n. 80 maggio - giugno 2016
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6 Il GPP nella gestione del verde pubblico Silvano Falocco, Dana Vocino 8 Tre parchi gioco in plastica riciclata Green Projects per Castelfranco di Sotto Gh. Marchelli 10 Econic incrementa la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni Gh. Marchelli 12 Containex anche per gli ospedali Ga. Marchelli 13 Sigillatura stradale: Elia Peroni, prevenire prima di curare nelle manutenzioni stradali 16 Schmidt Street King SK660 18 L'agricoltura 4.0 arriva in Italia grazie alla partnership tra Bonifiche Ferraresi e John Deere 20 Hymach: trattore che vai braccio che trovi Gh. Marchelli 22 Bonetti 4x4 F100X Euro 6 in alta Lombardia Gh. Marchelli 24 MDB Green Climber LV300: il robot radiocomandato facile da usare Gh. Marchelli 26 Diverse esigenze, numerose necessità da soddisfare, una soluzione: Multicar M31 29 AMA S.p.A. e Iterchimica insieme per una città più ecologica e innovativa 31 Mercedes-Benz presente in forze a Ifat 2016 32 Cippatrice autocaricante mobile per la nuova serie X dei trattori portattrezzi Tre Emme Merlo Gh. Marchelli 34 Anpel per la Zara - Expo di Milano: il sottopasso silenzioso ed ecologico 35 15 milioni di investimenti nella filiera Ecopneus del riciclo degli Pneumatici Fuori Uso 36 I lubrificanti ecologici negli acquisti verdi della pubblica amministrazione e l'esperienza di un consorzio di bonifica 38 Più pulita l'aria di Monaco grazie a un veicolo elettrico con automatico Allison
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Econic
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Il GPP nella gestione del verde pubblico SILVANO FALOCCO, DANA VOCINO - Fondazione Ecosistemi
Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha approvato, il 13 dicembre 2013, i Criteri Ambientali Minimi (CAM), elaborati nell'ambito del PAN GPP (Piano d'Azione Nazionale per il Green Public Procurement), per l'affidamento del "servizio di gestione del verde pubblico" e per "le forniture di prodotti per la gestione del verde pubblico", che appartengono alla categoria dei Servizi urbani e al territorio. Tali criteri si rifanno alla valutazione degli impatti ambientali lungo il ciclo di vita realizzata, per prodotti e servizi per giardini, dal Technical Back ground Report dell'Unione Europea che indica, come essenziali, e quindi da ridurre: inquinamento del suolo e dell'acqua, eutrofizzazione, bioaccumulazione e biomagnificazione di sostanze pericolose con effetti negativi e persino tossici sull'ambiente a causa dell'uso inadeguato di prodotti fitosanitari e fertilizzanti e dell'uso di 6
lubrificanti tossici; uso eccessivo di risorse sostanzialmente non rinnovabili (come la torba) negli ammendanti; elevati consumi di acqua potabile; produzione di grandi quantitĂ di rifiuti organici; produzione di grandi quantitĂ di rifiuti da imballaggi; trasporti. Le soluzioni che l'Unione Europea indica come necessarie sarebbero quelle di: utilizzare il concime organico (compost) ottenuto dalla raccolt a diff erenz i at a dei rif iu t i c o me ammendante e fertilizzante sottoposto a controlli di alta qualitĂ ; evitare l'uso di torba come ammendante; limitare i rischi dei prodotti fitosanitari e ricorrere a tecniche antiparassitarie alternative; usare (ovunque pos s i bil e) a c qua n on pot abile, installare efficienti impianti di irrigazione e adottare una serie di misure per ridurre la domanda di acqua (quali pacciamatura, disposizione delle piante a seconda del loro fabbisogno idrico, selezione di piante ornamentali importate/indigene);
acquistare preferibilmente piante da coltivazioni biologiche e piante ornamentali indigene; garantire la raccolta differenziata dei rifiuti e il trattamento dei rifiuti organici per ottenere concime organico e pacciame; acquistare prodotti forniti in imballaggi riciclati, compostabili, recuperabili, riciclabili o biodegradabili; fornire al personale una formazione adeguata; agire sulle specie di piante e animali invasive. I CAM per il verde pubblico comprendono quattro tipi di appalto: il servizio di gestione del verde pubblico; l'acquisto di materiali per la gestione del verde pubblico - piante ornamentali; l'acquisto di materiali per la gestione del verde pubblico - ammendanti; l'acquisto di materiali per la gestione del verde pubblico - impianti automatici di irrigazione. Le specifiche tecniche di base per il servizio di gestione del verde pubblico prevedono che i prodotti richiesti abbiano le seguenti caratteristiche. Per quanto riguarda la gestione e il controllo dei parassiti, le principali malattie dovranno essere trattate attraverso l'applicazione di tecniche che consentano la riduzione al minimo dell'impiego di prodotti fitosanitari che dovranno comunque essere di origine naturale. Per il materiale vegetale, alberi, arbusti, cespugli, erbacce, da mettere a dimora devono: essere adatti alle condizioni ambientali e di coltivazione del sito di impianto; essere coltivati con tecniche di lotta integrata; presentare caratteristiche qualitative tali da garantirne l'attecchimento; non presentare fitopatogeni; appartenere a specie che non siano state oggetto di patologie endemiche importanti nel territorio del sito di impianto. Per quanto riguarda i contenitori ed imballaggi del materiale vegetale,
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esso deve essere fornito in contenitori riutilizzabili e/o riciclati, che supportino la qualità e la crescita dei sistemi radicali. Per il consumo di acqua l'aggiudicatario deve adottare pratiche di irrigazione che consentano una riduzione del consumo di acqua ivi inclusa la pacciamatura. Deve anche installare un impianto di irrigazione automatico che consente di regolare il volume d'acqua nelle varie zone, deve essere dotato anche di temporizzatori regolabili per programmare i periodi di irrigazione e misurare l'umidità del terreno per bloccare l'irrigazione quando questa è elevata. Deve anche prevedere un sistema di raccolta delle acque meteoriche e/o grigie in modo che possano essere usate per l'irrigazione. Per il taglio dell'erba l'offerente deve prevedere delle tecniche a basso impatto ambientale in base alla localizzazione, estensione e importanza dell'area verde da trattare (per esempio il mulching, la fienagione, il pascolo). Per quel che riguarda le specifiche tecniche di base per l'acquisto di piante ornamentali i prodotti richiesti devono avere le seguenti peculia-
rità: caratteristiche del materiale vegetale - le piante da fornire devono essere adatte alle condizioni ambientali e di coltivazione del sito di impianto; devono essere coltivate con tecniche di lotta integrata; devono presentare caratteristiche qualitative tali da garantirne l'attecchimento; non presentare fitopatogeni e appartenere a specie che non siano state oggetto di patologie endemiche importanti nel territorio del sito d'impianto; contenitori ed imballaggi delle piante - le piante devono essere fornite in contenitori riutilizzabili e/o riciclati, che supportino la qualità e la crescita dei sistemi radicali. Sono attribuiti punteggi premianti, nella misura stabilita dalla stazione appaltante in misura proporzionale rispetto alla maggiore quantità di piante e/o alberi prodotte in conformità al regolamento CE n. 834/2007 relativo la produzione biologica e l'etichettatura dei prodotti biologici. Per quel che riguarda le specifiche tecniche di base per l'acquisto di ammendanti devono avere le se guenti caratteristiche: gli ammendanti devono essere compostati misti o verdi e rispondere alle caratteristiche
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previste dal decreto legislativo 29 aprile 2010, n. 75. Infine, le specifiche tecniche di base per l'acquisto di impianti di irrigazione devono invece avere le seguenti caratteristiche: - Impianti di irrigazione - l'impianto di irrigazione deve consentire di regolare il volume dell'acqua erogata nelle varie zone; essere dotato di temporizzatori regolabili; essere dotato di igrometri per misurare l'umidità del terreno e di pluviometri per misurare il livello di pioggia e bloccare l'irrigazione quando il terreno è già abbastanza umido; - Riuso delle acque - l'impianto deve essere integrato con un sistema di raccolta delle acque meteoriche e di trattamento delle acque grigie per consentirne l'utilizzo. Il nuovo Codice Appalti - D.lgs n. 50/2016 e la legge n. 221/2015 "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali" costituiscono oggi i riferimenti normativi per la più corretta adozione amministrativa del GPP - Green Public Procurement nel nostro paese.
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PARCHI GIOCO
Tre parchi gioco in plastica riciclata Green Projects per Castelfranco di Sotto GHERARDO MARCHELLI
Green Projects, settore di Idea Plast rivolto alla Green Economy, ha nella sua specificità il riutilizzo dei materiali per la creazione di nuovi elementi di arredo urbano, sicuri ed ecocompatibili. Nel mese di maggio 2016 sono stati riqualificati da Green Projects 3 parchi nel Comune di Castelfranco di Sotto (PI) con giochi e arredi in plastica riciclata proveniente al 100% da
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raccolta differenziata. I parchi che sono stati completamente messi a nuovo e in sicurezza sono il Parco Galilei a Castelfranco di Sotto, il Parco Piazza Buoncristiani nella frazione di Orentano ed il Parco in piazza Pertini nella frazione di Villa Campanile. Nel Parco Galilei, il principale e più grande del paese, sono stati installati
un quattro torri con scivoli e arrampicate in corda, un'altalena doppia, tre giochi a molla più alcune panchine; nella frazione di Orentano sono stati installati un due torri con scivoli, un'altalena doppia, un dondolo a bilico e tre giochi a molla; nel parco di piazza Pertini invece, sono stati installati una torre con altalena per grandi, un gioco a molla e panchine. In tutti e tre i parchi gioco il tutto è stato messo in sicurezza realizzando una pavimentazione antitrauma colata, con gioco della campana, come recita la norma UNI EN 1176/08; inoltre è stata installata una bacheca esplicativa all'ingresso di ogni parco. I giochi installati rispondono alla normativa UNI EN 1176/08 per la sicurezza dei parchi gioco, di cui sono state rilasciate le relative certificazioni; in più, per ciascun parco, è stata rilasciata anche la certificazione di corretta installazione che offre al cliente maggiore garanzia che il lavoro è stato effettuato da una squadra competente e certificata. Nel parco principale di Castelfranco, inoltre, è stato effettuato il servizio di manutenzione di un'altalena doppia in legno esistente con aggiunta di pavimentazione antitrauma; sono
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stati inoltre sostituiti 47 metri di staccionata in legno danneggiata con una recinzione in plastica riciclata sempre proveniente al 100% da raccolta differenziata. Tutto ciò è stato possibile grazie ai contributi della Regione Toscana per incentivare l'acquisto di arredo urbano e giochi per parchi in plastica riciclata, che ha così permesso di risparmiare il 50% delle spese al comune che aveva ottenuto il finanziamento. Oltre ai vantaggi ambientali di utilizzare materiali riciclati per l'arredo urbano, i prodotti Idea Plast propongono una durata maggiore rispetto agli stessi elementi in legno, con un contenimento dei costi di manutenzione ed una sicurezza intrinseca del prodotto che non permette il rilascio di schegge. Inoltre il prodotto Green Projects presenta finiture particolarmente curate in modo da garantire un aspetto naturale e piacevole che si apprezza soprattutto negli elementi di arredo accessori, come le panchine, le recinzioni a steccato ed i cestini
per i rifiuti. Tutti gli elementi simil legno sono in Plastica Riciclata Seconda Vita certificata IPPR proveniente da raccolta differenziata italiana con gli elementi strutturali in acciaio zincato a freddo, e viteria per il fissaggio in acciaio inox. La panchina con schienale ad una stecca di 1.800 mm è realizzata con struttura in carpenteria con predisposizione per il fissaggio a terra, e 2 stecche per la seduta di sezione 170 x 40 mm con appositi rinforzi in acciaio zincato per la seduta. Le gambe qui sono inoltre verniciate a polvere color antracite.
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La recinzione che Green Projects propone, è a stecche rettangolari e traversi in acciaio zincato di 1.400 mm di altezza ed è composta da traverse a sezione rettangolare 25 mm x 100 mm, h 830 mm con la parte superiore smussata. Il cestino da 110 litri con forma tonda è composto da profilati di sezione rettangolare 100 x 25 mm, dotato di coperchio circolare Ø 450 mm spessore 15 mm ribaltabile. Il telaio porta sacco è in acciaio zincato a caldo comprensivo di estensione per fissaggio a terra e di piatto sul fondo per sostegno sacco con fori per scolo liquidi.
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AUTOTELAI
Econic incrementa la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni GHERARDO MARCHELLI
Foto grazie a Commercial Motor, Tom Lee
La bicicletta è considerata oggi un mezzo di mobilità urbana sostenibile e in questi ultimi anni ha visto una sua giusta considerazione. Un progetto estremamente interessante ha avuto il suo sviluppo a partire dal 2012 in Inghilterra, dove, con il titolo Clocs, acronimo di Construction Logistics and Cyclist Safety, ha portato a prendere in considerazione l'interazione tra i veicoli di grosse dimensioni ed i ciclisti in ambito urbano nella città di Londra, essendo l'interazione tra le due categorie responsabile della maggioranza degli incidenti. Essendo Londra una città che vede una forte presenza di cantieri con annessi mezzi e, allo stesso tempo, un intenso movimento turistico e lavorativo, privo però delle sufficienti infrastrutture, quali strade, parcheggi e trasporti pubblici, una logica conseguenza è la forte presenza sulle strade londinesi di mezzi a due ruote, sia bici-
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clette che motocicli. La convivenza tra queste due categorie di mezzi risulta per ovvi motivi difficoltosa con presenza di un gran numero di incidenti. Clocs ha voluto incrementare la sicurezza delle strade attraverso la progettazione e la fabbricazione di nuovi veicoli più sicuri e il montaggio di attrezzature di sicurezza appropriate per i veicoli esistenti. Clocs non è l'unico studio svolto in tal senso, ad esempio Xcycle è un progetto Europeo coordinato dall'Uni versità di Bologna, che riunisce nove partner internazionali e intende sviluppare strumenti e mezzi per incoraggiare un uso sicuro della bicicletta e pratiche che favoriscano la centralità del ciclista come utente della strada. Il progetto, iniziato a giugno 2015, durerà 42 mesi. In Italia, ogni anno, sono 17mila gli incidenti che coinvolgono ciclisti, con una media di 50 al giorno: in caso di
incidente, solo il 5% dei ciclisti rimane incolume e, ogni anno, solo nel nostro paese, sono circa 300 i ciclisti che restano vittime della strada. In generale, le statistiche confermano come, in molti paesi europei, i ciclisti sono a più elevato rischio di rimanere gravemente feriti e di essere coinvolti in incidenti letali rispetto agli altri attori della strada. Allo stesso tempo, chi pedala sulle due ruote non è trattato equamente dai sistemi che regolano il traffico: ad esempio, segnaletiche e sensori di rilevazione frequentemente non registrano la presenza o l'avvicinamento di un ciclista. Il progetto Xcycle agirà su più fronti. Da un lato lavorerà sullo sviluppo tecnologico: applicazioni per migliorare la rilevazione dei ciclisti da parte dei veicoli motorizzati, sistemi all'avanguardia, basati, ad esempio, su interfacce atipiche, che informino sia il conducente sia il ciclista di un possibile pericolo, con particolare attenzione agli incroci. Dal momento che udito e vista sono già supereccitati, la segnalazione di pericolo sarà basata sul canale tattile attraverso stimoli provenienti da sedili, maniglie, volante, pedali o direttamente dal sito stradale. Tornando allo studio inglese, Clocs ha voluto definire degli standard di sicurezza dei camion in collaborazione con la Poiizia e la Città di Londra, fino ad arrivare ad un'attuazione del
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piano con controlli e avvertimenti dal 1° maggio 2015 e la piena applicazione dal 1° settembre 2015 con sanzioni anche elevate. Lo studio ha posto l'attenzione su sei punti: - Specchi di Classe V e VI su tutti i veicoli oltre 3,5 tonnellate di peso lordo dove possono essere montati, con nessuna parte dello specchio a meno di 2 m da terra. Da giugno 2015 tutti i nuovi veicoli commerciali pesanti oltre 12 tonnellate dovranno essere dotati di specchi a maggior campo visivo di Classe V. - Sensori di prossimità e/o telecamere e/o lente di Fresnel per minimizzare i punti ciechi dei veicoli. - Barre antintrusione su entrambi i lati su tutti i mezzi superiori alle 3,5 tonnellate che erano attualmente esenti dal montaggio e diventano obbligatori per tutti i mezzi dall'inizio del 2015 a Londra. - Avviso acustico per il veicolo nella
svolta a sinistra dotato di un interruttore per l'esclusione per la circolazione ad esempio tra le 23:00 e le 07:00. - Adesivi segnaletici per l'avviso agli utenti della strada, ad esempio di non avvicinarsi al mezzo. - Telecamera posteriore per mezzi superiori alle 7,5 tonnellate. L'autotelaio a cabina ribassata di Mercedes-Benz Econic sta riscontrando un grande successo nella città di Londra in tutti campi di utilizzo, grazie alle sue doti di sicurezza, oltre a farsi apprezzare in seconda battuta per gli altri vantaggi che gli utilizzatori hanno potuto apprezzare nel servizio quotidiano. Molte le soluzioni adottate su Econic anche nel campo della cantieristica urbana, che grazie alla cabina ribassata pongono il guidatore a livello del traffico con una visuale esaltata sia dalle ampie vetrature sia dagli specchi che dalla possibilità di montare numerose telecamere per i punti ciechi.
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La posizione di seduta più bassa è senza impedimenti per la visione trasversale della cabina, seduti allo stesso livello dei pedoni e dei ciclisti permette un contatto visivo diretto per un riconoscimento e una più chiara comprensione dei reciproci movimenti ed intenzioni. Tutte le dotazioni standard di Econic contribuiscono ad esaltare la sicurezza. Anche il comfort della cabina ed il cambio automatico Allison dotato di retarder consentono una guida fluida e semplice permettendo all'operatore di concentrarsi sul traffico senza nessuna distrazione per operazioni secondarie. Al London Bike Show, la più grande esposizione dedicata al ciclismo del Regno Unito, i ciclisti hanno avuto la possibilità di salire a bordo di Mercedes-Benz Econic e testimoniare come la sua cabina unica stia contribuendo a migliorare la sicurezza stradale in tutto il Regno Unito.
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PREFABBRICATI
Containex anche per gli ospedali GIORGIA MARCHELLI
In mancanza di spazi sufficienti, dall'inizio di quest'anno un Ospedale di Salisburgo ha deciso di sfruttare la propria area esterna per ampliare i propri servizi necessari. Grazie a Containex, azienda austria-
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ca specializzata in spazi pronti per ogni necessità con oltre 30 anni di esperienza nel settore comunale, la struttura ospedaliera è riuscita a realizzare una camera di trattamento per la dialisi del sangue nella quale tre
persone possono essere accolte in cura contemporaneamente. Il nuovo centro dialisi è costituito da moduli abitativi, presi a noleggio per diversi anni, in doppia unità con corridoio, con arredamento bianco di tipo ospedaliero e corpi illuminanti di categoria 2, che forniscono un'illuminazione ideale per i pazienti. Sono stati messi a punto i necessari cablaggi e l'insieme della preparazione dei cavi elettrici, oltre all'impianto per l'aria condizionata. Ovviamente sono state rispettate le attuali severe norme antincendio. La fattibilità della nuova importante struttura è stata resa possibile soprattutto dai bassi costi della veloce realizzazione con materiali di alta qualità e isolamento di prima classe di funzionamento. Molto probabilmente la soluzione creata grazie all'esperienza e alla professionalità di Containex sarà seguita da ulteriori strutture nell'area esterna dell'ospedale in questione, come pure sarà d'esempio per esigenze analoghe di altri luoghi di cura.
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MANUTENZIONE STRADE
Sigillatura stradale:Elia Peroni, prevenire prima di curare nelle manutenzioni stradali
Sempre piĂš amministrazioni pubbliche si stanno interessando alla sigillatura stradale di crepe e fessure del manto onde prevenire danneggiamenti ed il nascere continuo di buche e ormaie sulla superficie stradale. Da anni la societĂ Elia Peroni propone ad amministrazioni pubbliche ed imprese appaltatrici una gamma completa di macchine, prodotti e accessori per questo specifico settore delle manutenzioni stradali, grazie ad una tecnologia semplice ma estremamente efficace per allungare la vita delle nostre strade. Da un quinquennio Elia Peroni ha associato il proprio nome a Crafco, nota azienda americana conosciuta in tutto il mondo, altamente specializzata nella produzione di bitumi e macchine per la manutenzione del manto stradale, quali le sigillatrici manuali ed automatiche, i mini impianti per la produzione di microtappeti speciali, e conglomerati elastomerizzati per giunti viscoelastici a tampone per ponti e viadotti, che affiancano le macchine Elia Peroni per la fusione dei bitumi, la produzione di asfalti colati a caldo od il riciclo di asfalto fresato a freddo. La nota azienda lombarda ha da poco immesso sul mercato italiano la sigillatrice SSC 60 D, una macchina automatica completa, che permette all'impresa di poter operare in sicurezza e con estrema facilitĂ d'uso. Costruita fino allo scorso anno nella versione con riscaldamento a gas/GPL, a fronte delle richieste della Elia Peroni e dei prototipi da lei realizzati, l'azienda americana ha ora inserito in gamma la macchina piĂš adatta dimensionalmente al mercato italiano, con riscaldamento e motore diesel. La SSC 60 D completa la gamma Crafco delle sigillatrici automatiche SSC, proponendo una macchina costruita con acciai speciali per alte temperature, vano di fusione a doppia intercapedine completamente circondato da olio diatermico in temperatura e soprattutto isolato termicamente con materiale vetroceramico ad alto spessore. Un progetto che consente un forte risparmio energetico sia in Lavori Pubblici n. 80 maggio - giugno 2016
fase di riscaldamento che durante le operazioni di lavoro: il riscaldamento indiretto ad olio diatermico consente di mantenere attivi gli additivi polimerici normalmente utilizzati nei bitumi da sigillatura.
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Il portello superiore di carico adotta un design "no splash" per preservare l'operatore nelle fasi di carico, oltre ad un interruttore elettrico di fermo miscelatore. L'impianto di riscaldamento indiretto ad olio diatermico viene alimentato da uno speciale bruciatore a gasolio, controllato elettronicamente con apposito termostato digitale e posizionato all'interno di una specifica control box, dove trovano posto anche i termostati digitali per il controllo delle temperature del prodotto trattato e delle tubazioni di pompaggio del prodotto stesso. Un potente impianto idraulico autonomo, alimentato da un motore diesel a 3 cilindri raffreddato a liquido, controlla un innovativo impianto di miscelazione e pompaggio "on demand" del prodotto trattato. Il particolare design delle pale di miscelazione consente una specifica omogeneizzazione della miscela bituminosa e degli agenti polimerici di supporto, oltre ad una possibile alimentazione esterna, tramite inversione del moto interno, attraverso un'apposita valvola manuale.
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L'impianto di pompaggio "on demand" caratterizza le macchine automatiche Elia Peroni by Crafco. Un'apposita pompa per bitume azionata idraulicamente, grazie al proprio design interno brevettato, aumenta la produttività della macchina, diminuendo i tempi morti per manutenzione e per fermo macchina. La pressione di pompaggio del materiale può essere regolata con un'apposita valvola idraulica, così com'è anche possibile invertire il senso di rotazione della pompa per rendere la macchina autopulente grazie al risucchio del materiale in circolo. Il comando "on demand" consente di operare sulla crepa con il solo materiale necessario e nella tempistica approvata: il materiale viene pompato a terra attraverso un'apposita lancia manuale dotata di un grilletto di comando, che aziona la pompa idraulica solo quando necessario. Il materiale viene così utilizzato nella giusta quantità e posto all'interno della fessura facilmente. Per agevolare l'operatività della macchina anche le tubazioni di pompaggio sono riscaldate elet-
tricamente e controllate con apposito termostato digitale: viene così mantenuta costante la temperatura del prodotto trattato, dal vano di fusione fino all'ugello utilizzato per la sigillatura. La gamma standard delle sigillatrici automatiche SSC prevede macchine truck mount, da appoggio a pianale autocarro, ma, a richiesta, sono disponibili carrellature CE per il traino, oltre ad uno speciale impianto idraulico che trasforma alcuni modelli in self propelled, per spostarsi autonomamente sul cantiere senza l'ausilio di alcun mezzo, con trazione idraulica. Per eseguire un ottimo lavoro di sigillatura è necessaria una pulizia estrema della crepa o della fessura che si andrà a chiudere. Questa operazione può essere eseguita con la speciale lancia termica HLG, che consente la produzione di un flusso di aria compressa ad alta temperatura, grazie alla specifica camera di riscaldamento a gas GPL. Alcune macchine della gamma SSC possono essere allestite con un potente compressore Mattei, per ottenere un'attrezzatura completa di tutti gli accessori necessari sul
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cantiere. Alle macchine automatiche, Elia Peroni affianca i modelli manuali Minimelter, disponibili nelle versioni da 40 litri carrellata su ruote e da 120 litri truck mount da appoggio a pianale autocarro. Queste attrezzature sono la soluzione ideale per i piccoli lavori manutentivi delle pubbliche amministrazioni, ma sono state utilizzate con successo anche in cantieri aeroportuali, cosĂŹ come nel recente Expo a Milano. La Minimelter MMT 4 fonde e trasporta il bitume fuso nel cantiere, essendo operativa in poco tempo e soprat-
tutto intervenendo direttamente sulla crepa, sigillando con il suo pattino laterale, controllando il flusso di materiale direttamente dal timone di guida tramite un comando manuale. La Minimelter TM 12 consente di alimentare la macchina su ruote, tagliando i tempi di fusione, e soprattutto viene usata per gli specifici lavori manuali, quali sigillature di crepe dal disegno complesso, sigillatura di ormaie, anche di ingente entitĂ e soprattutto per tutti quei lavori dove l'attivitĂ manuale ha ancora un'importanza strategica, quali la sigillatura di lastroni lapidei e
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sampietrini nei centri storici e nelle cittĂ d'arte, oppure la sigillatura dei chiusini stradali dopo la loro messa in quota. Alle macchine Elia Peroni associa anche una gamma di bitumi elastomerizzati adatti a diverse esigenze operative nel campo della sigillatura di crepe, fessure e giunti stradali e aeroportuali, da utilizzare secondo le temperature ambientali o l'ambito di traffico: ad esempio per manutenzioni in parchi pedonali, in ambito stradale urbano, autostradale e per traffico intenso di veicoli pesanti, aeroportuale antikerosene ed idrocarburi...
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IGIENE URBANA
Schmidt Street King SK660
In occasione di Ifat 2016, salone di riferimento a livello globale per l'ecologia e per l'igiene urbana, recentemente tenutosi a Monaco di Baviera, il gruppo Aebi Schmidt (ASH Group), ha esposto al numeroso pubblico intervenuto la propria vasta gamma di prodotti, che identificano il target qualitativo a livello globale, nel settore dello sgombero neve e della pulizia stradale.
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In tale contesto ASH Group ha presentato l'innovativa e moderna Street King SK660, spazzatrice aspirante montata su autotelaio. Tale modello rappresenta l'ammiraglia dell'ampia gamma di spazzatrici stradali Schmidt, completa di ben 6 diversi modelli (Swingo, Cleango, SK500, SK600, SK650) con capacità variabili da 2 a 7 m3. SK 660 è sinonimo di affidabilità, pre-
stazioni comfort e design. Grazie al suo design compatto e modulare SK660 può essere allestita anche su telai Euro 6 con passo ridotto (fino a 3.260 mm) al fine di ottenere una macchina compatta e manovrabile, l'ideale per l'utilizzo all'interno di centri storici, pur assicurando la massima operatività con una capacità del contenitore rifiuti di ben 7 m3 ed una portata di addirittura 1.600 l d'acqua. "Grazie al duro lavoro del nostro team di ingegneri, commenta orgoglioso Tobias Weissenrieder - Pro duct Manager della SK660 - oggi siamo in grado di presentare ai nostri clienti una macchina completamente rivoluzionata nei suoi componenti chiave e non un banale restyling". Ecco le principali modifiche introdotte. Nuovo quadro comando Evolution Smart SK660 è equipaggiata con il moderno ed affidabile quadro comando ES. Tale tecnologia, già utilizzata con successo nella gamma di spargisale ASH Group, è progettata per fornire all'utilizzatore in modo semplice ed intuitivo tutte le informazioni relative lo stato di funzionamento dell'attrezzatura. Il display grafico del quadro ES è quanto di meglio presente sul mercato. La visibilità è assicurata in ogni condizione di utilizzo, grazie allo schermo retroilluminato ed alla tecnologia anti riflesso. I comandi sono semplici ed intuitivi in una combinazione di touch screen e grandi potenziometri; in prossimità del poggiolo per l'avanbraccio destro è presente un comodo ed istintivo joystick in grado di comandare le funzioni maggiormente utilizzate, tipo flap, inclinazione, fuoriuscita, fermo lavoro temporaneo, di modo che ogni autista possa lavorare sempre in massima sicurezza. Contenitore rifiuti ed impianto abbattimento polveri La geometria interna del contenitore rifiuti è stata ridisegnata in modo da aumentarne la capacità di carico fino a 7 m3. Oltre a tale intervento è stata
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inoltre modificata la movimentazione della griglia interna al contenitore rifiuti assicurando semplici e rapide operazioni di pulizia. Al fine di adattarsi alle diverse condizioni di utilizzo, SK660 prevede inoltre la possibilità di poter dirigere lo scarico dell'aria verso il lato posteriore del veicolo o verso l'alto tramite un semplice comando sul touch screen. Ampi vani di carico, ove riporre manichette, attrezzi, scope, pale..., ricavati sulle due fiancate dell'attrezzatura completano questo moderno contenitore rifiuti. Nuovi sono anche i serbatoi dell'acqua, realizzati in acciaio inox con una capacità complessiva di 1.600 l. La particolare dislocazione dei serbatoi, con un serbatoio principale posto al di sotto del contenitore rifiuti, ed un secondo serbatoio posto verticalmente dietro la cabina, consente di ottenere un bilanciamento dei pesi ottimale e di isolare acusticamente il vano motore ausiliario turbina dall'esterno. La regolazione della portata di acqua ai singoli ugelli avviene attraverso elettrovalvole poste all'esterno della cabina, comandate direttamente dal touch screen interno all'abitacolo; tale configurazione evita pertanto di dover portare tubazioni di acqua all'interno della cabina. Per l'allestimento su Iveco 160E21 RSW con passo 3.465 mm, particolarmente importante per il mercato nazionale, è inoltre possibile equipaggiare SK660 con un serbatoio acqua addizionale che consente di aumentare la capacità di acqua fino a 2.400 l complessivi. E' nuova anche la pompa dell'acqua ad azionamento idraulico in grado di assicurare una portata di ben 48 l/min che garantiscono un ottimo potere di abbattimento delle polveri.
I gruppi spazzanti sono identici a quelli della prima serie e prevedono la presenza, rispetto ai tradizionali gruppi spazzanti, di un'ulteriore spazzola a rullo posta immediatamente dopo la bocca di aspirazione; tale spazzola consente una miglior qualità di spazzamento permettendo all'operatore di aumentare la velocità di lavoro e di ridurre la rumorosità, forzando l'eventuale materiale non aspirato direttamente all'interno della bocca di aspirazione.
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La potenza di aspirazione è garantita dalla generosa soffiante realizzata in Hardox 400 che assicura una portata d'aria di ben 18.000 m3/h. L'azionamento della turbina avviene idraulicamente mediante un motore idraulico direttamente calettato sul motore della girante, limitando in tal modo rumorosità, vibrazioni e manutenzioni. Recentemente Autostrade per l'Italia ha siglato l'ordine per una nuova SK 660 che verrà destinata alla pulizia del Sesto Tronco di Cassino.
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TRATTORI
L'agricoltura 4.0 arriva in Italia grazie alla partnership tra Bonifiche Ferraresi e John Deere
La consegna delle prime macchine suggella la partnership tra la più grande azienda agricola italiana e il leader mondiale nella produzione di macchine per l'agricoltura. L'ordine rappresenta uno dei più importanti investimenti di rinnovamento del parco macchine a livello europeo e diffonderà ulteriormente in Italia i migliori mezzi e le migliori tecnologie agricole al mondo. Si è tenuta il 6 maggio a Jolanda di Savoia la consegna di 20 macchine agricole John Deere, leader a livello mondiale nella fornitura di prodotti e servizi avanzati rivolti al settore agricolo, a Bonifiche Ferraresi, la più grande azienda agricola italiana con circa 5.500 ettari di SAU (Superficie
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Agricola Utilizzabile). L'importante investimento sostenuto per l'acquisto di questi macchinari testimonia ancora una volta la riconosciuta leadership tecnologica e l'efficienza operativa delle soluzioni per l'agricoltura proposte dal prestigioso marchio statunitense. Presenti alla consegna Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Federico Vecchioni, Amministratore Delegato Bonifiche Ferraresi S.p.A., James F. Orr, Marzio Devalle e Fabio Garavelli, rispettivamente Vice Presidente John Deere, Amministratore Delegato John Deere Italiana e Sales Manager AG John Deere Italiana, Simona Caselli, Assessore all'Agri-
coltura Caccia e Pesca della Regione Emilia Romagna, Gabriele Cristofori, Presidente Consorzio Agrario del l'Emilia, Gianluca Lelli, Direttore Area Economica Coldiretti, Tiziano Tagliani, Sindaco di Ferrara e Presidente della Provincia di Ferrara, Mauro Tonello, Presidente Consorzi Agrari Italiani e Elisa Trombin, Sindaco di Jolanda di Savoia. La consegna dei macchinari agricoli sancisce il primo passo della partnership industriale firmata da Bonifiche Ferraresi e John Deere, grazie alla quale la più grande azienda agricola italiana adotterà i più moderni sistemi di coltivazione oggi disponibili. Gli investimenti tecnologici sostenuti da Bonifiche Ferraresi, i cui primi effetti si vedranno già nel 2016, porteranno la società a utilizzare sui suoi 5.500 ettari le più innovative soluzioni per l'agricoltura di precisione e sviluppare il concetto di sostenibilità nel senso più concreto del termine. La fornitura comprende in particolare quattro trattori specializzati per vigneti e frutteti 5085GN, cinque trattori compatti 6110RC, due trattori 6120R, due trattori 6145R equipaggiati con caricatori frontali H360, un trattore 6215R, due trattori 7310R e due trattori cingolati 8370RT; ad essi si affiancano un esemplare dell'innovativa mietitrebbia S680, una pressa
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quadra gigante L1534 e tre veicoli utilitari Gator XUV 855 4x4. Oltre alle riconosciute doti di affidabilità, efficienza operativa ed elevata produttività delle macchine John Deere, a contraddistinguere questa importante fornitura è soprattutto l'adozione delle più sofisticate soluzioni per l'agricoltura di precisione messe a punto dal costruttore statunitense. Fra queste, in primo luogo, il sistema di guida automatica satellitare integrato AutoTrac, che, caratterizzato da un eccezionale livello di precisione con un margine di errore inferiore ai 2 cm, consente di ridurre al minimo le sovrapposizioni fra i passaggi, gestire al meglio percorsi rettilinei e curve, e lavorare con la massima efficienza in qualsiasi condizione di visibilità. L'accuratezza del sistema consente di abbattere i costi di produzione in termini di manodopera, sementi, fertilizzanti e carburante, con un sensibile miglioramento dell'efficienza operativa e, soprattutto, della produttività per ettaro. Tutte le macchine sono inoltre dotate del sistema telematico JDLink John Deere, soluzione che ne permette il collegamento in remoto con l'ufficio dell'azienda agricola e i dispositivi mobili. La tecnologia si basa su un'unità di controllo MTG che raccoglie e trasmette dati via rete cellulare; ciò consente ai clienti di seguire la propria flotta, monitorare l'avanzamento del lavoro, gestire la logistica, accedere a tutte le informazioni relative la
macchina, analizzarne e ottimizzarne le prestazioni, ricevere SMS di avviso o messaggi e-mail, offrire assistenza remota all'operatore e automatizzare lo scambio di dati. Per sfruttare al meglio tali avanzate tecnologie, l'arrivo delle nuove attrezzature è stato preceduto dal completamento di Bonifiche Ferraresi della fase di georeferenziazione di tutti i 5.500 ettari di SAU, un processo che mai prima d'ora era stato compiuto in Italia su una superficie così estesa. La georeferenziazione dei terreni, attività prodromica all'agricoltura 4.0, permetterà tramite l'inserimento a 3 diversi livelli sotterranei di sensori che analizzano costantemente le caratteristiche del terreno, di dialogare con un sistema di satelliti dedicati i quali invieranno le informazioni alle macchine presentate oggi, consentendo un utilizzo più razionale di tutte le risorse necessarie, dall'acqua alle sementi, dai fertilizzanti ai trattamenti richiesti. Bonifiche Ferraresi, con il recente aumento di capitale, ha pianificato un importante piano di investimenti di 32 milioni di euro finalizzato a fare della società il primo player italiano del settore agroalimentare e uno degli attori protagonisti del mercato europeo. Federico Vecchioni, Amministratore
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Delegato di Bonifiche Ferraresi: "La partnership con John Deere è solo il punto di partenza di un percorso che ci porterà ad affermare l'innovativo modello di agricoltura proposto dalla nostra società" - ha spiegato - "un modello che unisce il recupero della tradizione con i più moderni e innovati sistemi di produzione agricola. L'evento di oggi rappresenta un altro importante passo nel nuovo corso di Bonifiche Ferraresi, un percorso che porterà la società a divenire il soggetto trainante di tutto il settore agricolo italiano e il pivot di progetti di ricerca e innovazione "in campo" con i principali centri ricerca nazionale e internazionale applicata al settore". "La partnership con Bonifiche Ferraresi è motivo di grande orgoglio per John Deere, il nostro team italiano e la nostra gamma di soluzioni e servizi", ha dichiarato James F. Orr, Sales Vice President di John Deere. "La nostra offerta di tecnologie avanzate per l'agricoltura rappresenterà un importante valore aggiunto per Bonifiche Ferraresi. Il pacchetto di soluzioni John Deere Farmsight, in particolare, aiuterà Bonifiche Ferraresi a portare il concetto di agricoltura moderna e sostenibile a nuovi livelli di efficienza e produttività".
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VERDE
Hymach: trattore che vai braccio che trovi GHERARDO MARCHELLI
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Con l'arrivo sul mercato dei trattori con il nuovo motore a doppio serbatoio, sono state diramate false informazioni sulla impossibilità di applicare il braccio tagliaerba a causa degli ingombri dei nuovi chassis di questi mezzi. Hymach invece ha accolto la sfida e si è messa in moto per trovare il modo ideale per allestire questa nuova generazione di trattori per continuare a proporre il binomio trattore braccio, che ritiene tuttora più che valido e supportato da oggettive ragioni sia tecniche che economiche. L'esperienza ultratrentennale dell'azienda di Stienta nell'allestimento dei più svariati mezzi con le proprie attrezzature professionali per la manutenzione del verde ha senz'altro giocato a suo favore. L'utilizzatore che sceglie di attrezzarsi con un trattore allestito con un braccio tagliaerba dispone di una grande varietà di possibilità e la libertà di scegliere il mezzo che gli dà più fiducia. Una volta ben chiare le caratteristiche che deve avere il braccio, la sartoria meccanica Hymach studia il telaio ad hoc trovando di volta in volta la soluzione adeguata per ogni mezzo. In questa occasione viene presentata la realizzazione per un Claas. Dalle immagini è ben evidente il telaio non invasivo costruito rispettando i punti di ancoraggio del trattore e utilizzando gli spazi consentiti. Certamente ad ogni trattore deve essere dedicato uno studio personalizzato, ma Hymach è abituata da sempre a trattare come unico ogni mezzo che gli viene affidato per l'allestimento, con l'obbiettivo di realizzare una macchina stabile, efficiente ed idonea ad essere omologata alla circolazione stradale. Nella fattispecie il braccio della serie Expanse di ben 10 metri di lunghezza è costituito da due segmenti articolati e un telescopico a due sezioni costruiti in acciaio ultraresistenziale che gli dona quelle caratteristiche di
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elasticità e resistenza necessarie ad assicurarne la lunga durata nel tempo. La struttura del braccio è ad esagono irregolare studiato meticolosamente per garantire la tenuta in asse dei diversi elementi. Ogni faccia dell'esagono è dotata di pattini di regolazione del gioco degli sfilabili per ottenere la minor flessotorsione ed allungare la vita degli stessi. I pattini sono costruiti con un poliammide autolubrificante ad elevata resistenza meccanica che evita lo sfregamento acciaio su acciaio e sono facilmente sostituibili nelle operazioni di manutenzione ordinaria. Hymach, grazie ai suoi sistemi di articolazione e ai terminali telescopici arriva a offrire bracci fino a 15 metri di lunghezza che possono lavorare dal filo ruota fino alla massima estensione senza dover ingombrare la carreggiata, fatto importante soprattutto nelle vie di comunicazione ad alto traffico. Il telaio non invasivo mantiene intatto lo chassis del trattore ed è provvisto di una traversa di stabilizzazione superiore, dotata di cerniere per consentirne l'apertura in caso di necessità di interventi di manutenzione al corpo del trattore. La macchina è inoltre dotata di un supporto per l'appoggio del braccio quando riposto in posizione di trasferimento che evita che sollecitazioni dannose si ripercuotano sull'intera struttura. La zavorra, necessaria per equilibrare il peso durante l'estensione del braccio, è applicata su supporti integrati nel telaio portante e sagomata seguendo la linea del trattore. Il gruppo serbatoio/centrale idraulica è indipendente dal resto della struttura ed è applicato posteriormente. Le funzioni della macchina sono comandante dal quadro digitale posto in cabina con comandi intuitivi e programma di service assistito per facilitare le manutenzioni ordinarie e mantenere così in ottimo stato di efficienza la macchina. I movimenti del braccio sono invece controllati da joystick monoleva che comanda il distributore elettroidraulico proporzionale grazie al quale i movimenti, la cui velocità è determinata dall'operatore, sono fluidi. La testata, in lega di alluminio, con taglio da 150 cm, è sagomata ad arco per agevolare lo scarico del materiale falciato. Il materiale con cui è realizzata determina una minor flessotorsione, un livello di rumore da vibrazione più basso, minor peso a parità di grandezza della testata, minor usura della carcassa in quanto
dotata di protezione interna. La cura posta nei più piccoli particolari, la progettazione e sviluppo sul mezzo, eseguiti in opera dimostrano che ancora oggi, con l'adeguata atten-
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zione alle richieste specifiche degli operatori e ai problemi che si trovano ad affrontare giornalmente si può offrire qualità ad un prezzo adeguato privilegiando il rapporto umano.
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PORTATTREZZI
Bonetti 4x4 F100X Euro 6 in alta Lombardia GHERARDO MARCHELLI
Maggio 2016 ...Non c'era posto migliore per scattare qualche foto… Il promontorio Valtellino, dipinto da mille colori e dalle cime innevate. Il nuovo veicolo Bonetti F100X Euro 6, consegnato ad un'impresa edile della provincia di Como, è un autocarro di categoria industriale (N1G), con passo 2.220, munito di ribaltabile trilaterale. La catena cinematica è azionata dal
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tamente dallo strumento di controllo Cluster. Il cambio Iveco a 6 marce + RM è accoppiato direttamente al riduttore Bonetti, il quale moltiplica i rapporti per uso stradale o da fuoristrada. La coppia ai due differenziali viene trasmessa tramite un 3° differenziale centrale che la ripartisce al 50% per entrambi gli assi. Ponti anteriori e posteriori di costruzione Bonetti, con lubrificazione totale a bagno d'olio, con la particolarità degli sterzanti anteriori con semiassi omocinetici, racchiusi ermeticamente nelle semisfere. Le sospensioni paraboliche, abbinate ai ponti rigidi, garantiscono un'alta motore FPT (Iveco) da 3.000 cc di cilindrata, che eroga 150 HP a 3.500 giri ed una coppia di 370 Nm a 1.320 giri. Grazie alle innovative caratteristiche e all'applicazione dell'AdBlue, il motore risponde alla normativa Euro VI e più precisamente alla norma 595/2009/CE- (UE) 136/2014A. Una novità è la possibilità della rigenerazione "forzata" dalla cabina, oltre alla diagnosi di eventuali errori diret-
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stabilità del veicolo anche nelle situazioni più impervie, in particolare durante l'utilizzo dello stesso con carichi estremi o durante la traslazione di attrezzature anteriori (tipo lama neve), grazie anche ai balestrini supplementari installati sia sulle sospensioni posteriori, sia su quelle anteriori. Pneumatici 215/75 r 17.5", montati su cerchi da 6.00", garantiscono un'ottima trazione su qualsiasi tipo di terreno. Di tipo M+S sono già conformi per il periodo invernale. La cabina in materiale composito anticorrosione (integrata da struttura metallica trattata in cataforesi) è ribaltabile elettricamente, per eventuali manutenzioni. Due posti, sedili anatomici dotati di poggiatesta, vetri elettrici, chiusura centralizzata, volante regolabile in altezza, spruzzini lavavetri integrati, predisposizione autoradio (antenna e altoparlanti), avvisatore luci accese e blocco porte, sono solo alcuni degli accessori di serie. La particolarità degli specchi a scomparsa permette di compattare il veicolo a 1.650 mm di larghezza reale. Bonetti da oltre 40 anni cerca ogni giorno di raccontare qualcosa di nuov o nel mondo dei " c ompac t truck" al fine di soddisfare i clienti più esigenti.
In questa occasione ringrazia l'Impresa Edile Socedil di Selva
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Giacomo, che negli ultimi 23 anni di attività utilizza veicoli Bonetti.
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PORTATTREZZI
MDB Green Climber LV300: il robot radiocomandato facile da usare GHERARDO MARCHELLI
Green Climber LV300 è la macchina radiocomandata compatta che MDB propone per la manutenzione del verde, pulizia dei cigli stradali e del sottobosco, oppure, con uso di altre attrezzature, per effettuare lavori in condizioni estreme. E' equipaggiata con sottocarro cingolato allargabile tramite il radiocomando: questo consente di lavorare in zone con pendenze elevatissime, addirittura fino a 60°. Quando le pendenze sono così alte ed estreme, il baricentro è determinante affinché la macchina possa lavorare senza rovesciarsi; Green Climber LV300 è dotato di un
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sistema che consente di allargare la carreggiata di 400 mm; così permette di abbassare ulteriormente il baricentro della macchina e di annullare i rischi di ribaltamento. Green Climber LV300 è il veicolo con il baricentro più basso della sua categoria, inoltre la possibilità di traslare il trincia a monte (e quindi spostare ulteriormente il centro di gravità) e il peso contenuto gli consentono di lavorare su pendenze dove altre macchine non riescono nemmeno a salire: il tutto avviene in totale sicurezza per l'operatore. L'allargamento dei cingoli è gestito dal radiocomando. I cingoli sono
rinforzati, in gomma con profilo ad alto grip o con inserti metallici, con sistema brevettato antistallonamento che garantisce che gli stessi, anche su pendenze estreme, non escano dal telaio grazie a rulli, slitte guida. Il motore dei cingoli a velocità elettronica sequenziale consente di avere sempre la massima potenza a qualsiasi velocità. Grazie al peso e alle dimensioni contenute, Green Climber LV300 è facile da trasportare anche dentro furgoni ed è estremamente maneggevole, tanto da riuscire ad arrampicarsi in zone dove operatori con decespugliatori o trattori con braccio trincia non riescono a lavorare. Il motore generoso con basse emissioni rispetta le normative europee e anche le più severe normative americane TIER 4 final e EPA, quindi è già pronto per le future normative europee. Per il lavoro in pendenze estreme MDB ha brevettato un sistema che garantisce la lubrificazione del motore anche su inclinazioni superiori a 60°. Il blocco motore così come le pompe idrauliche sono ancorati al telaio con tasselli antivibranti e il sistema di filtraggio aria a doppio stadio con prefiltro addizionale garantisce un filtraggio migliore per una maggiore resa e conseguente riduzione dei consumi. Il sistema idraulico della macchina è studiato per consentire movimenti fluidi, e senza scatti, essendo ben proporzionato, mantiene la tempera-
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tura dell'olio bassa con benefici su tutto il sistema idraulico. Lavorando a temperature ottimali le performance non diminuiscono a causa dell'olio troppo caldo. La ventola del radiatore olio è naturalmente dotata di sistema reversibile che espelle eventuali detriti depositati sul radiatore stesso. Il radiocomando ha una portata fino a 300 m e consente di controllare tutti i movimenti della macchina e degli attrezzi, ha la funzione di messa in moto, accelerazione e spegnimento del motore. E' dotato di un sistema di correzione della sterzata che, in caso di forte pendenza laterale, corregge la naturale inclinazione della macchina verso la discesa. Ha un regolatore della velocità massima. La gestione dell'avanzamento e della sterzata è attraverso un unico joystick per avere sempre una mano libera per gli altri movimenti (alzare il trincia in caso di pietre, gestire la traslazione del trincia...). Grazie alla elevata manovrabilità e sensibilità del radiocomando la LV300 risulta estremamente facile e veloce da usare per tutti gli operatori. Un caricabatteria, completo di batteria di scorta per il radiocomando, è a bordo macchina per avere sempre una batteria disponibile quando si
scarica. Essendo un portattrezzi versatile, tutti i movimenti dell'attrezzo sono gestiti tramite il radiocomando, si possono montare diversi tipi di attrezzatura compatibili con il peso e la potenza della macchina. Le attrezzature possono essere montate in modo facile e rapido: la piastra di attacco dell'attrezzo, così come l'impianto idraulico sono dotati di un sistema a sgancio rapido. Green Climber LV300 viene fornito con un trincia con disegno specifico per risultare molto performante, dotato di lame o martelli di diverse forme può tagliare e triturare erba alta, arbusti, cespugli, rovi, canne e piccoli alberi. La piastra di aggancio dell'attrezzo può
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traslare lateralmente per operare fuori dall'ingombro dei cingoli per un totale di 800 mm. Questa caratteristica ha due vantaggi. Consente di usare il trincia in zone dove la macchina non può arrivare: in prossimità di canali di scolo, vicino a muri, sotto strutture metalliche più basse della macchina (impianti fotovoltaici e simili). Può bilanciare la macchina quando si lavora in pendenze estreme: spostando a monte il peso dell'attrezzo si abbassa il baricentro e si migliora la trazione. Il sistema di attacco rapido è stato studiato per eseguire movimenti di brandeggio, traslazione e di sollevamento dellʼaccessorio, tutto tramite il radiocomando.
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PORTATTREZZI
Diverse esigenze, numerose necessità da soddisfare, una soluzione: Multicar M31
Prosegue l'attività di mi&p S.r.l. per la distribuzione dei veicoli Multicar e relativi allestimenti nelle regioni italiane. Il Piemonte, ed il Nord Ovest in generale, è una delle più importanti aree nazionali, caratterizzata da diverse realtà: grandi città con centri storici e zone collinari come Torino (dove sono stati consegnati lo scorso anno due veicoli M31 con lama e spargisale) ma anche piccole località di montagna e zone di pianura. Le svariate necessità operative imposte dalle condizioni di utilizzo e dalle attività da svolgere, impongono mezzi ed attrezzature pensate per uno specifico ambito. La variegata gamma dei Veicoli Multicar permette di individuare sem-
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pre la versione più indicata, ottimizzando le operazioni da svolgere e garantendo la possibilità di sfruttare al meglio il macchinario durante tutto l'arco dell'anno. Due forniture recentemente eseguite da mi&p dimostrano come, all'interno della stessa tipologia di veicolo, esistano configurazioni e varianti che trasformano in maniera sostanziale l'operatività del mezzo. Il Comune di Santa Maria Maggiore (VB), principale centro della Val Vigezzo e splendida località di montagna ai confini con la Svizzera, aveva la necessità di sostituire un veicolo compatto, ormai a fine vita, da destinare all'utilizzo di spargisale nel periodo invernale e a camion per
trasporto materiali vari nella restante parte dell'anno: il sindaco, prof. Claudio Cottini, affiancato dal consigliere delegato, sig. Maurizio Ruga, e lo staff tecnico del comune, hanno individuato le caratteristiche imprescindibili che il mezzo avrebbe dovuto avere per garantire la miglior funzionalità; mi&p ha così proposto un veicolo Multicar M31 versione T completo di cassone ribaltabile trilaterale e, vista la destinazione d'uso, la realizzazione del pianale è stata eseguita con lamiera di acciaio inossidabile che, assieme alle sponde in alluminio e alla cabina realizzata in fibra composita esente da corrosione, permettono di ottenere le migliori resistenze al deterioramento causato dal sale; il motore Iveco da 145 CV, il passo corto, la trazione 4x4 inseribile e il cambio completo di riduttore (velocità da 600 m/h a 110 km/h), garantiscono all'ente un veicolo confortevole, veloce e molto agile nelle strette strade di montagna in cui deve circolare. L'attrezzatura per lo spargimento del sale, già di proprietà comunale, è stata applicata con semplicità sul nuovo veicolo e, grazie all'impianto idraulico presente sul veicolo, potrà anche essere utilizzata senza l'ausilio di motore termico attualmente presente sull'attrezzatura, abbattendo rumorosità in fase di lavoro e costi di gestione.
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L'omologazione a 3,5 tonnellate di ptt per utilizzo con patente B lascia comunque disponibili quasi 1.000 kg di carico utile garantendo un'adeguata autonomia. All'estremo opposto della Regione Piemonte, dove le Alpi Marittime fungono da altro confine naturale - questa volta con la Francia - è stato consegnato un altro veicolo della casa tedesca Hako Multicar. Il Comune di Entracque infatti aveva la necessità di implementare il proprio parco veicoli con un mezzo compatto per gestire la viabilità del proprio territorio, raggiunto durante l'inverno da numerosi sciatori che frequentano le bellissime piste da discesa e sci di fondo, e allo stesso modo durante l'estate, quando i turisti sono attratti dalle innumerevoli bellezze naturali della zona. Il referente per i macchinari del comune, sig. Mario Ghiglione con gli operatori dei mezzi e sotto l'attiva presenza del sindaco, sig. Pepino Gian Pietro, hanno evidenziato la necessità di dotarsi di un veicolo compatto e di alta qualità da utilizzare in abbinamento ad una turbofresa per andare a liberare strade, piste ciclabili e pertinenze varie laddove l'utilizzo di un classico sgombraneve a spinta non può essere utilizzato, in quanto i percorsi da pulire non permettono lo scarico a lato strada della neve. La necessità degli sgombraneve rotativi è in particolare quella di pretendere alte potenze dell'impianto idraulico per l'azionamento dei rulli, affiancato ad un avanzamento del veicolo molto limitato. Nell'ottica di una gamma di veicoli polifunzionali da adibire alle numerose necessità operative degli operatori di settore, Multicar ormai da numerosi anni prevede anche una versione di veicolo con questa speciale caratteristica. La fornitura eseguita al Comune di
Entracque prevede appunto un Multicar M31 H che soddisfa appieno questa necessità. Il veicolo a livello telaistico, di motore, cabina, ponti, sospensioni..., mantiene invariate le caratteristiche tecniche distintive della gamma M31, mentre il cambio meccanico presente sulle versioni Tipper e Carrier viene sostituito da una trasmissione idrostatica che permette di ottenere qualunque velocità di avanzamento. La velocità massima di questi modelli è 70 km/h, anche se la macchina consegnata in Piemonte è stata limitata a 40 km/h in funzione della richiesta di omologazione come macchina operatrice, modalità che permette l'utilizzo con patente B anche per mezzi con peso totale superiore alle 3,5 tonnellate. Oltre al particolare sistema di avanzamento, la versione H dei veicoli M31 prevede un impianto idraulico ausiliario molto sviluppato e prestante: due pompe idrauliche alimentate da pto alla distribuzione arrivano ad erogare fino a 80 l/minuto (110 l/minuto nella nuova versione con sistema load sensing) già ad un regime del motore poco superiore ai 2.300 g/minuto; tale flusso di olio viene poi ripartito ai vari distributori, collegati alle connessioni rapide posi-
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zionate anteriormente, sul lato e nella parte posteriore del veicolo e da qui alle varie attrezzature da alimentare. I comandi potenziometrici in cabina permettono all'operatore di selezionare la quantità di olio desiderata sui vari circuiti ed individuata la conformazione ideale, di rimanere concentrato nella guida del veicolo. Un joystick posizionato a lato del sedile conducente permette all'operatore di selezionare l'avanzamento del veicolo ed invertire il senso di marcia continuamente (altra caratteristica importantissima per manovrare in spazi contenuti o per la pulizia di piazzali, parcheggi...). I numerosi distributori idraulici vengono comandanti dall'operatore tramite pulsanti posizionati sul joystick in maniera ergonomica ed intuitiva, facilitando al massimo le movimentazioni delle attrezzature e rendendo il lavoro semplice e confortevole. La turbofresa fornita in abbinamento a questo veicolo direttamente da Giletta di Revello, è una TF65/20 di Assaloni.com/Bucher Municipal ed ha una larghezza di lavoro di 2 metri e rulli da 650 mm. E' completa di rotazione idraulica del camino di lancio e del flap superiore per regolare la distanza di lancio, potendo all'occorrenza anche
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dirigere la neve su cassone di un camion per il trasporto. Un particolare sistema di sicurezza con riarmo automatico, permette di salvaguardare l'attrezzatura qualora, all'interno dello strato di neve, siano presenti materiali diversi come pietre, rami... L'applicazione avviene tramite una piastra anteriore originale Multicar con sistema di sollevamento Unilift (applicato alla piastra) facilitando l'aggancio rapido anche da parte di un solo operatore; inoltre questo sistema fa sì che, ad attrezzatura sollevata e quindi in posizione di trasferimento, lo sbalzo anteriore sia minimo, migliorando in maniera significativa sia il peso sull'asse anteriore che l'ingombro del mezzo. Tutte queste dotazioni permettono di
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prevedere l'applicazione, anche in fasi successive all'acquisto del mezzo, di numerose attrezzature, permettendo al cliente utilizzatore di sfruttare appieno il veicolo durante tutto l'anno, sia con attrezzature che richiedono sistemi idraulici semplici come spazzolatrici a rullo, piattaforme aeree, sgombraneve a spinta... ma anche per macchinari più particolari e con necessità idrauliche superiori come falcierba a braccio e spazzatrici aspiranti per citare due possibilità che trovano nell'avanzamento idrostatico una condizione di lavoro ideale. Queste ulteriori forniture dimostrano ancora una volta come i veicoli Multicar possono essere "costruiti" su specifica richiesta del cliente, partendo da versioni minime fino ad arrivare a
gamme più complete ed accessoriate per ottenere una polivalenza veramente molto marcata, obiettivo da sempre ricercato dagli uffici tecnici della casa madre tedesca, che coniando lo slogan One for All (uno per tutto), hanno nuovamente voluto sottolineare l'idea costruttiva di questi veicoli. In sostanza quindi, alcune speciali soluzioni sono opzionabili dai clienti utilizzatori in funzione degli obbiettivi che si pongono. Alcune caratteristiche sono di base su tutti i mezzi in produzione (so spensioni anteriori indipendenti, cabina ad alta visibilità, motore arretrato, comandi ergonomici, 4 freni a disco e 4 canali ABS, solo per citarne alcune). Due le cose imprescindibili in casa Multicar: qualità e affidabilità.
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STRADE
AMA S.p.A. e Iterchimica insieme per una città più ecologica e innovativa
AMA S.p.A., il più grande operatore in Italia nella gestione integrata dei servizi ambientali, e Iterchimica, azienda leader mondiale nel campo degli additivi per l'asfalto, hanno avviato una collaborazione per promuovere iniziative di sensibilizzazione all'utilizzo di prodotti innovativi ed ecosostenibili per la realizzazione di beni comuni. Come primo atto di questa partnership, è stato realizzato e inaugurato il 27 maggio 2016 un tratto di pista ciclabile sotto Lungotevere Oberdan a Roma, che ha come peculiarità l'utilizzo di una pavimentazione green e high tech studiata ad hoc per piste ciclabili. Il tratto oggetto dell'intervento, in precedenza caratterizzato da una pavimentazione alquanto sconnessa, è stato individuato grazie alla collaborazione di Biciroma (il movimento nato in seno alla onlus Associazione Due Ruote d'Italia). La collaborazione tra Iterchimica e AMA S.p.A. nasce dalla passione comune di coniugare innovazione tecnologica e sostenibilità al servizio dei cittadini. La donazione della pista ciclabile restituisce ai bikers romani un luogo in cui poter vivere in sintonia con il
fascino del contesto naturale e architettonico. La tecnologia, tutta italiana, di Iterchimica e la competenza sull'ambiente urbano di AMA permettono, infatti, la riqualificazione e valorizzazione di un'area cittadina senza contaminarne la storicità, fondendo tradizione e innovazione in un pratico esempio di economia circolare che può diventare un modello replicabile in altre zone di Roma e in altre città. Grazie ai suoi additivi di ultima generazione, interamente messi a punto e prodotti in Italia da 50 anni, Iterchimica è infatti in grado di consentire pavimentazioni stradali con percentuali altissime di asfalto riciclato (fino al 100%), abbassando le temperature di lavorazione, con un conseguente risparmio di energia e riduzione dei vapori bituminosi, aumentando di quasi il doppio la vita delle pavimentazioni grazie a speciali polimeri. AMA S.p.A. è diventata detentore unico di un brevetto per la realizzazione di un prodotto derivato da rifiuti solidi urbani (MB: Mineralized Bio mass) che consente il recupero della FOS (Frazione Organica Stabilizzata) in uscita dagli impianti di Trattamento Meccanico Biologico (TMB). La
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miscela derivante, ottenuta senza trattamenti chimici o termici ma attraverso una mescola a freddo, è adatta al risanamento ambientale e può essere utilizzata in siti idonei per il recupero sostenibile. Invece di finire in discarica, dunque, FOS potrà essere riutilizzata e trasformata in una base per strade, piste ciclabili, parcheggi, scarpate delimitanti autostrade e binari di ferrovie... La sinergia tra Iterchimica e AMA S.p.A. è appena iniziata. Questo tratto di pista ciclabile è stato l'occasione per testare la soluzione di Iterchimica per un asfalto colorato green e valutare successivamente la sua compatibilità con il "tecnosuolo", la miscela brevettata da AMA. Alla fine della sperimentazione e sulla base di sviluppi nella normativa, il prodotto AMA potrà costituire lo strato inferiore per questo genere di pavimentazioni. "Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati che sta portando questa collaborazione pubblico privato con AMA S.p.A.", ha dichiarato Federica Giannattasio, Amministratore Dele gato di Iterchimica. "Iterchimica ha da sempre posto particolare attenzione allo sviluppo di tecnologie e processi a basso impatto ambientale. Ha svi-
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luppato, nei suoi 50 anni di storia, un know-how specifico in termini di rivoluzione green nel settore. Infatti, con buone pratiche di produzione e di stesa e, grazie al contributo determinante degli additivi, l'asfalto per piste ciclabili, strade e parcheggi può durare almeno il doppio del tempo senza danneggiarsi. E naturalmente lo stesso vale per la riparazione delle buche, che, se fatta a regola d'arte, può essere duratura e non solo una soluzione temporanea". "La collaborazione con Iterchimica è molto importante" ha dichiarato Daniele Fortini, Presidente di AMA, "in quanto la condivisione delle reciproche conoscenze e competenze tecnico - scientifiche, sostenute in entrambi i casi da brevetti e knowhow specifici, permetterà di sperimentare adeguatamente nuovi prodotti sostenibili e green. Rientra in questa ottica anche lo sviluppo del "tecnosuolo", che consentirà di recuperare FOS, una frazione di rifiuto che, purtroppo, attualmente finisce in discarica. Con lo sviluppo del brevetto, AMA potrà sottrarre materiali al costoso smaltimento in impianti terzi fuori Roma, pianificando un più proficuo utilizzo di oltre 90 mila tonnellate/anno di frazione organica stabilizzata in uscita dai propri impianti. L'obiettivo futuro è di attivare una linea di produzione per permetterne l'utilizzo in tutte le possibili attività di risanamento ambientale". Il prossimo passo prefigurato nella collaborazione tra le due aziende sarà la costruzione di un tratto di pista ciclabile costituito dai due materiali, il "tecnosuolo" di AMA e la pavimentazione di Iterchimica. Se avrà successo, questa soluzione, tutta italiana, potrà contribuire a ridurre in maniera significativa la quantità di rifiuto in discarica sia come FOS che come fresato d'asfalto. Dati dell'intervento: Sponde del Tevere adiacenti al Lungotevere Oberdan tra Piazza del Fante e Ponte del Risorgimento Lunghezza dell'intervento: 500 m Quantità di asfalto migliorato posata: 122,5 m3, pari a 288 t, di cui più della metà proveniente da materiale riciclato Additivi impiegati: Ossido rosso: materiale completamente ecocompatibile, conferisce un colore rosso a tutta la massa dell'asfalto, lo rende gradevole nel contesto urbano e rende sicuro il percorso rispetto al traffico automobilistico; 30
Riduttore di temperatura: permette di produrre e stendere l'asfalto a temperature sensibilmente più basse di quello ordinario, ottenendo quindi un consistente risparmio energetico, quasi assenza di fumi e odori in fase di produzione e posa; Rigenerante: additivo che permette di rigenerare e utilizzare l'asfalto già usato (fresato) come se fosse un prodotto di primo impiego, garantendo le stesse prestazioni e la durata di un materiale vergine; Attivanti di adesione: additivi che ottimizzano e garantiscono l'adesione tra il bitume e il pietrisco di cui è composto il conglomerato bituminoso, ottenendo quindi le massime caratteristiche meccaniche e la lunga vita della pavimentazione; Polimeri selezionati: conferiscono
maggior prestazioni alla pavimentazione e ne allungano enormemente la vita. La posa è stata effettuata da una squadra specializzata di A.S. Appalti Stradali. Con l'intervento si è dimostrato che è possibile, utilizzando le tecnologie disponibili: produrre una pavimentazione stradale ecologica perché prodotta a basse temperature; utilizzare asfalto riciclato, evitando quindi lo scavo di materiale di primo utilizzo e il conferimento in discarica di quello fresato; realizzare pavimentazioni più durature "a maggior vita utile" e quindi meno soggette alle buche; risparmiare sia in fase di realizzazione che sui costi di manutenzione.
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PORTATTREZZI
Mercedes-Benz presente in forze a Ifat 2016
Alla 50esima edizione di Ifat a Monaco di Baviera, Daimler AG si è presentata ancora una volta con un ampio portafoglio di prodotti. Ifat è la fiera leader a livello mondiale per l'acqua, acque reflue, rifiuti e gestione delle materie prime, e un luogo dove i visitatori possono trovare strategie e soluzioni per l'utilizzo di risorse in cicli intelligenti in modo da garantire la conservazione a lungo termine con un grande successo. Come fiera leader mondiale per le tecnologie ambientali, Ifat mette in mostra con successo strategie e nuove soluzioni per l'utilizzo di risorse in cicli intelligenti in acqua, fognature, rifiuti e gestione delle materie prime al fine di garantire che essi siano conservati a lungo termine, che trova un suo importante spazio nel settore dei lavori comunali. Dal 30 maggio al 3 giugno, Daimler
AG ha mostrato la gamma dei propri veicoli per il settore comunale, come sempre potenti, economici e sicuri per garantire l'efficienza nei lavori pubblici. Presso lo stand 341 nel padiglione C4, nella zona esterna e alle manifestazioni, Mercedes-Benz ha permesso ai visitatori di avere le informazioni di tutta la gamma dei modelli presenti, esposti con allestimenti specifici del settore. I visitatori hanno potuto ammirare l'autotelaio Antos 2535 L 6x2 con cambio automatico Allison con convertitore di coppia - una prima mondiale in un Antos - così come un Mercedes-Benz Arocs 1835 LK 4x2 con chassis ribaltabile con spazzatrice Faun. Era presente anche un Atego 1321 L 4x2 con cabina doppia e piattaforma, nonché un Atego 1530 AK allestito per il servizio di viabilità invernale da Aebi Schmidt.
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Un telaio Econic NGT 2630 6x2/4 ENA con passo 3.900 millimetri e un Econic NGT 2630 6x2/4 allestito con compattatore per la raccolta rifiuti Faun hanno permesso di apprezzare gli indiscutibili benefici sia in termini di sicurezza che di operatività di questo modello con cabina ribassata. Naturalmente su questo mezzo erano presentati optional per incrementare ulteriormente comfort e sicurezza, come la porta di guida con angolo di apertura maggiorato ed il sistema di telecamere punto cieco, che fornisce al guidatore indiretta visibilità a tutto campo tramite uno schermo. Applicazioni specifiche nel settore comunale e della gestione delle acque erano offerte su un Unimog U 430, allestito con trinciatrice frontale Mulag e una piattaforma specifica, più un verricello montato posteriormente dallo specialista forestale Schlang & Reichart. Un Unimog U 530 con una fresa neve Schmidt era esposto per offrire una soluzione specifica per il lavoro per il servizio professionale invernale nelle regioni alpine ad alto innevamento. Un Fuso Canter 7C15 era presentato con attrezzatura spurgo, mentre un Fuso Canter 7C18 era allestito con compattatore Faun per la raccolta dei rifiuti, un 4x4 Fuso Canter 6C18D con un cassone Meiller ribaltabile trilateralmente aveva ua piastra frontale Aebi Schmidt pronto per l'allestimento per il servizio di viabilità invernale.
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PORTATTREZZI
Cippatrice autocaricante mobile per la nuova serie X dei trattori portattrezzi Tre Emme Merlo GHERARDO MARCHELLI
Con un'applicazione particolare Merlo Group sottolinea la polivalenza della nuova serie X dei trattori portattrezzi Tre Emme. Montando frontalmente una trincia abbinata ad un braccio idraulico con pinza per il carico dei tronchi, Merlo mette a disposizione una postazione di lavoro confortevole per attuare un lavoro tipicamente svolto da due macchine. Qui l'operatore può eseguire in solitaria la cippatura dei tronchi stando comodamente seduto in cabina, naturalmente climatizzata e lontano dalla polvere.
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Essendo tutta l'attrezzatura applicata frontalmente e trasportata dal mezzo il lavoro è ulteriormente semplificato, infatti non è più necessario creare un luogo di lavoro dove si siano precedentemente accatastati i tronchi, ma sarà il portattrezzi ad andare in giro per raccoglierli e cipparli direttamente sul posto. Tuttalpiù, se si vuole raccogliere il cippato, sarà da affiancare un mezzo per la raccolta dello stesso. Grazie alle doti estreme della serie X è inoltre praticamente possibile andare ad eseguire la cippatura con la
raccolta dei tronchi in luoghi prima impensabili, tutto in un'unica operazione e con un solo operatore. Questa attrezzatura sfrutta gli innumerevoli vantaggi dell'azionamento per via idraulica rispetto ai sistemi tradizionali che utilizzano dispositivi meccanici. Le attrezzature in uso possono lavorare in posizioni che vanno oltre gli angoli massimi am messi dagli alberi cardanici, non ci sono organi meccanici soggetti a rottura e, di conseguenza, sono esclusi contraccolpi alla catena cinematica. In più l'operatore può invertire il senso di rotazione dell'attrezzatura con un semplice comando elettroidraulico in cabina. Grazie alla presa di forza idraulica anteriore da 350 l/min - 420 bar, che per la versione più potente arriva a 500 l/min - 420 bar, la serie di portattrezzi Tre Emme si rende utile nei più disparati lavori potendo azionare attrezzature estremamente potenti che permettono di operare nella manutenzione forestale con efficacia e redditività. Trinciatori per la realizzazione ed il mantenimento di strisce tagliafuoco, aree di rispetto per linee elettriche ad alta tensione e gasdotti, sistemi per la bonifica di aree sassose, cavaceppi per eliminare le radici delle piante dopo il taglio, cippatrici
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per triturare legname da biomassa, preparatori del suolo e ricondizionatori del terreno, bracci decespugliatori per la pulizia delle banchine stradali e sfrondamento piante, e molte altre attrezzature ricche di tecnologie avanzate. Tutti gli equipaggiamenti possono essere dotati di connettori idraulici ad innesto rapido semplificando e rendendo estremamente rapida la loro sostituzione. L'esclusiva visibilità su 360° e l'incredibile maneggevolezza ne fanno strumenti ideali per i professionisti che guardano alla qualità del risultato senza compromessi. Sono ideali per gli enti e le amministrazioni locali che mirano alla produttività ed alla qualità del servizio. Le dimensioni compatte ne valorizzano l'impiego negli ambienti confinati mentre le prestazioni sono da veri cavalli di razza. Il sollevatore idraulico anteriore e posteriore, la presa di forza idraulica anteriore, i motori 6 cilindri Deutz con potenze fino a 260 kW (350 CV) Tier IV Final, la trasmissione idrostatica a controllo elettronico con velocità massima 36 km/h, la trazione integrale permanente e sterzatura delle quattro ruote con tre modalità, la cabina a norme Rops/Fops con trasparenti anti sfondamento omologati e l'impianto idraulico con pompa Load Sensing sono le peculiarità di queste macchine. La struttura di acciaio dei trattori portattrezzi è l'ossatura indistruttibile sulla quale è costruito un sistema di lavoro altamente tecnologico. Il telaio, rinforzato con blindature ad alta efficienza nelle zone più esposte, esaspera il concetto di rigidità e resistenza grazie al suo esclusivo design antitorsione: il risultato è una gamma di
macchine particolarmente efficienti e robuste in tutte le applicazioni, in particolar modo quelle più dure. L'in novativo telaio antitorsione con blindature ad alta efficienza permette un elevato franco da terra per operare in fuoristrada estremo con un baricentro basso per la migliore stabilità. Nella parte posteriore del telaio può essere allestito un verricello idraulico radiocomandato e le portate variano da 7,5 a 12 tonnellate in funzione dei modelli. Rinnovati principalmente nelle motorizzazioni Deutz Tier IV Final che permettono di essere in regola con le nuove normative e rispettare vieppiù più l'ambiente. Sempre per la sensibilità verso l'ambiente, andando ad operare principalmente in luoghi naturali da rispettare, le macchine Merlo sono presentate tutte con olio idraulico bio, per le sue doti di durata e di biodegradabilità, in modo da evitare sversamenti inquinanti in tutte le
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situazioni, proponendo Panolin come prima scelta, accontentando comunque il cliente se ha altre preferenze. La progettazione dei nuovi modelli ha visto il sapiente posizionamento delle nuove motorizzazioni e degli ingombranti componenti, come il serbatoio per l'AdBlue e il filtro antiparticolato, riuscendo a mantenere la componentistica di tutti i modelli nelle medesime posizioni per l'85%, semplificando molto la vita degli utilizzatori e dei tecnici. Per allocare il tutto è stato aumentato il passo delle macchine di qualche centimetro migliorandone ulteriormente la stabilità. Rispetto alla serie precedente è stata ottimizzata la gestione elettronica, il Load Sensing, ed è stato applicato il filtro in alta pressione in uscita della pompa servizi, un must in ambito forestale e per le municipalità con le attrezzature per la viabilità invernale. Inoltre è possibile un nuovo sistema antincendio certificato a livello mondiale.
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STRADE
Anpel per Zara - Expo di Milano: il sottopasso silenzioso ed ecologico
Una delle infrastrutture viarie realizzate in occasione dell'esposizione universale 2015 di Milano, la strada di collegamento Zara - Expo, contempla dei sottopassi che si caratterizzano per le prestazioni fotocatalitiche e fonoassorbenti in opera, ottenute grazie all'impiego degli elementi costruttivi Anpel a basi di argilla espansa Leca. Inaugurata a pochi giorni dall'apertura della grande manifestazione Expo 2015, la "Strada di collegamento Zara - Expo" (Ss. 11 - Ss. 233) è una nuova infrastruttura viaria finalizzata a migliorare la mobilità veicolare in senso trasversale dell'area Nord Milano e la viabilità di accesso alla porta Est del sito che ha ospitato l'esposizione internazionale da poco conclusa. La nuova strada, dedicata al trasporto su gomma di carattere pubblico e collettivo (taxi, navette, autobus privati...) proveniente sia dalla città che dalla rete autostradale, ha richiesto l'adozione di una serie di misure volte a mitigarne l'impatto acustico sull'area circostante, nonché la sperimentazione di alcune soluzioni destinate ad abbattere il tasso di inquinanti nell'atmosfera. Due esigenze progettualmente risolte grazie a materiali a base di argilla espansa Leca, materiale leggero, naturale, resistente e isolante, utilizzato sia per la realizzazione dei conglomerati bituminosi del manto stradale, che come ele34
mento di base dei pannelli fonoassorbenti impiegati in una sezione parzialmente scoperta di un tratto in galleria della nuova arteria. Lunga 2,2 km, la Zara - Expo ha una struttura a doppia carreggiata con due corsie per senso di marcia, da via Eritrea alla porta Est del sito espositivo, passando al di sotto di Largo Boccioni e dell'accesso autostradale della A8 Milano - Laghi. Dopo un'analisi preventiva delle provenienze e destinazioni dei flussi di traffico connessi a Expo 2015, sia cittadine che extraurbane, l'intervento è stato suddiviso in due lotti funzionali A e B. Il primo collega via Eritrea a via Stephenson, garantendo l'accessibilità per le provenienze cittadine, mentre il secondo connette il nuovo svincolo di Cascina Merlata e le rampe del collegamento Molino Dorino - Autostrada A8 con via Stephenson e il sito espositivo, contribuendo a garantire l'accessibilità per le provenienze extraurbane. La prima parte della strada, da via Eritrea a via Stephenson, è stata realizzata in galleria per minimizzare l'impatto sul quartiere di Quarto Oggiaro. Al di sopra della galleria sono in corso di realizzazione un parco di oltre un ettaro e mezzo, un centro sportivo polifunzionale e degli orti urbani a beneficio della zona. L'opera consta di 600 m di galleria a cielo aperto costruita con sistemi di paratie e tiranti. L'impianto di illumi-
nazione e sicurezza è a luci led di ultima generazione. La parte aperta della galleria, della lunghezza di circa 60 metri, è rivestita con Lecablocco Fonoassorbente della tipologia FonoLeca Quadro a base di calcestruzzo di argilla espansa Leca e con speciali forometrie tronco coniche per la riduzione dell'impatto acustico della nuova infrastruttura. Il rivestimento, oltre a conferire un gradevole risultato estetico con differenti fasce di colore, ha un valore di fonoassorbimento DL di 18 dB che permette di raggiungere la classe A5. Un altro importante risultato è l'eccellente capacità fotocatalitica di assorbimento di ossido di azoto (NOx) del rivestimento in Lecablocco Fonoassorbente FonoLeca Quadro utilizzato (sino all'84% a 60 minuti per le porzioni di colore grigio chiaro). Anche la pavimentazione stradale è di tipo fonoassorbente su tutta la tratta per ridurre l'impatto acustico del traffico, grazie al tappeto stradale in conglomerato bituminoso con argilla espansa Leca per ottenere un manto particolarmente drenante e fonoassorbente. La particolare struttura dell'argilla espansa Leca, infatti, attenua il rumore riducendo sensibilmente la riflessione dell'onda acustica, caratteristica che, unita ad una curva granulometrica ben studiata, ha conferito al conglomerato ottimi valori di assorbimento acustico.
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MATERIALI
15 milioni di investimenti nella filiera Ecopneus del riciclo degli Pneumatici Fuori Uso L'economia circolare dà spinta allo sviluppo. Il bilancio dell'attività di Ecopneus nel 2015: 246mila tonnellate di PFU recuperate, +8% sul target, domanda di gomma riciclata in aumento; benefici economici: importazioni di materie prime evitate per 119 milioni di euro, 56 milioni distribuiti alle imprese della filiera; benefici ambientali: evitate emissioni in atmosfera per 363mila t di CO2 eq, prelievi di materie prime per 355mila t e consumi di acqua di 1,8 milioni di m3. L'industria del riciclo dei PFU in Italia funziona: crea ricchezza, occupazione, consente risparmi per il Paese, riduce emissioni climalteranti, prelievi di materie prime, consumo di acqua. Ecopneus, che rappresenta quasi il 70% del mercato, presenta i dati del 2015 annunciando importanti segnali: il riciclo complessivo di materia supera la soglia del 50%, la domanda di gomma riciclata è in aumento e le imprese della filiera investono. "Le aziende di frantumazione che lavorano con Ecopneus stanno effettuando investimenti per 15 milioni di euro" dichiara Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus. "E' un dato che dà la dimensione del dinamismo del settore e della fiducia che gli imprenditori italiani ripongono nella green economy. La qualità del materiale si affina sempre più e migliorano le valenze applicative. La circular economy produce risultati concreti". Nel 2015, Ecopneus ha raccolto oltre 241mila t di PFU (pari a circa 27 milioni di pezzi) presso oltre 25mila gommisti in tutta Italia, superando dell'8% il target di legge (target calcolato su pneumatici nuovi immessi al consumo dai soci). Altre 6,6mila tonnellate sono state raccolte presso siti di accumulo preesistenti e grazie al Protocollo per la Terra dei Fuochi (firmato dal Ministero dell'Ambiente, l'Incaricato del Governo per i roghi di rifiuti in Campania, le Prefetture e i
Comuni di Napoli e Caserta e Ecopneus, il Protocollo prevede interventi straordinari di raccolta di Pneumatici Fuori Uso abbandonati sul suolo pubblico nel territorio delle Province di Napoli e Caserta grazie alle risorse messe a disposizione da Ecopneus). Sono 246mila le tonnellate recuperate nel 2015, per il 54% come materia e per il 46% come energia. Il recupero dei PFU ha portato importanti benefici ambientali, calcolati dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile: nel 2015 è stata evitata l'emissione di 363mila tonnellate di CO2 eq (come 80mila automobili che percorrono 30mila km in un anno), un prelievo di materie prime di 355mila tonnellate (pari al peso di 1.000 Airbus 380) e un consumo di acqua di quasi 1,8 milioni di m3 (un volume equivalente a 710 piscine olimpioniche). Il costo di gestione complessivo è stato pari a 64,2 milioni di euro, di cui circa l'88% distribuito alle imprese della filiera, che danno lavoro a 642 persone. Il beneficio economico per il Paese è traducibile in 119 milioni di euro di importazioni di materie prime evitate. "Questi risultati testimoniano la crescita di un settore strategico per un'economia circolare a bassissime emissioni di carbonio" commenta Edo Ronchi, Presidente della Fondazione
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per lo Sviluppo Sostenibile. "L'Italia è una best practice europea, con un'importante filiera della green economy e rilevanti ricadute economiche ed occupazionali: ora deve innovarsi per affrontare le prossime sfide. Il Decreto di riferimento (5 febbraio '98) andrebbe aggiornato considerando le tante opportunità di riciclo per prodotti e applicazioni, inimmaginabili fino a 20 anni fa. Occorre lavorare sul la responsabilità estesa del produttore e alla revisione della normativa in ottica End of Waste allineandosi ai recenti indirizzi a livello europeo". Il sistema dimostra di funzionare, dunque, ma restano ancora alcuni problemi aperti. Per limitare i rischi ambientali di importazione illegale e vendita in nero di pneumatici, dal 2011 Ecopneus ha raccolto un extra quantitativo di PFU pari a quasi 90mila tonnellate, per un onere complessivo di 16 milioni di euro di costi supplementari non coperti dalla gestione ordinaria. "La situazione nel 2016 rischia però di esplodere avverte Corbetta - senza che vi siano le risorse per far fronte alla raccolta degli extra quantitativi non coperti da contributo ambientale. Stiamo lavorando con le istituzioni e con altri soggetti del sistema per trovare al più presto soluzioni strutturali a questo problema". 35
TECNICA
I lubrificanti ecologici negli acquisti verdi della pubblica amministrazione e l'esperienza di un consorzio di bonifica
Difendere l'ambiente e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici attraverso l'adozione di pratiche virtuose: questo imperativo è ormai entrato anche nelle pratiche di acquisto della pubblica amministrazione attraverso il cosiddetto GPP (Green Public Procurement) che regolamenta la pratica di inserire criteri ambientali nelle procedure di appalto. Tale pratica, ormai non più una novità, è stata profondamente rinnovata, prima dal cosiddetto "Collegato Ambientale" (L. 221/2015) poi dal recente nuovo codice degli appalti (D. lgs. 50/2016). Le novità introdotte sono molte e la pratica degli acquisti verdi viene sempre più proposta dal legislatore come una parte organica delle procedure di acquisto che sempre meno sono volte al puro contenimento della spesa. Al contrario il nuovo codice degli
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appalti dà una chiara preferenza a processi di selezione che permettano di valorizzare gli aspetti qualitativi delle offerte, la riduzione dei costi sul lungo periodo (in particolare quelli energetici) oltre agli aspetti ambientali e sociali. Dal punto di vista del mercato dei lubrificanti ecologici, la possibilità di utilizzare i costi del ciclo di vita come metodo di valutazione delle offerte è forse più significativa dell'obbligo di applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) che riguardano i lubrificanti solo in modo tangenziale. La valutazione del costo del ciclo di vita, normato dall'art. 96 del nuovo codice, comprende i costi sostenuti dall'amministrazione aggiudicatrice durante tutta la vita del prodotto, servizio o lavoro e non solo il costo di acquisto. Tra questi sono compresi: i costi connessi all'utilizzo, come il con-
sumo di energia e altre risorse; i costi di manutenzione; i costi relativi al fine vita, come i costi di raccolta, di smaltimento e di riciclaggio; i costi imputati a esternalità ambientali come le emissioni di CO2 o di inquinanti. Applicato all'acquisizione di lubrificanti, e a tutti quei prodotti o servizi che prevedono l'utilizzo di lubrificanti (veicoli e attrezzature utilizzate per i servizi di trasporto pubblico, gestione del verde urbano, gestione rifiuti…) tale criterio permette di valorizzare le caratteristiche proprie dei lubrificanti ecologici e biodegradabili. Un lubrificante ecologico o biodegradabile, come i prodotti della linea Panolin ECLs (Environmentally Considerate Lubricants), non è solo un composto chimico meno inquinante se disperso nell'ambiente, ma possiede delle caratteristiche tecniche che permettono di migliorare le prestazioni complessive dei macchinari su cui sono utilizzati, comprese quelle ambientali. I prodotti Panolin ECLs, distribuiti in esclusiva sul territorio nazionale da E.C.O. Italia, sono lubrificanti 100% sintetici a base di esteri saturi (HEES secondo ISO 15380) che garantiscono livelli prestazionali di alta gamma decisamente superiori rispetto ad un corrispondente olio minerale: maggiore stabilità del prodotto alle variazioni di temperatura, maggiore durevolezza e mantenimento delle caratteristiche nel tempo, filtrabilità e maggiore protezione dei macchinari. Tali caratteristiche permettono di allungare la vita utile dell'olio, aumentando la durata degli intervalli tra un cambio d'olio e l'altro, diminuendo i fermi macchina ed andando ad incidere positivamente sui costi di esercizio complessivi. Di più, permettendo il consumo di un quantitativo minore di olio, si va ad incidere su tutti gli aspetti proposti dall'art. 96: i costi di manutenzione, smaltimento e le
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esternalità ambientali quali emissioni di inquinanti e CO2. I prodotti Panolin sono già stati scelti da numerosi clienti pubblici, in particolare da società multiutility per equipaggiare i veicoli per la raccolta dei rifiuti e la pulizia delle strade. In questa occasione vogliamo presentare l'esempio di un consorzio di bonifica con sede in Emilia Roma gna, che svolge un importante lavoro di presidio e monitoraggio del territorio dal punto di vista idrogeologico mediante la gestione delle acque piovane, la manutenzione di una fitta rete di canali e di strade interpoderali, nonché di impianti idrovori di sollevamento a beneficio delle comunità residenti (attualmente 60 comuni). La salvaguardia dell'ambiente è una delle priorità di un consorzio di bonifica, e viene perseguita attraverso scelte consapevoli, anche in materia di lubrificanti. Incontriamo il responsabile operativo della manutenzione di una delle sedi del consorzio, che da tempo ha optato per l'utilizzo di lubrificanti e grassi ecologici per le paratoie degli impianti e per i mezzi agricoli che effettuano la manutenzione degli argini dei canali, al quale rivolgiamo alcune
domande relative a questa scelta. Quale tipologia di prodotto usate? Per quale applicazione? "Utilizziamo più prodotti in base alle diverse esigenze applicative. Per la lubrificazione esterna delle catene delle paratoie stiamo utilizzando Panolin Biotrack E, mentre per la lubrificazione interna utilizziamo Panolin Stella Maris." Quali sono state le motivazioni che vi hanno portato a scegliere questi prodotti? "I motivi che ci hanno portato alla scelta di lubrificanti e grassi ecologici sono legati alla delicatezza della nostra attività: il consorzio presta estrema attenzione agli aspetti della sicurezza (non a caso ha ottenuto numerose certificazioni in questo ambito) essendo responsabile, tra le altre cose, della gestione e distribuzione delle acque piovane ad uso irriguo a favore dei fondi agricoli dislocati nel territorio di competenza, per cui deve avere la sicurezza che in caso di incidentale sversamento di lubrificante (cosa accaduta anche di recente) non ci siano conseguenze dannose per l'ambiente circostante. Per quanto riguarda le catene delle paratoie, abbiamo riscontrato in que-
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sti lubrificanti e grassi prestazioni tecniche molto buone e allo stesso tempo caratteristiche di biodegradabilità in grado di assicurare che l'ambiente acquatico non subisca danni in caso di incidenti. Oltre all'aspetto della biodegradabilità, inoltre, questi prodotti evitano l'effetto "arcobaleno" caratteristico dei prodotti a base minerale e che, in luoghi di interesse turistico, non sono di poco conto." Quali vantaggi state riscontrando? "Oltre alla sicurezza ambientale che la formulazione assicura, abbiamo constatato una resa tecnica eccellente ed una durata maggiore rispetto ad analoghi prodotti a base minerale: praticamente il prodotto può essere usato senza dover essere cambiato per un tempo molto più prolungato rispetto a quanto accade usando un prodotto minerale. Questo, in una prospettiva di medio - lungo periodo, determina un sensibile abbattimento dei costi complessivi. L'esperienza positiva che constatiamo ci sta persuadendo ad inserire i lubrificanti ecologici tra i criteri da considerare per l'assegnazione degli appalti a società terze (ad esempio per la manutenzione dei bordi dei canali irrigui)."
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TECNICA
Più pulita l'aria di Monaco grazie a un veicolo elettrico con automatico Allison Le trasmissioni completamente automatiche di Allison giocano un ruolo importante nel successo degli autocarri elettrici di corto raggio al lavoro per il Gruppo Scherm e il suo cliente BMW. Per oltre sei mesi il Gruppo Scherm ha utilizzato un trattore portuale Terberg YT202-EV al cento per cento elettrico con un cambio automatico Allison Serie 3000™ per il trasporto di materiale del Gruppo BMW. Rispetto a un veicolo diesel, Terberg YT202-EV risparmia all'atmosfera circa 12 tonnellate di biossido di carbonio l'anno. Secondo Rainer Zoellner, responsabile del progetto "e-truck" del Gruppo Scherm, se il veicolo elettrico continuerà a dimostrare la sua validità fino alla fine del programma pilota di un anno, è probabile che il progetto prosegua. "Il veicolo elettrico completa il servizio in orario e ne siamo pienamente soddisfatti e, fino ad ora, abbiamo avuto solo esperienze positive con la trasmissione Allison." I gruppi BMW e Scherm hanno realizzato un investimento a sei cifre nel progetto pilota e questo per una buona ragione. Grazie alla propulsione elettrica, il veicolo genera pressoché zero particolato e opera in maniera molto silenziosa. Inoltre, la trasmissione Allison offre molti vantaggi nel traffico intenso e nelle strade strette di Monaco di Baviera. L'autocarro automatico da 40 tonnellate fa la spola tra il centro logistico
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del Gruppo Scherm e lo stabilimento BMW, a circa 3 km di distanza, otto volte al giorno durante la settimana lavorativa. "Il camion ha una velocità massima di 40 km/h ma il traffico cittadino rallenta la velocità media" - afferma Zoellner. "La trasmissione Allison dà un aiuto considerevole durante il trasporto perché rende il veicolo semplice da guidare e facile da manovrare. Gli autisti apprezzano particolarmente l'avvio alla partenza, rapido e senza strappi." Il Terberg YT202-EV trasporta componenti per automobili BMW come ammortizzatori, molle e sistemi di guida in due turni, dalle 6 del mattino fino a mezzanotte. I cicli di lavoro brevi e ripetitivi si adattano bene al veicolo elettrico. Con un'autonomia fino a 100 km quando la batteria è completamente carica, può completare il percorso di 48 km al giorno senza doversi fermare per la ricarica. La notte, le batterie vengono caricate per tre o quattro ore con elettricità verde al cento per cento presso la stazione di ricarica di Scherm. Il cuore del trattore elettrico YT202EV è il motore sincrono trifase a raffreddamento liquido di Siemens (614 V) con potenza nominale massima di 138 kW (188 HP). Secondo Erik-Wim Vos, responsabile veicoli elettrici di Terberg Benschop nei Paesi Bassi, la trasmissione completamente automatica Allison Serie 3000 è perfetta per questa catena cinematica.
"L'autocarro elettrico dovrebbe partire con un peso totale lordo fino a 65 tonnellate e raggiungere la velocità massima il più in fretta possibile". "In questa circostanza la trasmissione completamente automatica Allison con convertitore di coppia che moltiplica la potenza fa la differenza. Inoltre, utilizziamo la predisposizione per la presa di forza (PTO) per alimentare la pompa idraulica, il che ci risparmia un ulteriore generatore elettrico." In altre parole, senza una trasmissione Allison, sarebbe servito un motore più grande e costoso per il Terberg YT202-EV. Allison 3000 è anche la trasmissione esclusiva utilizzata sui trattori Terberg YT. Ad oggi, venti trattori portuali YT202EV sono operativi in tutta Europa (Danimarca, Svizzera, Germania e Paesi Bassi) e ulteriori veicoli saranno consegnati entro fine anno. Da luglio 2014, il fornitore di servizi logistici Berliner Hafen - e Lagergesellschaft GmbH (BEHALA) sta utilizzando un YT202-EV per trasportare i container dal porto di Berlino alle diverse destinazioni in città. Negli altri paesi, i mezzi elettrici vengono utilizzati principalmente da imprese alimentari, come Migros, Ferrero e Bakker Barendrecht (Univeg). Erik-Wim Vos stima che l'interesse futuro per i trattori terminali elettrici sarà molto alto. "Grazie ai feedback positivi ricevuti dai nostri clienti e agli enormi vantaggi ambientali, ci aspettiamo un ulteriore aumento della domanda."
Lavori Pubblici n. 80 maggio - giugno 2016