Numero 05 Anno II - Luglio/Agosto 2011 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BG
impianti fotovoltaici impianti geotermici solare termico www.bergamosostenibile.com
Editoriale
Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili
RESSOLAR srl via Serassi 21 24124 BERGAMO tel 035 3692145 - www.ressolar.it
Il valore del turismo diffuso (Ri)scoprire tradizioni, sapori, luoghi e comunità locali
Dal PIL al BES Alla ricerca del Benessere perduto di Alice Motti Che il PIL (Prodotto Interno Lordo) non sia in grado di misurare il benessere di una nazione non è una novità. Nel 1968, tre mesi prima di essere assassinato, Robert Kennedy ribadisce questo concetto presso l’Università del Kansas. Le sue parole fanno il giro del mondo e accendono i riflettori sul problema, coinvolgendo anche studiosi europei. Si inizia a parlare di “social indicators movement” con l’obiettivo di misurare la qualità della vita. Ma verso la fine degli anni settanta l’interesse sembra essere scemato, l’obiettivo mancato e il movimento fallito. In realtà già molto prima del discorso di Kennedy ci si rende conto che “qualità della vita” e “crescita economica” non sono fattori direttamente proporzio-
Dal turismo di massa al turismo diffuso Ecoturismo Valle Imagna Il CAI, passione per la montagna Turismo Bergamo, in camper per l'Europa Adda: navigare in buone acque Cicloturismo
Il LED accende il futuro dell'illuminazione Risparmio energetico Manutenzione minima Maggiore qualità della luce Minore inquinamento luminoso Marco Rossi da Pagina 48
«La spesa a pizzo zero» Contrastare le mafie con i consumi responsabili
a Pagina 40
Tessile e moda si reinventano
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Riscaldamento nei condomini: dal 2012 ognuno paga il suo a Pagina 56
Green education a Pagina 44
Comuni Virtuosi
Martinengo e Gorle i comuni più ricicloni a Pagina 12
Dal filo all'abito “pulito e giusto”
Green economy Rapporto OCSE: la strategia per una crescita verde passa per la
Energia
Stili di vita
Francesca Forno
Basta conti alla romana
da Pag. 18 a Pag. 28
segue a pagina 2
Libri
Edilizia
Nembro distribuisce gli eco-pannolini a Pagina 14
Soluzioni per il risparmio della spesa energetica
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Editoriale
Segue dalla prima pagina
nali e che per migliorare il primo non è sufficiente aumentare il secondo. Nel 1962 la Nasa commissiona uno studio all’American Academy of Arts and Sciences per comprendere cosa pensassero gli americani dei programmi di esplorazione spaziale. Già allora il direttore, Raymond Bauer, si rese conto che non esistevano metodologie appropriate o indicatori sociali per valutare “dove siamo e dove stiamo andando, relativamente ai nostri valori e ai nostri scopi". La consapevolezza della mancanza di indicatori sociali
“Il Prodotto Interno Lordo non ci dice nulla sulla qualità di vita di una nazione e delle persone. Con l’integrazione del nuovo indice BES (Benessere Equo Sostenibile) è possibile ri-orientare la società verso nuovi modelli di sviluppo”
per misurare lo stato di benessere della società americana si può far risalire agli anni venti dello scorso secolo. Quando però, a partire dagli anni sessanta, si incrina l’equazione “progresso uguale benessere”, il dibattito assume rilevanza mondiale. Ultimamente la querelle sulla necessità di trovare nuove misure di benessere è tornata di gran moda, grazie anche a iniziative come la commissione istituita nel 2008 dal Presidente francese Nicolas Sarkozy. La questione, più volte banalizzata con la domanda “quale indica-
“Il benessere di una persona non può essere calcolato in base a quanto guadagna, ma dipende da quanto riesce a realizzare se stesso”
Nutrire il pianeta d’immaterialità Le imprese del terzo millennio alle prese con i nuovi bisogni, nuovi consumi, nuovo paradigma economicosociale universale L’8 giugno 2011 a Milano, presso lo Spazio Oberdan, si è tenuto “Nutrire il pianeta d’immaterialità”, convegno organizzato da Plef (Planet Life Economy Foundation), fondazione onlus che si occupa di dare concretezza ai principi della sostenibilità. L’incontro ha sollevato importanti questioni e offerto numerosi spunti di riflessione. Esperti di fama internazionale si sono confrontati su tematiche volte al ripensamento e alla trasformazione degli attuali paradigmi finanziari e industriali in una logica sostenibile. L’obiettivo è sviluppare un nuovo modello economico e sociale in grado di conciliare le esigenze di crescita dei popoli in equilibrio con l’ambiente, ponendo fine al progressivo deterioramento del pianeta generato dagli attuali stili di vita. L’evento, ha coinvolto il filosofo della scienza Ervin Laszlo, il presidente del Plef Paolo Ricotti, il presidente di Home Food Egeria di Nallo. Dopo i singoli interventi si è aperta una tavola rotonda che ha visto la partecipazione del presidente dell’Associazione Italiana per gli studi sulla Qualità della Vita (Aiquav), Filomena Maggino; il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Matteo Ricci; il presidente della Camera di commercio di Lodi, Alessandro Zucchetti; il presidente della Confederazione Libere Associazioni Artigiani Italiane (Claai) di Taranto, Riccardo Caracuta; il presidente di Uni-One, Marzio Bonferroni; l’assesore Moda, Eventi ed Expo della Provincia di Milano, Silvia Garnero.
“La ricerca sulla felicità potrebbe guidare la politica del ventunesimo secolo, nello stesso modo in cui il PIL ha guidato quella del ventesimo”. Alan B. Krueger, docente di Economia, Priceton University tore dovrebbe sostituire il PIL?”, è purtroppo un problema molto complesso. La definizione di “buona” società, e conseguentemente il suo monitoraggio, si costruisce attraverso l’osservazione di una realtà molto articolata. Gli ambiti di indagine spaziano dalla qualità della vita individuale, alla coesione sociale ed economica, alla sostenibilità.
Gli indicatori sociali
Immaginiamo un aereo. Nella cabina di pilotaggio troviamo molte spie (gli indicatori), costruite da un tecnico (lo statista). Perché l’aereo possa volare in sicurezza è necessario che ci sia un pilota (la politica) che sappia decodificare queste spie e utilizzarle nel momento opportuno. In questo modo i passeggeri (i cittadini), che hanno accordato la propria fiducia al pilota, possono condividere la destinazione (me-
ta comune), sicuri e informati. È sbagliato parlare di un indicatore sostitutivo del PIL, perché un mondo così articolato come il nostro ha bisogno di più indicatori per riuscire ad essere decifrato. Alla base devono essere poste delle condizioni, tra cui obiettivi seri e condivisi, un solido processo democratico per garantire l’osservazione costante dei presupposti, la conoscenza delle pre-condizioni in cui si agisce, una comunicazione condivisa, un ambiente favorevole al cambiamento e in grado di gestire le emergenze.
Il BES: caleidoscopio per decifrare la realtà
Il benessere di una persona non può essere calcolato in base a quanto guadagna, ma dipende anche e soprattutto da quanto riesce a realizzare sé stesso. Da quanto tempo, tolto quello da dedicare al lavoro e alla famiglia, ha a disposizione per fare qualcosa che lo renda felice. L’indice tecnologico è sicuramente cresciuto negli ultimi anni, ma siamo sicuri che sia aumentato proporzionalmente anche il benessere delle persone? Se vent’anni fa in un ufficio c’erano quattro segretarie con altrettante macchine da scrivere, oggi ce n’è una con un computer. Il carico di lavoro però è sempre lo stesso. La sua qualità della vita sarà migliorata? E quella delle altre tre? L’eccellenza di una regione in materia sanitaria è misurabile dal numero di ospedali presenti nella zona o dalla quantità di persone che non ne hanno bisogno? Riuscire a misurare con precisione quanto tempo occorre per andare al lavoro influisce notevolmente sulla qualità della vita. Sapere che andare a piedi è l’unico mezzo che permette di calcolare esattamente la durata degli spostamenti e che l’automobile è quello meno prevedibile, consente di prendere decisioni consapevoli. In questo modo è possibile incentivare modelli di sviluppo in grado di ri-orientare naturalmente i bisogni della comunità su scelte più sostenibili. Porre l’accento sulla qualità della crescita apre ad un nuovo modello economico in grado di misurare con occhi diversi il mondo, definendo originali re-
gole del gioco per indirizzare lo sviluppo. Green economy vuol dire intercettare nuove mentalità, nuovi bisogni e quindi nuovi consumi. Come ha affermato uno dei più importanti economisti del mondo, Alan B. Krueger, docente di Economia e Affari Pubblici all’Università di Priceton e da poco ex sottosegretario al Dipartimento del Tesoro americano: “La ricerca sulla felicità potrebbe guidare la politica del ventunesimo secolo, nello stesso modo in cui il PIL ha guidato quella del ventesimo”. Alice Motti
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Robert Kennedy, 1968 Un discorso straordinariamente profetico e lungimirante In un celebre intervento all’Università del Kansas (Usa), il 18 Marzo 1968, Kennedy sottolinea l’inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere di una nazione. Venne ucciso durante la campagna elettorale per divenire Presidente degli Stati Uniti d’America
Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.
Robert Kennedy Free Press >20.000 copie
Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili
Registrazione: Tribunale di Bergamo N. 25/10 del 04/10/2010 Registro stampa periodici Chiuso in redazione il 7 Luglio 2011
> Editore Studio Green Solution di Marco Rossi > Direttore Editoriale Marco Rossi direzione@bergamosostenibile.com > Direttore Responsabile Diego Moratti direttore@bergamosostenibile.com > Responsabile di Redazione Roberta Spinelli redazione@bergamosostenibile.com > Progetto Grafico ed impaginazione Layout Studio Service Srl - Bergamo > Stampa CSQ Spa - Erbusco (BS) > Pubblicità Studio Green Solution - info@greensolution.it Tel 335.362358 - Via Privata Legler, 14 - Brembate Sopra
Hanno collaborato a questo numero: Mario Salomone - Docente Università di Bergamo Lorena Mora - Scienze della comunicazione Rossana Bonadei - Docente Università di Bergamo Alice Motti - Scienza della comunicazione Michela Offredi - Giornalista Luciano Valle - CEA Patrizia Mantoessi - CFL Giusy Carolei - Docente Università Milano-Bicocca Duccio Colombo - Biofarm Lisa Casali - Ecocucina Erica Bettinelli - Villino d’Erica Giorgio Moratti - Scienze della Comunicazione Diego D'Amato - Bureau Veritas Italia Clara Gandolfi - Giornalista Livia Salvi - Moda e Storia dell'arte Silvia Boatti - Ethics Officer
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Attualità
Hai una bici che non utilizzi più? Donala e sostieni il progetto “IO BergAmo” Presentato il progetto di raccolta fondi per pulire le mura di Città Alta a favore della candidatura a Patrimonio dell’Unesco Basta un solo euro per aderire alla raccolta fondi promossa e sostenuta dall’Associazione Orobicambiente Onlus e dal nostro giornale Bergamo SOStenibile. L’obiettivo della raccolta è quello di acquistare una piattaforma autocarrata per facilitare i volontari dell’Associazione nell’operazione di pulizia delle mura da erbacce e sterpaglie, con il fine di riportare all’antico splendore la cinta muraria di Città Alta e rendere così più agevole la candidatura al Patrimonio dell’Unesco. L’iniziativa è stata lanciata e presentata lo scorso 23 giugno in Comune a Bergamo dall’Assessore all’ambiente Massimo Bandera, dal Presidente di Orobicambiente Giacomo Nicolini, dall’editore di Bergamo SOStenibile Marco Rossi, alla presenza di Luciana Frosio Roncalli, consigliera comunale
e responsabile della candidatura all’Unesco delle mura di Città Alta. La raccolta fondi verrà sviluppata con una serie di iniziative ed eventi nell’arco dell’anno. Per poter contribuire al progetto, so-
plicemente usata, ma che non si utilizza più, si può sostenere la raccolta fondi: dopo le ferie di agosto infatti verrà organizzata una cena durante la quale si batteranno all’asta le biciclette
Patrocinio da Comune e Provincia Il Comune e la Provincia di Bergamo hanno concesso il loro patrocinio al progetto “IO BergAmo” a testimonianza dell’alto valore culturale dell’iniziativa e dell’importanza che esso ricopre nei confronti della città stessa e della sua valorizzazione in un contesto internazionale. Domanda di patrocinio è stata inoltrata anche alla Regione Lombardia. no state posizionate nelle principali attività commerciali di Città Alta una serie di cassette. Anche con una bicicletta rotta o sem-
donate (debitamente sistemate e aggiustate) con l’obiettivo, oltre che di raccogliere fondi, di promuovere concetti legati a stili di
vita sostenibili e, nella fattispecie, di mobilità sostenibile. E’ possibile donare anche con bonifico bancario (Credito Bergamasco, filiale di Bergamo Valtesse, IT05 CIN “D”, Cod. ABI 03336, C.A.B. 11141, C.C. 000000009509), mentre le aziende potranno aderire al progetto diventando sponsor argento, oro o platino, con donazioni che vanno da 100, 500 a 1.000 euro. Per informazioni: Per i privati: Associazione Orobicambiente Onlus - tel. 035.222944 Per le aziende, istituzioni e stampa: Studio Green Solution tel. 335.362358 info@greensolution.it
Cassette per la donazione nelle principali attività commerciali di Città Alta Associazione OROBICAMENTE onlus c/o Presidio Operativo Porta San Lorenzo Cremeria/Gelateria "Safarà" P.zza Mercato delle Scarpe, 4/C Macelleria Fracassetti Via Gombito, 13 Rivendita Tabacchi Via Gombito, 17/D Il Barbiere Via Gombito, 16 Bar e Tabacchi “Flora” Piazza Vecchia, 13 Latteria Carenini Via B. Colleoni, 22 Ristorante/Pizzeria “da Franco”, Via B. Colleoni, 8 Ristorante/Pizzeria “da Mimmo”, Via B. Colleoni, 17 Gelateria “Cherubino” Via B. Colleoni, 40/B Ristorante/Pizzeria Il Circolino, Vicolo S. Agata, 19
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Attualità
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Referendum
Referendum, vincono i SI Superato il quorum, ma restano aperte le sfide (e le leggi) su energia e acqua Forse la cancelliera tedesca Angela Merkel non aveva letto l’editoriale dello scorso numero di Bergamo SOStenibile prima di prendere la coraggiosa decisione di chiudere tutte le centrali nucleari della Germania entro il 2022. Ma ci fa piacere sapere che la motivazione alla base della scelta tedesca sia stata la stessa sostenuta da questo giornale per il referendum sul Nucleare: “Essere pionieri del futuro”. C’erano fondate motivazioni sia per il SI che per il NO, a seconda che la sensibilità di ciascuno desse maggior peso a considerazioni e calcoli economici o probabilistici oppure a questioni di principio o di pericolosità del Nucleare. La scelta finale per il SI –scrivevamo- “…è un modo per spingere l’Italia ad essere la prima nazione ad investire nella ricerca di fonti di energia alternative e meno rischiose. (…) Ed è un modo per spronare a ridurre il grande spreco di energia all’interno della nostra società, delle nostre case, automobili e aziende, sfruttando in primis gli ampi margini derivanti da una maggiore efficienza”. Non è quindi la semplice vittoria dei SI al referendum che farà la differenza, ma la differenza vera la faranno le scelte -da un lato- del governo e delle classi dirigenti (compresa la scelta di incentivare in modo serio e razionale le fonti rinnovabili!), dall’altro lato la faranno le scelte dei singoli cittadini e imprese, perché il vero problema è ridurre
sia il fabbisogno interno che la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero, dove invece il Nucleare è ampiamente utilizzato. Senza un atteggiamento di convinto impegno responsabile da parte di istituzioni e cittadini, la scommessa sul nostro futuro senza nucleare sarà perdente. Lo stesso dicasi per il referendum sull’acqua, o meglio sulla sua gestione: l’aver bloccato una legge che portava ad una “falsa liberalizzazione e forzata privatizzazione” dei servizi idrici non garantisce nulla circa una migliore gestione della risorsa acqua. E tantomeno garantisce una maggiore convenienza del servizio: ora che la pressione “politica” della contrapposizione referendaria si è allentata, l’auspicio è che si riesca ad entrare nel merito delle questioni aperte dal quesito referendario. Se ragioniamo liberi dalla infondata contrapposizione tra pubblico (conveniente) e privato (efficiente), occorre invece comprendere che il rapporto qualità/prezzo dei servizi idrici DEVE necessariamente risultare da un servizio efficiente, senza che importi quale sia la società di gestione, pubblica o privata, perché in entrambi i casi chi paga siamo noi. Nessuno può stabilire a priori quale metodo porti al miglior rapporto qualità/prezzo: vantaggi e svantaggi ci sono in entrambi i sistemi. Essendo l’acqua un monopolio naturale, difficilmente si può invocare la libera scelta del mercato di utenti
tra i diversi gestori, come succede ad esempio per le compagnie telefoniche. Occorre invece che le diverse Regioni, Province o Comuni possano liberamente (non forzatamente) scegliere una modalità di gestione piuttosto che un’altra, assumendosi la responsabilità della scelta e degli effetti prodotti dal servizio. Ai cittadini spetta invece il compito di vigilare sull’operato dei propri politici e di confrontare il rapporto qualità/prezzo con le altre regioni o province, impegnando così le proprie classi dirigenti a seguire gli esempi o le classi politiche che producono i risultati migliori. Certamente per rendere possibile questa concorrenza virtuosa per selezionare le scelte politiche migliori, occorre definire un quadro legislativo trasparente che permetta ai cittadini di individuare chiaramente le scelte, i costi e le responsabilità di chi governa. Altrimenti è tutto inutile. Ma il compito di definire questo chiaro quadro legislativo spetta proprio ai politici. Riusciranno una volta tanto a dare ai cittadini gli strumenti per giudicare l’efficienza e i risultati di chi ci governa? Se su questo interrogativo si facesse un referendum, non credo che stavolta vincerebbero i SI. Ma quantomeno non ci sarebbero problemi di quorum.
Tabella risultati Referendum 1
Gestione servizi idrici Affluenza >54,81% SI NO 95,35% 4,65% Referendum 2
Tariffa servizio idrico Affluenza >54,82% SI 95,80%
NO 4,20%
Referendum 3
Nucleare Affluenza >54,79% SI 94,05%
NO 5,95%
Referendum 4
Legittimo impedimento Affluenza >54,78% SI NO 94,62% 5,38%
Diego Moratti
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Eco dal comune
Bergamo punta al 30% di riduzione di …per cambiare aria! Il comune tra i primi in Italia nell’approvare il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile L’obiettivo del P.A.E.S. va oltre il 20% richiesto dal Patto dei Sindaci al 2020
Tra le prime città in tutta Italia, il 6 giugno 2011, il comune di Bergamo ha approvato il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES). Il Piano rappresenta il primo vero passaggio richiesto alle amministrazioni comunali che hanno aderito al Patto dei Sindaci, l’iniziativa europea che punta a ridurre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2020, favorendo le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. Il PAES è in effetti la prima tappa per passare dalle pure intenzioni ai fatti concreti: non a caso il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ha richiesto un anno di lavoro complesso e articolato, condotto in collaborazione con il Centro per la Gestione dell’Innovazione e del Trasferimento Tecnologico (GITT) dell’Università degli Studi di Bergamo, un team espressione di professionalità e competenze ingegneristiche, giuridiche, economiche e gestionali. Ambiziosi gli obiettivi del Piano: a fronte della richiesta dell’Unione Europea di ridurre del 20% le emissioni di CO2 entro il 2020, Palafrizzoni risponde con l’obiettivo dichiarato di raggiungere una riduzione del 30%, che potrebbe addirittura valere un
36,7%, se si esclu escludono dal conteggio alcuni ambiti su cui l’Amministrazio l’Amministrazione comunale non può comunque incidere. In termi termini di tonnellate, la prevista riduzio riduzione di CO2 si at attesta attorno alle 200.000 tonnella tonnellate su 700.000 to totali: il riferimento è quello dell’an dell’anno 2005, stabili stabilito dall’Ue come “baseline” su cui fondare il calcolo dei progressi
terziario (35,2%). Un totale quindi che sfiora il 70% di emissioni di CO2: è in questi ambiti pertanto che si devono rivolgere i maggiori sforzi, in particolare per quanto riguarda il riscaldamento e il consumo energetico degli edifici. Dal potenziamento del teleriscaldamento prevediamo un consistente risparmio di CO2 in atmosfera, ma parimenti è necessario attivare anche azioni meno dirette, come quelle di informazione e sensibilizzazione, che però possono indurre ad una sommatoria di numerosi comportamenti virtuosi di singoli cittadini”.
raggiunti. “Con il presente piano abbiamo dapprima fotografato le emissioni climalteranti al 2005 del comune di Bergamo, anno di riferimento per la costruzione della baseline, per poi elaborare le proiezioni inerenti la produzione di CO2 al 2020” spiega Massimo Bandera, assessore all’ambiente ed energia. Sono 62 le azioni elencate nel piano, presentate nel dettaglio, riportando per ognuna una descrizione, le tempistiche di attuazione (Short Term o Long Term), la riduzione di emissioni di CO2 espressa in tonnellate, i costi previsti e l’indicatore di convenienza, dato dal rapporto costi su riduzione CO2. In media si tratta di una diminuzione delle emissioni di CO2 eq. pari al 3% annuo, per 9 anni a partire dal 2011. “Le azioni di riduzione elaborate riguardano principalmente il settore della residenza, sia pubblica che privata, il settore terziario, la mobilità, il teleriscaldamento e l’illuminazione pubblica –afferma Bandera- ma il settore di gran lunga più responsabile delle emissioni è quello delle costruzioni, sia a livello residenziale (33,6%) sia a livello di
Diego Moratti
Parco dei Colli
Centro città
Aeroporto
Parco Agricolo Ecologico
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i CO2 Piazza Vecchia come un giardino da sogno “I Maestri del paesaggio” da tutta Europa in Città Alta per un meeting internazionale A settembre l’Incantevole Città Alta e la storica Piazza Vecchia saranno la suggestiva e ineguagliabile location dell’evento “I Maestri del paesaggio”, un incontro internazionale di esperti paesaggisti che trasformerà la piazza in un grande giardino fiorito. Un boschetto di betulle di 410 mq, un prato di 510 mq, il giardino fiorito di 115 mq ornato da 12.000 vasi di erbacee perenni, 23 grandi vasi bianchi con grosse erbe ornamentali, apparecchi luminosi e sonori e tutto ciò che servirà
Il Parco Agricolo Ecologico è realtà Riconosciuti 300 ettari tra Bergamo e Stezzano Biodiversità e agricoltura a ridosso della città Dopo anni di attesa e sollecitazione da parte dei cittadini nel mese di giugno è stato ufficialmente riconosciuto il Parco Agricolo Ecologico: 300 ettari di terreno che costituiscono il secondo Parco Locale di Interesse Sovraccomunale (PLIS) nel comune di Bergamo (dopo il Parco dei Colli) e complessivamente il 18° PLIS approvato dalla Provincia di Bergamo. Il Parco si trova nei comuni di Bergamo e Stezzano rispettivamente per circa 200 e 100 ettari: un vero e proprio anello verde a sud della città che consente di proseguire nella costruzione di una fitta rete ecologica di connessione dei grandi Parchi Regionali esistenti. “Un risultato davvero soddisfacente” commenta l’assessore all’ambiente e opere del verde Massimo Bandera. “Dopo due anni di
mandato, in collaborazione con il comune di Stezzano si è proceduto a riconoscere un parco che possiede una particolare valenza ambientale e paesaggistica, poiché da un lato costituisce una spina verde di penetrazione che, in un contesto densamente urbanizzato e infrastrutturato, garantisce continuità degli spazi aperti dalla pianura fin dentro il tessuto della città. Dall’altro lato i suoi connotati agricoli assumono importanza per la presenza di numerose aziende agricole ancora in attività, che danno un significato produttivo e divengono occasione di valorizzazione per l’intero territorio”. Prossimo obiettivo infatti è quello di aprire un forte dialogo con il mondo dell’agricoltura, anche sulla spinta dei cittadini che da tempo richiedevano questo riconosci-
mento. Per la guida del Parco agricolo ecologico verrà istituito il Comitato di Coordinamento che, come previsto dalla convenzione stipulata dai comuni, avrà il compito di indirizzo e controllo politico, mentre al Comune di Bergamo in qualità di capofila saranno delegati i compiti di gestione. In programma anche la predisposizione di un progetto da trasmettere alla Fondazione Cariplo per ricevere un finanziamento di 60.000 euro all’interno del Bando Spazi Aperti, attraverso il progetto: “SPAZIARE SPAZI Aperti Rurali ed Ecologici nella cintura di Bergamo” finalizzato a mantenere la funzione delle aree strategiche per la biodiversità e a valorizzare l’offerta di prodotti dell’agricoltura, per la città e per i comuni di cintura.
per creare un’atmosfera unica, proprio nel cuore storico di Città Alta. L’imperdibile evento andrà in scena dal 2 all’11 settembre 2011, ma oltre alla possibilità di vedere la “Piazza Verde” sarà possibile partecipare dal 2 al 4 settembre all’ “International meeting of landscape and garden” con conferenza e seminari tenuti da personalità di rilievo nel settore, come testimoniano le numerose adesioni di un pubblico qualificato, proveniente da tutta Europa: Germania, Svizzera, Gran Bretagna Slovenia. Al meeting internazionale saranno inoltre presenti i direttori di numerose riviste italiane ed europee specializzate, nonché sponsor sostenitori e aziende partner che il 3 e 4 settembre saranno a disposizione per incontrare gli interessati in Piazza Vecchia. Presente anche la mostra di un fotografo specializzato che terrà un seminario sulla fotografia ed esporrà i suoi lavori nell’atrio della biblioteca Angelo Maj. L’organizzazione del meeting è curata dall’associazione Arketipos, in collaborazione con il Comune di Bergamo. L’associazione è nata quest’anno ed è presieduta da Maurizio Vegini, professionista e paesaggista dello studio G.P.T. di Bergamo, che si occupa di progettazione giardini e curatore di eventi simili a Gardone Riviera. La mission di Arketipos è la promozione e diffusione della cultura del paesaggio naturale e antropizzato, al fine di favorire uno sviluppo sostenibile e la valorizzazione delle potenzialità dell’architettura del paesaggio, della tutela ambientale e del verde, della creatività e dell’arte. Per tutti i dettagli del programma e delle associazioni partner si veda il sito: www.arketipos.org
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Eco dal comune
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Scuola & Lavoro
Otto prestiti d’onore a studenti meritevoli Dall’associazione Pro Universitate Bergmomensi 3 mila euro all’anno da restituire dopo la laurea a tasso zero e letterature straniere moderne). Al termine della premiazione i giovani si sono incontrati con i rappresentanti delle banche coinvolte; nel dettaglio: Banca Popolare di Bergamo, Credi-
to Bergamasco e Cassa Rurale BCC di Treviglio, per mettere a punto gli aspetti pratici legati all’erogazione del prestito.
Al Natta convegno degli studenti Come realizzare uno sviluppo sostenibile?
Otto studenti iscritti al primo anno dell’Università di Bergamo, che si sono particolarmente distinti per le votazioni ottenute negli esami di maturità sostenuti lo scorso anno, nella sede di Confindustria Bergamo hanno ricevuto il Prestito d'onore bandito dall’Associazione Pro Universitate Bergomensi, con il patrocinio della Provincia e dell’Università di Bergamo. Si tratta di un prestito del valore di 3.000,00 € rinnovabile ogni anno per tutta la durata degli studi (fino ad un massimo di 5 anni) sempre che ogni anno vengano maturati i relativi crediti formativi.
Gli studenti beneficiari potranno restituire il prestito dopo il conseguimento della laurea senza alcun aggravio di tasso d'interesse. I Prestiti d'onore sono stati consegnati dal Presidente di Pro Universitate Bergomensi, Cavaliere del Lavoro Emilio Zanetti e dal Rettore dell'Università degli Studi di Bergamo, professor Stefano Paleari, durante la cerimonia organizzata da Confindustria Bergamo, socia di Pro Universitate Bergomensi, alla quale ha partecipato, in qualità di Segretario dell'Associazione, il dottor Roberto Terranova.
I beneficiari del prestito sono: Chiara Bertulessi (Corso di laurea in lingue e letterature straniere moderne), Simone Canesi (Corso di laurea in economia aziendale), Giulia Crotti (Corso di laurea in lingue e letterature straniere moderne), Greta Facoetti (Corso di laurea in ingegneria gestionale), Marta Carla Noemi Macalli (Corso di laurea in economia aziendale), Angelo Rossi (Corso di laurea in lingue e letterature straniere moderne), Giorgia Alessandra Semperboni (Corso di laurea in scienze della comunicazione), Angela Maria Serra (Corso di laurea in lingue
A conclusione di un anno di lavori sul progetto “Una rete per il Serio” lunedì 16 maggio gli studenti dell’Itis Natta hanno fatto il punto sui risultati raggiunti. L’istituto bergamasco ha infatti aderito al progetto di educazione ambientale nelle scuole promosso dalla Regione Lombardia. Durante l’anno gli studenti hanno lavorato in quattro diversi ambiti dando vita ad altrettanti laboratori: Comunicazione scientifica e delle etiche applicate, Ristrutturazione molecolare e tecnologie eco-compatibili, Sicurezza applicata e infine Solare termodinamico ed energie rinnovabili. Uno degli obiettivi del progetto “Una rete per il Serio”, coordinato dalla professoressa di filosofia Simona Chinelli,
è anche quello di creare pacchetti formativi da diffondere nelle scuole, raccogliendo il materiale elaborato nei laboratori. Un modo concreto ed efficace per formare fin dall’età scolare le professionalità del domani, che nella veste di professionisti, tecnici o esperti del settore -se vorranno essere competenti e competitivi- dovranno cimentarsi e investire sempre più nella ricerca e negli ambiti di sviluppo della green economy.
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Il liceo artistico Manzù medaglia d’argento al concorso nazionale “Fabbricando 2011” Con il progetto di recupero del Parco Agricolo Ecologico, 8 studenti si sono classificati secondi al concorso nazionale. Premiata la collaborazione scuola & impresa Una classe di soli 8 alunni… ma di classe! La 4°M del liceo artistico Manzù di Bergamo ha partecipato al concorso nazionale “Fabbricando 2011” giungendo al secondo posto con il progetto “Vela Bianca”: un progetto di un nuovo abitare all’interno del Parco Agricolo Ecologico di Bergamo e Stezzano, recentemente istituito dalla Provincia di Bergamo e dai comuni di Stezzano e Bergamo (ente gestore). In particolare l’idea progettuale è stata premiata perché rispondente agli obiettivi del concorso che richiedevano l’interazione tra scuola e impresa nell’affrontare un problema di attualità. Attraverso la realizzazione di una serie di percorsi ciclopedonali che si snodano all’interno del Parco Agricolo Ecologico, gli studenti hanno previsto l’allestimento di alcuni punti di sosta multifunzione, dove poter ammirare lo scenario di Città Alta, rilassarsi, poter degustare prodotti tipici oppure dove allestire spazi espositivi. Proposti anche approfondimenti e collegamenti con le aziende agricole presenti nel parco per promuoverne le attività anche
in vista dell’Expo 2015 che avrà come tema “Nutrire il pianeta”. In particolare è stata prevista una barriera ecocompatibile antismog e antirumore nel tratto che costeggia l’autostrada A4, costituita da pannelli prefabbricati in cemento bianco fotocatalitico prodotto dall’Italcementi. Il cemento bianco fotocatalitico è un materiale in grado di rispondere ai problemi ambientali tramite TX Active, che permette un abbattimento delle sostanze che provocano l’inquinamento atmosferico, come ad esempio l’ossido di azoto. “Il Parco rappresenta un ponte verde che mette in relazione le campagne a sud della città con il centro cittadino urbano” spiega il professore Franco Agresti. “L’interesse di questi ragazzi per il recupero del Parco agricolo, che si caratterizza come un vero e proprio corridoio ecologico e la proficua collaborazione con l’Italcementi, sono state le chiavi di successo del progetto”. Anche il dirigente scolastico Cesare Quarenghi ha lodato i giovani liceali per l’integrazione attuata tra scuola, impresa e territorio, ringraziando la disponibilità dell’azienda,
intervenuta alla presentazione dei lavori degli studenti tramite l’ing. Fabio Corazza, responsabile dei laboratori: “I materiali li forniamo noi, ma le idee vincenti sono state tutte dei ragazzi” ha dichiarato Corazza. L’assessore provinciale Silvia Lanzani ha infine sottolineato l’importanza del protagonismo dei giovani, tema di un convegno “L’Expo e i giovani” promosso dalla Provincia, così come ha ricordato la partecipazione degli studenti all’incontro internazionale Great 2011 sull’architettura ecocompatibile: “Le vostre idee sono concrete e potrebbero davvero essere utili e applicabili per diverse situazioni e località”. Gli 8 studenti premiati al concorso nazionale “Fabbricando 2011 sono: Orfeo Ardenghi, Eleonora Ceresoli, Carolina Cortinovis, Oscar Giavazzi, Luca Motterlini, Sabrina Peruta, Affisatou Sare, Ester Vescovi. Diego Moratti
10 Eco dalla regione
Numero 05 - Luglio/Agosto 2011
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Intervista
La Regione Lombardia e le sfide della Sostenibilità Conosciamo Marcello Raimondi, assessore all’Ambiente, Energia e Reti La Regione Lombardia, come pure tutta la pianura padana, a causa del suo vigoroso sviluppo economico e industriale, ma anche per la sua conformazione geografica, vive quotidianamente il problema dell’inquinamento. Per questo motivo ambiente ed energia sono alcune tra le deleghe più delicate all’interno della Giunta Formigoni, deleghe assegnate all’assessore bergamasco Marcello Raimondi, in Regione Lombardia dall’anno 2000, prima come consigliere e poi come assessore. A Raimondi rivolgiamo subito la questione di come ritiene di riuscire a conciliare aspetti tra loro in potenziale contrasto: sviluppo e ambiente. La sede della Regione Lombardia a Bergamo in via XX Settembre.
E’ la sfida aperta della green economy. A mio avviso ci sono due grandi linee da perseguire, al di fuori delle ideologie ambientaliste o, dall’altra parte, dell’indifferenza ai temi dell’ecologia, e sono l’investimento nelle rin-
novabili ed il risparmio energetico. Devo dire che la Lombardia su entrambi gli aspetti è molto avanti rispetto alle altre regioni italiane, ed è anche tra le prime in Europa, come spesso ci vie-
ne riconosciuto in consessi internazionali. Proprio a causa del grande sviluppo economico e produttivo che la nostra regione ha sperimentato nel corso di tutto il dopoguerra, da noi la riflessione sulla tutela dell’ambiente e sull’efficientamento energetico è stata affrontata prima, così come l’investimento in nuove tecnologie ad energia pulita. C’è ancora parecchio da fare, ma come regione intendiamo assolutamente mantenere questa positiva direzione e supportare imprese e famiglie che vorranno continuare su questa strada. Cosa fa la Regione Lombardia per promuovere la diffusione delle energie rinnovabili? Partiamo innanzitutto dai fatti. Per quanto riguarda l’idroelettrico, ad esempio, siamo la prima regione in Italia come potenza installata e come produzione annua, coprendo da soli quasi 1/4 della produzione totale nazionale. Alla leadership idroelettrica va aggiunta anche quella sul fotovoltaico: secondo i dati forniti dal GSE, in Regione Lombardia risulta installato il maggior numero di impianti fotovoltaici, in
maggior parte impianti di medie e piccole dimensioni, che evidenziano un’attenzione diffusa all’energia solare da parte di imprese e famiglie. Dal canto suo, la programmazione energetica regionale lombarda è sin dai primi anni 2000 impegnata su questo fronte: nasce, prima in Italia, già nei primi anni 2000, con un Piano Energetico Regionale (2003), poi con l’elaborazione di un bilancio energetico regionale (2004) e nel 2005 col Piano d’Azione per l’Energia, completamente aggiornato nel 2008, contenente gli indirizzi di politica energetica regionale collegati a misure e azioni concrete da effettuare nel breve e medio periodo. Questo forte impegno, cresciuto negli anni, è poi confluito in una delle sfide più ambiziose per la nostra amministrazione, con l’elaborazione di un piano che investisse tutte le politiche regionali, e le orientasse in un’ottica di sostenibilità e di diffusione delle fonti energetiche rinnovabili. Si tratta del Piano per una Lombardia Sostenibile, lanciato nel 2010, e per cui si è previsto un impegno complessivo di oltre 1,2 miliardi di euro in 5 anni, con un investimento complessivo in-
generato di oltre 3 miliardi di euro. Dopo un solo anno, sono già stati investiti quasi 500milioni di € in azioni mirate di sostegno ad imprese, enti o famiglie nel campo della sostenibilità ambientale ed energetica. La prospettiva di medio periodo è dunque piuttosto buona: nel 2020 in Lombardia potremmo soddisfare circa il 16% dei consumi energetici attraverso le fonti rinnovabili. Nessuna regione italiana può ipotizzare ad oggi un risultato del genere. Qual è l’impegno della Regione sul fronte dell’efficientamento energetico? E’ il tema centrale del nostro avvenire energetico. Fino a pochi anni fa il nostro stile di vita, la nostra mobilità, anche le nostre case sono state pensate senza tener conto che l’energia è una risorsa preziosa, che le fonti fossili sono limitate e che queste fonti tradizionali hanno un impatto anche sull’aria che respiriamo e sull’ambiente che ci circonda. Oggi la sensibilità sta via via cambiando, e anche nell’opinione diffusa dei cittadini comincia a farsi spazio l’idea che è dai comportamenti personali che passa un futuro energeticamen-
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A cura di Diego Moratti
Roberto Formigoni e Marcello Raimondi
Marcello Raimondi
te sostenibile. Ci sono tre grandi settori protagonisti di questo cambiamento: la mobilità, l’urbanistica e l’edilizia. Sulla mobilità il percorso di cambiamento è iniziato con riferimento alla qualità dell’aria. Il
traffico è una delle cause (anche se non la più importante) di emissione di polveri sottili nell’aria, e in Lombardia abbiamo attuato una serie di politiche di incentivi per il rinnovo del parco auto circolante (negli ultimi tre anni
Chi è... MARCELLO RAIMONDI Assessore all’Ambiente, Energia e Reti della Regione Lombardia, è consigliere regionale dal 2000. Nato a Bergamo e padre di 4 figli, è laureato in filosofia ed è giornalista professionista. È stato nominato nella scorsa legislatura (2005-2010) sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia per l’Attuazione del Programma e tra i rappresentanti della Regione al Patto per lo sviluppo e al Tavolo Lombardia che coordinano le iniziative in vista dell’Expo 2015 di Milano, nonché nel Collegio di Indirizzo e Sorveglianza dell’Accordo di Programma con il Sistema Camerale per lo sviluppo e la competitività del sistema lombardo, accordo che raccoglie le politiche regionali in materia di sostegno alle imprese, alla ricerca e all’innovazione. Fino a luglio 2008 è stato presidente della V Commissione consiliare “Territorio, Infrastrutture, Trasporti, Edilizia”. Nella VII legislatura (2000-2005) è stato vicepresidente del gruppo di Forza Italia in Regione, vicepresidente della Seconda Commissione consiliare "Affari istituzionali" e membro della Settima Commissione "Cultura, Formazione professionale, Commercio, Sport, Informazione".
abbiamo speso qualcosa come 130 milioni di euro a favore di famiglie ed imprese che cambiavano la propria vecchia auto con una meno inquinante) insieme a politiche di limiti alla circolazione per le auto ad alte emissioni. Un obiettivo ormai condiviso infatti è quello di provare a ridurre il parco auto circolante. Questo aspetto è anche coinvolto nel secondo settore, l’urbanistica, su cui è necessario un ripensamento in termini di sostenibilità. Dobbiamo ripensare le nostre città in maniera intelligente, con uno sviluppo del territorio che ad esempio ci permetta di dimezzare il traffico e gli spostamenti e che garantisca una gestione intelligente delle fonti rinnovabili (ad esempio con le cosiddette smart grid, le reti intelligenti che permettono di non sprecare l’energia accumulata dalle fonti come il solare o l’eolico, e di utilizzarla quando
è necessario). E’ un obiettivo che vogliamo raggiungere anche in accordo con costruttori e amministratori locali, che sono sempre più sensibili a questi temi. E per l’edilizia? La Lombardia è una regione in cui il peso delle costruzioni è notevole sotto tutti gli aspetti, soprattutto quello economico e occupazionale. Da parte dei costruttori si sono sentite lamentele per l’imposizione di nuovi vincoli, come quello della certificazione energetica, per timore che possano rallentare la ripresa del settore. Al contrario, io sono sicuro che puntando sulla riqualificazione degli edifici, su un tipo di costruzioni in classe energetica elevata e su una edilizia veramente sostenibile, riusciremo a far ripartire di nuovo il settore dell’edilizia
e ne trarremo vantaggi tutti, a cominciare dalle famiglie che vedranno la propria bolletta diminuire a vista d’occhio. In Lombardia infatti il 44% del consumo di energia primaria è destinato al settore civile e di questi il 68% è destinato al riscaldamento. Se miglioriamo i nostri edifici, facciamo un passo in avanti sia in termini di risparmio energetico che di qualità dell’aria. Proprio nella certificazione energetica degli edifici la Lombardia vanta già una leadership indiscussa: siamo i primi sia come numero complessivo di certificazioni (viaggiamo su una media di oltre 11 mila certificazioni al mese dal 2007 ad oggi) , che come numero di edifici ad alta classe energetica (si contano più di 30 mila edifici di classe B, 2500 di classe A e 1000 di A+). Aver anticipato la normativa nazionale ed europea, ha consentito tra l’altro alle nostre imprese edili di acquisire una competenza unica, dal momento che già oggi i nostri costruttori sono pronti a un'edilizia energeticamente efficiente e ad una riqualificazione dei nostri edifici e delle città. E questa è la strada sia per un rilancio del settore e della nostra economia, sia per un vero e proprio ripensamento delle nostre città, del nostro stile di vita, della nostra idea di sostenibilità. Il percorso è solo all’inizio, ma essere già tra i migliori fa ben sperare per il futuro.
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Comuni virtuosi
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Comuni ricicloni
Martinengo e Gorle i comuni più ricicloni Bergamo seconda tra i capoluoghi lombardi La classifica di Legambiente suddivisa in 3 categorie: capoluoghi di provincia, comuni con più di 10.000 abitanti e con meno di 10.000 abitanti. Gli indicatori non considerano solo la raccolta differenziata, ma un indice generale di buona gestione
Nel dossier 2010 di Legambiente sui comuni ricicloni, ai primi posti delle rispettive classifiche all’interno della provincia di Bergamo, svettano il comune di Martinengo, tra i comuni sopra i 10.000 abitanti, e il comune di Gorle, tra quelli sotto i 10.000 abitanti. Nei capoluoghi di provincia la città di Bergamo si attesta invece al secondo posto nella classifica dei capoluoghi lombardi, che vede in testa la città di Lecco, mentre sul terzo gradino del podio troviamo la città di Monza. Gli altri capoluoghi lombardi non sono invece stati premiati perché non rientrano
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nella classifica solo quei Comuni che raggiungono almeno il 50% di raccolta differenziata. Allargando invece lo sguardo su base nazionale, il comune d’Italia più riciclone in assoluto è Ponte nelle Alpi (Bl) con 8499 abitanti e una percentuale di raccolta differenziata pari a 83,5%, con un indice di buona gestione dei rifiuti pari a 87,28. Secondo e terzo rispettivamente il comune di Carbonera (Tv) e di Altivole (Tv). Nella Regione Lombardia, al primo posto si classifica Riverbella (Mn) un comune di 8.536 abitanti con il 76,6% di raccolta differenziata e un indice di buona gestione dei rifiuti urbani pari a 78,47%. Secondo posto per il comune bresciano di Paderno Franciacorta, seguito dal comune di Marmirolo, sempre nel Mantovano. È questa la situazione ai vertici dell’eccellenza nella gestione e riciclo dei rifiuti, fotografata da Legambiente attraverso una se-
b-green!
MUOVITI ecologico
rie di indicatori che vanno però ben oltre la semplice percentuale di raccolta differenziata. Al posto di questo dato, pur importante, viene considerato invece un “indice di buona gestione dei rifiuti urbani”: un indicatore che sintetizza una serie di 31 parametri necessari per valutare altre variabili in gioco nella gestione dei rifiuti, come ad esempio la riduzione nel quantitativo di rifiuti prodotti, la
“Il comune più riciclone in assoluto è Ponte nelle Alpi (Bl), con un indice di buona gestione dei rifiuti pari a 87,28” sicurezza dello smaltimento (ad esempio attraverso la corretta separazione dei rifiuti pericolosi) e l’efficienza economica del servizio. Non solo raccolta dif-
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ferenziata quindi, ma una sorta di pagella con un indicatore che sintetizza i voti ottenuti in ciascuna singola materia. Attraverso tale indice di buona gestione è quindi possibile confrontare più opportunamente i risultati ottenuti da ciascun comune, in modo semplice ma non superficiale, e all’interno di ambiti territoriali omogenei (città capoluogo, comuni grandi e comuni piccoli). La valutazione dei 31 parametri si
rivela inoltre un valido strumento ad uso della amministrazioni comunali che possono cogliere quali sono i punti di forza e di debolezza del proprio Comune e lavorare così per scatenare una positiva emulazione all’interno della speciale classifica dei Comuni più ricicloni. Per informazioni: www.legambiente.it Diego Moratti
GLI INDICI DI BUONA GESTIONE NELLA PROVINCIA DI BERGAMO: COMUNI SOPRA I 10.000 ABITANTI
COMUNI SOTTO I 10.000 ABITANTI
Martinengo
69,99
Gorle
73,72
Alzano Lombardo
69,93
Torre Boldone
71,97
Nembro
64,28
Suisio
71,68
Dalmine
59,23
Medolago
71,08
Treviolo
59,23
Mornico al Serio
69,78
I CAPOLUOGHI DI PROVINCIA LOMBARDI Premiati solo 3 capoluoghi lombardi. Gli altri capoluoghi non hanno raggiunto un minimo di 50% (nella raccolta differenziata) Lecco
52,98
Bergamo
48,53
Monza
46,46
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Comuni virtuosi
Numero 05 - Luglio/Agosto 2011
Bandi
Concorsi e bandi per Amministrazioni virtuose “Klimaenergy Award 2011” concorso per il miglior progetto energetico con uno stand all’edizione 2012 della fiera. Saranno inoltre garantiti ai vincitori la visibilità sulla stampa nazionale e la possibilità di utilizzare il logo Klimaenergy Award sui propri strumenti di comunicazione. Il termine ultimo per l’invio delle candidature è fissato per il 31 luglio 2011.
Per info: www.klima-energy.it klimaenergyaward@ fierabolzano.it
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Riparte la sfida aperta a Comuni e Provincie virtuose di tutta Italia per aggiudicarsi il “Klimaenergy Award 2011”. Il concorso, promosso da Fie-
ra Bolzano e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, vuole portare alla ribalta le migliori esperienze e i progetti più meritevoli in ambito di risparmio energetico e di produzione di energia da fonti rinnovabili. La partecipazione al premio è gratuita e rappresenta una delle iniziative di spicco della fiera Klimaenergy in scena a Bolzano dal 22 al 24 settembre 2011. Il concorso è rivolto a tre categorie di Amministrazioni divise in base al numero di abitanti. I vincitori riceveranno in premio una targa ed un incentivo per partecipare
Premio “Compraverde”, Premio “Mensaverde”, Premio “Vendor Rating Sostenibile” al Forum Internazionale degli Acquisti Verdi
Torna a Cremona il 6 e il 7 ottobre 2011 il Forum Internazionale degli Acquisti Verdi, giunto alla sua V edizione. La manifestazione è una mostra-convegno dedicata a politiche, progetti, beni e servizi di Green Procurement
(Acquisti Verdi) pubblico o privato. Il Forum è articolato in un programma culturale di alto profilo, una qualificata area espositiva e numerose iniziative speciali: enti pubblici, imprese e società civile si incontrano in un evento che si
conferma come gli “Stati Generali” degli Acquisti Verdi. In questo coinvolgente contesto verranno assegnati premi alle Amministrazioni che avranno realizzato i migliori progetti in due diverse categorie. Il Premio Compraverde verrà assegnato al miglior bando verde e miglior politica di GPP (Green Pubblic Procurement) realizzata. Il Premio Mensaverde verrà destinato al miglior servizio di mensa a basso impatto ambientale. Infine, la novità 2011, il Premio Vendor Rating Sostenibile verrà assegnato alle imprese che si sono distinte nell’inserire adeguati criteri di sostenibilità nel processo di ricerca e selezione dei propri fornitori. Il termine ultimo per l’invio delle candidature è fissato per il 7 settembre 2011. Per info: www.forumcompraverde.it segreteria@forumcompraverde.it
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Numero 05 - Luglio/Agosto 2011
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Nembro
Risparmiare 270 mila pannolini usa e A Nembro arrivano quelli lavabili Ogni bambino in 3 anni consuma 5000 pannolini (1 tonnellata) In collaborazione con l’associazione “NonSoloCiripà” al via la campagna “€CO-PANNOLINO PER IL TUO BAMBINO: economico, ecologico, sano”
Un kit composto da 10 pannolini lavabili, a fronte dell’impegno all’uso e con un contributo economico simbolico di 20 euro. È quanto viene fornito dall’Amministrazione Comunale di Nembro a tutti i neo papà o mamme residenti che ne facciano richiesta, grazie alla campagna per la promozione di azioni sostenibili “€CO-PANNOLINO PER IL TUO BAMBINO: economico, ecologico, sano”. L'iniziativa, al momento unica nel suo genere in tutta la bergamasca, è stata interamente finanziata dal Comune di Nembro con l’intento di incentivare l’uti-
lizzo di pannolini a basso impatto ambientale e rientra di diritto tra le molteplici azioni sostenibili messe in atto dal Comune nell’ambito del cosiddetto Patto dei Sindaci, dal momento che contribuisce indirettamente alla riduzione delle emissioni di CO2. “Abbiamo voluto intraprendere questa iniziativa per stimolare stili di vita sostenibili nella cittadinanza e per ridurre la produzione di rifiuti sul territorio con effetti tangibili a breve termine –afferma il Vicesindaco ed Assessore al Territorio e Lavori Pubblici, Mariarosa Perico–, questo per migliorare il dato di per sé già confortante che ci vede sotto la media della Provincia, con una produzione giornaliera di rifiuti pro-capite, nell’anno 2010, inferiore ad 1 Kg per abitante”. I numeri parlano da soli: nei primi tre anni di vita ogni bambino consuma non meno di 5000 pannolini usa e getta, corrispondenti ad una tonnellata di rifiuto indifferenziato. L’impatto di questi 5000 pannolini pro capite
contribuisce significativamente alla deforestazione del pianeta, dal momento che la cellulosa necessaria per la loro produzione richiede l’abbattimento
di 10 alberi di medie dimensioni. Nel nostro Paese ogni anno si utilizzano più di due miliardi di pannolini monouso (270.000 nel solo Comune di Nembro,
pari a quasi il 10% dei rifiuti indifferenziati raccolti), una delle tipologie di rifiuto più difficili da gestire e smaltire, dal momento che in discarica questi pannoli-
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e getta?
I numeri degli eco-pannolini 20 euro
Costo simbolico per 10 pannolini lavabili
5000
Pannolini consumati in 3 anni di vita
1 tonnellata
Rifiuto corrispondente a 5000 pannolini
10
Alberi abbattuti per produrre 5000 pannolini
2 miliardi
Pannolini consumati ogni anno in Italia
270.000
Pannolini consumati ogni anno a Nembro (pari al 10% dei rifiuti indifferenziati)
1350 euro
Risparmio sull’acquisto dei pannolini
“I consumi idrici ed energetici dovuti al lavaggio dei pannolini in lavatrice sono minori rispetto a quelli del ciclo vitale e produttivo degli usa e getta” ni impiegano fino a 500 anni per decomporsi, mentre se bruciati nell’inceneritore producono diossina. Anche i pannolini lavabili hanno un loro “costo ambientale”, tuttavia i consumi idrici ed energetici dovuti al lavaggio dei pannolini in lavatrice sono sensibilmente inferiori rispetto a quelli del ciclo vitale e produttivo degli usa e getta, soprattutto se si ha l’accortezza di lavare i pannolini con lavatrici ad alte prestazioni energetiche, a carico pieno e a temperature medio basse e li si lascia asciugare all'aria anziché in asciugatrici meccaniche. Rispetto per l’ambiente ma non solo, visto che a guadagnarci saranno anche le tasche del Comune di Nembro e dei neogenitori. Per il Comune, si stima che se tutte le famiglie con
nuovi nati usassero i pannolini lavabili si eviterebbe ogni anno lo smaltimento di circa 800-900 tonnellate di rifiuti indifferenziati, con un risparmio nell’ordine dei 12.000 euro annui. I neogenitori si troverebbe inoltre ad utilizzare meno sacchi rossi prepagati per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati, con un risparmio per famiglia quantificato intorno ai 120 €, cui si aggiungerebbero i risparmi sull’acquisto dei pannolini (-1250/1350 €) che si moltiplicano in caso di arrivo di nuovi figli. In termini di salute e
cura del bambino, inoltre, merita sottolineare che l’uso dei pannolini lavabili favorisce il corretto sviluppo dell’articolazione dell’anca ed evita patologie della pelle, senza contare che la migliore percezione delle funzioni fisiologiche aiuta il bambino ad emanciparsi dal pannolino in tempi più rapidi. L’uso dei pannolini ecologici è stato illustrato ai cittadini nembresi nel corso di un incontro svoltosi nel mese di maggio presso il Nido d’Infanzia comunale Girotondo con la consulenza dell’associazione NonSoloCiripà, gruppo composto da mamme volontarie che operano sul territorio con testimonianze dirette per diffondere la conoscenza dell’uso dei moderni pannolini lavabili, senza alcuno scopo di lucro. “La distribuzione dei kit è iniziata nel mese di maggio ma si rivolge ai nati nel corso di tutto il 2011” spiega il Vicesindaco di Nembro Mariarosa Perico. “Da inizio anno ad oggi abbiamo avuto 54 nascite con un’adesione all’iniziativa del 20%, un dato confortante in vista del raggiungimento del nostro obiettivo fissato a quota 25%”. Una volta ritirato il kit, i neogenitori non sono lasciati a se stessi, ma ven-
gono affiancati dalle mamme di NonSoloCiripà con un servizio di consulenza telefonica ed un corso di apprendimento all’uso degli ecopannolini tenuto dalle mamme dell’associazione ogni primo mercoledì del mese presso l’asilo nido comunale, senza contare il supporto garantito da un negoziante locale che fornisce a km zero eventuali pezzi di ricambio e nuovi pannolini lavabili. “L'associazione NonSoloCiripà e le sue rappresentanti hanno molto apprezzato l'iniziativa e l'impegno del Comune di
Nembro”, ci dice Agnese, mamma NonSoloCiripà. “Le volontarie sono a disposizione, oltre che per i genitori, anche per altre amministrazioni locali che dovessero mostrare interesse ai pannolini lavabili, ricordando che sono possibili anche forme di incentivi diverse da quelle messe in atto da Nembro”. Per contattare l’associazione rimandiamo alle pagine del sito www.nonsolociripa.it. Lorena Mora (neomamma)
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16 Eco dal mondo
Numero 05 - Luglio/Agosto 2011
Germania
Amburgo Capitale verde europea 2011 Da simbolo del boom industriale tedesco ad esempio di sostenibilità La città stato con il PIL più alto della Germania, ora leader anche nell’ambiente
“Nel nord della Germania, con 1 milione e 700 mila abitanti, Amburgo è il terzo porto d’Europa e la prima città d’Europa per reddito pro capite. E… “European green capital 2011” Chi di noi non ha mai sognato di abitare in una città verde, pulita, rispettosa dell’ambiente e nonostante questo all’avanguardia nell’economia e nella tecnologia? Oggi tutto ciò sembra una favola d’altri tempi, l’immagine di un film surreale ambientato in chissà quale altro universo parallelo. Ma se vogliamo trovare un compromesso fra l’ideale idilliaco che ci siamo creati e la realtà (che a volte ci rende catastrofisti), possiamo spostarci qualche kilometro più a nord e tornare con i piedi per terra e… con qualche speranza in più. L’esempio lo dà Amburgo, la città tedesca che si è aggiudicata il titolo di Capitale Verde Europea 2011. Per i cittadini di Amburgo questo scenario non è solo un sogno, bensì realtà. Il prestigioso riconoscimento europeo ha premiato la filosofia sostenibile della città tedesca
che si è concretizzata con la costruzione di una folta rete di piste ciclabili, la predisposizione di incentivi per incrementare il numero di auto elettriche sulle strade, la riduzione dei dazi portuali per le aziende mercantili che adottano accorgimenti eco-friendly, la ristrutturazione di vecchi edifici, la ricerca ed applicazione di nuovi metodi per ricavare energia dallo smaltimento di rifiuti. Ma per Amburgo il riconoscimento è doppiamente significativo in quanto nel dopoguerra è stata la città tedesca simbolo del boom industriale divenendo un riferimento cruciale in ambito commerciale grazie all’importanza del porto. Cosa che l’aveva portata ad accumulare prestigio e ricchezza ma dall’altro lato a subire le conseguenze ecologiche provocate da un’economia basata sull’industria e sul commercio marittimo.
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Hafencity, da magazzini portuali a esteso quartiere sostenibile Alle soglie del nuovo millennio la città anseatica ha intrapreso una svolta green che l’ha portata a primeggiare nelle soluzioni di energie alternative e di politiche ecosostenibili: Amburgo è stata una delle prime città a firmare il Patto dei Sindaci, con l’ambizione di ridurre entro il 2020 addirittura del 40% le emissioni di CO2 (il doppio di quanto richiesto dal Patto) e dell’80 % entro il 2050. Oggi si calcola che dal 1990 le emissioni sono state già ridotte del 15% con un risparmio ener-
getico di circa 46000 Mwh. Dal punto di vista della riqualificazione di zone urbane la città vanta la più grande opera dell’intero continente: si tratta di Hafencity, ex quartiere di magazzini portuali situato sulle rive del fiume Elba, tuttora cantiere aperto ma nel quale si sono già insediati molti uffici di aziende del terziario avanzato e complessi dedicati al tempo libero. Nel quartiere le auto sono relegate ad alcuni percorsi limitati. In compenso esistono molti spazi
dedicati alla viabilità ciclopedonale e una rete di mezzi pubblici ben organizzata. Gli edifici sono costruiti ad alta efficienza con certificazione europea Ecolabel e con impianto di teleriscaldamento mentre, per gestire le piene del fiume Elba, sono state attuate innovative soluzioni architettoniche e idrauliche. Con i suoi 2 milioni di metri quadri Hafencity è uno dei quartieri sostenibili più estesi d’Europa.
Un ricco calendario di eventi e visite guidate eco-friendly Amburgo non ha accolto il premio come un traguardo grazie al quale sentirsi ripagati di tutti gli sforzi fatti negli ultimi anni, ma piuttosto considerandolo come un incentivo per continuare a sostenere le politiche adottate con successo. Per celebrare al meglio l’affermazione come capitale verde dell’anno, la città ha organizzato una serie di eventi e workshop per informare, sensibilizzare, fornire suggerimenti e strumenti concreti per permettere a ogni individuo di contribuire alla protezione dell’ambiente nella vita di tutti i giorni. Amburgo ha pensato a coloro che hanno sete di
conoscere da vicino e toccare con mano i luoghi e le strutture che l’hanno resa Capitale Verde 2011: ogni sabato è prevista una visita guidata gratuita della città alla scoperta delle particolarità in chiave ecosostenibile e, per chi vuole scoprire le aree verdi e i parchi naturali che la circondano, sono previste uscite col geobus oppure in bicicletta o a piedi. È possibile partecipare alle visite guidate a Wilhelmsburg, un rinnovato quartiere della città, un tempo sede di una discarica di rifiuti altamente tossici e oggi rigenerata come zona fra le più “climate friendly”. I ricercatori del KlimaCampus espongono
periodicamente i cambiamenti climatici avvenuti nella città e le prospettive future come conseguenza dei piani adottati. Ci saranno poi eventi per ogni tipo di pubblico: congressi e conferenze attorno ai temi del clima e delle politiche ambientali in ambito mondiale rivolti ad esperti, ma anche meeting per incentivare la partecipazione del pubblico, come ad esempio “We make city!” (“Facciamo la città!”), un evento pensato per dare voce ai giovani che potranno proporre iniziative ed esporre le proprie visioni della città.
Il treno delle idee di Amburgo in tour per l’Europa La città è orgogliosa delle proprie idee ma non se le vuole affatto tenere tutte per sé. Per questo è stata pensata l’iniziativa regina di tutte quelle che compongono il programma dell’anno: il treno delle idee. Il treno delle idee girerà per l’Europa toccando ben 17 città, portando a conoscenza i progetti a chi non ha la possibilità di recarsi nella città tedesca. I sei vagoni hanno ciascuno un tema diverso: il vagone introduttivo presenta Amburgo con mappe interattive, bus virtuali e
la possibilità di dialogare via video con un abitante della città; il secondo vagone chiamato “Città delle persone” mostrerà come i cittadini hanno la possibilità ed il dovere di proporre e dire la propria sui progetti in atto; “Città come spazio vitale” illustra il piano urbanistico della città verde del futuro; nel quarto vagone “Città e natura” è riprodotto uno scenario naturale tipico della regione anseatica con spiegazioni delle varie specie e riproduzione dei suoni della natura; il quin-
to vagone sposta l’attenzione dall’area di Amburgo verso una prospettiva mondiale, concentrandosi sulle responsabilità delle singole città; Lo scenario globale è il protagonista anche dell’ultimo vagone in cui si presentano i rischi ambientali quali l’innalzamento del livello dei mari e l’allargamento delle zone aride con la possibilità di osservare alcune riproduzioni di ipotetiche vite degli abitanti del futuro. Giorgio Sappilo
INFO: http://hamburggreencapital.eu http://ec.europa.eu/environment/europeangreencapital
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Speciale turismo
Di cosa parliamo oggi quando diciamo Turismo?
A cura di Rossana Bonadei
Guardare per sapere, guardare per il piacere: occorre interpretare la varietà di “turismi” come attività per acquisire esperienza e conoscenza del mondo Che si parli di viaggiatori, di turisti, di escursionisti, di visitatori, due atteggiamenti strutturano i comportamenti di chi si muove verso luoghi non familiari: ‘guardare per sapere’ -sapere del mondo e dei costumi del mondo- e ‘guardare per il piacere’ -a caccia di cose strane e di emozioni ‘esotiche’ o comunque di situazioni piacevoli. Sono comportamenti antichi, probabilmente antropologici, che appartengono a diverse civiltà del passato e del presente, ma che ritroviamo anche nella nostra cultura contemporanea. Da qui, dall’idea di uno sguardo ‘speciale’ e dal piacere dell’andar per luoghi, proponiamo una riflessione sul turismo come pratica di tutti, che si forma, si articola e si rappresenta dentro alla lingua, alla società e alla storia, prima di diventare oggetto di business. Una pratica che, se ben indagata, molto ha da dirci sui nostri modi di essere.
Turismo, comportamento culturale
Insomma, quel che ci preme di dire è che il turismo oggi più che mai va letto e capito come un comportamento culturale, dove ‘cultura’ è un modo di pensare e leggere la realtà, insieme a un modo di agire, muoversi, accostarsi a luoghi e persone,
rapportarsi a un’opera d’arte o alle emozioni che la natura ancora sa riservarci: ammirare un paesaggio, gustare un cibo, portarsi a casa i prodotti di un territorio. C’è chi afferma espressamente che il turismo è assai semplicemente un modo di acquisire esperienze e conoscenze del mondo. Poi è diventato un’economia e un business. E questa è un’altra storia -che certamente non intendiamo trascurare- a patto che il turista -che ci piace chiamare visitatore- non venga percepito solo come un compratore di servizi o un consumatore di beni. Sull’idea del turismo come fenomeno articolato, con molti attori in gioco, concordano oggi in molti, studiosi e operatori, per i quali al turista e all’industria turistica va ora affiancata la comunità di residenti. Chi lavora nella formazione -come chi scrive- è oggi chiamato a costruire percorsi aggiornati e proiettati sul mondo delle professioni, a fornire competenze culturali e tecniche, capacità critica, visione progettuale, creatività. Per questa strada passa d’altronde la capacità di immaginare e gestire un turismo non imprigionato in modelli e prodotti rigidi, dove anche la valutazione economica incroci i nuovi paradigmi culturali che parlano di esauribilità delle risorse e di crescita concertata.
Un fenomeno in espansione
Negli ultimi vent’anni anni il turismo si è trasformato in modo tumultuoso e per molti versi imprevedibile. La competizione non è più solo tra gli attori economici e professionali tradizionalmente legati al settore, né ai singoli operatori, ma si allarga a interi territori, che non giocano solo la carta del profitto di categoria, ma quella del capitale materiale e simbolico del luogo, del benessere collettivo e della qualità della vita. Con gli anni ’60, in pieno boom del Dopoguerra, il turismo decollava nelle società occidentali in modo improvvisato e disordinato, preso sul serio solo da “costruttori di auto e albergatori”, come ebbe a osservare un acuto studioso dei fenomeni di massa, preoccupato della “incapacità del nostro sistema sociale
e politico di comprendere la portata del fenomeno” (Enzensberger, 1962). Oggi invece le agende politiche si sono appropriate di alcune parole d’ordine, che animano l’attuale dibattito sul turismo e sulle “scienze del turismo”: globalizzazione, sistema, governance, progettazione, patrimonio culturale, compartecipazione, realtà locale. Parole d’ordine a cui si aggiungono le recenti attenzioni alle tematiche della sostenibilità e della responsabilità, che introducono a una dimensione collettiva della salvaguardia del territorio e che mettono in discussione modelli di gestione e stili di lavoro di un’industria turistica che è chiamata a innovare, per sopravvivere o per competere. Fare turismo responsabile è dunque una questione che riguarda tutti, senza escludere gli
stessi turisti e le loro scelte. Un veloce sguardo alla storia del turismo ci pone di fronte a qualcosa di più di una realtà in trasformazione. Alcuni veri e propri “shock” (la crisi petrolifera della fine anni ’70 e la rivoluzione ‘low cost’ degli anni ’90 sono due buoni esempi) ci invitano a riflettere sulla volatilità della domanda turistica, ma anche sulla sua straordinaria vitalità. Diventata ‘globale’, la domanda infatti è più difficile da monitorare ed eventualmente ‘guidare’, ma presenta un dato incontrovertibile: è in crescita. Certo i flussi sono molto cambiati (i turisti non sono più solo gli ‘occidentali’) e le tipologie di consumo sono estremamente varie (oggi più che di turismo si parla di turismi), ma proprio per questo il turismo va reinterpretato, perché sia una risorsa.
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Dal turismo di massa al turismo diffuso I turisti oggi non sono una popolazione compatta, ma sono soggetti/consumatori dai gusti differenziati, che si muovono in ambiti immaginari e culturali fluidi, e seguono mappe ‘proprie’ non sempre facilmente preve-
dibili nemmeno dall’industria turistica; il che spiega appunto come mai il turismo non sia in declino nonostante recessioni locali e/o globali, benchè l’industria turistica presenti comparti ‘in crisi’ e corsi economici varia-
bili. A chi lamenta una perdita di 90.000 posti-letto occupati (dati del Ministero per il 2010) va fatto notare che un certo turismo -molto legato a stili e rituali prevalentemente borghesi, che per intenderci prevedevano per mol-
“Un turismo al plurale, fatto di periodi brevi e ripetuti, che sa e ama recuperare momenti di ‘lentezza’ per scoprire il patrimonio diffuso sul territorio, includendo mezzi come la bicicletta e cammino a piedi” “una pratica su scala globale dove tutti siamo, nello stesso tempo, turisti e comunità ospitante” ti vacanze lunghe e stanziali, in pensione o in albergo- è una realtà del passato, superata dagli eventi. Al suo posto è cresciuto un turismo «diffuso», al plurale, fatto di periodi brevi e ripetuti, spesso legati a voli ‘low cost’, ma improntati a forme di viaggio più personalizzate rispetto a quelle scandite dai charter.
Si parla di un turismo “fast” -con voli e servizi magari prenotati all’ultimo momento- ma che sa e ama recuperare momenti di ‘lentezza’. Si parla di economie di visita che prevedono l’uso di mezzi di trasporto svariati e adatti al territorio (incluso la bicicletta, e con una buona dose di cammino a piedi) e pongono al centro il patrimonio diffuso, le cose ‘buone’ che sembrano diventare rare, l’aria, l’acqua pulita, il verde, il cibo… risorse per la vita quotidiana, “beni di tutti” che le comunità stanno imparando a custodire e a cui il turista si accosta con nuova responsabilità. Forme di mobilità meno invasive, quindi, generano una domanda di accoglienza che mette in crisi l’offerta tradizionale. Per cui il mercato vede pensioni e alberghi competere con proposte ‘innovative’ di accoglienza, come i bed and breakfast, gli agriturismo, gli ecocampeggi, le piccole catene a prezzo contenuto, gli alberghi diffusi. Tutte soluzioni che possono a buon titolo dirsi ‘a basso impatto’ sotto vari punti di vista (poco invasivi, discreti, semplici ma accoglienti, ben integrati nel paesaggio, a gestione familiare). Certo non stiamo dicendo che questa forma di turismo soppianterà le altre, sostituendosi alla complicata galassia dei turismi del mondo. I gruppi, il ‘tutto compreso’, il viaggio-pacchetto
Chi è
Rossana Bonadei Professore di Letteratura inglese all’Università di Bergamo, Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, e docente di Studi Culturali nel corso di Laurea magistrale di Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici. È membro del CeSTIT (Centro di Studi del Turismo e dell’Interpretazione del Territorio) per il quale dirige i Quaderni di Viaggio e del Turismo. È nel Comitato Direttivo della SISTUR (Società Italiana Studiosi del Turismo). È responsabile scientifico della collana di “Scienze del Turismo” pubblicata da Hoepli. È autrice e curatrice di vari studi e volumi su viaggio, turismo e heritage, tra i quali: “Lo sguardo del turista e il racconto dei luoghi”, Franco Angeli 2002 (co-curato con Ugo Volli); “I sensi del viaggio”, Franco Angeli 2009; e “Heritage e turismo” Hoepli 2009.
continueranno ad avere spazio, per chi viaggia lontano in terre troppo diverse e a lui sconosciute o per tipologie di turisti che viaggiano ‘guidati’, come ad esempio i bambini e gli anziani.
Italia, museo diffuso per eccellenza Quando parliamo di turismo diffuso stiamo parlando di nuovi orientamenti, di una innovazione culturale che può comunque fare tendenza fino a condizionare il mercato. I territori deputati a questo sviluppo appartengono generalmente alle aree più tradizionalmente capaci di accogliere, come l’Italia senza dubbio, con la sua realtà di borghi e centri minori, densi di traccia storica e di cultura: un vero e proprio museo diffuso, come a suo tempo argomentava un grande viaggiatore quale Goethe, nel suo memorabile “Viaggio in Italia”. Concludiamo con una notazione di carattere concettuale: “diffuso” è un buon aggettivo per qualificare questo emergente modo di fare turismo. Ha senso per noi dire “diffuso” per vari motivi. Innanzitutto perché stiamo parlando di un fenomeno diffuso e non più privilegio per pochi, una pratica su scala globale dove tutti siamo, nello stesso tempo, turisti e comunità ospitante. In un’ottica di turismo diffuso il territorio non è più un contenitore indifferenziato di oggetti di “valore storico e architettonico”, ma un tessuto complesso, un’esperienza, fatta di spirito di avventura, di conoscenza complessiva (del bello e del brutto), di incontro con le comunità locali. Più concretamente di incontro con le genti e i loro modi di vivere, di parlare, di preparare i cibi, di coltivare gli orti. Un patrimonio diffuso, insomma, che non vede lo spazio turistico come un luogo fisico in cui si situano episodi monumentali ‘grandi’ e frammentati. All’interesse per le cattedrali, i palazzi e i giardini -cuore del turismo culturale- si è lentamente sommata -nel corso del XX secolo- l’attenzione per tutte quelle manifestazioni che costituiscono testimonianza della vita materiale, sociale, civica, politica e religiosa di un territorio e della comunità che lo abita.
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“Ecoturismo Valle Imagna” …e la montagna riprende quota e occupazione Finanziamenti, reti d’imprese, comunicazione e corsi di lingua gli ingredienti del successo Non solo una modalità alternativa di concepire e offrire turismo, ma una vera e propria opportunità di Rinascita e Sviluppo per la Valle Imagna, nel rispetto del territorio e della sua gente. Sviluppare un modello di turismo eco-sostenibile significa innanzitutto dare nuova energia e dignità al territorio e alla sua popolazione, valorizzarne e rispettarne le risorse, educando anche il visitatore a questi principi. Queste nuove forme di turismo si ispirano ad un modello di sviluppo sostenibile in cui la conoscenza del territorio e la sua cultura, vengono messi al primo posto. Favoriscono la creazione di imprese diffuse e di economie locali solidali, presupposto fondamentale per ricreare, in valli come questa, opportunità di crescita economica e di lavoro.
Un progetto per fare rete
Il primo passo in questo senso risale al 2008, quando la cooperativa sociale COCLEA, agenzia di sviluppo locale, struttura un progetto di educazione ambientale rivolgendosi alla fondazione CARIPLO, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione della Valle Imagna sui temi della sostenibilità ambientale. Il progetto è in continuità con il percorso di Agenda21 sviluppato negli anni passati dalla Provincia di Bergamo, che evidenziava come lo sviluppo del settore turistico potesse rappresentare una carta vincente per la rinascita economica della valle. Il progetto viene finanziato dalla Fondazione CARIPLO e riceve il sostegno economico della Comunità Montana Valle Imagna, oltre che dalla stessa Provincia. Nel 2009 si dà l’avvio al progetto, con l’individuazione degli operatori turistici e il loro accreditamento che avverrà solo dopo il mantenimento da parte di ognuno, degli impegni fissati per entrare a far parte del circuito di
L’etichetta ECOLABEL “Legambiente Turismo” certifica l’impegno ambientale
Valle Imagna - Foto: Giampiero Cortinovis
eco-sostenibilità. A conclusione di questo percorso sono state accreditate tramite etichetta ecologica le prime 6 strutture ricettive operanti in valle. Azioni successive sono state rivolte ai proprietari di case interessati al loro utilizzo in ambito turistico ed a seguire è stato organizzato un corso per l’acquisizione delle competenze necessarie all’apertura di bed and breakfast. A conclusione di questo percorso sono nati i primi due bed and breakfast della valle, anch’essi accreditati ecologicamente. E’ stato inoltre attivato un corso introduttivo alle lingue straniere. Nel 2010, la svolta fondamentale per questo gruppo di operatori, è stata la costituzione dell’Associazione “ECOTURISMO VALLE IMAGNA” e la realizzazione del sito web, a conferma ulteriore della scelta di proseguire il lavoro insieme, per la promozione del territorio attraverso il sito www.ecoturismovalleimagna.it. “Con questo lavoro si avvia un processo di sviluppo di comuni e borghi storici abbandonati negli anni del boom economico, attivando un processo virtuoso che vede nella ristrutturazione del patrimonio edilizio in abbandono, un’opportunità di lavoro per i residenti e un valore aggiunto per il turista che soggiorna nella
nostra valle rispettando e conservando il territorio” commenta Alessandro De Ponti, segretario dell’associazione, in rappresentanza di Bergamo dei Mille, progetto di valorizzazione e promozione del territorio bergamasco nato nel 2007 da un bando dell’Incubatore d’Impresa di Bergamo Formazione (Il progetto è attivo sul territorio con un sito di informazione turistica: www.bergamodeimille.com).
Le offerte turistiche
Per questo, reputo importante la nascita del primo caseificio sociale in Valle Imagna per la vendita di formaggi locali e del primo ostello ricavato dalla ristrutturazione di una vecchia scuola elementare, i progetti di valorizzazione delle vecchie mulattiere come il sentiero dei Giganti, un itinerario turistico che parte da Rota Imagna, dove è nato l’architetto Giacomo Quarenghi, e arriva a Corna Imagna al Caseificio sociale, gli itinerari religiosi legati al Santuario della Cornabusa promossi dall’associazione imprenditori Sant’Omobono Terme. Così come la nascita del Parco Avventura, un’area attrezzata per il divertimento di grandi e piccoli con un basso impatto ambientale, la BIO SPA Caréra dal nome della fonte di Rota Imagna che propone trattamenti
naturali per il benessere e l’Agriturismo Scuderia della Valle con le sue attività di fattoria didattica, i campi estivi per i bambini e il monitoraggio dei sentieri a Cavallo offerto dalle Giacche Verdi. Le intenzioni sono quelle di poter collaborare con tutti gli enti che lavorano alla promozione del turismo per coordinare sempre meglio le attività programmate in Valle, contando sull’aiuto di tutti, Ecoturismo Valle Imagna, Bergamo dei Mille, I.S.O.T., Centro Studi V. I., I.A.T. , Ecomuseo V. I. e Comunità Montana. La cooperativa sociale COCLEA, anche attraverso il portale di turismo sostenibile Visitadda.com, prosegue il lavoro di collaborazione con Ecoturismo Valle Imagna, sviluppando idee progettuali e promovendo la commercializzazione turistica. Eco Turismo Valle Imagna e cooperativa sociale Coclea
Le strutture turistiche certificate ECOLABEL “Legambiente Turismo” devono ottemperare nel tempo al rispetto di una serie di parametri per ognuno di questi aspetti:
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.
Rifiuti Acqua Energia Alimentazione Gastronomia Trasporti Spostamenti Rumori Beni Culturali e Ambientali 10. Ospite comunicazione Per maggiori info: www.legambienteturismo.it
OFFERTA “IMAGNA TOUR”
Un primo risultato importate del lavoro dell’associazione è la creazione dell’offerta IMAGNA TOUR che consente al turista di avere un prezzo unico per poter soggiornare presso le strutture aderenti (come succede nel resto d’Europa) potendo scegliere un’attività per il tempo libero.
Proposta: DUE NOTTI E TRE GIORNI COSTO: 159,00 Euro
Bergamo dei Mille [Turismo Bergamasco]
Progetti per la valorizzazione e la promozione del territorio bergamasco
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Il CAI di Bergamo, in vetta per numer Allo storico presidente Paolo Valoti subentra Piermario Marcolin Dal 1873 promozione culturale e turistica: 800 posti letto tra rifugi, capanne sociali e bivacchi "Piedi e radici nella propria terra, ma sguardo e prospettiva ampi": questa la dimensione ideale per il Club Alpino Italiano, a detta di Paolo Valoti, storico presidente del Cai di Bergamo, che dopo tre mandati ha passato la mano a Piermario Marcolin, già vicepresidente, e socio dal 1967. Paolo Valoti, eletto nel 2001 e in carica fino allo scorso aprile (solo nel 2004 ci fu un anno di interruzione per consentirne la rielezione), ha guidato la sezione di Bergamo (fondata nel lontano 1873) con l'abilità di chi trova il giusto equilibrio fra tradizione, coerenza e innovazione. "Il Club Alpino Italiano è una realtà storica e allo stesso tempo moderna, con profonde radici in montagna, che si rinnovano senza sosta nel servizio per questa e per le sue genti" spiega Valoti. Ma al contrario di ciò che si potrebbe pensare non è un mondo chiuso e fine a sé stesso. "In questi anni qualcosa è cambiato; è sbocciata e cresciuta una mentalità di apertura verso il mondo esterno e la
comunità bergamasca con una dimensione sociale, culturale ed educativa di grande respiro” prosegue Valoti. Esempio concreto di questa nuova filosofia è la struttura polivalente del Palamonti, concepita e realizzata come una casa per la montagna aperta a tutti e
Il rifugio "Alpe Corte", in Valcanale di Ardesio, è primo rifugio in Italia senza barriere architettoniche, fruibile da persone disabili e gestito direttamente dai soci volontari come polo di aggregazione per tutto il territorio. La sua funzione è quella di crescere come punto di riferimento, non solo per gli alpinisti, ma per gli appassionati della montagna, siano essi giovani, anziani, famiglie, persone diversamente abili. Luogo ideale per convegni, mostre, serate culturali e biblio-
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Il rifugio "Alpe Corte" in Valcanale di Ardesio, privo di barriere architettoniche
teca, oltre che palestra di arrampicata, spazio di formazione e didattica, il Palamonti non è solo una sede, ma uno spazio dove si impara a crescere, a condividere, a rispettare e diventare amici veri. E questo al di là di ciò che si fa in montagna. Acquistano ancora più senso, allora, i numeri del Cai di Bergamo, che con i suoi oltre 10.000 soci distribuiti nelle 19 sedi provinciali è la prima sezione a livello nazionale per numero di soci, ma anche per progettualità, dinamismo, novità e attività. Nove scuole (legate alle diverse discipline dall’alpinismo, sci alpinismo, escursionismo fino alla speleologia) e numerosi rifugi rendono ancora più viva e propositiva l'associazione. "Fra i primi compiti della sezione ci fu quello di dotare le Orobie di una serie di rifugi per favorire la frequentazione della montagna. Il primo fu Cà Brunona nel 1879 e ne seguirono altri nel corso dei vari decenni; oggi la sezione del Cai di Bergamo può essere definita come la più grande azienda turistica bergamasca di pubblica utilità. All’alpinista, all’escursionista e a tutti i frequentatori della montagna, offre ben undici rifugi, cinque capanne sociali sulle Orobie, due bivacchi nella zona dell’Ortles ed uno nel Gruppo del Catinaccio nelle Dolomiti, per un totale di
più di 800 posti letto. Migliaia di escursionisti, alpinisti e semplici turisti sono ospiti, ogni anno, in queste accoglienti strutture d’alta quota, veri e propri presidi culturali, ambientali educativi e di amicizia" prosegue Valoti. E in una realtà che vuole aprirsi a tutti, non poteva mancare l'attenzione alle perso-
Paolo Valoti e Piermario Marcolin
ne diversamente abili. La sezione di Bergamo ha infatti ideato, sviluppato e realizzato un progetto di riqualificazione per il rifugio "Alpe Corte", in Valcanale di Ardesio, per renderlo fruibile da persone disabili. La struttura è gestita direttamente dai soci volontari. "Dopo un lavoro durato anni si
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ro di soci (e non solo)
Struttura polivalente "Palamonti"
Il Club Alpino Italiano La sezione di Bergamo, prima in Italia con oltre 10.000 soci Il Club Alpino Italiano nasce, e nel 1936 fu dedicata ATB_Guida_al_cittadino:ATB_Guida_al_cittadino 28-08-2009 15:27 Pagina 1
Palestra di arrampicata all'interno del "Palamonti"
vede ora realizzare il sogno di un ampia e ben diversificata. rifugio senza barriere architet"La continuità è importante toniche e senza frontiere, dove anche se poi ognuno deve tracla montagna rappresenta una ciare la sua via. Ci saranno salite possibilità di esperienza, sol- impegnative, ma anche leali, forlievo e integrazione per tutti. Si ti e onesti compagni di cordata tratta del primo rifugio di questo con i quali condividere il percortipo in Italia" spiega Valoti. La re- so, le fatiche e le responsabilità. ATB_Guida_al_cittadino:ATB_Guida_al_cittadino 28-08-2009 15:27 altà lasciata al nuovo presidenUna volta giunti in vetta poi, te, Piermario Marcolin, è dunque le difficoltà sono superate e si
aprono nuovi orizzonti, bellezze e soddisfazioni": suonano come un augurio le parole di Valoti. A queste si aggiunge anche la nostra rivista, con la promessa di raccontare presto i passi di Marcolin. Pagina 1
Michela Offredi
ATB_Guida_al_cittadino:ATB_Guida_al_cittadino
come libera associazione nazionale, nel 1863 a Torino, per volere di Quintino Sella e di un ristretto numero di altri soci fondatori. Al centro della sua attenzione vi sono, da sempre, l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne (specialmente di quelle italiane) e la difesa del loro ambiente naturale. Per questo, nonostante la veneranda età, i suoi valori sono più attuali che mai. La sezione Cai di Bergamo è stata fondata nel maggio 1873
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alla memoria di Antonio Locatelli. Fu la dodicesima sezione in Italia e la seconda in Lombardia. Oggi è la prima sezione a livello nazionale per numero di soci con i suoi oltre 10.000 iscritti distribuiti nelle 19 sedi provinciali, distribuite in tutto il territorio. Le numerose attività svolte, spesso in collaborazione con autorità ed enti locali, la rendono un punto di riferimento per l'intera società bergamasca.
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«Oh yes, Visit Bergamo!» In camper per promuovere il turismo La Camera di Commercio, con Provincia e Comune, sostiene un tour nel nord Europa alla ricerca di visitatori della nostra città
È partito sabato 2 luglio il camper di Turismo Bergamo. Destinazione: alcune città nord europee dei Paesi Bassi, Germania, Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia. Obiettivo: promozione turistica delle bellezze e della cultura della nostra provincia, fra la gente, nelle piazze e nelle agenzie di viaggio europee. Queste le caratteristiche del
viaggio di 6000 chilometri intrapreso da Turismo Bergamo, l’agenzia di promozione turistica della nostra provincia, che durante il mese di luglio farà tappa in mezza Europa: giunto in ogni città il camper si trasformerà in un ufficio di promozione turistica a tutti gli effetti con banchetti carichi di materiale promozionale, brochure in lingua per promuovere il territorio,
video promozionali e gadget da distribuire ai passanti. Il personale del camper-ufficio offrirà al pubblico informazioni turistiche e pacchetti-viaggio abbinati a servizi complementari. “Il turismo è strategico per lo sviluppo economico della bergamasca” spiega Emanuele Prati, segretario generale Camera di Commercio di Bergamo, l’ente che principalmente ha sostenuto l’iniziativa. “L’industria turistica è un’industria che non de localizzerà mai, per questo occorre investire” è il commento di Giorgio Bonassoli, assessore provinciale al turismo e attività produttive. Silvano Ravasio, presidente di Turismo Bergamo aggiunge: “Il camper farà tappa nelle città che possono raggiungere Bergamo facilmente, tramite voli low cost. L’iniziativa è al secondo anno e come per il primo anno confidiamo di ottenere risultati già da quest’inverno”. Diego Moratti
Apre B&B ecologico ai piedi di Città Alta Bioedilizia e passeggiate a cavallo all’insegna del turismo sostenibile Dal mese di Luglio, il bed & breakfast “La Casa di Campagna”, ha aperto i battenti nella splendida cornice del Parco
dei Colli, in via Castagneta, 41. E in quest’oasi di verde e tranquillità non poteva che essere concepito all’insegna del rispet-
to dell’ambiente. L’edificio è una cascinetta immersa nel verde ristrutturata con i canoni della bioedilizia e le 4 stanze a disposizione degli ospiti sono state realizzate con materiali naturali quali pietra, legno, cotto e idropitture. Ma non solo: anche l’offerta dei servizi è all’insegna della sostenibilità ambientale. Ai clienti vengono infatti messe a disposizione biciclette, cannocchiali per il birdwatching e la possibilità di fare passeggiate a cavallo all’interno del Parco. Consumando la colazione nel cortiletto esterno si potrà godere della compagnia di simpatici asinelli. Per chi si sofferma una settimana è addirittura possibile seguire un corso di SUB e conseguire il brevetto. Per info: www.lacasadicampagnabg.com
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Speciale turismo
Turisti …in buone acque! Distretto bioculturale dell’Adda: navigazioni fluviali sostenibili, sentieri e piste ciclabili. Una gita fuori porta tra il villaggio operaio di Crespi e il traghetto “leonardesco” a emissioni zero Renzo, promesso sposo di Lucia, non fu il solo a oltrepassarlo in cerca di fortuna. Soldati, nobili, briganti e persone comuni si sono affidati alle sue acque per fuggire, invadere, viaggiare. La Valle dell'Adda, terra di confine ricca di fascino, ha ispirato uomini di lettere e scienza. Il più celebre fu Leonardo da Vinci, che a lungo soggiornò in questi luoghi, vi condusse numerosi studi e li ritrasse nei suoi sfondi più noti. Via di comunicazione e fonte di energia, il fiume ha plasmato la vita e la storia degli uomini. I paesaggi naturali e culturali delle sue rive comprendono luoghi unici come Crespi d'Adda, villaggio operaio Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO, il ponte in ferro di Paderno, il traghetto “leonardesco” di Imbersago, dighe e centrali elettriche protagoniste della rivoluzione industriale italiana. "Il Distretto bioculturale dell'Adda (ABcD), un progetto del Parco Adda Nord finanziato da Fondazione Cariplo, vede nella compresenza del paesaggio naturale e antropico il suo punto di forza. Per questo ha promosso e promuoverà azioni che valorizzino, in maniera sostenibile, questo tesoro di rara bellezza” spiega Andrea Biffi, ideatore del progetto e presidente della cooperativa sociale "Coclea" che gestisce i servizi turistici del Parco. La realizzazione di corridoi ecologici e collegamenti ciclopedonali tra il Parco Adda Nord e i PLIS dell'Isola bergamasca ha permesso di incrementare la quantità di territorio naturale e di rafforzare le funzioni ecologiche di questi ambienti, offrendo nuove forme di mobilità sostenibile all'uomo. Oggi, per la gioia di turisti e sportivi, sono disponibili circa 300 km di piste e sentieri percorribili. La strada alzaia, che costeggia l'Adda, insieme a quella del naviglio della Martesana e alla fitta rete di strade "bianche" consente di arrivare da Lecco a Milano. Ma non è tutto. La secolare vocazione del fiume quale via di comunicazione non poteva certo essere ignorata. Sono nate così le tre linee di navigazione turistica, che si avvalgono
di battelli elettrici o imbarcazioni a emissioni zero, promosse dal Parco Adda Nord e gestite dal portale Visitadda.com. "Addarella", battello elettrico da cinquanta posti, naviga fra Brivio e Imbersago. Novità di questa stagione è la navigazione nel meandro fluviale di Trezzo
sull'Adda, nei pressi della maestosa centrale Taccani. A bordo invece dell'imbarcazione a emissioni zero "Viscontea" i turisti si rilassano fra le acque placide dell'Adda. E si godono il fiume, dal fiume. Infine, fra Trezzo e Vaprio d'Adda, sullo storico naviglio della Martesana (uno dei più
Foto: SPIN 360/ABcD
Foto: SPIN 360/ABcD
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"Addarella" Il battello elettrico con 8 ore di autonomia Cinquanta posti, 15 x 4 metri di grandezza, un pescaggio di 52 cm e due motori elettrici da 8kw l'uno. Questi i numeri di "Addarella", l'imbarcazione a impatto quasi zero del Parco Adda Nord, in funzione fra Brivio e Imbersago. Il battello, che non produce emissioni inquinanti dirette in acqua, funziona grazie a batterie caricate, tramite corrente elettri-
ca, durante la notte. L'autonomia è dalle otto alle dieci ore. A bordo i naviganti si immergono nella natura rigogliosa del paesaggio prealpino lacustre, ricco di fauna, flora acquatica e storia. Il servizio è in funzione il sabato alle 15.00 e alle 16.20 domenica alle 10.20, 11.30, 14.30, 15.50, 17.10).
Il traghetto “leonardesco” ad impatto zero sfrutta la corrente fluviale Nei pressi dell'imbarco di "Addarella" (sempre ad Imbersago) si può ammirare il traghetto “leonardesco”, che da secoli collega la riva lecchese a quella bergamasca. Il traghetto funziona sfruttando la forza della corrente che batte contro il timone; il barcone si muove da una sponda all’altra, ancorato a una fune metallica che scorre su un rullo e lo trat-
tiene sulla rotta. Rimane quale ultima testimonianza di una florida tradizione di trasporto fluviale che contava almeno cinque imbarcazioni di questo tipo, in attività tra il lago e il naviglio della Martesana. Il grande Leonardo, oltre a disegnare quello in attività a Vaprio, studiò e descrisse le leggi fisiche che ne permettono il funzionamento.
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antichi canali lombardi), è in funzione la motonave "Stradivari". Le navigazioni sono attive ogni sabato e domenica, fino al mese di ottobre. Un turismo sostenibile passa poi attraverso un'offerta completa, che sappia fornire infrastrutture turistiche di base, una ricettività e un'ospitalità accessibili a tutti, luoghi per interpretare i beni materiali e immateriali del territorio. "In questi anni abbiamo investito in molte azioni. Sono stati recuperati edifici pub-
“i turisti si rilassano fra le acque placide dell'Adda. E si godono il fiume, dal fiume”
blici di valore storico-culturale, ai quali è stata data una nuova funzione sociale, turistica e culturale" prosegue Biffi. La Casa del Custode delle Acque e delle Arti di Vaprio d'Adda, splendida dimora cinquecentesca, è stata recentemente ristrutturata e a breve ospiterà la galleria interattiva "Leonardo in Adda". Nelle scorse settimane è stata inaugurata la nuova casa vacanze del Parco Adda Nord, “La casa sul fiume” a Villa d'Adda; può ospitare fino a ventiquattro posti letto ed è una sistemazione ideale (anche dal punto di vista economico) per gruppi, oratori e famiglie che, a seconda della stagione, potranno usufruire dei servizi dell’adiacente colonia elioterapica: piscina, campetto da calcio, canoe.
Fra gli obiettivi del progetto ABcD vi è inoltre la valorizzazione del patrimonio locale attraverso audioguide teatralizzate e nuovi strumenti digitali. Dalla collaborazione con Koiné Teatro Sostenibile sono nate tre audioguide, ideali per scoprire, in modo unico e divertente, i luoghi più affascinanti del territorio: l'alzaia fra Brivio e Imbersago, il naviglio della Martesana e il villaggio operaio di Crespi d'Adda. Ed il teatro avvolge il turista in un'atmosfera ancora più fantastica e coinvolgente. Munito di un mp3 e di un libro fotografico, il visitatore si perde così fra le vie senza tempo del villaggio, quasi rapito da un flauto magico di storie, voci e canti passati. Michela Offredi
Pinne nell'Adda
La 23° Pinnata dell'Adda, tra sport, natura e divertimento per scoprire e vivere il fiume da una prospettiva diversa
Cinque chilometri immersi nelle acque del fiume Adda, con i pesci che nuotano accanto e la corrente che accompagna i movimenti. E sarà per la simpatia che pinne e maschera sanno ispirare, per il clima di festa che si respira all'arrivo o per i curiosi che incitano gli atleti dall'alzaia, ma la Pinnata dell'Adda è una manifestazione che piace e che ogni anno fa il pieno di partecipanti. L'evento, che si è svolto lo scorso 26 giugno, è promosso dall'associazione Bergamo Diving Center in collaborazione con il Parco Adda Nord, il ri-
storante Pacialacc, il Comune di Cornate d'Adda e quello di Trezzo sull'Adda. “La Pinnata quest'anno ha spento ben ventitre candeline: iniziata come un gioco fra amici, ha poi preso sempre più piede. Ora è una giornata attesa da sportivi, e non solo, di tutta la zona. Quest'anno si sono iscritte 204 persone e hanno partecipato uomini, donne, bambini, gruppi” spiega Fabrizio Viscardi, presidente della società sportiva. La gara di nuoto pinnato ha inizio nei pressi della centrale Esterle a Porto d'Adda e poi, fra una bracciata e l'altra, i concorrenti attraversano i paesi di Medolago, Cornate d'Adda, Suisio, Bottanuco, Capriate San Gervasio, per giungere infine nel "laghetto"di Trezzo sull'Adda. Quest'anno a tagliare il traguardo per primo è stato Antonello Colleoni, seguito da Vincenzo Decano e Luigi Malvestiti. Sul podio per la categoria femminile è salita invece Erica Gervasoni. Il premio al gruppo
più numeroso (ben 43 membri), e anche quello per la simpatia, è andato invece al gruppo Alta Marea Sub: in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, i suoi componenti hanno scelto di gareggiare vestiti da garibaldini, con tanto di moschetto, bandiera e cannone appressi. "La manifestazione ha certamente un intento ludico, ma c'è di più. È l'occasione per riscoprire un corso d'acqua, e quindi la sua fauna e flora. Anche nuotando si possono osservare pesci, anatre, cigni e uccelli che abitano questo ambiente naturale e straordinario. È un modo per presentare il fiume e allo stesso tempo imparare a rispettarlo" prosegue Simone Vinati, segretario di Bergamo Diving Center che ha sede a Stezzano e conta 105 soci. "Il nostro scopo è quello di diffondere le attività acquatiche, con un'attenzione particolare verso la subacquea praticata a livello ricreativo. Attraverso questa disciplina viene diffusa la conoscenza del mondo sommerso
dei mari e dei laghi, nonché dei fiumi" aggiunge Simone Vinati "Andando sott'acqua si entra in contatto con un ambiente diverso da quello normale. In questo l'uomo è solo ospite: è necessario muoversi con cautela e attenzione. E' un'azione ecologica a tutti gli effetti". Corsi subacquei, di acquaticità e di snorkeling, ma anche attività ricreative, viaggi, serate di approfondimento su fauna e flora:
tante le proposte di questo gruppo di amici con la passione per il mare e la subacquea. Il tutto sempre nel rispetto della natura e nella massima sicurezza. Dopo la Pinnata dell'Adda, l'associazione va in vacanza; i corsi riprenderanno, presso la piscina di Dalmine, il prossimo autunno. Per info: www.bergamodivingcenter.com M.O.
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Cicloturismo In bici è tutta un’altra storia! Da Zogno a Piazza Brembana, lungo il fiume per 21 chilometri e un dislivello di 240 metri: è la pista ciclabile della Valle Brembana Il cicloturismo è un modo ecologico e divertente per scoprire nuovi luoghi o rivederli da un altro punto di vista. Di sicuro faticoso, ma certi panorami e certi paesi suggestivi che si attraversano in bici costituiscono uno stimolo in più. E la bergamasca di gioielli paesaggistici e artistici ne ha molti.
“Inaugurata nel 2007, è stata in gran parte ricavata sul percorso dismesso della Ferrovia interrotta nel 1966” Fortunatamente ci sono anche una varietà di itinerari percorribili in bicicletta. La pista della Valle Brembana è forse la più conosciuta. Parte da Zogno e arriva fino a Piazza Brembana con un dislivello di 240 metri, attraversando da sud a nord per 21 chilometri i Comuni di Zogno, San Pellegrino Terme, San Giovanni Bianco, Camerata Cornello, Lenna e Piazza Brembana. E’ una pista piacevole che segue il fiume Brembo, correndo principalmente su asfalto e con alcuni tratti in galleria. Inaugurata nel 2007, è stata in gran parte ricavata sul percorso dismesso della Ferrovia interrotta nel 1966. Offre affascinanti scorci
“La pista è molto battuta: le richieste di noleggio di biciclette sono numerose e arrivano da famiglie e gruppi e da turisti stranieri. Ma mancano le indicazioni multilingue” naturalistici, ma anche passaggi in prossimità di piccoli borghi e paesi medioevali. Come non menzionare Cornello dei Tasso, piccolo centro medioevale che un tempo era il cuore dei commerci sulla via Mercatorum, la più antica della Valle Brembana. Oppure le Grotte delle Meraviglie nei pressi di Zogno: si tratta di
grotte sotterranee caratterizzate da fenomeni carsici. E poi i tesori
liberty di San Pellegrino: il Grand Hotel e il Casinò. Curioso è sa-
pere che, quando si arriva all’altezza degli stabilimenti della San Pellegrino, si trova una fontanella alimentata dalla rinomata acqua Limpia dove ci si può ristorare durante la pedalata. Ma quanto è frequentata questa pista? Risponde uno che di bici ne sa. Si chiama Franco Salvi e gestisce il negozio Salvi Bike Store a Zogno, che ha quasi 70 anni di storia, dove è possibile tra l’altro noleggiare biciclette per percorrere la ciclovia: “La pista è molto battuta: le richieste di noleggio sono numerose e arrivano da famiglie e gruppi lungo tutta la settimana e soprattutto nel fine settimana. Moltissimi sono gli stranieri, ma devo segnalare che purtroppo mancano le indicazioni multilingue”. Conclude: “La ciclovia della Valle Brembana è veramente bella, attraversa dei luoghi stupendi. E’ ottima se la si pensa in un’ottica di turismo sostenibile. Purtroppo in molti non capiscono ancora il suo poten-
ziale. Penso che ci sia molto da migliorare sulla manutenzione e sulla promozione”. L’architetto Silvia Garbelli dalla Provincia di Bergamo (Settore Grandi Infrastrutture, Pianificazione territoriale ed Expo) spiega: “La pista della Valle Brembana è un gioiello per la bergamasca. Ha tratti suggestivi, come i passaggi nelle storiche gallerie con l’illuminazione che viene dal basso. La Provincia non dispone di statistiche sul numero delle persone che l’attraversano, ma sicuramente è molto conosciuta. Purtroppo è vero che in certi tratti servirebbe più manutenzione ma la Provincia cerca di fare quel che può, in base ai fondi disponibili”. Per conoscere meglio il tragitto si può consultare il sito della Provincia www.provincia.bergamo.it nella sezione dedicata al turismo. Clara Gandolfi
Da trent’anni con l'associazione A.RI.BI. In sella per il rilancio della bicicletta Interventi nelle scuole e gite fuori porta in compagnia A Bergamo esiste una realtà che da ben trent’anni promuove la mobilità ciclabile: è l’associazione A.RI.BI., “Associazione per il Rilancio della Bicicletta”, che ha sede in via Gleno. Spiega la presidente Claudia Ratti: “Quest’anno ricorre il trentesimo anniversario del nostro gruppo che conta ben 350 soci, di cui poco più di un centinaio sono bambini. A.RI.BI. è nata per promuovere una mobilità alternativa quando si era in piena crisi petrolifera. Da allora è stato fatto molto e nel tempo l’associazione ha cambiato il suo approccio verso la società. All’inizio era costituita da un gruppo piuttosto chiuso di appassionati di ciclismo, ma da qualche anno il gruppo si è aperto. Per esempio facciamo interventi nelle scuole per sensibilizzare all’uso responsabile e
corretto della bicicletta, alla conoscenza delle norme del traffico, al rispetto dell’ambiente”. L’A.RI.BI. cerca anche di sensibilizzare le scuole sul tema della disabilità, dimostrando per esempio che la bici è per tutti e organizzando delle pedalate per studenti disabili con biciclette speciali. Su questo tema l’associazione ha investito molto negli ultimi anni, tanto da ottenere un riconoscimento nazionale lo scorso aprile dal presidente del Cral Italia (associazione no profit impegnata in progetti per il tempo libero aziendale) per essersi distinta in attività sociali. E poi ci sono le gite. “A.RI.BI. propone un ricco calendario di gite per pedalare in compagniacontinua Claudia Ratti- e durante la settimana facciamo pedalate fuori porta, mentre nei weekend
visitiamo città d’arte o attraversiamo paesaggi naturali”. E la città di Bergamo? “Lavoriamo davvero tanto spendendo energie e soldi per far capire che bisogna migliorare i percorsi ciclabili in città, creando per esempio dei raccordi tra le piste ciclabili che già ci sono, ma che purtroppo sono scollegate. Si dovrebbero inoltre mettere in
sicurezza per il ciclista quei tratti dove non è possibile creare delle piste. Capisco che sia difficile rispondere alle esigenze di alcuni, senza interferire con quelle di altri, ma bisogna puntare sempre di più sulla mobilità sostenibile o sarà troppo tardi. Il Nord Europa sta andando in questa direzione e non possiamo rimanere indietro”. Per info www.aribi.it.
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Salute & Benessere
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Consigli di viaggio
Passaporto della salute per il viaggiatore Per prevenire la “vendetta di Monctezuma” e altre patologie suggerimenti pratici per una vacanza da ricordare Sovente sinonimo di libertà, l’estate non deve però offrire il pretesto per comportamenti a rischio o per dimenticare ogni precauzione. Oggi si viaggia ad ogni età e verso le destinazioni più lontane: meglio pertanto non preparare la partenza e i bagagli con leggerezza, soprattutto se la destinazione è un paese tropicale. Prevenire la malaria con un’efficace profilassi, prestare attenzione all’alimentazione per evitare la diarrea del viaggiatore, informarsi sulle vaccinazioni o dotarsi di una valigetta di pronto soccorso sono altrettante precauzioni da prendere.
“Durante un viaggio la scoperta di nuovi gusti è fonte di piacere, può però anche essere occasione di disagi che, con un minimo di precauzione, si possono evitare” In termini di prevenzione si può stimolare il sistema immunitario con vitamina C, prodotti naturali a base di Echinacea e Astragalo, disponibili in capsule o sciroppo, ma anche in diluizioni omeopatiche (granuli e formulazioni liquide da bere) adatte anche ai bambini. Effettuare almeno tre settimane prima le vaccinazioni obbligatorie o consigliate per la zona di destinazione, perché i vaccini stimolano la produzione di anticorpi contro le infezioni. Presso il proprio medico e l’Ufficio di Igiene dell’Asl competente è possibile conoscere il piano vaccinale utile. Un altro rischio da considerare è rappresentato dalle punture di insetti o animali urticanti. Alcuni possono provocare e trasmettere malattie. Rispetto alla malaria esistono due principali protocolli di profilassi. In un caso deve essere iniziata una o due settimane prima della partenza, continuata per tutto il periodo di viaggio e per le quattro settimane successive al rientro, nell’altro caso si deve assumere la dose giornaliera, con cibo o latte per garantire il massimo assorbimento, 24 o 48 ore prima della partenza
e continuare per tutta la durata del soggiorno (massimo 28 giorni) e ancora per altri 7 giorni dopo aver lasciato la zona malarica. Non offre però copertura totale contro il rischio: per rin rinforzare la protezione indossare vestiti lunghi e coprenti, utilizzare insetticidi sotto forma di spray anche sui vestiti, poiché una buona percentuale delle punture avviene infatti attraverso gli abiti.
Durante un viaggio la scoperta di nuovi gusti è fonte di piacere, può però anche essere occasione di disagi che, con un minimo di precauzione, si possono evitare. Essere curiosi, ma attenti. Nei paesi dove l’igiene
è precaria l’infezione di origine alimentare più frequente è la diarrea del viaggiatore. La “vendetta di Monctezuma”, denominazione colorita utilizzata per descriverla, non ha generalmente conseguenze a lungo termine, ma per qualche giorno costringe a letto con crampi addominali, due o più scariche diarroiche al giorno, con feci semiformate o liquide, febbre, nausea, vomito e malessere generale. Per contro tifo ed epatite A che sono trasmesse attraverso l’alimentazione sono più gravi. Per evitare batteri e virus che
possono essere fonte di contagio non mangiare alimenti crudi, ma preferire quelli cotti ancora caldi e non riscaldati. Se conservati per ore a temperature ambiente diventano, anche cotti, fonte di infezione. Bere solamente acqua in bottiglia, evitare il ghiaccio, non comprare alimenti da venditori ambulanti. In caso di dissenteria il trattamento prevede di reidratare il soggetto con succhi e bibite saline, gli antidiarroici bloccano le scariche, anche se rappresentano una funzionale modalità di espulsione della
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Rubrica
Stile di vita e medicina integrata: un approccio olistico per la salute e il benessere. Oggi salute significa cura, prevenzione e benessere psicofisico. Con questa rubrica vogliamo porre l’attenzione sui rimedi naturali, sul loro affiancamento all’allopatia (medicina classica) e sulle loro potenzialità nella prevenzione e benessere dell’individuo. Per olistico si intende un approccio alla cura dell’individuo che tiene conto della sua totalità.
carica batterica, i fermenti lattici ripristinano la flora batterica intestinale, i disinfettanti intestinali su suggerimento del medico vanno assunti nei casi più gravi. Un valido supporto per affrontare l’intossicazione alimentare e la dissenteria sono rimedi omeopatici a base di Okoubaka,
Veratrum album e Tormentilla. Pareira brava, Cantharis e Mirtillo rosso se l’infezione interessa invece l’apparato urinario (cistite). E’ buona norma lavarsi frequentemente le mani, dopo ogni passaggio in toilette. Esistono gel, liquidi, spray e salviette
detergenti che consentono di intensificare la disinfezione di maniglie, rubinetti, sanitari, telefono. Per far fronte a piccoli inconvenienti che possono accadere, una valigetta di pronto soccorso è indispensabile. Deve essere preparata in funzione della meta, pensando alle attività previste e ai rischi riscontrabili. Si deve tener conto dei membri del gruppo, della loro condizione di salute (bambini, anziani, donne in gravidanza, soggetti allergici) per non compromettere le vacanze tanto attese da tutti. Il mal di viaggio (chinetosi) è più frequente nei bambini tra i 3 e i 12 anni. In auto, in nave diversi sintomi possono susseguirsi : pallore, malessere, sudorazione, respiro accelerato, mal di testa, torpore, nausea, vomito. Metter-
si in viaggio dopo pasti leggeri, sedersi sul posto anteriore in auto, sulla nave meglio sedersi al centro e nel senso di marcia e ricorrere ad antistaminici o rimedi omeopatici a base di Cocculus per contrastare vertigini e nausea. Un viaggio in aereo attraverso più meridiani comporta una perturbazione del ritmo sonno-veglia (jet-lag). Si può cercare di dormire in viaggio e restare svegli il primo giorno di arrivo o un ipnotico-sedativo blando la prima notte di arrivo. Se invece la vacanza è all’insegna del movimento e della attività sportiva sono utili dispositivi per l’automedicazione: cerotti antivescica, antinfiammatori a base di arnica per piccoli traumi in forma di creme, compresse e granuli in diluizione omeopatica.
Attenzione ai rischi legati all’esposizione solare senza adeguata protezione, nelle ore più calde o per periodi prolungati. Il colpo di sole provoca scottature della pelle, che arrossata (eritema) può arrivare a staccarsi con formazione di bolle: in questi casi sono utili creme lenitive ed idratanti idonee. In caso invece di prolungata esposizione solare senza protezione della testa si può incorrere nel colpo di calore. Possono comparire febbre, mal di testa, nausea e vomito fino alle convulsioni e in tal caso non esitare a chiamare i soccorsi. Per vivere la vera avventura meglio anticipare tutti rischi. Onde evitare le infezioni sessualmente trasmissibili (MST), mettere in valigia anche una scatola di preservativi. Le MST sono causate da virus, batteri, funghi e si trasmettono da un soggetto all’altro attraverso rapporti sessuali non protetti. Sia che si parta per un lungo viaggio, per un solo giorno o che si resti a casa è utile ricordare gesti semplici per vivere una piacevole estate in totale libertà ed in piena salute. Patrizia Mantoessi
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Salute & Benessere
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Acquaticità
Club ragazzi in gamba …in acqua! Con l’Associazione Italiana Persone Down accompagnamento dalla nascita, all’adolescenza, all’età adulta Aiutare a rendere autonomi i propri figli nella vita è lo scopo principale di ogni genitore e in modo particolare è la preoccupazione costante dei genitori con figli affetti da sindrome di Down, i quali desiderano poter offrire e garantire ai loro ragazzi una buona qualità di vita.
“La proposta creata dall’AIPD di Bergamo è unica sul territorio nazionale ed è studiata appositamente per valorizzare ed esprimere le caratteristiche proprie dell’adolescenza” Con questo obiettivo nasce l’Associazione Italiana Persone Down sezione di Bergamo, un gruppo di genitori che da ormai sette anni attiva percorsi per genitori e figli a partire dalla nascita fino all’età adulta, sensibilizzando tutto il territorio bergamasco: dagli operatori socio-sanitari, con corsi di formazione specifici sulla comunicazione della diagnosi e la cura, a tutta la cittadinanza, attraverso lo sport, la cultura, lo spettacolo. La collaborazione con AIPD nasce dall’incontro in uno dei corsi di acquaticità per gestanti con la mamma Simonetta in attesa di Nicolò; all’inizio partecipando nel “gruppo nascita” (genitori esperti e formati che accolgono già nelle prime ore dopo
il parto la neo-famiglia in ospedale portando la loro esperienza e il loro amore per il figlio con sindrome di Down) e successivamente realizzando un percorso di autonomia preadolescenti (1114 anni) “Club ragazzi in gamba” con l’obiettivo generale di offrire ai ragazzi la possibilità di sviluppare autonomie, di tipo personale e sociale, attraverso un itinerario di apprendimento teorico-pratico, cioè attraverso la sperimentazione e l’agire in prima persona nei vari contesti che vengono proposti, tra cui l’acquaticità. Questa proposta è unica sul
Siete un’associazione, impresa o amministrazione
virtuosa?
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territorio nazionale e creata dall’AIPD di Bergamo appositamente per valorizzare ed esprimere le caratteristiche proprie dell’adolescenza. La piscina è sicuramente un ambiente che favorisce l’esperienza dell’autonomia personale: presentare il cartellino di partecipazione, preparare correttamente la borsa con tutto l’occorrente, indossare tutto il necessario per accedere alla vasca e alla fine dell’incontro lavarsi e vestirsi gareggiando per vedere chi è il più veloce, il che incentiva ogni ragazzo a far bene e da solo, con la supervisione di un educatore che segue i vari passaggi e consiglia strategie per migliorare.
Le proprietà dell’acqua di percezione del corpo, di fluidità dei movimenti, di leggerezza, di accoglienza e di gioco permettono ai ragazzi di potersi esprimere più liberamente attraverso il corpo, facilitando così chi ha più difficoltà nel linguaggio a trovare una modalità per avvicinarsi e sentirsi parte del gruppo. Dopo un primo momento di ambientamento ci si ritrova tutti mano nella mano in cerchio per ricreare un fiore che si chiude e si apre: in silenzio ci si guarda negli occhi e si dichiara il colore del petalo che ci rappresenta in quel momento, per poi passare ad imitare un pesce, ed ancora a ballare Waka Waka con a turno un ragazzo a bordo vasca che
insegna i passi al gruppo. E poi sfide a coppie o in piccoli sottogruppi, percorsi acquatici da affrontare, una partita a pallanuoto e il combattimento con le palline colorate. Alla fine di tutto questo gran movimento ci si rilassa a turno in coppia sul materassino: il gruppo si preoccupa che i compagni stiano bene e lentamente vengono coccolati accompagnati da una nenia. Così si arriva alla conclusione dell’incontro tutti in cerchio con il saluto finale stabilito a turno da un ragazzo, per dichiarare come nelle migliori squadre che il loro club è di… ragazzi in gamba!! Club del martedì: Stefano, Luca, Gianluca, Pietro, Milena, Michela, Raffaella, Davide, Andrea Club del giovedì: Claudio, Giorgia, Federica, Gabriele, Francesca, Aldo Giusy Carolei Ostetrica counsellor e docente Università Bicocca, insegnante FIN e acquaticità gestante e neonatale. Collabora con l’ostetrico Fabrice Curnis e gli educatori Francesca Marinelli, Francesca Bresciani, Stefano Marcianò coordinati dalla psicologa Elena Bargiacchi. www.GCarolei.com www.aipdbergamo.it
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Alimentazione
Cooperativa Areté e Slowfood insieme per educare e ri-educare La cooperativa modello nazionale per il reinserimento sociale di detenuti, svantaggiati o disabili. È la prima (ed unica) comunità del cibo di Slowfood della bergamasca Ci sono circa 60.000 carcerati in Italia e di questi “solo” 2.000 imparano e svolgono lavori produttivi. Quando un carcerato termina la propria condanna, alla fine di un periodo di forzato isolamento dalla società, è facile immaginare che, se nel frattempo non ha imparato una strada alternativa, l’unica possibilità per sopravvivere spesso è quella di tornare a delinquere. La condanna quindi non ha risolto nulla e si ritorna punto a capo. E così ritornano i pericoli, i disagi -e i costi- per la società. La cooperativa sociale Areté onlus con sede a Torre Boldone, attraverso l’attività di agricoltura biologica e vendita all’ingrosso e al dettaglio di ortaggi, frutta e verdura, sostiene al proprio interno progetti di reinserimento lavorativo e sociale per una serie di persone svantaggiate. Le attività lavorative che vengono insegnate possono così divenire la leva per il riscatto sociale o anche solo il modo per non essere (più) un “costo” per la società, bensì una risorsa. Difatti la stessa funzione di inserimento lavorativo viene assolta anche per persone con disagio psichi-
co o con disabilità, con progetti individuali in termini di orari e mansioni richieste. L’obiettivo pratico –e contemporaneamente l’elevata finalità
di dare un efficace servizio sociale pubblico, grazie ad un lavoro di imprenditoria privata. Il lavoro della terra, e quindi l’attività agricola di produzione e coltivazione biologica si caratterizza come ciò che può
“La cooperativa Areté è un’impresa di rilievo nazionale, capace di fornire un efficace servizio sociale pubblico, grazie ad un lavoro di imprenditoria privata”
sociale- è pertanto di valorizzare queste persone che non obbligatoriamente devono essere “mantenute” o considerate “a carico” della società. Un encomiabile fine etico, no-profit, sorretto da una attività profit, di vendita di frutta e verdura biologica, che fa della cooperativa Areté un modello di impresa sociale a livello nazionale, capace
rieducare l’uomo, se si accetta la filosofia che l’agricoltura è giustamente figlia della terra, non sua padrona. E' la terra che decide i tempi, gli spazi, i frutti del lavoro. Da questa filosofia di base nasce la stretta collaborazione con Slowfood, di cui Areté rappresenta la prima (ed unica) comunità del cibo di Terra Madre esistente nella bergamasca. Durante l’anno circa 300 stu-
denti di istituti agrari e alberghieri della Lombardia hanno partecipato ai laboratori del gusto (olio, formaggi, salumi e cioccolato) curati dai docenti della condotta Slowfood del bergamasco: un modo per far conoscere la realtà della cooperativa sociale e nello stesso tempo fornire quegli elementi per poter apprezzare la differenza fra coltivazioni massive e coltivazioni biologiche e riconoscere (e gustare) le caratteristiche di prodotti naturali e genuini. La stessa collaborazione tra Areté e Slowfood è stata riproposta il 18 giugno sul Sentierone a Bergamo, con il patrocinio del comune e il coinvolgimento di numerose realtà vicine a Slowfood che in quell’occasione festeggiava i 25 anni dell’associazione nazionale, una festa andata in scena in contemporanea in 300 piazze di tutta Italia. “Slowfood crede nell'economia locale e nella forza di essere una rete, attraverso la quale è possibile condividere conoscenze, idee e comportamenti quotidiani virtuosi -spiega Enrico Radicchi, fiduciario della condotta del bergamasco-.
Essenziale è anche il lavoro di educazione e sensibilizzazione agli studenti, attraverso i laboratori del gusto tenuti dai nostri qualificati docenti che mostrano come apprezzare i prodotti biologici di qualità”. “Non esistono solo le categorie del “dolce” e del “salato” –continua Marco Antonucci, esperto e docente dei laboratori dell’olio- ma esistono una varietà di profumi e sapori che non corrispondono al mondo proposto dalla pubblicità e dalla televisione”. Oliviero Arzuffi, presidente della cooperativa Areté sottolinea infine il significato dell’aspetto pedagogico ed educativo: “Chi compra i nostri prodotti sostiene tutta la filosofia che sta dietro al valore delle nostre coltivazioni e va a finanziare indirettamente un bisogno sociale della comunità, quale il reinserimento dei detenuti o di persone svantaggiate: si potrebbe definire la base di un “nuovo modello di welfare” che unisce profit e no profit e che si renderà sempre più necessario di fronte alla drammatica e crescente carenza di risorse pubbliche a ciò destinate”. Diego Moratti
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All’Agriturismo Villa Delizia Cucina nostrana e prodotti a km Zero Un ristorante dove gustare deliziosi piatti tipici tra le eleganti sale della villa cinquecentesca
Da dove cominciare? C’è solo un gustoso imbarazzo della scelta. All’arrivo all’agriturismo Villa Delizia a Mornico al Serio ci si trova di fronte ad un maestoso palazzo, appartenuto ai Marchesi Terzi, su cui ha lavorato tra gli altri il celeberrimo architetto Giacomo Quarenghi. Allo stesso tempo ci si trova immersi in un piccolo borgo nelle campagne della bassa bergamasca, a diretto contatto con la genuinità di quel mondo contadino e dei luoghi sapientemente immortalati dal film l’Albero degli Zoccoli di Ermanno Olmi, vincitore nel 1978 della palma d’oro a Cannes e girato proprio in quelle stesse località. Certamente la capacità di un grande regista di raccontare con delicata poesia le tradizioni agricole e l’autenticità di un mondo che stava –e ahimè sta ancora-
scomparendo, nulla toglie alla schiettezza e alla concretezza di un agriturismo associato all’adiacente azienda agricola a conduzione familiare. Pertanto, se oltre a saziare la mente, la vostra aspettativa è di deliziare il palato, allora siete proprio nel posto giusto. E ancora una volta ritorna il gustoso imbarazzo della scelta: un ricchissimo e variegato antipasto potrebbe già essere sufficiente a soddisfare ogni esigenza. Salumi nostrani, bocconcini fior di latte, ricotta e tomini aromatizzati, formaggelle di varia stagionatura assaggiati con polenta bergamasca: il chilometro zero e la filiera corta non sono solo una filosofia, ma è la semplice realtà, testimoniata dall’azienda, accreditata anche come fattoria didattica e visitabile da comitive o scolaresche. L’uso del latte crudo delle vac-
che per la realizzazione artigianale di formaggi, yogurt, gelati e la produzione di carni e salumi squisitamente nostrani danno così la garanzia di un ineguagliabile rapporto qualità/prezzo. Provare per credere, soprattutto per assaggiare un salame bergamasco di quelli che non si trovano più, nemmeno in vendita, mentre all’agriturismo Villa Delizia vengono serviti orgogliosamente in ciascun antipasto. Oppure, dopo aver scelto tra una ricca cucina nostrana di primi e secondi piatti, il suggerimento è di concludere con uno yogurt o gelato altrettanto artigianale, altrettanto saporito. Ma l’imbarazzo della scelta prosegue, perché le numerose e spaziose sale dello storico palazzo cinquecentesco e il giardino a corte interno possono diventare cornici suggestive, non solo per una romantica cenetta a due, ma anche per matrimoni o cerimonie, per eventi aziendali, con sale riunioni per meeting e incontri di associazioni. Insomma un luogo da scoprire e gustare: decidete voi da dove cominciare. Per tutte le informazioni su menù e prodotti in vendita dal produttore al consumatore nello spaccio aziendale si veda il sito: www.agriturismovilladelizia.com o telefonare allo 035/844078.
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Numero 05 - Luglio/Agosto 2011
Alimentazione
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Alimenti di stagione
Contro la calura tanta frutta e tanta verdura Albicocche, Angurie, Banane, Frutta di stagione Luglio/agosto/settembre Ciliegie, Fichi, Fragole, Lamponi, Limoni, Meloni, Mirtilli, More, Pere, Pesche, Ribes, Susine
I Meloni
La rubrica che vi invita a conoscere e gustare i frutti che la natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e minor impatto ambientale a cura di Duccio Colombo
Bietole, Carote, Cavoli, Cetrioli, Verdura di stagione Luglio-agosto-settembre Cicorie, Fagiolini, Insalate, Melanzane, Patate, Pomodori, Radicchi, Ravanelli, Zucchine
I Fagiolini
Dolce e profumato, è un classico estivo Chiamati anche cornetti, da antipasto o dessert, con o senza “prosciutto” sono assimilabili ad ortaggi Poco calorico, contiene provitamina A necessaria la cottura e pulizia
Il frutto del melone è un grande classico tra i frutti estivi e rinfrescanti: dopo aver asportato la buccia, viene mangiato da solo o accompagnato in abbinamento al prosciutto o ad altri salumi. Il tipico piatto fresco estivo è "Prosciutto e melone". Ma il melone può venire utilizzato anche per la preparazione di antipasti, macedonie di frutta, dolci confetture, sorbetti, gelati o frullati. Il melone (Cucumis melo) è una pianta rampicante della famiglia delle Cucurbitaceae. Il termine indica sia il frutto che la pianta stessa, che è largamente coltivata per i suoi frutti dolci e profumati. Il 60% della produzione mondiale proviene dall'Asia; in Europa i maggiori produttori sono Spagna, Romania, Francia e Italia (soprattutto nel mantovano e a Pachino in Sicilia). Un buon melone deve esalare un profumo tipico che segnala la giusta maturità. La temperatura di conservazione non deve mai scendere al di sotto dei 5 °C. E' consigliabile evitare di mettere il melone nel frigorifero perché anche gli altri alimenti potrebbero prenderne il profumo. Un melone è detto "dolce" quando il suo contenuto di zuccheri è di circa il 13%. Quando questo contenuto è inferiore a
11% è considerato di qualità scarsa. Si trovano frutti che arrivano sino al 18%, anche se troppi zuccheri mascherano quella complessità di sapori molto apprezzata dai buongustai. I frutti raggiungono notevoli dimensioni, rotondi od allungati, con buccia spessa, di colore giallo-verde. In una cavità centrale sono raccolti i semi, molto numerosi. La polpa è succosa, di colore variabile da arancio, nelle varietà estive, a biancogialla a verde nelle varietà invernali. Ha poche calorie e pertanto è indicato sia nelle diete dimagranti che per soggetti diabetici. Il melone ha proprietà leggermente lassativa e leggermente diuretica e risulta indicato a chi soffre di anemia per il contenuto in ferro. Apportatore di sali, il melone si caratterizza per una grande ricchezza di provitamina A, dovuta al colore arancione della polpa che è legato alla presenza di pigmenti carotenoidi molto importanti per la salute degli occhi.
I fagiolini sono i baccelli giovani del fagiolo, ma hanno proprietà molto diverse dai legumi, che li rende assimilabili ad un ortaggio: contengono infatti poche calorie (17 kcal per 100 g), dunque pochi carboidrati e poche proteine, al contrario dei fagioli che di calorie ne hanno il quadruplo. Nella varietà boby, la più diffusa, i fagiolini hanno colore verde intenso, hanno forma allungata e sottile. Il seme è bianco. Vengono utilizzati in insalata con le cipolle o aglio, conditi con olio e aceto o limone. Meglio se cotti a vapore, se bolliti usare abbondante acqua salata. Tempo: circa 20 minuti. Se cucinati in padella per esempio col pomodoro, vanno comunque prima lessati e tolti un pò al dente (per 5/8 minuti circa). Possono essere accompagnati con patate lesse, e si possono trovare nelle frittate, torte salate o nei primi piatti. Si sposano molto bene con il basilico (classico l'abbinamento con il pesto alla genovese), formaggi, carne di maiale (i fondi di cottura con salsiccia o pancetta, oppure negli spezzatini con carne di maiale). Quando usati nei primi piatti, si
abbinano bene agli spaghetti, e allora andranno lasciati interi o tagliati a metà, oppure con le mezze penne o i fusilli, e allora andranno tagliati della lunghezza della pasta. Nei risotti, invece, vanno tagliati a pezzetti lunghi un cm. I fagiolini dovrebbero avere i semi (i futuri fagioli) appena accennati e il picciolo ancora attaccato. I fagiolini migliori sono quelli croccanti, che si spezzano se vengono piegati. Si conservano fino a 4-5 giorni chiusi in un sacchetto di plastica, in frigorifero, se hanno ancora il picciolo possono durare fino a una settimana. Poveri di calorie sono adatti per diete dimagranti. Ricchi di vitamine A e C, il loro consumo è indicato in caso di anemia e diabete; sono inoltre ricchi di fibre, per cui consigliati a soggetti affetti da stitichezza. Oltre a nutrire e rinfrescare l'apparato gastrointestinale, svolgono una buona azione diuretica. Per il contenuto di vitamina A, proteine e potassio sono raccomandati nelle malattie cardiache.
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Numero 04 05 - Luglio/Agosto Maggio/Giugno2011 2011
Alimentazione
Le ricette
La ricetta biologica del Villino di Erica
La ricetta di Lisca (scarti, avanzi e gustose ricette)
Riso venere allo zenzero con fagiolini in salsa di anacardi
Tempura di lische di sardine o sauri
Preparazione per 4 persone Ammollare il riso per un paio d’ore. Scolarlo, sciacquarlo molto bene e metterlo in una pentola con acqua e sale. Portare a bollore, coprire e cuocere a fuoco lento per 40 minuti circa. Nel frattempo mondare e lessare i fagiolini in abbondante acqua salata, scolarli e tagliarli a pezzetti. Poi saltarli in padella per qualche minuto con olio e aglio. Preparare la salsa, frullando bene nel mixer tutti gli ingredienti. Quando il riso sarà cotto, condirlo con olio e succo di zenzero e riporlo in stampini monodose da tortino. Servire il tortino di riso caldo con accanto
i fagiolini caldi saltati e la salsa di anacardi a temperatura ambiente. Ingredienti 200 g. riso Venere 500 ml. acqua, Sale q.b. 4 cucchiai succo di zenzero fresco 400 g. fagiolini 2 spicchi d’aglio olio oliva extravergine q.b. Per la salsa: 200 g. anacardi (o mandorle) 2 cucchiai di aceto di mele Qualche cucchiaio di acqua tiepida sale e pepe q.b.
Ricetta tratta dal libro La cucina a impatto (quasi) zero di Lisa Casali, Gribaudo Editore. www.ecocucina.org
Dal momento che meloni e fagiolini non hanno scarti commestibili (ci dicono che le bucce di melone non sono per niente buone… provare per credere!) la ricetta con gli scarti per questo numero sarà basato su altri alimenti. Preparazione Per questa ricetta si utilizzano le lische ben pulite di pesci piccoli come le sardine o i sauri. Asciugate bene le lische, quindi passatele nella farina. In una padella fate scaldare l’olio. Quando sarà caldo frigge-
te le lische e fatele dorare 3 minuti per lato. Mano a mano che le lische sono pronte tamponatele con carta assorbente. Servitele subito come antipasto. Difficoltà: Facile Tempo: 10 minuti Ingredienti 16 lische di sardine o sauri 2 cucchiai di Farina 2 cucchiai di olio extravergine Sale e pepe
Ai piedi dei colli di Città Alta, il Villino d'Erica è un fresco e accogliente ristorante, di cucina naturale preparata con prodotti biologici e biodinamici.
La cucina naturale incontra lo stile “organic chic”
RISTORANTE - PIZZA ALTA QUALITÀ - IL VILLINO D'ERICA - Via Sombreno, 31 - VALBREMBO Località Fontana (BG) Tel. 035.527736
www.ilvillinoderica.it
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Storia & personaggi
La “nuova era” dell’ecologia
La cultura americana come territorio di fondazione negli anni ’50 e ’60 Ci soffermiamo ancora su quel “laboratorio” di idee e di movimenti che furono gli Stati Uniti, la cultura americana tra gli anni Cinquanta e Sessanta che ci permettono di capire da un lato la figura della Carson, delle idee che si svilupparono nella cornice kennediana, nei profili istituzionali anche, e dall’altro lato il sorgere dei movimenti di controcultura. Insomma, la costituzione di quel processo storico-epistemico che ormai si è soliti chiamare “nuova era dell’ecologia”. In quel “laboratorio” si incontrano, talora si incrociano, percorsi di vario timbro epistemico, ma tutti uniti dal superamento di una insostenibile concezione antropocentrica e meccanicistica sui piani dell’epistemologia, delle sapienzialità religiose, della scienza, della letteratura… I percorsi che qui vogliamo ricordare: la concezione olisticodinamica presente nella fisica di D. Bhom; il Cristocentrismo cosmico della teologia evolutiva di Teilhard De Chardin; soprattutto la penetrazione negli Stati Uniti del buddhismo zen di Suzuki; la religiosità cosmica di
Krishnamurti; l’energetismo dinamicoevolutivo dell’induismo di Aurobindo; il primato dell’etica sulla scienza e l’approdo al vegetarianesimo nell’ultimo Einstein; il gandhismo, anche se schiacciato e ridotto in forma antropocentrica, in Luther King; la teologia mistica del monaco cistercense T. Merton, che negli ultimi dieci anni della sua vita (1958-1968) aveva costruito, in dialogo con il
buddhismo zen di Suzuki, un’originale e avanzatissima (in rapporto allo stato della teologia cattolica del tempo, che era la teologia del Concilio Vaticano II !) teologia della natura; la letteratura d’avanguardia, letteratura beat, di Kerouac, Ginsberg, anch’essa particolarmente sensibile al rapporto comunionale con la natura; la lezione della filosofia e della sociologia critiche della scuola di Francoforte: Adorno, Horkheimer, Marcuse, che
poneva la natura, le sue forme, i suoi linguaggi a fondamento di un nuovo umanesimo. Di tutti questi percorsi quello che ormai viene accreditato come il più radicale e coinvolgente è quello del buddhismo zen di Suzuki, quel buddhismo zen, giapponese, della scuola Rinzai, che ha insegnato a riscoprire in ogni frammento della realtà un’epifania di bellezza, a purificare la mente e lo spirito per accostarsi a questa, a partecipare intimamente alla vita dei vari momenti
fenomenici con un processo di vera e propria empatia, a rispettare infine la profonda dignità di essere del reale: il “nazuna” in fiore va visto, ammirato, rispettato e non colto per essere donato. Una lezione questa che viene da lontano, dall’incontro che nel buddhismo zen si è dato tra l’antica sapienza cinese taoista, il buddhismo cinese mahayana, il buddhismo ch’an cinese di Hui Neng, il buddhismo zen Rinzai. Luciano Valle
Rubrica
Storia & personaggi: la rubrica che intende ripercorrere -attraverso fatti salienti e personalità illustrila nascita e l’evoluzione del “pensiero ecologico”, dal suo avvio negli Stati Uniti degli anni ’60, fino ai giorni nostri. La rubrica è curata dal prof. Luciano Valle Docente di Etica, Università di Pavia e Direttore del Tavolo Tecnico Scientifico del Centro di Etica Ambientale di Bergamo. www.centroeticaambientale.com
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Libri
«La spesa a pizzo zero» Come opporsi alla mafia praticando il Nel libro della sociologa Francesca Forno, la storia della nascita di Addiopizzo e delle cooperative Libera Terra
È il 29 giugno 2004 quando Palermo si scopre ricoperta da centinaia di piccoli adesivi incollati su saracinesche, lampioni e panchine del centro storico: “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. Il messaggio scritto sugli adesivi rimbalza dalla radio, alla televisione,
ai giornali. I fautori dell’impresa sono sette siciliani intorno ai trent’anni. Escono allo scoperto due giorni dopo sul Giornale di Sicilia e nell’edizione locale di La Repubblica, con una lettera aperta in cui incoraggiano i consumatori a premiare i commercianti che
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non pagano il pizzo e che denunciano gli estorsori. La lotta al racket riguarda tutti i cittadini e il loro ruolo di consumatori. Era nato il comitato Addiopizzo. Questa è una delle tante esperienze raccolte da Francesca Forno in “La spesa a pizzo zero”. Frutto di 3 anni di ricerca sui temi del consumo politico antimafia, del consumo critico e dell’economia solidale, il libro conduce il lettore lungo un percorso di resistenza e legalità quotidiana. L’autrice riporta, attraverso un’analisi attenta e puntuale, idee ed esperienze che hanno trasformato il mercato, favorendo economie solidali e sostenibili. A partire da un valore: il rispetto per la legalità. Anche, e soprattutto, quando si va a fare la spesa. Ripensare ai consumi quotidiani diventa un mezzo per ribellarsi ad un mercato criminale fatto di corruzione, sfruttamento del lavoro, spreco di risorse pubbliche e ambientali. Ogni cittadino può sostenere quotidianamente la sua opposizione al sistema mafioso e al racket delle estorsioni, facendo valere il proprio“shopping bag power”. Utilizzare il proprio potere d’acquisto per fare scelte consapevoli e privilegiare prodotti pizzo free è un modo semplice e poco costoso per sostenere e rafforzare l’economia legale e coloro che non si piegano al ricatto. In tutta Italia, il racket delle estorsioni è ancora oggi un’attività fondamentale nell’approvvigionamento di risorse e nel controllo del territorio da parte delle organizzazioni criminali. Tanto che in molti casi il pizzo è considerato come qualsiasi altro “costo d’impresa”. “Contro il pizzo cambia i consumi” incita la prima campagna del comitato Addiopizzo, costituitosi formalmente nel maggio del 2005. Dopo aver attivato una serie di alleanze con altre associazioni di consumatori e Confindustria, Addiopizzo avvia una serie di iniziative, tra cui Addiopizzo Travel, proposte di turismo etico, e il marchio di certificazio-
ne Pizzo free. Tutti i progetti mirano a creare un circuito economico alternativo, per sostenere chi denuncia e per promuovere una mobilitazione antimafia continuativa. Da inedite alleanze tra commercianti, agricoltori, imprenditori, associazioni, am-
“Utilizzare il proprio potere d’acquisto per fare scelte consapevoli e privilegiare prodotti pizzo free per sostenere e rafforzare l’economia legale e coloro che non si piegano al ricatto” ministrazioni pubbliche locali, sono nate reti economiche alternative a difesa del territorio. È il caso di “A fera Bio”, un mercato mensile di vendita diretta a cui partecipano produttori agricoli provenienti da tutta la Sicilia. Molte le iniziative di “altro mercato” che valorizzano la produzione per filiere locali. Tra queste i Gruppi di Acquisto Solidali (GAS), gruppi auto-organizzati che acquistano collettivamente beni alimentari rivolgendosi direttamente ai produttori, o le
La scheda Titolo:
La spesa a pizzo zero (libro + dvd)
Autore:
Francesca Forno
Pagine: 127
Editore:
Altreconomia
Pubblicazione: 2011
Pezzo:
Euro 16,00
cooperative Libera Terra che coltivano le terre confiscate alla mafia in regime biologico. Pubblicato insieme al libro il Dvd video documentario “Storie di resistenza quotidiana” di Paolo Maselli e Daniela Gambino, che raccoglie le testimonianze di chi sul campo lotta ogni giorno contro la mafia, per affermare uno dei principi fondamentali di una democrazia: la libertà. Alice Motti
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l consumo critico e turismo etico Addiopizzo travel Scoprire la Sicilia pizzo free Un grande tour della Sicilia attraverso il circuito pizzo free. Una forma di turismo etico per chi non vuole rischiare di finanziare con i propri acquisti la mafia. Questa l’idea promossa da Addiopizzo Travel che propone viaggi e gite scolastiche di 5-7 giorni alla riscoperta della terra del sole, tra monumenti storici, siti archeologici e luoghi emblematici della lotta alla mafia. Dai quartieri caldi come Ballarò, la Vucciria e Borgo Vecchio, alla Cappella Palatina e palazzo dei Normanni. A Capaci si visita il luogo in cui Giovanni Brusca fece esplodere la bomba che uccise Falcone, a Cinisi si ripercorrono i 100 passi che separano la casa di Peppino Impastato da quella di Tano Badalamenti, mentre a Corleone si rivivono i luoghi del Padrino. E anche il cibo e l’alloggio fanno parte del circuito pizzo free, grazie agli agriturismi sorti sui terreni confiscati alla mafia e riconvertiti da Libera. Per informazioni: www.addiopizzotravel.it
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Moda & tessile
Per filo e per sogno! Abiti “puliti” per una filiera sostenibile A Ponte San Pietro la Fiera mercato del Tessile ecologico, etico e sostenibile con testimonianze e proposte per “ri-tessere l’economia" pigiami. La rete di vendita è costituita dai GAS con i quali Made in NO si interfaccia direttamente, per comprendere le richieste dei consumatori e migliorare la sua proposta. Francesca Forno ha messo in evidenza come il cittadino nel momento dell’acquisto
può utilizzare “il potere della busta della spesa” ed agire con lo strumento del “consumo critico”: la scelta dei prodotti che acquistiamo può determinare cambiamenti orientati al bene comune. I GAS rappresentano l’evoluzione del “consumo critico”: gli acquisti
sono fondati su un’”economia di relazione” in quanto i consumatori comunicano direttamente con piccoli produttori, negoziando i prezzi e creando così reti di economia solidale. Livia Salvi
Il verde sta bene con tutto! Domenica 29 maggio a Ponte San Pietro, all’interno della fiera “Per filo e per sogno” si è tenuta una conferenza sul rapporto tra etica, ecologia e produzione tessile. Marco Noris della cooperativa Amandla–Commercio equo e solidale, Ersilia Monti della campagna Abiti puliti, Gianluca Bruzzese del progetto Made in NO e Francesca Forno dell’Università di Bergamo, hanno condiviso il loro punto di vista e le loro esperienze a proposito di temi quali delocalizzazione e diritti dei lavoratori, economia di relazione, consumo critico. Moderava Alessandra Mastrangelo di Slow Food Valli Orobiche. Da sempre la cooperativa Amandla ha a cuore gli impatti sociali di produzione e commercializzazione. Marco Noris nel suo intervento ha evidenziato le conseguenze devastanti della coltivazione intensiva del cotone in molte zone del mondo, citando in particolare il caso dell’India: qui in molte regioni la monocoltura del cotone sostituisce quella di grano e riso e i pesticidi utilizzati sono fortemente nocivi per la salute dei lavoratori, oltre che per il terreno e l’ambiente. Il commercio equo e solidale contribuisce attivamente ad uno sviluppo sostenibile attraverso il monitoraggio dell’intera filiera e la realizzazione di progetti di microcredito per aiutare gli agricoltori. Abiti puliti è la coalizione italiana della campagna europea Clean Clothes e si occupa della difesa dei diritti dei lavoratori nell’industria tessile globale. Come spiegato da Ersilia Monti, l’industria dell’abbigliamento si trasferisce rapidamente, andan-
do spesso ad insediarsi in paesi in via di sviluppo o emergenti, dove il costo della manodopera è molto basso e i sindacati sono repressi da governi non democratici; Monti ha citato in particolare il caso delle aziende terziste del Bangladesh: qui le produzioni sono frenetiche e i morti sul lavoro numerosi. L’invito è quello di informarsi sulla provenienza dei capi di abbigliamento e diventare parte attiva: criticare, sostenere, partecipare. Il suggerimento è anche quello di comprare un minor numero di capi ma di migliore qualità, per contribuire al rallentamento del ritmo delle produzioni; oppure acquistare abiti vintage, di seconda mano, per allungare la vita di capi già prodotti. Il progetto Ma-
“Comprare un minor numero di capi ma di migliore qualità, per contribuire al rallentamento del ritmo delle produzioni” de in No dimostra il successo di una produzione artigianale etica e sostenibile: Gianluca Bruzzese lavorava in un’azienda terzista di Novara che all’inizio degli anni 2000 venne spinta a chiudere per una politica di delocalizzazione decisa dai marchi committenti. Grazie al supporto di Abiti Puliti e Commercio equo e solidale, l’imprenditore ha costituito una nuova produzione che utilizza materie prime certificate (cotone biologico proveniente da filiere controllate del Brasile) e confeziona a Novara capi di intimo e
Ortiche, canapa e tinture ecologiche per abiti green alla moda Chi avrebbe mai detto che dalle foglie di ortica si può ricavare, dopo appropriate lavorazioni, una maglia morbida e confortevole (Produttori Indipendenti)? O che i pantaloni realizzati in canapa sono un indumento fresco e molto adatto per l’estate (equi(x) eden, Ekrù)? Queste sono solo alcune delle proposte del tessile green, che utilizza fibre naturali apparentemente inusuali per produrre capi d’abbigliamento limitando l’impatto sull’ambiente. E non è tutto: le vie percorribili per la moda sostenibile sono molteplici; si possono ricavare bijoux e abiti patchwork da
tessuti “di scarto” (Laboratorio Lavgon), tingere jeans in soluzioni ecologiche con indaco vegetale (Ecogeco), creare magliette per bambini in cotone bio che cambiano decorazioni grazie al supporto di bottoni e forme di stoffa colorata (Prêt-à-jouer), produrre polo in jersey cotone all’interno di una filiera “made in Italy”, il che nell’epoca contemporanea è una vera rivoluzione (Maglificio ERREGI). Per queste piccole realtà chi acquista contribuisce attivamente al ciclo produttivo e al sostegno del mercato locale. E vi assicuro che fare shopping con questo spirito
è una bellissima esperienza! La fiera “Per filo e per sogno” si è svolta domenica 29 maggio presso il Centro Comunale La Proposta, a Ponte San Pietro; è stata organizzata da GAS Ponte San Pietro, GAS Mozzo, AltroGAS Fontana, cooperativa Sociale Lumaca, cooperativa Il Segno, in collaborazione con Rete GAS Bergamo e Cittadinanza Sostenibile con il patrocinio del Comune di Ponte San Pietro. Visto il successo ottenuto dalla manifestazione si sta già lavorando all’edizione autunnale verso fine ottobre.
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Fashion FaSE Ecology La moda pensa al futuro Il tessile eco-sostenibile in sfilata alla cittadella di Alzano
Tutte le foto sono di “Studio Fotografico DA RE”
“Non si tratta di una moda passeggera e non basta dare un’immagine green: il prodotto deve coniugare forma e sostanza” Lo spazio espositivo FaSE di Alzano Lombardo, il 23 giugno ha ospitato Fashion FaSE Ecology, un evento innovativo sulla realtà e le prospettive del tessile eco-sostenibile. In passerella una sfilata presentata da giovani stilisti, preceduta da un convegno durante il quale ricercatori ed esperti della moda hanno fatto il punto delle opportunità di sviluppo e degli orientamenti del mercato tessile ecosostenibile, nel presente e per il futuro. L’utilizzo di materie prime biologiche per molte aziende è divenuto un importante requisito e Riccardo Anouchinsky, dell’ICEA -Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale, ha spiegato che i tessuti certificati con lo standard GOTS - Global Organic Textile Standard – garantiscono il controllo della filiera, il rispetto dei lavoratori e dell’ambiente, l’assenza di sostanze nocive per la salute. Per ridurre l’impatto ambientale è poi fondamentale investire nella ricerca tecnologica puntando sull’innovazione dei processi; Giuseppe Rosace, dell’Università degli studi di
Bergamo, ha mostrato le nanotecnologie che si possono utilizzare nella fase di nobilitazione dei tessuti per migliorarne le
funzionalità o l’aspetto: il plasma per rendere i materiali extra resistenti ed impermeabili, il sol-gel come ritardante di fiamma o per
ottenere tessuti self-cleaning ed antibatterici, gli enzimi per degradare l’impurezza delle fibre e trattarne l’aspetto. Eurojersey SpA, azienda italiana leader nella produzione di tessuti indemagliabili da fibre sintetiche, punta sulla ricerca e sull’innovazione per preservare il territorio e risparmiare risorse preziose, l’acqua in primis: Matteo Agliardi, responsabile di Ricerca e Sviluppo, ha spiegato che Eurojersey è l’unica azienda tessile italiana certificata EPD -Enviromental Product Development: ogni anno il ciclo di vita dei tessuti Sensitive® viene analizzato attraverso parametri specifici per quantificare l’impatto ambientale della produzione di ogni m2 di tessuto. Michele Tronconi, presidente di Sistema Moda Italia, ha sottolineato che il mercato sta premiando quelle aziende che, nonostante la crisi, hanno creduto ed investito nell’innovazione e nella sostenibilità. Non si tratta di una moda passeggera, bensì di una tendenza in crescita. Sia ben chiaro, non basta dare un’immagine green per attirare il consumatore; il prodotto deve coniugare forma e sostanza. Occorre pensare a medio-lungo termine e agire responsabilmente nei confronti di clienti, fornitori, lavoratori, ambiente. Secondo Giusy Bettoni di C.L.A.S.S. per conquistare il consumatore e il mercato occorre che sostenibilità, innovazione ed originalità creativa vadano di pari passo. C.L.A.S.S. è un gruppo di con-
sulenza marketing-commerciale che si pone come una piattaforma di incontro per desiger, produttori di materie prime e brand: nei suoi showroom di Milano, Londra e New York propone collezioni di abbigliamento ecoinnovative e mette a disposizione archivi di eco-materiali. Il caso di Made in No, illustrato da Felice Romagnoli della cooperativa equosolidale Fair, è un esempio di produzione sostenibile a tutti i livelli. Il filato di cotone bio-equo di Justa Trama è importato dal Brasile e lavorato in Italia; i prodotti sono confezionati da aziende nella provincia di Novara, associate in una rete di cooperazione locale; la vendita avviene attraverso la rete dei GAS. L’attenzione è rivolta alla qualità del prodotto, alla giusta retribuzione dei lavoratori, alla tutela dell’ambiente. Al termine del convegno è stata presentata una sfilata-concorso dal titolo “I tessuti ricercano una nuova storia, la creatività inventa la moda ECO”: giovani stilisti provenienti da scuole di moda lombarde si sono sfidati presentando eco-collezioni. Gli spazi di Alzano hanno anche ospitato la mostra “The Upcycling Gallery: esercizi di pirateria nel design”, a cura di Amanda Montanari, con le creazioni di alcuni studenti dell’Università IUAV di Venezia, l’esposizione degli abiti tinti con concentrati di frutta di Mr. Faded® s. r. l. e del progetto “Tecnica”, dell’Itis Paleocapa. L. S.
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CSR
Quando la responsabilità ambientale concilia competitività e bene comune L’economia verde rappresenta il futuro Ma, sottolinea l’OCSE, occorre anche una “green education” La responsabilità sociale e ambientale di impresa aiuta la competitività. Lo scorso 14 giugno, ad esempio, la Fondazione Sodalitas ha assegnato per la nona volta il prestigioso premio per le imprese “responsabili”, il Sodalitas Social Award. Le candidature per la sezione riservata ai progetti orientati principalmente alla sostenibilità, ad esempio, erano ben 60 (su un totale di 251 progetti presentati) e vi comparivano molti dei migliori nomi del mondo imprenditoriale, istituzioni di ogni tipo, aziende grandi e piccole, cooperative. Il premio per la migliore iniziativa a favore dell’ambiente è andato a Barilla per il progetto “Buono per te, sostenibile per l’ambiente. L’alimentazione sana che fa bene al pianeta”, a riconoscimento dell’importanza che il sistema alimentare ricopre per la sostenibilità. La menzione speciale è andata alla Coop per la campagna “Acqua di casa mia”
cidere profondamente su tutti i cicli terrestri, sono anche alla base di povertà, fame, enormi disuguaglianze, malattie endemiche, pandemie, migrazioni forzate di massa, conflitti, privazione di diritti essenziali. Chi si impegna per l’ambiente, insomma, lo fa a favore del bene comune del pianeta (con tutti gli esseri viventi che meravigliosamente lo popolano, umanità compresa, che è la prima vittima della sua stessa potenza).
La strategia dell’OCSE Intanto, l’OCSE, l’organizzazione internazionale che raccoglie i trentaquattro paesi a economia avanzata del mondo (retti da sistemi democratici e a economia di mercato, per cui la Cina non ne fa parte), ha appena pubblicato il rapporto Towards Green Growth (“Verso la crescita verde”), come tappa della Green Growth Strategy. Il rapporto
“Chi si impegna per l’ambiente, lo fa a favore del bene comune del pianeta, con tutti gli esseri viventi che meravigliosamente lo popolano, umanità compresa, che è la prima vittima della sua stessa potenza” a favore di un’acqua a “chilometri zero”. Aziende ed enti, insomma, credono sempre più in una economia “verde”, investono e ottengono importanti riconoscimenti che si traducono in numerosi vantaggi sia per chi si impegna, sia per tutta la collettività. Quanto si fa per l’ambiente, infatti, è a favore di tutti, perché l’ambiente è trasversale ed è tutto ciò che ci circonda e di cui noi stessi siamo parte. I disastri, i saccheggi e l’ingiusta ripartizione delle risorse, provocati da una società umana sempre più avida e sempre più capace di in-
spiega, appunto, i vantaggi della “green economy”. Da un lato, l’organizzazione internazionale di studi economici, nata come solo europea all’indomani della Seconda Guerra mondiale e diventata mondiale nel 1960, sottolinea che la perdita di capitale naturale può eccedere i guadagni generati dall’attività economica e mettere a repentaglio la capacità di sostenere la crescita futura, rendendo gli investimenti più costosi. Avviene così, ad esempio, nel caso in cui
v’è necessità di infrastrutture ad alta intensità di capitale allorché le riserve idriche diventano scarse o la qualità dell'acqua si riduce, o quando diventa sempre più costoso sfruttare risorse sempre più scarse, o (come a seguito del recente incidente nucleare giapponese) occorre affrontare costi proibitivi per fronteggiare disastri ambientali e inquinamento. Gli squilibri dei sistemi naturali – scrive l’OCSE – «aumentano il rischio di conseguenze più profonde, inaspettate, altamente
dannose e talvolta irreversibili, come è avvenuto per alcuni stock ittici e come potrebbe avvenire per la biodiversità se il cambiamento climatico dovesse proseguire con la stessa intensità. I tentativi di identificare potenziali soglie limite suggeriscono che alcune di queste sono già state oltrepassate (cambiamento climatico, cicli globali dell’azoto e perdita di biodiversità)». Dall’altra parte, la green economy presenta vari vantaggi (a condizione che le politiche eco-
nomiche dei governi ne comprendano l’importanza): 1. Produttività. Incentivo per una maggiore efficienza nell’uso delle risorse e del patrimonio naturale, in modo da aumentarne la produttività, ridurre gli sprechi e il consumo energetico. 2. Innovazione. La green economy offre opportunità di innovazione, che devono essere incoraggiate da politiche e condizioni quadro che rendano possibili nuovi modi di creazione di valore e di gestione delle proble-
matiche ambientali. 3. Nuovi mercati. Lo stimolo della domanda di tecnologie, prodotti e servizi porta alla creazione di nuovi mercati verdi e a condizioni favorevoli per nuove opportunità di lavoro. 4. Fiducia. Le attività amiche dell’ambiente sono più rassicuranti anche per i mercati finanziari. Ma occorre aumentare la fiducia degli investitori tramite
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una maggiore prevedibilità e stabilità circa i modi con cui i governi intendono gestire le principali questioni ambientali. 5. Stabilità. È possibile ottenere condizioni macroeconomiche più equilibrate, prezzi delle risorse meno volatili e consolidamento fiscale tramite, ad esempio, il riesame della composizione e dell’efficienza della spesa pubblica e l’aumento dei redditi attraverso l'attribuzione di un prezzo all’inquinamento. Si tratta, aggiungiamo noi, di spostare il peso fiscale dal lavoro e dalle imprese verso le attività più inquinanti, energivore, dannose per l’ambiente.
La leva della formazione La svolta dell’economia mondiale ha però bisogno di un altro tassello fondamentale: la formazione e l’educazione. Una crescita più "verde" permetterà di creare nuovi posti di lavoro, tra cui impieghi specializzati in attività innovative ecologiche emergenti. Tuttavia, alcuni posti di lavoro saranno a rischio. Per tale ragione, sarà necessario agevolare il ricollocamento di lavoratori da settori in via di contrazione a settori in via di espansione, quali quelli che sostituiranno le attività inquinanti con alternative più pulite o che forniranno servizi ambientali. Le
politiche per il mercato del lavoro dovrebbero dunque mirare a preservare l'occupazione e non i posti di lavoro. Esse devono assicurare che i lavoratori e le imprese siano in grado di adeguarsi rapidamente ai cambiamenti introdotti dal processo di trasformazione dell'economia in economia verde nonché di cogliere nuove opportunità. Accompagnando i lavoratori nel passaggio da settori in via di contrazione a settori in via di espansione, esse potranno ugualmente contribuire ad assicurare una giusta condivisione dei costi di adeguamento legati alla transizione. Nuove competenze saranno necessarie e ciò richiederà politiche educative appropriate. Molte competenze esistenti continueranno a essere richieste, ma altre potrebbero non corrispondere più alle nuove esigenze o non esistere ancora. I programmi di formazione e di ri-formazione costituiranno una componente fondamentale delle politiche per il mercato del lavoro. Per sfruttare a fondo l’enorme potenziale emergente della green economy, ammonisce l’OCSE, ci vogliono una “green education” ben progettata e adeguati programmi di formazione. Mario Salomone
AAA Cercasi aziende virtuose La CCIAA di Bergamo promuove la selezione di “buone prassi” per la Responsabilità Sociale d’Impresa
Al via il bando 2011 delle Camere di Commercio Lombarde per promuovere la Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR). L’iniziativa tende a premiare quelle aziende che si impegnano in percorsi imprenditoriali virtuosi, dall’altro facilitare processi imitativi attraverso l’evidenza dei casi d’eccellenza. Le aziende selezionate potranno beneficiare di una serie di azioni di visibilità tra cui: un evento regionale di pre-
miazione con consegna attestato; siti internet camerali e di Unioncamere Lombardia; brochure promozionali un elenco di Imprese Responsabili lombarde in seminari e convegni. La scadenza del bando è fissata per il 30 settembre 2011 e possono parteciparvi tutte le imprese lombarde di qualsiasi dimensione aventi sede legale e/o operativa in una provincia lombarda e che abbiano o stiano realizzando azioni di CSR in almeno due campi dei seguenti: Ambiente: progetti, iniziative, sistemi di gestione con impatti positivi sulle problematiche ambientali Lavoro: qualità del lavoro e relazioni con il personale (incluse le pari opportunità e conciliazione
lavoro-famiglia) Comunità: progetti ed iniziative a favore del territorio Mercato: qualità delle relazioni con i clienti, consumatori, fornitori e partners commerciali Innovazione: di processo o prodotto-servizio di rilevanza sociale ed ambientale Progetti di CSR territoriale: aggregazione tra imprese del territorio per la realizzazione di progetti congiunti. La buona prassi segnalata deve rappresentare un caso inedito non già premiato dalle Camere di Commercio lombarde nelle scorse edizioni. Modulistica e informazioni su www.bg.camcom.it, oppure allo sportello CSR: tel. 035/4225333 oppure promozione@bg.camcom.it
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Green Econmy
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Fiere
A settembre va in scena la sostenibilità Bergamo SOStenibile è media partner delle manifestazioni
A Sotto il Monte torna la Fiera dei Sapori & Nuove Tecnologie
A Dalmine la Fiera per consumatori virtuosi
Sabato 17 e domenica 18 settembre la quarta edizione della fiera che promuove stile di vita e d’impresa sostenibili
Domenica 25 settembre al via la sesta edizione Stand, convegni e opportunità per imprese e famiglie
Per il quarto anno consecutivo la laboriosa e attiva Associazione “Sotto il Monte Solare” organizza e promuove la manifestazione "Dal sole Antichi Sapori & Nuove Tecnologie", patrocinata dal comune di Sotto il Monte e dalla Comunità dell’Isola Bergamasca. A Sotto il Monte sabato 17 settembre (dalle 10:00 alle 22:00) e domenica 18 (dalle 10:00 alle 19:00) si potranno visitare gli stand degli espositori provenienti da tutta la provincia che esporranno soluzioni per l’efficienza energetica, le energie rinnovabili, la bioedilizia, la mobilità sostenibile e molto altro(ingresso gratuito).
Il comune di Dalmine ospiterà la 6° fiera della sostenibilità di Agenda21 Isola Dalmine-Zingonia, in programma per tutta la giornata di domenica 25 settembre. L’occasione offerta alla cittadinanza è quella di toccare con mano le opportunità che il mercato offre a quanti siano interessati ad adottare comportamenti ambientali virtuosi ed economicamente consapevoli. Saranno presenti in via Mazzini dalle 10 alle 18 una trentina di produttori e installatori di tecnologie orientate al risparmio energetico e di energie rinnovabili. Presenti inoltre espositori per i settori della mobilità sostenibile, del risparmio idrico,
Ma non solo tecnologia: si potranno anche riscoprire e gustare antichi sapori di prodotti genuini portati in fiera da una decina di aziende agricole locali a Kilometro zero. La manifestazione prevede anche un programma di convegni e dibattiti aperti ai cittadini e alle scuole per informare e divulgare temi legati a stili di vita sostenibili.
Per info: www.sottoilmontesolare.org
delle tecnologie energetiche per la casa e degli acquisti verdi. Non mancheranno infine gli agricoltori del territorio per promuovere le produzioni locali. Durante la giornata sono previsti eventi collegati agli espositori. In concomitanza con la fiera si terranno nel pomeriggio due convegni aperti al pubblico. Durante la fiera sarà possibile, per i cittadini residenti nei comuni soci, aderire alle iniziative loro riservate promosse da agenda21. Per info: www.a21isoladalminezingonia.bg.it
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Green Econmy
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Eventi
“Green Up” Percorsi vincenti di imprenditorialità sostenibile Al kilometro rosso quattro imprese presentano le proprie storie aziendali all’insegna di una nuova responsabile cultura d’impresa All’interno dell’innovativo contesto del parco scientifico e tecnologico Kilometro Rosso, mercoledì 8 giugno si sono dati appuntamento quattro imprenditori che hanno fatto della green economy il proprio business: quattro percorsi e quattro esperienze diverse, unite però dalla convinzione, ben riposta, che una nuova modalità di approccio all’economia possa anche dare ottimi risultati sotto il profilo aziendale e professionale. ABenergie di Alessandro Bertacchi, Grafinvest di Carlo Malerba, Green Cloud di Gianmarco Gabrieli e l’editore del nostro giornale Bergamo SOStenibile, Marco Rossi, sono stati introdotti dal professor Mario Salomone, sociologo dell’ambiente dell’Università di Bergamo, il quale ha sottolineato come l’evento “Green Up” ricopra un elevato valore al fine di raccontare, promuovere e mettere in rete i percorsi sostenibili di aziende di successo, capaci pertanto di stimolare e moltiplicare a loro volta l’interesse verso la green economy. “ABenergie è una società in forte espansione, operante in principio sul territorio della nostra provincia per passare oggi ad uno sviluppo a livello nazionale -ha spiegato il presidente Alessandro Bertacchi-. Siamo in grado di fornire energia elettrica, gas e servizi ad alto valore aggiunto per famiglie e aziende, orientando il mercato verso il miglioramento dell’efficienza energetica, l’uso razionale delle risorse e una scelta consapevole delle fonti energetiche impiegate”. Carlo Malerba, titolare della Ecotipografia Grafinvest ha chiarito come il lavoro di una tipografia possa ritenersi ecofriendly: “Coniugare la stampa di carta (che proviene dal taglio degli alberi) con una filosofia green è stata la scommessa innovativa della nostra attività: per offrire stampati a basso impatto am-
bientale abbiamo implementato una catena di fornitura “verde”, certificata e rispettosa dell’ambiente. Abbiamo sfatato il mito che il prodotto ecologico sia più costoso o di minore qualità e infine promuoviamo campagne con ecoincentivi per la rottamazione dei vecchi stampati ormai superati”. Green Cloud è invece una nuova società emblema della new green economy, che permette di trasferire tutta la strut-
tura informatica di un’azienda da vecchi e inquinanti computer e hardware in una “nuvola” (in inglese “cloud”): “Il Cloud computing è una modalità di utilizzo dell’informatica dove la potenza di calcolo e la capacità di memorizzazione e archiviazione dei dati e delle informazioni sono in rete –ha spiegato il presidente Gianmarco Gabrieli-. Ogni azienda può così accedere al proprio desktop virtuale tramite internet, da qualsiasi luogo e con
qualsiasi dispositivo: computer, Ipad, Iphone… Una soluzione che permette di ridurre notevolmente i consumi energetici e le l’impatto dei componenti nocivi presenti nell’hardware informatico”. Non poteva mancare infine questo stesso giornale, Bergamo SOStenibile, nato ormai quasi un anno fa e frutto di un’avventura editoriale che sta suscitando grande interesse e attesa nel settore: “Bergamo SOStenibile nasce proprio da
un’idea imprenditoriale che crede nella possibilità di fare business sviluppando, sostenendo e divulgando i nuovi concetti legati alla sostenibilità ambientale e all’uso responsabile delle risorse del pianeta –ha detto l’editore Marco Rossi-. Ci sono molte aziende di successo che già operano nel settore, come ci sono molte associazioni, istituzioni e privati cittadini che si prodigano per promuovere comportamenti virtuosi, degni di essere evidenziati e diffusi: dare voce e spazio a queste realtà, evidenziare le buone prassi e metterle in relazione è la mission di questo giornale. E, a giudicare dai primi risultati, è anche un’esigenza molto sentita e apprezzata anche in una provincia come la nostra, così dedita al lavoro, ma anche ad atteggiamenti responsabili”. Riuscita infine anche la modalità di interazione con il pubblico, con le numerose richieste di delucidazioni o curiosità sulle attività o sulle storie aziendali presentate, pervenute al tavolo del moderatore tramite domande scritte su fogli (in carta riciclata naturalmente) distribuiti in sala . Al termine del dibattito un’originale band i “Manzella Quartet” suonando con strumenti costruiti riciclando bidoni, campanacci, padelle … ha allietato il gustoso rinfresco, rigorosamente biologico, offerto a conclusione dell’evento.
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Energia
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Illuminazione a LED
Che idea geniale il LED La nuova (vecchia) frontiera dell’illuminazione I sistemi di illuminazione a LED promettono enormi vantaggi. Miglior qualità della luce, consumi energetici ridotti, manutenzione minima e durata maggiore. E siamo solo all’inizio…
Ci eravamo appena abituati a sostituire tutte le vecchie lampadine ad incandescenza con quelle fluorescenti (che garantivano performance energetiche e di durata di gran lunga superiori) che… eccoci qua, a distanza di un paio d’anni, a rimettere tutto in discussione in favore di una nuova tecnologia, l’illuminazione a LED. Ma se poi ci pensiamo bene tanto nuova non è, anzi… Il LED (Light Emitting Diode) è un dispositivo a semicondut-
tore in grado di emettere luce quando viene attraversato da una corrente elettrica, ed è una tecnologia nota ed utilizzata dal 1962. Il primo impiego dei LED infatti avvenne nelle piccole luci rosse o verdi utilizzate come spie su ormai tutte le apparecchiature elettroniche, per esempio per segnalare lo stato di “acceso” e di “spento”. Successivamente il LED venne utilizzato per effetti di luce nel campo dello spettacolo e in campo architettonico,
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per l’illuminazione di monumenti (castelli, chiese) e di fabbricati moderni, mediante luce colorata con l’intento di ottenere effetti suggestivi. Oggi giorno il LED, grazie alla sua alta efficienza luminosa, sta riscoprendo una seconda giovinezza e sta dilagando in tutti i campi d’applicazione, dalle semplici lampadine per la casa, alle lampade, all’illuminazione scenica d’arredo in bar o imbarcazioni di lusso, oppure in uffici e capannoni, fino all’illuminazione pubblica in parchi, piazze e strade.
Risparmio energetico e flessibilità d’uso L'efficienza luminosa di una sorgente di luce è il rapporto tra il flusso luminoso e la potenza in ingresso, dimensionalmente è espressa in lumen/watt. I led presenti sul mercato hanno un’efficienza luminosa fino a 120 lm/W, rispetto ai 13 lm/W delle lampade ad incandescenza, ai 16 lm/W per le alogene e ai 50 lm/W per quelle fluorescenti. L’illuminazione a LED è detta "a luce fredda" perché genera poco calore, non disperdendo
così energia nell'ambiente. Le temperature di esercizio ridottissime (raramente superiori a 50°) pertanto riducono lo stress a tutto l’impianto d’illuminazione, oltre a garantire una praticità e facilità d’installazione anche a contatto con legno, plastica e tutti quei materiali che temono l'eccessivo calore. Ogni lampada può essere formata da uno o più led così da regolarne l'intensità luminosa mentre il range di consumo è compreso tra i 2 e i 12 Watt. L’accensione della lampada è istantanea, non serve
attendere per avere la massima luminosità. I vantaggi di questa tecnologia sono molteplici, primo tra tutti il risparmio energetico che si può ottenere e che, a seconda del tipo di installazione, può arrivare fino al 90% (è il caso per esempio degli impianti semaforici). Ovviamente il risparmio energetico si traduce anche in un risparmio economico oltre che di emissioni nocive in atmosfera. Dal punto di vista della manutenzione gli impianti a Led consentono ulteriori risparmi, in quanto queste
10 buoni motivi per scegliere il LED 1. Risparmio energetico (diretto e indiretto) 2. Costi di manutenzione ridotti 3. Maggiore durata 3. Elevata levata resistenza agli shock, alle vibrazioni 4. Accensione istantanea 5. Minimo riscaldamento 6. Alimentazione a bassissima tensione 7. Luce pulita e colori saturi 9. Riduce l’inquinamento luminoso 10. Non contiene gas nocivi e sostanze tossiche
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Curiosità
Il LED contro le zanzare L’illuminazione a LED emette una luce priva di infrarossi ed ultravioletti: ecco perchè non attira la maggior parte delle specie di insetti, sensibili agli ultravioletti
Ibiza è la città europea dall'illumiazione a LED
lampade sono infatti più affidabili grazie alla loro elevata resistenza agli shock e alle vibrazioni, garantendo una durata di funzionamento nettamente superiore ai sistemi tradizionali. La durata di una lampada a LED è dichiarata per 50.000 ore secondo gli standard EN50107. Confrontando la durata dei LED rispetto alle lampade tradizionali si nota che rispetto alla miglior tecnologia presente oggi sul mercato il LED dura 10 volte di più.
Migliore qualità e minore inquinamento luminoso
contengono alogenuri metallici e vapori di sodio: non contiene infatti gas nocivi alla salute e non ha sostanze tossiche (il LED contiene polvere di silicio). Addirittura nulle sono le emissioni di raggi U.V. che in generale sono dannosi per l’uomo se esposto per troppo tempo. L’unico inconveniente riscontrabile nel LED oggi sembra sia il prezzo d’acquisto che, nonostante i cali subiti grazie alla forte domanda e alla industrializzazione dei processi, resta ancora più alto di quello delle lampade tradizionali, anche se gli enormi vantaggi
descritti ammortizzano in breve tempo il maggiore investimento. Ma a detta dei professionisti dell’illuminazione il meglio deve ancora arrivare “Il LED è tuttavia solo all’inizio della sua evoluzione e promette grandi vantaggi nel risparmio energetico, qualità della luce emessa e lunga durata” afferma l’Ing. Tranquillo Zamboni. E se il buon giorno si vede dal mattino è proprio il caso di dire che ci aspettano giorni davvero luminosi, a LED ovviamente! Marco Rossi
Altro punto a favore del LED è la qualità della sorgente luminosa che risulta migliore. Il Led consente una luce più pulita, con colori saturi e, soprattutto nell’illuminazione pubblica, riduce l’inquinamento luminoso. Anche la stessa lampadina LED è poco inquinante, a differenza di quelle fluorescenti e delle lampade a scarica che
Grazie all’istallazione di 2500 nuovi punti luce a basso consumo Ibiza è divenuta la città europea con il maggior numero di luci a tecnologia LED. Il progetto di ristrutturazione dell’illuminazione pubblica porterà ad un risparmio economico totale che è stato calcolato in 90 mila euro, oltre che un risparmio di emissioni nocive quantificato in 534 tonnellate di CO2 l’anno.
Minori costi anche per l’aria condizionata Grazie alle temperature d’esercizio ridottissime delle lampade a LED notevole può rivelarsi il risparmio nel climatizzare un ambiente molto illuminato. Una lampada ad incandescenza o alogena produce una notevole quantità di calore disperso nell' ambiente e normalmente, quando si eseguono dei calcoli per la progettazione di un impianto di climatizzazione, viene considerata come una fonte di calore da abbattere di circa 75 W. A parità di fonte di luce con sistema a LED viene considerata una fonte di calore 5 volte inferiore, circa 15 W. La potenza da utilizzare per il raffreddamento degli ambienti, ed il relativo costo, saranno quindi nettamente inferiori.
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Illuminazione a LED
Comune di Solza 100% LED Un’Amministrazione virtuosa e all’avanguardia Tra le prime in Italia ad aver installato l’illuminazione pubblica totalmente a LED
Lo scorso mese di aprile il Comune di Solza ha, è proprio il caso di dirlo, acceso i riflettori su quello che è considerato uno tra i primi impianti di illuminazione pubblica in Italia, funzionante totalmente con tecnologia a LED. Il Comune, incaricando l’Ing Tranquillo Zamboni della progettazione e della direzione dei lavori, ha sostituito integralmente i vecchi lampioni esistenti installando 320 nuovi lampioni a Led, di cui 286 di tipo “stradale” per l’illuminazione veicolare e 34
in versione “ornamentale” destinate al centro storico. L’Amministrazione con questa operazione ha saputo fare di opportunità virtù. Grazie infatti ad un contributo della Regione Lombardia del 54% del costo dell’intera opera (circa 365.000 euro) ha potuto conseguire diversi obiettivi. L’impianto realizzato consentirà in primis un risparmio energetico previsto di 70.000 KWh/anno che si tradurranno in una minore spesa di elettricità pari a euro 9.400
annue, oltre a 37 tonnellate di anidride carbonica non emesse, dato questo che agevolerà il Comune nel raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 previsto dal Patto dei Sindaci (sottoscritto dall’Amministrazione). Altro aspetto positivo è il completo riordino dell’illuminazione sull’intero territorio comunale col fine di rispettare le prescrizioni vigenti (L.R. 17/2000) in tema di contenimento dei consumi energetici, di inquinamento luminoso e di sicurezza impiantistica. Ultimo, ma non meno importante, in virtù delle politiche di riqualificazione urbana e alle politiche di “consumo del suolo zero” sostenute dal primo cittadino Maria Carla Rocca e dalla sua giunta, è la valorizzazione del centro storico grazie all’impiego di lampade ad alta densità cromatica. Se a questi vantaggi sommiamo poi l’eliminazione del contratto di assistenza dell’impianto, la miglior qualità dell’illuminazione e conseguentemente della sicurezza, possiamo tranquillamente affermare che Solza rappresenta un esempio virtuoso per le altre amministrazioni.
Illuminazione a LED, affidarsi in buone mani Dagli impianti LED si possono ottenere grandi risparmi e risultati Ma è una tecnologia che necessita di professionisti Il LED è sicuramente la nuova frontiera dell’illuminazione, ma come spesso accade quando un nuovo e promettente business si affaccia sul mercato, in molti ci si buttano e così prolifera la superficialità e l’improvvisazione. Il Comune di Solza per questo motivo ha scelto di affidarsi ad uno studio di professionisti non solo per progettare, ma anche per seguire la direzione dei lavori in modo da avere la si-
Potenza complessiva installata KW/h Consumo medio annuo KW/h
curezza di aver un impianto ben fatto e a regola d’arte. L’incarico è ricaduto sull’Ing. Tranquillo Zamboni con Studio a Bergamo che con la propria esperienza e competenza ha seguito l’Amministrazione passo dopo passo durante tutto l’iter, dalla domanda di finanziamento al bando, all’esecuzione dei lavori, fino al collaudo dell’impianto.
Vecchio impianto
Nuovo impianto a LED
38,674
23,084
162.429,12
96.952,80
Risparmio energetico annuo KW/h
65.476,32
CO2 non emesse Tonn/anno
37,32
Risparmio economico €/anno
9.428,59
La cronologia dei lavori: Il 12 febbraio 2010 la Regione Lombardia pubblica il D.G.r. n.8/11245 “Sostegno alla realizzazione degli investimenti nei comuni fino a 5000 abitanti”. L’Amministrazione decide di ripresentare il progetto di rifacimento della pubblica illuminazione che nel 2009 era stato dichiarato ammissibile ma non finanziabile nell’ambito del bando Europeo FESR. Il 29 giugno 2010 veniva concesso un finanziamento regionale di € 197.100,00 su un importo a progetto di € 365.000,00. I lavori sono iniziati il 18 Ottobre 2010, ultimati il 14 Aprile 2011; l’impianto è stato ufficialmente inaugurato il 13 Maggio 2011
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Illuminazione a LED
ESCO: la soluzione finanziaria per gli impianti di illuminazione pubblica Dedalo ESCO si propone come partner per finanziare gli investimenti in efficienza energetica per un uso razionale dell’energia Il Patto di stabilità e il Patto dei Sindaci spesso e volentieri, proprio in virtù dei loro obiettivi che ad una prima analisi possono sembrare agli antipodi, si scontrano. Ed è così che l’assessore alle finanze si scontra con l’assessore all’ambiente e le amministrazioni si trovano costrette a doversi inventare qualche soluzione economica/finanziaria per far tornare da un lato i conti pubblici -sempre sotto la spada di Damocle del Patto di stabilità- e dall’altro di cercare di conseguire i risultati che anche il Patto dei Sindaci impone, obiettivi che, senza cospicui investimenti, difficilmente possono essere raggiunti. Solo all’apparenza dicevamo all’inizio questi due Patti sembrano predicare l’uno l’esatto contrario dell’altro, ma in realtà l’obiettivo è ben più comune di quanto sembri. Il Patto dei Sindaci infatti richiede attraverso il suo slogan 20/20/20 di ridurre le emissioni di CO2 per mezzo dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energie da fonti rinnovabili. Obiettivi questi che, se
raggiunti, si traducono automaticamente in minori spese energetiche per l’amministrazione pubblica, giusto appunto quello che chiede il Patto di stabilità. Il problema risiede però nel reperire risorse per far fronte agli interventi di efficienza energetica necessari, senza sforare i conti delle casse comunali. La soluzione a questo problema si chiama ESCO (Energy Service Company). Le ESCO sono società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l'efficienza
energetica, assumendo su di sé il rischio dell'iniziativa e liberando il cliente finale (amministrazione o azienda privata) da ogni onere organizzativo e di investimento. I risparmi economici ottenuti vengono condivisi fra la ESCO ed il Cliente finale con diverse tipologie di accordo commerciale. Dedalo ESCO, che ha sede a Bergamo, è una di queste società. Dedalo ESCO offre servizi integrati per l’energia ed è nata per rispondere alle esigenze di risparmio energetico di settori caratterizzati da alti consumi. L’illuminazione rappresenta per
Dedalo ESCO uno dei settori che meglio si prestano a questi tipi di operazioni finanziarie e rappresenta un’opportunità strategica per ottenere significativi risparmi economici, razionalizzare i consumi, ridurre le emissioni, incrementare la sicurezza, valorizzare gli spazi architettonici e urbani. L’illuminazione pubblica in particolare è elemento fondamentale nel garantire la sicurezza della viabilità, dei cittadini e la fruibilità del territorio; al contempo è una sostanziale voce di spesa per una Pubblica Amministrazione, arrivando a rappresentare sino al 60% dei consumi di energia elettrica per i Comuni di media dimensione e sino al 80% per i piccoli Comuni. La scelta di rinnovare la rete di illuminazione con l’utilizzo di nuove tecnologie può portare a significativi risparmi e contemporaneamente al miglioramento delle condizioni di sicurezza, del confort abitativo ed ambientale. Tra le tecnologie e le applicazioni disponibili, quella a LED si pone con elementi di fortissima innovazione coniugando efficienza economica, attenzione alla sicurezza dei cittadini e alle proble-
matiche ambientali. Il rinnovamento delle reti di illuminazione necessita di soluzioni articolate e tecnologicamente innovative, e di significativi costi di investimento iniziale che sono spesso l’ostacolo principale verso questi interventi di efficienza. La Pubblica Amministrazione, che si trova usualmente a dover gestire rigidi capitoli di spesa con scarse risorse finanziarie, fonte di vincoli e difficoltà per gli enti locali, può superare tale ostacolo attraverso il ricorso al finanziamento tramite terzi, le ESCO appunto. Dedalo ESCO si propone, come interlocutore unico per la progettazione, realizzazione e finanziamento degli interventi assumendosi interamente il rischio della buona riuscita del progetto e della sua efficienza nel tempo: è infatti interesse diretto e primario della ESCO realizzare soluzioni affidabili che garantiscano un alto risparmio energetico, perchè più sarà alto il risparmio energetico conseguito, prima la ESCO rientrerà a sua volta dell’investimento effettuato. Marco Rossi
Semafori a LED: luce verde per risparmio e sicurezza Miglior visibilità e costi energetici e di manutenzione ridotti fino al 90% I semafori sono lampade che restano accese e in funzione ventiquattro ore su ventiquattro, trecentosessantacinque giorni l’anno. È naturale quindi che il loro costo di funzionamento e di manutenzione incida non poco sulle casse delle amministrazioni comunali. L’illuminazione a LED per gli impianti semaforici è destinata a rivoluzionare questo settore e non solo da un punto di vista economico. Le lanterne semaforiche a LED infatti oltre a ridurre drasticamente i costi energetici (fino al 90%!) garantiscono prestazioni superiori a quelle tradizionali. Il LED garantisce agli impianti maggior visibilità con relativo aumento della sicurezza per pedoni e auto, oltre che ad una maggior durata della fonte luminosa (circa 10 anni). La manutenzione degli impianti viene di fatto eliminata, riducendo ulteriormente i costi di gestione dell’impianto. A beneficiare di tutti questi vantaggi è ovviamente anche l’ambiente, che grazie ai consumi energetici ridotti degli impianti vede abbattere notevolmente le emissioni di CO2 in atmosfera.
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Solsequium un fior fiore di lampione Bertronic di Stezzano ha sviluppato un lampione fotovoltaico a LED a partire dal “fiore solare” Indicato per zone prive di rete elettrica La fonte d’ispirazione per Bertronic -azienda operante nel settore dell’elettronica industriale in Stezzano- nel progettare e sviluppare un lampione capace di alimentarsi con il sole e allo stesso tempo di “inseguirlo”, è Solsequium, il vocabolo latino con cui era originariamente nota la calendula: il “fiore solare”. Proprio questa capacità di innovare, investire in ricerca e mettere in campo un impegno
costante di “engineering creativo”, fanno di Bertronic il partner tecnologico ideale per lo sviluppo di nuove idee progettuali. Negli ultimi anni l’azienda si è specializzata in campo illuminotecnico con tecnologia a LED ad alta potenza ed efficienza, individuando in questo campo la possibile attuazione delle politiche energetiche di riduzione dei consumi, abbattimento delle emissioni di anidride carbonica
e lotta contro il cambiamento climatico che la UE, ma anche i nostri Comuni, stanno portando avanti con decisione. Tra i progetti più importanti dell’azienda vi è appunto Solsequium: un sistema di illuminazione pubblica, tutelata da brevetto, con gestione intelligente del flusso luminoso e pannello fotovoltaico ad inseguimento solare biassiale, sviluppato grazie al contributo della Regione Lombardia e Camera di Commercio di Bergamo. L’autosufficienza energetica del lampione unita all’alta efficienza dell’illuminazione a Led rendono Solsequium una soluzione unica nel suo genere oltre che particolarmente indicata per le zone prive di rete elettrica. Il dispositivo elettronico di comando gestisce il flusso luminoso e l’energia accumulata in modo intelligente, garantendo la massima durata delle batterie e il corretto illuminamento stradale anche in caso di maltempo prolungato. La geometria costruttiva del corpo illuminante consente di contenere le batterie, i motori e la centralina elettronica, oltre che bilanciare correttamente il peso sul palo di supporto evitando inoltre l’accessibilità per furti o atti vandalici. La forma circolare della struttura permette la rotazione del fascio luminoso rispetto alla direzione della strada, senza modificarne l’aspetto estetico, ed è possibile l’inserimento di varie tipologie di gruppi ottici per ottenere l’illuminazione di strade urbane ed extraurbane, rotatorie, incroci, parcheggi, parchi e piste ciclabili. L’inseguimento solare permette fino al 40% in più di rendimento energetico rispetto ai pannelli statici tradizionali e la tecnologia a led consente un risparmio d’energia di circa il 50% rispetto alle lampade ai vapori di sodio. Il rispetto delle norme sull’inquinamento luminoso, un’elevata efficienza luminosa unita ad un’ottima visibilità, una resa cromatica e un apprezzato grado di colore neutro fanno di Solsequium il fior fiore dei lampioni. M. R.
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Illuminazione a LED
Diversificare e innovare per combattere la crisi dei mercati Con ricerca e sviluppo Elettronica Valseriana apre nuovi sbocchi di mercato nell’illuminazione a LED
“Si calcola che a seguito degli aumenti avvenuti tra il 2005 ed il 2006, un comune di dimensioni medio/ grandi con una bolletta di 300.000 euro/anno abbia dovuto sostenere un incremento della bolletta di 60.000 euro in un solo anno” La crisi del mercato a livello mondiale e la globalizzazione hanno messo in ginocchio molte aziende del nostro Paese. Se ci aggiungiamo i mancati investimenti nella ricerca e la fuga dei cervelli all’estero, gli alti costi energetici (le aziende italiane pagano l’energia il 30% in più della media europea) e il generale alto livello di tassazione … Capite bene quale sia lo stato di crisi economico-finanziaria delle aziende italiane. Solo i settori della green economy non sembrano risentire
di questa crisi ed in particolare quelli legati alle energie rinnovabili. Certo è vero che quello è un mercato “drogato” dagli incentivi statali e che senza di quelli probabilmente tale mercato non avrebbe ragione di esistere quanto meno nelle dimensioni e nello sviluppo attuale. Ma ci sono anche altri settori legati allo sviluppo sostenibile che si stanno ritagliando la loro fetta di mercato e di business senza beneficiare di alcun supporto statale. Uno di questi settori è
sicuramente quello dell’illuminazione con particolare riferimento a quella pubblica. Che il potenziale di sviluppo in questo settore sia elevato lo si evince sia da dati oggettivi che dalle politiche intraprese dalle molte amministrazioni. Il consumo di energia elettrica da parte della pubblica illuminazione rappresenta infatti l’ 1,9% del totale dei consumi elettrici del nostro Paese. Inoltre il costo dell’energia per l’illuminazione pubblica è in continua crescita. Si calcola che a seguito degli aumenti avvenuti tra il 2005 ed il 2006, un comune di dimensioni medio/grandi (circa 50.000 abitanti e 5.500 punti luce) con una bolletta di 300.000 euro/anno abbia dovuto sostenere un incremento della bolletta di 60.000 euro in un solo anno. Infine l’illuminazione pubblica è causa dell’emissione in atmosfera di 4,26 milioni di tonnellate di CO2, circa il 3% delle emissioni che il nostro Paese dovrebbe abbattere per raggiungere gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto e dal Patto dei Sindaci, accordo che oltre 200 comuni bergamaschi (su un totale di 244) hanno sottoscritto. Per chi sa leggere e comprendere questi dati, e magari ha la fortuna di lavorare già nel settore dell’elettronica, si può dunque prospettare qualche possibilità concreta di sviluppo in questo settore. E’ questo il caso dell’Elettronica Valseriana, azienda storica fondata nel 1978 a Casnigo che impiega una ottantina di dipendenti e produce ed esporta in tutto il mondo sofisti-
cate attrezzature a laser e piattaforme medicali per la medicina e la chirurgia estetica. L’Elettronica Valseriana ha saputo individuare e cogliere il potenziale di sviluppo nel settore dell’illuminazione pubblica e diversificare la propria produzione facendo fronte alla crisi dei settori più tradizionali e aprendo nuove aree di business e nuovi sbocchi di mercato. Grazie alla continua ricerca e sviluppo dell’applicazione delle conoscenze sul controllo della luce e forte del proprio know how, l’azienda di Casnigo ha da alcuni anni rivolto la sua attenzione al settore lighting con sistemi di illuminazione a Led, sviluppando una serie di prodotti ad alta efficienza energetica in svariati settori. La continua ricerca nel campo illuminotecnico ha fatto sì che Elettronica Valseriana, con l’ausilio di software specifici di progettazione e apparecchiature altamente professionali, portasse a termine il progetto relativo alla realizzazione di apparecchi con tecnologia Led per l’illuminazione stradale che permettono un notevole risparmio di energia elettrica grazie alle elevate prestazioni. Le sperimentazioni effettuate nel corso degli anni hanno stimolato una continua ricerca, dando nel frattempo confortanti indicazioni relativamente
all’affidabilità degli apparecchi realizzati. Le apparecchiature vengono interamente progettate e realizzate (sia nelle parti meccaniche che elettroniche) presso i laboratori dell’azienda, e rispondono alle normative in materia di illuminazione stradale garantendo un forte risparmio energetico rispetto ad armature stradali tradizionali. L’estrema flessibilità del sistema, permette di adattarsi alle esigenze illuminotecniche determinate dal tipo di strada da illuminare. L’utilizzo della tecnologia LED garantisce contemporaneamente: minore inquinamento luminoso e ambientale, maggiore durata, migliori prestazioni, maggiore sicurezza e risparmio energetico. Gli apparecchi prodotti vengono sottoposti, oltre che a severi test che ne determinano l’elevata qualità, a specifiche prove illuminotecniche, in un primo tempo nel laboratorio interno e successivamente presso i laboratori esterni che ne certificano la conformità alle vigenti norme in materia di illuminazione stradale. Anche dal punto di vista produttivo tutti gli apparecchi realizzati da Elettronica Valseriana rispondono ai requisiti vigenti in fatto di restrizione sull’uso di sostanze pericolose o dannose per l’uomo o l’ambiente. Marco Rossi
Non solo lampioni LED per tutte le applicazioni I campi d’applicazione della tecnologia a LED sono davvero tanti e l’Elettronica Valseriana ha sviluppato una serie di prodotti nei più svariati settori. Tra questi, oltre alle lampade per interni destinate ad uffici e capannoni, spiccano per originalità quelli destinati alla nautica e per i SUB. L’azienda di Casnigo ha sviluppato per il settore del-
la nautica una serie di faretti e lampade che ben si prestano per la loro duttilità e per il loro effetto scenico alle installazioni in lussuosi yacht. Anche il mondo dei subacquei può beneficiare di questa nuova tecnologia. Con le lampade a LED viene garantita una miglior illuminazione e una maggior durata delle batterie grazie ai ridotti consumi che il led comporta.
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Edilizia
Clusone 2020: la casa a consumo zero è già realtà Filca sta completando la Residenza Verdiana in Classe energetica A+ Produce più energia di quanta ne consumi!
Chi non vorrebbe abitare in una casa che produce più energia di quanta ne consumi? E’ questo il traguardo raggiunto da Filca Cooperative - società leader in Lombardia nell’edilizia residenziale con oltre 15.000 abitazione costruite e consegnate in trent’anni -con l’ultima iniziativa immobiliare in fase di conclusione a Clusone in Valseriana, la Residenza Verdiana. Il nuovo complesso composto da otto appartamenti, rappresenta per Filca la naturale evoluzione del concetto Biocasa avviato nel 2004. La Residenza Verdiana è
frutto di una progettazione che segue i principi della bioclimatica e di tecnologie costruttiveimpiantistiche all’avanguardia. Geotermia, fotovoltaico, pannelli radianti a pavimento, impianto di ventilazione meccanica controllata a doppio flusso, serramenti a triplo vetro sono alcune delle soluzioni adottate per raggiungere non solo elevati standard energetici, ma anche benessere abitativo, per vivere in un ambiente salubre con umidità controllata, scevro da muffe e condense e con un confort acustico elevato. La principale innovazione consi-
ste comunque nella tecnologia costruttiva dell’immobile grazie all’integrazione legno calcestruzzo. L’80% dell’edificio è costituito da legno, materiale naturale per eccellenza. “Con L’intervento di Clusone viene addirittura superato l’obiettivo indicato dalla Direttiva Europea 31/2010, con la quale si impone agli stati della EU che tutte le nuove costruzioni, entro il 31 dicembre 2020, siano a energia quasi zero”, commenta il professor Giuliano Dall’O’, del Dipartimento Best del Politecnico di Milano. E’ lo stesso Politecnico infatti ad aver verificato e certificato le performance energetiche dell’edificio. Un obiettivo raggiunto con largo anticipo quello di Filca che fa del risparmio energetico l’elemento fondante della propria strategia costruttiva e di sviluppo. Le sempre più stringenti normative di legge nel campo dell’edilizia
in materia di consumi energetici e di sviluppo sostenibile rappresentano per Filca un’opportunità di crescita e di miglioramento dei propri standard che tendono sempre ad una miglior efficienza
Per raggiungere alti standard energetici in edilizia è fondamentale concepire e realizzare un involucro ad altissime prestazioni. Per la Residenza Verdiana, Filca si è affidata a strutture portanti realizzate con tecnologia prefabbricata Wood Beton che integrano l’utilizzo del legno con il calcestruzzo, valorizzando le caratteristiche di entrambi i materiali. Il risultato è un prodotto in grado di garantire prestazione eccellenti ed un benessere
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abitativo ottimale per l’utente. Il prefabbricato consente poi una facilità e rapidità di installazioni senza paragoni. Il manufatto viene infatti realizzato in fabbrica e una volta giunto al cantiere non resta che assemblare i vari componenti facendo attenzione a tenere sotto controllo i punti critici della struttura come i giunti e i ponti termici. Nel giro di poche settimane l’edificio viene completato.
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Edilizia
A Bergamo 400.000 radiatori fuori legge! Basta caloriferi accesi e finestre aperte In Lombardia sarà obbligatoria, dall’agosto 2012, la contabilizzazione e ripartizione del calore negli immobili dotati di riscaldamento centralizzato A chi non è mai capitato di recarsi in pieno inverno in uno studio o a casa di amici in un qualunque condominio dotato di riscaldamento centralizzato e sentirsi all’improvviso come ai caraibi? E’ questo che accade con la logica del “tanto paghiamo tutti la stessa quota”. E allora ci si ritrova in pieno gennaio, con la neve per le strade, a spalancare le finestre perché in casa fa troppo caldo.
“Per contrastare lo spreco di calore, ogni appartamento pagherà il proprio consumo” Per contrastare e combattere questo spreco assurdo in favore del risparmio energetico e conseguentemente di una riduzioni delle emissioni di CO2, la Regione Lombardia, seconda Regione in Italia dopo il Piemonte, ha emanato la legge del 21 febbraio 2011 n. 3. A partire dalla data del primo agosto 2012, tutti gli immobili della Lombardia dotati di riscaldamento centralizzato avranno 2 anni di tempo per dotare ogni unità immobiliare di sistemi di contabilizzazione di calore e valvola termostatica, in maniera da poter conteggiare e quindi ripartire ad ogni singola utenza i consumi energetici effettivamente sostenuti. Sono previste sanzioni da 500 a 3.000
euro per ogni unità immobiliare che non si metterà in regola e tali sanzioni si applicano al proprietario o all’amministratore del condominio se non provvede a porre in essere quanto necessario. Con questa legge si intende sensibilizzare i cittadini ad un uso più razionale dell’energia per contrastare anche l’inquinamento nelle grandi città. Le caldaie sono infatti tra le prime cause legate alle alte concentrazioni di polveri sottili che si registrano in inverno nell’aria. E’ proprio a causa di queste
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alte concentrazioni e del superamento delle soglie massime consentite dall’Unione Europea che le Amministrazioni locali ricorrono poi al blocco del traffico per cercare di contenere e diminuire tali valori.
Andando a “toccare” i cittadini direttamente sul lato economico, con la logica del “paghi quanto consumi”, i risultati non dovrebbero farsi attendere e non dovremmo tardare quindi a vedere negli appartamenti dei
condomini qualche polo a manica corta in meno, in favore di felpe e maglioni, come è logico che sia d’inverno. Marco Rossi
Risparmi fino al 31% Detrazione del 55% entro fine anno Control Calor Service ha presentano le soluzioni di Siemens e le opportunità per adempiere alla Legge Il 23 giugno scorso a Curno è stata l’occasione per approfondire la nuova legge regionale n. 3 del 21 febbraio 2011 sulla contabilizzazione e ripartizione del calore. All’incontro aperto a società di gestione calore, installatori e manutentori termoidraulici per presentare soluzioni e opportunità della nuova legge, il punto della situazione è stato fatto da Paolo Girardi della Control Calor Service Srl di Curno in collaborazione con Massimo Ceroni di Siemens. Ceroni ha illustrato come il 68% dei costi energetici di un’abitazione sia assorbito dal riscaldamento e solo il restante
32% da acqua calda, usi elettrici e usi cucina: è quindi importante intervenire su questa prima voce per contenere i costi energetici di un’abitazione. Ceroni ha poi illustrato tre possibili soluzioni che Siemens offre per adempiere alla legge per la contabilizzazione del calore. Le soluzioni prospettate offrono all’inquilino la possibilità di monitorare i propri consumi con statistiche anche comparative e di vedere addirittura la ripartizione dei consumi per ogni singola stanza. Dall’esperienza maturata in Piemonte il risparmio che si può
ottenere con questi sistemi, grazie alla sensibilizzazione dei consumi a cui l’inquilino viene posto, può arrivare fino al 31% ed ottenere quindi un rientro dell’investimento molto breve (3 o 4 anni a seconda della soluzione scelta). Per chi deciderà di mettersi in regola subito e intervenire entro fine anno sugli impianti potrà beneficiare inoltre della detrazione del 55% (in dieci anni) sull’importo speso e rientrare in tempi ancor più brevi dall’investimento sostenuto. Per info: controlcalor@hotmail.it
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Green Job
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Ethics Officer
Nuove professioni L’esperto di Etica d’Impresa si chiama Ethics Officer™ Sostenibilità Sociale ed Ambientale, Responsabilità Sociale d’Impresa In azienda chi se ne occupa? E’ ormai un concetto consolidato che lo scopo di un’azienda non possa essere limitato a far soldi. La vita di un’azienda è fatta sì –giustamente- di profitti e costi, ma anche di progetti, passione per un’idea, voglia di rinnovamento e competenze. Tutte cose che si traducono in
“L’Ethics Officer insegna la gradualità e la ragionevolezza delle decisioni etiche.” (A. Carroll) occasioni in cui l’essere umano esprime i propri valori personali e la propria unicità. La consapevolezza di ciò riporta la persona e l’idea di benessere al centro dell’attenzione delle imprese. Per essere vincente, all’impresa ora più che mai serve un’ottima squadra, molto attenta ai clienti, ai collaboratori, ai fornitori e alla cittadinanza. L’attenzione alla comunicazione e all’ascolto diventa sostanziale per migliorare l’offerta, perché genera maggior soddisfazione. Far sì che tutti conoscano ciò che si sta facendo per sensibilità etica e coerenza, significa fornire informazioni sui valori fondanti condivisi. Significa evidenziare i valori che generano il Valore della propria Impresa e rafforzarne l’immagine pubblica. L’attenzione ai valori etici esalta quindi gli effetti degli investimenti economici che l’azienda affronta. Ecco perché è indispensabile che le nostre aziende, anche le PMI, sviluppino sensibilità verso i valori immateriali, accrescano la loro cultura etica e coltivino l’agi-
“L’attenzione ai valori etici esalta gli effetti degli investimenti economici che l’azienda affronta.” re socialmente responsabile. Negli USA, dove la disciplina dell’Etica d’Impresa (Business Ethics) è nata negli anni ‘70, le organizzazioni affidano la gestione degli aspetti etici all’Ethics Officer, un manager obiettivo e responsabile, capace di mantenere alta la credibilità dell’impresa. In Italia, l’Ethics Officer™ è pensato anche come consulen-
te esterno, più flessibile e adeguato alle esigenze delle PMI, in affiancamento al management. Figura senior di esemplare integrità personale e professionale, ha le competenze per: Sviluppare l’attenzione verso i valori che generano valore, orientando la condotta dell’azienda. Promuovere la consapevolezza e diffondere i principi etici, per inquadrare le ragioni economiche all’interno delle più ampie ragioni di tipo sociale, vincolando le scelte alle loro conseguenze. Promuovere le scelte etiche, in ottica di sostenibilità, a soste-
gno dell’evoluzione delle strategie di business, nel rispetto delle best practices. Collaborare con i manager per integrare l’etica nelle scelte quotidiane e curare l’aspetto etico dei rapporti con gli stakeholders. Curare la formazione etica di
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e-work SpA. Addetto alla sicurezza sul lavoro. Ricerchiamo personale addetto sicurezza sul lavoro, ambiente e sistemi di gestione, qualificato e con esperienza. Sono richieste ottime doti comunicative e relazionali, propensione a lavorare in team e per obiettivi. Possibilità di inserimento diretto. Luogo di lavoro: Bergamo e Provincia. fax 035/218092 welcome.bergamo@e-work.it BioFarm Spineto. Azienda di agricoltura biologica ricerca educatrici per il "CRE in fattoria didattica" nel periodo dal 13 giugno al 26 agosto. Requisiti: predisposizione per i bambini, precedenti esperienze analoghe, non avere intolleranze o allergie alimentari, passione per gli animali, automuniti. Sede di lavoro: Martinengo. Inviare C.V. corredato di foto a posta@biofarmspineto.com - Tel. 0363 908864 - www.biofarspineto.com Adecco. Per azienda cliente costruttrice di turbogeneratori ricerchiamo manutentore con competenze meccaniche ed elettriche per avviamento e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti. Necessaria disponibilità a trasferte , conoscenza anche base di PLC. Luogo di lavoro Brescia. Contratto Tempo indeterminato. Per info: giulia.foresti@adecco.it Adecco. Per azienda cliente produttrice e fornitrice di energia da fonti rinnovabili, ricerca Resp. Amministrativo: redazione bilancio, previsioni finanziarie, gestione IVA, cespiti ed adempimenti fiscali, contabilità clienti/fornitori. Luogo di lavoro Erbusco (BS). Contratto Tempo indeterminato. Per info: chiara.mangiarini@adecco.it Adecco. Per azienda cliente operante nel settore delle energie rinnovabili ricerca impiegato/a back.office commerciale, assistente al direttore commerciale, conoscenza ottima lingua inglese, conoscenza normativa di settore. Luogo di lavoro Cologno al Serio (BG). Contratto a sei mesi. Per info: sara.schieppati@adecco.it Adecco. Per importante azienda cliente di impianti di automazione industriale e biogas nella bassa bresciana si seleziona tecnico commerciale neo-laureato in ingegneria meccanica, con conoscenza di Autocad 2D e della lingua inglese. Luogo di lavoro Pralboino (BS). Contratto Tempo indeterminato. Per info: daniela.martinelli@adecco.it Adecco. Per azienda cliente settore impianti fotovoltaici cerchiamo Ingegnere elettrico o meccanico da inserire come Project manager. Luogo di lavoro limitrofi a Seriate (BG). Contratto Tempo indeterminato. Per info: laura.pozzi@adecco.it o raffaella.nava@adecco.it Rewatt. Azienda operante nella progettazione ed installazione di soluzioni impiantistiche fotovoltaiche ricerca tecnici per l’installazione di strumentazione elettronica ed impianti fotovoltaici. Rif. TINS. Requisiti: diploma in elettrotecnica, precisione, buone capacità organizzative, orientamento all’approfondimento e alla curiosità. Sede di lavoro: Brignano Gera D’Adda (BG). Invia CV a nuovi-talenti@rewatt.it I.S.T.A.R. Azienda di consulenza settore Sicurezza sul lavoro/ Ambiente/ Sistemi di gestione, cerca una figura con provata
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Le ricerche sono rivolte a candidati dell’uno e dell’altro sesso ai sensi della L. 903/77 e L. 125/91. I dati saranno trattati ai sensi dell’informativa privacy (art. 13 D.Lgs.196/2003) da parte delle rispettive società inserzioniste.
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Certificazioni
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Norma UNI EN ISO 9000
La certificazione di Qualità ISO 9000, la più diffusa in Italia e nel mondo Un’impresa certificata per la Qualità tende con ogni sforzo a realizzare prodotti e/o servizi che soddisfino le aspettative del cliente Il mercato sempre più concorrenziale e la conseguente necessità di presentarsi ai potenziali clienti in modo incisivo e affidabile, rendono ormai la certificazione di qualità un elemento di vitale importanza per le aziende.
“Un’impresa certificata per la Qualità, non è che, per il fatto di essere certificata, eroghi servizi nel miglior modo al mondo, ma lo fa sempre e ripetutamente attraverso processi che mirano a soddisfare le aspettative dei clienti”. Avere all’interno di un’organizzazione un sistema di gestione per la qualità strutturato e funzionante significa tendere con ogni sforzo alla realizzazione di prodotti/servizi in linea con le attese del consumatore/fruitore, ma anche ottimizzare al meglio le risorse umane, i materiali e ridurre i costi derivanti da errori di gestione. È fondamentale precisare cosa si intenda per qualità e per sistema di gestione della qualità. Tali concetti vengono definiti dalla ISO 9000:2005, collegata alla 9001:2008 che ne spiega fondamenti e terminologia. Essa descrive la “qualità” come il
“grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti”, dove il requisito è quella esigenza o aspettativa che può essere “espressa o implicita o cogente”. Quindi un’impresa che eroga servizi e certificata per la Qualità, non è che, per il fatto di essere certificata, eroga quei servizi nel miglior modo al mondo. La
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certificazione di Qualità attesta invece che l’azienda mira a realizzare prodotti o servizi sempre e ripetutamente attraverso processi che soddisfano le aspettative dei suoi clienti. Il sistema di gestione per la qualità è l’insieme di “attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo un’organizzazione in materia di qualità”. Esso è dunque il mezzo attraverso cui l’azienda persegue i suoi obiettivi di qualità. L’impresa deve sicuramente provvedere a implementare un proprio sistema organizzativo in conformità alla norma sopradescritta. Questo può avvenire con forze interne o mediante l’intervento di un consulente esperto in queste tematiche. Ultimata questa prima fase interviene l’organismo di certificazione. L’iter di certificazione di un’azienda, da parte di un organismo terzo accreditato, prevede una prima verifica sul manuale qualità, documento che deve contenere obbligatoriamente informazioni riguardo al campo di
applicazione del sistema di gestione della qualità, i riferimenti alle procedure predisposte per il Sistema di Gestione della Qualità, una descrizione delle interazioni tra i processi del sistema di gestione. Dall’analisi del manuale, il valutatore responsabile stabilisce se esistono elementi sufficienti per dare luogo alla verifica ispettiva iniziale vera e propria. Questa viene condotta a fronte dei requisiti della ISO 9001:2008: se viene riscontrata una non conformità (NC), il valutatore indicherà la necessità di intervenire sul sistema apportando delle modifiche. L’organizzazione ha tre mesi di tempo per risolvere il problema e poter così accedere alla fase successiva (immediatamente attuabile nel caso in cui non vi fossero NC). Tutta la documentazione compilata dal valutatore durante la verifica iniziale passa quindi, insieme alla raccomandazione per la certificazione, al Comitato di Certificazione dell’ organi-
smo accreditato che decide se approvare la certificazione, se richiedere eventuali chiarimenti o se effettuare una nuova verifica nel caso in cui le evidenze oggettive siano lacunose. Solo a seguito dell’approvazione da parte del Comitato, verrà rilasciato all’ organizzazione un certificato di conformità dalla validità triennale. Le funzioni e gli elementi del sistema qualità aziendale devono essere valutati almeno una volta l’anno. Vengono quindi effettuate verifiche periodiche volte a controllare il mantenimento dell’efficacia del sistema di gestione per la qualità. Alla scadenza della certificazione è necessario intraprendere nuovamente l’iter a partire dall’analisi documentale con tempi previsti per la valutazione del sistema che saranno però inferiori. Diego D'Amato Sales & Operations Manager Divisione Certificazione Area Nord-Ovest
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Numero 05 - Luglio/Agosto 2011
La Provincia di Bergamo certifica la qualità dei propri servizi ambientali L’Assessorato all’Ambiente, in un’ottica di miglioramento continuo dei servizi al cittadino, da 11 anni è certificato per la Qualità Sappiamo bene tutti quanto siano importanti e delicati gli aspetti legati alle tematiche ambientali ed a maggior ragione quanto lo siano per un’amministrazione che deve erogare servizi in tal senso e far rispettare norme e direttive in materia. Per questo è stata intrapresa dal settore Ambiente della Provincia di Bergamo (in maniera volontaria), la progettazione e lo sviluppo di un sistema di gestione dei procedimenti amministrativi aventi maggiore rilevanza, verso gli utenti del servizio Rifiuti, servizio Emissioni atmosferiche e sonore, impianti termici e del servizio Tutela del suolo cer-
tificabili in conformità alla norma UNI EN ISO 9002:1994. L’iter di certificazione è stato avviato a gennaio del 1999 e, dopo quasi due anni, nel settembre del 2000, a seguito della visita ispettiva da parte dell’Ente Terzo di Certificazione Bureau Veritas, l’assessorato ha ottenuto la prestigiosa certificazione di Qualità per i servizi erogati al cittadino. La Politica della Qualità a cui tende l’Amministrazione da oltre dieci anni ormai prevede il miglioramento continuo dei servizi offerti, la corretta informazione e la trasparenza su tutte le attività di propria competenza ritenute
strategiche e fondamentali nel rapporto cittadino/utente. A tale scopo la Provincia ha realizzato la carta dei servizi quale strumento informativo sulla sua
struttura organizzativa, sulle differenti attività di competenza e sulle relazioni con il pubblico. Nell'ottica del continuo miglioramento dei servizi offerti, è
stato predisposto inoltre un questionario di valutazione del grado di soddisfazione dell’utenza che può essere inoltrato in forma anonima.
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Numero 05 - Luglio/Agosto 2011
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Appuntamenti Sostenibili
Una calda estate di appuntamenti Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati, corsi e molto, molto altro per comunicare, educare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili Data
Orario
Evento
Tipologia
Luogo svolgimento
Contatti
9 Luglio
8.30/12.30
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Albino (Bg)
mc@cittadinanzasostenibile.it www.cittadinanzasostenibile.it
9 Luglio
14.00/18.00 Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Solza (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
11 Luglio
20.00
Insieme per la Sostenibilità. Strategie per il territorio
Incontro
Biblioteca Piazza Italia - Comune di Nembro www.nembro.net
16 Luglio
8.30/12.00
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Zanica (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
23 Luglio
8.30/12.00
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Madone (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
2/4 Sett 3 Sett
8.30/12.00
8/11 Sett
Fiera di Sant'Alessandro 2011, Zootecnia e Agricoltura
Fiera
Fiera Bergamo - Via Lunga
www.fieradisantalessandro.it
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Osio Sopra (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
23° SANA Salone Internaz. del naturale
Fiera
Bologna Fiera
www.sana.it
10 Sett
8.30/12.30
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Albino (Bg)
mc@cittadinanzasostenibile.it www.cittadinanzasostenibile.it
10 Sett
14.00/18.00 Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Solza (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
Zero Emission - Energie Rinnovabili
Fiera
Roma Fiera
www.zeroemissionrome.eu - info@zeroemissionrome.eu
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Zanica (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
17/19 Sett
Habitat Clima
Mostra Convegno
Monza - Spazi della Confartigianato di Monza e Brianza
info@ecodialogando.com - www.eco-network.it
18 Sett
Cibovicino - Fiera del consumo consapevole
Fiera Mercato
Piazza della Libertà - Nembro
cibovicino@nembro.net
16/22 Sett
Settimana Europea della Mobilità
17/18 Sett
4° Fiera "Dal sole Antichi Sapori & Nuove Tecnologie"
Fiera
Sotto il Monte Giovanni XXIII
www.sottoilmontesolare.org - Cell. 335.8441448
22/24 Sett
Klimaenergy 2011
Fiera
Fiera Bolzano
www.klima-energy.it
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Madone (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
Fiera
Dalmine - Via Mazzini
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
14/16 Sett 17 Sett
8.30/12.00
24 Sett
8.30/12.00
25 Sett
10,00/18,00 6° Fiera della Sostenibiltà
23/25 Sett
MalpensaFiere - Busto Arsizio (VA)
www.ediltek.info info@chocolatpubblicita.it
29 Sett/20 Dic 17.00/21.00 Certificatori energetici di edifici - Protocollo CENED
12° edizione Ediltek, risparmio energetico e arredo urbano Fiera Corso
Casa del Giovane - Via Gavazzeni, 13 (Bg)
www.culturaeambiente.it
30 Sett/2 Ott
Alta Quota 2011, Fiera della Montagna
Fiera
Fiera Bergamo - Via Lunga
www.alta-quota.it
1 Ott
8.30/12.00
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Osio Sopra (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
5/7 Ott
9.00/18.00
Corso Avanzato CASACLIMA
Corso
Casa del Giovane - Via Gavazzeni, 13 (Bg)
www.culturaeambiente.it - www.agenziacasaclima.info
Compra Verde Buy Green V edizione
6/7 Ott
Mostra Convegno
Cremona Fiere
www.forumcompraverde.it
8 Ott
8.30/12.30
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Albino (Bg)
mc@cittadinanzasostenibile.it www.cittadinanzasostenibile.it
8 Ott
14.00/18.00 Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Solza (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
15 Ott
8.30/12.00
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Zanica (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
Fiera Campionaria 2011
Fiera
Fiera Bergamo - Via Lunga
www.campionaria-bergamo.it
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Madone (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
Fiera Campionaria 2011
Fiera
Fiera Bergamo - Via Lunga
www.campionaria-bergamo.it
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Osio Sopra (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
Settima dell'Energia Associazione Artigiani BG
Convegni ed eventi
Bergamo
www.settimanaenergia.it
Albino (Bg)
mc@cittadinanzasostenibile.it www.cittadinanzasostenibile.it www.a21isoladalminezingonia.bg.it
21/24 Ott 22 Ott
8.30/12.00
28 Ott/1 Nov 5 Nov
8.30/12.00
7/13 Nov 12 Nov
8.30/12.30
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
12 Nov
14.00/18.00 Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Solza (Bg)
15/17 Nov
EIV - Electric & Intelligent Vehicles
Mostra/Conveno veicoli elettrici
Fieramilano Rho (MI)
16/19 Nov
EnerSolar + Greenenrgy 2011
Fiera energie rinnovabili
Fieramilano Rho (MI)
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