lavori pubblici soluzioni per
n. 51 luglio - agosto 2011
quota neve s.r.l. via Panizza 12 - 20144 Milano Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. postale 70% LO/MI
6 Forma giuridica della manutenzione nei lavori pubblici F. Capozzi 8 Multione apprezzatissima in Val Badia Ga. Marchelli 10 RoboGreen, un vero portattrezzi 12 Assaloni.Com amplia la gamma di allestimenti Unimog con le spazzatrici Trilety G. Patscheider 14 La mini finitrice stradale Zannoni AC20.6 G. Patscheider 16 La formazione vincente 18 Berti, una soluzione per ogni stagione 20 Comune di Candelo, uno dei "borghi più belli d'Italia" Gh. Marchelli 22 Peruzzo: dal 1959 aiuta nella cura del verde G. Patscheider 24 Lo stato dell'arte delle attrezzature per la viabilità invernale per garantire un servizio sempre ottimale 27 Sostenibilità ambientale: RCM in prima linea 28 Irus Deltrak 2.0 30 Hymach Solarclean per tutti i mezzi Gh. Marchelli 32 Giletta si dota di un doppio impianto fotovoltaico per la sostenibilità ambientale Gh. Marchelli 34 Pellenc in dimostrazione presso il Magazzino Comunale di Bergamo F. P. Vandoni 36 Forlener dal 23 al 25 settembre 2011 38 Mercedes-Benz consegna l'Econic n. 10.000 con trasmissione Allison 40 Operazione Sicurezza Parchi Gioco C. Ginnasi, I. Marabese 42 Lo spargitore elettrico Polaro per sale, ghiaia e sabbia aumenta la sua taglia Gh. Marchelli 44 60 anni Unimog: la festa e il nuovo design G. Patscheider 46 CTE sceglie e promuove l'olio bio 47 Antonio Carraro a Flormart 2011 50 Pannelli solari alla Thule - König di Molteno: quando il CO2 pesa più di 30.000 catene! 51 Nuova gamma di spargisale trainati SPR/TR da 2/5 m3 52 Al servizio delle infrastrutture: Eurotecno per il cantiere autostradale S.I.M.I. 53 Ferri nella storia d'Italia 54 Atlas Copco Portable Air diventa Portable Energy
Lavori Pubblici viene inviata in tutta Italia a: - Uffici Tecnici di tutti i Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane - Società di gestione strade e autostrade - Aziende municipalizzate, di multiservizi e raccolta rifiuti - Aziende di trasporto urbano - Ditte appaltatrici di lavori pubblici - Parchi nazionali e regionali - Protezione Civile - Consorzi di bonifica - Aeroporti, Porti - Enti, Aziende e Comunità di grande dimensione (fiere, golf, parchi divertimento…) - Ditte produttrici e commerciali italiane ed estere nei settori di intervento della rivista - Personalità di settore italiane ed estere 4
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QUESTIONI LEGALI
Forma giuridica della manutenzione nei lavori pubblici AVV. FRANCESCO CAPOZZI del Foro di Milano Il Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs n. 163/2006 che ha abrogato la Legge n. 109/1994) disciplina, nel loro complesso, tutti i rapporti giuridici relativi le attività cui può essere riconosciuta la qualifica di opera pubblica e di lavoro pubblico. Per opera pubblica si intende il "prodotto" dell'attività umana considerata nella sua staticità, mentre per lavoro pubblico si intende l'attività materiale di tipo esecutivo nel settore dell'edilizia e del genio civile, affidata da soggetti pubblici o parapubblici, senza che abbia rilevanza il tipo di contratto che disciplina l'affidamento o la titolarità del bene oggetto dell'intervento edilizio (Cons. St. sez. III, n. 2/2000). Tra i lavori pubblici, inseriti nella normativa in esame, vanno elencati la costruzione e la demolizione - intese come attività relative alle operazioni dirette all'edificazione oppure alla distruzione d'opere o di impianti - il recupero, la ristrutturazione, il restauro, la manutenzione di opere (dove per opera si intende sia il risultato di un insieme di lavori edilizi o di genio civile sia attività di presidio o di difesa ambientale o di ingegneria naturalistica). Tra le attività che, se poste in essere da un'amministrazione pubblica, sono considerate lavoro pubblico, particolare rilevanza assume la manutenzione, definita come la combinazione di tutte le azioni tecniche, specialistiche ed amministrative, incluse le azioni di supervisione, volte a mantenere o a riportare un'opera o un impianto nella condizione di svolgere la funzione prevista. L'attività di manutenzione non si concretizza in una prestazione riconducibile sempre ed in ogni caso ad una determinata tipologia di contratto, implicando eterogenee forme di intervento che sono necessarie alla conservazione ed al mantenimento in efficienza del bene. Al contratto di manutenzione, pertanto, deve applicarsi il regime giuridico proprio della prestazione che effetti6
vamente prevale, da valutarsi caso per caso, in relazione al fatto che sia prevalente l'attività di trasformazione e rielaborazione della materia, oppure quella diretta a fornire un servizio per la migliore utilizzazione della stessa. Nel primo caso si dovrà applicare la normativa sugli appalti di lavori, mentre nel secondo caso quella relativa agli appalti di servizi. Nell'appalto di lavori, nell'ambito della manutenzione, prevale l'esecuzione di attività che si sostanziano comunque nella realizzazione di opere - quali, per esempio, nella manutenzione del manto stradale urbano ed extraurbano, sono il rifacimento della pavimentazione, il ripristino dei marciapiedi, la realizzazione di rotonde… Nell'appalto di servizi prevale l'attività lavorativa finalizzata alla fornitura di una prestazione (servizio) da parte dell'appaltatore a favore del committente, necessaria per la fruibilità e il pieno godimento di un bene mobile o immobile. L'impostazione del contratto di appalto, ancorchè pubblico, è la medesima di quella di diritto privatistico sancito dagli articoli 1655 e ss del codice civile. In generale, l'appalto è il contratto col quale una parte (l'appaltatore) assume, con organizzazione di mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un'opera o di un servizio a favore di un'altra parte (il committente) verso un corrispettivo. In ambito pubblicistico, rispetto al rapporto privatistico, si distinguono, tuttavia, i requisiti della obbligatorietà della forma scritta, della necessaria previsione di una durata, della progettazione e della quantificazione ab origine del costo dei lavori. Inoltre, i rapporti con le pubbliche amministrazioni non sono aperti a tutti: infatti - come disciplinato dall'art. 34 del Codice dei Contratti Pubblici possono par tecipare alle gare di appalto solo gli imprenditori individuali, anche artigiani; le società commer-
ciali; le società cooperative; i consorzi fra cooperative di produzione e lavoro costituiti a norma della L. n. 422/1909; i consorzi stabili tra imprenditori individuali, anche artigiani, società commerciali e società cooperative; i raggruppamenti temporanei di concorrenti; i consorzi ordinari di concorrenti; i soggetti che abbiano stipulato il contratto di gruppo europeo di interesse economico (GEIE) ai sensi del D.Lgs n. 240/1991 e gli operatori economici con sede in altri stati membri. Non possono, al contrario, partecipare alle gare pubbliche, sebbene rientranti tra le predette categorie, i concorrenti che si trovino fra di loro in una situazione di controllo sia sotto il profilo della partecipazione societaria, sia sotto il profilo del diritto di voto sulle decisioni societarie, sia sotto il profilo dell'influenza legata da vincoli contrattuali. Un esempio di appalto di servizi, nell'ambito dei lavori pubblici, è certamente rappresentato dall'esecuzione di sgombero di neve e di trattamento antighiaccio. Tale tipo di rappor to contrattuale ripercorre tutti i requisiti sopra menzionati, sia in termini di diritto sostanziale e di obbligo di forma scritta, di durata, di organizzazione e di budget, sia in termini di requisiti dei soggetti che possono partecipare alle gare indette dai comuni. Tuttavia, in questo caso, si apre un'eccezione circa la possibilità di stabilire che, diversamente da quanto prevede lo stesso codice civile in materia privatistica in ordine all'organizzazione propria di mezzi, l'appaltatore, per l'esecuzione del servizio, possa utilizzare mezzi e macchinari forniti dalla stessa amministrazione pubblica. Perché, però, tale possibilità sia considerata legittima - in quanto altrimenti violerebbe la previsione dell'art. 1655 del codice civile - è fondamentale che la fornitura dei macchinari da parte della pubblica amministrazione - sotto forma di comodato d'uso o di noleggio - sia inserita nel bando di gara (TAR Campania - Napoli, Sez. 2, Sent. n. 16863/2010). Infatti, nel caso in cui nel bando di gara non fosse previsto esplicitamente che i mezzi e i macchinari per l'esecuzione del servizio siano forniti dalla pubblica amministrazione (con propria regolamentazione sull'utilizzo), la conseguenza sarà che tale clausola, inserita nel contratto d'appalto, potrà essere dichiarata nulla. Lavori Pubblici n. 51 luglio - agosto 2011
PORTATTREZZI
Multione apprezzatissima in Val Badia GIORGIA MARCHELLI
La Val Badia, in Alto Adige, è forse una delle zone d'Italia dove le macchine Multione hanno riscosso maggior successo e la loro presenza continua a diffondersi. Fra i grandi estimatori della vicentina C.S.F. S.r.l. è il proprietario dell'Hotel Gran Ander di Badia (BZ), il sig. Andrea Irsara, che da alcuni anni ha conosciuto, apprezzato e si serve costantemente dei polivalenti portattrezzi blu e grigi. Per lavorare al meglio in uno dei paesaggi naturali più spettacolari al mondo, dove regna l'operosità delle
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persone sia per mantenere nel miglior modo possibile il proprio territorio sia per l'accoglienza turistica, in un ambiente per nulla facile da gestire, soprattutto per le condizioni climatiche - atmosferiche e geomorfologiche, il sig. Irsara nel 2008 ha acquistato la prima Multione, una SL35DT. Sebbene la macchina si sia rivelata ottima anche in quell'anno delle grandi nevicate, nel 2009 l'ha sostituita con una SL835DT dotata di cabina, per affrontare più facilmente la neve. Assolutamente
soddisfatto della macchina, ma or mai appassionato ai mezzi Multione e con sempre più lavori di tipo pesante da affrontare, nel 2010 l'ha sostituita con la più potente GT950DT, anche questa cabinata riscaldata e full optional sotto tutti i punti di vista, dotata di piastra automatica per il cambio degli attrezzi tramite un solo pulsante dall'interno della cabina, parallelogramma, zavorre posteriori da 484 kg, kit fari per il lavoro notturno, oltre ad essere omologata per la circolazione su strada. In un albergo, e soprattutto in montagna, sono moltissimi i lavori da svolgere: neve, erba, bosco, opere di manutenzione… (compreso dare una mano agli amici). Volendo sfruttare al 100% il portattrezzi e per effettuare una serie illimitata di attività, l'intraprendente albergatore dispone di una vasta gamma di accessori: lama neve da 180 cm, benna neve da 150 cm, benna sabbia da 150 cm, rasaerba da 150 cm con mulching, trivella con punta da 25 cm, pinza per tronchi, verricello, forche pallet e braccio escavatore. Grazie alle varie attrezzature riesce quindi a sgomberare la neve dal piazzale, falciare l'erba intorno alla proprietà, piantare staccionate, scavare, movimentare ogni genere di materiale, sia per i rifornimenti dell'albergo che per i lavori edili di manutenzione e ristrutturazione, e lavorare nei ripidi boschi per le scorte di legna. Con la fantasia inoltre sfrutta appieno le grandi potenzialità di Multione per ogni altra esigenza, tanto da non dover più usare la scala per metter mano alla facciata dell'albergo: basta che qualcuno sollevi la benna e ogni lavoro aereo può essere svolto. Talmente soddisfatto dichiara: "non posso più fare a meno di una Multione".
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VERDE
RoboGreen, un vero portattrezzi
Da ormai un anno Energreen sta distribuendo in tutta Europa il suo semovente idrostatico radiocomandato che ha chiamato RoboGreen. Questa tipologia di mezzo si presta molto bene a svariati utilizzi e ha trovato differenti imieghi presso quasi tutti gli stati europei. Come si può immaginare il territorio, le condizioni metereologiche, il tipo di terreno, ma soprattutto i fondi economici a disposizione, sono delle variabili determinanti per i lavori di manutenzione in genere. RoboGreen è una macchina che si adatta alle esigenze dell'utilizzatore, dà la possibilità di sviluppare le notevoli soluzioni e, grazie al contenuto investimento economico, è una macchina alla portata di tutti. L'impianto idraulico è dimensionato per un motore da 40 CV: ovviamente la potenza è limitata, ma grazie alle pompe idrauliche proporzionali a pistoni la flessibilità dell'utilizzo finale è veramente elevata. Tramite un comodo interruttore poten-
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ziometrico posizionato sul radiocomando è possibile variare e impostare elettronicamente la portata idraulica che viene mandata all'attrezzo applicato anteriormente alla macchina. Il sistema prevede variazioni che possono essere intese crescenti o decrescenti di 5 litri per volta: con un range così "sottile" è veramente facile ottimizzare consumi e ricavare il massimo dall'impianto. Al radiocomando è stato implementato un ulteriore potenziometro elettronico che ha una funzione estremamente importante e che semplifica l'utilizzo in condizioni di forte pendenza. Oltre al potenziometro che determina la velocità massima, è stato aggiunto un altro potenziometro che crea una differenza di rotazione tra i due cingoli. Questa può essere intesa come una funzione inutile, invece, quando si lavora in presenza di forti pendenze o su terreno franante questo "offset" è straordinariamente d'aiuto. RoboGreen, come qualsiasi
altra macchina che lavora inclinata, tende a derivare a valle e ad automodificare la traiettoria realmente voluta da chi lo sta utilizzando. Il peso stesso della macchina e la differenza di attrito conseguentemente alla posizione di lavoro fa sì che, inevitabilmente, la macchina sposta la sua traiettoria e tende ad andare verso il basso. Il nuovo potenziometro aggiunto corregge questo errore e mantiene la macchina in una traiettoria il più lineare possibile. Questo trimmer di regolazione agisce elettricamente sulla por tata delle pompe idrauliche e ne consegue una differenza cresente o decrescente del numero di giri dell'unità cingolata a destra o a sinistra a secondo della impostazione. Anche questa modifica/miglioria è stata messa a punto da Energreen a seguito della efficiente collaborazione tra post vendita e ufficio tecnico e dei preziosi suggerimenti provenienti da tutti i clienti Energreen.
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IGIENE URBANA
Assaloni.Com amplia la gamma di allestimenti Unimog con le spazzatrici Trilety GUNTHER PATSCHEIDER
Assaloni.Com, dopo qualche anno, ha ripreso i rapporti con Trilety, prendendo l'esclusiva per il mercato italiano degli allestimenti scarrabili, in particolare per quelli da Unimog. L'azienda riesce così a fornire tutti gli allestimenti spazzanti speciali. Assaloni.Com, che vede nella sua produzione anche spazzatrici a rullo, ha scelto di proporre sul mercato italiano l'intera gamma delle spazzatrici aspiranti Trilety. Assaloni.Com, con anche l'aggiunta della gamma Trilety, è l'allestitore più completo per il portattrezzi Unimog ed ha completato questa sua offerta di prodotti già molto variegata con la
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spazzatrice aspirante per l'U20. La spazzatrice aspirante della serie TK è applicabile in sostituzione del cassone di veicoli medi o pesanti ed è azionata direttamente tramite l'impianto idraulico del veicolo. Dotata di gruppo aspirante e spazzante posizionato tra gli assi, sul lato destro del veicolo, composto da spazzola laterale, rullo centrale e bocca di aspirazione, offre la possibilità di avere un ulteriore gruppo sul lato sinistro del veicolo. Si adatta perfettamente alla pulizia di strade, piazzali, aree pubbliche e private ed è facilmente scarrabile tramite l'utilizzo di specifici piedi di scarra-
mento anteriori e posteriori. L'impianto idraulico di potenza viene montato sulla PTO del'Unimog U20 (o U400/500 se non accessoriato con sistema idraulico VarioPower Mercedes): l'unità è composta da una pompa idraulica regolabile, serbatoio olio idraulico con un sistema di filtraggio di ritorno, sistema di protezione pressione e scambiatore di calore controllato. La tramoggia è in acciaio inox, con flaps di controllo sul lato destro e sinistro, come anche il serbatoio dell'acqua; dotata inoltre di griglia per le foglie pneumatica ed incernierata, comando idraulico della valvola di scarico, unità di drenaggio dell'acqua di scarto incluso Storz "B" e scivolo in acciaio inox posizionato sotto l'apertura del contenitore. Il telaio ed il quadro comandi sono pensati per l'Unimog, difatti il telaio ha il Mid-frame per il sistema di sfere e prese per l'Unimog e include i 4 piedi di supporto per lo smontaggio rapido della spazzatrice; il quadro comandi in cabina viene montato sulla connessione rapida dell'Unimog con una scatola di distribuzione per il sistema elettrico montata sul telaio. La ventola di aspirazione viene azionata idraulicamente da un motore a pistoni assiali producendo un flusso dell'aria a piena potenza al massimo di 12.000 m3 ed ha il tubo di scarico dell'aria isolato dal rumore.
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L'unità spray acqua è composta da una pompa a diaframma che viene azionata idraulicamente ed ha una potenza di 50 l/min ad un massimo di 40 bar ed è dotata di filtro dell'acqua, valvola solenoide per il controllo del rifornimento dell'acqua, ugelli d'acqua nel cappuccio aspirante e su ogni spazzola di tubo per riempire il serbatoio dell'acqua e per pulire il tubo. L'unità spazzole è montata a destra, con spazzola di 700 mm Ø, sollevamento e rotazione pneumatica, controllo velocità e dispositivo di pressione sul terreno azionato dal telaio. Con 550 mm di larghezza di aspirazione, tubo aspirante 250 mm Ø (220 mm su TK20), rullo spazzante 400 mm Ø (350 mm su TK20) lungo 1.500 mm, offre anche la possibilità di avere un disco spazzante allungato. Vi è inoltre un sistema di sollevamento automatico dell'unità aspirante che entra in azione dopo aver inserito la retromarcia. Tra i vari optional è disponibile la spazzola frontale che viene montata direttamente sulla piastra frontale dell'Unimog con un diametro di 1.000 mm, idraulicamente estensibile per inversione destra e sinistra, completa di regolazione continua dell'inclinazione della spazzola, dispositivo per regolare la pressione sul terreno e controllo della velocità della spazzola effettuabile comodamente dalla cabina di guida. Vi è inoltre una spazzola frontale per erbacce spostabile idraulicamente fino a 1.200 mm dal lato del veicolo. Oltre alla barra di lavaggio, Assaloni.Com è in grado di fornire anche un disco spazzante montabile sul paraurti per avere un sistema di spazzamento doppio. Assaloni.Com propone sul mercato italiano anche la serie di spazzatrici scarrabili aspiranti KP, prodotte da Trilety con il gruppo spazzole con bocca di aspirazione posteriore. Con le spazzatrici Trilety affiancate alla sua già vasta gamma di prodotti, Assaloni.Com è l'allestitore più completo della gamma Unimog.
ATTREZZATURE
La mini finitrice stradale Zannoni AC20.6 GUNTHER PATSCHEIDER
La mini finitrice stradale Zannoni AC20.6, altrimenti detta mini asfaltatrice, nasce dall'esigenza dei clienti utilizzatori di eliminare la stesa dell'asfalto fatta a mano, che è pratica comune e visibile su qualsiasi strada da parte di chi deve, soprattutto, fare manutenzioni stradali, vuoi con rappezzi, riparazioni di buche, rifacimento di banchine, manutenzioni di marciapiedi, chiusura di scavi in linea o costruzione dal nuovo di superfici asfaltate per qualsiasi utilizzo. Fino ad oggi lo stendere l'asfalto a mano, tirarlo e tentare di renderlo il più planare possibile per poi compattarlo, con piastre vibranti o piccoli rulli compattatori, ma ancora spesso semplicemente battendoci sopra con il piatto del badile, è la norma, fermo restando che l'alternativa, cioè fare quegli interventi con le piccole o grosse vibrofinitrici motorizzate, comporta un'incidenza di costo di pura macchina poco competitiva con i capitolati di quegli enti, primi fra tutti le amministrazioni comunali, che svolgono questa attività giornalmente. L'ing. Zannoni iniziò già molti anni fa ad interessarsi ad una macchina specifica per svolgere questo lavoro 14
parlando con un amico titolare di una delle maggiori aziende italiane produttrice di vibrofinitrici, frese stradali e rulli compattatori. Nacque un'idea di disegno, ma come spesso accade tempo e lavoro sono tiranni e venne accantonato, per la somma di impegni che entrambi avevano con la rispettive attività. Nel 2004 un ar tigiano veneto presentò all'ing. Zannoni un'attrezzatura che aveva realizzato, proprio adatta a fare piccoli lavori di asfaltatura, da applicare a macchina portante, skid loaders e pale gommate articolate. L'attrezzatura venne, dallo stesso Zannoni, esposta al Samoter del 2005, ottenendo un lusinghiero successo di interesse da par te degli operatori del settore, a cui la macchina esposta diede però risposte abbastanza deludenti, per i limiti operativi e fragilità strutturale insiti in quello specifico progetto. Ma su questa idea venne ripreso il lavoro di concetto e filosofia costruttiva di una mini finitrice stradale compatta, allargandolo alla soluzione di tutte le problematiche che si presentano quando si parla di una attrezzatura capace di dare più risposte alle diverse esigenze di lavoro di chi
deve fare un tipo di intervento che oggi i capitolati di appalto chiedono essere sempre più opera di veri professionisti. Il progetto di mini finitrice stradale Zannoni modello AC20.6 è nato ascoltando le richieste e le esigenze degli imprenditori del settore, dai più piccoli alle imprese stradali più grandi ed attrezzate, che necessitano di una macchina in grado di svolgere più tipologie di asfaltatura, praticamente una macchina multifunzione. Infatti il modello AC20.6, montabile su motrice portante, può stendere asfalto a marcia avanti frontalmente, utilizzando il banco di stesa inferiore, per una larghezza variabile da 300 a 700 mm, quindi perfettamente rispondente alla chiusura ed asfaltatura di tutte le tipologie di scavi in linea. Può stendere a marcia avanti, utilizzando il banco di stesa anteriore, con larghezze variabili da 700 a 1.300 mm, quando montata su motrici portanti che abbiano carreggiata di almeno 1.400 mm. Può stendere a marcia indietro, per larghezze variabili da 300 mm fino a 2,3 metri. Può stendere asfalto lateralmente alla motrice portante, traslando il banco di stesa anteriore verso destra con larghezze Lavori Pubblici n. 51 luglio - agosto 2011
variabili da 200 mm fino a 1.600 mm per fare nuovi marciapiedi, o farne la manutenzione, creare o fare manutenzione alle banchine laterali oppure pavimentare, fare manutenzione a piste ciclabili, oltre quello che è il cordolo di delimitazione. Infine, per rispondere alle esigenze di determinati mercati esteri, la AC20.6 può essere applicata, con un'apposita versione, posteriormente al cassone dei camion, sia quelli a carreggiata normale che stretta per stendere asfalto a marcia avanti, applicazione particolarmente interessante per le banchine laterali delle strade, per pavimentazione o manutenzione di piste ciclabili. Creando una macchina di nuova generazione, in un settore dove esiste ben poco di prodotto da poche aziende concorrenti, i tecnici della ditta Zannoni hanno voluto risolvere anche altri problemi, ad esempio quello del riscaldamento dei banchi di posa, inferiore e anteriore, che normalmente viene ottenuto con br uciator i di gas GPL. Nel caso della AC20.6 la soluzione è del tutto i n n ova t i va , c o n u n s i s t e m a d i immissione di aria calda generata da un particolare soffiatore a pressione che consente di scaldare i
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due banchi a 160/180°C, con controllo termostatico del tipo on/off, per la stesa degli asfalti tradizionali, o con temperature di 20/25°C per la stesa a macchina degli asfalti a freddo, sempre più spesso utilizzati per gli interventi di manutenzione a mano operata dalle amministrazioni pubbliche. Per fare funzionare il sistema di generazione d'aria calda, occorreva avere una fonte di energia elettrica di alcuni kW in continuo, per cui nel telaio della AC20.6 è stato installato un elettrogeneratore indipendente che, all'occorrenza in lavori notturni e nel periodi inver nali, può anche alimentare lampade di cantiere per l'illuminazione dell'area di lavoro o vari tipi di apparati quali laser traguardatori o tastatori di planarità delle superfici di lavoro. Infine, facendo loro le esigenze degli operatori del settore, hanno reso la AC20.6 indipendente da una attrezzatura esterna per la spruzzatura dell'emulsione bituminosa di attacco del materiale asfaltico da stendere, per cui hanno installato, a bordo macchina, un grosso serbatoio termostatizzato per l'emulsione che viene spruzzato a terra attraverso una canalizzazione montata anteriormente, poste-
riormente e lateralmente, a seconda del tipo di asfaltatura che si sta facendo. Un'attrezzatura che i tecnici della Zannoni hanno a lungo pensato e studiato, direttamente sui cantieri di lavoro, perché solo sul campo potevano avere l'esatta definizione di ciò che gli utilizzatori stavano cercando. E' stata poi calcolata e progettata a computer, dove sono state anche simulate le reali condizioni d'uso per dimensionare e verificare spessori dei materiali e funzioni dei componenti, fino ai disegni realizzativi di quella che oggi è diventata una macchina reale e robusta che dà risposta a tutte le richieste operative della clientela, senza appesantire il costo finale e complicare la vita agli operatori che la devono poi effettivamente usare lavorando in qualsiasi tipo di cantiere. Dalle funzioni di lavoro definite i tecnici hanno ricavato i dati per presentare il brevetto registrato all'U.I.B.M. italiano ed europeo, 10 punti esclusivi di rivendicazione tecnica che fanno della mini finitrice stradale Zannoni AC 20.6 una macchina unica nel panorama mondiale dei produttori di attrezzature e macchine di questa categoria.
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CORSI DI FORMAZIONE
La formazione vincente
Negli ultimi anni la tecnologia ha permesso di creare macchine sempre più affidabili e sicure. Spesso però questo non basta per evitare gli incidenti. Per prevenirli sono indispensabili una
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formazione adeguata ed un corretto addestramento all'utilizzo. E non solamente perché lo prevede la legge. La sicurezza non è un fattore secondario. In effetti, se ne parla da sem-
pre ed ancora di più a seguito di incidenti sul lavoro che colpiscono l'emotività della gente. Le statistiche sulle cause degli eventi evidenziano quanto sia diffusa la mancanza di adeguata conoscenza delle macchine e delle più elementari regole di sicurezza. Spesso si apprende ad usare le macchine direttamente sul campo, senza una formazione specifica. Non solo macchine movimento terra ma anche carrelli elevatori tradizionali e telescopici, gru a torre, autogru, piattaforme portapersone semoventi di ogni genere e tipo e molte altre macchine che quotidianamente usiamo per il nostro lavoro. Le iniziative concrete e mirate ad un aumento effettivo della sicurezza sono purtroppo ancora troppo poche. Un plauso merita sicuramente il Centro Formazione e Ricerca Macchine (CFRM) del Gruppo Merlo. E' la prima struttura in Italia ed una delle prime in Europa specializzata nella formazione ed addestramento all'uso di macchine ed attrezzature. Il Centro e la sua missione operativa nascono dalla ferma convinzione che non possa esistere sicurezza nella conduzione di macchine operatrici senza una formazione di alto livello ed un addestramento mirato. La superficialità ed il mancato rispetto delle più elementari regole di sicurezza sono infatti le cause principali degli incidenti. Il CFRM nasce quindi come scuola all'avanguardia per diffondere la cultura della sicurezza tra gli operatori di macchine e veicoli di ogni marca, genere e tipo. Il Centro fornisce corsi di formazione con programmi e metodologie concordati e validati dall'INAIL (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro - DTS ex ISPESL) e dispone di istruttori qualificati con anni di esperienza nel training delle persone e nella conduzione ed Lavori Pubblici n. 51 luglio - agosto 2011
assistenza tecnica delle macchine. Gli ingenti investimenti in strumenti ed infrastrutture e le collaborazioni con importanti istituti universitari testimoniano la forte volontà del Gruppo
Merlo di qualificarsi quale centro di eccellenza internazionale nell'ambito della sicurezza. L'obiettivo della formazione per il Gruppo Merlo è di far diventare il con-
cetto di sicurezza una parte integrante della vita professionale di ognuno, un patrimonio conoscitivo della persona, un bagaglio culturale che arricchisca la qualità della vita di tutti.
Cosa dice la legge La premessa è che il concetto di Formazione è stato espresso dal Legislatore - per la prima volta in maniera esplicita nel Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, al quale chi si occupa di formazione fa riferimento. Di norma infatti, in ambito formativo, di questo decreto si citano giustamente gli articoli 36, 37, 71 e 73 i quali definiscono, in sintesi, il concetto di "Informazione e Formazione del lavoratore all'uso di macchine ed attrezzature e gli Obblighi del Datore di Lavoro". Il Legislatore ha però ulteriormente rafforzato l'obbligo di Formazione con il Decreto Legislativo n. 106 del 3 agosto 2009. Infatti questo Decreto, nel mantenere in vita gli stessi articoli del precedente Dlgs. n. 81 sopracitati, in realtà li ha profondamente evoluti nel loro significato profondo, perché ai concetti di Informazione e di Formazione ha aggiunto quello di Addestramento. L'innovazione più importante è nell'art. 71, comma 4, che al precedente "il datore di lavoro provvede affinchè i lavoratori …(omissis)… ricevano una formazione adeguata e specifica…" ha sostituito il ben più stringente "il datore di lavoro provvede affinchè i lavoratori …(omissis)… ricevano una formazione, informazione ed addestramento adeguati e specifici…". Questa frase evidenzia senza ombra di dubbio l'importanza dell'informazione e dell'addestramento. Il solo attestato di partecipazione ad un corso non ha più ragione di esistere; oggi bisogna attestare un percorso formativo, informativo ed addestrativo. Per questo diventa indispensabile strutturare un corso con informazioni che spaziano dalla legislazione alla sicurezza dei luoghi di lavoro, dalle norme di comportamento alla segnaletica di cantiere, dalle norme di primo soccorso all'uso dei DPI e molto altro, fino alla conoscenza della macchina, quella vera, non quella che fino a ieri i "partecipanti" vedevano sui depliant o sui manuali di uso e manutenzione. L'obbligo formativo (Informazione, Formazione ed Addestramento adeguati e specifici) è sempre in carico al datore di lavoro, che ne risponde anche penalmente. Spetta a lui dimostrare che il percorso formativo fatto dal lavoratore è adeguato e specifico; nell'eventualità di una comparsa in giudizio, solo un corso strutturato ed organizzato può dimostrare le diverse tappe di apprendimento e le verifiche fatte. Ecco perchè è di importanza fondamentale affidarsi ad Enti di Formazione competenti e qualificati guardando al valore aggiunto di percorsi formativi integrati come quelli, ad esempio, del Centro Formazione e Ricerca Merlo, qualificati dall'INAIL (ex Ispesl).
Il CFRM - Alcuni numeri - 2.230 allievi formati nel corso del 2010 - Oltre 23 mila ore di formazione - 28 corsi diversi - Età media degli allievi: 34 anni
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I corsi del CFRM - Veicoli per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti (compattatori posteriori e laterali, minicompattatori e costipatori) - Macchine movimento terra (escavatori, pale caricatrici e terne) - Piattaforme aeree (semoventi a forbice, articolate, telescopiche, trainate ed autocarrate) - Sollevatori telescopici (frontali e rotativi) - Carrelli elevatori (frontali e laterali) - Gru (autocarrate, mobili, a ponte ed a torre) - Trattori agricoli a braccio telescopico
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VERDE
Berti, una soluzione per ogni stagione
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Ci stiamo avvicinando alla fine dell'estate e questo periodo si presenta ricco di attività per gli operatori del mondo agricolo: non è solo tempo di raccolta ma anche di preparazione dei campi agricoli per la stagione autunnale e invernale alle por te. Pertanto la manutenzione di vigneti, frutteti e dei campi in genere diventa
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imperativa. In particolare per la trinciatura di stocchi, la ditta Berti di Caldiero (VR), che ha recentemente ottenuto la certificazione di qualità secondo la norma ISO 9001 : 2008, si presenta, come sempre, all'avanguardia nell'offrire una vasta gamma di attrezzature resistenti e efficienti, adatte a questo tipo di attività e in
grado di soddisfare le esigenze degli operatori del settore agricolo. Il primo modello della gamma dei trinciastocchi Berti è il TSB. Si applica a trattori con potenza compresa tra i 50 e i 140 HP ed è indicato per la trinciatura di stocchi di mais, cotone, sorgo, erba, foglie di patate e di barbabietola, canne da zucchero e terreni incolti. La dotazione di serie prevede la presenza di un cofano posteriore apribile che dà la possibilità di ispezionare il rotore e permette di controllare lo stato degli utensili consentendo, se necessaria, la loro sostituzione. Inoltre è incluso come standard il rullo livellatore completo di pulirullo, per mantenere una costante altezza da terra della macchina seguendo le caratteristiche del terreno e la ruota libera nel gruppo. A richiesta, si può sostituire il rullo con un kit di ruote sterzanti o pivottanti a seconda dell'esigenza dell'o-
1. Trinciastocchi Berti modello TSB/P 2. Trinciastocchi Berti modello TSB 3. Modello Multy
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peratore. Altri accessori opzionali che l'azienda scaligera offre per dare un valore aggiunto al modello TSB sono: le slitte di appoggio, l'albero cardanico e un kit di mazze in sostituzione dei coltelli montati di serie. I modelli King e King/DT sono trinciatrici universali rinforzate monotrasmissione (King) o con doppia trasmissione (King/DT), che si applicano a trattori con potenza compresa tra 90 e 150 HP e sono consigliate per trinciare stocchi di mais, cotone, erba, paglia, foglie di patate, foglie di barbabietola, canne da zucchero, piantagioni di ananas, materiale legnoso fino ad un diametro di 6 cm e per la manutenzione di terreni incolti. Le principali caratteristiche disponibili di serie sono: il cofano posteriore apribile e regolabile, la struttura maggiorata, il tenditore automatico delle cinghie e la scatola ingranaggi con ruota libera. Tali elementi contribuiscono a rendere il King e il King/DT trinciastocchi, versatili, affidabili e di facile manutenzione. La qualità del lavoro è garantita da una serie di accessori che permettono all'operatore di far fronte ad ogni situazione di lavoro in maniera efficace ed impeccabile. Alla macchina si possono montare var ie tipologie di utensili di taglio, il rullo con diametro maggiorato o le ruote posteriori (pivottanti o sterzanti), il kit di slitte e l'albero cardanico. L'ultimo modello che completa la gamma dei trinciastocchi prodotti dalla ditta Berti è il TSB/P, che si applica a trattori con potenza compresa tra i 90 e i 200 HP e che, come i modelli precedenti, è idoneo alla trinciatura di stocchi di mais, cotone, sorgo, erba, foglie di patate e di barbabietola, canne da zucchero e terreni incolti. La dotazione standard prevede la presenza di due rotori, due cofani apribili per l'ispezione, due rulli livellatori con pulirullo, una doppia trasmissione con protezione in lamiere e due martinetti idraulici flottanti con valvola di sicurezza per chiudere ed aprire la macchina prima e dopo la sua applicazione. A richiesta si possono sostituire i coltelli Berti con il kit di mazze tipo "T" e al posto dei rulli livellatori si può optare per l'applicazione di ruote (sterzanti o pivottanti). Altri accessori opzionali sono il kit di slitte, l'innesto centrifugo e il disco tagliafilo idraulico, che si applica posteriormente ed è adatto alla pulizia del materiale rimanente al Lavori Pubblici n. 51 luglio - agosto 2011
centro durante le fasi di trinciatura. Un altro modello, che non rientra solo nella gamma propr iamente denominata "trincia stocchi", ma che per le sue caratteristiche tecniche e funzionali può essere benissimo utilizzato per questo tipo di applicazioni, è il modello Multy. Si tratta di una trinciatrice polivalente che si applica a trattori con potenza compresa tra 70 e 150 HP estremamente versatile, adatta a trinciare sia residui vegetali di colture come barbabietole, carciofi, erba, sia residui di potatura di vigneti e frutteti fino a 8 cm di diametro. La trinciatri-
ce è costituita da un telaio rigido a cofanatura alta, costruito con lamiere d'acciaio di adeguato spessore con cofano posteriore regolabile anche idraulicamente. Il rotore, di tipo rinforzato con diametro maggiorato, consente alla macchina di raggiungere una velocità periferica elevatissima. L'altezza di lavoro si può regolare attraverso il rullo livellatore oppure con le ruote sterzanti. Il timone con attacco a tre punti può essere fissato in due posizioni. Il rotore può essere equipaggiato di martelli tipo "T", tipo "M", coltelli a "Y" o a "J".
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PORTATTREZZI
Comune di Candelo, uno dei "borghi più belli d'Italia" GHERARDO MARCHELLI
Il Comune di Candelo (BI) che a ragione appartiene al Club dei Borghi più Belli d'Italia, si è recentemente attrezzato con un nuovo Bonetti F100X, in sostituzione di un precednte autocarro oramai arrivato al termine della sua vita utile. Il Club dei Borghi più Belli d'Italia è stato fondato nel marzo del 2001 su impulso della Consulta del Turismo dell'Associazione dei Comuni Italiani
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(ANCI). Questa iniziativa è sorta dall'esigenza di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la gran parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti. Sono infatti centinaia i piccoli borghi d'Italia che rischiano lo spopolamento ed il conseguente degrado a causa di
una situazione di marginalità rispetto agli interessi economici che gravitano intorno al movimento turistico e commerciale. Per questo è nato questo Club di Prodotto che raccoglie le giuste esigenze di quegli amministratori più accorti e più sensibili alla tutela e alla valorizzazione del Borgo e che intendono partecipare con convinzione ad una struttura associativa così importante ed impegnativa. Per essere ammessi occorre infatti corrispondere ad una serie di requisiti di carattere strutturale, come l'armonia architettonica del tessuto urbano e la qualità del patrimonio edilizio pubblico e privato, e di carattere generale che attengono alla vivibilità del borgo in termini di attività e di servizi al cittadino. Occorre inoltre impegnarsi per migliorare continuamente tali requisiti in quanto l'ingresso al Club non ne garantisce la permanenza se non viene riscontrata una volontà, attraverso azioni concrete, di accrescerne le qualità. Il che non è stato creato per effettuare una mera operazione di promozione turistica integrata: si prefigge di garantire attraverso la tutela, il recupero e la valorizzazione, il mantenimento di un patrimonio di monumenti e di memorie che altrimenti andrebbe irrimediabilmente perduto. L'Italia minore, quella a volte più sconosciuta e nascosta, rappresenta al meglio il dipanarsi della storia millenaria che ha lasciato i suoi segni indelebili soprattutto in questi luoghi rimasti emarginati dallo sviluppo e dalla modernità a tutti i costi. Dare quindi alle sempre più numerose persone che ritornano a vivere nei piccoli centri storici ed ai visitatori che sono interessati a conoscerli la possibilità di trovare quelle atmosfere, quegli odori e quei sapori che fanno diventare la tipicità un modello di vita che vale la pena di "gustare" con tutti Lavori Pubblici n. 51 luglio - agosto 2011
i sensi. Al centro dell'abitato di Candelo sorge il Ricetto medievale, un gruppo di edifici di origine per lo più trecentesca, fortificati da una cerchia muraria di ciottoli a spina di pesce, che avevano funzioni di deposito agricolo e rifugio per la popolazione in caso di pericolo. A pianta pseudo pentagonale, con cinque assi viari intersecati da due vie ortogonali, ha angoli protetti da torri circolari; l'accesso avviene attraverso una porta - torrione con arco a sesto ogivale. Sulla piazzetta antistante l'ingresso si trova il Palazzo del Principe, sorta di casa - forte a tre piani con mastio, edificata a fine Quattrocento. All'epoca medievale risalgono anche i canestrelli, dolci molto sottili, a forma irregolare, che rimangono un piatto tipico della località. Quello di Candelo risulta essere il più intatto di tutti i ricetti del Piemonte e rappresenta la memoria della gente di Candelo, che lo utilizzava come deposito per i prodotti agricoli in tempo di pace e come rifugio in tempo di guerra o di pericolo. Si è conservato grazie alla sua matrice contadina, infatti fino a pochi anni fa nelle "cellule" si faceva il vino e si mettevano al sicuro i prodotti della terra. Inoltre il Comune di Candelo può sventolare la bandiera Arancione del Touring Club Italiano, il prestigioso marchio di qualità nato nel 1998 per premiare le piccole località dell'entroterra modello e simbolo di best practice turistico - ambientali. Il comune, per ottenere questo prestigioso riconoscimento, ha soddisfatto i criteri d'analisi ed è risultato in linea con gli standard previsti dal modello d'analisi territoriale del TCI, in particolare si è distinto per i seguenti elementi: efficienza del servizio di informazioni turistiche; comunicazione via web orientata al turista attraverso un efficiente sito dedicato alla destinazione; presenza di un impor tante Lavori Pubblici n. 51 luglio - agosto 2011
attrattore storico - culturale (il Ricetto medievale); buona manutenzione del Ricetto medievale; contesto ambientale (Riserva Naturale Orientata delle Baragge); gestione dei rifiuti con una elevata percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato. Il Comune di Candelo si dimostra quindi attento in tutti i risvolti della gestione del proprio territorio e, dopo un'attenta e lunga analisi dei mezzi presenti sul mercato, ha recentemente sostituito l'oramai obsoleto veicolo integrale che si rivela necessario in molteplici lavori di gestione del comune. La scelta per un nuovo mezzo ha visto l'acquisizione di un Bonetti F100X che ha soddisfatto appieno gli aspetti che il comune ha tenuto in considerazione, con un rapporto qualità/prezzo che i tecnici comunali hanno giudicato estremamente positivo. Il Bonetti F100X qui a Candelo verrà utilizzato per diversi lavori lungo tutto l'arco dell'anno, avendo a disposizione un polivalente e potente (146 CV) veicolo a 4 ruote motrici con dimensioni contenute (larghezza di soli 1.650 mm) che consente di passare in spazi contenuti e con pendenze considerevoli anche in fuoristrada. Opererà per garantire la viabilità in inverno, utilizzato per lo spargimento del sale sui cinquanta chilometri di strada gestita direttamente dal comune. Nelle altre stagioni il Bonetti permetterà di trasportare le attrezzature ed i materiali per i molteplici lavori che il comune affronta direttamente sia
nelle manutenzione delle strade sia delle infrastrutture e degli edifici. In questi lavori si sottolinea l'importanza dell'altezza contenuta del pianale di carico, che lo rende estremamente accessibile agli uomini agevolando di molto il carico delle attrezzature. Naturalmente questa caratteristica e le doti di fuoristrada maneggevole a dimensioni compatte rendono questo mezzo particolarmente adatto alla gestione del verde del territorio sia per il trasporto delle attrezzature sia per la raccolta del verde e delle potature, per cui è stato attrezzato con le sovrasponde amovibili per agevolarne il carico ed il trasporto. Durante l'intero anno inoltre un mezzo polivalente può tornare utile in tutte le situazioni di protezione civile, offrendo una possibilità in più di intervento del comune in caso di necessità. Particolarmente interessante la dotazione delle luci offerta da Bonetti in questo allestimento, che ha aggiunto un faro orientabile e dei lampeggianti a flash. L'attenta scelta del mezzo da parte del comune ha sottolineato anche l'attenzione ai dettagli. E' stato infatti sottolineato che in fase di scelta è stata visitata anche la fabbrica Bonetti che ha positivamente colpito per il modo con cui viene costruito il mezzo, l'accuratezza con cui viene assemblato, sottolineando la passione di chi lo costruisce, in un'azienda italiana, familiare, solida, che garantisce la possibilità di usare il Bonetti F100X per tanti anni a venire.
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VERDE
Peruzzo: dal 1959 aiuta nella cura del verde GUNTHER PATSCHEIDER
Fondata nel 1959, Peruzzo S.r.l., costruttrice di macchine per l'agricoltura e il verde pubblico, è stata una delle prime fabbriche a comprendere l'esigenza della nuova zootecnia seguendo altresì le evoluzioni del mercato e creando una gamma completa di attrezzature per la cura del verde professionale, nata da collaborazioni con prestigiose ditte del settore. La ricerca e l'innovazione tecnologica tendenti a soddisfare il cliente hanno costantemente caratterizzato lo sviluppo dell'azienda, i cui prodotti d'a-
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vanguardia si sono inseriti con successo nel mercato mondiale. Detiene numerosi brevetti e riconoscimenti grazie alla continua e costante ricerca e innovazione del prodotto. L'attività della famiglia Peruzzo inizia nel 1959 dal suo fondatore Adriano Peruzzo, con la produzione di molini a martelli, per l'alimentazione animale, con testate in ghisa per la triturazione polivalente di cereali, fieno e stocchi. Peruzzo costruisce una nuova fabbrica per aumentare la produzione dei
molini che vede in pochi anni uno sviluppo vertiginoso delle vendite che arriva a toccare i 5.000 pezzi l'anno. Negli anni '70 la ditta Peruzzo esporta gran parte dei molini nei paesi africani. Nella costante evoluzione e ricerca vengono ideati grandi molini per alte produzioni di sfarinati. Negli anni '80 si inizia una nuova linea produttiva: le trince polivalenti per triturare stocchi vari o erba adatte per tutte le colture agricole; eseguiti inoltre numerosi brevetti come lo speciale contornatore con tastatore sensibile azionato interamente da un sistema idraulico. Nel 1980 grazie alla collaborazione con importanti gruppi del settore giardinaggio vengono prodotte le prime macchine con raccolta per la manutenzione delle aree verdi comunali e sportive. L'azienda Peruzzo, sempre attenta al mercato e alle esigenze della manutenzione professionale, costruisce una nuova trincia con raccoglitori di notevoli dimensioni per molteplici impieghi con mazze robuste per il taglio di erba alta e potature. Successivamente nasce la serie Garden: prima macchina per la manutenzione del verde sportivo e pubblico con scarico brevettato in altezza che offre all'utilizzatore notevoli vantaggi in termini di qualità di lavoro ed economico consentendo di lavorare aree in tempi ridotti. Peruzzo presenta nel 1989, a 30 anni dalla sua fondazione, la gamma di trinciaerba più estesa tra i vari concorrenti presenti in Europa per la manutenzione del verde professionale. Si sono divise le produzioni delle attrezzature per uso zootecnico dalle attrezzature per il giardinaggio professionale con la costituzione della nuova società Peruzzo S.r.l. con i figli Roberto e Lorenzo. Peruzzo ha realizzato e brevettato un Lavori Pubblici n. 51 luglio - agosto 2011
coltello per eseguire il taglio dell'erba e contemporanea arieggiatura con raccolta del feltro che l'ha resa famosa in molti paesi del mondo per la manutenzione del verde professionale su campi sportivi e da golf. Tra le attrezzature più adatte alla manutenzione delle aree verdi comunali troviamo le trinciaerba della serie Fox, adatta per l'applicazione a piccoli trattori da 15 a 30 CV di potenza, che taglia finemente l'erba e piccoli sarmenti con contemporanea rullatura del manto erboso. Grazie all'elevato numero di giri del rotore e numero di coltelli, riduce l'effetto onda del manto erboso e svolge una notevole azione mulching. Con le lame verticali si ottiene un'ottima azione di verticut, su giardini, prati e aree urbane. La trincia si applica posteriormente all'attacco a 3 punti del trattore ed ha lo scarico erba posteriore al rullo. Della stessa serie vi è anche la Fox-S, che differisce solo per lo spostamento laterale meccanico o idraulico. Con le stesse caratteristiche ma con l'attacco frontale vi è la serie Scorpion. Le trinciaerba Motofox, usate sempre per il taglio di erba, piccoli arbusti e per il verticut su manto erboso, sono state ideate per l'applicazione posteriore su moto Quad o ATV. La Motofox è fornita di motori a benzina Honda, rullo posteriore, ruote laterali di facile regolazione per il trasporto e timone di traino regolabile. La trincia Jaguar è l'ammiraglia della linea Garden, una trincia professionale ed affidabile: taglia, raccoglie, scarifica, rulla e scarica il prodotto in altezza direttamente sui rimorchi a bordo campo. Inoltre è dotata di kit anti scalpo in presenza di terreni non pianeggianti e di un sistema idraulico di traino che ne agevola il trasporto. Oggi l'azienda Peruzzo ha consolidato le vendite di attrezzature per la manutenzione del giardinaggio professionale in tutto il territorio nazionale e nei principali paesi del mondo con circa 50 importatori, esportando il 60% della produzione.
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VIABILITA' INVERNALE
Lo stato dell'arte delle attrezzature per la viabilità invernale per garantire un servizio sempre ottimale
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Per offrire un servizio sempre ottimale di manutenzione viaria invernale, necessario per evitare congestioni del traffico e soprattutto per tutelare la sicurezza degli utilizzatori della rete stradale, è indispensabile utilizzare attrezzature che garantiscano il massimo rendimento. Giletta S.p.A., azienda leader nella produzione di equipaggiamenti per il settore viario invernale, da molti anni è fortemente impegnata in un percorso di sviluppo e rinnovamento continuo della propria tecnologia, per poter così proporre al mercato un prodotto sempre più efficace. E' infatti necessario saper offrire un prodotto completo "spargitore + lama", dal momento che le due diffe-
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renti tipologie di attrezzatura non devono essere valutate in modo distinto, ma lavorare in sinergia ed essere considerate come un "pacchetto unico". La filosofia Giletta non vuole essere unicamente quella di presentarsi al cliente come fornitore qualificato, ma proporsi anche come Partner Tecnologico al fine di mettere a disposizione l'esperienza accumulata in più di 60 anni di attività in Italia e all'estero. Coerentemente a quanto i tecnologi Giletta amano ripetere, garantire una viabilità invernale sicura comporta l'analisi e la risoluzione della seguente problematica: ottimizzazione delle operazioni di trattamento preventivo e curativo al fine di otte-
nere la massima efficacia con la minima quantità di fondenti. Si può riassumere questo concetto con lo slogan "Spargere meglio per spargere meno", riducendo così al massimo i possibili effetti negativi dei cloruri sul manto stradale, opere d'arte, veicoli in transito e ambiente circostante. Non bisogna inoltre dimenticare che la gestione dei mezzi operativi è un elemento di costo importante nella viabilità invernale: aumentare l'efficienza significa ridurre la frequenza degli interventi. Questi punti sottolineano l'importanza di un intervento qualificato in modo da garantire una corretta gestione delle risorse, considerata uno dei principali aspetti delle strategie di controllo del traffico: i costi in termini economici, di sicurezza e di ambiente sono infatti considerevoli. In accordo al differente livello di manutenzione stradale invernale richiesto si possono spargere differenti tipologie di materiale: sabbia o sabbia e sale, sale secco, sale umidificato, soluzione salina. L'utilizzo della sabbia è un'azione passiva poiché consente di aumen1. Spargisale Giletta KA 2. Spargisale Giletta UniQa 3. Spargisale Giletta One
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tare il grip degli pneumatici della vettura ma non di ottenere reazioni chimiche contro il ghiaccio. Per avere un risultato efficace è necessario quindi utilizzare grandi quantitativi di sabbia (fino a 300 g/m2), che inevitabilmente rimangono sul manto stradale e devono essere rimossi all'arrivo di ogni primavera, con conseguenti spese di spazzatura/smaltimento. Questi generano oltretutto polveri sottili (PM10), dannose all'organismo umano. Più efficace della sabbia è sicuramente il sale, che garantisce un'a- 4 zione chimica antighiaccio e ha densità minore (densità media sale 1,2 kg/dm 3, densità media sabbia 1,6 kg/dm 3 circa -25%). Le quantità sparse sono quindi fino a 10 volte inferiori, per cui anche i costi di trasporto e stoccaggio sono decisamente più bassi. Il sale dunque presenta indubbi vantaggi nelle operazioni di manutenzione viaria invernale. Nelle operazioni di trattamento preventivo, se la strada è però asciutta, il sale rischia di essere rimosso dalle auto in transito, con conseguente abbassamento dell'efficacia della sua azione. Inoltre per garantire un'azione antighiaccio deve reagire con l'umidità presente
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nell'aria che ne attivi la reazione. Essendo questa un fattore variabile, segue che l'azione del sale non può essere considerata r ipetibile e costante ad ogni intervento. Il passo in avanti che la moderna tecnologia ha seguito è stato quello di introdurre sul mercato spargisale dotati di sistema di umidificazione, che garantiscono un tempo di reazione più breve e soprattutto prevedibile, poiché l'umidificazione agisce da catalizzatore: di conseguenza la fusione del sale non dovrà dipendere da un fattore variabile quale la percentuale di umidità nell'aria. Il sale umidificato ha inoltre una viscosità maggiore, aderisce meglio alla strada
e non viene portato via dai mezzi in movimento. Viene di conseguenza risparmiata una quantità di sale sparso di almeno il 30%, per cui oltre al vantaggio economico si minimizza il rischio di avere mancanza di sale a stock, problema purtroppo ricorrente nei picchi stagionali. In alternativa agli spargitori di sale e sale umidificato devono essere presi in considerazione i moderni spargitori di soluzione salina, più comunemente conosciuti come "innaffiatrici", che hanno il vantaggio di coprire la medesima superficie di spargimento degli spargisale in modo più uniforme e 4. Innaffiatrice Giletta CL
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omogeneo. La soluzione copre infatti l'intera area del manto stradale, e ciò compor ta un notevole vantaggio durante la fase preventiva poiché la neve che scenderà non troverà aree libere dove attecchire. Anche durante la fase curativa l'utilizzo della soluzione comporta vantaggi, dal momento che questa viene flussata in pressione e quindi all'azione chimica del sale stesso si unisce un'azione meccanica dovuta alla penetrazione del fluido all'interno del manto nevoso. Con queste attrezzature è possibile quindi ridurre la quantità delle concentrazioni abituali di sale residuo, che dai 30÷40 g/m2 massimo con spargisale possono arrivare a 7 g/m2 per i trattamenti preventivi e massimo 15 g/m2 per quelli curativi con innaffiatrici. Va comunque ribadito che anche se vengono utilizzati spargitori di soluzioni saline, la presenza di spargisale è necessaria nel trattamento curativo, dal momento che dopo la prima passata con soluzione bisogna mantenere la concentrazione salina costante utilizzando sale, perché questa non diminuisca man mano che la neve scioglie. Nelle operazioni curative è però di primaria importanza la rimozione della neve. Il concetto è semplice: tutto quello che non viene rimosso dovrà poi essere sciolto, per cui con lame effi-
cienti è possibile ridurre la quantità di cloruri che dovranno essere sparsi. La neve deve essere rimossa il più possibile meccanicamente: il sale deve dunque essere utilizzato per facilitarne la rimozione impedendo che si incolli alla sede stradale. Per dare un'idea della quantità di neve che se non viene spazzata dovrà poi essere sciolta, basti pensare che uno strato minimo di neve, dello spessore solamente di 1 mm, disposto su di una superficie di 1 m2 equivale a un volume di 1 dm3 (pari cioè a un volume di 1 l!) di neve da sciogliere. Nelle condizioni curative standard, cioè con neve fresca appena caduta, è dunque consigliabile utilizzare lame con coltello in gomma e angolo di attacco negativo (lavorano per spazzare e asciugare la strada, con un principio simile a quello dei tergicristalli per il parabrezza dell'automobile) che si adattano perfettamente al manto stradale. E' così possibile ottenere il migliore risultato di pulitura, superando meglio giunti, ostacoli come tombini e asperità, dal momento che grazie alla connotazione flessibile il coltello segue in modo ideale il profilo della strada, minimizzando le luci libere causate dagli ostacoli. In riferimento a questo concetto, basti
pensare a una lama tradizionale con coltello in acciaio diviso in settori. Nel caso di rimozione neve a una velocità di 40 km/h (pari cioè a 11 m/s circa) e considerando la larghezza di un settore di coltello di 1 m circa, si evince che in caso di presenza di ostacolo il coltello rigido si solleva dalla strada e viene riportato poi in posizione di lavoro mediante un sistema di ritorno (molle o idraulico), facendo trascorrere un periodo di circa 1 s per superamento ostacolo. Analizzando queste differenti grandezze, si ricava che la lama con coltello in acciaio in caso di ostacolo non potrà spazzare una superficie pari a 11m/s x 1m x 1s = 11 m2 circa: un volume cioè di 11 dm3 (11 l) per ogni 1 mm di spessore di neve non rimosso! In accordo a questi concetti, Giletta propone sul mercato equipaggiamenti all'avanguardia che offrono prestazioni atte a garantire una resa ottimale durante l'impiego. Si parte dagli spargisale di piccole dimensioni KA per passare a quelli di dimensioni medie One e a quelli alto di gamma UniQa, tutti dotati della possibilità di avere il sistema di umidificazione o addirittura barra posteriore per il 100% di soluzione in pressione riservata all'alto di gamma. In alternativa agli spargisale, Giletta ha rinnovato la propria gamma di innaffiatrici CL, offrendo un'ampia scelta di prodotti, dalle capacità che vanno da 8.000 a 18.000 l e possibilità di spruzzatura standard fino a 10,5 m (opzione fino a 17,5 m) alla pressione massima di 6 bar. Tutta la gamma di lame Giletta presente sul mercato offre la possibilità di utilizzo di coltello in gomma (neoprene) per la rimozione di neve fresca, con in più la possibilità di avere un secondo coltello in acciaio inseribile a comando, da utilizzare in caso di neve compatta o ghiacciata, per la massima versatilità di impiego. Ancora una volta dunque l'azienda di Revello si posiziona in prima linea per dare consulenza al cliente sulle soluzioni migliori da adottare e offrire prodotti che garantiscono l'ottimizzazione delle fasi di trattamento e di sgombero, minimizzando contemporaneamente la quantità di cloruri sparsi, a vantaggio dei costi di gestione e dell'impatto ambientale. 5. Lama neve Giletta MN doppio coltello 6. Superamento ostacolo gomma acciaio
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IGIENE URBANA
Sostenibilità ambientale: RCM in prima linea
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Da più parti si chiede ai produttori di attenersi a criteri ambientali sostenibili: AFIDAMP con il "pulire sostenibile", FISE con il piano d'azione nazionale per il GPP (Green Public Procurement, acquisti verdi della pubbli-
ca amministrazione). RCM non è certo stata colta impreparata da questi richiami perchè ha sempre rivolto particolare attenzione al temi del rispetto dell'ambiente. Già l'incarico a Riccardo Lazzerini,
nel 2008, di costituire Cleaning Professionals era stato il primo atto concreto sulla strada della sostenibilità ambientale. C.P., da allora, ha definito i campi di applicazione di questo impegno e ha creato il supporto culturale e operativo per realizzare concrete proposte da offrire al mercato. Guardando al loro passato con la nuova consapevolezza che tutta la società ha acquisito di recente nei confronti dell'ambiente, hanno scoper to che RCM aveva già, senza saperlo, operato con par ticolare attenzione agli aspetti ambientali. Essere nata nel comprensorio della ceramica, ad esempio, aveva abituato, o costretto, RCM ad occuparsi di "polveri" che allora non si chiamavano ancora "fini" ma che erano comunque micidiali per la salute dei lavoratori insidiati dalla silicosi. Così sono nati sulle macchine quei grandi filtri che ancor oggi costituiscono uno dei pregi delle motoscope RCM. Per contenere la polvere sollevata dalle spazzole RCM ha poi brevettato il sistema di "aspirazione sulle spazzole laterali" che, se non risolve completamente il problema, testimonia comunque dell'attenzione posta agli aspetti della salute per gli operatori. Allo stesso modo è nata la motoscopa che raccoglie nel "sacco" per evitare fuoriuscite di polvere all'atto dello scarico o "Synergy" la prima motoscopa ibrida al mondo. Ora RCM propone altre macchine in linea con questo spirito: Ronda, la spazzatrice per la pulizia urbana che trattiene le polveri sottili PM10 e Combo, la prima grande combinata compatta italiana che spazza a secco (come una grande spazzatrice), lava e asciuga (come una grande lavasciuga) e spazza/lava/asciuga come una grande...combinata. 1. Motoscopa RCM Ronda 2. Combinata RCM Combo
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VERDE
Irus Deltrak 2.0
La casa costruttrice tedesca Irus Motorgeräte GmbH, con 80 anni di esperienza nella costruzione di attrezzi a motore, entra finalmente a pieno titolo anche nel mercato italiano con l'innovativa macchina radiocomandata Deltrak. Un successo inaspettato, specialmente in un periodo in cui, data la congiuntura, si assiste in tutti i settori ad una certa prudenza di fronte a nuovi investimenti. Si sa però che proprio nei periodi difficili occorre il coraggio di innovare! Forte di oltre sette anni di presenza sul mercato, il Deltrak si configura senz'altro pioniere del settore dei portattrezzi cingolati e radiocomandati e si piazza certamente al primo posto in questo ambito. Grazie all'abbina-
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mento di qualità tedesca e tecnologia innovativa, è infatti l'indiscusso leader di mercato a livello mondiale, tanto che oggi la macchina viene proposta e venduta con successo in ben 20 paesi diversi. L'esperienza pluriennale dell'azienda tedesca è, specialmente in questo settore, di fondamentale importanza, in quanto il peso elevato di una macchina radiocomandata, specie quando opera su pendii estremi, pone alcuni problemi di fondo e costringe i costruttori ad individuare soluzioni sempre più ingegnose. La nuova versione adesso in commercio sta riscontrando un forte apprezzamento in questo senso. Successo che in Italia si deve al sostegno della ditta Rosso Servizi di
Cuneo, scelta consapevolmente dalla casa tedesca come partner piccolo ma flessibile, in grado di garantire il massimo impegno ed entusiasmo nel promuovere il prodotto. Vengono infatti costantemente organizzate giornate dimostrative anche presso le sedi dei clienti, dato che è solo al lavoro che ci si può rendere davvero conto della validità di questo concentrato di potenza. Gli accorgimenti tecnici e tecnologici sono senza eguali e spaziano dal sistema "fail safe", che interviene in caso di perdita di contatto fra macchina e radiocomando bloccandola, ai sofisticati sistemi di monitoraggio ed allarme, i quali permettono di tenere costantemente sotto controllo i vari parametri della macchina e avver tono con appositi segnali acustici di eventuali anomalie. Cavallo di battaglia di questo gioiellino di tecnologia sono però senza dubbio la sua compattezza ed il peso contenuto a fronte di un'elevata potenza: ingredienti chiave, che permettono al Deltrak di superare agevolmente pendenze estreme pari anche a 55° senza tuttavia lasciare solchi profondi sul terreno sottostante. L'azienda tedesca sembra aver pensato proprio a tutto, dotando il suo grandioso prodotto di ogni possibile accorgimento: innesto rapido degli attrezzi frontali, controllo integrale da radiocomando dei movimenti della macchina (avanti - indietro, attrezzo su e giù), possibilità di dotare i cingoli di spuntoni per una maggiore aderenza sui terreni più impervi. Tutti i componenti sono inoltre studiati per combinarsi l'uno all'altro alla perfezione e tutto proviene dalla stessa casa, persino il progetto che è stato interamente sviluppato dalla Irus. E' forse proprio questo che convince anche in Italia sempre più clienti, tra i quali si annoverano contoterzisti, impianti sciistici, amministrazioni comunali e grandi aziende appaltatrici. Questo, nonostante la comparsa di alcune copie "a buon mercato". Non Lavori Pubblici n. 51 luglio - agosto 2011
vi è nulla, infatti, che possa sostituire l'originale. Il nuovo Deltrak della Irus è un attrezzo da taglio sviluppato appositamente per lavorare in condizioni estreme, come scarpate irte e pendii. La macchina si rivela particolarmente adatta per l'impiego in piccoli e grandi comuni, nella manutenzione di strade ed autostrade, per la cura di aree incolte e in zone acquitrinose. Grazie all'elevato numero di attrezzi frontali, sostituibili con facilità tramite innesti rapidi, si rivela uno strumento estremamente versatile, adatto a tutte le esigenze: per la pulizia di zone adiacenti i canali, in frutteti, vigneti ed uliveti o lungo le scarpate della ferrovia. Rispetto alle soluzioni sinora adottate per operare in queste aree, vale a
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dire la manutenzione con decespugliatori o monoassi a guida manuale, l'impiego del Deltrak presenta questi insindacabili vantaggi: possibilità di lavorare in zone fino ad ora inaccessibili o difficilmente raggiungibili; significativa riduzione dei costi: se raffrontato all'impiego di decespugliatori, un solo operatore può svolgere, a parità di tempo, il lavoro di diversi operai, mentre rispetto all'impiego di monoassi a guida manuale il vantaggio consiste nella notevole riduzione delle tempistiche, dato che la velocità di lavoro non è più legata alla velocità di passo dell'operatore; massima sicurezza possibile: l'operatore si trova al di fuori della zona di pericolo in quanto tutti i controlli e i comandi sono incorporati sul radiocomando
che ha una portata di 300 m a vista; tutela della salute dell'operatore: non vi è più l'esigenza di arrampicarsi in salita, non vi sono rischi di scivolamento o di restare impigliati in rami o sterpaglia, l'operatore non è sottoposto a continue vibrazioni del manubrio e, non trovandosi nelle immediate vicinanze, non è costretto a respirare alcun gas di scarico; massima versatilità di impiego: sono disponibili, oltre alla trincia, numerosi altri attrezzi frontali che consentono di sfruttare al massimo la macchina. Tra gli altri è possibile equipaggiare il Deltrak con lama da neve e fresa da neve Zaugg, spargisale e spandiconcime, spazzolatrice per malerbe, atomizzatori per vigneto, barra falciante, erpici rotanti e molti altri.
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ENERGIA
Hymach Solarclean per tutti i mezzi GHERARDO MARCHELLI
Lo scorso numero abbiamo presentato la nuova attrezzatura offerta da Hymach per la pulizia dei pannelli solari in modo rapido e sicuro. La prima proposta vedeva tutta l'attrezzatura montata su cassone per poter attrezzare mezzi che prevedono questa tipologia di carico, come nel caso specifico un mezzo cingolato, ma che poteva ben adattarsi sul telaio posteriore di autocarri, semoventi portattrezzi e portattrezzi tipo Unimog. La macchina è costruita per essere applicata a questi veicoli in modo rapido per rendere veloce l'attacco e stacco dal veicolo stesso. Considerando che la necessaria puli-
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zia dei pannelli deve essere fatta periodicamente secondo le condizioni locali dell'impianto, nel tempo che intercorre da una manutenzione all'altra il mezzo quindi può essere utilizzato per qualsiasi altro uso. Oggi Hymach propone anche la versione per allestire agevolmente e sempre rapidamente sfruttando i punti di attacco disponibili su trattore, dando un'opportunità ulteriore agli oramai numerosi proprietari di campi di pannelli solari fotovoltaici. E' noto infatti che la pulizia dei pannelli solari fotovoltaici è fondamentale per mantenerli nello stato di massima efficienza. Difatti l'imbrattamento causato da agenti atmosferici, fumi delle
attività produttive, deiezioni organiche cristallizzate, insetti..., comporta un graduale abbassamento della efficienza dei pannelli, che varia a seconda delle situazioni ambientali e locali, con la conseguente diminuzione della resa di energia. Pensando ai parchi fotovoltaici, Hymach oggi propone una gamma completa per tutte le dimensioni e tipologie di mezzo portattrezzi, per poter intervenire nella pulizia con i risultati voluti sia in termini di efficacia che di efficienza. Solarclean, è una serie di macchine pulisci pannelli tramite lavaggio a spazzola rotante da applicare sia a trattori agricoli sia a veicoli semoventi. La macchina si è dimostrata difatti particolarmente efficace in quanto, grazie ad erogatori integrati nella parte anteriore della testata pulente, lo sporco viene ammorbidito dall'acqua e poi facilmente rimosso dalla spazzola lasciando il pannello pulito. L'acqua spruzzata, semplice o addizionata con detergenti, è contenuta nel serbatoio che può essere riempito anche tramite pescaggio da bacini o cisterne tramite l'apposito impianto addizionale. E' previsto inoltre un opzionale sistema di depurazione ad osmosi affinché l'acqua utilizzata per la pulizia non lasci tracce sulla superficie dei pannelli. Per salvaguardare l'integrità dei pannelli Hymach non solo ha ricercato il materiale più idoneo con cui realizzare la spazzola ma ha anche adottato sistemi tali da evitare che manovre sbagliate dell'operatore danneggiassero i pannelli urtandoli. Il risultato, più che soddisfacente, è stato ottenuto dotando la macchina di distributori elettroidraulici proporzionali e concretizzando un automatismo che permette di mantenere costante la distanza della spazzola dai pannelli e il parallelismo agli stessi, qualsiasi sia
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l'inclinazione dei moduli, e tutto questo senza l'intervento continuo dell'operatore. Un altro aspetto importante è la possibilità di attrezzare differenti tipologie di macchine con diverse lunghezze di braccio, che, oltre ad essere articolati ed estensibili, sono disponibili in varie lunghezze dai 3 ai 20 metri. Questa possibilità permette agli operatori di scegliere lo sbraccio più adeguato, in modo da essere in grado di raggiungere i punti più elevati anche dei moduli di grandi dimensioni composti da più file di pannelli. L'efficienza è garantita oltre che dal già citato automatismo della spazzola,
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che previene danni ai pannelli e velocizza anche le operazioni di pulizia, dal potente impianto di funzionamento, dall'ottima manovrabilità e dalla possibilità di ruotare la testata spazzolatrice di 360° così da riuscire ad operare agevolmente nei due sensi. Naturalmente Solarclean può rendersi utile in altri interventi di pulizia, come quella di gallerie, pavimentazioni, muretti di contenimento, cartellonistica stradale... e lo stesso braccio può essere utilizzato per altri lavori come il taglio dell'erba, sfrondamento di alberi, potatura di siepi..., semplicemente sostituendo alla spazzolatrice la testata utensile più idonea.
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ENERGIA
Giletta si dota di un doppio impianto fotovoltaico per la sostenibilità ambientale GHERARDO MARCHELLI
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Giletta da anni ha optato per una scelta di crescita che non vuole essere solo economica, ma anche professionale dei propri collaboratori e di sostenibilità ambientale, caratteristica che un'azienda leader con una visione di lungo termine deve avere. Nel 2005 Giletta ha iniziato la nuova strategia aziendale che ha visto la progettazione e produzione di una nuova gamma di prodotti e la trasformazione dell'azienda per arrivare ad essere un'impresa "moderna", con una soluzione di produzione quasi completamente in lean manu-
facturing, stravolgendo completamente sia le macchine che il ciclo produttivo. In questa visione dell'azienda molta importanza è stata anche data ai dipendenti che vengono coinvolti attivamente nelle scelte delle strategie aziendali. Questi metodihanno sottolineato il pensiero comune che un'azienda moderna deve essere attenta anche alle problematiche ambientali, e che questo tema risulta estremamente sensibile per tutti coloro che par tecipano al lavoro, apprezzando il fatto che l'azienda di
cui fanno parte sia rispettosa dell'ambiente e faccia anche di più di quello che le leggi richiedono. Allo stesso tempo un'azienda che rispetta l'ambiente esterno rispetta anche l'ambiente interno, essendo due filosofie collegate, portando la stessa a creare un ambiente che permette un lavoro di qualità con particolare attenzione alla sicurezza dei lavoratori. In tale ottica, durante quest'anno, a coronamento del percorso di certificazione ambientale, Giletta ha ottenuto la certificazione UNI EN ISO 14001:2004, decisione maturata due anni prima in accordo coi dipendenti. Nelle molteplici scelte per poter essere cer tificati, avevano deciso anche l'autonomia dal punto di vista energetico. Secondo le indicazioni di uno studio specializzato per la progettazione più idonea, sono stati realizzati due impianti fotovoltaici che sfruttano le coperture dei due edifici produttivi di Revello, uno è quello di produzione, montaggio e saldatura e l'altro è quello di verniciatura. Oltretutto rappresentano i due nuclei produttivi con maggiore consumo d'energia. Sempre nel rispetto dell'ambiente Giletta ha optato per l'utilizzo di pannelli integrati, ritenendo che troppo spesso si vedono in giro molte brutture con i pannelli solari troppo evidenti, optando quindi per una soluzione leggermente più costosa ma che permette di non rovinare quello che era l'estetica dei capannoni e della zona circostante. Nel mese di dicembre 2010 sono stati chiusi e consegnati i documenti 1. Pannelli fotovoltaici sulla copertura dell’impianto di verniciatura Giletta 2. Pannelli fotovoltaici sulla copertura dello stabilimento produttivo Giletta
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al CSE per i due impianti, uno da 198 kW e l'altro da 186 kW. La centrale fotovoltaica realizzata sulla copertura del fabbricato del reparto verniciatura ha una potenza di picco pari a 197,80 kWp, generata da due sottocampi da 430 moduli fotovoltaici ciascuno, installati sulle due falde est e ovest di copertura di fabbricato industriale con inclinazione 8°, per un totale di 860 moduli integrati sui pannelli in lamiera grecata della copertura. I moduli fotovoltaico utilizzati sono costituiti da 60 celle di silicio policristallino per una potenza nominale di 230 Wp di fabbricazione Siniski. La centrale fotovoltaica realizzata sulla copertura del fabbricato di produzione, montaggio, ha una potenza di picco pari a 184,00 kWp, generata da 800 moduli fotovoltaici integrati sui nuovi pannelli di copertura isolanti in lamiera grecata, sistema Energy Roof FV. I moduli fotovoltaico utilizzati sono costituiti da 60 celle di silicio policristallino per una potenza nominale di 230 Wp sempre di fabbricazione Siniski. I due tetti hanno inclinazioni ed esposizioni differenti, uno piatto con 8° di inclinazione con una falda orientata ad est e l'altra ad ovest, mentre quello sullo stabilimento di produzione ha inclinazione di 25° ed è rivolto perfettamente a sud, quindi sono stati utilizzati pannelli con tecnologie differenti per ottimizzane i rendimenti. In entrambi gli impianti l'energia solare catturata dai moduli fotovoltaici 3. Produzione reale dei primi mesi dei pannelli fotovoltaici sul tetto dello stabilimento produttivo Giletta 4. Produzione reale dei primi mesi dei pannelli fotovoltaici sul tetto dell’impianto di verniciatura Giletta
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viene convertita in energia elettrica tramite una unità inverter, che rappresenta il cuore di questi impianti. Giletta ha optato per degli inverter italiani (Ansaldo) scegliendoli nella produzione per impianti industriali, e qui adattati al fotovoltaico: venendo dalla grande industria si presentano robusti, affidabili per una durata più lunga e con un rendimento migliore. Entrambi gli impianti presentano due gruppi di misura di energia che consentono di contabilizzare l'energia prodotta e l'energia immessa in rete. Al fine dell'incentivazione da Conto energia gli impianti godono delle tariffe attribuite agli impianti totalmente integrati negli edifici ai sensi del D.M. 19/02/2007. All'energia elettrica prodotta dagli impianti fotovoltaici collegati alla rete è associabile un quantitativo di emissioni nocive evitate, risultante dalla differenza di emissioni tra la produzione di elettricità mediante le centrali elettriche alimentate con combustibili fossili e la produzione di energia fotovoltaica. Con l'installazione dei due impianti fotovoltaici si ottiene una produzione di energia elettrica rinnovabile da fonte non fossile senza alcuna emissione in atmosfera. Dall'inizio della produzione ufficiale (dopo piombatura dei contatori da parte dell'Utif) in febbraio, Giletta a giugno ha prodotto in totale 172.485 kW/h di energia il che vuol dire una riduzione di: - CO2 74 t ( previsione di riduzione annua 179 t, previsione di riduzione per la vita dell'impianto 4.475 t) - NOx 53 kg (previsione riduzione annua 129 kg, previsione di riduzione per la vita dell'impianto 3,24 t). Calcolando che un albero di alto fusto assorbe 20 kg/anno di CO2 il sistema Giletta dal punto di vista ambientale rende come se avessero piantato 8.944 alberi di alto fusto.
Gli impianti sono controllati ognuno da un sistema di supervisione e controllo integrato con i vari sistemi elettronici presenti sull'impianto, realizzato da C.M.I. Impianti S.r.l.. Detto sistema dialoga con il generatore fotovoltaico tramite rete dati bus industriale, raccoglie le segnalazioni di stato ed eventi di guasto, acquisisce le variabili di funzionamento e di produzione, archiviandole in aree dati, rese disponibili localmente su pannello touch-screen e a distanza su rete Ethernet. Per la gestione e conduzione dell'impianto è installato un sistema di messaggistica di allarme che invia SMS tramite modem GSM, informando tempestivamente gli addetti di eventuali anomalie, in modo tale che si possa provvedere a garantire la massima produttività dell'impianto. C.M.I. Impianti S.r.l. ha realizzato per Giletta l'impianto con formula "chiavi in mano", eseguendo con proprio personale tutti i processi di fabbricazione a partire dalla progettazione fino al collaudo finale dell'impianto, compreso l'espletamento delle pratiche autorizzative e richiesta incentivi. Anche qui Giletta ha scelto un'azienda professionale che già conosceva, storica nel settore dell'impiantistica elettrica a livello industriale, che permettesse di creare un impianto solido con la garanzia di un fornitore professionale e non nato solo per il mercato dei pannelli solari. L'impianto solare naturalmente richiede un impegno di manutenzione, perché i pannelli devono essere lavati, oltre ad un controllo classico dell'impianto elettrico. Pertanto Giletta ha acquistato una navicella da 17 m di sbraccio ed un sistema di depurazione dell'acqua, affidando poi ad una ditta esterna, che cura già la manutenzione di tutti i loro impianti, anche la manutenzione dei pannelli.
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VERDE
Pellenc in dimostrazione presso il Magazzino Comunale di Bergamo FRANCESCO VANDONI
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Giovedì 7 luglio scorso, si è svolta, presso il Magazzino Comunale di via Serassi a Bergamo, una presentazione della linea Green Technology della ditta Pellenc. Il Magazzino Comunale è la sede delle squadre tecniche manutentive del Comune di Bergamo, delle squadre di giardinieri, del vivaio, del parco macchine e delle officine di queste ultime. Le squadre di giardinieri fanno par te del Ser vizio Valorizzazione Opere del Verde del Comune di Bergamo il quale svolge attività di progettazione e direzione dei lavori
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relativi agli interventi di realizzazione, implementazione, manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico cittadino, scolastico e cimiteriale. Gestisce il magazzino comunale per gli acquisti degli attrezzi, delle materie prime e della componentistica necessari all'attività delle squadre tecniche Giardinieri Vivaisti. Il Comune di Bergamo dispone di un milione e centosessantatremila e oltre metri quadrati di superficie adibiti a verde pubblico, di cui ben 260 mila occupati da parchi, 288 mila da giardi-
ni e 239 mila da aree verdi e per 153 mila in aiuole e spartitraffico. La rimanente parte è verde di pertinenza degli edifici scolastici e cimiteriale. Giandomenico D'Isa e Paolo Vecchio, commerciali di Pellenc Italia, hanno presentato alla squadra tecnica Giardinieri Vivaisti ed ai loro dirigenti la gamma di utensili elettroportati Green Technology. Pellenc, costruttore francese di portata internazionale, propone oggi una gamma di rivoluzionari elettroutensili portatili professionali per spazi verdi, disponibili sul mercato mondiale. Questa gamma si compone di più di 25 utensili: decespugliatore tagliaerba, zappatrice - sarchiatrice, tagliasiepe, motoseghe, forbici per la potatura, pettini vibranti per la raccolta delle olive, associati ad una gamma di batterie uniche al mondo. Tutti questi elettroutensili sono alimentati dalle stesse batterie agli ioni di litio ternari di grandissima capacità Pellenc, in grado di garantire una giornata di lavoro completa. Queste attrezzature si basano 1. Alcuni dei modelli di utensili elettroportati Pellenc 2. Tagliaerba Excelion 3. Motosega Selion C20
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su una tecnologia brevettata che sostituisce i tradizionali motori termici con motori elettrici high tech a commutazione elettronica, che offrono un rapporto peso/potenza ineguagliabile ed un rendimento vicino al 90%. Queste innovazioni rientrano nell'ambito dell'economia sostenibile, positiva e duratura, considerando l'importantissimo risparmio di energia ottenuto e la considerevole riduzione delle emissioni dirette di gas a effetto serra. Ad esempio la motosega professionale elettrica Selion C15 emette soltanto 204 g di CO2 contro i 24 kg di CO2 al giorno di una motosega professionale a motore termico. Inoltre Pellenc propone la soluzione ideale, consentendo di ricaricare le batterie con il caricabatteria a energia solare Solerion; ciò permette di eliminare totalmente le emissioni dirette di CO2. Oltre a non essere inquinanti, gli utensili elettroportati Pellenc non emettono odori, non causano inquinamento acustico, non presentano problemi di accensione, sono privi di vibrazioni, estremamente leggeri e garantiscono un eccellente ritorno sull'investimento tenendo conto del risparmio sulle spese di carburante. Queste grandi innovazioni brevettate
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sconvolgeranno il mercato degli utensili portatili a motore termico. Infatti, gli elettroutensili Pellenc rappresentano già la soluzione pratica e professionale per la società delle energie rinnovabili, come lo sarà forse domani l'auto elettrica. Un numero sempre crescente di professioneisti sta adottando la tecnologia Pellenc e questo rafforza la volontà dell'azienda di sviluppare nuovi elettroutensili sempre più adatti alle necessità degli utilizzatori e a rispondere alle esigenze delle loro attività, incentrate sul rispetto di madre natura. La dimostrazione è iniziata con Excelion, un utensile ultra leggero che unisce un decespugliatore e un tagliaerba, infatti la sua testa multifunzione può essere dotata, senza utilizzare attrezzi di filo da taglio o di un'ampia gamma di lame metalliche adatte ai vari lavori. I giardinieri vivaisti del Comune di Bergamo hanno poi potuto provare le motoseghe Selion. Le motoseghe Pellenc utilizzano innovazioni tecnologiche brevettate da Pellenc come il sistema di tensione della catena, tensione che viene regolata dalla chiave rettrattile integrata oppure la gestione elettronica del flusso d'olio o ancora il
sensore di rimbalzo ad azionamento elettronico che blocca istantaneamente la catena in caso di caduta o di rimbalzo. In seguito è stato provato il nuovo prodotto Pellenc: il soffiatore Airion (Soluzioni per Lavori Pubblici n. 50 maggio - giugno 2011). Il soffiatore a mano Airion è un utensile destinato alla pulizia di strade, parchi e giardini, rappresenta un valido ed ecologico sostituto della scopa e del rastrello. Il tagliasiepi Helion Universal è stato l'apparecchio successivo. Con soli 3 kg di peso, il suo motore da 1.200 W e la sua impugnatura regolabile di +/90°, risulta molto maneggevole e adattabile ai vari tipi di lavorazioni. Sono stati eseguiti poi alcuni tagli con le forbici a due mani con asta modello Treelion D45-1500. Infine è stato provato il Cultivion, attrezzo per sarchiare, dieserbare, aerare la terra, piantare, fertilizzare, sradicare, tagliare le bordure e mescolare il terriccio.
4. Motosega Selion C20 5. Soffiatore Airion 6. Tagliasiepi Helion Universal 7. Forbice Treelion D45-1500
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FIERE
Forlener dal 23 al 25 settembre 2011 Dal 23 al 25 settembre 2011 si svolgerà a Gaglianico (Biella), all'interno del quartiere fieristico di Biellafiere, la sesta edizione di Forlener, la nota biennale sulla filiera foresta - legno energia. La fiera supera se stessa (+20% di aziende presenti rispetto alla precedente edizione) e si conferma il più importante momento di incontro in Italia per le aziende che intendono investire sulle fonti energetiche rinnovabili da fonte agricola e forestale. In Italia il dibattito sulla politica energetica è quanto mai in fermento. L'eclatante risultato del referendum che ha dato un segnale inequivocabile di come la società civile non voglia il nucleare, così come la discussione sulle potenzialità delle energie rinnovabili non del tutto espresse in Italia, richiedono nel nostro Paese una profonda revisione dell'attuale modello di produzione energetica. Gli incentivi finora riconosciuti hanno correttamente fatto da volano alla nostra industria della green economy o hanno anche generato distorsioni? Quali sono le opportunità per l'utente privato e per la piccola media azienda agricola che intendono riscaldarsi con il legno? Come superare le criticità che limitano una valorizzazione sostenibile delle risorse agro forestali? A questi e ad altri interrogativi la manifestazione fieristica Forlener cercherà di dare risposte adeguate. La nota biennale italiana, dedicata
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alla filiera foresta - legno - energia, dà infatti appuntamento a Gaglianico (BI) dal 23 al 25 settembre 2011 con un'edizione che si preannuncia molto interessante per gli operatori di settore così come per gli imprenditori agricoli e forestali e per quanti sono interessati alle opportunità del riscaldamento con il legno. Le dimostrazioni pratiche Forlener è una manifestazione ad alto valore tecnico - pratico, numerose sono infatti le occasioni per vedere in pratica gli operatori del settore forestale e della manutenzione del verde. L'intero quartiere fieristico di ben 20.000 m2 complessivi si suddivide tra gli stands ospitati nei 2 padiglioni e le aree esterne, dove le aziende espositrici in oltre 13.000 m2 danno vita alla grande kermesse di dimostrazioni pratiche della piccola e grande meccanizzazione agroforestale per la raccolta, il taglio e la prima lavorazione del legname. Le dimostrazioni, curate dallo staff di Paulownia Italia con il contributo tecnico scientifico del CNR Ivalsa per la parte delle visite guidate, si terranno a cadenze regolari sia il mattino che il pomeriggio. I temi della sicurezza e della prevenzione, le tecniche per la potatura e l'abbattimento, la corretta manutenzione delle attrezzature saranno sviluppati negli interventi curati dalla Scuola Agraria di Monza e da S.I.A. (Società italiana di Arboricoltura) che
effettueranno una dimostrazione di abbattimento controllato. Un altro impor tante tema che da sempre caratterizza Forlener è quello dell'antincendio boschivo. Saranno simulati due diversi interventi di spegnimento di incendi con ricorso agli speciali mezzi del Corpo Volontari dell'Antincendio Boschivo del Piemonte, veicoli fuoristrada e camion dotati di dispositivi antincendio. In particolare la domenica la simulazione, particolarmente spettacolare ed apprezzata dal pubblico, ver terà sullo spegnimento di un fuoco di grandi dimensioni con l'ausilio di un elicottero che scaricherà dall'alto l'acqua con una speciale benna. La formazione e l'approfondimento scientifico Forlener è soprattutto un grande contenitore di iniziative prima che una mera piazza commerciale. Tutto ciò che è necessario sapere per pianificare e realizzare un impianto a biomassa sarà affrontato in dettaglio dal corso organizzato in fiera da Kyoto Club (La generazione di energia attraverso le biomasse legnose: aspetti tecnici, autorizzativi e meccanismi di incentivazione). Il corso è indirizzato a termotecnici, installatori, progettisti, energy manager e tutte le figure tecnico - amministrative interessate. Lo stesso Kyoto Club assieme ad AzzeroCO2 curerà
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un seminario anche sugli interventi di forestazione e i crediti di CO 2 sul mercato volontario. Per gli amministratori pubblici e i tecnici comunali l'appuntamento specifico, proposto sempre da Kyoto Club, è la tavola rotonda "ZeroCO2 Communities: Quanta biomassa per il Patto dei Sindaci? Lo strumento del PPP per il finanziamento"; una serie di incontri e confronti di best practice tra comuni piemontesi e lombardi. Sul tema delle colture specializzate sono da segnalare il convegno tenuto dal CRA PLF (Unità di ricerca per le Produzioni Legnose fuori Foresta) "Produzione di biomasse lignocellulosiche per la filiera bio-energetica" e il convegno "Produzione di energia e sostanza organica dai sottoprodotti del vigneto" curato dal CRA - VIT (Centro di ricerca per la viticoltura di Conegliano - TV). Sulla filiera produttiva del pellet il convegno nazionale organizzato dalla testata Pelletnews ed in collaborazione con l'Università delle Marche, il C.T.I. e l'ANFUS faranno il punto della situazione sul mercato nazionale ed europeo, sugli standard qualitativi e certificazioni, compresa la questione delle emissioni da combustione. Tour agli impianti a biomassa Per i visitatori sarà possibile vedere in funzione anche i prodotti termotecnici per il riscaldamento domestico da legna (caldaie, stufe, camini e termocamini) ospitati negli show room aziendali posti nell'ampia area esterna. Per quanto riguarda invece i grandi impianti di conversione energetica della biomassa, sono previsti dei tour guidati ad esempi
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Cosa è possibile trovare a Forlener • Macchine ed attrezzature per le utilizzazioni forestali e per la cura e manutenzione del verde • Macchine ed attrezzature per la preparazione del legno a fini energetici • Caldaie, stufe, camini e tecnologie per la conversione energetica del legno, a tutte le scale, dal riscaldamento domestico, agli impianti di teleriscaldamento, alla cogenerazione • Produzione e commercializzazione di prodotti legnosi a fini energetici. Saranno inoltre presenti: • Società energetiche e società di servizi e consulenza nel campo forestale, ambientale, impiantistico • Centri, Associazioni, Istituti di ricerca operanti nel campo forestale ed ambientale • Pubbliche amministrazioni impegnate nella gestione e valorizzazione delle risorse forestali • Riviste specializzate nel settore forestale, ambientale, energetico • Centri di formazione specializzati nel campo forestale e del legno energia • Vivai forestali e società specializzate nell'impianto e manutenzione di imboschimenti e di piantagioni forestali a fini energetici già realizzati nei dintorni del biellese. Dal piazzale antistante l'ingresso della fiera partiranno dei pullman alla volta degli impianti di cui saranno illustrate le principali caratteristiche tecniche da parte di un esperto dell'IPLA, struttura tecnica di riferimento per la Regione Piemonte per le politiche forestali, ambientali ed energetiche, con il supporto del tecnico della società che ha realizzato l'impianto stesso. Per prenotarsi ai tour agli impianti sarà sufficiente presentarsi all'infopoint all'ingresso o preiscriversi dal sito. Gli altri eventi collaterali Un appuntamento molto atteso dagli operatori è il "Premio Forlener per l'Innovazione" suddiviso nelle categorie Meccanizzazione agroforestale e Agroenergia le cui giurie, composte
da tecnici ed esperti di riconosciuta competenza, segnalano al pubblico i migliori e i più innovativi prodotti esposti in fiera. Il 2011 è l'Anno Internazionale delle Foreste e a Forlener non mancheranno le occasioni per approfondire i temi della conservazione e della gestione sostenibile delle risorse forestali. FSC e PEFC, le due realtà internazionali che si occupano delle catene di custodia per la tracciabilità dei prodotti legnosi, cureranno alcuni interessanti seminari sulla certificazione di filiera, sui recenti regolamenti in merito al commercio del legname e sugli acquisti verdi. Tutti i dettagli sui convegni, i seminari e le prove dimostrative, saranno resi noti attraverso le pagine del sito internet dedicato.
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IGIENE URBANA
Mercedes-Benz consegna l'Econic n. 10.000 con trasmissione Allison
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L'Econic numero 10.000 con trasmissione automatica Allison è stato ufficialmente consegnato all'Azienda Municipale per i Servizi Ambientali di Colonia, AWB. Nella flotta di AWB sono ora presenti 130 Econic allestiti con le trasmissioni completamente
automatiche Allison, e nei prossimi tre anni ne entreranno in servizio altri 76. "Al momento, il mercato dei veicoli commerciali non offre una valida alternativa agli Econic. La trasmissione completamente automatica Allison e la cabina ad accesso ribassato si
sono dimostrate perfette per questa applicazione diventando un fattore chiave di successo nelle gare d'appalto," spiega Herbert Winkelhog, direttore responsabile di AWB. "Gli Econic sono una costante della nostra flotta da dieci anni a questa parte. E siamo molto lieti che proprio nella città di Colonia venga consegnata la macchina che segna il traguardo delle 10.000 unità prodotte" Nel 1998, anno dell'introduzione sul mercato, l'Econic venne presentato come specialista della raccolta rifiuti. Ma a partire da Stoccolma, passando per Berlino e Parigi, il concetto del pianale ribassato si è imposto anche in altri settori. Ora l'Econic viene utilizzato per una vasta gamma di applicazioni compresi i trasporti municipali, i servizi di terra aeroportuali, i servizi antincendio, la consegna di bevande e persino il trasporto di carburanti. Mercedes-Benz ha scelto da subito le trasmissioni automatiche Allison come trasmissione esclusiva dell'Econic, per assicurare il maggior comfort di guida possibile, una grande affidabilità e un'elevata efficienza dei consumi. Oggi, tutti gli Econic sono equipaggiati con una trasmissione Allison della Serie 3000 con rallentatore integrato opzionale. L'Econic è un veicolo versatile, disponibile con quattro, sei o otto ruote motrici con peso totale a terra di 18, 26 e 32 tonnellate. La trazione è affidata ai motori a sei cilindri in linea OM 906 LA (con potenze da 175 kW/238 CV a 210 kW/286 CV) o OM 926 LA da 240 kW/326 CV. In alternativa alla trazione diesel, dal 1. Herbert Winkelhog, direttore generale di Abfallwirtschaftsbetriebe di Colonia (AWB), riceve la chiave dell'Econic numero 10.000 da Michael Dietz, Responsabile commerciale, Mercedes-Benz Special Trucks 2. La Serie Allison 3000 è allestita su tutti i Mercedes-Benz Econic
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2002 l'Econic è disponibile con motore a gas metano M906 LAGda 205 kW (279 CV). Ad oggi, sono in servizio oltre 1.000 Econic a gas naturale compresso. Sia la versione diesel che quella a metano sono certificate EEV (Enhanced Environmentally-friendly Vehicle), e rispettano gli standard europei antiemissioni più severi. Inoltre, l'Econic CNG biogas utilizzato a Stoccolma per la raccolta rifiuti, assicura un servizio a bilancio neutro di CO2. Grazie alla tecnologia del convertitore di coppia e Powershifting, le trasmissioni completamente automatiche Allison assicurano eccellenti prestazioni anche alle basse velocità, persino in abbinamento ai carburanti alter- 3 nativi e ai motori alimentati a gas Inoltre, il cambio marce particolarmetano. Moltiplicando la coppia a mente dolce della trasmissione combasso regime motore, il modulo con- pletamente automatica Allison rende vertitore assicura un maggiore spunto più confortevole il lavoro per l'autista del veicolo, cruciale per i motori CNG. e gli operatori. "Le trasmissioni Allison sono caratte- L'architettura della trasmissione comrizzate da un'elevata efficienza e pletamente automatica Allison la necessitano di una assistenza mini- rende la soluzione ideale per tutti quei ma ed estremamente semplice da cicli di lavoro dove affidabilità, durata e effettuare. Ecco perché abbiamo prestazioni contano. "Un Allison utilizdeciso di renderle standard sugli za il convertitore di coppia al lancio del Econic, del cui successo hanno avuto veicolo," afferma Manlio Alvaro, un ruolo determinante", aggiunge Responsabile Marketing Europa di Michael Dietz, responsabile commer- Allison Transmission. "Il convertitore di ciale Mercedes-Benz Special Trucks. coppia non è un componente soggetto Sicuri e affidabili ad usura e permette l'accoppiamento Il pianale ribassato è molto apprezza- tra trasmissione e motore senza l'utito dagli autisti, specialmente nelle lizzo di una frizione a secco. Assicura applicazioni in cui è necessario entra- uno spunto superiore e al contempo re e uscire dal veicolo più volte al riduce le sollecitazioni ed il deterioragiorno. "In passato, con i veicoli con mento della catena cinematica. Tutto cabina ad accesso standard, era fre- ciò è essenziale nella raccolta rifiuti e quente avere problemi ai piedi, ai in altre applicazioni con cicli di lavoro legamenti e alle giunture del ginoc- caratterizzati da numerose fermate e chio. Da quando abbiamo gli Econic, ripartenze. E' per questo che le traqueste patologie sono notevolmente smissioni Allison sono così apprezzate diminuite", afferma il direttore respon- nel settore." sabile di AWB, Herbert Winkelhog. La trasmissione della Serie 3000 è Il finestrino panoramico, la por ta completamente automatica, ha sei vetrata a soffietto e la posizione degli velocità con ingranaggi a rapporti corti specchietti forniscono un'eccellente visibilità per l'autista, un vantaggio non trascurabile nelle aree urbane.
e comandi elettronici avanzati, per cambi marce che ottimizzano i cicli di lavoro e permettono al motore di operare nel modo più efficiente. Per queste molte ragioni, l'Econic con trasmissione Allison fornisce una combinazione impareggiabile di prestazioni, produttività ed efficienza dei consumi. L’Econic numero 10.000 è il modello 2629 L con motore diesel OM 906 LA, potenza di 210 kW (286 hp), un peso operativo lordo di 26.000 kg equipaggiato con una trasmissione Allison completamente automatica a 6 velocità ed attrezzato con una Faun Rotopress. L'azienda Municipale per i Servizi Ambientali di Colonia ha oltre 1.400 dipendenti ed una flotta di 400 veicoli, 130 dei quali sono Econic con trasmissioni Allison completamente automatiche. La AWB possiede tre depositi per lo smaltimento rifiuti e la pulizia delle strade, due centri di raccolta rifiuti urbani, due stazioni di trasferimento rifiuti, un ufficio centrale, un centro assistenza e un'officina. Nel 2009 hanno smaltito 278.000 tonnellate di rifiuti residui e circa 28.300 tonnellate di rifiuti organici.
3. Il Mercedes-Benz Econic CNG (gas naturale compresso) è utilizzato dal trasportatore Simon Loos per la consegna dei generi alimentari ai supermercati intorno ad Amsterdam 4. All'aeroporto Farnborough di Londra un camion cisterna Econic è utilizzato per trasportare il carburante in maniera sicura e attenta in ambito aeroportuale 4 Lavori Pubblici n. 51 luglio - agosto 2011
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PARCHI GIOCO
Operazione Sicurezza Parchi Gioco DOTT. ING. CLAUDIO GINNASI - Amministratore Delegato Ecoplus IVAN MARABESE - Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli
Il seminario presentato congiuntamente da Ecoplus e dall'Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli ha voluto focalizzare l'attenzione sull'importanza che riveste il tema della sicurezza nella progettazione e nella realizzazione di aree, siano esse destinate a parchi gioco per bambini, che ad aree attrezzate di ritrovo per ragazzi.
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La progettazione di aree riservate ai bambini non può prescindere dal fattore sicurezza e pertanto non bisogna lesinare alcuno sforzo per raggiungere la totale certezza che l'incolumità dei giovani sia salvaguardata totalmente e garantita in pieno. E' importante attrezzare le aree gioco con le pavimentazioni antitrauma
adatte, poiché solo operando in questo modo si privilegia la sicurezza rispetto a tutti gli altri fattori, quand'anche importanti, ma sempre e comunque complementari. E' opportuno ricordare che la pavimentazione anti-trauma è caratterizzata dal valore HIC, acronimo per "Injury Criterion Head", cioè "Altezza di Caduta Critica". Per altezza di caduta critica, si intende quella al di sotto della quale un'eventuale caduta non dovrebbe avere come conseguenza effetti traumatici particolarmente gravi. La metodologia di misurazione della altezza di caduta critica si basa sulla misura delle decelerazioni multiassiali, attraverso il calcolo della energia cinetica sviluppata al momento dell'impatto da una sfera con caratteristiche fisico - meccaniche ben definite, e dotata di sensori ad alta sensibilità. Spesso si tende a confondere questo valore con lo spessore della pavimentazione. Sebbene i due indici siano in correlazione fra di loro, essi sono comunque distinti, e possono differenziarsi in funzione della geometria del pannello e della sua composizione. Ecoplus produce specifiche tipologie di pannelli che possono raggiungere valori di HIC superiori a 3 metri. Tutta la produzione Ecoplus è certificata secondo le norme UNI EN 1177 ed è prodotta interamente in Italia nello stabilimento ubicato in Lombardia. Questa, affidata ad un team di tecnici con elevata esperienza, si avvale di macchinari all'avanguardia, che assicurano, oltre ad un'importante capacità produttiva, un'elevata qualità del prodotto. Ecoplus è certificata anche come Azienda Produttrice di Manufatti che contribuiscono alla riduzione delle emissioni alteranti il clima, e dei consumi energetici. Il convegno ha voluto rappresentare un'occasione importante per riflettere Lavori Pubblici n. 51 luglio - agosto 2011
sulle attuali conoscenze, ed ha avuto come obiettivo quello di fornire preziose indicazioni per il raggiungimento dello scopo, sintetizzato negli assiomi "Pavimentazione Antitrauma = Prevenzione" "Prevenzione = Sicurezza". Ecoplus, oltre a produrre pavimentazioni di sicurezza per parchi gioco, è in grado di proporre progetti completi dove è importante privilegiare l'aspetto globale attraverso meccanismi di interazione tra le varie componenti. L'Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli - IISG, azienda leader nell'ambito della certificazione di sicurezza dei giocattoli e dei prodotti destinati all'infanzia, è stato fondato in Italia nel 1978. Fin dalla sua nascita ha anticipato e promosso l'evoluzione delle normative per la sicurezza e la qualità di tutti i prodotti destinati al mondo dell'infanzia e non solo. L'esperienza pluriennale maturata nell'ambito delle problematiche relative la sicurezza dei prodotti ha portato al riconoscimento ufficiale dell'Istituto da par te del Ministero Attività Produttive quale Organismo Notificato alla Commissione Europea. L'Istituto è costantemente all'avanguardia rispetto alle evoluzioni normative e ha frequenti contatti e scam-
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bi con il personale di Organismi Notificati di altri Paesi Europei. IISG par tecipa costantemente in ambito UNI (Ente Italiano per la Normazione) a diverse Commissioni normative e ai Gruppi di Lavoro dei Comitati Tecnici Europei del CEN (Comitato Europeo di Normazione). La missione di IISG consiste nel controllare e certificare la sicurezza di tutto ciò che fa parte dell'universo del bambino; la sicurezza dei prodotti è un requisito indispensabile che deve essere garantito nei confronti di tutti i consumatori. Quando i consumatori sono bambini fornire una garanzia di sicurezza e di qualità è un dovere. Il recepimento in Italia (D.Lgs.206/2005) della Direttiva Europea Sicurezza Generale dei Prodotti ha reso questo obiettivo, oggi, assolutamente primario. Solo una conoscenza profonda del compor tamento dei bambini, portati spontaneamente ad esplorare ogni oggetto che li circonda, permette di valutare il design dei prodotti tenendo conto anche dei
requisiti di sicurezza imposti dalle norme tecniche. E' questo il punto di par tenza di: Operazione Sicurezza Parchi Gioco L'Operazione Sicurezza Parchi Gioco è un'iniziativa di Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli orientata a mettere in sicurezza le aree pubbliche destinate ai giochi e allo svago dei più piccoli. Con Operazione Sicurezza Parchi Gioco, IISG si propone di supportare i Comuni nella realizzazione e gestione di un'area gioco sicura, sotto ogni aspetto, in conformità agli standard europei. Il marchio Orsetto Sicurezza Controllata rilasciato dall'Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli, ente indipendente e leader nella certificazione dei prodotti per l'infanzia, attesta che l'area sia al riparo da rischi sotto tutti gli aspetti: sicurezza delle attrezzature, correttezza dell'installazione e mantenimento di queste caratteristiche nel tempo attraverso periodiche visite ispettive.
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VIABILITA' INVERNALE
Lo spargitore elettrico Polaro per sale, ghiaia e sabbia aumenta la sua taglia GHERARDO MARCHELLI
Oramai da svariate stagioni invernali Option propone in Italia i pratici spargitori elettrici Polaro, che sono stati apprezzati ed hanno dato prova della loro semplicità di utilizzo, praticità e facilità di manutenzione. Questi piccoli spargitori, prodotti dall'azienda tedesca Lehner, permettono di spargere sale, ghiaia o sabbia con qualsiasi mezzo dotato di batteria da 12 o 24 Volt, senza richiedere nessun
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allestimento particolare, ma con una semplice staffatura ed il collegamento al circuito elettrico del mezzo. Fino all'inizio del 2011 gli spargitori Polaro erano proposti in tre versioni con capacità di carico di materiale da spargere 70, 105 e 170 litri. Dall'inizio di quest'anno Lehner ha proposto una nuova versione di spargitore (Soluzioni per Lavori Pubblici n. 48 gennaio - febbraio 2011): Polaro L
e Polaro XL. Questi nuovi Polaro, che si affiancano alla gamma precedente, presentano una nuova tipologia di tramoggia con una geometria più classica con alimentazione del materiale a coclea. Questo nuovo Polaro mantiene le caratteristiche che hanno decretato il successo dei suoi fratelli minori, ossia la facilità di montaggio, l'azionamento elettrico a 12/24 Volt, la leggerezza, l'economicità data anche dalla quasi assenza di manutenzione. Dal comando in cabina attraverso l'intuitivo quadro di controllo è possibile regolare in continuo la larghezza di spaglio da 0,8 a 6,0 metri circa con dosaggio continuo della quantità di spaglio. La progettazione accurata del nuovo Polaro L e Polaro XL permette di allestire praticamente ogni tipologia di veicolo con un piano posteriore di carico: la tramoggia è infatti costruita con la composizione di moduli, che ne variano quindi la lunghezza per differenti capacità in modo da avere il modello più adatto per ogni pianale di ogni mezzo. Il serbatoio di carico può infatti variare la capacità da 350 a 800 litri con step intemedi. Questo pratico spargisale modulare e
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componibile ad azionamento elettrico a 12/24 Volt, rende possibile comporre lo spargisale secondo le esigenze del mezzo su cui viene montato, visto che è composto da 2 moduli base e da 1 o 2 moduli intermedi e da 1 estensore superiore per aumentarne la capacità di portata del sale. L'offerta di modelli quindi vede 6 possibilità di composizione: il modulo base con una capacità di 380 l per un carico utile di sale di 494 kg ed un peso complessivo di 619 kg; il modulo base + 1 modulo intermedio con una capacità di 550 l per un carico utile di sale di 715 kg ed un peso complessivo di 850 kg; il modulo base + 2 moduli intermedii con una
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capacità di 720 l per un carico utile di sale di 936 kg ed un peso complessivo di 1.081 kg; il modulo base + aumento con una capacità di 500 l per un carico utile di sale di 650 kg ed un peso complessivo di 781 kg; il modulo base + 1 modulo intermedio + aumento con una capacità di 718 l per un carico utile di sale di 933 kg ed un peso complessivo di 110 kg; il modulo base + 2 moduli intermedi + aumento con una capacità di 764 l per un carico utile di sale di 993 kg ed un peso complessivo di 1.148 kg. Il robusto telaio è realizzato in acciaio inox mentre il serbatoio del sale è in vetroresina per mantenerne la leggerezza; inoltre all'interno vi è una gri-
glia vibrante che consente la frantumazione del sale e ne evita l'inceppamento. Polaro L e Polaro XL sono già disponibili in Italia, grazie ad Option di Codroipo (UD), per questa imminente stagione invernale.
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PORTATTREZZI
60 anni Unimog: la festa e il nuovo design GUNTHER PATSCHEIDER
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Stoccarda/Wörth - Sono passati 60 anni da quando il primo Unimog è uscito dalla catena di montaggio della fabbrica di Gaggenau (Germania). Per festeggiare questo anniversario la Casa di Stoccarda ha organizzato una grande festa. Fan, autisti, soci di club, proprietari di "oldtimer" e di attuali modelli Unimog si sono incontrati sabato 4 giugno per trascorrere una giornata indimenticabile. Il mito di Mercedes-Benz Unimog è stato vissuto in prima persona durante questo evento speciale: i valori alla base di un veicolo unico al mondo, l'estrema versatilità di impiego e una longevità
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senza tempo. La passione per Unimog (il nome deriva dal tedesco Universalmotorgerät, veicolo portaattrezzi universale) è nata 60 anni fa e continua ancora oggi, sia nella vita quotidiana di proprietari e autisti che fra i migliaia di estimatori che possiedono un veicolo Unimog d'epoca. Esattamente 60 di questi oldtimer hanno preso parte alla "parata di stelle" Unimog che, dall'ex stabilimento di produzione di Gaggenau, passando per il Museo Unimog, è arrivata fino alla fabbrica di Wörth, dove oggi Unimog viene costruito. In occasione della festa di anniver-
sario la fabbrica Mercedes-Benz di Wörth è stata animata da un gran numero di eventi. Oltre alla grande mostra di veicoli storici Unimog, si sono tenuti spettacolari dimostrazioni sul percorso fuoristrada, una dimostrazione comparativa "Vecchio contro Nuovo", uno show intitolato "Versatilità dell'Unimog" e la possibilità di visitare gli impianti di produzione. Domenica 5 giugno i festeggiamenti sono continuati al Museo Unimog di Gaggenau, dove è stato organizzato un vasto programma di eventi per tutta la famiglia. Straordinarie dimostrazioni con veicoli Unimog, interventi di esper ti, incontri con noti autori di libri su Unimog e altre attività hanno offerto diverse e piacevoli occasioni di svago al pubblico per tutta la giornata. La grande fiera dei collezionisti è stata ispirata al motto "Tutto con la Stella" e ha presentato un'incredibile var ietà di modellini in ogni scala, cataloghi, spille e accessori con il simbolo Unimog. Sono stati esposti e illus t ra t i n e i d e t t a g l i m o d e l l i n i d i 1. Presentazione del nuovo concept design Unimog durante la festa dei suoi 60 anni 2. La "parata di stelle" 3. Stabilimento con tutti gli Unimog esposti
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Unimog unici al mondo. Inoltre, sono stati realizzati un modellino in edizione speciale ed una spilla dedicati all'anniversario. L'unità di Mercedes-Benz Veicoli Speciali (MBS), che comprende le gamme di prodotti Unimog, Econic e Zetros, ha presentato un concept di design spettacolare, sempre in occasione della cerimonia per i 60 anni Mercedes-Benz Unimog il 3 giugno 2011 presso lo stabilimento Daimler a Wörth. Il nuovo design unisce passato e futuro dell'Unimog in un modo estremamente all'avanguardia. "Abbiamo preso in considerazione il DNA dell'Unimog con le sue caratteristiche al 100 per cento durante la creazione di questo concetto di design," afferma Bertrand Janssen dal reparto Daimler per la progettazione dei veicoli commerciali. Inoltre, quest'idea di design dà all'osservatore diversi punti di riflessione per interpretare le sue innovazioni tecniche. Per farla breve, è letteralmente un'idea inusuale che fa pensare sulla Universal-Motor-Gerät (Unimog) del futuro. E Yar is Pürsün, direttore degli impianti Mercedes-Benz di Wörth e Mercedes-Benz Veicoli Speciali, è visibilmente entusiasta di questa nuova interpretazione del concetto Unimog dai progettisti di veicoli
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commerciali e il team responsabile del progetto. "Il risultato è un successo completo. Presso MercedesBenz Veicoli Speciali abbiamo deciso di costruire un nuovo concetto di design perché siamo del parere che tale veicolo fungerà da ponte tra la forza progressista di autorinnovamento che ha contraddistinto il programma Unimog per 60 anni e per l'assetto delle future generazioni di prodotti". Il veicolo dimostra che, anche dopo 60 anni (e le 26 linee di prodotto sviluppate in questo per iodo) l'Unimog è ancora in grado di rinnovarsi. Proprio come la sua forza innovativa ha lasciato il segno sul Mercedes-Benz Unimog e lo ha guidato fino ad oggi, il nuovo impressionante "Concept Design 60 Anni Unimog" ha dimostrato che nella progettazione Unimog è ancora possibile una grande quantità di innovazione per le future generazioni. Il nuovo design è basato sul telaio Unimog U5000 con la sua eccezionale capacità off road. Le tradizionali, ed uniche, molle elicoidali sono dipinte di rosso nell'innovativo veicolo, dove Bertrand Janssen e il suo team hanno lasciato la sua carcassa del cofano con la tipica linea Mercedes-Benz e hanno fatto brillare i parafanghi con un verde fresco. Quando hanno selezionato i colori da
utilizzare, i designer nel team di Bertrand Janssen sono stati ispirati da un insolito anfibio, una rana velenosa: proprio come l'Unimog, essa è estremamente mobile sia in acqua che a terra. Oltre a questo punto è ancora una volta sottolineato il legame tra passato e futuro con il verde che era il colore della primissima edizione dell'Unimog e di numerose seguenti generazioni del veicolo. I fari sono come le luci di un palcoscenico, che si concentrano in un unico fascio di luce. Le chiaramente visibili linee ondulate del telaio sono state rifinite con elementi di alta qualità tagliati da blocchi di alluminio. Le quattro r uote, della stessa dimensione, fanno una forte impressione ottica con il design dei loro cerchi in alluminio a cinque stelle. Il concetto di design "60 Anni Unimog" non è però un prototipo per una nuova gamma di prodotti ma sottolinea che Mercedes-Benz Unimog continua ad avere un carattere innovativo e in futuro sarà ancora in possesso di un alto grado di versatilità nella progettazione e tipo di costruzione. Dopo tutto è un concetto unico di veicolo. 4. 5. Campo prove 6. 7. Nuovo concept design
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PIATTAFORME AEREE
CTE sceglie e promuove l'olio bio Recentemente introdotto nella lubrificazione delle piattaforme di CTE, riscuote immediatamente successo nelle vendite: sono già partiti i primi ordini di piattaforme autocarrate lubrificate con l'olio "green" Panolin. Risale alla metà degli anni ottanta l'introduzione sul mercato dei primi lubrificanti attenti all'ambiente (ECLs) - i cosiddetti "oli bio": una mossa pionieristica, perché 30 anni fa il pensiero "green" non era sicuramente così diffuso e sensibilizzato come lo è oggi. La tecnologia degli ultimi anni ha poi dato man forte allo sviluppo di nuovi lubrificanti bio, in accordo con la comunità economica europea che dal 2005 ha iniziato a tracciare i profili di tossicità ed ecotossicità per gli ECL. Una vasta documentazione attesta che questi prodotti non solo rispondono alle nuove normative per la protezione ambientale, ma soddisfano i requisiti tecnici dei produttori di componenti e macchinari. CTE è uno tra questi: minimizzando l'impatto ambientale in caso di perdite accidentali e garantendo un prolungato periodo tra un cambio d'olio e l'altro (anche fino all'intera durata del macchinario - durano almeno 5 volte di più rispetto ad un prodotto minerale tradizionale, che dovrebbe essere cambiato ogni 1.500 - 2.000 ore di esercizio), con conseguente notevole ribasso dei costi di lubrificazione sommati alla maggiore durata dei macchinari, questi oli vengono proposti e consigliati come lubrificanti in accompagnamento alla gamma di piattaforme aeree dell'azienda roveretana CTE. CTE ha scelto infatti l'olio Panolin ECLs per i suoi clienti con l'obiettivo di
promuovere la sensibilizzazione nei confronti dell'ambiente ed insieme garantire una maggior durata ed efficienza dei mezzi di lavoro. L'olio Panolin (olio idraulico a base di esteri sintetici saturi) proviene da Panolin AG, società indipendente con sede in Svizzera a Madetswil, nei pressi di Zurigo. Lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di lubrificanti Panolin sono certificati ISO 9001 e ISO 14001. L'olio è conforme alla nuova direttiva europea 2005/360/CE che stabilisce criteri ecologici e i connessi criteri di valutazione e di verifica per l'assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica ai lubrificanti. I prodotti rientranti in questa certificazione dunque non solo saranno verificati come biodegradabili e non tossici su parametri unifor mi cer tificati dall'Europa (vedi OCSE 301B min. 60% in 28 gg per biodegradabilità od OCSE 201,202,203 per tossicità) ma saranno anche sostenibili in quanto utilizzanti (nei fluidi idraulici) almeno un 50% di carbonio derivante da materie prime rinnovabili e riciclabili. Il più significativo parametro chimico fisico dell'olio bio Panolin è la resistenza alla degradazione termica, con applicazioni in esercizio da -50°C a 150°C: ottime proprietà demulsive, eccellente prevenzione delle schiume e rapido rilascio d'aria, oltre alla capacità di tenere puliti gli impianti grazie alla spiccata detergenza. Il fatto di essere completamente sintetici garantisce inoltre protezione contro l'usura, alta stabilità all'ossidazione ed elevata biodegradabilità. La biodegradabilità evita di correre il rischio degli effetti negativi a seguito
I numeri del risparmio legati al rispetto per l'ambiente - L'olio Panolin HLP SYNTH E 32 (circuito idraulico) va sostituito ogni 12.000 ore, mentre un olio minerale viene sostituito ogni 1.500 ore. - L'olio Panolin BIOGEAR 80W90 (riduttori) va sostituito dopo le prime 100 ore di funzionamento, e successivamente ogni 6.000 ore oppure ogni 3 anni. Un olio minerale va invece sostituito dopo le prime 100 ore e poi ogni 2.000 ore. - Non è solo un risparmio di denaro ma anche un vantaggio per l'ambiente: ogni cambio d'olio evitato riduce l'inquinamento. - Più lunga vita dei componenti e risparmio sui costi dei ricambi. 46
di spandimento che, per le aziende che lavorano nei centri storici, è un problema molto gravoso. Con le piattaforme lubrificate con Panolin si può lavorare quindi anche su pavimentazioni protette. In caso di qualsiasi spandimento, Panolin si decompone completamente a contatto dei microrganismi e batteri presenti nell'acqua e nel terreno, senza praticamente lasciare depositi ed inquinamento dell'ambiente. La sua biodegradabilità secondo OECD 301 B è >60%. Negli ultimi anni, tra i costruttori di macchine movimento terra e sollevamento, si sono registrate più di un miliardo di ore di lavoro con l'olio Panolin. Gli intervalli di cambio olio lunghi, anche fino alla durata del macchinario, sono un aspetto chiave per minimizzare i costi di mantenimento e smaltimento della carica. In questo momento decisivo per le dinamiche ambientali, anche CTE presta attenzione a porsi sempre all'avanguardia nel campo dell'innovazione e della salvaguardia dell'ambiente.
Piattaforma aerea autocarrata articolata ZED 20 CH, tra i primi modelli CTE venduti con olio bio Lavori Pubblici n. 51 luglio - agosto 2011
TRATTORI
Antonio Carraro a Flormart 2011
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Come nelle edizioni passate, anche per Flormart 2011, a Padova dal 15 al 17 settembre, la presenza dei trattori Antonio Carraro sarà rilevante.
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TTR 4400 HST, idrostatico reversibile universale Il concept di TTR 4400 HST (38 HP) replica, in scala minore, quello dei
trattori di alta gamma AC. Il nuovo design, in linea con il più evoluto family feeling della casa, contribuisce sia al miglioramento dell'estetica che alla funzionalità operativa. La scelta strategica delle motorizzazioni, ad iniezione diretta, dei migliori produttori di fama mondiale, significa migliore comfort acustico, minori vibrazioni, risparmio nei consumi ed efficienza al top. La configurazione di TTR 4400 HST, a trasmissione idrostatica, telaio ACTIO™, baricentro basso, guida reversibile, ruote motrici isodiametriche, consente un vasto spettro di utilizzo del mezzo adatto a lavorare su ogni tipo di terreno, sul piano, nei dislivelli, in terreni aspri. Con TTR 4400 HST il binomio macchina attrezzo può assumere diversi assetti operativi ad alto standard di specializzazione, assolvendo molte attività agricole o di manutenzione quali: cura dei parchi, pulizia delle aree pedonali, sfalcio degli argini autostradali, gestione del verde nei campi sportivi, viabilità invernale, movimentazione e scavo nei vivai e nei cantieri. SP 4400 HST: "comunale" per vocazione SP 4400 HST (38 HP) è un mezzo 1. SRH in vivaio
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idrostatico articolato, compatto, super maneggevole, nato per la manutenzione delle isole pedonali e dei centri storici, la viabilità stradale, la pulizia dei selciati, lo sgombero della neve, la cura dei parchi pubblici e dei giardini. Può essere allestito con attrezzi frontali, dorsali e posteriori e quindi utilizzato con spazzatrice, lama o fresa da neve, spargisale, spargisabbia, rasaerba, muletto con pianale portattrezzi, trinciarive, escavatore, trincia e trivella. Un comodo pianale di carico sul dorso del manto cofano rende SP utile anche per la movimentazione di materiale. L'ultima versione offre una serie di soluzioni tecniche che esaltano un comfort operativo finora impensato per una macchina operatrice. La cabina è il primo punto di forza: lo spazio vivibile è molto ampio e la visibilità è in tutte le direzioni. Il sedile a molleggio pneumatico, completo di poggiatesta e braccioli, garantisce una guida avvolgente e rilassante anche dopo molte ore di lavoro. Il posto guida poggia su di una serie di silent-block che assorbono dolcemente le vibrazioni. In più SP 4400 HST è dotato di "must" sfiziosi (tutti di serie!) che sorprenderanno positivamente anche i clienti più esigenti. Tra questi: l'autoradio con lettore CD-MP3, il vano pocket-lunch per conservare cibi e bevande da consumare durante il lavoro, l'impianto di aria condizionata, il potente apparato illuminante dotato di fari di lavoro e presa 12 V. Grazie ai riduttori posteriori SP risulta un mezzo stabile e maneggevole. I freni a comando idraulico assicurano frenate decise e modulari. Il comando di avanzamento a pedale gestisce idraulicamente la trasmissione idrostatica contribuendo ad un comfort di guida nel segno della praticità e della sicurezza. Un dispositivo joystick JM™ per la gestione delle attrezzature, è posto a portata di mano dell'operatore. Per le 48
lavorazioni che richiedono il controllo dell'andatura costante, il dispositivo "speed-fix" permette di fissare la velocità di moto in lavoro. SP 4400 HST può usufruire di un'estensione di garanzia (EXG) fino a 4 anni. Serie Ergit 100 - HR 6500: idrostatico, reversibile, con JM™ HR 6500 (57 HP) è un trattore idrostatico sterzante reversibile che offre una grande versatilità d'usi per i gestori della manutenzione urbana. La variazione continua della velocità nei due sensi di marcia conferisce un'ineguagliabile paticità operativa negli andirivieni. Quattro le gamme di rapporti per una velocità massima di 40 km/h. Grazie al dispositivo speedfix, HR è un autentico specialista in caso di lavorazioni che richiedano velocità d'avanzamento costante. Questo mezzo è in grado di semplificare drasticamente le procedure con attrezzature specifiche come: spazzola, lama da neve, spargisale, rasaerba, trincia frontale, braccio laterale decespugliatore, rimorchio, muletto. La configurazione del trattore a ruote posteriori maggiorate assicura aderenza costante al terreno e permette volte molto contenute. A richiesta HR può montare arco di protezione, telaio a 6 montanti EasyStar o cabina StarLight con aria condizionata e sollevatore anteriore per attrezzature in combinata. Serie Ergit 100 - SRH 9800: nuovo idrostatico reversibile articolato Forti del successo ottenuto con il modello TRH 9800, il "grande" idrostatico, reversibile AC, nasce SRH 9800, di pari caratteristiche, ma con telaio ar ticolato. Un trattore nato espressamente per lavorare negli spazi più ristretti; tra i filari dei vigneti più delicati, in pianura e in pendenza, nei vivai e nelle serre. Il motore da 87 HP, turbodiesel a 4 cilindri raffreddato ad acqua, affidabile, silenzioso ed economico, è dotato di sistema d'inie-
zione ed EGR a controllo elettronico, oggi ancora più affidabile grazie al sistema Clean Fix™ - una ventola ad inversore di flusso che garantisce la continua pulizia ed efficienza del radiatore e della griglia frontale del cofano. A Flormart 2011, SRH 9800 è presentato con arco nella nuova carrozzeria in linea con il family feeling della neonata Serie Ergit 100. Il concept di guida di SRH, ergonomico e spazioso, assicura il massimo comfort anche per gli operatori di corporatura extralarge. Il nuovo dispositivo per il controllo elettronico e automatico della velocità di avanzamento e dei giri del motore ESC (Electronic Speed Control) e gli impianti elettrici ed idraulici, con le opzioni di Joystick on/off o Multifunzione JPM™ con doppia portata di olio, esaltano il comfort operativo e riducono i tempi di esecuzione. La trasmissione idrostatica è dotata di funzione "automotive", dispositivo che consente la modulazione dei giri/motore in base alla velocità d'avanzamento. Infinite le gamme di velocità nei due sensi di marcia e massima praticità operativa negli andirivieni in sequenza rapida. La velocità massima, omologata a 40 km/h, assicura risparmio di tempo nel lavoro e nei trasferimenti. L'avanzamento idrostatico si rivela una soluzione vincente con molte attrezzature per la manutenzione del verde, la pala per la movimentazione del terreno, la catenaria per lo scavo dei canali di drenaggio; ma anche la cimatrice, l'atomizzatore, l'alzapiante nelle serre. Grazie al dispositivo speed-fix, SRH è un autentico specialista nelle lavorazioni che richiedano velocità d'avanzamento costante, come nel caso di operazioni di trattamento o lavorazione del terreno. L'operatore impo2. TTR 4400 3. TRX 6500 Lavori Pubblici n. 51 luglio - agosto 2011
sta i giri della presa di forza e, semplicemente premendo l'apposito pulsante sul cruscotto, fissa la velocità d'avanzamento scelta: le impostazioni rimarranno costanti fino alla fine del lavoro e l'operatore non dovrà far altro che controllare la direzione del trattore. La presa di forza poster iore indipendente, 540/540E g/min è a innesto elettroidraulico progressivo e sincronizzata. Così come il disinnesto trazione anteriore. Il sollevatore è a tre punti Cat 1 e 2. I freni, sulle 4 ruote, sono a disco in bagno d'olio. Serie Ergit - TRX 6500: purosangue economico TRX 6500, nuovo isodiametrico reversibile è un trattore scaturito dall'esigenza di offrire un mezzo con DNA da purosangue (Ergit!) ad un prezzo accessibile a tutti. Ideale per gli usi professionali in agricoltura specializzata, sfoggia tutta sua sapienza 4 operativa nelle pendenze estreme. Il richiesta, monta sollevatore con motore, un Perkins da 57 HP turbo a sospensione e Joystick JM™. 4 cilindri, affidabile, silenzioso ed EasyStar, la soluzione "smart"! ecologico, eroga una brillante coppia A discrezione del cliente, TRX 6500, anche a bassi regimi. Stabilità ed come altri modelli destinati al lavoro aderenza di TRX sono il risultato di in alta montagna o in ambienti diffistudi approfonditi sul passo e sulla cili, può essere allestito con il telaio distribuzione dei pesi di questo nuovo multifunzione componibile EasyStar. Ergit, adatto ad utilizzare con natura- La struttura di questo abitacolo prilezza tutte le attrezzature del caso. A vilegia il comfor t, l'ergonomia, la
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sicurezza, lo spazio operativo, la visibilità sugli attrezzi anche in guida reversa. EasyStar è un accessorio indispensabile per proteggere l'operatore dal sole, dalle intemperie, ma anche dalla polvere e dal clima difficile. Con EasyStar ogni cliente può scegliere un investimento intelligente, proporzionandolo alle proprie esigenze. Varie le combinazioni disponibili: partendo dalla configurazione base, il telaio a 6 montanti con tettuccio di protezione, l'acquirente può aggiungere, in momenti successivi alla consegna, alcuni elementi di completamento del telaio EasyStar, come i parabrezza anteriore e posteriore con tergicristallo e lavavetri, fino al kit di chiusura total-visibility. Il prodotto EasyStar, cer tificato, omologato, garantito per 24 mesi, non costa di più dei prodotti in circolazione non testati, non garantiti, non omologati secondo le nor me di sicurezza. Infine, oltre all'altissima qualità, offre un design perfettamente integrato e in sintonia al concept del trattore acquistato. I modelli Antonio Carraro allestibili con EasyStar sono attualmente: TRX 6500/7800, TX 7800 LE e HR 6500. 4. SRH in vivaio
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ENERGIA
Pannelli solari alla Thule - König di Molteno: quando il CO2 pesa più di 30.000 catene!
Nello stabilimento di Molteno di Thule S.p.A., leader internazionale nella produzione di catene da neve per auto e per tutti i veicoli professionali, nello scorso novembre 2010 è stato
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completato ed installato un impianto fotovoltaico della potenza di 200 kW, posizionato sul tetto del capannone della linea di produzione principale. L'energia prodotta con questo im-
pianto serve per alimentare le 56 linee di saldatura - catena, che a Molteno producono 2.800 anelli al minuto, controllati ad uno ad uno, e che insieme costituiscono i circa 11.000 km di catena da neve prodotti in media ogni anno. L'energia elettrica prodotta nel campo fotovoltaico, da inizio marzo 2011 ad oggi, è stata pari a 123.200 kW/h ed ha coperto oltre il 10% del fabbisogno di energia nel periodo citato. Questo ha consentito una riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera pari a 65,4 tonnellate, in pratica corrispondenti al peso di circa 32.700 catene da autovettura. "Come tutti ben sanno, il CO2 è un gas - spiega Nicoletta Galleani, Marketing Manager - e l'intuito naturale ci porta a pensare che il peso degli elementi, in questo stato fisico, sia quasi trascurabile: ci piace quindi portare questo esempio, che dimostra chiaramente il contrario e dà un'idea concreta di quanto sia importante percorrere la strada della sostenibilità ambientale. Su questa strada il Gruppo Thule è impegnato a fondo, a livello mondiale". Tutto il processo produttivo delle catene da neve Thule - König di Molteno sarà presto certificato anche ISO 14001 (presumibilmente entro fine 2011) e l'obiettivo successivo sarà l'ottenimento della certificazione ISO 18000, Certificazione Integrata per Ambiente - Qualità - Sicurezza.
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VIABILITA' INVERNALE
Nuova gamma di spargisale trainati SPR/TR da 2/5 m3 Morselli Group incrementa la già vasta gamma di prodotti per lo spargimento di sale e cloruri con la nuova serie di spargisale trainati SPR/TR da 2/5 metri cubi, adatti per essere agganciati a trattori agricoli o pale gommate. Grazie alla filosofia di gestione del processo di produzione ed al miglioramento del reparto di industrializzazione del prodotto, oltre al recente inserimento in azienda di due nuovi ingegneri progettisti, Morselli Group ancora una volta è riuscita a mettere in campo un prodotto unico e indispensabile per gli operatori del settore viabilità invernale. Già presentato in diverse manifestazioni l'attrezzo è risultato soddisfacente e ha attirato l'interesse di svariati operatori. Le commesse di lavoro inoltre dimostrano l'eccellente risultato del progetto che sicuramente è stato premiato anche dall'ottimo compromesso fra qualità e prezzo. La tramoggia, in acciaio inox aisi 304, è interamente imbullonata e tutto il processo di foratura e asolatura dei lamierati viene eseguito con taglio laser: ciò permette di non alterare le caratteristiche di inossidabilità del materiale; la tramoggia viene inoltre supportata da un telaio molto solido che permette all'operatore di raggiungere velocità fino ad oltre 40 km/h. Il gruppo di spargimento è composto da un nastro/tappeto in gomma, trainato da un albero collegato al riduttore meccanico; il disco di spargimento, anch'esso in acciaio inox, è regolabile in altezza ed è dotato di sistema per la regolazione dell'asimmetria di spargimento. Lo spargisale viene comandato da una pulsantiera elettronica che gestisce le funzioni di spargimento dall'interno cabina: tali funzioni possono essere utilizzate per regolare sia la larghezza di spargimento che la quantità di materiale; con l'applicazione di un particolare sistema GPS è possibile inoltre configurare percorsi e far sì che lo spargisale sia totalmente autonomo e indipendente durante l'esercizio.
NOLEGGIO
Al servizio delle infrastrutture: Eurotecno per il cantiere autostradale S.I.M.I.
Una complessa logistica di cantiere, tempistiche ristrette, importanti sollevamenti a quote elevate. Gravi le problematiche affrontate nel corso di questo intervento, brillantemente risolte grazie a un'importante squadra di piattaforme aeree. Noleggiate da Eurotecno. Il cantiere edile è di per sé un luogo complesso, in cui si alternano lungo il suo sviluppo differenti tecnologie, lavorazioni e, naturalmente, le macchine e le attrezzature necessarie alla loro realizzazione. Uno scenario in cui è quindi possibile vedere al lavoro ogni tipologia di mezzo d'opera, spesso alle prese con lavorazioni che mettono alla prova il loro potenziale. Come è accaduto, ad esempio, nei cantieri per la realizzazione del nuovo raccordo autostradale Ospitaletto - Montichiari (Cordamolle), in provincia di Brescia, dove ormai da alcuni mesi la S.I.M.I. S.r.l. di Pisogne (BS), impresa specializzata nel settore dei montaggi industriali, sta utilizzando con eccellenti risultati una squadra di mezzi a noleggio fornita da Eurotecno per il montaggio degli impalcati metallici di una serie di viadotti a servizio del 52
nuovo raccordo. Commissionato da Società Autostrade Centro Padane, l'intervento, affidato a Ramonti S.c.a.r.l. come appaltatrice e a Cordioli per la progettazione e realizzazione delle strutture metalliche, ha previsto in particolare la costruzione di una serie di sovrappassi autostradali, realizzati tramite sette viadotti con impalcato in acciaio a doppio T ed uno ad arco (sovrappasso su A21) per un totale di circa 6.000 tonnellate, la cui messa in opera è stata affidata a S.I.M.I. Le specifiche del progetto, le particolari condizioni del cantiere, la necessità di contenere l'impatto delle opere sulla viabilità esistente in esercizio nonché la ristrettezza della tempistica - stabilita in 6 mesi - ha imposto all'impresa un'accurata organizzazione dei lavori, nonché il ricorso a diversi mezzi per il lavoro aereo (su tutti, una coppia di piattaforme aeree da 70 metri di altezza operativa), necessarie per la gestione degli importanti viadotti che le operazioni di montaggio comportavano. Come racconta Enzo Andina, responsabile dei lavori per S.I.M.I.: "Le problematiche presentate da questo
intervento sono state soprattutto legate alla particolare logistica del cantiere, che, comportando una serie di importanti impalcati metallici e la conseguente necessità di non interferire con le opere già eseguite o in corso di esecuzione, ha imposto l'utilizzo di attrezzature di sollevamento in grado di garantire gli sbracci necessari ad affrontare tali situazioni. Il montaggio degli elementi metallici degli impalcati, che rappresenta la nostra specialità, non ha presentato particolari problematiche al di là di quelle legate alle peculiarità di questo tipo di operazioni. La necessità di eseguire una serie di opere di rinforzo, tuttavia, emersa nel corso delle lavorazioni, ha imposto un attento studio delle procedure operative da adottare e, data la presenza delle strutture già poste in opera, l'utilizzo di due piattaforme da 70 metri, in grado di garantire le prestazioni di sollevamento e sbraccio richieste". Necessar ia per il r ispetto della ristretta tempistica dei lavori è stata l'immediata disponibilità di attrezzature di sollevamento, alcune delle quali, per classe di appartenenza e capacità operative, non erano di faciLavori Pubblici n. 51 luglio - agosto 2011
le reperibilità. In questo senso, fondamentale è risultato il contributo di Eurotecno che, oltre a mettere a disposizione i mezzi necessari, ha garantito un puntuale ed efficiente servizio di assistenza in cantiere. Davvero imponente il parco macchine noleggiato dall'azienda e messo in campo per l'esecuzione delle lavorazioni richieste: un sollevatore telescopico fisso Dieci 40.13 Runner da 12 metri, una piattaforma telescopica JLG 1350 da 43 metri, quattro piattaforme telescopiche JLG 660 e quattro JLG 860, rispettivamente da 22 metri e 28 metri, affiancati da una piattaforma a pantografo JLG 4394 da 15 metri, utilizzata per una serie di lavorazioni accessorie, e due gru telescopiche Terex A400 da 30 metri per una por tata di 35 tonnellate. Come già sottolineato, poi, macchine di punta delle lavorazioni effettua-
te sono state le due piattafor me auotcarrate Pagliero da 65 e 75 metri di altezza, che Eurotecno ha in questo caso noleggiato con operatore. Sottolinea Andina: "Dato l'elevato grado di specializzazione della nostra impresa abbiamo naturalmente a disposizione un ampio parco macchine e attrezzature; tuttavia, alla luce delle specifiche esigenze di questo cantiere e della necessità di schierare in alcune fasi fino a quattro piattaforme di classe elevata contemporaneamente e con la massima rapidità, l'efficienza di Eurotecno e la presenza nel suo parco noleggio di importanti attrezzature di sollevamento ci ha permesso di gestire tali esigenze a costi certi e con grande puntualità". Il supporto fornito da Eurotecno si è rivelato impeccabile sotto ogni punto di vista. "Mezzi recenti e in perfette
condizioni, massima puntualità nella consegna in cantiere, assistenza e manutenzione efficienti, un rapporto qualità/prezzo/prestazioni eccellente conclude Enzo Andina - sono gli aspetti che più ci hanno convinto a consolidare le nostre relazioni con l'azienda, che ci ha infatti fornito la maggior parte delle attrezzature di sollevamento utilizzate in questo cantiere. Una vera e propria garanzia, insomma, particolarmente preziosa per chi, come noi, spesso è chiamato ad affrontare situazioni di lavoro molto impegnative e necessita di mezzi speciali e immediatamente disponibili". Il cantiere bresciano, quindi, evidenzia ancora una volta la qualità del parco a noleggio Eurotecno, e l'elevata affidabilità e capacità della società del Gruppo Guarneri di offrire servizi all'altezza in ogni situazione.
AZIENDE
Ferri nella storia d'Italia In occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, l'azienda Ferri di Tamara (FE) è stata premiata da Unioncamere quale una delle 150 imprese più longeve e rappresentative della storia imprenditoriale italiana, prestigioso riconoscimento per aver contribuito alla costruzione del sistema economico italiano in questi ultimi 150 anni della nostra storia. La premiazione è dunque un omaggio alla famiglia Ferri, che da 4 generazioni ha saputo fare della tradizione e della continuità, ma anche della capacità di adattamento alla costante mutevolezza delle condizioni del mercato, il volano della propria lunga storia di successo. L'attività, iniziata nel 1844 da Giovanni Ferri come fabbro per le attività agricole locali, è stata progressivamente sviluppata, passando dalle attrezzature costruite per alleviare le fatiche dei contadini della zona alle attuali trinciatrici agricole e decespugliatrici idrauliche per la manutenzione del verde, oggi esportate in tutti i 5 continenti. Lavori Pubblici n. 51 luglio - agosto 2011
Tutto questo fa di Ferri, attualmente guidata dai fratelli Sandro e Gisella, uno dei più importanti costruttori del settore (annualmente vengono costruite oltre 1.600 macchine), senza aver perso la propria anima di azienda legata al territorio dove è
nata, cresciuta e sviluppata, integrandosi con la realtà locale e contribuendo a far crescere lo sviluppo territoriale. Sandro e Gisella Ferri mostrano orgogliosi il premio ricevuto
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ATTREZZATURE
Atlas Copco Portable Air diventa Portable Energy
Con decorrenza dal 1° luglio, la divisione Portable Air di Atlas Copco ha cambiato denominazione diventando Portable Energy, un nome che rispecchia in maniera più dettagliata il sempre più esteso portafoglio prodotti della divisione. La nuova divisione si focalizza su 5 "pilastri", ognuno dei quali fa riferimento ad uno specifico gruppo di prodotti: aria (motocompressori), generazione di corrente (gruppi elettrogeni), illuminazione (torri faro), acqua (pompe ad immersione) e attrezzature usate. I primi due gruppi, aria e generazione di corrente, si riferiscono a prodotti che la divisione Portable Air commercializza da anni. I compressori rappresentano il prodotto principale da 21 anni, quando fu costituita la divisione, la quale, durante gli ultimi due anni, ha iniziato a differenziare il business intensificando lo sviluppo dei gruppi elettrogeni. Questi prodotti vengono considerati il core business (la prima produzione di gruppi elettrogeni Atlas Copco risale al 1986). Nel corso del 2010 la divisione ha aggiunto la terza e la quarta area di prodotto, ovvero luce e acqua, con il risultato di ottenere prodotti di primo 54
livello come le torri faro e le pompe sommergibili di drenaggio, queste ultime introdotte lo scorso settembre. (La gamma di pompe sommergibili è stata trasferita dalla divisione Ingegner ia Civile alla divisione Portable Air). Con la recente nomina a Business Development Manager di Sam Waes, la divisione ha deciso di sviluppare la quinta area di business, quella delle macchine usate. Geer t Follens, Presidente della Divisione Portable Energy, afferma: "cambiare il nome della divisione in Portable Energy era un passo logico in vista dell'ampliamento dell'offerta di prodotti ai nostri clienti. Con i cinque pilastri siamo in grado di offrire ai nostri clienti soluzioni complete per la fornitura di energia portatile. L'ampliamento di questa gamma di prodotti, insieme alla maggior attenzione per il settore delle costruzioni, come parte della nuova area Construction Technique, ci permetterà di fornire strumenti indispensabili affinché i nostri clienti ottengano la giusta attenzione e il miglior servizio." Por table Energy è una divisione della business area Construction
Technique di Atlas Copco. Progetta, produce e commercializza in tutto il mondo compressori portatili, booster ad altra pressione, gruppi elettrogeni e pompe sommergibili. I prodotti sono venduti sotto diversi brands ad una vasta gamma di industrie, compresa quella edile, quella mineraria, oil and gas e per il settore del noleggio. La sede centrale si trova ad Anversa, Belgio. Gli stabilimenti produttivi sono localizzati in tutto il mondo, principalmente in Belgio, USA, India, Brasile e Cina. Atlas Copco è un gruppo industriale ai massimi vertici mondiali nella produzione di compressori, attrezzature per l'industria edile e mineraria, strumenti di potenza e sistemi di montaggio. Con prodotti e servizi innovativi, il gruppo offre soluzioni sostenibili che consentono ai clienti di aumentare la loro produttività. Fondata nel 1873, l'azienda ha sede a Stoccolma, in Svezia, e vanta una presenza mondiale in oltre 170 Paesi. Nel 2010 Atlas Copco disponeva di un organico di circa 33.000 dipendenti ed ha registrato un fatturato pari a 7,3 miliardi di euro (70 miliardi di corone svedesi).
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