Soluzioni per Lavori Pubblici 104

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L' INTUIZIONE DI UN NUOVO CONCETTO DI MOVIMENTO n. 104 luglio - agosto 2020

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6 Riqualificazione energetica dell'impiantistica sportiva 10 Un Unimog U427 con trazione idrostatica EasyDrive per la Provincia di Savona Gh. Marchelli 12 L'impianto a fune può essere "verde" 14 Ferri: si rinnova il binomio di eccellenza con Unimog 16 Il Comune di Revello sceglie JAC 1035/65-OP, facile fare la scelta migliore… quando c'è tanta scelta 18 Aebi VT450 Vario: pronti per la prossima generazione 20 Caron, 60 anni di esperienza orientata al futuro 21 Nuova batteria Pellenc ULiB 750 22 L'utilizzo del granulato di conglomerato bituminoso nella Green Economy Matteo Fumagalli 23 Metalltop4x4, il partner per macchine operatrici Ga. Marchelli 24 7 nuovi Unimog alla Provincia di Bolzano 25 SideScan®Flex di Brigade Elettronica 26 L'innovazione su strada: performance e sostenibilità grazie agli asfalti modificati con gomma riciclata da PFU 28 Anche per la Provincia di Latina affidabilità e polivalenza Multicar M31 31 Il rifornimento onsite: i trend del mercato internazionale 32 Sistema Italia 34 WPF propone la mangiatoia per la sterilizzazione dei cinghiali Lawrence Dicesare 37 Marsiglia e Aix-en-Provence: risparmi di carburante del 12% grazie al software FuelSense® 2.0 di Allison Transmission 38 #4x4 Compact Bonetti, da 30 anni sulle strade della Penisola Sorrentina Gh. Marchelli 40 Sfalcio con posizionamento o raccolta con Hymach Tornado Gh. Marchelli 42 88 lame Bombelli ACF ad Autostrade per l'Italia vedono un restyling della gamma Gh. Marchelli 44 Gruppo Mollo: convention 2020 45 Fenceline monitoring of BTEX Reti di monitoraggio delle aree industriali a servizio della City 46 Unimog è fuoristrada dell'anno 2020 46 Un Unimog U218 per l'Unione Montana Agordina

n. 104 luglio - agosto 2020

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Lavori Pubblici n. 104 luglio - agosto 2020



ENERGIA

Riqualificazione energetica dell'impiantistica sportiva Il potenziale di risparmio energetico nei centri sportivi Negli impianti sportivi, i consumi di energia elettrica e gas naturale ricoprono un'importante voce di bilancio e rappresentano quindi un potenziale di miglioramento in ottica di risparmio energetico. Riqualificare dal punto energetico i centri sportivi avrebbe come conseguenza una considerevole diminuzione della spesa energetica

globale e una notevole riduzione delle emissioni di gas climalteranti in atmosfera. La prima fase di un efficientamento energetico degli impianti consiste nell'identificare i principali centri di consumo che possono essere diversi a seconda della tipologia di struttura. La preponderanza del consumo di

energia elettrica rispetto all'energia termica, o viceversa, dipende soprattutto dal tipo di impianto e dalla particolare attivitàche vi si svolge all'interno. Una macro-classificazione po trebbe essere fatta distinguendo i centri sportivi all'aperto, come ad esempio campi di calcio, campi da tennis, dai centri sportivi al chiuso, quali palestre, piscine ma anche palaghiaccio. Le strutture scoperte come stadi e campi sportivi sono, per loro natura, strutture altamente complesse, con necessità energetiche particolarmente elevate, dovute essenzialmente all'illuminazione notturna dei campi. Le soluzioni di efficientamento possono quindi includere la sostituzione dei corpi illuminanti con la tecnologia di illuminazione a LED, eventualmente combinata con l'utilizzo di software di gestione intelligenti per l'organizzazione delle presenze in campo e delle prenotazioni dei campi da gioco. Diversamente, le strutture sportive coperte hanno consumi diversificati: l'illuminazione degli spazi coperti rappresenta anche in questo caso una parte significativa dei consumi energetici, ma si riscontra anche un importante utilizzo di energia termica, sia per riscaldare sia per raffrescare gli ambienti. I palazzetti sportivi e le palestre devono garantire alti livelli di comfort agli utilizzatori e quindi mantenere un ambiente adeguato alle temperature stagionali: in particolare nella stagione invernale si riscontra un alto consumo di energia termica per il riscaldamento; i palaghiaccio, che al contrario hanno un continuo fabbisogno di raffreddamento, consumano una quantità di energia elettrica pari a quella utilizzata da un grande stadio. Ai fini di efficientare la produzione di energia termica, sia per il riscaldamento, sia per l'acqua calda sanitaria, la piùimmediata soluzione riguarda la sostituzione e la conseguente



dismissione delle vecchie caldaie (molte delle quali alimentate ancora a gasolio) con nuove caldaie ad alta efficienza energetica a condensazione. Per ridurre i consumi di gas naturale si potrebbero installare i pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria. Gli impianti più energivori in assoluto sono le piscine: l'illuminazione, il trattamento dell'acqua nelle vasche ed il riscaldamento degli ambienti puòraggiungere consumi annui fino a due milioni di kilowattora di energia elettrica e centinaia di migliaia di metri cubi di gas naturale. La contemporaneità dei consumi di energia elettrica e di acqua calda è propizia all'installazione di macchine cogenerative in sostituzione delle caldaie standard. Questi impianti che producono allo stesso tempo energia elettrica ed energia termica portano importanti benefici in termini di risparmio economico ed energetico, con una minore emissione di sostanze climalteranti. La soluzione proposta: contratto a performance Gli impianti sportivi hanno spesso poche risorse disponibili per cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dalle metodologie ingegneristiche atte a migliorare la gestione energetica e a garantire significativi risparmi economici. Il contratto a performance è una formula innovativa che permette di implementare soluzioni mirate all'efficienza energetica ed economicamente sostenibili con un finanziamento o reperimento di risorse totalmente a carico delle Energy Service Company (ESCo) come CertiNergia. Il compenso della ESCo è legato alla performance dell'impianto del cliente: CertiNergia trae la sua redditività da una percentuale del risparmio genera-

to, misurata attraverso l'utilizzo di sistemi di monitoraggio. La controparte quindi, non solo non dovrà sostenere alcun onere di investimento, ma potrà beneficiare fin da subito di un importante vantaggio economico e di un impianto nuovo a costo zero. Il primo passo verso questo approccio "win - win" consiste nell'analisi dello stato di fatto e del contesto. Solo a seguito di queste analisi potranno essere proposte e progettate le soluzioni migliori al fine di risolvere le criticità riscontrate e di adottare soluzioni in ottica di efficienza energetica. La struttura sarà accompagnata in tutte le fasi di ideazione e stesura del progetto per una completa condivisione delle idee progettuali al fine di definire la soluzione che meglio risponde alle proprie esigenze. I centri sportivi possono ridurre le loro emissioni di CO2 e la loro spesa energetica, grazie a soluzioni specifiche ed interventi mirati all'efficienza ener-

getica, agendo su tre aree: l'area tecnica, riguardante l'edificio e gli impianti, l'area gestionale che concerne gli aspetti organizzativi e di manutenzione, ed infine l'area economica che riguarda l'accesso a bandi regionali e nazionali, nonché le agevolazioni dedicate all'efficienza energetica. Un caso di successo Riqualificazione energetica di un centro sportivo nel milanese Un importante Centro Sportivo di Milano desidera individuare e approfondire i maggiori centri di consumo di energia e garantire a tutti gli atleti spazi luminosi e accoglienti. I suoi obiettivi • Ridurre i consumi e le relative spese di gestione senza compromettere gli standard qualitativi dei servizi offerti • Migliorare le condizioni di comfort e di sicurezza • Garantire un ambiente green a basse emissioni di carbonio.


Situazione Ex - Ante I maggiori centri di consumo riguardano i consumi di energia elettrica e di gas naturale. Nello specifico i consumi di energia elettrica possono essere ottimizzati nei casi seguenti: • Impianti di illuminazione → Lampade a ioduri metallici • Impianti di raffrescamento → Chiller elettrico a bassa efficienza • Impianti di circolazione dei vettori energetici → Pompe di circolazione a bassa efficienza. I consumi di gas naturale possono essere ottimizzati nel caso di: • Impianti di produzione di acqua calda → Centrale termica con caldaie di vecchia generazione. La soluzione tecnica Il Centro Sportivo ha scelto la proposta di CertiNergia, ESCo (Energy Service Company) leader nell'efficienza energetica, parte del gruppo internazionale ENGIE. Il primo passo eseguito da Certi Nergia è stato quello di analizzare lo stato di fatto degli impianti nella situazione ex - ante e calcolare le loro efficienze e i loro consumi. CertiNergia grazie al know how acquisito in decenni di attività sul campo, ha proposto soluzioni tecnologiche innovative ad hoc per consentire al cliente di utilizzare l'energia in maniera ottimale riducendo gli sprechi (ed i relativi costi) e l'impatto ambientale legato all'emissione di sostanze che alterano il clima.

Il progetto ha riguardato: • la riqualificazione degli impianti termici per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo, attraverso la dotazione di un moderno impianto a pompa di calore per la produzione di energia termica, e ha consentito la rimozione del chiller e delle caldaie con scarso rendimento; • la sostituzione delle caldaie esistenti con sistema di generazione a condensazione ad elevata efficienza energetica a supporto delle pompe di calore installate; • la sostituzione delle lampade a ioduri metallici ad elevato consumo energetico con corpi illuminanti a LED ad alta efficienza energetica. Quest'ultimo intervento èstato proposto con la formula "Pay per Use". La formula Pay per Use: servizio ESCo a consumo Pay per Use è una formula innovativa "all inclusive" che consente al cliente di beneficiare di un impianto nuovo a costo zero ed iniziare a risparmiare sin dalla prima bolletta. La formula prevede l'installazione del nuovo impianto di illuminazione, lo smontaggio e smaltimento del vecchio impianto e la continua manutenzione dei corpi illuminanti, a carico di CertiNergia. La ESCo mette a disposizione del cliente i corpi illuminanti in comodato d'uso per un periodo definito, con una garanzia sul livello di illuminazione stabilito nel contratto, mentre il cliente paga esclusivamente in funzione delle ore di utilizzo dell'impianto e

senza iniziale investimento. Grazie ai nuovi sistemi di illuminazione a LED, è possibile risparmiare in misura notevole (circa il 60%) sui costi dell'energia elettrica. I risultati ottenuti La soluzione ha permesso di ottenere un risparmio sui costi di energia elettrica e gas naturale di circa 50.000 €/anno, con una riduzione di oltre 200 tonnellate di CO2 nell'ambiente. Gli interventi realizzati rientrano inoltre nella categoria degli interventi eleggibili dal Meccanismo dei C e r t i f i c a t i B i a n c h i o Ti t o l i d i Efficienza Energetica, regolato dal DM 11 gennaio 2017. Tali incentivi attestano il conseguimento di risparmi energetici attraverso l'applicazione di tecnologie efficienti. In q u e s t o c a s o , è s t a t o p o s s i b i l e generare Titoli di Efficienza Ener getica per un ammontare di 12.500 € all'anno per 5 anni. Infine, grazie all'installazione di un impianto di regolazione del flusso luminoso stand alone ed un sistema ad hoc di adeguamento normativo degli impianti elettrici, la qualità dell'illuminazione di tutti gli spazi del centro sportivo è stata migliorata, nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti e garantendo un luogo piacevole e luminoso, ideale per allenarsi e divertirsi. Oltre al beneficio economico ed ambientale, la struttura sportiva ha potuto migliorare il comfort per gli utilizzatori a vantaggio anche della sua immagine complessiva.


PORTATTREZZI

Un Unimog U427 con trazione idrostatica EasyDrive per la Provincia di Savona GHERARDO MARCHELLI

L'amministrazione provinciale di Savona ha recentemente aggiunto al suo parco macchine un Unimog U427 con trazione idrostatica, un portattrezzi potente e versatile che permetterà di intervenire in molteplici situazioni ordinarie e straordinarie in tutto il territorio. Grazie ad un progetto, in parte finanziato dalla Regione Liguria, l'amministrazione ha potuto finalmente acquistare il portattrezzi Mercedes-Benz con alcune attrezzature. E' stata indetta una gara avendo ben chiare quali fossero le scelte - necessità, indirizzate verso un prodotto come l'Unimog che poi è stato acquistato tramite gara d'appalto sul MEPA. Questo mezzo deve intervenire in un territorio collinare appenninico molto vario, partendo dal livello del mare per arrivare alla quota di 1.200 metri in pochi chilometri, in una morfologia estremamente varia con strade strette, pendenti ed una natura rigogliosa da gestire. Una zona soggetta ad eventi climatici importanti ed un territorio, proprio a causa della sua morfologia, che può presentare dissesti importanti che possono isolare zone abitate.

L'Unimog U427 diventa quindi un mezzo jolly estremamente importante che possa intervenire in tutti quei casi di protezione civile, consentendo alla provincia di intervenire al meglio nella gestione e protezione del territorio. Essendo proprio un mezzo multifunzione viene adattato alle esigenze del caso. La provincia ha una competenza di circa 800 km di strade asfaltate, però molti comuni hanno anche strade bianche: sta creando un protocollo di intesa con i 69 comuni della provincia per rendere disponibile l'Unimog su tutto il territorio, andando a vedere nel tempo le esigenze e le attrezzature che si renderanno necessarie, fermo restando che bisogna sempre mantenere una salvaguardia di un mezzo che ha delle caratteristiche tecniche ed un costo importanti e che va sfruttato appieno trattandolo al meglio. Per queste ragioni nell'acquisto si è optato per un allestimento completo, che possa andare ad accogliere tutte le attrezzature e le esigenze che si potranno verificare sul territorio. Un optional che è stato ritenuto particolarmente utile è l'avanzamento idrostatico EasyDrive. Questo siste-

ma coniuga i vantaggi offerti, in termini di consumo e velocità, dal cambio manuale per la marcia su strada fino a 89 km/h con la trazione idrostatica, impiegata per eseguire lavori nella fascia di velocità compresa tra 0,1 e 50 km/h. Il vantaggio: la velocità di lavoro può essere regolata continuativamente indipendentemente dal regime del motore e mantenuta sul valore impostato tramite la funzione Tempomat. Tra l'altro questo sistema permette di effettuare la partenza e svoltare anche in totale assenza di usura della frizione. E per passare da una zona d'intervento ad un'altra o per eseguire manovre il conducente può commutare tranquillamente fra trazione idrostatica e trazione meccanica. Tutto ciò significa elevata efficienza e ulteriore riduzione dell'affaticamento del conducente, che può concentrarsi ancora di più sul lavoro. La trazione idrostatica può essere commutata in modo semplice me diante quattro diverse modalità: con il pedale dell'acceleratore e del freno, tramite il Tempomat di lavoro, con la leva di comando dello sterzo sinistra oppure con il joystick multifunzione. Per ora le attrezzature acquistate sono una lama neve, uno spargitore ed uno spazzolone rotante anteriore. In programma l'acquisto di un braccio idraulico falciante per la gestione del verde a lato strada. Anche nel servizio di viabilità invernale questo Unimog andrà ad intervenire in tutte quelle situazioni di criticità, visto che la provincia appalta totalmente il servizio ad aziende esterne. Questo mezzo fa una funzione un po' di protezione civile nel momento in cui sarà adottato un protocollo d'intesa con i comuni della valle, dove l'Unimog sopperirà alle carenze o situazioni critiche dei vari appalti o delle varie gestioni comunali intervenendo ad aiutare le esigenze di emergenza e nelle criticità più impegnative.



IMPIANTI A FUNE

L'impianto a fune può essere "verde" Per gli impianti a fune, l'utilizzo rispettoso delle risorse ambientali ha un grande valore. Come azienda produttrice di impianti a fune, Doppelmayr/Garaventa per la progettazione di nuovi prodotti e sistemi attribuisce un grande valore all'ottimizzazione continua in termini di sostenibilità ed efficienza energetica. Ciò comporta molti vantaggi per gli operatori sia nelle regioni sciistiche sia nelle aree urbane.

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Gli impianti a fune sono mezzi di trasporto ecologici. Grazie alle loro caratteristiche, essi sono perfettamente idonei non solo come impianti di risalita nelle regioni sciistiche, ma anche come mezzo di trasporto nelle aree urbane. Con un motore elettrico, alloggiato in una stazione, che muove in modo silenzioso e continuo

le cabine sospese in aria, l'impianto a fune presenta bassi consumi energetici ed è potente, senza scarichi inquinanti né polveri sottili. Ma Doppelmayr/Garaventa va oltre, e progetta continuamente nuovi prodotti, mirati a un funzionamento rispettoso delle risorse ed efficiente, da sistemi di azionamento a risparmio

energetico fino all'integrazione di elementi fotovoltaici per l'alimentazione elettrica. Durante la costruzione di nuove infrastrutture, anche le aree sciistiche attribuiscono un valore sempre maggiore a misure mirate alla tutela dell'ambiente. E' un fatto inoltre strettamente correlato ai requisiti ufficiali sempre più rigorosi. L'energia fotovoltaica negli impianti a fune Già da diversi anni, negli impianti a fune vengono impiegati gli impianti fotovoltaici. Un esempio a riguardo è la nuova Stuanmandlbahn di Gerlos, in Tirolo, che presenta una facciata della stazione a monte ampiamente dotata di pannelli fotovoltaici. La corrente così ricavata scorre direttamente nella rete. Anche nella Saaners-lochbahn di Gstaad un impianto fotovoltaico sul tetto della stazione a valle riduce le spese per l'energia elettrica. L'area sciistica svizzera ha integrato il tema dell'economia sostenibile nella propria strategia aziendale. Altri impianti a fune Doppelmayr/Garaventa con impianti fotovoltaici si trovano, ad esempio, a Hochfügen in Tirolo (seggiovia da 6 posti Waidoffen) oppure a Zell am See (cabinovia da 10 posti Zellam seeXpress), nella regione di Salisburgo. Gli elementi fotovoltaici possono essere applicati anche ai veicoli. Ad esempio, nella rete funiviaria urbana più lunga del modo a La Paz, Bolivia, oppure nella cabinovia da 10 posti di Bogotà (Colombia). In entrambi i casi, l'alimentazione elettrica delle cabine viene supportata dall'energia solare. Poiché anche gli elementi 1. Stuanmandlbahn a Gerlos in Austria 2. Telecabina Ciudad Bolivar in Colombia


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fotovoltaici diventano sempre più efficienti e i rendimenti migliorano costantemente, le quantità di energia ricavate sono ormai notevoli. Utilizzo a risparmio energetico Attraverso approcci innovativi, l'efficienza energetica degli impianti a fune viene costantemente ottimizzata. Nella nuova Falginjochbahn 3.113 m, situata nel ghiacciaio Kaunertal, l'energia di frenatura, generata con il carico in discesa, viene convertita in corrente elettrica e reimmessa nella rete. La funicolare completamente rinnovata di BielMagglingen, in Svizzera, dispone di un sistema di accumulo energetico integrato, che aumenta la disponibilità e riduce i costi di esercizio. Questa innovazione utilizzata per la prima volta è un progetto pilota di Frey AG Stans, creata dalla collaborazione con l'Istituto Tecnico di Lucerna. L'energia generata può essere accumulata e messa quindi a disposizione secondo necessità. In tal modo, unitamente ai costi di Doppelmayr/Garaventa ha commissionato uno studio scientifico sul Life Cycle Assessment che mette a confronto l'impronta di carbonio di un'unità di mobilità di diversi sistemi di trasporto pubblico (tram, autobus e funivie) per l'intero ciclo di vita.

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esercizio, si riducono notevolmente le spese per l'energia, perché durante il normale servizio l'impianto richiede meno corrente dalla rete. In generale, il tipo di azionamento di un impianto a fune, basato su un motore elettrico, presenta un rendimento molto elevato rispetto ad altri sistemi propulsivi. Si tratta di un indice quantitativo dell'efficienza energetica di una macchina, e indica il rapporto tra l'energia consumata e l'energia trasformata in lavoro. Ad esempio, un moderno motore elettrico della massima categoria di potenza, come quello impiegato negli impianti a fune Doppel mayr/Gara venta, presenta un rendimento superiore al 95%. Per contro, i moderni motori a combustione (benzina e diesel) raggiungono un rendimento effettivo pari a circa il 40%. Doppelmayr Direct Drive Negli azionamenti funiviari di Doppelmayr/Garaventa, l'attenzione si concentra su prestazioni e convenienza economica. L'azionamento privo di riduttore Doppelmayr Direct Drive si caratterizza per consumi energetici ridotti, richiede una manutenzione particolarmente bassa ed è molto silenzioso. In questo azionamento viene utilizzato un motore sincrono a eccitazione permanente, sigillato ermeticamente e raffreddato ad acqua. Questo tipo di

azionamento non richiede un riduttore, vengono meno l'olio e le spese di manutenzione a esso collegate. M a l ' e ff i c i e n z a e n e r g e t i c a n o n riguarda solamente gli impianti a fune per trasporto persone. Anche nel settore del trasporto materiali vi sono ottimi esempi: RopeCon® di Doppelmayr Transport Technology si può considerare una vera e propria centrale elettrica. Esso trasporta soprattutto minerale di ferro o materiale platinifero dalle miniere per diversi chilometri fino a valle, dove viene trasbordato e ulteriormente trasportato. Attraverso il trasporto del materiale pesante in discesa, un RopeCon® genera continuamente energia. Accanto alla tecnologia, rispetto ad altri mezzi di trasporto pubblico, presenta un ulteriore vantaggio in termini di efficienza energetica: poiché un impianto a fune è in servizio continuo, ad esempio a La Paz le ore di funzionamento possono arrivare a 17, e non devono attenersi a orari fissi, velocità e capacità di trasporto possono essere adattati a seconda della richiesta.

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3. RopeCon® in Sudafrica 4. Funicolare Biel-Magglingen in Svizzera 5. Pannelli fotovoltaici nella copertura 6. Doppelmayr Direct Drive

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VERDE

Ferri: si rinnova il binomio di eccellenza con Unimog E' stato rinnovato l'accordo tra Ferri srl e la divisione veicoli speciali Unimog di Mercedes-Benz, siglato nel 2016 con l'obiettivo di creare il binomio ideale tra i veicoli industriali portattrezzi di Daimler Benz e le attrezzature professionali di Ferri. Il rinnovo è esito di approfondite verfi-

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che da parte di Mercedes-Benz Special Trucks, che hanno toccato sia le caratteristiche dei modelli in termini di qualità, affidabilità e sicurezza, sia gli aspetti post vendita dall'assistenza fino alla fornitura di ricambi e al supporto tecnico. La perfetta rispondenza dei massimi

e stringenti requisiti richiesti dalla divisione speciale del colosso tedesco ha permesso a Ferri di aggiudicarsi il titolo di partner level "UnimogPartner" proseguendo la strada già intrapresa tre anni fa e prorogata fino al 2023. Sulla base di tale accordo Ferri ha sviluppato due bracci decespugliatori frontali in grado di integrarsi perfettamente con le caratteristiche di professionalità e robustezza dei portattrezzi Unimog in modo da soddisfare le esigenze di tutti i rami del settore movimento terra, incluso lo sviluppo di nuovi servizi come quello del noleggio. I due modelli TSF 600U e TST 50U, oltre ad essere dotati di sistema di aggancio alla piastra anteriore dei portattrezzi Unimog, sono infatti accomunati dalla realizzazione in tubolare in acciaio di alta qualità, che ne assicura una elevata robustezza ed un peso contenuto. Il braccio decespugliatore frontale TSF 600U è nato per un lavoro professionale su strade di grande percorrenza e autostrade. Ha la capacità di poter lavorare sia sul lato destro che sinistro, nonché la possibilità di montare diverse tipologie di testata, oltre a quella falciante prevista di serie. La particolare geometria del braccio consente di richiudere l'attrezzatura in modo compatto, permettendo totale visibilità durante le fasi di trasferimento, oltre che di lavoro. Il braccio decepugliatore è dotato di sistema di sicurezza con ammortizzatore idraulico gestito da accumulatore d'azoto con ritorno automatico in posizione di lavoro. Lo scambiatore di calore con termostato evita il surriscaldamento dell'olio idraulico anche operando in situazioni gravo1. Attestato UnimogPartner 2. Ferri TSF 600U 3. Ferri TST 50U


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se e prolungate. Anche il nuovo modello TST 50U è stato realizzato specificatamente da Ferri per l'applicazione ai portattrezzi Unimog. Con testata trinciante da 1 metro, il braccio si propone con una concezione costruttiva all'avanguardia, offrendo un'ottima visibilità operativa, grazie all'applicazione anteriore, ed assicurando totale sicurezza nei trasferimenti sia per l'operatore che per il mezzo. Il modello TST 50U è molto agile e

leggero, pur mantenendo caratteristiche di robustezza e manovrabilità importanti e risulta particolarmente indicato anche per lavorare su strade impervie di montagna. Il joystick posizionato in cabina consente il comando di tutti i movimenti dell'attrezzatura con una sola mano. La sicurezza del braccio decespugliatore è assicurata da un ammortizzatore idraulico sul 2° braccio con ritorno automatico in posizione di lavoro. Lo scambiatore di calore con termo-

stato evita il surriscaldamento dell'olio idraulico anche operando in situazioni gravose e prolungate. Ferri rappresenta l'unica azienda italiana ad avere ottenuto questo certificato nel settore della manutenzione del verde pubblico. La proficua collaborazione con Unimog ha permesso in questi anni all'azienda di avviare e sviluppare rapporti commerciali in nuove aree particolarmente difficili, tra le quali alcuni paesi asiatici e la penisola balcanica.


PORTATTREZZI

Il Comune di Revello sceglie JAC 1035/65-OP , facile fare la scelta migliore... quando c'è tanta scelta

Anche il Comune di Revello, per sostituire il suo vecchio veicolo comunale, ha scelto di fidarsi di Durso S.r.l. per definire un veicolo che potesse soddisfare al meglio le esigenze degli operatori; questa volta, però, il responsabile commerciale di Durso, viste le esigenze esposte, ha preferito consigliare il

modello JAC HFC 1035. La vasta gamma dell'azienda campana, unita alla disponibilità ed alla competenza del personale tecnico e commerciale, consente infatti di suggerire varie opzioni a seconda della situazione: fare la scelta migliore è sicuramente più facile quando c'è tanta scelta.

Il connubio tra Durso ed il costruttore asiatico JAC Motors, nasce quasi un decennio fa: all'epoca la collaborazione diede vita ad una gamma di autocarri a trazione posteriore, proveniente dai paesi del sol levante ma con un "cuore italiano", il powertrain era infatti frutto del lavoro di sviluppo dei tecnici di Durso, così come tutte le modifiche necessarie ad ospitarlo e a raggiungere gli standard del mercato italiano. Il veicolo veniva completato in Italia, con la passione che contraddistingue tutto ciò che viene fatto in Durso, "cuore italiano" anche per questo. Durante gli anni di collaborazione, i tanti veicoli che hanno visto la luce, variamente allestiti grazie all'estro "Made in Italy", sono risultati essere in molti casi la soluzione alle svariate problematiche poste dai clienti. A partire dall'inizio del 2019, però, un'idea comincia a farsi strada nella mente del Product Manager di Durso: la possibilità di mettere a punto un nuovo prodotto che potesse soddisfare un'utenza fino ad ora non contemplata, quella degli utilizzatori che hanno bisogno di un veicolo di grande comfort e versatilità, ma che sia soprattutto comodo nelle operazioni di trasporto, essendo le esigenze di guida in condizioni difficili piuttosto


limitate. Per questo motivo è stato messo a punto un kit che trasformasse il Durso JAC HFC 1035 in versione 4 ruote motrici. Il risultato del lavoro, che ha visto la luce nella seconda metà del 2019, è stato rapidamente recepito da svariati clienti italiani ed esteri, che subito hanno pensato alla possibilità di arricchire il proprio parco macchine con la nuova nata in casa Durso. Un comfort ineguagliabile da altre macchine del settore ed un rapporto qualità/prezzo più unico che raro, hanno fatto sì che questo nuovo prodotto incontrasse rapidamente tantissimi estimatori, sia in Italia che all'estero. Rimaneva ancora da risolvere la questione "neve": come tutti i veicoli multiuso che si rispettino anche l'HFC 4wd doveva essere in grado di "dare una mano" al ripristino della viabilità invernale. In poco tempo sono state messe a punto piastre mobili e fisse e svariati impianti idraulici. Tornando al Comune di Revello: la macchina operatrice Durso JAC HFC 1035/65 OP è stata configurata con trazione integrale a comando elettroidraulico, una piastra mobile ed un impianto idraulico a circuito sdoppiato: capace di far funzionare contemporaneamente una lama neve ed uno spargisale. Si tratta di un impianto già molto noto sui veicoli della gamma Multimobil, ottimizzato grazie alla grande esperienza nei paesi nordici per dare risultati eccellenti anche nelle motorizzazioni da soli 50 HP. Grazie ad un particolare componen-

te, progettato dal reparto R&D della azienda cilentana, una piccola quantità di olio idraulico viene sottratta allo spargitore solo in caso di richiesta da parte dell'utente, rispetto ad un impianto a doppio circuito (dove la quota destinata all'attrezzatura anteriore viene comunque prelevata a prescindere dall'utilità): questo con-

sente di avere le stesse prestazioni limitando i consumi e le usure. "Soluzioni, non semplici veicoli", da sempre il motto di Durso che, anche questa volta, ha dato dimostrazione di essere in grado di consigliare i clienti per il meglio, consentendo loro di fare la scelta giusta... innanzitutto perché c'é tanta scelta.


PORTATTREZZI

Aebi VT450 Vario: pronti per la prossima generazione

Aebi evidenzia delle novità sulla gamma VT450 Vario Il modello di punta, Aebi VT450 Vario si presenta in piena conformità al regolamento UE 167/2013 e con il suo nuovo motore Euro 6 C rispetta tutti gli attuali valori più esigenti di emissione. Nuovi anche la cabina panoramica e il concetto di funziona-

mento completamente nuovo e semplificato. Aebi VT450 Vario - Next Generation Chi lo conosce e lo guida lo ama. Aebi VT450 Vario con il suo azionamento idrostatico meccanico a variazione continua (senza frizioni) muove fino a sei tonnellate di carico utile. Con un motore FCA turbodiesel

secondo la norma Euro 6 C, il portattrezzi è ora ancora più ecologico ed economico. L'equipaggio in cabina gode di un elevato comfort e delle migliori sospensioni della sua categoria. Anche il concetto di funzionamento è stato ottimizzato ed è stato integrato uno stacca batteria automatico. Grazie a un software di trasmissione intelligente, la velocità di trasmissione viene controllata in base alla situazione di guida, riducendo così il consumo di carburante e le emissioni acustiche. Un nuovo joystick consente un controllo preciso e ultraveloce degli attrezzi con un solo dito! Cambiare direzione di marcia in modo semplice e veloce senza fermarsi: nessun problema. Come opzione, la nuova leva di comando con Smart Navigator è integrata nel bracciolo, consentendo una postura rilassata in qualsiasi situazione. Salire e partire è il motto grazie al funzionamento intuitivo. Lo studio delle istruzioni, che richiede spesso molto tempo, non è più necessario. Una nuova tastiera consente inoltre di accedere rapidamente alle funzioni utilizzate più frequentemente. Anche il concetto di display integrato, con funzione giorno e notte, è stato completamente rivisto. Vengono visualizzate solo le informazioni attualmente rilevanti per il lavoro, per una maggiore comodità e chiarezza. L'ergonomia generale è migliorata anche grazie alla nuova cabina panoramica. Poiché la parete posteriore è completamente sganciata dalla cabi-


na, la manutenzione è ora ancora più facile e allo stesso tempo il rumore in cabina è notevolmente ridotto. Le conclusioni dei clienti Aebi: la strategia di guida, la velocità e la dinamicità di conduzione vengono perfezionate, con minori consumi e minori emissioni di CO2. "Il nuovo VT450 Vario dimostra già dall'esterno che molto è cambiato", afferma Lorenz Berta, Project Manager Development di Aebi Maschinenfabrik. "Durante il processo di revisione abbiamo tenuto conto delle esperienze degli ultimi anni e dei feedback dei nostri clienti, e abbiamo ottimizzato molti dettagli. Ad esempio, il posizionamento cabina è stato interamente riprogettato, i componenti tecnici come l'impianto idraulico, il sistema di scarico... non sono più fissati alla cabina, ma ad un telaio con supporto separato, eliminando così la rumorosità del flusso in cabina. La visibilità posteriore è stata migliorata e il finestrino della cabina posteriore è stato ingrandito. Si è pensato anche all'installazione e facilità durante interventi di manutenzione, che sono state riviste, come anche il cablaggio e il posizionamento dei tubi idraulici. Il VT450 Vario è ora dotato di un sistema di frenatura

di potenza esterno e può essere comandato opzionalmente anche con la leva di comando nel bracciolo. Con il Transporter VT450 Vario guidiamo ininterrottamente dal 2013, quindi anche in questo caso abbiamo potuto incorporare molte nuove conoscenze. Guidare in modo costante ai più bassi regimi possibili è ora il motto, vale a dire che quando si guida su strada, la velocità viene aumentata

solo quanto necessario. A partire dal 2018, entrambi i modelli sono conformi al regolamento sulle emissioni su strada Euro 6 C e alla fase V del regolamento sulle emissioni off-road. Un tempo emozionante e intenso per noi sviluppatori è alle nostre spalle. Siamo orgogliosi del nostro "nuovo arrivato" e attendiamo ora le reazioni dei nostri clienti e di molti utenti soddisfatti”.


PORTATTREZZI

Caron, 60 anni di esperienza orientata al futuro

Dal primo carro muletto costruito da Caron nel 1960 ai transporter Serie CTM e CTS ci sono 60 anni di esperienza. Di più: ci sono 60 anni di innovazione e sviluppo di un'azienda italiana che, partendo da una piccola officina meccanica, è cresciuta fino a maturare una solida reputazione internazionale e ha contribuito a sua volta alla crescita di tante aziende nei settori agricolo e industriale. A SaMoTer 2020 fa il suo esordio la nuova Caron 60 anni di storia che guardano al

futuro, confermando l'attitudine all'innovazione di Caron. SaMoTer (Hall 7, Stand C5) è infatti l'occasione per il debutto ufficiale della nuova immagine aziendale: un nuovo logo, un nuovo pay off e la loro declinazione su veicoli e strumenti di comunicazione. Un rinnovamento fortemente voluto e pensato, proprio nell'anno del 60° anniversario dalla fondazione, per esprimere e valorizzare ulteriormente i punti di forza che caratterizzano da sempre l'azienda - e che la accompagnano nel futuro.

Agilità, forza, capacità di carico I transporter Caron sono omologati sia come trattrici agricole che come macchine operatrici. Le loro straordinarie prestazioni sono garantite dalla progettazione e costruzione in-house di tutte le componenti, con la sola eccezione del motore. In particolare, l'attenzione e l'esperienza nella realizzazione di sospensioni e cambio rendono i veicoli estremamente facili da manovrare, anche nei contesti più complessi - su strada e fuori strada. La più recente innovazione in tal senso è il nuovo cambio robotizzato, evoluzione del modello esistente. Automatico e sequenziale a 36 velocità, è in grado di effettuare cambiate fluide e veloci, in modo da sfruttare appieno la potenza del motore: caratteristiche fondamentali per migliorare la guidabilità del veicolo, soprattutto in quei contesti - pensiamo ad esempio, nel settore edile, ai cantieri in ambienti urbani e in centri storici dove l'agilità è il fattore decisivo per lavorare in modo confortevole ed efficiente. Inoltre, la sinergia tra il cambio e l'utilizzo di motori di ultima generazione riduce drasticamente l'impatto sui consumi. L'agilità va di pari passo con la forza e la capacità di carico dei transporter, che possono essere allestiti in base alle specifiche esigenze del cliente. Caron si distingue così come partner estremamente dinamico - un vero e proprio "atelier meccanico" nell'era di Industria 4.0 - e in grado di offrire soluzioni personalizzate a partire dal proprio originale patrimonio tecnologico. Il tutto, valorizzato da un design essenziale e curato in ogni dettaglio, che unisce estetica, comfort e performance in ogni veicolo. Serie CTM: l'eccellenza accessibile Il nuovo modello, con sospensioni meccaniche a triangoli sovrapposti, garantisce massimo comfort, velocità, consumi ridotti e facilità di manutenzione. A SaMoTer 2020 viene presentata la


sua nuova versione compatta, con cabina stretta, ideale per i cantieri in contesti urbani - pensiamo, ad esempio, ai centri storici - dove gli spazi di manovra sono particolarmente ridotti. La Serie CTM ha un peso complessivo omologato di 8.500 kg, permette di trasportare carichi o attrezzature fino a 5.500 kg e ha una capacità massima di traino pari a 14.000 kg. I motori, tutti a 4 cilindri Common Rail di ultima generazione, hanno potenze comprese da 75 e 110 CV, consentendo di raggiungere una velocità massima omologata di 60 km/h. Serie CTS: l'efficienza versatile Grazie alle sue straordinarie capacità e al nuovo chassis con sistema CHS, l'ammiraglia della gamma Caron è il punto di riferimento per questa categoria di transporter. Le nuove so spen sioni a triangoli sovrapposti, autolivellanti e bloccabili, coniugano nel veicolo le migliori doti fuoristradistiche ad un eccellente comportamento su strada e permettono di trasportare con disinvoltura qualsiasi carico su ogni tipo di terreno. La Serie CTS ha un peso complessivo omologato di 10.000 kg, permette di trasportare carichi o attrezzature fino a 7.000 kg uniti e ha una capacità massima di traino pari a 14.000 kg. I moto-

VERDE

ri, tutti a 4 cilindri Common Rail di ultima generazione, hanno potenze comprese da 75 e 110 CV, consentendo di raggiungere una velocità massima omologata di 60 km/h. Serie AR/ST: potenza versatile, per tutte le stagioni La Serie AR/ST può essere omologata sia come trattrice agricola che come macchina operatrice e si caratterizza per la perfetta sintesi di potenza e versatilità: omologata con un

peso complessivo fino a 5.000 kg e una portata che può raggiungere i 3.300 kg, è disponibile nelle versioni articolata o a ruote sterzanti e in diversi allestimenti, anche con cabina certificata in Categoria 4 e con misure di ingombro tra 124 e 155 cm. Robusta, elegante, versatile e compatta, è la perfetta espressione dei 60 anni di esperienza di Caron nella progettazione e costruzione di veicoli al servizio dell'agricoltura e dell'edilizia.

Nuova batteria Pellenc ULiB 750 Supersottile, compatta e leggera, la batteria ULiB 750 rivede gli standard ergonomici con un rapporto capacità/peso impareggiabile. La nuova batteria multifunzione Pellenc ULiB 750, progettata e realizzata basandosi sulle richieste ed esigenze di agricoltori e giardinieri professionisti, rappresenta un mix ideale di prestazioni, ergonomia e

dimensioni compatte. Con soli 4,5 kg, ULiB 750 assicura un rapporto tra peso e autonomia assolutamente senza paragoni (fino a 12 ore di lavoro con un tagliasiepi!). Il display retroilluminato ed i catarifrangenti posti sulla parte fanno sì che l'operatore sia sempre ben visibile anche in condizioni meteo avverse. Il sistema a sgancio rapido dallo

zaino, e la totale reversibilità della batteria, permettono all'operatore una costante libertà di movimento durante ogni tipo di intervento. La scheda madre brevettata da Pellenc riconosce automaticamente le attrezzature collegate, immagazzinando i dati e assicurando sempre il massimo di efficienza e capacità di lavoro.


STRADE

L'utilizzo del granulato di conglomerato bituminoso nella Green Economy

Ing. MATTEO FUMAGALLI - Iterchimica S.r.l. Oggigiorno, nel quadro più ampio cazione e impiego del conglomerato della Green Economy, far convergere bituminoso di recupero proveniente gli aspetti economico - ambientali con dalla rimozione di pavimentazioni esiquelli ingegneristici non è più solo stenti" e il già citato DM 69/2018 una sfida per il futuro ma un'esigenza "Regolamento recante disciplina della impellente per la salvaguardia del- cessazione della qualifica di rifiuto di l'ambiente che ci circonda. conglomerato bituminoso ai sensi Infatti, sempre più spesso sentiamo dell'articolo 184-ter, comma 2 del parlare di Economia Circolare anche in decreto legislativo 3 aprile 2006, n. ambito infrastrutturale, specialmente in 152.", definiscono le caratteristiche e riferimento alle pavimentazioni stradali le modalità d'impiego del granulato di che, oltre a essere progettate nel conglomerato bituminoso e prevedorispetto dei criteri ambientali, devono no un suo riutilizzo per: ugualmente garantire adeguate presta- • produzione di nuove miscele a zioni in termini di vita utile. caldo (HMA); In questo contesto si inserisce la • produzione di nuove miscele a frednecessità sempre più sentita di riuti- do (CMA); lizzare il conglomerato bituminoso • costruzione di strade e manufatti proveniente dalla demolizione di stradali come aggregati per materiali pavimentazioni bituminose già esi- legati e non legati. stenti a fine ciclo vita, più comune- Già oggi esistono le tecnologie promente conosciuto come "fresato d'a- duttive per il riciclaggio di elevate sfalto" con l'acronimo RA (Reclaimed percentuali di RA (anche sino al Asphalt). Con il DM 69 del 28 marzo 100% a caldo) ma è necessario che il 2018 il fresato, una volta sottoposto settore delle pavimentazioni stradali ad un adeguato processo di trasfor- compia uno sforzo ulteriore per ademazione, finisce di essere un rifiuto guare i propri mezzi, sistemi ed (end of waste) e assume il termine di impianti alla gestione, trattamento e granulato di conglomerato bitumino- recupero dei granulati di conglomeraso. Tale granulato è costituito dagli to bituminoso. stessi elementi presenti nel conglo- Certamente nella produzione dei conmerato di origine ma che possono glomerati bituminosi non è sufficiente risultare variamente usurati, nel caso "inserire" il granulato d'asfalto nel degli aggregati, o invecchiati nel caso mescolatore dell'impianto insieme del bitume. alla porzione di aggregati e bitume Le attuali normative in vigore, quali la vergini. Non si può, ad esempio, preUNI EN 13108-8 "Miscele bituminose scindere dall'impiego fondamentale di - Specifiche del materiale - Parte 8: prodotti atti a favorire la rigenerazioConglomerato bituminoso di recupe- ne delle proprietà fisico - chimiche ro", la UNI TS 11688 "Criteri di qualifi- del bitume invecchiato.

Gli additivi rigeneranti, denominati ACF (Attivanti Chimici Funzionali), consentono di ripristinare sia la struttura chimica del bitume, garantendo quindi una vita utile paragonabile a un bitume di primo utilizzo, sia le proprietà visco - elastiche, rendendo il conglomerato bituminoso prodotto con RA adeguatamente lavorabile in fase di produzione e stesa. Spesso in alternativa agli ACF sono utilizzati oli flussanti che non ripristinano la parte chimica ma garantiscono soltanto la lavorabilità. Il risultato è un conglomerato bituminoso già vecchio prima di iniziare il nuovo ciclo di vita e quindi con una vita in esercizio inferiore rispetto ad uno stesso conglomerato prodotto con ACF. Gli ACF forniti da Iterchimica S.r.l. sono ampiamente impiegati in tutto il mondo permettendo in alcuni casi il riutilizzo di RA fino al 100%. L'azienda è da sempre fortemente attiva nel settore Ricerca e Sviluppo e particolarmente attenta all'aspetto ambientale. Per questo motivo, per contrastare l'impatto odorigeno tipico di questi additivi in fase di produzione del conglomerato bituminoso, recentemente è stato studiato un nuovo prodotto chiamato Iterlene ACF 1040 Green. L'utilizzo in impianto ha dimostrato l'efficacia del prodotto variamente dosato in funzione di diversi contenuti di RA. 1. Granulato di conglomerato bituminoso 2. Laboratorio Iterchimica


PORTATTREZZI

Metalltop4x4, il partner per macchine operatrici GIORGIA MARCHELLI

Anche grazie al nuovo sito Internet, Metalltop S.r.l. di Brunico, in provincia di Bolzano, è sempre più attiva nella vendita, noleggio, service e officina meccanica per quanto riguarda macchine operatrici, attrezzature, utensili e accessori da utilizzare per manutenzione stradale, invernale ed estiva, pulizia, cantieri e gestione del verde. La società di Markus Oberhauser, attiva ormai da parecchi anni, è il partner ideale per ogni genere di macchina operatrice e allestimento, proponendo il proprio servizio ad enti pubblici, società di gestione stradali, imprese, ditte appaltatrici di lavori pubblici e privati, con una vasta gamma di mezzi e attrezzature sia nuove che usate, in vendita e anche a noleggio. Offre un top di macchine di marca, di scelta di accessori ed equipaggia-

menti, di disponibilità di macchinari con un'istruzione competente e commissione nei termini convenuti. Grazie alla propria officina meccanica, Metalltop si è specializzata nel ripristinare macchine operatrici usate, per offrire agli interessati ottimi prodotti a prezzi molto convenienti nell'ottica, di questi tempi, di far risparmiare chi ha bisogno di lavorare, rivolgendosi molto anche agli enti pubblici, che per l'economia italiana sarebbe giusto investire le risorse nel nostro Paese. Calcolando che l'investimento in grandi macchinari o speciali attrezzature non è sempre economicamente sensato, Metalltop ha a disposizione un ampio parco noleggio a condizioni interessanti per il breve o lungo termine. L'officina meccanica attrezzata si

occupa dell'ispezione dei veicoli a regola d'arte secondo le indicazioni dei diversi fabbricanti, e offre inoltre servizi di riparazione, carrozzeria, sabbiatura, gomme, applicazione di protezione da corrosione e cera sigillante, elettrauto e diagnostica, preparazione al collaudo e trasformazione in macchina operatrice, garantendo riparazioni e manutenzioni specializzate di qualsiasi tipologia di macchine e macchinari. Il Service-Mobil Metalltop - in viaggio per voi - garantisce eventuali riparazioni direttamente sul posto per provvedere ad interruzioni lavorative più brevi possibili, offrendo il massimo servizio di emergenza con assistenza, personale qualificato, macchine di servizio e aiuto immediato in caso di problemi tecnici. Il magazzino è fornito di una grande scorta di pezzi di ricambio per macchine operatrici, mezzi speciali e attrezzi da giardinaggio.


PORTATTREZZI

7 nuovi Unimog alla Provincia di Bolzano

Recentemente sono stati consegnati alla Provincia di Bolzano 7 nuovi Unimog. Questi portattrezzi entrano nel piano di modernizzazione dei veicoli della provincia per il servizio stradale. Bolzano ha da sempre puntato sui portattrezzi della stella per i lavori di manutenzione stradale durante tutte le stagioni, con differenti tipologie di attrezzature, con un numero di Unimog probabilmente unico per un ente italiano. Sono portattrezzi Euro 6 con bassissime emissioni che vanno a sostituire i veicoli Euro 0. I nuovi Unimog come i precedenti, opereranno in particolar modo nel servizio di viabilità invernale per lo sgombero della neve e la

salatura delle strade, e poi utilizzati per la gestione dei cigli stradali per lo sfalcio dell'erba senza disdegnare operazioni particolarmente collegate allo sgombero neve, ed in molti altri lavori durante tutto l'arco dell'anno. La rete stradale dell'Alto Adige è lunga 2.826 chilometri, attraversa 206 tunnel, oltre 1.662 ponti ed è fiancheggiata da 996 chilometri di barriere antiurto. Oltre la metà delle strade (57%) si trova a oltre 1.000 metri sul livello del mare. Ed è per questo motivo che l'Unimog risulta la scelta vincente permettendo il massimo rendimento per 365 giorni di totale operatività: infatti grazie alle sue interfacce idrauliche, meccaniche

ed elettriche standardizzate l'Unimog è in grado di montare un'infinità di attrezzature e passare agevolmente dallo sgombero neve del periodo invernale allo sfalcio dell'erba in primavera. Gli attrezzi possono essere azionati meccanicamente tramite le prese di forza o idraulicamente tramite impianti idraulici di lavoro o di potenza ed essere montati su quattro zone diverse del veicolo. L'Unimog è l'unico veicolo al mondo che nasce espressamente come portattrezzi. Insieme a numerosi partner qualificati sono state create nel tempo sempre più soluzioni di sistemi personalizzati che aumentano la produttività ed il rendimento del parco veicoli.


SICUREZZA

SideScan®Flex di Brigade Elettronica

Il nuovo sistema a ultrasuoni di rilevamento laterale flessibile Brigade Elettronica, da oltre 40 anni leader in dispositivi per la sicurezza veicolare, presenta SideScan®Flex, un nuovo sistema di 4 sensori laterali a ultrasuoni indispensabile per la rilevazione istantanea di ostacoli e, soprattutto, di ciclisti e pedoni, spesso non visti nel lato passeggero. Si tratta dell'evoluzione del SideScan® standard, già molto apprezzato, specialmente da chi si trova ad operare in centri urbani o con una forte presenza di passanti. SideScan®Flex nasce dall'attenzione che Brigade pone, da sempre, nel cogliere le esigenze dei propri clienti. Un reale interesse per le necessità di sicurezza in manovra, che porta alla messa a punto di soluzioni efficaci e su misura. Come SideScan®Flex, il sistema personalizzabile che permette di scegliere tra 4 configurazioni, ognuna con differenti distanze di rilevamento ed avvisatori sia acustici sia visivi, entrambi regolabili per adeguarsi alle preferenze del guidatore. Inoltre, SideScan®Flex ha un raggio di rilevamento maggiore, fino a 2,5 metri, ben un metro in più della versione base, e diverse funzioni utili per alleggerire lo stress degli autisti: dalla modalità Environment Learning, che impedisce i falsi allarmi causati dalle attrezzature ausiliarie della macchina nei primi 100 cm dell'area di rilevamento, a dei trigger che attivano altri sistemi di sicurezza quando viene rilevato un ciclista o un pedone, ad esempio telecamere laterali, allarmi esterni e luci addizionali, piuttosto che dispositivi di registrazione (MDR). Senza dimenticare la Funzione Mute, indispensabile per non sovraccaricare l'autista di allarmi continui, che, oltre ad essere fastidiosi, potrebbero portare ad assuefazione al suono e, quindi, a un calo dell'attenzione; il segnalatore acustico, dunque, si disinnesta dopo 4 secondi se non rileva alcun movimento dell'oggetto o del veicolo individuati. SideScan®Flex può essere ulteriormente personalizzato grazie a un trigger modulo di velocità, che fa sì che il sistema di rilevamento laterale si attivi al di sotto di una specifica velocità, e ad uno switch indicatore di svolta, che prevede l'avvio dei sensori solamente quando la freccia è inserita. I sensori sono di semplice installazione e, in linea con tutti i prodotti Brigade, di elevata qualità ed affidabilità: hanno una temperatura di esercizio che va da a -30 a +80°C, resistono ad una vibrazione meccanica di 5G e ad uno shock meccanico di 10G, sono impermeabili fino a IP68 mentre il modulo di controllo fino a IP69K. SideScan®Flex è, pertanto, un sistema top di gamma e, come si evince dal nome stesso, estremamente flessibile; in grado, quindi, di rispondere a svariate esigenze, in particolare, di chi opera in centri urbani alla guida, ad esempio, di spazzatrici, mezzi di raccolta rifiuti e van, o, anche, di truck in centri logistici, porti, terminal… Una soluzione ottimale per gli autisti e per la salvaguardia di pedoni e ciclisti, che, nell'ottica di una nuova mobilità urbana, sono in costante aumento. Motivo per cui la massima sicurezza veicolare, da sempre mission di Brigade Elettronica, è di fondamentale importanza.


STRADE

L'innovazione su strada: performance e sostenibilità grazie agli asfalti modificati con gomma riciclata da PFU Lo conferma anche una recente sperimentazione condotta sulle strade Anas: grazie all'impiego di tecnologie warm e materiali eco-compatibili come il polverino di gomma riciclata dai PFU è possibile realizzare asfalti dalle prestazioni ottimali, silenziosi e più resistenti a fessurazioni e buche. Negli ultimi anni notevole attenzione hanno ricevuto lo studio e la messa a punto di soluzioni tecniche finalizzate ad un miglioramento delle prestazioni delle strade per ciò che concerne l'affidabilità, la sicurezza ed il comfort per gli automobilisti. In Italia infatti, il tema delle infrastrutture stradali si è conquistato spesso il centro del dibattito politico e sui media con riferimento soprattutto allo stato di disagio e arretratezza che caratterizza parte della rete viaria italiana e alla mancanza di risorse per una regolare ed efficiente manutenzione. L'impiego del polverino di gomma da PFU per la costruzione di nuove strade e la manutenzione rappresenta ad oggi uno dei settori con maggiori potenzialità di sviluppo e di maggiore interesse per gli operatori del settore stradale, viste le sue eccezionali proprietà: riduzione fino a 5 dB del rumore generato dal passaggio dei veicoli e una durata fino a 3 volte quella degli asfalti convenzionali, in virtù della maggiore resistenza all'usura e alla formazione di crepe e buche; aspetto che consente anche un conseguente contenimento dei costi di manutenzione nel medio - lungo periodo. La combinazione di tali benefici comporta inoltre una consistente riduzione delle emissioni di CO2 e del consumo di materiali vergini. Secondo i dati forniti da Ecopneus, la società senza scopo di lucro tra i principali operatori della gestione degli Pneumatici Fuori Uso in Italia, ad oggi sono stati realizzati comples-

sivamente nel nostro Paese oltre 520 km/corsie di strade con l'impiego di asfalto modificato con gomma riciclata da PFU, con un incremento rispetto allo scorso anno di oltre 170.000 m2 di nuove strade realizzate in tutta la nazione. Di recente i primi risultati di una sperimentazione avviata nel luglio 2019 sulla rete stradale Anas hanno confermato la validità di questa tecnologia, soprattutto dal punto di vista del risanamento acustico delle pavimentazioni stradali. Dalle evidenze è emerso con chiarezza che l'impiego di tecnologie e materiali ecocompatibili rappresenta ad oggi la soluzione tecnica che centra meglio gli obiettivi di riduzione dell'impatto ambientale e sonoro, assicurando al contempo prestazioni in esercizio ottimali. I lavori di rifacimento hanno interessato un tratto della S.S. 73 "Senese Aretina" nei pressi di Sansepolcro (AR), dove sono state realizzate pavimentazioni a bassa emissione sonora con asfalti modificati con polverino di gomma riciclata da PFU e con l'impiego di tecnologie di produzione "warm", ossia a temperature più basse rispetto le tecnologie convenzionali. Alla sperimentazione coordinata da Anas hanno contribuito il Diparti mento di Ingegneria Civile e Indu striale dell'Università di Pisa, Eco pneus, che, in collaborazione con le imprese Asphalt Rubber Italia e Valli Zabban, ha dato assistenza tecnica nella definizione e fornitura dei materiali specifici, e l'impresa Lucos, che ha materialmente eseguito i lavori per conto di Anas. Lo studio delle miscele è stato eseguito dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa che, grazie al know-how acquisito dalle sperimentazioni condotte nei

progetti Leopoldo (finanziato nel 2008 dalla Regione Toscana) e Nereide (in corso, finanziato dal programma Life della Comunità Euro pea), ha sviluppato le cosiddette "pavimentazioni a basso impatto acustico" con l'obiettivo di dare un contributo alla risoluzione di quelle problematiche ambientali connesse ai fenomeni di disturbo indotti dal rumore veicolare che sono strettamente dipendenti dalle caratteristiche superficiali della pavimentazione. Il progetto ha previsto la costruzione di 4 tratti sperimentali contigui, uno per ogni miscela, ciascuno avente una lunghezza di circa 400 m. Le tipologie di miscele stese nel sito sono di tipo dense graded, di cui una tradizionale a caldo (US_0), assunta come riferimento, una a tessitura ottimizzata prodotta a caldo (US_1) e due confezionate a tiepido e additivate con polverino di gomma da PFU introdotto secondo processo Dry e processo Wet (US_2 e US_3), denominate come di seguito: US_0 Usura tipo Anas Fuso B (Riferimento) US_1 Usura a tessitura ottimizzata US_2 Usura Dense Wet US_3 Usura Dense Dry Caratteristiche compositive delle miscele L'analisi delle miscele è stata eseguita in due fasi: una prima fase di mix design e una successiva fase di caratterizzazione della miscela posta in opera. La scelta della tecnologia e dei materiali è stata condotta con l'obiettivo di realizzare delle pavimentazioni ad elevata aderenza e dalle prestazioni acustiche ottimizzate, in grado di garantire la sicurezza della circolazione e assicurando allo stesso tempo la durabilità della sovrastruttura. Tale obiettivo è stato perseguito cercando di ottimizzare la tessitura


superficiale della pavimentazione attraverso il ricorso a una specifica selezione e opportuno dosaggio degli aggregati lapidei, e mediante l'impiego di polverino di gomma da PFU. Per ciascun tappeto è stata definita la percentuale ottima di legante me diante metodo volumetrico. La miscela ottima è stata quindi caratterizzata dal punto di vista compositivo e meccanico e, successivamente, è stata riprodotta in impianto e posta in opera. Caratteristiche meccaniche delle miscele La caratterizzazione meccanica delle miscele è stata realizzata mediante determinazione della resistenza a trazione indiretta (UNI EN 12697-23) e della sensibilità all'acqua (UNI EN 12697-12). Le prove sono state eseguite su provini addensati con pressa giratoria ad un numero di giri pari a Ndesign. Al fine di evitare l'invecchiamento delle miscele per successivi riscaldamenti, gli addensamenti sono stati eseguiti contestualmente alle operazioni di stesa avvalendosi di un laboratorio mobile. La resistenza a trazione indiretta e la sensibilità all'acqua sono state determinate alla temperatura di 25°C. I risultati delle determinazioni, espressi in termini di resistenza a trazione indiretta, di rapporto di deformabilità e di sensibilità all'acqua mediante il coefficiente ITSR, calcolato come rapporto tra la resistenza a trazione indiretta di campioni condizionati in acqua e quella di campioni non condizionati (ITSdry), hanno confermato la rispondenza ai limiti di riferimento previsti nei comuni CSA per la categoria di strada oggetto dell'intervento. Le stese sperimentali Le usure sperimentali sono state poste in opera, l'una di seguito all'altra, su un tratto della S.S. 73 in località San Leo per una lunghezza complessiva di circa 1.600 m e per uno

spessore di 4 cm. Su entrambe le corsie di ciascun tratto è stato eseguito il rilievo post-operam degli indicatori acustici e funzionali. E' prevista una fase di monitoraggio di tali indicatori al fine di stabilirne l'evoluzione nel tempo per effetto del passaggio veicolare. Rilievo delle caratteristiche superficiali La valutazione delle caratteristiche superficiali è stata eseguita in termini di macrotessitura e aderenza. I profili per il calcolo della macrotessitura sono stati individuati mediante un profilometro laser con un intervallo di campionamento pari ad 1 mm e dai profili acquisiti è stata determinata la macrotessitura in termini di MPD ed ETD. Le misure di aderenza, condotte in continuo con Skiddometer BV11, sono state espresse in termini di BPNeq, CATeq (secondo CNR B.U. n° 147/92) ed F60 (secondo il modello dell'IFI). Per tutte le miscele, gli indicatori di macrotessitura e aderenza rispettano le soglie di riferimento previste dai comuni CSA. In particolare si registrano valori di macrotessitura maggiori per le tre stese sperimentali rispetto al riferimento, con valori massimi assunti dalla US_3. Anche relativamente i livelli di aderenza si riscontra un considerevole incremento dei valori misurati nelle miscele sperimentali rispetto al riferimento, riconducibile alla natura degli aggregati utilizzati e alla presenza del polverino da PFU. Monitoraggi acustici Le pavimentazioni sono state caratterizzate acusticamente dal laboratorio IPOOL con il metodo Close Proximity CPX come previsto dal Report "Revision of Green Public Procu rement Criteria for Road Design, Construction and Maintenance" (di seguito GPP edito dalla Commis sione Europea). Il metodo CPX ha lo scopo di valuta-

re l'emissione acustica dovuta all'interazione pneumatico/pavimentazione, acquisendo il segnale di pressione acustica mediante l'uso di due microfoni montati in prossimità di uno pneumatico di riferimento. I risultati mostrano sia come le quattro pavimentazioni rispettino il limite per la verifica della conformità della produzione, sia come le due pavimentazioni contenenti PFU offrano un maggior beneficio acustico rispetto alle altre due. Il confronto con i tratti di pavimentazione ante-operam adiacenti al tratto sperimentale ha fatto registrare un elevato beneficio acustico offerto dal rifacimento del manto stradale con pavimentazioni a basso impatto acustico. Monitoraggi ambientali Durante la posa in opera delle miscele sperimentali sono state eseguite alcune misure ambientali e biologiche volte a determinare i livelli di esposizione inalatoria e cutanea degli addetti alla pavimentazione stradale. Sono stati eseguiti campionamenti personali sugli operatori presenti nel cantiere (rullista, autista e addetto a piedi alla vibrofinitrice) e in postazione fissa, sui macchinari utilizzati e in prossimità del tratto stradale. L'indagine ha evidenziato nel complesso livelli di esposizione confrontabili con i dati ottenuti in precedenti indagini condotte durante la posa in opera di conglomerati tradizionali. L'esposizione ai metalli è risultata trascurabile; per le polveri inalabili e respirabili ed i composti organici volatili sono stati misurati valori ampiamente inferiori ai valori limite dell'esposizione professionale. Per gli IPA cancerogeni, a fronte di livelli di esposizione inalatoria generalmente bassi, si osservano valori più elevati nei campioni raccolti per la valutazione dell'esposizione cutanea, soprattutto per gli addetti alla finitrice e gli addetti a piedi, rispetto agli addetti al rullo.


PORTATTREZZI

Anche per la Provincia di Latina affidabilità e polivalenza Multicar M31

L'amministrazione provinciale di Latina ha, tra gli altri, il compito di gestire la manutenzione del proprio territorio lungo le strade di competenza. Dal punto di vista morfologico, le situazioni non sono per nulla omogenee: si passa dalla zona montuosa e collinare dei Monti Lepini, passando per la meravigliosa costa marittima lungo la quale si possono incontrare Formia, Gaeta, Terracina e altre note località, arrivando fino alla vasta pianura dell'Agro Pontino. Un territorio così vario impone attività differenti durante l'arco dell'anno e il modo migliore per svolgerle puntualmente e ottimizzare i costi risulta sicuramente mettere a disposizione

del personale operativo mezzi e attrezzature efficaci, rapidi negli spostamenti, sfruttabili al massimo. Dopo un'attenta valutazione effettuata dai referenti e responsabili del settore affari generali in collaborazione con quello viabilità e trasporti, è stata indetta una gara d'appalto per l'acquisto di un veicolo di dimensioni compatte per permetterne l'utilizzo anche su strade di carreggiate ridotte senza comportare blocco del traffico, rapido negli spostamenti per raggiungere agevolmente la zona di lavoro e con una marcata polifunzionalità per poterlo destinare da subito a svariate attività, e all'occorrenza dotarlo di ulteriori applicazioni che risultassero

necessarie. Queste richieste sono state egregiamente soddisfatte dal veicolo Multicar M31 fornito dalla Bolognese MI&P S.r.l., dealer italiano della tedesca Hako GmbH, leader nella produzione di veicoli professionali e polifunzionali a carreggiata stretta. Il portattrezzi fornito è dotato di un potente motore turbodiesel della FPT da 3000 cc di cilindrata e 150 CV di potenza, particolarmente attento all'ecologia con la conformità alla normativa Euro 6 - D. Nell'ampia possibilità di versioni della gamma Multicar, è stata individuata la CHK, dotata cioè di un potente impianto idraulico con connessioni anteriori, centrali e posteriori che mette a disposizione delle attrezzature un flusso idraulico con portate fino a 110 litri - minuto e 300 bar di pressione, valori selezionabili con semplicità e rapidità dall'operatore tramite i comandi interni alla cabina ed integrati nel bracciolo del sedile di guida. Questo impianto, abbinato al particolare riduttore al cambio con fasce di velocità che spaziano da 600 metri ora a 90 km orari, permette di alimentare nel migliore dei modi una infinità di applicazioni. Il veicolo poi, ovviamente, presenta tutte le peculiarità distintive presenti su tutta la gamma M31: le sospensioni


anteriori indipendenti che donano capacità di transitare su fondi disconnessi e un comfort di guida unico, cosa importantissima per poter ospitare adeguatamente l'operatore per numerose ore. La cabina panoramica garantisce ottima visuale in tutte le circostanze di lavoro da affrontare, è composta da pannellatura in materiale esente da corrosione oltre che fono e termoassorbente. La trazione anteriore è inseribile, permettendo così all'operatore di sfruttarla soltanto quando necessaria, evitando logorii, consumi e diminuzione della manovrabilità quando non utile. Il telaio portante in longheroni di acciaio, i robusti ponti ed il motore arretrato completano telaisticamente al meglio un veicolo pensato per trasporto ma anche e soprattutto per l'abbinamento ad attrezzature che gravano sull'asse anteriore e sul pianale posteriore. Anche il livello di sicurezza è al top del segmento: cabina con elevate resistenze alla collisione frontale e laterale, 4 freni a disco autoventilanti con ABS ed EBD garantiscono la massima capacità frenante anche sui fondi più difficili; su questo veicolo è stato inoltre previsto il freno motore,

recentemente inserito da Hako tra gli accessori disponibili sui propri veicoli. La fornitura effettuata alla Provincia di Latina comprende anche una già ampia, seppur integrabile, dotazione di allestimenti che vedono protagonisti i prodotti Fiedler, allestitore storico di Multicar che sviluppa da decenni macchine perfettamente abbinabili al mezzo, rendendo semplice l'intercambiabilità e ottimizzando il risultato finale con efficienza e qualità. Una delle principali attività di manutenzione svolta dall'ente, è lo sfalcio erba a lato strada, lavoro che può essere svolto egregiamente dal veicolo in abbinamento al braccio FFA: l'applicazione sulla piastra anteriore dona una visibilità perfetta per l'operatore; l'alimentazione data dall'impianto idraulico in load-sensing permette di avere i flussi oleodinamici necessari già a 1.200 giri/min del motore, riducendo consumi, rumorosità e logorii generali. Il traslatore idraulico per spostare lateralmente il gruppo falciante permette di operare senza ingombrare la corsia opposta quando si presenta un ostacolo sul ciglio della strada (alberi, cartelli stradali...); grazie ad un pro-

fessionale comando joystick ed un display posti in cabina, l'operatore può con semplicità gestire tutte le movimentazioni necessarie rimanendo concentrato alla guida e con la visuale sempre rivolta verso il senso di marcia. L'attrezzatura durante i trasferimenti si ripiega entro la sagoma del mezzo, permettendo agevolmente di trasferirsi nel traffico per raggiungere il luogo di lavoro. Oltre alla testata falciaerba, un sistema rapido di sostituzione utensile terminale permette di destinare l'attrezzatura a numerose attività alternative, come ad esempio la pulizia della segnaletica con spazzole, la potatura dei rami a lato strada con tranciarami, la realizzazione di una palizzata con trivellatrice e molto altro. Per garantire la massima stabilità della macchina in fase di lavoro, sull'asse anteriore viene inserito un bloccaggio del ponte ad innesto idraulico ed automatico: appena l'operatore effettua il primo movimento dell'attrezzatura, questo si inserisce evitando di gravare eccessivamente sulla sospensione e mantenendo la cabina del mezzo nella corretta posi-


zione anche a braccio completamente esteso e con l'utensile di lavoro a oltre 4,5 metri di distanza dal centro veicolo; durante i trasferimenti lo stesso bloccaggio viene disinserito, per permettere alle sospensioni di operare normalmente. L'allestimento è completato da un gruppo zavorre in acciaio posteriore amovibili, sagomate e posizionate su un supporto a sbalzo, lasciando perciò libero l'intero pianale del veicolo che può essere utilizzato per altro materiale anche con falciaerba montato In alternativa al braccio falciante, nella parte anteriore del mezzo gli operatori della provincia potranno applicare uno sgombraneve a geometria variabile FKP con sistema superamento ostacoli e riarmo automatico ed una spazzolatrice a rullo FFK, ideale per la rimozione del ghiaietto dal piano stradale, ma utilizzata molto frequentemente anche per uso invernale in presenza di poca neve e per operare su fondi delicati come porfido, lastricati... Una interessante dotazione del veicolo per utilizzo di queste attrezzature è il particolare sistema che in maniera automatica (ovviamente se attivato) fa sì che l'attrezzatura si sollevi automaticamente all'inserimento della retromarcia e venga nuovamente abbassata quando si inserisce la marcia avanti: in questo modo, ad esempio, la pulizia di piazzali e parcheggi potrà essere eseguita più rapidamente e comodamente. Il cassone posteriore trilaterale realizzato dalla ditta Monzali S.n.c. e com-

pleto di sponde in alluminio con apertura sopra - sotto, porta pali anteriore e sistema di ancoraggio a scomparsa distribuiti sul fondo, è la base di appoggio ideale per lo spargisale FSS: questa macchina dispone di una tramoggia ribassata per ottimizzare il baricentro anche a pieno carico e lasciare libera la visuale posteriore durante le retromarce. Inoltre un particolare sistema di mescolazione del materiale interno alla tramoggia garantisce una perfetta distribuzione al suolo anche qualora si utilizzi materiale di scarsa qualità, umido e compattato. Tutte le attività di gestione dello spargimento (attivazione, spegnimento, accensione gruppi ottici, larghezza e grammatura) vengono gestiti dal quadro comandi in cabina, lo stesso che in precedenza abbiamo descritto per

la regolazione del falciaerba: grazie alla tecnologia can-bus con cui è sviluppato infatti, quando viene installata l'attrezzatura invernale la riconosce e si configura automaticamente per la sua gestione. I valori impostati dall'operatore sono in dipendenza tachimetrica, quindi automaticamente messi in connessione con la velocità di avanzamento e mantenuti costanti: l'operatore quindi non dovrà modificarli durante lo spargimento e potrà così concentrarsi sulla guida del mezzo. Oltre alle attrezzature selezionate nella fase d'acquisto unitamente al mezzo, la Provincia di Latina potrà integrare le dotazioni con innumerevoli soluzioni idonee alla gestione del proprio territorio, in perfetta linea con la filosofia One for All dei veicoli polifunzionali Multicar.


CARBURANTI

Il rifornimento onsite: i trend del mercato internazionale

Per chi opera in cantieri, in mare aperto e per i privati che vivono in territori estesi lontani dalle stazioni di servizio, l'approvvigionamento di carburante è una necessità primaria che richiede soluzioni efficienti sia in termini di tempi che di costi. L'esigenza di razionalizzare gli spostamenti è la principale responsabile della crescita costante del mercato di rifornimento on site, includendo anche il trasporto di carburante sia in acque interne, che in acque marine. I vantaggi di questa modalità di rifornimento sono immediatamente misurabili: - tagliare sensibilmente i costi dovuti agli spostamenti effettuati per il solo approvvigionamento, - mantenere il totale controllo dei consumi, - gestire in modo più efficiente il tempo aumentando la produttività. Un settore che, per soddisfare la domanda in aumento, ha visto negli ultimi anni la nascita di numerosi servizi dedicati in tutto il mondo: dagli Emirati Arabi agli Stati Uniti, dal Canada all'India fino al Sud Africa. La digitalizzazione dei servizi, inoltre, ha introdotto nel mercato specifiche applicazioni web in grado di dare risposte rapide e puntuali, accessibili da mobile in qualunque momento. Con l'introduzione delle app web, non è solo il settore BtoB a beneficiare del rifornimento on site, ma anche i privati. Nelle metropoli trafficate, dove le stazioni di servizio sono relegate alle

periferie e nelle regioni in cui le distanze tra i centri abitati e le aree di servizio sono rilevanti, sempre più singoli cittadini affidano a servizi specializzati il rifornimento a domicilio o tramite geolocalizzazione. I fornitori del rifornimento su richiesta impiegano mezzi di trasporto con vani capienti nei quali stivare serbatoi trasportabili in metallo o polietilene da 55 litri fino a 980 litri di carburante. Il sistema è sempre più diffuso nel mondo, dal Sud America all'Europa, ciascuno con le proprie personalizzazioni. Grazie alla vasta gamma di serbatoi disponibili, realizzati in metallo o in polietilene in una varietà di capacità studiata per ogni esigenza e possibilità di trasporto, Emiliana Serbatoi è il partner ideale per la fornitura di serbatoi trasportabili per il rifornimento onsite. Tra i prodotti più utilizzati per questo servizio ci sono i Tankube in metallo da 440 e 960 litri di capienza e i Carrytank in polietilene studiati per essere trasportati su pick-up o altri veicoli di servizio, entrambi omologati

per il trasporto di carburante. I prodotti vengono distribuiti in modo capillare in tutto il mondo, offrendo soluzioni a ogni esigenza di materiali e climatica. Nei Paesi del Nord Europa, ad esempio, dove le vie marittime sono ampiamente sfruttate per le comunicazioni, il commercio e il trasporto, i servizi di rifornimento in acque marine sono diventati sempre più strutturati e qualitativamente elevati. Per chi lavora su imbarcazioni anche per lunghi periodi di tempo, il rifornimento di carburante in tempi rapidi e in sicurezza è una necessità primaria. La particolare condizione climatica di questi Paesi, circondati dal mare e con temperature mediamente basse, ha reso tuttavia necessario adottare precisi accorgimenti per garantire il trasporto e lo stoccaggio di carburanti in sicurezza. Emiliana Serbatoi ha consolidato la propria presenza in questo mercato offrendo prodotti studiati per resistere nel tempo, nel rispetto della qualità e delle norme di sicurezza. L'azienda rifornisce ove necessario - come in questo mercato - serbatoi customizzati in acciaio inox o applicando sull'acciaio un trattamento inattaccabile alla corrosione dovuta alla salsedine e al clima marittimo. Anche gli elementi accessori come colonnine, pompe e pistole erogatrici vengono scelti tra le soluzioni più innovative di alta qualità.


FORMAZIONE

Sistema Italia Una sinergia inedita tra l'Esercito Italiano ed il Gruppo Merlo che, incontratisi quasi per caso due anni fa, oggi studiano e condividono strategie future

Una comunità di intenti per certi aspetti sorprendente quella tra il Gruppo Merlo - leader tecnologico nel settore dei sollevatori telescopici e I'Esercito Italiano, che si è andata via via concretizzando con la conduzione di attività addestrative sinergiche finalizzate ad incrementare le capacità di determinati assetti logistici ed operativi, siano essi civili o militari, con orientamento al loro utilizzo nell'ambito di operazioni di supporto al territorio. Questa collaborazione è stata sancita in grande stile presso il Centro Formazione e Ricerca Merlo, dove è

stato presentato il documento video inedito "Sistema Italia", la sintesi filmata, con un taglio fortemente emozionale, delle attività svolte congiuntamente al personale della Brigata Alpina Taurinense nelle aree di addestramento e sui percorsi fuoristrada del Centro Formazione e Ricerca del Gruppo. Si racconta di una utile esperienza che ha permesso di verificare dal punto di vista pratico ed operativo la fattibilità di impiego sinergico di mezzi e professionisti civili e militari in ipotesi di esigenze operative (calamità naturali, interventi di soccorso

...) che possano trarre vantaggio da un intervento congiunto. Nel suo intervento, il Cavaliere del Lavoro Amilcare Merlo, presidente del Gruppo Merlo, ha raccontato la genesi di questa collaborazione e sottolineato la volontà di far diventare il Gruppo un punto di riferimento non solo italiano per la ricerca e la formazione nel mondo militare. Paolo Peretti, direttore del Centro Formazione e Ricerca Merlo e promotore di questo progetto, ha evidenziato che "il Gruppo Merlo, che non viene chiamato in causa direttamente quando ci sono emergenze sul territorio, fronteggiate dagli enti preposti in modo molto efficace ed efficiente, è in realtà il più interessato a sapere che cosa serve, come si devono utilizzare, perché si fanno delle scelte di impiego di una certa macchina e non di un'altra che, magari per tutta una serie di logiche tecniche, potrebbe essere più adeguata a svolgere una determinata missione". In rappresentanza dell'Esercito era presente il Generale di Divisione Ignazio Gamba, vice comandante delle Truppe Alpine. Ad assistere alla proiezione numerose autorità civili e militari. Nel corso delle attività sviluppate congiuntamente si sono testate le possibilità di dialogo e di comprensione tra le componenti civile e militare e si sono focalizzati gli interventi sulle necessarie azioni sinergiche.


Uno di questi interventi ha riguardato il carico/scarico con i sollevatori telescopici fuoristrada Merlo dei container da 20 piedi (sei metri) dai mezzi di trasporto e la loro movimentazione nelle diverse configurazioni orografiche e logistiche. I sollevatori telescopici Merlo sono macchine 4x4 che possono muoversi agevolmente sui terreni più impervi e superare pendenze ed ostacoli che un comune automezzo non riesce ad affrontare. Si è anche contestualmente verificata l'efficacia del trasferimento in zona di intervento, all'interno dei container stessi, dei sollevatori telescopici Merlo già predisposti per essere immediatamente operativi. Nonostante il loro peso sia di alcune tonnellate, hanno dato dimostrazione di essere assai compatti e maneggevoli, tanto da entrare ed uscire autonomamente dai container stessi ed essere in azione con le attrezzature

in dotazione per il sollevamento, la movimentazione e lo scavo in tempi incredibilmente ridotti. Un'altra fase dei test addestrativi ha riguardato l'accesso, calandosi dall'alto, a luoghi altrimenti inaccessibili, quali ad esempio in caso di interventi di soccorso all'interno di edifici o cavità. Le simulazioni hanno riguardato la discesa in corda doppia da un'altezza di trenta metri utilizzando allo scopo una piattaforma aerea porta persone su sollevatore telescopico Merlo, in grado di ospitare fino a tre soccorritori alla volta con le loro attrezzature complete. Questa tecnologia Merlo è stata particolarmente apprezzata dagli operatori per la stabilità e versatilità che offre, dimostrandosi un efficace sistema di accesso fino ad oggi non ancora adeguatamente utilizzato a questo scopo. Infine l'impegnativo tracciato del CFRM, che si snoda in fuoristrada estremo, su terreno preparato ed anche su percorso stradale, è stato scelto per le attività di scuola guida dei conducenti dei veicoli da trasporto leggeri VTLM Lince. Qui le pendenze superano il 60% e ci sono passaggi in contropendenza particolarmente impegnativi che provocano rapidi cambiamenti di assetto della macchina, generando accelerazioni trasversali finanche di 2 G che

sottopongono uomini e mezzi a notevoli sollecitazioni. La difficile transitabilità di gran parte del percorso ha messo a dura prova la perizia dei conducenti ed è in questi contesti che si apprezza l'alta professionalità degli equipaggi e l'efficacia della formazione ricevuta durante le innumerevoli sedute addestrative. Tutto questo è stato reso possibile grazie alla disponibilità ed alla lungimiranza dei comandi militari della Brigata Alpina Taurinense dell'Esercito e della dirigenza del Gruppo Merlo che hanno condiviso un progetto innovativo ed aperto scenari addestrativi nuovi nell'ottica di migliorare l'efficacia negli interventi di soccorso in caso di calamità ed umanitari, ponendo le basi per nuovi sviluppi ed attività future. Il video "Sistema Italia" è visibile sul sito del Centro di Formazione e Riceca Merlo e sul canale youtube CFRM Merlo.


TECNICA

WPF propone la mangiatoia per la sterilizzazione dei cinghiali LAWRENCE DICESARE

"L'ho schivato per un soffio" Non è raro incontrare cinghiali lungo le strade che conducono alle più diverse località. "Diverse fratture per la ragazza che si è scontrata con i cinghiali nella tarda serata di ieri." "Incidente tra moto e ungulato questa mattina alle 4,45." "Con l'auto contro un cinghiale, morto il conducente. A lanciare l'allarme alcuni passanti. Sul posto sono inter-

venuti i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e i sanitari." "Cinghiali sull'A1, incidente a catena." "Morto un ragazzo di ventotto anni. L'incidente è avvenuto intorno alle quattro di notte sull'autostrada A1 tra Lodi e Casalpusterlengo." "Almeno tre cinghiali hanno superato le barriere di divisione attraversando la carreggiata." "Milano, cinghiali causano incidente: un morto e 10 feriti sul tratto tra Lodi e Casalpusterlengo: tra i feriti 3 bambini, una ragazza di 27 anni è gravissima." "Secondo scontro con cinghiali senza feriti nella serata di giovedì." "Cinghiali, in provincia di Como causa di 9 incidenti stradali in un

anno." "Cinghiali, 160 incidenti tra Abruzzo e Molise in un anno e mezzo a causa della fauna selvatica." Un triste primato a conferma di una situazione sempre più drammatica, come evidenzia l'ultimo report di 161 incidenti - poco meno di uno ogni tre giorni - causati in Abruzzo e Molise da investimento di animali di cui circa la metà sulle tratte A14, A24 e A25. Cinghiali: preoccupazione e rabbia dopo l'ennesimo incidente "Non è più solo un problema degli agricoltori e di colture devastate. L'ennesimo incidente a causa della fauna selvatica sul territorio provinciale non fa che amplificare quello che continuiamo a denunciare da anni: la proliferazione senza freni di cinghiali e caprioli sta mettendo a rischio la sicurezza delle singole persone. Servono misure straordinarie, i piani di contenimento messi in atto non sono sufficienti”. Sono solo alcune delle notizie che ogni giorno riempiono le pagine di stampa. In questo momento sono tantissimi i cinghiali che attraversano le strade e i paesi d'italia. A farne le spese non solo gli automobilisti, che corrono pericoli sempre


più gravi, ma anche gli agricoltori, che hanno problemi diversi e non meno importanti. Campi distrutti dalle scorribande dei branchi, mesi di lavoro persi, aziende che devono ricominciare daccapo e senza garanzie, anzi con la paura di vedere vanificato ancora una volta il lavoro svolto. Una vera e propria emergenza "sociale", quindi, che mette a rischio la sicurezza e la salute degli automobilisti, considerato che un cinghiale può arrivare ad un quintale e mezzo di peso e 150 centimetri di lunghezza, facendo registrare danni altissimi fra costi per riparazioni meccaniche e di carrozzeria alle auto e spese sanitarie per le persone rimaste ferite e contuse. I dati diffusi dal Compartimento Polizia Stradale, relativi al periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 ad oggi: 161 episodi, dei quali circa metà si sono verificati sulle tratte di competenza della A14, A24 e A25 (dato assoluto in quanto la Polizia Stradale espleta in autostrada vigilanza esclusiva) ed il resto sulla viabilità ordinaria. Si moltiplicano le richieste di risarcimenti e perfino di associazioni specializzate a raccogliere segnalazioni, cioè di gente dedita solo a raccogliere queste richieste di conflitto tra popolazione umana e cinghiali. Non basta avere un coordinamento per i risarcimenti, che già di per sé è una spesa notevole. E' un fatto di sicurezza delle persone che va affrontato con decisione perché la questione è destinata a peggiorare ancora. Il numero dei cinghiali è più che raddoppiato negli ultimi dieci anni, salendo a 2 milioni in Italia Il problema del maiale Il maiale selvatico è l'animale invasivo più prolifico senza predatori naturali. La sua crescita demografica e la sua portata geografica non hanno eguali in nessun altro. La caccia, il dogging e la cattura non hanno avuto praticamente nessun effetto. Sono necessari ulteriori metodi di gestione, controllo, eradicazione. La proliferazione senza freni dei cinghiali sta mettendo anche a rischio l'equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali. Studi ed esperienze relative all'elevata densità dei cinghiali in aree di elevato pregio naturalistico hanno mostrato notevoli criticità in particolare per quanto riguarda il rapporto tra crescita della popolazione dei selvatici e vegetazione forestale. Si tratta ormai di una emergenza

sociale e non bastano le misure finora approvate, né la grande disponibilità comunque dimostrata dai sindaci e dalle diverse amministrazioni sia provinciali che regionali. E' necessario dare una sferzata concreta che non può limitarsi agli indennizzi agli agricoltori per i danni ricevuti, che comunque sono pochi e tardivi". Da queste pagine non affronteremo la sicurezza sanitaria per cui migliaia di suini allevati sono stati abbattuti per la peste suina, e nemmeno benché siamo a Milano e Bergamo la necessità di impedire altri salti di specie da virus vecchi e nuovi, per il quale proprio dai suini, anche pochi giorni fa l'OMS ha lanciato un nuovo ennesimo allarme, e dire preoccupante credo sia già qualcosa di superato. La soluzione brevettata insieme a università USA: WildPig Feeder Dopo essere intervenuti nell'analisi di diverse situazioni di rischio per una ricerca di soluzioni esistenti e verificate o per una progettazione di soluzione a gravi problemi sociali ed economici di cui alcuni riportati anche in queste pagine nei numeri precedenti, il gruppo di professionisti coordinato da me stesso, Lawrence DiCesare, sta operando per una soluzione efficace ma allo stesso tempo incruenta dato che rifiuto per mia coscienza personale qualsiasi intervento cruento e crudele. Con i miei colleghi in Florida, a Los Angeles, in Texas e in altri US States abbiamo elaborato un concetto non nuovo ma che siamo riusciti ad applicare con risultati concreti. In ogni caso di eccessiva proliferazione la migliore azione è la sterilizzazione. Si applica a cani e gatti randagi e perfino a zanzare. In effetti non si riescono a sterilizzare nemmeno loro. Il costo di una sterilizzazione per singolo animale sarebbe oltremodo oneroso tale da sopravanzare i costi dei rimedi ai danni. Ma attenti anche ai virus nel contatto così stretto tra maiali e umani, non vorremmo passare dalle morti per incidenti ad altre cause ben più conosciute in questo periodo. Escluso le morti per incidenti. Bisogna essere molto responsabili e molto concreti dopo quanto è successo con il Covid, parlando di persone morte. Le ultime notizie parlano anche di altri virus nei maiali oltre la ben nota peste suina che sta decimando anche allevamenti di suini non solo

animali selvatici. Bisogna anche tenere bene in mente che il canale privilegiato del salto di specie dei virus sono ancor più i maiali che gli uccelli. Salvo casi di cattivi comportamenti e igiene che non cito, già noti a tutti. Ma ora sta a noi scegliere se aspettare o se agire con una prevenzione illuminata. Illuminata non significa solo evitare qualsiasi possibilità di avere altri outbreak pandemici, questo è un sacrosanto dovere, non solo dei politici ma di tutti. Illuminata significa com'è nel nostro stile da decenni, risolvere un problema evitando costi e magari trasformandolo in una attività, trasparente ed esemplare, etica e sociale. WPFeeder è la compagnia nata in Florida da prolifici inventori, si è dedicata alla realizzazione di un sistema di distribuzione alimenti campali. Diciamo come avviene per i ratti in ambiti urbani nelle città italiane. I problemi avverso questa teoria erano due. Il primo che l'accesso agli alimenti fosse consentito solo ed esclusivamente ai maiali/cinghiali e non ad altre specie, magari protette. Il nostro sistema, con all'interno miele ed altre attrattive per Grizzly e orsi bruni da 800 kg ha dimostrato le sue forti qualità di protezione dalla forza di questi nobili animali che non devono correre nessun rischio. Così come nessun accesso è consentito a caprioli o piccoli animali per una serie di sicurezze basate su peso e dimensioni e tipologie di zampe o zoccoli Il secondo era che, soprattutto per me, non era accettabile trattare animali con veleni, come torno a ripetere con i ratti e i topi che fanno morire tali animali tra atroci tormenti, e rendendoli un pericolo per la fauna che se ne nutrirebbe. Nemmeno era accettabile un prodotto anche solo tossico per i maiali, come per esempio il nitrito di sodio, ma sempre crudele e non da "human society". Il nitrito di sodio è un conservante regolarmente usato e autorizzato; viene usato come conservante d'elezione contro il batterio Clostridium botulinum (può causare il botulismo) nei prodotti a base di carne e pesce. Il nitrito di sodio è presente soprattutto nelle carni in scatola, negli insaccati, nel pesce in scatola e nei formaggi. Può ostacolare il trasporto dell'ossi-


geno nel sangue reagendo anche con altre sostanze (come le nitrosammine) diventando anche tossico. Si era pensato di utilizzarlo in quanto non veleno. Ma non ci bastava. Siamo certi di aver conseguito un risultato definitivo. Quello che con le Università US abbiamo escogitato e brevettato in questa lotta al pericolo da eccesso di maiali selvatici - cinghiali è l'uso di un alimento innocuo per tutti, perfino per gli stessi maiali. L'uso combinato dei nostri WPFeeder con i semi di cotone come alimento, accessibili comunque solo ai maiali, riesce a conseguire una sterilizzazione di massa di tali maiali selvatici e a ridurne immediatamente la proliferazione dato la loro elevata frequenza di riproduzione. Da queste pagine l'appello alla politica è di usufruire della mia presenza "italiana", per favorire una produzione in Italia di questi WPFeeder Sistema di monitoraggio WPF per CZF Panoramica delle caratteristiche operative generali di un sistema di monitoraggio attivo progettato per l'alimentatore a zona controllata (CZF) (Wild Pig Feeder) di WPF, Inc. Al momento della produzione ogni CZF WPF può essere configurato con: un sensore di prossimità e un magnete permanente sulla porta di alimentazione CZF, un ricevitore trasmettitore GSM alimentato a batteria posizionato internamente con interfaccia sensore a relè, antenna esterna (piatta) montata su superficie esterna, etichetta in metallo anodizzato AlumiGuard con codice QR (Quick Response) 2D contenente un numero seriale preprogrammato sequenziale applicato all'esterno di ciascun CZF. I punti di collegamento hardware saranno incorporati nel processo di produzione di ogni CZF per consentire l'installazione delle apparecchiature di monitoraggio al momento della produzione o dopo la consegna al proprietario/operatore. La posizione del trasmettitore GSM, del sensore di prossimità e del magnete permanente deve essere effettuata per consentire l'installazione, la riparazione e la sostituzione sul campo da parte del proprietario/operatore utilizzando l'hardware del fattore di forma Torx. 1. Ciascun trasmettitore per telefono cellulare GSM utilizza un chip SIM (modulo di identificazione dell'abbonato) programmato con il numero di

serie univoco della CZF. Ogni volta che viene attivato il sensore di prossimità collegato alla porta di alimentazione, il trasmettitore del telefono cellulare GSM trasmetterà l'attività dell'alimentatore in tempo reale utilizzando il servizio di messaggi SMS a un database centrale. Il monitoraggio dell'attivazione della porta di alimentazione fornisce un feedback positivo sull'attività, lo stato della quantità di cibo e un modo per calcolare la quantità totale di cibo erogato nel tempo. Queste informazioni possono essere utilizzate per avvisare il proprietario/operatore quando è necessario riempire il cestino degli alimenti o ispezionare un alimentatore di suini che segnala un'alta attività. 2. Ogni volta che viene riempito il contenitore per alimenti, il proprietario/operatore può utilizzare il proprio telefono cellulare per accedere al database basato su cloud per ripristinare lo stato completo del contenitore per alimenti. 3. L'operatore proprietario di un gran numero di alimentatori di suini sarà in grado di localizzare (localizzare) ciascun alimentatore tramite la scansione di un codice di risposta rapida (codice QR) situato su una piastra dati in alluminio resistente collegata a ciascun alimentatore al momento della produzione, utilizzando un cellulare con un lettore di codici QR. Durante la scansione, il numero di serie dell'unità e le coordinate GPS del telefono cellulare verranno trasmessi a un database centrale "cloud" in cui queste informazioni saranno collegate al rispettivo inventario proprietario/operatore degli alimentatori. Ogni volta che si sposta l'alimentatore, il codice QR viene scansionato per aggiornare e ripristinare la posizione dell'alimentatore. 4. Tutti gli alimentatori di suini distribuiti possono essere localizzati sul campo dal proprietario/operatore o da terzi che hanno accesso al servizio di database basato su cloud utilizzando un servizio di mappe GPS per telefoni cellulari selezionando un alimentatore di suini dall'applicazione basata sul web. Questa funzione consentirà al proprietario / operatore di individuare ciascun alimentatore utilizzando un'applicazione della mappa del telefono cellulare GEO (GPS) per trovare e riempire gli alimentatori selezionati con un contenitore per alimenti esaurito senza dover ispezionare fisicamente un numero elevato di alimentatori per

determinare quale alimentatore ha uno stato di contenitore per alimenti basso. 5. La protezione con password può essere fornita per ciascun proprietario/operatore. L'accesso al database centrale può essere reso disponibile ai regolatori per fornire la possibilità di monitorare l'attività dell'alimentatore a livello micro o macro. Questa funzione può essere utilizzata anche per la supervisione normativa per confrontare la quantità stimata di cibo esca erogata con il cibo esca acquistato. Il database può anche registrare le ispezioni in loco da parte dei regolatori acquisendo il numero di serie dell'unità e l'ID del telefono cellulare dei regolatori durante l'ispezione in loco mediante la scansione del codice QR dell'unità al momento dell'ispezione. 6. Il proprietario/operatore può ottenere un rapporto consolidato sul consumo di alimenti per esche che potrebbe essere utilizzato per verificare gli acquisti di alimenti per esche da fornitori autorizzati. Sintesi delle caratteristiche Monitoraggio dell'attività 24/h; durata della batteria a bassa attività fino a 6 mesi; notifica dello stato di batteria scarica; antenna piatta esterna a basso profilo situata sul coperchio della tramoggia per alimenti; sostituzione sul campo o installazione del trasmettitore GSM senza strumenti o attrezzature speciali; servizio di database basato su cloud; possibilità di acquisire e trasmettere la posizione GPS utilizzando codici QR numerati in serie; capacità di registrare il tempo e la quantità approssimativa di cibo per esche utilizzato per riempire la tramoggia per alimenti di ciascun alimentatore con numero di serie; determinare lo stato dell'alimentatore; capacità di determinare la quantità di cibo per esche CZF senza condurre ispezioni in loco; possibilità di registrare ogni episodio di distribuzione di alimenti e di archiviarli in una banca dati centrale per monitorare i livelli di cibo e l'attività di alimentazione per ciascun alimentatore numerato in serie; accesso ai dati tramite un sito Web protetto da password protetta; possibilità di localizzare gli alimentatori sul campo utilizzando una mappa basata sul telefono accedendo alle coordinate del sito GPS memorizzate nel database centrale; capacità di fornire alle autorità locali, statali e federali l'accesso alle posizioni e alle attività dell'alimentatore.


TECNICA

Marsiglia e Aix-en-Provence: risparmi di carburante del 12% grazie al software FuelSense® 2.0 di Allison Transmission

Un test indipendente condotto dall'area metropolitana che raggruppa Aixen-Provence e Marsiglia ha dimostrato che il software FuelSense® 2.0, sviluppato da Allison Transmission, ha permesso ai mezzi comunali delle città francesi di risparmiare fino al 12% di carburante. L'area metropolitana di Aix-enProvence e Marsiglia ha effettuato un test indipendente per diciotto mesi, su quattro veicoli, per valutare le prestazioni del software FuelSense® 2.0 di Allison Transmission. Questo test ha dimostrato le prestazioni dell'ultima versione del software che ha consentito risparmi di carburante fino al 12%. Il software FuelSense 2.0 è stato installato su quattro veicoli Renault Trucks D 4x2, attrezzati per la raccolta rifiuti. Nel software è stata attivata la modalità "Eco" al posto di quella "Performance". I veicoli hanno percorso una media di 1.200 km al mese, vale a dire oltre 21.000 km ciascuno durante i diciotto mesi del test. Il risparmio di carburante ottenuto

con FuelSense 2.0 di Allison ha raggiunto il 12%. Oltre al significativo risparmio in termini di acquisto di carburante, questi quattro veicoli hanno ridotto le loro emissioni di CO 2 di quasi cinque tonnellate, mantenendo inalterate le prestazioni del veicolo. "Il prezzo del carburante ci incoraggia a studiare tutte le possibili soluzioni per ridurre i nostri consumi. Eseguendo questo test, non ci aspettavamo questi risparmi: Il 12% è più che considerevole! E il feedback che abbiamo avuto dai conducenti è molto positivo: i veicoli hanno mantenuto le loro prestazioni elevate", ha spiegato Stanislas Kogut-Kubiak, responsabile della manutenzione nell'area metropolitana francese. Sulla base di questo test, l'area metropolitana ha scelto di installare FuelSense 2.0 su altri 24 veicoli della sua flotta per ridurre i consumi e le emissioni di CO2. "La nostra flotta è composta da 160 veicoli per la raccolta rifiuti. Sono tutti equipaggiati con trasmissioni Allison.

Da tanti anni scegliamo solo Allison e sappiamo che l'investimento iniziale viene ripagato rapidamente. Sono trasmissioni robuste e affidabili e raramente richiedono tempi di fermo macchina, rendendo più facile la manutenzione", ha detto Kogut-Kubiak. Questo studio è confermato anche da quello del Fife Council nel Regno Unito. Un test di sei mesi è stato effettuato su due Mercedes-Benz Econic per la raccolta rifiuti. Questi veicoli hanno lavorato in due turni dal lunedì al venerdì, con diversi tipi di rifiuti e hanno percorso 21.000 km. Per sei mesi, il risparmio di carburante su questi veicoli è stato in media dell'8,85%. Questo risultato ha portato il Fife Council ad allestire altri Econic con il software FuelSense 2.0, oltre ad ordinare altri 11 nuovi Econic dotati del software, portando il potenziale di riduzione delle emissioni di CO2 della città a 124 tonnellate. Il software FuelSense 2.0 di Allison Transmission è dotato di cambio DynActive™. Il cuore di questa tecnologia è un algoritmo intelligente che valuta continuamente le condizioni di guida per regolare al meglio i cambi marcia. Questo algoritmo tiene conto di diversi fattori, come il peso del veicolo, la pendenza della strada o la frequenza delle fermate e delle partenze.


PORTATTREZZI

#4x4 Compact Bonetti, da 30 anni sulle strade della Penisola Sorrentina GHERARDO MARCHELLI

Nel pieno dell'estate 2020, nella Costiera Sorrentina, è stato consegnato un nuovo veicolo 4x4 Compact Bonetti. La società Vinaccia Maria di Sant'Agnello è una delle realtà più importanti della Penisola Sorrentina, in quanto dagli inizi anni '70 commercializza materiali edili a privati ed enti pubblici. Il servizio di consegna o ritiro di materiali viene effettuato con veicoli 4x4 speciali, vista la particolarità del territorio. Se si vuole proporre un veicolo 4x4 in questa zona, nel vocabolario locale esistono poche parole… tra le quali dimensioni contenute e robustezza. In realtà un'altra parola gettonata,

soprattutto al primo approccio è "Tene 'a gemella?" (ha gli pneumatici posteriori gemellati?). Su questo punto Bonetti, da sempre, difende la propria filosofia della ruota singola, soprattutto per evitare rotture meccaniche. Tendenzialmente il cliente è scettico e rimane dubbioso fino alla spiegazione tecnica dei pro e contro degli pneumatici gemellati e soprattutto fino alla semplice prova su strada che evidenza il lieve trascinamento di uno dei 4 pneumatici, durante la traiettoria di movimentazione a cerchio, rispetto ai veicoli gemellati. E' sottointeso che il blocco centrale deve essere inserito, altrimenti non ha senso fare questa com-

parazione! Sicuramente, a parità di dimensioni dello pneumatico, la stabilità delle ruote gemellate è superiore a quella delle singole, ma il compromesso con uno pneumatico "monotraccia di tipo pesante" vince. Era l'estate del 1990 quando alla ditta Vinaccia Maria viene consegnato il 1° veicolo Bonetti F100S con motorizzazione Sofim da 72 HP: a distanza di 30 anni esatti arriva il 6° veicolo nuovo Bonetti ad affiancare i fratelli datati. Tra i due modelli, parecchie caratteristiche costruttive sono rimaste invariate, in particolare i punti di forza che hanno portato la casa milanese ad avere successo anche a livello internazionale. Telaio scatolato, catena cinematica a lubrificazione totale, cabina in materiale composito, freno di stazionamento servoassistito, sospensioni a balestre per sovraccarichi e naturalmente pneumatici posteriori monotraccia. Il successo finale è un cocktail di fattori, che per filosofia aziendale non è mai stata rivelata…ma sicuramente oltre alla tecnica del prodotto c'è l'aspetto dell'assistenza post vendita con reperibilità di ricambi nell'arco di 24 h anche qui in penisola. Tutto questo lo conosce bene Franco, che, grazie all'esperienza ereditata dal padre "Mastro Ciccio", assiste a Piano di Sorrento svariati tipi di veicoli che circolano in Costiera Sorrentina e Amalfitana dagli inizi degli anni '70. Anche per l'assistenza le cose sono cambiate e l'aggiornamento tecnico a Milano con relative strumentazioni per diagnostica, tra le quali il tester FPT, è stato un passo obbligato per poter garantire la circolazione delle nuove "cammiunette" del 3° millennio. Una particolarità del punto service (e forse unica al mondo)… è l'accoglienza in Piazza della Repubblica, dove la clientela si trova in uno splendido


quartiere partenopeo a propria dimensione e l'arrivo di un caffè da condividere, ti fa scappare la voglia di andare via. L'affidabilissimo motore FPT da 3 l di cilindrata (che eroga 150 HP a 3.500 giri) è il cuore della catena cinematica del nuovo veicolo Bonetti FX100/35E6C. Tramite l'abbinamento del cambio FPT a 6 rapporti più R.M. al riduttore Bonetti, che ne moltiplica i rapporti (12+2 RM), viene distribuita la coppia al 50% per entrambi gli assi e la trazione permanente tramite il 3° differenziale centrale, garantendo così sicurezza anche su terreni scivolosi. Le sospensioni a balestre paraboliche a doppia flessibilità, corredate di balestrini supplementari anteriori e posteriori, garantiscono stabilità e sicurezza anche su strade sconnesse, soprattutto con carichi elevati. L'impianto frenante, progettato a schema "TT" è corredato di 4 freni a disco e servofreno da 10", con accumulatore supplementare del vuoto per la riserva d'aria nelle lunghe discese. Il freno di stazionamento a sblocco idraulico, agisce sulle pinze posteriori del 2° asse ed in contemporanea sul disco supplementare montato sulla

trasmissione, in modo da garantire lo stazionamento anche in condizioni estreme. Una personalizzazione nata in casa Vinaccia è quella di poter chiudere gli specchietti laterali senza scendere dalla cabina. Grazie ad una modifica del braccio specchio e alla messa a disposizione di un'asta per la movimentazione, si possono aprire e chiudere gli specchi dal posto di guida. Cassone speciale, con sponde in alluminio TR5 ad alta resistenza con altezza di 400 mm laterali e 500 mm nella parte posteriore (per agevolare lo scarico di pietrisco), 8 punti d'ap-

poggio, gancio brevettato Tippersafe per il caricamento di miniscavatori. Paracabina personalizzato con un rialzo (ripieghevole) per il trasporto del tondino, in modo da evitare lo sfregamento del materiale con la parte superiore della cabina e il completamento del badile e scopa dietro cabina, sono la ciliegina sulla torta. La consegna del veicolo è stata seguita direttamente da uno dei Fratelli Bonetti, che con piacere ha ringraziato le Famiglie Vinaccia della stretta collaborazione trentennale e della bellissima testimonianza del passato che è ancora presente.


VERDE

Sfalcio con posizionamento o raccolta con Hymach Tornado GHERARDO MARCHELLI

Lo sfalcio su argini di fiumi e canali può richiedere la gestione del falciato in modo che lo stesso non ricada nel-

l'acqua o venga trascinato dal corso con l'innalzamento del livello idrico a causa di piogge spesso improvvise e

torrenziali. La vegetazione falciata, come tutti i composti organici, a contatto con l'acqua tende rapidamente a marcire creando il fenomeno di eutrofizzazione, caratterizzato dalla produzione eccessiva di azoto, che contribuisce ad alimentare la prolificazione incontrollata di alghe e piante acquatiche e nel contempo crea problemi alla fauna ittica e alla qualità dell'acqua. Inoltre il materiale nell'acqua viene trasportato verso le chiuse, ostruendo griglie, tombini e i passaggi in genere. Abbiamo visto Hymach in prima linea per arginare questo problema nel n. 100 di Lavori Pubblici con la testata trinciatrice decespugliatrice convogliatrice TNR200 che recupera la vegetazione tagliata e la convoglia verso uno o l'altro lato della testata secondo la necessità, disponendola in modo tale da facilitarne la raccolta qualora s'intenda rimuoverla dall'argine e, nei casi dove ne sia previsto, il recupero. Un'altra soluzione proposta dall'azienda di Stienta (RO) è di utilizzare una macchina tagliaerba aspirante come Tornado, che è studiata appositamente per eseguire lo sfalcio dell'erba e simultaneamente la raccolta tramite aspirazione del materiale trinciato, fogliame ed altri detriti presenti sul suolo, scaricando il materiale raccolto o sulla stessa sponda in manutenzione a bordo strada o comunque dove si preferisce grazie al tubo direzionabile, oppure direttamente dentro a cassoni di raccolta trainati. Tornado è nata per eseguire la manutenzione del verde delle banchine e scarpate stradali in modo che le aree oggetto della manutenzione risultino pulite ed in ordine sia al fine paesaggistico che della sicurezza soprattutto in zone a ad alto rischio incendio, dove raccogliere il prodotto dello sfalcio risulta particolarmente importante


in quanto si evita di lasciare al suolo materiale, che una volta seccato, risulta estremamente pericoloso favorendo sia l'accensione sia l'accelerare e la propagazione degli incendi stessi. Utilizzandola nella manutenzione del verde degli argini di corsi d'acqua quali canali e fiumi la sua peculiarità ben si presta a risolvere l'annoso problema del falciato che ricade in acqua. Il materiale viene aspirato grazie ad un vortice d'aria generato da una turbina, viene veicolato attraverso un tubo flessibile che può essere utilizzato in due modi: o per direzionare tutto il falciato in una determinata fascia dell'area in manutenzione oppure per collegare la macchina ad un rimorchio trainato. L'eventuale cassone di raccolta può essere dotato, in qualsiasi caso, di dispositivo di scarico con sistema idraulico ribaltabile oppure a nastro. I residui di sfalcio recuperati possono rendersi utili quali biomasse nella filiera del biogas ed utilizzabile per la produzione di energia. L'allestimento che prevede la testata trinciatrice aspirante con rotore a coltelli polivalenti, pompe e motore ad alto rendimento, distributore idraulico con comandi a leve meccaniche (oppure, opzionale, elettroidraulico con comandi mediante joystick), scambiatore di calore, è realizzato per garantire il perfetto funzionamento della macchina con ottime prestazioni sia di sfalcio sia di aspirazione. La macchina poi può essere utilizzata per la sola raccolta dei rifiuti presenti sul suolo installando una testata utensile dedicata che, grazie a diversi tipi di regolazione, può variare l'altezza e l'inclinazione di lavoro. Questa può adattarsi a qualsiasi condizione di intervento ed ottenere ottimi risultati nel mantenere pulite e quindi nel loro ottimale stato di efficienza le canalette di raccolta a lato strada, pulire da rifiuti i bordi stradali pavimentati, abbassare le banchine stradali togliendo la vegetazione caduta e compattata al suolo e rendersi utile per ripulire tutti quegli spazi dove una comune spazzatrice stradale non riesce ad arrivare. Le macchine nella versione base sono predisposte per effettuare il lavoro sul lato destro del mezzo, ma è comunque prevista la loro realizzazione per operare sul lato sinistro.


VIABILITA' INVERNALE

88 lame Bombelli ACF ad Autostrade per l'Italia vedono un restyling funzionale della gamma GHERARDO MARCHELLI

Angelo Bombelli Costruzioni Metalliche S.r.l. è stata fondata nel 1889 ed è arrivata a vedere al lavoro la quarta generazione della famiglia. Anche la sede di produzione si trova ancora poco fuori dalla Milano che l'ha vista nascere. La prima fabbrica era in viale Monza e nel secondo dopoguerra è stata trasferita in zona Lambrate dove ha operato fino a pochi anni fa. Oggi la sede operativa

e di produzione è nel Comune di Segrate, poco distante dalla sede precedente, su un'area totale di 7.000 m2, in un moderno capannone costruito appositamente con più di 4.000 m2 coperti. Sin dagli inizi della sua attività la Angelo Bombelli si è specializzata nella costruzione di manufatti in materiali ferrosi e non. Alcuni settori sono stati nel tempo

sviluppati e oggi possiamo dire che l'azienda si è affermata sul mercato italiano ed estero, oltre che nel suo settore oramai storico di produzione di attrezzature per la viabilità invernale con una gamma sempre rinnovata e ampia, anche nel campo degli allestimenti speciali per uso aeroportuale, che dal 1985 la vede protagonista nel GSE settore aereoportuale, dove il marchio Bombelli si è affermato ed è molto conosciuto in tutto il mondo. Bombelli esporta l'85% della produzione ed è fornitore ufficiale delle più importanti compagnie aeree mondiali. In entrambi i settori Bombelli dedica risorse allo sviluppo di nuove gamme di prodotti partendo dall'esperienza sul campo dei prodotti già collaudati. Nel campo "neve" Bombelli si è aggiudicata lo scorso anno la fornitura di 88 lame per Autostrade per l'Italia, che ha visto protagonista la lama sgombraneve autostradale ACF 1440. Una lama che entra nell'ottica dell'azienda milanese di sviluppare nuovi prodotti ed inserire nuovi modelli e di migliorare sempre quelli esistenti; oltre a studiare ed ottimizzare i processi di produzione in modo da ridurre il costo produttivo in maniera per offrire un prodotto più performante ad un prezzo più conveniente. Le nuove lame vanno ad affiancare le precedenti forniture fatte da Bombelli sempre ad Autostrade: queste sono state consegnate ai tronchi di Genova, Milano, Firenze, Fiano Romano, Cassino, Pescara, Bari e Bologna. Il restyling profondo della lama precedente, ben nota ad Autostrade, ha permesso di aggiudicarsi la fornitura. Questa lama neve nasce infatti dall'evoluzione del modello precedente apportando notevoli migliorie.


L'utilizzo di materiali più performanti ha permesso una riduzione del peso a tutto vantaggio degli equilibri sul mezzo operativo. Lo scudo frontale è stato progettato e realizzato in un solo pezzo, cosa che lo rende più rigido e con meno vibrazioni in fase di lavoro. Il risultato di queste modifiche conferisce alla lama la possibilità di operare a velocità più alta con sicurezza e comfort di lavoro. Il sistema di controllo del peso a terra è garantito ora dall'installazione di pressostati elettronici di ultima generazione che garantiscono una stabilità ed un'aderenza della lama al suolo sia a basse che ad alte velocità. Questo dispositivo in caso di urti contro ostacoli riduce al minimo la ripercussione degli stessi sul telaio del camion. La lama presenta la possibilità di installare un coltello in acciaio, sia quello con gli inserti in ceramica, sia il coltello in tecnilan, che a seconda delle esigenze può essere idraulicamente inserito e utilizzato quando sulla strada c'é neve molto bagnata. Nella progettazione è stata fatta particolare attenzione alla standardizzazione dei pezzi di ricambio con quelli già montati su altri modelli in modo da ridurre costi e numero dei ricambi da tenere a magazzino, semplificando non di poco la manutenzione e la gestione di una società come Autostrade che ne gestisce un numero estremamente elevato. La nuova pulsantiera multifunzione retroilluminata consente di azionare

tutte le funzioni della lama ed è previsto un comando per mettere la lama in sicurezza durante le fasi di manutenzione. Tutta l'elettronica è contenuta nella pulsantiera e in caso di rottura è sufficiente scollegare la spina e cambiare la pulsntiera per essere nuovamente operativi, così basta averne una di scorta per non avere fermi macchina e riparare quella danneggiata con comodo. Le funzioni sulla pulsantiera vedono: salita/discesa/flottante, destra/sinistra, variazione angolo impalatura, salita/discesa piedini di stazionamento, controllo elettronico del peso, inserimento/disinserimento coltello raschiante in materiale sintetico. Prima della produzione sono state fatte delle prove operative di funzionalità con un prototipo praticamente definitivo presso il tronco di Vercelli che ha confermato tutte le aspettative. Bombelli presta particolare attenzione alla durata delle proprie attrezzature che, oltre a tutti gli elementi in gomma di elevata resistenza e dura-

ta, vedono una verniciatura, che, come da richiesta del capitolato Autostrade, deve permettere al metallo di resistere in ambiente di nebbia salina per 2.000 ore, praticamente un'eternità nella vita reale di una lama. Le cromature dei cilindri dei pistoni idraulici, elemento particolarmente importante nella sua incolumità per la vita utile dell'attrezzatura, è sottoposto al test della nebbia salina di 800 ore, per garantire l'ottimale tenuta durante tutta la vita utile dell'attrezzatura. La consegna di Autostrade ha permesso di rinnovare tutta la gamma delle lame ACF che Autostrade acquista in versione completa, con tutti gli optional e le regolazioni possibili, ma che possono essere acquistate in versioni più "semplici" per poter accontentare esigenze operative di appaltatori, comuni, provincie che non necessitano di tutti gli optional e possono avere una lama sgombraneve ad alte prestazioni ad un costo adeguato.


NOLEGGIO

Gruppo Mollo: convention 2020

Sabato 15 febbraio tutti i dipendenti del Gruppo Mollo si sono riuniti ad Alba (CN) per condividere i risultati del 2019 e i progetti futuri. Nato nel 1971, il Gruppo Mollo è costituito da tre società: Mollo Edilizia, Mollo Noleggio, Mollo Gru. Il gruppo conta 348 dipendenti (33 in più rispetto all’anno precedente), un numero di centri direttamente gestiti che entro fine 2020 raggiungeràle 40 unità e una presenza capillare in 6 regioni: Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Veneto. 3 le nuove filiali Mollo Noleggio inaugurate nel 2019: Massa, Lucca, Rezzato (BS). Nel 2019, con oltre 23.000 clienti serviti, il fatturato del gruppo ha registrato un trend positivo (+15,5%), trainato dalla società Mollo Noleggio cresciu-

ta di oltre il 20%. La flotta noleggio, che comprende un’ampia gamma di piattaforme aeree per lavori in quota, mezzi per il sollevamento, gru per edilizia, macchine movimento terra, autocarri, macchine e attrezzature edili, raggiungerà entro fine 2020 le 9.000 unità. L’età media della flotta è di 4,2 anni, confermandosi tra le flotte più complete, innovative e giovani in Italia. Chiusura in positivo anche per le divisioni noleggio con operatore e bagni mobili, che si sono distinte per gli ottimi risultati. Importanti performance inoltre per Mollo Formazione, la divisione di Mollo Noleggio che eroga corsi di abilitazione professionale (142 tipologie di corsi, conformi alla normativa vigente) con rilascio di patentini per

gli operatori di attrezzature da lavoro: nel 2019 ha erogato 820 corsi formando 5.152 operatori all’uso di macchine edili, industriali ed agricole, per un totale di oltre 25.000 operatori formati dal 2013 ad oggi, anno di entrata in vigore della normativa. Il piano di sviluppo del gruppo prevede, nel prossimo triennio, l'apertura di 15 nuove filiali nel Nord e Centro Italia per un totale di 50 punti operativi nel 2022, e l’acquisto di nuove macchine per un valore di circa 80 milioni di euro, con grande attenzione ai prodotti elettrici, litio, ibridi ed Euro 6. Grande novità per il 2020 è il progetto Mollo Academy: una "scuola" con sede ad Alba (CN), unica nel suo genere in Italia, che avrà il compito di sviluppare competenze e professionalità tecniche, commerciali e amministrative dei collaboratori del Gruppo Mollo per rispondere alle richieste di un mercato sempre più attento, esigente e di qualità. Guarderà inoltre ai bisogni formativi dei clienti esterni, aumenterà la loro capacità competitiva di stare sul mercato, incrementeràil livello di sicurezza nei cantieri, riducendo gli incidenti sul lavoro. L'Academy sarà anche promotrice di iniziative per la comunità, organizzando eventi mirati alla formazione dei giovani imprenditori locali e allo sviluppo economico e sociale del territorio. Al termine della giornata, le premiazioni delle anzianitàlavorative.


INQUINAMENTO

Fenceline monitoring of BTEX Reti di monitoraggio delle aree industriali a servizio della City

Tutte le attività svolte nella nostra quotidianità, nel bene e nel male, hanno un impatto sull'ambiente che ci circonda: dai mezzi di trasporto su cui viaggiamo ai servizi di cui godiamo. Raffinerie ed industrie, che producono il carburante ed i beni di consumo di cui facciamo uso ogni giorno, ad oggi si trovano in difficoltà nello sviluppare una produzione che possa essere al 100% ecosostenibile. Con Industria 4.0 si è potuti andare incontro ad una rivoluzione e un miglioramento dei metodi di produzione industriale grazie all'innovazione tecnologia, tuttavia ciò non risulta ancora sufficiente. Le attività antropiche impattano ancora in maniera significativa sulla salute dell'ambiente e dell'uomo, a causa delle emissioni di inquinanti atmosferici quali: polveri sottili, biossido di azoto e ozono. Un ulteriore motivo di preoccupazione inoltre è il benzene, un cancerogeno ufficialmente riconosciuto, inserito nei parametri da monitorare in qualità dell'aria secondo il d.lgs 155/2010 s.m.i.. Risulta per questo motivo di importanza fondamentale il monitoraggio capillare della qualità dell'aria sia nei centri urbani che nelle aree industriali

al fine di verificare l'emissione di questi inquinanti e prendere le eventuali contromisure in caso di superamento dei limiti fissati dalle norme in materia di qualità dell'aria. Una rete di monitoraggio perimetrale di un sito industriale permette infatti la verifica del buon funzionamento del sito e la tempestività di azione in situazioni emergenziali. Ma affinché questo sistema di monitoraggio possa funzionare, le emissioni di questi inquinanti devono essere misurate in real-time e con alto grado di affidabilità. Pollution Analytical Equipment, azienda del bolognese che realizza e propone strumenti e sistemi per l'analisi chimica on-site di composti volatili, con l'obiettivo di andare incontro a questa necessità, ha ideato una soluzione analitica a servizio del comparto industriale (e di riflesso anche a servizio della City) per migliorare la qualità dell'aria e, di conseguenza, della vita. Pyxis GC-BTEX è il primo ed unico gascromatografo "carrier-gas free" che permette il monitoraggio remoto dei BTEX (Benzene, Toluene, Etil benzene e Xilene) in aria ambiente. Con il Pyxis GC-BTEX è possibile

creare una rete di monitoraggio perimetrale di un sito industriale che, fornendo informazioni affidabili ed in tempo reale, permette la verifica continua del sito e la tempestività di azione da parte della Smart City nel caso di eventuali situazioni critiche. Dal 2017 Pollution collabora come partner tecnologico con Ecotaras, società operante nel settore ambientale, nell'implementazione di un sistema di monitoraggio integrato nelle aree industriali portuali ed urbane. In quest'ottica hanno implementato una rete complessa per la rilevazione in continuo delle concentrazioni VOC e BTEX emesse dall'Area Industriale e dal Porto Mercantile di Taranto, con generazione di alert automatici, georeferenziati ed in real-time, al superamento dei valori di soglia. Come precedentemente indicato, l'affidabilità dei dati prodotti è essenziale. A tal fine, per dimostrare la qualità strumentale del Pyxis GC-BTEX è stato effettuato un confronto, durato 7 settimane, con la strumentazione installata presso le cabine della Rete Regionale di monitoraggio della Qualità dell'Aria di Arpa Puglia.

Le nuove tecnologie sviluppate da Pollution per il controllo della qualità dell'aria permettono la creazione di reti di monitoraggio smart sostenibili attraverso le quali è possibile gestire la coesistenza fra un sistema industriale ed un sistema urbano.


PORTATTREZZI

Unimog è fuoristrada dell'anno 2020

Unimog è sempre lì, dove gli altri veicoli devono ammettere la sconfitta. Questo è sempre il punto di vista dei lettori della rivista Off Road, che l'ha votato per la sedicesima volta conse-

PORTATTREZZI

cutiva come fuoristrada dell'anno nella categoria Veicoli Speciali. Unimog si è piazzato al primo posto con il 54,7% dei voti dei lettori. Il fuoristrada estremo Unimog è molto popo-

lare tra i giramondo come veicolo per viaggiare su strada e in fuoristrada. "Siamo molto soddisfatti di questo premio, anche se non abbiamo potuto accettarlo personalmente a causa della situazione attuale. Anche questa è una dimostrazione di fiducia nei confronti del nostro Unimog da parte dei lettori Off Road e li ringraziamo immensamente per questo. Anche dopo quasi 75 anni Unimog è il fuoristrada per eccellenza e attualmente detiene il record mondiale di guida in quota per un veicolo a ruote. Molte delle sue ingegnose caratteristiche, come il sistema di montaggio a tre punti per la cellula abitativa, lo rendono un veicolo ideale per spedizioni oltre le strade asfaltate, su terreni difficili o per viaggi ad altitudini appena sotto i 7.000 m sul vulcano attivo più alto del mondo, come ha recentemente dimostrato", ha detto il Dr. Ralf Forcher, Responsabile Vendite e Marketing di Unimog.

Un Unimog U218 per l'Unione Montana Agordina A fine giugno Matteo Polles della divisione Special Trucks di Carraro e Gaetano Marchetto, Key Account

Manager di Mercedes-Benz Trucks Italia, hanno consegnato un nuovo portattrezzi Unimog U218 per incrementare e migliorare la dotazione di mezzi in dotazione all'Unione Montana Agordina. Unimog U218 si presta ad un utilizzo particolarmente versatile: è performante e decisamente indicato per lo svolgimento dell'attività istituzionale dell'Unione Montana Agordina, con particolare riferimento alle attività di soccorso e protezione civile. Tra gli optional in dotazione il VarioPilot,

ovvero il pratico sistema di sterzo variabile che consente di spostare in pochi secondi volante, cruscotto e pedaliera da sinistra a destra e viceversa per una visibilità ottimale sulla zona di marcia e di lavoro. L'Unimog è equipaggiato con la nuova trazione idrostatica che permette la regolazione continua della velocità durante la marcia consentendo di svolgere un lavoro efficiente con la velocità ottimale e che permette di passare agevolmente tra cambio manuale a trazione idrostatica.




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