Lavori Pubblici 5

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lavori pubblici

ATTREZZATURE PER MANUTENZIONE STRADALE ESTIVA ED INVERNALE

e-mail: info@assaloni.com - http: //www.assaloni.com

n. 5 novembre - dicembre 2003

quota neve s.r.l. via Panizza 12 - 20144 Milano Sped. in abb. postale - 45% art.2 comma 20b legge 662/96 - Milano




lavori pubblici

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Ecorivestimento antismog Azienda Municipalizzata Igiene Urbana di Trani Gh. Marchelli Medivan: ospedali mobili Gh. Marchelli Orsi Acrobat 555 Ventral Nuovi spargitori Assaloni Gh. Marchelli Traccialinee Borum da oggi in Italia grazie a G.P.S. strade Gh. Marchelli Meeting Stratos by Isoltema ad Asphaltica Giletta anche per le lame Gh. Marchelli La ditta Prato fornisce la Provincia di Roma A. Guenna König: le grandi catene G.P.S. strade per il mercato italiano Novità dalla centenaria Bombelli Gh. Marchelli Aebi Transporter TP 78 a Bagolino Gh. Marchelli Hymach, 1983 - 2003 vent’anni di esperienza Gh. Marchelli Bombelli in Romania Gh. Marchelli Atlas Copco 2a generazione di compressori SF Unimog: meglio di qualsiasi trattore Nuovi modelli di spargitori Schmidt Prati Armati® a rinforzo delle sponde del fiume a Pordenone Ga. Marchelli Evergreen: opere a scomparsa per inerbimento F. P. Jaecklin e P. Casertelli Grandi Trapianti per le palme di Napoli Ga. Marchelli Tappeti antishock Salvadori per il Golf Club Grado Snowgripper in prova allo Schmittenhöhe Convegno Le Isole Ecologiche Interrate Pulizia monumenti a noleggio Gh. Marchelli Ecomondo 2003 Gh. e Ga. Marchelli

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Direttore responsabile: dott. Giorgio Marchelli Direttore esecutivo: dott. ing. Gherardo Marchelli Redazione: dott. Giorgia Marchelli dott. arch. Viviana Patscheider Segreteria di redazione: Domenica Stefani Editore: quota neve s.r.l. Direzione, amministrazione, pubblicità: via Panizza 12 20144 Milano tel. 02 4983120 fax 02 4985157 e-mail: lavoripubblici@quotaneve.it Stampa: Ottavio Capriolo Via Arc. Calabiana 6 - 20139 Milano Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 577 in data 14-10-2002

Lavori Pubblici viene inviata a: - Uffici Tecnici di Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane - Società di gestione strade e autostrade - Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti - Ditte appaltatrici di lavori pubblici - Parchi nazionali e regionali - Consorzi di bonifica - Aeroporti - Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf…) - Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento della rivista - Personalità di settore italiane ed estere 4

Spedizione in abbonamento postale comma 26 art. 2 legge 549/95 Milano Abbonamenti annui: Italia euro 30,00 Estero euro 40,00 i versamenti possono essere effettuati a mezzo assegno o c/c postale n. 26647206 intestato a: quota neve s.r.l.: - via Panizza 12 - 20144 Milano Una copia

euro 5,00

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IGIENE URBANA

Ecorivestimento antismog Secondo la Relazione Tecnica prodotta nel marzo 2003 dal CNR, 1 Km2 di Ecorivestimento consente l’abbattimento per un anno di 30 tonnellate circa di materiali inquinanti, pari all’inquinamento prodotto da 15.000 veicoli in area urbana in un anno. Al fine di valutare l’efficacia del prodotto Ecorivestimento, sono state effettuate delle prove microbiologiche presso i laboratori della sezione microbiologia della Euro Qualità Sistem s.r.l., con sede a Novara, al fine di testare reale capacità del prodotto di contrastare lo sviluppo microbico applicato su una superficie muraria. La valutazione è stata effettuata utilizzando il metodo ASTM 3273 - 82, di solito applicato alle muffe, ed esteso, in questo caso, anche ad altri microrganismi. Oltre alla muffa Aspergillus Niger, sono state impiegati il lievito Candida Albicans, il batterio Escherichiacoli e lo Staphilococcus Aureus. Per l’esecuzione del test, Ecorivestimento è stato applicato su lastrine di gesso posizionate su di un terreno adatto alla crescita di microrganismi e vicine ad una fonte di luce naturale (sole). Lo stesso trattamento è stato riservato a lastrine non trattate con il prodotto. I risulati ottenuti hanno evidenziato che le piastrine trattate con Ecorivestimento non hanno sviluppato alcun tipo di microrganismo e mostrano un alone uniforme di inibizione alla crescita degli stessi. Per quanto riguarda la durata delle applicazioni di Ecorivestimento, la reazione fotocatalitica alla base del

Ecorivestimento è un innovativo, rivoluzionario prodotto ideato e sviluppato dalla società Global Engineering, su licenza del Gruppo Italcementi, che permette di ridurre il tasso di inquinamento atmosferico e presenta proprietà antibatteriche e di mantenimento delle caratteristiche estetiche. Si tratta di un rivestimento, unico in Italia, che viene applicato sotto forma di pittura, intonaco, pavimentazione stradale od industriale e che utilizza la reazione chimica denominata “fotocatalisi” per trasformare le sostanze inquinanti in elementi non nocivi (sali minerali) e risolvere così i problemi legati all’iquinamento e alla manutenzione delle superfici. Il processo chimico alla base del prodotto Ecorivestimento si avvia grazie alla luce solare o artificiale e all’aria che, venendo a contatto con il rivestimento delle superfici, consentono l’ossidazione e la decomposizione delle sostanze organiche ed inorganiche (assimilabili a tutte le polveri sottili - PM10), dei microbi, ossidi di azoto, aromatici policondensati, benzene, anidride solforosa, monossido di carbonio, formaldeide, acetaldeide, metanolo, etanolo, benzene, toluene, etilbenzene, mxilene, monossido e biossido di azoto. Le sostanze inquinanti e tossiche vengono trasformate, attraverso il processo di fotocatalisi, in nitrati di sodio (NaNO 3 ), nitrati di calcio (Ca(NO 3 )) 2 e carbonati innocui. Il risultato è una sensibile riduzione degli inquinanti tossici prodotti dalle automobili, dalle fabbriche, dal riscaldamento domestico e da altre fonti.

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prodotto si mantiene nel tempo senza perdere efficacia. Soltanto le applicazioni orizzontali (manto stradale) sono soggette ad usura nel tempo in quanto carrabili, e sono comunque garantite per una durata di almeno tre anni. Per quanto riguarda le applicazioni verticali, non soggette ad usura, l’efficacia della reazione chimica non ha limiti nel tempo. Ecorivestimento può essere applicato sotto forma di pavimentazione di rivestimento a: manto stradale, marciapiedi, parcheggi ed aree pedonali; o sotto forma di "pittura cementizia" a: gallerie, esterni di edifici, interni delle abitazioni, scuole, ospedali, segnaletica stradale, barriere spartitraffico; sia con pennelli, rulli, spatole che attraverso macchine industriali. Il prodotto è stato testato per la prima volta in novembre 2002 nel Comune di Segrate, dove è stato applicato con successo al manto stradale di via Morandi. In seguito il prodotto è stato utilizzato come pittura cementizia sulla facciata della nuova caserma della polizia Municipale a San Giuliano Milanese. Ecorivestimento è stato applicato alle pareti del sottopasso di Caricamento di Genova (area cittadina a maggiore concentrazione di traffico veicolare e di inquinamento), sulla facciata del palazzo di Bresso, in un’aula dell’Università La Sapienza di Roma e sulle barriere antirumore, antinquinamento. Queste applicazione hanno dimostrato le ottime qualità del prodotto, sia in termini di pulizia che di durata nel tempo. L’utilizzzo del prodotto Ecorivestimento assicura, rispetto ai tradizionali rivestimenti, vantaggi in termini di: * Purificazione dell’aria * Mantenimento delle caratteristiche estetiche degli edifici * Azione deodorante * Azione antimicrobica Per quanto riguarda la purificazione 1. 2. Stesura di Ecorivestimento su parete e sottopassaggio

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dell’aria, i dati dei test effettuati dimostrano che Ecorivestimento consente un abbattimento rapido degli ossidi di azoto e degli inquinanti organici e inorganici, riducendo in modo consistente il livello di inquinamento prodotto dal traffico degli autoveicoli, dal riscaldamento o dalle attività industriali. In particolare i dati attualmente disponibili indicano il 90% di abbattimento degli inquinanti in laboratorio (secondo i dati del CNR ISPRA); il 37% di abbattimento degli inquinanti domestici, incluso il monossido di carbonio (secondo l’indagine ARPA Lombardia) ed il 50% degli inquinanti su strada urbana (secondo i dati rilevati con apparecchi omologati dal CNR Roma nel Comune di Segrate). Anche per quanto riguarda le caratteristiche degli edifici, Ecorivestimento è in grado di assicurare il mantenimento delle proprietà estetiche, decomponendo i microrganismi che intaccano le superfici, prevenendo l’accumulo dello sporco e mantenendone inalterato nel tempo il livello cromatico. In più Ecorivestimento ha un’azione deodorante e anti microbica attraverso la decomposizione di gas tossici organici che sono fonte di cattivi odori in ambito domestico ed urbano e l’eliminazione dei batteri, dei funghi e delle muffe che attaccano le superfici. Ecorivestimento è stato ideato dalla società Global Engineering and Trade S.r.l., che, su licenza Italcementi, produce e commercializza il prodotto. Global Engineering è una società multiservice con sede a Milano e a Roma che coordina l’offerta dei servizi integrati di imprese e opera in diversi campi, assicurando, attraverso la gestione a rete diversificata la piena operatività. Da sempre impegnata nella ricerca e nello studio di innovazioni tecnologiche, la società è attiva nei settori dell’acciaio, dell’ambiente, del gas, nell’ingegneria civile e nelle telecomunicazioni.

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1. Stesura di Ecorivestimento su marciapiede 2. Cartello a Segrate che spiega l'intervento Lavori Pubblici n. 5 novembre - dicembre 2003


IGIENE URBANA

Azienda Municipalizzata Igiene Urbana di Trani GHERARDO MARCHELLI L’A.M.I.U. (Azienda Municipalizzata Igiene Urbana) di Trani è stata istituita nel 1976. Sorta per svolgere i servizi tradizionali di igiene urbana (spazzamento, raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani), l’azienda ha perseguito obiettivi di crescita e di estensione della gamma di servizi da erogare ai propri utenti. L’azienda ora si occupa della gestione dei seguenti servizi: smaltimento in tutte le fasi dei rifiuti urbani, speciali e tossico - nocivi ed esercizio dei relativi impianti compreso il recupero di materiali ed energia; pulizia e sanificazione di ambienti pubblici; impianto ed esercizio dei centri di raccolta per la demolizione, eventuale recupero di parti e rottamazione di veicoli a motore, rimorchi e simili che, per volontà dei proprietari o per disposizioni di legge, siano destinati alla demolizione; innaffiamento e lavaggio di aree pubbliche o di uso pubblico; sgombero neve dalle aree pubbliche o di uso pubblico; disinfezione, disinfestazione e derattizzazione di aree pubbliche o di uso pubblico; pubbliche affissioni ed asportazione dai muri di manifesti affissi fuori tabelle e scritte, nonché gestione imposta pubblicità; fornitura, apposizione e manutenzione relativa alla segnaletica stradale orizzontale, verticale ed anche mobile.

E’ stato avviato il processo per trasformare l’AMIU di Trani in una società per azioni. Il servizio di smaltimento dei rifiuti è svolto per il bacino di utenza di Bari 1, composto da 9 comuni compreso quello di Trani. I comuni sono Barletta, Andria, Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo di Puglia, Terlizzi e Canosa; i primi due hanno una popolazione di circa 100.000 abitanti, mentre gli altri si attestano intorno ai 50.000. La pianificazione regionale in materia di impianti di smaltimento ha individuato Trani come sede di discarica controllata per lo smaltimento di rifiuti solidi urbani per questo bacino di utenza. La raccolta ed il trasporto dei rifiuti solidi urbani si svolgono con due metodologie a secondo della tipologia dell’area interessata, per il centro storico avviene porta a porta, per il centro urbano a mezzo di cassonetti di diverse dimensioni. Il servizio viene svolto nel centro storico soprattutto manualmente, con l’ausilio di veicoli leggeri, con frequenza di raccolta giornaliera, impiegando un addetto al giorno. I veicoli utilizzati sono tre motocarri Piaggio porter vasca, di cui uno elettrico (la raccolta annua è di 910 tonnellate). Nel centro urbano il servizio viene svolto con l’impiego di cassonetti posti sul suolo pubblico a ridosso

della viabilità stradale. Il posizionamento del cassonetto è individuato applicando il principio del minimo disturbo, rispetto all’ambiente circostante, considerando i vincoli che impone il codice della strada e valutando la compatibilità con le esigenze dell’utenza domestica e commerciale. I cassonetti sono della Lander, da 1.100 l; nel 1997/98 optarono per cassonetti in polietilene, sostituendo gradualmente quelli metallici per abbattere la rumorosità, per la loro leggerezza e per la loro più facile pulizia. Per via del vandalismo, i cassonetti in polietilene venivano incendiati, sono tornati progressivamente verso quelli metallici. Il numero dei cassonetti è di 1.035. I veicoli utilizzati sono 5 autocompattatori F. 190 3A Comecol, il personale è composto da 8 operatori (più 2 di riserva), 4 autisti (più 2 di riserva), e di un coordinatore organizzativo. In un’ottica di riorganizzazione di questo servizio, prevedono di dotarsi di compattatori monoperatore, con carico laterale per contenitori di dimensioni maggiori che sono in materiale non infiammabile. Il servizio viene svolto 1. Compattatore Comecol al lavoro 2. Motocarro Piaggio Porter con vasca

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nel centro urbano suddiviso in quattro zone operative con frequenza giornaliera ed è effettuato di norma nella fascia oraria compresa fra le ore 06,00 e le ore 12,00 (26.465 sono le tonnellate annue raccolte). Il servizio di raccolta dai cassonetti è completato da quello di lavaggio e disinfezione periodica dei cassonetti stessi, con frequenza settimanale da giugno a settembre e quindicinale per il resto dell’anno. Viene utilizzato un autolavacontenitori, con un autista e due operatori. Questo mezzo segue uno dei compattatori a turno per eseguire il lavaggio appena il cassonetto è stato svuotato. Nel Comune di Trani le raccolte differenziate delle frazioni recuperabili dei rifiuti urbani sono state iniziate nel 1987 per il vetro, nel 1989 per la carta, nel 1992 per le pile e farmaci scaduti e nel 1997 per la plastica. La carta e il cartone vengono raccolti settimanalmente in 82 cassonetti da 1.100 l e giornalmente presso i commercianti. Per il vetro e le lattine viene utilizzato il sistema di campane da 2,2 m3 (81 per il vetro e 4 per le lattine), la plastica viene raccolta tramite cassonetti da 1.300 l (70). Le pile scariche vengono ritirate da contenitori specifici (74) situati nei pressi di negozi di elettrodomestici, tabaccherie, ecc. I farmaci scaduti sono raccolti presso le farmacie da appositi contenitori da 110 l collocati all’inter-

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no delle farmacie stesse. Inoltre è stato realizzato un centro ecologico denominato “L’indice” per la raccolta differenziata dei rifiuti. Al suo interno vengono stoccati: rifiuti ingombranti, rifiuti inerti, legname e sfalci di potatura, frazione organica, carta e cartoni, imballaggi, vetro, materiali ferrosi, lattine e alluminio, plastica e cassette di plastica, beni in polietilene, stracci e abiti usati, pneumatici, polistirolo, olio e grassi vegetali, olii minerali esausti, accumulatori esausti, farmaci scaduti, toner, pile e lampade. Le attrezzature utilizzate: un autocompattatore F.135 Calabrese; un autocompattatore F.180 Macchi; un autoribaltabile F.650/N1 con gru; un’autogru scarrabile F.240; un motocarro Ape 50 furgonato. Il personale è composto da un operatore e un autista (le tonnellate annue raccolte sono 1.390). L’utente accede al centro di raccolta con il proprio veicolo e, utilizzando una tessera magnetica di identificazione, ha accesso ai vari contenitori, in quanto riconosciuto mediante l’apposito codice di identificazione. Al termine dell’operazione riceve uno “scontrino” che riporta le quantità e le tipologie conferite al sistema il quale memorizza ed archivia i relativi dati per poi attribuire ad ogni utente un “bonus”, un credito, che sarà decurtato dall’importo della tariffa dovuta da ogni contribuente per il servizio di gestione dei rifiuti.

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Il servizio di smaltimento e di trattamento dei rifiuti urbani viene effettuato nell’impianto di discarica controllata di prima categoria per rifiuti urbani ed assimilati, situato a Trani e gestito dall’AMIU. L’attrezzatura della discarica è composta da: un trattore stradale 2A Man; un semirimorchio compattatore Calabrese; una pala cingolata Caterpillar 953; una pala cingolata Caterpillar 963; un compattatore a rostri Caterpillar 816; un compattatore a rostri Caterpillar 826; una pala gommata Bobcat; una pala gommata Venieri; un carrellone F.300; un autocarro Perlini; un auto-spurgo; due Piaggio porter; due autovetture F. Panda; un’autovettura Toyota; un’autovettura A.R. 146. Il personale comprende dieci operatori, tre autisti, un capo reparto e un direttore tecnico (le tonnellate raccolte annualmente sono 125.925). Il servizio di disinfezione, disinfestazione e derattizzazione viene effettuato con mezzi dotati di nebulizzatori Tifone, un autocarro Iveco 40.8, un autocarro Iveco 35.8, e un motocarro Ape Car 600. Per quanto riguarda la derattizzazione sono previsti inter1. Ape Piaggio elettrica al lavoro 2. Ape Piaggio allestita con Tifone per disinfestazione 3. Ape Piaggio elettrica 4. Iveco allestito con Tifone per disinfestazione 5. Spazzatrice CMZ Traffic 30

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venti metodici nel centro abitato (12 interventi annui) e puntuali su segnalazione del Servizio di Igiene Pubblica. La disinfestazione comprende 2 trattamenti antilarvali (marzo e aprile) e 10 adulticidi (ogni dieci giorni in luglio e agosto). Il servizio di spazzamento manuale e meccanico stradale interessa il 100% dell’assetto viario e comprende le strade e le piazze, compresi portici e marciapiedi, pari a 60,5 km (superficie 847.000 m2), la frequenza è giornaliera. Il servizio comprende anche lo svuotamento dei cestini (modello Milano della Multicom), ed è prevalentemente meccanico, usando lo spazzamento manuale come supporto a quello meccanico. Il servizio di lavaggio manuale e meccanizzato di pubbliche vie e piazze comprende l’operazione programmata di lavaggio e disinfezione di tutte le strade cittadine pavimentate e delle piazze. Il servizio di raccolta, smaltimento, lavaggio disinfezione dei mercati interessa tutte le superfici pubbliche destinate all’attività di mercato. Il servizio comprende interventi di spazzamento manuale, di raccolta e di smaltimento, inoltre le superfici vengono lavate ed igienizzate. Questi ultimi tre servizi (spazzamento, lavaggio, mercati) hanno assunto particolare importanza dopo la riqualificazione del centro storico. Dal mese di luglio 2002 l’AMIU ha attivato il servizio di lavaggio stradale con l’ausilio di nuovi veicoli appositamente concepiti. I veicoli nuovi sono: 2 lavastrade Bucher City-Lav 4000; 3 spazzatrici Bucher CityCat 5000; 2 spazzatrici Bucher CityCat 2020. Quelli meno recenti sono: 2 spazzatrici Dulevo 400; 2 piccole spazzatrici a tre ruote CMZ Traffic 30. La Bucher City-Lav 4000 è una lavastrade con motore Iveco 8040.45 di 10

3.908 cm 3 da 136 CV con Turbo Intercooler, raffreddato ad acqua e le cui emissioni sono a norme EURO 2. La trazione avviene sull’asse posteriore con differenziale; in fase di lavoro le quattro ruote sono sterzanti, caratteristica che la rende particolarmente maneggevole, mentre, per la sicurezza, in fase di trasferimento lo sono solo quelle anteriori. La trasmissione è idraulica in continuo a due velocità con avanzamento a regolazione elettronica in funzione del carico, per poter lavorare alla velocità più adeguata senza strappi. La velocità di lavoro va da 0 a 15 km/h, quella di trasferimento fino a 40 km/h, con una pendenza superabile del 30%. L’impianto frenante è composto da due circuiti idraulici e da quattro freni a disco in bagno d’olio. Il telaio è costituito da una struttura speciale in acciaio tubolare saldato, la sospensione è elastica con bracci longitudinali e trasversali a molle coniche doppie ed ammortizzatori. La cabina in alluminio, insonorizzata, con sospensione idraulica, dotata di sistema di ventilazione, sedili molleggiati regolabili individualmente (due posti omologati) e di piantone di guida regolabile, risulta confortevole. Il parabrezza è in vetro di sicurezza curvo, atermico e antiriflesso, con tergicristallo e lavavetri. L’impianto idraulico è costituito da due pompe idriche a comando indipendente. Il serbatoio dell’acqua è interamente in alluminio, di 4.000 l di capienza. Il sistema di lavaggio è a barra orientabile e regolabile in altezza, di 1,8 m di larghezza, dotato di una pompa ad alta pressione 60 bar (170 l/min) con comandi per la regolazione degli ugelli in cabina. Su questa macchina si possono avere opzionalmente: l’aria condizionata in cabina, una barra telescopica, due getti laterali a regolazione idraulica dalla cabi-

1. 2. Lavastrade Bucher Schörling City-Lav 4000 in azione a Trani na, due getti laterali fissi sulla barra, un tubo manuale di 10 m con lancia. La Bucher CityCat 5000 è una spazzatrice con motore diesel EURO 3 di 4.164 cm3 di cilindrata da 150 CV, 6 cilindri, turbo intercooler e raffreddato ad acqua. La trasmissione è idraulica in continuo a due velocità con regolazione automatica in funzione del carico. Lo sterzo è idraulico con quattro ruote sterzanti. Il sistema idraulico dispone di pompa a portata variabile a pistoni assiali per l’azionamento della turbina, di pompa ad ingranaggi per lo sterzo, per le funzioni delle spazzole e per il raffreddamento del radiatore. La velocità di lavoro va in continuo da 0 a 15 km/h, quella di trasferimento fino a 40 km/h, con una pendenza superabile del 28%. L’impianto frenante è composto da due circuiti con servo assistenza idraulica, freni a disco anteriori e a bagno d’olio posteriori. Il telaio, le sospensioni e la cabina sono uguali a quelle della City-Lav 4000. Il sistema di raccolta spazzatura è ad aspirazione con bocca aspirante inossidabile trascinata, posta davanti all’asse anteriore che, in combinazione con le spazzole laterali, può spostarsi idraulicamente di 50 cm a destra o a sinistra. L’altezza della bocca aspirante può essere regolata idraulicamente dalla cabina. Durante la retromarcia il gruppo spazzante/aspirante si solleva, per facilitare le manovre senza il rischio di rotture del gruppo. La turbina è a rendimento elevato e regolabile in continuo. Il cassone dei rifiuti ha un volume di 4 m3, in acciaio inox al nichel-cromo, ribaltabile e dotato di chiusura idraulica. Il serbatoio dell’acqua ha una capienza di circa 700 l ed è dotato di una pompa elettrica per gli ugelli del-

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l’abbattimento polvere. Le spazzole sono due (ø 90 cm) con regolazione della velocità da 0 a 150 giri al minuto e dotate di sospensione anti-urto. Il sistema di spazzamento ha una terza spazzola frontale (tipo XL) per spazzare gli angoli e le rampe, traslabile a sinistra o a destra con possibilità di lavoro a diverse altezze. Sono disponibili come optional: aria condizionata della cabina, scarico in quota, sistema di ricircolo acqua, tubo aspirazione fogliame, spazzola diserbante, spazzole laterali inclinabili idraulicamente, barra di lavaggio, lancia acqua ad alta pressione.

La cabina in alluminio, insonorizzata e ribaltabile è dotata di sistema di ventilazione, sedili guidatore e passeggero molleggiati e regolabili individualmente. Il parabrezza è in vetro di sicurezza curvo, atermico e antiriflesso, con tergicristallo e lavavetri. Il piantone di guida è regolabile. Il sistema di raccolta spazzatura è ad aspirazione mediante bocca aspirante posta tra le due ruote anteriori. La turbina è regolabile e di grande potenza. Il cassone dei rifiuti ha la capacità di 2 m3. Il serbatoio dell’acqua contiene circa 300 l ed è dotato di una pompa elettrica per gli ugelli. Le spazzole sono due (ø 80 cm) con regolazione della velocità da 0 a

1. Spazzatrice Bucher Schörling CityCat 5000 al lavoro a Trani 2. Spazzatrice Bucher Schörling CityCat 2020 150 giri al minuto. Il sistema di spazzamento presenta una terza spazzola frontale (tipo XL) per una larghezza massima si spazzamento di 2.660 mm. A richiesta la CityCat 2020 può montare: aria condizionata in cabina, 8 spazzole laterali inclinabili idraulicamente, tubo aspirazione fogliame, spazzola diserbante, barra lavaggio, lama spartineve, spazzola neve, spargisale e lancia acqua ad alta pressione.

La Bucher CityCat 2020 è una spazzatrice con motore diesel EURO 3 di 2.776 cm3 di cilindrata da 75 CV, 4 cilindri. La trasmissione è idrostatica a due velocità, a regolazione elettronica dipendente dal carico. Il sistema idraulico è composto da una pompa a pistoni assiale, a portata e pressione variabili con regolazione automatica per l’alimentazione della ventola e degli attacchi anteriori; di una pompa ad ingranaggi per lo sterzo, il comando dei movimenti e l’alimentazione delle spazzole laterali. La velocità di lavoro va in continuo da 0 a 12 km/h, quella di trasferimento fino a 40 km/h, con una pendenza superabile del 30%. La trazione è sull’assale anteriore; lo sterzo articolato a snodo centrale con comando di guida idrostatico consente alla spazzatrice compatta di avere ingombri in manovra ridotti al massimo con un raggio di sterzo eccezionale. L’impianto frenante è a doppio circuito con freni a disco anteriori e posteriori. Il telaio è in due parti, in acciaio tubolare saldato, sterzo articolato con stabilizzatori di torsione, sospensione elastica con bracci longitudinali e trasversali. La sospensione è a molle coniche ed ammortizzatori. Lavori Pubblici n. 5 novembre - dicembre 2003

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MEZZI SPECIALI

Medivan: ospedali mobili GHERARDO MARCHELLI

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Medivan, società nata un anno e mezzo fa, produce mezzi per la sanità che vanno dalla moto medica (quad) al poliambulatorio mobile (unità scarrabile con varie possibilità di allestimento). La gamma Medivan propone inoltre moduli containers componibili, mobili o fissi che possono essere adibiti a ospedale o ad abitazione d'emergenza. Non sono tralasciate le moderne tecnologie di comunicazione. Oltre alle varie apparecchiature mediche, i veicoli possono essere dotati di collegamento satellitare che permette di svolgere la tele-medicina ed i video consulti. La possibilità di inviare e ricevere qualsiasi tipo di dati e di collegarsi in

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diretta video con specialisti di supporto, o ospedali, garantisce al medico ed al paziente di essere sempre seguiti. Completa l'offerta Medivan un sistema video-telematico di assistenza basato sui telefoni cellulari. Il progetto risale a tre anni fa, con l'intenzione di produrre mezzi in grado di portare attrezzature e servizi medici laddove ce ne fosse bisogno. Una ricerca ha evidenziato dove un tale servizio può risultare utile: piccoli comuni, comunità montane, tutti quei luoghi distanti da un ospedale e dai centri di diagnosi o analisi, aree rurali e situazioni di emergenza di protezione civile. Da questa ricerca Medivan ha optato per un'offerta di mezzi poli-

valenti che vanno dal pronto intervento poliambulatorio a qualsiasi tipo di visita diagnostica, di analisi (dalla m.o.c. all'ecografia) e cure specialistiche (emodialisi, gabinetto dentistico). Già nel primo anno e mezzo di vita Medivan ha riscontrato un notevole successo, soprattutto nella regione campana, che ha un Piano Operativo Regionale molto chiaro nei finanzia1. Poliambulatorio mobile Medivan, guidabile con patente B 2. Moto-medica 3. Schema degli interni del Poliambulatorio mobile "patente B" per tele-emodialisi 4. Auto-medica Medivan

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menti (al 100%) in direzione dei servizi essenziali per l'economia e la popolazione rurale e specificatamente in direzione dei servizi di assistenza medica sul posto nelle aree lontane dagli ospedali. Cinque mezzi patente B sono già stati allestiti in questa regione, comprati anche in associazione da due comuni. Oltre all'allestimento "classico" di poliambulatorio con tele-medicina, spicca il mezzo per emodialisi che risolve il problema di molte persone diabetiche di doversi recare o dover essere trasportate con frequenza in ospedale per il trattamento. Quest'ultimo può risultare particolarmente utile in un'offerta turistica di un paese che non ha la struttura per garantire ai diabetici di potersi recare in vacanza senza problemi. Una società di professori dell'università di Milano si è dotata di un mezzo molto avanzato su autoarticolato per poter eseguire analisi sul posto ed offrire il servizio medico di prevenzione, ricerca o quant'altro ad aziende o comuni. Come detto, la gamma Medivan è molto ampia. Il loro cavallo di battaglia è rappresentato dal poliambulatorio mobile con tele-medicina e dall'unità mobile di tele-emodialisi. Si tratta dello stesso veicolo, guidabile con la patente B, e allestito in due versioni diverse. Il poliambulatorio mobile con tele-medicina svolge le funzioni di: pronto soccorso, centro di rianimazione (con attrezzature neonatali), medicina preventiva, laboratorio di analisi, gabinetto dentistico, tele-radiologia, ospedale da campo (10 posti letto), video-consulto, tele-medicina, centro diagnostico, tele-ecografie con immagini digitali, chirurgia, ostetricia, ginecologia, cardio-color-doppler, gastroscopia, tele-elettrocardiogrammi. L'unità mobile di tele-emodialisi è dotata di sistema di monitoraggio continuo ed automatico, durante il trattamento, via telefono a rete fissa con l'ospedale convenzionato. Il monitoraggio è simultaneo e riguarda sei rilevazioni: monitor dialisi, poltrona-letto, bilancia, sensore emoglobina, sfigmomanometro, analizzatore impedenza, nefro card. Vengono proposti mezzi più piccoli per ruoli diversi, la moto-medica e l'auto-medica con telemedicina. La moto-medica è adatta per arrivare rapidamente in luoghi non raggiungibili con mezzi su ruota ordinari, ad esempio spiagge, parchi acquatici, riserve naturali, campi e impianti sportivi, aree per concerti o manifestazioni, villaggi turistici, zone montuose. La dotazione è quella dello zaino medico per interventi di primo soccorso. L'auto-medica è predisposta per un servizio medico domiciliare: fisiocinesiterapia e terapia del dolore, fisioterapia strumentale, laboratorio di analisi, trasporto allettati. Questo mezzo è dotato di attrezzatura per la tele-medicina. Permette di svolgere un'estensione dell'attività di assistenza al domicilio dell'anziano, disabile o malato cronico mediante supporto video-telematico.

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MEDIVAN s.r.l. Via Amerigo Vespucci - 20049 Concorezzo (MI) Tel. (+39) 039 6908155 - Fax (+39) 039 647708 E-mail: info@medivan.it Webside: www.medivan.it

Inoltre Medivan propone un veicolo di maggiori dimensioni, in diversi allestimenti quali tele-radiologia e tele-ecografia con video-consulto, tele-mammografia con ambulatorio per la prevenzione delle patologie femminili e maschili, centro raccolta sangue con emoteca, centro di analisi, ambulatorio ufficio per la prevenzione. Oltre ai veicoli, l'offerta Medivan comprende anche dei moduli containers componibili che possono essere adibiti a ospedali e a moduli abitativi d'emergenza. Ospedale: sono cabine modulari coibentate e climatizzate, fisse e mobili con possibilità di pressurizzazione. Dispongono di alimentazione elettrica autonoma a cellule solari fotovoltaiche. Sono predisposti per: medicina, cardiologia, maternità, chirurgia, ortopedia, neurologia, terapia intensiva,… Moduli abitativi, tropicalizzati e autonomi a 12 posti letto autosufficienti per 72 ore.

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VIABILITÀ

Orsi Acrobat 555 Ventral

In occasione dell’EIMA 2003 la Orsi Group s.r.l. ha presentato il nuovo braccio Acrobat 555 Ventral. Questa nuova macchina va ad ampliare la ricca offerta di attrezzature proposte da Orsi con un nuovo decespugliatore idraulico retroportato ventrale. La caratteristica preminente dell’Acrobat 555 Ventral è quella di essere un braccio retroportato, quindi di facile carramento/scarramento sul trattore, in modo che questi possa essere utilizzato anche per altre applicazioni e con altre attrezzature, senza però obbligare l’operatore a posizioni di lavoro scomode, vista la possibilità di lavorare con la testata in posizione avanzata e ben visibile. Il decespugliatore è dotato di due

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sistemi parallelogramma: il primo permette con un solo comando di azionare due bracci riducendo i tempi di lavoro, specialmente in sede di pulizia del ciglio stradale, quando si devono superare ostacoli tipo guard-rail, il secondo permette di avanzare la testata trinciante e portarla in posizione ben visibile nel mezzo del trattore. I bracci sono a sezione rettangolare di FE510 con perni in acciaio bonificato e gli snodi vengono realizzati su boccole bimetalliche autolubrificanti. L’impianto idraulico è disponibile in due versioni, con pompa e motore a ingranaggi in ghisa, azionato da una presa di forza a 540 giri da 55 cavalli al rotore, con una portata d’olio di 118 litri e una pressione di 220 bar, oppure mediante sistema con pompa a pistoni assiali a circuito chiuso, con presa di forza a 1.000 giri da 75 cavalli al rotore, con portata d’olio di 110 litri e una pressione di 300 bar. Con l’impianto pompa a pistoni, la trasmissione a pulegge dentate prevede una cinghia dentata in Kevlar che garantisce massima indeformabilità con una dilatazione massima dello 0,5%. Infine la presenza di un'elettrovalvola consente di mantenere costante la temperatura dell’olio nel circuito. Il decespugliatore può essere fornito o con i tradizionali comandi a cavi teleflessibili, montati direttamente in cabina o, a richiesta, con i comandi monoleva di tipo elettrico, o servoidraulico proporzionale, o con proporzionale Danfoss.

Dalla consolle dei comandi si possono attivare inoltre l’inversione del rotore, la sospensione oleopneumatica del braccio, il dispositivo flottante della testata e il sistema AHC (brevettato dalla Orsi), che consente la memorizzazione dell’inclinazione della testata. Si possono montare come attrezzi terminali, in sostituzione alla testata trinciante, differenti attrezzature per i più disparati lavori, come il rotofosso, la barra siepi, la barra tranciarami, l’estirpatrice, la spazzolatrice, ecc. Il peso dell’Acrobat 555 Ventral è di 1.810 kg e richiede come minimo un trattore di 6500 kg, 70 HP e 210 cm di carreggiata, una presa di forza posteriore da 540-1.000 giri/min, la rotazione del rotore è di 3.150 giri/min. ACROBAT Ventral A cm B cm C cm F cm G cm M cm P cm Q cm R cm S cm T cm

555 560 217 190 660 530 125 150 400 80 195 275

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VIABILITA' INVERNALE

Nuovi spargitori Assaloni GHERARDO MARCHELLI

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A completamento di quanto già avviato tramite l'importante collaborazione biunivoca con la società francese Acometis, la Assaloni ha ritenuto opportuno completare la proposta delle attrezzature spargisale per i veicoli di piccole dimensioni; in particolare i 35 quintali, che possono essere condotti da autisti dotati di patente B, e pertanto particolarmente interessanti per il mercato delle Amministrazioni Comunali. Difatti la gamma AV AssaloniAcometis partiva da una capacità di 2 m3, mentre per questa tipologia di prodotto occorreva una capacità fra 0,5 e 1,5 m3. In quest'ottica è stata progettata la

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gamma SPES, che mantiene le caratteristiche di base della serie AV (utilizzo al 100% di acciaio inox, sia per la tramoggia che per il disco e per il telaio portante, con sistema di trasporto del materiale a coclea). L'attrezzatura viene dimensionata in funzione dei veicoli destinati ad ospitarla, con possibilità di azionamento sia dall'impianto idraulico del veicolo che tramite motore termico indipendente a benzina Honda. Il piatto di lancio per la distribuzione del prodotto sulla sede stradale è completamente reclinabile all'indietro, per facilitare le operazioni di svuotamento della tramoggia. Un microinterruttore di sicurezza arresta il piatto qualora questo

non si trovi nella posizione di lavoro. Agendo sulla posizione dello scivolo è inoltre possibile modificare la simmetria del lancio, privilegiando il centro, il lato destro o il lato sinistro della sede stradale, con una larghezza di spandimento di 2 - 10 m, una dosatura sale 5 - 40 g/m2 e dosatura sabbia - ghiaia di 5 - 350 g/m2 ad una velocità di lavoro di 0 - 50 km/h. Tramite una scatola comandi, posizionabile in cabina, è possibile 1. 2. Spandisale Assaloni SPES 3. Spandisale Assaloni AV-ID su Unimog 4. Spandisale Assaloni AV su autocarro

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comandare tutte le funzioni dello spargitore. La serie SPES è prodotta integralmente presso la sede Assaloni di Lizzano in Belvedere. Con questa nuova gamma Assaloni ha la possibilità di presentare una proposta per qualunque veicolo, dal Piaggio ai camion da cantiere. La serie di spargitori AV a coclea con rullo frantumatore, che permette di spezzare gli eventuali grumi di materiale, può avere dimensioni e capacità speciali a richiesta, anche se quelle standard sono già molte: dai 2 ai 10 m3 con step di 0,5 m3 fino ai 5 m3 e di 1 m3 fino ai 10 m3. Questi possono avere come optional l'impianto di umidificazione salina, con adeguata capacità; tale accessorio inoltre è predisposto per la preparazione della soluzione direttamente sull'attrezzo, senza l'ausilio di centrali esterne. Altri due optional si mostrano particolarmente interessanti: il comando a microprocessore, che consente la memorizzazione dei dati di spandimento ed il loro trasferimento su stampante o PC, e la diagnosi dei guasti da remoto via modem, che facilita gli interventi di manutenzione consentendo una migliore gestione del parco mezzi. Assaloni completa la sua offerta di spargitori con l’interessante modello a traino A10-T che presenta una larghezza massima di 2.470 mm, adatto a spargere sale, sabbia o graniglia, caricando la tramoggia, in acciaio galvanizzato con capacità di 1 m3, per mezzo del ribaltabile del camion. L’azionamento dello spargitore avviene tramite la ruota dello stesso. La caratteristica principale di questo spargitore trainato è quella di permettere una larghezza di spargimento sino a 10 m, grazie al sistema a disco. Il disco di spargimento è alimentato da un motore idraulico regolato da un divisore di flusso graduato, che permette di farne variare la velocità. A partire da 7 km/h si ottiene una larghezza di 4 metri, mentre a partire da 20 km/h la larghezza diventa di 8 m. L’orientamento del materiale sparso può essere a sinistra, a destra o simmetrico rispetto al veicolo. Le spire dentate di diametro considerevole della coclea frantumano i grumi di sale e permettono una distribuzione

regolare anche con materiale umido o solidificato. La scatola comandi permette la regolazione dalla cabina di tre dosaggi differenti programmati preventivamente, arresto ed avvio dello spargimento ed azionamento del faro di lavoro. L’aggancio rapido si adatta a qualsiasi camion con cassone ribaltabile, una ruota pivottante comanda la regolazione dell’altezza dal suolo, i bracci di spinta sono a vite per adattare l’altezza del timone dello spargitore al gancio di traino del veicolo, il timone è regolabile in lunghezza con braccio regolabile ed in altezza con bulloni. 1. Spandisale Assaloni A 10-T carrato 2. Spandisale Assaloni A 10-T 3. Misure dello spargitore A 10-T

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SEGNALETICA

Traccialinee Borum da oggi in Italia grazie a G.P.S. strade GHERARDO MARCHELLI

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Borum Industri AS, uno dei maggiori produttori di macchine stradali per la segnaletica orizzontale, da oggi è presente sul mercato italiano grazie alla società G.P.S. Strade, già distributore dal 1998 dei prodotti Epoke, che ne seguirà il servizio assistenza e vendita. La danese Borum, con esperienza internazionale, produce una gamma completa di macchinari di facile utilizzo ad uso professionale. La loro serie comprende prodotti di ogni dimensione e capacità, dai modelli con guida a mano per piccoli lavori, ai traccialinee multifunzionali completamente automatizzati, che si distinguono per l'ampia capacità, l'efficienza e la ricca

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dotazione di accessori opzionali, in grado di garantire i risultati desiderati. Alcune macchine sono concepite specificatamente per l'applicazione di pitture a freddo, altre invece sono progettate per l'uso con materiali termoplastici, l'applicazione di spruzzati plastici o bicomponenti, a seconda delle esigenze del lavoro in questione. A completamento della gamma di macchinari per materiali termoplastici, Borum produce un vasto assortimento di attrezzature per il preriscaldamento degli stessi materiali. L'azienda è inoltre specializzata nella realizzazione di impianti per la produzione di segnaletica stradale e simboli preformati in

materiale termoplastico. L'esperienza della Borum, che ha visto i suoi macchinari operare in tutta Europa, Asia, Medio Oriente, Africa e Australia, le ha permesso di sapere come i loro macchinari reagiscano alle condizioni climatiche più estreme, come si possono e si devono miscelare i materiali in base al clima ed alla composizione del manto stradale, oltre alla conoscenza delle normative vigenti in ogni paese, in modo da poter operare in maniera corretta in ogni situazione. Per quanto riguarda le macchine semoventi per la segnaletica stradale la vasta gamma è divisa in tre serie: BM C, BM SP e BM T. La serie BM C è composta da tre modelli di macchine per vernice a freddo con trasmissione idrostatica, telaio a doppio profilo portante, la possibilità di spostare lateralmente l'intera sezione del manovratore (pannello di controllo, sezione pneumatica, elettronica, il volante e gli strumenti) rapidamente e senza l'ausilio di attrezzi, asta di guida stabilizzata contro le vibrazioni e regolabile in tutte le direzioni. 1. Traccialinee Borum per vernice a freddo BM C-500 2. Traccialinee Borum per materiale plastico a spruzzo BM SP-500 3. Traccialinee Borum per l'estrusione di materiale termoplastico BM T-500

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La BM C-250 ha un motore a quattro cilindri da 2.200 cm3 e 36 kW, un peso di 1.600 kg a trasmissione idrostatica a variazione continua da 0-15 km/h. La BMC-350, ha un motore turbodiesel Iveco da 2.550 cm3 e 55 kW a trasmissione idrostatica a variazione continua da 0-25 km/h. Il compressore (Alup) ha una capacità da 900 a 3600 l/min a 7,5 bar. Il serbatoio granuli ha una capacità di 160 l. Il peso della macchina è di 3.600 kg. Questo modello può montare in optional il BM UNI Auto Feed, sistema di dosaggio della vernice e di monitoraggio dei vari dati (data, ora, luogo, quantità e tipo di vernice, temperature, ...) ed il serbatoio in acciaio inox per le vernici ad acqua. La BMC-500, la più potente, è dotata di motore da 2.800 cm3 e 76 kW e trasmissione idrostatica a variazione continua a due marce, di due serbatoi per granuli pressurizzati da 300 l. La pompa idraulica è idrostatica ed ha cinque prese di forza. Il servosterzo su questo modello è di serie. Il peso della macchina è 4.050 kg. La serie BM SP presenta cinque modelli di macchine per lo spruzzo di materiale plastico. La BM SP 250, la 350 e la 500 hanno motori con potenze rispettivamente da 36, 55 e 76 kW. Sono dotate di serbatoi a pressione per lo spruzzo di materiale plastico riscaldato indirettamente dall'olio di trasferimento calore azionato idraulicamente. La trasmissione è idrostatica a variazione continua (a due marce per il modello 500). Il bruciatore è a gasolio o in alternativa a propano. La BM SP 350 P e la BM SP 500 P, hanno entrambe le caratteristiche della serie precedente con serbatoi del materiale non pressurizzati e 1. Traccialinee Borum BM T-250 2. Traccialinee Borum BM SP-250 3. Traccialinee manuali Borum 20

dotati di pompe per lo spruzzo del materiale. Queste pompe hanno un motore azionato idraulicamente. Il corpo della pompa è immerso in una camicia d'olio ed è isolato, con una capacità di 80 l/min, a 10 bar. La serie BM T è composta di tre modelli di macchine per l'estrusione di materiale termoplastico; la BM T 250, la 350 e la 500. I motori sono gli stessi delle altre serie e hanno sempre potenze comprese tra i 36 e 76 kW. Le macchine sono munite di estrusore termoplastico di ampiezza compresa tra i 20 e 50 cm, dotati di valvole standard da 5 o 10 cm. Sono disponibili sistemi di estrusione per realizzare righe singole, doppie o triple di varia ampiezza e per l'estrusione contemporanea di linee continue e interrotte oltre a una vasta

gamma di linee profilate. Una pompa a vite porta il materiale dal serbatoio all'estrusore, questa è azionata idraulicamente. Un sistema di ricircolo del materiale assicura un flusso costante. Sempre della serie BM T, sono disponibili apparecchi manuali per piccoli lavori di marcatura o di riparazione, nelle seguenti larghezze 10-12-1520-25-30-40-50 cm. La Borum propone numerosi optional per le sue macchine come: il controllo elettronico del salto di riga BM UNILINE-EUR 1, per un massimo di 3 pistole a vernice e 3 pistole a granuli; il servosterzo; il sollevamento idraulico del puntatore; il sistema di pretracciatura; la cabina per il manovratore isolata acusticamente, con antivibrazione, riscaldamento, ventilazione e condizionamento.

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MANUTENZIONE STRADALE

Meeting Stratos by Isoltema ad Asphaltica I prodotti che costituiscono il sistema Stratos by Isoltema, nascono da un quotidiano confronto con le problematiche inerenti la realizzazione e la manutenzione delle pavimentazioni stradali. Il laboratorio interno di Isoltema è sempre e costantemente alla ricerca di soluzioni in grado di soddisfare le più elevate esigenze prestazionali; ogni prodotto è il risultato di questi studi e della ricerca che coinvolge Università e Centri di Ricerca specialistici del settore. In quest’ottica va inquadrato il Meeting Isoltema ad Asphaltica, che rivolge l’attenzione alle problematiche relative alla sigillatura dei giunti e delle lesioni delle pavimentazioni stradali, al quale sono invitati Tecnici e Amministratori delle Province e dei Comuni, dell'Anas, degli Aeroporti, i Responsabili delle Imprese, Progettisti e Tecnici del settore. Il meeting si inserisce in un programma ricco di appuntamenti ed ha lo scopo di illustrare i risultati della ricerca e delle sperimentazioni in corso con il CIRS (Centro Interuniversitario di Ricerca Stradale), con l’Università di Bologna e con il Politecnico di Milano, che hanno interessato tratti autostradali, strade urbane ed extraurbane, pavimentazioni lapidee ed aeroportuali. Attraverso queste collaborazioni è stato possibile elaborare un mastice bituminoso polimerico ad alte prestazioni ed un "capitolato prestazionale" per la sigillatura della pavimentazioni in calcestruzzo dell’aeroporto di Linate. Contestualmente proseguono gli studi con il Politecnico di Milano per la realizzazione di un capitolato specifico per la sigillatura di giunti e lesioni stradali. Queste iniziative, collocandosi in un contesto ricco di innumerevoli inapplicate ed inapplicabili normative tecniche, fanno giustizia alla conclamata e frequentemente chiamata in causa "regola d’arte". Il meeting è quindi una preziosa opportunità offerta da un’impresa che crede profondamente nella ricerca ed investe nella sperimentazione, per offrire all’utenza nuove stimolanti prospettive e certezza del risultato.

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VIABILITÀ INVERNALE

Giletta anche per le lame GHERARDO MARCHELLI

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La Giletta S.p.A. con la recente acquisizione della francese Snow-tec affianca alla sua apprezzata gamma di spargisale la produzione di lame da sgombero neve. La caratteristica principale di queste lame è quella di avere il volvente in materiale plastico. Questa tipologia di lame, ancora poco conosciuta in Italia, è però molto utilizzata in Svizzera, Nord America e, proprio nel paese della Snow-tec, dove ormai da anni la Giletta è presente con successo con i suoi spargitori, anche con una fabbrica ed un marchio (Arvel) specifico per la Francia. Le lame spartineve attrezzate con un volvente in polietilene alta densità presentano principalmente i seguenti vantaggi: - Quando la temperatura dell'aria diminuisce, i materiali che compongono la lama, in particolare l'acciaio, assu-

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mono la temperatura dell'aria ad eccezione del volvente in polietilene. Infatti la temperatura del polietilene diminuisce molto meno di quella dell'acciaio. Dal fatto che il polietilene sia "più caldo" rispetto ad un volvente in acciaio, l'effetto di scivolamento è accentuato. Quindi la neve evacuata non si incolla sullo stesso con conseguente miglioramento della proiezione della neve. (Come esempio si può fare una comparazione tra il volvente in polietilene di una lama da sgombero neve e la soletta degli sci da discesa, materiale simile: è concepibile mettere dell'acciaio sotto agli sci?) - Utilizzando il polietilene come volvente su una lama da sgombero neve si *

Larghezza del volvente Polietilene 3,2 m Acciaio E36-4 3,2 m

Altezza del volvente 1,2 m 1,2 m

realizza un importante risparmio in peso. Per dimostrare tale risparmio possiamo effetuare un calcolo: Larghezza del volvente (in mm) x altezza del volvente x spessore del volvente (in mm) x densità * Con questo calcolo possiamo constatare che per una lama da sgombero neve dell'altezza di 1 m e larghezza di 3,2 m, il risparmio di peso è di 91 kg. 1. Unimog con lama Giletta 2. Lama Giletta a settori 3. Lama Giletta MP "Combi" con coltello in vulkollan alzato 4. Lama Giletta MP "Combi" con coltello in vulkollan abbassato Spessore del volvente 8 mm 4 mm

Densità 0,98 7,85

Peso del volvente 30 Kg 121 Kg

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- Il volvente in polietilene permette inoltre di avere notevoli vantaggi contro la corrosione. Infatti tale materiale non arrugginisce e consente quindi alla lama di durare più a lungo, perché è proprio sul volvente che avvengono le maggiori sollecitazioni dovute alla frizione della neve. - In caso di urti sul volvente, quello in plastica è di più facile sostituzione. Giletta dispone di una vasta gamma di lame disponibili con coltelli in acciaio, in gomma o in vulkollan. Le lame leggere nelle serie LA e LC da 2,8 m a 3,6 m, adatte a veicoli medio piccoli e disponibili con coltelli di raschiamento in acciaio, in vulkollan ed in gomma, quest'ultima particolarmente adatta a pavimentazioni in pavé o similari ed in presenza di segnaletica orizzontale sporgente. Le lame medie nelle serie (MA, MC, MV MP) da 3,2 m a 4,2 m, adatte a veicoli medio-pesanti e pesanti, sono dotate di grande robustezza e, grazie al volvente in polietilene, anche di un peso notevolmente inferiore alle lame tradizionali. Particolarmente apprezzata per lo sgombero neve in autostrada è la lama MP "Combi" che ha la possibilità di lavorare con due coltelli diversi montati sulla stessa lama: il coltello in acciaio per la neve ghiacciata o pressata dal traffico e il coltello in vulkollan per la neve bagnata. I due coltelli

sono montati sulla stessa lama e vengono movimentati idraulicamente agendo su un pulsante posizionato nella cabina del veicolo. Questa caratteristica è molto importante perché consente di avere due lame in una e quindi di poter lavorare con condizioni di neve totalmente differenti, senza dover perdere tempo a cambiare la lama. Tutte le lame prodotte sono dotate di oscillazione laterale per adattarsi meglio alla forma della strada, di sollevamento e movimentazione laterale idraulica, nonché di piedi d'appoggio e luci di ingombro. Le lame con coltello in acciaio dispongono di una sicurezza per il superamento degli ostacoli, che agisce tramite molle di richiamo su ogni singolo settore del coltello. La sicurezza per il superamento degli ostacoli per le lame in vulkollan è assicurata dall'impianto idraulico e dall'accumulatore ad azoto, queste lame lavorano inoltre con la sostentazione automatica per alleggerire il peso della lama. Le lame delle serie EA, EC ed EV sono a settori indipendenti. Queste sono molto indicate per carreggiate particolarmente sconnesse, perché ciascun settore può adattarsi al meglio alle condizioni della strada; prodotte con larghezze da 3,4 m a 4,2 m, sono disponibili con coltelli in acciaio, in gomma o in vulkollan. Il vomere nelle serie VA e VV rispettivamente con coltello in acciaio e con

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coltello in vulkollan è particolarmente utile in quanto consente di lavorare in tre diverse posizioni: tradizionale, a lama e a cucchiaio. Questo attrezzo viene utilizzato principalmente per l'apertura dei passi di montagna e per lavori di raccolta e spostamento neve. Il vomere è inoltre dotato di una sicurezza idraulica tramite valvola di by-pass e del dispositivo di oscillazione centrale che gli consente di adattarsi meglio alla forma della carreggiata. Infine Giletta propone, per le autostrade, anche una gamma di aleroni da applicare lateralmente al veicolo, per poter effettuare lo sgombero della neve su due corsie utilizzando un solo veicolo. Anche in questo caso gli aleroni possono essere costruiti con coltello in acciaio, in gomma e in vulkollan (la serie AA, AC e AV); durante il trasferimento del veicolo l'alerone viene sollevato e ripiegato all'interno per rientrare nella sagoma del veicolo: anche questa soluzione poco utilizzata in Italia è tipica in Francia, Germania ed in altri paesi. 1. Vomere Giletta a geometria variabile in posizione a cuneo 2. Vomere Giletta a geometria variabile in posizione a lama 3. Vomere Giletta a geometria variabile in posizione a cucchiaio 4. Alerone laterale Giletta

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VIABILITÀ

La ditta Prato fornisce la Provincia di Roma ANDREA GUENNA

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Non è un trattore e neppure un camion. Ha l’aspetto d’un ragno su ruote, ma quando lo metti in moto diventa il tuo angelo custode. Come il genio di Aladino fa dei tuoi desideri una realtà, ed esegue i tuoi comandi con docile sollecitudine. “Rivoluzionario” l’ha definito uno che di queste cose se ne intende, il Commendator Pier Luigi Prato, titolare dell’omonima e rinomata azienda piemontese, vero punto di riferimento in Italia nel settore delle macchine stradali, movimento terra, manutenzione del verde. Ed ha ragione, perché con il nuovo portattrezzi Xylon della tedesca Fendt “Linea Gialla Kommunal”, di cui la Ditta Prato è distributrice per l’Italia, si riesce veramente a fare ciò che fino a ieri sembrava impossibile. “Sono le trattrici più versatili e più adatte ad essere usate per la manutenzione stradale - ci ha detto Pier Luigi Prato - soprattutto perché, grazie ad un tur-

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bogiunto idraulico, si evita lo slittamento delle ruote quando la macchina spinge la neve in fase di sgombero. Ciò si traduce in un minor consumo delle gomme, in una maggior sicurezza operativa ed in una maggiore stabilità dovuta soprattutto al fatto che non si rende necessario il montaggio delle catene, a tutto vantaggio dell’aderenza sull’asfalto anche se innevato”. L’industriale piemontese ci parla del portattrezzi Fendt con entusiasmo e ciò è facilmente comprensibile perché il progetto finale è stato ottimizzato anche grazie alle sue indicazioni. “Sono più di trent’anni che lavoro con la Fendt - ci ha spiegato Prato - e non ho mai mancato di fare conoscere quali fossero le esigenze della mia clientela. La Fendt mi ha sempre ascoltato, ed ha fatto tesoro dei miei suggerimenti realizzandoli in pratica. Ho così favorito un sensibile avvicinamento tra il produttore tedesco e la clientela italiana, sia

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privata che pubblica”. Il portattrezzi Fendt Xylon ha dell’incredibile. Si usa come un giocattolo: è potente (monta motori di potenza compresa tra 100 e 147 CV), docile, pronto, prevedibile ed estremamente affidabile. I due 1. Lo Xylon della Fendt, distribuito da Prato in Italia, può vantarsi di una facile manutenzione poiché la cabina è ribaltabile con l’ausilio d’un dispositivo idraulico. Tutti i punti chiave, come motore e impianto elettrico, sono immediatamente accessibili 2. Il Commendator Pier Luigi Prato nel suo ufficio di Tortona (AL) 3. Il confortevole abitacolo dello Xylon della Fendt 4. Joystick: tutto sotto controllo con una mano 5. Video terminale: centrale di informazione e comando

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occupanti sono ben sistemati all’interno della torretta vetrata, e dominano dall’alto il campo godendo, in questo modo, della massima visibilità, nel massimo comfort grazie alla perfetta insonorizzazione, ai comodissimi sedili, all’aria condizionata ed all’efficiente impianto di riscaldamento. I comandi sono raggruppati in un pratico joystick, molto intuitivo all’uso, grazie al quale si tiene tutto sotto controllo con una mano, mentre il terminale di informazione e comando sfrutta la tecnologia GPS per consentire, tra l’altro, anche la localizzazione del mezzo in tempo reale. Fa praticamente di tutto: dallo sfalcio dei bordi stradali al taglio erba, dallo spargimento di sale alla potatura aerea. Funziona indifferentemente da pala, da escavatore, da aspiratore, gru, lama sgombraneve, fresa da neve, spazzatrice, piattaforma aerea, spazzatrice interassiale, cassone da trasporto. Non c’è cosa che il gioiello della Fendt non possa fare e, come se non bastasse, può svolgere contemporaneamente ben cinque funzioni. C’è dell’altro perché la gamma Fendt annovera anche le apprezzate trattrici retroverse della linea gialla “Kommunal” (serie 200, 300, 400, 600, 700, 800 e 900), con sollevatore ventrale, anteriore e posteriore e potenze comprese tra 80 e 350 cavalli. Queste macchine, in forza dell’innovativo cambio “Vario”, che è un cambio a variatore continuo 0-100, passano dolcemente da 0 a 50 km/h in meno di trenta secondi. “Con questi prodotti si volta pagina e si entra veramente nel terzo millennio - ci dice ancora il Commendator Prato - in termini di

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tecnologia, comfort, efficienza e produttività. Il livello raggiunto è impressionante e le pubbliche amministrazioni di tutt’Italia, dotandosi delle macchine Fendt, possono finalmente contare sull’ottimizzazione delle risorse per giungere a reali e sensibili risparmi operativi”. Il Commendator Prato ha puntato fin dall’inizio sulla bontà del marchio tedesco ed i fatti gli hanno dato pienamente ragione. “Quando, 33 anni fa, ho iniziato la mia collaborazione con gli amici della Fendt - spiega il Commendatore - ero praticamente il solo a credere nella possibilità di immettere nel mercato nazionale i loro prodotti. Con il passare degli anni la collaborazione si è fatta sempre più stretta ed oggi ho l’orgoglio di poter affermare, senza temere smentita, di offrire il meglio ai nostri clienti”. Nel catalogo Fendt riveste un ruolo molto importante anche la serie di macchine compatte, larghe non più di 140 centimetri, dotate di una grande stabilità e in grado di montare agevolmente un braccio per spargisale, una lama da neve, una turbina da neve, un braccio falciante, una spazzatrice, mantenendo un raggio di sterzata molto contenuto che non supera i 58°. Questa macchina è ideale negli spazi ristretti (marciapiedi) ed in condizioni di traffico intenso grazie alla sua ridotta carreggiata ed alla sorprendente stabilità e agilità operativa. La Provincia di Roma non si è fatta scappare l’occasione di dotarsi, tra il 2002 e quest’anno, di ben cinque mezzi di questo tipo. Se le vendite per la ditta Prato segna-

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no un trend positivo, si può dire altrettanto dei noleggi. L’azienda piemontese ha iniziato qualche anno fa coi carrelli elevatori destinati alla logistica ed oggi da Prato si può praticamente noleggiare di tutto, perfino i bestioni da 400 cavalli, multifunzionali e superattrezzati. Consegna a domicilio, assistenza sul posto, tempestività degli interventi, competenza e grande disponibilità, costituiscono il cocktail perfetto di questa dinamicissima azienda, fiore all’occhiello dell’economia piemontese. Per l’immediato futuro la Ditta Prato ha in programma due grandi manifestazioni dimostrative sulla neve, rispettivamente alla Maiella (CH) per il centro-sud, e nella splendida cornice del Monte Bianco per il nord, alle quali saranno invitati tutti gli operatori del settore che potranno rendersi conto dell’incredibile efficienza di questi mezzi, all’opera in condizioni proibitive. 1. Consolle: tutti i comandi sono ben raggruppati 2. Lo schema meccanico del cambio “Vario” della Fendt Semplice e molto efficiente 3. Il Commendator Pier Luigi Prato insieme ad alcuni operatori del settore durante la dimostrazione di Chieti del luglio scorso 4. La consegna dei mezzi ai tecnici ed ai funzionari della Provincia di Roma 5. Il Commendator Pier Luigi Prato durante una trattativa commerciale in Germania

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ATTREZZATURE

König: le grandi catene

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ficabili, secondo quanto emerge da questa analisi, in due categorie specifiche: la prima è rappresentata dai prodotti di marca che sono realizzati in Europa da produttori altamente qualificati nella combinazione qualità - affidabilità - prestazioni tecniche per le gamme destinate all'autotrasporto, ai mezzi pesanti ed alle applicazioni speciali (spazzaneve, militari...). La seconda categoria di prodotti, realizzata prevalentemente da operatori asiatici, viene riconosciuta come "prodotti di importazione" prevalentemente trattati da importatori sulla base di politiche commerciali fortemente speculative giocate, nel basso di gamma, su un povero rapporto qualità-prezzo. La società König, fondata nel 1965, ha da sempre caratterizzato l'offerta della sua ampia gamma di prodotti sulla base dell'alto contenuto tecnologico e qualitativo. Questa attenzione le ha consentito di ottenere significativi successi in tutti i principali segmenti di mercato

König è uno dei due più importanti produttori mondiali nel settore delle catene da neve di "marca". Questo dato emerge da un rilevante lavoro (L'Analisi del Mercato Mondiale delle Catene da Neve) realizzato nel corso del 2001 dalla prestigiosa Società di consulenza Booz Allen & Hamilton, che la stessa König aveva commissionato per analizzare a fondo i nuovi scenari competitivi al fine di implementare un rilevante programma di investimenti finalizzati a consolidare la sua posizione di leadership nei principali mercati regionali in cui opera: l'Europa, il Nord America, il Giappone, la Russia, l'Asia ed il Sud America. Le catene da neve sono infatti classi-

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coprendo, oltre all'alto di gamma, dove spesso opera in posizioni dominanti, anche il settore del medio di gamma offrendo così ampie soluzioni sia per la clientela più qualificata che per quella più sensibile al rapporto qualità-prezzo. Il valore delle esportazioni ha da tempo superato la soglia del 60%. König ha sviluppato progressivamente una significativa presenza in più di 25 mercati in cui, grazie alla qualificata capacità dei suoi Clienti, può garantire un livello di servizio che viene particolarmente riconosciuto anche da clienti esigenti come i produttori di autoveicoli. Le case automobilistiche rappresentano infatti una importante parte della clientela della società di Lecco. Proprio grazie a questa impegnativa collaborazione è stato possibile, per König, realizzare, testare e qualificare con ampio anticipo le applicazioni più innovative sia nel settore delle autovetture che in quello dei trasporti pesanti e dei trasporti speciali. L'ultimo prodotto presentato da König in anteprima mondiale alla recente fiera Automekanica di Francoforte: Truck-Record. Destinato al segmento dei camion e dei bus, è stato testato con operatori specializzati per due anni in Scandinavia. Questo prodotto è munito di un sistema semplificato che riduce del 40-50% i tempi di montaggio di un set di catene su un mezzo pesante. Ma la prestazione "eccezionale" di Truck-Record si ottiene grazie all'esclusivo sistema brevettato di smontaggio che consente di liberare l'automezzo dalle catene in un tempo totale che può variare dai due ai tre minuti, consentendo un vantaggio fino ad oggi impensabile per un conduttore di camion che attribuisce un valore rilevante a tutto ciò che gli consente di valorizzare il suo tempo. 1. Stabilimento König a Molteno 2. 3. Reparto saldatura e forno 4. Prove di resistenza delle catene König. Una frenata a secco con veicolo lanciato a 80-90 km/h

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DRS

DR

SUPERTRAK

Caratteristiche tecniche Catena completamente zincata a triplo rombo in acciaio speciale legato con maglie di rinforzo, la quale garantisce una notevole presa sia su ghiaccio che su neve grazie anche all’alto numero di rombi che la compongono. L’acciaio speciale legato di alta qualità utilizzato (UNI EN 10020), viene trattato con un trattamento termico di indurimento per garantire una maggiore durata della catena ed allo stesso tempo mantenere le caratteristiche di tenacità e resistenza meccanica. Il filo impiegato ha una sagoma tonda di 10 o 11 mm. Lo spessore del filo impiegato si differenzia proporzionalmente alle dimensioni dei pneumatici e dal peso dei mezzi. Catena utilizzabile da entrambe le parti per consentire una maggiore durata di utilizzo. Prestazioni ed impieghi Prodotto particolarmente resistente ed indicato quando è previsto un impiego intensivo e gravoso della catena su percorsi caratterizzati da elevata presenza di neve e ghiaccio. Catena progettata e realizzata per applicazioni su mezzi speciali e sgombraneve, di elevata potenza, si raccomanda il suo utilizzo in impieghi di sgombero neve e nella cantieristica. Il disegno della catena a rete che avvolge interamente il pneumatico, permette una elevata capacità di trazione e di tenuta laterale, garantendo un ottimo comfort di marcia. La struttura tipica della catena permette il suo utilizzo su una vasta gamma di mezzi con pneumatici radiali e non. Il prodotto può essere utilizzato normalmente in tutti i periodi dell’anno se impiegato su percorsi fangosi. Misure più vendute catena misure pneumatico Ø filo mm 590 20.5-25 525/80-25 10 600 23.5-25 10 620 26.5-25 11 Caratteristiche tecniche Catene completamente zincata a doppio rombo in acciaio speciale legato con maglie di rinforzo, la quale garantisce una notevole presa sia su ghiaccio che su neve grazie anche all’alto numero di rombi che la compongono. L’acciaio speciale legato di alta qualità utilizzato (UNI EN 10020), viene trattato con un trattamento termico di indurimento per garantire una maggiore durata della catena ed allo stesso tempo mantenere le caratteristiche di tenacità e resistenza meccanica. Il filo impiegato parte da una sagoma a “D” di 6,40 mm per arrivare ad una sagoma tonda di 10 mm. Lo spessore del filo impiegato si differenzia proporzionalmente alle dimensioni dei pneumatici e dal peso dei mezzi. Catena utilizzabile da entrambe le parti per consentire una maggiore durata di utilizzo. Prestazioni ed impieghi Prodotto particolarmente resistente ed indicato nelle applicazioni e su mezzi dove è prevista una lunga permanenza di impiego dello stesso, anche in situazioni stradali di elevata criticità. Il disegno della catena consente il suo utilizzo su una vasta gamma di mezzi e di pneumatici radiali e non. Catena progettata e realizzata per l’impiego specifico su Unimog, sgombraneve e trattori pesanti, ed è particolarmente adatta ad impieghi gravosi e ad operare in aree e su percorsi caratterizzati da elevata e durevole presenza di neve e ghiaccio. Consente inoltre di ottenere notevoli prestazioni anche su percorsi fangosi. Misure più vendute catena misure pneumatico Ø filo mm 520 14.5-20 14.9-20 15-22.5 14/80-20 365/80-20 375/75-20 385/65-22.5 320/70-24 8 570 15.5-25 480/65-24 10 580 19.5-24 17.5-25 445/80-25 10 Caratteristiche tecniche Catena completamente zincata a doppio rombo in acciaio speciale legato, ad esagono asimmetrico, la quale garantisce una buona presa sia su ghiaccio sia su neve grazie anche all’alto numero di rombi che la compongono. L’acciaio speciale legato di alta qualità utilizzato (UNI EN 10020), viene trattato con un trattamento termico di indurimento per garantire una maggiore durata della catena ed allo stesso tempo mantenere le caratteristiche di tenacità e resistenza meccanica. Il filo impiegato parte da una sagoma a “D” di 7 mm per arrivare ad una sagoma sempre a “D”di 9,50 mm. Lo spessore del filo impiegato si differenzia proporzionalmente alle dimensioni dei pneumatici e dal peso dei mezzi. Catena utilizzabile da entrambe le parti per consentire una maggiore durata di utilizzo. Prestazioni ed impieghi Catena utilizzata su mezzi sgombraneve e trattori adatta ad impieghi meno “demanding” rispetto alle applicazioni critiche o estreme suggerite per le DR e DRS. Il disegno della catena consente il suo utilizzo su una vasta gamma di mezzi e di pneumatici radiali e non. La catena possiede caratteristiche di trazione e tenuta laterale decisamente buone inoltre risulta confortevole anche ad elevate velocità grazie ad un basso coefficiente di vibrazione. Prodotto che si adatta perfettamente a mezzi che operano in situazioni di percorrenze miste, comprendendo in particolare le applicazioni per trattori destinati ai lavori agricoli e forestali. Considerandone le elevate caratteristiche prestazionali e qualitative, queste catene presentano un ampia flessibilità d’impiego in quanto possono facilmente adattarsi a più mezzi quali: trattori, sgombraneve e Unimog. Misure più vendute catena misure pneumatico Ø filo mm 850 14.9-30 420/70-28 9,50 860 16.9-30 1600-24 9,50 870 18.4-30 16.9-34 9,50

Con questo prodotto, che completa l'ampia gamma offerta nel settore del trasporto pesante, König ritiene di aver raggiunto e consolidato quel livello qualitativo che può rappresentare un vantaggio tangibilmente riconosciutole dai principali clienti nazionali ed internazionali. La storia di König, nella sua fase iniziale, era stata prevalentemente caratterizzata da una maggiore presenza nel settore dei prodotti destina-

ti all'autovettura. In questo segmento la società ha da sempre rappresentato il più dinamico ed innovativo produttore di catene da neve. E' da questo settore applicativo, infatti, che sono partite tutte le più originali anticipazioni che hanno inizialmente consentito di realizzare i prodotti con il dispositivo Magic di autotensionamento, per arrivare al prodotto presentato al salone di Parigi nella primavera del 2001: SuperMagic, l'unica

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catena al mondo in grado di essere smontata in tre secondi grazie all'innovativo sistema denominato Take Off System. Da questo sistema sviluppato per le autovetture e testato per un anno in anteprima dal più importante produttore di camion giapponese, inizialmente in Nuova Zelanda e poi in Giappone nella fredda isola di Okkaido, König è partita in parallelo per realizzare il nuovo sistema destinato, con Truck-Record, al 27


mondo dei camion e dei bus. Uno dei segreti che consente a König di realizzare queste tipologie di innovazioni di prodotto sta nel controllo totale dei cicli integrati di progettazione e produzione che sono concentrati nello stabilimento di Molteno: un impianto attrezzato con le tecnologie di processo tra le più avanzate. Il ciclo produttivo integrato, partendo dal trattamento della vergella, che viene trafilata, consente di ottenere la prima catena che viene destinata alle successive lavorazioni. In prima battuta, a valle del catenificio, lavorano gli impianti di elettro-galvanica cui seguono i sofisticati processi in cui la catena viene trattata termicamente nei forni. E' l'investimento realizzato in questo settore con l'acquisto dei forni Ipsen, con un spesa stimata in più di cinque milioni di euro, che ha consentito a König di raggiungere un livello di eccellenza qualitativa. A questi investimenti, infatti, si deve aggiungere la preziosa alleanza che la società di Molteno ha avviato da tempo, nel settore della ricerca applicativa sui materiali innovativi con il Dipartimento di Metallurgia del Politecnico di Milano. Non va peraltro dimenticato che, fra le prime società in Italia, König ha ottenuto nel 1994 la certificazione ISO 9002, seguita nel 1999 dalla ISO 9001 per l'intero processo di progettazione. Tutto questo significativo programma di investimenti e di sviluppo progettuale ha consentito a König di raggiungere negli ultimi tre anni di attività l'ambiziosa meta di riprogettare e quindi realizzare integralmente la nuova gamma destinata alle applicazioni più estreme rappresentate dalle catene destinate a quei mezzi che devono lavorare in inverno in qualunque situazione climatica, di giorno o di notte, garantendo una completa affidabilità all'operatore. Si tratta delle catene destinate agli spazzaneve ed agli Unimog. In questo settore, dopo impegnativi e costosi programmi di test e di certifi-

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cazione, König è in grado di offrire positivamente presso gli Enti tre famiglie di prodotti destinati a sod- Provinciali italiani più interessati ai disfare le esigenze dei clienti più qua- fenomeni nevosi. lificati. In Francia l'intera gamma è già stata La prima linea è costituita dai prodot- adottata da molte società Municipali ti che garantiscono le prestazioni più per garantire il servizio di sgombero esasperate in condizioni di lunga neve sull'arco alpino; come peraltro percorrenza: le catene DRS, partico- sta avvenendo presso i più qualificati larmente indicate per garantire le Enti Austriaci e Tedeschi. prestazioni più esasperate su mezzi Riscontri altrettanto favorevoli sull'imUnimog, spazzaneve e mezzi spe- piego di questi prodotti si sono conciali destinati ad operare con fre- solidati sia in Giappone che in quenza su terreni particolarmente Russia, mercati e clienti che hanno insidiosi con persistente presenza di permesso a König di sperimentare neve e ghiaccio. questi prodotti in condizioni particoPer i mezzi impiegati invece preva- larmente diverse da quelle europee. lentemente sulle medie o medio-lun- Un caso particolare è invece rappreghe percorrenze, sempre garantendo sentato da quanto sperimentato nei prestazioni di alta affidabilità e con la bacini minerari dell'ex Unione Soviepossibilità di poter soddisfare una tica dove i prodotti per mezzi speciaampia gamma di mezzi dotati di li della König garantiscono notevoli pneumatici radiali e non montati su prestazioni di impiego e di durata Unimog, spazzaneve e mezzi specia- non solo su terreni ghiacciati, quanto li, König offre la seconda linea di pro- nei periodi in cui il fango rappresendotti denominati con la sigla DR. ta un elemento persistente di elevaLa terza linea della gamma prodotti ta criticità. speciali è stata realizzata per soddi- Un'ultima considerazione va dedicata sfare adeguatamente la domanda al livello di servizio e di assistenza per prodotti per i quali si è trovato che König può garantire con particouna equilibrata soluzione tra qualità lare riferimento all'Italia oltre che all'eelevata-affidabilità-prezzo. Questa stero, questo grazie alla consolidata catena da neve identificata con la e capillare rete di distribuzione che è sigla Supertrak è prevalentemente in grado di realizzare gli interventi destinata a mezzi che operano in richiesti in tempi e modalità più che situazioni di percorrenza miste, com- adeguate. prendendo quindi in particolare anche le applicazioni per i trattori 1. 2. Mezzi attrezzati con catene da neve König destinati ai lavori agricoli e forestali. Questa catena è stata realizzata per 3. König ha allestito i mezzi per l'avventura Overland garantire un'elevata e costante capacità di trazione ed una notevole tenuta laterale. Come già sottolineato, per tutta l'intera gamma di questi prodotti che sono realizzati impiegando acciai legati di notevole qualità, è di sicuro interesse la proposta che König ha elaborato nei prezzi per renderne attrattiva l'offerta. L'introduzione della nuova gamma segue al completamento positivo di tutti i test che sono stati superati 1

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AZIENDE

G.P.S. strade per il mercato italiano

Epoke Sirius

Per illustrare gli obiettivi della G.P.S. strade è indispensabile evidenziare, ad oggi, che cosa rappresenta sullo scenario mondiale la Epoke Danimarca, che ha iniziato la propria attività nel 1930. E’ indiscutibile la qualità del prodotto rappresentato da 100.000 apparecchiature, presenti e funzionanti in tutto il mondo, di cui molte perfettamente funzionanti da 25/30 anni; i "4 trattamenti" ne garantiscono una lunga vita ed i ricambi sono disponibili per 15 anni. I metodi di spargimento sono innovativi, con la possibilità di spargere materiale di diversa composizione. La EPOKE esporta il 75% della produzione in 25 paesi del mondo compresa la Cina. Ciò premesso, dalla radiografia della G.P.S. strade, si evince che è nata con un preciso obiettivo: quello di selezionare e di fornire attrezzature di qualità ai settori pubblici e privati che gestiscono la viabilità ed alle società di gestione degli aeroporti apparecchiature atte a garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture aeroportuali. La G.P.S. strade ha la sua sede in Lombardore a 14 km da Torino e da Caselle, su un'area di 10.000 m2, di cui 1.000 coperti, adibiti ad uffici commerciali, officina di assistenza e manutenzione, magazzino ricambi, deposito ed esposizione. L’offerta di G.P.S. in futuro non si limiterà alla pura fornitura di mezzi ed attrezzature, ma le iniziative sfoceranno in una vera e propria creazione di sistemi full-service, anche in collaborazione con altre aziende del settore, puntando innanzi tutto ad un criterio di prevenzione dei fenomeni gelivi e delle precipitazioni nevose. L’offerta sarà integrata e potrà prevedere lo stoccaggio del sale, i mezzi e le attrezzature. La struttura finanziaria della società prevede contratti per il noleggio delle attrezzature e sono state definite le specifiche per un intervento dì appoggio con una società di leasing (leasing impresa), ed è previsto in occasione di acquisti di nuove apparecchiature il ritiro deli’usato. Oltre che nel campo degli spandisale l’offerta della società prevede la linea dei decespugliatori Epoke con Lavori Pubblici n. 5 novembre - dicembre 2003

testate per la pulizia dei guard-rail. A completamento, per il settore della viabilità, ad oggi, la G.P.S. strade importa una gamma completa di macchinari traccialinee e semoventi per pittura a freddo, materiali termoplastici e bicomponenti, preriscaldatori per materiali termoplastici della danese Borum.

Informazione per i clienti In occasione della ristrutturazione della società, stiamo approvvigionandoci dei ricambi necessari ad eventuali interventi manutentivi ordinari e straordinari. Vi preghiamo dunque di volerci comunicare le vostre esigenze e/o necessità relative a prodotti e ricambi EPOKE da noi distribuiti, al fine di rispondere ad eventuali necessità di spandisale, derivanti da emergenze. Di seguito riportiamo il dettaglio di quanto disponibile presso la nostra sede in Lombardore: 16 spandisale trainati di diverse capacità per trattori e per automezzi 04 spandisale caricati di diversa capacità per automezzi sono inoltre disponibili presso la EPOKE Danimarca: 11 spandisale trainati da 350 l / 600 l / 1.00 m3 / 1.25 m3 28 spandisale caricati di diversa capacità da m3 1 a m3 7 Vi preghiamo, inoltre, per completare il ns. archivio, di inviarci i Vostri dati, completi di e.mail - sito internet - fax anche alla luce di cambiamenti di sede non pervenuti. Ringraziamo per la Vs. attenzione e restiamo a disposizione l'amministratore delegato Luca Peretti

GPS strade S.p.a. via Volpiano 55 - 10040 Lombardore (TO) Tel. 011 9958041 Fax 011 9958042 www. gpsstrade.net 29


VIABILITÀ INVERNALE

Novità dalla centenaria Bombelli GHERARDO MARCHELLI

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La Bombelli Costruzioni metalliche S.r.l, fondata nel 1889 e specializzata fin dall’inizio nella costruzione di manufatti in materiali ferrosi, si è occupata del settore neve dal primo periodo di introduzione dei mezzi a motore, che diventa di interesse primario negli anni ‘60, a cui in seguito viene affiancanta la produzione nel campo degli allestimenti speciali per uso aeroportuale. La Bombelli ha sede in Milano con una fabbrica (3.500 m2 coperti, 1.500 m2 scoperti e 1.000 m2 di uffici) efficiente e moderna (norme ISO 9001 ottenute sin dal ‘95), ma che per posizionamento, in città a due passi dalla tangenziale e dall’aeroporto di Linate, edifici e ambiente (pavimentazione della fabbrica in legno) fa assaporare al visitatore la sua lunga storia. Tra le ultime novità della Bombelli si notano variazioni sullo spargitore autocaricante AU e lo spargitore di piccole dimensioni SQTT. L’AU è uno spargitore di sabbia, sale e ghiaietto e può essere applicato all’attacco a tre punti dei trattori agricoli. Il materiale da spargere viene convo-

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gliato all’interno dello spargitore azionando il pistone idraulico collegato al terzo punto; lo spargitore ruota e si appoggia a terra. In retromarcia, l’operatore va contro il cumulo di materiale riempiendo la benna azionando il pistone idraulico. La regolazione della quantità del materiale da spargere avviene tramite un dispositivo meccanico a leva, che agisce sul rullo di spandimento. Sopra il rullo di spandimento è posizionato l’albero frantumatore. Il movimento al rullo di spandimento e all’albero frantumatore è dato da un motore idraulico collegato al circuito idraulico del trattore stesso. La tramoggia a forma di benna, irrobustita da scatolature e nervature può essere ora zincata oppure in acciaio inox, oltre che in acciaio ad alta resistenza all’usura. L’SQTT è uno spargitore portato, adatto ad essere montato su veicoli con portata limitata. Le sue caratteristiche sono tali da renderlo particolarmente adatto per lo spandimento di cloruro di sodio, cloruro di calcio, sabbia, sabbia di frantoio, ghiaietto, miscela dei suddetti o altri materiali di abituale impiego su strade innevate o ghiacciate. E' dotato di un proprio motore termico (6 HP), con avviamento e stop elettrico, che è collegato ad una pompa che eroga olio in pressione. L’olio arriva ad un distributore proporzionale che opportunamente regolato consente di variare la larghezza di spandimento. Lo spandimento avviene a mezzo di 4

un braccio oscillante e di una conchiglia di spaglio del materiale che opportunamente regolata varia la larghezza di spandimento. La scatola comandi, posizionata in cabina di guida, consente di avviare e spegnere il motore, avviare e arrestare l’erogazione del materiale. L’SQTT è dotato di una leva di comando che regola l’apertura e la chiusura della bocca di uscita del materiale. Azionando la leva si varia la quantità erogata. La novità anche per questa attrezzatura risiede nella variazione di materiale con cui è fatta la tramoggia, non più in vetroresina ma in acciaio inox, materiale utilizzato per tutte le parti a contatto con il materiale da spargere. 1. Spargitore autocaricante Bombelli AU completamente in acciaio inox 2. Spargitori SQTT Bombelli 3. Interno dello Spargitore autocaricante Bombelli AU 4. Spargitori trainati Bombelli in allestimento

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dal 1889

ANGELO BOMBELLI COSTRUZIONI METALLICHE S.r.L. 20134 MILANO - VIAG. VENTURA14 TEL. 022157858-820 - FAX 0226410069E-mail: bombelli@bombelli.it - Internet:www.bombelli.it


PORTATTREZZI

Aebi Transporter TP 78 a Bagolino GHERARDO MARCHELLI La società Alberti Silvio s.n.c., con sede a Bagolino in provincia di Brescia, opera nel campo delle costruzioni edili, in tutta la provincia ed in particolare nell’area del lago d’Idro. La sua attività si svolge per il 90% in zone montane, di difficile accesso. I centri abitati della zona sono spesso borghi arroccati con vie molto strette, dove un camion normale a volte non può neanche arrivare. Inoltre spesso i punti di smaltimento dei materiali di risulta presentano delle strade di accesso particolarmente dissestate percorribili solo con un mezzo adatto al fuoristrada. Per queste ragioni la Alberti Silvio s.n.c. ha recentemente acquistato un mezzo compatto ma potente, molto maneggevole e polivalente, un Aebi Transporter TP 78. Questa macchina a trazione integrale permanente, con motore Kubota da 74 CV, angolo di sterzata di 45° grazie al terzo differenziale longitudinale auto-

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bloccante e larga meno di 2 metri, rappresenta la risposta ideale alle esigenze della società. Finora l’hanno usata prevalentemente come mezzo di trasporto per materiale di scavo, proveniente da un lavoro di costruzione garages nel centro storico di Bagolino verso la discarica. Questa operazione è stata notevolmente agevolata sia dal cambio (4 marce con invertitore e mezze marce il che significa praticamente 16 marce avanti e 16 retromarce), dal bloccaggio dei differenziali anteriore e posteriore, sia dal fatto che il cassone del TP 78 è ribaltabile sui tre lati. Inoltre l’ammortizzatore di torsione idraulico ad azione progressiva tra l’assale anteriore e quello posteriore (sistema antiribaltamento in optional) conferisce una notevole stabilità al mezzo, specie su terreni difficili e a pieno carico, dando una sicurezza di guida non indifferente. Da notare la possibilità, qui non sfruttata, di poter montare le ruote gemellate sia sul retrotreno che sull’avantreno per accentuare ulteriormente la già ampia possibilità di lavoro del mezzo in forte contropendenza. La polivalenza del Transporter sarà presto sfruttata in quanto la società edile ha un appalto comunale per la manutenzione delle strade con sgombero della neve e salatura sabbiatura delle strade. Sono già in possesso di

un Unimog con lama e spargisale. Si stanno dotando di uno spargisale Molinari a traino e di una lama. Il TP 78 si presta a molteplici applicazioni, con la sua presa di forza meccanica, il ricco circuito idraulico, comandati direttamente in cabina con joystick e con la possibilità di togliere completamente il cassone per montare altri attrezzi a vantaggio della portata. La cabina del Transporter Aebi TP 78 risulta molto confortevole, montata su elementi in gomma antivibrazione e con rivestimento interno insonorizzante. La visibilità è ottima, sia davanti che dietro. Inoltre la società ha scelto di dotare la cabina di sospensione con molle pneumatiche e ammortizzatori idraulici per un maggior confort, con la possibilità di regolare l’altezza della cabina, aumentando la luce tra parafango e ruota. I freni sono a doppio circuito idraulico, freni a disco davanti e freni a tamburo dietro, il sistema è dotato di amplificatore idraulico della forza frenante. Il freno di stazionamento ad azoto assicura il blocco totale del mezzo, caratteristica fondamentale per poter caricare il cassone in maniera sicura anche in zone che non consentono un posizionamento adeguato del mezzo. 1. Guida e comandi 2. 3. Aebi Transporter TP 78

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VIABILITÀ

Hymach, 1983 - 2003 vent’anni di esperienza GHERARDO MARCHELLI La società Hymach, con sede a Triento (RO), produce macchine per lo sfalcio erba professionale. Da vent’anni continuano ad emergere da Hymach idee e soluzioni di ogni genere pensate per le esigenze più disparate nell’ambito della manutenzione del verde pubblico e privato. I clienti manifestano apprezzamento per questo, oltre che per la trasparenza e la fiducia sulle quali Hymach impronta i suoi rapporti con loro. La politica della società per quanto riguarda la produzione mira a proporre macchine tecnicamente valide, affidabili e durature, cercando di migliorare sempre. La ricerca di prodotti sempre nuovi che incontrino le esigenze del cliente, mantenendo comunque caratteristiche qualitative, costituisce un altro punto cardinale della politica aziendale Hymach. Infatti la specialità di Hymach è quella di progettare e costruire prodotti ad-hoc per ogni esigenza e per ogni mezzo portante, le attrezzature prodotte sono in continua evoluzione in base all’esperienza ventennale nel campo specifico dello sfalcio erba, potatura di siepi, manutenzione del verde a bordo strada, in banchine, in scarpate ed in ampi spazi verdi. Nell’ambito di questa attenzione alle innovazioni presentiamo le novità Hymach di quest’anno:

Albatross, un braccio anteriore compatto per la manutenzione del verde in banchine e scarpate ma non solo 34

visto che la parte terminale può montare diversi attrezzi (lavori pubblici n. 3 luglio - agosto 2003), è una macchina di produzione 2003.

Sistema di aggiramento degli ostacoli, applicato per la prima volta sull’Albatross, ben si presta a migliorare le prestazioni di ogni macchina tagliaerba a braccio con testata trinciatrice. Si

tratta di un sistema per aggirare automaticamente gli ostacoli (pali, alberi, ...) sul percorso di lavoro, consentendo lo sfalcio fino a ridosso di questi ultimi senza interruzione del lavoro.

Master - TDH SM/TR è la nuova serie di macchine tagliaerba decespugliatrici predisposte per attacco su terzi punti del sollevatore di trattori. Grazie all’attacco della cerniera di rotazione braccio spostato verso il centro del gruppo serbatoio-centralina idraulica si ottiene una grande stabilità anche durante la movimentazione del braccio in posizioni estreme, inoltre durante lo sfalcio in scarpate verso l’alto viene mantenuta per tutta l’estensione del braccio la corrispondenza a filo ruota senza doversi spostare con il mezzo verso il centro della carreggiata creando disagio alla circolazione stradale. La Master è disponibile in versioni con 5, 6 e 7 m di lunghezza del braccio dal centro del trattore a fine testata (testata da 1m) e da applicare a terzi punti di trattori a partire da 70 CV. Ogni macchina della serie Master può essere equipaggiata con testata trinciatrice (da 1 o 1,2 m), barra falciante, barra troncarami e spazzolatrice.

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La chiusura per la messa a riposo del braccio viene agevolata dalla conformazione del braccio e dalla particolare posizione di attacco al gruppo telaioserbatoio: oltre a mantenersi stabile durante le operazioni di chiusura, una volta in posizione di traslazione lascia la massima visibilità all’operatore.

Jolly TDH L-TR ora anche da 6 m. Le caratteristiche che hanno fatto della Jolly una tra le macchine più versatili tra le retroportate “medio-leggere” si ritrovano tutte nella nuova versione: compattezza, semplicità d’uso, affidabilità di una piccola grande macchina. La linea è cambiata, ma soprattutto è stata aumentata la dinamicità e la praticità di manutenzione. Da notare il serbatoio saldamente vincolato al telaio ma divisibile da quest’ultimo, l’articolazione centrale del braccio che è stata sviluppata per consentire un maggiore controllo dei movimenti e il potenziamento dell’impianto di funzionamento. Tutto questo ha permesso l’introduzione del modello da 6 m da centro trattore a fine testata, così da poter offrire a chi deve eseguire lavori di sfalcio su strade strette un prodotto economico, con la possibilità di affrontare anche scarpate piuttosto profonde. Anche la Jolly TDH L-TR, sia da 5 che da 6 m può montare anche la barra troncarami, la barra falciante e la spazzolatrice.

Costruita con acciaio di alta qualità che le conferisce leggerezza e robustezza, può essere installata su trattori a partire da 50 CV. La serie Baby è stata anche lei implementata con il modello da 4,5 m di sbraccio che si aggiunge a quello originario di 3,5 m. La nuova TDH B-TR ha il serbatoio diviso dal telaio per maggior praticità di manutenzione. Le altre caratteristiche delle macchine della serie Baby rimangono immutate e idonee per trattori di modeste dimensioni a partire da 40 CV.

Stabilizzatore rientrabile per bracci lunghi. Si tratta di un ruotino situato tra i due assi del trattore, sul lato del braccio, che consente di aumentare notevolmente la stabilità del trattore quando il braccio, particolarmente lungo, viene esteso, permettendo di ridurre la zavorra. Tale dispositivo, per poter essere efficace, deve essere esterno rispetto alle ruote del trattore quindi fuori sagoma e per questo non omologabile alla circolazione stradale. Questo nuovo stabilizzatore presenta un sistema esclusivo di rientro in sagoma che permette così di superare l’inconveniente.

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Alzata del gruppo serbatoio-centralina idraulica. Non si tratta di una vera e propria novità in quanto questo dispositivo è già stato applicato sulle attrezzature tagliaerba con braccio centrale provviste di una centralina posteriore regolarmente dotata di paraurti e fanaleria. Tuttavia questo dispositivo risulta utile nei casi in cui si devono affrontare strade molto dissestate, con cunette e dossi, in salita o discesa o che si debba caricare e scaricare frequentemente il mezzo dai carrelloni di trasporto, desiderando salvaguardare il più possibile l’attrezzatura e impiegare meno tempo grazie alla riduzione delle manovre necessarie. Un sistema idraulico permette di alzare l’intero gruppo serbatoio-centralina idraulica cosi da aumentare lo spazio tra esso e il suolo.

Double e Road-Eagle. Un’interessante soluzione per i casi in cui esistono necessità e condizioni di lavoro che richiedono lo sfalcio ai due lati del veicolo portante. Questa viene proposta con due attrezzature, sebbene con utilità diverse, entrambe hanno il braccio che sorregge l’apparato di sfalcio che è in grado di ruotare per posizionarsi in assetto di lavoro sia sul lato destro che su quello sinistro. La prima attrzzatura è idonea per lo sfalcio erba in scarpata Double TDH M/TR DS, e l’altra per quello in banchina in presenza di guard-rail Road-Eagle DS - TRH P/TR DS. Entrambe hanno il braccio applicato centralmente al gruppo telaio-serbatoio (e quindi garantiscono ottima stabilità di lavoro) mediante cerniera con rotazione di 180°.

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VIABILITÀ INVERNALE

Bombelli in Romania GHERARDO MARCHELLI

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La Bombelli Costruzioni metalliche s.r.l. di Milano ha fornito 50 spargitori e 41 lame ad uno dei maggiori appaltatori rumeni, che presta il servizio di viabilità invernale per le strade di quel paese. Questa grossa fornitura è iniziata nel 2002 con la consegna da parte di Bombelli di 21 spargisale, 16 lame e 15 lame usate; nel 2003 l’azienda rumena ha confermato la sua scelta di questo tipo di attrezzature e fornitore, con un secondo ordine di 29 spargitori e 25 lame. Inoltre il committente ha di fatto sposato questa soluzione, con un piano di fornitura quadriennale. Tutti gli spargitori sono i nuovi Mounty 9 con portata da 9 m 3 di materiale e serbatoi in acciaio inox per la soluzione salina per lo spargimento di materiale umidificato. La Mounty di Bombelli è una serie di spargitori portati a nastro, che grazie alla versione con tramoggia, che parte dalla capacità di 1-2 m3 e arriva fino al più capace da 9 m3, può essere montato su autocarri leggeri, medi e pesanti.

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Per le sue caratteristiche tecniche può lavorare con diversi tipi di materiali: sabbia, ghiaia e tutti i fondenti chimici (sale, calcio, urea, ecc.). Lo spargitore è composto da una tramoggia in acciaio ad alta resistenza all’usura, supportata da un telaio e rinforzi laterali. All’interno della tramoggia sono alloggiati quattro ganci per il sollevamento dello spargitore, e quattro posizionatori di parcheggio regolabili consentono uno scarramento rapido dello spargitore dall’autocarro. Il materiale da spargere viene convogliato al disco di spandimento con un nastro trasportatore. Sopra il nastro trasportatore sono posizionate le griglie di vaglio che evitano l'intrusione di blocchi di materiale ed in uscita del nastro un rostro spacca eventuali grumi di sale. La presa di moto dello spargitore avviene con un motore termico diesel, che aziona una pompa idraulica; il motore è sito in un apposito vano insonorizzato ed è dotato di avviamen-

to elettrico. L’olio in pressione viene smistato da un gruppo di valvole proporzionali, che azionano il nastro trasportatore ed il disco di spandimento. La coda di spandimento, completamente in acciaio inox, è regolabile in altezza ed è dotata di un dispositivo per lo spandimento simmetrico e asimmetrico. La scatola comandi, da posizionare in cabina di guida, consente una regolazione precisa della quantità da spargere con un comando di emergenza manuale in caso di guasto della stessa. La struttura metallica, per resistere all’attacco degli agenti atmosferici ed alla corrosione del sale, viene sabbia1. Spargitore Bombelli Mounty 9 con serbatoi per soluzione in acciaio inox 2. Lame Bombelli ELLF pronte per la spedizione in Romania 3. Gruppo di azionamento dello spargitore Mounty 4. Quadro comando

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ta e trattata con appositi smalti sintetici poliuretanici bicomponenti allo zinco. Il funzionamento dello spargitore è totalmente idraulico e sul circuito sono posti una valvola di sicurezza e due filtri olio. Lo spargitore è dotato di un serbatoio dell’olio da 60 litri con di svuotamento rapido ad autocarro fermo. Bombelli propone di serie nelle versioni da 1-2 m3 anche la tramoggia in acciaio inox, che può essere fatta a richiesta anche per le versioni di capacità superiore. Le lame sono le ELLF Bombelli adatte ad autocarri, pale, trattori agricoli, 4x4 sino a 300 HP. ELLF è una lama estremamente ver-

satile e può essere impiegata sia negli sgomberi cittadini che negli sgomberi a circuito misto (urbano ed extraurbano) con un discreto grado di innevamento. Il modello ELLF è composto di tre settori indipendenti, che consentono alla lama di lavorare su tre differenti piani di appoggio, irrobustiti da nervature e scatolature. Il longherone centrale è in tubolare a forte spessore atto a reggere notevoli sollecitazioni. Lo sgombraneve è dotato di un sistema antiurto meccanico a molle verticali in acciaio speciale antisnerva- 2 mento; ogni molla è dotata di un cilindri idraulici, in fase di lavoro, debapposito tenditore per la regolazione bano sopportare colpi d’ariete. della trazione. La lama è dotata di attacco rapido In caso di urto contro ostacoli gli scudi unificato "UNIRAPID" e di posizionaruotano, arretrano e successivamente tori di parcheggio. si sollevano per superare l’ostacolo; il Il modello ELLF viene prodotto in tre ripristino degli scudi nella posizione di modelli rispettivamente della lunghezza lavoro avviene automaticamente. di 320 - 350 - 380 cm, altezza di 100 Il bilanciere di stabilizzazione monta- cm con un angolo di rotazione di 35°. to serve per dare una perfetta ade- I coltelli raschianti e la lama sono in renza della lama alla superficie stra- acciaio speciale ad alta resistenza dale (oscillazione laterale). all’usura. La movimentazione della lama (salitadiscesa, sinistra-destra) è effettuata 1. Coda di spandimento dello con cilindri idraulici snodati; sul circuito spargitore Mounty idraulico sono montate valvole antiurto. completamente in acciaio inox Sulla rotazione è installato un fine 2. Parte terminale del nastro corsa meccanico per evitare che i trasportatore con rostro

ATTREZZATURE

Atlas Copco 2a generazione di compressori SF Atlas Copco ha ulteriormente consolidato la propria posizione come fornitore innovativo di soluzioni di aria compressa per l’industria con l’introduzione della 2 a generazione della gamma SF di compressori oil free a spirale orbitante, espressione dei valori fondamentali di interazione, impegno e innovazione dell’azienda. Le unità a spirale orbitante sono disponibili con potenze da 1 a 15 kW, in particolare il rinnovo del design si è concentrato sulle varianti Skid e Multicore, con l’obiettivo fondamentale di aumentare i benefici per il cliente. Il cuore delle nuove versioni con pressione di esercizio 10 bar di SF Skid e SF Multicore è un elemento a

spirale orbitante con un nuovo profilo della spirale, progettato e ottimizzato per il funzionamento ad alta pressione, che consente un aumento della portata d’aria del 40% rispetto ai modelli precedenti. La gamma SF Skid, costituita dai modelli a modulo singolo da 1,5, 2 e 4 kW e a modulo doppio da 6 e da 8 kW si estende fino a comprendere le varianti da 10 bar dell’SF1, garantendo una scelta senza paragoni di pressioni di esercizio da 8 e da 10 bar per tutta la gamma di modelli. Dal design rinnovato è nata una gamma più ampia di SF Multicore, che ora comprende una variante Full Feature “FF” delle unità da 15kW che consente di estendere il concetto di

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Full Feature a tutti i modelli della gamma, sia con pressione di esercizio 8 bar che 10 bar, fornendo il massimo livello di flessibilità e di scelta. L’introduzione del regolatore Elektronikon Mk IV per il controllo dell’esclusiva tecnologia Variable Flow Technology dell’SF Multicore garantisce un adeguamento efficiente della portata di aria compressa al fabbisogno, con un’erogazione continua di aria compressa di alta qualità nel modo più efficiente dal punto di vista energetico. La nuova gamma SF è classificata come Workplace Air System (sistema di aria compressa per il posto di lavoro) grazie alla propria silenziosità di funzionamento ai vertici della categoria, con una rumorosità di soli 54dB(A). 37


PORTATTREZZI

Unimog: meglio di qualsiasi trattore Da oltre 50 anni Unimog è sinonimo di polivalenza, redditività ed affidabilità. Con la nuova gamma U300, U400 e U500 il marchio Unimog ha acquisito nuovi clienti: le Amministrazioni Pubbliche e le ditte private che sfruttano tutte le capacità di questa straordinaria macchina. In estate l'Unimog può essere attrezzato con un braccio falciante, oppure due bracci falcianti, ma è possibile anche con tre bracci. La redditività di questa combinazione è superiore a qualsiasi altra soluzione, in quanto si ottiene una zona di lavoro di 3 metri. Nella neve l'Unimog si trova sempre a proprio agio, non conosce ostacoli. Sia con attrezzi a spinta quali le lame o i vomeri, sia con attrezzi rotativi quali le frese, ogni Unimog è superiore a qualsiasi altra soluzione. Ricordiamo che oltre all'attrezzo anteriore può portare un carico di sale fino a 5 m3.

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In concreto, la polivalenza di Unimog si apprezza oltre allo sgombraneve ed allo sfalcio dell'erba anche con l'elevata capacità di spazzare la strada. Basta togliere in pochi minuti gli attrezzi montati ed in altrettanti pochi minuti montare sull'Unimog una spazzatrice (azionata senza motore ausiliario) con capacità fino a 5 m3 per ottenere una combinazione professionale. E dopo tanto lavoro posso andare alla Parigi - Dakar persino con l'Unimog di serie e ben figurare. Queste sono solo alcune delle applicazioni possibili sui veicoli U300, U400 e U500. Le loro qualità si possono riassumere: Comfort per l'operatore - cabina insonorizzata - aria condizionata di serie - sedili ergonomici - cambio automatizzato EAS (optional)

Sicurezza - quattro freni a disco - sistema ABS - correttore di frenata ALB - grande visibilità sulla strada e sulla zona di lavoro - omologazione con gli attrezzi Prestazioni - motori Euro 3 turbo diesel da 150 a 279 CV - cambio con comando elettronico con 8 marce - riduttori con 16 o 24 marce complessive - sistema idraulico con 2 pompe indipendenti - prese di forza integrali - trazione integrale permanente con bloccaggio dei differenziali L'Unimog non è ne' un trattore agricolo ne' un autocarro trasformato per essere un "portattrezzi". E' "Il" veicolo portattrezzi.

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VIABILITA' INVERNALE

Nuovi modelli di spargitori Schmidt Il gruppo Schmidt nel corso di un convegno a respiro nordeuropeo sulla sicurezza stradale invernale, tenutosi ed organizzato da Schmidt/Nido nella propria sede di Holten (NL,) in cui vengono costruiti tutti gli spargitori, ha presentato le ultime novità per quanto riguarda le nuove tecnologie applicate allo spargimento di materiali sulle strade durante il periodo invernale. I nuovi modelli di spargitori si collocano in tre fasce di utilizzo ben distinte. Mitos II - spargitori a silo con trasporto di materiale ad una o due coclee Gli spargitori della serie MITOS II, rappresentano il segmento di prezzo medio, con un alto livello di qualità. L'esatto metodo di lavoro insieme ad un alto standard tecnico fanno sì che il Mitos II soddisfi tutte le esigenze per un servizio invernale professionale. L'evoluzione di questi moderni spargitori si basa su componenti testati ed un know-how tecnologico pluriennale e consolidato. Con nuovissimi metodi di costruzione si è raggiunta un'alta stabilità con pesi distribuiti in modo proporzionale. Tutti gli spargitori di questa serie possono essere costruiti interamente in acciaio inox. Nuovi metodi di produzione nello stabilmento più moderno d'Europa, con impianti speciali per la produzione di tecnologie di spargimento garantiscono un alto standard qualitativo. SST L'esatta dosatura del materiale sparso insieme all'elevata precisione della distribuzione del materiale fanno sì che questi spargitori soddisfino tutte le esigenze richieste e appartengano alle classi con standard di perfezione di spargimento. Le capacità del contenitore sono 1,7 / 2,0 / 2,4 / 2,5 / 2,7 / 3,0 / 4,0 / 5,0 / 6,0 m3 con contenitori per sale umidificato da 880 a 2200 l, insieme al nuovo sistema di spargimento a 5 zone.

DST - spargitore a silo a doppia camera Il sistema a doppia camera offre la possibilità di spargere materiale antiderapante e antighiaccio da 2 contenitori separati. Grazie alle due camere, diverse in grandezza, è possibile ottenere l'esatta e ottimale dose e tipologia di materiale da spargere per i diversi tratti stradali, in virtù delle necessità termiche che si possono trovare ad altitudini diverse in spazi limitati. Le capacità del contenitore sono 1,7 / 2,0 / 2,5 / 3,0 / 3,5 / 4,0 / 5,0 m3 con contenitori per sale umidificato con capacità da 860 a 1250 l. FST - spargitore a silo piatto FST spargitore a silo particolarmente ribassato si distingue per la sua costruzione estremamente piatta grazie alla quale raggiunge baricentri contenuti che permettono estrema sicurezza nella manovrabilità. Le capacità del contenitore sono 1,7 / 2,0 / 2,5 / 3,0 m3 con contenitori per sale umidificato con capacità da 860 a 1250 l. Le larghezze di spargimento possono variare da 2 a 12 m con il nuovo sistema a 5 zone.

SST

FST

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CONSOLIDAMENTO TERRENI

Prati Armati® a rinforzo delle sponde del fiume a Pordenone GIORGIA MARCHELLI Alla fine degli anni ‘90 le ripetute piene ed alluvioni capitate nella zona di Pordenone avevano fatto crollare un’ampia ansa del fiume Noncello, affluente del Meduna. Il genio Civile di Pordenone aveva sistemato la zona franata, di circa 10.000 m2, mettendo in opera palizzate composte da interi fusti di alberi profondamente infissi nel terreno e disposti in file regolari, con terra di riporto di bassa coesione ed adeguati drenaggi, ponendosi però prepotentemente il problema di come rendere stabile questa terra poco coerente, soprattutto in vista di prossime alluvioni. Non volendo costruire imponenti opere civili che avrebbero deturpato una zona naturalistica di grande pregio, il Genio Civile di Pordenone non riusciva ad individuare nessuna soluzione che soddisfacesse le proprie esigenze. Leggendo una rivista tecnica di settore venne a conoscenza della nuova ed esclusiva tecnologia dei Prati Armati®, tecnica completamente naturale che consente di armare qualsiasi tipo di terreno. Il Genio Civile di Pordenone si rivolse così alla società di Biotecnologie Prati Armati s.r.l. di Milano, la quale detiene in esclusiva a livello mondiale la tecnologia dei Prati Armati®, che sono oggi un marchio registrato e richiesto in tutto il mondo quale

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garanzia di qualità di opere di ingegneria civile verdi, per il controllo dell’erosione di rilevati stradali e autostradali, di argini, frane e per il ripristino di zone degradate, cave, miniere e discariche. Nell’ottobre del 2000 fu eseguito l’intervento di idrosemina con i Prati Armati®. All’apparenza si tratta di una normale idrosemina, di fatto si tratta del frutto di una ricerca internazionale durata oltre 20 anni, condotta da Prati Armati ®, società di Ricerca, Bioingegneria e Tecnologie Ambientali, in oltre 100 Paesi (fra cui Usa, Cina, Giappone...), e con la collaborazione della Banca Mondiale. Nel corso dei decenni, sono state individuate e selezionate una serie di piante erbacee perenni, sostanzialmente graminacee, cespitose, non infestanti e non invasive, che, mantenendo le funzioni tradizionali di tutte le altre specie vegetali, ne moltiplicano per 10 le loro caratteristiche. Possiedono un formidabile apparato radicale, che può raggiungere diversi metri di profondità (fino a 5 m), il quale, sviluppandosi in tempi particolarmente rapidi, permette di consolidare immediatamente la superficie, evitando che il dilavamento asporti le specie appena seminate. Le radici sono moltissime, sottili (con diametro compreso fra 0,1 e 3 mm) ed omoge-

nee in tutto il loro sviluppo, caratteristica di estrema importanza per evitare che le stesse, rigonfiandosi nel terreno, vadano a creare punti di instabilità e di rottura. Hanno grande resistenza meccanica a trazione (oltre 150 MPa, pari a 15 kg/mm2), praticamente 1/6 di quella dell’acciaio, particolare che consente di armare il terreno in modo formidabile - prove di trazione condotte dall’Università degli Studi di Milano. Le diverse specie impiegate, circa una dozzina, possiedono inoltre una grande adattabilità a condizioni pedoclimatiche estreme: a qualunque clima (temperature fra 35° C e + 60° C), e a suoli con reazioni del terreno di qualsiasi acidità (anche inferiori a pH 4 e fino a pH 12), tanto che il miscuglio di queste sementi può essere impiegato sempre con successo negli ambienti più disparati, quali, ad esempio, sabbie, ghiaie, limi, argille, terreni sassosi, ghiaiosi, rocciosi...; la capacità di reperire acqua negli strati profondi, permettendo di affrontare siccità, alta alcalinità dei terreni, violenta insolazione, temperature molto elevate in estate, e la resistenza anche al salino, fanno sì che le piante si manten1. Prati Armati® a Pordenone 2. Idrosemina di Prati Armati® a Pordenone

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gano verdi anche durante l’estate, opere civili verdi, con quelle realizzate da loro mai utilizzata in precedenza. perpetrando la loro funzione di con- in cemento. Prati Armati® s.r.l. possie- Con grande stupore non un solo trastare e bloccare i fenomeni erosivi. de inoltre vivai sperimentali in tutto il metro quadrato della sponda ripristiLe tecnologie dei Prati Armati® sono mondo, all’interno dei quali esperti nata era crollata! quindi completamente naturali e non internazionali continuano ad effettuare Da allora ben quattro alluvioni - fra le ogm (organismi geneticamente ricerche ed ulteriori sperimentazioni. quali, nel novembre 2002, una piena modificati); trattandosi di erbe, e non L’impianto realizzato a Pordenone, ancora più disastrosa - dichiarazione di piante ad alto fusto, non disturba- come si vede nelle foto, grazie a que- di calamità naturale -, hanno investito no l’ambiente in alcun modo; sono sta tecnologia, risulta essere un ottimo la zona, e l’area consolidata e rinverinoltre un ottimo foraggio, che può esempio di opera civile verde: senza dita con i Prati Armati® ha continuata quindi essere tranquillamente man- bisogno di utilizzare cemento armato a reggere senza che si sia verificata giato da animali di qualsiasi specie; ne’ massi ciclopici (con relativi costi alcuna erosione, anzi, diventando via non presentano poi alcuna controin- elevati), ha il vantaggio di sposarsi via più forte e sicura tanto da indurre dicazione, in quanto non sono affet- perfettamente con l’ambiente. il Genio Civile ad utilizzare tale tecnote, ne’ propagano, da patogeni od Dopo 3 anni di vita e di osservazione logia anche in altri settori. alcun tipo di malattia. della struttura si può verificare la per- Come questo, centinaia sono ormai Grande praticità di questa tecnologia fetta riuscita della stessa. gli impianti realizzati da Prati Armati® è che il miscuglio di sementi, apposi- Nel maggio del 2001 la prima disa- in tutto il mondo, nelle condizioni più tamente studiato e selezionato a strosa alluvione investì Pordenone. avverse, con molte possibilità, soluseconda del tipo e posizionamento Le acque del fiume Noncello, dove zioni e applicazioni diverse, che da di terreno da trattare, come pure il erano da poco state sistemate le anni hanno retto ad avventi catastroperiodo esatto dell’anno in rapporto sponde in terra, consolidate dai Prati fici, soddisfacendo sempre alle richiea questo, unitamente ai concimi, al Armati®, salirono di colpo di circa 20 ste tecniche progettuali di coloro che collante ed agli altri integratori, quali metri, e la portata passò da circa 200 le hanno utilizzate, ed esempio di materiali pacciamanti e catalizzatori, a 1.400 m3/s! una tecnica nata in Italia, che contripuò essere distribuito in modo molto Al ritiro delle acque, grande era l’an- buisce oltretutto alla diffusione di veloce con idroseminatrici tradizio- sia del Genio Civile per verificare un’importante immagine tecnologica nali (cisterna più manichette), o come si era comportata una tecnica dell’Italia nel mondo. anche per mezzo di elicotteri che consentono di diffondere la miscela molto acquosa - su pareti scoscese e siti inaccessibili. Questa tecnologia molto ingegneristica, in cui agronomia, ingegneria, botanica e geologia sono convogliate per dar luogo ad un vero è proprio unicum, è sapientemente gestita da un’azienda moderna e dinamica, la quale fornisce 2 consulenza, progettazione e direzione 1 lavori, per ottenere i migliori risultati, pronta a studiare molteplici soluzioni anche nell’abbinamento delle proprie 1. Prati Armati® lungo un bordo d'acqua salata 2. Prati Armati® su bordo stradale 3. 4. 6. Prati Armati® su pendenza molto elevata, con particolare 5. Pordenone prima dell’intervento 3

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CONSOLIDAMENTO TERRENI

Evergreen: opere a scomparsa per inerbimento Dr. FELIX P. JAECKLIN e Ing. PAOLO CASARTELLI C.N.S. S.p.A., azienda con sede a Milano, presente dal 1983 nel settore dell'edilizia civile (serramenti, facciate continue, pareti mobili ed impianti di condizionamento) ha recentemente acquisito brevetti e know-how relativi all'edilizia stradale. Prodotto di punta della divisione "E" è l'elemento brevettato Evergreen per la realizzazione di opere a scomparsa per inerbimento quali muri di sostegno, sottoscarpa, controripa, rivestimento paratie e barriere fonoassorbenti, per altezze da 0,50 ad oltre 20 metri. Si tratta di elementi prefabbricati monolitici in calcestruzzo armato pensati, sviluppati e brevettati in svizzera nel 1975 dal dr. Felix P. Jaecklin, ingegnere geotecnico. Le ricerche dell'ing. Jaecklin e dei suoi collaboratori miravano a realizzare una struttura che alle ovvie "doti" statiche unisse capacità fonoassorbenti e fosse gradevole dal punto di vista estetico per offrire una valida alternativa al "nudo" calcestruzzo usato fino ad allora per la maggior parte delle strutture di sostegno. In quegli anni cominciava infatti ad assumere importanza l'impatto ambientale delle nuove opere. Si è quindi cercato di realizzare degli elementi in grado di garantire le migliori condizioni per lo sviluppo della vegetazione che, oltre a "mascherare" l'opera e ad impedirne il deturpamento da parte dei "writers", concorre in modo determinante all'assorbimento acustico dei rumori generati dal traffico veicolare. Sia l'altezza

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modulare di 75 cm che la sezione ad "L" delle ali sono state studiate per favorire lo sviluppo del rinverdimento, garantendo la massima esposizione all'acqua piovana ed il mantenimento del giusto grado di umidità. L'elemento Evergreen standard, realizzato in calcestruzzo con rck>35N/mm 2 ed armato con barre FeB44K, è sostanzialmente costituito da due "gambe" che ne permettono la sovrapposizione e da due longheroni, le cosiddette "ali", che uniscono tra loro le "gambe" e contengono il materiale di riempimento. Forma e dimensioni si sono perfezionate nel corso del tempo per assecondare necessità strutturali ed estetiche oltre che per ottimizzare la produzione (gli elementi vengono oggi realizzati con un unico getto) ed il trasporto presso il cantiere, fino ad arrivare alla configurazione odierna (vedi figura A) che vede la realizzazione, in Italia, dei pezzi in sei diverse dimensioni individuate in ordine crescente dalle lettere dell'alfabeto. La lunghezza pari a 4,98 m (lunghezza modulare 5,00 m) è uguale per tutti gli elementi, così come l'altezza di 1,03 m (in fase di montaggio però a causa delle sovrapposizioni si deve considerare un'altezza modulare di 0,75 m) mentre a cambiare è la profondità compresa tra gli 0,67 m del tipo "A" ai 2,50 m del tipo "F" per un peso variabile tra i 1.270 e i 3.350 kg (vedi Tabella 1). La sezione ad "L" delle "ali", uguale per tutti i tipi di elemento, è dimensionata ed armata per resistere alla spin-

ta del terreno ed alla pressione di silo a seconda che sia a monte o a valle. Dal punto di vista statico le strutture Evergreen sono delle opere a gravità il cui grave è costituito dall'elemento in cls. e dal terreno in esso contenuto che deve avere un angolo di attrito di 32° e deve essere compatto fino ad arrivare ad avere il 90-95% del Proctor modificato. Il montaggio di una struttura Evergreen consiste nel posare su una fondazione in calcestruzzo armato che in alcuni casi può essere prefabbricata anch'essa, il primo elemento; si procede quindi al reinterro ed alla compattazione sia dentro che a tergo del prefabbricato per poi posare il secondo pezzo e così via. La squadra tipo per la posa è costituita da un escavatore (idoneo ad essere utilizzato come mezzo di sollevamento) e da due/tre persone di supporto a terra. Nel corso del riempimento degli elementi è buona regola utilizzare del terreno di coltivo per la parte a vista in modo da favorire il rinverdimento. Tra le essenze più indicate per la piantumazione di queste strutture troviamo il Cotoneaster Dammeri che, grazie alla sua crescita pendula ed alla sua robustezza ben si presta ad impieghi di questo tipo. Ad oggi questa "tecnologia" è stata impiegata per la realizzazione di oltre 900 strutture in Paesi di quattro continenti. Il marchio Evergreen è infatti attualmente presente in Francia, Spagna, Svizzera, Belgio, Germania, Austria, Svezia, USA, Canada, Sud Africa, Giappone oltre che in Italia. Il settore di impiego principale è senz'altro quello stradale/ferroviario dove velocità di posa e ridotto impatto ambientale hanno grande rilevanza. La voce di capitolato Evergreen è infatti presente negli elenchi prezzi delle principali Amministrazioni Pubbliche e Società Concessionarie italiane. Per quanto 1. Montaggio 2. Elementi su fondazioni prefabbricate

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Elemento tipo Larghezza superiore (m) Peso elemento (kg) "A" 0.67 1.217 "B" 1.25 2.222 "C" 1.65 2.600 "D" 1.97 2.825 "E" 2.29 3.005 "F" 2.50 3.280 Figura A: elemento "standard" e "closed"

Tabella 1: dimensioni e pesi elementi "EVERGREEN" standard

riguarda l'impiego del muro cellulare come barriera fonoassorbente sono state fatte delle prove, secondo le norme DIN 52212, presso il Fraunhofer Institute dell'università di Stoccarda dalle quali emerge un grado di insonorizzazione ∆LA,α,Str=8dB(A) ("direttive provvisorie per le pareti antirumore alle strade (RLSW)"). Nel corso del tempo sulla base degli elementi "standard" rinverdenti, sono stati sviluppati i "closed" che, 1 con un funzionamento del tutto ana- tenere il volume e di riflesso il costo logo, consentono di realizzare opere della struttura. con paramento esterno chiuso costituito da un pannello in calcestruzzo Vengono di seguito riportati i dati con finitura fondocassero. Questi principali di un intervento di ridotte elementi vengono impiegati laddove dimensioni ma rappresentativo dei non si voglia o non si possa manu- pregi della tecnologia Evergreen. tenere il verde o nel caso in cui si Nell'ambito della realizzazione di un debba intervenire in presenza di nuovo centro commerciale in comucorsi d'acqua che potrebbero dilava- ne di Vignate (MI) si è dovuto provre il materiale contenuto dagli ele- vedere alla realizzazione della viabimenti "aperti". Nel corso del 2002 è lità di accesso dalla S.P. 103 stato realizzato un muro controripa "Cassanese". Il progetto prevedeva con gli elementi chiusi che sono poi la realizzazione di un cavalcavia stati rivestiti con un pannello sem- sulla Provinciale con le relative pre prefabbricato con finitura in pie- rampe di accesso ai parcheggi. La tra. Recentemente l'ing. Jaecklin ha riduzione dei tempi di esecuzione e sperimentato, con successo, la pos- considerazioni di carattere estetico / sibilità di utilizzare gli elementi ambientale hanno portato i progettiEvergreen, in entrambe le versioni, sti dell'intervento a rivolgersi ai tectiratati con geogriglia al fine di con- nici Evergreen per la stesura dei pro-

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getti esecutivi e la realizzazione dei muri di sostegno delle rampe di accesso al cavalcavia e di due corsie di accesso ai parcheggi. L'intervento, che prevedeva la realizzazione di circa 2.000 m3 di strutture per una superfice a vista pari a 1.000 m2 (234 gli elementi impiegati) è stato completato in soli 20 gg. lavorativi nel corso del mese di settembre del 2001. Per tutti i muri si è adottata una sezione mista formata da un elemento "closed" alla base, per agevolare le operazioni di pulizia, per poi proseguire in elevazione con gli elementi "standard". Come si può vedere dalle foto, la tecnologia Evergreen permette di ottenere risultati brillanti anche in presenza di muri curvi ed una agevole realizzazione del banchettone per la posa delle barriere di sicurezza. La messa a dimora di idonee essenze quali il Cotoneaster e di un impianto di irrigazione ha permesso di ridurre l'impatto ambientale delle opere già nel giro di pochi mesi. 1. Muro realizzato con elementi "closed" rivestiti con pannelli in pietra 2. 3. 4. 5. Opere di viabilità generale: centro commerciale "Acquario" Vignate (MI)

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VERDE

Grandi Trapianti per le palme di Napoli GIORGIA MARCHELLI Nel corso dei lavori inerenti la nuova linea metropolitana di Napoli, i responsabili dell’Ansaldo Trasporti - Sistemi Ferroviari S.p.A. hanno trovato lungo la propria linea di intervento un importante filare di palme impiantanto tra gli anni ‘20 e ‘30 da Mussolini. Conscio della bellezza e del valore di questo patrimonio arboreo, il Comune della Città di Napoli, ha ritenuto fondamentale salvarlo, evitando l’abbattimento di piante tanto pregiate. Servendosi della tecnologia Opitz Optimal per il trapianto meccanizzato di grandi essenze vegetali, di cui Floricoltura S. Donato Milanese S.r.l. è esclusivista per l’Italia col marchio Grandi Trapianti, sono stati in grado di risolvere i loro problemi cantieristici spostando le piante in questione, e dando a queste una nuova collocazione. Durante tre notti di metà luglio, sono stati trapiantati 25 esemplari di palme Phoenix Canariensis, messe in filare su viale Augusto, in zona San Paolo. Le palme, fra le quali alcune veramente grandiose, con oltre 3 m di circonferenza del fusto ed altezza di diversi metri (da 10 a 12 m), sono state spostate in quanto interferivano con le opere della metropolitana (uscite, arredo urbano circostante...), e sono state rimesse in diverse posizioni, sempre su viale Augusto, a completamento dei filari, dove mancavano altre piante della stessa specie. L’intero lavoro è stato svolto di notte, dalle 23.00 alle 6.00 del mattino, per problemi relativi alla viabilità. Per realizzare l’intervento, è stata utilizzata la

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macchina più grossa della Opitz, la Optimal 3000/l 5 assi (vedi Lavori Pubblici n. 3 luglio - agosto 2003), unica in Europa, di cui esiste un solo prototipo che interviene in tutto il continente: del peso di 38.000 kg, è dotata sul retro di un attrezzo zollatore con l’aspetto di una grossa palla, retrattile 1 e girevole, costituito da due vanghe ed ha garantito alle piante tutte quelle semisferiche apribili, azionato da un cure necessarie al loro attecchimento. sistema idraulico. Potendo raggiunge- Prima di venir spostate, le palme sono re 1,50 m di profondità, crea una zolla state potate, e le foglie sono state legada 6,5 m3: facendo penetrare le van- te con stuoie di canna per protezione ghe nel terreno, prende la zolla a cuc- dell’apparato fogliare. La chioma è chiaio circondando l’albero, che esce stata trattata con ditiocarbammati. verticalmente al centro, solleva il tutto Durante lo spostamento nella buca di per poi coricarlo sul mezzo in posizio- convoglio sono stati messi fertilizzanti ne orizzontale, pronto al trasferimento specifici, mischiati con torba. Quindi, e al successivo inserimento in un posizionata la palma, si è formato il toridentico buco precedentemente creato nello, sigillata la zolla con aggiunta di prodotti stimolanti per la formazione dei dalla stessa zollatrice. Adesso, dopo quattro mesi dal loro capillari; solo allora sono state innaffiaspostamento, come pure già da subi- te. Le palificazioni sono state eseguite to, le palme stanno tutte bene, anche con pali in metallo tipo innocenti per grazie alla competenza della ditta garantire stabilità a piante così tanto napoletana Iris S.r.l. che ha supportato pesanti. Come cure colturali, per almesul luogo Floricoltura S. Donato no due anni tali piante dovranno avere Milanese S.r.l., fornendo con una pre- rimozione delle stuoie di protezione (già cisione e una preparazione assoluta- eseguita), due trattamenti all’anno con mente ecomiabile tutte le opere coltu- ditiocarbammati sia nel tornello che rali di supporto, strategiche per il buon sulla dimora, e bagnature eseguite esito di un’operazione così delicata, secondo necessità. 1. Spostamento di una palma alla nuova destinazione 2. Cucchiaio aperto in fase di avvicinamento alla palma 3. Fase di prellievo della palma 4. Posizione di destinazione in attesa dell'arrivo della palma

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MATERIALI

Tappeti antishock Salvadori per il Golf Club Grado

Le pavimentazioni antishock sviluppate dalla Salvadori e Figli s.a.s. di Toldo di Trambileno (TN), nell’ottica di proporre una valida soluzione ai rivestimenti delle aree di gioco, presentano caratteristiche tali da prevederne l’utilizzo in settori molto variati, dove assorbimento d’urto, resistenza, drenaggio ed estetica rappresentano elementi importanti. La soluzione in questione deriva dall’utilizzo di gomma riciclata (SBR) in granuli di varie dimensioni (diametro da 0,1 mm a 1,5 mm), tecnica che risponde alla pratica ecologicamente corretta del riciclaggio degli pneumatici e ad una forte convenienza economica, rispetto alla gomma naturale (EPDM), con un rapporto che può addirittura arrivare a 1/7. L’utilizzo come rivestimenti delle aree di gioco, che devono presentare un

assorbimento d’impatto (norma UNI EN 1177), è stata presentata in un precedente numero della rivista (Lavori Pubblici n. 2 maggio - giugno 2003); ma l’applicazione si estende ad altri interventi, come impianti sportivi, isolazioni termoacustiche, rallentatori del traffico, cordoli stradali, suole per scarpe... Recentemente nell’ottica della massima espansione della soluzione di queste pavimentazioni antishock è stata condotta una prova presso il Golf Club Grado che ha dato risultati ampiamente soddisfacenti. L’utilizzo che è stato dato ai tappetini antishock è stato prevalentemente quello di sottofondo al colpo nelle postazioni di driving range, posizioni per le lezioni e nel campo pratica, là dove il manto erboso non può essere toccato. Situazioni in cui spesso veni-

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vano utilizzati i classici zerbini da mettere davanti alla porta, quale surrogato del sottofondo in erba. In questi utilizzi il professionista del Golf Club Grado ne ha apprezzato la morbidezza, unita ad una considerevole robustezza, così anche dopo tante lezioni risultano in ottimo stato. L’allineamento della palla riesce molto facilitato; risultano molto pratici negli spostamenti. L’estetica gioca un ruolo importante: apparendo puliti e di qualità invitano al gioco. La morbidezza del sottofondo viene esaltata dalle posizioni su terreno duro e piatto, come nel caso di basamenti in cemento. Le ottime caratteristiche di questo materiale hanno spinto ad un positivo utilizzo ulteriore: un tappetino è stato portato con successo anche nel proshop per la prova dei put.

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NEVE E VALANGHE

Snowgripper in prova allo Schmittenhöhe

Snowgripper è il nuovo sistema paravalanghe intelligente austriaco. Il punto di partenza della ricerca che ha portato alla concezione di questo sistema è stata la domanda: “è possibile convertire le proprietà naturali del manto nevoso ad una funzione stabilizzante per lottare contro le valanghe?”. Il termine “Trasformazione della Neve” descrive una possibilità finora sconosciuta che permette di unire i processi meccanici della neve ed il loro contorno climatico per creare un elemento di sicurezza di notevole efficacia.

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Gli Snowgripper condensano lo strato di neve naturale in una struttura a forma di tela la cui azione stabilizzatrice si oppone come una maglia invisibile alla formazione di valanghe. In questo modo aspetti negativi quali il vento, l’irraggiamento solare ed il movimento della neve diventano i componenti stessi di questa protezione naturale contro le valanghe. Gli Snowgripper sono elementi in alluminio a forma di prua, leggeri e disponibili in tre misure (con pesi di 16, 18,2 e 24,1 kg). Vengono disposti secondo

un assetto triangolare ad una distanza di circa 5 m l’uno dall’altro, come ad esempio nel caso dei treppiedi. Questa disposizione di base può subire un ampliamento oppure una riduzione a seconda dell’inclinazione del pendio, dell’altezza del manto nevoso o delle particolarità del paesaggio in cui è inserita. Grazie alle sue caratteristiche idrodinamiche è possibile fissare alla montagna lo Snowgripper con una riduzione al minimo - finora ineguagliata dell’unità di ancoraggio centrale. Ne risulta un risparmio di materiale e di ore di lavoro. Questa semplicità di montaggio (e di smontaggio) offre vari vantaggi: prima di tutto il rispetto dell’ambiente, anche dal punto di vista estetico, grazie al montaggio rapido su “sistemi di ancoraggio invisibili” - esclusivamente in inverno; inoltre rende possibile un allestimento temporaneo a protezione di manifestazioni od eventi sciistici. La forma adatta alla sovrapposizione degli elementi ed il loro peso ridotto favoriscono uno stoccaggio poco ingombrante e bassi costi di trasporto. La ditta Oberhofer di Saalfelden, ha iniziato un progetto di sperimentazione degli Snowgripper sulle pendici dello Schmittenhöhe (Zell am See) in un campo prova (2 ha), in collaborazione Snowgripper sullo Schmittenhöhe

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con l’istituto per la ricerca sulle valanghe e sui torrenti dell’ufficio federale ed il centro della ricerca per il bosco (l’abbreviazione tedesca è BFW). Il campo prova sulle pendici dello Schmittenhöhe è stato stabilito su un pendio a forte propensione allo scivolamento della neve. La direzione dei lavori per la protezione dalle valanghe e dei torrenti della regione di Zell am See (l’abbreviazione tedesca è WLV) già da molto tempo aveva catalogato ed osservato le valanghe che interessano il pendio. Nel campo di prova sono stati installati circa 800 Snowgripper, nelle immediate vicinanze è stato posato un container e sono stati installati diversi sistemi di misurazione automatica, che potevano allacciarsi alla corrente grazie all’aiuto del WLV. Le osservazioni non si sono limitate alla sola zona attrezzata ma anche ad una zona adiacente non attrezzata, per fare dei paragoni e dedurre conseguenze. Le strumentazioni per la misura delle forze hanno evidenziato i carichi agli ancoraggi verticali degli Snowgripper. Ad una superficie laterale di uno Snowgripper è stata effettuata una misura concernente le forze normali e le forze di spinta sulle

lamiere d’alluminio. Attorno agli Snowgripper sono state effettuate delle misure sulla spinta della neve; per effettuare paragoni ciò è stato fatto anche nella regione non attrezzata. Vicino al container è stato messo un misuratore della temperatura dell’aria, dell’umidità atmosferica e dell’altezza della neve. Sul tetto del container è stata installata anche una “webcam” in un involucro protettivo. Grazie ai sistemi di misurazione automatici, interrogabili anche da lontano, si aveva sempre la situazione sul campo di prova. I processi fisici agli Snowgripper sono stati discussi ed interpretati ogni giorno all’istituto per la ricerca sulle valanghe e sui torrenti. In base a queste misure obiettive si poteva dedurre il funzionamento degli Snowgripper nella coltre di neve. - Per effetto della presenza degli Snowgripper l’azione del vento è stata influenzata: si è notato un maggiore accumulo nelle prime file dei gripper. Intorno agli Snowgripper si sono formati dei buchi, come ai sostegni degli impianti di risalita. L’omogeneità della coltre di neve è stata dunque interrotta e le forze agli ancoraggi erano basse.

- Le lamiere verticali di alluminio degli Snowgripper, piuttosto scure, si sono riscaldate velocemente a causa dell’irradiazione e grazie alla conduttività del calore l’energia è stata deviata al profilo verticale della neve ed èstata trasportata fino a terra. La neve si è sciolta già dopo un’irradiazione breve e durante la notte la coltre di neve si è congelata. Con il risultato di un forte consolidamento. - Le superfici laterali ricevono una spinta dalla coltre di neve, che risulta diminuita per effetto della forma a prua degli Snowgripper. La struttura Snowgripper che persegue lo scopo d’evitare le valanghe di neve per scivolamento è stata impiegata l’inverno passato (2002/03) nel campo di prova sullo Schmittenhöhe con grande successo. Gli effetti positivi alla coltre di neve sono stati dimostrati con l’aiuto dei metodi di misura obiettivi. Per analizzare maggiormente l’azione degli Snowgripper e per misurare altri casi di carico verrà continuato il progetto durante l’inverno 2003/04. A questo fine verranno ampliate e adattate le strutture. La fine del progetto è prevista in ottobre 2004.

1. Gli Snowgripper sul terreno 2. Centro prove allo Schmittenhöhe 3. Schema della funzione 4. Effetto prua 5. Posizionamento sul perno di tenuta infisso nel terreno

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IGIENE URBANA

Convegno Le Isole Ecologiche Interrate Bologna, 9 ottobre 2003 Filo conduttore degli interventi del convegno, tenutosi a Bologna il 9 ottobre scorso, è stato l'attenta valutazione dell'inserimento in centri urbani ed extra urbani di isole ecologiche interrate, destinate alla raccolta dei rifiuti, sia indifferenziata che differenziata. Sono stati presi in considerazione aspetti funzionali, economici e di impatto ambientale in base alle esperienze dei comuni di Bologna, Forte dei Marmi e Pietrasanta. Questa analisi è stata arricchita dalla presentazione di un progetto di installazione innovativo e differente attualmente in studio presso il comune di Reggio Emilia. Gli argomenti toccati sono stati: * Il sistema delle Isole Ecologiche Interrate * La gestione delle Ecoisole * L'analisi economica della gestione delle Ecoisole * La qualità tecnica e funzionale nel servizio di raccolta dei rifiuti e il contenimento dei costi * La gestione dei rifiuti nei centri storici e nelle periferie * La gestione dei rifiuti provenienti da attività di commercio, industria, trasporti, merci e servizi * Ecolbell - Sistemi Interrati di Raccolta Differenziata * Emissioni atmosferiche * Rumore * Emissioni odorigene * Rischio da agenti biologici

* Produzione di liquami * Inquinamento del suolo * Impatto visivo * Intralcio al traffico * Occupazione di suolo pubblico * Rischio di atti vandalici L'Assessore all'Ambiente del Comune di Bologna Gian Paolo Salvioli ha sottolineato il miglioramento, in termini di viabilità e di condizioni igienico-sanitarie, rilevato in seguito all'introduzione delle isole ecologiche interrate. In seguito è intervenuto l'Ing. Stefano Aldrovandi, amministratore delegato di Hera S.p.A., Azienda Municipalizzata di Bologna, che è stata incaricata dal Comune di elaborare il progetto di una nuova gestione dei rifiuti. Illustrando il progetto che ha visto l'adozione dei sistemi di raccolta interrati, l'Ing. Aldrovandi ha illustrato il piano industriale da loro proposto che prevede l'investimento, in tale progetto, di 1 miliardo di euro in 10 anni, di cui il il 60% è stato destinato al sistema di raccolta indifferenziata e differenziata, mentre il restante 40% verrà destinato ai grandi impianti. Obiettivo del progetto è quello di raggiungere il 100% di autonomia nel trattamento dei rifiuti raccolti, con un tasso di riciclaggio che permetta di mantenere i livelli di scarto delle lavorazioni ad un massimo del 10% della totalità dei rifiuti conferiti sul territorio bolognese. Questo progetto è frutto di studi che il Comune di Bologna ha elaborato in

Una fase della tavola rotonda del Convegno 48

anni di ricerca accompagnata da una forte attenzione nei confronti del servizio rivolto ai cittadini e della salvaguardia ambientale ed artistica della città. Ciò è emerso dall'intervento del Dott. Bottino, dirigente del Comune di Bologna, che ha portato diversi esempi di riqualificazione ambientale ottenuti grazie anche all'adozione delle isole ecologiche interrate. Inoltre ha illustrato un nuovo progetto in fase di studio, il cui obiettivo sarà la realizzazione di 87 km di canali interrati per permettere la centralizzazione della raccolta dei rifiuti, grazie ad un sistema pneumatico che provvederà allo svuotamento delle singole isole ecologiche interrate e lo stoccaggio dei rifiuti aspirati in punti di raccolta centralizzati. Un'ulteriore evoluzione del sistema stesso. Al termine dei saluti è stato affrontato il tema delle diverse contestualizzazioni del problema della raccolta e della gestione dei rifiuti, nel rispetto dell'urbanistica delle città e dei servizi pubblici. L'argomento, ampliamente trattato dal Dott. Giacomo Capuzzimati, direttore dell'area qualità urbana del Comune di Bologna, ha evidenziato i diversi punti che caratterizzano la raccolta dei rifiuti all'interno dei centri storici rispetto alle aree periferiche. I centri storici sono generalmente caratterizzati da spazi esigui, da una forte concentrazione abitativa e dalla presenza di beni culturali che, in Italia, sono sovente presenti anche

La visita alle isole ecologiche interrate di Bologna Lavori Pubblici n. 5 novembre - dicembre 2003


nel sottosuolo. Questi aspetti rendono particolarmente delicato il problema della raccolta dei rifiuti. Altre differenze sono state rilevate nella gestione delle problematiche legate alle aree residenziali rispetto alle necessità specifiche delle attività commerciali, dei servizi e dei trasporti. Un'ulteriore differenziazione è stata fatta riguardo al conferimento delle aree industriali. Da queste analisi è emerso come il sistema adottato dal Comune di Bologna si sia rivelato adeguato alle diverse esigenze e di come, tale sistema, possa essere implementato in futuro. Maggiori delucidazioni rispetto all'esperienza di Bologna, ricollegabili all'intervento dell'Ing. Stefano Aldrovandi, sono state fornite dal Dott. Andrea Minghetti, dirigente dell'Unità Qualità Ambientale del Comune di Bologna. La sua area di competenza lo ha portato a valutare tale progetto sotto l'aspetto del servizio ai cittadini. In quest'ottica, considerando la qualità tecnica e funzionale delle soluzioni proposte, nonché il contenimento dei costi, il tutto in un contesto che assicurasse la salvaguardia dell'ambiente e la qualità della vita, il Dott. Minghetti ha riportato alcuni dati significativi riguardo al confronto tra la situazione bolognese prima e dopo il 1997, data di adozione del sistema. A Bologna vi sono 12 isole ecologiche attualmente funzionanti. A queste ne verranno aggiunte, a breve, altre 5, mentre in progetto ve ne sono altre 10. Basandosi sulle 12 in funzione è stato possibile calcolare che, rispetto al vecchio sistema, vi è stata una riduzione dell'inquinamento acustico di 10 dbl. Mentre in situazioni di utilizzo di cassonetti esterni si registra un inquinamento acustico di 80 dbl, contro i 60 dbl considerati accettabili, in situazioni di utilizzo di isole ecologiche interrate sono stati registrati non più di 70 dbl. L'aspetto tecnico e il funzionamento del sistema, le diverse linee, nonché le capacità di contenimento e i dimensionamenti sono stati descritti da Marco Salmi, responsabile del settore Ecoisole dell'azienda produttrice Ecologia Soluzione Ambiente. Durante l'intervento sono stati illustrati tutti i sistemi che prevedono il ricovero interrato, sotto alla bocca di conferimento, di cassonetti, compattatori (da 3, 7 o 20 litri) o campane. Inoltre sono stati descritti i diversi sistemi di elevazione dei diversi contenitori per potere procedere al loro svuotamento: elevazione a

traslazione verticale di tutto l'impianto, tetto compreso, oppure apertura del tetto a ribalta, sempre seguito da una traslazione verticale, sia essa automatica o manuale. Nel caso dei sistemi che utilizzano le campane, sono stati presentati i due modelli di sollevamento: a doppio gancio, con riposizionamento nel vano in calcestruzzo manuale, oppure a fungo, con riposizionamento automatico. I diversi modelli sono stati contestualizzati a secondo delle esigenze di conferimento proprie dell'area d'inserimento e di spazio, nonché di esigenze di budget e di gestione. Quest'ultimo punto è strettamente legato al parco macchinari attualmente utilizzati dalle diverse aziende municipalizzate e l'intenzione, di quest'ultime, di investire in nuovi macchinari oppure di procedere gradualmente alla sostituzione dei vecchi sistemi a cassonetti visibili con i nuovi interrati. Tutte le caratteristiche riportate sono state specificate per la raccolta sia indifferenziata che differenziata. Particolare attenzione è stata prestata alle caratteristiche estetiche che ne consentono l'inserimento a basso impatto ambientale: le dimensioni e la linea delle bocche di conferimento, la calpestabilità dell'intera area che alloggia la bocca di conferimento e la possibilità di pavimentarla seguendo la pavimentazione delle aree circostanti. Durante la presentazione sono state inoltre illustrate tutte le misure di sicurezza e le protezioni che caratterizzano il sistema. Particolare accento è stato posto sulla totale assenza di barriere architettoniche e la facilità di conferimento anche da parte di persone anziane o disabili. L'intervento successivo, tenuto dall'Ing. Emidio Castelli, responsabile degli ispettori ecologici di Hera Bologna s.r.l., ha rivelato alcuni interessanti approfondimenti relativamente all'esperienza bolognese. Innanzitutto è stato rilevato il gradimento dimostrato dai cittadini nei confronti del sistema, vissuto quale soluzione apprezzata in termini di arredo urbano, di eliminazione di odori sgradevoli, presenti nel caso del sistema a cassonetti a vista, di un maggiore recupero degli spazi, in quanto le bocche di conferimento hanno dimensioni ridotte e la calpestabilità dell'area circostante restituisce spazi e aree. Ulteriori vantaggi percepiti consistono nella riduzione dei mezzi circolanti per la raccolta dei rifiuti, in quanto le raccolte si diradano in proporzione alla capacità contenitiva dei contenitori

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interrati, nella riduzione conseguente del rumore e dei disagi alla circolazione. Inoltre è stato sottolineato come l'ottimizzazione delle operazioni di raccolta abbiano portato vantaggi non solo al miglioramento della qualità della vita, ma anche, questa volta in termini economici, alla gestione del servizio. E' stato infatti sottolineato che ogni bocca di conferimento, relativa agli impianti che prevedono l'utilizzo del compattatore, sostituisce da 35 a 40 cassonetti stradali e campane, da qui la riduzione degli svuotamenti e dei percorsi. L'adozione del sistema con compattatore ha permesso di ridurre il personale di raccolta: il carico del compattatore scarrabile avviene tramite camion e richiede la presenza di un solo operatore, lo stesso conducente, eliminando la necessità dei due operatori a terra previsti nel caso di svuotamento manuale o dell'operatore ausiliario nel caso dello svuotamento del cassonetto in automatico. Oltre al recupero in termini di risorse umane, questo sistema ha permesso, grazie alla capacità contenitiva del compattatore, anche l'abolizione del servizio di raccolta notturno e quindi delle tariffe straordinarie da corrispondere al personale addetto a tale servizio. Si sono aggiunte invece le voci di ammortamento del cassone, previsto in 12 anni (rispetto a quelle del cassonetto che però prevedevano più costi di manutenzione dovuti ad atti vandalici o a incidenti stradali) e le spese di consumo elettrico necessarie al funzionamento del sistema. Tenuto conto di tutte le voci di incidenza, comprese quelle di pulizia, disinfezione e manutenzione, si è calcolato un risparmio del 21,9% riferito alla gestione del sistema interrato rispetto al sistema dei cassonetti stradali. Inoltre, il sistema si è rivelato estremamente rispondente alle esigenze di conferimento di negozi ed uffici, permettendo di eliminare i cassonetti e le campane solitamente posizionati nelle vicinanze di tali attività che andavano ad aggiungersi a quelli destinati ai residenti. Alcuni esempi riportati: un'isola ecologica interrata con compattatore da 7 litri è stata installata in via Righi in sostituzione a 10 cassonetti. Ad oggi vengono eseguiti 5 svuotamenti settimanali contro i 150 precedenti. Lo stesso sistema è stato utilizzato in via Belvedere. Qui sostituisce 12 cassonetti stradali. Le operazioni di svuotamento sono state ridotte da 325 a 18 settimanali. In via Artieri si hanno 12 svuotamenti rispetto ai 576 necessari per i 16 cassonetti 49


stradali oggi sostituiti sempre da un compattatore da 7 litri. Il convegno è proseguito con la presentazione, da parte dell'Ing. Alessandra Bonoli, docente presso la facoltà di ingegneria sanitaria dell'Università di Bologna, di un'analisi attenta e dettagliata delle problematiche sanitario ambientali connesse al deposito dei rifiuti nei centri urbani. Tale relazione ha messo a confronto i due sistemi di raccolta: cassonetti e campane stradali e il sistema delle isole interrate. In questa analisi sono stati considerati diversi fattori. Tra i primi troviamo le emissioni atmosferiche. Queste dipendono in gran parte dalle caratteristiche dei mezzi di raccolta e dalla loro data di costruzione. Ipotizzando, nel caso delle operazioni necessarie al recupero e alla sostituzione del compattatore, un parco macchine non rinnovato è emerso comunque un indice di emissione di agenti inquinanti nell'atmosfera inferiore rispetto allo svuotamento dei cassonetti stradali, anche se per quest'ultima operazione oggi vengono utilizzati mezzi di recentissima produzione con un'emissione di particolato decisamente più contenuta rispetto a quella prodotta dai camion utilizzati per i compattatori. Questo miglioramento della qualità dell'aria cittadina è reso possibile dal numero inferiore di svuotamenti e dal tempo inferiore di sosta e manovra presso ogni bocca di conferimento. Nel tempo, a seguito del rinnovamento del parco macchine, dovuto alla normale usura dei mezzi, tale aspetto potrà essere ulteriormente migliorato. Stessi risultati sono stati ottenuti relativamente al problema dell'inquinamento acustico. La causa è ancora la stessa. Riducendo drasticamente i tempi, i percorsi ed i numeri di operazioni di svuotamento il beneficio risulta evidente. Soprattutto se si consi-

dera che la principale causa dell'inquinamento acustico prodotto dalla raccolta dei rifiuti è dovuta ai rumori originati dai mezzi impiegati per gli svuotamenti. Anche per quanto riguarda i rumori generati raccogliendo i rifiuti, le emissioni originate dalle isole ecologiche interrate risultano essere decisamente inferiori rispetto a quelle originate dal sistema dei cassonetti e delle campane stradali. Altro fattore considerato sono state le emissioni odorigene e il rischio causato da agenti biologici. Ancora una volta i risultati appoggiano la scelta del sistema interrato. Questo sistema, dotato di accorgimenti tecnici che ne assicurano la tenuta stagna nonché il contenimento dei liquami, evitando la contaminazione del terreno, impediscono la formazione e la diffusione degli odori molesti, caratteristico peraltro dei sistemi a cassonetti stradali. Inoltre impediscono la fuoriuscita e la proliferazione di agenti biologici, evitando il contatto accidentale con gli utenti o insetti, particolarmente attirati da questo tipo di odori, e la conseguente contaminazione. Per quanto riguarda il contenimento del liquame è importante considerare che oltre ad evitare un tipo di inquinamento diretto, si evita anche l'aggravarsi del problema solitamente causato dal mescolarsi del liquame stesso con l'acqua piovana. Altro aspetto considerato è costituito dall'impatto visivo dei due sistemi e dalla relativa occupazione di suolo pubblico. Innanzitutto la maggiore capienza dei contenitori previene l'abbandono dei sacchetti a lato dei contenitori, cosa oggi molto comune nei sistemi a cassonetti o campane stradali. Tale comportamento genera problemi ulteriori se si considera che spesso animali, veicoli, vandali rompono i sacchetti spargendone il contenuto, e originando i problemi di

La visita alle isole ecologiche interrate di Bologna 50

contaminazione da contatto o trasmissione da insetti precedentemente accennati. L'impatto visivo è inoltre migliorato dalle dimensioni più contenute delle bocche di conferimento e al design decisamente più curato rispetto ai cassonetti stradali. L'aspetto dimensionale è importante anche per il recupero dello spazio pubblico. Innanzitutto un impianto interrato sostituisce fino a 40 cassonetti, inoltre le dimensioni inferiori restituiscono spazi fino ad oggi occupati, siano essi spazi a terra che spazi visivi. Stabilito il valore di 1 quale impatto visivo del cassonetto, l'isola interrata non supera lo 0.03. Per quanto riguarda l'occupazione di spazio, i cassonetti stradali riportano un indice pari a 1.33 mentre l'indice delle isole interrate è di 0.68. Risultati simili risultano dalle analisi condotte relativamente al problema dell'intralcio al traffico dove, ancora una volta, la riduzione del numero di svuotamenti e la riduzione dei percorsi giocano un ruolo fondamentale nella riduzione del traffico. Ultimo fattore di rischio analizzato è quello correlato agli atti vandalici, quali incendi ai cassonetti e danni di vario genere che causano conseguenze indesiderate, sia in termini economici di ripristino, sia in termini igienico-ambientali. Nel caso delle isole ecologiche interrate, l'unica parte potenzialmente soggetta ad atti vandalici è la bocca di conferimento, facilmente sostituibile, mentre tutto il sistema viene preservato nel sottosuolo e i dispositivi di chiusura stagna prevengono i danni conseguenti di carattere igienico-ambientali. L'intervento si conclude con ulteriori osservazioni, la cui importanza non necessita di commenti. Innanzitutto la soluzione delle isole ecologiche interrate garantisce una corretta modalità di conferimento da parte degli utenti,

L'isola ecologica di Via Marchesana a Bologna Lavori Pubblici n. 5 novembre - dicembre 2003


che sono cioè tenuti in primo luogo a separare adeguatamente i rifiuti domestici e successivamente a conferire correttamente i rifiuti, nei modi e tempi voluti. In seguito, l'utente non deve tenere in casa forzatamente il rifiuto neanche per un'ora, può smaltirlo in qualsiasi momento e nella quantità che desidera, eliminando così anche il problema dello "stoccaggio" domestico della spazzatura, odorigeno ed antigienico A questo si aggiunge, e si sottolinea, la facilità del conferimento: l'utente può conferire i rifiuti quando vuole e nella quantità desiderata, con vantaggio anche per le categorie più deboli quali anziani o portatori di handicap che faticano a trasportare pesi, potendo conferire anche un solo giornale o una sola bottiglia per volta, in una bocca di raccolta situata a ca. 80 cm da terra contro i ca. 170 cm delle campane oggi in uso. Terminati gli interventi, si è proseguiti attraverso la discussione delle esperienze di alcuni comuni che oggi hanno realizzato sistemi di isole interrate. La tavola rotonda, condotta dal moderatore Prof. Armando Dessenibus, è stata inaugurata dal Dott. Ruggero Albertazzi, direttore della divisione servizi operativi ambientali di Hera Bologna s.r.l., che ha confrontato, in modo esaustivo ed approfondito, i due sistemi di raccolta rifiuti. I risultati presentati sono stati, a favore delle isole interrate: riduzione di circa 60% del numero di transiti per automezzo, riduzione dei tempi di esposizione al rumore ed alle emissioni di circa 80%, netto recupero igienico, estetico e degli spazi urbani nonché un significativo contenimento dei costi. L'interessante intervento del Dott. Leopoldo Buselli, responsabile dell'area ecologia e del verde pubblico del comune di Forte dei Marmi, che varia dagli 8.300 abitanti alle 40/45.000 presenze turistiche, ha riportato la riuscita esperienza di integrazione del sistema delle isole ecologiche con cassonetti interrati con il sistema di raccolta porta a porta, attualmente adottato da alcuni comuni italiani. Durante il suo intervento ha riportato le valutazioni fatte all'origine del progetto. Innanzitutto il comune soffriva di situazioni degradate dovute alla presenza di numerosi cassonetti spesso maleodoranti e con eccessiva presenza di rifiuti sia al loro interno che abbandonati esternamente ai cassonetti. Inoltre vi era la necessità di abbinare alla raccolta porta a

porta, legata da orari stretti, una soluzione alternativa di conferimento disponibile 24 ore su 24. Da qui l'introduzione, dal 1996 al 1998, di 4 isole ecologiche interrate che hanno permesso, assieme alla raccolta porta a porta, di eliminare 80 cassonetti dai centri storici. L'intero sistema ha permesso al comune di ottenere, nel 2003, la certificazione ambientale ISO 14001. Ad oggi il comune ha in progetto l'inserimento di ulteriori 6 isole ecologiche interrate. Il Dott. Buselli ha inoltre riportato la reazione dei cittadini all'inserimento del nuovo sistema. Se in un primo momento la cittadinanza guardava con diffidenza al nuovo sistema, causa la percezione di un aumento dei costi dovuti alla gestione, nel tempo ne ha invece valutato i vantaggi, fino a suggerire all'Amministrazione ulteriori aree di intervento al fine di risanare alcune situazioni di degrado ancora presenti. Abbinando il sistema delle isole interrate alla raccolta porta a porta, Forte dei Marmi ha destinato la raccolta RSU indifferenziata alla prima soluzione, mentre la seconda si fa carico della raccolta differenziata. In progetto la possibilità di adottate sistemi di isole interrate anche per la raccolta differenziata nella forma multimateriale, laddove il porta-porta risultasse non conveniente e la possibilità di dotare gli utenti di tessera magnetica per il riconoscimento dei conferimenti effettuati. Altrettanto interessante è stata la testimonianza dell'Ing. Nino Simonazzi, responsabile del servizio igiene e ambiente dell'azienda municipalizzata Agac di Reggio Emilia, che ha illustrato il progetto e lo studio di fattibilità elaborato per il Comune di Reggio Emilia per l'inserimento di ulteriori isole interrate a seguito degli interventi già realizzati in città ed in provincia nel corso degli ultimi anni. Il progetto prevede l'inserimento delle isole interrate all'interno del centro storico, laddove limiti di intervento dovuti a beni culturali presenti nel sottosuolo lo permettano, e la predisposizione all'inserimento di tali sistemi nelle nuove zone residenziali in corso di realizzazione nelle zone limitrofe al centro o periferiche. In questi ultimi contesti l'inserimento in fase di progettazione permette di apportare modifiche e miglioramenti al sistema stesso in base alle specificità delle aree considerate. In alcune aree è previsto il riporto di zone verdi collinari che coprano il sistema anziché l'interramento nel sottosuolo dello stesso. Dallo studio di Reggio Emilia vengono

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confermati i dati relativi all'impatto ambientale, acustico, igienico sanitario e il contenimento dei costi, oltre all'ottimizzazione della gestione e della manutenzione. Per quanto riguarda il centro storico, a Reggio Emilia si prevede uno stanziamento di fondi, ripartito in 15 anni, di 4.827.000 euro per la raccolta indifferenziata e di 1.890.000 euro per la raccolta differenziata. Il progetto inoltre prevede, ogni anno, una quota di ammortamento di 256.000 euro per l'indifferenziata a fronte di un costo di servizio di 171.000 euro. 500 euro sono stati previsti per la manutenzione ordinaria per isola ecologica mentre 600 euro vengono attribuiti a quella straordinaria. La raccolta indifferenziata si vede attribuiti 102.000 euro quale quota di ammortamento contro 143.000 euro di costo servizio. La manutenzione ordinaria viene quantificata in 300 euro annuali per impianto mentre la manutenzione straordinaria inciderà, annualmente e per stazione, per un valore di 40 euro. Tale sistema porterà a soddisfare, con l'inserimento di 17 impianti totali al posto dei 450 contenitori attuali, il conferimento di 9.800 abitanti, per una raccolta settimanale di circa 90.000 kg di rifiuti. Ad oggi avvengono più svuotamenti al giorno, con il nuovo progetto tale problema viene risolto, così come gli ulteriori problemi ad esso collegati. Il convegno è proseguito con una tavola rotonda, durante la quale sono stati approfonditi e ridiscussi i temi presentati durante gli interventi dei relatori. La tavola rotonda, aperta alle domande e alle richieste di quanti assistevano al convegno, ha dato modo di entrare nel dettaglio delle esperienze dei diversi comuni e delle tipologie di sistemi adottati in risposta alle diverse necessità. Al termine del convegno, tutti i convenuti sono stati accompagnati a visitare alcune delle isole ecologiche interrate installate nel centro storico di Bologna. Durante la visita hanno avuto modo di conoscere meglio il sistema, di vederne il funzionamento e verificare personalmente i dati illustrati durante il convegno e i tempi di esecuzione delle operazioni di sollevamento, caricamento e sostituzione dei compattatori scarrabili. Il gradimento espresso per le dimostrazioni realizzate e la partecipazione massiccia alla visita ha confermato la sensibilità degli amministratori comunali e delle aziende municipalizzate al tema dell'ottimizzazione della raccolta e della gestione dei rifiuti. 51


MANUTENZIONE URBANA

Pulizia monumenti a noleggio GHERARDO MARCHELLI La società Maia ha acquistato in anteprima in Italia un nuovo prodotto chiamato Cleanset, costituito dalla nuova sabbiatrice della EXA SA di Ginevra e poi allestita con uno speciale kit denominato proprio Cleanset. Gli usi del Cleanset sono molteplici, sia nel campo del restauro edilizio di pregio (monumenti, chiese, ecc.) che nel campo industriale (nel settore navale, alimentare, aeronautico ecc.). Questo macchinario utilizza esclusivamente polvere di carbonato di calcio distribuita in Europa sempre dalla casa produttrice della sabbiatrice. La società Maia mette a disposizione questa attrezzatura, con formula di noleggio, su tutto il territorio nazionale ed ha già eseguito svariati lavori;

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nelle fotografie viene riportato un lavoro effettuato a Roma nei pressi dei Fori Imperiali ed esattamente alla chiesa di S. Giuseppe dei Falegnami. Il Cleanset è un Kit insonorizzato composto da una serie di macchinari che servono per far funzionare la nuova sabbiatrice ES400 con carbonato di calcio, in modo del tutto autonomo. Infatti all’interno della cabina insonorizzata, è alloggiato un motocompressore per fornire aria compressa, un’autoclave completa di accumulo e serbatoio per l’acqua, un’aspirapolvere per pulire e rimuovere durante e dopo l’uso della sabbiatrice i residui dell’ aggregato, un gruppo elettrogeno per alimentare tutti i dispositivi che necessitano di energia elettrica, e per finire, la sabbiatrice. Quest’ultima si può rimuovere dalla cabina grazie ad una serie di prolunghe autoavvolgenti che si trovano all’interno del Cleanset, e l’operatore ha la possibilità di lavorare anche a notevole distanza dal posto dove è alloggiato quest’ ultimo. La cabina insonorizzata ha una struttura in tubolare di acciaio verniciato, rivestita di pannelli fonoassorbenti di alluminio coibentati con lana di roccia e marmitte residenziali ad alto abbattimento per il gruppo elettrogeno e motocompressore. Le dimensioni esterne hanno: lunghezza 2450 mm, larghezza 1580

mm e altezza 1700 mm. I pannelli da 90 mm di spessore sono di classe di reazione al fuoco 0. Il peso del kit a secco è di circa kg 1300. Il gruppo elettrogeno è di marca Caterpillar serie Olympian modello GEL10SP, da 9 kW in servizio continuo, 230 V 50 HZ monofase. L’alimentazione è diesel a 1500 g/min con un consumo al 50% del carico di circa 1,6 l/h. Il motocompressore è l’Atlas Copco modello. XAS36YD, con portata aria in servizio continuo 2100 l/m a 7 bar, con alimentazione diesel. L’autoclave presenta un’elettropompa in acciaio inox con motore ABB da 1,5 kW - 230 V - 50 hz - monofase con accumulo da 40 litri e serbatoio per l’acqua in acciaio inox da 160 litri. L’aspirapolvere è di marca Du-Puy, mod. 3000 W con due motori bistadio su cuscinetti a sfera, filtro in teflon, portata d’aria 6600 l/min, 230 V - 50 hz 10 A - monofase, completa di contenitore da 60 l. Infine la sabbiatrice della Exastrip modello ES400, con 230 v - 50 hz 1,5 A - circa di assorbimento. Ingresso aria 4-10 bar e 0.3-3 bar in uscita. Il consumo aria è da 1000 a 1800 l/min. Uso di aggregato 5-25 kg/h. 1. Cleanset noleggiabile dalla Maia 2. 3. Pulizia e risultati parziali

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FIERE

Ecomondo 2003 GHERARDO e GIORGIA MARCHELLI Si è svolta a Rimini dal 22 al 25 novembre 2003 la 7a edizione di Ricicla, ora col nuovo nome di Ecomondo, fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile. Ecomondo ha registrato importanti progressi rispetto alle precedenti edizioni: 37.806 visitatori (+ 8% rispetto al 2002), 175 giornalisti accreditati, oltre 800 aziende rappresentate, su un'area di 65.000 m2, articolate in ciclo dei rifiuti, energia, riuso dell'acqua e qualità dell'aria. Il calendario di seminari scientifici, anche questi organizzati nel rispetto dei temi generali delle sezioni di Ecomondo e coordinati dal comitato scientifico, ha visto 79 eventi seminariali con 905 relatori. Forte

Giletta è presente con affianco lo stand della Bucher Schörlin: espone una rappresentanza esauriente dei suoi spargisale. Dal piano superiore dello stand si può ammirare il sistema di trasporto del materiale a catena. Una lama con alerone in polietilene dimostra la nuova linea di prodotti Giletta ed uno spazio con proiettore permette la spiegazione del sistema satellitare di gestione dei mezzi Routinform.

P.F.G. espone i suoi mezzi per la pulizia delle spiagge, da quello a conduzione manuale al modello applicabile all’attacco a tre punti dei trattori.

incremento del tasso d’internazionalità della rassegna che in collaborazione con Ice, si è concentrata sui paesi del bacino del Mediterraneo (Giordania, Tunisia, Marocco ed Egitto). Ecomondo offre una panoramica ampia su tecnologie, attrezzature, prodotti e servizi riguardanti l’intero ciclo del rifiuto: dalla raccolta, al trasporto, al trattamento e smaltimento, fino al riciclaggio e alla creazione di materiali rigenerati. Per le caratteristiche della nostra rivista abbiamo scelto gli espositori secondo noi più interessanti nel contesto degli argomenti che affrontiamo con questa testata, con un’esposizione fotografica delle ditte presenti con le loro proposte tecniche.

Molinari ha scelto questa fiera per presentare il suo nuovo modulo idrico multifunzione; nello stand inoltre espone una serie di lame ed un Eurotrek x 4 della Tekno car, rinnovato in molte sue parti ed attrezzato con lama e spargitore a sponda Molinari.

Bucher Schörling, in rappresentanza della loro gamma, espone la spazzatrice CityCat 5000 ed un BU con spargitore Giletta e con la significativa scritta sul parabrezza: “fino a 75 q con patente B”. Inoltre fa notare l’importante omologazione ottenuta dalla spazzatrice CitySpider da 1m3, di poter operare sul marciapiede, la prima in Italia.

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Kässbohrer Geländefahrzeug AG propone la sua macchina idrostatica Beach Tech Marina, dedicata alla pulizia delle spiagge, targabile in modo da potersi autonomamente spostare sulle strade dei litorali, in rappresentanza dell’ampia offerta di attrezzature proposte da loro in questo campo.

Aebi è presente con la spazzatrice MFH 2500 nello stand del suo importatore Mazza Nino S.p.a. per questa tipologia di macchine. Questa spazzatrice permette di eliminare il 95% delle polveri sottili. 53


Longo Veicoli Industriali, ventennale allestitore per lo sviluppo di mezzi per la pulizia e trasporto rifiuti, fanghi e liquami civili, industriali e tossiconocivi, propone qui i lavacassonetti, anche di piccola dimensione.

Moba Elettronic Impianti propone consulenze, hardware e software, per analisi, misure e controllo per i mezzi di raccolta e trasporto rifiuti.

RCM propone una gamma di macchine per la pulizia urbana ed industriale, che copre le esigenze dalla pulizia con motoscope con operatore a terra ed aspirapolveri industriali, fino ad arrivare alla pulizia urbana con la nuovissima Ronda con contenitore da 1 m3 per la pulizia urbana di marciapiedi, centri storici e parcheggi.

B.T.E. attrezzature per raccolta e trasporto rifiuti.

Sicas in rappresentanza della sua ampia gamma di spazzatrici stradali espone Millenium, per i lavori più impegnativi, e l’articolata e maneggevole Road Sweepers.

FAAM propone veicoli elettrici: dalla bicicletta ai mezzi a quattro ruote, con allestimenti per tutte le diverse esigenze delle pubbliche amministrazioni. All’offerta aggiunge un veicolo a metano, sul quale evidenzia i buoni finanziamenti a fondo perduto, ed inoltre presenta, per ora solo mediante cartelloni, il nuovo veicolo elettrico dalla linea accattivante Smile.

Palazzani Industrie S.p.A.

Sistemi espone due compattatori scarrabili a rappresentanza della sua offerta nel campo della raccolta e trasporto rifiuti. Ecologica propone la nuova Eco80.

DaimlerChrysler Company propone il simpatico e “più venduto” veicolo elettrico Gem, elegante nell’aspetto può ingentilire il lavoro di raccolta rifiuti nei centri storici e turistici delle città. 54

Dulevo International nello stand espone la spazzatrice 5000 veloce che permette una velocità di trasferimento fino a 75 km/h e la lavastrade 5000 hidro.

Multicom, società con esperienza trentennale, rappresentante di molti marchi di mezzi e cassonetti, si propone come partner tecnologico completo per soluzioni integrate nella gestione dei rifiuti, con software di gestione dei cassonetti e dei mezzi. Ora associata con la Otto Italiana, nota produttrice di cassonetti in polietilene ad alta densità.

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CGT Caterpillar

Manitou

JCB

Ecogest propone sistemi interrati per la raccolta dei rifiuti compatibili con compattatori a caricamento sia posteriore che laterale, fino a 15 m 3 , lasciando al livello del terreno un semplice torrino di conferimento ed una torretta dotata di pulsantiera utile alla differenziazione ed ai sistemi di pesatura e di identificazione dell'utente.

Vendrame e Maia

Linea Stradale ricambi e spazzole per spazzatrici stradali

Sistemi scarrabili C.M.L.

Faber propone sistemi per la gestione completamente automatica del conferimento dei rifiuti agli impianti di smaltimento, puntando su tecnologie per la raccolta differenziata intelligente.

Gorent, società specializzata in noleggio di veicoli speciali per l’igiene urbana, ha lo stand affianco a quello della Farid Ros Roca specializzata in impianti per il trasporto, raccolta e separazione dei rifiuti.

Scalvenzi affianco ad un compattatore scarrato propone un nuovo compattatore per isola ecologica interrata ed un nuovissimo mezzo monoperatore per raccolta cassonetti con braccio anteriore.

Cristianini propone le attrezzature ed i prodotti per l’igiene ambientale ed espone in particolare i prodotti della Ghibli.

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Unieco, azienda che da oltre vent’anni è presente nel settore del trattamento delle acque , si occupa di ecologia a 360° e propone anche le sue macchine per l’igiene urbana. Nella foto la nuova Unieco 360 Elettrica che nella versione Rider è motorizzata Diesel.

Sistemi di pesatura KGN 55


Caravaggi propone trituratori di diverse dimensioni.

Sistemi elettronici di pesatura Baron.

Ziliani Carlo propone allestimenti per l’ecologia su veicoli di ogni genere, grandezza ed utilizzo, dai nastri trasportatori ai lavacassonetti.

Sistemi scarrabili Eco Service

ID&A presenta il Centro Ambiente Mobile, un'isola ecologica itinerante, con un cuore informatico all'interno, che nasce per accogliere e riconoscere l'utente dotato di tesserino magnetico. Tutti i dati vengono registrati per esser poi spediti alla stazione centrale che li rielabora, in grado di dar vita a report, grafici..., e soprattutto permette di passare da tassa a tariffa, fare quindi in modo che il cittadino virtuoso venga premiato con sgravi fiscali, piuttosto che con premi, in base alla politica comunale.

Pris-mag propone il suo sistema intercambiabile per autotelai che consente di disaccoppiare qualsiasi carrozzeria dal telaio su cui è montata, cosa che permette un vantaggio di peso e di baricentro. Perival Italia - Helesi espone una completa gamma di cassonetti.

Pezzolato propone i suoi biotrituratori di diverse dimensioni. Project Car

Cramaro propone una nuova copertura per cassoni scarrabili, fondamentale per essere in sicurezza e a norma durante il trasporto di ogni tipo di materiale. In PVC e brevettato a livello mondiale, il sistema adottato è economico e veloce rispetto ai precedenti. 56

Scopificio Muzzi amplia la propria fornitissima gamma con pattumiere portatili e con nuovi attacchi per le sue scope, dotati posteriormente di fine corsa e ricoperti in gomma.

Tecno-cad n.e. presenta Kanguro, una macchina per la raccolta differenziata dei rifiuti, rivolta al cittadino comune, che, tramite una tessera con codici identificativi personali o famigliari, permette di gettare i rifiuti in otto cassonetti dotati di compattatore, posti su una su una sorta di giostra girevole. I dati registrati vengono riferiti sia all’utente che all’amministrazione via GSM. Oltre a quella qui esposta, esiste anche la versione interrata, con volumetrie di contenimento maggiori.

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Nel grande stand di Ecologia Soluzione Ambiente vengono presentate tramite video e cartelloni esplicativi le molteplici soluzioni proposte dalla società: ecoisole interrate, isole ecologiche attrezzate, impianti per il trattamento delle acque, strumenti per la pulizia straordinaria cittadina, servizi di bonifiche ambientali e di gestione dei cassonetti.

AP Medical By Arredoplast, è la linea del gruppo, uno dei principali in Italia nello stampaggio delle materie plastiche, per i prodotti medicali, con una vasta gamma di contenitori per rifiuti ospedalieri e a rischio infettivo (aghi, siringhe...) Citydesign, altra azienda dello stesso gruppo, si occupa invece di arredo urbano e presenta cestini metallici.

Fratelli Bonora sono presenti per spiegare le molteplici attività che portano avanti anche con i marchi Pasina e Progetto Acqua nei servizi per l’ecologia, il riciclo dei materiali ed una corretta urbanizzazione del sottosuolo.

Plastic Omnium, oltre alla gestione integrata dei servizi per lo smaltimento dei rifiuti, ed alle molteplici attività collegate, con grande attenzione nei confronti dell’arredo urbano, presenta come novità un cassonetto da 3.200 litri. Simile agli altri, la novità consiste non tanto nella forma, quanto nel materiale, plastico, con elevatissime caratteristiche meccaniche, già utilizzato da questa società del gruppo Lander per produrre paraurti di automobili. La stessa materia è stata usata per questo contenitore, che, di conseguenza, ha un'elevatissima resistenza agli urti ed una durata sicuramente superiore alla media dei tradizionali cassonetti metallici.

Salvadori produttore di macchine per riciclare la gomma di pneuatici esausti, propone molteplici prodotti finiti da gomma riciclata, come pavimentazioni antishoch, anticalpestio, fonoisolanti, antivibranti ed isolazioni acustiche antivibranti. Mattiussi Ecologia propone i Sistemi a Scomparsa, pensando a mettere sottoterra contenitori di grandi dimensioni, campane e cassonetti da 2400 l.

L’ottimizzazione delle tecnologie produttive e nella finitura dei progetti è il punto di forza del Gruppo Costruzioni Metalliche, nei cestini come negli altri loro prodotti: dissuasori, panchine...

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Eco & Park conferma il successo del proprio brevetto del sistema di punti ecologici urbani a scomparsa per la raccolta differenziata dei rifiuti: piattaforme telescopiche che permettono di nascondere nel sottosuolo normali contenitori, dai cassonetti fino a compattatori scarrabili da 20 m3, senza sconvolgere precedenti organizzazioni, e lasciando a vista alla quota stradale soltanto piacevoli torrette per il conferimento.

Nord Engineering presenta un sistema per la raccolta dei rifiuti costituito da due strutture diverse: il mezzo di raccolta ed il contenitore. Un particolare sistema d'aggancio "a fungo" unito ad una macchina che lavora su assi permette un lavoro veloce, adatto inoltre anche per isole ecologiche interrate.

Plastic Rock, rappresentante della Provincia Autonoma di Trento, propone le proprie strutture artificiali per l’arrampicata.

P.P.E. Plastic Project European è presente con un’ampia gamma di contenitori per rifiuti speciali di tutti i generi, dagli accumulatori esausti agli oli usati, compresi i sottofusti, in materiale plastico, per cui leggeri e resistenti agli agenti atmosferici. 57


Trim Box presenta contenitori interrati con possibilità di inserire fino a dieci cassonetti, dotato di un sistema rotante per una raccolta differenziata intelligente, con il riconoscimento dell'utente tramite badge.

Jcoplastic espone la sua vasta serie di contenitori, dai bidoni da 10 l fino ai cassonetti da 2.400 l per la raccolta differenziata, in polietilene ad alta densità, autoportanti, in tutta la gamma RAL di colori.

Sulo, oltre ad un'elegante linea di cassonetti di tutte le misure, presenta un sistema interrato con controllo di accesso: l'utente, dotato di un codice di riconoscimento, può eliminare qualsiasi genere di rifiuto nei contenitori sotterranei conformi a tutte le norme Euro.

Spider Wastechnology presenta la propria completa serie di cassonetti. 58

Sinterplast - EuroSintex arricchisce la propria serie di cassonetti con le campane insonorizzate.

DuPont Personal Protection, azienda chimica mondiale, creatrice di moltissimi prodotti con le applicazioni più svariate, presenta qui capi di abbigliamento per la protezione chimica-biologica nell'ambito del trattamento rifiuti: rimozione, smaltimento, decontaminazioni, rifiuti tossici.

Golden Car dota la propria gamma di eleganti cassonetti per la raccolta RSU in acciaio di catarinfrangenti. Fra le tante proposte di arredo urbano di Athena, improntate per lo più sui cestini, quest’anno spiccano le torrette di conferimento per i contenitori interrati.

Sartori Ambiente, della Provincia Autonoma di Trento, fra le proprie soluzioni per l’ecologia presenta il composter per il compostaggio domestico, biopattumiere per la raccolta porta a porta e contenitori carrellati stradali classici, prodotti con materiale riciclato.

Le Scope di Nanni producono utensili spazzanti da 3 generazioni: Matilde è l’ultima scopa nata, innovativa, di qualità, leggera, pratica, e che permette un gran risparmio economico.

RE.AL. SERVICE Pronto Intervento Ecologico è presente con alcuni dei propri mezzi per spiegare il complesso operato garantito dall’esperienza maturata negli anni di attività.

All’interno della linea di arredo urbano presentata da Ora, sono esposti cestini per la raccolta differenziata con il disegno del rifiuto da gettare come punto di inserimento.

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