Numero 31 | Anno IV° | Aprile 2014 | www.bergamosostenibile.com
PERIODICO D’INFORMAZIONE CULTURALE SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI
Lombardia Expo Tour
Aprile
2014 Bergamo città europea dell’educazione ambientale di Mario Salomone Come i lettori già sapranno, il 25 e 26 settembre 2014 si terranno a Bergamo le Giornate pan-europee dell’educazione ambientale. Amministrazioni locali, associazioni, parchi, giornalisti e altri attori del settore si troveranno per consolidare rapporti e progetti comuni. Con loro molti giovani, sensibili alla difesa dell’ambiente e fiduciosi nelle prospettive che la transizione ecologica dell’economia può offrire loro. Educazione e ambiente, infatti, sono le due parole chiave del fu-
L’esposizione universale fa tappa a Bergamo e Brescia Foody: mascotte tuttifrutti
segue a pagina 2
25 maggio 2014
Elezioni comunali Intervista ai candidati sindaco
Vivi Bergamo
Sono Sostenibile
Green marketing
Eugenio Finardi a Bergamo con il CEA
Premiati i negozi virtuosi
In Confindustria BgSOS e MktKmZero
Pagina 12
Pizzaiolo green
Giorgio Gori
Marcello Zenoni
Ecologia & Imprese
Sorella Terra
Green Economy
Franco Tentorio
Green Economy
Il gusto della mobilità elettrica Pagina 27
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Editoriale
Segue dalla prima pagina turo: da un lato ci vogliono conoscenze e competenze adeguate per affrontare le sfide del futuro, dall’altro le vere novità verranno principalmente dall’economia ecologica. Come ha appena confermato l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) la sfida principale, forse, sarà, quella del cambiamento climatico, foriero di mancanza di cibo e di acqua e di aumento di tensioni sociali e conflitti violenti. La leva di quella innovazione sociale che in parte sta avvenendo e che deve essere rafforzata per produrre modelli di produzione e consumo sostenibili, interagendo con l’innovazione tecnologica, è una nuova cultura diffusa in tutte le fasce d’età e in tutti i ruoli professionali. In un mondo fatto di risorse non rinnovabili in esaurimento e di ecosistemi sotto stress, l’economia ecologica porta una ventata di rinnovamento, di investimenti e di possibilità di occupazione in tutti gli ambiti, dall’agricoltura, al manifatturiero, al commercio e ai servizi. Ospitando le giornate europee del prossimo settembre, Bergamo e il suo territorio guadagnano insomma una visibilità internazionale su un tema strategico. Viene così anche riconosciuto un impegno che negli ultimi anni ha visto il sistema bergamasco balzare in prima fila nella gara virtuosa per costruire una società più “verde”. Il titolo di “capitale europea 2014” dell’educazione ambientale premia, infatti, sforzi compiuti un po’ da tutti: amministrazioni, imprese, scuola, Università, as-
sociazioni. Bergamo e il territorio bergamasco, a poco a poco, sono diventati dei primatisti ambientali: abbiamo il primo giornale “free press” sulla sostenibilità, imprese avanzate che operano in campo energetico, un gran
numero di fattorie didattiche, numerosissimi Gruppi di acquisto solidale, il primo Centro di etica ambientale, che unisce pubblico e privato, un Ateneo impegnato a immaginare la città del 2035, un Orto botanico di eccellenza, scuole attivissime e ancora tanti altri esempi che toccano, come si è detto, un po’ tutti gli ambiti. Se città e territorio sapranno rafforzare le sinergie, “mettere in rete” ancora di più idee e risorse, garantire su tempi lunghi continuità e approfondimento, allora potranno guardare con più serenità a un futuro di cui non saranno vittime, ma protagonisti e costruttori. Mario Salomone
Free Press >30.000 copie
Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili Registrazione: Tribunale di Bergamo N. 25/10 del 04/10/2010 Registro stampa periodici Chiuso in redazione 27 marzo 2014
© Copyright 2014. Tutti i diritti non espressamente concessi sono riservati.
Bergamo: European City of Environmental Education
As readers will already know, on 25 and 26 September 2014 the Pan European Convention on Environmental Education will be held in Bergamo. Local authorities, associations, parks, journalists and other concerned parties will meet to cement relationships and consolidate common projects. There will also be many young people who are eager to protect the environment and are sanguine about the prospects that the greening of the economy can offer them. Education and environment are in fact the two words that hold the key to the future: on the one hand knowledge and skills are required to rise to the challenges of the future and on the
other hand the real innovation will mainly come from the green economy. As the Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) recently confirmed, the main challenge may well be climate change as it will cause food and water shortages, increase social tensions and lead to violent conflict. The lever of social innovation that is already being used and has to be reinforced to ensure sustainable production and consumption models is a new culture that is found in all age groups and walks of life. In a world in which non-renewable resources are running out and ecosystems are under great strain the green economy brings a breath of innovation, investments and jobs in all areas of the economy, from agriculture to manufacturing, commerce and services. By hosting the European convention next September, the way that Bergamo and district deal with a matter of strategic importance will become known internationally. Bergamo’s playing host is also recognition of its
commitment that in the last few years has seen the Bergamo system become a champion of the good fight to build a “greener” society. The title of “European capital 2014” for environmental education is in fact an award for everyone’s efforts: public authorities, companies, schools, the university and associations. Bergamo and district have gradually become environmental pioneers: we have the first “free press” newspaper on sustainability, advanced companies working in the energy field, a significant number of educational farms, numerous fair-trade groups, the first centre of environmental ethics that combines the public and private, a university engaged in imagining the city in 2035, an exemplary botanical garden, very active schools and many other features whose benefits are all-pervasive, as we have said. If the city and the surrounding district know how to build up their synergies, ‘network’ even more ideas and resources, and ensure long-term continuity and consolidation, they can look with greater serenity towards a future where they will not be victims but players and builders.
Grazie alla collaborazione di BergamoSOStenibile con la società di traduzioni ViceVersaGroup - Translations & Multilingual services, ogni mese un articolo con la traduzione a fronte.
> Editore Studio Green Solution S.r.l. > Direttore Responsabile Diego Moratti > Responsabile di Redazione Alice Motti > Bergamo Stefano Florioli > Brescia > Redazione e Segreteria Francesca Togni e Roberta Spinelli redazione@bresciasostenibile.com > Progetto Grafico e impaginazione Nello Ruggiero - info@comunicadv.com > Stampa CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.it > Pubblicità > Brescia Stefano Florioli - Tel. +39 333 4024548 stefano.florioli@bresciasostenibile.com > Pubblicità > Bergamo Marco Rossi - Tel. +39 335 362358 info@greensolution.it
Hanno collaborato a questo numero: Mara d’Arcangelo, Arianna Corti, Silvia Cesana, Elisa Troiani, Rossana Madaschi, Enrico Ubiali, Eleonora Chiari, Giorgio Moratti, Tosca Rossi, Marco Locatelli, Mario Salomone, Angela Laurino, Daniela Picciolo, Flora Virgillito, Davide Facheris.
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Sommario Attualità SPECIALE ELEZIONI 25 MAGGIO 2014 4. Franco Tentorio 5. Giorgio Gori 6. Marcello Zenoni EXPO 8. Lombardia Expo Tour. L’Expo si racconta al territorio 9. Prima tappa a Brescia 9. A Bergamo sapori e musica 10. Piacere, my name is Foody VIVI BERGAMO 12. Verso Expo 2015. Nutrire il Pianeta per nutrire la vita 13. Il Presidente del CEA racconta Sorella Terra 2014 14. Il Festival dell’Ambiente compie tre anni 16. Expo 2015 e turismo culturale. Bergamo si prepara 17. Riscoprire “a volo d’uccello” la Bergamo medievale
Green Economy SPECIALE SONO SOSTENIBILE 18. “Sono Sostenibile”. Un riconoscimento ai negozi virtuosi 19. Gelateria Verderosa. Qualità di gelato, qualità di vita 20. Bio Pasticceria Anita. Qualità (certificata) senza compromessi 20. Del Rosso Vernici. Da 50 anni il laboratorio del colore 21. Marechiaro. Tradizione e innovazione 21. Sweet Irene. Piccolo angolo dal fascino english ECOLOGIA & IMPRESE 22. Green Marketing Convegno in Confindustria con il gruppo “Il legno dalla natura alle cose” 24. Mappatura del verde in Lombardia 25. Bambù all’italiana con l’accento sulla U 26. Stetoscopio 2014. Come cambiano le strategie aziendali 26. ABB Italia. Il lavoro agile anche a Bergamo 27. Se il pizzaiolo green ti sforna un’auto elettrica
Stili di vita e d’impresa ECO DAL MONDO 28. Sognando l’Australia SOCIETÀ 30. Ucraina. Un gioco pericoloso 31. I libri sono... random acts of kindness 32. Tappi di plastica solidali e sostenibili 32. Proteggere l’ambiente per sostenere la vita 34. Di fronte alla crisi ripartiamo dalle relazioni AMBIENTE 36. “L’ora della Terra”. Luci spente per far splendere il pianeta 37. Pipistrelli a Bergamo. La città e i suoi “abitanti” 38. Orto Botanico 38. Tulipano. Il lusso dalla Turchia 38. Aubrezia. L’acchiappa farfalle 39. Videogames go green SALUTE & BENESSERE 40. Bevande vegetali. Bontà e salute a tavola ALIMENTAZIONE 42. Stregati da birra e cioccolato 44. Pera / Carciofo 45. Ricette > Pere al vino rosso con mousse al mascarpone zafferano e sfoglia 45. Ricette > Vignarola di carciofi e baccelli di fave e piselli CALENDARIO APPUNTAMENTI
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Speciale elezioni 25 maggio 2014
Franco Tentorio Coalizione di centrodestra Raggiungiamo Franco Tentorio nel suo ufficio da Sindaco a Palazzo Frizzoni, dove tra un impegno e l’altro è riuscito a ritagliarsi il tempo di una chiacchierata con noi di BergamoSOStenibile, che dice di conoscere e apprezzare, quale divulgatore di buone pratiche di sostenibilità ambientale e non solo.
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Le sue risposte
E per Franco Tentorio cos’è la sostenibilità? La creazione delle condizioni per vivere bene; una comunità è sostenibile quando lavora e opera nel rispetto dei fondamenti naturali del mondo e si impegna per migliorare la qualità di vita. E a Bergamo, come siamo messi? Non siamo messi male. Bergamo ha diversi problemi, ma ritengo che l’assessorato all’ambiente abbia lavorato molto bene in questi anni. C’è un’area verde che frequenta in città? La mia passione è sempre stata la bicicletta, ho sempre fatto molti chilometri, fino a 5 mila l’anno; sono anche iscritto al Club 100 Colli, riservato a chi ha scalato in bici più di 100 montagne di cui almeno 5 sopra i mille metri; più che un’area verde in città mi piace andare in bicicletta, ovunque. Purtroppo l’anno scorso sono riuscito a fare solo 1.500 Km, tra gli impegni e l’età è sempre più difficile conciliare la mia vita con il ciclismo. Altri hobby, passioni? Mi piace sciare. Non posso dire di avere un grande stile, ma non sono mai caduto! Poi ovviamente l’altra grande passione di tutta la mia famiglia è da sempre l’Atalanta. Quando riesco mi piace andare a veder giocare anche la Foppapedretti, ma il tempo è sempre poco. Lei ha anche un lavoro impegnativo, perché allora ha deciso di ricandidarsi? Ho deciso di ricandidarmi, nonostante gli affettuosi “sconsigli” di parenti e colleghi dello studio, perché amministrare è un impegno gratificante, ti permette di conoscere la tua città e i tuoi con-
cittadini. E poi avevo l’impressione che abbandonando l’incarico avrei tradito la mia squadra e la loro fiducia. La compattezza dei vari partiti della coalizione per me è fondamentale, non avrei accettato senza queste premesse. Abbiamo lavorato bene insieme e io non credo nell’idea del Sindaco in fuga solitaria. Di cosa è più soddisfatto in questi 5 anni della sua amministrazione e su cosa c’è ancora da lavorare? Direi che la crisi economica e il patto di stabilità non ci hanno aiutato. Nonostante Bergamo sia una città ricca, la fascia di povertà sta aumentando e i bisogni crescono. Quest’anno abbiamo avuto 6 milioni di euro in meno, ma nonostante questo non abbiamo aumentato le tasse e abbiamo mantenuto tutti i servizi. In particolare quello dei servizi sociali è sempre stato un settore gioiello del Comune di Bergamo. In parole povere abbiamo mantenuto il bilancio sotto controllo, ma quest’anno avremo un altro milione di euro in meno: il settore degli investimenti risulta così molto penalizzato. Con il patto di stabilità non possiamo più finanziare facilmente opere pubbliche e si fatica a recuperare risorse che ci servirebbero principalmente per infrastrutture e manutenzioni. Se venisse riconfermato come Sindaco, quale sarebbe
il suo primo intervento? La cosa più importante è sicuramente scegliere la squadra, che sia capace, fatta di gente onesta e disponibile, scelta anche nel rispetto delle indicazioni degli elettori. Con questo gruppo mi sono trovato molto bene, ma poi le scelte le faremo dopo le elezioni. L’impegno politico deve essere prima di tutto una passione, perché è un impegno quasi totalizzante. E poi bisognerebbe intervenire sui servizi, soprattutto quelli per le fasce più deboli della popolazione: anziani, portatori di handicap, giovani. Bergamo dovrebbe diventare più serena e più tollerante e servirebbe anche più partecipazione alla vita cittadina. Come descriverebbe i bergamaschi? Da bergamasco doc dico che siamo dei brontoloni, ma siamo anche dei gran lavoratori e soprattutto gente onesta. Abbiamo una percentuale bassissima di evasione fiscale sui tributi locali. E lei come si descriverebbe in tre aggettivi? Lavoratore, onesto e ottimista. E come crede che la vedano i bergamaschi? Così come sono, io non fingo mai. Se non mi considerassero così, non mi voterebbero. Ha un motto in cui si riconosce?
Se fosse una pianta? Una quercia, solida e spero longeva. Fiore preferito? La rosa, purtroppo di colore rosso. Un animale? Mi piacciono i cani, la loro fedeltà, sono animali che non tradiscono. Piatto preferito? Tutti! soprattutto i primi. Un film? Tutti i film di costume italiano, soprattutto quelli con Sordi e Verdone. Il momento più felice della tua vita? L’incontro con mia moglie e la nascita dei miei figli. Un motto in cui ti riconosci? Mi riconosco nell’onestà come valore. Personaggi di riferimento? Giorgio Almirante e inizialmente anche Fini. Professione Commercialista Reddito 2013 650 mila euro Più che citare un motto, preferisco sottolineare l’onestà come valore. E un personaggio di riferimento? Sono sempre stato un grande ammiratore di Giorgio Almirante e in tempi più recenti di Gianfranco Fini. Almirante non mi ha mai deluso, Fini invece sì. Tornando a Bergamo, quali sono a suo avviso le debolezze della città? Il problema della sicurezza. Soprattutto quello della percezione della sicurezza a seguito di recenti episodi di microcriminalità e furti. Abbiamo già installato 59 telecamere, i vigili stanno operando in sinergia con tutte le forze dell’ordine. Poi resta il problema della mobilità, nonostante
Chi è Franco Tentorio Franco Tentorio, 69 anni, è nato a Bergamo e ha studiato ragioneria al Vittorio Emanuele, si è laureato in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi di Milano e ha intrapreso la professione di commercialista. Da sempre partecipe della vita politica della città, è sindaco di Bergamo dal 2009. Abita nel quartiere Santa Lucia. È sposato e ha due figli. il piano urbano che mancava da 10 anni e l’introduzione di diverse Ztl c’è ancora molto da fare. Infine un grosso problema è quello del lavoro che non c’è, anche se questo non rientra nelle competenze specifiche del Comune. E i punti di forza? La grande grinta dei bergamaschi, che sono grandi lavoratori, ma anche la loro generosità come dimostrano le innumerevoli associazione di volontariato. Cosa ci dice su temi come lo Stadio, l’aeroporto e la Gamec? La situazione dello stadio è già migliorata. I lavori di ristrutturazione hanno reso lo stadio a norma e la Ztl ne migliora la viabilità: il progetto di una nuova cittadella dello sport non è più necessario. Per quanto riguarda il progetto della nuova Gamec la scelta è quella per gli ex magazzini, con la Banca Popolare che finanzierà l’opera di recupero. Per la questione dell’aeroporto invece partiamo dal fatto che è attualmente la più grande impresa della bergamasca e rappresenta un valore importante per la città. Però siamo tutti d’accordo sul fatto che ha raggiunto il limite d’espansione possibile e bisogna lavorare per minimizzare l’impatto sui quartieri. Inoltre, insieme a Brescia e a Milano, dobbiamo cercare di ottenere la gestione dello scalo di Montichiari.
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Le interviste di BergamoSOStenibile a tre candidati alla carica di Sindaco della città di Bergamo Sul prossimo numero l’approfondimento sui programmi. A cura di Diego Moratti e Arianna Corti
Giorgio Gori
Coalizione di centrosinistra ;
Le sue risposte
Arriva in bicicletta Giorgio Gori, classe 1960, candidato sindaco per il centrosinistra e capolista della lista civica Gori per Bergamo. Lo incontriamo nella redazione di BergamoSOStenibile e proprio dalla sostenibilità cominciamo la nostra chiacchierata. Cos’è la sostenibilità per Giorgio Gori? È la generosità sociale, lavorare per trovare soluzioni di lungo periodo nell’interesse delle generazioni a venire. Abbiamo una responsabilità nei loro confronti, anche se purtroppo è un concetto troppo recente. E a Bergamo, come siamo messi? Siamo messi meglio di tante città e peggio di altre; abbiamo un’eredità paesaggistica e ambientale preziosa che ci favorisce, ma si può e si deve fare meglio. Qual è l’area verde che frequenta di più in città? Il Parco dei colli. Mi piace camminare e correre, ma non sono uno sportivo professionista e in questo periodo le uniche corse che faccio sono quelle da un appuntamento all’altro. E quando non corre e non ha appuntamenti, come si distrae? Mi piace il cinema. Ho una passione per i musical e adoro i cartoon, ne ho una collezione! Poi amo leggere, ma sono mesi che
ho un libro a metà sul comodino... E adesso non ha più nemmeno il tempo per i suoi hobby: come le è venuto in mente di scendere, o salire, in politica? Sono tutti hobby sacrificabili, soprattutto in questa fase! A un certo punto della mia carriera ho sentito che era tempo di mettere la mia esperienza a disposizione della città. Credo che se nella carriera hai avuto le occasioni giuste e un po’ di fortuna, sia giusto mettersi a disposizione della comunità. Io ho scelto di mettermi a disposizione come sindaco a tempo pieno. Sono un gran lavoratore e mi piace dare il massimo. La generosità sociale di cui parlava prima? In un certo senso sì; non ho scelto la politica come professione. Per me la politica vuol dire prendersi cura degli interessi collettivi, soprattutto a livello comunale. È la forma di politica più concreta, più vicina alla gente e più incisiva sul territorio. In questo senso l’incontro con Matteo Renzi è stato importantissimo e stimolante. Come si descriverebbe agli elettori? Sono operoso, tenace e motivato; credo che forza e tenacia siano due tratti distintivi del carattere orobico; “Fortis in ad-
versis” è un motto che mi piace molto e che è inciso sulle mura della mia abitazione in Città Alta. Forti nelle avversità. L’importante è non confondere l’orgoglio per le nostre radici, la nostra forza, con la chiusura mentale e il provincialismo. E i bergamaschi invece come crede che la vedano? Stanno cominciando a conoscermi meglio, a riconoscermi come uno di loro. Sono stati mesi di avvicinamento concreto alla città e alle persone; in tanti vedono in me l’alternativa; in questi anni, non solo per colpa delle politiche di austerità, l’amministrazione ha condotto una politica rinunciataria e stagnante, senza stabilire un legame con il mondo delle imprese. Serve più coesione, una regia solida per dare una scossa alla città. Quali sono i suoi personaggi di riferimento? Tutti i leader della sinistra riformista degli ultimi decenni, da Kennedy a Obama, che hanno saputo mantenere saldi i valori andando oltre gli stereotipi e allargando il consenso. Ovviamente adesso un punto di riferimento importante è Matteo Renzi: vorrei riuscire a fare per Bergamo quello che lui sta facendo per il Paese. Su cosa darebbe un giudizio positivo e negativo all’Amministrazione uscente?
Se fosse una pianta? Una magnolia. Un fiore? Una rosa rossa. Un animale? Mi piacciono gli animali esotici, gli elefanti e le giraffe. Piatto preferito? Adoro gli spaghetti al pomodoro e il crème caramel. Un film? Ho una passione per i musical e per i cartoni animati. Il momento più felice della tua vita? La nascita dei miei tre figli. Un motto in cui ti riconosci? Fortis in advertis - Forti nelle avversità. Personaggi di riferimento? I leader della sinistra riformista degli ultimi decenni, da Kennedy a Obama e il premier Matteo Renzi. Professione Imprenditore. Reddito 2013 Circa 100 mila euro.
Credo che abbiano lavorato bene sull’ambiente. Su alcune cose si può fare di più e meglio, soprattutto su inquinamento atmosferico, traffico e mobilità. Il giudizio invece è sotto la sufficienza sulla sicurezza, sulle politiche culturali e sul turismo. Su temi scottanti come l’aeroporto, lo Stadio e la Gamec cosa ci dice? Ristrutturare lo stadio esistente senza cementificare aree agricole era la nostra proposta anche due anni fa. È un progetto ad alto impatto economico ed ecologico; lo stadio deve essere un luogo vissuto tutti i giorni della settimana da tutti e deve animare i quartieri. Invece non ritengo che l’apertu-
Chi è Giorgio Gori Giorgio Gori, 54 anni, è nato a Bergamo, ha frequentato il Liceo Classico“Paolo Sarpi” e si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano. Dal 1984 al 2001 ha lavorato a Mediaset. Nel 2001 ha fondato la società di produzione televisiva Magnolia e dal 2011 si dedica all’attività politica per il Pd di Matteo Renzi. Abita in città Alta, è sposato e ha tre figli. ra della Gamec agli ex magazzini generali sia una soluzione ottimale, perché si rischia di isolarla. La soluzione migliore resta quella di creare un distretto culturale nell’ex caserma di Montelungo, che l’Amministrazione avrebbe potuto ottenere gratis dal Demanio. Per quanto riguarda l’aeroporto è evidente che Orio ha bisogno di uno sfogo e Montichiari è l’unica via percorribile. Visto che i vantaggi economici dell’indotto dell’aeroporto sono per tutti, l’importante è che gli svantaggi non ricadano solo su pochi; nessun quartiere deve essere classificato area di rispetto aeroportuale, ovvero in nessun quartiere si devono superare i 60 decibel di inquinamento acustico medio. I quartieri, grandi protagonisti della campagna elettorale Bisogna ripensare i meccanismi di partecipazione coinvolgendo il mondo dell’associazionismo e del volontariato e soprattutto bisogna creare piazze nei quartieri dove manca un centro, un luogo di ritrovo. A quando il programma? Contiamo di chiuderlo nella prima metà di aprile. Ci saranno delle idee forti, la città ne ha bisogno, ha bisogno di uno scossone. La squadra di governo invece la presenteremo dopo il voto, ma alcune idee già ci sono.
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Speciale elezioni 25 maggio 2014
Marcello Zenoni Movimento 5 Stelle Marcello Zenoni, classe 1973, ci raggiunge nella redazione di via Broseta a piedi. Il candidato sindaco dei 5 Stelle è di casa a Loreto, dove vive con la moglie e due figlie. È appena arrivato da Cinisello Balsamo dove lavora come project manager per una società di ingegneria. La nostra chiacchierata con l’architetto Zenoni parte dalla mobilità sostenibile. Cos’è la sostenibilità per Marcello Zenoni? È un concetto ampio, legato all’ambiente, ma anche all’urbanistica, alla mobilità e al sociale. Dal punto di vista più ambientale non può che essere la riduzione dell’impronta ecologica di ognuno, perché le risorse non sono infinite. Spetta alle amministrazioni pubbliche dare l’esempio, disincentivando le azioni insostenibili e favorendo quelle virtuose. E a Bergamo, come siamo messi? Bergamo è una città fortunata, il Parco dei Colli a nord l’ha protetta da uno sviluppo incontrollato. Ma servono più aree verdi urbane e l’attuale PGT è da rivedere soprattutto nell’ottica di ridurre le volumetrie. Quindi quali sono a suo avviso gli elementi insostenibili della nostra città? Almeno tre: troppa cementificazione, impermeabilizzazione del suolo e mobilità congestionata. Qual è l’area verde della città che frequenta di più? Il Parco dei Colli. Prima andavo a correre spesso, ma adesso che ho poco tempo frequento il Parco di Loreto e Parco Caprotti con le mie bimbe. Tutti i parchi storici di Bergamo sono bellissimi e anche quelli più recenti, come il parco della Trucca, saranno meravigliosi quando le piante cresceranno. Cosa l’ha spinto a candidarsi? È stata una scelta spontanea, nata dalla mia passione per le tematiche urbanistico-ambientali e dalla scarsa fiducia nei partiti.
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Le sue risposte
Un paio di anni fa mi sono avvicinato al gruppo urbanistica e sostenibilità del Movimento 5 Stelle locale e mi sono subito trovato bene. Mi è piaciuta la loro concretezza. Se vuoi cambiare le cose non puoi delegare ai partiti e io immagino una Bergamo diversa, quindi ho voluto mettermi in gioco. Come si definirebbe in tre aggettivi? Sobrio, concreto e propositivo. Non credo nell’uomo del miracolo con le soluzioni in tasca e so mettermi in discussione. Però mi piacerebbe essere considerato un creativo e un fantasioso visto che disegnare è la mia passione. E come crede che la vedano i bergamaschi? Ancora non mi conoscono bene, ma è già un grande risultato che la campagna elettorale sia a tre. In questi mesi abbiamo guadagnato visibilità e credo anche credibilità. Spero che i bergamaschi mi percepiscano come una possibilità di cambiamento vero. Quali sono le qualità che più apprezza nelle persone? L’affidabilità, la sincerità, la schiettezza e la spontaneità. Mi piace entrare in sintonia con le persone, ma non ho mai avuto a che fare con così tanta gente come in questo periodo. E non è sempre facile. E quali sono invece le caratteristiche dei
bergamaschi? Sono persone generose e la quantità di associazioni presenti sul territorio ne è una dimostrazione. E poi siamo concreti, ma la concretezza può essere percepita anche come un limite. Quindi quali sono secondo lei i punti di forza e le debolezze della città? Abbiamo un carico sociale inespresso su cui lavorare che può rendere grande la nostra città, però a volte la nostra praticità ci rende poco creativi e poco fantasiosi o sognatori. Quali sono i suoi personaggi di riferimento? Forse il presidente Pertini e la sua politica di vicinanza ai cittadini; ha dimostrato come dovrebbe essere un uomo politico. Nella politica nazionale di oggi invece mi piace il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Un motto in cui si riconosce? Mi piace quello che abbiamo scelto per la nostra campagna elettorale, di Gandhi: prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci. Non lo faccio mio, ma mi piace pensare che stiamo entrando nella fase in cui ci combattono, è già un risultato perché vuol dire che non possono più ignorarci. Se diventasse sindaco quale sarebbe il suo primo intervento? Lavorerei innanzitutto per re-
Se fossi una pianta? Una quercia, delicata da piccola e solida quando cresce. Un fiore? Un ciclamino, un fiore di bosco, piccolo ma profumato. Un animale? Mi piacciono tutti gli animali dei nostri boschi, a kilometro zero, come i ricci o i tassi. Il tuo piatto preferito? Tortellini in brodo. Film? Quelli di Woody Allen e di Stanley Kubrick. Il momento più felice della tua vita? La nascita delle mie due bimbe. Un motto in cui ti riconosci? Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci. (Gandhi) Qual è un personaggio di riferimento? Il Presidente Pertini e il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Professione Architetto. Reddito 2013 50 mila euro. sponsabilizzare i cittadini fornendo loro gli strumenti di partecipazione diretta, perché adesso percepiscono l’Amministrazione comunale lontana dai quartieri. Una volta vinte le elezioni però poi gli scogli sono tanti… Federico Pizzarotti a Parma sta riuscendo a fare il suo lavoro e ha cominciato proprio modificando lo Statuto Comunale. Cosa salverebbe dell’Amministrazione uscente? Poco. Non c’è stata alcuna attenzione per l’urbanistica, sulla
Chi è Marcello Zenoni Marcello Zenoni, 41 anni, è nato a Bergamo, ha frequentato il Liceo Scientifico “Mascheroni” e si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano. Si è specializzato nel campo dell’industria petrolifera e dal 2002 collabora con società di ingegneria e project management. Nel tempo libero disegna libri per l’infanzia. Abita a Loreto, è sposato e ha due figlie. scia dell’amministrazione Bruni. Se però devo salvare qualcosa direi il servizio di Bike sharing, il BiGi e gli incentivi per la diffusione del fotovoltaico nelle scuole. Ma c’è ancora molto da fare. Su temi chiave come l’aeroporto, lo Stadio e la Gamec cosa ci dice? L’aeroporto è forse la risorsa per eccellenza della nostra città, ciò non toglie che ci sono delle regole e vanno rispettate, a cominciare dalla sospensione dei voli notturni. I limiti ormai sono stati superati, ma ritengo poco realistica l’idea di tornare indietro. Ora però bisogna operare nel rispetto delle regole. Orio deve continuare a crescere in termini qualitativi e non più quantitativi. Per quanto riguarda lo Stadio, siamo sempre stati contrari all’idea di una cittadella dello sport con ulteriore consumo di suolo e la ristrutturazione dello Stadio esistente servirà anche per valorizzare i quartieri circostanti. Allo stesso modo la Gamec agli ex-magazzini generali servirebbe da volano per la riqualificazione di un’area importante della città. Non c’è nessuna certezza sui tempi e sui costi di cessione della caserma di Montelungo e non credo che un polo museale sarebbe così attrattivo. Preferisco piuttosto cogliere l’occasione più concreta degli ex-magazzini per rilanciare una nuova area.
Cresciamo in equilibrio con Persone, Ambiente, Economia.
Il Bilancio di Sostenibilità A2A ha ottenuto il livello A+, grado massimo di applicazione delle linee guida di rendicontazione del Global Reporting Initiative (GRI). La sostenibilità è uno dei nostri valori. Anche nel 2012 lo abbiamo confermato, raggiungendo importanti traguardi nell’ambito della responsabilità Sociale, Ambientale ed Economica. Con il riciclo e la termovalorizzazione abbiamo recuperato il 99,9% dei rifiuti solidi urbani raccolti, sul lavoro abbiamo avuto una diminuzione del 7,7% degli infortuni e abbiamo distribuito ai nostri principali stakeholder 1,2 miliardi di euro. Il Bilancio di Sostenibilità è disponibile anche in formato navigabile su bilancio.a2a.eu.
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Expo
Lombardia Expo Tour L’Expo si racconta al territorio Dodici tappe tra cultura enogastronomica e musica folk per promuovere l’Esposizione Universale
LOMBARDIA EXPO TOUR
VARESE
15 marzo 2015 Giardino verticale
SONDRIO
COMO
15 giugno Candele in cera d’api
11 gennaio 2015 Pizzoccheri e vino
L’Esposizione Universale, un’esposizione di carattere non commerciale centrata su un unico tema che si tiene ogni cinque anni, avrà luogo a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. “Nutrire il Pianeta, energia per la vita,” sarà il tema di Expo Milano 2015. Obiettivo: affrontare il problema della nutrizione per l’uomo, nel rispetto della Terra che lo ospita e dalla quale attinge le sue risorse vitali ma esauribili.
LECCO 5 ottobre Olio
BERGAMO
23 marzo Formaggi dop orobici
MONZA
5 luglio Gnocchi e patate
BRESCIA 22 febbraio Casoncelli
MILANO
18 maggio Grana Padano
PAVIA 12 aprile Risotto
LODI
22 febbraio 2015 Raspa
CREMONA 23 novembre Salame
MANTOVA 14 settembre Zucca
Un tour del gusto in 12 tappe all’insegna di Expo 2015: è partito il 22 febbraio da Brescia il “Lombardia Expo Tour”, che toccherà tutti i capoluoghi di provincia lombardi per portare tra la gente i temi della grande esposizione internazionale, attraverso i volti e i prodotti degli agricoltori locali. Un road show di presentazione dell’Expo che ha come obiettivo quello di rendere partecipe la popolazione lombarda attraverso l’identità e la cultura specifica di ciascuna provincia, anche attraverso i mercatini di prodotti lombardi e il palco di “Terra&Acqua di Lombardia”, su cui si alterneranno, con Davide Van De Sfroos, personaggi e artisti del territorio. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Regione Lombardia, Coldiretti e società Expo e vede la direzione artistica del cantautore dialettale Davide Bernasconi, in arte Van
de Sfroos. In ognuna delle 12 città le aziende della Coldiretti porteranno i colori e i sapori del farmers’ market, il mercato degli agricoltori di Campagna Amica, con i migliori prodotti del territorio lombardo. L’obiettivo dell’iniziativa è conciliare il tema dell’Expo “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” con la realtà locale. «Vogliamo far conoscere le potenzialità della Lombardia -ha detto il Presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini- siamo la seconda regione agricola europea e la prima in Italia e il grana padano è il formaggio Dop più conosciuto al mondo. Attraverso il cibo racconteremo la storia del territorio, la storia della terra e delle nostre radici, in un viaggio nel quale coinvolgere anche i milioni di visitatori attesi per Expo 2015». I mercati Campagna Amica promuovono la conoscenza della
“Olimpiadi del cibo: ogni città la sua tradizione” stagionalità dei prodotti, la filosofia del km zero e favoriscono il recupero di varietà a rischio di estinzione. Oltre al farmers’ market, ogni tappa del Tour ospiterà le prime Olimpiadi del cibo, una serie di gare dedicate ai prodotti del territorio e alla loro lavorazione. A Brescia i protagonisti sono stati i casoncelli mentre a Bergamo i formaggi Dop. Ogni tappa avrà la sua sfida: a Pavia il protagonista sarà il risotto, a Milano il grana padano, a Monza gnocchi e patate mentre a Como una prova di abilità vedrà schierati numerosi maestri di candele in cera d’api. La regina nella tappa di Mantova non poteva che es-
sere la zucca mentre a Lecco la sfida sarà sui mille usi dell’olio; a Cremona protagonista il salame mentre a Sondrio le gare saranno due: la preparazione dei pizzoccheri e l’imbottigliamento del vino. A Lodi si sfideranno i maestri della “raspa”, attrezzo di origini antichissime simile alla lima e infine a Varese, ultima tappa dell’Expo Tour, la gara di abilità verterà sulla costruzione di un giardino verticale.
Davide Van de Sfroos direttore artistico Valorizzazione e riscoperta del territorio, delle sue storie, delle persone, dei suoni e dei sapori: questa la mission del Lombardia Expo Tour. Come ha spiegato il Presidente della Regione Roberto Maroni, tutti gli eventi del tour avranno come minimo comune denominatore la filosofia del ki-
lometro zero, nell’alimentazione come nella cultura e nella musica. La colonna sonora delle giornate sarà a cura del cantautore ‘‘laghée’’ Davide Van de Sfroos, che porterà il suo spettacolo “Terra & Acqua di Lombardia” in ogni città. «Si tratta di un viaggio per scoprire la Lombardia, le sue bellezze, le sue culture e le sue tradizioni; è un progetto che cerca di spiegare il territorio e le tante storie che lo formano e lo fanno sviluppare». «Ogni tappa -continua il cantautore- sarà l’occasione per il territorio di mettersi in vetrina con le sue caratteristiche ed eccellenze. Tra queste eccellenze intendo anche quegli artisti “a kilometro zero”, che cantano della loro terra ma non sono troppo conosciuti». Ad accompagnare il cantautore saranno quindi, in ogni tappa, diversi artisti locali.
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Prima tappa a Brescia
A Bergamo sapori e musica
Un casoncello di 35 Kg per celebrare la prima tappa del Tour
La legalità alimentare al centro della tappa bergamasca del Lombardia Expo Tour
Il mercatino della Coldiretti in Piazza Dante
«Da oggi iniziamo a portare Expo e i suoi contenuti nei territori e partiamo dalla prima provincia agricola della Lombardia, tra le prime anche in Europa» così Gianni Fava, assessore regionale all’Agricoltura, ha inaugurato il Lombardia Expo Tour lo scorso 22 febbraio a Brescia. Per tutta la giornata i farmers’ market di Campagna Amica hanno animato e colorato di “giallo Coldiretti” piazza Vittoria. «Abbiamo scelto Brescia come prima tappa perché è stata la prima città ad aderire, un anno fa, all’Expo 2015» ha spiegato il presidente della Regione Roberto Maroni, incontrando i giornalisti al museo di Santa Giulia, dove per la prima tappa del Tour si è tenuto il convegno dal titolo “L’agricoltura verso il 2015”. Nei sei mesi di Expo sono previsti in Lombardia circa venti milioni di visitatori e il territorio deve saper esprimere al massimo le sue potenzialità. Presenti alla prima tappa dell’Expo Tour, tra gli altri, anche il Presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, il Presidente regionale Ettore Prandini e il Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro. Protagonisti della tappa bresciana i casoncelli, che per l’occasione si sono trasformati in disciplina olimpica: la sfida era rivolta a chi produceva più ravioli in soli quindici minuti. Non solo, per celebrare la prima tappa dell’Expo Tour i maestri del casoncello dell’azienda agricola Ferrari di Longhena hanno realizzato un casoncello da record: 20 chili di farina, 100 uova e 15 chili di ripieno tradizionale
con pane grattugiato, formaggio ed erbette per un raviolo di 35 Kg, lungo 10 metri, largo un metro e spesso oltre 50 centimetri. Ma il casoncello non è stato l’unico protagonista: per tutta la giornata, in piazza della Vittoria, novanta aziende agricole hanno esposto il meglio della produzione agroalimentare lombarda: vini, formaggi, salumi, miele, polenta, frutta, verdura, conserve, farine, biscotti, birra, riso e olio. A chiudere la prima tappa Terra&Acqua, il concerto-spettacolo di Davide Van De Sfroos che per l’occasione ha diviso il palco con i bresciani Charlie Cinelli, i Luf, la Selvaggi band e i Rustiko & Artyciòk.
Alla Camera di commercio di Bergamo, in una sala gremita, si è svolta lo scorso 23 marzo la tavola rotonda intorno al tema “Legalità e responsabilità alimentare: la sfida di Expo per l’agricoltura del futuro” evento che ha dato il via alla seconda tappa del Lombardia Expo Tour. Alla tavola, il ministro per le Politiche agricole e forestali Maurizio Martina, il presidente della Regione Roberto Maroni, l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo e il presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio, il comandante dei Nas generale di Divisione Cosimo Piccinno, il Monsignor Nozza, vicario episcopale per i laici e per la pastorale. Ospite d’eccezione l’ex procuratore Caselli, alla sua prima uscita ufficiale, in qualità di responsabile dell’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura istituito da Coldiretti in collaborazione con Eurispes. Tra le tante tematiche affrontate emergono tre fenomeni principali su cui lavorare nella lotta alla contraf-
World Expo Tour
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Al via da gennaio le Missioni internazionali Expo sarà un’incomparabile vetrina per le imprese italiane e lombarde. Per cogliere appieno quest’occasione, la Regione Lombardia, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, con l’ausilio del Sistema Camerale e con il coinvolgimento della Società Expo 2015, ha dato il via nel mese di gennaio al World Expo Tour. Si tratta di una serie di missioni internazionali volte a promuovere l’Esposizione Universale, accrescere la partecipazione e consolidare i rapporti economici e istituzionali con i Paesi stranieri. Oltre ad attrarre visitatori a Expo 2015, l’iniziativa mira a costruire una rete di relazioni internazionali per le imprese lombarde, presentare al mondo la Lombardia come opportunità d’investimento, promuovere l’Italia e la Lombardia come destinazioni turistiche. Barcellona, Bruxelles, Parigi e Berlino le tappe già effettuate. Tra i temi principali di ogni singola tappa, c’è anche quello della lotta alla contraffazione alimentare.
fazione alimentare: il cosiddetto “italian sounding”, ovvero l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l’Italia per commercializzare prodotti non italiani a opera sia di aziende straniere sia di aziende italiane localizzate all’estero, che fattura 60 miliardi di euro l’anno; l’“italian loundering”, ovvero le infiltrazioni mafiose nel settore agroalimentare, per un giro d’affari che si attesta attorno ai 14 miliardi di euro l’anno, ma anche il problema dell’etichettatura, della tracciabilità e della filiera trasparente, affinché il consumatore finale possa scegliere consapevolmente cosa consumare. Un appello che coinvolge tutti: produttori e consumatori, politici nazionali ma anche europei, come ricorda il Presidente Maroni, impegnato nei confronti della legalità alimentare anche nel World Expo Tour. «Per questo -ha ricordato il Ministro Martina in chiusura dei lavori- lavoreremo per portare l’ora di educazione alimentare come materia nelle scuole». Durante il giorno, purtroppo caratterizzato dal maltempo, circa 80 bancarelle di Campagna Amica hanno portato sapori e profumi di Lombardia in Piazza Dante. Protagonisti indiscussi della giornata i formaggi e, tra questi, i nove dop orobici: Formai de Mut, Taleggio, Bitto, Grana Padano, Gorgonzola, Quartirolo Lombardo, Provolone Valpadana, Salva Cremasco e Strachitunt. A chiusura della tappa orobica del LET, al centro congressi, una sala gremita ha applaudito la seconda tappa del tour “Terra&Acqua” di Lombardia di Davide Van de Sfroos, accompagnato per l’occasione da “Ila and the happy trees”, dalla “Piccola Orchestra Karasciò” e dal “Bepi”, che ha chiuso la serata con un ricordo del disastro della diga del Gleno. Un’altra giornata tutta all’insegna di sapori e cultura a Km zero.
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Expo
Piacere, my name is Foody Un volto arcimboldesco in versione cartoon sarà la simpatica mascotte dell’Expo milanese
Presentata a un pubblico per lo più di bambini il 15 dicembre scorso, la mascotte che Disney Italia ha disegnato per l’Esposizione Universale del 2015 ha finalmente un nome. A sceglierlo sono stati proprio i piccoli che in numerosissimi hanno partecipato al contest online: oltre ottomila tra dicembre e marzo. Foody, è questo il nome della mascotte, non è solo un solo personaggio, ma un’intera famiglia composta da 11 alimenti, unita a formare un volto che ricorda i lavori del celebre pittore milanese del ’500 Giuseppe Arcimboldo. «La scelta di Disney Italia di far rappresentare a un’intera squadra di perso-
naggi l’Esposizione Universale del 2015 è significativa, anche da un punto di vista educativo -ha dichiarato il Commissario Unico per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala-. La scelta sottolinea l’importanza del gruppo, valorizzando le caratteristiche di ogni singolo soggetto; ogni alimento ‘animato’ darà infatti vita a un aspetto del tema della manifestazione e si farà portavoce di buone e corrette abitudini». La mascotte e la famiglia di personaggi che la compongono hanno ricevuto il benvenuto del Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, del sindaco di Milano Giuliano Pisapia
“La scelta sottolinea l’importanza del gruppo, valorizzando le caratteristiche di ogni singolo soggetto” e dell’Assessore provinciale alla Pianificazione del Territorio Franco De Angelis. «Il nome scelto per la mascotte -ha spiegato Sala- rappresenta bene il senso di comunità che vogliamo trasmettere ai visitatori di tutto il mondo, tenendo sempre presente che il cibo, con la sua varietà, è fonte di vita e di energia».
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La mascotte Foody ; Foody è una figura sorridente composta da undici personaggi, un omaggio, in chiave cartoon, al ritratto di “Rodolfo II in veste di Vertumno”, dipinto dall’Arcimboldo nel 1591, che vuole rappresentare l’integrazione dei popoli e delle culture sulla terra. Ecco allora gli undici personaggi che ci accompagneranno verso e durante l’Esposizione Universale dell’anno prossimo e che già adornano i Jumbo Tram 12 e 27 del capoluogo meneghino: ) Banana - Josephine nata in Indonesia, è una bellezza esotica, solare e un po’ stravagante. Il suo sogno è entrare nel mondo dello spettacolo. ) Fico - Rodolfo ama fare palestra, corteggiare le ragazze, giocare a poker, cantare al karaoke e posare per i fotografi. ) Melagrana - Chicca quella che si potrebbe definire una tipa esplosiva: è divertente, ironica, atletica, sempre pronta a divertirsi. Dura scorza fuori ma dolce e succosa dentro. ) Arancia - Arabella è timida, un po’ goffa e riservata. È in cerca del vero amore. È pura e innocente, i suoi amici dicono che non capisce le battute e si divertono a farle sempre scherzi. ) Cocomero - Gury, nato in Egitto da una famiglia di antichissime origini. Nella vita fa il ballerino di danza classica. Non ama i tatuaggi e farebbe di tutto per togliersi quelle strisce sul corpo. ) Mango - Manghy, dolce, generoso e affascinante. Viene dall’India, dove è un famoso attore nella fiorente industria cinematografica di Bollywood. Ama ballare, cantare e rilasciare autografi. ) Pera - Piera viene dalla Cina, dove fa la top model. È allegra e un po’ eccentrica. È amata nel mondo della moda ma vorrebbe essere apprezzata anche per le sue doti interiori. Pratica meditazione ed è anche contorsionista. ) Mela - Pamela è bella, simpatica ed estroversa. Ama guardare film d’amore e farsi autoscatti da postare sui social network. ) Rapanelli - Rap Brothers, apparentemente innocenti e cari, in realtà sono agguerriti e sportivi e hanno una sfrenata passione per la musica rap. ) Mais Blu - Max Mais originario dell’America Latina, è socievole, alternativo e un po’ artista. È convinto d’essere un capace indovino in grado di predire il futuro a tutti quelli che incontra. ) Aglio - Guaglio’, si fregia di avere tre lauree e sei dottorati e il suo sogno è stare sotto i riflettori. Single per scelta, non ama essere confuso con le cipolle. È curioso, ficcanaso ed egocentrico. Sarà contento allora di sapere che per lui, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha proposto che gli sia dato anche un cognome: “Bagaj”, perché in lombardo “bagai” vuol dire ragazzino e “aj”, aglio.
Voci fuori dal coro: Oliviero Toscani boccia Foody e l’Expo Per il fotografo di fama internazionale la mascotte di Expo 2015 è «una schifezza». Duro il giudizio di Toscani che, da milanese, dichiara di sentirsi offeso dalla mascotte che rappresenterà Milano nel mondo. «È la solita storia dei concorsi all’italiana: nelle giurie ci sono sempre persone assolutamente incompetenti. Il logo vorrebbe ispirarsi al dipinto dell’Arcimboldo, ma suona finto e falso. È una parodia, una presa in giro dell’Arcimboldo, con frutta e verdura fatte al computer, come organismi geneticamente modificati». Questi sono solo alcuni dei commenti del fotografo, che non risparmia nemmeno Expo: «C’è una mancanza di cultura in chi ha in mano l’evento. Avrebbe dovuto vincerla Smirne la competizione per ospitare l’Expo: i turchi avrebbero fatto di meglio, noi non siamo al livello delle grandi città mondiali».
È un germoglio il logo del Padiglione dell’Italia Verde, bianco e rosso per rappresentare la forza e la vitalità del Belpaese Un germoglio tricolore per rappresentare l’idea del vivaio e quindi dei giovani e del futuro: un susseguirsi di cerchi e combinazioni cromatiche che esprimono le energie del Paese, la sua varietà nei tanti petali, ma anche la sua unità nel loro convergere verso un unico centro. Il simbolo, creato dall’agenzia di comunicazione Carmi & Ubertis, rappresenta tutta l’Italia nelle sue tante sfaccettature, ha spiegato Diana Bracco, presidente di Expo 2015 Spa, alla presentazione del logo a Roma lo scorso 15 gennaio. «Dobbiamo ritrovare
la fierezza e l’orgoglio di essere italiani, del nostro saper fare e del nostro saper accogliere -afferma la presidente-. Abbiamo scelto un simbolo giovane e fresco, che rappresenti l’idea dello stare insieme di una serie di centri, ognuno dei quali portatore di un’identità unica e peculiare». Come Foody, anche il logo del padiglione Italia punta sull’unità nella varietà e sulla diversità come forza da cui emergono identità ed unità. Entrambi rappresentazioni del Belpaese. Arianna Corti
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Verso Expo 2015 Nutrire il Pianeta per nutrire la vita La quinta edizione di Sorella Terra apre martedì 15 aprile nella cornice storica del Teatro Donizetti
Eugenio Finardi
“Sorella Terra 2014”, la kermesse ideata dal Centro di Etica Ambientale (CEA), tornerà al Donizetti, storico teatro della Città Bassa. Giunta con successo e soddisfazione alla sua quinta edizione, l’evento s’inserisce per l’anno 2014 nel più alto disegno dell’agricoltura familiare, rinnovandosi come occasione
significativa di incontro, ricerca e approfondimento dedicata al mondo dell’istruzione e della cultura. Un’ampia offerta educativa e formativa rivolta alle scuole per celebrare la Giornata Mondiale della Terra: saranno molti i momenti di dialogo, in cui docenti, studenti, protagonisti prestigiosi del campo della cultura, della
Mauro Pagani
“Il convegno, dedicato principalmente agli alunni delle scuole secondarie, mira a costruire un laboratorio di riflessione e formazione nel contesto di un’etica ambientale, dell’agricoltura e della valorizzazione del territorio” scienza e dell’arte, rifletteranno insieme sulla necessità di un “nuovo discorso” sul rapporto tra uomo e ambiente. Saranno affrontati i temi “Acqua, cibo, fame e popolazione mondiale” nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e del diritto a un’alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il Pianeta. La giornata evento si svolgerà nella formula ormai consolidata di convegno e concerto. Attraverso il convegno della mattina, dedicato principalmente agli alunni delle scuole secondarie, ai loro docenti e a tutti gli insegnanti degli istituti scolastici di Bergamo e Provincia, si mira a costruire un laboratorio di riflessione e della formazione nel contesto dell’etica ambientale, dell’agricoltura e della valorizzazione del territorio. L’obiettivo è, ancora una volta,
quello di aprirsi a una conversazione responsabile e costruttiva con le giovani generazioni -studenti, insegnanti, sistema educativo tutto- che sono il futuro della nostra società, e di costruire una cittadinanza più attenta e interessata all’ambiente. Un’oc-
casione imperdibile per confrontarsi con i grandi temi portati avanti da Unesco ed Expo 2015 e approfondire il legame tra territorialità, globalizzazione e sostenibilità ambientale.
Programma Sorella Terra
A cura del CEA
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Ore 9.00 - 12.30 Teatro Donizetti: intervento introduttivo a cura di Don Francesco Poli (Presidente CEA) e saluti istituzionali, prima di procedere con la presentazione, coordinata da Simona Befani di Bergamo TV, dei seguenti argomenti: ) Popolazione mondiale: fame e salute a cura di Giangi Milesi,
presidente CESVI e Vittorio Rinaldi, presidente Altromercato; ) Riflessione e dibattito con gli studenti: l’esperienza dell’Istituto
Agrario Stern di Bergamo e il mais Spinato. Special guest Mauro Pagani (PFM) ed Eugenio Finardi; ) Ambiente e Territorio: tra cultura, natura e nutrizione a cura di Gabriele Rinaldi, direttore dell’Orto Botanico, Raoul Tiraboschi, rappresentante Slowfood Bergamo e Eugenio Finardi, cantautore. ) A chiusura porgeranno i loro saluti: Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Claudia Maria Terzi, assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Regione Lombardia Ore 21.00 Teatro Donizetti: concerto “Mille Anni Ancora. Ricordando Fabrizio De André” con Mario Pagani (PFM) e Eugenio Finardi e i musicisti: Mario Arcari, Ellade Bandini, Giorgio Cordini e con Alessandro Adami, Max Gabanizza, Eros Cristiani, Enrico Mantovani, Stefano Zeni, Giuseppe Rotondi e Maria Alberti.
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Il Presidente del CEA racconta Sorella Terra 2014 Don Francesco Poli si confronta con i temi chiave di Expo 2015 Cibo, vita, agricoltura, famiglia Il Centro di Etica Ambientale organizza il prossimo 15 aprile, l’evento “Sorella Terra”. Don Francesco Poli, presidente del CEA e promotore del progetto, che anche quest’anno ha coinvolto più di 15 mila studenti delle scuole secondarie superiori della provincia di Bergamo, fa il punto sul convegno che ha come titolo “Nutrire il Pianeta per Nutrire la Vita: Agricoltura, Famiglia, Polis”. Quali sono state le motivazioni che vi hanno portati a elaborare il progetto? I giovani d’oggi saranno chiamati a essere gli artefici del nostro futuro. Dobbiamo quindi creare prospettive e aiutarli a esprimere le loro idee facendo comprendere l’importanza di un mondo sostenibile. La pianificazione territoriale è una risorsa importantissima per l’economia ma, soprattutto, ci consegnerà il mondo di domani con tutti i suoi pregi e difetti. Solo una consapevole analisi può evitare rimorsi
ai posteri. Quali collaborazioni avete attivato? Il filo conduttore è Expo 2015 con il motto “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”, una serie di opportunità economiche unite dall’importanza della valorizzazione ambientale e del patrimonio enogastronomico. La sinergia con Slow Food che il CEA cura sempre con attenzione, creerà uno spazio per la proiezione di un cortometraggio durante il convegno mattutino. È interessante vedere anche il sorgere di un’imprenditoria innovativa connessa al “ritorno alla terra” che fornisce grandi opportunità ai nostri giovani anche in tempo di crisi. Come definisce il progetto? “Sorella Terra” è un format costruito perché gli studenti degli ultimi anni della scuola secondaria possano attingere dalla loro esperienza giovanile e dagli strumenti di conoscenza che la scuola fornisce per costruire un
e uno di forte eco mediatica, che dando risalto alle tematiche scientifiche ed etiche, invita a pensare sostenibile a chiunque vorrà unirsi agli ideali promossi dal CEA.
Don Francesco Poli
progetto di comunità che possa essere sostenibile e abbia anche una valenza etica. Lo scopo da un lato vuole essere la valorizzazione dei giovani e dall’altro l’attingere al mondo scolastico come risorsa, per progettare azioni e comportamenti sostenibili. L’evento si propone come la miglior sintesi tra un momento di grande valenza formativa
Tutti gli anni è prevista la partecipazione di un artista, quest’anno tocca a Finardi Quest’anno Eugenio Finardi fornirà un’interessante visione di quelle che sono state le sue vicende umane e artistiche nel rapporto con la cucina e con l’ambiente: una testimonianza che certamente sarà degna del grande cantante milanese che ha all’attivo oltre 27 album di grande successo. Il CEA, da quest’anno, ha impostato l’evento affinché al teatro cittadino Donizetti si crei un’atmosfera unica. Può fornirci qualche anticipazione? Sarà la prima edizione in cui l’Università degli Studi di Bergamo parteciperà in qualità di esponente del Direttivo CEA, già
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composto da Diocesi, Comune, Provincia e Bergamo Sviluppo. Sarà un’occasione importante non solo per diffondere la cultura green ma anche per direzionare il mondo del lavoro verso la fiorente green economy, attraverso il servizio placement dell’università. Ritiene positivo il dialogo inter istituzionale? La forma particolare che il CEA sta introducendo in Italia grazie all’intuizione che la Diocesi di Bergamo ha voluto attivare con gli altri soci fondatori nel 2008, è la strada che auspica il ritorno di un “nuovo Umanesimo,” lungo la quale l’umanità si possa incamminare per costruire il futuro del pianeta: una vera e propria “nuova e responsabile alleanza” con la natura. Come scrive il Premio Nobel di Fisica e Chimica Ilya Prigogine: in questo cammino non siamo soli, assistiti dallo Spirito, godiamo anche della compagnia della natura, momento fondamentale del nostro “costruire”.
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Il Festival dell’Ambiente compie tre anni Dal 16 al 18 maggio torna in centro città il Festival più verde di Bergamo Oltre 50 mila presenze, 58 espositori tra imprese, enti e servizi, 17 organizzazioni no profit, 12 incontri e conferenze, 21 laboratori a cura di cooperative sociali e associazioni del territorio e 4 mostre. Dopo il successo del 2013 Bergamo ospiterà dal 16 al 18 maggio la terza edizione del Festival dell’Ambiente, l’appuntamento che porta in città tutti i temi legati all’ecologia e alla sostenibilità. La zona del centro città compresa tra Palazzo Frizzoni, il Sentierone, Piazza Dante e Parco Caprotti ospiterà esposizioni, mostre, convegni, spettacoli e laboratori all’insegna di uno stile di vita sostenibile. Quattro le aree tematiche attorno alle quali sarà strutturata la parte espositiva: Aria, Terra, Acqua e Fuoco, i quattro elementi naturali simbolo del Festival. L’Aria, elemento impalpabile e sfuggente per eccellenza, rappresenterà la mobilità sostenibile e i trasporti: dai mezzi elettrici alle biciclette, dal trasporto pubblico alla mobilità dolce. L’acqua rappresenterà il mondo delle associazioni, del-
“Stand, convegni e laboratori pratici animeranno le giornate del Festival” le cooperative, dei movimenti e dei circoli, ma anche delle istituzioni, delle scuole e delle amministrazioni. Energie rinnovabili, edilizia sostenibile ed efficienza energetica non potevano che essere rappresentati dal Fuoco, da sempre sinonimo di energia e calore e infine la Terra, simbolo di fertilità, rappresenterà la sezione del Festival dedicata all’alimentazione, ai prodotti naturali e alle tipicità del territorio, oltre a chi produce prodotti naturali o offre servizi alla persone legati alla salubrità e al benessere psicofisico. Organizzato dall’Associazione Festival dell’Ambiente in collaborazione con l’assessorato all’ambiente del comune di Bergamo, il Festival vuole essere un momento d’incontro e di scambio tra visitatori ed espositori, finalizzato a far emergere
e a diffondere buone pratiche. Per questo, nell’area convegni e dibattiti allestita nel quadriportico del Sentierone, importanti ospiti approfondiranno tematiche di rilievo, con un occhio di riguardo per le imminenti elezioni amministrative. Conferenze, degustazioni e laboratori pratici animeranno le giornate del Festival, con una novità: il Green Village, un ampio spazio dove incontrare la redazione di BergamoSOStenibile e partecipare a diversi laboratori, oltre
a prendervi una pausa gustosa ma ecologica. Anche per i più piccoli sarà allestito uno spazio ludico didattico, un prato dove divertirsi imparando attraverso simpatici laboratori, perché il rispetto per l’ambiente e per le future generazione diventi uno stile di vita fin da bambini. In occasione del Festival dell’Ambiente, domenica 18 maggio, si terrà a Bergamo il raduno dell’associazione “Propulsione Umana”, organizzato dall’associazione per il rilancio della bicicletta A.Ri.Bi
“Novità: il Green Village, un ampio spazio dove incontrare la redazione di BergamoSOStenibile e partecipare a incontri e degustazioni” e dalla Federazione italiana amici della bicicletta, Fiab. Scopo dell’Associazione promuovere l’utilizzo della propulsione uma-
na e stimolare il miglioramento, l’innovazione e la creatività nelle sue applicazioni pratiche, specialmente nell’ambito della progettazione e dello sviluppo di veicoli. Mezzi a propulsione umana e a energia rinnovabile, arredamenti di recupero, prodotti per la cura della casa e della persona naturali e biodegradabili, alimenti a kilometro zero, abiti solidali e nuovi stili di vita: cominciate a segnarvi la data! Arianna Corti
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Expo 2015 e turismo culturale Bergamo si prepara Il convegno internazionale “Città ri-visitate” mette in mostra le opportunità che Expo 2015 e una nuova concezione di turismo culturale danno ai territori urbani Con Expo 2015 ormai alle porte, ha sempre più senso parlare di turismo culturale e delle sue potenzialità per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio. Definito dagli studiosi “il turismo del XXI secolo” per la sua capacità di recepire i cambiamenti in atto nella società moderna, il turismo culturale è sempre esistito. Se in passato la visita a siti e musei era la motivazione prevalente del viaggio, nel corso degli anni si è passati a un turismo di tipo esperienziale, dove prioritaria è la partecipazione attiva ed emotiva del turista. In questa prospettiva, il turismo culturale rappresenta una grande opportunità di trasformazione per i territori urbani, che sono così spinti a ridefinire le loro politiche turistiche-culturali e mettere in campo nuove strategie per aumentarne l’attrattività. Il convegno “Città ri-visitate. Nuove idee e forme del turismo culturale”, organizzato dall’Università degli Studi di Bergamo in collaborazione con il Comune di Bergamo e il Circuito Città d’Arte della Pianura Padana, ha dato la possibilità a realtà istituzionali, imprenditoriali e accademiche di dialogare su una valorizzazione del sistema turistico italiano su scala europea. La prima giornata, dedicata alla tavola rotonda “Strategie turistiche verso Expo 2015”, era finalizzata al confronto su strategie di promozione, accoglienza turistica e riqualificazione urbana delle città aderenti al Circuito Città d’Arte della Pianura Padana. L’associazione, in costante collaborazione con gli enti e le autorità locali, sta monitorando le nuove tendenze del turismo culturale alle quali i comuni si devono adeguare per garantire un’offerta ricca e accattivante e per essere pronti alla gestione dei flussi turistici internazionali, strettamente correlati a Expo 2015. Docenti di università italiane e straniere hanno animato la seconda giornata, gettando i semi per il germogliare di rifles-
“L’Expo 2015 è un’occasione d’oro per sviluppare le strategie di valorizzazione dell’attrattività del territorio” sioni su temi diversi: dalla città come grande polo di attrazione in termini di patrimonio abitativo e risorse artistico-monumentali, ai caratteri e alla dimensione della domanda di turismo culturale urbano e dell’offerta di accoglienza. Dall’Università di Tilburg e dall’Università di Scienze applicate di Breda, il prof. Greg Richards ha focalizzato l’attenzione sull’evoluzione del turismo culturale come un’esperienza di totale interazione con la comunità locale perché il turista si trasformi in viaggiatore consapevole. Ampio spazio è stato dato all’analisi di esempi di progettualità verso interventi di rigenerazione urbana e candidature internazionali, come ha dimostrato lo studio su Matera, ancora in lista per diventare città europea della cultura 2019. Non sola teoria quindi, ma anche tanta concretezza a testimonianza e conferma delle implicazioni economiche e delle potenzialità occupazionali del turismo in quelle città in grado di valorizzare una nuova fruizione dei propri spazi, stili di vita e servizi. «L’auspicio è che l’Italia metta insieme le energie e le risorse in modo sinergico -ha concluso la prof.ssa Bonadei, presidente del corso di laurea in Progettazione e gestione dei sistemi turistici dell’Università di Bergamo- e le testimonianze portate qui sono la dimostrazione degli ottimi risultati a cui si può arrivare quando forze e competenze si amalgano». Al turista non resta ora che ri-scoprire la sua natura di viaggiatore. Eleonora Chiari
I mulini dell’Ecomuseo di Valtorta.
Altobrembo Rurale Sapori, natura e tradizione
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Alla scoperta dell’anima più vera del territorio dell’Alta Valle Brembana per una vacanza all’insegna di tradizione e autenticità Altobrembo Rurale è la nuova proposta turistica che sarà lanciata dai paesi di Altobrembo dalla prossima stagione per una vacanza garanzia di accoglienza familiare ad alta qualità di servizi e proposte. Potrete vivere la natura, la cultura dei luoghi di montagna e assaporare i prodotti locali preparati con passione ed esperienza. Alberghi, B&B, ristoranti, aziende agricole, alpeggi, antichi borghi, ecomusei faranno mostra delle realtà locali più caratteristiche per farvi scoprire la cultura, i sapori e la natura dell’Alta Valle Brembana. L’anima di Altobrembo Rurale mette a disposizione numerosi servizi, dalle escursioni con guide esperte e qualificate, alla cucina tipica dei migliori ristoranti, dalle gite in alpeggio agli eventi con i produttori in collaborazione con l’associazione Slow Food, senza dimenticare le visite alle aziende agricole locali e le colazioni a base di prodotti del luogo. Nelle strutture aderen-
ti avrete a vostra disposizione carte topografiche e materiali informativi per scoprire i percorsi naturalistici sul territorio e la possibilità di partecipare ad attività escursionistiche con gli accompagnatori del Parco delle Orobie alla scoperta di flora, fauna, alpeggi e tutte le caratteristiche dei paesaggi locali. Le aziende agricole di Altobrembo Rurale inoltre vi accoglieranno per farvi conoscere la lavorazione dei prodotti locali: latterie, produttori di formaggi, coltivatori, allevatori mostrano le proprie realtà illustrando con passione ed esperienza gli ambienti e i prodotti, e fornendo dimostrazioni di lavorazione e trattamento delle materie prime locali. Testimonianze di un mondo passato di contadini e artigiani sono poi le realtà ecomuseali, gli antichi borghi, i mulini, le vie storiche, che andranno a completare la vostra scoperta culturale dell’Altobrembo. Il tutto in perfetta armonia con gli
incantevoli paesaggi circostanti, che offrono occasioni di relax, tranquillità e divertimento per tutto l’anno. Nei ristoranti di Altobrembo Rurale gusterete deliziosi piatti realizzati con prodotti a km0, taglieri di formaggi della Valle Brembana e dolci fatti in casa con le primizie del territorio. Gli alberghi, oltre ad offrire un servizio ristorante in sintonia con questa filosofia, preparano colazioni con prodotti genuini. A breve sarà online il sito, appositamente dedicato, www.altobremborurale.it per scoprire tutti i servizi disponibili, le esperienze che potrete vivere e gli eventi in programma, tra cui cene a tema, merende, aperitivi, serate ricreative. Sarà possibile scegliere la vacanza che fa per voi vagliando le diverse possibilità di pernottamento e le varie attività, così da non perdervi la preziosa scoperta di un territorio che può offrirvi servizi esclusivi ed esperienze indimenticabili a contatto con la natura e le sue risorse.
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Riscoprire “a volo d’uccello” la Bergamo medievale L’ultima opera di Tosca Rossi esplora attraverso piante prospettiche l’assetto urbano della città prima della fortificazione veneziana Il secondo studio pubblicato da Tosca Rossi, guida turistica bergamasca, regolarmente abilitata e attiva sul territorio dal 1998, “A volo d’uccello - Bergamo nelle vedute di Alvise Cima - Analisi della rappresentazione della città tra XVI e XVIII secolo” è nuovamente dedicato alla nostra città e segue il primo lavoro del 2009, “Bergamo urbs picta - Facciate dipinte a Bergamo dal XV al XVIII secolo.” In questo volume per la prima volta, tutti i lacerti affrescati presenti sugli edifici di Bergamo e dei colli sono stati raccolti analizzati, descritti e corredati da un’approfondita ricerca storica. La nuova opera, invece, è una ricerca originale e inedita: un affascinante tuffo nella Bergamo medioevale, una visione del suo assetto urbano prima che venisse sconvolto dalla fortificazione veneziana ultimata nel 1595. Si tratta di una sorta di passeggiata anacronistica tra viottoli, slarghi, spalti e case che permettono di ritrovare il borgo antico nel suo aspetto disordinato ma anche
nella sua spontaneità e fierezza, vegliato dai santi Vincenzo e Alessandro cari alla devozione bergamasca. Il tutto grazie all’analisi “a volo d’uccello” applicata alle vedute cinque-secentesche conservate ed esposte in archivi pubblici cittadini o in contenitori storici adeguatamente conservati. Uno degli esemplari a oggi noti di queste vedute, tecnicamente dette “piante prospettiche”, lo si trova nel “Museo dell’Età Veneta – Il ’500 interattivo” ed è stato realizzato da Alvise Cima nel 1693.
Di questo pittore non si sapeva quasi nulla, a parte la data, 1693, la presunta parentela con il pittore Sebastiano Cima, rivelatosi poi il padre, e qualche citazione sparsa negli archivi, insieme alla certezza che fosse l’artefice della riproduzione in scala dei fregi degli arazzi medicei della Basilica di Santa Maria Maggiore in Bergamo Alta, inviati ad Anversa in Belgio perché fossero riprodotti sui nuovi manufatti fiamminghi, a cui fu dato il nome “Trilogia di Anversa”. Mesi negli archivi pubblici di Bergamo, Mi-
lano e Roma, hanno permesso di ripercorrere le tappe di Alvise a Bergamo (1643-1710), di ricostruire l’intera vicenda personale e professionale di tutti i componenti del nucleo familiare e di analizzare tutto il parco opere della bottega, restituendo a Sebastiano la paternità di due dipinti collocati a Comun Nuovo e ad Orezzo. Questa ricerca meticolosa ha anche permesso di intuire che esistono altre vedute del territorio cittadino e bergamasco a opera di Alvise, in parte custodite in collezioni private e in
parte disperse sempre a causa delle “orde” napoleoniche. Le vedute secentesche, allegate al volume, hanno il pregio di poter essere utilizzate da ogni lettore come base per una suggestiva ricognizione personale della Bergamo medioevale: mai prima d’ora questi supporti erano stati analizzati “pezzo per pezzo”, isolando i singoli edifici ed esaminando la loro collocazione, il loro orientamento, le loro fattezze architettoniche e le pertinenze; il tutto riportato all’interno delle 100 schede pubblicate e raggruppate in rubriche. Il risultato è una sorta di guida della città con un invito alla sua rilettura: troppe volte strati di asfalto, manifesti pubblicitari e parcheggi stipati di autovetture, intralciano i tragitti e le vie che abitualmente percorriamo, frapponendosi alla visione chiara e nitida della città. Tutto ciò limita il nostro sguardo e ne oscura la lettura, quella vera, che deve invece poter cogliere la suggestiva bellezza della nostra amata Bergamo.
Appuntamenti di...vini alla Polisena
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IL SOLE DI SICILIA Rigore tecnico e passione agricola: questo è MASSERIA DEL FEUDO. Carolina e Francesco Cucurullo ci racconteranno i loro Syrah, Nero D’Avola, Inzolia, Grillo… Il frutto naturale di una terra forte affascinante.
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FEBBRAIO
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IL CUORE DELLA VALPOLICELLA Amarone, Ripasso, Recioto, Valpolicella. MONTE DALL’ORA rappresenta la simbiosi di una famiglia e il suo territorio. L’interpretazione naturale di vini che sono ambasciatori dell’Italia nel mondo.
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Speciale Sono Sostenibile
“Sono Sostenibile” Un riconoscimento ai negozi virtuosi Sono 18 le attività premiate per l’attenzione all’ambiente e al risparmio energetico. Aperto fino al 30 aprile 2014 il nuovo bando Attività che hanno ricevuto il marchio Sono Sostenibile nel 2013
Bergamo si riscopre città green con la seconda edizione del progetto “Sono Sostenibile”, un’iniziativa che ha l’obiettivo di riconoscere un marchio alle attività commerciali più virtuose in termini di ecologia e risparmio energetico. Alla premiazione dell’edizione 2013 che si è svolta lunedì 24 marzo, erano presenti l’assessore comunale all’ambiente ed energia Massimo Bandera, il presidente di Bergamo Sviluppo Angelo Carrara con il direttore Cristiano Arrigoni e la dottoressa Francesca Raso e infine il dottor Andrea Locati della Camera di Commercio. Come ha messo in evidenza il presidente Carrara, questa iniziativa
intende fare in modo che i negozi che adottano comportamenti rispettosi dell’ambiente possano servire da esempio per l’intera collettività e permettere a una città come Bergamo di diventare più attenta nei confronti delle tematiche ambientali. Il bando per la nuova edizione sarà aperto fino al 30 aprile 2014 e vi possono partecipare le attività commerciali, sia esercizi di vicinato sia pubblici esercizi, e le attività artigianali alimentari con vendita al pubblico, con sede a Bergamo o provincia, che già adottano o decidono di adottare soluzioni di sostenibilità ambientale. Dopo aver raccolto le adesioni e chiuso il bando, verrà definito l’elenco
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“Verranno messe a disposizione 600 ore di consulenza personalizzata interamente finanziate” delle imprese ammesse al progetto. «Da questo momento in poi -spiega il direttore Arrigoni- i referenti delle attività sopraindicate ammesse al bando dovranno seguire un percorso formativo di tre incontri plenari per un totale di dodici ore di formazione. Verranno inoltre messe a disposizione 600 ore di consulenza personalizzata interamente finanziate, di cui gli imprenditori interessati potranno usufruire per realizzare buone pratiche all’interno della propria attività». Per dare visibilità alle attività partecipanti verrà inoltre prodotto del materiale di comunicazione come brochure, comunicati stampa e redazionali che possano mettere in luce i comportamenti virtuosi di ciascuna di esse. La dottoressa Raso ha poi illustrato le 18 attività che hanno ottenuto il marchio di qualità nell’edizione 2013, suddivise in pubblici esercizi, attività alimentare artigiana, commercio alimentare, commercio non alimentare e servizi alle imprese. Il dottor Locati ha infine spiegato
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Bio Pasticceria Anita Brembilla Luca accumulatori Carminati Lorenzo - Carni equine Casa Gambarara Chez Richard Paris Da Mimmo Del Rosso Vernici Eticalimenta Gelateria Verderosa Il Bianconiglio Bergamo Motorama Bike Oro - Bici Ottica Tironi Paguro Blu Ristorante Pizzeria Marechiaro Ristorante Pizzeria Vesuvio Riva Gioielli Sweet Irene
Le date degli incontri per raccogliere l’interesse ad aderire al bando 2014 1 APRILE > BERGAMO 3 APRILE > TREVIGLIO 8 APRILE > ALBINO 10 APRILE > PIAZZA BREMBANA Tutte le informazioni su www.bergamosviluppo.com
“I negozi che adottano comportamenti rispettosi dell’ambiente possano servire da esempio per l’intera collettività” le caratteristiche fondamentali di un marchio, che può essere concesso solo da un preciso regolamento, come nel caso del marchio “Sono Sostenibile” che, grazie all’autorevolezza delle istituzioni coinvolte, fornisce una
garanzia ulteriore per lo sviluppo di un rapporto di fiducia con il consumatore. Anche l’assessore Bandera ha affermato che questo progetto rappresenta una forma di virtuosità per la nostra città all’insegna di un’apertura verso l’Europa, per una città pronta ad accogliere il turismo internazionale e pronta a mostrarsi vivibile, accogliente e attenta ai problemi ambientali, annunciando che il Comune di Bergamo fornirà degli incentivi alle attività che hanno ottenuto il marchio. Daniela Picciolo
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Gelateria Verderosa Qualità di gelato, qualità di vita Il valore del gelato è artigianalità e amore per la tradizione La Gelateria Verderosa nasce nel febbraio del 1990, quando Giancarlo Bellelli decide di far diventare la sua passione per il gelato una vera e propria professione e intraprende un percorso formativo culminato nel tirocinio presso il celebre Maestro Cardelli della Bottega del Gelato di Milano. Oggi, nel negozio di via Cesare Battisti a Bergamo, Giancarlo Bellelli è aiutato dalle figlie Chiara e Giulia e dal nipote Matteo. La decisione di produrre unicamente per la propria attività, la selezione accurata delle materie prime e un’attenzione particolare alla qualità del prodotto finito hanno reso Verderosa una tappa fissa per moltissimi bergamaschi e non solo. Non scendere mai a compromessi sulla qualità degli ingredienti ha permesso all’attività di essere da tanti anni sul mercato senza mai risentire di crisi. Spiega lo stesso Bellelli: «I miei genitori gestivano una bottega di gastronomia e certamente ho appreso da loro l’amore per il buon cibo. Produrre un gelato di qualità, dopo tanti anni di professione, mi rende ancora entusiasta come il primo giorno, anzi oggi sono forse ancora più felice perché il tempo ha accresciuto la mia consapevolezza e la mia voglia di fare sempre meglio. Trasmettere alle mie figlie questa passione è stata una grandissima soddisfazione per me. Ora aspetto solo di tramandare l’amore per il mio bellissimo lavoro ai miei nipoti». Per il pregio artigianale dell’attività svolta, la gelateria Verderosa ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Artis Artigiano Eccellente 2012. «A differenza di quanto avviene in numerose attività in franchising, noi non utilizziamo coloranti, puree di frutta, liofilizzati o basi pronte per la preparazione del nostro gelato. Sin dall’inizio abbiamo fatto una scelta di naturalità e non di moda. Mi sento un artigiano che crede nell’originalità del proprio lavoro. Se voglio fare un gusto con la ricotta, la compro fresca; per i pinoli uso esclusiva-
“Non utilizziamo coloranti, puree di frutta, liofilizzati o basi pronte per la preparazione del nostro gelato. Sin dall’inizio abbiamo fatto una scelta di naturalità e non di moda” mente quelli toscani e se voglio fare il gelato con una ricetta a base di riso, prendo una pentola e lo metto a bollire. Voglio che il mio gelato sia un piacere per tutti e per questo prevedo sempre anche gusti senza latte e senza zucchero». Ma la qualità degli ingredienti non è sufficiente. Per un prodotto di qualità è necessario anche usare alcuni accorgimenti. Spiega il proprietario di Verderosa: «Vi siete mai chiesti come fanno certe gelaterie a proporvi ogni mattina vaschette intonse e stracolme di prodotto? È impossibile che la sera prima siano finiti tutti i gusti e certamente il gelato del giorno prima non viene gettato! In molti hanno l’abitudine di mischiare il gelato del giorno prima con quello appena fatto. Io non ritengo corretta questa procedura, perché non garantisce la freschezza e la genuinità del gelato. Non riempio
mai le vaschette fino all’orlo perché preferisco produrre il gelato giorno per giorno». Ai gusti stagionali classici, si affiancano i gusti esclusivi Verderosa. Celebre è lo “Stracchino della Duchessa”, un semifreddo alla panna che è il vero cavallo di battaglia di Bellelli. Di recente ideazione anche un nuovo gusto molto apprezzato dalla clientela, il famoso “Pesche e prosecco”. Poiché vini e birre sono un’altra grande passione, Bellelli ha allestito nel suo negozio il corner “XBaccus” dedicato a una selezionata proposta di etichette italiane perlopiù di spumanti e vini da dessert. Nell’area è presente anche la birra di qualità del Birrificio Artigianale Elav. Il negozio prevede anche un angolo per le golosità che contiene biscotti per gelato, amarene allo sciroppo, confetture extra, cioccolato bio (autunno e inverno) e brioches siciliane per gelato. Se poi siete appassionati di dessert dopo i pasti, un ricco assortimento di prelibatezze riguarda proprio il dopocena con prelibati dessert monoporzioni capaci di dare un tocco speciale a ogni occasione. La propensione per la qualità gastronomica si sposa certamente anche con il grande impegno che Bellelli ha da sempre riservato alla sostenibilità. Utilizzare latte e panna freschi e prediligere la frutta di stagio-
ne sono azioni concrete che si sono unite a una gestione molto attenta e responsabile dell’attività. Da moltissimo tempo, infatti, per imballare le vaschette gelato d’asporto si impiega solo carta certificata FSC. Inoltre la gelateria ha sempre investito molto in attrezzature tecnologiche che consentono un importante abbassamento dei consumi di corrente e di acqua. Queste attenzioni, insieme con una grande attenzione alla moderazione dei consumi energetici dell’esercizio e un reale scrupolo nel-
la gestione delle materie prime (minimizzando gli scarti) hanno permesso all’attività di ricevere anche il riconoscimento “Sono Sostenibile” istituito dalla Camera di Commercio per le attività particolarmente attente all’ambiente. La gelateria è sempre aperta nella pausa pranzo. Per questo, sono in molti a scegliere il gelato come un piacevole pasto. Un gelato, infatti, può essere un ottimo sostituto del panino quando si è fuori casa e il tempo a disposizione è scarso. Grazie a latte, panna e uova, questo alimento è in grado di fornire proteine, calcio, ferro, fosforo, vitamina A e B. Da sempre, la gelateria effettua orario continuato ma anche d’estate chiude alle 22. Spiega Bellelli «Questa scelta deriva da una considerazione molto semplice: io e la mia famiglia crediamo nel valore della qualità della vita, anche della nostra. Chiudere alle 22 ci permette di ritagliarci un po’ di spazio anche per il nostro tempo libero e la nostra vita affettiva».
Via Battisti, 1 - Bergamo Tel. +39 035 23 14 22 www.gelateriaverderosa.it
Gelato e piacere binomio indissolubile Uno studio italiano di qualche anno fa che ha coinvolto diversi Centri di Ricerca (Istituto Nazionale della Nutrizione, Università di Modena e di Roma) ha preso in considerazione proprio le caratteristiche nutrizionali del gelato, arrivando a sostenere che «Il gelato fa davvero bene, sia per le sue proprietà nutritive sia per il senso di appagamento e di gratificazione che induce nei suoi consumatori». Alla stessa conclusione è arrivato anche il Prof. Hademar Bankofer di Vienna che, nel suo celebre libro “Gesund und fit in dem Urlaub”, parla dei numerosi benefici che si ricavano dal consumo abituale di gelato. Se questo non bastasse, uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto di Psichiatria di Londra dimostra che basta un cucchiaio di gelato per “accendere” letteralmente i centri di piacere nel cervello umano, gli stessi che vengono attivati anche da una vincita di denaro o dall’ascolto della nostra musica preferita.
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Bio Pasticceria Anita Del Rosso Vernici Qualità (certificata) Da 50 anni il senza compromessi laboratorio del colore Bergamo attenta al benessere dei consumatori e alla genuinità dei prodotti
Lo storico negozio di pitture e vernici bergamasco punta sul verde
In via Moroni 118, un via vai di persone esce da un negozietto di delizie bio con il sorriso: alcune passano, entrano, si fermano per una battuta, un saluto, un abbraccio ed escono con qualche golosità che rallegrerà loro la giornata. Alla Bio Pasticceria Anita dolce fa rima con vitalità, sia perché è l’unica pasticceria biologica certificata della città, sia perché Concetta Di Giovine, la proprietaria del laboratorio, è una donna frizzante e piena di entusiasmo per il suo lavoro. Le abbiamo chiesto quali sono le caratteristiche per essere biologici al cento per cento e Concetta ci ha spiegato che è necessario sottostare a degli standard ben precisi. Per prima cosa acquistare tutti i prodotti solo da fornitori certificati. «Sono quattro gli elementi che non devono mancare e che sono i pilastri fondamentali del nostro lavoro: utilizzare prodotti biologici, a km zero, di tradizione pugliese e lavorarli rigorosamente a mano». La maggior parte delle ricette da lei preparate provengono dalla Puglia, sua terra d’origine, e vengono realizzate con prodotti tipici di quelle zone. «Ovviamente -continua Concetta- ci sono pro
Del Rosso Vernici, storico negozio bergamasco di pitture e vernici per l’industria e l’edilizia, festeggia i 50 anni aderendo al progetto “Sono sostenibile”, che premia le aziende virtuose in tema di sostenibilità. Fondata nel 1964 da Attilio Del Rosso l’azienda ha anticipato richieste e tendenze del mercato e negli anni si è ampliata con l’inserimento dei figli e ora è guidata da Carlo Del Rosso. Grazie all’esperienza acquisita in quasi mezzo secolo di attività la società si posiziona oggi tra i più qualificati fornitori di prodotti vernicianti di uso professionale. Da sempre l’azienda fornisce materiali e assistenza ai privati ma soprattutto ai professionisti dell’edilizia e dell’industria, per i quali organizza anche corsi di formazione. Le vernici vendute si prestano a svariate applicazioni: dalle decorazioni per pareti interne ed esterne, alla colorazione di bottoni ed etichette per i vestiti, fino ai cicli anticorrosivi per off-shore e alle bombolette spray per i ritocchi di radiatori, caloriferi o caminetti. Dal 2008 Del Rosso Vernici ha intrapreso una politica ferrea contro i prodotti tossici e i metalli pesanti, altamente dannosi per l’ambiente e per la salute, annoverando tra le sue proposte prodotti ecologici senza VOC (composti organici volatili) a basso impatto ambientale. Per il settore in forte
“È necessario sottostare a degli standard ben precisi, come acquistare tutti i prodotti solo da fornitori certificati” e contro nel nostro modo di lavorare: se un prodotto è fuori stagione noi non lo utilizziamo, perché la genuinità e la freschezza dei prodotti vengono prima di tutto. Se i bambini vogliono le torte colorate io non utilizzo fragole a dicembre o coloranti artificiali. I miei clienti sanno che stanno comprando qualche cosa di genuino, senza compromessi, prendere o lasciare». Tutto è realizzato in maniera naturale e con grande fantasia. L’ultima idea sfornata sono saccottini con confettura di patate, una vera delizia, provare per credere.
Via Moroni, 118, Bergamo Cell. +39 331 8762342 www.biopasticcerianita.it
espansione della bioedilizia la Del Rosso Vernici propone un’ampia gamma di pitture e vernici ecologiche, sia per uso esterno che per superfici interne; le vernici ecologiche, prive di agenti tossici e nocivi, sono disponibili nelle varianti acriliche, traspiranti, lavabili, superlavabili, antimuffa, solvent free, effetto smalto. Personale altamente qualificato e costantemente aggiornato assiste i clienti fornendo consigli utili sul corretto utilizzo dei prodotti e sullo smaltimento adeguato dei contenitori. Il negozio ha già attuato la raccolta differenziata secondo la normativa comunale spingendosi anche ben oltre la normativa vigente, infatti alcuni materiali come i bancali, il cellophane e il termoretraibile vengono riutilizzati in modo da non creare un eccesso di rifiuti. Sempre nell’ottica di sostenibilità ambientale, Del Rosso ha deciso di farsi promotore dei valori e dei principi dello sviluppo sostenibile attraverso la diffusione di BergamoSOStenibile e divulgando il suo impegno anche tramite la propria pagina facebook.
Via Moroni, 330 - Bergamo Tel. +39 035 258158 www.delrossovernici.com
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Marechiaro Tradizione e innovazione
Sweet Irene Piccolo angolo dal fascino english
Gli ingredienti che fanno il successo della famiglia Giordano e di Marechiaro
Nel centro di Bergamo, un negozio per golosi momenti di dolcezza
Dal 1985 la famiglia Giordano, originaria della Costiera Amalfitana, conduce con successo Marechiaro, celebre locale di Bergamo specializzato nella pizza e nelle specialità marinare. L’attenzione alle materie prime e il continuo aggiornamento professionale hanno permesso all’attività di conseguire un ruolo di primo piano nell’ambito della ristorazione cittadina. La grande intuizione di Antonio e Domenico Giordano (padre e figlio) è stata quella di utilizzare prodotti in grado di facilitare la digestione della pizza, rendendo questo amatissimo alimento un piacere per tutti. Già dieci anni fa, infatti, Marechiaro ha deciso di produrre un impasto realizzato con la farina di tipo 1, meno raffinata rispetto a quella usata abitualmente. Questa scelta, insieme con quella di optare per la lievitazione naturale di 48 ore, è stata accolta con successo da una clientela sempre più attenta alla salute, oltre che ai sapori. Con lo sguardo rivolto verso il futuro, di recente sono anche stati introdotti impasti a base di kamut ed è stato avviato anche l’utilizzo di una particolare pasta madre realizzata senza il lievito di birra. L’attenzione alla qualità degli alimenti, ma anche ai processi legati alla ristorazione hanno fatto conquistare all’attività il riconoscimento “Sono Sostenibile” indetto dalla Camera di Commercio per gli esercizi bergamaschi particolarmente virtuosi. Marechiaro, infatti, presta grande attenzione ai prodotti di stagione e per i piatti di pesce utilizza solo prodotti freschissimi servendosi di fornitori qualificati e di fiducia. Le verdure utilizzate per la preparazione dei piatti vegetariani e per le pizze rispettano le logi-
Se i dolci made in USA e in UK sono la vostra passione, non temete: anche a Bergamo troverete un piccolo angolo di paradiso. Nel pieno centro cittadino, da ormai undici anni, vi aspetta Sweet Irene, caffetteria e bar english style con un occhio di riguardo alla genuinità degli ingredienti. Tra interni colorati e famigliari, tovaglie a quadretti e profumi invitanti di dolci appena sfornati, vi sembrerà di essere a casa di amici. Cheescake, apple crumble, sweet chocolate cake, american pie, carrot cake, gelati bio e ancora una ricca selezione di tè e infusi, caffetteria e succhi di frutta rigorosamente bio, piatti unici salutari sono solo alcune delle prelibatezze che la padrona di casa, Irene, potrà farvi degustare nel suo locale dalle 9 alle 19.30. L’attenzione agli amici “Bio & Veggie” rende questo luogo particolarmente amato anche da quanti hanno fatto scelte alimentari in senso vegano e vegetariano. Materie prime biologiche, spirito artigianale nella preparazione di ogni alimento e ricerca costante di ricette gustose ed equilibrate per la salute rendono Sweet Irene un luogo capace di trasmettere vero benessere. «Sono in molti a chiedermi perché ho aperto un locale del genere -racconta la proprietaria Irene Spanò- e se guardo indietro vedo esperienze, inclinazioni personali, viaggi, amicizie e incontri che hanno contribuito ad alimentare la mia nostalgia per il tempo passato, quando i rapporti personali più veri e una sorta di ciclo naturale delle cose scandivano la vita di tutti. Dall’amore per questo mondo è nato un progetto imprenditoriale che probabilmente era in me già da bambina: alle medie mi divertivo a fare esperimenti in cucina con la mia amica del cuore e crescendo ammiravo mia mamma che, partendo dall’auto-
che del kilometro zero e provengono solo da produttori locali. Per quanto concerne la birra, è tra le poche realtà bergamasche a servirsi di un metodo di spillatura che prevede la totale assenza di anidride carbonica. Questa particolarità favorisce la digeribilità del prodotto e ne migliora anche la sostenibilità ambientale. Con grande apprezzamento della clientela, ogni mercoledì sera, il locale offre una scontistica del 50% su tutte le pizze e, a riprova di una grande ospitalità insita nella filosofia aziendale, ai turisti viene regalata una mappa della città in inglese, francese e tedesco. Inoltre Marechiaro è anche ospitalità: alla “Locanda Sant’Antonio de Foris”, dal nome del vecchio ospedale a cui era adibito l’antico edificio del 1208, sono a disposizione dei turisti tre camere e due appartamenti dotati di tutti i comfort. Tra volte in muratura e colonne originarie è possibile pernottare nello storico e confortevole Bed and Breakfast con la garanzia della calda ospitalità della famiglia Giordano. Via Borgo Palazzo, 2 - Bergamo Tel. +39 035 232206 www.marechiaro.bg.it
produzione delle materie prime nell’orto, preparava piatti davvero incredibili. Con la massima attenzione per la stagionalità, privilegiava ingredienti semplici e naturali (in quegli anni il biologico era ancora un concetto pionieristico) e riusciva a creare un’alchimia unica in cucina. Dopo gli studi universitari in Storia dell’Arte ho maturato la decisione di ritornare alla mia grande passione per la pasticceria e, a seguito di un viaggio a New York, con il mio Luca abbiamo iniziato la nostra grande avventura con Sweet Irene. Oggi sono molto felice di questa scelta». Entrando nel locale non mancano suggestioni internazionali e la percezione di una grande attenzione verso la natura e l’ambiente. Sweet Irene, già premiata dai suoi visitatori con il Certificato di Eccellenza di Tripadvisor 2013, quest’anno ha anche conseguito l’attestato di “Negozio Sostenibile” della Camera di Commercio. L’impegno della proprietaria in questo senso è a 360°: colazioni, merende e pause pranzo sono sempre preparate con ingredienti bio. Il menu del pranzo cambia tutti i giorni e, coerentemente con una filosofia orientata verso la genuinità, nel negozio non esistono surgelatori, si utilizza solo il prodotto fresco. Nella pausa pranzo vengono presentati piatti unici, nella gran parte dei casi a base di cereali e vegetali, e per il take-away vengono utilizzate solo confezioni di carta o di stoffa. Ultima chicca: periodicamente sono organizzati dei corsi di cucina naturale e sana con l’aiuto di esperti nutrizionisti.
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Ecologia & Imprese
Green Marketing Convegno in Confindustria con il gruppo “Il legno dalla natura alle cose” BergamoSOStenibile e Marketing Km zero dibattono sulle strategie di comunicazione per cogliere i benefici della sostenibilità Nella sede bergamasca di Confindustria lo scorso 24 marzo si è tenuto il convegno “Green Marketing. Un ponte tra mercato e consumatore”, con l’obiettivo di fornire alcuni strumenti pratici per affrontare l’evoluzione del mercato e della comunicazione verso nuovi stili di vita e d’impresa sostenibili. L’incontro è stato fortemente voluto dal gruppo “Il Legno dalla Natura alle Cose” di cui fanno parte molte aziende bergamasche animate da un obiettivo comune: diffondere il messaggio che utilizzare il legno non significa non rispettare l’ambiente e le risorse naturali. Anzi, usando il legno è addirittura possibile proteggere e favorire l’ambiente. L’utilizzo di questa risorsa diventa, infatti, un gesto 100% sostenibile quando il legno proviene da foreste di cui è garantita la corretta gestione sia in termini ambientali (pulizia del bosco, programmi di piantumazione, ecc.), sia in termini sociali ed economici. Non è un caso se in Europa, Nord America e Canada le foreste siano in netto aumento, a differenza di quanto avviene in altri Paesi del mondo non ancora sensibili all’argomento. In un contesto del genere, è facile intuire quanto, per le aziende che lavorano in questo settore
Da sinistra: Angela Laurino, Giorgio Ghisalberti, Diego Moratti, Marco Rossi © Foto Bedolis
e che spesso vengono tacciate di scarsa sensibilità ambientale, sia importante diffondere informazioni corrette. Da qui la volontà di organizzare questo evento, per esplorare come comunicare al meglio la sostenibilità e la riciclabilità di un materiale che deve essere sempre più apprezzato e valorizzato. Marco Rossi, titolare dello Studio Green Solution di Bergamo, ha moderato i diversi interventi che si sono focalizzati su temi di grande attualità quali le caratteristiche del consumatore green,
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le potenzialità della comunicazione massmediale e le enormi potenzialità legate al web marketing. La dottoressa Angela Laurino, content specialist della web agency “Marketing Km zero” ha trattato in particolare le migliori strategie che consentono alle aziende di intercettare il mercato green. Diego Moratti, direttore responsabile di BergamoSOStenibile, ha invece sottolineato come solo un rapporto virtuoso e proficuo tra aziende e società possa ristabilire l’equilibrio economico e generale necessario a ricomporre la crisi in atto. L’ing. Giorgio Ghisalberti, CEO di “Marketing Km zero” ha mostrato, infine, come le nuove frontiere del web possano dimostrarsi ottime alleate per chi fa impresa oggi. La platea è intervenuta diverse volte, soprattutto per commentare come gli attuali scenari politici e sociali non tengano in giusta considerazione gli interessi delle piccole e medie imprese. Grande interesse hanno suscitato le strategie di marketing, grazie all’idea sempre più diffusa che il loro utilizzo possa dimostrarsi particolarmente determinante in un contesto economico attraversato da molte
“Usando il legno è addirittura possibile proteggere e favorire l’ambiente” difficoltà. È proprio in questi frangenti, infatti, che le aziende percepiscono maggiormente l’esigenza di sottolineare le proprie caratteristiche distintive e di eccellenza, sia per mantenere le quote di mercato faticosamente conquistate, sia per sedurre nuovi consumatori. Il ruolo fondamentale di una corretta comunicazione è emerso senza ombra di dubbio, specie
per chi lavora con risorse naturali come il legno: le imprese di questo settore hanno il privilegio di impiegare una materia prima nobile e preziosa ma, proprio per questo, hanno la responsabilità di farsi portavoce del suo valore e di offrire al consumatore precise garanzie di condotta. Solo in questo modo possono stabilire con il mercato un rapporto basato sulla fiducia e sulla trasparenza. Del resto, che sviluppo economico e contesto socio-ambientale debbano andare verso una direzione condivisa è un assunto che nessuno può più mettere in discussione.
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Mappatura del verde in Lombardia A Bergamo oltre 19 mila ettari di boschi in area urbana, a Brescia più di 25 mila
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Superfici forestali e popolazione
La tabella considera per ogni provincia la popolazione che abita nei comuni urbani definiti dall’inventario. Per bosco si intendono le foreste urbane di tali comuni. La versione integrale è consultabile sul sito www.emonfur.eu.
In Lombardia è stato realizzato il primo inventario dei boschi urbani e periurbani di origine naturale e artificiale presenti sul suolo lombardo, in linea con gli obiettivi proposti dall’Unione Europea in materia di politica ambientale. Un progetto innovativo e unico in Italia, nato dalla volontà di Regione Lombardia, ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste), del Parco Nord Milano, dell’Istituto Forestale Sloveno e del Ministero Sloveno per l’Agricoltura e le Foreste, che si inserisce all’interno del più ampio piano di monitoraggio “EMoNFUr - Establishing a monitoring network to assess lowland forest and urban plantation in Lombardy and urban forest in Slovenia”. Il progetto EMoNFUr, che si concluderà nel settembre 2014, coinvolge cinque “polmoni verdi” lombardi -il Parco Nord Milano e il Bosco in città a Milano, il Bosco Fontana e la Foresta Carpaneta a Mantova, il Bosco di Maristella nei pressi di Cremona- oltre che, in Slovenia, il bosco urbano di Roznik e i boschi della regione di Gameljne. L’obiettivo è quello di contribuire alla promozione
di una sempre più ampia cultura ambientale volta allo sviluppo sostenibile, alla conoscenza, alla cura e alla salvaguardia del territorio.
La metodologia e i dati lombardi EMoNFUr ha scelto di utilizzare come metodologia per la definizione dei comuni e delle foreste urbane (intese come quei boschi che insistono sui comuni urbani) il modello Moland, facilmente applicabile anche alla realtà lombarda. Il progetto, sviluppato in ambito europeo nel 2004, fornisce uno strumento di pianificazione territoriale per valutare, monitorare ed elaborare i modelli di sviluppo di ambienti urbani e regionali. Secondo questo modello un comune può essere classificato come urbano se la somma della superficie urbana e di quella periurbana è maggiore del 25% della sua superficie totale e la sua popolazione è superiore ai 10 mila abitanti. Alla luce di questi parametri sono stati definiti urbani 7.566,81 Kmq del territorio lombardo (pari al 31,70%
del totale) appartenenti a 714 comuni che costituiscono il 46,24% del totale, con una popolazione di 8.120.668 abitanti (oltre l’80% dell’intera popolazione regionale) e una superficie forestale urbana di 130.431 ettari. Dal raffronto dei primi dati è emerso che ogni cittadino lombardo che abita in un comune urbano ha a disposizione solo 161 mq di bosco, una quantità non adeguata rispetto alle necessità di equilibrio ecologico del territorio, di qualità della vita e del benessere della popolazione. I boschi, infatti, per molti cittadini rappresentano la più immediata possibilità di contatto con la natura, se non l’unica, e influiscono sul loro benessere fisico e psicologico; inoltre, sono risorse in grado di influire sul clima delle città, in quanto contrastano l’effetto “isola di calore” e contribuiscono al mantenimento degli ecosistemi naturali e abbattono i gas serra responsabili dei cambiamenti climatici. La provincia più virtuosa in questo senso risulta essere Varese con il 30,92% delle foreste urbane in 130 comuni, mentre all’ultimo posto si trova Cremona
Province
Popolazione
Abitanti/Kmq
Mq bosco/abitante
BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO MONZA BRIANZA PAVIA SONDRIO VARESE TOTALE
873.779 906.914 513.601 121.364 278.819 151.894 146.240 3.106.060 849.636 262.622 34.436 875.303 8.120.668
928 557 1034 719 875 493 822 2.282 2.094 567 962 803 1.073
218 280 366 39 326 47 29 35 40 95 568 461 161
con lo 0,37% di superficie forestale nell’area urbana in 3 comuni. Tra le province con maggior quantità di bosco urbano per abitante Sondrio, Varese e Como. Seguono nell’ordine Lecco, Brescia, Bergamo, Pavia, Lodi, Monza Brianza, Cremona, Milano e Mantova (vedi tabella).
I dati di Bergamo e Brescia Dei 244 comuni della provincia di Bergamo l’inventario ne classifica 124 nell’area urbana (di cui 71 in pianura, 42 in collina e 11 in montagna) e 120 nell’area rurale. Complessivamente coprono una superficie di 2.749,63 Kmq con una popolazione di 873.779 abitanti. La provincia di Bergamo conta una superficie boschiva in area urbana di 19.038,38 ettari (pari al 16,63% della superficie forestale provinciale) e con 218 mq di bosco a disposizione per abitante si colloca al sesto posto nella classifica delle province lombarde. Le foreste urbane bergamasche sono principalmente castagneti (25%) e robinieti (20%). Di recente realizzazione il bosco di Casirate d’Adda, con una superficie di 30 ettari, e il bosco di Renova Park a Pontirolo Nuovo, un’area verde di circa 5 ettari compresa fra una discarica e una cava. Dei 206 comuni della provincia di Brescia l’inven-
tario ne classifica 86 nell’area urbana (di cui 39 in pianura, 39 in collina e 8 in montagna) e 120 nell’area rurale. Complessivamente coprono una superficie di 4.781,34 Kmq con una popolazione di 906.914 abitanti. La provincia di Brescia conta una superficie boschiva in area urbana di 25.429,90 ettari (pari al 14,98% della superficie forestale provinciale) e con 280 mq di bosco a disposizione per abitante dei comuni urbani si colloca al quinto posto nella classifica delle province lombarde. Le foreste urbane bresciane sono principalmente boschi di latifoglie in cui predominano il carpino nero e l’orniello (34%) e castagneti (28%). Di recente realizzazione il Parco del Lusignolo e il Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Basso Mella. Il primo, nato all’interno del più grande progetto regionale “Dieci Grandi Foreste di Pianura”, è un bosco di 41,5 ettari situato nel comune di San Gervasio Bresciano, in un territorio prettamente agricolo. Il secondo parco, invece, situato nel comune di Pralboino, con i suoi 221 ettari di bosco, è un importante elemento di connessione fra i Parchi Regionali dell’Oglio Nord e dell’Oglio Sud e il Parco dello Strone. Silvia Cesana
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l’azienda informa
Messaggio Pubbliredazionale
Bambù all’italiana con l’accento sulla U
Una particolare specie è adatta al clima temperato dell’Italia OnlyMoso diffonde la coltura e la cultura del bambù a km zero
COSTRUZIONI
ABBIGLIAMENTO Tanti non lo sanno ma il bambù è considerata una larga erba legnosa. Altrettanto poco nota è la capacità di una particolare specie, chiamata Moso di trovare terreno fertile nelle zone a clima temperato e in particolare in Italia. Precursore di questo nuovo business ecosostenibile, OnlyMoso, seleziona con cura le piante madri di bambù gigante per diffondere la nuova coltivazione in Italia.
Curiosità Il bambù appartiene alla famiglia delle graminacee, quella per intenderci alla quale appartengono anche mais, grano e riso. Originario delle regioni tropicali e sub-tropicali perlopiù orientali, il bambù cresce naturalmente anche nelle zone temperate. Ne esistono 1400 specie, sono piante sempreverdi, resistenti ed elastiche. Possono essere alte pochi centimetri o arrivare a 40 mt d’altezza. Il Moso è una tipologia che ben si adatta al clima temperato e può raggiungere 15-20 mt d’altezza con un diametro di 15 cm, sopportando le temperature fino a 25° sotto lo zero. Il bambù è un vero e proprio simbolo mitologi-
MOBILI
OGGETTISTICA co per le culture orientali: in Cina è simbolo di lunga vita, in India di amicizia. Nelle Hawaii il bambù riveste un ruolo religioso, come materializzazione del Dio creatore mentre in Giappone i monasteri scintoisti sono spesso circondati da foreste di bambù, barriere sacre contro il male. Le credenze delle culture esotiche possono essere ricondotte razionalmente alla bellezza e all’utilità del bambù: la sua resistenza, la struttura slanciata, la riproduzione frequente e le radici solide hanno nel tempo consacrato la pianta come elemento fondamentale e appunto, addirittura sacro.
Il bambù in Italia Il bambù cresce spontaneamente in tutte le zone tropicali e temperate del mondo tranne che in Europa ma ciò non vuol dire che non può essere coltivato, anzi il clima italiano, insieme al clima di alcune zone del Portogallo e del versante est dell’Adriatico, presenta le caratteristiche necessarie per la crescita in piena salute di alcune specie di bambù gigante fra cui il Moso che OnlyMoso propone come nuovo business per privati, comuni, enti, aziende agricole, fattorie
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COSMESI didattiche, agriturismi e nuova risorsa sostenibile per la coltivazione in Italia. Il Dottor Pecci, ha avviato la coltivazione di bambù nelle campagne limitrofe a Rimini dando vita a OnlyMoso che conta 24 ettari di terreno in cui crescono in piena salute piante di bambù gigante. Non è un caso isolato e non è il clima della costa adriatica a rendere possibile lo sviluppo di una coltivazione di bambù in Italia. Si pensi ad un caso speciale premiato addirittura nel 2012 con l’Oscar Green di Coldiretti: una coltivazione di bambù nelle langhe piemontesi, in provincia di Cuneo. L’azienda coltiva bambù producendo olio, tisane, cosmetici e vendendo i germogli, cibo prelibato. Fra le altre coltivazioni citiamo il bambuseto di Villa Carlotta (Lago di Como), i famosi Giardini Trauttmansdorff a Merano oltre al rigoglioso bosco di bambù che è presente all’Orto Botanico di Roma. Le zone completamente diverse in cui si trovano le coltivazioni in Italia testimoniano l’adeguatezza del nostro clima e la fertilità della pianta che può diventare quindi una nuova risorsa per l’economia del nostro Paese e per i privati che vogliono utilizzare i propri spazi di terreno inutiliz-
zato creando profitto, bellezza estetica e sostenibilità. OnlyMoso che fa parte del Consorzio Italiano Bambù prende in considerazione spazi a partire da 1 ettaro (10 mila mq). Data l’ampia richiesta e la duttilità del legno di bambù, ogni ettaro può arrivare a un rendimento annuo che supera i 50 mila euro.
Applicazioni e prodotti in bambù Quando parliamo di bambù come risorsa economica facciamo riferimento al profitto che si può trarre dalla vendita delle canne della lunghezza di 12-15 mt nei bambuseti che trovano terreno fertile in Italia. Dal bambù si ricavano circa 1.500 applicazioni commerciali fra cui legno pregiato utile per l’artigianato ma anche carta, prodotti cosmetici, prodotti alimentari (germogli di bambù), pellet e altre applicazioni bioenergetiche. La resistenza, unita all’elasticità del bambù rende questa pianta un elemento di grandissimo valore nella bioedilizia che si sta affermando sempre più in tutto il mondo. Inoltre la coltivazione di bambù va nella direzione opposta rispetto allo sfruttamento delle foreste in quanto i bambu-
FILATI
ALIMENTAZIONE seti sono in continua rigenerazione godendo della capacità di queste piante di raggiungere la maturità in pochi mesi e di riprodursi con alta frequenza. Da sottolineare anche il prezioso ruolo che i bambuseti possono ricoprire per il territorio: la radice del bambù è una spugna per l’acqua e grazie alla capillarità con cui si affranca al sottosuolo rappresenta un’ottima soluzione al dissesto idrogeologico e un efficace sistema di depurazione naturale delle acque reflue oltre che dell’aria. La coltivazione del bambù presenta solo aspetti positivi e oltre ad arricchire il patrimonio verde del nostro Paese, rappresenterebbe un nuovo business ecosostenibile e di alta qualità. Una materia prima che darebbe ancora più valore al Made in Italy e una nuova risorsa italiana da esportare.
Agente di zona: Massimiliano Colombo cell: (+39) 329-2320015 info@ecomultiservice.it www.onlymoso.it
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Stetoscopio 2014 Come cambiano le strategie aziendali Mauro Cavallone e Antonio Di Marco Pernice presentano la loro ricerca su come gli italiani avvertono e rispondono alla crisi economica Dopo la crisi economica riscontrata negli ultimi anni, i consumi degli italiani sono cambiati e di conseguenza anche i loro bisogni e il modo di interpretare la realtà sociale. “Stetoscopio 2014, il sentire degli italiani e il modello i.t.e.r. marketing” è il titolo del libro di Mauro Cavallone e Antonio Di Marco Pernice contenente i risultati di una ricerca condotta durante il 2013 sulla risposta che gli italiani stanno dando alla nuova situazione economica che caratterizza il nostro paese. Dai risultati emerge che gli italiani hanno fortemente modificato i loro consumi, riducendo drasticamente o addirittura eliminando l’acquisto di alcuni beni che ora sono considerati di lusso o comunque bisogni procrastinabili. Come ha spiegato Di Marco Pernice, l’autore della ricerca, è importante che nella situazione attuale non ci si perda d’animo ma si cerchi di capire che è in corso un importante cambiamento che può portaci a comprendere quanto sia più importante l’essere dell’avere e fare di questo principio un nuovo modello di vita. Le risposte date dagli italiani alla crisi si possono riassumere nelle 5R individuate dall’analisi di ricerca: riciclo, rimando, riutilizzo, riduco, rinuncio, tutte strategie che hanno permesso di ridurre i consumi con benefici anche per quanto concerne l’impatto am-
ABB Italia Il lavoro agile anche a Bergamo Oltre a Bergamo, coinvolte le città di Dalmine, Lodi, San Martino in Strada, Torino e Lenno
Mauro Cavallone, professore di marketing presso l’Università degli Studi di Bergamo
Antonio Di Marco Pernice, insegna ricerche di mercato nel master marketing Management
bientale. In risposta alla situazione attuale numerose aziende sono andate incontro a un riposizionamento strategico, come nel caso di RDS (Radio Dimensione Suono), che, come ha spiegato Massimiliano Montefusco, direttore marketing del gruppo RDS, ha saputo interpretare il periodo di crisi offrendo beni e servizi che i propri ascoltatori, in tempi come questi, non si possono permettere come viaggi o concerti gratuiti; si è passati da broadcasting radio a entertainment company, sfruttando così tutte le forme di comunicazione possibili per raggiungere il proprio pubblico. Un altro esempio di questa riconversione virtuosa è quello di Quixa: la dottoressa Francesca Protopapa, direttore marketing e comunicazione della compagnia di assicurazioni auto online, ha ascoltato le nuove esigenze
dei suoi clienti per un riposizionamento aziendale che potesse andare incontro ai bisogni del consumatore, adottando strategie di marketing per fidelizzare i propri clienti. Quixa ha infatti pensato di realizzare un sito usufruibile da tutti gli utenti, semplice e di facile accesso anche tramite smartphone sia per preventivi, acquisto polizze e rinnovi. Inoltre si avvale di un call center attento a tutte le esigenze della clientela e sfrutta la multicanalità per comunicare con i propri clienti tramite chat, mail, telefono e offrire un supporto di consulenza. L’analisi di Stetoscopio mette quindi in luce come sia possibile, in momenti di crisi come questo, adottare strategie aziendali che, tenendo conto della situazione attuale, garantiscano un buon servizio ai consumatori.
Anche a Bergamo approda l’iniziativa “Lavoro Agile” promossa da ABB Italia, l’azienda leader nelle tecnologie per l’energia e l’automazione, che opera in oltre cento paesi impiegando quasi 150 mila dipendenti. Il suo intento è quello di promuovere il lavoro da casa, al fine di ridurre gli spostamenti, aumentare la produttività aziendale secondo un modello sostenibile e andare incontro alle esigenze di conciliare la vita privata del lavoratore con la propria professione. La prima giornata del lavoro agile si è svolta a Milano lo scorso 6 febbraio. All’iniziativa hanno aderito 200 dipendenti di ABB Italia su 570 e gli esiti sono stati subito positivi: si è avuto infatti un risparmio totale sui tempi di spostamento casa-lavoro di 126 minuti a viaggio. Altri benefici riscontrati tra i lavoratori sono stati una diminuzione dello stress e un elevato livello di efficacia nella comunicazione con i colleghi e i partner esterni. Visto il successo riscosso e la sentita partecipazione all’iniziativa, un’altra giornata interamente dedicata
al tema dello smart work si è tenuta l’11 marzo, questa volta andando a coinvolgere i dipendenti di ABB Italia delle sedi di Bergamo, Dalmine, Lodi, S. Martino in Strada, Torino e Lenno. Ancora una volta si è ottenuto un risparmio sui tempi di viaggio casa-lavoro corrispondente a una media di circa 60 minuti a partecipante, senza contare l’impatto positivo che questa iniziativa ha sull’ambiente, con una riduzione di inquinamento e meno congestionamento dovuto al traffico. Silvia Parma, HR Manager di ABB Italia ha spiegato gli intenti del loro progetto che sarà diviso in due fasi: la prima fase pilota intende sperimentare una nuova forma di flessibilità misurandone i risultati e raccogliendo suggerimenti per eventuali miglioramenti futuri. La seconda fase, che riguarderà invece il lungo periodo, avrà l’obiettivo di sviluppare un modello strutturato e consolidato di smart working da estendere in tutte le sedi del Gruppo ABB. Daniela Picciolo
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Se il pizzaiolo green ti sforna un’auto elettrica A Martinengo Alessandro Casali consegna pizze a domicilio gustando il piacere della mobilità sostenibile: «Faccio 140 chilometri con 1 euro e 60 centesimi» Basta una semplice presa dove attaccare la spina schuko e il gioco è fatto. Anzi, il pieno è fatto. Al costo quasi imbarazzante di 1 euro e 60 centesimi. Non c’è nemmeno bisogno delle monetine di resto, perché è compreso nella bolletta energetica di casa. Se poi si utilizzano pannelli fotovoltaici o le colonnine di ricarica che alcuni enti pubblici stanno installando e che spesso sono gratuite, allora non hai più nemmeno quel costo. Alessandro Casali, titolare di una pizzeria d’asporto in centro storico a Martinengo, da qualche settimana viaggia indisturbato nella Ztl del paese e di quelli vicini, trasportando pizze di casa in casa con un gusto in più: quello di essere il primo bergamasco nel 2014 ad immatricolare un’auto elettrica. Casali non ha dubbi: «Non capisco perché non ci sia una corsa a comprare auto elettriche, o meglio, un’idea ce l’avrei. Facendo due calcoli è facilmente intuibile che l’investimento è decisamente conveniente, ma in effetti c’è ancora una totale man-
canza di informazione e poca chiarezza sulle questioni pratiche e la gente non si fida ancora a comprarla. Ma è un gatto che si morde la coda: io l’ho comprata anche solo per dimostrare che la mobilità elettrica non solo conviene, ma funziona ed è comoda, perché il mio obiettivo principale è vivere in un ambiente che sia almeno sano e salutare per noi e per i nostri figli». E c’è da credergli perché sulla sua Smart elettrica a 2 posti non ci sono nemmeno le grafiche pubblicitarie della pizzeria, ma c’è ben chiaro il simbolo dell’auto elettrica: «Ho pensato che se mi vedono in giro, allora le persone capiscono che è una possibilità a portata di mano. Ad esempio il problema della ricarica, è un falso problema se uno non deve fare viaggi lunghissimi, oltre i 140 Km, perché la macchina si rifornisce da una normalissima presa schuko che puoi attaccare ovunque: la carica completa la si fa prima di partire, ma volendo la puoi tenere caricata ogni volta che ti fermi da qualche parte, come si fa con un
“Ho pensato che se mi vedono in giro, le persone capiscono che l’auto elettrica è una possibilità a portata di mano”
cellulare o un computer portatile. La ricarica completa la faccio a casa la notte, impiega circa 10 ore oppure c’è l’opzione che dimezza il tempo. Nelle colonnine di ricarica invece basta 1 ora per “il pieno” oppure si ricarica solo per il tempo a disposizione, mentre si beve un caffè o si fa un acquisto in un negozio. E poi non hai più spese di bollo auto, di olio, non occorre fare il tagliando bensì solo un controllo sommario e poco dispendioso,
perché il motore di un’auto elettrica ha una durata di tre volte superiore e c’è poco bisogno di manutenzione meccanica. Inoltre ci sono tutte le agevolazioni: ad esempio i parcheggi sono sempre gratuiti in Bergamo, in Brescia, a Milano e nelle maggiori città. È possibile entrare nelle Ztl e poi ci sono gli eco incentivi all’acquisto. Senza contare che le compagnie d’assicurazione prevedono fino al 30% di sconto sulla polizza auto. È vero che
comprare un’auto elettrica costa circa il doppio della corrispettiva auto tradizionale, però il costo di mantenimento e i consumi irrisori consentono di ammortizzare la maggiore spesa in pochissimi anni. I miei costi sono un decimo di una normale autovettura: per fare lo stesso tratto di strada, se spendevo 100 euro con l’auto a benzina, adesso spendo 10 euro. La mia auto fa circa 65 Km di media giornaliera, 2 mila Km al mese (24 mila Km l’anno). Con l’auto elettrica spendo solo 320 euro tutto l’anno, vale a dire meno di 30 euro al mese: lavoro tanto ma risparmio energia, denaro e guadagno in qualità di vita, mia e dei miei figli». Diego Moratti
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Sognando l’Australia
L’isola della sostenibilità è frutto dell’impegno e della cura di tutti i suoi abit
L’Australia nell’ultimo decennio è diventata destinazione ambita e desiderata quanto l’isola del tesoro, la terra promessa, un posto in grado di dare coraggio a chi cerca una spinta, accoglienza a chi ha bisogno di una pausa. Abbastanza grande da ospitare i sogni e i progetti di chiunque abbia voglia di mettersi in gioco, sempre più giovani la scelgono come meta post laurea, per imparare la lingua e confrontarsi con coetanei che giungono da altre parti del mondo. Tutti alla ricerca di qualcosa. Ma cosa attrae improvvisamente così tanti viaggiatori? Cosa l’ha resa tanto irresistibile? Cos’è cambiato rispetto al passato? La realizzazione professionale è il primo motore che muove i flussi migratori di giovani e giovanissimi alla ricerca di una propria dimensione lavorativa, ma negli ultimi tempi l’Australia è diventata l’El Dorado per coloro che hanno deciso di abbandonare la frenesia delle metropoli e fare quello che gli anglosassoni chiamano “downshifting”. Letteralmente il termine significa “scalare di marcia”, più metaforicamente rallentare, rimodularsi, per rispondere a un’urgenza di-
principale organizzazione ambientalista su base comunitaria indipendente del Nuovo Galles del Sud. Promuove il rispetto per l’ambiente, la responsabilità individuale e la coesione tra i gruppi delle varie comunità per il miglioramento dell’ambiente. L’organizzazione offre una ricca gamma di premi e programmi di sovvenzione ed educazione ambientale, lavorando a stretto contatto con i governi locali e statali. Programmi pensati per educare e motivare gli individui, i consigli amministrativi, i gruppi di comunità e le imprese a intraprendere pratiche ecosostenibili che si traducono poi in risultati positivi per l’intera comunità.
“L’El Dorado del ‘downshifting’: a fronte della frenesia del lavoro e degli stili di vita ecco un bisogno di ritorno quasi primordiale, verso la natura” versa: un bisogno di ritorno quasi primordiale, una fuga verso l’incontaminato, verso la natura, per immergersi e godere di qualcosa che esisteva già prima di noi e che continua a esistere nonostante noi. Un bisogno di natura che ha spostato le correnti migratorie e trasformato il sogno americano in sogno australiano. L’Australia è paragonabile a un enorme parco naturale incontaminato, un ecosistema unico e diverso da tutto quello che già si conosce: la flora e la fauna così tipiche e caratteristiche rappresentano qualcosa di assolutamente unico. È forse questa unicità la più grande ricchezza del paese; in alcuni luoghi sembra che il tempo non sia passato, come se lo sviluppo e l’industrializzazione non fossero mai arrivati. In realtà non è co-
sì, l’Australia non si è fermata, è solo la prova che uno sviluppo sostenibile è possibile, la prova che natura e modernità possono convivere senza che l’una annienti l’altra. Certamente questa “convivenza civile” ha bisogno di cura e collaborazione da parte di tutti. In Australia l’attenzione verso l’ambiente è altissima: inizia dall’educazione dei giovani e prosegue con il supporto ai governi locali
per chi persegue delle buone pratiche di eco-sostenibilità. Uno degli esempi più rappresentativi è l’Associazione Keep Australia Beautiful New South Wales.
Cinque programmi per la salvaguardia ambientale Keep Australia Beautiful NSW è stata fondata nel 1975 ed è la
EnviroMentors EnviroMentors è un programma itinerante e interattivo di educazione ambientale per le scuole australiane, offerto come servizio a pagamento per assistere i comitati locali, le organizzazioni regionali e tutti gli altri enti che intendono educare le comunità su un’ampia gamma di problematiche ambientali. Si avvale anche di workshop mirati a facilitare l’apprendimento degli stu-
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tanti “Il bisogno di natura ha spostato le correnti migratorie e trasformato il sogno americano in sogno australiano”
denti attraverso la trasmissione di semplici misure per proteggere e conservare il fragile ecosistema. Il programma risulta molto efficace dal punto di vista dell’apprendimento e dell’educazione oltre che perfettamente in grado di soddisfare le necessità dei Comitati e di tutti i soggetti interessati.
Sustainable Cities Il Premio per le città sostenibili è un concorso ambientale per le comunità urbane del Nuovo Galles del Sud. Il progetto punta a migliorare la qualità dell’ambiente e a innalzare lo standard e la qualità della vita nelle comunità urbane. Più vasto rispetto a ogni altro programma ambientale su base metropolitana, Sustainable Cities incoraggia le comunità a dare un contributo genuino e sostenibile al proprio territorio. La città di Canada Bay ha vinto il premio 2013 come comunità urbana più sostenibile grazie a “Sustaining our enviroment”, progetto che è riuscito ad avere un impatto notevole su tutti i settori dei quali l’iniziativa Keep Australia Beautiful si occupa:
educazione, studio, progettazione e salvaguardia. Sono state coinvolte 16 scuole, fornendo così programmi di educazione ambientale a oltre 3.114 studenti. Grazie al lavoro di 5 gruppi di volontari si sono preservati circa 11 ettari di aree naturali e controllando un campione di 50 imprese è stato calcolato un potenziale di risparmio superiore a 280 tonnellate di rifiuti e 125 di anidride carbonica all’anno; il
progetto prevede poi l’attuazione di un programma di efficienza energetica che riduca le emissioni di anidride carbonica della Comunità di 818 tonnellate.
Community Litter Grants I “premi per i rifiuti” sono gestiti da Keep Australia Beatiful NSW in collaborazione con l’Autorità per la Protezione Ambientale del
Nuovo Galles del Sud. Per attivare gruppi nelle comunità che affrontino il problema dei rifiuti nel territorio si è introdotto un processo di compensi-premio suddiviso in 2 tappe: il controllo dell’immondizia locale e la candidatura al premio. Il controllo dell’immondizia passa attraverso la raccolta di informazioni effettuata dal Local Litter Check che aiuterà la comunità a identificare la migliore azione per contrastare i rifiuti in un punto cruciale nel territorio: gruppi che invieranno informazioni complete saranno rimborsati di 300 dollari. I premi saranno elargiti attraverso un processo competitivo e si dovranno utilizzare i dati raccolti nella prima tappa. Premi fino a 5 mila dollari saranno consegnate alle comunità che renderanno effettive le azioni e misureranno il successo dei loro sforzi nella prevenzione dei rifiuti.
Tidy Towns Dal 1981, il programma “Città Ordinate” sta gratificando l’orgoglio civico, lo spirito di comunità e l’impegno ambientale delle comunità regionali nel Nuovo Gal-
les del Sud. Un’iniziativa a premi che celebra i risultati delle comunità che attuano una gamma di progetti sostenibili in grado di migliorare la natura nella loro città e preservare l’ecosistema. Grazie a un’antica storia di rispetto e allo spirito di una comunità che respira sostenibilità, Nundle è la vincitrice del premio 2013: più di 23 mila ore di volontariato negli ultimi 12 mesi grazie alle numerose associazioni sportive, di comunità, di beneficienza e di volontariato. Ospita durante tutto l’anno numerosi eventi unici come il Festival della caccia al tesoro Cinese (18 mila visitatori), o il Nundle Walkabout, una partecipata camminata per le strade del piccolo villaggio. Il campo di lavoro ambientale 2013 è stato seguito da 20 adulti e 57 studenti provenienti da 5 scuole del territorio. Si è concentrato molto sugli ecosistemi naturali dell’ambiente fluviale, sulla qualità delle acque e sulle strategie di riduzione degli sprechi. Gli studenti di Nundle sono stati coinvolti in numerose attività di rimboschimento, monitoraggio della salute dei fiumi e osservazione degli insetti.
Clean Beaches Le spiagge sono sicuramente il primo panorama a cui si pensa parlando di Australia. Con questo progetto si incoraggiano le comunità costiere, i consigli locali, le associazioni di volontariato, le imprese e i club a proteggere la bellezza delle coste, risorsa di estremo valore per tutta l’isola. Il programma responsabilizza le comunità costiere che lavorano attivamente per un ambiente più pulito e sostenibile. Permette la condivisione di conoscenze, esperienze e risorse grazie alla cooperazione tra comunità, coinvolgendo i giovani e i turisti più attenti. Elisa Troiani
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Ucraina Un gioco pericoloso La crisi del “Granaio d’Europa” compromette i rapporti tra Est e Ovest Dopo l’esito del referendum in Crimea, la prospettiva di una risoluzione sembra lontana Risiko, il gioco da tavola per eccellenza, è forse il miglior punto di partenza per cercare di comprendere la crisi in Ucraina, i suoi successivi sviluppi e perché molti rabbrividiscono all’idea di una possibile Guerra Fredda di ritorno. Non a caso la versione francese del gioco, quella originale, si chiamava “Alla conquista del mondo.” Le immagini di carri armati che si dirigono minacciosi verso le varie zone strategiche della Crimea sono familiari come le pedine sulla scacchiera o come le scene di qualche vecchio documentario scolastico. La differenza è che è tutto reale, vicino e quindi particolarmente inquietante. L’Ucraina è da sempre considerata “il Granaio d’Europa”; secondo una recente ricerca del Sole 24ore questo Paese è già il secondo esportatore mondiale di cereali dopo gli Usa con 30,7 milioni di tonnellate e punta a diventare il granaio del mondo dopo aver superato Canada e Argentina. Anni di politiche sbagliate e corruzione da parte del governo di Viktor Janukovič hanno tuttavia portato il paese sull’orlo della bancarotta. In base all’accordo con l’Unione Europea del 2013 Kiev avrebbe incassato da Bruxelles 160 milioni di euro all’anno per tre anni, meno gli interessi. La Russia invece ha offerto 15 miliardi di dollari, consegnandone tre sull’unghia. L’Europa si è quindi persa nella retorica
“Putin agisce in base a una concezione novecentesca della geopolitica, secondo la quale la potenza di un paese dipende dalla sua estensione territoriale; il livello di sviluppo di questi territori non è importante, quello che conta è tenerci delle truppe d’occupazione” della burocrazia quando avrebbe potuto offrire subito un aiuto concreto. Da qui, la decisione del deposto presidente Viktor Janukovič di non firmare l’accordo di associazione con l’Unione Europea e la conseguente esplosione delle proteste nelle piazze della capitale. Dopo tre mesi di guerriglie, manifestazioni e disordini civili, che hanno preso il nome di Euromaidan, e decine di morti, gli abitanti di Kiev, sono riusciti a cacciare il governo di Viktor Janukovič. Ma la transizione non è stata facile: la già intricata situazione politica è stata ulteriormente complicata dall’entrata in scena di un nuovo giocatore, la Crimea. La penisola del mar Nero è la regione ucraina più importante dal punto di vista strategico, ma anche la più instabile. Mentre all’inizio di
marzo il Presidente russo Vladimir Putin si affrettava ad assicurare all’Europa che l’annessione della Crimea non era da considerarsi una possibilità concreta, le sue forze armate si sono impossessate di alcune basi militari ucraine: 30 mila soldati privi di segni distintivi ma dotati di armamenti pesanti. Sebbene l’immagine di un’Ucraina spaccata tra Est e Ovest possa risultare semplicistica, le spinte secessioniste si sono trasformate in realtà. I cartelli con scritto “Putin è il nostro presidente” e “Russia, siamo stati abbandonati, riprendici indietro!” Hanno portato all’esito del referendum tenutosi domenica 16 marzo: la Crimea dichiara con un voto unanime (96,8% secondo gli ultimi dati) la sua indipendenza dall’Ucraina e richiede di essere annessa
alla Federazione Russa. Resta il fatto che il referendum, svoltosi in un clima di tensione militare, è stato considerato illegale e quindi il suo risultato non è riconosciuto dalla maggioranza degli stati europei e non, con l’America di Obama in prima fila, agguerrita. Tanti speculano sulle reali intenzioni del Presidente Putin, dato che la Crimea pur essendo una penisola strategica dal punto di vista territoriale, dipende totalmente dall’Ucraina a livello di risorse economiche ed energetiche. Tra le ipotesi più plausibili, quella avanzata dal quotidiano francese Le Monde: «La politica di espansione territoriale è molto cara a Mosca. Putin agisce in base a una concezione novecentesca della geopolitica, secondo la quale la potenza di un
paese dipende dalla sua estensione territoriale; il livello di sviluppo di questi territori non è importante, quello che conta è tenerci delle truppe d’occupazione». Il dubbio che Putin sia più un giocatore d’azzardo che uno stratega militare rimane legittimo, specialmente in una vicenda intricata che ha già visto susseguirsi bluff, dichiarazioni oltraggiate e oltraggiose, scomparse e ricomparse sulla scena pubblica e mediatica di attori globali. Teatranti e giocatori si beffano dello sguardo preoccupato di chi li osserva tra le righe dei giornali e nelle immagini dei notiziari. Ci resta solo da sperare che sia effettivamente così, solo una partita a Risiko tra burloni annoiati. Mara D’Arcangelo
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I libri sono... random acts of kindness Tagli alla Cultura affliggono la Gran Bretagna come l’Italia A Londra nasce The Kindness Project Library una libreria gratuita per combattere la crisi TKO in Italia? Why not The Kindness Offensive non è un’esclusiva di Londra, sul sito ci sono consigli utili e indicazioni per poter formare un gruppo di volontari che pratica “gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso” in ogni parte del mondo. Un’occhiata al sito www. thekindnessoffensive.com non porta via troppo tempo e, per la cronaca, a Torino si stanno già muovendo per creare un nuovo TKO - riferisce David Goodfellow - e a Bergamo?
© Kindness Offensive
Immagina. Un posticino confortevole dove poter andare, scegliere un libro e tenerlo, senza pagare un centesimo. Non sarebbe meraviglioso? Be’ in effetti è meraviglioso. The Kindness Project Library ha aperto poche settimane fa a Islington, un quartiere a nord di Londra, non lontano dalla ben più nota Camden Town. In Gran Bretagna come in Italia i tagli alla Cultura da parte del governo sono un problema reale. Le biblioteche locali sono state particolarmente colpite: secondo uno studio condotto dal Chartered Institute of Public Finance and Accountancy (CIPFA), sono 352 le biblioteche attualmente a rischio chiusura o che già hanno dovuto cessare l’attività e il numero è in crescita costante dal 2010. Londra non fa certo eccezione e in una città devota alla “Mano invisibile”, l’apertura di una libreria gratuita può strappare un sorriso anche in un piovoso mattino di novembre. È questo in effetti l’intento dei The Kindness Offensive (TKO), il gruppo che sta dietro il progetto e che come si
legge nel loro divertente sito web (www.thekindnessoffensive. com) «pratica atti di gentilezza a casaccio in città». Il progetto nasce come risposta all’imminente chiusura della John Barnes, la biblioteca locale di Islington, che si spera riaprirà in due o tre anni, sicuramente ridotta per lasciar spazio a nuove case. David Goodfellow dei TKO si presenta con un elmetto giallo e una “S” gentile mostrandomi con orgoglio la libreria: «Volevamo fare qualcosa di concreto perché la chiusura di una biblioteca è sempre qualcosa che rattrista e delude. Quindi abbiamo cominciato a contattare compagnie e aziende che ci potessero dare un sostegno economico. Dopo mesi di ricerca le abbiamo trovate: Campton Hill ci da una mano con la proprietà mentre Healthy Planet fornisce l’80% dei libri; il restante 20% ci è stato gentilmente donato dalle case editrici, che ci usano anche come tester per le nuove uscite e dai cittadini del quartiere che amano i libri ma spesso non hanno spazio in casa». The Kindness Project Li-
brary negli anni ‘80 era un pub noto come “The Latin Corner” e in effetti la struttura è ancora percepibile, ma i ragazzi del TKO in tre mesi l’hanno completamente trasformato in quella che sembra una gigante caramella piena di libri. Uno spazio comunitario allegro e accogliente con 100.000 volumi di tutti i generi e per tutti i gusti, alcuni anche molto antichi, che aspettano solo di
essere scelti e portati a casa da un nuovo lettore famelico. «La reazione dei cittadini locali è stata molto positiva finora, una comunità ha bisogno di uno spazio per “accadere” e questo è quello che abbiamo creato», afferma Goodfellow. «Volevamo qualcosa di diverso dalle solite librerie (bookshop) e il fatto che la gente venga a trovarci, scambi due parole, si prenda i suoi libri e si senta a suo agio in questo spazio, è ciò che dà più soddisfazione e motiva il nostro lavoro». I libri hanno troppo valore per poter essere pagati, questo è il messaggio che traspare dalle parole di David Goodfellow: «Stiamo cercando di far sì che la gente si riappropri dei libri e ricominci ad apprezzare il tempo passato in compagnia di una buona lettura; vogliamo spronare la gente a pensare liberamente. C’è stata una signora che non poteva cre-
dere di non dover restituire i libri presi, si sentiva in colpa! Questo succede perché siamo abituati a mettere il prezzo su tutto, cose e persone, dovremmo tutti sforzarci di sfuggire da questa logica ingabbiante dei soldi». Immagina. Un uomo sulla quarantina entra nella libreria e parlando casualmente, ci dice: «Lo sapete, ho incontrato mia moglie qui vent’anni fa, era uno dei miei pub preferiti. Quando l’hanno chiuso sono rimasto terribilmente deluso. Ora sono qui a prendere i libri per i miei bambini, non è meraviglioso?» Sì, lo è. Magari qualche volta ciò che immagini è reale, magari pensare diversamente a volte è possibile e magari piccoli cambiamenti possono rivelarsi molto più significativi di quanto uno possa immaginare. M.D.A.
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Tappi di plastica solidali e sostenibili La Fondazione ISB partecipa alla raccolta di tappi di plastica promossa dall’Associazione Italiana Persone Down Qualcosa sta cambiando: li puoi incontrare sempre più spesso per strada, da soli e con gli amici, sui mezzi pubblici o sul posto di lavoro. Sono le persone affette da sindrome di Down che grazie al supporto dell’Associazione Italiana Persone Down Onlus (AIPD), hanno la possibilità di confrontarsi con le esigenze della vita quotidiana e acquisire sempre più autonomia e indipendenza. Le sezioni AIPD sul territorio svolgono un ruolo fondamentale nel dare sostegno alle famiglie dalla nascita del bambino fino
stica la cui vendita rappresenta una fonte irrinunciabile di sostentamento per la onlus, insieme alla raccolta fondi e alla donazioni. Ma come funziona e quali sono i tappi idonei? I tappi riciclabili sono quelli fatti da plastica dura, come i tappi delle bottiglie di acqua e di bibite, dei cosmetici, dei detersivi, del dentifricio, i contenitori degli ovetti di cioccolato e qualsiasi altro materiale plastico che riporti la scritta PE o PP. Opportunatamente lavorati ad alte temperature dall’azienda a cui sono venduti, i tappi sono ridotti
semplice per aiutare il prossimo e allo stesso tempo aiutare l’ambiente. Tutti abbiamo quotidianamente a che fare con tappi di plastica e la loro raccolta non richiede nessuno sforzo ma può diventare una buona abitudine
quotidiana da portare avanti, così come hanno fatto i ragazzi dell’ISB durante l’anno scolastico. Gli studenti coinvolti saranno in futuro albergatori e ristoratori in grado di intraprendere la loro attività lavorativa, consape-
voli dell’importanza del riciclo e impegnati nella lotta contro gli sprechi, nel rispetto della salvaguardia dell’ambiente. Eleonora Chiari
Proteggere l’ambiente per sostenere la vita Embracing the World a Bergamo con il progetto InDeed per la Giornata Mondiale dell’Acqua
La consegna dei tappi all’associazione AIPD
all’età adulta, organizzando attività trasversali tutte con l’intento di offrire gli strumenti più adatti per socializzare e acquisire fiducia. AIPD Bergamo è attiva su diversi fronti, dalla pet therapy ai corsi di autonomia per sapersi muoversi da soli in città chiedendo informazioni, orientandosi e utilizzando i mezzi pubblici, ai percorsi di conoscenza dell’affettività. Tuttavia sarebbe davvero ingenuo pensare che tutto questo possa essere realizzato solo tramite opere di volontariato, perché l’associazione per le attività di formazione e per la sua organizzazione deve costantemente affrontare dei costi. Nasce quindi il progetto della raccolta e riciclo dei tappi di pla-
a granuli di plastica che possono essere poi riutilizzati per la produzione di panchine, ma anche di oggetti di arredamento urbano e casalingo di pregio e di valore. Grazie alla dirigente scolastica Savoldi e alla prof.ssa Madaschi, il progetto è arrivato per la prima volta alla Fondazione ISB di Torre Boldone. L’incontro con i rappresentanti della sezione AIPD di Bergamo ha voluto non solo sensibilizzare gli studenti alle tematiche di integrazione sociale nei confronti di persone con difficoltà, ma anche gettare i semi per una presa di coscienza responsabile e sostenibile del loro futuro. Il successo dell’iniziativa ha dimostrato come la raccolta dei tappi sia un modo davvero
Bottiglie, 25 sacchi di immondizia mista, una bicicletta, un monopattino, un registratore di cassa, ruote di bici, un motore, cavi elettrici, una pistola ad aria compressa, un materasso, moquette, abiti, lattine e infiniti pacchetti di sigarette e mozziconi sono il “bottino” che i 21 volontari del progetto InDeed di Embracing the World (ETW) hanno raccolto pulendo il torrente Morla nei pressi di via F. Ozanam e di Via G. Solari sabato 22 marzo a Bergamo in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, promossa dall’Ass. re Massimo Bandera. Sono stati piantati anche 13 alberi a ridosso di un parcheggio per proteggere una parte del torrente che ospita germani e aironi cenerini. Sono intervenuti nella mattinata l’Ass.re Bandera e il Presidente del comitato della Malpensata, che hanno espresso soddisfazione e auspicato collaborazioni future a favore dell’ambiente. Si è trattato del settimo evento InDeed organizzato dai volontari di ETW nell’arco degli ultimi 10 mesi nella sola Lombardia. La campagna InDeed a favore della natura, a cui i volontari si sono ispirati, consiste in sei piccoli passi, semplici e concreti: conservare l’acqua, ridurre le emissioni di anidride carbonica, piantare alberi, coltivare i propri
ortaggi, condividere l’auto, costruire una casa per uccelli e insetti; un’attenzione che ci aiuta ad assumerci la responsabilità del nostro modo di vivere, attraverso l’impegno individuale e collettivo per contribuire a ripristinare l’armonia tra l’uomo e la natura. La campagna InDeed di Embracing the World ha avuto il riconoscimento dall’Unesco come progetto del Decennio
dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Mata Amritanandamayi, nota come Amma, la fondatrice di ETW, la rete internazionale di progetti umanitari con status di consulente speciale presso le Nazioni Unite, ha recentemente affermato: «Ogni piccolo sforzo che si fa per proteggere l’ambiente è prezioso poiché in realtà aiuta a sostenere la vita».
Nella Casa Natale di Giovanni XXIII nasce PAPAJ23 Uno spazio multimediale per raccontare l’attualità del Papa “buono” e valorizzare il suo insegnamento. Destina 100 punti Coop a sostegno del progetto per PapaJ23 e Coop li raddoppia per
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Di fronte alla crisi ripartiamo dalle relazioni Per la Comunicazione Empatica-Nonviolenta, ideata da Marshall Rosenberg, le relazioni sono il cuore pulsante di una società sostenibile Comunicazione Empatica-Nonviolenta Consigli di lettura
Immagine su gentile concessione di Pere Isern - www.facebook.com/miralllifestylenow
Non conosco questa città e non so bene dove mi trovo, il semaforo è rosso, mi affido al navigatore. Dice di svoltare a destra e io sono sulla corsia di sinistra, riservata a chi vuole proseguire dritto. Mi preparo, serve una manovra “sporca” per imbucarmi nella corsia di destra sperando che tutto vada per il meglio. Ecco il verde, le auto iniziano a distanziarsi, io metto la freccia, mi volto, c’è spazio, mi inserisco sulla corsia di destra e “BEEEEEP!!!” è arrivata la temuta strombazzata dalla macchina che sopraggiungeva. Mi balena in testa l’arrabbiatura, sto quasi per pensare “che s…”, “v…” e tutta una serie di argomentazioni tra il logico e il colorito nella speranza di… di cosa? Forse nella speran-
za che snocciolare le mie ragioni possa farmi stare meglio. Fermo in tempo i miei pensieri, consapevole che non otterrei nulla di ciò che spero, anzi, l’irritazione mi resterebbe addosso per ore, per giorni forse, trasformandosi in un inconscio malumore tinto di stanchezza e apatia. Questa volta non ci casco, ci sono già stato troppe volte in quello spazio di lotta, di ferite a carne viva, profonde, fin giù nella pancia, fin dove si sta male e non si trova più il bandolo della vita. So benissimo che la rabbia, il senso di colpa e le conseguenti depressioni dipendono solo dai miei pensieri e non da ciò che fanno gli altri. So che c’è un modo diverso per reagire e so che funziona, voglio
vivere creando benessere per me e per tutti, voglio vivere con empatia, cioè guardare i perché più profondi della vita, i bisogni direbbe Marshall Rosenberg. Penso al conducente che ha suonato il clacson: “Forse è irritato perché ha bisogno di sicurezza, di serenità e di rispetto delle regole?”. Come non capirlo, sicurezza, serenità e rispetto sono bisogni anche miei, ancor più quando guido e mi trovo nei suoi panni. Mi sto connettendo con il suo vissuto, riesco a vedere le difficoltà che può aver avuto in quel momento e le sue necessità. Dentro di me mi sento già diverso. Ora provo a darmi empatia: mi rendo conto che prima di fare il cambio di corsia ero un po’ nervoso perché anch’io avevo bisogno di sicurezza e serenità e anche per me è importante rispettare le regole e contribuire alla serenità altrui. Poi, quando ho sentito il clacson, mi sono sentito irritato e triste perché avevo bisogno di comprensione, forse anche lui in quel momento aveva bisogno di comprensione? Mi accorgo subito che i nostri bisogni, vivi in quegli istanti, erano probabilmente gli stessi e gusto immediatamente l’energia intensa e morbida che si crea in me quando mi connetto ai bisogni universali degli esseri umani e della vita. Mi viene in mente questa frase di Marshall: «A livello dei bisogni non ci sono conflitti». Eh
La Comunicazione Nonviolenta (CNV) di Marshall Rosenberg si basa sull’idea che tutti gli esseri umani sono naturalmente capaci di compassione e che ricorrono alla violenza o a un comportamento che danneggia gli altri quando non riconoscono le strategie più efficaci per soddisfare contemporaneamente i bisogni propri e quelli altrui. Le modalità di pensiero e di espressione che portano all’uso della violenza (psicologica e fisica) non sono quindi naturali bensì apprese attraverso la cultura in cui si cresce. La teoria della CNV presuppone che il comportamento umano derivi sempre da tentativi di soddisfare bisogni umani universali e che tali bisogni non siano mai, di per sé, in conflitto. Di conseguenza, identificando e connettendosi ai propri bisogni e a quelli degli altri, si possono trasformare i conflitti, risolvere i malintesi, riprendere relazioni interrotte o difficili, trovare uno spazio di armonia e benessere per sé e per tutti. Per un’introduzione alla Comunicazione Nonviolenta: Marshall B. Rosenberg, “Le parole sono finestre (oppure muri). Introduzione alla comunicazione nonviolenta”, Edizioni Esserci, www.cnvc.org
sì, questa si chiama pace, interiore ed esteriore. In un attimo tutto è risolto e il traffico scorre più sereno di prima. Com’è facile volersi bene e superare le difficoltà quando sappiamo usare gli strumenti relazionali propri della nostra biologia: i neuroni specchio, il campo elettromagnetico-relazionale del cuore, i sentimenti e i bisogni. Penso all’importanza di rieducarci al linguaggio empatico per vivere
finalmente in modo collaborativo e non più competitivo. Dipingo così l’unica società che ritengo davvero sostenibile, quella in cui stiamo bene e in cui ci sentiamo finalmente a casa perché fatta di persone capaci di comprendersi autenticamente e reciprocamente di fronte a qualsiasi crisi, sia essa politica, economica, sociale o ambientale. Davide Facheris
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“L’ora della Terra” Luci spente per far splendere il pianeta Il 29 marzo l’iniziativa promossa dal WWF torna a ricordarci i consumi delle nostre città iper-illuminate Da otto anni, partendo dalla città australiana di Sidney, si celebra “L’ora della Terra”: un’iniziativa globale promossa dal WWF per sensibilizzare l’umanità in merito alle problematiche connesse al cambiamento climatico. Questa manifestazione che ha visto un progressivo crescendo di adesioni e consensi negli anni, consta di un piccolo e semplice gesto dal grande valore mediatico e ambientale: spegnere globalmente le luci artificiali per un’ora. Ogni 29 marzo si tiene questo evento che coinvolge le principali piazze del mondo in cui, persino le luci dei principali monumenti, vengono spente. Un’atmosfera unica, estrema-
la luce oltre 4 mila famose municipalità che, da Dublino al Sud America, hanno abbracciato tutto il globo. Per supportare questa battaglia, si sono fatti avanti testimonial di eccezione: a livello globale, in occasione del lancio del film “Spiderman” (nella sale italiane dal 23 aprile prossimo), partirà una raccolta fondi per i progetti di salvaguardia dell’ecosistema denominata “Earth hour blue”. “Usa il tuo potere per cambiare la realtà” è il simpatico messaggio che ha voluto lanciare il WWF: tutti possono scendere in campo diventando supereroi della missione ambientalista. Testimonial della campagna è
scorso, sta procedendo con due slitte e con gli sci ai piedi in un’avventura a -50° attraverso il Polo Nord. Anche lui si unisce moralmente nella celebrazione dell’Ora della Terra, dell’estremità più settentrionale dell’emisfero nord del globo, così come le Nazioni Unite che, nelle loro sedi istituzionali, sostengono e promuovono l’iniziativa e lavorano affinché si porti avanti un’attenta politica di contrasto al cambiamento del clima. Proprio perché si tratta di un’importante sfida contro un problema che comporta effetti collaterali su tutta la biosfera, il WWF e altre associazioni ambientaliste lanceranno parallelamente campagne di
Michele Potrandolfo, quarantaduenne di Pordenone che sta compiendo la sua esplorazione polare in solitaria: attraversato l’oceano artico il 5 marzo
tutela del verde, delle specie in estinzione, del mare e di ogni forma di vita sul pianeta. Un’ora di risparmio energetico non salva il mondo dai gas tossici e dalle ce-
Amazzonia in 3D Il respiro della natura sullo schermo Il giorno 11 marzo si è tenuta la prima proiezione di “Amazzonia” in 3D a Milano, il docufilm che ha vinto il Premio Ambiente WWF alla 70° Mostra del Cinema di Venezia. Il regista, Thierry Ragobert, ha scelto una narrazione fortemente emotiva e coinvolgente per stimolare la consapevolezza della minaccia che incombe sul più importante polmone verde della terra, l’Amazzonia. La protagonista è una scimmietta cappuccino allevata dall’uomo che si ritrova nella foresta amazzonica e si rivela una creatura completamente a suo agio con la dimensione selvaggia. Il cast è formato da 5 mila specie di animali selvatici e 40 mila specie di piante, mentre il set comprende oltre 6 milioni di Kmq di foresta. Il film nasce da una collaborazione franco-brasiliana, ossia l’unione della profonda conoscenza dei brasiliani della propria terra con la competenza dei francesi nella documentaristica wildlife. Lo spettatore vede e sente i suoni, i colori, gli odori e la potenza della natura, immerso nell’armonia del respiro dell’Amazzonia.
“In occasione del lancio del film «Spiderman» (nella sale italiane dal 23 aprile prossimo), partirà una raccolta fondi per i progetti di salvaguardia dell’ecosistema denominata «Earth hour blue»” mente suggestiva, attraverso cui lanciare un concreto segnale a tutto il mondo. Vedere il Colosseo o Piazza Navona non illuminati è certamente inconsueto ma permette una riflessione su quanto un gesto apparentemente solo simbolico si traduca in un risultato assolutamente concreto. Proprio dalla terra dei canguri, in Australia, è stato calcolato che questa iniziativa produce una riduzione del 10,2% del consumo di elettricità (fonte EnergyAustralia) che, secondo l’Herald Sun equivale alle emissioni di 48.613 veicoli. Nel 2009 gli organizzatori dell’iniziativa avevano previsto un migliaio di adesioni istituzionali nelle più importanti città del mondo, ma la partecipazione alla giornata della Terra ha di gran lunga superato le aspettative: a spegnere
mentificazioni selvagge, ma può certamente lanciare un segnale alle coscienze di ogni singolo individuo. Così, su piccola e su grande scala, potrà valere il pro-
verbio che “l’unione fa la forza”, anche per la tutela del pianeta e delle future generazioni. Enrico Ubiali
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Pipistrelli a Bergamo La città e i suoi “abitanti” Bergamo e il WWF hanno raccolto l’entusiasmo dei cittadini per scoprire e conoscere meglio i chirotteri del nostro territorio I pipistrelli sono preziosi elementi dell’ecosistema urbano e periurbano, in quanto insostituibili indicatori di qualità e biodiversità ambientale. In Italia i pipistrelli sono una specie protetta dal 1939, si sono adattati all’ambiente urbano e proprio per questo sono sensibili al disturbo antropico. Questi animali sono una ‘‘specie ombrello’’, ciò significa che la loro tutela, a cascata, comporta la tutela di molte altre specie che ne sono in collegamento: sono dunque una delle chiavi per la buona salute della città di Bergamo. L’Accordo Internazionale sulla Conservazione delle Popolazioni di Pipistrelli Europei, Eurobats, chiede di conoscere meglio le specie presenti sul nostro territorio, in modo da poter tutelare gli esemplari e i loro rifugi e soprattutto mettere le basi per una corretta e serena convivenza con questi speciali “vicini” notturni. Alla fine del 2011, in occasione dell’Anno Internazionale del Pipistrello, anche la città di Bergamo ha dato il suo contributo con la nascita del progetto
“Prima indagine chitterologica dei pipistrelli presenti nel territorio del comune di Bergamo”. L’iniziativa ha visto l’impegno congiunto dell’Assessorato Opere del Verde, Energia e Sicurezza del Comune di Bergamo, degli operatori e delle guardie del Museo Civico di Scienze Naturali “E. Caffi” e dell’Oasi del WWF Riserva Naturale di Valpredina. Caratterizzata dalla molteplicità di aspetti e obiettivi, l’indagine si focalizza sullo studio scientifico, la divulgazione d’informazioni e la tutela; la ricerca si basa
sulla raccolta di dati provenienti dalle collezioni museali, dalla consegna di Chirotteri presso il C.R.A.S. WWF di Valpredina, dalla raccolta di campioni biologici, e da sopralluoghi in edifici storici ed ecclesiastici, come la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove è stata scoperta la presenza del Rinolofo maggiore ad alto valore conservazionistico. La dott.ssa Anna Maria Gibellini che ha condotto lo studio, è riuscita a catalogare ben sette specie di pipistrelli e quattro coppie di specie non acustica-
mente distinguibili, attraverso indagini bioacustiche. Dopo la raccolta delle informazioni, sono state posizionate diverse bat box in più punti della città. Bergamo presenta quasi 1/3 delle specie presenti su tutto il territorio nazionale e le zone che risultano maggiormente popolate sono i quartieri che presentano più verde (nord-ovest). Inoltre, i cittadini stessi sono stati importanti protagonisti di questa iniziativa, partecipando con le loro segnalazioni e il loro entusiasmo. La divulgazione del
progetto è stata facilitata dalle “bat night” organizzate presso il Museo Civico, che hanno avuto un grande riscontro da parte di bambini e adulti incuriositi da questi antichissimi e affascinanti animali dalle zampe alate. Infine, per quanto riguarda consigli sulla tutela dei pipistrelli, è possibile avere qualche spunto di buona pratica visitando il sito della Val Predina, dove si può imparare come comportarsi quando ci si imbatte in un pipistrello in difficoltà, o come muoversi quando si ristruttura casa, poiché spesso i nostri edifici diventano rifugi d’inverno e accoglienti nidi per i cuccioli d’estate. L’iniziativa continuerà con altre serate dedicate ai nostri amici Chirotteri e sarà ancora possibile segnalare la loro presenza e i loro rifugi. Conosciamo meglio e rispettiamo i pipistrelli, veri e propri cittadini di Bergamo! Per maggiori informazioni: www.oasivalpredina.it oppure www.museoscienzebergamo.it Flora Virgillito
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Orto Botanico
Gioiello da scoprire a Bergamo Alta Se il fior di loto, il papiro e la drosera carnivora sono in compagnia della palma del Madagascar, della sanguisorba orobica, della canna da zucchero e dei cactus a candelabro, probabilmente siete nell’Orto Botanico di Bergamo. Un piccolo feudo del Regno delle Piante che raccoglie oltre 900 specie, sottospecie e varietà, presenti in soli 2.400 mq, molto meno di un campo di calcio. L’Orto Botanico, visitato negli ultimi anni da oltre 18.000 visitatori, è definito da Gardenia “gioiello nascosto” incastonato nell’anello delle Mura Veneziane. Una volta entrati si è immersi in un vasto paesaggio che spazia dai
tetti e i monumenti di Città Alta, alle colline fino alla Val Calepio, sulle prime propaggini delle Prealpi Bergamasche. Per il suo carattere esplicativo e suggestivo, contribuisce ad avvicinare il pubblico al mondo delle piante e a destare stupore e rispetto per la natura. L’Orto organizza annualmente mostre, visite guidate, laboratori per bambini e adulti, conferenze, corsi di aggiornamento e altri eventi culturali che affiancano le azioni di studio e conservazione del patrimonio vegetale naturale e degli ecosistemi minacciati. L’esposizione di piante vive è solo una parte del patrimonio dell´Orto Botanico: questo
Tulipano Il lusso dalla Turchia
Nome scientifico Tulipa ssp. Nome comune Tulipano Famiglia Liliaceae Origine Medio Oriente
Coltivazione: Specie bulbosa alta dai 10 ai 50 cm a seconda delle varietà di piante coltivate. Viene piantata in autunno o all’inizio dell’inverno prima delle forti gelate, in modo che il bulbo possa sviluppare le radici. Richiede un terreno arricchito con sostanza organica e permeabile per evitare ristagni d’acqua. I bulbi vanno piantati a una profondità pari al doppio della loro altezza, e a una distanza reciproca pari al loro diametro. I tulipani hanno bisogno di luce e devono essere bagnati al momento della messa a dimora, in primavera, quando iniziano il ciclo vegetativo e abbondantemente durante la fioritura. È importante sapere se i bulbi che acquistate
“I tulipani hanno bisogno di luce e devono essere bagnati al momento della messa a dimora, in primavera, quando iniziano il ciclo vegetativo e abbondantemente durante la fioritura” devono essere dissotterrati ogni anno per poi essere ripiantati l’autunno successivo, o se possono restare nel terreno anche per 3-4 anni. Curiosità: Giunti in Olanda nel XVI secolo dalla Turchia, i tulipani divennero ben presto un bene di lusso ed erano scambiati alla borsa valori: il prezzo dei bulbi salì a livelli vertiginosi e nacque la prima bolla speculativa della storia finanziaria (1636). Venite ad ammirare la mostra temporanea “Tulipani 2014” all’Orto Botanico di Bergamo, con oltre 140 diverse varietà.
angolo di natura conserva infatti oltre 50.000 esemplari essiccati, incluso l´Erbario storico di Lorenzo Rota, e una raccolta di piante dipinte con tecnica naturalistica comprendente la “Flora Selvaggia” di Riccardo Rigamonti. Altre collezioni, visitabili solo in particolari occasioni o su richiesta degli studiosi, sono costituite dai modelli vegetali storici e attuali, la collezione ceroplastica di pomi e i modelli fungini. L’Orto Botanico è visitabile durante tutto l’anno: ogni stagione riserva meraviglie preziose e atmosfere suggestive. Per maggiori informazioni: www. ortobotanicodibergamo.it
Aubrezia L’acchiappa farfalle
Nome scientifico Aubrieta deltoidea L. Nome comune Aubrezia Famiglia Brassicaceae Origine Mediterraneo nord-orientale
“L’Aubrezia predilige terreni calcarei, leggeri e ben drenati perché i ristagni idrici possono far marcire le radici” Coltivazione: Pianta perenne della famiglia della senape e del cavolfiore. Forma cuscinetti tappezzanti ed è usata per abbellire giardini rocciosi, muri a secco, bordure o posizionata ai piedi di alberi e arbusti perché non supera i 15 cm di altezza. Predilige terreni calcarei, leggeri e ben drenati perché i ristagni idrici possono far marcire le radici.
Dà il suo meglio in posizione soleggiata, ma con le radici al fresco (per es. ombreggiate dalle rocce). Va innaffiata regolarmente ma con moderazione. Curiosità: I suoi fiori, oltre ad essere molto decorativi, attireranno le farfalle nel vostro giardino. Venite a vedere l’aubrezia in fiore da aprile all’Orto Botanico di Bergamo. A cura di Orto Botanico di Bergamo Scaletta di Colle Aperto Bergamo Alta
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Videogames go green L’intrattenimento elettronico può rivelarsi uno strumento formidabile per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi ambientali Accostare videogiochi e rispetto per l’ambiente può sembrare una contraddizione, quasi un ossimoro. Nonostante l’apparente estraneità con la natura o tutto ciò che concerne uno stile di vita ecosostenibile, alcuni team di sviluppo hanno realizzato titoli capaci di smuovere le coscienze e sensibilizzare l’opinione pubblica. Il videogioco, grazie alle possibilità di interazione e alle tecnologie grafiche sempre più realistiche e credibili, si rivela un sistema quanto mai efficace per indirizzare la società a uno stile di vita più rispettoso; almeno virtualmente. Per i videogiocatori green esistono in commercio alcuni prodotti molto interessati. Il primo da citare è sicuramente il piccolo capolavoro “Flower”, sviluppato da Thatcompanygames e disponibile solo in versione digitale su PlayStation Store per PlayStation 3. Più che di un semplice videogioco, si tratta di una vera e propria esperienza sensoriale ed emozionale, in cui il giocatore può controllare addirittura il vento, con cui far svolazzare dei semi per far germogliare i fiori, inverdire i prati aridi o ridare vita a delle strutture fatiscenti.
“Il giocatore può controllare addirittura il vento, con cui inseminare, inverdire i prati aridi o ridare vita a delle strutture fatiscenti”
“Più che di un semplice videogioco, si tratta di una vera e propria esperienza sensoriale ed emozionale” Altro gioco interessante è “Storm”, sempre distribuito in versione digitale per PC, Xbox 360 e PlayStation 3, in cui il fruitore è una sorta di provetto dio che può controllare tre ele-
menti: vento, pioggia e fulmine. Tramite questi il giocatore deve far raggiungere a un seme degli appezzamenti di terreno fertile presenti all’interno del livello, attraverso la risoluzione di piccoli enigmi. Davvero affascinante l’atmosfera e l’idea, che mostra all’utente, in modo romanzato, l’epopea che deve affrontare un seme prima di trasformarsi in un rigoglioso albero e come gli eventi naturali possano incidere in maniera negativa, o positiva, sulla piantumazione. Merita una
menzione anche la serie “De Blob”, nata come progetto per promuovere la ristrutturazione di alcune aree urbane delle città di Utrecht, ma poi, grazie al grande potenziale ludico, convertita in un vero e proprio videogioco per Wii da THQ. Si tratta di una piattaforma tridimensionale che permette al giocatore, nei panni di una pallina spugnosa antropomorfa, di assorbire la vernice colorata presente in alcune vasche e colorare il grigio ambiente circostante: palazzi, giardini
pubblici, ponti e tutto ciò compone una grande città. Lo spirito del gioco è trasmettere attraverso un elemento semplice, ma efficace come i colori, l’importanza che hanno aspetti come la vivibilità e la bellezza in un centro urbano, sempre più spesso sacrificati sull’altare del cemento e degli interessi economici. Vista l’ampia diffusione dei videogiochi nell’attuale mercato, sarebbe interessante sfruttare il medium in maniera ancora più costruttiva e organica, magari facendolo scoprire a chi si occupa tutti i giorni di ecologia e rispetto per l’ambiente o introducendolo nelle scuole come veicolo di conoscenza. Potrebbe rivelarsi un aiuto davvero sorprendente. Marco Locatelli
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Salute & Benessere
Bevande vegetali. Bontà e salute a tav
Adatto a qualsiasi tipologia di dieta, il “latte” vegetale è ricco di sostanze nu Generalmente quando si parla di latte si fa riferimento al comune latte di origine animale. Quello più consumato è sicuramente il latte di vacca, ma in commercio si può reperire anche quello di capra oppure, anche se con minor diffusione, quello di bufala, di asina, di cavalla. Parallelamente, si sta diffondendo una linea di “latte” vegetale che però, nella denominazione di vendita, non può essere dichiarato tale. Infatti dal punto di vista merceologico può essere definito “latte” solo il prodotto ottenuto dalla mungitura di animali. Questo spiega come mai sulle varie confezioni la dicitura riportata è: “Bevanda a base di...” (o simili), seguita dalla tipologia del legume, cereale o semi vari, utilizzati per ottenere questa preparazione.
Caratteristiche nutrizionali e impiego Ogni bevanda vegetale in commercio contiene nutrienti in quantità e qualità variabili spesso “rinforzate” con vitamine, sali minerali o altri nutrienti raggiungendo, in questo caso, anche valori nutrizionali superiori al latte animale. Alcuni tipi di bevande vegetali contengono glutine e non sono adatte alle persone celiache o che presentano un’ipersensibilità al glutine; si raccomanda, come sempre, di leggere attentamente le etichette al fine di escludere l’eventuale presenza di ingredienti non permessi. Alcune specie di latte vegetale, dall’aspetto bianco e opale-
scente come un qualsiasi latte animale, sono disponibili anche refrigerate mentre la maggior parte si trovano in confezioni Tetra Pak. Queste bevande dovrebbero essere utilizzate all’interno di un regime alimentare equilibrato: quelle arricchite con calcio, vitamina B12, vitamina D spesso sono raccomandate per compensare eventuali carenze nutrizionali, dovute all’esclusione di determinati alimenti dalla propria dieta. Indicativamente possono essere assunte circa 2 porzioni al giorno da 125 grammi, proprio come il latte. In cu-
cina possono essere impiegati con le stesse modalità che prevedono l’utilizzo del latte di origine animale, per la preparazione di besciamelle, torte, biscotti, creme, cioccolate, dessert, frullati, frappè, gelati. A seconda della preparazione che vorrete realizzare, ponete attenzione all’eventuale aggiunta di aromi naturali quali ad esempio vaniglia, cannella, cacao, anice, cardamomo, ecc., per non alterare il gusto di ciò che poi preparerete.
Il “Latte” di Soia Tra le varie tipologie di bevande vegetali è sicuramente quella più diffusa e conosciuta. L’apporto proteico è molto simile a quello del latte vaccino, mentre quello calorico è addirittura dimezzato (solo 32 Kcal contro 64 Kcal di quello intero di mucca), risultando così adatto anche alle persone che seguono regimi dietetici dimagranti o che vogliono tenere sotto controllo la propria linea. Anche i lipidi sono presenti in quantità molto ridotte (solo 1,9 grammi), oltre a rappresentare grassi di ottima qualità perché insaturi (compresi gli omega 3), con effetti protettivi contro le patologie cardiovascolari. Le proprietà richiamano quelle
della soia, infatti questo “latte” vegetale contribuisce ad abbassare il colesterolo “cattivo” (LDL), è privo di glutine (quindi adatto anche ai celiaci), contiene fibre, vitamine A, vitamina E, vitamine del gruppo B e minerali (tra cui il ferro) e, inoltre, risulta essere un buon sostituto del latte di origine animale persino durante lo svezzamento. Questa bevanda risulta essere priva di vitamina D, ma in commercio è disponibile già arricchita di questo nutriente, come anche di calcio e vitami-
na B12. Acquistate prodotti biologici, per legge privi di O.G.M. (Organismi Geneticamente Modificati).
Il “Latte” di Riso Il “latte” di riso ha un contenuto minimo di grassi (tuttavia grassi di qualità perché polinsaturi) e risulta meno proteico del “latte” di soia. È inoltre sprovvisto di colesterolo, glutine, lattosio, caseina, mentre sono presenti vitamine del gruppo B, vitamina A, sali
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Rossana Madaschi Dietista e Docente di Scienza dell’Alimentazione Cell. 347.0332740 info@nutrirsidisalute.it www.nutrirsidisalute.it
utritive e povero di grassi minerali e tra gli ingredienti che la compongono anche oli vegetali, non sempre però specificati, tra cui spesso appare l’olio di girasole. Il “latte” di riso può essere utilizzato per la classica colazione tradizionale come alternativa al comune latte vaccino, così come nella preparazione di dolci o di altre ricette. Grazie all’elevata quantità di zuccheri semplici (derivati dall’amido di cui il riso è molto ricco) ha un gusto particolarmente dolce, a volte accentuato dall’aggiunta di aromi quali vaniglia e cannella. Molto gradevole è anche l’assunzione di questa bevanda a temperatura ambiente o fredda, soprattutto nelle giornate calde e particolarmente afose.
Il “Latte” di Avena Fornisce circa 47-49 kcal per 100 ml e può essere utilizzato anche all’interno di un regime dietetico ipocalorico o da chi è affetto da arterosclerosi, in quanto contiene sostanze (ad esempio la fibra betaglucano) che contribuiscono ad abbassare il colesterolo LDL (“cattivo”) nel sangue. Contiene inoltre vitamina E, fibre, potassio e vitamine del gruppo B che migliorano l’utilizzo degli zuccheri. Tra le vitamine del gruppo B, vi è un buon contenuto di acido folico che è fondamentale per il ricambio cellulare, rendendo questa bevanda particolarmente indicata anche per le donne in gravidanza. L’avena è un cereale da cui viene ricavata questa gustosa bevanda dal sapore eccezionale e con un retrogusto naturalmente dolce e delicato. Ottima a colazione, ma anche utilizzata come merenda o per preparare frullati o dessert, risulta adatta per la realizzazione di ricette salate o la preparazione della besciamella vegetale. Il “latte” d’avena è anche consigliato agli sportivi e ai bambini in crescita, proprio per le sue proprietà fortificanti e rigeneratrici, mentre è ancora oggetto di discussione l’utilizzo di questa bevanda per i celiaci. Risulta avere proprietà diuretiche e rinfrescanti.
Il “Latte” di mandorle Diffusa soprattutto nel Sud Italia, tra quelle vegetali, è la bevanda
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Bevande vegetali “fai-da-te”
Le bevande vegetali preparate a livello casalingo, a differenza di quelle industriali, hanno un periodo di conservazione inferiore, quindi si consiglia di prepararne piccole quantità (adeguate a un consumo a breve scadenza) e tenerle sempre in frigorifero o congelarle nel surgelatore. Va precisato che le varie preparazioni casalinghe possono non contenere gli stessi nutrienti presenti nelle bevande vegetali disponibili sul mercato, arricchite di altre proprietà.
Latte di Soia
Latte di Riso
Latte di Avena
INGREDIENTI
INGREDIENTI
INGREDIENTI
INGREDIENTI
PREPARAZIONE
PREPARAZIONE
PREPARAZIONE
PREPARAZIONE
50/100 gr. di soia gialla 1 litro d’acqua Mettete a bagno la soia gialla in acqua per circa 12 ore ricordando di cambiare l’acqua d’ammollo almeno 3-4 volte per eliminare alcune sostanze anti-nutritive. Quando la soia si sarà ammorbidita, sciacquatela e frullatela con un quantitativo d’acqua pari a circa il suo volume. Mettete ora sul fuoco un litro d’acqua, portatelo a ebollizione, aggiungete la soia frullata; fate riprendere il bollore e cuocete per almeno mezz’ora, mescolando ogni tanto per evitare che si attacchi sul fondo. A cottura ultimata filtrate con un colino e otterrete il “latte” di soia; fatelo raffreddare e conservatelo in frigorifero per circa 3-4 giorni.
“Sono raccomandate per compensare eventuali carenze nutrizionali, dovute all’esclusione di determinati alimenti dalla propria dieta” più energetica, perché contiene un’elevata fonte di grassi polinsaturi (grassi di buona qualità), è ricca di antiossidanti, fibre, sali minerali (soprattutto Calcio) e vitamine, in particolare acido folico e vitamina E. Ha degli effetti positivi sull’apparato cardiovascolare ed è utilizzata anche per integrare l’alimentazione del lattante e durante lo svezzamento. Ottimo inoltre in cucina per la realizzazione di gelati, dessert, frappè,
50/100 gr. di riso integrale 0,5/1 litro d’acqua Lavate il riso integrale (ma è possibile utilizzare anche quello bianco) e mettetelo in una pentola a pressione con una quantità di acqua pari a 10 volte il suo volume. Cuocete a fuoco basso per circa un paio d’ore dal fischio e, a cottura ultimata, utilizzate un colino per filtrare la bevanda ottenuta; si conserva in frigorifero per circa 3-4 giorni.
dolci tradizionali, il “latte” di mandorle risulta squisito anche per la prima colazione, macchiato con caffè o preparati di cereali solubili. In base al gusto personale è possibile miscelarlo con “latte” di riso, “latte” di soia o “latte” di avena per ottenere una bevanda altamente dissetante e nutriente, particolarmente apprezzata, se bevuta fredda, anche nella stagione estiva e può costituire un modo per introdurre la frutta secca nel regime alimentare di ciascuno di noi. L’apporto calorico varia a seconda del quantitativo di mandorle presenti e della dose di zucchero, o altro dolcificante, aggiunto facoltativo a piacere. Fornisce circa 50 kcal per 100 ml e non contiene glutine. Rossana Madaschi
100 gr. di avena decorticata 1 litro d’acqua
Sciacquate le cariossidi di avena decorticata, lasciatele in ammollo per almeno 12 ore, filtrate, ponete in un frullatore e riducete in poltiglia; aggiungete un litro di acqua e frullate nuovamente. Versate ora la preparazione ottenuta in una pentola e cuocete per circa mezz’ora; filtrate la bevanda, fatela intiepidire e conservatela in frigorifero per circa 3-4 giorni.
La rubrica è promossa da Punto Ristorazione srl
Latte di Mandorla 50/100 gr. di mandorle 1 litro d’acqua Ponete le mandorle e 1-2 cucchiai di zucchero integrale (facoltativo) in un frullatore e riduceteli in polvere. Aggiungete l’acqua precedentemente portata a ebollizione e frullate nuovamente per qualche minuto. Il “latte” di mandorle è pronto! Qualora dovessero rimanere dei residui granulosi di mandorle, potete eventualmente filtrare la bevanda con un colino e recuperare il composto restante come ingrediente per biscotti, torte o altri dolci. Per ottenere l’effetto “bianco latte” si consiglia di utilizzare le mandorle prive di buccia, ma lasciandole integre potrete preservare importanti nutrienti. Si conserva in frigorifero per 3-4 giorni
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Alimentazione
Stregati da birra e cioccolato
Le uova di Pasqua targate Elav a cura della Pasticceria Ferrandi
Forse non tutti sanno che la birra è la sposa perfetta di dolci e dessert, in virtù di alcune sue caratteristiche organolettiche e sensoriali che ne completano e intensificano il gusto. Ma anco-
ra di più la birra stupisce quando si sperimentano le sue possibili declinazioni sul cacao, con il quale si crea uno scambio davvero unico che dà origine a un matrimonio di grande successo.
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I valori di persistenza e intensità di alcune tipologie di birre sembrano fatte apposta per accompagnare il vigore sostanziale del cioccolato, il cui contenuto di grassi viene in qualche modo asciugato e sgrassato al palato dalla birra. In alcuni casi troviamo invece birre che per gusto e complessità di sapori richiamano in maniera diretta il cioccolato stesso, tanto che nel vocabolario dei degustatori si ritrovano spesso termini tecnici che abbracciano la stessa sfera semantica. Incuriositi da questa incredibile reciprocità tra birra e cioccolato, siamo andati nel laboratorio della Pasticceria Ferrandi di Gorle per vedere come il pasticcere Claudio interpreta questo connubio. Claudio si è specializzato proprio sulla produzione di cioccolato e per il Birrificio Indipendente Elav ha già ideato cioccolatini con un ripieno di
gelatina di birra che ha stregato tanti appassionati. Si tratta di cioccolatini fatti con lo stampo riempiti di una ganache morbida alla Dark Metal e alla Techno; il problema maggiore è garantire la stabilità e la conservabilità del prodotto, ci ha spiegato Claudio, considerato che la birra ha una bassa gradazione alcolica ed è oltretutto soggetta a fermentazione. Il risultato è comunque sorprendente. Per la Pasqua invece, Claudio sta preparando le uova di Elav, fatte con cioccolato puro al 100% burro di cacao; per la stratificazione alle uova di Elav, vengono fatti 3 passaggi di cioccolato. Nella confezione ci sarà in regalo un piccolo libro, fatto di racconti brevi, intitolato “Shakespeare in Elav”, un esperimento di “Pub Writing Session”, ovvero di scrittura nei luoghi pubblici, promossa da una figura di mediatore, il
“I valori di persistenza e intensità di alcune tipologie di birre sembrano fatte apposta per accompagnare il vigore sostanziale del cioccolato, il cui contenuto di grassi viene in qualche modo asciugato e sgrassato al palato dalla birra” Pub Writer, che ascolta e trascrive storie di pub davanti ad una birra. Un format e un’idea a cura di CalepioPresss e Ctrl Magazine realizzata in occasione della seconda edizione dello Yule Fest che si è tenuto al Birrificio Elav lo scorso dicembre. Da quest’anno la Pasqua è nel segno della birra.
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Per tutto il 2014 la rubrica di BergamoSOStenibile sulla cultura della birra curata dal Birrificio Indipendente Elav
La
In questa rubrica, suddivisa in dieci appuntamenti, il Birrificio Indipendente Elav proporrà un’analisi sensoriale delle proprie birre, curata da degustatori professionisti, abbinata a una ricetta creata in collaborazione con altri produttori artigianali bergamaschi. Non mancheranno curiosità e approfondimenti sul mondo birraio artigianale italiano ed estero, con lo scopo di avvicinare i lettori alla bevanda per eccellenza: la birra.
Punks do it Bitter Nome Punks do it Bitter Provenienza Bergamo, Italia Gradazione alcolica 4,3 % Vol. Materie prime Malti Pale Monaco chiaro e Crystal Luppoli Magnum Cascade Palisade e Mosaic
) Alla vista Si presenta nel bicchiere di colore dorato chiaro, leggermente velato, con una schiuma di buona tenuta, pannosa. ) Al naso Sprigiona inebrianti aromi agrumati, con una netta predominanza del pompelmo, che rendono già all’olfatto l’idea di quanto questa birra possa essere fresca e dissetante. ) In bocca La Punks do it Bitter offre il meglio di sé tramite la spillatura a pompa che ne garantisce una bassa carbonazione e una consistenza cremosa, seppur la sua gradazione alcolica sia bassa. L’attacco al palato conferma le sensazioni provate con l’analisi olfattiva; gli agrumi predominanti, sempre con una buona dose di pompelmo grazie ai luppoli utilizzati, si impongono nettamente sui malti. Il corpo della Punks do it Bitter è leggero ma la sua presenza nel palato si sente tutta, scorre veloce ma non frettolosa verso un finale secco dall’amaro delicato e persistente.
Triglia e maionese Punks Realizzata per noi dal Ristorante San Martino di Treviglio. A cura dello Chef Marco e Vittorio Colleoni INGREDIENTI PER UNA PORZIONE: • 1 triglia di medie dimensioni • 200 gr di spinaci • fiori di luppolo fresco • sale e pepe • olio d’oliva • peperoncino in polvere • capperi salati PER LA MAIONESE • 3 spicchi d’aglio • 40 gr. di brodo di triglia • 80 gr. di olio d’oliva • 100 gr. di birra Punks PREPARAZIONE Sfilettare la triglia e togliere le lische con l’aiuto di una pinzetta. Per preparare i capperi disidratati cuocerli nel forno a 160° fino a quando diventano secchi, e tritarli fino a ridurli in polvere. Per la preparazione della maionese occorre sbianchire l’aglio tre volte e cuocerlo in forno a 160° per 12 minuti, tritarlo con gli altri ingredienti ed emulsionarlo con l’olio fino a raggiungere la consistenza di una maionese non troppo solida. Dividere il filetto di triglia in tre parti uguali e cuocerlo in una padella antiaderente calda con un filo d’olio solo sulla parte della pelle fino a quando il filetto diventa bianco. Salare e riservare su carta assorbente. Saltare in padella gli spinaci fino a renderli morbidi, salare e pepare. Una volta cotti, fare 3 mucchietti su cui adagiare i filetti di triglia e guarnire con maionese Punks in abbondanza. Aggiungere sparsi i fiori di luppolo. Spolverare il piatto solo sul bordo esterno con il peperoncino in polvere e la polvere di cappero e servire.
) Brassaggio Marchio di fabbrica della Punks do it Bitter è il consistente Dry Hopping (l’immissione di abbondanti quantità di luppolo nel mosto a fine fermentazione) con Mosaic e Cascade, che le dona la caratteristica agrumata evidente in ogni fase della degustazione.
Recensita da Federico Zivillica su Enjoy Food & Wine (www.enjoyfoodwine.it)
) Curiosità Come molte altre birre marchiate Elav anche Punks do it Bitter può vantare di due menzioni, entrambe conseguite nel 2013: oro al Mondial de la Biére ed Honorable Mention al Brussel Beer Challenge. Birra che può definirsi estiva, da bere a grandi sorsate per dissetarsi nelle giornate più calde. La Punks do it Bitter si può perfettamente accompagnare a piatti fritti grazie al suo finale pulito e “sgrassante”.
A
RICETT
Birrificio Indipendente Elav Via Autieri d’Italia, 268 (trasversale di via Europa) 24040 - Comun Nuovo (BG) Tel. 035334206 - www.elavbrewery.com
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Alimentazione
La rubrica che vi invita a conoscere e gustare i frutti che la natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e minor impatto ambientale
Pera
Carciofo
Ricca di fruttosio è ideale per recuperare periodi di fiacchezza e affaticamento
L’ortaggio depurativo utile per la bellezza di unghie e capelli previene l’osteoporosi
Il pero (Pyrus communis) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Si tratta di una pianta di medie dimensioni, che raggiunge un’altezza massima di 17 metri, le cui foglie sono di colore verde lucido o argento, di forma ovale o lunga e stretta. La parte commestibile della pianta, la pera, comprende, oltre alla polpa, anche la buccia, che può avere diversi colori a seconda della varietà: verde, gialla, rossa o marrone. La pera è un pomo, un cosiddetto “falso frutto”: il vero frutto della pera è infatti il torsolo, che è il risultato della fecondazione del fiore, mentre la polpa, quello che mangiamo e consideriamo erroneamente il frutto del pero, è il ricettacolo fiorale che cresce attorno al vero frutto. Le origini della pera sono molto antiche: si parla addirittura di preistoria e se ne hanno le prime tracce nelle regioni sud-orientali dell’Europa e nell’Asia occidentale, motivo per cui questo frutto è considerato un prodotto tipicamente mediterraneo. Le prime coltivazioni e produzioni hanno inizio nel 350 a.C. in Magna Grecia, mentre già in epoca romana le varietà di pera conosciute erano circa quaranta. Oggi, grazie alle sperimentazioni e alla
Il carciofo (Cynara cardunculus) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Asteraceae, che può raggiungere un’altezza massima di un metro e mezzo e presenta foglie grandi, dalla forma allungata. Il carciofo è composto di due parti principali: lo stelo e il cuore, entrambi sfruttati con ottimi risultati in ambito culinario. L’ortaggio è considerato originario dell’Etiopia, ma i primi a farne largo utilizzo in cucina sono stati gli antichi Egizi. Nel IV secolo a.C. il carciofo era coltivato dagli Arabi, i quali lo hanno portato in Europa nel ‘300, dove solo a partire dal ‘500 cominciò a diventare un ingrediente molto apprezzato nella cucina italiana. Attualmente le maggiori produzioni di carciofo sono in Italia, Egitto e Spagna, ma è il nostro paese a detenere il primato mondiale. Le varietà di carciofo coltivate a livello globale sono circa novanta, e si differenziano fra loro per la presenza o meno di spine, la forma della testa e il colore. Il carciofo è utilizzato moltissimo in farmacia ed erboristeria per combattere
Frutta di stagione
Aprile
“La pera è composta per l’84% di acqua e, con solo 30-35 calorie per etto, è considerata un frutto ipocalorico” scelta varietale, le tipologie di pere nel mondo superano le cinque mila varietà. La pera è composta per l’84% di acqua e, con solo 30-35 calorie per etto, è considerata un frutto ipocalorico. Ricca di zuccheri semplici, come il fruttosio, ideali per aiutare l’organismo a recuperare periodi di affaticamento e fiacchezza, fra le sue proprietà nutritive spiccano soprattutto le vitame (B1, B2, B3, B5, B6, C, D, K e J) e i sali minerali (potassio, sodio, fosforo, ferro, magnesio, fluoro, calcio e una percentuale minima di zinco e rame). Adatta per l’alimentazione di bambini e anziani poiché risulta molto digeribile, è indicata anche per chi ha problemi di stitichezza in quanto svolge un’azione diuretica e lassativa.
Avocado, fragole, limoni, arance, mele, pompelmi, banane
Verdura di stagione
Aprile
“Il carciofo è utilizzato per combattere i disturbi della cistifellea, del fegato, solo se consumato crudo, e la sindrome del colon irritabile” i disturbi della cistifellea, del fegato, solo se consumato crudo, e la sindrome del colon irritabile. Grazie alle eccellenti proprietà depurative, gli estratti di questo ortaggio possono risultate molto efficaci per contrastare nausea e intossicazioni alimentari. I preparati con foglie di carciofo si rivelano inoltre molto utili per la salute di unghie e capelli. Inoltre la ricchezza di vitamina L rende l’ortaggio un valido alleato per le donne nella prevenzione all’osteoporosi ma è meglio evitarlo durante l’allattamento, poiché potrebbe ridurre la produzione di latte.
Fave, fagioli, carote, piselli, scorzonera, rape, agretti
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La ricetta biologica del Villino d'Erica
La ricetta di Lisa Casali
Pere al vino rosso con mousse al mascarpone zafferano e sfoglia
Vignarola di carciofi e baccelli di fave e piselli
Pelare e cuocere le pere nel vino rosso, insieme agli aromi, le spezie e i 150 gr. di zucchero, fino a quando saranno cotte. Lasciatele raffreddare mentre preparate la mousse al mascarpone: sbattete i tuorli con lo zucchero aiutandovi con le fruste di uno sbattitore fino a ottenere un composto chiaro e spumoso, unendo successivamente il mascarpone, gli albumi precedentemente montati a neve e infine lo zafferano. Preparate quindi le sfogliatine e scaldate le pere con il vino rosso. Impiattate le sfogliatine guarnite con la mousse al mascarpone e zafferano e una pera al vino rosso servita con una riduzione di vino.
INGREDIENTI per 4 persone • 4 Pere Kaiser • 5 cl. di vino rosso • 1 Cucchiaio di miele • 150 gr. di zucchero • 1 Bacca di ginepro • 1 Chiodo di garofano • 1 Foglia di alloro • 500 gr. di sfoglia Per la mousse al mascarpone • 4 Tuorli • 100 gr. di zucchero • 100 gr. panna • 100 gr. di mascarpone • 2 Bustine di zafferano
Ricetta tratta dal libro “La cucina a impatto (quasi) zero” di Lisa Casali, Gribaudo Editore.
PREPARAZIONE La Vignarola è un piatto buonissimo, di tradizione laziale, a base di ortaggi. Un vero inno alla primavera che unisce la parte meno nobile di fave, piselli, carciofi e cipollotti, in un piatto gustoso, che riduce gli sprechi utilizzandoli al 100%. Lavate bene tutti gli ortaggi da impiegare nella ricetta, utilizzate la parte nobile come preferite e tenete da parte foglie, gambi, baccelli per la Vignarola. Pelate e tagliate a cubetti il gambo dei carciofi. Tagliate a julienne i baccelli delle fave e le foglie di lattuga. Tagliate finemente la parte verde del cipollotto. Portate a ebollizione una pentola d’acqua e, quando bolle, sbollentate per qualche minuto tutti gli ortaggi tranne
la parte verde del cipollotto. Centrifugate le foglie esterne dei carciofi e i baccelli dei piselli. In una pentola fate appassire con due cucchiai di olio la parte verde del cipollotto, aggiungete quindi il gambo del carciofo, i baccelli di fava e le foglie di lattuga. Bagnate con il vino bianco e lasciate sfumare a fuoco alto per circa 10 minuti, mescolando. Unite quindi il succo di piselli e carciofi, salate, pepate e lasciate cuocere per 20 minuti a fuoco basso. Se il composto dovesse asciugarsi troppo aggiungete qualche cucchiaiata dell’acqua di cottura delle verdure. Usate l’acqua in eccesso per preparare una minestra o una zuppa o in extremis per innaffiare. Servite la Vignarola calda o tiepida come secondo piatto, insieme a crostoni di pane (agliati se vi piace). Ultimo tocco una spolverata di semi a piacere, io ho usato quelli di canapa. INGREDIENTI per 4 persone • Foglie esterne e gambi di 4 carciofi • 200 gr di baccelli di piselli • 300 gr di baccelli di fave • Qualche foglia esterna di lattuga • Parte verde di 2 cipollotti • Olio extravergine d’oliva fruttato intenso • Sale e peperoncino • ½ Bicchiere di vino bianco • 4 Crostoni di pane per servire
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20.45-22.45 20.00 20.45
10 Apr 11 Apr 11 Apr 12 Apr 12-13 Apr 13 Apr 14 Apr 15 Apr 15 Apr
20.30 20.45 20.30 19.00 9.30-18.00 16.00 12.00-14.00 9.00/21.00 20.00
15 Apr 16 Apr
20.15 20.45
16 Apr 16 Apr 21 Apr 22 Apr 25-27 Apr 24 Apr 25 Apr 27 Apr 27 Apr 29 Apr
19.30 20.45-22.45 16.00
28 Apr 29 Apr 30 Apr
18.30-22.30 18.30-22.30 21.00
16.00 12.00-14.00 20.15 20.30 21.00
20.30 16.00 16.00 20.00
Tipologia
Luogo svolgimento
Contatti
Incontro Incontro Convegno Incontro Incontro Incontro Conferenza Incontro Evento sportivo Evento Conferenza Mostra Visita guidata Incontro Incontro Incontro Convegno Fiera Corso Incontro Incontro
Palazzo Contratti - via Petrarca 10 - Bergamo Via XXIV Maggio 93 - Brembate Sopra (BG) Auditorium Liceo Scientifico Mascheroni - Bergamo Cassa Rurale Banca di Credito, via C. Carcano 6 - Treviglio (BG) Biblioteca, Via Papa Giovanni XXIII 17 - Azzano San Paolo (BG) Università di Bergamo, via Caniana 2 - Bergamo Oratorio San Paolo - Bergamo Cooperativa Sole e Terra, via E. Fermi 6 - Curno (BG) Rifugio Trifoglio, Località Valtorta - Ceresola (BG) Auditorium, piazza della Libertà - Nembro (BG) Auditorium circoscrizione 2, Largo Roentgen 3 - Bergamo Sala Viscontea, p.zza Cittadella - Bergamo Scaletta di Colle Aperto - Bergamo Università di Bergamo, p.zza Rosate 2 - Bergamo Parco dei Colli, via Valmarina - Bergamo Sede Comunità Montana Valle Seriana - v.le Libertà 27 - Albino Auditorium Comunale, via A. Moro 2 - Albino (BG) Fiera Milano Rho, strada Statale del Sempione 28 - Milano Biblioteca, via Orobie 1 - Mozzo (BG) Via del Polaresco 15 - Bergamo Biblioteca Pesenti Cattaneo - Almenno San Bartolomeo (BG)
www.bergamosviluppo.it - raso@bg.camcom.it - Tel. 035 3888011 www.comunicazioneempatica.com - Cell. 333 9297622 www.noesis-bg.it www.bergamosviluppo.it - raso@bg.camcom.it - Tel. 035 3888011 www.terragiardinodelleden.it - info@terragiardinodelleden.it www.sdabocconi.it info@ondavitale.it - Cell. 335 54958 www.ilsoleelaterra.it info@altobrembo.it - www.altobrembo.it www.facebook.com/gherimnembro www.comitatiquartierebergamo.it/sipuofare.html ortobotanico@comune.bg.it - www.ortobotanicodibergamo.it www.ortobotanicodibergamo.it www.unibg.it - francesca.forno@unibg.it www.retegasbergamo.it www.bergamosviluppo.it - raso@bg.camcom.it - Tel. 035 3888011 www.noesis-bg.it (su prenotazione)
Incontro incontro Evento enogastronomico Evento sportivo Incontro Visita guidata Incontro Convegno/Concerto Convegno
Comunità Valle Brembana via Tondini 16 - P.zza Brembana (BG) Cooperativa Sole e Terra, via E. Fermi 6 - Curno (BG) Località Riviera, via Ca’ di Maggio 333 - Pontida (BG) Località Piani dell’Avaro - Cusio (BG) Cascina Solidale Terra Buona, via Puccini 30 - Nembro (BG) Scaletta di Colle Aperto - Bergamo Università di Bergamo, p.zza Rosate 2 - Bergamo Teatro Donizetti Auditorium Liceo Scientifico Mascheroni - Bergamo
www.bergamosviluppo.it - raso@bg.camcom.it - Tel. 035 3888011 www.ilsoleelaterra.it info@agriturismopolisena.it - Tel. 035 795841 info@altobrembo.it - www.altobrembo.it elir@inventati.org - www.elir.altervista.org (su prenotazione) www.ortobotanicodibergamo.it www.unibg.it - francesca.forno@unibg.it www.centroeticaambientale.com www.noesis-bg.it
Incontro Incontro
www.retegasbergamo.it www.terragiardinodelleden.it - info@terragiardinodelleden.it
Cena Incontro Visita guidata Iniziativa mondiale Fiera Convegno Visita guidata Visita guidata Evento sportivo Lezione/concerto
Parco dei Colli, via Valmarina - Bergamo c/o Comune, Via Vittorio Veneto 90 Sant’Omobono Terme (BG) Circolo Arci Maite, vicolo Sant’Agata 6 - Bergamo Biblioteca, via Orobie 1 - Mozzo (BG) Scaletta di Colle Aperto - Bergamo Mondo Lariofiere, Viale Resegone - Erba (CO) Auditorium Biblioteca Civica - Seriate (BG) Scaletta di Colle Aperto - Bergamo Scaletta di Colle Aperto - Bergamo Città Alta - Bergamo Auditorium Liceo Scientifico Mascheroni - Bergamo
Incontro Incontro Incontro
Cascina Solidale Terra Buona, via Puccini 30 - Nembro (BG) Via XXIV Maggio 93 - Brembate Sopra (BG) Via del Polaresco 15 - Bergamo
www.comunicazioneempatica.com - Cell. 333 9297622 www.comunicazioneempatica.com - Cell. 333 9297622 Informazioni su Facebook: Cafè de la Paix - Bar Polaresco
alessiocanfareli@coopalchimia.it - Cell. 328 7663545 Informazioni su Facebook: Cafè de la Paix - Bar Polaresco www.terragiardinodelleden.it - info@terragiardinodelleden.it
www.maite.it - Tel. 035 0990101 alessiocanfareli@coopalchimia.it - Cell. 328 7663545 www.ortobotanicodibergamo.it www.earthday.org www.agrinatura.org - info@lariofiere.com - Tel. 031 6371 www.noesis-bg.it www.ortobotanicodibergamo.it www.ortobotanicodibergamo.it info@boxrally.it - www.prolocobergamo.it www.noesis-bg.it
Mercati Agricoli e Biologici Data
Orario
Evento
Tipologia
Luogo svolgimento
Contatti
Tutti i martedì Mercoledì 2, 16 e 30 aprile Mercoledì 9 e 23 aprile Tutti i giovedì Tutti i venerdì Tutti i sabati Ogni 1° sabato del mese Ogni 2° sabato del mese Ogni 3°sabato del mese Ogni 3° sabato del mese Ogni 4°sabato del mese Ogni 1° domenica del mese Ogni 2° domenica del mese Ogni 3° domenica del mese
8.00-12.30 8.00-12.30 8.00-12.30 8.00-12.30 8.00-12.30 9.00-12.00 8.00-12.30 8.30-12.30 8.00-12.30 9.00-13.00 8.00-12.30 9.00-18.00 8.00-12.30 9.00-13.00
Farmers market Campagna Amica Farmers market Campagna Amica Farmers market Campagna Amica Farmers market Campagna Amica Farmers market Campagna Amica Mercato “bRiologico” Mercato agricolo dei produttori locali Mercato agricolo dei produttori locali Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo e non solo Mercato agricolo dei produttori locali Farmers market Campagna Amica Mercato agricolo dei produttori locali Mercato agricolo dei produttori locali
Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato Agricolo
Bergamo, piazza S. Spirito Caravaggio, largo Cavenaghi Ponte San Pietro, via S.Anna Seriate, piazza Alebardi Bergamo, piazza Pontida Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Stezzano (Bg) Albino (Bg) Zanica (Bg) Bergamo, piazza Pacati Monterosso Madone (Bg) Città Alta Bergamo, piazza Mascheroni Osio Sotto, piazza Papa Giovanni XXIII Sant’Omobono Imagna (Bg)
Coldiretti Tel. 035.4524125 Coldiretti Tel. 035.4524125 Coldiretti Tel. 035.4524125 Coldiretti Tel. 035.4524125 Coldiretti Tel. 035.4524125 gasp.pontesanpietro@gmail.com www.a21isoladalminezingonia.bg.it mc@cittadinanzasostenibile.it - www.cittadinanzasostenibile.it www.a21isoladalminezingonia.bg.it mc@cittadinanzasostenibile.it - www.cittadinanzasostenibile.it www.a21isoladalminezingonia.bg.it Coldiretti Tel. 035.4524125 www.a21isoladalminezingonia.bg.it mc@cittadinanzasostenibile.it - www.cittadinanzasostenibile.it
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