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L'impiego del carburante agricolo Avv. Francesco Capozzi Una luce nella Terra dei Fuochi Marco Boschini Milano sceglie le luci a led G. Patscheider Energreen presenta RoboPower: potenza oltre ogni limite Pellenc lancia la nuova motosega Selion C21HD Oltre 240 veicoli con trasmissioni completamente automatiche Allison tengono pulite le strade di Amburgo I comuni montani dell'Agordino si attrezzano per i prossimi inverni Anche gli aeroporti italiani scelgono la qualità Schmidt Novità assoluta per la Starsoil di Seppi M.: il cambio 2SpeedTM Caron ad Eima 2014 I nuovi Polaro L e XL per il semplice allestimento di Porter Piaggio e non solo Gh. Marchelli Hymach Triplex Gh. Marchelli Foamstream: il sistema di diserbo ecologico efficace G. Patscheider 25 anni FAE... Assaloni Professional - Orsi Group: tante novità e apprezzamenti Gh. Marchelli John Deere presenta le nuove macchine da golf Da Rotaltek una spazzatrice Johnston Sweepers C400 al Comune di Brunico Ga. Marchelli Ferri 2014, un'annata speciale Il nuovo concetto "modulare" Merlo parte con la gamma Turbofarmer Gh. Marchelli Formula Ambiente acquista un mezzo ecologico Scania di ultima generazione
42 Piolanti Truck S.r.l.: la nuova concessionaria Unimog ed Econic G. Patscheider 43 Unimog per le vacanze Gh. Marchelli 44 Eco Hybrid: il nuovo Fuso Canter in città ancora più silenzioso ed efficiente 46 Club House Containex per i campi da calcio di Pieve di Cento Ga. Marchelli
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QUESTIONI LEGALI
L'impiego del carburante agricolo AVV. FRANCESCO CAPOZZI del Foro di Milano
In questi momenti di grave crisi economica, la possibilità per gli operatori di utilizzare carburante a prezzo vantaggioso rappresenta un'opportunità davvero allettante che, in certi casi, può addirittura tradursi in una posizione di vantaggio dal punto di vista commerciale e concorrenziale. Infatti, ormai tutti sanno che, frutto di un retaggio appartenente ad un'epoca in cui l'attività agricola rappresentava l'ossatura economica del Paese, la legge (D.Lgs 26.10.95 n. 504, D.Lgs 30.4.98 n. 173, D.M. 24.2.00, D.M. 14.12.01, D.M. 26.2.02) prevede, in favore di determinate categorie di soggetti, la possibilità di acquistare prodotti petroliferi a prezzi estremamente vantaggiosi, e ciò incidendo in modo drastico sulle accise (che, com'è noto, incidono in misura superiore al 50% sul prezzo del carburante). Purtroppo, creando in questo modo un'evidente differenza di trattamento capace certamente di incidere sul regime della libera concorrenza, possono godere di questo beneficio solo: a) gli esercenti attività agricole iscritti nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio; b) le cooperative iscritte nel Registro delle Imprese e costituite da soggetti esercenti attività agricole per lo svolgimento in comune delle medesime attività connesse all'esercizio delle singole imprese; c) le aziende agricole delle istituzioni pubbliche; d) i consorzi di bonifica ed irrigazione; e) le imprese
agromeccaniche iscritte nel Registro delle Imprese. Non anche altri imprenditori, ancorché coinvolti nell'esecuzioni di attività analoghe. Onde poter accedere al beneficio, detti soggetti devono primariamente aprire una posizione U.M.A. (Utente Motori Agricoli) presso l'apposito Ufficio incaricato dalla Regione di riferimento o dalle Province Auto nome di Trento e Bolzano, che rilascia quindi un'apposita ricevuta. Per usufruire dell'autorizzazione, gli aventi diritti devono presentare all'Ufficio incaricato del servizio relativo all'impiego di carburanti agevolati per l'agricoltura, competente in base all'ubicazione dei terreni, una specifica richiesta recante i dati dell'azienda, le macchine adibite ai lavori agricoli e quelle operatrici che si intendono utilizzare, l'ubicazione e l'estensione dell'azienda e la dichiarazione dei lavori che si intendono eseguire. Le macchine che possono essere alimentate con olii minerali agevolati sono: a) le macchine agricole e quelle operatrici di cui agli artt. 57 e 58 del Codice della Strada; b) gli impianti e le attrezzature destinati ad essere impiegati nelle attività agricole e forestali; c) le macchine per la prima trasformazione dei prodotti agricoli; d) gli impianti di riscaldamento delle serre e dei locali adibiti ad attività di produzione. L'Ufficio, ricevuta la richiesta di assegnazione dei carburanti, ne controlla
la regolarità, effettuando anche eventuali accertamenti sui dati dichiarati, e determina, per ciascun soggetto beneficiario, i quantitativi complessivi dei prodotti da ammettere all'impiego agevolato per i lavori da svolgere nell'anno solare. I beneficiari possono quindi rifornirsi presso appositi depositi, nei limiti delle rispettive assegnazioni, annotandone di volta in volta qualità e quantità sul c.d. libretto di controllo. Entro l'anno successivo, i soggetti beneficiari devono presentare all'Ufficio regionale o provinciale una dichiarazione di avvenuto impiego del carburante. Entro 15 giorni dalla fine di ogni bimestre solare, l'Ufficio compila un elenco nominativo degli utenti ammessi all'agevolazione e ne invia copia all'UTF (Ufficio Tecnico di Finanza) ed al Corpo della Guardia di Finanza competenti per territorio, che sono i soggetti incaricati delle attività di verifica, controllo e sanzione. La normativa anzi richiamata, seppur pregevole nelle sue finalità, non tiene evidentemente conto delle mutate condizioni economiche del nostro paese e rischia in questo modo di creare importanti disparità di trattamento tra soggetti che, di fatto, svolgono attività del tutto analoghe, e ciò soprattutto laddove l'esercente attività agricola svolge mansioni che si discostano, a volte anche di molto, dalle sue originarie attività.
Un lettore ci chiede: quali sanzioni rischia di subire l'agricoltore che utilizzi impropriamente il carburante agricolo nell'ambito di attività estranee alla propria attività d'impresa? Il sistema normativo in materia di accise prevede un regime sanzionatorio molto pesante per coloro che, sebbene legittimati, facciano uso di carburante agricolo per utilizzi in cui il carburante debba essere soggetto all'imposta "normale". L'art. 40 comma 1, lett. c, del D.Lgs. 504/95 (recante il Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative) prevede infatti che detti soggetti possano essere puniti con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa dal doppio al decuplo dell'imposta evasa, non inferiore in ogni caso a euro 7.746, con conseguente sequestro del prodotto delle materie prime e dei mezzi utilizzati. Il reato è aggravato se la quantità di carburante è superiore a 2.000 kg. 6
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COMUNI VIRTUOSI
Una luce nella Terra dei Fuochi MARCO BOSCHINI
Frattaminore (NA) è nel cuore della cosiddetta Terra dei Fuochi. Da anni questo è l'epicentro delle cattive notizie, il luogo simbolo dove lo stato perde e a vincere sono sempre e comunque l'inquinamento e il malaffare. Ma come spesso accade quando si guardano le cose più da vicino, tolte le lenti dei media urlanti, si può scorgere una realtà parallela, diversa. Il Comune di Frattaminore è a pieno titolo il vincitore 2014 del Premio Comuni Virtuosi, un'edizione che ha visto per la prima volta una partecipazione significativa da parte di medio - grandi città (Milano, Verona, Messina, Parma...). Frattaminore ha vinto per la somma delle grandi e piccole progettualità messe in campo. Per la raccolta differenziata, la cura del territorio, le politiche energetiche. Perché è l'esempio della possibilità di cambiare (in meglio) anche nelle situazione più compromesse, apparentemente irrecuperabili. Scorrendo la scheda progettuale si trova un lungo elenco di buone pratiche (tutti i progetti dei 70 comuni finalisti sono nell'apposita sezione del sito dell'Associazione dei Comuni Virtuosi). Ma il vero capolavoro amministrativo lo si deve alla raccolta differenziata, passata dal 3 al 54%, grazie ad una serie di azioni concrete che hanno dimostrato a tutti come sia possibile invertire la rotta anche in un contesto complesso come la provincia di Napoli. E' questo, più di ogni altro, il senso e il valore di un premio che una giuria composta da esperti del settore (Luca Mercalli, Andrea Segré, Massimo Buccilli, Paolo Pileri, Giovanna Maria Fagnani, Andrea Bertaglio, Alessio Maurizi, Luca Martinelli, Raphael Rossi) ha voluto assegnare a Frattaminore. Un invito potenzialmente rivolto a tutti i comuni italiani: il cambiamento è possibile, le scelte di buon senso pagano e danno risultati concreti, sempre. Lavori Pubblici n. 70 settembre - ottobre 2014
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ILLUMINAZIONE
Milano sceglie le luci a led GUNTHER PATSCHEIDER
Un risparmio di 10 milioni sui 42 dell'attuale bolletta elettrica solo nel 2015, per poi arrivare ad un costo complessivo dell'illuminazione pubblica di 29 milioni annui (-31%) a partire dal 2016. E' l'effetto sui conti dell'operazione "Milano a led": entro agosto 2015, Milano sarà la prima grande città italiana completamente illuminata a led. Tutti i punti luce presenti sul territorio comunale, oltre 140.000, utilizzeranno nuovi apparecchi attraverso un piano di sostituzione voluto dal Comune di Milano e realizzato da A2A. L'ammontare degli investimenti a carico del gruppo è di 38 milioni in due anni, che serviranno a sostituire tutti i corpi illuminanti della città, 500 quadri di comando e installare il sistema di telecontrollo. E' un inve-
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stimento che dà un ritorno immediato agli enti. Si tratta di una soluzione che, a parità di resa illuminante, consentirà un risparmio del 52% dei consumi e del 31% sulla bolletta del Comune di Milano. Nel mondo, il capoluogo lombardo ha illustri modelli, da Los Angeles a Oslo, da Copenaghen a Stoc colma. Se lo stato centrale decidesse di fare come Milano risparmierebbe un miliardo di euro all'anno con un investimento di 2,5 miliardi. A2A sta sostituendo tutti i corpi illuminanti della città (ce ne sono 141.963, uno ogni 9,4 abitanti) e 500 quadri di comando, e installerà il sistema di telecontrollo. Stessa efficienza rispetto alle tradizionali lampade ma con un migliore orientamento del fascio luminoso, un ciclo di vita più lungo
(fino a 5 volte superiore), 10.000 lampade bruciate in meno ogni anno e più rispetto per l'ambiente sono le caratteristiche vantate dai nuovi impianti: grazie al risparmio energetico, 23.650 tonnellate di CO2 emesse in meno in atmosfera ogni anno e oltre 9 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici in meno ogni anno. Diminuirà pure l'inquinamento luminoso, grazie anche alla concentrazione della luminosità verso i marciapiedi e le strade e l'assenza di emissione di intensità luminosa verso l'alto. Dal punto di vista economico, il comune stima già nel 2015 di risparmiare 10 milioni di euro. Dal 2016, invece, il costo dell'illuminazione pubblica scenderà a 29 milioni annui. L'obiettivo è quello di mantenere la
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stessa resa dell'illuminazione pubblica per garantire qualità della vita e sicurezza. Con i led si è in grado di farlo, riducendo consumi, inquinamento, rifiuti e il costo della bolletta pubblica. "La scelta a favore dei led - spiegano a Palazzo Marino - significa un netto miglioramento in termini di efficienza, resa illuminante e sicurezza. I nuovi corpi illuminanti, infatti, garantiscono uguale efficienza rispetto alle tradizionali lampade fino ad oggi utilizzate (100 lumen/Watt), ma con un migliore orientamento del fascio luminoso, oltre ad un ciclo di vita molto più lungo (anche 5 volte di più rispetto alle tradizionali lampade) che, in termini di qualità del servizio e sicurezza, vuol dire meno luci guaste e spente sulle vie della città. Saranno almeno 10mila le lampade bruciate in meno ogni anno. E con la nuova tecnologia adottata - il telecontrollo - le informazioni sulle condizioni degli impianti e su eventuali malfunziona-
menti arriveranno in tempo reale consentendo di intervenire molto più rapidamente". Il 52% di energia elettrica in meno significa infatti risparmiare ogni anno più di 11.000 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) ed evitare l'emissione in atmosfera di 23.650 tonnellate di CO2. Il progetto prevede una vera rivoluzione dell'illuminazione pubblica milanese, con la graduale sostituzione degli stimati 140.000 punti luce pubblica di Milano - di una rete che consuma 120.500.000 KW/h di elettricità annua - che dovrebbe terminare entro agosto 2015, ma coprire già l'80% delle lampade entro aprile dello stesso anno. Il piano prevede la sostituzione di tutto il "parco luci" esistente (lampade a vapori di mercurio, le padelle a incandescenza, i vecchi sistemi al sodio a bassa e alta pressione) con i nuovi sistemi a led (light emitting diode), diodi a emissione luminosa capaci di consumare meno e fun-
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zionare meglio. E' l'attesa spending review applicata all'illuminazione pubblica che dovrebbe anche ridurre l'attuale bolletta elettrica che Milano paga ad A2A: nel 2013 37/38 milioni (gestione ordinaria e prestazione accessoria dell'energia), più 5 milioni di manutenzione straordinaria (le riparazioni). L'investimento previsto (91 milioni di euro, coperti al 93% da A2A) sarà recuperato via via dai tagli alle bollette: il contratto del comune passerà infatti dagli attuali 38 milioni di euro a 32 milioni nel 2014, a 31 nel 2015 e a 28 a partire dal 2016. Due le fasi previste dell'investimento: l'80% delle sostituzioni è concordato entro aprile 2015, quindi poco prima della partenza di Expo (1° maggio) e dovrà garantire la copertura del centro storico, l'area nordovest di Milano (quella più interessata da Expo) e tutte le direttrici di accesso alla città. Il restante 20% andrà coperto entro agosto 2015.
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VERDE
Energreen presenta RoboPower: potenza oltre ogni limite
Dopo quasi quattro anni di grande esperienza maturata nella fabbricazione di oltre 1000 unità di Robo Green, Energreen ha deciso di pensare in grande, decisamente in grande cimentandosii nella progettazione e costruzione di un portattrezzi radiocomandato di dimensioni considerevoli. La macchina di cui parliamo oggi è stata denominata RoboPower, le sue dimensione e masse sono veramente notevoli per questa tipologia di prodotto: 1.900 mm di larghezza, 3.200 mm di lunghezza e 1.800 mm di altezza per un peso complessivo senza accessorio frontale di 4.600 kg.
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RoboPower nasce dall’idea di fornire agli addetti ai lavori una macchina radiocomandata multifunzionale ideale per lavorare nelle situazioni più avverse, dove normalmente non si può arrivare con usuali mezzi di lavoro, sempre in completa sicurezza essendo l’operatore non a bordo del mezzo. Il radiocomando in dotazione è di ultimissima generazione e garantisce la gestione dell’operatività della macchina e delle relative attrezzature applicabili alla stessa. RoboPower è spinto da un generoso propulsore di ultima generazione a marchio Deutz con potenze di 140 o 155 cv, la trasmissione della macchi-
na è di tipo idrostatico e avviene tramite 4 pompe indipendenti, 2 delle quali a pistoni in circuito chiuso per la traslazione, una per i servizi della macchina e la quarta sempre a pistoni in circuito chiuso per il funzionamento dell’attrezzatura. Un aspetto importante è rappresentato dalla cingolatura, che per macchine di questa tipologia che operano in condizioni di particolare pendenza è un fattore fondamentale. RoboPower è in effetti dotato di due tipologie di cingolo: un particolare cingolo in gomma ad alta aderenza avente una larghezza di 400 mm, oppure una cingolatura in acciaio per usi gravosi. I cingoli sono collocati su un carro professionale a 20 rulli, il tensionamento del cingolo è garantito da pistoni a grasso e molla meccanica di sicurezza. Il sistema di lubrificazione del motore termico ne garantisce la stessa fino a 50° di inclinazione in tutti i sensi, mentre il raffreddamento è garantito da un robusto radiatore dotato di ventola autopulente di tipo Fan Drive con controllo proporzionale della velocità. La macchina, concepita per operare in entrambi i sensi di marcia, è inoltre dotata di freno negativo di emergenza ad azionamento idraulico, la velo-
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cità di avanzamento è di ben 10 km/h con controllo continuo. Altro concetto importante è quello rappresentato dalle PTO, la prima compresa nell’allestimento di serie è di tipo meccanico a due uscite avente rotazione oraria e antioraria a 1.000 rpm abbinata ad un sollevatore CAT.2, mentre la seconda PTO, in questo caso opzionale, è abbinata ad un secondo sollevatore. Questa seconda PTO si differenzia dalla prima in quanto, pur essendo sempre di tipo meccanico, è azionata idraulicamente in modo bidirezionale. Oltre alle due PTO e relativi sollevatori (uno anteriore e uno posteriore),
RoboPower può essere dotato a richiesta di un particolare kit di prese idrauliche da 1 ¼" ideale per l’uso di accessori ad azionamento totalmente idraulico. Leggendo le caratteristiche di questo particolare mezzo, si capisce chiaramente che si tratta di una vera e propria unità mobile di potenza, utilizzabile sia con accessori azionati da cardano, che idraulicamente, in contesti ambientali particolari, dove la pendenza rappresenta sempre la maggiore insidia. Gli accessori per ora applicabili sono la testata trinciante per usi generali dotabile di coltelli a Y o mazze in
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alternativa e la testata forestale dotabile di rotore a denti fissi o mazze girevoli. Entrambe queste due testate sono disponibili con larghezze da 200 a 250 cm di taglio utile, inoltre è possibile dotare il RoboPower di un cippatore per la triturazione alberi fino a 24 cm di diametro, di un fresaceppi, di una fresa da neve a doppio stadio, di una lama da neve e altri accessori che l’ufficio tecnico Energreen sta deliberando. Con questa ultima creazione, ancora una volta Energreen ha dimostrato tutta la sua dinamicità e forza nel proporre al mercato soluzioni di assoluta avanguardia.
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VERDE
Pellenc lancia la nuova motosega Selion C21HD Con la nuova motosega professionale elettroportata Selion C21HD, che subentra al modello C20, Pellenc consolida la sua posizione di leader sul mercato degli utensili professionali a batteria agli ioni di litio, per la manutenzione di spazi verdi e urbani La nuova motosega elettroportata più leggera sul mercato con un peso cienza. Questa è stata arricchita da Selion C21HD è destinata specifica- di 2 kg, qualità particolarmente impor- un nuovo artiglio che permette un tamente ai professionisti della potatu- tante agli occhi dei potatori professio- aggancio migliore al ramo e al tronco, ra in alta quota tree climbing. La nisti, in particolare grazie alla sua e da un nuovo profilo del carter coprimotosega Selion C21HD riprende struttura in magnesio. catena che migliora e favorisce ultetutti i vantaggi del suo predecessore Pellenc ha apportato una moltitudine riormente l'uscita dei trucioli. La in termini di potenza (2.000 W equi- di innovazioni tecnologiche che posi- nuova guida è stata migliorata per valenti a 45 cc di una motosega a zionano questa motosega come assicurare una tensione della catena motore termico), di ergonomia e sicu- punto di riferimento del mercato, prin- costante e ottimale, mantenendo rezza. Resta la motosega a batteria cipalmente dal punto di vista dell'effi- intatta la qualità del taglio. La motosega Selion C21HD conserva tutti i sistemi di sicurezza elaborati da Pellenc per garantire una maggiore tutela dell'operatore in fase di lavoro come ad esempio: il grilletto a doppio impulso, che evita l'avviamento accidentale della macchina, il sistema anti-kick-back, che elimina qualsiasi effetto di rimbalzo al momento del taglio, il freno catena brevettato associato con un accelerometro, per un arresto immediato della catena in caso di contraccolpo, catena Oregon a rimbalzo debole e un proteggi mano più ergonomico. Pellenc ricorda che questi sistemi di sicurezza che seguono la legislazione vigente, pur essendo particolarmente avanzati, non esonerano gli utenti dall'obbligo normativo di formazione in un centro autorizzato per l'utilizzo di una motosega a mano. Pellenc raccomanda di alimentare la nuova Selion C21HD con la batteria Lithium-ion Poly 5 che offre un'autonomia di un giorno di lavoro e che è particolarmente adatta per l'attività di tree climbing. Infatti, la sua forma è perfettamente compatibile con l'imbracatura e, grazie alla sua leggerez-
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za e compattezza, può essere indossata anche sotto una giacca, evitando così il rischio di impigliarsi ai rami. Grazie alla sua ergonomia, l'imbraca-
tura della batteria Poly 5 permette il passaggio del cavo di alimentazione in sicurezza in appositi passanti posti sia sul lato destro che quello sinistro
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a seconda delle necessità. La nuova motosega Selion C21HD si inserisce nella famiglia delle motoseghe e potatori della gamma Pellenc, che è composta da quattro modelli di potatori su asta e la motosega manuale M12. Questi differenti attrezzi permettono di coprire tutte le esigenze dei potatori forestali, ornamentali e arboricoli e contribuisce a rendere la gamma elettroportatile di Pellenc la più ampia del mercato. La nuova Selion C21HD è stata messa in commercio dopo la sua prima presentazione ufficiale al salone Galabau in Germania dal 17 al 20 settembre e al Salone Verde dal 23 al 25 settembre 2014. La C21HD ha vinto il Concorso Novità Tecniche Eima 2014, come Segnalazione.
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IGIENE URBANA
Oltre 240 veicoli con trasmissioni completamente automatiche Allison tengono pulite le strade di Amburgo Veicoli sempre disponibili, minori esigenze di manutenzione ed elevato comfort di guida. L'azienda di servizi ambientali di Amburgo (Germania) utilizza esclusivamente veicoli per la raccolta rifiuti e spazzatrici equipaggiati con le trasmissioni automatiche Allison. Oltre 9.000 strade, ponti e piazze. Questi gli ordini di grandezza della città anseatica. Per tenerla pulita, Stadtreinigung Hamburg (SRH) utilizza 35 grandi spazzatrici MercedesBenz Atego allestite con trasmissioni Allison 3500 oltre a 210 compattatori Atego ed Econic, compresi due nuovi Econic 2630 L Euro 6 e un Econic a gas naturale, che raccolgono circa 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno. Il risparmio sui consumi è essenziale per SRH. La tecnica di guida degli operatori è fondamentale per conseguire risparmi in carburante (tanto che l'azienda punta moltissimo sulla formazione degli autisti - per una durata di circa 12 anni con ben 4 istruttori). Anche il corso di guida dedicato alle trasmissioni automatiche Allison fa parte del programma di formazione: abbinate ad una corretta tecnica di guida possono consentire a SRH un risparmio dal 7 all'8% di carburante. Il marzo scorso la flotta si è arricchita di due nuovi Econic Euro 6 allestiti in anteprima con il nuovo pacchetto FuelSense® di Allison, un set di funzioni dedicate alla riduzione dei consumi
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di carburante. Secondo Bülent Akgöl, responsabile prodotto e marketing per i veicoli speciali di Mercedes-Benz, si prevede che i consumi di questi nuovi modelli siano inferiori fino al 4% rispetto ai modelli Euro 5. "Dalle prove in campo, ci aspettiamo che i nostri nuovi motori Euro 6, dalla coppia più rapida e piatta, abbinati all'ultimissima tecnologia Fuel Sense® di Allison offrano risparmi considerevoli ai nostri clienti" afferma Akgöl. Veicoli sempre disponibili grazie alle trasmissioni completamente automatiche. Mentre i veicoli per la raccolta rifiuti completano soltanto un turno ogni giorno, il 50% delle grandi spazzatrici opera su due turni per poter far fronte alla rigida tabella di marcia, rendendo la disponibilità dei veicoli indispensabile. Secondo Thomas Maas, responsabile dei Servizi Tecnici di SRH, la manutenzione per le trasmissioni Allison è minima. "L'unico intervento di routine è la sostituzione di olio e filtri; da questo punto di vista, ci atteniamo strettamente agli intervalli raccomandati da Daimler" afferma Maas. Grazie alle trasmissioni completamente automatiche Allison, viene eliminata anche la necessità di sostituire la frizione, operazione costosa in termini sia di tempo sia di denaro. "Un veicolo per la raccolta rifiuti necessita
da 2 a 3 nuove frizioni nel suo ciclo di vita di circa 10 anni. Calcolato su 210 veicoli, questo significa un totale di 420 - 630 frizioni in 10 anni, che possiamo risparmiarci grazie alle trasmissioni completamente automatiche Allison" ha spiegato Maas. Al posto di una frizione a secco tradizionale, le trasmissioni Allison utilizzano un convertitore di coppia che protegge l'intera catena cinematica da sobbalzi e vibrazioni. Inoltre, il convertitore aumenta la coppia allo spunto, migliorando notevolmente le prestazioni e la manovrabilità del veicolo durante le operazioni con continue fermate e ripartenze nei percorsi urbani e nel traffico congestionato. "Con le trasmissioni Allison l'avvio del veicolo è dolce e privo di scossoni e anche gli operatori sulle pedane posteriori ne beneficiano. E gli autisti sono completamente soddisfatti delle trasmissioni Allison perché i veicoli sono estremamente piacevoli da guidare" conclude Maas. SRH è la principale azienda di servizi ambientali di Amburgo. SRH gestisce i rifiuti di circa 900.000 abitazioni private e di oltre 5.000 km di marciapiedi. Circa 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti vengono raccolti ogni anno e riciclati oppure smaltiti in maniera ecocompatibile. SRH si occupa anche della manutenzione invernale delle strade. Impiega circa 2.500 persone.
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VIABILITA' INVERNALE
I comuni montani dell'Agordino si attrezzano per i prossimi inverni Dopo la consegna di un MercedesBenz Unimog U400 al Comune di Zoldo Alto avvenuta lo scorso 3 febbraio, prosegue l'adeguamento del parco mezzi dei comuni montani bellunesi con la consegna, il 7 agosto 2014, di altri due Unimog ai Comuni di Livinallongo del Col di Lana e di Alleghe. L'esperienza dello scorso inverno ha messo in evidenza come sia fondamentale per i comuni montani disporre, oltre che della buona volontà degli operatori, anche di attrezzature adeguate per far fronte all'emergenza neve al fine di garantire ai residenti ed ai turisti la percorribilità e la sicurezza delle strade. Carraro S.p.A., concessionaria per il Veneto dei veicoli speciali MercedesBenz, ha consegnato quindi altri due mezzi polifunzionali con relative attrezzature ai Comuni di Livinallongo del Col di Lana e di Alleghe, inoltre una turbofresa Kahlbacher al Co mune di Rocca Pietore. Alla consegna, oltre al personale della società Carraro ed al suo titolare, sig.
Giovanni Carraro, erano presenti il responsabile veicoli speciali di Mercedes-Benz Italia, sig. Guido Corradi, ed il tecnico Gaetano Marchetto, che istruirà il personale dei comuni destinatari dei nuovi veicoli ad un corretto e proficuo utilizzo degli stessi. Alla cerimonia di consegna sono stati invitati anche i sindaci ed i tecnici comunali degli altri comuni del bellunese che hanno in programma di ammodernare il proprio parco veicolare compatibilmente con il reperimento dei fondi necessari per farlo. I mezzi in consegna sono veicoli a trazione integrale estremamente potenti e compatti, atti a portare anche sui percorsi più impervi tutte le attrezzature per la manutenzione invernale della viabilità come lame sgombraneve, vomeri, frese e spargisale. Idonei anche alla manutenzione estiva del territorio in quanto possono far lavorare innumerevoli altre attrezzature come spazzatrici, tagliaerba, cippatori... Di seguito il dettaglio dei mezzi e delle attrezzature fornite.
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- Comune di Livinallongo del Col di Lana Un Unimog U318 con MTT 11.000 kg, passo 3.000 mm, motore 4 cilindri Euro 6, cilindrata 5.132 cc e potenza 177 cv (130 kW), dotato di bloccaggio differenziale anteriore, Vario Pilot (possibilità di spostare i comandi da sx a dx), trazione idrostatica, impianto idraulico a 2 circuiti, 4 distributori, proporzionale, Vario Power (sistema idraulico di potenza) e presa di forza anteriore al motore. Il nuovo Unimog è attrezzato con uno spargisale Schmidt D25K19 a doppia coclea ed una lama sgombraneve Schmidt MS 30.1 Tarron a settori multipli da 3 metri. - Comune di Alleghe Un Unimog U423 con MTT 11.990 kg, passo 3.000 mm, motore 4 cilindri Euro 6, cilindrata 5.132 cc e potenza 231 cv (170 kW), dotato di bloccaggio differenziale anteriore, trazione idrostatica, impianto idraulico a 2 circuiti, 4 distributori, proporzionale e presa di forza anteriore al motore. Le attrezzature con cui è stato fornito sono una lama sgombraneve Schmidt MS 27.1 Tarron a settori multipli da 2,7 metri ed una turbina laterale con sistema ad elica Schmidt S 3.1. - Comune di Rocca Pietore Una turbofresa Kahlbacher KFS 950/2400 asimmetrica, destinata ad essere montata su un Unimog U400 già di proprietà del Comune. La cerimonia di consegna dei veicoli: Giovanni Carraro, Amministratore Delegato di Carraro S.p.A., consegna la chiave dell'U318 al Sindaco di Livinallongo Leandro Grones affiancato dal Sindaco di Alleghe Siro De Biasio ed al consigliere di Rocca Pietore Carlo Bernardi. Il resto del gruppo è composto da tecnici comunali ed operatori dei comuni montani bellunesi.
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AEROPORTI
Anche gli aeroporti italiani scelgono la qualità Schmidt
La stagione 2013 - 2014 è stata ricca di soddisfazioni per Aebi Schmidt Italia, anche in campo aeroportuale. Oltre al settore Winter (attrezzature per la manutenzione invernale) a Environmental (spazzatrici stradali e macchine riparastrade) ed Aebi (mezzi per impiego su pendenze estreme), il Gruppo ASH, con sede a Zurigo e filiale italiana a Cimpello (PN), può infatti contare sulla divisione interna Schmidt Airport. Le macchine aeroportuali Schmidt Airport si distinguono nel panorama mondiale per la professionalità senza compromessi, raggiunta sfruttando l'esperienza maturata presso clienti quali i più importanti aeroporti a livello mondiale (Londra, Goteborg, Monaco, Lipsia, Chicago, Berlino, Mosca,
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solo per citarne alcuni). Gli acquisti vengono effettuati tramite gare di appalto, nella maggior parte delle quali il fattore "qualità" è tenuto in grande considerazione al fine di individuare il fornitore più conveniente. Ciò naturalmente in funzione della criticità dell'impiego e dell'enorme importanza strategica ed economica di evitare la chiusura di uno scalo aeroportuale, anche se colpito da eventi eccezionali. Proprio grazie all'universalmente riconosciuta qualità, tra il 2013 ed il 2014, ben quattro importanti aeroporti italiani si sono dotati di macchine Schmidt: il Vespucci di Firenze, il Marconi di Bologna, il Da Vinci di Roma Fiumicino ed il Pastine di Roma Ciampino.
L'aeroporto di Firenze ha scelto un deicer specifico per la pista (ASP15) con larghezza di lavoro di 15 m e capacità 7.500 l, ben proporzionato alle dimensioni dello scalo toscano. I deicer Schmidt della serie ASP possono contare su una cisterna per il liquido e di due rampe ripiegabili ad ugelli (che nei modelli più grandi garantiscono una larghezza di lavoro di ben 45 m). Gli ugelli, esattamente come per le innaffiatrici stradali Straliq (che ne ereditano la tecnologia), sono del tipo a pressione costante e portata variabile, in modo da generare un flusso del liquido molto definito e preciso, per nulla disturbato dalle turbolenze generate dalla velocità del mezzo. Il costo del liquido deicer supera l'euro per litro, quindi è evidente che la precisione dell'attrezzatura non solo è fondamentale per assicurare il corretto trattamento della pista, ma anche per evitare inutili e costosi sprechi di materiale. L'aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma Fiumicino si è dotato di due mezzi sgombraneve compatti Schmidt CJS composti ciascuno da un telaio Mercedes MB 2036A opportunamente modificato presso le officine Schmidt di St.Blasien (D), una lama Schmidt MS56 da 5,6 m, uno spazzolone da 4,2 m ed una turbina che genera un flusso d'aria espulsa da due bocche orientabili posteriori pari a 590 m3/min con velocità fino a 450 km/h... una potenza impressionante generata da un motore ausiliario installato nella cofanatura posteriore, in grado di rendere subito utilizzabile una pista di decollo/atterraggio nel giro di pochi minuti. La scelta di posizionare le bocche dietro l'asse posteriore e non tra gli assi, consente di limitare il passo del veicolo e di ottenere un mezzo compatto e manovrabile. Un mezzo polivalente, costituito da un autocarro Iveco Trakker 190T36 4x4 opportunamente allestito con impianto idraulico professionale e da una lama Schmidt da 5,6 m è stata la scelta del Pastine di Roma Ciampino che, nonostante le proprie dimensioni e la scarsa nevosità, non ha voluto
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privarsi della sicurezza di poter contare su un mezzo Schmidt Airport. L'aeroporto Marconi di Bologna (già dotato di una turbofresa semovente Schmidt Supra) ha voluto rinnovarsi puntando al top: un mezzo sgombraneve combinato Schmidt TJS-630, dotato di lama da 8 metri. Il TJS è la punta di diamante della produzione Schmidt; è la scelta di aeroporti come Goteborg, Vilnius o Lipsia, situati in aree dove le precipitazioni nevose sono non solo abbondanti, ma distribuite su un lungo periodo dell'anno. In condizioni così gravose, solo i prodotti caratterizzati da scelte tecniche di prim'ordine e qualità senza compromessi possono garantire la sicurezza dei voli, e Schmidt rappresenta la prima scelta. Il TJS-630 è trainato da un trattore stradale Mercedes MB 2044AS 4x4, sul cui frontale è montata una lama Schmidt MS80 da, appunto, 8 metri. I settori esterni della lama sono ripiegabili idraulicamente all'indietro, per assicurare una eccellente manovrabilità e per parcheggiare in spazi ristretti. Un motore ausiliario da 320 kW fornisce adeguata potenza ad uno spazzolone centrale da 6,3 m ed alla turbina capace di flussi d'aria che raggiungono velocità di oltre 520 km/h. L'asse posteriore sterzante del TJS-630, che è azionato tenendo conto dell'angolo di sterzo anteriore e dell'angolo assunto dalla ralla del trattore stradale traente, rende la macchina facilmente manovrabile specialmente nelle inversioni a fine pista. Questi 4 aeroporti si aggiungono agli altri scali italiani che si sono affidati prima alla consulenza, poi alle prestazioni ed affidabilità offerte dai prodotti Schmidt: Linate, Malpensa, Venezia, Torino, ma anche Lamezia, Treviso... La prossima volta che prenderete un volo, in qualsiasi aeroporto, durante il rullaggio guardatevi attorno: sicuramente scorgerete un mezzo Schmidt Airport pronto ad intervenire in caso di bisogno! Lavori Pubblici n. 70 settembre - ottobre 2014
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ATTREZZATURE
Novità assoluta per la Starsoil di Seppi M.: il cambio 2SpeedTM
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Questo recentissimo modello di fresa per il suolo e frantumasassi Seppi M. è stato già presentato al pubblico in occasione di Interforst 2014. Il successo è stato strepitoso grazie all'ampliamento decisivo della gamma di funzioni che ha entusiasmato gli animi dei contoterzisti nel settore della tecnologia forestale ed agraria.
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Questa fresa per il suolo molto versatile, adatta per trattori con classe di potenza compresa tra 150 e 250 cv, è equipaggiata con un nuovo sistema di trazione che semplifica il lavoro garantendo una maggior efficienza: fresatura del terreno fino a una profondità di 40 cm, frantumazione sassi con Ø minimo di 30 cm e trinciatura legna con Ø 40 cm.
La novità assoluta è il cambio a 2 marce, la nuova versione nominata 2SpeedTM. Si può intervenire sul regime del rotore semplicemente spostando la leva meccanica presente sulla scatola di trasmissione principale e determinando una riduzione da circa 1.000 giri/min a 540 giri/min, mantenendo a 1.000 giri/min il regime della presa di forza del trattore. Tale caratteristica consente una coppia più elevata e quindi una lavorazione migliore sia durante la trinciatura del legno (andatura rapida) che durante la fresatura di sassi e suolo (andatura lenta). Un'ulteriore novità è rappresentata dal miglioramento del rullo che dispone adesso di un diametro maggiore e di un numero superiore di anelli dentati: è così in grado di penetrare più facilmente nel terreno garantendo un movimento fluido del rullo. Il cuscinetto è stato rinforzato e incassato nel rullo per evitarne l'usura. Il nuovo raschiatoio del rullo consente di asportare i residui di terreno (molto utile in caso di terreno umido). Una novità presentata già nel 2013 sulla versione standard sono gli ingranaggi ad assi paralleli. Un ulteriore vantaggio è rappresentato anche dal sistema di raffreddamento integrato degli ingranaggi ad assi paralleli laterali (standard) e della scatola di trasmissione principale (combinato inoltre con la nuova versione 2SpeedTM). La funzione di raffreddamento è attivabile comodamente dalla cabina del trattore tramite dispositivo di controllo e la temperatura può essere controllata costantemente grazie al display. Ciò consente di eliminare i rischi di surriscaldamento della trasmissione in caso di lavoro ininterrotto con sassi e terra. La trasmissione a ingranaggi ad assi 1. Fresatura del terreno 2. Trinciatura legna 3. Frantumazione sassi
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paralleli offre larghezza ridotta e minore ingombro. La differenza tra larghezza di lavoro totale e larghezza di lavoro utile risulta minima. Le caratteristiche di base sono rimaste inalterate: - telaio ricoperto di lastre antiusura sostituibili in Hardox ®; - rotore brevettato di nuova generazione con una combinazione efficiente di utensili del nuovo tipo Mono Protect™ e Mono Extrem™ con inserti aggiuntivi in carburo di tungsteno nei punti maggiormente esposti all'usura; - elevate prestazioni con consumo minimo di energia grazie alla struttura leggera (2.500 - 3.500 kg) - cofano e rullo compattatore regola3 bili idraulicamente; - barra e griglia di frantumazione caratteristica di "compensazione regolabili per ottenere il grado di fran- angolare" serve per proteggere l'albetumazione desiderato; ro a cardano e la presa di forza del - attacco a tre punti ISO di 3a categoria; trattore da inutili sollecitazioni provo- su richiesta è disponibile l'innovativo cate dalle difformità del terreno; sistema di allineamento del cardano - rullo compattatore idraulico (può ADAM™ per migliorare l'adattamento essere usato anche come cavalletto della macchina al suolo; questa abbassatore) o lama livellatrice
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disponibili a scelta; - larghezze di lavoro disponibili 175, 200, 225, 250 cm. Fresatura di terreni sassosi e a maggese, consolidamento di strade forestali o di piste da sci, stabilizzazione di terreni di cantieri e molto altro: Starsoil, una sola macchina per tutto.
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PORTATTREZZI
Caron ad Eima 2014
Come di consueto, ad Eima verranno esposti i modelli più rappresentativi della gamma Caron. Motoagricole Serie AR (articolata) e ST (ruote sterzanti) Evo3, ad un posto, con pesi complessivi di 3.500 kg o 5.000 kg e pesi rimorchiabili fino a 5.600 kg, motori a 2, 3, o 4 cilindri con potenze da 25 a 63 cv, delle larghezze da 124 a 165 cm. Massimo comfort di guida grazie alla piattaforma sospesa su silent block e alla cabina chiusa e riscaldata. Transporter Serie C: mezzo compatto (larghezza 170 cm) con cabina a due posti, insonorizzata e montata su ammortizzatori idraulici e silent block. Peso complessivo di 5.000 kg, con potenze da 40 a 63 cv. Transporter Serie CT e CT Common Rail, con peso complessivo di 9.000 kg e 10.000 kg, una capacità di traino
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fino a 14.000 kg, potenze da 75 a 110 cv, passi da 2.600 a 3.000 mm. Ampia gamma di marce grazie al cambio a 6 marce sincronizzato con riduttore ed Hi-Low (totale di 36 velocità, 24 avanti + 12 retromarce); assali con riduttori finali epicicloidali che assicurano la massima affidabilità, bloccaggi elettroidraulici di entrambi i differenziali che permettono la trazione in ogni circostanza e una frenatura integrale con sistema miniservo e freno di stazionamento a molla con comando modulatore progressivo idraulico. La cabina, spaziosa e insonorizzata, è montata su un sistema di sospensioni e silent block ad olio che assicura il massimo comfort in qualsiasi situazione di marcia e annulla il rollio sulle pendenze. Transporter Serie CTK, con motore VM Turbo da 75 cv, peso complessi-
vo omologato di 7.500 kg e una capacità di traino fino a 10.000 kg. Stessa meccanica e molteplicità di scelta negli allestimenti della Serie CT, ma gli ingombri sono ridotti favorendo la manovrabilità per chi lavora in spazi stretti (larghezza 170 cm). Transporter Serie CTS e CTA, con il nuovo sistema di sospensioni idropneumatiche indipendenti a triangoli sovrapposti, autolivellanti e bloccabili. Potenze da 75 a 110 cv e peso complessivo di 10.000 kg. In tutte le serie dei transporter il sistema di ribaltamento della cabina permette facili e veloci interventi di manutenzione, minimizzando i tempi morti legati ai fermi macchina. Gli allestimenti si adattano alle svariate esigenze dei clienti, con la possibilità di applicazione ad esempio di prese di forza centrale (con frizione idraulica indipendente) e posteriore, sollevatore posteriore con attacco a tre punti e distributori idraulici con innesti davanti e dietro la cabina. In particolare, il sistema di sospensioni idropneumatiche a ruote indipendenti nei modelli CTS/CTA, a gestione elettronica, assicura il controllo del rollio in curva ed il livellamento automatico al variare del carico trasportato. Grazie alla configurazione a triangoli sovrapposti, la ruota lavora inoltre parallelamente al terreno, garantendo così perfette aderenza e trazione e, al contempo, un ridotto consumo del pneumatico che lavora sempre in modo ottimale. Durante l'utilizzo in pendenze estreme, le sospensioni possono essere inoltre bloccate - in questo caso sarà lo snodo lineare
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incorporato nello chassis a mantenere costante il contatto al suolo - assicurando all'operatore versatilitĂ e costante sicurezza di lavoro. I nuovi modelli saranno disponibili con le sospensioni su entrambi gli assali o solo sull'assale anteriore e con tre diverse motorizzazioni Common Rail Turbo Intercooler: due motori VM da 109 e 101 cv e un motore Kohler/ Lombardini da 75 cv. Nota di riguardo per l'elevato peso complessivo di 10.000 kg e dell'applicazione, se richiesto, del freno rallentatore magnetico, a conferma delle sempre elevate prestazioni dei mezzi e dell'attenzione alle richieste dei clienti da parte della ditta Caron.
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VIABILITA' INVERNALE
I nuovi Polaro L e XL per il semplice allestimento di Porter Piaggio e non solo GHERARDO MARCHELLI
Per non essere colti alla sprovvista da neve e ghiaccio è indispensabile prepararsi in tempo con attrezzature appositamente dedicate. L'azienda udinese Option seleziona con cura una vasta gamma di prodotti specifici per la rimozione di neve e ghiaccio dalle strade, dai centri storici, dai cantieri e dalle zone a rischio. Caratteristica principale di tutti i prodotti selezionati da Option è quella di offrire soluzioni semplici e di costo accettabile. Fra questi prodotti è da
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segnalare il grande successo ottenuto dai pratici e apprezzati spargitori elettrici Polaro prodotti dalla tedesca Lehner. La gamma Polaro evolve e da quest'anno due modelli, Polaro L e Polaro XL, saranno prodotti con scocca e telaio portante totalmente in polietilene ad alta densità e resistente ai raggi uva. Questi due modelli mantengono le caratteristiche basilari che hanno decretato il successo del Polaro,
ovvero la facilità di montaggio, l'azionamento elettrico a 12/24 Volt, la leggerezza e la ridotta manutenzione. Rispetto ai modelli precedenti presentano tuttavia delle novità, fra cui un nuovo tipo di tramoggia in polietilene con alimentazione a coclea ed un nuovo tipo di fissaggio direttamente sul piano di carico del mezzo stesso che permette di allestire praticamente ogni tipologia di veicolo dotato di quest'ultimo. In particolare il modello L da 380 l è
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costituito da un modulo base per un carico utile di sale di 494 kg ed un peso complessivo di 619 kg, mentre il modello XL da 550 l è composto da un modulo base più un modulo intermedio per un carico utile di sale di 715 kg ed un peso complessivo di 850 kg. Altre caratteristiche salienti del modello sono il robusto telaio realizzato interamente in polietilene, quindi non soggetto a corrosione, e il nuovo serbatoio modulare in materiale plastico che mantiene ottime doti di leggerezza, resistenza agli urti ed alla corrosione. All'interno del serbatoio stesso è presente inoltre una griglia vibrante che entra in funzione solo quando l'alimentazione della coclea è parziale
e/o nulla consentendo quindi la frantumazione degli inevitabili grumi di sale ed evitando l'inceppamento dello spargisale stesso. Dal comando in cabina offerto assieme al prodotto è possibile regolare in continuo la larghezza di spaglio da 0,8 metri fino a 6 metri e la quantità di spaglio stesso. Altra caratteristica interessante è che il punto di caduta del sale sul piattello può essere modificato manualmente: variando il punto di caduta varia anche la distribuzione trasversale del prodotto.E' possibile inoltre deviare lo spaglio del sale lateralmente a destra o sinistra. Il gruppo spargitore è dotato di un sistema di allungamento del tubo di
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uscita del sale, per cui è possibile montare lo spargsiale anche su mezzi molto alti tenendo sempre la stessa misura di spaglio. Lo spargisale può essere corredato di vari accessori offerti direttamente da Option, fra cui l'impianto luci di segnalazione, il lampeggiante, la luce mobile da lavoro e l'impianto video composto da telecamera e schermo lcd da 7" che permette di controllare le fasi di lavoro direttamente dalla cabina. I nuovi modelli Polaro L e XL hanno tutte le carte in regola per decretare un grande successo e sono già disponibili in Italia grazie ad Option S.r.l. di Codroipo (UD) per questa imminente stagione invernale.
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VERDE
Hymach Triplex GHERARDO MARCHELLI
La macchina tagliaerba a braccio Triplex nasce in casa Hymach dallo studio di un braccio ventrale dedicato ad un mezzo semovente multifunzionale quale il Better prodotto da BM Tractors di Zocca (MO). Costituita da più parti articolate, Triplex è stata pensata per operare in situazioni con presenza di ostacoli quali guard rail, muretti, segnali stradali e soprattutto nelle strade strette o di montagna dove la necessità di restare in sagoma senza andare ad invadere la corsia opposta è una condizione più che necessaria. Hymach, progettando Triplex, si è focalizzata anche su un'altra caratteristica peculiare di questa macchina: la
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velocità con la quale la si può attaccare al mezzo al momento della necessità. L'operazione di sgancio o aggancio è infatti fattibile in 15 minuti, tempo paragonabile al montaggio di una macchina retroportata. Ma Triplex è di fatto un braccio ventrale, il che consente una maggiore visibilità all'operatore dell'attrezzo in lavoro, con i conseguenti vantaggi in termini di sicurezza, comfort e quindi produttività. Triplex di Hymach è stata omologata come attrezzatura di serie su Better e quindi non richiede ulteriori operazioni burocratiche per la circolazione sulle strade italiane. Il braccio arriva ad una distanza di 5,80 metri, mentre con il terminale sfi-
labile, se richiesto, può raggiungere i 7 metri. Altro optional disponibile per la testata trinciante è un sistema a ralla che ruotando di 180° consente il taglio sia in andata che in ritorno, mantenendo la massima visibilità dell'attrezzo da parte dell'operatore. Triplex si aggancia dalla parte frontale di Better sullo stesso attacco che viene utilizzato per la pala. Questo viene collegato con un attacco Stucchi e funziona mediante collegamento con cardano alla PTO del mezzo. Naturalmente Triplex dispone di bloccaggi per la sicurezza durante l'utilizzo su strada. Trattandosi Better di un mezzo idrostatico a guida reversibile, una volta applicata, la macchina si utilizza al contrario sia in fase di lavoro che di spostamento. Non necessita di zavorre ed una volta sganciata rimane stabile sui piedi per il rimessaggio in attesa dell'utilizzo successivo. Considerando che il modello Better ha anche la possibilità di utilizzo della guida reversibile, vi si possono applicare sul sollevatore, che in fase di lavoro diventa frontale, macchine per lo sfalcio sotto guard rail quali le collaudatissime Road-Eagle e Boomerang, aumentando così la capacità produttiva e la versatilità dell'insieme.
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Anche questo progetto dimostra la volontà e la capacità della ditta Hymach di proporre macchine in grado di offrire un utilizzo di un mezzo idrostatico in maniera multifunzionale, ed un ulteriore passo importante verso una meccanizzazione professionale che non impegni un mezzo per un utilizzo limitato e che allo stesso tempo metta in condizioni agevoli il conducente per la salvaguardia della sicurezza. Del resto sul mercato Hymach si è sempre distinta per la professionalità e la continua ricerca di sistemi sempre più sicuri e polifunzionali.
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VERDE
Foamstream: il sistema di diserbo ecologico efficace GUNTHER PATSCHEIDER
Weedingtech produce sistemi innovativi di controllo delle erbe infestanti privi di erbicidi. La società, con sede a Londra, fornisce al momento soluzioni per il diserbo destinate al mercato degli spazi pubblici e dei servizi in tutta Europa. Entro i prossimi due anni Weedingtech fornirà soluzioni per il controllo delle erbe infestanti anche nei settori dell'agricoltura e della viticoltura. Già nei primi anni '90 i fondatori Ben Goldsmith e i suoi familiari si interessarono agli studi che dimostravano sempre di più il legame tra l'uso eccessivo di diserbanti chimici tradi-
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zionali e i danni provocati agli ecosistemi, le contaminazioni delle falde acquifere e, cosa ancora più allarmante, i difetti alla nascita ed i tumori. Si sentivano sicuri di poter sviluppare un'alternativa commercialmente valida e, lavorando in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Vegetali dell'Università di Cambridge, hanno sviluppato un sistema brevettato che utilizza la schiuma e l'acqua calda per annientare le erbe infestanti. Da allora, l'azienda ha vissuto una rapida crescita sostenuta dagli investimenti provenienti dall'organismo per le tecnologie pulite di Roman
Abramovich Ervington Investments, dal venture capitalist Jon Moulton e dal prestigioso Low Carbon Inno vation Fund. Di fronte a una legislazione sempre più restrittiva sull'uso di erbicidi, enti e organizzazioni di ogni tipo hanno bisogno di un sostegno, ed è per questo che Weedingtech ha sviluppato Foamstream. Per i soggetti coinvolti nel controllo delle erbe infestanti su terreni pubblici o privati il panorama sta cambiando in modo significativo. Le prove scientifiche e la pressione dell'opinione pubblica stanno costringendo i legislatori ad agire e nei prossimi anni compariranno restrizioni sempre più severe sull'uso dei diserbanti chimici tradizionali. Gli organismi ricevono pressioni che spingono a cambiare l'approccio nei confronti del controllo delle erbe infestanti. Foamstream è il sistema pluripremiato di controllo delle infestanti che sfrutta la potenza della tecnologia termica. Applicato con il sistema MW-Series, uccide rapidamente le erbacce attraverso l'applicazione ad alta precisione di acqua calda e schiuma. Foamstream è una miscela di acqua calda e schiuma biodegradabile a base di oli vegetali e naturali e zuccheri sostenibili, che può essere
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applicata con precisione sulle erbacce attraverso il sistema di erogazione MW-Series: - il calore viene applicato alle infestanti sotto forma di schiuma e acqua calda - la schiuma agisce da coperta termica, mantenendo il calore sulle infestanti abbastanza a lungo da ucciderle - un agente bagnante contenuto nella schiuma accelera la rottura delle pareti cellulari delle infestanti - le erbe muoiono in poco tempo - quando è richiesta l'eliminazione delle radici primarie, queste possono essere raggiunte attraverso applicazioni ripetute. Sperimentazioni e prove complete hanno dimostrato l'efficacia di Foamstream nel controllo di molti tipi di erbe infestanti, comprese le erbe invasive (come la Crassula helmsii), il muschio e il tarassaco. Foamstream può essere utilizzato da solo o come parte di una strategia di diserbo integrata, ed è particolarmente utile nel trattamento di aree sensibili in cui l'uso di erbicidi è vietato o limitato. Sviluppata appositamente per essere utilizzata negli spazi pubblici nel mercato dei servizi, MW-Series è un sistema di applicazione che può essere posizionato su una grande varietà di veicoli per garantire appli-
cazioni di Foamstream ad alta precisione. Tra le sue caratteristiche principali: - Hot Standby: innovativa tecnologia di riscaldamento a doppia fase che fa sì che il controllo della temperatura sia completamente stabile, per una maggiore efficacia nel diserbo. Inoltre permette all'operatore di applicare singoli spruzzi di Foam stream piuttosto che un flusso continuo, utilizzando minori quantità di acqua e schiuma - può essere facilmente manovrato mediante carrello elevatore su una varietà di veicoli, tra cui pick-up, rimorchi e camion con pianale - il serbatoio trasporta una quantità di gasolio e schiuma sufficienti per un massimo di 8 ore di diserbo - il sistema calibra automaticamente la temperatura e la pressione esat-
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te, facendo risparmiare agli utenti il tempo necessario per regolare il flusso - misura e mescola la giusta quantità di schiuma e acqua, riducendo le possibilità di errore dell'utente - un semplice pannello di controllo utilizza un sistema a semaforo per segnalare quando la macchina è pronta per l'uso. Lavorando su infestanti annuali alte meno di 50 millimetri, a una densità del 20%, ad esempio, MW-Series può trattare fino a 15 km al giorno su una striscia di asfalto larga 0,5 m; oppure fino a 2.000 metri quadrati di superficie morbida con il flusso al 100% (stima basata su 5 ore di lavoro). L'applicazione è molto semplice, non necessita di indumenti protettivi specifici e nemmeno di corsi di formazione per l'operatore.
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AZIENDE
25 anni FAE… FAE Group è l'azienda trentina con sede nel comune di Fondo nata come produttore di macchine agricolo/forestali 25 anni fa. Il 13 settembre FAE, fondata da Silvano Angheben, Giovanni Braiato, Gianfranco Pizzuto e Diego Scanzoni, ha festeggiato 25 anni di attività invitando presso le cantine Rotari di Mezzocorona i dipendenti dei tre stabilimenti di produzione, i collaboratori delle sei filiali estere e i clienti storici da tutto il mondo. FAE ha organizzato per i suoi ospiti una giornata indimenticabile, ricca di eventi, con danzatrici, giro delle cantine, giro in elicottero sopra la valle, banda, cena di gala e casinò, sempre degustando prodotti tipici trentini. E' stata una giornata speciale ricca di momenti gioiosi ed emozionanti, durante la quale si sono festeggiati i protagonisti di ieri, di oggi e di domani. Fotografie storiche hanno fatto da cornice a FAE Group di oggi: "la multinazionale tascabile della Val di Non" che fin dall'inizio ha compreso come la vicinanza al cliente fosse l'ingrediente essenziale per il successo. Dal 2008 il gruppo è guidato dal presidente Diego Scanzoni, dal vicepresidente Franco Covi e dal consigliere rag. Paolo Berti. "I primi anni - ricorda il Presidente, sig. Diego Scanzoni - sono stati veramente difficili, ma la voglia di fare era tanta, e devo dire che con l'andare degli anni non è affatto diminuita: è cambiato solo il tipo di impegno. Ci
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siamo resi conto che da un piccolo paese di una piccola regione italiana, l'unico modo di affermarsi a livelli internazionali è ascoltare le esigenze ed i consigli dei nostri stessi clienti e questo significa mettersi continuamente in discussione. L'obiettivo è stato da subito quello di ideare un prodotto di qualità, migliore di quanto allora fosse offerto dalla concorrenza, adatto ai mercati internazionali, e di realizzarlo in un'azienda moderna, dinamica ed organizzata. Non abbiamo mai cercato di clonare nessuna macchina ma abbiamo da subito cercato di progettare soluzioni nuove, migliorative e questo, ovviamente, ha il suo prezzo. Abbiamo fatto molti errori, abbiamo cercato di correggerli: credo che imparare dai propri sbagli sia la miglior scuola. Qualcuno ha detto che dobbiamo imparare anche dagli errori degli altri, perché non viviamo abbastanza per farli tutti da soli. Può starci, a FAE è accaduto anche questo, l'importante è cercare sempre di migliorarsi." Piano piano sono arrivati i primi clienti, i primi dipendenti, il primo agente italiano. Hanno poi costruito il primo capannone, il secondo e via dicendo… Nel corso degli ultimi 12 anni, sono state fondate filiali commerciali in USA, Germania, Australia, Canada, Francia e dallo scorso luglio anche in Russia investendo grandi risorse. FAE ha acquisito la ditta di Colle Isarco che forniva i rotori, cuore pulsante delle macchine, creando così
la divisione Components, dove, recentemente, sono stati investiti più di 2 milioni di euro per l'acquisto di una nuova sede e per l'automatizzazione dei processi produttivi. Il business è stato da subito orientato verso i mercati esteri: partendo da quelli più vicini, Germania, Austria, Francia, ed allargandosi poi oltre oceano, inizialmente verso il continente americano e poi verso l'Au stralia. Successivamente sono state create reti distributive in Canada, in sud e centro America, in tutta Europa, in Turchia, nel sud est asiatico, in Cina, Giappone e nel continente africano. Oggi l'export rappresenta per FAE il 97% del fatturato. Nel 2005, FAE ha intrapreso un settore parallelo, quello dei Prime Movers, con la creazione della divisione PrimeTech. La divisione PrimeTech, con sede produttiva a Sarnonico (TN), è specializzata nella progettazione e produzione di speciali mezzi cingolati portattrezzi, in grado di lavorare su ogni tipo di terreno e in ogni condizione climatica. PrimeTech ha una filiale ad Edmonton, in Canada, nella regione dell'Alberta, dove si misurano con i più diretti concorrenti, in quanto tale territorio è uno dei centri nevralgici del "mulching business". Proprio lo scorso luglio è stata inaugurata la nuova struttura, costituita da magazzino ricambi ed uffici amministrativi, pronti a cogliere altre sfide. Oggi, FAE Group conta 110 dipendenti, dei quali 76 in Italia. Solo nell'ultimo anno si sono uniti 15 nuovi colla-
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boratori e collaboratrici. Le aziende che collaborano direttamente con l'azienda, impiegano inoltre più di 50 addetti solo in Trentino. Il team è composto da personale proveniente da tutto il mondo, si confrontano continuamente con mentalità e modi di fare diversi ed anche questo è motivo di crescita. Negli ultimi 5 anni il fatturato è raddoppiato, gli utili vengono costantemente reinvestiti andando a consolidare il patrimonio. Nei magazzini italiani e delle filiali estere vengono mantenuti costantemente importanti stock di macchine e ricambi per garantire un buon servizio al cliente e per poter rispondere velocemente alle richieste del mercato. Entro la fine di quest'anno e l'inizio del 2015 sono previsti investimenti per circa 2 milioni di euro. Parte di questi
sarà riservata alla realizzazione di un nuovo capannone produttivo dedicato al collaudo delle macchine e all'equilibratura dei rotori. La restante parte è destinata all'acquisto di nuove macchine utensili, costruite appositamente su progetto interno, che permetteranno di aumentare la produttività, migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti ma, soprattutto, garantire la migliore qualità dei prodotti finiti. Ulteriori investimenti di carattere prettamente commerciale saranno co stantemente previsti con l'obbiettivo di raggiungere tutti i territori dove le macchine FAE possano servire. "Certamente non è cambiata la nostra voglia di fare - conclude il Presidente Diego Scanzoni - la nostra voglia di esplorare nuovi territori e di ideare nuovi prodotti ed in
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definitiva non è mai venuta meno la nostra consapevolezza di dover imparare ogni giorno qualcosa nell'intento di migliorarci e migliorare l'azienda per continuare ad essere un passo avanti agli altri." Durante il suo discorso, il Presidente Diego Scanzoni ha ringraziato tutti i collaboratori e collaboratrici, il consiglio di amministrazione, in particolare il socio e vice presidente sig. Franco Covi ed il valido consigliere ed amico sig. Paolo Berti, i politici che hanno presenziato all'evento, i rappresentanti degli istituti di credito con cui FAE lavora, e gli avvocati che affiancano FAE quotidianamente. E' stata una "grande festa in famiglia" in cui si è respirato un forte sentimento di appartenenza al gruppo. "I am 1 of team FAE"
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VIABILITA'
Assaloni Professional Orsi Group: tante novità e apprezzamenti GHERARDO MARCHELLI
Assaloni Professional e Orsi Group è un binomio che propone un continuo rinnovamento delle attrezzature da loro proposte per garantire di operare sempre al meglio ed in sicurezza. Ultimamente Orsi con Assaloni Professional si è aggiudicato la fornitura di un buon numero di attrezzature per il lavoro autostradale sia in ambito di viabilità invernale, sia per la manutenzione del verde che per il ripristino degli ammaloramenti dei manti stradali. Nella viabilità invernale Autostrade per l'Italia ha particolarmente apprezzato le lame neve della gamma storica Assaloni Professional Futura, dove il dispositivo a parallelogramma consente il salto di un ostacolo di 12 cm ad una velocità di 70 km/h lasciando indisturbato l'operatore, come pure le lame della nuova serie Sector. La Sector è una lama a settori che Assaloni Prfessional e Orsi Group hanno appena rivisto nella sua pro-
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gettazione e costruzione. Vede una serie di 5 lunghezze che parte da 2,70 fino a 4 m di larghezza suddivisa in 3 o 4 settori e consente il superamento agevole di un ostacolo di 15 cm ad una velocità di 70 km/h. Nel campo dello sfalcio, Orsi ha recentemente fornito svariati tronchi autostradali con testate decespugliatrici professionali sia per lo sfalcio sia forestali per lavori più impegnativi. Questa conferma è avvenuta un anno dopo aver messo a disposizione una testata in prova che ha convinto ampiamente avendo potuto provare la qualità nel taglio, la velocità di esecu-
zione e la robustezza delle testate. Autostrade del Frejus, attraverso la propria società di manutenzione SITALFA, ha ordinato un nuovo modulo Automas che rappresenta una tecnologia innovativa per la riparazione del manto stradale a caldo. E' un modulo componibile, facilmente scarrabile che consente di attrezzare un autocarro per avere a disposizione tutte le attrezzature per poter intervenire con materiale a caldo per la riparazione di qualsiasi ammaloramento stradale. Grazie al materiale caldo e a tutte le attrezzature a disposizione si può agevolmente intervenire a regola d'arte, eseguendo un intervento
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definitivo che non richiederà una seconda esecuzione prima del rifacimento totale del manto. Recentemente anche la Coop. Costruzioni di Bologna si è attrezzata di una Automas nella sua versione con più ampia portata di materiale, per la manutenzione del manto stradale nella città stessa di Bologna. Scelta avvenuta dopo averne noleggiata una per diversi mesi e che evidentemente li ha decisamente convinti grazie ai grandi risultati ottenuti. L'ingresso di Assaloni Professional in Orsi Group vede una volontà estrema di sfruttare al meglio il know-how delle società con una moltitudine di proposte ed attrezzature nuove che potranno essere toccate con mano ad Eima di Bologna nel padiglione 36 stand 21. Tra i modelli più innovativi naturalmente spicca Triplex 4.7, lama a larghezza variabile che può estendersi da 4 m, in posizione chiusa, fino ai 7,70 m in posizione totalmente aperta. Visto il sempre maggior utilizzo dei trattori in ambito di viabilità invernale è stato anche realizzato lo spargisale autocaricante con distributore a disco che grazie alla centralina potenziometrica consente una distribuzione perfettamente regolabile del materiale di spaglio ed una variazione di ampiezza e delle geometrie delle aree di spargimento. Per gli spargitori di più grandi dimensioni a breve sarà commercializzato ICE, uno spargisale a coclea da 6 m3, estremamente accessoriato, che sostituirà il modello AU. ICE è stato progettato e sarà interamente costruito da Assaloni Professional. Per le innaffiatrici di cloruri, è stato recentemente raggiunto un accordo col gruppo Boschung per la distribuzione in esclusiva sul territorio italiano dei famosi prodotti Küpper Weisser. Da sottolineare inoltre lo studio e la realizzazione di attrezzature assolutamente nuove, nate per risolvere dei lavori in maniera innovativa, caratteristica che ha sempre contraddistinto l'azienda Orsi, e che si è espressa appieno nella realizzazione della nuovissima lama/spazzola SAL 3500 che permette di togliere la neve dalle luci a bordo pista negli aeroporti.
VERDE
John Deere presenta le nuove macchine da golf
Nel 2014, John Deere ha presentato una gamma completa di macchine tecnologicamente avanzate per fairway, tee, surround e rough, frutto di una stretta collaborazione con i proprietari di campi da golf e manutentori professionali aree verdi. Tra le caratteristiche comuni a tutta la gamma dei Modelli A ci sono il nuovissimo display TechControl, il Load Match derivato dalla gamma di trattori compatti John Deere, i freni a disco a bagno d'olio interni e la stazione operatore ulteriormente migliorata - tutto studiato per offrire massimo controllo della macchina, semplificare la formazione degli opertori e garantire un'eccezionale qualità di taglio. Tutti i modelli A sono dotati della tecnologia OnCourse, che sfrutta in modo intelligente la combinazione di controlli elettronici e caratteristiche meccaniche della macchina per migliorare le prestazioni, la diagnostica, l'operatività, l'affidabilità, la produttività e il comfort dell'operatore. Il display TechControl è semplice da utilizzare e, grazie all'accesso protetto da password, consente a direttori, capi manutentori o responsabili di campi da golf di impostare o modificare rapidamente le velocità di lavoro, di svolta e di trasporto, adattando la macchina all'esperienza dei diversi operatori e ottenere risultati omogenei. Le funzionalità di diagnostica 32
visiva integrate e la possibilità di impostare gli intervalli di assistenza contribuiscono altresì a ottimizzare l'affidabilità e la produttività di lavoro. Un'altra caratteristica molto apprezzata e derivata dalla gamma di trattori compatti John Deere è il sistema LoadMatch: regolando automaticamente la velocità della macchina, consente di erogare una potenza costante alle unità di taglio anche in condizioni di carico notevole. Questa tecnologia permette anche di incrementare la produttività e di mantenere qualità di taglio elevate. Oltre a questi sistemi, già disponibili su tutti i modelli, le macchine da fairway 7500A, 7700A, 8700A PrecisionCut e 7500AE ibrida elettrica sono dotate di una postazione operatore migliorata, con diversi punti di appoggio che agevolano la salita e la discesa, sia dalla parte anteriore che da quella posteriore. Anche l'allineamento degli pneumatici è stato rivisto, per migliorare l'aspetto del manto erboso dopo il passaggio. La macchina 8000AE ibrida possiede unità di taglio QA5 (Quick Adjust) da 18 pollici che restringono la larghezza di taglio complessiva, producono strisce più compatte e garantiscono una qualità di taglio insuperabile, riducendo al tempo stesso il rischio di perdita di fluido idraulico. Il design a tre ruote della 8000AE offre un'eccellente
manovrabilità e svolte più veloci rispetto alle macchine tradizionali a quattro ruote, ottimizzando la produttività. Inoltre, il nuovo modello AE-Cut ibrido da fairway può essere impostato per diminuire automaticamente il regime motore durante il taglio, riducendo il consumo di carburante fino al 30%. I nuovi modelli John Deere 7200A PrecisionCut, 7400A TerrainCut e 8800A TerrainCut per tee, surround e rough possiedono tutte le caratteristiche distintive delle nuove macchine da fairway. Sia la 7200A che la 7400A sono dotate di una nuova trasmissione eHydro di maggior cilindrata e motori idraulici delle ruote riprogettati per incrementare la trazione soprattutto sui pendii - mentre la 8800A monta un nuovo motore a quattro cilindri da 55 cv capace di erogare oltre il 27% di potenza in più. Ogni macchina della gamma dei modelli A è realizzata utilizzando un nuovo processo di assemblaggio nello stabilimento John Deere del North Carolina, Stati Uniti. Il processo sfrutta tecnologie produttive avanzate, come strumenti di visione industriale intelligenti per garantire una qualità costruttiva omogenea sull'intera gamma. Per il 2014, John Deere ha annunciato anche nuovi aggiornamenti relativi le macchine 2653B PrecisionCut da tee e surround, 2500B PrecisionCut e 2500E elettriche ibride da green. Per migliorare il comfort dell'operatore, soprattutto durante le lunghe ore di lavoro, la 2653B è oggi dotata di una posizione di guida più bassa con ancora più spazio per le gambe, mentre il cilindro di sterzata a doppia effetto consente di eseguire tagli rettilinei in modo semplice e intuitivo. Inoltre, i modelli 2500B e 2500E sono oggi dotati di sistemi di controllo elettrici per funzionalità diagnostiche ancora più avanzate tramite Control Area Network, o sistema CANbus, che già dal 2009 equipaggiano le macchine ibride E-Cut da fairway John Deere.
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IGIENE URBANA
Da Rotaltek una spazzatrice Johnston Sweepers C400 al Comune di Brunico GIORGIA MARCHELLI
Durante il mese di luglio, Rotaltek, divisione aziendale specifica per il settore pubblico di Rotalnord Auto S.r.l., prima concessionaria Nissan del Trentino Alto Adige, ha consegnato al Comune di Brunico (BZ) una spazzatrice Johnston Sweepers C400. Dal 2002 la municipalità altoatesina riconferma quindi per la terza volta il prodotto Johnston per garantire i servizi di igiene urbana in ambito cittadino, avendo sfruttato negli ultimi 12 anni altre due spazzatrici dello stesso marchio con grande soddisfazione, peraltro effettuando sempre in modo perfetto la manutenzione ordinaria delle macchine. La spazzatrice Johnston C400, di medie dimensioni (da 7,5 a 10,3 t), offre il meglio in termini di maneggevolezza compatta e prestazioni di aspirazione ad alto livello tipiche di una spazzatrice allestita su autotelaio: la combinazione ideale per la pulizia delle strade urbane che richiede al tempo stesso un'elevata capacità del contenitore (4 m3) ed un'agile manovrabilità. Rispetto agli standard della concorrenza la spazzatrice Johnston C400 differisce per alcune peculiarità. Innanzitutto nasce come macchina progettata per una velocità di 80 km/h, quindi come autocarro, successivamente limitata a 40 km/h per l'inquadramento macchina operatrice conducibile con patente B. Il motore è un Iveco Euro 5 da 160 cv con sistema di abbattimento polveri e ridotte emissioni di CO2. Lo sterzo è di tipo meccanico servoassistito. Larghezza e altezza massima sono 1.650 x 2.400 mm. Altra grande peculiarità è rappresentata dal gruppo spazzante che, pur costituito da due sole spazzole, garantisce una fascia di pulizia variabile compresa fra i 2.100 e i 3.300 mm, soluzione unica nella categoria 4 m3. La particolarità del gruppo spazzante Johnston consiste nel poter utilizzare, in modo indipendente, entrambe le spazzole come fossero di fatto una terza spazzola, consentendo di operare separatamente sia a destra che a sinistra su diversi livelli con pressioni al suolo diverse. La fuoriuscita laterale delle spazzole dalla sagoma del veicolo è pari a 850 mm. Lavori Pubblici n. 70 settembre - ottobre 2014
Questo sistema presenta numerosi vantaggi per l'operatore: - la macchina risulta più compatta e quindi acquisisce una maggior manovrabilità nelle varie fasi operative; - gestione facilitata del braccio spazzola con l'utilizzo di un solo joystick per le varie funzioni di spostamento destra/sinistra e pressione di lavoro; - maggior velocità operativa; - minori organi in movimento, quindi minori usure, di conseguenza minori costi di manutenzione; - maggior controllo e visibilità. Considerando che oggi i nostri marciapiedi hanno una larghezza di circa 1.500 mm, che ne pregiudica la pulizia totale della superficie con qualsiasi tipo di spazzatrice da 4 m3, e che sono sempre più saturi di piante, panchine, cestini portarifiuti, pali per l'illuminazione, una soluzione come questa presenta tutte le peculiarità per un servizio di pulizia efficiente e semplificato. Rotaltek ha inoltre dato in prova al Comune di Brunico il nuovo Nissan e-NV200, veicolo commerciale totalmente elettrico, di cui l'amministrazione è rimasta entusiasta.
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VERDE
Ferri 2014, un'annata speciale
I festeggiamenti per i 170 anni e le 25.000 decespugliatrici prodotte, rappresentano una pagina importante nella storia dell'innovazione italiana, che anno dopo anno, maturando sempre maggiori successi, collocano Ferri azienda leader in Italia e tra le maggiori in Europa nel settore della manutenzione professionale del verde pubblico e privato. Da tempo la collaborazione dei progettisti Ferri con Imamoter Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha dato vita all'utilizzo di nuove tipologie di materiali e alla creazione di soluzioni tecnologicamente avanzate. Simbolo dell'alto grado di innovazione è la trinciatrice radiocomandata iCUT4, che completa l'articolata
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gamma di decespugliatrici idrauliche per trattrici ed escavatori, trinciatrici forestali, trinciatrici laterali - centrali, trinciatrici agricole, progettate e costruite puntando sempre sulla qualità prestazionale dei prodotti e dei servizi, avvalorate da istituti di livello europeo, che ne assicurano l'elevato standard di sicurezza. Ferri propone una manutenzione del verde professionale a 360°. Quando si affronta il tema "Verde" ci si trova di fronte ad una vastissima richiesta di attrezzature, dalle piccole trinciatrici idrauliche per miniescavatori, alle grosse macchine forestali in grado di affrontare tronchi anche di 40 cm di diametro. I bracci decespugliatori idraulici sono certamente gli
attrezzi più utilizzati dai professionisti, sia che si tratti di una piccola trattrice o di un potente mezzo dotato di braccio capace di estendersi fino a 13 metri. L'obiettivo dominante è la sicurezza degli operatori e dei passanti, riparandoli da sassi, pietre o altri oggetti incontrati dal rotore durante il lavoro, garantendo la frantumazione del prodotto trinciato. E' sufficiente consultare il sito web per osservare quante e quali siano le soluzioni che, tra gli oltre 300 modelli disponibili, la ditta Ferri offre. Ferri si rivolge in particolar modo alle imprese, contoterzisti, consorzi di bonifica e manutentori del verde pubblico che fanno un utilizzo intensivo delle macchine. Tutte le macchine Ferri, dotate delle più avanzate tecnologie, offrono ottime performance, massima affidabilità e sicurezza in lavoro con una particolare attenzione rivolta alla riduzione dei consumi ed ai costi e tempi di manutenzione. Sfogliando il libro della storia di Ferri si vede come la ditta fosse già protagonista ai tempi "eroici" della prima meccanizzazione agricola, posizione di leader oggi ribadita dall'utilizzo di tecnologie all'avanguardia per la realizzazione dei propri prodotti. Non è sufficiente produrre macchine robuste ed affidabili, è altrettanto importante agevolare gli operatori offrendo loro sistemi di comando pre-
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cisi, sicuri ed ergonomici. La consolle di comando della trinciatrice radiocomandata iCUT4, unica nel suo genere, consente all'utilizzatore di ricevere in diretta su un apposito display importanti informazioni quali: temperatura del liquido di raffreddamento e la pressione dell'olio del motore termico, la temperatura dell'olio idraulico, l'inserimento del sistema flottante ed altro, praticamente una sorta di telemetria. Parallelamente sono stati progettati e realizzati nuovi sistemi di comando per le decespugliatrici idrauliche. I più recenti sono i comandi elettrici proporzionali EP Tronic dedicati alla serie TPE Evo ed i comandi Advance Tronic presenti sulla serie professionale TSH. Queste due serie, articolate in dodici
modelli, sono gli ideali strumenti per la manutenzione del verde nella fascia comprensiva fra 400 e 1.000 ore/anno. Il più sofisticato comando Advance Tronic Load Sensing equipaggia le serie TKD con testata trinciante avanzata e la serie TKP, che con il modello 930 raggiunge un'estensione pari a 9,30 m. Queste ultime
due serie rappresentano il top della gamma di decespugliatrici idrauliche in grado di competere con l'agguerrita concorrenza internazionale. Appuntamento a novembre ad Eima, dove sarà possibile approfondire la gamma di macchine Ferri e sarà l'occasione per vedere le novità presentate.
PORTATTREZZI
Il nuovo concetto "modulare" Merlo parte con la gamma Turbofarmer GHERARDO MARCHELLI
La pres ent az ione della nuov a gamma Turbofarmer di Merlo non è la semplice presentazione di un rinnovamento della serie dei versatili telescopici da parte della casa che li ha inventati. Qui Merlo ha voluto portare a conoscenza i convenuti, e quindi i loro lettori, della profonda e continua evoluzione che l'azienda di Cuneo porta avanti come concetto di lungimiranza. La gamma Turbofarmer II è infatti la prima che Merlo ha voluto riprogettare integralmente, anche e soprattutto
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nel suo intero processo produttivo, per poter offrire al cliente tutti i vantaggi possibili. Ripartire da un foglio bianco nella progettazione dei nuovi modelli dando la massima libertà ai propri ingegneri e progettisti. Sono stati dati loro pochi input molto chiari per guidarli nello sviluppo, ma essi dovevano trovare le soluzioni tecniche per raggiungere gli obiettivi, liberamente, fuori dallo schema utilizzato fino ad ora. Le linee guida per lo sviluppo della nuova gamma erano: riduzione dei
consumi, miglioramento delle prestazioni e della qualità del prodotto, miglioramento del comfort, miglioramento della versatilità e della personalizzazione in ottica cliente. Questa rivoluzione di riprogettazione e di processo produttivo verrà poi riportata agli altri prodotti dell'azienda, raggiungendo una trasformazione completa programmata per metà 2016. L'idea degli ingegneri Merlo è stata quella di portare avanti un approccio "modulare". Il telescopico viene così scomposto in singoli blocchi (detti moduli), assimilabili a mattoncini. Assemblando i singoli mattoncini si arriva ad ottenere una macchina completa. Essendo i moduli elementi indipendenti, realizzati in linee produttive parallele, arrivano nella linea di montaggio finale già montati e collaudati al 100%. Questo garantisce la massima qualità. Sfruttando sempre le caratteristiche dei moduli si incrementa anche la polivalenza: è possibile combinarli tra loro in maniera differente per offrire al cliente una scelta di prodotto più completa e specifica. La tecnologia modulare impatta a 360° per l'azienda ed il cliente, permettendo non solo di incrementare la qualità ed il numero di versioni dispo-
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nibili, ma anche migliorando aspetti logistici, tempi di industrializzazione, l'efficienza del servizio ricambi sia in azienda che presso i dealer. Rappresenta una vera e propria rivoluzione del modo di progettare, produrre e vendere i mezzi, innalzandone contestualmente il livello di servizio post vendita. Ovviamente al centro di tutto c'è l'utilizzatore finale che, grazie a questo nuovo approccio tecnico ed industriale, otterrà una maggiore qualità del prodotto, un livello di servizio migliore ed un'offerta tecnologica incrementata. Sono numerosi i miglioramenti in termini di qualità che il "modulare" renderà possibili. Innanzi tutto la convergenza su alcuni componenti, e sottogruppi, ha permesso di aumentare il livello di automazione, garantendo il duplice vantaggio di accrescere la qualità del particolare prodotto (grazie allo sviluppo della produzione dei singoli particolari) e incrementando la qualità nel montaggio finale (i responsabili per l'assemblaggio avranno meno "particolari" differenti da montare, rendendo più semplice il processo). Un esempio, dove prima l'operatore doveva montare 3 motori differenti in linea di assemblaggio, oggi avrà un unico "modulo motore", indipendente dal motore stesso. Inoltre sfruttando la componente modulare, è stato possibile semplificare l'accesso per l'assemblaggio dei singoli particolari; tornando all'esempio del motore, montare lo stesso in una vasca indipendente è più semplice (sia dal punto di vista del processo che del controllo qualità) rispetto a montare il motore su una macchina "completa". Infine, con questo nuovo approccio tutte le fasi di collaudo possono essere ora fatte in maniera mirata e approfondita sui singoli moduli: ad esempio sarà possibile collaudare lo
schema elettrico sul modulo cabina anziché su macchina completamente assemblata come avveniva in precedenza. Potenziando la qualità del prodotto finito. Anche tutta la parte elettrica/elettronica è stata rivista ed i nuovi modelli avranno uno schema elettrico di tipo can-bus. Questo permette di semplificare notevolmente il layout e il montaggio della componentistica, uniformando le soluzioni (a vantaggio di qualità e di riduzione di codici a magazzino) e permette anche un grande vantaggio nelle operazioni di manutenzione e diagnosi del mezzo (la macchina è in grado di comunicare al tecnico tutti i possibili problemi incorsi). Ricollegandosi alla qualità, il can-bus consente di affiancare, al controllo visivo/manuale dell'operatore di finelinea, anche un controllo automatizzato eseguito direttamente con il sistema elettronico della macchina. La rete can-bus Merlo dialoga secondo un protocollo utilizzato anche da tutti i sottogruppi, così tutti i componenti possono dialogare tra loro ottenendo una simbiosi perfetta di tutti i sottosistemi della macchina. Tutto questo si sposa al 100% con il sistema Merlo Mobility per la gestione satellitare dei mezzi. Il Merlo Mobility permette di visualizzare in remoto tutte le informazioni relative la macchina, da casa con una semplice connessione Web su PC o allacciandosi alla rete dati mobile con un'App su smartphone. Questo consente all'utente di verificare lo status e l'ubicazione dei propri mezzi, in tempo reale e in qualsiasi luogo esso si trovi; permette inoltre, alla rete di assistenza Merlo, di eseguire una prediagnosi in remoto (nell'eventualità si verifichi un guasto), per intervenire celermente con una riduzione dei tempi di fermo macchina.
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Infine il Merlo Mobility può impostare un'area di lavoro delimitata. Qualora il mezzo esca al di fuori di questi confini un messaggio avviserà il cliente dell'avvenuta violazione (soluzione estremamente pratica sia contro i furti che per le compagnie di locazione). Aver ridotto il numero di componenti ha anche permesso di limitare il numero di particolari immagazzinati nel nuovo centro ricambi, completamente automatizzato, nella sede centrale Merlo e semplifica anche i magazzini dei concessionari con un'evidente riduzione dei tempi di attesa per i clienti. Esempio eclatante è costituito dall'impianto elettrico: se nei Turbofarmer di prima generazione si avevano quasi 40 moduli comandi differenti, oggi se ne ha uno solo che all'occorrenza viene programmato digitalmente in base alla specifica configurazione fatta direttamente dal cliente. Ancora una volta, partendo da foglio bianco si è riuscito a sviluppare un nuovo layout che semplifica le operazioni di manutenzione ordinarie/ straordinarie, ad esempio la sostituzione dei filtri aria interno cabina in passato richiedeva 5 minuti, ora bastano pochi secondi. Aver ridotto la complessità permette a Merlo di migliorare il servizio non solo per il tempo di attesa dei ricambi ma anche per una migliore formazione del personale di assistenza dei rivenditori e officine. La nuova gamma Turbofarmer è caratterizzata da motori Tier 4i quattro cilindri turbo con due motorizzazioni Deuz da 122 cv (senza filtro antiparticolato ne AdBlue) e da 156 cv, che risulta il più potente della categoria. Il propulsore è in posizione longitudinale all'interno del vano motore e la trasmissione è di tipo idrostatico con pompa e motore idraulici a pistoni assiali, con velocità massima di 40
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km/h. La ventola di raffreddamento dei radiatori è azionata da un motore idraulico. La centralina elettronica elabora i segnali di temperatura in ingresso e gestisce la regolazione della portata dell'olio che alimenta il motore idraulico: così facendo la velocità di rotazione è svincolata da quella del motore, ottimizzando i consumi. Il senso di rotazione è reversibile per la pulizia dei radiatori. Nell'uso normale il ventilatore aspira a velocità variabile l'aria dall'alto verso il basso. All'avviamento a freddo o con le temperature sotto i 40° C, il ventilatore si attiva in condizione invertita per 30 secondi per poi ripristinarsi in uso normale. L'inversione può essere comandata dalla cabina per effettuare un ciclo di pulizia. Naturalmente i nuovi Turbofarmer mantengono le caratteristiche vincenti della generazioni precedenti: trasmissione idrostatica, trazione integrale e quattro ruote sterzanti. Anche gli assali sono Merlo, progettati per impegni gravosi, assicurando un ampio franco da terra che si traduce in una distanza dal suolo maggiore di quella ottenibile con assali tradizionali (460 - 510 mm da terra, in funzione del modello, nettamente superiore a quella dei concorrenti). L'assale anteriore può essere collegato in maniera fissa al telaio, in alternativa (per i modelli con Tilleting e Traslazione) viene collegato con un sistema di ancoraggio brevettato che permette la traslazione del braccio e la correzione dell'inclinazione del telaio. L'assale posteriore è montato con un sistema che ne permette l'oscillazione per garantire il massimo comfort e la stabilità della macchina su terreni sconnessi. Gli assali montati sui nuovi telescopici sono stati evoluti anche nelle scelte dei materiali, le boccole e i cuscinetti sono realizzati con innovativi
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materiali sviluppati dall'azienda TecnoPolimeri che fa parte interamente del gruppo Merlo. Questi migliorano la resistenza garantendo una più lunga vita di componenti. Per i circuiti idraulici sono disponibili diverse soluzioni tecnologiche per accontentare tutte le esigenze, dalla più semplice (pompa ad ingranaggi con distributore a centro aperto) per i modelli entry - level alle soluzioni più evolute (pompa a cilindrata variabile, distributore Load Sensing a centro chiuso e controllo Flow-Sharing) applicata ai modelli con cabina sospesa. Da sottolineare come il circuito idraulico e il circuito idrostatico sono completamente separati tra loro, permettendo una riduzione del numero totale di litri d'olio, una minor contaminazione dell'olio stesso e, ancora, una riduzione del rischio di surriscaldamento dell'olio. Tutti i telescopici della gamma Turbofarmer serie 2, possono essere omologati per la circolazione su strada (in Italia possono essere guidati con patente B). Inoltre è possibile applicare l'omologazione come trattrice agricola e, sfruttando diverse tecnologie per la frenatura dei rimorchi (frenatura meccanica, pneumatica, idraulica…) e diverse tipologie di gancio, è possibile trainare rimorchi fino a 210 quintali (limitati secondo diverse normative paese, in Italia il limite è di 200 quintali). Il sistema EPD (Eco-Power Drive) è semplice da usare ed il suo funzionamento è completamente automatico. Lo scopo primario, oltre alla semplificazione delle operazioni di guida, è quello di ridurre i consumi della macchina. L'operatore ha a disposizione altre due funzioni aggiuntive: il controllo della velocità (Speed-Control) e la modalità risparmio di energia (Eco). In una trasmissione idrostatica tradi-
zionale, sia essa a controllo idraulico oppure a controllo elettronico, la velocità di avanzamento della macchina è proporzionale al regime di rotazione del motore diesel. Una velocità di trasferimento elevata (40 km/h) richiede quindi un regime motore elevato, indipendentemente dal carico resistente. Il pedale acceleratore definisce quindi il regime motore al quale corrisponde, in funzione delle caratteristiche del terreno e della configurazione della macchina, una velocità. Il sistema EPD integra nella gestione della trasmissione idrostatica anche la gestione del regime del motore diesel. L'acquisizione dei dati operativi della macchina permette di calcolare la potenza necessaria per soddisfare, in un dato momento, la richiesta dell'operatore di velocità o di coppia (mediante pedale acceleratore). Il regime motore varia automaticamente in funzione della coppia resistente alle ruote e la velocità di trasferimento aumenta di conseguenza. Raggiunta la velocità desiderata e non variando la coppia resistente, il regime del motore diesel si porta automaticamente al valore minimo sufficiente per erogare la potenza richiesta in quella configurazione. A parità del valore di coppia definito dall'acceleratore, in entrambi i casi il regime motore aumenta in accelerazione. Al raggiungimento della velocità obiettivo, il sistema automotive mantiene costante il numero di giri senza ridurlo, mentre il sistema EPD, pur mantenendo la velocità di avanzamento, diminuisce di circa il 30 per cento il regime motore. Il risultato si traduce in un minore dispendio energetico ed un tangibile risparmio di carburante. Il regime di rotazione del motore diesel può essere programmato in via esclusiva per tramite del potenziometro di regolazione dedicato.
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Il regime motore, scelto tramite il potenziometro, viene mantenuto indipendentemente dalle condizioni del terreno e dalla velocità di avanzamento. Lo scopo è di offrire ad eventuali attrezzi portati o trainati una elevata potenza di azionamento idraulico (motore ad alto regime) con l'avanzamento molto lento (ad esempio trasferimento in campo con spandiconcime). La funzione Speed-Control agisce come il Cruise-Control automobilistico; l'operatore, raggiunta la velocità di trasferimento desiderata, seleziona il mantenimento di questa velocità premendo il pulsante Speed-Control, rilasciando completamente l'acceleratore. Il disinserimento del controllo di velocità è immediato alla pressione del pedale del freno o del pulsante della funzione Speed-Control. Mentre la pressione del pedale Inching-Control permette di modulare la velocità; al suo rilascio la velocità inizialmente selezionata è ripristinata automaticamente. Con la pressione del pulsante Eco il regime massimo di rotazione del motore diesel viene automaticamente limitato a 1.800 giri/minuto. In questo modo la potenza massima viene limitata ed in tutte quelle movimentazioni per le quali non è necessaria molta potenza si riducono di conseguenza i consumi, le emissioni acustiche e quelle inquinanti. La modalità Eco è particolarmente vantaggiosa nelle operazioni di movimentazione in piazzale. Questo dispositivo, unico nel mondo dei telescopici, integra il joystick elettronico ed aumenta automaticamente il regime di rotazione del motore diesel (fino ad un massimo impostabile con il potenziomentro) quando si aziona il comando oltre la soglia di intervento (escursione superiore al
20%). Grazie all'EPD, anche se il regime di rotazione del motore diesel aumenta, la velocità di avanzamento non varia in modo significativo; con altri sistemi di trasmissione (meccanica o idrostatica) all'aumento del numero di giri del diesel corrisponderebbe anche una variazione importante della velocità della macchina. Il sistema MCVTronic permette accelerazioni da 0 a 40 km/h progressive e senza interruzioni di coppia. Rispetto alle trasmissioni idrostatiche Merlo, la coppia massima alle basse velocità è incrementata del 12% aumentando le prestazioni di traino a pieno carico. L'operatore può preselezionare tre differenti settaggi del variatore di velocità: Tartaruga, per la massima coppia ed una velocità fino a 15 km/h; Lepre, per la massima velocità di trasferimento (in Italia 40 km/h) in presenza di bassa richiesta di coppia; Auto, per la gestione automatica della migliore configurazione del variatore di velocità. L'MCVTronic adotta due motori idrostatici i quali, in funzione della velocità di trasferimento e della coppia richiesta, lavorano congiuntamente o separati. Durante le movimentazioni per le quali è richiesta una coppia medio bassa (ad esempio durante i trasferimenti ad alta velocità) uno dei due motori è disinserito. Quando la coppia richiesta è elevata e la velocità è bassa, i due motori idrostatici lavorano in parallelo. Su alcuni modelli della gamma Turbofarmer è disponibile, a richiesta, la presa di potenza (PTO - Power Take-Off) meccanica posteriore. La potenza trasferita è circa il 90 per cento della potenza erogata dal motore. I régimi di rotazione sono quelli standard di 540 e 1000 giri/minuto.
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La selezione del regime di rotazione della presa di potenza avviene con comando da cabina. Il sistema, esclusivo Merlo, si basa sullo spostamento laterale del telaio e del braccio telescopico rispetto all'asse longitudinale della macchina. Il traslatore non limita in alcun modo le prestazioni di sollevamento ma assicura il pieno rispetto dei diagrammi di carico qualunque sia lo spostamento, lo sfilo e l'alzo del braccio. L'ampiezza della traslazione laterale può raggiungere i 530 millimetri e dipende dal modello Turbofarmer e dalla lunghezza del braccio telescopico. La nuova gamma Turbofarmer viene equipaggiata di serie del dispositivo Tac-lock, per l'aggancio e lo sgancio dell'attrezzo comodamente da cabina. Sono disponibili oltre 30 attrezzature progettate e prodotte internamente all'azienda in modo da lavorare in maniera ottimale con i Turbofarmer, garantendo il perfetto mix di prestazioni e leggerezza. Le cabine Merlo rispondono ai requisiti di sicurezza più severi a garanzia dell'incolumità dell'operatore in qualsiasi situazione operativa. La struttura della cabina è omologata secondo la norma ISO 3449 FOPS (Falling Object Protective Structure) di livello 2 per la protezione da rischi di caduta dall'alto di oggetti pesanti (rocce, alberi), test condotto con un peso di 227 kg da 5,2 metri di altezza rispetto alla cabina; ISO 3471 ROPS (Roll-Over Protective Structure - Resistenza allo schiacciamento da ribaltamento) certifica che la struttura della cabina resiste senza deformarsi oltre i valori ammessi, a seguito di ribaltamento della macchina di 180 gradi. Il dispositivo per la correzione dell'inclinazione trasversale del telaio è disponibile nei Turbofarmer equipaggiati con il traslatore laterale, al fine di massimizzare la sicurezza operativa
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con movimentazione e sollevamento di carichi in pendenza. Un cilindro idraulico agente su ciascun semiasse permette di ottenere l'inclinazione a sinistra o a destra distribuendo le forze in modo omogeneo sull'assale frontale. L'operatore può correggere l'inclinazione laterale del telaio rispetto al piano del terreno fino al 10% per lato (circa 6 gradi). Il sistema CDC (Controllo Dinamico del Carico) verifica costantemente la stabilità longitudinale della macchina in funzione dei parametri dinamici di lavoro (tipo di attrezzatura in uso, peso sollevato, sbraccio ed altezza operativi). Sensori dedicati ed un software di elaborazione e gestione delle informazioni permettono all'operatore di conoscere in tempo reale le condizioni di stabilità longitudinale e di sicurezza della macchina. Il software che elabora le informazioni in ingresso riceve i parametri funzionali da: sensori di peso del carico movimentato; rilevatori di angolo di sollevamento e sfilo del braccio telescopico; tipo di attrezzatura in uso. Il riconoscimento automatico dell'attrezzatura in uso è il primo passo verso la creazione di un inviluppo di lavoro virtuale all'interno del quale gestire tutte le condizioni operative della macchina con quella attrezzatura. Il riconoscimento è fatto tramite sensori sulla attrezzatura e sulla zattera anteriore porta-accessori. Un apposito selettore permette di configurare manualmente il tipo di attrezzatura in uso. La selezione è fatta in funzione della distanza del baricentro del carico dal fronte della zattera portaccessori. Tra le funzioni informative disponibili una tra le più pratiche è quella che riguarda la massa del carico movimentato. I valori di peso sono forniti in tempo reale. Le informazioni possono essere memorizzate in modo automatico o manuale. Il dato ricavato in modalità automatica è registrato ogni qualvolta il braccio telescopico viene sollevato oltre i gradi di inclinazione preimpostati dall'operatore. I valori di peso vengono registrati e presentati in sequenza cronologica, fino ad un massimo di 20 pesate. La somma massima di pesate successive che può essere memorizzata è di 10 mila tonnellate. 40
Il sedile di guida è disponibile in tre diverse versioni. Il modello base è quello offerto in equipaggiamento standard e dispone di tutte le regolazioni manuali; l'ammortizzazione è realizzata con sistemi meccano - elastici. Il sedile con sospensione pneumatica offre maggiore efficacia nell'ammortizzare vibrazioni e sussulti durante il lavoro; le regolazioni dell'altezza della seduta per via pneumatica ne rendono semplice ed intuitivo il funzionamento. Il sedile con sospensione pneumatica Grammer gestisce automaticamente l'effetto di ammortizzazione in funzione del peso corporeo del conduttore; il dispositivo antishock incorporato permette allo schienale di assorbire elasticamente anche le sollecitazioni longitudinali. Il nuovo impianto climatizzatore ha un'architettura tipicamente automobilistica con selezione manuale della temperatura desiderata. L'aria in ingresso è filtrata da un filtro antipolline e viene distribuita da otto bocchette. La ventilazione di sbrinamento (Defrost) apporta aria al parabrezza e, per convezione, al lunotto posteriore. La funzione di ricircolo attiva la miscelazione dell'aria dell'abitacolo (80%) con quella in ingresso dall'esterno (20%), permettendo di avere una minima sovrapressione interna per evitare l'ingresso di polvere. Il flusso dell'aria è distribuito in modo omogeneo all'interno dell'abitacolo e raggiunge in maniera ottimale tutte le zone. L'efficacia dell'impianto permette il mantenimento di una gradevole temperatura interna con differenziali esterno/interno anche molto elevati. La cabina ha un inedito design che privilegia la funzionalità ed il comfort, quest'ultimo valorizzato da una riduzione di 3 dB della rumorosità all'orecchio dell'operatore. La nuova struttura della cabina incrementa inoltre il comfort operativo garantendo la visibilità del carico lungo tutta l'area di lavoro, grazie al nuovo parabrezza ricurvo. La larghezza della cabina è di 1.010 millimetri esterni, la più ampia nel proprio comparto. La nuova cabina migliora il comfort dell'operatore, riducendone l'esposizione agli agenti fisici, biologici ed atmosferici, è pressurizzata per operare in ambienti polverosi. L'evoluzione del progetto permetterà
inoltre di implementare sistemi di filtrazione per la distribuzione dei fitofarmaci. Il display multifunzione di connotazione automobilistica presenta in modo semplice ed efficace le informazioni principali sui parametri di funzionamento della macchina, utili per la guida della macchina in trasferimento. Smorzatori di pressione pneumatici sovrintendono al funzionamento del sistema di sospensione del braccio e consentono la sensibile riduzione dei sussulti durante i tragitti ad alta velocità o sullo sconnesso. Un comando in cabina permette all'operatore di inibire il funzionamento della sospensione (il braccio telescopico lavora quindi in modo tradizionale) oppure attivare il sistema automatico di smorzamento. I vantaggi della nuova gamma si possono riassumere all'interno di 5 categorie. Comfort, grazie alla nuova cabina è stato migliorato il livello di comfort grazie a una ridotta rumorosità, a una miglior visibilità e a una maggior efficienza dell'A/C. Inoltre è disponibile su molti modelli la nuova cabina sospesa. Prestazioni, i nuovi modelli impostano un nuovo standard a livello di prestazioni, nessuna macchina di questa categoria, presente su mercato, garantisce prestazioni telescopiche analoghe. Sicurezza, grazie al sistema MCDC presente di serie, e alla solida struttura della cabina conforme alle normative FOPS (di livello 2) e ROPS l'operatore è in totale sicurezza. Versatilità, incrementata la versatilità di questi modelli, la quale permette di incrementare il numero di lavorazioni possibili con il telescopico (riducendo i tempi di ammortamento). Oltre 30 attrezzi differenti prodotti da Merlo, possibilità di avere il livellamento del telaio e la traslazione del braccio, possibilità di montare differenti ganci traino e frenature per i rimorchi, e infine possibilità di montare la PTO meccanica per l'utilizzo di attrezzature trainate. Powertrain, grazie alla nuova generazione di trasmissioni Merlo, e alle nuove motorizzazioni, la gamma dei TF Modulari raggiungerà prestazioni in termini di coppia e spunto, superiori a ogni modello prodotto in passato. Garantendo comunque consumi inferiori grazie alla nuova gestione EPD, di serie su tutta la gamma.
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IGIENE URBANA
Formula Ambiente acquista un mezzo ecologico Scania di ultima generazione
Consorzio Formula Ambiente, nel perseguire la politica del rispetto dell'ambiente e la limitazione di emissioni in atmosfera, si è dotato di un mezzo ecologico di ultima generazione Scania modello P340 DB 6x2*4 MNA alimentato a metano, che sarà utilizzato nei sevizi di raccolta rifiuti in Romagna. Silenzioso, con consumi ridotti della metà e impatto ecologico bassissimo, il compattatore a tre assi da 260 quintali potrebbe essere il primo di una lunga serie, se le prove andranno bene come previsto. L'auspicio è di poter gradualmente estendere questa tecnologia a gran parte del parco mezzi del Consorzio, che conta più di 500 veicoli in tutta Italia. Una trentina sono già alimentati a metano, ma tutti di dimensioni ridotte, sotto i 65 quintali. L'interesse per questo tipo di propulsori è particolarmente forte in Ro magna, dove Consorzio Formula Ambiente svolge il servizio di raccolta rifiuti per conto di Hera S.p.A. L'accordo con la multinazionale svedese è stato suggellato da una cerimonia di consegna che si è svolta martedì 8 luglio a Cesena, presso la sede di Consorzio Formula Ambiente. Hanno partecipato all'evento il Presidente del Consorzio Formula Ambiente, Maurizio Franchini, il Responsabile Business Development di Scania, Daniele Lucà e il Re ferente di zona per il marchio Scania, Luciano Vital, titolare della concessionaria Viocar. Con loro anche il Responsabile del budget strategico di Consorzio Formula Ambiente, Loris Fusconi. Consorzio Formula Ambiente ha un organico di oltre 650 dipendenti sul territorio nazionale e attualmente ha sedi operative in Romagna, Abruzzo, Lazio, Sardegna e Piemonte. Negli ultimi cinque anni l'azienda ha più che raddoppiato il proprio volume di affari, con una previsione di budget per il 2014 di 80 milioni di euro. Il motore a metano Euro 6 da 9 litri a 5 cilindri di ultima generazione del nuovo Scania è una piccola rivoluzio-
ne nel campo dei mezzi di grandi dimensioni dedicati alla raccolta rifiuti. Su strada la bolletta energetica è la metà rispetto ai vecchi mezzi con propulsore a gasolio. Il risparmio non è il solo vantaggio di questo motore, che fa della ecosostenibilità la propria principale caratteristica. I motori Euro 6 (che tagliano dell'80% i principali inquinanti rispetto ai motori Euro 5) vengono superati con un ulteriore abbattimento del 39% degli ossidi di azoto e del 68% del particolato. Oltre a ciò il motore è più silenzioso del doppio (meno 3 dB) rispetto al pari caratteristiche diesel. All'esterno lo
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Scania si presenta come un normale mezzo per la raccolta rifiuti a 3 assi. Lungo il telaio sono montati 8 serbatoi di metano da 103 litri (824 litri totali) con una capacità sufficiente per due turni di lavoro. Questo è reso possibile da una disponibilità di coppia molto elevata (1.330 Nm) già a partire da 900 giri al minuto. Tra 1.100 e 1.400 giri il motore esprime il valore massimo di 1.600 Nm, solo 100 Nm in meno del corrispondente 360 cavalli diesel. Il rifornimento avviene in circa 30 minuti presso la normale rete di distribuzione del metano per autoveicoli.
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AZIENDE
Piolanti Truck S.r.l.: la nuova concessionaria Unimog ed Econic GUNTHER PATSCHEIDER
Il 9 ottobre è stata inaugurata la nuova concessionaria MercedesBenz veicoli industriali, commerciali, Unimog e Fuso Canter, situata all'uscita dell'autostrada di Forlì. Una grande struttura in grado di svolgere egregiamente tutti i servizi, dalla vendita alla manutenzione, recentemente ristrutturata e gestita dalla famiglia Piolanti. L'azienda Piolanti S.r.l. ha iniziato la propria attività nel 1979 come ricambisti specializzati nel settore del calcestruzzo e movimento terra, fornendo i componenti necessari nei cantieri di tutt'Italia. Successivamente ha iniziato a vendere i veicoli usati. Nel 2009 Piolanti è diventata conces-
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sionaria Mercedes-Benz per la categoria Truck, successivamente dei Van e da oggi rappresenta anche i veicoli Unimog ed Econic in Ro magna e nelle Marche, con una probabile espansione sul territorio nel futuro. A Santarcangelo (RN) ha anche una seconda sede, con un totale di oltre 60 dipendenti. All'interno degli oltre 1.500 m 2 di struttura (tra capannoni e uffici), il signor Piolanti ha invitato alcuni dei potenziali clienti a quest'inaugurazione. I partecipanti hanno assistito alla presentazione del nuovo Unimog Euro 6 e del nuovo Econic Euro 6. Successivamente sono state illustra-
te dagli allestitori Bucher Municipal, Aebi Schmidt, Orsi e Dadò Ricambi le molteplici attrezzature che si possono utilizzare con Unimog. Al termine della presentazione, nel piazzale dell'azienda, è stato possibile toccare con mano sia Econic che Unimog con alcuni dei possibili allestimenti. L'azienda Bucher Municipal propone in Italia gli spargitori Giletta, le lame da neve e la turbofresa Assaloni.com per la gestione della viabilità invernale. Importa inoltre le attrezzature Gmeiner e produce spazzatrici. Aebi Schmidt produce lame da neve, turbofrese e spargitori, oltre ad un portattrezzi per forti pendenze. Completano la gamma dei prodotti offerti le spazzatrici. Orsi Group partecipa per la prima volta ad un evento Mercedes-Benz, proponendo le attrezzature per la viabilità invernale (lame da neve, frese e spargitori) dell'acquisita Assaloni Professional. Da poco importa in Italia anche le attrezzature Küpper Weisser. Dadò Ricambi propone in Italia le professionali catene da neve Rud, particolarmente adatte per l'Unimog. Personale tecnico di Mercedes-Benz e allestitori sono rimasti a disposizione dei partecipanti per trovare insieme la soluzione migliore alle esigenze di ciascuno.
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AUTOTELAI
Unimog per le vacanze GHERARDO MARCHELLI
Un utilizzo particolare e apprezzato dai molti appassionati di Unimog è sicuramente quello di compiere viaggi in terreni impervi e non solo. E' il caso della coppia pesarese Pierino e Oriella, viaggiatori per passione, che hanno acquistato un Unimog U400 nel 2006 e lo hanno attrezzato con un modulo camper per partire in un viaggio inaugurale nel febbraio 2007 sui terreni della Tunisia. L'allestimento è stato curato interamente dal proprietario, che ha costruito personalmente gli impianti e
gli arredi che prevedono i comfort necessari per vivere autonomamente: tre posti letto, cucina, serbatoio da 200 l di acqua, riscaldamento sia a gas che diesel e impianto elettrico con due batterie di servizio che si possono caricare dall'alternatore o dai pannelli solari. Il modulo ha visto alcune modifiche da un viaggio all'altro in base alle esperienze ed esigenze maturate da Pierino e Oriella. I viaggi affrontati in 7 anni di vacanze nomadi sono stati parecchi: su tutti i tipi di terreno e nei 160.000 km di stra-
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de, dune, neve, rocce e quanto si possa incontrare, Unimog non si è mai fermato o impantanato, anche grazie a Tirecontrol, optional che si è rivelato estremamente funzionale nelle tante occasioni in cui è importante variare la pressione degli pneumatici. Questo consente di farlo direttamente dal posto di guida con un bottone. Negli anni non sono mancati viaggi anche meno impegnativi dal punto fuoristradistico: anche in queste occasioni Unimog è risultato più che confortevole.
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PORTATTREZZI
Eco Hybrid: il nuovo Fuso Canter in città ancora più silenzioso ed efficiente
Fuso Canter Eco Hybrid è riuscito a fare la quadratura del cerchio: la tecnologia innovativa preserva l'ambiente e conviene. Canter Eco Hybrid fa risparmiare fino al 23% di carburante e, con un sovrapprezzo di 7.200 euro (IVA esclusa), l'acquisto si ammortizza nel giro di pochi anni. Il primo autocarro di serie della sua categoria con trazione ibrida non è un veicolo sperimentale, bensì un modello di serie in grado di affrontare le dure condizioni di lavoro quotidiano. Rispetto al predecessore sono stati ridotti ulteriormente i consumi di carburante già decisamente bassi, diminuendo al tempo stesso le emissioni di CO2. Il merito di tutto questo va ad un rapporto al ponte più lungo e ad un innesto ottimizzato. Con la funzione start/stop, la partenza a trazione interamente elettrica e il cambio a doppia frizione Duonic, unico in questa categoria, Canter Eco Hybrid può fare affidamento su dotazioni tecnologiche molto sofisticate e al tempo stesso robuste. Il suo sistema di propulsione, parsimonioso nei consumi e silenzioso, rende questo autocarro la soluzione ideale per il servizio di distribuzione nelle aree urbane e in 44
altre zone ecosensibili. Da Canter con trazione diesel convenzionale proviene il modernissimo turbodiesel a quattro cilindri con 3,0 l di cilindrata, potenza di 110 kW (150 cv) e coppia massima di 370 Nm. Il motore BlueTec 6 rispetta la norma antinquinamento Euro VI e offre un sistema di depurazione dei gas di scarico che abbina il sistema di ricircolo dei gas di scarico alla tecnica motoristica SCR con iniezione di AdBlue e al filtro antiparticolato. Il motore elettrico eroga una potenza di 40 kW. La coppia massima è pari a 200 Nm e, come di consueto per un motore elettrico, è pienamente disponibile fin dall'avviamento. Il motore elettrico ricava la propria energia da batterie agli ioni di litio. Le batterie hanno una capacità di 2 Ah e pesano solo 63,5 kg. Fuso offre su tutti i componenti principali delle batterie una garanzia di cinque anni che, a richiesta, può essere prolungata addirittura a dieci anni. Ad ogni frenata le batterie vengono ricaricate tramite la rigenerazione, un processo che trasforma l'energia di frenata in corrente elettrica. Le batterie sono contenute in un robusto alloggiamento sul lato sini-
stro, tra gli assi. Nello sviluppo di Canter Eco Hybrid è stata dedicata la massima attenzione alla sicurezza. In caso di incidente, ad esempio, un sensore di crash disattiva subito tutto il sistema ad alta tensione. Il conducente può fare altrettanto premendo l'interruttore per l'arresto di emergenza. L'alloggiamento delle batterie ha superato senza danni anche test estremi, come un impatto frontale a 40 km/h ed uno laterale, dalla parte della batteria, a 50 km/h. La strategia di marcia di Canter Eco Hybrid si basa su un avviamento completamente elettrico, e quindi silenzioso. A una velocità di circa 10 km/h si attiva il motore diesel, che sotto questa soglia gira al regime minimo per aliment are i gruppi secondari. A seconda della potenza necessaria, il motore elettrico aiuta il motore diesel nelle accelerazioni, anche a velocità elevate. A veicolo fermo, il propulsore diesel si spegne grazie alla funzione start/stop. Oltre che per redditività ed ecocompatibilità, Canter Eco Hybrid convince per la sua portata. Il peso aggiuntivo della trazione ibrida si limita a circa 150 kg. Di conseguenza, il carico utile elevato del veicolo da 7,5 t nella versione autotelaio cabinato può arrivare fino a 4,8 t. Così Canter Eco Hybrid supera gran parte degli autocarri a trazione convenzionale di questa classe di peso. I noti punti di forza di Fuso Canter in tutti i modelli della nuova versione sono rimasti invariati: dalla struttura a cabina avanzata con dimensioni compatte, all'estrema maneggevolezza ed all'elevato carico utile. La funzionale cabina di guida è equipaggiata di serie con un sedile doppio lato passeggero. Comandi, sedili, riscaldamento e climatizzazione soddisfano qualsiasi esigenza di comfort. Ad esempio, la dotazione di serie comprende anche un display multifunzione con computer di bordo. Un tipico vantaggio di Canter è rappresentato
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dal suo ergonomico cambio a joystick sul cruscotto, che, al tempo stesso, consente un passaggio libero tra i sedili nella cabina. I livelli di sicurezza di Canter sono esemplari: potente freno motore, freni a disco su tutte le ruote ed Electronic Stability Program (ESP) oggi di serie, con numerose funzioni secondarie. Anche la sicurezza passiva è in primo piano. Le porte dotate di barre laterali antintrusione, così come le tecniche di protezione passiva Fuso RISE e Break Override, sono di serie per tutti i modelli. A richiesta è possibile dotare il veicolo di airbag lato guida e passeggero. Guidare Canter è un piacere che dura nel tempo: la verniciatura cataforetica ad immersione (KTL) della cabina di guida e il telaio verniciato a polvere assicurano un'efficace e duratura protezione anticorrosione. Questo completa perfettamente la struttura indistruttibile di Canter. Su Canter con peso totale a terra compreso fra 3,5 e 7,5 t la trasmissione è affidata ad un cambio manuale a cinque marce di serie. In alternativa - e di serie per il nuovo Canter da 8,55 t - è disponibile anche Duonic, il primo cambio a doppia frizione per gli autocarri a livello mondiale. Presentato nel 2011, questo cambio totalmente automatizzato ha conquistato una considerevole popolarità, attestandosi su una quota di vendite tra il 30 e il 50% a seconda dei modelli. I vantaggi: oltre a ridurre i consumi di carburante, il cambio protegge i gruppi ausiliari, allevia le fatiche del guidatore specialmente sui brevi tragitti e coniuga il comfort di un cambio automatico con l'efficienza di un cambio manuale. Il cambio a doppia frizione Duonic si basa su un cambio manuale a sei marce con due frizioni idrauliche a bagno d'olio e sistema di gestione elettronica. Il grande vantaggio: durante la marcia è già impostato il rapporto successivo, che quindi viene innestato in modo estremamente rapido, senza strappi né perdite di potenza. In qualsiasi momento è possibile intervenire manualmente. Il cambio si distingue per una funzione di marcia lenta utile durante le manovre e per una posizione di parcheggio. Autotelaio e telaio sono configurati per sopportare carichi elevati: comfort e robustezza di Canter sono adeguati alle rispettive condizioni di esercizio. Ad esempio, le versioni da 3,5 t si avvalgono di sospensioni a ruote
indipendenti con molle elicoidali che conferiscono al veicolo evidenti vantaggi in termini di comfort di marcia e maneggevolezza. Nelle versioni di peso superiori viene utilizzata una soluzione tecnica per autocarri di portata elevata, con un assale rigido e molle paraboliche. Sull'asse posteriore, per le versioni da 3,5 t vengono già utilizzati pneumatici gemellati, ad ulteriore dimostrazione della struttura stabile di questo veicolo. Inoltre Canter è dotato di freni a disco su tutte le ruote. La stabilità è garantita anche dal robusto telaio a longheroni e traverse, prodotto in tre versioni da 700 a 850 mm di larghezza. Lo schema di fori standardizzato del telaio e le mensole di allestimento facilitano il lavoro agli allestitori. Con tre diverse prese di forza, un trasformatore di tensione che consente il collegamento dell'impianto elettrico di bordo da 12 V con uno da 24 V, diversi tipi di alternatore adeguati alle esigenze di impiego e varie configurazioni per il serbatoio del carburante, Canter è in grado di adeguarsi in modo flessibile alle esigenze degli allestitori e dei settori più svariati. Fuso Canter della generazione 2014 amplia ulteriormente la gamma con nuove varianti. Se fino ad oggi la gamma di modelli arrivava ad un peso totale a terra di 7,5 t, oggi i Canter 9C15 e 9C18 con una massa complessiva di 8,55 t ampliano la scelta. Il nuovo modello è in grado di trasportare, come autotelaio, un carico utile di quasi 6 t, segnando così una nuova posizione di spicco in questa categoria di peso. Il Canter più grande è equipaggiato di serie con il cambio automatizzato a
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doppia frizione Duonic e con l'ampia cabina C (Comfort). Il veicolo viene fornito con efficienti ed ecocompatibili motori da 3,0 l da 110 kW (150 cv) e 129 kW (175 cv) di potenza con tecnologia SCR BlueTec 6 e filtro antiparticolato. Anche in questa categoria, il pacchetto Ecofficiency è di serie. I modelli Canter 9C15 e 9C18 sono disponibili in tre versioni di passo, da 3.400 a 4.300 e 4.750 mm (solo 9C18). La lunghezza massima di allestimento equivale a 7.210 mm. Il carico utile massimo dell'autotelaio è pari a 5.995 kg. Con speciali molle sull'asse anteriore e posteriore, un cambio rinforzato e un sistema di servoassistenza del freno, Canter è ben preparato ad entrare nella nuova categoria di peso. I carichi ammessi di 3.100 kg sull'asse anteriore e 6.000 kg sull'asse posteriore lasciano ampie riserve per il trasporto di carichi non uniformi. Gli specchi retrovisori grandangolari di serie su entrambi i lati migliorano la visibilità sul retro con le sovrastrutture larghe, mentre il diametro di sterzata minimo di 12,2 m stabilisce un nuovo record in questa categoria di peso. La spina dorsale del Canter più pesante è rappresentata da un robusto telaio di 850 mm di larghezza con un'ampia carreggiata in proporzione. Entrambe le caratteristiche assicurano una notevole stabilità di marcia anche con le sovrastrutture alte. In relazione ai pesi previsti il rapporto al ponte è stato configurato per risultare più corto di quasi il 20%, a favore della dinamica di marcia, rispetto alla versione più leggera da 7,5 t (i = 5,714 invece di i = 4,875). Il carico rimorchiabile è rimasto invariato a 3,5 t.
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PREFABBRICATI
Club House Containex per i campi da calcio di Pieve di Cento GIORGIA MARCHELLI
Il Comune di Pieve di Cento, in provincia di Bologna, ha recentemente realizzato due nuovi campi da calcio con tribune in una zona adiacente un grande centro sportivo molto articolato. Grazie ad un finanziamento di privati, accanto ai terreni di gioco è stato possibile costruire anche una Club House per la società calcistica Vigor Pieve Libertas Argile, cui il CSSP (Comitato Società Sportive Pieve di Cento) ha dato in uso l'immobile comunale tramite convenzione. La nuova Club House, ora sede della società sportiva, costituita da una grande area di ritrovo, ufficio e bagni, è stata creata con 7 moduli abitativi
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Containex, società austriaca che fornisce in tutta Europa soluzioni di spazio mobile con tutte le comodità. La scelta del Comune di Pieve di Cento, in collaborazione con lo Studio Tecnico Ing. Fabrizio Campanini, incaricato della progettazione del complesso sportivo, è stata motivata dall'ottimo rapporto qualità/prezzo dei prodotti Containex, ormai ben conosciuti dalle pubbliche amministrazioni italiane che se ne servono tanto a livello provvisorio, quanto per strutture permanenti, come in questo caso. Per una superficie complessiva di circa 100 m2, 5 moduli sono stati uniti creando un open space adibito a
spazio di ritrovo per riunioni, feste…, sfruttato ampiamente da bambini e ragazzi della società giovanile, altri 2 moduli costituiscono invece l'ufficio, i bagni e l'antibagno. Comune e Studio Tecnico hanno effettuato le opere di fondazione, con il deposito sismico strutturale e quant'altro; l'installazione è stata poi velocemente ultimata dai tecnici Containex. La Club House, perfettamente funzionante anche se non ancora terminati il trasloco e l'arredamento interno, è provvista di riscaldamento, oltre che, ovviamente, di impianto elettrico, telefonico, acqua corrente e relativi scarichi.
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