lavori pubblici
n. 6 gennaio - febbraio 2004
quota neve s.r.l. via Panizza 12 - 20144 Milano Sped. in abb. postale - 45% art.2 comma 20b legge 662/96 - Milano
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lavori pubblici
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In copertina: 6 9 12 14 16 17 18 21 22 24 25 26 29 30 32 38 42 44 46 48 50 58
Net S.p.A. si attrezza per la prevenzione neve con Assaloni e Giletta Gh. Marchelli Assaloni e Unimog per la Provincia di Viterbo F. P. Vandoni "Mounty - Inox" il nuovo spargitore Bombelli Gh. Marchelli König Supermagic anche per 4x4 Una Campagnola per sgombero neve N. Bellodis Piccoli spargitori manuali Ga. Marchelli La Provincia di Chieti riconferma Prato Gh. Marchelli Nuova sede per Schmidt Italia Attrezzature Orsi per la stagione Gh. Marchelli City Spider Bucher, spazzatrice omologata per il lavoro su marciapiede Gh. Marchelli Segnaletica sicura con Tecno pavimentazioni Gh. Marchelli 15 alberi spostati al Parco delle Rose da Grandi Trapianti F. P. Vandoni Resistone per le pavimentazioni in pietra Gh. Marchelli Newtech: tecnologie stradali Gh. Marchelli Isole ecologiche: valutazione sui costi di gestione E. Castelli Seik, le teleferiche del XXI secolo La spazzatrice Aebi MFH 5000: una valida soluzione al problema del pm 10 Gh. Marchelli La sanità itinerante F. Bamonti, P. Velio, G. Morace Un'impresa per l'ambiente R. Peduzzi, M. Tettamanti Parchi gioco attenti alla pedagogia Asphaltica 2003 Gh. e Ga. Marchelli Le spazzatrici che contano sono a Padova
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Direttore responsabile: dott. Giorgio Marchelli Direttore esecutivo: dott. ing. Gherardo Marchelli Redazione: dott. Giorgia Marchelli dott. arch. Viviana Patscheider Francesco Piero Vandoni Segreteria di redazione: Domenica Stefani Editore: quota neve s.r.l. Direzione, amministrazione, pubblicità: via Panizza 12 20144 Milano tel. 02 4983120 fax 02 4985157 e-mail: lavoripubblici@quotaneve.it Stampa: Ottavio Capriolo Via Arc. Calabiana 6 - 20139 Milano
Lavori Pubblici viene inviata a: - Uffici Tecnici di Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane - Società di gestione strade e autostrade - Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti - Ditte appaltatrici di lavori pubblici - Parchi nazionali e regionali - Consorzi di bonifica - Aeroporti - Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf…) - Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento della rivista - Personalità di settore italiane ed estere
Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 577 in data 14-10-2002 Spedizione in abbonamento postale comma 26 ar t. 2 legge 549/95 Milano Abbonamenti annui: Italia euro 30,00 Estero euro 40,00 i versamenti possono essere effettuati a mezzo assegno o c/c postale n. 26647206 intestato a: quota neve s.r.l.: - via Panizza 12 - 20144 Milano Una copia
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VIABILITÀ INVERNALE
Net S.p.A. si attrezza per la prevenzione neve con Assaloni e Giletta GHERARDO MARCHELLI
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All'inizio di dicembre 2003 è stata effettuata una importante consegna di attrezzature, impianti e veicoli da parte di Assaloni, Giletta e F.A.E. alla Net S.p.A. di Udine. La Net S.p.A. è stata costituita nel gennaio del 2001 mediante trasformazione della Azienda Speciale ATM di Udine. Opera sul territorio comunale della città di Udine, del Comprensorio Montano della Carnia, del Comune di Tolmezzo e del comune di Tarcento mediante contratti di servizio che riguardano le diverse prestazioni inerenti il ciclo integrato dei rifiuti (raccolta, trasporto e smaltimento degli RSU, raccolte differenziate, pulizie stradali, gestione impianti di trattamento). Provvede inoltre allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani di un ulteriore bacino provinciale di circa 120.000 abitanti. Nel complesso serve un bacino di 265.000 abitanti e provvede allo
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smaltimento del 55% dei rifiuti prodotti in provincia di Udine. Inoltre dall'anno della sua fondazione si occupa del servizio di sgombero e prevenzione neve e ghiaccio delle strade del Comune di Udine, svolto in precedenza direttamente dal Comune stesso. La consegna in questione riguarda soprattutto quest'ultimo aspetto delle attività della Net S.p.A.; infatti sono state acquisite cinque lame sgombraneve Futura 32 da Assaloni da dare in gestione a ditte private in possesso di mezzi con piastra porta-attrezzi; un'altra Futura 32 ad uso della Net S.p.A. ed una lama leggera Tecna, sempre Assaloni, da montare su un veicolo Scam, anche questo parte della stessa consegna (è previsto inoltre l'acquisto di un secondo mezzo similare e di una ulteriore identica lama spartineve).
La Giletta ha fornito tre spargisale scarrabili HF 8050 D, che verranno usati con tre autocarri attrezzati già in dotazione della Net, ed altri due spargisale KA 2000 H da montare sui due Scam menzionati, oltre ad uno spargisale KA 1000 H per un Gasolone 35 RT, anch'esso in arrivo con la consegna. Sempre da Giletta è stato consegnato un impianto per la fabbricazione di soluzione salina. Queste attrezzature vanno a potenziare il parco veicoli della Net, in quanto i mezzi ereditati dal Comune (2 Astra e 2 vetusti Bremach, tutti dotati di vecchi spargisale Giletta a secco e di vecchie lame sgombraneve) non risultavano più sufficienti a trattare i circa 350 km lineari di strade di varia tipologia, sia a scorrimento veloce con più corsie che in centro storico di difficile accesso ai grossi mezzi. Soprattutto, con i detti autocarri ed attrezzature spargisale non era assolutamente possibile impostare il servizio neve sulla prevenzione, con ciò intendendosi lo spargimento del sale sulla viabilità cittadina preferibilmente di notte e comunque prima del verificarsi degli eventi meteorolo1. Lo Scam SM55 consegnato dalla F.A.E., attrezzato con la lama Tecna Assaloni e lo spargisale KA2000H Giletta 2. Lame Assaloni, 5 Futura 32 e 1 Tecna, sullo sfondo due spargisale HF8050 D Giletta 3. Spargisale HF8050 D Giletta scarrato
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gici di rilievo (nevicate e gelate). Il servizio neve viene svolto interamente da personale della Net S.p.A., tranne in occasione di precipitazioni di straordinaria entità, quando si può fare ricorso a ditte esterne per l'uso delle lame Futura 32. Il punto di forza di questa organizzazione risiede nel fatto che 24 ore su 24 vi sono autisti ed operatori della Net in servizio per la raccolta stradale dei rifiuti che, in caso di necessità, possono intervenire immediatamente. Inoltre la Net S.p.A. dispone di altri autisti costantemente reperibili e può quindi decidere quando e quanti richiamarne al lavoro sia per svolgere il servizio di raccolta rifiuti interrotto, sia per potenziare il servizio neve tempestivamente iniziato dagli operatori già in servizio, sia per proseguire il servizio neve da dove i primi operatori lo hanno lasciato in caso di eventi meteorologici di particolare durata ed intensità. Fortunatamente a Udine le precipitazioni nevose sono abbastanza rare e dunque il servizio neve si concentra, ora, soprattutto sul trattamento preventivo con spargimento di sale umidificato con soluzione in vista dell'inizio della nevicata o in condizioni di temperatura e umidità tali da rendere probabile la formazione di ghiaccio. La Net S.p.A. lavora in stretto contatto con l'OSMER (Osser vatorio Meteorologico Regionale), un settore dell'ARPA F-VG (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale del Friuli-Venezia Giulia) per conoscere le previsioni del tempo ed eventualmente tenere in preallarme le sue 4 squadre di autisti. In caso di intervento la priorità viene
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accordata ai punti critici della viabilità, e cioè ai numerosi sottopassi, cavalcavia, rotatorie, salite, incroci particolari, ed alle rampe di ingresso ed uscita dalla tangenziale, oltre alla viabilità di accesso all'Ospedale Civile (interventi di primo livello). Si prosegue quindi trattando tutta la viabilità principale di ingresso/uscita dalla città e di attraversamento della stessa (interventi di secondo livello) ed, a seguire, la viabilità secondaria ed intraquartiere (interventi di terzo livello). Il tutto impiegando solamente i nuovi spargitori di sale umidificato e tenendo conto che ad inizio nevicata, ovvero non appena le strade cominciano a bagnarsi, sono pronti ad uscire in servizio anche i quattro precedenti spargisale a secco. Il sistema viario di Udine è radiale, con due ordini di circonvallazione, inoltre molti incroci sono stati via via trasformati in giratorie, fatto che facilita il lavoro di trattamento ed eventuale sgombero neve. Le lame a più settori Assaloni Futura F 32 sono a trave centrale, che supporta il rialzo superiore e gli elementi raschianti. Questi ultimi, modulari con lunghezze di 40, 80 o 120 cm, fissati alla trave centrale sono facilmente intercambiabili: questo permette di comporre la lama con un numero variabile di settori, per uno sgombero più o meno aggressivo in funzione delle esigenze dell'utilizzatore. Il sistema di ammortizzazione a molle, indipendente su ciascun elemento, permette il superamento degli ostacoli senza contraccolpi e l'adattamento al profilo stradale. La F 32 ha una larghezza di raschiamento di 3,2 m, può ruotare di 60° (+ o - 30° rispetto agli assi del veicolo) e oscillare per seguire l'andamento della strada. La lama leggera a più settori Assaloni Tecna è adatta sia allo sgombero in 1.2.3. Sequenza carramento con sistema multilift Giletta 4. Lama Tecna Assaloni 5. Particolare del gruppo di spargimento Giletta
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velocità che in presenza di frequenti ostacoli fissi tipici delle aree urbane: per questa caratteristica la Net S.p.A. la utilizzerà, montata su uno Scam, principalmente per il servizio nei vicoli del centro storico. La lama è costituita da una struttura portante monolitica in acciaio, su cui sono applicati una serie di elementi comprendenti ciascuno sia il coltello di raschiamento che un sistema di ammortizzazione degli urti radenti. La divisione della parte inferiore raschiante permette di ridurre al minimo la massa d'urto contro gli ostacoli fissi, consentendo così un migliore assorbimento di urti e vibrazioni ed una conseguente maggior velocità di esercizio. La lama è dotata di un dispositivo meccanico che permette la variazione dell'angolo di incidenza a terra, consentendo così il montaggio di diversi tipi di coltelli (acciaio, kombi, gomma). Gli spargitori scarrabili Giletta HF 8050 D, per media e grande viabilità, sono stati progettati per lavorare con qualsiasi tipo di materiale, fondente ed abrasivo. Il sistema di alimentazione è costituito da un tappeto metallico a catena il quale, data la sua notevole larghezza (780 mm), fa sì che le pareti laterali della tramoggia siano quasi perpendicolari al piano di carico. Al termine del tappeto, in un apposito vano con chiusura di sicurezza, è posizionato un dispositivo frantumatore-alimentatore a palette, che, ruotando in senso contrario all'a-
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vanzamento del materiale, sminuzza i possibili grumi presenti, respingendo eventuali corpi estranei ed invia il materiale da spargere al gruppo di spandimento in modo uniforme, non essendo influenzato dallo stato e dal tipo di fondente o abrasivo, dalle condizioni climatiche e dal livello di rifornimento della tramoggia. Questo sistema di alimentazione permette inoltre un baricentro più basso degli spargitori tradizionali, con maggior sicurezza nella guida e facilità di rifornimento. Tra le varie possibilità disponibili, la Net S.p.A. ha scelto come dimensioni il modello da 7 m3 e per il sistema di scarramento quello "multilift", completo di slitta e rulli posteriori regolabili in altezza, in quanto intende usare questi spargisale con veicoli muniti di questo sistema di carico. Gli spargitori scarrabili Giletta KA, interamente in acciaio inossidabile, AISI 304 consentono una tara contenuta (da 230 a 300 kg) con un'ottima resistenza alla corrosione. L'alimentazione è a nastro in gomma con rulli trasportatori senza manutenzione protetti dalla corrosione grazie ad un trattamento di risanizzazione. L'azionamento del nastro può avvenire tramite l'impianto idraulico del veicolo, la presa di forza meccanica o con l'ausilio di un motore a scoppio, i tre KA (2
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KA 2000 H e 1 KA 1000 H) consegnati alla Net sono dotati di quest'ultima soluzione. La regolazione della quantità da spargere è automatica ed è effettuata mediante l'impiego della centralina di comando elettronico-tachimetrico che consente di scegliere anche la larghezza di spargimento (da 1 a 12 m) e la simmetria di spargimento rispetto alla posizione dell'automezzo sulla strada. La quantità prescelta di materiale da spargere è pertanto sincronizzata sia rispetto alla larghezza di lavoro che alla velocità di avanzamento ed alla traiettoria seguita dal veicolo. Lo spargitore Giletta KA è prodotto in due versioni KA 1000 H per veicoli a passo corto e KA 2000 H per veicoli a passo lungo, con capienze rispettivamente di 1,5 e 2 m3. Tutti e 6 gli spargisale Giletta consegnati alla Net S.p.A. sono dotati di cisterne in polietilene per soluzione salina e dispositivo umidificatore. Giletta inoltre ha fornito un impianto per la fabbricazione di soluzione salina modello SD. 1. Il Gasolone 35 RT con spargisale Giletta KA 1000 H 2. Organi di comando, valvole e pompa dell'impianto di produzione di soluzione salina 3. Impianto di produzione di soluzione salina Giletta
L'impianto è costituito da un serbatoio in acciaio inox AISI 316L, diviso in due parti, una per il contenimento del sale da dissolvere e la seconda per la soluzione prodotta (fino a 14 m3), oltre che da una tramoggia superiore per lo stoccaggio del sale solido da immettere nella camera di dissoluzione. La struttura portante è realizzata in lamiere di acciaio inox stampate ed elettrosaldate. La tramoggia di contenimento del sale è realizzata in vetroresina ed è amovibile per manutenzioni. Un vano laterale, anch'esso in acciaio inox, protegge tutti gli organi di comando, le valvole a comando elettrico e la pompa, ed è agevolmente accessibile sia per operazioni di ordinaria operatività che per manutenzioni. I veicoli, uno Scam SM55 ed un Gasolone 35 RT, sono stati consegnati dalla F.A.E. S.r.l. di Udine. Questa società, che opera in tutta la Regione Friuli-Venezia Giulia, allestisce e commercializza una vasta gamma di veicoli sia per la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco ed il Corpo Forestale, che destinati agli operatori di tutti i settori. Lo Scam SM55 è un veicolo industriale leggero (ptt 5,5 ton) a quattro ruote motrici e terzo differenziale di serie con motore diesel EURO 3 Iveco a 6 marce e 125 CV di potenza. Il suo riduttore epicicloidale permette di ottenere 24 rapporti ed il suo telaio a doppia "C" con sospensioni a balestre paraboliche conferiscono una grande aderenza e flessibilità. Inoltre il SM55 dispone di prese di forza sia al motore che al riduttore. Il Gasolone 35 RT è un mezzo compatto e maneggevole, con cassone ribaltabile trilaterale, motore turbo Ecodiesel da 59 kW a 3.800 g/min, a trazione posteriore. La cabina è stampata in acciaio elettrozincato per conferire maggiori doti di robustezza e protezione dalla corrosione. La sua portata è di 1.800 kg e il suo diametro di volta di poco più di 8 m.
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VIABILITÀ
Assaloni e Unimog per la Provincia di Viterbo FRANCESCO VANDONI
Il 22 gennaio, nella suggestiva e centrale Piazza del Plebiscito di Viterbo, si è svolta la consegna da par te di Mercedes-Benz Roma alla Provincia di Viterbo di un Unimog U400L allestito da Assaloni S.r.l. con quattro attrezzi. Alla presenza di numerose personalità delle autorità locali e provinciali, tra le quali il presidente della Provincia di Viterbo Giulio Marini, il sindaco del Comune di Viterbo Giancarlo Gabbianelli, il direttore del settore strade della Provincia ing. Giancarlo
Stoppacciaro, è stato presentato in piazza il veicolo con allestimento invernale, ossia con una lama Assaloni Futura F 32/8 montata sulla piastra anteriore dell'Unimog e uno spandisale a coclea Assaloni serie AV da 2,5 m3, carrato sul cassone del mezzo. Sui due lati del veicolo sono stati presentati scarrati gli altri due attrezzi previsti dalla consegna: una falciaerba anteriore Assaloni PAU+FED e una piattaforma aerea telescopica Assaloni PAS 10, sistemata sui suoi
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appoggi di stazionamento. Questa consegna fa parte di un più ampio investimento che la Provincia di Viterbo ha deciso di affrontare al fine di operare una riorganizzazione e una modernizzazione dei mezzi in sua dotazione, puntando alle alte tecnologie proposte dal mercato per cercare di alleviare le problematiche generate dal territorio, dal suo controllo e manutenzione. Questo progetto più vasto comporterà, entro la primavera, l'acquisizione di 10 Fiat Panda, 7 furgoni Iveco a doppia cabina, 2 autocarri Iveco 4x4, 1 autocarro Iveco 6x4, 2 autocarri con cestelli, 1 mezzo pesante per il trasporto delle attrezzature e 4 biotrituratori per i residui delle potature. L'investimento globale si aggira intorno a 1,5 milioni di Euro. Le attrezzature ed il veicolo della consegna di gennaio saranno dedicati alla manutenzione della rete viaria compresa tra il capoluogo e i monti Cimini, tuttavia in caso di necessità verranno affidati alla nuova struttura della protezione civile della Provincia di Viterbo. Maurizio Baiocchi, del settore Enti Pubblici della Mercedes-Benz Roma, in qualità di capocommessa, ha fornito il veicolo: un Unimog U400L, a trazione integrale permanente, con bloccaggio dei differenziali centrale e posteriore, motore da 177 CV, barre stabilizzatrici anteriori e posteriori, freni a disco su tutte le ruote con sistema ABS, freno motore a due stadi a valvola costante; doti che conferiscono grande maneggevolezza, affidabilità e potenza. Le sue dimensioni compatte permettono di accedere in ogni luogo, mentre la trazione integrale ed i bloccaggi dei differenziali assicurano un comfort di marcia stabile anche in condizioni estreme. Il Unimog U400L allestito per il servizio invernale sulla Piazza del Plebiscito di Viterbo 9
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nuovo Unimog della Provincia di Viterbo è inoltre dotato di piastra anteriore unificata per il montaggio e smontaggio rapido degli attrezzi, di cassone ribaltabile trilaterale e del sistema Vario Pilot che permette in pochi secondi di spostare lo sterzo, il cruscotto e la pedaliera da sinistra a destra e viceversa, per avere sempre la visuale dal lato più favorevole. I comandi degli attrezzi vengono impartiti tramite joystick e grazie al sistema idraulico con due pompe i movimenti dei due attrezzi sono indipendenti. L'allestimento invernale del veicolo è composto da una lama sgombraneve e uno spargitore di sale. La lama Assaloni Futura F 32/8 è composta da 8 settori di 40 cm di larghezza per una lunghezza totale del coltello di raschiamento di 3,2 m. Ogni elemento è dotato di sistema di ammortizzazione a molle indipendente fissato alla trave centrale la quale supporta anche il rialzo superiore a profilo curvo, più adatto alle alte velocità e che termina con una grembiulina paraspruzzi in gomma. La configurazione ad elementi indipendenti permette il superamento degli ostacoli senza contraccolpi; in caso di urto, la parte raschiante, supportata da due bielle e mantenuta allineata da una molla, compie un movimento simultaneo di rotazione all'indietro e di sollevamento, superando alla velocità di
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40 km/h ostacoli fino a 10 cm, ritornando poi automaticamente in posizione di lavoro. La F 32/8 può ruotare di 60° (+ o - 30° rispetto agli assi del veicolo) e oscillare per seguire l'andamento della strada. Lo spandisale a coclea Assaloni AV 25 per Unimog ha la tramoggia in acciaio Inox 18.10 304-L e presa di moto dall'impianto idraulico del veicolo. Il suo sistema di alimentazione a coclea con secondo rullo frantumatore garantisce una migliore precisione nel dosaggio del materiale e permette di spezzare gli eventuali grumi di materiale assicurando una continua alimentazione della coclea. La capacità della tramoggia è di 2,5 m3, la larghezza di spandimento varia da 2 a 13 m con possibilità di regolazione asimmetrica destra e sinistra. Inoltre a richiesta è possibile montare i comandi a microprocessore in cabina, che offrono la possibilità di trasferimento dei dati di spargimento su PC o stampante. Il peso a vuoto è di 650 kg. Gli altri due attrezzi consegnati alla Provincia di Viterbo, una piattaforma aerea e un falciaerba anteriore, possono rappresentare un allestimento estivo per l'Unimog, per sfalciare e potare alternativamente senza dovere rientrare per sostituire l'attrezzo tra un lavoro e l'altro, oppure essere utilizzati separatamente. La piattaforma, che consente ad una persona di lavo-
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rare fino ad un'altezza di dieci metri, non è infatti soltanto dedicata alla manutenzione del verde. La piattaforma aerea telescopica scarrabile Assaloni PAS 10 è composta da un telaio di base collegato al telaio del veicolo in maniera scarrabile. Durante la fase di lavoro della piattaforma il veicolo viene irrigidito grazie ad un sistema con due stabilizzatori meccanici flangiati sulle ruote posteriori per il bloccaggio delle balestre. Questo sistema, grazie alla stabilità dell'Unimog, permette un'altezza di lavoro di 11 m senza dover usare stabilizzatori ad estrazione poggianti a terra. La torretta rotante è installata su cuscinetto di base a doppio giro di sfere con rotazione di 220°, comandata da un motoriduttore oleodinamico provvisto di valvole di sicurezza. Sulla navicella si trovano sia un sistema idraulico ausiliario che una presa di corrente elettrica per un comodo collegamento di vari attrezzi quali cesoia, sega a catena, e via discorrendo, attrezzi che risultano più 1. Unimog con lama e spandisale Assaloni 2. Lama Assaloni Futura F 32/8 a settori indipendenti 3. Cabina di guida e comandi degli attrezzi 4. Parte posteriore dello spandisale 5. Navicella della piattaforma aerea
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maneggievoli, sicuri ed economici collegati direttamente anteriore del veicolo tramite albero cardanico. La velocità al cestello. Il braccio operatore è a sezione rettangolare di lavoro è di 5 km/h e il peso di 850 kg. realizzato in acciaio ad alto limite di snervamento ed è Assaloni con questa consegna rinnova la sua già lunga composto da due elementi: il primo, di base, fulcrato sulla collaborazione con la DaimlerChrysler: infatti in qualità di torretta rotante e collegato ad un martinetto di solleva- partner del sistema attrezzi Unimog, Assaloni nel corso mento, il secondo, azionato da un martinetto idraulico, è dello scorso anno ha arricchito la sua gamma di attrezzascorrevole su pattini a basso coefficiente di attrito. La ture per Unimog con tre nuovi prodotti, lo spandisale, il navicella di lavoro è in vetro-resina fulcrata sull'estremità battipalo per la sostituzione delle barriere di sicurezza ed dell'elemento terminale, collegata ad un dispositivo di un allestimento anti-incendio boschivo. livellamento costante e montata su una struttura in Inoltre, nell'ambito del progetto più ampio intrapreso dalla acciaio. I circuiti oleodinamici di stabilizzazione e di Provincia di Viterbo di cui la consegna presentata in quecomando dei movimenti sono collegati direttamente alle sto articolo fa parte, Assaloni allestirà con lame sgombraprese idrauliche dell'Unimog. I comandi idraulici sono in neve due veicoli per la Iveco Strappini di Orte. duplice postazione, sul telaio e sulla navicella, un selettore idraulico impedisce l'uso contemporaneo dei due punti 1. Piattaforma aerea Assaloni PAS 10 sui piedi di stazionamento di controllo. L'impianto elettrico è composto da un quadro elettrico principale sul telaio, con un pannello di controllo 2. Falciaerba anteriore Assaloni PAU+FED del posto di comando alla base, e la logica elettromeccanica a relé per la gestione dei blocchi di sicurezza. Un secondo pannello di controllo elettrico si trova nella navicella ed è composto da un pannello di controllo del posizionamento. L'attrezzo è corredato da numerosi dispositivi di sicurezza, sia idraulici ed elettrici che meccanici, atti a garantire l'incolumità agli operatori durante il lavoro. La falciaerba anteriore a disco Assaloni PAU+FED U è costituita da un disco falciante (ø 1 m) e da un telaio portante con bracci regolabili idraulicamente per consentire gli spostamenti sia orizzontali che verticali. La sua ridotta altezza permette il lavoro sotto i guard-rail. Il disco falciante, completamente protetto da un carter in lamiera con grembiuline a catena, lavora in posizione orizzontale e, grazie ad un sistema elastico a molla, può ruotare automaticamente all'indietro per oltrepassare ostacoli quali i piantoni dei guard-rail o i pali segnalimiti, ottenendo così un'ottima velocità di lavoro. Una ruota di gomma collegata ad un pistone idraulico mantiene il livellamento del disco al piano stradale sempre perfetto mentre una molla precaricata permette al disco di galleggiare, evitando qualsiasi attrito con il terreno. In fase di trasferimento il disco viene ripiegato idraulicamente in posizione verticale, in modo da permettere all'attrezzo di rientrare completamente in sagoma e non ostacolare la visibilità del conducente. L'avviamento del disco è comandato elettricamente da un quadro comando posto in cabina, mentre un micro-interruttore assicura che la rotazione del disco non avvenga quando esso non è in posizione di lavoro (perfettamente orizzontale). I movimenti vengono effettuati dall'impianto idraulico del veicolo, mentre l'azionamento del disco avviene per mezzo di una pompa fissata sul telaio e collegata alla presa di forza Lavori Pubblici n. 6 gennaio - febbraio 2004
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VIABILITÀ INVERNALE
"Mounty - Inox" il nuovo spargitore Bombelli GHERARDO MARCHELLI
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La Bombelli Costruzioni Metalliche S.r.l., con sede a Milano, fondata nel 1889 e specializzata fin dall'inizio nella costruzione di manufatti in materiali ferrosi, si è occupata del settore neve dal primo periodo di introduzione dei mezzi a motore, che diventa di interesse primario negli anni '60, a cui in seguito viene affiancata la produzione nel campo degli allestimenti speciali per uso aeroportuale. Per questa stagione invernale ha presentato e prodotto come novità il Mounty - Inox. Si tratta di uno spargitore portato in acciaio Inox destinato ad essere montato su autocarri medio-leggeri. Le sue caratteristiche tecniche permettono lo spargimento di diversi tipi di materiale quali sabbia, sale, ghiaia e tutti i fondenti chimici. Sopra la tramoggia è installata una rete di vaglio ed il sistema per convogliare il materiale da spargere verso il disco di spargimento è disponibile in due versioni, la prima a
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nastro tradizionale e la seconda con un nastro a nido d'ape in acciaio inossidabile, tutto imbullonato. Il nastro è trascinato da un rullo motore appositamente ricoperto per evitare gli scivolamenti. Quest'ultimo è movimentato dalle prese di forza idrauliche del veicolo e nel caso il mezzo ne fosse sprovvisto viene installato un motore termico Ruggerini diesel da 9 CV con batteria propria per l'avviamento. La struttura e la tramoggia dell'attrezzo, come anche la coda di spargimento, sono interamente in acciaio inossidabile, materiale che conferisce leggerezza e resistenza, oltre che durabilità. Il meccanismo di spargimento è regolabile in altezza e munito di dispositivo per lo spargimento simmetrico ed asimmetrico. I comandi dell'attrezzo sono gestiti da una scatola comandi, con due potenziometri per la regolazione della portata e della larghezza di spargimento,
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avvio motore, spargimento e luce intermittente, che può essere installata direttamente nella cabina di guida dell'automezzo. Lo spargitore è predisposto con catene e tenditore per il fissaggio al cassone del veicolo e può essere dotato di telone di copertura. Naturalmente il Mounty - Inox è provvisto di faro di lavoro, di lampeggiante e di tutti i dispositivi di sicurezza necessari ad un corretto funzionamento ed al rispetto delle normative vigenti. Esistono tre versioni dello spargitore Mounty - Inox: da 1,5, 2 e 3m3. In pratica a variare è solo l'altezza, rispettivamente 1, 1,3 e 1,5 m, con l'aumentare della capacità della tramoggia, mentre larghezza (1,4 m) e lunghezza totale (2,4 m) restano invariate. Il peso è di circa 400 - 450 kg. Il nuovo spargitore Bombelli è già stato consegnato ed utilizzato da un certo numero di province e comuni per lo svolgimento del servizio neve in questa stagione. 1. 2. Il nuovo spargitore "Mounty Inox" della Bombelli 3. Comando da posizionare in cabina 4. Particolare del nuovo nastro convogliatore a nido d'ape in acciaio inossidabile, tutto imbullonato
Lavori Pubblici n. 6 gennaio - febbraio 2004
dal 1889
ANGELO BOMBELLI COSTRUZIONI METALLICHE S.r.L. 20134 MILANO - VIA G.VENTURA 14TEL.022157858-820 - FAX 0226410069E-mail:bombelli@bombelli.it - Internet:www.bombelli.it
ATTREZZATURE
König Supermagic anche per 4x4 L’incredibile funzionalità del sistema Supermagic è stato adottato anche per il settore 4 x 4. Partendo dal concetto di catena intesa come accessorio di emergenza, König ha creato quanto di meglio possa offrire il mercato delle catene da neve: la nuova gamma Supermagic. Questo gioiello di tecnica è dotato dell’innovativo Take-Off System, unico sistema di smontaggio automatico totalmente brevettato in tutti i suoi componenti base. Con la funzionalità di Supermagic, chiunque può montare le catene con grande semplicità e smontarle ancora più facilmente, rendendo meno impegnativa una delle azioni che automobilisti, ma soprattutto automobiliste “odiano” maggiormente. E’ quindi sufficiente un rapido gesto e il meccanismo di sgancio libera automaticamente la ruota dalla catena che cade sul terreno. Per Supermagic inoltre è stato ulteriormente perfezionato il principio di autotensionamento (Magic) con l’utilizzo di un sistema realizzato in tecnopolimeri (A.S.T.S.= Advanced Self Tensioning System), che permette di ottimizzare la microregolazione della catena, adattandola automaticamente e progressivamente al pneumatico, in pochi metri dalla partenza dopo il montaggio.
Supermagic 4x4 14
König, con Supermagic, non ha creato solo un’ottima catena per auto, ma un sistema da utilizzare in più situazioni d’impiego. Proprio questa capacità di innovazione, sommata alla qualità e professionalità del servizio, consente di esprimere sul mercato internazionale una nuova e riconosciuta realtà: il “Made in König”. Questa formula ha permesso all’azienda lombarda di definire una strategia basata sull’innovazione progettuale e sulla superiorità qualitativa, conquistando una marcia in più rispetto alla concorrenza più qualificata oltre ai prodotti d’importazione. Negli ultimi anni, dopo aver realizzato l’affermata gamma Magic, König si è profondamente impegnata nello sviluppo di una nuova linea di prodotti la cui caratteristica funzionale-applicativa fosse rappresentata dall’evidente facilità di impiego della catena sia nella fase di montaggio che, e soprattutto, in quella dello smontaggio. Da questo progetto “easy to use” è nata la nuova gamma SuperMagic destinata alle applicazioni sulle autovetture e nel segmento del 4x4. Il montaggio semplificato, lo sgancio automatico (Take Off System) e il sistema di autotensionamento A.S.T.S. (Advanced Self Tensioning System) sono una vera conquista per chi è appassionato di 4wd, ma addirittura una rivoluzione per chi gestisce o guida veicoli commerciali. Non è difficile capire i problemi che un tratto innevato può arrecare, parlando in termini di tempo: montare le catene, per poi smontarle quando la strada si libera, e magari rimontarle poco dopo...un disagio non indifferente quando il tempo è denaro. Con Supermagic bastano invece pochi secondi e si evitano tagli o abrasioni delle mani, infortunio molto frequente quando, al freddo, si tenta di agganciare o sganciare una catena standard. König, in questo modo, ha sviluppato e conquistato un altro segmento del mercato delle catene da neve, garantendo un prodotto qualitativamente superiore (il sistema Supermagic è
brevettato in ogni suo componente) e in grado di migliorare realmente le condizioni di chi, per volere o dovere, viaggia in strada. Per quanto riguarda il trasporto professionale, lo stesso concetto applicativo ha consentito di realizzare prodotti altrettanto rivoluzionari, commercializzati con il marchio TruckRecord. TruckRecord Quando si parla di catene da neve per autotrasporto (bus e camion) si entra in un settore molto delicato. Infatti i pesi e le sollecitazioni alle quali è sottoposta la catena sono enormi e le prestazioni richieste, anche in termini di sicurezza, sono elevate, soprattutto quando si trasportano grossi carichi o addirittura passeggeri. König ha riservato a questo settore una particolare attenzione, progettando una catena da neve veramente specializzata nell’autotrasporto: la Truck Record. Il montaggio è semplice e veloce grazie al sistema brevettato K.T.S. (König Twin Set). L’impiego dello scivolo sagomato facilita l’inserimento della catena tra le ruote gemelle, e le maglie distanziatrici evitano qualunque rischio di blocco della catena fra i pneumatici. L’elastico di ancoraggio consente anche a una singola perso-
TruckRecord
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na di fissare la prima metà della catena, per poi completare comodamente il montaggio, riducendo della metà il tempo necessario al montaggio rispetto a una catena convenzionale. Con il sistema T.O.S. (Take Off System) liberare il pneumatico risulterà ancora più semplice del montaggio: è sufficiente operare sulla parte esterna della ruota. Sfilando con decisione il fermo, la catena si smonterà automaticamente in un secondo. La ricerca tecnologica König ha consentito di ottenere ottimi risultati anche per quanto riguarda la conformazione del battistrada della catena. Oltre a un’incredibile resistenza, la Truck Record offre infatti una maggiore silenziosità durante la marcia e una diminuzione delle vibrazioni, oltre che una relativa leggerezza. E’ in grado di adattarsi a ogni tipo di pneumatico e può essere utilizzata da entrambe le parti, garantendo così una maggiore durata. La par ticolarità del disegno della catena e le maglie a passo corto, offrono un aumento del 40% di presa sul terreno, garantendo più sicurezza e un apprezzabile comfort alla guida.
Nel settore delle catene destinate ai mezzi a trazione integrata (4x4), nel 2002 König ha realizzato una serie di esperienze ad elevata criticità testando anche la nuova gamma “SuperMagic 4x4” su un circuito di 250 Km nelle Alpi francesi in un evento sponsorizzato da Daimler-Chrysler (Globe Jeep Tour)). Il test è stato realizzato avendo a disposizione cinquanta jeep di marchi prestigiosi che hanno attraversato l’intero circuito superando tratti inaccessibili a mezzi convenzionali. Analogo test, in ambiente estremo, è stato recentemente realizzato dalla Toyota che ha pubblicato sul “Toyota Land Cruiser Magazine” dello scorso Aprile 2003 i risultati che qualificano i prodotti König, destinati a questo segmento di impiego, come “prodigiosi”. Lo stesso impegno, che ha consentito di ottenere questi importanti riconoscimenti internazionali, caratterizza lo sviluppo e la commercializzazione della gamma destinata a tutti gli usi professionali: Camion, Bus, Veicoli Commerciali e Jeep, in tutti i settori di impiego e su tutte le tipologie delle distanze coperte.
Catene per ogni settore di impiego A partire dal 1988 König ha concentrato una consistente parte dei suoi investimenti per la progettazione e lo sviluppo di una nuova e completa gamma di prodotti destinati destinati ad arricchire la sua offerta nel segmento internazionale dei prodotti professionali impiegati nel trasporto leggero (furgoni), nel trasporto pesante (camion e bus), e in quello specialistico (spazzaneve). Questo programma di sviluppo è stato realizzato attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie di processo: oggi König è anche dotata di due nuovi forni Ipsen che le consentono di realizzare, nel settore del trasporto pesante, prodotti di elevata qualità attraverso complesse fasi di trasformazione (cementazione) di materie prime pregiate (acciai legati). Questi prodotti riescono a garantire notevoli prestazioni in quanto adatti a resistere a forti sollecitazioni in condizioni ambientali fortemente impegnative. I tests che sono stati realizzati nel Nord Europa per due anni consecutivi prima di introdurre la nuova gamma sul mercato internazionale, hanno consentito di acquisire e completare le esperienze necessarie per raggiungere standard qualitativi e di affidabilità che oggi vengono riconosciuti a König da parte dei più qualificati clienti internazionali.
La König König opera da oltre 36 anni nel settore delle catene da neve, settore nel quale ha progressivamente affermato e consolidato la sua posizione di leadership a livello mondiale. Fondata nel 1966, la società lombarda prende il nome di una nota vetta delle Alpi: Königspitze, montagna meglio conosciuta nel versante valtellinese con il nome di Gran Zebrù. Dopo aver sviluppato una progressiva penetrazione del mercato italiano e dei principali mercati dell’Europa Occidentale, a partire dal 2000 König ha decisamente avviato una politica di espansione strutturale della sua presenza nei principali mercati internazionali. Mentre in Giappone König controlla come leader il segmento di alta gamma, consolidando inoltre il forte
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rapporto commerciale con il gruppo Toyota, i nuovi mercati in cui König ha acquisito importanti clienti sono: Nord America, Russia, Kazakistan e Ucraina. Questo senza peraltro trascurare le significative opportunità rappresentate dall’area dei paesi dell’Est Europa. Oltre al programma di sviluppo finalizzato allo sviluppo-rafforzamento della presenza commerciale, König ha parallelamente completato, sul fronte interno, il rilevante piano di investimenti realizzato nel periodo 1998 - 2003 durante il quale sono stati investiti mediamente 1.5 milioni di euro all’anno. Gli investimenti sono stati principalmente destinati allo sviluppo di nuovi prodotti a contenuto fortemente innovativo e all’acquisizione di nuove tecnologie di processo, che hanno consentito alla Società di migliorare notevolmente la posizione di controllo nei segmenti del trasporto leggero e pesante. Oggi König rappresenta, a livello internazionale, uno dei più forti player nel settore delle catene da neve ed in quello delle catene industriali. In quest’ultimo segmento la società è entrata con successo a partire dal 2001, puntando in particolare sull’offerta di prodotti destinati alla sicurezza passiva: catene antifurto per moto e biciclette. L’organico della società è composto da circa 180 dipendenti, dei quali i due terzi sono tecnici di produzione. La superficie su cui sono distribuiti gli impianti produttivi ed i magazzini è superiore a 42.000 m2. Al suo interno König ha organizzato linee produttive fortemente integrate che consentono sia un notevole livello di controllo della qualità dei prodotti, sia, soprattutto, il geloso presidio nello sviluppo e nel governo delle tecnologie di processo e di prodotto. Questa struttura organizzativa consente a König di poter servire in 35 mercati oltre 900 clienti attivi rispettando con attenzione tempi e modalità di consegna.
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VIABILITA’ INVERNALE
Una Campagnola per sgombero neve NICOLA BELLODIS Sono passati 40 anni di duro lavoro e lungo servizio per la vecchia Fiat Campagnola del 1963. Già da 5 o 6 anni, nel parcheggio di Rio Gere, utile ad un’ampia zona sciistica di Cortina d’Ampezzo, a quota 1.700 m, dove le nevicate possono essere abbondanti e frequenti, si vede operare per lo sgombero neve una vecchia Fiat Campagnola con allestito, nella parte anteriore, un vomere comandato idraulicamente. Dopo il lungo servizio della Campagnola come mezzo da svago e da passeggio, ed essendo già una macchina superata, Nicola e Ivano Bellodis "Pippi", gestori dell’omonimo Ristorante che domina la località, hanno voluto farle passare gli ultimi anni di vita come macchina operatrice. Aggiungendo al mezzo, perfettamente funzionante, un po’ di ingegno, è stato applicato nella parte anteriore un vomere costruito negli anni ‘70 da un artigiano di Cortina, dopo aver laboriosamente rinforzato il telaio nell’officina di casa. Nel vano motore è stata installata la pompa idraulica azionata tramite una cinghia da una doppia puleggia dall’albero motore. I comandi sono all’interno dell’abitacolo, vicini alla leva del cambio: con una leva si aziona il pistone idraulico che alza e abbassa il vomere, mentre con l’altra si aziona il secondo pistone per spostare il vomere a destra o a sinistra.
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La Campagnola, con buone catene da neve montate su tutte e quattro le ruote, trazione integrale e marce ridotte inserite, si presta benissimo per questo tipo di lavoro, avendo i rapporti molto più corti di qualsiasi altro mezzo fuoristrada; inoltre, in caso di slittamento, è dotata del blocco differenziale posteriore, che già all’epoca veniva fornito di serie. Per essere il più possibile a norma con il codice della strada, sul tetto del mezzo sono stati installati un lampeggiante giallo e due potenti fari, che
vengono accesi solo al momento di effettivo lavoro di sgombero neve, in quanto i fari originali sono semicoperti dal vomere. Durante la stagione estiva il vecchio fuoristrada della Fiat viene reso utile nei lavori boschivi: modificato a pickup, al momento del bisogno è stata resa possibile l’applicazione sul retro di un verricello elettrico, particolarmente utile nelle situazioni di emergenza. Tale mezzo è ancora adesso perfettamente funzionante nelle sue mansioni, sia d’inverno che d’estate.
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VIABILITA’ INVERNALE
Piccoli spargitori manuali GIORGIA MARCHELLI All’interno dell’ampia gamma di produzione Morselli e Maccaferri S.r.l. di Piumazzo, in provincia di Modena, stanno riscontrando quest’anno un ottimo successo sia in Italia che all’estero i piccoli spargitori manuali M 50. In acciaio verniciato oppure inox aisi 304 e montato su ruote pneumatiche, è dotato di manici per essere spinto a mano. Il moto all’albero spargitore con denti intercambiabili, e quello frantumatore a camme per lo spargimento, viene effettato tamite una catena collegata con le ruote. Lo spargitore ha la capacità della tramoggia di 48 litri, per un peso a vuoto di 20 kg, larghezza massima 80 cm, e larghezza di spargimento 60 cm. Dotato di una leva di regolazione per dosare la quantità di materiale desiderata, copre una distanza di spargimento da 3 a 4 km per il sale / ghiaietto, e da 0,7 a 1,3 km per la sabbia. Grazie alle dimensioni ridotte e al peso minimo, anche a pieno carico, questo piccolo spargitore è di estrema maneggevolezza, e può essere utilizzato con semplicità e velocità da chiunque: tenero da spingere, se tirato (per i trasferimenti) non spande, e può essere lasciato carico da utilizzare solo nel momento del bisogno. Sempre per le stesse caratteristiche, è l’ideale per marciapiedi, scuole, asili, ospedali, cimiteri, stradine di parchi o di piccoli parcheggi, grandi caseggiati o comunque piccole comunità. Ecologicamente, con un sistema così semplice e manuale, il mezzo è perfetto: permettendo uno spargimento molto uniforme per l’esatta larghezza di un marciapiede o di una stradina, consente di spandere la quantità minima indispensabile di materiale praticamente senza sforzo, oltre a non necessitare di carburante, corrente, ne’ manutenzione.
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VIABILITÀ
La Provincia di Chieti riconferma Prato GHERARDO MARCHELLI
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La Provincia di Chieti ha ampliato il suo parco macchine riconfermando come fornitore la diitta Prato Comm. Pier Luigi di Tortona (AL) e il marchio Fendt. Dopo la fornitura effettuata da Prato nel 2002 di due Xylon Fendt, portattrezzi polivalenti attrezzati con spargitore portato da 2,5 m3, vomere a geometria variabile, braccio anteriore da 6 m per lo sfalcio dell’erba, pala caricatrice girevole e pianale di carico posteriore ribaltabile trilateralmente (quota neve n. 117 novembre dicembre 2002), ha riconfermato la scelta con l’acquisto di un nuovo Fendt Vario 930 TMS. Questo trattore portattrezzi con una
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potenza di 310 CV erogata da un motore sei cilindri turbocompresso con intercooler di 6.870 cc è dotato di un impianto frenante con freni posteriori a dischi multipli in bagno d’olio, freni anteriori in bagno d’olio sull’albero di trasmissione ed impianto frenatura ad aria compressa omologato con gancio di traino da 200 quintali. La trasmissione è continua Vario con inversore e Tempomat da 0 - 40 km/h. Per l’attacco delle attrezzature sono presenti una presa di forza posteriore 750/1000 giri/min con preselezione velocità elettroidraulica, una presa di forza anter iore 1000 giri/min, quattro distributori idraulici
a doppio effetto a comando elettronico con prese poster ior i, quattro distributori idraulici a doppio effetto anteriori; la portata della pompa dell’impianto idraulico è di 117 l/min. La cabina confortevole è insonorizzata e sospesa con cellula di sicurezza incorporata dotata di sistema di aerazione con ventilazione nel tetto, riscaldamento con ventilazione a tre stadi ed aria condizionata. La postazione di guida con tutti i comandi, compreso il joystick fissato in cabina di guida sul lato destro del guidatore con tutte le funzioni per il comando attrezzature anteriori e posteriori, può ruotare di 180° per consentire all’operatore di pilotare il mezzo e le attrezzature in entrambi i sensi di marcia. Inoltre la Prato ha fornito un’allestimento supplementare migliorativo: il 3° punto idraulico ad aggancio rapido, importantissimo per il funzionamento della fresa; il sistema di allun1. Fendt Vario 930 con fresa Kahlbacher al lavoro 2. Xylon Fendt con lama, spargisale e pala caricatrice frontale girevole ad una delle dimostrazioni invernali organizzate dalla ditta Prato 3. Xylon Fendt ad una delle dimostrazioni estive organizzate dalla ditta Prato
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DISTRIBUTORE PER L'ITALIA
FORNITURE A ENTI PUBBLICI S.S. per Genova 35/A - 15057 TORTONA (AL) Tel. 0131 861.970 / 863.585 - Fax 0131 863.586 www.gruppoprato.com e-mail: pratopierluigi@pratopierluigi.com
XYLON FENDT - SFALCIO ASPIRAZIONE CON RACCOLTA
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La qualità fa la differenza
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gamento dei vetri posteriori della cabina, per evitare il sicuro accumularsi della neve; tergicristallo posteriore rinforzato; specchi retrovisori telescopici riscaldati; fari anteriori su longherone cabina, fari di lavoro posteriori sul parafango e ruote Nokia. La fornitura delle attrezzature, sempre da parte della Prato, è stata di una decespugliatrice professionale posteriore e di una fresa neve, per un utilizzo del mezzo sia per operazioni invernali che estive. Da notare che il Fendt Vario 930 TMS nelle operazioni di sgombero neve pesanti può lavorare ad esempio con la fresa montata posteriormente e il vomere a geometria variabile anteriormente, con l’autista che guida sempre in direzione del lavoro e la comodità dell’inversore di marcia; può eseguire ad esempio prima un’apertura della 1. Fendt Vario 930 con fresa Kahlbacher 2. Fendt Vario 412 con lama, spargisale ad una delle dimostrazioni invernali organizzate dalla ditta Prato 3. Fendt Farmer 206 V ad una delle dimostrazioni estive organizzate dalla ditta Prato 4. Fendt 380 GTA ad una delle dimostrazioni estive organizzate dalla ditta Prato
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strada con la fresa ed al ritorno, senza dover girare il mezzo, finire il lavoro con il vomere a geometria variabile. La fresa fornita è una Kahlbacher con larghezza lavoro di 2700 mm, altezza di lavoro di 2000 mm, diametro tamburo di 1110 mm, livellamento idraulico della fresa di 6°, traslazione laterale di 25 cm per parte, doppio camino ed un lancio neve di 10 - 50 m. La macchina tagliaerba decespugliatrice professionale posteriore ha il braccio della lunghezza di 7,00 m da centro trattore a fuori testata, composto da 2 segmenti articolati più 1 terminale telescopico interno; la particolare conformazione dei segmenti articolati ed il terminale telescopico, funzionante tramite cilindro idraulico, permettono di lavorare a filo ruota, senza per questo ingombrare la carreggiata e, durante il trasferimento su strada, di non eccedere nell’ingombro in altezza. Lo scorrimento del telescopico è su pattini in ertalon, materiale antiusura e autolubrificante, che evita le conseguenze dello sfregamento acciaio su acciaio allungando la vita del braccio. La testata trinciatrice è dotata di sistema flottante elettroidraulico ad azoto per l’autolivellamento al terreno della testata trinciante, larghezza di taglio utile di 120 cm, con rotore di taglio, intercambiabile con altre soluzioni, a doppio senso di rotazione che permet-
te un taglio perfetto sia in presenza d’erba (rotazione in senso orario) che in presenza di arbusti (rotazione in senso antiorario) e di disincagliare il rotore senza strappi dannosi, qualora, incontrando un notevole groviglio di vegetazione, si dovesse impigliare. Il distributore è elettroidraulico proporzionale a sezioni compensate Danfoss con comandi tramite manipolatore monoleva. Il braccio ha inoltre il sistema di rotazione della testata su ralla rotante a 360° che permette di poter lavorare in entrambi i sensi di marcia. Tutte queste attrezzature si sono potute ammirare nelle passate dimostrazioni pratiche, sia estive che invernali, che la ditta Prato ha organizzato e si appresta ad organizzare. Il 9 marzo 2004 a Cesana Torinese (TO) e l’11 marzo 2004 alla Maiella (CH) si potranno ammirare e provare svariati mezzi ed attrezzature, tra cui: Fendt Xylon attrezzati con spargitori interassiale e portato, lama sgombraneve, e modulo antincendio; Fendt Vario 930, Fendt 380 GTA attrezzato con lama sgombraneve e spargitore interassiale; Fendt 200 V-DT con fresaneve e lama sgombraneve; Fendt Vario 716, Scam con spargisale da 1 m3 e lama sgombraneve; oltre a skidloader, minipale, pala Hyundai, piattaforme aeree e mezzi movimento terra Kubota.
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AZIENDE
Nuova sede per Schmidt Italia Schmidt Italia S.r.l., presente nel mercato nazionale da più di 20 anni con la completa gamma della produzione del gruppo Schmidt, si è trasfer ita da settembre 2003 nella nuova sede di Cor taccia (BZ) lasciando l‘ormai storica sede di Laives (BZ) divenuta nel frattempo non adatta, considerato il grado d‘espansione raggiunto da Schmidt Italia negli ultimi anni. La nuova sede si estende su una superficie di 7.000 m2 di cui 2.000 m2 coperti, è stata concepita e progettata con moderni principi, per poter fare fronte in modo sempre più quali-
ficato a tutti gli aspetti inerenti allo svolgimento dell‘attività. Un'attenzione par ticolare è stata rivolta all‘officina, vero e proprio fiore all‘occhiello, che è stata dotata di tutte le attrezzature più moderne per soddisfare le richieste in modo sempre più professionale. Il magazzino è fornito di tutti i ricambi necessari, è gestito con moderni sistemi informatici e garantisce rapide consegne. La struttura architettonica visivamente non tradisce la filosofia del gruppo Schmidt, si presenta infatti in modo rigoroso, emanando un senso
di solidità che è poi la caratteristica peculiare del prodotto Schmidt. Par te della superficie scoper ta è destinata ad esposizione, sono infatti sempre visibili varie attrezzature in pronta consegna, permettendo al cliente di constatare ed eventualmente sincerarsi che la fama di solidità di cui godono gli attrezzi Schmidt corrisponde alla realtà. Schmidt Italia con questo significativo passo vuole evidenziare la strada percorsa negli ultimi anni e dimostra di affrontare il futuro nel modo più appropriato confidando nella preferenza e nella soddisfazione dei propri clienti.
nuova sede
attrezzature per la viabilità SCHMIDT Italia s.r.l.: via dell'Adige 12 - 39040 Cortaccia (BZ) Tel. 0471 818906 Fax 0471 818680 e-mail: info@schmidt-italia.it Lavori Pubblici n. 6 gennaio - febbraio 2004
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ATTREZZATURE
Attrezzature Orsi per la stagione GHERARDO MARCHELLI
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Orsi Group S.r.l., innovativa nella progettazione, nella produzione, nella qualità dei prodotti, con una posizione di vertice nel mercato mondiale di decespugliatori idraulici e di trinciatrici meccaniche ha scelto fin dalla nascita la strada della ricerca e dell'innovazione, testimoniata dal suo slogan "...sempre un passo avanti". La Orsi ha voluto e studiato i suoi prodotti per contribuire ad un risultato preciso: migliorare costantemente la qualità del lavoro che andranno a svolgere, per fare crescere in qualità, redditività e soddisfazione il lavoro. Svariate sono le attrezzature da applicare alla sua vasta gamma di bracci idraulici. Tali attrezzature possono essere montate anche su decespugliatrici di
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marche diverse, come pure su macchine da cantiere e movimento terra. Orsi può fornire le macchine complete di "omologazione come macchine operatrici", cioè conformi alle normative vigenti del codice stradale. Durante la stagione invernale uno dei tanti lavori che si possono effettuare è la potatura di rami e siepi, lavori per i quali Orsi offre diversi tipi di attrezzature come: la barra siepi, idonea per il taglio e la potatura di siepi, e di materiale legnoso, gamma disponibile in 3 misure: 90, 135 e 165 cm; la barra falciante bilama, idonea per il taglio di erba e canne, si contraddistingue dalla barra siepi in quanto ha 2 lame in movimento, mentre quella siepi ha solo una barra in movimento. La barra
bilama è disponibile in 2 misure, da 120 e 170 cm; la barra siepi a dischi è indicata sempre per lavori di potatura e taglio di siepi e ramaglie in genere e compie il suo lavoro mediante 4 dischi rotanti corredati di 2 coltelli flottanti cadauno. Questa lama è indicata per la potatura di alberi a foglie speciali, tipo Cupressocyparis leilandii ove è impossibile effettuare i tagli con barre tradizionali. Quattro dischi specifici in acciaio temprato, possono essere intercambiati, per eseguire il taglio perfetto di legna fino a un diametro massimo di 6 cm. Chiude la serie degli attrezzi per potatura la testata tranciarami indicata per medi e grandi tagli e/o potature di qualsiasi materiale legnoso, fino a una dimensione massima di taglio di 10-12 cm, disponibile in 2 misure di 155 e 225 cm. Questa testata non necessita manutenzione in quanto costruita in acciaio antiusura. La caratteristica fondamentale della testata tranciarami è il dispositivo antinceppamento: la miglior garanzia che si possa dare ad una pianta. Il ramo non reciso non rimane mai impigliato tra i denti della testata. I lavori di potatura possono essere 1. Di Benedetto al lavoro per mezzo di terna con braccio e testata trinciante Orsi 2. Barre siepi Orsi 3. Testata tranciarami Orsi
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anche eseguiti con testate trincianti Orsi, i cui rotori hanno la possibilità di intercambiare svariati utensili: "C-D-HG-E-O" per il lavoro in erba e legna con differente aggressività, "B-F" per il lavoro su siepi, "R" per erba, canna e legna", "V-M-N" per legna. Non meno importante risulta il lavoro di ripristino dei fossi a bordo strada, pieni di terra e di pietrisco. Per semplificare questo lavoro Orsi propone il rotofosso per la pulizia e rinnovo del letto di fossati. Per adattarsi alle varie grandezze dei fossati questo attrezzo è disponibile in 4 misure di lavoro : 50, 65, 80, 100 cm. Sempre più riguardo viene dato dalle amministrazioni pubbliche al lavaggio di catarifrangenti posizionati su guardrail e paracarri, e alla segnaletica stradale in genere, per aumentarne la sicurezza. Per risolvere questo Orsi produce da tempo una testata idro-
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spazzolatrice che grazie alle 2 spazzole rotanti garantisce un'ottima pulizia e un'ampia superficie di lavoro. La speciale spazzola estirpatrice, mediante molteplici setole d'acciaio ad alta resistenza, riesce a togliere le erbe infeste che crescono ai bordi di marciapiedi e pavimentazioni lapidee. Tutti questi attrezzi terminali possono essere montati su qualsiasi braccio decespugliatore o su qualsiasi altra macchina che abbia a disposizione una portata d'olio libera. Un affezionato e fedele cliente Orsi è 1. Barra siepi a dischi Orsi 2. Barra siepi a dischi con dischi in acciaio temprato 3. Di Benedetto al lavoro con rotofosso 4. 5. 6. 7. Gamma di coltelli Orsi 8. Di Benedetto al lavoro con testata idrospazzolatrice Orsi 4 9. Di Benedetto al lavoro con testata estirpatrice Orsi
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sicuramente la ditta Di Benedetto di Bologna, azienda che da tre generazioni opera nel campo dell'agricoltura. Di Benedetto si è specializzata sempre più in manutenzione di aree verdi pubbliche e private. La società si avvale di manodopera altamente specializzata ed attrezzature sempre all'avanguardia, che le hanno consentito di prendersi carico di appalti di importanti comuni ed enti privati e pubblici, anche nella manutenzione di tratte ferroviarie. Con i suoi più di 40 dipendenti la società bolognese è in grado di eseguire lavori anche a grandi distanze.
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PULIZIA STRADE
City Spider Bucher, spazzatrice omologata per il lavoro su marciapiede GHERARDO MARCHELLI
La Bucher - Schörling Italia S.p.A. ha ottenuto l'omologazione come "spazzatrice da marciapiede" per la CitySpyder, che ora in questa serie omologata ha la libertà di lavorare anche sui marciapiedi nel pieno rispetto delle leggi del codice della strada. La CitySpider è la più piccola della gamma di spazzatrici compatte composta da tre modelli base, in ordine decrescente per dimensioni: la CityCat 5000, la CityCat 2020 e, appunto, la CitySpider. La CitySpider è il frutto di lunghi anni di esperienza nello sviluppo e nella produzione di spazzatrici compatte per impiego professionale. In un intenso lavoro di collaborazione con gli utenti, il gruppo Bucher ha tenuto conto di ogni specifica esigenza, fino ad arrivare proprio alla omologazione per la circolazione sul marciapiede per questo modello veramente compatto con solo 95 cm di larghezza e 3,2 m di lunghezza,
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spazzole comprese. Il motore della CitySpyder è un Kubota D1105-E diesel a nor me Euromot Step 2 di 1.123 cm3 di cilindrata. La trasmissione è idrostatica sull'assale posteriore con differenziale. La velocità va da 0 a 16 km/h ed è in grado di superare una pendenza fino a 25%. Il raggio di sterzata di soli 2,9 m permette un facile impiego in vicoli stretti e marciapiedi, inoltre l'altezza di 1,89 m rende possibile l'accesso della CitySpider anche nei parcheggi a più piani. Anche se di dimensioni compatte la cabina sospesa, insonorizzata e antivibrante risulta confortevole con strumenti di comando e di controllo estremamente accessibili e visibili, l'ampia vetratura offre la massima visibilità tutt'intorno, su strada, spazzole e rifiuti. Le due spazzole a disco sospese, di larghezza regolabile (95 - 170 cm) sono dotate di un sistema contro gli urti, e di due spruzzatori per l'abbattimento delle polveri nella zona di
lavoro. Il numero di giri delle spazzole è regolabile in continuo. La bocca di aspirazione è sospesa in modo flessibile, situata tra le ruote anteriori, con assale oscillante, la sua distanza da terra rimane sempre uguale. Due spruzzatori nella bocca di aspirazione provvedono ad un efficace abbattimento di polvere e sporco fine. I rifiuti sono compattati da una ventola frantumatrice resistente all'usura e convogliati all'interno del cassone rifiuti in acciaio inossidabile: la capienza di quest'ultimo è di 850 l con un'altezza massima di scarico di 1,35 m. L'acqua proviene da un serbatoio di 170 l e viene spruzzata tramite una pompa elettrica. La CitySpyder elimina con sicurezza non soltanto i "rifiuti di consumo", come bottiglie in PET, materiali di imballo, lattine e mozziconi di sigarette, ma anche fogliame e pietrisco, inoltre con il tubo di aspirazione fogliame si possono ripulire anche gli angoli difficilmente raggiungibili altrimenti. Tutti i componenti essenziali della CitySpyder sono accessibili in modo diretto e rapido attraverso rivestimenti con ampie aperture per una manutenzione semplice e rapida.
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SEGNALETICA
Segnaletica sicura con Tecno pavimentazioni GHERARDO MARCHELLI
Il comune di Sondrio da anni è alla ricerca e sperimentazione di nuovi materiali che diano più sicurezza alla circolazione stradale, con particolare riguardo alla segnaletica. Il geom. Piccini dell'ufficio tecnico del Comune, con l'aiuto del comandante della Polizia Municipale, ha voluto sperimentare un nuovo materiale prodotto dalla ditta svizzera Basler Lacke, una resina bicomponente metacrilica stesa a macchina con una finitura strutturata. La struttura permette un notevole deflusso dell'acqua, con il risultato di un buon drenaggio della stessa, consentendo di avere una segnaletica antisdrucciolo anche in condizioni di forte pioggia, evitando problemi di aderenza a veicoli, moto, motorini, biciclette e naturalmente ai pedoni. La par ticolare finitura conferisce
anche una notevole rifrangenza, rendendo la soluzione particolarmente luminosa, anche e soprattutto nelle condizioni più avverse, come di notte e con pioggia. Naturalmente la sperimentazione è partita dai luoghi sensibili, come nei pressi delle scuole, degli ospedali, gli attaversamenti di piste cilclabili, sfruttando la possibilità di questo materiale di essere colorato. Questo prodotto presenta inoltre una resistenza all'attrito ed all'usura assai elevata, risolvendo in particolare i problemi dovuti agli sforzi di taglio degli pneumatici, non presentando strappi anche nelle situazioni dove il traffico pesante si trova a dover compiere curve con raggi molto ridotti. La durata di questa nuova soluzione è sei volte maggiore rispetto alle vernici tradizionali.
La soluzione aderisce perfettamente anche su pavimentazioni lapidee, con specifico catalizzatore, tanto da poter utilizzare, come a Verona, la soluzione per la posa degli attraversamenti classici in sola colorazione bianca, di breve durata con le tecnologie classiche, e con inoltre ottime rifrangenza ed aderenza. Altre pose di sicuro interesse sono state effettuate a Como per una rotatoria, che ora risulta particolarmente luminosa, e a San Remo, Rimini e Brescia con grande soddisfazione. La Tecno pavimentazioni s.a.s. di Jesi (AN) ha creduto subito in questo prodotto svizzero, importandolo in Italia e spingendolo soprattutto per le sue doti di catarifrangenza, drenaggio e antisdrucciolosità con una posa di più di 10.000 m 2 di segnaletica orizzontale.
Via San Giuseppe 22 60035 Jesi AN Tel. 0731.207468 Fax 0731.209176 Cell. 348.3205153 tecnopavimentazioni@virgilio.it Lavori Pubblici n. 6 gennaio - febbraio 2004
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VERDE
15 alberi spostati al Parco delle Rose da Grandi Trapianti FRANCESCO VANDONI
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Nel mese di gennaio, nell'ambito della realizzazione di un parcheggio sotterraneo per residenti, in via Scheiwiller, quartiere Bologna a Milano, il Comune ha richiesto che venissero trapiantati 15 alberi nel vicino Parco Cassinis, anche noto come Parco delle Rose. Si tratta di Quercus, Celtis e Liquidambar con diametri di tronco variabili tra i 35 e i 65 cm. La Quadrio Curzio S.p.A., l'impresa di costruzioni incaricata dei lavori per il parcheggio, ha fatto appello per questo trapianto all'azienda agricola Floricoltura S. Donato Milanese. Con il marchio Grandi Trapianti quest'azienda è esclusivista per l'Italia della tecnologia Opitz-Optimal per il trapianto meccanizzato di grandi essenze vegetali, con veicoli unici per l'Europa e che si spostano per tutto il continente. I van-
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taggi di questa metodologia di trapianti sono numerosi ed importanti. Il primo risiede nella rapidità di esecuzione che implica una notevole riduzione dei costi, e, nel caso di lavori a bordo strada, blocchi del traffico molto brevi. Inoltre la pianta non deve essere preparata molto tempo prima, come sarebbe necessario per un trapianto tradizionale (18 - 24 mesi). Da notare infine che il sistema impiegato da Grandi Trapianti risponde alle norme per il trapianto che esistono in numerosi paesi europei, primo fra tutti la Germania, che indicano con precisione le caratteristiche della zolla per il trapianto, normativa che ancora manca in Italia, dove, tutt'al più viene richiesta una zolla eseguita "a regola d'arte". L'intervento è stato portato a termi-
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ne in due giorni di lavoro grazie alla macchina Optimal 3000/I - 4 assi; tornata da Torino dopo nuovi trapianti per i Giochi Olimpici 2006 (vedi lavori pubblici n. 3 luglio - agosto 2003). Si tratta di un veicolo militare cecoslovacco Tatra 36270, a quattro assi con trazione sulle 8 ruote, di 38 ton, sul quale è stata montata l'attrezzatura per i trapianti, retrattile e girevole, costituita da due vanghe semisferiche apribili, azionata idraulicamente. La zolla ha un diametro di 3 m e un'altezza di circa 1,1 m per un volume di 4,7 m3. Una volta stazionato il veicolo e stabilizzato con due appoggi idraulici, il meccanismo zollatore viene posizionato vicino alla pianta, si apre, solleva le vanghe adagiandole poi a terra: queste, dai bordi seghettati, penetrano nel terreno e racchiudono la zolla a cucchiaio, tagliando le radici di netto. Il tutto viene poi sollevato e coricato in posizione orizzontale per il trasferimento in un identico buco creato in precedenza dalla stessa trapiantatrice. La Optimal 3000/I - 4 assi, a differenza della 5 assi, avendo un baricentro particolarmente basso (altezza minima da terra: 35 cm) può sollevare le piante anche dal lato e non 1. Trapiantatrice Optimal 3000/l 2. 3. 4. Sequenza di approccio, posizionamento e inizio zollatura dell'attrezzatura trapiantatrice
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solo posteriormente. Qualche giorno prima dello spostamento le piante vengono potate e i tronchi fasciati con tessuto di iuta fissato con corde di canapa. La fasciatura ha per scopo di proteggere la pianta durante il trasporto: infatti il tronco viene incatenato all'attrezzo per motivi di sicurezza, durante la picchettatura, ma soprattutto serve a evitare una eccessiva disidratazione, specialmente per le piante a corteccia scura, e viene lasciata per tutta la fase di manutenzione che dura dai due ai tre anni, in funzione del diametro del tronco della pianta. Le buche scavate per la messa a dimora definitiva vengono preparate, a seconda del tipo di terreno, con uno strato drenante for mato da ghiaia o ciottoli; in caso di terreno par ticolarmente costipato si può ricorrere alla posa di tubi di aerazione e con prodotti specifici per favorire la ripresa dell'apparato radicale. Una volta messa a dimora la pianta, la zolla viene sigillata, si crea un tornello e la si picchetta visto che ha perso le sue radici profonde che per lo più servono da ancoraggio; il buco viene bagnato ma non si tratta di innaffiatura: serve a far sì che la pianta si assesti nel terreno. In questo caso la manutenzione è stata affidata alla stessa azienda Floricoltura S. Donato Milanese che provvederà, verso marzo, alla prima innaffiatura: 300 l d'acqua per pianta, somministrata molto lentamente affinché tutta la zolla venga raggiunta. L'importanza della manutenzione è tale che l'azienda sta provvedendo a dotarsi di partner fissi, suddivisi per aree geografiche, che si occupino della manutenzione delle piante trapiantate in tutta Italia.
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1. 2. 3. Sequenza di estrazione e carico 4. Posizionamento per il trasferimento 28
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PAVIMENTAZIONI
Resistone per le pavimentazioni in pietra GHERARDO MARCHELLI AZ Tech ha presentato una novità tecnologica della Origini S.r.l. di Grumello del Monte (BG) per il rifacimento nel centro di Bergamo, a Borgo S. Caterina, di una via con traffico molto intenso in materiale lapideo. Questa tecnologia, denominata Resistone, è un sistema di posa o di ripristino di pavimentazioni in materiali lapidei, particolarmente adatto per i cubetti, che prevede l'uso di resine pure colate nelle fughe del pavimento precedentemente intasate con inerte drenante. La resina penetra in profondità andando ad aderire perfettamen-
te sia con l'inerte che con gli elementi lapidei, costituendo quindi un'unica struttura con notevoli caratteristiche elastiche, in grado di reagire in modo dinamico ai carichi scomposti e variabili del traffico anche pesante ed alle dilatazioni termiche. Il risultato è una pavimentazione in cui è l'elemento lapideo a risaltare, e non la fuga. I vantaggi di questa resina poliuretanica sono i seguenti: la pavimentazione risulta elastica, non geliva e resistente al caldo, alle dilatazioni termiche e alle vibrazioni del traffico, con caratteristiche anche di fonoassorbenza. La presa è particolarmente rapida (carrabile dopo soltanto 24 ore dalla posa) e non necessita di manutenzione, non temendo l'uso di spazzatrici aspiranti e di mezzi sgombraneve. Resistone si avvale di una tecnologia brevettata, con una ricerca nel settore di oltre cinque anni, con più di 800 prove di laboratorio e circa 40.000 m2 di pavimentazione eseguita con varie soluzioni inerenti al sistema stesso. Nella soluzione del problema, avendo sperimentato vari tipi di resine e formulati, la ditta Origini S.r.l. si è avvalsa della resina poliuretanica per la sua elasticità e le sue molteplici qualità atte alla soluzione dei vari problemi congeniti nei sistemi di posa tradizionali e dei sistemi con resine ad impasto.
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Per utilizzare Resistone sono sufficienti semplici precauzioni (come uso di guanti) in quanto il prodotto è meno tossico di cemento e bitume. Allo stato liquido e solido non è nocivo per l'ambiente. Si posano i cubetti su un letto di ghiaino drenante (granulometria 3 - 6 mm), si effettua una prima spanditura di inerte drenante della stessa granulometria di quella di posa ad intasare le fughe. Quindi si passa con un costipatore di potenza adeguata in base alla dimensione dei cubetti; si effettua in seguito una seconda spanditura ad intasamento delle fughe con inerte drenante, sempre con stessa granulometria o più fine a seconda del risultato di finitura che si desidera ottenere, si stende la resina nelle fughe colandola con una pistola. Il risultato finale può variare in base alla granulometria e al colore dell'inerte e ad eventuali pigmenti aggiunti alla resina che di base è trasparente. Questo sistema è inoltre adatto per lavori di ripristino su pavimentazioni esistenti. L'aspetto finale è simile a quello ottenibile coi metodi di sigillatura tradizionali, ma contrariamente a questi, permette di garantire la durata negli anni di pavimentazioni lapidee anche in ambienti notevolmente sollecitati dal traffico.
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MANUTENZIONE STRADE
posa in opera di mastice colorato bicomponente nello spessore medio di 3 cm, che viene steso a mano con spatola dentata e successivamente saturato con graniglia naturale o verniciata a fuoco nella medesima tonalità del legante. Segue una costipazione meccanica con rullo leggero, dopo circa 5-6 ore si asporta la graniglia in eccesso (con temperature sotto ai 20°C dopo 8-9 ore) e il manto è pronto per la riapertura al traffico. Partendo da una base neutra si avrà un risultato costante e duraturo nel tempo, grazie alle caratteristiche chimico-fisiche del prodotto; inoltre, questo impermeabilizza la pavimentazione sottostante. Sono disponibili diverse colorazioni : rosso, beige, verde, grigio e marrone. L'armatura della pavimentazione (f.4) mediante posa in opera di geotessuto, per il risanamento e la sigillatura delle ragnature viene eseguita previa posa in opera di mastice bituminoso liquido tricomponente a reazione che viene steso tramite reggello di gomma curando in modo particolare la penetrazione nelle fessure. Quindi viene posata in opera l'armatura in geotessile in propilene a filo continuo di peso max. 140 g/m2. Tale intervento evita il riaffiorare di ammaloramenti consistenti e crepe consentendo una durata notevolmente maggiore del tappeto di usura, in tal caso non risulta necessario realizzare un tappeto di 3 cm ma è sufficiente un microtappeto di 1 cm in conglomerato a freddo. La massima resistenza alle trazioni trasversali avverrà entro 60 minuti dalla stesa, l'apertura al traffico sarà consentita dopo 5 minuti con temperatura ambiente tra i 20 e i 35°C, dopo 20 minuti con temperatura compresa tra i 5 e i 15°C. Una volta asciugato l'impasto, si avrà una superficie perfetta-
Newtech: tecnologie stradali GHERARDO MARCHELLI Come evidenziato dal convegno tenutosi a Pinerolo (TO) alla fine dello scorso anno, Newtech S.n.c. è un'azienda che da anni si occupa, unitamente ai partner che la affiancano, di studiare tecnologie innovative per una corretta e mirata manutenzione stradale, mediante impiego di materie prime ed attrezzature di ottima qualità e nel pieno rispetto dell'ambiente. Grazie agli studi effettuati, alle esperienze maturate sia direttamente che dai propri partner ed ai risultati raggiunti, si può affermare che Newtech S.n.c. ha totalmente sovvertito le normali e tradizionali metodologie di manutenzione stradale, infatti, grazie alle caratteristiche chimico-fisiche dei leganti bituminosi e degli inerti, ed alle attrezzature di posa degli stessi ha dimostrato che è possibile eseguire interventi anche in presenza di temperature molto rigide (0°C), cosa impensabile con i tradizionali sistemi in uso. La macchina semiautomatica Mixfalt (f.1) permette di posare in opera una miscela composta da bitume liquido bicomponente (al 10% in estate e 12% in inverno), graniglia pulita, acqua, cemento ed additivi. La Mixfalt è dunque un impianto mobile per la produzione di conglomerato a freddo in sito, per l'esecuzione di
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microtappeti e risanamenti quali chiusura di buche, tagli, scavi, ormaie ed altri ammaloramenti, con possibilità di applicazione invernale (-5°C) e con punto di rammollimento di 75°C. Per la realizzazione di microtappeto dello spessore medio di 1 cm, il conglomerato a freddo (ca.50°) è prodotto in sito da apposita macchina impastatrice e steso con vibrofinitrice. L'impasto viene effettuato con bitume liquido bicomponente a reazione e sabbia. L'assenza di acqua permette di lavorare con temperature molto basse (-5°C). Il microtappeto è particolarmente adatto ad interventi su viabilità urbana dove sussistono problemi di quote, inoltre, essendo di spessore minimo, non crea fastidiosi e pericolosi scalini e/o avvallamenti. La tipologia d'intervento risulta adatta anche per la chiusura di scavi di allacciamento, asfaltatura di marciapiedi e risanamento di cassonetti. Il risanamento di marciapiedi (f.2) si effettua mediante posa in opera di conglomerato bituminoso a freddo e successiva colorazione mediante posa in opera di mastice bituminoso a freddo e saturazione con graniglia naturale. La realizzazione di asfalti colorati (f.3) per piste ciclabili, marciapiedi e piazzali viene effettuata mediante
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mente sigillata ed impermeabile. sura. Segue la cementazione perime- do (max 30°C). Il mastice è compoLa chiusura di buche (f.5) avviene trale della zona d'intervento e si effet- sto da componente "A" (mastice mediante posa in opera di bitume tua l'asfaltatura perimetrale con con- bicomponente) e componente "B" liquido bicomponente a reazione glomerato bituminoso a freddo, pro- (catalizzatore). "Rephalt" con punto di ramollimento di dotto in sito. L'intervento termina con L'applicazione viene eseguita almeno 75°C, fornito in fustini da 30 la costipazione tramite piastra vibran- mediante un sistema che unisce i kg. L'assenza di acqua permette di te o rullo meccanico. L'apertura al due componenti all'uscita dall'ugellavorare con temperature molto basse traffico è possibile dopo circa 90 lo, oppure con stenditore a mano. (-5°C). Per lavori profondi oltre 1 cm minuti dall'asfaltatura. Quindi viene seguita una saturazionon serve la mano d'attacco che si La sigillatura di masselli e lastroni ne con graniglia. L'intervento può rende necessaria per lavori di spesso- (f.7), si effettua mediante posa in essere realizzato sia su viabilità re attorno a 1 cm. Si tratta di un inter- opera di stucco bituminoso tricompo- urbana che extraurbana e consente, vento definitivo non di "tamponamen- nente a freddo. con notevole ottimizzazione dei to" e duraturo nel tempo. Le caratteri- Grazie alle modernissime attrezzatu- costi, di allungare la durata di zone stiche chimico-fisiche consentono un re impiegate, gli Interventi eviteranno fortemente setolate. utilizzo anche nel periodo invernale. problemi di imbrattamento, inoltre, Grazie alle caratteristiche chimicoTale prodotto è stato adottato dalla grazie all'altissima elasticità dello fisiche dello stucco è consentito intersocietà Autostrade per l'Italia S.p.A., stucco, gli interventi avranno una venire anche in presenza di temperache lo impiega da diversi mesi. durata notevole. ture rigide (0°C) ed avendo un punto Il sistema innovativo per la messa La sigillatura di crepe (f.8) consi- di rammollimento di ca. 85° C non si in quota di chiusini d'ispezione ste nella posa in opera di un masti- verificheranno fenomeni di trasuda(f.6) chiusini di pozzetti e caditoie ha ce bituminoso tricomponente a fred- mento. una durata massima di 90 minuti:dopo è immediatamente transitabile, senza pericolosi e lunghi transennamenti. L'intervento inizia con l'incisione quadrata, rettangolare o rotonda dell'asfalto circostante per una profondita di 15-16 cm. Si rimuove quindi il materiale tagliato, si mette in quota con un sollevatore idraulico e viene inserita una sagoma adattabile 8 che chiude ermeticamente ogni fes- 7
newtech S.n.c. 40017 S. Giovanni in Persiceto (BO) Via Copernico N.8 Tel. 051/6871770 Fax. 051/6876432 http www.stradafix.com e-mail info@stradafix.com
Tecnologie innovative ed altamente ecologiche per una corretta manutenzione stradale nel massimo rispetto dell'ambiente
Realizzazione di asfalti colorati
Impianti mobili per la produzione di conglomerato a freddo in sito
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Stabilizzazione di strade in misto cementato
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IGIENE URBANA
Isole ecologiche: valutazioni sui costi di gestione Ing. EMIDIO CASTELLI HERA Bologna - Ambiente Convegno LE ISOLE ECOLOGICHE INTERRATE - Bologna, 9 ottobre 2003 UN SISTEMA INNOVATIVO PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI IL SISTEMA DELLE ISOLE ECOLOGICHE INTERRATE Nella realtà bolognese sono presenti due sistemi ampiamente collaudati di raccolta dei rifiuti urbani: da una parte la raccolta dell’indifferenziato, basata sul conferimento del rifiuto in cassonetti stradali, dall’altra il sistema di raccolta differenziata, introdotta a partire dalla fine del 1997, che si basa sia sulla presenza di appositi cassonetti stradali e campane, sia su servizi specifici di raccolta differenziata (raccolta carta a sacchi, raccolta cartone centro storico, raccolta farmaci scaduti, etc.), sia sulla presenza di stazioni ecologiche attrezzate. Accanto a questi, negli ultimi anni è stato introdotto un nuovo servizio di raccolta del rifiuto indifferenziato. Punto cardine di questo sistema è l’adozione di un particolare contenitore, la cosiddetta "ISOLA ECOLOGICA INTERRATA" o "ECOISOLA". La realizzazione delle ecoisole interrate per la raccolta dei rifiuti nasce dall’idea di riqualificazione urbana di particolari aree cittadine di pregio o, comunque, caratterizzate da una significativa produzione di rifiuti. Di notevole impatto, ad esempio, è stata
l’adozione di questo sistema nei pressi di aree di mercato della città con conseguente eliminazione di cassonetti stradali e miglioramento della qualità del servizio offerto alla città. In particolare verranno analizzati gli aspetti economici relativi alla gestione del servizio di raccolta rifiuti di tre specifiche ecoisole e cioè, l’isola ecologica interrata di via degli Artieri, quella di via Belvedere e quella di via Augusto Righi, confrontandoli con il sistema tradizionale di raccolta attraverso cassonetti stradali. LE ECOISOLE Nelle dodici isole ecologiche interrate presenti sul territorio del Comune di Bologna sono installate le ecoisole modello K7 realizzate per conto di HERA S.p.A. da Ecologia Soluzione Ambiente S.r.l. Nella posizione di conferimento rifiuti è visibile solamente la bocca di conferimento dei rifiuti, collocata sopra la tramoggia di carico del compattatore scarrabile. In condizioni di riposo l’ecoisola presenta il coperchio a filo terreno, appoggiato perifericamente al bordo della fossa.
Ecoisola modello K7 in posizione di raccolta rifiuti 32
Nella posizione di raccolta dei rifiuti, l’impianto deve essere alzato rendendo così possibile la movimentazione del compattatore scarrabile mediante mezzi opportunamente attrezzati. L’impianto adotta un sistema di sollevamento che consente di muovere il tetto pavimentato in modo differenziato rispetto al pianale di sostegno del compattatore, permettendo di ridurre al minimo la profondità del vano fossa. L’impianto permette il ricovero nel sottosuolo di un compattatore scarrabile a funzionamento elettroidraulico avente la capacità di 7 m3, con rapporto di compattazione 1:4. La distanza fra coperchio e bordo superiore del contenitore è minima, consentendo così il ricovero dell’attrezzatura in una fossa di profondità modesta e di poco superiore all’altezza del contenitore. L’estrazione del compattatore dal sistema e il successivo incassamento sul mezzo adibito al traspor to in impianto di destinazione rifiuti è conseguente all’operazione di innalzamento dell’impianto e alla emersione del compattatore interrato. Il circuito idraulico atto alla movimen-
Ecoisola modello K7 traslata verticalmente, pronta per la sostituzione del compattatore Lavori Pubblici n. 6 gennaio - febbraio 2004
Ecoisola modello K7 in fase di caricamento su mezzo per scarrabili
tazione del compattatore è dimensionato per consentire un sollevamento completo dell’impianto in max. 1,5 minuti ed un abbassamento completo in max. 1.5 minuti. Lo svuotamento del cassone avviene grazie all’utilizzo di automezzi adibiti al trasporto di cassoni scarrabili: dove lo spazio lo consente sono utilizzati due mezzi, uno per il trasporto del cassone vuoto e l’altro per il recupero di quello pieno; così facendo si evita di chiudere la bocca di conferimento per il tempo necessario al ricollocamento del compattatore vuoto. I rifiuti tramite la bocca di conferimento, cadono nella tramoggia di raccolta del sottostante compattatore e apposite apparecchiature poste all’interno della tramoggia danno avvio alla fase di compattazione. Il meccanismo di compattazione funziona attraverso una fotocellula, la quale aziona il compattatore ogni qualvolta viene occultata. In questo modo si evita che ad ogni conferimento si azioni il meccanismo, preservandone la durata nel tempo. Sul tetto del compattatore sono poste delle fotocellule che indicano l’avvenuto riempimento del cassone.
Ubicazione Ecoisole sul territorio del Comune di Bologna
Quando ciò avviene, è inviato alla centrale di controllo un segnale. In questo modo il servizio è ottimizzato, evitando che s’incorra nello svuotamento del cassone vuoto. Si possono inoltre adottare dei sistemi di sicurezza, quali rivelatori di fumo, che azionano delle bocchette antincendio. IL SISTEMA DELLE ECOISOLE A BOLOGNA Sul territorio del Comune di Bologna sono operanti dodici ecoisole, poste nella maggior parte dei casi nei pressi di mercati rionali. Ognuno di questi impianti ha apportato vantaggi innumerevoli e particolarmente apprezzati dai residenti. Innanzi tutto da un punto di vista d’arredo urbano: l’impatto estetico della bocca di conferimento è piacevole e ordinato, soprattutto in paragone agli innumerevoli contenitori sparsi nel centro storico, soggetti a veloce usura, danneggiamenti e atti vandalici. Alcune barriere architettoniche sono state eliminate, in particolar modo riferendosi a portatori di handicap e bambini, che non incontrano più problemi di fronte a cassonetti
Cassonetti posti all’angolo di via Indipendenza e via Righi, prima dell’installazione dell’ecoisola Lavori Pubblici n. 6 gennaio - febbraio 2004
troppo alti o difficilmente apribili o che intralciano il passaggio sui marciapiedi. La concentrazione dei punti di raccolta in ecoisole ha reso agibili aree del suolo pubblico prima destinate al posizionamento dei contenitori, permettendone il recupero e la riqualificazione urbanistica. In secondo luogo si sono ottenuti significativi miglioramenti dal punto di vista ambientale, riducendo al minimo le criticità determinate dai rifiuti a contatto con l’aria (cattivi odori, possibili annidamenti di animali, ecc.), ma soprattutto riducendo le emissioni in atmosfera in conseguenza del minor numero di mezzi circolanti per l’effettuazione del servizio di raccolta. Infine la riorganizzazione e l’ottimizzazione del servizio di raccolta, in particolare nelle aree di maggior produzione di rifiuti, hanno permesso significativi vantaggi economici nella gestione del servizio. LE ECOISOLE DI VIA RIGHI, VIA BELVEDERE E VIA ARTIERI Le isole ecologiche interrate di via Righi, di via Belvedere e di via Artieri sono state considerate "casi studio"
Ecoisola di via Righi vista da via Indipendenza 33
Serie di cassonetti posti nei pressi del mercato di via Belvedere, prima dell’installazione dell’ecoisola
del sistema di ecoisole installate a Bologna per una analisi sui relativi costi di gestione e per il confronto fra il sistema ecoisole ed il sistema tradizionale del servizio di raccolta. Si tratta di ecoisole posizionate nel centro storico di Bologna in prossimità di zone di rilevanti interessi artistici ed economici. L’ecoisola di via Righi è collocata all’angolo tra via Augusto Righi e via Indipendenza, nel centro storico di Bologna e su una della vie di maggiore frequentazione della città, in una zona contraddistinta dalla presenza di diversi alberghi, ristoranti e negozi. L’installazione dell’ecoisola interrata ha comportato l’eliminazione di dieci cassonetti stradali, posti agli angoli di via de’ Falegnami, via Righi e via Indipendenza. Nelle foto si possono osservare i miglioramenti apportati dal punto di vista dell’utilizzo dell’area e dell’arredo urbano. L’ecoisola di via Belvedere è posta all’angolo tra la via Belvedere e la via San Gervasio, in pieno centro storico di Bologna, accanto al mercato rionale denominato Mercato delle Erbe che si affaccia su via Ugo Bassi. L’installazione dell’ecoisola ha permesso l’eliminazione di dodici cassonetti. A differenza dell’ecoisola di via Righi, in
Ecoisola di via Belvedere, vista dell’ingresso posteriore del mercato
cui i contenitori erano disposti tutti sulla sede stradale, nel caso del mercato di via Belvedere, molti dei cassonetti erano mantenuti all’interno della struttura, ma a causa dell’elevato conferimento ciò comportava un elevata frequenza di svuotamenti quotidiani (diurni e notturni), con comprensibili disagi per la popolazione residente, oltre ad un notevole degrado ambientale come è osservabile dalle foto. La terza ecoisola presa in considerazione è quella collocata in via degli Artieri. Si osserva come l’ecoisola sia posta a metà in prossimità sia di piazza Maggiore, che rappresenta il cuore del centro storico della città, che delle due Torri, sito monumentale caratteristico della città, in una zona ove sono presenti in numero elevato varie attività commerciali, banche, uffici. Prima della collocazione dell’ecoisola, erano presenti ben sedici cassonetti disposti agli angoli di via degli Artieri e di via degli Orefici, e all’angolo di via degli Orefici con via Drapperie. Il collocamento dell’ecoisola ha comportato una notevole riqualificazione dell’area: la scomparsa dei cassonetti posti in via degli Orefici ha permesso ai vari bar e ristoranti presenti di poter allestire all’esterno i loro tavoli, cosa
Via Artieri prima della realizzazione dell’ecoisola 34
impossibile prima, a causa della presenza dei cassonetti ed anche dei conseguenti cattivi odori, trasformando la zona in uno dei posti di ritrovo più affollati del centro storico di Bologna. Da notare come la struttura s’integri appieno con l’intorno architettonico, grazie anche alla ricopertura del tetto dell’ecoisola, che riprende la pavimentazione circostante. LA GESTIONE DELLE ECOISOLE Uno dei cambiamenti più rilevanti a seguito dell’introduzione di questo sistema è l’eliminazione dei cassonetti stradali, il che ha comportato la creazione di un servizio specifico per lo svuotamento e la manutenzione delle ecoisole. Per quanto riguarda gli svuotamenti, l’adozione del compattatore interrato ha notevolmente diminuito il loro numero, grazie alla sua maggiore capacità di carico, prossima a quella di trenta/quaranta cassonetti stradali. A questo si lega anche il fatto che una diminuzione del numero di svuotamenti, comporta un minor numero di viaggi da parte dell’automezzo, che si traduce in minori costi di manutenzione, minor consumo di carburante e, aspetto non secondario, in un minor numero di mezzi in giro per la
Ecoisola di via Artieri Lavori Pubblici n. 6 gennaio - febbraio 2004
Analisi annuale quantità rifiuti raccolti con il sistema ecoisole
città, con un evidente beneficio dal punto di vista dell’impatto ambientale. Inoltre gli automezzi adibiti al carico e trasporto dei cassoni scarrabili hanno bisogno di un solo operatore, a fronte dei tre che erano necessari precedentemente, con conseguente recupero in termini di risorse umane. ECOISOLA FIERA DISTRICT (REGIONE) MERCATO RIONALE - VIA TARTINI MERCATO DELLE ERBE - VIA BELVEDERE MERCATO RIONALE - CHIESA NUOVA MERCATO RIONALE - P.ZZA ALDROVANDI MERCATO RIONALE - VIA ALBANI MERCATO RIONALE - VIA ARTIERI MERCATO RIONALE - VIA TOSCANA PIAZZA S. MARTINO VIA DEL PRATELLO - P.ZZA S.FRANCESCO VIA MARCHESANA VIA RIGHI
Analisi annuale quantità rifiuti raccolti nel 2002 per ciascuna Ecoisola
Nella tabella precedente è riportato l’elenco completo di tutte le ecoisole attualmente operanti sul territorio comunale di Bologna. L’ecoisola di via degli Artieri è entrata in servizio a partire dal Settembre 2001, mentre quelle di via Righi e di via Belvedere sono entrate in funzione nel febbraio 2002. Nei grafici a seguire sono riportate le analisi relative alle quantità di rifiuti, espressi in kg/anno, conferiti attraverso il sistema ecoisole. L’analisi dei dati mensili di conferimento conferma l’andamento annuale della produzione dei rifiuti a Bologna, essendo le ecoisole rappresentative della realtà comunale. Si osserva come in coincidenza dei periodi di ferie (mesi estivi, periodo pasquale), la produzione dei rifiuti
Andamento mensile quantità rifiuti raccolti nel 2002 con il sistema ecoisole
ECOISOLA
ARTIERI RIGHI BELVEDERE Totale
cali significativamente, in accordo con lo spostamento di una parte considerevole della popolazione nelle località di vacanza e della chiusura delle attività economiche. Si osserva come le ecoisole di via Righi, via Belvedere e via Artieri presentino il conferimento di rifiuti più elevato e risultino essere le più significative per uno studio della gestione economica del servizio in un confronto con il servizio tradizionale di raccolta attuato in tali zone prima dell’installazione delle isole ecologiche interrate. LA GESTIONE DELLE ECOISOLE DI VIA RIGHI, VIA BELVEDERE E VIA ARTIERI Le ecoisole di via Righi, via Belvedere e via Artieri rappresentano, all’interno del panorama complessivo delle isole ecologiche interrate installate a Bologna, gli esempi più significativi di come questo nuovo sistema possa apportare dei benefici, non solo per quanto riguarda la possibilità di una riqualificazione dell’arredo urbano e di significativi miglioramenti dal punto di vista di impatto ambientale, ma anche in un’analisi economica della gestione del sistema di raccolta dei rifiuti. A tal fine si è proceduto confrontando il sistema tradizionale di raccolta, basato sui cassonetti stradali, che ser viva le aree interessate, ed il nuovo sistema ad ecoisole, sia dal punto di vista operativo che da quello strettamente economico.
N° C O N T E N I TO R I
S V U OT S E T T (DIURNI)
S V U OT S E T T ( N OT T U R N I )
ORE ANNO X S QUADRA (DIURNO)
ORE ANNO X S QUA D R A ( N OT T U R N O )
16 10 12 38
480 90 247 817
96 60 78 234
832,00 156,00 727,83 1.715,83
166,40 104,00 229,84 500,24
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Servizio raccolta tradizionale Nella tabella in fondo pagina, sono riportati i dati relativi al numero di cassonetti, poi sostituiti dall’ecoisola, agli svuotamenti settimanali (suddivisi in diurni e notturni) e alle ore annuali impiegate dalle squadre di operatori per lo svuotamento dei cassonetti nell’ambito del servizio tradizionale Nei tre casi esaminati lo svuotamento avveniva per mezzo di compattatori a carico posteriore, con squadre costituite da un autista e due inservienti. Dai dati riportati appare una discrepanza notevole tra il numero di svuotamenti dei cassonetti di via Ar tieri e quelli di via Belvedere, discrepanza che risulta ancora più evidente se si considerano le ore annue dedicate allo svuotamento e le quantità di rifiuto conferito in ciascuna realtà: ciò è spiegabile sulla base del tipo di servizio che veniva effettuato in tali aree. Nel caso di via Artieri, per ridurre al massimo l’impatto ambientale dovuto alla presenza di cassonetti pieni, e quindi il rischio di conferimenti esterni al contenitore stesso, e per ridurre il problema degli odori derivanti dalla tipologia di rifiuto conferito, il servizio di raccolta prevedeva una frequenza di svuotamento di sei volte nell’arco delle ventiquattro ore, suddivisi in cinque turni diurno ed in un turno notturno. Nel caso di via Belvedere, come detto precedentemente, i dodici cassonetti erano utilizzati per il conferimento dei rifiuti prodotti dal mercato locale. All’interno del mercato era operante una macchina trituratrice, che diminuiva notevolmente il volume dei rifiuti conferiti. In questo modo si massimizzava il fattore di riempimento degli stessi: ciò spiega il perché del numero inferiore di svuotamenti. Inoltre il conferimento dei rifiuti triturati, e quindi con un elevato peso specifico, appesantiva notevolmente i contenitori, che si traduceva in un tempo di svuotamento maggiore rispetto a quello di via Artieri.
Servizio raccolta ecoisole Nella tabella successiva sono invece riportati gli svuotamenti settimanali delle ecoisole sempre relativamente alle tre isole ecologiche prese in esame nel confronto operativo ed economico.
ECOISOLA
S V U OT S E T T
ARTIERI RIGHI BELVEDERE Totale
12 5 18 35
In questo caso non sono stati riportate le ore annue dedicate allo svuotamento in quanto tale servizio è stato esternalizzato ad un costo fisso a svuotamento, indipendente dal tempo effettivo e comprensivo di tutte le voci di gestione del personale e del parco automezzi, come verrà esemplificato successivamente. Il servizio di svuotamento è effettuato con un automezzo adibito al carico e trasporto di cassoni scarrabili, ed impegna un solo operatore. Inoltre grazie alle notevoli capacità di stoccaggio del compattatore, sono stati eliminati gli svuotamenti notturni. Relativamente al numero di svuotamenti settimanali, nel caso dell’ecoisola di via Belvedere, il rifiuto non viene conferito dopo che è stato sottoposto a triturazione, come avveniva in passato, poiché questo porterebbe a superare i limiti di carico del mezzo adibito al trasporto del compattatore. ANALISI ECONOMICA ECOISOLE DI VIA RIGHI, VIA BELVEDERE E VIA ARTIERI Per avere un quadro d’insieme completo del sistema delle ecoisole e confrontarlo con il sistema tradizionale di raccolta attraverso contenitori stradali, è necessario valutare i costi di gestione del servizio dei due sistemi. Servizio raccolta tradizionale Nella tabella in fondo alla pagina sono riportati i costi del servizio tradizionale. Il costo totale annuo del servizio di
svuotamento era composto dalle seguenti voci: - costo medio orario mezzo adibito al ser vizio (compattatore a carico posteriore); - costo medio orario diurno dell’autista; - costo medio orario notturno dell’autista; - costo medio orario diurno degli inservienti; - costo medio orario notturno degli inservienti; - nolo, manutenzione e lavaggio cassonetti; - nel caso di via Artieri e via Righi, costo degli spostamenti dei cassonetti in concomitanza di manifestazioni (in media cinque l’anno). Si ricava facilmente, come la voce che incideva di più sul costo del servizio era proprio quella relativa alla manodopera, dato l’elevato numero di svuotamenti. Servizio raccolta ecoisole Di seguito sono riportati i costi della gestione delle ecoisole. ECOISOLA
S V U OT S E T
C O S TO ANNUO
ARTIERI RIGHI BELVEDERE Totale
12 5 18 35
65.334,28 36.625,20 89.504,92 191.464,40
Nel caso delle ecoisole il servizio viene svolto da una ditta esterna per conto di HERA Bologna; la voce costo svuotamento risulta pertanto comprensiva di: - costo del mezzo adibito al trasporto (camion adibito al trasporto di cassoni scarrabili); - costo operatore; ed è indipendente dal tempo effettivamente impiegato. Inoltre nel computo del costo totale sono state considerate anche le seguenti voci: - ammortamento dell’ecoisola (distribuito su di un periodo di 12 anni); - manutenzione ordinaria dell’ecoisola; - consumo di energia elettrica (per il funzionamento del cassone compattatore).
ECOISOLA
N° C O N T E N I TO R I
S V U OT S E T T (DIURNI)
S V U OT S E T T ( N OT T U R N I )
ORE ANNO X S QUA D R A (DIURNO)
ORE ANNO X S QUA D R A ( N OT T U R N O )
C O S TO ANNUO
ARTIERI RIGHI BELVEDERE Totale
16 10 12 38
480 90 247 817
96 60 78 234
832,00 156,00 727,83 1.715,83
166,40 104,00 229,84 500,24
109.097,81 32.132,22 103.782,72 245.012,75
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Confronto costi sistema tradizionale - sistema ecoisole
Confronto costi di gestione Dal confronto tra i costi del servizio tradizionale tramite cassonetti stradali e quello attraverso il sistema ecoisole, si ricava che per via Ar tieri e via Belvedere, il passaggio dal vecchio al nuovo sistema ha prodotto un significativo risparmio economico, mentre nel caso di via Righi si ha un leggero aumento del costo del servizio; in quest’ultimo caso la riduzione dei “costi ambientali” conseguenti alla riqualificazione urbana ed ai miglioramenti in termini di impatto ambientale giustificano ampiamente il leggero aumento di costo effettivo del servizio. Nel grafico vengono evidenziati i costi di gestione del servizio di raccolta nei due sistemi di raccolta (sistema tradizionale, sistema ecoisole) per singola ecoisola e viene indicato il risparmio economico sul complessivo delle tre ecoisole esaminate. Il risparmio netto tra il vecchio sistema ed il nuovo ammonta a 53.537,45 ≠ all’anno, pari al 21,9% in meno. Da questi dati si possono ricavare alcune considerazioni relative all’utilizzo di ecoisole interrate in realtà cittadine quali quella bolognese: * in presenza di elevati conferimenti
ECOLBELL in piazza Aldrovandi; sullo sfondo la bocca di conferimento dell’ecoisola
giornalieri di rifiuti, che comportano la presenza di un grande numero di contenitori stradali, con un elevata frequenza di svuotamenti giornalieri, l’adozione dell’ecoisola abbatte notevolmente i costi di gestione (è questo il caso delle isole ecologiche interrate di via Artieri e di via Belvedere); * in presenza di aree di particolare interesse urbanistico, l’eliminazione dei cassonetti stradali e la loro sostituzione con ecoisola, consente significativi recuperi in termini di costi ambientali (riduzione mezzi in circolazione e quindi di emissioni in atmosfera, riduzione del problema di sanificazione e igienizzazione dell’area per la presenza di contenitori stradali) a costi di gestione paragonabili a quelli del sistema tradizionale. ECOLBELL - SISTEMI INTERRATI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA A partire dal 2002, nel centro storico di Bologna, HERA Bologna ha avviato l’installazione di una serie di contenitori interrati, denominati “ECOLBELL” adibiti alla raccolta differenziata, in sostituzione delle consuete campane. La struttura è costituita da un conte-
nitore di capacità variabile compresa tra 3000 e 5000 litri, posizionato nel sottosuolo, all’interno di un vano di contenimento di calcestruzzo armato prefabbricato. Il piano superiore, a tenuta, risulta pedonabile e pavimentabile anche in modo omogeneo rispetto al contesto urbano di riferimento. Le bocche di riferimento sono dello stesso colore di quello delle campane che vanno a sostituire, evitando così di creare confusioni alle utenze; sono inoltre dotate di diversi sistemi di aggancio ed aper tura, come doppio gancio e/o fungo: in questo modo si possono tranquillamente utilizzare i mezzi adibiti al servizio di raccolta con campane, senza apportare sostanziali modifiche. Nella foto a seguire si vedono le due stazioni ECOLBELL installate in prossimità dell’ecoisola di piazza Aldrovandi a Bologna, adibite alla raccolta della carta e del vetro. Il presente lavoro è stato realizzato con la gentile e fattiva collaborazione del dott. Giovanni Carlo Rapisarda nell’ambito del Master di I° livello in “Tecnologie della Gestione dei Rifiuti” dell’Università di Bologna - Polo Scientifico Didattico di Rimini.
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IMPIANTI A FUNE
Seik, le teleferiche del XXI secolo In settembre la ditta Seik di Trodena San Lugano (BZ) ha operato due presentazioni con lo scopo d’illustrare dove sono arrivate e cosa possono fare le teleferiche negli anni 2000. Normalmente al termine teleferica si associa il filo che fa scendere il latte dal maso o i tronchi dal bosco od opera il rifornimento dei rifugi. Seik è andata ben oltre. Fondata nel 1991 come ditta specializzata nelle costruzioni meccaniche, la Seik ha subito trovato un suo spazio sul mercato nell’ambito della progettazione e della realizzazione di teleferiche per trasporto materiali. Specializzandosi nella costruzione di blondin carrelli e di teleferiche per il trasporto materiali. I blondin carrelli della ditta Seik trovano sicuro impegno soprattutto nei cantieri di grandi dimensioni e nella silvicoltura moderna. Il principo secondo cui lavora questo tipo di gru si basa sull’impegno di un carrello radiocomandato con dispositivo di sollevamento motorizzato. A differenza dei carrelli tradizionali, nelle gru della Seik il dispositivo di sollevamento e quello di propulsione funzionano in maniera del tutto indipendente l’uno dall’altro. Tale sistema si realizza grazie a un compatto motore diesel, a una trazione idrostatica potente e a un radiocomando affidabile. Gli impianti hanno una capacità di portata compresa tra i 200 e i 25.000 kg, misurano in lunghezza diversi chilometri e sono omologati per terreni eterogenei, con un’inclinazione di ascensione superiore al 100%. Su richiesta questi parametri possono essere ulteriormente potenziati. La Seik offre anche la possibilità di noleggiare “blondin”, carrelli motorizzati, verricelli, piloni a traliccio e, soprattutto, impianti temporanei completi. Anche in caso di noleggio è possibile richiedere il montaggio completo delle attrezzature nonché lo smontaggio al termine dell’utilizzo. La divisione progetti della Seik segue 38
ogni progetto dall’inizio alla fine, ossia dallo studio della conformazione del terreno alla scelta del tracciato, dalla realizzazione del progetto alla definizione delle misure di sicurezza, dalla messa in opera del servizio al collaudo effettuato sotto la supervisione di un ingegnere civile incaricato, indipendentemente dal fatto che l’impianto sia noleggiato, acquistato o di proprietà del cliente. Le teleferiche stazionarie sono apparecchi di cui si studiano individualmente le caratteristiche costruttive e che vengono utilizzati per un periodo di tempo indeterminato. Il carico in genere viene trasportato da una stazione all’altra per lo scarico. Per questo tipo di impianti la Seik ha fatto negli ultimi anni passi da gigante nell’ambito dei comandi, dell’automazione e del risparmio energetico. Le teleferiche stazionarie vengono utilizzate soprattutto per rifornire rifugi alpini, malghe, fattorie isolate e altri impianti. Il tipo di impianto temporaneo più richiesto è la teleferica mobile che viene costruita, indipendentemente dalle dimensioni, sia per un progetto costruttivo sia per il traspor to di legname; la caratteristica comune è l’utilizzo limitato nel tempo. Dal momento che questi macchinari sono costituiti in larga misura da componenti standard, tali componenti possono essere riutilizzati dopo essere sottoposti a una revisione completa. Gli impianti sono omologati per terreni diversi: pianeggianti o scoscesi, di conformazione eterogenea o ricchi di curve. Inoltre, è possibile far scendere il gancio di carico in qualsiasi punto del tracciato. Questi impianti vengono utilizzati per lo più nella costruzione di ponti, dighe di sbarramento, oleodotti, impianti di risalita e centrali idroelettriche, nel restauro dei castelli, nella realizazione di aree prova paramassi, nello sbarramento di torrenti e slavine nonché nella silvicoltura moderna.
Il carrello Seik SF 100/200 La diga di S. Giustina La società Co-ver Energia S.r.l., per conto della proprietaria Edison S.p.A., realizza ex novo una centralina idroelettrica per l’utilizzo delle acque derivanti dal flusso minimo vitale presso la diga di Santa Giustina nei Comuni di Tassullo e Taio in Valle di Non (TN). L’intervento è collocato al piede della diga di Santa Giustina, nel tratto di alveo del torrente Noce tra la diga stessa e la controdiga di valle. La Seik si è assunta il compito di installare la teleferica temporanea per trasporto materiali a servizio del cantiere. L’impianto è stato dimensionato in tutte le sue componenti per un carico utile di 14 tonnellate. Per garantire tale capacità di carico è stato utilizzato il più grande carrello motorizzato SEIK tipo SF 100/200, il cui argano di sollevamento, per l’occasione, è stato dotato di ben 140 metri di fune, necessari a permettere la movimentazione del materiale trasportato sino al piede della diga. Il carrello è mosso da una fune traente ad anello chiuso movimentata da una puleggia azionata da motoriduttore elettrico. L’impianto funiviario, di tipo speciale, è costituito da un’unica via di corsa formata da due funi portanti ad ancoraggio fisso con intervia di 50 centimetri, due ancoraggi di estremità, tre falconi di linea e tracciato pressoché coincidente con la corda dell’arco formato dalla diga. Gli ancoraggi delle funi portanti alla stazione in destra orografica sono formati da due tamburi in cemento armato con fondazione unica; alla stazione in sinistra orografica le funi portanti, dotate di “testa fusa”, sono ancorate ad una piastra in acciaio vincolata a terra. Due falconi sono posizionati all’esterno del coronamento della diga in modo da permettere il carico (e lo
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Dati tecnici S. Giustina Dislivello tra le stazioni 5,2 m Lunghezza percorso 202 m Sostegni (falconi) di linea 3 Peso max del carrello 18000 daN Velocità max. a pieno carico 1,0 m/s Potenza motore elettrico 65 kW Tensione portanti 25000 daN Tensione traente 4000 daN
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scarico) del materiale presso una piazzola esistente antistante l’edificio adibito ad abitazione del custode. Un terzo falcone è stato posizionato sul retro dell’edificio al fine di permetterne il sorvolo delle funi portanti prima della loro discesa all’ancoraggio. Lo scarico (ed il carico) del materiale presso la zona di lavoro sul fondovalle avviene in corrispondenza del cen-
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tro diga. Alla piazzola in destra orografica è stato posizionato un ponteggio utilizzato per il rifornimento di carburante al carrello motorizzato. Il carrello motorizzato è il modello SF 100/200 il cui peso a vuoto è pari a circa 4 tonnellate. Tutte le sue componenti sono verificate per il sollevamento ed il trasporto di un carico utile di 14 tonnellate. Al fine di permettere
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lo scarico (e il carico) del materiale sino al piede della diga, l’argano di sollevamento del carrello è stato munito di ben 140 metri di fune speciale ad alta resistenza. Il carrello è collegato ai due cappi della fune traente ad anello chiuso. Quest’ultima è mossa da una puleggia azionata da un motore elettrico da 65 kW di potenza, valore che permette il trasporto del massimo carico di esercizio ad una velocità di 1,0/2,0 m/s; la trasmissione tra il motore elettrico e la puleggia avviene mediante un riduttore meccanico. La puleggia motrice è collegata alla stazione di ancoraggio in sinistra orografica ed ha un diametro di 2,50 metri; la puleggia di rinvio ha un diametro di 1,6 metri. Il massimo carico gravante sulle funi portanti (peso del carrello + carico utile) è pari a 18 tonnellate, valore che ha reso necessario l’impiego di 1. Sviluppo dell’impianto e la diga 2. La diga di S. Giustina 3. Falcone quadruplo con puleggia di rinvio 4. La parte centrale dell’impianto si sviluppa tra la diga e la strada 5. L’argano 6. Il falcone per saltare la casa del custode 39
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due funi portanti di tipo chiuso a doppia corona a Z diametro 44 mm, e di una fune traente a trefoli da 114 fili diametro 24 mm. I falconi di linea sono stati realizzati componendo più elementi modulari a traliccio uniti mediante apposite piastre di connessione che permettono l’assemblaggio di più elementi in pianta ed in altezza. I falconi sono incernierati alla base al blocco di fondazione e controventati all’estremità. Un’apposita piastra permette il collegamento in testa della coppia di scarpe di alloggiamento delle funi portanti. Il falconi raggiungono un’altezza di 15 metri. Tutti gli elementi costituenti i falconi sono di produzione Seik.
temporanea d’imprese tra CCM di M. Finotello & C. (parte carpenteria) e ATI - Consorzio Cooperative Costruzioni (parte edile con esecuzione affidata alla ITER - Cooperative ravennate interventi sul territorio). La Seik ha realizzato un carroponte su funi per il trasporto di materiali a servizio del cantiere. L’impianto è stato ideato per coprire tutta l’area di cantiere sulla quale ver- 4 ranno costruiti i trampolini K95 e K120. Tale area si estende per oltre 2 ettari, ha una larghezza di circa 50/55 m ed una lunghezza superiore ai 400 m. L’impianto funiviario, di tipo speciale, è costituito da due vie di corsa parallele distanti tra loro 52 metri e formate ciascuna da due funi portanti ad 5
Carroponte per la costruzione dei trampolini olimpici di Pragelato A Pragelato (TO) sono iniziati i lavori per la costruzione dei trampolini K 95 e K 120 per il salto con gli sci per le Olimpiadi Invernali di Torino nel 2006. Costruzione che avviene tramite l’impresa aggiudicataria: l’associazione
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Dati Tecnici Pragelato
Intervia tra vie di corsa 52 m Intervia funi di un ramo 0.50 m Lunghezza incl. campata 451 m Pendenza campata 42.37 % Peso max traversa 17500 daN Velocità max di corsa 2.0 m/s Argano motore 40+40 kW Argano di sollevamento 22 kW 40
1. 2. il cantiere di Pragelato ed il carroponte 3. 4. Il carroponte 5. Uno dei due carrelli 6. La linea del carroponte con le diverse funi portanti, la stazione a monte motrice e quella di valle di ancoraggio Fune Portanti (n° 2+2) Traente Portante Centrale Tipo Fatzer Teufelberger Chiusa VV1 QS 816 V Ercole Formazione 1+60+32Z Sp. Pastificata 12(6+1)+24+18+12+6+1 Diametro [mm] 42 20 28 Numero fili [n] 93 208 (strato esterno) 145 220 400.90 Sezione metallica [mm2] 1140 Massa lineare [kg/m] 9,50 1.89 3.41 Carico somma min.[daN] 177000 36500 (di rottura) 71000 Lavori Pubblici n. 6 gennaio - febbraio 2004
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ancoraggio fisso con intervia di 50 centimetri. Gli ancoraggi di valle delle funi portanti di entrambe le linee sono formati da tamburi in cemento armato con fondazione ancorata a terra; alla stazione di monte le funi portanti, dotate di “testa fusa”, sono ancorate ad una piastra in acciaio vincolata a terra. Una linea ha due falconi di linea, l’altra uno. Una traversa costituita da una struttura a traliccio in acciaio è collegata a due carrelli correnti sulle doppie funi portanti delle due vie di corsa ai quali sono collegate le due funi traenti. La traversa ha sezione triangolare rovesciata di dimensione approssimativa 2.5 metri di base e 3.5 metri di altezza, pesa circa 8,5 tonnellate e può essere movimentata lungo la campata compresa tra gli ancoraggi di valle ed il primo falcone di linea azionando un argano ad alaggio con doppio motore elettrico di potenza pari a circa 2x40 kW; l’argano è posto all’incirca tra gli ancoraggi di monte. Sulla traversa è montato un argano di sollevamento dotato di un sistema di corsa che interessa la trave per tutta
la sua lunghezza. L’argano di sollevamento, del peso di circa 1 tonnellata, è dotato di un motore elettrico Siemens asincrono trifase a 4 poli da 22 kW a 1.460 giri, con freno elettromagnetico da 300 Nm ed un riduttore Brevini TNE 3000/28/FL350/PAM200 con rapporto di riduzione i=1:28 e freno lamellare negativo ad apertura idraulica; è in grado di sollevare un carico pari ad 3 8 tonnellate. Una terza via di corsa è stata realiz- tanto i 2 ettari di superficie. zata tra le due linee principali. Tale I falconi di linea sono stati realizzati linea è formata da una fune portante componendo più elementi modulari a ancorata a valle ed a monte a due traliccio uniti mediante apposite piatamburi in cemento armato e da tre stre di connessione che permettono sostegni di linea. Ad essa è appeso, l’assemblaggio di più elementi in mediante 40 carrellini scorrevoli in pianta ed in altezza. I falconi sono grado di seguire i movimenti della tra- incernierati alla base al blocco di fonversa, il cavo di alimentazione dell’ar- dazione e controventati all’estremità gano di sollevamento. mediante idonee funi di ancoraggio. Il massimo carico gravante sulle funi Un’apposita piastra permette il colleportanti (peso della traversa compresi gamento in testa della coppia di scarcarrelli e argano + carico utile) è pari pe di alloggiamento delle funi portana circa 17,5 tonnellate, valore che ha ti. Tutti gli elementi costituenti i falconi reso necessario l’impiego delle funi sono di produzione Seik. elencate in tabella. Poiché il carroponte deve poter esseL’argano è dotato di 2 motori elettrici re utilizzato anche per la costruzione asincroni trifase 4 poli tipo MA 160 M- della torre ascensori dei trampolini, FC da 40 kW ciascuno a 1.500 giri l’altezza dei falconi a monte è stata collegati con un freno elettromagneti- scelta in modo tale da garantire un co da 450 Nm ed accoppiati a due franco minimo a pieno carico in corririduttori Brevini ET 3600/MN/180 spondenza della torre pari a 5 metri. S46-C1 con rapporto di riduzione Essendo il versante a monte dei i=1:186,3. trampolini in contropendenza, un falL’impianto permette il sollevamento e cone risulta alto circa 48 metri, quello lo scarico in un qualsiasi punto dell’a- dell’altra linea circa 26 metri. Per rea rettangolare compresa lateral- mantenere la fune della linea centrale mente tra le due vie di corsa e longi- ad un’altezza sempre maggiore della tudinalmente tra gli ancoraggi di valle traversa, il falcone a monte di tale ed i sostegni a monte delle due linee. linea è alto circa 30 metri. L’area utile di lavoro raggiunge per- In condizioni di fuori esercizio la traversa può essere “parcheggiata” sia a valle sia a monte. 1. Il falcone più alto (48 m) 2. 3. Il doppio argano a tamburo 4. Gli ancoraggi a valle per le 5 funi portanti delle tre linee 5. Deviazione di una fune traente
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PULIZIA STRADE
La spazzatrice Aebi MFH 5000: una valida soluzione al problema del pm 10 GHERARDO MARCHELLI
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Nel mese di dicembre 2003, la società Mazza Nino S.p.A. di Parma, importatore delle spazzatrici Aebi MFH per l'Italia, ha effettuato vari incontri dimostrativi presentando la spazzatrice Aebi MFH 5000. Ad ognuna di queste dimostrazioni erano invitati vari rappresentanti di ditte appaltatrici di lavori di pulizia urbana e industriale, enti comunali ed aziende multiservizi. Il gruppo Aebi, già da qualche anno, grazie all'acquisizione della ditta MFH (Machinen Fabrik Hochdorf), dispone oltre ai suoi numerosi ed apprezzati veicoli da trasporto e da lavoro, portaattrezzi adatti a pendio, e monoassi multifunzionali, anche di due modelli di spazzatrici. Le Aebi MFH 5000 e MFH 2500, come tutte le macchine della gamma Aebi, si distinguono per la loro versatilità, manovrabilità, potenza e qualità. Inoltre una attenzione particolare è stata accordata all'aspetto ambientale. La particolarità maggiore
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sotto questo punto di vista è rappresentata dal sistema aspirante Koanda che permette una notevole diminuzione delle polveri emesse dalla macchina, con particolare attenzione alle polveri sottili, note come pm 10. Il sistema aspirante-soffiante brevettato Koanda è una sorta di "turbo-aspiratore", nel senso che usa l'aria aspirata rimettendola in circolo. L'aria soffiata dalla ventola viene convogliata da un tubo con un terminale tale da creare una lama d'aria che, colpendo il suolo, scrosta la sporcizia e la spinge in un secondo tubo, quello di aspirazione, di diametro superiore, dotato di un sistema di umidificazione che fa sì che le polveri precipitino nel cassonetto prima che l'aria sia messa in circolo nuovamente. Circa l'80% dell'aria aspirata resta nel sistema chiuso, ciò permette di mantenere basso il regime del motore implicando minor consumo ed emissione di rumore. I restanti 20% passano attraverso il filtro in materiale
espanso microporoso, di dimensioni ridotte, smontabile in brevissimo tempo per poter essere lavato con la lancia in dotazione alla macchina. La spazzatrice presentata è la maggiore delle due, la Aebi MFH 5000 dotata di tutti gli optional: quattro ruote sterzanti, trazione integrale, aria condizionata in cabina, video camera posteriore per le manovre, pompa idraulica da 20 bar in questo caso (disponibile anche da 50 bar), ingrassamento automatico (30 punti di ingrassaggio). Il motore è un Iveco di 2,5 l di cilindrata, diesel common rail EURO 3. La sigla 5000 corrisponde alla capienza totale del cassone, interamente in acciaio inossidabile, 1.000 l d'acqua e 4.000 l per il materiale aspirato. Il sistema aspirante è di notevole efficacia. La dimostrazione si è svolta su un'area di parcheggio a lato di una strada a percorrenza veloce, sull'altro lato della quale si trovava un campo. Ghiaia e terra incrostate, rifiuti di vario genere: condizioni difficili per una spazzatrice, addirittura proibitive secondo alcuni dei presenti, tuttavia il passaggio della Aebi MFH 5000 lasciava una striscia di asfalto pulito. A scopo dimostrativo sono stati depo1. Sistema soffiante-aspirante Koanda 2. Aebi MFH 5000 al lavoro senza umidificazione 3. Lavoro a cavallo del marciapiede
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sti bottiglie vuote e grossi sassi, anch'essi aspirati senza problema. Su richiesta da parte di un invitato alla dimostrazione, la spazzatrice è stata fatta girare senza gli spruzzi di umidificazione delle spazzole, poi senza spazzole, solo con l'aspirazione. Certi lavori infatti non ammettono l'uso di acqua, come la pulizia di cementifici oppure quando si passa dietro al fresato. Il funzionamento senza spazzole rappresenta un buon test per l'efficacia dell'aspirazione e permette di vedere quanta polvere viene emessa dal filtro, in questo caso nessuna. La velocità di lavoro massima è di 15 km/h mentre quella di trasferimento è limitata a 40 km/h in Italia, anche se la macchina può raggiungere i 62 km/h. Lo sterzo sulle quattro ruote, inseribile in fase di lavoro, permette una grande manovrabilità. La macchina riusciva a spazzare vicinissimo alle auto parcheggiate e a fare inversione in spazi sorprendentemente ristretti. Il gruppo spazzola frontale è orientabile e regolabile in altezza, inoltre può traslare da sinistra a destra con inversione automatica del senso di rotazione, in modo da spazzare sempre verso la bocca aspirante. Anche il gruppo spazzola laterale può essere regolato in altezza e orientato rispetto all'orizzontale, inoltre può oltrepassare di 55 cm la sagoma del veicolo, per la pulizia ottimale delle nicchie. La spazzola centrale è fissa, regolabile in altezza, e
può lavorare anche se non è in orizzontale. Il gruppo soffiante-aspirante poggia su rotelle. Questa configurazione conferisce molte possibilità di lavoro, come quella di lavorare a cavallo di un marciapiede, con due ruote su e due giù, basta posizionare il gruppo aspirante a filo del marciapiede. Tutte e tre le spazzole sono munite di un sistema di fissaggio rapido. La tenuta è assicurata da quattro bulloni ma basta allentarne uno e poi ruotare la spazzola affinché si stacchi. Per cambiare l'attrezzo del gruppo idraulico anteriore basta una sola persona e in pochi minuti si possono utilizzare la spazzola pesante per sradicare le erbacce o la barra di lavaggio (varie dimensioni di barra sono adattabili sulla Aebi MFH 5000). Il gruppo idraulico frontale mantiene le sue possibilità di movimento indipendentemente dall'attrezzo montato, quindi anche la barra di lavaggio è orientabile e regolabile in altezza. Un gancio situato all'estremità di un braccio di sostegno permette di assicurare il gruppo idraulico anteriore durante gli spostamenti, per evitare danni causati dalle vibrazioni e dalle eventuali scosse. A completamento della versatilità della Aebi MFH 5000 vi sono altri due utensili manuali, la lancia per l'acqua e il tubo aspirante flessibile. La lancia si collega con attacco rapido sul lato destro del veicolo e serve a pulire ad alta pressione contenitori,
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facciate, cartelli e anche la macchina stessa, i suoi gruppi spazzola, l'interno del cassonetto dopo lo svuotamento, il filtro dell'aria e persino il gruppo ventola; grazie ad un ulteriore attacco per il tubo della lancia sul lato interno dello sportello posteriore, si possono pulire le pale del sistema aspirante-soffiante. Il tubo flessibile aspirante manuale è pronto all'uso in pochi minuti, in quanto bisogna prima otturare l'entrata del sistema aspirante meccanico. Serve per raccogliere il fogliame fitto o per la pulizia dei pozzetti di raccolta. Sul lato destro del cassonetto si trova un oblò rettangolare utile sia per ispezionare l'interno che per inserire rifiuti troppo ingombranti per poter essere aspirati, come carcasse di animali. Lo svuotamento della macchina avviene con l'apertura dello sportello posteriore ed il ribaltamento del cassonetto; entrambe le operazioni possono essere comandate dalla cabina mentre per la chiusura l'operatore deve, per motivi di sicurezza, scendere e usare i comandi posti sul lato destro del cassonetto stesso. 1. Aebi MFH 5000 al lavoro con spazzola estirpatrice 2. Aebi MFH 5000 al lavoro con barra di lavaggio a pressione 3. Aebi MFH 5000 4. Tubo flessibile manuale 5. Lancia ad alta pressione
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Le tradizionali dimostrazioni AEBI in Svizzera su neve di quest'inverno si svolgeranno: 9 marzo a Schwägalp (AR),10 marzo a Gurnigel (BE), 11 marzo al Col des Mosses (VD). In particolare si potrà vedere per la prima volta con attrezzature invernali il nuovo Terratrac AEBI TT270. Lavori Pubblici n. 6 gennaio - febbraio 2004
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MEZZI SPECIALI
La sanità itinerante DOTT. F. BAMONTI, DOTT. P. VELIO, PROF. G. MORACE
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All'alba del terzo millennio, la medicina si appresta a vivere momenti altamente stimolanti ed esaltanti. Gli enormi progressi tecnologici consentono, infatti, di migliorare la qualità e la durata della vita, anche se a costi particolarmente elevati. Nascono pertanto nuove e diverse necessità di sanità pubblica: a degenze prolungate per patologie acute si va sempre più sostituendo un crescente bisogno di assistenza per patologie croniche (anziani e disabili) ed una maggiore
diffusione di screening e prevenzione delle malattie metaboliche e genetiche. A fronte, però, di tale nuova tendenza, la sanità può usufruire di risorse economiche non adeguate al fabbisogno generale. Servono idee per una sanità alternativa: la sanità itinerante potrebbe rappresentare una valida soluzione. La pluriennale esperienza di ciascun autore nel proprio settore professionale, clinico o laboratoristico, ha portato alla presentazione e, in seguito al pre-
mio per start-up di nuove imprese innovative ricevuto dalla Provincia di Milano, alla realizzazione del progetto Labamoto, il laboratorio-ambulatorio mobile, modello della sanità itinerante. Tale mezzo, per i molteplici scopi e funzioni che verranno via via illustrati, potrà essere a totale disposizione della salute dei cittadini e risultare utilissimo per rispondere alle problematiche socio-sanitarie emergenti. Uno dei punti focali che hanno spinto alla realizzazione del Labamoto riguarda il trattamento pre-analitico dei campioni biologici. E' questa, infatti, una delle fasi più importanti e delicate dell'iter di ogni processo analitico, ma molto spesso sottovalutata o, addirittura, ignorata e trascurata. Solamente un attento ed adeguato trattamento del materiale biologico, assieme alla standardizzazione di procedure nel prelievo o raccolta e nell'immediatezza delle successive manipolazioni garantisce la conservazione dell'integrità chimica, biologica e morfologica del campione stesso. Attorno a questa prima esigenza, prettamente laboratoristica a prima vista, ma fondamentale per il risultato corretto da fornire al clinico, si è costruito un disegno progettuale cui ha contribuito un team specialistico motivato da altissimi valori e scopi umanitari e sociali. Nell'ottica della ricerca avanzata per la prevenzione e la diagnosi di patologie metabolico-nutrizionali, socio-ambientali e/o derivanti da disastri ecologici, epidemie, guerre o bioterrorismo il progetto Labamoto della BMV S.r.l. ha approntato un laboratorio - ambulatorio itinerante in grado di assicurare, direttamente sul territorio, prestazioni sia di laboratorio sia strumentali sia cliniche polispecialistiche; costruito e realizzato dalla MEDIVAN S.r.l.. L'unità mobile di LABORATORIOAMBULATORIO costituita da 4 settori, e precisamente: - una sala d'attesa - un'anticamera-reception, con bagno e spogliatoio - una stanza per visita medica, punto prelievo e raccolta di materiali biologici - una stanza attrezzata ad uso laboratorio per dosaggi di ematologia e biochimica, immediati e non, e per il trattamento e la coltura immediata di campioni microbiologici. 1. 2. Il nuovo laboratorio d'analisi d'urgenza, poliambulatorio, attrezzato per la telemedicina
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In altre parole, è ora a disposizione un "centro servizi", come si può evincere dalle immagini, idoneo a: - eseguire esami di diagnostica clinica di vari livelli, indagini di screening e di approfondimento mirati, studi epidemiologici, applicazione di nuovi test non invasivi. - effettuare indagini su disabili o anziani sia al proprio domicilio sia presso residenze protette - portarsi periodicamente in comunità, centri isolati, paesi montani o marini sprovvisti di presidi sanitari o dotati di strutture e servizi insufficienti in periodi di par ticolare affluenza turistica - assicurare un pronto intervento in zone con necessità improvvise, in aree industriali a rischio, in zone di emergenza (stazioni ferroviarie, porti, aeroporti, centri immigrazione, campi profughi, discoteche) - collaborare con ambulatori (ASL), centri ospedalieri, università e centri di ricerca, fabbriche, industrie, consorzi, pubbliche amministrazioni (es. Comune, Provincia, Regione, Prefettura, Enti Locali), Ministeri, magistratura, forze dell'ordine - organizzare la formazione di personale (tecnico, laureando e specialistico) per un'adeguata preparazione pratica volta al settore biomedico. Nell'innovatività che caratterizza questo mezzo, la peculiarità di spicco spetta all'avere a bordo come dotazione fissa gli strumenti fondamentali per il laboratorio di microbiologia che consentono di eseguire ogni indagine con le modalità più corrette e nel massimo rispetto dei tempi, dal prelievo o raccolta al trattamento e coltura immediata del campione. Le altre caratteristiche distintive del Labamoto sono le seguenti: - contiguità di ambienti che consentono in tempo reale risposta di laboratorio al quesito clinico - mobilità, un'alternativa totalmente innovativa rispetto alle strutture già esistenti (fisse) - duttilità e versatilità di utilizzo del
mezzo sulla base di esigenze miragnostico nel far fronte ad emergente (screening, trial, studi epidemioze sanitarie di persone e/o alimenti logici) dovute all'abbattimento delle barrie- sinergia di competenze specifiche re geografiche. tra i proponenti ed eventuali altri A questo elenco potrebbero aggiungersi gruppi qualificati, universitari e non, molte altre possibilità di utilizzo del esperti nelle varie problematiche da Labamoto, non dimenticando tra l'altro affrontare che tutte le suddette indagini sono effet- complementarietà di servizi con tuabili in luoghi sia pubblici sia privati. strutture sanitarie pubbliche o pri- Tutta la popolazione può usufruire vate già esistenti della sanità itinerante, in quanto il - massimo riguardo al trattamento Labamoto può operare in qualsiasi preanalitico dei campioni biologici. area geografica ad ampio raggio graL'unità mobile è stata concepita zie alla mobilità del servizio, alla eleanche per offrire la possibilità di un vata autonomia funzionale ed alla abbinamento continuo tra assistenza, molteplicità e contemporaneità dei ricerca e didattica ("trittico" istituzio- servizi offerti. nale della vita universitaria). Per quanto riguarda i costi delle indaEsempi di utilizzo dell'unità mobile gini e/o visite, si applicano le tariffe Il Labamoto rende attuabile, grazie sanitarie in vigore, se già accreditate, alla sua peculiarità, la possibilità di altrimenti, per metodiche avanzate o "recarsi" ovunque emerga la neces- sperimentali, le tariffe tengono conto sità di un intervento mirato di tipo dei costi dei materiali, a meno che assistenziale clinico-diagnostico. non si ottengano sponsorizzazioni da Pertanto esso consente di: par ticolari contratti con Enti o - determinare alcuni marker di patolo- Industrie. E' possibile richiedere gie ad alto impatto sociale (cardio- anche l'affitto del Labamoto, a tariffe vascolari, tumorali, genetiche) in da concordare. soggetti a rischio (fumatori, obesi, sedentari o esposti a rischio ambientale e/o professionale) - monitorare infezioni diffuse in bambini in età scolare (ad es. faringotonsilliti da Streptococcus pyogenes) - prevenire infezioni gravi ricercando eventuali portatori sani di agenti infettivi in comunità scolastiche o residen1 ze protette per anziani o disabili - effettuare indagini metabolico-nutrizionali (diabete, dislipidemie, anoressia) nella popolazione con valutazione "in loco" dei possibili fattori o cofattori coinvolti (alimentari, ambientali, sociali, psicologici) - propagandare ed avviare campagne di screening (celiachia, talassemia) nella popolazione giovane sensibilizzandola ai problemi connessi - effettuare periodicamente indagini 2 ematologiche, biochimiche e microbiologiche nella popolazione anziana o disabile - apportare un contributo clinico-dia-
Sabato 7 febbraio 2004 si è svolta la presentazione ed inaugurazione del progetto vincitore del premio Start Up d'impresa 2002 per idee innovative della provincia di Milano. Il progetto vincitore, guidato dalla dott. Fabrizia Bamonti si è concretizzato per quanto riguarda la costruzione e l'allestimento grazie alla partecipazione della ditta Medivan S.r.l.. Riportiamo in queste pagine una presentazione del progetto e dei suoi scopi, redatto dal gruppo di lavoro composto dalla dott. Fabrizia Bamonti, prof. Giulia Morace, dott. Pietro Velio. 1. Attrezzature nella sala medica che permettono tele e video consulti 2. Apparecchiature del laboratorio di analisi, apparecchio per esami emocromocitometrici, computer e sotto cella frigorifera 3. Cappa Biohazard Lavori Pubblici n. 6 gennaio - febbraio 2004
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SOTTOSERVIZI
Un'impresa per l'ambiente GEOM. RICCARDO PEDUZZI e DOTT. ING. MATTEO TETTAMANTI Un'impresa per l'ambiente In.Te.Co. s.r.l. svolge attività di alta specializzazione relative al settore delle reti di collettamento fognario, predisposte per il trasporto dei reflui. Opera nel settore pubblico a livello Comunale e Sovra-comunale, oltre al settore privato sia di tipo civile che industriale. Operare per l'ambiente significa offrire una ampia gamma di servizi che uniscono l'ingegneria territoriale alle manutenzioni sino alle tecniche di ripristino non distruttive di risanamento delle tubazioni, con il proposito di eseguire attività che si pongano come obiettivo la razionalizzazione di quanto necessario a limitare fenomeni di dispersione dei reflui nell'ambiente ed aiutando a limitare e, talvolta, ad annullare i fenomeni di inquinamento ambientale. Un'impresa ad impatto zero In.Te.Co. s.r.l. ha fuso le peculiarita' tecniche tipiche dei servizi d'ingegneria svolti da s.e.a.p.i. s.r.l. (Società Europea Applicazioni Progettuali Informatizzate) con le attivita' della S.S.E. (Stucchi Servizi Ecologici) completandoli con servizi di indagine di videoispezione, ponendo in essere un'attività che consente di effettuare servizi di manutenzione con determinazione del reale assetto funzionale di reti di fognatura e tombinatura anche in ambiti molto vasti. In.Te.Co. s.r.l. offre servizi di altissimo livello professionale, integrando tecnici specializzati nei rispettivi settori di competenza, in relazione alla concatenazione operativa delle singole attività. Attività Aziendali In.Te.Co. s.r.l. svolge quattro principali attività, che riguardano: 1. Servizi di videoispezione con Sistemi di Informatizzazione Territoriale in collaborazione con s.e.a.p.i. s.r.l. 2. Servizi di risanamento non distruttivo 3. Servizi di Mappatura reti di collettamento urbane, consortili ed industriali 46
4. Servizi di Pulizia idrodinamica delle condotte in collaborazione con S.S.E.. In breve ecco le relative descrizioni: - Servizi di videoispezione e Informatizzazione Territoriale Il servizio prevede l'impiego di speciali telecamere dotate di sistemi di videoripresa montati su robot semoventi filoguidati che, pilotati da un sofisticato sistema di controllo e regia attrezzato a bordo di furgoni predisposti, consentono di localizzare, fotografare e catalogare tutti i difetti presenti nelle canalizzazioni, come rotture, deformazioni, infiltrazioni ed eventuali fonti di inquinamento civili
Software IMS v1.1, mappatura
Software IMS v1.1, Modulo videoispezioni con distribuzione difetti ed industriali. I sistemi sono garantiti antideflagranti con pressurizzazione di controllo in azoto e dotati di tutti i sistemi di videoregistrazione, in formato analogico (vhs/s-vhs) e digitale (cd/dvd), e di sistemi di elaborazione dati con stampa dei report direttamente in campo.
Furgone attrezzato, posteriore
Furgone, regia di controllo
In collaborazione con s.e.a.p.i. s.r.l., In.Te.Co. s.r.l. ha sviluppato un modulo VSP software (integrato nel pacchetto IMS v1.1) che permette di gestire l'insieme dei dati disponibili in seguito a videoispezione. VSP organizza e cataloga le informazioni in una base dati Microsoft(r) Access e MySql recuperando le progressive difetto, le descrizioni difetto e i fotogrammi ripresi dall'operatore tratto per tratto. I difetti sono poi riportati automaticamente sulla cartografia della rete di collettamento, se presente, mantenendo la progressiva difetto sul tratto ispezionato approssimata ai minimi quadrati Lavori Pubblici n. 6 gennaio - febbraio 2004
liche o fibro-resinose permette inoltre di aumentare la resistenza caratteristica in caso di presso-flessione. Eccezionale impiego per rivestimenti di vasche a tenuta. La dotazione comprende:
(stima errore inferiore all'1%) e la codifica colore sulla tipologia difetto. La cartografia sarà disponibile in breve tempo anche online (accesso personalizzato per ogni committente) dal sito in fase di costruzione e sarà possibile direttamente dal browser cliccare sul difetto e ottenere caratteristiche e immagini ove disponibili. La dotazione comprende: - MODELLO RAUSH SISTEMA RCA 1000 ANTIDEFLAGRANTE, CON ALIMENTAZIONE A BATTERIE E GENERATORE E ML 400 DI CAVO - N. 1 CARRO CON TELECAMERA DIGITALE A COLORI PER DIAMETRI DN 100 - N. 1 CARRO CON ELEVATORE E TELECAMERA DIGITALE PER DIAMETRI DN 200 A DN 2000, COMPLETO DI SISTEMA LASER DI MISURAZIONE DISTANZE INTERNE - N. 1 CARRO CON SISTEMA - SISTEMA SATELLITE PER ALLACCIAMENTI LATERALI PER DIAMETRI DN 200 A DN 2000 CON DISPONIBILITA' DI ML 150 DI CAVO SUL LATERALE - CONTROLLO ELETTRONICO DI TENUTA A PRESSIONE D'AZOTO - DOTAZIONI PER IMPIEGHI IN DIVERSI DIAMETRI E FORME DI CONDOTTO, DAGLI SCATOLARI AGLI OVOIDALI - SET DI RUOTE SIA IN MATERIALE PLASTICO SIA IN MATERIALE ABRASIVO PER GARANZIA DI CORRETTA PRESA PER IMPIEGHI IN DIVERSI MATERIALI
Tutte le apparecchiature sono dotate di sonde elettromagnetiche di localizzazione in profondita'. - Servizi di Risanamento non distruttivo I servizi prevedono l'impiego di particolari tecnologie che consentono il ricondizionamento delle tubazioni e delle canalizzazioni, senza più rotture della pavimentazione stradale, lesioni a sottoser vizi, chiusure stradali, rumori e temute vibrazioni per gli edifici. In.Te.Co. s.r.l. adotta due differenti metodologie:
Carro ispezione DN 200 DN "2000
Carro con sistema satellite
- POMPA A COCLEA UNIVERSALE PUTZMEISTER AD AZIONAMENTO ELETTRICO 5,5KW ( PORTATA VARIABILE 7-40L/M, PRESSIONE MAX 25BAR, GRANA MAX 6MM ) - MISCELATORE - DIFFUSORE ( SPESSORE RIVESTIMENTO DA 5-15MM ) - ARGANO ( Velocità 2M/MIN ) - GENERATORE MOBILE MOSA
Risanamento con malte: prima e dopo la cura 1. Risanamenti con resine epossidiche Tale processo di r isanamento necessita dell'utilizzo di guaine in agofeltro e resine epossidiche, termoindurenti, che introdotte per inversione all'interno della tubazione, consentono, a polimerizzazione completata, di ottenere una nuova tubazione all'interno della vecchia, sostituendola completamente sul piano funzionale e strutturale. Da segnalare che è possibile oltretutto effettuare un risanamento localizzato, ovvero la predisposizione di un manicotto tipologicamente simile alle guaine con resine termoindurenti, inserito in un punto preciso della tubazione, caratterizzato da fratture localizzate o giunti separati, atto a ripristinare, con un contributo economico ridotto, le corrette caratteristiche della tubazione lesionata. 2. Risanamenti con malte tissotropiche Vengono utilizzate malte tissotropiche, monocomponente, altamente alcaline, anticorrosione, impermeabili, con elevata resistenza all'abrasione, al gelo, al sale stradale e agli sbalzi di temperatura, con perfetta aderenza al vecchio calcestruzzo. La possibilità di impiego anche su cunicoli di grandi dimensioni con inserimento di armature metalliche rendono la tecnologia adattabile ad ogni situazione. L'aggiunta di particelle additive metal-
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- Servizi di Mappatura reti di collettamento urbane, consortili ed industriali I servizi di mappatura, in collaborazione con s.e.a.p.i. s.r.l., comprendono un insieme di operazioni atte ad identificare tutte le caratteristiche geometriche e tipologiche delle reti di collettamento fognario e di tombinatura, per mezzo di sofisticate apparecchiature elettroniche di rilevazione topografica classica/GPS e r ilevazione tipologica (palmar i PSION). L'output finale consiste di documentazione cartacea (cartografie tecniche, tabulati e monografie delle entità rilevate) e di documentazione elettronica (restituzione della mappatura in for mato dwg AutoCAD, file archivio Microsoft®Access con i dati raccolti). A richiesta è possibile installare un software di gestione della rete di collettamento sviluppato dall'area tecnica di s.e.a.p.i. s.r.l., in ambiente AutoCAD 2000/2002/Map, che interfaccia i dati raccolti, e/o avvalersi della soluzione Cartografia OnLine (visualizzare e interrogare i dati cartografici con semplicità e velocità, senza alcuna installazione client e senza la necessità di moduli Java runtime). - Servizi di Pulizia idrodinamica delle condotte Le operazioni prevedono l'impiego di automezzi dotati di autobotte combinata (di proprietà della S.S.E.) finalizzati all'effettuazione delle necessarie pulizie idrodinamiche delle condotte e dei manufatti pertinenti, al fine di consentire le operazioni tecniche di rilevazione e di indagine conoscitiva, effettuando nel contempo un approfondito servizio di manutenzione che in larga misura consente il ripristino delle corrette condizioni di funzionalità e di mettere in evidenza le problematiche connesse al loro regolare funzionamento. 47
PARCHI GIOCO
Parchi gioco attenti alla pedagogia Plastic Omnium Lander S.p.A. è la divisione italiana del Gruppo Plastic Omnium, ed è leader in Italia nel mercato dei prodotti e dei servizi che interessano la fase della “pre-raccolta” R.S.U. (rifiuti solidi urbani). Le attività principali di P.O. Lander sono la produzione, il commercio e la locazione di contenitori per rifiuti e di giochi per l’arredo di spazi ludici (scuole, parchi pubblici, giardini, piscine). Buona parte dell’attività è dedicata alla componentistica per auto ed alla segnaletica orizzontale e verticale, arredo urbano, ecc. Ludoparc è il marchio di Plastic Omnium per le attrezzature e le attività di gestione delle aree ludiche, per mezzo del quale distribuisce ed installa giochi adatti a bambini dai 18 mesi a 14 anni: una forte attenzione al design, alla solidità ed alle esigenze di sicurezza permetteno all’azienda di rispondere al meglio alle esigenze ludico-pedagogiche dei bambini nel rispetto delle loro abilità psico-motorie. La vasta gamma di modelli e di combinazioni di giochi è fabbricata con diversi materiali quali il legno, la plastica, il metallo, e quasi interamente con materiali riciclabili che permettono di creare strutture senza spigoli, con superfici lisce e gradevoli al tatto. Tutti i giochi sono omologati in base alle normative europee EN 1176 e 1177, mentre alcuni sono anche certificati a norme ASTM, ADA, CNS.
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Per il divertimento, e per sviluppare creatività e immaginazione, sono stati concepiti giochi singoli, multipli e parchi a tema adattabili a qualsiasi fascia d’età, comunque intercambiabili per permettere la rotazione periodica delle composizioni rinnovando facilmente il “lay out” del parco giochi. Accessori di complemento ai giochi come tavoli da pick-nic, panchine, cestini... completano le numerose linee prodotte. Di fondamentale importanza per l’azienda è l’attenzione da rivolgere agli studi pedagogici, sui bambini e sul loro rapportarsi al resto del mondo, in particolare nell’ambito urbano, per quanto riguarda la progettazione, costruzione e realizzazione dei parchi giochi nell’ottica di sviluppare la socializzazione e le attività psicomotorie attraverso il divertimento. Inter vista con la dott.ssa in Pedagogia Daniela Beccari, collaboratrice Plastic Omnium Lander, divisione Ludoparc. D. Da molto si parla delle influenze negative dell’urbanizzazione postindustriale sulla comunità in senso esteso ed in particolar modo sull’infanzia ed in questo contesto si insiste sul significato di un nuovo stile di progettazione che comprenda anche un carattere pedagogico. Lei cosa ne pensa? R. E’ difficile rispondere in poche
parole. E’ un argomento che in sè racchiude tematiche molto vaste e tutte estremamente importanti. Se parliamo di infanzia e di spazi urbani è necessario comprendere che, oggi più che mai, è determinante realizzare spazi che possano includere l’infanzia, non un mondo a parte ma una parte del mondo urbano che possa definirsi spazio ludico. Pensi che già nel 1979 nel congresso conclusivo delle manifestazioni dedicate all’Anno Internazionale del Bambino si denunciava la necessità e l’urgenza di trasformare e costruire le città in modo che tutti i bambini potessero integrarsi con esse come membri a pieno titolo della società e si insisteva sul fatto che se ciò non fosse avvenuto i bambini si sarebbero visti imporre dagli adulti le loro esigenze. Sono passati molti anni ma quel discorso è ancora attualissimo. La difesa degli spazi dei e per i bambini, di fatto sottende un fondamento teorico che evidenzia una preoccupazione autentica per l’uomo e per la qualità della vita in relazione al suo ambiente. Io sono convinta che gli spazi verdi, le aree gioco racchiudano in sè tali fondamenti, restituendo costantemente occasioni di apprendimento, di relazione e di crescita difficilmente riscontrabile in altri luoghi. D. Quindi secondo Lei gli spazi verdi ed i parchi gioco non sono solo luo-
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ghi di relax e di svago? R. Assolutamente no. Nel momento stesso in cui li definiamo come luoghi in cui si realizza una pausa, un semplice intermezzo della nostra vita quotidiana, riconosciamo che fanno parte dell’esistenza stessa di ogni cittadino, qualsiasi sia la sua condizione e la sua età. Nel caso dei bambini inoltre si manifesta quasi una indispensabilità sia per i significati che tali spazi hanno in sè, sia per i valori formativi che rivendicano. Purtroppo anche il gioco dei bambini è spesso considerato dagli adulti un intermezzo fra attività istituzionalmente riconosciute. E’ determinante pertanto rivalutare gli spazi urbani dedicati all’infanzia riconoscendo innanzi tutto il valore del gioco. E’ veramente difficile individuare un’altra attività che racchiuda in sé le stesse possibilità riscontrabili nell’attività ludica. Le sollecitazioni che il bambino ha attraverso la matrice ludica delle sue attività incide non solo sui suoi aspetti sociali e relazionali, su quelli emotivi ed affettivi, ma soddisfa soprattutto la sua naturale curiosità, quindi un processo di conoscenza. D. In quest’ottica i parchi che dedichiamo ai bambini possono essere considerati luoghi di apprendimento. R. Certo. Il gioco si fonda su un impulso ad apprendere. Nel gioco sviluppo cognitivo e sviluppo ludico, associandosi, creano uno scambio attivo, una sovrapposizione creativa insostituibile difficilmente realizzabile con la stessa facilità e spontaneità in altri luoghi. Questa sovrapposizione fa sì che ad un primo livello gioco e apprendimento siano regolati dall’evoluzione senso motoria. In questo livello, determinante, riflessi, conoscenze funzionali dell’esperienza e importanti acquisizioni di percezioni differenziate trovano le proprie origini. In livelli più evoluti si associano altre esperienze determi-
nanti legate ad esempio al gioco simbolico, alla socializzazione e così via. Di fronte a tali considerazioni non possiamo che definire le aree gioco come luoghi in cui si realizzano forme di apprendimento spontanee. D. Sotto questo profilo la progettazione, la scelta delle attrezzature acquisiscono una responsabilità specifica ? R. La stessa responsabilità che è necessario assumere per altre tematiche legate all’infanzia. In questo caso specifico è necessario riconoscere finalmente ed ufficialmente che il parco giochi si configura come una delle agenzie formative permanenti a carattere educativo, rivolta all’infanzia che si assume attraverso lo scopo di realizzare il diritto gioco, il diritto del bambino di vivere in spazi che consentano una sua crescita armonica. D. Secondo lei come è possibile realizzare uno spazio, socialmente condiviso, che racchiuda in sé questi valori? R. Assumendosi la responsabilità di una scelta che sappia andare oltre il mero criterio estetico od economico. Non è impossibile mi creda. A volte basterebbe che a ciò che determina la selezione dei criteri quantitativi fossero affiancate selezioni di carattere qualitativo avvalendosi del parere di esperti. Con questo non voglio dire che l’aspetto tecnico non possa essere identificato come un criterio qualitativo, anzi, sostengo solo che non può essere l’unico valore di riferimento. Il sociologo Gasparini nei suoi testi analizza il rapporto fra valori culturali, relazioni sociali e significati dello spazio e sottolinea la loro importanza per la qualità della vita stessa dell’uomo: perché da tali considerazioni dovremmo escludere l’infanzia ed i suoi bisogni? D. Non crede sia eccessivo ipotizzare che il bambino debba apprendere anche in uno spazio riservato al gioco? R. Se osserviamo le nostre città con
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attenzione possiamo riconoscere facilmente spazi istituzionalizzati in cui i bambini vivono una dimensione comportamentale fatta di settori in ciascuno dei quali è quasi d’obbligo raggiungere stati di specializzazione elevati pensi alla scuola, alle palestre e così via. Nel parco giochi l’obbligatorietà scompare per lasciare posto ad una libertà che fa scaturire elementi educativi invisibili. Il bambino non fatica, eppure allena e perfeziona abilità che gli sono proprie ma che necessitano di esperienze. Nel gioco questa libertà coinvolge tutti i sensi del bambino. Le sue esperienze sono spontanee ed in questo contesto l’attrezzatura posta nel parco, se costruita nel rispetto dei valori pedagogici di riferimento, funge da mediatore fra la sua necessità di movimento e la sua capacità di apprendere spontaneamente. Se riconosciamo che attraverso il gioco il bambino apprende, come possiamo non riconoscere o pensare che possa essere eccessivo ipotizzare che il parco non sia luogo di apprendimento? Sarebbe come fare una affermazione per poi negarla immediatamente. D. Quale potrebbe essere, secondo lei, la condizione per progettare un’area gioco che rispetti le molteplici esigenze dei bambini? R. Progettare con intenzionalità pedagogica. Un valore aggiunto che consenta di andare oltre ad un positivo ma limitato incontro con la natura stessa di uno spazio verde. Si tratta di una fusione fra ambito e ambiente, fra movimento e gioco, fra dialogo superficiale e incontro significativo, fra immagine simbolica e realtà. Non si tratta certamente di pensare ad un luogo idilliaco ed irrealizzabile ma piuttosto di riconoscere finalmente ad ogni luogo in cui l’uomo vive la sua quotidianità un ruolo significativo.
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FIERE
Asphaltica 2003 GHERARDO e GIORGIA MARCHELLI Dal 3 al 5 dicembre 2003 PadovaFiere, in collaborazione con SITEB (Associazione Italiana Bitume Asfalto Strade) ha organizzato il primo salone nazionale interamente dedicato agli operatori del settore stradale e del bitume. Con un'affluenza di oltre 5.000 operatori da tutta Europa, Asphaltica si è posto come crocevia di confronto e di incontro tra le imprese produttrici e gli enti pubblici e privati. Ha presentato una visione completa delle nuove tecnologie, delle applicazioni e delle potenzialità dell'asfalto. Convegni, workshop e seminari di formazione hanno offerto ai visitatori e agli addetti ai lavori gli strumenti conoscitivi per apprezzare e diffondere l'utilizzo di questo materiale. Asphaltica ha evidenziato il grande cambiamento in corso sul piano della sicurezza e quello ambientale: dagli asfalti drenanti a quelli fonoassorbenti sino al recupero del fresato.
Isoltema S.p.A. propone il sistema STRATOS, una linea di prodotti il cui compound bituminoso scaturisce dalla ventennale esperienza di Isoltema nel settore della progettazione e manutenzione stradale. Il laborator io inter no della ditta è sempre alla ricerca di nuove soluzioni, ottenute attraverso il coinvolgimento di Atenei e Centri di Ricerca Universitari. Il recente lavoro di sigillatura dei giunti della testata di pista presso l'aeroporto di Linate ha permesso di mettere a punto, in sinergia con il laboratorio del Politecnico di Milano, un sigillante dalle elevate prestazioni. Un'altra novità è rappresentata dalla possibilità di applicare i nastri in bitume polimero 12 mesi all'anno, anche in condizioni di freddo, previo trattamento della superficie da sigillare con un apposito primer. Altre novità saranno presentate nell'arco del 2004, tra le quali un sistema di estrusione per rendere facilmente utilizzabile il mastice bi-componente. Ad Asphaltica, Isoltema ha organiz50
In contemporanea ad Asphaltica si è svolta anche Urbania, mostra convegno sulle tecnologie e i servizi per la città e l'ambiente urbano che dal 1990 è il punto di incontro tra le pubbliche amministrazioni e i produttori di tecnologie e servizi. I temi affrontati durante questa manifestazione sono stati: arredo urbano, gestione del traffico, sicurezza stradale, sistemi anti-inquinamento, trasporto pubblico e marketing territoriale. Urbania ha visto come protagoniste le grandi infrastrutture del Veneto: dalle Ferrovie a Veneto Strade, dall'Assessorato alla Mobilità a quello delle politiche del territorio della Regione Veneto, allo IUAV, alla Polizia Stradale che hanno presentato bilanci e programmi. Gli espositori presentati qui di seguito con una foto e una breve descrizione dei loro prodotti sono stati scelti in base alla loro affinità con il contesto degli argomenti trattati da Lavori Pubblici.
zato un meeting specifico sulla tematica inerente la sigillatura delle pavimentazioni stradali. Alla presenza di una folta schiera di tecnici ed amministratori, sono stati resi pubblici i risultati delle ricerche e sperimentazioni in corso con il CIRS (Centro Interuniversitario di Ricerca Stradale), con l'Università di Bologna e con il Politecnico di Milano, che hanno interessato tratti autostradali, strade urbane ed extraurbane, pavimentazioni lapidee ed aeroportuali.
Bellamoli Granulati S.p.A. escava e produce granulati di marmo, ciottoli e pietre. La novità di quest'anno è rappresentata dai gabbioni preriempiti e vibrocompattati per muri a secco di sostegno, recinzioni e barriere antirumore. Le gabbie sono in acciaio zincato garantite e brevettate dalla ditta tedesca RAWE. La messa in opera è semplice e rapida, con piccola gru e non richiede permessi per costruire in quanto il muro viene posato a secco. Ogni gabbia è dotata di un aggancio per il trasporto. Le gabbie sono autoportanti fino a 7 m di altezza.
Lacs s.n.c. ha rivestito il pavimento del suo stand con diversi tipi di finitura e decorazioni di asfalto che si possono realizzare con la sua gamma di resine "StreetPrint decorazioni d'asfalto" in polimeri StreetBond; presente sullo stand anche la speciale macchina StreetHeat. Si possono ottenere vari effetti come pavé o mattonelle, ma anche simboli, lettere, stemmi di città, segnaletica loghi di aziende etc... I colori disponibili sono 11. Una volta stampato l'asfalto, con macchine che usano matrici di acciaio, esso viene trattato con una speciale resina in polimeri, StreetBond, che colora la superficie e ne aumenta la resistenza fino al 40%. Uno dei vantaggi di questo brevetto canadese risiede nel breve tempo necessario alla posa in opera. Inoltre, grazie alla macchina StreetHeat non è necessario rifare per decorare. La StreetHeat riscalda l'asfalto esistente, lo incide e lo decora cromaticamente. Nei casi di ripavimentazione è sufficiente una fresatura di soli 3 cm, che produce materiale riciclabile evitando
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i costi della discarica, con evidenti benefici per l'ambiente. La gamma StreetBond offre prodotti diversificati per i diversi utilizzi, per superfici pedonali o carrabili, con soluzioni antiskid e anche di dissuasori di velocità per le automobili. La stabilità e la resistenza alle dilatazioni termiche e all'usura sono un altro punto di forza del sistema StreetPrint.
Beton Candeo S.p.A. è la società del Gruppo Candeo che opera nel campo della estrazione, lavorazione e commercializzazione di inerti, pietrischi selezionati, calcestruzzi preconfezionati e conglomerati bitumosi. L'azienda è presente in maniera diffusa nel ordest, con impianti produttivi automatizzati, un laboratorio per le ricerche e la sperimentazione, cave e impianti di lavorazione, centrali di betonaggio e impianti per la produzione di conglomerati bituminosi.
Edilfloor e Geosintex S.r.l. sono due società collegate che producono geotessili per gli strati sottostanti. Edilfloor è orientata nella produzione di tessuti non tessuti per eliminare la risalita capillare. Geosintex tratta tutti gli altri geosintetici, tessuti a trama di ordito, geogriglie, geosintetici drenanti, geocompositi e materiali per il rinforzo dei terreni e tecnologie per la costruzione delle terre rinforzate. Geosintex propone una gamma di geogriglie per il rinforzo di asfalti, da quelle in poliestere ad alta tenacità a quelle in fibra di vetro da 60 o 100 kN. Queste ultime rappresentano una novità, sono auto adesive e quindi offrono una grande facilità di posa.
Iterchimica S.r.l. produce una gamma completa per la costruzione e la manutenzione dei manti stradali. Una particolare attenzione è accordata agli additivi che possono migliorare le caratteristiche dei bitumi. La società si è dotata di un laboratorio centrale per la ricerca continua di migliorie e di un laboratorio mobile per le assistenze in loco. Le attività di Iterchimica spaziano dalla produzione di emulsioni di bitume tradizionali ed elastomerizzate al riciclaggio in situ di conglomerato drenante, passando dalle pavimentazioni fonoassorbenti, drenanti e antiskid; inoltre comprendono anche i trattamenti superficiali mono e doppio strato, la produzione di polimeri vari, di fibre di vetro e di cellulosa e di geotessili per gli strati sottostanti.
Simex Engineering S.r.l. produce fresatrici per asfalto e cemento, escavatrici a ruota, compattatori vibranti per fondoscavo e anche frese sgombraneve. Quest'azienda è nata con le macchine per il taglio, ora la gamma si è considerevolmente estesa. Da segnalare la presentazione di un nuovo servizio riservato ai noleggiatori, NoleggioSimex. Da' la possibilità ai noleggiatori di noleggiare le macchine della gamma Simex, evitando grandi investimenti e di avere costose attrezzature ferme.
Righetto - Nuova Leo S.r.l. produce contenitori distributori mobili per gasolio, serbatoi per rifornimento trasportabili, serbatoi per olio esausto, pompe erogatrici, contalitri e distributori da cantiere.
Metso Minerals Italia S.p.A. fa parte di una multinazionale che si occupa di macchine stradali per pavimentazione e compattazione, rulli statici e vibranti, macchine fresatrici a bassa profondità. In stand era presente la vibrofinitrice con cingoli in gomma Dynapac F 141 C, già esposta al salone di Parigi ma alla sua prima presentazione per il mercato italiano. I cingoli in gomma permettono spostamenti più rapidi rispetto alle macchine tradizionali e di non rovinare il manto appena steso.
Ferriere Nord S.p.A., capogruppo del Gruppo Pittini produce acciaio per armare il calcestruzzo. Da un anno ha iniziato la produzione di reti elettrosaldate in acciaio zincato per il rinforzo delle pavimentazioni stradali. Una nuova metodologia per la costruzione e la manutenzione delle pavimentazioni stradali che permette di aumentare la durata delle pavimentazioni nuove e di sviluppare un metodo ottimale di manutenzione per quelle esistenti, economizzando risorse naturali e ottimizzando i costi per la collettività.
C.E.E.I. s.n.c. di Guzzinati Gaetano, produce cablaggi e impianti elettrici per macchine semoventi per lavori stradali, movimento terra. Realizza sistemi di livellazione e ultrasuoni, joystick, componenti e sensori meccanico-elettronici.
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Trimmer S.r.l. propone tecnologie e attrezzature per il trattamento, la preparazione e la manutenzione delle superfici stradali, aeroportuali e industriali. Effettua la rimozione di segnaletica orizzontale, la sgommatura di strade e piste aeroportuali, l'irruvidimento per anti-scivolo e la preparazione del sottofondo per successivi trattamenti e applicazioni.
Il gruppo Argo, cui fanno capo società attive nel campo dell'ingegneria del territorio e del controllo quali SINA e SINECO, presentava nel suo stand le molteplici attività che esso conduce. Argo affronta le tematiche connesse alle nuove tecniche di riciclaggio delle pavimentazioni, le iniziative per ridurre i costi energetici e l'impatto ambientale, le attrezzature del domani, nonché la sicurezza alla quale attribuisce un'importanza fondamentale. Oltre alla presentazione del Laboratorio Prove Materiali, attivo nei settori dei calcestruzzi, acciai, conglomerati bituminosi e geotecnica, in stand era esposto il veicolo ARAN (Automatic Road Analyzer). Si tratta di un mezzo ad alto rendimento in grado di acquisire in tempo reale e ad una velocità di crociera di 60-70 km/h una fitta serie di parametri. I dati superficiali della pavimentazione vengono rilevati e registrati, come i profili trasversali, longitudinali, la tessitura, la retroreflettività della segnaletica orizzontale. Inoltre due telecamere digitali ed un sistema GPS effettuano riprese video con fotogrammi georeferenziati. Ogni dato raccolto viene geometrizzato per la formazione del catasto strade. 52
Biondi - Grassi & C. S.r.l. produce serbatoi per petroli e derivati e liquidi in genere, inoltre silo per la conservazione di prodotti agricoli. La gamma comprende serbatoi omologati da trasporto, da interrare, a mantello semplice e doppio, orizzontali e verticali per lo stoccaggio del bitume, contalitri e distributori da cantiere.
Bioarchitettura Veneto è un'associazione senza fini di lucro formata da professionisti, si basa sulla diffusione dei principi della bioarchitettura che hanno come obiettivo di controllare per quanto possibile lo sviluppo contenibile. Uso di materiali ecocompatibili, tecnologie che consentono il risparmio energetico, sfruttamento di energie alternative (solare, eolica, ...), sono alcuni aspetti promossi da questa associazione interdisciplinare. L'Istituto Nazionale di Bioarchitettura pubblica la rivista "Bioarchitettura", inoltre corsi e convegni vengono organizzati dalle varie sezioni regionali.
Komei Macchine S.r.l. produce frantumatori di pneumatici fuori uso per la realizzazione di polverini e granulati usati per i conglomerati da pavimentazione, asfalti e bitumi.
C.L.I.O.S. S.r.l. si occupa da più di vent'anni di protezione da caduta massi per infrastrutture viarie, centri abitati, insediamenti e attività commerciali. Commercializza e mette in opera barriere paramassi ad elevata dissipazione di energia. L'accento è posto inoltre sugli impianti di monitoraggio a distanza di movimenti franosi.
Bitem S.r.l. è una società di consulenza commerciale della Esso Italia: commercializza bitumi modificati, trasparenti, colorati, emulsioni di bitume tradizionali ed elastomerizzate. Inoltre Bitem e il suo Gruppo offrono consulenza operativa alla realizzazione e ripristino di manti stradali; dall'analisi approfondita della situazione esistente, alla proposta di soluzioni e al controllo in corso d'opera e a fine lavoro.
Massenza S.r.l. produce e commercializza impianti per il trattamento del bitume, impianti per bitume modificato, emulsione, fillerizzatori, cisterne spruzzatrici, sistemi di stoccaggio, caldaie oleotermiche. La sua gamma copre tutte le attività collegate al trattamento e alla messa in opera del bitume. Inoltre dispone anche di attrezzature per la lavorazione e la posa del calcestruzzo.
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Sintexcal S.p.A. componente del gruppo General Beton Triveneta produce conglomerati bituminosi; grazie ai suoi numerosi impianti produttivi è in grado di fornire tutto il nord e il centro Italia. La ricerca e le sperimentazioni condotte in collaborazione con i principali Atenei italiani hanno dato vita alla gamma di prodotti speciali ESSE. ESSEsma è un asfalto antiskid e antispray che inoltre riduce l'emissione di rumore. ESSEphono è un asfalto fonoassorbente efficace sia ad alta che a bassa velocità. ESSEmicro è un asfalto che richiede uno spessore minimo (2-3 cm) per i casi in cui sia impossibile o sconsigliabile innalzare la quota stradale.
New Technology System Europe distribuisce in Italia la strumentazione di alta tecnologia per il controllo qualità di bitumi, conglomerati e pavimentazioni stradali. In particolare sono distributori esclusivi dei prodotti Ponts et Chaussées et Dynatest. La gamma delle attrezzature proposte comprende strumenti per la separazione e caratterizzazione dei bitumi, per il controllo della pavimentazione, profilometri e presse giratorie. Una novità è rappresentata dal PQI (Pavement Quality Indicator), si tratta di un densimetro basato sulla impedenza elettrica, che a differenza del gamma-densimetro non è nucleare e non comporta dunque problemi normativi.
Sicit s.n.c. presentava in stand il prodotto black cold per le riparazioni stradali. Si tratta di un conglomerato bituminoso a freddo. Inoltre dispone di emulsioni di bitumi tradizionali ed elastomerizzate, e anche di leganti bituminosi.
Carta Isnardo S.p.A. vanta più di cento anni di attività nel settore della costruzione e della riabilitazione di superfici stradali. Si occupa anche di manti autostradali e aeroportuali e di recupero ambientale, di produzione e vendita di conglomerati bituminosi ed effettua il riciclaggio in situ con emulsione e bitume schiumato.
Gelai e Castegnaro S.r.l. si occupa di produzione, vendita e di assistenza di macchine per la pavimentazione stradale. L'officina autorizzata Bitelli si occupa di riparare, mettere a norma e immatricolare macchine usate. Inoltre la società commercializza anche prodotti nuovi come attrezzature per emulsioni, escavatori, miniescavatori, macchine per tagli... La novità presentata era il Vibroroller VT 120 della Veneta Tecnologie, un piccolo veicolo elettrico e telecomandato che coniuga la piastra vibrante con il rullo sterzante: in pratica un minirullo che vibra. Comobit S.r.l. produce conglomerati bituminosi e asfalti colorati, pavimentazioni fonoassorbenti, pavimentazioni tipo PCP, trattamenti superficiali a freddo, conglomerati colorati per piste ciclabili, conglomerati ad alto modulo complesso, drenanti e antiskid.
Cuts Diamant S.r.l.: produzione di utensili diamantati da taglio in grado di rispondere alle differenti esigenze del settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni. La gamma comprende dischi e foretti diamantati per cemento e asfalto, macchine tagliagiunti, carotatrici professionali, piastre vibranti e utensili per frese.
Matest S.r.l. produce macchine e strumenti per prove e controlli su bitumi, asfalti aggregati e strade. Sono disponibili attrezzature e software per laboratori fissi o mobili, pressa giratoria, reometri e viscosimetri.
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Laterlite S.p.A. azienda produttrice di argilla espansa "Leca", con stabilimento a Parma e sede commerciale a Milano. Leca viene anche utilizzato in settori geotecnici e stradali, drenaggi, riempimento dietro muri di sostegno, barriere fonoassorbenti, e nel verde in genere. In stand era rappresentata la B.A.E.L. (Barriere Antirumore in Elementi in Leca) unione di quattro aziende operanti nel settore edile che hanno messo in comune le loro esperienze, ricerche, tecnologie e prodotti al fine di sviluppare e promuovere soluzioni per il risanamento acustico usando elementi vibrocompressi in calcestruzzo di argilla espansa Leca. 53
PBM - Polimer Bitumen Modifiers S.r.l. produce bitumi modificati, schiumati, trasparenti, colorati, emulsioni di bitume tradizionali ed elastometizzate. La PBM realizza pavimentazioni fonoassorbenti, trattamenti superficiali a freddo, conglomerati riciclati a freddo e conglomerati ad alto modulo complesso, drenanti, antiskid.
Antec S.p.A. progetta, produce e commercializza macchine per la costruzione e la manutenzione delle strade. In particolare offre una vasta gamma di attrezzature per la spruzzatura di emulsioni bituminose oltre a rulli compattatori, vibrofinitrici, thermosilos e thermobox. La novità presente in stand era rappresentata dalla minifinitrice cingolata pt 2600.
RO.DE.CO. S.r.l. è una società che si occupa di catasto stradale informatizzato, di impiego di sistemi ad alto rendimento, di gestione di infrastrutture aeroportuali, di manutenzione programmata, di interventi urgenti e di manutenzione preventiva delle pavimentazioni.
Selenice Bitumi è una società albanese che estrae bitume naturale, produce bitume purificato sotto diverse forme, blocchi, graniglia calibrata, polvere con additivi. Le attività estrattive avvengono in una miniera sulle colline vicino a Vlora in Albania, rilevata nel 2001 dalla francese KLP industries. Il bitume estratto "Selenizza" è di altissima qualità, puro al 86%. Una delle caratteristiche che rendono speciale il bitume naturale Selenizza è il suo punto di rammollimento alto, 120°C contro i 40° - 80° C dei bitumi ottenuti dai processi di raffineria del petrolio. 54
Le Officine Maccaferri S.p.A. sottolineano la propria innovativa tecnologia per la risoluzione di problemi ambientali, di ingegneria strutturale e di pavimentazioni, volgendo particolare attenzione al rinforzo delle pavimentazioni in asfalto.
Valli Zabban S.p.A. è attiva dal 1929 nel settore dei conglomerati bituminosi ed in tutto ciò che riguarda l'applicazione nel mondo del bitume, sia a caldo che a freddo. E' specialista in applicazioni speciali, pavimentazioni in conglomerato, trattamenti superficiali e di irruvidimento per le sicurezze con malte bituminose, fornendo assistenza tecnica. Con la propria esperienza nel campo dell'acqua, possiede un ampio settore dedicato alle membrane bituminose, producendo quindi membrane rivolte all'edilizia civile e industriale, compresa la nuova membrana prefabbricata per l'impermeabilizzazione e per la protezione dei campi elettromagnetici.
Saint Gobain ReVetex S.r.l. lavora il filato di vetro per la produzione di asfalti drenanti. Lo scarto del filato di vetro riciclato, non nocivo, al contrario della fibra di vetro, viene utilizzato per rendere poroso l'asfalto.
Alpha Trading S.p.A. è una società di distribuzione di prodotti petroliferi. Nel maggio 2003 è entrato in funzione nello stabilimento di Carbonara Scrivia un impianto per la produzione di bitume modificato, completamente automatico e gestito da un apposito software. Questo impianto produce la gamma dei prodotti principali AT FLEX (hard, medium e soft) inoltre è in grado di produrre qualunque altro tipo di bitume modificato richiesto dalla clientela.
SIM - Società Italiana Macchine S.p.A., del gruppo Ammann dal 1991, produce impianti per conglomerati bituminosi e i suoi derivati. Impianti fissi, mobili, semoventi e impianti di produzione di bitumi modificati vengono concepiti e realizzati dalla SIM, inoltre tutta una serie di dispositivi di sicurezza, filtraggio e gestione di questi impianti fanno ugualmente parte della gamma proposta.
Liesen GMBH propone la sua gamma di bitumi tradizionali e elastomerizzati. Le attività della ditta tedesca si estendono anche all'analisi dei danni del manto da riparare, al progetto dei lavori e al controllo dei lavori eseguiti, oltre al noleggio delle attrezzature necessarie.
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Giachino Bitumi S.p.A. con sede a Torino e stabilimenti produttivi a Volpiano si occupa di realizzazione e risanamento del manto d'usura di pavimentazioni stradali. I prodotti principali utilizzati sono Macroseal e Colorseal, bituminosi irruviditi, posati a freddo, realizzati su licenza esclusiva della ditta spagnola Elsamex; e il Sealoflex, un bitume modificato per pavimentazioni soggette a pesanti sollecitazioni, su licenza della olandese Ooms Aveenhorn bv.
La Divisione D-power di Detas S.p.A. di Brescia, progetta, produce e commercializza segnaletica luminosa per strade, autostrade e automezzi, come pure pannelli a messaggio variabile e dispositivi per la sicurezza stradale, sia cantieristica, che luminosa stradale fissa, conformi alle attuali normative Europee, la cui impor tanza e attualità tende a sottolineare.
Montini S.p.A., azienda leader in Italia per i chiusini, presenta la griglia classe B400, mai prodotta prima, da posizionare a centro strada, con la potenza di sorreggere qualsiasi tipo di traffico, in ghisa lamellare perlitica non sferoidale:materiale con le caratteristiche migliori nell'applicazione del chiusino, di cui la società è leader di marcato.
Batec S.r.l. - Bitumi ad alta tecnologia. Una società della raffineria di Mantova - oggi IES S.p.A. - che si occupa della produzione e della commercializzazione dei bitumi modificati POLYPLAST e di emulsioni elastomerizzate per uso stradale, autostradale aeroportuale e per impermeabilizzazioni.
M.E.T.A. S.r.l. presenta un'innovazione tecnologica da approntare nel 2004 con la volontà di aiutare a migliorare l'ambiente: vetture che si avvalgono di una motorizzazione ibrida realizzata da un motore Lombardini che può essere a 4 tempi, diesel o benzina, con la caratteristica di avere inserito un generatore di corrente alternata a 15 kilowatt, utile ad azionare un motore elettrico, a favore dell'ambiente e della rumorosità. Vantaggio di questo sistema ibrido è che il motore a scoppio genera corrente per caricare le batterie, ed avere una riserva motrice per centinaia di chilometri, la quale può essere senz'altro fornita anche dalla corrente elettrica durante le soste notturne; per cui un mezzo ecologico senza limitazione di utilizzo.
Superbeton S.p.A. del gruppo Grigolin è presente in ambito stradale e autostradale con la produzione di conglomerati e bitumi modificati come quelli per la realizzazione di manti usura drenanti o quelli colorati. Inoltre la gamma dei prodotti comprende: inerti lapidei, pavimentazioni fonoassorbenti, conglomerati ad alto modulo complesso e antiskid. Edilvi S.p.A. si occupa di costruttori promotori e sviluppa piani integrati di recupero urbano, avendo come obiettivo la nuova frontiera di collaborazione pubblico-privato.
Delma S.r.l. distribuisce prodotti di varie ditte e copre i settori di: acquedotti, fognature civili ed industriali, drenaggi, risanamento condotte, geotecnica, irrigazione, discariche. Due le aziende messe in particolare evidenza ad Asphaltica: Norinco ed i suoi chiusini, griglie e caditoie in ghisa a grafite sferoidale; e Polyfelt Geosinthetics ed i suoi geotessili per strati sottostanti.
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Digicorp Ingegneria S.r.l. produce software per la topografia, la progettazione stradale, ferroviaria e del territorio. 55
Konsum Service S.a.S. produce segnaletica stradale orizzontale e verticale, e ricorda che i segnali devono essere tutti rifrangenti. Per tutti i materiali utilizzati, ha creato un nuovo prodotto, i passaggi pedonali in graniglia, che consiste nella stesura di una mescola di granito per renderli antiscivolo e particolarmente rifrangenti in quanto vengono spruzzati prima con una vernice spartitraffico, poi con perline in vetro al fine di renderle luminose, rifrangendo la luce.
Huesker S.r.l., azienda internazionale nel campo dei geosintetici, la cui sede in Italia è stata aperta nel 2002, presenta qui la propria vasta gamma ed una tecnica innovativa nel mondo dei geosintetici, soprattutto per il mercato italiano: i pali incapsulati in sabbia.
EdilLeca propone elementi per barriere acustiche, muri di contenimento, prefabbricati per deposito rifiuti e i silati vari, unitamente ad altri prodotti destinati ad un utilizzo pubblico, quindi nel contesto dei comuni, delle province e delle autostrade, e a tutto ciò che può essere inerente a questo tipo di fiera, interamente realizzati con elementi vibrocompressi in calcestruzzo di argilla espansa Leca. 56
Pavimental, Autostrade per l'Italia, propone la gestione integrata delle pavimentazioni, mettendo a disposizione la propria esperienza su quelle drenanti ed ecodrenanti, applicate alle autostrade ed alle reti urbane e extraurbane, per fornire un sistema chiavi in mano di tutti i servizi relativi alla manutenzione stradale, dal monitoraggio stato zero, alle previsioni e possibilità future, quali allargamenti, deviazioni…, a tutte le soluzioni per la manutenzione successiva. Ripone fondamentale importanza in questo momento nelle pavimentazioni silenziose, applicabili anche alle reti urbane particolarmente trafficate, in studio con la Comunità Europea.
Levocell S.p.A. è una società commerciale, che sul territorio mondiale va ad acquisire prodotti e nuove tecnologie che possono interessare il mercato italiano, dalle fibre alle bentoniti, alle architetture per il calcestruzzo, dove c'è bisogno di riparare, ed in presenza di acqua, spaziando quindi sull'intero programma edile, dal prefabbricato all'impresa. Sottolinea il settore delle microfibre, e presenta le Bitufibre, un polimero complesso che migliora le proprietà meccaniche di conglomerati bituminosi e bitumi in genere. PBM - Polimer Bitumen Modifiers S.r.l. produce bitumi modificati, schiumati, trasparenti, colorati, emulsioni di bitume tradizionali ed elastomerizzate. La PBM realizza pavimentazioni fonoassorbenti, trattamenti superficiali a freddo, conglomerati riciclati a freddo e conglomerati ad alto modulo complesso, drenanti, antiskid.
Viastrade S.r.l. è attiva nel settore del riciclaggio in situ delle pavimentazioni stradali, con una tecnica a freddo, in particolare con la tecnica del bitume schiumato. Fa par te del Gruppo Vialta, a cui appar tiene anche il laboratorio Viatest, che cura i controlli preliminari, in corso d'opera e su lavoro finito, per conto di Viastrade S.r.l. e di ditte terze, con particolare riguardo ai lavori di riciclaggio e risanamento delle pavimentazioni stradali. Dotata di un gran parco macchine, utilizza per le lavorazioni frese stabilizzatrici, in particolare della Wirtgen, e segue costantemente tutti i lavori avvalendosi di strumentazioni all'avanguardia, fra cui georadar per la misura, la verifica e il controllo degli spessori delle sovrastrutture stradali, una tecnica radar non distruttiva, e di un HVB, deflettometro a massa battente che utilizza per la determinazione delle portanze e dei moduli elastici degli strati delle pavimentazioni stradali, prima e dopo gli interventi di risanamento.
Pesaresi Giuseppe S.p.A. Costruzioni di Rimini è presente con la propria importante esperienza di costruzioni stradali, conglomerati bituminosi…
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Plydex S.r.l. presenta la completissima gamma di materiali geosintetici della casa madre, la Bona Technical Fabrics Belgium, quindi geotessili, tessuti non tessuti, tessuti a trama ordito, tessuti idraulici…
Poliedro S.r.l. è una società di Brescia che offre alle imprese servizi tecnici diversificati per le costruzioni stradali, dalla contabilità industriale alle indagini geotecniche, servendosi di un laboratorio mobile ed uno centrale, articolati su controlli granulometrici degli aggregati per la realizzazione di conglomerati bituminosi, ed il loro controllo pre e post produzione; offrono inoltre un servizio di consulenza e affiancamento, volta al raggiungimento della certificazione per le imprese.
Aco Passavant S.r.l. presenta i propri sistemi di drenaggio delle acque di superficie, adatti a strade e infrastrutture in genere, con classi di carico adeguate, e con svariati sistemi adatti alle situazioni più diverse nei vari contesti, quali chiusini, tombini, griglie per lo smaltimento delle acque, caditoie e caditoie specifiche per ponti in ghisa sferoidale, utilizzando inoltre calcestruzzo di poliestere, materiale adatto in quanto particolarmente resistente a compressione, gelo, sali, idrocarburi e a liquidi bioaggressivi.
L' Officina di Riparazioni di Vezzani & C. S.n.c., con esperienza ventennale nel settore della vendita con garanzia di macchine stradali usate, ristrutturate e certificate, con ricambi originali, ha brevettato un sistema di spruzzatura per vibrofinitrici, in considerazione dei conglomerati modificati in uso attualmente. Consiste in alcuni spruzzi, funzionanti sia in manuale che in automatico, che, spargendo il liquido sulle gomme, fanno sì che il bitume non si, attacchi, impedendo il funzionamento e la manutenzione degli pneumatici.
L'Impresa Bacchi S.r.l. svolge la propria attività nel settore edile: in particolare si occupa di costruzioni civili ed industriali, costruzione di infrastrutture viari e di servizi, sia in ambito privato che pubblico, soprattutto per quanto riguarda pavimentazioni stradali, aeroportuali e ferroviarie. Possiede diversi impianti per la produzione di conglomerati bituminosi, di misti cementati e di frantumazione, oltre ad un laboratorio interno per il controllo degli inerti e dei materiali prodotti. E' certificata, e convenzionata col Politecnico di Milano che le permette di disporre di campi prova e le facilita lo studio di nuovi materiali.
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Slurry Italia S.r.l. in sintonia con la natura per le pavimentazioni stradali, produce microtappeti ecologici per trattamenti superficiali innovativi a freddo, antiskid, monostrato, doppiostrato o ad impregnazione. La nuova tecnologia permette di ripristinare strade che hanno perso il loro fattore antislick, come pure di sistemare tratti stradali pericolosi, ma in particolare è utilizzata per strade di montagna oppure parchi all'interno delle città o piste ciclabili, dove per una questione di impatto ambientale, si sia costretti a mantenere una certa apparenza di strada bianca: evitandone la polverosità e la manutenzione, per mezzo di una macchina computerizzata, viene applicato su un fondo già preparato, di cemento, di conglomerato bituminoso, o di materiale arido ben costipato e non di grossa granulometria, un primo strato di emulsioni modificate, sul quale viene attaccato un secondo strato di graniglie, di vari colori e pezzature, che rende la strada corpo unico col manto sottostante, e, senza creare spessori, fa sì che sia "plastica", cioè, quando soggetta a sollecitazioni non tende a spaccarsi come un manto rigido di bitume.
Presente anche Veneto Strade 57
FIERE
Le spazzatrici che contano sono a Padova Quest'anno SEP POLLUTION vanta tra gli ospiti espositori i nomi più prestigiosi del settore. Alcuni di essi hanno fatto un ritorno, dopo una parentesi che li ha visti orientarsi verso altre iniziative fieristiche, al vero evento del settore, quello appunto del SEP, dimostrando di prediligerne l'impostazione, il target cui si rivolge, nonché la disponibilità e professionalità del personale fieristico. L'ente fiera di Rimini, d'altra parte, in occasione di Ecomondo, sembra abbia deluso quest'anno gli esponenti del settore, non riconoscendo loro la giusta considerazione, quasi a voler creare una sorta di "graduatoria di importanza" tra gli espositori. Ecco, dunque, che il SEP si ripropone con una forma più splendida e "linda" che mai, orgoglioso di poter contare su tante figure di prestigio. Una visita ai suoi stand allestiti non può che essere, dunque, un doveroso, sicuramente appagante, piacere. 600 espositori su 45.000 metri quadrati netti i dati della 20esima edizione di SEP, Salone Internazionale biennale delle Ecotecnologie che si tiene alla Fiera di Padova dal 17 al 20 marzo 2004. Un grande forum sui servizi per la gestione dei rifiuti, acqua, aria, energia e la salvaguardia delle risorse ambientali in un confronto continuo con la sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Tante le novità di questa edizione: Habitat azienda, Salone dedicato all'ambiente ufficio organizzato in collaborazione con TecnoImprese. In mostra tecnologie per la gestione del rifiuto informatico, gestione dei beni durevoli, prodotti ICT ecocompatibili, soluzioni per sicurezza. E Waste Logistic, dedicata alla logistica integrata dei rifiuti, un settore fondamentale per operare su una delle voci di maggior costo delle aziende fornitrici di servizi di igiene 58
urbana. In anteprima assoluta per l'Italia, verranno presentate le nuove soluzioni operative in Olanda, Francia e Germania per ridurre l'impatto economico e ambientale (traffico, inquinamento, congestione) mediante nuovi prodotti (automezzi, impiantistica) e nuove modalità di trasporto (ferroviario, fluvio-marittimo). È prevista un'area "dinamica" con dimostrazioni dal vivo di macchinari dei più importanti produttori europei. Un'occasione per permettere al pubblico di confrontare i diversi modelli, visionare gli standards emergenti del settore, valutare la compatibilità tra differenti produttori dei singoli moduli, constatando i pregi dell'intermodalità ferro-gomma e comprendendo i punti chiave di questa rivoluzione nel sistema di raccolta e trasporto dei rifiuti. SEP 2004, organizzato per l'estero da Fiera Milano, è articolato in grandi aree espositive: RIFIUTI, con l'intero ciclo dei rifiuti in mostra: presenti tecnologie per raccolta, trasporto, trattamento, stoccaggio e smaltimento; igiene urbana, dalle microspazzatrici alle macchine spazzatrici di grande capacità, le soluzioni per un ambito d'attività che ha acquisito un ruolo importante e autonomo tra i servizi urbani. EXPO RICICLO, un'area dedicata al cuore delle tecnologie di recupero ambientale con impianti e attrezzature per riclaggio, compattatori, sistemi per il recupero di componenti plastiche, metalliche, elettroniche, prodotti a base di materiali riciclati e a marchio ecolabel. COMPOST, riservato a un settore emergente con impianti e attrezzature per il compostaggio, processi aerobici e anaerobici di trattamento, sistemi di gestione degli impianti di lavorazione della frazione organica biodegradabile dei rifiuti solidi urbani, desti-
nata all'agricoltura. SEP, nel corso della mostra presenterà Compost Day, una giornata dimostrativa sulla produzione ed utilizzo del Compost che coinvolgerà agricoltori ed operatori del settore. BONIFICHE, dove ai soggetti pubblici e privati coinvolti nella programmazione e gestione del territorio vengono proposte le nuove tecnologie per la prevenzione, messa in sicurezza e ripristino dei terreni inquinati da scorie industriali. ENERGIA focalizza la sua attenzione sul tema delle energie rinnovabili ed a basso impatto ambientale. Energia solare, termica, fotovoltaica, biomasse, cogenerazione, ottimizzazione dei consumi, fonti alternative, i temi con cui SEP farà dialogare i soggetti coinvolti nel mercato dell'energia. ACQUA presenta un percorso fra impianti di depurazione, potabilizzazione, demineralizzazione, per rendere più efficiente il sistema di gestione dell'acqua, che cambiamenti climatici e sviluppo industriale rendono una risorsa ambientale sempre più rara. ARIA E RUMORE è un segmento rivolto alle tecnologie di risanamento della qualità dell'aria nelle aree urbane e industriali alla luce delle nuove strategie proposte dalla politica ambientale comunitaria per ridurre le emissioni nell'atmosfera e alle tecnologie per la protezione dei lavoratori e dell'ambiente dall'inquinamento acustico, e per l'analisi e la valutazione delle sorgenti. PULIZIA SPIAGGE, un settore specifico per la pulizia dei litorali e il monitoraggio delle coste, per garantire la riduzione di impatti negativi sull'ecosistema da parte della fruizione turistica. SEP presenta inoltre un ricco programma congressuale che prevede sessioni plenarie e aree specifiche per ogni settore espositivo.
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