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Fiere e convegni di qualità per diffondere gli acquisti verdi/GPP Silvano Falocco Heatweed Technologies: lotta alle piante infestanti con acqua calda Husqvarna Professional: lanciato in Italia il nuovo programma dedicato al professionista MultiOne: sfalcio d’erba professionale in spazi ristretti Hymach Energy Visual per non dedicare il trattore Gh. Marchelli Caron Serie AR - ST: versatilità e carico al top di settore Perché scegliere Energreen? Energreen ha una lunga storia… L'incremento della vita utile della pavimentazione: il ruolo dell'attivante d'adesione Loretta Venturini Linea Verde Bitroad di Bitem: bitumi stradali polifunzionali ed ecosostenibili Massimo De Deo, Francesco Santoro Asfaltare con una minipala o un escavatore? Grazie ad Elia Peroni ora puoi! Aebi X-Range Macchine speciali per persone speciali Mercedes-Benz Unimog vince il Premio Innovazione Econic con trasmissione Allison: i primi veicoli per la raccolta rifiuti "dual-fuel" Merlo, una gamma completa Qualità, affidabilità e polivalenza: obiettivi irrinunciabili in casa MI&P Potenziale economico per i comuni: l’utilizzo di sistemi di spazio mobile riduce i costi Mg Trucks allestisce, collauda e immatricola veicoli speciali in tutta Italia Gh. Marchelli John Deere potenzia la produzione dei Gator Le trinciatrici con bracci ad assetto variabile molto robuste per applicazioni anche nelle condizioni di lavoro più gravose BAI, veicoli antincendio sicuri con Brigade Elettronica Panolin HLP Synth Eco, fluido idraulico biodegradabile specifico per primo trattamento e collaudo Fuso Canter al Company Car Drive 2017: i veicoli leggeri per la distribuzione urbana a zero emissioni Innovazione, tecnologia e ecosostenibilità: le carte vincenti di Pellenc per la manutenzione del verde urbano
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n. 86 maggio - giugno 2017
In copertina:
Econic
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Fiere e convegni di qualità per diffondere gli acquisti verdi/GPP SILVANO FALOCCO - Fondazione Ecosistemi La recente approvazione del Codice degli Appalti Pubblici e la pubblicazione del Criterio Ambientale Minimo per il settore dell'edilizia - per servizi di progettazione e lavori di ristrutturazione, nuova costruzione e manutenzione - che si aggiunge a quelli relativi il settore della gestione del territorio e del verde pubblico, ha reso improrogabile la necessità di un lavoro di accompagnamento delle stazioni appaltanti all'introduzione del Green Public Procurement. L'Italia è il primo Paese in Europa ad aver reso obbligatorio il GPP secondo le specifiche dettate dal Ministero dell'Ambiente: si tratta di una leva potenzialmente molto efficace, sia per migliorare la qualità dell'ambiente e della salute dei cittadini, sia per promuovere e orientare interi settori verso produzioni ecosostenibili, dando uno slancio alla Green Economy. In queste settimane, fino al mese di ottobre, saranno decine gli appuntamenti, in Italia, per parlare di GPP, formare ai requisiti ambientali e sociali, sensibilizzare le pubbliche amministrazioni e le imprese a questo processo di riqualificazione della domanda collettiva. Unioncamere Lombardia, con il coinvolgimento delle Camere di Com mercio presenti sul territorio (Milano, Como, Mantova, Bergamo), e Re made in Italy, stanno promuovendo un ciclo di incontri, tra maggio e settembre 2017, sotto la dicitura "Green Know How Community: ciclo di seminari per parlare di GPP e criteri ambientali minimi. Come predisporre
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appalti e contratti", rivolte alle imprese del settore tessile, degli arredi, dell'edilizia, dei servizi di pulizia e della gestione dei rifiuti. A settembre 2017 due appuntamenti molto importanti, per diffondere i criteri ambientali minimi, in due fiere di settore: Flormart, per gli arredi e la gestione del verde urbano, e Inertia. Flormart, dal 21 al 23 settembre alla Fiera di Padova, è la manifestazione, arrivata ormai alla 68a edizione, che coinvolge le più importanti realtà del settore Florovivaistico, dell'Archi tettura del Paesaggio e delle Infrastrutture Verdi nazionali ed internazionali per far conoscere il meglio di quello che propone oggi il mondo del verde; l'iniziativa inoltre sviluppa il tema della biodiversità con un progetto di riqualificazione di parte del quartiere fieristico (Giardino Italia). Nell'ambito di Flormart, il 22 settembre, si svolge, promossa da Ades coop e con la collaborazione di Forum CompraVerde Buygreen, GPP LAB, che pone l'accento sulle nuove opportunità di business con le Pub bliche Amministrazioni per il mercato "verde" naturale: verde pubblico, arredo urbano, paesaggio, servizi ecosistemici forestali… Flormart GPP LAB si articola in due iniziative: FlorTraining, appuntamenti istituzionali e formativi con percorsi di approfondimento e aggiornamento tematico con qualificati esperti del settore, che avrà come obiettivo quello di suggerire, con modalità partecipate che coinvolgeranno i principali attori della filiera, al
Ministero dell'Ambiente, dei criteri ambientali nel settore della gestione del verde e FlorMatch, speciale borsa B2B tra operatori selezionati: appuntamenti one-to-one dedicati a conoscere buyer pubblici e privati e importanti network per sviluppare opportunità di partnership e green business. Inertia - evento parallelo di RemTech sulle bonifiche dei siti contaminati, la protezione e la riqualificazione del territorio - è l'appuntamento (dal 20 al 22 settembre alla Fiera di Ferrara) più specializzato in Italia sul riutilizzo dei rifiuti inerti e sugli aggregati naturali, riciclati e artificiali, che coinvolge stazioni appaltanti, general contractor, aziende, gestori di strade, autostrade e ferrovie. All'interno di Inertia, a partire dalla mattina del 20 settembre, si terranno una serie di convegni, che vedranno coinvolti Forum CompraVerde-Buygreen, Enea, Edizioni Ambiente, sul tema dell'edilizia sostenibile, dell'utilizzo di materiali riciclati e delle tecniche di demolizione selettiva e riciclo. Infine l'XI edizione del Forum CompraVerde-Buygreen, che si terrà il 12 e il 13 ottobre a Roma (Salone delle Fontane, Eur), e che prevede un programma culturale - cui partecipano organismi e delegazioni internazionali, istituzioni europee, nazionali, regionali e locali, esperti - con convegni, seminari e un'area formativa gratuita, denominata GPP Academy. I convegni e i seminari di approfondimento riguarderanno la diffusione del GPP nel contesto italiano ed euro-
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peo, la sostenibilità come criterio orizzontale dei programmi europei, gli acquisti sostenibili nelle città e regioni europee, l'edilizia sostenibile e le infrastrutture a basso impatto am bientale, con particolare attenzione al ruolo dei fondi, l'alimentazione sostenibile, gli acquisti circolari che favoriscono la diffusione di materiali green e con contenuto riciclato, gli eventi culturali e cinematografici sostenibili; vi saranno inoltre seminari dedicati al ruolo del GPP nell'ecoinnovazione, ai criteri ambientali minimi nel settore dell'edilizia, della ristorazione collettiva, della gestione del verde pubblico, delle infrastrutture stradali, dei servizi di pulizia, agli aspetti giuridici del GPP - con particolare attenzione ai nuovi compiti derivanti dall'obbligatorietà del GPP - e ai criteri sociali per promuovere il rispetto dei diritti sociali e umani lungo le catene di fornitura. Per aiutare nell'opera di diffusione del Green Public Procurement e dei Criteri Ambientali Minimi è previsto uno spazio interamente dedicato alla formazione continua e gratuita sul tema degli acquisti sostenibili (GPP Academy) che, nel corso degli anni, ha visto la partecipazione di migliaia di operatori specializzati. Forum CompraVerde-Buygreen si
presenta, anche visivamente, come una manifestazione diversa e originale, che prevede aree e tavoli di lavoro che favoriscono le relazioni progettuali e commerciali, e sessioni partecipate; l'area permetterà agli espositori pubblici e privati di dare risalto alle loro progettualità, alle iniziative, ai prodotti green, ai processi a basso impatto ambientale e alle competenze orientate alla sostenibilità ambientale e sociale e al GPP. Nel corso della manifestazione verranno inoltre attribuiti, dopo un processo di selezione e valutazione che dura quattro mesi e coinvolge i migliori esperti italiani di GPP, cinque importanti premi nazionali. Premio CompraVerde - Miglior bando verde e Migliore politica di GPP: un riconoscimento alle pubbliche amministrazioni che si segnalano per il loro impegno nella diffusione delle buone pratiche e degli acquisti sostenibili. Il premio vede la collaborazione del l'As sociazione Agende 21 Locali Italiane. Premio MensaVerde - Miglior servizio di mensa, pubblica o privata, a basso impatto ambientale: un premio destinato alle mense, pubbliche o private, che hanno mostrato una particolare attenzione alla qualità del cibo (biologico, km zero, stagionale, equosoli-
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dale) e alla riduzione degli impatti ambientali e sociali legati alla gestione della mensa. Premio Vendor Rating e Acquisti Sostenibili: destinato alle imprese che hanno adottato un sistema di qualificazione ambientale e sociale dei fornitori. Il premio vede la collaborazione di Unioncamere. Premio Cultura in Verde: per le manifestazioni, le attività cinematografiche o le strutture culturali che hanno ridotto gli impatti ambientali generati dalla loro attività, integrando gli aspetti ambientali e sociali negli acquisti dei beni e dei servizi. Il premio vede la collaborazione di Federculture. Premio Edilizia Verde: destinato alle imprese che producono materiali per l'edilizia a basso impatto ambientale, e suddiviso in due sezioni, una per i materiali innovativi, l'altra per quelli di origine locale e rinnovabile. Il premio vede la collaborazione di Officine Green Building. Verrà inoltre presentato, all'interno del programma culturale, il Rapporto Compraverde, 3° Rapporto sullo stato della produzione e del consumo sostenibile in Italia, realizzato da Unioncamere, che analizza il grado di diffusione dei criteri ambientali minimi nelle imprese italiane.
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VERDE
Heatweed Technologies: lotta alle piante infestanti con acqua calda
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Negli ultimi anni anche in Italia la sensibilità contro il diserbo chimico nello spazio urbano è diventata altissima: tanti comuni stanno cercando alternative valide per tenere puliti gli spazi pubblici, evitando di utilizzare prodotti chimici che possono provocare importanti inquinamenti alla terra e alle acque con la conseguente probabilità di creare problemi di salute ai cittadini stessi. E' vero che l'Unione Europea ha prolungato nell'ultimo mese l'utilizzo di diserbanti sistemici che contengono la sostanza attiva glifosato per ulteriori 10 anni; in Italia però già il 22 agosto 2016 è entrato in vigore il decreto che vieta l'impiego del glifosato in luoghi pubblici.
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Per i comuni, i loro fornitori di servizi, per la facility management di strutture private ad uso pubblico, come pure per i cimiteri e tantissime altre strutture utilizzate dalla popolazione, si pongono ultimamente spesso varie domande. Quali possono essere le alternative per tenere comunque "pulita" la mia città/struttura? Che soluzioni meccaniche vengono offerte per garantirmi il diserbo non chimico in modo comunque efficace? Come mi organizzo senza perdere troppo tempo e soldi con il diserbo, visto che i cicli lavorativi con diversi sistemi alternativi sul mercato diventeranno più impegnativi (in alcuni casi 8 - 10 trattamenti annuali invece che 2 - 3 con il diserbo chimico)?
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Come metodo effettivo e risposta a tutte le questioni descritte, negli ultimi anni si è presentato nei mercati europei il diserbo ad acqua calda/bollente, con risultati e successi che si avvicinano molto a quelli dei prodotti chimici. I vantaggi sono conclusivi e l'investimento, misurato con il "prodotto" utilizzato, nient'altro che acqua, la risorsa più naturale della nostra terra, è relativo. L'argomentazione di non avere soldi disponibili per l'investimento iniziale si lascia semplicemente confutare, specialmente per i comuni, che hanno altissime pressioni sui costi, trovando vantaggi non da sottovalutare grazie ai sistemi di diserbo ad acqua calda: con solo un operatore si riescono a trattare fino a 400 ha l'anno. L'acqua ha una delle migliori efficienze energetiche ed il metodo di diserbo tramite acqua calda cerca di utilizzare il massimo dell'efficienza disponibile. Le piante infestanti vengono trattate con un metodo al 100% ecologico, utilizzando esclusivamente acqua calda. Ad una pressione bassissima, di solo 0,1 bar, ed una temperatura costante di circa 95°C, l'acqua viene applicata direttamente sull'erba, distruggendo così la struttura cellulare della pianta stessa. Inoltre penetra nel terreno e l'energia viene trasportata dove c'è biso-
1. Serie XL 2. Serie High 3. Serie Sensor
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gno: attacca il colletto della radice e con ogni trattamento successivo le radici si riducono gradualmente, fino a portare alla morte la pianta stessa. Già un paio di studi scientifici hanno dedicato il proprio lavoro alla tematica. L'Università di Kopenhagen, per esempio, ha elaborato due indagini nel 2007 e 2012 (dott. Kristoffersen e dott.ssa Rask). Si sono concentrati sulla prova di cinque metodi di diserbo senza prodotti chimici, sempre nelle stesse condizioni, anno e luogo. I metodi in prova sono stati il diserbo tramite bruciatura, aria calda, vapore, spazzola diserbante e acqua 4 calda/bollente. I primi tre sistemi descritti furono utiliz- crescita, confrontando 3 metodi di zati 8 volte, gli ultimi due (spazzola diserbo sono stati necessari i seguendiserbante e acqua calda/bollente) 4 ti trattamenti: 2,5 trattamenti con un volte in un ciclo. Il risultato: dopo 9 diserbante sistemico, che contiene la misurazioni durante la stagione di cre- sostanza attiva glifosato; 3 trattamenti scita (le prove incorporavano il periodo ad acqua calda/bollente per avere lo dall'8 aprile fino al 19 novembre), la stesso risultato del diserbante sistericrescita dell'erba è stata molto minore mico; 5,5 trattamenti per il diserbo trarispetto al punto di partenza. Già il 22 mite bruciatura. giugno la ricopertura di erbe sul campo I risultati hanno mostrato che i cicli di di prova non era più visibile. trattamento con le lavorazioni termiLe prove della dott.ssa Anne Rask nel che, specialmente ad acqua calda, 2012 sono state fatte come analisi a nelle stagioni seguenti diventavano più lungo termine in un sotterraneo fortifi- distanti, soprattutto con acqua calda cato. Durante le tre stagioni di prova e durante il terzo anno di prova erano
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necessari ancora pochi trattamenti per avere un risultato di successo. Oltre a questi risultati, il dott. De Cauwer dell'Università di Gent ha fatto nel 2012 altre prove, tenendo il focus su 3 metodi termici nel diserbo meccanico: aria calda, vapore ed acqua calda. Le conclusioni hanno mostrato come l'acqua abbia una capacità di calore 4 volte più efficiente dell'aria calda e 2 volte più del vapore. Focalizzandosi sulla conducibilità termica, i risultati sono ancora 4. Serie Sensor e Mini
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più chiari: l'acqua calda nelle prove è risultata 23 volte più efficace rispetto all'aria calda e 27 volte rispetto al vapore. Dopo un periodo di 21 giorni di trattamenti con i 3 sistemi, solo la parcella lavorata con acqua calda era completamente senza ricopertura di erbe. Il resoconto finale è che un diserbo senza utilizzo di sostanze chimiche o altre tipologie di liquidi è assolutamente realizzabile, e, nel caso di acqua calda, con risultati di grande successo. L'efficacia e i risultati migliorano con ogni singolo trattamento: fra il 10 e il 25% in meno di ricrescita dopo ogni trattamento sono ottimi esiti. In media con acqua calda c'è bisogno di 3,5 trattamenti annuali. Da non sottovalutare però sono il tempo, il tipo di erba, la loro età e la natura dei terreni. Tutti questi fattori richiedono una frequenza adatta alla situazione che si trova allo stadio iniziale: specialmente nei primi due anni possono essere necessari anche fino a 6 trattamenti. Un fatto valido con tutti i metodi termici conosciuti. Se però, una volta eliminate le piante perenni, vi siano ancora piante giovani e semine nel terreno, con il periodo di tempo adatto, come un lungo periodo di siccità e calore, e con una lavorazione coerente con gli anni precedenti, 2 soli trattamenti annuali
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garantirebbero un ottimo risultato. Di tutte le prove fatte ad esperienze vissute dai vari enti pubblici in comuni, giardini, cimiteri ed altri spazi municipali a livello europeo, si è stabilito un risultato per il trattamento con acqua calda/bollente pari ad una frequenza media di 3,5 trattamenti annuali. Con i vari modelli di attrezzature e la grandissima esperienza (da oltre 15 anni sul mercato) che offre il programma della ditta Heatweed Technologies, si riesce a trattare ogni sottofondo e pavimentazione stradale, tanto nei centri urbani che in ogni luogo. Grazie alle lance manuali si riesce a eseguire i trattamenti anche in posti inaccessibili ad un veicolo (scale, piazze rialzate...): sino ad una distanza di 60 m dall'impianto è raggiungibile senza problemi ogni spazio difficile. Nelle aiuole, fiorite, crude di terra o riempite di cippato, il sistema, grazie alla sua bassa pressione di solo 0,1 bar, consente un trattamento puntuale, senza distruggere altre piante, e senza dislavare aiuole riempite di materiali sfusi (terra, ghiaia...). Per le superfici più grandi e per il montaggio di un impianto su veicoli portattrezzi, Heatweed Technologies, oltre ad un sistema con barra a caduta regolabile manualmente, ha inventato la serie Sensor 400/34, una soluzione per il massimo risparmio di acqua ed il massimo di efficacia: tra-
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mite un sistema di sensori la barra anteriore riconosce tutto quello che è erba (identifica assolutamente anche soggetti di materiali sfusi e non li bagna!) e distribuisce l'acqua solo e puntualmente quando c'è bisogno. Con tale dispositivo, disponibile anche in combinazione con una lancia manuale, si risparmia fino al 70% di acqua. Grazie alla larghezza della barra di 1.600 mm e ai getti laterali, si riesce a trattare in un solo passaggio tutti i posti difficili, anche su marciapiedi: angolo interno verso le mura, e bordo esterno verso la strada. Il sistema Heatweed è variabile nell'uso: con la lancia manuale per esempio si possono anche pulire panchine, parchi gioco o altri elementi urbani. Il sistema è efficace in termini di costo: una macchina montata su un portattrezzi, per esempio, in tantissimi casi ha bisogno solo di una risorsa umana per trattare una superficie da 17.500 fino a 30.000 m² al giorno. La possibilità di poter lavorare fino a temperature di +5°C, con pioggia, nebbia, vento forte o in fase trebbiatura, garantisce un massimo di flessibilità nell'uso del sistema. Per tutte le diverse necessità, con la sua lunga esperienza sul settore, Heatweed Tecnologies ha sviluppato negli ultimi anni 5 serie di modelli che offrono svariati vantaggi per i differenti settori di utilizzo. Heatweed Mini 14/6 è il modello più compatto e leggero del programma. Si adatta perfettamente ai trattamenti su superfici piccole e difficili di raggiungere. La macchina è composta di serie da una lancia per il diserbo (disponibile fino a 65 m di tubazione), una lancia di pulitura e un serbatoio per l'acqua con una capienza di 500 litri. Le diverse possibilità di trasporto offrono moltissime potenzialità d'uso; può essere, ad esempio, anche montata su una carriola a motore o elettri5. Serie Sensor 6. Lancia 7. Serie Mini con serbatoio 8. Sensore
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ca, ed è adatta al trasporto in ascensore. E' inoltre attaccabile direttamente ad un tubo dell'acqua e a una presa elettrica da 230 V. Oltre all'utilizzo per il diserbo con acqua calda, la serie Mini 14/6 si adatta perfettamente per la pulitura di panchine, cestini, pali di lampioni, monumenti, come pure di cartelli stradali e tombe di pietra: la pressione del sistema per usi di pulitura si può regolare da 50 fino a 100 bar di pressione, ad una temperatura costante di 85 C°. Campi di applicazione: - Zone di acque potabili - Posti difficili da raggiungere, per esempio vicino a panchine e cestini - Cortili e tetti a terrazza - Parchi gioco e asili - Fermate di mezzi pubblici e parcheggi - Giardini - Cimiteri - Superfici davanti a ospedali, uffici, case di riposo... Heatweed Mid 22/8 è la macchina più venduta della 9. Lancia 10. Serie Mini 11. Serie Mid
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gamma. E' adatta per superfici di medie dimensioni, pensata specialmente per comuni, imprese edili, condomini o cimiteri. L'attrezzatura si compone di serie di 2 lance diverse per il diserbo, oppure di una lancia pulitrice ed un serbatoio con capacità di 500 litri. Mid 22/8 è trasportabile su portattrezzi con cassone o su rimorchio. La macchina è stata concepita specificamente per il diserbo ad acqua calda; si adatta però perfettamente alla pulitura di panchine, cartelli e tombe lapidee. Grazie alla temperatura alta e costante riesce a pulire semplicemente anche fanghi, olio e altre sporcizie. Campi di applicazione: - Zone di acque potabili - Tutte le superfici dove crescono piante infestanti - Giardini - Siepi con sottofondo di cippato - Parchi gioco e asili - Parchi e aree verdi - Campi sportivi e campi in erba artificiale - Cimiteri - Piazze e strade - Fermate di mezzi pubblici e parcheggi Heatweed High 75/30 è il modello più grande della gamma di macchine per il diserbo manuale. E' concepita per grandi superfici e offre la possibilità di lavorare con 2 operatori contemporaneamente. Viene fornita di serie con un serbatoio da 1.000 litri, 2 lance per il diserbo e 1 per la pulitura. Per il trasporto del sistema si possono utilizzare veicoli con una capacità di carico minima di 1.800 kg. Anche la serie High 75/30 si adatta, oltre alla sua principale applicazione, per la pulitura di panchine, cestini, monumenti... La pressione può essere regolata fino a 90 bar. Campi di applicazione: - Zone di acque potabili - Tutte le superfici dove crescono 12
piante infestanti - Giardini - Siepi con sottofondo di cippato - Parchi gioco e asili - Parchi e aree verdi - Campi sportivi e campi in erba artificiale - Cimiteri - Piazze e strade - Fermate di mezzi pubblici e parcheggi Heatweed XL 120/34 è concepita per il montaggio su un veicolo portattrezzi per trattare grandi superfici in maniera molto efficace. Con una sola persona che comanda le varie funzioni in cabina, si riescono a lavorare marciapiedi, piazzali o strade in breve tempo e in maniera puntuale. La macchina è composta di serie di una barra anteriore per il diserbo con larghezza 1.400 mm e di un serbatoio con capacità di 800 litri. Per trattare anche spazi dove non si arriva con il veicolo, in opzione esistono una barra laterale ed una lancia manuale con una tubazione da 12 metri di distanza. Oltre al proprio compito di diserbo, la serie XL 120/34 è adatta anche al lavaggio ad alta pressione: con una temperatura regolabile ed una pressione fino a 130 bar si riescono a pulire perfettamente strade e marciapiedi. Campi di applicazione: - Zone di acque potabili - Cordoli e marciapiedi - Cortili di condomini - Piazze, centri commerciali e centri urbani - Parchi e aree verdi - Cimiteri - Campi sportivi - Aeroporti e zone industriali - Strade statali, superstrade e autostrade Heatweed Sensor 400/34 è l'ultima generazione degli impianti concepiti per veicoli portattrezzi. E' composta da una barra a sensori larga 1.600 mm e brevettata a livello mondiale:
applica solo acqua calda dove crescono erbe infestanti, risultando così la macchina più efficace esistente sul mercato. Permette di risparmiare fino al 70% d'acqua e il dosaggio è indipendente della velocità di guida. Di serie è composta anche da una lancia manuale con 12 metri di tubazione per poter trattare pure posti non raggiungibili con il mezzo portattrezzi. Campi di applicazione: - Zone di acque potabili - Cordoli e marciapiedi - Cortili di condomini - Piazze, centri commerciali e centri urbani - Parchi e aree verdi - Cimiteri - Campi sportivi - Aeroporti e zone industriali - Strade statali, superstrade e autostrade Allestimenti in generale Tutti gli impianti Heatweed Technologies sono composti da un sistema di riscaldamento, al momento l'unico del settore, che riesce a mantenere una temperatura costante di circa 95°C e garantisce così di lavorare sempre e al 100% con acqua bollente. La temperatura costante per garantire l'uso di acqua è fondamentale: con temperature più alte l'acqua diventerebbe vapore e non sarebbe più in grado a fornire i risultati che Heatweed Technologies vuole offrire ai propri clienti. Il bruciatore funziona con diesel o biodiesel. La pressione all'uscita della lan cia/barra è sempre a ca. 0,1 bar. Le capienze dei vari serbatoi sono variabili, da valutare a seconda delle necessità dell'utilizzatore. Heatweed Tecnologies è sempre volentieri a disposizione per ulteriori informazioni dettagliate e personalizzate. 12. Serie Sensor 13. Serie XL
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VERDE
Husqvarna Professional: lanciato in Italia il nuovo programma dedicato al professionista
Più di 325 anni di passione per l'innovazione, lo sviluppo e la precisione hanno reso Husqvarna quello che è oggi: un fornitore leader, con una vasta gamma di attrezzature professionali, ed ora, con Husqvarna Professional, di una serie di servizi e soluzioni per far accrescere business e produttività. Husqvarna Professional nasce proprio dalla lunga esperienza di collaborazione con i professionisti con l'obiettivo di confermarsi o diventare partner, migliorandone ulteriormente la produt-
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tività, riducendo i costi. Husqvarna ha sempre messo le performance al primo posto: dal'ottimizzare la potenza, al coniugarla a leggerezza, funzionalità ed ergonomia, ha sempre lavorato in un'ottica di sviluppo continuo, affiancata da rivenditori qualificati. Ora, con Husqvarna Professional, i rivenditori qualificati sono stati selezionati per far sì che i clienti possano contare, oltre che sulle macchine e gli accessori professionali più performanti, anche su un servizio dedicato di rapida risoluzione di problematiche,
veloce fornitura di ricambi nonché su un parco di macchine sostitutive, per non perdere neppure un minuto di lavoro. Lavorando con i professionisti, Husqvarna ha anche imparato quanto è importante dar loro modo di accrescere le proprie competenze: per questo i rivenditori Husqvarna Professional selezionati potranno coinvolgere i clienti in corsi di aggiornamento ed approfondimento, a stretto contatto con i tecnici Husqvarna. Ecco il ventaglio di novità introdotte con il Programma Husqvarna Professional: - Rivenditori Husqvarna Profes sional selezionati, per garantire il massimo della resa I rivenditori Husqvarna Professional selezionati sono in realtà il vero partner Husqvarna. Assicureranno una via preferenziale ai migliori prodotti ed accessori contenuti nel catalogo dedicato Husqvarna Professional 2017 e rapido accesso a servizi e ricambi. - Macchine sostitutive Si rompe una macchina, ma c'è quella commessa da portare a termine, il cliente chiama e non lo si può far aspettare? Il rivenditore Husqvarna Professional provvederà a far avere una macchina sostitutiva, Husqvarna naturalmente.
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- Servizio espresso ricambi originali Per ridurre al minimo il tempo di inattività, il rivenditore Husqvarna proporrà ricambi originali. Questi garantiscono che la macchina possa lavorare nel lungo periodo in maniera affidabile ed economica, massimizzando le prestazioni. Bisogno del ricambio subito? Si potrà richiedere il servizio ricambi Professional. - Estensione di garanzia Eseguendo dal proprio rivenditore la manutenzione periodica, affidandosi a lui per le riparazioni e prediligendo inoltre la vasta gamma di ricambi, lubrificanti e componenti Husqvarna originali, per chi ha partita IVA, con Husqvarna Professional la garanzia vale il doppio, ben 24 mesi. - Ancora più performance con gli accessori originali Husqvarna La vasta gamma di accessori, dai lubrificanti all'abbigliamento protettivo e molto altro, sono realizzati appositamente per il Professionista e per la sua Husqvarna, per garantire ancora più prestazioni, sempre più ergonomia e maggior sicurezza durante tutta la vita del prodotto. - Husqvarna Fleet Services™: dalle stime al pieno controllo Hai un team di lavoro e quindi una flotta di macchine quotidianamente all'opera? Hai mai pensato quanto sarebbe comodo poter monitorare la qualità di funzionamento delle attrezzature e prevedere eventuali guasti, riducendo così i tempi di fermo macchina? Con Husqvarna Fleet Ser vices™ ciò diventa possibile, chiedendo maggiori informazioni al proprio
rivenditore Husqvarna Professional. Quando il design risulta così naturale che quasi non ci si fa caso Da un lato la macchina, al centro l'operatore, in primo piano l'ambiente. L'idea di progettazione di Husqvarna è abbastanza semplice: non c'è nulla che dovrebbe stare tra il professionista e la massima produttività. Ecco perché quando vengono sviluppate le macchine, gli accessori e servizi aggiuntivi viene considerato ogni aspetto della giornata lavorativa del cliente. E questo principio si applica sia alle macchine a scoppio, sia a quelle a batteria. Serie Pro Batteria: alte prestazioni, bassi costi di gestione La serie Batteria Professionale Husqvarna offre tutta la potenza, le prestazioni e l'intuitivo design che ci si aspetta da Husqvarna, senza però la necessità di ricorrere a carburante
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e a continui rifornimenti. Con l'assenza di emissioni dirette, l'attrezzatura portatile Husqvarna a batteria è esente da fumi al 100%. Ogni prodotto della gamma è leggero e progettato per essere facile da utilizzare e da spostare e presenta motori alquanto silenziosi, il che si traduce in operatività senza limiti, anche in aree pubbliche. Soddisfa le più severe normative ambientali e ha costi di gestione pressoché nulli. Offrendo coppia elevata, ricarica rapida ed alta capacità, i prodotti Husqvarna a batteria a lunga durata offrono la potenza che si desidera, più rapidamente di quanto ci si aspetti. La tecnologia innovativa rende queste macchine un forte e robusto equipaggiamento che va ad aggiungersi alle tradizionali macchine a scoppio della ricca e completa gamma Husqvarna.
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PORTATTREZZI
MultiOne: sfalcio d'erba professionale in spazi ristretti
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Lo sfalcio d'erba viene eseguito, a livello professionale, con imponenti macchinari dedicati o con bracci installati su trattori dalle generose dimensioni. Mezzi sicuramente efficaci per grandi spazi, ma scomodi e poco funzionali, se non del tutto inutilizzabili, quando lo spazio di passaggio del mezzo si riduce a poco più di un metro. In questi casi, spesso e volentieri, si ricorre ancora al lavoro manuale. L'alternativa professionale, efficace ed economica oggi si chiama MultiOne. La minipala multifunzione italiana più venduta al mondo si trasforma, in pochi secondi, in un'agile macchina dedicata allo sfalcio del verde grazie alla combinazione con uno degli accessori progettati per questo scopo. Trinciaerba frontale, trinciaerba con traslatore e trincia laterale sono la triade degli accessori MultiOne a disposizione del professionista chiamato a curare il verde di un'area impossibile da raggiungere con i mezzi tradizionali. A partire dalla serie 4, tutte le minipale MultiOne sono indicate per essere utilizzate con i trinciaerba. Questo significa che è possibile disporre tra ben 20 modelli di quello che risponde al meglio alle proprie esigenze. A partire dalla 4.2 (20 HP, 98 cm di larghezza, 940 kg di peso) per arrivare alla 10.9 (75 HP, 1,5 metri di larghezza e 2.140 kg di peso) ogni necessità in termini di rapporto potenza/dimensioni sarà soddisfatta. Basterà, poi, scegliere l'accessorio adatto al lavoro da svolgere e la minipala MultiOne, grazie alla piastra universale ad attacco rapido e al multiconnettore idraulico, diventerà la miglior macchina compatta per le attività di cura del verde. I trinciaerba sono realizzati in collaborazione con Zappator, azienda controllata da MultiOne con più di 70 anni di esperienza nel settore. Esperienza che si traduce in accessori professionali dall'assoluta affidabilità. Il trincia frontale, disponibile nei
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modelli da 105, 125 e 150 cm di larghezza, consente di sfalciare l'erba su terreni molto irregolari anche grazie al sistema brevettato Multifloat che permette di seguire al meglio la conformazione del terreno. Il trinciaerba con traslatore laterale nasce, invece, per essere usato in aree difficili da raggiungere grazie alle quattro modalità di funzionamento (frontale, traslato, inclinato verso il basso e inclinato verso l'alto). Nella modalità frontale ha, di fatto, un ingombro minimo paragonabile al trincia frontale tradizionale. Traslato lateralmente, invece, permette di arrivare fino a 174 cm sul lato destro della macchina per poi inclinarsi di 45° verso il basso e di 4 90° verso l'alto. La larghezza di taglio è la stessa del trincia frontale (105, 125 e 150 cm). Il trinciaerba laterale, disponibile in due versioni (dz1 e dz2) è caratterizzato da un braccio articolato che consente di sfalciare fino a 3 metri di distanza dalla macchina. Possono essere montate teste trincianti da 60, 80 e 100 cm di larghezza, cui si affianca, nella versione dz2, un rasaerba da 120 cm per un taglio di precisione. L'assoluta compattezza (in particolare della versione dz1) lo rendono uno strumento estremamente versatile e ideale, come detto, in spazi ristretti: montando un trinciaerba laterale su una 6.3, ad esempio, sarà possibile tran- 5 sitare su argini larghi poco più di un fra i 170 accessori professionali che metro e sfalciare le sponde dei rendono MultiOne utilizzabile in canali fino ad una profondità di 1,5 tutte le stagioni e in innumerevoli m dal piano strada. applicazioni. Cura del verde, manuTutto questo senza dimenticare la tenzione di aree pubbliche e private, caratteristica principale MultiOne: la edilizia, allevamento, giardinaggio, multifunzionalità. Completata velo- sgombero neve sono solo alcuni cemente e con successo l'attività di esempi di settori nei quali, in tutto il sfalcio, infatti, il proprietario di una mondo, MultiOne ha dimostrato di MultiOne potrà continuare a sfrutta- essere il migliore investimento per re le innovative caratteristiche della chi ricerca un'unica macchina comminipala multifunzione usando uno patta, versatile e multifunzionale.
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1. MultiOne serie 8 con trinciaerba con traslatore 2. MultiOne serie 10 con trinciaerba 3. MultiOne serie 7 con trinciaerba con traslatore 4. MultiOne serie 4 con braccio trinciaerba laterale dz1 5. MultiOne serie 5 con braccio trinciaerba laterale dz2 6. MultiOne serie 6 con trinciaerba 7. MultiOne serie SD con trinciaerba sistema Multifloat
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VERDE
Hymach Energy Visual per non dedicare il trattore GHERARDO MARCHELLI
Chi opera nello sfalcio del verde, soprattutto a livello comunale e provinciale, spesso ha pure la necessità di lavorare nel settore della manutenzione invernale. Ciò richiede mezzi che abbiano caratteristiche di peso, stabilità e potenza per poter spingere
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una lama da neve in pendenza e applicare uno spargisale. Poiché gli stessi mezzi sono ideali per installare attrezzature per il verde, senz'altro la scelta di bracci retroportati di una certa consistenza, che ben si addicono ad un uso sta-
gionale intensivo, ma che in modo rapido possono essere smontati e rimessi nel magazzino, è la migliore per ottimizzare al meglio l'investimento in tali mezzi che così possono essere utilizzati l'intero anno. Nasce diverso tempo fa il modello retroportato Energy Visual, che si perfeziona nel tempo facendo tesoro delle esperienze sul campo degli ope,ratori che meglio di tutti possono indicare la via per le migliorie e che da sempre Hymach tiene nella massima considerazione per la progettazione dei propri prodotti. Il sistema di rotazione in avanti del braccio, con il fulcro vicino alla ruota posteriore del trattore, permette all'operatore di tenere agevolmente sotto costante controllo la testata trinciante. Il telaio autoportante è configurato per attacco posteriore ed il sistema di aggancio e sgancio rapido su sollevatore posteriore, oltre ai soliti tre punti standard, può essere dotato di una ulteriore maschera in acciaio imbullonata al gancio di traino, con ulteriori due elementi di giunzione che consentono l'applicazione di due ulteriori tiranti
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che creano un tutt'uno con il mezzo senza creare rollii di torsione del braccio rispetto al trattore. Il braccio, grazie alla cerniera laterale (95°+30°), consente un avanzamento di 30° rispetto al trattore, offrendo una visibilità della testata in linea con la porta laterale destra. Ovviamente la testata è munita di un sistema che modifica la perpendicolarità rispetto al mezzo (per ottenere taglio ed imbocco perfetti) ed un ulteriore leverismo per la regolazione dell'inclinazione della testata decespugliatrice (per non creare impuntature sul terreno). La lunghezza del braccio determinata da due segmenti più telescopico può variare da 6 m fino a 10 m a seconda del peso del trattore e della necessità. Per i modelli di 9 e 10 m, è previsto un doppio telescopico. Il braccio, tipico di Hymach, è di forma esagonale allungato, costruito in domex 700 ad alta resistenza ed elasticità con un'unica saldatura sull'esagono. Ha pattini registrabili a piattello filettato esterno e col supporto controfilettato saldato direttamente sul braccio, spingente a sua volta su pattini in ertalon che garantiscono antiusura e autolubrificazione. La particolare conformazione dei segmenti articolati ed il terminale telescopico, funzionante tramite cilindro idraulico, permettono di lavorare a filo ruota senza ingombrare la carreggiata opposta e durante il trasferimento su strada non eccedere nell'ingombro in altezza. La testata è munita di trasmissione a cinghia, che assorbe le sollecitazioni durante il lavoro preservando il motore, ed è proposta con taglio utile da 1.050, 1.250, 1.500 e 2.000
mm. La configurazione Premium Plus è quanto di meglio si può realizzare per avere il massimo della potenza e la miglior manegevolezza e prevede: pompa a pistoni a circuito chiuso per la funzione falciante; distributore per i servizi elettroidraulico proporzionale integrale comandato da manipolatore joystick monoleva; pannello digitale di controllo con comandi intuitivi per tutte le funzioni, dotato inoltre di programma di manutenzione assistita (autodiagnosi); scambiatore di calore ad azionamento indipendente, per consentire la sua accensione già ad inizio lavoro onde evitare il surriscaldamento
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dell'olio ed il conseguente rallentamento dei movimenti del braccio. Anche il serbatoio dell'olio è realizzato in modo tale da non irrigidire la struttura ed evitare rotture sulle parti saldate ed è facilmente sostituibile in caso di necessità. L'insieme di queste qualità ed accorgimenti consentono un utilizzo ed una durata dei bracci Hymach che vanno oltre ogni aspettativa e consentono ancora oggi ad Hymach di essere considerata l'azienda di riferimento per i bracci professionali sia per i principi di costruzione che li caratterizzano che per l'affidabilità dimostrata sul campo.
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PORTATTREZZI
Caron Serie AR - ST: versatilità e carico al top di settore Da quasi 60 anni l'azienda vicentina Caron progetta e realizza mezzi versatili e polivalenti che coniugano elevate capacità di carico alla possibilità di operare in ambiti particolarmente impegnativi, caratterizzati da passaggi stretti e forti pendenze. Dall'utilizzo iniziale prettamente agricolo, i veicoli Caron hanno trovato una sempre più crescente applicazione anche nell'ambito comunale industriale. Partendo dalla progettazione specifica di cambi di velocità e assali fino alla molteplicità di allestimenti finali, i modelli Caron si presentano sul mercato con la più ampia gamma disponibile di transporter e motoagricole con potenze da 25 a 110 CV e portate utili fino a 7.500 kg, in diverse versioni ad uno o due posti, a ruote sterzanti o articolati. Completi di cassone ribaltabile trilaterale, questi mezzi offrono molteplici possibilità di allestimenti, passi ed optional, come distributori idraulici, prese di forza centrali e posteriori, sollevatori a 3 punti posteriori, predisposizioni per lama da neve ed altre attrezzature portate o a sbalzo. Grazie all'ottimale distribuzione dei pesi e al baricentro basso i veicoli sono perfettamente bilanciati e lo snodo centrale incorporato nel telaio permette di mantenere l'aderenza costante delle ruote al terreno.
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L'elevata portata e l'illimitata varietà di attrezzature applicabili li rendono i mezzi ideali per qualsiasi utilizzo, dall'agricolo al forestale, dalla manutenzione del verde a quella viaria, dalle manutenzioni aziendali al supporto logistico in aree di difficile accesso. Tutte le serie dei prodotti hanno l'Omologazione Globale Europea a conferma degli attenti controlli sulla produzione e dell'aggiornamento costante in conformità alle più recenti normative. I modelli ad un posto della serie Evo 4 si suddividono in tre serie: 100, 200/300 e 500/600, e sono disponibili in versione articolata (AR) o a ruote anteriori sterzanti (ST). Montano motori VM e Lombardini a due, tre o quattro cilindri eroganti potenze tra i 25 e i 63 cavalli e sono omologati con pesi complessivi omologati di 3.500 o 5.000 kg offrendo capacità di carico fino a 3.300 kg. Le elevate capacità di carico unite a pesi rimorchiabili fino a 5.600 kg rappresentano una delle caratteristiche salienti delle gamme Caron, che coniugano la facilità di gestione del carico alla stabilità in condizioni estreme di utilizzo. La sicurezza è garantita dalla frenatura a doppio
circuito idraulico sulle quattro ruote e dall'arco di protezione oppure dalla cabina chiusa omologata, l'unica omologata anche nella versione articolata. Il comfort di lavoro è ottimizzato dalla piattaforma di guida sospesa su silent-blocks che isola l'operatore da vibrazioni e rumori, e dalla possibilità di allestire il veicolo con la cabina chiusa completa di riscaldamento e climatizzazione.
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In base ai modelli, i cambi disponibili sono a 9 (30 km/h), a 18 marce o 24 marce sincronizzati (40 km/h). Diverse possibilità nella scelta dei passi e delle larghezze, da 124 a 165 cm, e applicazioni di prese di forza e sollevatori posteriori, distributore idraulico aggiuntivo. I veicoli della serie AR/ST possono essere immatricolati sia come trattrici agricole che come macchine operatrici.
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AZIENDE
Perché scegliere Energreen Energreen ha una lunga storia... La storia di Energreen ha inizio nel 1980 ad Orgiano (Vicenza), nello storico edificio di via Teonghio (foto 1). I due fratelli Fraron, Ivo e Lino, con l'aiuto del papà Antonio, fondarono un'azienda artigianale di carpenteria. Dopo grande impegno, dal 1986 al 1996 ampliarono il fabbricato storico 1 (foto 2). Con il passare degli anni l'azienda si collocò tra le prime del Triveneto nella lavorazione della lamiera, dotandosi nel 1986 del primo impianto a taglio laser a montante mobile. La politica dell'innovazione, da sempre cardine aziendale, proseguì con l'installazione di moderni impianti produttivi con sistemi infor- 2 matici a supporto, saldatura robotiz- I veri valori, tramandati da Ivo e Lino zata, e tutto quanto la tecnologia era (foto 4) alla famiglia sono: impegno, in grado di offrire. Nel 1997 l'azienda serietà, lealtà. La famiglia si impegna si trasferì a Cagnano di Pojana per far sì che l'azienda continui a creMaggiore (VI) (foto 3), in un'area ope- scere, producendo macchine efficienrativa molto più grande, continuando ti ed affidabili che rispondono alle esia crescere in tecnologie, installando genze dei clienti. Il nuovo millennio moderni impianti laser 2D e 3D, di apre la strada alla progettazione e saldatura robotizzata e dotandosi di realizzazione, all'interno dei moderni stabilimenti, di macchine specifiche personale altamente specializzato. Oggi l'azienda si estende su un'area per la manutenzione del verde. operativa di 42.000 m2, e fa parte di "Abbiamo progettato e costruito quelun gruppo di aziende in continua cre- lo che serviva. Cioè macchine semscita, con filiali nel mondo. Energreen plici, semoventi che rispondono ad è presente con le sue filiali in ogni esigenza per la sicurezza della Francia, Germania e Russia, espor- guida, la capacità produttiva, la velocità e il risparmio": le parole di Lino tando in più di 35 paesi.
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Fraron, in occasione della presentazione della prima ILF. Nel 2005 (foto 5) viene registrato un brevetto Europeo sulla ILF (Ivo Lino Fraron), Macchina Decespugliatrice Professionale, macchina nata da una progettazione attenta alle richieste del cliente. In seguito Energreen registrerà numerosi brevetti a livello internazionale. Energreen produce macchine professionali che si differenziano per prestazioni, innovazioni tecnologiche, versatilità e sicurezza; esse sono concepite e realizzate totalmente all'interno dei moderni stabilimenti Energreen, dotati di impianti a taglio laser e di attuali robot per la saldatura. Inoltre, per garantire la massima qualità possibile, vengono eseguiti test approfonditi su ogni prodotto. Nella progettazione delle macchine viene data una grande importanza al piacere e alla sicurezza sul lavoro, mettendo l'operatore in posizione comoda e sicura. Tutto ciò ha consentito di registrare numerosi brevetti a livello internazionale rendendo queste macchine uniche nel proprio genere. Oggi Energreen vanta un parco macchine composto di quattro divisioni: Robo, ILF Semoventi, Winter Division e Attrezzature Professionali. La gamma di macchine comprende: 5
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modelli (foto 6) di Robo: RoboZERO, RoboECO, RoboGREEN, RoboMAX e RoboPOWER, macchine portattrezzi radiocomandate da pendenza; 5 modelli (foto 7) di macchine semoventi idrostatiche ILF 1000 Kommunal, ILF C1200, ILF S1500, ILF R1500, ILF B2000 tutte dotate di robusti bracci telescopici. L'intera gamma è concepita per lavorare nell'ambito della manutenzione del verde stradale, forestale, fiumi, argini, canali... A completamento delle macchine, Energreen offre una gamma completa di Attrezzature Professionali per la manutenzione del verde (foto 8) e molteplici attrezzature per la viabilità invernale Winter Division (foto 9). Energreen è fornitrice dei principali Consorzi di Bonifica Italiani, che operano sulla tutela e la salvaguardia del patrimonio ambientale e agricolo attraverso la gestione delle acque, ma anche con nuove opere urbanistiche. La manutenzione tramite sfalcio della vegetazione, la manutenzione dei sistemi mobili di difesa idraulica e altri interventi sulle opere e molto altro. I Consorzi di Bonifica hanno acquistato nel tempo più di 100 macchine Energreen, che contribuiscono a realizzare i loro obiettivi a cura dell'ambiente (foto 10). Energreen progetta, disegna e realizza le proprie macchine, usando acciai speciali, resistenti all'usura e superleggeri. Monta i migliori componenti: motori Deutz, John Deere, Yanmar, Isuzu; trasmissioni Spicer Dana e Poclain; idraulica Sauer Danfoss, Rexroth, Bondioli & Pavesi; elettronica Cobo, Ciam, Autec, Scanreco; pneumatici Michelin, Continental e Trelleborg. L'azienda è certificata con sistema di qualità UNI EN ISO 9001, dato da un rigoroso sistema di gestione degli acquisti, dove la merce viene monitorata ed identificata con sistema auto-
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matico bar-code e immagazzinata in maniera ordinata e precisa. Le macchine vengono controllate scrupolosamente attraverso collaudi sicuri e affidabili al 100%. La marcatura CE ne certifica i materiali, la ricerca, la progettazione, la produzione, l'assemblaggio e le finiture. Energreen garantisce alle proprie macchine una rintracciabilità totale; attraverso un'accurata identificazione di ogni singolo componente, assicurando al cliente un intervento puntuale ed efficace nel tempo, nella gestione dei ricambi. Un rapido servizio
postvendita gestisce le spedizioni dei ricambi in 24 h. Energreen offre ai suoi clienti una attenta formazione teorica, rilasciando attestati di formazione e pratica, facendo toccare con mano le proprie macchine. Inoltre organizza dimostrazioni in tutto il mondo. Energreen ha scelto come logo aziendale un elefante (foto 11). Un animale dal lungo naso che gli permette di arrivare al cibo in posti difficilmente raggiungibili, e soprattutto gli ha concesso di sopravvivere fin dall'antica era preistorica combattendo e vincendo le
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vicissitudini del tempo. L'elefante rappresenta molte qualità tra cui: la forza, la dignità, il potere regale, la pazienza, la saggezza, la longevità e la felicità; oltre ad essere un simbolo di buona fortuna. L'elefante è rappresentato come un animale che regge il mondo sulle spalle; la sua immagine è riportata su molti ornamenti architettonici. Data la sua lunga vita, l'elefante indica longevità e memoria, un proverbio inglese dice "Un elefante non dimentica mai".
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Energreen ha saputo diversificare i propri prodotti dagli altri; ispirandosi a questo grande pachiderma sono nate macchine professionali ad alte prestazioni, affidabili, potenti e dotate di tutti i sistemi per garantire la sicurezza e comfort dell'operatore. Oggi, il nostro elefante ha la forza di dominare un mercato sempre più affollato, rappresentando concetti che stanno alla base dei progetti Energreen: qualità, versatilità, sicu11 rezza e comfort.
L'incremento di vita utile della pavimentazione: il ruolo dell'attivante d'adesione ING. LORETTA VENTURINI - Responsabile Tecnico Iterchimica
La necessità di garantire la maggiore vita utile e di ridurre i costi di produzione - manutenzione delle pavimentazioni stradali ha comportato negli ultimi 50 anni lo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie. Tali sviluppi hanno consentito il miglioramento prestazionale delle miscele bituminose e il riciclaggio di materiali derivanti dalla demolizione di vecchie pavimentazioni, portando conseguentemente anche alla diminuzione degli impatti ambientali (minore uso di materie di primo utilizzo non rinnovabili). L'incremento delle prestazioni si è ottenuto porgendo l'attenzione all'utilizzo di polimeri di modifica (sia per bitumi - PMB, Polymer Modified Bitumen - sia per miscele - PMA, Polymer Modified Asphalt), perdendo di vista l'importanza dell'adesione 24
bitume - aggregato che è tendenzialmente indipendente dalla modifica eseguita. La perfetta collaborazione tra legante ed elementi lapidei evitano che l'acqua possa instaurarsi tra i due materiali, comportando consecutivamente un invecchiamento precoce della miscela bituminosa e anticipando l'innesco di dissesti che comportano la perdita di prestazioni da parte della pavimentazione. L'adesione tra aggregati e bitume può essere assicurata tramite l'utilizzo di attivanti di adesione. I dissesti che caratterizzano le pavimentazioni stradali sono molteplici e ognuno è contraddistinto da cause ben precise da imputarsi alla miscela bituminosa realizzata e/o alla tecnica di posa in opera e/o alla progettazione e/o alla semplice fine vita utile.
Uno dei principali meccanismi di innesco del degrado di una pavimentazione in conglomerato bituminoso è l'indebolimento o il distacco della pellicola di bitume adesa alla superficie dell'aggregato (stripping). I fattori che influenzano lo stripping sono: - Caratteristiche chimico/fisiche dei materiali utilizzati (bitume e aggregati); - Caratteristiche del conglomerato bituminoso, con particolare riferimento agli aggregati e al tipo di miscela prodotta (chiusa, drenante, SMA...); - Metodologia di produzione, a caldo (HMA), a tiepido (WMA), eventuale utilizzo di acqua (sali, zeoliti, sabbie umide...); - Condizioni di utilizzo della pavimentazione come quelle ambientali, i carichi, il metodo di deicing... Nel momento in cui si ha la separa-
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zione della pellicola di bitume, per la pavimentazione inizia immediatamente il relativo deterioramento, con conseguente riduzione della vita utile. I tipici dissesti causati dallo stripping: - sgranamento superficiale, ulteriormente aggravato nel caso in cui si è utilizzato un contenuto di bitume inferiore rispetto a quello ottimale; - disaggregazione e formazione di buche; - fessurazioni e ormaiamento. Ulteriormente, tali ammaloramenti sono continuamente peggiorati nel tempo con la penetrazione di acqua e della relativa azione aggressivamente distaccante (immag. 1). Considerando le relative cause, è evidente che l'adesione nei sistemi bitume - aggregato non è di facile e di immediata quantificazione, ma esistono in bibliografia molte ricerche e case histories sia nazionali sia internazionali inerenti lo stripping e l'utilizzo di attivanti di adesione (anti-stripping). Il fenomeno dell'adesione bitume aggregati L'adesione dei leganti bituminosi coinvolge proprietà fisiche di differente origine. Infatti, l'adesione bitumeaggregati è influenzata dalle caratteristiche sia del bitume (materiale idrofobo) sia dell'aggregato utilizzato nella miscela (materiale tendenzialmente idrofilo), nonché dalle condizioni ambientali (umidità e temperatura), dalle caratteristiche superficiali della pavimentazione (rugosità, porosità e rivestimento) e dal traffico cui è soggetta. In realtà, dal punto di vista generale, l'adesione può essere definita come la forza molecolare di attrazione che si manifesta tra due corpi di diversa natura a contatto tra loro. Nel contesto dei conglomerati bituminosi il contatto è di tipo liquido (bitume) e solido (aggregati). La mescolazione di aggregati con del bitume comporta il rivestimento degli elementi lapidei da parte bitume, cioè gli aggregati sono "bagnati" dal legante. Infatti, il legante bituminoso ha la funzione di creare una pellicola superficiale attorno all'aggregato, al 3
fine di ottenere una superficie idrofoba, ovvero impermeabile alle particelle d'acqua (immag. 2). Ogni qualvolta si ha la separazione dello strato di bitume dalla superficie lapidea, si ha l'interposizione dell'acqua e si ha la diretta diminuzione delle prestazioni del conglomerato bituminoso. I vari studi condotti hanno sempre dimostrato come l'impermeabilizzazione della pavimentazione all'acqua è la 2 migliore soluzione e che tale situazio- costituenti di tipo asfaltenico, con ne è garantita attraverso sia il corretto conseguenti cambiamenti per quanmix design delle miscele di laboratorio to concerne le forze coesive. sia attraverso l'utilizzo dei necessari Le diverse ricerche sviluppate sia in attivanti di adesione. campo nazionale sia internazionale Non potendo alterare la natura del- hanno studiato gli effetti dell'acqua l'aggregato costituente le miscele rispetto a tale legame a temperatura bituminose, l'unico elemento control- ambiente o ad elevata temperatura, labile è il bitume, attraverso l'aggiunta con azione statica o dinamica, con l'edi attivanti di adesione. ventuale aggiunta di sostanze chimiGli attivanti di adesione (anti-strip- che esaltanti l'aggressione, valutando ping) sono miscele chimiche conte- comunque lo spogliamento del provino nenti particolari gruppi funzionali attivi e/o la perdita di prestazioni meccaniche migliorano l'adesione del film di che della miscela bituminosa. bitume sulla superficie degli aggrega- Lo sviluppo di prove di laboratorio su ti. Miscelati con il legante, essi ten- conglomerati bituminosi hanno effettidenzialmente agiscono attraverso vamente evidenziato come le prestal'abbassamento della tensione super- zioni (Modulo di Rigidezza) possano ficiale del bitume. essere garantite anche dopo immerEsistono anti-stripping di diversa natura sione costante in acqua per diverse (amminica, polifosforica o silanica) e la settimane, a differenza di miscele scelta di uno, rispetto agli altri, dipende non additivate che hanno perso sostanzialmente dalla natura chimica mediamente il 56% delle proprie predegli aggregati utilizzati. Avendo il bitu- stazioni. me natura acida si ha che: Unendo la fase sperimentale di labo- i polifosforici e i silanici sono utiliz- ratorio con quella progettuale, è stato zati con porfidi, graniti, calcari e verificato (limitandosi a prove sullo basalto (in generale con tutti i tipi i strato di usura) che utilizzando attiaggregati); vanti di adesione, la pavimentazione - gli amminici sono utilizzati con porfi- garantisce dopo diverso tempo un di, graniti e basalto (aggregati a numero di assi sopportabili pari a medio e alto contenuto di silice). 7% rispetto alla miscela al tempo iniTali corrispondenze sono generate ziale, rispetto al -34% derivante dai dalle azioni chimiche che interven- dati per quella non additivata. gono. Ad esempio, la porzione amminica contribuisce a migliorare 1. Azione aggressiva e distaccante dell'acqua tra bitume e aggregati le proprietà adesive ed essendo basici, gli additivi amminici funziona- 2. Bagnabilità di una superficie in funzione della tensione no meglio con gli aggregati di tipo superficiale acido, dove il potere adesivo è parzialmente dovuto all'azione esercita- 3. Aggregati - bitume senza attivante di adesione dopo ta dalle cariche di segno opposto. Boiling Test Gli additivi contengono inoltre gruppi funzionali che influenzano anche la 4. Aggregati - bitume con attivante di adesione dopo Boiling Test dispersione e la peptizzazione dei
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Linea Verde Bitroad di Bitem: bitumi stradali polifunzionali ed ecosostenibili ING. MASSIMO DE DEO Responsabile Tecnico e di Ricerca & Sviluppo Bitem ING. FRANCESCO SANTORO Responsabile Laboratorio Bitem
Un prodotto si definisce ecologico quando ha un minore impatto am bientale rispetto ai prodotti della propria categoria. Con questo scopo la Linea Verde Bitroad è stata ideata dalla società Bitem, costituita da bitumi stradali normali e modificati ad elevate prestazioni che, pur rimanendo competitivi dal punto di vista della qualità e del prezzo, nel rispetto del protocollo di Kyoto garantiscono una maggiore sostenibilità rispetto agli attuali bitumi presenti sul mercato europeo, assicurando all'ambiente livelli più bassi di emissioni di inquinanti, di emissioni odorigene e di consumo di energia nella fase di confezionamento dei
conglomerati bituminosi normali e modificati. I principali vantaggi che vengono garantiti dai bitumi appartenenti alla Linea Verde Bitroad vedono: un significativo rispetto verso l'ambiente con minori emissioni, risparmio energetico ed un maggiore utilizzo di fresato; un maggiore comfort di lavoro con un aiuto alla compattazione, veloce apertura al traffico, minor calore e fumi; maggiore flessibilità grazie all'aumento della capacità produttiva; maggiore distanza di applicazione; possibilità di lavoro invernale e notturno. Consapevoli che la conservazione dei materiali, la protezione dell'ambiente e l'economia dei procedimenti
BAGNABILITÀ: TENSIONE SUPERFICIALE INERTE/BITUME
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di costruzione o riabilitazione hanno assunto ovunque un carattere prioritario nell'industria delle costruzioni delle pavimentazioni stradali e presso gli enti appaltanti, dalla realtà Bitem nasce la nuova Linea Verde Bitroad. Tutti i bitumi stradali appartenenti alla Linea Verde Bitroad garantiscono un'alta lavorabilità indipendentemente dalle condizioni operative, sia nella produzione dei conglomerati bituminosi a tiepido che a caldo, oltre ad avere ridotte proprietà odorigene. Tre le sigle adottate per la codifica dei singoli bitumi appartenenti alla Linea Verde Bitroad: Bitroad N Normale, Bitroad H modificato Hard e Bitroad HM modificato High Modulus. Tutti i bitumi appartenenti alla Linea Verde Bitroad sono marcati CE e consentono la produzione dei conglomerati bituminosi sia a tiepido che a caldo. Le complesse interazioni che hanno luogo tra bitume ed aggregato nell'intorno della loro interfaccia sono sensibili alla loro composizione chimica e alla morfologia superficiale dell'aggregato. Inoltre, poiché il contatto del bitume con l'aggregato attraversa una serie di fasi ben distinte durante il ciclo di impiego della miscela, anche le suddette interazioni, sensibili alle variazioni termiche, chimiche e ambientali, evolvono gradualmente. Il promotore di adesione presente nel bitume Bitroad A e Bitroad A-Plus è una sostanza chimica complessa contenente particolari gruppi attivi funzionali che garantiscono una perfetta adesione della pellicola di bitume sulla superficie dell'aggregato modificando sostanzialmente il bitume dal punto di vista chimico. Questa sostanza, che è affine al bitume, si comporta in modo ben specifico in presenza di acqua o umidità, e a contatto con aggregati di natura acida o basica. La versione Plus pro-
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muove l'adesione con inerte particolarmente acido. La consapevolezza di curare sempre più l'aspetto dell'ecosostenibilità delle costruzioni in ambito stradale, ha spinto i tecnici ed i ricercatori del settore a standardizzare la caratterizzazione del conglomerato bituminoso di recupero (RAP - Reclaimed Asphalt Pavement), comunemente detto fresato, e a migliorare le tecniche di rigenerazione. Per la rigenerazione a tiepido o caldo del RAP, Bitem interviene con il bitume Bitroad-R, che permette di ottenere come prodotto finale un tipico conglomerato bituminoso normale o modificato, tanto che non si prevedono modifiche delle relative norme tecniche per un conglomerato con o senza fresato. Versione che promuove i principali vantaggi della rigenerazione a tiepido o caldo legati all'uso di RAP come materiale costituente, implicando la riduzione dell'approvvigionamento di aggregati e di bitume vergini. Inoltre Bitem ha studiato anche il Bitroad-Rubber per andare incontro alle tecnologie produttive attualmente disponibili le quali richiedono che il cosiddetto polverino derivante dai PFU (Pneumatici Fuori Uso) tipo il Bitempoly-PFU, avente ben definite caratteristiche dimensionali e compositive, venga incorporato, a seconda dei casi o all'interno del bitume impiegato per la realizzazione dei conglomerati bituminosi (processo wet); o direttamente all'interno delle miscele come componente aggiuntivo (processo dry). Ciò richiede, in entrambi i casi, la disponibilità di attrezzature ad uso
specifico, l'adozione di particolari accorgimenti tecnici che devono essere messi in atto in tutte le fasi che compongono il processo costruttivo (dalla progettazione delle miscele alla loro messa in opera passando attraverso la realizzazione del prodotto) ed un bitume appositamente formulato per mitigare l'impatto ambientale ed accrescere le prestazioni del prodotto finito. La versione Bitroad for asphalt Rubber è ideale per la produzione di bitumi modificati con polverino di gomma con metodo wet, mentre il Bitroad N 50/70 e HM for Rubber sono state appositamente studiate per la produzione di conglomerati bituminosi additivati con polverino di gomma con metodo dry. E' noto che il bitume durante la vita
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utile della pavimentazione è soggetto ad un processo di invecchiamento che causa un progressivo cambiamento delle sue proprietà chimiche, fisiche e reologiche. Gli attuali bitumi ad uso stradale, soprattutto in presenza di bitume ossidato presente nel RAP, sono caratterizzati da un comportamento fragile da una scarsa adesione e ridotta attitudine nel rivestire gli aggregati. Di conseguenza, per ottenere una buona lavorabilità sia in una produzione a tiepido che a caldo, anche in presenza di RAP e di polverino di gomma senza pregiudicare le prestazioni dei conglomerati bituminosi normali e modificati, l'uso di un bitume appartenente alla Linea Verde Bitroad risulta estremamente utile e quindi è fortemente raccomandato.
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MANUTENZIONE STRADE
Asfaltare con una minipala o un escavatore? Grazie ad Elia Peroni ora puoi!
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Asfaltare su scavi, marciapiedi, in aree urbane o sulle solette dei parcheggi multipiano è sempre stata una sfida per i costruttori di finitrici stradali, sfida che Elia Peroni ha accettato
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sin dagli anni '70. Oggi i cantieri stradali si sono molto differenziati, ai grandi lavori sono subentrate le manutenzioni, e alle asfaltature con larghezze di stesa minime vicino ai
due metri sono subentrate quelle più vicine ai 50 centimetri. Così come il mercato delle fresatrici si è aperto alle piccole macchine portate, anche nel settore delle finitrici Elia Peroni propone nuove finitrici portate, macchine adatte per ogni esigenza di cantiere: la Tracer 610 e l'ultima nata, la Paverbox 150, presentata alla scorsa edizione di Asphaltica, durante la fiera Samoter 2017. Oggi ripristinare le zone ammalorate del manto stradale è diventato un problema difficile da risolvere, così come ripristinare gli scavi della fibra ottica dopo la loro chiusura con malta cementizia. Durante questi lavori si deve intralciare il meno possibile il traffico, che deve continuare a scorrere indisturbato, per cui si rende necessario utilizzare macchine ultracompatte: solitamente in questi cantieri c'è sempre la presenza di una minipala o di un escavatore. Per risolvere questi problemi Elia Peroni ha studiato due tipi di soluzione: Tracer 610 per minipale e Paverbox 150 per escavatori, macchine che vantano una grande resa nella stesa a fronte di una grande economia di acquisto ed uso, consentendo di spostarsi velocemente da un punto all'altro del cantiere grazie alle loro doti di compattezza e leggerezza. Ai clienti, in base alle minipale ed escavatori disponibili nel loro parco macchine, Elia Peroni può offrire macchine progettate per le stese classiche delle finitrici di piccola taglia, quali gli interventi di ripristino delle pavimentazioni stradali, che danno però il meglio di sé nella pavimentazione dei cantieri difficili, come l'asfaltatura dei marciapiedi, piste 1. 4. Tracer 610 2. 3. Paverbox 150
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ciclabili, isole pedonali, parcheggi e solette, viali in giardini e parchi, rappezzi, buche, scavi e banchine laterali, oltre agli specifici lavori inerenti la chiusura della microtrincea della fibra ottica. Entrambe le macchine, grazie al loro particolare design, possono lavorare non solo con asfalto a caldo, ma anche con altri materiali, quali i misti cementizi stabilizzati, calcestruzzo drenante, conglomerati riciclati a freddo, miscele per pavimentazioni ecologiche e sportive, e sono superlative per tutti quei lavori sino ad ora eseguiti con la sola stesa manuale. La Tracer 610 nasce per essere applicata all'attacco benna delle minipale, consente larghezze operative standard comprese tra 0,60 e 1,0 m, 1,4 m max con elementi di allargamento meccanici, asfaltando lungo il senso di marcia della macchina portante senza calpestarne la stesa con le ruote. Con la tramoggia anteriore larga ben 2,60 m, l'alimentazione trasversale a coclea e la particolare piastra laterale, consente di riempire facilmente lo scavo, ovunque esso sia posto, seguendolo nelle sue dimensioni. La piastra laterale è riscaldata a gas GPL, per ottenere un'ottima finitura della superficie di stesa e può essere, a richiesta, dotata di vibrante idraulico, consentendo di avere una macchina adatta sia per i ripristini degli scavi che per la stesa e la finitura dell'asfalto in genere. La Paverbox 150 nasce per essere applicata agli escavatori, la macchina più comune presente nei cantieri, ma non solo, può anche essere trainata da un autocarro sul quale è montato un Thermocontainer per asfalto EPTC, prelevando il materiale direttamente e sempre in temperatura. L'escavatore portante viene utilizzato anche per alimentare con l'asfalto la tramoggia della macchina, prelevando il materiale con la benna direttamente dal cassone del camion. Il suo innovativo design, con alimentazione a cassetto e coclea interna, e la particolare piastra di finitura posteriore telescopica, consentono una perfetta stesa del materiale a terra con larghezze operative standard comprese tra 0,20 e 1,5 m, trainando la macchina dopo aver ruotato la cabina di comando, senza problemi di guida in retromarcia o quant'altro. La piastra di stesa è riscaldata a gas GPL, per ottenere un'ottima finitura della superficie, ed è dotata di vibrante elettrico, oltre ad uno speciale allargamento laterale che consente stese a bordo macchina fino a 0,50 m di larghezza, ideale per l'allargamento e la finitura delle banchine stradali o la chiusura di canalizzazioni a filo muro. Ambedue le macchine sono controllate tramite una semLavori Pubblici n. 86 maggio - giugno 2017
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plice control-box, completa di tutti gli interruttori di comando, azionabile sia dalla cabina che da un'assistente a terra. Sia la Tracer 610 che la Paverbox 150 possono essere fornite, su richiesta, con sistemi elettronici di controllo dell'alimentazione, del livello di stesa e della temperatura delle suole liscianti, gli stessi accessori adottati da primari marchi su macchine di più grandi dimensioni. Il conveniente rapporto prezzo/prestazioni delle nuove finitrici portate Elia Peroni, concepite per soddisfare variegati cantieri, le qualifica come attrezzature ideali per qualsiasi tipologia di impresa stradale, da quella artigianale alla grande S.p.A., oltre che per le aziende municipalizzate dedicate alle manutenzioni urbane ed alle imprese operanti nel settore del gardening professionale e della manutenzione ambientale di parchi e quant'altro necessiti di pavimentazioni ecologiche con materiali innovativi.
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PORTATTREZZI
Aebi X-Range
In occasione della fiera Interalpin, che si è tenuta ad Innsbruck lo scorso mese di aprile, il Gruppo Aebi Schmidt ha presentato ufficialmente la nuova gamma X-Range: una serie di veicoli estremamente specializzati e dalle prestazioni eccezionali, adatti all'utilizzo nelle aree montane votate agli sport invernali. L'intento è quello di offrire veicoli in grado di essere impiegati 365 giorni l'anno, grazie alla multifunzionalità, non solo quindi in stagione per la preparazione delle piste o in occasione di gare di discesa o fondo, ma anche durante l'estate per il mantenimento del verde o per trasporti su pendenze estreme. La gamma X-Range si compone di diversi veicoli: dai Terratrac 211XR e 281XR fino al Trasporter VT450XR, passando per il nuovo portattrezzi elettrico EC170 e la potente turbofresa semovente Supra XR. In particolare il TT281XR, equipaggiato con verricello e cingoli in gomma, è già stato impiegato con successo in occasione della Coppa del Mondo di Sci FIS ad Adelboden per la manutenzione della pista di discesa. Grazie alla ridotta pressione specifica al suolo ed ai cingoli in gomma installati in luogo delle ruote, il TT-XR può operare sulla superficie ghiacciata della pista senza rovinarla, 30
ripristinandola rapidamente e senza sforzo tra una manche e l'altra o a seguito di eventi nevosi. Lo stesso TT281XR può essere in seguito impiegato con una turbofresa frontale per liberare i parcheggi dell'impianto di risalita, oppure con una lama sgombraneve da utilizzare sulle strade di accesso. Un ulteriore possibile utilizzo è nella realizzazione di piste da sci di fondo: grazie alle dimensioni contenute e all'utilizzo di attrezzature specifiche montate sull'attacco a tre punti posteriore, il TT281XR riesce a tracciare piste in spazi preclusi ai battipista o trattori tradizionali.
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Quando arriva la stagione estiva, poi, basta sostituire i cingoli con le r u o t e e d e c c o c h e i l Te r r a t r a c mostra tutta la sua agilità ed attitudine ai lavori su pendenze estreme: con una trincia anteriore è pronto per la manutenzione del verde sulle piste. Il modello più piccolo, il TT211XR, mantiene la versatilità del fratello maggiore unita a dimensioni ancora più compatte e può offrire il rapporto peso/potenza più elevato della categoria. E' importante sottolineare che queste macchine non entrano in competizione con i battipista già in uso presso gli impianti di risalita, bensì li affiancano, potendo svolgere operazioni di finitura grazie alle dimensioni e peso ridotti. Anche il Trasporter VT450 Vario XR fa parte della famiglia X-Range: un veicolo tuttofare completamente idrostatico in grado di svolgere alla perfezione i compiti di trasporto materiali, attrezzature o persone su qualsiasi fondo, sia esso nevoso, ghiacciato, erba, fango o normale sede stradale. Da vero veicolo da lavoro, il VT450 Vario XR offre lo sterzo integrale, il telaio snodato e le sospensioni idropneumatiche indipendenti. Può essere equipaggiato con i cingoli in gomma e, grazie ad una presa di forza meccanica, può azionare diverse attrezzature: lama sgombraneve, turbofresa, modulo antincendio, fresaneve per piste da sci… Novità nella novità, EC170 è difficile da classificare: portattrezzi da lavoro? Veicolo per il tempo libero? Probabilmente ciò che ha entusiasmato i visitatori di Interalpin è che EC170 è eccezionale in entrambi i ruoli. Si tratta di un veicolo cingolato, a trazione completamente elettrica, dotato di sollevatore e presa di forza anteriore, anch'essa azionata da un potente
motore elettrico, cui applicare una serie di attrezzi talmente ampia da essere limitata solo dalla fantasia o dalle esigenze dell'utilizzatore: barra falciante, trincia, turbofresa, lama sgombraneve, soffiatore… Guidare un EC170 è un'esperienza unica: seduto su un sedile da rally ed assicurato con una cintura a 4 punti, l'operatore ha a disposizione due joystick ed un monitor a colori dove può controllare tutte le funzioni della macchina. Con piccoli movimenti del joystick si direziona il veicolo alla velocità voluta (fino a 25 km/h) ed è così intuitivo e divertente che quasi ci si dimentica di essere
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alla guida di un mezzo da lavoro! EC170 è infatti il primo ed unico portattrezzi completamente elettrico in commercio in grado di essere targato e circolare su strada. L'autonomia varia molto in base alle condizioni operative, per cui si consiglia l'acquisto di un pacco batterie addizionale per non avere tempi morti durante la ricarica. Il Gruppo Aebi Schmidt ha, con la gamma X-Range, centrato il difficile obiettivo di proporre mezzi estremamente performanti, sicuri, divertenti da guidare ed adatti all'utilizzo professionale durante tutto l'arco dell'anno nel mondo degli sport invernali.
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VERDE
Macchine speciali per persone speciali
MDB ha recentemente consegnato un trattore radiocomandato Green Climber LV300 alla Cooperativa Sociale A.I.D.A. di Lanciano (Chieti), che, grazie alla lungimiranza del suo presidente, dott. Benigno Fantini, vuole creare un modo diverso di integrazione sociale e, contestualmente, rendere migliori la viabilità e la manutenzione delle banchine stradali. Di fatto la Cooperativa A.I.D.A. ha la finalità dell'inserimento lavorativo di persone svantaggiate (disabili, invalidi, detenuti...) in diversi ambiti di attività.
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La cooperativa è stata fondata nel 2012 e oggi ha circa 170 soci che svolgono diverse tipologie di attività, tra le quali la manutenzione del verde per vari comuni in provincia di Chieti. Lo sfalcio può essere un'attività faticosa e monotona, ma grazie ai trattori radiocomandati MDB, tutti i soci impegnati nella manutenzione del verde sono entusiasti del proprio lavoro e si stancano molto meno. Green Climber consente loro di eseguire lavori che prima, per motivi di sicurezza o di ridotte capacità moto-
rie, i soci non potevano effettuare. Ci dice il dott. Fantini che il risultato ottenuto con Green Climber lo ha entusiasmato a tal punto che ha intenzione di allargare il progetto e coinvolgere altri enti pubblici, per dare ulteriori opportunità di integrazione a disoccupati e persone diversamente abili; questi, difatti, grazie a Green Climber stanno scoprendo un modo facile, veloce e soprattutto sicuro, per fare manutenzione e sfalcio erba. I ragazzi della cooperativa A.I.D.A. stanno utilizzando Green Climber F300: il modello più compatto della linea Green Climber di MDB. Si tratta del trattore con trincia radiocomandato più leggero disponibile oggi sul mercato. E' un trattore con motore diesel raffreddato ad aria di produzione Kohler/Lombardini: il peso contenuto di F300, di soli 5 q, fa sì che il rapporto peso/potenza sia estremante favorevole e la capacità di taglio sia molto alta per una macchina così compatta e maneggevole. Inoltre, il suo basso peso rende possibile il trasporto con un carrello appendice o un furgoncino: l'operatore necessita solo della patente B. F300 è dotato di trincia attivabile da telecomando, che ha un raggio di azione fino a 150 metri. F300, grazie al suo baricentro estremamente basso, riesce a lavorare in
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tutta sicurezza anche su pendii fino a 60° di pendenza. MDB produce un'ampia gamma di trattori radiocomandati per rispondere alle esigenze di tutti i potenziali operatori: giardinieri, aziende agricole, comuni ed enti pubblici, ditte di manutenzione stradale e del verde pubblico. La peculiarità principale dei trattori radiocomandati MDB, è l'allargamento dei cingoli e la traslazione della piastra di attacco dell'attrezzo. Questo consente di allargare la carreggiata e abbassare il baricentro rendendo tutti i modelli della gamma Green Climber stabili su pendenze fino a 60°.
E' importante aggiungere anche che i cingoli sono il tallone di Achille per tutti i trattori radiocomandati: quando si lavora su pendenze di 60° gli urti con rocce od altri ostacoli possono creare tensioni e problemi fino addirittura a far fuoriuscire i cingoli dalla loro sede; purtroppo questo rischio si corre quando si lavora lungo le scarpate e reinserire il cingolo in luoghi scoscesi è molto difficile, se non impossibile. Tutte queste problematiche non accadono sui Green Climber di MDB in quanto i cingoli sono vincolati sul telaio e non possono sganciarsi: questo grazie ad un numero alto di rulli guida e a dei sistemi speciali, coperti da brevetti internazionali, che impedi-
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scono la fuoriuscita del cingolo, in qualsiasi condizione di utilizzo. I cingoli allargabili non sono l'unico asso nella manica di MDB... l'impianto idraulico è stato progettato in maniera tale che basta un solo joystick per guidare i Green Climbers. Questo grazie all'utilizzo di componenti idraulici di elevata qualità ed una progettazione perfetta. La bontà del progetto si evince dal fatto che la temperatura dell'olio rimane sempre bassa garantendo una fluidità dei movimenti anche dopo una torrida giornata di lavoro, i comandi proporzionali danno la capacità di gestire i movimenti nella maniera migliore e senza incertezze o scatti.
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PORTATTREZZI
Mercedes-Benz Unimog vince il Premio Innovazione
Ogni due anni Privatbahn Magazin, rivista economica leader del settore, conferisce un premio all'innovazione per le novità più rivoluzionarie nel settore ferroviario. Nella categoria "Energia ed ambiente" si aggiudica la vittoria Mercedes-Benz Unimog U 423 bimodale con allestimento per la circolazione su rotaia di Zagro. L'ambito trofeo viene assegnato nelle seguenti categorie: Veicoli su rotaia, locomotive ed unità multiple, Componenti, equipaggiamento e prodotti per la tecnologia ferroviaria, Binari ed infrastruttura e, infine, Energia ed ambiente. A contendersi il premio un totale di 20 prodotti esposti alla fiera di settore Innotrans 2016 a Berlino. La giuria di esperti, composta da specialisti di aziende ferroviarie, membri del comitato scientifico e del consiglio consultivo di Privatbahn Magazin, è rimasta particolarmente colpita dall'Unimog, in particolare sul fronte ecocompatibilità e redditività. Riflettori puntati sulla tecnologia di trazione con motore diesel quattro cilindri da 5,1 l OM 934 LA Euro VI 170 kW (231 CV). Questa generazione di motori Mercedes-Benz a manutenzione ridotta e coppia elevata permette un notevole risparmio in termini di consumi, soprattutto rispetto alle tradizionali locomotive da manovra diesel. A suo favore ha giocato anche il fatto che Unimog in versione bimodale sia dotato di serie di pneumatici e cerchi speciali per l'esercizio su rotaie a scartamento normale e largo (1.435 mm - 1.676 mm). Tra gli ulteriori vantaggi di questa variante Unimog sicuramente la rapidità di salita e discesa sui binari grazie al dispositivo idraulico di sollevamento del carrello di guida, velocità sui binari fino a 50 km/h (marcia avanti e retromarcia) e su strada fino a 90 km/h. I vantaggi di Unimog in questo segmento di applicazione sono noti fin dal 1962, anno in cui il primo Unimog model34
lo 411a con motore diesel quattro cilindri da 23 kW (32 CV) OM 636 (periodo di costruzione 10/1961 - 3/1993) venne consegnato in versione bimodale ad un cliente nel Baden del nord. E' un vero e proprio veicolo da manovra fino a 800 t di carico rimorchiabile ed un veicolo portattrezzi per i compiti più diversi nell'ambito delle infrastrutture ferroviarie, quali ripristino della sagoma limite, pulizia dei binari, manutenzione delle linee aeree, lavori di costruzione dei binari e sgombero della neve. Privatbahn Magazin, pubblicata da dieci anni, contiene notizie d'attualità, reportage ed interviste relativamente il mondo aziendale e i settori della politica dei trasporti, dell'economia, della tecnica e della logistica e si rivolge al management ed agli stakeholder dell'industria ferroviaria e degli operatori ferroviari in Germania, Austria, Svizzera e Lussemburgo. La rivista, bimestrale, è a cura della Bahn-Media Verlag a Suhlendorf nel circondario di Uelzen (Bassa Sassonia). Errata Corrige Vogliamo segnalare e scusarci con i lettori per un errore commesso nell'articolo apparso sullo scorso numero di Soluzioni per Lavori Pubblici n. 85 marzo - aprile 2017 a pagina 30: "Fiedler e Unimog: binomio perfetto". In questo articolo abbiamo associato per due volte il marchio Fiedler alla definizione "Unimog Expert Partner". Per quanto sopra si precisa che le attrezzature Fiedler oggetto dell'articolo hanno ottenuto il nullaosta da parte di Mercedes-Benz Special Trucks, quindi oltre essere stati regolarmente testati da MercedesBenz, arricchiscono la gamma di attrezzature per Unimog e sono apprezzati da molti utenti in tutta Europa, ma Fiedler attualmente non è "Unimog Expert Partner". Fiedler ha avviato il processo per diventare "Unimog Partner", primo step di parternship certificata con il mondo Unimog, che dopo anni di collaborazione continuata ed il superamento di ulteriori criteri selettivi porta a conseguire il prestigioso titolo di "Unimog Expert Partner" Il direttore responsabile
Gherardo Marchelli
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TECNICA
Econic con trasmissione Allison: i primi veicoli per la raccolta rifiuti "dual-fuel"
Gli innovativi veicoli diesel - idrogeno ridurranno i consumi, l'inquinamento atmosferico e la rumorosità. Sono già in circolazione in Scozia i primi mezzi "dual-fuel" al mondo per la raccolta rifiuti. Allestiti con trasmissioni completamente automatiche Allison, questi veicoli impiegano una combinazione di diesel e idrogeno. Questa coraggiosa iniziativa della Contea di Fife, sul Mare del Nord, promette di ridurre le emissioni allo scarico, tagliare i costi di esercizio e la rumorosità del motore, rendendo questi veicoli più semplici per operare e più sicuri. In un periodo in cui le autorità locali di tutto il Regno Unito sono sottoposte a un grande controllo finanziario, la Contea di Fife, dopo aver valutato attentamente i risparmi sui costi di esercizio, ha deciso di acquistare due mezzi per la raccolta rifiuti a doppia alimentazione. Nella stessa gara di appalto sono stati acquistati altri sei veicoli diesel per la raccolta rifiuti allestiti con trasmissioni Allison. Gli otto nuovi acquisti della Contea di Fife sono su telaio Mercedes-Benz Econic da 26 t. La carrozzeria è firmata Heil PowerLink e i sollevatori di cassonetti sono Terberg. Gli Econic sono spinti da un motore Mercedes OM 936 LA da 7,7 litri e sei cilindri, da 220 - 260 kW (299 - 354 HP) abbinato a una trasmissione completamente automatica Allison Serie 3000™ a 6 velocità. I veicoli lavoreranno da lunedì a venerdì, per 15 ore al giorno, su un percorso con frequenti fermate e ripartenze. "Per decidere quali veicoli sono più adatti alla nostra tipologia di lavoro, valutiamo numerosi dati tecnici e pregressi, compreso il comportamento dei nostri mezzi in tanti anni di servizio" ha detto Robin O'Connell, responsabile di flotta della Contea di Fife. "Poiché il budget principale per il nostro programma di sostituzione veicoli è stato ridotto drasticamente tre anni fa, è diventato ancor più importante che i nostri nuovi mezzi siano adatti alla nostra missione ed abbiano un'eccellente vita utile."
Ottenere il massimo dai veicoli municipali, nella totale sicurezza è la linea guida. "Sfruttare al meglio i nostri mezzi è la chiave della nuova strategia di flotta; i veicoli devono durare più a lungo e allontanare il più possibile il momento della sostituzione" ha detto O'Connell. "Per questo servono veicoli e componenti di alta qualità, come le trasmissioni Allison, che riducono il rischio di problemi ai nostri nuovi veicoli." Le trasmissioni completamente automatiche Allison rendono i nuovi mezzi per la raccolta rifiuti più sicuri per gli operatori, consentendo all'autista di concentrarsi sul traffico senza la distrazione di dover cambiare marcia. La Continuous Power Technology™ di Allison assicura una manovrabilità e un controllo superiori anche nelle manovre alle basse velocità nelle strette strade cittadine; il convertitore di coppia brevettato e i cambi marcia ininterrotti consentono un avvio alla partenza impareggiabile; i comandi elettronici di 5a generazione di Allison utilizzano le migliori strategie di cambio per un consumo di carburante ottimizzato. "Siamo orgogliosi che le trasmissioni Allison Serie 3000 giochino un ruolo così importante in questi veicoli pionieristici" ha detto Thomas Bonnicel, direttore marketing EMEA di Allison Transmission. "Ci sono pressioni sempre più crescenti sia nel settore pubblico sia in quello private per ridurre l'inquinamento atmosferico. La tecnologia Allison, grazie ai benefici dimostrati a livello di economia dei consumi, giocherà un ruolo fondamentale nel
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rispondere a questa sfida." Ridurre le emissioni per aumentare la qualità dell'aria e affrontare il cambiamento climatico. La tecnologia a doppia alimentazione di ULEMCo consente di iniettare l'idrogeno attraverso la presa d'aria e mescolarlo successivamente con il diesel, utilizzandolo direttamente nella combustione. I volumi di idrogeno compresso vengono immagazzinati in serbatoi da 350 bar sistemati a sinistra del telaio degli Econic, per avere a disposizione ulteriore idrogeno a bordo. Il kit di idrogeno comprende un sistema di gestione del motore attentamente controllato che ottimizza l'uso di idrogeno nella miscela con il diesel per fornire la massima riduzione di emissioni con un equilibrio di prestazioni e portata. "Questo è un progetto importante perché applicare il nostro approccio a veicoli che utilizzano marchi rinomati come Mercedes e Allison Transmission contribuisce a dimostrare la credibilità della nostra metodologia in utilizzi reali" ha detto Amanda Lyne, direttore responsabile di ULEMCo. "Nonostante questi siano i primissimi veicoli per la raccolta rifiuti a doppia alimentazione, la tecnologia "dualfuel" fa parte di una ricerca e di un programma di sviluppo degli ultimi sette anni. Abbiamo applicato la nostra tecnologia a furgoni, imbarcazioni e generatori stazionari ed è particolarmente adatta a un veicolo pesante che deve effettuare frequenti fermate e ripartenze. I vantaggi principali sono la riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico."
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PORTATTREZZI
Merlo, una gamma completa
Il Gruppo Merlo è conosciuto in tutto il mondo per i suoi sollevatori telescopici, una realtà all'interno della sua gamma di prodotti molto articolata che interessa diversi ambiti applicativi. Agricoltura, industria, costruzioni, movimento terra, contoterzisti, manutenzione viaria e urbana, manutenzione boschiva. Fondato nel 1964 da Amilcare e Natalina Merlo, l'attuale Gruppo Merlo dà lavoro a più di milleduecento persone impegnando una superficie di oltre 220.000 m2 ubicata a San Defendente, nei pressi di Cuneo. Nel settore dei sollevatori telescopici, Merlo è considerato da anni il leader tecnologico, con oltre 130 brevetti ed idee da sempre rivoluzionarie per il settore. Questa vocazione verso il miglioramento delle macchine ha portato a presentare il primo sollevatore ibrido della storia, l'unica macchina di questo genere che può lavorare
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anche in interni a emissioni zero. Un costruttore che guarda costantemente avanti quindi, atteggiamento che non viene però manifestato solo nei confronti delle nuove tecnologie, ma anche sul campo, operando cioè sia nel concreto e a fianco del cliente finale per anticiparne le esigenze. Rientra in tale filosofia, per esempio, la frammentazione delle macchine orientate all'agricolo in cinque diverse classi di prodotto, ciascuna delle quali, oltre a proporsi con mezzi caratterizzati da prestazioni e contenuti specifici, punta anche a far fronte ad attività ben precise. I sollevatori compatti, per esempio, sono molto orientati alle aziende zootecniche, a differenza dei MultiFarmer, che invece guardano alle aziende agricole di medie dimensioni o dei Professionali, che sono stati studiati per i contoterzisti. Chi opera nel settore del biogas trova poi nella gamma Alta Capacità
le macchine più indicate per far fronte alle continue movimentazioni richieste dagli impianti, mentre chi vuol disporre di mezzi in grado di operare con successo negli ambiti operativi più diversi può far riferimento alla gamma TurboFarmer, la più ricca della casa e anche quella che meglio sfrutta il concetto di progettazione modulare, proponendo inoltre 50 diverse varianti fra potenze e allestimenti, ciascuna delle quali è poi ulteriormente personalizzabile attingendo agli optional originali Merlo. Di fatto
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una gamma quasi infinita, la cui messa a punto non potrebbe essere sostenuta dal solo comparto agricolo, ma che si giova in termini di contenuti e anche di ritorni, delle esperienze che il Gruppo matura negli altri settori di attività in cui è attivo, la cantieristica e l'edilizia in primis, ma anche le manutenzioni urbane, viarie e forestali oltre che in ambito militare. Il concetto di modularità progettuale e costruttiva fa sì che i mezzi orientati a tali ambiti molto abbiano in comune con quelli agricoli, ma non sono gli stessi. Né a livello di prestazioni né di contenuti. Basti pensare a tale proposito alle famiglie che fan capo ai sollevatori telescopici Roto, così denominati in quanto sia la cabina di guida sia il braccio sono installati su una piattaforma girevole che trasforma il mezzo in una sorta di gru mobile di alta capacità. Orientati soprattutto all'edilizia, i Roto possono raggiungere altezze massime di trenta metri, prestazione sei volte più elevata delle altezze medie raggiunte dalla gamma agricola e che quindi garantisce indirettamente circa la capacità dei tecni-
ci Merlo di far lavorare le proprie macchine a grandi altezze in assoluta sicurezza. Gli stessi gruppi meccanici che sono alla base dei sollevatori si ritrovano poi sui mezzi dedicati alle manutenzioni forestali, riuniti sotto l'egida del marchio Tre Emme e orientati anch'essi a specifiche attività. I movimentatori siglati B sono in effetti di uso generale, gli Nd guardano alle manutenzioni viarie invernali, i Vr alla pulizia delle banchine e degli argini e gli Rr alle manutenzioni ferroviarie avendo la possibilità di muoversi sugli stessi binari sui quali viaggiano i treni. Ogni lavoro ha la sua macchina, quindi, stesso concetto su cui si basa la gamma dei minitrasportatori Cingo, e, soprattutto, dei compattatori a marchio Tecno, i mezzi "meno agricoli" che il Gruppo piemontese produce, ma che potrebbero presto diventare famigliari nelle campagne se il settore della raccolta rifiuti si decidesse a orientare il conferimento dell'umido urbano negli impianti biogas. Merlo mette a disposizione delle strutture municipali preposte al ritiro dei rifiuti ben sei diverse famiglie di camion,
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con quella di attacco, i leggeri serie Urbis che si limitano alla raccolta, risultando orientati ai piccoli agglomerati urbani, ai centri storici e alla raccolta porta a porta. Le altre gamme, più strutturate, mettono invece a disposizione la possibilità di compattare i prodotti di scarto suscettibili di tale lavorazione trovando la loro massima espressione prestazionale nei compattatori serie Zenith, studiati per far fronte alle esigenze delle grandi aree urbane. Da segnalare gli Azimut, veri e propri jolly di settore in quanto abbinano a discrete capacità di carico un'elevata agilità e, soprattutto, la possibilità di sostituire al propulsore termico tradizionale un power train ibrido che permette di far lavorare e muovere la macchina su brevi percorsi a emissioni zero. E a questo punto, se si torna mentalmente ai sollevatori ibridi citati in apertura, è chiaro come le esperienze maturate in un contesto operativo diano luogo in Merlo a sinergie progettuali che nessun altro costruttore di settore può avanzare e che vanno sempre e comunque a vantaggio dell'operatore finale.
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PORTATTREZZI
Qualità, affidabilità e polivalenza: obiettivi irrinunciabili in casa MI&P
L'ottimizzazione dei macchinari, la possibilità di sfruttarli appieno nell'arco dell'anno, la qualità del lavoro svolto nonché il comfort/sicurezza degli operatori, sono alcuni degli obbiettivi che MI&P si pone in tutte le forniture che effettua. Tali obiettivi risultano possibili soltanto selezionando, testando e sviluppando progetti che si basino su mac-
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chine speciali, pensate per determinati ambiti di utilizzo e con specifiche modalità costruttive. MI&P S.r.l., importatore esclusivo dei veicoli compatti Hako-Multicar, vanta in quest'ottica un'altra importante collaborazione con la ditta BM Tractors, questa volta favorita anche da una vicinanza geografica: la sede è infatti a Zocca, sull'Appennino Modenese.
I mezzi sviluppati e realizzati da questa azienda hanno caratteristiche speciali ed uniche, come uniche sono le prestazioni su cui l'utilizzatore può contare. La costruzione del veicolo con un baricentro molto contenuto ed una larghezza da 2,2 a 2,45 metri donano una stabilità enorme su qualsiasi superficie, anche le più impervie. In questo modo il mezzo può operare agevolmente anche in presenza di grandi pendenze sempre in estrema sicurezza per l'operatore. Tale caratteristica risulta particolarmente interessante, ad esempio, in abbinamento a trincia erba o forestali che possono contare su motori molto potenti rispetto a mezzi con caratteristiche simili: si parte dai 130 CV della versione ormai collaudatissima Better 130 per arrivare alle nuove gamme da 150, 170 e 180 CV . Tutte le versioni presentano alcune particolarità costruttive difficilmente individuabili in altri prodotti; esponiamo le principali. - Ruote isodiametriche (cioè della stessa dimensione) su entrambi gli assali; possibilità di sterzare con solo un asse, con entrambi in maniera concentrica (per ridurre al massimo il
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raggio di manovra) o a granchio per spostarsi, ad esempio, lateralmente quando si transita sul ciglio della strada o se occorre uscire da una situazione complicata evitando numerose manovre. - Guida reversibile in pochi secondi con sistema che permette la rotazione di 180° del volante, pedaliera e comandi idraulici, per ottimizzare al massimo le applicazioni di attrezzature sui due lati del mezzo, migliorando visibilità e capacità di gestione da parte di un unico operatore. - Prese di forza meccaniche, sempre presenti nella parte posteriore del mezzo e come opzione anche nella anteriore: l'attrezzatura potrà ricevere direttamente tutta la potenza del motore, mentre tramite l'impianto idraulico si andranno a gestire le movimentazioni delle attrezzature e l'alimentazione di utenze meno impegnative a livello di portate. - Trasmissione idrostatica per l'avanzamento e gruppo di riduzione meccanico: grazie a questo particolare sistema l'operatore individuerà sempre la migliore modalità di avanzamento sia per quanto riguarda la velocità da ottenere e mantenere, sia per la tipologia di spinta più idonea alle lavorazioni da svolgere, in funzio-
ne ad esempio se si utilizza una attrezzatura a spinta (lama o vomere sgombraneve), rotativa (turbofresa o spazzolatrice a rullo) o ancora per applicazione di attrezzature per manutenzione del verde (bracci falcianti, dischi per pulizia in banchina anche in presenza di guard rail...). - Cabina estremamente confortevole e con ampie superfici vetrate, per donare la massima visibilità in ogni condizione di lavoro. Risulta complicato, se non impossibile, riassumere tutte le caratteristiche distintive di queste macchine, ma quanto sopra permette già di intende-
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re quanto specifica e qualitativamente elevata sia la filosofia con cui è stata pensata e sviluppata. L'attività di distribuzione del prodotto da parte di MI&P si è concentrata soprattutto all'estero, in particolare nel Nord Europa, dove diverse macchine sono in uso da parecchi anni con grande soddisfazione degli utilizzatori. Ma anche per gli enti italiani questa macchina può essere molto interessante ed è di recente esecuzione una fornitura in Lombardia: l'Amministrazione Provinciale di Sondrio ha infatti definito l'acquisto di un mezzo polifun-
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zionale da destinare alle attività di manutenzione non delegate ad appaltatori esterni; anche in funzione della riduzione del personale e la necessità di ottimizzare tempi e risorse, l'intento dell'area tecnica era quello di dotarsi di un veicolo polivalente con cui il personale interno potesse nell'arco dell'anno eseguire le lavorazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, scuole e pertinenze varie del proprio territorio. E' stata cosi bandita una gara d'appalto in cui MI&P S.r.l. è risultata aggiudicataria proponendo un BM130 e relative attrezzature. Oltre alla fornitura del veicolo, la gara prevedeva due configurazioni base: manutenzione del verde e manutenzione invernale. Per il taglio erba è stato fornito un braccio falciante da 7 metri di sbraccio laterale applicato al sollevatore 3 punti, dotato di testata falciante da 1,25 metri, terminale telescopico e comandi elettroidraulici proporzionali per la gestione di tutti i movimenti in continuo; grazie alla guida reversibile l'operatore in configurazione di lavoro risulta in una posizione ottimale per visionare l'attrezzatura, migliorando
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la velocità di esecuzione, la qualità e la sicurezza in fase di lavoro. Tra gli assi del mezzo è stato posizionato un disco da 80 cm di diametro che permette un lavoro combinato/simultaneo anche in banchina: in ogni passata pertanto si potrà eseguire un taglio di circa 2 metri. Il disco può lavorare anche in presenza di barriere guardrail grazie ad un sistema automatico di rientro nella parte inferiore del veicolo e ritorno in posizione di lavoro con un sistema automatico che lascia l'operatore concentrato sulla guida del veicolo e la movimentazione del braccio falciante. Nella parte posteriore è stato applicato un soffiatore ad azionamento idraulico che spinge i residui dell'erba tagliata fuori dal piano stradale. Inoltre la rotazione idraulica della testata falciante in abbinamento alla guida reversibile permette di eseguire lo sfalcio in entrambe le direzioni di marcia, ottimizzando di molto le tempistiche di lavoro evitando spostamenti senza operatività. Al termine della stagione di gestione aree verdi, in maniera estremamente semplice e rapida si smontano il
braccio falciante e gli altri accessori e si applicano le attrezzature invernali: in questo caso la dotazione richiesta è costituita da una lama sgombraneve con sistema superamento ostacoli applicata alla piastra unificata presente su un lato e lo spargisale con sistema di distribuzione a disco applicato al sollevatore 3 punti. Anche in questo caso pertanto, all'occorrenza, sarà possibile eseguire lavori in combinata, ottimizzando tempi e conseguentemente costi delle lavorazioni. Ovviamente numerose sono le ulteriori attrezzature che il veicolo può agganciare ed alimentare: spazzolatrici a rullo, turbofrese, trinciaerba e trincia forestali, pala caricatrice sono solo alcuni esempi di come si possa sfruttare questo veicolo. La fornitura, completata lo scorso aprile con la formazione del personale utilizzatore, ha visto la completa soddisfazione dei referenti dell'ente che da adesso dispongono di un valido aiuto in più per andare a svolgere le numerose attività imposte dalla gestione di un importante e complicato territorio come quello della montagna lombarda.
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PREFABBRICATI
Potenziale economico per i comuni: l'utilizzo di sistemi di spazio mobile riduce i costi
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In tempi di finanze limitate i politici comunali hanno solo poche possibilità di progettazione. In particolare il finanziamento di grandi progetti di costruzione e servizi di infrastrutture sta diventando un ostacolo sempre maggiore. L'azienda Containex, specializzata in moduli di spazio abitativo pronto, offre un'alternativa economica per la costruzione di strutture fisse. La compagnia austriaca produce e distribuisce spazi modulari realizzati in container prefabbricati, che vengono utilizzati, tra l’altro, per la costruzione di edifici mobili. Per soluzioni di questo genere sono fondamentali i costi molto più bassi come pure la realizzazione a breve termine dei progetti rispetto a strutture fisse. Negli ultimi anni è stato fatto molto per lo sviluppo di spazi abitativi modulari. Le possibilità di costruzione sono diventate talmente elevate che
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consentono di edificare sistemi di spazio pronto che soddisfano molteplici direttive. In seguito alla sempre maggiore richiesta per scuole temporanee o costruzione di asili in Europa, Containex ha sviluppato la propria linea specifica di spazio abitativo per bambini. Ciò comprende, per esempio, finestre ad altezza dei bambini, servizi igienici per i piccoli, installazioni elettriche protette in modo speciale, insonorizzazione maggiorata (coperture acustiche, pavimentazioni fonoassorbenti) e dotazioni di sicurezza complete. Edifici realizzati con sistemi di spazio mobile offrono un risparmio di costo medio di circa il 60% rispetto alle strutture costruite in modo classico di dimensioni analoghe. "Valutare le misure" come le dotazioni con soffitta, tetto secondario o rivestimento esterno, permettono molte possibilità
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per un design ottico. Particolare vantaggio dei moduli abitativi è la possibilità di utilizzare parti aggiuntive. Gli spazi pronti possono essere utilizzati come superfici scolastiche supplementari, quali uffici sostitutivi per i comuni oppure come mense o spogliatoi per campi sportivi. Un ulteriore vantaggio è la grande flessibilità per ampliare o ridurre gli edifici in tempi brevi. I rappresentanti del servizio clienti Containex sono sempre a disposizione per consigliare soluzioni professionali personalizzate con sitemi di spazio mobile. Per maggiori informazioni è semplice visitare il sito dell'azienda austriaca. 1. Asilo 2. Campo sportivo 3. Spazio interno d'asilo 4. Ufficio
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AZIENDE
Mg Trucks allestisce, collauda ed immatricola veicoli speciali in tutta Italia GHERARDO MARCHELLI
Nata dalle esperienze maturate del suo titolare Gianni Martini, Mg Trucks si offre dal 2011 per soddisfare le richieste a livello nazionale, isole comprese, di chi opera con veicoli speciali ed ha necessità di modificare, attrezzare, importare e quindi anche collaudare ed immatricolare tali mezzi. Mg Trucks ha la sede principale nel basso trentino, precisamente nella zona industriale di Rovereto, in provincia di Trento, e si trova a circa 70 km a nord di Verona sull'asse del Brennero, autostrada A22. Negli ultimi anni l'azienda ha avuto un notevole incremento, tanto da prevedere per inizio 2018 il trasferimento in una nuova sede operativa. Operando nel settore dei veicoli speciali dal 1999, gli allestimenti invernali ricoprono un segmento importante dell'attività di Mg Trucks, che naturalmente vede nella sua vasta offerta anche in kit, attrezzature invernali quali attacchi veicoli, piastre, impianti idraulici ed elettroidraulici, centraline comandi, pulsantiere, joystick, strutture per spargitori anche di tipo scarrabile, ed attrez-
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zature come lame sgombrane, vomeri e spargitori sia nuovi che usati. Mg Trucks commercializza direttamente i veicoli speciali, in particolare 4x4, 6x6, con varie tipologie di allestimento, quali cassoni ribaltabili anche con gru edili o forestali, pianali con rampe di carico ed altre attrezzature di cui sono costruttori/allestitori. Sono in grado di offrire interventi personalizzati incluse le modifiche strutturali. Inoltre assistono i clienti anche nell'acquisto di mezzi speciali, pure all'estero, andando a visionare i veicoli trovati dal cliente per verificarne lo stato ed acquistarli direttamente, occupandosi di tutti gli aspetti burocratici oltre alle modifiche e riparazioni dettate dalla necessità. Un settore che vede una richiesta sempre maggiore per le possibilità che oggigiorno offre Internet, che permette sì di trovare mezzi particolari che soddisfano le esigenze, ma che poi pongono il problema pratico di andare a vedere, verificare la validità del mezzo, movimentarli, regolarizzarli per lo specifico impiego dotandoli delle attrezzature necessarie. Mg Trucks offre un servizio completo di collaudi in collaborazione con il TÜV Sud Germania, vari Uffici della Motorizzazione Civile ed in particolare con diversi CPA (Centri Prove Autoveicoli) su tutto il territorio nazionale, sia delle attrezzature stesse che dei veicoli. In particolare la trasformazione da autocarri a macchine operatrici, semoventi anche eccezionali. Oltre che presso la sede di Rovereto
(TN), per quanto concerne i collaudi Mg Trucks è presente con quattro sedi secondarie a Nichelino (TO), Arielli (CH), Empoli (FI) e Barletta (BA). Per gli interventi sul posto Mg Trucks possiede inoltre delle officine mobili, che possono intervenire direttamente presso il cliente utilizzatore anche per le trasformazione di mezzi e gli interventi in garanzia. In questi ultimi tempi sta riscuotendo molto successo la trasformazione di mezzi in macchina operatrice per un risparmio considerevole nei costi di gestione dei veicoli, accettando la limitazione degli ambiti possibili di lavoro ed intervento della stessa. Mg Trucks collabora con tutti i principali marchi produttori di attrezzature, in funzione delle specifiche esigenze del cliente. Mg Trucks offre i suoi interventi su tutto il territorio, con il servizio di trasferimento veicoli sia a livello nazionale che internazionale in ambito UE a mezzo di propri autisti dotati di targhe prova, mentre per quanto concerne il trasporto dei veicoli si avvale di aziende specializzate.
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VERDE
John Deere potenzia la produzione dei Gator
Il primo importante ampliamento degli ultimi 30 anni dello stabilimento John Deere di Horicon, Wisconsin (Stati Uniti), ha dato vita a una struttura di 36.000 m 2 per la produzione dei popolari veicoli utilitari Gator. "L'ampliamento rappresenta un enorme vantaggio per la comunità, i dipen-
denti e la fabbrica stessa", ha affermato Steve Johnson, responsabile di stabilimento. "Ogni singolo veicolo che entrerà nella linea di produzione non ne uscirà prima di essere esattamente come il concessionario ha chiesto, pronto per la spedizione in tutto il mondo: è il nostro modo di tenere tutto
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sotto controllo. Saremo in grado di servire meglio i nostri concessionari e i nostri clienti, migliorare la qualità generale dei prodotti e rendere le nostre operazioni più efficienti". In precedenza erano due gli stabilimenti incaricati della produzione dei veicoli utilitari Gator; oggi, grazie a questo ampliamento, la loro produzione e spedizione verranno centralizzate nella sede di Horicon. Le attività del nuovo stabilimento hanno avuto inizio a dicembre, e il trasferimento dovrebbe essere stato completato nel marzo 2017. "Questo investimento mostra ai nostri dipendenti come tutto il loro lavoro e i loro sforzi per raggiungere risultati di eccellenza dal punto di vista della sicurezza, della qualità e della consegna, abbiano avuto successo, aiutandoci a cogliere questa opportunità di crescita per la nostra attività", ha aggiunto Steve Johnson. Lo stabilimento di Horicon risale al 1911, quando John Deere lo acquistò da Van Brunt Manufacturing, produttore di seminatrici trainate da cavalli e altre macchine agricole. Gli attuali edifici, che si trovano nei pressi del centro di Horicon, sono stati costruiti nel 1865. Nel corso dell'ultimo secolo lo stabilimento di Horicon ha prodotto un'ampia gamma di macchine agricole e per il tempo libero, incluse biciclette e motoslitte: lo slogan "Nothing runs like a Deere" è nato con la linea di motoslitte prodotte all'inizio degli anni Settanta. Nel 1963 a Horicon sono stati costruiti i primi trattorini per la cura del verde Serie 110, segnando i primi passi del marchio in questo mercato mondiale, per poi dare vita all'attuale linea di prodotti. Oggi a Horicon, oltre all'ampia gamma di veicoli Gator, vengono costruiti i trattorini tosaerba di alta qualità Serie X300, X500 Select e X700 Ultimate, insieme a numerosissimi accessori come turbine da neve, tosaerba rotativi, lame e piatti di taglio. 43
ATTREZZATURE
Le trinciatrici con bracci ad assetto variabile molto robuste per applicazioni anche nelle condizioni di lavoro più gravose
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Il percorso fatto dall'azienda altoatesina Seppi M. in quasi 50 anni di produzione specializzata per le trinciatrici ha portato tale prodotto ai massimi livelli tecnici, ottimizzando le trinciatrici per le esigenze più elevate. Non solo in agricoltura e per l'uso comunale, ma anche per lavori di forestazione e molto impegnativi, le trinciatrici ad assetto variabile progettate e costruite da Seppi M. a Caldaro, in provincia di Bolzano, sono tra le più polivalenti del mercato. Le trincie tipo SMWA avs o SMO avs
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sono ideali per la cura del verde, manutenzione dei bordi stradali, lungofiumi, canali, linee elettriche, gasdotti ed in agricoltura, in particolare la viticoltura. Tutti i modelli hanno alta capacità di adattamento al profilo della strada grazie all'attacco flottante molto flessibile. La posizione flottante della trinciatrice SMO avs viene gestita sui due punti: primo è il movimento flottante di tutta la trinciatrice (verticalmente), secondo è il movimento flottante della testata (inclinazione). La
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posizione flottante si utilizza esclusivamente durante il lavoro. Per il trasporto il movimento deve essere impedito con l'apposito perno e va inserita la barra di sicurezza. Questi modelli sono applicabili su trattori da 40 a 120 CV, possono trinciare erba o arbusti fino 7 cm Ø. L'inclinazione idraulica da +90° a -50° insieme allo spostamento laterale molto ampio (fino a 136 cm) ne fanno macchine molto versatili. Oltre alla funzione flottante Seppi M. ha sviluppato il sistema antiurto FlexSafe™ (standard), che previene danni all'attacco anche in situazioni gravose. L'attacco a tre punti articolato permette di evitare gli ostacoli senza danneggiare la trincia. Arrivando sull'ostacolo, Flex-Safe™ permette di scansarlo piegando il braccio fino a 25° all'indietro, lasciando all'operatore tutto il tempo di accorgersene ed alzare la testata evitando i danni. Da non dimenticare che la qualità dei materiali usati per le trinciatrici Seppi garantisce una durata nel tempo anche nelle condizioni di lavoro più difficili. La robustezza e resistenza di queste trinciatrici è apprezzata soprattutto dai professionisti della
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cura del verde. Pertanto i punti vincenti sono i bassi costi di manutenzione, grazie al telaio in acciaio ad alta resistenza S420, le controlame all'interno del telaio costruite in acciaio forgiato, la protezione delle cinghie rinforzata ed il rullo d'appoggio molto robusto con supporti ad alta resistenza. Il cofano posteriore regolabile permette di ottimizzare la potenza del trattore calibrando l'apertura in funzione del materiale da trinciare e ne gestisce il grado di sminuzzamento. Il rotore di serie è dotato di martelli ad alta resistenza in acciaio forgiato e temperato, per trinciare ramaglie di vario diametro, che garantiscono un'elevata tempra all'usura e facilitano lo sminuzzamento del materiale. 4 Montati in modo elicoidale sul rotore La miglior conferma per il costruttore assicurano una qualità di taglio ed Seppi M. sono le testimonianze dei clienti. uno sforzo uniforme. Il modello che supera le caratteristi- Roberto Garimberti da Novellara che della semplice trinciatrice a mar- (RE), utilizzatore della trinciatrice telli per l'agricoltura ed entra nella modello SAV dice: classe delle macchine per l'uso fore- "Dopo anni che lavoriamo con altre stale è la trinciatrice laterale Seppi M. ditte, con Seppi M. abbiamo ottimizmodello SAV. Equipaggiata con un zato bene il nostro lavoro. Con querotore forestale può sminuzzare ste macchine siamo riusciti a risolvelegna e arbusti fino a 12 cm. La trin- re diversi problemi, perché sui canali, ciatrice SAV, compatibile con trattori sui bordi stradali trovavamo molti da 100 a 150 CV, è inclinabile da 90° accumuli di legna e anche arbusti verso l'alto fino a -65° verso il basso. molto grossi, che con le altre trinciaE' anche dotata della possibilità di trici facevamo fatica e rovinavamo i spostamento idraulico laterale. A rotori. Con la SAV abbiamo risolto seconda della larghezza di lavoro, la questi problemi avendo un rotore macchina raggiunge una posizione forestale (ad utensili fissi) che riesce esterna laterale di 427 cm a destra. a trinciare legna e frantumarla molto Altra prerogativa è la larghezza di piccola, così riusciamo a soddisfare lavoro disponibile fino a 275 cm. Così tutte le nostre esigenze. la macchina raggiunge la massima In 7 anni che lavoro con Seppi M., profondità delle scarpate o la pen- non mi ha mai tradito. Le modalità denza dei bordi stradali in un passag- costruttive apportate dall'azienda sono ottimali per chi deve fare questo gio solo e in modo sicuro. In questo modo Seppi M. cerca sem- tipo di interventi, perché le macchine pre di dare risposte alle molteplici non si rompono e hanno la massima esigenze dei professionisti della cura durata nel tempo. Con Seppi M. del verde e degli agricoltori, semplifi- siamo riusciti ad ottimizzare i costi e cando il loro lavoro e aumentandone le prestazioni di lavoro." la sicurezza nell'operatività, potendo Dante Nicolini da Correggio (RE), contare su una consulenza professio- che per i propri lavori utilizza la SMO avs riferisce: nale certa.
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"Abbiamo acquistato la trincia SMO avs un anno fa. Avevamo esigenze di sfalciare l'erba in prossimità di canali, si sa che nei canali ci sono ostacoli di ogni tipo, da muretti a ceppi di piante, quindi avevamo bisogno di una macchina con degli accorgimenti tecnici, come vediamo in questo arco di antiurto sdoppiato, che permette di evitare gli ostacoli che troviamo nascosti nell'erba e consente di procedere il lavoro senza problemi. Andando a velocità fino a 10 km/h, quando la macchina si trova in prossimità di un ostacolo il sistema Flex-Safe si attiva, il braccio torna indietro per circa 20 cm, e dà il tempo all'operatore di fermarsi per verificare la situazione e riprendere il lavoro in modo sicuro. Siamo molto contenti della Seppi M. anche perché abbiamo collaborato molto per ottimizzare le prestazioni della macchina." 1. Trinciatrice laterale forestale Seppi M. SAV 2. Sistema antiurto Flex-Safe™ 3. Dante Nicolini 4. Trincia Seppi M. SMO avs 5. Roberto Garimberti 6. Trinciatrice laterale forestale Seppi M. SAV
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ANTINCENDIO
BAI, veicoli antincendio sicuri con Brigade Elettronica
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BAI S.r.l., acronimo di Brescia Antincendi International, è una delle più importanti realtà italiane specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di veicoli antincendio (industriali, civili, aeroportuali, forestali, speciali) e di soccorso. La sede, di ben 20.000 m2, si trova immediatamente a sud di Brescia, per la precisione a Bagnolo Mella, una posizione strategica per un collegamento rapido con i clienti, dislocati in ogni continente: Europa, Africa, Medio ed Estremo Oriente sono solo alcuni dei mercati serviti da BAI, che si rivolge a caserme di Vigili del Fuoco, industrie, autorità locali, aeroporti e ministeri. Una società che, in poco più di un paio di decenni (è stata fondata nel
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1991), ha saputo acquisire competenze uniche ed è arrivata ad avere una struttura operativa media di 130 140 dipendenti, oltre ad un network di agenti a livello globale, pronto a rispondere tempestivamente alle richieste. I mezzi antincendio BAI, ad oggi 3.000 in tutto il mondo, sono infatti realizzati su commessa e su misura: l'azienda è totalmente "customer-oriented", con allestimenti personalizzati per soddisfare completamente le esigenze dei clienti. In tale ottica rientra la produzione di 21 veicoli antincendio VP 8 M destinati al Middle East. I mezzi, a cabina doppia, sono progettati per un intervento rapido e sono stati equipaggiati di diversi ausili di sicurezza, per l'in-
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columità degli operatori e di chi si trova nei dintorni: ad una telecamera per la retromarcia con accensione automatica del faretto perimetrale posteriore, BAI ha aggiunto il nuovo sistema radar di rilevamento ostacoli Backsense® di Brigade Elettronica che segnala la presenza di ostacoli in un'area variabile tra 3 e 30 metri di lunghezza e tra 2 e 10 metri di larghezza, e che funge da sistema anticollisione. BAI ha scelto di montarne addirittura due, uno frontale con rilevamento da 3 metri e uno posteriore da 6. Il sensore è solido, impermeabile ad acqua, fumo, polvere e fango, e si collega ad un display alloggiato in cabina. Il display, a sua volta, è di semplice lettura, con cinque led corrispondenti alle cinque zone intorno al veicolo, che consentono di individuare immediatamente la parte a rischio collisione. Backsense® prevede inoltre un avvertimento sonoro, con un cicalino regolabile da 65 a 90 dB, per essere udito negli ambienti rumorosi. Una soluzione che ha molto soddisfatto il cliente e che ha rafforzato la già solida collaborazione tra BAI e Brigade Elettronica, leader da oltre 40 anni in dispositivi per la sicurezza veicolare, tanto che BAI ha deciso di montare un altro utilissimo sistema Brigade su un mezzo demo specifico per la Germania, dove sono in vigore le più rigide normative in termini di sicurezza e qualità, più precisamente le norme DIN. L'azienda bresciana,
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dunque, per presentare tutte le dotazioni che è in grado di fornire, ha realizzato un veicolo dimostrativo destinato al mercato tedesco. Si tratta di un mezzo antincendio municipale, modello HLF 10, con ben 7 vani portamateriali, nonostante le dimensioni compatte, che lo rendono adatto a muoversi in contesti urbani; è stato costruito con il tipico allesti men to Baiway: scocca in profilati estrusi di alluminio anodizzato, fissati ad incastro, senza alcuna saldatura né incollaggio, che garantiscono un'elevata resistenza strutturale e all'azione corrosiva e, al contempo, leggerezza e un notevole beneficio negli spazi utilizzabili all'interno dei vani. Il veicolo antincendio BAI HLF 10 risponde alla normativa DIN 14530-05 (HLF 10) ed alla classe M, categoria 2 (veicoli rurali) della norma EN 1846 ed è certificato TÜV. Il mezzo, su telaio MAN TGM 13.290 4x4 BL, Euro 6, completo dei più innovativi equipaggiamenti (cabina equipaggio Baiway con 7 posti, pannello comandi BAI nel vano pompa, gruppo avviamenti rapido, motogeneratore, sistema Quick Attack e di illuminazione BAI Diamonds Lights), è stato ulteriormente arricchito di Backeye® 360 Select di Brigade Elettronica, un esclusivo sistema di telecamere che fornisce all'autista
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una panoramica completa della macchina, azzerando completamente gli angoli ciechi. Backeye® 360 Select, grazie a un software intelligente appositamente studiato da Brigade che appiattisce le immagini grandangolari, elimina istantaneamente le distorsioni fisheye e, in contemporanea, bilancia le differenti luminosità delle varie inquadrature, riunendole in tempo reale e riproducendole sul monitor in cabina in una sola immagine, con vista a 360° dall'alto tutto intorno al mezzo. Le telecamere Backeye® 360 Select sono robuste e garantiscono nitidezza delle immagini in ogni ambiente, per una sicurezza totale, sempre: in aree affollate, in situazioni di caos e pericolo o per una "semplice" manovra, magari nelle strette vie cittadine, Backeye® 360 Select è un ausilio prezioso. Addirittura, se collegato al sistema Brigade di Video Registrazione Mobile MDR, può diventare una testimonianza inconfutabile in caso di incidenti, richieste di risarcimento false, sinistri fraudolenti o atti di vandalismo. Il demo riconferma in Germania, dove BAI è attiva da oltre 10 anni, l'eccellenza bresciana (la serigrafia riproduce volutamente la Leonessa, simbolo della città), ed ha riscosso consensi unanimi pure in occasione
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della diciassettesima edizione della "European Leading Exhibition for Rescue and Mobility", svoltasi a Fulda dal 10 al 12 maggio scorsi. Il successo di BAI è dovuto anche agli accorgimenti in termini di sicurezza, un aspetto ancor più importante per i mezzi di soccorso. Tali dispositivi stanno diventando fondamentali per la tutela delle persone e dei veicoli, e BAI li propone sempre più spesso: Backeye®360 Select, ad esempio, è già previsto su tutti i mezzi, ancora in fase di realizzazione, di una prestigiosa fornitura, stavolta in Italia. Una riprova della profonda sensibilità di BAI al tema sicurezza: quella antincendio, sua vocazione naturale, e quella in manovra, garantita dalla qualità ed affidabilità dei sistemi Brigade Elettronica. 1. Veicolo antincendio demo BAI Elettronica 2. Monitor del sistema Backeye® 360 Select 3. Telecamera del Sistema Backeye® 360 Select 4. Display radar Backsense® 5. Sensore radar Backsense® 6. Veicoli antincendio VP 8 M 7. Sensore radar Backsense® 8. Telecamera del sistema Backeye® 360 Select
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TECNICA
Panolin HLP Synth Eco, fluido idraulico biodegradabile specifico per primo riempimento e collaudo
Scoprire una perdita di olio in un circuito idraulico non è sempre una cosa semplice. Una perdita può essere piccola, e quindi difficile da individuare, ma essere comunque fastidiosa per diversi motivi: riduzione della pressione e dell'efficienza del sistema, spreco di olio e gocciolamento in ambienti sensibili all'inquinamento o che devono rimanere puliti (terra, acque superficiali, ma anche pavimentazioni di pregio). Panolin HLP Synth Eco è il fluido idraulico pensato appositamente per risolvere questo tipo di problemi. Come il suo fratello maggiore HLP Synth, HLP Synth Eco è un fluido idraulico totalmente sintetico a base
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di esteri saturi, rapidamente biodegradabile (oltre il 70% in 28 giorni secondo OCSE 301 B). In più HLP Synth Eco è additivato con un colorante tracciante che lo rende fluorescente se illuminato con una lampada di Wood o lampada UV, pensato proprio per facilitare l'individuazione di piccole perdite e trafilamenti. Una volta riempito con HLP Synth Eco il sistema da collaudare e controllare, dopo aver avviato il sistema e iniziato una normale fase di lavoro è possibile ispezionare i giunti e tutte le aree dove possono avvenire i trafilamenti illuminandoli con una apposita lampada di Wood, che può essere facilmente reperibile sul mercato.
Una volta illuminato con la luce ultravioletta, anche la più piccola goccia o film di olio diviene facilmente individuabile colorandosi di una intensa luce azzurra. Rispetto a Panolin HLP Synth, la versione Eco è pensata in modo specifico per una fase di primo riempimento e collaudo, con particolare attenzione al contenimento dei costi. Per questo l'additivazione di Panolin HLP Synth Eco è ridotta, ma comunque in grado di garantire lunga durata e resistenza alle alte temperature e stabilità all'ossidazione. Panolin HLP Synth Eco non è miscelabile con altri lubrificanti biodegradabili o con lubrificanti minerali, ma è perfettamente compatibile con Panolin HLP Synth. Nel caso in cui non si tratti di primo riempimento né di collaudo, ma vi sia comunque l'esigenza di verificare l'integrità del circuito, è disponibile lo stesso prodotto che Panolin propone come additivo con le stesse caratteristiche di biodegradabilità e stesse prestazioni tecniche. Panolin HLP Synth Eco, come tutti i prodotti Panolin, è venduto in esclusiva per l'Italia da E.C.O. Italia, l'azienda di Castel Maggiore leader nel mercato della lubrificazione ecologica industriale di ultima generazione: oltre alla vendita, E.C.O. Italia fornisce assistenza e consulenza strategica per tutte le applicazioni della moderna industria.
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AUTOTELAI
Fuso Canter al Company Car Drive 2017: i veicoli leggeri per la distribuzione urbana a zero emissioni
Il 18 e 19 maggio l'Autodromo Nazionale di Monza ha ospitato l'annuale edizione di Company Car Drive, il principale evento italiano dedicato a fleet manager, clienti e gestori di flotte aziendali. Il mondo delle company car è sempre più orientato a strategie di mobilità ecosostenibile. L'ibridizzazione delle motorizzazioni tradizionali è oggi parte integrante della strategia chiara e definita che porterà MercedesBenz a lanciare sul mercato oltre 10 nuovi modelli completamente elettrici; dalla piccola Smart fino al Fuso Canter E-Cell e al Mercedes-Benz Urban eTruck, le soluzioni ideali per rispondere alla richiesta crescente di veicoli ad impatto zero nella distribuzione urbana. Company Car Drive è stata l'occasione per approfondire le nuove esigenze del mercato, flotte in cui l'introduzione di prodotti ibridi ed elettrici è la risposta alla mobilità ad impatto zero. E' stato inoltre il momento per provare alcuni modelli ibridi plug-in e 100% elettrici della Stella. SUV, berline, station wagon e citycar: una gamma completa di cui si sono fatti ambasciatori a Monza il nuovo GLC 350e,
la Classe E 350e, la Classe C 350e Station Wagon, insieme alla nuova generazione di Smart electric drive e al Canter E-Cell, 100% elettrico. Fuso Canter E-Cell, ad alimentazione elettrica dimostra di poter contare sulla soluzione ideale per rispondere alla richiesta di truck ad alimentazione elettrica anche nella distribuzione urbana. Il 6 tonnellate è già stato presentato su diversi mercati, ed in Portogallo testato con successo per un anno dai clienti finali. Otto veicoli sono stati infatti impiegati presso diversi clienti in città come Lisbona, Cascais e Porto. I Canter E-Cell hanno fatto registrare autonomie di 100 km circa, superando così la distanza media giornaliera percorsa da molti truck utilizzati nel settore dei servizi di distribuzione a corto raggio. Al momento i Canter E-Cell a trazione elettrica sono in uso da parte della municipalità di Stoccarda e del corriere espresso Hermes. Anche in Gran Bretagna il Canter E-Cell a trazione elettrica è stato oggetto di grande interesse, come recentemente dimostrato in occasione del salone di settore Freight in the City di Londra, dove il primo autocarro per il servizio
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di distribuzione a trazione completamente elettrica, in versione preserie, ha festeggiato il suo debutto attirando l'attenzione di un vasto pubblico. Il cuore pulsante dei veicoli compatti da sei tonnellate è costituito da quattro moderne batterie agli ioni di litio da 48,4 kW/h di capacità, che forniscono energia di trazione in totale assenza di emissioni allo scarico ad un motore elettrico a magneti permanenti facente parte della catena cinematica del Canter. Questo motore eroga 110 kW (150 CV) di potenza e 650 Nm di coppia massima, disponibile già ai bassi regimi. Le batterie vengono caricate nelle ore notturne dalla normale rete a 230 Volt oppure tramite ricarica rapida presso una delle stazioni dedicate dell'azienda con collegamento a 360 Volt/100 Ampère. In quest'ultimo caso la batteria montata sotto il pianale può essere caricata fino all'80% della sua capacità nel giro di appena un'ora. Per garantire la protezione dei pedoni in zone di scarso traffico, Fuso Canter E-Cell è dotato di un apposito dispositivo in grado di simulare all'occorrenza la rumorosità del motore. 49
VERDE
Innovazione, tecnologia ed ecosostenibilità: le carte vincenti di Pellenc per la manutenzione del verde urbano
Costante accrescimento della gamma di attrezzature, innovazione tecnologica in continuo sviluppo e apparecchiature sempre più performanti, in grado di compiere con successo tutte le più importanti operazioni nell'ambito della cura e della manutenzione del verde urbano. Questo è in sintesi quello che sta accadendo per quanto concerne il comparto Green dell'azienda francese di dimensioni internazionali Pellenc, conosciuta in tutto il mondo grazie agli oltre 40 anni di esperienza. Pellenc utilizza tutto il know-how acquisito come precursore dell'utiliz50
zo di batterie agli ioni di litio per essere presente sul mercato con attrezzature che vanno a rispondere alle esigenze dei professionisti. Una gamma oggi completa e con caratteristiche progettate e studiate direttamente dall'azienda a stretto contatto con gli operatori. La gamma di attrezzature Pellenc è totalmente alimentata dalle batterie ULiB, che eliminano il costo del carburante, azzerano le emissioni dirette di CO2 nell'ambiente, e vanno a migliorare in maniera sostanziale sia le condizioni che la riuscita del lavoro. Come da migliore tradizione Pellenc, leggerezza, autonomia e durata sono i capisaldi sui quali si struttura la progettazione delle attrezzature, sempre chiaramente senza andare in alcun modo ad inficiare sulla potenza, che oggi è pari a quella dei tradizionali motori endotermici di pari cilindrata. Pellenc ha in arrivo proprio in questi mesi una nuova rivoluzionaria batteria, ULiB1500, che va ad aumentare del 50% la capacità del modello top di gamma precedente, ed in grado di gestire e comunicare un grande numero di informazioni sul lavoro direttamente sul campo, senza l'ausilio di computer o altre attrezzature. Non solo la parte legata alle batterie, ma l'intera gamma Pellenc si sta fortemente ampliando, basti pensare alle tre alternative di rasaerba oggi disponibili; la gamma Rasion infatti si arricchisce oggi di un ulteriore variante dotata di trazione, il modello Easy, che di fatto si presenta come un incontro tra il modello più classico e entry-level Basic ed il top di gamma dotato di tutte le innovazioni Smart. Come detto, una gamma oggi completa che permette di collegare tutte quante le attrezzature ad un un'unica
sorgente di alimentazione totalmente ecosostenibile, le batterie ULiB, e che assicura un continuo risparmio durante l'utilizzo. Non solo, lavorare con Pellenc significa una riduzione sostanziale delle vibrazioni e dei pesi (e di conseguenza la diminuzione delle malattie professionali) e del rumore emesso dalle attrezzature; sarà possibile lavorare senza problemi infatti anche in zone sensibili, dove è opportuno avere un particolare occhio di riguardo per l'inquinamento acustico. Ambienti urbani, scuole, strutture ricettive e aree pubbliche non sono più un problema, e oggi Pellenc offre la possibilità di lavorare in modo silenzioso, sicuro e preciso. L'affidabilità Pellenc infine è assicurata anche da una rete vendita radicata sul territorio, formata e specializzata nel garantire agli utilizzatori finali un costante supporto post vendita, di manutenzione e di interventi straordinari.
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