lavori pubblici Nuovi prodotti e nuove tecnologie
LAMA SPARTINEVE A VOLVENTE IN MATERIALE PLASTICO
n. 7 marzo - aprile 2004
quota neve s.r.l. via Panizza 12 - 20144 Milano Sped. in abb. postale - 45% art.2 comma 20b legge 662/96 - Milano
Mercedes-Benz è un marchio DaimlerChrysler.
Con Unimog tutto è possibile.
Antincendio boschivo
Viabilità invernale
Spazzatrice scarrabile
Falciaerba
Modelli
U 300
U 400
U 500
Motore Euro 3 Potenze in Cv
150 - 177
177 - 230
230 - 280
Passi mm
3080 - 3600
3350 - 3900 Guida sinistra o destra spostabile in 30 sec.
Trazione integrale Freni a disco con ABS Freno motore a due stadi Assi a portale Sistemi idraulici di potenza Prese di forza integrali Cassone ribaltabile
Aria condizionata di serie Cabina esente da corrosione Cambio a gestione elettronica Sedili regolabili in tutte le posizioni Comandi con joystick Ampia visibilità in tutte le direzioni Attrezzi intercambiabili approvati
DaimlerChrysler Italia S.p.A. Via G. V. Bona, 110 - 00156 Roma Settore Unimog Tel. 06/41442043 - Fax 06/41442819 www.unimog.it
dal 1889
ANGELO BOMBELLI COSTRUZIONI METALLICHE S.r.L. 20134 MILANO - VIA G.VENTURA 14TEL.022157858-820 - FAX 0226410069E-mail:bombelli@bombelli.it - Internet:www.bombelli.it
lavori pubblici
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Il piccolo mono operatore per centri urbani Scalvenzi Gh. Marchelli Dimostrazione Unimog a La Thuile Gh. Marchelli Unimog 400 L con spazzatrice Bucher Schörling per il comune di Tolmezzo Ga. Marchelli Newtech presenta una nuova tecnologia per le impermeabilizzazioni Ferri pianifica la crescita F. P. Vandoni Turbo-air, per scavi delicati e puntuali Porte aperte per Schmidt Italia Prove di sicurezza per Ecopark di Salvadori, le pavimentazioni antishock Ga. Marchelli Orsi: una gamma di attrezzi completa per la gestione del verde Gh. Marchelli Dimostrazioni neve Assaloni F. P. Vandoni La manutenzione delle pavimentazioni con sigillanti a nastro S. Tattolo Dimostrazione invernale Aebi al Col des Mosses F. P. Vandoni Di Benedetto è attrezzato con biotrituratrici Caravaggi Gh. Marchelli Dimostrazioni invernali Prato Gh. Marchelli Iveco al BICA di Venezia Ga. Marchelli Elementi prefabbricati per cunicoli tecnologici e sottopassi pedonali P. Casartelli Europolis 2004 Ga. Marchelli e F. P. Vandoni SEP 2004 Gh. Marchelli, Ga. Marchelli e F. P. Vandoni Meeting internazionale Agristrade 2003 a Salisburgo Gh. Marchelli Il self - service del sale da disgelo negli obiettivi della società delle autostrade di Venezia e Padova A. Matassi
n. 7 marzo - aprile 2004
In copertina:
Giletta S.p.A. 12036 Revello (CN) Via De Gasperi, 1 Tel. +39 0175 258800 r.a. Fax +39 0175 258825 E-mail: com@giletta.com
Direttore responsabile: dott. Giorgio Marchelli Direttore esecutivo: dott. ing. Gherardo Marchelli Redazione: dott. Giorgia Marchelli dott. arch. Viviana Patscheider Francesco Piero Vandoni Segreteria di redazione: Domenica Stefani Editore: quota neve s.r.l. Direzione, amministrazione, pubblicità: via Panizza 12 20144 Milano tel. 02 4983120 fax 02 4985157 e-mail: lavoripubblici@quotaneve.it Stampa: Ottavio Capriolo Via Arc. Calabiana 6 - 20139 Milano Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 577 in data 14-10-2002
Lavori Pubblici viene inviata a: - Uffici Tecnici di Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane - Società di gestione strade e autostrade - Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti - Ditte appaltatrici di lavori pubblici - Parchi nazionali e regionali - Consorzi di bonifica - Aeroporti, Porti - Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf…) - Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento della rivista - Personalità di settore italiane ed estere
Spedizione in abbonamento postale comma 26 ar t. 2 legge 549/95 Milano Abbonamenti annui: Italia euro 30,00 Estero euro 40,00 i versamenti possono essere effettuati a mezzo assegno o c/c postale n. 26647206 intestato a: quota neve s.r.l.: - via Panizza 12 - 20144 Milano Una copia
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euro 5,00
Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
IGIENE URBANA
Il piccolo mono operatore per centri urbani Scalvenzi GHERARDO MARCHELLI La Scalvenzi soc. coop. a r.l. è una cooperativa di produzione lavoro con sede a Pontevico (BS), che produce attualmente macchinari per il settore dei ser vizi ecologici, dopo aver abbandonato da circa un decennio la produzione di macchine agricole. Compattatori per carta e rifiuti, presse stazionarie, cassoni scarrabili, stazioni di trasferimento, sono alcuni dei prodotti della Scalvenzi che recentemente ha investito anche nella progettazione di un mezzo mono operatore per la raccolta semiautomatica di bidoni da 120-240-360 litri. Con 10 m3 di capacità e 3 tonnellate di portata utile, questo mezzo si presenta agile e versatile, adatto a risolvere con un mezzo mono operatore la raccolta dei bidoni per rifiuti, anche in situazioni di spazi molto ristretti tipici dei centri urbani. L’MCU 7500 monta centralmente, sopra la cabina, un braccio pluriarticolato ad azionamento elettro-oleodinamico, completo di attacco a pettine,
che consente all’operatore di restare in cabina e di raccogliere bidoni da entrambi i lati della strada, soluzione ideale nelle vie con circolazione a senso unico. L’accostamento ai bidoni è facilitato grazie al pettine flottante ed al movimento telescopico del braccio, che facilita di molto l’operazione di presa del cassonetto, anche se posto a ridosso di un ostacolo, in quanto con il semplice arretramento o avanzamento del braccio si può effettuare l’operazione di svuotamento e riposizionamento senza muovere il veicolo. Il sistema di leve che compone il braccio consente di mantenere il contenitore praticamente verticale, con arrivo alla tramoggia con soli 30° di inclinazione. Grazie ad un joy-stick posizionato in cabina e ad un’ottima visibilità del campo di lavoro, l’operazione di carico e riposizionamento bidone risulta certa, facile e veloce con riposizionamento del bidone ove gradito all’operatore. Lo scarico del cassone avviene con pala di espulsione senza ribaltamento.
Azienda certificata ISO 9001 : 2000
L’MCU è a tutti gli effetti un mono operatore che garantisce all’operatore stesso una condizione di lavoro non a diretto contatto col rifiuto e senza lo stress di continue salite e discese dal veicolo. L’MCU 7500 è allestito sull’autocarro Isuzu NQR 70-Q75.4 con 7500 kg di PTT. La massima capacità di sollevamento del braccio è di 160 kg ed il carico utile ammissibile è di circa 3000 kg. Il braccio articolato ed il pettine flottante sono brevetti Scalvenzi. Il tempo minimo che si può ottenere per il ciclo di carico è di 35 secondi. Durante il rovesciamento, per evitare la torsione del bordo superiore di presa del bidone, viene montato un fermo rotante che rende solidale il cassonetto stesso con la testata di presa e sollevamento. L’MCU è stato sottoposto ad esame tecnico di verifica da parte dell’organismo competente ICEPI con rilascio di attestato di esame volontario.
SCALVENZI Soc. Coop. a r.l. Strada Francesca II° Tronco, 95 25026 Pontevico (BS) Italy Tel. 030 9930440 r.a. Fax 030 9930478
ATTREZZATURE PER SERVIZI ECOLOGICI
Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
www.scalvenzi.it e-mail: info@scalvenzi.it
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PORTATTREZZI
Dimostrazione Unimog a La Thuile GHERARDO MARCHELLI
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A metà febbraio a La Thuile la DaimlerChrysler ha organizzato una dimostrazione della quinta generazione Unimog, per far toccare con mano l’efficacia di questi veicoli portattrezzi. L’Unimog è nato cinquanta anni fa nella Germania distrutta dalla guerra, e doveva servire per la ricostruzione del paese, con il concetto di non essere un autocarro trasformato, ma un mezzo polivalente per essere il più redditizio possibile. Questa è la quinta generazione: significa che l’Unimog cambia ogni 10 anni e che il modello mantiene quindi il suo valore commerciale. La gamma vede tre modelli U300, U400 e U500, con dimensioni compatte per un’ottima manovrabilità anche in spazi angusti; le larghezze difatti sono contenute e vanno dai 2.150 mm dell’U300 ai 2.300 dell’U500. I tre
modelli sono disponibili con due differenti passi da 3.080 o 3.600 mm per gli U300 e U400, mentre nella gamma U500 sono di 3.350 o 3.900 mm. Le portate sono state ulteriormente migliorate rispetto al passato, con portate utili sul cassone di 35 quintali per l’U300, 51 quintali per l’U400 e addirittura di 72 quintali per l’U500. Le motorizzazioni, tutte a normativa Euro3, presentano potenze da 110 fino a 205 kW. L’Unimog è un autocarro portattrezzi, compatto, robusto, con eccezionali doti fuoristrada: trazione integrale permanente, bloccaggi dei differenziali, sospensioni con molle ed ammortizzatori, assi a portale, motore centrale. Molta attenzione è posta sia alla sicurezza che al comfort degli operatori: quattro freni a disco ABS e correttore ALB di categoria 1, freno motore a
due stadi che permette di usare i freni il 50% in meno, cabina in fibra, esente da corrosione, semiarretrata con ampie vetrature per una visuale completa, riscaldamento ed aria condizionata di serie, sistema Tempomat e Temposet che permettono di impostare la velocità desiderata in maniera tale da mantenerla sia in discesa che in salita, sia sotto carico che sca1. Unimog U400 con spargitore Giletta a coclea con umidificatore e vomere a geometria variabile Assaloni 2. Unimog U300 con spargitore Giletta KA a catena e lama Assaloni Futura 3. Unimog U400 con lama Assaloni G100 4. Unimog U400 con spargitore Giletta con radiocomando
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rico e cambio Telligent che consente la gestione elettronica. Inoltre come prima assoluta è stato presentato il cambio automatizzato che permette di gestire le marce sia in maniera automatica che manuale, marce che possono essere 8 con la possibilità di avere due gruppi di riduzione che le portano a 16 ed a 32 per una velocità da 100 m/h fino a 85 km/h. Ogni Unimog è allestibile in fabbrica con 7 prese di forza, 4 sistemi idraulici, con tutti i comandi del sistema autorizzati dalla consolle centrale con gestione affidata ai pulsanti e ad un joystick in posizione ergonomica in cabina, piastra portattrezzi montabile direttamente dalla casa. Queste caratteristiche portano l’Unimog ad essere un sistema da studiare ed allestire per i lavori che andrà a svolgere, cosa che ha por tato la DaimlerChrysler a creare una partnership con i produttori degli attrezzi, in modo da poter offrire una vasta gamma di attrezzi collaudati dalla Unimog, che si sposano al meglio con i loro veicoli, ed offrire un sistema completo di veicolo ed attrezzature. Da non dimenticare l’interessante brevetto Mercedes del sistema VarioPilot che consente in pochi secondi di spostare tutto il gruppo di guida da destra a sinistra offer to come optional su tutti gli Unimog. Alla dimostrazione pratica sono stati
mostrati: un U400 con motore da 231 CV, allestito con due circuiti idraulici, davanti montava un vomere Assaloni Y5R a geometria variabile e sul cassone era carrato uno spargisale Giletta a coclea con umidificatore; un U300 da 177 CV con lama Assaloni Futura a 8 settori che consentono il superamento di ostacoli fino a 14 cm di altezza, posteriormente montava uno spargitore Giletta KA 2000 con 2m 3 di portata di sale e azionamento a catena in acciaio inox, disponibile anche con nastro in gomma tradizionale; un U400 da 231 CV montava la lama G100 Assaloni che oltre ai movimenti classici delle lame consente di variare l’impalatura, ossia l’angolo di incidenza tra coltello e piano strada per ottimizzare la sua aggressività al variare delle condizioni del manto nevoso; un U400 con fresa Assaloni per l’allargamento della carreggiata, e spargitore Giletta con radiocomando che consente il suo controllo anche con operatore a terra; un U400 con il nuovo optional del cambio automatico montava una fresa frontale Assaloni con barra antinfortunistica e freno elettromagnetico, sistema di sicurezza collegato inoltre alla porta dell’Unimog, per evitare possibili dimenticanze quando si scende per effettuare ad esempio
lo svuotamento del camino; posteriormente carrava la piattaforma aerea sempre Assaloni, che grazie alla grande stabilità dell’Unimog non ha bisogno dei classici piedini stabilizzatori per lavorare; un U300 montava la spazzatrice Unifant 60 della Bucher Schörling, con funzionamento dall’impianto idraulico di potenza dell’Unimog, che naturalmente può essere utilizzato da altre attrezzature per altri lavori, cosa che consente di risparmiare peso, manutenzione e costi. Tutti i mezzi montavano catene Rud messe a disposizione dall’importatore esclusivo per l’Italia Dadò ricambi. Infine in bella mostra erano presenti due Unimog che hanno partecipato all’ultima Parigi - Dakar: da notare che questi, praticamente di serie, hanno avuto degli ottimi risultati e soprattutto tutti gli Unimig che hanno partecipato sono arrivati in fondo. 1. Unimog U400 con fresa frontale Assaloni e U400 con spargitore Giletta e fresa Assaloni per l’allargamento della carreggiata 2. Uno degli Unimog che ha partecipato all’ultima Parigi Dakar 3. Unimog U400 con piattaforma aerea Assaloni 4. Unimog U300 con spazzatrice Bucher Unifant 60
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IGIENE URBANA
Unimog 400 L con spazzatrice Bucher Schörling per il Comune di Tolmezzo GIORGIA MARCHELLI
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Per la pulizia delle strade del Comune di Tolmezzo, lavora a pieno ritmo ormai da tutto l’inverno un Unimog 400 L, allestito con una spazzatrice scarrabile Bucher Schörling Unifant 50. In Friuli, Tolmezzo è il più grosso centro della Carnia, ed è la probabile futura capitale della Provincia Carnica, in via di possibile costituzione: si sviluppa per oltre 50 km di strade comunali, con sette frazioni, di cui tre situate in montagna. Considerate le caratteristiche del territorio, l’Amministrazione Comunale, ed in particolare il vicesindaco Dario Zearo, hanno ritenuto fondamentale dotarsi di un mezzo potente e di dimensioni ridotte per facilitare il compito di pulizia, non solo nella
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città, ma anche e soprattutto nelle frazioni, posizionate in quota, fino a 600 m, difficoltose da raggiungere, con strade centenarie molto strette e talvolta malmesse. L’Unimog è quindi risultato il mezzo più idoneo per questo tipo di lavoro: con motore diesel Turbo Intercooler EURO 3, cilindrata 4249 cm 3 , e potenza 130 kW / 177 CV, è lungo 5900 mm (passo 3600 mm), alto 3100 mm, per una larghezza di soli 2200 mm. La trazione integrale permanente, a trasmissione meccanica
con cambio a 8 marce avanti e 6 retromarce, azionate dal cambio Telligent (elettro-pneumatico / EPS) Tempomat/Temposet, ed il riduttore con 16 marce, permettono di superare pendenze del 38% e di arrivare in posti non raggiungibili da altri mezzi. Sul portattrezzi è stata montata la spazzatrice Unifant 50 della Bucher Schörling, scarrabile con piedini idraulici in 12-15 minuti, che, tramite la presa di forza N 05 (giri 1 a 1), è azionata dall’impianto idraulico del veicolo. Il sistema di raccolta spazzatura avviene mediante aspirazione con bocca aspirante (ø 500 mm), spazzola destra (ø 700 mm) e rullo centrale per il recupero del materiale al centro della carreggiata da convogliare verso destra, lungo 1500 mm. Il residuo spazzato viene raccolto nel cassone in acciaio da 5 m3, con ribaltamento (inclinazione 55°) e chiusura idraulici, dotato di sportello di ispezio-
1. L'Unimog 400 L, con spazzatrice Unifant 50 Bucher Schörling, del comune di Tolmezzo 2. Il gruppo spazzante 3. 4. Vista posteriore 2
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ne sul lato destro. Il sistema idraulico del mezzo aziona una pompa principale a portata variabile per l’azionamento della turbina di aspirazione di elevato rendimento regolabile, ed una pompa secondaria per il funzionamento dei gruppi spazzanti e la movimentazione del contenitore rifiuti. Nella cabina, dotata di tutti i confort, è posizionata ergonomicamente la strumentazione di comando e di controllo: totalmente computerizzata ed intuitiva, ben spiegata agli operatori del Cantiere Comunale da addetti Mercedes Unimog e Bucher Schörling, permette loro di decidere il tipo di lavoro da eseguire, regolando pressione e giri spazzole; in retromar-
cia il sollevamento del gruppo spazzante/aspirante è automatico. La spazzatrice è dotata di un serbatoio per l’acqua in acciaio inox da 1000 l e di una pompa per acqua a palette per ugelli abbattimento polvere. Sulla parte posteriore dell’attrezzatura è montato un tubo per l’aspirazione dai tombini con prolunga, utile a liberare da fogliame, pantano... le caditoie. Il sistema Vario-Pilot per la posizione di guida dell’Unimog, che permette di spostare lo sterzo da destra a sinistra e viceversa, facilita ulteriormente il lavoro: essendo il gruppo spazzante a destra, la possibilità di tenere il volante a destra permette di controllare al meglio il compito da svolgere, potendo
spazzatrici aspiranti...
osservare la sporcizia da recuperare. Con l’ammirazione dei Comuni limitrofi, l’Unimog così allestito ha pienamento soddisfatto le aspettative dell’Amministrazione di Tolmezzo, che comunque ha optato per un mezzo così importante guardando al futuro: la versatilità del portattrezzi, unitamente alla scarrabilità e alla velocità di allestimento, permetterà al Comune di utilizzarlo per il servizio invernale con lama spartineve e spargitore, come pure per quello estivo con le numerose possibilità ancora da decidere. 1. Lo schermo ed il PC di controllo 2. Il joystick di comando
...non aspiranti spazzatrici!
BUCHER-SCHÖRLING ITALIA S.p.A. Sede e stabilimento: Zona Industriale - 66030 ARIELLI (CH) Tel.0871.93 82.1 Fax 0871.93 87 37 - 93 82 23 6 E-mail: info@bucher.it - www.bucher.it
Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
Filiale: Via Calabria, 6 - Z.I. Sesto Ulteriano 20098 SAN GIULIANO MILANESE (MI) Tel. 02.98 83 94 1 - Fax 02.98 28 24 92 E-mail: buchermi@bucher.it - www.bucher.it
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EDILIZIA
Newtech presenta una nuova tecnologia per le impermeabilizzazioni La società Newtech di S. Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, oltre ad effettuare lavori di manutenzione stradale (Lavori Pubblici n. 6 gennaio - febbraio 2004) dispone di un sistema innovativo di impermeabilizzazione. Newtech, assieme ai suoi partner, gode di una grande esperienza nel campo delle applicazioni di asfalti e conglomerati bituminosi, scaturita da anni di pratica e di ricerca di tecnologie innovative che impieghino sia materie prime che attrezzature di ottima qualità e si svolgano nel rispetto dell'ambiente. La macchina semiautomatica Mixfalt è un vero e proprio impianto mobile per la produzione di conglomerato a freddo in sito e permette la posa in opera di microtappeti e risanamenti vari. Il risanamento di marciapiedi e la colorazione di asfalti per piste ciclabili, marciapiedi e piazzali sono altre specialità della newtech, vengono effettuate a freddo tramite la posa di mastice colorato o neutro bicomponente dello spessore medio di 3 cm. L'armatura della pavimentazione è una tecnologia per riparare le ragnature o le crepe del manto stradale in maniera rapida e durevole nel tempo.
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Consiste nella messa in opera di geotessile, sopra uno strato di mastice bituminoso liquido tricomponente. Dopo un'ora, con temperatura tra i 20 e i 35°C, si può riaprire al traffico la strada riparata. L'intervento necessita della realizzazione di un microtappeto di soltanto 1 cm di spessore, e non dei 3 cm necessari per i sistemi tradizionali, fatto importante nell'ottica della salvaguardia dell'ambiente, visto che i detriti prodotti da questa operazione sono tre volte meno voluminosi. La chiusura di buche avviene mediante la posa in opera di bitume liquido bicomponente a reazione, denominato Rephalt. Le caratteristiche di questo prodotto ne permettono la messa in opera anche a temperature molto basse (-5°C). Newtech ha messo a punto inoltre un sistema per la posa in quota di chiusini d'ispezione: facendo ricorso ad un sollevatore idraulico e ad una sagoma adattabile, chiude ermeticamente ogni fessura. Il dato innovativo di questa tecnologia è che l'intervento dura complessivamente solo un'ora e mezza, dopodiché si può riaprire la strada al traffico. Sempre grazie alla ricerca continua in collaborazione con i suoi partners, Newtech ha messo a punto un masti-
ce tricomponente bituminoso da mettere in opera a freddo. Le applicazioni di questo mastice, per la sigillatura di masselli e lastroni, oppure per la sigillatura di crepe del manto stradale, sono di durata notevolmente più lunga rispetto alle metodologie tradizionali. Il punto di rammollimento dopo la messa in opera, essendo di 85°C, permette il non verificarsi di fenomeni di trasudamento. Inoltre è possibile applicare questa tecnologia anche con temperature rigide (0°C). Una delle ultime tecnologie messe a punto dalla Newtech riguarda l'impermeabilizzazione, sia orizzontale che verticale, di superfici murarie e manufatti interessati da infiltrazioni d'acqua: una novità assoluta nel campo delle impermeabilizzazioni. Si tratta di una tecnologia a spruzzo che possiede quindi numerosi vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali che ricorrono alla posa di guaine. Il prodotto spruzzato riesce a raggiungere ogni interstizio ed angolo, può essere applicato anche durante la stagione invernale, non necessita di alcuna fonte di calore (fiamma 1. Dettaglio della presa del Rebond 2. Applicazione in verticale del Rebond
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ossidrica) ed è applicabile anche in ver ticale in quanto non cola. La superficie viene ricoperta uniformemente senza la presenza di sovrapposizioni né giunture (spesso cause di infiltrazioni). Sono possibili anche interventi di ripristino di impermeabilizzazioni precedenti senza dover eseguire tagli e successive pose. Lo strato impermeabilizzante è colorabile direttamente alla posa. Il prodotto permette di incapsulare e bloccare le superfici in eternit e amianto, notoriamente dannosissime per la salute. La resa giornaliera di applicazione è notevolmente superiore a quella dei sistemi tradizionali. Muri di contenimento, fondazioni, strutture in calcestruzzo, gallerie, pozzi, dighe, canali, paratie e pavimentazioni possono essere imper-
meabilizzati sia in verticale che in orizzontale. Si effettua la posa in opera a temperatura ambiente di emulsione bituminosa basica bicomponente altamente modificata denominata "Rebond KMB-Vialit". Lo spessore dello strato di impermeabilizzazione può variare da 1 a 5 mm a secondo delle necessità, in unica soluzione. L'attrezzatura di applicazione è composta da due pompe combinate che uniscono i due componenti all'uscita dall'ugello. Il prodotto può essere applicato anche con temperature inferiori a 0°C e su superfici leggermente umide. Le caratteristiche fisico-chimiche dell'emulsione permettono una penetrazione perfetta, uniforme e immediata in ogni angolo e fessura. Dopo massimo
cinque minuti il Rebond KMB-Vialit non sarà più sensibile ai getti d'acqua. Le colorazioni disponibili sono: rosso mattone, bianco, verde e grigio. Il legante è di tipologia emulsione basica all'80%, il suo punto di rammollimento è di circa 58°C, è composto al 17% da polimeri e al 3% di catalizzatore. Il punto di rammollimento dopo l'applicazione è superiore ai 100°C. Prove di laboratorio eseguite dall'Istituto Tecnico dell'Università di Monaco di Baviera hanno riscontrato per il Rebond KMB-Vialit una perfetta adesione su calcestruzzo, mattoni, asfalto, metalli e legno. 1. 2. Applicazione in verticale del Rebond 3. Dettaglio di spruzzo in un angolo
newtech S.n.c. 40017 S. Giovanni in Persiceto (BO) Via Copernico N.8 Tel. 051/6871770 Fax. 051/6876432 http www.stradafix.com e-mail info@stradafix.com
Tecnologie innovative ed altamente ecologiche per una corretta manutenzione stradale nel massimo rispetto dell'ambiente
Realizzazione di asfalti colorati
Impianti mobili per la produzione di conglomerato a freddo in sito
Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
Stabilizzazione di strade in misto cementato
Sistema innovativo di impermeabilizzazione 11
AZIENDE
Ferri pianifica la crescita FRANCESCO VANDONI
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L'impresa Ferri è nata nel 1844 come forgia. Già negli anni '30 la sua produzione aveva guadagnato ottima nomea grazie all'alta qualità della sua produzione. Negli anni '50, in anticipo sui tempi, Ferri adottò una pioneristica filosofia aziendale mirando alla massima qualità sia dei prodotti che dei servizi. Questa impostazione porta sempre maggiori successi all'azienda e, anno dopo anno, ha permesso alla Ferri di raggiungere le dimensioni attual,i così come la sua posizione tra le aziende leader del settore delle trinciatrici e delle decespugliatrici in Europa. Un'organizzazione interna efficiente permette alla Ferri di soddisfare pienamente le necessità richieste oggi ad un'azienda per essere competitiva sui mercati internazionali. In Italia Ferri conta 500 rivenditori e copre approssimativamente il 65% del mercato dei bracci decespugliatori. Ferri espor ta mediamente il 60%
della propria produzione. In Francia, Ferri France, attiva dal febbraio del 2001, con sede a Tolosa dispone di uno stock di macchinari e di pezzi di ricambio assicurando il servizio clienti e quello post-vendita, grazie ad uno staff di otto persone esperte del settore delle decespugliatrici che ben conoscono problematiche e segmenti di un grande e difficile mercato. Sempre in Francia Ferri conta 120 rivenditori. In Germania è stato concluso un accordo di collaborazione (solo per i bracci decespugliatori) per la zona del Badenwuttemberg con l'organizzazione di vendita ILAFA (rete di affiliati di circa l'80% dei rivenditori di questa zona). L'area della Baviera del nord è stata affidata alla società di rappresentanze Wild, mentre la Baviera del sud è stata affidata a Bruno Muller. La chiave di questo sviluppo risiede nel supporto logistico della ditta Küffel di Ringgau-
Luderbach che, grazie al fornitissimo stock ricambi, riesce ad evadere ogni esigenza dei clienti vecchi e nuovi. Inoltre la possibilità di fare dimostrazioni, grazie al supporto della ditta Küffel, permette a Ferri di far toccare con mano le qualità dei suoi prodotti conquistando così nuovi clienti. Per quanto riguarda il Nord America, dopo anni di presenza localizzata in alcuni punti, Ferri ha deciso di organizzare l'attività commerciale in modo significativo. E' stato creato un centro ricambi ed assistenza tecnica in collaborazione con la ditta Woodhouse nel Massachusets, la quale ha il compito di distribuire i ricambi e di gestire post-vendita e garanzia delle macchine. La notevole competenza del personale della Woodhouse consente di poter soddisfare in modo efficace e rapido il cliente americano notoriamente molto esigente. Nel resto del mondo i prodotti Ferri vengono distribuiti da importatori, come in Medio Oriente, Asia (Giappone, Corea del Nord, Tailandia e Malesia) e in Oceania (Australia). La produzione è fissa sulle 3000 macchine all'anno, volume in crescita rispetto agli anni precedenti. Proprio per mantenere la posizione attuale sui mercati europei ed extra europei è stato studiato un piano di crescita per consolidare e aumentare la competitività del prodotto e dell'azienda. Nel 2002 sono stati modificati processi e metodi fino ad arrivare nel 2003 alla modifica delle strutture sia produttive che logistiche. Un cospicuo investimento, di circa 2,5 milioni di Euro, è stato necessario per realizzare questo piano. Al fine di aumentare la percentuale di produzione interna, dopo l'introduzione degli stampati nei bracci, è stata 1. La sede italiana di Ferri, a Tamara in provincia di Ferrara 2. La sede francese di Ferri, nei pressi di Tolosa
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1. La nuova linea di montaggio 2. Articolazione in acciaio stampato per un braccio Ferri
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acquistata un'unità di saldatura a processo robotizzato. Ora la produzione Ferri si organizza nel modo seguente: 25% interno (rotori, bracci, assemblaggio e verniciatura); 40% affidato ad aziende esterne, ed il 35% viene acquistato sul mercato. E' stato edificato un nuovo capannone dedicato alle spedizioni. Profondamente modificato è anche il processo di montaggio con l'introduzione del sistema a linea mobile. Il processo consiste nel disporre da una parte di un'area di pre-montaggio dove le parti delle macchine vengono preassemblate e dall'altra della linea vera e propria costituita da un binario interrato sul quale si muovono 8 carrelli a velocità costante. Il carrello parte con il telaio della macchina e alla fine della linea questa è interamente montata. Viene quindi trasferita nell'area di collaudo dove si trovano i banchi prova per tutte le operazioni di controllo. Nel caso in cui la macchina non sia idonea, viene trasferita nell'area di riparazione. Un ufficio metodi e qualità è stato istituito al fine di seguire e migliorare l'affidabilità dei singoli particolari e processi. La Ferri è l'unica del settore a produrre sulla base di una vera e propria catena di montaggio, ed è anche vero che tale linea, sostituendosi alle vecchie isole,potrebbe assicurare volumi molto superiori agli attuali. Il passaggio dalla produzione a isole a quella a catena non è stato però voluto tanto per accrescere i volumi quanto per dar corpo a tutte le possibili sinergie che il gruppo può realizzare migliorando nel contempo la qualità globale dei prodotti. L'intero sistema dei processi produttivi, di progettazione, di produzione e di assistenza post-vendita è ora cer tificato Uni En Iso 9001/2000 Vision. Tuttavia la convinzione di Sandro Ferri, presidente del gruppo, è che la qualità non sia un parametro fisso e solo cercando di alzarla sempre di più si può sperare di conquistare e mantenere posizioni di Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
vertice; inoltre la vera certificazione viene rilasciata dal mercato, giorno dopo giorno, se si sa lavorare nell'otti-
ca dell'utente. Bracci idraulici e trinciatrici rappresentano il core business del gruppo Ferri. Due tipologie di macchine che tuttavia si sviluppano in una gamma vastissima di modelli, differenti per taglia e prestazioni, inoltre la nuova catena di montaggio, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non rappresenta una serializzazione della produzione, bensì permette di aumentarne la flessibilità e di fornire macchine su misura, grazie anche ai servizi di pre-vendita, per ogni cliente.
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VERDE
Turbo-air, per scavi delicati e puntuali Greeneco è la divisione di GTA Tecnologie per l’uomo e per l’ambiente che si occupa di prodotti, attrezzature e servizi nell’ambito dell’arboricultura e della manutenzione del verde, offrendo una serie di prestazioni all’avanguardia per quanto riguarda scavo delle radici, recupero di alberi in declino, indagini di stabilità... Fra le nuove tecnologie che la società utilizza per ottenere un verde migliore,Turbo-air è l’innovativa attrezzatura che offre un modo diverso per lo sviluppo di applicazioni rivoluzionarie nel settore. L’attrezzatura è stata progettata e realizzata per lo scavo del terreno, utilizzando la forza dell’aria compressa, che permette di effettuare interventi mirati a situazioni delicate, dove non si riuscirebbe ad operare con attrezzature convenzionali, e che consente di diminuire notevolmente i tempi di lavoro, aumentando la sicurezza della vitalità delle piante. Essendo in grado di scavare nelle radici senza danneggiarle, in quanto attacca solamente le strutture porose, Turbo-air viene utilizzato per effettuare scavi nella zona dell’apparato radicale, utili a studiarne la conformazione per successive operazioni. Fra le maggiori applicazioni possibili di Turbo-air, le più importanti sono: • Diagnosi e Analisi della struttura delle radici. Molti dei disturbi di cui soffrono alberi ed arbusti sono causati da problemi all’apparato radicale. Se fosse conosciuta la quantità e la posizione delle radici marce si potrebbe conoscere con certezza la sicurezza statica di un albero. La diagnosi delle radici è spesso trascurata per ovvie difficoltà operative. Ora tale pratica diagnostica è possibile, economicamente valida, e non arreca danni all’apparato radicale: con Turbo-air è possibile effettuare
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diagnosi accurate all’apparato radicale, diagnosticando la presenza di patogeni o di barriere che impediscono il corretto sviluppo delle radici. • Lo scavo del colletto è una pratica essenziale per la gestione della salute degli alberi: il beneficio che se ne ottiene è riconosciuto da tutti, ma pochi sono gli arboricoltori che lo eseguono. La principale ragione risiede nella difficoltà di eseguirlo con gli strumenti normalmente in uso. Turbo-air ha rivoluzionato su larga scala lo scavo del colletto e consente di effettuarlo in tempi ridottissimi, senza procurare nessuna ferita a livello radicale. • Recupero di suoli compatti Studi recenti hanno dimostrato che la eliminazione del terreno compatto ed esausto dalle radici di un albero, e la sostituzione con terreno con minore densità e ricco di sostanza organica, produce un enorme beneficio allo sviluppo delle radici e per la salute della pianta. Tuttavia, se il lavoro è eseguito in modo improprio, c’è il rischio di recare danni all’apparato radicale. Con la nuova attrezzatura, anche i terreni più compatti possono essere rimossi dalle radici con successo e senza procurare danni alla pianta. • Il taglio delle radici di un albero o arbusto viene spesso eseguito durante le operazioni di costruzione Spesso questo avviene solo dopo che le radici sono state strappate o ferite gravemente da pale meccaniche usate per gli scavi. L’apparecchiatura ad aria compressa permette di scavare tra le radici senza fare danni, con la possibilità di scegliere le radici da tagliare, e dove eseguire i tagli, con un beneficio notevole per la pianta da mantenere. • Trapianti Una delle maggiori limitazioni nel trapianto degli alberi è il peso della zolla: una zolla da 60 cm, che pesa oltre 150 kg, è infatti un grosso ostacolo durante tutte le fasi del trapianto. Una tecnica alternativa è il trapianto a radice nuda, che consente di utilizzare un equipaggiamento più leggero per muovere le piante. Con Turbo-air è possibile pulire rapidamente dal terreno l’intera radice senza danneggiarla, potendola poi potare correttamente ed inoculare le micorrize sull’intero apparato radicale.
Oltre agli utilizzi descritti vi sono altri usi potenziali sempre nel campo arboricolo come: la rimozione dei ceppi, la lotta alle malattie dell’apparato radicale, lo scavo per la posa di impianti di irrigazione... Ma Turbo-air è insostituibile anche in altri settori come in tutte le operazioni di scavo in cui viene richiesta una accuratezza pari o superiore allo scavo manuale. Pensiamo alle preoccupazioni e ai rischi di danneggiare con uno scavo quando siamo certi della presenza di condutture sotterranee non segnalate, deteriorabili e danneggiabili, quali cavi elettrici, tubazioni del gas, linee di irrigazione. La nuova attrezzatura ad aria compressa fornisce le migliori prestazioni quando la precisione di scavo e la sua accuratezza sono gli elementi prioritari richiesti, soprattutto quando l’inaccessibilità ai mezzi operativi, anche a quelli di dimensione ridotta, limita il ventaglio delle scelte all’intervento manuale. Tuttavia anche quest’ultimo, per motivi legati alle apparecchiature utilizzate, non può scendere al di sotto di livelli minimi di scavo in particolare riguardo alla larghezza e alla profondità: Turbo-air con le prolunghe in dotazione può giungere infatti alla profondità di alcuni metri sempre limitando la larghezza di scavo a pochi centimetri. Riassumiamo le occasioni per mettere alla prova lo strumento: * scavi in aree archeologiche o di elevato valore paesaggistico senza grossi movimenti di terreno * scavi in presenza di vincoli sotterranei * scavi in zone inaccessibili anche a miniescavatori * microdemolizioni * scavi di ridotta sezione * scavi in presenza di apparati radicali. Lo strumento è estremamente versatile ed è destinato ad entrare nella dotazione di attrezzature sia dell’arboricoltore che dell’operatore edile senza tralasciare chi si occupa di scavi a tutti i livelli. Turbo-air è certamente un aiuto formidabile per operare al meglio in situazioni prima alquanto ostiche, in cui la salvaguardia dell’esistente spesso non era sufficientemente garantita.
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AZIENDE
Porte aperte per Schmidt Italia
Schmidt Italia in occasione dell’inaugurazione ufficiale della nuova sede avvenuta il 13.03.04, ha organizzato una giornata di porte aperte. L’iniziativa, tesa soprattutto alla convivialità con i propri clienti, ha permesso altresì di poter illustrare il nuovo insediamento industriale nella totalità degli aspetti.
L’organizzazione, curata in ogni minimo particolare, ha suscitato viva sorpresa da parte degli innumerevoli ospiti (circa 1000 presenze), che non hanno mancato di manifestare la propria ammirazione. Nell’ampio piazzale espositivo era stata allestita una esposizione statica di attrezzature. Autocarri comple-
tamente allestiti. Spiccava una spazzatrice aeroportuale AS 900 in consegna all’aeropor to V. Catullo di Verona. L’occasione ha permesso di presentare in pr ima assoluta la nuova attrezzatura SAVALCO SR 800. Si tratta di una rattoppatrice stradale estremamente economica ed altrettanto efficace. Il parco espositivo comprendeva lame sgombraneve, spargitori in più varianti tecniche, bracci falcianti, Multicar M30 completamente allestiti, spazzatrici aspiranti, spazzatrici scarrabili montate su Unimog 400, unitamente agli attrezzi fresaneve rotativi quali turbine, frese laterali, turbofrese. A tarda sera le por te sono state richiuse con ampia soddisfazione dello staff di Schmidt Italia.
nuova sede
attrezzature per la viabilità SCHMIDT Italia s.r.l.: via dell'Adige 12 - 39040 Cortaccia (BZ) Tel. 0471 818906 Fax 0471 818680 e-mail: info@schmidt-italia.it Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
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PARCHI GIOCO
Prove di sicurezza per Ecopark di Salvadori, le pavimentazioni antishock GIORGIA MARCHELLI
E' in continuo aumento nelle linee di produzione di Salvadori e Figli s.a.s, Ecopark, la pavimentazione antishock per parchi gioco, piscine, strutture ricreative e di svago. La società di Toldo di Trambileno (TN) è da anni particolarmente attenta alla sicurezza relativa alle pavimentazioni antitrauma che devono sottostare alle attrezzature delle aree da gioco in cui è necessaria un'ammortizzazione dell'impatto, regola-
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mentata dalla normativa europea UNI EN 1177 "Rivestimenti di superfici di aree da gioco ad assorbimento di impatto - Requisiti di sicurezza e metodi di prova". Per garantire un limite agli infortuni gravi che accadono nelle zone non protette delle aree da gioco di scuole, asili e parchi divertimento, l'esperienza della ditta nel campo del riciclaggio della gomma ha permesso di creare un prodotto adatto a risolvere tutte le
problematiche in materia di sicurezza conforme alle direttive imposte dalla stessa normativa. Come già spiegato precedentemente (Lavori Pubblici n. 2 maggio - giugno 2003), i traumi alla testa, causati dalla caduta su superficie dura, rientrano tra le maggiori cause di invalidità e sono tra le più gravi lesioni possibili. Sulla base dell'analisi statistica dei dati disponibili, è stato usato il Criterio delle Lesioni alla Testa (HIC - Head Injury Criterion) a un livello di tolleranza di 1000 come limite superiore per la gravità delle lesioni che probabilmente non avranno conseguenze fatali: prendendo in considerazione l'energia cinetica della testa al momento dell'impatto con la superficie dell'area da gioco, è il miglior modello disponibile per prevedere la probabilità di lesioni dovute alle cadute. Un metodo di prova univoco descritto nella norma valuta le svaria-
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te superfici in diversi materiali che forniscono un'ammortizzazione dell'impatto, fra cui piastrelle in gomma, tappetini, lastre, pavimentazioni sintetiche continue, prefabbricate o formate "in loco", come materiale granulare sfuso, quale ghiaino, sabbia, trucioli di legno, corteccia... Fra queste, la pavimentazione Ecopark, testata e omologata dall'Istituto Giordano di Rimini, è risultata essere un prodotto di qualità conforme alle direttive imposte dalla normativa UNI EN 1177. Essendo la sicurezza l'obiettivo primario che la ditta Salvadori intende garantire, nell'intenzione di svolgere al meglio il proprio lavoro, si è dotata di Xriax 2000, attrezzatura specifica per la misurazione del coefficiente HIC (altezza critica di caduta conforme UNI EN 1177), attraverso la quale è in grado di testare le pavimentazioni direttamente nei parchi gioco. Infatti, se fondamentale è la loro certificazione in laboratorio, altrettanto lo è la misurazione del coefficiente HIC dopo la posa in opera, poiché fondi diversi, quali ad esempio ghiaia o terriccio possono modificarne le prestazioni. Ecopark è garantita tre anni: trascorso questo periodo l'azienda consiglia un controllo per verificare l'insorgere di eventuali dilatazioni causate da fattori climatici, e lo stato
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di usura conseguente al calpestio e alla presenza di polvere. La particolare strumentazione, prodotta e acquistata in America, consiste in una semisfera in alluminio atta a simulare la caduta della testa di un bambino su una pavimentazione antitrauma. La sfera, prima di essere rilasciata per le prove di caduta, è trattenuta da una calamita attaccata con una corda d'acciaio a una struttura a trepiedi che può raggiungere altezze superiori a 3 m: è collegata ad un accelerometro, a sua volta connesso tramite un cavo ad un maneggevole computer portatile. Nel momento in cui la sfera vien fatta cadere sulla pavimentazione da testare, vengono calcolati automaticamente due valori: l'altezza di caduta esatta in centimetri, ed il coefficiente HIC del materiale sottostante. L'apparato può registrare fino a 50 simulazioni di caduta, che, una volta trasferite su PC, vengono trasformate in diagrammi, rilasciando cer tificati conformi ai valori della norma UNI EN 1177, come pure a quelli dei coefficienti USA e Canada. La facile spostabilità dell'attrezzatura permette a Salvadori di testare le pavimentazioni in loco, particolare di fondamentale importanza per verificare la validità dei materiali dopo la posa in opera; la ditta è inoltre disponibile ad effettuare controlli non certificati per conto terzi, con l'obiettivo di mettere a conoscenza enti e proprietari della effettiva sicurezza delle proprie strutture; oltre a ciò, si sta attivando per ottenere l'omologazione presso un ente riconosciuto, per poter rilasciare certificati ufficiali una volta effettuate le prove. La pavimentazione Ecopark, oltre ad essere antitrauma, ha il pregio di essere anche antiscivolo, drenante, impermeabile e igienica: queste specifiche caratteristiche ne permettono quindi l'applicazione anche in ambienti diversi quali: spogliatoi, bagni, saune, strutture per anziani,
asili, ospedali, alberghi, palestre e luoghi ove siano richieste una superficie non scivolosa ed una efficace protezione in caso di caduta. Oltre ad essere l'ideale per parchi gioco, la sua messa in opera è ottima per passerelle, pontili e percorsi accidentati, bordi piscine, palestre, sale di rieducazione, terrazze, coperture pedonabili, piazzole da golf e ricoveri per animali; il suo utilizzo si estende inoltre a settori quali, ad esempio, l'anti-infortunistica industriale e civile. Il montaggio della pavimentazione è molto semplice e veloce: regge metalliche specifiche permettono di ancorare saldamente tra loro le estremità delle piastre favorendo la realizzazione di una struttura compatta e uniforme. Per una maggiore sicurezza, e come antifurto, viene utilizzata della colla. Per la posa in opera è importante la preparazione del fondo: Ecopark può infatti essere adagiata su una soletta di calcestruzzo o su uno strato di sabbia o ghiaia rullata, possibilmente con un'inclinazione del fondo di almeno 1% e pozzetto di raccolta dell'acqua. Le piastre possono essere sagomate con un seghetto elettrico. Oltre ai pezzi standard, quadrati e rettangolari, sono in produzione raccordi, per angoli e lati diritti, utili ad eliminare lo scalino che può crearsi qualora la pavimentazione venga posata su fondi rigidi preesis t e n t i , c o n s e n t e n d o u n fa c i l e accesso all'area anche a cicli o carrozzine. La linea Ecopark è prodotta in un vasto assortimento di colori, e può essere personalizzata con loghi o marchi.
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VERDE
Orsi: una gamma di attrezzi completa per la gestione del verde GHERARDO MARCHELLI
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Orsi ha ampliato la gamma di tutti i suoi prodotti. In particolar modo, la produzione delle trinciatrici vede un ingrandimento ed un aggiornamento considerevole. Per la gestione degli spazi verdi con piccoli trattori, adatta a prati, giardini e parchi, Orsi propone: la serie Garden, con larghezza di lavoro da 1,10 - 1,32 - 1,55 m, le trincie piatte Club da 1,20 - 1,50 - 1,80 m, le macchine con raccolta Golf da 1,30 o 1,50 m e le macchine con spostamento laterale Energy da 1,32 e 1,55 m. Un’argomento di sicuro interesse per i modelli Garden e Club è che ogni macchina può essere applicata sia al sollevatore anteriore che posteriore,
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oltre che alla guida reversibile. Per l’impiego nella pulizia di banchine stradali, bordi sponde e sponde di fossati la serie Farmer con sbraccio laterale è adatta a trattori di potenza da 25 a 70 HP e larghezze di lavoro di 1,35 1,62 - 1,92 m: oltre ad essere stata completamente rivista nella struttura per mezzo di una robustezza ancora più forte ed un’estetica nuova, è stata arricchita sia con due nuove larghezze, da 2,20 e 2,52 m, oltre che da una nuova gamma con trasmissione laterale: questa consente alle macchine di raggiungere una maggior profondità e distanza laterale di lavoro utile, con la denominazione di Farmer off-set. Sempre per l’impiego nella pulizia di banchine stradali, bordi sponde e sponde di fossati, la gamma Prestige
si propone per un uso professionale per trattori da 70 - 100 HP con larghezze di lavoro di 1,56 - 1,83 - 2,02 - 2,29 m: anche questa serie con sbraccio laterale vede una nuova gamma denominata Prestige off-set, con la nuova trasmissione laterale che consente una maggiore profondità e distanza laterale di lavoro. Un punto di forza della serie di trinciatrici Farmer, Farmer off-set, Prestige e Prestige off-set è quella di essere state corredate di un optional molto importante per la sicurezza dell’operatore: il dispositivo antiurto automatico. Queste macchine infatti non prevedevano in nessun modo un dispositivo antiurto e possono ora essere corredate da un martinetto con un accumulatore oleopneumatico che, in caso di 1. Prestige off-set 2. Prestige 3. Dispositivo antiurto per le Prestige, Prestige off-set, Farmer, Farmer off-set 4. Golf 5. Garden 6. Club 7. Energy
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urto accidentale, permette alla macchina di rientrare fino a 36° ed automaticamente di riportarsi in posizione di lavoro. Inoltre queste trinciatrici Orsi hanno la possibilità di intercambiare i coltelli con le mazze, per poter tagliare erba, legna, paglia e canne. Orsi, nella progettazione delle sue attrezzature pone molta attenzione a tutti i particolari, per rendere la vita più semplice all’utilizzatore: difatti tutti i suoi modelli di trinciatrici, fino alla misura di 2,30 m, possono circolare su strada senza permessi. Per le decespugliatrici Orsi ha sempre posto particolare attenzione alla possibilità di omologarle come macchine operatrici ad uso temporaneo, ora concesso dal nuovo codice della strada, con il considerevole vantaggio per tutti i manutentori che rende possibile utilizzare i trattori con differenti attrezzature per i diversi lavori stagionali. In quest’ottica Orsi propone una gamma veramente completa, per le più differenti esigenze, con cui sta ottenendo un ottimo successo: molte le gare di 1. Farmer 2. Farmer off-set 3. Power 10500 Telescopic 4. Acrobat Ventral 555 5. Scavafossi bilaterale con utensili in tungsteno
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appalto vinte, alle porte di una stagione che si prevede particolarmente impegnativa nello sfalcio dell’erba, vista la situazione meteo degli ultimi mesi. Per la gestione di aree verdi con piccoli trattori da 16 HP Orsi propone il piccolo Cut 30 Revers, montabile in posizione anteriore, posteriore e guida reversibile. Per l’uso professionale Orsi propone, sempre nell’ottica di un’utilizzo di trattori con differenti attrezzature, una serie di 23 bracci retroportati, per un loro facile montaggio/smontaggio. Proprio in quest’ottica spiccano i modelli Visual Ventral e Acrobat Ventral che, grazie alla loro conformazione, consentono di lavorare con la testata in posizione avanzata e ben visibile, permettendo così all’operato-
re di lavorare in posizione comoda come con un braccio ventrale. Con i bracci retroportati Orsi si possono raggiungere anche distanze veramente interessanti di lavoro, come con il Power 10500 Telescopic, che consente una distanza di lavoro dal centro trattore di 10,20 metri, non molto inferiore alla distanza di lavoro consentita dal braccio ventrale Power 10800 Ventral Telescopic. Per tutti i bracci Orsi propone una vasta gamma di testate per i più disparati lavori (Lavori Pubblici n.6 gennaio febbraio 2004) a cui da poco si aggiunge una nuova scavafossi bilaterale con utensili in tungsteno, idonea per il rinnovo e rifacimento di sponde e fossati, anche in presenza di sassi, pietre o quant’altro si può incontrare.
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VIABILITÀ INVERNALE
Dimostrazioni neve Assaloni FRANCESCO VANDONI
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Assaloni quest'inverno ha organizzato varie dimostrazioni, in diverse località e date. Il 26 febbraio 2004, in collaborazione con Vitale Motor, con Mercedes-Benz Roma e con il patrocinio del Settore Unimog Econic della DaimlerChrylser Italia, Assaloni ha organizzato una dimostrazione neve a Campitello Matese (CB) ove sono state presentate attrezzature di sgombero neve, spargisale e manutenzione stradale allestite su veicoli Mercedes-Benz Unimog U300, U400 e U500. Nonostante le pessime condizioni meteorologiche, con nebbia, neve e pioggia, le attrezzature Assaloni montate su Unimog hanno affrontato il lavoro su neve con ottimi risultati; il brutto tempo non ha comunque influito negativamente sull'affluenza, e le presenze sono state più di 250. Le attrezzature presentate per le frese erano la FF 248/1, frontale, e la FL 120, laterale. Le lame erano 3, la 3GS.33 a tre settori, la Futura 32 a otto settori e la G100.33, lama per innevamento estremo e alta monta-
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gna. Inoltre è stato dimostrato il funzionamento di due vomeri universali Assaloni, il Y 5NR ed il Y 6NR, e quello degli spargisale Assaloni SPES e AV; in dimostrazione infine la piattaforma aerea PAS 10. Viabilità invernale dunque, ma non soltanto: i veicoli invece erano tutti Unimog, al fine di illustrare e ribadire il ruolo di partner convenzionato di Assaloni nei confronti della DaimlerChrysler. Una collaborazione nelle fasi di sviluppo e di collaudo tra le due imprese, volta a conseguire risultati sempre migliori dal punto di vista della qualità, dell'adeguamento dei sistemi di azionamento e delle interfacce, nonché al perfezionamento costante dei rispettivi macchinari. Il 17 e 18 marzo 2004 un'altra dimostrazione invernale è stata organizzata da Assaloni al Passo del Tonale (BS), che ha visto la ragguardevole presenza di oltre 300 invitati. Per diversi aspetti questo appuntamento si è differenziato da quello di Campitello Matese. Prima di tutto la splendida giornata di sole, ed in secondo luogo il fatto che i veicoli sui quali erano allestite le attrezzature Assaloni fossero di tipo, marca e categorie diversi. La manifestazione è iniziata, dopo il benvenuto e la registrazione degli ospiti, con la proiezione di un filmato di presentazione della ditta Assaloni, commentato dal Sig. Federico Fioresi, responsabile delle vendite. La casa Assaloni è stata fondata nel
1920: gli stabilimenti si trovano sull'Appennino tosco-emiliano, a Lizzano in Belvedere in provincia di Bologna e la loro superficie coperta è di 7.000 m2. La produzione di attrezzature ed allestimenti si aggira intorno alle 1.300 unità annue, grazie anche alla presenza di robot di saldatura. Quasi tutte le lavorazioni vengono effettuate internamente, tranne che per qualche componente delle trasmissioni e dei pistoni idraulici che vengono affidate a ditte esterne che operano in stabilimenti adiacenti. La Assaloni Commerciale S.r.l. è certificata ISO 9000 dal 1994 ed ha recentemente ottenuto il rinnovo ISO - RINA secondo lo standard VISION che è definitivo e non dovrà essere rinnovato. Anche se Assaloni è più nota per le sue attrezzature per la viabilità invernale, l'obiettivo è quello di diventare un'azienda che realizza tutte le attrezzature per la manutenzione della strada su tutto l'arco dell'anno. In quest'ottica sta aumentando il numero delle famiglie di prodotti Assaloni: oltre a quelle degli sgombraneve e spargisale, sono disponibili anche attrezzature falciaerba (a braccio e a disco); spazzatrici (lavagemme e lavatunnel); pale, ruspe e battipali per le attrezzature di complemento; piattaforme aeree e allestimenti 1. Panoramica di parte dei mezzi presentati al Passo del Tonale 2. Unimog con la fresa laterale FL 120, a Campitello Matese Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
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con moduli antincendio boschivo che rappresentano la più recente attività di Assaloni. Le attività di ricerca e sviluppo volte al continuo miglioramento dei prodotti rappresentano un ruolo importante nella filosofia aziendale Assaloni. Tra tanti, citiamo due esempi: il primo si chiama "sgancio forzato" ed è un dispositivo meccanico regolabile che per mette di rendere più o meno aggressiva l'azione di una lama sulla superficie stradale; il secondo riguarda la sicurezza: si tratta di un bloccaggio d'emergenza per la fresa da neve rotativa che permette l'arresto completo dei tamburi in un secondo. La fase "teorica" di questa dimostrazione si è conclusa con l'illustrazione di quello che i responsabili Assaloni considerano il loro fiore all'occhiello: la fornitura di 25 lame aeroportuali all'aeropor to inter nazionale di Monaco di Baviera. Il fatto di essere stati scelti in Germania, paese dei loro più qualificati concorrenti, li rende a giusto titolo particolarmente orgogliosi. La dimostrazione del Passo del Tonale è stata impostata scegliendo di illustrare il ruolo di allestitore di Assaloni e portando dunque un gran numero di veicoli adibiti alla viabilità inver nale. Le tipologie di mezzi erano tre: autocarri di varie dimensioni; i veicoli speciali, in questo caso un trattore agr icolo e una terna; infine i portattrezzi o le cosi- 3 1. EuroTrakker Iveco con lama Assaloni telescopica E90 2. EuroTrakker Iveco con lama Assaloni 3GS a 3 settori 3. Eurocargo Iveco con lama media Assaloni ML 4. Eurocargo Iveco con lama Assaloni Futura ad 8 settori 5. Daily Iveco con spandisale Assaloni da 1m3 6. Scam con lama Assaloni Tecna 27 5 Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
proprietà della Provincia di Trento, era allestito con una lama a 3 settori Assaloni 3GS, una lama molto versatile che può lavorare a 40 km/h in piena sicurezza, possedendo anche delle grandi capacità di sgombero. Posteriormente questo veicolo montava uno spargisale - spandisabbia automatico Assaloni da 5 m3. Proseguendo nella tipologia degli autocarri ma di dimensioni più piccole, meglio adatte allo sgombero neve su strade di montagna, sinuose e con più neve, è stato presentato un Iveco Eurocargo con una ML, lama media ad unico settore con ammortizzazione a molle per garantire il superamento degli ostacoli ed il ritorno automatico in posizione verticale; sollevamento e orientamento destra-sinistra con appoggi di fine corsa idraulici. Un secondo Eurocargo della Iveco, di proprietà dell'ANAS, compartimento di Venezia, sezione di Belluno, era allestito con una lama Assaloni Futura ad 8 settori, particolarmente
dette macchine dedicate. Il più grande tra gli autocarri era un Iveco EuroTrakker cursor, allestito con una lama autostradale E90 40-50 ed uno spandisale da 9 m3. La lama E90 è costituita da un corpo fisso a struttura monolitica con orientamento idraulico, ed è dotata di sollevamento e di un sistema di oscillazione per seguire l'inclinazione della superficie stradale. Sul lato destro della lama è posto un elemento mobile che ha la possibilità di scorrere rispetto all'elemento fisso tramite un martinetto idraulico, in modo da aumentare la larghezza operativa. Entrambi gli elementi sono dotati di un sistema per ammortizzare gli urti radenti, attivo per ogni larghezza operativa. La E90 40-50 può lavorare sia in posizione retratta (simmetrica rispetto al centro), che allungata e in tutte le posizioni intermedie. Date le sue dimensioni e quelle del campo prova non è stato possibile vederla in azione. Un secondo EuroTrakker Iveco, di
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indicata per lavorare nei centri urbani: grazie proprio ai suoi numerosi settori indipendenti capaci di superare gli ostacoli secondo la norma tedesca TLG4 (altezza ostacolo 10 cm, velocità mezzo 40 km/h), anche questo veicolo era allestito con uno spargisale - spandisabbia automatico Assaloni da 5 m3. Sempre diminuendo nelle dimensioni degli autocarri è stato presentato un Iveco Daily con uno spargisale da 1 m3. Caratteristica importante di questo attrezzo è che può essere carrato su un veicolo senza alcuna predisposizione perché l'azionamento della coclea e del disco spargitore viene assicurato da un motore a benzina. Il veicolo successivo era uno SCAM 4x4 predisposto con impianti idraulici in grado di alimentare sia la lama che lo spargisale. La Tecna 27 è una lama leggera a più settori, con sistema centrale di oscillazione e sistema di ammortizzazione indipendente su ciascun settore. Sul cassone dello SCAM era carrato lo spandisale SPES da 1,5 m3. Passando alla categoria dei veicoli speciali si è visto un trattore agricolo allestito con una lama G100 ad un solo elemento, molto robusta e specifica per il lavoro pesante in alta montagna che, oltre alla rotazione destra e sinistra, ha anche la possibilità di regolare l'angolo di incidenza rispetto alla carreggiata. Il secondo veicolo speciale era una
terna JCB 4CX con, al posto della benna, un vomere universale Y5 NR a geometria variabile, costituito da due alettoni mobili con cerniera verticale centrale, questa configurazione permette all'attrezzo di assumere le posizioni a cuspide, a lama o a cucchiaio. La struttura particolare degli alettoni con nervature tubolari e dello sperone centrale a struttura scatolata consentono una enorme robustezza con un peso contenuto. Ancora nell'ambito delle macchine speciali è stata presentata la Ambiente, prodotta dalla Foredil di Padova e trasformata con un motore indipendente di circa 200 CV dedicato all'attrezzo: il veicolo è dotato di snodo centrale che lo rende molto maneggevole. Il motore ausiliario, a trasmissione idrostatica è scarrabile. L'attrezzo presentato su questa macchina era una fresa rotativa FF 248/1 frontale ad un camino di lancio, adatta allo sgombero frontale, agli allargamenti su entrambi i lati ed anche al carico di neve su autocarri. Il tamburo fresante è costituito da due rulli indipendenti, protetti da spine di tranciamento. La rotazione del camino avviene su una giostra sulla quale è possibile intercambiare vari tipi di camini di lancio. In rappresentanza della tipologia dei portattrezzi sono stati presentati due Unimog. Il primo era un U400 di ultima generazione, allestito con una fresaneve frontale Assaloni FF
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248/1, collegata alla presa di forza meccanica del mezzo e munita del dispositivo di arresto d'urgenza dei rulli; posteriormente era carrata una piattaforma aerea Assaloni PAS 10, che permette il lavoro ad una persona fino all'altezza di 10 m. Il secondo Unimog era un 2150, con una fresaneve laterale Assaloni FL 120 A, adatta ad allargare le carreggiate aperte da frese frontali o da vomer i. Sul cassone di questo mezzo era montato uno spandisale Assaloni da 3 m3. L'intera gamma degli spandisale Assaloni ha le tramogge in acciaio inossidabile 304 L. Tutti i mezzi in dimostrazione erano muniti di catene Rud, fornite da Dadò Ricambi di Laives (BZ), importatore esclusivo per l'Italia. 1. Unimog U400 con fresa frontale FF 248/1 e piattaforma aerea PAS 10 Assaloni 2. Unimog 2150 con fresa laterale Assaloni FL 120 A 3. Trattore agricolo con lama Assaloni G100 4. Terna JCB modello 4CX con vomere universale Assaloni Y 5NR montato al posto della benna 5. Ambiente della Foredil con fresa rotativa Assaloni FF 248/1 alimentata dal motore indipendente carrato posteriormente
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MANUTENZIONE STRADE
La manutenzione delle pavimentazioni fessurate con sigillanti a nastro ING. STEFANO TATTOLO La memoria prende in esame un nuovo trattamento di manutenzione preventiva per pavimentazioni stradali soggette a fenomeni fessurativi. L’intervento consiste nella applicazione a freddo di materiale a matrice bituminosa sulle fessure di media e 1 piccola entità della pavimentazione, al fine di sigillarle ed impedire la percolazione di acque superficiali e di detriti all’interno del pacchetto stradale, preservandolo in tale modo dalla degradazione. Nella memoria si analizzano i problemi connessi alla manutenzione 2 delle pavimentazioni fessurate e si minosi da intendersi in relazione illustra la nuova tecnologia di manu- anche alle frequenze di traffico. tenzione con sigillanti a nastro. Il quadro sopra descritto fa compren1. Il problema delle fessure nelle dere come il trattamento delle fessupavimentazioni stradali razioni nelle pavimentazioni stradali Il problema delle fessure nella pavi- sia una procedura manutentiva mentazione stradale dipende essen- necessaria al fine di contenere il zialmente da tre fattori che, in misura deterioramento dell’intera sovrastrutpiù o meno accentuata, concorrono a tura. Impedendo il percolamento delle fare sì che le fessure nascano e si acque superficiali e di detriti all’interpropaghino nel tempo all’interno del no del pacchetto stradale, si riduce la pacchetto stradale stesso. In primo contaminazione degli strati profondi, luogo, occorre considerare i materiali limitandone il degrado e garantendo impiegati nella realizzazione della più a lungo il mantenimento delle sovrastruttura, comprendendo fra l’al- capacità strutturali e funzionali della tro anche la loro posa in opera. In par- pavimentazione aumentandone, in ticolare, sono da tenere in conto la pratica, la vita utile. Si migliora inoltre natura degli aggregati, il tipo di bitume, l’efficacia dei successivi interventi di la miscela bituminosa scelta, gli spes- ripavimentazione. sori e le temperature di posa, le moda- 2. La manutenzione delle pavimenlità di compattazione, ma anche le tazioni fessurate condizioni del sottofondo, la presenza Gli interventi manutentivi attuabili su di cedevolezze puntuali o diffuse, le pavimentazioni stradali che soffrano condizioni superficiali di drenaggio ed di fessurazione sono molteplici. Sulla il collegamento esistente tra gli strati. base del solo quadro fessurativo In secondo luogo, le condizioni del riscontrato è possibile suddividere gli traffico e la sua distribuzione nell’arco interventi classificandoli come prevendell’anno: il numero di assi standard tivi, di riabilitazione o di ricostruzione. transitanti, le frequenze, la velocità dei La figura 1 rappresenta tre casi di fescarichi, etc. Infine, di notevole impor- surazioni sui quali operare in maniera tanza, sono le condizioni climatiche differente. In A, ad esempio, è raffigunelle quali la pavimentazione si trova rata una fessurazione da stress termiad operare, a partire dalle temperature co. In tale caso può essere sufficiente massime e minime, fino al verificarsi di un intervento di sigillatura o di riempifenomeni di gelo e disgelo, nonché mento, qualora si riscontri una condialla possibilità di sviluppo di effetti di zione ancora accettabile della portanautoriparazione dei conglomerati bitu- za. Il caso B, invece, denuncia una Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
carenza localizzata della pavimentazione, che può essere risolta eseguendo una estesa operazione di rappezzo successivamente sigillata ai margini. In C, infine, la pavimentazione si presenta estremamente degradata con la tipica fessurazione a pelle di coccodrillo: in tale caso la scarnificazione ed il rifacimento del manto superficiale è l’intervento preferibile. Le fotografie di figura 2 raffigurano esempi esecutivi per ciascuno degli interventi appena descritti. In particolare, la parte 1) mostra il riempimento individuale delle singole fessure, la parte 2) il trattamento localizzato di un’area fessurata e la parte 3) il trattamento di risagomatura esteso a tutta la superficie stradale. Nell’ultimo caso l’intervento può prevedere la frapposizione di un geosintetico o di un SAMI bituminoso (Stress Absorbing Membrane Interlayer) al fine di ridurre la riflessione delle fessure. Le condizioni fessurative di una pavimentazione possono essere espresse tramite un Indice di Condizione che le classifica in base alla estensione ed alla gravità del dissesto presente. Shanin et al. descrivono l’andamento di una tipica cur va dell’Indice di Condizione. Il grafico riportato in figura 3 esprime la variazione delle con1. Tipologie di degrado di una pavimentazione stradale 2. Tipologie di interventi preventivi 23
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dizioni della pavimentazione in relazione agli anni di vita utile trascorsi. Sperimentalmente si è osservato che il decadimento dei requisiti prestazionali della pavimentazione stradale in esame presenta un andamento crescente nel tempo: il degrado può originarsi in superficie per poi estendersi progressivamente in profondità (top-down cracks), oppure può instaurarsi alla base degli strati legati per poi risalire (bottom-up cracks). In ogni caso, quando le fessure interessano più strati della sovrastruttura stradale, il fenomeno si accentua. Ad esempio, una pavimentazione flessibile non curata è soggetta ad un calo di condizione pari al 40% nei primi 3/4 della sua vita utile, ed ad un ulteriore decremento del 40% nel restante quarto. Ripristinare le condizioni iniziali al termine della vita utile dell’opera stradale potrà costare in linea di massima dalle 4 alle 5 volte in più rispetto ad un intervento eseguito a circa 3/4 della sua vita. Uno degli obiettivi primari di un buon programma manutentivo, quindi, deve riguardare il mantenimento dell’Indice di Condizione sopra ad una soglia accettabile, limitando la degradazione strutturale degli strati sottostanti ed in tale modo anche i costi di ripristino. La scelta di quando e di come intervenire nella manutenzione di una pavimentazione stradale fessurata è legata a molteplici fattori. In teoria, il fattore più importante sul quale basarsi nella scelta dovrebbe essere il ripristino della funzionalità stradale in termini di sicurezza e regolarità del piano viabile. Nella pratica, invece, il fattore di riferimento è spesso il budget a dispo-
sizione del gestore par la manutenzione. La scelta del progettista deve necessariamente tener conto di ambedue gli aspetti e ricadere su una soluzione che sia valida sia dal punto di vista tecnico, sia da quello economico. Egli dovrà confrontare il costo iniziale dell’intervento manutentivo, inteso come spesa finalizzata al ripristino parziale o completo della funzionalità, con i benefici effettivi di cui gode la pavimentazione a seguito del trattamento nel periodo di vita utile residua. In pratica, la validità dell’intervento scelto è rappresentata dalla pendenza che la curva di decadimento funzionale assume in seguito alla manutenzione (figura 4). Un programma di manutenzione deve essere strutturato possibilmente con interventi di tipo preventivo, affinché, soprattutto nel caso dei fenomeni fessurativi, la spesa sia contenuta e si eviti la ben più onerosa propagazione dal deterioramento superficiale agli strati sottostanti il piano viabile. Condizione della Classificazione Pavimentazione Intervento Molto Buone
Correggere Sigillatura piccole piccole deficienze fessure,sigillatura a emulsione,piccoli rappezzi
Buone
Manutenzione Preventiva
Ripristinare la superficie; estensione vita
Slurry seals, irruvidimenti, taglio e sigillatura fessure, rappezzi
Medie
Azione Differita
Nessun miglioramento; mantenimento
Sigillatura delle fessure e rappezzi per mantenere la superf. regolare
Scarse 3. Tipica curva dell’Indice di Condizione (secondo Shanin et al.1990) 4. Esempio di curve di performance per pavimentazioni Molto Scarse trattate con sigillanti e non trattate (controllo) 5. Tabella: Tipologie di intervento attuabili 5 24
Manutenzione di Routine
La tabella presenta le tipologie di intervento attuabili su una pavimentazione stradale degradata. In particolare, gli interventi possibili vanno dalla manutenzione minore di routine, alla totale ricostruzione del pacchetto stradale. Ciascun intervento manutentivo ha determinati costi medi, un preciso innalzamento di condizione ed una sua propria vita utile. Ovviamente, ogni ente proprietario di strade ha specifiche soglie di riferimento e specifiche tipologie di intervento a seconda dei livelli funzionali richiesti alla strada in esame. 3. Riempimento e Sigillatura: tipologie di intervento preventivo Nel campo degli interventi preventivi eseguibili sulle fessure stradali si ricordano principalmente il riempimento e la sigillatura con materiali a matrice bituminosa. A prescindere dalle tecnologie applicative, ovvero dai costi, si opta per l’uno o per l’altro metodo a seconda del quadro fessurativo riscontrato e quindi in base alla Obiettivo Esempio di Intervento
Riabilitazione
Miglioramento Sovrastese importante della strutturali, fresature pavimentazione; parziali, larghi rappezzi rappezzi
Ricostruzione
Costruzione di una Rimozione del nuova pacchetto, nuova pavimentazione base e superficiali Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
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diffusione delle fessure, alla loro larghezza e profondità, alla degradazione dei loro bordi, etc. Il trattamento individuale delle fessure è spesso ritenuto scomodo dal punto di vista delle modalità esecutive e dei tempi di applicazione, tuttavia se realizzato correttamente esso rappresenta la soluzione più efficiente sia dal punto di vista tecnico nel preservare la pavimentazione dalle acque di infiltrazione, sia da quello economico, estendendone la vita utile. Il semplice riempimento in genere si effettua a caldo, richiede la pulizia della fessura, che dovrà comunque avere le pareti ancora sufficientemente integre e prevede l’introduzione all’interno della stessa, di un materiale bituminoso opportunamente scelto in base alle dimensioni effettive della fessura (non più di 10 mm di larghezza) ed agli spostamenti che essa può subire. E’ interessante notare come, in merito a quest’ultimo aspetto, la pulizia della fessura fatta con aria in pressione o con sabbia non debba essere spinta troppo in profondità (in genere doppia della larghezza) al fine di non ridurre le capacità adesive del legante nel rimanere collegato alle pareti quando queste si allontanano. Il materiale di riempimento deve essere livellato in superficie con uno strumento apposito per minimizzarne l’asportazione e/o potenziali essudazioni di legante nelle eventuali ripavimentazioni successive. Possibilmente le fessure andrebbero curate nella condizione di maggiore larghezza. Se le condizioni delle pareti della fessura non sono ottimali è opportuno il taglio preventivo (routing). Ciò è preferibile soprattutto nel caso di fessurazioni longitudinali rettilinee o in
corrispondenza dei giunti di costruzione. La sigillatura, al contrario del riempimento, può anche essere realizzata a freddo impiegando ad esempio, sigillanti a nastro in rotoli applicabili direttamente sulla fessura. Nella maggior parte dei casi la lavorazione avviene mantenendo un certo quantitativo di materiale in eccesso sulla superficie della fessura, in modo da creare un cappello che verrà poi modellato dal traffico. La sigillatura è realizzabile anche per fessure con larghezze superiori al centimetro e può anche essere effettuata successivamente od in associazione ad un riempimento. Inoltre, la sigillatura è in genere preferita nei casi in cui gli spostamenti delle pareti della fessura sono elevati e/o la fessura è profonda e difficilmente pulibile. Il problema degli spostamenti dei bordi delle fessure legati alle variazioni termiche è particolarmente importante nella scelta del materiale da impiegarsi. In particolare, gli spostamenti possono essere tali da indurre tensioni non sopportabili dai leganti bituminosi tal quali. Per questo, nella maggior parte dei casi, i sigillanti od i riempitivi sono prodotti anche con bitumi modificati. Infine, per ragioni di sicurezza, è opportuno evitare la sigillatura con materiale in eccesso nei casi in cui il disegno e la densità fessurativa siano tali per cui l’intervento possa comportare il ristagno superficiale localizzato delle acque, con conseguente perdita si aderenza e/o moto irregolare dei veicoli. In figura 6 sono riportate le diverse tecniche di manutenzione preventiva attuabili di riempimento e sigillatura. 4. La manutenzione con ARS 2 Le operazioni descritte risultano evi-
dentemente semplificate nelle applicazioni a freddo. In modo particolare l’utilizzo di nastri autoadesivi elastoplastici bituminosi, estrusi e prefabbricati industrialmente, permette di effettuare l’intervento di manutenzione con un elevato controllo dei dosaggi, mediante l’ausilio di semplici attrezzature, minimizzando le operazioni di preparazione e applicazione del sigillante, eliminando le fasi di finitura e modellamento affidate all’azione costipante del traffico. Le migliori performance in opera sono ottenibili con nastri in mastice bituminoso opportunamente modificato e additivato con cariche minerali e non. La posa non richiede particolari accorgimenti. Le superfici interessate devono essere asciutte, sgrassate e libere da polvere o impurità. In presenza di lesioni di larghezza superiore a 10 mm e non superiore a 20 mm, occorre riempire la fessura con mastice o emulsione bituminosa prima dell’applicazione. Il nastro deve essere semplicemente appoggiato sulla lesione o in corrispondenza del giunto e si fissa in maniera definitiva con l’azione costipante del traffico. Non deve essere posato a temperature inferiori a 10° C, in tal caso, si dovrà riscaldare leggermente la superficie di posa. Il profilo idoneo va scelto considerando che per effetto della rullatura del traffico veicolare, nei mesi successivi all’applicazione, la superficie del nastro si allarga in funzione del clima e dei carichi applicati. Il nastro va montato orizzontalmente lungo la fessura in modo che sia equamente diviso tra i lembi della lesione. Per agevolare le operazioni di posa è disponibile un trolley applicatore manuale che consente di semplificare maggiormente l’applicazione. Terminata l’applicazione si cosparge la superficie del nastro con sabbia o polvere (ardesia, calce, cemento o gesso) e poi il traffico può scorrere. Concludendo, le procedure di realizzazione di interventi di sigillatura, come esposto, richiedono l’esecuzione di lavorazioni articolate, per le quali è richiesta una competenza specifica. Le nuove frontiere offerte dalla sigillatura con nastrini preformati scavalcano gli ostacoli delle difficoltà esecutive, offrendo un valido strumento di manutenzione stradale. 6. Tecniche di riempimento e sigillatura 7. Posa e azione sigillante del traffico
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VIABILITA' INVERNALE
Dimostrazione invernale Aebi al Col des Mosses FRANCESCO VANDONI
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Giovedi 11 marzo scorso si è svolta al Col des Mosses, nel cantone di Vaud in Svizzera, una delle tre dimostrazioni invernali organizzate dalla casa Aebi di Burgdorf. Tra gli otto veicoli presentati, variamente attrezzati per il servizio di viabilità invernale, spiccava il nuovo Terratrac TT 270, ulterior mente potenziato e migliorato, definito il nuovo mostro della casa Aebi, adatto a pendii molto ripidi e al servizio neve estremo. Inoltre vi erano due veicoli della Multicar Spezialfahrzeuge GmbH, ditta tedesca di cui Aebi è importatore per il mercato elvetico. La casa Aebi si sta sempre più orientando verso il settore comunale, ampliando la sua gamma di veicoli e di attrezzi. Ricordiamo che Aebi & Co. AG possiede la ditta MFH di Hochdorf in Svizzera, che produce
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spazzatrici, e la casa Rasant di Schwanberg in Austria, produttrice di veicoli e attrezzi agricoli. Il campo di prova era stato predisposto la mattina stessa con della neve fresata e accumulata sul piazzale, e che risultava dunque particolarmente pesante. Il primo mezzo a entrare in azione è stato il veicolo a tre ruote Terracut Aebi TC 07, con motore Kubota da 19 CV a trazione integrale permanente e con un sistema di ripartizione del flusso d'olio per il controllo attivo della trazione (Active Traction Control). Il TC 07 era allestito con una fresa rotativa Zaugg da 1,2 m di larghezza. La presa di forza meccanica è integrata nell'attacco rapido anteriore ed è compatibile con gli attrezzi per mezzi monoasse preesistenti. La direzione idraulica sulla
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ruota posteriore e attiva su quelle anteriori permettono di ottenere un angolo di curvatura ugale a zero. La novità più evidente è rappresentata dalla cabina a visibilità totale e riscaldata. La porta, il parabrezza e i vetri laterali sono orientabili o possono essere facilmente smontati. Inoltre la struttura della cabina costituisce una gabbia di sicurezza a norma CEE. L'intera cabina si può smontare in circa 45 minuti. Una seconda novità è presente sui nuovi Terracut TC 07 e può essere installata anche su quelli già in servizio: si tratta di un dispositivo idraulico per ridurre il carico esercitato dall'attrezzo sul terreno, utile specie per preservare il manto erboso ove necessar io. Questo mezzo può montare più di 30 attrezzi anteriori diversi e può anche trainare dei rimorchi ed essere allestito con accessori come cassone ribaltabile o contenitore di aspirazione, esiste persino un Terracut TC 07 allestito con una spazzatrice concepita dalla casa MFH. Il Terratrac TT 270 era allestito con una fresa Zaugg da 2,2 m di larghezza. Si tratta del più grosso mezzo della serie Terratrac esistente, dotato di un motore Turbodiesel VM (Detroit Diesel) da 2776 cm 3 da 87 CV. Il 1. Panoramica dei mezzi presenti alla dimostrazione Aebi 2. Terracut Aebi TC 07 in azione 3. Terratrac Aebi TT270 in azione 4. Transporter Aebi TP 98
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cambio è idrostatico progressivo e la trazione è integrale permanente con differenziale Torsen® con bloccaggio a 100% sugli assali. Il Terratrac TT 270 dispone di spazi di montaggio frontali e posteriori con presa di forza commutabile sotto carico e innesti per attrezzi a tre punti. I dispositivi di attacco sono ammortizzati per evitare che in fase di trasferimento gli attrezzi o gli agganci si possano danneggiare se il veicolo passa a 40 km/h su una buca. Le forze di sollevamento sono anteriormente di 2000 kg e dietro di 1900 kg dunque questo mezzo si avvicina molto ai trattori con in più le sue caratteristiche di manovrabilità e di trazione che gli consentono di affrontare al lavoro terreni veramente difficili; tuttavia con il giusto allestimento di pneumatici e attrezzi permette di agire anche su terreni delicati come ad esempio i campi da golf. Lo sterzo agisce sulle quattro ruote con possibilità di avanzamento a granchio, il raggio di curva è di 3,3 m. La cabina chiusa con climatizzatore e computer di controllo è di serie su tutti i Terratrac TT 270. Anche la serie Transporter era rappresentata dal più grande modello, il Transporter Aebi TP 98. Il motore Turbodiesel ha una cilindrata di 2,8 l, a 4 tempi con iniezione indiretta e la potenza erogata è di 80 CV. La trasmissione comprende 16 marce avanti e 16 marce indietro, la trazione è 4x4, il carico utile è di 5100 kg. Il veicolo presentato era allestito con una lama. La presa di forza è dotata di frizione separata ed è commutabile sotto carico indipendentemente dalla trazione. Il veicolo seguente a dimostrare le sue potenzialità su neve è stato il Kommunaltrak Aebi KT 80, un mezzo compatto e polivalente, con una larghezza minima di 135 cm che lo rende adatto ad essere utilizzato anche sui marciapiedi. In occasione della dimostrazione era allestito con una turbofresa Zaugg e uno spargisale carrato sul cassone. Il motore è un Kubota turbodiesel da 3318 cm3 a 4 Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
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quattro cilindri raffreddato ad acqua silenzioso e poco inquinante. La potenza è di 83 CV, la trazione è integrale idrostatica permanente con regolazione progressiva della velocità. Un aspetto importante per la maneggevolezza del Kommunaltrak KT 80 è la direzione idrostatica su quattro ruote, a scelta frontale, posteriore o sulle quattro ruote con possibilità di avanzamento a passo di granchio. Sia la cabina che il cassone sono ribaltabili idraulicamente per un facile accesso al motore e ai radiatori per le operazioni di manutenzione. Della stessa serie è stato in seguito presentato il Kommunaltrak Aebi KT 50, con motore Kubota da 46 CV, a trazione idrostatica, ogni ruota dispone di un motore idraulico, gli assali posteriore e anteriore si possono bloccare dalla cabina. Il telaio è articolato e ciò rende questo mezzo particolarmente maneggevole. Per la dimostrazione il KT 50 era allestito con una lama e uno spargisale. Il Multicar Fumo presentato per primo è quello a passo corto (interasse 2,3 m), a trazione meccanica, allestito con una lama e uno spargisale. Il motore è un Iveco da 2,8 l di cilindrata, Euro 3 che eroga 105 CV ed è gestito da una centralina elettronica. Il Fumo della Multicar esiste anche in versione a trazione idrostatica. Il gruppo idraulico aziona tutti gli attrezzi, non vi sono prese di forza meccaniche su questo veicolo. La serie Fumo è dotata di ABS e Traction Control. La cabina è ribaltabile, facilitando la manutenzione.
Il mezzo successivo a scendere sul piazzale di dimostratione è stato il Combicut Aebi CC 66: si tratta di un veicolo a due ruote con operatore a seguito, il motore è un BascoVanguard a 2 cilindri di 570 cm3 che eroga una potenza di 18 CV; la trazione è idrostatica con pistone assiale e motore Gerotor, ogni ruota dispone di un motore con una direzione attiva. Il mezzo può girare su sé stesso, con una ruota che va avanti e l'altra indietro; si può guidare con una mano sola e su ognuna delle due manopole del manubrio vi sono i comandi di direzione. Per la presentazione il CC 66 era allestito con una fresa rotativa Zaugg, ma anche questo mezzo è polivalente e può montare numerosi attrezzi come falci e tosa erba, spazzole, erpice rotante... Per ultimo è stato presentato il Fumo Multicar a passo lungo (interasse 2,9 m) allestito con una spazzola girevole frontale e tra la cabina e il cassone una braccio gru articolato. Dopo la presentazione il pubblico è stato invitato a salire e mettersi alla guida dei veicoli per poterne apprezzare appieno le caratteristiche e il loro comportamento sulla neve. 1. Kommunaltrak Aebi TK 80 in azione 2. Kommunaltrak Aebi TK 50 in azione 3. Combicut Aebi CC 66 in azione 4. Fumo Multicar a passo lungo in azione con spazzola 5. Fumo Multicar a passo corto in azione con fresa
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VERDE
Di Benedetto è attrezzato con biotrituratrici Caravaggi GHERARDO MARCHELLI
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La ditta Di Benedetto rappresenta un’azienda operante da tre generazioni nel campo dell’agricoltura; oramai è da anni specializzata anche in vari settori tra cui il giardinaggio e la manutenzione delle aree verdi urbane e private. Intensificando notevolmente i propri sforzi, i soci hanno creato parallelamente altre aziende nel settore agricolo, florovivaistico e del compostaggio (SA.MA., Nonsoloverde, Di Benedetto per l’ambiente) per far fronte alle crescenti esigenze dei clienti sia nel pubblico che nel privato.
Inoltre Di Benedetto fa parte di un’azienda consortile "C.P.A." (Consorzio Progetto Ambiente) con altre quattro imprese che operano e collaborano con lo scopo di offrire un servizio completo nel settore del verde ornamentale. L’esperienza maturata nel costante lavoro di manutenzione del verde ha permesso alla Di Benedetto di conoscere le esigenze dei comuni, che sempre più si stanno spostando sulla differenziazione e separazione dei rifiuti. Ogni comune oramai ha la sua area ecologica, dove si trova
sempre uno stoccaggio di materiale verde, come ramaglia ed erba. Il problema grosso che si pone al comune è quello di non riuscire a stoccarne in quantità enormi per ovvi problemi di spazio. I grossi centri di compostaggio preferiscono ritirare il materiale macinato: con questo sul posto si riesce a ridurre il volume di trasporto di quattro volte, diminuendo così i viaggi per il trasporto dello stesso alla discarica, con i conseguenti risparmi economici. Fino a qualche anno fa si operava con biotrituratori di notevoli dimensioni adatti a grosse discariche, spostabili solo con bilici, con necess i t à d i u n a c c a n t i e ra m e n t o c h e risultava costoso. Per risolvere questo problema Di Benedetto ha deciso di diversificarsi, cercando di sopperire alle piccole e medie quantità con biotrituratori che si potessero spostare facilmente. Questa ricerca li ha condotti alla collaborazione con Caravaggi, azienda che opera da molti anni nella costruzione di biotrituratori, cippatrici, macchine per compostaggio ed altre applicazioni speciali, con una vasta gamma di modelli per tutte le esigenze. In tal modo la ditta Di Benedetto è ora dotata di quattro biotrituratori di differenti dimensioni. Due piccoli, da abbinare a trattori da 80 - 90 CV, due più grossi, che abbinano a trattori da 200-250 CV e da 130-140 CV. Tutte le attrezzature scelte prendono il moto dalla presa di forza del trattore che inoltre li trasporta, trainati, sul posto di lavoro; in questa maniera riescono a sfruttare delle macchine, dedicate all’agricoltura nel periodo estivo, anche nei periodi invernali, quando maggiormente si esegue la triturazione. 1. Bio 850 Caravaggi alimentata dalla presa di forza del trattore 2. Bio 1250 Caravaggi con motore ausiliario
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Oltre ai propri lavori hanno fatto uno studio di mercato che li ha portati con successo ad offrire il servizio di triturazione per medie e piccole quantità, sopperendo alla richiesta anche di giardinieri, florovivaisti che stoccano il materiale e lo tritano una volta l’anno. Da alcuni anni Di Benedetto si è spostato anche nel compostaggio, con due impianti che permettono il compostaggio di 1.000 tonnellate all’anno l’uno, quantitativo limitato per problemi legali di stoccaggio di materiale su terreni agricoli. I quattro modelli della Di Benedetto, tutti marca Caravaggi sono il Bio 1250, il Bio 850, il Bio 250 e il Cippo 30, tutti scelti con azionamento con cardano collegabile alla presa di forza del trattore e con carrello per traino con trattore. Il Biotrituratore tipo Bio 1250 si inserisce nella gamma medio alta della produzione Caravaggi per trattori, con potenza consigliata 120/180 CV. Il rotore è fornito di 60 martelli reversibili la cui durata varia da 100 a 150 ore a seconda del tipo di materiale da macinare. Il nastro di alimentazione ha una larghezza pari a 1.250 mm mentre la lunghezza corrisponde a 3.500 mm, con struttura a tapparella e sponde di grandi capacità. La produttività della macchina varia da 60 a 90 m3/h, legata alla natura del prodotto da triturare e alla velocità di alimentazione. La gru di carico idraulica, con pinza girevole 360°, è comandata dalla postazione di comando che permette
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una costante e totale visuale di tutta l’area operativa. Il flusso del materiale è regolato da “controllo elettronico” della velocità del nastro, interconnesso con la velocità di rotazione del “rotore macinatore”. La particolarità del sistema di macinazione a martelli mobili consiste nella regolazione delle dimensioni del triturato mediante contromartello, per un diametro triturabile di 40 cm. Le dimensioni di ingombro: lunghezza 10.000 mm, larghezza 2.400 mm, altezza 3.500 mm, peso a vuoto 12.100 kg. La macchina, che in questo caso prende il moto tramite la presa di forza del trattore, può essere dotata di un motore turbo diesel da 235/302 HP per un suo utilizzo indipendente. Il biotrituratore Bio 850 per trattori da 80/120 HP, oppure dotata di un motore ausiliario turbo-diesel Iveco da 108 HP, ha una tramoggia di carico da 250x170 cm con catenaria di alimentazione in acciaio. L’impianto elettronico ha il dispositivo "No-Stress" ed il rullo alimentatore presenta un’apertura di 35 cm con contromartello e rotore di larghezza di 130 cm. La gru di carico ha 2 stabilizzatori per una portata di 200 kg, sbraccio da 300 cm, pinza per rami girevole 360°. Le dimensioni di ingombro: lunghezza 7.750 mm, larghezza 2.350 mm, altezza 3.030 mm, peso a vuoto 5.000 kg. Il biotrituratore Bio 300 è una macchina combinata da un molino a martelli mobili in acciaio, può essere alimentata dalla presa di forza di trattori da
30/50 CV, oppure con motore elettrico da 20 CV, motore a benzina da 20 HP o motore diesel da 22/36 CV. La dimensione del macinato è regolabile tramite la sostituzione dei crivelli di raffinazione. Lo scarico del materiale avviene tramite apposita ventola soffiante e tubo di lancio orientabile su 360°. La meccanica attentamente studiata è predisposta per l’attacco di qualsiasi accessorio u s a t o p e r l avo r i p r o fe s s i o n a l i . Assale rimorchiabile, insonorizzazione del motore, rullo di alimentazione forzata del molino sono alcune delle caratteristiche della macchina. Di semplice e robusta concezione si presta con facilità alle normali manutenzioni d’esercizio. Le dimensioni di ingombro: lunghezza 3.390 mm, larghezza 1.260 mm, altezza 1.870 mm, peso a vuoto 750 kg. La cippatrice Cippo 25 è una macchina adatta per la cippatura di legno di potatura, avente diametro massimo pari a 25 cm. Il sistema di alimentazione avviene tramite due r ulli idraulici autoalimentati con motori indipendenti, che dosano il materiale in entrata. La presenza di un dispositivo elettronico No-Stress, g a ra n t i s c e l a s a l va g u a r d i a d e l motore in caso di sovrasforzo. La bocca di lancio del prodotto cippato è regolabile a 360° mediante apposita leva e permette di lanciare il prodotto ad un’altezza di 2,50 m. Il tamburo cippante è dotato di 3 lame regolabili e di una controlama fissa. L’apertura massima del rullo mobile è di 25x25 cm.
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VIABILITÀ
Dimostrazoni invernali Prato GHERARDO MARCHELLI
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La Prato Comm. Pier Luigi ha organizzato con successo due ricche dimostrazioni invernali a Cesana Torinese (TO) e alla Maiella (CH), per proporre praticamente molte delle attrezzature che distribuisce. I numerosi ed importanti ospiti intervenuti, anche dall’estero, hanno potuto ammirare in condizioni impegnative e spettacolari le attrezzature invernali presenti, oltre che soluzioni diverse per molteplici lavori non strettamente invernali, a dimostrazione di un’offerta completa per chi opera sulla strada. Prato cerca di presentare sempre delle macchine diverse ed innovative che possono dare una sensibilità differente agli amministratori. I portattrezzi Fendt, di cui Prato ha la vendita esclusiva italiana per il settore comunale, erano gli attori principali delle dimostrazioni, naturalmente attrezzati a dovere proprio per il lavoro su neve. Fendt costruisce trattori da circa 75 anni e realizza una linea di macchine operatrici progettate appositamente
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per gli enti pubblici: la famosa linea gialla Kommunal. Alle dimostrazioni è stata presentata tutta la gamma, con modelli da 60 fino a 310 CV. Le caratteristiche più importanti delle macchine Fendt risiedono nella tecnologia moderna e un’alta qualità. Nella filosofia Fendt è molto importante avere bassi costi di lavoro con un consumo di carburante molto contenuto e bassi costi di manutenzione. Inoltre l’attenzione per il comfort dell’operatore permette di ottenere volumi di lavoro doppi nel medesimo tempo. La serie 200, con potenze da 65 fino a 95 CV era rappresentata dal modello più piccolo, con una larghezza d’ingombro da 1,10 m fino a 1,50, in dipendenza della carreggiata e del tipo di gommatura. Questa macchina attrezzata con una fresa frontale ha dimostrato una notevole capacità di lavoro, un’ottima maneggevolezza, ideale per il lavoro in spazi ristretti, come per il lavoro di sgombero sui marciapiedi, grazie alla doppia trazione
con 58° di sterzata. Un automatismo stacca automaticamente la doppia trazione per esaltarne la maneggevolezza, i differenziali posteriore e anteriore sono bloccabili al 100% per una perfetta aderenza in tutte le condizioni. La cabina con un comfort notevole ha una rumorosità interna di soli 78 decibel. I portattrezzi Xylon, la cui gamma va dai 110 ai 147 CV di potenza, sono macchine con la possibilità di applicare più attrezzi contemporaneamente. Alle dimostrazioni erano presenti più versioni, sia nude che diversamente attrezzate. Lo snodo centrale dello Xylon con 15° di oscillazione garantisce una perfetta aderenza della macchina e una perfetta stabilità in tutte le condi1. Fendt serie 200 con fresa frontale 2. Xylon Fendt con lama Kahlbacher e spargitore Gmeiner 3. Fendt GT con lama, spargitore anteriore e spargitore posteriore 4. Fendt Vario 930 con fresa posteriore
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zioni, oltre a garantire un perfetto adattamento dell’attrezzo anteriore alla superficie di lavoro. Qui era attrezzato con lama e spargisale. La distribuzione del peso dello Xylon è con 65% del peso sulla par te posteriore senza attrezzi, in modo che, quando si lavora in combinazione cassone e attrezzo anteriore, abbia una distribuzione di peso uguale su entrambi gli assali per ottimizzarne l’aderenza. La trasmissione monta un cambio sotto carico, quindi ci sono quattro marce che si possono innestare senza la frizione; in più lo Xylon monta il turbogiunto che garantisce e permette di lavorare solo con l’acceleratore, potendo partire anche fermo senza la frizione ma solo con l’aumento dei giri, per una perfetta protezione della frizione, del cambio e della presa di forza. La cabina spaziosa, con una perfetta ergonomia, ha una visibilità completa su tutte le possibili attrezzature ed è ribaltabile anche con le attrezzature montate, per un facile accesso per le manutenzioni. La lama montata ha un telaio di aggancio rapido con un terzo attacco sotto il trattore che sotto sforzo tira verso il basso il portattrezzi, aumentandone l’aderenza. Il carramento/scarramento della lama è stato dimostrato in pochi istanti da un solo operatore. Grande attenzione hanno suscitato le lame e le frese da neve Kalbacher importate dall’Austria e distribuite in Italia dalla Prato. Le caratteristiche e le metodologie di lavoro sono estre-
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mamente innovative e comprensibili solo se osservate all’opera. I portattrezzi GT/GTA con 75 e 90 CV aprono nuove prospettive in termini di rapidità d’intervento e convenienza. I 3 o 4 spazi per l’applicazione di attrezzature e l’eccezionale visibilità consentono di combinare diverse fasi di lavoro ottenendo un notevole vantaggio economico. Qui un GT montava due spargisale, uno anteriore ed uno posteriore ed una lama. Anche per il GT la lama presenta il medesimo telaio dello Xylon, con l’attacco rapido ed il terzo attacco sotto il trattore che consente un aumento di aderenza con l’aumento del carico di neve da spostare. La serie Vario da 90 fino a 310 CV con diversi modelli, era rappresentata dal modello più grosso della serie 700 con potenza di 175 CV ed il modello 930 con 310 CV. Questi modelli montano il cambio Vario, una combinazione di un cambio idrostatico con un cambio meccanico che permette di variare la velocità in continuo da 0 fino a 44 km/h, dando la possibilità di lavorare anche a 30 m/h ai giri massimi del motore, come anche per il trasporto o trasferimento a 44 km/h a 1.500 giri, permettendo di utilizzare sempre al meglio la potenza del motore. La trasmissione meccanica serve per aumentare il rendimento del cambio, permettendo, anche se questo cambio lavora in continuo, di non perdere più potenza rispetto ad un cambio tradizionale. Tutti questi modelli hanno la possibilità di montare una guida reversibile, con-
sentendo di ruotare tutto il posto di lavoro, per poter montare la fresa neve posteriormente e lavorare con questa con la guida in direzione di marcia. Sul bracciolo destro un joy-stick gestisce tutta la macchina: si può accelerare/rallentare, invertire direzione di marcia, gestire gli attrezzi; tutti i distributori idraulici sono montati su quel bracciolo destro che lascia lavorare sia davanti che indietro sempre con la mano destra. Il Vario 716 montava un caricatore frontale ed una fresa a due camini posteriore, il Vario 916 montava posteriormente una fresa a due camini; questi hanno dato prova di poter eseguire lavori impegnativi come l’apertura di un passo. Suggestivo è stato ammirare questo "mostro meccanico" avanzare senza difficoltà all’interno di un’alta coltre di neve, spazzandola via 3 x 1.50 m per passata. La parte di manifestazione più statica, vista la stagione, ha offerto una buona visibilità della diversificata e completa linea di prodotti offerti dalla Prato. Qui erano presenti uno Xylon con due bracci decespugliatori, uno Xylon con pala caricatrice frontale girevole, l’interessante autocarro 4x4, Scam, una piattaforma aerea, uno skidloader ed un miniescavatore Kubota. 1. Xylon Fendt con due bracci decespugliatori 2. Piattaforma aerea 3. Scam con lama e spargitore 4. Miniescavatore e skidloader
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AMBIENTE E TRASPORTI
Iveco al BICA di Venezia GIORGIA MARCHELLI Con uno straordinario successo di partecipazione, si è tenuta dal 24 al 27 marzo 2004 a Venezia, presso il Padiglione Italia, prestigiosa sede della Biennale dell'Arte, la terza edizione di BICA - Biennale Internazionale della Comunicazione Ambientale. Promossa da Federambiente, si posiziona nel panorama italiano come appuntamento qualificante dedicato alla comunicazione ambientale, tema centrale nel rapporto tra ambiente, istituzioni e mondo delle imprese. Nel corso di questa esclusiva opportunità per confrontarsi su idee, progetti, risultati e prodotti in grado di testimoniare l'impegno e la responsabilità sociale di istituzioni e imprese in campo ambientale, si sono tenuti numerosi convegni, workshop e tavole rotonde che hanno coinvolto personalità di estrema importanza nell'affrontare svariati argomenti di attuale rilievo. Durante la mattinata conclusiva di sabato 27 marzo, si è svolto il convegno "Le nuove frontiere del trasporto in città", seguito dalla tavola rotonda "Ambiente e traspor ti sostenibili: autorità ed industria a confronto". Il convegno si è aperto con la presentazione del Congresso Mondiale ISWA - International Solid Waste Association, che si terrà a Roma dal 17 al 21 ottobre 2004, una delle più importanti iniziative internazionali per discutere della gestione dei rifiuti solidi e dei problemi ambientali correlati. Facendo gli onori di casa, Gino Ber tolo, della Direzione della Navigazione Actv S.p.A. di Venezia, ha parlato de "L'evoluzione della propul-
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sione elettrica nel trasporto passeggeri di linea: dalle batterie alle fuel cell". Raccontando la centenaria storia della navigazione pubblica veneziana, ha seguito una linea attenta alle propulsioni dei vaporetti in riguardo all'inquinamento ambientale ed acustico. Sottolineando la par ticolarità di Venezia, ha spiegato come l'Azienda del Consorzio dei Trasporti Veneziani abbia sempre ricercato soluzioni di impatto ambientale compatibile con gli aspetti di una città così ricca di patrimonio artistico e vulnerabile, fino all'attuale progetto idrogeno. L'Ing. Giovanni Rovere, responsabile della Direzione Tecnica di Atac S.p.A. Roma, ha trattato "I trasporti ecologici per muoversi in città - Esperienze e programmi della Capitale", spiegando il ruolo e la missione dell'azienda nell'organizzazione e gestione del sistema di trasporto pubblico di Roma, sottolineandone la qualità ambientale in una visione integrata. Nell'impegno per il contenimento delle emissioni in atmosfera correlate al trasporto pubblico, Atac sta introducendo sistemi di trazione endotermica a basso impatto, dimostrato dal rinnovo del parco autobus, con la scelta a favore del Metano per la seconda metà del decennio, in linea col progetto che ha per obiettivo l'Emissione Zero nel Centro Storico. Di seguito, Guido Rivolta, Direttore Generale di Cam Tecnologie S.p.A., ha spiegato "Il gasolio emulsionato: una tecnologia per la qualità ambientale della mobilità urbana": come ormai rappresenti una realtà consoli-
data nel settore dei carburanti ecologici e sia riconosciuto come la soluzione immediata per la riduzione dell'inquinamento urbano da particolato (PM). Può infatti essere utilizzato immediatamente in luogo del normale gasolio senza la necessità di alcuna modifica ai motori e garantendo riduzioni di oltre il 50% di polveri sottili. In Italia, il Gecam gasolio bianco TM (emulsione acqua gasolio) rappresenta la soluzione ecologica adottata su larga scala nel settore del trasporto pubblico, che può contribuire concretamente nel breve termine alla riduzione delle polveri fini. Catia Bastioli, Direttore Generale della Novamont S.p.A., ha discorso su "Il ruolo delle materie prime biodegradabili nei processi di mobilità sostenibile", spiegando come la società dedichi gran parte del proprio capitale alla ricerca, fondamentale per lo studio di nuovi materiali a basso impatto ambientale in un'ottica scientifica, culturale, istituzionale ed etica. Per risolvere problemi economici, tecnici, ambientali, l'impegno è nella produzione di bioplastiche basate su amidi vegetali che permettono di simulare il comportamento delle plastiche tradizionali nei più diversi campi di applicazione, preservando la completa biodegradabilità tipica delle molecole dell'amido, commercializzate con il marchio Mater-Bi. Renato Gaudio, Direttore del ConIngresso BICA al Padiglione Italia Stand Iveco a BICA Relatori per la tavola rotonda
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sorzio NGV System Italia, che raccoglie i più importanti operatori italiani nel campo del metano per i trasporti, ha trattato "Il metano: una sapienza tutta italiana per l'innovazione nel trasporto stradale", chiarendo come l''utilizzo del metano nei trasporti in Italia abbia avuto un considerevole incremento negli ultimi anni, grazie all'attenzione dei Costruttori e della Pubblica Amministrazione per le problematiche ambientali, permettendo all'industria del nostro paese di questo combustibile di affermarsi in posizione di leader su scala mondiale. L'obiettivo del Consorzio NGV è quindi teso ad imprimere e sollecitare la svolta nell'impiego del metano per i trasporti in Italia, verso il 10% di sostituzione dei carburanti tradizionali, atteso dall'Unione Europea per il 2020. Paolo Canton, Responsabile Marketing per l'Italia di Allison Transmission, recentemente diventata partner Iveco, ha presentato "Allison Transmission: un partner per la tutela dell'ambiente". In funzione della vocazione per garantire la tutela dell'ambiente, l'azienda è attivamente impegnata nella riduzione dei rifiuti e degli inquinanti, per mezzo della conservazione delle risorse naturali e del riciclaggio dei materiali in ogni fase del processo produttivo; nello sviluppo di tecnologie dedicate per minimizzare le emissioni di sostanze inquinanti; nell'educazione del pubblico riguardo alla tutela ambientale; nella collaborazione con gli enti governativi per lo sviluppo di leggi e normative tecnicamente realizzabili ed economicamente perseguibili; e nella velutazione continua dell'impatto ambientale dei loro stabilimenti e prodotti. Ha concluso la prima parte della mattinata Enrico Mingardi, Presidente dell'ASSTRA di Roma, facendo notare che, nonostante tutti gli sforzi nel campo dei trasporti per un miglioramento ambientale, il PM10 dal 1996 al 2004 si è quintuplicato. Il problema trova la sua ragione nella densità della mobilità, per cui l'obiettivo reale da perseguire nei prossimi anni è quello di spostare la mobilità da per-
sonale a collettiva. La tavola rotonda "Ambiente e trasporti sostenibili: autorità ed industria a confronto" è stata coordinata da Guido Berro, Presidente di Federambiente, ed ha visto la par tecipazione di Corrado Clini, Direttore del Ministero dell'Ambiente, Franco Fenoglio, Senior Vice President Sales & Marketing Iveco, Rinaldo Rinolfi, Vice President Divisione Motori del Centro Ricerche Fiat, e di Mauro Fileccia, della Rete Carburanti Italia - Gruppo ENI. Fra i vari interventi, è spiccato quello di Franco Fenoglio, Senior Vice President Sales & Marketing di Iveco, presente alla Biennale Internazionale della Comunicazione Ambientale in qualità di sponsor principale. Fenoglio ha ricordato come Iveco abbia lavorato molto su tre aspetti fondamentali, seguendo le indicazioni delle politiche europee: protezione dell'ambiente grazie alla riduzione delle emissioni inquinanti, miglioramento della sicurezza stradale, riduzione delle emissioni CO2 e dei consumi. Ha però anche sottolineato le criticità incontrate a livello europeo, quali la tendenza dell'iper-regolamentazione del settore automotive - oltre 50 direttive sul veicolo commerciale -, una disparità di trattamento di questo settore rispetto, per esempio, a quello energetico o delle telecomunicazioni, ed infine i tempi molto lunghi per le decisioni europee: ne sono un esempio la Direttiva Emissioni Euro 4/5, e il Cronotachigrafo Digitale. Ma in questo rapporto tra industria e autorità ci sono anche ottime opportunità. Non va infatti dimenticata la collaborazione per lo sviluppo internazionale delle imprese italiane tramite le Ambasciate, gli uffici ICE e grazie ai Programmi internazionali del Ministero dell'Ambiente. Fenoglio ha quindi insistito sul concetto di fare squadra con le istituzioni per presentarsi come Sistema Paese integrato, portando ad esempio la joint venture creatasi fra il Ministero dell'Ambiente Italiano e Iveco per il caso di Pechino, particolarmente avanti nell'utilizzo di carburanti alternativi per i propri mezzi di trasporto, proprio grazie alla vincente tecnologia italiana. Per quanto riguarda il veicolo industriale, Fenoglio ha sottolineato i progressi rispetto alle emissioni di Nox e Particolato. Dal 1982 al 2008 le emissioni di Nox si ridurranno quasi del
90%, mentre dal 1993 al 2008 il Particolato si ridurrà del 95%. Nel suo intervento ha anche illustrato uno studio del CSST sul rinnovo accelerato del parco di veicoli commerciali e industriali. Sono stati sviluppati due scenari: - Scenario 1: al 2010 non circolano sulle strade italiane veicoli Euro 0 (a quella data con quasi 20 anni di età); - Scenario 2: lo stesso obiettivo viene raggiunto nel 2013. Oggi circolano sulle strade italiane quasi 800.000 veicoli Euro 0. Il vantaggio ambientale degli scenari citati, nell'anno 2010, sarebbe assolutamente rilevante (esempio: -25% di emissioni di PM sullo Scenario I). Il veicolo industriale sta migliorando molto anche in termini di sicurezza preventiva, lavorando su due aspetti fondamentali: comunicazione veicolo-veicolo e cooperazione veicoloinfrastruttura. Questi due fattori consentono principalmente la riduzione degli incidenti, grazie ad una migliore conoscenza del traffico e, per esempio, delle condizioni meteo, oltre ad altri aspetti. Concludendo Fenoglio ha ricordato come: "Ambiente e sicurezza sono nostri obiettivi strategici e le soluzioni tecnologiche esistono: bisogna diffonderle e renderle appetibili al mercato. Una relazione costruttiva fra Industria e Autorità è essenziale per accelerare il passo dei progressi e per diffondere le tecnologie più avanzate. Dal nostro punto di vista sono necessarie: una programmazione di lungo periodo degli interventi legislativi sul veicolo, supportata da approfonditi studi di impatto e programmi di ricerca di base e applicata".
Corrado Clini e Franco Fenoglio allo stand Iveco Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
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EDILIZIA
Elementi prefabbricati per cunicoli tecnologici e sottopassi pedonali ING. PAOLO CASARTELLI La ditta C.N.S. S.p.A., attiva dal 1983 a Milano, particolarmente nel campo dell'edilizia civile, conosciuta per serramenti, facciate continue, pareti mobili ed impianti di condizionamento, ha recentemente ampliato il suo campo di intervento, acquisendo brevetti e know-how relativi all'edilizia stradale. Una delle specializzazioni della divisione "E" è la fornitura di elementi scatolari prefabbricati in calcestruzzo per la realizzazione di cunicoli tecnologici e/o sottopassi pedonali. L'idea per lo sviluppo di questo tipo di prefabbricati nasce dalle particolari esigenze dei cantieri per la realizzazione e/o ammodernamento delle stazioni di pedaggio autostradale. In queste strutture è infatti ormai irrinunciabile disporre di un cunicolo per il passaggio di tutti gli impianti e di un sottopasso pedonale per rendere sicuro l'accesso all'isola da parte degli esattori e del personale addetto alla manutenzione. Peraltro, nella maggior parte dei casi, le due funzioni vengono svolte dal medesimo manufatto. La realizzazione di un'opera in C.A. che attraversa trasversalmente il piazzale di stazione comporta ovviamente la chiusura parziale, quando non addirittura totale, delle piste di entrata ed uscita, con ovvie conseguenze in termini di disagio per gli utenti e mancati guadagni per le Società Concessionarie. Ecco quindi la r ichiesta di inter venire nel modo più veloce e "pulito" possibile. La risposta a questa esigenza sono degli elementi in cls. costituiti dalla piastra di fondazione, in cemento armato, gettata in stabilimento a cui vengono assemblate le pareti laterali realizzate con due bilastre. Larghezza ed altezza nette interne di questo elemento sono variabili a seconda dei casi e delle necessità 34
mentre la lunghezza è compresa solitamente tra 1,50 e 2,50 m per limitare il peso dei singoli "conci". Sempre in stabilimento viene realizzata una lastra di copertura, autoportante in fase di getto, per la realizzazione della soletta. Lo spessore delle parti strutturali viene dimensionato adeguatamente, volta per volta, per resistere ai carichi previsti nei vari casi. Il ferro d'ar matura della fondazione è inserito totalmente in fase di prefabbricazione, in cantiere dovranno essere posati
solamente i ferri di ripartizione delle pareti e quelli di corredo per il solaio poiché l'armatura principale della parete e del solaio è contenuta dalle lastre prefabbricate. Completano la fornitura tutti pezzi speciali quali elementi ter minali, vani scala e scale stesse. I " c o n c i " p r e fa bb r i c a t i ve n g o n o posati uno dopo l'altro, per l'intera lunghezza o per una parte nel caso di cantierizzazione in più fasi, su di un piano formato da cls. Rck 20 N/mm 2 (sp. 15/20 cm) e da uno
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Vantaggi: * minor scavo; * riduzione del rischio dovuto a smottamenti del terreno; * minor utilizzo di materiale in cantiere quali fodere, puntelli, casseri metallici ecc.; * minor impiego di manodopera; * sensibile riduzione dei tempi di esecuzione Principali lavori: * 1999 Autostrade SpA Autostrada A1 MI-NA "Adeguamento stazione di Fidenza"; * 1999 Autostrade SpA Autostrada A1 MI-NA "Adeguamento stazione di Lodi"; * 2000 Autostrade SpA Autostrada A8 Milano-Laghi "Ristrutturazione Barriera Milano-Nord"; * 2001 Autovie Venete SpA "Adeguamento stazione di S. Stino di Livenza"; * 2001 ANAS Autostrada SA-RC "Deviazione Metanodotto SNAM
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strato di allettamento in sabbia (sp. 4/5 cm) avendo cura di inserire i ferri longitudinali di collegamento delle pareti (non è necessaria alcuna "legatura" delle barre in questa fase grazie alla presenza dei tralicci delle bilastre che sostengono le barre) e di controllare il corretto alli-
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neamento planialtimetrico degli elementi (vedi figura 1). Segue la sigillatura dei giunti verticali tra bilastra e bilastra per evitare antiestetiche colate di malta ed il getto delle pareti fino ad un'altezza tale da permettere il successivo inserimento degli eventuali "mollettoni" della
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soletta (vedi figura 2). Si procede quindi alla posa delle lastre fondocassero (autoportanti) per la soletta (vedi figura 3) avendo cura di sigillare il giunto orizzontale tra soletta e parete, dell'armatura a corredo (vedi figura 4) e del getto conclusivo (vedi figura 5). Per completare l'opera non restano che gli interventi di finitura e la posa degli impianti. È importante sottolineare il fatto che posando elementi ad "U" vengono diminuiti i rischi legati alla presenza di personale sul fondo dello scavo oltre a permette una sensibile riduzione delle sezioni di scavo stesso. Dal punto di vista strutturale l'opera così realizzata è assimilabile staticamente ad un telaio chiuso. Le verifiche contemplano tutte le ipotesi di carichi statici e mobili a cui è soggetto l'elemento nelle condizioni più gravose. Vengono inoltre esaminate tutte le fasi di lavorazione quali scassero, trasporto e posa in opera. Per le lastre di copertura, viene calcolato il numero e il tipo di traliccio più idoneo a garantire l'autoportanza in fase di getto. Il calcestruzzo prodotto in stabilimento garantisce una omogeneità di impasto e di resistenza. Il getto su banco metallico vibrante delle lastre e delle bilastre conferisce a questi elementi una elevata impermeabilità. Sono infatti da sigillare solo le giunte tra un elemento ed il successivo per garantire la tenuta del cunicolo. 1. Posa elemento prefabbricato sezione corrente 2. Posa lastre di copertura 3. Posa elemento per vano scala 4. Vano scala prefabbricato a lavori ultimati 5. Sezione terminale cunicolo a lavori ultimati 35
FIERE
Europolis 2004 GIORGIA MARCHELLI e FRANCESCO VANDONI Dal 4 al 7 febbraio scorsi il quartiere fieristico bolognese ha ospitato EUROPOLIS 2004, che ha visto la presenza di 521 aziende espositrici e 43.055 visitatori in oltre 55.000 metri quadrati di superficie dedicata al prodotto. Europolis 2004, o i Saloni delle Tecnologie per Vivere la Città, quest’anno alla settima edizione biennale, si è riconfermato il principale appuntamento fieristico per i pubblici amministratori, i progettisti e i costruttori attenti alla qualità urbana ed allo sviluppo del territorio. I sette saloni tematici di Europolis - traffico, mobilità e infrastrutture; arredo urbano e qualità del territorio; public utilities; ambiente; marketing territoriale; impiantistica sportiva e ricreativa; forestazione urbana e verde attrezzatohanno offerto un’esposizione globale di prodotti e tecnologie innovative per città più sane, più accessibili, meno con-
gestionate dal traffico e dall’inquinamento, più sportive e maggiormente competitive sul piano internazionale. Inoltre un ricco calendario di convegni e seminari - più di 60 appuntamenti - organizzati da enti, istituzioni, associazioni, aziende e gruppi privati, ha rappresentato un continuo stimolo per i decisori pubblici e privati. In considerazione del grande numero di aziende espositrici e ugualmente per motivi di spazio, l’ormai consueta impostazione adottata da Lavori Pubblici per la presentazione di fiere, basata su una foto e una descrizione per ogni azienda, viene leggermente modificata per questa edizione di Europolis, e segue l’organizzazione della fiera, con i suoi sette saloni. Gli espositori menzionati sono stati scelti in base alla loro affinità con il contesto degli argomenti trattati da Lavori Pubblici.
In esposizione per il salone del traffico, della mobilità e delle infrastrutture molti mezzi e veicoli per il trasporto di persone e merci di nuova concezione in città.
Bombardier Transportation
MicroVett
Leitner
Ansaldo
Q8
Piaggio
BredaMenarinibus
Dotto Trains 36
Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
Mercedes Autobus Italia
Animum Ludendo Coles
CTE di Trento
Legnolandia
Green Company
FAAM
Civis Irisbus
Total
SCANIA Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
Interessanti e diverse le nuove proposte per l’arredo urbano, con particolare riguardo ad un’ampia presentazione di soluzioni per parchi giochi ed illuminazione.
Eibe
Holzof
Toffoli Giochi
Salvadori e figli
Pozza
Consorzio Arredo Urbano 37
Consorzio Produttori Giochi per Parchi
Lacs - Streetprint HessItalia
TLF Tecno Legno Fantoni
Proludic
MA.CA.GI. Giochipark Sud
Sisas
Gunnebo Entrance Control
Molte le aziende che propongono nuove soluzioni per la gestione dei parcheggi, del controllo accessi e della segnaletica.
Ghidini Illuminazione
EurekaPark Italia
Parkeon
Modo 38
SkiData
Interpark Italia Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
Faac
Designa Italia
Sida
Be/Barmatic Sacs Eltron
Primec
El.Mo.
Snoline Came Cancelli Automatici
Epsilon
Vezzani Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
Montiplast
Vama Federal Signal
CT elettronica
Bagnoli gomme 39
Thales
Officine Maccaferri
Agri 2000
ASK
Ares Industrie Acufon
Greeneco
Consorzio Cavatori Produttori Porfido Phytos Verde d'Autore
AEP
Tanti i complementi per l’arredo urbano, necessari alla vivibilità delle città per il pubblico.
Odorizzi Porfidi
Abbondante l’esposizione di pavimentazioni e barriere per le strade, sia in ambito cittadino che extraurbano.
Nuove sono le soluzioni di tecnologie per la costruzione e la manutenzione del verde pubblico, nella possibilità di integrazione fra verde, arredo urbano e ambiente.
Metalwood - Incofil
Green Power Service
Ora Elettrica
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Eco-Program
Studio T Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
Axa
AluScalae CMC
Sebach Mario Orlando & Figli Giuseppe Bosisio
StudioSport Caggiati Fonderie d'Arte
Wood System
Selvoline
PHM Plifix
Codex
Fonderia Ghise Speciali Lamperti
Epoke
Copriscopri
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FIERE
SEP 2004 GHERARDO MARCHELLI, GIORGIA MARCHELLI e FRANCESCO VANDONI Dal 17 al 20 marzo 2004 si è svolta alla Fiera di Padova la 20a edizione del SEP, il salone internazionale biennale delle ecotecnologie. Il SEP 2004 si è posto come momento di scambio tra operatori dei servizi pubblici e privati, imprese di produzione delle tecnologie ambientali, pubbliche amministrazioni e soggetti normatori nazionali e comunitari sulle innovazioni tecnologiche, sulle opportunità e le prospettive del mercato alla luce delle nuove indicazioni normative e legislative. Riservato agli operatori professionali dell'ambiente, il SEP ha presentato 450 espositori su un'area di 45.000 m2: i visitatori sono stati 18.000, con 3.600 presenze congressuali, da tutta Europa e da numerosi paesi extraeuropei.
L’esposizione era suddivisa in grandi aree tematiche: rifiuti, riciclaggio, energia, acqua, aria e rumore, pulizia spiagge, compost, sottosuolo e servizi a rete, bonifiche. Da segnalare, tra le novità, la Waste Logistic Area, dedicata alla logistica integrata dei rifiuti con presentazioni e dimostrazioni di nuove soluzioni operative in Olanda, Francia e Germania, e Habitat Azienda, dedicata all’ambiente ufficio ed alla gestione del rifiuto informatico e tecnologico. Per le caratteristiche della nostra rivista abbiamo scelto gli espositori secondo noi più interessanti nel contesto degli argomenti trattatti da Lavori Pubblici, con un'esposizione fotografica ed una breve descrizione delle ditte presenti con le loro proposte tecniche.
Scalvenzi, ditta che produce compattatori di tutte le tipologie presentava un nuovo compattatore per le isole ecologiche interrate e l’interessante mezzo mono operatore per la raccolta rifiuti semiautomatica di bidoni da 120-240-360 litri.
RCM presentava la nuova versione della spazzatrice Ronda, rivista nell’estetica e con una pista di lavoro allargata da da 1,40 a 1,60 m.
Allestimenti pompe Moro, azienda del gruppo Schmidt per la produzione di autospurgo e di tutta la sua componentistica, in fase di rilancio ha rinnovato tutto lo staff dirigenziale per affrontare il 2004-2005 con una grinta ed una decisione totalmente diversa per un tasso di crescita previsto addirittura a due cifre. 42
Bucher Schörling era presente in forze con molte delle sue macchine e spazzatrici. La novità era rappresentata dal veicolo BU ora omologabile come macchina operatrice da 75 quintali guidabile con patente B, qui allestito con minicompattatore e lavacassonetti. Un BU 200 da 65 quintali era allestito neve, azionato completamente dall’impianto idraulico del veicolo, inoltre dotato del nuovo impianto frenante idropneumatico per un’ottimizzazione della frenata.
In.Te.Co. presentava la possibilità di ispezioni di tubature con risultati consultabili su internet, dedicata e in tempo reale, su tutti i PC del cliente senza dover installare programmi; inoltre esponeva il Forever Pipe, tecnologia per il risanamento delle condotte interrate, brevetto di cui è concessionaria per la Lombardia. Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
Leca era presente con i suoi contenitori mobili realizzati in elementi prefabbricati per qualunque tipo di materiale, molto interessanti ad esempio per la realizzazione di aree ecologiche.
Full Service, azienda specializzata in soluzioni tecniche per l'inerbimento e la rinaturalizzazione di aree degradate mediante un'ampia gamma di prodotti e attrezzature per il controllo dell'erosione, presentava due prodotti nuovi: uno per la stabilizzazione delle strade bianche ed un prodotto nuovissimo per l’abbattimento della polvere, un prodotto da spruzzare, immediatamente carrabile e duraturo, che agisce sulle particelle del terreno. Come rappresentante Reform in Italia presentava nel suo stand una Reform Muli con un aspirafoglie da 7 m3 scarrabile per sottolineare la polivalenza di questo mezzo.
Sebach era presente con le sue soluzioni di bagni chimici e il suo nuovo sistema di transenne leggere in polietilene ad alta densità.
Sartori Ambiente presenta Stelo, la nuova biopattumiera aereata: sfruttando un sacco traspirante in mater-bi e aereando tutt’intorno, specialmente nella parte inferiore, si riesce a far perdere parecchia umidità al materiale organico, innescando subito il processo aerobico, fondamentale per la riduzione dei cattivi odori in casa.
Longo come novità presentava la lavacassonetti ad acqua calda monoperatore a carico laterale riducendo il tempo del ciclo di lavaggio esterno ed interno. Elbi, attiva nei settori dell’igiene ambientale, del green system e della termoidraulica, espone cassonetti ed un serbatoio per il recupero dell’acqua piovana di sua produzione.
Ravo ha portato l’intera gamma delle sue spazzatrici. Novarini presenta il nuovissimo compattatore scarrabile EuroScar.
Sicas ha esposto la gamma con il nuovo lavastrade da 2.000 litri presentato come prototipo lo scorso anno a Rimini ed ora in commercio. Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
La ditta Mazza nel suo stand presentava la Aebi MFH 5000 sottolineando la capacità di eliminare il 95% del PM10 grazie al suo sistema di aspirazione.
Clean mette in mostra i propri impianti di lavaggio per la pulizia industriale e per i mezzi adibiti al trasporto R.S.U. 43
Per la pulizia delle spiagge, P.F.G. presenta Delfino e Balena: la prima semovente, l’altra applicabile all’attacco a tre punti dei trattori.
Baron propone i propri sistemi di pesatura e di identificazione a bordo di automezzi.
Costruzioni Navali CMC, produce imbarcazioni per la pulizia di specchi d’acqua di qualsiasi genere. La barca "spazzino del mare" raccoglie lo sporco: opera sia in superficie che semisommersa, potendo svolgere anche lavori di raccolta rifiuti solidi, olii e del canneggio, applicando un tagliaerba.
B.O.B. Sistemi Idraulici espone uno scarrabile con braccio articolato e sfilante, con la particolarità di essere una versione lunga, arrivando a 7,65 m di estensione, ed un rimorchio scarrabile. Scam espone le macchine pulispiaggia Cavalluccio e Marlin: la prima semovente e la seconda trainata. Sono piccole, di concezione semplice e zincate a caldo, miglior procedimento conosciuto ad oggi in fatto di anticorrosione. Interessante la possibilità di montare una lama-ruspa frontale da 1 m, utile ad interrare buchi, spianare sabbia e raccogliere detriti notturni velocemente, senza essere pala meccanica, facendo risparmiare tempo, come pure lo spianatoio posteriore per livellare la sabbia.
eAmbiente propone consulenza in campo ambientale per sicurezza, qualità e certificazioni. 44
Orsi espone Supra, macchina puliscispiagge trainata da trattori, omologata in Italia per viaggiare su strada, Junior, portata al terzo punto del trattore, e le più grandi Hurricane, di tre tipi, per 1,80, 2,20 e 2,40 m di larghezza di lavoro.
Molte le novità di SSI Schafer: il sistema antirumore per eliminare il fastidio di apertura, chiusura e movimentazione dei contenitori, in osservazione della nuova legge; un adesivo inserito all’interno dei bidoni che toglie odori, muffe e batteri favorendo una maggior igiene; i cassonetti con coperchio piano, rivestiti internamente di schiuma, che alloggiano bande in plastica per consentire al vetro di cadere adagio, senza provocare rumore; ed una pedaliera adattabile ai contenitori senza doverli forare.
Kässbohrer Geländefahrzeug AG espone Beach Tech Marina, macchina idrostatica per la pulizia delle spiagge, targabile per gli spostamenti su strada, dotata di aria condizionata e di nuovi accorgimenti tecnici. Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
Titanplast, industria di stampaggio plastico, produce contenitori per lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri.
Federambiente
L’ampia gamma di contenitori stagni in materiale plastico per rifiuti speciali di P.P.E. Plastic Proget European si arricchisce con quelli per la raccolta di tubi al neon.
Solazzo Costruzioni Metalmeccaniche espone i propri contenitori in metallo.
Tata Tecnologie Ambientali produce da 25 anni cassonetti e campane, in vetroresina e polietilene di tutte le dimensioni.
Vendrame espone un veicolo compatto per lo spurgo di pozzi neri su telaio Maia. Elite Ambiente è un’azienda presente nella raccolta dei rifiuti speciali che si propone soprattutto nel territorio veneto con un settore di innovazione che riguarda la gestione dei servizi pubblici integrativi, da quelli agricoli alla microraccolta dell’amianto, e con la gestione degli ecocentri.
Axa, esperta in servizi ambientali, propone anche servizi igienici su una struttura scarrabile da un unico operatore, completamente autosufficienti. Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
Nord Engineering espone anche all’esterno le proprie attrezzature automatiche per la raccolta dei contenitori interrati, che, nascondendo la cassa di contenimento, lasciano a vista esclusivamente la torretta.
FiseAssoambiente
Sineco è la divisione di KGN che promuove l’utilizzo della carta per la raccolta dell’organico, nell’ottica della propria organizzazione volta al civile e al sociale della gestione dei rifiuti in difesa dell’ambiente. In collaborazione con l’Istituto Professionale Agrar io di Bassano del Grappa sta sviluppando una strategia legata all’uso della car ta nel campo dell’agricultura biologica e delle biotecnologie. 45
Eco & Park presenta le nuove isole ecologiche interrate brevettate con un’unica torretta e carrello sottostante che, traslando, distribuisce automaticamente il rifiuto.
O.Emme.A propone coperture per camion, in particolare per cassoni scarrabili.
CM espone cassoni compattatori e container scarrabili.
Cargotrailers propone importanti allestimenti da trasporto.
Autobren espone un’ampia gamma di compattatori e spazzatrici.
GuimaTrag espone le attrezzature scarrabili per la raccolta ed il trasporto di rifiuti urbani speciali e pericolosi con gru caricatrici e da gancio. 46
Costruzioni Metalliche Rizzotto produce e noleggia cassoni scarrabili a tenuta stagna con coperture apribili.
Tecno-Cad N.E. espone Kanguro, stazione di raccolta interrata computerizzata, che permette il conferimento dei rifiuti urbani in un’unica struttura con otto cassonetti di grande volume.
Sistemi presenta un compattatore scarrabile brevettato di nuova concezione, dotato di apparecchiatura per la raccolta dei cassonetti.
Clean mette in mostra i propri impianti di lavaggio per la pulizia industriale e per i mezzi adibiti al trasporto R.S.U.
Per la tecnologia di aspirazione, Gerotto espone un escavatore a risucchio e due attrezzature, Lombrico e il Gatto delle fognature, da utilizzare con l’escavatore all’interno di canali ostruiti: smuovono il materiale che viene risucchiato attraverso tubo allungabile, poi caricato all’interno del cassone.
Jcoplastic espone un'ampia gamma di contenitori e cassonetti. Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
Sandri-Costruzioni Metalliche esponeva par te della sua vasta gamma di prodotti, tra cui decespugliatrici a braccio e veicoli allestisti per il trasporto d'acqua, lavaggio strade, bonifiche ambientali o servizio antincendio.
Master Fluid è allestitore di autoveicoli industriali e di motoveicoli speciali, autobotti spurgo e disintasamento fognature; trasporto acqua potabile e liquidi speciali.
Vivax presentava la sua gamma di apparecchiature per applicazioni nodig. Telecamere, sonde e localizzatori di servizi interrati, ecometri ponte, apparecchi per ricerca perdite acqua.
Pennelli presentava i suoi vari allestimenti per la pulizia e il disintasamenCO.FER.AL. progetta e realizza to delle reti fognarie. cisterne fisse e scarrabili per aspirazione e trasporto di rifiuti pericolosi, spurgo e disintasamento fognature.
Geovision presentava le sue apparecchiature per le analisi dei gas, delle acque, gli apparecchi mobili per il monitoraggio ambientale, di misura e di controllo, i sistemi per l’ispezione televisiva di condotte di scarico, fognature, canalizzazioni.
Jurop ha presentato, oltre alla sua vasta gamma di pompe, le sue attrezzature scarrabili e ribaltabili, autobotti per spurgo e disintasamento di fognature. La novità per la ditta di Pordenone era rappresentata dalle attrezzature dotate di impianto di riciclo che permette il recupero e il riutilizzo, previa filtrazione, dell’acqua di lavaggio delle fognature. Questo sistema presenta diversi vantaggi: possibilità di operare su fognature con limitata presenza di acqua propria; riduzione dei disagi arrecati al traffico dovuti alla frequente movimentazione del mezzo (rifornimento e scarico); addensamento dei rifiuti di fognatura e conseguente trasporto di materiale solido contenente pochissima acqua. Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
Ridgid della americana Ridge Tool, produce oltre 300 tipi diversi di utensili, al SEP presentava i suoi sistemi per videoispezioni, sonde e localizzatori, attrezzature per disostruzioni di tubature, scarichi civili ed industriali e reti fognarie.
Hans Brand fornisce servizi e strumentazione per il controllo, l'ispezione, la manutenzione e il risanamento di reti fognarie, idropotabili e del gas.
Tecnoacustica realizza insonorizzazioni industriali, stradali e feroviarie, barriere antirumore, cabinati; cabine silenti, silenziatori e trattamenti fonoassorbenti.
Faun: spazzatrici per la pulizia stradale. 47
Five propone ecotecnologie all’avanguardia, fornite da aziende leader in Europa. Due erano le impor tanti novità presentate al SEP: ADR carbon Filter, un aspiratore montato su autocarro che grazie ad un sistema di filtri a carboni attivi per mette la decontaminazione e la bonifica di industrie ad alto rischio; l’Aspiramianto, un aspiratore con scarico in big-bags che può essere usato in abbinamento a mulini di macinazione, il che permette di ridurre di sette volte il volume del materiale rimosso.
Gruppo Luci di cui fanno par te IPEM, Depura, Labiotest e Gesteco, offre una vasta gamma di prodotti e di servizi che mirano alla salvaguardia dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile. Progettazione, realizzazione, gestione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, discariche, attività di consulenza, analisi, sono solo alcuni degli aspetti trattati da questo gruppo.
Speedy Cut per la potatura e trinciatura di ramaglie. 48
Gio.Eco presentava i sistemi, servizi e prodotti della sua Divisione Biotecnologie. Utilizzando microorganismi biofissati naturali, non modificati geneticamente, conformi alle norme E.F.B. (European Federation of Biotechnology) propone soluzioni per bonificare, eliminare sostanze inquinanti, lottare contro la proliferazione delle larve di zanzara, trattamento del percolato da discarica di RSU… Nel pieno rispetto dell'ambiente e dell'uomo.
Nuova Con.Tec è un’azienda che sviluppa e produce ugelli per la pulizia di tubi e condotte, e che offre inoltre, a completamento della sua offerta, i migliori prodotti del settore come palloni otturatori (Lampe), localizzatori di tubazioni, impianti di videoispezione (Ibak), attrezzature per il “risanamento non distruttivo” delle condotte e ar ticoli per la sicurezza. Particolarmente dedicata ai gestori pubblici di reti di fognatura è poi una gamma completa di strumenti idonei a fornire un indispensabile supporto alla gestione della rete a loro affidata. La prima esigenza infatti di chi si appresta a programmare tale attività è una conoscenza completa della rete; a tal fine Nuova Con.Tec mette a disposizione gli strumenti per la video ispezione più moderni. Per una corretta pianificazione del budget esiste inoltre un software gestionale completo.
Asja società leader nel settore del biogas in Italia. Progetta, costruisce e gestisce impianti in tutta Italia, non solo nel settore biogas, ma anche in quello eolico e della depurazione dei percolati da discarica e dei reflui industriali.
VESTA, è la società per azioni che si occupa di igiene ambientale, fornitura gas, trattamento rifiuti, servizi idrici, verde pubblico allestimento di percorsi su passerelle in caso di alta marea, bonifiche ambientali per il territorio di Venezia.
Aleco, produce sistemi per la video ispezione di condotte in genere, sia di fognatura o industriali. I sistemi a disposizione permettono inoltre di effettuare rilievi per conoscere in tempo reale la composizione chimica delle soluzioni che si trovano nelle tubature. Aleco realizza anche allestimenti di veicoli per i suoi clienti, in collaborazione con aziende estere. La novità presentata al SEP è rappresentata da un sistema di sensore laser che permette di elaborare una mappa tridimensionale della tubatura. Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
Come novità per Le Scope di Nanni, Marco Stopponi presenta una nuova comoda paletta per la raccolta dello spazzato.
TecMe presenta un sistema nuovo di compattazione: il compattatore a coclea.
Lo Spazzolificio Dondi, unitamente allo Scopificio Muzzi espone una vasta gamma di spazzole industriali e di scope professionali.
Midis, attrezzature per lavaggi idrodinamici ad alta pressione, idroscarifica e taglio cemento armato, marmo, granito e materiali vari.
Euromec propone una vasta gamma di scope.
Adamoli espone i propri allestimenti industriali speciali ed i semirimorchi per stazioni di trasferimento, trasporto e raccolta rifiuti.
VIABILITA' INVERNALE
Meeting internazionale Agristrade 2003 a Salisburgo GHERARDO MARCHELLI La Agristrade ha organizzato dal 4 al 7 dicembre 2003, ripetendo il successo degli anni precedenti, un meeting internazionale sulla viabilità invernale all'hotel Hubertushof a Neu Anif sito a 8 km dal centro di Salisburgo (Austria). La mattina del primo giorno era dedicata alla parte congressuale, coordinata dalla dott.sa Maria Pia Cercello. Il dott. ing. Roberto Giannetti ha presentato il XII Congresso Internazionale della Viabilità Invernale in programma a Sestriere (Torino) nel 2006. Le relazioni quest'anno sono state due: la prima, dal titolo "Il self service del sale da disgelo negli obiettivi delle Autostrade di Venezia e Padova - Il Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
suo utilizzo ed i futuri sviluppi - Le esperienze del primo inverno", esposta dal dott. ing. Angelo Matassi, direttore tecnico della società Autostrade di Venezia e Padova, ha permesso di venire a conoscenza delle esperienze maturate nel primo anno di vita dell'impianto Agristrade e dell'organizzazione collaterale presentate nel Meeting dello scorso anno (quota neve n. 118 gennaio - febbraio 2003); la seconda relazione, dal titolo "Autostrade per l'Italia tecnologie innovative per la sicurezza invernale", era esposta dal dott. ing. Alessandro Melegari, capo ufficio manutenzione della Direzione IV Tronco di Firenze.
I lavori sono proseguiti con un animato dibattito tra i relatori ed i convenuti, che in seguito hanno lasciato spazio alla conviviale organizzazione degli ospiti, i Signori Marin di Agristrade, che prevedeva una visita alla miniera di sale di Hallein ed al villaggio celtico nei pressi della stessa, seguita da una festa in birreria con la banda dei minatori e degustazione di prodotti tipici dell'agricoltura austriaca ed italiana. Il giorno seguente è stato dedicato alla visita della città di Salisburgo ed ai suoi mercatini di Natale, per terminare nel pomeriggio con la visita al vicino e caratteristico mercatino di Natale di St. Leonard. 49
VIABILITA' INVERNALE
Il self - service del sale da disgelo negli obiettivi della Società delle Autostrade di Venezia e Padova Ing. ANGELO MATASSI Direttore tecnico della Società Autostrade di Venezia e Padova Le esperienze del primo inverno di esercizio Nel corso dei lavori svoltisi in occasione del Meeting internazionale sulla viabilità invernale tenutosi nel dicembre 2002 ad Ortisei di Valgardena, abbiamo avuto l'opportunità di illustrare l'impianto realizzato dalla Società Agristrade S.p.A. di Bolzano. Considerati gli elevati contenuti tecnici emersi dalla successiva discussione, la Presidente del convegno dott.ssa Maria Pia Cerciello, ci aveva invitati ad organizzare una apposita visita, aperta agli esperti del settore. Ciò si è tradotto in un incontro cui hanno aderito numerosi tecnici di Austria, Germania e Italia, svoltosi nel maggio 2003 presso il nostro centro di Manutenzione di Venezia-Mestre. Le caratteristiche dell'impianto installato sono già state dettagliatamente descritte in precedenti occasioni; ci limiteremo pertanto in questa circostanza a commentare i risultati della prima stagione invernale di esercizio 2002 - 2003, esposti ai partecipanti nel corso del succitato incontro. Tra i numerosi vantaggi che abbiamo potuto verificare nell'utilizzo del silo, che ci hanno consentito di migliorare il nostro servizio di viabilità invernale reso particolarmente difficile dalle gravose condizioni di traffico che caratterizzano i tratti autostradali in nostra concessione, quello a nostro avviso fra i più significativi, è la velocità di scarico dell'impianto. L'estrema rapidità dello scarico del sale, eseguito automaticamente da un unico operatore, ha consentito di ridurre i tempi complessivi di intervento, rispetto agli anni precedenti, sia nei trattamenti preventivi sia in caso di nevicata. Il tempo necessario per rendere operativi tutti i mezzi spargitori in dotazio50
ne ed iniziare l'intervento di trattamento si è ridotto mediamente dell'80% rispetto al passato. Sono infatti stati completamente eliminati i tempi necessari per il trasferimento dei mezzi dall'area di parcheggio all'area di stoccaggio all'aperto, ubicata a circa 1,5 km di distanza, per il caricamento con la pala meccanica e per lo scarico finale del sale non utilizzato. Si è inoltre considerevolmente ridotto sia il tempo di attesa dei mezzi per il caricamento del sale sia il tempo necessario per il caricamento stesso. L'accurata registrazione e memorizzazione automatica di ogni operazione eseguita, ha consentito un immediato controllo e verifica del lavoro svolto dalle imprese esterne che hanno in appalto il servizio di distribuzione del sale. Possiamo pertanto affermare con soddisfazione di avere riscontrato nella scorsa stagione invernale un risparmio nei costi del servizio di prevenzione ghiaccio eseguito da ditte esterne di circa il 30% in meno rispetto all'anno precedente, grazie all'accorciamento dei tempi di intervento ed all'eliminazione dell'impiego dell'operatore con pala per il caricamento dei mezzi. Abbiamo inoltre potuto conseguire un considerevole risparmio (dell'ordine del 25%), nella quantità di sale impiegato nei trattamenti rispetto alle annate precedenti. Ciò è attribuibile sia alla migliore resa ottenuta con la tempestività degli interventi, come pure alla sua purezza. Infatti il salgemma dell'impianto garantisce un utilizzo migliore del sale meno puro, stoccato in depositi all'aperto anche se opportunamente riparato da teloni, che è soggetto ad impaccamento e sporcamento, oltre al possibile dilavamento con conseguenti problemi ecologici.
In conclusione si può confermare di avere raggiunto già nel primo anno di esercizio del silo, alcuni importanti obiettivi che ci eravamo proposti, ottenendo cioè un più razionale impiego del personale dipendente e delle imprese che hanno in appalto il servizio neve - ghiaccio. A ciò si aggiunga una più elevata qualità del servizio di viabilità invernale offerto all'utenza, in termini di tempestività e di velocità di intervento e quindi di maggiore sicurezza stradale, con un conseguente non trascurabile risparmio economico. Resta da concretizzare l'interessante obiettivo di utilizzo del silo per il "self - service " del sale, cioè l'utilizzo dello stesso impianto o di altri nuovi impianti simili, anche da parte di altri Enti che gestiscono la viabilità del territorio attraversato dall'autostrada e ad essa collegata, con gli intuibili vantaggi economici derivanti dalla suddivisione fra più soggetti degli investimenti e delle spese di gestione, ma soprattutto con lo scopo di fornire all'utenza un servizio migliore. Tali futuri interessanti sviluppi si stanno però già delineando nella regione Veneto, ed in particolare con Veneto Strade S.p.A. (società che si occupa della gestione delle ex strade statali che sono passate sotto competenza regionale, e che è composta dalla Regione Veneto, dalle Province, e dalle società autostradali). Il carattere essenzialmente pubblico dell'Autostrada Venezia - Padova ha infatti da sempre consentito di agire con attenzione particolare alle esigenze del territorio, dando in più occasioni il proprio contributo sia in esperienza che in risorse economiche, con il solo fine di migliorare le condizioni di sicurezza e di fruibilità dell'infrastruttura autostradale e della rete stradale interconnessa. Lavori Pubblici n. 7 marzo - aprile 2004
Per tradizione sempre un passo avanti... UNA GAMMA COMPLETA DI OLTRE 200 MODELLI PER OGNI ESIGENZA
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