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4 Due iniziative per conoscere GPP e i prodotti verdi: Flormart GPP LAB (Padova) e Forum Compraverde BuyGreen (Roma) Silvano Falocco, Dana Vocino 6 Green Projects oltre a realizzare i parchi gioco rende più sicuri quelli già esistenti Gh. Marchelli 8 La scelta di lubrificanti ecologici e il principio "chi inquina paga" 10 Due importanti acquisizioni per il Gruppo Aebi Schmidt 12 Hymach: trattore che vai braccio che trovi - parte seconda Gh. Marchelli 14 Soluzioni Elia Peroni per manutenzioni speciali: conglomerati per microtrincea, giunti a tampone e pavimentazioni in calcestruzzo 17 Moduli Containex per le associazioni sportive Ga. Marchelli 18 Green Climber MDB: le ragioni di un successo 20 Portattrezzi TreEmme Merlo professionisti nello sgombero neve Gh. Marchelli 22 Dimostrazione estiva Unimog a Sedico Ga. Marchelli 26 Iterchimica attiva anche nella formazione 27 Fuso Canter: rinnovata versione Euro 6 28 mi&p completa altre forniture Multicar in Nord Italia 31 I principali costruttori scelgono Allison Transmission sui veicoli per la raccolta rifiuti e il settore municipale 32 Bitemulsion SAMI: l'importanza della mano d'attacco ad elevate prestazioni Francesco Santoro, Massimo De Deo 36 Stabilizzazione del terreno con l'escavatore: i molteplici impieghi della nuova fresa universale di Seppi M. 38 Cresce la famiglia di veicoli utilitari John Deere Gator
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Due iniziative per conoscere GPP e i prodotti verdi: Flormart GPP LAB (Padova) e Forum Compraverde BuyGreen (Roma) SILVANO FALOCCO, DANA VOCINO - Fondazione Ecosistemi
Il legislatore italiano - con il Collegato Ambientale l. 221/2015 e il nuovo Codice degli Appalti D. lgs. 50/2016 ha appena reso obbligatorio il GPP/Green Public Procurement sui cui parametri il Ministero dell'Am biente con Decreto del 24 maggio 2016 è intervenuto aumentando le quote percentuali di appalti pubblici (il 50% nel 2016, 62% dal 2017, 71% dal 2018, 84% dal 2019, 100% dal 2020) che dovranno adottare i Criteri Ambientali Minimi nelle specifiche tecniche e nelle clausole contrattuali, ferma restando la quota del 100%, fin da ora, per tutti quegli appalti che incidono significativamente sulle emissioni di CO2 e sul consumo delle risorse naturali. E' quindi evidente che serve uno sforzo poderoso e immediato, da parte di tutti gli stakeholders, nelle attività di diffusione del GPP, attraverso la formazione delle centrali d'acquisto e la sensibilizzazione degli amministratori, delle associazioni di categorie, delle camere di commercio e delle stesse imprese, che si trovano a operare in un mercato pubblico, sempre più green. Questo sforzo produrrà risultati solo 4
se sarà sistematico e puntuale e se vedrà alleati tutti gli attori delle filiere produttive, coinvolte nelle categorie di attività economica per le quali si devono produrre dei criteri ambientali minimi. In Italia sono undici e riguardano l'edilizia, la costruzione e manutenzione delle strade, la gestione del territorio, la gestione energetica degli edifici, il verde urbano, la gestione dei rifiuti e altri servizi ambientali. Per questo vanno salutati con grande entusiasmo due importanti appuntamenti che, tra Padova e Roma, chiameranno gli operatori a confrontarsi specificatamente sugli attualissimi temi dei criteri ambientali e delle loro diverse implicazioni, attraverso seminari, attività formative, laboratori di apprendimento e matchpoint. Il primo, Flormart GPP LAB, promosso da Padova Fiere e AdescoopAgenzia dell'Economia Sociale, in occasione della 67^ edizione di Flormart, che si svolgerà alla Fiera di Padova, dal 21 al 23 settembre 2016, e rappresenta la prima piattaforma in Italia, dedicata al GPP, all'interno del sistema fieristico nazionale. Flormart è infatti la più importante fiera dedicata al verde urbano, al rap-
porto tra urbanistica e paesaggio, e ha sempre avuto una particolare attenzione alle soluzioni ecologiche, tecnologiche, organizzative e innovative in tema di qualità, creatività, ricerca e utilizzo di nuovi materiali nel campo dell'applicazione del verde. Flormart GPP LAB 2016 si articolerà in due attività, FlorTraining, con due appuntamenti di approfondimento (un seminario formativo e di sensibilizzazione e un convegno istituzionale), il 21 e il 22 settembre, con qualificati esperti di settore, per discutere dei criteri per la realizzazione delle aree verdi e del paesaggio secondo il nuovo Codice Appalti, e FlorMatch, una speciale borsa B2B tra operatori selezionati pubblici e privati con protagonisti grandi network sociali, economici e ambientali. Il secondo, Forum CompraVerdeBuyGreen 2016, giunto ormai alla X edizione, si terrà a Roma il 13 e il 14 ottobre 2016 nel Salone delle Fontane, è promosso dalla Fonda zione Ecosistemi - in partenariato con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Unioncamere, il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane e ICLEI
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Local Governments for Sustainability - e si presenta come gli Stati Generali degli Acquisti Verdi riuniti in una mostra - convegno dedicata a politiche, progetti, beni e servizi di Green Procurement pubblico e privato, che vuole far incontrare gli attori coinvolti nella diffusione e attuazione del GPP. La manifestazione è interamente dedicata a seminari, convegni, workshop, focus personalizzati, per presentare e discutere le novità legislative, le migliori esperienze nazionali e internazionali, i progetti europei (come GPPBest) e regionali più significativi, e le opportunità in materia di acquisti sostenibili; prevede inoltre la creazione di un'area, denominata Green Contact, dedicata ad incontri B2B in cui le eccellenze dei vari settori dell'industria, dell'agricoltura, del commercio e dei servizi possono incontrarsi e instaurare nuove relazioni, e creare partnership e collaborazioni con acquirenti pubblici e privati, fornitori e altri enti istituzionali. All'interno della manifestazione le Centrali di Acquisto nazionali, regionali e metropolitane presenteranno le loro strategie in materia di GPP e greening delle procedure di acquisto. Quest'anno il Forum CompraVerdeBuyGreen, ospiterà anche i lavori
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della Rete delle città europee per gli acquisti sostenibili Procura+ (European Sustainable Procurement Network), promossa da ICLEI, di cui la Fondazione Ecosistemi è partner italiano, che coinvolgerà centinaia di città europee, di oltre quindici paesi, tra cui Copenaghen, Aalborg, Hel sinky, Nantes, Rennes, Le Mans, Gent, Monaco, Hannover, Rotterdam, Oslo, Almada, Malmoe, Reykjavik, Zurigo e Roma. Per aiutare nell'opera di diffusione del Green Public Procurement e dei Criteri Ambientali Minimi, all'interno della manifestazione verrà allestito uno spazio dedicato interamente alla formazione continua e gratuita sul tema degli acquisti sostenibili (GPP Academy) che, nel corso degli anni, ha visto la partecipazione di migliaia di operatori specializzati e verranno attribuiti cinque importanti premi nazionali: Premio CompraVerde "Miglior bando verde" e "Migliore politica di GPP" realizzata: un riconoscimento alle Pubbliche Amministrazioni che si segnalano per il loro impegno nella diffusione delle buone pratiche e degli acquisti sostenibili; "Premio MensaVerde - Miglior servizio di mensa, pubblica o privata, a basso impatto ambientale": un pre-
mio a quelle mense, pubbliche o private, che hanno mostrato una particolare attenzione alla qualità del cibo (biologico, km zero, stagionale, equo - solidale) e alla riduzione degli impatti ambientali e sociali legati alla gestione della mensa; "Premio Vendor Rating e Acquisti Soste nibili": destinato alle imprese che hanno adottato un sistema di qualificazione ambientale e sociale dei fornitori; "Premio Cultura in Verde": per le manifestazioni o le strutture culturali che hanno ridotto gli impatti ambientali generati dalla loro attività, integrando gli aspetti ambientali e sociali negli acquisti dei beni e dei servizi; "Premio Edilizia Verde": destinato alle imprese che producono materiali per l'edilizia a basso impatto ambientale, e suddiviso in due sezioni, una per i materiali innovativi, l'altra per quelli di origine locale e rinnovabile. Due manifestazioni irrinunciabili per chi volesse cogliere le opportunità che il GPP offre, anticipare i futuri cambiamenti per l'economia circolare e promuovere i propri prodotti e servizi già orientati nella direzione della sostenibilità, così come prevede l'Unione Europea e la sempre più cogente legislazione italiana.
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PARCHI GIOCO
Green Projects oltre a realizzare i parchi gioco rende più sicuri quelli già esistenti GHERARDO MARCHELLI
DOPO
Green Projects, settore della milanese Idea Plast, specializzata nella progettazione e realizzazione dell'arredo urbano dei parchi pubblici con materiale riciclato, non solo plastico ma
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PRIMA
anche alluminio e legno, grazie all'esperienza maturata e al know-how acquisito, si propone quale consulente e fornitore a tutto tondo del settore. Green Projects si è accorta che non
sempre nella fase iniziale i committenti hanno le idee chiare per i prodotti o le modalità di corretta installazione dei propri parchi o arredi: per questo motivo Green Projects intervene con un'azione di supporto già in questa prima fase di verifica e sopralluogo dell'area, che in molti casi si traduce in un progetto tecnico e costruttivo di un'adeguata attrezzatura e del corretto posizionamento della stessa. Il personale di Green Projects è preparato a supportare i clienti anche nelle scelte strategiche, con assegnazioni di tematiche o finalizzazioni di concetti funzionali del parco (dalle aule didattiche ai parchi a tema). Lavorano oltre che sull'aspetto tecnico - costruttivo anche su quello ludico e pedagogico per la corretta finalizzazione del parco, senza mai perdere di vista il rispetto della sicurezza in tutti i suoi aspetti. Un argomento estremamente importante è la verifica dei parchi e la compilazione degli obblighi normativi. Molti clienti di Green Projects infatti richiedono supporto per la verifica dello stato dei loro parchi e per com-
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PRIMA pilare delle relazioni da utilizzare per la pianificazione dei lavori futuri di manutenzione o rifacimento dei parchi. I tecnici Green Projects sono abilitati nella valutazione normativa delle norme UNI-EN 1176 e sono in grado di fornire un report sommario o dettagliato dello stato dei singoli parchi e gli eventuali interventi per mettere a norma gli stessi. Altro importante servizio che viene offerto è la verifica ispettiva obbligatoria periodica dei parchi, con rilascio del certificato di verifica e controllo in conformità delle norme vigenti. Bisogna tenere bene in considerazione che il mancato controllo fa decadere ogni forma di certificazione dei giochi e dei parchi, ponendo chi lo gestisce in una posizione estremamente pericolosa in caso di incidente. Oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria sui parchi realizzati direttamente, Green Projects è in grado di fornire questo servizio anche su parchi realizzati da altri, siano essi in legno, alluminio, metallo o plastica. Intervengono con semplici manutenzioni e sostituzione di parti di giochi ammalorati, piuttosto che nel ripristino delle strutture e delle pavimentazioni antitrauma.
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DOPO Con alcuni clienti, a seguito della verifica dello stato dei parchi, Green Projects ha studiato e portato avanti programmi condivisi di manutenzione e sostituzione, con analisi anche dell'aspetto economico, prevedendo in alcuni casi la sostituzione di attrezzature irrecuperabili con prodotti e giochi a bassa manutenzione. Lo scopo è quello di utilizzare al meglio le risorse per mantenere la massima efficienza dei parchi e la relativa sicurezza, meglio se con riutilizzo di rifiuti plastici. Oltre alle certificazioni ambientali e alle condizioni di lavoro, Green Pro-
jects, da sempre, ha posto massima attenzione all'aspetto relativo la sicurezza, in particolare dei parchi giochi. Per questo il personale tecnico commerciale è stato formato con corsi per verificatori di parchi nel rispetto delle norme UNI-EN 1176. Sono così in grado di offrire ai clienti l'importantissimo servizio di certificazione oltre che dei giochi anche dell'intero parco. E' perciò loro possibile rilasciare, ove vi siano le condizioni, una certificazione del rispetto normativo dei giochi che troverà poi continuità con i controlli obbligatori periodici.
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TECNICA
La scelta di lubrificanti ecologici e il principio "chi inquina paga" In Italia e in Europa vige il principio "chi inquina paga", che impone al soggetto responsabile di un danno ambientale di assumersi i costi di ripristino. Questo principio viene sancito dall'Unione Europea nel lontano
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2004 con la direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale, recepita in Italia con il D.lgs. 152/2006 cosiddetto testo unico ambientale. Prendiamo un esempio specifico di applicazione di questo principio: il
taglio del verde di una scarpata autostradale tramite decespugliatrice. Per quanto gli addetti a questo lavoro possano essere scrupolosi, la macchina utilizzata nuova e manutenuta in modo corretto, e la relativa normativa di sicurezza rispettata, la possibilità di un guasto e del conseguente spandimento accidentale di lubrificante rimane comunque un rischio ineludibile. Nel caso di rottura grave verranno sparsi sul terreno anche 50, 100 o più kg di fluido idraulico a seconda del tipo di macchina. A seguito dello spandimento accidentale si avrà l'intervento delle autorità competenti, tenute a valutare che la normativa vigente sia stata rispettata e ad emettere eventuali sanzioni nel caso di mancanze. In ogni caso però, secondo il principio che abbiamo citato ad inizio articolo, il ripristino dell'area colpita sarà a carico dell'esecutore dei lavori: qui entrano in gioco le differenze derivanti dalla qualità di lubrificante utilizzato. Nel caso di un lubrificante minerale, non biodegradabile potenzialmente tossico, l'azienda si farà carico della rimozione della terra contaminata (più un ampio volume di sicurezza) del suo smaltimento e del ripristino con nuova terra della scarpata: potenzialmente una spesa molto consistente. Al contrario se il lubrificante utilizzato è un prodotto come Panolin HLP Synth E, certificato EU Ecolabel, rapidamente biodegradabile e atossico, il ripristino avverrà naturalmente nel giro di poche settimane senza necessità di rimuovere il terreno. Come si capisce da questo esempio, scegliere un lubrificante ecologico è una scelta lungimirante, non solo per quanto riguarda la protezione dell'ambiente, ma anche per tutelarsi in caso di incidenti che possono avere Lavori Pubblici n. 81 luglio - agosto 2016
pesanti risvolti economici. Diverse aziende produttrici di macchine mobili hanno fatto scelte avvedute riguardanti il primo riempimento di lubrificanti, tra queste presentiamo l'esperienza di Hymach. Hymach è un'azienda con oltre trent'anni di attività con sede a Stienta (RO) che produce macchine per la manutenzione del verde, pulitura gallerie e barriere stradali, lavaggio pannelli impianti fotovoltaici. Abbiamo incontrato Enzo Zanardi, il responsabile vendite estero. D: Che tipologia di lubrificante ecologico state utilizzando? Per quale applicazione? Zanardi: Riempiamo di fluido idraulico Panolin HLP Synth E tutte le nostre macchine, come ad esempio la linea di decespugliatrici radiocomandate Hymach Robot Herb-Hy. D: Quali sono le motivazioni che hanno portato verso l'acquisto di un lubrificante ecologico? Zanardi: Abbiamo scelto i lubrificanti ecologici per non complicarci la vita.
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All'inizio avevamo i fluidi idraulici Panolin come opzione, venivano richieste soprattutto per le macchine destinate al mercato tedesco ed altri paesi del Nord Europa, posti dove il principio "chi inquina paga" viene applicato in modo implacabile e le aziende sono abituate a fare i conti con un po' più di prospettiva. Oggi riempiamo con Panolin HLP Synth E tutte le nostre macchine perché crediamo che questo sia il giusto approccio per evitare inutili danni ambientali e proteggere i nostri clienti da rischi ampiamente evitabili. Anche le nostre macchine sono progettate per ridurre al minimo i rischi di spandimento. Un esempio: i cingoli tradizionali usano tenditori a grasso, così se per caso il cingolo esce dalla sua sede tutto il grasso fuoriesce, mentre i cingoli degli Hymach Robot Herb-Hy utilizzano un tenditore idraulico che permette di ricollocare il cingolo senza perdere il lubrificante. Per quanto queste siano scelte un po' più costose nell'immediato, siamo sicuri
che vengano ripagate in tempi brevi e che i nostri clienti siano in grado di riconoscerne la qualità. In Italia siamo un po' indietro, si t ende a pref erire un ris parmio immediato e esporsi a rischi più elevati, ma il messaggio sta passando anche da noi. D: Quali vantaggi avete riscontrato nell'utilizzo di un lubrificante ecologico? Zanardi: Le nostre macchine lavorano a diretto contatto con il terreno spesso su scarpate e zone dove è difficile accedere. In un contesto operativo una rottura prima o poi capita e la legge è chiara: "chi inquina paga". Se vengono versati 50 100 litri d'olio sulla scarpata di un'autostrada intervengono le autorità, si rischiano delle multe, si procede a rimuovere la terra contaminata più quella intorno per precauz ione: s ono c os t i pes ant i. Con Panolin HLP Synth E che è biodegradabile e atossico questo iter non è più necessario. Quindi, perché correre dei rischi inutili?
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VIABILITA' INVERNALE
Due importanti acquisizioni per il Gruppo Aebi Schmidt
Il Gruppo Aebi Schmidt Holding (ASH) ha acquisito negli scorsi mesi due importanti aziende statunitensi specializzate nella costruzione e commercializzazione di prodotti per la manutenzione stradale invernale: Meyer Products LLC (Cleveland, Ohio) e Swenson Spreaders LLC (Lindenwood, Illinois). Si tratta di un'acquisizione molto importante per il Gruppo, in quanto, se da un lato consente di ampliare il già esteso portafoglio prodotti, dall'altro permette di rafforzare la posizione di ASH in Nord America, dove si è rilevata una costante crescita della domanda di attrezzature tecnologicamente avanzate per lo sgombero neve e il de-icing. La fusione tra il know-how esistente di Meyer e Swenson, insieme alle tecnologie di ASH, è volta proprio allo
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scopo di rendere disponibili sul mercato statunitense prodotti all'avanguardia. Per il mercato italiano si è deciso di importare i prodotti a marchio Meyer più adatti alle applicazioni su pick-up, trattori e piccoli autocarri (Daily, Sprinter...), in particolare le lame sgombraneve professionali modello Drive Pro e Lot Pro, e gli spargisale professionali serie Crossfire, LPV e Blaster. Le lame Drive Pro sono ideali per l'applicazione su pick-up e fuoristrada
(piccoli comuni, appaltatori, Prote zione Civile), mentre la serie Lot Pro è più adatta ai piccoli autocarri, da 35 fino a 65 q. Entrambi i modelli, disponibili in varie dimensioni, possono contare su un sistema di aggancio semplice, leggero ed efficace, con una parte che rimane fissa sul veicolo e la lama che viene montata senza necessità di utensili particolari. E' inoltre fornito di serie il nuovo sistema integrato Standard che comprende sia gli organi per la rotazione ed il sollevamento, sia la centralina elettroidraulica, sia il kit di illuminazione ausiliaria. Sono entrambe dotate di ammortizzazione degli urti radenti tramite molle precaricate regolabili. Grazie al sollevamento a catena, Drive Pro e Lot Pro sono in grado di lavorare velocemente ed in totale sicurezza anche su fondi accidentati
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o sterrati, evitando di trasmettere urti e vibrazioni al veicolo portante. E' possibile scegliere tra diversi comandi in cabina: a joystick, pulsantiera o Pistol Grip (un interessante mix tra i due comandi precedenti). La centralina prende energia direttamente dalla batteria del veicolo, 12 o 24 V. Sono poi disponibili diversi accessori per completare e rendere ancora più efficace la propria lama. Per quanto riguarda gli spargisale, data la completezza della gamma Schmidt, si è deciso di focalizzarsi su prodotti particolarmente adatti alle esigenze della maggioranza dei comuni e dei piccoli appaltatori attivi nello sgombero neve in Italia: affidabilità, semplicità, ridotta manutenzione ed eccezionale rapporto qualità prezzo. Si parte quindi con il modello Blaster, modello a zaino, disponibile con tramogge in polietilene da 200 e 400 l, ed adatto a trattori, pick-up e piccoli telai. Un potente motore da 0,5 HP aziona direttamente il disco di spargimento, che è in asse con la coclea di estrazione del sale. La particolare conformazione della coclea impedisce la fuoriuscita del sale per gravità a disco fermo. Il modello LPV è invece costruito in acciaio, con il trasporto del sale a nastro che alimenta un disco spargitore a palette. Qui i motori elettrici sono due ed azionano in maniera indipendente nastro e disco spargitore. LPV (con tramogge da 0,2 a 0,55 m3) è particolarmente adatto ai pickup, quindi trova principalmente applicazione in ambito di protezione civile. La punta di diamante è il modello Crossfire, completamente realizzato in polietilene mediante stampaggio rotazionale, disponibile per ora con tramogge da 1,1 e 1,5 m3. Grazie alla particolare costruzione, nelle cavità interne è possibile stoccare fino a 750 l di soluzione salina (nella stagione invernale, per umidificare il sale sparso) o acqua (per irrigazione o abbattimento polveri nella stagione
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estiva). Due motori elettrici indipendenti per l'azionamento di coclea e disco spargitore assicurano un lavoro preciso e professionale. Tutti gli spargisale proposti possono essere controllati direttamente dalla cabina tramite semplici comandi retroilluminati. E' poi possibile installare accessori quali vibratori, sistemi per l'umidificazione, teli di copertura... al fine di rendere il proprio spargisale
ancora più professionale. Aebi Schmidt è ora in grado di rispondere egregiamente anche alle richieste delle amministrazioni comunali alla ricerca di soluzioni compatte, professionali ed economiche allo stesso tempo. Sul sito dell'azienda statunitense è possibile esaminare tutta la gamma di lame e spargisale, come pure scaricare manuali e video dimostrativi.
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VERDE
Hymach: trattore che vai braccio che trovi parte seconda GHERARDO MARCHELLI
Facendo seguito all'articolo del numero precedente, in cui Hymach presentava una soluzione per allestire con braccio tagliaerba un trattore di ultima generazione, qui possiamo apprezzare un'altra versione da applicare posteriormente, mediante un telaio appositamente costruito agganciato sotto al telaio del trattore nei punti predisposti dalla casa costruttrice, ma che ugualmente permette di lavorare con la testata posizionata lateralmente all'operatore. Anche qui Hymach si è attivata per trovare il modo ideale per allestire
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questa nuova generazione di trattori e continuare a proporre il binomio trattore-braccio che ritiene tuttora più che valido e supportato da oggettive ragioni sia tecniche che economiche. Questa particolare soluzione può contare sull'esperienza ultratrentennale dell'azienda di Stienta (RO) nell'allestimento dei più svariati mezzi con le proprie attrezzature professionali per la manutenzione. L'utilizzatore che sceglie di attrezzarsi con un trattore allestito con un braccio tagliaerba dispone di una grande varietà di possibilità e la
libertà di disporre del mezzo che gli dà più fiducia. Una volta ben chiare le caratteristiche che deve avere il braccio, la sartoria meccanica Hymach studia il telaio ad hoc trovando di volta in volta la soluzione adeguata per ogni mezzo. Con questo braccio, pur retroportato, l'utilizzatore ha la massima visibilità della testata che può lavorare in posizione avanzata, tipica delle macchine montate in posizione ventrale. Tale soluzione, oltre che permettere di risolvere il problema dell'allestimento del trattore in questione con un braccio di notevole lunghezza visibile lateralmente, consente altri vantaggi. Tra questi senz'altro il più importante è quello di avere una visibilità migliore, anche rispetto all'attacco classico ventrale, grazie al fulcro posizionato sulla linea del filo ruota oltre che all'ampia rotazione del braccio e alla rotazione orizzontale della testata. Anche la distribuzione dei pesi durante il trasferimento su strada si presenta ottimale, infatti, grazie alla posizione di riposo del braccio sul fronte del trattore, i carichi sono equidistanti dagli assali a tutto vantaggio di quest'ultimi e della stabilità in marcia. Posizionando in avanti il braccio viene anche eliminato il supporto
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posteriore e il relativo paraurti, quindi l'operatore ha un mezzo di lunghezza contenuta da gestire. Altro aspetto interessante è la possibilità di intervenire al corpo del trattore direttamente senza operazioni preventive di apertura del telaio. Tornando alla possibilità di variare la posizione del braccio a piacere ci accorgiamo che questa caratteristica permette all'operatore di affrontare le situazioni di sfalcio affrontando la vegetazione nel modo migliore possibile. Il braccio telescopico a più stadi, come la canna da pesca, già aspetto principe delle macchine Hymach, in questo caso amplifica la sua utilità in quanto lascia all'operatore la più ampia libertà di scelta di come posizionarsi e di non essere legato ad una posizione fissa. I segmenti articolati e i telescopici sono costruiti in acciaio ultraresistenziale che dona quelle caratteristiche di elasticità e resistenza necessarie per assicurarne la lunga durata nel tempo. La struttura del braccio è ad esagono irregolare studiato meticolosamente per garantire la tenuta in asse dei diversi elementi. Ogni faccia dell'esagono è dotata di pattini di regolazione del gioco degli sfilabili per ottenere la minor flessotorsione ed allungare la
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vita degli stessi. I pattini sono costruiti con un poliammide autolubrificante ad elevata resistenza meccanica che evita lo sfregamento acciaio su acciaio e sono facilmente sostituibili nelle operazioni di manutenzione ordinaria. Hymach, grazie ai sistemi di articolazione e ai terminali telescopici può arrivare a offrire bracci fino a 15 metri di lunghezza che possono lavorare dal filo ruota fino alla massima estensione senza dover ingombrare la carreggiata, fatto importante soprattutto nelle vie di comunicazione ad alto traffico. Le funzioni della macchina sono comandante da quadro digitale posto in cabina con comandi intuitivi e programma di service assistito per facilitare le manutenzioni ordinare e mantenere così in ottimo stato di efficienza la macchina. I movimenti del braccio sono invece controllati da joystick monoleva che comanda il distributore elettroidraulico proporzionale grazie al quale i movimenti sono fluidi, la cui velocità è determinata dall'operatore. La testata, in lega di alluminio, con taglio da 120 cm (disponibile anche da 150 cm), è sagomata ad arco per agevolare lo scarico del materiale falciato. Il materiale con cui è realizzata determina una minor flessotorsione,
un livello di rumore da vibrazione più basso, minor peso a parità di grandezza della testata, minor usura della carcassa in quanto dotata di protezione interna. Certamente per ogni trattore deve essere dedicato uno studio personalizzato, ma Hymach è abituata da sempre a trattare come unico ogni mezzo che gli viene affidato per l'allestimento, con l'obbiettivo di realizzare una macchina stabile, efficiente ed idonea ad essere omologata alla circolazione stradale. Ancora una volta Hymach dimostra di essere al passo coi tempi e di trovare il giusto equilibrio tra la tradizione e l'innovazione facendo tesoro dell'inestimabile esperienza fatta sul campo negli anni d'attività, proponendo reali soluzioni facendo delle problematiche opportunità di crescita.
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MANUTENZIONE STRADE
Soluzioni Elia Peroni per manutenzioni speciali: conglomerati per microtrincea, giunti a tampone e pavimentazioni in calcestruzzo
La manutenzione stradale è un argomento che, soprattutto negli ultimi tempi, ha sempre preso più consistenza nella logica della gestione del patrimonio viario, comprendendo che può essere un centro di profitto e non di costo. Oggi non investire in manutenzione non è un risparmio, bensì un aggravio di spese, conseguente la mancata gestione preventiva del bene strada. Nel nostro paese solo ora sta nascendo una corretta cultura della manutenzione del manto stra-
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dale e di conseguenza soltanto adesso si investono le risorse necessarie per assicurarla. La società Elia Peroni di Magnago (MI) da oltre mezzo secolo è impegnata nello sviluppare macchine e tecnologie dedicate a questo settore delle opere pubbliche, anche con specifiche collaborazioni con primarie aziende estere per sviluppare prodotti studiati ed assemblati per il mercato italiano. Il mescolatore Patcher, costruito in
collaborazione con Crafco, è una delle soluzioni Elia Peroni per particolari lavori manutentivi: si tratta di una macchina dedicata a speciali lavori di manutenzione stradale, quali la sigillatura di grosse ormaie, la produzione di conglomerati e malte asfaltiche speciali utilizzate nella manutenzione urbana, nei giunti viscoelastici a tampone per ponti e viadotti ed ultimamente per la chiusura delle microtrincee della fibra ottica. Con Il mescolatore Patcher è anche possibile rigenerare a caldo l'asfalto fresato per un suo semplice ed economico riutilizzo. Il mescolatore Patcher è disponibile in due versioni, con produzione oraria di 1 oppure 2 t/ora: è una speciale macchina contraddistinta dall'avere un impianto di riscaldamento indiretto ad olio diatermico, con potenti bruciatori a gasolio a controllo elettronico, l'unica tipologia di riscaldamento omologata ed espressamente richiesta dai fabbricanti di bitumi modificati ed elastomerizzati, in quanto ne preserva le caratteristiche chimico fisi-
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che durante la loro fusione e lavorazione, evitando cosÏ ogni possibile contestazione circa le metodologie di lavorazione di tali materiali. Un potente impianto idraulico con motorizzazione diesel aziona il sistema di mescolazione, dallo speciale design con robuste pale a V, che fonde, impasta e prepara il materiale alla corretta temperatura, aiutandone la fuoriuscita dalla bocchetta di scarico, ad apertura manuale, per essere facilmente distribuito a terra. Caratteristica peculiare del mescolatore Patcher è quella di essere autopulente, operando ad alte temperature in piena sicurezza, eliminando il problema della formazione di incrostazioni all'interno, garantendo la piena efficienza della macchina in qualsiasi momento d'uso. Ultimamente in Italia si parla tanto di banda larga, per portare Internet in modo veloce in tutto il paese, utilizzando, soprattutto la tecnologia dello scavo in microtrincea,
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una tecnica che permette di posizionare i cavi in piccole fessure nell'asfalto, ma soprattutto di richiuderle con malte e asfalti che consentono di smobilitare il cantiere nel giro di poche ore. Oggi Elia Peroni con macchine e prodotti Crafco, della quale è distributore esclusivo sul territorio italiano, offre agli operatori la possibilità di utilizzare macchine e materiali innovativi per il riempimento e la finitura dello scavo. In altre parole, gli operatori Tlc, dopo lo scavo, la posa delle tubazioni ed il riempimento con cemento, possono predisporre il cosiddetto "tappetino", ovvero il ripristino dello strato di asfalto, producendo direttamente il tappo elastico bituminoso, uno speciale conglomerato elastomerizzato ad alto potere portante ed aggrappante prodotto con il mescolatore Patcher e lo specifico bitume elastomerizzato Crafco 202EN, che consente di asfaltare e rifinire la larghezza della sola microtrincea; il tutto evitando di ritornare sul posto in un secondo momento, per fresare e stendere il tappeto d'usura, oltremodo con larghezze maggiori con tutti i disagi e l'aumento di costi che ne conseguono. Con il mescolatore Patcher e gli specifici bitumi Crafco, la chiusura della microtrincea con asfalto può essere fatta subito dopo la posa, riducendo il disagio per l'utenza, e permettendo di chiudere il cantiere in una sola giornata. Un altro uso particolare dei prodotti Elia Peroni by Crafco è per la produzione del giunto viscoelastico a tampone per ponti e viadotti, per il quale il mescolatore Patcher e lo specifico bitume elastomerizzato Crafco 202EN sono la soluzione ideale, già da anni testata in molti paesi europei. Con questi prodotti Elia Peroni by Crafco si può ottene16
re un giunto in conglomerato bituminoso perfettamente complanare con la pavimentazione esistente, silenzioso, flessibile e completamente a tenuta d'acqua; semplice ed economico realizzato in materiale riciclabile. Con il mescolatore Patcher possono essere eseguite tutte le fasi operative di esecuzione del giunto mediante un procedimento a caldo. Il bitume elastomerizzato Crafco 202EN sarà scaldato e fuso all'interno del mescolatore, per essere utili z z at o allo s t at o liqui do c ome impermeabilizzante, e successivamente miscelerà l'apposito conglomerato con aggregato di basalto, che andrà a riempire il giunto fino al la s ua s uperf ic ie, s u lla quale dovrà essere versato e steso ancora lo specifico bitume elastomerizzato Crafco 202EN nella quantità necessaria a riempire i vuoti esistenti nello strato superiore del giunto. Sempre con il mescolatore Patcher, ma in questo caso utilizzando il Techcrete by Crafco, si può operare con uno specifico sigillante nella riparazione a caldo dei pavimenti in
calcestruzzo, solitamente presenti nelle areee aeroprtuali, nelle logistiche e all'interno dei capannoni di poduzione, aree soggette a carichi, contatto con olii ed idrocarburi, forti sollecitazioni dovute ai mezzi in manovra e nelle operazioni di carico e scarico. Con il mescolatore Patcher e Techcrete by Crafco si può così operare anche nella sigillatura di ampie rotture della pavimentazione, come pure nei giunti di dilatazione della stessa. Techcrete by Crafco è esteticamente simile al calcestruzzo utilizzato in tutte le pavimentazioni, ha una combinazione premiscelata di prodotto, disponibile in due versioni secondo la dimensione degli aggregati utilizzati, e viene prodotto con uno specifico polimero modificato a base resinosa. Applicato a caldo con un'adesione insuperabile per resistere a delaminazioni e screpolature dello strato superficiale; non si restringe, è completamente resistente all'acqua, e rimane estremamente flessibile durante l'espansione e contrazione della superficie del calcestruzzo adiacente, soprattutto in presenza di condizioni atmosferiche estreme. Techcrete by Crafco è confezionato in semplici sacchi di materiale plastico che possono essere collocati e fusi direttamente all'interno del mescolatore Patcher per sciogliersi e fornire una miscela controllata con precisione per essere sempre adeguata agli standard imposti. Raggiunta la temperatura corretta ed il grado esatto di consistenza, la miscela preparata viene versata direttamente sull'area degradata, livellata e fatta raffreddare, generalmente entro un'ora dalla stesa, riducendo i costi associati all'utilizzo di prodotti non adeguati, errori di manutenzione e la necessità di completare il progetto lavorando due volte.
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PREFABBRICATI
Moduli Containex per le associazioni sportive GIORGIA MARCHELLI
Una delle più importanti località al mondo per il salto con gli sci è Schwarzach in Pongau, nella zona di Salisburgo, in Austria: il trampolino Uhrfahrschanze è stato costruito nel 1928, e negli anni il centro sportivo è cresciuto per essere ora composto da 4 piste con diverse altezze e lunghezze di salto, illuminate per l'utilizzo notturno, e, grazie ad un particolare manto erboso sintetico, sfruttate anche durante il periodo estivo. Oltre alle importanti gare internazionali i trampolini ospitano atleti provenienti
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da tutto il mondo per gli allenamenti, e, in pianta stabile l'associazione sportiva SV Schwarzach, che lo utilizza tutto l'anno quale propria sede. Per la costruzione di un posto di ritrovo per i membri della società sportiva, che hanno bisogno di spazi per riunioni, bar, ristorante, spogliatoi e bagni, sono stati sfruttati moduli abitativi della ditta austriaca Containex, validissimi per ogni utilizzo provvisorio o definitivo, pronti all'uso, facili da posizionare e da allestire a piacimento, dotati di ogni comfort oltre che degli
impianti necessari di base (cablaggi elettrici, telefonici, TV, riscaldamento, acqua, fognature), con un ottimo rapporto qualità - prezzo. Sono quindi stati sfruttati 6 moduli uniti fra loro con il massimo isolamento, condizionatore, porta d'ingresso a doppia anta, altezza interna di 254 cm, che ospitano un bar con sala arredata di tavoli e sedie, una cucina spaziosa, WC e spogliatoi funzionali. L'arredamento interno è stato curato come se fosse un edificio in muratura, per cui con pavimenti in legno laminato, pareti rivestite in pietre e controsoffitti in legno. Tutte le parti in legno sono state realizzate da partner commerciali di Containex, con ormai grande esperienza per le modifiche ai moduli abitativi. Anche la copertura del tetto è in legno: su questa è stata costruita una torretta per il cotrollo dei salti e degli atterraggi, oltre che per il posizionamento di una telecamera.
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VERDE
Green Climber MDB: le ragioni di un successo
I robot radiocomandati di MDB riscuotono sempre maggior successo tra gli operatori del settore. Negli ultimi anni la produzione ha avuto un trend di crescita tale da dover richiedere la realizzazione di nuovi stabilimenti produttivi. Sicuramente si tratta di macchine che piacciono ai clienti, ma qual'è la motivazione che spinge l'utilizzatore a preferire MDB? In verità non c'è una sola motivazione ma una serie di caratteristiche dei robot di MDB che li rendono molto efficaci e produttivi, e soprattutto sicuri. Analizziamone alcuni. La prima cosa che si nota guardando
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un Green Climber è il rapporto tra la larghezza e l'altezza: la macchina è alta circa un metro mentre la larghezza è variabile con un sistema idraulico gestito dal radiocomando che consente di allargare la carreggiata di 400 mm, portandolo da 1.300 mm a 1.700 mm. Il Green Climber LV500 con i cingoli allargati a 1.700 mm è la macchina con il baricentro più basso della categoria, con l'enorme vantaggio di essere virtualmente impossibile da ribaltare. C'è un aneddoto relativo il baricentro che raccontano alla MDB. Il loro importatore tedesco (che vende cen-
tinaia di Green Climber l'anno) ha chiamato in azienda dicendo che aveva avuto un incidente ed il Green Climber si era ribaltato! La cosa era piuttosto strana ed inoltre l'importatore la stava raccontando allegramente, quasi con soddisfazione. Gli è stato chiesto di spiegare cosa fosse successo e perché lui ne fosse così fiero. La sua risposta fu: sono contento perché il cliente ha comprato la macchina nonostante l'incidente. Wolfgang (l'importatore) ha quindi raccontato che per errore ha utilizzato il robot senza allargare i cingoli e la carreggiata di 1.300 mm non è stata sufficiente a mantenere la stabilità della macchina quando, a causa di un tronco nascosto dall'erba, si é rovesciata. Nella caduta Green Climber non ha riportato danni ma solo qualche graffio grazie al roll-bar e al cofano che hanno protetto il robot e le sue componenti. Rimessa in moto la macchina, l'importatore è tornato sulla stessa scarpata ma con i cingoli in posizione allargata: la prova è andata talmente bene ed il cliente era così soddisfatto del risultato che ha deciso di acquistare il robot seduta stante. I cingoli sono il tallone di Achille per tutti i trattori radiocomandati su pendenze molto elevate ed in seguito ad urti con rocce od altri ostacoli può succedere che un cingolo fuoriesca dalla sede. Rimontare un cingolo quando ci si trova lungo una scarpata è piuttosto complesso e sicuramente molto faticoso. Tutte queste problematiche non accadono sui Green Climber MDB perché sono stati adottati dei sistemi speciali, coperti da brevetti internazionali, che vincolano i cingoli al telaio e ne impediscono la fuoriuscita in qualsiasi condizione di utilizzo. I cingoli allargabili non sono l'unico asso nella manica di MDB... l'impianto idraulico è stato progettato in maniera tale che basta un solo joystick per guidare il robot. Questo non dirà molto a chi non ha conoscenze
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tecniche ed idrauliche, ma coloro che hanno esperienza con mezzi cingolati sanno bene quanto possa essere difficile gestire la guida con un solo comando. Per rendere possibile tutto ciò si devono utilizzare componenti idraulici di elevata qualità ed effettuare una progettazione perfetta. La bontà del progetto si evince dal fatto che la temperatura dell'olio rimane sempre bassa, garantendo una fluidità dei movimenti anche dopo una torrida giornata di lavoro. Infine, i comandi proporzionali danno la capa-
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cità di gestire i movimenti nella maniera migliore e senza incertezze o scatti. Inoltre alcuni aspetti più semplici migliorano l'utilizzo quotidiano dei Green Climber: il caricabatterie per il radiocomando a bordo macchina con una batteria sempre in carica, che consente di lavorare senza interruzioni anche quando si è scaricata la batteria del radiocomando; la traslazione laterale del trincia che consente di lavorare anche a 400 mm fuori dai cingoli; l'attacco idraulico a sgancio
rapido per poter cambiare attrezzatura in pochi secondi senza l'utilizzo di attrezzi particolari; il clacson che avverte quando il carburante è in riserva; il sistema brevettato per la lubrificazione del motore anche in inclinazioni superiori a 60°; il display che informa sullo stato della macchina e ricorda quando fare il tagliando. Grazie a tutte queste particolarità MDB è diventata in pochissimi anni leader di mercato in nazioni molto esigenti, come la Germania e gli Stati Uniti d'America.
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PORTATTREZZI
Portattrezzi TreEmme Merlo professionisti nello sgombero neve GHERARDO MARCHELLI
I portattrezzi TreEmme Merlo, storicamente nati e sviluppati per esaudire le esigenze di chi lavora nella gestione del bosco in alto fuoristrada, si rendono utili in molteplici lavori durante tutte le stagioni. Tale caratteristica permette di ottimizzare l'investimento e non tenere mai ferme macchine come queste. Sia la nuova serie X, rinnovata principalmente nelle motorizzazioni Deutz Tier IV Final che permettono di essere in regola con le nuove normative e rispettare sempre più l'ambiente, sia la serie MC nata e progettata per
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essere un portattrezzi estremamente versatile per tutti i lavori che un classico comune italiano, e non solo, deve affrontare lungo l'intero arco dell'anno, risultano particolarmente ottimali in qualunque lavoro di sgombero neve. La grande visibilità delle cabine permette di controllare visivamente le attrezzature e l'azione di lavoro a 360°, la trazione integrale idrostatica, la sterzatura sulle 4 ruote, l'idraulica e gli attacchi per gli attrezzi con sollevatori con portate superiori, consentono di allestire questi portattrezzi
con le attrezzature professionali. L'incredibile maneggevolezza e le dimensioni relativamente compatte ne fanno strumenti ideali per i professionisti che guardano alla qualità del risultato senza compromessi; con lama e spargisale i portattrezzi TreEmme si rendono utili anche nella viabilità ordinaria, ma è con le frese ed i vomeri che questi permettono di apprezzare le potenzialità in apertura con un mezzo che poco ha da invidiare a quelli dedicati. Grazie alla trazione integrale idrostatica, le quattro ruote sterzanti, la potenza idraulica a disposizione delle attrezzature ed il sollevatore anteriore, si ha a disposizione un mezzo che difficilmente si ferma anche davanti alle condizioni più dure. Con la fresa giusta si potrà operare persino nell'apertura di passi e alla rimozione di slavine. L'azionamento delle attrezzature per via idraulica offre innumerevoli vantaggi competitivi rispetto ai sistemi tradizionali che utilizzano dispositivi meccanici. Le attrezzature in uso possono lavorare in posizioni che vanno oltre gli angoli massimi ammessi dagli alberi cardanici, non ci sono organi meccanici soggetti a rot-
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tura e, di conseguenza, sono esclusi contraccolpi alla catena cinematica. In più l'operatore può invertire il senso di rotazione dell'attrezzatura con un semplice comando elettroidraulico in cabina. La serie X vede la presa di forza idraulica anteriore con pompa Load Sensing da 350 l/min - 420 bar, che per la versione più potente arriva a 500 l/min - 420 bar; il sollevatore anteriore ha una capacità di 4.200 kg mentre il posteriore da 3.500 kg. La serie MC ha 3.000 kg sollevabili anteriormente (2.500 posteriormente) grazie al sollevatore rigido a comando idraulico con braccetti retraibili per la marcia su strada per un'altezza di sollevamento pari a 1.200 mm. L'impianto idraulico è dotato di una pompa a portata variabile con distributore Load Sensing con portata massima di 150 l/min - 230 bar che arriva a 350 bar per la presa di potenza idraulica ventrale. Tutti gli equipaggiamenti possono essere dotati di connettori idraulici ad innesto rapido per un'agevole sostituzione. Le macchine Merlo sono presentate tutte con olio idraulico bio, per le sue doti di durata e di biodegradabilità, proponendo Panolin come prima scelta, accontentando comunque il cliente se ha altre preferenze, una scelta importante quando si opera in luoghi che non si vogliono contaminare
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e dove si lavora in condizioni estreme che possono portare alla pur remota possibilità, vista l'alta qualità di tutti i componenti, di una perdita. La serie X ha anche la possibilità di montare la cabina Road&Snow con due sedili e larghezza maggiorata che si rende particolarmente utile proprio nei lavori di viabilità invernale. Le quattro ruote motrici, con bloccaggio dei differenziali elettroidraulico al 100%, permettono quattro modi di sterzatura: sulle ruote anteriori, a volta corretta, a granchio e, in opzione, sulle sole ruote posteriori, consentendo grande mobilità su ogni tipo di terreno e la possibilità di corregge-
re la posizione di lavoro con manovre estremamente rapide e agevoli, semplificando e riducendo i tempi di intervento in ogni lavoro. La polivalenza è la chiave di lettura dei portattrezzi TreEmme Merlo, che si rendono utili in ogni campo, dal forestale, allo sgomberoneve, passando per tutti i lavori di manutenzione, un'impostazione mirata a ottimizzare l'investimento complessivo con tempi di ritorno molto più bassi rispetto ad avere più mezzi dedicati a singole applicazioni, consentendo con una sola macchina con molteplici attrezzature di operare in tutti i lavori lungo tutto l'arco dell'anno.
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PORTATTREZZI
Dimostrazione estiva Unimog a Sedico GIORGIA MARCHELLI
Si è svolta mercoledì 6 luglio nella sede di Sedico (BL) della concessionaria Mercedes-Benz Carraro una dimostrazione estiva dei portattrezzi Unimog. Evento particolarmente importante per una serie di motivi. Innanzi tutto perchè Carraro, attiva da 40 anni in Veneto, ed ora anche in Friuli Venezia Giulia, grazie ad un sodalizio con Mercedes-Benz Veicoli Industriali, da alcuni anni si occupa anche dei Veicoli Speciali del Marchio con la Stella, per cui di Unimog, dopo l'esperienza di alcune dimostrazioni invernali dedicate al più
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famoso portattrezzi, ha organizzato la prima manifestazione estiva per mettere in mostra la validità dell'Unimog per la manutenzione del verde. Per una delle maggiori concessionarie italiane Mercedes-Benz, da sempre a conduzione della famiglia Carraro, nata proprio nel bellunese, è stato un onore ospitare nella propria sede storica di Sedico - la prima delle 10 ora attive dalle Dolomiti al l'A driatico - i rappresentanti della casa madre italiani e tedeschi, gli allestitori, arrivati in maniera imponente, e i numerosi clienti invitati. Giovanni Carraro, responsabile di
tutto quanto riguarda i Veicoli Industriali Mercedes-Benz, con i suoi storici collaboratori Jader Fiabane e Roberto Valt, ha organizzato la regia di una splendida giornata nella cornice delle Dolomiti Bellunesi, territorio montano dove l'Unimog può veramente dimostrare le sue massime capacità, con spiegazioni tecniche, dimostrazioni pratiche ed esposizione statica di mezzi e attrezzature. Klaus Gauly, Responsabile Unimog per i rapporti con l'Italia, referente della fabbrica Mercedes-Benz di Wörth, in Germania, si è dichiarato molto contento di partecipare anche ad una manifestazione estiva, segnalando quanto sia fondamentale la presenza degli allestitori, in quanto l'Unimog è paragonabile a un coltellino svizzero che per lavorare ha bisogno di tutti gli attrezzi possibili. Altra ragione molto rilevante della manifestazione è stata la presenza, per la prima volta in modo ufficiale, del nuovo Responsabile di tutta la gamma Mercedes-Benz Italia per gli Enti Pubblici, dai Veicoli Speciali Unimog, Econic e Zetros, ai Trucks, compreso il Fuso Canter: Simone Sbardella, da agosto 2015 in questo settore che ritiene il più bello del marchio tedesco potendosi occupare trasversalmente di ogni mezzo, in particolar modo di Unimog, macchina unica al mondo utilizzabile 365 giorni
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l'anno, con l'onore di raccogliere l'eredità quasi quarantennale del precedente Responsabile Veicoli Speciali Guido Corradi. Unimog è un veicolo nato con la filosofia e la finalità di essere un portattrezzi 4x4 ad alta mobilità, suddiviso in due tipologie di gamma: UHE per l'alta mobilità e UGE, vero e proprio portattrezzi. La dimostrazione estiva è stata principalmente incentrata sui modelli UGE, gamma sempre più efficiente, che comprende mezzi da 8,5 a 16,5 t con motorizzazioni da 115 a 220 CV, ultimamente arrivata all'Euro 6, successo difficile da raggiungere per Unimog, quindi ancora più soddisfacente in quanto sono state ridotte le emissioni contemporaneamente a fornire prestazioni migliori. Il concetto di Unimog da sempre è lo stesso: nato come portattrezzi a trazione integrale 4x4 permanente con diversi bloccaggi, freni a disco, assali a portale per una maggior altezza da terra, dimensioni compatte, spazi di manovra e angoli di sterzata paragonabili ad una vettura, estremamente versatile, è stato concepito fin dall'origine per portare attrezzi, con 3 punti naturali, anteriori, posteriori e laterali, per supportare sforzi che si generano con l'utilizzo degli allestimenti, non successivamente adattato. Per cui è un portattrezzi al 100% nei momenti di lavoro, per poi diventare veicolo industriale a livello di guidabilità e comfort nelle fasi di trasferimento, con gli interni che si sono altamente evoluti nel tempo, grazie all'esperienza dei clienti, per massimizzare la comodità degli operatori. Una caratteristica fondamentale di Unimog è la visibilità sia frontale che
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laterale, neanche paragonabile a quella di altri veicoli, che permette di lavorare tenendo sempre sotto controllo le diverse attrezzature. Negli ultimi modelli, per questioni di neve, i tergicristalli sono stati montati sopra anziché sotto. Sono molte le altre peculiarità che rendono Unimog un portattrezzi unico, sfruttabile per ogni genere di lavoro in ogni stagione dell'anno: il cambio servoassistito dall'elettronica e l'idrailica, facile da utilizzare grazie al selettore; i riduttori per la velocità da 100 m/h a 90 km/h, con una gamma di rapporti enorme; la possibilità di adottare la trazione idrostatica, con commutazione da idrostatica a meccanica anche durante la marcia, che consente di svolgere ogni operazione con una praticità davvero elevata (fondamentale durante lo sfalcio del verde per esempio); un panorama di prese di forza che permette di usare qualsiasi attrezzo, anche datato; impianti idraulici che
coprono ogni esigenza, di potenza e proporzionali da lavoro, che consentono movimenti millimetrici; la scelta di numerosissime opzioni, prima fra tutte il VarioPilot, per lavorare al meglio... Senza dimenticare che Unimog è un ottimo veicolo da trazione, fino a 1.000 t, spostabile velocemente su ferrovie oltre che su strada, e con la possibilità di allestimenti aerei grazie a piattaforme elevabili. In esposizione statica era presente un Unimog UHE, con telaio dalle capacità torsionali ineguagliabili e contatto permanente delle 4 ruote a terra, che garantiscono a questo mezzo di arrivare fin dove non ci sia davvero la necessità di usare una barca o un elicottero. Le dimostrazioni pratiche di sfalcio dell'erba sono state effettuate con due Unimog UGE allestiti con bracci falcianti Mulag e Ferri. Gabriele Gherardi, Responsabile del Gruppo Aebi Schmidt Italia, che
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distribuisce le attrezzature estive Mulag, col Direttore Commerciale Mulag Martin Foss, ha presentato i bracci falcianti dell'azienda tedesca. Aebi Schmidt, Holding che tratta soluzioni agricole e invernali, collabora con Unimog dal 1950, è, come Mulag, Unimog Expert Partner, il massimo che Unimog concede agli allestitori, cioè a garanzia della massima integrazione con le attrezzature per i lavori più impegnativi grazie agli apparati meccanici, idraulici ed elettronici (piastre, prese di forza...). La ricchissima gamma Mulag comprende bracci falcianti anteriori, posteriori e combinati (anche in modo estremo, con fasce di taglio elevatissime che favoriscono risparmi di tempo e denaro), bracci falcianti sotto guard rail, e su cassoni. Anche le testate a disposizione sono molto numerose, per ogni genere di utilizzo, tutte intercambiabili fra loro su un solo braccio con sistema di cambio rapido e totale sicurezza, per un abbattimento di costi eccezionale: tante sono state portate per l'esposizione statica, come trinciarami di diverse potenze, forestale, scavafos-
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si, lavasegnali stradali che diventa anche lavatunnel, per rifare le banchine, per sfalcio e contemporanea aspirazione, sotto guard rail... Durante la dimostrazione un Unimog ha lavorato sfalciando erba contemporaneamente allestito con due bracci: l'anteriore MFK 500 con sbraccio fino a 7 m e traslazione laterale che consente di tagliare fino a bordo ruota, permettendo all'operatore di controllare perfettamente il proprio lavoro, utilizzabile a destra e a sinistra, che in posizione di trasferimento torna completamente in sagoma; il posteriore MHU 800, dotato di parallelogramma in modo da avanzare la testata fino a poterla rendere visibile all'operatore senza sforzi, con sbraccio fino a 9 m, che può spostarsi a destra e sinistra per arrivare agli sbracci massimi e minimi, con la zavorra che trasla simultaneamente al braccio. Fra le tante caratteristiche che rendono i bracci e le testate Mulag assolutamente professionali per Unimog, garantite dalla tecnologia can-bus per la diagnostica integrata col portattrezzi, ricordiamo i comandi proporziona-
li, azionati da un joystick anch'esso proporzionale e un quadro comandi con semplici icone a colori, che, grazie ad una sola occhiata permettono di visualizzare 6 comandi proporzionali su 2 livelli, per un totale di 12 comandi azionabili da un solo operatore, e il sistema Matronic per mantenere costante la distanza fra coltello e suolo, a garanzia di un lavoro costante e preciso. Federico Fioresi, Rappresentante per gli Enti Pubblici dell'azienda Ferri, costruttori di attrezzature per la manutenzione del verde dal 1844, affiancato dal Direttore Commerciale Stefano Rosato, e da Sandro e Giacomo Ferri, rispettivamente della quarta e quinta generazione della famiglia fondatrice che a tutt'oggi conducono la ditta di Tamara, in provincia di Ferrara, ha ringraziato per la possibilità di partecipare per la prima volta ad una manifestazione Unimog. Ferri, presente nei settori dei servizi municipali, per manutenzione del verde pubblico in generale, meccanizzazione agricola e operazioni forestali, nasce dalla lavorazione del ferro per arrivare a proporre negli anni '70 i primi modelli di trinciatrici e negli anni '80 bracci decespugliatori idraulici. Esportando ora il 70% di produzione in 42 nazioni, nel 2001 ha fondato Ferri France, filiale francese fra le più importanti. Nel 2013 ha creato il primo semovente, un trattorino portattrezzi radiocomadato per lo sfalcio dell'erba nei posti più complicati, dove non è possibile arrivare con normali veicoli e relativi allestimenti. Fondamentale da sempre per Ferri, legata alla tradizione, è la totale produzione presso la propria sede: progettazione, costruzione, collaudo e commercializzazione iniziale; un valore aggiunto credendo fermamente nei processi di qualità e di migliorazione
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dei prodotti grazie al rapporto con i clienti. Il tutto coordinato da un ottimo ufficio tecnico che si avvale delle più moderne tecnologie pensando al rapporto con l'esterno, supportato da un efficientissimo servizio assistenza post vendita e ricambi attivo 24 h in tantissimi paesi. Più volte Ferri ha attrezzato Unimog, senza una vera e propria collaborazione: oggi il portattrezzi per antonomasia rappresenta una grandissima opportunità per l'azienda, già presente nel settore delle municipalità, non solo per una questione di prestigio, ma anche dal punto di vista tecnico. Ferri quindi ha presentato in dimostrazione 2 modelli di bracci falcianti, TST e TSF, montati su Unimog e omologati dai tecnici della casa madre tedesca, primi di una prossima serie di macchine per questo portattrezzi. Il primo per un'applicazione più montana, con sbraccio da 4,84 m, che lavora solo sul lato destro, creato per essere più agile; il secondo, più professionale e da pianura, raggiunge i 6 m di sbraccio operando sia a destra che a sinistra. Danilo Caini, della società Doa di Como, unica dell'Europa del Sud ad avere una gamma completa di utensili idraulici che funzionano oleoidraulicamente, ha presentato i numerosi attrezzi normalmente impiegati nella manutenzione esterna di tubi interrati (gas, acqua, corrente...), nell'edilizia stradale, in settori militare, sottomarini e della Protezione Civile. Utensili perfetti in abbinamento ad Unimog, dotato di un'idraulica molto sofisticata, con circuiti complessi, addirittura comprensivi di un visualizzatore di portata, che permette di disporre di una potenza di quasi 40 CV (27 kW), i quali possono essere usati per applicazioni idrauliche infinite, come ad esempio demolitori, pompe, generatori di corrente, troncatrici, carotatrici, avvitatrici, attrezza-
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ture per manutenzione stradale, illuminazione, Vigili del Fuoco... La serie di vantaggi legata all'idraulica comprende sicurezza, potenza, silenziosità e massima versatilità, il possibile utilizzo in acqua e una vita operativa infinitamente superiore agli altri utensili, in quanto sempre purificati dall'olio che li azionano. Gli attrezzi possono essere azionati anche da centraline autonome oltre che dall'idraulica di un mezzo multifunzionale, come in questo caso, che diviene una sorgente d'energia fissa per svolgere i più disparati di lavori. Allacciati ai circuiti idrauilici di un
Unimog, hanno dato grande prova di funzionalità numerosi utensili Doa, fra i quali una pompa per grandi movimenti d'acqua, utile soprattutto durante interventi della Protezione Civile in cui il portattrezzi può diventare un'idrovora con movimento della potenza dell'acqua fino a 8 m3/min (le pompe manuali arrivano a 3 m3/min). In esposizione statica sono stati presentati molti altri utensili Doa, oltre a ulteriori mezzi Mercedes-Benz e attrezzature, anche invernali, degli allestitori Aebi Schmidt, Ferri e Bucher Municipal, rappresentata da Daniele Manfredi.
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STRADE
Iterchimica attiva anche nella formazione Con la necessità nata dal 2014 della formazione continua dei progettisti, anche nell'ambito stradale stanno via via nascendo eventi e momenti di incontro/formazione presso gli Ordini, al fine di istruire gli iscritti sulle innovazioni in atto. Dopo un primo evento presso l'Ordine degli Ingegneri di Ravenna tenutosi a giugno su un tema analogo, giovedì 7 luglio presso l'aula magna della Fondazione dell'Ordine degli Inge gneri di Milano è stato organizzato un Seminario, proposto da Iterchimica, sul tema "Le nuove prospettive tecnologiche per la manutenzione delle pavimentazioni stradali", la cui adesione ha permesso ai partecipanti di vedersi riconosciuti 4 CFP - Crediti Formativi Professionali. Lo scopo del seminario è stato di riunire allo stesso tavolo tutti gli attori più avanzati sul tema delle innovazioni tecnologiche sul tema infrastrutture stradali e su come le nuove tecnologie permettano di creare strade "green" riciclando materiali completamente ecocompatibili, riducendo i costi e risparmiando energia e materie prime. Iscritte oltre 100 persone in rappresentanza di tutti i settori delle infrastrutture italiane: enti locali e di gestione, società concessionarie, le più importanti società general contractors, inoltre molti tecnici, progettisti e aziende della filiera dell'asfalto. Il discorso introduttivo è stato condotto dall'ing. Edoardo Favari, direttore commerciale di Iterchimica e chairman del seminario, ed ha inquadrato lo stato
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del mercato delle infrastrutture in Italia, con un approfondimento particolare legato al Nuovo Codice degli Appalti. A seguire l'intervento dell'ing. Massimiliano Papetti, direttore Direzione Centrale Tecnica del Comune di Milano, che ha presentato, nelle norme del Nuovo Codice degli Appalti, le innovazioni introdotte nella sezione delle pavimentazioni stradali nel nuovo capitolato del Comune di Milano, dove sono regolamentate molte nuove tecnologie con requisiti prestazionali, cioè non basati su prescrizioni su questo o quel prodotto, ma lasciando liberi i progettisti di utilizzare qualunque tecnologia, vincolando però il risultato finale a prestazioni molto elevate, nell'ottica soprattutto di allungare la vita delle pavimentazioni, riducendo quindi nel tempo gli interventi di manutenzione. Successivamente l'ing. Loretta Venturini, direttore tecnico di Iterchimica e responsabile scientifico del seminario, ha esposto l'importanza dell'inclusione nella progettazione delle miscele per pavimentazioni stradali degli additivi, che possono più che raddoppiare la vita di una pavimentazione, con ricadute positive sulla manutenzione in termini di regolarità e durata delle strade. La relazione successiva è stata quella del prof. Filippo Giustozzi del Politecnico di Milano, che ha passato in rassegna i vantaggi e gli svantaggi nell'impiego di tecnologie tradizionali ed innovative nelle pavimentazioni stradali ad elevate prestazioni (autostrade e piste aeroportuali), portando
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i risultati quantitativi di ricerche scientifiche che la cattedra di Strade dell'istituto milanese sta svolgendo da oltre un decennio. A conclusione, l'ing. Susanna Lambrugo di Milano Serravalle - Milano Tangenziali, ha portato un caso di studio reale, e cioè l'esperienza nella realizzazione del raccordo autostradale Pavia - Bereguardo, nel cui progetto sono stati impiegati concetti e tecnologie innovative che hanno permesso di ottenere risultati particolarmente sfidanti unendo le esigenze prestazionali alle necessità operative di un cantiere su un'infrastruttura in esercizio. La conclusione cui si è pervenuti al termine del seminario è stata che l'apertura alle nuove tecnologie, legando i capitolati non ai prodotti ma alle prestazioni, non può che essere positiva anche nel campo delle infrastrutture stradali, perché permette di ottenere risparmi ambientali in termini di materie prime e di emissioni, e di aumentare la vita utile delle pavimentazioni consentendo così un risparmio di risorse da parte della collettività diminuendo i costi per la manutenzione delle infrastrutture. Visto l'ottimo interesse suscitato da attività di questo tipo, non mancheranno sicuramente occasioni in futuro per ripetere tali eventi. 1. Ing. Papetti - direttore Direzione Centrale Tecnica del Comune di Milano e ing. Favari - direttore commerciale Italia di Iterchimica 2. Prof. Giustozzi del Politecnico di Milano
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PORTATTREZZI
Fuso Canter: rinnovata versione Euro 6
La gamma Fuso Canter si rinnova presentando le ultime versioni rispondenti alla più recente normativa antinquinamento Euro VI in tutte le varianti di peso e dalla dotazione di serie arricchita. La principale novità delle nuove versioni TF1 New è, per i veicoli in classe di portata 3,5 e 6.0 t, la rispondenza alla classe di emissioni inquinanti Euro VI mediante riduzione catalitica SCR, come peraltro già avviene per le versioni con massa totale a terra superiore. Tale importante risultato è stato conseguito senza aggravare in termini
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significativi la portata utile dei veicoli; rispetto alle corrispondenti versioni Euro 5 b+ la tara risulta aumentata in media solamente di 40 kg. Tra le altre novità segnaliamo: • Introduzione della nuova versione 7C18 con cambio manuale passo 2.800 mm dedicata a chi desidera il massimo della manovrabilità senza rinunciare a portata e potenza. • Accresciuta dotazione di serie. Le nuove versioni TF1 New dispongono di una dotazione di serie arricchita che prevede tra l'altro: • Air bag lato conducente standard per tutte le versioni; con tale impor-
tante equipaggiamento i nuovi Canter aumentano significativamente la propria sicurezza passiva senza ulteriore esborso da parte del cliente. Come conseguenza il prezzo di listino dell'airbag lato conducente e passeggero viene ridotto a 300 euro (iva esclusa). • Controllo motore fuori cabina standard per tutte le versioni; tale accessorio risulta particolarmente richiesto per particolari applicazioni dove occorre controllare il regime del motore al di fuori della cabina (per esempio allestimento raccolta rifiuti) ed il cui montaggio a posteriori risulta essere particolarmente oneroso. • Hill holder standard per tutte le versioni con cambio Duonic; questa nuova funzionalità permette alle versioni equipaggiate con cambio Duonic di incrementare il comfort di guida del conducente, frenando il veicolo durante gli arresti in pendenza e consentendo di ripartire agendo sul solo acceleratore. • Copertura motore in materiale plastico, per una maggiore protezione degli organi meccanici. • Nuova disponibilità degli accessori a richiesta. Le nuove versioni TF1 New offrono a scelta ulteriori equipaggiamenti; nello specifico: • Autoradio Bluetooth, disponibile su tutte le versioni • Cruise control, disponibile su tutte le versioni con cambio Duonic eccetto Eco Hybrid.
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PORTATTREZZI
mi&p completa altre forniture Multicar in Nord Italia
I veicoli Multicar, distribuiti in Italia da mi&p S.r.l. con sede nella provincia di Bologna, sono mezzi compatti studiati per utilizzi in spazi contenuti, con accesso precluso ai veicoli industriali classici. Questi veicoli possono essere pensati come puri mezzi da trasporto, oppure come efficaci portattrezzi, dotandoli di impianti idraulici, punti di ancoraggio e predisposizioni di vario genere che ottimizzano l'applicazione di macchinari per numerose attività sia su strada che in fuoristrada. In funzione di queste caratteristiche, risultano strumenti di lavoro di alta qualità e affidabili per le aziende che operano nel settore della manutenzione stradale, ma allo stesso modo sono veicoli ideali per le amministra-
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zioni comunali che all'interno del proprio territorio gestiscono, nell'arco dell'anno, numerose attività: un solo veicolo, un'unica manutenzione, un unico costo di gestione. Ultime in ordine cronologico sono due forniture eseguite a comuni del Nord Italia: il Comune di Rabbi, provincia di Trento, in Alta Val di Sole, aveva la necessità di rinnovare il parco macchine con un mezzo compatto da utilizzare per trasporto materiali e macchinari necessari nelle attività di pulizia, sistemazione e gestione delle aree pubbliche. In un paese di montagna, frequentato da turisti durante tutto l'arco dell'anno, il decoro e la manutenzione puntuale di parchi, piste ciclabili, marciapiedi e altre zone di uso comune è molto
importante, anzi indispensabile. Dopo un procedimento di gara, la scelta è ricaduta per l'acquisto di un Multicar M31 versione Tipper dotato di motore FPT/Iveco da 150 CV conforme alla normativa antinquinamento Euro 6. La necessità di avere un'ampia capacità di carico nonostante la compattezza del veicolo, ha imposto di prevedere la versione passo lungo (2.990 mm) con un cassone da 2,8 metri di lunghezza. Il cassone, oltre ad essere completo di ribaltamento trilaterale, è stato realizzato con sovrasponde in alluminio che aumentano notevolmente la capacità di carico, caratteristica molto importante, ad esempio, per il trasporto di fogliame, ramaglie o similari, materiali cioè che nonostante un peso contenuto, creano importanti volumi di carico. La trazione 4x4 inseribile e le marce ridotte permettono al cliente utilizzatore di sfruttare la macchina sia su strade con fondo regolare che in fuori strada. Inoltre, grazie alle predisposizioni richieste e inserite nel veicolo, potrà essere possibile in fasi successive all'acquisto, dotare il veicolo di piastra portattrezzi anteriore e relativo impianto idraulico per azionamento di attrezzature frontali e posteriori, come ad esempio lama e spargisale.
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I fari integrati nella parte alta della cabina ed il faro di lavoro a led posteriore, garantiscono una corretta ed uniforme illuminazione dell'area di lavoro. La fornitura richiedeva pneumatici idonei ad operare anche in presenza di neve o ghiaccio e pertanto sono stati forniti pneumatici termici; inoltre 2 coppie di catene da neve professionali: anche per questi prodotti, fornendo catene marchio Pewag azienda fra le principali nel settore a livello mondiale - mi&p punta alla qualità e affidabilità. Un'altra recente fornitura è stata destinata al Comune di Cernusco sul Naviglio, non distante dal capoluogo lombardo; questa amministrazione aveva la necessità di un mezzo da utilizzare all'interno della cittadina per attività di vario genere, ma in primo luogo per operazioni di sgombraneve e antighiaccio da svolgere nel periodo invernale. Gli obiettivi che l'amministrazione si poneva, per il tramite del responsabile di settore, arch. Alessandro Duca, erano diversi: poter operare nelle zone del territorio comunale che imponevano un veicolo compatto e agile, come ad esempio il centro storico. Poter svolgere in autonomia e senza
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tempi di attesa prolungati (inevitabili se si delega completamente all'esterno) un servizio come quello invernale. Decidere in autonomia le priorità dell'attività da svolgere. Contenere e ottimizzare al massimo il costo di queste attività, senza intaccare la qualità del servizio erogato. Infine, disporre di un veicolo che, anche in tempi successivi all'acquisto, potesse essere dotato di altre attrezzature per la manutenzione ordinaria e straordinaria della città. L'acquisto di un mezzo Multicar con relativi allestimenti ha permesso di ottenere tutto questo: la gamma M31 con passo di 2.450 mm e larghezza inferiore a 1.700 mm, garantisce dimensioni ridotte e accessibilità in zone problematiche; il veicolo può essere utilizzato dal personale di servizio e le dotazioni specifiche per mezzo polifunzionale, rendono semplice ed intuitivo il lavoro. Le attrezzature previste unitamente alla fornitura del mezzo, sono specifiche per veicoli Multicar, idonee ad un lavoro efficace e di qualità: la lama a geometria variabile anteriore permette di posizionare le ali nella conformazione più idonea al lavoro da eseguire (lama destra e sinistra, cuneo per poter entrare in un fronte di neve
importante scaricando in entrambi i lati oppure a V per posizionare la neve in un punto preciso di parcheggi, piazze...). Lo spargisale a tramoggia ribassata mantiene contenuto il baricentro del veicolo nel suo complesso anche a pieno carico e lascia libera all'operatore la visuale posteriore. L'estrazione a coclea consente una distribuzione a terra omogenea ed evita fuoriuscite di materiale dalla parte inferiore della tramoggia che andrebbe a danneggiare il veicolo. Il quadro comandi posizionato in cabina permette di gestire in continuo i valori di spargimento: l'operatore potrà pertanto attivare e sospendere lo spargimento, modificare larghezza e grammatura al suolo, con un semplice intervento dalla cabina, depositando maggiore quantità di fondente dove è più probabile la formazione di ghiaccio o allargando il fascio di lancio per trattare piazzole di sosta, fermate degli autobus... L'attrezzatura è inoltre dotata di dipendenza tachimetrica: i valori impostati dall'operatore saranno automaticamente mantenuti costanti in funzione della velocità di avanzamento del veicolo; allo stesso modo lo spargimento si interromperà se, ad
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esempio, il veicolo si fermerà per un semaforo rosso o altre necessità. L'operatore, in sostanza, deve impostare i parametri di lavoro desiderati e poi concentrarsi nella guida del mezzo, del resto si occuperà la macchina; in questo modo si ottimizza anche il consumo di sale, argomento sicuramente importante per questioni ecologiche oltre che economiche. La versione di M31 consegnata è la completissima Carrier, dotata di impianto idraulico con portate fino a 70 l/minuto a 200 bar di pressione e connessioni rapide anteriori, posteriori e laterali: grazie a questo impianto non occorrono motori ausiliari per azionare le attrezzature e quindi non si hanno costi di gestione e manutenzione ulteriori e - cosa importantissima per utilizzo dentro paesi e città non c'è rumorosità aggiuntiva rispetto a quella data dal motore del veicolo. Sempre grazie a questo impianto molto completo, il cliente potrà dotarsi nel tempo di numerosi altri macchinari come falciaerba a braccio, spazzolatrici, moduli per riparazione dell'asfalto, lavastrade, lavagemme, moduli per irrigazione e tantissime altre possibilità. Entrambi i veicoli consegnati racchiudono ovviamente le peculiarità co struttive Multicar: sospensioni indipendenti anteriori che ottimizzano la capacità di trazione e il comfort di
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guida anche su fondi disconnessi; cabina con superfice vetrata ampia per migliorare la visuale e realizzata con fibre composite esenti da corrosione; comandi integrati ed ergonomici per l'azionamento dei vari dispositivi; motore posizionato in maniera arretrata per rendere più agevole l'ingresso nell'abitacolo e ottenere distribuzioni ideali dei pesi sugli assi; cambio e riduttore che permettono fasce di velocità da 600 m/h a 110 km/h, freni a disco su tutte le ruote con 4 canali ABS e molto altro . Con l'aumento delle forniture eseguite, mi&p ha ritenuto inoltre indispensabile affiancare all'attività di vendita anche un puntuale e qualitativamente elevato servizio di assistenza; è in continua evoluzione ed integrazione, infatti, la rete di assistenza sul territorio nazionale con l'ausilio ed il supporto di officine autorizzate vicine logisticamente ai clienti utilizzatori. I motori Iveco FPT utilizzati da Hako Multicar sulla gamma M31, semplificano gli interventi di manutenzione ordinaria sul nostro territorio nazionale; il concetto costruttivo della macchina e la facilità di accesso ai principali aggregati del veicolo ottimizzano ulteriormente tali attività. Attualmente la rete comprende oltre 20 punti di assistenza ufficiale; entro l'anno 2016 l'obbiettivo che si pone
Multicar Italia è di coprire l'intero territorio nazionale con oltre 30 punti di assistenza ufficiali, dislocati in tutte le regioni. Il servizio ricambi, importantissimo nella filosofia Multicar, garantisce la fornitura rapida e puntuale di quanto richiesto (24/48 o 72 ore dall'ordine, in funzione della tipologia del componente richiesto) sia per veicoli di ultima generazione che per i mezzi più datati, potendo fornire componenti per autocarri con oltre 30 anni di età, ancora in servizio in Italia ed Europa. L'individuazione dei componenti necessari al ripristino risulta molto agevole, grazie ad un'area dedicata all'interno del sito internet aziendale da cui poter rintracciare e consultare il catalogo ricambi del proprio veicolo e rilevandone i corretti codici. Tale consultazione potrà essere fatta sia dall'officina che sta intervenendo sul veicolo, che dal cliente utilizzatore, qualora si preferisca eseguire in proprio la riparazione. Chi sceglie mi&p e Hako - Multicar non si troverà mai solo: non nella fase iniziale per l'individuazione della versione più indicata alle necessità da soddisfare; ma nemmeno durante l'utilizzo del veicolo quando risulteranno necessari interventi per destinare il mezzo a nuovi scopi o quando risultano indispensabili attività di manutenzione ordinaria e straordinaria.
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IGIENE URBANA
I principali costruttori scelgono Allison Transmission sui veicoli per la raccolta rifiuti e il settore municipale
Il primo Mercedes-Benz Antos allestito con un Allison Serie 3000™ è stato presentato a Ifat di Monaco assieme a una nuova spazzatrice stradale Bucher Municipal a motore singolo allestita con un Allison 3500. A Ifat 2016, la fiera biennale dedicata al settore del riciclo, dell'ambiente e dell'energia e delle attrezzature per i lavori di manutenzione stradale e comunali che
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si tiene a Monaco di Baviera, Allison Transmission è stata presente oltre che con la propria gamma di trasmissioni completamente automatiche, anche sugli stand dei principali costruttori europei di veicoli per la raccolta rifiuti e i servizi municipali. Il Mercedes-Benz Antos da 26 tonnellate ha fatto il suo debutto europeo in fiera con un motore OM 936 da 7,7
litri e 260 kW (354 HP), telaio 2535L 6x2 e un Allison 3200. Il veicolo era anche provvisto del pacchetto di software FuelSense® di Allison, che consente considerevoli risparmi sui consumi. Allison Transmission utilizza la Continuous Power Technology™ grazie alla quale il convertitore di coppia brevettato moltiplica dolcemente la coppia alla partenza del veicolo per una avviabilità e una manovrabilità superiori e precisione millimetrica nelle manovre. Inoltre la potenza trasmessa in maniera ininterrotta alle ruote motrici assicura una velocità media più elevata e una maggiore produttività; in questo modo le flotte riescono a essere più performanti anche con motori più piccoli. Sempre durante la manifestazione bavarese, Bucher Municipal ha presentato la sua CityFant 6000, una spazzatrice stradale con motore singolo, telaio Atego tipo 1524K e motore Euro 6. La nuova spazzatrice Bucher è allestita con una trasmissione Allison 3500 e ha una carreggiata di 3.360 mm, un motore OM 936 che eroga 238 HP (175 kW) a 2.200 giri/min e 1.000 Nm di coppia a 1.200-1.600 giri/min. In generale, la durata, le prestazioni, i consumi e il controllo del veicolo alle basse velocità rendono gli automatici Allison la trasmissione ideale per superare le sfide quotidiane della raccolta rifiuti, del lavaggio delle strade e degli altri servizi municipali.
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STRADE
Bitemulsion SAMI: l'importanza della mano d'attacco ad elevate prestazioni Ing. FRANCESCO SANTORO Responsabile di Laboratorio Bitem e Ing. MASSIMO DE DEO Responsabile Tecnico & di Sviluppo Bitem
1. Premessa La ricerca nel campo delle sovrastrutture stradali, negli ultimi anni, ha posto particolare attenzione al problema del collegamento tra i diversi strati delle pavimentazioni flessibili. Da studi più o meno recenti è stato dimostrato come un buon collegamento è condizione necessaria affinché i carichi dinamici agenti sulla strada vengano ripartiti in modo omogeneo a tutto il pacchetto stradale. Ricerche condotte alla metà degli anni ottanta dai Prof. S.F. Brown e J.M. Brunton in Inghilterra, hanno dimo-
Distacco
DEGRADO TIPICO Difetto di Aderenza
2. La mano di attacco Ogni struttura stradale è studiata in funzione del tipo di traffico e delle condizioni climatiche cui sarà destinata; la struttura sarà sottoposta a certe sollecitazioni e non dovrà deformarsi oltre certi limiti, pena la sua rottura. Nel caso che i vari strati del pacchetto posto in opera siano tra loro incollati, il comportamento alle sollecitazioni risulta nettamente migliore. Ogni strato non si deforma solo in funzione delle proprie caratteristiche meccaniche, ma anche in funzione delle caratteristiche degli strati cui è incollato. I più diffusi programmi di calcolo degli spessori dei manti stradali prevedono le due alternative per ogni interfaccia: incollata o no. Gli spessori che derivano dai calcoli, a pari premesse, sono diversi a conferma che una effettiva adesione tra gli strati permette di utilizzare spessori minori dei manti da posare. Il compito di collante è generalmente svolto da uno strato di emulsione bituminosa spruzzata detta comunemente mano di attacco. 2.1 Le mani di attacco speciali Con l'emulsione cationica modificata Bitemulsion SAMI è possibile realizzare mani di attacco con caratteristi32
strato che, per garantire la necessaria capacità portante della struttura e, conseguentemente una più lunga vita utile, è essenziale che sia garantito anche un buon collegamento tra gli strati del pacchetto stradale. Oltre ad una riduzione della capacità portante, uno scarso collegamento riduce il livello di servizio della strada. Le rotture per scorrimento reciproco degli strati sono eventi frequenti, così come il manifestarsi di buche per asportazione dello strato superficiale può rendere la strada estremamente pericolosa.
Buche Superficiali
che migliorate e che tecnologicamente vengono identificate con l'acronimo SAMI - Stress Absorbing Membrane Interlayer. Una vera membrana impermeabile che è fondo ideale sia per conglomerati fonoassorbenti - drenanti, sulla quale defluiscono le acque assorbite dal manto stradale, che per altre interfacce. Dette membrane possono essere realizzate a freddo, con l'impiego di emulsione bituminosa modificata
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Bitemulsion 69 SAMI, oppure a caldo sempre con bitume modificato. Le membrane a freddo o a caldo tipo SAMI, sono particolarmente indicate su vecchie pavimentazioni fresate e fessurate, per impermeabilizzarle, costituire un diaframma che ripartisce gli sforzi, garantire un perfetto ancoraggio del manto e prevenire la risalita di eventuali fessure dagli strati inferiori (bottomup) e la trasmissione delle stesse dall'usura agli strati sottostanti (top-down).
3. L'aderenza fra gli strati La conoscenza delle condizioni di aderenza che si realizzano all'interfaccia dei vari strati di una pavimentazione flessibile è di fondamentale importanza per una esatta valutazione dello stato tensionale e deformativo, in modo particolare per gli strati superiori, nei quali il mutare dell'aderenza comporta variazioni nei valori delle sollecitazioni e delle deformazioni molto rilevanti, tali da implicare talvolta perfino il passaggio da uno stato di compressione ad uno di trazione.
RAPPRESENTAZIONE DELLA RESISTENZA AL TAGLIO
Soluzione con una mano d'attacco in emulsione Soluzione con una mano d'attacco in emulsione bituminosa normale bituminosa modificata BITEMULSION SAMI > Ridotta resistenza al taglio > Elevata resistenza al taglio
Bitem, stando ai concetti esposti, ha ottimizzato la formula di base della sua emulsione cationica modificata, rendendola adatta a soddisfare le prestazioni dettate da una tecnologia come il SAMI - Stress Absorbing Membrane Interlayer. Il prodotto è commercializzato con il nome di Bitemulsion SAMI. Per quanto riguarda la determinazione dell'aderenza fra gli strati va osservato che ben pochi laboratori dispongono dell'attrezzatura necessaria e che quindi spesso bisogna ricorrere ai valori forniti dalla letteratura scientifica, peraltro assai limitata fino a questo momento. In generale le condizioni di interfaccia tra strati di conglomerato bituminoso sono intermedie tra quelle di perfetta aderenza e di perfetto scorrimento. Il parametro più comunemente adoperato per esprimere l'aderenza fra gli strati è il modulo di reazione orizzontale all'interfaccia dato dalla relazione: K = τ/Δu dove: τ = tensione tangenziale all'interfaccia; Δu = spostamento orizzontale relativo tra le facce di due strati a contatto. Il fenomeno dell'aderenza tra due strati, costituenti la sovrastruttura stradale, è dovuto essenzialmente ai seguenti due fattori: ! azione adesiva del bitume " penetrazione degli inerti di uno strato nei vuoti dell'altro. E' lecito quindi affermare che essa dipenda: • dall'entità della così detta mano di attacco, cioè dalla quantità di bitume spalmata fra due strati a contatto oltre che, naturalmente, dalla sua quantità; • dall'energia di costipamento, che provoca la compenetrazione degli inerti; • dall'entità della pressione verticale provocata dai carichi Lavori Pubblici n. 81 luglio - agosto 2016
estremi e che tende a mantenere tale compenetrazione, contrastando l'azione tagliante che tende invece a diminuirla; • dalla temperatura alla quale si trova sottoposta la pavimentazione dato che essa influisce sensibilmente sulla rigidezza del bitume; • dal tempo di carico (frequenza della sollecitazione) che pure influenza la risposta del bitume. 4. Verifica delle prestazioni Per dare ulteriore evidenza oggettiva, circa le prestazioni dell'emulsione bituminosa Bitemulsion SAMI, la stessa è stata comparata con un'emulsione da bitume modificato presente sul mercato. Le prove ordinarie e quelle fondamentali sono state eseguite, su nostro incarico, da un laboratorio esterno con Autorizzazione Ministeriale in essere. Il laboratorio incaricato ha una notevole esperienza sulla caratterizzazione delle interfacce sia in ambito stradale che aeroportuale. Questo ci ha permesso di chiedere loro che si prendessero in considerazione i requisiti di accettazione che, soprattutto nelle grandi opere, vengono richiesti dall'ente gestore di concerto con il progettista incaricato. L'analisi è proposta principalmente e per semplicità, con riferimento alla sola prima interfaccia, ovvero quella tra strato di usura e strato di collegamento nel caso di pavimentazioni di nuova costruzione, o tra strato esistente e nuovo tappeto, nei casi di ricarico. La prova a taglio diretto, proposta fin dal 1979 dal Prof. R o l f L e u t n e r [ L e u t n e r 1 9 7 9 ] d e l l a Te c h n i s c h e Universitat Braunschweig e denominata per questo Leutner Shear Test o semplicemente Leutner, è stata impiegata per la realizzazione delle prove nella fase sperimentale del presente lavoro.
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4.1 Descrizione della prova Leutner Shear Test Essa viene eseguita su provini doppio strato cilindrici del diametro di 150 mm circa, a seconda dell'utensile di taglio impiegato nei carotaggi, per tale motivo, infatti, si sfrutta l'intercambiabilità di appositi elementi metallici consentendo di sottoporre a prova carote di diametro leggermente diverso dai 150 mm detti. Le carote possono anche presentare più strati e quindi più interfacce, da poter essere testate in tempi successivi e possono essere prelevate in sito o prodotte in laboratorio. La figura mostra gli schemi costruttivi dell'apparecchiatura Leutner così come riportati sulle istruzioni 2312-1999: Asphalt Prüfung - ALP A-Stb Teil 4, attualmente adottate in Germania per la verifica del collegamento tra gli strati delle pavimentazioni stradali tedesche.
Nella presente Nota Tecnica riportiamo il solo dosaggio ottimo di emulsione modificata (kg/m2). Dai risultati ottenuti si evince che, per quanto riguarda la mano di attacco speciale S.A.M.I. si può individuare un contenuto ottimo (1 kg/m2). Ciò si spiega col fatto che col crescere della quantità di bitume si ha un migliore riempimento dei vuoti esistenti sulle facce degli strati, con conseguente aumento dell'area di contatto e quindi dell'aderenza fra le facce. Oltre un certo valore cominciano, invece, a prevalere gli effetti della deformabilità interna del film di bitume e della minore compenetrazione degli inerti, con conseguente diminuzione dell'aderenza. Per comprendere meglio quale sia stato il fattore che ha determinato una maggiore prestazione dell'emulsione modificata Bitemulsion SAMI, rispetto ad una emulsione da bitume modificato, si è ricorso alla valutazione della coesione del bitume estratto dall'emulsione stessa. 4.2.2 Determinazione delle caratteristiche di trazione dei bitumi modificati
Il Leutner consta di due semianelli metallici dei quali uno inferiore fisso, al quale viene vincolata la porzione di carota che si trova a tergo dell'interfaccia, ed uno anteriore mobile, sottoposto all'azione di una pressa tradizionale Marshall che imprime allo strato di conglomerato bituminoso posto anteriormente all'interfaccia uno spostamento controllato di 50±1 mm/minuto. Nel test l'azione tagliante è concentrata esattamente sull'interfaccia che, pertanto, deve essere correttamente posizionata in corrispondenza del piano di taglio definito dai due semianelli citati. L'apparecchiatura che applica il carico deve come minimo essere dotata di cella di carico per la misura dello sforzo tagliante e di comparatore di spostamento per misurare gli abbassamenti dello strato. Il test viene condotto alla temperatura di prova di 20±1°C dopo termostatazione dei provini per almeno 12 ore. 4.2 Risultati ottenuti 4.2.1 Caratterizzazione prestazionale a taglio delle interfacce dei conglomerati bituminosi LEUTNER SHEAR TEST Resistenza a Taglio Configurazione della prova: - Tipologia interfaccia: Emulsione bituminosa + graniglia - Temperatura: 20°C - Velocità di avanzamento: 50,8 mm/min Dosaggi: - emulsione modificata: 1,0 kg/m2 - graniglia: 2,5 kg/m2 Trattamento SAMI Emulsione bituminosa modificata
Da bitume modificato
Bitemulsion SAMI
Tensione [MPa] 2,05 2,23
Con Bitemulsion SAMI otteniamo un incremento del valore di resistenza al taglio pari al 9% 34
FORCE DUCTILITY UNI EN 13589 Configurazione della prova: - Velocità di avanzamento: 50 mm/min - Temperatura di prova: 5°C Trattamento SAMI E'S Emulsione bituminosa modificata [J/cm2] Da bitume modificato 2,7 Bitemulsion SAMI 3,0 Con Bitemulsion SAMI otteniamo un incremento del valore di coesione pari all'11%
I meccanismi di coesione sono alla base del concetto stesso di legante e pertanto di prioritaria importanza nella caratterizzazione dei bitumi stradali. La coesione interessa direttamente la resistenza e l'integrità del film di bitume ed è manifestazione macroscopica delle forze coesive interne al bitume stesso. Ne consegue che la coesione è una proprietà del materiale che può essere definita attraverso lo studio delle caratteristiche di resistenza dello stesso. Il test eseguito in controllo dello spostamento ha meglio interpretato la risposta meccanica e ha consentito una stima dell'energia di frattura, grandezza che senz'altro meglio qualifica il potenziale coesivo del legante nelle prefissate condizioni di prova. 5. Conclusioni Bitem, operando su tutto il territorio nazionale, ha dedotto ed afferma che vi è carenza, in Italia, di indicazioni e prescrizioni chiare ed esaustive, in materia di controllo e verifica in esercizio del collegamento esistente tra gli strati bituminosi della pavimentazione stradale, in generale, e di impiego di mani d'attacco bituminose ad alte prestazioni come il SAMI, in particolare, e come questa mancanza possa, in qualche modo, essere annoverata tra le cause di molti dei difetti e dei deterioramenti che costellano il patrimonio stradale italiano. A tutti i tecnici del settore riassumiamo quali sono le finalità, i vantaggi della tecnologia che proponiamo ed il servizio tecnico/operativo per la realizzazione della stessa. 5.1 Finalità Bitemulsion SAMI • possibilità di esecuzione anche in presenza di umidità; Lavori Pubblici n. 81 luglio - agosto 2016
• • • •
perfetta adesione tra gli strati; aumento caratteristiche prestazionali del pacchetto; impermeabilizzazione perfetta del piano di supporto; contenimento della riflessione di eventuali fessurazioni.
5.2 Vantaggi Bitemulsion SAMI • utilizzo di cisterne spanditrici non soggette a normative ADR, riduzione dei rischi; • migliore adesione sul fresato e/o su fondi umidi; • utilizzo, in caso di effettiva necessità, di impiegare il filler calcareo in alternativa alla graniglia; • possibilità in caso di emergenza di apertura al traffico. 5.3 Servizio tecnico/operativo Bitem per la realizzazione della mano d'attacco speciale SAMI offre anche la posa in opera con apposite macchine combinate ad alto rendimento, in grado di stendere simultaneamente sia il legante bituminoso che la graniglia. Mano d'attacco speciale con Bitemulsion SAMI e graniglia
Tutti i mezzi sono dotati di: " impianto di riscaldamento autonomo; " barra spruzatrice/spandigraniglia estensibile fino a 3,00 m con sezioni minime di 20 cm; " computer di bordo a garanzia del corretto mantenimento dei parametri di stesa determinati nella fase preliminare di studio. Servizio notturno in aeroporto con flotta potenziata
L'aumento delle prestazioni meccaniche e della durabilità richieste ai materiali bituminosi di oggi non lascia più spazio a progettazioni empiriche basate su metodologie oramai obsolete e non compatibili con i nuovi materiali presenti sul mercato. Occorrono caratterizzazioni più spinte dei leganti bituminosi speciali destinati alla realizzazione della mano d'attacco che forniscano al progettista i dati su cui affinare le proprie scelte progettuali nell'affidabilità, della durabilità e della sostenibilità ambientale dell'opera, tutti concetti adottati da Bitem per la formulazione dell'emulsione modificata Bitemulsion SAMI. Responsabile di Laboratorio Ing. Francesco Santoro
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Responsabile Tecnico & di Sviluppo Ing. Massimo De Deo
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ATTREZZATURE
Stabilizzazione del terreno con l'escavatore: i molteplici impieghi della nuova fresa universale di Seppi M.
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Il cantiere in cui la ditta Schädler ha appena costruito un nuovo fabbricato industriale nella città sveva di Reutlingen è un cantiere come tanti nel Paese. Il sottofondo su cui è stato edificato l'ultimo capannone è un terreno contenente pietrisco. Per evitare che in futuro l'immobile possa essere interessato da fenomeni di subsidenza e garantire quindi carichi utili elevati, il terreno necessita di un adeguato consolidamento nella parte sot-
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tostante. Spesso per stabilizzare i terreni viene utilizzata una miscela di calce e cemento. La maggior parte delle imprese di ingegneria edile deve rivolgersi in questo caso a fornitori di servizi che dispongono delle tecniche necessarie. Non è il caso di Schädler, che infatti si è attrezzata con una tecnica innovativa per questo genere di incarichi e - come ha riferito Reiner Schädler - è riuscita ad ottenere in tal modo notevoli risparmi
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di tempi e di costi. Anziché le normali frese stabilizzatrici disponibili in commercio, come macchine semoventi o trattori per il movimento terra, per queste operazioni utilizza una fresa che può essere montata sul braccio di un escavatore. La macchina in questione, chiamata Star-FC hyd, è la fresaceppi universale di Seppi M., una fresa multifunzione ideale per fresare terreni, frantumare sassi e trinciare radici e pezzi di legno. Ciò permette di utilizzare gli escavatori già presenti in cantiere per la stabilizzazione del terreno succes-
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sivamente allo scavo. "La stabilizza- La fresaceppi Star-FC hyd è adattazione ci consente di evitare la sostitu- per il montaggio su escavatori di 20 zione dello strato superficiale del ter- 30 t e ha una larghezza di lavoro di reno e gli oneri di discarica. In questo 125 cm. In questa versione è azionamodo in alcuni cantieri siamo già riu- ta da due motori idraulici con una sciti a risparmiare diverse centinaia di marcia veloce e una lenta, regolabili migliaia di euro", commenta entusia- dalla cabina. Il cuore della macchina sta il direttore di Schädler riferendosi è un rotore dotato di utensili in metalalla nuova tecnica. lo duro intercambiabili appositamente Funziona così: la superficie da sta- sviluppati per la frantumazione di bilizzare viene scavata fino al livello sassi. L'intero alloggiamento è rivestidesiderato. Da qui il terreno può to con lastre resistenti all'usura interessere accumulato in strati di 30 cm cambiabili realizzate in acciaio di spessore fino al livello che occor- Hardox. re. L'applicazione della miscela di I vantaggi della nuova Star-FC hyd: calce e cemento avviene con l'ausi- - molteplici possibilità d'impiego: stalio di un'apposita paletta. Un dispo- bilizzazione del terreno, frantumaziositivo di cambio rapido permette ne di sassi, trinciatura di radici e quindi di montare la fresa sull'esca- pezzi di legno; vatore e di fresare lo strato per ren- - convenienza grazie al risparmio sui derlo uniforme. costi di discarica e di sostituzione "L'esperienza insegna che si posso- dello strato superficiale del terreno ed no ottenere granulometrie decisa- al migliore sfruttamento possibile dei ment e v ant aggios e e anc he la macchinari disponibili; miscelazione risulta molto omogenea", prosegue l'imprenditore edile. Quindi utilizzando un compattatore a piatto vibrante anch'esso montato sull'escavatore si compatta lo strato realizzato fino a un grado di rigidità di 100 - 120 MN/m². Sono valori eccellenti che già da soli dimostrano il valore di questa tecnica. Un grande vantaggio di questa fresa è che può essere utilizzata anche nella realizzazione di strati terrazzati, come accade spesso con il terreno collinare. Naturalmente questa tecnica non è un'alternativa alla tradizionale stabilizzazione del terreno, ma si dimostra estremamente conveniente in tutti quei contesti in cui vi è la necessità di lavorare solo superfici più piccole. Perché spesso non vale la pena accedere a questi cantieri con macchinari pesanti. 7 Lavori Pubblici n. 81 luglio - agosto 2016
- granulometria regolabile e miscelazione omogenea per una qualità di compattazione ottimale e uniforme. Schädler considera questi vantaggi un valore aggiunto determinante sulla concorrenza e un motivo per attrezzarsi ad affrontare la crescente concorrenza nel settore edile. 1. Applicazione della miscela di calce e cemento 2. Stabilizzazione del terreno con la Star-FC hyd 3. Da sinistra Lorenz Seppi, pres. Seppi M., Reiner Schädler e un suo lavoratore 4. Stabilizzazione del terreno in cantiere della ditta Schädler 5. Star-FC hyd frantuma sassi fino a 15 cm di diametro 6. La miscela di calce e cemento va mescolata con il terreno 7. Star-FC hyd lavora in profondità fino a 30 cm
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VERDE
Cresce la famiglia di veicoli utilitari John Deere Gator
John Deere presenta i nuovi veicoli utilitari Gator XUV590i e XUV590i S4 Crossover, progettati per soddisfare gli operatori alla ricerca di comodità, possibilità di personalizzazione e prestazioni elevate. Dotato di un potente motore bicilindrico, sospensioni indipendenti e trazione integrale, nonché di svariate attrezzature, il veicolo utilitario XUV590i si caratterizza per un eccellente equilibrio tra prestazioni e capacità di lavoro nella classe di dimensioni medie. "I modelli per due e per quattro passeggeri XUV590i e XUV590i S4 sono stati progettati per garantire un'operatività rapida, efficiente e confortevole", ha dichiarato Paul Trowman, Responsabile Marketing per l'Europa. "Gli operatori possono spostarsi agilmente sul terreno a una velocità massima di 72 km/h grazie all'accele-
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razione brillante garantita dal motore diesel bicilindrico in linea da 586 cm³ e 32 cavalli raffreddato a liquido." I due nuovi modelli Gator vantano caratteristiche prestazionali ideali per svolgere svariate attività. Il modello XUV590i offre agli operatori una distanza minima dal suolo di 267 mm, una capacità di carico pari a 362 kg ed una capacità di traino di 498 kg. Allo stesso modo, il modello XUV590i S4 presenta una distanza minima dal suolo di 236 mm, una capacità di carico pari a 544 kg e una capacità di traino massima di 498 kg. I veicoli Gator XUV590i e XUV590i S4 sono dotati di servosterzo e di un alternatore da 875 Watt e 65 Ampère per garantire il funzionamento delle attrezzature supplementari, come luci, verricelli ed irroratrici, senza doversi preoccupare della carica
della batteria. I livelli ridotti di rumore e vibrazioni dei nuovi Gator XUV590i e XUV590i S4 offrono il massimo del comfort sia agli operatori che ai passeggeri. Tali vantaggi sono stati raggiunti mediante l'isolamento della trasmissione del moto unitamente all'utilizzo di rivestimenti fonoassorbenti attorno al sistema di aspirazione del motore e della trasmissione a variazione continua (CVT). La postazione operatore presenta un assetto ergonomico ai vertici del settore e offre un'ampia abitabilità a conducente e passeggeri. I Gator XUV590i e XUV590i S4 sono dotati di un ampio serbatoio carburante da 28 litri, implementato per estendere i tempi di attività del veicolo tra un rifornimento e l'altro. Il gruppo strumenti è dotato di retroilluminazione e fornisce importanti informazioni sul veicolo quali velocità, giri al minuto del motore, livello del carburante, temperatura del liquido di raffreddamento, e presenta spie di avviso per informazioni quali promemoria degli interventi di manutenzione, cintura di sicurezza e servosterzo. I veicoli utilitari Gator XUV590i e XUV590i S4 saranno presto disponibili presso le concessionarie John Deere.
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