Bergamo SOStenibile 3

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Numero 03 Anno II - Marzo/Aprile 2011 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BG

impianti fotovoltaici impianti geotermici solare termico www.bergamosostenibile.com

Editoriale

Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

RESSOLAR srl via Serassi 21 24124 BERGAMO tel 035 3692145 - www.ressolar.it

Referendum sull'acqua i pro e contro dei due quesiti Il 12 giugno si vota anche su Nucleare e Legittimo impedimento Edilizia

La città sostenibile

Edifici a impatto zero Certificazioni ambientali

di Mario Salomone* Il Piano di azione ambientale presentato il 25 febbraio scorso dal Comune di Bergamo (ne parliamo all’interno di questo numero di Bergamo SOStenibile) è un buon esempio di come una città può impegnarsi ad essere “sostenibile”. L’esempio è di due tipi: il primo è di metodo, il secondo di merito. A livello di metodo, il piano nasce da un percorso complesso, come è giusto che sia per un Comune, che è il livello amministrativo più vicino ai cittadini, nodo cruciale di decisioni, di confronti, di condivisione. Quello presentato dall’amministrazione di Bergamo è, infatti, un piano nato anche fuori dal Comune, incontrando categorie economiche e gruppi di cittadini, nel rapporto con i quartieri e il territorio, nella collaborazione con l’Università di Bergamo e i suoi centri di ricerca, nell’apertura ai partenariati con la società civile, le aziende di servizi, le imprese private. Scrivere un piano a tavosegue a pagina 2

Green Story

Borgo di Villa Astori Torre De' Roveri Abitare in armonia con l'ambiente a Pagina 38

Amianto: opportunità per smaltirlo

M'illumino di meno 2011 Bergamo accende il tricolore Foto e testo di Fabio Proverbio

Il binomio cave e ambiente da Pagina 40

Alimentazione

Stili di vita

Slow Food

Responsabilità Sociale d'Impresa

Come organizzare nozze eco-friendly e... eco-nomiche

Diventano tre le Condotte bergamasche per un cibo buono, pulito e giusto

La Green Economy ora ha un alleato

di Alice Motti

di Michela Facchinetti

Matrimonio in verde o al verde?

a Pagina 24

a Pagina 32

a Pagina 36

Convegno

Consumo del suolo Il Comune di Solza nell'associazione "Comuni Virtuosi" di Maria Imparato

a Pagina 12

Soluzioni per il risparmio della spesa energetica


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In primo piano

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Referendum Acqua

Segue dalla prima pagina

lino, infatti, è facile, ma il difficile è farlo invece con un paziente lavoro di ascolto e poi applicarlo, bene e davvero. Preparare e dissodare il terreno prima, fin dall’inizio. Monitorare gli sviluppi, le reazioni, le attese, gli umori, durante. Capire le ricadute sociali, economiche, civili dopo, sul medio e sul lungo periodo.

“Quello presentato dall’amministrazione di Bergamo è un piano nato anche fuori dal Comune, incontrando categorie economiche, cittadini, quartieri e il territorio” Che idea di città abbiamo? Che rapporto c’è tra politiche energetiche e “capitale sociale”? Cosa è meramente tecnico (un pannello solare qua, un impianto eolico là, una coibentazione qui, una lampadina a basso consumo lì) e cosa è organizzazione, stili di vita, collaborazione, reti sociali, comportamenti, consapevolezza, modelli e valori, visione, capacità di approccio integrato e sistemico, modo di

costruire e di abitare, modo di muoversi, ecc.?

La “nuova economia” e la qualità della vita

Il secondo livello, dicevamo, è di merito: sta nell’ampiezza dei temi affrontati dal piano. Qualcuno, ad esempio, riduce l’economia ecologica (la “green economy”) a qualche misura di tipo strettamente settoriale. Certo, gli interventi specifici sono fondamentali, fanno risparmiare denaro, aiutano l’ambiente, creano posti di lavoro, ci consentono di tenere il passo con quei paesi che prima dell’Italia hanno capito che l’innovazione e il futuro passano attraverso una sfida fatta di coraggio, di visione di lungo periodo e di progetti di largo respiro. Ma “sostenibilità” significa anche intervenire a

“Sostenibilità significa anche intervenire a tutto campo, in modo integrato e trasversale. Sull’informazione, sulla formazione, sull’educazione innanzitutto”

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Referendum sull'acqua i pro e contro dei due quesiti Il 12 giugno si vota anche su Nucleare e Legittimo impedimento Edilizia

La città sostenibile

Edifici a impatto zero Certificazioni ambientali

di Mario Salomone* Il Piano di azione ambientale presentato il 25 febbraio scorso dal Comune di Bergamo (ne parliamo all’interno di questo numero di Bergamo SOStenibile) è un buon esempio di come una città può impegnarsi ad essere “sostenibile”. L’esempio è di due tipi: il primo è di metodo, il secondo di merito. A livello di metodo, il piano nasce da un percorso complesso, come è giusto che sia per un Comune, che è il livello amministrativo più vicino ai cittadini, nodo cruciale di decisioni, di confronti, di condivisione. Quello presentato dall’amministrazione di Bergamo è, infatti, un piano nato anche fuori dal Comune, incontrando categorie economiche e gruppi di cittadini, nel rapporto con i quartieri e il territorio, nella collaborazione con l’Università di Bergamo e i suoi centri di ricerca, nell’apertura ai partenariati con la società civile, le aziende di servizi, le imprese private. Scrivere un piano a tavosegue a pagina 2

Green Story

Borgo di Villa Astori Torre De' Roveri Abitare in armonia con l'ambiente a Pagina 38

Amianto: opportunità per smaltirlo

M'illumino di meno 2011 Bergamo accende il tricolore Foto e testo di Fabio Proverbio

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Alimentazione

Stili di vita

Slow Food

Responsabilità Sociale d'Impresa

Come organizzare nozze eco-friendly e... eco-nomiche

Diventano tre le Condotte bergamasche per un cibo buono, pulito e giusto

La Green Economy ora ha un'alleato

di Alice Motti

di Michela Facchinetti

Matrimonio al verde o in verde?

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Convegno

Consumo del suolo Il Comune di Solza nell'associazione "Comuni Virtuosi" di Maria Imparato

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Soluzioni per il risparmio della spesa energetica

Registrazione: Tribunale di Bergamo N. 25/10 del 04/10/2010 Registro stampa periodici Chiuso in redazione il 18 marzo 2011

tutto campo, in modo integrato e trasversale. Sull’informazione, sulla formazione, sull’educazione innanzitutto: “Fare crescere consapevolezza e costruire capacità e professionalità” -hanno detto in molti durante la discussione che è seguita alla presentazione del piano- “è l’elemento essenziale che traina tutto il resto e che consente a un’intera comunità di cambiare il passo”, verso una “nuova” economia. Chiarezza di idee, condivisione di obiettivi, consenso, professionalità, aggiornamento costante, impegno nello sforzo comune sono preziosi ingredienti per il successo di strategie ambiziose e complesse. Ci sono poi i mille aspetti della vita urbana, dal verde, alla mobilità, ai servizi per i cittadini, al ciclo dell’acqua, all’illuminazione pubblica, alla ricerca avanzata, alla gestione dei rifiuti, alla tutela della salute, alla biodiversità, alla lotta al rumore, alla prevenzione dei rischi naturali, ai commerci, al consumo di suolo, all’alimentazione, agli stili di vita, alla bonifica dei siti contaminati e via elencando.È l’insieme di questi mille aspetti che fa la qualità della vita urbana e arricchisce le prospettive di futuro. L’assessore all’ambiente Massimo Bandera ha potuto citare decine di esempi bergamaschi di buone iniziative in tutti questi settori e la fitta serie di azioni previste nel piano per i prossimi anni li tocca di nuovo tutti. C’è insomma molto lavoro fatto e molto da fare, ma sono in molti pronti a rimboccarsi le maniche e a dare una mano.

Speciale Nucleare Alla luce della catastrofe in Giappone e del referendum in programma il 12 giugno 2011 nel prossimo numero di maggio l'approfondimento "Nucleare: un rischio SOStenibile?"

Mario Salomone *Sociologo dell’Ambiente e docente dell’Università di Bergamo. > Editore Studio Green Solution di Marco Rossi > Direttore Editoriale Marco Rossi direzione@bergamosostenibile.com > Direttore Responsabile Diego Moratti direttore@bergamosostenibile.com > Responsabile di Redazione Roberta Spinelli redazione@bergamosostenibile.com > Progetto Grafico ed impaginazione Layout Studio Service Srl - Bergamo > Stampa CSQ Spa - Erbusco (BS) > Pubblicità Studio Green Solution info@greensolution.it - Tel 335.362358 Via Privata Legler, 14 - 24030 Brembate Sopra (presso Incubatore d’Impresa di Bergamo Formazione)

Hanno collaborato a questo numero: Mario Salomone - Docente Università di Bergamo Lorena Mora – Scienze della comunicazione Fabio Proverbio – Fotoreporter Luca Taramelli – Giornalista Alice Motti – Scienze della comunicazione Luciano Valle – CEA Patrizia Mantoessi - CFL Maria Imparato – Giornalista Giusy Carolei – Docente Università Milano-Bicocca Michela Facchinetti – Scienze della Formazione Alfredo Ciancia – Avvocato Gloria Gelmi – Provincia di Bergamo Duccio Colombo – Biofarm Lisa Casali – Ecocucina Gianluigi Lanfranchi e Paolo Tognini – Crien Erica Bettinelli – Villino d’Erica Giorgio Moratti – Scienze della Comunicazione Lorella Lari – Comitato Refendario provinciale Bergamo Renato Narciso – FareAmbiente


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Referendum Acqua

Referendum sulla gestione dell’Acqua Il 12 giugno si vota anche sul Nucleare Presentiamo i due quesiti sulla privatizzazione della gestione dei servizi idrici Qualche chiarimento e le opinioni dei favorevoli e contrari A cura di Diego Moratti Come ormai tutti sappiamo il 12 giugno 2011 si svolgeranno in tutta Italia i 4 referendum approvati dalla Corte Costituzionale: sono quattro infatti i quesiti referendari, ossia le schede, che saremo chiamati a votare semplicemente scrivendo un SI o un NO. Naturalmente vi è sempre la possibilità di votare scheda nulla o bianca, oppure di non votare affatto. I quattro quesiti propongono la cancellazione di 4 articoli di legge che riguardano la gestione dell’acqua (2 schede), il nucleare (1 scheda), il Legittimo Impedimento (1 scheda). In questo numero ospitiamo un approfondimento sui quesiti relativi alla gestione dell’acqua, mentre nella prossima edizione di Bergamo SOStenibile, in uscita a maggio, tratteremo il quesito relativo al Nucleare. Non tratteremo invece l’argomento del Legittimo Impedimento in quanto meno attinente rispetto alle tematiche del nostro giornale. Nelle due pagine seguenti potete leggere i due opposti pareri di esponenti dei comitati a favore o contro la privatizzazione della gestione dell’acqua: abbiamo lasciato spazio a ciascuno di sostenere e argomentare le proprie convinzioni. Dobbiamo però ammettere che abbiamo faticato a trovare personalità o politici bergamaschi

che prendessero parte e volessero schierarsi apertamente: l’invito è aperto per il prossimo numero, per ospitare autorevoli pareri pro o contro il referendum, senza volere attribuire nella fattispecie una valenza ideologica o “partitica” a queste votazioni referendarie. Per meglio comprendere i termini della questione Ci sentiamo di richiamare l’attenzione del lettore che intenda farsi un’opinione per fare prima di tutto un po' di chiarezza su alcuni precisi aspetti: La legge in vigore intende privatizzare la “gestione” dell’acqua (o meglio la gestione dei servizi idrici), e quindi non la “proprietà” dell’acqua. Questo distinguo è spesso invocato dai contrari al referendum che chiedono di votare NO per non abolire la legge che promuove la privatizzazione dei servizi idrici. Al contrario i promotori del referendum chiedono di votare SI per cancellare la norma, in quanto sostengono che anche la “gestione” dell’acqua sia un servizio essenziale perché riguarda il controllo di un bene pubblico primario e una risorsa fondamentale per la cittadinanza.

Occorre andare al nocciolo della questione! Il consiglio è di non farvi fuorviare da posizioni o commenti che allargano il dibattito ad argomenti poco attinenti lo specifico quesito referendario. Quindi da un lato non soffermatevi su paventate guerre mondiali che potrebbero scaturire dalla privatizzazione dell’acqua e dall’altro lato non dovete cadere nella trappola del forzato contrasto pubblico/privato: Il primo quesito chiede “semplicemente” di scegliere se cancellare la norma che impone di vendere ai privati, entro il 31 dicembre 2011, almeno il 40% delle aziende che gestiscono il servizio idrico. Il secondo quesito sull’acqua chiede invece di scegliere se abolire la norma che garantisce per legge il 7% di guadagno per i gestori privati del servizio pubblico, al netto delle spese per investimenti. Nelle pagine successive vengono approfondite le possibili conseguenze delle due opzioni, ma voi tenete ben presente il contenuto specifico dei due quesiti. Infine una classica attenzione da porre per tutti i referendum che si svolgono in Italia:

Non confondetevi con i SI o con i NO. I referendum in Italia sono “abrogativi”. Ciò vuol dire che chiedono al cittadino di votare “per cancellare” (abrogare) una norma di legge già esistente. Quindi, per capire se votare SI o NO bisogna pensare alla domanda implicita nel referendum: Volete cancellare la legge che impone di privatizzare entro il 31 dicembre 2011 almeno il 40% dei servizi idrici? Se a questa domanda rispondete SI, votate SI. Se rispondete NO, votate NO Volete cancellare la norma che stabilisce per legge un guadagno del 7% per le aziende private che gestiscono il servizio? Se rispondete SI, votate SI. Se rispondete NO, votate NO Infine la questione del quorum: Perché il referendum sia valido, a prescindere dalla vittoria dei SI o dei NO, occorre che almeno il 50% degli elettori vada a votare domenica 12 giugno 2011. In qualunque modo la pensiate, se ritenete che su questi argomenti sia importante far sapere l’opinione di noi cittadini, a favore o contro una legge... ANDATE A VOTARE!

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Referendum Acqua

Acqua: VOTA SI per mantenere la gestione pubblica «Vogliamo cancellare la legge che equivale a “svendere” in pochi mesi la gestione ai privati, senza garanzie di efficienza, qualità e risparmio» (comitato per il SI) Oltre un milione e quattrocen- senti anche con offerte minime, vati che intendono entrare nelle tomila cittadini hanno firmato i senza una vera concorrenza per gestioni si sono da tempo divisi quesiti referendari promossi dal migliorare la qualità del servizio. il mercato nazionale ed è sucForum italiano dei Movimenti per Inoltre non c’è niente in queste cesso che ad alcune gare veÈ una legge richiesta dall’EUROPA >FALSO l’acqua e dalla più grande rete di norme che garantisca investi- nisse presentata anche una sola Non esiste nessuna norma EUROPEA che imponga la associazioni laiche e cattoliche menti nelle strutture da parte di offerta. Tutti i dati raccolti dagli privatizzazione del Servizio Idrico Integrato. che hanno deciso di sostenere chi vincerà le gare d’appalto, ma organismi statali (Istat, Corte dei BERLINO E PARIGI AD ESEMPIO HANNO APPENA VOTATO l'acqua come bene pubblico. c’è invece l’obbligo per il cittadi- Conti, Co.Vi.Ri,) indicano chiaraPER TORNARE ALLA GESTIONE PUBBLICA, segno che i Questi cittadini credono che la no di pagare un guadagno ga- mente che con l’ingresso dei pricittadini hanno bocciato l’esperienza della privatizzazione gestione dell’acqua debba es- rantito al gestore privato, anche vati, a fronte di concreti aumenti sere vista come un servizio es- in presenza di pessima qualità tariffari, gli investimenti sulla rete È necessaria per avere una gestione efficiente >FALSO senziale, e non come un’attività del servizio. Naturalmente oltre idrica sono drasticamente dimiIn realtà anche un gestore pubblico che risulta efficiente è industriale per far guadagnare al guadagno per il gestore priva- nuiti. Con l’abrogazione di queobbligato a svendere entro il 31.12.2011. banche e multinazionali. Occor- to, ai cittadini si farebbe pagare sto quesito resterà la facoltà di campagna_210x297:24-11-2010 24-11-2010 16:32 Pagina 1 re chiedere più qualità nell'ac- in bolletta anche il costo di tutti scegliere liberamente per ogni Il privato è necessario per gli investimenti >FALSO qua del rubinetto e ridurre così il gli investimenti fatti, eliminando ente locale fra gestione pubbliTutti gli investimenti fatti vengono riversati sulle bollette e pagati consumo di bottiglie di plastica. per i gestori privati qualsiasi ri- ca, mista o anche privata, ma dal cittadino. Il privato non investe niente di tasca propria. Ma anche chi ha una visione schio di impresa. Tanto paghia- nei tempi e nelle modalità ritenucampagna_210x297:24-11-2010 E SULLA BOLLETTA PAGHIAMO ANCHE UN 7% CHE È diversa, improntata su24-11-2010 criteri di 16:32moPagina tutto1noi! te opportune, in un contesto di IL GUADAGNO CHE VIENE GARANTITO AL GESTORE . privatizzazione, attraverso una Certo, non è l’acqua in sé che possibilità di confronto reale per corretta informazione può fa- viene privatizzata, come potreb- un rapporto qualità/prezzo vanL’apertura al mercato migliorerà il servizio cilmente capire come le norme be? E’ la gestione del servizio taggioso per il cittadino. Nel see lo renderà più efficiente >FALSO che intendiamo abrogare con che viene messo a gara. Ma l’ac- condo quesito sull’acqua votare L’acqua è un monopolio naturale: il cittadino non potrà mai questo referendum non garan- qua in sé, senza gestione, rimar- SI significa togliere dal costo delessere messo nelle condizioni di scegliere fra diversi fornitori tirebbero l’efficienza del servi- rebbe negli invasi e nelle falde. la tariffa la quota che garantisce come invece succede ad esempio per i gestori telefonici. zio, ma solo una “svendita” fatta La proprietà dell’acqua è di fatto al gestore la remunerazione del in fretta e furia (entro dicembre di chi ne gestisce il servizio, che capitale investito e assicura pro2011) di almeno il 40% delle so- può controllare e gestire una ri- fitti garantiti al 7% senza vincoli cietà che gestiscono l’acqua. sorsa preziosa: è questo che di reinvestimento o di qualità del in bolletta) che in più garantisce Obbligare a vendere quasi con- viene privatizzato. servizio. Non trovate strana que- un bel guadagno? Lorella Lari campagna_210x297:24-11-2010 24-11-2010 16:32 Pagina 1 Comitato di Bergamo temporaneamente in tutte le reInoltre basta guardare i dati re- sta norma? Conoscete un’altra L’acqua è il nostro primo alimenwww.acquabenecomune.org gioni d’Italia vuol dire obbligare lativi agli affidamenti del servizio attività industriale a rischio zero to e abbiamo diritto a chiederne www.referendumacqua.it a “svendere” a chiunque si pre- negli ultimi 10 anni: i gruppi pri- (tutto viene pagato dai cittadini una gestione trasparente.

Le falsità del Decreto Legge

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Referendum Acqua

Acqua: VOTA NO per favorire la privatizzazione “I privati garantiscono meno sprechi, meno clientelarismo e più efficienza” (comitati per il NO) Acqua pubblica gestore privato. Questa l’idea che FareAmbiente – Movimento ecologista europeo ha in merito al problema idrico in Italia. La gestione pubblica infatti, non sempre è sinonimo di efficienza, qualità ed economicità. La cattiva qualità dell’acqua che arriva nelle case degli utenti, induce milioni di italiani ad acquistarla in bottiglie di Pet. Questa pessima abitudine, oltre a essere antieconomica, è una scelta assolutamente antiecologica. Notevole infatti è l’inquinamento prodotto per il confezionamento e il successivo smaltimento delle acque minerali. Plastica per imbottigliarla, plastica per confezionarla, plastica per imballarla. Inoltre vi è da aggiunge-

re l’enorme quantità di gasolio, con relative immissioni di CO2 nell’atmosfera, che occorre per trasportarla dai luoghi di produzione a quelli di vendita. Siamo tra i primi in Europa per il consumo di acque minerali. Secondo Mineracqua, l’associazione di produttori di minerali, il 98% delle famiglie italiane preferisce l’acqua in bottiglia a quella del rubinetto e di queste solo un terzo la sceglie per ragioni di gusto. Il resto le acquista spinti da motivi legati alla salute e alla maggiore purezza e sicurezza garantite dall’etichetta. L’idea di FareAmbiente sarebbe quella delle “public company” americane, che fa di ogni consumatore un socio. In questo modo ogni utente può controllare il

gestore che gli fornisce l’acqua. Un vero antidoto contro quei carrozzoni pubblici delle municipalizzate le cui reti spesso sono dei veri e propri colabrodo che causano perdite fino al 50% del distribuito. La formula “public company” inoltre, consentirebbe di garantire la fornitura minima essenziale a quelle famiglie indigenti o a basso reddito: per esempio una fornitura gratuita per poche ore al giorno. Per contro dovrebbe essere previsto il taglio della fornitura a quegli utenti morosi che spesso approfittano del fatto che non è possibile l’interruzione della fornitura per non pagare le bollette. In una situazione del genere Vincenzo Pepe, presidente na-

zionale di FareAmbiente, spera vivamente che vengano bocciati i demagogici referendum che oltre a costare milioni di euro ai contribuenti, rischierebbero, grazie a campagne mediatiche fuorvianti, di tenere su società pubbliche in costante perdita e

il cui scopo spesso è di fornire posti di lavoro e consulenze con criteri del tutto clientelari”. Renato Narciso www.fareambiente.it Roma

Il comitato per il NO intende mantenere la legge che stabilisce di vendere a società private, entro il 31 dicembre 2011, almeno il 40% delle quote delle società pubbliche. I comitati indicano di votare NO anche per il secondo quesito del referendum sull’acqua, per mantenere la legge che stabilisce il prezzo dell’acqua, calcolando per le imprese un profitto del 7%, al netto del costo degli investimenti


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Attualità

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Fotovoltaico

Energia, per il fotovoltaico nuovo sistema di incentivi Eliminato il contestato tetto di 8 mila MW e confermati gli incentivi fino al 31 maggio 2011. Manca però una seria programmazione di lungo periodo Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il Decreto Romani che recepisce la direttiva europea 2009/28 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili e che interviene a modificare il sistema degli incentivi statali. Dopo il susseguirsi di dichiarazioni e smentite da parte del Governo sulla continuità o meno degli incentivi per le fonti rinnovabili, sono due le

“Il Decreto Romani interesserebbe più di 120 mila posti di lavoro diretti ed indiretti del settore fotovoltaico, senza contare i 250 mila nuovi posti di lavoro che secondo gli scenari più ottimistici da qui al 2020 potrebbero essere creati nell’intero comparto delle energie rinnovabili” certezze emerse che interessano il comparto del fotovoltaico: la conferma del livello di incentivi prestabilito fino al 31 maggio 2011 e l’eliminazione del tetto massimo oltre il quale non sarebbero stati erogati più gli incentivi. In primis il Decreto prevede che le tariffe incentivanti del Terzo Conto Energia si applichino

agli impianti allacciati alla rete entro il 31 maggio 2011, mentre per quelli allacciati dopo tale data gli incentivi saranno rimodulati e disciplinati con un successivo decreto interministeriale da emanare, comunque, entro il 30 aprile 2011. Gli incentivi per il fotovoltaico rimarranno anche per il futuro, dunque, anche se saranno progressivamente ridotti, confermando un trend che si riscontrava tra l’altro già con il Terzo Conto Energia approvato nel 2010 (che prevedeva tagli del 6% a quadrimestre per il 2011, meno 18% in un anno). Secondo punto (ed è la buo-

na notizia): è stato eliminato il contestatissimo limite degli 8 mila MW di potenza installata, al raggiungimento del quale gli incentivi al fotovoltaico del Conto Energia sarebbero stati sospesi. L’obiettivo degli 8 mila MegaWatt con tutta probabilità sarà già raggiunto nei prossimi mesi e quindi già nel corso del 2011, diversamente da quanto era stato previsto. Ciò non toglie che sia positivo ed auspicabile per l’economia nazionale e per l’ambiente un innalzamento del tetto di MegaWatt da raggiungere attraverso le energie rinnovabili, anche ben

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oltre gli 8 mila MW, una quota peraltro già superata da molti Paesi europei. Nonostante la conferma della prosecuzione negli incentivi abbia fatto riprendere il fiato agli operatori del settore, resta comunque un generale malcontento per un provvedimento che potrebbe influire notevolmente sull’intero comparto delle energie rinnovabili, in particolare su fotovoltaico ed eolico. A preoccupare è in particolare la scadenza ravvicinata del 31 maggio 2011 per gli allacci alla rete, così come l’incertezza sulle tariffe future che impedirebbe alle aziende una seria pianificazione economica. Si teme, infatti, che possano essere danneggiate tutte quelle iniziative della green economy non in grado di adeguarsi al decreto, modificando in corsa la redditività di progetti già avviati e bloccando investimenti e finanziamenti futuri da parte delle banche, preoccupate dall’indeterminatezza della politica governativa riguardo alle incentivazioni. Secondo una stima di Assosolare (Associazione Nazionale dell’Industria Solare Fotovoltaica) il Decreto Romani interesserebbe più di 120 mila posti di lavoro diretti ed indiretti del settore fotovoltaico, senza contare

i 250 mila nuovi posti di lavoro che secondo gli scenari più ottimistici da qui al 2020 potrebbero essere creati nell’intero comparto delle energie rinnovabili (fonte IRES, Istituto di Ricerche Economiche e Sociali della CGIL). Tuttavia le aziende del comparto non hanno di che temere: investire nel fotovoltaico converrà ancora, la riduzione delle tariffe incentivanti (che è bene ricordare in Italia sono tra le più alte in Europa) si accompagna, infatti, ad una sensibile diminuzione dei costi di installazione e ad un miglioramento della tecnologia disponibile. Si prenda ad esempio il caso della Germania, dove le installazioni di pannelli fotovoltaici non sono diminuite nonostante le tariffe incentivanti siano state ridotte in un anno del 27%, (del 13% solo da ottobre 2010) e l’installazione di pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli non dia diritto ad incentivi, diversamente da quanto accade in Italia. In tabella il valore delle tariffe incentivanti in Germania – spesso presa a riferimento come modello per l’utilizzo di energia solare – e l’Italia: il confronto sembra confermare che ci siano margini per ridurre le tariffe incentivanti. Lorena Mora


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Attualità

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Numero 03 - Marzo/Aprile 2011

Turismo

Vivere l’atmosfera della Moravia Meridionale In Repubblica Ceca tra natura e patrimonio Unesco Voli low cost da Orio al Serio (Bergamo) a Brno (Sud Moravia) L’impressione che si ha visitando la Moravia meridionale è quella di una regione spiccatamente accogliente e piacevole. Lo è nel senso più domestico e nostalgico del termine: qui ritmi calmi e dolci paesaggi ricordano uno stile di vita rassicurante, un modus vivendi che l’Occidente ha ben conosciuto nell’età della sua innocenza ambientale e culturale, ma che forse sta irrimediabilmente perdendo. Colori, profumi e sapori si sposano in modo spontaneo e armonioso, con un effetto deflagrante per la routine contemporanea. In modo originale, una sensazione di gioiosa sorpresa si palesa in questa terra dalle mille risorse.

Natura

La Moravia del Sud meraviglia i suoi visitatori per la varietà e la ricchezza delle sue bellezze naturali. La riserva della Biosfera della Bassa Moravia (che include la zona paesaggistica protetta del Pálava ed i boschi alluvionali

del corso inferiore della Morava) e la riserva della Biosfera dei Carpazi Bianchi sono patrimonio dell’Unesco. Precisamente nella Moravia del Sud dove, nel 1956,

nacque la prima zona paesaggistica protetta della regione, si trovano la zona carsica morava e uno dei quattro parchi nazionali della Repubblica Ceca: il Parco Nazionale di Podyjí. Il Carso Moravo è una delle zone carsiche più importanti nell'Europa centrale. Con il termine “carsismo” si indica l'attività chimica esercitata dall'acqua, soprattutto su rocce calcaree, dando forma a stalattiti e stalagmiti. Il Carso Moravo si estende su una superficie di 100 km2 con manifestazioni superficiali e sotterranee. Delle cento grotte registrate solo quattro sono accessibili al pubblico: quelle di Punkva, Balcarka, Catarina e Sloupsko.

Cultura

Dei dodici patrimoni dell’umanità protetti dall’Unesco due si trovano nella Moravia del Sud: il Paesaggio culturale di LedniceValtice, chiamto il ‘giardino d’Europa’ e Villa Tugendhat. Il Paesaggio culturale di Lednice-Valtice è un complesso naturale-culturale di 280 km2. Durante il diciottesimo e il diciannovesimo secolo l'area venne modificata dai signori locali, appartenenti alla casa reale di Liechtenstein, in un grande parco con due centri abitati: il castello

di Valtice (con relativa città) e il castello di Lednice (con relativo paese). Villa Tugendhat è situata a Brno, capoluogo della Moravia. Progettata negli anni 1929-30 dall’architetto tedesco Ludwig Mies Van der Rohe, è uno degli edifici più rappresentativi dell'architettura moderna, in stile detto funzionalista. Il suo peculiare valore consiste nell’applicazione di concetti spaziali ed estetici volti a soddisfare le esigenze della modernità. www.tugendhat.eu

Enogastronomia

Nel castello di Valtice ha sede il Salone dei Vini della Repubblica Ceca. Il clima mite, il fertile terreno e la perizia dei viticoltori danno vita a diverse qualità di vini bianchi alcuni dei quali rinomati a livello internazionale. La mancanza di sufficienti giornate di sole non permette invece una produzione di vini rossi altrettanto apprezzabile. I migliori vini della Moravia del Sud sono solitamente accompagnati ai prodotti tipici della gastronomia locale. Si tratta di piatti a base di maiale, anatre al forno e cervo con crauti, cetrioli e deliziose salse. V’è poi un’ampia varietà di dolci tipici che vengono preparati soprattutto in occasione delle festività

e si gustano bevendo la Slivoviz, tipica grappa fatta con le prugne cresciute sulle colline morave, o con la diffusissima Becherovka, un liquore a base di erbe, che si beve normalmente freddo ed è spesso usato per aiutare la digestione. www.salonvin.cz Luca Taramelli

La scheda Contatti www.south-moravia.cz www.jizni-morava.cz www.cavemk.cz/ www.ccrjm.cz Autorità Turistica della Moravia del Sud Radnická 2 - 602 00 Brno Tel. +420 542 211 123 Tel. +420 542 210 088 Fax +420 542 210 088 info@ccrjm.cz Collegamenti Nuovi voli low cost Orio al Serio (BG) Brno (Rep. Ceca) Il lunedì, mercoledì e sabato.


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Attualità

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Iniziative

Premio Letterario I Racconti del Parco Terza edizione per il concorso di racconti legati alla natura e all’ecologia Premi da 1000, 500 e 200 euro per ciascuna categoria. Invio testi entro il 5 aprile Sostenere l’ambiente grazie all’uso sapiente della parola scritta. Non è un’affermazione campata per aria, ma la sfida che il Parco dei Colli di Bergamo anche quest’anno lancia a tutti coloro che hanno a cuore le tematiche ambientali e che amano cimentarsi con carta e penna.

“L’edizione 2011 propone, oltre alla sezione dedicata alle tematiche che hanno attinenza con la natura e l’ambiente, anche la sezione “Favole per i più piccoli” Torna così per il terzo anno consecutivo “I Racconti del Parco”, il concorso letterario voluto dal Parco dei Colli di Bergamo con l'obiettivo di rendere omaggio all'ambiente attraverso la parola scritta, ma soprat-

tutto per sensibilizzare i più giovani all'importanza della tutela del verde. «Il Premio Letterario -spiega il presidente del Parco dei Colli Gianluigi Cortinovis- è una delle iniziative che il Parco intende portare avanti per promuovere i propri obiettivi e per legare la propria immagine a tutte le forme di espressione artistica, dalla letteratura alla musica, alla fotografia, al teatro». Ogni anno il Premio ha cercato di raggiungere il maggior numero possibile di persone proponendo tematiche sempre nuove e diverse. Dopo l’edizione passata in cui si chiedeva agli aspiranti scrittori di affrontare argomenti come la mobilità sostenibile, le fonti di energia alternativa e l’importanza della memoria delle proprie tradizioni, questa volta il premio propone, oltre alla sezione dedicata alle tematiche che hanno attinenza con la natura e l’ambiente, anche la sezione

“Favole per i più piccoli”, racconti cioè destinati ai bambini. La vera novità del 2011 però è la collaborazione di altre aree protette della Provincia di Bergamo: il Parco Adda Nord, il Parco del Serio e il Parco delle Orobie Bergamasche hanno fatto proprio il Premio Letterario che assume

Tra le novità di quest’anno anche quella del “Nano Racconto”, la rielaborazione del proprio racconto in un aforisma, una storia, una freddura, un proverbio, una poesia: tutto quello che si riesce a pensare, iniziare e finire in solo 10 parole. così una valenza e una dimensione sempre più significativa. “Siamo passati dai 100 racconti pervenuti in occasione della prima edizione agli oltre 200 dell’anno scorso –sotto-

Quattro parchi insieme per l’ambiente Dove, come, quando: I racconti devono pervenire alla segreteria del Parco dei Colli, in via Valmarina 25, 24129 Bergamo, entro e non oltre il 5 aprile 2011 (farà fede la data del timbro postale). Dovrà essere inviata una copia in formato elettronico all’indirizzo premioletterario@parcocollibergamo.it con l’indicazione del titolo che si vuole dare al racconto. Lunghezza massima delle opere: 5 cartelle dattiloscritte per un totale di 9.000 battute spazi inclusi. La premiazione avrà luogo il 13 maggio 2011 alle ore 18:00 presso la sede del Parco – Via Valmarina 25 Bergamo.

linea il presidente Cortinovis-. Quest’anno attendiamo un’adesione ancora maggiore anche perché ormai l’iniziativa è consolidata, attesa e apprezzata”. Tra le novità di quest’anno anche quella del “Nano Racconto”, tutti gli scrittori cioè potranno cimentarsi nella rielaborazione del loro racconto in un aforisma, una storia, una freddura, un proverbio, una poesia: tutto quello che si riesce a pensare, iniziare e finire in solo 10 parole. Restano invece invariate le categorie in cui si può partecipare.

Il Premio, come di consueto, si rivolge infatti agli studenti delle scuole medie, delle superiori e agli adulti con più di 18 anni di età. Invariata anche la lunghezza massima delle opere ammesse, pena la validità del racconto: 5 cartelle dattiloscritte (ogni cartella non dovrà avere più di 30 righe con un massimo di 60 battute per riga), per un totale di 9.000 battute spazi inclusi. Novità anche sul fronte dei premi che quest’anno sono aumentati grazie alla presenza tra i sostenitori del Premio della Fondazione della Misericordia Maggiore di Bergamo e della Camera di Commercio. Il Premio speciale Mia, del valore di 500 euro, è dedicato agli studenti della Scuola in Pigiama, la scuola attiva al’interno del reparto di pediatria degli Ospedali Riuniti di Bergamo, mentre il Premio speciale Camera Commercio, del valore di 1000 euro, intende premiare il miglior racconto in assoluto. Il vincitore di questo premio sarà proclamato a settembre in occasione dell’iniziativa “Notti di Luce”.

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Eco dal Comune

Presentato al pubblico il primo Piano di Azione Ambientale della città di Bergamo In un documento strategico condiviso e particolareggiato tutte le politiche ambientali del Comune Bandera: l’ampia partecipazione ci fa ben sperare Venerdì 25 febbraio in sala consiglio di Palazzo Frizzoni è stato presentato ufficialmente il primo Piano di Azione Ambientale del Comune di Bergamo. Alla presenza di numerose autorità e –un dato che fa ben sperare- alla presenza di un numeroso pubblico fatto di esponenti del mondo della società civile, delle imprese e delle associazioni, l’assessore all’Ambiente Massimo Bandera ha introdotto i lavori della mattinata, preceduto dai saluti del sindaco di Bergamo Franco Tentorio, dall’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi e dall’assessore provinciale all’Edilizia scolastica e Innovazione tecnologica Roberto Anelli. Il piano di Azione Ambientale è un documento di indirizzo strategico che individua e coordina tutti gli obiettivi e le azioni che si intendono porre in atto all’interno del Comune, grazie all’attivo coinvolgimento di tutti gli altri attori istituzionali, economici e sociali bergamaschi. “Ciò che è importante sottolineare è che questo Piano, il primo nella storia di Bergamo, non è un documento da redigere per obbligo di legge, ma è una scelta dell’amministrazione comunale per far convergere in un quadro organico tutte le politiche concernenti l’impatto ambientale a Bergamo e per coinvolgere tutte le categorie della società –spiega l’assessore Bandera-. Sono due i punti di partenza da cui si è avviato questo percorso: da un lato la Relazione sullo Stato dell’Ambiente, all’interno del percorso di Agenda 21, e dall’altro la collaborazione con l’ASL per sottolineare lo stretto rapporto tra ambiente e salute pubblica”.

Come è strutturato

il Piano di Azione Ambientale Il Piano d’Azione Ambientale può essere pertanto considerato come una "agenda", un programma che contiene gli

obiettivi per lo sviluppo sostenibile del territorio. Tale documento contiene l’elenco delle azioni specifiche, i relativi tempi di attuazione, gli attori locali coinvolti nella realizzazione di ciascuna azione, le risorse disponibili e necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il Piano è suddiviso nelle seguenti tematiche: aria ed energia; acque superficiali e sotterranee; suolo e sottosuolo; rifiuti; natura, biodiversità e paesaggio; rumore; campi elettromagnetici e radiazioni ionizzanti; mobilità e trasporti. All’interno di ogni tematica si trova un elenco particolareggiato delle criticità e opportunità presenti in città, con i rispettivi obiettivi da raggiungere. Per ciascun obiettivo sono indicate le singole azioni da intraprendere o quelle già in corso di attuazione. Per citare qualche esempio, nell’elenco delle azioni specifiche all’interno della tematica N.1 “Aria ed Energia” si ritrova anche l’impegno di costruire tutti i nuovi edifici comunali in classe A, come è stato fatto per la nuova Scuola e Nido d’Infanzia in via Vicolo Morla. Nella seconda tematica “Acque superficiali e sottosuolo” uno degli obiettivi è l’incremento della qualità ambientale del torrente Morla e dei restanti corsi d’acqua minori, accompagnato da specifiche azioni in proposito; sempre nella stessa tematica troviamo inoltre gli obiettivi di promozione del risparmio idrico e l’estensione della copertura fognaria. Nella pagina a fianco potete trovare un esempio pratico di azione di sensibilizzazione rivolta all’intera cittadinanza per gli obiettivi

di aumento di quantità e qualità della raccolta differenziata (nella fattispecie del vetro), obiettivo posto all’interno della tematica “Rifiuti”; sempre nella stessa tematica “Rifiuti” si trova l’obiettivo di implementazione degli “acquisti verdi” rivolto invece ai dipendenti degli uffici comunali e delle società partecipate. E così via: per ogni criticità, quindi, si evidenziano gli obiettivi da raggiungere, e per ogni obiettivo si elencano le azioni specifiche individuate per conseguire l’obiettivo. (L’elenco completo delle azioni del Piano di Azione Ambientale si trova sul sito del Comune di Bergamo).

Dalla bozza alla collaborazione con cittadini e associazioni

Quello che è stato presentato pubblicamente il 25 febbraio è in realtà una “bozza” del Piano di Azione Ambientale: questa bozza è stata già realizzata con il coinvolgimento di una ampia platea di attori, ma ora il Comune si attende il maggior numero possibile di contributi da parte della cittadinanza, delle associazioni, delle imprese e delle istituzioni, affinchè il Piano sia ancora più condiviso e quindi efficace. Per questo motivo alla presentazione del Piano, affidata a Sara Lodrini e Stefania Anghinelli del-

lo Studio Associato Percorsi Sostenibili e a Dario Tadè, dirigente del settore Territorio e Ambiente Comune di Bergamo, sono intervenute anche altre realtà di riferimento dell’assessorato all’Ambiente: Pietro Imbrogno, dirigente A.S.L. di Bergamo, Paolo Rossetti, direttore generale area Tecnico-Operativa Gruppo a2a e Gian Battista Scarfone, direttore generale ATB Mobilità S.p.A. Partecipato anche il dibattito che ne è seguito, con numerosi interventi spontanei del

pubblico, interventi che hanno sottolineato le positività, le criticità e le opportunità emerse dalla presentazione. “Dopo aver coinvolto nella definizione delle politiche ambientali esposte nel Piano una folta schiera di associazioni, circoscrizioni e attori attivi in città, la forte partecipazione di pubblico di questa mattina ci dà la forza di credere che questo ambizioso progetto di condivisione possa davvero essere ulteriormente allargato –ha concluso Bandera che ha infine lanciato un appello: i contributi per arricchire il Piano devono però partire anche dai singoli cittadini. Attraverso uno spazio ad hoc sul sito del Comune vorremmo dare la massima evidenza alle buone pratiche di tante famiglie che attuano stili di vita più sostenibili, catalizzando e valorizzando anche le loro preziose azioni, che potranno così suscitare una positiva emulazione tra la cittadinanza”. Diego Moratti


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Condomini Check up energetico gratuito promosso da Comune e Domotecnica In coerenza con le azioni del Piano di Azione Ambientale del Comune di Bergamo, l’assessorato all’ambiente in collaborazione con Domotecnica, gruppo nazionale specializzato in efficienza energetica, ha avviato una campagna di sensibilizzazione contro gli sprechi energetici nei condomini della città. Difatti gli stabili condominiali dotati di impianto centralizzato possono essere molto energivori e contribuire pesantemente all’inquinamento atmosferico cittadino: da una recente indagine di Adiconsum sul territorio nazionale si evince che nei condomini italiani il livello medio di efficienza energetica risulta molto basso, pari a circa il 50%.

Questo significa che per ogni 100 euro spesi in riscaldamento, circa 50 euro verrebbero totalmente sprecati, dispersi a causa di impianti di riscaldamento obsoleti ed edifici poco isolati. Per questo duplice motivo (risparmio in bolletta dei condomini e minore inquinamento dell’aria cittadina) la campagna di sensibilizzazione servirà a identificare le principali cause di spreco e inquinamento che caratterizzano questo tipo di edifici e informare sulle possibili soluzioni di miglioramento, sfruttando al meglio le opportunità offerte dalle energie rinnovabili. La mappatura energetica gratuita durerà 12 mesi e sarà effettuata a tutti i condomini con

Bergamo fa la differenza Al via una campagna per la raccolta del vetro dine e distribuzione di pieghevoli informativi etc. L’avvio della campagna di comunicazione è stato preceduto da una analisi merceologica dei rifiuti che ha consentito di quantificare le impu-

rità presenti nel vetro raccolto. Al termine della campagna è prevista una seconda analisi merceologica che consentirà di verificare nuovamente le caratteristiche dei materiali raccolti e di misurare i benefici attesi.

in.studio+p artners

stituisce circa il 10% di tutti i rifiuti raccolti annualmente e rappresenta il 20% dei rifiuti raccolti in maniera differenziata. Per questo motivo il Comune di Bergamo e Aprica hanno avviato una campagna di comunicazione, caratterizzata dallo slogan Bergamo fa la differenza, che si rivolge alle famiglie e alle attività commerciali. Il messaggio descrive in maniera esplicita la necessità di evitare il conferimento, assieme a vetro e barattolame, della ceramica e dei materiali ad essa affini. La campagna di comunicazione in corso prevede l’utilizzo di numerosi canali, per raggiungere in maniera capillare tutta la città: dalle affissioni di grande formato agli spot radiofonici, dalla decorazione di mezzi Aprica per la raccolta dei rifiuti all’affissione di locan-

14937 A.12.10

Bergamo ha raggiunto da alcuni anni lusinghieri risultati nella raccolta differenziata dei rifiuti, attestandosi sopra il 50%. Tuttavia sono necessari ulteriori passi in avanti rilanciare l’informazione, in particolare per quanto riguarda la raccolta del vetro, che negli ultimi tempi ha manifestato alcuni problemi. Si è infatti verificato un progressivo peggioramento della qualità del vetro raccolto, dovuto alla presenza in misura elevata di materiali come ceramica e porcellana, che pregiudicano il processo di riciclaggio perché non compatibili con il vetro stesso. Questo fenomeno, abbinato alle restrizioni introdotte dal consorzio di filiera, potrebbe avere in prospettiva riflessi negativi sui costi complessivi del servizio di igiene urbana. Va sottolineato che il vetro co-

STO CER C IL PROPR ANDO DI QUEST IETARIO PEZZO D O I CERAMIC A.

Vorrei spie e vetro so gargli che ceramic processo no incompatibili n a nello stes di riciclo. Non getta el rli so conten La botti ito

impianto centralizzato che ne faranno richiesta. La diagnosi consentirà il calcolo dei reali fabbisogni e l’analisi delle cause e l’entità degli sprechi: i dati saranno poi raccolti in un dossier messo a disposizione dell’Amministrazione comunale, al fine di divulgare e promuovere queste indicazioni alla cittadinanza e agli amministratori condominiali.

11 aprile: convegno ministeriale sul Patto dei Sindaci presso l'Università Promosso dal Ministero per l’Ambiente e in collaborazione con il Comune di Bergamo e con la Provincia, l’11 aprile si svolgerà un convegno dal titolo “Il Patto dei Sindaci: un impegno per l’energia sostenibile verso il 2020”. L’appuntamento avrà luogo presso l’Università degli Studi nella sede di Sant’Agostino, lunedì mattina 11 aprile dalle 9 alle 13:30, all’interno della settimana europea per l’energia sostenibile in programma dall’11 al 15 aprile 2011. Il convegno, che prevede l’intervento di esperti del ministero dell’Ambiente, del mondo accademico e d’impresa, tratterà in particolare il tema della realizzazione dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile e le relative soluzioni finanziarie per la loro attuazione.


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Eco dalla Provincia

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Consumo del suolo

Consumo del suolo “Zero” Si può, con politiche “dal basso”! Le esperienze dei Comuni di Solza e Cassinetta di Lugagnano Scelte all’apparenza impopolari si dimostrano con il tempo lungimiranti Chi siamo noi, chi è ciascuno di noi, se non una combinatoria di esperienze, di informazioni, di letture, d’immaginazioni? Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario di oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili. E allora ad ognuno di noi spetta il compito di ripensare criticamente e di farsi interprete in prima persona di uno dei problemi più gravi dell’Italia del nostro tempo: il consumo indiscriminato di suolo pubblico, massacrato da un’attività edilizia invasiva

“la ricetta: partecipazione, comunicazione e coinvolgimento dei cittadini, riqualificazione delle aeree dismesse e sobrietà” e divorante che risponde quasi sempre a logiche economiche di interesse privato, senza mai porsi seri interrogativi su quali rapporti mutino e su quali effetti producano nel territorio tonnellate di calcestruzzo che azzerano per sempre le nostre aree agricole e gli spazi verdi urbani. E soprattutto, senza mai una minima proiezione verso il futuro pensando alle nuove generazioni, condannate a vivere in contesti ambientali orrendamente cementificati, sfigurati da infrastrutture selvagge e degradati per sempre. Questo il tema che è stato affrontato nel Seminario dal titolo “La bella politica nelle amministrazioni locali. L’esperienza dell’Associazione Comuni Virtuosi”, organizzato dalla rete di associazioni “Cittadinanza Sostenibile” con l’appoggio e il patrocinio della Amministrazione Comunale e Provinciale di Bergamo, svoltosi venerdì 11 marzo in via Tasso. Allarmante il dato fornito in apertura dei lavori dal coordina-

Da sinistra: Carla Rocca, Marco Rossi, Enrico Radicchi, Domenico Finiguerra, Gloria Gelmi

tore dell’incontro, Marco Rossi, editore di “Bergamo SOSstenibile”: mediamente, in Italia, si consumano circa 500 kmq all’anno di suolo pubblico a scopo di cementificazione. Ogni giorno, solo in Lombardia, una piazza grande sei volte quella del Duomo di Milano viene cementificata. Questa pressione -calcolata dall’Istituto nazionale di urbanistica, attraverso il Centro di ricerca sui consumi di suolo, con il supporto scientifico del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Milano– si è andata intensificando negli ultimi quindici anni e non accenna a diminuire. In tale contesto, Legambiente, rappresentata al seminario da Paolo Longaretti della sezione Legambiente di Bergamo, ha presentato un progetto di Legge di iniziativa popolare. L’obiettivo è quello, da un lato, di disincentivare i Comuni all’uso edificatorio del terreno agricolo, che risulta essere un bene “esauribile”, procedendo piuttosto al recupero sistematico ed intelligente di aree già urbanizzate e cadute nel tempo in disuso; dall’altro, informare l’attività edilizia dei Comuni ad un principio di responsabilità, per cui ogni trasformazione territoriale, che determini alterazione o copertura permanente di suolo libero, deve farsi carico dell’impatto sull’ambiente. Ogni ipotesi di trasformazione si deve, quindi, accompagnare ad un processo di valutazione, serio ed accurato, della effettiva sostenibilità di quello specifico intervento sul territorio. Ma nulla come l’esperien-

za e la conoscenza diretta può contribuire, in questo ambito, a scambiare buone pratiche e adattarle alla specifica situazione locale, rimuovendo paure, pregiudizi, ipocrisie e diffidenze. A dimostrarlo concretamente sono le esperienze “virtuose” di una cinquantina di Comuni italiani, tutti aderenti all’Associazione dei “Comuni Virtuosi”, comuni equamente distribuiti in tutta la pensiola (i dati provengono dalla tesi di laurea di Laura Maffioletti, iscritta al corso triennale in comunicazione interculturale per la cooperazione e l’impresa, tesista della dott.ssa Francesca Forno dell’Università degli Studi di Bergamo), esperienze virtuose rappresentate al convegno dai sindaci di due Comuni lombardi: Carla Rocca, sindaco di Solza (primo ed unico comune bergamasco ad aderire all’Associazione), e Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI).

Entrambi giovani, entrambi animati dalla stessa sfida politica, ossia realizzare nei propri Comuni il progetto di consumo zero del suolo, i due sindaci hanno dimostrato attraverso la loro concreta azione sul territo-

“il centro storico prima abbandonato torna ad essere il cuore pulsante del paese” rio che le cose in Italia possono davvero cambiare, che qualcosa di alternativo è possibile fare, nonostante le gravi difficoltà economico-finanziarie di tutti i Comuni d’Italia in questa particolare fase storica. A rendere vincente la strategia politica adottata dai due sindaci lombardi è risultato essere, in primo luogo, il coinvolgimento dell’intera cittadinanza, tramite comunicazione diretta e raccol-

ta dati sulla pubblica piazza, allo scopo di far crescere consapevolezza e senso di responsabilità nei propri concittadini, invitati ad esprimere in prima persona il proprio parere sul progetto di consumo del suolo zero. Al tempo stesso, sono stati individuati, in entrambi i Comuni, i luoghi da riqualificare a livello urbanistico, con particolare riferimento agli edifici dismessi del centro storico, tornato così ad essere il cuore pulsante del paese. E proprio grazie a questa nuova politica amministrativa, condotta dal basso, sono stati accettati e condivisi dalla cittadinanza anche sacrifici economici, come l’aumento parziale della pressione fiscale da parte del Comune, per colmare il vuoto derivato dall’assenza degli oneri di urbanizzazione. Insomma, quella che si delinea è una diversa, intelligente e sapiente gestione del territorio che deve scaturire dalla promozione di nuovi stili di vita e di nuove sensibilità culturali, coinvolgendo anche ulteriori settori, come quello della strategia dei rifiuti zero, dei progetti di mobilità sostenibile e della promozione delle energie rinnovabili, all’insegna di sobrietà e rispetto ambientale da parte sia degli amministratori locali che dei cittadini. Su questa linea si sono, quindi, sviluppati anche gli interventi degli altri relatori del seminario: Gloria Gelmi, Mobility Manager della Provincia di Bergamo; Elio Tabotta della Cooperativa Sociale ”Areté “ di Torre Boldone; Lara Zanga, assessore all’Ambiente e Ecologia del Comune di Albino (BG). Il Seminario è stato chiuso dall’assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo, Massimo Bandera, che ha fortemente voluto questo convegno e si è reso disponibile all’ascolto e al coinvolgimento nell’ambito delle nuove politiche amministrative. Il dibattito conclusivo, di grande vivacità culturale, è stato coordinato da Ivana Cattaneo dell’Associazione “Cittadinanza Sostenibile”. Maria Imparato


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Impianti fotovoltaici su terreni agricoli il nuovo Decreto li regolamenta Al convegno organizzato dal CEA di Bergamo illustrati i nuovi parametri per rendere l’energia un reddito agli agricoltori limitando il consumo del suolo Anche il Centro di Etica Ambientale di Bergamo ha deciso di affrontare la delicata questione legata all’uso del suolo per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Lo scorso 16 marzo, presso la Provincia di Bergamo in via Tasso, ha organizzato il convegno “Uso del suolo e energia rinnovabile”, un evento patrocinato dalla Regione Lombardia. Il Dott. Mauro Fasano Dirigente del settore Ambiente ed Energia e Reti della Regione Lombardia ha illustrato le novità presenti nel nuovo decreto legislativo, soffermandosi in particolare sui nuovi aspetti legati alle energie rinnovabili sul suolo. Gli impianti fotovoltaici sui terreni agricoli non potranno superare il limite di 1 MW per azienda e, nel caso di terreni appartenenti al medesimo proprietario, gli im-

pianti dovranno essere collocati a una distanza non inferiore a 2 chilometri e non dovrà essere destinato all’installazione più del 10% della superficie del terreno agricolo nella disponibilità del proponente. Limiti che, chiarisce il provvedimento, non si applicano ai terreni abbandonati da almeno cinque anni né a quegli impianti che abbiano ottenuto il titolo abilitativo prima dell’entrata in vigore della legge o per i quali sia stata presentata richiesta per il conseguimento del titolo entro il 1 gennaio 2011 e comunque entrino in esercizio entro un anno. I limiti servono a rendere l’energia un reddito aggiuntivo per gli agricoltori difendendo nello stesso tempo il paesaggio rurale. Se si considera che per installare 1 MW sono necessari circa 8 ettari, un’azienda agricola per

poterlo fare deve avere un’area di almeno 80 ettari per rientrare nei parametri imposti dal decreto. Tenuto conto che in Europa un’azienda agricola media si sviluppa su di un’aera di 7/8 ettari e che questa media sale in Pianura Padana a 10 ettari saranno davvero poche le aziende che riusciranno installare gli impianti più potenti da 1MW. Il Decreto concede inoltre la possibilità alle Regioni la facoltà di esprimersi su quali aree siano idonee oppure no per l’installazioni di impianti per l’energia rinnovabile a terra. La Regione Lombardia, di concerto con gli assessorati competenti (Energia e Ambiente, Territorio Urbano, Agricoltura e Sistemi Verdi e Paesaggio) e le organizzazioni di settore oltre che territoriali (Provincia e Comuni) stanno rea-

lizzando una mappatura del territorio per identificare le aree non idonee a tali impianti per ragioni di carattere ambientale, paesaggistico, urbano o di sicurezza. La Regione parallelamente alla mappatura sta realizzando uno studio giuridico per porre il decreto al di sopra della legge comunale o provinciale per renderlo omogeneo in tutta la regio-

ne e non creare quindi disparità di trattamento. La direzione presa sembra quella di preservare in una certa misura il consumo del suolo, senza per questo voler togliere del tutto la possibilità alle aziende agricole di avere un reddito aggiuntivo derivante dalle energie rinnovabili. Marco Rossi


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Ponte San Pietro

Comune di Ponte San Pietro Come trasformare un problema in opportunità Dall’eternit al fotovoltaico: con la consulenza di ING Srl un costo certo diviene un ricavo garantito Fare di necessità virtù, è questo il motto che calza a pennello per le pubbliche amministrazioni che si devono ingegnare, oggi più che mai, per riuscire a far tornare i conti di bilancio. Proprio così è andata per il Comune di Ponte San Pietro che ha affrontato il problema della rimozione della copertura in eternit della scuola materna di Briolo, (che costituiva tra l’altro un problema ambien-

Il Sindaco Giuliana Reduzzi

tale e di salute) trasformando la spesa per la bonifica del tetto in un ricavo per i prossimi 20 anni. Ma facciamo un passo indietro. Il problema dell’amianto era già stato affrontato e risolto dall’amministrazione già negli anni ‘97 e

‘98, ma solo temporaneamente, con la tecnica dell’incapsulazione su tutte le strutture pubbliche di proprietà del comune, tra cui appunto la scuola di Briolo. Per risolvere però una volta per tutte questo problema bisognava però rimuovere definitivamente l’eternit. Il comune quindi, ricevuto un finanziamento di € 45.000 dalla Regione Lombardia per la rimozione dell’amianto, con il supporto e la consulenza dall'Ing. Gabriele Ghilardi, ha valutato la possibilità di installare un impianto fotovoltaico contemporaneamente alla rimozione dell’eternit, usufruendo così oltretutto di incentivi maggiori dal conto energia. Detto, fatto. Un costo certo di circa € 50.000 per la bonifica della scuola si è trasformato in un ricavo presunto medio di circa € 7.000 l’anno per i prossimi 20 anni, (si veda a tal proposito la tabella relativa alle entrate/uscite). E’ curioso sottolineare inoltre come questi conteggi vengano fatti in maniera prudenziale, tant’è che, bollette alla mano, il primo anno l’entrata per il conto energia è stata di circa € 30.000,00 rispetto a quella pre-

PRIMA DOPO


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DATI IMPIANTO COSTO RIMOZIONE AMIANTO, NUOVA COPERTURA E IMPIANTO FV: 370.000 €

ENTRATA CONTO ENERGIA

VALORE ENERGIA ELETTRICA SCAMBIATA

TOTALE ENTRATE

TOTALE USCITE

BILANCIO ANNUO

NEL COSTO DELL’IMPIANTO SONO COMPRESI I COSTI DI RIMOZIONE ETERNIT E REALIZZAZIONE NUOVA COPERTURA

SUPERFICIE DEL TETTO: 633 MQ MQ AMIANTO RIMOSSO: 663 MQ TIPOLOGIA COPERTURA ADOTTATA:

LAMIERA GRECATA COIBENTATA TIPOLOGIA MODULI FV:

SILICIO CRISTALLINO POTENZA IMPIANTO:

53,76 KWP TIPOLOGIA DI INSTALLAZIONE:

PARZIALMENTE INTEGRATO TARIFFA CONTO ENERGIA:

0,431 ventivata di € 25.388,06 con un bilancio in attivo per il primo anno di oltre € 12.000,00 anziché i € 7.587,61 previsti. Le azioni in campo di sostenibilità energetica non si sono esaurite certo qui: il Comune ha commissionato infatti uno studio, finanziato dalla Fondazione Cariplo, per svolgere una mappatura energetica di tutti i suoi edifici. Inoltre ha proposto dei corsi per i propri tecnici comunali sui temi della certificazione energetica, sul fotovoltaico e sugli incentivi, che sono stati poi proposti anche alla cittadinanza

in due incontri serali. Il Comune si è posto l’obiettivo di installare complessivamente 150 kw. Tra gli impianti già installati troviamo la scuola elementare di via Piave, le case comunali di via Isolotto, il Centro di aggregazione “La Proposta” e i cimiteri di Ponte San Pietro e Locate. Tra le realizzazioni ancora da completare vi sono le case comunali di Vicolo Piatti, lo Stadio Matteo Legler, l’asilo di Locate ed il municipio stesso. Qui sopra si riportano le caratteristiche dell’operazione e l’analisi finanziaria prevista per l’intervento in esame.

Gruppi di cammino Il Comune di Ponte San Pietro, in collaborazione con l’ASL, ha avviato da poche settimane un’iniziativa chiamata “Gruppi di cammino”. Con l’ausilio di volontari della protezione Civile, una volta alla settima (tutti i giovedì), il comune organizza una camminata di un’oretta circa attraverso i sentieri e le strade di Ponte San Pietro. L’iniziativa sta riscuotendo molto successo tant’è che sono già oltre 40 persone che si ritrovano abitualmente all’appuntamento. Il progetto di per sé è davvero semplice oltre che economico, ma ha diversi risvolti positivi. In primis ovvia ad una vita divenuta ormai troppo sedentaria, poi ha anche uno scopo sociale, favorisce infatti l’incontro tra le persone e la socializzazione oltre che contribuire al presidio del territorio. Vi è infine anche uno scopo culturale e ambientale perché camminando si riscoprono luoghi del territorio dimenticati o sconosciuti.


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Comuni Virtuosi

Bergamo SOStenibile: “Speciale ambiente Pedrengo” Il Comune di Pedrengo promuove nuovi stili di vita e d’impresa sostenibili Distribuito a tutti i cittadini e imprese un numero speciale del nostro giornale Il Comune di Pedrengo, in collaborazione con SolarFast e la redazione di Bergamo SOStenibile, ha realizzato un’edizione “Speciale ambiente Pedrengo” per promuovere stili di vita e d’impresa sostenibili tra la propria cittadinanza. Il Comune di Pedrengo è impegnato oggi più che mai nel promuovere e attivare politiche virtuose sul proprio territorio: il Sindaco Gabriele Gabbiadini ha infatti sottoscritto il Patto dei Sindaci, essendo un convinto sostenitore dell’iniziativa Europa finalizzata al raggiungimento, entro il 2020, degli obiettivi di sostenibilità energetica ed ambientale, sintetizzati dall’UE con lo slogan “20-20-20”. Insieme a SolarFast, azienda leader a livello bergamasco nel campo delle energie rinnovabili, è stato realizzato il progetto Fotovoltaico “in Comune”, mentre numerose sono le iniziative di carattere ambientale che trovano spazio nell’approfondimento realizzato dalla nostra testata specializza “Bergamo SOStenibile”, completo di dati e grafici accurati, ma di facile comprensione. Que-

sto numero del giornale è stato infatti stampato in 23.000 copie anziché nelle 20.000 abituali: le 3.000 copie in più sono state realizzate con una sovra-coperta di 4 pagine dedicata esclusivamente alle azioni che il Comune di Pedrengo sta mettendo in campo in ambito ambientale. Lo speciale viene distribuito a cura del Comune a tutte le famiglie, a tutte le aziende e attività commerciali presenti sul territorio comunale. L’obiettivo è duplice, da un lato informare e coinvolgere i cittadini e gli imprenditori sulle attività che il Comune sta svolgendo per perseguire gli impegni sottoscritti ufficialmente con il Patto dei Sindaci e conseguire uno sviluppo sostenibile del Paese. Dall’altro lato la distribuzione gratuita del giornale “Bergamo SOStenibile” a tutti i residenti è un segnale di attiva informazione e sensibilizzazione verso comportamenti sempre più virtuosi, oltre ad offrire nel contempo una visione delle opportunità economiche e occupazionali che per esempio si possono ottenere attraverso le energie rinnovabili.

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Numero 03 - Marzo/Aprile 2011

Lallio: un distributore di caffè? No, di cartucce per stampanti!

A Romano per “ambientARSi”

L’amministrazione promuove un progetto pilota di corretto smaltimento dei rifiuti e filiera corta

Dal 29 aprile al 1 maggio una fiera a cielo aperto su natura, riciclo, energia e abitare sostenibile

A prima vista sembra un classico distributore automatico di caffè e snack, messo a disposizione nel municipio di Lallio. Ma se si inserisce la monetina ciò che si ottiene è… una cartuccia per stampanti. È questo un progetto pilota promosso dall’amministrazione comunale che si inserisce in un quadro più ampio di differenziazione e riduzione dei rifiuti e del loro corretto smaltimento. Basta mettere un piede in municipio per capire quanto l’amministrazione di Lallio si dimostri particolarmente attento alle tematiche legate allo sviluppo sostenibile, attenzione diffusa e condivisa da tutto il personale comunale e, pensiamo, anche dai cittadini stessi. Adesione al progetto Agenda 21, locandine e manifesti che invitano a comportamenti virtuosi, raccolta differenziata, promozione di prodotti tipici e mercati a km zero, detersivo alla spina, ritiro di cellulari usati a favore di un progetto d’accoglienza per donne con bambini in difficoltà sono alcuni degli esempi di iniziative

Un intero weekend dedicato all’ambiente, una vera e propria grande fiera all’aperto, all’interno del suggestivo centro storico di Romano di Lombardia, con la presentazione di tutte le attività e tutte le novità che riguardano natura e riciclo, benessere, salute e sport, energia, casa e mobilità. Il titolo dell’evento che andrà in scena durante il weekend di venerdì 29, sabato 30 aprile e domenica 1 maggio, è “ambientARSi” e rappresenta una tre giorni, fortemente voluta dall’assessorato all’ambiente del comune di Romano, che si svilupperà attraverso un percorso cittadino suddiviso in 7 sezioni tematiche: si partirà dal “giardino dei desideri”, allestito dai vivaisti e si entrerà successivamente nel “giardino del riciclo”, allestito con opere realizzate da gruppi sul recupero e con esposizioni di artisti ecologici: panchine ecologiche, lampade e oggetti vari. Nella vicina sala convegni saranno ospitati alcuni incontri tematici, mentre a seguire il per-

virtuose, solo per citarne alcune. E appunto il nostro distributore automatico di cartucce per stampanti. L’assessore all’ambiente Mauro Pala ci spiega che è un progetto unico nel suo genere (francamente, nemmeno noi avevamo visto qualcosa di simile). L’esperimento nasce infatti in collaborazione con un’azienda locale, la B-life di Treviolo, specializzata da anni nella rigenerazione di cartucce per stampanti.

La B-life oltre ad aver prodotto e fornito il distributore si preoccupa anche del ritiro delle cartucce esauste, per poi riportarle a nuova vita. I cittadini conferiscono le cartucce esaurite in un bidone accanto al distributore. Questo aspetto, ci spiega Mauro Pala, oltre ad una riduzione di rifiuti, permette anche il corretto smaltimento delle cartucce per stampanti che vengono definite “rifiuti speciali” ma spesso vengono conferite dagli utenti (erroneamente) nella frazione del secco. Per promuovere l’iniziativa, grazie ai contributi di Agenda 21, sono state distribuite ai cittadini un centinaio di chiavette elettroniche, ognuna caricata con 15 euro. In questo modo gli utenti hanno potuto provare l’utilità del servizio, la qualità dei prodotti offerti oltre che la loro convenienza: una cartuccia rigenerata costa oltre il 50% in meno di una originale. L’augurio è che, da progetto pilota, diventi una prassi ed è proprio il caso di dirlo una prassi “comune”!

corso offrirà un’area dedicata alla danza urbana, una mostra di biciclette storiche e lo spazio dedicato alle esibizioni sportive. L’area finale con la quale si chiuderà il percorso attorno al centro storico sarà l’area sponsor nella quale troveranno posto gli stand del mercato a chilometro zero (che a Romano si tiene ogni sabato mattina in viale Dante Alighieri) con i prodotti tipici del territorio e la valorizzazione della filiera corta, il mercato dei prodotti da riciclo e gli stand delle associazioni di volontariato. Spazio ci sarà anche per il Parco tecnologico-ecologico, dedicato alle tecnologie e all’innovazione per il miglioramento del risparmio e un Expo con stand a cura delle aziende del settore auto e trasporti e dei settori energia, casa e vivere sostenibile. Il programma dell’evento è in via di definizione e sarà a breve visibile sul sito del Comune di Romano: www.comune.romano.bg.it

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Diego Moratti


18 Eco dall'Italia

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M’illumino di meno

Uniti nell’energia pulita Il 18 febbraio 2011 si è celebrata la giornata del Risparmio Energetico. Molti comuni, associazioni, scuole, aziende e famiglie di tutta Italia hanno aderito all’iniziativa promossa dal programma Caterpillar di Radio 2 dal titolo “M’illumino di meno”: un’iniziativa che mira a promuovere il risparmio energetico e sistemi di illuminazione da fonti rinnovabili, attraverso lo spegnimento in simultanea di luci e illuminazioni di monumenti, case, piazze. Ogni anno, a partire dal debutto dell’iniziativa nel 2005, la trasmissione radiofonica stabilisce una data attorno alla metà di febbraio e promuove un’ora di “silenzio energetico”, con adesioni che ormai fioccano da tutto il mondo.

Nelle passate edizioni l’iniziativa aveva coinvolto le piazze di tutta Europa, facendo spegnere persino l’illuminazione della Torre Eiffel a Parigi e del Foreign Office a Londra, ma quella del 18 febbraio di quest’anno è stata una “special edition” tutta italiana, perché inserita nel contesto delle celebrazioni per i 150 anni dall’unità nazionale. In questa edizione speciale si è cercato di promuovere accensioni originali di luci “pulite” a tema tricolore. La provincia di Bergamo ha risposto con entusiasmo a “M’illumino di meno”, sono molteplici le amministrazioni, le aziende, le associazioni, i negozi ed anche

le scuole nella bergamasca che hanno aderito all’iniziativa (nel riquadro a fianco l’elenco dei soggetti che hanno aderito). In Bergamo città ad esempio, il Comune ha disposto lo spegnimento dell’illuminazione delle mura venete, di Palazzo Frizzoni e del teatro Donizetti, conservando solo le luci tricolore di Porta San Giacomo; il Liceo “Falcone” ha aderito con il progetto triennale di educazione ambientale “Eticambiente/abitare la terra” e la Scuola “Ghisleni” ha promosso azioni di risparmio energetico e attività all'aria aperta. E queste sono solo alcune delle numerose iniziative intraprese a sostegno di un uso più razionale dell’energia. Significativa è stata anche la risposta di molti italiani all’estero, come Matteo a Città del Messico, Claudia a Buenos Aires, Patrizia e Paola ad Addis Abeba, Stefania a Shangai e Gianbattista ad Adelaide in Australia, tanto per citarne alcuni. La loro partecipazione all’iniziativa non è, in questo contesto, solo la dimostrazione di una particolare sensibilità per le problematiche ambientali, ma anche prova di un forte sentimento di appartenenza alla propria terra d’origine (la lista completa dei partecipanti all’estero è consultabile al sito sopraindicato). Per visualizzare tutte le adesioni e le iniziative al progetto: www.radio.rai.it/radio2/millumino L’evento principale dell’edizione 2011 si è celebrato venerdì 18 febbraio al Castello di Rivoli (To), dove è stata realizzata una speciale installazione raffigurante l’Italia sotto forma di puzzle. Presenti alla diretta 150 sindaci che hanno sottoscritto un «giuramento», impegnandosi ad amministrare nel segno della sostenibilità ambientale, ridurre i consumi e promuovere le energie alternative. Foto e testo di Fabio Proverbio

Cosa è... M'illumino di meno E’ un’iniziativa finalizzata al risparmio energetico lanciata nel 2005 dalla trasmissione “Caterpillar” di Radio 2. La campagna, che prende il nome dai celebri versi della poesia “Mattina” di Giuseppe Ungaretti, “M’illumino d’immenso”, inizialmente rivolta ai soli cittadini italiani, è stata accolta con successo dapprima a livello locale, poi dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e negli ultimi anni anche all’estero, con il riconoscimento ufficiale dell’iniziativa da parte del Parlamento Europeo e lo spegnimento delle luci della Torre Eifel a Parigi, della Custom House a Dublino e del Foreign Office a Londra, per citare alcune delle più prestigiose partecipazioni durante le scorse edizioni.


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Dopo aver fatto il giro del mondo, “M’illumino di meno” ha festeggiato quest’anno l’Unità d’Italia spegnendo le luci e… accendendo il Tricolore

A Bergamo numerose adesioni a “M’illumino di meno” Oltre a numerosi cittadini nella bergamasca hanno aderito: Categoria: ISTITUZIONE

Comune di Bergamo - Bergamo Comune - Arzago D'Adda Comune - Calcinate Comune - Fara Gera D'Adda Comune - Gandino Comune - Lurano Comune - Mozzanica Comune - Pontirolo Nuovo Comune - Piario Comune - San Paolo D'Argon Comune - Scanzorosciate Comune - Solza Comune - Zanica Parco del Serio - Romano Di Lombardia

Categoria: AZIENDA

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Categoria: ASSOCIAZIONE

Antegnate Democratica - Antegnate Alchimia Coop Sociale - Grassobbio Biblioteca Comunale - Ponte Nossa

Carvicoblog - Carvico Centro Salvaguardia del Creato Bergamo Giovani Socialisti Bergamo - Bergamo Mat Club - Clusone Una rete per il Serio 2010-2011 Bergamo

Categoria: NEGOZI

Abbigliamento Arianna L’Atelier Calusco D'Adda Angelo Balduzzi bottega allerìa Clusone Atelier d'arte Franca Pezzoli - Clusone Leroy Merlin Italia - Seriate

Categoria: RISTORANTI/LOCALI DaMimmo Ristorante - Bergamo

Categoria: SCUOLA

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Stili di vita

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Convegni & fiere

Quale futuro per le aree industriali? Ad Albino un convegno sul caso del cotonificio Honegger che farà posto a 17 mila mq di area commerciale Innanzitutto vanno fatti i complimenti agli organizzatori del convegno, l’associazione "Mercato & cittadinanza", per la modalità scelta nel discutere un tema delicato che poteva essere facilmente strumentalizzato. E invece non è stato il (solito) convegno di protesta nei confronti dell’insediamento di un nuovo centro commerciale e immobiliare, spesso identificato come facile scorciatoia per risolvere la crisi industriale e occupazionale a spese del consumo di suolo pubblico. Il titolo del convegno, svolto il 4 marzo nell’auditorium comunale di Albino, già palesava i toni della serata: “Quale futuro per le aree industriali? Riflessione oltre i luoghi comuni e le soluzioni a senso unico”. Nella locandina venivano citati alcuni casi positivi di riferimento, come la riconversione di parte dell’area delle cartiere

Pigna di Alzano nel progetto FaSE, Fabbrica Seriana Energia, che intende far convergere tutte le società relative alle energie rinnovabili. Oppure il caso di Ponte Nossa da cui è scaturito il progetto Kilometro Verde. Terzo caso quello in questione: il cotonificio Honegger di Albino, ossia un complesso industriale in crisi economica, che non riesce più a dare lavoro alle centinaia di occupati che ci lavoravano fino a qualche anno fa. Per risolvere questo problema l’amministrazione comunale di Albino ha approvato la proposta del “progetto Lombardini” che prevede il recupero dell’area industriale con 30.000 metri quadrati di manifattura/cotonificio che potrebbe dare occupazione a 150 persone; 17.000 mq di area commerciale, con altre 150 persone da assumere. Per le rimanenti altre 100 persone non

La scheda L’Associazione “Cittadinanza Sostenibile” È una rete nata nel dicembre 2007. La Rete, a cui partecipano organizzazioni, ricercatori impegnati nello studio delle pratiche di altra economia, studenti e cittadini, è aperta a tutti coloro che (associazioni o singoli) vogliono impegnarsi in azioni di promozione e diffusione di una Cittadinanza Sostenibile. Nel 2010 dall’esperienza di “Cittadinanza Sostenibile” è nata l’associazione “Mercato & Cittadinanza”, agenzia di sviluppo per le iniziative proposte dalla rete. (www.cittadinanzasostenibile.it)

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occupate rimarrebbe la cassa integrazione. Il comune di Albino, che ha approvato la proposta, ha chiesto una compensazione ambientale a fronte del progetto, oltre alla salvaguardia dei posti di lavoro. “Avremmo fatto volentieri a meno di dover accettare questa soluzione, ma se non interveniamo a gestire e indirizzare questa questione, alla fine la subiremo e basta -commenta il sindaco di Albino, Luca Carrara, che continua: “Le preoccupazioni dell’amministrazione

Il nuovo centro commerciale e immobiliare identificato come facile scorciatoia per risolvere la crisi industriale e occupazionale comunale vanno anche alle tante famiglie che per mesi o anni non avrebbero più un lavoro”. La dott.ssa Francesca Forno, docente di sociologia all’Università di Bergamo, punta invece su un approccio più ampio: “Stiamo portando l’economia “fuori” dai centri delle città, come anche fuori dall’Italia e da tutte le nazioni avanzate. Acquistiamo sempre più prodotti dall’estero perché costano meno, ma spesso sono realizzati in condizioni poco rispettose delle per-

“Stiamo portando l’economia “fuori” dai centri delle città” sone e dell’ambiente. Allo stesso modo compriamo “al risparmio” nei centri commerciali, salvo poi dover pagare più forze dell’ordine per tutelare i centri storici, che si stanno progressivamente svuotando delle attività e negozi di prossimità con ripercussioni negative anche sulla vita sociale delle persone, soprattutto di quelle più deboli. Per un futuro più sostenibile –conclude la Forno- occorre re-incorporare l’economia nella società e stipulare un nuovo patto sociale

Il convegno è stato organizzato da Mercato & Cittadinanza, Cittadinanza Sostenibile, Legambiente, Gas Albino e Gas Nembro.

con al centro la tutela del proprio territorio”. Samuele Rota, esperto del mercato del lavoro, sottolinea che il tessile è passato da 45000 a meno di 20000 addetti: anche in Valle però ci sono esempi di cotonifici che hanno saputo innovarsi e crescere, nonostante la crisi generalizzata. Il mix su cui si dovrà puntare è la valorizzazione delle specificità del territorio, l’utilizzo delle energie rinnovabili e l’investimento nel capitale umano. Rinnovabili, innovazione e sistemi territoriali sono cruciali anche per Andrea Poggio, vice-direttore nazionale di Legambiente che mette in

Per un futuro più sostenibile occorre re-incorporare l’economia nella società e stipulare un nuovo patto sociale con al centro la tutela del proprio territorio” risalto come le rinnovabili stiano dando ottimi risultati in termini di crescita e di occupazione. Al termine degli interventi è scaturito un interessante dibattito, moderato da Claudio Cucco, con posizioni a volte vicine ai negozianti del centro storico, destinati a scomparire, a volte vicini alla problematica dei lavoratori (e famiglie) rimaste senza reddito e quindi inclini ad accettare il progetto del centro commerciale, in mancanza di alternative. Nella seconda tornata di interventi, riprendiamo infine un concetto espresso dall’intervento della sociologa Forno. “Pur ammettendo che il problema vie-

ne da lontano, sarà comunque difficile che nascano alternative concrete ai centri commerciali, o che sopraggiungano imprenditori che scelgano di investire in qualcosa di diverso e più utile anche alla società. Questo perché le istituzioni, anche quelle culturali, parlano ancora poco di sostenibilità, o comunque in modo non approfondito. Lo stesso dicasi per molte associazioni impegnate in questo campo, che però non riescono a fare massa critica, ad essere influenti e ad avere interlocutori politici per dar voce a queste istanze. Finchè si manterrà questo sistema di scarsa informazione e “cultura” della sostenibilità –chiosa la Forno- il grado di sensibilità generale rimarrà piuttosto vago e poco concreto. Di conseguenza la società crescerà sempre meno persone e meno imprenditori motivati e disposti a proporre investimenti in una direzione più utile in termini di “valore”, che di mero consumismo. A tirare le fila del convegno/ dibattito è stata Simonetta Rinaldi di Mercato e Cittadinanza che ha ribadito che, come emerso dal dibattito, non c’è una soluzione specifica, ma ciò che è importante è la riflessione e la condivisione della problematica, proprio per la finalità di promuovere consapevolezza e sensibilizzazione nella società. Per questo motivo è stata accolta con favore la disponibilità e l’interesse manifestato da istituzioni e associazioni presenti (Confartigianato e Confesercenti in primis) ad approfondire ulteriormente le questioni coinvolgendo le maggiori istituzioni del territorio. Diego Moratti


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Fa’ la Cosa Giusta! 2011 Consumo critico e stili di vita sostenibili in fiera a Milano dal 25 al 27 marzo Va in scena alla Fieramilanocity, nel weekend dal 25 al 27 marzo, l’ottava edizione “Fa’la Cosa Giusta”, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili che nella passata edizione ha visto la partecipazione di 65mila visitatori e oltre 620 espositori. Il tema principale di quest’anno sarà l’alimentazione, con una sezione speciale completamente dedicata al cibo buono e giusto. All’interno della sezione speciale “Mangia come parli”, da non perdere, l’iniziativa “La cucina fa spettacolo” che, con oltre 130 espositori e decine di incontri, degustazioni e laboratori, è già oggi uno dei più importanti eventi in Italia dedicati al tema dell'alimentazione sostenibile. Una grande "tavola imbandita" dove si siederanno produttori di agricoltura biologica, biodinamica, a "km zero" e del commercio equo e solidale, Gruppi d'Ac-

quisto Solidale, presidi Slowfood, fattorie sociali e didattiche, consorzi di prodotti tipici, media e blogger di settore, ONG, community di cuochi e gourmet, istituzioni nazionali e locali attive nelle politiche di educazione alimentare e promozione di un’agricoltura e di una alimentazione sana. Si tratta di un coeso network relazionale impegnato quotidianamente nel garantire, in Italia e nel mondo, il diritto di ciascuno a un'alimentazione genuina e sufficiente ("sicurezza alimentare"), prodotta in base alla cultura locale e alle libere scelte della popolazione ("sovranità alimentare") e nel rispetto dell'ambiente e della dignità del lavoro. A "Mangia come parli" l'attenzione sarà posta sulla qualità dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole, sulla valorizzazione dei prodotti tipici dei mille territori italiani, sulla riduzione degli spre-

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22 Stili di vita

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Storia & personaggi

La nascita della questione ambientale

NEW Comincia in questo numero la rubrica che intende ripercorrere -attraverso fatti salienti e personaggi illustrila nascita e l’evoluzione del “pensiero ecologico”, dal suo avvio negli Stati Uniti degli anni ’60, fino ai giorni nostri. La rubrica è curata dal prof. Luciano Valle del Centro di Etica Ambientale.

Audizione al Senato della Repubblica per il Centro di Etica Ambientale Roma: in Parlamento per illustrare l’esperienza bergamasca Una prima consapevolezza che il rapporto dell’uomo con la natura stava assumendo proporzioni inedite che suscitavano preoccupazioni e allarmi è in atto già nel 1800: dalla cultura nordamericana (Emerson, Thoreau, Marsh) alla cultura francese (Michelet), dalla cultura russa (Dostoesvkij, Tolstoj, Cechov), alla cultura tedesca (Nietzsche) è un susseguirsi di riflessioni, prese di coscienza, ammonimenti che portano alla luce l’insostenibilità della “pesantezza” della presenza dell’uomo nei confronti del mondo naturale. Nel ‘900 il catalogo degli atteggiamenti critici si infittisce: Scheler, Guardini, Schweitzer, Heidegger, la scuola di Francoforte (Adorno, Horkheimer), la teologia e la filosofia ortodosse in Russia (da Solovev a Florenski), i grandi fisici del ‘900 (Einstein, Schroedinger, Heisenberg, Bohr), tutto il filone della sapienzialità orientale (Tagore, Gandhi, Aurobindo, Suzuki), la letteratura (Eliot, Hesse, Singer, Rilke), la filosofia ebraica (Buber, Scholem): è tutta una costellazione di voci alte e limpide che lamentano la “sporcizia” che l’operare dell’uomo accumula sul pianeta…

La nascita della questione ambientale

Preceduta da segnali preoccupanti tra gli anni ‘40 e ’50, la questione ambientale esplode all’inizio degli anni ‘60 negli Stati

Uniti: 1943: l’inquinamento dell’aria a Los Angeles 1952: 4000 morti per difficoltà respiratorie a causa dello smog a Londra in 5 giornate 1953: il primo fenomeno ben rilevato di piogge radioattive nel territorio di New York Anni ‘50: l’inquinamento pesantissimo del Tamigi a Londra… Nel 1962 la biologa americana Rachel Carson, che lavorava per il governo Kennedy, nel libro “Primavera silenziosa” (che Al Gore, già vicepresidente degli Stati Uniti, ha posto come la “Bibbia” della formazione della coscienza americana del ‘900) denunciava che nelle campagne americane stavano scomparendo lucciole, farfalle, grilli, api e tante specie di uccelletti a causa dell’uso indiscriminato e sproporzionato dei pesticidi: ovvero la “primavera” era diventata “silenziosa”. Una scienziata, una denuncia, in un contesto governativo: fu lo stesso Presidente Kennedy a difendere quelle tesi contro le minacce di persecuzione dell’establishment. Una linea, quella kennediana di rispetto per l’ambiente che registrò da un lato l’appoggio dato al libro, per esempio, dalla madre di Al Gore che sulle sue pagine forma i figli; dall’altro la continuità dell’orizzonte ideale ed etico del fratello del Presidente, Bob Kennedy che alcuni mesi prima di morire ebbe a scrivere che il PIL dovrebbe tenere “conto della

salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago”; dovrebbe comprendere “la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti… La giustizia dei nostri tribunali, l’equità nei rapporti fra di noi… L’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette”, “la nostra saggezza e la nostra conoscenza”).

Perché la questione ambientale sorge negli Stati Uniti?

La nascita della questione ambientale negli Stati Uniti appare sempre più essere legata a due fattori tra di loro ben differenziati: - lo sviluppo negli USA al massimo grado a livello mondiale del mondo della tecnica e della potenza devastante della stessa in tutte le sue forme; - al tempo stesso, in antitesi dialettica, come a contrappeso, il diffondersi a partire dalla California, di quella forma di sapienzialità orientale (la presenza del buddismo Zen con Suzuki a metà degli anni ‘50) che fino a quel momento, a differenza dell’occidente, aveva saputo conservare, tramandare e testimoniare in modo esemplare i valori di un rapporto di pace, di dialogo se non di armonia dell’uomo con la natura. Luciano Valle

Il Centro di Etica Ambientale (C.E.A.) di Bergamo, primo caso in Italia di collaborazione tra Diocesi, Provincia e Comune su progetti e tematiche ambientali, ha avuto l’onore di essere convocato per un’audizione presso il Senato della Repubblica a Palazzo Madama. Martedì 22 febbraio 2011 il presidente del C.E.A. don Francesco Poli e il direttore Ettore Gasparini hanno così spiegato l’esperienza bergamasca ai senatori presenti in aula: “Il C.E.A. intende mettere attorno ad un tavolo tutte le realtà che si occupano di ambiente senza divisioni politiche o ideologiche, con un obiettivo condiviso e riconosciuto da tutti come superiore. Il Centro di Bergamo è stata un’esperienza pilota che sta facendo scuola in tutta Italia. In alcuni casi i Centri di Etica sono in fase di costituzione -ha sottolineato il direttore Ettore Gasparini- in altri casi stiamo partecipando alla formazione e

alla condivisione della Carta dei Principi Ideali di nuove entità”. “Ci troviamo in un preciso contesto storico - ha affermato il presidente don Francesco Poli– nel quale a livello globale si sente la necessità di uscire dalla crisi della modernità, di superare i limiti di meccanicismo, di economicismo, di antropocentrismo e utilitarismo. Di fronte alla sfide globali siamo chiamati a vivere in modo da mostrare i valori del bene comune nonché il nostro rispetto verso la natura e verso tutto il Creato. Soltanto con un’ecologia realmente umana si promuoverà un’integrale educazione ecologica, una nuova umiltà, un nuovo rispetto verso le forme di vita e della creazione, una nuova solidarietà per le popolazioni più indigenti ed un nuovo principio di responsabilità che metta al centro l’impegno per le generazioni future”. www.centroeticaambientale. com



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Stili di vita

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Matrimonio

Matrimonio in “green” Attenzione per l’ambiente e dettagli fashion convivono nell’eco-chic wedding Anche il giorno del matrimonio può diventare l’occasione per fare scelte sostenibili. Non solo in termini ambientali ma anche economici. La nuova tendenza made in Usa, basata sul recupero dell’autenticità negli stili di vita che si ispira alla filosofia “slow”, conquista anche il giorno del fatidico “sì”. E in Italia, il ritorno alla natura è una delle principali fonti d’ispirazione nell’organizzazione delle nozze. Il matrimonio eco-chic diventa sinonimo di sobrietà e semplicità, interpretando in chiave glamour l’attenzione per l’ambiente attraverso l’utilizzo di materiali naturali e delle eccellenze creative artigianali. Una scelta in chiave ecofriendly che si nutre di dettagli ricercati e allestimenti originali, permettendo di contenere i costi del ricevimento e salvaguardare l’ambiente. Dai cibi a chilometro zero a fiori e frutti di stagione, dalle bomboniere naturali al viaggio di nozze etico e consapevole, il matrimonio “green” è all’insegna di uno stile romantico, fresco,

elegante, capace di raccontare storie autentiche dove si mescolano sensazioni ed emozioni. Via libera dunque alla fantasia nella scelta di valorizzare aspetti inusuali.

“Il matrimonio eco-chic diventa sinonimo di sobrietà e semplicità, interpretando in chiave glamour l’attenzione per l’ambiente attraverso l’utilizzo di materiali naturali e delle eccellenze creative artigianali” Ecco allora che il matrimonio in chiave shabby-chic strizza l’occhio al vintage e una vecchia valigia dal sapore retrò diventa un inedito centrotavola fiorito, mentre barattoli in vetro illuminati da candele si trasformano in tante lucciole sospese.

Matrimonio eco-nomico Il matrimonio Eco-chic è alla portata di tutti e permette, con i giusti accorgimenti, di risparmiare fino al 30% rispetto al budget di un matrimonio tradizionale. Un esempio? Prendendo un numero medio di invitati di circa 100 persone, il matrimonio in chiave eco-chic può costare sui 10.000 euro, una cifra contenuta rispetto ai costi di un matrimonio tradizionale. E l’abito da sposa, solitamente una delle voci più importanti nel budget del matrimonio? Un capo sartoriale realizzato su misura in tessuto naturale può costare dagli 800 ai 2500 euro, mentre per un rinfresco con prodotti del territorio si spendono dai 60 ai 90 euro a persona.

La carrozza di Cenerentola Dalla culla alla culla Quale donna da bambina, mentre sedeva sulle ginocchia del papà che gli narrava la storia di Cenerentola, non ha immaginato di immedesimarsi nella bella principessa? Per far avverare, almeno in parte, quel sogno, è possibile scegliere per il giorno delle nozze una splendida carrozza trainata da cavalli, con cui la sposa potrà presentarsi davanti al suo principe azzurro. Questa idea romantica e affascinante è sicuramente ecofriendly, soprattutto se il servizio è offerto dall’azienda Vivaio San Martino. Il vivaio infatti applica la filosofia “dalla culla alla culla”.

Gli sfalci d’erba prodotti dalla manutenzione dei giardini vengono utilizzati come alimento per i cavalli, il letame generato dai cavalli viene utilizzato per il compostaggio, che a sua volta si trasforma in fertilizzante naturale per gli stessi giardini… E il ciclo si chiude perfettamente! Se invece la storia per il vostro matrimonio da favola è un’altra e il ranocchio non si trasforma in un principe azzurro quando la bella principessa lo bacia… Non disperate spose, il ranocchio è pur sempre “green”! www.vivaisanmartino.it


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Iniziano i preparativi Inviti e Partecipazioni Negli ultimi anni la tendenza che si sta diffondendo è quella di ricorrere a partecipazioni solidali, affidandosi a Onlus che gestiscono progetti per i meno fortunati o progetti in favore della natura. Ma le partecipazioni possono essere create anche da soli o essere dipinte a mano su carta riciclata a seguito di un progetto grafico “su misura”. Se decidete invece di farle stampare in tipografia richiedete carta riciclata o certificata ecologica FSC o PEFC.

Abito da sposa Bianco in fibra di mais, sartoriale in tessuto naturale o vintage, le scelte per un abito da sposa in chiave eco-friendly non si contano. Molte griffe dell’alta moda hanno creato linee realizzate esclusivamente con prodotti che si basano sul rispetto della

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natura e il made in Italy propone una vasta scelta di atelier che hanno fatto della sostenibilità la propria missione aziendale. Tra i tanti esempi l’atelier AltaRosa, azienda toscana di abbigliamento ecologico che lavora la corda originale. Ma la proposta più originale è quella avanzata da alcuni ricercatori della Hallam University di Sheffield con un abito da sposa biodegradabile. Il materiale utilizzato è alcol polivinilico, un composto chimico utilizzato anche per i detersivi di ultima generazione, completamente solubile in acqua. Così l’eco-sposina potrà decidere, al termine della cerimonia, se disfarsi dell’abito nuziale con una semplice doccia, oppure se riutilizzarlo, magari convertendolo in differenti capi di uso comune. Altra buona prassi è, una volta conclusa la cerimonia, donare il vestito a missioni estere o più facilmente alla parrocchia del vostro paese, per aiutare future sposine che non possono permettersi un abito nuovo.

Fedi “I diamanti sono i migliori amici delle donne” cantava Marilyn Monroe, a patto però che sia-

“I diamanti sono i migliori amici delle donne” no certificati “no conflict”, cioè che non provengano da zone di guerra. Anche la scelta dell’anello nuziale può essere in linea con l’impegno ecologico, prediligendo ad esempio fedi in oro riciclato. E’ possibile così ridare una nuova veste a vecchi gioielli che hanno un grande significato affettivo, ma ormai fuori moda.

Bomboniere Anche in questo caso le scelte tra cui spaziare sono moltissime e per tutti i gusti. Si può optare per bomboniere fatte a mano con materiali naturali come stoffa o legno. Puntare su sacchetti di seta con fiori freschi o saponette, oppure preferire minidegustazioni di miele, marmellate o liquori di un produttore locale. Sempre più successo riscuote l’idea di regalare ai propri invitati bulbi e piante da trapiantare, magari racchiusi in sacchetti di juta con poesie d’amore stampate su carta riciclata. Da non dimenticare le scelte solidali che spaziano da prodotti di artigianato equosolidale al sostegno di progetti a favore della natura, affidandosi ad esempio ad associazioni come il WWF.

“Una scelta eco-friendly che si nutre di dettagli ricercati e allestimenti originali, permettendo di contenere i costi del ricevimento e salvaguardare l’ambiente”


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Decalogo per un matrimonio eco-friendly Per un matrimonio da favola in chiave eco-chic bastano piccoli accorgimenti che creano un’atmosfera magica, raffinata e particolare. Ecco alcuni spunti tratti dall’articolo su come organizzare il vostro matrimonio “green”

1) Partecipazioni e inviti

con progetto grafico su “misura”, dipinti a mano su carta riciclata

2) Abito da sposa

d’alta moda, d’atelier made in Italy, vintage o biodegradabile

3) Fedi

in oro riciclato

4) Bomboniere

fatte a mano con materiali naturali o piante da regalare con poesie d’amore

5) Addobbi floreali Fiori locali e di stagione

6) Location

Non troppo lontano per ridurre il consumo di carburante

7) Mezzi di trasporto

Che ne dite di una carrozza o di un tandem?

8) Catering

prodotti tipici e alimenti di stagione

9) Viaggio di nozze

etico e responsabile per destinazioni da favola alla scoperta di culture lontane

10) Album di nozze

con copertina in ecopelle o carta riciclata E voi cosa scegliereste per il vostro matrimonio eco-friendly?

Il grande giorno Cerimonia Una bella scenografia floreale è in grado di rendere speciale ogni singolo passo che si compie per arrivare all’altare. Meglio però optare per fiori di stagione del nostro territorio come rose, violette o peonie, e frutta di stagione, magari proveniente da coltivazioni biologiche. Un’idea originale è quella di utilizzare piante aromatiche come ad esempio il rosmarino, ingrediente immancabile in molti filtri d’amore. Il suo significato è infatti legato all’idea di devozione, costanza e ricordo, perfetto per augurare agli sposi felicità e amore. E per rendere ricercata la composizione basta puntare su oggetti vintage come cristalli, vasi di vetro o cornici di diverse forme e dimensioni. Se il lancio del riso è una pratica che si sta via via perdendo, le alternative a basso impatto ambientale stanno prendendo piede, anche perché molto più scenografiche. Pensate alle bolle di sapone realizzate con saponi ecologici e racchiuse in bottiglie riciclabili che si trasformano immediatamente in un inedito “cadeau” per gli invitati.

Ricevimento La scelta del luogo in cui scambiarsi le promesse è il primo passo da cui partire per l’organizzazione del ricevimento. Per evitare lunghi e stancanti spostamenti dal luogo della cerimonia a quello del banchetto,

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sarebbe meglio scegliere luoghi vicini. Anche per dimostrare una certa cura nel trattamento degli ospiti ed evitare inutili emissioni di CO2. Nel caso ciò non fosse possibile, l’idea di organizzare il trasferimento con un unico mezzo di trasporto, come ad esempio un autobus, permetterebbe di scongiurare lunghe carovane di macchine inquinanti. Per chi preferisce la sempli-

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gliato grezzo o tovagliette monoporzioni in bambù e sottopiatti in foglie di banano. Il menù propone piatti realizzati con prodotti biologici o stagionali, accompagnati a vini del territorio. Tutto rigorosamente a chilometro zero per evitare i lunghi viaggi di trasporto degli alimenti, o comunque preferire prodotti a maturazione naturale, da colture bio o del mercato equosolidale. Importante è pensare ad un giusto numero di portate, per evitare inutili sprechi di cibo.

Il viaggio

cità, da Oltreoceano si sta diffondendo la moda del wedding pic-nic in un parco o in un grande giardino. L’ambiente bucolico è allestito con varie postazioni in stile shabby-chic e cestini contenenti pietanze preparate con cibi biologici. Esistono poi location alternative e molto originali, dal tram-ristorante d’epoca al veliero. In sostituzione della macchina, per arrivare sul luogo della cerimonia, si può optare per una ecologica e romantica carrozza di Cenerentola con i cavalli.

Banchetto di nozze Genuinità e naturalezza saranno d’obbligo sulla tavola nuziale che si rinventa attraverso materiali di riuso. Grandi tavoli in legno apparecchiati con tova-

Dalle mete esotiche a quelle dei sogni, dall’avventura in paesi lontani a escursioni nella natura, le agenzie viaggi di Turismo Responsabile propongono itinerari etici e consapevoli. E così il viaggio di nozze si trasforma nell’occasione di vedere il mondo da altre prospettive, vivendo con rispetto e autenticità l’immersione nella natura incontaminata e in culture lontane. Tutto all’insegna del rispetto per l’ambiente, grazie a compagnie aeree attente alla riduzione delle emissioni di Co2 e di hotel a 5 stelle ad impatto zero.

Album fotografico Anche l’album di nozze, a conclusione e ricordo di questa memorabile giornata, non poteva non essere in chiave ambientale, e allora largo spazio ad album realizzati con carte riciclata o certificata FSC o PEFC e con copertina in ecopelle o realizzata a mano. Alice Motti


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Salute & Benessere

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Allergie

Domani saremo tutti allergici? Un quinto degli italiani già ne soffrono Con l’arrivo della primavera le prime allergie Facciamo il punto di una patologia in crescita In Italia il 20% della popolazione soffre di allergia, in Europa si parla di circa 80 milioni di persone con sintomi allergici. Negli ultimi 20 anni le manifestazioni allergiche sono aumentate notevolmente, portando queste patologie tra i primi posti nelle malattie croniche. Da qui la necessità di conoscere sempre meglio le cause per un miglior controllo, anche perché le attività quotidiane quali lavoro, studio, sport e sonno, sono pesantemente condizionate. L’allergia, nelle sue diverse manifestazioni (dermatite atopi-

“Le cause ipotizzabili sono molteplici, in alcuni soggetti vi è una predisposizione genetica, ma anche fattori ambientali sono importanti: inquinamento atmosferico, ozono, traffico, fumo di tabacco, allergeni domestici come polvere, acari, stili di vita, nutrizione” ca, eczema, rinite, oculorinite, angioedema, asma) è una malattia del sistema immunitario. Sono malattie caratterizzate da una risposta anomala nei confronti di un allergene, innocuo per le persone non allergiche, ma in grado di scatenare nel

soggetto sensibilizzato reazioni immunitarie specifiche con elevati livelli di anticorpi IgE. Le cause ipotizzabili di questo continuo aumento di manifestazioni allergiche sono molteplici. In alcuni soggetti esiste una predisposizione genetica. Ma i fattori ambientali sono altrettanto importanti: inquinamento atmosferico, ozono, traffico, fumo di tabacco, allergeni domestici come polvere, acari, stili di vita, nutrizione (il 5% dei bambini risulta allergico a uova e latte vaccino), il nichel solfato presente in molti alimenti e leghe metalliche sono fattori spesso causa di dermatiti, pruriti e infiammazioni alla bocca e associati ad elevati livelli di IgG. Non dimentichiamo fattori psichici, emozioni e stimoli forti che la vita moderna scatena e impone. Questi allergeni stressano il sistema immunitario determinando uno sbilanciamento verso la differenziazione di linfociti Th2 rispetto alla differenziazione in linfociti Th1, con iperproduzione di IgE. Le forme stagionali sono causate essenzialmente da pollini e la sintomatologia clinica si manifesta nel periodo dell’anno in cui fiorisce la specie botanica a cui il soggetto è sensibilizzato. Utile fare riferimento ai calendari pollinici aggiornati per area geografica e periodo dell’anno in collaborazione con l’Associazione Italiana di Agrobiologia. La diagnosi consente di individuare l’allergene responsabile dopo un complesso iter diagnostico

che tiene conto di familiarità, storia clinica del paziente, esame obiettivo locale e generale, test allergologici (prove cutanee, dosaggio delle IgE), esami del sangue. L’approccio terapeutico tradizionale è impostato sull’utilizzo di farmaci preventivi quali il cromoglicato e nedocromile, sintomatici decongestionanti e antistaminici, corticosteroidi. Il tutto sotto stretto controllo medico, se l’utilizzo si rivela necessario per scongiurare l’evento avverso di maggior gravità che è lo shock anafilattico, che mette a rischio la sopravvivenza. E’ possibile integrare con rimedi della medicina omeopatica ed omo-

“Eliminare l’esposizione del soggetto all’allergene non è sempre possibile, ma fare prevenzione e prestare attenzione all’ambiente è importante” tossicologica che mira a rendere il paziente progressivamente meno reattivo agli allergeni, inducendo un processo di desaturazione tramite il drenaggio, di riequilibrio della bilancia Th1/ Th2 e di desensibilizzazione utilizzando basse dosi di sostanze allergizzanti (Allium Cepa, Luffa, Histaminum, Euphrasia Officinalis, Ribes Nigrum, rimedio questo ad azione cortison-simile).

Concetto analogo è applicato in nutrizione, per cui molte patologie guariscono o migliorano seguendo una dieta di rotazione sui cibi ad alto contenuto per esempio di nichel solfato. In casi limite invece si elimina l’alimento allergizzante (crostacei, nocciole, mela, pesche, fragole). L’ultima frontiera è invece rappresentata dall’impiego di citochine in diluzione omeopatica e dinamizzate secondo lo studio condotto presso il Dipartimento di Morfologia Umana dell’Università degli Studi di Milano e pubblicato su Pulmonary Pharmacology & Therapeutics nel mese di giugno 2009. Lo studio parte dall’osservazione che una delle cause dello sbilanciamento Th1/Th2 è correlato anche al ruolo delle citochine. L’uso in do-

si farmacologiche è limitato da effetti collaterali pesanti. È stata testata l’utilità del loro impiego per via orale in low dose (dosaggi molto bassi) al fine di modulare l’iper-reattività bronchiale nell’asma allergico. Eliminare l’esposizione del soggetto all’allergene non è sempre possibile, ma fare prevenzione e prestare attenzione all’ambiente è importante. Molti soggetti infatti risultano positivi ai test diagnostici senza presentare i sintomi e quindi sono a rischio per il futuro. La desensibilizzazione ben tollerata è capace di modificare la storia dell’allergia e ci consente di ridurre la comparsa di nuovi soggetti allergici nonché di prevenire l’evoluzione della rinite in asma. Patrizia Mantoessi

La scheda La dr.ssa Patrizia Mantoessi, dopo aver conseguito la laurea in Farmacia, ha frequentato il master in comunicazione scientifica. Esercita la professione a Monza in una farmacia socia di Cooperativa Farmaceutica Lecchese (CFL), un gruppo di acquisto e vendita di farmaci che raggruppa 120 farmacie. Le farmacie di CFL sono attente ai propri clienti, distribuiscono una rivista gratuita bimestrale con informazione su stili di vita corretti e prevenzione, oltre a proporre prodotti convenienti (www.clubsalute.it)


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Stile di vita e medicina integrata: un approccio olistico per la salute e il benessere.

NEW

Oggi salute significa cura, prevenzione e benessere psicofisico. Con questa rubrica vogliamo porre l’attenzione sui rimedi naturali, sul loro affiancamento all’allopatia (medicina classica) e sulle loro potenzialità nella prevenzione e benessere dell’individuo. Per olistico si intende un approccio alla cura dell’individuo che tiene conto della sua totalità.

GLOSSARIO Gli allergeni

sono sostanze che possono essere inalate come pollini, polvere, farmaci e peli di animale, ingerite come alimenti e farmaci, inoculate in caso di punture di insetti, assorbite per contatto attraverso la cute da cosmetici, gioielli, cinture.

La sensibilizzazione

è il processo durante il quale l’allergene viene presentato al sistema immunitario ed induce la produzione di anticorpi. In un secondo tempo l’allergene viene nuovamente in contatto con le cellule del sistema immunitario ed induce la produzione di anticorpi IgE con liberazione di mediatori dell’infiammazione e comparsa delle manifestazioni allergiche (salve di starnuti, prurito, rinorrea, anosmia, arrossamento e lacrimazione oculare, vasodilatazione, tosse irritativa, disturbi del sonno, astenia, irritabilità, ridotta capacità di concentrazione, nausea, mal di testa).

Il Sistema Immunitario

è un complesso insieme di cellule e mediatori chimici capaci di riconoscere non solo quello che per il nostro organismo è estraneo, ma anche quello che è nocivo.

Alcune cellule e mediatori svolgono un insieme di reazioni di cui non conservano il ricordo, immunità innata, sono la nostra prima linea di difesa. Vi appartengono neutrofili, monociti, macrofagi tissutali, interferoni e citochine, che sono in grado di aggredire il patogeno (virus, batteri, tossine) e di neutralizzarlo. Altre cellule e mediatori quali linfociti T e B, cellule Natural Killer e anticorpi, più propriamente detti immunoglobuline, IgA, IgG, IgM, IgE, IgD, dopo aver reagito contro un patogeno sono in grado di creare cellule memoria, pronte a scatenare una reazione più immediata e superiore rispetto a quella prodotta dopo il primo incontro (immunità acquisita).

Gli anticorpi IgE

Le “IgE” sono una delle classi di anticorpi. In un soggetto allergico, sensibilizzato dopo una precedente esposizione, che viene nuovamente in contatto con l’allergene, il sistema immunitario scatena una serie di reazioni che culminano con l’aumento degli anticorpi IgE, cui segue la liberazione dei mediatori tra cui l’istamina e la comparsa delle manifestazioni allergiche.


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Salute & Benessere

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Acquaticità

La cura dell’acqua Grazie alla minore forza di gravità l’acqua alleggerisce il corpo e la mente Può capitare nel corso della vita uno di quei periodi dove ti senti un po’ smarrito, abbandonato a te stesso, dove percepisci che i tuoi riferimenti vacillano e non sai bene come procedere. Forse ti senti in un vicolo cieco, non vedi vie d’uscita ad una situazione che ti si presenta, che ti paralizza, che non puoi scegliere. A volte il disagio è più fisico, a volte è più psichico ed emotivo, ma coinvolge la persona nel suo essere. Quando ci sentiamo in queste condizioni è bene riuscire a chiedere il sostegno e il confronto ad una persona che possa essere di nostra fiducia a cui poter aprire il nostro cuore. E’ possibile che spontaneamente ci si ritrovi più vicino alla natura, ai suoi cicli, alle bellezze e che si senta il bisogno di recuperare quell’aspetto di appartenenza al nostro ambiente. L‘acqua consente di ricollegarci ad una memoria antica, fetale e ci porta a rivivere uno stato di benessere primordiale, primario. Quando ci immergiamo in acqua calda la prima modificazione evidente è la riduzione della forza di gravità che diventa sei/sette volte inferiore a quella della terra ferma.

“Quando ci immergiamo in acqua calda la prima modificazione evidente è la riduzione della forza di gravità che diventa sei/sette volte inferiore a quella della terra ferma” Moshe Feldenkrais, noto esperto di postura, sostiene che molti degli stimoli elaborati dal cervello provengano dall’attività

muscolare come risultato dell’influenza della gravità. In acqua si diminuisce così la consapevolezza nei confronti della realtà esterna ed interna. Quando galleggiamo il nostro sistema nervoso è liberato da molti di questi stress permettendo così alla nostra percezione sensoriale di espandersi: L’acqua alleggerisce corpo e mente! La pressione dell’acqua comporta delle variazioni degli organi interni spostando il diaframma verso l’alto con conseguente compressione delle strutture cardiovascolari e respiratorie: l’acqua mette in contatto con il respiro e con il battito del cuore! Il sostegno dell’acqua è ideale per alleggerire il peso delle vertebre e rilassare i muscoli della colonna vertebrale, riduce la fatica e il dolore. La sensazione di

relax è spiegata dalla produzione di endorfine i cosiddetti “ormoni del benessere”. L’acqua fa star bene! In questa condizione il cervello produce onde elettri-

che di tipo Theta, simili a quelle del sogno, con immagini mentali vivide, spesso collegate a ricordi profondi dell’infanzia o della propria nascita. L’acqua fa sognare

e ricordare! Il contatto con l’acqua calda ci restituisce un senso di continuità e ci riporta all’esperienza dell’abbraccio e del calore materno. In acqua mi posso abbandonare e fidare! Il ritmo del fluire, la musica, il canto di una nenia aiutano ad entrare in questa dimensione senza tempo, senza spazio, sperimentando quanto corpo e mente possano cambiare adattandosi ai diversi spostamenti provocati dal coccolamento. In acqua sperimento! Il ritorno alla posizione verticale ed alla terra ferma permette poi di riconsiderare il corpo e la mente ad un nuovo e più forte radicamento cambiando la percezione dell’ambiente circostante. In acqua rinasco! Giusy Carolei



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Slow Food

Buono, pulito e giusto la cultura del cibo secondo Slow Food L’associazione fondata in Italia nel 1986 è divenuta movimento internazionale In provincia di Bergamo attive 3 “Condotte”: iniziative per tutti i... gusti! base del movimento Slow Food: ri-educare se stessi a procedere con lentezza, in relazione, prima di tutto, a ciò che di più quotidiano ci troviamo a fare, ovvero consumare cibo. Quello che Slow Food ci invita a fare è però trasformare il consumo in scelta consapevole, promuovendo cioé un modello alimentare che sia rispettoso dell'ambiente, delle tradizioni e delle identità culturali, garantendo così un’alta qualità di vita per ogni individuo. Slow Food si compone di una rete di comunità locali che vengono definite “Condotte” in Italia e “Convivium” nel resto del mondo

Il simbolo è quello di una chiocciola e del suo procedere lento, slow appunto, a rappresentanza di un approccio e di una modalità di accostarsi alla vita che permettano di assaporarne i piaceri, riscoprendo il proprio diritto alla qualità, al gusto, al cibo genuino e tradizionale. Sono questi i presupposti della filosofia che sta alla

"Slow Food propone un modello alimentare che sia rispettoso dell'ambiente, delle tradizioni e delle identità culturali e che educhi al piacere del cibo e del gusto" La difesa delle tradizioni agricole avviene a cominciare dall'identificazione dei cosidetti “Presìdi” cioè prodotti o materie prime intese come varietà vegetali e popolazioni

animali, oppure come lavorati legati ad un determinato territorio e ad una tradizione culinaria locale, spesso a rischio di estinzione. Si tratta di prodotti le cui coltivazioni o trasformazioni sono realizzate in quantità ridotta, da piccoli agricoltori e produttori che operano secondo criteri e principi ben precisi riconosciuti da Slow Food in base ad un disciplinare di produzione. La rete Slow Food conta oltre 300 Presìdi attivi in tutto il mondo e riunisce, solo in Italia, oltre 1300 agricoltori, casari, norcini, fornai, pescatori, pastori e altri piccoli produttori. Slow Food è attiva anche con una serie di eventi di sensibilizzazione, che permettono lo scambio di conoscenze eno-gastronomiche, la convivialità tra soci e la relazione diretta di questi ultimi con i produttori. Tante le iniziative proposte, sia a livello internazionale che nazionale: da Terra Madre, rete mondiale delle comunità del cibo che si riunisce ogni due anni al Salone Internazionale del Gusto di Torino; dal Terra Madre Day festeggiato in Italia il 10 dicembre 2010 dalle singole Condotte che ogni anno organizzano eventi dedicati al cibo tradizionale; allo Slow Food on Film, festival cinematografico dedicato all'alimentazione.


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"Difendere le tradizioni agricole ed eno-gastronomiche, salvaguardare la biodiversità e promuovere azioni volte a migliorare l'alimentazione quotidiana" Massima l’attenzione anche al mondo dell'educazione e della formazione, con laboratori e proposte editoriali dedicate alle fasce d'età più piccole. Tra questi il progetto Orto in Condotta dedicato alle scuole, attraverso cui gli alunni, insieme agli insegnanti, ai genitori e ai nonni diventano attori diretti ed impegnati per la trasmissione dei saperi e la salvaguardia dell'ambiente. Per gli adulti vengono attivati Master of Food, veri e propri cicli di studio agroalimentare, suddivisi in lezioni teoriche e pratiche, con analisi sensoriali e degustazioni, organizzati dalle singole Condotte. Michela Facchinetti

Slow Food del Bergamasco

Una realtà storica quella della Condotta del Bergamasco, poichè viene costituita in concomitanza della nascita del Movimento stesso, nel 1986. Il suo fondatore, Carlo Leidi, è infatti anche uno dei fondatori storici di Slow Food. La Condotta conta oggi 340 soci ed è suddivisa per strutture tematiche con referenti e aiuto-referenti impegnati sulle diverse attività proposte. Grande attenzione è data soprattutto ai progetti di educazione alimentare: in particolare la Condotta del bergamasco sarà impegnata in questi mesi in una serie di incontri di sensibilizzazione nelle scuole organizzati in collaborazione con l'Assesorato alla Cultura e la Biblioteca del Comune di Treviolo. Attive collaborazioni in rete con altre associazioni e realtà territoriali nell'organizzazione di eventi dedicati alla sostenibilità, (ad esempio con Mercato & Cittadinanza ad Albino), segnalando e promuovendo produttori e ristoratori attenti alla difesa delle attività rurali e delle tradizioni culinarie locali. Avvalendosi di un comitato scientifico tra cui figurano produttori e degustatori importanti, vengono organizzati Master of Food focalizzati su vino, spezie e carne e Laboratori del Gusto dedicati a olio, cioccolato, salumi e formaggi. Nel 2010 ha seguito e sostenuto il riconoscimento della prima Comunità del Cibo in Bergamo: la Cooperativa Sociale Areté, impegnata nella produzione di frutta e verdura bio, attraverso progetti di reinserimento sociale e lavorativo. Fiduciario - Responsabile della condotta: Enrico Radicchi email slowfoodbergamo@tiscali.it blog http://slowfoodbergamasco.blogspot.com

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La scheda Slow Food è un'assocazione no-profit, fondata in Italia nel 1986 da Carlo Petrini e nel 1989 divenuta movimento internazionale che riunisce oggi 100.000 iscritti con rappresentanze in più di 130 paesi del mondo. In Italia i membri sono 35.000, suddivisi in 350 “Condotte” coordinate da “Fiduciari” che, in qualità di volontari, ne organizzano l'attività di base. La sede principale è a Bra, in Piemonte. In Lombardia sono presenti 25 Condotte, di cui 3 attive su Bergamo e provincia. www.slowfood.it

Slow Food Valli Orobiche

Slow Food Treviglio e Pianura Bergamasca

Nasce nel 2005 con la volontà di riscoprire e salvaguardare le culture tradizionali vallive legate al cibo, in considerazione della grande potenzialità enogastronomica propria delle valli bergamasche. Sul territorio sono presenti due Presidi Slow Food: lo Stracchino all'antica delle Valli Orobiche, la cui produzione interessa l'area della Valle Brembana, Val Serina, Val Taleggio e Valle Imagna e l'Agrì di Valtorta, in Valle Brembana.

Prendendo avvio dall'esperienza del gruppo di acquisto della CFL - Cooperativa Famiglie Lavoratori di Treviglio, una prima condotta è stata attiva nel decennio che va dal 1989 al 2001. Una sessantina di soci vuole ora riprendere le fila di questa passata esperienza per ridare vita ad una condotta che geograficamente interessi la zona delle rogge dei fiumi che attraversano la bassa pianura bergamasca: Serio, Oglio ed Adda. Formalmente la condotta si costituirà nel prossimo mese di Aprile 2011, ma i soci sono già attivi dall'estate 2010 ed hanno già proposto una serie di iniziative di conoscenza e promozione di Slow Food sul territorio di loro competenza. Tra le priorità della neo-nata condotta l'obiettivo di garantire la presenza e la sussistenza dell'agricoltura su un territorio sempre più invaso dalla costruzione di infrastrutture viarie e commerciali, andando a sostenere soprattutto l'attività dei giovani agricoltori e produttori. Al vaglio alcune proposte di costituire Presidi Slow Food con disciplinari di allevamento, coltivazione e produzione per il salame di puro

La Condotta conta quasi 200 soci ed è impegnata in progetti di recupero di alcune colture tipiche delle valli: tra questi il Mais Spinato di Gandino ed il Mais Rostrato Rosso di Rovetta, entrambi antichi mais primigenei di cui si vuole evitare l'estinzione, garantendone invece la continuità di coltivazione e produzione. Anche Slow Food Valli Orobiche propone iniziative culturali e conviviali, innescando sinergie con quei ristoratori locali che già sposano la filosofia del Movimento ed aprendosi, con l'iniziativa Pendolari del Gusto, a gemellaggi con altre condotte, sia italiane che straniere, così da favorire uno scambio di tradizioni agricole e culinarie. Nell'ambito dell'educazione alimentare, la Condotta vanta collaborazioni con le Scuole Alberghiere di Nembro e San Pellegrino Terme, che vedono coinvolti gli studenti ed i Cuochi dell'Alleanza, quei cuochi cioé che condividono i criteri di Slow Food nella preparazione di menù tradizionali. La condotta avvierà prossimamente un progetto dedicato a scuole ed adulti in collaborazione con i paesi dell'Unione Media Val Cavallina. Fiduciario - Responsabile della condotta: Silvio Magni email condotta@slowfoodvalliorobiche.it sito web www.slowfoodvalliorobiche.it

suino tipico della bassa bergamasca e per il melone di Calvenzano. La condotta vuole inoltre salvaguardare alcune coltivazioni in via di estinzione, come quella dell'aglio rosso di Treviglio, della patata di Martinengo e della patata di Calvenzano. La collaborazione con le realtà associative ed educative presenti sul territorio è già molto radicata e permette di coinvolgere anche un target più giovane, con attività nuove che spaziano dagli happy hour agli orti didattici. Fiduciario - Responsabile della condotta: Chicco Crippa email slowfood.treviglio@gmail.com blog http://slowfoodtreviglio.blogspot.com


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Aimentazione

Alimenti di stagione

Primizie di primavera Frutta e verdura di stagione Frutta di stagione Marzo/maggio

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Arance, Banane, fragole, Kiwi, Limoni, Mele, Pere

Verdura di stagione Marzo/maggio

La rubrica che vi invita a conoscere e gustare i frutti che la natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e minor impatto ambientale a cura di Duccio Colombo

Asparagi, Carciofi, Cipolle, Fave, Finocchi, Insalate, Piselli, Porri, Ravanelli, Rucola, Spinaci

Le fragole

Gli asparagi

Frutto selvatico simbolo della tentazione Esistono due varietà: piccole e dolci o le “fragolone” più a buon mercato

Dal fusto verde vivo con germoglio verde, bianchi o violacei ortaggi con potere antiossidante, indicati per le diete

La fragola in realtà non è un vero e proprio frutto, ma deriva dalla trasformazione dei fiori della fragrariae e nasce spontaneamente in molte zone d'Europa. Già gli antichi Romani conoscevano e apprezzavano questo delizioso frutto selvatico che divenne il simbolo della tentazione. Le donne francesi in quell' epoca si procuravano le fragole dai contadini e si deliziavano nel mangiarle con zucchero

Luigi XIV, il re Sole, le faceva coltivare nei giardini di Versailles e panna. Anche Luigi XIV, il re Sole, aveva una grande passione per le fragole, al punto di farle coltivare nei giardini di Versailles. Il Frutto si presenta profumato, polposo dolce e fresco con polpa di un rosso acceso e di forma conica. Una colorazione più debole, con tracce verdastre, specie in prossimità del picciolo, indica un frutto insapore. Ne esistono due varietà princi-

pali: le fragoline di bosco, piccole, dolci, profumatissime che arrivano sul mercato a primavera inoltrata, ma in quantità ridotta ed a prezzo sempre molto elevato; la fragola di orto, chiamata anche “fragolona” per le sue dimensioni. È un po' meno profumata, ma più a buon mercato. La conservazione è assai limitata, in quanto anche se mantenute in frigorifero, le fragole vengono facilmente assalite da muffe, che le deteriorano rapidamente. Le fragole devono avere un bel colore rosso brillante, uniforme, di consistenza soda. Il picciolo deve essere fresco ed ancora attaccato alla fragola. Se presentano parti bianche non sono ancora completamente mature; se invece sono molto rosse e cedevoli al tatto è bene consumarle in breve tempo. Il modo migliore per gustare le fragole consiste nel metterle (1kg) in una ciotola e schiacciarle. Aggiungere un po' alla volta 500 gr di zucchero e mescolare bene. In un'altra ciotola mettere 4 chiare d'uovo e un pizzico di sale. Battere le chiare con la frusta e farle montare. Aggiungere la panna montata e le fragole schiacciate. Versare il tutto nelle coppe e decorare con fragole.

Gli asparagi sono ortaggi della famiglia delle Liliacee, dal sapore delicato e caratteristico. E' una pianta che cresce sottoterra e, con l'avvicinarsi della stagione estiva, tende ad allungarsi verso la superficie del terreno; è in questo periodo che avviene la loro raccolta. La parte commestibile è costituita dai germogli, che si chiamano turioni e che, a seconda delle varietà possono essere verdi, bianchi o

Si conservano in frigorifero 4 giorni. Consigliata la cottura a vapore viola. Esiste poi una varietà particolare, l’asparagina, caratterizzata da turioni sottili e delicati. Il fusto dell'asparago è piuttosto robusto, mentre i turioni sono particolarmente morbidi e delicati. La parte commestibile dell'asparago è rappresentata dal turione; esso contiene numerose sostanze nutritive, come le vitamine A, B, C ed E, e alcuni minerali, come calcio, fosforo, magnesio e potassio. Gli asparagi hanno un interessante potere antiossidante; non è un caso, infatti, che siano indicati particolarmente per diete dimagranti, ma anche in alcuni casi di ipertensione, ritenzione idrica e calcoli renali, grazie alle proprietà diuretiche e depurative in essi contenute. Facilmente reperibili, il periodo migliore per la loro degustazione risulta essere il mese di maggio; il sapore dell'asparago è molto gradevole e morbido. Al momento dell'acquisto è molto importante controllare il fusto dell'asparago che

dovrà presentarsi di colore verde vivo, senza presenza di macchie e duro al tatto; inoltre nel mazzetto di asparagi gli ortaggi devono essere della stessa lunghezza. Possono essere conservati in frigorifero per circa 4 giorni, meglio se avvolti in un panno umido. Vanno poi lavati accuratamente sotto acqua corrente, rimossa la parte bianca del gambo, raschiati con un coltello non troppo affilato facendo molta attenzione a non toccare le punte, fragili e delicate. Quanto a metodo di cottura, quello a vapore è il miglior metodo, per circa 15-20 minuti. Oppure possono essere bolliti con poca acqua salata, soltanto quella necessaria per coprirli per 15 minuti circa. Oppure in padella, dopo averli affettati, stufarli con aglio e olio per 10 minuti. Unire brodo vegetale se il fondo di cottura dovesse asciugarsi troppo.


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Aimentazione

Le ricette

La ricetta biologica del Villino di Erica

La ricetta di Lisca (scarti, avanzi e gustose ricette)

Scaloppine vegetali agli asparagi

Nidi di spaghetti con crema di gambi di asparagi

Dal libro di Lisa Casali: “La cucina a impatto [quasi] zero”, edizioni Gribaudo. www.ecocucina.org

Preparazione per 4 persone Mondare e lavare gli asparagi, cuocerli a vapore per qualche minuto; tenere da parte le punte e con il resto del gambo creare una crema, col mixer, unendo un pizzico di sale, pepe, timo ed un cucchiaio di olio d’oliva extravergine e se necessario un pochino d’acqua. Nel frattempo infarinare le fettine di seitan* da entrambe le parti e farle rosolare due minuti per ogni lato con l’olio d’oliva (si può aggiungere anche uno spicchio d’aglio). Versare la crema ottenuta sul seitan e servire decorando con prezzemolo, pinoli e le punte degli asparagi.

* Il seitan è un alimento di origine vegetale a base di glutine di frumento. In cucina lo si può utilizzare in tutte le preparazioni tipo scaloppine, ragù, cotolette, spezzatino, medaglioni ed altro, sostituendolo alla carne.

Ingredienti 12 fette di seitan al naturale 4 cucchiai di farina bianca olio oliva, sale, pepe, timo q.b. 20 asparagi, qualche pinolo, prezzemolo tritato

Preparazione per 6 nidi Finger Food da preparare con l’avanzo di un piatto di spaghetti. Utilizzate spaghetti sconditi, conditi con aglio e olio o comunque potete adattare la ricetta al condimento dei vostri spaghetti. Lavate gli asparagi e separate le punte degli asparagi dai gambi. Preparate la crema di gambi di asparagi cuocendoli nel cestello a vapore in pentola a pressione per 10 minuti. Quindi tagliateli a rondelle e passateli al passaverdura e condite la crema con sale e pepe. Prendete circa 10 spaghetti alla volta e arrotolateli su un dito della mano. Disponete l’involtino così ottenuto su una placca da forno unta con

olio. Disponete su ogni nido un cucchiaio di crema di asparagi e una spolverata di formaggio grattugiato. Cuocete sotto al grill del forno i nidi per circa 10 minuti. Sfornate e disponeteli su piccoli contenitori da finger food o in grandi cucchiai. Potete completare il piatto con nocciole o pistacchi e una goccia di olio extravergine d’oliva. Ingredienti 60 g di spaghetti 4 gambi di asparagi 2 cucchiai di formaggio grattugiato Sale e pepe e olio Extravergine

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C.S.R.

“Andare oltre” La responsabilità sociale delle imprese Quando la “green economy” si allea con la “Corporate Social Responsability” Le aziende si impegnano sempre più in azioni di responsabilità ambientale e sociale. Un nuovo modo di concepire l’attività economica che può favorire lo sviluppo di un sistema più ecologico Abbiamo sempre parlato in questa rubrica di “green economy”, ovvero di economia ecologica e anche di “blue economy”, che è la capacità di ispirarsi alle invenzioni della Natura per risparmiare materia ed energia. Ma intorno alla green economy troviamo altri aspetti che ne aiutano lo sviluppo. Ad esem-

La responsabilità “sociale” ora è anche una responsabilità di “sostenibilità ambientale” ed ha acquistato più importanza alla luce dell’aggravarsi della crisi ecologica planetaria, del riscaldamento globale, dei nuovi scenari energetici pio, dentro le aziende vi sono i sistemi di gestione ambientale, fondamentali per monitorare i processi produttivi e i flussi di

materia ed energia, diminuendo così gli impatti. Senza un intervento di questo tipo, non ha neppure senso parlare di una nuova economia, “green” o “blue”, che inverta il consumo di risorse cresciuto esponenzialmente soprattutto dai tempi della Rivoluzione industriale in poi. Accanto ai sistemi di gestione ambientale, la green economy ha un altro formidabile alleato: la “responsabilità ambientale e sociale di impresa” (o più brevemente RSI, in inglese CSR, Corporate social responsability). Non recentissima come termine, la responsabilità “sociale” ora è anche una responsabilità di “sostenibilità ambientale” ed ha acquistato più importanza alla luce dell’aggravarsi della crisi ecologica planetaria, del riscaldamento globale, dei nuovi scenari energetici.

Ma cosa si intende con questo termine?

Più di quarant’anni fa, ad esempio, c’era chi negava la stessa possibilità di una responsabilità sociale delle imprese.

“Etica degli affari” Un campione del neoliberismo, Milton Friedman, sul New York Times Magazine del 13 settembre 1970 scriveva che l’unica responsabilità delle aziende è di aumentare i loro profitti. Secondo Friedman, il mondo imprenditoriale non ha una responsabilità “sociale”, solo i singoli individui hanno delle responsabilità: la responsabilità sociale per Friedman puzza di “socialismo”, è una “idea sovversiva”, perché, scrive, non è compito delle aziende preoccuparsi dell’inflazione, migliorare l’ambiente più di quanto non lo impongano le leggi, combattere la povertà e così via, tutte cose che riguarderebbero l’azione politica e non le leggi del mercato. Oggi nessuna multinazionale si sogna di negare l’esistenza e l’importanza della responsabilità sociale (e ambientale). Si è capito, o si è cominciato a capire, che c’è una “etica degli affari” e che non solo gli individui, ma anche le organizzazioni collettive (come un’impresa, in effetti, è) devono rispondere delle loro azioni non solo agli azionisti e ai

consumatori, ma anche a tutte le “parti interessate”, o portatori di interesse (in inglese: gli stakeholder). Secondo la definizione data nel 2001 dalla Commissione Europea, la RSI (o CSR) è la “integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei

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loro rapporti con le parti interessate”. Essere socialmente responsabili vuol dire “non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là, investendo di più nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate”. Responsabilità è insomma fare proprio quello che scanda-

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Le imprese responsabili si mettono in mostra Milano, torna a maggio “Dal Dire al Fare” il Salone della responsabilità sociale d’impresa

Essere socialmente responsabili vuol dire “non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare “oltre” lizzava Friedman: “andare oltre”, sforzarsi (volontariamente) di innovare, di fare di più, dialogando non solo con dipendenti, soci, clienti, fornitori, finanziatori, ma anche con lo Stato, la Pubblica amministrazione, la comunità locale e l’ambiente in generale (che è l’insieme dei fattori biotici e abiotici che compongono il sistema-Terra). “Le imprese – afferma ancora la Commissione – hanno un comportamento socialmente responsabile se decidono di andare oltre le prescrizioni minime e gli obblighi giuridici derivanti dai contratti collettivi per rispondere alle esigenze della società. Scegliendo la via della responsabilità sociale, le imprese di ogni dimensione possono contribuire, in cooperazione con i loro partner, a conciliare meglio le ambizioni economiche, sociali ed ecologiche”. L’impresa “responsabile”, insomma, contribuisce sia alla

coesione sociale sia alla sostenibilità. Si tratta di un’inversione di 180 gradi della prospettiva: l’attività economica privata è legittima, ma non può essere egoistica, non può dimenticare che si svolge in una società e su un pianeta e che la buona salute

Secondo la definizione data nel 2001 dalla Commissione Europea, la Responsabilità Sociale d’Impresa è la “integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate” di entrambi sono la condizione essenziale perché la vita della comunità umana possa continuare serenamente, in sicurezza e a vantaggio di tutti.

L’Europa, un “polo di eccellenza”

Ecco perché l’Europa ha più volte ribadito l’impegno a pro-

muovere la RSI, annunciando l’intenzione di fare dell’Unione Europea un “polo di eccellenza” della responsabilità sociale. Nel 2006, ad esempio, la Commissione notava che “occorre ancora migliorare l’adozione, l’applicazione e l’integrazione strategica della RSI da parte delle imprese europee. I lavoratori dipendenti, i loro rappresentanti e i sindacati devono svolgere un ruolo più attivo nello sviluppo e nell’applicazione delle pratiche della RSI. Le parti interessate esterne, in particolare le ONG, i consumatori e gli investitori dovranno impegnarsi maggiormente per incoraggiare e ricompensare il comportamento responsabile delle imprese. Le autorità pubbliche a tutti i livelli devono continuare a migliorare la coerenza delle loro politiche a sostegno dello sviluppo sostenibile, della crescita economica e della creazione di posti di lavoro.” Responsabilità che le imprese devono esercitare, beninteso, non solo entro i confini del continente, ma anche nel resto del mondo, “ovunque esercitano le loro attività”. Mario Salomone

E’ stata anticipata al 25 e 26 maggio quest’anno la settima edizione “Dal Dire al Fare”, il Salone della responsabilità sociale d’impresa, manifestazione unica nel suo genere in tutto il panorama nazionale. Il comitato organizzatore con questa scelta intende favorire una maggior partecipazione e coinvolgimento in particolare degli studenti universitari che a maggio sono più disponibili (rispetto a settembre) nel rispondere alle esigenze e ai suggerimenti di espositori e visitatori.

Come negli anni scorsi, questa importante manifestazione, dedicata alle imprese che intendono il proprio business in maniera etica e responsabile, è allestita infatti presso l’Università Bocconi negli spazi di via Roentgen a Milano. Il Salone si pone come un momento di incontro e confronto tra il mondo dell’impresa e delle aziende e quello della scuola. Tra le novità di quest’anno una mostra sulla C.S.R. (acronimo inglese di Corporate Social Responsability, denominazione inglese della “Responsabilità Sociale di Impresa”), una mostra rinnovata nei contenuti e nell’allestimento, l’organizzazione di un convegno istituzionale con esperti nazionali ed internazionali, seminari su temi chiave della C.S.R. e spazi per incontri e approfondimenti e infine iniziative dedicate agli studenti universitari e degli istituti superiori. Per maggiori informazioni: www.daldirealfare.eu

Siete un’associazione, impresa o amministrazione

virtuosa?

Inviateci i vostri comunicati stampa a: comunicatistampa@bergamosostenibile.com


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Green Story

Il Borgo di Villa Astori La casa realizzata nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente A Torre de’ Roveri il primo progetto integrato di restauro e costruzione sostenibile Qualità, risparmio, vivibilità: sono tanti i valori alla base del principio della sostenibilità. Un principio che recentemente ha aperto la strada a nuove prospettive, stili di vita diversi e innovative modalità di costruzione. Sempre più aziende si rendono conto della necessità di un approccio in grado di non compromettere ulteriormente l’ambiente e garantire così un futuro a noi stessi e alle generazioni che verranno. Partendo da queste riflessioni, Maurizio Panseri ha deciso di fondare nel 2006 la Ediproject, società immobiliare di Gorle, che ha fatto della sostenibilità il proprio modello di business.

“Ci siamo mossi secondo i criteri del risparmio energetico, con l’intenzione di integrare l’edificio con l’ambiente nel quale è inserito” Villa Astori è una residenza patrizia settecentesca situata a Torre de’ Roveri, attorniata da un vasto parco con piante se-

colari, pergolati e passeggiate. Il posto ideale per dare vita ad un piano integrato di sviluppo che preveda il restauro della Villa e la realizzazione del primo progetto residenziale a impatto ambientale zero. "Nasce la volontà di operare le giuste scelte per proporre sul mercato un prodotto di qualità” -afferma Panseri. Vivibilità, risparmio energetico, tecnologia, sicurezza e qualità di vita sono i valori che hanno spinto la società a intraprendere questa avventura: Ci siamo mossi secondo i criteri del risparmio energetico, con l’intenzione di integrare l’edificio con l’ambiente nel quale è inserito, usando solo materiali non inquinanti e riciclabili. Anche perché è un momento in cui il mercato richiede investimenti lungimiranti. Chi oggi acquista una casa deve trovarsi proprietario di un capitale in continua rivalutazione”. Villa Astori - Il restauro Gli interessi conservativi che interessano i 1.600 mq della Villa Astori, acquistata dalla Ediproject nel 2007, vuole coniugare le esigenze di conservazione del bene storico con la compatibilità

ambientale ed energetica. Fare questo vuol dire riservare un’attenzione particolare alle tecniche e ai materiali utilizzati affinché si avvicinino il più possibile a quelle dell’epoca in cui è stato costruito l’immobile. Il progetto ha ottenuto il patrocinio della Green Building Council Italia, associazione no profit che si occupa di promuovere l’edilizia sostenibile a livello internazionale offrendo agli operatori del settore i parametri di riferimento. Il recupero di Villa Astori è stato eletto dell’associazione “Progetto Pilota di Conservazione Sostenibile”, al fine di mettere a sistema modelli di progettazione e realizzazione che garantiscano la conservazione compatibile e sostenibile delle architetture storiche. I primi interventi hanno portato in sicurezza il tetto, ma c’è ancora molto da fare. Gli interventi conservativi che interesseranno i 600 mq della Villa saranno rivolti ai serramenti, alla pavimentazione e agli intonaci. Borgo di Villa Astori Nuove costruzioni in classe A Il “Borgo di Villa Astori” inaugura un nuovo modo dell’abitare

in armonia con la natura. La costruzione di 52 diverse tipologie di unità abitative a emissioni zero e classificazione energetica di classe A utilizzeranno la geotermia per alimentare gli impianti di riscaldamento/ raffrescamento e la domotica per una gestione ottimizzata della tecnologia legata al vivere quotidiano. Una casa in Classe A certifica che l’edificio abbisogna di un basso consumo energetico e risponde a requisiti di eco-compatibilità. Sin dalla progettazione delle unità abitative è stata riposta un’attenzione particolare all’isolamento termico e acustico, garantendo un grande margine di risparmio, grazie a materie prime di altissima qualità e impianti innovativi di alta tecnologia. Un

insieme di valori dai quali non si può prescindere nell’ottica di un buon investimento che permetta di mantenere alto il valore dell’immobile nel tempo. “Costruire biocompatibile – spiega Panseri - è sinonimo di qualità e significa preferire materiali a basso impatto ambientale, di comprovata origine naturale e

“Costruire biocompatibile è sinonimo di qualità e significa preferire materiali a basso impatto ambientale, di comprovata origine naturale e con certificazione”


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Le tre vittorie della geotermia La geotermia si basa sull’utilizzo dell’energia termica immagazzinata nel sottosuolo che aumenta man mano che si scende in profondità. Negli Stati Uniti, in Canada, Svizzera, Germania, Svezia, Austria, Francia, Spagna, Irlanda e Russia è ormai di uso comune. Per estrarre l’energia della terra si utilizzano sonde verticali che vengono installate nel terreno a 70/130 metri di profondità. All’interno viene fatto circolare un liquido a base d’acqua in grado di trasportare l’energia in superficie e utilizzata dal sistema di riscaldamento e raffrescamento. Attraverso apposite pompe di calore, l’energia termica viene integrata e utilizzata dal sistema di climatizzazione. Presenta tre grandi vantaggi per quanto riguarda l’ambiente, il risparmio energetico e la sicurezza. Ambiente: la geotermia è una fonte naturale di energia rinnovabile, molto più efficiente dei sistemi tradizionali a combustibili fossili e, soprattutto, inesauribile. L’energia utilizzata per far funzionare la pompa di calore è di produzione termoelettrica, ma il coefficiente di performance dell’impianto è comunque circa 4 volte superiore al limite di produzione delle centrali a combustibile fossile. Risparmio energetico: l’energia che proviene dal sottosuolo è gratuita e per sfruttarla basta un minimo apporto di corrente elettrica. Per 1 kW di elettricità consumato dalla pompa di calore che veicola l’energia geotermica, il calore restituito all’abitazione che va dai 4 ai 5 kW con minime spese di manutenzione. Sicurezza: niente più caldaie pericolose e costose revisioni annuali. L’energia geotermica non emette gas incombusti, permettendo di eliminare tubazioni in pressione, cisterne e fiamme libere all’interno degli appartamenti.

con certificazione”. Materiali sostenibili sono tutti quelli che richiedono il minor dispendio di energia per l’estrazione della materia prima, per la lavorazione, l’utilizzo e il riciclaggio. Via libera quindi a tutti quei materiali biodegradabili, rigenerabili e riciclabili. In primis il legno. Per i pavimenti la scelta ha coinvolto pietra naturale e parquet trattati con oli e resine naturali. Sono state utilizzate per i muri e l’intonaco vernici anallergiche e tinteggiature composte da terre colorate e pigmenti di origine vegetale. Scelte responsabili da cui dipende il risultato finale, tra cui il livello d’isolamento acustico, termico e il corretto funzionamento dell’impianto geotermico: “Alcuni proprietari hanno addirittura spento i riscaldamenti perché già solo il calore delle luci portava la casa ad una temperatura ideale” -commenta Panseri. L’impianto geotermico Caldo, fresco e risparmio Il “Borgo di Villa Astori” comprende il primo e il più grande impianto geotermico utilizzato per scaldare/raffrescare un

La domotica: una casa intelligente La domotica permette la gestione integrata della maggior parte degli apparecchi tecnologici all’interno dell’abitazione, dall’illuminazione alla climatizzazione, dai sistemi di chiamata d’emergenza alla videosorveglianza, dal controllo in tempo reale dei consumi all’intrattenimento. L’obiettivo è rendere più facile la gestione della vita quotidiana, ottimizzare i costi e i consumi secondo le proprie esigenze e stili di vita. In una parola, aumentare il comfort facilitando la routine quotidiana. Basterà quindi fare una telefonata o schiacciare un bottone dal proprio cellulare, computer o palmare per attivare il forno o accendere il riscaldamento ancor prima di aver messo piede in casa.

Cantiere aperto: scopri perché vivere sostenibile complesso residenziale. Si basa sull’impiego dell’energia termica immagazzinata nel sottosuolo, estratta da 24 sonde geotermiche che sfruttano unicamente la differenza di temperatura per alimentare il confort termico abitativo. Una realtà ad emissioni zero e costi che corrispondono a circa il 50-70% in meno rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionale. Il risparmio sul consumo

in rapporto alle normali bollette è notevole e i costi di mantenimento e manutenzione sono molto contenuti: 1kW consumato si converte fino a 3 o 4 kW o più di calore utile per la casa. Facendo due calcoli, per un appartamento di circa 100 mq la bolletta non supererà i 300 euro all’anno. Un risparmio che guarda al futuro. Alice Motti

Lo scorso 25/26 febbraio è stata organizzata al Borgo di Villa Astori una giornata di cantiere aperto. Un’occasione importante per capire l’importanza di vivere in un edificio con certificazione di Risparmio Energetico di Classe A. I prossimi appuntamenti sono previsti nei mesi di maggio e fine giugno che permetteranno di approfondire il tema della domotica nella gestione casalinga e dell’utilizzo della geotermia come fonte di riscaldamento/raffrescamento. Per maggiori informazioni, consultare il sito www.borgoastori.it oppure tel. 035.655183


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Edilizia Sostenibile

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Quadro normativo

Obiettivo 2020: edifici a impatto zero La nuova direttiva europea introduce importanti novità nell’edilizia Allo studio l’istituzione di incentivi ad hoc Le novità

E’ in vigore dal 9 luglio 2010 la nuova Direttiva 2010/31/CE sulla prestazione energetica nel settore dell’edilizia e delle costruzioni, che promuove il miglioramento della qualità energetica degli edifici. In quest'ottica, le nuove disposizioni rappresentano una sorta di naturale evoluzione di quanto stabilito nel 2002 dall’UE per indirizzare le politiche in materia di risparmio energetico nell'e-

“La Direttiva promette di cambiare il modo in cui gli edifici dovranno essere concepiti e costruiti” dilizia e pongono le fondamenta affinché nel periodo da qui ai termini previsti per la sua adozione, entro il 9 luglio 2012, si rinnovino profondamente il processo edilizio ed il mercato immobiliare. La Direttiva promette infatti di cambiare il modo in cui gli edifici dovranno essere concepiti e costruiti. L’innovazione di maggior rilievo consiste nella introduzione del concetto di «edificio a energia quasi zero», edificio ad altissima prestazione energetica, il cui fabbisogno energetico, molto basso o quasi nullo, dovrebbe essere coperto in misura significativa da sistemi alternativi ad alta efficienza e basati soprattutto sull’utilizzo delle risorse rinnovabili locali. La Direttiva prevede che entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno

essere “a energia quasi zero”, termine anticipato al 31 dicembre 2018 per il settore pubblico, chiamato a svolgere un ruolo esemplare in materia di prestazione energetica nell'edilizia. La riduzione del fabbisogno di energia passa attraverso il miglioramento delle prestazioni degli elementi edilizi e dei sistemi impiantistici. La Direttiva prevede che per contenere il fabbisogno energetico, gli Stati membri stabiliscano requisiti degli impianti per l'edilizia relativamente al rendimento energetico globale, alla corretta installazione, al dimensionamento, alla regolazione, promuovendo l’introduzione di sistemi di controllo automatico e misurazione intelligenti. L’efficacia, anche sotto il profilo dei costi, diviene un parametro importante per individuare il livello ottimale dei requisiti minimi di prestazione da rendere obbligatori. La Commissione Europea

“entro il 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere “a energia quasi zero”, termine anticipato al 2018 per il settore pubblico” si è impegnata a stabilire entro il 30 giugno 2011 una metodologia comparativa per il calcolo di tali livelli ottimali, che distinguerà tra edifici nuovi ed esistenti e tra le diverse tipologie edilizie, tenendo conto delle condizioni climatiche,

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dell’accessibilità delle infrastrutture energetiche, dei costi medi degli interventi. La Direttiva dispone affinchè per tutti gli edifici di nuova costruzione, indipendentemente dalle dimensioni, sia valutata la fattibilità tecnica, ambientale ed economica di sistemi efficienti quali pompe di calore, sistemi di cogenerazione, sistemi di fornitura energetica decentrati basati su energia da fonti rinnovabili, te-

“nel provvedimento si sottolinea l'importanza di mettere a disposizione adeguati incentivi al settore” leriscaldamento o teleraffrescamento urbano o collettivo. Allo stesso tempo, il provvedimento promuove la valutazione preliminare di tali sistemi anche in occasione di interventi di ristrutturazione importanti degli edifici esistenti. I maggiori investimenti richiesti per mettere in moto il processo di miglioramento della qualità energetica del patrimonio edilizio possono senza dubbio costituire una barriera economica all’attuazione della nuova Direttiva. Riconoscendo tale circostanza, nel provvedimento si sottolinea l'importanza di mettere a disposizione adeguati incentivi per favorire l'efficienza energetica degli edifici e il passaggio a edifici a energia quasi zero. Sono in corso di istituzione o di adeguamento strumenti finanziari dell'Unione Europea e altri provvedimenti che potranno svolgere un ruolo importante nello sviluppo di fondi nazionali, regionali e locali per l'efficienza energetica. La nuova Direttiva prescrive agli Stati Membri di redigere, entro il 30 giugno 2011, un elenco delle misure e degli strumenti esistenti ed eventualmente proposti, compresi quelli di carattere finanziario, da aggiornare ogni tre anni e che ne promuovano gli obiettivi. In ogni caso, la concessione di incentivi per la costruzione o l'esecuzione di ristrutturazioni importanti di edifici, non potrà non tener conto dei livelli di prestazione energetica da raggiungere.

L’impatto: l’edificio come sistema integrato L’impatto della nuova Direttiva europea non sarà certo indifferente sul mercato, che risentirà di vari effetti. L’edificio diventerà sempre più un sistema integrato in tutte le sue componenti, gestito

“La maggiore efficienza degli edifici ne aumenterà il valore, permettendo al mercato di offrire rendimenti interessanti e attirare nuovi investimenti” da sistemi di controllo capaci di ottimizzarne le prestazioni, una “macchina per abitare”, secondo la definizione di Le Corbusier, quanto mai attuale in merito a questi temi. Il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio sarà legato alla trasformazione del cantiere e del processo edilizio; diventerà un criterio essenziale di scelta la qualificazione e la professionalità degli operatori, che dovranno dimostrarsi capaci di confrontarsi con cantieri, componenti e sistemi caratterizzati da un contenuto tecnologico di livello sempre più elevato. Un ruolo essenziale dovrà essere attribuito alla qualità del progetto: solamente un progetto improntato a criteri di sostenibilità e capace di confrontarsi con l’intero ciclo di vita di un edificio consentirà di individuare un equilibrio ottimale tra il costo degli investimenti iniziali necessari per la realizzazione e

i risparmi energetici conseguiti durante la sua gestione nel tempo. Il progettista dovrà tornare a confrontarsi con le opportunità offerte dal contesto locale e dovrà saperne mettere a frutto le potenzialità, anche dal punto di vista energetico. La maggiore efficienza energetica degli edifici ne aumenterà sicuramente il valore, permettendo al mercato immobiliare di tornare ad offrire rendimenti interessanti e attirando nuovi capitali ed investimenti. Le normative e le opportunità offerte dal mercato concorreranno a rendere il cittadino sempre più responsabilizzato sul livello dei consumi energetici nella propria vita quotidiana. La Commissione Europea dal canto suo si fa carico di migliorare costantemente i suoi servizi d'informazione, anche attraverso un sito Web dedicato – www. buildup.eu - concepito come portale europeo dedicato al tema dell'efficienza energetica in edilizia e rivolto a cittadini, professionisti e autorità, finalizzato ad assistere gli Stati membri nella loro opera d'informazione e di sensibilizzazione. Il forte auspicio è che sin d’ora e senza ritardo si proceda alla pianificazione delle procedure e delle misure necessarie ad attuare i contenuti di questa Direttiva, perseguendone gli obiettivi più ambiziosi, per coglierne il vero valore: trasformare un momento di crisi in una opportunità di crescita dell’intero comparto edilizio, attraverso un processo che si evolve nella direzione di una sostenibilità economica oltre che ambientale.



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Certificazioni

I marchi per la casa ecologica Le Certificazioni ambientali La maggior sensibilità ambientale del mercato richiede strumenti che vadano oltre la sola efficienza energetica dell’immobile Chiariamo subito un concetto: la certificazione energetica e le certificazioni ambientali sono due cose completamente distinte, ma anche complementari. La certificazione energetica è un attestato divenuto ormai obbligatorio sia nelle fasi di vendita che in

“la certificazione energetica è obbligatoria, la certificazione ambientale è volontaria” quelle d’affitto di un immobile (in Lombardia è attualmente regolata dal D.G.R. VIII/8745/2008). La certificazione energetica è uno strumento di valutazione dell’efficienza energetica dell’edificio che ne valorizza le prestazioni energetiche attraverso una chiara identificazione della classe di consumo (classe A+, A, B, ecc. ecc.). La certifica-

zione energetica degli immobili ha soprattutto lo scopo di promuoverne la qualità energetica, di renderne evidente l’efficienza, di mettere il consumatore in grado di compiere con maggior consapevolezza le proprie scelte economiche. Le certificazioni ambientali invece sono degli strumenti volontari. La mutata sensibilità e l’acquisizione di una sempre maggior consapevolezza in relazione agli impatti ambientali di tutte le attività umane, fra cui il settore delle costruzioni, ha indotto l’elaborazione di nuovi modelli di valutazione delle prestazioni degli edifici, non limitati ai soli aspetti energetici. La certificazione ambientale degli edifici ne esamina le prestazioni secondo i tre assi della sostenibilità: ambientale, economico, sociale. Obiettivo essenziale della certificazione ambientale dell'edificio è quello di attestarne in maniera “certificata” la sostenibilità attraverso tutte le fasi del ciclo di vita. La “misura” della sostenibilità

vendo un processo di trasformazione del mercato edile nel quale i "green building" avranno una migliore valutazione di mercato, verrà stimolata competizione tra le imprese sul tema delle prestazioni ambientali degli edifici e verranno incoraggiati comportamenti di consumo consapevole anche tra gli utenti finali. Nella tabella successiva riportiamo le certificazioni più diffuse

è in genere definita attraverso l’attribuzione di punteggi pesati in funzione dei requisiti e di specifici indicatori: l'ente certificatore definisce una serie di fattori verificando i quali si ottiene il punteggio per la redazione della certificazione ambientale e per l’attribuzione di una specifica classe di merito. La certificazione ambientale in Italia rimane essenzialmente un procedimen-

CasaClimaNature

to volontario; sempre più spesso tuttavia i criteri della sostenibilità sono acquisiti entro le procedure obbligatorie di valutazione delle prestazioni degli edifici nell’ambito della certificazione energetica, che assumono una valenza più generale. In ogni caso, la certificazione ambientale potrà costituire uno strumento essenziale per la creazione di valore e di qualità nell’edilizia. Promuo-

“La certificazione ambientale esamina le prestazioni secondo i tre assi della sostenibilità: ambientale, economico, sociale.” in Lombardia con una sintetica descrizione del promotore, della tipologia e dei criteri. Nei prossimi numeri del giornale tratteremo in maniera più approfondita ogni certificazione.

Certificazione

CENED

ITACA e ESIT

LEED Italia

SB100

Promotore

Centro per lo Sviluppo Tecnologico, l’Energia Agenzia CasaClima, Bolzano e la Competitività - CESTEC S.p.A. - società pubblica ed organismo di accreditamento della Regione Lombardia.

Istituto per l'Innovazione e la Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale – ITACA – nell’ambito della Associazione Federale delle Regioni e delle Provincie Autonome Italiane, in associazione con iiSBE Italia – International Initiative for a Sustainable Built Environment, e ITC-CNR Istituto per le Tecnologie della Costruzione del CNR.

GBC Italia - Green Building Council Italia, associazione non profit promossa dalla Società Consortile Distretto Tecnologico Trentino S.c.a r.l.

ANAB - Associazione Nazionale Architettura Bioecologica in collaborazione con IRE Istituto di Ricerca Ecopolis

Anno introduzione

2007

2002

2004 ITACA, 2011 ESIT

2009

2005

Tipologia

Procedura obbligatoria per la valutazione delle prestazioni energetiche degli edifici su tutto il territorio della regione Lombardia e per la relativa certificazione energetica. La procedura non implementa criteri di valutazione in termini di sostenibilità, pertanto non rappresenta un sistema di certificazione ambientale.

Inizialmente sviluppata come procedura per la valutazione delle prestazioni energetiche degli edifici, nella forma evoluta del suo protocollo CasaClimaNature ha acquisito strumenti di valutazione e certificazione degli impatti ambientali. La sua applicazione è obbligatoria nella Provincia di Bolzano ed è volontaria nel resto del territorio nazionale.

Strumenti di valutazione derivanti dalla metodologia internazione GBC - Green Building Challenge, si completano in modo da offrire a livello nazionale un sistema integrato per la certificazione degli edifici di tipo istituzionale – ITACA e di mercato ESIT. In ambito istituzionale il sistema di certificazione ITACA è stato adottato in molte regioni come procedura obbligatoria di certificazione energetica e costituisce criterio per l’erogazione di fondi e contributi.

Protocollo di progettazione e certificazione Sistema di certificazione ambientale con secondo i parametri LEED (Leadership in valutazione a punteggio comparativo Energy and Environmental Design) di origine rispetto a standard predefiniti. statunitense, sviluppato in primo luogo per edifici civili di nuova edificazione ad uso istituzionale e commerciale, esteso ora anche a differenti tipologie di edifici ed al settore della ristrutturazione.

Criteri

Attribuzione di classi di prestazione attraverso il Calcolo degli indicatori di prestazione energetica, riferiti ai fabbisogni di energia netta, di energia primaria e del rendimento globale medio stagionale degli impianti, sulla base delle specifiche tecniche UNI TS 11300, secondo quanto prescrivono le Linee guida nazionali sulla certificazione energetica, D.M. 26/06/2009.

Il protocollo CasaClima privilegia l’efficienza energetica dell’involucro edilizio ed il suo isolamento termico, al fine di contenere i fabbisogni di riscaldamento e climatizzazione, definendo differenti categorie in funzione del fabbisogno di energia: C, B, A, ORO. La valutazione di sostenibilità a punteggio privilegia le caratteristiche dei materiali, la loro provenienza, la corretta gestione del ciclo dell’acqua.

Il protocollo integra la certificazione energetica standard con la valutazione delle prestazioni energetiche estive e la qualità dell’illuminazione; la prestazione ambientale considera 49 parametri indicatori della qualità del sito, del consumo di risorse, dei carichi ambientali, della qualità dell’ambiente interno e della qualità delle dotazioni. In base alla specifica prestazione, è attribuito un punteggio variabile da -1 a +5, ove il valore 0 rappresenta lo standard riferibile alla pratica costruttiva corrente, nel rispetto delle leggi o dei regolamenti vigenti.

Il sistema di valutazione LEED si struttura in 7 sezioni organizzate in prerequisiti e in crediti. I prerequisiti di ogni sezione sono obbligatori affinchè l'intero edificio possa venire certificato; i crediti possono essere scelti in funzione delle caratteristiche del progetto. Dalla somma dei punteggi dei crediti deriva il livello di certificazione ottenuto; su 110 punti disponibili, almeno 40 devono essere ottenuti per livello di certificazione base. La valutazione finale si articola nel 4 livelli Base, Argento, Oro Platino.

Il protocollo integra la certificazione energetica standard con la valutazione di 100 azioni selezionate come indicatori, suddivise nei seguenti 10 obiettivi: energia, acqua, materiali, rifiuti, salute, comfort, contesto, informazione, costi, gestione. La classe di sostenibilità dell’edifico è espressa tramite una valutazione in centesimi, derivante dall’attribuzione di punteggio neutro se le prestazioni hanno una qualità pari ad uno standard definito, di punteggio + 1 se le prestazioni sono migliorative rispetto allo standard, di punteggio – 1 se le prestazioni non vengono attivate o non raggiungono lo standard.


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Certificazioni

Una casa efficiente è anche sostenibile? Il punto di vista di Bureau Veritas, ente di certificazione internazionale Oggi più che mai sentiamo parlare di efficienza energetica, di sostenibilità, di case in classe B, A, A+ e così via. Ma quale è lo stato dell’arte nel panorama edilizio italiano? Lo abbiamo chiesto a Marco Mari, responsabile sviluppo grandi progetti nel settore dell’edilizia di Bureau Veritas Italia. Il patrimonio edilizio italiano è molto vario e comprende alcuni casi di eccellenza. Ma indubbiamente ci sono molte vecchie costruzioni: d’altronde l’Italia è il primo Paese al mondo per numero di monumenti storici e beni architettonici. L’Italia è una nazione di grandi costruttori e di grandi opere dove bisogna recuperare la cultura del “costruire bene” soppiantando la logica del costruire tanto e velocemente (e quindi male) in nome del solo profitto immediato. Proprio alla luce di questi aspetti non si può certo dire che gli immobili esistenti siano efficienti o sosteni-

bili, anche se negli ultimi anni la tendenza sta cambiando, sia in seguito alle direttive che l’Unione Europea ha emanato, sia per merito di una sempre più diffusa consapevolezza. Soprattutto per quel che riguarda immobili nuovi (ma anche per le ristrutturazioni) complice la recente crisi

“Bisogna recuperare la cultura del “costruire bene” soppiantando la logica del costruire tanto e velocemente” economica, la richiesta che viene dal mercato è orientata verso costruzioni sempre più efficienti dal punto di vista del risparmio nei consumi energetici. Bisogna però fare bene attenzione alla differenza tra un edificio efficiente ed uno sostenibile. Un edificio efficiente è un immobile che consuma poca energia

Real Estate: Bureau Veritas partner per la sostenibilità In Europa, l’ambiente e la prevenzione dei cambiamenti climatici sono oramai obiettivi di primaria importanza. Il settore immobiliare molto può fare in termini di riduzione dell’impatto ambientale, anche in relazione alle emissioni di CO2. Bureau Veritas conferma il proprio impegno nell’ambito della sostenibilità nella filiera dell’edilizia e mette al servizio di tutti i portatori di interesse la propria competenza, professionalità e l’ampio network internazionale. Con la collaborazione di importanti nomi del real estate mondiale come AEW Europe, AXA REIM, GE Real Estate Europe e ING Real Estate, Bureau Veritas ha sviluppato Green Rating®, un approccio innovativo che permette di misurare la sostenibilità ambientale degli edifici esistenti nel continente, paragonarla, prendere decisioni sui lavori da attuare e sulle spese da sostenere. Bureau Veritas, accreditato come reviewer presso GBC USA, è socio del Green Building Coucil Italia dal 2008 e quest’anno conferma il proprio rilevante ruolo, attraverso l’elezione del collega Marco Mari, Responsabile grandi progetti nazionali ed internazionali, a Vice Presidente dell’associazione. Il Gruppo è anche Promotore di Green Community (www.green-community.it). Bureau Veritas, organismo internazionale nato nel 1828 ed ora presente in 140 Paesi con 47.000 dipendenti e un volume d’affari di 3 miliardi di euro (2010), è da sempre partner dei protagonisti del Real Estate nella valutazione dei propri asset immobiliari, fornendo soluzioni su misura nell’ambito della gestione dei rischi, del miglioramento delle performance e della conformità normativa. Bureau Veritas Italia - Divisione Edilizia e Infrastrutture Tel. 02 27091259 - Fax 02 2552980 costruzioni.info@it.bureauveritas.com www.bureauveritas.it/CTC


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da foreste gestite in maniera responsabile attraverso la catena di custodia. Oppure ancora una casa sostenibile, per ridurre il consumo energetico, non solo richiede aperture per l’illuminazione correttamente costruite, dimensionate ed orientate, ma tiene conto anche della scelta del colore con cui si tinteggiano le stanze oltre che il congruente posizionamento delle fonti di illuminazione, poiché anche questi aspetti influenzano la luminosità di una stanza e dunque i consumi energetici. Senza considerare che l’illuminazione naturale, a differenza di quella elettrica, ha effetti benefici psicofisici sull’organismo umano.

che valutano e giudicano la sostenibilità o meno di un immobile secondo molteplici punti di vista. E’ per questo motivo che sono nati i sistemi di certificazione: per fornire garanzie sostanziali. Difatti è quantomeno curioso che quando compriamo una bottiglietta d’acqua giustamente guardiamo l’etichetta e la composizione chimica, oppure quando compriamo una fettina di carne vogliamo essere certi della tracciabilità dell’alimento, o ancora quando scegliamo l’automobile consideriamo cilindrata, manutenzione, consumi ed emissioni di co2. Ma quando compriamo una casa ci soffermiamo solo sull’aspetto estetico

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moma comunicazione

(elettrica e/o termica) per soddisfare i propri fabbisogni. Un edificio sostenibile invece, oltre ad avere delle performance energetiche altrettanto valide, viene concepito con una visione globale, più ampia e completa, che tiene in considerazione una serie di fattori, a partire da una forte competenza nella fase progettuale. Si passa poi alla scelta di materiali da costruzione adeguati da un punto di vista ambientale, utilizzando pratiche di costruzione sostenibili e considerando il contesto in cui viene inserito l’immobile in modo integrato. Facciamo alcuni esempi per rendere più chiaro il concetto:

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NATO PER LA STAMPA

Gli aspetti considerati dai principali sistemi di rating: > sostenibilità del sito > gestione delle acque > energia/atmosfera > materiali e risorse (compresi i rifiuti) > qualità ambientale interna > innovazione nella progettazione il legno utilizzato per costruire il tetto, i serramenti o il parquet in un edificio sostenibile, può essere esattamente lo stesso (stessa essenza, qualità e medesime caratteristiche) di quello usato in un altro edificio. Ma il legno utilizzato nella casa sostenibile può avere in aggiunta la certificazione FSC o PEFC, che ne attesta cioè la provenienza

Si capisce quindi come sia differente l’approccio del costruire sostenibile, una metodologia che si può definire olistica, che non tiene conto solo di un aspetto fine a se stesso, ma che interpreta la filiera delle costruzioni e l’immobile in un’ottica globale ed integrata. Tale approccio è proprio dei sistemi di rating più evoluti e dunque delle certificazioni

ed economico, senza sapere il più delle volte come è stata realizzata, con quali materiali, dove passano i tubi elettrici o idraulici, se esiste un sistema di recupero delle acque per irrigare il giardino, ecc. ecc. È dai Paesi anglosassoni che stiamo importando questa nuovo modo di concepire la filiera delle costruzioni e la casa: in quelle nazioni infatti, non solo il cliente, ma persino le banche, prima di concedere un mutuo sull’acquisto di un immobile, vogliono conoscere le caratteristiche in maniera ampia e dettagliata e si affidano alla garanzia di una certificazione fornita da un ente terzo. Comprare una casa è una scelta importante nella vita di ognuno di noi, spesso una scelta definitiva: varrebbe davvero la pena valutarla in maniera approfondita e globale. Marco Rossi


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Amianto

Amianto, un nemico pericoloso per la salute e per l’ambiente Gli appuntamenti della Green Economy promossi dal Consorzio Compere per diffondere cultura e competenze fanno il focus sull’amianto Un’opportunità economica per risolvere un problema ambientale

Un momento del convegno “Smaltimento Amianto” organizzato dal Consorzio Compere

Giovedì 24 febbraio ad Alzano Lombardo presso la sede di FaSE si è svolto il convegno dal titolo “Smaltimento Amianto”. Il convegno si inquadra nei momenti formativi promossi dal Consorzio Compere, consorzio nato per diffondere cultura e competenze professionali legate alla green economy.

“E’ ormai diffusa la conoscenza del divieto d’uso dell’amianto a causa della nocività per la salute e tossicità per l’ambiente” Durante il convegno illustri relatori del mondo politico, della sanità e dell’impresa hanno trattato la materia da diversi punti di vista analizzando norme, procedure autorizzative, piani di lavoro e casi pratici e concreti. Ma che cos’è l’amianto? L’amianto è un nemico subdolo e pericoloso, sia per la salute che per l’ambiente. E’ presente in natura come un minerale di struttura fibrosa e proveniente dalla trasformazione chimica di rocce eruttive. E’ ormai diffusa la conoscenza del suo divieto d’uso (oltre che il divieto d’estrazione, d’importazione, d’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto) a causa della sua nocività per la salute ed

è infine identificato come tossico anche per l’ambiente. La parola amianto compare per la prima volta in alcune scritture di lingua greca e significa “incorruttibile” ed il perché di questa apparente qualità è subito spiegato. L’amianto infatti ha ottime caratteristiche fisiche e chimiche, ha elevati valori di resistenza al fuoco e al calore, è resistente agli agenti chimici, ha un alto potere coibente. Si consideri poi la sua grande facilità di lavorazione, il suo basso costo dovuto anche all’abbondanza di materia prima nel nostro Paese: l’Italia oltre a soddisfare la richiesta interna lo esportava (si ricordi tra tutte la cava di Balangero in Piemonte,

Il prodotto sicuramente più conosciuto sono i tetti in lastre ondulate di eternit, ma anche tubi per condotte, pannelli per l’isolamento, pavimentazione e tante, tante altre applicazioni. Il Piano Regionale Amianto della Lombardia (PRAL) prevede una serie di interventi che vanno dal censimento e mappatura della presenza di amianto sul territorio, all’individuazione di siti prioritari da bonificare con l’obiettivo finale di rimuovere completamente l’eternit entro il 2016. L’amianto finché è integro e ben conservato non è potenzialmente pericoloso, ma quando inizia a deteriorarsi e degradarsi in fibre sempre più piccole e sottili fino a divenire polvere, diventa un pericolo per l’organismo umano. Premesso che solo aziende iscritte ad uno speciale albo det-

to “dei bonificatori dell’amianto” (D.Lgs 152/06, art. 212 Albo gestori ambientali) possono svolgere interventi in questo ambito, sulle coperture in amianto si può intervenire in tre diversi modi: 1) per incapsulamento: si fissa la copertura esistente utilizzando un prodotto impregnante specifico, senza quindi smaltirlo. L’intervento di fatto ha un costo basso, ma si procrastina il problema nel tempo e comunque è richiesto un monitoraggio costante del manufatto da figure professionalmente preparate; 2) con sovra copertura: si realizza una nuova copertura sopra quella esistente. Anche in questo caso non si smaltisce l’amianto ma è necessario comunque un monitoraggio del manufatto costante. È possibile però installare un impianto fotovoltaico; 3) per rimozione: la rimozione

Cava di Balangero in Piemonte

“Quando l’amianto inizia a deteriorarsi e degradarsi in fibre sempre più piccole e sottili fino a divenire polvere, diventa un pericolo per l’organismo umano” la più grande in Europa). È facile capire dunque come negli anni ’60 e ’70 in pieno sviluppo industriale si sia favorita la sua diffusione ed un larghissimo impiego nelle più svariate forme e prodotti, soprattutto in campo edilizio.

Intervento di rimozione di una copertura in amianto

e la bonifica totale della copertura è la soluzione più costosa, ma anche la più utilizzata perché risolve definitivamente il problema; L’ultima soluzione però, all’apparenza la più onerosa, può dimostrarsi addirittura redditizia. Per chi decide infatti di bonificare il tetto in eternit/amianto e realizza contestualmente un impianto fotovoltaico, ha diritto ad una tariffa incentivante (fatto salvo il nuovo decreto sul conto energia previsto entro il 30 aprile 2011) maggiorato di un premio del 10%. Quest’operazione permette di trasformare un costo in un investimento remunerativo (si veda a tal proposito l’articolo di pagina 14 e 15). Un bel modo di risolvere un problema ambientale in un’opportunità economica. Marco Rossi

Minerale di amianto


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Convegni

Il valore delle case in legno Il 24 e 25 marzo, alla fiera Edil 2011 una due-giorni per approfondire i temi delle costruzioni in legno Dopo il grande successo della prima edizione dell’anno scorso, che ha visto oltre 700 professionisti tra ingegneri, architetti, progettisti ed imprenditori partecipare alla giornata di approfondimento, tutto è pronto per la seconda edizione del Congresso Nazionale sul Valore delle Case in Legno, che si svolgerà giovedì 24 e venerdì 25 marzo 2011 presso il Centro Congressi della Fiera di Bergamo, in con-

comitanza con la fiera Edil 2011. La novità di quest’anno è senz’altro nella durata dell’evento, che passa da una a due giornate per rispondere alle richieste di approfondire un maggior numero di temi. Perché quello delle case in legno è indubbiamente un tema che riscuote sempre maggior interesse anche in una terra, la Bergamasca, notoriamente votata alla costruzione di tipo tradizionale (non a caso

è stata scelta questa sede per il convegno nazionale). Molto nutrito il programma che si divide in due sessioni, una la mattina e una il pomeriggio, dove si alterneranno una serie di qualificati relatori. Oltre al Congresso sarà allestita un’area espositiva con la presenza –fra gli altri– dei più importanti produttori tedeschi di case in legno che operano da anni nel mercato italiano e rappresentano l’eccellenza del settore. L’evento è patrocinato dall’Associazione Artigiani di Bergamo, dalla Camera di Commercio Bergamo, dal Collegio dei periti industriali e dei periti industriali laureati della Provincia di Bergamo, dal Collegio provinciale geometri e geometri laureati di Bergamo, dai Liberi imprenditori associati di

A Bergamo il 2° Congresso Nazionale Programma in sintesi Giovedì 24 marzo 2011 Sessione mattutina ore 10,30/12,45 “Fra tecnica e progettualità: i termini della questione” Sessione pomeridiana ore 14,30/17,30 “Pronti per il Legno?” Venerdì 25 marzo 2011 Sessione mattutina ore 10,00/12,30 Perché in Legno? Sessione pomeridiana 14,15/17,10 Le “Case Histories” Per accreditarsi gratuitamente: www.prodomolegnonews.it/ita/form_accredito.php Per maggiori informazioni: Segreteria organizzativa Manuela Montuori - Koelnmesse Srl Via Brera 4 - 20121 Milano Tel. +39 02 86961335 - info@prodomolegno.it manuela.montuori@prodomolegno.it Bergamo, dall’Ordine degli architetti della Provincia di Bergamo, dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Bergamo, dal-

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Cave

Cave, biodiversità e pregiudizi Come prendere sassi e restituire natura L’esempio dell’area verde di Brembate, nella cava Nuova Demi La tutela dell’ambiente è alla base del codice etico di chi fa buona impresa. Questo è tanto più vero per chi nel territorio ha l’anima e il cuore della propria attività, come le realtà di estrazione. È evidente che, come ha precisato la Direzione Ambiente della Commissione Europea, “l’industria estrattiva fornisce molte delle materie prime essenziali per l’edilizia e le industrie manifatturiere” ma deve seguire un percorso imprenditoriale mirato a non pregiudicare l’ambiente. Un impegno quasi più “facile” a farsi che a “credersi” perché, nonostante i numerosi esempi di riqualificazione ambientale realizzati, nell’immaginario collettivo questo lavoro è ancora molto mal considerato. In realtà si tratta di un’attività che comprende sempre un processo di recupero del territorio e uno sviluppo naturale spesso addirittura migliore di quello precedente. Un esempio fra tanti è l’area della biodiversità realizzata dall’impresa estrattiva Nuova Demi nella cava di Brembate. Una piccola oasi naturale, contigua ad una realtà

locale sempre più urbanizzata. La metamorfosi è il frutto di un processo di riqualificazione che ha restituito quel territorio alla natura, in tutta la sua complessità e diversità. Un ecosistema abitato da specie vegetali e animali davvero sorprendenti. Al diffuso immaginario sulla estrazione indiscriminata, va fatta la tara dei pregiudizi: se è vero che per alcuni la cava è “terreno fertile” di abusivismo, è vero anche che le aziende più virtuose e lungimiranti seguono rigorosamente, e a volte anticipano, le direttive della Regione, della Provincia e dei Comuni. Inoltre è bene ricordare che le scelte relative alle attività estrattive non sono mai esclusiva dell’impresa, ma coordinate nel “piano cave” varato dalle Pubbliche Amministrazioni che, ai vari livelli, sono anche il principale interlocutore per quanto riguarda la destinazione delle aree di recupero. Insomma, almeno nella provincia bergamasca, gli operatori di cava sono una risorsa economica e occupazionale che ha tra le sue priorità l’ambiente e il territorio.

Per saperne di più Due agili edizioni, dense di contenuti e immagini, sono a disposizione gratuitamente a chi ne faccia richiesta. Le pietre come risorsa Coordinamento Cave Bergamasche - 72 pagg. info@cavebergamasche.it

“Turisti per cave”, alla scoperta di una attività poco conosciuta Il Coordinamento Cave Bergamasche organizza a fine maggio interessanti iniziative di “porte aperte” per tutti i cittadini che vogliono saperne di più Non fanno vetro, cavano sassi. Eppure la loro ha tutta l’aria di essere un’operazione trasparenza. Se è vero che le cose false si smentiscono da sole, il Coordinamento Cave Bergamasche (organismo composto da 15 realtà, tra società aderenti al Gruppo Marmo Pietre e Affini, industrie estrattive di Confindustria Bergamo e membri di Anepla Bergamo) ha deciso di “aprire le porte” per battere i falsi pregiudizi sulla propria attività, lasciando che la realtà dei fatti si faccia valere. “Turisti per Cave”, è il nome dell’iniziativa, pensata per far vedere con i

propri occhi ai cittadini l’ancora troppo sconosciuto mondo delle cave. “Il nostro settore – concordano gli organizzatori – per qualcuno è sinonimo solo di danno irreversibile all’ambiente. Eppure abbiamo spesso dato prova del contrario, restituendo alla collettività aree di una bellezza naturale spesso migliore di quella precedente, e abbiamo un ruolo di primo piano nello sviluppo economico e occupazionale del nostro territorio”. E allora, cosa c’è alla radice di questo falso immaginario? Probabilmente solo la poca conoscenza di cosa effettivamente facciano le industrie estrattive. Per questa ragione il Coordinamento apri-

rà ai cittadini, tra maggio e giugno, le porte di importanti realtà estrattive. Lo scopo è quello di offrire a tutti l’occasione di una “gita fuoriporta” alla scoperta del mondo del lavoro locale e il sorprendente incontro con la biodiversità più inaspettata. Un pomeriggio davvero piacevole da passare in famiglia tra attività di cava, stuzzichini, curiosità e natura. Un’opportunità per i bergamaschi di verificare in prima persona l’autenticità delle certificazioni ambientali, l’operato e la correttezza delle realtà imprenditoriali del settore, preziose risorse dell’economia bergamasca. Un airone cinerino, ospite abituale della cava Nuova Demi

Biodiversità in area di cava Guerino Morselli 128 pagg. info@nuovademi.it


La cava è

brutta, sporca e cattiva. Cave bergamasche: una risorsa per il territorio, in armonia con l’ambiente.

La nostra provincia è ricca di materie prime per l’edilizia. L’attività di cava offre al territorio lavoro, opportunità per le imprese e vantaggi per la comunità. Le Cave Bergamasche uniscono professionalità, know-how e tecnologie per una operatività che crea vantaggi per tutti ed è sempre più attenta all’ambiente. Rispettose delle norme più severe, anche rispetto al territorio, le Cave Bergamasche sono una risorsa davvero preziosa per l’economia bergamasca.

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Rifiuti e ambiente

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Emissioni nocive

Quale tutela legale per le emissioni nocive? Rumori, odori, vibrazioni, polveri. Dalla parte del cittadino e dell’ambiente Troppo spesso ci si trova dinnanzi a situazioni che definire fastidiose è certamente riduttivo, e che più realisticamente possono essere qualificate come pericolose e addirittura lesive del diritto ad un ambiente salubre ed al benessere delle persone. Si pensi, per esempio, alla nocività delle immissioni di rumori, polveri e vibrazioni provenienti dai lavori in corso in un vicino cantiere, oppure alle esalazioni emanate da una discarica situata nei pressi della propria abitazione o, ancora, alle immissioni sonore derivanti da una limitrofa discoteca ecc.

“Il criterio dominante da applicare in tema di immissioni è quello del contemperamento delle esigenze della produzione con le ragioni della proprietà” Il fenomeno dell’inquinamento (sia esso atmosferico, acustico, energetico ecc.) danneggia non solo la sfera privata del singolo cittadino, bensì danneggia l'intera collettività. Anche se, in fin dei conti, l’esigenza di tutela nelle situazioni sopra esemplificate è certamente più urgente per il singolo proprietario di un fondo, quasi sempre solitaria vittima alla mercè di un nemico comune.

Come è tutelato il bene comune “Ambiente”

Il nostro ordinamento disciplina il fenomeno delle immissioni con diverse disposizioni legislative emanate, primariamente, a tutela dell’ambiente, come ad esempio, la legge Merli n. 319/1976, il D.P.C.M. 1° marzo 1991 sull’inquinamento acustico, il D.P.C.M. 28 Marzo 1983 sui limiti massimi di accettabilità di concentrazione e di esposizione relativi ad inquinanti dell'aria nell'ambiente esterno, l’art. 674 cod. pen. ed il D.Lgs. 03-042006, n. 152, ecc.

Quale tutela per il singolo individuo

La normativa sopra citata è però inidonea a tutelare le situazioni quotidiane e concrete con le quali molti cittadini devono confrontarsi e che spesso impediscono al singolo di godere con serenità la propria casa. Certamente il nostro Codice Civile, all’art. 844, offre a chi subisce determinati disagi un’arma efficace di tutela della proprietà e, con l’ausilio di altri strumenti giuridici, estende la propria portata in un’ottica costituzionalmente orientata di salvaguardia della salute e dell’ambiente. Secondo questa norma, infatti, “Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo e di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano

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la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi. Nell’applicare questa norma l’autorità giudiziaria deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà. Può tener conto della priorità di un determinato uso”. In buona sostanza, viene concessa al proprietario di un fondo la possibilità di ricorrere al giudice allo scopo di bloccare e/o limitare l’azione dannosa che terzi soggetti compiono nei suoi confronti (è il caso ad esempio delle nauseabonde esalazioni provenienti da una vicina discarica che rendono invivibile la propria abitazione).

Modalità di tutela e limiti da rispettare

Ricorrendo all’autorità giudiziaria, pertanto, il cittadino potrà ottenere, con pronunce di varia portata, l’eliminazione delle immissioni nocive. Ovviamente, il giudice dovrà preliminarmente accertare il limite di tollerabilità delle denunciate propagazioni, valutando le circostanze concrete del caso sottoposto a giudizio, ovvero la condizione dei luoghi, la loro destinazione (abitativa, industriale, turistica), l’esigenza di sfruttamento del suolo ed il concetto di tollerabilità media nel contesto storico di riferimento. In un’ottica di ragionevolezza sarà pure necessario evitare di spingere il criterio del divieto di

immissioni sino ad un limite che potrebbe risultare paralizzante per ogni attività (solitamente quelle produttive); in tal caso, i rimedi individuati dalla giurisprudenza spaziano da un riconoscimento economico a favore del proprietario del fondo che subisce propagazioni comunque tollerabili (con conseguente mantenimento delle stesse), all’imposizione di accorgimenti tecnici che riconducano le immissioni ad un livello accettabile, o, nei casi più gravi, al divieto di proseguire l’attività lesiva qualora vengano superati i limiti di tollerabilità. Infatti, il criterio dominante da applicare in tema di immissioni è quello del contemperamento delle esigenze della produzione con le ragioni della proprietà, secondo lo schema delineato dal citato art. 844 c.c., senza tuttavia dimenticare che l’applicazione di tale principio non implica che nelle zone a prevalente vocazione industriale debbano necessariamente considerarsi lecite e tollerabili, per il solo fatto della destinazione urbanistica, le immissioni di qualsiasi natura ed entità determinate dall'attività produttiva; al contrario, la prosecuzione dell’attività immissiva sarà consentita solo a condizione che la valutazione comparativa degli interessi in gioco accerti come prevalente l'esigenza di mantenimento dell'attività produttiva, pur a fronte del sacrifi-

cio di un pieno godimento della proprietà individuale, in luogo del quale soccorrerà un ristoro di carattere economico mediante la concessione di un congruo indennizzo.

Quali i danni da risarcire

Nel caso estremo in cui fosse accertata l'intollerabilità delle immissioni e, quindi, l'ingiustizia del danno provocato al cittadino, l’attività immissiva manterrebbe la propria natura dannosa ma perderebbe il carattere della liceità, trascendendo in un’attività illegittima generatrice di un danno risarcibile ai sensi dell’art. 2043 c.c. È proprio in quest’ultimo caso che la tutela del diritto di proprietà, invocabile ogni qualvolta il suo titolare si vede privato della relativa facoltà d'uso, si completa - attraverso il veicolo dell’azione aquiliana dell’art. 2043 c.c.- con la tutela della salute individuale, e ciò mediante il riconoscimento di poste risarcitorie a carattere patrimoniale, biologico, morale ed anche esistenziale. È pacifico, ovviamente, che il cittadino dovrà fornire la prova dei concreti danni subiti, in quanto il nostro ordinamento tende ad escludere ogni ipotesi di automatismo tra danno ed immissioni. Alfredo Ciancia Avvocato


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Rifiuti e ambiente

Teleriscaldamento

Il teleriscaldamento cittadino alimentato anche da rifiuti Già dal 2011/2012 i rifiuti prodotti dalla cittadinanza diverranno una risorsa attraverso il collegamento del teleriscaldamento con il termovalorizzatore del centro al nuovo impianto cogenerativo di Goltara per servire le zone ovest e sud-ovest della città.

Benefici di oggi e di domani

I rifiuti che inevitabilmente produciamo possono divenire una risorsa: da un lato occorre riciclare il più possibile tutto ciò che può essere riutilizzato in qualche forma, come la plastica, il vetro, la carta, etc. Dall’altro lato occorre sfruttare al meglio il loro potenziale energetico: “un po’ come una volta, nelle cascine, i (pochi) rifiuti si bruciavano per produrre calore” ha spiegato con un esempio intuitivo il direttore generale dell’area tecnico operativa del gruppo a2a, Paolo Rossetti, intervenuto al convegno di presentazione del Piano di Azione Ambientale del Comune di Bergamo il 25 febbraio scorso. Un esempio preso dal passato per introdurre il concetto che lo sviluppo della rete del teleriscaldamento cittadino, in fase di intenso sviluppo e ampliamento, sfrutterà al meglio la termovalorizzazione comunque necessaria per bruciare i rifiuti della città. Attraverso l’installazione di particolari dispositivi, l’energia proveniente dai rifiuti servirà quindi ad alimentare in parte la rete di teleriscaldamento, diminuendo ulteriormente le emissioni di CO2

prodotte per generare il calore necessario.

Il funzionamento: un cerchio che si chiude

“È un cerchio che si chiude -commenta Massimo Bandera, assessore all’ambiente del Comune di Bergamo-. L’energia prodotta con i rifiuti provenienti dalla cittadinanza, attraverso la combinazione della loro termovalorizzazione e del teleriscaldamento, si trasforma in calore per il riscaldamento delle abitazioni, creando così un ritorno diretto alla città”. Il principio di funzionamento del teleriscaldamento infatti consiste nel produrre acqua calda in un impianto centralizzato e nel distribuirla alle abitazioni per tutto l’anno per mezzo di tubazioni interrate e termicamente isolate, agli utenti allacciati alla rete, con la massima sicurezza e qualità di servizio. Presso le abitazioni è installata una sottocentrale termica interconnessa con la rete, costituita da uno scambiatore e dalle apparecchiature di controllo e regolazione, con la quale il calore viene trasferito all’impian-

to interno di riscaldamento e di produzione di acqua igienicosanitaria, che resta inalterato.

L’evoluzione del teleriscaldamento a Bergamo

Il teleriscaldamento della città di Bergamo inizia nel 2002 ad opera di BAS (Bergamo Ambiente e Servizi) che realizza una centrale di produzione semplice “Cavour”, interrata nel tratto del “Sentierone” prospiciente il teatro Donizetti, e la rete di distribuzione del calore ai principali edifici pubblici del centro storico. Il progetto viene ora sviluppato da A2A, società con la più consolidata esperienza nel teleriscaldamento in Italia. Nel 2005 è entrata in funzione la prima centrale di cogenerazione, ubicata nell’area ex-Magrini di via Carnovali e collegata alla rete del centro, che opportunamente ampliata ha consentito il collegamento di nuovi edifici con significativi risultati di riduzione delle emissioni inquinanti e con risparmi di energia. Dal 2005 ad oggi sono stati posati 32 chilometri di doppia tubazione per collegare la rete

Sono circa 200, ad oggi, gli edifici pubblici e privati collegati alle tubazioni del teleriscaldamento. Il sistema, che garantisce minori emissioni e risparmio energetico, sta comportando significativi benefici per l’ambiente di Bergamo. Altri aspetti positivi del teleriscaldamento sono un risparmio economico della bolletta ed una maggior sicurezza dell’impianto di riscaldamento. Le vecchie cal-

Il teleriscaldamento garantisce numerosi vantaggi sia per il cliente che per la città Sicurezza ed efficienza degli impianti: Assenza di combustione e di fiamme libere nel locale caldaia Dismissione della caldaia, delle canne fumarie e di eventuali serbatoi di combustibile Eliminazione dei pericoli da fughe di gas o da cattiva combustione e relativi rischi di scoppio e/o incendio Facilità nelle operazioni di gestione e conduzione degli impianti Riqualificazione e maggiore vita degli impianti Risparmio economico: Eliminazione dei costi di acquisto, conduzione e controllo annuale della caldaia Risparmio sul combustibile, in funzione delle caratteristiche degli edifici e delle condizioni di utilizzo Costi di manutenzione ridotti rispetto agli impianti tradizionali Comfort: Garanzia della continuità del servizio ed assistenza 24 ore su 24

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daie infatti, per lo più funzionanti ad acqua e quindi poco efficienti, vengono eliminate. Niente più pericolose fiamme libere e gas metano all’interno degli immobili e via pure i costi di manutenzione ordinaria o straordinaria dell’impianto di riscaldamento. A regime il progetto prevede, entro il 2018, la posa di oltre 80 chilometri di tubazioni, distribuite su gran parte del territorio cittadino, in modo da poter alimentare con il teleriscaldamento più di un terzo degli edifici, per una volumetria di circa 10 milioni di metri cubi ed un risparmio di energia primaria pari ad oltre 19 mila tonnellate equivalenti di petrolio.


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Energie rinnovabili

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Caldaie

Quanto rende la tua caldaia? Come ridurre i consumi di gas per riscaldamento senza rinunciare al comfort Tra le varie spese che regolarmente ci troviamo a dover affrontare nella gestione economica della nostra azienda come nella nostra vita domestica, la voce “spese di riscaldamento” è certamente una voce che pesa sempre più nel nostro bilancio. L’attenzione ai consumi energetici è quindi entrata nella nostra sfera di attenzione già da qualche anno, sia per necessità pratica, che per l’enfasi che in questi anni si sta dando al tema, a causa dell’inquinamento prodotto, del riscaldamento ambientale e del depauperamento delle risorse del pianeta. Le azioni che tutti noi possia-

propria (tamponamenti, vetri e isolamento di soffitti e pareti), sia l’impianto termico vero e proprio. Il riscaldamento nel nostro paese è per la grande maggioranza realizzato con caldaie ad acqua. Maggiore è il rendimento di una caldaia minore è il consumo di energia da impiegare e migliore è efficienza dell’impianto. Il rendimento massimo possibile per una caldaia

“Riscaldare costa sempre di più, ma non possiamo rinunciarvi. Pensiamo allora come ridurre i consumi di combustibile senza rimanere al freddo” mo mettere in campo per ridurre i consumi energetici individuali sono diverse, in diversi campi: auto ecologiche, lampadine a basso consumo, elettrodomestici in classe A. Nel campo del riscaldamento si può fare molto, soprattutto nel nostro Paese, dove gli edifici sono particolarmente “energivori” (cioè “divoratori di energia”), dato che oltre 5 milioni di edifici residenziali su un totale di circa 11,5 milioni, sono stati costruiti prima del 1960, con tecniche ormai superate. Gli interventi possono interessare sia la struttura vera e

si ottiene quando tutto il calore contenuto nel combustibile viene trasformato in calore: è il caso delle caldaie a condensazione, che hanno un rendimento vicino al 109 % (il perché di questo numero è spiegato nel box a lato). Se consideriamo che il rendimento medio degli impianti di riscaldamento domestici si attesta in Italia intorno all’85 %, è evidente quale sia il vantaggio nell’utilizzare una caldaia a condensazione. Ma possiamo fare di più. Utilizzando un’altra tecnologia,

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molto più recente della caldaia a condensazione e certamente più efficiente: la pompa di calore. Una pompa di calore, a differenza di una caldaia, è in grado di utilizzare il calore dell’ambiente esterno e di trasformarlo in acqua o aria calda per il nostro edificio. Per chiarire facciamo un’analogia tra una caldaia a gas e una pompa di calore ad assorbimento a gas. La caldaia brucia il gas e lo trasforma in calore. L’energia massima fornita dalla caldaia sarà tutta quella contenuta nel gas. Invece una pompa di calore ad assorbimento a gas trasforma anch’essa in calore l’energia del gas bruciato, aggiungendo però una parte di calore che è in grado di sottrarre dall’ambiente esterno, grazie alla sua specifica tecnologia costruttiva. La pompa di calore quindi assorbe calore dall’aria, dall’acqua e dal terreno (anche se sono a bassa temperatura) e lo rende disponibile per il riscaldamento. Una pompa di calore a gas riesce infatti a recuperare calore dall’aria esterna anche quando questa è di diversi gradi sottozero e a trasformarlo in acqua calda. Per questo motivo le pompe di calore a gas raggiungono efficienze intorno al 150 %, quindi

“Una caldaia tradizionale ad acqua ha una resa di circa l’85%, una a condensazione circa del 109%, una pompa di calore circa del 150%” circa il 40 % in più di una caldaia di ultima generazione. E’ quindi possibile riscaldare i nostri edifici risparmiando in modo sensibile sulla bolletta, riducendo i consumi e quindi le emissioni inquinanti. Per questi motivi di benefici ambientali, gli incentivi statali favoriscono la sostituzione dei vecchi impianti con queste nuove tecnologie.

Agevolazioni fiscali per la sostituzione degli impianti termici Chi sostituisce l’impianto di riscaldamento installando una caldaia a condensazione oppure una pompa di calore ad alta efficienza può usufruire di un’agevolazione fiscale del 55 % sulle spese dell’intero intervento. Tra le spese ammissibili all’agevolazione sono comprese, oltre a quelle del generatore di calore, anche quelle relative agli eventuali interventi sulla rete di distribuzione, sul trattamento dell’acqua, sui dispositivi controllo e regolazione, nonché sui sistemi di emissione. Chi può usufruirne Possono usufruire della detrazione del 55 % delle spese sostenute : • tutte le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni; • tutti i contribuenti con reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali); • le associazioni tra professionisti; • gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale. Le spese sostenute nel 2011 dovranno essere ripartite in 10 rate annuali di pari importo. Detrazione massima ammessa La detrazione massima ammessa per la sostituzione dell’impianto di riscaldamento è stabilita in 30.000,00 € (corrispondenti al 55% delle spese complessive sostenute e quindi pari a un totale di 54.545,45 € di spese per lavori). Requisiti per usufruirne Le pompe di calore scelte per la sostituzione dell’impianto di riscaldamento dovranno avere requisiti di prestazione nominale minimi, indicati dal decreto attuativo. Il rispetto dei valori di prestazione minimi imposti per le pompe di calore, siano essere elettriche che a gas, sarà attestata dal costruttore per mezzo di una dichiarazione, da allegare alla pratica di comunicazione.

Perché il rendimento di una caldaia supera il 100 % ? Nella fisica non è possibile avere un rendimento, quindi un rapporto tra energia uscente ed energia entrante, maggiore di 1 (il 100 %). Ciò è dovuto ad una convenzione assunta diversi anni fa, per la quale si è preso come riferimento dell’energia entrante, cioè del gas, il “Potere Calorifico Inferiore” (PCI), cioè la quantità di calore massima ottenibile dalla combustione del gas, senza considerare il calore latente di condensazione. Nelle nuove caldaie a condensazione questo calore è invece utilizzato e quindi l’energia ottenibile dalla combustione del gas aumenta: questa quantità di calore complessivo è chiamata “Potere Calorifico Superiore” (PCS). Rifacendo quindi il calcolo del rendimento inserendo al denominatore il PCS e non il PCI come convenzionalmente fatto, otterremo un rendimento massimo, correttamente anche per la fisica, pari a 1 (100 %).


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Energie rinnovabili

Appuntamenti

Al via la “Settimana Europea dell’Energia Sostenibile” Centinaia di eventi e il premio europeo per i migliori progetti. L’Italia al primo posto con 44 città partecipanti

in scenari quali il “Residence Palace” costruito con le migliori tecniche, all’avanguardia nel risparmio energetico. L’evento di spicco della Settimana è il “Sustainable Energy Europe Awards”, cioè il premio per i migliori progetti presentati nel corso dell’ultimo anno e sottoposti all’attenzione della Commissione Europea. La “competizione” è suddivisa in sei categorie (comunicazione, consumo, produzione, trasporti, educazione e quotidianità). I progetti vincitori di ogni categoria verranno valutati da una giuria sulla base di criteri relativi a impatto ambientale, pertinenza alla categoria e contributo offerto per il raggiungimento degli obiettivi ecologici fissati dall’Unione Europea per il 2020. Nell’edizione del 2010 si sono contate 328 città, grandi e piccole, che hanno aderito alla Set-

timana Europea. Anche quest’anno le città partecipanti sono tantissime e l’Italia guida la particolare classifica di adesioni con 44 “Energy Days” sparsi in altrettante città. Fra queste città non poteva mancare Bergamo, che promuove due appuntamenti: un incontro ministeriale dal titolo “Il Patto dei Sindaci: un impegno per l’energia sostenibile verso il 2020” organizzato in collaborazione con il Comune e la Provincia di Bergamo l’11 aprile e il “Point Energy Day” organizzato da “Servitec” a Dalmine il 14 aprile. Oltre al sito europeo www.eusew.eu sul quale è possibile trovare ulteriori informazioni ed eventi della “Settimana dell’Energia Sostenibile”, è stata creata anche la pagina Facebook per mettere in contatto tra loro gli organizzatori di tutta Europa. Giorgio Sappilo

10 -10

Tra l’11 ed il 15 Aprile avrà luogo la “Settimana Europea dell’Energia Sostenibile 2011”, l’evento chiave promosso dall’Unione Europea attraverso centinaia di eventi, convegni, seminari, workshop, attività didattiche e dimostrative organizzate in tutto il continente aventi come scopo la sensibilizzazione e diffusione delle energie rinnovabili. L’iniziativa, già alla quinta edizione, è stata lanciata dalla Direzione Generale “Energia e Trasporti” della Commissione Europea, dalle istituzioni comunitarie e dai maggiori imprenditori nel settore delle eco-energie associati alla “Campagna Web Europea per l’Energia Sostenibile” che ogni anno promuove circa 250 nuovi progetti. La settimana Europea ha come centro organizzativo Bruxelles, da cui si irradia una varietà di eventi che spaziano da conferenze a carattere scientifico a presentazioni di progetti di trasporto ecologici, da mostre di arte in movimento (alimentato rigorosamente tramite energia sostenibile) a momenti di relax

“Point Energy Day” a Dalmine Il 14 aprile una mostra-convegno al Polo per l’Innovazione Tecnologica In occasione della “Settimana Europea dell’Energia Sostenibile” la Servitec, l’Innovation Company per il territorio, organizza un incontro in programma giovedì 14 Aprile al Point per l’innovazione tecnologica di Dalmine. L’iniziativa ha l’obiettivo di contribuire a diffondere sul territorio una più profonda consapevolezza delle tematiche connesse all’energia sostenibile e al risparmio energetico, con un occhio di riguardo agli ultimi aggiornamenti normativi. L'evento è rivolto soprattutto a Imprese, Enti Locali, Centri di Ricerca, Associazioni e Tecnici del settore. Dalle 9 alle 18 è possibile conoscere le offerte delle aziende e degli enti del territorio che allestiranno un’esposizione delle loro attività nelle sale limitrofe alla sala conferenze.

L’organizzazione della giornata è la seguente: Sessione mattutina sulle Energie alternative. Dalle ore 9.00 alle 13.00 ricercatori e imprenditori si alterneranno nell’affrontare il tema della “Settimana” discutendo di geotermia, solarcooling e fotovoltaico, come pure il tema della gestione energetica in ambito europeo, l’iniziativa del Patto dei sindaci e i finanziamenti di cui ogni comune può usufruire. Sessione Pomeridiana sull’Energia in Edilizia. Dalle ore 14 alle 18 il tema sarà legato al settore dell’edilizia, con aggiornamenti tecnici e presentazione dei sistemi energetici locali, regionali ed europei, cui seguirà un dibattito. Bergamo SOStenibile sarà Media Partner dell’evento. Per info: www.servitec.it

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Mobilità sostenibile

La mobilità sostenibile passa dallo sportello in banca La Cassa Rurale di Treviglio mette a disposizione al pubblico una Smart 100% elettrica in prova gratuita La tutela ambientale e la diffusione di soluzioni energetiche rinnovabili sono temi cari alla Cassa Rurale di Treviglio: non per niente la banca ha incluso nel proprio pacchetto di iniziative il progetto didattico-promozionale “E-mobiliy Italia”, un progetto in sinergia con Enel e Mercedes volto a promuovere l’interesse e la sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dell’auto elettrica e della "green economy". L’Istituto di Treviglio, proprio grazie al suo forte impegno nei temi legati alla sostenibilità am-

L’istituto è partner del progetto e-mobility Italia promosso da MercedesBenz Cars Italia ed Enel bientale, è tra le poche società in tutta Italia selezionate come partner di questo importante progetto che renderà possibile la diffusione e l’utilizzo efficiente di veicoli elettrici con tecnologie di ricarica all’avanguardia, grazie allo sviluppo di infrastrutture su

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Ridurre i consumi e le emissioni, mantenendo comfort e prestazioni Il 24 marzo da Livio Cella la nuova Lexus CT200h Full Hybrid Il risparmio energetico oggi è sicuramente il tema dominante e ancor più nel prossimo futuro. Azienda, casa e trasporto sono le voci maggiormente chiamate in causa affinchè il nostro mondo possa avere un futuro: sistemi produttivi sempre meno energivori, case costruite o ristrutturate per non disperdere energia, trasporti che richiedono sempre meno consumi stanno ormai al centro di tutti i dibattiti economici e sociali. La parola magica è dunque “risparmio energetico” e la prima energia risparmiata è, molto semplicemente, quella che non si consuma. Per questo anche nel mercato automobilistico la palma dei vincenti sarà appannaggio dei costruttori capaci di costruire auto sempre meno as-

“La prima energia risparmiata è, molto semplicemente, quella che non si consuma” setate e meno voraci di preziosa materia prima. Ma basta il risparmio per soddisfare e convincere un automobilista? Pare di no, perché ad un’auto noi continuiamo e continueremo a chiedere comfort, sicurezza, affidabilità e prestazioni alle quali ben difficilmente potremo rinunciare. Lexus, marchio ai vertici del-

la qualità automobilistica, costruisce auto di alta gamma assecondando le esigenze di automobilisti che chiedono un comfort fuori dal comune, ma che oggi sono sempre più sensibili al tema del risparmio energetico. La risposta di Lexus a questa richiesta è molto solida, perché fondata su 14 anni d'esperienza con tre milioni di Prius vendute nel mondo. Prius è il modello ibrido prodotto dalla propria casa madre, che è Toyota. Forte di questo Lexus ha dotato quasi tutti i propri modelli di tecnologia ibrida, la vera Full Hybrid, inventata e portata avanti con determinazione proprio da Toyota. Ora che la richiesta di modelli ibridi è in costante aumento, anche la gamma Lexus

si allarga con l’ultima nata, la CT200h Full Hybrid. La CT200h è un’auto straordinaria perché esalta in modo superbo sia le qualità proprie della tecnologia ibrida, sia le richieste di un comfort ben al di sopra di quanto il mercato auto offre oggi nel segmento delle compatte. La CT200h è dotata di due motori: uno elettrico da 82 CV e uno termico da 99 CV che lavorano in sinergia e possono erogare un totale di 136 CV con una progressione impressionante e la capacità di raggiungere la velocità di 180 km/h. Queste prestazioni, tuttavia, chiedono ogni 100 km solo 3,7 litri di benzina (si percorrono cioè circa 27 km con un litro)! La rimanente energia necessaria per queste performance è fornita da

una batteria che si carica con il funzionamento del veicolo (frenate, decelerazioni, ecc.) senza necessità di ricariche da altre fonti di energia elettrica. Il tutto con l’emissione di soli 87 gr/km di CO2 e di NOx quasi a zero, emissioni già allineate alle richiesto Euro V che entreranno in vigore nel 2014. Anche l’impatto ambientale legato alla sua costruzione è ridotto al minimo: basti l’esempio dell’ampio uso di ecoplastica, che per il 30% è costruita con materiale organico derivato dalla canna da zucchero. Queste attenzioni ambientali, e molte altre di cui non possiamo fare il lungo elenco, consentono di riciclare l’85% della vettura una volta raggiunta la fine del suo ciclo di vita, e includono anche la batteria. Tutti i pregi di cui abbiamo fatto cenno sono esaltati dall’incredibile

equipaggiamento di serie e dalla ricchissima scelta di accessori di alta qualità che conferiscono alla CT200h un comfort inimitabile insieme ad una guida al più alto grado di sicurezza possibile. Un’ultima cosa va detta: è un’auto davvero molto bella, disegnata in Europa per i nostri gusti, e sulle nostre strade si distinguerà certamente da tutte le concorrenti. Ma descrivere la bellezza è troppo difficile e non ci tentiamo nemmeno perché basterà andarla a vedere di persona da Livio Cella a Bergamo la sera di giovedì 24 marzo al 105 di Borgo Palazzo. A partire dalle ore 19,00 il salone accoglierà gli ospiti a cui verrà offerto un raffinato buffet, naturalmente ecologico! Per prenotarti alla serata chiama il numero 035.247600

Jungo, continua la promozione Iscrizione gratuita ai primi cento bergamaschi E’ ancora in corso la promozione Jungo! L’iscrizione è gratuita per i primi 100 bergamaschi che aderiranno alla nuova frontiera del trasporto sostenibile “Jungo”. È questo infatti il nome della “strategia mangiatraffico” promossa dalla Provincia e dall’Automobil Club di Bergamo. E’ possibile iscriversi contattando l’addetto della Provincia

al numero 338-1984520 oppure inviando una mail a: pellegrino. massimiliano@provincia.bergamo.it. Ma come funziona Jungo? Jungo si può definire un’evoluzione dell’autostop, in nome dell’efficienza e della sicurezza. Invece del pollice in fuori che caratterizzava il suo antenato, la ricetta “Jungo” propone l’esposizione della “Jungo-card” che permette di comunicare agli autisti l’onestà di chi richiede un passaggio e l’intenzione

di rimborsare parte delle spese del viaggio tramite apposite tariffe fissate dall’organizzazione: si tratta di 20 centesimi di contributo fisso e 10 centesimi per kilometro percorso. L’attendibilità del passeggero è garantita da una serie di controlli effettuati sia prima della consegna della Jungo-card sia durante tutto il tempo di iscrizione al servizio, attraverso segnalazioni dei comportamenti non corretti. La dottrina Jungo si fonda sull’osservazione della rete del

traffico, dalla quale si evince che il potenziale di trasporto di ogni macchina è fortemente sottoutilizzato: 100 auto trasportano mediamente 120 persone e non 3-400 come potrebbero. Il sistema Jungo esalta l’importanza del posto auto come risorsa economica ed ecologica, fornendo le condizioni tecnologiche e organizzative per sfruttare al meglio la capacità di trasporto di ogni veicolo. L’iniziativa, nata dall’idea dell’avvocato Enrico Gorini, è

stata sperimentata in Trentino ottenendo ottimi risultati. Il progetto, ormai entrato a regime, è infatti applicato costantemente dalla Regione pilota... e funziona! Con l’esibizione della Jungo card, per ottenere un passaggio si stimano tempi d’attesa di 8,7 minuti per gli uomini e di 6,7 minuti per le donne. Per aggiornamenti e ulteriori informazioni visitare il sito: www.jungo.it o il sito della Provincia di Bergamo nella sezione viabilità e trasporti.


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Mobilità sostenibile

Per gli amanti dell’ecoturismo arriva la barca elettrica ad energia solare Anche ormeggiata, produce energia!

Mobilità sostenibile 50mila euro alla Provincia di Bergamo Con il progetto "Studio di fattibilità per l'attivazione di un servizio di taxi collettivo in provincia di Bergamo", l'Amministrazione provinciale di Bergamo ha ottenuto il finanziamento di 50mila euro dalla Fondazione Cariplo per il bando 2010 per la promozione di forme di mobilità soste-

nibile alternative all'auto privata. Il servizio di trasporto pubblico locale della Provincia di Bergamo è principalmente organizzato per rispondere alle esigenze dell'utenza scolastica, ma non appare in grado di assecondare la variegata domanda di mobilità dell'utenza non scolastica, con

l'aggravante delle limitazioni di risorse economiche che sempre più obbligheranno a concentrare l'attenzione sulle "linee di forza”. Gli spostamenti per lavoro e soprattutto per altre esigenze (escluse quelle di studio) appaiono sempre più di tipo erratico e non prevedibile, distribuiti nel tempo e nello spazio, in particolare in un tessuto urbanistico che vede la presenza diffusa di una miriade di attività produttive medio piccole. E' questo contesto, insieme a remore di tipo culturale, a rendere il ricorso all'uso dell'auto privata e individuale irrinunciabile. Obiettivo della verifica sarà quello di individuare un'area della provincia di Bergamo in cui possa risultare tecnicamente ed economicamente conveniente, anche da parte di operatori privati senza alcun sostegno finanziario pubblico, l'attivazione di tali servizi "flessibili” di mobilità complementari al trasporto pubblico locale.

“GardaSolar moving energy” introduce sul mercato il primo modello di barca elettrica alimentata esclusivamente ad energia solare. La barca offre l’opportunità di muoversi in tutta silenziosità e nel pieno rispetto dell’ambiente all’interno di eco sistemi protetti e interdetti alla navigazione a motore. Si tratta di un prodotto innovativo per il mercato delle imbarcazioni il cui progetto ha vinto nel 2009 il premio D2T organizzato da Trentino Sviluppo Spa. GardaSolar E-xclusive è un prodotto ecosostenibile e semplice: il pannello installato è in silicio e sviluppa 400 Watt, garantendo in ogni momento la propulsione solare e la ricarica delle batterie. Inoltre, se approvato, è possibile attivare il regime di scambio con la rete elettrica nazionale e avvantaggiarsi degli incentivi del Conto Energia. GardaSolar intende così promuovere in modo originale lo scambio energetico in modo di trasformare un insieme passivo di barche “inutilmente” ormeggiate al pontile, in una flotta attiva con una propria resa energetica, pulita e incentivata tramite il Conto Energia. A valorizzare ulteriormente la strategia sostenibile di GardaSolar c’è l’eliminazione, nella costruzione dello scafo, di materiali come la vetroresina, sostituiti con altri quali ad esempio il polietilene, riciclabile al 100%. L’idea di GardaSolar è una barca che alla fine del suo ciclo di vita non diventi più un rifiuto speciale, ma possa trasformarsi in materia prima di un altro processo produttivo. Anche i prezzi di ven-

La scheda

Specifiche tecniche Dimensioni:

Lunghezza 3,85 m Larghezza 2,00 m Altezza 1,00 m

Pescaggio: 0,30 m.

Peso:

300 Kg.

Portata:

4 persone.

Costruzione scafo: polietilene multistrato 100% riciclabile.

Motore: elettrico.

Potenza installata: a partire da 800 Watt.

Velocità: da 4 nodi.

Autonomia: intera giornata.

Tetto solare: 400 Watt.

Prezzo:

da 10.000 Euro. dita sono più che ragionevoli, si parte da circa 10.000,00 euro per il modello base, senza contare che la barca richiede una manutenzione ridotta con costi d’esercizio al minimo. Giorgio Sappilo


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Vi aspettiamo giovedì 24 marzo dalle ore 19 alle 22 per la presentazione ufciale con aperitivo e buffet. È gradita una conferma allo 035 247600 o all’indirizzo lexus1@liviocella.com

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Green Job

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Mobilty Manager

Il mobility manager: questo sconosciuto Una “nuova” figura professionale, istituita per legge dal 1998 per aziende ed enti pubblici con più di 300 dipendenti Obiettivo: agevolare gli spostamenti casa-lavoro del personale

«Servirebbero più strade!» Alzi la mano chi –fermo in coda– non l’ha mai pensato. Ma sono poche le strade, o troppe le auto? Siamo sicuri che realizzare nuove infrastrutture sia il modo per ridurre le ore sprecate bloccati nel traffico, l’inquinamento,

“Ogni nuova strada è destinata a generare -dopo qualche tempoulteriore traffico indotto” il rumore, lo stress, il parcheggio selvaggio, gli incidenti? Molti studi dimostrerebbero il contrario, perché ogni nuova strada è destinata a generare -dopo qualche tempo- ulteriore traffico indotto. Se intervenire sul lato dell’offerta di mobilità non appare risolutivo, da una ventina d’anni si va affacciando un altro approccio, più soft, che agisce sul lato della domanda, che mira a diffondere una nuova cultura della mobilità sostenibile, meno incentrata sull’automobile e sul suo uso in-

dividuale, per migliorare la qualità della vita. Il mobility management (“la gestione della mobilità”) si basa su questo secondo approccio al problema, con lo scopo dichiarato di rendere più efficienti i flussi di persone, veicoli e merci nelle aree urbane, riducendone l’impatto ambientale e sulla collettività. In Italia, dal 1998, le imprese e gli enti pubblici con più di 300 dipendenti sono obbligati per legge a nominare un responsabile della mobilità aziendale (mobility manager), che ha il compito di promuovere la mobilità sostenibile nell’azienda per chi lavora, attraverso un Piano degli spostamenti casa-lavoro del personale (PSCL). Questo documento individua soluzioni per razionalizzare l'utilizzo individuale dell'auto privata a favore di mezzi alternativi, con preferenza verso il trasporto pubblico, la mobilità dolce (ciclopedonale) e i veicoli a basso impatto ambientale. Ma propone anche azioni che consentano di evita-

“Non ha solo un valore sociale e ambientale, ma conviene anche economicamente, perché un lavoratore che alla mattina arriva già stressato dal viaggio sarà inevitabilmente meno produttivo”

Vuoi diventare un

punto di distribuzione di Bergamo SOStenibile redazione@bergamosostenibile.com

re parte degli spostamenti, ad esempio offrendo la possibilità ad alcuni dipendenti di lavorare direttamente da casa (telelavoro) e infine mostra ai vertici dell’azienda che tutto ciò non ha solo un valore sociale e ambientale, ma conviene anche economicamente, perché un lavoratore che alla mattina arriva già stressato dal viaggio sarà inevitabilmente meno produttivo. Il supporto ai mobility manager aziendali del territorio, il loro coordinamento e l’intermediazione tra tutte le differenti parti coinvolte sono poi funzioni del mobility manager d’area, figura introdotta con un successivo decreto presso alcune amministrazioni pubbliche (grandi Comuni, Province…). La Provincia di Bergamo ha inserito tra i propri obiettivi l’istituzione del Mobility Manager d’Area Provinciale nel 2005. Una ricognizione iniziale rivelò come fossero una quarantina i soggetti pubblici e privati bergamaschi tenuti a presentare il PSCL, ma meno della metà avessero già designato un responsabile della mobilità. Attualmente risultano formalmente nominati 19 mobility manager, più altri 8 “referenti” per i temi della mobilità. Questa parziale applicazione della leg-

ge si spiega con l’assenza di sanzioni per le aziende inottemperanti, ma anche con l’inadeguata valutazione dei potenziali vantaggi da parte delle direzioni aziendali. Non sarebbe infatti solo il dipendente a trarre giovamento da una razionalizzazione degli spostamenti casa-lavoro (in termini di minori costi e tempi di spostamento, minori rischi d’incidenti e stress psicofisico da traffico). Anche l’azienda ne ricaverebbe benefici, quali: • aumento della produttività e della socializzazione tra dipendenti, con più probabili sinergie nell’attività lavorativa; • riduzione delle aree dedicate

al parcheggio per il personale, con possibilità di riutilizzo per altre funzioni aziendali; • miglioramento dell'accessibilità; • riduzione dell’impatto ambientale e rafforzamento dell'immagine aziendale. Evidenti sarebbero poi le ricadute positive per la collettività, perché aumenterebbe lo spazio disponibile e diminuirebbero la congestione stradale, l’inquinamento, il rumore, gli incidenti, le malattie, il consumo di risorse, i costi pubblici e dei singoli cittadini… Mezzo secolo di condizionamento pubblicitario, tuttavia, ha


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Offerta Lavoro

BioFarm Spineto. Azienda di agricoltura biologica ricerca educatrici per il "CRE in fattoria didattica" nel periodo dal 13 giugno al 26 agosto. Requisiti: predisposizione per i bambini, precedenti esperienze analoghe, non avere intolleranze o allergie alimentari, passione per gli animali, automuniti. Sede di lavoro: Martinengo. Inviare C.V. corredato di foto a posta@biofarmspineto.com - Tel. 0363 908864 - www.biofarspineto.com Adecco. Per azienda cliente operante nel fotovoltaico, ricerchiamo un/una Tecnico Commerciale. Il/la candidato ideale dovrà possedere i seguenti requisiti: necessario diploma di perito elettronico, esperienza di almeno 2 anni. Luogo di lavoro Stezzano (BG). Contratto Tempo indeterminato. Per info: manuela.baitelli@adecco.com Adecco. Per azienda cliente costruttrice di turbogeneratori ricerchiamo manutentore con competenze meccaniche ed elettriche per avviamento e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti. Necessaria disponibilità a trasferte , conoscenza anche base di PLC. Luogo di lavoro Brescia. Contratto Tempo indeterminato. Per info: giulia.foresti@adecco.it Adecco. Per azienda cliente produttrice e fornitrice di energia da fonti rinnovabili, ricerca Resp. Amministrativo: redazione bilancio, previsioni finanziarie, gestione IVA, cespiti ed adempimenti fiscali, contabilità clienti/fornitori. Luogo di lavoro Erbusco (BS). Contratto Tempo indeterminato. Per info: chiara.mangiarini@adecco.it Adecco. Per azienda cliente operante nel settore delle energie rinnovabili ricerca impiegato/a back.office commerciale, assistente al direttore commerciale, conoscenza ottima lingua inglese, conoscenza normativa di settore.Luogo di lavoro Cologno al Serio (BG). Contratto a sei mesi. Per info: sara.schieppati@adecco.it

creato una dipendenza da auto privata, paragonabile a quella dal fumo. Come fare capire che per bere un bicchiere di latte non è necessario comprare una mucca? Come convincere a usare l’auto meno e meglio? Gli strumenti a disposizione

“Mezzo secolo di condizionamento pubblicitario, tuttavia, ha creato una dipendenza da auto privata, paragonabile a quella dal fumo. Come fare capire che per bere un bicchiere di latte non è necessario comprare una mucca? Come convincere a usare l’auto meno e meglio?" del mobility manager si chiamano incentivi e disincentivi, comunicazione e sensibilizzazione, innovazione tecnologica e partnership. Per offrire un’alternativa credibile all’uso individuale dell’auto privata, si può: • rendere più attrattivo il Trasporto Pubblico Locale e –in

questi tempi di tagli finanziari- integrarlo con servizi complementari più flessibili e capillari (taxi collettivo, servizi a chiamata, navette aziendali, scuolabus…); • promuovere i sistemi basati sulla condivisione dei mezzi (carpooling, carsharing, Jungo, bikesharing…); • incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto urbano (percorsi sicuri, azioni per contrastare i furti…); • sperimentare modifiche organizzative e nuovi servizi per ridurre gli spostamenti (telelavoro, e-commerce…), o per distribuirli meglio nell’arco della giornata. Il mobility manager ha un compito arduo e impopolare, vista la cultura imperante della motorizzazione privata di massa. Le azioni che può proporre hanno una portata limitata, ma significativa ai fini di un cambiamento culturale che appare sempre più urgente. Per poter operare, deve però essere supportato da volontà politica e adeguate risorse economiche. Altrimenti, la sua nomina rischia di essere un adempimento formale, la sua presenza un’operazione di facciata. Gloria Gelmi mobility manager d’area provinciale

Adecco. Per importante azienda cliente di impianti di automazione industriale e biogas nella bassa bresciana si seleziona tecnico commerciale neo-laureato in ingegneria meccanica, con conoscenza di Autocad 2D e della lingua inglese. Luogo di lavoro Pralboino (BS). Contratto Tempo indeterminato. Per info: daniela.martinelli@ adecco.it Adecco. Per azienda cliente settore impianti fotovoltaici cerchiamo Ingegnere elettrico o meccanico da inserire come Project manager. Luogo di lavoro limitrofi a Seriate (BG). Contratto Tempo indeterminato. Per info: laura. pozzi@adecco.it o raffaella.nava@adecco.it Rewatt. Azienda operante nella progettazione ed installazione di soluzioni impiantistiche fotovoltaiche ricerca tecnici per l’installazione di strumentazione elettronica ed impianti fotovoltaici. Rif. TINS. Requisiti: diploma in elettrotecnica, precisione, buone capacità organizzative, orientamento all’approfondimento e alla curiosità. Sede di lavoro: Brignano Gera D’Adda (BG). Invia CV a nuovitalenti@rewatt.it

I.S.T.A.R. Azienda di consulenza settore Sicurezza sul lavoro/ Ambiente/ Sistemi di gestione, cerca una figura con provata esperienza nel settore. Astenersi se privi di qualifica. Telefonare orario ufficio 334 64 26 312 GI Group. Ricerchiamo per prestigioso ente di certificazione operante nel settore delle energie rinnovabili funzionario tecnico commerciale area energia. Requisiti:, Diploma/Laurea; Pregresse competenze relative alla certificazione di prodotto e background elettrico/elettronico graditi; Esperienza di vendita almeno triennale; Buon utilizzo dei supporti informatici; Ottima conoscenza della lingua inglese anche parlata, preferibile dello spagnolo; Ottime capacità di comunicazione e relazione, flessibilità, adattabilità, autorevolezza, spirito proattivo e propositivo; Possesso patente B e auto; Sede di lavoro di riferimento: Milano. Inquadramento: VII Livello CCNL Metalmeccanico, tempo indeterminato Ral interessante e commisurata alle effettive capacità Inviare cv a GI Research- Piazza IV Novembre, 5- 20124 Milano fax 0266703949 email: greeneconomy@giresearch.it)" Eco-Style. Azienda che produce e distribuisce scooter elettrici, cerca ragazzo interessato a gestire il nostro punto vendita/noleggio a Brescia. Contattateci al n. 030 8364089 Oppure a info@scooternatura.com Gamma Energia. Società di Ingegneria, ubicata in provincia di Lecco, operante nel settore della costruzione e gestione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ricerca ingegnere con esperienza nel settore impiantistico/energetico. Il Candidato dovrà possedere i seguenti requisiti: laurea in ingegneria elettrica/ energetica; esperienza nella progettazione, installazione e messa in servizio di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili; disponibilità a brevi trasferte sul territorio per gestione cantieri; capacità di lavorare in team. L’Azienda, che garantisce la massima riservatezza, contatterà solamente le candidature di interesse. Inviare dettagliato curriculum all’indirizzo: personale@gammaenergia.it

ABenergie srl. affermata società operante nel settore delle energie rinnovabili, seleziona funzionari (anche prima esperienza) da avviare all’attività di vendita di energia elettrica, gas, impianti fotovoltaici e prodotti a risparmio energetico. Si offre: retribuzione fissa, provvigioni e premi per obiettivi -programma di formazione iniziale e continua -portafoglio potenziali clienti Si richiede: predisposizione al lavoro di squadra, ambizione alla crescita professionale e buone capacità comunicative. Inviare il CV all’indirizzo email selezione@abenergie.it o al numero di fax 035/2819222

Offerta Stage Formativi

Ressolar. Azienda con sede a Bergamo operante nella progettazione ed installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili offre a Geometri, Periti, Ingegneri possibilità di stage formativi. Inviare CV a info@ ressolar.it Corna. Azienda con sede a Stezzano (BG) operante nella progettazione ed installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili offre a Ingegneri, Progettisti e Commerciali possibilità di stage formativi. Inviare CV a info@corna.it Rewatt. Azienda operante nella progettazione ed installazione di soluzioni impiantistiche fotovoltaiche offre ad ingegneri neo laureati la possibilità di stage formativi all’interno dell’Ufficio Tecnico.Rif. STAGETEC Sede di Lavoro: Brignano Gera D’Adda (BG). Invia CV a nuovi-talenti@rewatt.it

Planet Life Economy Foundation – ONLUS. Fondazione senza scopo di lucro che, si occupa di dare concretezza ai principi della Sostenibilità. RICERCA tirocinante in grado di gestire, aggiornare e sviluppare il sito internet ed altri applicativi web-based in rete locale. Dovrà occuparsi della gestione a livello software e hardware dell'infrastruttura IT (PC Windows, rete Wi-Fi, stampanti di rete, ecc...) dell'ufficio. Dovrà ideare e realizzare prodotti di supporto alla comunicazione. Requisiti indispensabili: ottime conoscenze e capacità nel dominio dell'informatica e della comunicazione (in particolare in ambito web); flessibilità e capacità di adattamento a varie mansioni. Conoscenza dei principi di basic design e comunicazione visiva. Competenze informatiche generiche. Luogo di lavoro viale Beatrice d’Este, 4 - 20122 Milano. Durata prevista: minimo 6 mesi. Per info: dott. ssa Marcella Peri, tel. 02 39564687, mail: segreteriagenerale@plef.org

Tutti gli annunci sono rivolti a candidati di ambo i sessi (D.Lgs. n. 198/2006). I dati saranno trattati ai sensi dell’informativa privacy (art. 13 D.Lgs.196/2003) da parte delle rispettive società inserzioniste.



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Bergamo SOStenibile

Distribuzione

Un dispenser per distribuire Bergamo SOStenibile 500 espositori realizzati con il contributo di ABenergie e consegnati ai punti di distribuzione convenzionati Sono sempre di più le associazioni e le attività che apprezzano e condividono i valori del nostro giornale e che quindi ci chiedo di poterlo ricevere e distribuire all’interno della propria attività. Per questo motivo abbiamo deciso di realizzare un espositore che servisse anche da pratico dispenser per il giornale, in maniera da renderli più visibili e allo stesso tempo di mantenerli in ordine. Grazie al contributo di ABenergie, società bergamasca di fornitura di energia verde e gas naturale, azienda che, come il nostro giornale, fa della sostenibilità il proprio core business e condivide in pieno la nostra filosofia, sono stati realizzati e distribuiti 500 espositori. L’espositore è stato molto apprezzato oltre che per la sua grafica, per le dimensione contenute che ben si prestano anche per i piccoli negozi. Oltretutto con gli espositori abbiamo registrato un numero quasi doppio di copie distribuite rispetto al primo numero (quando i giornali venivano messi semplicemen-

Dove trovi Bergamo SOStenibile I principali punti di distribuzione del giornale sono:

te su un tavolo od un bancone). L’espositore conferisce sicuramente una maggior importanza al giornale ed anche il messaggio stesso: “Copia gratuita offerta da ABenergie” fa sì che anche le persone più timide lo prelevino senza soggezione. Il problema semmai è che con le continue richieste settimanali di poter ricevere e distribuire il giornale, adesso le 20.000 copie non siano più sufficienti. Ovviamente, in una logica di sostenibilità ambientale (oltre che economica), prima di stampare copie in

più stiamo verificando con tutti i punti di distribuzione che tutte le copie vengano distribuite e che non ci siano copie avanzate (che comunque ritiriamo e distribuiamo in occasione di fiere) in modo da tarare al meglio la distribuzione in favore di chi invece le esaurisce dopo pochi giorni. Siamo convinti che comunque nel breve la tiratura di Bergamo SOStenibile sia destinata inevitabilmente ad aumentare e ci auguriamo che con essa salga anche la cultura della sostenibilità nella nostra città

Uffici ACI Uffici Associazione Artigiani Bergamo Uffici Confindustria Bergamo Sportelli Comunali Sportelli Provinciali ATB point Urban Center Servitec Point 21 - Agenda 21 Isola Bergamasca 20 Farmacie Convenzionate Filiali Banca di Credito Coop. Orobica di Bariano e Cologno Filiali Banca di Credito Coop. Valle Seriana Filiali Banca di Credito Coop. di Sorisole e Lepreno Filiali Banca di Credito Coop. di Mozzanica Filiali Banca di Credito Coop. di Ghisalba Filiali Banca di Credito Coop. di Calcio e Covo Filiali Banca della Bergamasca Credito Coop. Filiali Cassa Rurale Banca di Credito Coop. di Treviglio

Appuntamenti Sostenibili

Una primavera ricca di appuntamenti Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati, corsi e molto, molto altro per comunicare, educare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili Data

Orario

22 marzo

Evento

Tipologia

Luogo svolgimento

Contatti

Giornata mondiale dell'acqua

Giornata mondiale

mondo

www.worldwaterday.org

23/25 marzo

10.00/18.00

Ecopolis - Buone pratiche per un futuro sostenibile

Fiera

Fiera di Roma

www.ecopolis.fieraroma.it

23 marzo

20.00

Ristorazione e territorio: integrazione tra ristorazione e produzioni locali

Incontro/Cena

Ristorante Dentella - Via Dentella, 15 Bracca (Bg)

slowfoodbergamo@tiscali.it - Tel. 035257515/3482896002

24 marzo

19.00/22,00

Presentazione Lexus CT200h

Presentazione

Bergamo - Livio Cella, via Borgo Palazzo, 105

Tel. 035.247600

24/25 marzo

10.00/17.30

2° Congresso Nazionale sul Valore delle Case in Legno

Congresso

Fiera Bergamo - Edil 2011 - Via Lunga

www.prodomolegnonews.it - Tel 02.86961335

Edil 2011 - Fiera delle costruzioni

Fiera

Fiera Bergamo - Via Lunga

www.fieraedile.it

Allergie e intolleranze alimentari con il Prof. Matteo Giannattasio - Università di Padova

Incontro

Biofarm Spineto, a Martinengo, via delle Seradine, 103 località Cortenuova Sopra

Tel 0363.90.88.64 www.biofarmspineto.com - posta@biofarmspineto.com

25/27 marzo

Cilmatica - Abitare green

Fiera

MalpensaFiere - Busto Arsizio (VA)

Tel 0331-677966 - www.arredoecasa.com

25/27 marzo

Fà la cosa giusta

Fiera

Fiera Milano City

www.falacosagiusta.org

25/27 marzo

Corso per animatori di rete solidale 2011

Corso formativo

Cemerata Cornello (BG)

corso_res_2011@scret.it - www.retecosol.org - www.scret.it

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo e Mostra fotografica

Madone (Bg)

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

I Pendolari del gusto - Azienda Agricola Zidarich

Weekend

Duino Aurisina (TS)

Tel. 035244612/335336334 condotta@slowfoodvalliorobiche.it

24/27 marzo 25 marzo

26 marzo

20.30

8.30/12.00

26/27 marzo 27 marzo

15.00

Viaggio nel mondo degli oli essenziali

Incontro

Calusco d'Adda (BG), Via Nullo 50

Annamaria Cell. 339.8868832 - ductia13@yahoo.it

28 marzo

9.30/12.30

Centro di Etica Ambientale 2° edizione "Sorella Terra"

Convegno

Centro Congressi "Giovanni XXIII" - Bergamo

info@centroeticaambientale.com - Tel. 035.4598551


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28 marzo

21.00

Centro di Etica Ambientale Concerto di "Davide Van De Sfross"

Concerto

Teatro Donizetti Bergamo

info@centroeticaambientale.com - Tel. 035.4598551

31 marzo

20.00

Master of Food “La carne” - Docente: Angelo Santinelli

Master of Food

Azienda Agricola Santinelli - Via Stezzano, 63 (Bg)

slowfoodbergamo@tiscali.it - tel. 035 257515/3482896002

2 aprile

8.30/12.00

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Osio Sopra (Bg)

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

4 aprile

20.30

Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende

Incontro

Centro Sociale- Via Dante Alighieri, 62 Gazzaniga (Bg)

www.artigianibg.com - marketing@artigianibg.com

7/9 aprile

9.00/19.00

Energethica - Salone dell'energia rinnovabile e sostenibile

Fiera

Lingotto Fiere Torino

www.energethica.it

7 aprile

17.00

Mobilità sostenibile

Convegno

FaSE - Alzano Lombardo

www.consorziocompere.it - Tel.035.515488

7 aprile

20.00

Master of Food “La carne” - Docente: Angelo Santinelli

Master of Food

Vecchio Tagliere - Via Libertà, 87 Zanica (Bg)

slowfoodbergamo@tiscali.it - tel. 035 257515/3482896002

7 aprile

20.00

Il trionfo del cibo: La Toscana nel bicchiere

Incontro/Cena

Osteria della Brughiera - Via Brughiera, 49 Villa d'Almè (Bg)

tel. 035244612/335336334 condotta@slowfoodvalliorobiche.it

9 aprile

8.30/12.30

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Albino (Bg)

www.cittadinanzasostenibile.it - mc@cittadinanzasostenibile.it

9 aprile

9.45/11.45

I beni comuni, le risorse di tutti

Incontro

Da definire (Valle Seriana)

annalisa.zaccarelli@email.it - tel. 338/3467507

9 aprile

14.00/18.00

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Solza (Bg)

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

11 aprile

9.00/13.30

Il Patto dei Sindaci: un impegno per l'energia sostenibile

Seminario

Università degli Studi di Bergamo, sede di S. Agostino

www.campagnaSEEitalia.it

11 aprile

20.30

Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende

Incontro

Auditorium Centro Culturale il Riciclo Via Montessori, 13 Presezzo (Bg)

www.artigianibg.com marketing@artigianibg.com

11/15 aprile

Settimana Europea dell'Energia

Evento

Europa

www.eusew.eu

12 aprile

20.30

Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende

Incontro

Oratorio S.G. Bosco Clusone (Bg) - Viale G. Gusmini, 36

www.artigianibg.com - marketing@artigianibg.com

13 aprile

20.00

Grande Cucina con i prodotti del territorio

Incontro/Cena

Osteria Via Solata - Via Solata, 8 Bergamo

tel. 035 257515/3482896002 - slowfoodbergamo@tiscali.it

14 aprile

9.00/18.00

Point Energy Day - Efficienza energetica

Seminario

Servitec - Dalmine

Servitec Srl - tel. 035 622 4021 eventi @ servitec.it - www.servitec.it

14 aprile

15.15 - I° parte

Voglia di etica nella finanza: il valore aggiunto delle relazioni

Convegno

Università di Bergamo - Via dei Caniana

Tel. 348 2838712 - francesca.forno@unibg.it

14 aprile

21.00 - II° parte

Voglia di etica nella finanza: il valore aggiunto delle relazioni

Convegno

Bergamo - Auditorium Piazza della Libertà

Tel. 348 2838712 - francesca.forno@unibg.it

14 aprile

20.00

Master of Food “La carne” - Docente: Angelo Santinelli

Master of Food

Vecchio Tagliere - Via Libertà, 87 Zanica (Bg)

slowfoodbergamo@tiscali.it - Tel. 035 257515/3482896002

16 aprile

8.30/12.00

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Zanica (Bg)

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

21 aprile

20.00

Terra Madre Convivio: La pasta bergamasca

Incontro/Cena

Ristorante Cadei - Via Roma, 9 Villongo (Bg)

Tel. 035244612/335336334 condotta@slowfoodvalliorobiche.it

22 aprile

Giornata mondiale della Terra (Earth Day)

Giornata mondiale

Italia/mondo

www.giornatamondialedellaterra.it

23 aprile

8.30/12.00

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Madone (Bg)

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

25 aprile

Da definire

Da Chernobyl al Giappone: un mondo senza atomo è possibile

Iniziativa

Da definire

www.legambientebergamo.it info@legambientebergamo.it - Tel.035319449

Fiera "AmbietARSi"

Fiera

Romano di Lomabardia

www.comune.romano.bg.it

Un paesaggio sostenibile

Incontro

Da definire (Valle Seriana)

annalisa.zaccarelli@email.it - Tel. 338/3467507

30° Fiera Agricola della Pianura bergamasca

Fiera

Ex foro boario - V.le Merisio, Treviglio

www.fieraagricolatreviglio.it

29 apr./1 mag. 29 apr./8 mag.

20.45/22.45

29 apr./8 mag. 30 aprile

9.00/12.30

Verso un Contratto di Fiume sul Serio?

Convegno

Comune di Romano di Lombardia (Bg) - Sala della Rocca

www.legambientebergamo.it info@legambientebergamo.it - Tel. 035319449

2 maggio

20.30

Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende

Incontro

Biblioteca Comunale Osio Sotto (Bg) - Via Matteotti, 10

www.artigianibg.com - marketing@artigianibg.com

3 maggio

17.00

Efficienza energetica in edifici

Convegno

FaSE - Alzano Lombardo

www.consorziocompere.it - Tel.035.515488

3 maggio

20.00

Terra Madre Convivio: Conosci Valcalepio - Cascina del bosco

Incontro/Cena

Cascina del Bosco - Via Gasparotto, 96 Petosino di Sorisole (Bg)

tel. 035244612/335336334 condotta@slowfoodvalliorobiche.it

4/6 maggio

9.30-18.30

Solarexpo e Greenbuilding - energie rinnovabili e edilizia sostenibile

Mostra/convegno

Fiera di Verona

www.solarexpo.com

7 maggio

8.30/12.00

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Osio Sopra (Bg)

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

7 maggio

16.00

Fotovoltaico "in Comune" per i cittadini

Presentazione ai cittadini

Comune di Pedrengo

www.comune.pedrengo.bg.it - Tel 035.661027

7 maggio

Da definire

Contratto per il fiume Serio

Incontro pubblico

Vertova

www.legambientebergamo.it info@legambientebergamo.it - Tel.035319449

7/8 maggio

Da definire

150 anni per voler bene all'Italia - festa dei piccoli comuni

Ornica, Pagazzano, Valbondione, Solza, Crespi

www.legambientebergamo.it info@legambientebergamo.it - Tel.035319449

9 maggio

Da definire

Presentazione calendario carovana sul Serio 2011 e concorso fotografico/video

Conferenza Stampa

Da definire

www.legambientebergamo.it info@legambientebergamo.it - Tel.035319449

7 maggio

17.30

Fotovoltaico "in Comune" per le imprese

Presentazione alle imprese

Comune di Pedrengo

www.comune.pedrengo.bg.it - tel 035.661027

12 maggio

20.00

Serata di tradizione bergamasca sulla storia e utilizzo delle lumache (chiocciole)

Incontro/Cena

Trattoria Conca Verde - Via Croce, Trescore Balneario (Bg)

slowfoodbergamo@tiscali.it - tel. 035 257515/3482896002

12 maggio

20.30

Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende

Incontro

Sala civica del Municipio di Sarnico (Bg)

www.artigianibg.com - marketing@artigianibg.com

13 maggio

20,45 - 22,45

Emigrazione: diritti, cittadinanza, culture

Incontro

Da definire (Valle Seriana)

annalisa.zaccarelli@email.it - tel. 338/3467507

14 maggio

8.30/12.30

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Albino (Bg)

www.cittadinanzasostenibile.it - mc@cittadinanzasostenibile.it

14 maggio

14.00/18.00

Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Solza (Bg)

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

19 maggio

20.30

Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende

Incontro

Sala municipale Comune di Palosco (Bg)

www.artigianibg.com - marketing@artigianibg.com

21 maggio

Ardesio (Bg)

info@legambientebergamo.it - tel. 035 319449

21 maggio

8.30/12.00

Un contratto per il fiume Serio Mercato agricolo dei produttori locali

Mercato Agricolo

Zanica (Bg)

www.a21isoladalminezingonia.bg.it

24 o 26 maggio

20.00

Il trionfo del cibo: La Toscana nel bicchiere

Incontro/Cena

Ristorante Frosio - Piazza Lemine, 1 Almè (Bg)

tel. 035244612/335336334 condotta@slowfoodvalliorobiche.it

7° Salone "Dal Dire al Fare"

Salone

Università Bocconi - Milano

www.daldirealfare.eu

Economia per l'ambiente e l'energia

Convegno

FaSE - Alzano Lombardo

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25/26 maggio 26 maggio

17.00

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MINI COOPER D 1.6 16V 109CV 01/2008, Nightfirered met. km. 51.799, CD, C.lega, Chrome Line, Clima, Fendi, Pelle Gravity Beige, Plancia e ellissi portiere Vermillion red, Tetto e specchi bianchi, Volante in pelle con inserti cromati. Gar. 12 mesi. € 14.400 Iva Esp.

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BMW 320 D BERLINA/TOURING ELETTA F.L. DPF 177CV EURO 5 - 12/2009, vari col., da km. 18.266, CD Bmw + Aux, Bracciolo , C. in lega Styling R16 – Clima autbizona F. Antiparticolato, Modanature interne Satinsilber opaco , Volante multif., Servosterzo, Start & Stop System, Gar. Bmw 2+2. Da € 23.950 Iva Esp.

BMW X3 X-DRIVE 2.0D ELETTA STEPTRONIC DPF 177CV EURO 5 - 09/2009, Km 23.093, Radio Cd Bmw, Cambio Steptronic, C. lega 5 raggi, Clima bizona, ESP, Fendi , Pelle nera, PDC, Pedane, Vetri post. Oscur., Volante M - Sport multif. Gar. Casa. € 28.900

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