Soluzioni per lavori pubblici 62

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n. 62 maggio - giugno 2013

quota neve s.r.l. via Panizza 12 - 20144 Milano Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. postale 70% LO/MI




6 Gli oneri dei piccoli comuni sul Patto di Stabilità imposto dallo Stato F. Capozzi

8 I nuovi Unimog saranno presentati in Italia in ottobre

n. 62 maggio - giugno 2013

a Expo Lavori Pubblici Gh. Marchelli

14 Gli acquisti della P.A. con particolare riferimento agli Enti Locali

tra Consip e Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione

16 Sicurezza delle macchine utilizzate per i Lavori Pubblici 18 Nuovi Econic Euro VI Gh. Marchelli

22 Nuovo miniescavatore Yanmar da 2,6 tonnellate G. Patscheider

24 Materiali ottimizzati per il risanamento a freddo di pavimentazioni stradali

26 Multione: nuovi accessori per una manutenzione sicura ed efficace

28 Nuove torri faro ELB030WS e ELB030CS "Powered by Yanmar"

29 A Vipiteno Nilfisk approda in Alto Adige con la divisione outdoor G. Patscheider

30 Grillo S.p.A. la forza del Made in Italy G. Patscheider

32 ASM Prato e Assaloni S.r.l.: asfalto sicuro con Automas 34 Ferri iCUT4: la potenza scende in campo

37 Panoramic 50.8 il telescopico "heavy duty" studiato per la movimentazione nelle discariche, ma non solo…"

39 Mounting Systems: nuovo sistema di montaggio in campo aperto

Econic

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Direttore responsabile: dott. Giorgio Marchelli Direttore esecutivo: dott. ing. Gherardo Marchelli Redazione: dott. Giorgia Marchelli dott. arch. Viviana Patscheider Gunther Patscheider

Sigma I XL per impianti solari

Segreteria di redazione: Domenica Stefani

42 Antonio Carraro a Demopark 2013

Editore: quota neve s.r.l.

40 Hymach Dinamic adesso è anche Visual Gh. Marchelli 44 Il comprensorio sciistico più importante della Nuova Zelanda

sceglie lo spandisale UniQa e la lama universale Giletta UMN36

46 Le spazzatrici Bucher in vetrina

48 Dimostrazioni Energreen: un successo senza precedenti

51 Attrezzature per la cura del verde: mezzo secolo di qualità

52 La nuova turbofresa serie TF di Assaloni.com e l'apertura del Colle dell'Agnello

54 Bombelli, un'azienda italiana, sana dal 1889 G. Patscheider

56 Reform Muli T10 X ha ricevuto l’ambito premio internazionale Red Dot Design Award

58 Ultra Lithium Battery di Pellenc

Lavori Pubblici viene inviata in tutta Italia a:

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QUESTIONI LEGALI

Gli oneri dei piccoli comuni sul Patto di Stabilità imposto dallo Stato AVV. FRANCESCO CAPOZZI del Foro di Milano

Dal 1 gennaio 1993, data in cui è entrato in vigore il Trattato di Maastricht, sono state stabilite regole per gli Stati Membri dell'Unione Europea affinché si potesse assicurare il rispetto di alcuni macro obiettivi di finanza pubblica. Tali obiettivi sono stati specificati nel Patto di Stabilità e Crescita europeo (PSC), stipulato nel 1997 ed entrato in vigore con l'adozione dell'euro il primo gennaio 1999. Il PSC fissa, a tale riguardo, dei parametri da rispettare per i Paesi membri, specificamente: - un deficit pubblico non superiore al 3 per cento del Pil; - un debito pubblico al di sotto del 60 per cento del Pil. In questo contesto, il patto interno di stabilità i cui stringenti obblighi da anni attanagliano i comuni provocando il blocco dei pagamenti anche in presenza di risorse disponibili in cassa, ha subito un ulteriore restyling a seguito dell'entrata in vigore della legge n. 228 del 24 dicembre 2012 (legge di stabilità per l'anno 2013). Legge che in parte modifica e integra la Legge n. 183 del 12 novembre 2011, la quale aveva precedentemente esteso ai piccoli comuni (con popolazione tra i 1.001 e i 5.000 abitanti) l'obbligo di attenersi al patto di stabilità interno: accordo in base al quale anche i comuni devono contribuire alla riduzione del debito pubblico nazionale, osservando, di anno in anno, regole sempre più restrittive. In merito all'estensione ai piccoli comuni, si osserva come ai fini della determinazione della popolazione di riferimento si debba applicare l'art. 156 T.U.E.L. (Testo Unico degli Enti

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Locali), cioè si debba considerare la popolazione residente avendo riguardo alla fine del penultimo anno precedente secondo i dati ISTAT. Per l'anno 2013, al fine di determinare quali comuni debbano attenersi agli obblighi imposti dal patto di stabilità interno, sarà necessario fare riferimento ai rilevamenti al 31 dicembre 2011. Sulla scorta di tale estensione, la norma fissa gli obiettivi che gli enti locali, compresi i piccoli comuni, dovranno conseguire nell'anno 2013 (e successivi), definendo le modalità di calcolo del saldo finanziario tra entrate finali e spese finali. Tralasciando le complicate modalità di calcolo del saldo finanziario, qui basterà dire che lo stesso corrisponderà alla differenza tra entrate ed uscite. In questo modo la gestione risulterà fortemente difficoltosa in quanto gli enti, al fine del raggiungimento degli obiettivi, saranno costretti a comprimere o addirittura ad azzerare gli investimenti, nonché a ritardare i pagamenti a fronte di interventi in conto capitale decisi in anni precedenti. Per quanto riguarda ad esempio i detti piccoli comuni, ciò metterà in moto un meccanismo contabile finanziario che costringerà gli stessi ad accantonare risorse finanziarie nella misura del 15,8% della media delle spese correnti fatte nel triennio 2006/2008. Essendo gli obiettivi così parametrati, si evidenzia immediatamente il problema sulla parte del bilancio relativo gli investimenti, perché non sempre le opere pubbliche riescono ad essere completate lo stesso anno in cui

vengono reperite le risorse, per cui in questi casi il saldo non può che risultare fuori parametro: se un anno entrano le risorse e l'anno dopo escono per realizzare un'opera, da un punto di vista pratico si agisce nella correttezza, ma dal punto di vista contabile i saldi non tornano, perché il primo anno le entrate saranno maggiori delle uscite, mentre l'anno successivo ci si troverà in una situazione diametralmente opposta. Il rispetto dei parametri individuati dalla norma in esame sarà fondamentale soprattutto alla luce delle modifiche apportate dalla legge in esame, la quale stabilisce che in caso di mancato rispetto del patto di stabilità interno, l'ente locale inadempiente, nell'anno successivo a quello dell'inadempienza: a) non potrà impegnare spese correnti in misura superiore all'importo annuale medio dei corrispondenti impegni effettuati nell'ultimo triennio; b) non potrà ricorrere all'indebitamento per gli investimenti: a tal proposito, eventuali mutui o prestiti richiesti per il finanziamento degli investimenti, dovranno essere corredati da apposita attestazione da cui risulti il conseguimento degli obiettivi del patto di stabilità interno per l'anno precedente; c) non potrà procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale; d) sarà, infine, tenuto a rideterminare le indennità di funzione ed i gettoni dei consiglieri comunali. Un'ultima ma non meno importante modifica prevista dalla già citata legge, è quella relativa all'obbligo in capo agli enti di inviare al Ministero

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dell'Economia e delle Finanze Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato -, entro il termine perentorio del 31 marzo di ogni anno successivo a quello di riferimento, una certificazione del saldo finanziario conseguito, sottoscritta dal rappresentante legale, dal responsabile del servizio finanziario e dall'organo di revisione economico - finanziaria. Tale disposizione è stata appunto integrata dalla l. n. 228 del 24 dicembre 2012, la quale stabilisce che nel caso in cui la certificazione, sebbene in ritardo, sia trasmessa entro sessanta giorni dal termine stabilito per l'approvazione del conto consuntivo e attesti il rispetto del patto di stabilità

interno, si applicano le sole disposizioni sanzionatorie che limitano la possibilità per l'ente di assumere nuove risorse. Inoltre, è previsto che decorsi sessanta giorni dal termine stabilito per l'approvazione del rendiconto di gestione, in caso di mancata trasmissione da parte dell'ente locale della certificazione, il presidente dell'organo di revisione economico finanziaria, provvede ad assicurare l'assolvimento dell'adempimento e a trasmettere la predetta certificazione entro i successivi trenta giorni, con la sottoscrizione di tutti i soggetti previsti. Sino a quando la certificazione non

sarà trasmessa all'organo competente, le erogazioni di risorse o trasferimenti da parte del Ministero dell'Interno resteranno sospese. Quelle elencate sono le modifiche più significative apportate dalla legge n. 228 del 24 dicembre 2012 al patto di stabilità interno che, in ogni caso, nell'attuale formulazione pare ancora uno strumento incerto, inefficiente e ingiusto poiché tende a scaricare sugli enti decentrati i sacrifici che l'amministrazione statale non vuole o non riesce a fare, costringendo i comuni ad essere vincolati a innumerevoli parametri ancora oscuri che limitano le loro decisioni in tema di spesa.

Le risposte ai vostri quesiti: AVV. FRANCESCO CAPOZZI del Foro di Milano Il funzionario di un comune del territorio italiano chiede: Come si traduce l'eccessiva regolamentazione UNI in materia di progettazione, messa in opera e manutenzione delle aree ludiche nel sistema delle responsabilità delle imprese aggiudicatarie e delle amministrazioni comunali committenti? Il gioco concorrenziale della gara d'appalto - strumento tipico di assegnazione delle commesse nel settore pubblico ha determinato l'ingresso di aziende che operano al limite delle prescrizioni tecniche, esponendo esse stesse e le amministrazioni comunali a diversi profili di responsabilità. All'atto della presentazione dell'offerta, infatti, le imprese appaltatrici devono fornire una certificazione di conformità alle norme tecniche EN 1176 e EN 1177 per ciascun prodotto che verrà fornito in caso di aggiudicazione. In particolare, gli appaltatori dovranno utilizzare materiali che presentino apprezzabili proprietà di ammortizzazione dell'impatto, così come i singoli rivestimenti dovranno esser privi di eventuali spigoli vivi e taglienti o sporgenze pericolose e dovranno inoltre essere installati senza creare alcun punto di intrappolamento. Le norme UNI parimenti, in quanto norme tecniche, non prevedono sanzioni per il mancato rispetto delle qualità prescritte. Per tale ragione, ai fini della richiesta di risarcimento danni ci si dovrà attenere a quanto prevede il codice civile sulla responsabilità dei gestori di tali aree o di coloro che le costruiscono. Quanto invece alla possibile aggiudicazione della gara ad impresa priva dei requisiti richiesti dalle normative citate, ciò non renderebbe automaticamente la gara nulla, ma esporrebbe l'amministrazione committente ad un ricorso amministrativo, da esperirsi, per le imprese concorrenti escluse, secondo tempistiche molto ristrette (15 giorni).

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PORTATTREZZI

I nuovi Unimog saranno presentati in Italia in ottobre a Expo Lavori Pubblici GHERARDO MARCHELLI

Dall'8 al 10 ottobre 2013 a Piacenza, in occasione di Expo Lavori Pubblici sarà presentata, per la prima volta in Italia, la nuova serie di veicoli portattrezzi Unimog, che comprende ben dieci nuovi modelli dall'Unimog U 216 fino all'Unimog U 5024. Nella nuova serie di portattrezzi Unimog, gli Unimog U 216 e U 218 sostituiscono come compatti modelli base il precedente Unimog U 20 e si avvicinano maggiormente alle versioni con motorizzazione più potente, ribattezzate U 318, U 423, U 430, U 527 e U 530. La prima cifra indica l'ordine di grandezza (ad esempio 4 corrisponde all'ex Unimog U 400), mentre le due cifre successive rappresentano i primi numeri della potenza espressa in cavalli, ad esempio 23 sta per 230 CV. I veicoli si presentano tra l'altro con una cabina con visibilità a tutto campo completamente rinnovata, con nuovi sistemi per gli impianti idraulici di lavoro e di potenza, come pure con la trazione sinergica che consente di cambiare dal cambio manuale alla trazione idrostatica durante la marcia, incrementando così in notevole misura l'efficienza e la funzionalità della gamma Unimog. In alcuni punti fon8

damentali sono stati ulteriormente perfezionati anche i modelli per usi fuoristradistici estremi Unimog U 4000 e U 5000, che adesso vengono denominati U 4023 e U 5023. Due serie di motori BlueEfficiency Power totalmente di nuova concezione permettono adesso ad Unimog di rispettare la norma Euro VI e assicurano una maggior efficienza, soprattutto durante l'uso di attrezzi, mettendo a disposizione una potenza ancora più elevata. Si tratta di tre propulsori a 4 e due a 6 cilindri con potenza compresa fra 115 kW (156 CV) e 260 kW (354 CV) delle serie costruttiva OM 934 e OM 936 con una cilindrata da 5,1 litri e 7,7 litri rispettivamente. I modernissimi propulsori coniugano bassi consumi di carburante con la massima purezza delle emissioni e permettono anche ad Unimog di risultare nel complesso ancora più efficiente, nonostante l'elevato sforzo costruttivo per rispettare la norma Euro VI. I motori, già introdotti con successo sulle gamme Antos ed Atego, convincono con valori di potenza e di coppia più elevati, a fronte di una maggiore capacità di ripresa in tutte le fasce di regime. Anche nel caso di Unimog, nonostan-

te l'adeguamento alla norma Euro VI, si è riusciti a ridurre i consumi di carburante. I nuovi iniettori a elettrovalvola con dieci fori permettono un'iniezione ottimale in ogni situazione di esercizio. Con una potenza specifica del motore fino a 33,8 kW/l (46 CV/l) i nuovi propulsori a corsa lunga con sistema di ricircolo dei gas di scarico raffreddato figurano tra i motori diesel con il miglior rendimento. Ad esempio, già nella versione base il nuovo 4 cilindri da 5,1 litri a bordo di Unimog U 216 con i suoi 115 kW (156 CV) offre una coppia convincente di ben 650 Nm, disponibile costantemente su tutta la fascia di regime principale da 1.200 a 1.600 giri/min. Al compatto 4 cilindri si ricollega direttamente lo spettro di potenza del 6 cilindri in linea da 7,7 litri OM 936, disponibile sia per i modelli U 427 e U 430 che per i veicoli U 527 e U 530 in entrambe le varianti da 200 kW (272 CV) e 220 kW (299 CV). Con questi propulsori, Unimog vanta una nuova motorizzazione di punta. La coppia massima in questo caso arriva a 1.200 Nm nella fascia di regime compresa fra 1.200 e 1.600 giri/min. Anche per la depurazione dei gas di

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scarico necessaria per rispettare la normativa Euro VI in vigore a partire dal 1° gennaio 2014, è stata dedicata un'estrema attenzione alla migliore gestione possibile dello spazio, un obiettivo che ha posto gli ingegneri di fronte a sfide impegnative soprattutto nel caso degli autotelai compatti dei modelli Unimog. Oltre al ricircolo dei gas di scarico interno al motore, il trattamento delle emissioni è affidato ad un sistema sequenziale che comprende catalizzatore ossidante, filtro antiparticolato chiuso, sistema di iniezione di AdBlue e catalizzatore SCR. La Serie di portattrezzi Unimog lanciata nel 2000 si presenta nella sua seconda generazione. Le versioni base U 216 e U 218, come pure i veicoli U 318 e U 423, hanno motori a 4 cilindri, mentre i modelli U 427, U 430, U 527 e U 530 adottano propulsori a 6 cilindri. A seguito di un intenso lavoro di progettazione, i nuovi portattrezzi Unimog si rivelano più efficienti, ecologici e redditivi dei loro predecessori, pur risultando nettamente rafforzati nelle loro tipiche doti. La cabina con visibilità a tutto campo si presenta con un design nuovo e moderno, sottolineando l'effetto estetico e funzionale dell'avancorpo dalle dimensioni ridotte che integra i nuovi paraurti con luci diurne a LED. Per garantire una migliore visibilità, adesso i tergicristalli sono alloggiati al disopra del parabrezza. In questo modo la visuale sulla carreggiata e sugli attrezzi risulta ottimale, e adesso anche ulteriormente migliorata grazie al nuovo sistema di monitoraggio con telecamera anteriore. Infine un dettaglio tipico degli Unimog: la presa di forza frontale che rivela tutta la sua potente tecnica e le sue efficienti possibilità di applicazione. Volante multifunzione, piantone dello sterzo regolabile, sistema di riscaldamento e raffreddamento potenziato con una migliore ripartizione dell'aria rendono l'atmosfera più piacevole sia per il conducente che per i passeggeri. Al fine di ottimizzare i comandi, ad esempio, adesso nelle leve di comando dello sterzo sono state integrate varie funzioni di marcia come cambio o freno motore. Anche il quadro strumenti con tutte le informazioni per il conducente è stato rinnovato e presenta un display ampio e luminoso. Il joystick per comandare gli attrezzi è estraibile. A garantire una visuale libera sugli attrezzi frontali - importante anche durante i processi di aggancio e sgancio - provvede il sistema di moni10

toraggio con telecamera anteriore. Tutto questo comporta un sensibile alleggerimento delle fatiche del conducente. Il comando dell'impianto di regolazione della pressione pneumatici Tirecontrol Plus (a richiesta) ora risulta notevolmente facilitato attraverso il display e permette all'utente di scegliere tra le modalità precedentemente parametrizzate "strada", "sabbia" e "percorso accidentato". Il nuovo impianto idraulico di lavoro funziona con precisione e senza movimenti bruschi, garantendo il 30% in più di potenza idraulica. In questo modo gli attrezzi applicati possono essere comandati con una sensibilità mai provata prima. L'impianto idraulico di lavoro funziona in modo totalmente proporzionale, consentendo inoltre di eseguire due movimenti di regolazione contemporaneamente tramite il joystick. Attraverso i tasti multifunzione sul volante e il display, ad esempio, è possibile limitare i livelli di portata. L'impianto idraulico comanda due circuiti: il circuito I mette a disposizione una pressione di sistema di 200 bar con un flusso di olio idrauli-

co pari a 32 l/min, che insieme al circuito II aumenta di altri 55 l/min fino ad arrivare a 240 bar. Inoltre l'azionamento degli attrezzi è stato migliorato sotto un altro aspetto: la presa di forza frontale adesso rende disponibile una potenza massima di 160 kW (prima 150 kW). I due modelli base U 216 e U 218 sono completamente nuovi e sostituiscono l'ex Unimog U 20, differenziandosi poco dai portattrezzi di livello superiore a partire dal modello U 318. I modelli U 216 e U 218 hanno in comune con quest'ultimo la cabina con visibilità a tutto campo, compreso il piantone dello sterzo regolabile e le altre novità, a cui si aggiunge il già noto sistema di sterzo variabile che consente di spostare il volante e i pedali dal posto di guida al lato passeggero. Il grande vantaggio dei nuovi Unimog consiste nelle dimensioni particolarmente compatte. Il passo è di soli 2.800 millimetri e pertanto risulta inferiore di 200 millimetri rispetto a quello dell'U 318, mentre il diametro di volta corrisponde a 12,6 metri a fronte di 13,7 metri - tra l'altro

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entrambi paragonabili a quelli di un'autovettura. Come propulsori a disposizione vi sono motori a quattro cilindri da 115 kW (156 CV) e 130 kW (177 CV). Con tre diversi valori di portata compresi fra 7,5 e 10 tonnellate, i modelli U 216 e U 218 soddisfano le più svariate esigenze di impiego e applicazione anche in termini di carico utile. Ancora più potenti e maneggevoli, con una gamma ulteriormente am pliata di possibilità di impiego, i modelli Unimog da U 318 a U 530 sono caratterizzati da una maggiore efficienza sotto tutti gli aspetti. Le motorizzazioni offrono inoltre un nuovo valore di punta, poiché i 220 kW (299 CV) dei modelli U 430 e U 530 rappresentano la massima potenza mai erogata a bordo di un Unimog. I sistemi ulteriormente perfezionati degli impianti idraulici di lavoro e di potenza traggono vantaggio dai motori. A garantire una maggior efficienza contribuisce anche il maggiore carico utile. In questo ambito si è riusciti ad ottenere una riduzione del peso ricorrendo a rientranze sul telaio e ruote in alluminio. Inoltre gli ingegneri hanno posto una vera e propria pietra miliare nella progettazione accorciando il passo di 80 millimetri rispetto all'ex U 300 (U 318 e U 423), nonostante la presenza di complessi componenti richiesti dalla norma Euro VI. In questo modo, e anche con l'ausilio di maggiori angoli di sterzata, è stato possibile ridurre il diametro di volta di questi modelli in confronto ai loro predecessori. Impianto idraulico di potenza VarioPower: dietro questa denominazione si cela da tempo il sistema di azionamento degli attrezzi particolarmente potente degli Unimog, adesso diventato ancora più efficiente. Due circuiti, entrambi con una portata di olio idraulico di 125 l al minuto e una pressione di 280 bar, sono in grado di eseguire, se si desidera, più fasi di lavoro contemporaneamente o di svolgere compiti estremamente gravosi erogando una potenza massima di 58 kW a circuito. Il sistema ulteriormente perfezionato sostituisce le pompe innestabili sulle prese di forza o i motori diesel ausiliari, ad esempio nelle spazzatrici frontali, facendo risparmiare carburante, spazio e peso. Ma anche sull'autotelaio di Unimog è possibile risparmiare peso, quando l'impianto idraulico di potenza non è necessario: infatti questo gruppo può essere rimosso facilmente 12

dalla sua sede per aumentare il carico utile. Il sistema si comanda attraverso appositi tasti sul volante, mentre i relativi dati sono leggibili sul display del nuovo quadro strumenti. L'impianto idraulico di potenza è disponibile per i modelli Unimog a partire dalla versione U 318. Come novità mondiale, il portattrezzi Unimog presenta la trazione idrostatica in una forma altamente innovativa, aprendo nuove possibilità di utilizzo delle attrezzature. La combinazione fra trazione idrostatica e cambio manuale adesso permette infatti di commutare rapidamente tra questi due sistemi durante la marcia, mentre prima occorreva fare una piccola sosta. La nuova e confortevole modalità Drive-Work si rivela utile, ad esempio, quando durante la falciatura di un'aiuola spartitraffico la presenza di una barriera antirumore rende superfluo il lavoro su un lungo tragitto. Indipendentemente da questo, la nuova trazione idrostatica di Unimog adesso permette di mantenere una velocità fino a 50 km/h, aumentando la potenza idrostatica del 20%. Mentre la guida e l'uso degli attrezzi senza interruzioni riducono in particolare l'usura della frizione e rendono il lavoro più produttivo, guidare con il cambio manuale fa risparmiare carburante grazie al rendimento ottimale. Nel caso del cambio con innesto elettropneumatico delle marce, il conducente può commutare fra i dispositivi azionando la frizione, mentre con il cambio automatizzato EAS (a richiesta) questo processo si svolge in modo del tutto automatico. Il nuovo sistema sinergico si può attivare a scelta tramite la leva di comando sullo sterzo, il joystick del sistema idraulico o il pedale dell'acceleratore. La versatilità di impiego dei portattrezzi Unimog è leggendaria. I progettisti di Unimog prevedono più di 1.000 possibilità. Produttori di attrezzi provenienti da tutto il mondo collaborano con Mercedes-Benz Special Trucks nella fabbrica di Wörth, dove nasce Unimog. Tutte le parti coinvolte ampliano costantemente lo spettro di impiego del veicolo attraverso un'intensiva cooperazione. Il grande vantaggio di Unimog, dal modello U 216 all'U 530, consiste nella possibilità di utilizzare quattro attrezzi. Sono infatti previste tre zone d'attacco - davanti, dietro e tra gli assali - come pure una zona di montaggio sul telaio. Gli attrezzi possono essere alimentati con energia idraulica, meccanica ed elettri-

ca. I servizi municipali, l'industria energetica, l'economia forestale, l'agrologistica, l'edilizia o l'impiego bimodale strada - rotaia sono sulla lista delle possibili applicazioni, insieme a molte altre. Sia che si tratti di servizi aeroportuali, della pulizia di parchi solari o dello sgombero di neve su strade di montagna, Unimog è a suo agio in ogni situazione e proprio questo lo rende unico nel panorama dei veicoli industriali: un versatile portattrezzi con le caratteristiche di marcia di un autocarro. E anche come trattore di un autotreno da 40 tonnellate si fa onore, visto che la sua velocità tecnica massima di 90 km/h è assolutamente idonea alla marcia in autostrada. La stabilità direzionale, il comportamento di sterzata preciso e l'utilizzo di ABS garantiscono ad Unimog gli stessi livelli di sicurezza dei veicoli industriali. Inoltre la ripartizione ottimale del carico sugli assali e le ruote di uguali dimensioni si riflettono positivamente sul comportamento di marcia. Nella cabina con visibilità a tutto campo, Unimog rappresenta addirittura un modello di riferimento: parabrezza panoramico, finestrini laterali ribassati, cofano corto e un'ampia visuale libera sull'area di marcia e di lavoro. In più, il nuovo sistema di monitoraggio con telecamera anteriore allevia le fatiche del conducente, permettendo di controllare meglio la zona antistante il veicolo e facilitando l'aggancio degli attrezzi. E infine, ma non meno importante, vanno ricordate le doti fuoristradistiche di Unimog: assi a portale, elevata altezza libera dal suolo, bloccaggi dei differenziali, pneumatici singoli e la possibilità di "disimpegnarsi" dagli avvallamenti del terreno (Electronic Quick Reverse). Anche quando si tratta di manutenzione, diagnosi o riparazione, per Unimog si è pensato a tutto. Attraverso più di 650 punti di assistenza sparsi in oltre 130 Paesi, i competenti partner Unimog si prendono cura del veicolo, con una vasta scelta di formule di assistenza e servizi finanziari che completano il pacchetto complessivo di offerte. Più ecologici ed efficienti, ma al tempo stesso altrettanto idonei alla marcia fuoristrada come i loro predecessori e ancora più robusti - quindi migliorati sotto tutti gli aspetti - ora gli Unimog per usi fuoristradistici estremi si presentano con le nuove denominazioni U 4023 e U 5023 come eredi dei modelli U 4000 e U 5000. I veicoli

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adottano il nuovo potente motore BlueEfficiency Power BlueTec 6, un 4 cilindri che adesso eroga 170 kW (230 CV) e una coppia di 900 Nm. Il cambio di Unimog è stato ottimizzato e potenziato, accorciando i tempi di innesto a fronte di una maggiore durata. In futuro l'utilizzo del cambio avverrà tramite la leva di comando sul volante che comprende anche la funzione di inversione rapida del senso di marcia EQR (Electronic Quick Reverse). Come sempre sono disponibili 8 marce avanti e 6 retromarce, ma a richiesta è possibile anche installare uno speciale gruppo riduttore per la marcia offroad con una fascia di velocità compresa fra 2,5 e 35 km/h. La differenza sostanziale tra i due modelli risiede negli assali e nel telaio, e quindi nel carico per asse e nel peso complessivo, che per U 4023 arriva ad un massimo di 10,3 tonnellate, mentre in U 5023 non supera le 14,5 tonnellate. Questa cabina è un classico che caratterizza l'immagine di Unimog oggi nella serie di modelli Unimog per usi fuoristradistici estremi - dal lontano 1974. Gli ingegneri MercedesBenz hanno dovuto studiare il modo per alloggiare le tecnologie necessarie per il rispetto della norma Euro VI sotto questa cabina. Ci sono riusciti spostando all'indietro il motore di un metro, in modo da metterlo al centro della nuova configurazione. La nuova cabina è stata allungata e lievemente rialzata di 120 millimetri rispetto alla versione precedente, e con lo spostamento del comando del cambio dalla consolle centrale alla leva di comando dello sterzo, adesso risultano migliorate anche le condizioni di spazio interne. Anche questa serie di modelli è stata arricchita con nuovi equipaggiamenti come il volante multifunzione, il piantone dello sterzo regolabile, la leva di comando dello sterzo, i tasti multifunzione, il quadro strumenti con grande display e il nuovo sistema di riscaldamento e ventilazione potenziato che assicurano condizioni ottimali per il conducente. L'impianto di regolazione della pressione pneumatici Tirecontrol Plus è stato rinnovato nella concezione e adesso consente di impostare facilmente e comodamente la pressione degli pneumatici predefinita più adatta per ogni tipo di impiego, selezionando i programmi corrispondenti. Le modalità disponibili sono "strada", "sabbia" e "percorso accidentato". Esternamente, la mascherina del

radiatore dinamica e i nuovi paraurti con moderni gruppi ottici dimostrano fin dal primo sguardo che si tratta di una nuova generazione di Unimog. Totalmente rinnovata è anche la configurazione dell'accesso alla cabina, confortevole e sicuro, con due o tre gradini a seconda delle preferenze del cliente. La posizione modificata del gruppo di propulsione adesso permette anche di azionare gli attrezzi direttamente dal motore, anche durante la marcia, diversamente da quanto avviene con la presa di forza dal cambio che comunque è stata mantenuta. Il grande vantaggio di Unimog per usi fuoristradistici estremi, ovvero le sue caratteristiche di marcia ottimali sui terreni impervi, è rimasto invariato, anche se sotto alcuni aspetti i suoi punti di forza sono stati ulteriormente consolidati. A seguito del nuovo alloggiamento centrale del motore, la curvatura del telaio si trova più spostata all'indietro, e questo nel complesso ha consentito di ottenere un baricentro più basso a fronte di un'elevata altezza libera dal suolo, il che tra l'altro migliora le doti fuoristradistiche del veicolo. Il fatto che il telaio di questo Unimog sia completamente saldato, compresi i tubi di spinta, garantisce una torsione eccellente fino ad un massimo di 600 millimetri durante la marcia sullo sterrato. La tecnica dei tubi di spinta abbinati alle molle elicoidali, collegando gli assali al cambio tramite tubi e sfere di spinta, rende possibile una torsione fino a 30°. Gli assi a portale, il baricentro basso del veicolo e i valori eccellenti in termini di angoli d'attacco (anteriore 44°, posteriore 51°), angolo di rampa (34°) e pendenza superabile (45°), cui va aggiunta la capacità di guado fino ad un massimo di 1,20 metri e

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un angolo di inclinazione laterale di 38°, rendono Unimog per usi fuoristradistici estremi un veicolo completo. La marcia in situazioni estreme con la trazione integrale inserita è facilitata dai bloccaggi dei differenziali inseribili e dall'impianto di regolazione della pressione pneumatici. Gli Unimog hanno una vita lunga, oltre ad essere robusti e affidabili. Il telaio completamente saldato o i componenti della catena cinematica incapsulati confermano la loro capacità di sopportare altissime sollecitazioni. Gli assali sono rinforzati, tutti i principali gruppi meccanici sono protetti oppure si trovano in una posizione sicura; e questo naturalmente vale anche per l'attraversamento di corsi d'acqua entro il limite garantito della capacità di guado pari a 1,20 metri. Da tutto ciò appare evidente perché Unimog per usi fuoristradistici estremi goda di una fama tanto eccellente in tutto il mondo. Per questo veicolo gli interventi in condizioni estreme sullo sterrato sono all'ordine del giorno, sia che si tratti della lotta agli incendi boschivi, che di soccorsi in caso di catastrofe, di interventi con gru, della costruzione di condutture, di spedizioni, della messa in sicurezza di persone e macchinari e, infine, ma non meno importante, anche del trasporto di persone: ovunque le strade si trasformano in piste sterrate o terreni impervi, gli Unimog U 4023 e U 5023 sono sempre a proprio agio. Anche quando si tratta di manutenzione, diagnosi o riparazione, per Unimog si è pensato a tutto. Attraverso più di 650 punti di assistenza sparsi in oltre 130 Paesi, i competenti partner Unimog si prendono cura del veicolo, con una vasta scelta di formule di assistenza e servizi finanziari che completano il pacchetto complessivo di offerte.

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CORSI

Gli acquisti della P.A. con particolare riferimento agli Enti Locali tra Consip e Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione EXPO LAVORI PUBBLICI - Piacenza mercoledì 9 ottobre 2013

Sono aperte le iscrizioni al corso sul Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, che si terrà ad Expo Lavori Pubblici mercoledì 9 ottobre 2013 con il seguente programma: Ore 10:15 Apertura dei lavori - Saluto del Presidente UNITEL Bernardino Primiani Ore 10:30 Relazione tenuta dal Con-

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sip: - La normativa: le novità introdotte dalla Spending Review - Il mercato elettronico: definizione, la registrazione, il punto ordinante ed il punto istruttore, l'ordine diretto, la richiesta d'offerta, demo on-line sull'aggiudicazione di una RdO, principali risultati. Ore 12:30 Domande al relatore, osservazioni, discussione. L'incontro è rivolto ai tecnici degli EE.LL. delle stazioni appaltanti ed ai funzionari incaricati delle forniture, acquisti e servizi, agli Amministratori Locali, Segretari e Dirigenti, per la conoscenza delle innovazioni apportate dalle recenti normative. Con l'entrata in vigore della L. 135/2012 ("spending review") è stata accentuata e fortemente valorizzata l'incombenza di ricorrere al Mercato Elettronico della Pubblica Ammi nistrazione (MEPA) e alla Consip per gli acquisti di forniture e servizi anche per gli Enti Locali. L'art. 1 della legge pone, infatti, il mancato riferimento alle norme procedurali di acquisto in rete, come

possibile illecito disciplinare, causa di responsabilità amministrativa e danno erariale: inoltre i contratti conclusi in violazione risultano essere nulli. E' quindi un argomento che, benché non di rilevanza diretta sui Lavori Pubblici, interviene con forza sull'agire quotidiano di molti di noi che si interessano anche delle semplici forniture per materiali vari di manutenzione ordinaria. L'uso delle procedure informatiche Consip e MEPA sarà quindi l'oggetto di questo incontro il cui Relatore sarà una persona direttamente coinvolta nel mercato elettronico e nella sua quotidiana applicazione. In questa ottica l'invito è esteso anche ai colleghi di altri servizi, quali ufficio acquisti, economato… e comunque di qualunque altro servizio direttamente interessato agli acquisti. Il convegno è gratuito per i soci UNITEL. Per i non associati il prezzo è di 40 €. L'iscrizione è effettuabile direttamente dal sito di Expo Lavori Pubblici, www.expolavoripubblici.it.

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CORSI

Sicurezza delle macchine utilizzate per i Lavori Pubblici PIACENZA 8 - 10 OTTOBRE 2013

Cinque nuovi appuntamenti sono in programma durante la fiera Expo Lavori Pubblici che si terrà a Piacenza dall'8 al 10 ottobre 2013. In collaborazione con CNR-Imamoter saranno organizzati cinque diversi corsi gratuiti basati sulla sicurezza sui seguenti temi: - Verde - Neve - Macchine movimento terra - Noleggio e rivendita delle macchine usate - Patentini Il corso che affronterà le tematiche riguardanti la gestione del verde si terrà martedì 8 ottobre alle ore 14:00 e tratterà di: - evoluzione normativa inerente le macchine per la gestione del verde. Il corso che affronterà le tematiche riguardanti la viabilità invernale si terrà mercoledì 9 ottobre alle ore 10:30 e tratterà di:

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- evoluzione normativa inerente le macchine per la viabilità invernale. Il corso che affronterà le tematiche riguardanti le macchine movimento terra si terrà mercoledì 9 ottobre alle ore 14:00 e tratterà di: - utilizzo delle macchine movimento terra nei cantieri stradali. Il corso che affronterà le tematiche riguardanti il noleggio e rivendita delle macchine usate si terrà giovedì 10 ottobre alle ore 10:30 e tratterà di: - noleggio nell'ambito del D.Lgs 81/08; - rivendita di macchine usate nell'ambito del D.Lgs 81/08. Il corso che affronterà le tematiche riguardanti i patentini si terrà giovedì 10 ottobre alle ore 14:00 e tratterà di: - accordo Stato/Regioni sul rilascio dell'abilitazione alla guida di talune categorie di macchine; - contenuti dei corsi teorici e pratici;

- linee guida delle Regioni. Nel padiglione espositivo di Expo Lavori Pubblici vi sarà un'area gestita da CNR-Imamoter, ove saranno esposte le novità tecnologiche e dove si potranno toccare con mano le attrezzature di cui si parlerà durante i corsi. Imamoter è un Istituto di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.), ha sede a Ferrara e conta una Unità Organizzativa di Supporto (U.O.S.) presso l'Area di Ricerca del C.N.R. di Torino. Imamoter è stato costituito il 15 giugno del 2002 e deriva dall'accorpamento di due Istituti del C.N.R: l'Istituto per le Macchine Movimento Terra e Veicoli Fuoristrada (CEMOTER) e l'Istituto per la Meccaniz zazione Agricola (IMA). La missione di Imamoter è quella di essere una risorsa di eccellenza per l'avanzamento, la promozione e la divulgazione delle conoscenze utili alla progettazione, alla produzione e all'impiego delle macchine agricole e movimento terra. Imamoter vuole contribuire allo sviluppo sociale del Paese e alla competitività dei comparti industriali interessati.

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AUTOTELAI

Nuovi Econic Euro VI GHERARDO MARCHELLI

Con l'introduzione della normativa antinquinamento europea Euro VI in vigore a partire dal 1°gennaio 2014, Mercedes-Benz presenta in versione rinnovata oltre ad Atego, Antos, Arocs e Actros anche i due veicoli speciali Unimog ed Econic, completando così il portfolio di veicoli industriali con la Stella. I nuovi motori producono fino al 90% in meno di emissioni e di particolato rispetto a quelli attuali. Econic potrà essere toccato con mano per la prima volta dagli italiani al salone dedicato all'ecologia Ecomondo che si terrà a Rimini dal 6 al 9 novembre. Naturalmente la caratteristica peculiare per i nuovi modelli è la motoriz-

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zazione che vede due serie di motori BlueEfficiency Power totalmente di nuova concezione, che permettono adesso ad Econic di rispettare la norma Euro VI e assicurano una maggiore efficienza, e grazie ai quali è stato possibile ottenere una riduzione dei consumi anche del 4%. I motori, già introdotti con successo sulle gamme Antos ed Atego, convincono con valori di potenza e di coppia più elevati, a fronte di una maggior capacità di ripresa in tutte le fasce di regime. Il fatto che il nuovo Econic, oltre ai nuovi motori Euro VI ecologici e potenti, presenti una serie di altre importanti innovazioni, appare evi-

dente già dal primo sguardo al design moderno della cabina Low Entry: il cuore del progetto Econic. All'interno, la spaziosa cabina è stata ulteriormente perfezionata con un accesso ergonomico per consentire di svolgere il lavoro in modo ancora più efficiente. Le innovazioni riguardano anche lo châssis: il vasto numero di varianti di autotelaio permette innumerevoli possibilità di impiego. La nuova disposizione dei gruppi dietro la cabina, come pure ulteriori accorgimenti sul telaio, hanno consentito di rendere ancora più facile l'allestimento di sovrastrutture sul nuovo Econic. Nonostante l'aumento di peso e il montaggio di componenti supplementari richiesti dalla norma Euro VI, alcune misure mirate a ridurre la massa del veicolo hanno consentito di mantenere invariato il carico utile. Un'ampia gamma di componenti di Econic sono stati ripresi dalla produzione di veicoli industriali in grande serie, come la nuova architettura di sistemi elettronici, i componenti dell'autotelaio, la nuova catena cinematica e i comandi. Fatta eccezione per la collaudata scocca della cabina, Econic è diventato un veicolo nuovo. Già dal primo sguardo appare evidente che il nuovo Econic fa parte delle nuove serie di veicoli industriali Mercedes-Benz. La nuova mascheri-

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na del radiatore, i paraurti più robusti e le luci diurne a LED di serie caratterizzano il design moderno della cabina del veicolo. Al momento di salire sulla cabina Low Entry, che, nonostante l'introduzione della norma antinquinamento Euro VI e i conseguenti componenti supplementari ha potuto essere mantenuta in questa configurazione, salta all'occhio la nuova disposizione degli interni. Il conducente e i passeggeri di Econic d'ora in poi apprezzeranno ancora di più la cabina con il suo collaudato accesso ribassato e uno spazio interno straordinariamente generoso. La plancia, completamente rinnovata, con il nuovo volante multifunzione che permette un rapido accesso al display del quadro strumenti e all'autoradio, come pure i comandi posizionabili secondo le esigenze individuali, offrono al conducente le migliori condizioni di lavoro. Lo spostamento del freno di stazionamento e il comando del cambio all'altezza del volante rendono l'utilizzo più confortevole, sicuro ed ergonomico. A garantire maggiore spazio di stivaggio provvedono invece i vani portaoggetti con serratura al disopra dei sedili dei passeggeri, come pure i portabevande integrati nel ripiano centrale. Dietro i sedili dei passeggeri è previsto un ulteriore spazio per riporre un massimo di tre bottiglie. Le altre caratteristiche principali della cabina consistono nella nuova disposizione delle bocchette di ventilazione e nella tendina parasole avvolgibile a comando elettrico, che, abbinata ad un migliore isolamento della cabina e del tunnel motore, contribuisce a creare un ambiente di lavoro più rilassante, oltre naturalmente all'accesso ribassato e alla porta pieghevole completamente vetrata. La norma antinquinamento europea Euro VI equivale, in fin dei conti, nient'altro che ad una riduzione complessiva delle emissioni e del particolato in misura del 90% rispetto agli standard Euro V. Un ruolo importante nel raggiungimento di questo risultato è stato svolto dallo sviluppo del sistema di raffreddamento ottimizzato che tiene efficientemente sotto controllo l'esigenza di raffreddare i componenti a seguito del ricircolo dei gas di scarico. Oltre al ricircolo dei gas di scarico interno al motore, la depurazione delle emissioni è affidata al filtro antiparticolato chiuso, all'iniezione di AdBlue e al catalizzatore SCR. Al comando dei sistemi di filtraggio

BlueTec 6 integrati in un'unità di posttrattamento dei gas di scarico provvede una centralina elettronica che regola il processo di depurazione secondo necessità, sulla base di un vasto numero di parametri del motore e di impiego del veicolo. Nonostante l'impegno notevolmente maggiore richiesto per consumare

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meno carburante durante il processo di depurazione dei gas di scarico, anche nel caso di Econic la Casa di Stoccarda è riuscita a realizzare lo stesso capolavoro tecnologico che si è già compiuto negli altri veicoli industriali di grande serie, da Atego ad Actros: un risparmio di carburante anche del 4% e una riduzione del

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consumo di AdBlue che può arrivare fino ad un massimo del 40%. Grazie alla maggiore affidabilità del veicolo e ad intervalli di manutenzione più lunghi si riducono anche i costi di riparazione e manutenzione, con un conseguente notevole incremento della redditività. La gamma adotta due 6 cilindri della serie costruttiva OM 936 LA con una potenza base di 220 kW (299 CV) e una motorizzazione di punta di 260 kW (354 CV) con una cilindrata di 7,7 litri. Sotto tutti gli aspetti, i nuovi motori in linea totalizzano subito i migliori punteggi della loro categoria. Alcune caratteristiche costruttive, come gli alberi a camme con camme calettate, le bielle forgiate e imbullonate, come pure l'albero motore configurato per garantire la massima rigidità rendono evidente che questi motori sono stati progettati per una vita lavorativa lunga, proficua ed efficiente. Con eccellenti valori di coppia pari a 1.200 Nm e 1.400 Nm rispettivamente, la motorizzazione si adatta perfettamente alle impegnative esigenze di impiego di Econic. In poche parole: i motori erogano una maggiore potenza a regimi più bassi. I moderni motori Euro VI di Econic raggiungono risultati eccellenti anche nella potenza frenante. Grazie ad un freno motore a decompressione a doppio ciclo è disponibile una potenza frenante di 235 kW/2.500 min. Con l'utilizzo del nuovo freno motore di serie, le sollecitazioni sui dischi dei freni montati su tutti gli assali diminuiscono sia in termini di usura delle guarnizioni che di surriscaldamento. Lo stop-and-go gioca un ruolo importante nel lavoro quotidiano degli utenti di Econic e rappresenta una particolare sfida per i motori e il cambio. Per questo motivo la catena cinematica di Econic è dotata come sempre del cambio automatico Allison a 6 marce che consente di guidare più comodamente nel traffico intenso dei centri urbani. Il cambio automatico si rivela particolarmente utile, ad esem-

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pio, nelle frequenti fermate e partenze dei servizi di smaltimento dei rifiuti. Per la nuova generazione di Econic il cambio è stato abbinato al software Eco che consente di risparmiare carburante e migliorare il comfort di marcia. Sostenibilità e conservazione delle risorse sono parte integrante della filosofia aziendale Mercedes-Benz. Per questo motivo Econic NGT è impiegato con successo e in più di 1.000 esemplari fin dal 2002 a livello internazionale. Con il metano fossile o il biogas rinnovabile, Econic soddisfa requisiti nettamente superiori a quelli previsti per legge, e contribuisce a rendere le metropoli più ecocompatibili e pulite. Di conseguenza Mercedes-Benz intende continuare a perfezionare le motorizzazioni a gas sulla base della nuova generazione di motori all'avanguardia anche per i requisiti della normativa Euro VI. Econic sarà disponibile inizialmente nelle configurazioni 4x2, 6x4 e 6x2/4 con asse anteriore o posteriore aggiunto sterzante elettroidraulico progressivo, con un peso totale a terra di 18 o 26 tonnellate. A richiesta sono disponibili anche versioni speciali personalizzate. I modelli a due e tre assi sono disponibili con diverse misure di passo: da quella più compatta e maneggevole da 3.450 mm fino ad un massimo di 4.800 mm. La cabina è disponibile in versione alta (con altezza interna di 1.745 millimetri) e bassa (1.295 millimetri). Ma il cuore del concept di Econic - prodotto in più di 12.500 unità dal lancio sul mercato nel 1998 - consiste nell'ergonomica cabina ribassata ed estremamente spaziosa con accesso ad un solo gradino. In tutti i casi in cui il conducente e i passeggeri devono spesso salire e scendere dalla cabina, questo si traduce in un notevole miglioramento delle condizioni di lavoro, anche dal punto di vista della salute. La configurazione di Econic rappresenta ormai da tempo un sinonimo dei veicoli adibiti ai servizi di

raccolta e distribuzione. Poiché Econic offre un ampio ventaglio di soluzioni per numerosi settori di impiego, le attuali modifiche all'autotelaio rivestono grande importanza per l'industria delle sovrastrutture. Econic viene utilizzato con successo ad esempio nei servizi municipali per lo smaltimento dei rifiuti o la pulizia delle strade, nella distribuzione per il trasporto di generi alimentari e bevande, nonché come veicolo antincendio con scala girevole o come autopompa ausiliaria. Inoltre viene impiegato con successo anche per il rifornimento o il catering dei velivoli negli aeroporti. Lo schema continuo di fori e la possibilità di spostare la traversa posteriore a posizione variabile, come pure la nuova collocazione dei gruppi dietro la cabina, rendono più facile l'allestimento di sovrastrutture e creano maggiore spazio di montaggio. Inoltre la portata dell'asse anteriore è stata aumentata ad otto tonnellate. I collaudati e fondamentali componenti del concetto di sicurezza di Econic, come ad esempio l'accesso ribassato e confortevole, le sospensioni pneumatiche che favoriscono il benessere fisico, l'ampio parabrezza panoramico abbinato al sistema di retrovisori, come pure la porta lato passeggero totalmente vetrata a comando elettropneumatico sul lato del veicolo opposto al traffico stradale, contribuiscono a proteggere sia la squadra di lavoro che gli altri utenti della strada. Lo Stability Control Assist (ESP) - introdotto prima di quanto previsto dalle norme di legge - concorre alla sicurezza del nuovo Econic così come il freno elettropneumatico. Entrambi i sistemi di assistenza alla guida vanno a completare il sistema antibloccaggio (ABS) già integrato e la regolazione antislittamento (ASR), costituendo una parte fondamentale del concetto di sicurezza di Econic. I servizi di manutenzione, diagnosi e riparazione sono sempre garantiti: Mercedes-Benz mette a disposizione per Econic più di 1.800 Punti di Assistenza in più di 130 Paesi, per potersi occupare dei veicoli con la massima cura e attenzione. Speciali offerte di assistenza e di finanziamento completano il pacchetto complessivo di servizi. Per concludere è evidente che il nuovo Econic stabilisce nuovi parametri di riferimento in termini di redditività, ecocompatibilità, ergonomia e sicurezza.

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MOVIMENTO TERRA

Nuovo miniescavatore cingolato Yanmar da 2,6 tonnellate GUNTHER PATSCHEIDER

Yanmar Construction Equipment Europe ha presenteto al Bauma il suo nuovo miniescavatore SV26. Si tratta dell'ultimo arrivato della serie SV con un raggio di rotazione posteriore estremamente corto. Questa macchina rappresenta un compromesso eccellente tra compattezza, potenza, comfort e facilità d'accesso. La macchina è stata concepita per

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una grande varietà di applicazioni, come ad esempio il risanamento urbano, lo sterramento, l'agricoltura o i lavori paesaggistici. Dimensioni compatte Grazie alle sue dimensioni molto compatte, l'SV26 è ideale per tutti i lavori urbani e paesaggistici. Con la sporgenza posteriore molto ridotta, è la macchina idonea per lavorare negli

spazi più angusti. Con il peso di trasporto di 2.590 kg (cingoli in gomma e cabina), può essere trasportata su un piccolo rimorchio o un veicolo leggero. Il peso operativo dell'SV26 è di 2.665 kg e consente, con la distribuzione ottimizzata delle masse e dei volumi, elevate capacità di sollevamento. Potenza e rendimento superiori Il miniescavatore SV26 viene azionato da un motore diesel Yanmar a 3 cilindri, dotato di iniezione diretta con una cilindrata di 1.330 cc che contribuisce alla riduzione del consumo di carburante e delle emissioni inquinanti, conservando tuttavia una potenza importante (17,4 kW a 2.400 g/min). Rispetta le più severe norme per quanto concerne i gas di scarico. Il consumo di carburante è già molto basso (meno di 4 litri l'ora), ma può essere ridotto ulteriormente, grazie all'installazione di un sistema automatico per la riduzione del numero di giri del motore (opzionale), quando la macchina è inattiva per più di 4 secondi, che accelera nuovamente, quando è necessario. Grazie alla combinazione di 3 movimenti simultanei, l'impianto idraulico VIPPS (ViO Progressive 3-Pumps System), brevettato da Yanmar, offre prestazioni eccezionali, una velocità di lavoro incrementata e un funzionamento progressivo, senza scosse. La combinazione ottimale delle forze di scavo (1.500 kgf al bilanciere/2.500

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kgf alla benna) e dei cicli di lavoro garantisce una produttività eccezionale. Di facile uso e con sicurezza rinforzata La cabina certificata ROPS-FOPS offre un posto di lavoro spazioso per una massima libertà di movimento. L'apertura della porta è stata allargata per facilitarne l'entrata e l'uscita. L'ergonomia della SV26 è stata studiata per offrire il massimo comfort

all'operatore. I comandi sono stati posizionati in modo ideale per rendere il lavoro più semplice ed intuitivo. Il sedile con sospensione, pluriregolabile con poggiatesta e poggiapolsi regolabili riducono la fatica, in particolare durante i lunghi giorni di lavoro. Il livello sonoro in cabina è di soli 77 dBA, mentre il sistema di sospensione della cabina riduce le vibrazioni sentite dall'operatore. Il nuove monitor di comando digitale assicura un controllo permanente ed integrale del buon funzionamento della macchina e aumenta la sicurezza dell'operatore, indicando eventuali anomalie. La leva destra è dotata di serie di un roller rotante per il comando proporzionale dei circuiti idraulici ausiliari, consentendo in questa maniera un uso preciso e dolce delle attrezzature. L'SV26 offre un ambiente di lavoro allo stesso tempo pratico e sicuro, è equipaggiato di serie con tre specchi retrovisori a visione panoramica e con un proiettore di lavoro LED. Tutti questi dispositivi garantiscono una visibilità ottimale della zona di lavoro. La macchina può essere equipaggiata come optional con un girofaro e 2 proiettori LED aggiuntivi per poter effetture lavori notturni in tutta sicurezza.

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Facilità di manutenzione La manutenzione è semplice, grazie alla grande apertura dei cofani laterali e superiori, al miglior accesso al radiatore di raffreddamento e agli sportelli di accesso facilmente smontabili per una manutenzione rapida ed efficiente. La protezione integrale dei cilindri e dei tubi flessibili evita i rischi di guasto della macchina. Le temperature di funzionamento della macchina sono state notevolmente ridotte, contribuendo ad una durata di vita superiore dell'SV26. Un impianto di lubrificazione automatico garantisce l'ingrassaggio ottimale ed è disponibile come opzione.

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Materiali ottimizzati per il risanamento a freddo di pavimentazioni stradali EXPO LAVORI PUBBLICI - MARTEDI' 8 OTTOBRE 2013 ORE 14:00

WORKSHOP INSTA SERVICE Durante la fiera Expo Lavori Pubblici, che si terrà a Piacenza dall'8 al 10 ottobre 2013, l'azienda Insta Service, in collaborazione con il prof. ing. Francesco Canestrari e la dott. ing. Gilda Ferrotti dell'Università Poli tecnica delle Marche, presenterà un workshop sui materiali ottimizzati per il risanamento a freddo di pavimentazioni stradali. Il workshop si terrà martedì 8 ottobre 2013 alle ore 14:00. Le attività di manutenzione del patrimonio viario esistente assumono sempre maggiore rilievo in considerazione del fatto che nei Paesi più industrializzati vengono spese annualmente somme ingenti per la manutenzione delle strade esistenti, soggette ad un inevitabile processo di degrado. In particolare, l'obiettivo principale degli interventi riguardanti le pavimentazioni consiste nel mantenere un adeguato livello di servizio garantendo l'integrità strutturale anche mediante la prevenzione di possibili dissesti. Ne discende, pertanto, la necessità di migliorare l'efficienza delle operazioni di manutenzione puntuale, che si traduce nell'esigenza di ricercare materiali e procedure ottimizzati in termini prestazionali. A tale proposito, l'azienda Insta Service è da anni presente sul mercato con prodotti che si collocano ai vertici della categoria per l'esecuzione di

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risanamenti locali delle pavimentazioni stradali ed aeroportuali. Il presente workshop offre l'occasione di divulgare i risultati di ricerche, svolte in collaborazione con l'Università Politecnica delle Marche, che rappresentano una evoluzione degli studi presentati nell'ambito della precedente manifestazione Expo Lavori Pubblici 2011. Le presentazioni saranno tenute da docenti universitari relativamente ai seguenti argomenti:

Ottimizzazione di conglomerati bituminosi a freddo fibro-rinforzati prof. ing. Francesco Canestrari Confronto sperimentale di conglomerati bituminosi a freddo ad alte prestazioni dott. ing. Gilda Ferrotti Nel seguito è riportato un sommario dei contenuti che verranno trattati. Premessa I dissesti che interessano la pavimentazione possono essere di varia natura

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e sono provocati da differenti cause che devono essere correttamente individuate ed analizzate con l'obiettivo di prevenire ulteriori peggioramenti delle condizioni del piano viabile. La ricerca svolta ha focalizzato l'attenzione sui problemi legati ai dissesti di disintegrazione (rottura della pavimentazione in piccoli frammenti sciolti) con specifico riferimento alla formazione delle buche. Tali ammaloramenti sono caratterizzati dalla velocità con cui il degrado, una volta generato, evolve compromettendo il comfort e la sicurezza di marcia e conducendo, in assenza di un tempestivo risanamento, al completo disfacimento della pavimentazione. Risulta, pertanto, necessario intervenire prontamente e con materiali in grado di raggiungere buone prestazioni in tempi relativamente brevi, così da garantire agli utenti una pronta efficienza della pavimentazione, in termini di transitabilità e di sicurezza. Tali aspetti devono, tuttavia, essere strettamente connessi anche alla durabilità dell'intervento eseguito nell'ottica di assicurare una adeguata permanenza sulla pavimentazione. Ottimizzazione di conglomerati bituminosi a freddo fibro - rinforzati Nel contesto richiamato in premessa, è stata studiata la possibilità di ottimizzare le prestazioni, sia a breve che a medio - lungo termine, di un conglomerato bituminoso a freddo, denominato BlackTop, impiegato per il risanamento di buche e per l'esecuzione di rappezzi di piccole dimensioni, andando ad aggiungere, alla miscela standard di conglomerato, delle fibre di rinforzo. L'aggiunta di fibre nei conglomerati bituminosi a freddo è, infatti, molto diffusa ma poco studiata in ambito internazionale, probabilmente a causa del fatto che l'impiego di tali miscele è generalmente limitato alla sola manutenzione e non alla realizzazione di nuovi strati. L'eventuale impiego di fibre di rinforzo nei conglomerati richiede, tuttavia, degli studi molto approfonditi per l'individuazione della tipologia e del dosaggio più idonei, in maniera tale da massimizzare le prestazioni sia a breve che a lungo termine. Nella sperimentazione condotta, oltre a tre diverse tipologie di fibre e a due dosaggi, sono state considerate differenti stagionature in aria ed un ulteriore periodo di stagionatura in immersione, per la valutazione degli effetti dovuti alla presenza dell'acqua. Le prestazioni ottenute in termini di

prove tradizionali (Marshall, Trazione indiretta), di prove di durabilità (prova Cantabro) e di prove di addensamento (tramite pressa giratoria) sono state, inoltre, confrontate con quelle ottenute con il conglomerato a freddo Black Top originario, assunto come miscela di riferimento. Confronto sperimentale di conglomerati bituminosi a freddo ad alte prestazioni L'efficienza del conglomerato a freddo Black Top, sia originario che ottimizzato mediante l'aggiunta di fibre di rinforzo, è stata ulteriormente indagata eseguendo un confronto

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con altri due conglomerati bituminosi a freddo ad alte prestazioni reperibili sul mercato. In tal senso, sono state eseguite prove tradizionali, di durabilità e di addensamento, ripetute con differenti tempi di condizionamento all'aria e dopo un periodo di immersione in acqua, ponendo particolare attenzione alle differenze di comportamento dopo periodi di stagionatura sia brevi che medio - lunghi. La partecipazione è gratuita previa registrazione sul sito www.expolavoripubblici.it

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PORTATTREZZI

Multione: nuovi accessori per una manutenzione sicura ed efficace

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CSF con il marchio Multione offre la minipala multifunzionale al servizio di pubbliche amministrazioni e municipalizzate. Multione amplia ulteriormente la propria gamma di accessori per migliorare le operazioni dedicate alla manutenzione di aree pubbliche e alla cura di spazi verdi. L'ultima novità è la nuova piattaforma verticale mobile dotata di sistema di attacco rapido su qualsiasi minipala gommata Multione. La piattaforma è munita di un cestello (65x65 cm) in grado di ospitare una persona (120

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kg): grazie ad un sistema di sollevamento idraulico telecomandato l'operatore può raggiungere altezze di 2 lavoro fino a 10 metri. Prestazioni e pubblico, ad esempio il trinciaerba sicurezza al vertice, grazie anche al frontale e laterale, e vari strumenti sistema di ancoraggio al suolo garan- dedicati alla rasatura di tappeti erbosi tito da 4 bracci d'acciaio. con o senza raccolta. Una soluzione ideale per l'operatore Con l'applicazione del trinciaerba che vuole lavorare in autonomia nelle laterale sulla macchina Multione, gramanutenzioni pubbliche, cura del zie al braccio estensibile a traslazioverde alberato, manutenzione di sta- ne fino a 4 metri, si riescono facilbili e opere stradali... mente a tagliare l'erba alta e gli arbuMultione offre innumerevoli soluzioni sti a bordo strada, ma anche potare di applicazione per la cura del verde regolarmente siepi e piante che invadono carreggiate stradali. Può lavorare in posizione orizzontale, inclinata e verticale. E riguardo lo sgombero di strade, piazzali, cortili invasi da granella, sabbia, sassi, foglie? L'utilizzo della spazzatrice è ideale. Molto semplice da applicare a Multione e facile da manovrare con 4 ruote indipendenti a rotazione manuale fino a 45° mediante ghiera a scatti. Questo accessorio è disponibile con e senza vasca di raccolta, nelle misure di larghezza 100 - 150 cm, può anche essere 1. 2. 6. Multione con piattaforma verticale 3. 5. Multione con spazzatrice 4. Multione con trinciaerba laterale

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dotato di spazzola laterale. Massima efficienza quindi per la pubblica amministrazione che, con la qualità Multione e i suoi molteplici utensili, può svolgere qualsiasi operazione utile alla cura e al mantenimento degli spazi municipali. Multione vince la sfida contro ogni altra macchina con dimensioni compatte, tecnologia idrostatica all'avanguardia, 4 ruote motrici con differenziale, braccio telescopico unito alla piastra di attacco rapido universale. Qualsiasi utensile in pochi minuti per risolvere qualsiasi problema. Maggiori informazioni sul sito web dell'azienda vicentina.

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ATTREZZATURE

Nuove torri faro ELB030WS e ELB030CS "Powered by Yanmar"

Le nuove torri faro ELB030WS e ELB030CS "Powered by Yanmar" sono compatte, manovrabili, molto stabili e facili da utilizzare. Producono una luce potente, richiedono poca manutenzione e hanno una lunga durata di vita. ELB030WS e ELB030CS sono equipaggiate di un e-ballast (ballast elettronico). Questo ballast innovativo è concepito per frequenze di 50 Hz e 60 Hz e una potenza tra 90 V e 240 V. Il riavviamento è immediato e consente di mantenere un'illuminazione potente e omogenea, anche quando la tensione del generatore varia. Il peso delle torri faro viene notevolmente ridotto grazie a questo ballast elettronico che pesa solo 2,5 kg (come paragone, un ballast elettromagnetico pesa 16 kg). I modelli ELB030WS e ELB030CS sono equipaggiati di palloni d’illuminazione autogonfianti. Il tessuto dell'involucro diffonde una luce importante, prodotta da una lampada LED di 300W. Queste lampade molto potenti producono un'illuminazione equivalente a una lampada alogena di 2.000 W o una lampada a vapori metallici di 400 W, consentendo un'importante economia d'energia. Hanno una lunga durata di vita e resistono meglio alle vibrazioni rispetto alle lampade alogene. Il sistema di regolazione a 3 livelli (300 W/200 W/100 W) consente di aggiustare la

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potenza in base al luogo e l'utilizzazione delle torri faro. I palloni diffondono una luce di ampio raggio a 360° per consentire di illuminare una zona più grande. Producendo meno ombre e rispettando i rilievi, la luce dei palloni è anche molto piacevole per gli operai. Illuminano in modo efficace i luoghi di lavoro senza essere abbaglianti per le persone, neanche quando fissano i palloni direttamente. Questa luce dolce è anche molto gradevole per il traffico circostante. I palloni della gamma "Powered by Yanmar" sono prodotti con un tessuto durevole, non infiammabile e la loro manutenzione è semplice. I palloni possono essere smontati facilmente per essere immagazzinati e sono forniti di serie con un telo di protezione. I modelli ELB030WS e ELB030CS sono compatti e facili da gestire. La torre faro completa ELB030WS (incluso il ballast elettronico molto leggero, il palo in alluminio e la base in acciaio) vengono contenuti in solo due sacchi. ELB030CS viene consegnata in una valigia di trasporto con rotelle, pratica e facile da trasportare. Grazie alla loro compattezza, queste torri faro sono ideali per gli interventi notturni della polizia, dei pompieri o delle squadre di soccorso.

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IGIENE URBANA

A Vipiteno Nilfisk approda in Alto Adige con la divisione outdoor GUNTHER PATSCHEIDER

Il Comune di Vipiteno ha scelto CR2250 di Nilfisk per le molteplici esigenze di manutenzione e pulizia degli spazi cittadini. L'amministrazione di questa importante cittadina in provincia di Bolzano ricercava una soluzione che potesse essere univoca, ma capace di affrontare necessità diverse, in funzione dell'andamento delle stagioni. CR2250 di Nilfisk è stata identificata come la macchina ideale per far fronte a questa richiesta: la divisione outdoor di Nilfisk, con la collaborazione del dealer locale Carlo Albertacci, entra a pieno titolo in Alto Adige, contribuendo così in maniera sensibile alla pulizia dello spazio urbano e alla manutenzione delle aree verdi. CR2250 si caratterizza per la versatilità delle sue configurazioni: la ricca

gamma di accessori dedicati (dalla lama a V per la neve, alla pacciamatrice e al tagliabordi) la rendono una macchina multifunzione, mentre la facilità con cui è possibile sostituire gli accessori, senza l'uso di attrezzi, ne aumenta l'efficienza, abbattendo i costi di gestione. Il Comune di Vipiteno può contare sulla CR2250 per l'intero arco dell'anno e, grazie alle dimensioni contenute, è maneggevole, stabile e f a c ile da gui dare. I n inv erno, CR 2250 può s paz z are la nev e, spargere sale o sabbia nello stesso passaggio, raddoppiando l'efficacia in una sola fase. In estate, sfruttando i diversi accessori, la manutenzione delle aree verdi diventa più veloce anche negli ambiti più stretti, riducendo così le ore di impiego del

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personale addetto. A queste operazioni si aggiungono le funzioni spazzatrice e aspirante, che rappresentano una costante per tutte le stagioni. CR2250, come l'intera gamma di macchine multifunzione stradali della divisione outdoor di Nilfisk, è dotata di un sistema esclusivo di filtri per il controllo della polvere. Accorgimenti come questo, che permettono di eliminare il ricorso a pesticidi, assieme a una continua ricerca volta a ridurre i rischi per l'operatore e gli effetti esterni sulle aree cittadine, fanno di CR2250 una macchina ecocompatibile, ideale per le amministrazioni che fanno dell'ecologia e del miglioramento della qualità della vita uno dei punti essenziali del loro programma di sviluppo.

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VERDE

Grillo S.p.A. la forza del Made in Italy GUNTHER PATSCHEIDER

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Grillo S.p.A. da oltre 50 anni progetta e realizza macchine per l'agricoltura professionale, la manutenzione delle aree verdi, il giardino di casa e l'orto privato. Studi di engineering applicati all'uso operativo quotidiano sono alla base dei modelli proposti dall'azienda così da creare soluzioni tecniche per aiutare il lavoro dell'operatore e renderlo sempre più semplice e piacevole. Per progettare e produrre, Grillo si avvale di un efficiente staff tecnico di progettisti collaudatori che sottopone ogni nuovo modello a precisi test di resistenza, di lavoro e di praticità d'uso. Solo al superamento positivo di queste fasi che seguono gli standard di qualità del "Sistema Qualità Grillo" (che segue i severi standard Europei CE), viene avviata la produzione nei 1. Stabilimento Grillo 2. Reparto assemblaggio 3. Reparto verniciatura 4. Controlli di precisione

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quattro siti produttivi situati tutti nell'hinterland di Cesena. L'azienda garantisce la qualità e l'altissima precisione di ogni particolare con l'uso di macchine utensili ad alto valore tecnologico: dal taglio al laser alle lavorazioni robotizzate, dalle linee di montaggio semiautomatiche fino alla verniciatura a polveri nel nuovissimo impianto che rispetta l'equilibrio bioambientale. Da sempre sostenitrice 2 della filosofia ecologica, Grillo ha inve- mento di tutto il personale Grillo, tali stito in questo tipo di verniciatura che da poter garantire in ogni situazione non utilizza solventi e risulta essere preparazione, specializzazione ed molto più resistente nel tempo. efficacia. L'assistenza post vendita e Grillo è presente con i propri prodotti la gestione ricambi sono curate diretin 55 Paesi del mondo nei 5 conti- tamente dalla sede centrale di nenti, con una rete di vendita ed assi- Cesena, anche per filiali o importatori stenza composta da oltre 1.000 diretti dei vari Paesi del mondo, con rivenditori, più di 50 distributori e 3 supporti e servizi rapidi ed efficaci. filiali commerciali; produce oltre Nuova serie Overland 20.000 macchine l'anno in una La nuova serie Overland PK 400,600, gamma che comprende oltre 50 800 e 1400 racchiude in sé tutto lo diversi modelli, impiegando più di 200 sforzo tecnologico ed innovativo di addetti interni. Grillo. Massima attenzione è riposta nei pro- Nati per offrire una risposta di maggrammi di formazione e aggiorna- gior comodità d'uso alle trattrici tradi-

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zionali, la nuova Serie PK trova una speciale collocazione anche nel mercato industriale e dei servizi. Le più importanti caratteristiche di questi mezzi sono le ridotte dimensioni esterne (3.900x1.400 mm) che consentono di raggiungere posti difficilmente agibili, l'equilibrio meccanico della struttura con la posizione posteriore del motore che ha prodotto anche un maggior comfort in fatto di rumorosità e vibrazioni per operatori

in cabina, ottima maneggevolezza e maggiori ambiti di utilizzo con le 2 e 4 ruote sterzanti a 2 e 4 ruote motrici. L'omologazione italiana sia agricola sia industriale, le varie motorizzazioni (18, 25 e 34 HP) secondo il modello e le prese di forza idrauliche e meccaniche disponibili fino a 20 HP, consentono di rispondere in modo vincente alle tante applicazioni necessarie alla realtà rurale e municipale: taglialegna, biotrituratori, lama spaz-

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zaneve, spargisale, spryer, golf, per citarne solo alcuni. Grillo ha scelto di continuare ad essere vero Made in Italy: produrre anche questa nuova gamma di macchine nei propri stabilimenti italiani a Cesena, dall'idea… alla messa su strada. Questo è, e rimane, uno dei punti di forza e di garanzia nel tempo del marchio Grillo. Ormai da anni, lo slogan aziendale è "Di Grillo in Grillo....di Bene in Meglio!"

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MANUTENZIONE STRADE

ASM Prato e Assaloni S.r.l.: asfalto sicuro con Automas

ASM di Prato, ovvero l'azienda municipalizzata che si occupa della viabilità della città toscana, dopo quattro anni di intensa attività, ha potuto consuntivare l'effetto di quello che nel 2009, quando fu acquistato, l'Iveco Eurocargo 180E28 attrezzato con Automas 50, era un innovativo prodotto per il ripristino del manto stradale e presentava il grande vantaggio di essere un modulo rapidamente scarrabile. Su intuizione ed interessamento da parte del dirigente del servizio manutenzione ambiente urbano dott. Marco Mascelli e del tecnico responsabile dei servizi operativi geom. Damiano Bennati, l'azienda ASM ha deciso l'acquisto di un autocarro Eurocargo 180E28 poiché tale chassis permetteva il montaggio di

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Automas 50, ovvero il modello con capacità e ovviamente autonomia doppi rispetto ad Automas 25 (che viene proposto su veicoli portattrezzi con portate utili più ridotte), pur mantenendo le caratteristiche di autocarro con cassone ribaltabile utilizzabile, fra l'altro, e a puro titolo di esempio, per spargere il sale avendo anche l'impianto oleodinamico dimensionato per tale funzione. L'Eurocargo 180E28 corredato di Automas 50 è un cantiere mobile completo e indipendente ed al tempo stesso veloce e performante: rappresentava quindi la possibilità di utilizzare con continuità la macchina per riparare le strade per tutto l'esteso territorio del comune pratese, consentendo di abbattere l'investimento e di comprendere a consuntivo come

e quanto l'acquisto possa essere stato lungimirante: nel corso dell'anno 2012 Automas ha ripristinato buche nel Comune di Prato per un totale di 14.901 quintali di conglomerato bituminoso; nel periodo estivo (dal mese di maggio al mese di ottobre) ASM ha incrementato tale servizio con un doppio turno operativo che copre l'arco dell'intera giornata lavorativa (dal lunedì al venerdì dalle ore 7.00 alle ore 19.00) ed il sabato mattina, riuscendo a raggiungere la stesura di quantità giornaliera media di conglomerato bituminoso pari a circa 110/120 quintali. L'utilizzo del conglomerato bituminoso caldo permette riparazioni veloci e soprattutto permanenti, a differenza di quanto accade con il tradizionale asfalto a freddo la cui durata è molto più ridotta e si può stimare mediamente in un rapporto di uno a dieci: in pratica, è come avere la qualità di lavoro di una finitrice, con l'enorme vantaggio del cantiere mobile veloce, senza tempi morti di carico e scarico dei macchinari. In occasione del corso d'istruzione effettuato all'atto della consegna della macchina, gli operatori hanno avuto modo di apprezzare la funzionalità di questo cantiere mobile, tenendo in considerazione che per l'alimentazione del modulo che, giova ricordarlo, è facilmente scarrabile su quattro piedi telescopici alla stregua di uno spargi-

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sale, è sufficiente l'impianto oleodinamico installato da Assaloni S.r.l., che può essere utilizzato dopo aver smontato il modulo per la viabilità invernale alimentando lama e spargisale. Illustriamo le caratteristiche tecniche dell'allestimento, ribadendo che naturalmente Automas è coperto da brevetto. Il termocontainer per asfalto è costituito da una tramoggia a doppia intercapedine, isolata termicamente su tutti i lati, all'interno della quale è alloggiata una coclea per lo scarico del materiale. I portelli superiori di carico, anch'essi isolati termicamente, sono apribili idraulicamente a farfalla e sono realizzati a doppia piega, per non interferire in altezza con le tramogge di carico degli impianti. E' dotato di un impianto di riscaldamento con 2 bruciatori a GPL/Propano, comprensivo di una speciale centralina elettronica per il funzionamento automatico dell'impianto. Tale apparecchiatura è completa di termostato digitale per il controllo della temperatura, apparato elettronico per il controllo dell'elettrovalvola di sicurezza che regola l'alimentazione del gas, riduttore di pressione e sistema di accensione automatico tramite candeletta. I due bruciatori, del tipo a barra, lunghi quanto tutta la tramoggia di con-

tenimento, sono posizionati ai lati del vano coclea, per assicurare un regolare continuo ed uniforme riscaldamento della stessa e di tutta la superficie del vano di carico. Speciali camini di uscita fumi sono posizionati nella parte superiore della macchina, in corrispondenza dei portelloni. La coclea di scarico, costruita con speciale acciaio antiusura hardox, è azionata con un motoriduttore idraulico ad alta coppia e consente, tramite uno scivolo in acciaio inox rotante manualmente, di dirigere il materiale direttamente all'interno della buca o dello scavo. La spruzzatrice di emulsione a caldo è composta da un serbatoio coibentato in acciaio speciale ad alto spessore, completo di bocchettone di carico, valvola di scarico, camera interna di riscaldamento con tubo a U, bocca uscita fumi e termometro per il controllo della temperatura. La coibentazione è realizzata con lana di roccia minerale ad alta densità e rivestimento esterno in lamiera di alluminio ed il sistema di riscaldamento, realizzato con bruciatore a GPL/Propano ad accensione manuale completo di valvola termostatica, termocoppia di sicurezza e riduttore

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di pressione pretarato, consente un'uniforme riscaldamento dell'emulsione contenuta all'interno del serbatoio. A richiesta è possibile accessoriare la macchina con sistema di riscaldamento automatico. Una pompa per emulsione completa di valvola by-pass, azionata da motore idraulico a comando elettrico, è dotata di camera interna di riscaldamento tramite bruciatore esterno. Una lancia di spruzzatura manuale con speciale ugello a cono vuoto autopulente, completa di valvola di riciclo a 3 vie, consente una miscelazione ed un riscaldamento uniforme del prodotto prima della spruzzatura. Un serbatoio permette di contenere il prodotto antiaderente per la pulizia dell'intero impianto prima della messa a riposo della macchina. La lancia emulsione è dotata di speciale ugello a cono vuoto autopulente e arrotolatore con richiamo a molla. Sulla macchina trovano posto ordinatamente tutti gli attrezzi ausiliari compreso il martello oleodinamico indispensabile per la definizione del contorno e della profondità della buca. Naturalmente un serbatoio dell'acqua permette di avere una riserva di acqua con cui rifornire l'impianto d'umidificazione della piastra vibrante.

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VERDE

Ferri iCUT4: la potenza scende in campo

Dopo la presentazione internazionale in occasione della fiera Sima di Parigi, Ferri propone anche per il mercato italiano la nuova trinciatrice radiocomandata iCUT4. Si tratta di un'importante novità caratterizzata

dalla elevata potenza del motore da 50 HP a 4 cilindri. Già questo pone iCUT4 al vertice del settore, ma altre caratteristiche tecniche contribuiscono a fare di questa macchina quello che sarà lo strumento di riferimento

per i manutentori professionisti. L'impianto idraulico è caratterizzato dal sistema "load sensing" che prevede un'unica pompa a pistoni a portata variabile associata ad un distributore compensato "flow sharing". I vantaggi più evidenti sono la totale assenza di vibrazioni ed una autogestione della macchina che, in funzione della richiesta idraulica dei componenti, distribuisce automaticamente la portata di olio. E' assicurata la funzionalità dell'apparato trinciante in quanto alimentato da una linea prioritaria. Altra peculiarità è la presenza di un display sulla consolle di comando, una sorta di telemetria che consente all'operatore di avere in diretta importanti informazioni. Per il motore termico la temperatura del liquido di raffreddamento, la pressione dell'olio ed il livello del carburante. Anche tutte le funzioni dell'impianto idraulico sono monitorate e trasmesse visibilmente alla consolle di comando. Nella progettazione si è anche tenuto conto della necessità di operare in spazi ristretti o di trasportare la macchina su carrelli o furgoni. Nel primo caso la larghezza del iCUT4 può essere ridotta tramite la consolle di comando da 1,30 m a 1 m e la trinciatrice da 1,30 m sostituita da un altro modello con larghezza pari a 1 m. Nel secondo caso e con trinciatrice da m 1,30, è possibile sempre dalla consolle ridurre la larghezza del carro ed in seguito alzare ed inclinare la trinciatrice ottenendo un ingombro totale non superiore al metro. Per una maggiore aderenza al terreno la scalfatura dei pattini è sia orizzontale sia verticale. Una ulteriore conferma della validità del progetto iCUT è stata la partecipazione al Demoroute 5 - 6 giugno 2013. Questa importante manifestazione si svolge a Blois - Francia dove si danno appuntamento le più prestigiose case produttrici di attrezzature per la manutenzione stradale del verde e della viabilità invernale.


Destinatari di questa manifestazione sono le amministrazioni pubbliche francesi, note per essere fra le piÚ esigenti in Europa. Ferri come unica azienda italiana accreditata alla partecipazione ha presentato nell'occasione oltre a iCUT una trinciatrice scavallatrice (raiber) SKI ed un braccio avanzato modello TKD installati su una trattrice in versione comunale. La commercializzazione di iCUT4 è prevista per la seconda parte del corrente anno; l'ufficio commerciale della Ferri è a disposizione per ulteriori informazioni.


PORTATTREZZI

Panoramic 50.8 il telescopico "heavy duty" studiato per la movimentazione nelle discariche, ma non solo…

I comuni e i consorzi intercomunali che si sono dotati di impianti di selezione e trattamento dei rifiuti urbani organici, per impianti di compostaggio o destinate al riciclaggio come la frazione a secco - carta, cartone, plastica - impiegano generalmente macchine dotate di pale per la movimentazione dei residui durante i vari stadi del processo. Per far fronte a questa tipologia di lavoro i mezzi devono essere potenti, versatili e maneggevoli. Devono permettere di velocizzare il lavoro, e nel contempo devono essere facili da condurre, per con-

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sentire una corretta turnazione degli operatori. Vista la situazione economico - finanziaria in cui molti comuni versano, i mezzi dovrebbero offrire vantaggi/benefici difficilmente coniugabili con quanto offerto dal mercato. Infatti il mezzo ideale dovrebbe garantire un basso impatto energetico ed essere estremamente affidabile, maneggevole e sicuro. Parametri sicuramente impegnativi. Individuare una macchina, in linea con le necessità/richieste, che possa essere impiegata anche per le altre attività collaterali di cui i comuni e consorzi

necessitano, è sicuramente un'impresa ardua. Nella vetrina internazionale dell'ultimo Bauma la ditta cuneese Merlo ha lanciato un telescopico Heavy Duty, concepito, studiato e realizzato per questa tipologia di lavoro che, oltre alla pala, può essere dotato di un'ampia gamma di attrezzi prodotti dalla stessa casa produttrice, intercambiabili tra loro. Merlo, forte della propria esperienza acquisita in molti settori, dall'agricolo, all'edile, all'industriale, ha ideato Panoramic 50.8, telescopico robusto, versatile e maneggevole che basa il proprio vantaggio principale sulla multi applicabilità. Le attrezzature sviluppate dal Gruppo Merlo sono mirate alla massima sinergia e rendono il connubio macchina/attrezzo un vero cantiere di lavoro performante ed efficace. Il P50.8 è un telescopico del peso di 8.500 kg, dotato di braccio frontale che consente di sollevare 5 tonnellate e a braccio completamente esteso raggiunge gli 8 metri di altezza, adeguato sia per le lavorazioni in discarica sia per la movimentazione e lavori di manutenzione tipiche dei comuni ed enti locali. Sicuramente più versatile di un "wheel loader" dotato di sola pala. Le specifiche di base evidenziano la classe del P50.8 che può essere inserito nel segmento Heavy Duty.

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In altri termini, tutta la macchina e i vari componenti sono stati dimensionati per lavorazioni pesanti e continue. Dato che Merlo produce il 90% dei componenti, se ne deduce che essi sono strutturalmente adeguati allo scopo. Per ottenere le massime prestazioni il P50.8 è dotato di un motore diesel dell'ultima generazione Stage IIIB di 3.6 litri che offre 122 cavalli, considerato tra i più potenti di questa classe di macchine. La sicurezza innanzi tutto Merlo è da sempre fautore dell'adozione di sistemi di sicurezza. Con questo spirito ha ideato il controllo dinamico del carico M CDC e lo ha applicato ai propri telescopici. Per

consentire la massima efficacia i tecnici Merlo hanno ideato il "riconoscimento automatico dell'attrezzatura" che consiste in un sensore applicato ad ogni attrezzo prodotto dal Gruppo Merlo, il quale trasmette alla centralina elettronica del M CDC le specifiche dell'attrezzo. Il sistema è stato concepito per il riconoscimento di nuove attrezzature che Merlo renderà disponibili in futuro. La centralina recepisce i dati e installa il diagramma di carico corrispondente nel sistema M CDC. In questa fase il telescopico è nelle condizioni di operare nella massima sicurezza dinamica. I principali parametri quali peso del carico, sbalzo, angolo di inclinazione

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del braccio, indice di stabilità, vengono evidenziati sull'apposito display posto in cabina. L'operatore verifica il grado di sicurezza tramite un puntino luminoso che si sposta sul diagramma di carico del display che funge da semaforo. Quando il puntino è verde si è nelle condizioni di massima sicurezza. Quando diventa giallo l'operatore deve prestare attenzione, in quanto al raggiungimento del rosso il sistema M CDC blocca i movimenti aggravanti. L'operatore potrà continuare il lavoro solo dopo essere rientrato nei parametri di sicurezza richiesti. Il sistema M CDC è sempre operativo anche col mezzo in movimento, andando oltre le specifiche imposte

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dalla normativa EN15000, assicurando quindi la massima sicurezza in ogni situazione. Un tangibile risparmio energetico col sistema EPD EPD, la soluzione Merlo innovativa, pratica ed efficace per risparmiare fino a tre litri di gasolio all'ora. Il risparmio energetico è la sfida che Merlo ha affrontato con soluzioni innovative, pratiche ed efficaci che fanno risparmiare tre litri di combustibile per ogni ora di lavoro. Ipotizzando un impiego annuo di mille ore e un costo del combustibile di 1.2 euro al litro si risparmiano 3.600 euro all'anno (1.2 euro al litro. Quotazione del 15 ottobre 2012 della Camera di Commercio di Modena). Per raggiungere questo obiettivo i tecnici Merlo hanno ideato l'esclusivo sistema EPD coperto da brevetto internazionale che gestisce i giri motore termico disgiungendoli dal pedale acceleratore. Il pedale dell'acceleratore viene posizionato dall'operatore in base alla velocità desiderata e la coppia richiesta, al resto pensa la centralina EPD che gestisce i giri motore con l'obiettivo di massimizzare le prestazioni e minimizzare i consumi. Date queste condizioni automatiche il sistema EPD prevede il controllo manuale di alcuni parametri come tiro controllato e velocità controllata. Merlo è il solo costruttore di telescopici al mondo ad offrire una soluzione efficace e tangibile per minimizzare i consumi energetici, un fattore positivo che i comuni e consorzi sapranno sicuramente apprezzare. Trasmissione continua Merlo CVTronic: accelerazioni fluide e progressive senza interruzione di coppia Il primo telescopico ad adottare sistemi elettronici integrati e studiati per ottenere massimi rendimenti e prestazioni. La massima sinergia viene raggiunta con una nuova trasmissione che coniuga l'esperienza Merlo, acquisita sulle trasmissioni idrostatiche, con nuove soluzioni tecniche che consentano di raggiungere le medesime pre-

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stazioni, consumi e rendimenti di un tradizionale cambio CVT. Il sistema denominato Merlo CVTronic è dotato di due motori idrostatici a pistoni assiali a cilindrata variabile che vengono alimentati dalla pompa idrostatica calettata al motore diesel. En trambi i motori agiscono congiuntamente per offrire la massima coppia possibile nella gamma di velocità dedicate alla movimentazione e lavorazioni su campo. In trasposto il secondo motore idraulico collegato al cambio tramite una frizione viene completamente disinserito dalla centralina elettronica. Il passaggio avviene automaticamente e senza interruzioni di coppia. In questa fase tutto l'olio proveniente dalla pompa alimenta il motore idraulico principale che spinge il P50.8 fino a 50 km/h, in Italia limitata a 40 km/h per essere in linea con le normative vigenti. Ciò non toglie che la macchina è strutturalmente concepita e gli organi dimensionati per raggiungere i 50 km/h in piena sicurezza. La nuova cabina dei record di abitabilità Qualsiasi taglia l'operatore abbia, la nuova cabina del P50.8 offre un comfort su misura. E' sufficiente un colpo d'occhio per capire che i tecnici Merlo hanno attuato un salto generazionale sia nella concezione così come nel design ed ergonomia del posto di guida. Basta poi accomodarsi per sentirsi a proprio agio. Spazio di entrata ampio, accessibilità eccellente, sedile avvolgente, volante inclinabile e visibilità ottimale in qualsiasi direzione. L'operatore segue il braccio telescopico senza ostacoli alla visuale grazie al parabrezza curvo fino all'altezza dell'operatore denominato Merlo Sky-View. Il pannello strumenti digitale è dedicato alle informazioni

del veicolo, mentre sul dispaly da 8,5" vengono evidenziate le informazioni relative al sistema originale M CDC "Controllo Dinamico del Carico", le cui funzioni vengono selezionate tramite manopola di ispirazione automotive. Anche le modalità di uso dell'EPD sono facili da selezionare, così come l'azionamento del joystick che incorpora l'inversore e la funzione autoaccelerante. La percezione è di una cabina improntata all'eccellenza, studiata su misura per l'operatore professionale, consapevole di avere un prodotto che gli garantisca il massimo comfort ed ergonomia dei comandi per operare con facilità e precisione. Attrezzature Non si vive di sola pala. Potrebbe essere una boutade, ma per il target cui si rivolge il P50.8 è una positiva realtà. Gli enti locali hanno la necessità di macchine polivalenti, in grado di svolgere qualsiasi attività, in modo da massimizzare l'investimento. Questo fil rouge si dipana, offrendo soluzioni pratiche ed efficaci grazie ad una gamma di attrezzature studiate da Merlo per i propri mezzi e dotate del "Riconoscimento automatico delle attrezzature" per consentire il massimo livello di sicurezza, gestito dal "Controllo dinamico del carico". Questi due sistemi sono gli artefici della sicurezza che Merlo offre ai propri utilizzatori finali, assieme a una gamma di attrezzature intercambiabili. Oltre a pale di varia capacità, si possono annoverare tra le più comuni le forche, braccio gru, falcone e verricelli. Per la manutenzione in quota Merlo mette a disposizione apposite navicelle che rendono il P50.8 un vero mezzo multifunzionale, adeguato ai comuni ed enti locali che desiderano investire oculatamente il denaro dei contribuenti.

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ENERGIA

Mounting Systems: nuovo sistema di montaggio in campo aperto Sigma I XL per impianti solari

Nato dall'unione del sistema monopalo di Sigma I con la tecnologia delle travi Sigma II, ottimizzata nei pesi Mounting Systems GmbH, azienda operante a livello internazionale nella progettazione e produzione di sistemi di montaggio per impianti solari, presenta il nuovo sistema in campo aperto Sigma I XL. La struttura di supporto unisce i vantaggi del sistema monopalo di Sigma I con la collaudata tecnologia delle travi a Pi greco di Sigma II. Attraverso l'impiego di un solo palo, il sistema Sigma I XL permette di risparmiare tempo durante l'infissione dei pali e richiede una cura minore del manto erboso rispetto ai due modelli precedenti. Simile alla forma della lettera greca Pi, la trave è costituita da una trave  orizzontale che offre grande stabilità e ampiezza utile. Grazie all'utilizzo di materiali ottimizzati e alle proprietà statiche ulteriormente migliorate, sono disponibili diverse versioni per l'installazione verticale e orizzontale. Entrambe le versioni possono contare sulla tecnologia delle travi a Pi greco e su un sistema di montaggio brevettato per la relativa applicazione. Per la versione orizzontale, il Sigma I XL dispone di un sistema a click che consente

un montaggio dei moduli facile e veloce, senza impiego di viti. Il corrispondente sistema verticale utilizza la tecnologia brevettata Quickstone, la vite a chiocciola di Mounting Systems, per un'installazione rapida e sicura. Helge Tost afferma: "Sigma I XL si distingue per il suo design semplice e funzionale e per il numero limitato di attrezzi necessari per l'installazione. Quasi tutti i componenti sono preassemblati, e rendono quindi il nuovo sistema in campo aperto ancora più rapido da installare rispetto a Sigma I. Ciò comporta un risparmio notevole in termini di tempo e costi per il montaggio, soprattutto per i progetti su larga scala." Essendo privo di fondamenta in calcestruzzo, il sistema Sigma I XL permette di evitare sia l'impermeabilizzazione sia il degrado del suolo, risultando così ecocompatibile. Il sistema è inoltre riciclabile e consente una semplice denaturalizzazione del terreno. Mounting Systems GmbH è una delle principali aziende produttrici di sistemi di montaggio nel settore dell'energia solare a livello internazionale. Grazie alla sua presenza ventennale sul mercato, è sicuramente tra i produttori con maggior esperienza nella realizzazione di sistemi di montaggio

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e moduli per impianti fotovoltaici e impianti solari termici. Mounting Systems GmbH è stata fondata nel 1993 a Dahlewitz, nei pressi di Berlino, e nel 2008 ha iniziato a operare come azienda indipendente e a proporre i propri prodotti sul mercato. Nel 2010 è stata inaugurata la sede di rappresentanza di Lione, in Francia, e nel 2011 sono stati aperti un ufficio vendite e un impianto di produzione anche a West Sacra mento, negli Stati Uniti. Dal marzo 2012 è inoltre a disposizione dei clienti un'ulteriore sede a Milton Keynes, in Gran Bretagna. Dallo stabilimento di Brandeburgo i sistemi di montaggio vengono oggi distribuiti in tutto il mondo. In ottobre 2010 la Camera per l'Industria e il Commercio di Potsdam ha conferito a Mounting Systems il premio CAI (il riconoscimento alle imprese della Camera per l'Industria e il Commercio di Potsdam) nella categoria "Crescita". Nel 2007 la Germa nischer Llyod ha rilasciato la certificazione ISO 9001 allo stabilimento di Rangsdorf presso Berlino, dove oggi lavorano circa 250 dipendenti su una superficie di 17.000 m² tra produzione e magazzini.

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VERDE

Hymach Dinamic adesso è anche Visual GHERARDO MARCHELLI

Da oggi il braccio Dinamic prodotto da Hymach è anche Visual. La macchina per la manutenzione del verde a bordo strada Dinamic viene realiz-

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zata per essere allestita su cassone di autocarro mediante un telaio di ac c oppiament o c omplet ament e scarrabile.

La particolarità di questa nuova macchina: grazie ad un'ampia rotazione della cerniera di attacco del braccio al telaio e la relativa rotazione di allineamento della testata, permette di posizionare la testata falciante in posizione estremamente avanzata e tenere così sotto controllo visivo le operazioni di sfalcio. Costruita con le stesse caratteristiche qualitative che rendono i modelli Hymach di fascia alta, dedicati ai prof es s ionis t i del s et t ore della manutenzione del verde con necessità di avere a disposizione un braccio di notevole estensione, questa è disponibile in diverse estensioni fino ad arrivare alla profondità di lavoro di 9 metri. Grazie all'esperienza maturata da Hymach nella realizzazione di macchine per lavoro su entrambi i lati del mezzo, anche Dinamic può essere fornita nella versione Double. Questa permette appunto di operare a destra e a sinistra del mezzo in poche semplici operazioni, grazie anche al sistema di rotazione della testata di 360°.

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Da sottolineare la sicurezza operativa per la stabilità della macchina che vede il blocco zavorra dotato di sistema di traslazione laterale per aver modo di posizionarlo sempre all'opposto del lato lavoro del braccio. La struttura del braccio è costruita con particolari in acciaio speciale ad alta resistenza ed elasticità e i particolari delle articolazioni in acciaio cementati e rettificati: si presenta particolarmente robusto contribuendo a rendere la macchina affidabile e resistente. La testata trinciatrice ha chassis delineato sull'arco disegnato dal rotore di taglio in modo da agevolare il passaggio del materiale trinciato all'interno della testata e la sua fuoriuscita, e l'ormai affermato rotore con disposizione elicoidale dei coltelli che permette la copertura costante e il taglio uniforme del tratto in manutenzione. Per disegnare la macchina più adatta alle proprie esigenze di lavoro sono disponibili diversi allestimenti opzionali: pompe e motori a pistoni, a circuito chiuso o aperto; distributori elettroidraulici con funzioni controllate da joystick monoleva, che aumentano la maneggevolezza e sensibilità dei comandi, da scegliere tra diverse

tipologie secondo la funzionalità che si vuole ottenere; il sistema di galleggiamento che rende l'intero apparato di lavoro (braccio e testata) effettivamente flottante con costante adeguamento al terreno, dispositivo questo che consente, una volta posizionata la testata in assetto di lavoro ed inserito il sistema direttamente dal quadro comandi della macchina, di non occuparsi più di dirigerlo, in quanto si autoadegua a dossi ed avvallamenti del terreno mantenendo un'altezza di taglio realmente costante e ottenere così un taglio uniforme, maggiore produttività e meno stress per l'ope-

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ratore; il terzo punto di articolazione del braccio per agevolare il lavoro su strade strette senza dover ingombrare la carreggiata e facilitare l'operazione di sfalcio in rilievo avendo modo di mantenersi vicino al ciglio della strada stessa; il soffiatore per la pulizia del manto stradale dal materiale trinciato. Svariati tipi di testate utensili rendono versatile l'attrezzatura per i più disparati utilizzi: trinciatrici fino a 2 metri di taglio utile, sbanchinatrici, rotofossi, barre troncarami, barra falciante, testate a filo, spazzolatrici, testate tosasiepi.

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PORTATTREZZI

Antonio Carraro a Demopark 2013

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TTR 9800 Ergit100 con cambio robotizzato Ovunque si operi in pendenze molto accentuate e nel taglio dell'erba in particolare, TTR 9800 (87 CV) si rivela il miglior specialista della categoria. A Demopark 2013, ad Eisenach (Germania) dal 23 al 25 giugno, dispone di cabina Extra Comfort con sedile a molleggio pneumatico, sistema Cleanfix per la pulizia costante di radiatore e griglia del cofano e nuovo cambio robotizzato (Segnalazione Novità Tecniche Eima 2012 Bologna). Il cambio è a 32 rapporti, 16 avanti e 16 retro, gestiti da un inversore robotizzato e sincronizzato: 2 gamme a selezione manuale (normale/ridotta) e 2 robotizzate (len to/veloce), per un totale di 4 rapporti di velocità per ogni selezione. I comandi d'inversione di moto e cambio velocità sono servoassistiti da attuatori, tramite comando elettrico e centralina elettronica: l'inversione si ottiene combinando il rilascio graduale della frizione all'azione dell'inversore elettrico posto sotto il volante. L'eliminazione delle leve del cambio dal tunnel centrale comporta vantaggi immediati per l'operatore, tra cui meno stress (non dovendo più azionarle) e un accesso a bordo ben più comodo. TRH 9800, il grande idrostatico reversibile Eletto Tractor of the Year 2012 - Best of Specialized, TRH 9800 è un tratto42

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re isodiametrico reversibile multifunzione. La trasmissione idrostatica a controllo elettronico è integrata al motore, un 3.300 cc da 87 CV con 4 valvole per cilindro, a gestione elettronica dell'iniezione. TRH 9800 si distingue per il sistema completamente computerizzato di gestione di avanzamento, velocità, accelerazione e presa di forza. L'avanzamento idrostatico si rivela la soluzione vincente con molti attrezzi: dai rasaerba a più elementi per il taglio dell'erba su grandi distese alle catenarie per lo scavo dei terreni che richiedono variazioni micrometriche di velocità. TRH 9800 dispone di joystick elettronico proporzionale per la gestione del circuito idraulico degli attrezzi. L'interfaccia uomo/macchina è regolabile in modo del tutto personalizzato, per una guida precisa e confortevole. TRH 9800 è disponibile anche con cabina StarLight e semicabina a 6 montanti EasyStar, oltre ad una ricca gamma di optional: sedili pneumatici, bull-bar, contrappesi, ruote, sollevatori, impianti idraulici... Il rapporto tra dotazioni, prezzo e prestazioni è tra i migliori in assoluto. TRX 6500 con telaio EasyStar TRX 6500 è un trattore veloce, snello e versatile. La struttura compatta, il raggio di sterzata ridottissimo, il silenzioso motore ecologico 57 CV turbo, la stabilità e la trazione costanti, lo rendono efficiente nei più aspri terreni e nei dislivelli. La guida reversibile e

l'ottima ergonomia rendono il lavoro semplice e rapido, più efficiente con meno consumi. In ambito civile, TRX può montare svariate attrezzature specifiche per manutenzione stradale e del verde, forestazione, cantieristica... TRX 6500 è disponibile anche con EasyStar, il telaio multifunzione componibile che privilegia comfort, spazio operativo, ergonomia, sicurezza e massima visibilità sugli attrezzi anche in guida reversa. Le varie combinazioni possibili permettono al cliente un investimento mirato, secondo le proprie esigenze: la versione base di EasyStar comprende il telaio a 6 montanti con tettuccio protettivo, alla quale l'acquirente può aggiungere in un secondo momento altri elementi, come i parabrezza anteriore e posteriore con lavavetri e tergicristallo (soluzione presentata a Demopark 2013) e il kit di chiusura total-visibility. Il prodotto EasyStar, certificato, omologato e garantito 24 mesi, ha un prezzo migliore di altri prodotti in circolazione non testati, non garantiti e non omologati secondo le norme di sicurezza. Tigrone 5500 Jona, personalità singolare Ergonomico, versatile, produttivo, sicuro: Tigrone 5500 Jona somma tutte queste qualità offrendo concept, design e personalità singolari. Il propulsore diesel 48 CV 4T è affidabile, ecologico e super silenzioso. Il cambio è a 24 marce, 12 avanti e 12

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retro, sincronizzate con inversore. La PTO è indipendente a comando meccanico, a 540 giri/min. A richiesta, Tigrone Jona può montare il sollevamento a sforzo controllato, che migliora l'utilizzo degli attrezzi grazie alla gestione combinata di sforzo e posizione. Le linee morbide, le dimensioni compatte, tutto è volto a garantire agilità negli spazi ristretti. Grazie ad un'approfondita ricerca sull'ergonomia e le esigenze dell'operatore, Tigrone 5500 Jona dispone di un ampio posto guida, offrendo un alto comfort operativo che permette di lavorare a lungo senza stress. TTR 4400 II HST, idrostatico reversibile universale TTR 4400 II HST è un trattore unico nel suo genere e il mercato non offre nulla di simile: isodiametrico, reversibile, idrostatico. Il motore 38 CV Yanmar a iniezione diretta offre prestazioni top, totale silenziosità, consumi minimi. La trasmissione idrostatica con sistema speed-fix permette di fissare la velocità di avanzamento a seconda della lavorazione e del terreno, sia in piano che in aspre pendenze. Il telaio ACTIO™ a baricentro basso, la guida reversibile RGS™, la presa di forza indipendente 540/1.000 giri/min e l'incredibile manovrabilità creano un binomio macchina - attrezzo in grado di offrire svariati assetti operativi altamente

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specializzati, soprattutto nella manutenzione civile: cura dei parchi, pulizia delle aree pedonali, sfalcio degli argini autostradali, gestione del verde nei campi sportivi, viabilità invernale, movimentazione e scavo in vivai e cantieri. A richiesta, TTR 4400 II HST offre cabina con aria condizionata a comando automatico clima control. Tra gli optional hi-tech più gettonati il joystick on/off per gestione degli attrezzi, il sollevatore e PTO anteriori sul lato motore (posteriori di serie) e il sollevatore posteriore a doppio effetto, utilissimo con lama da neve su fondi ghiacciati, quando serve un'aderenza totale al suolo per la rimozione degli strati di ghiaccio. TTR 4400 II HST gode del pacchetto di estensione di garanzia (EXG) fino a 4 anni. SP 4400 HST, comunale per vocazione SP 4400 HST, 38 CV, è un monodirezionale articolato, idrostatico, compatto e cabinato per manutenzione zone pedonali e centri storici, parchi e giardini pubblici, pulizia selciati, viabilità stradale e sgombero neve, predisposto per attrezzi frontali, dorsali e posteriori, tra cui spazzatrice, lama/ fresa da neve, spargisale, rasaerba, muletto, trincia, escavatore, trivella. Un pianale di carico posto sul cofano lo rende utile anche per movimentazione materiale. Il manutentore civile

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professionista affronta spesso turni lunghi in climi avversi ed esige il comfort di SP 4400 HST, con cabina di serie spaziosa e dall'ampia visuale. Il posto guida su silent-block assorbe vibrazioni e scuotimenti. Il sedile pneumatico con poggiatesta e braccioli garantisce una guida avvolgente e rilassante anche dopo molte ore di lavoro. Molti comfort in cabina sono anch'essi di serie: aria condizionata, fari lavoro, presa 12 V, vano cibi e bevande, tendina parasole, portadocumenti. I freni idraulici assicurano un arresto modulare ma deciso. Il comando avanzamento a pedale gestisce la trasmissione idraulicamente per una guida comoda, pratica, sicura. Il joystick JM™ per la gestione delle attrezzature è a portata di mano dell' operatore. Il comando a pulsante speed-fix fissa la velocità di lavoro costante quando le lavorazioni lo richiedono. A Demopark 2013 SP 4400 HST arriva in versione taglio - raccolta, con rasaerba, turbina e raccoglitore. SP 4400 HST gode del pacchetto di estensione di garanzia (EXG) fino a 4 anni. 1. TTR 9800 Ergit100 2. TRH 9800 3. TRX 6500 4. Tigre 4000 5. TTR 4400 II HST 6. SP 4400 HST

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VIABILITA' INVERNALE

Il comprensorio sciistico più importante della Nuova Zelanda sceglie lo spandisale UniQa e la lama universale Giletta UMN36 Grazie all'innovazione dei mezzi, e all'attenzione per l'ambiente Giletta diventa partner di Ruapehu Alpine Lifts Ltd, società che gestisce, nel cuore del Tongariro National Park, classificato dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità e dove è stata girata la Trilogia del Signore degli Anelli, la manutenzione delle strade dell'intero parco e del comprensorio sciistico. Tramite il proprio distributore australia- ampio per estensione sul territorio neono, Giletta è entrata in contatto con l'im- zelandese. Le stazioni sciistiche nascoportante società Ruapehu Alpine Lifts no sul Monte Ruapehu, la montagna Ltd. La società gestisce il comprensorio più alta dell'isola nord della Nuova sciistico di Whakapapa & Turoa, il più Zelanda con i suoi 2.797 m s.l.m

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La società Ruapehu Alpine Lifts dal 2000,oltre alla gestione degli impianti sciistici, si occupa anche della manutenzione delle strade di accesso e di comunicazione all'interno del parco,a partire dalla Città di Ohakune. Essendo all'interno di un parco naturalistico nazionale, l'attenzione all'ambiente è estrema e conseguentemente la società cercava attrezzature all'avanguardia in grado di spargere con estrema precisione del fondente tipo CMA in preventivo, a dosature molto basse per salvaguardare l'ambiente circostante le strade, ma nel contempo che potessero spargere in curativo anche graniglia. Dopo una visita in Italia all'azienda cuneese, e dopo aver potuto tastare con mano la qualità e la tecnologia contenuti nella produzione di tutti i mezzi Giletta, la Ruapehu Alpine ha deciso l'acquisizione di uno spandisale UniQa 3000 Combi, completo di rampa posteriore ad ugelli per lo spargimento, in alternativa, di materiale solido, umidificato o di soluzione liquida per meglio controllare il flusso di materiale, riducendo al massimo l'uso di fondente e quindi l'impatto ambientale, e di una lama sgombraneve universale UMN36. Analizzando meglio le attrezzature acquistate si descrivono brevemente le caratteristiche sia dello spandisale UniQa modello 3000, dotato di catena in acciaio con rullo frantumato re/do sa tore e completo di sistema Combi solido/liquido per lo spruzzamento della sola soluzione liquida tramite rampa posteriore ad ugelli, sia della lama Universale UMN36 con tecnologia a doppio coltello gom ma/acciaio. Quest'ultima permette un utilizzo del veicolo sgombraneve in qualsiasi condizione di neve sulla strada, con il coltello in neoprene per rimuovere completamente la neve fresca o fondente a

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seguito del trattamento preventivo o con il coltello in acciaio in caso di neve compatta, prima dello spaAnche la lama UMN si pone al vertice della sua categoria in quanto combina tutti i vantaggi di una lama tradizionale con i suoi sistemi di sicurezza in caso di ostacolo, con la possibilità di usarla come vomere per l'apertura di quantitativi consistenti di neve.rgimento di graniglia, e in tutte le tipologie di strada, dalla strada con due corsie a strade di montagna con carreggiata stretta che necessitano di un'azione di "apertura" del manto nevoso per sgomberare la strada e consentire la percorrenza.

La lama universale UMN si pone al vertice della sua categoria in quanto combina tutti i vantaggi di una lama tradizionale con i suoi sistemi di sicurezza in caso di ostacolo, con la possibilità di essere usata come vomere per l'apertura di quantitativi consistenti di neve. L'UniQa è sicuramente il top di gamma Giletta, continuamente aggiornata e migliorata nel corso del tempo. Quella fornita in Nuova Zelanda ha l'aggiunta di importanti optional, come il sensore della temperatura per la gestione dello spandimento in funzione delle temperature esterne, e il pannello di controllo Ecosat10 con schermo da 7" a colori e

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comandi intuitivi, che garantisce la possibilità di utilizzare lo spandisale con materiale solido, solido/liquido o solo liquido, nelle percentuali definite di volta in volta. L'innovazione, la passione per il lavoro, la qualità dei mezzi, l'attenzione per l'ambiente, ancora una volta hanno favorito Giletta nel diventare partner di un'importante realtà societaria, attenta all'ambiente e ai principi di efficienza economica, affermando, anche nel lontano emisfero australe, che le scelte migliori sono sempre quelle fatte in nome dell'innovazione e dell'efficienza intesa a 360 gradi.

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IGIENE URBANA

Le spazzatrici Bucher in vetrina La qualità, l'affidabilità, le alte prestazioni di un marchio storico in continua evoluzione.

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Una breve mostra fotografica per omaggiare ed evidenziare le qualità di queste spazzatrici che nel settore

continuano da anni ad essere molto apprezzate, evidenziando che in genere chi sceglie Bucher per una volta, tende a riconfermare il marchio nel futuro, ancora di più da quando Giletta è entrata nel gruppo, garantendo prestazioni post vendita eccelse e una precisa identificazione di categoria. La gamma di spazzatrici Bucher è ormai completa ed è in grado di soddisfare le diverse esigenze di pulizia degli operatori, dai piccoli spazi, ai centri storici, ai grandi spazi ai cantieri edili e stradali. Iniziando dalla piccola di casa, la CityCat 1000, la si scopre sia come spazzatrice potente ed affidabile adatta ai piccoli centri storici, ai centri urbani, ma anche a spazi grandi e difficili da gestire. Tra i tanti punti di forza si sottolineano la maneggevo-

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lezza grazie alla 4 ruote sterzanti di serie, il comfort per l'operatore e i bassi consumi. Si evidenzia anche il pannello di controllo esterno molto pratico e utile per tenere tutto sotto controllo sempre in una sola occhiata. Anche la CityCat 2020 si presta perfettamente ai centri storici e a spazi angusti, facilmente raggiungibili grazie allo snodo articolato, che la rende agilissima e maneggevole. Anche la cabina di guida e il comfort per l'operatore, come in tutte le spazzatrici Bucher, sono ottimi, ancora di piÚ grazie alla cabina dalla grande visibilità . Perfetta anche per i piccoli e medi centri urbani grazie all'elevata potenza. La CityCat 5000 è certamente da sempre la spazzatrice piÚ venduta, versatile, potente, efficiente, dotata di tutti i comfort, allo stesso tempo maneggevole grazie anche qui alla 4 ruote sterzanti. Con motorizzazioni dalle basse emissioni, la spazzatrice ideale per i grandi centri urbani con elevate esigenze di pulizia. Accessoriata con uno dei tanti optional riesce veramente a soddisfare gli operatori del settore piÚ esigenti e meticolosi, vista la perfezione del risultato grazie alla perfetta copertura delle spazzole e alla potenza di aspirazione.

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Per concludere una breve presentazione della spazzatrice che non ha bisogno di presentazioni, la CityFant 6000, rivoluzionata da poco: si conferma la spazzatrice adatta ai grandi spazi e alle operazioni difficili, come pulizia di cantieri edili e stradali. Una spazzatrice straordinaria che fa della pulizia un culto.

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VERDE

Dimostrazioni Energreen: un successo senza precedenti

Oramai le prove dimostrative Energreen non si possono più definire come tali, si tratta di veri e propri eventi ai quali partecipano centinaia di persone, ovviamente tutti addetti ai lavori, tutti professionisti dello sfalcio dell’erba. Dopo il grande successo della demo di Bentivoglio del 11 gennaio 2013, di cui abbiamo abbondantemente parlato nel numero 60 di Lavori Pubblici, ecco in sequenza altre 5 dimostrazioni di grande successo. La prima si è svolta a Vigonovo (Venezia) l’11 aprile 2013. Con la gentile collaborazione del Consorzio di Bonifica Bacchiglione di Padova, si è organizzata una demo dove sono intervenute circa 80 persone a rap-

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presentare 38 aziende addette ai lavori provenienti dalle Provincie di Padova e Venezia, e due Consorzi di Bonifica locali. Gran parte delle macchine che costituiscono la gamma di Energreen erano impegnate in questa bellissima cornice nei pressi dell’idrovia che sfiora il Paese di Vigonovo. La prima macchina ad essere utilizzata è stata la ILF B2000 che con il suo braccio da 17 metri ha sorpreso tutti i partecipanti per le doti di flessibilità operativa, grazie alla rotazione continua a 360° del carro superiore, e alla rotazione a 180° della testata trinciante, per la notevole sicurezza, operando nelle situazioni più difficili grazie alla zavorra posteriore sfilabile

con la quale l’operatore può sfruttare tutta l’escursione del braccio senza mai sentirsi in pericolo. Seconda macchina a scendere in campo è stata la ILF S1500 con braccio da 12 metri. Molti degli intervenuti alla dimostrazione conoscevano questo insostituibile mezzo già in uso a quasi tutti i Consorzi di Bonifica Veneti e non solo, del quale si sono dotati molti contoterzisti Italiani. In occasione della dimostrazione di Vigonovo, la ILF S1500 è stata dotata di rotore forestale che in un particolare momento della giornata ha esposto tutta la sua potenza operando su arbusti del diametro di circa 15/18 cm, senza manifestare nessuna difficoltà. Non poteva poi mancare all’appuntamento il Robogreen, che in un contesto molto difficile di terreno condizionato dalle forti piogge dei giorni precedenti la dimostrazione, si è egregiamente difeso trinciando erba e arbusti su pendenze oscillanti tra i 50 e i 55°. A conclusione delle prove pratiche del mattino, si è vista all’opera la ILF S1000 dotata di braccio falciante da 6 metri. Tutti i partecipanti hanno potuto toccare con mano la compattezza della ILF S1000, il notevole grado di polivalenza dovuto al telaio scarrabile anteriore, in effetti uno dei punti di forza di questo modello è rappresentato dalla possibilità di intercambiare una svariata serie di accessori per la viabilità estiva ed invernale in pochi istanti da un solo

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addetto. Dopo il pranzo offerto da Energreen a tutti gli intervenuti, si è ritornati nel campo di prova dove una decina di clienti interessati hanno potuto provare in prima persona la macchina di loro specifico interesse, ovviamente con la supervisione costante del personale tecnico - commerciale di Energreen. La seconda dimostrazione si è svolta il giorno seguente, il 12 aprile 2013 a Polesella (Rovigo), gentilmente ospitati dal Consorzio di Bonifica Adige Pò di Rovigo, in un bellissimo canale dove le macchine hanno lavorato ininterrottamente per circa 3 ore. In sequenza ILF S1500 braccio 12 metri, ILF B2000 braccio 17 metri, Robogreen e ILF S1000 hanno dimostrato tutta la loro potenza operativa, tutta la loro sicurezza, il tutto tradotto in grande produttività e performance senza paragoni. La demo di Polesella è stata, delle cinque programmate, quella con maggior affluenza, ben 123 persone in rappresentanza di 61 aziende e 3 Consorzi di Bonifica locali. Grande risalto è stato dato alla ILF B2000 che in un contesto favorevole è riuscita a tagliare entrambe le sponde del canale operando sempre dallo stesso lato grazie alla notevole escursione del suo braccio appositamente studiato per queste applicazioni. E' stata poi la volta della ILF S1500 - 12 metri, che in un’ora esatta di lavoro operando sulla sommità dell’argine ha tagliato 4.000 metri quadrati di erba alta mediamente 50 centimetri, con grande sorpresa da parte di tutti gli intervenuti. Contrariamente alla demo di Vigonovo, in occasione delle prove pratiche di Polesella, molte aziende hanno chiesto di vedere all’opera la ILF S1000 dotata di braccio falciante da 6 metri: la dimostrazione è stata effettuata su strada e molti intervenuti hanno chiesto di provare personalmente la macchina apprezzandone subito le innumerevoli doti di visibilità, flessibilità operativa dovuta principalmente alle tre soluzioni di sterzatura... Durante tutta la dimostrazione di Polesella il Robogreen ha operato separatamente su una pendenza insidiosa caratterizzata dalla presenza di arbusti legnosi del diametro medio di 4 centimetri senza mai manifestare nessun cedimento. Anche in questa occasione, dopo il pranzo, si sono trattenuti circa 25 clienti fino alle ore 16,30 circa; operando in varie circostanze hanno messo in funzione tutte e quattro le macchine messe a disposizione da Energreen per l’occasione. La terza dimostrazione si è svolta sempre in Veneto, esattamente a Castelfranco Veneto (Treviso) il giorno 3 maggio con la gentile ospitalità del Consorzio di Bonifica Piave di Montebelluna (Treviso). Anche in questo caso


sono state messe in campo le solite 4 macchine, provate una per una dai dimostratori Energreen e nel caso della ILF S1500 e del Robogreen provate da molti addetti ai lavori intervenuti. Sempre corposa l’affluenza: 73 persone in rappresentanza di circa 30 aziende, quasi tutte provenienti dalla Provincia di Treviso e dall’Alta Padovana. Grande risalto in questa dimostrazione è stato dato alla ILF S1500 - 12. E' stata utilizzata in effetti una macchina nuova fiammante appena uscita dagli stabilimenti Energreen di Cagnano di Pojana Maggiore (VI). L’occasione è stata quella di consegnare quest’ultima alla conclusione della dimostrazione ad un contoterzista "doc" della Provincia di Treviso in ambito sfalcio dell’erba, più precisamente al sig. Franco Viel di Altivole (TV), che ancora a febbraio aveva ordinato ad Energreen la macchina. Quarta dimostrazione in programma, il giorno 10 maggio 2013 a Vicolungo (Novara). In un contesto bellissimo all’interno della Cascina Gargarengo presso la Tenuta Torre, con la gentile collaborazione dei Consorzi di Bonifica Est ed Ovest Sesia, si sono svolte le prove pratiche nei canali all’interno della Tenuta. Purtroppo il maltempo ha fortemente condizionato la manifestazione: nonostante tutto sono ugualmente intervenute 58 persone in rappresentanza di 23 aziende e tre Consorzi di Bonifica Piemontesi.

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Grande interesse per le due primedonne della dimostrazione, rispettivamente la ILF S1500 - 12 metri e la ILF B2000 - 17 metri che, in occasione della dimostrazione su argini al limite della praticabilità sotto una pioggia battente, si sono egregiamente difese dimostrando grande stabilità e forza di trazione. A conclusione della dimostrazione è stata messa in campo la ILF S1000 alla quale si sono interessate alcune aziende operanti in ambito prettamente stradale, in particolare Provinciale e Anas. Per il Robogreen stesso copione delle altre demo, due macchine all’opera per 4 ore non stop, una con super cingolo in gomma e l’altra con cingolo chiodato: entrambe hanno sorpreso tutti i convenuti per la loro stabilità in quanto, come già detto, le condizioni del suolo erano particolarmente penalizzate dalle abbondanti piogge. Quinta ed ultima demo organizzata nel bimestre aprile - maggio 2013, si è svolta a Piancaldoli (FI) nell’appennino Tosco Emiliano nella giornata di sabato 18 maggio. Ottima affluenza di circa 65 persone, protagonista assoluto il Robogreen, due macchine al lavoro, la prima dotata di super cingolo in gomma che ben ha figurato nei prati scoscesi (pendenza media 50°) attorno all’agriturismo “La Fine” che ha ospitato gran parte della manifestazione compreso il pranzo offerto da Energreen a tutti gli inter-

venuti. Il secondo Robogreen impegnato, equipaggiato con cingolo chiodato, ha lavorato nei castagneti, che nella zona di Piancaldoli sono molto diffusi, effettuando un notevole lavoro di pulizia e bonifica in un’area dove da oltre 15 anni nessuno aveva messo piede, riuscendo a trinciare arbusti legnosi e insidiose radici del diametro talvolta di 5 - 6 cm. Grandissimi consensi in questa dimostrazione sono stati ottenuti dalla ILF S1000 dotata di braccio falciante telescopico da 7 metri. La macchina, abilmente manovrata da un tecnico commerciale Energreen, ha operato in spazi molto ristretti, sfalciando in negativo su scarpate da 5 a 6 metri e sfrondando cime di alberi ad un'altezza media di 6 metri, sempre nell’ambito di una notevole compattezza, senza mai superare i 2,2 metri di larghezza massima. L’ottimo risultato delle dimostrazioni Energreen è sicuramente attribuibile principalmente alla notevole attrazione da sempre dimostrata dalla gamma di macchine professionali prodotte, senza dimenticare la grande attenzione prestata ai dettagli organizzativi. Grande è stato il lavoro svolto dalla forza vendite di Energreen dal back office e da tutti quanti hanno contribuito alla buona riuscita di questi appuntamenti di così grande consenso. Si sta già ora pensando ai prossimi appuntamenti, Reggio Emilia, Abetone, Cremona e altri, che saranno sicuramente opportunamente pubblicizzati.

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VERDE

Attrezzature per la cura del verde: mezzo secolo di qualità

Nel 2013 John Deere festeggia il suo 50° anniversario come produttore di attrezzature per la cura del verde Nel 1963, con il primo trattorino modello 110 prodotto a Horicon (Wisconsin), John Deere inaugurò il suo fortunato ingresso in questo nuovo mercato. Da allora la gamma dei prodotti disponibili si è costantemente ampliata, e oggi comprende una vasta scelta di attrezzature domestiche e professionali per la cura del verde, destinate a clienti privati, clienti professionali, responsabili della manutenzione di campi sportivi e manutentori del verde. "Fin dal 1837, innovazione e qualità sono le parole chiave della storia di John Deere. Quando 50 anni fa siamo entrati nel settore delle attrezzature per la cura del verde, abbiamo potuto raggiungere una serie di utilizzatori che, pur non essendo agricoltori, sono strettamente legati alla terra. Oggi siamo probabilmente l'azienda che in questo settore offre la gamma di prodotti più ampia", spiega Karsten Biber, responsabile segmento Aree Verdi per l'Europa. Nel 1963, a Horicon (Wisconsin) John Deere inizia a produrre il suo primo trattorino, il modello 110. Il motore, un quattro tempi a benzina, eroga 7 CV. In quel periodo di grande espansione economica, la cura del verde diviene progressivamente una delle attività più amate dagli america-

ni nel loro tempo libero. Grazie alla consolidata fama di produttore di attrezzature di alta qualità, John Deere si afferma rapidamente anche in questo nuovo settore. Per un certo periodo, l'azienda offre trattorini anche di colori diversi rispetto alla celebre livrea verde e gialla, per poi tornare alla tradizione. Negli anni '70, la gamma dei prodotti si amplia ulteriormente con l'introduzione di trattorini tosaerba con motore diesel posteriore. Nel 1972 John Deere presenta il suo primo avveniristico trattorino ad alimentazione elettrica, equipaggiato con tre batterie per automobili. In questo periodo i trattorini tosaerba incontrano una notevole diffusione sul mercato americano. Non a caso, nel 1984, la fabbrica John Deere di Horicon raggiunge il traguardo di un milione di unità prodotte. Nel 1987, John Deere consolida la propria presenza nel segmento delle attrezzature per la cura del verde avviando la produzione di macchine professionali per campi da golf e aree verdi. A partire dal 1994 l'azienda sbarca nello stesso segmento anche in Europa, offrendo un'ampia gamma di tosaerba per campi da golf (tosaerba da green, da fairway e da rough), oltre a numerosi modelli per applicazioni commerciali. Nel 1991, John Deere acquisisce la società tedesca Sabo, con sede a Gummersbach, e la sua controllata

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olandese Roberine, attratta dalla solida reputazione di questi due marchi europei di attrezzature per la cura del verde e dalla loro esperienza nel segmento dei tosaerba a spinta. Nel 1994 l'attività Aree Verdi diventa una divisione a sè all'interno di John Deere e totalmente autonoma rispetto alla divisione Macchine Agricole. Negli anni successivi, John Deere continua a espandere le proprie quote di mercato e la gamma di prodotti, arrivando a tagliare nel 2010 due storici traguardi: 500.000 veicoli utilitari Gator e 5 milioni di trattorini prodotti. Con l'introduzione nel 2011 del tosaerba autonomo Tango E5 - interamente concepito nello stabilimento di Gummersbach - John Deere, forte della propria rete di concessionari, entra in un segmento completamente nuovo, offrendo l'ennesima prova della propria straordinaria capacità di innovazione. Oggi, nel 2013, John Deere può guardare con grande orgoglio ai suoi primi 50 anni di presenza nel settore delle attrezzature per la cura del verde. L'ampia gamma di prodotti comprende infatti tosaerba, trattori utilitari compatti e di grandi dimensioni, veicoli Gator e attrezzature professionali per golf e aree verdi, prodotti destinati a privati, architetti paesaggisti ed enti locali, nonché a manutentori del verde e responsabili della manutenzione di campi sportivi di qualsiasi livello.

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VIABILITA' INVERNALE

La nuova turbofresa serie TF di Assaloni.com e l'apertura del Colle dell'Agnello

Quale miglior test che l'apertura di un passo di tale difficoltà, per dimostrare la validità della nuovissima gamma di turbofrese serie TF recentemente presentate da Assaloni.com? Un progetto nato grazie anche alle risorse ed alla

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collaborazione di tutto il gruppo Bucher-Winter cui Assaloni.com dal 2012 è entrato a far parte con Giletta di Revello (CN), la tedesca Gmeiner, la francese Arvel e la spagnola Maquiasfalt.

A questo primo progetto dell'era Bucher-Winter hanno partecipato tecnici italiani, francesi, spagnoli e tedeschi, il tutto per ridurre i tempi di realizzazione, per prevedere le diverse esigenze dei vari mercati e consentire di mettere a punto un prodotto destinato ad un mercato globale. La ben nota mancanza di risorse degli enti pubblici quest'anno avrebbe impedito l'apertura del valico che dà accesso alla regione francese del Queyras e attraverso il quale un gran numero di turisti transalpini accede alla Valle Varaita e al saluzzese. Grazie invece all'accordo tra Giletta, che ha messo a disposizione gratuitamente mezzi e personale, l'amministrazione provinciale di Cuneo, i comuni della Valle Varaita e l'impresa appaltatrice VA di Chianale è stata possibile l'apertura meccanica del passo. Quasi 10 km di strada di alta montagna, con un dislivello di oltre 1.000 metri dal paese di Chianale, alla vetta del passo, attraversando tratti con oltre 10 m di neve accumulata durante tutto questo lungo inverno, hanno messo a dura prova macchine ed operatori. Sono state necessarie oltre due settimane di lavoro, purtroppo interrotte dal maltempo che ha portato anche un paio di nuove importanti nevicate. Per tale operazione sono state utilizzate due turbofrese della nuovissima gamma TF, la prima, una TF90.26 ad azionamento idraulico, applicata ad un veicolo speciale Treemme MM350ND da 350 CV messo a disposizione per il test da Merlo S.p.A. e la seconda, anch'essa una TF90.26, ma con azionamento meccanico da PTO, applicata su di un Unimog U500 da 280 CV. Si tratta di due veicoli con tipologie completamente diverse e complementari. Unimog è un veicolo polivalente che per le sue caratteristiche consente di azionare attrezzi frontali ma può portare anche uno spargitore fino a 6 m3 con il quale si rifinisce l'intervento

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con la protezione antighiaccio, lasciando la strada percorribile in sicurezza, mentre il Treemme con la sua potenza, le quattro ruote sterzanti e i carichi concentrati consente migliori performances nell'apertura di tratti con slavine e neve compattata nel tempo. La turbofresa frontale a doppio stadio con camino di lancio centrale della nuova serie TF, oltre allo sgombero frontale, è ideale anche negli allargamenti sia destri che sinistri e per effettuare il carico della neve sui cassoni dei veicoli. L'azionamento può essere ottenuto sia da trasmissione meccanica, con albero cardanico collegato alla PTO del veicolo, sia da trasmissione idraulica con impianto idraulico sul veicolo di adeguata capacità. Sistema fresante dotato di un primo stadio costituito da due rulli supportati

entrambi da unico ponte senza supporti laterali che ostacolerebbero la penetrazione in neve dura, e da un secondo stadio costituito da una turbina di lancio per l'evacuazione della neve. Il concetto del doppio stadio, con l'elevata velocità di rotazione della turbina, permette distanze di lancio della neve di oltre 40 m. L'attrezzatura è dotata di movimenti idraulici che consentono la rotazione del camino a 240°, la regolazione del deflettore per modificare la distanza di lancio della neve, il sollevamento abbassamento e l'oscillazione laterale. Sui modelli ad azionamento idraulico è anche possibile l'impalatura. Un sistema di sicurezza, costituito da frizioni idrauliche, preserva l'integrità dei rulli e della turbina in modo automatico evitando all'operatore di dover intervenire frequentemente sulla fresa

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per sostituire le spine di tranciamento: è chiaro il vantaggio in termini di sicurezza garantito dal riarmo automatico della fresa che consente all'operatore di rimanere in sicurezza sul veicolo.

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AZIENDE

Bombelli, un'azienda italiana, sana dal 1889 GUNTHER PATSCHEIDER

Dal 1889 l'azienda Bombelli è giunta al secondo trasferimento: fondata a Milano in viale Monza, nel secondo dopoguerra è stata trasferita in zona Lambrate da dove traslocherà in questo periodo. Con lo svilupparsi della Città di Milano, la zona è diventata residenziale e, per motivi di logistica e valori immobiliari, risulta conveniente spostare lo stabilimento produttivo e gli uffici appena fuori. Considerare "pazzo" qualcuno che investe in questo periodo è all'ordine del giorno. Trovare un'azienda produttrice che deve assumere del personale per stare dietro all'aumento della produzione sembra quasi una barzelletta. Che tutto ciò avvenga in Italia è quasi impensabile. Eppure su un'area totale di 7.000 m2, sta sorgendo il nuovo capannone dell'azienda Bombelli: più di 4.000 m2 coperti nel Comune di Segrate, in provincia di Milano. In questo momento di crisi, con il conseguente abbassamento dei prezzi di molti materiali, è stato possibile scegliere il top di qualità per ogni dettaglio: l'operazione è autofinanziata al 100%, senza debiti con le banche, segno di un'azienda sana che, con i piedi per terra, mantiene da sempre il livello di investimento senza mai esporsi eccessivamente per inseguire crescite illusorie. Il terreno sul quale sorge il nuovo stabilimento Bombelli dista due chilometri dal precedente: poco fuori dalla città di Milano, appena oltre la Tangenziale Est e di fianco al Collegamento Autostradale Brescia - Bergamo - Milano, risponde meglio alle esigenze di trasporto dei materiali. Una vecchia fabbrica abbandonata da più di 10 anni nel Comune di Segrate, che, grazie all'azienda Bombelli, è

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stata risanata completamente. La scelta della copertura è a shed, tecnologia più cara del 20 - 30% rispetto ai tradizionali capannoni a volta, che garantisce sempre il massimo grado di luminosità all'interno, gettando le basi per un risparmio energetico nel lungo periodo. Grazie alla classe energetica del capannone, al grado di coibentazione dello stesso e del terreno, è stato possibile ottenere degli sgravi fiscali per l'azienda. Il nuovo stabilimento è diviso in due campate completamente indipendenti, con due distinti carroponti di circa 30 metri di larghezza l'uno, vi è inoltre un'area dedicata per l'installazione degli attacchi per le lame da neve sui camion. A piano terra vi è anche tutta la parte dell'ufficio tecnico con al di sopra gli spogliatoi per il personale. Il primo piano, invece, è dedicato agli uffici e alle sale riunioni. L'area esterna è principalmente destinata alla movimentazione merci e circolazione, mentre in fondo vi è un'area test dedicata alle prove delle attrezzature. Un'azienda sana, che in questo momento difficile sta aumentando il personale: dalle attrezzature per la viabilità invernale all'aeroportuale i prodotti di casa Bombelli continuano a riscuotere grande successo. Tutto il riscaldamento è a pannelli, scelta fatta per migliorare le condizioni di lavoro; l'impianto elettrico è pensato interamente in domotica. Un grande investimento che porterà a notevoli risparmi. Il trasferimento alla nuova sede è previsto per il mese di agosto. Bombelli S.r.l. fu fondata nel 1889 con un atto notarile ancora esistente, più di 120 anni fa a Milano. Il suo primo stabilimento era situato in viale Monza a Milano e già nel 1914 dava occupazione, prima della 1° Guerra Mondiale, a ben 200 persone. Diventata fornitrice ufficiale di S.M. Re Umberto I, ricevette numerosi attestati ed encomi per i lavori svolti. L'intensa attività svolta dopo il 1920 aveva portato Bombelli in contatto con i più importanti architetti di quel periodo. Nel 1924, sotto la direzione dell'arch. Stacchini e dell'ing. Fava, fu realizzata l'arcata principale della Stazione Centrale di Milano che, con i suoi 72 metri

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di altezza e i 321 metri di lunghezza, resta, ancora ad oggi, la più grande realizzata in Italia. Assieme all'arcata furono costruite tutte le tettoie, le pensiline e le vetrate che decorano ancora oggi la Stazione Centrale di Milano. Nel 1924 furono costruiti i portoni di chiusura di tutti gli hangar per dirigibili con un innovativo sistema "a soffietto". Con Giò Ponti, nel 1932, fu costruita la Torre del Parco o Torre Littoria, nel Parco Sempione a Milano che, all'epoca della sua costruzione, era uno degli edifici più alti della città. A seguire altre importanti realizzazioni quali tutte le sedi italiane della Banca d'Italia e decine di altri edifici storici di Milano e di Roma. La struttura metallica della Stazione Termini di Roma, i cancelli del Vaticano, il primo osservatorio astronomico di Monteporzio Catone e a seguire tutti gli altri osservatori italiani. Di questi anni fu la costruzione a Roma del cancello dell'Altare della Patria che, con i suoi 40 metri di lunghezza e un sistema innovativo di movimentazione a carrucole per la salita e la discesa, rappresentava una svolta tecnica e costruttiva molto importante. Si può dire che dal 1954 al 1970 Bombelli fu partecipe nella costruzione di gran

parte degli edifici in Milano che utilizzavano la tecnica delle facciate in alluminio. Nel 1968 furono divisi i due rami di azienda, da un lato il settore costruzioni e dall'altro il settore delle lavorazioni in ferro. E in tutto questo la neve cosa c'entra? Già nel 1890 venivano utilizzate per sgomberare la neve le slitte in legno trainate da cavalli. Tali slitte erano dotate di cerniere in ferro e di catene, materiale prodotto, assemblato e venduto da Bombelli. Tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, con l'inizio della circolazione delle automobili, si costruirono i prototipi delle prime lame sgombraneve e si iniziò la commercializzazione del prodotto. Ma il vero sviluppo del settore della viabilità invernale fu dopo la Seconda Guerra Mondiale ,con la costruzione della rete stradale e autostradale e con la diffusione popolare dell'automobile. Negli ultimi 40 anni, con l'evoluzione delle tecnologie di progettazione e di produzione, i prodotti hanno raggiunto l'elevato standard qualitativo che Bombelli ha oggi. Bombelli S.r.l. si è affermata sul mercato italiano ed estero per la produzione di attrezzature per la viabilità invernale e della

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manutenzione stradale e nel settore degli allestimenti speciali per uso aeroportuale, in particolare nella progettazione e realizzazione di macchinari su specifica del cliente e nella lavorazione di carpenteria mediopesante. La serietà, l'affidabilità, l'esperienza, la credibilità sono le parole chiave che hanno guidato Bombelli in tutti questi anni per restare sempre al servizio dei propri clienti nel migliore dei modi. Bombelli è diventata in pochi anni leader europeo nelle attrezzature del trasporto merci e bagagli aeroportuali ed è un "nome" nel settore della viabilità invernale.

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PORTATTREZZI

Reform Muli T10 X ha ricevuto l'ambito premio internazionale Red Dot Design Award

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Reform-Werke Bauer & Co. GmbH di Wels, Austria, specialista di spicco in Europa nella tecnica agricola di montagna e comunale da oltre 100 anni, con il Muli T10 X Reform è riuscita a creare il promettente connubio tra innovazione e tradizione. Già prima dell'inizio della produzione, in aprile 2013, il nuovo modello top ha registrato un sensazionale successo di vendita. Nel rinomato premio internazionale Red Dot Design Award la

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qualità del disegno e il linguaggio caratteristico delle forme del Muli T10 X Reform si sono imposti su 4.662 opere presentate da 54 paesi. Reform è stata insignita insieme a Spirit Design - Innovation and Brand GmbH dell'ambito premio qualità. Quest'azienda strategica di design, con sede a Vienna, si è occupata della concezione del design nonché dello sviluppo del marchio e dell'allestimento del transporter insieme a

innovative misure di comunicazione. Stefan Augl, responsabile vendite per Austria, Italia e Slovenia, afferma, soddisfatto del successo: "Con l'introduzione graduale sul mercato del Muli T10 X siamo riusciti, grazie all'impiego di visualizzazioni 3D e filmati, a puntare su un successo di vendita di grande portata. Per la prima volta siamo riusciti a registrare oltre 40 ordini da Austria, Svizzera, Italia, Germania e Francia ancor prima dell'inizio effettivo della produzione. La presentazione della prima macchina di serie promette già un proseguimento di questa tendenza al successo. Dalla catena di montaggio è stato portato direttamente all'Astrad, la fiera del settore comunale che si tiene ogni due anni a Wels, suscitando un grande interesse tra il pubblico di settore proveniente da tutto il paese, regioni e comuni compresi". Dalla prima idea fino alla consegna, lo sviluppo del nuovo fiore all'occhiello dell'amata serie di transporter Muli ha impiegato circa 3 anni. Un progetto veloce e attuato puntualmente, del quale Reform è a buon diritto orgogliosa: ad ogni modo le prestazioni progettate originariamente del nuovo modello top sono addirittura state superate con il nuovo sviluppo. Il design degli interni e degli esterni, realizzati da Spirit Design in stretta collaborazione con il cliente, è stato messo in pratica nello stabilimento Reform con tutto l'amore che serve per il dettaglio. Un collaudo generale di due prototipi nel reparto esperienze si è dimostrato utile tanto quanto la continua assicurazione qualità con test intensivi nella pratica. Così, riassume il responsabile vendite Reform Stefan Augl: "Il Muli T10 X è stato per noi una storia di successo dall'inizo del progetto. La concezione del design d'avanguardia è stata la prima pietra per le nostre generazioni future di veicoli e, insieme alla nostra collaborazione con Spirit Design, ora ha ricevuto un ulteriore riconoscimento speciale, ossia il rinomato premio

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internazionale Red Dot Product Design Award. Inutile dire che ne siamo molto lieti." Lo sviluppo del prodotto si è concentrato sull'utente come pure sull'efficienza lavorativa e la sicurezza. Oltre all'aspetto esterno sono stati migliorati l'ergonomia, la configurazione della postazione di lavoro, la visuale integrale e le caratteristiche tecniche. Daniel Huber, Managing Partner Strategic Design di Spirit Design, spiega: "Sono sufficienti l'impatto visivo e il linguaggio delle forme del nuovo Muli T10 X per comunicare questi vantaggi del prodotto a livello emozionale: il design improntato sul purismo rinuncia a uno styling ricercato per trasmettere le

caratteristiche funzionali nonché la robustezza dinamica del transporter. Design di prodotto e del marchio strategicamente sintonizzati tra loro sono un fattore di successo irrinunciabile che contribuirà in modo sostanziale all'aumento di fatturato. Così il nuovo Muli T10 X è riuscito a colpirci ancora prima dell'inizio della produzione." Con il Muli T10 X Reform ha creato, in collaborazione con Spirit Design, una nuova classe di transporter con una tecnica matura e un design esclusivo. Comandi particolarmente intuitivi, multifunzionalità e manutenzione facile sono gli elementi in primo piano. I vantaggi consolidati del prodotto dei modelli precedenti, come un peso proprio ridotto e una grande luce libera dal suolo, sono stati naturalmente mantenuti. Nonostante un aumento massiccio di potenza, le macchine portate e gli attrezzi da montare della serie Muli possono continuare ad essere usati senza problemi. L'evoluzione del leader di mercato nel settore dei transporter mette l'accento sulle caratteristiche di potenza, che assumono ancora maggior significato come argomentazione di vendita nell'acquisto di un bene d'investimento rispetto al layout estetico. La sola struttura anteriore del veicolo del Muli T10 X Reform trasmette un'immagine potente e sicura rispecchiando l'elevata potenza. Il grande parabrezza garantisce una visuale integrale ottimale. Disposizione ergonomica di comandi e indicatori nonché abitacolo spazioso del transporter, offrono al conducente un ambiente di lavoro ideale. La struttura modulare e le quattro aree di montaggio per attrezzi disponibili consentono un impiego estremamente flessibile e orientato a gruppi mirati durante tutto l'anno. Il telaio del Muli T10 X Reform comprende uno snodo speciale che, insieme alla grande luce libera dal suolo, gli conferisce adattabilità ai pendii e un'agilità sul terreno ottimale anche durante l'uso in aree alpine o su terreni impraticabili.

Reform-Werke Bauer & Co. GmbH La storica azienda austriaca di Wels, Reform-Werke Bauer & Co Gesellschaft m.b.H., è stata fondata nel 1910 ed è di proprietà della famiglia già da tre generazioni. L'azienda, con sede a Wels in Alta Austria, sviluppa, produce e vende veicoli, macchine e macchine portate per gli esperti della tecnica comunale e dell'agricoltura di montagna. Con i suoi prodotti orientati al futuro, Reform è un partner forte per le imprese agricole a conduzione famigliare che operano nella praticoltura e nell'agricoltura di montagna, contribuendo in questo modo alla conservazione del paesaggio agricolo e lasciando intatto il paesaggio culturale. Nella cura del paesaggio e nei servizi comunali le soluzioni innovative contribuiscono a mantenere un ambiente vivibile. Spirit Design - Innovation and Brand GmbH Spirit Design è un'azienda di design strategica internazionale. Il team di consulenti e designer, specializzati in brand e innovazione, sviluppa soluzioni sostenibili per le sfide del futuro. Spirit Design annovera clienti nei settori della mobilità, telefonia/IT, energia, industria e consumer ai quali offre un programma di servizi completo su tre livelli: visioni all'avanguardia nel processo di sviluppo sotto forma di strategie di marchio e innovazione chiare, implementazione di queste visioni in sviluppi integrati per marchio, servizi e prodotto fino al lancio sul mercato e il supporto nel management di tutti i processi riguardanti innovazione, marchio e design. Non sono solo i committenti a trarre vantaggio da questo approccio globale al design di Spirit Design. Il lavoro si concentra su un'offerta di valore logica per consumatori, società e ambiente. Tra le referenze di quest'azienda troviamo anche: A1 Telekom Austria, AVL List, CAT City Airport Train, Deutsche Telekom, Domoferm, Aeroporto di Vienna, Helbling, Kapsch Carrier Com, Metz Aerials, OMV, Ortovox, ÖAMTC Fahrtechnik, ÖBB, Payer Electronics, Red Bull, Rosenbauer, Siemens, Steyr Motors, WESTbahn, Wien Energie Stromnetz e Zörkler. Spirit Design con i suoi progetti è considerata una delle aziende di design di maggiore eccellenza a livello internazionale. Red Dot Design Award Con il Red Dot Design Award, il Design Zentrum Nordrhein Westfalen ha creato uno dei concorsi internazionali più rinomati. Il suo riconoscimento, il Red Dot, si è affermato in tutto il mondo come uno dei premi di qualità più ambiti dedicati al design. Lavori Pubblici n. 62 maggio - giugno 2013

1. Inizio della produzione di serie: il primo Muli T10 X Reform sulla catena di montaggio 2. Muli T10 X Reform premiato con il Red Dot Product 3. Muli T10 X Reform per un uso flessibile tutto l'anno

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VERDE

Ultra Lithium Battery di Pellenc Pellenc è il primo costruttore mondiale ad aver introdotto la tecnologia agli ioni di litio negli elettroutensili portatili e ha sviluppato la propria tecnologia per ottenere un compromesso fra potenza/peso/autonomia adatto ai lavori intensivi e professionali. Ultra Lithium Battery è dotata di un sistema di carica intelligente e può essere caricata in qualunque momento. Peraltro, in caso di mancato utilizzo consecutivo per oltre 4 giorni, le batterie si scaricano automaticamente al fine di garantire al tempo stesso uno stoccaggio ottimale e una vita utile eccellente. Dopo almeno 800 cicli di carica e scarica completi, la capacità della batteria mantiene ancora l'80% della sua capacità iniziale, senza ridurre in alcun caso la potenza erogata dalla batteria. Le batterie Pellenc hanno il miglior rapporto peso/energia al mondo. La batteria Ultra Lithium Battery 700 sviluppa quasi 700 Wh in soli 3,3 kg di elementi agli ioni di litio. Pellenc è l'unico costruttore al mondo a utilizzare la tecnologia rivoluzionaria degli ioni di litio ternari (Nickel-Manganese-Cobalto). Le batterie ULiB consentono di lavorare da mezza giornata a un'intera giornata. La potenza erogata è sempre costante a prescindere dal livello di energia. Tutte le batterie Pellenc sono dotate di un display per la visualizzazione della capacità residua in percentuale rispetto alla capacità iniziale. La gestione dei componenti agli ioni di litio delle batterie è interamente garantita da una scheda elettronica. Fornite con un'imbracatura ergonomica, perfettamente regolabile, secondo la postura dell'utilizzatore, le batterie Pellenc sono state progettate per agevolare il lavoro quotidiano, fornire maggiore autonomia e libertà di movimento. Il rispetto dell'ambiente, un tema di notevole importanza, è per Pellenc una priorità: l'utilizzo delle batterie ULiB riduce al minimo le emissioni di CO2, e se caricate con Solerion, il pannello solare, le emissioni dirette di CO2 vengono totalmente eliminate. Gli elettroutensili Pellenc dotati di Ultra Lithium Battery non inquinano, non emettono odori né gas di scarico. Non

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causano inquinamento acustico: proteggono l'ambiente lavorando in silenzio. Gli elettroutensili Pellenc sono adatti a lavorare in tutti i tipi di ambienti: dalle aree urbane ai campi da golf, dagli ospedali ai campeggi. Infine, grazie al rivoluzionario motore a commutazione elettronica, la manutenzione degli elettroutensili Pellenc è quasi inesistente (l'usura del motore equivale alla vita del cuscinetto) e rispetto agli utensili a motore termico consente all'utente di lavorare senza fatica grazie alle ridotte vibrazioni.

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- Scuola di Altra Amministrazione (in collaborazione con Associazione Nazionale dei Comuni Virtuosi) - Il piano regolatore a crescita zero - Il patto dei sindaci e le scelte energetiche - La riduzione alla fonte dei rifiuti - Cooperativa di comunità - Materiali ottimizzati per il risanamento a freddo di pavimentazioni stradali (prof. ing. Francesco Canestrari - dott. ing. Gilda Ferrotti) - Gli acquisti della P.A. con particolare riferimento agli Enti Locali tra CONSIP e Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (in collaborazione con CONSIP e UNITEL - Unione Nazionale Italiana dei Tecnici degli Enti Locali) - Sapersi orientare nel mondo degli appalti di fornitura e servizi, anche alla luce delle recenti normative e giurisprudenziali (avv. Piero Fidanza) - Evoluzione normativa inerente le macchine per la gestione del verde (CNR-Imamoter) - Evoluzione normativa inerente le macchine per la viabilità invernale (CNR-Imamoter) - Utilizzo delle macchine movimento terra nei cantieri stradali (CNR-Imamoter) - Noleggio e rivendita delle macchine usate (CNR-Imamoter): - Noleggio nell’ambito del D.Lgs 81/08 - Rivendita di macchine usate nell’ambito del D.Lgs 81/08 - Patentini (CNR-Imamoter): - Accordo Stato/Regioni sul rilascio dell’abilitazione alla guida di talune categorie di macchine - Contenuti dei corsi teorici e pratici - Linee guida delle Regioni ...altri convegni sono in fase di organizzazione



te e ai principi di efficienza economica, affermando, anche nel lontano emisfero australe, che le scelte migliori sono sempre quelle fatte in nome dell'innovazione e dell'efficienza intesa a 360 gradi.


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