5 E' necessario aggiornare la carta di circolazione per lo svolgimento del servizio sgombraneve, alla luce del nuovo Codice della Strada? Francesco Capozzi 6 Hymach festeggia i 31 anni presentando Robot HP60 Gh. Marchelli 8 Da Molsheim a Wörth: i nuovi Actros SLT e Arocs SLT G. Patscheider 11 Nuova Star-FC, evoluzione da Seppi M. 12 Nord Engineering e Allison migliorano le operazioni di raccolta dei rifiuti in Turchia 14 MI&P S.r.l.: qualità e affidabilità al giusto prezzo 16 Orteco allestisce 7 nuovi autocarri multiservice 17 L'ingegneria naturalistica: una disciplina a tutela della montagna Fabio Abbruzzese 20 Andorra 2014: il XIV Congresso Internazionale della Viabilità Invernale AIPCR G. Patscheider 21 Completamento della nuova gamma Caron 24 Snowplow Simulator: la formazione in completa sicurezza G. Patscheider 25 Giletta - ISMB: sviluppo congiunto di tecnologie avanzate per l'ottimizzazione della manutenzione invernale 26 Giletta presenta Ecosat ed Easycom, comandi di ultima generazione 27 Green Building Council Italia "Ferrara, patrimonio storico sostenibile. Per un futuro dell'edilizia" 28 Nuove attrezzature e soluzioni contro le alluvioni 30 Abetone sceglie di nuovo Schmidt 32 Robogreen, multifunzionalità ad alti livelli 34 Emergenza neve: i comuni montani bellunesi si attrezzano con Mercedes-Benz Unimog 36 Pioggia, neve e ghiaccio hanno bucato? Automas tappa 38 La gamma portattrezzi Merlo, dedicata ai professionisti esigenti 41 Terzomillennio Servizi sceglie Ibix Gum System per rimuovere i chewing gum dal centro di Bologna G. Patscheider
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n. 66 gennaio - febbraio 2014
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QUESTIONI LEGALI
E' necessario aggiornare la carta di circolazione per lo svolgimento del servizio sgombraneve, alla luce del nuovo Codice della Strada? AVV. FRANCESCO CAPOZZI del Foro di Milano Il D.L. n. 162/2008 ha modificato l'art. 57 del Codice della Strada prevedendo l'estensione dell'uso delle macchine agricole anche alle operazioni di manutenzione e tutela del territorio, con un ampliamento notevole, dunque, del loro impiego. Il nuovo Codice della Strada parrebbe consentire, dunque, l'equipaggiamento delle macchine agricole (ma, si badi, non di quelle industriali) con qualsivoglia attrezzatura esterna senza verifica, collaudo o prova anteriori alla loro messa in esercizio, ritenendo sufficiente il solo rispetto dei limiti di massa indicati in sede di omologazione della macchina medesima. Tuttavia, questa apertura generalizzata anche in campi "non prettamente agricoli" è stata quasi immediatamente oggetto di ritrattazione dal Ministero dei Trasporti il quale, con la circolare n. 53840/DIV2/B del 26.5.09, ha sostanzialmente "annullato" le semplificazioni di cui al D.L. 162/08.
In particolare, il Ministero ha chiarito che è possibile circolare con trattrici munite di attrezzature "non prettamente agricole" (ad esempio, proprio le lame spargineve o i volumi spargisale) solo previo riconoscimento dei diversi allestimenti in sede di omologazione iniziale, con la possibilità per il costruttore di aggiornare le omologazioni già rilasciate. Pertanto, i coltivatori che desiderano utilizzare le proprie macchine agricole equipaggiandole con la strumentazione antineve, dovranno seguire la procedura di aggiornamento della carta di circolazione, previa visita e prova, e provvedere ad inserire sulla carta di circolazione, alla fine, l'annotazione: "Il trattore agricolo può circolare per i viaggi di trasferimento con le seguenti attrezzature (…) per l'impiego quale macchina operatrice: in tal caso è fatto divieto di usare carburante agevolato" (come richiede la circolare 39075/DIV3/B del 24.4.07). Si precisa che - ovviamente - l'accertamento citato è di esclusiva competenza di
un C.P.A. (Centri Prova Autoveicoli), previa presentazione del nullaosta tecnico del costruttore del trattore agricolo al montaggio delle attrezzature richieste, e deve riguardare sia l'attacco che l'equipaggiamento (pala/lama). Pertanto, alla luce della normativa e della circolare ministeriale, risulta che gli agricoltori che vogliono utilizzare le macchine agricole debitamente equipaggiate per il servizio sgombraneve dovranno: I) esser in possesso del nullaosta tecnico del costruttore del trattore al montaggio delle attrezzature antineve; II) rivolgersi a un C.P.A. per le verifiche e la prova del mezzo così modificato; III) omologare il mezzo; IV) aggiornare la carta di circolazione inserendo l'annotazione sopra indicata. In mancanza dei requisiti citati, chi utilizza ugualmente i macchinari equipaggiati per il servizio antineve sarà soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa compresa tra 419 e 1.682 euro.
Risposte ai vostri quesiti: AVV. FRANCESCO CAPOZZI del Foro di Milano
Un agricoltore lombardo ci chiede: E' possibile utilizzare macchine agricole per il servizio sgombraneve, senza l'aggiornamento della carta di circolazione del mezzo? No, è necessario aggiornare la carta di circolazione della macchina agricola. La lettura congiunta del D.L. n. 162/2008 e della circolare ministeriale n. 53840/DIV2/B del 26.5.09 permette di circolare con trattrici munite di attrezzature "non prettamente agricole" (ad esempio, le lame spargineve o i volumi spargisale) solo previo riconoscimento dei diversi allestimenti in sede di omologazione iniziale, con la possibilità per il costruttore di aggiornare le omologazioni già rilasciate. Per ottenere ciò, gli interessati devono: I) esser in possesso del nullaosta tecnico del costruttore del trattore al montaggio delle attrezzature antineve; II) rivolgersi a un C.P.A. per le verifiche e la prova del mezzo così modificato; III) omologare il mezzo; IV) aggiornare la carta di circolazione inserendo l'annotazione "Il trattore agricolo può circolare per i viaggi di trasferimento con le seguenti attrezzature (…) per l'impiego quale macchina operatrice: in tal caso è fatto divieto di usare carburante agevolato". La macchina modificata è considerata, infatti, un mezzo nuovo che necessita, pertanto, di una carta di circolazione "nuova" o debitamente aggiornata.
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VERDE
Hymach festeggia i 31 anni presentando Robot HP60 GHERARDO MARCHELLI
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Nel 30° anno di attività, da poco compiuto, Hymach ha messo in cantiere una propria trinciatrice radiocomandata il cui risultato è Robot HP60. Grazie alla notevole potenza, durante le prove in campo con rotore forestale, Robot HP60 si è dimostrato efficiente non solo nel taglio di erba e arbusti in scarpate, anche con 50° di pendenza, ma ugualmente come apripista in boscaglie, riuscendo ad abbattere agevolmente persino fusti con diametro di 15 centimetri. Hymach ha messo in questa nuova macchina tutta l'esperienza di trent'anni vissuti veramente sul campo avendo avuto come obiettivo,
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fin dall'inizio della propria attività, la realizzazione di prodotti personalizzati che potessero incontrare pienamente le esigenze dei clienti che operano in ambito della manutenzione del verde professionale. L'azienda nasce il 23 settembre 1983 sull'esperienza già acquisita nel settore dell'uomo che tutt'ora la rappresenta e che da sempre ha creduto nel contatto diretto con il cliente, perché certo che solo così ci si può rendere realmente conto di quali sono le esigenze operative da soddisfare. Ma non solo questo ha reso Hymach quel che è oggi, Giacinto Ricci ha fermamente voluto puntare sulla qualità
reale dei propri prodotti. Materie prime e impiantistica sono scelte non solo tra le primarie marche ma anche in base alle prestazioni ottenibili in termini di efficienza e durata. Il prodotto doveva, e deve, risultare necessariamente con le 3C (tre caratteristiche irrinunciabili): robusto, funzionale ed efficiente. E non poteva essere altrimenti visto che la produzione iniziale era incentrata su bracci fino a 18 metri di lunghezza, attrezzature scavallatrici (in quegli anni non ne esistevano poi tante) e le aspiranti, di cui Hymach è stata la precorritrice, dapprima con le due funzioni, taglio e aspirazione, separate e in seguito trovando la soluzione per unirle semplificando la macchina e ottenendo prestazioni ottimali sia nello sfalcio che nella raccolta. Queste tipologie di macchine non potevano accettare compromessi in termini di qualità perché qualsiasi rinuncia 1. 2. 3. Dall'archivio fotografico Hymach i primi modelli costruiti affiancati ai modelli corrispondenti degli ultimi tempi 5. 6. 7. Il nuovo Robot HP60
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avrebbe poi pregiudicato una delle 3C. Gli stessi principi ispiratori si sono riflessi nella produzione di quelle macchine normalmente ritenute di serie, le retroportate, ed ecco che i lunghi bracci ventrali si accorciano, mantenendo però le caratteristiche strutturali, per costituire con il telaio - serbatoio macchine da agganciare sul sollevatore posteriore di trattori. Ma l'azienda va oltre, e produce macchine retroportate specifiche per trattori a guida reversibile, utilizzabili dapprima in retroversione di marcia e poi nei due sensi di marcia studiando appositi sistemi di rotazione per la testata e per il braccio. Grazie all'elasticità progettuale nascono poi macchine da applicare al sollevatore frontale di trattori e altri mezzi semoventi dotati di un attacco portatrezzi. Vengono realizzate decespugliatrici da applicare su cassone con telaio scarrabile e sulla piastra anteriore di autocarri. Per venire incontro a chi predilige l'attrezzatura ventrale ma non vuole rinunciare alla possibilità di liberare velocemente il trattore per destinarlo ad altri usi, Hymach propone le retroportate in versione Visual, ossia con la possibilità di ruotare il braccio in avanti e portare la testata utensile in posizione laterale rispetto all'operatore.
Con la stessa concezione viene rea- determinazione sostengono e danno lizzata Veryvis, che si distingue per la forza a chi vive appieno l'azienda l'ampia rotazione di 170° del braccio giorno dopo giorno e sviluppa il contie per i sistemi di autocontrollo appli- nuo processo di miglioramento, cabili alla testata utensile affinché si facendo propri i valori su cui Hymach trovi sempre correttamente allineata è fondata, e permettono di trovare e nella corretta posizione di lavoro, quegli spunti, quelle intuizioni che qualsiasi sia la posizione assunta dal portano all'innovazione dei prodotti braccio e questo senza l'intervento esistenti e alla realizzazione di nuovi. continuo dell'operatore. Certamente sono tempi bui per le Nel 2010, sulla scorta delle cono- aziende italiane, ma Hymach ha fiduscenze tecniche acquisite, inizia il cia nel proprio prodotto e nelle proprogetto Solarclean, che dapprima prie capacità di adattamento e rimaporta a realizzare attrezzature per la ne convinta che mantenersi in un ottipulizia della faccia attiva dei pannelli male connubio tra tradizione e fotovoltaici (nei campi solari e sopra modernità sia la strada da perseguire strutture di allevamento e serre), da per garantirsi un futuro. applicare a mezzi semoventi anche E proprio Robot HP60 esprime l'escingolati, e poi si concretizza in una senza di questo equilibrio: tradizione, macchina semovente radiocomanda- in esso si ritrovano certamente le 3C, ta destinata a questo uso specifico. e modernità, in quanto dotato di Oggi tutta la competenza e la visione dispositivi di controllo e autoregoladi prodotto Hymach si ritrova nel zione elettronici all'avanguardia. Robot HP60. Segno che, nonostante l'affermazione da vecchia data, l'azienda si dimostra dinamica, al passo con i tempi. Tutte le macchine a catalogo sono oggetto di miglioramento, ogni qualvolta si intraveda una soluzione tecnica innovativa, e implementazione con dispositivi che rendono più agevole il loro uso senza mai perdere di vista le 3C. Competenze acquisite, entusiasmo e 4
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AUTOTELAI
Da Molsheim a Wörth: i nuovi Actros SLT e Arocs SLT GUNTHER PATSCHEIDER
Mercedes-Benz Trucks ha invitato la stampa di tutta Europa a visitare i due stabilimenti, uno a Molsheim e l'altro a Wörth, per la presentazione dei nuovi trattori stradali Actros SLT e Arocs SLT. Il primo giorno tutti i giornalisti sono stati accolti alla fabbrica di Molsheim in Alsazia, appartenente al Settore Operativo Mercedes-Benz Special Trucks, dove vengono prodotti i veicoli industriali altamente specializzati. Dal 2000 in questa fabbrica è nato il CTT Custom Tailored Trucks, il servizio di Mercedes-Benz che dà la possibilità al cliente di personalizzare il nuovo mezzo in base alle proprie necessità. Quando la vasta gamma dei prodotti termina entra in gioco il CTT con il proprio reparto di progettazione per soddisfare le richieste mirate del cliente che si troverà ad avere un mezzo personalizzato ma in cui sono stati utilizzati gli stessi sistemi della produzione in serie. In questo modo, oltre ad aver garantita la qualità Mercedes-Benz, ovunque si trovi nel mondo il veicolo, sarà possibile trovare i pezzi di ricambio. Il secondo giorno è stato trascorso alla fabbrica di Wörth (Germania), dove è stato presentato il nuovo trattore stradale pesante SLT, coronamento della gamma di veicoli industriali appena rinnovata per l'introduzione della norma sui gas di scarico Euro VI, composta da Actros, Arocs, 8
Antos e Atego. Nel caso dell'SLT si tratta di un progetto interno realizzato da Daimler Trucks con una serie di raffinatezze tecniche. Che si tratti di motore, impianto di raffreddamento, frizione con Turbo Retarder o cambio a 16 marce totalmente automatizzato con programmi di marcia speciali, questo veicolo hightech con la Stella coniuga una potenza straordinaria con un'estrema sensibilità, ovvero le massime prestazioni con una precisione al centimetro. In altre parole, il nuovo SLT, così come i classici veicoli stradali con la Stella, fissa nuovi parametri di riferimento nel suo segmento. Con un peso complessivo dell'autoarticolato di 250 t, il trattore SLT Mercedes-Benz è disponibile in numerose configurazioni a tre e quattro assi basate sui modelli Actros e Arocs. Con il nuovo SLT (abbreviazione di Schwer-Last-Transporter, ovvero veicolo per trasporti pesanti), MercedesBenz ha progettato uno specialista di alto livello per questo segmento estremamente impegnativo. La progettazione è stata guidata dalla divisione CTT (Custom Tailored Trucks) della fabbrica di Molsheim (Francia), in stretta collaborazione con il reparto Sviluppo Veicoli Industriali di Stoccarda. Gli acquirenti del nuovo SLT potranno trarre vantaggio da una gamma di veicoli altamente specializzati prodotta da un unico fornitore con componenti perfettamente armonizzati tra loro: motore, cambio e assali portano tutti la Stella. Il
veicolo base dell'SLT viene prodotto nella fabbrica di veicoli industriali di Wörth e completato a Molsheim. Questo gruppo comprende l'imponente torre di raffreddamento dietro la cabina, insieme ai componenti alloggiati al suo interno, il montaggio dell'asse anteriore aggiunto sterzante per le motrici per semirimorchio a quattro assi, oppure i supporti per ganci di traino rinforzati anteriori e posteriori, la ralla scorrevole, una piastra di compressione sulla coda, la cosiddetta "passerella" dietro la torre di raffreddamento e i fari di lavoro. Le cabine di guida dei trattori stradali pesanti fungono sia da postazione di lavoro che da zona giorno. Se da un lato qui si lavora altamente concentrati al volante in condizioni particolarmente impegnative, dall'altro nello stesso ambiente si devono trascorrere lunghi periodi di sosta in modo confortevole, quando ad esempio a causa delle dimensioni del carico o del percorso prestabilito il trasporto si può effettuare soltanto di notte, negli orari di minore traffico, e quindi bisogna effettuare le pause di giorno. Inoltre, le cabine non di rado ospitano un team di due autisti. I progettisti dell'SLT, per questo motivo, hanno attinto alla vasta gamma di cabine dei modelli Actros e Arocs, scegliendo tre spaziose varianti per i trasporti di linea. Mercedes-Benz offre l'Actros SLT con sospensioni pneumatiche in abbinamento alle cabine GigaSpace e BigSpace da 2.500 mm di larghezza. Ma è soprattutto la cabina GigaSpace a sorprendere per la sua abbondanza di spazio. Un'altezza interna fino a 2,13 m, un'ampia libertà di movimento e uno straordinario volume di stivaggio sono solo alcune delle sue doti. La postazione di lavoro e la zona giorno, sull'Actros SLT, sono chiaramente separate. I materiali pregiati, piacevoli e luminosi degli interni testimoniano che un ambiente funzionale può anche essere accogliente. A garantire un particolare comfort durante le soste più lunghe provvede la versione SoloStar Concept con pol-
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trona sul lato passeggero. In alternativa, questo spazio può essere utilizzato come funzionale zona di lavoro. Anche l'Arocs SLT con sospensioni meccaniche è disponibile con la spaziosa cabina BigSpace da 1,99 m di altezza interna. Gli interni dell'Arocs, particolarmente funzionali e facili da pulire, sono ideali anche per l'utilizzo del veicolo in condizioni estremamente gravose. La salda "spina dorsale" del nuovo SLT è rappresentata da un telaio rinforzato. A seconda della versione, la larghezza del telaio è pari a 834 mm con longheroni da 8 mm di spessore (Actros SLT con sospensioni pneumatiche) o a 744 mm con longheroni da 9 mm (Arocs SLT con molle paraboliche). A questi componenti si aggiungono elementi di rinforzo espressamente progettati per l'SLT. I longheroni non sono saldati, ma realizzati in acciaio a grana fine
lavorato a freddo: una garanzia per la resistenza alle massime sollecitazioni. Lateralmente sul telaio sono alloggiati un serbatoio di AdBlue con una capacità di 60 l (Arocs) o di 75 l (Actros), come pure, per risparmiare spazio, le batterie disposte una sopra l'altra e l'impianto di scarico. Il conducente può accedere al telaio davanti alla ralla in modo comodo e sicuro utilizzando la "passerella", una piattaforma dietro la torre di raffreddamento. Se il significato di "heavy duty" si potesse ulteriormente accentuare, il sei cilindri in linea OM 473 MercedesBenz ne sarebbe la perfetta espressione. Per il nuovo trattore stradale pesante SLT Mercedes-Benz, questo propulsore rappresenta la scelta perfetta. Grazie alla sua elasticità e forza di trazione, infatti, è stato adottato a bordo dell'SLT senza alcuna modifica. La parametrizzazione individuale, al contrario, viene effettuata attraver-
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so i programmi di marcia disponibili. Con i suoi dati tecnici, ovvero 15,6 l di cilindrata, fino a 460 kW (625 CV) di potenza e coppia massima di 3.000 Nm, l'OM 473 stabilisce parametri inconfondibili, rappresentando il coronamento della nuova generazione di motori Mercedes-Benz. Massime prestazioni e capacità di resistenza sono le caratteristiche distintive di questo propulsore. Il suo regime nominale pari a 1.600 giri/min si presenta straordinariamente basso, traducendosi in un'eccezionale potenza nella fascia di esercizio principale. Già poco al di sopra del regime minimo, in tutte le versioni si può disporre di circa 2.500 Nm. Ne risultano un'elasticità e una capacità di ripresa straordinarie che rappresentano un notevole vantaggio, soprattutto nei trasporti pesanti. Lo stesso vale per la risposta tanto spontanea quanto vigorosa del motore ai movimenti del pedale del-
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l'acceleratore. La trasmissione è affidata al cambio G 280-16 Mercedes con comando automatico del cambio PowerShift, l'unico cambio automatizzato a 16 marce adottato su un trattore stradale pesante. Per l'impiego a bordo dell'SLT, i progettisti hanno rinforzato il cambio, permettendogli di trasmettere pienamente la coppia massima di 3.000 Nm. Le sue 16 marce a graduazione ravvicinata assicurano in ogni momento la disponibilità del rapporto di innesto più adatto. Dalla gamma dei rapporti di trasmissione, compresi fra 11,7 nella prima marcia e 0,69 nel rapporto più elevato, risulta un'ampia spaziatura pari a 16,96. L'SLT si avvale del cambio PowerShift Mercedes 3 di ultima generazione, facilissimo da usare tramite la leva di comando dello sterzo. Il cambio automatizzato permette innesti straordinariamente veloci e precisi, tanto da risultare più brevi anche del 20% rispetto a quelli del modello precedente. Il trattore stradale pesante SLT ne trae vantaggio più di tutti gli altri veicoli industriali Mercedes-Benz: gli innesti veloci assicurano, specialmente in salita e con carichi elevati, le velocità di ingranaggio più idonee nei passaggi alla marcia immediatamente superiore. Il cambio PowerShift 3 riconosce anche la fase di rilascio in discesa, mantenendo la marcia innestata per favorire la massima potenza frenante del motore e della frizione con Turbo Retarder. La funzione di marcia lenta con la modalità di manovra integrata permette un avvicinamento particolarmente facile, nonché manovre sensibili e precise al centimetro. L'SLT facilita il compito dell'autista, permettendogli di uscire in qualsiasi momento dalla modalità di manovra con il kick-down, premendo il pedale dell'acceleratore. Tra le particolari caratteristiche dei modelli Actros e Arocs SLT Mercedes-Benz figura la frizione con Turbo Retarder. Questo dispositivo coniuga le funzioni di una frizione di avvia10
mento idrodinamica e di un retarder in un unico componente. La struttura della frizione con Turbo Retarder è più compatta rispetto a quella degli altri sistemi di avviamento, oltre ad avere il vantaggio di risultare più leggera e di fungere al tempo stesso da retarder particolarmente efficiente. Tale frizione permette anche uno spunto preciso ed esente da usura, come pure manovre a bassissime velocità: due doti di grande importanza per un trattore stradale pesante. Nella frizione con Turbo Retarder, la girante della pompa e quella della turbina sono contrapposte una di fronte all'altra, senza entrare in contatto. La girante mobile della pompa si trova sul lato del motore, mentre quella della turbina è disposta sul lato del cambio. La trasmissione della coppia motrice fra le giranti avviene senza usura, tramite un olio per cambi automatici. La partenza a pieno carico con un trattore stradale pesante richiede regimi compresi fra circa 1.100 e 1.300 giri/min. Premendo il pedale dell'acceleratore, nella frizione con Turbo Retarder viene pompato olio ad aria compressa, ottenendo un accoppiamento dinamico tra motore e l'albero di entrata del cambio. Il vantaggio di questo sistema di trasmissione è un accoppiamento dinamico contemporaneamente più morbido ed esente da usura, con uno slittamento elevato e una coppia massima del motore che può arrivare fino a 3.000 Nm. La portata d'olio viene regolata in modo tale che il conducente possa adeguare la trasmissione della coppia alla situazione di marcia attuale e alla potenza richiesta. Subito dopo la fase di spunto, la frizione con Turbo Retarder viene esclusa e l'olio convogliato fuori dal corpo della frizione per mezzo della forza centrifuga; a questo punto l'accoppiamento dinamico tra motore e cambio avviene in modo convenzionale e con il massimo rendimento, tramite una frizione ad attrito di tipo tradizionale. A seconda delle condi-
zioni di carico, della pendenza e del programma selezionato, adesso il trattore stradale pesante carico può partire in prima o seconda marcia. In fase di frenata, la girante della turbina viene bloccata e nel corpo della frizione viene pompato nuovamente olio: in questo caso, la frizione con Turbo Retarder assume la funzione di un potente retarder primario. In ogni caso, con pesi complessivi dell'autoarticolato fino a 250 t in molte situazioni di marcia la potenza frenante è più determinante della semplice potenza del motore. L'SLT si avvale innanzitutto della straordinaria potenza frenante del suo motore che, con l'High Performance Engine Brake, può arrivare fino a 475 kW (646 CV). Il retarder primario integrato della frizione con Turbo Retarder eroga un massimo di altri 350 kW (476 CV). Per proteggere il cambio, la potenza totale di sistema dei due freni ad alte prestazioni dell'SLT è limitata a 720 kW (979 CV). Questa potenza tuttavia è disponibile non soltanto in corrispondenza del regime nominale, bensì su un'ampia fascia di regimi, allo scopo di garantire la massima sicurezza e protezione dei freni di esercizio nella marcia in discesa con tonnellaggi estremamente elevati. In pratica, il guidatore può fare affidamento sull'elevata potenza del freno permanente del veicolo, in quanto l'impianto di raffreddamento installato con l'apposita torre dietro la cabina di guida, abbinato all'impianto di raffreddamento standard sotto la cabina, dissipa egregiamente il calore generato in frenata. Anche in presenza di temperature esterne di 50 gradi Celsius, con la massima potenza del motore e a basse velocità, il sistema di raffreddamento non raggiunge mai i suoi limiti. Al livello inferiore della torre di raffreddamento è alloggiato un serbatoio carburante in alluminio con una capacità di 900 l che garantisce un'ampia autonomia.
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ATTREZZATURE
Nuova Star-FC, evoluzione da Seppi M.
Dalla lunga esperienza Seppi M. nasce come una fenice dalle proprie ceneri, la nuova Star-FC. La fresaceppi della serie Star-FC è stata studiata per triturare i ceppi e miscelarli con il terreno, soprattutto nel corso del rinnovo di piantagioni di alberi. Può essere il caso di vigneti o di frutteti, per colture forestali quali pioppeti o alberi di natale (abeti), come pure nelle piantagioni a rotazione rapida. La nuova Star-FC, che rispetto alla vecchia mantiene solo il nome, in un passaggio fresa il terreno, rimuove i ceppi e trincia i residui del raccolto. In questo modo si presta anche a preparare i terreni per una nuova piantagione. Nella striscia lavorata il risultato ottenuto è un terreno ottimale per far crescere velocemente le nuove piante. La nuova edizione del modello offre numerose novità e vantaggi. - La collaudata esperienza di Seppi nel campo delle macchine forestali e fresaceppi, ha portato a migliorare del ca.
50% la produttività (prove in campo del Reparto Progettazione & Sviluppo). - Concetto di trasmissione completamente rivoluzionato: la trasmissione avviene tramite tre scatole ad ingranaggi poste in serie. Questo nuovo sistema di trasmissione permette di lavorare più in profondità e a migliorare l'efficienza. La macchina può raggiungere fino a 40 cm di profondità al primo passaggio. - Il nuovo sistema di trasmissione aumenta anche la potenza trasmissibile. Ora la Star-FC è idonea a trattori con una potenza massima di 250 cv alla presa di forza. Tale potenza disponibile, trasmissibile dal trattore, garantisce una notevole riduzione dei costi d'esercizio, permettendo ai contoterzisti di offrire lavorazioni a costi competitivi. La potenza minima richiesta rimane invariata rispetto al modello precedente. - Il nuovo utensile Mono Protect, ora fornito di serie sulla Star-FC, garanti-
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sce una durata più lunga, un'altissima efficienza nella triturazione dei ceppi e una grandissima resistenza ai sassi che potrebbero trovarsi nel terreno. - Tutta la struttura della macchina è simile a quella di una frantumasassi, in quanto l'intero telaio è rivestito con lamiere antiusura Hardox®, che sono facilmente intercambiabili qualora necessitassero di manutenzione. - Un sistema di raffreddamento integrato della trasmissione garantisce una lubrificazione degli ingranaggi sempre adeguata, nonostante le alte potenze in gioco. - Il cofano idraulico può essere completamente aperto per permettere, se necessario, di abbattere piccole piante. La Star-FC sarà disponibile a partire dal 2014 e in due larghezze di lavoro: 75 e 100 cm. La presa di forza lavora sempre ad una velocità di 1.000 giri/min. Il peso della macchina rimane quasi invariato rispetto al modello precedente.
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TECNICA
Nord Engineering e Allison migliorano le operazioni di raccolta dei rifiuti in Turchia
Nord Engineering, che propone il proprio particolare sistema di raccolta rifiuti, si affida alle trasmissioni completamente automatiche Allison per una maggiore efficienza e consumi ridotti. Con la rapida crescita degli insediamenti urbani, le città turche sono alla ricerca di soluzioni funzionali per rendere le operazioni di raccolta dei rifiuti più semplici, più efficienti e a misura del cittadino. In linea con queste esigenze, l'azienda italiana Nord Engineering fornisce agli enti pubblici
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locali e alle società private di tutto il mondo sistemi innovativi per la raccolta dei rifiuti e attrezzature lavacassonetti. Per una maggior efficienza operativa, Nord Engineering preferisce equipaggiare i veicoli allestiti con il proprio sistema di raccolta rifiuti Easy, anche con trasmissioni completamente automatiche Allison. Roberto Messi, General Manager di Nord Engineering in Turchia e responsabile per l'implementazione del nuovo sistema Easy, afferma:
"Allison Transmission offre notevoli vantaggi alla nostra strategia di compattazione dei rifiuti. Le macchine compattatrici rimangono in funzione quando il veicolo è in movimento e ciò permette di risparmiare carburante e di ridurre i tempi di lavoro. Il cambio di marcia non è più manuale e pertanto i veicoli dotati di trasmissioni Allison consentono all'operatore di svolgere i compiti di raccolta dei rifiuti con maggiore efficienza." I sistemi per la raccolta dei rifiuti modello Easy sono composti da attrezzature monoperatore, bilaterali e automatiche per la raccolta dei contenitori stradali - di superficie e interrati - e da apposite attrezzature lavacontenitori destinate alla pulitura e alla disinfezione dei cassonetti. Il sistema include anche i cassonetti per la raccolta dei rifiuti generici e
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industriali. Questi contenitori sono dotati di grande volumetria e progettati per avere un ridotto impatto ambientale. I cassonetti interrati sono una soluzione all'avanguardia poiché si integrano perfettamente al contesto urbano e contribuiscono a ridurre gli odori molesti e l'inquinamento acustico. I nuovi contenitori Easy City sono invece ideali per la raccolta di superficie, grazie all'innovativo concetto modulare e all'elevata capacità volumetrica, fino a un massimo di 3.750 litri. Il sistema Easy si compone anche di speciali attrezzature per il sollevamento dei contenitori, dotate di dispositivo di aggancio, che consente a un singolo operatore di movimentare sia i cassonetti sul lato sinistro, sia quelli sul lato destro della strada. Le operazioni di raccolta diventano così più rapide, facili e silenziose rispetto ai metodi tradizionali, soprattutto se il veicolo è dotato di trasmissioni Allison. Le trasmissioni Allison offrono una maggiore produttività grazie alla Continuous Power Technology™ che moltiplica la coppia del motore allo spunto e consente cambi marcia senza interruzioni di potenza. Il convertitore di coppia facilita la guida,
aumenta la precisione nelle manovre e protegge dalle sollecitazioni l'intera linea di trasmissione. Con le trasmissioni Allison, i conducenti possono concentrarsi di più sul lavoro e tenere entrambe le mani sul volante per una maggiore sicurezza e per velocizzare le operazioni di raccolta ad ogni punto di prelievo. La trasmissione e' predisposta per gestire due prese di forza (PTO) e un rallentatore integrato opzionale che migliora la frenata del veicolo, riduce l'usura dei freni e aumenta la sicurezza. Le t ras mis s ioni c omplet ament e automatiche Allison sono dotate di controlli elettronici avanzati che ottimizzano i consumi e di pacchetti elettrici di ingresso/uscita su misura che facilitano l'integrazione con le attrezzature del veicolo. La selezione automatica della posizione folle suggerisce alla trasmissione di innestare la folle quando il veicolo è fermo o in fase di sollevamento dei cassonetti ed è molto efficace per ridurre il consumo di carburante. Al rilascio del freno da parte del conducente, la trasmissione torna subito in posizione di marcia. Nord Engineering ha potuto constatare come i veicoli per la raccolta rifiuti equipaggiati con le trasmissioni com-
pletamente automatiche Allison siano in grado di completare le operazioni di raccolta in tempi più brevi rispetto ai veicoli dotati di trasmissioni manuali o automatizzate. Il sistema di raccolta rifiuti Easy è utilizzato nei distretti di Kadıköy, Kartal, Maltepe, Atasehir, Sancaktepe, Tuzla, Besiktas, Sisli, Sarıyer, Fatih, Esenler, K.Cekmece e Avcılar, soggetti al comune metropolitano di Istanbul, e nei centri urbani di Cankaya, Izmir Karsıyaka, Sanlıurfa e Gaziantep Sehitkamil, soggetti al comune metropolitano di Ankara. E' inoltre ampiamente utilizzato in Italia, Spagna, Francia e Svizzera e si sta rapidamente diffondendo in Sud America, Emirati Arabi, Qatar, Romania e Russia. Messi sottolinea come il sistema ideato da Nord Engineering sia stato progettato per offrire la massima qualità di raccolta e i più elevati standard igienici. "I nostri cassonetti interrati e il nostro sistema di raccolta automatica dei rifiuti sono molto apprezzati nel settore. Insieme ad Allison, offriamo ai nostri clienti non solo prodotti di alta qualità ma anche un notevole risparmio. Ci attendiamo una lunga e duratura collaborazione con Allison Transmission."
PORTATTREZZI
MI&P S.r.l.: qualità e affidabilità al giusto prezzo
Al problema di disporre di un mezzo di piccole dimensioni, confortevole, sicuro, funzionale, ecologico, con possibilità di essere polifunzionale ma allo stesso tempo contenuto nei costi di acquisto e di gestione, MI&P risponde con Multicar M27. Multicar M27 è stato pensato per soddisfare i clienti che desiderano la qualità e le prerogative Multicar, ma che non hanno necessariamente bisogno delle innumerevoli dotazioni e peculiarità della versione Carrier, la più completa di gamma. Il modello M27 infatti dispone di telaio, assali, cabina, sospensioni... previste anche sulla versione M30, ma, grazie alla motorizzazione Volkswagen da 2.000 cc e 102 cv di potenza, permette di avere un costo nettamente più contenuto. In casa Multicar però, più economico non vuole dire "inferiore": grazie ad
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una coppia del motore già ottimale a bassi regimi e ad un ideale abbinamento con cambio e riduttore (presente di base nelle versioni a trazione integrale) l'utilizzatore potrà svolgere agevolmente numerose attività e lavorazioni. Oltre ad un prezzo di acquisto molto accattivante, anche i costi di gestione subiscono un'importante flessione verso il basso: consumi di gasolio molto limitati, costi di manutenzione generale più contenuti sono solo alcuni degli immediati vantaggi per gli utilizzatori. Un peso inferiore della tara in ordine di marcia dona anche un aumento, seppur limitato, di carico utile disponibile. A fronte di questo, le peculiarità distintive dei prodotti Multicar non vengono meno: - sospensioni anteriori indipendenti
senza balestra, garantiscono un ottimo comfort di guida anche su percorsi disconnessi e grande aderenza al suolo in offroad; - cabina con robusto telaio in lega leggera ai massimi livelli di sicurezza, con pannellatura in fibra composita esente da corrosione; grande superficie vetrata frontale, laterale e posteriore a garanzia di ottima visibilità per l'operatore; postazione di guida e pannelli di comando ergonomici ed intuitivi, per agevolare l'operatore durante le fasi operative; - cambio con super-riduttore per velocità minima a 600 metri/ora; - telaio portante con possibilità di torsione e completo di specifici punti di ancoraggio per l'applicazione di innumerevoli allestimenti; - possibilità di completamento con varie tipologie di impianto idraulici, realizzabili in funzione delle applica-
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zioni previste e delle necessità del cliente: possono essere prodotti veicoli senza alcun impianto ausiliario e mac c hine polif unz ionali c on impianti di potenza fino a 80 l/minuto di portata. Anche per la serie M27 sono proposte tre diverse versioni base: - M27 T: veicolo da trasporto con cas-
sone posteriore fisso/trilaterale (trasporti, edilizia, imprese...), oppure allestimenti per protezione civile, o ancora da soccorso... - M27 B: dotati di impianto idraulico utilizzabile a veicolo non in movimento: gru, piattaforme aeree, sistemi scarrabili di vario genere, compattatori, raccolta differenziata, moduli antincendio... - M27 C: tutte le funzioni delle versioni sopra ma completabili con impianti idraulici utilizzabili con veicolo in movimento: attrezzature invernali quali lama e spargisale, falciaerba, spazzolatrici anteriori, aspirafoglie, lavabarriere e molto altro ancora. Altre versioni possono essere discusse e verificate da MI&P con il cliente, dopo aver analizzato le specifiche
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esigenze da soddisfare. I Multicar M27 possono avere PTT da 3,5 a 5,3 t con omologazione veicolo industriale, oltre all'omologazione macchina operatrice per specifici utilizzi. La trazione può essere 4x2 per i lavori meno impegnativi e 4x4 a inserimento elettroidraulico. I due passi disponibili (2.450 mm e 2.990 mm) permettono di individuare la versione più indicata, favorendo cioè la compattezza e manovrabilità del mezzo oppure lo spazio carrozzabile disponibile. MI&P si offre come partner a disposizione degli operatori per studiare le singole esigenze per poter offrire ad ognuno la soluzione ottimale. A ognuno il proprio Multicar!
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ATTREZZATURE
Orteco allestisce 7 nuovi autocarri multiservice
Fortunatamente in Italia esistono società stradali e autostradali che da sempre si impegnano nel perseguire lo sviluppo tecnologico ed il miglioramento degli standard di sicurezza stradali: la ditta Orteco, azienda specializzata nella produzione di macchine per l'infissione di pali, ha spesso unito la propria pluriennale esperienza con tali società per migliorare i servizi di manutenzione stradale. Nel corso degli ultimi anni ciò è stato reso possibile, quando un'importante società stradale, in stretta collabora-
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zione con Orteco, commissionò l'allestimento di un autocarro multiservice per la manutenzione viaria. A solo un anno di distanza, la soddisfazione in termini di efficienza e praticità ha portato questa società ad affidarsi nuovamente a Orteco, richiedendo un'ulteriore fornitura composta da sette mezzi attrezzati come il primo. L'allestimento definito per questi nuovi mezzi è stato: - Battipalo idraulico Orteco modello Heavy Duty HD 800, montato su ralla idraulica. Questa installazione offre
una grande flessibilità di manovra, permettendo l'infissione ed estrazione dei pali da ambo i lati del mezzo. Il sistema è completo di sicurezze visuali e acustiche che informano l'operatore del perfetto rientro in sagoma una volta finito il lavoro. - Gruppo elettrogeno azionato idraulicamente, per l'alimentazione elettrica dei diversi accessori. - Torre faro pneumatica che agevola le operazioni notturne illuminando le zone di lavoro. - Gru idraulica che favorisce il carico/scarico dei materiali opportunamente posizionati sulle proprie selle di trasporto. Inoltre i battipali sono stati arricchiti con diversi accessori per ottimizzare le attività di ripristino stradale come la carotatrice idraulica ed il kit estrattore pali. Orteco ha consegnato le sette macchine multiservice tra luglio ed agosto 2013 nei diversi siti della società. Al momento della consegna dei mezzi, i tecnici Orteco hanno effettuato corsi di training e formazione per gli operatori destinati a lavorare con le macchine, contando sulla partecipazione attiva dei responsabili dei siti di competenza. Per i propri partner Orteco è sinonimo di prodotti di qualità, emblema di affidabilità e customer care, sommati alla capacità di fornire servizi aggiuntativi in termini di formazione e prevenzione dei rischi sul lavoro.
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AMBIENTE
L'ingegneria naturalistica: una disciplina a tutela della montagna FABIO ABBRUZZESE 1. Cenni storici L'Ingegneria naturalistica è una disciplina che si occupa dell'impiego delle piante superiori nelle costruzioni e del loro comportamento in esse. In maniera più generale, si può affermare che questo settore dell'ingegneria studia l'utilizzo nelle costruzioni dei materiali viventi naturali ed industriali, anche combinati tra di loro. Contrariamente a quello che si pensa l'origine dell'ingegneria naturalistica,
anche se in forma empirica, risale ai tempi antichi. Da sempre l'uomo si è dovuto confrontare con l'instabilità delle pendici, con le erosioni dei terreni, fenomeni fisici che mettevano in serio pericolo le case, le vie di comunicazione ed i terreni agricoli, mettendo a repentaglio le fonti di sostentamento. In questa lotta l'uomo si è difeso con i materiali poveri che aveva a disposizione in abbondanza: il legname, le
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pietre e le piante. Con tali materiali l'uomo è riuscito a realizzare opere semplici quali le palificate, le cordonate, le viminate, ma anche opere molto complesse quali le sistemazioni degli argini fluviali, veri gioielli d'ingegneria. Dal punto di vista strettamente scientifico, l'ingegneria naturalistica è una disciplina che si è sviluppata di recente. Le prime esperienze progettuali su base tecnico - scientifico
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TABELLA I - I materiali impiegati nell'ingegneria naturalistica Sementi Materiali Semenzali Vegetali vivi Trapianti di arbusti ed alberi Talee di specie arbustive od arboree Rizomi e radici Piante erbose (zolle) Materiali organici Legname (tronchi, ramaglia) Materiali Reti (juta, fibra di cocco) Vegetali morti Stuoie in fibra di paglia, cocco od altri vegetali Paglia o fieno Compost Concimi organici Griglie, reti, tessuti Materiali di sintesi Fertilizzanti chimici Collanti chimici Sostanze migliorative del terreno Materiali inerti Pietrame Ferro ed acciaio risalgono nella seconda metà del '900, e riguardano la soluzione delle problematiche dei territori montani quali: la lotta all'erosione, il consolidamento dei versanti, la regimazione delle acque superficiali e sorgive… Dagli interventi effettuati con queste tecniche sono scaturite relazioni, pubblicazioni e rapporti tecnici riferiti principalmente a lavori eseguiti nell'area alpina di lingua tedesca (Austria e Svizzera). Tra i tecnici di maggior spicco si possono citare Seifert, Kruedener, Hassenteufel e Pruckner. Più recentemente è importante sottolineare il ruolo svolto dal prof. Schiechtl, il quale ha maturato significativamente esperienze nei campi dell'impiego delle piante vive nella lotta all'erosione, nel settore dei rinverdimenti di opere strutturali, con particolare riferimento alle strade. Nei suoi studi e nelle applicazioni pratiche ha gettato le basi per le
indagini analitiche sulle attitudini biologiche delle singole specie vegetali nei vari lavori. E' grazie alle sue pubblicazioni se i concetti e le metodologie d'intervento dell'ingegneria naturalistica sono stati acquisiti e vengono utilizzati correntemente dai tecnici che operano nel settore dell'ambiente (1). 2. Problematiche dell'ingegneria naturalistica 2.1 I materiali impiegati I materiali impiegati nell'ingegneria naturalistica sono riportati schematicamente nella Tabella I. E' interessante effettuare alcune considerazioni tecniche circa la scelta ed il campo di specifico utilizzo di questi materiali. I materiali vegetali vivi, il cui impiego si caratterizza e differenzia l'ingegneria naturalistica dall'ingegneria tradizionale, provengono dal mondo vegetale ed hanno la capacità di rin-
TABELLA II - Ambiti d'intervento e tecniche impiegate Consolidamento di versanti instabili Interventi di difesa Riduzione dei processi erosivi e superficiali dall'erosione dei suoli Drenaggio e prosciugamento di versanti umidi Griglie, reti, tessuti Interventi di mitigazione dell'impatto
Interventi di ripristino e di rinaturalizzazione di ambiti degradati 18
Materiali di sintesi Fertilizzanti chimici Collanti chimici Cave Discariche Tratte di aste torrentizie e fluviali Ambiti umidi Casse di espansione e bacini di deposito
novarsi rapidamente rendendo più stabile il terreno. Un'attenzione particolare va rivolta alla talea, che è un pezzo di fusto separato dalla pianta capace di riprodurre radici avventizie e di rigenerare un nuovo esemplare, in taluni casi con sviluppi considerevoli in breve tempo. Le specie che hanno queste capacità sono principalmente i salici, ed in misura inferiore i pioppi ed i noccioli. La scelta del materiale vegetale deve essere fatta con molta oculatezza dal progettista. Le specie devono essere pioniere, con largo spettro ecologico ed aventi capacità di colonizzazione, una notevole resistenze alla sollecitazione meccanica ed una spiccata azione consolidante dovuta alla forma delle radici. I materiali di origine organica, ma senza capacità vegetativa, sono utilizzati quando il periodo d'intervento non è idoneo all'impiego di quelli viventi o, più frequentemente, in combinazione con questi ultimi. Anche i materiali di sintesi e quelli inerti consentono efficacemente di integrare le tecniche "biologiche" ed assolvere al ruolo di protezione del suolo fornendo una maggiore stabilità al terreno, soprattutto durante la fase di costruzione e nel periodo appena successivo l'ultimazione dell'opera, quando l'azione vegetale non si è ancora completamente sviluppata. 2.2
Ambiti d'intervento. Tipologia delle opere L'ingegneria naturalistica trova applicazione in diversi settori dell'ingegneria civile: nell'ingegneria stradale, nell'ingegneria geotecnica e nell'ingegneria delle costruzioni idrauliche (sistemazioni forestali e montane). Numerose sono le opere di ingegneria naturalistica utilizzate nell'esecuzione dei vari lavori di ingegneria civile. In Tabella II sono sintetizzate le problematiche con le tecniche ed i materiali impiegati per la loro risoluzione. A titolo esemplificativo si citano qui di seguito le opere più frequentemente utilizzate nei lavori forestali e di sistemazione montana: le canalette in legname, i solchi erosivi sistemati con ramaglia, i drenaggi con fasciname, le gradinate con talee, le cordonate, le fascinate, le viminate (figura 1), le palizzate in legname con talee, le grate di legname con talee, le palifica-
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te in legname con talee, le terre rinforzate con materiali di sintesi (figura 2) e gli interventi di ricopertura. Quest'ultimo provvedimento è molto importante per contrastare l'azione erosiva eolica e dell'acqua e può essere effettuato con varie metodologie quali: la semina a spaglio, l'idrosemina, la semina con coltre protettiva (mulch), la semina con tecnica del nero - verde, l'impianto di tappeti erbosi, l'impianto di zolle erboree, la piantagione di specie arboree ed arbustive, i metodi combinati con l'uso di reti, stuoie e tessuti (2). 2.3 Finalità dell'ingegneria naturalistica Attraverso l'impiego delle tecniche di intervento su base biologica possono essere raggiunte, secondo Schietl, finalità tecniche, ecologiche, estetiche ed economiche. Le finalità tecniche riguardano essenzialmente le azioni fisiche che le piante inducono sul suolo con il conseguente consolidamento dei terreni. Gli interventi relativi a questo aspetto sono: la copertura del suolo nudo con piante con funzione protettiva, l'incremento della scabrezza superficiale del terreno al fine di ridurre i fenome-
ni erosivi, il consolidamento del terreno mediante l'azione legante dell'apparato radicale, la riduzione dell'erosione eolica mediante un'azione frangivento, il rallentamento o l'arresto del movimento del manto nevoso mediante la realizzazione di punti di resistenza. Le finalità ecologiche si hanno quando gli effetti prevalenti delle opere di ingegneria naturalistica favoriscono l'insediamento della vegetazione. Le finalità estetiche si hanno quando si persegue principalmente la tutela ed il ripristino del paesaggio. Esempi di questo obbiettivo sono: il mascheramento delle infrastrutture, la riduzione dell'impatto ambientale nella realizzazione di grandi opere e strutture, il ripristino del paesaggio attraverso la ricucitura e la rimarginazione delle ferite create dal degrado antropico o naturale, la realizzazione e l'inserimento di opere a basso tenore di impatto paesaggistico. Le finalità economiche si hanno quando nella scelta delle tipologie "biologiche" vengono presi in considerazione gli elementi economici i cui costi sono da confrontarsi con quelli dell'ingegneria tradizionale.
ed inclinati era rispettivamente di 8 e 12 metri, tale da intestarsi sul banco roccioso sottostante. Si è reso necessario realizzare un allargamento provvisorio della sede stradale per la movimentazione della attrezzatura di perforazione. A tal fine è stata predisposta una palizzata di legname costituita da pali di larice del diametro in testa di circa 25 cm della lunghezza di 6 metri con altezza fuori terra di 1,50 metri, posti ad un interasse di 0,50 cm (figura 3). Ai fini statici sono state eseguite le prescritte verifiche di stabilità globali e di resistenza del singolo palo di legno, previo calcolo della spinta del terreno e del sovraccarico accidentale (attrezzatura per le perforazioni). I vantaggi di questa soluzione sono molteplici: la rapidità di esecuzione unita alla necessità di dover operare con attrezzature leggere, il costo contenuto, l'ulteriore consolidamento della zona in frana. Infine, pur trattandosi di opera provvisionale, è stato consentito il mantenere in essere della palificata a condizione di provvedere all'inerbimento dell'area dei lavori mediante idsrosemina, con risparmio dei costi di rimozione.
3. Caso di studio Per il consolidamento di una tratto di strada interessato da uno smottamento del terreno, il progetto esecutivo prevedeva la formazione, lungo il ciglio della strada lato valle, di una cortina di micropali verticali ed inclinati collegati in testa da un cordolo di c.a. La lunghezza dei micropali verticali
BIBLIOGRAFIA 1 - A. LUCHETTA - Ingegneria naturalistica: origine, evoluzione e prospettive. Atti Corso Ingegneria Naturalistica. Sospirolo (BL) 1994. 2 - A. ANDRICH - Tecniche di ingegneria naturalistica di uso frequente nella sistemazione dei versanti. Atti Corso Ingegneria Naturalistica. Sospirolo (BL) 1994.
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FIERE
Andorra 2014: il XIV Congresso Internazionale della Viabilità Invernale AIPCR GUNTHER PATSCHEIDER
Quest'anno si è svolto ad Andorra, sui Pirenei, dal 4 al 7 febbraio, l'appuntamento internazionale del settore viabilità invernale, il Congresso Mondiale della Strada dell'AIPCR, che si svolge ogni quattro anni, con lo scopo di esaminare e discutere lo stato della tecnica stradale e tutti i problemi ad essa connessi, nei diversi Paesi nel mondo, in un confronto culturale, le cui conclusioni s ono rac c olt e in pubblic az ioni messe a disposizione di tutti. L'AIPCR (Association Internationale Permanente des Congrès de la Route) venne creata nel 1909, dopo il primo Congresso Mondiale delle Strade svoltosi a Parigi nel 1908, rappresenta le organizzazioni stradali di tutti i Paesi; ha assunto recentemente il nome di Associazione Mondiale della Strada, mantenendo il il fine di contribuire allo sviluppo delle tecnologie stradali e alla gestione della viabilità attraverso lo scambio di informazioni ed esperienze a livello mondiale. Al Congresso di Andorra hanno partecipato i governi di 120 Paesi aderenti, tra i quali l'Italia, che proprio quest'an-
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no celebra il suo centenario di adesione all'associazione. I professionisti del settore intervenuti si sono divisi tra eventi del congresso, presentazioni tecniche e l'area espositiva. Nella giornata di mercoledì 5 febbraio, a lato degli eventi del congresso con le presentazioni tecniche dei diversi partecipanti, si sono susseguiti gli appuntamenti legati all'esposizione. Nei 4.500 m2 hanno presentato le proprie attività partecipanti istituzionali di diversi paesi membri dell'AIPCR. Momento di particolare interesse per tutti i convenuti è stata la competizione internazionale dei mezzi spalaneve. E' la seconda di queste competizioni che ha visto l'ingaggio dei mezzi di sei nazioni impegnati in percorsi di elevata difficoltà e operazioni di intervento. La competizione si è svolta nel vicino circuito di Grandvalira, situato a 2.200 m di altezza. Nonostante il freddo e il forte vento i sei conducenti hanno fornito al pubblico uno spettacolo unico. La zona dell'esposizione ha anche ospitato le cosiddette poster sessions dove i comitati tecnici e i loro rappresentanti hanno potuto spiegare al
pubblico particolari temi nel campo della viabilità invernale. Per l'Italia ha presentato la propria relazione la prof.ssa Paola Villani del Politecnico di Milano, presidente del comitato tecnico AIPCR strade locali extraurbane e accessibilità alla viabilità minore. A lato dei lavori del Congresso si è svolta l'esposizione fieristica con stand rappresentanti non solo espositori istituzionali ma anche dei più importanti produttori di materiale meccanico e tecnologico dedicato alle operazioni di gestione delle strade in condizioni meteorologiche invernali. Particolarmente numerosa la presenza dei produttori di sali utilizzati per lo scongelamento della neve e del ghiaccio sulle strade. Tra le aziende espositrici vi era una grande rappresentanza italiana: dal Gruppo Giletta con lo stand più importante e ricco di innovazioni tecnologiche, segno di un’azienda in continua espansione a livello mondiale, a Orsi Group, che ha portato sia i bracci falcianti che le lame da neve della gamma Assaloni Professional. Presente anche Aebi - Schmidt con parte della sua vasta gamma di prodotti ed il rappresentante italiano dei coltelli Kuper, Innova S.r.l.. Energreen, altra realtà italiana, affiancato all’ormai nota serie di portattrezzi ILF, qui rappresentato dall’ILF1000 Kommunal ha presentato un robot telecomandato con una fresa neve; idea particolarmente apprezzata con l’ottica di un utilizzo per l’apertura dei passi: grazie al radiocomando l’operatore può restare distante dalla macchina e al sicuro.
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PORTATTREZZI
Completamento della nuova gamma Caron ed una maggior velocitĂ di lavoro, questi modelli mantengono comunque le caratteristiche fondamentali dei transporter a marchio Caron,
Nell'ambito di Fieragricola, l'azienda Caron di Pianezze (Vicenza) ha presentato le nuove serie di veicoli da trasporto con potenze fino a 110 cavalli e dotate di un sistema di sospensioni idropneumatiche a ruote indipendenti: sospensioni a gestione elettronica, progettate per il controllo del rollio in curva e per il livellamento automatico al variare del carico trasportato. Grazie alla particolare configurazione a triangoli sovrapposti, questo sistema di sospensioni permette, durante tutta la corsa degli ammortizzatori, di mantenere la ruota sempre parallela rispetto al terreno. In questo modo assicurano non solo un'aderenza ed una trazione ottimali, ma - al contempo - un ridotto consumo degli pneumatici che si trovano a lavorare in condizioni di efficienza ideale. Tra i vantaggi offerti dalle nuove sospensioni Caron c'è anche la possibilità di bloccarle sulle pendenze estreme: in questo caso sarà lo snodo li neare incorporato nello chassis a tenere costante il contatto con il terreno. I mezzi sono disponibili con tre diversi motori Common Rail Turbo Intercooler - due motori VM, rispettivamente da 109 e 101 cavalli, ed un Kohler/Lombardini da 75 cavalli - sia nella versione dotata di sospensioni su entrambi gli assali (CTS), sia in quella con sospensioni solo sull'assale anteriore (CTA). Su richiesta, le macchine possono essere dotate anche del freno rallentatore elettromagnetico. Oltre ad un migliore comfort di guida
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come il cambio sincronizzato a 6 marce, l'elevata portata (fino a 5.000 kg per assale) ed il baricentro particolarmente basso.
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SOFTWARE
Snowplow Simulator: la formazione in completa sicurezza GUNTHER PATSCHEIDER
Al Congresso della Viabilità Invernale di Andorra è stato presentato dal Grupo InfoNorte, specializzato in sistemi informatici specifici per la gestione della viabilità, Snowplow Simulator, prodotto da Indra. L'azienda ha più di trent'anni d'esperienza nei simulatori (ad esempio quelli aerei) ed è presente nei 5 continenti con oltre 40.000 professionisti. Snowplow Simulator è composto da una cabina riprodotta con le vere dimensioni ed i controlli che troviamo abitualmente su un veicolo destinato alla viabilità invernale e può essere utilizzato per la formazione degli operatori che si occupano dello sgombero neve.
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All'esterno della cabina vi è una postazione dalla quale è possibile pianificare, controllare e monitorare le sessioni di esercizio: in automatico, al termine del lavoro, viene emesso un report sulla qualità della guida, il quantitativo di neve rimossa, eventuali incidenti… Sempre dall'esterno è possibile scegliere numerosi scenari, dall'area urbana della città ai parcheggi, dall'autostrada alla strada di montagna, dai ponti alle piste ciclabili, ai quali si possono abbinare il traffico e le diverse condizioni atmosferiche come neve, pioggia, nebbia, ghiaccio e vento. Una volta selezionata la
superficie della strada e la tipologia di neve presente su di essa, non resta altro che scegliere uno dei numerosi mezzi presenti nel parco macchine (database) con il quale intervenire. Il training che viene fatto ad ogni singolo operatore è standardizzato, così ognuno può imparare le stesse tecniche di controllo nelle diverse condizioni climatiche in completa sicurezza. Questo sistema di simulazione potrebbe essere particolarmente interessante per le aziende che si occupano della gestione delle strade ed autostrade, che andrebbero a risparmiare sulla formazione degli operatori senza, inoltre, correre rischi.
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VIABILITA' INVERNALE
Giletta - ISMB: sviluppo congiunto di tecnologie avanzate per l'ottimizzazione della manutenzione invernale
Le linee guida che caratterizzano la collaborazione tra Giletta S.p.A. e l'Istituto Superiore Mario Boella di Torino si possono riassumere bene nei cosiddetti tre pilastri dello sviluppo sostenibile: la sostenibilità sociale, la sostenibilità economica e la sostenibilità ambientale. Questo il fulcro della presentazione che l'ing. Marco Pasin, responsabile dell'unità Microsoft Innovation Center presso l'Istituto Superiore Mario Boella, ha tenuto all'AIPCR 2014 di Andorra, quale significativo risultato della felice collaborazione tra il prestigioso istituto di ricerca torinese e Giletta S.p.A., nell'ambito dei progetti Golden-Ice e Golden-Infra.
Se in termini sociali questi progetti consentono di avere strade più sicure e un migliore livello di servizio per la comunità, in termini economici essi permettono una significativa riduzione (fino al 20%) della quantità di sale necessaria in operatività, nonché un risparmio sui costi indiretti di carburante grazie all'ottimizzazione dei percorsi. Ne risulta inoltre un forte vantaggio ecologico, per effetto della riduzione della dispersione di sale nell'ambiente, nel suolo e nelle acque. Tale processo di evoluzione dell'innovazione del servizio di manutenzione invernale è il risultato di una precisa roadmap di innovazione sviluppata
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attraverso una serie di passaggi intermedi. Il primo passo è stato quello di rendere intelligenti i mezzi spargisale e i dispositivi utilizzati a bordo.
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Nell'ambito del progetto europeo Golden-Ice, finanziato dall'Unione Europea, è stato infatti realizzato un dispositivo telematico di bordo, in grado di controllare automaticamente le operazioni di spargimento. Il dispositivo, prodotto dall'azienda cuneese Saet S.r.l., è in grado di controllare tramite funzionalità avanzate di geolocalizzazione e navigazione le attività di spargimento, e di tracciare l'operatività per mezzo di un servizio di comunicazione attraverso la rete GSM/GPRS. L'attività successiva è stata la migrazione del sistema di gestione verso le tecnologie di cloud computing, ovvero verso la realizzazione di un sistema centrale di controllo delle operazioni, potente, flessibile ed economico. Questo sviluppo è stato realizzato nell'ambito del progetto Golden-Infra, finanziato dalla Regione Piemonte attraverso il fondo europeo di sviluppo regionale. Il nucleo del progetto Golden-Infra è il centro di controllo e management delle attività di spargimento, realizzato sulla tecnologia di cloud computing Microsoft Windows Azure, che fornisce un importante
VIABILITA' INVERNALE
sistema di supporto alle decisioni (DSS) grazie a una serie di informazioni di valore aggiunto (come le previsioni meteo), per ottimizzare al meglio tutta la filiera della gestione delle operazioni di manutenzione invernale. L'architettura del centro di controllo proposta nell'ambito del progetto Golden-Infra può essere considerata come un punto di partenza per tutte le future innovazioni nell'ambito del management delle operazioni invernali, quali ad esempio l'integrazione di ulteriori fonti di dati a supporto delle decisioni: mappe ADAS, nuovi sensori a bordo veicolo, informazioni sulla presenza di neve, informazioni di previsione di traffico... Sul piano dei risultati, sebbene non sia semplice valutare tutti i vantaggi forniti da questa piattaforma avanzata di manutenzione invernale, si può sicuramente affermare che il suo successo principale e maggiormente tangibile sia il risparmio della quantità di sale utilizzato, mantenendo l'elevata qualità di servizio per l'utente finale, con un conseguente risparmio in termini di costi diretti, oltre che una ridu-
zione dell'impatto ambientale che può derivare dalle operazioni di manutenzione invernale. Esistono tuttavia molti altri valori aggiunti che conseguono all'adozione di tale tecnologia, come ad esempio: il miglioramento della sicurezza stradale, la riduzione di costi indiretti e infrastrutturali, la possibilità di interagire con altri servizi in grado di generare nuove opportunità economiche. La roadmap di innovazione non si ferma ovviamente a questi risultati, ma guarda già alle possibili evoluzioni future nell'ottica di una ulteriore ottimizzazione della manutenzione invernale e di una sempre maggiore automazione dei processi decisionali alla centrale operativa, oltre che dell'effettiva operatività dei mezzi spargisale. Nell'ottica dello sviluppo sostenibile questo servizio mira a ridurre i tempi di intervento e ad ottimizzare l'efficacia delle operazioni con benefici per la sicurezza stradale e con evidenti ricadute positive per il territorio, in perfetta linea con le campagne di sensibilizzazione, senza rinunciare a creare nuove interessanti opportunità di business.
Giletta presenta Ecosat ed Easycom, comandi di ultima generazione All'AIPCR 2014, XIV Convegno Internazionale di Viabilità Invernale che si è tenuto ad Andorra, Giletta ha presentato l'ultima generazione di comandi Ecosat ed Easycom, implementati di nuove funzioni ed oggi impiegati dall'intero gruppo Giletta Bucher sulle proprie installazioni. Giletta, la tedesca Gmeiner per gli spargitori di propria produzione ed Assaloni.Com per le lame sgombraneve e per gli allestimenti dei veicoli, utilizzano gli stessi comandi, permettendo così il conseguimento di grandi numeri di produzione nonché standard qualitativi e di affidabilità elevatissimi. In particolare Ecosat10, grazie all'ampio display (7" con formato 16:9) ed alle molteplici interfacce, rappresenta l'ultima evoluzione dei comandi tachimetrici a microprocessore, aven-
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ti massima flessibilità di programmazione ed ottima visualizzazione dei differenti parametri di spargimento e/o di comando. Ecosat10 è un comando di tipo integrato "all in one" e presenta le seguenti caratteristiche: 1) Controllo mediante potenziometri di tutti i parametri di spargimento in relazione alla velocità del veicolo, quali la larghezza di spandimento, l'asimmetria, il dosaggio, sia del materiale solido che di quello liquido. 2) Sistema Navicon integrato, dotato di antenna GPS per la rilevazione della posizione, con elaboratore di dati capace di memorizzare tutte le attività svolte, utilizzabile per ogni tipo di spargisale, lama sgombraneve o veicolo pattugliatore. Tale sistema, se dotato di SIM dati, permette di inviare, per mezzo di una connessio-
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ne GSM/GPRS, pacchetti dati, anche in tempo reale, contenenti tutte le informazioni relative i parametri controllati. 3) Sistema di navigazione e assistenza alla guida Route-Replay, che può memorizzare un elevato numero di percorsi, con la funzione di autoapprendimento durante il primo passaggio del percorso, dove vengono definiti i parametri di spargimento. Il sistema provvederà in automatico ad utilizzare i valori memorizzati nei passaggi successivi sullo stesso percorso, lasciando libero l'autista di concentrarsi sulla guida. Un comando vocale con l'ausilio di messaggi scritti e la visualizzazione sul display della mappa con la strada trattata e del percorso da seguire contribuisce a facilitare il lavoro del conducente. Possibilità di uscire e rientrare nella funzione automatica in qualunque punto del percorso. 4) Sistema Climtronic che con il semplice collegamento di appositi sensori al comando Ecosat10, consente di avere i parametri di termografia in tempo reale. Si ha infatti la visualizzazione in continuo sul display dei quattro parametri gestiti: temperatura aria, temperatura strada, umidità
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relativa e pressione atmosferica. Inoltre il dato della temperatura sulla strada, rilevato da un sensore a infrarossi, può essere gestito dal comando in modo automatico per variare il dosaggio di spargimento in funzione del variare di tale temperatura. 5) Funzione Monitor per visualizzazione immagini della qualità del lavoro svolto con collegamento a telecamera posteriore. 6) Comando predisposto per supportare ed interfacciarsi con sistemi
intelligenti di gestione flotte di spargisale come Golden-Ice e Golden-Infra che si basano sull'elaborazione e l'integrazione oltre che dei dati di bordo, anche di informazioni derivate da fonti esterne come quelle meteo o del traffico. 7) Possibilità di integrazione con il comando Easycom10, dotato di joystick, che opera in combinazione con Ecosat10 per il comando della lama sgombraneve o di altra attrezzatura frontale o laterale.
Green Building Council Italia "Ferrara, patrimonio storico sostenibile. Per un futuro dell'edilizia"
Mercoledì 12 febbraio il presidente dell'Ente Palio Città di Ferrara, Alessandro Fortini, presenterà il primo caso studio su edificio monumentale italiano sul protocollo GBC Historic Building "Coniugare tradizione, cultura e sostenibilità: la riqualificazione della torre dell'orologio a Ferrara" e sottoscriverà con il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani il protocollo per la realizzazione della riqualificazione "green" della futura sede dell'Ente. La firma del protocollo si colloca all'interno del convegno che Green Building Council Italia "Ferrara, patrimonio storico sostenibile. Per un futuro dell'edilizia", organizzato in collabo-
razione con il Comune di Ferrara presso il Ridotto del Teatro Comunale. Il convegno avrà come tema centrale il rilancio dell'edilizia attraverso la riqualificazione del patrimonio architettonico e la rigenerazione urbana, in linea con le tendenze internazionali e il quadro normativo europeo in materia di politiche ambientali. La Città di Ferrara è stata scelta come sede dell'incontro proprio perché presenta un'importante tradizione di riqualificazione urbana e possiede un patrimonio storico e culturale invidiabile: le necessità di oggi volgono alla riqualificazione sostenibile degli edifici storici e il convegno fornirà un quadro di riferimento con interventi
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da parte del Comune e dell'Università di Ferrara, dell'UNESCO, di Nomi sma Energia e di Sinloc (Sistema iniziative locali). Verranno infatti presentate alcune best-practices e casi studio orientati all'edilizia sostenibile e significative esperienze del territorio ferrarese, raccontate da progettisti, imprenditori e docenti del territorio che hanno utilizzato protocolli di certificazione dell'edilizia sostenibile o si sono distinti a livello internazionale per la definizione di metodiche di valutazione della sostenibilità ambientale per edifici storici, come nel caso dell'Università di Ferrara per il protocollo GBC Historic Building.
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PROTEZIONE CIVILE
Nuove attrezzature e soluzioni contro le alluvioni
L'azienda Option S.r.l., specializzata nell'importazione e distribuzione di attrezzature tecniche per enti pubblici e protezione civile, propone una vasta gamma di prodotti per contrastare il rischio alluvioni sia in fase preventiva che post evento. La gamma di prodotti comprende insacchettatrici manuali e automatiche ad alta velocitĂ , sacchi per sabbia e autoespandenti, barriere alluvionali, motopompe galleggianti e fisse per svuotamento. Alla crescente richiesta di attrezzature moderne e facili da usare Option offre una serie di nuovi sistemi d'insacco veloci e semplici, che vanno
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dalle insacchettatrici manuali Bee Bee Worker e Saquick Easy alle insacchettatrici automatiche Gigant RW4 Auto e Saquick Titan 1200. Le insacchettatrici manuali per un operatore Bee Bee Worker e Saquick Easy sono compatte nelle dimensioni, facili da trasportare e posizionare grazie alle dimensioni ridotte. Le insacchettatrici automatiche Gigant RW4 Auto (1600 sacchi ora) e Saquick Titan 1200 (1200 sacchi ora) sono in grado di preparare in pochissimo tempo un gran numero di sacchi per riparare e proteggere zone devastate da piene e alluvioni. La Gigant RW4 è un vero gigante del-
l'insacco, completamente automatica ed indipendente, dotata di un potente motore Honda. E' composta da una capiente tramoggia con un agitatore idraulico e da 4 bocche di riempimento totalmente indipendenti fra loro (1 o 4 operatori possono lavorare in completa autonomia) che in pochi secondi sono in grado di riempire un sacco da 25/30 kg di sabbia. Funziona con tutti i tipi di sabbia, graniglia, pietrisco anche umido. Con 1.600 sacchi orari di produzione è una delle macchine attualmente piÚ produttive sul mercato. Dotata di interruttori di arresto in caso di emergenza garantiscono il massimo della
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sicurezza per gli operatori. La Titan 1200, funzionante a corrente elettrica trifase 380V, ha una grande capacità di carico ed una ridotta manutenzione. Le 2 postazioni di lavoro premettono di preparare fino a 1.200 sacchi/ora utilizzando 3 persone: 1 al carico della macchina e 2 al confezionamento, presso le 2 bocche di carico totalmente indipendenti. Grazie alla struttura leggera e compatta può essere trasferita in qualsiasi luogo. E' ideale per sabbia, graniglia e mix dei due inerti. Sono inoltre disponibili i sacchi autoespandenti Hydrosack e Hydrosnake, composti da un involucro esterno in tessuto non tessuto conte-
nente polimero autoespandente. La particolare struttura a 3 elementi autoespandenti garantisce una resa quasi doppia rispetto ai normali sacchi di sabbia. Un sacco completamente gonfio (immergendolo in acqua per soli 3 minuti) pesa dai 15 ai 20 chili (lo stesso peso di un sacco di sabbia) ed ha una durata (gonfio) di circa 3 mesi. E' facile da smaltire ed ecocompatibile. Sempre per contrastare il rischio allagamenti la ditta Option propone inoltre le barriere mobili Big Bag. Il sistema, composto da 5 moduli per una lunghezza totale di 4,5 m, può essere riempito di sabbia o altro materiale velocemente e senza sfor-
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zo con un escavatore, direttamente con la betoniera o con una gru o altro mezzo disponibile all'atto dell'emergenza, permettendo la costruzione di un muro efficiente in tempi rapidissimi. E' stato concepito per l'impiego veloce, semplice ed efficace in caso di inondazioni e richiede solo due persone per essere posizionato. Per le operazioni di svuotamento dei locali invasi dall'acqua Option propone inoltre due diverse tipologie di pompe: le pratiche pompe galleggianti in grado di aspirare anche le sostanze inquinanti a pelo d'acqua grazie al convogliatore in dotazione e le piĂš comuni pompe fisse a scoppio.
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VIABILITA' INVERNALE
Abetone sceglie di nuovo Schmidt
Il Comune di Abetone, in provincia di Pistoia, è una delle più importanti mete turistiche invernali dell'Ap pennino Tosco Emiliano: 50 km di piste da sci (alcune disegnate dal campione mondiale ed olimpico Zeno Colò) ed oltre 20 impianti di risalita richiamano ogni anno numerosi sciatori da tutto il Centro Nord Italia e non solo. Come tutte le località votate agli sport invernali quindi, Abetone è costantemente alle prese con la necessità di sgomberare al più presto dalla neve le proprie vie di accesso ed interne, facendo i conti con una presenza di traffico non trascurabile. In queste condizioni le prestazioni e l'efficienza delle attrezzature sgombraneve rivestono importanza fondamentale per lavorare velocemente ed in sicurezza. Da sempre cliente affezionato Schmidt per quanto riguarda lame, spargisale e turbofrese applicate a portattrezzi, il comune ha espresso ultimamente la necessità di sgombrare ancora più velocemente i propri piazzali. La risposta è stata la nuova turbofresa semovente Schmidt Supra 4002, rinnovata profondamente rispetto alla precedente 4001 sotto numerosi punti di vista. Potendo contare su di un singolo potente motore Mercedes V6 da ben 435 cavalli rispondente alla nuova normativa antinquinamento Euromot 3B, la Supra 4002 è in grado di lanciare a distanze superiori ai 50 m fino a 3.500 tonnellate di neve ogni ora. 30
Sono numeri incredibili, raggiungibili solo attraverso la tecnologia Schmidt, che coniuga idrostatica ed elettronica al fine di massimizzare le prestazioni tenendo ben presente la facilità d'uso e la sicurezza. Essendo una macchina completamente idrostatica, avanzamento del veicolo e velocità di rotazione della testata fresante (il cui rapporto è fondamentale negli sgombraneve rotativi) mantengono costantemente valori ottimali, indipendentemente dal numero di giri del motore, dal carico di neve e dall'esperienza dell'o peratore, che può concentrarsi su altri aspetti critici quali la distanza e la direzione del lancio. La cabina è stata profondamente rivista rispetto al modello precedente: ora una superficie vetrata cielo - terra unica ed arrotondata con inclinazione negativa (riscaldata elettricamente) comprende anche le portiere laterali garantendo una visibilità senza eguali, e l'attenta progettazione del posto guida diminuisce drasticamente l'affaticamento dell'operatore, il quale attraverso un joystick multifunzione go verna tutte le funzioni della macchina. I parametri di lavoro vengono visualizzati da un ampio display a colori, assieme agli allarmi ed alla diagnostica in caso di anomalie. Tutta la cabina è rialzabile di serie di ben 700 mm, funzione particolarmente utile quando si lavora in neve alta o durante il caricamento su autocarri, in modo da sorvegliare
adeguatamente l'area di lavoro. Sollevando la cabina sono inoltre facilitate le operazioni di manutenzione in quanto si accede comodamente a tutto l'impianto idraulico. Supra 4002 è una turbofresa semovente progettata espressamente per questo tipo di lavoro e non un autocarro adattato. Ciò significa che è stato possibile adottare tutte le soluzioni tecniche più performanti partendo da un foglio bianco e non modificando un progetto già esi stente. Una delle caratteristiche che la rendono così efficace è il sistema di sterzo a telaio snodato con angolazione massima di 35°, come le pale gommate. Tale sistema prevede due robusti assi non sterzanti dotati di tra smissione planetaria esterna ed un solo perno di sterzo situato centralmente rispetto al telaio. La manovrabilità (diametro di sterzata inferiore ai 9 m) è eccezionale e la direzione di avanzamento è sempre per pen dicolare alla testata fresante: condizione ottimale per ottenere un flusso della neve sempre costante e ben guidato all'interno della testata. Questa configurazione consente anche di montare la cabina sul semitelaio anteriore ed il motore su quello posteriore, a tutto vantaggio della silenziosità, dello smorzamento delle vibrazioni e della sicurezza dell'o peratore. La larghezza del veicolo è poi inferiore ai 2 metri, consentendo anche in allargamento di mantenere le ruote
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sulla sede stradale. La testata fresante a doppio stadio (disponibile con larghezza di 2,4 e 2,6 m) è azionata direttamente da un motore idraulico calettato sull'asse della ventola, senza l'interposizione di alcun albero cardanico e senza perdite di carico. I diametri di rullo e turbina sono rispettivamente pari a 1.100 e 1.150 mm. La bocca di lancio, orientabile a destra e sinistra, è sormontata da un camino idraulico che permette all'occorrenza di direzionare precisamente il lancio in piena sicurezza in un campo di lavoro di ben 205°. A proposito di sicurezza, naturalmente anche la nuova Supra 4002 è, come la precedente 4001, pienamente rispondente ai dettami della normativa europea UNI EN 13021 riguardo la sicurezza degli sgombraneve rotativi, migliorandone sensibilmente le richieste: l'operatore è in grado di arrestare il moto della testata, agendo su un pulsante di emergenza, in un tempo inferiore ai 4 secondi senza l'adozione di complicati sistemi frenanti esterni. Il geometra Alessandro Botti, tecnico del Comune di Abetone, sottolinea come in realtà l'acquisto della Supra 4002 generi risparmi importanti nell'economia municipale: ad esempio minori costi per il trasporto della neve con gli autocarri (grazie alla potenza della macchina la neve può essere agevolmente lanciata nel bosco o direttamente nel fiume), poi non sono da sottovalutare la velocità di intervento e la possibilità di effettuare rapidamente ed in sicurezza operazioni che normalmente richiederebbero il lavoro di due/tre macchine tradizionali. Nello specifico l'utilizzo di Supra 4002 porta diversi tipi di economie all'utilizzatore, quali: - Tempo. A parità di superficie sgombrata la Supra 4002 garantisce tempi più rapidi di sgombero, permettendo
di risparmiare sugli straordinari del personale impiegato. Su un parcheggio posto in località Le Regine abbiamo notato un'economia impressionante. Supra 4002 permette lo sgombero di tale parcheggio nel tempo compreso tra i 20 e i 30 minuti, mentre in precedenza si dovevano utilizzare due o tre autocarri ed il tempo impiegato era di almeno due ore. - Costi. Sempre in riferimento al caso appena citato considerato il tempo e il consumo della macchina, l'economia è evidente, in quanto due autocarri per un tempo di due ore hanno costi che vanno da un minimo di 250 euro in su, oltre al costo della macchina caricatrice (nel caso specifico una Schmidt VF1-b precedentemente
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impiegata). Altro caso di economia si ritrova nel fatto che, impiegando meno tempo a compiere lo stesso lavoro, la macchina può lavorare nello sgombero di altre strade o piazzali, economizzando in questo caso su appalti o opera prestata da terzi. Il Comune di Abetone, facendo i conti, ha un risparmio medio annuo di almeno 30.000 euro, che di questi tempi non sono poca cosa. Il Comune di Abetone è quindi di nuovo all'avanguardia nel panorama dello sgombero neve nazionale, potendo contare sulla prima Supra 4002 consegnata in Italia. Altri importanti clienti stanno aspettando il proprio turno per dotarsi della turbofresa semovente più prestazionale della categoria.
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PORTATTREZZI
Robogreen, multifunzionalità ad alti livelli
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Fortemente stimolata dai propri partner commerciali (importatori e concessionari) nazionali e internazionali, Energreen, forte di aver raggiunto 700 unità prodotte, ha deciso di dotare uno dei suoi gioielli di gamma, il Robogreen, di una completa gamma di accessori che rendono la macchina assolutamente polivalente, multifunzionale e adatta a molte attività in svariati settori. Andando per ordine, ecco di seguito gli accessori per Robogreen già a disposizione, ovviamente tutti ad azionamento idraulico: Fresa ceppi: (foto n. 1) accessorio ideale per ridurre e sminuzzare il ceppo fino a distruggerlo completamente per poi sotterrarlo per ripristinare il manto erboso, l'accessorio è dotato di particolari utensili e di movimento idraulico orizzontale per garantirne un
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uso efficace e professionale. Atomizzatore: (foto n. 2) ideale per i trattamenti in pendenza su vigneti e frutteti, capacità 200 litri. Catenaria: (foto n. 3) accessorio ideale per l'escavazione di mini trincee con una profondità di 1 metro e una larghezza di 15 cm, ideale per la posa di cavi, tubi corrugati e impianti di irrigazione, la catenaria è dotata di una coclea che deposita la terra sul lato dello scavo. Biotrituratore/Cippatore: (foto n. 4) accessorio specifico per ridurre il volume del materiale risultante dalle potature, riesce a triturare fino a un diametro massimo di ben 9 cm. Falciatrice: (foto n. 5) con una larghezza di 175 cm opera in ambito agricolo (fienagione) in presenza di particolari pendenze. Fresa forestale: (foto n. 6) accessorio
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dalle prestazioni esaltanti, avente una larghezza di 130 cm, dotato di rotore equipaggiato di martelli a scomparsa sfrutta pienamente i 40 cv a disposizione, riesce a triturare arbusti con un diametro compreso tra gli 8 e i 10 centimetri. Già disponibile un nuovo rotore intercambiabile da quello a martelli, dotato di denti fissi in tungsteno per triturare diametri superiori. Fresa neve: (foto n. 7) grandi prestazioni, 130 cm di larghezza, doppio stadio, lancio garantito di 15 metri, eccezionale produzione di circa 100 tonnellate ora, si tratta di un accessorio già abbondantemente collaudato e venduto in svariate situazioni, sgombero di piazzali, marciapiedi, e parcheggi. Lama neve: (foto n. 8) con una larghezza di 170 cm, un'altezza di 60 cm e grazie all'angolazione idraulica
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dx/sx, opera senza problemi anche in presenza di cumuli di notevole entità, grazie al coltello in plastica può lavorare anche in presenza di superfici delicate. Pala alto scaricante: (foto n. 9) dotata di un particolare cinematismo, risulta particolarmente adatta alla movimentazione di materiali sfusi di vario genere, particolarmente apprezzata per lo
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svuotamento di cunicoli, mini gallerie, dove a causa dell'eccessiva altezza non si può entrare con macchine tradizionali cabinate o dotate di tettucci. Piatto rasaerba: (foto n. 10) accessorio già in uso da molto tempo, con una larghezza di 150 cm è dotato di sistema di taglio a scarico laterale, a scarico posteriore e il moderno mulching, particolarmente robusto, è ideale per lo sfalcio su parchi e giardini anche di grande dimensione. Zavorre mobili: (foto n. 11) collocate in un apposito alloggiamento posteriore, si rendono necessarie nell'ambito dell'utilizzo di Robogreen in condizioni operative particolari. Forca pallet: (foto n. 12) ideale per la movimentazione di materiale palletizzato e non, si usa in svariati settori. Per ottimizzare l'uso di tutti gli accessori sopra citati, Energreen è decisa-
mente andata oltre, dotando Robogreen di una efficacissima piastra di aggancio e sgancio rapido, elemento aggiuntivo che consente di intercambiare gli accessori da un solo operatore con notevole velocità e sicurezza. Ranghinatore: (foto n. 13) normalmente si tratta di un accessorio che abbinato alla falciatrice opera in agricoltura nel comparto della fienagione da montagna. Ancora una volta, Energreen ha dimostrato di essere sempre all'avanguardia nella ricerca di soluzioni abbinate alla tecnologia delle macchine radiocomandate: in effetti oltre a Robogreen il costruttore di Cagnano (VI) dispone ora anche di Robo power, macchina dalle performance esaltanti che verrà presentata nei prossimi numeri.
VIABILITA' INVERNALE
Emergenza neve: i comuni montani bellunesi si attrezzano con Mercedes-Benz Unimog
Le copiose nevicate che anche quest'inverno hanno interessato la montagna bellunese hanno messo in evidenza la vulnerabilità del nostro sistema viario. Le municipalità ed i gestori della rete stradale sono stati chiamati ad un impegno straordinario che ha ridotto al minimo i disagi e garantito la mobilità sia dei residenti che del flusso turistico.
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Tra i numerosi mezzi che si sono visti operare sulle strade con lama sgombraneve, frese e spargisale, tantissimi erano Mercedes-Benz Unimog, una categoria di veicoli speciali estremamente versatili e capaci di portare i diversi attrezzi anche sui percorsi più disagiati grazie alle straordinarie doti di trazione, potenza e compattezza. La necessità da parte degli enti pubblici di dotarsi di mezzi adeguati per
affrontare l'emergenza neve è molto sentita, ma i vincoli di bilancio dettati dalla legge di stabilità limitano notevolmente la possibilità di aggiornamento del parco veicolare con ricadute negative sull'indispensabile servizio di manutenzione viaria invernale. I mezzi a disposizione delle municipalità sono infatti spesso datati e necessiterebbero di un rinnovamento. Pur tra mille difficoltà, comunque, qualcosa si muove. Nel Bellunese ben sei amministrazioni stanno investendo nel loro parco mezzi proprio per migliorare sicurezza e manutenzione stradale invernale, ma non solo. Un Unimog 400 è stato infatti consegnato i giorni scorsi al Comune di Zoldo Alto, che si finanzia con mezzi propri, ed altri due ed un MercedesBenz Atego a trazione integrale verranno forniti prima dell'estate ai Comuni di Livinallongo del Col di Lana, Alleghe e Rocca Pietore. Quest'ultimo acquisto rientra in un più ampio progetto di potenziamento del parco mezzi comunale che interessa i Comuni di Rocca Pietore, Alleghe, Colle di Santa Lucia, San Tomaso Agordino e Livinallongo del Col di Lana, coordinati da quest'ultimo nel ruolo di capo commessa, e si è reso possibile ricorrendo ai fondi messi a disposizione dalla legge n° 191 del 23/12/2009, cosiddetta Legge Brancher, a favore dei comuni confinanti con regioni autonome. La consegna dell'U400 al Comune di Zoldo Alto, prevista per il 4 febbraio 2014, è stata anticipata al giorno precedente su richiesta dell'amministrazione comunale, alle prese con una vera e propria emergenza causata dalle forti nevicate del periodo. E' avvenuta nella piazza antistante il municipio, alla presenza del sindaco, del personale tecnico del comune, dei rappresentanti di Carraro S.p.A.
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ed un tecnico Mercedes-Benz che ha provveduto all'istruzione sull'utilizzo del mezzo. Il 3 febbraio il Sindaco di Zoldo Alto Roberto Molin Pradel ha quindi personalmente ricevuto le chiavi del mezzo che è stato immediatamente reso operativo. E' stata prevista una breve cerimonia di consegna cui sono seguite le istruzioni al personale del comune. L'Unimog U400 Euro V ha MTT 12.500 kg, passo 3.080 mm, motore 6 cilindri Euro 5 con cilindrata 6.374 cc e potenza 238 CV (175 kW). Il portattrezzi è dotato di: bloccaggio differenziale anteriore, Vario Pilot (possibilità di spostare i comandi da sx a dx), trazione idrostatica, impianto idraulico a 2 circuiti con 4 distributori e presa di forza anteriore al motore. Il mezzo momentaneamente è adibito alla manutenzione stradale invernale con lama sgombraneve, fresa e spargisale già di proprietà del comune, ed è stato consegnato con 4 catene da neve Rud Supergreifstag fornite da Dadò Ricambi di Laives (BZ), distributore ufficiale per l'Italia dei migliori dispositivi invernali di approccio al terreno in condizioni invernali. I veicoli che verranno forniti agli altri comuni bellunesi e finanziati dalla legge n° 191, Legge Brancher, del 23 dicembre 2009, "DPCM del 14801/ 2011 - Progetto di potenziamento parco mezzi comunali polifunzionali per la manutenzione del territorio, per le emergenze neve ed alluvionali e per interventi di protezione civile, antincendio boschivo, trasporto e mobilità in montagna da sviluppare nei Comuni di Livinallongo del Col di Lana, Rocca Pietore, Alleghe, Colle di Santa Lucia e San Tomaso Agordino", sono: - Comune di Livinallongo del Col Di Lana Un Unimog U318 con MTT 11.000 kg, passo 3.000 mm, motore 4 cilindri Euro 6, cilindrata 5.132 cc e potenza 177 CV (130 kW), dotato di bloccag-
gio differenziale anteriore, Vario Pilot, trazione idrostatica, impianto idraulico a 2 circuiti, 4 distributori, proporzionale, Vario Power (sistema idraulico di potenza) e presa di forza anteriore al motore. Sarà attrezzato con uno spargisale Schmidt D25K19 a doppia coclea e una lama sgombraneve Schmidt MS 30.1 Tarron a settori multipli da 3 metri. - Comune di Alleghe Un Unimog U423 con MTT 11.990 kg, passo 3.000 mm, motore 4 cilindri Euro 6, cilindrata 5.132 cc e potenza 231 CV (170 kW), dotato di bloccaggio differenziale anteriore, trazione idrostatica, impianto idraulico a 2 circuiti, 4 distributori, proporzionale e presa di forza anteriore al motore. Sarà attrezzato con una lama sgombraneve Schmidt MS 27.1 Tarron a settori multipli da 2,7 metri ed una turbina laterale con sistema ad elica Schmidt S 3.1. - Comune di Rocca Pietore Una turbofresa Kahlbacher KFS 950/2400 asimmetrica, destinata ad essere montata su un Unimog U400
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già di proprietà del comune. - Comuni di Alleghe e Rocca Pietore Un Mercedes-Benz Atego 1630 AF 38, telaio concepito per essere allestito come autobotte per i Vigili del Fuoco con cabina doppia, a trazione integrale 4x4, MTT 16.000 kg, passo 3.860 mm, motore 6 cilindri Euro 6, cilindrata 7.698 cc e potenza 299 CV (220 kW). Il veicolo, allestito come mezzo antincendio verrà dato in dotazione ai Vigili del Fuoco Volontari di Alleghe e Rocca Pietore. Carraro S.p.A., concessionaria di vendita ed assistenza Unimog per il Veneto, è lieta di aver contribuito con mezzi affidabili e di alto contenuto tecnologico all'arricchimento del parco veicolare destinato a svolgere un servizio indispensabile per la comunità com'è quello del mantenimento della mobilità in montagna anche in caso di copiose nevicate. Da segnalare che il 30 gennaio 2014 Francesco Carraro, imprenditore che ha dedicato la sua vita a lavoro e supporto alla comunità, presidente di Carraro S.p.A., è stato insignito dell'alta onorificenza di Cavaliere della Repubblica dal Prefetto di Treviso a nome del presidente della Repub blica Giorgio Napolitano. Proprio in provincia di Belluno, dopo aver cominciato come apprendista meccanico a 14 anni e diventato a 20 capo officina, aprì la prima attività in proprio a 23 anni, l'Officina Cadore a Tai di Cadore, per proseguire con la prima concessionaria, Autogresal di Sedico, con la quale divenne il concessionario Mercedes-Benz più giovane d'Italia. Oggi Francesco Carraro presiede Carraro S.p.A., con i figli Giovanni e Ruggero, una società di famiglia considerata tra le 50 concessionarie più importanti a livello nazionale, con 10 filiali distribuite nelle province di Venezia, Treviso e Belluno, 230 collaboratori, 4.500 veicoli venduti all'anno, 100 milioni di giro d'affari.
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MANUTENZIONE STRADE
Pioggia, neve e ghiaccio hanno bucato? Automas tappa
Nella gamma di prodotti Assaloni Professional, Orsi crede fortemente in Automas, visto soprattutto il periodo di ristrettezza economica in cui ci troviamo ed il conseguente "abbandono" della manutenzione stradale. Automas è un unico modulo scarrabile che raccoglie tutti i materiali e le attrezzature necessarie per la riparazione delle buche del manto stradale a caldo. L'utilizzo del conglomerato bituminoso caldo permette riparazioni veloci e soprattutto permanenti, a differenza di quanto accade con il tradizionale
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asfalto a freddo la cui durata è molto più ridotta, stimabile mediamente in un rapporto di uno a dieci: in pratica, offrire la qualità di lavoro di una finitrice, con l'enorme vantaggio del cantiere mobile veloce, senza tempi morti di carico e scarico dei macchinari. Illustriamo le caratteristiche tecniche dell'allestimento, ribadendo che naturalmente Automas è coperto da brevetto. Il termocontainer per asfalto è costituito da una tramoggia a doppia intercapedine, isolata termicamente su tutti i lati, all'interno della quale è alloggiata una coclea per lo scarico
del materiale. I portelli superiori di carico, anch'essi isolati termicamente, sono apribili idraulicamente a farfalla e sono realizzati a doppia piega, per non interferire in altezza con le tramogge di carico degli impianti. E' dotato di un impianto di riscaldamento con due bruciatori a GPL/ propano, comprensivo di una speciale centralina elettronica per il funzionamento automatico dell'impianto. Tale apparecchiatura è completa di termostato digitale per il controllo della temperatura, apparato elettronico per il controllo dell'elettrovalvola di sicurezza che regola l'alimentazione del gas, riduttore di pressione e sistema di accensione automatico tramite candeletta. I due bruciatori, del tipo a barra, lunghi quanto tutta la tramoggia di contenimento, sono posizionati ai lati del vano coclea, per assicurare un regolare continuo ed uniforme riscaldamento della stessa e di tutta la superficie del vano di carico. Speciali camini di uscita fumi sono posizionati nella parte superiore della macchina, in corrispondenza dei portelloni. La coclea di scarico, costruita con speciale acciaio antiusura hardox, è azionata con un motoriduttore idraulico ad alta coppia e consente, tramite uno scivolo in acciaio inox rotante manualmente, di dirigere il materiale
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direttamente all'interno della buca o dello scavo. La spruzzatrice di emulsione a caldo è composta da un serbatoio coibentato in acciaio speciale ad alto spessore, completo di bocchettone di carico, valvola di scarico, camera interna di riscaldamento con tubo a U, bocca uscita fumi e termometro per il controllo della temperatura. La coibentazione è realizzata con lana di roccia minerale ad alta densità e rivestimento esterno in lamiera di alluminio ed il sistema di riscaldamento, realizzato con bruciatore a GPL/propano ad accensione manuale completo di valvola termostatica, termocoppia di sicurezza e riduttore di pressione pretarato, consente un uniforme riscaldamento dell'emulsione contenuta all'interno del serbatoio. A richiesta è possibile accessoriare la macchina con sistema di riscaldamento automatico. Una pompa per emulsione completa di valvola by-pass, azionata da motore idraulico a comando elettrico, è dotata di camera interna di riscaldamento tramite bruciatore esterno. Una lancia di spruzzatura manuale con speciale ugello a cono vuoto autopulente, completa di valvola di riciclo a 3 vie, consente una miscelazione ed un riscaldamento uniforme del prodotto prima della spruzzatura. Un serbatoio permette di contenere il prodotto antiaderente per la pulizia dell'intero impianto prima della messa a riposo della macchina. La lancia emulsione è dotata di speciale ugello a cono vuoto autopulente e arrotolatore con richiamo a molla. Sulla macchina trovano posto ordinatamente tutti gli attrezzi ausiliari compreso il martello oleodinamico indispensabile per la definizione del contorno e della profondità della buca. Naturalmente un serbatoio per l'acqua permette di avere una riserva di acqua con cui rifornire l'impianto d'umidificazione della piastra vibrante.
PORTATTREZZI
La gamma portattrezzi Merlo, dedicata ai professionisti esigenti
La missione Merlo è di creare una gamma completa di portattrezzi polivalenti e multifunzionali di grande potenza, dei quali MM150VR è la macchina di riferimento nella classe dei 150 cavalli, ideale per lavorazioni forestali, pulizia dei cigli stradali, fossi e siepi. Ultimo, ma non meno importante, è studiato per lo sgombero neve. Un mezzo professionale estremamente versatile, in grado di essere impiegato proficuamente durante
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tutto l'arco dell'anno, massimizzando il ritorno sugli investimenti. Un vero mezzo multiruolo, strutturalmente robusto, potente e nel contempo versatile e maneggevole che fa della multiapplicabilità la propria carta vincente per comuni, contoterzisti e comunità montane. Questo concentrato di tecnologia si presenta in poche parole: trattore polivalente a ruote isodiametriche da 24" con trazione permanente sulle 4
ruote motrici, con massa a vuoto di 7.000 kg. Viene dotato di motore da 153 cavalli che trasmette il moto alla trasmissione idrostatica e a due PTO meccaniche, quella anteriore da 120 cv e quella posteriore (opzionale) da 65 cv. Gli attrezzi vengono connessi ai rispettivi attacchi a tre punti collegati ai bracci dei sollevatori idraulici, gestiti dal posto guida. Un vero trattore, in grado di trovarsi a proprio agio in qualsiasi condizione di terreno, grazie alla blindatura inferiore integrale e al sistema di sterzo a quattro modalità: a volta corretta, sulle ruote anteriori e posteriori, o di procedere lateralmente come un granchio, caratteristica che surclassa i trattori convenzionali per maneggevolezza e versatilità. Per migliorare ulteriormente la maneggevolezza la trasmissione è dotata della funzione Inching Control per il controllo millimetrico degli spostamenti e della velocità. Tutti fattori decisivi per incrementare produttività, sicurezza e minimizzare lo stress dell'operatore. Si guida come un trattore, ma
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MM150VR opera come un vero cantiere di lavoro, dove il binomio macchina/attrezzo conferisce la massima efficacia e praticità. Oltre ad attrezzi portati anteriormente e posteriormente, la macchina viene dotata di un braccio laterale di 10 metri che consente l'impiego di attrezzi quali trincia per sfalcio, cimatrice multilama e pala per la pulizia dei fossi, solo per citare i più comuni. Il braccio è dotato di un sistema idromeccanico che ne facilita l'aggancio o lo sgancio, un solo operatore è in grado si seguire l'intera operazione, in modo semplice, rapido e sicuro. La peculiarità di MM150VR è la cabina di tipo professionale, dotata di vetri antisfondamento e vetro blindato sul tettuccio. Internamente i comandi sono distribuiti secondo i migliori standard ergonometrici che conferiscono un comfort di prima classe. Il joystick, ad esempio, è del tipo elettroproporzionale, ideato per gestire i principali organi esterni con un semplice tocco di pollice. Il joystick è fissato al sedile tramite un bracciolo:l'insieme può ruotare di 45 gradi per consentire all'operatore di seguire le lavorazioni dell'attrezzo posto sul
braccio con maggiore visibilità, precisione e sicurezza. L'ampia cabina consente l'adozione di un confortevole sedile passeggero, offerto di serie, particolarmente utile per alternare gli operatori alla guida, per esempio nelle operazioni di sgombero neve. Quando la situazione si fa dura MM150VR entra in gioco con soluzioni efficaci, che i veri professionisti sanno apprezzare per le doti incomparabili che offre. Forte dell'esperienza acquisita nel
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campo dei portattrezzi di grande potenza, Merlo ha ampliato la propria gamma di prodotto includendo anche portattrezzi più compatti, denominati Cingo 8 - 21 cavalli. Entrambi hanno in comune gli obiettivi di multiapplicabilità e polivalenza. La famiglia dei Cingo si arricchisce di un nuovo modello, capostipite di una generazione di portattrezzi che si baseranno su di una architettura improntata sulla modularità. A Fieragricola, che si è tenuta a
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Verona all'inizio di febbraio, Merlo ha presentato in anteprima il nuovo modello Cingo M12.3 Plus. La macchina è completamente nuova, pur ispirandosi alla famiglia attuale dei Cingo. Uno dei punti di forza è dato dall'equilibrio della macchina: basso baricentro, comandi ergonomici e pratici, ottime doti di guidabilità e maneggevolezza, oltre alla possibilità d'impiegare l'ampia gamma di attrezzature oggi esistenti, agganciadoli ai bracci del sollevatore, da 1.200 kg di capacità. Oltre alla modularità, le differenze rispetto agli altri modelli esistenti possono essere riassunte nell'adozione di un motore diesel da 21 cavalli, motoriduttori epicicloidali, un nuovo circuito idraulico ed un più efficace accesso al vano motore. I motoriduttori costituiscono un vero salto di qualità della macchina per i vantaggi che offrono. In primo luogo sono estremamente compatti, tanto da essere installati all'interno dei mozzi. Offrono alto rapporto di trasmissione che conferisce una coppia importante a qualsiasi regime motore, consentendo a Cingo di superare pendenze notevolii, tipiche delle zone collinari e montane. Il sistema di controllo della velocità è eccellente. Consente all'operatore sia posizionamenti millimetrici sia un controllo accurato della velocità tra zero e 4,5 km/h per ottimizzare l'uso degli attrezzi o per adeguare la velocità alle condizioni del terreno. Ad ogni lato dei carrelli sono posti dei pattini speciali che eliminano il caratteristico rumore della cingolatura, tipico in questa categoria di macchine. E' una piccola attenzione che migliora la silenziosità del mezzo e quindi il comfort. I motoriduttori incorporano i freni di stazionamento. L'operatore li può innestare per lavori stazionari con motore avviato; in alternativa i freni vengono innestati automaticamente allo spegnimento del motore diesel. I freni di sta40
zionamento si innestano gradualmente e progressivamente, vantaggio molto apprezzato dagli operatori, in quanto il sistema evita il blocco repentino della macchina che potrebbe causare difficoltà all'operatore. I tecnici Merlo hanno ridisegnato il serbatoio del gasolio (da 14 litri) e lo hanno incernierato allo chassis. Esso si apre come se fosse un coperchio, lasciando libero accesso al vano motore. Specularmente sulla parte destra un vero coperchio apribile consente l'accesso al vano motore
per ispezioni e per l'ordinaria manutenzione degli organi. Stessa logica vale per l'accesso al radiatore e al suo tappo per facilitarne la pulizia ed il rabbocco. L'impianto idraulico ausiliario a 8 vie (4 leve), alimentato da una pompa da 28 l/min, consente di gestire al meglio il funzionamento idraulico di qualsiasi attrezzo, rendendo Cingo M12.3 Plus un vero cantiere di lavoro efficace, polivalente, insuperabile, in breve il vero stato dell'arte e punto di riferimento in questo settore.
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IGIENE URBANA
Terzomillennio Servizi sceglie Ibix Gum System per rimuovere i chewing gum dal centro di Bologna GUNTHER PATSCHEIDER
E' arrivata la soluzione definitiva al problema dei chewing gum nelle strade e nei centri urbani. Ibix Gum System è un rivoluzionario metodo di rimozione gomme destinato a rendere questo simbolo del degrado urbano un ricordo del passato. La macchina, di piccole dimensioni, è portata dall'operatore come uno zaino e, grazie ad un particolare detergente eco-
logico, è in grado di sciogliere completamente la gomma in pochi secondi. Il vapore generato da Ibix Gum System agisce a livello molecolare e disintegra completamente i componenti del chewing gum senza lasciare residui collosi o inquinanti. Il segreto di Gum System è un prodotto con ph neutro ricavato da sostanze naturali: non inquina, non
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lascia residui, non crea alcun rischio per gli operatori e l'ambiente. Il detergente è applicato sul chewing gum attraverso una lancia che termina con una spazzola in ottone. Basta appoggiare la spazzola a terra e imprimere un leggero movimento rotatorio, la soluzione vaporizzata, il calore e la pressione sciolgono completamente ed istantaneamente la gomma. Il metodo Ibix Gum System non crea alcun danno alle pavimentazioni e non richiede transennamenti o cantieri per essere utilizzato, in quanto durante il lavoro non vi è dispersione di materiale e nessun ingombro di cavi o tubi perché tutto ciò che serve è contenuto nella macchina. Il metodo Ibix Gum System è completamente silenzioso consentendo di effettuare gli interventi anche di notte. In Piazza del Nettuno a Bologna, sulla scalinata bianca della Sala Borsa, è ben visibile il problema deichewing gum. Terzomillenio Servizi S.r.l. si occupa da anni, per conto del Comune di Bologna, della sanificazione e della pulizia di questa piazza e, in particolar modo, della scalinata in marmo bianco antistante la Sala Borsa. L'azienda effettua periodicamente, utilizzando prodotti totalmente biodegradabili, un trattamento sulla scalinata per riportarla al vecchio splendore, ma prima dell'intervento effettuato con Ibix Gum System rimanevano, perché praticamente impossibili da rimuovere soprattutto su un marmo così poroso e pregiato, le gomme da masticare. Non si potevano grattare con uno strumento abrasivo in quanto avrebbe rovinato la superficie di questo materiale. Dunque è stato scelto di effettuare la pulizia approfondita utilizzando questo strumento ad alta pressione e a caldo in modo da ripor41
tare al bianco originario la scalinata. Nel caso specifico si è proceduto prima con la rimozione, grazie al sistema Ibix Gum System, delle gomme da masticare, e in un secondo tempo con la sanificazione e la sbiancatura dell'area. Questa dimostrazione pratica di Ibix Gum System è stata effettuata da Terzomillennio Servizi per far vedere le potenzialità di questo prodotto al Comune di Bologna e ad Hera (con i quali collaborano). Per il futuro è previsto l'intervento di rimozione dei chewing gum in maniera periodica il giorno prima rispetto al lavoro di sbiancamento. Per i primi interventi occorre parecchio tempo, in quanto le gomme non sono mai state rimosse (in questo caso ne sono state contate 1.240), ma, una volta
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che il lavoro verrà effettuato periodicamente, i tempi diminuiranno sicuramente. Terzomillennio Servizi si occupa di pulizie industriali e civili e per quanto riguarda gli enti pubblici lavora per
conto di Hera. Per quest'ultima effettua anche l'attività di raccolta (sia differenziata che indifferenziata) dei rifiuti e gestisce la separazione degli stessi per il mercato ortofrutticolo di Bologna.
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