Soluzioni per lavori pubblici 69

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6 Installazione di punti di accesso wi-fi gratuiti in città: quali i limiti e la normativa di riferimento per i gestori di esercizi pubblici? Avv. Francesco Capozzi 8 Econic in Sicilia nel nome dell’ambiente Gh. Marchelli 10 Dimostrazione di riparazione strade a caldo firmata Assaloni Professional Gh. Marchelli 13 Gli acquisti verdi con la tecnologia Pellenc 14 40 anni di passione… 17 Orsi Group lancia una nuova attrezzatura Assaloni Professional per gli aeroporti Gh. Marchelli 18 Herb-Hy, il nuovo Robot di Hymach, in dimostrazione a Pian del Cansiglio Ga. Marchelli 21 Giletta propone le nuove attrezzature compatte professionali Gh. Marchelli 22 Con One Electra Giletta dà una scossa agli spargitori professionali 24 Il partner giusto anche nelle applicazioni più specifiche: collaborazione fra FAE e Kulstad Maskin AS 27 Allison Transmission riceve il premio all’innovazione tecnologica per FuelSense ® 28 Nuovo Fuso Canter con Ecofficiency, ancora più efficiente ed ecologico 31 Energreen ILF 1000 Kommunal e Robogreen: portattrezzi in dimostrazione Ga. Marchelli 34 Aebi MT750 Euro 6, portattrezzi comunale compatto e insuperabile 36 Lo spargisale che diventa anche irroratore Gh. Marchelli 38 MI&P propone i coltelli Mutter e le catene Pewag

40 Colle dell’Agnello è stato riaperto grazie alla colaborazione tra Merlo e Giletta 42 Consorzi di bonifica italiani e Energreen: binomio perfetto 44 Unimog Club Italia Gh. Marchelli 45 A fine settembre 7a edizione biennale BosTer Nord Ovest

n. 69 luglio - agosto 2014

In copertina

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QUESTIONI LEGALI

Installazione di punti di accesso wi-fi gratuiti in città: quali i limiti e la normativa di riferimento per i gestori di esercizi pubblici? AVV. FRANCESCO CAPOZZI del Foro di Milano

Sono moltissimi i Comuni, le Pubbliche Amministrazioni in generale, gli esercizi pubblici (bar, ristoranti, alberghi...) che negli ultimi anni hanno messo a disposizione dei propri cittadini, clienti ed ospiti punti di accesso a reti wi-fi di propria pertinenza, per l'accesso gratuito ad Internet. La materia nel corso degli anni è stata oggetto di un'articolata regolamentazione, prima in senso restrittiva e, solo negli ultimi anni, più liberista. Sul punto, il primo intervento regolatore si è avuto con il D.L. n. 144 del 27.7.05 (cd. "Legge Pisanu") recante "misure urgenti per il contrasto al terrorismo internazionale", che ha imposto, all'art. 7, la preventiva autorizzazione da parte del questore per l'esercizio, in via esclusiva o prevalente, dell'attività di messa a disposizione del pubblico, dei clienti o dei soci, di apparecchi terminali utilizzabili per le comunicazioni anche telematiche. Detta normativa, peraltro emanata in un periodo di forte allarme sociale per i gravi fatti di terrorismo, prevedeva, in deroga alle norme in materia di privacy di cui al D.L. 196/2003, che si provvedesse al monitoraggio delle operazioni dell'utente e all'archiviazione dei relativi dati, nonché all'acquisizione dei dati anagrafici riportati su un documento di identità dei soggetti utilizzatori di postazioni pubbliche non vigilate per comunicazioni telematiche, ovvero punti di accesso ad Internet con tecnologia senza fili. Successivamente, il venir meno dell'allarme pubblico dei fenomeni di terrorismo accompagnato alla sempre maggiore diffusione di apparecchi elettronici, ha suggerito al legislatore una maggiore liberalizzazione dei punti di accesso a internet nelle aree pubbliche. In particolare, con la legge di conversione n. 98/2013 del decreto "Fare" n. 69/2013, è stato espressamente abolito qualsiasi obbligo di registrazione per i soggetti prima 6

obbligati. E' infatti venuto meno l'art. 7 del decreto Pisanu che prevedeva appunto l'obbligo di identificazione, attraverso l'acquisizione dei dati anagrafici dei soggetti che utilizzano postazioni pubbliche non vigilate per l'accesso ad Internet. Adesso, quindi, un Comune, un ufficio di una Pubblica Amministrazione, un ospedale, un esercente un negozio, un hotel, un ristorante, un privato può liberamente mettere a disposizione del pubblico un "hot spot", collegarlo alla rete ed offrire il servizio Internet aperto. Senza dover tracciare gli utenti, le loro connessioni, fornire account e password, né tantomeno chiedere autorizzazioni. In realtà, tuttavia, resta preferibile tenere comunque traccia di chi utilizza il proprio hot spot wi-fi anche se non obbligatorio. Rendere disponibile al pubblico una connessione wi-fiaperta, senza un sistema di autenticazione, esclude qualsiasi possibilità di controllo sull'utilizzo che viene fatto della connessione Internet, con le ovvie maggiori difficoltà di prova liberatoria qualora qualche utente dovesse utilizzare la nostra rete per commettere reati. Lavori Pubblici n. 69 luglio - agosto 2014


Risposte ai vostri quesiti: AVV. FRANCESCO CAPOZZI del Foro di Milano Un lettore ci chiede: ma i corsi per guida macchine agricole sono obbligatori anche per un privato? No, l'obbligo di frequentare i corsi di aggiornamento e di abilitazione, quale misura tesa a garantire la sicurezza sul posto di lavoro, vale solo per i dipendenti di aziende agricole, o per chi comunque svolge l'attività di agricoltore "professionale" (cioè anche per chi pur in proprio, o con propri mezzi personali, svolge un'attività a favore di terzi dietro il pagamento di un corrispettivo o in cambio di un'altra prestazione). Il privato che utilizza saltuariamente tali automezzi per uso privato può farlo con il semplice possesso della patente di guida. A tal riguardo, è bene tenere a mente le modifiche al nuovo codice della strada che hanno ridisegnato le regole per la guida delle macchine agricole, prevedendo in particolare la patente di tipo A1 quando le stesse non superano i limiti di sagoma e di peso stabiliti dall'articolo 53, comma 4, CdS (1,60 m di larghezza, 4 m di lunghezza e 2,5 m di altezza; massa complessiva a pieno carico 2,5 t) e non superino la velocità di 40 km/h (prima del 19.1.2013 era richiesta la patente di categoria A). Qualora invece siano superati detti limiti dimensionali sarà necessaria la patente di tipo B, o C1 quando le stesse hanno dimensioni eccezionali.

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AUTOTELAI

Econic in Sicilia nel nome dell'ambiente GHERARDO MARCHELLI

Il Comune di Palermo punta sulla Stella per i servizi municipali con una flotta di nove Econic a metano che, grazie alle basse emissioni, costituiscono l'alternativa "verde" ai veicoli impiegati fino ad oggi, nell'ottica del miglioramento della qualità dell'aria dell'area urbana. Grazie alle numerose possibilità di allestimento, gli Econic non si limiteranno a svolgere la raccolta dei rifiuti ma affiancheranno gli operatori nello

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svolgimento di svariate attività, nella massima sicurezza e con un basso impatto ambientale. Una storia che ha radici lontane ed un lieto fine, che dimostra quanto la dedizione e la passione di chi si occupa di veicoli speciali non si debba far intimorire dalla lunghezza dei tempi di realizzazione dei progetti. Stiamo parlando di una gara d'appalto iniziata nel febbraio del 2013 dal Comune di Palermo (Settore Ambiente e Unità

COIME) per l'acquisto di una vera e propria flotta di autocarri a bassa emissione con alimentazione a metano, da destinare alla gestione dell'ambiente e del verde pubblico, interventi di manutenzione edili, edifici comunali, plessi scolastici e strade. Questa gara nasce all'interno di un programma di finanziamento per il miglioramento della qualità dell'aria nelle aree urbane e per il potenziamento del trasporto pubblico (Decreto Min. Am biente del 2007). L'intervento agisce per sostituire i mezzi inquinanti della flotta comunale con altri a basse emissioni. In questa cornice, Comer Sud, concessionaria Mercedes-Benz Veicoli Industriali per la Sicilia, in collaborazione con l'allestitore Tech Servizi si aggiudica la fornitura e l'11 giugno 2014 scorso, nella splendida cornice di Villa Niscemi a Palermo, ha presentato i nove veicoli MercedesBenz Econic pronti per essere consegnati. Gli onori di casa sono stati fatti da Cesare Lapiana, assessore all'Am biente del Comune di Pa lermo, Sergio Marino, pre si dente della Risorse Ambiente Pa lermo RAP (ex AMIA), impegnata nella raccolta rifiuti, Antonio Gristina, presidente AMAT, azienda che gestisce il trasporto pubblico nel capoluogo

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siciliano, e Guido Corradi, re sponsabile Settore Veicoli Speciali, Omologazioni ed Allestitori di Mercedes-Benz Italia. L'Econic rappresenta lo stato dell'arte della versatilità; è un veicolo che non si limita all'ormai usuale allestimento con compattatore dedicato alla raccolta dei rifiuti, ma che dimostra di poter vestire molte più divise all'interno dei servizi municipalizzati. La cabina ribassata, il cambio automatico, le sospensioni pneumatiche e i freni a disco con ABS costituiscono soluzioni ottimali in termini di facilitazione e sicurezza sul lavoro, che,

combinate alle basse emissioni della propulsione a metano, fanno di Econic l'emblema del valore della responsabilità, fondante la filosofia Mercedes-Benz. La flotta di Econic scelta dal Comune di Palermo, nella sua motorizzazione più ecologica ed economica a metano da 280 CV e circa 600 km di autonomia a zero emissioni, è pronta per entrare in esercizio nei seguenti allestimenti: 1 Econic 2628 e 1 Econic 1828 allestiti con compattatori; 3 Econic 1828 allestiti con multi lift e casse scarrabili; 2 Econic 2628 allestiti con ribaltabili trilaterali; 1 Econic 1828

soccorso stradale; 1 Econic 2628 allestito con piattaforma aerea da 38 m. Durante la manifestazione sono stati presentati anche altri sette veicoli Mercedes-Benz Sprinter, con motorizzazione bivalente a metano Natural Gas Technology, destinati al settore dell'ecologia: 3 Sprinter 316 NGT con ribaltabile; 2 Sprinter 316 NGT Kombi; 2 Sprinter 316/516 NGT con piattaforma da 16/18 m. Così equipaggiata, la flotta di veicoli Mercedes-Benz può considerarsi pronta a iniziare la sua quotidiana missione al servizio dell'ambiente sul territorio del Comune di Palermo.


STRADE

Dimostrazione di riparazione strade a caldo firmata Assaloni Professional GHERARDO MARCHELLI

Orsi ha organizzato nel mese di giugno una presentazione pratica della macchina Automas di Assaloni Professional per la riparazione dei manti stradali. Questa interessante manifestazione era dedicata ai professionisti del settore della manutenzione del fondo stradale e ha visto la presenza di tre Unimog allestiti, due con Automas ed uno per la viabilità invernale con lama a settori anteriore e spargitore posteriore, quest'ultimo per ricordare ai numerosi convenuti, dal centro nord Italia, i molteplici settori in cui opera Orsi. La dimostrazione si è svolta sui piaz-

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zali di Tecno Strade di Treviglio (BG), che dal 1962 si occupa di lavori stradali, sbancamenti e livellamenti terreni, demolizioni, acquedotti, asfalti, escavazione inerti e relativo commercio, fognature, opere per la realizzazione di aree destinate a verde pubblico, lavori industriali, lavori ecologici, la produzione e il commercio di calcestruzzi preconfezionati, costruzione e gestione di discariche, realizzazione di complessi civili ed industriali, senza dimenticarsi di interventi nella viabilità invernale sia per i comuni sia per ditte private, utilizzando da sempre attrezzature con tecnologie avanzate a supporto di personale altamente specia-

lizzato e con il coordinamento di un ufficio tecnico in continua evoluzione. Automas rappresenta una tecnologia innovativa per la riparazione del manto stradale a caldo, è un modulo componibile, facilmente scarrabile, che consente di attrezzare un autocarro per avere a disposizione tutte le attrezzature per poter intervenire con materiale a caldo per la riparazione di qualsiasi ammaloramento stradale in maniera permanente, senza dover ritornare una seconda volta sulla stessa riparazione. Argomento di fondamentale importanza e di interesse visto momento difficile che tutte le amministrazioni stanno passando, ottenendo riparazioni di ottima qualità ad un costo corretto, permettendo di allungare la vita utile delle proprie strade con rappezzi che durano fino al rifacimento della stessa. Qui le attrezzature erano montate su due Unimog che, grazie alle capacità di questo eccezionale portattrezzi, consente di utilizzare il potente impianto idraulico senza ricorrere ad un motore ausiliario, ma naturalmente è possibile allestire anche differenti autocarri. L'Unimog di penultima generazione U400 presente è stato messo a disposizione dall'Associazione dei Comuni di Feltre, che dal 2011 lo utilizza con grande soddisfazione per gli interventi sulle strade del Comune di

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Feltre e dei comuni limitrofi associati. Si è operato con l'Unimog di terzultima generazione, macchina da dimostrazione di Assaloni Professional, che è anche disponibile per il noleggio, già apprezzata in questa formula da vari clienti come Bologna Gestione Strade, che lavora per il Comune di Bologna e la società Aster di Genova. La dimostrazione ha visto le operazioni su una buca di notevoli dimensioni facendo apprezzare le possibilità di questo "cantiere mobile", che ha permesso a due operatori, non specializzati in questo tipo di interventi, di rappezzare in maniera professionale in un lasso di tempo estremamente contenuto, avendo a disposizione tutte le attrezzature di cui avevano bisogno con un solo mezzo. Iniziando con un martello demolitore, che viene azionato dall'impianto ad aria compressa, ed un badile, che, come tutte le attrezzature utilizzate, trovano un comodo alloggiamento in ampi vani dedicati, sono stati rifiniti i bordi della sezione di strada da riparare. Il materiale di risulta viene caricato in un contenitore apposito per il suo trasporto in discarica, è in via di definizione un trituratore per riciclare in sito il materiale per utilizzarlo come integrazione del sottofondo per gli ammaloramenti più profondi. L'impianto di aria compressa permette inoltre di pulire al meglio l'area dell'intervento. Si passa poi a preparare la base con l'emulsione che viene spruzzata con un'apposita lancia di spruzzatura manuale con speciale ugello a cono vuoto autopulente, completa di valvola di riciclo a 3 vie, questa consente una miscelazione ed un riscaldamento uniforme del prodotto prima della spruzzatura. L'emulsione è contenuta in un serbatoio coibentato in acciaio speciale ad alto spessore, completo di bocchettone di carico, valvola di scarico, camera interna di riscaldamento con tubo a U, bocca uscita fumi e termometro per il controllo della temperatura. La coibentazione è realizzata con lana di roccia mine-


rale ad alta densità e rivestimento esterno in lamiera di alluminio ed il sistema di riscaldamento, realizzato con bruciatore a GPL/propano ad accensione manuale completo di valvola termostatica, termocoppia di sicurezza e riduttore di pressione pretarato, consente un uniforme riscaldamento dell'emulsione contenuta all'interno del serbatoio. A richiesta è possibile accessoriare la macchina con sistema di riscaldamento automatico. La pompa per emulsione completa di valvola by-pass, azionata da motore idraulico a comando elettrico, è dotata di camera interna di riscaldamento tramite bruciatore esterno. Si passa poi alla fase di scarico del materiale bituminoso caldo, prelevato qualche ora prima dall'impianto di produzione e traportato grazie al termocontainer per asfalto. Questo è costituito da una tramoggia a doppia intercapedine, isolata termicamente su tutti i lati, all'interno della quale è alloggiata una coclea per lo scarico del materiale. I portelli superiori di carico, anch'essi isolati termicamente, sono apribili idraulicamente a farfalla e sono realizzati a doppia piega, per non interferire in altezza con le tramogge di carico degli impianti. E' dotato di un impianto di riscaldamento con due bruciatori a GPL/propano, comprensivo di una speciale centralina

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elettronica per il funzionamento automatico dell'impianto. Tale apparecchiatura è completa di termostato digitale per il controllo della temperatura, apparato elettronico per il controllo dell'elettrovalvola di sicurezza che regola l'alimentazione del gas, riduttore di pressione e sistema di accensione automatico tramite candeletta. I due bruciatori, del tipo a barra, lunghi quanto tutta la tramoggia di contenimento, sono posizionati ai lati del vano coclea, per assicurare un regolare continuo ed uniforme riscaldamento della stessa e di tutta la superficie del vano di carico. Speciali camini di uscita fumi sono posizionati nella parte superiore della macchina, in corrispondenza dei portelloni. Questi accorgimenti consentono di operare con il materiale a 150° per circa 24 ore, quindi si può intervenire anche in diversi luoghi lungo tutto l'arco della giornata. La coclea di scarico, costruita con speciale acciaio antiusura hardox, è azionata con un motoriduttore idraulico ad alta coppia e consente, tramite uno scivolo in acciaio inox rotante manualmente, di dirigere il materiale direttamente all'interno della buca o dello scavo. Un serbatoio apposito con una pistola di spruzzatura permette di contenere il prodotto antiaderente; questo serve sia per la lubrificazione del

canale di scarico, sia per la pulizia delle pareti del thermocontainer prima della messa a riposo della macchina. La pulizia/lavaggio dell'impianto avviene tramite il circuito dell'emulsione. Terminata la stesa del materiale con le apposite attrezzature, sempre alloggiate nei contenitori adeguati presenti sul modulo, si passa poi alla compattazione con piastra vibrante che viene scaricata e caricata idraulicamente dalla sua postazione dedicata sul modulo. Un serbatoio per l'acqua permette inoltre di avere una riserva di acqua con cui rifornire l'impianto d'umidificazione della piastra vibrante. Al termine un'altra spruzzatura di emulsione viene poi coperta uniformemente con la giusta sabbia prelevata da un apposito contenitore posizionato in maniera confortevole per la sua distribuzione con il badile per poi rifinire tutto con l'apposita scopa. A contorno della dimostrazione, per ricordare ai presenti la produzione di Assaloni Professional, un Unimog di ultima generazione 218 con spargitore posteriore e lama Tecna da 3 m per medio innevamento, particolarmente adatta ad operare in ambito urbano grazie ai settori che permettono di ribaltare solo la parte inferiore della lama, riducendo le masse in gioco in caso di urto di ostacoli come tombini, marciapiedi...

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VERDE

Gli acquisti verdi con la tecnologia Pellenc

Lo sviluppo del gruppo Pellenc è fondato su una politica di costante innovazione: anticipare i cambiamenti nei mercati e offrire ai propri clienti soluzioni sempre più efficienti. Questa strategia ha portato al deposito di 850 brevetti e a numerosi riconoscimenti, premi e trofei che attestano l'eccellenza dei prodotti Pellenc. L'organizzazione del gruppo è impostata da sempre su importanti punti di forza. Un sistema produttivo industriale moderno: Pellenc progetta e realizza utensili secondo i più alti standard di qualità, coniugando prestazioni industriali ed ecoresponsabilità. Il gruppo investe quasi 3 milioni di euro all'anno nei suoi sei impianti produttivi, per un totale di oltre 1100 dipendenti tra Francia, Europa e Cina al fine di sviluppare e mantenere un sistema produttivo industriale moderno e ottimizzare la logistica. Questa politica consente a Pellenc di rispondere facilmente alle esigenze di sviluppo sostenibile tenendo conto di norme di costruzione ecosostenibili, limitando

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la produzione dei rifiuti e il loro impatto sull'ambiente. Progettazione e produzione integrate: oggi Pellenc fornisce la propria esperienza e competenza a clienti specializzati nella manutenzione di parchi e giardini, enti locali, boschi, campi da golf... Acquistare un prodotto Pellenc, progettato e creato in modo integrato, significa avere a disposizione una tecnologia avanzata ed una qualità senza pari. Servizi locali: grazie a un'esperienza di 40 anni, Pellenc vanta una rete di oltre 800 professionisti disponibili e al servizio del cliente in tutto il mondo. Ogni cliente Pellenc può così disporre al contempo di un servizio commerciale pronto a consigliarlo sullo strumento più adatto per lo specifico settore di attività e di soluzioni di finanziamento o di leasing in linea con le proprie esigenze. La rete Pellenc assicura inoltre un servizio post vendita di prossimità per la manutenzione dei suoi utensili, necessaria per mantenerne le prestazioni più a lungo. Formazione dei clienti: le tecnologie d'avanguardia sviluppate da Pellenc consentono di proporre utensili ad elevate prestazioni. Per garantire il loro corretto uso e la loro durata, l'azienda offre inoltre un programma completo di formazione e garanzie conformi alle esigenze di ciascun cliente. Motori elettrici ad elevate prestazioni:

precursore con il lancio sul mercato delle forbici elettriche nel 1987, Pellenc da allora ha sviluppato numerosi elettroutensili portatili utilizzando i rivoluzionari motori Brushless Pellenc che garantiscono potenza e affidabilità ai prodotti pur limitandone il peso e l'ingombro per consentire un lavoro di precisione senza fatica. In 5 anni Pellenc si è imposta sul mercato proponendo una gamma unica di elettroutensili a zero emissioni, grazie allo sviluppo di batterie agli ioni di litio a elevate prestazioni. Questa tecnologia esclusiva Pellenc consente di ridurre drasticamente la produzione di gas a effetto serra e l'inquinamento acustico: in tal modo garantisce il comfort degli utenti, risponde alle nuove esigenze dello sviluppo sostenibile e offre una straordinaria redditività economica. Questa è la conclusione delle più recenti ricerche volte a promuovere l'energia autonoma, sviluppando e sfruttando un sistema industriale conforme alle norme di ecocostruzione e, con una logistica ottimizzata mira a ridurre la produzione di scarti ed il conseguente impatto ambientale. Pellenc risponde così alle nuove necessità sociali per la tutela della salute e dell'ambiente, che a seguito delle disposizioni correttive del Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008, più noto come Testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, promuovono lo sviluppo sostenibile. La gamma di "prodotti verdi" offre a tutti i professionisti del settore arboricolo, viticolo, spazi verdi pubblici, parchi e giardini, e alle pubbliche amministrazioni, la realizzazione di un appalto a condizioni pienamente compatibili con il diritto comunitario ispirato al principio del Green Public Procurement e di partecipare così attivamente al piano di politica ambientale atto a favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica.

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AZIENDE

40 anni di passione... Sono passati 40 anni per l'azienda Bonetti, una delle case costruttrici di veicoli industriali 4x4 compact made in Italy.

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Tutto non nasce per caso... la scia di una passione automobilistica generata dalla costruzione di macchine da corsa e dalla trasformazione di fuoristrada Land Rover per impieghi speciali ha dato origine alla costruzione di veicoli polivalenti 4x4. Quattro passaggi significativi hanno generato le serie di veicoli, dalla nascita della motoagricola denominata F75, messa in produzione a metà del 1974, per arrivare al passaggio del veicolo industriale nell'anno 1976 con la serie F80. Con il passare degli anni e l'esperienza maturata con le due serie precedenti, nasce la serie F100, con soluzioni d'avanguardia, come il freno di stazionamento servoassisto. Già nei primi anni '80, sicuramente il veicolo Bonetti non aveva niente da invidiare alla concorrenza dei 4x4 prodotti in Italia.

A distanza di quasi due decenni, F100 è stato sostituito da F100X, la serie attualmente in produzione. Quattro serie di veicoli, che in 40 anni hanno distinto l'azienda milanese nella produzione di mezzi a trazione integrale destinati ad uso pubblico e privato. Una filosofia di vita basata nel comprendere l'esigenza del mercato speciale del "minitruck 4x4", offrendo un buon servizio post vendita anche su veicoli non più in produzione da oltre 30 anni. E' stato possibile coltivare questa scelta, in particolare per la volontà aziendale di produrre gran parte dei 1. Domenico Bonetti 2. Formula Monza prodotta da F.lli Bonetti nel 1965 3. Land Rover modificato 4. I 4 modelli Bonetti

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componenti all'interno, che, pur limitando una crescita improvvisa in base alle richieste di mercato, fa crescere un know-how del prodotto. Alcuni punti fermi sono stati parte del successo della Bonetti, spesso andando controtendenza, sfidando le mode del mercato e soprattutto i criteri passeggeri che hanno caratterizzato i concorrenti. La larghezza del veicolo di 1,65 m, il telaio scatolato rigido, le ruote posteriori singole, sono solo parte dei particolari che caratterizzano da quarant'anni i veicoli Bonetti . In questo mercato di super nicchia (che supera di poche centinaia le 1.000 unità all'anno in Europa), l'interesse per un veicolo polivalente, compatto e di qualità rimane: di conseguenza la società Bonetti non ha

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intenzione di cambiare rotta, e soprattutto di continuare a rispettare il principale concorrente europeo come ha sempre fatto. Il merito è legato a un nome: Domenico Bonetti, che negli anni ha saputo trasmettere ai propri figli e collaboratori quei valori che non si trovano facilmente ai giorni nostri. Ascoltare il cliente, curare la qualità e non la quantità era la frase che spesso usciva dalla sua bocca. Ora Bonetti sta arrivando alla terza generazione, tutta ancora da scoprire, ma non poteva trovare occasione migliore per presentare Valentina, Barbara e Andrea, con un F100X dai colori femminili. Il portattrezzi negli anni ha ospitato numerosi e tra i più variegati allestimenti, sottolineando la polivalenza di

questo 4x4 in grado di affrontare terreni impervi e raggiungere in sicurezza la propria meta. Il cassone posteriore, la piastra anteriore e le prese di forza idrauliche garantiscono la possibilità di utilizzare il Bonetti durante tutto l'arco dell'anno dotandosi degli appositi moduli scarrabili. Se durante l'inverno viene utilizzato per lo sgombero neve e per spargere il sale, nel periodo estivo può essere attrezzato per l'antincendio boschivo, 5. La terza generazione Bonetti 6. L'F100X in fuoristrada 7. Allestimento neve con lama e spargisale 8. Antincendio boschivo 9. Innaffiatrice 10. Modulo per la manutenzione dell'asfalto

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in primavera come innaffiatrice o per la manutenzione dell'asfalto, e in autunno, ad esempio, è possibile montare un aspiratore per le foglie. Questi sono solo alcuni dei moduli disponibili per sfruttare al 100% il Bonetti. La larghezza di soli 1,65 m gli consente di affrontare i passaggi più stretti, come ad esempio molti sentieri nei boschi, altrimenti complicati da raggiungere, se non a piedi, per effettuarne gli interventi di manutenzione. I fratelli Bonetti prestano da sempre molta attenzione all'operatore che andrà ad utilizzare il mezzo, cercando di rendergli il lavoro più semplice, confortevole e soprattutto sicuro: da quest'ultima preoccupazione è nato il sistema di aggancio antiribaltamento del cassone Tippersafe. Durante il sollevamento del cassone,

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il gancio di ritenuta viene disinnescato automaticamente e si ripristina con il riposizionamento del cassone nella posizione normale di lavoro evitando così l'innalzamento inaspettato. Nasce come brevetto in casa Bonetti principalmente per l'applicazione sui veicoli di propria produzione, per risolvere il problema della discesa dei mezzi pesanti come miniescavatori, tagliaerba, segnastrade, falciatrici o autopiattaforme (che per essere caricate sugli autoveicoli, generalmente, hanno la propria trazione di traslazione, comandate da operatori a bordo macchina, da una postazione esterna oppure da tele/radiocomando) dal cassone ribaltabile e non avere il problema di sgancio del cassone stesso e del suo conseguente ribaltamento. Si aggancia e si sgancia in automatico, evitando così anche l'errore

umano che in questi casi può essere persino fatale. Una volta agganciato, un perno di acciaio blocca ogni possibile movimento del cassone. Lo spirito Bonetti verso la sicurezza pone anche a condividerlo con una commercializzazione verso gli altri costruttori per aumentare la salvaguardia degli operatori. Acquistando un Bonetti si entra a far parte di una vera e propria famiglia, lo sanno bene i tanti clienti e i collaboratori che vengono accolti con un sincero affetto sia nell'azienda di Vignate che nella varie manifestazioni. 11. Aspirafoglie 12. Compattatore 13. Cestello aereo 14. Gru retrocabina 15. Ribaltabile 16. Scarrabile con doppi bracci

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AEROPORTI

Orsi Group lancia una nuova attrezzatura Assaloni Professional per gli aeroporti GHERARDO MARCHELLI

Orsi Group si distingue ancora una volta per l'eccezionale inventiva che lo porta a proporre soluzioni sempre innovative e funzionali in tutti i campi di intervento. Con il recente ingresso di Assaloni Professional in Orsi Group, lo spirito creativo ha portato subito a proporre nuove attrezzature per nuovi campi di impiego. L'ultima nata è SAL 3500 che si offre di automatizzare con la giusta attrezzatura l'intervento di pulizia dalla neve delle luci bordo pista degli aeroporti.

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L'uso dello sgombraneve rotante SAL vuole dare una nuova soluzione, all'interno degli aeroporti, per la pulizia delle luci a bordo pista, permettendo di intervenire tempestivamente in caso di nevicate che dovessero coprire le luci, ripristinandone la visibilità con un risparmio di tempo rispetto ai metodi tradizionali, fattore fondamentale per evitare i disagi e gli elevati costi dovuti alla chiusura del traffico aereo. Questa sgombraneve rotante per le luci a bordopista si aggancia diretta-

mente al sollevatore a tre punti anteriore o posteriore delle trattrici agricole ed è costituita da una coppia di ali anteriori mobili e da una coppia di ali posteriori fisse. Tra le due coppie di ali è posizionata una coppia di spazzole dotate di speciali setole antigraffio e azionate ciascuno da un motore idraulico alimentato dall'impianto oleodinamico della trattrice. Una valvola regolatrice di flusso regola la velocità delle spazzole in funzione delle condizioni di lavoro e della tipologia delle luci. L'operatore interviene quindi con l'attrezzatura in posizione chiusa per lo sgombero della neve tra una luce e l'altra, per poi, in prossimità della luce, aprire la coppia di ali anteriori permettendo il passaggio della luce stessa all'interno dell'attrezzatura dove la coppia di spazzole procede alla pulizia della neve, spostandola all'esterno sulle due ali fisse che si occupano del lancio finale per allontanarla ulteriormente dalla linea delle luci. L'ampiezza totale di sgombero è di 3,4 metri. Quattro ruote pivottanti, regolabili in altezza, mantengono costante l'assetto dell'attrezzatura durante le fasi di lavoro, ed è possibile regolare manualmente l'apertura delle spazzole per riprendere il consumo delle setole. Le ali sono dotate di coltello di raschiamento in gomma caucciù antiabrasiva per evitare di danneggiare il fondo della pista.

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VERDE

Herb-Hy, il nuovo Robot di Hymach, in dimostrazione a Pian del Cansiglio GIORGIA MARCHELLI

Si è svolta il 28 giugno in una magnifica dislocazione di Pian del Cansiglio (TV) una dimostrazione mirata dei nuovi Robot di Hymach, macchine radiocomandate specifiche per lo sfalcio del verde ma anche polivalenti come portattrezzi. Presentate all'inizio di quest'anno, il 31esimo dell'azienda di Stienta (RO), prima nella versione maggiore, seguita a breve dal modello più piccolo, le trinciatrici erano state denominate

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HP60 e VRH40; ora più semplicemente si chiamano Herb-Hy 60 e 40, nome che ha suggerito all'istinto di un ragazzino "il mangiolino d'erba" per assonanza ad "Herbie, un maggiolino tutto matto". I Robot Hymach nascono da un precedente modello innovativo della ditta veneta, Solarclean, macchina semovente radiocomandata per la pulizia dei pannelli fotovoltaici, tanto nei campi solari che sopra serre e strut-

ture di allevamento, costituita da un carro per la portata di un braccio con una testata pulente. La tipologia della struttura del carro ha dato vita alla possibilità di creare altri mezzi radiocomandati da utilizzare come decespugliatrici e per lo sfalcio dell'erba in modo comodo e totalmente sicuro, come richiesto dalle esigenze dei cambiamenti nel tempo. La peculiarità dei Robot Hymach è che si basano sulla funzione falciante, cavallo di battaglia dell'azienda da oltre 30 anni, intorno la quale sono state successivamente create le "scatole" delle macchine, per cui sono in grado di fornire garanzie di affidabilità e di prestazioni proprio sul taglio dell'erba, il lavoro specifico dei mezzi, per un risultato pulito, rifinito e sicuro anche continuativamente per molte ore in condizioni gravose. E' stata comunque curata anche la linea dei Robot, in quanto il disegno dei cingoli è particolare per la tipologia delle operazioni che svolgono, ed anche la carenatura si presenta nel migliore dei modi. Herb-Hy 60 offre 60 cavalli di vera potenza creata per i lavori più pesanti: è la trinciatrice radiocomandata più potente della sua categoria, tanto da poter installare la testata forestale ed essere utilizzata come apripista boschivo. Il motore termico industriale diesel a 4 cilindri e l'impianto idraulico con pompe a pistoni radiali a circuito chiuso che determinano la notevole potenza delle funzioni del robot, in primo luogo quella di sfalcio, consentono di lavorare in tranquillità su pendenze fino a 50°, con un peso di circa 18 q a seconda dell'allestimento. I cingoli, a seconda delle necessità gommati o dentati, sono dotati di sistema di bloccaggio direttamente sui motori, assicurando la massima sicurezza quando è necessario fermare il veicolo in pendenza. La garanzia di continuità di lavoro in pendenza è data dall'esclusivo siste-

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ma Balance 4D a controllo elettronico che permette al motore di operare sempre in condizioni ottimali anche a 50°. Lo stesso sistema, che consente a tutto il gruppo motore di essere basculante, aumenta l'affidabilità dell'aderenza del mezzo nei traversi in pendenza, in quanto gran parte del peso viene sempre portato a monte gravando meno sul cingolo a valle. Un particolare estremamente importante è la possibilità di allargare la carreggiata dei cingoli (da 1.320 a 2.000 mm), anche in modo indipendente l'uno dall'altro, potendo così, ad esempio, in caso di lavoro su pendenze estreme, allargare il solo cingolo a valle per spostare in maniera considerevole il baricentro. Ciò permette di aumentare le doti di aderenza e limitare il ricorso a chiodature od altri sistemi, che aumentano anch'essi l'aderenza ma non sempre sono idonei al tipo di suolo incontrato. Inoltre, sempre per agevolare l'aderenza al suolo, Hymach ha dotato il carro cingolato di rulli basculanti che permettono un perfetto e costante adeguamento dei cingoli al terreno. Se la produttività nello sfalcio erba è garantita dal potente impianto a

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pistoni a cilindrata variabile, l'ottima manovrabilità è legata al distributore elettroidraulico proporzionale. I comandi sono intuitivi, posti su radiocomando dotato di display grafico. La console di comando, dotata di check panel, consente all'operatore di comandare da terra la macchina per eseguire in sicurezza anche i lavori più difficoltosi. La velocità è controllata da un potenziometro che permette la regolazione in continuo

da 0 a 8 km/h. Un ulteriore dispositivo regola la correzione di avanzamento (offset) durante il lavoro in pendenza. In ogni caso è possibile tenere sempre sotto controllo la velocità dei cingoli sul display. Per garantire un lavoro in totale sicurezza la macchina è dotata di un sistema di allarme che permette all'operatore di affrontare il lavoro serenamente, in quanto viene avvisato in caso di eventi critici, come il surriscal-

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damento motore o impianto, pressione olio, superamento comunicazione radiocomando (che copre un raggio di 300 m), inversione comandi. La testata decespugliatrice forestale ha un taglio utile di 120 cm: nata con rotore per lavori gravosi può comunque installare tutti i tipi di rotore e relativi sistemi di taglio Hymach. La forte potenza erogata consente di utilizzare anche una trinciatrice forestale, dotata di telaio abbattirami, che può essere usata in opere di disboscamento come apripista potendo affrontare tronchi d'alberi già sviluppati con fusto di notevoli dimensioni. Dotando poi Herb-Hy 60 anche della testata per sfalcio erba e arbusti con taglio utile da 150 cm, perfettamente intercambiabile con quella forestale, si ottimizza l'investimento e si rende possibile la manutenzione del verde sotto tutti gli aspetti. Herb-Hy 40 garantisce invece 40 cavalli di massima affidabilità: rivela gli stessi principi costruttivi ed accorgimenti tecnici che la rendono un prodotto decisamente valido, completando l'offerta di Hymach per quanto riguarda le decespugliatrici radiocomandate. Nata proprio come tale, quindi con la testata per lo sfalcio dell'erba, come il modello più grosso,

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è dotata di attacco ad aggancio rapido per sostituire velocemente la testata con altri attrezzi, quali barre falcianti, spazzolatrici, fresaneve, pale caricatrici e molte altre in modo da poter essere utilizzata in molteplici lavori durante tutto l'arco dell'anno. Il motore termico industriale diesel a 3 cilindri con ventole reversibili per la pulizia dei radiatori, lavora costantemente al regolare regime di giri, mai sotto sforzo e senza surriscaldarsi. Grazie alle dimensioni più compatte ed al peso contenuto (circa 11 q in dipendenza dell'allestimento), risulta più agile e consente un lavoro su pendenze anche oltre i 55° a seconda della consistenza del terreno. Il telaio si basa su un carro cingolato a 10 rulli, dotato di un sistema idraulico automatico per tenere costantemente tesi i cingoli ed evitare lo scingolamento. La testata proposta è in alluminio con protezione antiurto e rotore elicoidale che può montare tre differenti sistemi di taglio da scegliere a seconda della vegetazione da lavorare e conformazione del terreno. La testata è flottante per garantire una massima efficienza nei lavori su ampi spazi, e la produttività nello sfalcio erba è assicurata anche dal potente impianto a

pistoni a cilindrata variabile, mentre l'ottima manovrabilità è legata al distributore elettroidraulico proporzionale, per una qualità di taglio ottima ed estremamente veloce, con una larghezza di ben 150 cm, quindi assolutamente produttiva. Le caratteristiche legate al radiocomando sono le stesse del modello maggiore. La velocità è controllata da un potenziometro che permette la regolazione in continuo da 0 a 7 km/h. Un ulteriore regolatore consente la correzione di avanzamento (offset) durante il lavoro in pendenza, ed in ogni caso è possibile tenere sempre sotto controllo la velocità dei cingoli sul display. Entrambi i Robot Hymach sono dotati di un roll-bar che, oltre a proteggere la macchina, montano fari di illuminazione a led. Anche per questa tipologia di macchine Hymach dimostra la propria attenzione alle problematiche che gli operatori possono incontrare durante il lavoro e ha già messo a punto diversi dispositivi guardando soprattutto alla sicurezza. Tra questi il sistema R-Eye (brevettato) che permette il controllo remoto dell'area di manutenzione mediante una o più telecamere che trasmettono ad un monitor applicato al radiocomando il quale restituisce la visione di Herb-Hy. Ancora è disponibile una sorta di kit da sopravvivenza, un sistema di manutenzione che consente, in caso di fermo macchine, ad una persona sola di recuperare la macchina da dove si trova e risolvere il problema. Alla dimostrazione in Pian del Cansiglio, su terreni ripidi, bagnati e con vegetazione mista, dove i Robot Hymach si sono rivelati perfetti in tutte le potenzialità, sono stati invitati operatori di enti pubblici delle zone attigue, appaltatori e privati, tutti molto interessati alle nuove macchine, che hanno di fatto dimostrato apprezzamento per i prodotti presentati.

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VIABILITA' INVERNALE

Giletta propone le nuove attrezzature compatte professionali GHERARDO MARCHELLI

Nell'ottica di voler offrire una gamma sempre più completa di attrezzature professionali per la viabilità invernale, Giletta ha presentato ad Ifat di Monaco le attrezzature di piccola dimensione adatte ad allestire mezzi compatti. I primi veicoli a beneficiare di questi nuovi equipaggiamenti sono sicuramente le spazzatrici compatte Bucher. Queste ora risultano sempre più versatili, poichè utilizzate anche durante la stagione invernale per svolgere un compito che prima non potevano attuare con attrezzature professionali. Dall'esperienza Gmeiner nell'alle-

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stimento di veicoli portattrezzi compatti nasce lo spargitore posteriore Tracon dalla portata contenuta che va da 600 a 800 litri. Studiato per le piccole spazzatrici Bucher, ben si abbina anche a spazzatrici di altre marche nonché ai piccoli portattrezzi e trattorini. Per completare l'allestimento professionale di questi mezzi Giletta ha attinto dall'esperienza di Assaloni.Com per la creazione di una serie di lame dalle dimensioni e dai pesi contenuti ma con la tecnologia delle lame più grandi. Questa serie di lame denominata Assaloni.Com LL vede larghezze che

vanno dai 1.600 ai 2.200 mm, con pesi da 140 a 205 kg. Le movimentazioni idrauliche sono come quelle delle sorelle maggiori, con angolo di rotazione destro e sinistro di 36° e angolo di attacco sul terreno variabile da 15° fino a -5°. Le LL sono dotate di sistema di ammortizzazione a molle in gomma precaricate e si adattano perfettamente allo sgombero urbano, anche in presenza di superfici sconnesse con frequenti ostacoli. Pensando a un utilizzo soprattutto su mezzi professionali, l'azionamento previsto sia per le lame sia per gli spargitori prende il moto dall'idraulica, sempre presente su questi veicoli. E' comunque possibile dotare le lame di una centralina per poter allestire anche telai non provvisti di un circuito idraulico adeguato come i pick-up. Con queste nuove attrezzature si ampliano le possibilità per interventi professionali con mezzi già in dotazione delle municipalità, ottimizzando quindi il loro utilizzo e le risorse. Inoltre, avendo ora a disposizione veicoli così compatti, come ad esempio le spazzatrici Bucher City Cat, è anche possibile intervenire in spazi ridotti come vicoli, centri storici, piste ciclabili e marciapiedi. Sgomberare la neve grazie alla lama e contemporaneamente trattare col sale zone in cui prima era difficile intervenire, è così ora possibile con una sola passata.

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VIABILITA' INVERNALE

Con One Electra Giletta dà una scossa agli spargitori professionali GHERARDO MARCHELLI

Ad Ifat di Monaco di Baviera Giletta ha presentato una novità assoluta: One Electra, il primo spargitore elettrico professionale. Una presentazione non estremamente evidente, che catturava soprattutto l'attenzione delle persone più esperte, in modo da poter saggiare la percezione degli operatori in maniera ottimale. Il ritorno è stato estremamente positivo e la nuova One

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Electra ha riscontrato un interesse ed un successo decisamente positivi. I professionisti della viabilità invernale che operano in ambito urbano hanno subito percepito i notevoli vantaggi che possono ottenere con l'utilizzo di attrezzature come One Electra. Tra i benefici più tangibili si possono annoverare sicuramente un incremento sostanziale dell'efficienza del sistema nel suo complesso, oltre ad un ridotto

impatto ambientale sia in termini ecologici che acustici. Queste potenzialità hanno subito portato a Giletta riconoscimenti e apprezzamenti da parte di operatori da città di tutta Europa. One Electra si basa su uno spargitore classico Giletta che sostituisce al tradizionale impianto idraulico o motore termico, la moderna tecnologia dei motori elettrici DC Brushless ad alto rendimento. L'azionamento è quindi eseguito direttamente dai motori elettrici sulle parti in movimento, evitando un inutile spreco di energia prelevandola dalle apposite batterie, nel momento e nella quantità necessaria all'uso che viene fatto dell'attrezzatura in quel preciso momento. La potenza elettrica necessaria è assicurata da un pacco di batterie dedicato, composto da normali batterie disponibili in commercio, alloggiate in uno specifico vano posto nella parte anteriore dello spargitore. La macchina è progettata per lavorare e garantire un'autonomia di un turno lavorativo completo, e si ricarica in circa 8 - 10 ore a seconda dello stato di carica. E' previsto in ogni caso un sistema di scambio rapido per sostituire agevolmente il pacco di batterie in poco tempo e quindi poter far lavorare la stessa macchina su più turni. Sono al vaglio soluzioni di ricarica in movimento che permetteranno un

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uso non stop. Non avendo nessun collegamento con l'autotelaio, One Electra diventa a tutti gli effetti un'attrezzatura "plug and play" e può quindi essere messa su qualunque mezzo; in più se la si abbina al comando elettronico, l'allestimento risulta più che agevole. I modelli proposti attualmente sono con il trasportatore a catena con capacità da 2 a 6 m3, quindi per veicoli da 5,5 a 18 tonnellate, il che sottolinea ancora una volta il maggior interesse per un loro utilizzo in ambito urbano, dove le caratteristiche di emissione sia inquinanti sia sonore vengono particolarmente apprezzate. Raccontata così, sembra una macchina semplice da sviluppare, ma per proporre un prodotto professionale estremamente performante che permetta una distribuzione del materiale accurata e perfettamente regolabile, Giletta ha sviluppato il progetto con la collaborazione di due università. L'Università di Bologna ha sviluppato il sistema intelligente - quindi il cervello della macchina stessa, per la gestione dei motori - che offre un'accuratezza estremamente elevata nella regolazione dei motori e della potenza di assorbimento, consentendo una regolazione di spaglio veramente precisissima. La gestione delle batterie per il lavoro di assorbimento e di ricarica ha visto la collaborazione del Politecnico di Torino. Il progetto è partito quattro anni fa e vede attrezzature in prova sul campo, presso clienti Giletta, già da due anni: si tratta quindi di una macchina estremamente studiata e testata in grado di offrire affidabilità e garanzia. Come per tutte le proprie macchine, Giletta ha scelto componenti delle migliori marche presenti sul mercato

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per garantire prestazioni e durata di almeno 7 - 10 anni in buone condizioni di manutenzione; inoltre i motori elettrici DC Brushless risultano affidabili anche in ambiente salino, visto che sono usati da anni in impieghi gravosi in questi ambienti, oltre ad offrire una regolazione più fine rispetto all'idraulica, che è invece influenzata dalla temperatura dell'olio che varia nelle diverse fasi di lavoro. La manutenzione di One Electra è estremamente semplificata e ridotta al minimo, vista l'assenza dell'impianto idraulico e dell'eventuale motore termico: si ha quindi una forte riduzione dei costi di manutenzione oltre al risparmio ambientale per l'assenza di quantitativi importanti di olio e filtri da smaltire. L'affidabilità di queste macchine risulta quindi maggiore e con manutenzioni ridotte, e l'eventuale sostituzione di un motore elettrico e delle batterie è particolarmente semplice e veloce. One Electra diventa il primo spargitore professionale elettrico: con questa proposta Giletta ha dato una scossa al mercato che prima vedeva l'elettrico solo per spargitori di piccole dimensioni legati all'allestimento di mezzi con portate ridotte ed interventi che richiedevano ampiezze, performance e precisione di spandimento limitate. Ad Ifat di Monaco Giletta ha ricevuto apprezzamenti da molti rappresentanti di capitali europee: appena la hanno vista hanno subito detto di volerla; ciò ha permesso a Giletta una previsione di produzione eccezionale di One Electra per questa stagione. La percezione per le soluzioni elettriche è forte: One Electra ha naturalmente riscontrato il maggior interesse

da parte delle aziende costruttrici di camion, che stanno lanciando sul mercato camion ibridi; è pertanto lecito ipotizzare campagne promozionali combinate. Questa soluzione ben si sposa con la strategia dell'Unione Europea che si prefigge tre diversi principali obiettivi: la riduzione dell'entità dei consumi globali di fonti energetiche, la riduzione delle emissioni di gas capaci di alterare il clima ed infine l'aumento della presenza di fonti rinnovabili nel totale delle fonti utilizzate. L'Unione Europea pone fra i suoi principali obiettivi, in linea con le indicazioni contenute all'interno della strategia Europa 2020, quello della mobilità sostenibile. Partendo da questi presupposti è stata recentemente avviata un'ampia riflessione sull'intero sistema dei trasporti europei che adotta un'ottica prettamente green. La strategia Trasporti 2050 si delinea come un'articolata roadmap volta a costruire un settore europeo dei trasporti competitivo ed a porre obiettivi ambiziosi proprio in tema di sostenibilità. Entro il 2050, il piano europeo prevede ad esempio in primo luogo di ridurre del 60% le emissioni di CO2 derivanti dai combustibili fossili impiegati nei trasporti. Altra indicazione rivoluzionaria è dat a, sempre ent ro la met à del secolo, dalla circolazione nei centri urbani europei dei soli mezzi ecologici. Ciò implica un deciso ripensament o ris pet t o alle t radiz ionali modalità di spostamento. In questo contesto, l'obiettivo di promuovere la diffusione di soluzioni elettriche, quale modello di mobilità sostenibile più innovativo ed energeticamente efficiente, acquista un senso ancora più compiuto.

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MANUTENZIONE STRADE

Il partner giusto anche nelle applicazioni più specifiche: collaborazione tra Fae e Kulstad Maskin AS

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Fae Group, leader nella progettazione e costruzione di macchine professionali di elevata qualità per i settori Construction e Land Clearing, festeggia quest'anno il 25° anno di attività. Con orgoglio e soddisfazione l'azienda può guardare ai risultati raggiunti dal 1989 ad oggi: 25 anni di costante innovazione tecnologica, qualità e affidabilità del prodotto, servizio al cliente. Fae Group ha dimostrato di essere il partner ideale per i professionisti che devono frantumare sassi,

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fresare lastre di roccia e asfalto, stabilizzare il suolo anche a profondità elevate, bonificare terreni forestali, triturare residui vegetali... L'affidabilità della tecnologia Fae, la qualità dei componenti e dei materiali utilizzati e la cura dei dettagli della macchine Fae sono garanzia di estrema robustezza, bassi costi di manutenzione, elevate prestazioni ed efficienza nel tempo, peculiarità riconosciute dai professionisti di tutto il mondo.

Anche la società norvegese Kulstad Maskin AS ha scelto di affidarsi a Fae ed alla sua tecnologia. Kulstad Maskin AS, guidata da Morten Kulstad, ha sede a Vuku in Norvegia ed è specializzata nella manutenzione stradale. Le rigide condizioni climatiche invernali norvegesi causano importanti danni al manto stradale. Il congelamento del terreno può infatti arrivare fino a 2 metri di profondità. Diventa quindi fondamentale che l'operazione di stabilizzazione venga eseguita in maniera professionale, così da creare uno spesso e solido strato compatto a sostegno del manto bituminoso. Gli stessi agenti leganti comunemente utilizzati negli altri paesi, come per esempio calce e cemento nel sud Europa, non sono idonei per questa speciale applicazione. Per stabilizzare, in Norvegia solitamente vengono utilizzate due differenti tecniche. La prima è aggiungere ghiaia o sassi con specifiche dimensioni e miscelarli con lo strato superiore della strada. La seconda tecnica prevede l'impiego di lignina, un agente legante di origine vegetale completamente ecofriendly. La lignina costituisce la sostanza legante degli alberi, da cui viene estratta tramite trattamento termico. E' poi commercializzata sia come polvere sia in soluzione acquosa al 50% di sostanza secca e peso specifico di 1,25 ton/m3. In forma di soluzione, la lignina è influenzata dalla temperatura ambiente: si presenta come acqua sporca a temperature elevate mentre con il freddo si rapprende. In forma disciolta offre però importanti vantaggi. Presenta infatti proprietà applicative e di utilizzo simili al bitu1. MTH 225: stabilizzazione con lignina in Norvegia 2. MTH, grader e rullo compatattore

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me, assorbendo gran parte delle azioni flessionali indotte dai carichi nelle corsie di transito dei mezzi pesanti, e permette di tenere la polvere lontano dalle strade sterrate. L'utilizzo di lignina rappresenta la soluzione ideale per la stabilizzazione in profondità in Norvegia. Dopo il processo di indurimento, la lignina mantiene, infatti, una certa elasticità: non diventa dura come il cemento. Questo permette di aumentare drasticamente la capacità di carico della strada ed è indispensabile per fronteggiare la formazione di ghiaccio nel corpo stradale durante la stagione invernale.

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Rispetto al metodo tradizionale della geogriglia o al riempimento con ghiaia, il materiale derivante dalla precedente pavimentazione viene amalgamato perfettamente con il nuovo, così che l'altezza e la larghezza finale della strada non saranno tanto diverse da quello precedente. Anche la necessità di dover occasionalmente frantumare sassi di granito ha indirizzato la società norvegese Kulstad Maskin AS a scegliere MTH di Fae, una macchina heavy duty con caratteristiche di elevata robustezza ed affidabilità. La camera di triturazione, infatti, è internamente protetta da rivestimenti in Hardox, facilmente

sostituibili senza dover smontare il rotore. Quest'ultimo è equipaggiato con utensili dotati di inserti in carburo di tungsteno con elevatissime caratteristiche di durezza per un'usura estremamente contenuta ed una durata senza pari. MTH rappresenta l'eccellenza della gamma dei prodotti Fae in termini di tecnologia e produttività ed è realizzata per essere utilizzata con trattori fino a 400 CV per fresare lastre di roccia, frantumare sassi, fresare asfalto e stabilizzare il terreno, con una profon3. 4. Fase di fresatura dello strato di asfalto

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dità massima di lavoro fino a 50 cm. La società Kulstad Maskin AS ha utilizzato principalmente MTH nella sua funzione di fresa asfalto e di stabilizzatrice in presenza di sassi. I lavori sono proceduti costantemente ad una velocità operativa di circa 500/600 metri all'ora. Un dato così importante e difficilmente eguagliabile

è stato reso possibile grazie alla combinazione di profondità di lavorazione alla quale la macchina è stata impostata e alla camera di triturazione a geometria variabile di MTH. Quest'ultima soluzione progettuale innovativa garantisce i migliori risultati di triturazione. Grazie al rotore mobile, regolabile idraulicamente

5. Aggiunta di lignina, in soluzione al 50% di sostanza secca 6. Stabilizzazione in profondità 7. MTH permette di fresare lastre di roccia, frantumare sassi, fresare asfalto e stabilizzare il terreno anche in presenza di sassi 8. Movimentazione agevole e rapida da un cantiere all'altro

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dalla cabina del trattore, il volume della camera di triturazione in cui viene mescolato il terreno aumenta in funzione della profondità alla quale si lavora. Penetrando nel terreno solo con il rotore, gli sforzi di trazione sono più contenuti e i consumi di carburante sono ridotti, consentendo un incremento della velocità operativa con un consistente risparmio di tempo. La controlama in Hardox e la griglia regolabile sul cofano posteriore hanno inoltre permesso una granulometria del materiale in uscita inferiore ai 35 mm. Il processo di stabilizzazione con lignina, in soluzione al 50% di sostanza secca, prevede 3 passaggi: - aggiunta di soluzione con dosaggio 4,5 l/m2 e miscelazione fino a 10 cm di profondità; - aggiunta di soluzione con dosaggio 4,5 l/m2, miscelazione fino a 20 cm di profondità e compattazione con rullo; - distribuzione di soluzione con dosaggio 1 l/m2 in modo da creare uno strato superficiale. Dopo la fase di indurimento, si può procedere con la posa del nuovo asfalto. La testata MTH Multi Task Heavy di Fae garantisce a Morten Kulstad non solo di ottenere ottimi risultati finali, ma gli permette anche di lavorare con agilità su superfici limitate, rifinire angoli e porzioni difficilmente raggiungibili dalle macchine semoventi, oltre ad assicurargli una movimentazione agevole e rapida da un cantiere all'altro.

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TECNICA

Allison Transmission riceve il premio all'innovazione tecnologica per FuelSense®

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FuelSense®, il nuovo pacchetto di software di Allison Transmission che consente importanti risparmi sui consumi, ha vinto il Premio all'Innovazione tecnologica 2014 per il prodotto che più contribuisce all'efficienza e alla sostenibilità. A Madrid il 24 aprile scorso Allison Transmission ha ricevuto il "Premio all'Innovazione Tecnologica 2014". La ceremonia di premiazione si è svolta durante la Giornata sull'efficienza, la logistica e la sostenibilità organizzata dalla pubblicazione tecnica spagnola Logística Profesional. Allison è stata premiata per Fuel -

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Sense®, il nuovo pacchetto di software per l'efficienza nel consumo di carburante, che massimizza i benefici dei comandi elettronici di 5ª generazione per le trasmissioni automatiche con convertitore di coppia, e consente risparmi sui consumi fino al 20%. FuelSense® è in grado di regolare automaticamente la sequenza dei cambi e della coppia, massimizzando l'efficienza della trasmissione in funzione del carico, della pendenza e del ciclo di lavoro, senza rinunciare ai già noti vantaggi Allison: un rendimento superiore, facile manovrabilità, affidabilità e costi di manutenzione ridotti.

La giornata tecnica, intitolata "Come essere più produttivi ed ecologici con l'aiuto della tecnologia", ha riunito esperti del settore per analizzare soluzioni di sostenibilità nell'ambito della logistica. Nella sua presentazione, Eduardo Zapata, segretario generale di UNO, l'Organizzazione degli impresari della logistica e del trasporto, e direttore generale del Centro di Innovazione Tecnologica per la Logistica e il Trasporto Merci su strada (CITET) ha sottolineato il contributo di Allison alla logistica urbana sostenibile. Trond Johansen, responsabile vendite di Allison Transmission Spagna, ha ringraziato a nome di Allison per il premio a FuelSense®, lanciato ufficialmente a Indianapolis a inizio aprile. "I risultati iniziali delle prove comparative e delle simulazioni sono stati molto positivi. Riteniamo che Fuel Sense® verrà ben accolto anche dai costruttori e dagli utilizzatori finali europei, poiché il suo uso in una flotta di distribuzione, soggetta a costanti fermate e ripartenze e a picchi di accelerazione, può consentire importanti risparmi sui consumi. Per il settore della distribuzione i vantaggi sono enormi, perché il nuovo software consente di ridurre il consumo di carburante mantenendo alta la produttività", ha concluso Trond Johanssen.

1. Trond Johansen, responsabile vendite di Allison Transmission Spagna, ha ricevuto il premio dalle mani di Ángel Lázaro, di Jungheinrich Spagna, società vincitrice dell'edizione precedente 2. Assieme a Allison Transmission sono state premiate le imprese Logista, Seur e Jungheinrich Spagna, nelle categorie di Operatore più ecologico, Responsabilità sociale aziendale e nella categoria speciale dedicata agli aiuti umanitari per la collaborazione con la Croce Rossa spagnola

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PORTATTREZZI

Nuovo Fuso Canter con Ecofficiency, ancora più efficiente ed ecologico

Con 140.000 esemplari venduti in tutto il mondo, Fuso Canter è il best-seller mondiale tra gli autocarri leggeri e di gran lunga il veicolo industriale di maggior successo di Daimler Trucks: con la nuova generazione ha ottime chance di migliorare ulteriormente questa straordinaria posizione sul mercato. Già conforme alle severe norme antinquinamento Euro  VI ed Euro  5b+, Canter incrementa ulteriormente le prestazioni ed è ancora più efficiente ed ecologico: una rivoluzione

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che porta il nome di Ecofficiency. Inoltre, sono disponibili nuove interessanti varianti di modelli ed ulteriori equipaggiamenti per la sicurezza. Euro  5b+ per le versioni leggere fino a 6,0  t di peso totale a terra, Euro  VI per quelle pesanti: Fuso Canter va verso il futuro con un doppio passo. L'ambizioso obiettivo di sviluppo della nuova generazione è di ridurre notevolmente i consumi nonostante l'aumento di peso dovuto all'inasprimento dei valori limite di emissione.

Gli ingegneri progettisti hanno svolto questo compito in modo convincente: la nuova generazione di Canter a norma Euro  5b+ ed Euro  VI è quindi più ecologica ed anche decisamente più parca nei consumi rispetto ai modelli precedenti. Ecofficiency significa questo: consentire a Canter di coniugare un'estrema ecocompatibilità con la massima efficienza. Dietro al concetto di Ecofficiency si cela un intero pacchetto di misure adottate di serie su tutti i modelli Canter. Il pacchetto si compone di numerosi elementi: una pressione di iniezione più elevata per una combustione ancora più efficiente del carburante, olio motore a bassa viscosità per ridurre l'attrito interno al motore, un giunto elettromagnetico, sistema di raffreddamento ottimizzato, sistema start/stop per il motore, una nuova configurazione dei rapporti al ponte, pneumatici con bassa resistenza al rotolamento a norma Euro  VI e minori perdite per attrito nel cambio nella modalità di innesto manuale. Una serie di misure che si traducono, a seconda della versione e del settore di impiego, in una riduzione dei consumi fino al 9% rispetto al modello precedente, con una conseguente diminuzione delle emissioni di CO2. Due alberi a camme in testa con una robusta trasmissione a catena, quattro valvole per cilindro, sistema di iniezione common rail, turbocompressore a gas di scarico con turbina a geometria variabile: la motorizzazione rappresenta da sempre uno dei principali punti di forza di Fuso Canter. Con il passaggio ai nuovi limiti di emissione Euro  5b+ ed Euro  VI, il robusto quattro cilindri da 3,0  l è stato ulteriormente perfezionato. Grazie a nuovi iniettori, la pressione massima di iniezione è aumentata del 25%, arrivando fino a 2.000  bar. Un nuovo sistema di insonorizzazione assicura inoltre che questa miglioria tecnica non si rifletta in un maggiore livello di rumorosità all'esterno ed all'interno del veicolo.

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Anche dopo questo ulteriore sviluppo, i valori di potenza e coppia di Canter sono rimasti invariati. Il motore, contrassegnato con la sigla interna 4P10, è disponibile in tre versioni: - 96  kW (130  CV) a 3.000-3.500 giri/min, 300  Nm a 1.300 - 3.050 giri/min, - 110  kW (150  CV) a 3.500  giri/min, 370  Nm a 1.320 - 2.840  giri/min, - 129  kW (175  CV) a 3.500  giri/min, 430  Nm a 1.600 - 2.860  giri/min. Elemento fondamentale, per un propulsore di queste dimensioni su un autocarro leggero, è la coppia elevata. La massima forza di trazione viene raggiunta già ai bassi regimi e resta disponibile su una fascia di regime straordinariamente ampia. Grazie a questo, Canter rappresenta sempre più un modello di riferimento in termini di capacità di ripresa e guidabilità. Fino ad oggi disponibile solo come equipaggiamento a richiesta, la funzione start/stop del motore è adesso inclusa nella dotazione di serie di tutti i modelli. Questa tecnica permette di ridurre anche del 3% i consumi di carburante sul breve raggio. A seguito della sorprendente elasticità del motore relativamente compatto, gli ingegneri hanno potuto rivedere la configurazione dei rapporti al ponte. La maggior parte delle versioni lavora in modo più efficiente e silenzioso con un rapporto di trasmissione più lungo, senza subire perdite rilevanti in termini di dinamica di marcia. Se invece occorrono massime prestazioni come, ad esempio, in caso di utilizzo frequente del veicolo a pieno carico, nell'esercizio con rimorchio o con una topografia del percorso impegnativa, quasi tutti i modelli si possono ordinare con un rapporto al ponte più corto di circa il 10%. Canter continua ad essere disponibile con due diversi sistemi di depura-

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zione dei gas di scarico. Nell'ambito del processo di adeguamento alle nuove classi di emissione Euro  5b+ ed Euro  VI, tuttavia, anche questi sistemi sono stati ulteriormente perfezionati. I modelli Canter con peso totale a terra fino a 6,0  t rispettano la norma antinquinamento Euro  5b+. In questo caso, i gas vengono depurati sfruttando la combinazione di ricircolo dei gas di scarico, catalizzatore ossidante e filtro antiparticolato. Notevolmente più complesso è il sistema adottato per i veicoli con peso totale a terra a partire da 6,5  t, inclusi i modelli Canter 4x4 e Canter Eco Hybrid: essendo dotati di motori BlueTec  6, questi veicoli dispongono anche della tecnica SCR con iniezione di AdBlue e di un catalizzatore ossidante montato a valle. Il volume del filtro antiparticolato e del catalizzatore SCR è stato aumentato per soddisfare i requisiti più severi della norma Euro  VI. Per facilitare il rifornimento, il serbatoio di AdBlue del Canter è collocato sul lato destro del veicolo, accanto a quello del carburante, ed ha una capienza di 12  l. L'aumento di peso,

dovuto alla norma Euro  VI, si aggira su circa 30  kg. Considerato l'elevato carico utile del veicolo, tuttavia, questo dato non riveste una grande importanza. In tutti i modelli Canter il filtro antiparticolato è stato progettato per durare quanto il veicolo, è esente da manutenzione e durante tutto questo tempo non deve essere né pulito, né sostituito e la rigenerazione del filtro avviene automaticamente. Tuttavia, se il veicolo viene utilizzato di frequente su brevi tragitti, a causa delle basse temperature raggiunte dai gas di scarico può essere necessario procedere alla rigenerazione manuale e, in questo caso, un indicatore sul display multifunzione segnala al conducente la necessità di eseguire l'operazione. La rigenerazione manuale si attiva mediante un pulsante. Anche nella nuova generazione di modelli a norma Euro  5b+ ed Euro VI è stato possibile mantenere invariati i lunghi intervalli di cambio dell'olio del Canter, da eseguire ogni 40.000  km o una volta all'anno. Il Canter model year 2014, a seconda della versione di peso, corrisponde a

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diverse categorie di emissioni. Euro 5b+ vale per le versioni di peso fino a 6,0  t p.t.t., mentre Euro  VI si applica ai modelli di livello superiore, incluso Canter Eco Hybrid. Questa distinzione è riconducibile ai diversi criteri di classificazione adottati dal legislatore. Fino ad una massa di riferimento di 2.380  kg, il comportamento di emissione del veicolo completo viene testato sul banco di prova a rulli e il risultato si rileva in base alle sostanze nocive emesse per chilometro. Oltre i 2.840  kg di massa di riferimento, il motore viene testato sul banco di prova e il risultato è invece registrato in termini di sostanze nocive emesse per kW di potenza. Nella fascia intermedia, il produttore ha la facoltà di scegliere il metodo da adottare. La massa di riferimento si compone del peso a vuoto del veicolo in ordine di marcia, più 75  kg per il guidatore e il serbatoio del carburante riempito al 90%. Fa fede il peso del singolo modello. Dato che per gli autotelai, durante la produzione, la sovrastruttura spesso non è ancora stata definita, questi veicoli vengono pesati senza allestimento e classificati di conseguenza. Al fine di distinguere i vari processi di misurazione, per le categorie di emissione con i test sul banco di prova a rulli si usano i numeri arabi, mentre le categorie di emissione che prevedono i test sui banchi di prova per motori sono scritte in numeri romani. Diversa è anche la sequenza temporale di applicazione: Euro VI ed Euro  5b+ sono già in vigore a partire da gennaio del 2014, mentre la norma Euro  6b sarà applicata da settembre 2016. Il Canter model year 2014 compie un 30

grande passo in avanti anche in tema di nuovi equipaggiamenti per la sicurezza. L'intera gamma Canter dispone di serie di un impianto frenante a gestione elettronica. Questo sistema rappresenta il presupposto necessario per garantire un ulteriore vantaggio in termini di sicurezza; infatti, anche l'Electronic Stability Program è di serie su tutti i modelli, fatta eccezione per Canter 4x4 a trazione integrale. Sul nuovo Canter 9C15 o 9C18 da 8,55  t p.t.t., l'ESP sarà di serie a partire dalla metà del 2014. Nell'ESP sono integrati tra l'altro l'ABS, la regolazione antislittamento e il Brake Assist. Alla sicurezza concorrono anche gli specchi grandangolari supplementari, che sono oggi disponibili a richiesta sull'intera gamma di modelli, mentre per Canter 4x4 e la versione da 8,55 t fanno già parte della dotazione di serie. Infine, ma non meno importante, i modelli da 3,5  t sono equipaggiati con grandi cerchi da 16  pollici. Canter 4x4: ancora più forza di trazione con il demoltiplicatore Tra le particolarità della gamma Canter spicca la versione a trazione integrale, offerta dalla primavera del 2012. In Europa, questo veicolo è commercializzato con la denominazione 6C18 ed è disponibile con peso totale a terra di 6,5  t, cabina Comfort larga 2  m e potenza di 129  kW (175 CV). La trazione integrale è inseribile. Questo si traduce in elevata velocità di reazione alle variazioni del terreno e, allo stesso tempo, la massima efficienza nei consumi nel traffico stradale, nella modalità 4x2. A bordo è presente un differenziale autobloccante sull'asse posteriore con un'azione bloccante fino al 70%. La possibilità di sbloccare i mozzi anteriori in caso di utilizzo stradale, scollegando

gli organi di trasmissione sull'assale anteriore, riduce ulteriormente i consumi ed aumenta l'angolo di sterzo migliorando la maneggevolezza. Altra novità di Canter 4x4 è il rapporto di demoltiplicazione inseribile di serie. Questo accorgimento permette di ridurre la velocità massima nelle singole marce nella misura del fattore 1,987, aumentando contemporaneamente la forza di trazione dello stesso valore. L'inserimento si effettua a veicolo fermo con la frizione disinnestata. Una spia di controllo segnala al guidatore l'attivazione della modalità di marcia con riduttore. Nonostante l'utilizzo di un rapporto più lungo sull'asse posteriore per ottenere la massima efficienza nei consumi su strada, adesso Canter 4x4 è in grado di superare pendenze fino al 60%. Canter 4x4 è disponibile con cabina singola e doppia ed in due versioni di passo. La portata dell'autotelaio equivale a circa 3,5  t. Se non dovesse bastare, grazie alle sue elevate riserve di carico per asse (2.800/6.000  kg di carico ammesso sull'asse anteriore/posteriore) Canter 4x4 può arrivare, a seconda del tipo di impiego, ad un peso complessivo di 7 o 7,5  t. Cabina e sovrastruttura sono notevolmente rialzate per favorire le migliori prestazioni sullo sterrato e, per questo motivo, l'accesso è facilitato da un gradino supplementare. L'angolo di attacco anteriore è di 35  gradi, contro i 18 di Canter 4x2; quello posteriore è di 24  gradi contro gli 11 del 4x2. L'altezza libera dal suolo, rispetto a Canter 4x2, aumenta da 219 a 320  mm. Grazie al riuscito connubio tra struttura robusta e doti fuoristradistiche, Fuso Canter 4x4 è ideale per tutti gli impieghi su terreni difficili come, ad esempio, nei cantieri, nel settore energetico e nei servizi antincendio. Inoltre, Canter è adatto per essere ut iliz z at o dalle amminis t raz ioni comunali per i servizi di viabilità invernale con lama sgombraneve e spargisale. La larghezza di soli 2 metri permette a Canter 4x4 di operare agevolmente anche in spazi ridotti. Il robusto paraurti in tre parti, realizzato in acciaio, è dotato di spigoli rivestiti in materiale sintetico che limitano gli eventuali danni. Ma i classici punti di forza della gamma si rivelano in Canter 4x4 soprattutto sullo sterrato: struttura a cabina avanzata per il minimo ingombro, estrema maneggevolezza e buona visibilità grazie ai finestrini ribassati.

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PORTATTREZZI

Energreen ILF 1000 Kommunal e Robogreen: portattrezzi in dimostrazione GIORGIA MARCHELLI

E' stata organizzata il 1° luglio ad Arabba (BL) una dimostrazione Energreen, in collaborazione con Rotalnord Technik, concessionario di vendite per il Trentino Alto Adige e la Provincia di Belluno dell'azienda vicentina. L'evento è stata l'occasione per presentare con prove pratiche di lavoro il nuovo portattrezzi ILF 1000 Kommunal ed il portattrezzi radiocomandato Robogreen a tecnici di amministrazioni pubbliche della zona. ILF 1000 Kommunal, l'ultima creazione di Energreen, azienda specialista nello sfalcio dell'erba, nasce dalla volontà, grazie all'esperienza e al successo riscosso negli ultimi anni, di allargare la propria gamma alla polivalenza necessaria per soddisfare le moltissime esigenze degli enti pubblici. Quindi un portattrezzi totalmente idrostatico con quattro ruote sterzanti, di enorme potenza, dimensioni compatte, estrema agilità e rapidissima interscambiabilità delle numerose attrezzature con le quali può operare in ambito municipale, creato appositamente per soddisfare le diverse necessità di lavoro cui i tecnici comunali, e non solo, sono chiamati ad assolvere; dunque progettato e costruito (totalmente in sede) per svolgere molteplici lavori, con l'idea che l'economicità di una macchina di questo genere si basa proprio sulla polivalenza. Come tutte le macchine Energreen, anche ILF 1000 Kommunal monta un motore John Deere di ultima generazione, in linea con le ultimissime normative per le emissioni, a gestione elettronica, common rail, da 140 CV, che può essere esteso a 173 CV, estremamente affidabile e performante. L'impianto idraulico del portattrezzi è la sua caratteristica principale: i circuiti sono tutti indipendenti e dedicati. Si concretizza in 5 pompe indipendenti su 5 impianti idraulici separati, vale a dire che una pompa è soltanto per il movimento della macchina, un'altra per l'utilizzo dell'attrezzo che viene montato davanti alla macchina, e un'altra ancora, che lavora in parallelo alla precedente, è per Lavori Pubblici n. 69 luglio - agosto 2014

muovere l'utensile, in maniera tale che, grazie alla totale indipendenza dei circuiti, ogni movimento risulta autonomo e non toglie potenza all'altro. Anche i circuiti dell'idroguida e dei freni sono separati,

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con una pompa per i freni ed una per l'idroguida. Gli assali sono industriali sovradimensionati: hanno infatti un carico di resistenza da 12 tonnellate dove la macchina nell'allestimento più pesante arriva a 8. I freni sono integrati in bagno d'olio all'interno degli assali, e naturalmente i differenziali sono tutti bloccabili. La struttura del portattrezzi e le sue carenature sono realizzate in acciai che arrivano fino a 90 kg di carico di rottura, sottolineano la volontà di creare una macchina robusta ed affidabile che guarda alla sostanza, così come nella scelta dei componenti sempre di marche leader. La cabina, ribaltabile e con vani laterali progettati per una grande accessibilità al vano motore, agli organi di trasmissione e a tutte le parti da tenere in manutenzione, offre la giusta postazione di lavoro per garantire il comfort e la sicurezza dell'operatore; una visibilità estrema a 360° consente di avere tutto sotto controllo e i diversi utensili sempre in vista, anche nelle posizioni più difficili, per operare sempre in sicurezza. Il doppio joy-

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stick multifunzionale ed i comandi intuitivi di tutti gli accessori permettono in pochissimo tempo agli operatori di essere subito in grado di utilizzare il mezzo appieno nelle sue potenzialità e funzioni. Il climatizzatore automatico e la protezione FOPS - ROPS completano la cabina. La natura polivalente di questa macchina si evince anche dal sistema di trazione a quattro ruote motrici idrostatico, tutte sterzanti (con pneumatici da 22,5 pollici di raggio, confortevoli nel percorso stradale ed allo stesso tempo performanti sugli sterrati e nei percorsi piu difficili), configurabili idraulicamente da comando in cabina in tre diverse modalità - 2 ruote sterzanti, 4 ruote sterzanti e a granchio - che, oltre all'estrema agilità con ingombri ridotti, agevolano le operazioni di montaggio delle attrezzature. Il semplice aggancio delle attrezzature è una caratteristica fondamentale per un portattrezzi: Energreen ha creato per ILF 1000 Kommunal un sistema estremamente agevole che consente anche ad un solo operatore di eseguire il cambio dell'attrezzatura

in pochi minuti. Il modo è semplice: allineare la macchina all'attrezzatura da utilizzare (le 4 ruote sterzanti rendono ancora più facile l'operazione), infilare le guide, bloccare il dispositivo di aggancio idraulico, collegare tutti i circuiti idraulici con un'unica piastra in un solo movimento, senza perdite d'olio e senza neppur dover spegnere la macchina. Un telaio apposito con piastra din consente l'utilizzo di attrezzi già in possesso degli enti pubblici, per i quali è possibile anche il montaggio con l'attacco a tre punti. La rapidità e la semplicità di sostituzione degli attrezzi hanno reso possibile mostrare ai partecipanti all'evento, assolutamente stupiti ed entusiasti, la versatilità di ILF 1000 Kom munal. Il portattrezzi ha lavorato di continuo intercambiando diverse attrezzature in pochi minuti: una lama da neve a 3 settori, una benna, un braccio falciante, tutti di produzione Energreen, ed una turbofresa Kahlbacher. Successivamente è entrato in azione Robogreen, il portattrezzi idraulico cingolato radiocomandato, anche questo impressionando gli ospiti. Nato come trincia forestale, il robot è diventato a tutti gli effetti una macchina polivalente, che monta un motore da 40 CV, 1.600 cc, 3 cilindri diesel aspirato, quindi con consumi molto contenuti e una potenza ottima sia per tagliare ramaglia che erba, come pure per le numerosissime attrezzature applicabili per i più svariati lavori. Con testata basculante che va ad aderire perfettamente al terreno, baricentro ribassato e ampia superficie di presa, Robogreen raggiunge i 55° di pendenza sia lateralmente che in su e in giù.

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La larghezza di taglio, per un'ampia sezione, arriva a 1.300 mm. Può montare 3 tipologie di cingolo a seconda delle esigenze, in gomma con tacca bassa, in gomma con tacca alta direzionale, polivalente, e con inserti metallici e chiodi per la massima aderenza. E' dotato di sistema di lubrificazione, con apposito segnale acustico, per raggiungere le pendenze estreme sulle quali può lavorare. Monta una ventola reversibile a siste-

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ma Clean Fix necessaria ai lavori gravosi, intensivi su tutto l'arco della giornata: tramite un impulso dal radiocomando ogni singola pala ruota grazie ad un compressore elettrico e a un sistema idraulico, che, da aspirante per il raffreddamento del motore, diventa soffiante per la pulizia della griglia. Il radiocomando, con raggio d'azione di 150 m, è leggero, intuitivo e semplice da usare: 2 joystick con comandi personalizzabili forniscono un controllo

preciso del movimento, dello sterzo e dell'altezza della testata trinciante. Il vero interesse manifestato nei confronti di Robogreen da parte dei tecnici del Comune di Cortina d'Ampezzo (BL) ha fatto sì che 10 giorni dopo la macchina sia stata portata a dimostrare anche lì, un po' forse per sfida. Robogreen è riuscito tranquillamente a tagliare l'erba sulla pendenza estrema (maggiore del 55%) sotto il trampolino di salto con gli sci, addirittura in condizioni di terreno bagnato.

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PORTATTREZZI

Aebi MT750 Euro 6, portattrezzi comunale compatto e insuperabile

Il nuovo nato in casa Aebi Schmidt, il portattrezzi comunale MT750 Euro 6, è quanto di meglio possa desiderare un'amministrazione locale in termini di versatilità e rapporto qualità/prezzo. La manovrabilità eccezionale, in ragione di una larghezza di appena 170 cm, assieme all'elevata portata utile ed ai potenti ed affidabili motori VM Euro 6, rendono MT750 insuperabile nei gravosi impieghi quotidiani di una pubblica amministrazione, d'estate come durante gli inverni più nevosi. I motori disponibili sono il 4 ed il 6

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cilindri VM della serie R75.EU6 con filtro antiparticolato e SCR, dotati rispettivamente di 114 e 163 CV, con curve caratteristiche di coppia e potenza tali da consentire notevoli risparmi di carburante durante le fasi operative. Il tutto con il grande rispetto per l'ambiente garantito dalla rispondenza alle restrittive norme antinquinamento Euro 6. La trasmissione di serie è con trazione integrale inseribile, oppure permanente con differenziale centrale su richiesta. Il robusto cambio ZF dispo-

ne di 12 marce + 2 retro, per un range di velocità da 1 a 89 km/h per la versione autocarro e fino a 40 km/h per quella macchina operatrice, che consente risparmi fiscali notevoli. Forte di tre posti omologati in cabina, può trasportare un'intera squadra sul posto di lavoro, unitamente ad attrezzi ed equipaggiamenti specifici sul cassone. Quest'ultimo, il cui piano è posizionato ad un'altezza da terra comodamente raggiungibile da chiunque, è fornibile anche in versione ribaltabile trilaterale e realizzato in diversi materiali a seconda dei compiti da svolgere. Il telaio è composto da due classici profili a C in acciaio Domex ad alto limite di snervamento, sabbiato e verniciato a polvere e, assieme ai robusti assi Carraro, consente portate utili fino a 4,8 t. Questa caratteristica, unita all'altezza ridotta del pianale, rende l'MT750 un compagno di lavoro eccezionale per qualsiasi squadra di cantonieri. E' poi possibile scegliere il passo corto (2.750 mm) o quello lungo (3.100 mm), l'asse posteriore gemellato od il ruota singola. Un portattrezzi che si rispetti deve poter essere dotato di adeguati sistemi che azionino i vari accessori: l'impianto idraulico a due circuiti indipendenti da 30 e 50 l/min, costituito da pompe che prendono il moto dalla presa di forza alla distribuzione, è l'ideale per movimentare le attrezzature anteriori e posteriori, anche in maniera continua.

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La cabina (ribaltabile e pressurizzata) è dotata di ammortizzatori idraulici e, nonostante l'ingombro esterno ridotto, è spaziosa ed ergonomica: tutti i comandi sono esattamente come e dove un operatore professionale li desidera: robusti ed a portata di mano. Il parabrezza panoramico è curvo e realizzato in vetro di sicurezza stratificato. La visibilità è ottima anche lateralmente, dove la superficie vetrata si estende fino alla base della seduta. Come sempre nei prodotti di casa Aebi, il design gioca un ruolo molto importante, e ciò è evidente nel frontale: moderno ed aggressivo, incorniciato da due coppie di fari polielissoidali. Nella parte inferiore della mascherina trovano posto la piastra portattrezzi, conforme alla normativa DIN 76060 Gr. 3, ed i raccordi antigoccia del potente impianto idraulico, in grado di movimentare indipendentemente attrezzature anteriori e posteriori (tipicamente lama e spargisale, ma anche spazzolone, braccio falciante anteriore, cisterna di acqua, utensili idraulici, idrovore...). Le sospensioni sono costituite da un robusto sistema a balestre paraboliche ed ammortizzatori telescopici, con la possibilità di dotare la macchina di stabilizzatori anteriore e posteriore. Le dimensioni compatte, la grande portata utile in relazione alle dimensioni esterne, le numerose prese di forza disponibili, il potente ed affidabile motore 6 cilindri, la cabina a tre Lavori Pubblici n. 69 luglio - agosto 2014

posti... sono tutte richieste frequenti da parte delle amministrazioni locali, sempre alle prese con ristrettezze di bilancio e con la necessità di dotarsi di mezzi versatili, in grado di svolgere

numerosi compiti in ogni stagione. La risposta di Aebi Schmidt è semplice: il nuovo Aebi MT750 Euro 6, il piccolo portattrezzi, grande nelle prestazioni.

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VIABILITA' INVERNALE

Lo spargisale che diventa anche irroratore GHERARDO MARCHELLI

Option S.r.l. di Codroipo (UD) attiva nel settore controllo neve e ghiaccio è sempre attenta alle novità presenti sul mercato. L'obiettivo dell'azienda friulana è sempre stato quello di proporre attrezzature semplici, performanti, di

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facile manutenzione ed adattabili ad una grande varietà di mezzi in dotazione alla protezione civile e agli operatori del settore per gli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione su strade e centri abitati. In questa ottica si collocano ormai

dalla stagione passata gli spargitori Hilltip 550 e 850 progettati dall'azienda finlandese Hilltip per il mercato europeo. I modelli sopraindicati sono l'ideale per il montaggio e l'utilizzo su veicoli semplici e leggeri in mansioni prima esclusive agli spargitori più ingombranti e blasonati. Dal punto di vista costruttivo presentano una innovativa struttura/tramoggia in polietilene leggera, robusta a soprattutto immune alla corrosione. Nella tramoggia stessa sono integrati i serbatoio per il sistema di prebagnatura opzionale agli spargitori stessi. Quest'ultima caratteristica semplice quanto geniale, apre una nuova frontiera aumentando enormemente le potenzialità degli spargitori stessi e creando di fatto una nuova categoria di spargitori multifunzione con cui è possibile spargere sia il semplice sale che mix di sale e liquido antighiaccio. Il tutto in un singolo spargitore. Questo grande passo in avanti è l'ideale per le municipalizzate e i contoterzisti che lavorano nella manutenzione stradale, in quanto possono con una singola macchina coprire tutte le esigenze a seconda delle problematiche che si presentano ad ogni

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singolo intervento. Un altro grande vantaggio della soluzione salina risiede nella capacità di economizzare il consumo di sale e nel contempo di ottimizzare lo spargimento abbassando addirittura il punto di congelamento e/o velocizzando il processo di scioglimento della neve o del ghiaccio. Gli spargitori grazie alle innovative caratteristiche hanno tutte le carte in regola per un sicuro successo. Alla ricerca di continue innovazioni e migliorie l'azienda Option propone per la nuova stagione invernale un ulteriore accessorio per gli spargitori Hilltip, che offre la possibilità di trasformare lo spargitore in un innaffiatore antighiaccio a tutti gli effetti. Sfruttando i serbatoi già integrati nella tramoggia ed aggiungendo un serbatoio gonfiabile all'interno della tramoggia stessa al posto del sale è possibile disporre di una riserva di liquido di 990 litri per il modello Hilltip 550 e 1.200 litri per il modello Hilltip 850. Il tutto corredato da una barra spruzzatrice da 2 metri con una larghezza utile di lavoro fino a 5 metri. Questo importate optional permette quindi lo spargimento della sola soluzione salina e/o liquido deghiacciante con tutti i vantaggi che ne conseguono in termini di resa ed economicità. In questo ambito l'azienda di Co droipo ha stretto una forte sinergia con la ditta No-Ice, produttrice del prodotto Below Zero. Da questa sinergia è nata l'idea di proporre assieme agli spargitori Hilltip un prodotto deghiacciante di ultima generazione totalmente ecofriendly, anticorrosivo, antiscivolo e versatile per ogni situazione. L'applicazione di Below Zero permette la creazione di un sottile strato liquido che non consente la formazione del ghiaccio o della neve e con facilità è possibile procedere alla

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rimozione dell'eventuale accumulo. Below Zero è liquido e garantisce omogeneità di distribuzione su tutta la superficie trattata con possibilità di aumentare la quantità di prodotto in base alle condizioni atmosferiche, alle caratteristiche dell'asfalto o della pavimentazione che si desidera trattare. Possiede una temperatura di esercizio estremamente bassa (-40°C). Il prodotto è anticorrosivo in quanto grazie al Ph leggermente alcalino non risulta aggressivo verso i metalli e contenendo additivi specifici e biodegradabili non danneggia le pavi-

mentazioni. Risulta essere antiscivolo avendo un coefficiente d'attrito omogeneo e paragonabile a quello di una superficie bagnata. Impedendo la formazione del ghiaccio anche in presenza di temperature di molto sotto lo zero, la soluzione inibirà lo slittamento o il pattinamento e la marcia sarà quindi più affidabile. L'applicazione di Below Zero è facile in quanto la soluzione e già pronta all'uso ed è totalmente utilizzabile con gli spargitori di Hilltip commercializzati dall'azienda Option.

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VIABILITA' INVERNALE

Mi&P propone i coltelli Mutter e le catene Pewag

La gamma offerta da MI&P è composta da numerose tipologie di prodotti: oltre ai veicoli polifunzionali Multicar, ai numerosi allestimenti di varia tipologia che spaziano nei più svariati ambiti di utilizzo, propone anche soluzioni altamente professionali per quanto concerne i coltelli raschianti per lame sgombraneve. Oltre alla classica gamma di coltelli raschianti realizzati in acciaio antiusura con durezza media superiore a 400 brinnel, MI&P propone soluzioni innovative con i prodotti della ditta

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Mutter: la particolare tecnologia adottata per la produzione di questi raschianti prevede l'utilizzo di inserti in materiale ceramico (corindone) che dona al coltello una elevata resistenza all'usura grazie alla durezza di questo materiale e anche alla capacità di abbattere le temperature causate dallo strisciamento; inoltre questi coltelli garantiscono una maggiore scorrevolezza e conseguentemente una diminuzione dei consumi del veicolo portante. La longevità del raschiante è determi-

nata da diversi fattori: tipologia del coltello prescelto, tipologia del fondo su cui si opera, tipologia di attrezzatura sgombraneve, velocità di intervento... Mediamente, comunque, la durata del coltello acciaio - corindone acciaio è enormemente superiore ai classici raschianti costituiti da solo acciaio, seppur di qualità medio alta: il rapporto, in funzione delle variabili di cui sopra, oscilla da 6 fino ad oltre 10 volte, come anche dimostrano test pratici sul campo eseguiti da clienti utilizzatori. L'inevitabile differenza di costo iniziale per l'utilizzatore perciò viene ampiamente ripagata. I coltelli speciali Mutter possono essere applicati a qualunque tipologia di attrezzatura sgombraneve a spinta e di qualunque costruttore; vengono forniti completi di foratura a misura, smussi e quant'altro necessario: l'utilizzatore dovrà semplicemente occuparsi del montaggio sull'attrezzatura. La gamma dei raschianti speciali Combi proposti da MI&P si divide in due macro famiglie. - Serie Combi MK (MK25 - MK36 MK50): costituita da pareti esterne in

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acciaio antiusura con durezza minima di 450 HB al cui interno vengono posizionati gli inserti in corindone; lo spessore del coltello da 25, 36 e 50 mm viene scelto in funzione della tipologia di attrezzatura da allestire (peso, dimensione...) e dell'ambito di utilizzo (strade comunali, provinciali, autostrade...). Questi raschianti risultano un'ottima alternativa ai coltelli in acciaio classici. - Serie MGK (MGK42 e MGK50): il coltello è costituito da gomma speciale al cui interno vengono riposti gli inserti in corindone. Nella parte superiore viene inserito un cordolo in acciaio, forato a misura in funzione dell'attrezzatura cui saranno destinati. Gli inserti vengono realizzati con una conformazione specifica per garantire la miglior coesione tra materiale ceramico e gomma. La realizzazione del raschiante senza l'acciaio esterno rende il coltello meno aggressivo al suolo e quindi utilizzabile anche su superfici più delicate e da salvaguardare, come ad esempio porfido e lastricati ma anche asfalti drenanti, che diversamente perderebbero almeno parte della propria funzionalità. I coltelli MGK risultano una alternativa ideale ai coltelli in gomma, unendo diverse caratteristiche: aggressività limitata, resistenza all'usura nettamente superiore, grande elasticità nel superare ostacoli e conseguenti urti radenti al suolo. La lunga durata dei raschianti Mi&P Mutter con inserti in materiale ceramico, permette di dover eseguire la sostituzione con intervalli nettamente

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più ampi, accentuando ulteriormente l'economicità del prodotto: interventi in officina molto più sporadici e scorte di magazzino che possono diminuire drasticamente rispetto a quanto occorre prevedere con materiali classici. La presenza di gomma nel raschiante (sia nella serie MK che nella MGK) garantisce un abbattimento della rumorosità in fase operativa, caratteristica di particolare importanza nell'utilizzo in centri abitati. Oltre alla proposta sopra descritta di raschianti, MI&P garantisce ai propri clienti una gamma completa di ricambi per attrezzature destinate alla manutenzione invernale, come, ad esempio, componenti in poliuretano (ammortizzatori, raschianti, bordature laterali...), pattini di strisciamento di diverse tipologie e materiali (PU, ghisa, acciaio...) e molto altro ancora. Il tutto in linea con la filosofia aziendale che tende a porsi nei confronti dei propri clienti come partner affidabile, con una proposta completa per gli specialisti del settore e con la convinzione che a tutti i prodotti proposti debba essere affiancato un servizio ricambi e post vendita puntuale e di alta qualità. A completamento della propria gamma di prodotti per allestimenti manutenzione invernale, Mi&P ha anche stretto un accordo di collaborazione con la ditta Pewag. Con una storia lunga 500 anni, 11 stabilimenti di produzione e 27 filiali di vendita, sedi in Europa, Australia, America ed Africa, Pewag si pone tra i principali produttori mondiali di catene da neve. L'utilizzo di materiali di altissima qualità, una produzione moderna e atten-

ta in tutte le fasi, garantiscono ai clienti utilizzatori un prodotto molto affidabile e duraturo nel tempo. La gamma di catene da neve Pewag copre qualunque tipo di applicazione: automobili, fuoristrada, autocarri di ogni tipologia, mezzi speciali portattrezzi come Multicar o Unimog, trattrici agricole, pale gommate... La continua ricerca della qualità e delle innovazioni sul prodotto donano agli utilizzatori catene robuste e di facile applicazione. Ogni veicolo e ogni ambito di utilizzo impongono prodotti specificatamente pensati e sviluppati per garantire il miglior risultato: all'interno della gamma Pewag si potrà individuare la soluzione migliore con un rapporto qualità - prezzo ideale. Anche in questa proposta Mi&P vuole confermare la propria scelta commerciale a favore di prodotti qualificati, affidabili, destinati ai professionisti del settore.

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VIABILITA' INVERNALE

Colle dell'Agnello è stato riaperto grazie alla collaborazione tra Merlo e Giletta

Merlo e Giletta si sono rese disponibili per sopperire alla mancanza di risorse pubbliche e, venerdì 6 giugno, dopo quasi un mese di intenso lavoro, le macchine e gli uomini delle due aziende hanno riaperto nel Saluz zese, in provincia di Cuneo, Colle dell'Agnello, il terzo valico stradale

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più alto d'Europa (2.748 metri sul livello del mare). La ben nota mancanza di risorse degli enti pubblici, infatti, quest'anno avrebbe impedito l'apertura del valico che dà accesso alla regione francese del Queyras e attraverso il quale un gran numero di turisti transalpini

accede alla valle Varaita e al Saluzzese. 
G razie all'impegno di Merlo S.p.A., che ha messo a disposizione due trattori portattrezzi prodotti da Treemme, la società del Gruppo Merlo specializzata nella produzione di trattori forestali ed attrezzature per i telescopici (il versatile MM180ND con 200 HP ed il potentissimo MM350ND con ben 350 HP) e a Giletta S.p.A., che ha operato con i propri tecnici per quattro settimane mettendo a disposizione due turbofrese di nuova generazione, la strada è stata completamente sgomberata dalla neve. Naturalmente l'operazione è stata resa possibile dalla collaborazione con l'amministrazione provinciale di Cuneo, i Comuni dell'alta Valle Varaita e l'impresa appaltatrice V.A. di Chianale, che ha supportato costantemente il personale operativo. Dieci chilometri di strada di alta montagna, con un dislivello di circa 1.000 metri dal paese di Chianale, con slavine che hanno comportato altezze di neve superiori agli 8 metri, hanno messo a dura prova macchine ed operatori.
 In tali condizioni, infatti, è molto difficile rintracciare il percorso

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stradale a causa della mancanza di riferimenti precisi, il che ha rallentato i lavori per la messa in sicurezza della strada, effettuata con l'utilizzo di sonde da valanga e al seguente tracciamento con paletti indicatori. Questo è lo scenario ideale per testare in condizioni estreme i prodotti innovativi presentati dalle due aziende e che sono stati messi a punto per entrare in perfetta simbiosi tra di loro. Quale miglior test che l'apertura di un passo di tale difficoltà, infatti, per dimostrare la validità della nuovissima gamma di turbofrese serie Assaloni.Com TF, recentemente presentate da Giletta assieme agli innovativi mezzi Tool carrier Treemme MM350 ND e MM180 ND. Per Giletta è stata un'ottima verifica, essendo questo il primo progetto nato dall'integrazione di tutti gli uffici tecnici del gruppo dopo le acquisizioni fatte recentemente, quali Assa loni.Com di Bologna, la tedesca Gmeiner, la francese Arvel, la spagnola Maquiasfalt e, ultima nata, Giletta LLC di Kaluga, in Russia. Giletta con l'85% del proprio fatturato realizzato sui mercati esteri, di cui più del 50% extra UE, ha assunto il ruolo di leader di mercato nella produzione di attrezzature per viabilità invernale. L'avvio della produzione nel nuovissimo stabilimento di Kaluga e l'arrivo di importanti commesse per i mercati cinese e nord americano confermano tale leadership. Anche gli investimenti per l'innovazione sono andati di pari passo, cosa che ha permesso a Giletta di avere oggi una tra le più ampie ed innovative gamme di prodotti del settore, vantando, tra l'altro, prestigiose collaborazioni con istituti di ricerca, come quella ormai consolidata con il Politecnico di Torino che ha portato recentemente allo sviluppo di spargisale totalmente elettrici a "zero emissioni". Per Merlo è stata un'occasione per testare una volta di più i propri trattori portattrezzi prodotti da Treemme. L'azienda fonda il proprio successo sulla tecnologia, lo dimostrano i numerosi riconoscimenti internazionali tra cui spicca la medaglia d'oro all'innovazione ad Hannover in Germania, e sull'internazionalizzazione: oggi oltre il 90% del fatturato è generato all'estero. La società Treemme è un'azienda nata nel 1996 in seno al Gruppo Merlo ed è specializzata nella produzione di portattrezzi multifunzione con molteplici campi di applicazione,

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dalla rimozione della neve ai lavori forestali, dalla manutenzione stradale ai lavori su binari per la manutenzione ferroviaria. Si parla di una gamma di prodotti completa con vari livelli di potenza che viene commercializzata in tutto il mondo da Merlo, con importanti risultati commerciali anche in paesi come il Canada, la Russia e l'Australia. Ovviamente l'azienda opera in maniera sinergica con le altre società del Gruppo traendo beneficio dal know how tecnologico accumulato in 50 anni di attività con vendite in tutto il mondo. In questo modo è possibile condividere tecnologie tra i vari prodotti del Gruppo creando una sinergia industriale tale da permettere elevati investimenti in ricerca e sviluppo e nell'automazione industriale, per ottenere soluzioni

sempre più all'avanguardia e con un altissimo standard qualitativo. Sono così rinforzati i punti di forza come la trasmissione idrostatica con la trazione integrale permanente e le quattro ruote sterzanti, l'idraulica, l'elettronica e la sicurezza operativa dei mezzi Merlo. Questa sinergia tocca tutte le società del Gruppo comprese quelle che sembrano condividere meno contenuti con il resto della gamma. Società Tecno, ad esempio, produce compattatori per la raccolta dei rifiuti porta a porta, impiegati in molte città italiane (tra cui il Comune di Cuneo) e sfrutta pienamente tutte le competenze tecniche di Merlo Project (la società specializzata nella progettazione dei prodotti e delle tecnologie Merlo) proprio nel campo dell'idraulica e dell'elettronica di controllo.

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VERDE

Consorzi di bonifica italiani e Energreen: binomio perfetto

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Che le macchine decespugliatrici professionali Energreen (in modo particolare il modello ILF S1500-12) fossero entrate a pieno titolo nel sistema di meccanizzazione dei consorzi di bonifica italiani non vi erano dubbi. Una serie di importanti conferme sono arrivate nei primi sei mesi di quest'anno: 6 consorzi di bonifica italiani, dei quali 5 alla prima macchina Energreen, si sono dotati complessivamente di 9 macchine corredate di bracci da 10 e 12 metri. Iniziando con ordine, nel mese di gennaio è stata consegnata a Fiu micino una ILF S1500-12 pluriaccessoriata al Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano di Roma, frutto di una impeccabile dimostrazione effettuata ad agosto 2013. Il consorzio ha affidato il mezzo ad espertissimo operatore che ne ha subito esaltato le grandissime doti di stabilità, visibilità e potenza operativa, dopo

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soli sei mesi la macchina ha già superato le 700 ore di lavoro con la soddisfazione da parte di tutto lo staff del consorzio. (Foto 1 e 2) A febbraio si è proceduto alla consegna di una ulteriore ILF S1500 sempre 12 metri al Consorzio di Bonifica della Romagna Centrale. La consegna è avvenuta nei pressi di Cesena, dove in due diverse occasioni sono stati addestrati vari operatori sull'utilizzo della macchina. (Foto 3) Una delle più importanti priorità di Energreen è quella di preparare con molta scrupolosità gli operatori addetti all'utilizzo delle proprie macchine: normalmente per ogni macchina vengono effettuate come minimo 8 ore di addestramento, e se non fossero sufficienti si ritorna al consorzio per impartire ulteriori istruzioni. Alla fine del corso viene rilasciato un regolare attestato di frequenza. A marzo è stata la volta del Consorzio

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di Bonifica Pianura di Ferrara: a Codigoro sono state consegnate in un'unica seduta 2 ILF S1500 con braccio da 10 m. Il Consorzio di Ferrara è una vera pietra miliare per Energreen, un vero "porta bandiera": con queste due macchine il totale era di 6 unità, era, in quanto tre mesi dopo è stata acquisita dal consorzio la settima macchina, in questo caso con braccio da 12 metri, consegnata a giugno nel centro di Valle Lepri nel territorio di Comacchio. Da considerare che le prime macchine fornite al consorzio di bonifica di Ferrara hanno superato le 10.000 ore di lavoro senza manifestare problematiche tecniche. (Foto 4 e 5) Ad aprile è stata la volta del Consorzio della Bonifica della Renana di Bologna, sempre una ILF S1500-12 metri consegnata presso l'azienda agricola Due Ponti di Campotto nei pressi di Argenta (FE). Anche in questo

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caso un consorzio affacciatosi per la prima volta ad Energreen. Questa macchina è stata venduta tramite il consorzio agrario dell'Emilia, con sede di San Giorgio di Piano (BO), da sempre fornitore qualificato della Bonifica Renana. Anche in questo caso grande soddisfazione da parte di tutti gli addetti, tecnici, operatori e dirigenti intervenuti alla consegna. (Foto 6 e 9) A maggio si è svolta ad Albinia (GR), la consegna della prima di due unità ILF S1500-12 dotata di sollevatore anteriore con presa di forza e di altre importanti opzioni; il consorzio acquirente è il n° 6 Toscana Sud di Grosseto (ex Consorzio di Bonifica della Grossetana) oggi divenuto il più esteso consorzio di bonifica d'Italia. Anche in questo caso si è arrivati alla fornitura grazie ad una determinante dimostrazione effettuata a Grosseto nel mese di giugno del 2013. La seconda unità, identica alla prima, sarà consegnata nel centro di Barbaruta (GR) entro la fine di luglio

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2014. Entrambe le macchine sono di Reggio Emilia. Da tenere conto che state fornite tramite il concessionario nel comprensorio del Consorzio di per Grosseto e Viterbo, C.M.A. Bonifica di Reggio Emilia operano con (Compagnia Macchine Agricole) di grande produttività ben 6 imprese, Grosseto, nella persona del sig. tutte ovviamente dotate di macchine Fabio Mazzuoli. Oltre che della forni- decespugliatrici professionali Enertura, C.M.A. si occuperà anche del green, tutte macchine nuove vendute servizio tecnico di assistenza post- nel biennio 2013/14. (Foto 7) vendita, aspetto molto importante, Grande soddisfazione in casa dove il concessionario ricopre un Energreen: ulteriori 9 macchine sul ruolo fondamentale. (Foto 8 e 10) territorio nazionale, ulteriori 5 consorUn'importante opportunità che offre zi aggiunti agli altri oltre 30 consorzi da sempre Energreen è rappresenta- dotati di portattrezzi serie ILF, oltre ta dalle dimostrazioni effettuate diret- 300 mezzi operanti in Italia, tutti tamente nei canali gestiti dai vari numeri incoraggianti che, se pur in un consorzi su tutto il territorio naziona- momento di ristrettezza economica, le. Con questo sistema gli operatori e fanno capire come molti consorzi di i tecnici possono toccare con mano la bonifica italiani abbiano individuato in validità delle macchine comprenden- Energreen un partner affidabile e do subito gli innumerevoli plus di organizzato. questi portattrezzi impareggiabili: si invitano tutti i consorzi di bonifica italiani a richiedere una dimostrazione compilando l'apposito modulo scaricabile dal sito di Energreen. Sempre a maggio è stata la volta del Consorzio dell'Emilia Centrale di Reggio Emilia; anche in questo caso come per tutte le altre è stata consegnata una fiammante ILF S1500-12 m, dotata di zavorra mobile per poter operare anche in condizioni estreme. Come per il Consorzio della Renana anche questa macchina è stata venduta grazie ad una proficua collaborazione con il Consorzio Agrario dell'Emilia, in questo caso con la sede 8

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PORTATTREZZI

Unimog Club Italia GHERARDO MARCHELLI

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Unimog Club Italia nasce dalla volontà di espandere il normale concetto di utilizzo di questo mezzo. Fondato nel 2012 dalla volontà di due appassionati, Pietro Anghileri e Fabio Ponzi, rispettivamente presidente e vicepresidente, vuole essere un punto di riferimento per coloro che vivono l’Unimog non solo come Veicolo Portattrezzi Universale (Universal MotorGerät), ma anche come straordinaria macchina utilizzabile off road, grazie alle sue incredibili prestazioni fuoristradistiche e alla sua affidabilità. Inoltre il Club mira a riunire tutti i possessori di questo inimitabile mezzo, ma anche chi semplicemente lo apprezza pur non possedendolo. Il Club non ha un riconoscimento ufficiale, né della casa madre né da Mercedes-Benz Italia, e si organizza indipendentemente con lo scopo di far

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conoscere a tutti, dall’appassionato all’inesperto, l’esistenza e le doti di questi veicoli speciali, utilizzati in svariati ambiti e allestimenti, dall’agricoltura all’edilizia, passando per la manutenzione invernale ed estiva delle strade. Il Club è stato ideato per essere un punto di riferimento a livello nazionale per la condivisione di esperienze e momenti di socializzazione tra i propri soci, mediante raduni, esibizioni e viaggi, nel massimo rispetto del patrimonio ambientale e faunistico. Il socio con la tessera numero 1 è un profondo conoscitore di questi mezzi, il sig. Oscar Mor, che ha portato e preparato molteplici volte questi veicoli in rally internazionali come Parigi - Dakar e Faraoni, oltre ad aver ricoperto per molti anni la carica di ispettore comerciale per veicoli speciali Mercedes. Ad oggi i soci sono già 50: hanno ani-

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mato vari raduni spettacolari che li hanno impegnati in percorsi fuoristrada anche impegnativi ed hanno attirato la curiosità e la partecipazione sia di non conoscitori di questi mezzi sia di proprietari Unimog limitrofi alla zona degli incontri non ancora associati, che hanno comnque voluto cimentarsi nel percorso chiamato "percorso vita Unimog dove gli altri non possono arrivare". Come ogni club di appassionati di veicoli vuole essere un riferimento ed un punto di incontro dove scambiarsi informazioni su dove trovare i pezzi di ricambio, trovare tecnici specializzati, condividere esperienze. 1. Uno dei primi raduni di Unimog Club Italia 2. Il presidente Pietro Anghileri con il tesserato numero 1 Oscar Mor 3. 4. Momenti del "percorso vita Unimog dove gli altri non possono arrivare"

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FIERE

A fine settembre 7a edizione biennale BosTer Nord Ovest

Da Bosco a Territorio all'acronimo BosTer, ora BosTer Nord Ovest. Evolvono i nomi ma non cambia la sostanza della più importante fiera italiana, completamente outdoor, dedicata alla valorizzazione sostenibile della risorsa legno attraverso le sue filiere energetica e bioedile e alla gestione e manutenzione del territorio montano. Nel nuovo nome BosTer Nord Ovest si intuisce il progetto strategico degli organizzatori di specializzare la fiera per il quadrante Nord Ovest italiano, con apertura verso le regioni transfrontaliere, specularmente all'edizio-

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ne, tenutasi per la prima volta dal 6 all'8 giugno, della gemella BosTer Nord Est. L'intero arco alpino viene quindi coperto da questi due eventi: un modo per avvicinare gli utenti alla fiera e per le aziende la possibilità di presentarsi con prodotti ed azioni specifiche su ciascun territorio. Archiviata con successo la prima edizione di BosTer Nord Est (81 i marchi commerciali presenti, 5.000 i visitatori nei tre giorni di fiera) la 7a prossima edizione di BosTer Nord Ovest, in calendario dal 26 al 28 settembre 2014, riconferma la favorevole location di Beaulard di Oulx in Alta Valle

Susa (TO). Lungo un percorso di visita di oltre 2 km si alternano le aree dimostrative, dove macchine ed attrezzature agroforestali e per le opere in territorio montano vengono messe in funzione nel loro reale contesto di lavoro. La manifestazione, che nella precedente edizione del 2012 è stata visitata da oltre 8.100 visitatori si rivolge sia all'utenza tecnica, professionale e hobbistica dei settori interessati, sia al grande pubblico e a quanti vivono e lavorano in montagna. A BosTer Nord Ovest, tuttavia, non si parla esclusivamente di filiere del legno, ma anche di manutenzione e gestione del territorio montano. Non a caso le ditte boschive cui BosTer guarda, molto spesso integrano la loro attività di lavoro forestale con una serie di servizi legati a viabilità e logistica, come ad esempio le opere di ripristino ambientale, la realizzazione di viabilità forestale, la difesa dei versanti con opere di ingegneria naturalistica contro il rischio idrogeologico, la manutenzione invernale della normale viabilità stradale. Per l'aggiornamento del parco macchine aziendali e per mostrare le più recenti soluzioni in questo settore di lavori pubblici, anche in vista del prossimo PSR 2014 - 2020, BosTer Nord Ovest rappresenta una valida opportunità per le ditte costruttrici e commerciali che intendono presentare i propri prodotti e servizi.

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