Numero 04 Anno II - Maggio/Giugno 2011 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BG
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Editoriale
Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili
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Il web si colora di verde
A Bergamo e nel mondo avanza la
New Green Economy Moratti e Taramelli da Pagina 42
Nucleare e acqua, miscela esplosiva
Speciale alimentazione
Finanza virtuosa
Banca Etica e Banche di Credito Cooperativo a Pagina 3
di Diego Moratti Voterò SI ai referendum del 12 e 13 giugno, ma il mio SI sarà un voto da “liberista” e da “italiano”. Cercherò ora di argomentare brevemente la mia decisione: le considerazioni che mi spingono a votare SI sono infatti leggermente diverse da quelle che vanno per la maggiore. Le frequenti considerazioni –diciamo- più “ideologiche” sul dibattito Nucleare e Acqua pubblica, sono sicuramente fondate, ma hanno l’inopportuno effetto di spostare il centro della discussione sulla solita contrapposizione all’italiana, vale a dire “destra contro sinistra”. Si impedisce così la possibilità di entrare serenamente nel merito delle questioni e di analizzare l’effettivo contenuto delle singole leggi,
Provincia
Great 2011
Come parlare di cibo a scuola Nutrire la sostenibilità Intervista a Colin Sage (Cork University) "Mangio locale e penso universale" Organizzare una sagra ecologica da Pagina 26 a 41
segue a pagina 2
Green Story
B-life
Toner e cartucce riprendono vita a Pagina 48
Attualità
Quarto conto energia Approvato il nuovo decreto di incentivi al fotovoltaico di Lorena Mora a Pagina 4
Come conciliare infrastrutture, ambiente e qualità della vita Imparato a Pagina 12
Green Job Per lavorare con la testa tra le nuvole arriva il...
Manager della montagna
a Pagina 58
Salute & Benessere
Estate
Abbronzarsi in salute a Pagina 20
Soluzioni per il risparmio della spesa energetica
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Numero 04 - Maggio/Giugno 2011
In primo piano
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Referendum
Segue dalla prima pagina che i cittadini sono chiamati ad abrogare o confermare. Prima considerazione: Se io non condivido una legge, voto contro quella legge (e quindi voto SI). Un referendum è semplicemente l’espressione dei cittadini su un singolo provvedimento. Non è un voto di partito: per il voto “politico” ci sono le elezioni politiche, che si basano sull’intero operato di cinque anni di legislatura. È sbagliato quindi attribuire all’opinione di noi cittadini, pro o contro il nucleare o l’acqua pubblica, significati di contrapposizione destra/sinistra. Seconda considerazione: Al momento in cui scrivo non si sa se il quesito sul nucleare sarà sottoposto a referendum. Poco importa! Al di là dei tatticismi più o meno dichiarati, la questione Nucleare è una questione che va affrontata, tanto vale farsene un’opinione motivata e andare a votare. Comprendo bene che i nuclearisti temano l’effetto “Giappone”, ma spostare il dibattito all’anno prossimo è solo perdita di tempo e di risorse. Terza considerazione: Oltre ai quesiti sull’Acqua e Nucleare, si voterà anche su Legittimo impedimento (1 scheda). Non esaminerò questo quesito, perché poco attinente alle tematiche del nostro giornale. Ma comprendo bene che tale questione rientra “dalla finestra”, nel generale tentativo di non far andare la gente a votare, per non raggiungere il quorum e screditare tutti i referendum. Ma ripeto: preferisco entrare serenamente nel merito dei quesiti Nucleare e Acqua, lasciando all’intelligenza del lettore inserire la questione del Legittimo Impedimento all’interno della propria libera scelta di voto.
Acqua, io voto SI
Contro il Nucleare voto SI
contro una falsa liberalizzazione e una “forzata” privatizzazione
L’Italia entrerebbe tardi in un sistema pericoloso e destinato a esaurirsi
Sgombrato il campo da preconcetti di parte, cerco di addentrarmi in quelle che a mio avviso sono i pro e i contro delle leggi su Acqua e Nucleare. Nel numero precedente di Bergamo SOStenibile abbiamo dato ampio spazio ai sostenitori del SI e del NO sull’acqua pubblica o privata, ognuno con le proprie ragioni. Arrivo subito al punto: ritengo falsa e fuorviante la contrapposizione pubblico/privato. In particolare questa legge di privatizzazione non significa affatto liberalizzazione, anzi è l’esatto contrario: manca la libera competizione, l’efficienza e la trasparenza per i cittadini. La legge che si vuole abrogare infatti richiede che, in tutte le Regioni e Comuni italiani, venga venduto entro il 31/12/2011 (entro soli 6 mesi) almeno il 40% delle società di gestione dell’acqua ai privati. Da “liberista” credo che il mercato funzioni se c’è vera concorrenza e il cittadino possa confrontare diversi sistemi di gestione, sulla base del rapporto qualità/prezzo. Se ad esempio una Regione privatizza la gestione dell’acqua e un’altra Regione mantiene invece la gestione
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pubblica, allora il cittadino potrà almeno valutare quale modello offra i servizi migliori. Ma se tutte le regioni privatizzano contemporaneamente tutte le società di gestione dell’acqua, ditemi voi, come i cittadini potranno confrontare vantaggi e svantaggi dei due sistemi? Come già accade con la benzina, votando NO, mancherà una vera concorrenza e tutte le Regioni saranno uniformate agli stessi criteri di fondo: se una compagnia aumentasse il costo dell’acqua, tutte le altre società potrebbero alzare i prezzi contemporaneamente. In questo modo il consumatore non potrà mai verificare quali siano le scelte politiche (e le Regioni) che adottino il migliore mix di gestione pubblico/privato. Senza contare che “obbligare a vendere il 40% delle società di gestione entro 6 mesi in tutta Italia” equivale a “svenderle”, perché le società acquirenti si spartirebbero velocemente i territori, senza farsi concorrenza tra loro, tanto a pagare sarebbero i cittadini e le imprese. Al contrario, votare SI ai due quesiti sull’acqua non impedirà affatto che alcune Regioni possano privatizzare in futuro una parte delle loro società di gestione, ma nei tempi e nei modi che sono più convenienti per tutti noi cittadini. E, nel nome di un federalismo virtuoso, sarà possibile confrontare i diversi modelli di gestione dell’acqua presenti nelle diverse regioni. Da liberista voto SI.
Il quesito sul Nucleare è un quesito “serio”, nel senso che esistono motivazioni ragionevoli sia a favore che contro il Nucleare. Dopo aver ponderato i pro e i contro, la mia propensione finale al SI (contro il nucleare), deriva principalmente da una questione: l’enorme investimento economico necessario ad avviare la produzione di nucleare in Italia, risulta oggi poco giustificato visto che anche l’uranio rappresenta una fonte esauribile e non infinita, come il carbone o il petrolio. Quindi tra qualche decennio i costi di produzione del Nucleare aumenteranno notevolmente e si dovrà trovare comunque una diversa fonte di energia. Considerata la situazione italiana e la scelta di vent’anni fa di abbandonare il nucleare, tanto vale non rincorrere un treno già perso, saltando in carrozza quando ormai il treno ha già fatto il suo percorso. I tempi di realizzazione delle nuove centrali nucleari sono infatti lunghissimi. E poi ce li vedete voi gli italiani ad accettare di costruire una centrale nucleare sotto casa? In un Paese in cui deve scendere in campo l’esercito per riaprire una discarica o costruire un
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inceneritore! Certamente ci sono ragioni valide anche a favore del nucleare: diminuire la dipendenza energetica dai Paesi stranieri, produrre energia a costo minore e infine la presenza di centrali nucleari pronte ad esplodere nelle nazioni vicine a noi. Ma altrettanto valide sono i motivi contro il Nucleare: il problema delle scorie radioattive resta un grave problema irrisolto. Dove tenerle? Sarà mai possibile smaltirle? Anche la pericolosità del nucleare resta sempre elevata. Pur con tutti i sistemi di sicurezza immaginabili, l’eventualità di un disastro nucleare non si può escludere e non è possibile confrontarlo con nessun altro incidente o catastrofe, perché le conseguenze della radioattività sarebbero senza limiti di spazio né di tempo, per generazioni. La scelta finale dunque dipende dalla sensibilità di ognuno di noi: il mio votare SI (contro il nucleare) è un modo per spingere l’Italia ad essere la prima nazione a investire nella ricerca di una fonte di energia alternativa, non rischiosa. Soprattutto voto SI per spronare a ridurre il grande spreco di energia all’interno della nostra società, delle nostre case, automobili e imprese: tutte le statistiche affermano che attraverso maggiore efficienza e minore spreco, sfruttando al massimo le fonti rinnovabili, l’Italia può ridurre notevolmente il fabbisogno di energia, riducendo al contempo la necessità di ricorrere al nucleare. Da italiano, voto SI.
Hanno collaborato a questo numero: Mario Salomone - Docente Università di Bergamo Lorena Mora - Scienze della comunicazione Luca Taramelli - Giornalista Alice Motti - Scienza della comunicazione Luciano Valle - CEA Patrizia Mantoessi - CFL Maria Imparato - Giornalista Giusy Carolei - Docente Università Milano-Bicocca Duccio Colombo - Biofarm Lisa Casali - Ecocucina Erica Bettinelli - Villino d’Erica Giorgio Moratti - Scienze della Comunicazione Marcella Messina - Psicopedagogista Università di Bergamo Luca Leonardi - Bureau Veritas Italia Divisione Climate Change Services Clara Gandolfi - Giornalista Carlo Lozzia - Università degli Studi di Milano, Facoltà di Agraria Anna Giorgi - Università degli Studi di Milano, Facoltà di Agraria
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Attualità
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Etica e finanza
Etica e Finanza, binomio possibile? Da una ricerca universitaria emerge la voglia di etica nella finanza Le testimonianze di Banca Etica e della Cassa Rurale di Treviglio mica globale sia stata proprio la mancanza di etica nella finanza. Come ha sostenuto nella sua relazione la Preside della Facoltà di Economia Laura Viganò, la banca orientata eticamente deve privilegiare il contatto e la relazione diretta con il cliente, rispettando il concetto di trasparenza, nonchè l’idea della responsabilità sociale. Insomma, non basta scegliere settori “buoni” (evitando ad esempio il settore militare) o servizi socialmente meritevoli, bensì si deve ispirare -e meritare- fiducia. Presentando la ricerca Demos “Cittadini e banche in tempo di incertezza”, il sociologo Luigi Ceccarini ha rilevato una marcata attenzione del pubblico verso l’etica nell’economia e nel settore finanziario. Una richiesta che non è solo un semplice auspicio
Trasparenza, solidarietà, rispetto per l’ambiente, partecipazione diretta alla vita del territorio, affidabilità, senso del bene comune. Tutto questo appartiene al concetto di “banca orientata eticamente”, un fenomeno sempre più diffuso anche in Italia, che denota la crescente voglia di etica nella nostra società. Ad amplificarne la crescita ha contribuito non poco la crisi economica globale che dal 2008 ha sconvolto le economie dei Paesi più ricchi, facendo emergere con urgenza la necessità di coniugare nuovamente finanza ed etica. Su questo tema si è svolto il Seminario organizzato dall’Università degli Studi di Bergamo, lo scorso 14 aprile, che ha messo in rilievo i modelli di Banca Etica (l’esperienza è stata presentata dall’attuale Presidente di Banca Etica, Ugo Biggieri, succeduto al suo fondatore Fabio Salviato) e della Bcc Cassa rurale di Treviglio (presentata da Damiana Bussini, Responsabile dell’Ufficio Soci e Mutualità della BCC di Treviglio, banca presieduta da Gianfranco Bonacina). Banca Etica e Banche di Credito Cooperativo sono infatti i paradigmi di questa tipologia di banche “alternative”, all’insegna
della trasparenza, della comunicazione con i clienti, dell’attenzione ai segmenti più marginali della società, del rispetto per i valori etici e per la realtà territoriale di appartenenza. Il Convegno, coordinato da Dario Guerini, si è inserito nel quadro della ricerca “Demos”, sul tema “Cittadini e banche in tempo di incertezza”, indagine presentata da Luigi Ceccarini, docente di Sociologia politica all’Università di Urbino. Ad aprire i lavori l’introduzione del Rettore Stefano Paleari e del Direttore del Dipartimento di Economia Aziendale Gianfranco Rusconi, che hanno dichiarato che l’etica non deve essere un “prodotto” per conquistare il mercato e non può e non deve scivolare nella logica della mercificazione. E non è certo casuale che a scatenare la recente crisi econo-
“L’etica non deve essere un “prodotto” per conquistare il mercato e non può e non deve scivolare nella logica della mercificazione” (wishfull thinking) poiché gli intervistati hanno dichiarato una certa disillusione soprattutto verso il binomio banche e politica. La “voglia di etica nella finanza” ha invece a che fare con la richiesta di “trasparenza”, il concetto chiave per riagganciare la fiducia dei consumatori. Non è quindi un caso che, seppur in tempi economicamente difficili, sia per la Banca Etica che per la Bcc di Treviglio, i clienti siano in significativo aumento tendenziale. La Banca deve essere trasparente nell’indicare i settori di investimento, deve investire in progetti sociali e ambientali di
BCC DI TREVIGLIO (dati aggiornati al 31/12/2010) Anno di fondazione Numero Soci Filiali (in 97 comuni) Dipendenti Clienti
1893 18.630 45 318 48.590
“Ho sognato una banca” La giornata di approfondimento è proseguita anche la sera, all’auditorium di Piazza della Libertà, quando il giornalista Franco Cattaneo ha intervistato Fabio Salviato, fondatore e primo presidente (per dieci anni) di Banca Etica. Attualmente Salviato ricopre la carica di presidente della Federazione Europea di Banche alternative. Ripercorrendo il libro da lui scritto “Ho sognato una banca” il pioniere della finanza etica ha spiegato le enormi difficoltà incontrate anche solo nell’ottenere la licenza da parte di Bankitalia, proponendo un concetto di banca che scardinava i tradizionali parametri di valutazione. Ciònonostante Salviato ha sottolineato come essere etici significa essere responsabili e quindi addirittura più efficienti e attenti, anche nell’elargire credito alle fasce considerate non bancabili dalle altre banche. Ha rivendicato con orgoglio il fatto che anche grazie a Banca Etica oggi si parli diffusamente di Responsabilità Sociale di Impresa all’interno del G8 e di altre istituzioni internazionali, di cui la banca è divenuta un’apprezzata interlocutrice. Imprevedibili e al confine della realtà alcune esperienze e situazioni che si sono poi risolte o hanno avuto successo grazie ai prestiti erogati dalla banca, a partire da investimenti a “diretto” contatto con le popolazioni di esquimesi a progetti di turismo diffuso in Italia, andati a buon fine anche per la motivata partecipazione di tutto il mondo del volontariato che gravita attorno a Banca Etica. Oppure l’erogazione di prestiti ad un gruppo di ex carcerati che, dopo aver scontato la loro pena, hanno richiesto denaro per iniziare una nuova attività: prestito accordato, riponendo massima fiducia nel fatto che la nuova attività fosse totalmente diversa da quella precedente: i nuovi clienti erano difatti (ex) rapinatori di banca. Diego Moratti pubblica utilità e convenienza. Deve essere attenta ai bisogni sociali, includendo progressivamente anche fasce di popolazione ritenute “non bancabili” nei tradizionali meccanismi del credito. Tutto questo non significa rinunciare all’idea del profitto o chiudersi in una dimensione ingenua e sentimentale da “Libro dei Sogni”, ma come testimonia la ricerca significa piuttosto dare spazio -e credito- ad un bisogno sempre più diffuso nella società civile. Maria Imparato
Da Bergamo nel CdA di Banca Etica Dal 28/04/2011 la docente Silvana Signori dell’Università di Bergamo è entrata a far parte del CdA di Banca Etica. Dalla redazione di Bergamo SOStenibile gli auguri di un proficuo e costruttivo lavoro.
BANCA ETICA
(dati aggiornati al 31/12/2010) Anno di fondazione Numero soci Filiali (in Italia) Dipendenti Clienti
1999 34.911 13 186+24 promotori 51.000
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Attualità
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Fotovoltaico
Al via il Quarto Conto Energia Luci e ombre di un decreto tanto (troppo) atteso Innalzato il tetto di potenza incentivabile, ma ridotti gli incentivi. Premiate le installazioni realizzate con impiantistica italiana, penalizzate quelle sui campi agricoli Il Consiglio dei Ministri ha approvato la bozza definitiva del decreto legislativo che modifica le norme sugli incentivi per l’energia da fonti rinnovabili. Il Quarto Conto Energia interesserà gli impianti fotovoltaici che entrano in esercizio in data successiva al 31 maggio 2011 fino al 31 dicembre 2016, termine oltre il quale verrà definitivamente sospesa ogni forma di incentivazione all'elettricità prodotta con il fotovoltaico. Il provvedimento si pone in primis l’obiettivo di innalzare il limite di potenza installata incentivata a livello nazionale a 23 Gw entro il 2016 (circa 5 Gw all’anno), cui corrisponderebbe un costo indicativo per gli incentivi di circa 7 miliardi di euro annui. Un innalzamento significativo del tetto, dunque, se si considera che nel piano energetico del Governo per gli obiettivi europei 20x20x20 il tetto previsto per il fotovoltaico, al 2020, era di soli 8 Gw. Nel decreto è prevista la riduzione degli incentivi nell’arco di due anni: se nel Terzo Conto Energia le riduzioni dal 2011 al 2013 erano comprese tra il 16% (impianti fino a 3 kW) ed il 24% (impianti oltre 5 MW), con il Quarto Conto Energia queste riduzioni si assestano tra il 43% ed il 58% (cfr. Tabella 1). Tuttavia, si può facilmente ipotizzare che la riduzione degli incentivi
“In Tabella 2 viene confrontato il valore delle tariffe incentivanti in Germania ed in Italia: solo alla fine del 2011, con la progressiva diminuzione degli incentivi italiani, i valori dei due stati saranno allineati.”
sarà compensata da una paritetica riduzione dei costi d'installazione: basti pensare che il costo dei pannelli in silicio è calato del 40% negli ultimi quattro anni, ed è destinato a scendere ancora del 40% entro il 2015. Al termine del regime transitorio troverà attuazione da gennaio 2013 fino al 2016 il cosiddetto “modello tedesco”, un meccanismo simile a quello usato in Germania basato su un rapporto di Tabella 1 - La progressiva riduzione degli incentivi nel passaggio dal terzo al quarto conto energia 2011
Tipo e Potenza
Impianti su edifici
2012
2013
4° Conto Energia
3° Conto Energia
Diff. 2011/2013
01/01-31/03
01/04-31/05
01/06-31/12
01/01-30/06
01/07-31/12
2013
c€/kWh
c€/kWh
c€/kWh
c€/kWh
c€/kWh
c€/kWh
c€/kWh
1/3 kW
40,2
39,1
38,7 --> 29,8
27,4
25,2
23,0
-43%
>3/20 kW
37,7
36,0
35,6 --> 26,8
24,7
22,7
20,7
-45%
>20/200 kW
35,8
34,1
33,8 --> 25,3
23,3
21,4
19,5
-46%
>200/1000 kW
35,5
33,5
32,5 --> 24,6
22,4
20,2
18,3
-48%
>1000/5000 kW
35,1
32,7
31,4 --> 21,2
18,2
16,4
14,9
-58%
> 5000 kW
33,3
31,1
29,9 --> 19,9
17,1
15,4
14,0
-58%
proporzionalità inversa tra valore degli incentivi e potenza installata. Vi sono, infine, casi specifici in cui il provvedimento stabilisce una maggiorazione dell'incentivo: impianti fotovoltaici che vanno a sostituire coperture in amianto (premio di 5 centesimi di euro/kWh), installazione abbinata ad un efficientamento energetico dell'edificio (fino al 30% in più dell'incentivo), impianti fotovoltaici integrati negli edifici con caratteristiche architettoniche innovative (per esempio con incentivi superiori a 40 c€/ kWh per impianti fino a 20 kW). Un premio del 10% è riservato anche a chi decide di installare pannelli di tecnologia italiana o europea. I contenuti del Quarto Conto Energia sembrano non soddisfare appieno gli operatori del settore, che chiedevano al Governo di salvaguardare gli investimenti già avviati dalle imprese
(almeno fino al 31 dicembre 2011) con certezza delle tariffe fissate solo sei mesi fa nel Terzo Conto Energia, al fine di scongiurare sia una modifica in corsa della redditività di progetti già avviati che un blocco degli investimenti e finanziamenti futuri da parte delle banche. Tuttavia i sosteni-
tori del fotovoltaico non devono temere: investire nel settore converrà ancora, dal momento che la riduzione progressiva delle tariffe incentivanti si accompagna ad una sensibile diminuzione dei costi di installazione e ad un miglioramento della tecnologia disponibile. Si veda, ad esempio,
il caso della Germania, Paese spesso preso a riferimento come modello per l’utilizzo di energia solare. Qui le installazioni di pannelli fotovoltaici non sono diminuite nonostante gli incentivi siano inferiori a quelli italiani e l’installazione di pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli non dia diritto ad incentivi, diversamente da quanto accade in Italia. In Tabella 2 viene confrontato il valore delle tariffe incentivanti in Germania ed in Italia: solo alla fine di quest’anno, con la progressiva diminuzione degli incentivi italiani, i valori dei due stati saranno allineati. Il confronto dunque sembra confermare che ci siano margini per ridurre le tariffe incentivanti senza precludere la redditività degli investimenti nel comparto. Lorena Mora
Tabella 2 - Germania e Italia - Incentivi alla produzione fotovoltaica (c€/kWh) Germania
Tipo
incentivi 2011 1 - 3 kW
>3 - 20 kW
28,74
>20 - 30 kW Impianti su edifici
>30 - 100 kW >100 - 200 kW >200 - 1000 kW >1000 - 5000 kW >5000 kW
Impianti a terra
terreni contaminati
27,34 25,87 21,57
22,07
Italia - Maggio'11
Italia - Dicembre'11
incentivi maggio'11 (3° Conto Energia)
diff. % con Germania
incentivi dicembre'11 (4° Conto Energia)
diff. % con Germania
39,10
+ 36%
29,80
+ 4%
36,00
+25%
26,80
-7%
34,10
+19%
25,30
-12%
34,10
+25%
25,30
-7%
34,10
+32%
25,30
-2%
33,50
+29%
24,60
-5%
32,70
+52%
21,20
-2%
31,10
+44%
19,90
-8%
28,9 - 36,4 (*)
+31% - +65%
18,1 - 27,4 (*)
+21% ÷ -20%
terreni agricoli
0
27,5 - 34,7 (*)
-
17,2 - 26,1 (*)
-
altri
21,11
27,5 - 34,7 (*)
+30% - +64%
17,2 - 26,1 (*)
+22% ÷ -13% * in funzione della potenza installata
L’ENERGIA DI CUI HAI BISOGNO è INTORNO A NOI RESSOLAR fornisce chiavi in mano impianti fotovoltaici, da quelli domestici ai grandi impianti, impianti geotermici e solare termico garantendo un’assistenza globale e continua al cliente.
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ENERGIA RINNOVABILE, IMPIANTI FOTOVOLTAICI E GEOTERMICI
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Attualità
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Finanziamenti
Energia, finanziamenti per 5 milioni di euro Al via la 3° fase del progetto TREND di Cestec A metà maggio il bando per la realizzazione di interventi di efficienza energetica
Nell’ottica degli obiettivi della politica europea 20-20 al 2020, il progetto TREND promuove l’innovazione e il miglioramento delle performance energetiche delle piccole e medie imprese lombarde, attraverso il finanziamento di check-up energetici e di progetti volti all’introduzione delle migliori tecnologie per il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti rinnovabili. L’efficienza energetica come strumento di competitività è il cuore del progetto TREND, promosso da Regione Lombardia con il supporto tecnico di Cestec. Trend rappresenta, infatti, la prima esperienza di supporto alle imprese volto a promuove-
re una nuova cultura aziendale orientata alla gestione ottimale dei flussi energetici. Dalla conoscenza e consapevolezza dei propri consumi alla realizzazione degli interventi: con Trend si è dato avvio infatti ad un percorso virtuoso ed innovativo di accompagnamento e supporto alle aziende, orientato alla sostenibilità energetico–ambientale in una logica di miglioramento continuo. Il progetto è rivolto alle micro, alle piccole e alle medie imprese lombarde del settore manifatturiero, ambito di intervento chiave nell’implementazione di politiche di efficienza energetica e sviluppo delle fonti rinnovabili. La prima iniziativa del progetto ha messo a disposizione delle aziende un finanziamento de-
dicato (contributo massimo del 75% del costo totale fino ad un max. di 5.000 euro) per attività di check-up energetico: circa 500 piccole e medie imprese lombarde del settore manifatturiero, di cui il 16% della provincia di Bergamo, hanno quindi potuto analizzare i propri consumi energetici e valutare le opportunità di risparmio privilegiando soluzioni innovative di efficientamento e produzione di energia da fonti rinnovabili. Prende ora avvio una nuova fase del progetto: l’obiettivo è attuare concretamente le soluzioni tecnologiche e gestionali di miglioramento ed efficientamento energetico individuate con il check-up energetico, attraverso il coinvolgimento dei diversi soggetti in grado di fornire tec-
Dal check-up energetico sono emersi come prioritari gli interventi in ambito di: Apparecchiature elettriche (motori, inverter, connessi a compressori, pompe, ventilatori, aspiratori, ecc.); Illuminazione (sostituzione con elementi ad alta efficienza, installazione Led); Impianti termici; Autoproduzione di energia (impianti a fonti rinnovabili, cogeneratori, ecc.); Politiche di gestione dell’energia.
nologie e servizi energetici alle imprese. E’ prevista la pubblicazione, per metà maggio, del un nuovo bando che prevede una dotazione finanziaria di 5 milioni di euro destinati a 100 delle 500 aziende che hanno effettuato il check-up energetico della prima fase. Il bando prevede un co-finanzia-
mento pari al 50% dell’intervento, per un contributo massimo di 50.000 euro. Gli interventi ammessi dovranno avere un importo minimo di 20.000 euro. Per maggiori informazioni: www.trend.regione.lombardia.it trend@cestec.it
AAA. Cercasi fornitori di tecnologie per l’efficienza energetica La tua azienda fornisce tecnologie per l’efficienza energetica o la produzione di energia da fonti rinnovabili? Desideri valorizzare i tuoi prodotti? Presenta la tua candidatura! La manifestazione d’interesse, la cui pubblicazione è prevista per la metà di maggio, è finalizzata ad istituire un elenco di possibili fornitori di tecnologie, previa raccolta dei dati relativi ad aziende di produzione e installazione di tecnologie che siano altresì fornitrici di servizi energetici. L’obiettivo è rendere fruibile un elenco di soggetti in grado
di rispondere alle esigenze delle aziende che intendono realizzare interventi di efficienza energetica e di produzione di energia da fonti rinnovabili dando risalto alle singole tecnologie/prodotti/ soluzioni tecnologiche e facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta. Regione Lombardia ti metterà in contatto con piccole e medie imprese lombarde che vogliono realizzare interventi per migliorare l’efficienza del proprio processo produttivo o produrre energia da fonti rinnovabili. Per maggiori informazioni: www.trend.regione.lombardia.it
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Attualità
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Numero 04 - Maggio/Giugno 2011
Vacanze
Quest’estate tutti ai Campi natura Legambiente e WWF organizzano settimane di vacanze a contatto con la natura Offerte per tutti i gusti e le età: bambini, giovani e famiglie
Per bambini e ragazzi con Legambiente alla Maresana… sulle ali della fantasia! Anche quest'anno Legambiente Bergamo torna con la sua proposta di settimane nel verde che si svolgeranno presso “La Cà della Matta”, centro del Parco dei Colli situato sul colle Maresana. Escursioni, laboratori creativi nella natura, giochi, racconti, esplorazioni, gestione della casa all'insegna della sostenibilità: la proposta ricreativa ed educativa di una settimana di esperienza residenziale è studiata appositamente per le fasce di età dei bambini delle scuole elementari dal 12 al 18 giugno e per i ragazzi delle scuole medie dal 19 al 25 giugno. Il centro permette di poter godere di un contesto naturale impa-
reggiabile restando però a pochi km dal centro. I campi natura si svolgono dalla domenica al sabato, una intera settimana in cui scoprire la propria libertà vivendo con nuovi amici un'avventura all'insegna della ricerca e della sperimentazione. Guardando il cielo di notte i ragazzi incontreranno le stelle, il bosco diventerà un luogo di racconti e incontri tutti da scoprire e anche cucinare per tutti sarà un’occasione di condivisione e cura delle piccole cose. La quota di partecipazione per una settimana è di Euro 300 a persona, comprensivo di alloggio, vitto, assicurazione e tessera di Legambiente.
Presentazione domenica 15 maggio presso Greenway, torrente Morla via Maironi da Ponte INFO: “Bergamo Legambiente Onlus” Via S. Giovanni Bosco, 18/A - Tel. 035/319449 area.edu@legambientebergamo.it www.legambientebergamo.it
Campi di Volontariato in Sicilia per difendere le tartarughe marine Tra i paesi del Mediterraneo l’Italia è uno dei più importanti per la conservazione delle tartarughe marine, che prediligono mari come l’Adriatico, lo Ionio e il Canale di Sicilia, dove però sono purtroppo vittime della cattura accidentale negli attrezzi da pesca. Per questo motivo il WWF, tramite il suo “Progetto Tartarughe”, svolge da anni attività di salvaguardia per questi animali, come il recupero e cura degli esemplari feriti, la ricerca e protezione dei nidi, l’informazione ai pescatori sui modi per ridurre la mortalità delle tartarughe catturate accidentalmente e la sensibilizzazione. Il Progetto Tartarughe vede impegnate molte aree italiane, tutte facenti parte del Network Tartarughe per la salvaguardia delle tartarughe marine. La splendida Sicilia è in prima fila in questa lotta per la salvaguardia della tartaruga marina
Caretta-Caretta o detta anche tartaruga comune, la più diffusa nel Mediterraneo. La Riserva di Torre Salsa a Siculiana a pochi chilometri da Agrigento, prende il suo nome da un’antica torre di avvistamento saracena che si trova nel cuore di questa oasi e domina la sommità di un piccolo promontorio d'argilla da cui traspare un tratto di mare ancora incontaminato e a tratti selvaggio: una riserva di mare e di terra dove le falesie di gesso si alternano alle marne calcaree bianchissime, dove la vegetazione erbacea e cespugliosa ricopre l'ambiente e dove esiste ancora una splendida e infinita spiaggia incontaminata e un mare limpidissimo. In questo posto la tartaruga marina Caretta – Caretta va ancora a deporre le sue uova. A Torre Salsa da anni decine di persone si ritrovano a passare uno splendido periodo di vacan-
za estiva a turno nei periodi da maggio a settembre, come volontariato al mare. I volontari aiutano nella gestione della Riserva marina e di terra, effettuano l’attività principale di monitoraggio delle spiagge al fine di rinvenire eventuali deposizioni di uova delle tartarughe marine, sensibilizzano i bagnanti e visitano le bellezze naturali, storiche artistiche nelle vicinanze della Riserva, prime fra tutti la Valle dei Templi di Agrigento, la Casa di Pirandello e la Scala dei Turchi. I partecipanti vengono ospitati in una struttura rurale antistante alla Riserva Naturale Orientata di Torre Salsa nel Comune di Siculiana (AG), dotata di cucina, letti a castello, due bagni interni con doccia, veranda, docce all’aperto e terrazzino per osservare le stelle. I periodi di volontariato sono organizzati in periodi da 10 giorni da maggio a settembre, il costo è di 270 euro e comprende il vitto, l’alloggio e l’utilizzo condiviso di due auto messe a disposizione per ogni spostamento dei campisti. Info: 328-2913572 www.archelon.it
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Attualità
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Progetto “Io BergAMO”
Io BergAMO, le “tue” mura valgono 1 euro? Orobicambiente e Bergamo SOStenibile presentano il progetto a sostegno della candidatura delle mure di Città Alta a Patrimonio dell’Unesco
Il Comune di Bergamo ha presentato lo scorso inverno il progetto di candidatura delle mura venete, che fortificano e circondano Città Alta, per l’iscrizione nella Lista del patrimonio Mondiale dell’UNESCO, sulla base del loro elevato valore storico, culturale e architettonico. L’Associazione Orobicambiente Onlus, in collaborazione con il giornale Bergamo SOStenibile, per sostenere la candidatura lanciano il progetto “Io BergAMO” . Il progetto “Io BergAMO” vuole promuovere una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutti i bergamaschi per una raccolta fondi finalizzata all’acquisto (€ 70.000,00) di una piattaforma autocarrata con sviluppo verticale atta a pulire e manutenere le mura di Città Alta, con lo scopo di restituirle al loro antico splendore. L’Associazione Orobicam-
biente Onlus, attiva già dal 2007 nella pulizia e nella manutenzione della città di Bergamo e dei suoi colli, si impegna da parte sua a produrre nel triennio 2012/2014 ben 15.000 ore di manodopera completamente gratuite, per la pulizia, il mantenimento e la rivalorizzazione delle mura di Città Alta e dal centro storico. Bergamo SOStenibile ne sosterrà la promozione, curando la comunicazione e tutti gli eventi correlati al progetto. La raccolta fondi verrà sviluppata con diverse modalità nell’arco dell’anno. È possibile sottoscrivere la raccolta fondi fin da ora con: donazione nelle apposite cassette posizionate nei principali punti di interesse della città; nei gazebo che l’Associazione istituirà in centro a Bergamo e in Città Alta;
una serie di altre iniziative (cene, eventi, aste, ecc. ecc.); Anche le aziende possono aderire alla campagna di raccolta fondi diventando sponsor dell’iniziativa: Silver Sponsor € 100,00 (Segnalazione con ragione sociale nello spazio riservato ai Silver Sponsor in tutti gli strumenti di comunicazione) Gold Sponsor € 500,00 (Segnalazione con logo nello spazio riservato ai Gold Sponsor in tutti
Al via “Emissioni Zero”, Festival eco-teatrale di Erbamil al Parco dei Colli Si svolgerà tra il 26 e il 29 maggio, in concomitanza con la “settimana europea dei Parchi”, la seconda edizione del Festival di Teatro, Arte e Sensibilizzazione ambientale “Emissioni Zero”, ideata dalla compagnia teatrale Erbamil. Forte del successo della prima edizione nel 2010, il Festival si caratterizza per una tematica capace di superare i limiti del ristretto ambito teatrale e aprirsi all’incontro con altre forme d’arte, con la cultura scientifica del risparmio energetico
ed anche con l’artigianato e la produzione locale. Una caratteristica messa in risalto in tutte le attività ospitate dal festival: spettacoli, performances, stage di formazione, incontri con personalità e degustazioni. “Emissioni Zero” intende veicolare, attraverso la cultura, una maggiore sensibilità al rispetto per l’ambiente promuovendo il Parco dei Colli come principale interlocutore sul territorio di tale sensibilizzazione, attraverso un’attenta comunicazione mediatica.
gli strumenti di comunicazione e possibilità di poter utilizzare il logo “Io BergAMO” negli strumenti di comunicazione dell’azienda) Platinum Sponsor € 1.000,00 (Targa di riconoscimento, segnalazione con logo in evidenza nello spazio riservato ai Platinum Sponsor in tutti gli strumenti di comunicazione e possibilità di poter utilizzare il logo “Io BergAMO” negli strumenti di comunicazione dell’azienda)
Hai in cantina o in soffitta una bicicletta che non utilizzi più? Donala al progetto “Io BergAMO” contribuirai a sostenere alla candidatura a Patrimonio dell’Unesco le mure di Città Alta. Chiamaci verremo a ritirarla: Tel. 035.222944
Bonifico bancario (Credito Bergamasco, filiale di Bergamo Valtesse IT05 CIN “D”, Cod. ABI 03336, C.A.B. 11141, C.C. 000000009509 Per informazioni: Per i privati: Associazione Orobicambiente Onlus - Tel. 035.222944 Per le aziende, istituzioni e stampa: Studio Green Solution - Tel. 335.362358 - info@greensolution.it
EMISSIONI ZERO: il Programma 26 Maggio (Sede del Parco - via Valmarina) ore 18.30 inaugurazione ore 21.15 spettacolo teatrale di Lorenza Zambon “LEZIONI DI GIARDINAGGIO PLANETARIO” 27 Maggio (Cà della Matta - Loc. MARESANA) ore 21.15 spettacolo teatrale e musicale itinerante “SUGGESTIONI VISIVE E SONORE NEL BOSCO” 28 Maggio (Sede del Parco - via Valmarina) ore 17.30 Convegno "Stile di vita e sostenibilità: siamo pronti a cambiare?" con Benito Melchionna, prof. di diritto ambientale Univ. Roma Nel frattempo: Laboratori di Riutilizzo Creativo per bambini Dalle ore 20 (partenza da IL BOPO di Ponteranica) PASSEGGIATA TEATRALE NOTTURNA con gli attori di Erbamil e gli allievi delle Scuole di Teatro di Bergamo 29 Maggio (Sede del Parco - via Valmarina) ore 16.30 spettacolo teatrale "FACCIAMO LA DIFFERENZA" ore 19 epilogo e saluti FABIO COMANA legge "L'uomo che piantava gli alberi" di Jean Giono
Per info: Tel. 035.573876 segreteria@erbamil.it www.erbamil.it
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Attualità
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Eventi
“AmbientARSi” a Romano di Lombardia Dal 26 al 29 maggio una fiera con incontri su edilizia e mobilità sostenibile, G.A.S., attività ricreative, bancarelle km zero e mostre eco-friendly È stata spostata da aprile a maggio la manifestazione “AmbientARSi”, una quattro giorni nel centro storico di Romano di Lombardia dedicata a convegni e iniziative per tutti i gusti e per tutte le età, organizzata dall’amministrazione comunale e assessorato all’ambiente in collaborazione con l’associazione Archinnova. Denominatore comune l’ambiente e la sostenibilità in tutte le sue forme: natura e riciclo, benessere, salute e sport, energia, casa, edilizia, auto e mobilità. Si parte giovedì 26 maggio alle 20.30 con un convegno “Le politiche energetiche e la mobilità sostenibile" con interventi dell’Ing. Diego Finazzi, Ing. Dario Zaninelli, Ing. Liliana Donato e di
Stelio Cella sulle motorizzazioni ibride. Venerdì 27 maggio alle 17.30 il convegno tecnico : ‘Le costruzioni a basso consumo’ mentre alle 20:30 incontro su ‘Il risparmio Energetico riflessioni e soluzioni per dare il nostro contributo all’ambiente’ con l’assessore Eva Pescali, arch. Elena Scaratti geom. Angelo Scaratti e l’esibizione dell’artista Maria Chiara Belotti “Il Riciclo ricreativo”. Sabato 28 maggio alle 10 presso la sala della Rocca Viscontea, Legambiente presenta: 'Verso il Contratto di Fiume Sud' mentre durante la giornata si terranno iniziative per grandi e piccini: “Coloriamo il mondo” con attività didattiche e gioco per bambini, “Cosa come e perché Gruppi di
Acquisto Solidale”, prova pratica di respirazione eco-logica, l’officina ciclistica e spettacoli di danza urbana. Domenica mattina l’Acli promuove la prima edizione della gara podistica Walk MapAbility Day. Sia sabato che domenica ci saranno stand e bancarelle di mercato slow food e a km zero, vintage e riciclo e delle associazioni di volontariato. Si potrà visitare il “giardino dei desideri” con mostre e installazioni su acqua, natura, l’arte del riuso; e ancora: biciclette storiche, macchine agricole e auto elettriche. E naturalmente sarà presente anche il nostro giornale “Bergamo SOStenibile”. Vi aspettiamo tutti a Romano per “AmbientARSi”. Info su www.comune.romano.bg.it
AmbientARSi Dal latino: ARS, ARTIS “L'arte dell'ambiente” Oppure... da Totò: L'arte di arrangiarsi!
“...Mi scusi, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?”
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Eco dal comune
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Bergamo
Più Energia all’assessorato all’Ambiente Bandera assume la delega all’Energia: “Necessario promuovere efficienza e sostenibilità in modo congiunto”. Le novità in programma: un Energy Manager per il patrimonio comunale e uno Sportello Energia per i cittadini. Nuove case: solo ad elevata classe di efficienza Durante la settimana europea dell’energia sostenibile, tenutasi in tutta Europa dal 11 al 15 aprile 2011, il Comune di Bergamo ha voluto sottolineare la rilevanza del collegamento tra ambien-
marginale, bensì una questione “vitale”, da associare perciò a uno dei principali argomenti e temi di interesse della contemporaneità: l’energia. Energia significa infatti una pluralità di aspetti che si snoda su diversi ambiti: la sua produ“Le città sono zione, che si dovrà orientare responsabili, sempre di più verso fonti rinnovabili, il suo utilizzo e consumo, direttamente e si dovrà orientare verso effiindirettamente di oltre il che cienza e risparmio, e la gestione 50% delle emissioni di delle generali conseguenze in gas serra derivanti termini di inquinamento nelle città e di produzione di CO2 nell’atdall’uso dell’energia mosfera. nelle attività umane” “Il significato di inquadrare la questione cruciale dell’enerte ed energia affidando ufficial- gia in relazione alla sostenibilità mente la delega per l’Energia ambientale sta nella premessa all’assessore all’Ambiente e basilare del Patto dei SindaOpere del Verde Massimo Ban- ci, l’iniziativa lanciata su larga dera. Un collegamento da non scala dall’Unione Europea in sottovalutare perché rivelatore di favore della riduzione dell’income nel corso degli ultimi tempi quinamento globale e dell’uso ATB_Guida_al_cittadino:ATB_Guida_al_cittadino 28-08-2009 15:27 la questione “ambiente” non sia razionale dell’energia” –spiega più considerata una questione l’assessore Massimo Bandera-.
Nella premessa del Patto dei Sindaci difatti si dice chiaramente che le città sono responsabili, direttamente e indirettamente (attraverso i prodotti e i servizi utilizzati dai cittadini) di oltre il 50% delle emissioni di gas serra derivanti dall’uso dell’energia nelle attività umane: di qui l’importanza del ruolo delle singole città e dei comuni nella lotta globale contro l’inquinamento e contro lo spreco ATB_Guida_al_cittadino:ATB_Guida_al_cittadino di energia e di 28-08-2009 15:27 Pagina 1 risorse del pianeta. “Ciò che i comuni possono fare, e Bergamo non è escluso –continua Bandera- è lavorare con determinazione per riequili- gostino dell’Università degli Stu- genti stanno aumentando di brare i due termini del rapporto: di in Città Alta e proprio nel primo anno in anno i propri consumi. da un lato, una crescente ri- giorno della settimana europea Per questo motivo anche i cochiesta di consumi ed energia e dell’energia sostenibile, lunedì sti energetici sono destinati ad dall’altro la scarsità delle risorse 11 aprile, l’assessore Massimo aumentare sempre più veloceche provoca il continuo aumento Bandera ha illustrato gli scena- mente. A ciò si deve aggiungere dei costi energetici”. ri presenti e futuri dei consumi la questione della dipendenza Durante un convegno orga- energetici a livello internazionale energetica delle diverse nazioni, nizzato in collaborazione con il e locale: “Nel mondo la doman- in particolare di quelle europee: Pagina 1 Ministero per l’Ambiente proprio da di energia è sempre in forte l’Italia, tra queste, soffre pienaa Bergamo, nella sede di Sant’A- crescita in quanto i Paesi emer- mente di questa “trappola”, es-
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ATB=Mobilità
I SERVIZI ATB PER IL TRASPORTO E LA MOBILITÀ IN CRESCITA ESPONENZIALE
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ATB=Mobilità
Autobus Funicolari Tram Bike sharing Sosta e parcheggi
Segnaletica stradale Zone a traffico limitato Centrale della mobilità Pianificazione strategica Educazione alla mobilità sostenibile
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Bambini, è arrivato Ecobus Laboratorio itinerante su energia e fonti rinnovabili A Palafrizzoni e al parco della Trucca, famiglie, ma anche giovani e adulti con le iniziative delle cooperative Alchimia e L.i.n.u.s. Tra le iniziative organizzate dal Comune di Bergamo all’interno della settimana europea dell’energia sostenibile ha ottenuto grande successo, interesse -e divertimento- il progetto "Energia: capacità di agire" progetto sceso in campo con un vero e proprio “EcoBus” attrezzato, per far scoprire a grandi e piccini il valore “energetico e ambientale” dei piccoli comportamenti quosendo dipendente all’85% del fabbisogno energetico da Paesi come la Libia, la Russia, l’Algeria, l’Iran, da cui importiamo massicciamente petrolio e gas: una situazione che paghiamo “caramente” in bolletta –conclude Bandera- e di conseguenza paghiamo in termini di competitività delle nostre imprese”. A fronte di costi inevitabilmente sempre maggiori, l’attenzione deve allora concentrarsi su un consumo intelligente di energia: in Europa e anche a Bergamo, il settore che consuma più energia è quello civile, rispetto a quello industriale o dei trasporti. Gli edifici adibiti ad abitazione o a servizi richiedono molta energia soprattutto per il riscaldamento e il raffrescamento (pari al 79%), mentre minori sono i consumi per l’acqua calda (15%), gli elettrodomestici (5%) o l’illuminazione (1%). “Se ne deduce che la priorità sulla quale il Comune deve lavorare –spiega l’assessore Bandera- è l’efficientamento degli edifici. All’interno dei due strumenti strategici fondamentali, il PEC (Piano Energetico Comunale) e il PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) stiamo definendo i dettagli e stiamo proprio inserendo tra le azioni principali la modifica al regolamento edilizio comunale, con incentivi per la costruzione di case con classi energetiche efficienti. Inoltre l’ente pubblico
dovrà dare l’esempio e quindi occorrerà impegnarsi a partire dal patrimonio comunale, per il quale si punterà sull’istituzione della figura dell’Energy Manager”. Allo studio anche interventi relativi alla mobilità sostenibile e alla pubblica illuminazione, mentre per promuovere tra cittadini e imprese le fonti rinnovabili e la riduzione degli sprechi sarà attivato uno “Sportello Energia”. Infine si predisporrà il “Piano comunale della potenzialità fotovoltaica” ovvero un Piano all’avanguardia che offrirà la possibilità di cono-
“A Bergamo gli edifici adibiti ad abitazione o a servizi impiegano il 79% del consumo di energia per il solo riscaldamento o raffrescamento” scere per ogni singolo edificio cittadino le potenzialità di sfruttamento energetico dell’energia solare, anche grazie a sistemi di telerilevamento tridimensionali che considerano l’inclinazione e l’esposizione dei tetti al sole. Diego Moratti
tidiani. Si tratta di un progetto di educazione alla sostenibilità, attraverso il quale le cooperative sociali Alchimia e L.i.n.u.s. promuovono il buon uso dell'energia e delle fonti rinnovabili. Il progetto è finanziato dalla Fondazione Cariplo e ha il patrocinio di Legambiente. “Siamo stati molto soddisfatti per l’interesse suscitato nei giorni di sabato 16 aprile davanti al
palazzo comunale e domenica 17 aprile al parco della Trucca –conferma Elena Malgrati della cooperativa Alchimia, responsabile del progetto-. “L’Ecobus è un laboratorio itinerante che trasporta saperi e propone esperimenti a bambini e adulti, che grazie a giochi e strumenti scientifici possono apprendere nozioni tecniche sull’energia. Divertenti e apprezzati sono stati sia la pista di macchinine telecomandate, alimentata con pannelli fotovoltaici, sia la “giostra solare” una piccola giostra che si bloccava quando il pannello fotovoltaico di cui era provvista veniva coperto dal sole, frapponendo la mano”. Allestito anche un museo interattivo dell’energia, che illustrava come l’uomo ha saputo sfruttare l’energia nel corso del tempo e quali sono le fonti di energia alternative già utilizzate nella nostra società: dalla macchina a vapore, al mulino ad acqua, dalla pala di una centrale idroelettrica al motore a scoppio. Tra le proposte ludiche anche attività che consentono di mettere alla prova le due grandi forme di energia che il corpo umano può mettere a disposizione: la forza muscolare e la forza intellettiva. “Grazie a queste iniziative ludico-scientifiche molte persone e anche molti ragazzi hanno eseguito il test che proponevamo: con alcune semplici domande circa i propri comportamenti individuali si otteneva il profilo “energivoro” o “ecosostenibile” della persona” –commenta Malgrati-. “Con piccoli accorgimenti, come ad esempio quello di non lasciare il caricatore del cellulare sempre collegato alla presa, gli operatori mostravano quanto si possa risparmiare energia (e denaro) attraverso piccoli gesti a cui spesso non facciamo nemmeno caso.”
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Eco dalla Provincia
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Grandi infrastrutture
GREAT 2011, la Provincia chiama a convegno i luminari dell’architettura internazionale L’assessore Lanzani: “Necessario progettare infrastrutture a impatto positivo sull’ambiente e sulla qualità della vita”. Il viceministro Castelli: “L’Expo 2015 un’occasione per Bergamo e la megalopoli lombarda. In 10 anni 30 miliardi di investimenti” Gli eventi, l'architettura, il territorio: complice l’imminente Expo 2015 a Milano, la provincia di Bergamo sarà in breve attraversata da un’importante serie di opere e infrastrutture, delle quali si parla da innumerevoli anni. Alta velocità, Pedemontana, Brebemi e l’autostrada di collegamento fra queste ultime, solo per citare le principali. Ma come rendere positivo l’impatto di queste opere sul territorio e sull’ambiente circostante? Come rispondere al timore dei cittadini circa gli effetti negativi solitamente associati alla costruzione di grandi infrastrutture? Sono i temi che hanno trovato spazio a GREAT 2011, il Convegno internazionale organizzato dall'Assessorato Grandi Infrastrutture, Pianificazione territoriale ed Expo della Provincia di Bergamo, che si è svolto al seminario vescovile in Città Alta l’8 e 9 aprile e ha ospitato tra i relatori luminari del mondo dell’architettura internazionale. “L'obiettivo è di trarre spunto dalle esperienze più efficaci a livello internazionale per una riflessione sulla nostra realtà bergamasca e sull’occasione di ammodernare le nostre infrastrutture, nel pieno rispetto delle peculiarità del nostro territorio”, ha dichiarato Silvia Lanzani, l'assessore provinciale Grandi infrastrutture, Pianificazione territoriale ed Expo. “Ci sono esempi nel mondo che dimostrano che è possibile integrare progetti innovativi all’interno del contesto storico e ambientale in cui si inseriscono. Questo seminario intende essere un primo passo di un’indagine accurata sugli eventi architettonici e paesaggistici che, a differenza di altri, sono riusciti a produrre i propri effetti in modo positivo e durevole sul tessuto urbano e sull’economia stessa. Da evitare invece le esperienze in cui le opere sono servite per il breve lasso di tem-
Da sinistra Corrado Baldi, Massimo Venturi Ferriolo, Oriol Capdevila, Richard Meier, Silvia Lanzani, Enzo Siviero, Michele De Lucchi
po della manifestazione, sia essa un’Olimpiade, un’Expo, per poi risultare spazi vuoti e non vissuti dalla popolazione”. Un grande simposio dell’architettura sostenibile a Bergamo, alla ricerca di “progetti di qualità”: sembra questo l’elemento cruciale capace di convincere e mettere d’accordo gli abitanti di un territorio, che spes-
disordinata e si permetta alle grandi infrastrutture di essere motori di sviluppo e benessere, a vantaggio –e non a discapito- della qualità della vita degli abitanti. Progetti di qualità e interventi virtuosi che intersecano necessariamente economia, socialità e ambiente, in doveroso equilibrio tra la funzionalità dell’opera e bellezza estetica.
Il dibattito sulle sollecitazioni suggerite nella prima mattinata di lavori è proseguito in specifici Workshop, dedicati a sottotematiche che sono state presentate nella seconda giornata del Convegno. Sul tema del “Paesaggio: tra nostalgia e responsabilità”, Aldo Castellano ha sottolineato la necessità di superare la rigi-
“Ci sono esempi nel mondo che dimostrano che è possibile integrare progetti innovativi all’interno del contesto ambientale, capaci di produrre effetti durevoli sul tessuto urbano e sull’economia” so devono “subire” un progetto, con le esigenze di trasformazione della società. Per trovare questo equilibrio occorre dunque comprendere l’identità di un contesto storico e ambientale e consentire alla popolazione di riconoscersi in un valido progetto architettonico, ancorchè nuovo e votato al futuro. E alla base di tutto ci deve essere una volontà politica che organizzi il cambiamento, con continuità nel tempo, perché si eviti una crescita
Il celebre architetto Aymeric Zublena e l'Assessore provinciale Silvia Lanzani
Questi i principali concetti approfonditi dagli affermati progettisti del panorama internazionale presenti al convegno: tra gli altri, il celebre architetto americano Richard Meier e altre personalità come Oriol Capdevila, Michele De Lucchi, Enzo Siviero, Massimo Venturi Ferriolo e Aymeric Zublena, moderati da Corrado Baldi del Politecnico di Milano.
da contrapposizione dialettica fra conservazione del territorio, inteso come uno splendido quadro pittorico intoccabile, ed innovazione, pensata come un palinsesto che può essere continuamente riscritto. È necessario affrontare invece il problema di come governare in modo flessibile ed intelligente le trasformazioni dei paesaggi urbani, che
essendo vivi sono necessariamente sottoposti ad un continuo divenire. Un modello esemplare può essere quello di Milano: la linea-guida adottata in questo specifico contesto territoriale è quella di riconoscere un atteggiamento conservativo a livello urbanistico, mentre sul versante architettonico tutto è più mobile. Il paesaggio è dunque un tema sensibile e risponde ad una scelta di carattere politico, affidata per norma e stato istituzionale alle Commissioni per il Paesaggio, scelta che deve essere da tutti responsabilmente riconosciuta e condivisa. Nel workshop dedicato alla “Attualizzazione del Passato” è intervenuta Gabriella Caterina, che ha proposto alcuni spunti di riflessione sulla dinamica architettonica fra passato e presente nelle nostre città. Le trasformazioni del tessuto urbano, in atto sul territorio, non devono negare la riconoscibilità in senso strettamente storico delle nostre città. La validità della traccia della storia è fondamentale per garantire fruibilità, immagine e riconoscibilità della città stessa. E questa conoscenza della storia non deve essere affidata solo ad un’élite di addetti ai lavori, ma estesa anche agli enti e alle istituzioni (Italia Nostra, FAI, etc.) preposti allo studio e alla salvaguardia del territorio e del patrimonio ambientale, cercando di coinvolgere le persone comuni e di trasferire conoscenza storica alla cittadinanza. Questo criterio deve essere rigorosamente adottato anche per progettare e controllare le trasformazioni sul territorio in occasione dell’Expo 2015, a Milano, all’insegna proprio della riconoscibilità di quel tessuto urbano e della sua forte contestualizzazione in senso storico, in sinergia con i nuovi obiettivi. Solo così potranno essere garantiti ai cittadini qualità della
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vita, conoscenza storica e fruibilità degli spazi urbani. Ad introdurre il tema delle “Grandi infrastrutture” sul territorio di Milano e dell’intera Lombardia sono stati il moderatore del convegno, Corrado Baldi (che ha parlato a nome di Carmelo Gentile), e l’architetto Paolo Caputo. Siamo ormai passati, nella nostra epoca postmoderna, “dal ferro storico” (si pensi al ponte di ferro di Paderno d'Adda) al “calcestruzzo storico” (lo stabilimento Italcementi, per esempio), in una continua incessante trasformazione del territorio che ha visto nel tempo la nascita di nuovi quartieri accanto ad edifici storici. Questi eventi hanno un loro specifico valore ed una trasmissibilità che riesce a valorizzare e potenziare il contesto in cui si pongono. A dimostrarlo sono, in particolare, le profonde trasformazioni del tessuto urbano nel contesto milanese, come sottolinea Paolo Caputo. Si pensi al nuovo Palazzo della Regione Lombardia, costruito con tecnologia d’avanguardia, ma inserito all’interno di uno dei quartieri storici della città, oppure al progetto di riqualificazione e di studio di nuovi interventi a Porta Nuova a
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L'Auditorium durante il Convegno Great 2011
Milano. Hanno chiuso i lavori le relazioni di Oriol Capdevila (“Il politico coraggioso è quello che dà sviluppo al territorio”) , Massimo Venturi Ferriolo (“Bisogna continuare a considerare “nostro” lo spazio della qualità della vita”) e l’intervento di Aymeric Zublena sulla città postmoderna a svilup-
po disordinato, terminato il quale sono seguiti gli interventi istituzionali e di saluto di esponenti politici della Provincia di Bergamo e della Regione Lombardia. In particolare l’onorevole Roberto Castelli, viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, vede nell’Expo 2015 un’occasione imperdibile per migliorare, poten-
ziare e razionalizzare le esigenze di servizi e infrastrutture della megalopoli lombarda, cresciuta in modo spontaneo e disorganico sui tre vertici Milano-VareseBergamo. Sono infatti previsti, nei prossimi dieci anni, investimenti per almeno 30 miliardi, in Lombardia, per la realizzazione di opere da cantierare. “Servono perciò gli architetti -ha dichiara-
to Roberto Castelli- per ridurre l’impatto dei nuovi interventi sul territorio e per realizzare opere ”belle”, all’insegna del risparmio del suolo e della compatibilità ambientale”. Salvare una linea di identità nella dimensione del territorio lombardo è l’auspicio di Davide Boni, Presidente del Consiglio Regionale di Lombardia, identità che salvaguardi la qualità della vita e si serva della politica per collegare in modo rispettoso ed equilibrato socialità, economia ed ambiente. Infine per Marcello Raimondi, assessore regionale all’Ambiente ed Energia, il problema energetico è da considerarsi fattore determinante per la crescita e il governo urbanistico in Lombardia. E’ con questo problema che ci si dovrà misurare nel prossimo futuro, attivando meccanismi virtuosi ispirati a politiche innovatrici di mobilità ecosostenibile, lotta all’inquinamento, risparmio energetico e qualità della vita, senza rinunciare alla dimensione estetica nella realizzazione del “nuovo” in campo architettonico. Diego Moratti Maria Imparato
14 Comuni Virtuosi
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Villa d’Adda
“Birdwatching” A Villa d’Adda l’osservatorio ornitologico Esperti e scolaresche alla scoperta di animali, natura e biodiversità Una passerella collega le province di Bergamo e Lecco La folaga con le sue piume nere e la macchia bianca sulla fronte è di casa. Con lei l’airone cenerino con le piume colorate di grigio cenere. E poi il cigno reale che non perde di vista i suoi piccoli. Lo svasso con la caratteristica cresta rossiccia, l’allocco, il cormorano, la gallinella d’acqua, il falco di palude, il fischione. Sono solo alcune delle specie che con pazienza
rio posizionato sopra una penisola che si insinua nell’Adda. La zona è una delle più interessanti del Parco Adda Nord per la sua biodiversità. La passerella parte dalla sponda bergamasca nel confine a nord di Villa d’Adda, invece la stazione ornitologica risulta sotto il comune di Calco (provincia di Lecco). Sono state realizzate nel 2000 grazie alla collaborazione fra la Pro Loco
“L’osservatorio è gestito dalla Pro Loco. È nato per la salvaguardia del territorio e permettere a tutti il contatto con la natura: la passerella di legno è accessibile a bambini e disabili”
e un po’ di fortuna si possono avvistare dall’osservatorio ornitologico di Villa d’Adda, una capanna in legno frequentata da chi fa birdwatching (osservazione degli uccelli) e dai fotografi che pazientemente aspettano l’attimo fuggente. E con loro le scolaresche che esplorano il territorio per conoscerne la flora e la fauna. Non mancano infine gli inanellatori, che studiano le migrazioni degli uccelli. In località Alberone si trova una passerella di legno che, passando sopra una palude tra le canne, conduce all’osservato-
di Villa d’Adda, la scuola media di Villa d’Adda e il Parco Adda Nord, con il patrocinio della Provincia di Bergamo. Spiega Gianpietro Biffi, presidente della Pro Loco: “L’osservatorio, che è gestito dalla Pro Loco, è nato per la salvaguardia del territorio, oltre a permettere a tutti il contatto con la natura. Dico “a tutti” perché la passerella di legno non ha ostacoli ed è accessibile a bambini e disabili. Molti alunni vengono in gita con gli insegnanti e rimangono sempre piacevolmente sorpresi dalla natura e dagli animali. Spesso si stupiscono di cose che sembrerebbero comuni che dovrebbero
Dall’osservatorio si vedono tre isolotti coperti di canneti e salici. Su uno di essi ci sono alcuni salici che ospitano la garzaia del Toffo composta da una trentina di nidi di aironi cenerini che lì nidificano fin dal 1996. D’inverno diventa anche un dormitorio per più di un centinaio di cormorani.
già conoscere –continua Biffima non è così: i bambini di oggi conoscono troppo poco la natura. Bisogna allora fargliela vedere e l’osservatorio è un ottimo mezzo. Nella zona della passerella parte un sentiero lungo l’Adda percorribile a piedi: un’ottima occasione per conoscere anche le piante tipiche, come l’ontano”. Non resta allora che armarsi di binocolo e macchina fotografica per conoscere e amare la biodiversità dell’Adda. Ricordando naturalmente che la natura esige rispetto, pazienza e silenzio. Clara Gandolfi
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Comuni Virtuosi
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Pedrengo
Pedrengo fa il pieno di energia e riduce le emissioni di CO2 Installato un impianto fotovoltaico sul tetto del municipio dalla SolarFast di Bergamo. L’impianto rientra nel progetto fotovoltaico “in Comune” Nei prossimi mesi il Comune di Pedrengo sarà impegnato nella redazione del proprio Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, contenente le iniziative che il Comune intende intraprendere nei prossimi dieci anni per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica richiesti dall’adesione al Patto dei Sindaci. In anticipo rispetto alle scadenze del PAES, il Comune si è già attivato con una serie di iniziative e progetti, a testimonianza della reale volontà di voler raggiungere quanto prima gli obiettivi prefissati. Da pochi giorni è entrato in funzione un impianto fotovoltaico sul tetto del municipio. La realizzazione è stata affidata alla società SolarFast di Bergamo che ha installato 84 moduli fotovoltaici da 235 W ciascuno, corrispondenti a circa 20 kW di potenza installata. L’installazione dell’impianto fotovoltaico rientra in un progetto più ampio ribattezzato Fotovoltaico “IN COMUNE”, per sottolineare che l’energia rinnovabile è un bene a servizio di tutta la collettività. A questo scopo l’amministrazione ha svolto
due incontri, il 7 maggio per i cittadini e il 12 maggio per le aziende, dove ha presentato l’iniziativa e l’opportunità che tali investimenti offrono. Anche gli studenti delle scuole del paese vengono coinvolti in un’opera di educazione e sensibilizzazione energetico/ ambientale con visite in municipio, per vedere e capire il funzionamento dell’impianto. L’impianto prevede una produzione di 20 MWh di energia
elettrica ogni anno, che consentiranno di risparmiare non meno di 11 tonnellate di emissioni di CO2 annue. Un intervento che da solo costituisce lo 0,3% del totale degli impegni di riduzione di emissioni di gas serra da qui al 2020 per tutto il territorio (ad esclusione della produzione dell’industria), a testimonianza che, con un po’ di collaborazione da parte di tutti, Pedrengo potrà certamente far fede all’impegno solennemente assunto un anno fa di fronte alla comunità internazionale con la sottoscrizione del Patto dei Sindaci. Ad oggi gli impianti fotovoltaici, pubblici e privati, installati sul territorio sono 34, per una potenza installata di 824,5 kW; grazie ad essi già da quest’anno il territorio potrà contare su una riduzione della produzione di CO2 di oltre 400 tonnellate. Con il progetto Fotovoltaico “IN COMUNE” l’amministrazione intende fornire il buon esempio affinché si possa diffondere sul territorio il desiderio di contribuire alla sostenibilità energetica ed ambientale.
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Londra
Torna la vita nel Tamigi Una biologa italiana al servizio dell’Old Father Thames Dichiarato biologicamente morto a causa dell’inquinamento, le acque del fiume simbolo di Londra sono di nuovo popolate da decine di specie viventi Salmoni, lontre, sogliole, anguille. Con un pizzico di fortuna, nell’estuario del fiume è possibile vedere anche foche e delfini. È tornata la vita in quello che i londinesi chiamano affettuosamente “Old Father Thames”, vecchio papà Tamigi, dichiarato “biologicamente morto” nel 1950. Nessun miracolo, ma un ambizioso progetto di riqualificazione dei corsi d’acqua che attraversano il Regno Unito. L’Environment Agency, ente statale che gestisce i corsi d’acqua della nazione, ha diffuso dati che riguardano non solo il Tamigi, ma anche gli altri corsi d’acqua della Gran Bretagna. “Nel 1950 il museo delle Scienze Naturali di Londra aveva dichiarato il Tamigi biologicamente morto” -spiega Rita Serra, biologa marina, nata a Sassari 34 anni fa, ma
“Il Tamigi nella storia di Londra è sempre stato parte della città e simbolo dell’Inghilterra. Ma tutto questo non sarebbe servito se non ci fosse stata una mobilitazione di massa dei cittadini” londinese di adozione da sette, coinvolta nel progetto di ripopolazione del fiume. “Dal 1960 il governo di Londra è intervenuto promulgando una serie di leggi affinché i siti industriali non gettassero più i loro scarichi velenosi nel fiume e in generale nei suoi affluenti” -afferma Rita Serra. Se da un lato la chiusura di acciaierie e miniere e il risanamento della rete fognaria hanno contribuito al miglioramento dello stato di salute del microsistema fluviale, riducendo i rifiuti di natura organica, dall’altra è stato fondamentale l’intervento del Governo. Dalla Thatcher in poi, infatti, è stata avviata nel Regno Unito una solida politica ecostrategica fortemente sostenuta da
ingenti investimenti in depuratori e in apposite pompe per immettere ossigeno nell’acqua. “Fondamentale è stato il sostegno di molte organizzazioni, tra cui quella in cui lavoro, la Thames21” -spiega la biologa“e il supporto dell’Environment Agency e di Thames Water, ente di distribuzione dell’acqua potabile nella città di Londra. Insieme abbiamo portato avanti molti progetti finanziati dal governo con lo scopo di reinserire specie che non esistevano più”.
L’italiana Rita Serra e l’associazione Thames21 Rita Serra è l’unica italiana all’interno dell’organizzazione non governativa Thames21. È impegnata a tempo pieno in tutti i progetti relativi ai corsi d’acqua ad est di Londra e al tratto del Tamigi che va da Tower Bridge a poco oltre le dighe. L’avventura è iniziata quasi per
caso: “Dopo aver conseguito la laurea in Biologia Marina qui a Londra, andare a lavorare per la difesa delle acque londinesi è stata una naturale conseguenza”. Rita Serra si occupa personalmente di organizzare percorsi di educazione ambientale nelle scuole e con gli adulti. L’ultima iniziativa ha previsto un accurato studio per il reinserimento dello Spinarello, ma il lavoro consiste anche nella costruzione di piattaforme che possano dare rifugio alle anguille sul fiume Lee, affluente del Tamigi, o di oasi galleggianti per i volatili, oppure nella rimozione dell’“Impatiens glandulifera”, pianta che facilita l’erosione degli argini. Tra gli altri progetti promossi dall’associazione, l’iniziativa “Adotta un fiume/canale” e “Guardiani del canale”, entrambi rivolti alla cittadinanza al fine di sensibilizzare sul problema dell’inquinamento dei corsi d’acqua e incoraggiare un cambiamento a lungo termine.
L’associazione Thames21 nasce nel 1994 da un progetto pilota chiamato “ThamesClean” sovvenzionato con l’obiettivo di ripulire dai rifiuti le sponde del Tamigi, grazie all’intervento volontario dei cittadini. L’iniziativa si rivelò un tale successo che il ministero per l’Ambiente decise di costituire Thames21 per favorire progetti di sensibilizzazione di lungo periodo. Coinvolgere i londinesi è stata la chiave per promuovere un reale cambiamento nelle abitudini dei cittadini. “Il Tamigi nella storia di Londra è sempre stato parte della città e simbolo dell’Inghilterra. Ma tutto questo non sarebbe servito se non ci fosse stata una mobilitazione di massa dei cittadini che esprime una volontà comune”. Ogni anno centinaia di londinesi, equipaggiati di tutto punto, ripuliscono da tonnellate di spazzatura le rive del Tamigi e dei canali che attraversano Londra. Nel 2009 sono state pulite oltre cinquanta sponde grazie
all’aiuto di 10.000 volontari coinvolti in diversi progetti tra cui la rimozione dei graffiti e la creazione di nuovi habitat per la fauna e la flora. Un successo che è valso al Tamigi il “Thiess River”, riconoscimento internazionale che premia i progetti di recupero dei corsi d’acqua.
Sulle rive del fiume Festival ed eventi tra salmoni, aironi ed oche L’affetto che i londinesi provano per il fiume che bagna la propria madre patria è testimoniato anche dalle celebrazioni che ogni anno, nel mese di settembre, rallegrano le sponde del Tamigi. Il “Mayor’s Thames Festival” è il più grande e rappresentativo festival all’aperto che si svolge sulle rive, nelle strade, sui ponti, compreso il celebre Tower Bridge. Una manifestazione che riunisce ogni anno le comunità che
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formano quel variegato melting pot europeo che si può trovare solo a Londra, a ritmo di musica, danza, arti di strada, performance artistiche e spettacolari fuochi d’artificio. Un altro grande evento è però sulla bocca di tutti i londinesi: da qualche mese hanno fatto capolino nelle acque del Tamigi anche i riottosi salmoni, dopo cinquant’anni di assenza a causa dell’inquinamento. Sono stati i primi a scappare risalendo il fiume alla ricerca di corsi d’acqua più puliti, ancor prima che
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“Ad oggi il Tamigi conta ben 125 specie diverse di pesci e 38 esemplari di uccelli acquatici come cormorani, gabbiani, aironi, oche canadesi e cigni. Ma è ancora presto per cantare vittoria.” rifiuti ingombranti buttati nel letto del fiume come sacchetti, buste della spesa, carrelli, elettrodomestici e pneumatici è ancora in corso. “La strada da fare è tanta” -conclude Rita Serra- “ma la direzione è quella giusta e la sentita partecipazione dei londinesi al progetto sottolinea l’esigenza di beneficiare del fiume, soprattutto da parte di chi la città la vive”. Considerando che tutte le iniziative inglesi sono progetti replicabili, chissà se un giorno potremmo rivedere anche lungo i nostri corsi d’acqua storioni, trote marmorate e il ghiozzo di ruscello, tutte specie ormai a rischio di estinzione. Alice Motti
“Old Father Thames”: è cosi che i londinesi chiamano affettuosamente il loro “Vecchio papà Tamigi”
Green London Map, per vivere una Londra “verde”
l’acqua si trasformasse in un melmoso strato di rifiuti. “I salmoni sono stati introdotti grazie al progetto “Salmoni nelle classi” realizzato in collaborazione con le scuole”, spiega la Serra. “Alcuni pescatori li hanno avvistati nelle acque del Tamigi, ma bisogna aspettare ancora un po’ per essere sicuri che si stiano stabilizzando” chiosa la biologa. Il progetto è in cantiere già da qualche anno. I primi tentativi per reintrodurre la specie risalgono al 1979, quando sono stati rilasciati nel fiume i primi due esemplari, con scarsi risultati. Tra il 2007 e il 2008 Thames21 ed Environment Agency hanno ripreso in mano il progetto e l’esperimento ora presenta buone probabilità di riuscita. Ad oggi il Tamigi conta ben 125 specie diverse di pesci e 38 esemplari di uccelli acquatici come cormorani, gabbiani, aironi, oche canadesi e cigni. È ancora presto però per cantare vittoria. La battaglia contro la plastica e i
Fresca di stampa è in distribuzione (e scaricabile gratuitamente dal web) la nuova cartina di Londra elaborata da GreenTraveller e VisitEngland. Ma a differenza delle classiche mappe in circolazione, la “Green London” risponde alla esigenza sempre crescente del turismo verde ed eco-sostenibile. Nella cartina infatti è possibile scoprire dove mangiare, bere, comprare e dormire, il tutto rigorosamente green! La “Green London” accompagnerà il turista responsabile nella sua visita alla capitale inglese facendolo soggiornare in alberghi arredati con materiale di riciclo o che supportano progetti per la sal-
vaguardia dell’ambiente, consigliando bar e ristoranti vegetariani o che servono piatti di stagione e prodotti biologici. Lo accompagnerà inoltre a fare shopping in negozi che offrono prodotti locali, biologici, riciclati o equosolidali ed infine suggerirà di visitare i musei londinesi più sostenibili, oltre che piazze e parchi che adottano una filosofia green nella loro gestione. Per scaricare la mappa: www.greentraveller.co.uk/files/green-london.pdf
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Salute & Benessere
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Esposizione al sole
Estate in bellezza dalla testa ai piedi Dall’alba al tramonto consigli per una corretta esposizione al sole
L’associazione tra sole e buonumore non nasce solamente dalla saggezza popolare, ma alcune ricerche nel campo nel-
“Il sole è utile nella cura delle malattie reumatiche, determina l’attivazione della vitamina D per il consolidamento delle ossa, aiuta il metabolismo cutaneo e potenzia il sistema immunitario.”
la psiconeuroimmunolgia hanno dimostrato che la luce solare, soprattutto quella del mattino, è in grado di stimolare meccanismi biologici capaci di influenzare il nostro umore, con una conseguente sensazione di benessere che si ripercuote sull’intero stato di salute del nostro corpo. Gli effetti benefici risultano utili non solo per chi è di malumore, ma anche per chi soffre di sindromi depressive indotte da situazioni ambientali. L’elioterapia non guarisce le sindromi depressive gravi, ma può rivelarsi un supporto nella terapia antidepressiva. Inoltre il sole è utile nella cu-
ra delle malattie reumatiche, determina l’attivazione della vitamina D importante per il consolidamento delle ossa (effetto antirachitico), aiuta il metabolismo cutaneo e potenzia il sistema immunitario. Il sole ormai lo sappiamo non ha solo effetti positivi e l’esposizione prolungata, in mancanza di un’adeguata protezione, può risultare dannosa non solo perché concorre all’invecchiamento cutaneo (photoaging) ma anche perché può concorrere all’insorgenza di tumori della pelle. La cute infatti esposta per lunghi periodi al sole diventa ruvida, presenta chiazze colorate in modo non uniforme (discromie), è solcata da rughe, si irrigidisce e perde elasticità. Questo perché i raggi ultravioletti distruggono
tre proteine fondamentali contenute nel derma: l’elastina che conferisce elasticità, il collagene responsabile della compattezza cutanea e l’acido ialuronico che, capace di trattenere l’acqua, conferisce turgore. In particolare i raggi ultravioletti UVB sono tra i responsabili dell’insorgenza di tumori cutanei, gli UVA penetrano in profondità e innescano la produzione di radicali liberi accelerando il processo di invecchiamento. Già nel 2007 il Ministero della Salute, accogliendo l’invito della Commissione Europea, ha sostenuto la Campagna dell’UE volta a fornire un’informazione corretta sull’esposizione al sole per ridurre i rischi legati alla salute cercando di coinvolgere imprese e consumatori.
La protezione dai raggi ultravioletti è presa in considerazione solo in quelle condizioni di massiccia esposizione come avviene nella stagione estiva o
“L’esposizione prolungata può risultare dannosa perché concorre all’invecchiamento cutaneo (photoaging) e all’insorgenza di tumori della pelle” nel corso di un viaggio in paesi tropicali. In realtà il rischio radiazioni esiste tutto l’anno e il cancro cutaneo è anche il risultato di un effetto cumulativo delle ra-
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Rubrica
Stile di vita e medicina integrata: un approccio olistico per la salute e il benessere. Oggi salute significa cura, prevenzione e benessere psicofisico. Con questa rubrica vogliamo porre l’attenzione sui rimedi naturali, sul loro affiancamento all’allopatia (medicina classica) e sulle loro potenzialità nella prevenzione e benessere dell’individuo. Per olistico si intende un approccio alla cura dell’individuo che tiene conto della sua totalità. diazioni. Se si considera la somma degli effetti, si può dire che a 20 anni si prepara la pelle che si avrà a 40 anni. Per ridurre i rischi si può migliorare il proprio stile di vita, la qualità dell’alimentazione arricchendola di antiossidanti oltre ad applicare creme con filtro di protezione solare sulla pelle. Gli antiossidanti combattono i radicali liberi secondo due
meccanismi, impedendone la formazione o intercettandoli e intrappolandoli. Questi ultimi sono detti scavenger come la vitamina C, la vitamina E e il Betacarotene. Allo stesso modo una dieta ricca di frutta e verdura consente di assumere una quota di caro-
“Il fototipo, definito in base alla colorazione (pigmentazione) della cute, degli occhi e dei capelli, indica la sensibilità di un individuo alla radiazione solare” tenoidi attivi contro i radicali liberi: poiché sono assorbiti in bassa percentuale è meglio assumerli anche come integratori attuando quella che viene definita fotoprotezione sistemica (di tutto l’organismo). In farmacia esistono prodotti contenenti carotenoidi in associazione (luteina, zeaxantina, licopene, betacarotene). Le miscele di antiossidanti assunte per via orale hanno dimostrato maggiore efficacia
(sinergia) rispetto all’assunzione di singoli principi attivi. Per la stessa ragione meglio assumere vitamina C ed E insieme per prevenire la comparsa di eritema. Inoltre la vitamina C concorre alla formazione di collagene ed elastina e quindi contrasta perdita di tono ed elasticità della pelle cui va incontro per il fotoinvecchiamento. La pelle ha anche bisogno di alcuni oligoelementi, il selenio è utile per ridurre l’eritema indotto da raggi ultravioletti, mentre lo zinco riduce l’immunosoppressione indotta dai raggi ultravioletti. Per quanto riguarda le creme con filtro solare possiamo dire che sono un valido alleato per evitare eritemi e scottature. Non devono generare un falso senso di sicurezza, non sono cosmetici inattaccabili dall’acqua (water proof) ma resistenti all’acqua (water resistant), da applicare in quantità adeguata ogni due ore circa e dopo ogni bagno in mare. Inoltre devono essere scelte in base al fototipo. Il fototipo, definito dal dermatologo americano Fitzpatrick, in base alla colorazione (pigmentazione) della cute, degli occhi e dei capelli, indica la sensibili-
tà di un individuo alla radiazione solare. Ma forse il fototipo potrebbe non essere solo un indicatore dell’incarnato, ma anche espressione della capacità naturale dell’individuo di proteggersi dallo stress ossidativo indotto dall’esposizione cronica al sole. Oggi per cercare di contrastare l’aumento delle patologie riconducibili ad una scorretta esposizione solare (fotodermatiti o dermatoeliosi) non ci si limita a considerare creme e filtri solari, ma anche alimenti e integratori formulati in modo specifico anche con l’obiettivo di controllare l’età biologica a dispetto di quella anagrafica. La prospettiva in termini di malattie della pelle può essere la modulazione del sistema immunitario della cute, anche alla luce della classificazione (mappatura) dei batteri cutanei. Sono stati infatti individuati i differenti microrganismi che popolano le diverse aree della pelle. La diversa composizione non solo può essere infatti influenzata da condizioni igieniche e stile di vita, ma può anche essere cofattore di alcune malattie cutanee. Patrizia Mantoessi
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Acquaticità
Come un pesce nell’acqua I bambini nell’acqua si trasformano, giocano e imparano ad ambientarsi, esprimersi, e acquisire fiducia nello sperimentare. Fondamentale l’atteggiamento dei genitori Il martedì pomeriggio la piscina cambia colore: musica di sottofondo, palline e giochi sparsi in acqua, fasciatoi a bordo vasca, animali galleggianti pronti ad accogliere i bimbi che stanno arrivando. Il primo gruppo inizia alle 16 e Chiara è sempre la prima, seguita subito dopo da Leonardo e via via dagli altri. Chiara ha 10 mesi e Leonardo 1 anno, entrambi seguono gli incontri già da diversi mesi.
“Il vero maestro è l’aspetto ludico: più il genitore si diverte, più il bambino impara, migliora l’attenzione” Lei è una bambina minuta e di carattere, curiosa, studia l’ambiente prima di fidarsi e se non le va di fare qualcosa assume un tono distaccato ed irremovibile, che non permette di andare oltre. Leonardo invece è un bambino giocoso e vivace, sperimenta, si lancia, si affida senza troppe precauzioni, curioso di tutto e in continuo movimento. Chiara è accompagnata in acqua dalla mamma, Leonardo dal papà. C’è una bella sintonia tra loro in acqua, in questi mesi si è visibilmente rafforzata. Come tutti i genitori anche la mamma di Chiara e il papà si Leonardo erano all’inizio timorosi, del resto l’acqua esalta le emozioni non solo dei bambini ma anche dei
Siete un’associazione, impresa o amministrazione
virtuosa?
Inviateci i vostri comunicati stampa a: comunicatistampa@bergamosostenibile.com
genitori, che si sentono impreparati ed ansiosi di vedere cosa può fare il proprio cucciolo. Per questo io, Luana e Paola siamo già in acqua ad accogliere mamme e papà con i bimbi, li rassicuriamo mentre entrano in vasca: l’entrata e il primo contatto con l’acqua è fondamentale per aiutare i bimbi ad ambientarsi, il contenimento è essenziale per farli sentire al sicuro e un buon atteggiamento dei genitori è importante per sviluppare poi la fiducia dello sperimentare. Il primo consiglio è sempre quello di osservare il figlio, leggere il linguaggio del corpo e capire quando comincia a rilassarsi
per poter iniziare a conoscerlo meglio. In acqua infatti i bimbi si trasformano, riconoscono l’elemento e in modo naturale si esprimono liberamente, potenziando con il movimento tutto il sistema cardiocircolatorio, respiratorio ed immunitario. Da questo momento in poi il vero maestro è l’aspetto ludico: più il genitore si diverte, più il bambino impara, migliora l’attenzione, si pone obiettivi da raggiungere, sfide da superare. Se si sente al sicuro può esplorare sensazioni nuove senza rimanere spaventato, ampliando la propria esperienza e conoscenza di sé. Il genitore rimane inizialmente
impressionato nel vedere le capacità del bimbo, in modo particolare quando sperimenta il tuffo e l’immersione sott’acqua, mentre dalla relazione gioiosa in acqua comprende quante cose suo figlio sa fare in modo autonomo, oltre a notare il carattere che già si inizia a sviluppare. Movimento, gioco, esplorazione, relazione con il genitore e sviluppo dell’autonomia, tutto si svolge attraverso accorgimenti e regole per imparare a stare in acqua in sicurezza. Non dimentichiamoci infatti che la prima causa di morte accidentale in Europa, nei bambini da 1 a 4 anni, è proprio l’annegamento e per questo motivo ostetriche ed istruttori seguono passo passo i genitori affinché comprendano la necessità di trasmettere ai propri figli quelle regole di comportamento e quelle tecniche acquatiche che li salvaguardino e li rendano più accorti. Giusy Carolei Ostetrica counsellor e docente Università Bicocca, insegnante FIN e acquaticità gestante e neonatale. Collabora con l’ostetrica Luana Fumagalli e l’istruttrice Paola Manzoni www.gcarolei.com
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Storia & personaggi
1962 Rachel Carson Alle origini dell’Etica Ambientale Mezzo secolo fa la biologa-agronoma americana denunciava i devastanti squilibri che l’uomo introduceva nella natura con l’utilizzo dei pesticidi in agricoltura Il 1962 viene sempre più considerato dagli storici delle idee e della cultura ambientali (D. Worster) come il secondo spartiacque della storia della Modernità. Se il 1492, scoperta dell’America con Colombo, infatti, è posto all’inizio della Modernità, il 1962 sta sempre più diventando l’anno dell’inizio della nuova fase della modernità, quella che viene chiamata “l’Era dell’Ecologia”. 1962: legato alla figura di quella che è stata considerata recentemente la più eminente ed espressiva rappresentante della cultura ambientalista di tutti i tempi: Rachel Carson. Una scienziata, una biologa-agronoma, che vivendo, osservando e operando dentro le istituzioni del più potente e avanzato -sul piano della tecnica- Paese del mondo, gli Stati Uniti, sotto la presidenza Kennedy ha registrato segni sempre più diffusi della devastante perturbazione che l’agricoltura chimica metteva in atto, sollecitando i ceti intellettuali, religiosi e politici alla nuova consapevolezza necessaria. Con le parole del già Vice Presidente degli Stati Uniti, Al Gore: “L’influenza di Rachel Carson va ben oltre i confini degli argomenti di Primavera silenziosa. Ci ha riportato a un’idea fondamentale, incredibilmente dimenticata dalla civiltà moderna: l’interconnessione profonda che esiste tra gli esseri umani e l’ambiente naturale. Questo libro è stato un fascio di luce che per la prima volta ha illuminato ciò che a buon diritto si può dire il più importante problema della nostra era. Nelle pagine conclusive di Primavera silenziosa, Carson descrisse la scelta di fronte a cui ci troviamo a partire dalla famosa poesia di Robert Frost sulle due strade che si dipartono dal bivio e sulla via meno trafficata. Anche altri hanno seguito questa strada, ma in pochi vi han-
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Rubrica
Storia & personaggi: la rubrica che intende ripercorrere -attraverso fatti salienti e personalità illustrila nascita e l’evoluzione del “pensiero ecologico”, dal suo avvio negli Stati Uniti degli anni ’60, fino ai giorni nostri. La rubrica è curata dal prof. Luciano Valle Docente di Etica, Università di Pavia e Direttore del Tavolo Tecnico Scientifico del Centro di Etica Ambientale di Bergamo.
Il libro "Primavera silenziosa" edito da Feltrinelli Rachel Carson
no condotto il mondo con sé, come fece Carson. Il suo lavoro, la verità che ha portato alla luce, la scienza e la ricerca che ha ispirato si ergono non solo come potente argomento per limitare l’uso dei pesticidi, ma anche come potente prova della differenza che ogni individuo può fare”. “Non c’è da meravigliarsi che l’impatto di Primavera silenziosa sia stato paragonato a quello della Capanna dello Zio Tom. Entrambi si annoverano tra i rari
“Nel 1962, nelle campagne americane, in innumerevoli zone, le voci della primavera tacciono, la primavera è diventata silenziosa: api, uccelli, pulcini, pesci, insetti sono scomparsi.” libri che hanno saputo trasformare la nostra società. Tuttavia ci sono differenze importanti. Harriet Beecher Stowe diede forma letteraria a un problema che stava già sotto gli occhi di tutti ed era al centro di un grande dibattito politico; diede un volto umano a una preoccupazione nazionale già dominante. Al contrario, Rachel Carson mise in
guardia contro un pericolo che quasi nessuno vedeva, cercò di mettere all’ordine del giorno della nazione un problema nuovo, e non di portare una semplice testimonianza di qualcosa che vi era già incluso”. Un riconoscimento che ha goduto di un’ulteriore espressività quando nel 1992 “un gruppo di eminenti americani segnalò Primavera silenziosa come il libro che aveva esercitato la maggior influenza degli ultimi cinquant’anni. Nel corso di questi anni e dopo tutti i dibattiti politici che ci sono stati, il libro continua a essere la voce della ragione che ha la meglio sull’autocompiacimento. Ha portato gli argomenti ambientali all’attenzione non solo dell’industria e del governo; li ha fatti conoscere al pubblico e ha fatto schierare la nostra stessa democrazia dalla parte della salvezza della Terra”. La stima altissima di Al Gore (La terra in bilico del 1992; la Prefazione alla nuova edizione di Primavera silenziosa del 1994, gli ultimi richiami in Una scomoda verità del 2006), i rimandi al testo in Collasso di J. Diamond, nell’ecologia profonda (da G. Sessions a A. Naess), in una delle opere più documentate del pensiero ecologico (Storia delle idee ecologiche di D. Worster, 1995), nel pensiero di
J. Lovelock ne confermano sia la solidità storico-scientifica sia l’attualità etico-spirituale.
Il messaggio di “Primavera silenziosa” La Carson porta allo scoperto, nel 1962, che nelle campagne americane, in “innumerevoli” zone, “le voci della primavera” “tacciono”, la “primavera” è diventata “silenziosa”: api, uccelli, pulcini, pesci, insetti sono scomparsi. Un ecocidio arrivato a compimento del “più allarmante assalto” che l’uomo nel corso degli ultimi 25 anni (1935-1960) ha portato all’ambiente nella forma di “contaminazione dell’aria, del suolo, dei fiumi, dei mari”. A conferma della triste profezia di A. Schweitzer che “l’uomo” “riesce raramente a ravvisare gli aspetti diabolici delle proprie creazioni”. Un ecocidio che arriva solo a “distruggere o alterare i fattori dai quali dipende l’eredità e, in ultima istanza, la sorte stessa dell’umanità”, mostra tutta l’hybris, “la mancanza di senso delle proporzioni” di cui l’umanità sta “dando prova”. E che, in agricoltura, prima ancora che con l’uso dei pesticidi, si era manifestata con quell’introduzione della “monocultura” che “ha distrutto il complesso di controlli e
di equilibri” che la natura ha saputo stabilire. Con gli insetticidi lo squilibrio che l’uomo ha introdotto nella natura ha assunto, insomma, i caratteri della devastazione più totale. Insetticidi, che sono figli “della seconda guerra mondiale”, testati sugli insetti. La responsabilità di questo ecocidio la Carson l’attribuisce alla mancanza del principio di “responsabilità” etica e all’arroganza del potere che hanno concorso a indebolire le aspettative di vita delle “generazioni future” che non ci perdoneranno la nostra imprudenza nei confronti dell’ “integrità del mondo naturale”. Una situazione gravissima, inedita nel processo di sviluppo tecnico dell’uomo: “oggi”, infatti, “per la prima volta nella storia del mondo” “ogni essere umano è sottoposto al contatto di pericolose sostanze chimiche, dall’istante del concepimento fino alla morte”. Non solo: ma è tutto l’ambiente che, dall’inizio degli anni ’60 appare in una drammatica situazione. Con le parole di uno dei più famosi ecologi scientifici americani, P. Shepard: “Si ha l’impressione che ci stiamo trovando con l’acqua alla gola, proprio vicino al limite tollerabile di
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CEA: al via il progetto Energia Sostenibile nelle Parrocchie
In occasione della settimana europea dell’energia sostenibile, celebrata in tutta Europa dall’11 al 15 aprile 2011, il Centro di Etica Ambientale (C.E.A.) ha presentato l’iniziativa “Energia sostenibile nelle parrocchie”. Il CEA è costituito da Diocesi di Bergamo, Provincia e Comune: all’interno della campagna dell’Unione Europea che prevede entro il 2020 la riduzione di almeno il 20% di CO2 e il corrispettivo utilizzo di energie rinnovabili, il Centro ha deciso di raccogliere e censire tutti gli interventi già realizzati dalcontaminazione ambientale (…) in un mondo che è proprio al limite della dannosità”.
Quale alternativa? La Carson propone di potenziare e consolidare, come alternativa, lo sviluppo di una nuova
scienza dei processi biotici con i suoi vari specialisti (entomologi, patologi, genetisti, filosofi, biochimici, ecologi) che offrano le nuove “soluzioni biologiche” integrate con una nuova etica: scienza ed etica che rimedino ai disastri arrecati da una “cattiva epistemologia” e da un rozzo
antropocentrismo basati su una “presunzione” da “Età di Neanderthal”, da “età della pietra”. Un’etica che trova ispirazione, non casualmente, nella figura di A. Schweitzer a cui Rachel Carson dedica il libro: “Ad Albert Schweitzer che disse: "L’uomo ha perduto la capa-
cità di prevedere e di prevenire. Andrà a finire che distruggerà la Terra". Non solo, tuttavia, una soluzione sul piano del conoscere e dell’etica. Ma una dilatazione della strategia di riforma dell’ “Abitare” al campo dei diritti, al campo giuri-
le parrocchie italiane in questo ambito, partendo proprio dalla realtà bergamasca. Don Francesco Poli, presidente del CEA, ha spiegato che attraverso un apposito data-base, accessibile via Web, sarà possibile avere informazioni sia sugli aspetti tecnici che su quelli economico finanziari degli interventi attuati. Sarà anche un modo per favorire la sensibilizzazione e diffusione delle tematiche di sostenibilità ambientale, in linea con i fondamenti religiosi e sociali della dottrina cristiana. Il direttore generale del Ministero dell’Ambiente Corrado Clini ha affermato inoltre che, tra i diversi attori che possono favorire i traguardi indicati dalla commissione Europea, le parrocchie italiane avranno senz’altro un ruolo di prim’ordine, grazie alla capillare presenza delle stesse su tutto il territorio nazionale. www.centroeticaambientale.com dico, statuale. L’invito è, infatti, a sollecitare una nuova “Carta dei Diritti”, “Bill of Rights” estesa a protezione della salute del cittadino, a garanzia contro i “veleni mortali dei pesticidi”. Luciano Valle
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Speciale alimentazione
Nutrire la sostenibilità Molte cose dipendono dal sistema alimentare: la salute, il clima, l’ambiente, l’economia, la pace nel mondo, il paesaggio, la cultura e l’identità dei luoghi… di Mario Salomone
Il cibo è centrale per la sostenibilità e per molti altri aspetti della vita, più di quanto magari non si pensi. Per migliaia e migliaia di anni la lotta per il cibo è stata la preoccupazione quotidiana dell’umanità, ma la questione alimentare rimane di fondamentale importanza anche e ancor più oggi, che potrebbe sembrare superata. In Italia solo il 4 per cento degli occupati lavorano nell’agricoltura, banchi e scaffali di mercati, negozi e supermarket traboccano di prodotti alimentari; ad ogni passo bar, ristoranti e locali di “street food” offrono un’ampia scelta di pasti. L’enogastronomia è una componente essenziale dei pacchetti turistici e una chiave di successo per ogni festa patronale o sagra paesana.
“900 milioni di persone soffrono la fame, mentre un miliardo di persone sono sovra-alimentate e l'obesità è diventata una malattia sociale” Insomma, il problema cibo sembrerebbe archiviato, lasciato solo agli ammonimenti del nostro medico quando ci sventola le analisi del sangue e ci rammenta i rischi del colesterolo.
Invece, ogni tanto un allarme alimentare ci ricorda che per il profitto si fa qualunque cosa: mucche pazze, mozzarelle blu, polli alla diossina, latte in polvere per bambini avvelenato, carne agli ormoni e agli antibiotici, vino all’etanolo, preparazioni cancerogene, mais e soia geneticamente modificate, coloranti, aromatizzanti e conservanti artificiali…
Gli anelli di congiunzione Sicurezza alimentare, equità, clima e filiera La sicurezza alimentare è il primo anello di congiunzione tra quello che c’è nel nostro piatto e l’ambiente: sostanze chimiche, trattamenti nocivi per la natura e per la nostra salute, manipolazioni industriali. L’agricoltura spesso inquina l’ambiente e i veleni immessi nell’ambiente nei campi o durante la catena di lavorazione (conservazione e trasporto, trasformazione, distribuzione) rientrano nel nostro corpo sotto forma di cibi e bevande. Ma sicurezza alimentare vuol dire anche sicurezza di avere ogni giorno il numero minimo di calorie necessario, dignitose condizioni di vita, lavoro, acqua e cibo per tutti: nel mondo, stabilmente, da 800 a 900 milioni di persone (con un picco di oltre
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un miliardo nel 2009) soffrono la fame e da trenta a quaranta Paesi hanno bisogno ogni anno di aiuti alimentari per sfamare i loro abitanti, mentre un miliardo di persone sono sovra-alimentate e l’obesità è diventata una malattia sociale. Veniamo così al secondo anello di congiunzione: l’equità nell’accesso alle risorse naturali e i rapporti di scambio tra chi produce e chi utilizza e consuma. Nel mondo c’è chi consuma in media l’equivalente di molti pianeti e chi meno di uno. Le materie prime sono vendute per pochi soldi, le tecnologie a caro prezzo. Ciò capita sia per i Paesi grandi produttori di generi alimentari, già sfruttati e devastati per secoli dalle potenze coloniali, sia per i contadini italiani. Una minima parte di ciò che noi paghiamo va a chi ha prodotto il cacao, il caffè, le banane, il grano, il riso importati. Ma qualcosa del genere accade anche in Italia:
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Un’economia “ecologica” anche nel sistema alimentare buttiamo noi nella spazzatura, sprecandola), una quota significativa dell’impatto ambientale del sistema alimentare è data dalle varie tappe della filiera: trasporto del cibo a lunga distanza, lavorazione, refrigerazione imballaggi (che rappresentano la maggior parte dei nostri rifiuti), etc.
Colture e cultura
“L'agricoltura industriale è la causa di circa il 30% delle emissioni di gas serra” secondo i calcoli di Coldiretti, ai contadini va soltanto l’8,60% di quanto pagato da un consumatore per una bottiglia di passata di pomodoro o il 9% di un pacco di pasta. E in una bottiglia di vino solo il 10% rappresenta il costo dell’uva. Il terzo anello di congiunzione è il clima. Da un lato, l’agricoltura industriale è la causa di circa il 30 per cento delle emissioni di gas serra e quindi del riscaldamento globale del pianeta. Il contributo alle emissioni è dato principalmente dal consumo di carburanti per le macchine agricole e per la forzatura dei tempi e dei ritmi stagionali, dall’impoverimento
dei suoli (che perdendo sostanza organica naturale rilasciano carbonio) e dalla deforestazione per fare spazio a sempre nuove coltivazioni e agli allevamenti di bestiame. Altro suolo fertile viene perso per la continua cementificazione del territorio. Dall’altro lato, i cambiamenti climatici ricadono sull’ambiente e sulla vita di intere popolazioni: se con il riscaldamento il clima diventa più mite in alcune aree, in altre parti del mondo alluvioni, erosione o degrado del suolo fertile e desertificazione provocano fame, esodi biblici e forzate migrazioni (i cosiddetti “profughi” o “rifugiati” ambientali che lasciano le campagne per le affollate megalopoli dei paesi in via di sviluppo e i barconi dei migranti verso terre dove le condizioni restano per il momento migliori). Il quarto anello è la filiera: se molta parte del cibo si perde lungo il tragitto (e un’altra parte la
Dietro i drammi e le vicissitudini dell’umanità legate ai bisogni vitali ci sono anche storie di vita e c’è tutta una cultura. Le colture, infatti, vogliono dire tecniche, tradizioni, specificità, ricordi, saperi e sapori, linguaggi, norme religiose, riti… Dietro ogni ambiente, dietro ogni comunità differenziatasi dalle altre per ragioni storicogeografiche ci sono varietà di piante, animali, paesaggi rurali, pratiche agricole, alimenti e modi di cucinarli o conservarli che definiscono, insieme ad altri fattori, identità e appartenenze. Dove mangiamo, cosa, quando, con chi, fa parte della nostra vita sociale e segnala i cambiamenti negli stili di vita (oggi in particolare, con l’indebolirsi del pasto comune in famiglia, riunita intorno al rito “sacro” della tavola). Il cibo, ancora, è ciò che ci connette con la nostra fisicità, che ci ricorda la nostra dipendenza dalla natura e dai limiti del pianeta e che connette la città e la campagna (e le campagne del mondo).
Un’economia ecologica si fonda dunque anche sull’agricoltura, o meglio, sul sistema alimentare, che comprende tutta la filiera, dal campo alle nostre tavole o a quelle dei ristoranti. L’obiettivo è inquinare di meno, produrre meno emissioni, mangiare più sano, assicurare più posti di lavoro, migliorare la qualità della vita, preservare ambienti e paesaggi. Le esperienze positive, il fiorire di iniziative a Bergamo e provincia presentate in questo numero di Berga-
mo SOStenibile dimostrano che un’eco-agricoltura e un sistema alimentare sostenibile sono possibili. Metodi di coltivazione biologici, innovazione nell’irrigazione per risparmiare l’acqua, ricerca scientifica eco-responsabile, agro-ecologia, riscoperta di varietà locali, salvaguardia del patrimonio enogastronomico, allevamenti ecologicamente (ed eticamente) sostenibili, filiere “corte”, abitudini alimentari più sane e più rispettose dei cicli della natura e delle stagioni, alleanze solidali tra consumatori e produttori, acquisti collettivi, eco-chef della ristorazione, preferenza ai prodotti sfusi su quelli confezionati, sviluppo di attività artigianali: sono sviluppi che in definitiva fanno bene all’occupazione (gli occupati in agricoltura stanno lievemente aumentando e lungo tutta la filiera cresce una nuova imprenditività eco-sostenibile), alla salute, alla bellezza dei luoghi, alle relazioni interpersonali, al turismo e agli ecosistemi. In una parola fanno bene all’economia, ecologica.
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Come il sistema alimentare può condizionare la politica internazionale “Ambiente e cibo” Intervista a Colin Sage, University College Cork Aveva anticipato l’instabilità del nord Africa -e le rivoluzioni in atto proprio in questi mesi- come conseguenza della crisi alimentare causata dal picco del costo del petrolio nel 2008. Il professor Colin Sage dell’Università di Cork (Irlanda), nel libro “Environment and Food”, in uscita a luglio, analizza i legami fra “Ambiente e Cibo” mettendoli in collegamento diretto con le risorse energetiche del nostro pianeta e l’eterna competizione da parte dei sistemi politici per il loro accaparramento e controllo. Dear Mr. Colin, vorrei farle una domanda diretta: da quello che mangiamo ogni giorno dipendono davvero guerre e rivoluzioni nel mondo? Sono davvero così profonde e pervasive le conseguenze delle nostre scelte alimentari? Sì, paradossalmente il problema del cibo non è causato dalla sua mancanza, anche se spesso le istituzioni mondiali sembrano porre il problema in questi termini. Secondo le statistiche infatti occorrerebbe raddoppiare la produzione alimentare per combattere la fame e per nutrire una popolazione mondiale in crescente aumento: nel 2050 saremo 9 miliardi di persone. È quindi un problema di distribuzione? Il problema della distribuzione esiste: il mancato accesso al cibo o la malnutrizione di quasi un miliardo di persone contrasta in maniera stridente con un altro miliardo di persone che hanno problemi di obesità o sovralimentazione. Ma occorre fare un discorso più generale che metta in evidenza come tutto il sistema di produzione alimentare debba cambiare direzione, perché si vanno a consumare molte più risorse di quelle che in realtà sarebbero necessarie. Que-
sto meccanismo di crescente necessità di risorse energetiche per il sistema alimentare può portare a gravi problemi di instabilità politica, soprattutto nei paesi poveri, come sta ora succedendo in Nord Africa. Appunto il Nord Africa: ci spieghi qual è il collegamento tra il sistema di produzione alimentare e l’instabilità politica attuale, seguìto al picco del costo del petrolio del 2008. Innanzitutto occorre comprendere come l’agricoltura industriale, dai macchinari che lavorano i campi alla produzione stessa di biocombustibili, sono processi molto energivori, consumano cioè una quantità elevata di risorse energetiche, facendo dipendere anche il settore alimentare da petrolio o gas. Quando nel 2008 si è raggiunto il picco del costo del petrolio pari a 147 dollari al barile, le conseguenze sull’aumento dei prezzi anche per i cibi base, come pane e pasta, si sono fatti subito sentire in tutto il mondo. Ricordo bene, anche in Italia era subito montata la polemica dei rincari più o meno ingiustificati di pane e pasta. Lo stesso avvenne anche nella mia Irlanda. Ma il problema è che nelle nazioni più povere, come quelle Africane, i consumi di
A cura di Diego Moratti
Chi è? COLIN SAGE Colin Sage è docente di Geografia economica e dei sistemi alimentari alla School of the Human Environment, University College Cork in Irlanda. I suoi studi sulle relazioni tra cibo e ambiente spaziano dall’analisi dei sistemi di produzione artigianali alla rete di distribuzione alimentare. Insignito di numerosi riconoscimenti, è scrittore e direttore di riviste internazionali specializzate. In Italia collabora con l’Università di Scienze Gastronomiche a Pollenzo (Bra, Cn). È attivo nel mondo dell’associazionismo e membro di Slow Food Irlanda. cibo rappresentano una grossa fetta dei consumi della popolazione, ben il 50% del loro reddito. Per questo motivo questi sbalzi hanno causato problemi sociali e turbolenze proprio in quegli Stati, dove il malcontento ha poi sicuramente “nutrito” i germi della protesta scoppiata nel Nord Africa contro quei regimi che non hanno saputo rispondere politicamente a queste problematiche. Il problema della necessità di risorse energetiche per il sistema alimentare però rimane. Sì, e non solo il problema resta, ma sarà sempre più drammatico perché dai nuovi Stati emergenti come la Cina o l’India è in forte crescita la domanda di generi alimentari, in particolare di carne e di quelle tipologie precluse alle generazioni precedenti, che nei decenni passati non potevano permetterselo economicamente. In particolare la carne? Sì il consumo di carne è in aumento tra le popolazioni in via di sviluppo. Il problema è che la produzione di carne a livello mondiale è enormemente dispendiosa di energia: quasi l’80% di utilizzo del suolo agricolo è finalizzato direttamente o indirettamente a nutrire gli animali, così come il 40% del colti-
vazioni di grano. Semplicemente mangiamo troppa carne rispetto alle risorse che il nostro pianeta può mettere a disposizione per mantenere e allevare sempre più animali. Stesso discorso per le coltivazioni finalizzate ai biocombustibili? La produzione di biocombustibili da coltivazioni di grano, mais, bietola o canna da zucchero, fa sì leva su fonti rinnovabili, ma anche in questo caso il rapporto tra energia necessaria per produrli e l’energia che si rende disponibile non è sempre favorevole. Ma c’è di più: queste coltivazioni finalizzate a biocombustibili stanno sempre più togliendo suolo agricolo a fini alimentari, divenendo una risorsa strategica che sarà alla base di futuri conflitti internazionali, al pari di carbone e petrolio. La terra come il petrolio? La conquista di terreni e coltivazioni a fini di produzione energetica e alimentare può davvero innescare tutto questo? In realtà è una tendenza già in atto, che sembra difficile fermare. In Africa ci sono 32.000.000 di ettari di terra già in mano a nazioni straniere, su un totale mondiale di circa 42.000.000 di ettari. Solo la Cina ha 2,8 milioni di ettari in Congo, altre terre
in Nuova Zelanda, la Corea (e la Cina) hanno in mano praticamente la terra di più di metà Madagascar. L’Arabia Saudita fa lo stesso in Sudan… e così via. La rincorsa ad accaparrarsi sempre più terre coltivabili quali preziose fonti di energia è già in atto. Possiamo parlare di una sorta di Neo-neocolonialismo delle nuove superpotenze. Direi proprio Neocolonialismo puro, senza tanti “neo” davanti. Si prendono le terre e le risorse basilari alle nazioni più povere (anche se ricche di materia prima) per garantire i privilegi delle proprie nazioni ricche. E come se ne esce da questa spirale? Qui sta il paradosso: da questa spirale non se ne esce, perché di energia ne servirà sempre di più. È fuorviante pensare solo a come produrre più cibo e come distribuirlo. Occorre invece cominciare a comprendere e inserire il problema del cibo nella sua relazione con l’ambiente e le risorse disponibili (e limitate) del nostro pianeta. Condizionare il sistema industriale e agroalimentare che sta dietro all’alimentazione dipende anche da quello che consumiamo quotidianamente, da quello che compriamo a quello che finisce ogni giorno nel nostro piatto.
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“La Reinvenzione del Cibo” Sociologia, antropologia, turismo, cultura, etnografia: i tanti volti del cibo
Il volume numero 6 di “Culture della Sostenibilità”, prima rivista scientifica italiana aperta ai contributi internazionali su temi legati alla sostenibilità, contiene una serie di numerosi approfondimenti sul tema de “La Reinvenzione del cibo”. Il volume è stato curato da Cristina Grasseni, Mario Salomone e Marcella Messina, dell’università di Bergamo e rappresenta un riuscito tentativo di affrontare la tematica dell’alimentazione all’interno di una prospettiva complessa, in
grado cioè di collegare i differenti frammenti di cui la questione si compone. L’impostazione stessa del volume prepara ad una lettura metodologica suddivisa in tre parti: le mappe, ovvero i saggi teorici che introducono la questione, i territori che affrontano le questioni più applicative e, in ultima analisi, i contributi, ovvero il punto di vista di chi, quotidianamente, si confronta con il valore e l’importanza di una “buona, pulita e giusta” alimentazione,
come ad esempio il contributo di Lorenzo Berlendis, di Slow Food Lombardia. Attraverso questa prospettiva è possibile attraversare e approfondire i saperi, formali e informali, teorici ed esperienziali, volti alla trasformazione delle rappresentazioni mentali che costruiamo intorno al nostro mondo. L’obiettivo non è quello di ridurre la dimensione del cibo all’interno di una visione unitaria; ma, al contrario, di ripensare l’alimentazione nei suoi diversi
aspetti: sociologici, antropologici, turistici, culturali, etnografici. Il progetto della reinvenzione del cibo, come concordano i saggi presentati nel volume, è al tempo stesso il punto di incontro di tematiche differenti ed emblema della totalità del nostro vivere. La prima riflessione, di Cristina Grasseni, docente di Antropologia all’Università di Bergamo, riguarda il tema della comunità locale e del suo rapporto con un mondo dai sapori e dai saperi sempre più globalizzati. Al tempo stesso, però, come ricorda il secondo saggio del prof. Mario Salomone, sociologo dell’ambiente, il tema del cibo chiama oggi in causa moltissimi aspetti
legati all’aggregazione sociale e soprattutto legati alla sostenibilità ambientale. A causa della (infelice) qualità dei modelli di consumo e di comportamenti alimentari contemporanei, il richiamo ad un’alimentazione sostenibile, in grado di nutrire il Pianeta, rappresenta l’impegno dell’Expo 2015 che, come viene presentato nel contributo di Maria Cristina Paginoni, risente della dicotomia “utopia e consumo” che contraddistingue oggi l’intera società. Le forme nelle quali tali dicotomia si disvela mettono in scena, la singolarità e la ripetizione dei processi di tipicizzazione, come illustra Valeria Siniscalchi e, al tempo stesso, le rappresentazioni della località e di scenari traslocali, presentati da Letizia Bindi, docente di Antropologia all’Università La Sapienza di Roma. Il turismo enograstronomico e le pratiche etnografiche che valorizzano il cibo in relazione alle feste popolari, quali cornici valide per riscoprire la tradizione locale, sono gli ultimi saggi del volume, rispettivamente curati da un sociologo del turismo, Paolo Corvo e da due antropologhe dell’università “La Sapienza” di Roma Alessandra Broccolini e Katia Ballacchino.
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Come parlare di cibo nelle scuole L’educazione alimentare è sempre più presente nelle iniziative scolastiche di ogni ordine e grado. Risvolti didattici: benessere, salute, ma anche stili di vita, conoscenza della diversità ed educazione ambientale Sono sempre più numerose – fortunatamente- le iniziative che uniscono il mondo della scuola e le tematiche relative all’alimentazione. Si tratta, infatti, di una questione fondamentale per l’educazione: parlare di cibo a scuola significa condividere narrazioni quotidiane in grado di costruire l’identità di ogni singolo allievo, unendo l’esperienza scolastica con la vita extrascolastica attraverso intese con le famiglie e con tutte le altre agenzie educative.
“Le nostre abitudini alimentari hanno subito negli ultimi anni una sorta di omologazione che circoscrive e condiziona la percezione dei sapori gradevoli al palato. Occorre superare la monotonia che caratterizza la nutrizione dei più piccoli” L’educazione alimentare a scuola assume importanza non solo perché la nostra società è sempre più complessa e multietnica, due aspetti legati alla conoscenza di nuove abitudini alimentari, di nuovi saperi e di nuovi sapori; ma soprattutto perché è cruciale capire, sin dalla più tenera età, il valore dell’alimentarsi in modo sano e corretto. Del resto i molteplici progetti sperimentali che, sempre più frequentemente, si sentono nominare e presentare dagli organi istituzionali stanno dimostrando che la scuola, di qualunque grado, può rappresentare un valido banco di prova per un duraturo programma di educazione alimentare. Le nostre abitudini alimentari, infatti, hanno subito negli ultimi anni profonde modificazioni, generando una sorta di omologazione alimentare che circoscrive
e condiziona la percezione dei sapori gradevoli al palato. I mass media, in questo, hanno giocato un ruolo chiave: è evidente, infatti, come l’alimentazione rappresenti un vero e proprio comportamento influenzabile dalla cultura, dalla conoscenza, dalle mode che in famiglia e nella vita sociale trovano terreno fertile e che sono in grado di modificare i propri stili di vita. Affrontare in classe l’educazione alimentare sostenibile significa utilizzare una didattica che chiama in causa i processi cognitivi ed emotivi, sociali e culturali; l’approccio da utilizzare sarà di tipo olistico, volto a valorizzare tutti gli aspetti relativi al benessere e alla salute, ai momenti della vita sociale trascorsi a tavola con i compagni in un confronto di tipo esperienziale. Per questo motivo occorre predisporre, prima di tutto, un ambiente rassicurante a livello emotivo. Le competenze messe in campo, non solo dagli esperti, ma soprattutto dagli insegnanti, sono fondamentali poiché possono assumere elementi di coordinamento e di progettazione del contesto educativo, in grado di mettere il bambino nelle migliori condizioni psico-fisiche e di trasferire l’importanza di un’alimentazione sana ed equilibrata. E’ necessario, come si accennava, coinvolgere anche i genitori affinché i messaggi ricevuti a scuola vengano confermati e rinforzati da comportamenti coerenti e adeguati all’interno delle famiglie. Si tratta dell’auspicata alleanza scuola-famiglia, fondamentale per il buon esito di qualunque processo educativo. L’obiettivo è quello di educare al gusto, nel senso di abituare, anche i più piccoli, a nuove e diversificate esperienze gustative, per superare la monotonia che caratterizza la loro nutrizione. Nel perseguire tale obiettivo è importante che la scuola valorizzi la varietà e le differenze delle pratiche alimentari, senza per questo dimenticarsi di mostrare lo stretto legame con le tradizioni
“È necessario coinvolgere anche i genitori affinché i messaggi ricevuti a scuola vengano confermati e rinforzati da comportamenti coerenti e adeguati all’interno delle famiglie” locali. Sottolineare l’importanza della filiera corta, per esempio, può consentire di introdurre il tema dell’energia; presentare i gruppi di acquisto solidale significa veicolare nuove e alternative modalità di consumo. Le dinamiche di gruppo che si creano in occasione della condivisione del cibo o di un dialogo collettivo sullo stesso, rappre-
sentano un ulteriore elemento efficace per rinforzare il messaggio educativo, valorizzando al massimo quest’importante occasione di socializzazione e confronto. L’educazione ad un’alimentazione sostenibile può quindi rappresentare un nodo cruciale
per affrontare il più ampio tema dell’educazione ambientale offrendo alle scuole un punto di partenza per insegnare il rispetto e la cura verso Madre Terra. Dott.ssa Marcella Messina Psicopedagogista Università di Bergamo
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Treviolo, a scuola con gusto Slow Food e amministrazione comunale educano gli studenti a “non farsi mangiare dal cibo” fiduciario Slow Food della Condotta del Bergamasco -Enrico Radicchi- e dei suoi operatori, gli studenti si sono potuti cimentare in materie del tutto extrascolastiche, alla scoperta delle risorse agroalimentari del territorio e delle loro implicazioni sociali ed ambientali. I Laboratori del Gusto sono lo strumento ideato da Slow Food nel 1994 per realizzare il progetto di “Educazione del Gusto”, obiettivo chiave del movimento. Lo sforzo di Slow Food, verso questa fascia di età tanto delicata, è quello di educare i ragazzi ad un consumo consapevole e responsabile. Il tutto attraverso un’esperienza sensoriale con-
“Nell’era del “cibo veloce”, prodotto in grande quantità ma con una varietà minima, con un gusto ed un’immagine standard, l’invito ad apprezzare le cose veramente buone intorno a noi” A mangiar bene si comincia da piccoli. Ne è convinta la biblioteca comunale di Treviolo “Lanfranco da Albegno”, che sotto l’egida dell’Assessorato alla Qualità della Vita, ha realizzato nei mesi di febbraio e marzo una serie di “Laboratori del Gusto” rivolti agli studenti delle scuole primarie e secondarie (con una serata speciale, dedicata agli adulti). Grazie alla presenza del
creta e gratificante: gli studenti, infatti, hanno piena libertà di toccare con mano, annusare ed assaggiare gli alimenti, porre domande ed interagire con i loro relatori. La degustazione dei prodotti del territorio è però solo l’atto conclusivo di un incontro che vuole fare riflettere i ragazzi sull’importanza del cibo inteso come valore alimentare e nutrizionale legato in modo imprescindibile alla stagionalità dei prodotti agricoli e alla loro tipicità. Nell’era del “cibo veloce”, prodotto in grande quantità ma con una varietà minima, con un gusto ed un’immagine standard in qualsiasi parte del mondo ci si trovi, l’invito di Slow Food è invece quello di soffermarci ad apprezzare le cose veramente buone intorno a noi, dedicando loro del tempo e riabituandoci al buon gusto.
Non di rado gli studenti che partecipano al Laboratorio iniziano a preoccuparsi, chiedendo se potranno andare ancora a mangiare ai celebri e accattivanti Fast Food. “Certo che potete, siete liberissimi di farlo” - risponde Enrico Radicchi- “l’importante è che siate consapevoli del cibo che mangiate, che capiate la differenza”. L’invito, dunque, è quello di “non farci mangiare dal cibo”, come suggerisce il video proiettato ai ragazzi di Terra Madre 2008, meeting mondiale tra le Comunità del Cibo che è giunto lo scorso anno alla sua quarta edizione. Tra i partecipanti al Laboratorio del Gusto dedicato al “Formài de Mùt”, tenuto da Radicchi e Giulio Signorelli (imprenditore titolare dello storico negozio "Ol formagèr" di Bergamo), vi era anche l’assessore alla Qualità della Vita del Comune di Treviolo Fabiano Zanchi, cui fanno capo Politiche Giovanili, Cultura, Istruzione e Sport, settori finalizzati a promuovere una sana cittadinanza sotto molteplici profili: “Il cibo è cultura –ha affermato l’assessore Zanchi– e l’obiettivo che come Amministrazione Comunale intendiamo perseguire è modificare in meglio gli stili di vita della popolazione, partendo proprio dall’alimentazione. Questi Laboratori non sono eventi isolati, ma sono piuttosto da contestualizzarsi in un percorso che dura da qualche anno. Dallo scorso anno, ad esempio, la mensa scolastica prevede speciali menù bio e a km zero”. Più che soddisfatta del successo raccolto dall’iniziativa la responsabile del Servizio Biblioteca di Treviolo, Viviana Vitari: “Siamo convinti che una Biblioteca possa esercitare una forte influenza sul territorio in merito agli stili di vita innovativi e sostenibili. Questa è una sfida che abbiamo raccolto ormai cinque anni fa, partendo dal presupposto che ogni argomento non debba essere one-shot, ma vada piuttosto affrontato sotto molteplici prospettive”. Lorena Mora
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“Mangio locale e penso universale” 5000 pasti a chilometro zero: nelle mense scolastiche l’iniziativa di Comune, Coldiretti, SerCar e Bergamo Servizi Pubblici per promuovere i prodotti a filiera corta C’eravamo anche noi tra i 5000 alunni delle mense scolastiche del comune di Bergamo che martedì 5 aprile hanno degustato un menù a chilometro zero, all’interno del progetto “Mangio locale e penso universale” promosso dall’assessora-
“I più giovani, vivendo lontano dalla campagna, corrono il rischio di non conoscere i ritmi della natura, le tradizioni e la provenienza dei cibi che abitualmente consumano”. Luigi Minuti
to all’istruzione, dalla Coldiretti, dalla SerCar e da Bergamo Servizi Pubblici. Tra tavolini e seggiole della mensa della scuola primaria “Alberico Da Rosciate” di Bergamo anche il Sindaco Franco Tentorio e l’assessore all’istruzione e politiche giovanili Luigi Minuti, il dirigente scolastico Anna Lucina Trapletti e altri invitati speciali, presenti per partecipare a contatto diretto con gli stessi bambini all’iniziativa di educazione alimentare che per 3 appuntamenti ha proposto menù preparati con i cibi del territorio e di stagione. Il primo appuntamento è stato giovedì 10 marzo con menù a base di polenta e brasato di manzo, verdura e mela, marte-
“Un’occasione per stimolare una riflessione sull’importante appuntamento dell’Expo 2015 che avrà come tema ‘Nutrire il Pianeta: Energia per la vita” dì 5 aprile è stata la volta della zuppa di cereali, arrosto di manzo con patate e verdura e yogurt, mentre lunedì 9 maggio in tavola ravioli bergamaschi, formai de mut d’alta Val Brembana, verdura e piccoli frutti. “Molto spesso i più giovani, vivendo lontano dalla campagna, corrono il rischio
di non conoscere i ritmi della natura, le tradizioni e anche la provenienza dei cibi che abitualmente consumano” -afferma l’assessore Luigi Minuti-. “Questa iniziativa, che coinvolge per tre volte tutte le mense cittadine, è un modo per cominciare a introdurre nelle scuole menù con prodotti tipici e stimolare una riflessione sull’importante appuntamento dell’Expo 2015 che avrà come tema ‘Nutrire il Pianeta: Energia per la vita’ ”. Prima di sedersi Sindaco e assessore hanno girovagato fra i tavoli augurando buon appetito e scambiando coi ragazzi qualche battuta sulle materie scolastiche “preferite” e sulla tifoseria delle squadre di calcio, dopodiché è iniziata la distribuzione
“Take Care”
Il marchio dell’Asl per i prodotti amici della salute Nell’ambito del progetto “Take Care” la Asl di Bergamo ha stipulato un patto con supermercati e ristoratori in nome della salute e della corretta alimentazione del consumatore. Si tratta di un’iniziativa che permette ai bergamaschi che fanno la spesa di riconoscere i prodotti amici della salute, contrassegnati con appositi cartelli riportanti il marchio “Take Care”. Sui cartelli, oltre al marchio, saranno presenti consigli utili su come leggere le etichette e come cucinare correttamente gli alimenti indicati. Il consumo di legumi e di altri alimenti “sani” verrà incentivato attraverso alcune offerte “3 X 2”. I preziosi consigli della Asl non vi abbandoneranno nemmeno
al ristorante, dove, consultando il menu, i clienti potranno trovare lo stesso marchio “Take Care” in corrispondenza dei piatti che meglio si adeguano ad un piano nutrizionale corretto. Il progetto con ristoranti e pub prevede anche una maggior varietà di scelta alimentare, con eventuali proposte di abbinamenti di piatti “sani” e l’aumento di frutta e verdura. Il progetto cerca di sensibilizzare il consumatore non soltanto dal punto di vista alimentare ma allargando la sensibilizzazione a tutto il campo della salute, proponendo come premi delle raccolte punti dei supermercati oggetti volti a promuovere la sicurezza, come ad esempio caschi o giubbotti catarifrangenti. G.M.
dei pasti. Al termine del menù a chilometro zero –a quanto pare molto gradito vista la richiesta di molti bis- il sindaco Tentorio è stato “intervistato e fotografato” da un gruppetto di alunni provetti giornalisti, che hanno colto l’occasione di avere a pranzo con loro un ospite così illustre. Giancarlo Colombi, presidente di Coldiretti Bergamo: “La nostra associazione sta promuovendo in vari modi una filiera agricola locale e le produ-
Dalla Regione “Frutta nelle scuole” Continua in Regione Lombardia il progetto “Frutta nelle scuole, anno scolastico 2010-2011” . Si tratta di un’iniziativa fortemente sostenuta dall’Unione europea, iniziata nel 2009, che ha coinvolto il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, il ministero della Salute e il ministero dell’Istruzione, al fine di promuovere il consumo di frutta e verdura in 480 istituti lombardi, coinvolgendo 185 mila bambini fra 6 e 11 anni. Il progetto triennale lanciato dall’Unione europea e giunto ora al secondo anno, ha introdotto ulteriori novità quali la distribuzione di diversi prodotti locali, e quindi non solo frutta e verdura fresca. In aumento anche la frequenza delle attività: passa infatti da 22 a 30 il numero di giorni di distribuzione della frutta durante l’intervallo di metà mattinata. Saranno inoltre promosse tra i ragazzi le attività pratiche, come laboratori e uscite didattiche in fattorie specializzate e orti. G.M.
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zioni italiane, cercando di ridare centralità al ruolo del produttore agricolo nel rapporto con il consumatore. Avere un rapporto più stretto con la realtà che ci circonda è fondamentale anche per guardare con maggior comprensione a ciò che avviene nelle altre parti del pianeta, come suggerito dallo slogan “Mangio locale e penso universale”. “La pausa pranzo nelle scuo-
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Giancarlo Colombi, Coldiretti: “ridare centralità al rapporto produttore agricolo e consumatore”. le è un momento importante per l’educazione alimentare e per far provare ai ragazzi i sapori locali” –commenta Marco Carrara, titolare della SerCar, l’azienda
di ristorazione collettiva che rifornisce le mense del comune di Bergamo-. “La valorizzazione agricola del territorio porta all’abbellimento del paesaggio naturale, oltre a evitare inutili e inquinanti trasporti dei prodotti” -conclude Carrara, mentre la dietista Chiara Gritti aggiunge: “Per coinvolgere le famiglie sono state realizzate brochure informative e tovagliette di carta con la presentazione dei menù
Marco Carrara, SerCar: “La pausa pranzo è fondamentale per far provare ai ragazzi i sapori del territorio” basati su prodotti a filiera corta, nel rispetto delle tradizioni e della stagionalità” -dichiara la responsabile nutrizione della SerCar che continua: “Le ricette
rispettano le indicazioni dell’Asl e quelle più tradizionali sono state rivisitate in chiave moderna. Con il progetto “Mangio locale e penso universale” intendiamo dare spunti e stimoli concreti perché queste tematiche possano essere approfondite durante le ore scolastiche”. Diego Moratti
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Speciale alimentazione
“Bergamo Terra & Cibo a Km Zero” Dal 10 maggio al 10 giugno il festival enogastronomico per valorizzare prodotti tipici e filiera corta È scattata la nuova iniziativa “Made in Bergamo” che coinvolge 35 ristoranti (11 in città e 24 in provincia) e 24 produttori che aderiscono al Festival ideato e promosso da Ascom, Coldiretti e Confesercenti per valorizzare le produzioni e la filiera corta del territorio bergamasco. Per un mese, dal 10 maggio al 10 giugno 2011, tutti i giorni, a pranzo, a cena e nei finesettimana sarà possibile scegliere il menù realizzato con prodotti genuini e tipici, creato appositamente da ciascuno dei 35 ristoratori. Alla base del menù la stagionalità del cibo e il chilometro zero, a tutto vantaggio della qualità e freschezza dei prodotti della nostra terra. Promozione enogastronomica, filiera diretta produttore – ristoratore – consumatore e anche richiamo
turistico, visto che sempre più visitatori richiedono di assaggiare specialità del territorio. Anche i prezzi non riserveranno sorprese: per tutta la durata del festival si potrà richiedere il menù a km zero con un costo che può variare dai 25 ai 40 euro, a seconda del ristoratore. Per tutte le info su menù, ristoratori e produttori vedere il sito appositamente dedicato: www.bergamoterraecibo.it. L’evento è patrocinato dalla Regione Lombardia, dal Comune di Bergamo e da Turismo Bergamo, con il Patrocinio e il contributo della Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato di Bergamo e della Provincia di Bergamo e il contributo di UBI Banca Popolare di Bergamo e del Consorzio Agrario Bergamasco.
I ristoranti che aderiscono: Bergamo Bernabò Da Mimmo Il Cortile di Franz Il Tito I Sapori…di Terra e Mare La Marianna Ol Giopì e la Margì Osteria Al Gigianca Sarmassa Trattoria Santambroeus Vox Restaurant Lounge Bar
Provincia di Bergamo: Il Beccofino (Albino) Trattoria Come Una Volta (Albino) Antica Osteria Giubì dal 1884 (Almenno San Bartolomeo) Al Km Zero (Alzano Lombardo) Bonanza (Bianzano) Villa Cavour (Bottanuco) Osteria Da Mualdo (Capriate San Gervasio) Ponte Del Costone (Casnigo) Al Sorriso (Curno) Millaenya (Entratico) Hop's! By Fabio (Grumello del Monte) Il Salotto Hotel Spa Castello (Lovere) Opera Restaurant (Mozzo) Parco Dei Colli (Ponteranica) Miranda Albergo Ristorante (Riva di Solto, Fraz. Zorzino) Sloppy & Go (Rogno) Posta (Sant'Omobono Terme) Villa Canton (Trescore Balneario) Da Nisio (Torre de' Roveri) La Lepre (Treviglio) Villa Giavazzi (Verdellino) La Corte del Noce (Villa d'Adda) Cadei (Villongo) Al Vecchio Tagliere (Zanica)
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Salumificio Gamba, da oltre 130 anni a Villa d’Almè genuinità e Km zero, nel rispetto delle tradizioni Nel lontano 1880 la scelta di Gamba Pietro G. Battista, (fondatore dello storico Salumificio Gamba di Villa d’Almè) di rifornirsi di carni e formaggi a livello locale è stata una scelta dettata più dalla necessità che dalla virtù, visto che 130 anni fa non esistevano i mezzi di comunicazione e di trasporto di cui disponiamo attualmente. Ad oggi la scelta è motivata non dalla necessita, ma dalla consapevolezza; la filosofia aziendale si basa sui due concetti di legame con il territorio e di produzione di alimenti sani, genuini e naturali. Da ciò la preferenza di puntare su piccole aziende artigiane, piccoli allevamenti, caseifici particolari e familiari, che propongono prodotti tipici realizzati nel rispetto di antiche tradizioni bergamasche. Gran parte dei formaggi selezionati arrivano dalle nostre valli (Imagna e Brembana). Il Salumificio produce salumi artigianali di alta gamma, tradizionali riconosciuti dal marchio “Città dei mille sapori”. Le carni, sia quelle utilizzate per i salumi che quelle distribuite, provengono da allevamenti certificati della pianura padana.
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A Sotto il Monte si gusta un buon bicchiere di vino…in attesa dell’agriturismo Presso l’Azienda Agrituristica Sant’Egidio tutte le domeniche mescita di vino direttamente in cantina
L’impegno verso la qualità è cresciuto con la scelta di sviluppare una propria produzione di salumi certificati biologici, tra i quali il salame, i salamini, le bresaolette e slinzeghe di suino e di manzo, le pancettine, il lardo…. Il consumatore può gustare le specialità del Salumificio Gamba nei migliori e rinomati ristoranti di
Bergamo e Milano, oppure acquistandoli direttamente in bottega nel centro storico di Villa d’Almè, la stessa che da più di cent’anni ha dato inizio ad una tradizione di genuinità e gusto. www.salumificio.it
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fre agli avventori la possibilità di bere vino di qualità direttamente nella cantina dove viene prodotto, a ridosso delle vigneto che ne produce l'uva. Tutte le Domeniche dalle 11.30 alle 19.00 potete trovarvi a bere ottimo vino accompagnato da taglieri di salumi e formaggi di produzione locale accanto a una botte o all'ombra del portico esterno, esattamente come avveniva nelle mescite che fino a 50 anni fa animavano i piccoli borghi. La prossima primavera, a questa mescita d'altri tempi, si aggiungerà un'attività agrituristica che l'azienda sta progettando a partire dal recupero di un antico nucleo rurale affacciato sulle vigne, dal quale si ricaveranno 6 alloggi e un locale ristorazione. Un progetto che darà la possibilità di sentirsi fuori dal mondo ad appena mezz'ora da Bergamo e di godere una vista mozzafiato sull'intera pianura Padana. Per informazioni: www.roncodisera.it
Sei ettari di vigneti, uliveti e boschi sul versante meridionale del Monte Canto, affacciati sulla millenaria abbazia di Sant'Egidio. Una piccola realtà quella dell'azienda agricola Sant'Egidio ubicata in un contesto di grande fascino naturale, storico, spirituale che vuole aprirsi all'ospitalità e proporre in loco la qualità dei suoi vini. Da alcuni mesi è iniziata una mescita vino che of-
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Speciale alimentazione
Come organizzare una sagra ecologica Tempo di primavera, sole e…sagre! Fervono i preparativi per feste e manifestazioni estive. Qualche spunto per unire divertimento, attenzione all’ambiente e risparmio Con l’arrivo dell’estate cresce la voglia di fare festa e di godersi le prime sagre all’aria aperta. Ma qual è l’impatto ambientale che sagre e feste di paese portano con sé? Notevole, soprattutto in termini di produzione di rifiuti, consumi energetici, idrici e di spreco di risorse in generale. Basterebbero però poche e semplici accortezze per ottimizzare l’organizzazione di un evento di questo tipo e promuovere comportamenti eco-compatibili. Perché sia sostenibile, una sagra deve considerare l’impatto che genera sull’ambiente circostante. È perciò necessario compiere alcune scelte legate soprattutto all’organizzazione e alla logistica. Per prima cosa occorre pianificare le attività in modo coerente con gli obiettivi della manifestazione, individuando il messaggio che si vuole trasmettere e gli strumenti più adatti per promuoverlo. Da non sottovalutare l’idea di chiedere un sostegno finanziario ad uno sponsor eticamente responsabile. Da un punto di vista pratico è invece necessario scegliere quali materiali (e fornitori) saranno più indicati per l’evento e coordinare le operazioni per la raccolta differenziata, tenendo sempre in considerazione i consumi e le emissioni di CO2 che
saranno prodotte. Il successo di questo genere di eventi non è determinato solamente da un ritorno mediatico o economico, ma considerate altresì il valore sociale che se ne ricava.
Chi ben comincia è a metà dell’opera: stabilire valori e criteri I valori e i criteri di eco-compatibilità dell’evento devono essere definiti molto chiaramente ancor prima di iniziare. Questo per permettere agli organizzatori di scegliere i fornitori e di acquistare i materiali di supporto che meglio sposano la filosofia che ispira la manifestazione. È fondamentale che venga stabilita una metodologia organizzativa che metta d’accordo tutti i soggetti coinvolti, a partire dagli addetti ai lavori. Una corretta comunicazione interna è uno strumento efficace per far arrivare il messaggio anche all’esterno attraverso quello che si sta mettendo in pratica. L’analisi dei punti critici delle precedenti edizioni è il punto di partenza per definire le linee guida da cui iniziare. Evidenziati i problemi si può infatti cercare la soluzione per raggiungere i propri scopi, primo tra tutti la tutela dell’ambiente e il contenimento
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dei costi. Una delle prime questioni da affrontare riguarda lo smaltimento dei rifiuti e la gestione della raccolta differenziata. Una volta deciso quali sacchi o contenitori utilizzare, essi andranno posizionati vicino ai luoghi in cui si producono rifiuti, ad esempio in prossimità dei punti di approvvigionamento e consumo del cibo e nelle zone limitrofe. Se l’evento prevede un servizio di cucina vera e propria, con uso di piatti e vassoi, è importante decidere se adottare la logica self service o di ritiro ai tavoli. Nel primo caso bisognerà dotare il
punto di raccolta dei vassoi con tutti i contenitori per la differenziata, umido e piatti compostabili da una parte, vetro, plastica e lattine da un’altra. Il posizionamento dei contenitori deve essere ben segnalato insieme a precise indicazioni su ciò che è possibile buttare. Ad esempio, se si utilizzano posate e stoviglie compostabili è necessario segnalare che devono essere buttate nei rifiuti organici perché realizzate in bioplastica, materiale del tutto simile alla plastica, ottenuto però dalla lavorazione dell’amido vegetale e quindi totalmente biodegradabi-
le: per questo motivo non deve essere confuso con i tradizionali monouso in plastica. Se invece l’organizzazione sceglie un servizio di recupero ai tavoli da parte dello staff, sicuramente verranno garantiti risultati migliori, ma si riduce di molto il grado di partecipazione dei cittadini.
Differenziare per riciclare Per ottenere buoni risultati anche in termini di coinvolgimento è necessario definire quali rifiuti si vogliono differenziare, dove e
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in che modalità: il processo deve infatti risultare facile e intuitivo anche per gli utenti. Nell’ambito di una sagra i principali materiali che possono essere riciclati sono il rifiuto organico, l’olio di frittura, la carta e il cartone, la plastica, il vetro e le lattine. Quello che viene comunemente definito “organico” raccoglie tutti i materiali commestibili o che vengono normalmente utilizzati nella preparazione del cibo: carne, fondi
di caffè, bucce di frutta e verdura etc., a cui si aggiunge la carta leggera (tovaglioli e tovagliette dei vassoi). Se le stoviglie utilizzate sono realizzate in materiale biodegradabile e compostabile, come il Mater-bi®, il PLA o la Polpa di Cellulosa, possono essere gettate nei rifiuti organici. Questi bidoni sono destinati a speciali impianti che trasformeranno il materiale in compost, fertilizzante naturale. L’olio di frittura esausto non va assolutamente buttato nei lavandini, in quanto causa danni ambientali ingenti ai sistemi idrici
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ed è di difficile depurazione. L’olio può essere invece smaltito tramite il Comune o contattando i soci del Consorzio di recupero oli che ritira anche sul luogo della festa. Può essere predisposto un unico punto di raccolta vicino alle cucine, con contenitori da 25-30 litri appositamente forniti e ritirati dalle aziende specializzate. La raccolta del vetro prevede tutti i materiali come bottiglie e vasi per alimenti. In questo ca-
so possono essere adibite più postazioni vicino alle cucine e in varie zone strategiche della manifestazione (es. vicino al bar, ai tavolini). Per quanto riguarda la plastica, attenzione ai piatti e alle posate usa e getta: non possono essere recuperati, perciò non devono essere buttati insieme alle bottiglie per liquidi (acqua, detersivi ecc.). La plastica, essendo molto ingombrante, dovrà prevedere contenitori adeguati con una capacità notevole. Per questo motivo sarebbe opportuno posizionare dei cassonetti in aree nascoste e contenitori più
piccoli distribuiti invece nelle zone di maggior flusso. Le lattine, i barattoli, i tappi delle bottiglie in alluminio e acciaio vanno raccolti insieme. Anche in questo caso gli ingenti volumi richiedono contenitori di adeguata capienza. La carta e il cartone trovano posto nel medesimo bidone, solamente se non contaminati dai rifiuti organici.
Ridurre gli sprechi per smaltire e risparmiare Per limitare la raccolta di rifiuti è possibile optare per l’uso di vuoti a rendere o bevande alla spina. Vino e “acqua di sorgente” spillate permettono di evitare bottiglie di vetro o di plastica. Altro importante problema con cui fare i conti è l’enorme quantità di imballaggi. Una possibile soluzione consiste nel comprare confezioni formato famiglia, concentrate o ricaricabili, come già avviene ad esempio per i detersivi. Le confezioni monouso aumentano infatti la quantità di plastica e in molti casi non possono essere smaltite attraverso la differenziata perché contaminate da alimenti (ad esempio le bustine monodose in poliaccoppiato utilizzate per maionese e ketchup). Nel caso non fosse possibile ridurre del tutto gli imballaggi, sarebbe opportuno scegliere almeno quelli riciclabili e in mono-materiale per facilitare il ciclo di differenziazione. E per finire, non dimenticate che un evento “eco” passa anche attraverso la sensibilizzazione dei partecipanti ad un impegno attivo, attraverso comportamenti ecologicamente corretti. In questa ottica potrebbe essere funzionale fornire una serie di informazioni sulle buone regole da seguire per sostenere la sagra e rispettare l’ambiente, che potrebbero essere stampate sul retro dei menù o sulle tovagliette. Comunicate inoltre le vostre scelte: dall’uso di prodotti e materiali ecologici durante la sagra, all’impiego di alimenti di stagione o comunque basati su di un approccio sostenibile. Infine una considerazione molto pragmatica: organizzare una buona gestione dei materiali di consumo, raccolta e riciclo, oltre a ridurre di gran lunga i costi e lo spreco di materiali, riduce notevolmente anche i tempi di pulizia e riordino. E chi abbia mai organizzato feste o manifestazioni, può facilmente intuirne l’utilità! Alice Motti
Eco-Sagra in 10 mosse 1.
Comunicare i contenuti alla base della manifestazione attraverso slogan efficaci.
2.
Riportare negli spazi della festa e nei materiali informativi indicazioni volte a diffondere comportamenti eco-compatibili riguardo la raccolta dei rifiuti, le informazioni pratiche sui prodotti ecologici utilizzati e il trasporto (con quali mezzi pubblici è possibile raggiungere la manifestazione o se esiste un servizio di bike sharing o di auto condivise).
3.
Stampare il materiale informativo su carta riciclata (Ecolabel) o su carta riciclata certificata FSC o PEFC ed evitare di consumare molto inchiostro con scritte in negativo (cioè scritte in bianco su sfondo colorato).
4.
Usare acqua del rubinetto, gratuita e senza imballaggio.
5.
Prediligere produttori locali a kilometro zero sia per i servizi che per i generi alimentari (prodotti biologici, frutta e verdura di stagione, prodotti a kilometro zero o “equo e solidali”).
6.
Far pervenire gli avanzi di cibo a mense sociali o di carità.
7.
Utilizzare impianti elettrici a basso consumo energetico (lampade fluorescenti compatte, led, impianti a pannelli fotovoltaici o solari).
8.
Utilizzare prodotti non tossici e alla spina, possibilmente con il marchio Ecolabel o simile per il servizio di pulizia e lavaggio.
9.
Organizzare la raccolta differenziata delle principali tipologie di rifiuti (vetro, plastica, carta, rifiuti organici).
10.
Acquistare prodotti “green” come stoviglie monouso, biodegradabili e compostabili.
E voi state organizzando o avete organizzato una festa o sagra con particolari attenzioni all’impatto ambientale? Scriveteci la vostra esperienza e la pubblicheremo sui prossimi numeri! (comunicatistampa@bergamosostenibile.com)
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Speciale alimentazione
E tu di che colore mangi? Frutta e verdura, varietà anche nei colori Lo sapevate che ogni diverso colore che si trova nella frutta e nella verdura dà un apporto differente nella costruzione del sistema immunitario? È dunque importante assicurarsi nella propria alimentazione una varietà di colori, in modo da ottenere una gamma completa di fitochimici (sostanze che si trovano negli alimenti di origine vegetale) all’interno della vostra dieta quotidiana. Mangiare frutta e verdura fresca permette all’organismo di assumere una varietà di sostanze nutrienti e salutari, più di quanto si possa ottenere con vitamine e minerali di sintesi. Ci sono oltre 12.000 sostanze fitochimiche in natura e se queste non possono essere ovviamente contenute tutte in un solo frutto, la quantità giornaliera di cui ci nutriamo dovrebbe ga-
Alimenti Verdi
Alimenti Rossi
Broccoli, cavoli, lattuga romana e lattuga a foglia, spinaci, cavoli e cavoletti di Bruxelles.
pomodori, angurie, cavoli rossi.
Gli alimenti verdi sono particolarmente indicati per il sistema circolatorio. Essi contengono molti minerali e vitamine di tipo B. Alcune sostanze fitochimiche che si trovano negli alimenti verdi sono potenti composti anti-cancro.
I cibi rossi contengono molte sostanze che riducono le dannose conseguenze dei radicali liberi. Il fitochimico chiamato licopene è particolarmente utile per prevenire problemi alla prostata e ridurre gli effetti di danni del sole sulla pelle.
Alimenti Arancio carote, zucche, patate dolci, albicocche, meloni. I cibi arancioni aiutano a prevenire il cancro attraverso la riparazione del Dna. Come le nostre madri ci hanno senz’altro detto, le carote e altri alimenti arancioni sono particolarmente indicati per i nostri occhi e contribuiscono alla vista in condizioni di scarsa luminosità.
Alimenti Verde/Giallo
Alimenti Arancio/Giallo
Alimenti Rosso/Blu/Viola
mais, piselli, cavoli, avocado e meloni.
arance, ananas, mandarini, pesche, papaia, pesche noci
mele rosse, barbabietole, mirtilli, fragole, prugne, more.
Questa combinazione di alimenti color verde e giallo contiene i carotenoidi luteina e la zeaxantina che aiutano a ridurre il rischio di sviluppo di cataratta e la degenerazione maculare. Questi alimenti sono utili anche per ridurre il rischio di osteoporosi.
Questi alimenti di colore arancione e giallo sono ricchi di antiossidanti, in particolare vitamina C, e contribuiscono a migliorare la salute delle mucose e del tessuto connettivo. Aiutano a prevenire le malattie cardiache, migliorando la circolazione.
Queste alimenti di colore rosso scuro/blu/viola sono cibi molto ricchi di potenti antiossidanti chiamati antocianine, che proteggono da malattie cardiovascolari, migliorando la circolazione e prevenendo i coaguli di sangue.
rantire almeno la varietà minima di vitamine o minerali richieste ogni giorno dal nostro organismo. I diversi colori di frutta e verdura aiutano in modo differente il nostro sistema immunitario a reagire alle sollecitazioni che incontriamo nella vita quotidiana. Occorre quindi fare attenzione che cibi di tutti i diversi colori siano presenti nella vostra dieta: sforzatevi di ottenere almeno 5 colori nel vostro piatto. Dagli elenchi indicati potete verificare se la vostra dieta comprende ciascuno dei diversi colori: sarà un modo semplice e divertente per sapere se state ottenendo il massimo beneficio possibile dalla vostra alimentazione. Duccio Colombo
Alimenti Bianco/Verdi cipolle, aglio, sedano, pere, erba cipollina Bianco e verde sono combinazione di colori che contengono una varietà di sostanze fitochimiche. Aglio e cipolla contengono allicina, che presenta proprietà antiossidanti, è un potente composto antibiotico e antifungino e viene attualmente testato per le sue proprietà antitumorali e nel trattamento dell'ipercolesterolemia. Aggiungere aglio e cipolle nei pasti è utile per ridurre gli effetti di potenziale tossicità di carni grasse. Il sedano ha molti minerali, soprattutto il sodio organico, che mantiene il liquido nelle articolazioni sane.
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Alimentazione
Alimenti di stagione La rubrica che vi invita a conoscere e gustare i frutti che la natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e minor impatto ambientale
Se arriva l’estate Mangiamo frutta fresca Frutta di stagione maggio/giugno/luglio
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Albicocche, Banane, Ciliegie, Fragole, Limoni, Mirtilli, Pesche, Susine
Verdura di stagione maggio/giugno/luglio
a cura di Duccio Colombo
Bietole, Cetrioli, Cipolle, Fagiolini, Fave, Insalate, Melanzane, Peperoni, Piselli, Ravanelli, Rucola, Zucchine
Le ciliegie
Le Zucchine
Meglio se sono tante perché una tira l’altra… ma scrivetele con la “I”
Poche calorie, pochi grassi e poco scarto. Meglio crude o una breve cottura per non disperderne le proprietà
È una delle parole chiave che insegnano alle scuole elementari per ricordarsi la regolina grammaticale e sapere se il plurale di CILIEGIA (come di valigia, camicia…) va scritto con la “I” oppure senza. Ebbene sì, si scrive con la “I”, perché la regolina aurea grammaticale dice che se prima della “C” o della “G” c’è una vocale, come in CILIEGIA, allora il plurale va con la “I”, ossia CILIEGIE. La cara amica ARANCIA invece, benché gustosa, avendo la N prima della C, al plurale fa ARANCE, senza “I”. Risolto questo gustoso dilemma, possiamo addentrarci nella storia e caratteristiche del frutto: la ciliegia è il frutto del ciliegio. Il nome deriva dalla città greca di Cerasunte, nel Ponto (l'attuale Turchia) da cui furono importati a Roma nel I° sec d.C. Il frutto può nascere da due diverse varietà di alberi. Da una parte il ciliegio dolce (c.d. prunus avlum), da cui gemmano le ciliegie che siamo abituati a consumare come frutta fresca. Dall'altra il ciliegio visciolo (prunus cerasus)
che genera le amarene e le marasche. Le ciliegie possono assumere anche una forma a cuore o di sfera leggermente allungata. Il colore, normalmente rosso, può spaziare dal giallo chiaro di alcune
“La raccolta naturale delle ciliegie ha inizio dalla metà di maggio fino ai primi giorni di luglio” varietà, al rosso quasi nero. La polpa passa dal bianco al rosso nerastro nel primo caso e dal tenero al croccante nel secondo caso. Il gusto è dolce, mai stucchevole, con punte di acidulo. Il frutto matura nel periodo primaverile-estivo e contiene un solo seme duro, color legno. La raccolta ha inizio dalla metà di maggio fino ai primi di luglio, sebbene vi siano varietà che maturano più tardi, anche a fine luglio. Per la vendita al pubblico le ciliegie vengono suddivise in due categorie: nella prima, i frutti devono essere provvisti di peduncolo e corrispondere per forma e colore alla varietà dichiarata; per la seconda categoria si accettano piccoli difetti di forma e colori diversi. Una dieta ricca di ciliegie, tiene lontano l'infarto e le malattie vascolari in generale, in quanto questi frutti possiedono proprietà simili all'aspirina.
La pianta che produce le zucchine è originaria dell'America centro-meridionale e appartiene alla stessa famiglia dei meloni, dei cetrioli e delle zucche gialle, cioè
“Con i fiori di zucca si possono realizzare tanti piatti, dalle famose frittelle ad alcune torte salate” alle cucurbitacee. Le zucchine hanno una buccia verde chiaro o scuro, talvolta con striature gialle. Ne esistono tante varietà (striata, tonda di Nizza, verde di Milano, bianca, rampicante). Tutte sono facilmente deperibili e si conservano per poco tempo. Altra caratteristica della pianta che le produce è lo sviluppo di fiori, alcuni all'apice dell'ortaggio, altri che crescono su steli. Questi ultimi vengono raccolti, raggruppati in mazzetti e venduti col nome di fiori di zucca. Con i fiori di zucca si possono realizzare tanti piatti, dalle famose frittelle ad alcune torte salate. Le zucchine forniscono
poche calorie e inoltre hanno uno scarto limitato se sono giovani e non grosse. Inoltre non hanno grassi. Il loro sapore è abbastanza neutro e non si sovrappone a quello di nessun altro alimento. Al giorno d'oggi se ne sta riscoprendo l'uso da sole; l'importante è saperle cuocere nella maniera corretta (mai a lungo) e arricchirle con le giuste erbe aromatiche. In questo modo si possono sfruttare a nostro vantaggio i loro principi nutritivi e gustarle pienamente. Le zucchine infatti sono buone fonti di potassio, di vitamina E (che ci aiuta a difenderci dai radicali liberi), di luteina e zeaxantina (due carotenoidi), di vitamina C e di acido folico. A proposito di quest'ultimo è bene ricordare che due etti di zucchine contengono la metà del livello giornaliero raccomandato dai ricercatori per l'adulto. Inoltre sia la vitamina C quanto l'acido folico sono molto sensibili al calore; pertanto bisogna cuocere questi ortaggi nel modo giusto. L'ideale sarebbe il loro consumo a crudo. Le zucchine hanno infine un'azione altamente lassativa, antinfiammatoria, diuretica e disintossicante.
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Alimentazione
Le ricette
La ricetta biologica del Villino di Erica
La ricetta di Lisca (scarti, avanzi e gustose ricette)
Zucchine con caprino, noci e gamberi
Liquore ai noccioli di ciliegia Dal libro di Lisa Casali: “La cucina a impatto [quasi] zero”, edizioni Gribaudo. www.ecocucina.org
Preparazione per 4 persone Tagliare le zucchine per il lungo e cuocerle a vapore per pochi minuti, finché risultino morbide. Svuotarle delicatamente della polpa interna. Tritarla ed unirla al caprino. Miscelare bene, unendo olio, sale, pepe, prezzemolo, timo e noci tritate. Cuocere a vapore anche i gamberi per un paio di minuti. Farcire le zucchine con la crema di caprino e decorare con i gamberi. Decorare il piatto a piacere e servire il piatto tiepido o freddo a piacimento.
Ingredienti 4 zucchine 200 g formaggio caprino morbido 8 gamberi 4 noci prezzemolo e timo tritati q.b. olio oliva, sale, pepe q.b.
Preparazione Gustatevi al massimo le ciliege ma tenete da parte piccioli e noccioli. Lavate bene e lasciate asciugare all’aria i noccioli per qualche giorno. Metteteli sul fondo di un contenitore di vetro con tappo ermetico, versatevi l’alcol e chiudete bene. Lasciate macerare per circa 1 mese, scuotendo di tanto in tanto in un luogo fresco e buio. Trascorso un mese preparate uno sciroppo sciogliendo lo zucchero nell’acqua e lasciando cuocere a fuoco basso per circa 10 minuti. Lasciatelo raffreddare e poi unitelo all’alcool, mescolate e filtrando suddividete in bottiglie di vetro. Chiudete bene e lasciate riposare
per almeno 1 settimana e poi gustatelo. Se vi avanzano altri noccioli non buttateli ma utilizzateli per realizzare un cuscino ideale per il benessere della testa e del collo, come quelli in vendita, ma a costo zero. Con i piccioli infine preparate dei decotti disintossicanti mettendoli in infusione in acqua bollente per circa 5 minuti. Ingredienti I noccioli di 2 kg di ciliege 1 litro di alcool 1 litro d’acqua 800g di zucchero
Ai piedi dei colli di Città Alta, il Villino d'Erica è un fresco e accogliente ristorante, di cucina naturale preparata con prodotti biologici e biodinamici.
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Benvenuta, New Green economy La sostenibilità ambientale sbarca su internet La rivoluzione digitale diventa Green e si reinventa nella “New green economy” Ve la ricordate la New economy? Alle soglie del Duemila, –veramente- un secolo fa, si cominciavano a diffondere parole come internet, globalizzazione, email, economia virtuale. Si cominciavano a sentire strani acronimi dalle origini sempre più americane, come “www”, World Wide Web, per indicare una ancora sconosciuta rete mondiale; o come “Nasdaq”, ossia l’indice di borsa di Wall Street relativo ai titoli “tecnologici”, titoli che alla fine degli anni ’90 erano divenuti il simbolo della generale rivoluzione informatica in atto: l’avvento della New economy. L’economia sembrava avere trovato la chiave per volare verso un progresso inarrestabile: abbattuti i rigidi confini del sistema bipolare della guerra fredda, dopo la caduta del suo emblema materiale, il muro di Berlino (9 novembre 1989), il mondo sembrava avviato verso una nuova era, dove i confini parevano svanire sotto l’effetto della globalizzazione, dove non aveva più senso la distanza reale, perché sarebbe bastato un click per essere sempre tutti virtualmente connessi. Le potenzialità di questo nuovo corso sembravano davvero infinite: in un mondo globalizzato, la crescita pareva a portata di mano. Anzi, a portata di mouse. Era la New economy, la parola magica che faceva sì che qualsiasi nuova società quotata in borsa, riguardante l’informatica o le
nuove tecnologie, schizzasse in alto senza limite e senza collegamento con la realtà: al tocco della New economy tutto si trasformava in oro. Oro virtuale, naturalmente. Ce ne siamo accorti tutti in breve tempo, quando, varcato il nuovo millennio, proprio nell’anno 2000, è cominciato un crollo altrettanto inarrestabile di questa illusoria prospettiva, rivelatasi davvero virtuale. Scoppiata la bolla speculativa, apertasi la crisi mondiale, come se non bastasse la globalizzazione senza confini ha mostrato subito l’altro lato della medaglia: l’11 settembre 2001. Con il crollo, questa volta tutto materiale, delle Torri Gemelle, nel cuore finanziario della New economy mondiale, il sistema lanciato verso un inarrestabile progresso si è definitivamente bloccato e incartocciato fino a generare l’ultima devastante crisi economica mondiale, i cui effetti sono ancora oggi ben visibili, e reali. Ancora una volta, tra le cause principali, la distanza tra la vera economia e la finanza, una finanza malata: non a caso si parla di titoli tossici o titoli spazzatura, che il sistema bancario internazionale non è riuscito a smaltire, generando una violenta crisi che da finanziaria è divenuta tristemente reale: fallimenti, licenziamenti, recessione.
E oggi?
C’è una parola che sta emer-
gendo e si sta pian piano diffondendo, quasi per inevitabile contrapposizione agli illusori eccessi del decennio passato, reo di una visione del progresso economico troppo sganciato dagli inevitabili vincoli del mondo reale, terra terra. La parola
che sta emergendo è “sostenibilità”. Sostenibilità significa che le previsioni di crescita, di sviluppo, di benessere, siano non solo possibili al presente, o potenziali nel futuro, né tantomeno virtuali, nell’etere. Di più: queste previsioni non devono essere solo
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-badate bene- realistiche, bensì sostenibili, vale a dire poggiate su basi che ne possano verosimilmente garantire la costanza nella crescita di lungo periodo e soprattutto che non pregiudichino il futuro dell’economia stessa. E, logicamente e inevitabilmen-
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Anche Ebay diventa verde Con Greenpeace fonda “EBay Green Team”
di Diego Moratti la New economy. Il mondo del web, l’era digitale, la rivoluzione informatica: questo mondo virtuale si è ormai accorto che non può sganciarsi totalmente da quello reale, che non c’è crescita di lungo periodo che non sia collegata al concetto di sostenibilità. La consapevolezza della Green economy fornisce dunque una nuova linfa e slancio al disincantato mondo della New economy, in uno scambio reciproco di efficienza, produttività e risparmio di risorse del pianeta.
te, il futuro del pianeta. Da sempre l’economia non fa altro che utilizzare e trasformare le risorse del pianeta e renderle disponibili per il nostro benessere e consumo; risorse che però, al di là di facili illusioni, non sono mai infinite. Per questo la sostenibilità è spesso associata alla parola “Green”, verde, il colore metafora dell’ambiente. La Green economy è divenuta così il simbolo di questa nuova consapevolezza, di questa nuova prospettiva che lega crescita e progresso economico alla salvaguardia delle risorse, ritenute essenziali per mantenere e migliorare nel tempo il generale livello socio-economico, possibilmente sempre più diffuso e sempre meglio distribuito. Green economy quindi come sviluppo delle energie rinnovabili, dunque sostenibili, a differenza di petrolio e carbone, che rappresentano risorse limitate ed esauribili.
Green economy con l’interrogativo Nucleare, che genera scorie non smaltibili e ad un rischio… sostenibile? Green economy come finanza, intesa sempre meno come speculazione fine a se stessa e sempre più come finanza “etica”, come sostegno all’economia reale e ad imprese vere, che può davvero tradursi in benessere generale per famiglie e persone. Green economy dalle mille sfaccettature quotidiane, come l’alimentazione, divenuta un’industria sempre più sofisticata e produttiva, ma che paradossalmente consuma più risorse di quelle necessarie ad alimentare una popolazione in costante crescita. E questa nuova consapevolezza “Green” non poteva non fare capolino anche nel settore che più di ogni altro, nel recente passato, si è in passato dimostrato vittima dell’insostenibilità e della virtualità delle previsioni:
Internet allora diventa sinonimo di acquisti on line per accorciare la filiera distributiva. Le email garantiscono comunicazioni impensabili, senza richiedere la stampa di un solo foglio di carta. La tecnologia si evolve e mira sempre più a produrre hardware e software (computer, stampanti, toner) meno energivori, meno inquinanti e che addirittura possano essere riciclati anziché buttati nell’ambiente per un costoso smaltimento. La relazione è anche inversa: lo stesso mondo “Green” sbarca in massa sulla rete e utilizza al meglio le nuove tecnologie del mondo digitale per informare, comunicare e diffondere consumi e stili di vita più consapevoli. Nascono portali eco-friendly, community di prodotti e aziende “Green”, gli stessi giganti della New economy, da E-bay a Apple stanno aprendo sezioni dedicate all’ambiente; nascono nuovi motori di ricerca specializzati e network di imprese e associazioni del terzo settore che grazie alla rete si conoscono e si reinventano, in un ciclo virtuoso di sempre maggiore interconnessione, globale e locale. Ce ne sono davvero tanti di esempi, nel mondo, in Italia e anche a Bergamo, che rivelano questa tendenza in atto. Alcuni li abbiamo raccolti in queste pagine, ma molti esempi seguiranno immancabilmente nei prossimi numeri di Bergamo SOStenibile. Perché promuovere la sostenibilità è in fondo la nostra vera mission. Benvenuta, New Green Economy.
Internet sta diventando il mezzo privilegiato per l'acquisto di prodotti “eco” poichè permette di acquistare prodotti eliminando i classici passaggi della filiera distributiva. Sempre di più l’e-commerce va a braccetto con stili di vita attenti alla sostenibilità. Anche E-bay, il primo grande portale internazionale che vende oggetti usati, guarda al green aprendo negli Stati Uniti un nuovo sito tutto dedicato alla compravendita di oggetti ‘verdi’. Grazie al supporto di Greenpeace, è nato EBay Green Team, un portale dedicato alla compravendita di oggetti usati eco-friendly. Tra le varie sezioni, vi sono anche quelle che danno consigli utili per imparare a riciclare o a riutilizzare i materiali che normalmente buttiamo. Inoltre, per ogni utente che si registrerà al sito verrà piantato un acro di foresta in una delle zone più critiche del pianeta. www.ebaygreenteam.com
GREENDROPS: l’applicazione ‘eco’ per iPhone. Calcola le tue emissioni quotidiane di CO2 Greendrops è un’applicazione sviluppata dall'agenzia italiana Kiui (www.kiui.it) e dà consigli per uno stile di vita sostenibile. L’applicazione aiuta l’utente a ridurre le proprie emissioni di CO2 prodotte dalle azioni e dai consumi quotidiani, come elettricità e riscaldamento. Dopo aver scaricato gratuitamente Greendrops da Applestore, si inseriscono tre valori: il proprio consumo mensile di elettricità, di gas e il numero di chilometri percorsi in auto. Grazie alla rielaborazione e al confronto di questi tre fattori, l’applicazione è in grado di calcolare il livello di emissioni di CO2 prodotte dall’utente. Se il colore evidenziato è verde, vuol dire che l’impatto ambientale è nella norma; se si colora di arancione vuol dire che bisogna ottimizzare le proprie azioni; se l’esito è rosso vuol dire che è necessario cambiare radicalmente stile di vita.
LEXMARK evidenzia gli sprechi delle aziende. In Italia si stampano 39 pagine al giorno per dipendente. In Svezia 18 pagine, meno della metà Secondo una ricerca Ipsos condotta per Lexmark, il numero di pagine stampate in Europa rimane elevato: 31 pagine al giorno per dipendente. Si è rilevato che più grande è l’azienda, maggiore è il tasso medio di stampe per dipendente. In cima alla lista dei ‘consumatori cartacei’ ci sono Italia e Germania, rispettivamente con 39 e 40 pagine quotidiane per dipendente. La Svezia detiene, invece, l’approccio più responsabile verso la stampa con solo 18 pagine. La ricerca mostra che gli impiegati hanno poca consapevolezza delle conseguenze dei loro comportamenti nei processi di stampa. Per questo Lexmark raccomanda una migliore formazione del personale affinchè possa gestire responsabilmente i propri flussi di stampa.
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Green Web
Bergamo e le aziende della Ne
Anche Bergamo recita la sua parte nella corsa alla New economy in versione “green come tre aziende con core business decisamente diversi, Green Cloud, Archivist ed raccogliere la sfida della sostenibilità in rete attraverso ricerca ed innovazione
Green cloud, dati e hardware in una nuvola Green Cloud è una nuova società informatica con sede a Stezzano, presso il Parco Scientifico Tecnologico “Kilometro Rosso”. Fondata da tre soci –il presidente Gianmarco Gabrieli (già presidente del Gruppo Giovani Industriali di Confindustria Bergamo), Lorenzo Grasseni e la Obicon Srl- Green Cloud si occupa della gestione e fornitura di sistemi informativi basati su tec-
nologia Cloud Computing. Il Cloud Computing è una tecnologia completamente nuova: Green Cloud è difatti tra le primissime società in Italia a proporla, dopo oltre un anno di studi e ricerche. Si tratta di una modalità di utilizzo dell’informatica in cui la potenza di calcolo e la capacità di memorizzazione delle informazioni sono “in rete”. In parole semplici l’azienda non
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necessita più di dotarsi di hardware e software (compreso il server). Con un canone mensile tutti questi prodotti vengono erogati, sotto forma di servizio da remoto, da Green Cloud. L’azienda pertanto, per collegarsi al proprio desktop e per poter avere accesso ai propri programmi e alle proprie cartelle contenenti i files, necessita esclusivamente di un monitor e di un collegamento a internet. Il Cloud Computing unisce la massima libertà di accesso ai propri documenti (a cui ci si può collegare in qualsiasi parte del mondo, basta un video e un accesso a internet), con la massima sicurezza informatica dei propri dati (sia per quel che riguarda l’archiviazione, salvataggio e backup, sia nei confronti di malintenzionati). Ognuno di noi in realtà utilizza già quotidianamente questa tecnologia, pur senza accorgersene: quando facciamo la ricerca di una parola con Google, ad esempio, utilizziamo la cloud di Google (il suo software) da remoto, senza averne il possesso
fisico. Una “nuvola” (“cloud” in inglese) è quindi una piattaforma, un insieme di hardware e software che si trova in internet e viene realizzata per erogare uno specifico servizio. La sostenibilità è la parola d’ordine di Green Cloud, che ha deciso di erogare servizi ICT con il minore impatto ambientale possibile. La priorità di Green Cloud è la riduzione dei consumi energetici. Adottando le soluzioni della ‘nuvola verde’, la piccola e media impresa, dotata di circa 20 postazioni e 4 server, beneficia di una riduzione per singola postazione che va da 300 watt a circa 50 watt. Inoltre non necessità più di installare server, spesso sovradimensionati, che richiedono energia per essere raffrescati. Il possibile risparmio è di 50 euro per singola postazione per un risparmio complessivo di diverse migliaia di euro l'anno (costo comprensivo dell'energia necessaria al raffreddamento del rack server). Il risparmio di energia complessiva di una piccola
media azienda diventa risparmio ambientale e consente di ridurre di circa 25.000 kg la Co2 immessa ogni anno in atmosfera, secondo i metodi di calcolo esposti dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ex-APAT Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e servizi Tecnici. Infine, i personal computer vengono sostituiti dai thin client, unità informatiche dipendenti dal server centrale, che non è più necessario dover sostituire per aumentarne la potenza e che, quindi, possono essere tenuti in azienda per un periodo molto più lungo. Si riduce alla fonte il problema dello smaltimento delle risorse nocive presenti nei computer e, soprattutto, viene impiegata una quantità inferiore di risorse e materie prime. Uno studio svolto dalla società di ricerca Gartner ha dimostrato che un errato costo di smaltimento può raggiungere anche i 150,00 € per singolo computer. Con Green Cloud si risolve il problema alla radice. www.greencloud.it
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ew Green Economy
n”. Di seguito vediamo Eco-Rete, hanno saputo A cura di Luca Taramelli
Eco-rete di Semantic Ricondizionare apparecchiature tecnologiche
Semantic è un'azienda bergamasca con sede a Brembate. Nata nel 2004 presso l’Incubatore d’impresa della Camera di Commercio di Bergamo, l’azienda riunisce un gruppo di esperti dei settori delle tecnologie informatiche che hanno scommesso su un nuovo business: il riciclo (o sarebbe meglio dire il “ricondizionamento”) di apparecchiature informatiche. I paesi tecnologicamente più avanzati, insieme a quelli emergenti, producono oltre 40 milioni di tonnellate di e-waste (spazzatura elettronica) annui e il ritmo cresce in modo stupefacente. Computer, router, switch, stampanti nel giro di pochi anni diventano rifiuti costosi da smaltire, ma considerati inutili perché non più all’avanguardia tecnologica. Con Eco-Rete eliminare i vecchi prodotti di rete e acquistarne di nuovi non è più la soluzione migliore per un'azienda, né in termini economici né in termini di impatto ambientale. Anziché creare nuova spazzatura informatica la proposta di Eco-rete consiste in:
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acquistare dalle aziende i prodotti non più utilizzati, affinché vengano rigenerati, facendole risparmiare sui costi di smaltimento dei rifiuti RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e consentendo loro di ridurre le spese di magazzino; vendere alle aziende i prodotti rigenerati, ricondizionati e garantiti, con i quali si possono ottenere risparmi fino all’80% dei prezzi di listino. Negli Stati Uniti e in Europa il mercato dei prodotti di rete rigenerati è molto sviluppato e apprezzato dalle imprese. Eco-rete rappresenta la prima iniziativa rivolta in modo specifico al mercato italiano, con evidenti margini e possibilità di sviluppo. Le apparecchiature acquistate dalle aziende vengono sottoposte a test di affidabilità e sicurezza nei laboratori Eco-rete prima e dopo il ricondizionamento, per verificarne l’affidabilità e garantirne il perfetto funzionamento, in conformità alle normative europee, senza trascurare nemmeno le caratteristiche estetiche dei prodotti. Un vero progetto ascrivibile alla New Green economy, nato dalla volontà di contribuire concretamente allo sviluppo tecnologico delle aziende in modo ecocompatibile, sfruttando la spazzatura informatica come risorsa, allungandone un altrimenti breve ciclo di vita. I vantaggi che Eco-rete offre alle aziende sono: Vantaggi per chi vende server, apparati di rete e telefoni IP usati: guadagno immediato sulla
vendita di apparecchiature obsolete o inadeguate, abbattimento dei costi di smaltimento RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) pari al 100%, incentivo al rinnovamento tecnologico, rispetto verso l’ambiente (ricondizionando le apparecchiature si allunga il loro ciclo di vita e si riduce il loro impatto ambientale). Vantaggi per chi compra server ed apparati di rete ricondizionati: risparmio fino all’80% sui prezzi di listino, affidabilità dei prodotti, garanzia di 1 anno con possibilità di estensione, assistenza tecnica altamente qualificata. E’ anche possibile avere dei servizi a valore aggiunto: estensione di garanzia su apparati di rete in uso (con riduzione dei costi e mantenimento di uno standard elevato); servizio di riparazione degli apparati di rete; fornitura in tempi brevi di gran parte delle apparecchiature ICT attualmente sul mercato. I marchi trattati da Semantic: CISCO, JUNIPER, FOUNDRY, NORTEL, EXTREME, HP, DELL, SUN e i maggiori marchi in distribuzione. I prodotti: Access Server, Backbone Routers, Content Delivery Network, Multilayer Switches, Router e prodotti Wireless & telefoni IP. www.semantic.it www.eco-rete.it
il pdf? il WWF lo fa “verde” La sede tedesca del WWF (World Wide Fund for Nature) ha avuto un’idea 'verdissima': creare un normale foglio pdf, (acronimo di Portable Document Format), ma senza la possibilità di stamparlo. Con questo nuovo formato, chiamato .wwf, l'associazione si propone di conservare le foreste tagliando alla radice, non gli alberi, ma lo spreco di carta. Molte sono, infatti, le stampe inutili ed superflue che si effettuano quotidianamente nei luoghi di lavoro. Con questo piccolo accorgimento, l'impatto sull'ambiente sarà tutt'altro che trascurabile. Usarlo è molto semplice: basta scaricare il software sul sito www.saveaswwf.com che, una volta installato, consente di salvare i files come .wwf (opzione: save as WWF) invece del tradizionale .pdf. www.saveaswwf.com
DELL: l’azienda più green degli USA Lo sostiene il megazine Newsweek Il noto magazine statunitense Newsweek, nel suo Green Ranking Report, incorona Dell come azienda più responsabile degli USA quanto a politiche sostenibili. “Il nostro focus su responsabilità e sostenibilità ci aiuta ad essere un partner migliore per tutti i nostri clienti”, ha commentato Michael Dell, responsabile esecutivo del colosso informatico americano. “La maggiore efficienza che possiamo ottenere grazie all’utilizzo di prodotti, soluzioni, servizi e programmi sostenibili dovrebbe entrare a fare parte integrante di ogni cultura aziendale. Essere considerati l’azienda più green degli Stati Uniti conferma il nostro impegno di lunga data ed il lavoro che facciamo anche per i nostri clienti”. Che dire? Chapeau.
ECOSIA: il motore di ricerca ecologico sostenuto dal WWF Per ogni ricerca salvati due metri quadri di foresta Ha 27 anni e ha sede a Berlino il fondatore del motore di ricerca ecologico “Ecosia”. Il motore, definito il più verde del globo, è alimentato da energia proveniente da fonti rinnovabili e, in accordo con il WWF, Ecosia donerà parte dei propri profitti per finanziare e contrastare la lotta ai cambiamenti climatici attraverso progetto di tutela e conservazione della foresta Amazzonica. Ogni ricerca effettuata con ECOSIA salverà due metri quadri di foresta. Appena si accede alla homepage del portale, sotto la barra di ricerca è visualizzato immediatamente l’importo donato al WWF, ad oggi (19 aprile 2011) sono € 215.802,54. Inseriamo subito il link del portale tra i preferiti o meglio ancora come predefinito: www.ecosia.org
Mercoledì 8 giugno 2011 ore 16,30 Presso
Interventi: Alessandro Bertacchi Presidente di ABenergie
Marco Rossi Editore del giornale Bergamo SOStenibile
Carlo Malerba Presidente di Grafinvest
Gianmarco Gabrieli Presidente di Green Cloud
Moderatore: Prof. Mario Salomone dell’Università degli Studi di Bergamo
Luogo: Parco Scientifico Kilometro Rosso Via Stezzano 87, Bergamo
Per informazioni: info@green-up.it
Tavola rotonda moderata dal prof. Mario Salomone dell’Università degli Studi di Bergamo. Verrà illustrata l’esperienza concreta di quattro aziende della provincia di Bergamo che attraverso percorsi ed approcci differenti perseguono lo sviluppo sostenibile del proprio business. La partecipazione all’evento è libera previa registrazione obbligatoria sul sito web: www.green-up.it
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BERGAMO PALAFRIZZONI dematerializza e risparmia oltre 500.000 fogli di carta
Archivist e l’achiviazione digitale Archivist è all'avanguardia nei sistemi di archiviazione documentale. La società, fondata e diretta a Carpi da Maurizio Zoboli, è presente anche presso Servitec, il Polo Tecnologico di Dalmine. Con un'esperienza pluridecennale nel settore, Archivist si rivolge ad un bacino d'utenza potenzialmente infinito: aziende, enti pubblici, banche. La continua evoluzione-rivoluzione dei sistemi comunicativi ha radicalmente cambiato le modalità interattive aziendali e continuerà a farlo in futuro. Sempre di più la capacità di ottimizzare la gestione dei documenti, in modo da poter reperire velocemente dati e informazioni, diventa una necessità sia per l’azienda pubblica sia per quella privata, diversamente interessate all’efficienza e alla qualità dei servizi, al risparmio energetico ed alla sostenibilità ambientale. Nello specifico, l'archiviazione documentale digitale sta mostrando un risvolto ecologico importante, che si va ad aggiungere a molti altri vantaggi nel campo della gestione documentale. Un'azienda o una pubblica amministrazione che debbano gestire una notevole mole di carte e informazioni da
conservare per obblighi di legge, ben comprendono i benefici della dematerializzazione di dossiers, fascicoli e affini, in termini di praticità organizzativa ed economica. La carta va sparendo, quindi, dagli uffici per lasciare spazio all’archivio digitale. Una vera e propria rivoluzione copernicana per le nostre realtà aziendali, fino a qualche tempo fa molto reticenti, ma che ora sembrano essersi decise ad abbandonare la presunta sicurezza della carta, per affidarsi alle nuove tecnologie, sempre più convenienti e sicure. “In realtà è dal 2004 che, per decreto ministeriale, le aziende possono archiviare i documenti amministrativi in modo telematico, ma finora c’è stata molta diffidenza nell’abbandonare la carta per affidarsi alla schermata di un computer” afferma Alvino Lancini, direttore commerciale di Archivist. Il gioiellino tecno-sostenibile creato dalla società si chiama Archibox: una sintesi di software, hardware e servizi specifici, capace di dematerializzare i pachidermici archivi cartacei, con il risultato di 'alleggerire' la logistica, incrementare la pro-
duttività aziendale e, last but not least, salvaguardare l'ambiente. Con cinque livelli di sicurezza e criptatura dei files e certificati a 4096 bit per l’archiviazione digitale, Archivist garantisce vantaggi immediati dietro pagamento di un canone fisso mensile. A beneficiarne sono soprattutto le pubbliche amministrazioni, che possono così vedere risolte le problematiche relative ad archiviazione elettronica dei documenti, conservazione sostitutiva degli stessi, conservazione dei log (ovvero la conservazione dei dati da parte dei providers), albo pretorio virtuale, accesso del cittadino al materiale digitale, allineamento normativo al CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale). Notevole e repentina è stata l’escalation di Archivist, che ora si qualifica come leader nel settore. L’Azienda è certificata ISO 9001:2008 dal 2004, ha brevettato in Italia e in Europa il proprio sistema Archibox®, ed è tra i soci fondatori nel 2007 di A.N.O.R.C. la prima Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili della Conservazione Sostitutiva. www.archivist.it
Dallo scorso 14 febbraio il Comune di Bergamo dà il buon esempio in quanto a risparmio economico ed ambientale: la documentazione cartacea è passata sul solo computer. Tra delibere e determine venivano stampate qualcosa come 223.860 pagine l’anno, cui andava aggiunto il materiale per le attività di Consiglio, per un ammontare di oltre 304.000 pagine, tra interpellanze, ordini del giorno, relazioni al bilancio e attività delle Commissioni. Ora, ad ogni funzionario è stata assegnata una chiavetta Usb di firma digitale; in questo modo tutti gli atti passeranno da un ufficio all’altro senza alcuno spostamento fisico, il che equivale ad un bel risparmio di tempo e di denaro. Grazie alla firma digitale, tutto il processo diventa più snello e sicuro. Non è nemmeno più necessaria la presenza fisica di tal funzionario o dirigente in quanto la chiavetta Usb permette di apporre la firma da qualsiasi computer.
La REGIONE LOMBARDIA liquida la carta: Dal 2011 la prima Giunta digitale d’Italia Con la prima seduta del 2011, Regione Lombardia ha creato la prima giunta digitale d’Italia, grazie alla quale è possibile risparmiare 300 quintali di carta all'anno, vale a dire circa 3 milioni di fogli. Tutti i documenti sono leggibili attraverso un sistema multitouchscreen e il processo di approvazione delle delibere è gestito totalmente in digitale, con una notevole riduzione delle tempistiche burocratiche. Grazie al nuovo sistema, gli assessori utilizzano dei monitor per visualizzare i documenti e gli atti della giunta. Le approvazioni, inoltre, avvengono utilizzando la firma digitale. Il sistema adottato in giunta si integra con quelli informatici adottati dal protocollo, dall’archivio e dal Bollettino Ufficiale della Lombardia, che dal 2011 è completamente online, mentre la trasmissione degli atti avviene tramite la Posta Elettronica Certificata. Un sistema che permette di abbattere notevolmente i costi e di prestare più attenzione all’ambiente. Gli stessi cittadini, potranno inoltre accedere agli atti pubblicati, in modo ancora più semplice e immediato.
SHINY NOTE. Il social network del volontariato. Un progetto italiano, con sede a Brescia E’ online da marzo 2011 il nuovo canale social dedicato al terzo settore, che si presenta così: "Abbiamo immaginato un social network fondato su basi etiche. Lo abbiamo costruito intorno alle storie delle persone, per le persone che sanno rintracciare nel quotidiano una scintilla di positività e speranza. Perché nessun uomo è un'isola". Si tratta di un progetto tutto italiano, con sede operativa a Brescia, che ha la speranza di costruire un mondo migliore, come emerge dal suo slogan: “Cambiamo il mondo, una storia alla volta”. Infatti, lo spazio web a disposizione verrà utilizzato dalle aziende, dalle istituzioni, dalle associazioni no-profit e dai privati come un luogo d'incontro dove raccontare solo le storie più belle e le buone notizie. A ben vedere, ce n’è un gran bisogno. www.shinynote.com
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Green Story
Smaltire Toner e cartucce? B-life, l’arte di trasformare un rifiuto in risorsa Le cartucce delle stampanti oltre ad essere “rifiuti speciali” altamente inquinanti, richiedono molta energia e materia prima per essere prodotte. Da 12 anni l’azienda green di Treviolo le ritira, le rigenera e ve le riconsegna come nuove Alzi la mano chi sapeva che per produrre la plastica necessaria alla costruzione di una media cartuccia toner laser occorrono 3 kg di petrolio con l’emissione di 6 kg di gas serra, tanto quanto basta ad alimentare una comune lampadina da 75 watt accesa per 15 giorni ininterrottamente. Un impatto ambientale notevole, che può però essere sensibilmente abbattuto dando una nuova chance di vita alle cartucce esaurite. Basti pensare che con 55 cartucce rigenerate si può risparmiare un barile di petrolio e con 500 cartucce si può alimentare elettricamente un’abitazione di 150 mq per un anno intero, compreso riscaldamento ed aria condizionata! È proprio nell’ambito della rigenerazione di cartucce per stampanti che opera la B-Life di Treviolo, azienda impegnata – come lascia intendere il nome stesso – a ridare nuova vita ad un prodotto altrimenti destinato allo smaltimento. Nato negli Stati Uniti una ventina di anni fa, questo business ecologico si è imposto in breve tempo anche oltreoceano. “Abbiamo deciso di intraprendere questa attività 12 anni fa, quando in Italia il business non era ancora conosciuto” -ci spiega Matteo Virotta, responsabile commerciale della B-Life. “Inizialmente questo ci ha
“Il nostro è un prodotto green che offre prestazioni elevate e unisce risparmio e qualità. Siamo in grado di garantire la stessa prestazione dell’originale alla metà del prezzo, perché il nostro prodotto è a filiera corta”
“Produciamo cartucce rigenerate che offrono garanzia di elevata qualità di stampa e grande affidabilità, oltre che totale compatibilità con la macchina”
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Le fasi di lavorazione per la rigenerazione dei consumabili. 1) Smontaggio. 2) Sostituzione ricarica. 3) Test di stampa. 4) Controlli definizione. 5) Magazzino e logistica. 6) Consegna dei prodotti.
aiutato per la minor concorrenza sul mercato, ma in breve, molte aziende, allettate dal nuovo business, hanno intrapreso questa attività senza un vero progetto offrendo un prodotto di bassa qualità causando un deterioramento del mercato. Abbiamo sempre creduto che il rigenerato abbia un senso solo nel momento in cui sia affidabile e paragonabile all’originale. Siamo partiti da zero –continua Virotta– e nel corso degli anni siamo cresciuti sempre nell’ottica della massima qualità offrendo un buon prodotto ad un prezzo concorrenziale”. L’idea è tanto semplice quanto geniale. Una volta esaurito, il toner diventa un rifiuto speciale e
come tale deve essere smaltito dalle aziende, senza contare la spesa da sostenere per l’acquisto di una nuova cartuccia per la stampante. Perché non gestirlo generando invece un valore aggiunto per l’azienda stessa? “La flessibilità è un altro punto di forza della B-life” -afferma Matteo Virotta- “siamo strutturati per offrire i nostri prodotti e servizi sia alla micro azienda con piccoli consumi annui sia alle grande azienda con consumi rilevanti e magari più sedi sul territorio. Un vero e proprio servizio ad hoc, conformemente alle esigenze specifiche delle aziende. Desideriamo essere vicini ai nostri clienti ed instaurare
un rapporto di fiducia, affiancandoli nella totale gestione della stampa in azienda ed offrendo loro consulenza gratuita su scelte strategiche di acquisto” La B-Life provvede al ritiro dei toner esauriti avvalendosi di mezzi propri abilitati e se-
“Le aziende non sono tenute a fornire delle cartucce esauste per poter ottenere cartucce rigenerate, dal momento che la B-Life commercializza anche il prodotto già finito”
condo le normative vigenti, con soluzioni di raccolta e logistica personalizzate. L'azienda è tra le poche a possedere sia l'iscrizione all'albo gestori che abilita al trasporto di questi rifiuti speciali, sia l'autorizzazione al loro recupero e stoccaggio presso la sede di Treviolo. Arrivati i toner all'impianto viene eseguita una cernita, in modo che i toner che presentino evidenti rotture meccaniche possano essere riparati o avviati allo smaltimento; poi si passa alla rigenerazione vera e propria. “Siamo un’impresa artigiana, continua Virotta, dobbiamo gestire un processo non industrializzabile perché il prodotto non
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Un impegno green a 360 gradi L’obiettivo della B-Life è mantenere uno stile di impresa sostenibile. Non solo quindi il core business dell’azienda rappresenta un prodotto sostenibile, è l’intera filosofia aziendale che è tesa a ridurre il proprio impatto ambientale mediante una serie di azioni e soluzioni green. I rifiuti prodotti dalla ditta vengono affidati ad aziende partner autorizzate e specializzate che li avviano allo smaltimento. Vi è poi un concreto impegno ad attuare strategie di sviluppo sostenibile anche per quanto riguarda il consumo di energia. Gli impianti funzionano utilizzando esclusivamente energia rinnovabile ad impatto zero acquistata da LifeGate Energy, il primo operatore elettrico presente sul mercato che non è responsabile di emissioni di CO2. Dal macro al micro, tutto è pensato nei minimi particolari: le cartucce rigenerate vengono avvolte in polietilene riciclato ed
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è standard, ogni tipologia deve essere necessariamente lavorata artigianalmente perché presenta caratteristiche specifiche”. Le cartucce toner rigenerate offrono garanzia di elevata qualità di stampa e grande affidabilità, oltre che totale compatibilità con la macchina. Su ogni toner, infatti, il chip originale viene sostituito con uno nuovo, per permettere una perfetta compatibilità con la stampante corrispondente, senza contare che ciascun pezzo viene testato in modo sistematico. Giunta al termine la lavorazione del prodotto, esso viene etichettato (è prevista la possibilità di personalizzare l’etichettatura per rivenditori e grandi clienti),
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imballato e stoccato in magazzino in attesa di essere spedito o consegnato al cliente. Per garantire ai clienti la qualità dei prodotti così rigenerati, la società ha conseguito da tempo la certificazione di Qualità ISO 9001, un sistema di gestione aziendale che permette di verificare e tenere sotto controllo tutti i processi, al fine di garantire una qualità costante dei propri prodotti e servizi. Una precisazione: benché sia pratica auspicabile, le aziende non sono tenute necessariamente a fornire i toner esauriti per poter ottenere dei toner rigenerati, dal momento che B-life commercializza il proprio prodotto utilizzando per la produ-
zione vuoti che derivano dalla raccolta sul territorio. “Il nostro catalogo dei prodotti rigenerati è completo e sempre in crescita anche se per motivi tecnici e di reperibiltà delle materie prime non tutto è possibile rigenerare con la qualità di riferimento che ci siamo imposti. Per questo motivo, per completezza di gamma o per esigenze specifiche del cliente, offriamo anche tutti i materiali di consumo originali delle migliori marche che possiamo consegnare entro 24 ore dall’ordine”. “Il nostro è un prodotto green che offre prestazioni elevate” –sottolinea Matteo Virotta- “risparmio, qualità ed ambiente sono i tre concetti sui
imballate in cartoni a loro volta riciclati, così come riciclata è la carta utilizzata per i documenti interni e per le brochure pubblicitarie. B-Life inoltre, a completamento della propria politica ambientale, ha avviato l’iter per conseguire anche la prestigiosa certificazione ambientale, la ISO 14001. Ha inoltre già aderito al SISTRI, sistema elettronico che consente la tracciabilità dell'intera filiera dei rifiuti speciali attivato dal Ministero dell'Ambiente che dovrebbe entrare in vigore a giugno 2011. “Noi crediamo sempre più nella sensibilità ecologica di enti ed aziende”-conclude Virotta.“Vorremmo che passasse sempre più il messaggio che utilizzare un prodotto rigenerato come il nostro non comporta soltanto un vantaggio economico per l’ azienda con un significativo abbattimento dei costi di stampa, ma anche un importan-
te vantaggio ambientale sul proprio territorio. Oltre alle aziende private, molti sono i Comuni e gli Enti Pubblici che già si avvalgono dell’esperienza della B-Life, come il Comune di Bergamo e gli Ospedali Riuniti. Recentemente il Comune di Lallio ha provveduto ad installare in Municipio un distributore automatico di cartucce B-Life, distributore presente anche nella sede di Via dei Caniana dell’Università degli Studi di Bergamo. Trattandosi di un prodotto ecologico esso rientra a pieno titolo nell’ambito del Green Public Procurement (GPP, Acquisti Pubblici Verdi), espressione con cui si identifica il recente orientamento del settore pubblico verso l’acquisto di servizi e prodotti compatibili con l’ambiente, rispetto a prodotti o servizi concorrenti che adempiono ai medesimi usi.
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quali si basa la nostra filosofia aziendale. Siamo in grado di garantire alla metà del prezzo dell’originale ottime prestazioni, questo anche perché il nostro è un prodotto a filiera corta, che prevede un rapporto diretto tra produttore e consumatore, senza intermediari commerciali. Il processo di rigenerazione di B-Life garantisce ai toner già utilizzati molte vite, continua Virotta, in questo modo preserviamo l’ambiente da prodotti che andrebbero altrimenti ad inquinarlo, garantendo un notevole vantaggio economico per le aziende con l’abbattimento dei costi di stampa in ufficio”. Lorena Mora
La scheda
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Settimana dell'Energia
Scuole e studenti alla “Settimana per l’Energia 2011” L’Associazione Artigiani di Bergamo punta sul coinvolgimento delle nuove generazioni, per sensibilizzare a comportamenti e professioni “Verdi” Saranno le scuole e il coinvolgimento degli studenti la novità dell’edizione 2011 della “Settimana per l’energia”, la settimana di incontri ideata e promossa dall’Associazione Artigiani di Bergamo e ormai divenuta un “marchio di fabbrica” apprezzato anche fuori provincia, additato come esempio vincente di lavoro di squadra. L’edizione di novembre 2010 della kermesse dedicata al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale si è infatti imposta sulla scena regionale, nazionale ed europea grazie al lavoro condiviso dei principali partner del territorio bergamasco, allo spessore dei contenuti e alla presenza di relatori di grande fama, tra i quali il premio No-
bel per la pace Woodrow Clark. Ora si comincia a parlare dell’edizione 2011 che naturalmente non vuole aver niente da invidiare a quella dello scorso anno. Si sono infatti tenuti nelle scorse settimane i primi incontri preparatori del tavolo tecnico che vede impegnate fianco a fianco Associazione Artigiani e Confindustria, insieme alle altre associazioni provinciali di imprenditori, ordini dei professionisti, Camera di Commercio, Comune, Provincia, Università, Centro di Etica Ambientale e, da quest’anno, il mondo della scuola. La Settimana per l’energia 2011, che si terrà dal 7 al 13 novembre, proporrà infatti il coinvolgimento degli studenti bergamaschi in iniziative, con-
corsi a premi e percorsi formativi mirati a una maggiore diffusione del concetto di salvaguardia dell’ambiente e per i ragazzi delle scuole superiori, incontri finalizzati ad un orientamento verso le professioni “verdi”. «Un coinvolgimento – ha detto il presidente dell’Associazione Ar-
tigiani Angelo Carrara durante il primo incontro del tavolo tecnico – che dovrebbe iniziare già a partire dalle scuole per l’infanzia, perché il rispetto per il mondo in cui viviamo e l’abitudine ai comportamenti “green” dovrebbero essere appresi sin dalla più tenera età». Altro elemento d’inno-
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vazione è quello della riduzione degli appuntamenti. Come hanno spiegato il presidente Carrara e il membro di Giunta delegato all’Innovazione Giacinto Giambellini, i “20 eventi” dello scorso anno sono stati molto stimolanti, ma hanno comportato una dispersione delle risorse richieste sia agli organizzatori sia alle imprese interessate a seguirli tutti. L’edizione di quest’anno verterà quindi su un numero più limitato di macroeventi proposti in funzione del target di pubblico cui sono rivolti (studenti, imprese, professionisti), grazie anche all’apporto di relatori e personalità, se possibile, ancora più autorevoli dello scorso anno. Info e contatti: energia@artigianibg.com
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Energia
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Smart grid
Nella bergamasca sinergie nelle “reti intelligenti” per far fronte alla crisi economica
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Accordo tra Valtellina SpA e Energe Srl per puntare sulle Smart grid e proporsi nel campo delle reti intelligenti per la distribuzione di energia elettrica
Valtellina SpA di Gorle è una delle realtà imprenditoriali bergamasche che hanno saputo rispondere alle difficoltà della crisi economica rilanciando propositività ed investimenti e rivolgendosi decisamente verso il settore della green economy. La recente ricapitalizzazione dell’azienda è stata studiata per sostenere le politiche di sviluppo verso nuovi settori di interesse, comunque sempre sinergici al core business, che resta la realizzazione di reti e impianti per le telecomunicazioni. In pochi anni Valtellina ha raggiunto un ruolo significativo nel campo delle tecnologie a supporto della green economy, ne è una testimonianza il fatto che una parte sempre più significativa del fatturato proviene oggi proprio da questo settore. Dai valori che hanno sempre contraddistinto l’azienda è stata costruita un’autorevolezza che ha portato Valtellina a collaborare con le principali società che si occupano di impianti fotovoltaici ed eolici. Valtellina è inoltre in grado di fornire in autonomia servizi dedicati, sempre nel ruolo di EPC Contractor. Grazie anche ad un recente accordo con la società Energe Srl di Cene, la società sta sviluppando con sempre maggiore
impegno offerte nell’ambito delle cosiddette smart grid. Valtellina desiderava trovare un valido interlocutore per organizzare un’offerta all’avanguardia e competitiva per ciò che concerne monitoraggio, controllo e gestione integrata delle reti elettriche, con particolare riferimento alle reti di impianti di energia rinnovabile. Il monitoraggio e controllo delle reti elettriche tramite sistemi telematici evoluti permette infatti di gestire anche i picchi di energia, ottimizzare i flussi di rete e non sprecare ri-
sorse. Vi sono poi aspetti connessi alla sicurezza, affidabilità e manutenzione dell’impianto, potendo disporre costantemente di informazioni aggiornate ed attendibili rispetto all’impianto installato e alla sua operatività. Con l’accordo societario con Energe (Valtellina è entrata con il 7% delle quote nella Finge Srl, finanziaria che a sua volta detiene il 100% di Energe srl) può disporre di competenze specifiche e di qualità riconosciuta nel settore.
Cosa è... Una Smart grid In ingegneria elettrica una smart grid è una rete cosiddetta "intelligente" per la distribuzione di energia elettrica ovvero un sistema fortemente ottimizzato per il trasporto e diffusione della stessa evitando sprechi energetici: gli eventuali surplus di energia di alcune zone vengono infatti ridistribuiti, in modo dinamico ed in tempo reale, in altre aree. Queste reti sono regolate da opportuni software di gestione. Nella smart grid viene realizzato un controllo ad informazione.
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Certificazioni
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Norma EN 16001:2009
EN 16001:2009 la norma europea per l’uso razionale dell’energia Dall'UE il sistema di gestione volontario che si prefigge un miglioramento costante delle prestazioni energetiche ed economico-ambientali delle organizzazioni Lo sviluppo, quantitativo e qualitativo, delle attività e delle esigenze umane è stato fino ad oggi inscindibilmente legato ad un cospicuo aumento dell’uso di energia, nelle sue più varie forme. Per rendere l’idea di tale incremento, si consideri che dal 1973 al 2006 i consumi energetici mondiali sono cresciuti da 4.672 a 8.084 milioni di tonnellate
“la norma si configura come uno strumento di supporto alle politiche energetiche comunitarie, specifica i requisiti per creare, mantenere e migliorare nel tempo un sistema di gestione dell’energia” equivalenti di petrolio (International Energy Agency, “Key Energy Statistics 2008”). Le attuali proiezioni per il futuro delineano ulteriori significativi aumenti dei fabbisogni di energia. Le conseguenze – ambientali, sociali ed economiche – di consumi energetici sempre più elevati sono naturalmente estremamente rilevanti ed esigono pertanto risposte immediate ed efficaci, che necessariamente comportano anche il cambiamento di modelli culturali ampiamente consolidati. Il tema dell’“efficienza energe-
tica” si è quindi inevitabilmente imposto come uno degli elementi chiave nell’ampio dibattito relativo allo “sviluppo sostenibile”. In particolar modo nell’Unione Europea – in primo luogo tramite la Direttiva 2006/32/CE, recepita in Italia dal D. Lgs. n. 115/2008 – il miglioramento dell’efficienza degli usi finali dell’energia è stato assunto come un obiettivo strategico di primaria importanza, in grado di incrementare la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, di contribuire a ridurre le emissioni di CO2 e a conseguire gli obiettivi comunitari conseguenti alla sottoscrizione del Protocollo di Kyoto (poiché ogni risparmio nei consumi di energia può “tradursi” in minori emissioni di anidride carbonica) e di aumentare la competitività dell’Unione, grazie all’innovazione tecnologica che potrebbe stimolare. In tale contesto si inquadra l’emanazione da parte del CEN (l’Ente di Normazione Europeo) della norma EN 16001 “Sistemi di gestione dell’energia – Requisiti e linee guida per l’uso”
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“sulla base dell’analisi energetica svolta ogni organizzazione dovrà fissare i propri obiettivi di miglioramento energetico, stabilendo responsabilità, risorse, tempi e modi per il loro raggiungimento” (pubblicata nel mese di luglio del 2009), prontamente recepita dall’UNI (l’Organismo di Normazione Italiano) ed entrata quindi a far parte del corpus normativo nazionale. Tale norma, che si configura come uno strumento di supporto alle politiche energetiche comunitarie, specifica i requisiti per creare, mantenere e migliorare nel tempo un sistema di gestione dell’energia, al fine di permettere alle organizzazioni che se ne dotino di affrontare il tema dell’efficiente gestione dei consumi energetici in modo sistematico e razionale; il fine ultimo della norma EN 16001 – applicabile ad organizzazioni di qualsiasi tipologia e dimensione, in ogni contesto geografico, sociale e culturale – è il miglioramento dell’efficienza energetica. La norma EN 16001 è sta-
ta pensata per integrarsi utilmente con altri sistemi di gestione, in particolare con i sistemi di gestione ambientale istituiti alla luce dello standard ISO 14001 (dei quali potrebbe diventare un efficace “complemento” energetico); per facilitarne l’uso e la diffusione, alla norma EN 16001 è stata data infatti una struttura molto simile a quella della ISO 14001. Come altri standard relativi ad altri sistemi di gestione, la norma EN 16001 richiede che le organizzazioni stabiliscano una propria politica energetica, che costituisca il quadro di riferimento per la realizzazione e il mantenimento dell’intero sistema di gestione dell’energia e che, tra gli altri elementi, includa impegni formali al miglioramento continuo dell’efficienza energetica, al rispetto di tutte le norme di legge correlate agli usi dell’energia, a rendere disponibili tutte le risorse necessarie per il raggiungimento degli obiettivi energetici. Dal punto di vista operativo, l’implementazione di un sistema di gestione dell’energia prende le mosse da un’analisi energetica iniziale (che dovrà essere aggiornata ad intervalli regolari), che deve comprendere i consumi energetici passati e presenti, l’identificazione delle aree di consumo significativo, la stima dei consumi energetici futuri, l’individuazione delle figure aziendali che rivestono un ruolo chiave relativamente al consumo di energia; da tali analisi dovrà discendere l’identificazione delle opportunità prioritarie per migliorare l’efficienza energetica. Devono altresì essere identificati gli obblighi legislativi applicabili, dai quali il sistema di gestione dell’energia non può prescindere.
Sulla base dell’analisi energetica svolta e degli obblighi normativi individuati, ogni organizzazione dovrà poi fissare i propri obiettivi di miglioramento energetico, stabilendo responsabilità, risorse, tempi e modi per il loro raggiungimento. Dovranno poi essere sistematicamente effettuate le operazioni di pianificazione, controllo, monitoraggio, nonché le attività di audit interno e la gestione delle necessarie azioni correttive e preventive, per assicurare che il sistema di gestione dell’energia rimanga efficace. La responsabilità ultima della corretta implementazione di un sistema di gestione dell’energia spetta all’alta direzione dell’organizzazione, che è tenuta a nominare un proprio rappresentante, adeguatamente competente e qualificato, che ne garantisca il regolare funzionamento; l’alta direzione è altresì tenuta a riesaminare periodicamente le prestazioni del sistema di gestione dell’energia, assumendo tutte le decisioni necessarie a correggere eventuali problematiche e a mantenerlo efficiente, nell’ottica di un miglioramento continuo. I possibili vantaggi derivanti dall’implementazione di un sistema di gestione dell’energia conforme alla norma EN 16001 sono numerosi e, auspicabilmente, potrebbero fungere da traino per lo sviluppo e la diffusione di un tema così importante come quello dell’efficienza energetica: riduzione dei costi; riduzione delle emissioni di gas serra; preservazione di materie prime ed energia; miglioramento dell’immagine e della reputazione aziendale, con possibili vantaggi competitivi; migliori rapporti con il pubblico; maggiore facilità nel raggiungimento della conformità legislativa (anche rispetto a possibili future norme in materia energetica). Luca Leonardi
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Convegno
A Bergamo, il 26 maggio, un convegno su efficienza e sostenibilità energetica P-Learning organizza un momento di studio e confronto operativo su politiche energetiche ed esperienze concrete L’Italia importa a caro prezzo oltre l’85% dell’energia che consuma. Le imprese del nostro Paese pagano mediamente una bolletta elettrica il 27% più cara rispetto ai colleghi europei. Questo gap si ripercuote inevitabilmente sul prezzo finale dei prodotti/servizi made in italy mettendoli fuori mercato. Per rendere più competitivo il sistema economico italiano bisogna diminuire la dipendenza dall’uso di energia. Le possibili strade per uscire da questa situazione sono due ed entrambe vanno percorse di pari passo: incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili (si è passati dal 5% nel 2005 all’8% nel 2010 con l’obiettivo di arrivare al 17% entro il 2020) e nel contempo ridurre i
consumi di energia facendo efficienza energetica nelle aziende e negli edifici. Ed è proprio di efficienza energetica e di uso razionale dell’energia nelle imprese che si parlerà il 26 maggio alle ore 15,00 presso il Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo. La P-Learning, società che opera nell’ambito delle attività formative rivolte agli esperti in gestione dell’energia, ha organizzato questo importante momento di studio e confronto operativo su politiche energetiche ed esperienze concrete. L’occasione sarà propizia per conoscere da vicino sia le opportunità e le politiche energetiche a livello regionale e nazionale (Cestec SpA), sia significative esperienze di differenti settori avviate
a livello locale e nazionale per sviluppare e implementare politiche di efficienza e razionalizzazione del consumo energetico. Tenaris SpA e Innowatio SpA porteranno le esperienze del nostro territorio bergamasco e illustreranno rispettivamente come trasformare un piano di efficienza energetica in un si-
stema di gestione dell’energia e il ruolo delle Esco nei servizi e negli effetti della collaborazione sulla bolletta energetica aziendale. La banca Intesa San Paolo illustrerà la propria esperienza a livello nazionale nell’applicazione di un Sistema di Gestione Energetico (la norma UNI
EN 16001) a tutte le sue filiali. Il convegno, patrocinato dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bergamo e dall’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Bergamo, è a partecipazione gratuita previa iscrizione obbligatoria online sul sito web: http://p-learning.com
RISPARMIO ENERGETICO PER LA SOSTENIBILITA’ Bureau Veritas per la certificazione EN 16001 Risparmiare energia e gestirla in modo efficiente: le imprese hanno un ruolo chiave in questo. Risparmiare energia permette di controllare i consumi e contenere i costi energetici, potendo in questo modo trarre profitto economico e vantaggio competitivo. Il Sistema di Gestione dell’Energia rappresenta un approccio sistematico per monitorare e ridurre il consumo di energia in ogni tipo di organizzazione o impresa. EN 16001 è lo standard dedicato al Sistema di Gestione dell’Energia. E’ basato su un approccio PDCA (Plan-Do-Check-Act), ovvero la verifica di requisiti che permettano l’implementazione di politiche energetiche corrette caratterizzate da obiettivi concreti, volti alla messa in atto di azioni mirate e, successivamente, al controllo ed alla verifica delle modalità di riduzione dell’utilizzo di energia, con l'obiettivo del miglioramento continuo. EN 16001 è basata sull'osservanza di requisiti normativi e ha la stessa struttura della ISO 14001. Può essere facilmente integrata con esistenti Sistemi di Gestione della Qualità, Sicurezza e Ambiente. La certificazione del Sistema di Gestione dell’Energia permette di: ■ Assicurare che il Sistema di Gestione sia efficiente e costantemente aggiornato, garantendo, in questo modo, una diminuzione dei consumi e dei relativi costi energetici, nonché una riduzione delle associate emissioni di CO2. ■ Dimostrare a tutti i portatori di interesse il proprio impegno per la protezione dell’ambiente, così come per la redditività e la riduzione dei costi. Bureau Veritas Certification è leader nei servizi in ambito Energia e di Validazione e Verifica di progetti Climate Change (Protocollo di Kyoto). La presenza globale in più di 140 Paesi garantisce al Cliente i vantaggi di una capillare presenza locale e di una profonda conoscenza degli standard internazionali. Il logo Bureau Veritas Certification è, inoltre, riconosciuto a livello mondiale quale simbolo del continuo impegno dell’Organizzazione verso eccellenza, sostenibilità e credibilità. Bureau Veritas Italia - Divisione Certificazione tel. 02 27091.1 - fax 02 27006815 info.certification@it.bureauveritas.com - kyoto@it.bureauveritas.com www.bureauveritas.it Area Nord - Tel. 02 27091279 - Fax 02 27006815 area.nord@it.bureauveritas.com
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FSC e PEFC
Ceroni & Partners nell’Anno Internazionale delle Foreste certifica il suo impegno per la produzione di serramenti in legno L’azienda di Zogno ha ottenuto le certificazioni FSC e PEFC a garanzia della corretta provenienza del legno utilizzato Il 2011 è stato dichiarato dall’ONU “Anno Internazionale delle Foreste”, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di tutelare e preservare questo patrimonio di inestimabile valore che regola i delicati equilibri della natura e del mondo intero. Non a caso quindi la Ceroni & Partners, azienda che da oltre 60 anni produce e monta serramenti in legno in tutta Italia e all’estero, ha deciso, proprio in quest’anno, di conseguire le certificazioni FSC e PEFC per testimoniare l’impegno nel perseguire uno sviluppo sostenibile del proprio business. Le certificazioni internazionali FSC e PEFC garantiscono infatti che il legno utilizzato proviene da foreste gestite in maniera responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Ogni anno nel mondo una foresta grande come il Portogallo scompare e l’Italia, che è tra i primi importatori di legno a livello mondiale, è purtroppo anche tra le prime nazioni che importano legname proveniente da taglio illegale. Le certificazione conseguite e rilasciate dalle Ente Internazionale di Certificazione Bureau
Veritas alla Ceroni & Partners, grazie anche al supporto tecnico di consulenza dello Studio Green Solution di Bergamo, sono un'ulteriore testimonianza della filosofia aziendale, una filosofia che da tre generazioni mette al centro dei proprio obiettivi la qualità estrema del prodotto e il rispetto per l’ambiente. Una coscienza ecologica insita probabilmente nel Dna di chi vive e lavora in una valle a stretto contatto con la natura. Non a caso l’azienda ha scelto non solo il legno per la produzione dei propri serramenti, materia prima naturale e rinno-
vabile per eccellenza, ma anche le vernici stesse sono idrosolubili, prive cioè di sostanze inquinanti per l’ambiente e dannose per la salute umana. Oltretutto i serramenti realizzati dalla Ceroni & Partners sono certificati ad alta efficienza energetica e, oltre a garantire una minor dispersione di calore e quindi un minor spreco di energia, beneficiano della detrazione fiscale del 55% (in 10 anni) per chi decide di sostituire quelli vecchi. Infine per le imprese che costruiscono secondo il protocollo LEED (lo standard americano per la certificazione di sostenibilità ambientale
degli edifici) del Green Building Council, l’utilizzo di legname certificato FSC e PEFC, e quindi serramenti, consente di acqui-
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Mobilità Sostenibile
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Convegno
Città e Trasporti: quale mobilità sostenibile? Bergamo, Parma, Terredoltreadda, esperienze a confronto al convegno organizzato dal Consorzio Compere. Ceci: in programma la sistemazione della stazione e di piazzale Marconi Il solo settore trasporti in Italia è responsabile dell’emissione di oltre 100 milioni di tonnellate di Co2, un’ingente quantità che ogni anno causa il grave inquinamento atmosferico di cui soffrono in particolare i centri urbani.
“L’intenzione è di migliorare e incentivare il trasporto collettivo e il trasporto su ferro invece che su gomma” La ricerca di una mobilità più sostenibile per l’ambiente ma anche per la funzionalità e salute dei cittadini stessi è divenuta pertanto una priorità per governi e amministrazioni; ma le soluzioni non sembrano a portata di mano, soprattutto perché hanno a che fare con cambiamenti di mentalità e abitudini radicate ormai da decenni e che hanno visto la crescita massiccia di automobili in circolazione, sia come numero di vetture, sia come quantità di chilometri percorsi. Il punto della situazione e la presentazione di alcuni casi studio è stato l’argomento trattato al convegno organizzato dal consorzio Compere, tenuto il 7 aprile presso FaSE ad Al-
Progetto del piazzale della stazione di Bergamo
zano Lombardo: a presentare progetti e proposte sono intervenuti Gianfranco Ceci, assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo, Nicola Fenili di SER srl (Sistemi Energie Rinnovabili), Arcangelo Merella, direttore di Infomobility di Parma (la società che gestisce i relativi progetti di mobilità sostenibile) e Massimo Tadi del Politecnico di Milano, mentre Maurizio Barnabò ha fat-
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to da moderatore. Dalla linea T2 Bergamo-Villa d’Almè al treno per l’aeroporto, dalla nuova stazione ferroviaria alla risalita in Città Alta: sono alcune tra le numerose le iniziative già realizzate o in programma per il comune di Bergamo in ottica di mobilità sostenibile, delineate dall’assessore e vicesindaco Gianfranco Ceci: “L’intenzione è di migliorare e incentivare il trasporto collettivo e il trasporto su ferro invece che su gomma, lavorando con la Provincia di Bergamo e gli altri enti del territorio. Con questo scopo è nata T1, la linea metrotramviaria BergamoAlbino, che serve 11000 passeggeri all’anno. Un prossimo obiettivo è realizzare la T2, la seconda linea che collegherà Bergamo e Villa d’Almé. Si è pensato poi al sistema ferroviario metropolitano lungo le direttrici Albano Sant’Alessandro-Ponte San Pietro e Bergamo-Treviglio che andrebbe sviluppato sfruttando i binari ferroviari delle Ferrovie dello Stato. Non ultimo è l’importantissimo progetto per collegare Bergamo con l’aeroporto di Orio, con un
tram o un treno che passerebbe anche per la Fiera di Bergamo”. “Inoltre è stato sistemato il Piazzale degli Alpini e creato l’Urban Center, dove ha sede Turismo Bergamo -ha proseguito Ceci- e dove si possono depositare i bagagli e noleggiare biciclette. In programma la sistemazione della stazione con il Piazzale Marconi e la realizzazione del nuovo polo intermodale tra il sistema ferroviario, quello tranviario e quello delle
autolinee. Il progetto prevede aree verdi, percorsi pedonali e parcheggi per le auto con una logica di divisione degli spazi equilibrata”. Un punto a favore per il trasporto ecologico è il “bike sharing”, cioè il servizio di biciclette in affitto attivo dal 2009: “Oggi contiamo 2000 iscritti –ha spiegato Ceci– con 15 ciclostazioni e 120 biciclette. L’obiettivo è quello di arrivare a 29 ciclostazioni e introdurre biciclette elettriche che tornerebbero utili per
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SCEGLIE L’AMBIENTE CON LA CERTIFICAZIONE FSC ®
moma comunicazione
di energia rinnovabile. Un’altra parte importante riguarda la mobilità: Parma intende diminuire il rapporto di auto per abitante da 60/100 a 40/100 introducendo sistemi efficaci di trasporto alternativo. La città inoltre potenzierà il servizio di “bike sharing”, aumenterà le piste ciclabili e dal 2012 –ha concluso Merella- verrà anche introdotta la possibilità di noleggiare le auto elettriche”.
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“Parma intende diminuire il rapporto di auto per abitante da 60/100 a 40/100 introducendo sistemi efficaci di trasporto alternativo”
“Dopo il tram delle valli da Bergamo ad Albino, un prossimo obiettivo è realizzare la T2, la seconda linea metro tramviaria che collegherà Bergamo e Villa d’Almé e il collegamento con l’aeroporto di Orio con un treno che passerà anche per la Fiera.” la salita in città alta”. Terminato l’intervento di Ceci, ha preso la parola Nicola Fenili di SER, azienda di Pognano che si occupa di energia rinnovabile, per presentare la Tazzari Zero, la prima auto elettrica sportiva da città, di cui SER è il distributore esclusivo in Lombardia. L’auto non può circolare in autostrada ma ha molti vantaggi, primo fra tutti il rispetto dell’ambiente. Il suo costo si aggira sui 25 mila euro. “La Tazzari è un prodotto completamente italiano ed è già una realtà in Germania, dove sono stati venduti 500 veicoli.
La sua dimensione è contenuta in modo da essere un mezzo agile per chi si muove in città”. Solitamente l’autonomia nelle auto elettriche sembra essere il tallone d’Achille, ma Fenili precisa: “La percorrenza media giornaliera in ambito urbano è di circa 12 chilometri e la Tazzari ha un’autonomia di 100-140 chilometri, quindi il suo utilizzo è fattibile senza preoccupazioni. Quest’auto inoltre non ha alcuna limitazione in ambito urbano, per esempio può accedere alle zone di traffico limitato. Le spese di rifornimento sono minime perché, cosa impressionante, il pieno costa circa 2 euro”. Arcangelo Merella ha invece esposto il caso esemplare di Parma, quale città che tutela l’ambiente, tanto da vincere alcuni premi per la sostenibilità. Da segnalare “il libro bianco di Parma”, uno strumento operativo che raccoglie tutti i progetti ecocompatibili fino al 2020: “Un obiettivo fondamentale contenuto nel documento è la riduzione del 20% dell’emissione dell’anidride carbonica entro una decina di anni e il conseguente aumento del 20%
Infine è intervenuto Massimo Tadi, architetto e professore al Politecnico di Milano che ha descritto il modello sperimentale di Terredoltreadda, una libera associazione di comuni di piccole dimensioni del Lodigiano. “Il Politecnico ha studiato un piano strategico di mobilità sostenibile per questi paesi che pur essendo di piccole dimensioni si trovano in una zona molto inquinata della Lombardia. Il piano ha una visione olistica e tocca quindi una varietà di aspetti: dall’energia al turismo, dalle acque alla biodiversità. Per fare solo qualche esempio vengono previsti il rilancio del territorio con criteri di sostenibilità, la tutela del paesaggio, la creazione di nuove fonti di energia rinnovabile, alcuni progetti di forestazione, la valorizzazione dell’abbazia di Abbadia Cerreto e la gestione sostenibile delle acque, sottolineando la necessità di agire in stretta cooperazione per raggiungere obiettivi significativi”. Al termine del Convegno è seguita la possibilità per gli interessati della prova su strada della city car elettrica Tazzari Zero. Clara Gandolfi
NATO PER LA STAMPA
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Green Job
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Manager montagna
Con il “Manager della montagna” i territori montani prendono quota! La montagna in versione Green economy è alla ricerca di una nuova figura professionale specializzata in progetti di sviluppo sostenibile STATO OCCUPAZIONALE LAUREATI: non pervenuto
6% Laurea Magistrale
13%
Occupati Disoccupati
5%
Negli ultimi anni si osserva un crescente interesse scientifico e pratico nei confronti delle aree montane e delle sue problematiche. La tendenza allo spopolamento che ha caratterizzato queste zone negli ultimi decenni ha avuto ripercussioni sull’intera società mediante fenomeni di dissesto e degrado ambientale e con la progressiva scomparsa di una eredità socio culturale importante. Tuttavia, l’elevata naturalità e biodiversità, i paesaggi, beni strategici come l’acqua, il suolo, le produzioni tradizionali, i luoghi per lo svago e il tempo libero sono le ricchezze che le montagne offrono e che, se conservate, ben gestite e ben proposte, ne rappresentano le opportunità di sviluppo. Il riconoscimento della peculiarità dei territori montani è fondamentale affinché vengano approntati interventi che favoriscano la permanenza dell’uomo. La gestione per la conservazione e lo sviluppo durevole delle aree montane passa attraverso la tutela delle sue risorse ambientali e culturali, la conservazione della diversità biologica e
socio-culturale, la produzione di tipicità e qualità, la salvaguardia di paesaggi attraenti. Per rendere competitivi e vincenti territorio, tradizione e qualità è necessario che l’uomo intervenga utilizzan-
do tecnologia ed innovazione. In questo contesto nasce il cosiddetto “manager della montagna”, una figura professionale preparata, in possesso di conoscenze di base, scientifiche
76%
e metodologiche, indispensabili per svolgere attività connesse con l’ambiente montano, la tutela del territorio, lo sviluppo di attività agricole, produttive e turistiche.
Anna Giorgi, Giuseppe Carlo Lozzia Università degli Studi di Milano Facoltà di Agraria Sede di Edolo
Quali competenze
Quali opportunità
Per svolgere un’attività di questo tipo è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:
Produzioni agro-zootecniche e forestali, assistenza tecnica, amministrazione pubblica e privata, ricerca e insegnamento sono solo alcuni dei settori del mondo del lavoro in cui operano tali esperti. Rientrano, infatti, fra le attività svolte dai professionisti della montagna: Gestione tecnica ed economica delle risorse agricolo-forestali e delle loro interrelazioni con gli altri settori di attività (artigianato, commercio, turismo, ecc.); Progetti di sviluppo integrato con particolare riguardo alle aziende di montagna; Difesa del suolo con particolare riferimento agli interventi a basso impatto ambientale e la gestione delle aree protette e dei parchi naturali; Gestione del turismo ecosostenibile e di attività agrituristiche; Valorizzazione delle risorse storico-culturali alpine; Produzione e l’utilizzo dei prodotti agroforestali; Gestione dell’attività zootecnica-pastorale nell’ambito della multifunzionalità; Marketing dei prodotti tipici montani; Assistenza tecnica alle aziende di montagna.
Buona base conoscitiva e ampio spettro di competenze nel settore agro-ambientale montano; capacità di mettere in pratica le conoscenze di base e applicative per la soluzione dei molteplici problemi propri del settore; Saper operare professionalmente nei vari aspetti connessi con l’organizzazione dell’attività produttiva montana, con particolare riferimento alla salvaguardia dell’equilibrio territoriale, alla difesa dell’ambiente e allo sviluppo rurale; Avere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione; Saper lavorare in gruppo, operando con definiti gradi di autonomia; Essere in grado di organizzare attività produttive volte allo sviluppo del “sistema montagna” e ad attuare interventi di salvaguardia dell’equilibrio territoriale e di difesa dell’ambiente.
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Edolo, un corso di laurea triennale per formare il “Manager della montagna” Il corso di laurea della Facoltà di Agraria dell’Università di Milano si svolge in una località montana, a stretto contatto con le necessità del territorio e di chi vi opera Il Corso di Laurea in Valorizzazione e Tutela dell’Ambiente e del Territorio Montano, istituito a Edolo nel 1996 dalla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano, rappresenta una positiva esperienza di decentramento di un’attività formativa universitaria per la montagna. È inoltre un esempio di fruttuosa collaborazione tra il mondo accademico e gli Enti locali quali il Comune di Edolo, la CCIAA di Brescia, il Consorzio BIM di Valle Camonica, la Provincia di Brescia, la Comunità Montana di Valle Camonica che ne hanno fortemente voluto la realizzazione. Le modalità didattiche, il costante gradimento da parte degli studenti, attualmente ben 181 nei tre anni di corso, e le ricadute territoriali determinate dalle numerose professionalità formate presso la sede edolese, rendono unica questa esperienza a livello nazionale. Il corso di laurea rappresenta un modello formativo innovativo, nel quale la didattica specifica si svolge in realtà montana, avvicinandosi con maggior consapevolezza alle problematiche tipiche del territorio. Durante il
corso triennale lo studente può affrontare un piano di studi modulato e interdisciplinare, in grado di soddisfare conoscenze di ordine biologico, forestale ed economico. Oltre alla didatti-
“Solo il 5% dei laureati risulta disoccupato” ca in aula e in laboratorio, sono numerose le uscite tecniche e le visite presso aziende e realtà montane nazionali e internazionali che rappresentano momenti di contatto e confronto con entità produttive ed economiche sviluppate in montagna, dove le strategie adottate per fronteggiare le comuni difficoltà sono facilmente individuabili. Giornate di studio e seminari su tematiche chiave per la gestione e lo sviluppo del territorio, aperte anche alla popolazione interessata e svolte da esperti in grado di portare il contributo delle proprie esperienze professionali, contribuiscono a rendere ricca di stimoli la sede universitaria di Edolo. Il ciclo di studi si conclude con uno stage in cui ad ogni studente è offerta l’oppor-
tunità di operare direttamente sul territorio in stretta collaborazione con Enti pubblici o realtà private. Il corso crea una figura professionale specializzata nella difesa delle risorse naturali, nella tutela del territorio, nella valorizzazione dei prodotti tipici, nella gestione del turismo all’interno di un progetto di sviluppo sostenibile dell’ambiente montano. Il 48% dei laureati in Valorizzazione del Territorio Montano opera in ambito montano, occupandosi di ambiente e territorio sia presso Enti pubblici sia in imprese private proprie o di
terzi e il 13% ha proseguito gli studi iscrivendosi ad un corso di laurea magistrale. Particolarmente interessante la tendenza dei neolaureati che operano in ambito montano, ad intraprendere attività imprenditoriali che propongono modelli aziendali innovativi, dove si perseguono i principi della multifunzionalità delle attività produttive montane: esperienze professionali di cui la montagna particolarmente necessita. Questi dati indicano da un lato l’esistenza di un bacino di giovani interessati ad investire il proprio futuro per operare
in montagna e dall’altro l’effettiva necessità di professionisti che creino e conquistino spazi occupazionali sia tradizionali sia nuovi, avvalendosi di adeguate metodologie operative (si vedano i grafici). Nel 2006 è stato istituito il Centro Interdipartimentale per la Gestione Sostenibile e la Difesa della Montagna Ge.S.Di.Mont. Il centro, dotato di un moderno laboratorio informatico e chimico biologico, svolge attività di sperimentazione, progettazione e di attuazione di iniziative per la valorizzazione della montagna.
Agraria i di Milano – Facoltà di Università degli Stud Corso di Laurea in:
DELL’AMBIENTE LA TE TU E E N O ZI A ZZ VALORI NTANO E DEL TERRITORIO MO fessionale… risorse naturali, Una nuova figura pro izzati nella difesa delle ial ec sp ti a nis sio fes dotti tipici, in un’ottic Il corso crea pro valorizzazione dei pro lla ne r , pe rio ile rito nib ter l ste de so nella tutela tto di sviluppo all’interno di un proge o ism tur l de e on izi di fru l’ambiente montano.
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gna Università della monta ca: atti did e Sed (BS) Via Morino n.8 Edolo it 4 - corso.edolo@unimi. Tel. e Fax 0364/7132 .it imi www.valmont.un
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Offerta Lavoro Obiettivo Lavoro SpA. Per importante gruppo industriale, con sede in provincia di Brescia, attivo nel settore energetico da oltre 25 anni, con progettazione, realizzazione e gestione di impianti di cogenerazione elettrica, che, per l’ampliamento del proprio organico, ricerca 1 AREA MANAGER COMMERCIALE. Dovrà sviluppare l’attività commerciale e le vendite su un’area geografica definita, facendo riferimento agli obiettivi di budget e di redditività, promuoverà il brand aziendale nella zona di riferimento e dovrà rappresentare al meglio l’azienda sul territorio di competenza. Si offre in iniziale contratto a tempo indeterminato o determinato scopo inserimento con inquadramento valutato in base all’esperienza acquisita. I candidati interessati possono inviare il proprio curriculum vitae, corredato di consenso al trattamento dei dati personali (D. Lgs. 196/03) a: rovato@obiettivolavoro.it Obiettivo Lavoro SpA. Per importante gruppo industriale, con sede in provincia di Brescia, attivo nel settore energetico da oltre 25 anni, con progettazione, realizzazione e gestione di impianti di cogenerazione elettrica, che, per l’ampliamento del proprio organico, ha incaricato la nostra Permanent Placement Division di selezionare, ricerca 1 MANUTENTORE ELETTROMECCANICO ZONA CREMONA-BRESCIA- LODI. Si occuperà della manutenzione ordinaria e straordinaria e della conduzione di impianti di cogenerazione elettrica. Sede di lavoro: provincia Brescia – zona alto lago di Garda. Si offre in iniziale contratto a tempo indeterminato o determinato scopo inserimento con inquadramento valutato in base all’esperienza acquisita. I candidati interessati possono inviare il proprio curriculum vitae, corredato di consenso al trattamento dei dati personali (D. Lgs. 196/03) a: rovato@obiettivolavoro.it Obiettivo Lavoro SpA. Per importante gruppo industriale, leader nella produzione di radiatori, caldaie, pannelli solari e fotovoltaici, che, per l’ampliamento del proprio organico ricerca : 1 RESP. COMM. ITALIA SETTORE FOTOVOLTAICO. Il candidato selezionato, inserito all’interno dell’Ufficio Commerciale Italia e si occuperà della promozione e della vendita dei prodotti aziendali. Cerchiamo persone positive, dinamiche, intraprendenti, autonome, responsabili e motivate. Si offre in iniziale contratto a tempo indeterminato o determinato scopo inserimento con inquadramento valutato in base all’esperienza acquisita. I candidati interessati possono inviare il proprio curriculum vitae, corredato di consenso al trattamento dei dati personali (D. Lgs. 196/03) a: selezionedesenzano1@obiettivolavoro.it e-work SpA. Tecnici per installazione di pannelli fotovoltaici Ricerchiamo tecnici addetti alla installazione di impianti fotovoltaici per società leader nel settore delle energie rinnovabili. Sono richiesti: diploma tecnico, esperienza, ottime capacità organizzative e di lavorare in team. Contratto di tre mesi iniziali con possibilità di inserimento diretto. Luogo di lavoro: Bergamo e Provincia. fax 035/218092 welcome.bergamo@e-work.it e-work SpA. Ingegnere elettrico. Ricerchiamo ingegnere per azienda leader nel settore della costruzione e gestione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Requisiti richiesti: Laurea in Ingegneria Elettrica/energetica; esperienza nella progettazione, installazione e messa in opera di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili; disponibilità a trasferte. Possibilità di inserimento diretto. Luogo lavoro: Bergamo e Provincia. fax 035/218092 welcome.
bergamo@e-work.it e-work SpA. Addetto alla sicurezza sul lavoro. Ricerchiamo personale addetto sicurezza sul lavoro, ambiente e sistemi di gestione, qualificato e con esperienza. Sono richieste ottime doti comunicative e relazionali, propensione a lavorare in team e per obiettivi. Possibilità di inserimento diretto. Luogo di lavoro: Bergamo e Provincia. fax 035/218092 welcome.bergamo@e-work.it BioFarm Spineto. Azienda di agricoltura biologica ricerca educatrici per il "CRE in fattoria didattica" nel periodo dal 13 giugno al 26 agosto. Requisiti: predisposizione per i bambini, precedenti esperienze analoghe, non avere intolleranze o allergie alimentari, passione per gli animali, automuniti. Sede di lavoro: Martinengo. Inviare C.V. corredato di foto a posta@biofarmspineto.com - Tel. 0363 908864 - www.biofarspineto.com Adecco. Per azienda cliente operante nel fotovoltaico, ricerchiamo un/una Tecnico Commerciale. Il/la candidato ideale dovrà possedere i seguenti requisiti: necessario diploma di perito elettronico, esperienza di almeno 2 anni. Luogo di lavoro Stezzano (BG). Contratto Tempo indeterminato. Per info: manuela.baitelli@adecco.com Adecco. Per azienda cliente costruttrice di turbogeneratori ricerchiamo manutentore con competenze meccaniche ed elettriche per avviamento e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti. Necessaria disponibilità a trasferte , conoscenza anche base di PLC. Luogo di lavoro Brescia. Contratto Tempo indeterminato. Per info: giulia.foresti@adecco.it Adecco. Per azienda cliente produttrice e fornitrice di energia da fonti rinnovabili, ricerca Resp. Amministrativo: redazione bilancio, previsioni finanziarie, gestione IVA, cespiti ed adempimenti fiscali, contabilità clienti/fornitori. Luogo di lavoro Erbusco (BS). Contratto Tempo indeterminato. Per info: chiara.mangiarini@adecco.it Adecco. Per azienda cliente operante nel settore delle energie rinnovabili ricerca impiegato/a back.office commerciale, assistente al direttore commerciale, conoscenza ottima lingua inglese, conoscenza normativa di settore. Luogo di lavoro Cologno al Serio (BG). Contratto a sei mesi. Per info: sara.schieppati@adecco.it Adecco. Per importante azienda cliente di impianti di automazione industriale e biogas nella bassa bresciana si seleziona tecnico commerciale neo-laureato in ingegneria meccanica, con conoscenza di Autocad 2D e della lingua inglese. Luogo di lavoro Pralboino (BS). Contratto Tempo indeterminato. Per info: daniela.martinelli@adecco.it Adecco. Per azienda cliente settore impianti fotovoltaici cerchiamo Ingegnere elettrico o meccanico da inserire come Project manager. Luogo di lavoro limitrofi a Seriate (BG). Contratto Tempo indeterminato. Per info: laura.pozzi@adecco.it o raffaella.nava@adecco.it Rewatt. Azienda operante nella progettazione ed installazione di soluzioni impiantistiche fotovoltaiche ricerca
tecnici per l’installazione di strumentazione elettronica ed impianti fotovoltaici. Rif. TINS. Requisiti: diploma in elettrotecnica, precisione, buone capacità organizzative, orientamento all’approfondimento e alla curiosità. Sede di lavoro: Brignano Gera D’Adda (BG). Invia CV a nuovi-talenti@rewatt.it I.S.T.A.R. Azienda di consulenza settore Sicurezza sul lavoro/ Ambiente/ Sistemi di gestione, cerca una figura con provata esperienza nel settore. Astenersi se privi di qualifica. Telefonare orario ufficio 334 64 26 312 GI Group. Ricerchiamo per prestigioso ente di certificazione operante nel settore delle energie rinnovabili funzionario tecnico commerciale area energia. Requisiti:, Diploma/Laurea; Pregresse competenze relative alla certificazione di prodotto e background elettrico/elettronico graditi; Esperienza di vendita almeno triennale; Buon utilizzo dei supporti informatici; Ottima conoscenza della lingua inglese anche parlata, preferibile dello spagnolo; Ottime capacità di comunicazione e relazione, flessibilità, adattabilità, autorevolezza, spirito proattivo e propositivo; Possesso patente B e auto; Sede di lavoro di riferimento: Milano. Inquadramento: VII Livello CCNL Metalmeccanico, tempo indeterminato Ral interessante e commisurata alle effettive capacità Inviare cv a GI Research- Piazza IV Novembre, 5- 20124 Milano fax 0266703949 email: greeneconomy@giresearch.it)" Eco-Style. Azienda che produce e distribuisce scooter elettrici, cerca ragazzo interessato a gestire il nostro punto vendita/ noleggio a Brescia. Contattateci al n. 030 8364089 Oppure a info@scooternatura.com Gamma Energia. Società di Ingegneria, ubicata in provincia di Lecco, operante nel settore della costruzione e gestione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ricerca ingegnere con esperienza nel settore impiantistico/energetico. Il Candidato dovrà possedere i seguenti requisiti: laurea in ingegneria elettrica/energetica; esperienza nella progettazione, installazione e messa in servizio di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili; disponibilità a brevi trasferte sul territorio per gestione cantieri; capacità di lavorare in team. L’Azienda, che garantisce la massima riservatezza, contatterà solamente le candidature di interesse. Inviare dettagliato curriculum all’indirizzo: personale@gammaenergia.it
ABenergie srl. affermata società operante nel settore delle energie rinnovabili, seleziona funzionari (anche prima esperienza) da avviare all’attività di vendita di energia elettrica, gas, impianti fotovoltaici e prodotti a risparmio energetico. Si offre: retribuzione fissa, provvigioni e premi per obiettivi -programma di formazione iniziale e continua -portafoglio potenziali clienti Si richiede: predisposizione al lavoro di squadra, ambizione alla crescita professionale e buone capacità comunicative. Inviare il CV all’indirizzo email selezione@ abenergie.it o al numero di fax 035/2819222
Offerta Stage Formativi Ressolar. Azienda con sede a Bergamo operante nella progettazione ed installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili offre a Geometri, Periti, Ingegneri possibilità di stage formativi. Inviare CV a info@ressolar.it Corna. Azienda con sede a Stezzano (BG) operante nella progettazione ed installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili offre a Ingegneri, Progettisti e Commerciali possibilità di stage formativi. Inviare CV a info@corna.it Rewatt. Azienda operante nella progettazione ed installazione di soluzioni impiantistiche fotovoltaiche offre ad ingegneri neo
laureati la possibilità di stage formativi all’interno dell’Ufficio Tecnico.Rif. STAGETEC - Sede di Lavoro: Brignano Gera D’Adda (BG). Invia CV a nuovi-talenti@rewatt.it Planet Life Economy Foundation – ONLUS. Fondazione senza scopo di lucro che, si occupa di dare concretezza ai principi della Sostenibilità. RICERCA tirocinante in grado di gestire, aggiornare e sviluppare il sito internet ed altri applicativi web-based in rete locale. Dovrà occuparsi della gestione a livello software e hardware dell'infrastruttura IT (PC Windows, rete Wi-Fi, stampanti di rete, ecc...) dell'ufficio. Dovrà ideare e realizzare prodotti di supporto alla comunicazione. Re-
Le ricerche sono rivolte a candidati dell’uno e dell’altro sesso ai sensi della L. 903/77 e L. 125/91. I dati saranno trattati ai sensi dell’informativa privacy (art. 13 D.Lgs.196/2003) da parte delle rispettive società inserzioniste.
quisiti indispensabili: ottime conoscenze e capacità nel dominio dell'informatica e della comunicazione (in particolare in ambito web); flessibilità e capacità di adattamento a varie mansioni. Conoscenza dei principi di basic design e comunicazione visiva. Competenze informatiche generiche. Luogo di lavoro viale Beatrice d’Este, 4 - 20122 Milano. Durata prevista: minimo 6 mesi. Per info: dott.ssa Marcella Peri, tel. 02 39564687, mail: segreteriagenerale@plef.org
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Numero 04 - Maggio/Giugno 2011
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Appuntamenti Sostenibili
In arrivo un'estate di appuntamenti Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati, corsi e molto, molto altro per comunicare, educare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili Data
Orario
Evento
Tipologia
Luogo svolgimento
Contatti
12 maggio
20.00
Serata di tradizione bergamasca sulla storia e utilizzo delle lumache (chiocciole)
Incontro/Cena
Trattoria Conca Verde - Via Croce Trescore Balneario (Bg)
slowfoodbergamo@tiscali.it Tel. 035257515 / 3482896002
12 maggio
20.30
Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende
Incontro
Sala civica del Municipio di Sarnico (Bg)
www.artigianibg.com - marketing@artigianibg.com
13 maggio
20,45/22,45
Emigrazione: diritti, cittadinanza, culture
Incontro
Auditorium Centro Gritti - Ranica (Bg)
annalisa.zaccarelli@email.it - Tel. 338/3467507 Barbara.ghisletti@entilocalipacebg.it - Tel. 348/4485601
14 maggio
8.30/12.30
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Albino (Bg)
www.cittadinanzasostenibile.it mc@cittadinanzasostenibile.it
14 maggio
14.00/18.00
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Solza (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
15 maggio
15.00
Festa del vento
Manifestazione
Greenway del torrente Morla all'altezza di via Maironi da Ponte
Legambiente Bergamo Tel. 035.319449 info@legambientebergamo.it
19 maggio
20.00
Gioco del piacere: Olio Extravergine di Oliva
Eventi Slow
Trattoria Visconti - Ambivere (Bg)
Tel. 035.244612 / 335.336334 - condotta@slowfoodvalliorobiche.it
19 maggio
20.30
Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende
Incontro
Sala municipale Comune di Palosco (Bg)
www.artigianibg.com - marketing@artigianibg.com
19 maggio
20,45
Nucleare, meglio tardi o MAI
Assemblea Pubblica
Sala Civica Comune di Almenno San Bartolomeo
Tel. 035.6320112 - assessoretecnologici@live.it
20 maggio
20,45
L'alimentazione e la cura naturale del bambino dalla nascita allo svezzamento
Incontro
BCC Treviglio Via Coghetti, 31 Bergamo
Coop. Il sole e la terra Tel. 035.401242 - info@ilsoleelaterra.it
20/22 maggio
Terra Futura
Mostra/convegno Inter.
Firenze - Fortezza da basso
www.terrafutura.it
21 maggio
Un contratto per il fiume Serio
Incontro
Ardesio (Bg)
info@legambientebergamo.it - Tel. 035.319449
8.30/12.00
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Zanica (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
7° Salone "Dal Dire al Fare"
Salone
Università Bocconi - Milano
www.daldirealfare.eu
26 maggio
15.00
Efficienza e Sostenibilità Energetica
Convegno
Centro Congressi Giovanni XXIII (Bg)
info@p-learning.com - Tel. 030 3469567
26 maggio
20.00
Il trionfo del cibo: La Toscana nel bicchiere
Eventi Slow
Ristorante Frosio - Piazza Lemine, 1 Almè (Bg)
Tel. 035.244612/335.336334 - condotta@slowfoodvalliorobiche.it
26 maggio
20.30
Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende
Incontro
Sala Civica Vanzone Via Comi, 123 Loc. Vanzone - Calusco d'Adda (Bg)
www.artigianibg.com - marketing@artigianibg.com
26 maggio
20,45
21 maggio 25/26 maggio
Acqua bene comune o merce
Assemblea Pubblica
Sala Civica Comune di Almenno S. Bartolomeo
Tel. 035.6320112 - assessoretecnologici@live.it
26/29 maggio
Fiera "AmbietARSi"
Fiera
Romano di Lomabardia
www.archinnova.it - info@archinnova.it - www.comune.romano.bg.it
26/29 maggio
Festival eco-teatrale "Emission Zero"
Evento teatrale
Parco dei Colli (Bg)
www.erbamil.it - Tel. 035 573876
27 maggio
L'alimentazione e la cura del bambino fin dall'adolescenza
Incontro
BCC Treviglio Via Coghetti, 31 Bergamo
Coop. Il sole e la terra Tel. 035.401242 - info@ilsoleelaterra.it
27/29 maggio
20,45
BeerGhèm - Rassegna dei microbirrifici Bergamaschi
Rassegna
Hotel Bigio - San Pellegrino (Bg)
Mauro Zilli Tel 338.6438705 - www.birrificioviapriula.it
27/30 maggio
Slow Fish
Fiera
Fiera di Genova
www.slowfish.it
28 maggio
8.30/12.00
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Madone (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
28 maggio
9.45
Risorse, buona amministrazione, federalismo: come distribuire le risorse
Incontro
Municipio Torre de' Roveri (Bg)
annalisa.zaccarelli@email.it - Tel. 338/3467507 Barbara.ghisletti@entilocalipacebg.it - Tel. 348/4485601
Le erbe del casaro
Appuntamenti Slow
Alta Valle Brembana
Tel. 035.244612 / 335.336334 condotta@slowfoodvalliorobiche.it Claudio Tel. 338.7520039 - Chiara Tel. 349.2726037
Per filo e per sogno
Fiera/Mercato del Tessile bioeco
Centro la Proposta via San Marco - Ponte San Pietro (Bg)
Claudio Tel. 338.7520039 - Tel. Chiara 349.2726037
I Pendolari del gusto Gemellaggio con Slowfood London
Weekend
Londra
Tel. 035244612/335336334 condotta@slowfoodvalliorobiche.it - silvio@slowfoodvalliorobiche.it
8.30/12.00
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Osio Sopra (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
Le erbe del casaro
Appuntamenti slow
Alta Valle Brembana
Tel. 035.244612/335.336334 - condotta@slowfoodvalliorobiche.it
6/7 giugno
9.00/18.00
Corso Base CASACLIMA
Corso
Casa del Giovane - Via Gavazzeni, 13 Bergamo
www.culturaeambiente.it - www.agenziacasaclima.info
8 giugno
16.30
Green UP percorsi sostenibili per una nuova cultura d'impresa
Convegno
Parco Scientifico Kilometro Rosso (Bg)
info@green-up.it - www.green-up.it
11 giugno
8.30/12.30
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Albino (Bg)
www.cittadinanzasostenibile.it - mc@cittadinanzasostenibile.it
11 giugno
14.00/18.00
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Solza (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
28/29 maggio 29 maggio
10,00/18,30
3-5 giugno 4 giugno 4/5 giugno
12/13 giugno
Referendum Acqua e Nucleare
Referendum
14 giugno
20.00
Il trionfo del cibo: Il Veneto nel bicchiere
Incontro/Cena
Ristorante Al Vigneto Via Don Belotti, 1 Grumello del Monte (Bg)
Tel. 035244612/335336334 condotta@slowfoodvalliorobiche.it
18 giugno
8.30/12.00
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
Zanica (Bg)
www.a21isoladalminezingonia.bg.it
18 giugno
10.00/16.00
Open Days Borgo di Villa Astori
Open Days
Borgo di Villa Astori - Torre De' Roveri (Bg)
www.borgoastori.it - Tel. 035 655183
25 giugno
8.30/12.00
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26 giugno
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9 luglio
8.30/12.30
Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo
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