4x4 COMPACT n. 108 marzo - aprile 2021
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6 Lavori invernali con i portattrezzi Merlo ed il TreEmme MM160MC-CS Gh. Marchelli 9 Ecopneus ed Esercito: collaborazione anche per il Centro Vaccinale anti Covid nella Cittadella Militare della Cecchignola a Roma 10 2021: Containex presenta il nuovo container da magazzino con portone sezionale 12 Schmidt, sgombero neve rapido ed efficace 15 VF Venieri S.p.A. e Bosch Rexroth: dal 1968 ad oggi una collaborazione umana, autentica, vincente 18 Valtra presenta la 5a generazione della Serie A con molte nuove funzioni 20 Una Fassi Micro 30 tutta speciale al servizio del trasporto pubblico genovese 22 Kärcher Municipal: quando l'esperienza fa gioco di squadra 24 Hymach amplia la gamma dei portattrezzi radiocomandati Herbhy con la serie LE Gh. Marchelli 26 Brigade Elettronica presenta ZoneSafe, il sistema intelligente di rilevamento macchina - uomo 27 Niederstätter per un lavoro senza emissioni con la pala gommata elettrica Kramer 5055e 28 Energia elettrica ovunque anche grazie ai #4x4 compatti Gh. Marchelli 30 Nuova gamma trinciatrici Ferri ZMTE PRO e ZMT PRO Gh. Marchelli 31 Illuminazione indoor sempre più smart con il nuovo sistema Maia di Reverberi 32 Multicar: perfetto anche per la raccolta rifiuti in spazi ristretti 34 Novità: trinciatrice ad assetto variabile Seppi M. Un modello ed un concetto completamente nuovo 36 Al via i lavori per la "Durso virtual room": un nuovo progetto di comunicazione in tempi di pandemia 38 Italservice propone Procomas per la gestione del verde a bordo strada 40 2021: un anno ricco di importanti anniversari per Daimler Trucks and Buses 42 Test invernali Mercedes-Benz eActros ed eEconic 43 Dodici veicoli Unimog per la logistica dei trasporti a Mählmann Gemüsebau 44 Inquinamento e qualità della vita: nuove tecnologie smart a servizio della city 45 Lo spazio architettonico e le pavimentazioni in porfido del Trentino Arch. Luca Filippi 46 Ridurre la temperatura nelle aree urbane attraverso le pavimentazioni colorate Ing. Loretta Venturini 47 Unimog con una carreggiata adatta ai campi di patate 48 Dimostrazione invernale Zaugg in Val di Sole organizzata da OZ Truck Ga. Marchelli 50 Pellenc e Giant Trees Foundation: una collaborazione fatta di passione e ricerca 51 MultiOne S.r.l. annuncia l'ingresso in società di Lifco AB e Vermeer International Holdings B.V. 52 Nuovo Kubota M5002 Stage V 54 Il lavoro di sospensione lavori - riserve Ing. Andrea Milla
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VIABILITA' INVERNALE
Lavori invernali con i portattrezzi Merlo ed il TreEmme MM160MC-CS GHERARDO MARCHELLI
In questo inverno caratterizzato da abbondanti precipitazioni i portattrezzi Merlo hanno potuto dare prova della loro versatilità e potenza grazie alle attrezzature per gli interventi di rimozione della neve e la salatura delle strade. Il Cingo M12.3 Plus, allestito di fresa, ha permesso lo sgombero di grandi quantità di neve in piazzali e marciapiedi, riducendo la fatica dell'operatore. Naturalmente i possessori dei telescopici Merlo hanno potuto apprezzare l'MF40.9CS, equipaggiato con attrezzature invernali, quali spargisale, lama e vomere oppure con fresa
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frontale, per l'apertura o l'allargamento delle carreggiate e lo sgombero di piazzali. L'allestimento più classico con pala è stato impiegato per tutte le operazioni di spostamento della neve. In tutte queste applicazioni si fanno sempre apprezzare la trazione integrale idrostatica, le prese di forza dei generosi circuiti idraulici, l'ottimale visibilità della cabina e le metodologie di sterzata, che consentono di operare agilmente con tutte le attrezzature invernali e in ogni situazione; senza dimenticare le potenzialità che le attrezzature frontali acquisiscono combinate al braccio telescopico.
Nelle operazioni con grandissime quantità di neve, in particolare si è distinto il portattrezzi forestale di TreEmme con il modello top di gamma, MM160MC-CS. La macchina è alimentata da un propulsore Deutz emissionato livello IV Final con potenza di 115 kW fornita dall'endotermico da 4,1 litri di cilindrata in abbinamento ad una pompa idrostatica maggiorata da 90 cc. Questo abbinamento rende il portattrezzi forestale molto performante nel trasferimento stradale, grazie alla generosità delle cilindrate e permette di operare con le turbofrese frontali più potenti, consentendo di rimuovere grandissime quantità di neve in tutte le condizioni. Il braccio telescopico e le diverse tipologie di sterzata permettono di posizionare la fresa a tutte le altezze, con precisione millimetrica. L'avanzamento idrostatico risulta inoltre fondamentale per i lavori di apertura. La cabina del nuovo modello è la medesima che ritroviamo sui telescopici del marchio Merlo, ed è provvista di sospensione idraulica di serie. La struttura, omologata ROPS/FOPS e OPS consente l'utilizzo della macchina anche in combinata con cippatrici con gru di carico. All'interno, il cruscotto integra un'inversore di marcia a fianco del volante che potrà essere utilizzato alternarti-
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vamente al roller direzionale posto sul joystick capacitivo, ai due pulsanti, nel caso di macchina provvista di joystick standard; particolari che permettono di agevolare il lavoro, riducendo i tempi di tutte quelle operazioni ripetitive. Le modalità di sterzata standard sono tre, con una quarta opzionale per una sterzata unicamente sulle ruote posteriori, indispensabile per l'utilizzo della macchina in abbinamento con turbina da neve. La struttura portante, nella parte inferiore, si presenta coperta da blindature per consentire un utilizzo forestale leggero in combinata con trince a trasmissione meccanica, applicate sul sollevamento anteriore della capacità di 2.500 kg. La Pto meccanica consente di trasferire una potenza all'attrezzatura di 86 kW, che ben permettono di azionare trinciatrici e turbine da neve per l'utilizzo invernale. Il cambio di tipo Merlo CVTronic ha una gestione elettronica che permette un passaggio automatico tra la prima e la seconda marcia, senza creare perdite di potenza durante questa variazione. La trasmissione idrostatica, composta da due motori idraulici in abbinamento al cambio, consente di poter lavorare alla velocità impostata dall'o-
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peratore, indipendentemente dal numero di giri del motore Diesel, come negli attuali cambi a variazione continua. Lo Speed Control permette all'operatore di impostare una velocità di crociera che potrà essere variata tramite un apposito selettore sulla console. Questo consente all'operatore di lavorare in pieno confort, con entrambi i piedi appoggiati sul pianale della cabina. La diagnostica è affidata al software Merlo Tool, che consente il monitoraggio dello stato degli ingressi e delle uscite dalle centraline del trattore. Tra le opzioni disponibili per allestire
la macchina a seconda delle necessità dell'operatore, troviamo: Pto meccanica anteriore; sollevatore posteriore di categoria 2 con forza di sollevamento di 2.000 kg; 2 prese idrauliche posteriori di cui una con regolatore di flusso della portata; Pto idraulica posteriore; bracci decespugliatori laterali di lunghezza da 6,5 m a 8,5 m; griglia anteriore di protezione di tipo OPS; fari di lavoro laterali a Led; utilizzo di olio idraulico biologico di tipo Panolin HP46; retrocamera posteriore. La macchina viene omologata trattrice agricola secondo la direttiva 167/2013-Mother Regulation.
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MATERIALI
Ecopneus ed Esercito: collaborazione anche per il Centro Vaccinale anti Covid nella Cittadella Militare della Cecchignola a Roma
Arredi urbani, dissuasori di sosta in gomma riciclata e un tratto di strada in asfalto modificato con polverino di gomma riciclata da Pneumatici Fuori Uso sono il simbolo della collaborazione tra Esercito ed Ecopneus, che prosegue anche in questa delicata fase del nostro Paese. Un intervento che si inserisce nel solco di un accordo quadro siglato per la realizzazione di interventi e progetti con le strutture delle Forze Armate. Ha aperto il 31 marzo 2021 alla cittadinanza il centro vaccinale realizzato all'interno della cittadella militare della Cecchignola a Roma, inaugurato lo scorso 23 febbraio con l'avvio delle vaccinazioni ai militari di tutte le Forze Armate di Roma e del Lazio. Il piazzale all'interno del centro che conduce verso i padiglioni dove vengono somministrati i vaccini è stato realizzato con asfalto modificato con gomma riciclata da Pneumatici Fuori Uso, in parte provenienti dalla sostituzione su mezzi militari, grazie alla collaborazione con Ecopneus, la società senza scopo di lucro principale operatore della gestione dei PFU in Italia. L'intervento rientra all'interno di un accordo quadro per la realizzazione di opere di urbanizzazione a elevate prestazioni e ridotto impatto ambientale siglato nel settembre 2020 da Ecopneus e dal Comandante
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Logistico dell'Esercito, attuale Commissario Straordinario per l'emergenza Covid-19, Generale di Corpo d'Armata Francesco Paolo Figliuolo. Il Comandante Logistico ha espresso grande soddisfazione per la realizzazione di queste opere, evidenziando l'importanza della sinergia avviata con la società Ecopneus per la promozione della cultura del riciclo. Il Generale Figliuolo, inoltre, ha sottolineato come questa collaborazione, anche in tempi di pandemia, ben si inserisce nel percorso intrapreso dall'Esercito verso l'ammodernamento delle proprie infrastrutture con iniziative che risultino efficienti, funzionali, pienamente rispondenti alle normative vigenti, ispirate ai criteri innovativi a basso impatto ambientale e ridotti costi di manutenzione. "E' per noi motivo di grande orgoglio aver potuto dare un nostro contributo allo sforzo messo in campo da ll'Esercito in questo periodo critico per l'intero Paese" ha dichiarato Giovanni Corbetta, Direttore Generale di Ecopneus. "La gomma riciclata è un materiale versatile e dalle eccezionali prestazioni; con i reparti tecnici delle Forze Armate abbiamo messo a fattor comune know-how e competenze specifiche per trovare le soluzioni e formulazioni più performanti per le diverse necessità". La collaborazione tra Ecopneus e le
strutture delle Forze Armate è stata avviata nel 2019 con la realizzazione delle pavimentazioni in gomma riciclata per alcuni box e sale ambulatoriali per cavalli e cani del Centro Militare Veterinario di Grosseto. A quella positiva esperienza fece seguito un più ampio accordo quadro focalizzato alla promozione dell'uso di granuli e polverini di gomma riciclata e alla realizzazione di una serie di progetti con strutture delle Forze Armate e varie amministrazioni del Ministero della Difesa. Accordo che ha portato ad esempio all'intervento presso il Comando Genio Militare del Centro Militare della Cecchignola a Roma, dove sono stati realizzati una superficie tecnica con elevata prestazione antiurto e alcuni tratti di strada in asfalto modificato con gomma riciclata, e alla realizzazione della pavimentazione in gomma riciclata della palestra della Caserma M.O.V.M. Emilio Bianchi di Roma, sede del Comando Logistico dell'Esercito. Interventi che potranno costituire un esempio e una base di partenza per tutte le future eventuali collaborazioni: attraverso gli autorevoli riscontri sin qui ricevuti, queste prime realizzazioni confermano ancora una volta le potenzialità di un prezioso materiale come la gomma riciclata anche in un settore ad elevato grado di specializzazione come quello delle Forze Armate.
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PREFABBRICATI
2021: Containex presenta il nuovo container da magazzino con portone sezionale l container Containex, disponibili in diverse misure e colorazioni, possono essere facilmente movimentati ed utilizzati per immagazzinare in maniera sicura materiali di vario tipo. Il nuovo portone sezionale a saracinesca di qualità e di facile apertura ne permette l'accesso in condizioni di spazio anche molto ridotte per applicazioni legate anche al mondo delle emergenze e delle protezioni civili, come pure presso le associazioni sportive e in tanti altri casi, rendendo i container comodi depositi di materiali. Il portone sezionale Containex è disponibile nella comprovata qualità dell'azienda austriaca sui container da tre e sei metri, LC10 e LC20, rispettivamente nelle misure 10' e 20.' Con la facile apertura manuale mediante maniglia girevole e cilindro profilato in acciaio, e varie opzioni di equipaggiamento, come protezione antifurto (bloccaggio con chiusura a scatto antiscasso), griglie di ventilazione e molto altro ancora, Containex è in grado di soddisfare perfettamente le più diverse esigenze. La superficie del portone è robusta (Woodgrain) e la struttura è stabile grazie alla lamiera d‘acciaio su entrambi i lati e alla schiuma di PU da 42 mm, con raccordi zincati, telaio, guide di scorrimento e binario di collegamento, con una larghezza per altezza della luce di apertura 2.100 x 2.070 mm. Se l'amministrazione pubblica pre-
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vede un magazzino che si integri nel verde di un parco o viene richiesto un rosso Vigili del Fuoco piuttosto che un bianco Protezione Civile, il sistema di laccatura Containex permette di offrire tutti i colori della tabella RAL (RAL 5010 blu genziana, RAL 7035 grigio luce, RAL 9010 bianco puro), garantendo standard di qualità elevatissimi. L'intera gamma di prodotto, sempre combinabile con altre opzioni di container ad uso magazzino, è facilmen-
te consultabile sulla pagine internet della società austriaca. Containex, a quarant'anni dalla sua fondazione, è un attore importante nel mondo della produzione, vendita e noleggio di container da magazzino, moduli abitativi e sanitari. La fabbricazione, organizzata su diversi stabilimenti europei, rispetta standard molto elevati. L'attenzione e il rispetto dell'ambiente Green Technology rendono l'azienda un vero leader nel settore in cui opera.
I vantaggi dei nuovi moduli con portone sezionale a saracinesca: - apertura verticale salvaspazio ideale per spazi ridotti - chiusura mediante serratura - soluzione sicura e robusta
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VIABILITA' INVERNALE
Schmidt, sgombero neve rapido ed efficace
Per assicurare la viabilità in caso di nevicate e gelo sono a disposizione degli operatori numerose attrezzature. Tra queste, lame sgombraneve, turbofrese da neve e spargisale sono le attrezzature più funzionali. Particolarmente efficace risulta l'impiego congiunto di lama sgombraneve o di turbofresa con uno spargisale: in tal modo in una sola passata si rimuove la neve e si previene la gelata dei residui di neve rimasti sulla superficie. L'opera degli spargisale a volte è sot-
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tovalutata, in realtà queste attrezzature sono fondamentali per prevenire la gelata delle superfici adibite al transito di mezzi e persone. Valutando attentamente le necessità che devono fronteggiare gli operatori professionali dello sgombero neve, appaiono particolarmente indicate le attrezzature proposte da Aebi Schmidt. In particolare, la lama a settori Tarron MS, la turbofresa FS High Perfor mance e gli spargisale Stratos: attrezzature che si sono affermate in tutto il mondo per la loro grande efficienza.
Lama Tarron MS La lama a settori Tarron MS è l'ideale per operare in condizioni gravose in presenza di un manto nevoso molto alto ed è estremamente efficace anche in presenza di neve pressata o ghiaccio, grazie alla peculiarità di lavorare con un angolo di attacco al suolo di 25°. La particolare curvatura dei settori e la possibilità di inclinazione laterale fino a 36° consentono di scaricare al meglio la neve, inoltre, il settore esterno rialzato (di serie) riesce ad eseguire un lancio capace di superare i guard-rail. Nonostante la sua grande robustezza, la lama Tarron MS è estremamente silenziosa: tra il coltello di usura e l'alerone è posto un inserto in poliuretano che funge anche da ulteriore sicurezza in caso di urto radente. Ogni settore della lama sgombraneve Tarron MS è montato su 4 bracci rigidi a prova di torsione, per uno scorrimento facile e preciso, ed è trattenuto in assetto di sgombero da una o due molle. In presenza di un ostacolo, il settore interessato compie un movimento simultaneo di sollevamento e ribaltamento ritornando immediatamente in posizione di lavoro una volta superato l'ostacolo. Tra il settore ed il coltello di usura, oltre all'inserto in poliuretano, può essere montata una molla a compressione regolabile, in modo da rendere ancora più aggressiva l'azione su ghiaccio e neve pressata. Il telaio della lama è costituito da una robusta struttura di profilati quadrangolari cui è ancorato, tramite giunti snodati, il sistema di sollevamento a tre bracci. Tale sistema, rispetto al convenzionale parallelogramma, consente di arretrare notevolmente il baricentro a lama sollevata, garantendo così maggiore stabilità in trasferimento; inoltre, permette una velocità elevata nei movimenti di sollevamento - abbassamento della lama. La lama Tarron MS è proposta in 6 differenti modelli a 3 o 4 settori. In particolare, 2 modelli a 3 settori hanno lunghezza di 2,70 e 3 metri
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con la lama di mezzeria alta 106 cm e lame laterali alte 120 cm. Due modelli a 4 settori hanno lunghezza di 3,20 e 3,40 metri con la lama di mezzeria alta 106 cm e lame laterali alte 120 cm. Due modelli a 4 settori hanno lunghezza di 3,60 e 4,0 metri con la lama di mezzeria alta 114 cm e lame laterali alte 129 cm. Turbofresa FS In condizioni di grande innevamento è particolarmente efficace la turbofresa Schmidt FS High, la cui robusta costruzione la rende ideale per le condizioni di lavoro più gravose. Il profilo seghettato del rullo di taglio smuove senza sforzo anche la neve più dura e ghiacciata. A sua volta la ventola posteriore, grazie alla notevole velocità periferica, lancia la neve a distanze considerevoli. La turbofresa FS High Performance può essere applicata su veicoli dotati di PTO anteriore come Unimog, trattori o altri portattrezzi, oppure può essere azionata idraulicamente. La turbofresa FS High Performance è proposta da Schmidt in 7 modelli con altezze di 107 - 135 - 150 cm e con una fascia di sgombero di 160 - 200 - 220 - 245 - 265 cm. A seconda del modello, il diametro del rullo di taglio è di 75 - 90 - 105 cm, mentre la ventola di lancio può avere diametro di 70 - 85 - 100 cm. Il peso delle turbofrese FS High Performance è compreso tra 945 e 1.965 kg e la capacità di sgombero varia da 850 t/h a 1.800 t/h. Gamma spargisale Schmidt Stratos Con oltre 2.400 spargisale venduti ogni anno, Schmidt propone con la gamma Stratos i prodotti più performanti in tema di spargimento di sale e sabbia o altri prodotti per prevenire le gelate. Gli spargisale Schmidt Stratos hanno costruzione modulare che consente svariate configurazioni con cubature da 4 m³ fino a 12 m³ di capacità. La tramoggia è disponibile sia in acciaio ad alta resistenza che totalmente in acciaio inox. Sono disponibili nella versione con nastro in gomma estrattore che in quella con coclea. Il sistema di estrazione tramite nastro in gomma, dotato di traversine in gomma rialzate con un profilo brevettato, non permette la fuoriuscita di materiale sotto la tramoggia: in tal modo il sale non raggiunge il telaio del veicolo evitando il rischio di corrosione. Il sistema di estrazione a coclea, invece, permette la costruzione della tramoggia a tenuta stagna; inoltre, la coclea a passo variabile garantisce una perfet-
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ta qualità di estrazione, svuotando il carico in maniera omogenea. In entrambi i sistemi di estrazione, il sale che esce dalla tramoggia scende attraverso il canale di uscita posteriore telescopico in polietilene capace di adattarsi a mezzi con differenti altezze di cassone. Ulteriore evoluzione Un'ulteriore evoluzione di questa gamma è rappresentata dagli Stratos F e D. In particolare, Stratos F è uno spargitore a doppia coclea a profilo basso. Costruito per i portattrezzi
Unimog è adottabile anche su autocarri dotati di impianto idraulico. Il suo baricentro estremamente basso consente di affrontare tortuosi percorsi di montagna con grande sicurezza. Un altro vantaggio è dato dalla perfetta visibilità posteriore garantita all'operatore che, non ostacolato dalla struttura alta della tramoggia, può controllare in ogni momento le condizioni del traffico e rilevare tempestivamente eventuali ostacoli retrostanti il veicolo. Le due coclee, poste sul fondo della tramoggia, trasportano il materiale verso lo
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scivolo posteriore, dove il disco di spargimento lo distribuisce sulla superficie stradale. Disponibile con capacità da 1,2 a 3,5 m³ a raso (adatto quindi a tutta la gamma Unimog), lo spargisale Schmidt Stratos F è realizzato in acciaio verniciato secondo il metodo High Solid che garantisce elevata resistenza alla corrosione. Su richiesta è possibile fornire la versione costruita completamente in acciaio Inox. A sua volta, il nuovo Stratos D è caratterizzato da un sistema a doppia coclea e doppia camera, che consente di spargere contemporaneamente due prodotti solidi diversi miscelandoli tra loro in percentuali variabili secondo le esigenze, caratteristica molto importante quando si deve
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operare su un tratto di strada che raggiunge diverse altitudini: a bassa quota è opportuno trattare con sale per ottenere la strada "nera", mentre a quote alte, dove sarebbe impossibile o controproducente eliminare la crosta di neve pressata, si preferisce spargere un materiale antiderapante come sabbia o simili, magari integrandolo con una piccola percentuale di sale. Stratos D è disponibile in versione a profilo basso fino alla capacità di 3,5 m³ mentre i modelli da 4 5 - 6 m³ hanno la struttura esterna della tramoggia simile agli spargisale tradizionali. Sono costruiti in acciaio verniciato secondo il metodo High Solid oppure, a richiesta, interamente in acciaio Inox.
Spargimento ottimale con la rotazione del piattello Caratteristica molto importante dell'intera gamma Stratos è il metodo utilizzato per ottenere la simmetria di spargimento: la rotazione dell'intero piattello. Ciò consente di far cadere il sale sempre al centro del disco di spargimento sfruttando pienamente le palette di lancio e far assumere ad ogni granello una traiettoria omogenea. La rotazione del piattello può avvenire per azionamento idraulico e, a partire dal 4 m³, anche attraverso un motore ausiliario diesel Kubota. Tutti gli spargisale Stratos possono essere equipaggiati con un efficace sistema di umidificazione modulare costituito da serbatoi laterali in materiale plastico che si integrano nella struttura della carpenteria e da una potente pompa ad azionamento idraulico capace di ben 100 l/min. L'estrema precisione di aspersione degli agenti deghiaccianti sulla superficie stradale eseguita dagli spargisale Stratos, non solo accresce la sicurezza ma contribuisce alla protezione dell'ambiente: solo l'esatta quantità necessaria viene depositata sulla strada. Per controllare dalla cabina le funzioni degli Stratos sono utilizzate centraline elettroniche (EP o EC) capaci di gestire molteplici funzioni ma concepite per un utilizzo semplice ed intuitivo. Rimangono i classici tre potenziometri "click and turn", disposti a freccia, per l'impostazione di larghezza di spargimento, asimmetria e quantità di materiale sparso. Tra l'altro, i nuovi sistemi di controllo e gestione sono di "tipo aperto" e consentono l'integrazione in flotte già esistenti. Le attrezzature proposte da Aebi Schmidt sono particolarmente efficaci, raggruppano facilità d'uso e congegni sofisticati che consentono alle macchine anche di dialogare tra loro per la gestione della manutenzione o dei lavori in corso d'opera.
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PORTATTREZZI
VF Venieri e Bosch Rexroth: dal 1968 ad oggi una collaborazione umana, autentica, vincente VF Venieri: dal primo trattore cingolato ad azienda 100% italiana leader nelle macchine movimento terra La storia di Venieri inizia nel 1948 a Belricetto di Lugo, quando Carlo e Ferdinando Venieri progettano e costruiscono il primo trattore cingolato: la cingoletta Venieri - Morris, un adattamento agricolo mai visto prima. Nel corso degli anni la produzione si è specializzata sempre più, realizzando una gamma innovativa di trattori per uso agricolo. L'azienda è diventata un pilastro del settore per tutto il territorio italiano, grazie a innovazione e qualità. Pur continuando la produzione di macchine agricole, nel tempo il movimento terra è diventato il core business aziendale, quello che è tutt'oggi il suo cuore pulsante. Nel 1974 è diventata una società per azioni, con la denominazione attuale VF Venieri S.p.A. Da questo momento in poi, l'obiettivo non è stato soltanto quello di portare innovazione sul mercato nazionale, ma di estendersi globalmente. Nel 1986 è stata introdotta la prima terna articolata idrostatica, una tecnologia innovativa in grado di garantire maneggevolezza, versatilità e stabilità. VF Venieri oggi: una donna alla guida dell'azienda Giacomina Venieri, presidente di VF Venieri S.p.A. è riuscita, in un settore prevalentemente maschile, a diventarne l'anima indiscussa fin da quando ha assunto il timone. Oggi questa è un'azienda di famiglia leader nel settore delle macchine movimento terra che, grazie alla sua rete selezionata di dealer, si assicura la presenza in oltre 53 Paesi nei 5 continenti. La trasmissione idrostatica è diventata di serie su tutte le sue macchine e dal 2010 l'intera produzione è sostenuta da energia autoprodotta, proveniente al 100% da fonti rinnovabili. Settanta
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anni di cambiamenti e sfide, dove è stato realizzato un vero e proprio rinnovamento della gamma di pale portattrezzi, introducendo la motorizzazione Stage V, riducendo emissioni e
consumi, garantendo le prestazioni uniche che contraddistinguono le macchine made in Lugo di Romagna. Un'azienda che preferisce la qualità alla quantità: ogni sua macchina è un
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piccolo gioiello, progettata e strutturata sui bisogni dei clienti esattamente come se fosse un capo su misura di alta moda. VF Venieri è stata capace di ereditare la spinta innovatrice dal proprio fondatore, ma anche di destreggiarsi, nei momenti di prosperità e di crisi, grazie ad un‘identità forte e alle sue abilità intrinseche: prevedere le necessità del mercato, ascoltare le esigenze dei clienti, customizzare le macchine movimento terra, mettersi costantemente alla prova. We make all the running: la collaborazione di VF Venieri e Bosch Rexroth è una sinergia di successo La collaborazione fra le due aziende nasce nel 1968, quando VF Venieri diventa la prima azienda al mondo a voler introdurre la trasmissione idrostatica sulle macchine movimento terra. Una vera rivoluzione per il settore. Il lavoro che è stato fatto insieme per realizzare questa soluzione è stato complesso e sfidante, ma la sinergia tra le due aziende, sia a livello professionale sia umano, è riuscita a trasformare ogni ostacolo in un'opportunità, concludendosi con un grande succes-
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so: dal 1992, la trasmissione idrostatica si è rivelata la soluzione migliore su specifici macchinari e sistemi, sostituendo la trasmissione tradizionale. Questa cooperazione storica si condensa in una sola frase, "We make all the running" perché Bosch Rexroth e VF Venieri insieme realizzano progetti pionieristici, si dimostrano i primi ad intercettare nuove esigenze, a testarle e a trasformarle in opportunità di mercato concrete. Una macchina movimento terra con la percezione di guida automotive: la macchina VF 963D HE di Venieri con cambio Shift On Fly di Bosch Rexroth. Questa sinergia, rivelatasi affidabile, umana e autentica, non si è mai fermata. Per questo si è deciso di collaborare nuovamente per rivoluzionare il settore delle macchine movimento terra, applicando ad una macchina di categoria media, dalle 7 alle 10 tonnellate, una trasmissione idrostatica elettronica ad alta efficienza. La trasmissione Bosch Rexroth è composta dalla nuova pompa A4VG serie 35, dal motore A6VM serie 65, gestita dalla centralina con software DRC, che dà la possibilità di personalizzare
lo stile di guida e di lavoro attraverso i differenti drive modes. La VF 963D HE, equipaggiata con il cambio marcia Shift On Fly (il cambio al volo) di Bosch Rexroth, è una soluzione progettata e costruita in 24 mesi che permette di operare senza cali di potenza e di avere una percezione di guida stile automotive. Grazie a questa tecnologia, si può utilizzare la macchina in diverse modalità, che settano automaticamente velocità, rapidità, fluidità e aggressività di movimento della macchina, in modo che l'utilizzatore possa regolare l'operatività del mezzo in base alle proprie esigenze. Attraverso il controllo elettronico è stata ottimizzata la gestione della potenza del motore diesel con il controllo del sovraccarico, fuori giri e temperature, ed è grazie a queste funzioni che è possibile ottenere grandi performance in massima sicurezza. Un'altra caratteristica, da non sottovalutare, è la complessiva riduzione dei consumi e, in particolare, grazie alla funzione Eco mode si possono raggiungere le stesse velocità ad un numero di giri inferiore del motore. Infine, a proposito di sicurezza, la trasmissione a gestione elettronica del DRC include alcune safety function che, sulla base del safety concept del costruttore, lo supportano nel raggiungimento del livello di performance previsto secondo le normative vigenti, per esempio EN13849. Queste tecnologie offrono maggiore comfort ed efficienza di comando della macchina, rendendola accattivante per gli utenti nell'ottica dell'uso quotidiano. Gli ambiti di applicazione sono diversi e spaziano dalla manutenzione invernale, alle applicazioni a supporto della Protezione Civile, industria,
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manutenzione stradale, edilizia, all'agricoltura. Un grande risultato che coniuga l'identità e la forza delle due aziende, le competenze, il know-how tecnologico, l'altissima specializzazione e il costante impegno per la customizzazione. Per quanto riguarda il futuro, VF Venieri e Bosch Rexroth immaginano di collaborare insieme su nuove idee e progetti, ed essere ancora una volta precursori e pionieri dell'innovazione tecnologica nei settori in cui operano. "La collaborazione con Bosch Rexroth è un'intesa storica che continua a funzionare. Insieme ci impegnamo affinché la qualità del prodotto sia sempre al primo posto, offrendo un'elevata produttività, efficienza, versatilità e costi di manutenzione ridotti. Siamo orgogliosi che questa sinergia ci permetta di distinguerci dai competitor grazie ad una caratteristica al giorno d'oggi rara, rimanere sempre quality oriented". Filippo Muccinelli Venieri, direttore generale di VF Venieri S.p.A. "Bosch Rexroth è orgogliosa del lavoro svolto con VF Venieri su un progetto così stimolante. La nuova soluzione elettronica DRC, rispetto alla idraulica tradizionale, offre performance migliori, flessibilità e sicurezza, e la macchina è un grande successo. Siamo due aziende con i piedi per terra: realizziamo tecnologie complesse, a volte futuristiche, per supportare i clienti finali nel lavoro di ogni giorno. Anche questa volta ci siamo riusciti, insieme." Ugo Paternuosto, Sales Product Management and Application. Bosch Rexroth Come fornitore di azionamenti e controlli riconosciuto a livello globale, Bosch Rexroth assicura efficienza, potenza e sicurezza nel movimentare macchinari e sistemi di ogni dimensione. Bosch Rexroth fornisce in tutto il mondo tecnologie integrate per l'azionamento e il controllo di macchine operatrici mobili - Mobile Applications - e di macchinari e impianti industriali - Machinery Applications and Engineering, Factory Automation - sviluppando componenti innovativi, soluzioni e servizi su misura. Bosch Rexroth può essere l'interlocutore unico dei propri clienti per oleodinamica, azionamenti e controlli elettrici, tecnica di montaggio e lineare, software e interfacce per l'Internet of Things. Con sedi in oltre 80 paesi e più di 29.600 collaboratori, Bosch Rexroth ha generato nel 2020 un fatturato di circa 5,2 miliardi di euro. Il Gruppo Bosch è fornitore leader mondiale di tecnologie e servizi. Al 31 dicembre 2020 i 394.500 collaboratori in tutto il mondo hanno generato un fatturato di 71,6 miliardi di euro nel 2020. I settori di business sono divisi in quattro aree: Tecnica per autoveicoli, Tecnologia industriale, Beni di consumo e Tecnologie costruttive ed energetiche. Come azienda leader IoT, Lavori Pubblici n. 108 marzo - aprile 2021
Bosch offre ai propri clienti soluzioni innovative per case domotiche, smart city, mobilità e industrie connesse. L'azienda utilizza la propria esperienza in software e servizi per la sensoristica, così come il proprio IoT cloud, per proporre ai propri clienti connessi, soluzioni cross-domain da un'unica fonte. L'obiettivo della strategia del Gruppo Bosch è creare innovazione per una vita sempre più connessa. Bosch migliora la qualità della vita nel mondo, offrendo soluzioni valide e innovative, inoltre crea tecnologia "Invented for life". Il Gruppo comprende l'azienda Robert Bosch GmbH e quasi 440 imprese tra consociate e filiali in circa 60 Paesi. Se si includono i partner commerciali e di assistenza, e le attività internazionali di sviluppo, di produzione e di vendita di Bosch, si raggiunge la copertura di quasi tutti i Paesi del mondo. La sua forza innovatrice è alla base della continua crescita dell'azienda. Bosch impiega 73.000 collaboratori in ricerca e sviluppo su 126 filiali in tutto il mondo.
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PORTATTREZZI
Valtra presenta la 5a generazione della Serie A con molte nuove funzioni
La famosa Serie A Valtra, premiata due volte Trattore dell'Anno, nel 2017 e nel 2019, si dirige ora verso la 5ª generazione. Il trattore è ora disponibile con le caretteristiche più richieste dai clienti della Casa Finlandese. La serie comprende ancora sette modelli tra cui scegliere, tutti disponibili come cosiddetti modelli GL, con una trasmissione meccanica facile da utilizzare. Quelli più venduti, a 105 e
115 cavalli, sono disponibili anche con la trasmissione PowerShift a 4 marce. In questi modelli HiTech 4 la trasmissione è comandata elettronicamente e tutta la Serie A è dotata del famoso inversore Valtra con freno a mano integrato. "Abbiamo reso l'azionamento della Serie A ancora più efficiente e confortevole in molti modi. I cambi PowerShift sono disponibili su diversi
modelli, il bracciolo del caricatore frontale è stato aggiornato anche sui modelli GL, i modelli a 4 cilindri hanno 5 CV più di prima e l'intervallo di manutenzione è stato portato a 600 ore" ha dichiarato Marko Ojalehto, Product Marketing Specialist responsabile della nuova Serie A. Su più della metà dei trattori della Serie A il caricatore frontale è installato alla produzione. Per questo molti dei miglioramenti sono stati pensati per facilitare ulteriormente l'uso del caricatore frontale, come i cambi PowerShift e l'implementazione del bracciolo di comando già presente nei modelli HT4. Più cambi PowerShift e un motore avanzato D'ora in avanti i modelli a 3 cilindri A75 - A95 saranno disponibili con la trasmissione HiTech 2 dotata di PowerShift, funzioni che si traducono in un lavoro più efficiente su campo e consentono il trasporto su strada a regimi più bassi. I modelli HiTech 2 hanno una trasmissione a 24 velocità per la marcia avanti e 24 per la marcia indietro. Inoltre è possibile attrezzare tutti i modelli della Serie A con la funzionalità Creeper, che riduce la velocità minima a circa 100 metri all'ora. La potenza del motore è stata incrementata di 5 CV sui modelli a 4 cilindri e ora corrisponde alla designazione del modello. Tutti i motori sono conformi agli standard Stage V sulle emissioni e sono dotati di un filtro anti particolato (DFP), oltre all'iniezione SCR senza ricircolo dei gas di scarico (EGR). La velocità del motore e la potenza ora possono essere controllate anche con maggiore precisione Specifiche tecniche Potenza (hp/kW) Coppia Nm A75 75/56 315 A85 85/63 350 A95 95/70 355 A105 105/78 435 A115 115/86 455 A125 125/93 520 A135 135/100 540
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grazie al nuovo pedale acceleratore. L'aumento dell'intervallo di manutenzione da 500 a 600 ore consente un risparmio sui costi e aumenta il tempo di produttività. Secondo le normative attuali i trattori devono essere compatibili con i rimorchi dotati di sistema frenante a doppio circuito. La Serie A è disponibile con freni ad aria compressa o sistema freno rimorchio idraulico, i clienti possono scegliere l'opzione preferita.
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Nuove funzionalità sulla Serie A 5a generazione - 5 cavalli motore in più sui modelli A105 - A135 - 2 marce PowerShift opzionali sui modelli A75 - A95 - AutoTraction, che può essere attivata o disattivata - Freni idraulici a doppio circuito - Nuovo bracciolo di comando sui modelli Gear Lever - Motori aggiornati per la conformità
allo standard Stage V - Intervalli di manutenzione di 600 ore - Nuovo design del cofano motore - Nuovo design delle ruote - Tasti PDF opzionali sul parafango posteriore nei modelli HiTech 4 - Monitoraggio remoto con Valtra Connect in opzione - Interruttore di alimentazione principale automatico nell'interruttore di accensione.
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ATTREZZATURE
Una Fassi Micro 30 tutta speciale al servizio del trasporto pubblico genovese
Arcadipane S.r.l., dealer Fassi per la Liguria, e AMT Genova S.p.A., la società pubblica che gestisce la mobilità delle persone per il capoluogo e il suo hinterland, hanno sviluppato un veicolo unico nel suo genere. L'obiettivo è di garantire sicurezza ed efficienza alle squadre di operai impegnati nella manutenzione dei "quadri di fermata". AMT Genova S.p.A., acronimo di via mare e servizi a chiamata. Azienda Mobilità e Trasporti, è la In questo articolato panorama c'è società che gestisce i servizi di tra- posto anche per un veicolo davvero sporto pubblico urbano e provinciale originale, che è stato concepito per operando su un ampio bacino che un'attività di quelle complementari, ma comprende la città di Genova e tutti i non per questo meno importanti: tenecomuni della vasta area della città re puliti, ma soprattutto aggiornati, i metropolitana ligure. L'azienda conta "quadri di fermata", cioè quelle fondaoggi 2.727 dipendenti e 907 veicoli, mentali strutture che a ogni fermata di numeri che la qualificano come il bus informano il pubblico su tragitti e quinto operatore a livello nazionale orari. Un compito importante quanto per dimensioni. Probabilmente non spesso trascurato nella percezione del tutte le altre municipalizzate gestisco- trasporto pubblico di persone. no però tante differenti modalità di Il problema che il dealer genovese trasporto: bus urbani e provinciali, Fassi Gru, Ing. Arcadipane S.r.l., e filobus, metropolitana, ascensori, l'ufficio Manutenzione Infrastrutture di funicolari, ferrovia a cremagliera, fer- Rete di AMT Genova S.p.A., nella rovia a scartamento ridotto, servizi persona del suo capo operaio
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Riccardo Alfieri, si sono trovati ad affrontare, non era di facile soluzione. Fino a quel momento la manutenzione dei cartelli alle fermate era stata affidata a piccole squadre di operai dotati di semplici scale a pioli. Non sempre però il terreno offriva una solida base di appoggio e poi alcuni cartelli, nello specifico quelli sulle rive dei vari torrenti genovesi, sono addirittura a sbalzo oltre il parapetto che sovrasta l'argine. Nell'obiettivo di garantire una sempre maggiore sicurezza ai propri dipendenti, la direzione di AMT ha così deciso che era necessario trovare un metodo più pratico e, soprattutto, sicuro per questi interventi. Per definire come, è stato incaricato Riccardo Alfieri che a sua volta ha coinvolto Arcadipane S.r.l. e, con l'ingegner Alessandro Arcadipane, hanno sviluppato il progetto. "Non era un problema di poco conto racconta Riccardo Alfieri -, perché le situazioni che si dovevano affrontare cambiavano praticamente di fermata in fermata, con spazi e quindi modalità differenti. Inoltre, non si doveva, nei limiti del possibile, interferire con il traffico, non solo dei bus, ma anche delle auto private, senza dimenticare che oltre alla sicurezza degli addetti si doveva tutelare anche quella dei passanti e di coloro che erano in attesa dell'autobus. Utilizzare una classica piattaforma aerea implicava notevoli ingombri e quindi non era pensabile: ci voleva una soluzione dedicata. Così, elaborare questo progetto è stato decisamente complesso, ma alla fine, con il fondamentale contributo della Arcadipane, siamo riusciti a mettere a punto una soluzione che risponde a tutte le nostre esigenze". "Con AMT abbiamo affrontato il problema nella sua totalità - spiega Alessandro Arcadipane -, nel senso che abbiamo collaborato anche a individuare il veicolo ideale per poter accogliere il particolare allestimento: un Mitsubishi Fuso 3S13 che si pre-
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stava per le portate e il ridotto sbalzo posteriore, in grado quindi di ospitare la gru Fassi Micro 30. Quest'ultima è stata dotata di un cestello in alluminio biposto, ma soprattutto è stata montata in una diversa posizione rispetto a quella classica retrocabina, così da poter svolgere tutte le funzioni cui era chiamata. Abbiamo quindi seguito le fasi di allestimento, che è stato curato da Hydracar S.r.l. di Lainate, l'officina di Fassi Gru Milano, una garanzia sotto questo aspetto". "Il rapporto con Fassi Gru è già consolidato - spiega Riccardo Alfieri -. E' iniziato nell'autunno del 2019 quando ci siamo dotati di un Iveco Eurocargo 4x4 allestito con una gru Fassi F120,
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lama spazzaneve e spargisale, che aveva il principale compito di garantire la viabilità invernale. Oggi lo usiamo anche per interventi di manutenzione generale con piena soddisfazione, e grazie a questo veicolo abbiamo conosciuto la concessionaria Fassi Arcadipane che abbiamo subito apprezzato per la competenza e disponibilità. Questo secondo allestimento è, per certi versi, più complesso, ma proprio per questo ha suggellato una collaborazione che si sta rivelando sempre più strategica per noi che ci dobbiamo occupare della manutenzione". Il nuovo allestimento è operativo da pochi giorni, ma ha già confermato la
sua validità grazie alla grande versatilità di manovra, con la possibilità di operare sia davanti alla cabina sia sul retro del cassone, potendo aprire gli stabilizzatori solo dal lato in cui si opera. Gli interventi sono solitamente affidati a una squadra di due operai, che possono però diventare anche quattro quando si deve operare, per esempio, su strade strette dove è necessario regolare il traffico con doppi sensi alternati. Chi conosce Genova e i suoi carruggi, ma anche le strette e tortuose strade del territorio alle sue spalle, sa bene quanto sia complesso operare in sicurezza, ora però con il nuovo Fuso e la gru Fassi Micro 30 molti problemi sono stati risolti.
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PORTATTREZZI
Kärcher Municipal: quando l'esperienza fa gioco di squadra
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A partire dagli anni '90 l'impegno del Gruppo Kӓrcher anche nel campo delle tecnologie municipali ha via via consolidato un percorso di crescita a tutto campo, dallo sviluppo di soluzioni tecniche innovative, alla creazione di una business unit dedicata, all'integrazione di importanti player di settore, che oggi, dopo l'acquisizione di Max Holder GmbH nel 2019, si completa con la fondazione di Kärcher Municipal GmbH. La società, che ha stabilito la propria sede centrale a Reutlingen nel Baden Wurtteberg, cuore dell'industria meccanica tedesca, costituisce la sintesi del patrimonio di esperienze e competenze di settore maturate dal gruppo e rappresenta il punto di partenza di nuovi ulteriori piani di crescita già impostati per il quinquennio 2021 - 2025. Kärcher Municipal è una realtà industriale che comprende due stabilimenti in Germania e due centri di ricerca e sviluppo, uno nella sede di Reutlingen dedicato alle soluzioni multifunzionali, l'altro presso gli stabilimenti di Schwaikheim specializzato nei sistemi di spazzamento. A questi si aggiunge la consociata italiana ISAL, centro di competenza per i mezzi a spazzamento meccanico. La gamma delle soluzioni Kärcher Municipal consente di soddisfare ogni esigenza nell'ambito delle attività di pulizia e manutenzione urbana, dallo spazzamento al lavaggio, dalla disinfezione alla gestione delle attività invernali, alla manutenzione del verde. I mezzi e le attrezzature Holder hanno fatto la storia del veicolo portattrezzi multifunzionale sin dai primi del ‘900, e rappresentano oggi un indiscusso benchmark di settore. La gamma Holder, con trattori e macchine operatrici dai 26 ai 130 HP offre la risposta specifica ad ogni tipologia di utilizzatore e per qualsiasi contesto di impiego, assicurando versatilità, robustezza, affidabilità e prestazioni
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di massimo livello sia per il piccolo comune, sia per i gestori di servizi dotati di grandi flotte. La linea MC di Kärcher Municipal è il segmento dedicato prioritariamente allo spazzamento stradale, ma senza rinunciare alla versatilità; tutte le spazzatrici MC, infatti, sono concepite per un impiego all-season, grazie a trasmissioni 4WD ed una multifunzionalità vera, con sistemi di installazione rapida delle attrezzature, per trasformare rapidamente senza necessità di passaggi in officina il proprio veicolo in lavastrade, spalaneve, tosaerba e molte altre configurazioni. Punta di diamante della gamma aspirante, la MC 250, la nuova spazzatrice compatta, che si propone come game changer di categoria per soluzioni innovative e prestazioni. Con la gamma meccanica - aspirante - filtrante, costruita in Italia da ISAL, Kӓrcher Municipal soddisfa anche le esigenze di spazzamento nelle situazioni più gravose, sia in ambito municipale, sia industriale - cantieristico, con macchine studiate per offrire le massime performance quantitative e qualitative ed un'efficienza operativa senza eguali.
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PORTATTREZZI
Hymach amplia la gamma dei portattrezzi radiocomandati Herbhy con la serie LE GHERARDO MARCHELLI
La serie LE dei portattrezzi radiocomandati Herbhy di Hymach si allarga con il nuovo modello con motore da 75 CV Perkins stage 5. La macchina rispecchia le caratteristiche costruttive degli altri modelli ed è concepita
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per poter affrontare i lavori più gravosi sia in termini di tempo che tipologia di intervento. Con una testata trinciatrice da 200 cm è in grado di velocizzare i lavori di sfalcio erba e arbusti riducendo il numero di passaggi. Con
la testata forestale da 165 cm, grazie alla possibilità di diversi rotori applicabili, è in grado di eseguire lavori di risanamento di aree verdi incolte da tempo ed esprime tutte le sue potenzialità come apripista nelle condizioni più estreme nei lavori boschivi. Grazie alle caratteristiche di sicurezza che il portattrezzi radiocomandato permette, alla stabilità, queste agili macchine in ogni situazione sono ideali per lo sfalcio di erba e arbusti in zone dove non si arriva con la classica macchina a braccio articolato, o in pendenze che presentano il rischio di ribaltamento del veicolo con uomo a bordo, o ancora in zone impenetrabili con altri mezzi. Con attrezzature da fienagione sono particolarmente indicate per lavorare su pendii coltivati a foraggio dove l'operatore può comandare la macchina restando in zona sicura. Con fresaceppi, biotrituratore, verricello, ben si prestano nei lavori di manutenzione e valorizzazione delle zone montane. E per quanto lungo, l'elenco delle possibilità di utilizzo di Herbhy non risulterebbe mai completo, essendo possibile applicare qualsiasi attrezzo supportabile dalla macchina. I diversi allestimenti accessori quali il carro
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estensibile, con allargamento indipendente di ogni cingolo, il sistema di controllo remoto R-Eye, il verricello posteriore, la piastra portattrezzi anteriore, l'attacco per accessori posteriore, colorazioni personalizzate, la possibilità di progettare varianti a richiesta per utilizzi specifici, consentono di conformare Herbhy alle esigenze di ogni utilizzatore. Anche questo modello, con sistema di interconnessione per la gestione e scambio di dati remoto, rientra negli investimenti per l'innovazione digitale dell'industria e agricoltura 4.0. L'impianto di potenza è stato studiato e testato per poter lavorare in continuo anche in pendenze fino a 55° e assicura produttività elevata e costante. L'ottimale rapporto di coppia motore/potenza permette un lavoro efficace ed efficiente a regime normale senza sforzo. L'impianto funziona sempre in condizioni ottimali grazie al sistema di raffreddamento affidato alla robusta ed affidabile ventola di raffreddamento, con rotazione bidirezionale, testata in situazioni ambientali estreme. Il compatto rivestimento sottoscocca, integrato strutturalmente nel telaio, è a tutti gli effetti una corazza a protezione del motore e degli impianti, che impedisce l'accesso di detriti e frammenti. Il roll-bar è anch'esso inquadrato nel telaio e può essere utilizzato anche per sollevare il mezzo in totale equilibrio del peso. Alla potenza si associa la robustezza della carrozzeria che permette alla macchina di affrontare i lavori più duri. Il controllo mediante radiocomando e la possibilità di lavorare in sicurezza sia in piano che in pendenza, anche consistente, rendono l'Herbhy 75LE, con qualsiasi attrezzatura applicabile, particolarmente idoneo ad essere impiegato nelle aree collinari e montane, argini, scarpate e svincoli autostradali, aree adiacenti alle linee ferroviarie, campi e poligoni militari, impianti industriali ed energetici, aree demaniali e forestali, boschi alpini, in presenza di incendi, aeroporti, comprensori di bonifica, territori provinciali e comunali, impianti sportivi, terreni coltivati, terrazzamenti, frutteti, vigneti, uliveti, agrumeti... Il telaio della macchina dispone di una struttura di aggancio in più punti per il sollevamento della macchina e di sistemi di attacco, frontale e posteriore, per l'applicazione delle attrez-
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zature e dispositivi opzionali. Fari e lampeggiante, di serie, sono a Led ad alta visibilità. Il particolare sistema antiscingolamento e il tensionamento idraulico automatico dei cingoli, concorrono a diminuire drasticamente la possibilità di fuoriuscita, aumentando la sicurezza e la produttività. Secondo necessità sono disponibili diversi tipi di cingoli. Il radiocomando, dotato di display grafico, sovrintende a tutte le funzioni della macchina. Dispone di un sistema di controllo della velocità dei cingoli con regolazione avanti indietro 0 - 7 km/h e di un sistema di segnala-
zione degli eventi critici della macchina in lavoro tra cui il superamento della pendenza. Di serie inoltre il potenziometro di controllo velocità di avanzamento variabile da 0 a 100% ed il potenziometro per la correzione della direzione di avanzamento (offset) durante il lavoro in pendenza. Dotato di serie anche dell'utile e pratica applicazione di manutenzione ordinaria assistita (service assistant). Herbhy 75 LE estende l'attuale offerta dei veicoli multiuso radiocomandati di Hymach, sempre attiva nel progettare e proporre macchine performanti e versatili.
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SICUREZZA
Brigade Elettronica presenta ZoneSafe, il sistema intelligente di rilevamento macchina - uomo
Un nuovo dispositivo è entrato a far parte dell'ampia gamma Brigade Elettronica, leader da oltre quarant'anni in sistemi di sicurezza veicolare per mezzi commerciali e macchine operatrici. Si tratta di ZoneSafe, un sistema di rilevamento macchina - uomo, con tecnologia di identificazione a radiofrequenza RFID, in grado di segnalare tempestivamente la presenza di persone nei pressi delle macchine. ZoneSafe si compone di un'unità di controllo con memoria interna ed interfaccia wi-fi; di una o più antenne - anche collegate in sequenza - montate sul mezzo; di una Vibratag Driver portata dal conducente e di altre Vibratag indossate dai pedoni. Ogni tag ha un identificatore univoco ed è relata ad individui specifici. Quando una persona, dotata di tag, entra nella zona di rilevamento dell'antenna, un allarme visivo e sonoro avvisa l'operatore alla guida. A sua volta, la vibrazione della Vibratag segnala al pedone il veicolo in avvicinamento. Un doppio avvertimento per la massima allerta. L'area di rilevamento dell'antenna è programmabile, con un raggio variabile da 3 a 10 metri, anche attraverso muri ed impedimenti: le tag, infatti, non richiedono un contatto visivo e vengono intercettate indipendentemente da ostacoli, angoli ciechi, meteo avverso o scarsa visibilità. ZoneSafe ha anche delle AssetTag, 26
ovvero tag per oggetti, che possono essere montate in coni di sicurezza con un'apertura superiore di diametro compreso tra i 39 e i 44 mm, per creare circoscritte zone di esclusione, agevolmente variabili. Le AssetTag sono robuste, resistenti agli urti ed alle condizioni ambientali più ostili, con batterie sostituibili che durano fino a tre anni. Le tag di ZoneSafe, oltre a tutelare maggiormente chi opera vicino alle macchine, sono utili pure per verificare gli accessi del personale e sapere in ogni momento chi è presente, ad esempio, in piazzali o zone di movimentazione. Un'ulteriore sicurezza, perché, anche da remoto, è possibile controllare che non vi sia nessuno in aree pericolose.
Il sistema è di facile settaggio ed impiego, tramite l'apposita applicazione, e il dashboard, che, via wi-fi, monitora le diverse tag, genera report automatici e condivide dati. ZoneSafe consente uno scambio di informazioni veloce, affidabile e preciso senza restrizioni sul numero di tag o antenne in funzione. Una soluzione a salvaguardia degli operatori, che, volendo, si integra con le automazioni aziendali: attraverso una Gateway intelligente montata su pareti o strutture permanenti, ZoneSafe può, difatti, attivare allarmi, aprire saracinesche o barriere… , permettendo l'accesso a una determinata area solo a veicoli autorizzati. Un sistema modulare smart, totalmente calibrabile e personalizzabile, in grado anche di escludere aree sicure, quali uffici o vani protetti, dove sarebbe inutile, fastidioso e perfino controindicato il rilevamento di ZoneSafe. Più precisamente, un'antenna zona di oscuramento, collocata su muri o strutture fisse, rende invisibili le tag entro una zona definita, regolabile da un minimo di 3 metri a un massimo di 10 metri. In tal modo si evita il rischio di "falsi allarmi" che potrebbero confondere gli operatori, portandoli a non distinguere gli avvertimenti di reale pericolo. ZoneSafe: sicurezza, efficienza ed innovazione, come tutti i dispositivi Brigade Elettronica.
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PORTATTREZZI
Niederstätter per un lavoro senza emissioni con la pala gommata elettrica Kramer 5055e
La tecnologia più recente di Kramer lo rende possibile: la pala gommata Kramer 5055e è completamente elettrica, priva di emissioni di scarico e molto silenziosa, ma soprattutto è potente. "Le richieste d'acquisto di questa nuova pala gommata elettrica crescono di mese in mese", spiega Leonhard Kofler, direttore commerciale di Niederstätter. "La Kramer 5055e è facile da guidare, offre grandi prestazioni di lavoro ed è dotata di una batteria che garantisce lunghi periodi di autonomia. Infatti, la batteria di questa macchina nella sua normale attività giornaliera dura un'intera giornata lavorativa e tutti coloro che la provano ne sono entusiasti. La pala gommata elettrica è ideale per impieghi in aree chiuse a ridotto ricircolo d'aria oppure in aree sensibili, come zone a traffico limitato, nei centri storici, nei pressi di campeggi, in prossimità di ospedali o altre strutture pubbliche." Quanto costa la Kramer elettrica? "La Kramer 5055e richiede uno sforzo economico poco superiore rispetto ad una normale macchina con motore diesel in quanto è dotata di tecnologia avanzata associata all'ingegnerizzazione delle batterie", continua Kofler. "Ma facendo una valutazione complessiva dell'investimento, calcolando i minori costi di esercizio e di manutenzione della pala elettrica, in poco tempo si rientra dall'investimento. La Kramer 5055e ha inoltre tutti i requisiti per poter accedere a diverse agevolazioni fiscali che si traducono in un risparmio fino al 85% (fino a 31 dicembre 2021)." Prerogativa Niederstätter: consulenza macchine edili Da 45 anni Niederstätter lavora nella vendita e noleggio di macchine edili e offre ai propri clienti servizi completi. Insieme al team di tecnici esperti Niederstätter, viene sempre cercata la soluzione adeguata a ogni esigenza! La società altoatesina è consapevole che la pianificazione, le scadenze e i lavori futuri saranno vincolati alle prestazioni e all'affidabilità della macchina edile. Ed è per questo motivo che Niederstätter offre i migliori marchi Lavori Pubblici n. 108 marzo - aprile 2021
dotati di tecnologia di ultima generazione, associati a un servizio rapido e professionale; Una sfida impegnativa e di grande responsabilità, possibile grazie alla gestione attenta e professionale del personale Niederstätter.
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PORTATTREZZI
Energia elettrica ovunque anche grazie ai #4x4 compatti GHERARDO MARCHELLI
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Da oltre 20 anni la distribuzione dell'energia elettrica in Valle d'Aosta viene gestita dalla società Deval S.p.A. con sede ad Aosta. A fine ottocento, il processo di elettrificazione della Valle d'Aosta era strettamente legato alla SIP (Società Idroelettrica Piemontese), costituita esattamente nel 1899 per iniziativa di una società svizzero - tedesca e del Credito Italiano. Nel 1918 venne rilanciata da un gruppo di industriali biellesi che acquisirono la Società industriale ed elettrochimica di Pont Saint Martin proprietaria di una centrale di produzione idroelettrica tramite il fiume Lys. A distanza di quasi 50 anni, la Camera dei Deputati approva in via definitiva il provvedimento di nazionalizzazione del sistema elettrico, con l'obiettivo di utilizzare in modo ottimale le risorse, di soddisfare la crescente domanda di energia e di garantire condizioni uniformi di trattamento. Il 6 dicembre1962 nasce Enel, Ente Nazionale per l'Energia Elettrica, al quale la legge riserva il compito di esercitare le attività di produzione, importazione, esportazione, traspor-
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to, trasformazione, distribuzione e vendita dell'energia elettrica. Tra gli anni '60 e '70 , la Valle d'Aosta affronta grandi progetti di elettrificazione con ammodernamento e sviluppo della rete di distribuzione, collegamenti elettrici con tutte le vallate laterali e soprattutto con la connessione dell'Italia con la Francia e la Svizzera. Nel corso degli anni, la volontà intrinseca di mantenere l'autonomia regionale porta alcuni finanziatori e società locali a tracciare il futuro della distribuzione dell'energia elettrica in valle, anche grazie alle politiche che lo stato stava impiantando. Ed è proprio con l'inizio del terzo millennio, in concomitanza con la volontà di governo, orientata alla privatizzazione di alcuni servizi ai cittadini, che nasce Deval S.p.A. di Aosta, società impegnata nella distribuzione dell'energia elettrica. Dopo esattamente 10 anni, la privatizzazione totale della società avviene grazie all'acquisizione al 100% da parte del gruppo CVA (anch'esso Valdostano). La società Deval, per garantire il servizio ai cittadini dei 69 comuni, si avvale di parecchie squadre di personale altamente specializzato e di attrezzature di ogni genere, tra cui un autocarro compatto 4x4 munito di gru. A metà del 2018, la direzione ha dato inizio al progetto di sostituzione dell'onorato Bremach di 20 anni, con un veicolo di caratteristiche similari e con qualche performance superiore. Due anni di ricerca, tra veicolo e gru, per un binomio molto particolare. Alla fine la scelta è stata indirizzata al veicolo Bonetti, rimanendo ancora una volta sul veicolo industriale, in modo da non avere vincoli di trasporto o di percorrenza strade, come accade con la macchina operatrice. Per la gru, invece, è stata fatta una scelta strategica sulla semplicità di utilizzo, quindi una gru di tipo monobraccio, ma con prestazioni importanti, almeno 600 kg a quasi 6 m di sbraccio.
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Un altro aspetto basilare tenuto in considerazione è quello di avere un veicolo super compatto e allo stesso tempo prestante per ricevere una gru prestigiosa ed una certa sicurezza di viabilità (visto il baricentro importante della gru). Quindi la scelta del veicolo Bonetti serie F100X è stata dettata per l'insieme di tutte le sue caratteristiche, compreso il telaio scatolato rigido (filosofia utilizzata anche sul Bremach). Il veicolo Bonetti, di categoria N2 (e per la prima volta pubblicizzato in versione da 5,7 t) è equipaggiato con l'affidabilissimo motore FPT da 3 l di cilindrata, da 150 HP a 3.500 giri. I 14 rapporti totali (comprese 2 retromarce) sono la somma dei rapporti in uscita dal riduttore Bonetti che, munito di 3° differenziale, ripartisce la coppia per entrambi gli assi al 50%, dando l'opportunità di operare dall'autostrada alle mulattiere, visto che nei due differenziali sono installati gli autobloccanti automatici. La sicurezza del veicolo stazionato, per operare con la gru è garantita dal freno di stazionamento, che agisce sull'asse posteriore e sull'albero di trasmissione. L'abbinato controtelaio scatolato
tubolare alla struttura portante del telaio veicolo (caratteristica Bonetti) è la piattaforma di alloggiamento del cassone ribaltabile e soprattutto dell'attrezzatura di sollevamento. Gru monobraccio Fassi M40 a 4 sfili idraulici, stabilizzatori posteriori supplementari, limitatore di momento, radiocomando, gancio a golfare a sblocco automatico dal posizionamento di riposo, sono tra le caratteristiche principali della gru installata. Naturalmente il verdetto finale è stato dettato dalla stabilità del veicolo sia con mezzo in movimento che durante l'utilizzo della gru, vista l'importanza dell'attrezzatura che carica fino a 2.500 kg. Questo è quello di cui Deval aveva necessità, un veicolo compatto e molto stabile per applicazione di una gru con prestazioni importanti, da utilizzare per i prossimi anni. La consegna è stata effettuata direttamente dalla società milanese, in collaborazione con il punto di riferimento locale, ditta Valmachines di S. Pierre (AO). A distanza di qualche giorno è stata organizzata anche la formazione su tre turni per tutti i diretti interessati ai lavori.
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VERDE
Nuova gamma trinciatrici Ferri e
GHERARDO MARCHELLI
Una concezione estremamente professionale è alla base delle nuove trinciatrici ZMT PRO e ZMTE PRO, la nuova gamma Ferri nata per offrire un lavoro ad alto rendimento ad agricoltori e contoterzisti a garanzia di affidabilità, robustezza e durata. Eseguire in modo affidabile e professionale la pulizia degli argini dei fossati e dei canali, oltre ai margini degli appezzamenti e delle strade aziendali: questo l'obiettivo raggiunto da Ferri con lo sviluppo della nuova serie di trinciatrici laterali. Possono lavorare posteriormente al trattore sia in posizione centrale sia laterale e sono indicate per trattori dai 60 agli 80 HP. La nuova serie di trinciatrici, proposta in tre versioni con larghezze di lavoro
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di 160, 180, fino ad arrivare a 200 cm, è stata studiata in ogni dettaglio per assicurare robustezza e durata. Innovative nel design, che si presenta con corpo arrotondato e caratterizzato da dettagli che favoriscono il migliore flusso del prodotto trinciato, queste nuove trinciatrici sono state progettate da Ferri all'insegna della massima qualità costruttiva. Il controtelaio interno copre completamente il telaio in Domex evitando danni dovuti a sassi o corpi estranei. Per evitare danni in caso di urto, inoltre, le trinciatrici sono dotate di un sistema di sicurezza meccanico pivottante. Massima protezione anche per il pistone idraulico per lo spostamento laterale, che è stato collocato all'interno del
parallelogramma, in posizione protetta, mentre i cuscinetti di alta qualità utilizzati sia per il rotore del rullo sia per il rullo tastatore rappresentano un'ulteriore garanzia della robustezza dell'attrezzatura. Il gruppo trasmissione è fissato con bulloni ed è provvisto di un nuovo sistema di tensionamento ottimizzato delle cinghie, anch'esse caratterizzate da un nuovo design. La gamma ZMT PRO e la gamma ZTME PRO si differenziano nel posizionamento del gruppo moltiplicatore, interno per le prime ed esterno per le seconde. Il posizionamento esterno alla trasmissione del gruppo moltiplicatore permette di operare totalmente all'esterno della carreggiata della trattrice in assoluta sicurezza.
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ILLUMINAZIONE
Illuminazione indoor sempre più smart con il nuovo sistema Maia di Reverberi Reverberi approda nel settore dell'illuminazione indoor con il nuovo sistema Maia sfruttando il know-how sviluppato nel campo della pubblica illuminazione e proponendo una versione light dell'illuminazione adattiva. Gli apparecchi di illuminazione, grazie alla tecnologia di comunicazione in radiofrequenza, vengono regolati sulla base del rapporto esterno di luce naturale. I capisaldi del prodotto sono un PayBack accattivante e ancor più importante, la semplicità di configurazione e installazione. Il sistema Maia difatti è uno strumento rivolto ad agevolare il più possibile la messa in servizio in campo dell'installatore ed a garantire
all'utente finale il controllo dell'impianto. Il sistema modifica costantemente il livello di luce artificiale, impostando un livello di dimmerazione tale da garantire nell'ambiente il valore di illuminamento desiderato, regolando gli apparecchi di illuminazione sulla base degli apporti esterni di luce naturale in maniera autonoma. Il sistema permette dunque di conseguire un risparmio energetico, sfruttando il contributo di luce naturale, riducendo il flusso luminoso degli apparecchi di illuminazione (riducendo la potenza assorbita), in modo da garantire esattamente il livello desiderato di illuminamento, razionalizzando i consumi.
Inoltre con questo sistema di regolazione è possibile andare a compensare il sovradimensionamento di cui si tiene conto, in un buon progetto illuminotecnico, considerando il fattore di manutenzione ed aumentando di conseguenza la vita utile dell'apparecchio. Regolando l'impianto sulla base di dati in input sopradescritti è possibile conseguire risparmi che si attestano in media attorno al 35 - 40%.
RACCOLTA RIFIUTI
Multicar: perfetto anche per la raccolta rifiuti in spazi ristretti
Esistono numerose situazioni in Italia dove sono richiesti mezzi compatti, per accedere ed operare nei piccoli paesi, località turistiche, comuni di montagna. Esistono inoltre tantissimi centri storici di medie e grandi città, caratterizzati da meravigliose strade costruite centinaia di anni fa con grande maestria dai tecnici di allora, che però non si sono posti, per ovvie ragioni, il problema dell'accessibilità con mezzi da lavoro. Le strade hanno pertanto dimensioni che precludono l'accesso ai veicoli comuni ed impongono macchine da trasporto e lavoro differenti, per ogni attività compresa la raccolta dei rifiuti. Spesso la ricerca di veicoli di questa tipologia porta gli operatori del settore a dover sacrificare la qualità e quindi l'affidabilità delle macchine per sopperire alla necessità di dimensioni
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compatte, imposte dalle problematiche di cui sopra. La gamma Hako - Multicar ha nel proprio DNA le caratteristiche necessarie a veicoli che debbano operare dove i mezzi comuni non possono accedere; la versione M27 Compact unisce a questa peculiarità anche un costo più contenuto, oltre alla garanzia di avere un mezzo robusto, affidabile e ben industrializzato. La fornitura recentemente eseguita da MI&P S.r.l., distributore unico per l'Italia dei veicoli polifunzionali Hako Multicar, alla Società Formula Ambiente S.p.A. con sede a Cesena, dimostra che non occorre rinunciare alla qualità a fronte delle necessità di cui stiamo parlando e che un investimento iniziale oculato può permettere di ottimizzare il costo complessivo da sostenere nel tempo.
Formula Ambiente, nella persona del sig. Fabiano Franco, a fronte di un importante appalto da gestire in Sardegna, ha cercato una soluzione che gli permettesse un grado di affidabilità, sicurezza, comfort e robustezza adatto ad affrontare un servizio da svolgere in luoghi particolari, caratterizzati da percorsi impervi, piccoli borghi, dove effettuare la raccolta differenziata da conferire poi nei depositi prestabiliti. Dopo un'attenta ricerca e a seguito di un sopralluogo effettuato presso il cliente utilizzatore per verificare e toccare con mano le caratteristiche del prodotto, la soluzione ritenuta ottimale è stata appunto l'acquisto di 3 Multicar M27 Compact versione Tipper, con trazione 4x2. Il veicolo, con una larghezza di soli 1.630 mm ed un passo di 2.450 mm, è
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ideale per destreggiarsi in spazi ristretti. Il telaio a longheroni in acciaio garantisce resistenze meccaniche uniche e peso contenuto, permettendo una portata utile molto interessante anche con l'omologazione N1 a 3.500 kg di peso totale a terra. Il motore VW da 2.000 cc turbodiesel dona un compromesso ideale tra elasticità nei percorsi variegati (interni ai paesi e nei trasferimenti più lunghi) ed i costi di gestione, davvero molto contenuti. Altro aspetto irrinunciabile per Multicar e molto importante per Formula Ambiente è la sicurezza: cabina con telaio space frame conforme alla normativa ECE-R 29.03 per la sicurezza di autista e passeggero, sistema fre-
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natura con 4 freni a disco autoventilati, 4 canali ABS e sistema EBD, superfice vetrata ampia e distribuita su tutto il perimetro per dare la massima visibilità in ogni condizione di lavoro, sono alcune delle attenzioni che la casa costruttrice tedesca ha riposto in questo sostanziale argomento. Ma anche il comfort spesso si traduce in sicurezza: sospensioni anteriori indipendenti, abitacolo realizzato con materiale esente da corrosione e con materiali interni fono e termoassorbenti, gruppo fari per illuminazione omogenea e approfondita sono caratteristiche che rendono un Multicar il luogo ideale per gli operatori del settore. Ma come sempre, quando si parla di macchine da lavoro con allestimenti specifici, una parte sostanziale del risultato complessivo è data dalle applicazioni abbinate, anche in questo caso Formula Ambiente ha optato per uno specialista del settore, da sempre concentrato e attento a sviluppare attrezzature per mezzi piccoli e medi destinati al settore ecologia: il voltacassonetti R205 realizzato da Rossi Oleodinamica di Riccione è risultato ideale per l'abbinamento a Multicar M27 ed è stato con maestria adattato al veicolo dagli uffici tecnici dell'azienda romagnola sfruttando al meglio tutti gli spazi e ottimizzando la capacità di carico, la distribuzione dei pesi sugli assi e l'operatività generale della macchina nel suo complesso. L'operatore potrà sia depositare i
rifiuti più leggeri manualmente all'interno del contenitore sfruttando le aperture laterali ribassate, sia utilizzare il voltacassonetti posteriore ad azionamento idraulico. Un quadro comandi ergonomico, intuitivo e semplice permette di sollevare, ribaltare e depositare a terra il contenitore dei rifiuti in modo semplice, estremamente rapido e sicuro. L'idraulica necessaria al funzionamento è derivata dal veicolo, eliminando così impianti ulteriori necessari su altri mezzi e semplificando, quindi ottimizzando, l'applicazione. Per l'allestimento di Rossi Oleo dinamica come per i veicoli Hako Multicar, una approfondita selezione dei materiali utilizzati, la qualità della componentistica, l'attenzione prestata alla fase di allestimento, garantiscono macchine professionali, affidabili e durature nel tempo anche se sottoposte a stressanti cicli di lavoro.
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ATTREZZATURE
Novità: trinciatrice ad assetto variabile Seppi M. Un modello ed un concetto completamente nuovo
Trinciatrice a vasta portata per l'uso professionale L9 flex Il modello L9 flex è una trinciatrice laterale potente e affidabile per superfici estese. Grazie al sistema Pentalink, questo
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dispositivo è dotato di 2 stabilizzatori aggiuntivi collegati all'asse del trattore. Con tale costruzione particolarmente stabile, la trinciatrice dimostra la sua affidabilità nella cura di lungofiumi, canali e fossi.
La trinciatrice vanta un ampio spostamento laterale a parallelogramma e, mentre è in funzione, può essere inclinata verso l'alto o verso il basso tramite un sistema idraulico. Una caratteristica che rende la trinciatrice perfettamente adatta per quei tipi di terreni inclinati menzionati sopra. Il sistema antiurto Flex-Safe garantisce al guidatore il tempo di reagire. L'ampio diametro del rullo della trinciatrice facilita la guida su terreni irregolari. E' possibile regolarne sia l'altezza che l'altezza di taglio. L9 flex opera tramite un ampio spostamento laterale a parallelogramma a destra del trattore. La trinciatrice può essere inclinata tramite un sistema idraulico e può raggiungere i 90° di inclinazione verso l'alto e i 65° di inclinazione verso il basso. Una caratteristica che la rende perfetta per la lavorazione delle pendenze, consentendole quindi di raggiungere tutti i terreni inclinati. Il sistema antiurto Flex-Safe previene eventuali incidenti e dà al guidatore il tempo di reagire. Il rotore a tripla elica, con il suo carico del rotore uniforme, garantisce un funzionamento particolarmente silenzioso grazie a uno sforzo di lavoro minore. I martelli induriti sminuzzano erba e rami fino a 9 mm di diametro. Come dotazione di serie troviamo un piccolo rullo di supporto posto sotto la base. Inoltre, è provvista di un rullo dal diametro ampio a sostegno della trinciatrice, il quale facilita la guida su terreni irregolari. E' possibile regolarne l'altezza, ma anche l'altezza di taglio in base alle proprie esigenze. Con la nuova trinciatrice ad assetto variabile L9 flex è possibile trinciare erba alta, ramaglia e arbusti in ogni situazione. Una perfetta macchina comunale nei nuovi colori Seppi M.
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Wearplate Grande longevità grazie alle piastre di usura intercambiabili in acciaio antiusura. Helix Rotor Minore sforzo di lavoro anche in caso di utilizzo intensivo grazie alla tecnologia Helix Rotor. Space Link Adattamento al terreno efficiente grazie alla sospensione Space Link. Flex-Safe Sicurezza assoluta e prevenzione incidenti grazie al sistema antiurto Flex-Safe. Pentalink Costruzione sicura e affidabile con il sistema di stabilizzazione Pentalink. P Shift Massima portata con lo spostamento laterale a parallelogramma progressivo. Cofano anteriore: regolabile tramite sistema idraulico OPT317 Trinciare con facilità anche le sterpaglie più alte grazie alla protezione frontale regolabile tramite sistema idraulico (opzionale).
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PORTATTREZZI
Al via i lavori per la "Durso virtual room": un nuovo progetto di comunicazione in tempi di pandemia
Le restrizioni alla circolazione che stiamo vivendo, purtroppo da ormai un anno, non consentono alle aziende di seguire i clienti al meglio delle proprie potenzialità; le limitazioni alla circolazione, che tutti credevamo temporanee, non accennano a diminuire nel breve periodo. "Le limitazioni cui tutti siamo (giustamente) assoggettati, e che dobbiamo seguire con responsabilità per essere partecipi alla battaglia mondiale contro la pandemia, non ci
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consentono di essere al fianco dei nostri clienti come vorremmo. Un costruttore di veicoli speciali do vrebbe capire le problematiche ed anticipare le esigenze, altrimenti il suo ruolo diventa marginale ed a tratti inutile". Le parole di Lucio Durso, General Manager di Durso S.r.l., descrivono la problematica che stiamo vivendo... ma continuano fornendo anche un'idea di soluzione: "I tempi moderni ci offrono tutte le tecnologie per far fronte alla
problematica che stiamo vivendo, è però necessario cambiare radicalmente l'approccio. Dopo aver fatto massicciamente ricorso a call-conference e svariate riunioni sulle più disparate piattaforme abbiamo sviluppato un'idea differente, che ci accompagnerà per tutto il 2021". Nasce così l'idea della "Durso Virtual Room": un ambiente virtuale ricco di contenuti, aventi lo scopo di descrivere al meglio al cliente le varie fasi che stanno dietro alla realizzazione di un veicolo speciale (progettazione, produzione, collaudo) e le persone che collaborano al progetto giorno dopo giorno, tutti ingredienti essenziali alla buona riuscita del progetto. Il cliente avrà la possibilità di visualizzare i dettagli relativi i vari reparti di produzione, sentendosi partecipe delle varie fasi che concorrono a realizzare il suo veicolo, avrà la possibilità di "respirare" l'ambiente di una "bottega artigiana" che produce un prodotto su richiesta dell'utente finale, una macchina da lavoro realizzata con particolare attenzione alle prestazioni, senza però far mancare mai la passione e la cura dei dettagli, ingredienti essenziali
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per poter fregiare un "veicolo" dell'aggettivo "speciale". La Durso Virtual Room sarà accessibile sia dal sito web dell'azienda, sia da social e piattaforme web; non mancheranno le presentazioni per i singoli veicoli né contenuti tecnici finalizzati alla spiegazione del corretto funzionamento delle macchine o delle corrette modalità di utilizzo degli impianti idraulici o degli accessori che possono equipaggiare le macchine. In linea con lo scopo di realizzare uno strumento dinamico di comunicazione tra azienda e clienti, efficace anche in tempi di pandemia, il progetto sarà in continuo divenire, e verrà arricchito periodicamente di contenuti, allo scopo di mettere l'utenza in condizione di scegliere il veicolo che più si aggrada alle loro esigenze; di approfondire gli aspetti legati alla produzione ed alla progettazione di queste macchine, complesse e al tempo stesso affascinanti; oppure di ottenere, anche per i profondi conoscitori del settore, consigli di guida ed utilizzo della macchine. Il progetto, di sicuro ambizioso, ha iniziato le attività necessarie alla sua realizzazione da qualche mese; grazie a personale di elevata professionalità, dotato delle migliori attrezzature esistenti sul mercato e della stessa passione che caratterizza la società Durso nell'eseguire il proprio lavoro, le riprese stanno andando avanti a ritmi rapidissimi; pertanto, già a partire dai prossimi mesi, la Durso Virtual Room inizierà a rendere fruibili a primi contenuti nella speranza, anche in questo caso, di fornire "soluzioni, non semplici... video". Lavori Pubblici n. 108 marzo - aprile 2021
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VERDE
Italservice propone Procomas per la gestione del verde a bordo strada
BSR
Italservice propone sul territorio nazionale un programma completo di attrezzature per lo sfalcio prodotte da Procomas, un'azienda storica di Ficarolo, in provincia di Rovigo, che opera con successo da oltre 40 anni, che possono essere montate su diverse tipologie di veicolo Le applicazioni per trattrici agricole hanno in comune l'azionamento dalla PTO posteriore a 540 giri, il montaggio sul sollevatore a 3 punti con relativa fornitura dei tiranti di fissaggio, pompa tandem per l'alimentazione della testata e la movimentazione dei bracci, possibilità di montare testate alternative a quelle prettamente da sfalcio erba, testata portacoltelli di dimensioni adeguate alla struttura e dotate di rullo della testata regolabile in altezza, serbatoio dell'olio indipendente a corpo dell'attrezzatura alloggiato nella parte posteriore sinistra del veicolo, che funge anche da zavorra di bilanciamento. Le serie di base è la BS, con la sua
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BSKFT
evoluzione BS501, sbraccio da 3 sino a 5 m da centro veicolo, masse da 290 a 605 kg, montabili su macchine con potenza minima di 20 kW, sino ad un massimo di 50 kW e utilizzate per lo più dalle aziende agricole. La movimentazione dei martinetti del braccio è ottenuta da comandi standard a guaine con comandi posizionati in cabina. La serie BSH, per struttura e cinematismi, risulta ideale per l'utilizzo sulle strade comunali con trattori leggeri, ha sbraccio da 3,15 sino a 5,15 m da centro veicolo, masse da 495 a 605 kg, montabili su macchine con potenza minima di 30 kW, sino ad un massimo di 60 kW, dotabili di testate con larghezza di sfalcio da 800 mm sino a 1.000 mm. La serie BSK, per struttura e cinematismi, risulta idonea per l'utilizzo sulle strade comunali, ha sbraccio da 4,88 sino a 7,10 m da centro veicolo, grazie all'utilizzo dell'elemento terminale telescopico, masse da 850 a 1.300 kg, montabili su macchine con potenza minima di 70 kW, sino ad un massimo di 100 kW e dotabili di testate con larghezza di sfalcio da 1.200 mm. Si tratta di macchine in grado di lavorare correttamente anche su strade con barriera di sicurezza in metallo grazie all'attacco del primo braccio con snodo più in alto e, nella variante C, applicabile centralmente al trattore per migliorare la visibilità del conduttore.
La serie BSR è stata concepita per l'utilizzo professionale sulle strade comunali e provinciali, ha sbraccio da 4,75 sino a 6,95 m da centro veicolo, masse da 850 a 1.300 kg, montabili su macchine con potenza minima di 60 kW, sino ad un massimo di 90 kW e dotabili di testate con larghezza di sfalcio da 1.000 mm sino a 1.200 mm. Si tratta di macchine in grado di lavorare correttamente anche su strade con barriera di sicurezza in metallo grazie all'attacco del primo braccio con snodo più in alto. I modelli BS836 sono quelli di punta fra i retroportati di produzione Procomas e sono stati concepiti per l'utilizzo professionale per le strade di grande percorrenza e sui canali di bonifica; ha sbraccio da 7,80 sino a 8,30 m da centro veicolo, masse da 1.300 a 1.370 kg, montabili su macchine con potenza minima di 1100 kW, sino ad un massimo di 150 kW e dotabili di testate con larghezza di sfalcio da 1.200 sino a 1.500 mm. Si tratta di macchine in grado di lavora-
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BTS13
re correttamente anche su strade con barriera di sicurezza in metallo grazie all'attacco del primo braccio con snodo più in alto. I modelli BS835C, BS935C e BTS13 rappresentano il top di gamma, per i clienti più esigenti che dedicano la macchina interamente all'attività di sfalcio. Sono caratterizzati da un montaggio del braccio in posizione centrale, in modo da agevolare il lavoro dell'operatore che gode di una visuale ideale. Sono utilizzate per autostrade e strade di grande percorrenza, ma anche sui canali di bonifica, hanno sbraccio da 6,00 sino a 13,00 m da centro veicolo, masse da 1.400 a 1.700 kg, montabili su macchine con potenza minima di 100 kW, sino ad un massimo di 200 kW e dotabili di testate con larghezza di sfalcio da 1.200 sino a 1.500 mm. Le applicazioni in ambito movimento terra sono anch'esse estremamente interessanti, e variano dalle testate della serie F, applicabili sui bracci degli escavatori delle diverse dimensioni in luogo della benna, ai bracci della serie BSKAP e BSRAP, applicabili rispettivamente sui sollevatori telescopici e su terne e pale gommate. Per l'alimentazione si utilizza l'impianto oleodinamico del veicolo portante, mentre un distributore elettroidraulico indipendente garantisce la movimentazione del braccio. Una menzione a parte per i bracci della serie BAP e BAC, concepite per poter recuperare tramite un potente aspiratore l'erba appena tagliata, convogliandola in un rimorchio trainato dalla tratttrici agricola o dal veicolo porta-attrezzi; è possibile peraltro l'applicazione su veicoli 3 assi, in tal caso il contenitore di recupero dell'erba è alloggiato sulla parte posteriore del telaio. Qualunque sia il settore di utilizzo, dall'agricoltura ai canali di bonifica, dalle strade comunali a quelle provinciali, sino alle autostrade e strade di grande percorrenza, Italservice ha una soluzione da proporre, con la
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possibilità di personalizzazione simili a veri e propri abiti su misura in caso di necessità, e tutto questo partendo da un parco macchine esistente e
F120
magari non utilizzato in tutte le sue potenzialità. Il team Italservice è disponibile a sopralluoghi e consulenze specifiche al fine di proporre a clienti e utilizzatori finali la migliore delle soluzioni in funzione delle sue necessità operative.
BAT
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AZIENDE
2021: un anno ricco di importanti anniversari per Daimler Trucks and Buses
• 125 anni dei Truck • 75 anni di Unimog • 70 anni di Setra • 25 di Omniplus • 25 anni di Actros
Il 2021 rappresenta un anno speciale per Daimler Trucks and Buses, con la celebrazione in contemporanea di quattro anniversari: nel 1896, Gottlieb Daimler presenta il primo Truck, successivamente Otto Kässbohrer nel 1951 introduce il Setra, il primo autobus a struttura autoportante, mentre cinque anni prima, nel 1946, il primo prototipo Unimog iniziava ad arrampicarsi sui terreni accidentati. Infine, nel 1996 nasce il prototipo del Truck moderno: il Mercedes-Benz Actros. 1896 - il primo Truck Nel 1896, quando Gottlieb Daimler introduce il suo primo Truck ancora dotato di ruote in legno con cerchi in acciaio, il mercato mondiale non si aspettava certo di assistere alla nascita di un simile veicolo. In Germania non c'è nemmeno l'ombra di un acquirente, mentre in Inghil terra, dove il veicolo riesce finalmente a suscitare l'interesse del primo cliente, un membro dell'equipaggio munito di bandiera rossa è costretto a precedere il veicolo per avvertire il traffico. Nonostante tutto, questo veicolo, battezzato Phoenix (Fenice) ed equipaggiato con un motore posteriore a due cilindri da 4 CV ed una cilin-
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drata di 1,06 litri, segna l'inizio di una lunga storia di successi senza precedenti nel settore del trasporto merci. All'epoca, il Phoenix ha poco in comune con un truck vero e proprio: a rigor di termini, si trattava di un carro-merci con rimorchio convertito, come quelli che all'epoca venivano trainati dai cavalli lungo le strade. Il telaio è dotato di molle a balestra montate trasversalmente nella parte anteriore e di molle elicoidali in quella posteriore. Le sospensioni sono assolutamente indispensabili, non solo a causa delle cattive condizioni delle strade di quell'epoca, ma anche perché il motore è sensibile alle vibrazioni. L'ultima parte della catena cinematica viene, invece, realizzata secondo un concept moderno: una cinghia, le cui
due estremità sono dotate di un pignone, ossia di una piccola ruota dentata, ha il compito di trasferire la potenza del motore a un albero montato trasversalmente rispetto all'asse longitudinale del veicolo. Ogni dente di questo pignone s'ingrana nella dentatura interna della corona dentata, che è saldamente fissata alla ruota comandata. Questo principio costruttivo diventerà molto più avanti una peculiarità progettuale degli autocarri della Stella: l'assale a gruppi epicicloidali esterni - sulla "Nuova generazione", sulla SK (Classe pesante) ed ancora oggi nel veicolo da cantiere. 1946 - primo prototipo Unimog Nel 1946, l'Unimog "Prototipo 1" completa il suo primo test di guida, allora denominato "prova funzionale". Il capo progettista Heinrich Rößler
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guida e collauda personalmente il prototipo ancora privo di cabina di guida, ma appesantito con un carico di legna fino al limite massimo consentito, lungo impervi sentieri in mezzo ai boschi nei pressi di Schwäbisch Gmünd. La nascita di Unimog è strettamente legata alla difficile situazione degli approvvigionamenti per la popolazione tedesca nel dopoguerra. Gli anni 1945 e 1946 sono segnati da una situazione alimentare drammatica. Queste circostanze portano Albert Friedrich, per lunghi anni Responsabile dello Sviluppo dei propulsori aeronautici presso Daimler-Benz AG, a progettare un mezzo a motore agricolo in grado di aumentare la produttività nel settore dell'agricoltura. Dopo la fine della guerra, Friedrich riallaccia i suoi contatti con Schwäbisch Gmünder Metallbaufirma Erhard & Söhne, un fornitore di Daimler-Benz, il cui reparto "L" (Landwirtschaft = Agricoltura) è già operativo nel dicembre 1945. Friedrich ne affida la direzione al suo ex dipendente, il progettista Heinrich Rössler, che prende servizio il 2 gennaio 1946. Nel giro di poche settimane viene realizzato un nuovo progetto d'insieme, in cui il blocco motore - trasmissione è collocato a destra accanto al centro del veicolo. Di conseguenza, i tubi di spinta, che proteggono gli alberi di trasmissione, possono essere sistemati perpendicolarmente agli assali. Il telaio è, pertanto, dotato di solo quattro giunti di trasmissione. Un concept costruttivo geniale che ancora oggi, a distanza di 75 anni, viene adottato a bordo degli Unimog appartenenti alla Serie fuoristrada U 4023/U 5023. Nel marzo 1946, Hans Zabel, un ingegnere di Gaggenau che ne segue il progetto fin dal principio, inventa il termine Unimog (Universal Motor Gerät: Mezzo a Motore Universale) e nell'ottobre 1946 ha luogo la prima prova funzionale.
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1951 - il primo autobus Setra Il marchio Setra è orgoglioso delle proprie radici. Nel 1951, ad Ulm, Kässbohrer Fahrzeugwerke introduce S 8, dando al brand il proprio nome Setra, che sta per "autoportante". Il primo autobus prodotto in serie con carrozzeria autoportante, motore posteriore e trasmissione diretta verso l'asse posteriore viene presentato al Salone Internazionale del l'Automobile (IAA) di Francoforte. Negli ultimi 70 anni, il marchio ha fissato gli standard di riferimento nel settore della costruzione di autobus a livello europeo, lanciando complessivamente sei Serie; è stato fonte di ispirazione per l'intero comparto e ne ha promosso il cambiamento e lo sviluppo in maniera esemplare. L'attuale ammiraglia di questo storico brand, da sempre sinonimo di personalizzazione ai massimi livelli, è l'autobus a due piani S 531 DT della Setra TopClass 500. Già nel 1996, ossia un anno dopo la fusione di Mercedes-Benz Buses e Setra in EvoBus GmbH, nasce il marchio di servizi Omniplus, cui sono affidate tutte le attività post vendita di entrambi i produttori di autobus. Omniplus si basa sul Servizio Assistenza Clienti di entrambi i brand, che in precedenza aveva già riscosso notevole successo. Attualmente, Omniplus si avvale di una rete di assistenza composta da oltre 650 officine in 42 Paesi europei ed offre una gamma di servizi ad hoc per autobus, ricambi originali, corsi di formazione efficienti oltre a servizi digitali innovativi da un'unica fonte. 1996 - Mercedes-Benz Actros Alla fine di settembre 1996, in occasione della IAA Veicoli Industriali, la Stella svela un nuovo truck pesante destinato a rivoluzionare il settore: Actros è il primo truck equipaggiato con freni a disco su tutte e quattro le ruote ed impianto frenante elettronico
EBS. L'insieme di questi due sistemi rende Actros il veicolo più sicuro della sua categoria. Una serie di tecnologie innovative, come i "sistemi Telligent", contribuisce anche a un netto incremento della redditività. Gli intervalli di manutenzione, tra l'altro, sono stati prolungati di oltre il doppio, il consumo di carburante è stato ridotto dal 3% fino al 7% a seconda dell'utilizzo ed il carico utile ha beneficiato di un incremento fino a 400 kg, cui si aggiunge un significativo miglioramento in termini di sicurezza e comfort. Grazie all'impianto frenante Telligent con freni a disco su tutte e quattro le ruote, è stato così possibile ridurre lo spazio di frenata di Actros a una velocità di 85 km/h di una misura che corrisponde pressoché alla lunghezza di un autotreno. Si è prestata particolare attenzione anche ai dettagli: i nuovi rivestimenti dei parafanghi hanno ridotto efficacemente l'effetto "nuvola di spruzzi" quando piove. L'aspetto legato alla compatibilità ambientale è stato, peraltro, migliorato adottando motori a V di nuova concezione, più parchi nei consumi e perfezionando le fasi di assemblaggio del veicolo: in questo caso, si è ottenuta una riduzione del consumo energetico di quasi il 50%. Le nuove cabine di guida offrono fino al 47% di maggior spazio e sono state completamente adattate alle esigenze dei conducenti. Anche sul fronte della sicurezza, le cabine hanno superato brillantemente tutta una serie di crash test, sia nelle simulazioni al computer che nelle prove in condizioni reali. Una novità è anche rappresentata dagli airbag e dai sedili con pretensionatori integrati. Ogni nuovo Actros di volta in volta presentato è stato eletto "Truck of the Year" ed ancora oggi continua a svolgere un ruolo da pioniere in materia di sicurezza.
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AUTOTELAI
Test invernali Mercedes-Benz eActros ed eEconic
I prototipi quasi di serie dei camion elettrici Mercedes-Benz affrontano neve e ghiaccio, sia nelle operazioni di trasporto quotidiano presso clienti che nell'uso intensivo sulla pista di prova. Gli ingegneri collaudatori di Mercedes-Benz Trucks hanno sottoposto eActros ed eEconic a una serie approfondita di diversi test sul Giura Svevo nel gelido febbraio di quest'anno. Gli esperti hanno prestato particolare attenzione al comportamento delle batterie e del gruppo propulsore elettrico in condizioni meteorologiche estreme. Anche i sistemi di gestione termica ed energetica sono stati
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intensamente testati. Questi sistemi assicurano che sia il gruppo propulsore sia la cabina di guida siano mantenuti in modo efficiente dal punto di vista energetico alle giuste temperature anche quando quella esterna è estremamente bassa. eActros ha anche guidato con successo attraverso il vento e le intemperie come prototipo nelle operazioni presso dei clienti dal 2018. Gli ultimi test confermano che eActros ed eEconic sono in grado di funzionare in condizioni invernali. Il lancio della produzione in serie di Mercedes-Benz eActros per la distri-
buzione pesante è previsto per quest'anno. Tuttavia, eActros prodotto in serie sarà significativamente superiore al prototipo attuale in alcuni aspetti, come l'autonomia, la potenza di trasmissione e la sicurezza. La produzione in serie dell'autocarro a pianale ribassato Mercedes-Benz eEconic per le operazioni municipali, basato su eActros, è prevista per il prossimo anno: sono attualmente in programma i primi test per i clienti. eEconic sarà utilizzato principalmente come veicolo per la raccolta nelle applicazioni di gestione dei rifiuti urbani.
Lavori Pubblici n. 108 marzo - aprile 2021
PORTATTREZZI
Dodici veicoli Unimog per la logistica dei trasporti a Mählmann Gemüsebau Mählmann Gemüsebau è un'azienda agricola nella regione di Oldenburg Münsterland con dimensioni particolarmente ampie, che si è sviluppata partendo dal piccolo; dopo tre anni di allevamento di bestiame con 30 maiali, 10 mucche e 50 polli, Wolfgang Mählmann ha smesso di allevare bestiame nel 1984 e da allora ha dedicato il suo tempo alla coltivazione di ortaggi su larga scala. La logistica gioca un ruolo centrale nel business e gli spostamenti quotidiani dei mezzi sono un fattore chiave: la distanza tra la sede aziendale ed i campi dei raccolti può arrivare fino a 50 chilometri, troppo per un trattore classico. Questo è il motivo per cui gli specialisti agricoli hanno optato molto tempo fa a favore dell'Unimog. "Non esiste un veicolo più adatto dell'Unimog per i viaggi dal campo alla nostra sede o al mercato all'ingrosso di Langförden vicino a Vechta", afferma Marius Vaske, capo dell'officina e della flotta. Dal 2008 si occupa della manutenzione degli Unimog in azienda. Afferma inoltre che Unimog è una scelta estremamente valida in termini di velocità, affidabilità, consumo di carburante e usura degli pneumatici. "Nessun altro veicolo può eseguire il servizio in modo più efficiente." Ecco perché l'azienda ha recentemente acquistato altri tre Unimog U427: sono i veicoli
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numero dieci, undici e dodici. La sicurezza è sempre una priorità assoluta per Unimog. Unimog è dotato di una tecnologia innovativa e di un concetto di veicolo unico. Sia la sicurezza attiva che quella passiva soddisfano gli standard più elevati. Il concetto di veicolo dell'Unimog combina ad una dimensione frontale corta un ampio campo visivo, e caratteristiche di frenata controllata garantisce la stabilità direzionale. Dimensione frontale corta: è la distanza tra il bordo anteriore dell'attrezzo montato e il centro del volante. Se il portattrezzi Unimog è dotato ad esempio di uno spazzaneve e il veicolo si avvicina a un incrocio stretto, il conducente deve essere in grado di vedere i veicoli in avvicinamento lateralmente in tempo utile. Grazie allo sbalzo ridotto per il montaggio delle attrezzature frontali il guidatore può vedere in tempo il traffico che attraversa. Visuale ottimale: la cabina del l'Unimog è inoltre dotata di un parabrezza panoramico che offre al conducente un ampio campo visivo. Grazie al suo concetto di cofano corto, il guidatore dell'Unimog ha una visuale ottimale di qualsiasi attrezzo montato anteriormente. Lo sterzo a doppia modalità VarioPilot® consente di spostare rapidamente il volante e tutti i pedali da un lato all'altro del
veicolo. In combinazione con la porta di falciatura vetrata opzionale, gli utenti hanno una visuale ideale degli attrezzi di lavoro e del lato vicino del veicolo, ad esempio quando si taglia l'erba sui bordi a filo ruota. Un sofisticato sistema di specchi e telecamere monitor riduce ulteriormente il già piccolo punto cieco dell'Unimog. In inverno un riscaldatore per vetri laterali integrato garantisce una visione cristallina. Comportamento di frenata controllato: Unimog offre un'elevata sicurezza di frenata grazie al suo sistema frenante di servizio a doppio circuito con freni a disco su tutte e quattro le ruote. Grazie all'ABS a quattro canali, Unimog si mantiene perfettamente stabile anche direzionalmente permettendo di sterzare durante un'applicazione completa dei freni. La distribuzione del carico ben bilanciata sugli assi ha anche un effetto positivo sulla manovrabilità dell'Unimog. Il freno con la regolazione automatica della forza frenante in funzione delle condizioni di carico (ALB) controlla la forza frenante e la distribuzione della forza frenante tra gli assi anteriore e posteriore, a seconda del carico. Utilizzando un essiccatore ad aria calda, il sistema frenante funziona in modo affidabile anche quando il clima è freddo e umido. La trazione integrale permanente completa il pacchetto di caratteristiche di sicurezza.
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INQUINAMENTO
Inquinamento e qualità della vita: nuove tecnologie smart a servizio della city
Una smart city è una città che, con l'obiettivo di essere più efficiente, sostenibile, equa e vivibile, usa tecnologie smart per costruire le componenti infrastrutturali critiche ed i servizi della città più intelligenti, interconnessi ed efficienti, tra cui l'amministrazione cittadina, educazione, ambiente, sanità, sicurezza pubblica, trasporti e servizi. Una smart city è quindi una città che
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può garantire una buona qualità di vita ai suoi abitanti, e la qualità dell'aria è un indicatore tra i più importanti poiché ha effetti diretti sull'ambiente e sulla salute dei cittadini. In Europa, le concentrazioni di molti inquinanti atmosferici sono diminuite negli ultimi decenni, tuttavia impattano ancora in maniera significativa sulla salute dell'ambiente e dell'uomo. Le polveri sottili, il biossido di azoto e
l'ozono sono attualmente considerati alcuni tra gli inquinanti ambientali che incidono sulla salute umana. E' infatti stimato che una grande percentuale degli abitanti delle città è esposto a concentrazioni tali da creare conseguenze non trascurabili per la salute. E' infatti stato dimostrato che l'esposizione prolungata e di picco a questi inquinanti ha conseguenze sull'apparato cardio - respiratorio. Un ulteriore motivo di preoccupazione è il benzene, un cancerogeno ufficialmente riconosciuto, inserito nei parametri da monitorare in qualità dell'aria secondo il d.lgs 155/2010 s.m.i.. Ma in questo scenario, come può la "city" comprendere le condizioni di qualità dell'aria al fine di migliorarle? Grazie all'Air Quality Index (AQI) ovvero un indice che, in tempo reale, fornisce dati sull'andamento della qualità dell'aria in tutta Europa, attraverso una pagina web che segnala, tramite mappe di colore, i livelli di inquinamento. Ma per calcolare questo importante valore gli inquinanti devono essere misurati, monitorati e gestiti con affidabilità. Al fine di soddisfare queste necessità, Pollution Analytical Equipment realizza e propone strumenti e sistemi per l'analisi chimica on-site di composti volatili, implementando soluzioni complete ed innovative per applicazioni ambientali e di processo. La soluzione ideata per la smart city prevede l'utilizzo di varie tecnologie: PYXIS GC-BTEX, AQS1, AQM65. Grazie a questi strumenti, è possibile monitorare diversi paramenti configurabili in base alle singole esigenze. Le informazioni prodotte dalle reti di monitoraggio danno evidenza dell'inquinamento aerodisperso in realtime, permettendo ad enti pubblici e cittadini di adottare le misure adeguate per limitarne gli effetti nocivi sull'ambiente e sulla salute umana.
Lavori Pubblici n. 108 marzo - aprile 2021
ARREDO URBANO
Lo spazio architettonico e le pavimentazioni in porfido del Trentino ARCH. LUCA FILIPPI Direttore E.S.PO.
Lo spazio architettonico è una strutturazione dell'ambiente, di cui l'uomo dispone, tesa a mettere in atto alcune intenzioni sul piano funzionale, emozionale, comunicativo. Come la vita dell'uomo si svolge sia al riparo di tetti e di muri, sia in spazi completamente aperti, così lo spazio architettonico trova espressioni appropriate in ogni tipo di configurazione, racchiusa o aperta che sia, a seconda delle necessità esistenziali dell'uomo e della società. Conosciamo infinite architetture racchiuse all'interno di involucri edilizi di ogni sorta e stile, cosi come possiamo ammirare entusiasmanti spazi architettonici sotto la libera volta del cielo: teatri, stadi, giardini, piazze, di cui le mura degli edifici fanno solo da cornice o da contrappunto. Ci preme sia chiara questa interpretazione di spazio architettonico come entità che può essere definita anche senza bisogno di piani verticali, perché in questa occasione vogliamo occuparci solo di quella parte dell'architettura che sono i piani di calpestio, le pavimentazioni con il porfido Porfido Trentino Controllato. Da architetti siamo affascinati dalla prospettiva di studiare i "modi" di fare architettura senza muri, l'esigenza di valorizzare lo spazio aperto di una strada, di una piazza, nuclei centrali della città, rendendoli fruibili ed ecletti-
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ci nelle loro potenzialità; questa sfida che i grandi maestri di tutti i tempi hanno voluto affrontare, quasi come un punto d'onore. Un fantastico disegno di una piazza pavimentata in porfido conduce l'occhio dal centro all'esterno, dall'esterno verso il centro: le tensioni si annullano in un formidabile "spazio architettonico" in cui la preponderanza dei significati architettonici è espressa tramite il piano su cui ci muoviamo. Uno dei tantissimi esempi è la piazza della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, Tempio dei Mormoni a Roma, la quale ha consentito di divenire fruibile in tutti i periodi dell'anno permettendo di collegare tra loro le frammentate aree verdi e dare un sistema ecologico di unità naturali interconnesse. La pavimentazione è stata realizzata attraverso l'utilizzo di pietre di due tonalità, nello specifico Porfido del Trentino Controllato e Travertino Romano, in stretta connessione geometrica e funzionale al sistema. La superficie pavimentata è di 14.000 m2 realizzata in cubetti 10x10 posati a file parallele, cubetti 6/8 ad archi contrastanti posati su supporto in cls con rete elettrosaldata e sigillatura degli interstizi con resina poliuretanica. Le pavimentazioni sigillanti a base di resina: questo composto chimico di poliolo ed isocianato sono frutto di
studi e ricerche dell'ultimo decennio, che hanno portato risultati molto significativi e del tutto attendibili. La pavimentazione in questo caso deve essere eseguita su uno strato di allettamento di frantumato di pietra granulometria 3 - 6 mm. Ultimata la posa ed eseguita la battitura, gli interstizi vengono colmati con un frantumato di pietra da 2 - 4 mm perfettamente pulito ed asciutto. La resina viene colata in ciascuna fuga manualmente penetrando in profondità andando a costituire una struttura resistente ed elastica allo stesso tempo. Il materiale di posa arriva da operatori altamente specializzati e sottoposti al costante controllo di E.S.PO. Ente Sviluppo Porfido, consorzio senza scopo di lucro che da decenni svolge attività di formazione, informazione, consulenza tecnica, sperimentazione e promozione del porfido del Trentino. L'ente non è strutturato per partecipare alle gare d'appalto ma, in qualità di indiscutibile punto di riferimento del settore, offre una serie di servizi e di controlli a supporto dei lavori in corso per sostenere coloro che, scegliendo il porfido del Trentino, si prefiggono di realizzare opere di pavimentazione di qualità superiore certificata. La qualità dei manufatti è stata garantita dalla verifica della rispondenza ai parametri del regolamento marchio Porfido Trentino Controlla to, unico marchio di prodotto, non aziendale, attivo nel comparto della pietra, e dalla normativa europea sui materiali lapidei.
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PAVIMENTAZIONI STRADALI
Ridurre la temperatura nelle aree urbane attraverso le pavimentazioni colorate ING. LORETTA VENTURINI - Direttore scientifico e dello sviluppo strategico Iterchimica S.r.l. Il crescente sviluppo del sistema stradale in ambito urbano ha generato l'esigenza di migliorare l'aspetto delle strade attraverso le pavimentazioni colorate. Sebbene la prima ragione del loro impiego sia di carattere estetico, soprattutto in campo internazionale, le pavimentazioni colorate sono utilizzate sia per aumentare la sicurezza delle piste ciclabili, sia per separare le corsie riservate (ad esempio corsie autobus) e attualmente anche per migliorare la visibilità di rampe, bordure, strisce centrali e isole di traffico. Inoltre, uno degli impieghi più recenti riguarda la realizzazione di pavimentazioni chiare in galleria che, come attestato da recenti ricerche e dalle sperimentazioni in Giappone ed Italia [1], permettono di ridurre i costi di illuminazione dal 30 al 40% [2]. L'uso del colore può essere anche considerato come una soluzione ecocompatibile per ridurre la temperatura delle pavimentazioni nelle aree urbane (isole di calore). Per valutarne il
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grado di efficacia è stata condotta una ricerca tra l'Università degli Studi di Padova e Iterchimica S.r.l, con lo scopo di analizzare le proprietà meccaniche e termiche delle miscele di asfalto colorato. Per la colorazione possono essere utilizzati diversi tipi di materiali. I prodotti Iterchimica presi in considerazione sono suddivisibili essenzialmente in 4 gruppi, come mostrato nella fig. 1: I. Ossidi (sia in forma di pigmento che in polvere) inseriti nell'asfalto. II. Resine - colorate e trasparenti (che possono essere miscelate con polvere di ossido per la produzione di miscele colorate e con leganti e aggregati colorati) per trattamenti superficiali. III. Malte per trattamenti superficiali. IV. Vernici per trattamenti superficiali. Per questa ricerca sono state prodotte una serie di miscele di asfalto compattate in laboratorio, utilizzando diversi tipi di aggregati (calcare, marmo giallo...) e con diversi colori di
base. In particolare, sono state prodotte quattro diverse miscele (con la stessa curva granulometrica ma con diverse colorazioni), come riportato nella fig. 1. Le formulazioni delle miscele bituminose con ossidi sono state studiate per confermare o migliorare le proprietà meccaniche (stabilità Marshall e resistenza a Trazione Indiretta - ITS). Le valutazioni di flusso termico/emissione di calore sono state eseguite in termini di temperature massime, emissività, Albedo e indice di riflessione solare (SRI). Per le miscele colorate con ossidi sono stati utilizzati due diversi leganti, uno tradizionale e un bitume modificato, in modo da analizzare la probabile influenza del tipo di legante bituminoso sulle proprietà termiche. 1. Aspetto superficiale delle miscele di asfalto con diversi tipi di materiali coloranti (in questo caso in rosso). Varietà di scelte per scopi diversi
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La temperatura massima delle miscele di asfalto è stata determinata sia internamente al campione, sia esternamente. I risultati delle prove hanno mostrato che la temperatura delle lastre di asfalto colorato è significativamente inferiore rispetto a quelle di riferimento (senza ossidi o superfici colorate). Inoltre, in funzione dell'intensità di colore delle resine e delle malte, le temperature di questi campioni sono molto inferiori rispetto alle stesse miscele di asfalto colorato contenente ossidi. L'emissività è stata calcolata comparando le temperature rilevate sulle lastre con un materiale ad emissività riconosciuta e riscaldate con la stessa quantità di calore. Rispetto ai risultati ottenuti (valori simili per tutte le pavimentazioni), l'emissività delle lastre con resine e malta è risultata marginalmente più alta. Successivamente è stato misurato
l'Albedo, che può essere definito come la radiazione solare riflessa rispetto a quella assorbita dalla pavimentazione. Quindi, più alto è l'Albedo, più fredda è la pavimentazione. Confrontando i valori ottenuti si è potuto vedere come l'Albedo delle pavimentazioni colorate con resine fosse quasi tre volte maggiore rispetto alle miscele di asfalto non colorate, mentre quello delle pavimentazioni colorate con malte è risultato quasi il doppio. Anche gli indici SRI hanno comprovato l'efficacia del colore nel ridurre la temperatura delle pavimentazioni. Infatti, in un intervallo compre-
so tra 0.00 (superficie non riflettente) e 1.00 (superficie completamente riflettente), il valore SRI delle pavimentazioni non colorate risulta pari a 0 e i valori di quelle colorate con ossido, malta e resina risultano rispettivamente pari a 0.24, 0.72 e 0.84. Grazie a questa completa indagine è stato dimostrato che le pavimentazioni colorate contribuiscono alla riduzione della temperatura dell'aria e rappresentano pertanto una valida soluzione per combattere il cambiamento climatico e per limitare il progressivo surriscaldamento in campo urbano.
Referenze: [1] E. Bocci & M. Bocci. Clear asphalt concrete for energy saving in road tunnels. Proceedings of the 12th Int. Conf. on Asphalt Pavements (ISAP), Vol 2: pp. 1817-1825, 2014. [2] M. St-Jacques. & Y. Brosseaud. Coloured Bituminous Wearing Courses in France, Overview of Uses, 10th International Conference on Asphalt Pavements, vol. 3, pp. 233-242, 2006.
PORTATTREZZI
Unimog con una carreggiata adatta ai campi di patate Un bracciante da 25 CV: la seminatrice semiautomatica era un attrezzo risalente agli inizi della storia dell'Unimog. La carreggiata del l'Unimog era progettata per lavorare tra i filari di patate: era di 1.270 mm, spazio sufficiente per esattamente due file di patate tra le ruote. Dopo aver conquistato l'agricoltura, presto l'Unimog fece altrettanto in altri setto-
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ri; ad esempio, veniva utilizzato con uno spazzaneve in inverno. Il suo motore diesel era un OM 636 con una cilindrata di 1,7 litri originariamente sviluppato per l'autovettura Mercedes-Benz 170 D. Per l'Unimog,
i 38 CV del motore erano limitati a 25 CV. Questo motore di successo, il primo motore diesel per autovetture prodotto dopo la guerra, è stato installato di serie nelle autovetture e nell'Unimog fino al 1963.
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VIABILITA' INVERNALE
Dimostrazione invernale Zaugg in Val di Sole organizzata da OZ Truck GIORGIA MARCHELLI
Il 9, 10 e 11 marzo si è svolta a Dimaro, in Val di Sole, in provincia di Trento, un'interessante dimostrazione invernale per presentare in Italia le macchine svizzere Zaugg dedicate
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allo sgombero neve e alla manutenzione della viabilità. L'evento è stato organizzato da OZ Truck S.r.l. di Cles (TN), che dal 1964 si occupa della costruzione di
macchine ad uso industriale - agricolo e allestimenti, producendo mezzi dalle ridotte dimensioni ma allo stesso tempo potenti, affidabili e sicure nelle situazioni più difficili, e che recentemente ha intrapreso una collaborazione con Zaugg ag Eggiwil per la distribuzione in Italia dei suoi prodotti. La società svizzera è leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di attrezzature di alta qualità per lo sgombero della neve su strade, binari, campi di aviazione e per la preparazione di pendii innevati; dispositivi speciali per la tecnologia comunale e la pulizia dei pavimenti completano la gamma. I prodotti Zaugg sono noti per la loro eccezionale qualità d'oltralpe, straordinaria sicurezza operativa, comfort di lavoro insuperabile e durata di servizio superiore alla media, il che significa che offrono il più alto livello di prestazioni ed economia. La presentazione dimostrativa si è svolta in tre giornate, sia per dare il tempo necessario ad ogni invitato di esaminare le macchine sgombraneve, sia per rispondere alle normative anti Covid-19 ed evitare che ci fossero assembramenti sul grande piazzale ben innevato, che le diverse frese hanno man mano liberato con poteni getti. Il primo giorno gli inviti sono stati rivolti ai Vigili del Fuoco permanenti e Protezione Civile, accogliendo i rappresentanti di Trento, Bolzano, Verona, Udine, Brescia e Milano. Il secondo giorno è stato dedicato agli enti pubblici, con la provenienza delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, del servizio di gestione strade delle due province, del Comuni di Cles e molti altri comuni della Val di Sole. Il terzo giorno, con dimostrazione dei mezzi prevista solo per la mattina, è stato dedicato alle ditte interessate. I macchinari presentati sono stati 5.
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Le due macchine semoventi Rolba 1500 e Rolba 500 Rolba 1500, insieme a Rolba 600 e Rolba 3000, fa parte dei semoventi più grandi della famiglia Zaugg. Supporta come attrezzatura solo la turbina sgombraneve che quindi non è intercambiabile ed è adatta per le situazioni più impegnative, come l'apertura di passi montani o lo sgombero di strade su cui si è abbattuta una slavina. Le sue caratteristiche principali sono: - l'elevata manovrabilità nonostante le dimensioni esterne; - la visibilità in cabina, grazie anche alla possibilità di regolarla in altezza; - le 4 ruote sterzanti indipendenti, con possibilità di avere il "passo a granchio" per districarsi in tutte le situazioni; - la distanza del getto che può arrivare a 40 metri; - larghezza della turbina fino a 2,5 metri. Rolba 500 invece è la nuova nata in casa Zaugg. Si caratterizza per le dimensioni più compatte e per l'elevata maneggevolezza. Oltre alle caratteristiche viste per Rolba 1500 (visibilità con cabina regolabile in altezza, 4 ruote sterzanti, distanza getto 40 metri), Rolba 500 ha la possibilità di sostituire la turbina sgombraneve con la falciatrice per lo sfalcio dei bordi strada. Quest'ultimo aspetto la rende utilizzabile sia d'inverno sia d'estate, raddoppiando così l'operatività della macchina. Ha un motore con 230 CV di potenza, ma, grazie alla presa diretta con albero motore verso l'attrezzatura, la potenza utilizzabile è quasi paragonabile a Rolba 1500, che di cavalli ne ha 430. Inoltre, grazie al motore più compatto e all'efficienza complessiva del veicolo, i consumi medi sono di circa 7 litri/ora di utilizzo, che sono decisa-
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mente meno dei 30/40 litri/ora di macchine di concezione più vecchia. Fresa Monoblock 230 E' una fresa con motore indipendente da montare essenzialmente su pale gommate. Ha lo stesso motore e le stesse dimensioni della turbina di Rolba 500 ed è pensata per chi non ha la necessità di avere un mezzo semovente atto allo sgombero neve ma un'attrezzatura che può essere montata all'occorrenza, senza impegnare il mezzo per tutto l'anno. In Italia forse non verrà mai impiegata in questo modo, ma in altri Paesi
Europei o del Nord America viene anche montata in testa ai treni per lo sgombero delle rotaie. Fresa SF90 per trattore, con comando meccanico, cioè collegata alla presa di forza. Fresa SF55 sempre per trattore, ma questa idrostatica, da collegare all'impianto idraulico del mezzo.
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VERDE
Pellenc e Giant Trees Foundation: una collaborazione fatta di passione e ricerca
Abbiamo incontrato Andrea Maroè, Direttore Scientifico della Giant Trees Foundation Onlus, e abbiamo avuto il piacere di farci raccontare, direttamente da lui, le sue esperienze, le sue avventure e il perché ha scelto di iniziare ad utilizzare le attrezzature professionali a batteria Pellenc. Inizialmente utilizzavo metodologie di speleologia e arrampicata in sicurezza per curare gli alberi, un metodo diverso da quello che si utilizzava negli Stati Uniti. Erano anni in cui si sperimentava molto, e alcune tecniche tipo la SRT (Single Rope Tecnique) sono nate proprio all'inizio degli anni '90 in Italia. La mia prima spedizione risale al '94, con lo scopo di arrampicare le sequoie americane di oltre 100 m per capire come "lavorano" a quell'altezza. Una pianta in grado di raggiungere stature così importanti attraversa strati climatici diversi; umidità, caldo e luce cambiano enormemente a quote diverse, creando di fatto microclimi notevolmente eterogenei ai quali la pianta stessa risponde cambiando in maniera sostanziale anche la struttura delle foglie! Ancor'oggi, dopo oltre 30 anni, ci sono tuttora molti aspetti degli alberi 50
che non conosciamo minimamente. Le nostre ricerche ci hanno portato a scoprire e a studiare alcuni degli alberi più antichi e più grandi al mondo, tra i quali i Pinus Aristata, con oltre 5.000 anni di vita in California, le Araucarie in Cile, gli Alerce in Patagonia, i Kauri in Nuova Zelanda e i grandissimi Ceibo nella Foresta Amazzonica. Tra le nostre ultime scoperte ci sono: l'albero piu' alto d'Italia a Vallombrosa in Toscana (una Duglasia di 64,47 m che abbiamo chiamato Italian Tree King) e l'Abete Bianco piu' grande del mondo in Montenegro di oltre 60 m di altezza, 7 m di circonferenza e 80 m3 di legno, attualmente la 18a specie arborea piu' grande del mondo. Ho sempre voluto lavorare sugli alberi in modo ecologico e nel totale rispetto delle piante e dell'ambiente, con lo scopo di continuare a studiare gli alberi e questo meraviglioso mondo. Giant Trees Foundation Onlus nasce dall'esperienza di tre generazioni di arboricoltori, con lo scopo di conoscere, studiare e tutelare i grandi alberi. L'idea di fondo è che il grande albero sia come "il Grande Vecchio" che fornisce indicazioni, parla con tutti gli
altri alberi e organizza la vita dell'intera foresta, non solo vegetale. Una foresta equilibrata è in grado di creare il suolo e il clima, fornire moltissimi servizi ecosistemici, creare macro e micro habitat per moltissimi altri esseri viventi e dare sostentamento e vita anche a tutti noi. Divulgare e far conoscere le nuove scoperte, gli studi sull'importanza dei grandi alberi e le corrette modalità di cura e gestione degli stessi sia in ambiente urbano che nelle foreste attraverso la nostra passione, costituiscono l'altro aspetto fondamentale della Giant Trees Foundantion e di tutti i nostri progetti ambientali. In seguito alla tempesta Vaia del 2018, che distrusse oltre 10 milioni di m 3 di alberi nel Triveneto, la GTF, coinvolgendo moltissimi volontari e studenti, con il progetto "Fai Nascere un Bosco Nuovo" ha fatto un enorme lavoro di raccolta fondi in favore dei territori colpiti dall'evento, riutilizzando gli alberi caduti come alberi di Natale. In seguito, con lo scopo di piantare nuovi alberi, per studiarli e valutare le loro capacità di recupero in seguito al disastro, abbiamo promosso una serie di Forest Summer School che ha riscosso un notevole successo tanto da essere già alla terza edizione con oltre 500 persone coinvolte. Abbiamo anche avviato progetti in collaborazione con Paesi Esteri e altre realtà associative, e la fiducia che stiamo raccogliendo ovunque ci sprona a far sempre meglio. Conoscevo già da anni il marchio Pellenc e le principali caratteristiche delle sue attrezzature mi avevano particolarmente incuriosito. In questi ultimi anni ho avuto modo di confrontarmi con molti professionisti del settore e numerose aziende che lavorano con le attrezzature Pellenc e che mi hanno dato numerosi feedback
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positivi. Inoltre, conoscendo di persona i responsabili di Pellenc Italia ho potuto piacevolmente apprezzare la voglia di sperimentare e di migliorare di quest'azienda che vanta una storicità nel lavorare con attrezzature a batteria assolutamente unica nel nostro campo. La possibilità di usare e testare personalmente queste attrezzature offertaci da Pellenc Italia è per noi di Giant Trees Foundation un notevole stimolo a migliorare il nostro lavoro e la professionalità dei nostri tesserati che, conoscendo meglio queste attrezzature, potranno ancor di più contribuire alla salvaguardia dell'ecosistema e dei giganti verdi. Le attrezzature Pellenc, oltre che nei nostri campi scuola e nelle nostre attività di routine, verranno utilizzate
anche durante gli eventi promossi dalla fondazione, spiegandone i benefici sia per gli operatori che per l'ambiente circostante. Lavorare in modo ecosostenibile è sicuramente
un aspetto fondamentale per chi ama la natura e un must per la nostra fondazione, quindi grazie Pellenc e… Take care of Trees. They'll care for us. Long live the Giants.
AZIENDE
MultiOne S.r.l. annuncia l'ingresso in società di Lifco AB e Vermeer International Holdings B.V. MultiOne, azienda vicentina leader nella produzione e commercializzazione di minipale articolate multifunzone, ha chiuso in forte crescita il bilancio 2020. Per supportare questa vigorosa crescita nei mercati internazionali e la fisiologica evoluzione dell'azienda, MultiOne ha concluso un accordo per la cessione di quote societarie a Lifco AB e Vermeer International Holdings B.V. L'entrata in società, con una quota di minoranza, dell'americana Vermeer è la logica evoluzione dell'accordo, siglato ad inizio 2020, che prevede la distribuzione, nel mercato nordamericano, delle macchine e degli accessori MultiOne sotto il brand Vermeer. Con l'entrata in MultiOne, Vermeer assicura una più stretta collaborazione e un futuro sviluppo di sinergie tese a rafforzare la presenza di MultiOne in tutto il mondo. Doug Hundt, presidente di Vermeer Industrial Solutions dichiara infatti “Siamo entusiasti di portare la nostra partnership con MultiOne a questo
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livello successivo. La domanda di minipale compatte sta crescendo in tutto il mondo e questo accordo pone Vermeer e MultiOne in un'ottima posizione con una gamma di prodotti, attrezzature e rivenditori collaudati”. Dall'altro lato, l'acquisizione di quote di maggioranza da parte della svedese Lifco AB, risponde alla filosofia aziendale del gruppo che ha come core business l'acquisizione di impre-
se di nicchia dall'alta redditività e che ha come fine lo stesso di Vermeer: un'operazione industriale strategica di lungo periodo finalizzata alla crescita, anche occupazionale, e all'espansione dell'azienda. “Quel che ci ha convinto a concludere l'accordo” precisa Stefano Zanini, che con Fiorenza Carraro sarà ancora alla guida di MultiOne, “è stata la certezza di poter assicurare all'azienda un futuro di crescita in termini di vendite, qualità del prodotto e service mantenendo inalterata la nostra indipendenza gestionale. Lifco infatti ha, per filosofia aziendale, una visione a lungo termine, un focus sulla redditività e un'organizzazione fortemente decentralizzata che assicura grande indipendenza alle diverse aziende partecipate.” Conclude Zanini “Questa nuova partnership è stata possibile grazie alla bontà dei prodotti MultiOne, all'ottima organizzazione aziendale e alla leadership innovativa che ci ha sempre contraddistinto”.
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PORTATTREZZI
Nuovo Kubota M5002 Stage V
Kubota M5002 è il mezzo più brillante e intraprendente della sua categoria: questo trattore professionale dalla grande maneggevolezza è la dimostrazione che la vera grandezza viene da dentro. Con il suo motore potente, l'ottima trasmissione, l'elevata luce libera da terra e i comandi straordinariamente semplici, diventa subito indispensabile per il lavoro
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quotidiano. Potente, affidabile, pulito e silenzioso, il motore V3800 a quattro cilindri nei due modelli M5-092 e M5-112 della serie M5002 stupisce per le comprovate ed affidabili prestazioni e per la superiore efficienza, progettato per la salvaguardia dell'ambiente. Ciò è possibile grazie alla tecnologia dei motori diesel leader mondiale svilup-
pata da Kubota. Il sistema common rail (CRS) ottimizza la combustione, allungando la vita del motore e riducendone la rumorosità. Kubota è l'unico costruttore di trattori ad utilizzare un sistema ad iniezione common rail in abbinamento ad un convertitore catalitico SCR, con AdBlue®, ricircolo gas di scarico (EGR) con raffreddamento ad acqua, filtro antiparticolato diesel (DPF) e convertitore catalitico con ossidazione diesel (DOC). Questa tecnologia leader del mercato offre eccellenti prestazioni e un'ottima efficienza in termini di consumo. Con i nuovi motori per i modelli M5002, Kubota ha migliorato le prestazioni ed i valori di coppia, abbassando al tempo stesso il livello di regime del motore. Ha un funzionamento più silenzioso, offre una maggiore resistenza all'usura ed un minore consumo di combustibile. La trasmissione del modello M5002 non è da meno del motore in termini di prestazioni. Con sei marce sincronizzate e tecnologia Dual speed in tre gamme, si hanno a disposizione 36
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marce avanti e 36 retromarce fra le quali scegliere. La trasmissione permette un innesto diretto ed estremamente fluido delle diverse marce. Il robusto sollevatore idraulico di categoria II a 3 punti permette al trattore M5002 di sollevare con estrema facilità attrezzature pesanti. Varie macchine possono essere collegate e staccate rapidamente con facilità. Grazie al sollevatore a tre punti con eccezionale potenza, è possibile affrontare anche le operazioni più impegnative con grande efficienza. Sollevamento di carichi pesanti con facilità e potenza quando necessario. L'impianto idraulico dell'M5002 è estremamente potente e risponde rapidamente. I cilindri idraulici esterni permettono una manutenzione più semplice ed aumentano la capacità di sollevamento. La pompa idraulica è in grado di garantire il funzionamento rapido ed altrettanto efficiente del caricatore frontale, con conseguente aumento di produttività e prestazioni. L'allestimento standard comprende due distributori ausiliari ed una valvola idraulica aggiuntiva, con o senza opzione di controllo flusso. La cabina Ultra Grand II del modello Kubota M5002 offre più spazio di quanto ci si possa aspettare dalla maggior parte dei trattori in questa classe di prestazioni. La confortevole cabina non solo garantisce un'incomparabile sensazione di spaziosità, ma è dotata anche di un piacevole abitacolo e di un'efficiente visibilità panoramica. Salire e sentirsi a casa. Insieme al cofano con concezione totalmente innovativa, il
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modello M5002 fornisce un'eccellente panoramica sul terreno in tutte le direzioni. Il sedile ammortizzato del conducente può essere regolato sulla base delle proprie preferenze. Con schienale alto e braccioli mobili, coniuga lusso e praticità, oltre a consentire di lavorare senza sforzo e con la massima concentrazione sia sul campo che nell'azienda agricola. Ovviamente il trattore M5002 è dispo-
nibile anche con sedile a sospensione pneumatica per aumentare ulteriormente il comfort di guida. L'M5002 può essere dotato a richiesta di un kit, cioè può trasformarsi in trattore IsoBus sul quale si possono utilizzare dispositivi o macchine IsoBus presenti sul mercato senza limite di sorta. Tutto quanto a vantaggio di risparmi di tempo e denaro, con contemporanea possibilità di operare senza stress.
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QUESTIONI LEGALI
Il verbale di sospensione lavori - riserve ING. ANDREA MILIA
Durante il corso dei lavori, capita che gli stessi debbano interrompersi per effetto di cause di varia natura, ripercuotendosi inevitabilmente sulle pattuizioni contrattuali fra le quali, e non ultima, le tempistiche d'appalto. Dette circostanze possono essere legittime, pertanto sopravvenute e quindi impreviste ed imprevedibili durante la fase del progetto oppure illegittime, ossia indotte circostanze prevedibili in sede di progetto ma non accuratamente valutate. Rientrano tra le circostanze legittime ad esempio, un ritrovamento archeologico in un'area di nessuna rilevanza archeologica, sempre che esista uno specifico documento di indagine archeologica preliminare, una frana nel corso di lavori stradali/civili..., ma può anche accadere che davanti ad una sopravvenuta normativa tecnica l'amministrazione decida, in corso d'opera, di adeguare l'opera al fine di renderla conforme a detta norma, o ancora, ad esempio, l'utilizzo di un innovativo materiale in sostituzione di uno previsto in progetto e da esso non contemplato poiché non ancora sul mercato all'atto della stesura dello stesso. In generale, quindi, laddove si presentassero delle circostanze che, nonostante la dovuta diligenza, non si potevano prevedere all'atto del progetto, confermando quindi le condizioni di imprevedibilità, la sospensione dei lavori in questi casi risulterà legittima. Laddove, invece, le cause ostative potevano essere prevedibili durante le attività di indagini e proget-
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tuali, secondo opportuna diligenza, come la mancata bonifica da ordigni bellici, se di competenza dell'ente appaltante, rinvenute interferenze sotterranee non previste, la mancanza di autorizzazioni, o se fossero scadute nel caso presenti, da parte di enti terzi non direttamente interessati all'appalto, ebbene in questi casi l'impresa sarà costretta a subire un arresto delle lavorazioni con inevitabili deficit di resa produttiva rispetto a quanto previsto in fase di offerta. Esiste, però, un ulteriore caso disciplinato dalla normativa amministrativa, ossia quello per il quale la sospensione, pur nascendo per effetto di condizioni di imprevedibilità, per cui indotta da condizioni legittime, si trasformi in illegittima. Una delle circostanze è l'ingiustificato prolungarsi delle tempistiche della sospensione risultando sproporzionate, a parere dell'impresa, rispetto alle cause inducenti e alle tempistiche contrattuali. Infatti l'amministrazione, non appena accertate le condizioni di improcedibilità dei lavori per circostanze indipendenti dall'impresa esecutrice, ha il dovere di interrompere i lavori, totalmente/parzialmente e porre in essere, con la dovuta tempestività, tutte le attività utili a far riprendere i lavori il prima possibile e, non appena cessate le cause ostative, procedere alla ripresa dei lavori. Davanti alla sospensione totale/parziale illegittima, l'appaltatrice se vorrà far valere i propri diritti in merito al
danno subito dovrà, a pena di decadenza, firmare con riserva il verbale di sospensione e quello di ripresa dei lavori, ed esplicitare le dovute contestazioni (art. 107 comma 4 D.Lgs. 50/2016). Mentre, nel caso in cui la sospensione inizialmente legittima si trasformi in illegittima, sarà sufficiente che la riserva venga iscritte nel verbale di ripresa dei lavori, a condizione però che l'impresa abbia diffidato il RUP (Responsabile Unico del Procedimento) a dare le opportune disposizioni al direttore dei lavori perché provveda alla ripresa dei lavori (art. 10 comma 4 D.M. 49/2018). In tutti i casi, le predette riserve dovranno essere riportate nel registro di contabilità e confermate, sempre a pena di decadenza, nel conto finale (art. 14 D.M. 49/2018). Giova ricordare che il tempo utile per iscrivere ed esplicitare la riserva, dovrà essere specificato nel CSA (Capitolato Speciale d'Appalto). In difetto si applicheranno i termini previsti dal D.Lgs. 50/2016 e dal D.M. 49/2019. Più in generale, laddove nessun termine temporale dovesse essere riportato nei suesposti documenti, in merito all'esplicazione delle riserve, il consiglio è quello di non far trascorrere un tempo superiore ai 15 giorni naturali e consecutivi. 1. Ritrovato archeologico in cantiere 2. Imprevedibile mareggiata che ha causato la sospensione (legittima) lavori
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