Numero 02 - Gennaio/Febbraio 2011
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Editoriale
Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili
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Biodiversità, valore inestimabile Si chiude l'Anno Internazionale: non solo specie in via d'estinzione A rischio gli equilibri sociali ed economici dell'intero pianeta Speciale fotovoltaico a cura di Marco Rossi
Per il 2011 un augurio di “buona” informazione
A Bergamo quasi 3.000 impianti installati
di Diego Moratti Sono sempre più convinto della seguente affermazione: informarsi è già scegliere. Non può che essere così. Se ci si trova a leggere degli effetti negativi o dell’impatto ambientale causato da un’azione o dalla somma di tanti piccoli comportamenti individuali (dallo spreco di energia alla produzione di rifiuti, dal mangiare fragole d’inverno all’acquisto di un sacchetto di plastica ogni volta che si fa la spesa) allora credo che ciascuno di noi sia inevitabilmente portato a modificare in positivo i propri comportamenti. Anche solo di un minimo, gradualmente, magari cominciando a modificare le abitudini che ci pesano di meno, ma un’attenzione in più a non sprecare, a riciclare e a consumare meglio, diviene naturale. Il contatto con l’informazione pertanto è un momento cruciale per far scattare la spirale delle azioni virtuose e delle “buone prassi” e ciascuno di noi, compatibilmente con le proprie possibilità o con la propria sensibilità, può divenire a sua volta segue a pagina 2
Attualità
Fabbrica Seriana Energia Nell'ex area Pigna il distretto della Green Economy a Pagina 12
Perché è più conveniente investire oggi a Pagina 40
Stili di vita
Eco dalla Provincia
Moda sostenibile
Turismo a misura di ambiente
Green Job
Lo stile di Venette Waste per la donna «naturalmente biodiversa»
Istituito un osservatorio per valutare l'impatto
All'interno 17 offerte di lavoro verde
a Pagina 16
di Alice Motti
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Green Story
Ecotipografia Grafinvest Da operaio a imprenditore verde a Pagina 38
Soluzioni per il risparmio della spesa energetica
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Biodiversità
Segue dalla prima pagina motore di informazione e di piccoli cambiamenti per gli altri. Sarà una visione un po’ ottimistica, ma in realtà, l’ottimismo sta da un’altra parte. Ad essere ottimistico, purtroppo, è il presupposto del concetto di “informarsi”. Mi spiego: se da un lato chi si informa in realtà sta già facendo una scelta verso comportamen-
Quanti canali dobbiamo girare prima di trovare un argomento diverso dai soliti? Quante pagine di giornale dobbiamo sfogliare? ti più consapevoli, dall'altro lato credo che la scelta di informarsi non sia -ahimè- così facilmente disponibile. Le informazioni ci sarebbero anche, non lo si può negare. Ma queste informazioni sono letteralmente sommerse da un mare di altre notizie inutili, informazioni-spazzatura che, queste sì, difficilmente possono essere riciclate. Anzi per rimanere in tema, l’impatto che producono queste “informazioni-spazzatura” è fatale: non tanto per i contenuti, che ognuno può valutare personalmente, quanto per lo spazio che occupano sui media. Sono notizie che alla fine non cambiano nulla, ma fanno sprecare un mare di tempo,
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di risorse, di energie, sia a chi questa informazione la produce (tv, giornali, radio…) sia alla gente, che di questa informazione usufruisce, o meglio la subisce. Perché quando viene dato così tanto spazio, per tanti giorni-mesi-anni, a pochissimi argomenti (sempre gli stessi), allora si pensa davvero che sia importante sapere una marea di “ultime notizie” francamente irrilevanti. Sia chiaro: un po’ di leggerezza nella vita e nell’informazione ci vuole, altroché. Uno può essere appassionato di sport, di politica, di Tv, di gossip, di qualsiasi strambo argomento. Ma sono le proporzioni a preoccupare: quanti canali dobbiamo girare prima di trovare un argomento diverso dai soliti? Quante pagine di giornale dobbiamo sfogliare? Mi sembra di cantare una canzone di Bob Dylan: “How many roads must a man walk down…”. Dare le colpe al “sistema” non serve a nulla. Dare (tutte) le colpe all’informazione non porta a nulla. Il “sistema” che stiamo criticando in realtà è composto anche da noi singoli cittadini e plasmato dalla somma dei nostri singoli comportamenti. L’informazione che stiamo criticando, alla fine dei conti, la fa anche il pubblico, l’audience, tutti quelli che guardano, leggono, si interessano e parlano (sempre) degli stessi argomenti.
Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili Registrazione: Tribunale di Bergamo N. 25/10 del 04/10/2010 - Registro stampa periodici Editore>Studio Green Solution di Marco Rossi Direttore Editoriale> Marco Rossi – direzione@bergamosostenibile.com Direttore Responsabile> Diego Moratti - direttore@bergamosostenibile.com Responsabile di Redazione> Roberta Spinelli - redazione@bergamosostenibile.com Progetto Grafico ed impaginazione> Layout Studio Service Srl - Bergamo Stampa> CSQ Spa - Erbusco (BS) Pubblicità> Studio Green Solution - info@greensolution.it - Tel 335.362358 Via Privata Legler, 14 - 24030 Brembate Sopra (presso Incubatore d’Impresa di Bergamo Formazione) Hanno collaborato a questo numero: Luca Taramelli - Giornalista Francesca Forno - Docente Università di Bergamo Giusy Carolei - Docente Università Milano-Bicocca Marisa Minoia - WWF Lombardia Anna Valle - WWF Lombardia Duccio Colombo - Biofarm Giorgio Moratti - Scienze della Comunicazione Lisa Casali - Ecocucina Mario Salomone - Docente Università di Bergamo Serenella Sala - GRISS Università Milano Bicocca Valentina Castellani - GRISS Università Milano Bicocca Alice Motti - Scienze della Comunicazione Marco Fioravanti - Rewatt Gianluigi Lanfranchi, Paolo Tognini - Crien Gianluca Donato - AssoSCAI Erica Bettinelli - Villino d’Erica
Torno all’assunto iniziale: informarsi è già scegliere. Se ci informiamo di sport, avremo sempre più trasmissioni di sport. Se ci informiamo di gossip avremo
Informarsi è già scegliere. Se scatta la spirale dell’interesse verso informazioni “utili”, positive e concrete, allora anche il sistema si sposterà di conseguenza sempre più gossip. Se ci informiamo di… quello che volete. Appunto! Proviamo a scegliere su cosa informarci, cosa approfondire, di cosa parlare, cosa può interessare da vicino noi e contagiare chi ci sta attorno. Ne sono convinto: se scatta la spirale dell’interesse verso informazioni “utili”, positive e concrete, allora anche l’informazione e il sistema si sposterà di conseguenza, anche solo di un minimo, gradualmente, venendo incontro alla richiesta di più informazione utile, positiva e concreta. Con questa filosofia nella testa, e nella penna, in questo primo numero del nuovo anno, ancora agli albori di questa avventura editoriale nata proprio per contribuire ad una Bergamo più SOStenibile, non possiamo che augurarvi, per tutto il 2011, “buona” informazione.
La natura come opera d’arte Basta una spruzzatina di neve per rendere incantevole la nostra meravigliosa Città Alta, un vero gioiello incastonato all’interno di un variegato paesaggio che dalle Alpi fino alla pianura e ai laghi offre vedute impressionanti e scorci mozzafiato. Vicino e lontano da noi la natura, i paesaggi, la variabilità degli ambienti, degli animali e del mondo vegetale e minerale è una ricchezza che pare sconfinata. Abbiamo appena trascorso il 2010, anno internazionale della Biodiversità, parola che intende riassumere la varietà della natura, a tutti i livelli: non solo come varietà di specie animali e vegetali, ma varietà “dal gene alla biosfera”, vale a dire sia la variabilità genetica all’interno
di una stessa specie animale o vegetale, si la pluralità degli ambienti, degli “ecosistemi”. Tanti diversi ambienti (o ecosistemi) nel mondo determinano e influiscono l’evolversi delle specie che lo abitano, contribuendo a loro volta ad incrementare la variabilità e il numero delle specie. La biodiversità è un patrimonio universale per tutta l’umanità e anche noi facciamo parte della biodiversità e utilizziamo i suoi vantaggi: grazie alla biodiversità la Natura è in grado di fornirci cibo, acqua, energia e risorse per la nostra vita quotidiana. Anno 2010: la biodiversità mondiale è gravemente minacciata in quanto le specie scompaiono ad una velocità da 100 a
1000 volte superiore alla velocità normale. Siamo di fronte a tassi di estinzione allarmanti: in tutto il mondo sono a rischio il 21% dei mammiferi, un anfibio su tre, un uccello su otto e il 27% dei coralli. Forse è il caso di ricordare che l’estinzione è irreversibile, una volta scomparsa una specie, non torna più. Purtroppo all’origine di questa grave minaccia alla biodiversità del pianeta vi è soprattutto l’attività dell’uomo. Con la modifica della destinazione dei suoli, il sovra sfruttamento delle risorse, le pratiche non sostenibili, l'inquinamento, la frammentazione e il degrado di specie e habitat naturali, direttamente o indiret-
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Bergamo, Città Alta. Foto aeree Ghilardi
tamente l’uomo sta portando la Terra a una situazione di grave perdita di ricchezza naturale. Durante l’anno della Biodiversità sono state tante le iniziative a Bergamo e nel mondo che hanno affrontato il tema. Come al solito, i dati che si citano in questi convegni sono sempre preoccupanti e gli obiettivi delle istituzio-
ni mondiali di ridurre le minacce alla Biodiversità sembrano fatti per essere mancati. Una riprova può essere il triste valore che sta assumendo nel mondo il mercato illegale di fauna e flora protetti: dopo il traffico di armi e di droga, questo mercato rappresenta il terzo mercato illegale del mondo. Ed esiste un vero e proprio
listino prezzi per i bracconieri: 150 mila dollari per un Gorilla di montagna, 100 mila per il panda gigante o la tigre del Bengala, 60 mila per un corno di rinoceronte, 5 mila per una Orchidea rara. E volete dell’avorio? Sono 1500 dollari al chilo! Nei mesi scorsi ho assistito a varie conferenze sulle temati-
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In primo piano
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Biodiversità
2010 Anno Internazionale della Biodiversità Dal WWF Lombardia: svolte tante iniziative più consapevolezza. Ma nessun cambio di rotta
“Romeo e Giulietta”: è il nome di questa formazione calcarea nelle grotte della regione Sud Moravia in Repubblica Ceca. Nei millenni si sono ravvicinati fino a sfiorarsi, ma ora la stalattite ha smesso di gocciare e non riuscirà più a congiungersi con la sua «amata» stalagmite
che di biodiversità e sostenibilità: in una di queste, organizzato dall’associazione “Terra: Giardino dell’Eden?” (sì…con il punto di domanda!) presso la biblioteca di Dalmine, c’era un professore universitario, Renato Massa, docente per quarant’anni di Biologia Animale e di Conservazione della Natura all’Università degli Studi di Milano Bicocca ed esperto di pianificazione del paesaggio in Italia. Insomma uno che masticava l’argomento. La cosa che più mi ha colpito, dopo l’illustrazione di alcuni dati numerici, è stata la passione con cui ha raccontato certe storie di salvataggi di strani uccellini africani di cui non ricordo il nome. Piccolissime storie che, a detta sua, lo “emozionavano” e lo spronavano a proseguire nel promuovere altri piccoli grandi salvataggi di specie animali, mentre il mondo noncurante di ciò prosegue nell’accelera-
Caravaggio. Natura morta
re l’estinzione di migliaia di altre specie. Una passione che però prendeva origine da una certezza che ci ha chiaramente dichiarato: per lui un fiore, una semplice foglia vale molto di più di un’opera d’arte. La bellezza, l’emozione che può rappresentare un semplice fiore o una semplice foglia è una bellezza ineguagliabile. Un quadro del Caravaggio o un’opera di Shakespeare sicuramente trasmettono emozione e bellezza, ma forse dovremmo imparare maggiormente a considerare vere opere d’arte anche un suggestivo paesaggio, un fiore profumato, una potente e feroce tigre o una semplice foglia, capaci di sintetizzare dentro di sé i millenni di evoluzione operata dalla sconfinata variabilità della natura. Senza dimenticarne l’autore: la Biodiversità. Diego Moratti
Ban Ki-Moon Segretario Generale delle Nazioni Inute
La biodiversità non è solo quella dei paesi lontani, spesso descritta in bellissimi documentari. La Biodiversità è semplicemente intorno a noi
Il 2010, l’Anno Internazionale della Biodiversità, è ormai passato, e purtroppo non è stato l’anno nel quale si è invertita la rotta o si è fermata la perdita di biodiversità. Il fallimento degli obiettivi 2010 è stato sancito anche dalla Conferenza delle Parti di Nagoya in Giappone, in cui 193 Paesi del mondo sono stati chiamati a definire le nuove strategie per ridurre la perdita di biodiversità entro il 2020. Tuttavia è stato l’anno nel quale i governi si sono confrontati con la questione della biodiversità e con i vantaggi reali che la biodiversità è in grado di garantire per il benessere delle persone, della società e dell’economia. Il 2010 ha rappresentato un’opportunità per diffondere o ribadire l’importanza e la ricchezza che la biodiversità rappresenta per tutti. Gli
habitat e le specie naturali sono le fondamenta dell’economia globale e garantiscono sostentamento a miliardi di persone.
Il Festival dell’ecoscienza “BiodiversaMente Festival dell’Ecoscienza” è una delle iniziative che il WWF ha promosso in tutta Italia durante il fine settimana del 23 e 24 Ottobre 2010, in occasione dell’Anno Internazionale della Biodiversità. Il Festival dell’Ecoscienza, organizzato dal WWF e dall’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS), ha posto l’accento sull’immenso patrimonio di natura conservato nei luoghi della ricerca e della divulgazione scientifica, oltre che nelle aree naturali, mostrando il lavoro nascosto di centinaia di ricercatori ed esperti che lavo-
rano ogni giorno per conservare la storia della biodiversità e garantire il suo futuro. Un aspetto non sempre adeguatamente valutato della conservazione della biodiversità è infatti l’importanza della ricerca, della divulgazione scientifica e della didattica. La biodiversità non è solo quella dei paesi lontani, spesso descritta in bellissimi documentari ma, in un paese come l’Italia estremamente ricco di endemiti e habitat differenti, la biodiversità è semplicemente intorno a noi. Durante “BiodiversaMente” gli italiani hanno avuto l’occasione di fare il ‘pieno’ di natura, dimostrando un grande desiderio di conoscerla e toccarla con mano, sia in città che nelle aree naturali. Il WWF continua a sostenere che la conoscenza può diventare un importante strumento di tutela, perché chi oggi ha scoperto il grande valore della biodiversità, domani vorrà e saprà difenderla sempre meglio.
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Chi oggi ha scoperto il grande valore della biodiversità, domani vorrà e saprà difenderla sempre meglio
“Biodiversamente” e Bergamo scienza A Bergamo “BiodiversaMente” è stata introdotta negli appuntamenti organizzati nell’ambito di un’altra importante manifestazione: la VIII edizione di Bergamoscienza, svoltasi dal 2 al 17 ottobre 2010. Per tale evento il Museo Civico di Scienze Naturali “E. Caffi”, il Parco Orobie Bergamasche, la Società Italiana Scienze Naturali, il WWF hanno infatti proposto un Percorso sulla Biodiversità, che si è aperto con una conferenza di Isabella Pratesi, Responsabile Area Conservazione e Progetti WWF Italia, ospite del Museo di Scienze Naturali “E. Caffi” su “Biodiversità da salvaguardare: cosa
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fare prima che sia troppo tardi”. L’incontro ha presentato un bilancio delle attività e dei risultati raggiunti nell’anno 2010; è stata ribadita la necessità che sempre di più i benefici derivanti dalla tutela della biodiversità e degli ecosistemi naturali siano pienamente integrati in tutti gli aspetti dello sviluppo economico e so-
faunistiche del nostro territorio, con un’attenzione particolare alla presenza storica dei grandi carnivori nella nostra provincia, il lupo e l’orso, che negli ultimi anni stanno ripopolando le nostre montagne suscitando contrastanti atteggiamenti da parte dell’opinione pubblica. In affiancamento a questa iniziativa il WWF ha organizzato tavoli informativi sulla Biodiversità presso le sale del Museo Civico di Scienze Naturali. “BiodiversaMente” a Bergamo è stata l’occasione per un'altra iniziativa di grande successo: la visita guidata del 24 ottobre nell’Oasi di Valpredina (Oasi WWF) per scoprirne la ricchezza di Biodiversità. Queste iniziative hanno avuto un grande riscontro verso il pubblico il quale mostra una sensibilità crescente e una voglia di conoscere avvicinandosi alla Natura. Resta quindi una speranza, ormai archiviato l’Anno Internazionale della Biodiversità, che non si spengano i riflettori e non si smetta di parlare di salvaguardia e conservazione. Anna Valle
2011: Anno Internazionale delle Foreste al via Il 2011 è stato dichiarato “Anno internazionale delle Foreste” L’Onu ha scelto così di approfondire, dopo l’anno della Biodiversità, un aspetto indissolubilmente correlato. Le foreste racchiudono infatti una varietà di specie animali e vegetali semplicemente incredibile. Solamente nelle foreste tropicali, che rappresentano il 5% della superficie terrestre, è racchiuso il 50% della Biodiversità mondiale. Ogni giorno però vengono di distrutti 350 km quadrati di foreste nel mondo: un dato impressio impressionante, come impressionanti sono le conseguenze che ne derivano per l’intero pianeta e la sua sostenibilità. Durante quest’anno Bergamo SOStenibile infornon mancherà di infor marvi circa l’affascinante mondo delle foreste e delle loro assoproblematiche, spesso asso ciate a continenti lontani, ma che in realtà ci riguardano mol molto da vicino..
Referente Energia WWF Lombardia
ciale umano e che per questo sia auspicabile un Piano Strategico con obiettivi politici ambiziosi da attuare entro il 2020.
WWF e il museo di scienze naturali Itinerario sulla fauna bergamasca Il progetto ha previsto la partecipazione del Museo di Scienze Naturali con l’allestimento nei propri locali, di uno specifico itinerario dal titolo: “2010 anno della biodiversità. La fauna della bergamasca un patrimonio da conoscere e salvaguardare”. In tale mostra sono state illustrate le principali componenti
Marisa Minoia Vicepresidente WWF Lombardia
Pro e Contro
di Diego Moratti
Mentre l’Onu aveva dichiarato il 2010 l’anno internazionale della Biodiversità, l’Unione Europea aveva dedicato il 2010 all’anno europeo alla lotta alla povertà. Il 2011 sarà per l’Onu l’anno internazionale delle Foreste. Per l’Unione Europea sarà l’anno europeo del Volontariato. Considerando che già ci sono nell’arco dei dodici mesi le settimane europee della mobilità, dei rifiuti, le giornate mondiali di qualsiasi cosa (temi sacrosanti, beninteso!), non sarebbe meglio - almeno sulla denominazione dell’anno internazionale- che l’Unione Europea scegliesse una tematica attinente a quella scelta dall’Onu per lo stesso anno internazionale? Tutte le tematiche sono interessanti e da approfondire, e non solo nell’anno in corso! Però se non si fa un po’ di azione sinergica, se non si concentrano gli sforzi e tutti si mettono a parlare di tutto, è come se nessuno parlasse di alcunché.
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Attualità
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prossimi appuntamenti
A marzo ritorna il progetto “Sorella Terra” protagonisti gli studenti Seconda edizione del Progetto organizzato dal CEA di Bergamo, un’occasione d’incontro per un nuovo rapporto di dialogo e rispetto degli esseri umani verso l’ambiente Il 28 marzo si svolgerà, presso il Seminario vescovile di Bergamo, la seconda edizione di “Sorella Terra” organizzato dal Centro di Etica Ambientale. Il progetto si propone per il nostro territorio come un’occasione significativa d’incontro tra sensibilità e percor-
si di ricerca mentali, spirituali, etici del mondo della scuola superiore, in cui docenti, allievi e protagonisti prestigiosi del campo della cultura si interrogano sulla necessità di un nuovo rapporto di dialogo e rispetto degli esseri umani verso l’ambiente.
Il tema scelto dal C.E.A. di Bergamo per il 2011 è quello della Biodiversità con una particolare attenzione alle Foreste (in linea con il progetto di Anno Internazionale delle Foreste che l’ONU ha proclamato per il 2011). Tema esplorato nei suoi vari aspetti di
meta-disciplinari e la necessaria presa di coscienza etica, sono gli elementi fondamentali perché l’umanità, a partire dalle sue componenti più giovani, possa riflettere e mobilitarsi con tempestività. Il Progetto prevede infatti un forte coinvolgimento degli alunni del-
La scheda Il C.E.A. Il Centro di Etica Ambientale di Bergamo si è costituito nel 2008 per opera dei soci fondatori (Diocesi di Bergamo, Provincia di Bergamo e Comune di Bergamo) a compimento di un ampio e laborioso processo di consultazione delle più varie e significative realtà istituzionali, sociali e culturali operanti nel territorio di Bergamo e provincia. Il “Centro” si propone come un Laboratorio di riflessione, di approfondimento, di rielaborazione critica, di sistemazione del campo dei saperi e delle pratiche connesse al complesso territorio dell’operare umano in relazione all’ambiente. Contatti: Centro di Etica Ambientale tel 035/4598551 - fax 035/4598552 via del Conventino, 8 - 24125 Bergamo info@centroeticaambientale.com www.centroeticaambientale.com
scienza botanica, di ecologia, di etica, di letteratura, di religione, di economia. In un contesto in cui la perdita di specie viventi aumenta drammaticamente e l’abbattimento delle foreste è arrivato alla quota di 13 milioni di ettari all’anno, l’analisi, gli approfondimenti disciplinari e
Una regione immersa tra natura e folclore
le classi quarte e quinte superiori che saranno accompagnati in un percorso in quattro tappe coadiuvati e supportati dal corpo docente preventivamente formato. L’obiettivo è quello di fare uscire il mondo della cultura da una sterile autoreferenzialità e aprirsi a un dialogo, competente e costruttivo
con le giovani generazioni, che sono il futuro del mondo.
Crediamo che i giovani non possano essere visti solo come “fruitori passivi” di una mentalità che li invita a usare le risorse della Terra in una logica di sfruttamento, ma abbiano diritto a ricevere gli strumenti per diventare protagonisti attivi di un nuovo modo di abitare il nostro pianeta e di costruire una cittadinanza più responsabile e attenta all’ambiente. Figure di rilievo nazionale saranno chiamate a testimoniare e a dialogare con i partecipanti su quei valori di bellezza e di dignità della natura, della mente e dell’anima che sono decisivi per un senso dell’Abitare più sobrio e conviviale. L’evento si concluderà in serata con il concerto di Davide Van De Sfroos, al teatro Donizetti. Il concerto sarà aperto a tutta la cittadinanza.
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Attualità
Clima: a Cancun siglato l’accordo ma nessun impegno vincolante Alla XVI Conferenza ONU in Messico superato l’impasse del 2009 Italia in coda nelle politiche ambientali: pochi investimenti Dopo la débacle del summit di Copenhaghen (dicembre 2009), i grandi della Terra hanno cercato di trovare un nuovo accordo sul clima riunendosi a Cancún, in Messico, dal 29 novembre al 10 dicembre 2010, per la sedicesima conferenza ONU sul cambiamento climatico (XVI CoP, Conference of Parties). L'Economist ha intitolato l'evento "A surprising success" (un successo sorprendente). Probabilmente non è stato un successo così strepitoso, ma di certo è stato un passo in avanti verso l'adozione di procedimenti concreti per la 'salute climatica planetaria'. L’accordo consiste essenzialmente in tre parti. La prima, che è anche la più scottante, riguarda l’impegno entro il 2020 a ridurre le emissioni di carbonio e mantenere l'aumento della temperatura globale sotto i 2°C. Tuttavia, l’importo totale delle riduzioni di emissioni attualmente stabilite sono insufficienti per soddisfare tale obiettivo. Gli impegni attuali ci porteranno ad un incremento delle temperature di circa 3-4° C, a metà strada
E l’Italia? Sempre indietro
di quello che l'ambientalista Bill McKibben ha descritto come un futuro “impossibile e miserabile”. Il secondo punto, altrettanto importante, riguarda l’attuazione delle promesse fatte negli anni scorsi, prima fra tutte il Protocollo di Kyoto, da parte di quelle nazioni che ancora non hanno raggiunto i propri obiettivi. Infine è stato trovato l’accordo per un passaggio più rapido e senza troppi ostacoli della tecnologia “verde”, ovvero le scoperte nel campo delle energie rinnovabili, tanto diffuse in Occidente quanto sconosciute nei Paesi in via di sviluppo. La trasmissione di tali
conoscenze, più rapida e ad un costo inferiore rispetto a quello di mercato, potrebbe far progredire velocemente la tecnologia stessa e, quindi, le diverse nazioni. Per fare in modo che ciò avvenga è stato stabilito un fondo da 100 miliardi di dollari l’anno che, oltre a questo obiettivo, comprenda anche la tutela delle foreste tropicali. Confermato anche il pacchetto di aiuti ai Paesi poveri per far fronte ai cambiamenti climatici di 30 miliardi di dollari, 410 milioni dei quali dovranno essere versati dall’Italia. Luca Taramelli
L’Italia è al 41° posto (su 60 Paesi analizzati) quanto a riduzione delle emissioni di carbonio. Nella classifica stilata dall’organizzazione ambientalista tedesca Germanwatch con Can Europe (in collaborazione con Legambiente per il nostro Paese) siamo quindi molto arretrati. Negli sforzi per le politiche ambientali risultiamo addirittura al 58° posto. Se confrontata tra i ventisette Paesi dell’Unione Europea, l’Italia si trova al ventunesimo posto, davanti soltanto a Estonia, Grecia, Slovenia, Bulgaria, Lussemburgo e Polonia. Poco o nulla è stato fatto per le tecnologie pulite, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. In una parola: in Italia non si è investito nella cosiddetta green economy. Mauro Albrizio, responsabile a Bruxelles di Legambiente commenta: «Tutti i Paesi che si stanno riprendendo dalla crisi stanno investendo in green economy.
Prendiamo, ad esempio, la Cina e gli Usa. La Cina, che è al 56° posto in politiche ambientali, ha investito in green economy 230 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti (54° posto per politiche ambientali) hanno investito 80 miliardi. L’Italia praticamente nulla. In tutta Europa l’investimento in green economy non supera i 30 miliardi di dollari, il 40% dei quali viene dalla sola Germania».
ding tedesca leader nel mercato europeo nella produzione di sistemi fotovoltaici completi, con la quale Rewatt collabora da anni: “C’è forte interesse da parte dei governi nei confronti delle
rinnovabili, quali fonti di energia molto promettenti in termini di investimenti e di attrattiva occupazionale a tutti i livelli professionali” – è il commento di Marco Fioravanti, direttore generale di Rewatt. “In particolar modo è positivamente accolta nel settore la proroga dei termini di scadenza previsti dalle normative che regolano l’erogazione di incentivi statali al fotovoltaico in Italia ed in Germania. Questo consente alle aziende di piccole dimensioni di potersi muovere e competere nel mercato grazie alla loro riconosciuta flessibilità ed adattabilità ai mutamenti dei contesti normativi e di conseguenza è da stimolo alla creazione di partnership sul territorio e alla creazione di nuovi posti di lavoro”.
Berlino: L’asse italo-tedesco delle rinnovabili passa per Bergamo C’era anche la Rewatt srl di Brignano Gera d’Adda al vertice bilaterale italo-tedesco tenuto a Berlino il 12 Gennaio scorso, alla presenza di importanti realtà industriali del settore delle energie rinnovabili di entrambi i Paesi, rappresentati al massimo grado dal cancelliere tedesco Angela Merkel e dal Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi. Presenti al vertice anche i presidenti delle confederazioni dell’industria tedesca e italiana Hans Peter Keitel (BDI) ed Emma Marcegaglia (Confindustria). Al centro dell’incontro le principali tematiche dei settori trainanti dell’economia tedesca e italiana: nuove tecnologie, banda larga, incentivi alle imprese, riduzione delle emissioni di CO2, energie rinnovabili, connessioni e gasdotti. Di rilievo gli ospiti in-
tervenuti alla conferenza, tra cui Johannes Teyssen per E.ON, Paolo Scaroni per ENI, Rudiger Grube per Deutsche Bahn e Mauro Moretti per Ferrovie dello Stato. L’azienda della bassa ber-
gamasca, che propone impianti fotovoltaici chiavi in mano a privati, aziende ed enti pubblici, ha partecipato al Summit in qualità di partner tecnologico, insieme Centrosolar Group AG, la hol-
Da sinistra: Johannes Teyssen, Mauro Moretti, Hans Peter Keitel, Rudiger Grube, Paolo Scaroni, Angela Merkel, Marco Fioravanti, Silvio Berlusconi Alexander kirsch, Emma Marcegaglia, Guido Westerwelle
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Attualità
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eventi
Il vento Trilogia fotografica sulle fonti rinnovabili Terzo e ultimo appuntamento con la mostra proposta da ABenergie “Fotografare l’energia”. Sole, acqua e vento negli scatti di sei fotografi italiani La mostra “Fotografare l’energia” è giunta al terzo e conclusivo appuntamento: dopo il sole e l’acqua è il tema del vento a chiudere la trilogia di scatti fotografici proposti da ABenergie Srl, società di fornitura di energia verde e gas naturale, che ha proposto questa innovativa formula per sensibilizzare il pubblico e l’arte nei confronti delle energie prodotte da fonti rinnovabili. Dal 20 gennaio sarà visitabile in via Tasca 3 a Bergamo, nella sede di ABenergie, la mostra dei due fotografi che si sono cimentati nel progetto, ritraendo il vento attraverso due differenti serie fotografiche, entrambe caratte-
rizzate da una propria originale prospettiva. Filippo Molinari nella serie “On air” ritrae le acrobazie di un gruppo di giovani freerunner: “Potenti metafore dell'energia del vento, questi atleti sono fotografati mentre si lanciano nel vuoto e compongono delle figure acrobatiche in volo” -commenta Sara Mazzocchi, curatrice della mostra. “L'autore sceglie di enfatizzare l’elemento aereo, lo slancio energetico di ciascun gesto, dalla sua preparazione all’evoluzione finale. Di altro tono, la serie Duetto di Laura Pietra, che riscopre nel vento un’energia generatrice
di forme e di vita visibile nei fusti piegati dalle raffiche, negli stormi di uccelli così come cieli spazzati dal vento oppure in lievi soffi che plasmano materie dure come la roccia. L'autrice presenta i suoi scatti come dittici creando un dialogo - un duetto appunto - fra i diversi elementi e il loro rapporto con l'energia del vento. In sintonia con la filosofia sostenibile della mostra e dell’azienda, l'esposizione che accompagna la mostra è caratterizzata dall'utilizzo di monitor LCD a basso consumo energetico, al fine di ridurre l’impatto ambientale della stampa fotografica.
Dove e quando La mostra fotografica “Fotografare l’energia: Vento” con Filippo Molinari e Laura Pietra è stata inaugurata il 20 gennaio 2011 alle 18.30 presso la sede operativa di ABenergie in via Tasca 3 a Bergamo e resterà aperta al pubblico fino al 20 febbraio 2011. Oltre al progetto espositivo continua lo sviluppo del sito www.fotografarelenergia.it in cui sono presentate le mostre e i lavori di tutti i fotografi coinvolti nella rassegna “Fotografare l’energia. Sole, acqua e vento negli scatti di sei fotografi italiani”. Orario: da lunedì a venerdì, ore 9-13 e 14-18 Sabato ore 14-18 (solo su prenotazione telefonica allo 035 2819211) Contatti ABenergie S.r.l. Relazioni esterne e ufficio stampa Alberto Ciampi Tel.: +39 035 2819211 e-mail: alberto.ciampi@abenergie.it www.fotografarelenergia.it
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Sportello VALORIZZAZIONE DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE Lo sportello di Bergamo Formazione, che si avvale del supporto tecnico del Centro Coges dell’Università di Bergamo e dell’Ufficio marchi e brevetti della Camera di Commercio, riceve gratuitamente su appuntamento ogni primo mercoledì del mese, dalle 14.30 alle 17.30, nella sede di Bergamo Formazione. Per informazioni e appuntamenti:
BERGAMO FORMAZIONE - AZIENDA SPECIALE DELLA CCIAA Via Zilioli 2 – Bergamo; tel. 035 3888011 – fax 035 247169 Internet: www.bergamoformazione.it - email: bgform@bg.camcom.it Lo sportello è stato creato nell’ambito del progetto “Sviluppo di metodi e strumenti per la gestione e valorizzazione della Proprietà Intellettuale per la crescita competitiva delle pmi bergamasche”, iniziativa cofinanziata da Regione Lombardia e Camera di Commercio di Bergamo nell’ambito dell’Accordo di Programma sottoscritto tra Regione Lombardia e Sistema Camerale – Asse 1 Innovazione. Al progetto hanno aderito anche 13 Associazioni di Categoria del territorio (Apindustria, Ascom, Associazione Artigiani Bergamo, Coldiretti Bergamo, CDO, Confagricoltura Bergamo, Confcooperative, CIA, CNA, Confesercenti, Confindustria Bergamo, LIA e Unione Artigiani).
Ente attuatore del progetto:
In collaborazione con:
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eventi
“Settimana per l’energia” una scossa al territorio (e alla politica) A Bergamo il premio Nobel Woodrow Clark, il ministro per l’ambiente Stefania Prestigiacomo e il presidente nazionale Confartigianato Giorgio Guerrini: “Encomiabile iniziativa da esportare”. Carrara e Mazzoleni soddisfatti: Associazione Artigiani e Confindustria Bergamo riuniscono gli attori della green economy per promuovere cultura e sviluppo Una scossa di energia (pulita e sostenibile) di notevole interesse e impatto, sia per le imprese che per il grande pubblico: la seconda edizione della “Settimana per l’energia”, organizzata dall’Associazione Artigiani di Bergamo con la collaborazione di Confindustria, è stata una manifestazione ricca di positivi riscontri sotto molto punti di vista: elevato il livello degli approfondimenti culturali e tecnici, con relatori spesso di grande rilievo, a cominciare dalla presenza del premio Nobel per la pace 2007, Mr. Woodrow Clark, ospite d’eccezione al convegno finale presso la nuova sede di FaSE ad Alzano Lombardo. Presenti inoltre autorità nazionali come il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e il presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Guerrini che hanno partecipato al convegno inaugurale. In tutto 20 appuntamenti e incontri si sono svolti dall’8 al 14 novembre 2010 in varie location della provincia con oltre 2000 partecipanti e soprattutto con il coinvolgimento nella “Settimana per l’Energia” di tutti i principali soggetti del territorio: politici, sociali ed economici. Ad Angelo Carrara, presidente dell’Associazione Artigiani di Bergamo “Carrara: favorire la e a tutto il suo staff, è infatti andato il plauso creazione di reti tra per aver saputo “faimprese, istituzioni, re rete” e trasformare ordini professionali e questo appuntamento scuole, per informare e in una iniziativa di forte impatto a Bergamo diffondere nuovi e non solo a Bergamo, comportamenti di visto che anche il minisviluppo responsabile” stro Prestigiacomo si è complimentata per l’iniziativa “davvero encomiabile: un modello positivo del fare squadra” –ha rimarcato, per poi concludere: “La grande sfida è quello di esportare il modello di Bergamo anche altrove e riuscire a trasmettere l’importanza di una cultura diffusa in fatto di buone prassi energetiche e rispettose dell’ambiente”. Nel presentare l’iniziativa Angelo Carrara ha sottoline-
ato l’auspicio che queSettimana possa Risparmio energetico e sta favorire la creazione fonti rinnovabili le di reti tra imprese, istituzioni, ordini profeschiavi per essere sionali e scuole, per competitivi informare e diffondere nuovi comportamenti di sviluppo responsabile. A questo proposito Carrara ha anticipato che per la prossima edizione si sta già pensando a un diretto coinvolgimento anche delle scuole, i cittadini e gli imprenditori di domani, mentre tra le varie proposte emerse durante i dibattiti della “Settimana” è stato segnalato un progetto di supporto e sviluppo tecnologico per le piccole e medie imprese in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria di Dalmine. Da sottolineare anche la trasversalità delle presenze del pubblico ai numerosi convegni sia di approfondimento culturale generale (efficienza energetica, patto dei sindaci, reti
I numeri 2.000 Partecipanti della 60 Settimana Ore di
approfondimenti
20
Incontri
50
Partner tecinci
140
Relatori d’impresa, expo 2015, energia nucleare, responsabilità sociale d’impresa, etc.) sia di approfondimenti più “tecnici” (caldaie e impianti termici, biocombustibili e biomasse, microgenerazione, collettori solari termici, aspetti fiscali e normative di settore, conto energia etc.). Tutti gli approfondimenti e le tematiche sono visibili sul sito ad hoc predisposto dall’Associazione Artigiani: www.settimanaenergia.it
La politica energetica determinante per la competitività del sistema paese Convegno inaugurale: dal grido di allarme di Carrara “troppe gabelle zavorrano lo sviluppo delle imprese” al “J’accuse” di Guerrini che dà una sonora strigliata alla classe politica Si è aperto con un accorato grido di allarme del presidente Angelo Carrara il convegno di apertura della seconda edizione della “Settimana per l’energia”: dopo la presentazione del programma e degli obiettivi della sette giorni di incontri ed eventi su sostenibilità ambientale e opportunità di sviluppo economico, il presidente degli artigiani bergamaschi davanti ad una folta platea di politici ha scaldato il dibattito con la chiara enunciazione: «Dobbiamo combattere con troppe normative e troppe gabelle che seppur nate per fini condivisibili stanno tagliando le gambe alle imprese per la troppa burocrazia e gli adempimenti richiesti. Chiedo ai rappresentanti politici di intervenire immediatamente – ha concluso Carrara - perché così facendo si sta uccidendo la forza lavoro di questo paese». Secondo intervento per Carlo Mazzoleni, presidente di Confindustria Bergamo, organizzazione che da questa seconda edizione si è unita all’Associazione Artigiani nell’organizzazione della “Settimana per l’energia” nell’ottica del fare sistema insieme a tutto il territorio. Mazzoleni ha ricordato i progressi compiuti sul tema delle reti che hanno portato all’istituzione di un tavolo tecnico di confronto operativo presso la Camera di commercio, mentre anche da parte del presidente degli industriali sono venuti alcuni distinguo circa la politica energetica in atto:
gli incentivi alle fonti energetiche rinnovabili, condivisibili in fase di start-up, dovrebbe invece essere progressivamente revisionato man mano che la diffusione delle tecnologie si sarà consolidata, senza rischiare che gli effetti dell’incentivazione vadano a ricadere ad esempio sulle produzioni di pannelli solari che compriamo da ditte estere. Negativo invece il parere sulla liberalizzazione dell’energia e del gas che non hanno ancora prodotto significativi vantaggi per le imprese e per i cittadini italiani, che continuano a pagare un differenziale di prezzo rispetto ai nostri competitori, che rappresenta un handicap pesantissimo per la nostra competitività nazionale.
Le relazioni tecniche degli esperti Dopo i saluti del sindaco di Bergamo Franco Tentorio, del presidente della Provincia Ettore Pirovano e del vicepresidente della Camera di Commercio Matteo Zanetti, hanno fatto seguito le relazioni tecniche di Antonio Perdichizzi della Facoltà di ingegneria dell’Università di Bergamo e di Enrico Quintavalle del centro studi Confartigianato che hanno espresso i dati della situazione energetica del nostro paese in relazione ai consumi mondiali e alla loro sostenibilità: l’87 % dell’energia consumata
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Dagli Usa il premio Nobel Woodrow Clark
Stefania Prestigiacomo, Ministro per l'ambiente
Giorgio Guerrini, Presidente nazionale di Confartigianato
Angelo Carrara, Presidente dell'Associazione Artigiani Bergamo
I numeri dell’energia
Woodrow Clark, premio Nobel per la Pace nel 2007 insieme ad Al Gore, è stato a Bergamo per il convegno conclusivo della “Settimana per l’energia”. Economista e studioso di problemi ambientali, è stato direttore della Convenzione sui cambiamenti climatici. È un fervente sostenitore delle “comunità sostenibili”: unità locali di varia dimensione, da singoli edifici e fabbriche a vere e proprie comunità locali, caratterizzate dall’autoproduzione dell’energia necessaria al proprio sostentamento attraverso fonti rinnovabili. Questo cambiamento verso un modello decentrato di piccoli ma numerosi centri di produzione di energia,
ridurrebbe drasticamente il fabbisogno energetico complessivo del nostro pianeta e potrebbe
Woodrow Clark, premio Nobel per la Pace nel 2007
garantirne la sostenibilità nel lungo periodo: “La prossima economia sarà segnata dalla fuga dai combustibili fossili e l’unica alternativa è rappresentata dalle
energia consumata da fonti non rinnovabili (che dobbiamo importare e pagare!)
oggi al mondo deriva da combustibili fossili, altamente inquinanti e in esaurimento nei prossimi decenni, mentre solo il 13% da fonti rinnovabili. Le riserve di petrolio potranno durare ancora per 40 anni, il gas naturale per 60 anni e il carbone per 180 anni. È necessaria quindi la massima oculatezza nell’utilizzare nel modo più efficiente le risorse energetiche (particolarmente nei settori dell’industria dell’edilizia e dei trasporti perché possono portare a un consistente risparmio) e utilizzare tecnologie energetiche carbon free (solare, eolico, biomasse, geotermia, maree, energie marine). Altro dato emerso è il calcolo degli extra Solo il 13% dell’energia costi sull’energia effettivamente pagati dalle proviene da fonti imprese italiane, pari a rinnovabili. L’Italia oltre 6,5 miliardi (mezpaga una bolletta zo punto di PIL) di cui energetica 27% più un miliardo e mezzo cara rispetto all’Europa. nella sola Lombardia. Per una impresa italiana il prezzo dell’energia elettrica è infatti del 27,1% superiore alla media europea! Infine non è da sottovalutare l’impatto occupazionale che sta attorno allo sviluppo delle energie rinnovabili: in Italia ci sono circa 88 mila imprese con 332 mila addetti, prevalentemente installatori, direttamente interessate alla filiera delle rinnovabili. Dopo i tecnici si è aperta una tavola rotonda moderata dal direttore dell’Eco di Bergamo Ettore Ongis che ha visto alternarsi Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico, Marcello Raimondi, assessore regionale all’Ambiente, Alessandro Clerici, responsabile della task force Efficienza energetica di Confindustria, Giovanni
risorse pulite, come il sole, il vento, l’acqua e la geotermia, che devono diffondersi ovunque ed entrare a qualunque livello della società: nelle case, negli uffici, negli edifici, in intere comunità, non come optional, ma come parti integranti delle costruzioni. È grazie a questo intreccio tra energia locale ed energia delle grandi reti che gli individui diventeranno più indipendenti, spenderanno meno e rispetteranno l’ambiente”.
Riserve mondiali:
Extra costi pagati per l’energia:
40
6,5
60
1,5
180
27%
anni di durata riserve di petrolio
87%
Clark: il futuro sta in comunità sostenibili caratterizzate da autoproduzione di energia.
anni di durata riserve di gas naturale anni di durata riserve di carbone
miliardi (mezzo punto di PIL) miliardi solo in Lombardia costi in più rispetto a media UE
Rolando, presidente del consiglio nazionale dell’Ordine degli Ingegneri, Maurizio Lazzaroni, presidente di Assilea (Associazione Italian Leasing) e don Francesco Poli del Centro Etica Ambientale (Cea).
Intervento del Ministro per l’ambiente Stefania Prestigiacomo Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, dopo aver ricordato di aver studiato 2 anni in una scuola bergamasca, ha avuto parole di elogio e apprezzamento per la formula dell’iniziativa della “Settimana per l’energia” come unione di intenti verso una cultura del consumo responsabile e la diffusione della green economy con le opportunità di sviluppo ed occupazione connesse. Alle criticità espresse ha ribattuto che nonostante tutto l’Italia si è incamminata verso un trend positivo nell’utilizzo delle fonti rinnovabili passate dal 5% del 2005, al 6,8% del 2008, all’8% del 2010, una crescita che porterebbe nel 2020 a rispettare l’obiettivo previsto del 17%. A trainare sono stati il fotovoltaico (tra 2008 e 2009, 64 mila nuovi impianti) e l’eolico.
Conclusioni dei lavori affidate all'energico presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Guerrini Finale energico grazie all’incalzante e deciso intervento del presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, ripetutamente interrotto da scroscianti applausi: «In quest’anno – ha detto Guerrini - l’energia degli imprenditori italiani è stata notevolissima, nonostante la crisi. Vi sono però certe rendite di posizione che bloccano lo
sviluppo di tutti: diminuzione del costo della burocrazia e della politica, liberalizzazioni e semplificazioni, lotta agli sprechi, diminuzione della pressione fiscale, accorciamento dei tempi di pagamento della PA, valorizzazione del made in Italy sono alcune delle promesse che le nostre imprese aspettano di veder realizzate. Si chiede al Paese di essere competitivo e aggiornato con le migliori performance -ha aggiunto Guerrini- di vincere le sfide dell’export. Si chiede agli imprenditori di essere competitivi. Ma ai territori non lo si chiede. Per vincere la sfida occorre pretendere uguale propensione alla competitività anche dai nostri territori Guerrini: ed entità politiche. Per esempio applicare un “Chiedono sacrifici, misuratore di efficienefficienza e za alle società pubblicompetitività alle che locali. Se continua imprese, ma è la così, siamo destinati politica e la burocrazia ad un inevitabile dea non essere efficiente” clino. Bisogna avere il coraggio di incalzare il decisore politico a tutti i livelli a fare quello che deve fare. Altrimenti, nonostante tutto il nostro impegno e tutte le energie profuse, saremo come motori che sviluppano un numero di giri elevatissimo, ma non fanno fare alla macchina neanche un metro». In effetti, anche da questo punto di vista, un vero spreco di energia! E, alla lunga, davvero in-sostenibile. Diego Moratti
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progetto FaSE
Riqualificazione, innovazione e nuova occupazione all’interno dello storico centro industriale della Valle Seriana. Obiettivo: creare sinergie tra attività e servizi dedicati alle energie rinnovabili e sostenibilità ambientale Punta in alto il progetto “FaSE”, Fabbrica Seriana Energia, l’ambiziosa iniziativa che ha già raggiunto un primo importante traguardo: l’aver riunito un’intera comunità territoriale e autorevoli interlocutori istituzionali attorno all’unico obiettivo di “fare sistema” in favore di uno sviluppo economico basato su una crescita sostenibile. Nelle storiche sedi industriali delle cartiere Pigna di Alzano Lombardo in Valle Seriana, circa 20 mila metri quadrati saranno dedicati alla creazione di un complesso di attività centrate su ricerca, innovazione produttiva e sviluppo ecosostenibile, costituendo in questo modo un vero polo di attrazione per l’intero settore. Ad accogliere la sfida del progetto FaSE, promosso da Dedalo Esco, società attiva nel campo del risparmio energetico presieduta da Ferruccio Locatelli, tutti i principali enti del territorio, dall’Associazione Artigiani a Confindustria, da Imprese & Territorio al Comune di Alzano, dalla Comunità Montana Valle Seriana alla Regione Lombardia, dalla Provincia alle parti sociali e all’Università di Bergamo. La stessa Università di Bergamo ha infatti un ruolo attivo nel progetto FaSE, definito dal rettore Stefano Paleari “un progetto esemplare” per l’integrazione e l’interazione delle positive sinergie che possono derivare dall’iniziativa. Nelle ambizioni dei promotori, il progetto FaSE potrà rappresentare una sorta di traino per l’economia e lo sviluppo della Valle Seriana, che potrebbe scaturire in un vero e proprio volano per la
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FaSE: la cittadella dell Alzano si candida a ca
creazione di nuove aziende e di nuova occupazione, intrise però di ricerca e innovazione verso le frontiere aperte dalla green economy. Solo unendo gli sforzi, e non presentandosi in ordine sparso, queste nuove frontiere potranno essere esplorate con successo ed è questo il valore aggiunto della cittadella dell’energia, che intende operare come una vera comunità sostenibile. Primo passo del progetto, che muove investimenti per circa 30 milioni di euro, di cui 18 milioni solo per investimenti immobiliari, è la creazione di un “incubatore” volto a favorire nuove attività legate al settore della sostenibilità ambientale. Secondo passo sarà l’istituzione di un percorso formativo e didattico per diffondere le conoscenze relative alla green economy, cui seguirà un ruolo proattivo di FaSE che indirizzerà e metterà a frutto le nuove competenze attraverso progetti mirati. Infine, grazie anche all’apporto dei docenti universitari, le imprese potranno fare tesoro delle esperienze maturate e delle sinergie sperimentate per imparare a competere autonomamente sui mercati nazionali ed esteri. Per sostenere questo impegnativo passaggio il progetto FaSE ha stanziato un fondo di garanzia pari a 1 milione di euro a favore delle imprese “incubate”. Importante anche l’apporto operativo del consorzio Compere, il consorzio materie prime energie rinnovabili ecosostenibili, che appena costituito raggruppa per ora 8 aziende e avrà la sua sede in FaSE, con l’obiet-
tivo di raccogliere una cinquantina di aziende nel corso del 2011. Non ha lesinato sforzi neppure il Comune di Alzano decidendo di non cambiare la destinazione produttiva dell’area e rinunciando così a 2 milioni di euro che sarebbero entrati nelle casse comunali, per favorire un incremento occupazionale per gli abitanti della valle. Infine un convinto supporto al progetto è arrivato dalla Regione Lombardia, che oltre a incentivare le energie rinnovabili, auspica che il modello FaSe- Valle Seriana possa essere sperimentato con successo e replicato in altri territori regionali e non solo.
La scheda
Contatti: FaSE – Fabbrica Seriana Energia Alzano Lombardo (Bg) presso Cartiere Pigna http://fase.fabbricaserianaenergia.it Segreteria DEDALO ESCO S.p.A. Via Verdi, 7 - 24121 Bergamo - Italia Tel. +39 035 231595 F +39 035 238863 info@dedalo.info
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l’energia nell’ex area Pigna di apitale della green economy FaSE? Una scommessa da vincere! Ferruccio Locatelli, presidente di FaSE: «valorizziamo il patrimonio industriale della Valle Seriana» La scommessa di FaSE è non disperdere il patrimonio industriale manifatturiero radicato nella Valle Seriana e nel dna dei suoi imprenditori, i quali per oltre un secolo hanno dato vita ad importanti attività industriali lungo il fiume Serio, attività che ora si trovano in forte difficoltà per il contesto globale in cui versa oggi l’economia mondiale. L’obiettivo ambizioso, ma realizzabile, è di convertire, valorizzandole, le risorse imprenditoriali locali, promuovendo e sostenendo nuovi modelli industriali di business in grado di affrontare le opportunità of-
ferte della green economy. FaSE vuole indirizzare il territorio della Valle Seriana verso un modello di “comunità sostenibile” che si sviluppi col tempo in un più ampio distretto delle energie rinnovabili con una serie di diverse attività imprenditoriali aventi come comune denominatore: lo sviluppo sostenibile. Attraverso la logica di “fare sistema” FaSE vuole diventare un polo di ricerca, innovazione e formazione, con la necessità di integrarsi e confrontarsi permanentemente con l’Università di Bergamo e con le altre organizzazioni politiche e sindacali del territorio bergamasco.
La presentazione della Cittadella FaSE: spazi per ricerca, formazione e nuove imprese Sabato 13 novembre 2010, all’interno della Settimana dell’Energia organizzata dall’associazione artigiani, è stato presentato al pubblico il progetto della futura cittadella dell’energia “FaSE: Fabbrica Seriana Energia”. Su di un’area che occupa 20 mila metri quadrati, nel contesto della riqualificazione degli inse-
diamenti delle cartiere Pigna di Alzano Lombardo, sorgeranno una serie di servizi, musei, spazi attrezzati e commerciali dedicati all’ecosostenibilità, declinata in ogni sua forma: una concentrazione di attività che, avendo uno stesso comune denominatore “green” saranno incentivate a creare sinergie positive e scam-
bi produttivi, attirando nuove attività ed esportando le stesse all’esterno. La cittadella sarà composta da un’area dedicata alla cultura ecosostenibile con un museo multimediale, un museo per bambini, uno spazio mostre e una biblioteca tematica. Oltre a quest’area prettamente cultura-
le si troverà uno spazio mostre relativo all’evoluzione tecnologica e alle applicazioni tecniche, mentre una specifica area sarà dedicata alla formazione e orientamento professionale, alla ricerca e all’assistenza tecnica e progettuale per le aziende. L’incubatore per le nuove attività sarà costituito da laboratori e spazi
condivisi mentre un intero comparto della cittadella sarà composto da negozi e uffici aperti al pubblico e da spazi dedicati alla ristorazione e tempo libero. Non mancheranno spazi vendita di prodotti ecosostenibili, artigianali e un mercato agroalimentare coperto con ristorazione tematica.
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Eco dal Comune
Inquinamento dell’aria Trend positivo, ma l'allerta resta sempre alta Bandera: con il teleriscaldamento si spegneranno 5000 caldaie Più controlli per negozi, uffici e abitazioni: massimo 20°C Il 25 febbraio arriva il “Piano d’Azione Ambientale” Verrà presentato il 25 febbraio alle 9,30 in sala consigliare del Comune di Bergamo il “Piano d’Azione Ambientale”, un piano che riunisce tutte le politiche messe in campo dall’amministrazione comunale cittadina in favore di una maggiore sostenibilità in tutti i settori di attività: inquinamento dell’aria, mobilità, energia, rifiuti, verde pubblico, etc. Sulla base di questo documento l’assessorato all’ambiente intende organizzare e approntare le sinergie che si possono sviluppare dal coordinamento unitario dei diversi strumenti per la salvaguardia ambientale. Un anticipo di questo Piano generale, nella parte che riguarda il Piano d’Azione sull’inquinamento dell’aria è stato presentato già a metà gennaio 2011, perché è in questo periodo dell’anno che la concentrazione di polveri sottili nell’aria raggiunge il suo apice. Massimo Bandera e Gianfranco Ceci, rispettivamente assessore all'ambiente e alla mobilità, hanno presentato le iniziative finalizzate al contenimento delle emissioni e al miglioramento della qualità dell'aria cittadina,
riguardanti in particolare le questioni più attinenti al periodo invernale: riscaldamento e traffico. “Le condizioni meteo di queste settimane non ci danno certo una mano per il contrasto alla concentrazione di polveri sottili. C’è da dire però –continua Bandera- che a Bergamo è in corso un trend positivo verso il rispetto dei criteri di qualità dell’aria: a fronte di un obiettivo limite sta-
al più presto alla soglia limite, e per l’anno 2011-2012 confidiamo molto nel teleriscaldamento che permetterà di spegnere definitivamente circa 5000 caldaie in Città”. Particolare attenzione sarà prestata a mobilità e riscaldamento, in particolare per il rispetto dei limiti di temperatura che, ricordiamo, non deve superare i 20 gradi all’interno di negozi, uf-
Incremento della rete di teleriscaldamento Produzione di teleriscaldamento dal termovalorizzatore Riqualificazione energetica del patrimonio edilizio comunale Mappatura energetica dei condomini privati Incremento dei controlli sugli impianti termici Emissione ordinanza limitazione accensione caldaie Avvio campagna di misurazione temperature.
Traffico
bilito dall’Unione Europea di non superare oltre le 35 volte all’anno la soglia dei 50 microgrammi, partendo da quota 109 superi nel 2007 siamo giunti a “solo” 57 superi nel 2010. Il nostro auspicio è di giungere
fici e abitazioni. Oltre all’invito ad usare sempre il meno possibile l’auto privata, come sempre al di là dei divieti e dei controlli comunali, è la collaborazione e la volontà dei cittadini a fare la differenza!
I benefici del teleriscaldamento Il Comune di Bergamo ha fatto la scelta di sviluppare in maniera capillare la rete del teleriscaldamento, attraverso la Società A2A che gestisce la rete in città. L’iniziativa riveste un forte significato strategico, richiede ingenti investimenti finanziari e un forte impegno organizzativo, ma persegue obiettivi importanti di risparmio di energia primaria e quindi di abbattimento notevole delle emissioni inquinanti. Il progetto di teleriscaldamento della città di Bergamo prevede, a regime, la posa di tubazioni distribuite su gran parte del territorio cittadino, in modo da poter servire più di un terzo degli edifici cittadini, per una volumetria complessiva di 10 milioni di metri cubi ed un risparmio di energia primaria pari ad oltre 19 mila ton-
Principali azioni di contrasto all’inquinamento dell’aria: Riscaldamento
nellate equivalenti di petrolio. Alla data del 31/12/2010 sono stati posati ben 32 Km di rete e sono attualmente erogati 3,4 milioni di metri cubi (di cui 750.000 del nuovo ospedale). Per il 2011 si prevede un ulteriore sviluppo di 8 Km di rete che consentirà di raggiungere complessivamente 4 milioni di metri cubi erogati. Il teleriscaldamento prevede la sostituzione dei molti piccoli impianti di riscaldamento distribuiti sul territorio, che sono concentrati nelle aree a maggior densità abitativa e con più elevati volumi di traffico. Al loro posto si utilizzeranno pochi grandi impianti, posizionati nelle aree più periferiche delle città, all’interno dei quali viene concentrata la produzione del calore che è poi distribuito attra-
Incremento dei controlli parco veicoli circolanti Miglioramento parco mezzi pubblici Promozione di interventi di mobilità sostenibile Prosecuzione campagna lavaggio strade Prosecuzione campagna controllo pneumatici Implementazione servizi online per ridurre gli spostamenti
Altre Azioni
Incremento controllo combustioni all’aperto Forestazione urbana Sensibilizzazione e comunicazione Coordinamento di tutti i sindaci zona A1 (area critica)
verso un’infrastruttura a rete. In linea con la strategia sopra individuata, l’Amministrazione
marcata riduzione del carico inquinante emesso a livello locale. Già a partire dal prossimo in-
Comunale e A2A hanno recentemente stabilito di poter incrementare la quantità di energia termica a scopi di teleriscaldamento, conseguendo una
verno (2011/2012) le utenze che potranno beneficiare di questo sviluppo sono stimate complessivamente pari ad una volumetria di circa 1.250.000 metri cubi,
corrispondente a quanto mediamente necessario per le necessità residenziali di un nucleo di circa 15 – 20.000 abitanti. Il beneficio locale in termini di riduzione del carico inquinante é, evidentemente, conseguente alla cancellazione delle emissioni relative agli impianti termici sostituiti (circa 5.000 caldaie spente) e può essere valutato corrispondente a circa 12.000 tonnellate/anno di anidride carbonica (CO2) e circa 3.500 tonnellate/anno di ossidi di azoto (NOx). A quanto sopra si aggiunge una importante riduzione dell’uso di risorse energetiche di tipo fossile, stimabile pari a circa 3.500 tonnellate/anno equivalenti di petrolio (TEP).
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Eco dal comune
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iniziative
Ti dispiace buttarlo via? Allora Rifiutalo, ma Con Affetto! Durante la settimana per la riduzione dei rifiuti inaugurati quattro cassonetti “R.C.A.” Triste sorte quella di essere rifiutato. Un po’ meno triste quella di essere rifiutato… con affetto! Quante volte nella vita avremo detto: “mi dispiace buttarlo via”, ma poi… o lo facciamo lo stesso, seppur a malincuore, o magari teniamo l’oggetto col risultato di riempire gli armadi o l’intera casa di oggetti che non utilizziamo più. Oggi c’è una terza possibilità: Rifiuto Con Affetto. Se c’è qualcosa che non utilizzate più ma che per qualcuno può ancora essere utile e funzionante, allora anziché buttarlo nel cassonetto della spazzatura potete più saggiamente riporlo in un cassonet-
to-vetrina, pronto per il riutilizzo da parte di altre persone che possono anche riaffezionarsi al vostro oggetto. Il 22 novembre, in occasione della settimana europea di riduzione dei rifiuti, questa iniziativa già presente in alcune città italiane è stata inaugurata dal comune di Bergamo, con lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza non solo ad un consumo più consapevole, bensì anche ad un “rifiuto” più consapevole. Rimettere in circolazione oggetti che altrimenti diverrebbero rifiuti significa infatti diminuire la quantità di rifiuti destinati all’incenerimento o all’accumulo in discarica, allungare il ciclo di vita di un oggetto e in-
centivare un uso più sostenibile delle risorse, evitando il consumo di materie prime per la produzione di un nuovo oggetto. Attingendo dall’idea di vetrina, il cassonetto RCA è dotato di ante scorrevoli trasparenti e di interni suddivisi in mensole che permettono di posizionare al suo interno gli oggetti “rifiutati con affetto”. In città i cassonetti RCA
si possono trovare presso la biblioteca Tiraboschi in Via San Bernardino 74, la biblioteca Caversazzi in via Tasso 4, la scuola materna Istituto Comprensivo
Da Rosciate in vicolo Morla e alla scuola Materna Istituto Comprensivo Muzio, Villaggio Sposi in Via Don Bepo Vavassori. “In comune sono già pervenute le richieste da parte di altre scuole che oltre ad apprezzare l’iniziativa si dicono disponibili ad ospitare un cassonetto RCA” -commenta Massimo Bandera, assessore all’ambiente del Comune di Bergamo. “Come società non possiamo più permetterci il lusso dello spreco, occorre un cambio di mentalità: se qualcosa può essere utilizzato ancora da altri è bene per tutti che non diventi un rifiuto, inquinante e costoso da smaltire”.
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Eco dalla Provincia
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turismo
Provincia: nasce l’Osservatorio del Turismo Sostenibile
Indicatori e schede progetto per valutare l’impatto ambientale Dalla Regione in arrivo 3 milioni di euro per il turismo orobico Per la prima volta nella bergamasca il turismo e l’ambiente avranno un preciso punto di convergenza: l’Osservatorio del Turismo Sostenibile. Un nuovo percorso che, nell’ambito del più
A lanciare l’iniziativa l’assessore Per raggiungere questo obiet- struire banche dati geografiche, provinciale al Turismo e Attività tivo si è dunque avviato il pro- per raccogliere buone pratiche produttive Giorgio Bonassoli, getto, innovativo e sperimentale, ed esperienze concrete e metin collaborazione con il collega dell’Osservatorio del Turismo tere in relazione fra loro i progetti Pietro Romanò, assessore pro- Sostenibile, che ha individuato che possono costituire sinergie vinciale all’Ambiente: “Siamo alcuni “indicatori” volti ad esa- positive. Infine, pur non attuanin un momento in cui si stanno minare nello specifico le diver- do una diretta promozione dei realizzando importanti sviluppi se componenti ambientali (aria, progetti turistici, l’Osservatonel settore del turismo e all’in- energia, acque, natura e biodi- rio potrà promuovere iniziative terno di questo sviluppo credo versità...). Sulla base di questi volte a favorire il turismo sosteche un occhio di riguardo vada criteri, i progetti e gli interventi nibile, come ad esempio l’inseassegnato a quei progetti che verranno monitorati per studiare rimento nei progetti di azioni di tengono in considerazione la so- le ricadute ambientali, per co- risparmio energetico e utilizzo stenibilità e l’impatto ambientale campagna_210x297:24-11-2010 24-11-2010 16:32 Pagina 1 di ciascuna attività. Non dobbiamo dimenticarci che l’obiettivo è poter lasciare ai nostri figli un patrimonio ambientale, monucampagna_210x297:24-11-2010 24-11-2010 Pagina 1e paesaggistico almeno Bonassoli: “La sfida è 16:32mentale uguale a quello attuale, se non quella di governare gli migliorato. A gennaio –continua investimenti nel Bonassoli- la Regione Lombarturismo e indirizzarli dia ha assegnato l’importante somma di quasi 3 milioni di euro quanto più possibile di contributi a favore dei sistemi verso progetti di turistici della bergamasca: procarattere sostenibile” prio perché c’è un marcato interesse nello sviluppo turistico del generale Osservatorio Turistico nostro territorio la sfida è quella della Provincia di Bergamo, avrà di “governare” gli investimenti e campagna_210x297:24-11-2010 24-11-2010 16:32 Pagina 1 lo scopo di monitorare le ricadu- indirizzarli quanto più possibile te ambientali generate dai sin- verso progetti di carattere sogoli progetti di sviluppo turistico. stenibile”.
di fonti rinnovabili, applicazioni di bioedilizia, di bioarchitettura, dell’ingegneria naturalistica ed ecocompatibile, la diffusione dell’educazione ambientale e dell’identità e tradizioni locali e la consapevolezza della varietà di risorse ambientali e paesaggistiche di cui il territorio bergamasco è ricco, anche se non sempre tale varietà viene adeguatamente valorizzata.
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Eco dalla Provincia
Patto dei Sindaci
Patto dei Sindaci Fondi per un milione dalla Fondazione Cariplo La Provincia stanzia 100 mila euro per i comuni esclusi. Entro maggio la predisposizione dei Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile Proseguono gli ottimi risultati della bergamasca relativamente al “Patto dei Sindaci”, l’iniziativa europea in favore della sostenibilità energetica che ha visto in prima fila numerosi comuni orobici: ben 170 amministrazioni comunali, un record in Europa, avevano sottoscritto già ad ottobre 2010 il Patto (in inglese: Covenant of Major) anche grazie alla cabina di regia creata dalla Provincia di Bergamo, in collegamento con altre organizzazioni locali. Per molti di questi comuni sono giunti dalla Fondazione Cariplo finanziamenti per oltre 1 milione di euro, che serviranno a predisporre i cosiddetti Seap (o P.a.e.s. in italiano: Piani d’Azione Energia Sostenibile): un’approfondita ricognizione tecnica che porti a delineare le misure e le politiche che verranno sviluppate in ciascun comune per realizzare gli obiettivi definiti dallo slogan “20-20-20”: la riduzione del 20% delle emissioni di CO2, l’incremento del 20% dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e il 20% di riduzione dei consumi energetici. Sebbene l’assegnazione di 1 milione di euro sia un successo, poiché della dotazione complessiva di 3.200.000 euro, più di un terzo sono stati assegnati ai comuni bergamaschi, c’è anche chi è rimasto escluso dalla graduatoria: si tratta del comune di Dalmine e dei due raggruppamenti di comuni facenti capo a Palosco e Calvenzano. A sostenere questi comuni esclusi dai finanziamenti è giunta dapprima la rassicurazione della Provincia di Bergamo e nel gennaio 2011 alle parole sono seguiti i fatti, con lo stanziamento di circa 100 mila euro così ripartiti: 37.000 euro per Dalmine, 25.000 e 38.000 euro rispettivamente per i comuni capofila di Calvenzano e Palosco. In questo modo ciascun comune avrà la copertura finanziaria per provvedere alla prossima
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scadenza: la predisposizione dei Piani d’Azione Seap entro un anno dalla firma del Patto dei Sindaci, che per la maggioranza dei comuni significa maggio 2011. Ad esprimere profonda soddisfazione è l’assessore provinciale all’ambiente Pietro Romanò: “Il caso-Bergamo continua a progredire sia per numero di adesioni sia per i positivi sviluppi nell’assegnazione dei fondi. Il che avvalora ancora di più la
Il Patto dei Sindaci in cifre
180
Comuni aderenti all’iniziativa Dell’Unione Europea
20-20-20
Percentuali da raggiungere entro il 2020 in termini di riduzioni CO2, efficienza energetica sviluppo fonti rinnovabili
1 milione di euro
realizzazione della cabina di regia provinciale che ha supportato sia le domande inoltrate alla Fondazione Cariplo sia i comuni che non hanno ottenuto quei fondi.
Fondi stanziati da Fondazione Cariplo per i Piani d’Azione (Seap) dei comuni bergamaschi
100.000 euro
Anche per la predisposizione dei Piani d’Azione il sostegno della Provincia non verrà meno, perché gli effetti di queste politiche alla fine vanno a vantaggio di tutti”.
Sostegno della Provincia ai comuni esclusi
Confindustria Bergamo, a fianco dei Comuni per la lotta ai cambiamenti climatici. Formato il “Gruppo Energia” Scaglia: le nostre aziende pronte a raccogliere la sfida del Patto dei Sindaci Fa parte della filosofia di Confindustria Bergamo la logica dell’impresa sostenibile, tant’è che la stessa organizzazione ha realizzato l’anno scorso il primo Bilancio di Sostenibilità, con l’obiettivo per il 2011 di realizzare il primo Bilancio Sociale aggregato di tutte le imprese iscritte. “Non poteva quindi mancare” -spiega l’Ing. Stefano Scaglia, Vice presidente di Confindustria Bergamo con delega all’energia- “l’apporto della nostra organizzazione ai Comuni e alla Provincia di Bergamo per lo sviluppo e il sostegno al Patto dei Sindaci”. Per meglio concretizzare il lavoro, Confindustria Bergamo ha creato un “Gruppo Energia”, coordinato appunto da Scaglia, un pool di una cinquantina di aziende, con competenze, soluzioni e prodotti atti a ridurre il consumo energetico e le conseguenti emissioni di CO2 nei più svariati campi d’applicazione. Il Gruppo si riunisce con una frequenza di circa 40 giorni e, a seconda del tema in agenda, invita le parti interessate, in modo da
condividere gli argomenti, trovare soluzioni e stilare i programmi d’azione. Uno dei primi importanti risultati del Gruppo Energia è stato
getico e per l’uso delle fonti rinnovabili offerti dalle aziende associate, oltre che trovare informazioni relative ad esempi pratici di applicazioni, oppure ancora scaricare modulistica e guide,
Stefano Scaglia, Vice presidente Confindustria Bergamo.
realizzare il sito internet (www. confindustria.bg.it/covenant), concepito per offrire alle Amministrazioni aderenti al Patto dei Sindaci, un valido strumento interattivo di consultazione. Attraverso il sito – continua Scaglia – desideriamo dare agli enti locali un supporto d’informazione e condivisione degli obiettivi che il Patto prevede. Sul sito è possibile infatti consultare le soluzioni innovative in termini di prodotti e/o servizi per il risparmio ener-
consultare agevolazioni fiscali e finanziamenti o richiedere un audit energetico e tanto altro ancora. Attraverso il sito desideriamo mettere a disposizione delle amministrazioni l’esperienza e valorizzare il know how e le competenze delle nostre aziende presenti sul territorio in termini di soluzioni per l’uso efficiente dell’energia e di sfruttamento del potenziale delle fonti rinnovabili, che insieme contribuiscono a ridurre le emissioni climalteranti
e la dipendenza dai combustibili fossili, salvaguardando l’ambiente e migliorando la qualità della vita. Il sito ha inoltre una funzione di visibilità e vetrina per le stesse aziende associate, ma non solo. Ha anche il compito di creare collaborazioni e sinergie tra la varie società e quello di fare sistema anche con altre organizzazioni sul territorio, (un esempio pratico è la fattiva collaborazione con l’Associazione Artigiani di Bergamo), senza escludere collaborazioni anche in altri territori. Scaglia riscontra nelle amministrazioni locali una grande voglia di fare che si traduce in un grande impegno ed impiego di tempo, per poter conseguire gli obiettivi che il Patto dei Sindaci impone attraverso le varie tappe del percorso. Un esempio di tale profusione di sforzi è la Valle Brembana, che grazie alla sinergia ed ad un’unità di intenti sta procedendo in una maniera che fa ben sperare per il futuro. Marco Rossi
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Comuni Virtuosi
Lovere, riduce l’utilizzo delle materie prime Riqualificati i parchi gioco Il Comune di Lovere è inserito da condividere con tutti gli attori nell’esclusivo club “I borghi più presenti sul territorio. Agenda 21 belli d’Italia”. Certo, parte di que- è infatti un documento di intensto merito va riconosciuto alla ti ed obiettivi programmatici su storia. Prima i Celti, poi i Romani ambiente, economia e società. vi si insediarono e fortificarono Uno dei modi per perseguire lo la città. Nel medioevo il borgo, dominato dal castello, si sviluppò intorno alla rupe sovrastante il lago. Ma le cose belle vanno tutelate e protette per riuscire a mantenerle tali: un compito tutt’altro che facile per le amministrazioni che devono pertanto coniugare pianificazione urbanistica, progresso, sviluppo (quindi business e posti di lavoro) con la tutela paesaggi- Una struttura del parco giochi di Lovere riqualificata stica e ambientale. Il Comune di Lovere ha deci- sviluppo sostenibile è sicuraso, in maniera volontaria, di ade- mente quello di ridurre lo sfrutrire ad Agenda 21 per dotarsi di tamento delle materie prime a uno strumento che definisca un favore di prodotti riciclati o repiano di azione locale per con- cuperati. Detto fatto, un esemseguire uno sviluppo sostenibile, pio esplicativo di questa buona
pratica è la riqualificazione e il recupero (e non la sostituzione in toto) di alcune attrezzature poste nei parchi gioco del paese. Il Gruppo Dimensione Comunità, la società cui è stato affidato l’appalto, ha recuperato le attrezzature mantenendo l’esistente struttura portante, ancora in buono stato. E’ stata creata una scenografia di castello diroccato, ottenuta restaurando le tavole delle pedane o recuperando legno da bancali. Infine è stato utilizzato un impregnante ecologico all’acqua nei colori bordeaux, seppia e noce scuro, ispirandosi ai colori autunnali delle foglie per integrare lo scenario con il lungolago. Il risultato definitivo è di sicuro effetto ed il recupero è stato svolto rispettando le norme che regolamentano la sicurezza dei Parchi gioco.
Seriate concorre al premio europeo per la riduzione dei rifiuti Il comune di Seriate con il proprio ufficio ambiente parteciperà al “European Waste Reduction Awards” (Premio europeo per la riduzione dei rifiuti) indetto dall’Unione Europea. La candidatura con la presentazione delle iniziative messe in atto è infatti stata approvata da Bruxelles nelle scorse settimane. All’attivo numerose eventi di sensibilizzazione: un calendario per il 2011 con i disegni dei bambini di Seriate sul tema “Io riuso, io riduco, io riciclo”, laboratori di riciclo nelle scuole primarie del paese, una campagna a favore del compostaggio domestico con la messa a disposizione di 100 composter.
Queste sono solo alcune delle iniziative ad hoc che il comune ha intrapreso per promuovere a tutti i livelli l’importanza delle diverse modalità di riduzione dei rifiuti. Sabato 20 novembre, in occasione della settimana europea sui rifiuti, si è svolto un convegno dal titolo “Rifiutiamoci” ed è stata inaugurata una mostra fotografica di Rosanna Maiolino sul tema: “Misura per misura: pasto quotidiano, rifiuti quotidiani”, già esposta anche a Bruxelles. Durante la stessa settimana europea sono state inoltre distribuite gratuitamente delle borse di cotone con il logo del comune e di Porta La Sporta.
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Comuni Virtuosi
Acqua, al via il dibattito per il referendum In attesa del referendum contro la privatizzazione della gestione dell'acqua, riceviamo dall'assessore Marco Donadoni di Almenno San Bartolomeo la seguente lettera:
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Eco dal Mondo
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Copenhagen
Copenhagen 2015/2025, Independence Year La capitale danese scommette su se stessa per diventare nel 2015 una eco-metropoli e nel 2025 una città "carbon neutral" Lo scorso 26 novembre abbiamo avuto il piacere di assistere alla presentazione da parte dell’architetto danese Bo Christiansen dell’ambizioso progetto “Copenhagen as eco metropole by 2015” in occasione del percorso “Il progetto di un nuovo abitare” promosso ed organizzato dal Centro di Etica Ambientale di Bergamo presso il Teatro Sociale di Città Alta. La capitale danese con i suoi 518.000 abitanti residenti nel comune che diventano 1.167.000 nell’area urbana si è posta l’importante obiettivo di diventare entro il 2015 una metropoli sostenibile, da tutti i punti di vista. Nonostante la rapida crescita economica degli ultimi anni, la città è riuscita a svilupparsi in una maniera sostenibile grazie a politiche lungimiranti ed alla condivisione e unità di intenti di amministrazioni, imprese e cittadini. “Per poter raggiungere questo importante e prestigioso traguardo – ha spiegato Christiansen – c’è un fortissimo impegno politico da parte delle amministrazioni che a poco o
nulla servirebbe però se non fosse accompagnato da una forte responsabilità e sensibilità dei cittadini verso questi temi”. Il progetto si articola in quattro tappe fondamentali: > Diventare la capitale mondiale per le biciclette > Diventare il centro per le politiche ambientali sul clima > Diventare una capitale “verde e blu” > Essere ad emissioni di CO2 neutrali entro il 2025
la utilizza infatti per raggiungere la scuola o il posto di lavoro. L’obiettivo per il 2015 è alzare la soglia degli utenti al 50%, riducendo nel contempo alla metà i numeri degli infortuni per incidenti stradali. Per questo il Comune ha disposto ingenti investimenti (20 milioni di euro tra il 2007 e il 2009) in piste ciclabili, parcheggi, corsie riservate, misure per
Mobilità La prima cosa che colpisce di Copenhagen sono le biciclette. La quantità di due ruote che circola sulle strade è impressionante e non conosce flessioni nemmeno d’inverno. Il detto popolare danese sostiene che non esistono le brutte stagioni, ma solo persone non adatte alle condizioni climatiche. La bicicletta è un elemento importante dell’identità cittadina, ogni giorno il 36% degli abitanti
“A Copenhagen la bicicletta fa parte dell’identità cittadina, ogni giorno il 36% degli abitanti la utilizza per raggiungere la scuola o il posto di lavoro. L’obiettivo per il 2015 è alzare la soglia al 50%”
la sicurezza, campagne informative, etc. A disposizione dei visitatori inoltre biciclette a uso gratuito che si possono prelevare in decine di postazioni nel centro di Copenhagen. Questa cultura, all’apparenza innata, della mobilità ciclabile ha consentito alla città di ridurre significativamente le emissioni inquinanti di CO2. Anche l’offerta di trasporto pubblico rappresenta un’alternativa altrettanto valida all’auto privata, grazie alla costruzione nel 2002 della metropolitana la cui rete verrà ulteriormente allargata entro il 2017 e il cui servizio va ad integrarsi con quello offerto da autobus, tram e treni pendolari. Le corse del metrò sono molto frequenti e sono garantite anche di notte con una frequenza di corse ogni tre minuti.
Politiche ambientali Copenhagen vuole diventare il centro per le politiche mondiali sul clima. A dicembre 2009 si è svolta nella capitale danese la “XV Conferenza sul clima – COP 15” dove si sono incontrati i governi mondiali per decidere gli obiettivi e le strategie future per combattere i cambiamenti climatici. “Tante parole e poche azioni – ha dichiarato Christiansen – noi nell’arco di 40 anni vogliamo essere liberi dalle fonti energetiche fossili. Per questo stiamo investendo moltissimo in tecnologie green che intendiamo poi esportare all’estero”. L’obiettivo dell’amministrazione è consentire al 90% della popolazione di raggiungere a piedi una struttura ricreativa pubblica (spiaggia, parco, piscina, etc.) in meno di 15 minuti. Oggi il 60 % dei cittadini è già in grado di farlo
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“c’è un fortissimo impegno da parte delle amministrazioni per favorire politiche di sviluppo sostenibile che a poco o nulla servirebbe se non fossero accompagnate da una forte responsabilità e sensibilità dei cittadini verso questi temi”
“Nonostante la rapida crescita economica degli ultimi anni, la città è riuscita a svilupparsi in modo sostenibile grazie anche a politiche urbanistiche di riqualificazione. Nella foto un edificio ad alta efficienza energetica ricavato “attorno” a due grossi silos in cemento armato ormai in disuso”.
“per la prima volta dalla seconda guerra mondiale l’acqua che lambisce le coste della città è pulita e balneabile!” e in media vi si reca tre volte la settimana. Copenhagen, si sa, è una città di mare e quindi grande attenzione è stata posta sul tema dell’acqua. Le politiche incrementate fino ad oggi hanno portato ad un risultato insperato: per la prima volta dalla seconda guerra mondiale l’acqua che lambisce le coste della città è pulita e balneabile!
Impatto zero Entro il 2025 Copenhagen vuole diventare una capitale “Carbon neutral”, ovvero ad emissioni di CO2 uguale a zero…il che significa: zero inquinamento! Già oggi ogni cittadino ha ridotto il contributo al riscaldamento globale da 7 tonnellate a 4,9 tonnellate di CO2 rispetto
alle cifre del 1990. Questo dato è destinato a ridursi di un ulteriore 20 per cento entro il 2015. L’amministrazione sta sviluppando ingenti investimenti per progetti eolici e in altre risorse energetiche rinnovabili, inoltre promuove l’uso di veicoli elettrici ai quali sono riservati parcheggi e ricariche gratuite. Grande attenzione è posta poi nello sviluppo urbanistico e nelle nuove costruzioni edili che vengono realizzate e concepite per essere autosufficienti dal punto di vista energetico.
Mangiare sano Copenhagen investe sul “mangiar sano” puntando su campagne d’informazione e su alimenti biologici. Mangiare buono, sano, giusto e locale è evidente anche passeggiando per le vie della città, dove sorgono ristoranti, caffè e gastronomie che offrono prodotti biologici. Il 51% del cibo somministrato nelle istituzioni pubbliche della città è biologico ed entro il 2015 l’obiettivo fissato è raggiungere quota 90%. Nelle abitazioni private la percentuale si attesta al 23%.
Soggiornare Per soggiornare in una struttura alberghiera a basso impatto ambientale c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta. Sono numerosissime le strutture dotate di certificazioni ambientali che ne attestano l’impegno ecologico. Una grande catena alberghiera ha addirittura sostituito la bottiglia di champagne con cui omaggiava i suoi ospiti con un attestato che certifica la compensazione di una tonnellata di CO2. Oppure ci sono gli alberghi BIO, che oltre ad un’ampia scelta di alimenti biologici offrono centri benessere BIO.
… e molto altro … Ci sarebbe ancora tanto da dire su questa città e sui suoi abitanti per raccontarvi in quanti altri campi Copenhagen si sta impegnando in politiche di sviluppo sostenibile, ma la cosa migliore sarebbe andare a visitare questa splendida città per capire l’atmosfera che si respira e per capire come stanno vivendo questa sfida che, è proprio il caso di dirlo, affrontano in una maniera davvero naturale! Marco Rossi
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Stili di vita
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mondo Gas
OK il prezzo è (in)giusto Albino: alcune esperienze dei Gruppi di Acquisto Solidali rivelano che un prezzo equo può convenire a tutta la filiera Filiera del pane È possibile per i consumatori pagare meno il pane e per gli agricoltori e i panificatori essere retribuiti di più per il rispettivo lavoro? Sì, è possibile. Pare strano ma da sperimentazioni attuate in questo settore da alcuni gruppi di Gas, i Gruppi di Acquisto Solidali, sembra possibile per ciascun attore della filiera di produzione, guadagnare di più e allo stesso tempo far risparmiare i clienti.
dall’altro lato trattando al rialzo il prezzo con i panificatori. Col risultato che gli agricoltori finiscono per non percepire il giusto pagamento per il valore del loro lavoro e i panificatori devono vendere il pane partendo da costi più alti. Questo è uno degli esempi emersi durante i seminari organizzati nel mese di dicembre da alcune associazioni del distretto di economia solidale (Cittadinanza sostenibile, Mercato e Cittadinanza, rete Gas) in colla-
Vergani, riferendosi al progetto Spiga&Madia dei Gas della Brianza: “Abbiamo ricostruito l’intera filiera di produzione del pane a partire da chi compie la semina del grano fino ai panificatori e insieme abbiamo dato un valore a ciascuna fase. Quanto costa produrre il grano? Quanto costa trasformarlo in pane? Alla fine è emerso un prezzo che è minore di quello di mercato! Ogni anno ricalcoliamo il prezzo del pane con la partecipazione di tutti gli attori e –continua Vergami- proseguendo in questa logica vorremmo riuscire, all’interno di un’economia solidale, a dare il giusto valore alle fasi di produzione, compresa l’attività agricola che riteniamo un presidio importante per il nostro territorio”.
Filiera del tessile
A scapito di chi allora? A scapito di chi allunga (inutilmente?) la filiera di produzione, vale a dire quelle società di intermediazione, spesso più vicine al mondo della finanza che al mondo della produzione, che si ritagliano il proprio margine di guadagno trattando al ribasso il prezzo d’acquisto con gli agricoltori e
borazione con il comune di Albino. Tema centrale degli incontri è stato il confronto sui differenti modelli di produzione e di consumo e la loro relazione con il meccanismo di formazione dei prezzi. L’esempio di formazione del prezzo del pane è stato proposto nell’incontro di venerdì 10 dicembre da Giuseppe
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La stessa logica, ma relativa ad un ambito più complesso rispetto a quello alimentare, è stata l’esperienza presentata dal progetto Made in No, che nel Novarese ha messo in relazione una serie di piccole e medie aziende artigiane del settore tessile che stavano chiudendo, spiazzate dalla crisi. “Attraverso un progetto partecipato e discusso all’interno dell’assemblea nazionale dei Gas -ha spiegato Gianluca Bruzzese di Made in No- siamo partiti dalle richieste delle famiglie dei Gas, relative soprattutto all’intimo. Grazie alla cooperazione con la cooperativa Fair di Genova abbiamo ricreato una intera filiera completamente ritracciabile e giusta, partendo da cotone biologico proveniente da Brasile e India. In questo modo abbiamo evitato la moria delle nostre aziende terziste e il progetto Made in No ora si è allargato ad altre aziende e ad altri prodotti tessili”. Il catalogo completo di “Made in No” (intimo e pigiami per uomo, donna e bambini) è sul sito www. made-in-no.com. Si informa che per i gruppi d'acquisto c'è uno sconto del 20% sul prezzo di listino.
Cosa è “Made in No” Made in No è tra i progetti più significativi di “altra economia” nati negli ultimi anni. Questo progetto, che ha coinvolto realtà economiche brasiliane ed indiane e gruppi di artigiani del distretto tessile di Novara, testimonia, in un periodo di forte crisi, la volontà di attuare un’economia diversa e sostenibile che prova a dare risposte alle contraddizioni sociali del nostro tempo, nel Nord come nel Sud del Mondo. Il progetto della Cooperativa Fair di Genova si è aggiudicato quest’anno il Premio Impresa Ambiente 2010 per la categoria “Miglior cooperazione internazionale” con le seguenti motivazioni: “Si tratta di una filiera tessile ad alto tasso di sostenibilità sociale ed ambientale. La cooperativa, infatti, ha creato, tra Brasile ed India, una rete di piccoli produttori di cotone biologico, mettendola in contatto con un gruppo di piccoli artigiani e di ex terzisti del tessile del novarese”. www.made-in-no.com
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Quale modello di produzione e consumo? Dal tessile altre esperienze a confronto Sabato 11 dicembre 2010 ad Albino durante un secondo incontro sul tema di formazione dei prezzi, seduti attorno ad un tavolo c’erano Gianluca Bruzzese, del progetto Made in No, Stefano Albini, del Cotonificio Albini/Albini Group e il prof. Stefano Dotti, docente di Tecnologia Industriale Tessile alla facoltà di ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo. Accanto all’esperienza di Made in No, (vedi articolo precedente) che ha consentito la sopravvivenza di numerose piccole aziende artigiane del novarese riunitesi in una filiera locale, è stata presentata la grande realtà industriale di Albini Group, una storica realtà nata in Valle Seriana nel 1876 che oggi opera a livello europeo e mondiale facendo dell’elevata e prestigiosa qualità dei prodotti il proprio marchio di fabbrica. Nel 2008 Gruppo Albini ha conseguito la certificazione GOTS (Global Organic Textile Standard) per la produzione di tessuti organici per camiceria. Dopo circa due anni di lavoro è stato sviluppato Organic Fabric, un tessuto per camiceria realizzato rispettando le normative ambientali e sociali del GOTS in tutte le fasi di lavorazione, dalla materia prima alla tintura del filato, fino alla nobilitazione del tessuto. Il cotone proviene esclusivamente da coltivazioni biologiche che garantiscono il
non utilizzo di pesticidi, insetticidi, fertilizzanti chimici e OGM. Stefano Albini ha spiegato come la sfida nei confronti di una continua concorrenza internazionale, al ribasso sui prezzi e sulla qualità delle produzioni e con condizioni precarie per i lavoratori addetti, spinga l’azienda a differenziarsi dai competitor, non solo per il prezzo, ma soprattutto per l’innovazione, l’eccellenza del prodotto, il servizio, la presenza commerciale e ora anche per la sostenibilità ambientale.Albini ha tra l’altro ricordato che l’incontro con i partner egiziani (dove si coltiva il cotone organico) è nato proprio da un incontro di qualche anno fa durante il progetto Terra Madre di Slowfood. Infine l’intervento del prof. Stefano Dotti, che ha voluto fare piazza pulita del concetto sbagliato di crisi del tessile: “Si sente sempre parlare di crisi del tessile, ma oggi c’è una ricerca affannosa di ingegneri tessili o gestionali da parte di molte aziende, anche bergamasche: le opportunità di occupazione ci sono, ma occorre formarsi e innovare”. Investendo in ricerca e in personale altamente professionalizzato si batte la crisi e la concorrenza: i modelli di produzione dei decenni passati non possono rimanere immutati nell’era della globalizzazione”.
Quale dunque il migliore modello? La risposta non è scontata, sicuramente ci sono elementi validi in ciascuna di queste considerazioni che partono da esperienze molto diverse, con percorsi e sviluppi addirittura divergenti, a seconda dell’ambiente in cui si opera e a seconda delle persone che le realizzano. Forse la migliore risposta alla domanda sta proprio nella varietà di esperienze, intesa come una ricchezza del tessuto sociale ed economico che, proprio per la connaturata differenziazione dei soggetti, può portare a differenti risultati finali, comunque positivi e apprezzabili. Quasi come se il valore della Biodiversità, come ricchezza in ambito naturale, valga analogamente anche in ambito economico. L’importante, per una selezione “positiva” dei risultati, è che queste esperienze “si parlino”, come è avvenuto all’incontro di Albino dove artigiani, grandi aziende e ricercatori universitari erano riuniti allo stesso tavolo. Senza dimenticare l’altro lato del tavolo: è pure importante che le associazioni e i consumatori (tutti noi!) possiamo sempre più ascoltare queste riflessioni e, informandoci, partecipare attivamente alla scelta del modello di produzione e di consumo, di cui inevitabilmente facciamo già parte. Diego Moratti
Corso per animatori di rete solidale Da venerdì 25 a domenica 27 febbraio 2010 si terrà il primo modulo di un corso, rivolto a quanti nei territori sono impegnati nella costruzione delle reti di economia solidale. Il corso è promosso dal Tavolo RES (Area “Formazione e Ricerca”) e curato dalla Cooperativa SCRET (supporto connessione reti territoriali) ed è così strutturato: a) Modulo I - Teoria: i saperi per leggere la realtà e le prospettive dell’economia solidale (da dove veniamo, chi siamo, quale direzione desideriamo imboccare o stiamo già percorrendo); b) Modulo II - Metodi: metodologie e tecniche per la costruzione e la “manutenzione” dei gruppi e delle reti sociali; c) Modulo III - Pratiche: imparare dalle cose fatte e dai “lavori in corso”, condividendo e decostruendo i casi reali. Durante le lezioni verranno evidenziate le competenze e gli strumenti utili nell’attività di costruzione di relazioni e reti territoriali che i differenti attori si trovano ad utilizzare nell’ambito della crescita dei Distretti di Economia Solidale. Non intende essere una rassegna di teorie, ma una “cassetta degli attrezzi”. L’obiettivo del corso è quello di far emergere, a partire dalle pratiche concrete, la figura di un animatore di rete capace di leggere il territorio ed i suoi bisogni, di coglierne le potenzialità, di riconoscere la complessità e di facilitare la partecipazione degli attori coinvolti. Le iscrizioni al primo modulo sono aperte fino al 13 febbraio 2011. Per costi e modalità di svolgimento: http://resbergamasca.wordpress.com/
VI INVITIAMO NELLA NOSTRA CANTINA
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M’illumino di meno Venerdì 18 febbraio: spegni le luci, illumina il futuro Monumenti, piazze, televisioni, elettrodomestici in… “Silenzio energetico”
Torna l’iniziativa che nel giro di pochi anni ha contagiato mezza Europa all’insegna del risparmio energetico: M’illumino di meno. Il 18 febbraio sarà infatti il giorno dedicato a rendere “visibile” il risparmio energetico ottenuto
dallo spegnimento di tutte le fonti di illuminazione non indispensabili. A partire dal 2005, data di ideazione dell’iniziativa da parte della trasmissione Caterpillar di Radio2, l’adesione è cresciuta in modo esponenziale, coinvolgendo un numero sempre maggiore di comuni, associazioni e privati cittadini, ma anche personalità e prestigiose istituzioni europee. Grazie allo spegnimento simbolico delle luci previsto da "M’illumino di meno" si sono potute vedere, diciamo, “sotto un’altra luce” monumenti che siamo abituati a vedere sempre decisamente illuminati, come il Duomo di Milano e la Torre Eiffel, suscitando unanimi consensi giunti persino dal Parlamento Europeo.
Decalogo. Buone abitudini per il 18 febbraio (e anche dopo!) >1
spegnere le luci quando non servono
>2
spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici
>3
sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria
>4
mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola
>5
se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre
>6
ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria
>7
utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne
>8
non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni
>9
inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni
>10
utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto. E ricordati di spegnere tutte le luci e i dispositivi elettrici non indispensabili venerdì 18 febbraio alle ore 18.00!
L’effetto complessivo, oltre che ad immagini e scenari suggestivi ed insoliti, ha portato anche ad una marcata riduzione di consumo energetico globale, seppure momentanea, grazie alla contemporanea adesione di piccole e grandi illuminazioni.
L’appello per il 2011 “Special edition” per i 150 anni dell’unità d’Italia. Per la Giornata del Risparmio Energetico 2011 la trasmissione Caterpillar invita comuni, associazioni, scuole, aziende e case di tutt’Italia ad aderire all’iniziativa creando quel “silenzio energetico” che ha coinvolto le piazze di tutt’Europa negli anni scorsi, per fare spazio, dove possibile, ad un’accensione virtuosa, a base di fonti rinnovabili. “Per il 18 febbraio 2011, «Special edition» per i 150 anni dall’unità d’Italia, cerchiamo, contestualmente agli spegnimenti simbolici, accensioni originali di luci pulite a tema tricolore. Turbine, lanterne, Led o biciclette, che alimentino tricolori luminosi su tutto il territorio nazionale. Impariamo a risparmiare, a produrre meglio e a pretendere energia pulita per tutti" - annuncia Caterpillar. "Facendo appello all’inesauribile ingegno italico invitiamo tutti, dagli studenti ai precari, dalle aziende in crisi alle amministrazioni comunali, a misurarsi con la green economy adottando un sistema pulito per spegnere lo spreco e accendere una scenografia tricolore. Segnalateci la vostra intenzione di ideare dei M’illumino Mob, eventi che riuniscano più persone, privilegiando luoghi aperti e pubblici, particolarmente visibili, ricreando una sorta di “Spedizione dei Mille M’illumino” nelle piazze spente di tutt’Italia, per testimoniare la necessità di una gestione più illuminata del nostro futuro". Su www.caterpillar.rai.it, sarà possibile segnalare la propria adesione e trovare il materiale per diffondere l’iniziativa nei posti di lavoro, a scuola o nella propria città.
Cosa è M’illumino di meno è un'iniziativa finalizzata al risparmio energetico lanciata nel 2005 dalla trasmissione Caterpillar di Radio2. Prende il nome dai celebri versi di Mattina di Giuseppe Ungaretti ("M'illumino / d'immenso"), ed è organizzata intorno al 16 febbraio, giorno in cui ricorre l'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto. La campagna, lanciata a livello nazionale dai microfoni di Radio2, invita a ridurre al minimo il consumo energetico, spegnendo il maggior numero di dispositivi elettrici non indispensabili. Inizialmente rivolta ai soli cittadini, è stata accolta con successo dapprima a livello locale, con adesioni da parte dei singoli comuni, ed in seguito dalla Presidenza del Consiglio dei ministri con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente. Nel 2008 Hans-Gert Pöttering, presidente del parlamento europeo, ha dichiarato il riconoscimento dell'iniziativa considerandola "un evento che ha un valore simbolico ed un effetto tangibile". Adesioni L'ANCI ha subito sostenuto l'iniziativa invitando le amministrazioni locali a spegnere simbolicamente le luci di monumenti ed uffici pubblici negli orari previsti. Tra i luoghi e i monumenti più importanti rimasti al buio vi sono il Duomo di Milano, il Colosseo, l'Arena di Verona, Piazza San Marco a Venezia oltre a numerose altre piazze italiane. All'estero sono state spente, tra le altre, le luci della Torre Eiffel a Parigi, della Custom House a Dublino e del Foreign Office a Londra. Effetti Benché di breve durata, la manifestazione ha ottenuto un riscontro effettivo in termini di risparmio energetico. Secondo quanto riportato da Terna, la società responsabile della trasmissione di energia elettrica in Italia, nei minuti successivi l'avvio dell'iniziativa si è verificato un sensibile calo dei consumi. Il fabbisogno istantaneo di energia registrato è stato di circa 300 MW inferiore nel 2007 e di oltre 400 MW nel 2008. Nel corso dell'evento "M'illumino di meno 2010" una speciale torcia fotovoltaica ha toccato varie città italiane e alcune istituzioni (es. Città del Vaticano e Quirinale). La fiaccola, sullo stile della torcia olimpica dalla quale con alcune variabili estetiche riprende la foggia e le misure, è stata la prima al mondo a essere realizzata con tecnologie cosiddette rinnovabili: l'alimentazione è garantita completamente da moduli fotovoltaici che permettono l'accensione del "braciere" realizzato a LED ad alta efficienza controllati da microprocessori mediante funzioni random per una realistica simulazione della fiamma.
26 Stili di vita
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moda
Con Venette Waste la moda si veste di sostenibilità Una collezione tutta made in Italy per donne con forme “naturalmente biodiverse” Prodotti dalla culla alla culla: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma
Venette Waste è un’impresa relazionale: “il profitto non è un fine ma un mezzo per generare economia sana” L’idea nasce dalla designer italo-londinese Rossana Diana a partire da una riflessione sullo sperpero di beni nel settore della moda. Da qui, la volontà di ritrovare un equilibrio in un sistema economico basato sull’eccesso dei prodotti e dei costi. Nel 2004 la designer fonda così la Waste Couture, un’impresa che fa moda e che comunica attraverso blog e social network, fornendo consigli di stile, cultura e sostenibilità. Gli abiti vengono elaborati a partire da pregiati campionari tessili già esistenti, per creazioni che rispettano i valori di qualità e artigianalità. La creatività di Venette Waste si esprime attraverso la rivalutazione di prodotti, tessuti, accessori e packaging da ri-pensare: non si tratta semplicemente di ri-usare o riciclare, ma di riflettere su come ri-abilitare usi e cicli.
Attenzione a non farsi ingannare dagli affari a basso costo. È possibile ottenere bassi costi solo a scapito dell’ambiente e delle economie più deboli.
Ogni collezione deriva da un periodo di vita di un oggetto, che si rinnova costantemente alla ricerca di altri destinatari ed altri usi. È una moda che sceglie nuove strade per ricrearsi, tentando di valorizzare il materiale già esistente, senza sfruttare ulteriormente le risorse del pianeta. Un concetto produttivo a ciclo chiuso, definito in gergo “dalla culla alla culla”: si ritira un abito che non interessa più e lo si trasforma in un altro prodotto. Per la stilista è l’unico modo per creare una collezione che può davvero dirsi democratica e in grado di offrire un prodotto
di qualità ad un prezzo equo. Attenzione però a non farsi ingannare dagli affari a basso costo, poiché nella maggior parte dei casi è possibile ottenere bassi costi solo a scapito dell’ambiente e delle economie più deboli. La filosofia alla base delle creazioni della Waste Couture punta invece a dare valore all’economia dei territori e a proteggere l’ambiente e il sociale. La produzione rispetta i tempi e i luoghi necessari per un lavoro di qualità, andando ad intervenire sui costi di distribuzione e di stoccaggio. Ad essere esaltata dall’estro della Waste è soprattutto la donna, con tutte le sue forme “natural-
La scheda Chi è Venette Waste? È la “regina” dello spreco, come ama definirsi Venette Waste, stilista-cartoon che ha trasformato lo spreco in valore. L’eroina di una community -sempre più numerosaha proposto attraverso la collezione di abiti Waste Couture un modello innovativo di Made in Italy che fa della sostenibilità uno stile di vita. Dalle pagine dell’omonimo blog (www.venettewaste.com), Venette Waste racconta attraverso i comics la sua vita, presente e passata. Guidata dal falco Horus, il suo personale grillo parlante che dispensa saggi consigli, la stilista-fumetto apre il suo mondo immaginario e immaginifico alla moda, alla ricerca, alle innovazioni sociali, artistiche e commerciali. È la portavoce di una “guerrilla etica”, che lo scorso aprile, al grido di “non sprecare”, ha tappezzato Milano con volantini in carta riciclata. Tutti diversi, ognuno con dieci regole d’oro per vivere “sostenibile”. Perché il mondo glamour di Venette Waste è ricco di racconti, consigli per viaggi etici, letture, arte e cultura. Ma è anche occasione d’incontro, spazio per segnalazioni, ricette e innovazioni. Un universo per alimentare la cultura del bello e dare la possibilità alle donne di raccontarsi attraverso il proprio stile. Venette Waste Srl Via Lavoratori vittime del Col du mont, 24 11100 Aosta Ufficio Stile 20154 Milano - Via Melzi D’Eril 6 Tel: 02 39.40.00.27 info@venettewaste.com www.venettewaste.com
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Superato il sistema delle taglie. Ad essere esaltata dall’estro della Waste è soprattutto la donna, con tutte le sue forme naturalmente biodiverse.
In collaborazione con il Politecnico di Milano avviato un innovativo progetto di ricerca che permetterà di prendere con precisione la misura per l’abito, anche a distanza, valorizzando così le differenze tra donne. mente biodiverse”. La morbidezza delle linee e dei tagli degli abiti enfatizza le differenti silhouette.
Ogni vestito è una creazione a sé che guarda alle misure più che al sistema tradizionale basato sulle taglie. I capi sono pezzi unici o prodotti in serie limitata e non conoscono stagioni, ma solo occasioni per essere indossati. La filosofia che ispira la Waste Couture si allontana dall’idea della stagionalità del guardaroba, per riaffermare lo stile e ricercare nella cura della fattura la lunga vita del prodotto. A favore di uno shopping “eco”, gli abiti della collezione possono essere acquistati direttamente dal sito. Waste Couture ha infatti un corner dedicato all’interno di Yoo-
Semplice per chi vende: • Perchè puoi vendere tutto cio vhe vuoi, esponendolo gratiutamente nei nostri spazi espositivi • Potrai ricavare il 65% su arredamento, vecchi mobili. Il 50% su abbigliamento, oggettistica, libri, piccoli mobili, giocattoli, elettrodomestici, ecc. • Ti invieremo, direttamente a casa l’avviso dell’avvenuta vendita e la lista dei tuoi oggetti venduti • Potrai inoltre usufruire dei seguenti servizi: valutazione gratuite a domicilio senza alcun impegno trasporto veloce ed economico per il ritiro dei tuoi mobili.
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Grazie infatti al concetto di valorizzazione delle forme della donna, che supera lo schematico sistema delle taglie, in collaborazione con il Politecnico di Milano è stato avviato un innovativo progetto di ricerca che permetterà ad un calcolatore di prendere con precisione la misura dell’abito anche a distanza, nel rispetto della naturale biodiversità di ciascuna donna.
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Salute & Benessere
Scoprirsi mamma in acqua Continua il viaggio dell’ostetrica Giusy Carolei attraverso le specifiche proprietà dell’acqua L’acqua è la Madre per eccellenza, origine e generatrice di vita, principio cosmico femminile, anima del Mondo. Le donne in attesa di un figlio in modo naturale si avvicinano all’acqua proprio per queste sue caratteristiche. Il primo sviluppo della vita di ogni bimbo che sta per nascere avviene in un ambiente acquatico: il liquido amniotico che avvolge, nutre, protegge. Le specifiche caratteristiche del liquido amniotico, come la temperatura, il movimento e le sostanze biochimiche contenute, permettono di trasmettere tutti i messaggi più soffusi dell’animo materno. Ed ecco che il bambino attraverso l’acqua sperimenta, si esprime e comunica con la mamma in una relazione intima e sottile. Alcuni studiosi sostengono che l’esperienza vissuta dal bambino in acqua corrisponde proporzionalmente all’esperienza di una persona durante tutto l’arco della sua vita e che per tutta la sua vita una persona cerca di ricreare quelle sensazioni di benessere sperimentate nei nove mesi di gestazione!
Come vive un bimbo nel grembo materno? Provate a chiudere gli occhi, immaginate di essere immersi in un liquido caldo, trasparente, odoroso, avvolti da riflessi madreperla color rosso rubino… ascoltate: il battito del cuore materno, costante, rassicurante, a volte più lento a volte più veloce, il respiro e il movimento del diaframma, come un mantice che soffia e muove l’utero in un coccolamento continuo e ritmato, e poi dei borbottii irregolari: la voce, il suono, la tonalità, la cadenza che dal profondo del corpo della mamma, attutito dall’ac-
…dall’ombelico si svilupperà la memoria primordiale del vostro essere, quella memoria che diventerà poi istinto e vi permetterà di fare quelle scelte inspiegabili ma vitali…” qua, arriva grave e dolce... Immaginate poi di toccare l’acqua, di percepirla con la vostra pelle: è calda; provate ad accarezzarla e ad essere accarezzati …sentirete il vostro corpo, i confini del vostro corpo che l’acqua vi restituisce, morbidi, tondi, e il movimento lento, sospeso… Non siete soli, con voi in quest’ambiente c’è la compa-
gnia di un morbido cuscino adeso alla parete che si distingue per la sua consistenza e perché pulsa, pulsa anche del vostro battito, e attraverso un condotto speciale vi nutre di una sostan-
za che arriva direttamente nella vostra pancia portando informazioni biochimiche che vi mettono in contatto con la mamma… la potete sentire: percepite i suoi sentimenti attraverso l’adrenali-
na, l’endorfina, l’ossitocina ed altre sostanze che vi arrivano, state come sta lei in questo momento. Questo è il centro dello scambio, è da qui, dal vostro ombelico che si svilupperà la memoria primordiale del vostro essere, quella memoria che diventerà poi istinto e vi permetterà di fare quelle scelte inspiegabili ma vitali… La curiosità vi porta ad esplorare questo luogo magico e ricco di stimoli: giocate, esplorate, assaporate attraverso il liquido caldo i gusti dei cibi preferiti della mamma e vi preparate a conoscere il mondo che sta fuori. In realtà già distinguete le voci che provengono dall’esterno, hanno un’altra frequenza, un tono diverso... e poi il tocco del papà che arriva come un toc toc per non disturbare troppo ma a ricordare che c’è, voi lo avete già
riconosciuto e rispondete con un tocco simile, proprio lì dove lo avete percepito, come per rassicurarlo che va tutto bene. Siete nel vostro posto ideale, non c’è luogo migliore per voi.
Ecco, questo è in parte quello che il bimbo sperimenta, ma voi l’avete solo immaginato e magari ricordato! Cosa sarebbe provarlo realmente in acqua?
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traverso i sensi a ricordare un linguaggio dimenticato, riscoprirlo attraverso il canto dei delfini e delle balene, danzando ognuna con il proprio ritmo insieme al bimbo e all’acqua. E’ importante sperimentare il prendersi cura di una compagna come se fosse il proprio bimbo, con quella disponibilità del: ”Sono qui con te, per te, così come sei in questo momento” e durante il coccolamento osservare quel corpo, il viso che si distende, il corpo che si lascia fluttuare in acqua; segni di abbandono come risposta alla fiducia di quel gesto di accudimento. Altrettanto importante è sperimentare l’abbandono e la fiducia
Questo tipo di esperienza per la mamma in attesa permette un rilassamento, ripristinando il suo equilibrio psicofisico oggi spesso compromesso dai ritmi dell’attuale quotidianità. E’ importante che la mamma viva in gravidanza sensazioni di vitalità, leggerezza, pace interiore così da poterle trasmettere al bambino che vive con lei in simbiosi. E’ bello vedere le donne con il loro pancione giocare in acqua, imitare e presentare al gruppo i propri bimbi per come se li immaginano, vedere quanto sono 1 21/10/10 15.32 giàProgetto1_Layout diversi tra loro! Ritornare at-
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nell’abbraccio dell’altro, per sentire che nulla è realmente sotto il nostro controllo, ma il nostro corpo, prima della nostra mente, è in grado di seguire il flusso… della vita, proprio come succederà durante il travaglio, nei momenti di pausa tra una contrazione e l’altra. Provare l’abbandono e la fiducia è avvicinarsi al bimbo che trova sicurezza tra le nostre braccia, non per un capriccio ma per il contatto, il contenimento, il calore, il battito e il respiro della mamma che gli ricorda da dove è venuto. Così in acqua si ricrea quell’immagine di madre che contiene, a sua volta contenuta dalla Madre
Chi è... Giusy Carolei www.gcarolei.com Docente di Ostetricia Università degli studi Milano-Bicocca A Bergamo i corsi tenuti da Carolei in collaborazione con l’ostetrica Luana Fumagalli presso la piscina Siloe (www.nuotobergamoalta.it) sono i seguenti: Scoprirsi mamma in acqua: corso di accompagnamento alla nascita Come un pesce nell’acqua: corso di acquaticità neonatale La cura dell’acqua: percorso di accoglienza e rilassamento
Acqua simbolo del ciclo di vitamorte-vita. Ecco allora che una donna si scopre mamma in acqua sentendosi più sicura di sé delle sue competenze e di quelle del suo bambino e il desiderio dell’incontro cresce sempre più intensamente: si immagina il momento magico dello scambio di sguardi, di tocchi, di odori… e la voglia di esserci completamente. L’ostetrica è con te per sostenerti e farti scoprire nel tuo essere donna.
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Così Daniela mi scrive qualche giorno prima dell’arrivo di Viola la sua seconda figlia: “Che voglia Giusy!! Che voglia di quell’incontro! Non sto più nella pelle! Di quell’attimo in cui riesci a scendere (come mai più, credo) nella profondità della vita, a coglierne la fragilità, l’importanza, la delicatezza, la potenza. Spero solo di poterlo vivere al meglio.” Giusy Carolei
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Aimentazione
alimenti di stagione
Mangiamo frutta e verdura di stagione Frutta di stagione Gennaio/Marzo
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Arance, Kiwi, Mandaranci, Mandarini, Mele, Pere
La rubrica che vi invita a conoscere e gustare i frutti che la natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e meno impatto ambientale
Verdura di stagione Gennaio/Marzo
a cura di Duccio Colombo
Broccoli, Carciofi, Cavolfiori, Finocchi, Porri, Spinaci
Il kiwi
Il carciofo
Dissetante, rinfrescante, depurativo Vitamina C: più di arance e limoni Italia maggior produttore mondiale
Un ortaggio ricco di ferro e dal basso apporto calorico. Abbinabile con vini rosati o bianchi strutturati o… acqua
La storia del kiwi ha inizio nella valle del fiume Yang-tse in Cina, dove veniva chiamato "yangtao". Lo yangtao era considerato una prelibatezza alla corte dei grandi Khan che apprezzavano il suo sapore delizioso ed il suo colore verde smeraldo. Lo yangtao piccolo frutto marroncino, peloso esternamente e di un verde brillante all''interno con piccoli semi neri cresceva selvatico in forma di vite attorcigliandosi
Il carciofo è un antico, prezioso, prodotto della natura, che si mangiava comunemente sin dal tempo degli Egizi. Ortaggio tipico delle aree del Mediterraneo, continuò a essere apprezzato all'epoca dei Romani; notizie più certe sulla sua coltivazione in Italia risalgono al XV secolo, quando dalla zona di Napoli la coltura del carciofo si diffuse dapprima in Toscana (Caterina de Medici ne fu una grande
Il nome da un uccello della Nuova Zelanda. L'Italia ne produce 300.000 tonnellate attorno agli alberi. Tra il 1800 ed il 1900 il frutto venne conosciuto anche in altri paesi, tra cui la Nuova Zelanda, dove prese il nome di "uva spina cinese". La varietà della Nuova Zelanda fu poi portata negli Stati Uniti e lì cambiò il nome in "kiwi", dal nome dell'uccello nazionale della Nuova Zelanda. L’Italia è oggi il maggior produttore mondiale di kiwi (300.000 tonnellate su 800.000 globali). Il kiwi nostrano è reperibile sul mercato da novembre a giugno, mentre negli altri mesi si tratta di frutta proveniente dall'estero. Il kiwi è un membro della famiglia botanica Actinidia di cui fanno parte 400 differenti varietà. Le viti del kiwi
vengono fatte crescere su un graticcio. I frutti sono appesi sui lati come l'uva da tavola. Il sapore è un misto di pesca, fragola e melone con una consistenza morbida e succosa. Il kiwi è ricco di antiossidanti, vitamina C ed è una buona fonte di fibre, vitamina E e di potassio. È privo di grassi, di sodio e di colesterolo. Il kiwi contiene anche calcio, fosforo e magnesio. Ha spiccata azione dissetante e rinfrescante, è diuretico e depurativo. La resistenza della buccia e la grande quantità di clorofilla che si accumula all’interno della polpa proteggono il contenuto di vitamina C, facendone il frutto più ricco in assoluto: 70% in più dell’analogo peso di arancia. In cifre: ci sono 85 mg di vitamina C ogni 100 grammi di prodotto, mentre nelle arance e limoni la quantità varia tra i 50 e i 60 mg. Un buon kiwi si riconosce se presenta la buccia tesa, senza grinze e ammaccature. Al tatto deve risultare morbido, non eccessivamente duro. Si conserva a temperatura ambiente, in un luogo fresco e asciutto; si mantiene per 1 settimana circa. Se sono molto acerbi, per farli maturare più velocemente, riporli vicino alle mele.
favorisce la diuresi renale e regolarizza le funzioni intestinali. In cosmesi invece il succo svolge un'azione bioattivante, vivificante e tonificante per la pelle devitalizzata e foruncolosa. I carciofi possono essere cucinati in vari modi: alla romana, alla giudia, alla siciliana, fritti, etc. Quando sono giovani e teneri invece è consigliabile mangiarli crudi, tagliati a fettine, conditi con olio, limone e qualche fo-
Utilizzato fin dal tempo degli Egizi, piaceva a Caterina de Medici consumatrice) e successivamente in molte altre regioni. La parte commestibile della pianta è in realtà il fiore e il cuore centrale, chiamato "cimarolo": è il più ricercato e di conseguenza anche il più costoso, perché più tenero e con le foglie più seriate. Questo ortaggio è sempre stato considerato un rimedio per i più svariati problemi dell'organismo, perchè molto ricco di ferro, di buon valore nutritivo e di basso apporto calorico. Per la cultura popolare possiede virtù terapeutiche e salutari grazie alla ricchezza della sua composizione: sodio, potassio, calcio, fosforo, ferro, vitamine (A, B1, B2, C, PP), acido malico, acido citrico, tannini e zuccheri consentiti anche ai diabetici. Il carciofo è quindi tonico, stimolatore del fegato, sedativo della tosse, contribuisce a purificare il sangue, fortifica il cuore, dissolve i calcoli e disintossica. Inoltre grazie alla cinarina, una particolare sostanza amara contenuta nelle foglie, nello stelo e nell'infiorescenza, il carciofo svolge un'azione benefica sulla secrezione biliare,
gliolina di menta. Una volta cotti i carciofi devono essere consumati entro breve tempo. In frigorifero, con una temperatura di 0/1°C i carciofi si possono conservare per 30 giorni. I Carciofi sono molti duttili e accompagnano bene qualunque tipo di carne e anche molti pesci ma....con quale vino? Per il loro alto contenuto di ferro, lasciano in bocca un sapore quasi metallico ed è quindi molto difficile abbinarvi un vino, comunque i piatti che prevedono pasta o riso possono essere accompagnati da un rosato leggero, mentre i carciofi fritti e le frittate di carciofi si sposano bene con un vino bianco strutturato e morbido. I carciofi crudi accettano purtroppo solo l'acqua.
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Aimentazione
le ricette
La ricetta biologica del Villino di Erica
La ricetta di Lisca (scarti, avanzi e gustose ricette)
Carciofi ripieni di maionese di soia Dolcetti di bucce di kiwi all’avocado e gamberetti Dal libro di Lisa Casali: “La cucina a impatto [quasi] zero”, edizioni Gribaudo.
Preparazione Mondare e pulire l’interno dei carciofi. Cuocerli in abbondante acqua salata, con l’aggiunta del succo di mezzo limone. In un altro pentolino sbollentare i gamberetti per alcuni minuti in acqua salata. Nel frattempo preparare la maionese: in un frullatore mettere il latte, la panna, il sale, l’aceto ed il restante succo di limone. Accendere e dopo una trentina di secondi cominciare ad unire a filo l’olio…fino alla consistenza desiderata. Sbucciare l’avocado, schiacciare la polpa con una forchetta ed unirla poi delicatamente alla maionese. Unirvi anche una parte dei gamberetti, tritati grossolana-
mente. Servire sul piatto di portata i 3 carciofi, ripieni di maionese all’avocado e gamberetti e decorare con alcuni gamberetti interi. Ingredienti 3 carciofi 15 gamberetti mezzo avocado 100 gr. latte di soia 100 gr. panna di soia 1 limone sale 1 cl. aceto di mele 250/300 gr. olio mais o girasole
Preparazione Lavate e asciugate bene le bucce dei kiwi, irroratele con il succo di limone quindi passatele in un piatto cosparso di zucchero. Zuccherateli bene su entrambi i lati. A questo punto sono pronti per essere essiccati, evitando il forno elettrico (perché è la soluzione a più alto consumo energetico). La soluzione migliore è disporre le bucce su una gratella e lasciarle essiccare al sole o, in inverno, potete sfruttate il calore dei caloriferi. Qualunque modo scegliate ci vorranno dalle 4 alle 6 ore circa perché le bucce siano essiccate. Al calore lo zucchero si sarà leggermente caramellato e le bucce
saranno diventate dolci e croccanti: perfette come dolcetto a fine pasto. Se non le finite subito, assicuratevi che siano ben asciutte e conservatele in vasetti puliti con chiusura ermetica. In casa tengo un’infinità di vasetti di bucce candite in questa maniera (limone, cedro, arancia, carota, mela, pera) perché si mantengono a lungo e le preferisco alle solite caramelle. Ingredienti La buccia di 6 kiwi 3 cucchiai di zucchero Il succo di mezzo limone
Ai piedi dei colli di Città Alta, il Villino d'Erica è un fresco e accogliente ristorante, di cucina naturale preparata con prodotti biologici e biodinamici.
La cucina naturale incontra lo stile “organic chic”
RISTORANTE - PIZZA ALTA QUALITÀ - IL VILLINO D'ERICA - Via Sombreno, 31 - VALBREMBO Località Fontana (BG) Tel. 035.527736
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32 Alimentazione
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Torre Boldone
Cooperativa Aretè modello di impresa per il Ministero delle Politiche Agricole In vent’anni 220 inserimenti lavorativi di detenuti e persone svantaggiate Prima comunità del cibo Terra Madre–Slowfood nella bergamasca “Aretè è la costruzione di un modello d’impresa agricolo con finalità sociali.” Una sfida che sembrava impossibile vent’anni fa, e che forse sembra impossibile anche oggi. Eppure la cooperativa sociale Aretè di Torre Boldone, fondata nel 1987 dal presidente Oliviero Arzuffi, insieme a don Vittorio Nozza (attuale direttore nazionale Caritas Italiana) è riuscita nell’intento di conciliare solidarietà e imprenditorialità, attraverso il reinserimento lavorativo di detenuti e di soggetti con disagio psichico. A fare da trait d’union tra questi due aspetti di solidarietà-imprenditorialità, una scommessa che può dirsi vinta: il valore riabilitativo del lavoro della terra. Lavorare la terra, infatti, permette di vedere la propria fatica crescere e dare frutto e questa esperienza è in sé appagante e rigenerante. A maggior ragione se la scelta è quella dell’agricoltura biologica, perché parte da presupposti di qualità del prodotto, salvaguardia della salute dell’uomo e dell’ambiente. Grazie a questa scommessa vincente la cooperativa Aretè dal 1987 ad oggi ha reinserito nel mondo del lavoro ben 220 persone collaborando in stretta sinergia con enti pubblici e realtà private come Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, Asl, Ospedali Riuniti, Carcere di Bergamo e Amministrazioni comunali di riferimento, nonché con l’istituto Palazzolo, l’Opera Pia Caleppio Ricotti, Kcs Caregiver, il Creberg e atre associazioni di categoria. In vent’anni di attività economica la cooperativa ha ormai superato i 2 milioni di euro di fatturato e attualmente dispone di circa 5 ettari di terreno coltivato e attrezzato con impianti irrigui, macchinari agricoli e uno stabile di 1300 metri quadrati per lo stoccaggio e la distribuzione dei prodotti. Oltre
alla mera attività agricola Aretè affianca l’attività commerciale di distribuzione e vendita all’ingrosso di frutti e ortaggi biologici certificati, di propria produzione o acquistati da produttori locali o dal circuito nazionale e internazionale. I destinatari possono essere i negozi specializzati, mense e ristorazione scolastica o gruppi di acquisto solidali (Gas). È attivo nella sede anche un punto vendita al dettaglio dedicato ai privati. Di crescente importanza l’attività di educazione ambientale e alimentare, fatta attraverso l’associazione “Amici di Aretè” all’interno delle scuole di ogni ordine e grado. Molte di esse ormai provengono da tutta la Lombardia per una visita alla cooperativa di Torre Boldone, dove i visitatori possono sperimentare un la-
boratorio del gusto di Slowfood con degustazione prodotti locali e artigianali. Proprio la filosofia dell’agricoltura biologica, che non ricerca a tutti i costi la mas-
sima produttività, ma considera la terra un elemento prezioso con bisogni e tempi da rispettare, ben si sposa con la costituzione della cooperativa come Comunità del cibo Terra Madre – Slowfood, associazione con cui la cooperativa collabora ormai da diversi anni e che l’anno scorso ha portato Aretè a Torino al Salone internazionale del Gusto il 23 e 24 ottobre 2010. L’attività di sensibilizzazione nelle scuole, tra gli operatori e nella società civile, e la promozione dell’elevato valore sociale e imprenditoriale dell’esperienza di Aretè è supportata da alcuni
mesi anche dallo stesso Ministero delle Politiche Agricole, che attraverso uno specifico progetto centrato sulla cooperativa bergamasca intende promuovere su scala nazionale la “Costituzione di un modello di impresa agricola con finalità sociali” che contempli proprio la filiera corta e biologica da un lato e l’inserimento di soggetti svantaggiati dall’altro. Un lusinghiero riconoscimento per l’esperienza fin qui maturata, che d’altra parte impegna Aretè a sviluppare ulteriormente la sua originale proposta di capacità imprenditoriale, qualità alimentare e socialità responsabile.
La scheda La cooperativa Aretè è associata all’Aiab (associazione italiana agricoltora biologica) e i prodotti sono certificati Icea (Istituto per la certificazione etica e ambientale). La sede si trova in via Imotore 26 a Torre Boldone (BG). Per contatti Tel. 035/341355 - Fax 035.352978 direzione@aretecoop.it www.aretecoop.it I numeri 24 > gli anni d’attività 220 > le persone svantaggiate reinserite dal 1987 5 ettari > l’area coltivata 1300 mq > l’area coperta 70 tonnellate > gli ortaggi coltivati nel 2010 2 milioni > circa il fatturato 2010
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Green Economy
La green economy si tinge di blu 100 milioni di posti di lavoro grazie alla “biomimetica”: copiare dalla natura per ricreare processi naturali fisici e chimici ecocompatibili di Mario Salomone L’economia verde che più verde non si può? È quella… blu. “Blue economy” è, infatti, il termine coniato da Gunter Pauli per indicare processi produttivi che imitano la natura, risparmiando energia e materia prima. In natura non esistono scarti, sprechi o rifiuti: tutto si ricicla ed è in perenne trasformazione. Così si dovrebbe fare in economia, afferma Pauli, che alla economia “naturale” ha dedicato un sito web (www.blueeconomy.de) e un libro da poco tradotto in italiano dalle Edizioni Ambiente (Blue economy. Nuovo rapporto al Club di Roma. 10 anni 100 innovazioni 100 milioni di posti di lavoro). Il libro presenta le idee più innovative per sviluppare un’economia del 21° secolo competitiva, con basse emissioni di carbonio. L’idea è la “biomimetica”, cioè l’impegno per riprodurre i processi fisici, chimici e biologici degli ecosistemi, che hanno consentito alla vita sul pianeta di evolvere per miliardi di anni. Imparando dalla natura, sostiene Pauli, è possibile supe-
rare un’economia ormai obsoleta che non sa dare risposte ai problemi creati della globalizzazione, è possibile sviluppare una imprenditoria diffusa, salvaguardare paesaggio e diversità biologica, valorizzare la tradizione culturale locale e infine promuovere la qualità dell’ambiente. Il tutto potrebbe portare nel giro di pochi anni a ben 100 milioni di nuovi posti di lavoro in tutto il mondo. Considerando la gravità della attuale crisi sia ecologica sia finanziaria ed economica, le soluzioni raccolte da tutte le parti del mondo da una équipe internazionale di scienziati possono dunque essere la classica manna dal cielo. Le cento migliori sono presentate in questo volume (ma il team degli Stati Uniti ha individuato ben 2.134 soluzioni possibili). Il libro di Pauli è un’ulteriore tappa di un cammino da lui intrapreso ormai molti anni fa, nel 1994, quando all’Università delle Nazioni Unite di Tokyo lanciò un progetto di economia non a emissioni ridotte, ma addirittura a “zero emissioni”. Il suo impegno per la sostenibilità era però
iniziato nel 1978, quando, all’età di 22 anni, aveva conosciuto l’italiano Aurelio Peccei, il fondatore del Club di Roma e promotore di una serie di “rapporti” sui maggiori problemi del nostro tempo. Il primo rapporto al Club di Roma, entrato nella storia del Novecento, uscì nel 1972. Intitolato (nella traduzione italiana) I limiti dello sviluppo, dimostrò, calcolatori elettronici alla mano, che non è possibile una crescita illimitata in un pianeta finito. Peccei credeva nei giovani (sognava un movimento di rinnovamento creativo del pensiero guidato da giovani al massimo trentenni) e, sotto la guida di Peccei, Gunter Pauli non smise più di chiedersi come contribuire a una società umana più felice e “sostenibile”, scoprendo che la risposta è sotto gli occhi di tutti.
“«Blue economy» è il termine coniato da Gunter Pauli per indicare processi produttivi che imitano la natura, risparmiando energia e materia prima.” Il segreto? Facile, dice Pauli: non si tratta di fantascienza, ma di copiare “tecnologie” esistenti in natura, frutto di quel grandioso processo di invenzione che è l’adattamento di piante e animali ad ambienti diversi, che hanno permesso a milioni di specie di sopravvivere anche nelle condizioni più difficili e ostili. Tecnologie unite a un altro principio naturale cui si è già accennato: perché lo sviluppo possa continuare, in un pianeta dalle risorse non-infinite (tranne l’’energia solare, che ci arriva in abbondanza e continuerà ad arrivare fino a che non si spegnerà la stella Sole), non ci devono essere rifiuti, ma tutto deve rientrare continuamente in circolo.
Chi è... Mario Salomone, sociologo dell’ambiente, si è laureato a Torino con una tesi in Filosofia Teoretica su “Uomo e natura nella società tecnologica”. È professore aggregato di Politiche territoriali e sostenibilità all’Università di Bergamo e membro del Collegio didattico della Scuola di Dottorato in Antropologia ed epistemologia della complessità. Dirige il mensile “.ECO, l’educazione sostenibile” ed è direttore responsabile del semestrale scientifico internazionale “Culture della sostenibilità”. È membro, tra l’altro, del Comitato scientifico nazionale italiano UNESCO del Decennio delle Nazioni Unite per l’educazione allo sviluppo sostenibile (2005-2014) e Segretario Generale della rete internazionale WEEC (World Environmental Education Congress). È autore di numerosi articoli, saggi, romanzi e racconti. Con il romanzo Messaggio dal futuro (Giunti, 1998) ha ottenuto la segnalazione al Premio Legambiente “Un libro per l’ambiente”.
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Blu economy: dal laboratorio della natura lo spunto per costruire edifici che restano freschi o creare rasoi da barba con lama di seta Vediamo in concreto cosa significa “economia blu”. Queste tecnologie scoperte dal Laboratorio “Natura” Gunter Pauli le ha già applicate in vari paesi, altre sono note e disponibili ma non vengono ancora messe in pratica per pigrizia mentale, per inerzia delle vecchie abitudini o perché vengono nascoste da chi è interessato a mantenere sistemi produttivi superati, che distruggono energia e materie prime.
A sinistra: dal geco lo spunto per fabbricare adesivi che aderiscono alle pareti. Sopra: un termitaio gigante. A fianco: le termiti al lavoro
Si tratta, ad esempio, di costruire edifici in Africa che restano freschi imitando il sistema con cui le termiti costruiscono i termitai o di fabbricare adesivi che simulano il meccanismo con cui il geco aderisce alle pareti. In fondo, intuizioni del genere hanno avuto dei precursori: settanta anni fa l’ingegnere svizzero George de Mestral inventò il Velcro osservando gli uncini naturali dei semi di bardana che gli rimanevano attaccati ai vestiti durante le scampagnate. Gunter Pauli elenca una serie di sistemi per produrre elettricità “dolce” alternativi al solare o all’eolico: il differenziale di pH (un albero produce corrente elettrica grazie al differenziale tra il suo pH e quello del terreno), il differenziale termico (in Germania, il Fraunhofer-Institut für Physikalische Messtechnik ha sviluppato un metodo per sfruttare l’elettricità che deriva dal natu-
rale calore corporeo costruendo sistemi elettronici completi che non hanno bisogno né di batterie interne né di collegarsi alla rete di alimentazione), la pressione (gli accendini piezoelettrici funzionano così), la gravità. Un altro esempio di Pauli è il rasoio da barba, un caso onnipresente (e sconosciuto) del consumo insostenibile. Ogni anno, infatti, insieme ai dieci miliardi di rasoi monouso vengano gettate in discarica 250.000 tonnellate di costoso metallo: le lamette da barba (e ormai in un
seta può sostituirsi all’estrazione dei minerali, riducendo sensibilmente le emissioni di carbonio e persino sequestrandolo. «A 200 dollari per ogni chilo di seta lavorata, ogni rasoio con lama di seta costerebbe meno di un dollaro, eppure il suo rendimento e al tatto è analogo alle moderne versioni industriali». La tecnologia c’è già, è solo questione di tempo e avremo rasoi con la lama di seta anziché in acciaio. Bastano solo un po’ di creatività e l’ottimismo di Pauli e degli innovatori come lui.
“Un rasoio fatto con la seta fende i peli senza tagliare la pelle grazie alla cheratina” rasoio ce ne sono anche cinque o sei) utilizzano ferro, carbonio, silicio, manganese, cromo e molibdeno e uno strato finale di titanio. L’alternativa? La seta, dice Gunter Pauli. «Un rasoio fatto con la seta fende grazie alla cheratina i peli senza tagliare la pelle, facendo roteare sulla superficie cutanea centinaia di sottilissimi fili, di fatto una versione in miniatura di un tosaerba a mano». La
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Green Economy
Greenwashing: non è tutto verde ciò che luccica Prati in fiore? Consumatori aprite gli occhi! Il 95% dei prodotti “lavati col verde” nascondono comunicazioni ingannevoli o irrilevanti “Lavare o dipingere la propria merce di green quindi, non solo offre un colore alla moda, ma consente di vendere di più e a maggior prezzo.” Siamo entrati nel secolo della green economy. In questi anni, che qualcuno paragona a quelli della rivoluzione industriale, ogni settore è caratterizzato da una forte innovazione e competizione: dal punto di vista del marketing, numerose sono le sfide in corso per accreditarsi in termini di maggior valore aggiunto, in particolare in relazione a sempre migliori standard di sostenibilità ambientale. Prati in fiore, mari azzurri, montagne che si stagliano in un cielo azzurro e terso, sono immagini ricorrenti nelle campagne pubblicitarie. Il semplice impiego di scenari di questo genere per motivi pubblicitari non è certo un elemento deplorevole in sé, né è sufficiente per poter parlare di “greenwashing”, ma in molti casi il passo è breve. Vediamo perché.
Greenwashing, termine anglosassone traducibile letteralmente con «lavare col verde», indica la pratica di alcune aziende di millantare per i loro prodotti qualità ecosostenibili e benefici ambientali non corrispondenti spesso alla più complessa realtà dei fatti. Come ha evidenziato una recente ricerca di Gfk Eurisko del 2009, i cittadini italiani ritengono l’ambiente un fattore importante nella scelta dei prodotti che acquistano e nel 65% dei casi si dicono “molto o abbastanza disposti” a spendere qualcosa in più per un prodotto “ecosostenibile”. “Lavare” o “dipingere” la propria merce di “green” quindi, non solo offre un colore alla moda, ma consente di vendere di più e a maggior prezzo. Ne consegue il proliferare di messaggi pubblicitari che richiamano tematiche ambientali anche per i prodotti che a rigor di logica verrebbe da considerare assai poco ecologici. Le diciture dotate di prefisso «eco» presenti sulle etichette (eco-friendly, eco-compatibile, eco-sostenibile etc...) attraggono la nostra attenzione e indirizzano i nostri acquisti, anche se spesso in modo superficiale ed istintivo. Il greenwashing è dunque una pratica spesso volon-
taria (ingannevole), ma a volte può essere anche involontaria, ovvero scaturita dalla scarsa competenza e cultura prestata dal produttore. In ogni caso si tratta di un fenomeno da contrastare con decisione, infatti, una volta scoperto “l’inganno”, il consumatore perde fiducia in generale nelle pubblicità in favore dell’ambiente, si sente comprensibilmente preso in giro e diventa scettico a priori: si perde quindi l’opportunità di avere consumatori che favoriscono coscientemente quei prodotti e quelle aziende che adottano soluzioni veramente “green”. Nell’era del web però il consumatore ha qualche strumento in più per tutelarsi. Sono sorti siti internet che si propongono di fare chiarezza circa i diversi claim pubblicitari e circa la pletora di marchi che contrassegnano prodotti venduti come “amici dell’ambiente”: un sito è ad esempio www.ecolabelling.org, mentre sul sito di TerraChoice, una società nordamericana di marketing ambientale (www.sinsofgreenwashing. org), è pubblicato l’elenco dei 7 peccati del greenwashing: 7 “errori” che chi cerca di vendere un prodotto non dovrebbe compiere, a meno che non voglia volutamente dare una falsa immagine della propria merce, spacciandola per ecologicamente corretta.
Nel 2010 i consulenti di Terra Choice hanno preso in esame più di 2000 prodotti, dalla saponetta al televisore, che presentavano affermazioni «verdi» e
hanno trovato che ben il 95 per cento si era macchiato di almeno uno dei 7 peccati, un valore altissimo e comunque in discesa rispetto all’anno precedente.
La scheda AssoSCAI AssoSCAI, è un’associazione nata nel 2006 per creare uno stretto connubio tra competitività e qualità ambientale. L’associazione riunisce imprese di ogni settore e dimensione note per la loro attenzione allo sviluppo di strategie e programmi di qualificazione ambientale, che in questo contesto scambiano esperienze e condividono strategie per affrontare le sfide della green economy. Al fine di venire incontro alle esigenze degli associati, AssoSCAI ha sviluppato un sistema di qualificazione che aiuta le imprese a promuovere i propri prodotti senza il rischio di incappare in pratiche di greenwashing. Il sistema basato sull’applicazione dello standard internazionale ISO 14021 accompagna le imprese nella scelta degli elementi, e quindi delle asserzioni ambientali, caratterizzanti il prodotto. In questo modo le imprese da un lato sono indirizzate verso l’innovazione ambientale e dall’altro facilitate nella promozione e nel marketing di soluzioni ecologicamente preferibili. L’Associazione in quest’azione di indirizzo è sostenuta dagli istituti di ricerca più autorevoli in Italia in questo campo, come ENEA e il consorzio universitario C.E.Si.S.P. La prima Etichetta Ambientale AssoSCAI è stata realizzata da una PMI, Palm SpA. L’azienda in seguito all’adozione di questa etichetta ha migliorato la visibilità delle iniziative intraprese per valorizzare le proprie scelte in ottica di ecosostenibilità, incrementando il proprio portafoglio clienti. Per ulteriori informazioni visita il sito www.assoscai.it.
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I sette peccati capitali del greenwashing. 1 >Peccato di trade off nascosto
E’ il peccato più diffuso, riguarda gli annunci che evidenziano una sola caratteristica, pensando che sia sufficiente a caratterizzare come ecologico l’intero prodotto. Un esempio classico è quello della carta, che non per il solo fatto di provenire da foreste ben gestite e certificate può dirsi sostenibile, senza tener conto di tutto il processo di produzione della carta stessa che implica impatti ambientali altrettanto significativi.
2 >Peccato di mancanza di prove
Il secondo tipo di peccato è la mancanza d’informazione e prove documentabili a supporto di un claim. È il caso di prodotti che vantano percentuali di prodotto riciclato senza fornire certificazioni da parte terza indipendente (un Ente di Certificazione) o elementi oggettivi di verifica.
3 >Peccato di vaghezza
Il terzo peccato si riferisce alla vaghezza di significato dei messaggi. Un claim come “All natural” vuol dire ben poco se si tiene conto che anche l’arsenico, la formaldeide e il mercurio sono “naturali” – ma velenosi!
4 >Peccato di irrilevanza
Il quarto peccato è quello dell’irrilevanza, per cui un messaggio pubblicitario può essere vero, ma non significativo per poter definire quel prodotto un prodotto ecologico.
5 >Peccato del minore dei mali Gli esperti di comunicazione fanno il loro mestiere: solleticano l’attenzione e l’interesse del potenziale compratore per vendere sempre più. Dall’altra parte però ci deve essere anche il consumatore, o meglio consum-attore, privato o professionale che sia, che deve fare la propria parte e giocare il proprio ruolo in questa partita: essere sempre più critico e informato nei confronti di ciò che acquista, per costruire un mercato più etico e veramente green-oriented, al di là di telegenici prati in fiore e mari cristallini. Gianluca Donato Segretario AssoSCAI
Un sito per denunciare chi si colora di verde! I consumatori, sempre più critici ed attenti, hanno oggi uno strumento in più per informarsi e per informare gli altri utenti su aziende o prodotti che fanno “greenwashing”. Una comunità di persone infatti quotidianamente mette in rete, attraverso il sito greenwashingindex.com, denunce relative a questa pratica scorretta di fare comunicazione e business.
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Il quinto peccato è il cosiddetto minore dei due mali, che tende ad enfatizzare un dato vero, ma significativo unicamente all’interno di una categoria di prodotti, di per sè fortemente impattanti sull’ambiente. Per esempio, che un’auto sportiva abbia i consumi più ridotti della sua categoria non è un grande vantaggio per l’ambiente quando quella tipologia di vettura immette nell’ambiente una quantità di anidride carbonica doppia o tripla rispetto ad un’utilitaria.
6 >Peccato di falsità
Il sesto peccato è quello di aziende che diffondono messaggi semplicemente falsi, ma fortunatamente questo risulta il peccato meno diffuso.
7 >Peccato di "panzana"
L’ultimo peccato, il settimo, è l’autocertificazione della propria sostenibilità, con l’autoproduzione di eco-etichette fasulle e/o autoreferenziali, che non sono quindi verificate da terze parti o enti di certificazione riconosciuti per la verifica delle asserzioni.
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Green Story
Grafinvest, da operaio a imprenditore nella Green Economy Per la tipografia di Bergamo lo sviluppo sostenibile è un fattore distintivo e competitivo di successo E’ quella di Carlo Malerba, 40 anni sposato con un figlio di 13 anni, e della sua tipografia, o meglio “ECOTIPOGRAFIA”, la Grafinvest Srl di Bergamo, la green story che vi vogliamo raccontare in questo numero. E’ la storia di un giovane imprenditore che, dopo avere fatto la gavetta e maturato esperienza per anni come dipendente in diverse aziende grafiche, decide nel 1995 di fare il grande salto: mettersi in proprio. Già questo sarebbe un buon motivo per raccontarvi la sua storia, perché in un’Italia bloccata come quella degli ultimi decenni, un’Italia che non offre opportunità professionali ai giovani, dove è quasi impossibile fare il salto sociale da una classe all’altra, per cui chi nasce figlio di operai spesso fa l’operaio (o ancor peggio: ai nostri giorni fa il precario), una nazione in cui dilaga il nepotismo e per cui i lavori si passano da padre in figlio senza regole e soprattutto senza meriti, beh, in quest’Italia, lui ce l’ha fatta. Ci è riuscito con le sue gambe, un passo per volta e mai più lungo della gamba, perché sapeva bene che se inciampava e le cose non fossero andate bene, non ci sarebbe stato nessuno a coprirgli le spalle! Ma la storia non si limita a questo. In un settore di forte competizione nella nostra provincia come quello delle aziende grafiche, un settore che richiede continui investimenti per poter mantener il passo del mercato, Malerba ha saputo innovarsi, facendo della sostenibilità ambientale un fattore distintivo e competitivo in un settore, tra l’altro, che non si può certo definire “ecologico”. Perché chi è stato in una tipografia, ricorda bene il forte odore di inchiostri e solventi che pervade tutto l’ambiente e poi c’è ovviamente il grande consumo di carta. Quindi come coniugare tutto questo con lo sviluppo sostenibile? Come si può associare il consumo degli alberi, il simbolo per antonomasia dell’ambiente e della natura, ad un concetto di azienda “green”?
Carlo Malerba, Titolare di Grafinvest Srl.
Lo abbiamo chiesto al diretto interessato, Carlo Malerba, che ci ha aperto le porte della sua azienda e che da ora chiameremo semplicemente Carlo, perché nonostante il suo aspetto impeccabile in abito completo e cravatta, è sempre un ragazzo come noi, alla mano e sempre molto cortese. Carlo, partiamo dall’inizio, come mai decidi di investire in sostenibilità? I motivi sono diversi, il principale è sicuramente una coscienza ambientale personale e il desiderio di lasciare a mio figlio non tanto un’azienda – se avrà voglia e gli piacerà potrà continuare la mia attività, altrimenti
nitori, clienti,ecc.), per cui non faccio mistero che dietro a questa scelta ci sono anche delle logiche di business e marketing, prima tra tutte il desiderio di differenziarsi dai competitor in un mercato iper-competitivo come quello degli stampati a Bergamo. Abbiamo e stiamo investendo molto in comunicazione per raccontare e spiegare quello che facciamo e oggi possiamo dire di avere una nostra identità ben specifica e riconosciuta nel mercato. Quale è il vostro approccio alla sostenibilità? Banalizzando si può dire che il nostro business è “tagliare gli alberi” e questo stato di cose non
impatto ambientale, senza che questo pregiudicasse la qualità del prodotto finito, perché non dimentichiamo che vendiamo stampati, che rappresentano l’immagine dei nostri clienti! Come hanno risposto i vostri fornitori? Il lavoro, la ricerca ed i test sono stati lunghi ed impegnativi, ma anche stimolanti. In alcuni casi per favorire soluzioni più sostenibili abbiamo dovuto abbandonare i nostri vecchi fornitori – il caso dell’energia per esempio -
troverà la sua strada da solo, come ho fatto io – ma piuttosto il desiderio di lasciargli un mondo sano dove poter vivere. E gli atri motivi? Un’impresa per essere sostenibile deve fare utili, per generare valore per i propri stakeholder (soci, dipendenti, for-
può cambiare. Ci siamo quindi domandati come poter ridurre l’impatto ambientale del nostro ciclo produttivo per poter così offrire ai nostri clienti strumenti di comunicazione più ecologici. Abbiamo aperto un tavolo di lavoro e di discussione con i nostri fornitori per chiedergli delle soluzioni e dei prodotti a minor
ma in generale devo dire che anche loro sono stati ben contenti di intraprendere questa strada con noi. Ma in concreto perché vi definite una ECOTIPOGRAFIA? Come detto siamo in grado di offrire stampati a più basso impatto ambientale perché abbiamo implementato una green supply chain, una catena di fornitura verde. Nello specifico utilizziamo energia verde certificata proveniente da fonti
La scheda Grafinvest Srl Direzione e prestampa Via G.B. Moroni, 237 a Bergamo Tel 035.259185 - info@grafinvest.it - www.grafinvest.it Produzione: Via Piave, 31 a Treviolo (BG)
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Riconoscimenti da Legambiente e Confindustria Bergamo per lo sviluppo sostenibile Grafinvest ha ricevuto nel 2009 il premio “innovazione amica dell’ambiente” assegnato da Legambiente e Regione Lombardia per il suo impegno ambientale nel perseguire uno sviluppo sostenibile del proprio business. Nel 2010 è stata finalista, nella categoria “Ambiente e Energia” del premio “Odysseus” assegnato da Confindustria Bergamo.
ECOTIPOGRAFIA, le “Best practices” di Grafinvest > Utilizzo di energia verde certificata, proveniente da fonti rinnovabili. > Utilizzo di carte riciclate o certificate FSC > Utilizzo di inchiostri vegetali > Utilizzo di impianti produttivi a basso impatto ambientale > Imballi riciclati e/o ecologici > Compensazione delle emissioni di CO2 “stampa climaneutral”
rinnovabili da filiera corta; utilizziamo carte riciclate o certificate FSC, proveniente cioè da foreste certificate gestite in maniera responsabile; stampiamo con inchiostri a base vegetale anziché a base minerale, con impianti produttivi a basso impatto ambientale, che riducono l’utilizzo di energia e di solventi e sostanze chimiche, riducendo di conseguenza la produzione di rifiuti pericolosi; imballiamo gli stampati in packaging riciclati o ecologici. Per i clienti più virtuosi siamo in grado di offrire prodotti ad impatto zero, vale a dire che attraverso un software siamo in grado di calcolare le emissioni di CO2 causate dalla produzione di ciascuna commessa e di compensarle con l’acquisto di crediti di CO2 in paesi in via di sviluppo. Davvero un bel percorso, ma è vero che il prodotto ecologico costa di più ed ha una qualità inferiore?
Vogliamo sfatare una volta per tutte il mito che il prodotto ecologico, riciclato, biologico, costa di più: da noi di Grafinvest non è così! Lo stampato ecologico ha lo stesso prezzo di quello tradizionale e stessa cosa dicasi per la qualità, anche agli occhi dei più esperti non vi sono differenze. Quali altre idee verdi avete in serbo? Da settembre dell’anno scorso ci siamo trasferiti con la produzione a Treviolo in un nuovo capannone che abbiamo completamente rivestito con un cappotto per l’isolamento termico. In questi giorni è iniziata l’installazione sul tetto dell’immobile di un impianto fotovoltaico da 20 kW, questo ci permetterà di abbattere ulteriormente le nostre emissioni di CO2. Anche nell'illuminazione dell'insegna abbiamo posto attenzione, adottando una tecnologia a led a basso
consumo energetico. E poi …? E poi abbiamo lanciato da gennaio una campagna di rottamazione degli stampati. E’ un nostro progetto dove rottamiamo i vecchi stampati che i clienti non utilizzano più perché ormai superati, riconoscendogli un ecoincentivo di 4 euro al chilo di carta da rottamare a fronte però di nuovi stampati realizzati rigorosamente “green”! Da un lato ritiriamo la carta e l’avviamo ad un corretto percorso di riciclo, dall’altra informiamo ed educhiamo i clienti sull’importanza di scegliere prodotti etici a basso impatto ambientale offrendogli stampati ecologici. E’ proprio il caso di dirlo, qui alla Grafinvest ne fanno davvero di tutti i colori, ma soprattutto verdi! Marco Rossi
Ecoincentivi per la rottamazione dei vecchi stampati E’ l’ultima idea di Grafinvest, la rottamazione dei vecchi stampati che sono ormai inutilizzabili perché superati. Grafinvest offre 4 euro per ogni chilo di vecchi stampati consegnati, a fronte della stampa di nuovi, ma a patto che siano rigorosamente ecologici secondo il processo produttivo a basso impatto ambientale implementato da Grafinvest. I vecchi stampati se riutilizzabili anche in minima parte vengono tagliati ed incollati come blocchi per essere poi regalati alle scuole, oppure se non riutilizzabili vengono avviati ad un corretto percorso di riciclo.
Stampati a basso impatto ambientale Grafinvest offre alla propria clientela strumenti di comunicazione a basso impatto ambientale che vanno dal biglietto da visita al foglio lettera, dal volantino al blocco notes, dal catalogo alla brochure, dal calendario agli adesivi e tutto quello che è realizzato in carta stampata.
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Numero 02 - Gennaio/Febbraio 2011
Energie Rinnovabili
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fotovoltaico: installazioni
Fotovoltaico, in Italia nel 2010 raddoppiata la potenza installata rispetto al 2009 Il fotovoltaico piace sempre di più agli italiani che godono degli incentivi tra i più alti d’Europa 114,1
Basta guardarsi attorno ed alzare lo sguardo per vedere un impianto fotovoltaico installato sul tetto 255 di una casa19505 o su quello di un capannone. Una tendenza generalizzata più o meno in tutta Italia: sono infatti ben 128.419 gli impianti installati nella nostra penisola. Da 9934 nord a sud l’energia prodotta dal sole piace agli italiani, sicuramente agevolati e stimolati nell’investimento dai forti incentivi, tra i 1467 più alti d’Europa,
invece il fotovoltaico si è sviluppato molto 15443 anche a livello residenziale con impianti di 6853 minore grandezza. Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) 6841 prevede per il 2011 un ulteriore incremento sia degli impianti installati che della potenza, nonostante il nuovo Conto Energia en11768 trato in vigore dal 1° gennaio 2011 prevede delle tariffe incentivanti ridotte rispetto a quelle precedenti. 4802 2654
67
249,7
3,2
261
232,3
162,9
132,2
12,9
7813
46,6
100,4
12,4
415
3205
60,8 480,5
8429
6838
72,3
7401
162
3423
39,9
66,6
1448
45
3019
108,2
6906
Potenza (MW) installata per regione al 31/122010
Italia
2.430
Totale potenza [MW] messi a disposizione dal governo attraverso il cosiddetto Conto Energia. Tant’è che a fine 2010 si registra una potenza installata rispetto all’anno precedente più che raddoppiata, passando dai 720 MW del 2009 a più di 1.500 MW del 2010. Nel nostro bel paese attualmente abbiamo installato una potenza totale di 2.430 MW. E’ la soleggiatissima Puglia a guidare questa virtuosa classifica con una potenza installata di 480 MW addirittura quasi doppia di quella della Lombardia che con i suoi 261 MW è seconda, tallonata da vicino dal Veneto e dall’Emilia Romagna rispettivamente con 250 MW e 232 MW. Fanalino di coda, ampiamente staccata con i suoi 3,2 MW, è la Valle d’Aosta, che a causa della sua conformazione morfologica montuosa si presta poco a questo tipo d’applicazione. E’ curioso verificare invece come nelle prime posizioni la classifica si ribalta completamente se si prende come parametro il numero di impianti installati anziché la potenza. Con questo ordine è infatti la Lombardia, con i suoi 19.505 impianti, la prima della classe, seguita dal Veneto (15.443), Emilia Romagna (11.768), Piemonte (9.934) e finalmente la Puglia con i suoi (8.429). Da questi dati si evince che in Puglia sono stati installati meno impianti, ma di dimensioni maggiori rispetto alle altre regioni, dove
128.419
Situazione impianti fotovoltaici installati in Italia al 31 dicembre 2010 Totale Nazione
Totale impianti installati
Numero
Potenza [MW]
ABRUZZO
2654
46,6
BASILICATA
1448
39,9
CALABRIA
3019
45
CAMPANIA
3423
66,6
EMILIA ROMAGNA
11768
232,3
FRIULI VENEZIA GIULIA
6841
67
LAZIO
7401
162
LIGURIA
1467
12,9
19505
261
MARCHE
4802
132,2
MOLISE
415
12,4
PIEMONTE
9934
162,9
PUGLIA
8429
480,5
SARDEGNA
6838
72,3
SICILIA
6906
108,2
TOSCANA
7813
100,4
TRENTINO ALTO ADIGE
6853
114,1
UMBRIA
3205
60,8
255
3,2
15443
249,7
128.419
2.430
LOMBARDIA
VALLE D'AOSTA VENETO TOTALE NAZIONALE Fonte dati GSE
15443 255
6853
19505
3,2
6841
162,9
9934
11768
1467
4802
12,9
2654
7813
100
415
3205
8429
6838
72,3
7401
1448
3423
3019
6906
Numero di impianti installati per regione al 31/12/2010
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41
Numero 02 - Gennaio/Febbraio 2011
Bergamo ha installato il 20% della potenza di tutta la Lombardia Ecco la graduatoria di tutti i 244 comuni bergamaschi. A sorpresa sono Isso e Spirano i Comuni che producono più energia dal sole Bergamo non è certo stata a guardare nella corsa al fotovoltaico: non a caso la nostra provincia si è resa protagonista di importanti iniziative anche a livello nazionale nell’ambito dello sviluppo sostenibile e quindi di energie rinnovabili. Si ricordi fra tutte la Settimana dell’Energia promossa a Novembre dall’Associazione Artigiani in collaborazione con Confindustria Bergamo e l’adesione in massa dei comuni bergamaschi al PatPotenza [kW]
Comune
N. Imp.
to dei Sindaci, ovvero l’impegno che i Sindaci dei comuni decidono di sottoscrivere volontariamente con la Comunità Europa per la riduzione delle emissioni di CO2 (in tutta Europa la provincia di Bergamo vanta il primato come numero di adesioni dei comuni, più di 180 sui 244 totali). In tutta la Provincia di Bergamo alla fine del 2010 sono stati installati 2.953 impianti per una potenza di 46,9 MW, pari quasi al 20% della potenza installata in
tutta la Lombardia (261 MW). Il Comune di Bergamo, con i suoi 111 impianti, guida la classifica del maggior numero di installazioni, seguito da Albino con 88 impianti e Treviglio con 58. Sono invece 32 i comuni della bergamasca che non si sono ancora dotati di nessun impianto. A colpo d’occhio però la classifica può stupire se osservata dal punto di vista della potenza installata. E’ infatti Isso il comune bergamasco con la maggior po-
tenza erogata (3.412 kW), seguito da Spirano (2.492 kW) e solo terza la città di Bergamo con 1.778 kW. Questa apparente incongruenza tra numero di impianti installati e potenza è subito spiegata col fatto che in città gli impianti sono per lo più domestici (il classico impianto da 3 kW), mentre nei comuni, in particolare della bassa, come appunto Isso e Spirano, sono impianti di grandi dimensioni installati nei campi agricoli.
Potenza [kW]
Potenza [kW]
Potenza [kW]
Comune
N. Imp.
Comune
N. Imp.
3.411,9 Isso
20
260,1 San Paolo D'Argon
16
114,9 Zogno
2.491,9 Spirano
35
257,4 Villa D'Adda
26
112,8 Bonate Sopra
23
45,7 Tavernola Bergamasca
1.778,1 Bergamo
111
254,1 Dalmine
44
112,7 Pontida
16
44,8 Carobbio degli Angeli
7
251,5 Lurano
14
108,5 Orio Al Serio
10
44,6 Cenate Sopra
1.547,1 Martinengo
19
251,4 Barbata
8
108,4 Serina
14
44,4 Fornovo San Giovanni
1.160,5 Grumello Del Monte
25
250,8 Mozzanica
37
105,8 Onore
2
1.135,8 Lovere
21
243,5 Chiuduno
19
104,2 Misano di Gera D'Adda
236,1 Costa Volpino
33
103,0 Ponte San Pietro
1.689,8 Bottanuco
993,6 Pognano
4
910,2 Verdello
30
232,3 Brembate di Sopra
28
102,9 Montello
848,8 Treviglio
58
228,3 Fontanella
17
102,2 Terno D'Isola
826,1 Ciserano
15
227,1 Arzago D'Adda
808,6 Treviolo
36
791,7 Seriate
9
Comune
45,8 Schilpario
N. Imp.
Provincia di Bergamo
46.940,698 Totale potenza [kW]
2.953
Totale impianti installati Potenza [kW]
3
Comune
N. Imp.
8,9 Gandosso
2
8,5 Aviatico
2
8,0 Fuipiano Valle Imagna
1
11
7,7 Piazzatorre
2
12
7,7 Vedeseta
3
11 9
43,4 Vigano San Martino
6
7,0 Algua
2
18
43,3 Grone
4
6,9 Predore
2
15
42,2 Villa D'almè
8
6,8 Locatello
2
41,0 Vilminore di Scalve
7
6,5 Monasterolo Del Castello
2
8 16
38,2 Foresto Sparso
10
6,2 Parzanica
3
5,9 Torre Pallavicina
1
7
101,8 Carvico
4
37,8 Paladina
12
224,9 Casazza
23
101,6 Bariano
14
37,2 Villongo
9
5,9 Valgoglio
1
33
214,7 Palosco
23
95,0 Torre Boldone
10
33,9 Caprino Bergamasco
4
5,8 Songavazzo
2
736,9 Fara Gera D'adda
50
212,8 Lallio
16
93,6 Leffe
9
30,6 Valbrembo
7
5,7 Strozza
1
700,4 Albino
84
211,3 Barzana
15
91,4 Cerete
4
30,2 Pagazzano
5
5,1 Berbenno
2
204,5 Gorle
21
88,1 Sarnico
21
29,3 Riva di Solto
5
4,2 Piazzolo
1
670,6 Bagnatica
8
656,1 Bolgare
19
203,0 Pontirolo Nuovo
33
84,4 Sorisole
21
29,1 Brembilla
3
4,2 Spinone al Lago
1
652,5 Antegnate
21
196,0 Torre De' Roveri
12
84,2 Rovetta
14
27,6 Pumenengo
3
4,1 Taleggio
2
637,7 Pradalunga
14
195,4 Madone
14
82,9 Brignano Gera D'Adda
15
27,5 Berzo San Fermo
6
4,0 Piazza Brembana
1
632,0 Covo
22
193,3 Sotto Il Monte Giovanni XXIII
34
82,4 Almenno San Salvatore
14
27,4 San Giovanni Bianco
8
3,0 Gorno
1
614,6 Albano Sant'Alessandro
21
181,5 Scanzorosciate
32
78,7 Canonica D'Adda
26,3 Sant'Omobono Imagna
6
3,0 Oltre Il Colle
1
575,2 Presezzo
27
179,8 Zandobbio
11
77,4 Gandino
16
25,6 Cavernago
7
2,9 Adrara San Rocco
1
558,2 Brembate
21
179,4 Almè
10
77,4 Ghisalba
10
24,8 Cortenova (Bg)
1
2,9 Carona
1
554,1 Caravaggio
33
178,1 Nembro
30
75,5 Morengo
10
22,3 Fonteno
3
2,8 Peia
1
523,4 Almenno San Bartolomeo
45
177,9 Verdellino
25
74,8 Casnigo
12
22,0 Premolo
6
2,8 Roncobello
1
519,9 Cologno al Serio
17
177,8 Ranica
26
74,4 Castelli Calepio
16
20,8 Credaro
3
2,6 Costa di Serina
1
493,2 Telgate
13
176,1 Villa Di Serio
19
72,4 Boltiere
12
19,8 Fiorano al Serio
1
2,3 Gandellino
1
449,3 Pedrengo
18
172,3 Comun Nuovo
18
71,1 Bonate Sotto
22
19,1 Gaverina Terme
3
1,4 Valtorta
1
405,5 Romano di Lombardia
41
168,1 Ambivere
10
71,0 Ranzanico
17
17,4 Solto Collina
7
7
402,7 Sovere
27
164,0 Gorlago
10
69,3 Luzzana
15
16,1 Castel Rozzone
5
396,5 Medolago
10
162,4 Chignolo D'Isola
17
69,2 Mornico Al Serio
12
15,9 Adrara San Martino
4
391,3 Urgnano
29
161,9 Clusone
13
68,2 Castione della Presolana
14
14,5 Pianico
5
390,4 Filago
15
160,6 Mozzo
17
67,6 Suisio
18
13,8 Cazzano Sant'Andrea
3
376,2 Mapello
24
159,5 Levate
22
67,6 Casirate D'adda
12
13,6 Bedulita
4
11
65,1 Vertova
19
13,5 Viadanica
4
8
63,3 Selvino
14
12,8 Camerata Cornello
1
Elenco dei primi 10 Comuni per numero di impianti installati N. Imp.
Comune
Potenza [kW]
344,1 Rogno
34
155,3 Cenate Sotto
326,0 Calcio
17
153,6 Gazzaniga
320,7 Curno
21
151,4 Trescore Balneario
16
60,6 Endine Gaiano
9
12,8 Bracca
2
84 Albino
700,4
320,5 Azzano San Paolo
30
150,3 Palazzago
19
60,4 Borgo Di Terzo
8
12,6 Foppolo
1
58 Treviglio
848,8
317,7 Osio Sopra
21
148,1 Calvenzano
11
59,5 Cividate al Piano
9
12,4 Azzone
2
50 Fara Gera D'Adda
736,9
17
144,9 Parre
4
45 Almenno San Bartolomeo
523,4
22
142,1 Cene
2
44 Dalmine
254,1
41 Romano Di Lombardia
405,5
314,4 Grassobbio 294,4 Zanica
19 14
56,2 Fara Olivana con Sola 52,8 Bossico
6 9
12,3 Fino Del Monte 11,5 Rota D'Imagna
111 Bergamo
1.778,1
292,5 Brusaporto
13
136,4 Capriate San Gervasio
11
52,3 Castro (Bg)
14
10,9 Ardesio
4
285,8 Osio Sotto
14
136,0 Cisano Bergamasco
24
49,2 Solza
11
10,2 Sedrina
3
37 Mozzanica
250,8 808,6 2.491,9
280,7 Stezzano
25
118,6 Costa di Mezzate
8
276,6 Alzano Lombardo
22
115,8 Calusco D'Adda
15
48,3 Ubiale Clanezzo
115,1 Ponteranica
26
48,3 Colzate
264,5 Calcinate
9
49,1 Arcene
7 13 9
3
36 Treviolo
9,5 San Pellegrino Terme
3
35 Spirano
9,0 Dossena
3
10,2 Entratico
Fonte dati GSE
42 Energie Rinnovabili
Numero 02 - Gennaio/Febbraio 2011
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Fotovoltaico: investimenti
Conviene ancora investire nel fotovoltaico? Sì, oggi più che mai! Nonostante la riduzione degli incentivi nel 2011 è più conveniente investire oggi rispetto al 2008 Ecco perché Il Ministero dello Sviluppo Economico ha voluto dare continuità al meccanismo di incentivazione in Conto Energia per gli impianti fotovoltaici già avviato con i precedenti decreti del 28/07/2005, 06/02/2006 (Primo Conto Energia) e 19/02/2007 (Secondo Conto Energia). E’ entrato quindi in vigore dal’1 gennaio 2011 il nuovo Conto Energia (il Terzo) che conferma una tariffa incentivante garantita per 20 anni a partire dalla data di entrata in funzione dell’impianto. Le tariffe saranno però ridotte rispetto a quelle precedenti con tagli del 6% a quadrimestre per il 2011 (meno 18% in un anno) e ulteriormente decurtate del 6% l’anno per gli impianti che entreranno in esercizio nel 2012 e nel 2013. Gli impianti saranno divisi in sei classi di potenza: tra 1 e 3 kW; tra 3 e 20 kW; tra 20 e 200 kW; tra 200 e 1.000 kW; tra 1.000 e 5.000 kW; oltre 5.000 kW con incentivi decrescenti. Ma concentriamoci sulla prima classe, il classico impianto da 3 kW che viene solitamente installato ad uso residenziale, e facciamo un’analisi economica dell’investimento tra il 2008 e il 2011. Come detto la novità più rilevante del Terzo Conto Energia è la riduzione della tariffa incentivante. Rispetto alle tariffe precedenti gli impianti che entreranno in funzione entro il 30 aprile 2011 godranno di un incentivo del 6% inferiore, per passare poi al 12% per quelli che entreranno in funzione nel secondo quadrimestre del 2011 e del 18% per quelli prima del 31 dicembre 2011. La riduzione delle tariffe incentivanti si accompagna ed è conseguente alla marcata riduzione dei costi dei componenti dell'impianto fotovoltaico. Sulla base dei costi attuali di installazione, dell’assetto del mercato dell’energia elettrica e dei regimi di incentivazione e valorizzazione dell’energia prodotta, è possibile verificare che la convenienza nell'installazione di un impianto di tipo residenziale risulta più vantaggiosa e remunerativa oggi rispetto a quella che si aveva nel
2008. Rispetto al Secondo Conto Energia, la forte domanda del mercato di pannelli fotovoltaici, nazionale ed internazionale, ha generato un’economia di scala che ne ha ridotto i costi d’acquisto e nel contempo l’efficienza dell’impianto è migliorata. Quindi nonostante una riduzione dell’incentivo statale, dall’analisi economica che abbiamo effettuato risulta comunque e sempre più conveniente investire oggi nel fotovoltaico rispetto a qualche anno fa, addirittura anquando l’incentivo si “Sulla base dei costi che ridurrà del 18% nel terzo attuali di quadrimestre. In generale, per una installazione, corretta valutazione della l'investimento risulta convenienza dell'installapiù conveniente e zione di un impianto foremunerativo rispetto tovoltaico è necessaria la redazione di un piano al 2008” economico dettagliato, che comprenda tutte le voci di costo e di ricavo, accompagnato da una simulazione finanziaria che consenta di valutare la effettiva redditività dell’investimento nel tempo. Nel seguito verranno analizzate le voci di costo e di ricavo che devono essere comprese in un piano economico, confrontando tra loro 4 diverse situazioni, in funzione del periodo di entrata in esercizio dell’impianto: un caso relativo alle condizioni di massima incentivazione previste dal Secondo Conto Energia nel 2008, 3 casi relativi ai 3 quadrimestri del 2011, ai quali corrisponde una progressiva diminuzione dell’incentivazione. L’analisi è effettuata su un esempio relativo all’installazione di un impianto fotovoltaico con le seguenti caratteristiche: Tipologia: .....................................................residenziale Installazione: ...................................................su edificio Potenza di picco: ................................................. 2,0 kW Producibilità annua: .......................1200 kWh x kWp inst. Producibilità annua complessiva:.................... 2400 kWh Regime valorizzazione energia............scambio sul posto Distanza cabina di trasf. MT/bt: ............................... 1 km Stima consumi annui energia elettrica:............3000 kWh
Voci di costo considerate Installazione Il costo di installazione medio stimabile per piccoli impianti installati nel 2008 è circa 6.000 € per kW di picco installato. I costi attuali possono essere stimati in circa 5.000 € per kW di picco installato. In entrambi i casi deve essere aggiunto l’importo dell’ IVA al 10%. Tali indicazioni, rappresentative di un valore medio di mercato e comprensive della progettazione, possono subire variazioni in funzione della tipologia di installazione e di eventuali lavori straordinari di carattere edile o impiantistico da eseguire.
Manutenzione ordinaria annuale Questa voce di costo è in generale valutata in proporzione ai costi d’installazione. L’incidenza può essere stimata intorno all'1% del costo dell'impianto e anche in questo caso ci possono essere variazioni legate alla tipologia di impianto ed alle condizioni di installazione. Manutenzione straordinaria I costi di manutenzione straordinaria sono dovuti alla fine della vita operativa dell'inverter, che avviene normalmente tra il 10° e il 15° anno e comunque entro il tempo di vita dell'impianto. In genere l'incidenza della sostituzione dell'inverter può essere assunta pari a circa il 10% del costo dell'impianto. In questa analisi, la sostituzione dell’inverter è stata prevista sempre durante il dodicesimo anno dall’installazione dell’impianto, ad un costo identico in tutti i casi e pari a 1.300 €. Assicurazione annuale I costi per una copertura assicurativa contro i rischi di furto, incendio, grandine, mancata produzione in caso di guasto, sia nel 2008 che nel 2011, sono variabili in un intervallo compreso tra 20 € e 50 € per kW di picco installato. In questo esempio è stato considerato in tutti i casi il costo di 30 € per kW di picco installato. Costi di connessione Si tratta dei costi dovuti alla impresa distributrice dell’e-
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Numero 02 - Gennaio/Febbraio 2011
Contributo in conto scambio
Nel 2008 il regime di scambio sul posto prevedeva una compensazione fisica su base annuale, tra energia prodotta ed energia consumata, con possibilità di riportare a credito eventuali sbilanci positivi. Considerando l’ipotesi di produzione di energia elettrica pari a 2.400 kWh, tale regime di scambio sul posto consentiva un risparmio economico dovuto al mancato acquisto, quantificabile in circa 430 €, considerando un prezzo medio d'acquisto dell'energia elettrica pari a circa 0,18 €/kWh. Attualmente lo scambio sul posto può essere considerato un contratto di vendita di energia, che non prevede più una compensazione fisica tra energia prodotta ed energia consumata, ma una compensazione economica tra il valore dell'energia elettrica immessa in rete e il valore dell'energia elettrica prelevata, definita contributo in conto scambio. Nell’ambito di tale contributo al produttore di energia viene riconosciuto un prezzo per l’energia immessa in rete che può essere inferiore al costo dell’energia prelevata. Nel caso preso in esame, il contributo in conto scambio ottenibile al 2011 è di per sé inferiore di circa il 10-15% rispetto al risparmio conseguibile per il mancato acquisto nelle condizioni valide al 2008. Considerando tuttavia che tale differenza si riduce all’aumentare della parte dell'energia prodotta che viene consumata senza essere immessa in rete e tenendo conto anche delle fluttuazioni nel prezzo dell'energia elettrica avvenute negli anni 2009-2010, si può concludere che ai fini di questa valutazione, la valorizzazione economica dell'energia prodotta al 2008 e al 2011 può essere considerata identica.
Conclusioni
Nella tabella seguente viene riportata la valorizzazione economica di tutte le voci descritte, nei casi presi in esame. 2008
I - 2011
II - 2011
III - 2011
11000,00 11000,00
11000,00
Costi
nergia elettrica legati alla richiesta di preventivo per l'ottenimento della connessione, pari a 100 €, alla realizzazione della connessione, pari alla somma tra una quota fissa di 100 €, una quota dipendente dalla potenza installata, pari a 35 € per kW di picco installato e una quota proporzionale alla distanza tra il punto di connessione e la più vicina cabina di trasformazione media/bassa tensione esistente da almeno 5 anni, pari a 90 € per km e per kW di picco installato. Costi di esercizio Si tratta dei costi dovuti al Gestore dei Servizi Energetici GSE, che addebita all'utente connesso in regime di scambio sul posto un contributo pari a 15 €/anno per ogni impianto di potenza inferiore o uguale a 3 kW a copertura dei costi amministrativi.
Voci di ricavo considerate Tariffa incentivante Nel caso in esame, un impianto fotovoltaico di carattere residenziale realizzato su edificio, la tariffa incentivante al 2008 può essere considerata quella propria di un impianto fotovoltaico parzialmente integrato, pari a 0,440 €/kWh prodotto. La tariffa incentivante al 2011 è pari a 0,402 €/kWh per gli impianti entrati in esercizio entro il 30 aprile, pari a 0,391 €/kWh per gli impianti entrati in esercizio entro il 31 agosto, pari a 0,380 €/kWh per gli impianti entrati in esercizio entro il 31 dicembre.
13240,00
Installazione (IVA inclusa)
€
Manutenzione ordinaria
€/anno
Manutenzione straordinaria
€
Assicurazione
€/anno
Costi connessione € GSE Costi di esercizio GSE
€/anno
132,40
110,00
110,00
110,00
1300,00
1300,00
1300,00
1300,00
60,00
60,00
60,00
60,00
350,00
350,00
350,00
350,00
15,00
15,00
15,00
15,00
>1 Garanzia e certificazione sui difetti di fabbricazione dei moduli fotovoltaici
>2
Garanzia e certificazione sui difetti di fabbricazione dell’inverter
>3 Garanzia e certificazione sui difetti di fabbricazione degli staffaggi e dei cavi solari
>4
Resa dei moduli fotovoltaici
>5 Marca dei moduli fotovoltaici e degli inverter
Ricavi Tariffa incentivante 1° anno
€/anno
1056,00
964,80
938,40
912,00
Contributo in conto scambio
€/anno
430,00
430,00
430,00
430,00
La tabella seguente riporta i flussi di cassa in accordo alle ipotesi del caso in esame, riferiti al periodo di 20 anni, pari alla durata del Conto Energia, in assenza di qualunque analisi di carattere finanziario. Flussi di cassa
A cosa bisogna fare attenzione quando si sceglie un impianto fotovoltaico:
Anni
2008
I - 2011
II - 2011
III - 2011
20
€ 7.782
€ 9.011
€ 8.488
€ 8.007
Si può vedere come l’ investimento effettuato nel 2011 sia più conveniente di un analogo investimento effettuato nel 2008, persino nel terzo quadrimestre quando l’incentivo si è ridotto ormai del 18% rispetto al 2008. Gianluigi Lanfranchi e Paolo Tognini
>6
Affidabilità dell’azienda installatrice
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Energie Rinnovabili
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fotovoltaico: stato dell'arte
Le tre generazioni della tecnica del fotovoltaico In pochi semplici passaggi le tappe per la produzione e il funzionamento dei pannelli fotovoltaici: dall’estrazione del silicio alla realizzazione dell’impianto La tecnologia attuale per la produzione di pannelli fotovoltaici è basata sul silicio, un elemento presente in natura in forma monocristallina o policristallina. La differenza tra le due forme consiste nella struttura: più regolare quella del silicio monocristallino, che è quindi un materiale più efficiente perché disperde meno energia, ma è più costoso; meno regolare invece la struttura dei cristalli di silicio policristallino che pertanto disperde più energia, è meno efficiente, ma ha un prezzo minore. La longevità e il rendimento negli anni dei due diversi tipi di materiale è invece pressoché identica. A seguito dell’estrazione del silicio vengono prodotti i lingotti, a loro volta trasformati in “wafer” tramite un procedimento denominato “slicing”. I wafer sono delle fette sottilissime di silicio (circa 180 micron). I wafer vengono poi sottoposti ad un trattamento di “drogaggio” e, mediante un procedimento serigrafico, vengono stampati i conduttori che preleveranno l’energia prodotta dalla cella mediante l’effetto voltaico. Le celle vengono collegate tra loro mediante conduttori i quali vengono raccolti posteriormente alla superficie del modulo,
I wafer
Le celle
in una scatola di giunzione. Le stesse celle vengono riunite tra due strati di EVA (etil vinil acetato) che funge da incapsulante, vetro (per resistenza meccanica) ed un foglio posteriore. Il laminato così costituito viene fatto transitare in un forno, sottovuoto, con lo scopo di estrarre l’umidità e creare un unico elemento. Una volta ottenuto il laminato,
questo viene di norma assemblato con la cornice di alluminio, sempre con finalità strutturali e con la scatola di giunzione dalla quale fuoriescono i morsetti.
Il monaggio delle stringhe
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Completato il processo, i moduli vengono sottoposti a flash test per determinarne l’esatta potenza e verificarne il corretto funzionamento. Un’altra tipologia di moduli è rappresentata dal film sottile. Questa tipologia comprende una gamma piuttosto ampia di prodotti, basati su materiali semiconduttori tra cui il principale è il silicio in forma amorfa. Sono materiali più economici, hanno caratteristiche di flessibilità che li rendono particolarmente adatti all’integrazione architettonica, in particolare dove c’è ampia disponibilità di spazi. Seppur con alcune differenze tra le varie tecnologie, le efficienze di conversione sono basse (circa il 50% inferiori rispetto ai moduli cristallini). Questo signi-
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Il montaggio dei moduli
fica che per produrre le stesse potenze serve circa il doppio della superficie. Gli impianti fotovoltaici possono essere installati su strutture fisse oppure su strutture ad inseguimento, le quali possono essere di tipo monoassiale o biassiale. Una volta realizzati i moduli di vario tipo e con diverse caratteristiche tecniche, l’installatore decide in fase progettuale quale tipologia sia la più appropriata, sulla base del tipo di superficie su cui verrà applicato, considerando l’esposizione verso Sud dell’impianto, l’inclinazione dei moduli e il rendimento richiesto per poter recuperare l’investimento nel minor tempo possibile grazie agli incentivi statali. Il fotovoltaico cristallino è de-
“Grazie al fotovoltaico è possibile sfruttare una risorsa gratuita e pulita per la produzione di energia elettrica” natura, anche organica, a basso costo, adatta ad essere depositata ad esempio mediante vernici o rivestimenti di edifici. Si prevede la commercializzazione di queste nuove tecnologie tra un decennio. Grazie all’ampia gamma di possibilità di montaggio e di tipologie di moduli attualmente esistenti, gli impianti fotovoltaici possono essere installati su qualsiasi tipo di superficie e sono la soluzione ideale per case, impianti industriali ed edifici pubblici. Grazie al fotovoltaico è possibile sfruttare una risorsa gratuita e pulita per la produzione di energia elettrica, approfittando degli incentivi statali stanziati per il 2011 che permettono di recuperare il 100% dell’ investimento in pochissimo tempo. Marco Fioravanti
Le tappe della tecnologia fotovoltaica > Fotovoltaico di 1° Generazione
10 -10
finito di prima generazione: per ora e per il prossimo decennio sarà la tecnologia dominante. Il film sottile è la tecnologia nota come seconda generazione: si ritiene che abbia ottime potenzialità di sviluppo sui grandi impianti su tetto, ma finché non miglioreranno le efficienze, non sostituirà il cristallino. La terza generazione, attualmente nei laboratori di ricerca, si basa su elementi fotosensibili di diversa
È quello attuale del silicio e policristallino che copre il 90% del mercato.
> Fotovoltaico di 2° Generazione È quello del silicio amorfo (film sottile) che copre il restante 10% del mercato.
> Fotovoltaico di 3° Generazione Non è ancora disponibile e si baserà su elementi fotosensibili di diversa natura, anche organica.
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46 Energie Rinnovabili
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Consorzio Compere
«Compere» per l’ambiente Nel Consorzio una rete innovativa di im nel settore delle rinnovabili: l’unione fa Maggiori opportunità e migliore efficienza grazie a Compere, il “COnsorzio Materie Prime Energie Rinnovabili Ecosostenibili” nato per diffondere cultura e competenze professionali legate alla green economy Lo dicono tutti che l’unione fa la forza e che il sistema italiano (e bergamasco) di piccole e piccolissime imprese è troppo frazionato per essere competitivo sul mercato ed essere vincente nel lungo periodo. Poi però tutti preferiscono il fai da te, o meglio, il “chi fa da sé, fa per tre”. E questo vale a maggior ragione per l'ambito tutto nuovo e in grande fer-
nere le posizioni iniziali, mentre i nuovi mercati e gli ampi spazi di azione della prima ora saranno ben presto colmati da concorrenti (players) più grandi e magari persino esteri, perché il mercato delle energie rinnovabili fa gola a tutti. È lungimirante allora l'intenzione -fin dalla prima ora- di riunire in un Consorzio tutte le attività
intento quello di portare un valore aggiunto al territorio e alle singole imprese nel campo delle energie rinnovabili, della cultura della sostenibilità, della ricerca e dell’occupazione. Le 8 imprese che hanno fondato il consorzio nel novembre del 2010 contano circa 200 addetti, senza considerare l’indotto, per un fatturato che si attesta attorno ai 200 mi-
“Con il consorzio sarà possibile accedere ad appalti più grandi o complessi, ai quali le singole imprese non avrebbero invece accesso”
mento delle energie rinnovabili: dato l’interesse crescente per il settore, gli incentivi statali del conto energia e il positivo trend della green economy, sembra proprio che in questa nuova frontiera ci sia posto -e guadagno- per tutti. Questa tendenza, che a prima vista può risultare aderente alla realtà dei fatti, non deve però illuderci che le cose andranno avanti sempre in questo modo. Anzi, passata l’euforia iniziale, è più verosimile pensare che il settore si ritrovi presto affollato da tante piccole e medie imprese che dovranno sgomitare e non poco, quantomeno per mante-
«È lungimirante riunire in una rete d'impresa tutte le attività che ruotano attorno alle energie rinnovabili» che ruotano attorno a questo nuovo mondo delle energie rinnovabili, anziché procedere in ordine sparso. Per questo motivo nel novembre 2010 è nato a Bergamo “Compere”: COnsorzio Materie Prime Energie Rinnovabili Ecosostenibili. Compere è una rete d’imprese innovativa e unica nel suo settore che ha come principale
lioni di euro, destinato a salire nel 2011. Come destinato a salire è il numero delle aziende: si punta ad arrivare ad una cinquantina entro l’anno. Le opportunità offerte dal consorzio sono molteplici: innanzitutto quella suggerita dal nome del consorzio, ossia comperare materie prime congiuntamente in modo da avere più forza contrattuale sui prezzi di acquisto e quindi essere più competitivi in fase di vendita, a tutto vantaggio anche del cliente finale. Inoltre tramite l’organizzazione del consorzio sarà possibile sfruttare al meglio tutte le opportunità di mercato e accedere ad appalti più grandi o complessi, ai quali le singole imprese non avrebbero altrimenti accesso. Notevoli saranno le sinergie create grazie alla condivisione del know-how, della formazione e della divulgazione di competenze professionali su risparmio energetico e nuove tecnologie, così come la condivisione della promozione e marketing. Il tutto mantenendo una completa autonomia di ciascuna azienda e
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contribuendo reciprocamente a portare maggiore sviluppo e occupazione, con ricadute positive sul territorio, che potrà altresì beneficiare di una concreta spinta e sensibilizzazione verso una cultura di sostenibilità economica ed ambientale. Già nel mese di dicembre il consorzio ha promosso un convegno di approfondimento su “Geotermia e biomasse: il domani delle energie rinnovabili. Le opportunità di un sistema ancora poco conosciuto”, tenuto fra l’altro nella nuovissima sede di FaSE, Fabbrica Seriana Energia, dove ha sede il Consorzio Compere. Fase, la cittadella dell’energia inaugurata a novembre e situata nelle ex cartiere Pigna di Alzano Lombardo, insieme a Compere che ne rappresenta il braccio operativo, vuole difatti divenire un polo di attrazione per le atti-
vità industriali ed i servizi relativi al vasto mondo delle energie rinnovabili. A tal riguardo nei prossimi mesi è già in programma un calendario di eventi formativi a partire dal 3 febbraio quando si toccherà il problema dello smaltimento dell’amianto. Ressolar, “motore” con il suo presidente Gianluigi Piccinini del Consorzio Compere, offrirà inoltre un corso di formazione sulla geotermia che si terrà durante il primo quadrimestre del 2011. Oltre alla già citata Ressolar srl, gli altri membri del consorzio, presieduto da Maurizio Barnabò di SER Group, sono: Corna Impianti, Dedalo Esco (Energy Service Company), Energy Project, Ing, Inntea, Mino Massimo Impianti Fotovoltaici, Duesse Coperture, Bonifiche Ambientali, Starlight System e CRS Impianti
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Numero 02 - Gennaio/Febbraio 2011 Il personaggio
“Intervista” a Gianluigi Piccinini Instancabile promotore del Consorzio "Compere"
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Consorzio Compere: incontri formativi
Mi accoglie con un caldo saluto che però lascia trasparire, in un’istintiva frazione di secondo, un’espressione del volto che tradisce il suo primo pensiero: “Ah già che questa mattina ho pure l’intervista del giornalista!”. Riprende intanto la sua conversazione al telefonino che aveva momentaneamente interrotto e intanto mi fa accomodare nel suo studio. Mentre mi siedo arriva anche una telefonata dal fisso dell’ufficio, ma gestire due telefonate contemporaneamente non sembra creargli un grosso problema: si vede che è abituato. Mentre estraggo il mio quadernone per gli appunti dell’intervista, nell’attesa leggo e rileggo una bella citazione di Luigi Einaudi, incorniciata sulla parete del suo studio:
“…migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli. È la vocazione naturale che li spinge: non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi.” Luigi Einaudi “Bella la citazione di Einaudi” gli dico al primo momento disponibile. “È lì da tanti anni” –mi dice- questo era il mio studio ancora prima che nascesse Ressolar”. Nel frattempo, con i suoi modi sempre gentili, mi ha offerto e portato un caffè e mi racconta che in quella “vocazione naturale” e nella dedizione totale alle proprie attività d’impresa, mirabilmente descritta da Einaudi, lui ci si ritrova in pieno. E non faccio fatica a crederlo, visto l’entusiasmo e la convinzione con cui parla delle sue attività, passate e presenti, e dell’ultima sua creatura: il consorzio Compere. Gli chiedo: “Come definisce Compere?” “Compere è un’innovativa rete d’impresa che porta un valore aggiunto enorme sul territorio. Vogliamo mettere insieme le competenze di tutti gli ambiti dell’energia rinnovabile per creare e diffondere una
cultura della sostenibilità energetica e ambientale, per i cittadini, per le aziende e per l’occupazione: per tutto il territorio insomma”. A testimonianza di tutte le energie messe in campo per promuovere il progetto, entra ed esce dallo studio portandomi ogni volta del materiale su cui lavorare: prima alcuni depliant di una iniziativa, poi fotocopie con articoli di giornali che parlano del Consorzio e infine dvd con approfondimenti. Mentre mi mostra al computer alcune immagini del Consorzio, senza perdere tempo me le invia direttamente alla mia email: “Perché se rimando a dopo, non te le invio più”. Meglio non rimandare: dinamismo ed efficienza sembrano infatti all’ordine del giorno, anzi all’ordine di ogni ora, visto il susseguirsi di incombenze, problemi da risolvere e delle tante persone che lo chiamano e si rivolgono a lui. “Un bel da fare” -mi confessa, ma lui sempre a rispondere con garbo ed entusiasmo e responsabilità. Una responsabilità e un entusiasmo che riesce a trasmettere in modo chiaro e diretto a ciascun interlocutore, che sia un amico, un collega, un cliente o un giornalista. Una convinzione che non gli richiede alcuno sforzo, perché essere così indaffarato per la sua attività e per il suo consorzio sembra la cosa più naturale. E non potrebbe essere altrimenti. Alla fine di questa “intervista”, in cui abbiamo parlato poco del consorzio Compere, ho potuto però vedere e imparare molto di cosa sta dietro ogni piccola o grande impresa. E anche se Piccinini ammette un po’ di stanchezza per i tanti innumerevoli impegni e scadenze (“Scusa ma oggi è una giornata “intensa”…), entrambi sappiamo che il giorno successivo non sarà molto diverso. Perché, se i giorni passano veloci, appesa nel suo studio rimarrà sempre la bella citazione sugli imprenditori, costantemente impegnati ad investire tutte le loro energie nella propria attività. Ma per alcune persone non è una scelta, è “vocazione naturale”. E se lo dice Einaudi… Diego Moratti
>24 Febbraio
>Prossimi convegni
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Economia per l’ambiente e l’Energia
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48 Energie rinnovabili
Numero 02 - Gennaio/Febbraio 2011 scuola/lavoro
Solar Lab, al Natta gli studenti diventano ricercatori Il progetto sulle rinnovabili scelto tra le “Buone prassi” in Europa. Rewatt donerà un impianto di 10 kwp che frutterà 100 mila euro all’istituto Il progetto “Solar Lab”, Laboratorio solare Termodinamico, Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico dell’ ISIS Giulio Natta, nasce nel 2008 grazie ad una collaborazione tra alcuni docenti dell’Istituto Giulio Natta e le aziende Donati Group e Xeliox di Medolago, che hanno scelto di investire sulle nuove generazioni puntando sul tema attualissimo delle energie rinnovabili. Rewatt, azienda che si occupa di progettazione ed installazione di impianti fotovoltaici, i quali permettono di generare energia elettrica pulita e gratuita, sfruttando l’energia solare, ha donato l’impianto fotovoltaico del SolarLab. Questa importante collaborazione con Rewatt ha come obiettivo di mettere a disposizione la strumentazione e il supporto tecnico necessario per lo studio e la sperimentazione scientifica su questo tipo di tecnologia. In questo modo si raggiunge un secondo obiettivo di avvicinare gli studenti alla ricerca scientifica e al tema delle energie rinnovabili, collaborando in modo diretto con le Aziende e gli Enti: una vera e propria palestra per il futuro, nella veste di ricerca scientifico-didattica, utile anche per formare le figure professionali necessarie a colmare un’esigenza del mercato relativa alla ricerca dei cosiddetti “Green job”.
le condizioni meteo-climatiche e a breve verrà installato anche un impianto fotovoltaico da 10 kWp. Grazie alla produzione di energia elettrica di questo impianto, l’istituto Natta di Bergamo beneficerà per i prossimi venti anni dei proventi del Conto Energia generati, che verranno lasciati da Rewatt all’istituto per essere destinati a scopi
istituzionali e alla ricerca. Oltre all’incentivo statale del Conto Energia, l’Istituto potrà usufruire dell’energia elettrica gratuita prodotta dall’impianto stesso. I dati raccolti sul rendimento degli impianti, correlati in tempo reale con i dati meteorologici, confluiranno in un database on-line realizzato grazie alla collaborazione con l'ITIS “Pietro Paleocapa”.
Il progetto La fase iniziale del progetto ha comportato la realizzazione nel luglio 2008 di un’aula-laboratorio di 50 mq per il risparmio energetico, che verrà completata nel 2012 con l’installazione delle apparecchiature per la tele gestione degli impianti e delle strumentazioni situate nel laboratorio a tetto. Il SolarLab comprende inoltre una superficie a tetto di 400 mq, sul quale è installato un paraboloide lineare da 9 mq per la produzione di solare termodinamico e strumentazioni per la termografia nell’infrarosso, per lo studio del-
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Nicola Pesenti e Angelo Signorelli, studenti ricercatori del progetto Solar Lab
Studenti e docenti al lavoro Al SolarLab lavorano in orario extrascolastico e durante le vacanze estive, docenti di varie discipline e studenti del triennio delle superiori e universitari. Ogni anno gli studenti che parte-
cipano alle attività del Laboratorio sono circa settanta, seguono lezioni di approfondimento condotte da docenti ed ex studenti e sviluppano progetti di ricerca personalizzati seguendoli in ogni loro fase. I lavori migliori tra quelli presentati dagli studenti vengono premiati ogni anno con borse di ricerca di 500 euro ciascuno.
Giugno 2010: incontro a Bruxelles Expo 2015: Solar Lab presente! Nel giugno scorso, sette studenti del laboratorio, con l'Europarlamentare Pia Locatelli, hanno illustrato il loro lavoro presso il Parlamento Europeo, stabilendo contatti con la EEA, Agenzia Europea per l'Ambiente e candidandosi ad inserirsi nelle “Best Practices” e realizzazioni di eccellenza, in particolare quale unico caso in Europa collocato in ambito scolastico. Gli studenti-ricercatori del SolarLab hanno inoltre realizzato un sito internet, www.labsolare. altervista.org, che sarà tradotto anche in arabo, cinese e portoghese per presentare il progetto alle ambasciate di Emirati Arabi, Cina e Brasile per l’internazionalizzazione del progetto. Il SolarLab parteciperà al World EXPO di Milano 2015 per il quale si prevede l’allestimento di un paraboloide lineare con una versione modificata del tubo ri-
Il progetto in numeri 10 kWp
la potenza dell’ impianto fotovoltaico che sarà installato presso il SolarLab
11.000 kWh circa
la produzione di energia elettrica prevista per il primo anno
100.000 Euro circa
distribuiti nell’arco dei prossimi venti anni: la donazione all’Istituto da Rewatt grazie all’incasso generato dall’impianto dal sistema di incentivazione statale “Conto Energia” e dallo Scambio sul Posto
70
gli studenti/ricercatori che ogni anno partecipano alle attività del Solar Lab
500.000 Euro
i finanziamenti ricevuti ad oggi da aziende ed Enti pubblici per l’allestimento del laboratorio
cevitore, utilizzato come reattore per la produzione catalitica di idrogeno.
La ricerca L’impianto fotovoltaico da 10 kWp che sarà realizzato nei prossimi mesi sulla copertura dell’edificio scolastico sarà costituito da moduli fotovoltaici di diversa tecnologia: silicio cristallino, nelle sue varianti monocristallino e policristallino, silicio micromorfo e amorfo. Durante le diverse fasi di sperimentazione i moduli verranno variamente orientati ed inclinati in modo da verificarne la produzione specifica in condizioni diverse di esposizione ed inclinazione. L’obiettivo della ricerca è costituire una base di dati, che diverrà nel tempo serie storica, che fornisca informazioni sperimentali circa l’utilizzo delle diverse tecnologie nelle differenti situazioni che si riscontrano negli ambiti reali di applicazione. Gli studenti ricercatori avranno mo-
do di analizzare e monitorare i dati provenienti da altri 5 impianti installati sul territorio bergamasco e compararne il rendimento. La ricerca, affidata agli studentiricercatori, include la raccolta dei dati osservati in un database creato ad hoc.Uno degli sviluppi previsti è l’ampliamento del database con i dati provenienti da impianti fotovoltaici installati su altri edifici scolastici e sarà accessibile in rete con fini educativi e di sensibilizzazione. Da un lato si offre agli studenti l’opportunità di valorizzare la propria persona in termini di crescita, maturazione ed apprendimento avvicinandosi in modo concreto ad una realtà aziendale dinamica e aperta, dall’altro è un’ ulteriore opportunità per l’ azienda di accedere alla ricerca scientifica quale motore essenziale per l’ innovazione e il progresso.
I promotori del progetto La realizzazione del laboratorio è stata resa possibile grazie appunto al supporto di istituzioni pubbliche ed aziende del territorio con un finanziamento pari a circa 500.000 euro. Le imprese e gli enti pubblici che hanno reso possibile la realizzazione di questo Laboratorio sono: Donati Group e Xeliox di Medolago, Amministrazione Provinciale Bg, Comitato Pro Paleocapa e Natta (cui contribuiscono Confindustria Bg, CCIAA Bg, UBI Banca), Credito Bergamasco, a2a, Fondazione Istituti Educativi Bg, Calor Systems, bTicino, Fluke e Rewatt.
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Numero 02 - Gennaio/Febbraio 2011
Edilizia Sostenibile
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incentivi
Edilizia, prorogato il bonus del 55% La legge di stabilità ha confermato la detrazione fiscale del 55% per interventi di riqualificazione energetica eseguiti nel 2011 Rischiava di non essere prorogato il bonus fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici, con gravi ripercussioni di carattere economico per l’edilizia e per tutto l’indotto, ma anche con ripercussioni di carattere ambientale. Fortunatamente, al fotofinish a dicembre, il Senato ha approvato in via definitiva la legge di stabilità per il 2011 e ha previsto interventi per 5,7 miliardi di euro. Ancora una volta però l’Italia ha rischiato di perdere il treno della sostenibilità, anche se alla fine lo ha riacciuffato, ma
solo per un anno. Poi, come sempre, si vedrà all’ultimo momento se rinnovare la tal legge oppure no. Questa mancanza di pianificazione e programmazione non fa bene al sistema Italia e ne frena la competitività. Le aziende infatti, in assenza di politiche lungimiranti e di più ampio respiro sono restie a fare investimenti di lungo periodo in ricerca, sviluppo o impianti. Tornando alla proroga in questione, si potrà quindi continuare a detrarre il 55% delle spese effettuate per interventi di rispar-
OBIETTIVO 2020: costruire case energeticamente autosufficienti INCONTRO PUBBLICO sulla direttiva europea 2010/31/UE
Venerdì 11 marzo 2011 - ore 14,15 – 18,45
Auditorium della Casa del Giovane - Bergamo Via M. Gavazzeni,13 La direttiva europea 2010/31/UE ha stabilito che a partire dall’anno 2020 tutti i nuovi edifici e quelli oggetto di ristrutturazione debbano essere energeticamente autosufficienti (quasi zero). La necessità di pareggiare l’energia utilizzata con quella prodotta, ovvero di produrre in loco tanta energia quanto quella necessaria, pone i tecnici e i costruttori del settore edile nella condizione di fare un ulteriore salto di qualità nella gestione del progetto edilizio, rispetto agli obiettivi imposti dalla precedente Direttiva (2002/91/C.E.). Il convegno Obiettivo 2020 è un’occasione per dibattere sul tema del futuro dell’edilizia, ascoltando le voci dei settori istituzionale e tecnico, per comprendere le strategie, le azioni e le prospettive che ci porteranno, a breve, ad una evoluzione del concetto di costruzione. L’incontro costituisce anche premessa al corso “La costruzione energeticamente autosufficiente e sostenibile”. (arch. Roberto Sacchi)
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mio e riqualificazione energetica degli edifici, ma in 10 anni anziché i 5 previsti dalla precedente legge. L’agevolazione copre praticamente tutto il ventaglio di spese possibili per gli interventi di riqualificazione energetica. Potranno beneficiare dello sconto dall’Irpef tutte le persone fisiche e giuridiche che possiedono un immobile a qualsiasi titolo, anche solo come affittuari. E’ bene sottolineare che il bonus è destinato agli interventi effettuati su edifici esistenti e già dotati di impianti termici e non a edifici nuovi o in costruzione. Inoltre per ottenere l’incentivo è necessario raggiungere livelli minimi di prestazione che a seconda del tipo di intervento devono essere certificati da un
tecnico abilitato oppure dall’azienda produttrice. Per esempio non basta sostituire i serramenti per poter ottenere il bonus, i ser-
ramenti sostituiti dovranno avere dei valori di trasmittanza minima certificati dall’azienda produttrice.
Interventi edilizi che godono del bonus > La riqualificazione energetica complessiva, quella cioè che incide sulla prestazione energetica dell’edificio, realizzando una maggior efficienza; Detrazione massima € 100.000,00 (spesa massima detraibile € 181.818,18). > Isolamento termico tramite la sostituzione di finestre e infissi; Detrazione massima € 60.000,00 (spesa massima detraibile € 109.090,90). > Isolamento termico degli edifici o parte di essi (singolo appartamento) per le superfici opache orizzontali e verticali (pavimenti, coperture e pareti); Detrazione massima € 60.000,00 (spesa massima detraibile € 109.090,90). > Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda; Detrazione massima € 60.000,00 (spesa massima detraibile € 109.090,90). > Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione, pompe di calore e impianti geotermici; Detrazione massima € 30.000,00 (spesa massima detraibile € 54.545,45).
Le regole per ottenere il bonus Per ottenere il bonus e la relativa detrazione del 55% dall’Irpef in dieci anni è necessario: > Inviare all’ENEA esclusivamente per via telematica entro 90 giorni dal termine dei lavori: la scheda informativa (allegato E o F del Dm 19 febbraio 2007) relativa agli interventi realizzati; la scheda informativa (allegato A del Dm 19 febbraio 2007) relativa alle prestazioni energetiche dell’edificio, ricavabile dall’attestato di certificazione energetica nel caso in cui questo adempimento sia richiesto; > Tutti i pagamenti all’impresa che svolge i lavori devono avvenire tramite bonifico bancario esplicitando il costo della manodopera e specificando la causale del versamento ed il codice fiscale di entrambe le parti (le banche sono dotate di specifici moduli per questi bonifici); > Conservare le fatture per gli acquisti e le prestazione detraibili e le ricevute dei bonifici effettuati; > Conservare copia cartacea dei documenti inviati, ivi compresa la ricevuta di trasmissione dei documenti all’ENEA; Attenzione !!! In assenza di un tecnico incaricato, per evitare di non ottenere il bonus a seguito di malintesi, è bene chiarire sin da subito con l’azienda che eseguirà i lavori di riqualificazione CHI predisporrà ed invierà la documentazione all’ENEA. La procedura d’istruttoria della pratica e l’invio richiedono un minimo di dimestichezza ed è consigliabile quindi delegare all’azienda esecutrice dei lavori, queste incombenze. In questo caso è buona norma farsi mettere per iscritto dall’impresa sulla conferma d’ordine dei lavori (contratto) tale accordo. Per ulteriori informazioni o approfondimenti il tecnico risponde: info@crien.it
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Numero 02 - Gennaio/Febbraio 2011 serramenti
Quanta energia spreca la tua finestra? In una casa il 30% dei consumi energetici sono causati dai serramenti L’Italia è fra i primi paesi al mondo per l’importazione di energia. Per arginare questo dato di fatto, ancor prima di aumentare la produzione interna di energia da fonti rinnovabili, bisognerebbe invece cominciare a ridurre gli sprechi e le inefficienze. Il fabbisogno di energia nel settore edile è circa il 33% del totale. In una abitazione un terzo dei consumi energetici viene “disperso” dai serramenti. Pur coprendo mediamente una superficie esterna di esposizione di circa l’8%, i serramenti sono tra i maggiori responsabili del consumo di energia. È importante quindi, per ridurre i consumi energetici e i costi, di dotarsi di serramenti ad alta efficienza energetica che riducano le dispersioni di calore. Certo, l’ideale per ottenere i migliori risultati sarebbe partire da una corretta previsione dei serramenti già in fase di proget-
tazione dell’immobile. Per esempio è buona norma collocare sul lato Sud dell’edificio le aperture di maggiori dimensioni. Gli ulteriori elementi da valutare in fase di progettazione sono: telaio del serramento, caratteristiche della vetrocamera e possibili ponti termici, (davanzali, cassonetto per avvolgibile, etc.), oltre ovviamente alla scelta del tipo di materiale da utilizzare: legno, alluminio o PVC. Ma quando la casa esiste già? Come descritto nella pagina a fianco il Governo ha prorogato per tutto il 2011 il bonus di detrazione fiscale del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica che riguardano anche gli infissi e le finestre. La nuova legge prevede una detrazione dall’IRPEF in 10 anni e ha modificato i limiti di trasmittanza termica necessari, rendendoli più rigidi rispetto a quelli prece-
denti. Il valore di trasmittanza è il valore che definisce l’efficienza energetica di un serramento: più questo valore è basso, meno calore il serramento disperde e quindi è più efficace. Al contrario più il valore è alto e più calore il serramento disperde. Normalmente i valori di trasmittanza termica sono ottimali per i serramenti più grandi poiché la maggior parte della superficie è costituita dal vetro che rispetto al telaio disperde meno calore. E’ bene evidenziare quindi che NON basta cambiare i serramenti per godere del bonus fiscale. Per poterne usufruire è fondamentale sostituirli con serramenti certificati dal produttore, serramenti cioè che rispettino i valori minimi di trasmittanza richiesti dalla legge. La legge richiede inoltre altri requisiti essenziali che potete trovare nel box di seguito.
Requisiti «essenziali» che l’immobile deve possedere per poter usufruire delle detrazioni:
• deve essere “esistente”, ossia accatastato o con richiesta di accatastamento in corso e con ICI pagata, se dovuta; • deve essere dotato di un impianto di riscaldamento; • in caso di demolizione, è ammessa a detrazione la sola “fedele ricostruzione”. Se viceversa questa comporta ampliamenti, si ritiene che possano essere ritenute agevolabili unicamente le opere che riguardano le parti “esistenti”.
Requisiti tecnici specifici dell’intervento:
• l’intervento deve configurarsi come sostituzione di elementi già esistenti (e non come nuova installazione); • deve delimitare un locale riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati; • deve assicurare un valore di trasmittanza termica (Uw) inferiore a quello riportato in tabella 2 del D.M. 26 gennaio 2010, pubblicato il 12 febbraio 2010. Cos'è la trasmittanza termica di un serramento? La trasmittanza termica quantifica l'isolamento termico offerto da una finestra, esprimendo la quantità di calore dispersa nel tempo attraverso 1 metro quadrato di finestra stessa, in funzione della differenza di temperatura fra interno ed esterno Si misura in W/m2K (watt su metro quadrato per grado Kelvin). Un basso valore di trasmittanza termica significa buon isolamento e quindi capacità dell'infisso di trattenere all'interno del locale il calore invernale e il fresco estivo.
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Numero 02 - Gennaio/Febbraio 2011
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Mobilità
Jungo! L’autostop sicuro La mobilità sostenibile sbarca a Bergamo L’incontro fra domanda e offerta di passaggi in auto attraverso una Card L’automobilista riceve 10 centesimi a chilometro dal passeggero Sperimentato in Trentino: funziona!
Jungo, strategia “mangiatraffico”. Così è chiamata la nuova frontiera della mobilità sostenibile volta a ridurre drasticamente il traffico. A metà strada tra il trasporto pubblico e l’uso privato dell’auto, Jungo si può definire un’evoluzione dell’autostop in nome della sicurezza e della funzionalità. L’iniziativa, nata dall’idea dell’avvocato Enrico Gorini, è già stata sperimentata con successo in Trentino ed è pronta a sbarcare anche a Bergamo, promossa dalla Provincia e dall’Automobil Club di Bergamo. La
“dottrina Jungo” trova le sue radici nella semplice osservazione della rete di traffico, dalla quale si può evincere che il potenziale di trasporto che ogni automobile fornisce è fortemente sottoutilizzato: 100 auto trasportano mediamente 120 persone e non 3 o 400 come invece potrebbero fare. La ricetta Jungo suggerisce un uso intelligente dei posti auto
Un sistema innovativo, sicuro e conveniente: al posto del vecchio pollice in fuori si mostra la “Jungo card”. sottolineandone l’importanza di risorsa economica ed ecologica. L’idea prende spunto dalla
Siete un’associazione, impresa o amministrazione
virtuosa?
Inviateci i vostri comunicati stampa a: comunicatistampa@bergamosostenibile.com
pratica dell’autostop, alla quale vengono aggiunte le condizioni tecnologiche ed organizzative perché chiunque sia incoraggiato ad aprire la portiera della propria auto a chi richiede un passaggio, in condizioni di sicurezza e convenienza (economica) reciproca. La componente fondamentale che rende Jungo un sistema innovativo è la “Jungo card” da mostrare in sostituzione del vecchio pollice in fuori. La Jungo card esposta dal richiedente a lato della strada, informa gli autisti che la persona in questione è onesta e intenzionata a rimborsare il conducente per ciò che riguarda benzina e chilometri percorsi. Per garantire la sicurezza del servizio la Jungo card viene rilasciata soltanto in condizione di fedina penale completamente pulita. Il conducente può così essere sicuro di dare un passaggio ad una persona che non ha mai avuto trascorsi penali quali furto o aggressione alla persona. Inoltre è disponibile un servizio sms in collaborazione con le forze dell’ordine. Il passeggero può inviare un sms ad un numero fornito dal servizio scrivendo i dati del compagno di viaggio per renderlo facilmente identificabile nel caso in cui durante il viaggio succeda qualcosa di spiacevole. Un altro numero
Jungo è attivo a Bergamo Iscriviti sul sito o presso la Provincia Gratis le prime 100 card
Jungo è già attivo a Bergamo e per iscriversi basta andare sul sito www.jungo.it oppure rivolgersi all’ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Bergamo telefonando al numero 035-387839 dal lunedì al venerdì dalle10.00 alle 12.00. Vi verrà assegnato un appuntamento durante il quale si effettuerà la registrazione e verrà scattata la fotografia di riconoscimento che sarà stampata sulla Jungo card. E per i primi 100 bergamaschi iscritti la Jungo Card, che costa 15 euro all’anno, sarà gratuita!
il potenziale di trasporto che ogni automobile fornisce è fortemente sottoutilizzato: 100 auto trasportano mediamente 120 persone e non 400, come potrebbero. è fornito per segnalare eventuali comportamenti scorretti per far si che l’utente segnalato venga richiamato o addirittura sospeso dal sistema Jungo. Le tariffe stabilite dal servizio Jungo sono di 20 centesimi di contributo fisso e 10 centesimi per chilometro che il passeggero deve dare al con-
ducente al termine del percorso (se il percorso supera i 20 km la tariffa scende a 5 centesimi a km). Oltre ad essere economico ed ecologico, il progetto Jungo è efficace e veloce: l’esperimento in Trentino ha funzionato eccellentemente e si stima una media di attesa molto bassa (7,2 minuti per gli uomini e 3,5 per le donne). La parola “Jungo” racchiude in sé i vantaggi dell’innovazione: unire (latino “iungere”), giovane (“young”) e andare (“go”). Il sistema Jungo ha tutte le carte in regola per essere considerato l’avanguardia del trasporto ma l’ultima parola spetta al pubblico, al tempo stesso utente e giudice di un progetto senza dubbio innovativo. Giorgio Sappilo
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ATB, una carta regalo per promuovere la mobilità sostenibile e la lotta contro i tumori
Calusco, l'Italcementi investe 1 milione di euro per spostare su rotaia il trasporto dalla cementeria alla stazione
L’ATB inventa la Gift Card. Nata come idea per un regalo “Alternativo Troppo utile Buono”, la Gift Card ATB è una scheda prepagata disponibile in tre diversi tagli (25, 40 e 60 €) con la quale è possibile acquistare scegliendo fra tutti i servizi di trasporto e sosta ATB: biglietti e abbonamenti per bus ATB e tram (TEB), bike sharing (la “BiGi”), tessere
Il raccordo ferroviario che fino agli anni Novanta collegava la cementeria di Calusco d’Adda alla stazione sarà nuovamente riattivato: un investimento di 1 milione di euro per il gruppo Italcementi che porterà sicuri benefici ambientali in fatto di emissioni. Si calcola che ogni anno sulle strade transiteranno 8000 camion in meno per un to-
le soltanto all’ATB Point ed è valida fino al 30 Giugno 2011. L’originalità dell’iniziativa sta nell’applicazione del principio della carta prepagata, ormai consueta per quanto riguarda telefonia o centri commerciali, nell’ambito della mobilità cittadina. Oltre a trasmettere e “regalare” il valore insito dell’importanza e dell’utilità del servizio pubblico. A valorizzare ulteriormente l’utilità della Gift Card c’è l’iniziativa a favore della Le-
per la sosta su strada (strisce blu) e infine il tele parking, vale a dire la possibilità di pagare il parcheggio comodamente con ga Italiana per la Lotta contro i un sms. Spendibile in una volta Tumori (L.I.L.T.). Infatti l’azienda sola o in più momenti, la Gift ATB devolverà l’1% del ricavato Card permette inoltre di integra- di ogni singola tessera alla Seziore l’acquisto di un servizio che ha ne Provinciale di Bergamo della un prezzo superiore all’importo L.I.L.T., contribuendo a sostenedella carta stessa. La tessera re le attività di informazione, fornon sostituisce il documento di mazione e ricerca per la ATB_Guida_al_cittadino:ATB_Guida_al_cittadino 28-08-2009 15:27 viaggio, è ricaricabile e spendibi- prevenzione ai tumori.
menti e dovrebbe essere di particolare aiuto per i comuni che entro il 2020 devono raggiungere gli obiettivi di riduzione di emissioni di CO2 sulla base della sottoscrizione dell’iniziativa europea del Patto dei Sindaci. Un’analoga iniziativa che ha permesso di togliere dalle strade ben 10.000 camion era stata intrapresa da Italcementi nel 2005
grazie all’utilizzo di un nastro trasportatore sotterraneo, lungo più di 9 chilometri, in collegamento con la cava di Monte Giglio (Bg). A partire dal 2012 saranno quindi ben 18.000 mila i mezzi pesanti che non solcheranno più le strade di Calusco e dintorni: una boccata d’ossigeno sia per il traffico sia per le emissioni di CO2.
“calcolata una
riduzione di 8.000 camion e 200.000 mila tonnellate di carico all'anno sulleATB_Guida_al_cittadino:ATB_Guida_al_cittadino strade
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Pagina 1
tale di 200.000 tonnellate annue di carico trasportato invece su rotaia. L’investimento dovrebbe essere completato per la primavera 2012, quando si vedranno i primi treni partire da e per la stazione di Calusco. Questa decisione è stata presa nell’ambito dell’incontro del Tavolo territoriale per le compensazioni ambientali che ha visto riuniti alcuni comuni della zona Pagina 1 insieme al Parco Adda Nord, Legambiente e la stessa Italce-
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I SERVIZI ATB PER IL TRASPORTO E LA MOBILITÀ IN CRESCITA ESPONENZIALE
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ATB=Mobilità
Autobus Funicolari Tram Bike sharing Sosta e parcheggi
Segnaletica stradale Zone a traffico limitato Centrale della mobilità Pianificazione strategica Educazione alla mobilità sostenibile
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Green Job
Cercasi e offresi Green Job Opportunità d’impiego per nuove professionalità in ambito ambientale Con la green economy cambiano non solo i modelli di produzione e i consumi, ma anche il mercato del lavoro. Necessaria una formazione diffusa sui temi della sostenibilità “Già oggi l’offerta occupazionale può riguardare fino a 4 milioni di nuovi posti di lavoro nel mondo industrializzato e una cifra anche superiore nei paesi in via di sviluppo” Che la green economy abbia aperto nuove frontiere è ormai assodato e fuor di dubbio. Ma forse uno degli aspetti più interessanti e di rilievo nell’evoluzione verso questa nuova economia più sostenibile non è ancora sotto gli occhi di tutti: sono i Green Job, i lavori “verdi”, ossia le nuove professionalità che saranno sempre più richieste sul mercato del lavoro. I cambiamenti in atto nei modelli di produzione (che dovranno necessariamente essere più efficienti nell’impiego delle materie prime) e nei modelli di consumo (più attenti all’impatto ambientale di ogni attività) si indirizzeranno nei prossimi anni verso i modelli alla base della green economy, anche a causa della crisi economica e della globalizzazione, che obbliga al ripensamento del sistema della produzione e del lavoro. In realtà, proprio in questo periodo di crisi economica internazionale, le aziende che operano nell’ambito della green economy
sono quelle che, nella maggior parte dei casi, hanno addirittura aumentato la loro quota di mercato. Per essere competitive queste aziende hanno dovuto ottimizzare l’efficienza nell’uso delle materie prime e delle risorse disponibili, prendendo quindi la direzione della green economy. Diviene pertanto prioritaria la promozione di una formazione diffusa in merito ai temi della sostenibilità, che sia trasversale agli ambiti disciplinari e ai percorsi formativi scolastici, in modo da fornire ai futuri professionisti o imprenditori le conoscenze e gli strumenti ne-
vertire professionalità esistenti, orientandole verso i cosiddetti green job. Queste figure hanno il compito di promuovere una maggiore consapevolezza in merito alla necessità di un coinvolgimento di tutte le imprese verso modelli di produzione e consumo sostenibili (modelli validi non solo per alcune realtà, come ad esempio per le categorie produttive ritenute più inquinanti oppure per le aziende che fanno della sostenibilità il loro core business, ma
In un contesto internazionale ed europeo in rapida trasformazione, lavorare in campo ambientale ha assunto negli anni molteplici sfaccettature. Non si tratta solo di professionisti dell’ambiente che operano a favore della tutela dell’ambiente o nel monitoraggio della qualità di acqua, aria, suolo etc. Si tratta anche di professioni emergenti nell’ambito della modificazione dei modelli di produzione e consumo al fine si sviluppare prodotti e processi
sia imperniato sulla ottimizzazione e sull’efficienza nell’suo di materiali ed energia. Si tratta di diventare professionisti dell’ecoinnovazione, che, a titolo esemplificativo, fanno dell’efficienza il loro core business: • Esperti di sistemi energetici e della loro ottimizzazione (siano essi processi o impianti) • Innovatori di prodotto e processo, dai designer agli esperti di marketing
anche, ad esempio, attività nel settore dei servizi, apparentemente estranee all’ecologia). Con il termine “green job” si identificano tutte quelle attività e professionalità più o meno strettamente connesse all’ambiente.
sempre più compatibili con l’ambiente e in linea con le recenti linee strategiche europee. L’Europa ci traccia, infatti, un percorso chiaro verso un’economia a basse emissioni di CO2, nella quale il cardine della produzione
• Esperti nel ciclo dei materiali, per trasformare materiali di scarto o rifiuti in risorse sono in grado di valorizzare un territorio secondo principi di sostenibilità: • Esperti di turismo sostenibile,
“Il mercato globale di prodotti e servizi per l’ambiente è destinato a raddoppiare, entro il 2020. La metà di questo mercato si basa sulla maggiore efficienza energetica, sul trasporto sostenibile, sull'approvvigionamento idrico, sul risanamento e la gestione dei rifiuti” cessari per integrare gli aspetti di sostenibilità nelle diverse realtà produttive. Un effetto indotto dalla green economy sta quindi proprio nella opportunità e necessità di formare professionisti e di con-
Siete giovani creativi? In palio 2000 Euro con il concorso
“Rock the wall - un muro di energia creativa” Un concorso per unire creatività e sensibilità sul tema dell’energia. Se siete giovani fra i 18 e i 35 anni potete vincere un premio di 2000 euro sbizzarrendovi sul tema del risparmio e dell’efficienza energetica attraverso “Rock the wall - Un muro di energia creativa”. L’iniziativa è promossa dall’azienda Rockwool, produttrice di lana di roccia, si svolge in collaborazione con Legambiente e Pentapolis e gode del patrocinio delle più prestigiose università di design
e comunicazione. Lo scopo è stimolare la vena artistica dei giovani per sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso la creazione di un poster pubblicitario, formato 50 x 70 cm, che tratti uno dei due temi: il risparmio energetico oppure l’isolamento termoacustico. Al concorso si può partecipare individualmente o in gruppo e prevede un vincitore per ciascuna delle due tematiche. Iscrizioni e info su www.rockthewall.it.
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Nuova rubrica Green job e annunci di lavoro verde
Offerta Lavoro
Il crescente sviluppo della green economy ha innescato nel mercato una forte domanda di nuove figure professionali nel mondo del lavoro, i cosiddetti green job, lavori verdi. Per favorire lo sviluppo della green economy abbiamo quindi pensato a questa nuova rubrica con l’obiettivo da un lato di spiegare il ruolo, i compiti e le competenze di queste nuove figure, dall’altro di facilitare l’incontro tra domanda e offerta di greenjob attraverso annunci di lavoro ed opportunità di stage formativi. Per questo motivo se operate nei settori: - Energie rinnovabili - Ecologia e ambiente - No profit - Biologico - Altro (inerente la sostenibilità, l’ambiente o la resp. sociale) e siete alla ricerca di figure professionali da inserire nel vostro organico, inviateci la vostra richiesta all’indirizzo comunicatistampa@bergamosostenibile.com sarà pubblicata gratuitamente sui prossimi numeri del giornale e sul nostro portale. che siano in grado di coniugare aspetti ambientali, sociali, economici e culturali per valorizzare e rendere economicamente vivace un determinato territorio • Pianificatori locali, che affrontino con un approccio sistemico la pianificazione delle molteplici componenti del territorio per favorirne competitività e sostenibilità Chiaramente una prospettiva concreta lavorativa si fonda su alcuni requisiti essenziali: • un‘evoluzione del sistema della formazione scolastica e dell’orientamento dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro • una riflessione e un’azione coerente per quanto riguarda le opportunità di reinserimento dei lavoratori che oggi necessitano di inserirsi in contesti diversi da quelli di provenienza • una maggiore consapevolezza da parte degli attori in gioco (istituzioni ma anche i singoli in cerca di occupazione) sull’importanza di un approccio creativo e in taluni casi basato sull’autoimprenditorialità. Secondo le stime del Rapporto “Green Jobs: Verso un lavoro dignitoso in un mondo a basso impatto ambientale” pubblicato dall'UNEP nel 2008, già oggi l’offerta occupazionale, sia nel contesto urbano che in quello rurale, può riguardare fino a 4 milioni di nuovi posti di lavoro nel mondo industrializzato e una cifra anche superiore nei paesi in via di sviluppo. Il trend positivo è confermato anche dall’andamento degli investimenti: il mercato globale di prodotti e servizi per l’ambiente è destinato a raddoppiare, passando dagli attuali 1.370 miliardi
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di dollari l'anno a 2.740 miliardi entro il 2020. In base allo studio effettuato dalla Roland Berger Strategy, la metà di questo mercato si basa sulla maggiore efficienza energetica, sul trasporto sostenibile, sull'approvvigionamento idrico, sul risanamento e la gestione dei rifiuti. In Germania, ad esempio, l’investimento in tecnologie ambientali è quadruplicato e toccherà il 16% del totale della produzione industriale nel 2030, con un'occupazione che supererà quella delle grandi industrie delle macchine utensili e dell’auto. In Lombardia sono in corso di realizzazione alcune esperienze interessanti nel settore della formazione, sia secondaria che a livello universitario. Il progetto Gjusti (Green Jobs – Università, Scuole, Territorio, Imprese) è un progetto promosso dalla Fondazione Culturale Responsabilità Etica onlus e dalla Fondazione Roberto Franceschi onlus e realizzato in collaborazione con l’Università Bicocca di Milano. Il progetto prevede momenti di formazione per gli studenti delle scuole superiori sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, propedeutici allo sviluppo, da parte dei ragazzi, di progetti di green jobs, anche grazie all’aiuto di un “green facilitator” e al supporto di alcune imprese green del territorio coinvolto. Il tema della formazione a supporto dei green jobs verrà discusso anche in un seminario, indirizzato prevalentemente agli studenti universitari, che si terrà a Monza il prossimo 11 febbraio (maggiori dettagli a breve disponibili sul sito www.sviluppobrianza.it). Serenella Sala e Valentina Castellani
Adecco. Per azienda cliente operante nel fotovoltaico, ricerchiamo un/una Tecnico Commerciale. Il/la candidato ideale dovrà possedere i seguenti requisiti: necessario diploma di perito elettronico, esperienza di almeno 2 anni. Luogo di lavoro Stezzano (BG). Contratto Tempo indeterminato. Per info: manuela.baitelli@adecco.com Adecco. Per azienda cliente costruttrice di turbogeneratori ricerchiamo manutentore con competenze meccaniche ed elettriche per avviamento e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti. Necessaria disponibilità a trasferte , conoscenza anche base di PLC. Luogo di lavoro Brescia. Contratto Tempo indeterminato. Per info: giulia.foresti@adecco.it Adecco. Per azienda cliente produttrice e fornitrice di energia da fonti rinnovabili, ricerca Resp. Amministrativo: redazione bilancio, previsioni finanziarie, gestione IVA, cespiti ed adempimenti fiscali, contabilità clienti/fornitori. Luogo di lavoro Erbusco (BS). Contratto Tempo indeterminato. Per info: chiara.mangiarini@adecco.it Adecco. Per azienda cliente operante nel settore delle energie rinnovabili ricerca impiegato/a back.office commerciale, assistente al direttore commerciale, conoscenza ottima lingua inglese, conoscenza normativa di settore.Luogo di lavoro Cologno al Serio (BG). Contratto a sei mesi. Per info: sara.schieppati@adecco.it Adecco. Per importante azienda cliente di impianti di automazione industriale e biogas nella bassa bresciana si seleziona tecnico commerciale neo-laureato in ingegneria meccanica, con conoscenza di Autocad 2D e della lingua inglese. Luogo di lavoro Pralboino (BS). Contratto Tempo indeterminato. Per info: daniela.martinelli@ adecco.it Adecco. Per azienda cliente settore impianti fotovoltaici cerchiamo Ingegnere elettrico o meccanico da inserire come Project manager. Luogo di lavoro limitrofi a Seriate (BG). Contratto Tempo indeterminato. Per info: laura. pozzi@adecco.it o raffaella.nava@adecco.it Rewatt. Azienda operante nella progettazione ed installazione di soluzioni impiantistiche fotovoltaiche ricerca impiegati tecnici per la gestione delle procedure inerenti alla domande di connessione, attivazione impianti e fine lavori. Rif. ITSS. Requisiti: diploma tecnico, precisione, buone capacità organizzative, orientamento all’approfondimento e alla curiosità. Sede di lavoro: Brignano Gera D’Adda (BG). Invia CV a nuovi-talenti@rewatt.it Rewatt. Azienda operante nella progettazione ed installazione di soluzioni impiantistiche fotovoltaiche ricerca tecnici trasfertisti per l’installazione di strumentazione elettronica ed impianti fotovoltaici. Rif. TTSS. Requisiti: diploma tecnico, precisione, buone capacità organizzative, orientamento all’approfondimento e alla curiosità. Sede di lavoro: Brignano Gera D’Adda (BG). Invia CV a nuovi-talenti@rewatt.it
I.S.T.A.R. Azienda di consulenza settore Sicurezza sul lavoro/ Ambiente/ Sistemi di gestione, cerca una figura con provata esperienza nel settore. Astenersi se privi di qualifica. Telefonare orario ufficio 334 64 26 312 GI Group. Ricerchiamo per prestigioso ente di certificazione operante nel settore delle energie rinnovabili funzionario tecnico commerciale area energia. Requisiti:, Diploma/Laurea; Pregresse competenze relative alla certificazione di prodotto e background elettrico/elettronico graditi; Esperienza di vendita almeno triennale; Buon utilizzo dei supporti informatici; Ottima conoscenza della lingua inglese anche parlata, preferibile dello spagnolo; Ottime capacità di comunicazione e relazione, flessibilità, adattabilità, autorevolezza, spirito proattivo e propositivo; Possesso patente B e auto; Sede di lavoro di riferimento: Milano. Inquadramento: VII Livello CCNL Metalmeccanico, tempo indeterminato Ral interessante e commisurata alle effettive capacità Inviare cv a GI Research- Piazza IV Novembre, 5- 20124 Milano fax 0266703949 email: greeneconomy@giresearch.it)" Eco-Style. Azienda che produce e distribuisce scooter elettrici, cerca ragazzo interessato a gestire il nostro punto vendita/noleggio a Brescia. Contattateci al n. 030 8364089 Oppure a info@scooternatura.com Gamma Energia. Società di Ingegneria, ubicata in provincia di Lecco, operante nel settore della costruzione e gestione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ricerca ingegnere con esperienza nel settore impiantistico/energetico. Il Candidato dovrà possedere i seguenti requisiti: laurea in ingegneria elettrica/ energetica; esperienza nella progettazione, installazione e messa in servizio di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili; disponibilità a brevi trasferte sul territorio per gestione cantieri; capacità di lavorare in team. L’Azienda, che garantisce la massima riservatezza, contatterà solamente le candidature di interesse. Inviare dettagliato curriculum all’indirizzo: personale@gammaenergia.it
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Planet Life Economy Foundation – ONLUS. Fondazione senza scopo di lucro che, si occupa di dare concretezza ai principi della Sostenibilità. RICERCA tirocinante in grado di gestire, aggiornare e sviluppare il sito internet ed altri applicativi web-based in rete locale. Dovrà occuparsi della gestione a livello software e hardware dell'infrastruttura IT (PC Windows, rete Wi-Fi, stampanti di rete, ecc...) dell'ufficio. Dovrà ideare e realizzare prodotti di supporto alla comunicazione. Requisiti indispensabili: ottime conoscenze e capacità nel dominio dell'informatica e della comunicazione (in particolare in ambito web); flessibilità e capacità di adattamento a varie mansioni. Conoscenza dei principi di basic design e comunicazione visiva. Competenze informatiche generiche. Luogo di lavoro viale Beatrice d’Este, 4 - 20122 Milano. Durata prevista: minimo 6 mesi. Per info: dott.ssa Marcella Peri, tel. 02 39564687, mail: segreteriagenerale@plef.org
Tutti gli annunci sono rivolti a candidati di ambo i sessi (D.Lgs. n. 198/2006). I dati saranno trattati ai sensi dell’informativa privacy (art. 13 D.Lgs.196/2003) da parte delle rispettive società inserzioniste.
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Rifiuti & Riciclo
Volontariato verde: Orobicambiente onlus In servizio per la tutela ambientale di Bergamo e dei suoi Colli Il presidente Nicolini: cerchiamo volontari e sostenitori della nostra opera
Porta di San Lorenzo prima dell'intervento
Si chiama Orobicambiente onlus ed è una associazione nata nel 2007 per la tutela ambientale della città di Bergamo e dei suoi colli. Ad oggi annovera ben 15 volontari, i quali sotto la competente regia del suo presidente, Giacomo Maria Nicolini, sono riusciti nel lodevole intento di ripulire e riqualificare le
Porta di San Lorenzo dopo l'intervento durato due anni
aree verdi dimenticate o dismesse, sia nel centro città che nel comparto collinare circostante. Un primo esempio concreto di quanto sia prezioso il contributo di questa azione di volontariato è avvenuta riportando all’originale splendore il disordinato e dimenticato comples-
so della Porta di San Lorenzo, inserito nel sistema difensivo delle mura venete. “Dopo due anni di estenuanti prestazioni, lavorative e gratuite –spiega il presidente Nicolini- abbiamo restituito alla storia e alla città, nella sua migliore forma uno dei più interessanti monumenti che la città annoveri, nel suo pregevole medievale centro storico”. L’opera di volontariato valse nel 2006 la Civica Benemerenza a Giacomo Maria Nicolini premiato per il suo qualificato servizio alla città. Oltre a presiedere dal 2007 l’associazione, Nicolini presta infatti servizio come volontario di Protezione Civile da oltre 26 anni, con la specifica di tecnico ambientale in servizio attivo, per il riordino e la tutela del territorio. Dal 2009 l’associazione Orobicambiente onlus e il consorzio del Parco dei Colli di Bergamo hanno sottoscritto una Convenzione per la Tutela Ambientale che prevede la manutenzione della sentieristica interna al Parco, mentre recentemente è stato siglato con Massimo Bandera, assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo, un impegno per tre anni, dal 2011 al 2013, per la pulizia, potatura, rivalorizzazione di tutta la sentieristica storica medievale: un totale di
circa 20 km sui quali intervenire tre volte l’anno, oltre la prosecuzione dei lavori di manutenzione già in essere per quanto riguarda il perimetro delle mura venete da Porta San Lorenzo a Porta Sant’Agostino, ivi inclusi i declivi di Valverde sino a lambire la cannoniera di San Pietro verso il baluardo della Castagneta.
La scheda Orobicambiente onlus
15
volontari
385
soci sostenitori
60 mesi
presenza costante sul territorio
100.000 mq
Recuperati e ripristinati, periodicamente controllati
350 quintali rifiuti raccolti
Contatti: Bergamo, Via Ruggeri da Stabello 13 Telefono: 035 222 944
“Dal 1 dicembre 2010 siamo giunti a quota 15 volontari attivi con due unità mobili: la “San Lorenzo 1” dedicata agli interventi ambientali e la “San Vigilio 1” dedicata agli interventi boschivi. Le unità mobili diventeranno probabilmente 5 nel prossimo triennio, –conferma Nicolini-
Nicolini: “dopo due anni di estenuanti prestazioni, lavorative e gratuite, abbiamo restituito alla storia e alla città uno dei più interessanti monumenti che la città annoveri” mentre nei prossimi anni l’obiettivo è quello di giungere ad un organico di 30 volontari addetti. Per questo motivo rilancio l’appello a uomini e donne dai 25 ai 65 anni che vogliano far parte della nostra associazione e condividere l’impegno verso la tutela ambientale. Allo stesso tempo chi non potesse dedicare tempo a queste opere, può sostenere il nostro operato inscrivendosi a Orobicambiente onlus in qualità di socio sostenitore attraverso una quota biennale di 25 euro”.
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Rifiuti & Riciclo
Se piove, aprite l'ombrello Se è rotto, non disperate. C'è Naevus Italia L'Associazione Naevus Italia si pone come punto di riferimento informativo per la patologia "Nevo Melanocitico Congenito Gigante" una buona dose di inventiva e di energia da fonte rinnovabile (e fortunatamente inesauribile) quale è il volontariato, le nostre volontarie staccano i tessuti colorati dalle loro asticelle per poi lavarli, tagliarli e cucirli con cura artigianale. ...E magicamente si confe-
L’avevamo promesso che avremmo pubblicato le iniziative che ci sarebbero state segnalate, iniziative in grado di unire creatività e fantasia nel riciclo dei rifiuti o nell’utilizzo più sostenibile delle risorse o delle svariate forme di energia. Se poi la fonte di energia che si utilizza è il desiderio di sostenere e aiutare i bambini af-
fetti da una malattia rara, allora... la pioggia non è più un problema, anche se si ha un ombrello rotto. Un gruppo di famiglie volontarie bergamasche infatti si sono inventate un modo tutto originale di riutilizzare gli ombrelli rotti, oggetti che -ahinoi- quando si rompe anche solo un’asticella, non servono più a nulla. Con
“Il Nevo è un termine generico che indica qualsiasi “macchia scura” presente sulla cute. Il Nevo Malanocitico Congenito è una malformazione cutanea presente nel neonato fin dalla nascita.” zionano delle pratiche borse da vendere in sostegno all’associazione. Borse colorate, con diverse fantasie oppure in tinta unita. Magari da abbinare alla cintura o… all’ombrello! La simpatica iniziativa è stata messa in campo
Houston abbiamo un problema: “rifiuto volante non identificato!” Che i rifiuti stiano invadendo tutto il mondo è diventata ormai un’affermazione proprio riduttiva. Ne sanno qualcosa i 6 astronauti della stazione orbitale internazionale ISS che qualche settimana fa hanno dovuto effettuare un cambiamento di rotta repentino per evitare una
collisione con un “rifiuto” spaziale. Nello spazio infatti vagano oggetti e pezzi di vecchi satelliti che negli anni diventano sempre più numerosi e che al termine della loro funzione vengono lasciati galleggiare in orbita. Certo non gira così tanta gente nello spazio, ma ogni tanto qualche
“Spazzatura: in orbita non ci sono i cestini” scontro tra stazioni orbitanti e rifiuti fluttuanti può capitare anche nell’immenso spazio cosmico. I 6 astronauti della stazione internazionale, 3 russi e 3 americani, erano stati allertati già in mattinata, sia dalla base di Mosca che dalla Nasa, del possibile incontro-scontro, lungo la loro traiettoria, con la spazzatura
spaziale. Così i potenti motori della stazione orbitante sono stati azionati in modo da spostare la traiettoria di 700 metri ed evitare il pericoloso impatto. Motori azionati, missione compiuta, collisione evitata. La manovra di emergenza è stata decisa ed effettuata con successo, anche se gli stessi astronauti sapevano che probabilmente lo scontro effettivo con il “rifiuto volante non identificato” non ci sarebbe stato. O sarebbe stato comunque molto improbabile. Ma in orbita (e non solo in orbita…) è sempre meglio non correre pericoli o rischiare di incappare in qualche brutto incidente. Nello spazio, si sa, i soccorsi non sono così semplici.. non c’è un’ambulanza o un ospedale dietro l’angolo. Però, a ben vedere, almeno un cestino si potrebbe mettere!
dai sostenitori della Naevus Italia, una onlus costituita nel 2005 per dare un riferimento ai genitori dei bambini affetti da Nevo Melanocitico Congenito Gigante, una malattia rara che proprio per questo non ha ancora un riconoscimento ufficiale. Il “Nevo” è un termine generico che
mila neonati) questi Nevi hanno dimensioni che superano i 20 cm e vengono chiamati “Giganti”. La Naevus Italia è la prima associazione nazionale riguardante questa patologia e punta a promuovere l’interesse e la sensibilizzazione verso la malattia, anche tra gli stessi medici, oltre
Neonato affetto da "Nevo Melanocitico Congenito Gigante"
Ecco come si presenta il neonato dopo l'intervento
indica qualsiasi “macchia scura” presente sulla cute. Il Nevo Malanocitico Congenito è una malformazione cutanea presente nel neonato fin dalla nascita. In circa 1 neonato su 1000 si presentano Nevi da 1,5 a 20 cm, mentre in casi rari (ogni 30.000/50.000
a cercare di conseguire il riconoscimento ufficiale di Malattie Rara. Per tutte le informazioni, le iniziative e le modalità di sostegno, telefonare allo 0382/67536 oppure visitare il sito: www.nevogigante.it Diego Moratti
Finalmente niente più rinvii Aboliti gli shopper in plastica
“Ogni limite ha una pazienza” Finalmente anche l’Italia abolisce gli shopper in plastica: i 335 sacchetti che ogni uno di noi consumava in media l’anno, dal 1 gennaio 2011, non inquineranno più l’ambiente. Dopo due anni di rinvii è difatti diventato legge il divieto per negozi e supermercati di commercializzarli: potran-
no essere disponibili per i cliente solo shopper biodegradabili. Le eventuali scorte di magazzino di borsette in plastica dei supermercati potranno essere utilizzate fino al loro esaurimento, ma dovranno essere distribuite gratuitamente. La soluzione più valida restano comunque le sportine in tessuto riutilizzabili più e più volte. Come ci ricordava Totò nello scorso numero di BG SOStenibile “È la somma che fa il totale”: sommando i consumi di tutti gli italiani si arrivava ogni anno al consumo totale di 20 miliardi di shopper, che diventavano 100 miliardi di sacchetti non biodegradabili in tutta Europa. Per fortuna non abbiamo dovuto attendere ancora un altro anno per vedere applicata questa legge nel nostro Paese. Siamo italiani, ci va sempre bene tutto, ma… “Ogni limite ha una pazienza”.
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FSC
Ogni anno una foresta grande come il Portogallo scompare. Certificazione FSC, un marchio di garanzia per la tutela e la conservazione forestale Noi consumatori possiamo fermare questo scempio e tutelare le foreste semplicemente comprando prodotti a base legno o carta certificati FSC Secondo il “Forest resource assessment”, rapporto curato dalla FAO, ogni anno vengono distrutti 14,6 milioni di ettari di foreste naturali. In un decennio il nostro pianeta ha perso un’estensione di foreste pari a 940 mila kmq: una foresta grande come tutto l’Egitto! Le minacce principali alle foreste sono lo sfruttamento insostenibile, il taglio e il commercio illegale di prodotti forestali, gli incendi, le costruzioni e la cementificazione e lo sfruttamento agricolo. Le foreste contribuiscono alla tutela della biodiversità, svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione delle acque e del suolo (lo difendono da frane ed erosioni), forniscono prodotti non solo legnosi e funzionano come serbatoi di assorbimento dell’anidride carbonica, vale a dire purificano l’aria che respiriamo.
Comprereste per vostro figlio un libro sapendo che la cellulosa di cui è composto proviene da foreste primarie tagliate illegalmente dove vengono distrutti gli habitat naturali di molti animali, dove si impiega manodopera sotto pagata priva delle elementari norme di sicurezza o peggio ancora dove si sfrutta manodopera minorile? E’ questa la domanda che ognuno di noi dovrebbe porsi quando quotidianamente opera le proprie scelte di consumo. Ma anche il consumatore più critico ed informato come può sapere cosa sta “dietro” ad un prodotto, come viene realizzato, da chi, da dove arriva? La certificazione FSC (acronimo di Forest Stewardship Council, letteralmente “consiglio di amministrazione delle foreste”) è la risposta a tutte queste domande per le categorie di prodotti realizzati a base carta o legno. Comprare prodotti in carta come risme, fazzoletti, libri, de-
FSC-ITA-0053 © 1996 Forest Stewardship Council A.C. Il marchio della gestione forestale responsabile
pliant, o prodotti in legno come serramenti, parquet, sedie, tavoli, attrezzi da giardino, giochi per bambini a marchio FSC significa avere la sicurezza e la garanzia che la materia prima di cui sono composti proviene da foreste gestite in maniera responsabile, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
Chi è FSC e come è governata FSC è un’organizzazione internazionale indipendente senza scopo di lucro e non-governativa costituita allo scopo di promuo-
Il logo FSC su di un prodotto (a base legno o carta) è garanzia per il consumatore che la materia prima impiegata proviene da foreste gestite in maniera responsabile vere una gestione delle foreste mondiali che sia appropriata dal punto di vista ambientale, benefica dal punto di vista sociale e soddisfacente dal punto di vista economico. FSC è nata nel 1993 e include tra i suoi mem-
bri gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie, aziende della grande distribuzione, ma anche ricercatori e tecnici per un totale di circa 800 membri che costituiscono l’Assemblea Generale. I membri sono suddivisi in 3 Camere, quella Ambientale (Greenpeace, WWF, Legambiente, ecc. ecc.), quella Sociale (Amnesty International, CTA, le organizzazioni sindacali, ecc. ecc.) e la Camera Economica (Ikea, Castorama, The Home Depot, ecc. ecc.). Il potere di voto è equamente distribuito, ogni Camera ne esprime uno, quindi capite bene che se la Camera Ambientale e quella Sociale la pensano alla stessa maniera su di un determinato emendamento in discussione poco può fare la Camera Economica, anche se la pensa in maniera diversa.
La certificazione forestale FSC, chi si può certificare e cosa implica La certificazione FSC è una certificazione del tutto volontaria, sono le organizzazioni e le singole imprese che in maniera libera e autonoma decidono di certificarsi e di conformarsi allo schema FSC. Secondo i principi di FSC le foreste mondiali devono sod-
disfare i diritti e i bisogni sociali, ambientali ed economici delle generazioni presenti, senza compromettere quelli delle generazioni future. Per riuscire in questa missione di gestione e salvaguardia delle foreste, FSC ha definito un sistema di certificazione indipendente e di parte terza (verificata cioè da un Ente di Certificazione esterno) che comprende 10 principi (si veda la tabella relativa) e 57 criteri. Il rispetto di tali requisiti portano alla certificazione della foresta. La certificazione delle foreste (FM da “Forest Managment”) tiene conto delle norme vigenti nel paese, delle proprietà e dei diritti d’uso delle foreste, così come dei diritti delle popolazioni indigene, delle comunità locali e dei lavoratori.
La certificazione di Catena di Custodia FSC, chi si può certificare e cosa implica Per poter garantire al consumatore finale che un prodotto sia realizzato con materia prima proveniente da foreste certificate, tutte le aziende lungo tutta la filiera produttiva e commerciale del prodotto devono essere certificate con la Catena di Custodia (o CoC da “Chain of Custody”). Si chiama CoC perché crea, appunto, una “catena” tra le aziende certificate e, all’interno delle stesse, lega un processo all’altro fino ad arrivare al prodotto finito nelle mani del consumatore di tutti i giorni e alla stessa maniera è garanzia per poter risalire a ritroso dal prodotto finito alla foresta. Le aziende devono definire e dimostrare che all’interno dell’organizzazione esista un sistema in grado di mantenere la “rintracciabilità” della materia prima. Dal preventivo all’acquisto, dal ricevimento allo stoccaggio in magazzino, dalla produzione all’allestimento del prodotto finito.
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Le certificazioni... impariamo a conoscerle
Le due grandi filiere produttive che fuoriescono dalla foresta sono quella del legno e quella della carta. Le aziende del settore legno che possono certificarsi (sempre in maniera volontaria) sono: le segherie, ì produttori di pannelli, bancali, mobili, serramenti, pavimenti, ecc. ecc. e tutte le organizzazioni commerciali lungo tutta la filiera. Le aziende del settore carta sono invece i produttori di: cellulosa, carta e cartone, scatolifici, cartotecniche, tipografie, ecc. ecc. e tutte le organizzazioni commerciali lungo tutta la filiera.
Il marchio FSC Il marchio FSC apposto su di un prodotto è sinonimo e garanzia per il consumatore di soddisfazione di tutti i requisiti che lo standard prevede. Il marchio FSC può essere utilizzato esclusivamente da organizzazioni in possesso di una valido certificato FSC di Catena di Custodia (Chain of Custody, CoC) e deve essere sempre accompagnato da un numero univoco di licenza d’uso che permette l’identificazione dell’azienda che lo ha apposto. Il marchio FSC è un marchio registrato e rappresenta il principale strumento di comunicazione per le organizzazioni certificate FSC. Pertanto è essenziale che il marchio sia utilizzato correttamente, non risulti fuorviante per i consumatori e non sia associato ad aspetti qualitativi estranei a quelli coperti dalla certificazione FSC (es. prodotto ecologico).
Perché le aziende si certificano FSC? La certificazione FSC registra da diversi anni un trend in forte crescita, in netta controtendenza rispetto a quasi tutti gli altri standard di certificazione. In un’economia in crisi come quella attuale, dove le aziende sono più portate a tagliare i costi piuttosto che fare investimenti, perché implementare una certificazione, oltretutto volontaria, che comporta costi, impegni ed obblighi? Mi piacerebbe rispondere che gli imprenditori hanno un’anima “green” e che quindi perseguono uno sviluppo sostenibile del loro business anche attraverso questo standard, ma spesso, troppo spesso, non è così! Le organizzazioni il più delle volte si certificano perché il loro cliente richiede esplicitamente che il prodotto sia certificato e quindi per non perdere il cliente avviano l’iter di certificazione. Ma guardiamo il risvolto positivo della questione, se tutti noi ci impegnassimo nella nostra vita privata e professionale a richiedere ed acquistare prodotti a marchio FSC stimoleremmo il mercato verso prodotti più etici e sostenibili a tutto vantaggio dell’ambente e di un’economia più equa. Poco importa quindi se le aziende si certificano con cognizioni di causa, l’importante è che lo facciano, con la speranza che il tempo li aiuti a capire l’importanza di questa scelta. Roberta Spinelli
I dieci principi internazionali di buona gestione forestale secondo FSC (sintesi) >1 Rispetto delle norme locali e nazionali e dei regolamenti internazionali
>2
Proprietà e diritti d’uso della terra
>3
Diritti delle popolazioni indigene
>4
Relazioni con la comunità locale e diritti dei lavoratori
>5
Multifunzionalità e benefici derivanti dalle foreste
>6
Impatti ambientali
>7
Piano di gestione
>8
Monitoraggio e valutazione
>9
Mantenimento delle foreste di grande valore ambientale
>10
Piantagioni forestali Per maggiori info: www.fsc.org www.fsc-italia.it
SCEGLIE L’AMBIENTE CON LA CERTIFICAZIONE FSC ® Una stampa di qualità si distingue anche per la scelta delle sue materie prime. LITOSTAMPA istituto grafico utilizza prodotti marchiati FSC ® che provengono da foreste gestite in modo responsabile perché rispettano rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
moma comunicazione
Con questa nuova rubrica intendiamo perseguire la mission di questo giornale, quella di comunicare, educare e diffondere la cultura della sostenibilità. Per questo motivo riteniamo importante spiegare e far conoscere al consumatore/cittadino il significato delle certificazioni, in modo da offrirgli degli strumenti di valutazione utili per orientarsi nelle proprie scelte di consumo, ma non solo. Attraverso questa rubrica il lettore potrà capire quali obblighi, garanzie e requisiti deve saper ottemperare un’organizzazione certificata, oppure ancora, quali diritti ha il consumatore/cittadino nei confronti della stessa.
NATO PER LA STAMPA
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FSC
Per una stampa di qualità ambientale, Litostampa sceglie FSC La scheda E’ nel settore grafico che si riscontra il maggior numero di aziende certificate, anche a Bergamo E’ il settore delle aziende gra- certificate sono numerose e siafiche quello maggiormente coin- mo secondi solo a Milano. L’istivolto dalla certificazione FSC. tuto grafico Litostampa, storica Tra le tipografie, cartotecniche e azienda di Bergamo fondata nel scatolifici troviamo infatti il mag- 1965, è una di queste. L’azienda ha individuato gior numero di cernella certificazione tificati di "catena di FSC il miglior strucustodia". Il motivo mento per testidi questa diffusiomoniare il proprio ne è in parte spieimpegno che tende gato col fatto che verso uno svilupla tipografia realizpo sostenibile del za stampati per i proprio business. propri clienti (broAttraverso il marchure, cataloghi, chio FSC l’azienda ecc.) e quest’ultimi, grafica è in grado di facendo apporre il Marco Pagnoncelli, Amministratore garantire ai propri marchio FSC sugli delegato Litostampa. clienti che lo stamstampati testimoniano il proprio impegno am- pato viene realizzato con carta bientale: da qui lo stimolo per proveniente da foreste gestite molte aziende grafiche a con- in maniera responsabile, seconseguire la certificazione. Anche do rigorosi standard ambientali, nella nostra città vale la stessa sociali ed economici. “Litostamla regola. Le aziende grafiche pa -ci spiega l’Amministratore
Delegato Marco Pagnoncelli- è un’azienda seria con linee guida di condotta molto precise, come tutto il Gruppo SESAAB di cui facciamo parte. Perseguire lo sviluppo sostenibile è uno degli obiettivi della nostra azienda, per questo abbiamo optato per la certificazione FSC”. Litostampa si è certificata FSC nel 2009 con il prestigioso Ente di Certificazione Bureau Veritas. Litostampa offre ai propri clienti una riconosciuta stampa di qualità per un ventaglio di prodotti molto ampio, ma tra questi è sicuramente bene segnalare la produzione di cataloghi, giornali, riviste e libri. Tra i prodotti realizzati dall’azienda spicca sicuramente il mensile Orobie che tanto piace ai lettori amanti della natura e dall’ambiente e che da oggi avranno un motivo in più per apprezzarlo.
il Gruppo SESAAB Il Gruppo Sesaab, di cui Litostampa fa parte, costituisce una delle più importanti e dinamiche realtà in Italia nel campo dell'editoria. Radicato nel cuore della Lombardia, il Gruppo Sesaab coniuga una solida visione imprenditoriale alla consapevolezza della fondamentale rilevanza sociale e culturale della comunicazione. Il Gruppo è proprietario di molti media, tra questi ricordiamo, per i quotidiani: L’Eco di Bergamo, La Provincia di Como, Lecco, Sondrio, Varese e il bisettimanale Il Cittadino di Monza; per la TV e la Radio: Bergamo TV e Radio Alta; per i centri stampa: Litostampa e CSQ di Erbusco (dove viene stampato anche Bergamo SOStenibile). www.litostampa.it
Gestione Responsabile delle Foreste e Catena di Custodia dei prodotti: FSC - PEFC Bureau Veritas, leader a livello mondiale nella valutazione di conformità e certificazione della Qualità, l’Ambiente, la Salute, la Sicurezza e la Responsabilità Sociale (QHSE-SA), propone servizi di certificazione e un ricco programma di corsi di formazione dedicati alla gestione forestale responsabile e alla catena di custodia per la rintracciabilità dei prodotti di origine legnosa, secondo gli standard FSC e PEFC. Bureau Veritas, inoltre, propone un ampio ventaglio di servizi di certificazione ed audit in ambito ambiente, qualità e sviluppo sostenibile. Grazie alla molteplicità dei propri accreditamenti, Bureau Veritas può sfruttare appieno la compatibilità dei diversi schemi per rispondere alle esigenze di tutti i portatori di interesse. Contatti: Bureau Veritas Italia - Divisione Certificazione Viale Monza, 261 - 20126 Milano Tel. 02/27091.309 - Fax 02/27006815 info.certification@it.bureauveritas.com www.bureauveritas.it/certificazione
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Numero 02 - Gennaio/Febbraio 2011 FSC in pillole...
FSC, un criterio riconosciuto per gli acquisti verdi degli Enti Pubblici Le Pubbliche Amministrazioni, secondo il D.M. 203 del 2003 dovrebbero fare il 30% dei loro acquisti tra i cosìddetti acquisti verdi. Vale a dire che se un comune deve comprare 10 auto, almeno 3 devono essere ecologiche, alimentate cioè a GPL o elettriche. Lo stesso concetto vale per tutti gli altri acquisti. Il marchio FSC è riconosciuto dal Governo come criterio di selezione valido ai fini degli acquisti verdi (GPP -.Green Public Procurement). Quindi se un comune deve acquistare 100 tavoli e sedie per la scuola, se ne acquista 30 certificati FSC ottempera ai suoi obblighi, meglio ancora poi se li acquista tutti e 100 come spesso accade.
Grumello del Monte e Telgate: l’educazione ambientale si insegna a scuola L’Istituto Comprensivo di Grumello del Monte e Telgate, che comprende le scuole primarie e secondarie degli omonimi Comuni in Provincia di Bergamo, ha deciso di distribuire ai propri studenti diari scolastici certificati FSC. Realizzati in 1.200 copie dalla tipografia certificata FSC Arti Grafiche FAIV di Grumello del Monte, i diari vogliono essere uno strumento di sensibilizzazione dei giovani studenti verso i temi della gestione responsabile delle risorse forestali. Altri comuni della Provincia di Bergamo hanno manifestato interesse ad estendere sul proprio territorio l’iniziativa a partire dall’anno prossimo. Per maggiori informazioni: www.artigrafichefaiv.com
365 giorni certificati per Comune e Provincia di Bergamo Sia il Comune che la Provincia di Bergamo hanno fatto realizzare i propri calendari in carta certificata FSC, testimoniando con questa scelta il loro impegno nel perseguire uno sviluppo sostenibile. I calendari, in distribuzione gratuita per i cittadini presso gli uffici preposti, sono stati stampati con inchiostri a base vegetale anziché minerale per rendere ancor più ecologico il prodotto.
Case più ecologiche se realizzate con legno FSC Lo scorso 6 dicembre il Green Building Council ha confermato che FSC è e rimane l’unico schema di certificazione forestale che consente di acquisire crediti per l’uso di legno certificato secondo il protocollo LEED (lo standard americano per la certificazione energetica degli edifici). Il Green Building Council riconosce il valore ambientale e sociale legato all’uso di legno FSC. Al fine di ottenere il credito è necessario che almeno il 50% dei materiali in legno (sia strutturali che di finitura o arredo) all’interno di un progetto siano certificati FSC.
Conad, più gusto con l’ambiente Dal 2011 in tutti i reparti panetteria e gastronomia dei supermercati Conad, tutti i sacchetti e fogli di carta saranno realizzati con carta certificata FSC. Con 2.826 imprese associate e 35.200 dipendenti al servizio dei punti vendita, Conad rappresenta la più grande organizzazione cooperativa italiana di imprenditori indipendenti in termini di rete commerciale, giro d'affari e quota di mercato.
Azienda specializzata nella stampa offset a foglio, produce Stampati Commerciali, Editoriali, Modulistica, Etichette ed Imballaggi. GRUMELLO DEL MONTE (BG) - Via Telgate, 46 (Loc. Campagna) Telefono 035 4491214 - Mail: info@artigrafichefaiv.com www.artigrafichefaiv.com
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Bergamo SOStenibile
Bergamo SOStenibile, buona la prima! Comune e Provincia di Bergamo alla conferenza stampa del giornale Martedì 2 novembre, a Palazzo Frizzoni nelle sale del Comune di Bergamo, si è tenuta una conferenza stampa con Marco Rossi, editore del giornale, e Diego Moratti, Direttore Responsabile. All’appuntamento non hanno voluto mancare gli assessori all’ambiente del Comune e della Provincia di Bergamo, Massimo Bandera e Pietro Romanò, che hanno sottolinea-
Eccoci già alla fine del secondo numero del giornale…Ma il primo numero com’è andato? vi è piaciuto? Ammettiamo che noi per primi eravamo curiosi di sapere le impressioni di chi ci stava intorno e magari ci vedeva così impegnati in un nuovo progetto editoriale. Oppure curiosi di conoscere le impressioni dei 20.000 possibili lettori (beh, qualcuno in meno, ma solo perché alcune copie le abbiamo tenute noi...il primo numero è sempre il primo numero!) In effetti ci sono arrivati tanti complimenti e anche alcune critiche: a proposito, grazie a tutti per i vostri commenti e suggerimenti, ne faremo tesoro. Generalmente apprezzata è stata la varietà di argomenti e rubriche che spaziano in tutti settori,
dall’ambiente ai rifiuti, dalle energie alla mobilità, dall’attualità alle politiche dei nostri amministratori. Apprezzato anche il linguaggio semplice e pure alcuni approfondimenti “tecnici”, tanto da riscuotere positivi feedback sia dalla casalinga che dall’imprenditore, dal pensionato e dallo studente. Apprezzata la cura grafica (“sembra un giornale vero” …beh… lo prendiamo come un complimento! Grazie lo stesso!). E infine, tra i complimenti più belli che abbiamo ricevuto, c’è senz’altro quello di trattare argomenti interessanti e utili. Abbiamo fatto tesoro anche delle critiche e dei suggerimenti a migliorare: ci è stato detto, per esempio, che il giornale è troppo denso di notizie (sebbene interessanti) e abbiamo reso la grafica un po’ più ariosa e più
leggibile. Ci hanno detto di indiindi care i riferimenti dei luoghi o delle iniziative di cui scriviamo e lo abab biamo fatto, perché è anche un nostro obiettivo che le associazioni e le imprese più sostenibili facciano rete e sinergia fra loro o abbiano più successo di pubblico e di clienti rispetto a quelle meno sostenibili. C’è chi ha detto che nel primo numero abbiamo già scritto tutto quello che c’era da dire sulla sostenibilità ambientale perchè l’argomento alla fine è sempre quello… e nei prossimi numeri cosa avremmo scritto? Beh… abbiamo dovuto aggiungere 8 pagine! L’avete capito, nell’insieme le impressioni ricevute dal primo numero ci paiono davvero incoraggianti. Ringraziandovi ancora dell’interesse dimostrato, intanto possiamo dirlo: Bergamo SOStenibile: Buona la prima!
to, con i loro interventi, la validità del progetto, utile a diffondere tra tutti i bergamaschi una cultura della sostenibilità attraverso stili di vita, comportamenti e abitudini più consoni. Comune e Provincia si sono impegnati inoltre a sostenere Bergamo SOStenibile attraverso la distribuzione e la diffusione del giornale in tutti gli sportelli istituzionali aperti al pubblico.
Bergamo SOStenibile partner della Settimana dell’Energia
Bergamo SOStenibile distribuito in 144 filiali delle Banche di Credito Cooperativo Le nove Banche di Credito Cooperativo (BCC) presenti nella provincia di Bergamo hanno deliberato all’unanimità la proposta di distribuire il giornale Bergamo SOStenibile all’interno delle 144 filiali sparse sul nostro territorio. “Le Banche di Credito Cooperativo –dichiara Marco Rossi editore del giornale - rappresentano per noi nel mondo del credito e della finanza, quanto di più sostenibile e vicino ai principi ed ai concetti che il nostro giornale intende diffondere”. Le BCC sono infatti per statuto radicate sul territorio, attente
alle esigenze dei privati cittadini e a quelle delle piccole e medie imprese, nonché sensibili alle tematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile del territorio in cui operano. La collabora-
zione testimonia una volta di più la volontà degli istituti di credito di diffondere la cultura della sostenibilità ambientali tra i propri clienti.
Le nove Banche di Credito Cooperativo che distribuiscono Bergamo SOStenibile nelle 144 filiali sparse nella provincia bergamasca Banca della Bergamasca Credito Cooperativo Banca di Credito Cooperativo di Calcio e Covo Banca di Credito Cooperativo di Caravaggio Banca di Credito Cooperativo di Ghisalba Banca di Credito Cooperativo di Mozzanica Banca di Credito Cooperativo Orobica di Bariano e Cologno Banca di Credito Cooperativo di Sorisole e Lepreno Banca di Credito Cooperativo Valle Seriana Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativo di Treviglio
Angelo Carrara, Associazione Artigiani con Marco Rossi di Bergmano SOStenibile
Durante la seconda edizione della “Settimana dell’Energia”, organizzata lo scorso novembre dall’Associazione Artigiani di Bergamo (AAB), il nostro giornale è stato distribuito ad oltre 2.000 partecipanti che si sono succeduti nei 20 incontri tenutisi in tutta la provincia orobica. Bergamo SOStenibile si è così potuto far conoscere ed apprezzare ad un pubblico di “addetti ai lavori” (imprenditori, progettisti, artigiani, politici, amministra-
tori, istituzioni, ecc. ecc.) che ha seguito con interesse l’evolversi degli eventi. Ma la collaborazione con l’Associazione Artigiani di Bergamo non si esaurisce certo qui: l’associazione, fedele alla sua mission di diffondere un’economia basata sullo sviluppo sostenibile, ha deciso di distribuire Bergamo SOStenibile ai propri associati in tutte le sue 27 sedi presenti sul territorio provinciale.
www.bergamosostenibile.com
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Numero 02 - Gennaio/Febbraio 2011
Appuntamenti Sostenibili
Fiere, convegni, seminari, incontri, mostre, mercati, corsi, conferenze stampa e molto, molto altro per comunicare, educare, diffondere, partecipare e condividere stili di vita sostenibili Data
Orario
Evento
Tipologia
Luogo svolgimento
Contatti
21 gen - 20 feb (giorni feriali) 27-30 gennaio 3 Febbraio 5 febbraio 5 febbraio
9,00-13,00 14,00-18,00
Fotografare l'energia
Mostra
Abenergie - Via Tasca, 3 - Bergamo
www.fotografarelenergia.it
9.30 8.30-12.00 14.30-19.30
Fiera Convegno Mercato Agricolo Incontro pubblico
10 febbraio
20.30
Fiera Bolzano Milano, Regione Lombardia, Via Pola 12 Osio Sopra (Bg) C.E.R.C.A. Via Don Todeschini Marne Filago (Bg) Biblioteca comunale di Ghisalba
www.fierabolzano.it www.amiciarete.it - Tel. 035 2816672 www.a21isoladalminezingonia.bg.it www.legambientebergamo.it Tel. 035319449 info@legambientebergamo.it Cell 339.1043313
11 Febbraio 11 febbraio
20.30-23.30 20.30
Klimahouse - Efficienza energetica e sostenibilitá in edilizia Agricoltura biologica tra sostenibilità e Walfare locale Mercato agricolo dei produttori locali 2° forum provinciale Legambiente Consolidare il presente, diffondere il futuro Produrre Stracchino in Val Brembana Cosa vuol dire slow food? Come si produce lo stracchino? 1° lezione Laboratorio del gusto - Slowfood La partecipazione al PGT di Villa d'Adda
Biblioteca di Treviolo Da definire
12 febbraio
Da definire
Campagna consumo suolo
Corso Incontro con la cittadinanza Banchetto
12 febbraio 16 febbraio
14.00-18.00 9.00-13.00
Mercato agricolo dei produttori locali Ecosostenibilità: vantaggi per gli alberghi e il turismo
Mercato Agricolo Convegno
www.comune.treviolo.bg.it www.legambientebergamo.it Tel. 035319449 info@legambientebergamo.it www.legambientebergamo.it Tel. 035319449 info@legambientebergamo.it www.a21isoladalminezingonia.bg.it www.ecoworldhotel.com
17/18 febbraio 17 febbraio
9.30-13.30 20.30
Mostra-convegno Convegno
18 febbraio 19 febbraio 24 febbraio
18.00 8.30-12.00 17,00
"Ecomake". Edilizia sostenibile Lo sai che stanno privatizzando l'acqua del tuo rubinetto? Ti spieghiamo cosa sta succedendo M'illumino di meno Mercato agricolo dei produttori locali Smaltimento amianto
24 febbraio
20.30
25 febbraio
Da definire
25 febbraio
20.30
25/26 febbraio
Da definire
26 febbraio 28 febbraio
8.30-12.00 20.30
9/10 marzo 11 marzo
9.00-18.00 14,15-18,45
Un produttore di Grana padano BIO in Lombardia come si fa e dove si acquista? Dopo il no al polo logistico Madre Natura: conversazione con l'ostetricia Giusy Carolei dell'Università Milano Bicocca Nuova edilizia e fonti rinnovabili
4 marzo
Da definire
Mercato agricolo dei produttori locali Laboratorio per fare il pane in casa; Che differenza c'è tra lievito madre e lievito di birra? Giornate della microgenerazione Obiettivo 2020: costruire case energeticamente autosufficienti La costruzione energeticamente autosufficiente e sostenibile C'è un futuro per l'ex Honegger?
5 marzo
8.30-12.00
Mercato agricolo dei produttori locali
5/6 marzo
Da definire
11 marzo 11 marzo
12 mar - 14 mag
Convegno
Da definire Solza (Bg) Enterprise Hotel Corso Sempione, 91 20149 Milano Palaexpo di Fiera Verona Biblioteca comunale di Ghisalba
www.ecomake.it Cell 339.1043313
Convegno
--Zanica (Bg) FaSE Alzano Lombardo Biblioteca comunale di Ghisalba
http://caterpillar.blog.rai.it/milluminodimeno/ www.a21isoladalminezingonia.bg.it/ www.consorziocompere.it Seg. Organizz. E20 Tel. 035.515488 Cell 339.1043313
Incontro pubblico
Urgnano (Bg)
Incontro
Biofarm Spineto. Martinengo via delle Seradine, 103 - località Cortenuova Sopra Rovetta (incontro, cena, pernottamentoe e ciaspolata) Madone (Bg) Bottega della Pizza Ghisalba
www.legambientebergamo.it Tel. 035319449 info@legambientebergamo.it www.biofarmspineto.com Tel 0363.90.88.64 posta@biofarmspineto.com www.legambientebergamo.it Tel. 035319449 info@legambientebergamo.it www.a21isoladalminezingonia.bg.it Su prenotazione Cell 339.1043313 www.microgenforum.it www.culturaeambiente.it Tel. 036238777 www.culturaeambiente.it Tel. 036238777 www.legambientebergamo.it Tel. 035319449 info@legambientebergamo.it www.a21isoladalminezingonia.bg.it
Giornata mondiale Mercato Agricolo Convegno
Incontro pubblico Mercato Agricolo Laboratorio Incontri Incontro pubblico Corso in 10 moduli formativi Incontro pubblico
Milano, Palazzo Turati, Via Meravigli 9b Auditorium casa del giovane Via Gavazzeni,13 Bergamo Casa del Giovane Via Gavazzeni, 13 Bergamo Albino
Ornica: un modello di turismo sostenibile
Mercato Agricolo e Mostra fotografica Incontro pubblico
Ornica
17.00 Da definire
Esperienze di best practise nelle amministrazioni locali Ampliamento Minitalia e consumo del suolo
Seminario Incontro pubblico
Sala Viterbi, Provincia di Bergamo Capriate San Gervasio (Bg)
12 marzo
14.00-18.00
Mercato agricolo dei produttori locali
Solza (Bg)
14 marzo
Da definire
Presentazione Osservatorio ambientale sul Serio
Mercato Agricolo e Mostra fotografica Conferenza Stampa
18-20 marzo 19 marzo
8.30-12.00
BioEnergy Italy - Biomasse e rinnovabili Mercato agricolo dei produttori locali
19 marzo
Da definire
Contratto per il fiume Serio
24-27 marzo 25 marzo
20.30
25-27 marzo 25-27 marzo
Fiera Mercato Agricolo e Mostra fotografica Incontro pubblico
Edil 2011 - Fiera delle costruzioni Allergie e intolleranze alimentari con il Prof. Matteo Giannattasio - Università di Padova Fà la cosa giusta Corso per animatori di rete solidale 2011
26 marzo
8.30-12.00
Mercato agricolo dei produttori locali
28 marzo
9,30-12,30
28 marzo
21,00
Centro di Etica Ambientale seconda edizione "Sorella Terra" Centro di Etica Ambientale Concerto di "Davide Van De Sfross"
Fiera Incontro Fiera Corso in 3 moduli formativi
Osio Sopra (Bg)
Da definire Cremona Fiere Zanica (Bg) Romani di Lombardia (Bg) Fiera Bergamo - Via Lunga Biofarm Spineto. Martinengo via delle Seradine, 103 - località Cortenuova Sopra Fiera Milano City Camerata Cornello (BG)
Mercato Agricolo e Mostra fotografica Convegno - Tavola rotonda
Madone (Bg) Seminario Vescovile di Bergamo
Concerto
Teatro Donizetti Bergamo
www.legambientebergamo.it Tel. 035319449 info@legambientebergamo.it www.cittadinanzasostenibile.com www.legambientebergamo.it Tel. 035319449 info@legambientebergamo.it www.a21isoladalminezingonia.bg.it www.legambientebergamo.it Tel. 035319449 info@legambientebergamo.it www.bioenergyitaly.it www.a21isoladalminezingonia.bg.it www.legambientebergamo.it Tel. 035319449 info@legambientebergamo.it www.fieraedile.it www.biofarmspineto.com Tel. 0363.90.88.64 posta@biofarmspineto.com www.falacosagiusta.terre.it corso_res_2011@scret.it www.retecosol.org www.scret.it www.a21isoladalminezingonia.bg.it info@centroeticaambientale.com Tel. 035.4598551 info@centroeticaambientale.com Tel. 035.4598551
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