchine. Per questo settore la facilità di manovra dei sollevatori telescopici Kramer è particolarmente importante, perché è la condizione che permette anche a conducenti occasionali di sfruttare l'intero spettro delle prestazioni delle macchine. Entrambi i modelli possono essere non solo trasportati con facilità, grazie alla loro struttura compatta, ma il peso di servizio ridotto mantiene bassi anche i costi di esercizio. Kramer-Werke GmbH, di Pfullendorf in Germania, è un'azienda produttrice di medie dimensioni, che tiene molto alla propria ricerca e sviluppo. Con il nome del marchio Kramer Allrad vengono commercializzati pale gommate, pale gommate telescopiche e sollevatori telescopici per il settore edilizio, il giardinaggio ed il settore paesaggistico, i comuni, i noleggiatori e le aziende di riciclaggio. Tutti i prodotti della casa Kramer si distinguono per una tecnologia all'avanguardia e la massima qualità. Con lo sterzo integrale caratteristico Kramer, la società occupa una posizione di primo piano sul mercato europeo.

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Mecalac 12MTX Ibrida al Bauma 2010 MOVIMENTO TERRA

E' stata presentata al Bauma 2010 la Mecalac 12MTX Ibrida, con priorità alla protezione dell'ambiente. La 12MTX Ibrida è basata sull'idea della macchina multifunzioni da 9 tonnellate della gamma Mecalac, la 12MTX. Ha le sue stesse prestazioni, 74 kW, nonostante sia dotata di un motore diesel di soli 51 kW. Ciò è possibile grazie al motogeneratore elettrico da 15/30 kW che si trova al posto della flangia di accoppiamento delle pompe. L'interesse principale della 12MTX Ibrida risiede nel suo basso consumo, nelle sue contenute emissioni di CO2 e nel suo ridotto inquinamento acustico. Ha ricevuto il Premio speciale per l'Ambiente nell'ambito degli Intermat Innovation Awards 2009 e la Medaglia d'Oro per l'innovazione nella categoria macchine. Il motore termico di una macchina da lavori pubblici come la 12MTX non lavora mai a piena potenza in continuo. I cicli di lavoro mostrano che per una potenza installata di 74 kW, la potenza media varia attorno ai 51 kW. E' allora possibile concepire una motorizzazione "ibrida" diesel - elettrica con batteria Li-Ion da 400 V. Il motore da 51 kW lavora sempre al suo regime ottimale. - Quando la domanda è <51 kW: c'è carica delle batterie - Quando la domanda è >51 kW: il 68

surplus di potenza necessario è fornito dal motore elettrico. Ci può essere recupero di energia anche nelle fasi di frenaggio. Il motore elettrico, avendo una coppia alta a basso regime, è praticamente sufficiente per avviare la macchina. Così anche a bassi regimi la coppia equivalente installata (coppia motore 51 kW + coppia motore elettrico) è superiore alla coppia del motore della 12MTX classica. Ciò permette di guadagnare in rendimento e in produttività. L'elettronica di controllo delle fonti di potenza è elementare. Essa permette di attivare l'una o l'altra o entrambe le fonti di potenza installate (diesel & elettrica). Tutto è regolato sul punto ottimale di funzionamento e ciò determina un miglior rendimento della macchina. L'architettura della soluzione ibrida adottata è semplice e perciò di facile manutenzione. L'elettronica di controllo gestisce completamente la fonte di potenza: - regola il motore da 51 kW al suo Caratteristiche tecniche

Peso Motore Diesel Motogeneratore elettrico Batteria Li-Ion Velocità Sforzo di trazione Telaio Raggio di sterzata interno Raggio di sterzata esterno Forza di penetrazione max. in modo escavatore Forza di strappo max. in modo escavatore Forza di strappo max. in modo caricatore

punto ottimale di funzionamento, - rende disponibile la potenza del motore elettrico quando necessario, - gestisce la potenza da rilasciare o da immagazzinare tramite la batteria Li-Ion, - attiva le diverse funzionalità annesse, come lo start & stop. L'operatore a bordo della 12MTX Ibrida lavorerà in condizioni più piacevoli. Percepirà meno rumore, potrà restare più concentrato, quindi lavorerà in maggior sicurezza e si stancherà meno. La regolazione di potenza tra il motore termico e il motore elettrico si effettua in modo "trasparente" grazie all'elettronica di controllo e l'operatore non subirà alcun ulteriore disagio. Rispetto alla 12MTX classica non c'è cambiamento di modo di guida. A livello di consumo la 12MTX Ibrida consente di risparmiare più del 25% rispetto alla 12MTX. Ciò è dovuto alla riduzione della potenza del motore termico e alla presenza della funzione start & stop. Infatti, quando l'operatore non sollecita dei movimenti, il motore non gira. Con il motogeneratore accoppiato al motore non c'è bisogno di motorino di avviamento e di alternatore, così è possibile lo start & stop. Per via della presenza di un motore elettrico, non è più necessario avere un motorino di avviamento sul motore termico. L'avviamento può essere fatto direttamente tramite il motore elettrico. Perciò quando la macchina non è sollecitata, il termico è inattivo (consumo nullo, nessuna emissione inquinante, nessun rumore), non appena l'operatore sollecita di nuovo la macchina, essa si riavvia tramite il motore elettrico. Questa funzione start & stop è simile a quella che esiste già su alcune automobili. Il rispetto dell'ambiente è uno dei principali interessi della 12MTX Ibrida. Le emissioni inquinanti sono fortemente ridotte grazie alla minor potenza del motore termico utilizzato e al suo migliore punto di funzionamento (regolazione elettronica). E non bisogna dimenticare la diminuzione delle emissioni sonore, fondamentale qualità per il comfort degli abitanti nelle zone attorno ai cantieri. 9 51 15/30 400 27 5.500 articolato 2,65 4,91 3.100 5.600 4.400

tonnellate kW kW V km/h daN m m daN daN daN

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E.C.O. Italia presenta l'olio sintetico che rispetta l'ambiente LUBRIFICANTI

GUNTHER PATSCHEIDER

E.C.O. Italia S.r.l. è specializzata nella commercializzazione (e nei servizi tecnici connessi) di lubrificanti e grassi convenzionali, lubrificanti e grassi speciali per contatto alimentare e soprattutto lubrificanti e grassi biodegradabili, per il settore industriale e per il mercato automotive. Fondata nel 2000, col nome di AM2 Omnia Servizi S.r.l., nel 2003 incomincia la partnership con Panolin AG, grazie al contratto che assegna alla società il ruolo di importatore e distributore esclusivo per l'Italia dei lubrificanti Panolin. Il cambio della denominazione in E.C.O. Italia S.r.l. ribadisce le scelte strategiche dell'azienda e rappresenta una tappa fondamentale nella sua evoluzione, nell'ambito della responsabilità sociale d'impresa, testimoniandone l'impegno prioritario per la salvaguardia dell'ambiente. Prodotto di punta della gamma Panolin è HLP Synth, un olio idraulico, sintetico al 100%, ad alte prestazioni che rispetta la classificazione VDMA 24'568 e la ISO 15.380 HEES (esteri sintetici, insolubili in acqua). HLP Synth combina esteri saturi con un'additivazione di alta qualità. Offre ottima resistenza all'invecchiamento e protezione dall'usura, non lascia residui o morchie prodotte dall'invecchiamento, assicura prestazioni di lunga durata ed estrema resistenza alle più elevate pressioni di esercizio, ha alta stabilità all'ossidazione, garantisce eccellenti proprietà di scorrimento alle basse temperature (oltre i -60°C) e, infine, non attacca le guarnizioni normalmente utilizzate nei circuiti oleodinamici. L'olio Panolin HLP Synth può essere immesso nei circuiti oleodinamici di qualsiasi macchina, con una minima differenza di costo rispetto agli altri olii se si considerano i tanti vantaggi offerti da questa soluzione: prolunga gli intervalli di esercizio fino a 15.000 ore che diventano 60.000 per gli impianti idraulici industriali. Essendo un prodotto biodegradabile non è soggetto alla legislazione fiscale degli olii minerali, non dovendo, così, pagare le imposte e non essendo sottoposto ad obblighi quali il registro di carico - scarico. Si è così giunti a definire dei prodotti biodegradabili che, al contatto con il terreno o con l'acqua sono in grado di degenerarsi e di essere riassorbiti dall'ambiente senza lasciare traccia, senza creare danni temporanei o permanenti. Accanto alla biodegradabilità bisogna inserire anche il concetto di ecotossicità, per il quale l'olio si scinde in maniera naturale e viene riassorbito dall'ambiente attraverso la semplice azione dei batteri. Attualmente l'olio Panolin HLP Synth è utilizzato in più di 100.000 macchine e impianti. Lavori Pubblici n. 44 maggio - giugno 2010

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I prodotti O.M. S.M.A.G. rifiniti con verniciatura in finto legno ARREDO URBANO

A otto anni dalla nascita, la ditta O.M. S.M.A.G. s.n.c. di Stefano Alberto, specializzata in carpenteria metallica e impiantistica oleodinamica, lancia sul mercato una serie di prodotti unici nel loro genere. Guard rail, staccionate, tavoli, panchine, fioriere e cestini di raccolta rifiuti realizzati completamente in acciaio vengono rifiniti con una verniciatura particolare che riproduce il legno. L'idea dell'arredo urbano così verniciato è nata dal titolare dell'azienda, che ha voluto realizzare un prodotto che minimizza l'impatto con l'ambiente naturale circostante ma al tempo stesso di lunga durata e esente da manutenzione. I prodotti in acciaio, infatti, se paragonati a quelli realizzati in legno, garantiscono un ciclo di vita decisamente più lungo. Pezzo forte della linea di prodotti di arredo urbano è il guard rail, che viene offerto a un prezzo notevolmente inferiore rispetto alle strutture in legno, con riduzione dei tempi di

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installazione, analoghi a quelli di un comune guard rail zincato, e di manutenzione, non essendo soggetto ai deterioramenti causati dagli eventi atmosferici. Il grande vantaggio che tale prodotto garantisce è un'estetica in armonia con la natura circostante, soprattutto se utilizzato in strade di montagna, dove richiama le tradizionali staccionate in legno. O.M. S.M.A.G. non si è fermata ai prodotti legati alla viabilità stradale. Sono infatti disponibili una serie di soluzioni per l'allestimento di aree sosta, aree verdi per pic-nic e giardini: dai classici tavoli con panchine incorporate alle fioriere e cestini per la raccolta rifiuti. Le finiture sono accomunate dalla caratteristica della verniciatura in finto legno. Tutti i prodotti di arredo urbano vengono realizzati in acciaio. A differenza di proposte analoghe in alluminio essi presentano il vantaggio, quando esposti al sole, di mantenere molto

più a lungo le caratteristiche di lucentezza e brillantezza della verniciatura, senza sbiadire. La linea di soluzioni proposte da O.M. S.M.A.G. comprende dunque: guard rail omologati N2 e H2 e formati in diverse misure per la messa in sicurezza di strade ed autostrade; tavoli con panchine, in misure standard, che possono essere fissati nel calcestruzzo o semplicemente nel terreno; staccionate inseribili nel calcestruzzo o nel terreno, alte un metro e con passi di 180 centimetri; semplici panche con fianchi in acciaio inox o in acciaio verniciato con basamento in pietra da inserire direttamente nel calcestruzzo o tassellabili. O.M. S.M.A.G. è partner di Giletta S.p.A., leader italiano nella produzione di attrezzature per la viabilità invernale, con la quale c'è una collaborazione pluriennale per la realizzazione delle carpenterie per gli equipaggiamenti.

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