Bergamo SOStenibile 16 > Ottobre 2012

Numero 16 Anno III - Ottobre 2012 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BG

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Ottobre

Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

Dieci anni di BergamoScienza

.com

Torna ad ottobre la prestigiosa rassegna che dà lustro alla nostra città

L’aeroporto di Bergamo come l’Ilva di Taranto di Diego Moratti Abbiamo tutti assistito quest’estate ad uno dei paradossi più inusuali e inquietanti della nostra epoca: l’Ilva di Taranto, un’enorme fabbrica altamente inquinante, un’acciaieria -la più grande d’Europa- estesa quasi quanto l’intera città, viene indotta a “chiudere” dalla magistratura, a causa del pesante inquinamento e delle sue conseguenze sulla salute di lavoratori e cittadini. Il paradosso è stato assistere alla strenua difesa dell’azienda e della sua attività altamente inquinante, non tanto da parte della

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segue a pagina 2

Comuni Virtuosi

Stili di Vita

Treviglio La CFL in 40 anni da gruppo di acquisto a cooperativa da 4000 soci Pagina 17

Alimentazione

Disabilità

Imprese

Open Source Tutti a scuola dal web-maestro

Arte e natura I migliori alleati

Il governo semplifica e vara l’autorizzazione unica ambientale

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Settimana europea

L’azione energetica dei fiori Combatti il colesterolo a tavola Ogni età ha il suo cibo La difesa di saperi e sapori Andar per vigne... in pullman Matrimonio in agriturismo da Pagina 38

Attualità

Scuole digitali

Mobilità

Alimentazione Salute & Benessere

Arte & Tendenze

Mobilità sostenibile uguale a qualità della vita Pagina 48

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confronto, lucido e pacato, verso l’obiettivo della sostenibilità economica e ambientale.

L’impatto attuale che possono avere eventuali interventi correttivi sarebbe sicuramente minore dell’impatto che gli stessi interventi potrebbero avere in futuro, quando il numero di voli o di passeggeri potrebbe essere molto maggiore. Se non si regolarizzasse la situazione ora, e in futuro si dovessero rendere necessarie limitazioni delle attività di volo, le ricadute per tutta la società e il territorio sarebbero sempre più pesanti, oltre che più costose anche per l’aeroporto stesso. È per questo che è nell’interesse di tutti trovare oggi una strategia di azione, graduale ma applicabile, per una prospettiva futura condivisa, a favore della crescita equilibrata ma di lungo periodo del nostro aeroporto. Senza arrivare colpevolmente a lasciarsi sfuggire di

mano una situazione nella quale, alla fine, potremo rimanere tutti inviluppati.

BergamoSOStenibile aprirà un dibattito, come è stato fatto nei mesi scorsi per la questione del nuovo stadio, in cui verranno analizzate e approfondite la questioni relative all’aeroporto, considerate da diversi punti di vista. Nello stile di BergamoSOStenibile, vale a dire senza dare enfasi alla polemica politica, alla sterile contrapposizione delle parti che spesso amplificano solo i contrasti.

Al contrario vorremo concentrarci sulla comprensione delle differenti problematiche ed esigenze in gioco e mantenere alta l’attenzione e la consapevolezza dell’opinione pubblica su un tema così cruciale per il nostro sviluppo. Prima che si trasformi in paradosso.

Editoriale

Segue dalla prima pagina proprietà, ma da parte di una folla di operai, che si sono dimostrati pronti a tutto -scioperi, blocchi stradali, azioni eclatantipur di evitare lo spegnimento dei forni, che porterebbe inevitabilmente alla fine di una delle ultime grandi acciaierie d’Europa.

La chiusura dell’azienda significherebbe disoccupazione per migliaia di operai e crisi per migliaia di imprese e lavoratori dell’indotto, non essendoci altre possibilità di lavoro in tutta l’area, tanto più in anni di pesante crisi economica nazionale e mondiale. Il fatto più angosciante è però che questi operai si sono dimostrati davvero pronti a tutto, non tanto perché disposti a compiere azioni clamorose, ma perché determinati a continuare a lavorare, pur sapendo di nuocere alla propria salute e a quella dei propri familiari.

Davanti al dilemma, portato all’estremo, “salute o morte”, queste persone hanno scelto la seconda opzione, a costo di non perdere il lavoro. Sia tra i lavoratori che tra la cittadinanza, due anime si sono subito contrapposte: chi a sostegno della magistratura e della piena applicazione della legislazione, chi invece a sostegno di una soluzione di compromesso, disponibili a concedere all’azienda altro tempo (inevitabilmente lunghissimo) per limitare le emissioni più nocive, pur di salvaguardare l’occupazione e l’economia di tutta la regione.

Il governo se ne sta occupando, ma in una situazione così estrema, la responsabilità della scelta di dar corso alla legittima aspirazione di rispetto dell’ambiente e della salute, non può non tenere in considerazione le inevitabi-

li conseguenze di quella stessa scelta, che ricadrebbero sulle persone che si intende tutelare.

Questa l’impasse, attualmente senza vie d’uscita.

Non è ovviamente questo il punto del paragone con l’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio: lungi da me fare allarmismi o fomentare polemiche. Trattandosi poi del nostro aeroporto, ho sempre ritenuto le proteste per l’inquinamento provocato dagli aerei come minime e circoscritte, non perché non abbiano valore, ma se non altro perché sono “limitate” se messe in relazione alla notevole portata economica e non solo, di quella che ad oggi rappresenta la maggiore “azienda” della nostra provincia: l’aeroporto appunto. Se valutassimo una sorta di pro e contro, sarebbe difficile per chiunque sostenere un confronto contro la grande opportunità offerta da una struttura che da anni sta fungendo da “volano” economico per molte attività del territorio, dalla logistica al turismo e a tutto l’indotto occupazionale, commerciale e culturale che ne consegue.

Non solo: quando si parla del futuro della bergamasca, l’aeroporto è sempre indicato come il perno centrale su cui puntare per il nostro sviluppo e, personalmente, avendo lavorato a lungo nella promozione territoriale della nostra provincia, ho sempre considerato una vera e propria “manna dal cielo” l’avere un aeroporto così comodamente vicino alla città. Senza contare che, al di là dell’aspetto economico, è oggettivamente invidiabile la condizione di poter viaggiare low cost in tutta Europa decollando a due passi da casa, mentre ci sono migliaia di

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili Registrazione: Tribunale di Bergamo N. 25/10 del 04/10/2010 Registro stampa periodici Chiuso in redazione 1 Ottobre 2012

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passeggeri che per volare all’estero devono venire a Bergamo persino da fuori regione.

Sono talmente tanti e validi i vantaggi, da far apparire marginali le lamentele per l’inquinamento acustico e ambientale provocato. Ma se si vuole far tesoro dell’esempio -chiaramente estremo- dell’Ilva di Taranto, occorre inquadrare il problema di Orio al Serio in una diversa prospettiva.

A Taranto l’economia e l’occupazione di un’intera area dipende direttamente o indirettamente da un’unica azienda, in modo così marcato da non poter più assumere con facilità la decisione di farle rispettare i requisiti minimi di tutela ambientale.

Nonostante l’intenso e crescente sviluppo di Orio al Serio, ad oggi, la comunità bergamasca, le istituzioni -e lo stesso aeroporto di Bergamo- sono invece ancora nella condizione di orientare un

> Editore Studio Green Solution S.r.l. > Direttore Editoriale Marco Rossi direzione@bergamosostenibile.com > Direttore Responsabile Diego Moratti direttore@bergamosostenibile.com > Segreteria organizzativa Francesca Togni - Roberta Spinelli redazione@bergamosostenibile.com > Progetto Grafico ed impaginazione Layout Studio Service Srl - Bergamo www.layoutstudio.it > Stampa CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.it > Pubblicità Studio Green Solution S.r.l. - info@greensolution.it Tel 335.362358 - Via Privata Legler, 14 - Brembate Sopra

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Hanno collaborato a questo numero: Alice Motti - Giornalista Mario Salomone - Docente Università di Bergamo Valeria Annovazzi - Giurista ambientale Giorgio Moratti - Scienze della Comunicazione Luciano Valle - Filosofo ambientalista Patrizia Mantoessi - CFL Raffaele Avagliano - Giornalista Livia Salvi - Moda e Storia dell’Arte Alessandro Sonzogni - Scienze della Comunicazione Giuseppe Gandolfi - Giornalista Paola Bucci - Paesaggista, agronomo Marta Morarelli - Scienze della Comunicazione Manuela Simionato - Fundraiser Maria Rosa Ronzoni - Docente Università di Bergamo Rossana Madaschi - Dietista Lara Abrati - Food Writer Francesca Valenti - Eventi con stile Alessandro Fortis - Scienze dell’Educazione Maria Imparato - Giornalista Michela Offredi - Giornalista Gabriele Palamara - Giornalista

Diego Moratti

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Sommario Attualità Eco dall’Italia 4. Salviamo il suolo agricolo. Ogni giorno divorati 100 ettari 5. Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) per le piccole medie imprese Eco dalla Provincia 6. BergamoScienza. Dieci anni spaziali!

8. La piazza di Bergamo versione Green fa il giro del mondo 9. “Non con i miei soldi”. Banca Etica sta per approdare a Bergamo 10. Grano bergamasco: dalle parole al pane. E da EXPO 2015 arriva il patrocinio ufficiale Eco dal Comune 12. Con-dividere la sostenibilità / Un premio a Bergamo per la raccolta di abiti usati Comuni Virtuosi 14. Il filo dei sapori: una camminata enogastronomica per il distretto “Morus Alba” 15. Al via la Fiera della Sostenibilità di Dalmine 16. Il sindaco di Lurano sgomina i disertori della differenziata 16. A Pedrengo “Aziende in Piazza” per promuovere l’eccellenza 17. Treviglio: 40 anni di CFL. Da poche famiglie a 4000 iscritti Vivi Bergamo 18. Successo alla Fiera di San Matteo 19. Andar per vigne… in pullman. Tra le eccellenze del vino biologico 20. Acqua: ne usiamo troppa e male. È ora di cambiare / Per filo e per sogno Eco dal mondo 22. Maldive: l’aeroporto in simbiosi con la natura / Volare senza inquinare

Stili di vita e d’impresa Ambiente 24. WWF > Lo stambecco: acrobata ad alta quota 25. Biodiversamente: Festival dell’Ecoscienza Web & innovazione 26. Apprendimento digitale: la scuola delle nuvole 28. L’Open Source stimola l’apprendimento 29. Con Green Angel l’iPod si ricarica alla luce del sole 30. BergamoSOStenibile.com. Mi piace!

31. Aperto il bando per l’Incubatore d’Impresa 2013 Arte & Tendenze 32. ArteDisarte alla GAMeC. Campagnola apre le porte all’arte 33. Natura e disabilità: un connubio vincente Società 34. L’informazione è libertà! Anche dalla violenza di genere 35. Specchio delle mie brame tra inganno e desiderio 36. Io baratto e tu?

37. Oltre 3000 persone nei gruppi di cammino a Bergamo Alimentazione 38. Alimentazione ed educazione. Ogni età ha il suo cibo 39. Matrimonio in agriturismo. Ecologico, economico e con stile 40. La difesa di saperi e sapori. Le De.Co. bergamasche 41. Combatti il colesterolo a tavola!

42. Cachi, “pane degli déi” / Patate: bollite, fritte, arrostite o saltate? / Le ricette Salute & Benessere 44. L’azione energetica dei fiori Storia & Personaggi 46. Romano Guardini. Lo sguardo dell’Uomo sulla Natura 47. 7a Giornata per la salvaguardia del creato

w w w. en erg y 20. i t

ENERGY MANAGEMENT L’obiettivo è di ottimizzare i costi energetici, presentati tramite un dettagliato business plan, partendo da un’analisi preliminare dello stato di fatto. In seguito sono individuate soluzioni impiantistiche e di riqualificazione dell’edificio. L’attività di Energy Management deve tenere conto degli aspetti tecnici, energetici, normativi, autorizzativi sfruttando al meglio gli incentivi e le agevolazioni.

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Green Economy Mobilità 48. Mobilità sostenibile uguale qualità della vita / Studenti al contest di FaSE 49. Un tram chiamato Sirio. Desiderio sostenibile con il “Supercapacitore” Energia 50. E-mobility ed efficienza energetica. Da Azzano si parte con l’Energy Team 51. Dal deserto del Sahara energia pulita all’Europa Ecologia e Imprese 52. Per un Fund raising di successo 53. Più sole per produrre più birra Calendario appuntamenti

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Eco dall’Italia

Salviamo il suolo agricolo Ogni giorno divorati 100 ettari Dopo decenni di insensato consumo, il governo presenta un DDL per difenderlo e per valorizzare le aree agricole. Che -per inciso- creano occupazione Il 14 Settembre il Presidente del Consiglio Mario Monti ha approvato in via preliminare il Disegno di legge “Valorizzazione delle aree agricole e di conte-

“Dal 1956 al 2012 il territorio nazionale edificato è aumentato del 166%” nimento del consumo del suolo”, promosso dai Ministri Mario Catania (Politiche Agricole Alimentari e Forestali), Lorenzo Ornaghi (Beni Culturali), Corrado Passera (Sviluppo Economico), con l’obiettivo di “garantire l’equilibrio tra i terreni agricoli e le zone edificabili, ponendo un limite massimo al consumo del suolo e stimolando il riutilizzo di zone già urbanizzate”.

In Italia ogni giorno il cemento divora 100 ettari di superficie libera. Dal 1956 al 2012 il territorio nazionale edificato è aumentato del 166%. L’allarme, lanciato tempo fa da Coldiretti (www.bergamosostenibile.com, settembre, ndr) è stato accolto anche dal Premier che ha sottolineato come il disegno di legge miri a promuovere l’attività agricola, per porre fine

Milano Torino

Venezia

Firenze

ROMA

Napoli

a molteplici ricadute negative come la perdita di superficie agricola e la conseguente riduzione della produzione che impedisce al paese di soddisfare il fabbisogno alimentare nazionale e aumenta la dipendenza dall’estero.

Una situazione resa ancora più preoccupante dal fatto che le zone rurali con maggior tasso di cementificazione sono le più fertili, come la pianura padana.

“La sottrazione di superfici alle coltivazioni -ha concluso Montiha effetti negativi sul paesaggio e sul turismo, oltre a minare la sicurezza dei territori incidendo sull’assetto idrogeologico e aumentando i rischi di dissesto”.

Il mondo dell’associazionismo ambientale e quello legato al settore agricolo risponde positivamente al nuovo provvedimento presentato dal Consiglio dei

Mario Monti, Presidente del Consiglio

Ministri: soddisfatti FAI e WWF, una “scelta essenziale” per Coldiretti e definita da Legambiente “un passo importante”.

Con l’agricoltura occupazione in aumento Dal canto suo l’agricoltura mette a segno un incremento degli occupati del 6,2 per cento.

Lo afferma la Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, commentando il rapporto diffuso dall’Istat. “Nel periodo tra aprile e giugno” -spiega la Cia- “l’au-

“La sottrazione di superfici alle coltivazioni ha effetti negativi sul paesaggio e sul turismo oltre a minare la sicurezza dei territori incidendo sull’assetto idrogeologico e aumentando i rischi di dissesto” mento degli occupati nei campi agricoli è stato al Nord del 13,7 per cento e al Sud del 3,5 per cento, mentre il Centro registra un calo del 3,2 per cento”. Crescono in particolare le posizioni lavorative dipendenti (+10,1%), concentrate prima di tutto nel Settentrione (+23,4%), mentre le posizioni autonome si fermano al +2,9 per cento, resistendo al Nord (+10,1%) ma crollando nel Centro Italia (-12,3%).

Marta Morarelli

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Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) per le piccole medie imprese Finalmente semplificazioni: sostituirà fino a sette autorizzazioni ambientali In ottemperanza agli impegni assunti dal Governo col Decreto Semplifica Italia, convertito in legge nell’aprile di quest’anno, il Consiglio dei Ministri del 14 settembre 2012 ha approvato, in esame preliminare, il regolamento sull’Autorizzazione Unica

“L’A.U.A. si pone come obiettivo il superamento delle differenti autorizzazioni per i vari settori ambientali a favore di un’unica domanda da presentarsi per via telematica allo Sportello Unico per le attività produttive (SUAP)” Ambientale (AUA), che unisce e semplifica gli adempimenti amministrativi in materia ambientale per le piccole e medie imprese e per gli impianti non soggetti per legge ad Autorizzazione Integrata Ambientale. Un “provvedimento di straordinaria rilevanza che rende più semplice la vita

delle piccole e medie imprese, che sono un perno della nostra economia”, come ha sottolineato il premier Mario Monti. Oggi queste imprese sono costrette a rivolgersi ad enti diversi (Regioni, Province, Comuni, ARPA…) per ottenere le autorizzazioni ambientali necessarie all’attività produttiva (scarichi, emissioni, rifiuti…), sopportandone oneri e costi sproporzionati -si parla di 1 miliardo e 300 milioni di euro l’anno- cui s’aggiungono i differenti periodi di validità delle autorizza-

zioni medesime. L’AUA si pone come obiettivo la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento con un approccio integrato alla fonte, prevedendo il superamento dell’impostazione frammentata tra differenti autorizzazioni per i vari settori ambientali, a favore di un’unica domanda da presentarsi per via telematica allo Sportello Unico per le attività produttive (SUAP). Il procedimento di rilascio dell’unica autorizzazione si basa sul principio di proporzionalità degli adempi-

menti amministrativi, in relazione alla dimensione dell’impresa ed al settore di attività e sulla necessità di non introdurre maggiori oneri a carico delle imprese. La certezza dei tempi è garantita: in caso di mancato rispetto dei termini è previsto il ricorso ai poteri sostitutivi. Grazie alla collaborazione delle associazioni imprenditoriali sarà, inoltre, effettuato un monitoraggio sull’attuazione dell’AUA. E per il rinnovo dell’autorizzazione è prevista una procedura semplificata, se le

condizioni di esercizio risultano immutate. L’unificazione delle procedure di autorizzazione è un virtuoso esempio di riforma a costo zero che promette un beneficio rilevante: l’AUA sostituirà fino a sette autorizzazioni e procedure differenti e le Regioni potranno estendere ulteriormente il numero di atti in essa compresi. Con questo regolamento il Governo, sempre riconoscendo lo stretto legame intercorrente fra attività economica e tutela ambientale, ha inteso chiudere il cerchio del sistema di valutazione della sostenibilità ambientale di progetti, piani e programmi, pubblici o privati, costituito da VIA, VAS, AIA, VINCA. Ora sul regolamento dovranno essere acquisiti i pareri della Conferenza Unificata, del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni parlamentari, tutti impegnati alla definizione di un modello di AUA, che contempli un’unica domanda ed un’unica autorizzazione.

Per maggiori informazioni: www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri Veleria Annovazzi Giurista ambientale

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Eco dalla Provincia

BergamoScienza Dieci anni spaziali!

Dal 5 al 21 ottobre al via il festival di divulgazione scientifica Il 6 ottobre lo “Space day”. Dagli orti lunari alla luna come risorsa energetica Dal 5 al 21 Ottobre nella bergamasca torna protagonista BergamoScienza, manifestazione che quest’anno compie dieci anni ed è in pieno slancio vitale, consacrata da un meritato successo: si cercherà di replicare, e superare, le 120 mila presenze dell’anno scorso; una kermesse ormai di livello nazionale e internazionale che avrà luogo nelle dimore, nei palazzi storici, nelle chiese, nei chiostri e nei musei di Bergamo e provincia.

Gli ingredienti ormai collaudati sono: incontri, conferenze, laboratori, spettacoli, mostre e concerti disseminati per la città di Bergamo e la sua provincia, tutto rigorosamente gratuito. I temi portanti di questa edizione saranno lo spazio e il tempo. Il 6 Ottobre lo “Space Day” sarà una giornata monotematica dedicata allo spazio, in collaborazione con le maggiori agenzie spaziali, in cui si discuterà della luna come possibile risorsa energetica. Chiuderà la giornata l’astronauta Paolo Nespoli, che ritorna a BergamoScienza per raccontare i suoi 174 giorni di permanenza nella Stazione Spaziale Internazionale. Numerosi i seminari, le conferenze e gli spettacoli teatrali legati al tema della sostenibilità ambientale. A questo proposito la conferenza in programma il 21 Ottobre alle 17 al Teatro Sociale con i relatori Stefano Mancuso (neurobiologo vegetale), Sergio Mugnai (agronomo), John Brucato e Giovanni Bignami (astrofisici), e Francesco Salamini (biotecnologo), tratterà delle culture artificiali e della possibilità di allestire in futuro dei veri e propri orti lunari. La tavola rotonda di relatori si chiederà se sia possibile creare anche nello spazio condizioni che rendono possibile la vita degli uomini, affrontando il problema di come produrre cibo in assenza di gravità, quali piante utilizzare e come farle vivere in condizioni così anomale. Bergamoscienza, che ha come presidente onorario del comitato scientifico la senatrice

e Premio Nobel Rita Levi-Montalcini, negli anni scorsi ha ospitato luminari della scienza, come il matematico Premio Nobel John Nash e personalità di spicco come il campione paraolimpi-

Linda Buck proporrà, domenica 7 Ottobre, un approfondimento sui nostri sensi e in particolare su come la percezione degli odori influisce sul comportamento del nostro cervello. Bruce Beutler,

menica 14 Ottobre, come la scoperta del DNA ha rivoluzionato la nostra vita.

Come nasce BergamoScienza La manifestazione compie 10 anni, ma ufficialmente l’associazione BergamoScienza è nata nel 2005 sull’onda del successo delle prime due edizioni.

BergamoScienza si pone come obiettivo l’educazione a una nuova cultura della divulgazione scientifica e culturale e si rivolge

tà: prima fra tutte, Confindustria Bergamo e Unione Industriali, a cui si sono poi unite la Camera di Commercio, UBI Banca, l’Università degli Studi di Bergamo e l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Oltre al consiglio direttivo e al comitato scientifico e organizzativo, l’associazione ha presente all’interno del suo organismo anche una commissione scuole e una commissione mostre e laboratori. Fondamentale è l’aiuto dei volontari, in particolare, dei tantissimi studenti delle scuole secondarie e dell’u-

“Meravigliarsi di tutto è il primo passo della ragione verso la scoperta” (Louis Pasteur) niversità che si impegnano ogni anno per rendere unico il Festival BergamoScienza. co Oscar Pistorius o il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales. Per il decennale della manifestazione sono stati invitati tre Premi Nobel per la Medicina e Fisiologia, James Dewey Watson (Premio Nobel nel 1962), Linda Buck (Premio Nobel nel 2004) e Bruce Beutler (Premio Nobel nel 2011).

Premio Nobel in carica, sabato 13 Ottobre esporrà i numerosi meccanismi che permettono al nostro corpo di difendersi dai virus, batteri e non solo. Infine James Dewey Watson, colui che ha scoperto la struttura del DNA, festeggia i 50 anni del suo Premio Nobel raccontando, do-

soprattutto ai giovani. Gli argomenti del festival spaziano dalla medicina all’astrofisica, dall’informatica all’archeologia, dalla psicologia della scienza alla robotica, con approfondimenti spesso legati al territorio.

Fra i soci fondatori, alcune delle realtà più importanti della cit-

Per info e prenotazioni: www.bergamoscienza.it Non ci resta che partecipare e meravigliarci, perché come recita il motto di questa 10ª edizione “Meravigliarsi di tutto è il primo passo della ragione verso la scoperta” (Louis Pasteur).

Marta Morarelli

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Eco dalla Provincia

La piazza di Bergamo versione Green fa il giro del mondo I maestri del paesaggio colpiscono ancora e portano la nostra città alla ribalta internazionale

Numeri da record per “Piazza Verde” a Bergamo Alta 200 mila

visitatori della Piazza Verde

17

paesaggisti di fama internazionale provenienti da tutto il mondo

più di 1000

persone hanno seguito Workshop, i Seminari e i Cicli Verdi

370

persone hanno partecipato alla Serata di Gala

2.200 m2 Veduta d’insieme della Piazza Verde

Si è conclusa a metà settembre la manifestazione “I maestri del paesaggio”. Chiunque sia passato per le vie di Città Alta tra il 30 agosto e il 16 settembre si sarà certamente soffermato ad ammirare il progetto che ha vestito Piazza Vecchia di verde.

Un orto-giardino con il compito di accompagnare il visitatore in una dimensione bucolica ma allo stesso tempo contemporanea. L’idea infatti è quella di rilanciare un forte messaggio di sostenibilità attraverso la scelta accurata delle essenze a bassa manutenzione come le graminacee ornamentali e le perenni rustiche, oltre alle piante ortive, coltivate con metodi di agricoltura biologica in quattro grandi casse al centro e tra i pergolati in pali di castagno all’ingresso della piazza.

Oltre al valore etico e di ritorno alla natura il progetto sottolinea anche l’aspetto educativo degli orti con l’inserimento di giochi, elementi ludici e sedute a tema per bambini e ragazzi. Così Lucia Nusiner dello studio GPT di Bergamo, creatrice di questo spazio, descrive il suo progetto: “Questo è un segno per tutti del lavoro del paesaggista. In questo periodo di crisi globale, anche la scelta delle specie vegetali per giardini, parchi e aiuole è da ponderare con cura: si vuo-

50 m2

“L’idea è lanciare un forte messaggio di sostenibilità attraverso la scelta accurata delle essenze a bassa manutenzione come le graminacee ornamentali e le perenni rustiche e delle piante ortive” le far conoscere essenze poco note come le erbe ornamentali e perenni rustiche, con bassi fabbisogni idrici e di manutenzione, che vestono di un verde sobrio e dall’aspetto naturale l’intera Piazza. Il tutto in una cornice curata nei dettagli per provocare nel visitatore il desiderio di sostare nella Piazza, trasformata un orto-giardino”.

E in effetti questo giardino è stato il richiamo, il biglietto da visita del grande Convegno Internazionale del Paesaggio e del Giardino che si è svolto durante i 18 giorni della manifestazione organizzata dall’associazione Arketipos e dal Comune di Bergamo. Il fitto programma degli eventi prevedeva incontri e seminari sulle diverse tematiche, visite guidate, momenti legati alla fotografia del paesaggio e una serata di gala. Al convegno sono intervenuti paesaggisti e fotografi di

(compreso il Portico del Palazzo della Ragione di 500 m2) allestiti a verde di orto biologico con insalate, pomodori, melanzane, peperoni, porri, sedano, ecc.

40

alberi (carpini, giuggioli, gelsi a tetto, peri a spalliera)

30 m lineari

di pergolati in legno di castagno con rampicanti I giochi per i bimbi all’interno di un’aiuola

fama internazionale tra i quali, solo per citarne alcuni, Christian Dobrick dello studio olandese West8, autore del progetto di riabilitazione delle sponde del fiume Manzanarre nel centro di Madrid “Madrid RIO”, Catherine Mosbach, alla quale si deve il progetto dell’incantevole Jardin Botanique di Bordeaux, Marco Pozzoli, vincitore del concorso per l’inserimento ambientale del nuovo polo ospedaliero di Bergamo, Peter Walker, famoso architetto paesaggista americano e il fotografo di giardini Philip Smith. Gli incontri e le serate della manifestazione sono avvenuti nella suggestiva cornice di Città Alta e presso il Teatro Sociale. Tutto ciò ha contribuito al grande successo dell’evento che ha superato, in quanto a nu-

meri, l’edizione dell’anno scorso.

Sono infatti stati ben 200.000 i visitatori della Piazza Verde e più di 1000 persone hanno seguito i workshop, i seminari e i cicli verdi, che si sono svolti nei suggestivi palazzi storici di Bergamo e hanno insegnato a professionisti e appassionati i più moderni metodi per la progettazione del paesaggio e le più efficaci soluzioni per migliorare la manutenzione del proprio giardino. “Visto il grande successo e qualità della manifestazione che ha portato l’immagine della nostra città sulle maggiori testate nazionali e internazionali e l’apprezzamento del numeroso pubblico” -sottolinea l’assessore all’ambiente Massimo Bandera- “l’Amministrazione comunale intende sostenere con forza an-

250 m2

di deck in legno a listoni colorati per area di sosta con panche, tavoli e sedie

oltre 30

specie diverse di erbacee perenni in fiore, graminacee e piante acquatiche distribuite in 300 m2 di aiuole contenute da strutture in legno colorato

1250 m2

di erba artificiale utilizzata per la copertura della pavimentazione di Piazza Vecchia che le prossime edizioni: una duplice occasione: di riflessione sul verde urbano e nel contempo di promozione turistica del nostro territorio”.

Paola Bucci

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“Non con i miei soldi” Banca Etica sta per approdare a Bergamo È possibile una finanza etica? Sappiamo come le banche utilizzano i nostri soldi?

Se ne è parlato all’Urban Center, durante gli incontri di Cittadinanza Sostenibile La sostenibilità ambientale è un obiettivo raggiungibile, ma solo se la finanza è etica, solida e utilizza le sue risorse in misure a difesa dell’ambiente. Di questo avviso è Andrea Baranez, presidente della Fondazione Culturale Responsabilità Etica (gruppo Banca Etica), responsabile della campagna “Non con i miei soldi” e autore del libro “Finanza per indignati”. Il libro è stato presentato venerdì 21 settembre nell’ambi-

disi fiscali, il blocco dei derivati e la riflessione sulla nostra complicità a livello macroeconomico. In un’economia come quella italiana in recessione, secondo Baranez, l’offerta di tassi d’interesse piuttosto elevati potrebbe essere il risultato di una gestione finanziaria poco trasparente.

Paradossale inoltre che nonostante 27 milioni di persone abbiano votato contro il nucleare, essi lo finanzino indirettamente tramite la propria banca. Secondo l’autore, il cliente dovrebbe avere maggiore controllo sui propri soldi: possono finire in un paradiso fiscale oppure essere reinvestiti sul territorio, ad esempio destinati alle energie rinnovabili, ma raramente le banche dicono come utilizzano i soldi dei correntisti.

“Le banche si finanziano all’1% dalla Banca Centrale Europea e utilizzano quei soldi per mantenere l’interesse sul debito, ma quei 1000 miliardi dovrebbero essere a beneficio Come funziona dell’economia reale” Banca Etica to degli incontri promossi dalla rete Cittadinanza Sostenibile, seguìto da un incontro informativo sabato 22 settembre, in concomitanza con l’appuntamento mensile del mercato agricolo e non solo.

In attesa che anche a Bergamo si apra uno sportello di Banca Etica, nel suo libro Andrea Baranez sottolinea l’urgente necessità di regole finanziarie che evitino lo scenario da crisi del debito in cui ci ritroviamo, promuovendo la chiusura dei para-

Banca Etica invece raccoglie i risparmi e li presta per attività produttive di cooperazione sociale internazionale; pubblica sul proprio sito internet i finanziamenti fatti a persone fisiche, non essendoci nulla da nascondere. È l’unica banca inoltre che svolge un’istruttoria sociale, ambientale e finanziaria al fine di valutare se chi chiede un prestito rispetti i valori a cui si ispira l’istituto di credito. In un panorama come quello attuale in cui le banche si finanziano all’1% dalla Banca

Andrea Baranez, Roberto Cremaschi, Andrea Bravi, Coordinamento Soci Banca Etica Bergamo,

Centrale Europea e utilizzano quei soldi per mantenere l’interesse sul debito, non c’è crescita. Dal punto di vista di Baranez, quei 1000 miliardi dovrebbero essere usati non per il salvataggio della finanza statale, ma a beneficio dell’economia reale; Banca Etica li ha usati a favore della Bottega del Commercio

Equo e Solidale.

Andrea Bravi responsabile prodotti di Banca Etica, ha prospettato ai potenziali clienti le modalità di gestione dei risparmi, ispirate a principi di sostenibilità economica e di trasparenza: si finanzia la società civile (cooperazione sociale, ambiente, energia rinnovabile, biologico), con

un occhio di riguardo alle conseguenze non economiche fatte da chi richiede finanziamenti.

Nella scala di priorità verso cui sono destinati i finanziamenti appaiono l’abitazione e le esigenze primarie della persona e della famiglia: ad esempio per l’installazione di pannelli solari o il miglioramento dell’efficienza energetica con tassi inferiori rispetto alla media bancaria. Il risparmiatore può decidere dove verranno utilizzati i suoi risparmi e monitorare i flussi di denaro della banca. I prodotti di Banca Etica sono inoltre tutelati da un fondo interbancario di garanzia creato da Banca d’Italia, fino a 100.000 euro, e non sono prodotti speculativi. L’introito derivato dall’utilizzo della carta di credito da parte dei clienti va a favore di alcune associazioni come Agesci, Amnesty International e Manitese. Le associazioni sono inoltre finanziate grazie al principio di autodeterminazione del tasso di remunerazione dei prodotti: studiato in funzione della destinazione del risparmio, Banca Etica ha tassi più bassi.

Ponendosi come modello economico sostenibile, la nuova banca ha lo scopo, tramite i suoi soci, di promuovere l’idea di finanza etica e di contaminare il mercato, selezionando partner compatibili con i propri criteri di gestione.

Giuseppe Gandolfi

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Eco dalla Provincia

Grano bergamasco: dalle parole al pan E da EXPO 2015 arriva il patrocinio uf Il progetto “Bergamo, la mia terra, il suo pane” esempio vincente di sinergia tra istituzioni, banche, associazioni di categorie e no profit Sono circa 50 i panificatori della provincia di Bergamo che hanno già aderito all’iniziativa “Bergamo, la mia terra, il suo pane” promossa da Aspan, l’Associazione Provinciale Panificatori Bergamaschi nata nel 1989. Venerdì 7 settembre è stata presentata la prima panificazione del grano coltivato nella nostra provincia in una delle aule destinate alla formazione di Panettieri del Centro di Formazione Professionale ABF di Bergamo in via Monte Gleno 2. Si è trattato di una degustazione dimostrativa

“11 aziende agricole bergamasche hanno coltivato e raccolto 17.200 quintali di grano tenero, che equivalgono a 13.000 quintali di farina da cui è possibile ottenere 14.900 quintali di pane: l’intero fabbisogno di pane di tutta la provincia di Bergamo per 12 giorni” delle grandi potenzialità organolettiche offerte da questo pane, il cui progetto era già stato presentato a inizio luglio nella sede della Banca Popolare di Bergamo. Con Aspan sono intervenuti alla manifestazione i principali partner del progetto: Ubi Banca Popolare di Bergamo (che sostiene il progetto prestando 550.000 euro per l’acquisto del grano), Provincia di Bergamo, Camera di Commercio, Coldiretti, Confagricoltura, Fogalco (ente di garanzia fideiussoria per il progetto), Slow Food e Cesvi.

Il progetto Il Presidente dell’Aspan, Dott.

Roberto Capello, aprendo la presentazione ha ribadito l’importanza di tale iniziativa: “Nel 2010 l’Unione Europea ha cominciato a lanciare una campagna contro la sudditanza alimentare. In Ita-

lia circa l’80% del grano per la panificazione viene importato dall’estero, soprattutto da Russia, Australia, Nuova Zelanda, Canada, ma anche dai paesi dell’est europeo, oltre che da Germania e Francia. Ciò porta inevitabilmente il Bel Paese ad una sovraesposizione economica determinando, tra l’altro, un altissimo impatto ambientale a causa del trasporto. Così, nel giugno del 2012, 11 aziende agricole bergamasche hanno coltivato e raccolto 17.200 quintali di grano tenero, che equivalgono a 13.000 quintali di farina da cui è possibile ottenere 14.900 quintali di pane.

Una quantità che copre il fabbisogno di pane dell’intera provincia di Bergamo per 12 giorni.

L’obiettivo che ci si è posti mi-

ciali per la panificazione e partner di filiera del progetto. “La qualità della farina prodotta è molto alta e del tutto paragonabile a quella importata. Il progetto -continua Capello- non nasce

Dott. Roberto Capello, Presidente dell'ASPAN Bergamo

Dott. Luca Gotti, UBI - Banca Popolare di Bergamo

ra ad arrivare almeno a coprire il 50% del fabbisogno totale del nostro territorio”.

I terreni di coltura del grano si trovano interamente nella provincia di Bergamo: Arcene, Bergamo, Bolgare, Calcinate, Calvenzano, Chiuduno, Cividate al Piano, Grassobbio, Lurano, Martinengo, Palosco, Pognano, Seriate, Telgate, Treviglio. Il grano raccolto viene macinato al Molino Magri in provincia di Mantova, azienda che si occupa della produzione di farine spe-

contributo per un progetto di cooperazione internazionale in Uganda grazie alla collaborazione con il CESVI.

per introdurre un bene di nicchia ma per far nascere un prodotto di larga diffusione portatore di una nuova filosofia di consumo alimentare. In questo senso la definizione di “kilometro zero” è addirittura riduttiva”.

Il consumatore potrà trovare questo pane dal proprio panificatore, purché sia tra quelli che aderiscono al progetto, avendo acquistato le farine ed esposto la locandina all’interno del proprio esercizio. Inoltre una parte del ricavo verrà devoluta come

L’Expo 2015 riconosce il patrocinio ufficiale

“L’obiettivo che ci si è posti mira ad arrivare almeno a coprire il 50% del fabbisogno totale del nostro territorio”

Infine l’annuncio: il progetto ha ottenuto il riconoscimento del patrocinio di EXPO 2015 poiché, come ha commentato l’Amministratore Delegato Giuseppe Sala, “L’iniziativa del pane bergamasco è parte integrante del-

la filosofia dell’EXPO 2015 che avrà come tema la nutrizione del pianeta, sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale, sia per la valenza dell’integrazione economico-sociale delle parti interessate”. Una sinergia di suc-

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ne fficiale

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Il grano impiegato La farina impiegata da Aspan viene ricavata da grano tenero della specie Triticum Vulgare delle varietà “Valbona” e “Cimabue”; il pane è prodotto con farina semi-integrale di tipo “1” (a seconda del grado di abburattamento, ovvero del grado di raffinazione del chicco: le farine di grano tenero si distinguono in tipo “00”, tipo “0” - più fini e bianche - tipo “1”, tipo “2” e integrale).

Le farine tipo “00” e “0” provengono dalla parte più interna del chicco, sono più ricche di amido ma più povere di fibre, proteine, vitamine, minerali, grassi ed enzimi rispetto a quelle più grosse tipo “1” o “2”. Ciò si traduce in una maggiore biodisponibilità e biocompatibilità di queste ultime farine che risultano più facilmente digeribili e con un minore contenuto di grassi.

cesso, un partenariato che con il patrocinio della Provincia di Bergamo - assessorato Expo ha saputo valorizzare ciascun ente coinvolto. Il Dott. Luca Gotti, di UBI - Banca Popolare di Bergamo (banca che ha consentito la sostenibilità anche finanziaria di tutta l’operazione) ha espresso estrema soddisfazione per la diffusa partecipazione ad un progetto che mette in connessione più soggetti, creando un nuovo tessuto di rapporti economico-sociali. Il Dott. Luigi Roffia, Direttore Generale di Azienda Bergamasca Fondazione (ABF) ha poi ricordato che con l’anno scolastico 2012/13, nella sede di via Monte Gleno, cominceranno i corsi di panificazione e pasticceria e un corso nuovo e analogo sta per cominciare anche a Clusone.

Questi corsi sono esperienze importanti per recuperare le professioni spesso “snobbate” in passato, come quella dell’agricoltore o, appunto, del panificatore artigianale, ma che ora stanno ritornando, oltre ad essere richieste a livello occupazionale. A San Giovanni Bianco, per esempio, è appena cominciato un corso triennale per l’agricoltura di montagna che toccherà

argomenti come la mungitura, gli animali da latte e il formaggio, la coltura degli alberi da frutto.

Questi corsi, guardati con sempre maggiore interesse dai giovani, testimoniano l’interesse ad un ritorno ai sistemi occupazionali di una volta.

Su questa stessa linea è intervenuto il Dott. Luigi Carminati di Coldiretti che ha parlato di valorizzazione ambientale grazie ad un nuovo impulso dell’agricoltura di qualità degli ultimi anni, confermando altresì che oggi si sta assistendo ad un ritorno di giovani agricoltori nelle zone di montagna, anche da parte di soggetti che non provengono direttamente dall’agricoltura di famiglia. Giangi Milesi, Presidente del Cesvi ha sottolineato l’importanza del progetto solidale legato al pane bergamasco: un centesimo al Kilo di pane venduto verrà infatti devoluto per un

progetto di sviluppo alimentare in Uganda dove verranno creati 30 orti e frutteti con l’obiettivo di ridare autonomia alimentare alle persone che vivono in campagna. Anche Slow Food è parte del progetto: Enrico Radicchi, che ha caldamente appoggiato l’iniziativa, rimarca l’analogia con la filosofia della propria associazione, poiché è finalizzata anche al recupero di un’agricoltura rurale e delle produzioni locali, il che aiuta a dare visibilità al nostro territorio.

La giornata si è conclusa quindi con la degustazione del prodotto che ha riscosso tra i partecipanti un notevole successo. Ora la parola passa ai consumatori: richiedete il pane bergamasco nei negozi convenzionati, per più di un motivo. Gustare per credere.

Paola Bucci

Al via i corsi a tema agricoltura e gastronomia dei centri di formazione professionale della provincia di Bergamo SEDE SETTORE DURATA Bergamo ristorazione e agroalimentare triennale

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Eco dal Comune

Con-dividere la sostenibilità Un progetto pilota con Bergamo e Brescia verso condomìni attenti all’ambiente ed al risparmio delle risorse Giunge a conclusione il progetto biennale “Con-dividere la sostenibilità” proposto da Cantiere del Sole Coop. Soc. Onlus, in collaborazione con A2A e i Comuni di Bergamo e Brescia, finanziato da Fondazione Cariplo e A2A. La sperimentazione ha coinvolto 4 condomìni (due per città) di circa 35 famiglie ciascuno, con l’obiettivo di diffondere una cultura della sostenibilità ambientale e l’acquisizione di comportamenti quotidiani per la salvaguardia delle risorse.

Gli esperti del settore educazione ambientale e i tecnici specializzati di Cantiere del Sole, sono partiti due anni fa, da un’analisi del contesto che individuava nelle città l’elemento di criticità, rispetto alla crisi ecologica, a causa della congestione e dell’accentramento delle problematiche ambientali in atto.

“Circa l’80% delle emissioni inquinanti proviene, infatti, dalle aree urbane”, sottolinea l’Assessore all’Ambiente Massimo Bandera. “La sfida è nel cambiamento dei comportamenti a partire dalla reinterpretazione della città quale spazio condiviso da una comunità di uomini e donne che possono farsi carico di una responsabilità più ampia a livello globale, superando la miopia degli stili di vita individuali”.

I condomìni sono stati scelti come luoghi in grado di selezionare gruppi omogenei di persone, campioni significativi da coinvolgere attraverso il metodo della ricerca-azione partecipata. La metodologia scelta ha avuto il

Karin Bolin, Presidente di HUMANA People to People Italia premia Massimo Bandera

Un premio a Bergamo per la raccolta di abiti usati duplice obiettivo di determinare il cambiamento sociale prefissato e di monitorarlo, verificarlo e misurarlo per quantificare il risparmio di risorse che ne è risultato.

Dai rilievi di consumi di energia elettrica effettuati nella fase iniziale e finale del progetto, si è riscontrato una diminuzione di consumi medi annui procapite di 69 kWh. Ciò vuol dire per l’ambiente una mancata immissione di CO2 in atmosfera di 11,5 tonnellate all’anno.

L’iniziativa, culminata in un convegno tenutosi il 29 settembre

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“I condomìni sono stati scelti come luoghi in grado di selezionare gruppi omogenei di persone, campioni significativi da coinvolgere attraverso il metodo della ricercaazione partecipata” 2012 a Brescia, costituisce l’ultima fase di “con-divisione” tra amministratori condominiali, enti promotori e amministratori comunali, sui programmi di efficienza energetica degli immobili e sul loro ruolo in ambito ambientale. Durante il primo anno, il progetto ha previsto intense attività di comunicazione e sensibilizzazione individuando diverse aree di intervento: la riduzione dei rifiuti a partire dalla prevenzione, il risparmio energetico e il risparmio idrico, mediante l’adozione di nuovi stili di vita e l’utilizzo di tecnologie nuove ed efficienti; la condivisione e la disseminazione di un modello divulgabile e replicabile in tutte le realtà condominiali cittadine.

La Con-divisione della sostenibilità è certamente uno dei risultati qualitativi più significativi

Un importante premio è stato ottenuto dalla città di Bergamo quale comune con la maggiore raccolta di abiti usati destinati al loro riuso e rivalorizzazione a favore di progetti in Paesi in via di Sviluppo. A consegnare il premio l’associazione Humana People to People Italia, membro della Federazione Internazionale Humana People to People, presente in 43 Paesi nel mondo. Humana è un’organizzazione no profit fondata nel 1998 impegnata in programmi di sviluppo di lungo termine nel Sud del Mondo e in Italia, attraverso la promozione di una cultura di solidarietà.

L’associazione finanzia le proprie attività con il sostegno di partner pubblici, donatori privati e grazie alla raccolta di abiti usati. I fondi ottenuti dalla raccolta dei vestiti garantiscono continuità al lavoro di cooperazione. Gli abiti estivi raccolti, se in buone condizioni, vengono inviati direttamente in Mozambico dove vengono venduti a basso prezzo: l’utile della vendita è poi utilizzato per i progetti di sviluppo attivi localmente. Gli abiti inviati in Africa facilitano l’attivazione di un circuito economico e la creazione di posti di lavoro. Gli indumenti non adeguati all’invio in Africa sono venduti in Europa, l’utile è utilizzato per i progetti nel Sud del Mondo.

La raccolta degli abiti in Italia, realizzata in accordo con oltre 750 Comuni, permette inoltre di tutelare l’ambiente: i vestiti recuperati, infatti, non divengono rifiuti, consentendo un risparmio economico e la riduzione delle emissioni di tonnellate di CO2 nell’atmosfera. tra quelli conseguiti grazie alla partecipazione di condòmini, dell’associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari A.N.A.C.I., sezione Brescia e Bergamo, dell’Associazione Bresciana Amministratori Beni Immobili A.B.A.B.I., delle Amministrazioni Comunali di Brescia e Bergamo, del Collegio Geometri e Geometri Laureati delle province di Brescia e

Bergamo, infine degli enti e delle organizzazioni che lavorano in ambito ambientale.

Il coinvolgimento di attori così diversi, uniti nell’essere portatori attivi di medesimi interessi è stato il filo rosso conduttore di questo percorso verso condomìni attenti all’ambiente e al risparmio delle risorse, ripercorribile anche da nuovi attori sociali, in altre città e contesti territoriali.

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Comuni Virtuosi

Il filo dei sapori: una camminata enog per il distretto “Morus Alba” Azzano San Paolo, Grassobbio, Orio al Serio, Stezzano e Zanica uniti con Camera di Commercio, Ascom, Confesercenti e sindacati per promuovere il commercio del territorio Un itinerario enogastronomico, 19 chilometri da percorrere a piedi o in bicicletta attraverso i luoghi storico-culturali e naturalistici dei 5 comuni del Distretto del Commercio di Morus Alba, che riunisce i comuni di Azzano San Paolo, Grassobbio, Orio al Serio, Stezzano e Zanica, le associazioni di categoria Ascom e Confesercenti di Bergamo, la Camera di Commercio di Bergamo e le associazioni dei lavoratori (CGIL, CISL e UIL).

Il Distretto del Commercio di Morus Alba nasce nel 2008, in anticipo rispetto a quello che sta diventando la risposta commerciale e sociale alle potenti trasformazioni di stampo socioeconomico, mostrandosi come la soluzione efficace ed efficiente alla crisi del commercio urbano degli ultimi anni e auspicando in questo modo un riequilibrio della competitività dell’area rispetto alle polarità commerciali extraurbane.

L’idea della creazione di un Di-

stretto nasce dalla collaborazione tra commercianti e il sostegno da parte delle Amministrazioni Comunali.

Questo per sottolineare come il principio di sussidiarietà risulti ad oggi una risposta adeguata per le nuove sfide economiche.

In questo modo se un soggetto (i commercianti) che sta “più in basso” risulta capace di fare qualcosa, l’ente (il Governo) che sta “più in alto” deve lasciargli questo compito, eventualmente sostenendone anche l’azione.

Ed è proprio così che viene approvato da Regione Lombardia il Distretto di “Morus Alba”, a seguito della partecipazione al 4° bando per i Distretti del Commercio nel maggio del 2011.

Un progetto ambizioso che vede quasi 7,5 milioni di euro in investimenti finalizzati alla valorizzazione del territorio e delle attività commerciali, tramite iniziative di promozione, marketing e comunicazione ed interventi sugli elementi di contesto (pulizia, si-

curezza, viabilità, arredo urbano) che influenzano le esperienze di visita e di acquisto della comunità e che pertanto richiedono un’azione coordinata tra soggetti pubblici e privati.

Attraverso uno sforzo comune ci sarà una rigenerazione del contesto economico locale do-

ve tutti i soggetti partecipanti potranno beneficiare dei risultati portati da questa gestione aggregata. “Il filo dei Sapori” che inaugurerà il Distretto del Commercio “Morus Alba” si inserisce nell’idea di unione non solo fra diversi sapori e differenti portate gastronomiche ma an-

che fra differenti realtà comunali limitrofe ma indipendenti.

Sostenibilità fra diversi territori o fra soggetti pubblici e privati, ma anche sviluppo economico dove il cittadino e la sua relazione con il mercato e gli acquisti è ricontestualizzata all’interno di un ambiente a misura d’uomo.

Ambiente che deve essere valorizzato utilizzando il commercio come strumento non solo economico ma anche sociale. Tutto ciò per la ricerca di uno sviluppo all’interno del quale l’uomo non si configuri solo come un consumatore ma anche come un soggetto complesso che deve diventare il metro di misura di tutte le cose che lo circondano, all’interno di un processo armonico e di reciproco rispetto. Un “filo” che ha accompagnato i partecipanti a degustare piatti tipici del territorio in diversi contesti comunali, intervallati a visite guidate ad antichi palazzi, rievocazioni storiche, balli, spettacoli teatrali e mostre fotografiche.

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gastronomica Sviluppo integrato di commercio e città

Al via la Fiera della Sostenibilità di Dalmine

I distretti del commercio in Lombardia sono un esempio di eccellenza

Il 7 ottobre tutti in Piazza tra stand, convegni e opportunità per imprese e consumatori

“Nascono per promuovere e rivalorizzare il territorio, riportando le persone nelle piazze, nei centri storici, nei piccoli quartieri” Nati intorno agli anni Novanta nelle più importanti città d’Europa, i Distretti del Commercio rappresentano una nuova strategia politico-economica volta alla valorizzazione e alla promozione di uno specifico territorio.

Figli di una nuova era sociale dove è sempre più imperante la massiccia e competitiva presenza di grandi centri commerciali (con una conseguente esternalizzazione delle funzioni commerciali), i Distretti del Commercio si possono considerare come la risposta del commercio di vicinato presente nei centri storici o nei quartieri. Nascono per promuovere e valorizzare, o meglio, ri-valorizzare, il terri-

torio, facendo del commercio lo strumento principale di forza, riportando le persone nelle piazze, nei centri storici, nei piccoli quartieri, ricollocando in questo modo la funzione del commercio in un contesto dove le relazioni e gli scambi, così come gli acquisti, assumono un significato più profondo e più vicino alla persona. Risultato tangibile di una intesa tra Regione e Camera di Commercio, i Distretti rispondono alla crisi degli esercizi urbani, rilanciandoli attraverso iniziative di promozione e comunicazione che diventano una delle leve principali per la riscoperta del territorio. Tuttavia una trasformazione sociologica, culturale e commerciale di questa portata non può realizzarsi solo con lo sforzo del singolo operatore commerciale, ma necessita della cooperazione di più protagonisti all’interno di una visione strategica e di un investimento comune. È proprio in questo modo che per mezzo di una strategia unitaria composta da associazioni di categoria del Commercio e dell’Artigiana-

“Si ricolloca la funzione del commercio in un contesto dove le relazioni e gli scambi, così come gli acquisti, assumono un significato più profondo e più vicino alla persona” to, Camera di Commercio locale, Regione, Comune di riferimento, e guidati dal coordinamento di un manager, vengono attuate azioni condivise con l’intento di sviluppare e incrementare non solo il commercio ma anche l’attrattività, la fruibilità e la qualità della vita in un territorio specifico.

In seguito al primo bando approvato da Regione Lombardia il 7 agosto 2008, oggi, allo scadere dell’anno 2012, sono moltissimi i Distretti del Commercio presenti in Italia e sembrerebbe proprio, visti i risultati dei più, che presto ne nasceranno altri.

Alessandro Fortis

La settima edizione della Fiera della Sostenibilità di Dalmine anche quest’anno riempirà di stand Piazza Risorgimento per tutta la giornata di domenica 7 ottobre, dalle 9.00 alle 18.30.

Un’ottima occasione per provare molti prodotti che rispettano l’ambiente: saranno infatti presenti produttori e installatori di tecnologie orientate al risparmio energetico e di energie rinnovabili, oltre ad espositori per i settori della mobilità sostenibile, del risparmio idrico, delle tecnologie energetiche per la casa e degli acquisti verdi. Non mancheranno infine gli agricoltori del territorio per promuovere le produzioni locali. Alcune aziende permettono di toccare con mano le opportunità della green economy, a partire dalla stampa leggera di B-life al cui stand, portando

la propria cartuccia di toner originale esaurita, si potrà consegnarla per il recupero in cambio di un buon acquisto per i prodotti agricoli locali. TecnoImpianti offre invece ai residenti dei comuni di Agenda 21 l’installazione gratuita di un sistema per la filtrazione dell’acqua del rubinetto.

Ma nel corso della fiera si potranno trovare anche numerose altre proposte ecologiche e low cost, desti-nate ai cittadini, per usufruire di servizi ambientali, conoscerli ed eventualmente adottare comportamenti virtuosi ed economicamente consapevoli. L’ingresso alla fiera è gratuito.

Per info: 035 6224827 (lun-mer-ven) info@a21isoladalminezingonia. bg.it

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Comuni Virtuosi

Il sindaco di Lurano sgomina i disertori della differenziata Le telecamere individuano i responsabili Immondizia riportata al mittente, con una bella multa Ignari delle telecamere di sorveglianza della piazzola ecologica di via Castel Rozzone, alcuni cittadini del comune di Lurano hanno abbandonato tre sacchi di immondizia davanti alla piattaforma ecologica.

Immondizia non precedentemente differenziata per permetterne il riciclo. Avvisato dal guardiano, il primo cittadino, Dimitri Bugini, ha controllato i

“Quest’anno Lurano ha superato il 65% di raccolta differenziata e valuta l’abbandono delle campane per il vetro” filmati della sorveglianza e ha smascherato i colpevoli.

Controllando i sacchi abbandonati, ha notato una piscina gonfiabile bucata e l’ha immediatamente collegata al giardino

nel quale l’aveva vista per tutta l’estate. Il giorno dopo, convocati in comune, gli interessati non si sono presentati.

E così il sindaco non ha esitato: è uscito ed ha riportato i tre sacchi di immondizia ai legittimi proprietari.

“Avrei potuto semplicemente multarli con 60 euro, come da regolamento, ma poi avrebbero potuto fare ricorso e la cosa si sarebbe protratta, facendo spendere altri soldi e altro tempo all’amministrazione”.

Così la soluzione è parsa tanto più semplice a farsi che a dirsi: il sindaco ha bussato alla porta dei concittadini e ha consegnato a domicilio i sacchi di immondizia, accompagnati da una bella multa e dal kit per la raccolta differenziata.

E nel pomeriggio i sacchi sono stati riportati alla piattaforma.

Questa volta però suddivisi per permetterne la raccolta differenziata.

A Pedrengo “Aziende in Piazza” per promuovere l’eccellenza Il comune ha premiato le aziende che si sono distinte come portavoci del Made in Italy Un’iniziativa fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale e dal giovane Assessorato alle Attività Produttive, “Aziende in Piazza. Riconoscimento del la-

“Incontro con il variegato mondo occupazionale che le oltre 500 attività di Pedrengo rappresentano” voro. Giornata della promozione delle eccellenze - Comune di Pedrengo 2012”, ha visto domenica 23 settembre molte aziende scendere in piazza.

L’iniziativa, alla sua seconda edizione, permette alle attività produttive del comune di far conoscere il proprio lavoro allestendo uno stand espositivo

per la distribuzione di materiale informativo relativo alla propria attività, all’interno del Villagio Expo allestito in Piazza Europa Unita. Un’occasione unica di aggregazione e di informazione per l’intera comunità. Grande successo hanno riscosso i prodotti del “Made in Italy” e l’area riservata alle aziende attive nel settore della green economy, tra cui pannelli solari, bici elettriche, auto elettriche.

Affollata anche l’area dedicata al gioco per i bambini e ragazzi, organizzata con il supporto di Cooperativa Sociale Alchimia ed Ecobus, laboratorio itinerante che diffonde saperi e conoscenze sull’energia e sulle fonti energetiche rinnovabili, in particolar modo l’energia eolica e l’energia solare.

“L’obiettivo era proprio quello di

accrescere il dialogo tra tutti gli attori che animano la realtà produttiva del comune: le aziende, l’Amministrazione, la cittadinanza ed i giovani in particolar modo

“Obiettivo? Accrescere il dialogo tra tutti gli attori che animano la realtà produttiva del comune: aziende, Amministrazione, cittadinanza, giovani” -spiega Luigi Beretta, Assessore alle Attività Produttive- L’iniziativa ha voluto essere un’occasione di incontro con il variegato mondo occupazionale che le oltre 500 attività di Pedrengo rappresentano”.

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Treviglio: 40 anni di CFL Da poche famiglie a 4000 iscritti La Coopertativa Famiglie Lavoratori anticipa il modello dei GAS e lo porta nella distribuzione organizzata A colpo d’occhio sembra un supermercato di medie dimensioni, ma in realtà alle spalle c’è una filosofia e una storia che ha precorso i tempi.

Era il lontano 18 novembre 1972 quando alcune famiglie di Treviglio univano le loro forze per difendersi dall’aumento dei prezzi dei generi di prima necessità, dando vita ad una Cooperativa Commissionaria di Consumatori: una sorta di Gruppo di Acquisto Solidale, cui potevano aderire solo lavoratori dipendenti in posizione non direttiva. Ricorda Fausto Ferrari, cuore pulsante di CFL e suo socio fondatore: “era una cooperazione negli acquisti, per ottenere prodotti di consumo alle migliori condizioni; una volta al mese i capogruppo raccoglievano gli ordini presso

un mezzo per promuovere e diffondere nella comunità modelli e buone pratiche di economia solidale, basate sul principio consumare meno, consumare meglio.

La Cooperativa Famiglie Lavoratori di Treviglio vende prodotti con caratteristiche di sostenibilità ambientale e sociale, dando ampio spazio a quelli biologici, di stagione, sostenibili ed equosolidali, ai prodotti sfusi, in filiera corta o a km 0 e per regimi alimentari particolari; garantisce prezzi convenienti (es. sconto sui libri di testo), assicura un servizio di qualità volto a soddisfare le diverse esigenze dei soci, quali l’addebito della spesa a fine mese e la consegna gratuita a domicilio per i soci in difficoltà.

Grazie al suo vasto e originale

“Attraverso un consumo consapevole e sobrio è possibile influenzare il modo di produzione delle imprese in maniera da soddisfare i bisogni veri della persona” le famiglie, gli incaricati procedevano all’acquisto e la merce veniva poi riposta nei garage e nei giardini condominiali, dove le famiglie potevano ritirarla”.

A quarant’anni di distanza, la Cooperativa Famiglie Lavoratori di Treviglio, società cooperativa sociale e di consumo, accoglie più di 4000 consumatori finali, indipendentemente dal tipo di attività e posizione lavorativa. “È un’Impresa, che tuttavia non ha come obiettivo primario il profitto economico (gli utili sono reinvestiti nell’attività), ma il perseguimento di interessi generali della comunità” -spiega Lucia Profumo, vicepresidente area sociale- “quali l’educazione al consumo, la cooperazione negli acquisti e l’attenzione ai problemi della qualità della vita e del territorio”.

L’acquisto e la distribuzione di prodotti da parte dei soci sono

assortimento di prodotti e servizi appare un’ottima fonte di approvvigionamento per i GAS. Ma anche se la Cfl è ormai testimone di una storia di successo, il percorso di crescita non è stato privo di difficoltà, come tengono a precisare i due interlocutori: “CFL è da sempre gestita da volontari come noi, gente che crede in un progetto comune e coopera per la sua realizzazione; è una sorta di democrazia perfetta, le decisioni, che rispecchiano il più possibile il sentire di tutti, vengono prese al termine di lunghi confronti e discussioni”.

Altro sforzo costante in tutti questi anni è stata la continua ricerca

di equilibrio fra gli aspetti positivi della distribuzione organizzata e i propri principi di base.

Alla base di tutto resta fondamentale la partecipazione dei soci, senza la quale non sarebbe possibile mantenere vivo il senso del progetto comune. A tal proposito il mensile Gente che coopera, nato nel 1976 come Lettera ai soci, diffonde iniziative educative e sociali svolte da CFL sul territorio, come i pregiati corsi di lingue ed i momenti di svago intelligente (vedi biciclettata ecogastronomica).

Da sempre interlocutore per tutte quelle realtà pubbliche e private che intendono con-

frontarsi sui temi del consumo consapevole, CFL aderisce alla rete Cittadinanza Sostenibile.

Come diventare soci della Cooperativa? Occorre compilare la domanda di ammissione ed acquistare una quota azionaria

attualmente del valore di € 51,64.

Per maggiori informazioni: CFL Treviglio, Viale Piave n. 43 segreteria@cfltreviglio.it www.cfltreviglio.it Valeria Annovazzi

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Vivi Bergamo

Successo alla Fiera di San Matteo Prodotti tipici, sani e sostenibili Al via anche la prima “Sagra della polenta taragna orobica” Boom di presenze per la Fiera di San Matteo che quest’anno raggiunge quota 5000. La fiera, tenutasi il 21, 22 e 23 settembre scorso a Branzi, ha accolto produttori di formaggi e studiosi del settore che insieme hanno lanciato una rivoluzione, semplice quanto radicale: per risollevare economia e turismo della Valle Brembana occorre guardare al sistema agricolo del passato,

“Per risollevare economia e turismo della Valle Brembana occorre guardare al sistema agricolo del passato, totalmente ecologico” totalmente ecologico, tipico e autonomo dal punto di vista alimentare ed energetico, e quindi assolutamente genuino.

«Per andare avanti -ha detto Francesco Maroni della Latteria sociale di Branzi- dobbiamo guardare indietro: la falce fienaria è il simbolo concreto di questo ritorno alla naturalità, fondamentale se vogliamo salvare l’agricoltura di montagna».

Il convegno ha visto l’intervento anche di Fausto Gusmaroli, docente universitario della Fondazione Fojanini di studi superiori di Sondrio, che, analizzando l’evoluzione dei sistemi agricoli, ha evidenziato come gli allevamenti intensivi siano un modello in crisi perché non più sostenibili da un punto di vista economico, anche per l’aumento dei costi energetici che questo ha comportato.

Più erba e fieno insomma, e meno mangimi industriali a favore di un ritorno all’alimentazione naturale.

Da tutto ciò ne guadagnerà anche il turismo orobico, sempre più alla ricerca di sapori di nic-

chia e originali.

Convegni, casere aperte, laboratori e degustazioni guidate hanno caratterizzato questi tre giorni dell’edizione 2012 della Fiera di San Matteo, ma il successo è stato anche coronato dalla prima edizione della «Sagra della polenta taragna orobica», tenutasi sabato 28 e domenica 29 settembre. Seppur esistano

nella Bergamasca tante iniziative che prendono il nome di “sagra”, e seppur queste facciano riferimento alla polenta per invogliare e attirare il visitatore o il turista, quella appena celebrata a Branzi è la Sagra della polenta taragna per eccellenza, con la S maiuscola. La manifestazione è diventata così una vetrina seria e autorevole dove “spiegare” il

piatto bergamasco che tanti ci invidiano. Non si è trattato solo del sedersi a tavola e mangiare la pietanza, ma di scoprire, guidati da esperti e profondi conoscitori, come nasce l’“oro giallo” delle nostre tavole e come si combina con altri alimenti fino a produrre un perfetto connubio di gusti.

Marta Morarelli

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Andar per vigne… in pullman Tra le eccellenze del vino biologico Vini Tosca, Agriturismo Polisena e CaVerde e consorzio Valcalepio Visite e degustazioni guidate con sommelier a bordo Domenica 28 ottobre 2012 Wine Tour in pullman per cantine bergamasche Dalle 10 alle 18, partenza e arrivo piazzale Malpensata (Bg).

Costo 35 euro, comprensivo di bus, pranzo e degustazioni guidate.

Prenotazioni al 328 74.48.046 promoeventi@email.it www.valcalepio.org

La cura dei particolari, l’assoluta qualità e attenzione alla terra e ai suoi prodotti, le lavorazioni rispettose dei dettami della viticoltura biologica hanno conferito ai vini Tosca una certificazione ancora appannaggio di pochissime cantine in tutta Italia. L’agriturismo Polisena di Pontida (Bg), naturale evoluzione dell’azienda agricola Tosca, sarà la meta del “wine tour in pullman” di domenica 28 ottobre, organizzato in concomitanza con la manifestazione “Andar per Vigne” del consorzio Valcalepio. Una giornata in cui alcune cantine bergamasche saranno aperte per accogliere appassionati e non, per mostrare loro le fasi di lavorazione dell’uva e la produzione dei propri vini.

Il pullman partirà alle 10:00 da piazzale Malpensata a Bergamo, dove farà ritorno alle 18.00.

A bordo sarà a disposizione un sommelier che guiderà le degustazioni dei vini che verranno proposti nelle cantine visitate. Il tour comprende anche un pranzo a buffet all’agriturismo Polisena durante il quale si potranno assaggiare vere prelibatezze: il buffet di benvenuto in terrazza (con spettacolare vista panoramica su vigneti e vallata) propone una selezione di salumi bergamaschi con verdurine agrodolci, Formaggi presidio Slow food e d’alpeggio con marmellate e mieli di propria produ-

“L’agriturismo Polisena, dotato di Spa, bagno turco e sauna, è stata la prima struttura ad essere certificata ClimaHotel in Lombardia, la terza in tutta Italia” zione, pane, focacce e pizze con farina macinata a pietra, polenta integrale di farina di mais e risotto al Rosso del lupo e loanghina all’erbette aromatiche. Non mancherà il dolce con il semifreddo ai marroni con caramello al miele di castagno e polvere di noci. Il tutto in abbinamento con i vini biologici Tosca.

Oltre alla visita alla cantina e alla passeggiata tra i vigneti, si potrà apprezzare un altro segno dell’eccellenza con cui la famiglia Locatelli assolve alla propria mission di artefice e promotrice della sostenibilità a tutto campo. La sapiente ristrutturazione dell’immobile, un’antica proprietà monastica, ha dato vita ad una struttura in classe A+, ecocompatibile, rispettosa dell’ambiente e del benessere della persona, che utilizza fonti energetiche rinnovabili e materiali locali e certificati. Non a caso Polisena è stata la prima struttura ad essere certificata ClimaHotel in Lombardia, la terza in tutta Ita-

lia. La prestigiosa certificazione rilasciata dall’Agenzia CasaClima di Bolzano abbraccia tutti gli aspetti legati alla gestione dell’agriturismo: dalla ristorazione al personale, dall’energia all’arredamento; biointerruttori, arredi privi di sostanze tossiche, tessuti naturali, impianti ecocompatibili e molti altri numerosi dettagli sono curati e di elevato standard qualitativo. Il risultato rappresenta l’ambientazione ideale per un soggiorno dedicato al benessere psicofisico della persona impreziosito dalla presenza della sauna finlandese, bagno turco, docce emozionali e zona relax in un’atmosfera unica e suggestiva.

Oltre ai vini Tosca e all’agriturismo Polisena il wine tour in pullman farà tappa anche ad un’altra storica realtà dedita da anni alla viticoltura biologica e rispettosa della naturale evoluzione della terra e dei suoi frutti: la Cà Verde di Almenno San Salvatore. La passeggiata tra i vigneti, la visita alle cantine e la degustazione guidata dei vini biologici sarà accompagnata dall’esperienza della Cà Verde quale fattoria didattica, nella quale si introducono i visitatori e gli allievi delle scuole all’educazione ambientale ed ecologica, oltre ad assistere alla dimostrazione del processo di lavorazione dalla vendemmia alla vinificazione.

Gli obiettivi di “Andar per vigne”

sono la conoscenza e riscoperta delle produzioni locali al fine di accrescere quella consapevolezza legata alla qualità del bere e dell’alimentazione in generale.

Il tour in pullman permette inoltre di poter apprendere le caratteristiche basilari per poter degustare e riconoscere un buon bicchiere di vino, confrontandosi con un sommelier o direttamente con i produttori. Da non scordare il valore aggiunto di poter bere in sicurezza, senza dover pensare a guidare o raggiungere le aziende agricole

in auto. Non da ultimo la piacevolezza dell’incontro sul pullman di tante persone e tanti giovani accomunati dal desiderio di trascorrere una giornata alla scoperta dei vini e più in generale delle produzioni locali del nostro territorio.

Per partecipare al wine tour in pullman (35 euro, comprensivo di bus, pranzo e degustazioni guidate) occorre prenotare al 328/748046 o inviare una mail a promoeventi@email.it.

Info su www.valcalepio.org Facebook/promoeventibg

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Acqua: ne usiamo troppa e male È ora di cambiare A Nembro l’acqua come “bene comune” torna al centro del dibattito Dito puntato contro gli sprechi Pur essendo rinnovabile e teoricamente inesauribile, l’acqua è una risorsa preziosa che non va sprecata. Che sia per l’uso civile, agricolo o industriale, in Italia ne usiamo troppa e male.

Occorre dunque intraprendere azioni concrete per far sì che l’acqua, elemento fondamentale per la nostra vita, sia utilizzata nel miglior modo possibile. A più di un anno dal referendum, con la vittoria dei due “sì” e il raggiungimento storico del quorum, l’acqua come “bene comune” torna ad essere argomento di discussione. Se ne è parlato in particolare a “CiboVicino”, la fiera del consumo consapevole di Nembro, organizzata dal locale gruppo di acquisto solidale lo scorso 16 settembre. “Il 60% del consumo di acqua è nel settore dell’agricoltura –ha spiegato Elena Ferrario di Legambiente- Il problema è come viene utilizzata.

Gli sprechi si registrano soprattutto nella sovrapproduzione di prodotti agricoli che poi vengono fatti marcire e nelle coltivazioni irrigue in luoghi non adatti, come ad esempio il riso in Sardegna”.

Tra le proposte dell’associazione ambientalista che ha stilato un rapporto sul tema, ci sono il recupero delle acque depurate, la creazione di piccoli bacini aziendali per una capacità d’accumulo diffusa, l’incoraggiamento di tecniche irrigue efficienti e una scelta politica –sicuramente

impopolare– come quella di rivedere i canoni agricoli al rialzo perché, costando di più, l’acqua non verrebbe sprecata.

“Sul fronte dell’uso civile, in Italia disperdiamo ancora il 37% dell’acqua immessa nella rete e abbiamo raddoppiato i consumi rispetto ai primi del ‘900 -ha continuato Ferrario- Basti pensare che il consumo pro capite giornaliero a Milano è di 236 litri e anche le altre città italiane si aggirano intorno alla stessa cifra.

In totale ogni italiano consuma

“In totale ogni italiano consuma 1.000 metri cubi annui di acqua, mentre nel mondo un miliardo di persone fatica ad accedervi” 1.000 metri cubi annui di acqua, mentre nel mondo un miliardo di persone fatica ad accedervi”. È chiaro dunque che ne consumiamo troppa e ne disperdiamo altrettanta, ma un aiuto ci viene anche dalla tecnologia che oggi offre una serie di soluzioni per migliorarne l’uso in ambito civile.

“Negli ultimi anni assistiamo a continui allarmi siccità per l’abuso e l’uso improprio dell’acqua -ha aggiunto Giovanni Testa di Legambiente- In tempi di crisi è inutile che ogni singola real-

Fai parte di un GAS o di un’associazione e vuoi distribuire Bergamo SOStenibile?

PER INFORMAZIONI Cell. 335 362.358 info@greensolution.it

tà e istituzione lavori per conto proprio; bisogna invece fare squadra per gestire al meglio la risorsa. La soluzione ce la offre la normativa 2000/60/CE con i contratti di fiume che prevedono anche la partecipazione pubblica. Nel milanese, il contratto del fiume Lambro ha messo in rete 82 associazioni ed è diventato un accordo tra Regione, Provincia e amministrazioni locali che prevede 156 milioni di euro di opere per migliorare la gestione delle acque, di cui 82 sono già disponibili. A Bergamo la “Carovana sul Serio” di Legambiente ha come obiettivo proprio quello di spingere gli enti locali ad adottare questo strumento per lavorare insieme e non nell’emergenza”.

Al convegno ha partecipato anche Marco Milanesi, direttore generale di Uniacque, società pubblica che si occupa del servizio idrico integrato per quasi tutta la provincia.

Tremila persone a Nembro per CiboVicino L’acqua è stata il tema dominante della terza edizione di CiboVicino, la fiera del consumo consapevole organizzata a Nembro dal gruppo Gas del paese seriano.

Oltre al convegno, infatti, c’è stata la visita alle sorgenti della Nossana, la fonte dell’acquedotto seriano, lo spettacolo teatrale “Amare dolci acque” a cura di Erbamil e, per tutto il pomeriggio della manifestazione, giochi e laboratori didattici sull’acqua.

Ovviamente non sono mancati i produttori presenti in piazza: 47 in totale i gazebo, di cui 30 dedicati al cibo. Circa tremila i visitatori, una quarantina i volontari impegnati per la buona riuscita della manifestazione. Spazio anche alle esperienze dei gruppi di acquisto terreni come nuova frontiera di fare economia solidale e sostenibile. La soddisfazione per il successo ottenuto viene espressa dalle 46 famiglie del Gas Nembro che ci danno appuntamento all’anno prossimo.

Raffaele Avagliano

Per filo e per sogno Ponte San Pietro: il 14 ottobre la 4° fiera del tessile Ritorna la fiera-mercato del tessile sostenibile ed ecologico “Per filo e per sogno”, ospitata presso il Centro La Proposta di Ponte San Pietro. L’evento è organizzato dai GAS di Ponte San Pietro, Mozzo, Bassa Val Seriana, in collaborazione con Mercato & Cittadinanza, la gestione del Centro La Proposta e con il patrocinio del Comune di Ponte S. Pietro.

Il progetto nasce dall’idea di acquistare collettivamente, oltre ai prodotti alimentari, anche capi di abbigliamento scelti in base all’equità e alla trasparenza dei produttori: gli abiti sono tutti realizzati con fibre naturali biologiche, utilizzando tinte con coloranti vegetali o naturali, come canapa, bambù e ortica, oltre naturalmente a cotone biologico, lino, seta e lana e c’è l’imbarazzo della scelta per taglie

e colori. Uno spazio particolare sarà inoltre dedicato alla creatività e al riciclo dei materiali. Oltre all’esposizione, disponibile un bookshop a tema e laboratori creativi per bambini; a pranzo, menù curato dal Centro La Proposta a base di ingredienti biologici e a chilometro zero al costo di €7,00 accompagnato da acqua in brocca dell’acquedotto e merenda con torte preparate dai gasisti.

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Eco dal mondo

Maldive: l’aeroporto in simbiosi con la Coperture in bambù, luce naturale, sistema SWAC: il design eco preserva la natura Quando si pensa alle Maldive la prima immagine che balza alla mente è quella di un paradiso terrestre: mare dalle acque cristalline, spiagge di sabbia bianchissima, immersioni nella barriera corallina ed una vacanza di puro relax in un ambiente incontaminato.

In un contesto del genere, quindi, l’attenzione all’impatto che una grande infrastruttura può avere sull’ambiente circostante deve essere ancora più grande. Ed è questo l’approccio usato per la realizzazione del nuovo aeroporto delle Maldive, che verrà completato definitivamente nel 2014 e che è stato progettato per essere in perfetta simbiosi con la natura.

Il progetto La zona aeroportuale si trova sull’Atollo di Hulhulè, a nord dell’ Atollo di Malè, nei pressi della capitale Malè. Il progetto è stato realizzato dallo studio ADPI Designer & Planners, una delle società di architettura e ingegneria più importanti al mondo, specializzata in strutture aeroportuali e grandi infrastrutture.

Gli obiettivi su cui si fonda il progetto sono quelli di preservare la barriera corallina senza sacrificare quelli che sono gli aspetti specifici di un aeroporto internazionale, ovvero una forte identità, alta sostenibilità, crescita economica, alta efficienza, eccellenza operativa, espandibilità, servizio clienti e sicurezza.

Il nuovo aeroporto si confonderà con la linea dell’orizzonte, avendo uno sviluppo nettamente orizzontale con due punti di appoggio alle estremità che gli permetteranno di assumere la forma di una grande vela che viene gonfiata dal vento.

I vantaggi del design sostenibile Il design sostenibile si sviluppa attraverso vari aspetti. In primo luogo nella copertura, che riprende l’idea di un atollo nell’arcipelago visto dall’alto, e

per questo presenta numerose aperture lungo la sua superficie, permettendo alla luce naturale di illuminare gli ambienti sottostanti. La parte interna del tetto è rivestita con listelli di bambù, materiale naturale facilmente reperibile in zona, il cui uso è molto diffuso nelle abitazioni indigene proprio per la realizzazione delle coperture.

Altro aspetto è quello della gestione delle acque, associata alla gestione dell’energia. L’impianto di climatizzazione utilizza il sistema SWAC, che sfrutta l’acqua di mare a disposizione, diventando così un impianto a basso consumo energetico, a differenza dei classici sistemi di refrigerazione centrale che sono ad alta intensità energetica.

Anche le piste ed i terminal sono stati pensati in modo da ottimizzare l’uso del sito, dando la possibilità alla struttura aeroportuale di raggiungere la massima capacità, riuscendo al tempo stesso ad ottimizzare tutti i livelli di servizio.

Questi accorgimenti, associati all’efficienza di accesso, al-

la semplicità di manutenzione (poco onerosa) e alla perfetta integrazione nel sito, hanno garantito una notevole riduzione dell’impatto ambientale e la conseguente acquisizione della certificazione LEED Silver, rendendo il nuovo aeroporto non solo motivo di vanto per la comunità che lo ospita, ma anche punto di riferimento per l’architettura contemporanea ecosostenibile. L’aeroporto delle

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a natura Maldive

Volare senza inquinare I viaggi in aereo possono essere eco Il trasporto aereo incide per il 10% sull’effetto serra globale

“Il nuovo aeroporto, che verrà completato nel 2014, sarà un punto di riferimento per l’architettura contemporanea ecosostenibile” Maldive raggiungerà, quindi, la sua capacità operativa massima ottimizzando tutti i livelli dei servizi e, cosa più importante, senza intaccare o raggiungere la barriera corallina.

L’inquinamento aereo è negli ultimi anni in grande aumento perché, con la diffusione dei voli low cost e la minore disponibilità di tempo, la scelta di molte persone si orienta sempre più su questo mezzo di trasporto. Sul sito Chose Climate, è possibile calcolare l’incidenza sull’effetto serra per ciascun volo previsto.

I risultati sono sorprendenti: si scopre, per esempio, che volando andata e ritorno da Roma a Londra, si emette una quantità di gas serra pari a quella emessa in un anno svolgendo normali attività.

Si stima addirittura che il trasporto aereo incida per il 10% sull’effetto serra globale. Gli aerei commerciali, infatti, sono alimentati da cherosene, un carburante di origine fossile che rilascia nella troposfera degli ossidi di azoto che si ossidano contribuendo al cosiddetto effetto serra.

E’ previsto purtroppo che il cherosene non venga sostituito a breve e per questo, nel frattempo, dobbiamo adeguarci trovando modi, a volte difficilmente realizzabili da un viaggiatore, per inquinare meno. Innanzitutto bisogna sapere che i voli notturni e quelli invernali hanno un peso maggiore sull’ambiente e quindi, potendolo fare, è certamente meglio scegliere di viaggiare di giorno e nelle stagioni più calde.

Per quanto riguarda gli scali, è sempre preferibile evitarli e scegliere di arrivare direttamente a destinazione, senza fermate intermedie. E’ nella fase di decollo e dell’atterraggio, infatti, che gli aerei consumano più carburante. Si stima che voli più lunghi, superiori alle sei ore, emettano, rispetto a quelli brevi, solo due terzi di anidride carbonica per chilometro.

Alessandro Sonzogni

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Ambiente

Capra Ibex

Acrobata ad alta quota Fino a qualche decennio fa a rischio di estinzione oggi lo stambecco delle Alpi ripopola le regioni alpine

Lo stambecco alpino è un ruminante delle dimensioni di una capra, da cui il nome scientifico Capra Ibex, lungo circa un metro e mezzo, assolutamente riconoscibile per via delle nodose e pesanti corna permanenti (anche 15 chili), lunghe fino ad un metro e dalla forma di scimitarra, con anelli che crescono ogni anno.

Le corna della femmina servono solamente per difendere i propri piccoli e sono piuttosto corte e appuntite. Il mantello è marrone scuro, con gli arti bruni e le parti inferiori del tronco leggermente più chiare; d’inverno, per miglio-

rare la protezione dal freddo, si sviluppa una fitta lanugine che gli animali perdono poi in primavera strofinandosi contro le rocce, quando scendono verso il fondovalle in coincidenza con la stagione della riproduzione.

Arrampicatore provetto Lo stambecco è di norma lento ma capace di insospettabili e straordinarie acrobazie sulle rocce e sulle pietraie di alta montagna, grazie alle zampe abbastanza brevi ma dotate di larghi

zoccoli e di “suole” elastiche con margini taglienti durissimi, molto adatti a far presa nell’arrampicare, ma non adatte alla neve, dove tende invece ad affondare. Il periodo degli amori è in inverno, nei mesi di dicembre e gennaio.

La gestazione dura da 170 a 196 giorni e i piccoli nascono verso fine maggio o inizio giugno.

Generalmente ogni femmina di stambecco partorisce un solo piccolo, ma i parti gemellari non sono rari. I piccoli vengono allattati per diversi mesi. Gli esemplari di stambecco più anziani possono raggiungere un peso

di 90/100 kg, mentre le femmine generalmente pesano 40/50 kg, l’altezza al garrese non supera il metro per i maschi e gli 80 cm per le femmine. L’ambiente tipico per lo stambecco alpino sono le pareti rocciose, poste oltre il limite della vegetazione arborea, frammiste a prati e ripidi pendii, sino al limite della neve. In inverno e in primavera si abbassa fino a raggiungere boschi di conifere o si avvicina ai colatoi dove la neve scivola via lasciando affiorare la vegetazione. Si ciba quasi esclusivamente di vegetazione erbacea, durante l’inverno

“Le lunghe e nodose corna dello stambecco alpino, a forma di scimitarra, pesano anche 15 chili e raggiungono il metro di lunghezza” la sua alimentazione è integrata da rametti di larice e altre conifere, muschi e licheni. In primavera ricerca i sali minerali leccando le rocce affioranti. Lo stambecco è in grado di accumulare uno

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Biodiversamente: Festival dell’Ecoscienza Il 27 e 28 ottobre musei e orti botanici aperti Biodiversità è un termine molto vasto che indica la varietà degli esseri viventi che popolano la Terra e si misura a livello di geni, di specie, di popolazioni e di ecosistemi. Una varietà incredibile di organismi, esseri piccolissimi, piante, animali tutti legati l’uno all’altro e tutti assolutamente indispensabili. Anche noi facciamo parte della biodiversità e sfruttiamo ciò che la Natura è in grado di fornirci, come cibo, acqua, energia e risorse per la nostra vita quotidiana.

Biodiversità, quindi, è ricchezza di vita sulla Terra. Batteri, farfalle, balene e foreste tropicali, sono solo alcuni degli elementi che contribuiscono ad arricchire l’immensa varietà delle forme viventi che rendono il nostro pianeta unico. Fino a oggi sono state individuate oltre 1 milione e 700 mila specie, ma si ipotizza che ne possano esistere oltre 12 milioni: moltissime aspettano di essere scoperte!

I numeri

spesso strato di grasso durante la bella stagione, in modo da non patire troppo durante il periodo invernale. Dai mesi invernali esce tuttavia smagrito e in primavera si abbassa sovente alla ricerca della nuova vegetazione.

Nuovi territori Lo stambecco delle Alpi è distribuito sull’arco alpino, in Francia, Svizzera, Austria, Germania e Italia; la specie è stata inoltre introdotta in Slovenia e Bulgaria.

Si stima che la presenza dello stambecco delle Alpi conti oggi

complessivamente circa 31 mila capi, dei quali 10 mila presenti nelle 60 colonie italiane, distribuite in tutte le regioni alpine. Nella seconda metà del XIX secolo sopravviveva esclusivamente nel Gran Paradiso, con una popolazione inferiore a 100 esemplari. In Italia, grazie a misure di protezione, la specie si è potuta conservare ed a partire dagli anni ‘60 ha mostrato segni di ripresa. Negli ultimi dieci anni, si è registrato un deciso aumento numerico: da circa 5 mila capi ai valori attuali, con un incremento medio annuo dell’8%.

La biodiversità nel mondo ha numeri impressionanti.

Gli esseri viventi, dai batteri invisibili a occhio nudo alle piante, fino ai più grandi mammiferi, sono raccolti in circa 2 milioni di specie a oggi conosciute, tra le quali: Batteri 10.000 specie; Funghi 72.000 specie; Protisti (organismi microscopici formati da una sola cellula) 50.000 specie; Piante 270.000 specie; Animali 1.318.000, di cui 1.265.000 invertebrati e 52.500 vertebrati dove troviamo: 2.500 pesci 9.800 uccelli 8.000 rettili 4960 anfibi 4.640 mammiferi

L’Italia può vantarsi di possedere un patrimonio di biodiversità straordinario, molto ricco e vario: laghi, fiumi, stagni, zone umide con migliaia di uccelli, pesci e

invertebrati, e poi le formazioni boschive, dalle foreste mediterranee fino ai boschi di conifere di alta quota. Persino gli ambienti costieri superstiti ospitano ancora migliaia di specie di pesci, intere colonie di uccelli marini e comunità di invertebrati acquatici. Il WWF dedica il mese di ottobre alla Biodiversità in collaborazione con l’ANMS (Associazione Nazionale Musei Scientifici) e con BiodiversaMente, Festival dell’EcoScienza, che vedrà, oltre a varie iniziative, sabato 27 e domenica 28 ottobre l’apertura gratuita di Musei,

Orti Botanici e Acquari in tutta Italia. Quest’anno sarà l’acqua il tema chiave, sia per il valore che riveste per la biodiversità, in termini di specie e habitat, sia quale risorsa e benessere per l’umanità. Un “capitale naturale” del nostro Paese, indispensabile per un’economia sana: un valore che la ricerca scientifica aiuta a determinare ed implementare. Le Alpi, sono infatti “il bacino d’acqua d’Europa”, un’area di grande importanza quale risorsa idrica a livello internazionale.

Info su www.wwf.it

Pagine a cura di WWF Lombardia e Bergamo SOStenibile

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Web & Innovazione

Apprendimento digitale: la scuola dell La rivoluzione educativa passa attraverso il web e il “cloud” della rete La scuola è appena iniziata e già cominciano i grattacapi.

Frotte di studenti sono tornati ad affollare le aule e come ogni anno i primi a impugnare penne e calcolatrici sono i genitori, che si ritrovano a fare i conti con l’inizio dell’anno scolastico: vecchi libri di testo con copertine nuove e dizionari aggiornati da idiomi high-tech. E chi pensa “cosa cambierà mai in duemila anni di storia se non qualche virgola?”, programmi una partenza intelligente verso le mete dell’usato, perché il periodo è da bollino nero con code prolungate. Ma, se non dovesse per forza essere così? Se, poniamo il caso, il supporto dove studiare fosse uno per tutte le materie, se gli aggiornamenti si potessero scaricare da casa e potessero essere veicolati attraverso canali multimediali? Sarebbe una vera e propria rivoluzione per sfruttare le potenzialità del web a scopi educativi.

Rivoluzione educativa 2.0 Sempre più istituti scolastici stanno accogliendo le innovazioni digitali per implementare l’offerta formativa. Un fenomeno globale che fortunatamente sta travolgendo anche l’Italia; non solo perché questo mantiene la scuola italiana ad un certo livello di competitività rispetto gli standard mondiali, ma soprattutto perché sembra finalmente adeguarsi alle nuove abilità sviluppate dall’orda di studenti “digital natives” che oggi popolano la scuola.

“Con internet si è imposto un nuovo modo di vedere la realtà e di intuire le connessioni tra pensieri e oggetti, così anche le nozioni vengono costruite e assemblate in modo differente” Le nuove generazioni, bombardate da molteplici stimoli fin dall’infanzia, hanno sviluppato un cervello multitasking, in grado di agire e percepire sensazioni, emozioni e informazioni

contemporaneamente. La loro capacità di apprendimento non è più sequenziale, secondo una modalità lineare di causa/effetto, ma sfrutta diversi mezzi di acquisizione e parla molti linguaggi.

Il web ha spalancato le porte all’innovazione e ha ribaltato le prospettive. Con internet è cambiato il modo di rappresentare, diffondere e collegare le informazioni. Si è imposto un nuovo modo di vedere la realtà e di intuire le connessioni tra pensieri e oggetti, così anche le nozioni vengono costruite e assemblate in modo differente. Oggi i nuovi strumenti espressivi di cui disponiamo sono in grado di potenziare anche la didattica, grazie a supporti come ebook o podcast e all’utilizzo del crowdsourcing per reperire materiali open source.

Ecco quindi che Regione Lombardia e Miur non ci hanno pensato due volte ad investire nel progetto “Generazione Web”, mettendo a disposizione delle scuole superiori lombarde un totale di 10 milioni di euro per l’acquisto di tablet, lavagne interattive multimediali (LIM), ebook e pc, destinati alle prime e terze classi. Ovviamente le scuole devono essere dotate di un siste-

ma wifi a banda larga e docenti abbastanza aggiornati da stare al passo con gli studenti. Nulla di impossibile…forse.

Didattica innovativa La realtà fotografata nell’aprile 2010 dal rapporto “Media education nella scuola di base della Lombardia” da Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) e Irer (Istituto regionale di ricerca della Lombardia) evidenzia una “classe docente” vecchia e poco al passo con le innovazioni tecnologiche. Pur

con qualche eccezione: una delle migliori è bergamasca. Il Liceo Lussana sperimenta infatti con successo dal 2010 la didattica con i tablet al posto dei libri di testo, ma non solo. Il progetto, nato inizialmente come una sperimentazione dell’uso di ebook readers a scuola, si è trasformato presto in una vera e propria rivoluzione didattica. “La tecnologia è un supporto -spiega Dianora Bardi, pioniera di un nuovo metodo d’insegnamento e coordinatrice del programmail focus è concentrato sull’insegnamento e sugli studenti”.

“La scuola comincia dalle persone, da quelle che insegnano e da quelle che ascoltano” Un approccio in linea con le direttive europee in materia di apprendimento: laboratori da condividere in maniera trasversale tra le classi, “cooperative learning”, lezioni online e interazione. “In questo contesto -spiega la Dott.ssa Bardi- il docente diventa un coach che guida gli alunni insegnando loro una mo-

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le nuvole “La tecnologia è un supporto, il focus è concentrato sull’insegnamento e sugli studenti” to necessari per l’ottimizzazione delle risorse pubbliche e delle finanze delle famiglie. Perché la scuola comincia dalle persone, da quelle che insegnano e da quelle che ascoltano. Perché veicolando contenuti, il compito di un mediatore culturale, ed è questo che stanno diventando gli insegnanti, è quello di formare individui consapevoli, critici e pensanti. E le molte iniziative, nate autonomamente dalla passione di qualche dirigente scolastico per un sistema educativo che presenta purtroppo molte zone d’ombra, ora diventano legge anche in nome della spending review. Secondo l’Articolo 7, decreto legge 95/2012, commi 27-32, da settembre 2012 iscrizioni, pagelle, regidalità di apprendimento trasversale, sostenuto da strumenti tecnologici in grado di fornire tutti gli stimoli necessari”. Stimoli che vanno però guidati e incanalati verso l’apprendimento da insegnanti preparati e formati per un compito tanto importante quale dotare le generazioni future dei mezzi per una corretta decifrazione del mondo e della rete. Per realizzare davvero la scuola delle nuvole. Ma altri esempi di eccellenza sono sparsi lungo la Penisola, come il progetto CobiPad dell’Istituto Cobianchi di Verbania, e la rete di scuole che partecipa a Book in progress progetto lanciato dal liceo scientifico tecnologico Majorana di Brindisi, che fa produrre i libri di testo agli stessi docenti e poi li distribuisce, permettendo alle famiglie di investire su progetti di lungo periodo, come l’acquisto del tablet, utilizzato in questa scuola come principale strumento di lavoro.

La spending review sostiene l’istruzione trasversale Passi importanti per sperimentare nuove forme di apprendimento aderenti alla contemporaneità, ma soprattut-

stri e comunicazioni con alunni e famiglie passeranno online.

“L’eliminazione dei documenti cartacei, dalle pagelle ai registri e ai libretti -ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo a Roma durante l’inaugurazione del nuovo anno scolastico- garantirà un risparmio di 4 milioni di euro nella scuola primaria, 10 milioni nella secondaria di primo grado e 16 milioni nella secondaria di secondo grado”. E contemporaneamente all’avvio del progetto di digitalizzazione della scuola quest’anno sono stati stanziati 240 milioni di euro, a fronte dei 200 dell’anno scorso. Perché la scuola “abbia alta qualità di formazione, servizi più vicini al cittadino e apra a un mercato del lavoro almeno europeo, non solo nazionale” ha precisato il Ministro Profumo. Per il mercato globale, un’istruzione trasversale. In bocca al lupo, professori.

Alice Motti

Le scuole 2.0 della Bergamasca Ad oggi sono 219 le scuole statali e paritarie, insieme ad enti per la formazione professionale, ad aver ottenuto i finanziamenti di Regione Lombardia e Miur.

Ecco le scuole e gli importi erogati a Bergamo e dintorni: Liceo Amaldi......................................... € 40.000 Collegio Vescovile S. Alessandro........... € 16.000 Geometri Quarenghi.............................. € 20.000 Isis Mamoli............................................ € 19.800 Istituto aeronautico Antonio Locatelli..... € 54.250 Istituto chimico Natta............................ € 58.790 Istituto Leonardo da Vinci.................... € 100.000 Liceo Falcone........................................ € 16.000 Liceo Lussana........................................€ 49.188 Liceo scientifico Antonio Locatelli.......... € 31.000 Liceo Scientifico Enrico Fermi................ € 24.250 Scuola d’Arte A. Fantoni........................ € 13.500 Scuola elementare Don Bosco.............. € 26.000 Secco Suardo....................................... € 38.760 Galilei.................................................... € 10.000 Istituto Agrario Rigoni Stern................... € 20.000 Liceo Don Milani.................................... € 30.000 Riva.......................................................€ 52.014 Liceo Federici........................................ € 20.000 Istituto Facchetti.................................... € 33.000 Istituto Sup. Zenale e Butinone.............. € 30.000 Oberdan............................................... € 40.000 Simone Weil.......................................... € 30.000 Istituto Superiore Turoldo...................... € 20.000

Alzano Bergamo Bergamo Bergamo Bergamo Bergamo Bergamo Bergamo Bergamo Bergamo Bergamo Bergamo Bergamo Bergamo Caravaggio Romano Romano Sarnico Trescore Treviglio Treviglio Treviglio Treviglio Zogno

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Web & Innovazione

L’Open Source stimola l’apprendimento Il sapere ai massimi livelli è già disponibile sul web Gratis, senza confini e senza censure

“Internet come luogo di conoscenza, virtuale e gratuito, facilmente accessibile ed estremamente diffuso” L’innovazione, pervasiva e strutturale, guarda all’apprendimento come un terreno fertile per far germogliare la conoscenza.

Il web si sta dimostrando un formidabile strumento per veicolare i contenuti, tanto che si potrebbe ipotizzare un futuro nel quale internet si trasformi in maniera strutturata in un vero e proprio luogo di conoscenza, virtuale e gratuito, facilmente accessibile ed estremamente diffuso.

Cosa che peraltro è già per molti utenti. Tante infatti le iniziative, i siti e le applicazioni che promuovono un sapere senza confini e senza censure, in cui tutti mettono a disposizione il proprio lavoro, le proprie esperienze e competenze. Si stanno moltiplicando infatti i siti, blog, canali youtube, etc. che consentono

di scambiarsi risorse per seguire lezioni di qualsiasi tipo, anche di elevato livello universitario, comodamente da un punto all’altro del pianeta. Numerosi anche i siti e le piattaforme dedicati agli stessi professori che possono scambiarsi risorse, video e approfondimenti per preparare le lezioni, oltre a contesti in cui simulare esperienze formative e professionali a studenti o a novelli apprendisti.

Ecco alcuni esempi: Kunaao (www.kunaao.com) un vero e proprio ecosistema di e-learning dove chiunque può mettere a disposizione il proprio know how, insegnarlo e farlo diventare business.

Skill Share (www.skillshare. com), giovane start-up che permette di imparare tutto da tutti attraverso lezioni online una sera a settimana.

EDU 2.0 (www.edu20.org), si muove sempre nell’ottica dell’implementazione del sapere attraverso corsi di management che permettono agli insegnanti di

condividere programmi, test e video con colleghi e studenti.

Symbaloo EDU (www.symbalooedu.com) sono già 50 mila i professori iscritti che utilizzano questo sistema per organizzare le lezioni con approfondimenti multimediali e non, per ogni soggetto di ricerca specifico.

TeacherTube (www.teachertube.com), un canale YouTube dedicato ai docenti, meravigliosa risorsa di idee e video da utilizzare durante i corsi, in crowdsourcing naturalmente.

Edublogs (www.edublogs.org) un blog nato dalla collaborazione tra insegnanti e studenti che supporta unicamente contenuti educativi.

Edmodo (www.edmodo.com) è simile a Facebook ed è pensato per condividere idee, files, appunti e tutto ciò che serve per massimizzare la resa nello studio. Semplicemente postando sul wall.

Education Skype (http://education.skype.com) è creato su misura per gli studenti e offre la possibilità di entrare in contatto

con colleghi che provengono da tutto il mondo. Connettendosi via Skype si possono scoprire culture, volti e lingue dei quattro angoli del pianeta, senza mai spostarsi dall’aula.

Glovico (www.glovico.org), interazione sociale e internazionale che permette di seguire i corsi in una lingua diversa dalla propria, grazie a docenti madrelingua che insegnano in videoconferenza.

Concord Consortium (www. concord.org) la nonprofit che ha sviluppato modelli digitali per offrire un valido aiuto nella didattica delle materie scientifiche e tecniche per aiutare a comprendere e visualizzare attraverso simulazioni tutto ciò che non può essere sperimentato in prima persona perché troppo grande, piccolo, veloce o lento.

Epistemic games (www.epistemicgames.org), giochi di ruolo che permettono di immedesimarsi in veri professionisti.

Vestire i panni di un planner, un giornalista o un ingegnere offre la possibilità di confrontarsi con

problemi reali e maturare vere work skills, abituandosi a ricevere feedback professionali, a risolvere problemi e a giustificare le proprie scelte. Come dimostra il cono di apprendimento di Dale, infatti, la mente memorizza il 90% delle esperienze che ci riguardano personalmente contro il 20% di quelle che derivano dall’ascolto passivo.

Academic Earth (www.academicearth.org), l’e-learning che permette di accedere alla migliore istruzione possibile, gratuitamente e da dove si vuole. Video lezioni online tenute dai migliori professori delle più prestigiose università del pianeta. Pensiamo ad università online che hanno virtualizzato sedi, corsi e classi e preparano i propri studenti attraverso videoconferenze e materiali scaricabili dal sito. Un approccio che abolisce i costi delle strutture e investe sulla qualità delle risorse e degli insegnanti. Per una formazione continua e continuamente aggiornata.

Alice Motti

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Con Green Angel l’iPod si ricarica alla luce del sole Green Angel solar power back pack, invenzione del designer cinese Leon Zhu, è lo zaino che permette di ricaricare i dispositivi elettronici sfruttando le fonti di energia rinnovabili

Quante volte vi è capitato di avere l’iPod scarico e di non avere una presa della corrente a portata di mano? Avete mai pensato di ricaricarlo alla luce del sole?

Cellulare, iPad, iPod, iPhone sono oggetti ormai di uso comune che portiamo sempre con noi e di cui non sappiamo più fare a meno. Per questo motivo a tutti, almeno una volta, sarà capitato di provare quel senso di fastidio quando, mentre siamo fuori casa e ne abbiamo più bisogno, questi nostri fedeli compagni esauriscono puntualmente la carica!

Un’interessante ed innovativa soluzione per rispondere in modo creativo al bisogno di energie rinnovabili per ricaricare dispositivi elettronici quando si è in giro, ci viene proposta dal designer cinese, Leon Zhu, che ha pensato di utilizzare come carica batterie un oggetto altrettanto facile da portare con sé: uno zainetto!

Sul retro di un comunissimo zaino, che può avere varia capienza, viene collocato il dispositivo che fa da caricatore. Largo 30 e lungo 39 cm, presenta dei pannelli solari che all’occorrenza si aprono a ventaglio per captare i raggi solari. Con un totale di 8 pannelli, 4 per lato è in grado di generare l’energia elettrica utile

per i nostri accessori tecnologici. All’interno dello zaino è collocata una piccola presa a cui è possibile collegare il dispositivo portatile che abbiamo bisogno di ricaricare, mentre il livello di carica può essere monitorato da un display posto sul retro, tra le ali. Il design è molto semplice e quando i pannelli sono in funzione assumono l’aspetto di un paio di ali spiegate. Ed è proprio da queste ali che deriva il nome del simpatico zaino “angelo verde ad energia solare” che, in caso di necessità, ripiega le proprie ali per permetterci di ricaricare i nostri dispositivi elettronici in qualsiasi posto dovessimo trovarci e

non necessariamente con il sole diretto, in quanto i pannelli solari possono captare comunque una buona dose di luce, trasformandola in energia elettrica, sebbene in minor quantità rispetto alla luce diretta del sole. Questo zaino dall’aspetto futuristico nasce per soddisfare le crescenti esigenze di energia pulita in maniera immediata e pratica. Non ancora in commercio, ha però tutte le potenzialità per diventare uno dei prodotti più desiderati e alla moda, unendo praticità, multifunzionalità e un design fresco e giovanile.

Alessandro Sonzogni

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Web & Innovazione

BergamoSOStenibile.com Mi piace!

Salutato con entusiasmo il debutto del neonato sito web con Facebook e Twitter

La famiglia di Bergamo Sostenibile, amici e followers festeggiano il primo mese di vita della versione online del nostro periodico. Come succede per ogni neonato nei suoi primi 30 giorni di vita le visite in casa SOStenibile non sono mancate ma per fortuna, in linea con la filosofia della famiglia del nuovo arrivato, i visitatori non si sono sprecati in inutili regali per il piccolo BgSOS. Nessun carillon o giocattolo ma soltanto molte visite di piacere, condivisioni e retweet. Il fiocco verde appeso alla nostra porta, ha destato molta curiosità ma la speranza, nonché obiettivo, è che questa curiosità sia destinata a crescere e divenire costante.

La sfida iniziale si è trasforma-

ta ben presto in un gioco divertente e gratificante, soprattutto dal momento in cui BgSOS ha conosciuto nuove realtà che come lui dimostrano un forte interesse verso la sostenibilità ambientale,

“Con lo sbarco sul web ci auguriamo di entrare in contatto con i nostri lettori accogliendo suggerimenti, complimenti, critiche, domande ed osservazioni” sociale ed economica. Grazie ai social network BergamoSOStenibile.com è entrato in contatto virtuale (e non solo) con le associazioni con le quali il nostro periodico ha sempre collaborato e con altre nuove realtà che risultavano finora sconosciute. Sempre sul web 2.0 è stato possibile

condividere notizie e post di altri portali di informazione green, che a loro volta hanno condiviso le nostre, contribuendo alla moltiplicazione e diffusione di un’informazione legata alla sostenibilità.

Come tutti i neonati virtuali, anche BgSOS ha tanta immaginazione e tanti sogni, ma grazie alla saggezza del fratello maggiore in versione cartacea, con cui mantiene sempre uno stretto legame, i sogni di gloria si presentano come progetti realistici, che non corrono il rischio di dissolversi nel breve tempo di un fugace entusiasmo virtuale. Vogliamo pertanto proseguire nel cammino avviato per diventare un punto di incontro per chi condivide la nostra filosofia sostenibile, mettendo a disposizione anche la modalità e le potenzialità del web, consentendo di accedere più comodamente agli articoli, condividerli o commentarli, integrarli con altre notizie dalla rete, immagini o video.

L’obiettivo di creare una comu-

nità virtuale che partecipi attivamente alla propria crescita ha bisogno di una base di persone che condividono la stessa ambizione. Dalle statistiche del primo mese di vita del nostro sito risulta che un’ampia fetta di pubblico ha raggiunto le nostre pagine tramite Facebook o Twitter. Una delle pagine più visitate è la ricca pagina degli “Appuntamenti Sostenibili” insieme alla categoria “Alimentazione” dove è possibile trovare tutte le ricette e i consigli per nutrirsi in modo sano. Fra le sezioni preferite ci sono poi le categorie dedicate all’attualità dal comune e dalla provincia, in particolare il dibattito riguardante il (futuro?) stadio di Bergamo.

Con lo sbarco sul web ci auguriamo di entrare sempre più in contatto coi nostri lettori, che già numerosi interagivano attraverso email, accogliendo ora anche via Facebook o Twitter suggerimenti, complimenti, critiche, domande ed osservazioni. L’obiettivo è di fare del sito di Bergamo SOStenibile qualcosa

che vada al di là della semplice trasposizione online della versione cartacea, seppur mantenendo la stessa affidabilità e serietà del giornale cartaceo, elementi che spesso scarseggiano nel mondo di internet.

Si parla infine di internet come del nuovo business e anche questo non si può negare. È un canale senza confini, senza limite di spazio e in cui tutto può essere cercato, trovato e messo rapidamente in evidenza. Utilizzando al meglio le potenzialità di condivisione offerte dalla rete aumentano esponenzialmente sia la visibilità dei contenuti, sia i loro feedback e di conseguenza vi è la possibilità di migliorare continuamente la qualità complessiva del servizio.

La condivisione è essa stessa un perno della sostenibilità e per questo l’apporto dei lettori, amici e followers è destinata a divenire sempre più una risorsa vitale per BergamoSOStenibile.

Giorgio Sappilo

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Aperto il bando per l’Incubatore d’Impresa 2013 E’ aperto il bando per aderire all’Incubatore d’Impresa, progetto della Camera di Commercio di Bergamo promosso da Bergamo Sviluppo - Azienda Speciale della Camera di Commercio, in collaborazione con il Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile.

Ogni anno vengono selezionate nuove idee d’impresa o iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo che vengono accompagnate nelle fasi di costituzione e di start up.

L’obiettivo del progetto è supportare aspiranti e nuovi imprenditori nella progettazione e nell’avvio dell’idea imprenditoriale: vengono messi a disposizione spazi attrezzati e arredati, uso ufficio e un sistema integrato di servizi di assistenza, formazione e consulenza, oltre ad un supporto nella comunicazione e promozione d’impresa.

Possono partecipare al bando aspiranti imprenditori (singoli o associati), oppure microimprese o lavoratori autonomi attivi da non oltre 12 mesi, che operano prevalentemente in attività di servizi a carattere innovativo.

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Il progetto prevede: una facilitazione logistica (postazione di lavoro attrezzata e arredata, aula formazione, sala riunioni, salette per incontri di lavoro/consulenza); un servizio di assistenza, tutoraggio e formazione sotto forma di seminari e corsi in aula e a distanza; un supporto in termini di comunicazione/promozione (brochure, partecipazione a manifestazioni fieristiche e a trasmissioni televisive). La struttura si trova a Brembate Sopra, all’interno del Centro Formativo per la Creazione di Impresa di Bergamo Sviluppo.

Le domande dovranno pervenire entro venerdì 7 dicembre 2012 alla segreteria di Bergamo Sviluppo in via Zilioli, 2 a Bergamo.

Informazioni allo sportello Punto Nuova Impresa di Bergamo Sviluppo Tel. 035/3888011 Rif.: Giovanni Fucili fucili@bg.camcom.it e sul sito Internet www.incubatore.bergamo.it

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INCUBATORE

D’IMPRESA

Incubatore d’mpresa >Le imprese innovative del 2012 ARCALUMIS

ArcalumiS si occupa della progettazione e della realizzazione di allestimenti museali multimediali, videoambienti, ambienti sensibili e percorsi polisensoriali per privati e aziende. Realizza inoltre contenuti di alta qualità in ambiti comunicativi strategici. marco.ravasio@arcalumis. com

BEOSLAB

BeosLab fornisce un servizio di consulenza e progettazione nel settore del commercio elettronico (e-commerce), non limitandosi allo sviluppo “chiavi in mano” dell’online store, ma offrendo un aiuto al commerciante e alle PMI in tutte le fasi che caratterizzano la vendita e la gestione del negozio online. www.beoslab.com

INTERNO 49

Interno 49 è una società commerciale che intende innovare i canali di distribuzione tradizionali generalmente utilizzati per la vendita di prodotti manifatturieri del settore tessile, abbigliamento e di altri prodotti specifici, utilizzando un concetto “diverso” di punto vendita basato sull’utilizzo di distributori automatici (Vending Machine). www.interno49.com

MAPLY

Maply opera nella diffusione delle tecnologie dell’informazione come strumento per la promozione e la valorizzazione del territorio. Offre ad aziende, associazioni ed enti locali soluzioni complete che integrano dati, applicazioni, servizi e formazione affinché le tecnologie digitali proposte (apps per smartphone/tablet, geoportali per il turismo, cartografie digitali) possano avere un impatto reale e duraturo sullo sviluppo economico e sociale delle comunità locali. www.maply.it

PIXSPEAK

Pixspeak offre un servizio di consulenza e progettazione nel settore della grafica e della pubblicità, selezionando attentamente i propri partner di produzione: si tratta di prestigiosi stabilimenti in grado di produrre grandi volumi di merce e dotati dei più moderni macchinari di stampa. www.pixspeak.com

RIPAROTTO

Il progetto Riparotto nasce per risolvere la difficoltà di trovare personale affidabile per le riparazioni domestiche. Riparotto porta il web 2.0 in questo campo: grazie a Riparotto è possibile ottenere, senza sforzo e rapidamente, un intervento da

parte di un tecnico qualificato ed affidabile grazie ai feedback degli utenti che hanno usufruito precedentemente del servizio. www.riparotto.com

VESTIBILIA

Vestibilia è una piattaforma web dedicata allo stile e alla moda che consente agli utenti di condividere abbinamenti di capi d’abbigliamento con fotografie, descrizioni e informazioni dettagliate sui singoli capi, quali la marca, il costo e il negozio in cui sono stati acquistati. Vestibilia rappresenta un importante strumento di marketing non solo per i grandi brand di abbigliamento, ma soprattutto per i piccoli negozi. www.vestibilia.com

WINEAMORE

WineAmore è una società che offre un nuovo strumento, la carta dei vini digitale: un’applicazione per iPad sviluppata per ristoranti ed enoteche, un modo nuovo ed interattivo di scegliere i vini per il cliente, uno strumento per gestire la cantina per il ristoratore, uno strumento di marketing per le cantine. www.wineamore.com Sul prossimo numero pubblicheremo le otto imprese “Green” del 2012

Un aiuto concreto per trasformare le idee in impresa La fortuna a portata di mano

PRESENTA LA TUA DOMANDA ENTRO IL 7 DICEMBRE A: Bergamo Sviluppo Azienda Speciale della CCIAA Tel. 035/3888011 – 035/4158895 www.incubatore.bergamo.it segreteria@incubatore.bergamo.it Iniziativa realizzata con il finanziamento della Camera di Commercio

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Arte & Tendenze

ArteDisarte alla GAMeC Campagnola apre le porte all’arte In mostra le opere realizzate nel Laboratorio Artistico del quartiere cittadino

Strade, arte e solidarietà per le Farfalle notturne di Palumbo

I 25 quadri finalisti e le urne utilizzate per la votazione

Per una settimana, dal 4 al 10 di Settembre, la GAMeC ha ospitato un’originale mostra, frutto di un progetto che ha visto come protagonisti gli abitanti del quartiere di Campagnola. Nelle sale dello “Spazio ParolaImmagine” sono state esposte le opere realizzate dal gruppo ArteDisarte, Laboratorio Artistico che ha sede nel quartiere sito a sud della città di Bergamo. La storia di Ar-

“Il laboratorio creativo, che si svolgeva presso l’oratorio, era aperto a chiunque volesse partecipare; il materiale per interpretare le immagini era sempre a disposizione degli abitanti del quartiere” teDisarte inizia nel 2009 quando un gruppo di volontari si incontra a Campagnola con l’intenzione di “sperimentare nuovi meccanismi di aggregazione” all’interno di un quartiere che, a partire dagli anni ‘70, aveva conosciuto una perdita di identità; l’iniziativa si colloca all’interno di “Senzacca”, progetto del Comune per l’integrazione e l’inclusione di

persone disabili in ambiti ricreativi, culturali ed espressivi, attivati a livello cittadino.

Quello che il gruppo fece, nella prima fase, fu analizzare la nuova identità del quartiere partendo dalle sue fragilità; il mezzo scelto per esprimere i pensieri che scaturivano da questa analisi fu l’arte contemporanea. Da qui la collaborazione con i servizi educativi della GAMeC e la definizione di un obiettivo concreto: la realizzazione di cinque grandi pannelli da collocare alle porte di Campagnola. Tali pannelli avrebbero dovuto rappresentare soggetti ritenuti importanti per gli abitanti del quartiere, e così è stato: i temi sono infatti stati scelti democraticamente attraverso un sondaggio che ha visto partecipare circa trecento votanti. L’Ascolto, l’Abbraccio, la Natura, la Spiritualità e i Ponti: questi sono i temi che raffigurano Campagnola sulle sue direttrici d’accesso. Dal punto di vista pratico, le opere sono state realizzate attraverso la rivisitazione di cinque famose fotografie (una per tema) usate come matrici sulle quali intervenire con varie tecniche artistiche: pittura con tempera acrilica, disegno con carboncino o pennarelli e collage. Il laboratorio creativo, che

si svolgeva presso l’oratorio, ed era aperto a chiunque avesse voluto partecipare; il materiale per interpretare le immagini era sempre a disposizione degli abitanti del quartiere. Il risultato di questa apertura è la grande eterogeneità delle opere che, nonostante abbiano matrici comuni, si differenziano notevolmente le une dalle altre. All’attività creativa in senso stretto sono stati abbinati incontri di formazione: la GAMeC ha infatti offerto ai partecipanti di ArteDisarte incontri sull’arte contemporanea e visite guidate alla Galleria e al patrimonio artistico della città e della provincia. La mostra ha rappresentato la fase conclusiva del percorso: ospita infatti i lavori che sono stati realizzati e quelli che sono stati votati dagli abitanti per circoscrivere il quartiere. Il Progetto Artedisarte è promosso e sostenuto dall’Amministrazione Comunale di Bergamo, dall’Assessorato alle Politiche Sociali e Pari Opportunità, Circoscrizione I in collaborazione con il consorzio Sol. Co Città Aperta (ente gestore: Coop. Impronta), la Parrocchia S. Giovanni Battista in Campagnola e GAMeC. Livia Salvi

Si può fare arte e contemporaneamente compiere un gesto di solidarietà: lo dimostra il progetto di Domenico Palumbo, il medico-artista che ha fondato il movimento Comunitarte, teso ad aprire un nuovo canale comunicativo fra l’artista e l’osservatore, all’esterno dei consueti spazi espositivi e a favore di strade, parchi e piste ciclabili. La grande installazione «Farfalle notturne», per due anni in mostra all’ingresso del Centro Commerciale Orio Center, è stato sostituita lo scorso 21 marzo da una nuova opera intitolata “Mondo destrutturato”. Ma il cartellone precedente non è andato perduto e sarà utilizzato per realizzare 100 borse “solidali” per il prossimo Natale. Preparatevi dunque ad una originale idea regalo, i cui proventi verranno devoluti a sostegno della sezione bergamasca dell’Associazione Italiana contro le Leucemie, intitolata a Paolo Belli. Perché, come afferma Domenico Palumbo, “ogni opera non è mai un arrivo, ma solo una tappa di una continua metamorfosi”. Così come la solidarietà.

Pannello a tema “l’Abbraccio”

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Natura e disabilità un connubio vincente Molte le esperienze di successo nel recupero del disabile nel contesto naturale Allo studio una stalla ad uso terapeutico nei pressi del nuovo ospedale Ambiente naturale e disabilità, un connubio perfetto pensato per l’aiuto del disabile: è questa la politica perseguita dall’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Bergamo, Leonio Callioni. Pensate che l’ambiente naturale della persona disabile sia un luogo di cura? Nulla di più fuorviante. Avere una disabilità non significa essere malati. Secondo la definizione di disabilità che viene fornita dall’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e

“Consentire ai disabili di vivere a stretto contatto con l’ambiente naturale genera maggiore autostima, permettendo a queste persone di sentirsi meno emarginate socialmente e in qualche modo di pubblica utilità”

Leonio Callioni, assessore ai Servizi sociali del Comune di Bergamo

della Salute), essa rappresenta la “conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo e i fattori personali e ambientali che interessano la persona”. La stessa patologia produce effetti disabilitanti diversi, a seconda della persona e del contesto su cui agisce. Pertanto, consentire ai disabili di vivere a stretto contatto con l’ambiente naturale genera maggiore autostima, permettendo a queste persone

Il Rifugio Alpe Corte, è allo studio un nuovo progetto per la prossima estate

di sentirsi meno emarginate socialmente e in qualche modo di pubblica utilità. L’esperimento è già stato felicemente realizzato dall’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Bergamo due anni fa, quando si è effettuato l’inserimento di 30 disabili nell’azienda agrituristica Asperti di Bolgare (BG), per alcune ore alla settimana. L’esito è stato di grande interesse e ora si cerca una fattoria più vicina alla città di Bergamo per riprodurre la stessa iniziativa, che ha visto disabili dai 15 ai 40 anni impegnati in attività di lavoro a stretto contatto con la natura e con gli animali.

“Il contatto con la natura si può definire una vera e propria ecologia del vivere - ha dichiarato l’assessore Callioni - dove gli individui più fragili risultano essere anche i più reattivi”. Perciò una nuova proposta è attualmente in fase di elaborazione: si tratta di realizzare una stalla d’appoggio in una zona prescelta della Città, probabilmente nel Parco della Trucca, accanto al nuovo Ospedale di Bergamo di prossi-

ma apertura, per ospitare asini (animali intelligentissimi, nonostante la pessima fama letteraria di cui godono) destinati ad uso terapeutico per i disabili e, forse, in un prossimo futuro, per i bambini ricoverati nel nuovo Ospedale cittadino. Il contatto diretto con l’animale ha sicuri effetti terapeutici e può aiutare i più fragili o i più sofferenti ad acquisire

maggiore consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità. È inoltre in fase di studio un nuovo progetto all’insegna della sicurezza per il trasporto dei disabili di Bergamo al Rifugio Alpe Corte per la prossima estate, trattandosi del primo rifugio in Italia privo di barriere architettoniche.

Questa esperienza già realizzata con successo dal Comune di

Bergamo per due anni, potrà essere riproposta se si troverà un modo per assicurare ai disabili il trasporto sicuro lungo il sentiero di risalita al rifugio, “perché -dichiara Callioni- esperienze alla mano, l’ambiente naturale è il primo e migliore passo verso un percorso di cura e riabilitazione”.

Maria Imparato

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Società

L’informazione è libertà!

Anche dalla violenza di genere La cronaca continua a riportare alla ribalta casi di femminicidio ma tra infotainment e informazione la differenza è molta 27 giugno 2012, a Legnano in provincia di Milano, un medico massacra e uccide la moglie con 80 colpi di mattarello.

9 settembre 2012, Bolzano, un ragazzo di Merano uccide una giovane prostituta bulgara per uno scatto d’ira. 14 settembre 2012, Milano, un ventottenne di nazionalità marocchina uccide davanti al bimbo di 14 mesi la compagna incinta, italiana di venticinque anni, con 10 coltellate. Questi sono solo alcuni dei più recenti casi di cronaca accaduti in Italia che hanno visto le donne vittime della violenza maschile. Secondo il “Rapporto annuale sugli omicidi di genere e sulla violenze in Italia”, presenta-

mazione, non possiamo e non vogliamo esimerci dall’affrontare la gravità della situazione. Prima di tutto perché riteniamo che il tema della violenza di genere si inserisca nel dibattito più ampio di quella sostenibilità sociale che riguarda l’individuo, uomo e

è tuttavia plausibile porsi degli interrogativi su come vengano veicolate come immagini seduttive quelle che ritraggono donne in situazioni interpretabili come forme di violenza. Come stampa vorremmo fare tesoro di queste ed altre osservazioni per favo-

delicato momento in cui viviamo ha rimesso al centro il dualismo maschile - femminile nella recrudescenza dei rapporti conflittuali che portano all’uso della forza fisica e purtroppo al Femminicidio. Le donne hanno molto scritto e parlato nell’intento di

del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, a Strasburgo per firmare per conto dell’Italia il testo già siglato da altri 22 Paesi. Intanto il Fondo delle Nazioni Unite per le Donne (www.unifem. it) ha diffuso il video, creato da Eve Ensler, autrice dei “Monolo-

donna che sia. In seconda battuta perché l’infotainment tende a volte ad assumere pericolose derive. Se uno dei più internazionali giornali di moda maschile ritrae in copertina una modella mentre viene aggredita alle spalle in una sorta di gioco erotico, sublimato dalle mani del maschio strette una sul seno e l’altra sul collo, le interpretazioni ambigue possono prendere il sopravvento. Assolutamente rispettosi dell’arte e della creatività altrui,

rire un cambiamento che deve essere prima di tutto culturale.

Come sottolinea l’associazione “Se non ora quando” di Bergamo, la stampa ha una responsabilità etica e morale, invitando tutti, uomini compresi, a riflettere: la libertà con cui le donne affermano il loro diritto all’autodeterminazione, l’impegno della cura e la necessità di realizzarsi nel mondo del lavoro, necessita di un diverso rapporto di condivisione con i compagni di vita. Il

conciliare le differenze, nel bisogno di crescere e condividere responsabilmente la gestione della vita. Le donne la generano, ma hanno bisogno di essere aiutate, affettivamente e socialmente. Un tema in questi giorni oggetto di discussione anche in sede europea. “Mi impegno a lavorare per la ratifica in tempi brevi della convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica“, ha dichiarato il Ministro

ghi della vagina” e dalla regista sudafricana Tony Stroebel, per promuovere l’iniziativa “One billion rising” (www.onebilliorising. com) il prossimo 14 febbraio.

L’obiettivo? Mobilitare un milione di donne di 161 differenti paesi del mondo a ribellarsi contro la violenza, scioperando e danzando. Perché non c’è niente di più rivoluzionario che opporsi alla violenza con un sorriso.

“Pensare la differenza pone le premesse per un cambiamento della cultura, della società e della politica, per una trasformazione globale che si fonda sulla ricerca di un rapporto riconciliato tra uomo e donna e si estende facilmente alla considerazione di tutte le altre differenze: etniche, sociopolitiche, culturali, religiose” (Gruppo Promozione Donna - giugno 1997, “Cari uomini, vi scriviamo…”) to lo scorso 25 giugno nel corso della 20° sessione del Consiglio dei Diritti umani presso la sede dell’ONU di Ginevra, nei primi 6 mesi del 2012 erano già stati compiuti 63 femminicidi per mano di uomini violenti. Certo, mancano numeri aggiornati, l’unica raccolta dati ISTAT risale al 2006, ma la gravità della cronaca riporta questo tema prepotentemente all’attenzione di tutti. E noi, come cittadini ancora prima che come organo d’infor-

Alice Motti

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Specchio delle mie brame tra inganno e desiderio Bergamo riflette sul tema della mercificazione del corpo femminile con il Convegno del Consiglio delle Donne Corpi di donne ostentati come trofei di forza e di potere virile.

Corpi di donne come prolungamento ideale di quegli elettrodomestici e casalinghi fra cui la donna è imprigionata, in qualità di “regina della casa”. Corpi di donne esibiti allo sguardo degli altri, in trepidante attesa di ac-

cettazione e consenso. Corpi di donne schiacciati dalla presenza virile di chi detiene nella società fascino, consenso e potere.

Ma non solo. Lo stesso destino di ostentata bellezza è riservato a corpi di uomini di straordinaria potenza e virilità, ma nulla in loro tradisce desiderio di consenso o attesa trepidante di uno

sguardo. Stiamo parlando degli stereotipi dominanti nel linguaggio pubblicitario, dagli spot di ambito anglosassone degli anni ‘40 e ‘50 del Novecento fino ai giorni nostri. Spot pubblicitari che, servendosi di seducenti corpi femminili e maschili, suscitano desideri e ci spingono ad acquistare e consumare.

In fondo, nulla o molto poco è cambiato nell’immaginario comune, nel corso del tempo: dalla donna-oggetto, spesso esibita con disinvolta volgarità, all’uomo rappresentato come espressione di potere e virilità, per non parlare della famiglia perfetta formato “Mulino Bianco”, della nostra cultura postmoderna, dove nulla trapela della complessità multietnica e multiculturale della società globalizzata in cui siamo immersi. Forme di comunicazioni accattivanti e seducenti che continuano a veicolare potenti modelli stereotipati di comportamento e di gusto estetico, condizionando inconsciamente la nostra percezione della realtà. Ad affrontare questo tema di grande suggestione è stato il Convegno promosso dal Consiglio delle Donne del Comune di Bergamo, svoltosi sabato 22 settembre presso l’aula Consiliare di Palazzo Frizzoni, dal titolo quasi fiabesco: “Specchio delle mie brame - Corpi pubblicitari tra inganno e desiderio”. L’evento, svoltosi in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali e Pari Opportunità del Comune di Bergamo, l’Università di Bergamo, Centro di Studi sui Linguaggi delle Identità (Centro Zebra) e l’AIED, è sta-

“Corpi di donne schiacciati dalla presenza virile di chi detiene nella società fascino, consenso e potere. Lo stesso destino di ostentata bellezza è riservato a corpi di uomini di straordinaria potenza e virilità, ma nulla in loro tradisce desiderio di consenso o attesa trepidante di uno sguardo” to aperto da Luisa Pecce, Presidente Consiglio delle Donne, dall’Assessore alle Pari Opportunità Leonio Callioni del Comune di Bergamo e da Silvia Dradi della Commissione “Politiche per la Salute”, ottenendo un ampio consenso di pubblico (non solo femminile). Molte le domande scaturite dalla riflessione su questa materia: fino a che punto

le immagini pubblicitarie sono in grado di conformare la nostra vita e i nostri desideri? Quale distanza esiste tra le rappresentazioni simboliche e la vita reale?

Ci riconosciamo davvero nelle rappresentazioni stereotipate del maschile e del femminile che gli spot pubblicitari veicolano? Il Convegno ha visto la partecipazione di esperti del settore, da Stefano Asperti dell’Università di Bergamo - Centro di Studi sui Linguaggi delle Identità “Zebra” a Manuela Rossi e Alessio Cappellani del Laboratorio “InChiaro” (Università Bicocca di Milano); da Stefano Ciccone dell’”Associazione Maschile Plurale” a Cristina Sivieri Tagliabue, giornalista e scrittrice.

Vivacissimo il dibattito conclusivo, guidato dalla Vicepresidente del Consiglio delle Donne, Luisa Carminati, da cui sono emersi ulteriori interrogativi e momenti critici fondamentali per l’approfondimento e la sensibilizzazione sul tema in esame.

Maria Imparato

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testo culturale autentico pare essere un forte incentivo, forse il primo. Gli scambi annuali sono 250 mila e chissà che non si ripeta quello che accadde alle protagoniste del film «L’amore non va in vacanza»: trovarono soggiorno e una nuova vita. Infine un’ultima segnalazione per chi sogna una cena ma il suo portafoglio è vuoto. A Firenze è nata la prima osteria che serve una portata in cambio di ciò che offre il cliente. Frutta e verdura di stagione, pezzi di artigianato o

antiquariato: qualsiasi cosa purché concordata con i gestori al momento della prenotazione. Si chiama «L’è maiala» e ha già fatto parlare di sé. Facile pensare che il modello verrà esportato in altre regioni. Nell’attesa che un ristorante simile apra a Bergamo non ci resta che pulire gli armadi: un regalo non apprezzato o una sciarpa sferruzzata in casa potrebbero un giorno valere un bel pollo arrosto.

Società

Io baratto e tu?

Dai generi di prima necessità al ristorante lo scambio impazza sul web Un tavolino in vetro in cambio di un paio di occhiali Ray-Ban, un passeggino usato per una racchetta da tennis. In tempi di crisi si cerca di fare di necessità virtù.

E allora tanto vale aggiungere un pizzico di creatività. Così se fra spread e bund la liquidità viene meno, torna in voga un’antica forma di economia, la prima della storia. Ricordo delle elementari e usanza delle civiltà passate, il baratto è un fenomeno che sta tornando di moda. Quasi fosse una novità di stagione. Sarà che

Sarà che le nuove tecnologie rendono tutto più semplice, sarà che i social network avvicinano il mondo, ma sempre più persone si affidano a questa pratica sostenibile le nuove tecnologie rendono tutto più semplice, sarà che i social network avvicinano il mondo, ma sempre più persone si affidano a questa pratica sostenibile. In rete spopolano siti e i dati parlano chiaro: pare che ogni mese vengano barattati più di 100 mila prodotti. La pratica, contrariamente a quanto saremmo portati a pensare, non riguarda solo famiglie extralarge, «poveracci» o collezionisti incalliti. Sempre più aziende si affidano a questo mercato (www.incambiodi.it è il maggior gruppo d’imprese e liberi professionisti interessati al

baratto impresariale) e, stando agli esperti, la tendenza non risparmia nemmeno il settore del lusso. Largo quindi ai siti italiani più diffusi: www.zerorelativo.it è la prima community di scambio e riuso online. I responsabili affermano che nell’ultimo anno c’è stato un forte incremento, soprattutto per i prodotti di prima necessità. I barter (neologismo usato per definire l’utente che baratta, presta o dona) offrono generi alimentari e vestiti per ricevere altri oggetti di uso quotidiano. Si condivide di tutto: dalle susine del proprio albero ai porta cd. Gli iscritti alla piattaforma sono oltre 30 mila, provenienti da tutta Italia con un’età compresa fra i 30 e i 50 anni. Gli affari proseguono con www.e-barty.it (il primo social network del baratto), www.barattopoli.com, www. swoppydo.com e con www.reoose.com, una realtà ancora più innovativa perché asincrona. Il portale consente di accumulare crediti da utilizzare a proprio piacimento, quando si vuole e per quello che si desidera. La filoso-

“A Firenze la prima osteria-baratto: una portata in cambio di ciò che offre il cliente” fia è chiara, così come il modello delle 3R: riduzione dei rifiuti, risparmio e riuso. Gli oggetti conquistano una seconda vita e noi qualcosa che non avremmo potuto permetterci. La mania del-

lo scambio, però, non contagia solo beni primari o da collezione.

La rete offre occasioni anche per coloro che vogliono concedersi una vacanza ma sono a corto di spiccioli. Con www.scambiocasa.com si viaggia senza pagare l’alloggio: un monolocale a Parigi può valere una camera con vista su Central Park. La componente economica gioca un ruolo importante nella diffusione di questa organizzazione, ma non è la sola. La possibilità di vivere un’esperienza in un con-

Michela Offredi

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Oltre 3000 persone nei gruppi di cammino a Bergamo Con l’Asl di Bergamo l’esperienza diffusa in 112 gruppi, per una rete sociale a costo zero “Viaggiatore, non c’è sentiero, il sentiero si fa mentre cammini”, così citava il sivigliano Antonio Machado all’inizio del secolo scorso. A Bergamo però, dal 2009, la strada sembra essere ben chiara e delineata da quando l’ASL, insieme a varie realtà territoriali, ha avviato i primi gruppi di cammino. L’ambizioso

“Viaggiatore, non c’è sentiero, il sentiero si fa mentre cammini” (Antonio Machado) progetto, nato dal programma ministeriale “Guadagnare Salute” è rapidamente esploso divenendo, nel corso del 2012, un fenomeno sociale che ha portato la nostra provincia ad essere fra le principali capofila nazionali con oltre 100 comuni ed un totale di 112 Gruppi di cammino sparsi sul territorio provinciale.

Il segno chiaro del solco lasciato da queste passeggiate è rappresentato dalle 3000 persone che dedicano regolarmente svariate giornate al benessere fisico e ai corretti stili di vita.

Target medio del gruppo è generalmente il cittadino over 60, senza distinzione di genere, religione, età o nazionalità. Questi camminatori, bisettimanalmente ed in qualsiasi condizione meteorologica, svolgono attività fisica “moderata” su percorsi mirati alle proprie potenzialità per una durata media di circa 30-40 minuti. Pilastri dei gruppi sono i walking leader, interessati e cooptati dall’asl, fin dalle prime battute, sia per l’identificazione e la progettazione dello scenario di cammino, sia per lo sviluppo del gruppo, favorendo l’entusiasmo ed il coinvolgimento attivo di tutti i suoi componenti.

A dare supporto tecnico e sanitario ai “marciatori” c’è la principale istituzione sanitaria orobica che garantisce una formazione individuale e collettiva grazie a

“Con questa rete non solo si accresce la condivisione sociale ma si arricchiscono conoscenze storicoculturali stimolando ad una partecipazione attiva e condivisa dal punto vista fisico ed emotivo” varie figure professionali: dagli educatori ai fisiatri, passando per diabetologi, nutrizionisti e cardiologi, per tutti viene garantita un’educazione socio-sanitaria continua di tipo peer to peer.

Il beneficio favorito dal gruppo di cammino è tutto a costo zero: difatti con questa rete non solo si accresce la condivisione sociale ma si arricchiscono conoscenze storico-culturali stimolando ad una partecipazione attiva e condivisa dal punto di vista fisico ed emotivo.

I camminatori di tutti i paesi della bergamasca per mezzo di gite

e passeggiate possono conoscersi e conoscere le ricchezze culturali e naturalistiche del territorio orobico condividendo esperienze, vissuto e competenze personali all’interno di una rete sociale che è in continua espansione. L’aumento dell’aspettativa di vita nella popolazione ed i conseguenti anni di vita “guadagnati” hanno determinato differenti problematiche come sottolineato dalla dr.ssa Rocca -responsabile del servizio medicina di comunità- “La prevenzione diviene un obiettivo primario; ridurre il carico di cronicità e di inabilità nella popolazione, migliorando conseguentemente il livello di salute della collettività, favorisce un cambiamento stabile dei comportamenti collettivi determinando sia ripercussioni favorevoli su patologie croniche quali il diabete, l’ipertensione, il sovrappeso e l’obesità, e di riflesso, influenzando positivamente complicanze osteoarticolari e stati psicologici come la depressione.”

Gabriele Palamara

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Alimentazione

Alimentazione ed educazione Ogni età ha il suo cibo Occorre rispettare le progressive tappe dello sviluppo del bambino Nei primi anni prediligere latte, vegetali e omogeneizzati per un equilibrio più armonico L’Alimentazione non è solo collegata alla crescita e alla salute, ma anche all’educazione, dato che l’alimentazione fornisce la sostanza da cui, per così dire, lo “scultore” modella la sua opera d’arte, cioè gli organi. E come lo scultore deve contare su di un

“Alimentazione ed educazione sono strettamente legate, dato che l’alimentazione fornisce la sostanza da cui, per così dire, lo «scultore» modella la sua opera d’arte cioè gli organi”

ve che si trasformano a seconda dell’età del bambino. Come l’educazione deve rispettare le progressive tappe del divenire del bambino, lo stesso deve fare l’alimentazione. Nel primo settennio il bambino è dedito alla materiale adatto per la sua ope- costruzione del proprio organira, così anche la qualità del cibo smo, in particolare alla formaè presupposto per la sana for- zione del cervello e del sistema mazione degli organi. nervoso. Questo vale soprattutLa composizione e la qualità to per il periodo dell’allattamento del cibo devono corrispondere e per l’anno successivo. Duranpubb_BG 1 06/03/12 Pagina 1 te 09.22 questo tempo di sottile elaalla naturaSOSTENIBILE_Layout delle forze formati-

borazione il bimbo ha bisogno di tranquillità e di pace. Il sonno predomina rispetto alla veglia e in questa fase l’alimentazione sarà semplice e senza effetti eccitanti.

Componente essenziale del regime alimentare è, accanto al latte, il cereale, frutta e verdura in forma facilmente digeribile come gli omogeneizzati. Il lattante può opporre al cibo soltanto poca forza propria. Il latte materno è un dono per lui ed egli ne lascia

“La qualità del cibo è presupposto per la sana formazione degli organi” fluire l’azione dinamica quasi inalterata nel suo organismo. Ma già dopo pochi mesi il bambino sviluppa un’attività propria nei confronti del cibo. Allora si comincerà ad offrirgli in misura crescente frutta, verdura, cereali e latte vaccino, facendo attenzio-

ne a calibrare correttamente le proprietà nutritive degli alimenti per evitare casi di sottonutrizione o sovralimentazione se troppo ricca. In questo secondo caso, da noi più diffuso, le forze dell’organismo infantile vengono da un lato impegnate oltre misura, mentre dall’altro non vengono favorite nei loro bisogni. In questo caso gli organi diventano troppo massicci e l’individualità del bambino non riesce a svilupparsi correttamente. È l’eccesso di carne che porta alla formazione di una struttura organica grossolana, dotata di insufficiente capacità di reazione e di coordinamento. Nel primo settennio di crescita del bambino, il consumo di latte e di vegetali, che sono il risultato di uno sviluppo armonico tra le varie componenti, favorisce invece una più equilibrata formazione del corpo e della personalità dato che in modo altrettanto armonico ne saranno state stimolate le componenti.

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Matrimonio in agriturismo Ecologico, economico e con stile Una scelta consapevole che rispecchia l’amore per la natura e il gusto per la genuinità Fino a qualche anno fa si parlava di tendenza… ma ormai visti i numeri possiamo affermare che matrimonio ed agriturismo sono un connubio di successo, per scelta consapevole e non solo per moda! Realizzare il proprio ricevimento di nozze in agriturismo significa legare uno dei giorni più felici e importanti della propria vita al fascino ed ai valori della vita in campagna, stando all’aria aperta e godendo di una incantevole cornice naturale.

Una soluzione ideale per chi desidera un ricevimento meno formale o qualcosa di diverso e non convenzionale, senza necessariamente rinunciare all’eleganza e alla raffinatezza. Ci sono infatti moltissime strutture di grande fascino: casali bellissimi, immersi in campagna, tra vigneti, sparsi sulle colline o in pianura. Inoltre, l’agriturismo è bello in tutte le stagioni: il risveglio della natura in primavera, le serate estive con il frinire delle cicale, i colori caldi dell’autunno e le giornate fredde d’inverno da scaldare con il camino acceso, mentre magari fuori nevica. In genere piccole realtà a conduzione familiare, dove regna un clima di assoluta tranquillità, in agriturismo è possibile gustare prodotti tipici locali e molto spesso i menu sono a km zero, “sposando” così anche l’attuale tema della sostenibilità ambientale. Salumi e formaggi nostrani, verdura di stagione, carne e pollame di allevamenti locali, o addirittura dell’agriturismo stesso e vini prodotti con uve di vigneti del territorio sono sinonimo di garanzia e genuinità.

Il menu viene elaborato secondo le disponibilità del periodo e quindi comporta variazioni in base alle stagioni; no a primizie e cibi esotici… se avete scelto l’agriturismo è perché state pensando all’autenticità dei sapori, oltre che alla valorizzazione delle ricchezze del territorio.

A noi wedding planner piace sempre l’idea del matrimonio in agriturismo per la gradevolezza dei contesti e la bontà dei cibi, oltre che per le infinite oppor-

“Scegliere l’agriturismo come location per un matrimonio è autenticità e genuinità dei sapori, oltre che valorizzazione delle ricchezze del territorio” tunità per scenografie naturali sapientemente arricchite dalla creatività degli sposi e degli organizzatori, che qui hanno la possibilità di esprimersi a pieno…e sempre nel totale rispetto dell’ambiente. Come decorazioni floreali si possono ad esempio utilizzare piante aromatiche e fiori di campo oppure fiori rustici come dalie o girasoli da porre in vasi, meglio se differenti per materiale e volumi così da alternarli sulla tavola, con cui creare allestimenti molto country: semplici ma di grande impatto scenico. Il tableau de mariage può essere realizzato utilizzando una pianta o una scala a pioli: a queste si appendono i cartoncini con nastri colorati e tulle. A corto di

idee per le bomboniere? Chiedete all’agriturismo i loro prodotti: vino, conserve, prodotti tipici o giardiniere… regali sempre ben graditi! Nel caso l’agriturismo scelto abbia la fattoria didattica e ci siano bambini tra gli ospiti, potete chiedere di “conoscere” gli animali, magari organizzando una breve visita oppure di optare per una passeggiata sul pony o sull’asinello: renderete speciale il giorno del matrimonio anche per i più piccoli. Un agriturismo immerso tra i vigneti può essere, invece, lo scenario per un originale buffet degli aperitivi: ospiti tra i filari, musica dal vivo, buon vino…e dopo un “rapido” passaggio a tavola per le portate principali, di nuovo tutti fuori per ballare e far festa! Molto spesso queste strutture offrono anche il pernottamento: un’opportunità per trascorrere la vostra prima notte regalandovi un risveglio nella natura ed una colazione a base di cremose marmellate e torte fatte in casa.

Francesca Valenti Eventi con stile

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Alimentazione

La difesa di saperi e sapori Le De.Co. bergamasche La patata di Martinengo, il raviolo di Covo, il mais di Rovetta e quello di Gandino Un impegno concreto dalle amministrazioni comunali per la valorizzazione della biodiversità alimentare e del territorio Le Denominazioni Comunali sono un progetto nato dalla volontà del noto filosofo e giornalista Gino Veronelli, al fine di salvaguardare e tutelare quelli che lui definiva i “giacimenti gastronomici” d’Italia dall’appiattimento culturale dettato dai fenomeni globalizzanti imposti dalle logiche di mercato, che portano alla distruzione delle specie vegetali e animali, quindi della biodiversità e delle peculiarità territoriali.

Con la convinzione che “qua-

“Qualunque persona che rinunci ad una scelta ragionata, giorno via giorno, luogo via luogo, dei propri cibi e delle proprie bevande, condizionato da ciò che viene imposto dai mezzi di comunicazione di massa, rinuncia alla propria libertà” lunque persona che rinunci ad una scelta ragionata, giorno via giorno, luogo via luogo, dei propri cibi e delle proprie bevande, condizionato da ciò che viene imposto dai mezzi di comunicazione di massa, rinuncia alla propria libertà”, si struttura il movimento De.Co, che dal 1999

viene promosso a livello nazionale dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) come un vero e proprio progetto “glocal”.

La De.Co non vuole essere un marchio di qualità, bensì intende legare anagraficamente un prodotto alla zona in cui viene prodotto o lavorato. In questo modo il Comune, in quanto istituzione, si impegna a promuoverlo, a tutelarlo e a garantirne alcune caratteristiche, come luogo e sviluppo culturale. Questo può rappresentare un forte valore identitario per una comunità, come avviene ad esempio in terra bergamasca per la patata di Martinengo De.Co, attorno a cui tutta una comunità lavora efficacemente al fine di valorizzarla e promuoverla.

La procedura amministrativa a carico del Comune è semplice e lineare e consiste in una delibera comunale nella quale l’Ente istituzionale si impegna nella difesa, nella salvaguardia e nella promozione del prodotto in questione. Accettato il regolamento De.Co, il prodotto viene inscritto nell’apposito registro e viene quindi redatto il disciplinare di produzione. A livello organizzativo è nominata un’apposita commissione in rappresentanza di tutte le parti coinvolte. I controlli relativi all’applicazione del disciplinare sono poi affidate a soggetti terzi indipendenti, non

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La rievocazione medioevale durante la Sagra della Patata di Martinengo

coinvolti, imparziali e obiettivi.

I comuni bergamaschi con la denominazione comunale sono purtroppo pochi: Martinengo con la sua rinomata patata a pasta bianca (che è stata celebrata nella sagra dello scorso 23 settembre 2012), Covo con il suo raviolo nostrano, Rovetta con il mais rostrato rosso, Gandino con il mais spinato e pochi altri.

La sagra del raviolo nostrano di Covo ha origine tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 allo scopo di festeggiare la fine dell’annata agraria. Durava diversi giorni e ogni giorno della settimana era dedicato ad una categoria professionale. E’ stata ripresa nel 1984 e organizzata sempre la seconda domenica di ottobre. Mentre al mais di Rovetta il marchio è toccato nell’anno 2011 per la sua sapiente coltivazione e conservazione da parte di Giovanni Marinoni.

Gandino, il mais spinato e molto altro ancora…

La spinta per l’avvio delle pratiche per l’attribuzione della denominazione comunale al mais spinato di Gandino è partita dalla Pro Loco nel 2008 e ha avuto termine nel 2011. Il progetto coinvolge, oltre all’amministrazione comunale e alla proloco, l’Istituto di cerealicoltura CRA – MAC di Stezzano (Bg) e la commissione De.Co. Ognuno di loro contribuisce alla tutela e alla salvaguardia di questo prodotto di nicchia in diverso

modo, dalla promozione attraverso eventi gastronomici, alle attività didattiche e amministrative, fino a un’attività di ricerca finalizzata alla caratterizzazione morfologica e alla selezione conservativa (ad opera dell’Istituto di cerealicoltura).

Questo è il primo passo di un percorso intrapreso dal Comune di Gandino e dalla Pro loco al fine di valorizzare le peculiarità gastronomiche del piccolo comune della Valle Seriana.

Evento rilevante ai fini della promozione è la “Fiera di San Giuseppe”, durante la quale viene anche distribuito il seme del quasi famoso “Melgotto”.

Lara Abrati

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Combatti il colesterolo a tavola!

Il colesterolo svolge molte funzioni benefiche per l’organismo ma attenzione che non diventi “cattivo” Generalmente il colesterolo è spesso associato a qualcosa di negativo che può generare complicazioni più o meno gravi. Eppure non è corretto vedere “tutto nero” quando si parla di colesterolo, anzi! Questo steroide è un’indispensabile molecola lipidica prodotta principalmente dal nostro corpo (soprattutto dal fegato) e per questo definito colesterolo endogeno mentre, al contrario di quanto si crede, solo in piccola parte viene assunta attraverso il cibo che ingeriamo (circa il 30%) e in questo caso è chiamato colesterolo esogeno.

Il colesterolo svolge varie funzioni nel nostro organismo; ad esempio partecipa alla crescita e divisione cellulare, alla sintesi di alcuni ormoni (come gli ormoni steroidei maschili e femminili - testosterone e progesterone), allo sviluppo embrionale, è il precursore della vitamina D, mantiene in buono stato ossa e denti, viene impiegato in buona parte per la produzione della bile ed è particolarmente abbondante nel cervello.

Poiché il colesterolo è un lipide (grasso) e quindi non solubile in acqua, per espletare i diversi compiti e raggiungere i vari organi deve essere “traghettato” nel sangue (sostanza acquosa) da particolari lipoproteine a cui si lega. Da questo congiungimento vengono classificate in particolare 2 importanti tipi di

sa), fattori congeniti, la familiarità, l’obesità, l’assunzione di particolari farmaci (ad esempio gli estroprogestinici), lo stress, il fumo, ecc.

I rischi quindi non sono da sottovalutare ed è di estrema importanza tenere sotto controllo i valori di colesterolo nel sangue, inclusi i trigliceridi.

Quali consigli pratici possiamo seguire per ridurre il colesterolo a tavola?

lipoproteine: le L.D.L. (Low Density Lipoprotein - Lipoproteine a Bassa Densità) che permettono il percorso del colesterolo dal fegato verso i tessuti e le H.D.L. (High Density Lipoprotein - Lipoproteine ad Alta Densità) che lo trasportano dai tessuti verso il fegato. Tuttavia quando viene prodotto troppo colesterolo LDL, esso resta in eccesso nel nostro sangue diventando così pericoloso e trasformandosi in colesterolo “cattivo”, ciò che invece non accade al colesterolo HDL (detto colesterolo “buono”)

Consigli per ridurre il colesterolo

Dai preferenza ai cereali integrali Assumi ogni giorno frutta e verdura Incrementa il consumo settimanale dei legumi Un occhio di privilegio alla soia…

Modera l’utilizzo del sale a tavola Riduci il consumo di carne rossa Salumi ed insaccati con moderazione Latte e yogurt a basso tenore di grassi Riduci il consumo dei formaggi stagionati Uovo: meglio albume del tuorlo Sostituisci il burro con l’olio extra-vergine di oliva Introduci ogni giorno la frutta a guscio Limita le bevande alcoliche Attenzione ai dolci… e alle bibite zuccherine Scegli i giusti stili di cottura Controlla il tuo peso, fai attività fisica Riduci lo stress e smetti di fumare!

che è addirittura considerato positivo se con valori più alti a quelli desiderabili. Infatti quando il colesterolo “cattivo” (LDL in eccesso) si deposita sulle arterie, favorisce la loro calcificazione ed il restringimento sino alla definitiva occlusione (conseguenze analoghe sono dovute anche a causa del fumo e dell’ipertensione). Queste condizioni possono assecondare l’arteriosclerosi nelle sue varie forme di gravità, sino al rischio di infarto se l’accumulo di placche interessa un’arteria del cuore, oppure l’ictus se si verifica in un vaso sanguigno del cervello. Invece il colesterolo “buono” (HDL) fa di tutto per eliminare il colesterolo “cattivo” dal nostro organismo e lo trasporta fino al fegato dove, in seguito a vari processi biochimici, verrà eliminato. Infatti con i termini ipercolesterolemia, o più semplicemente colesterolo alto, e ipertrigliceridemia, o trigliceridi alti (altra tipologia di grasso il

“Il colesterolo “buono” (HDL) fa di tutto per eliminare il colesterolo “cattivo” dal nostro organismo e lo trasporta fino al fegato dove, in seguito a vari processi biochimici, verrà eliminato” cui eccesso può essere causato anche dall’abuso di alcol), si indicano i livelli ematici costantemente al di sopra dei valori normali.

Le cause possono essere molteplici e tra le principali possiamo citare: una cattiva alimentazione (soprattutto se ricca di grassi saturi di origine animale), scarsa attività fisica (in particolare una vita troppa sedentaria), l’età e il sesso (dopo i 20 anni inizia ad innalzarsi e per le donne aumenta ulteriormente dopo la menopau-

Tabella valori lipidici nel sangue Desiderabili

Al limite

Eccessivi

<200

200/239

=> 240

Colesterolo LDL (cattivo)

< 130

130/159

> 160

Colesterolo HDL (buono)

> 60

Uomini = <40 Donne = < 50

Valori elevati sono considerati positivi

200/400

> 400

Colesterolo Totale

Trigliceridi

< 200

Parametri di riferimento dei valori di colesterolo nel sangue

Per mantenere sotto controllo il colesterolo assunto con il cibo che ingeriamo (colesterolo esogeno), è senza dubbio importante adottare una corretta alimentazione, così come sani stili di vita. Una semplice regola da ricordare è che il colesterolo alimentare non è contenuto negli alimenti di origine vegetale, mentre è presente generalmente in tutti i cibi di origine animale, che dovranno essere assunti con le dovute cautele. Ecco quindi alcuni suggerimenti di facile applicazione per prevenire e ridurre il colesterolo a tavola. Si puntualizza che tali consigli non sono sostitutivi del parere o indicazioni previste dal proprio medico curante.

Questi consigli sono utili per ognuno di noi, ma soprattutto per coloro che devono combattere il colesterolo in eccesso.

Non ti scoraggiare se non riuscirai a seguirli tutti! Un passo segue sempre un altro passo e, se davvero sarai convinto, raggiungerai nel tempo ogni obiettivo prefissato. In certi casi però tutto questo non basta e il medico ti consiglierà il trattamento farmacologico più adeguato; perciò oltre ad applicare questi sani stili di vita, attieniti scrupolosamente alle sue indicazioni. Ricordiamo inoltre che non è facile identificare l’eccesiva presenza di colesterolo nell’organismo, perché spesso è asintomatico (cioè non provoca sintomi), quindi sarebbe auspicabile un accertamento tramite un controllo ematico una volta all’anno. Quando hai fatto l’ultima analisi del sangue? www.nutrirsidisalute.it Rossana Madaschi

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Alimentazione

La rubrica che vi invita a conoscere e gustare i frutti che la natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e minor impatto ambientale

Cachi, “pane degli déi”

Patate: bollite, fritte, arrostite o saltate?

Frutti gustosissimi ed energizzanti con proprietà diuretiche e depurative

Migliaia le varietà: a pasta bianca, gialla, la Rossa e la Novella

Il nome botanico della pianta di cachi “Diospyros kaki” deriva dal greco “Dios” cioè dio, mentre “pyros” significa frumento. Detto anche “pane degli dei”, il nome Kaki è l’abbreviazione del giapponese “Kaki no ki” italianizzato in Cachi. Detto “Mela d’Oriente” o “Loto del Giappone”, per il popolo cinese è l’Albero delle sette virtù e in dialetto napoletano viene

La patata è un tubero commestibile ottenuto dalle piante della specie “Solanum tuberosum”, molto utilizzato a scopo alimentare: è il “cibo dei poveri”, alimento perfetto perché facile da coltivare, conservare e mangiare. Ha migliaia di varietà ed è il quarto alimento più diffuso al mondo.

Originaria del Perù, della Bolivia, del

“Detto «Mela d’Oriente» o «Loto del Giappone», per il popolo cinese è l’Albero delle sette virtù” chiamato “legna santa”, per la possibilità, una volta aperto il frutto, di vedere al suo interno una caratteristica immagine del Cristo in croce. L’albero di cachi è oggi considerato “l’albero della pace”, perché al devastante bombardamento atomico di Nagasaki, dell’agosto 1945, sopravvissero soltanto alcuni alberi di Cachi.

Una delle più antiche piante da frutta coltivate dall’uomo, l’albero di cachi è conosciuto per il suo uso in Cina da più di 2.000 anni. La sua prima descrizione

Frutta di stagione

Ottobre

botanica pubblicata risale al 1780.

Nell’Ottocento il frutto viene esportato in America e Europa.

Per le sue caratteristiche è una pianta che trova un habitat ideale nel territorio siciliano. La varietà di Misilmeri, in provincia di Palermo, è particolarmente importante e conosciuta in tutto il mondo e ogni anno, nella cittadina siciliana, vengono organizzate sagre e manifestazioni nei mesi autunnali.

L’albero di cachi è a foglia caduca, con corteccia grigio-scura e rugosa, chioma folta. È ritenuto una specie subtropicale ma, pur essendo una pianta idonea al clima mediterraneo, riesce a sopportare nella pianura Padana e nel Trentino temperature inferiori ai 10 °C sotto zero. È una pianta talmente resistente alle avversità (climi diversi, terreni e parassiti) da non avere bisogno di particolari trattamenti antiparassitari. Dal colore arancio intenso, se ben maturi i cachi sono frutti gustosissimi con polpa dolcissima, simile ad una morbida crema. Ha proprietà diuretiche, lassative e depurative per il fegato ed è un ottimo energizzante, dato il suo alto contenuto di zuccheri e potassio. Raccomandato nell’alimentazione dei bambini e di chi pratica attività sportiva, è un ottimo rimedio naturale anche per combattere stanchezza cronica e stress. Se volete cachi dolci, al momento della scelta, controllate che la buccia sia sottile, quasi trasparente e intatta, e la polpa tenera.

Banane, cachi, castagne, mele, limoni, susine

“La patata è il quarto alimento più diffuso al mondo” Messico e del Cile, la patata arriva tardi in Europa e si afferma solo con la fine del secolo XVIII, quando diviene l’alimento fondamentale nell’alimentazione delle classi umili.

Oltre alle vitamine, ai minerali ed alle fibre, le patate contengono svariati composti fitochimici, quali i carotenoidi ed i polifenoli. Hanno proprietà energetiche, protettive sulle mucose gastriche, diuretiche ed emollienti. La buccia della patata contiene circa la metà delle fibre, ma più della metà delle sostanze nutritive sono contenute nella polpa. Quando l’acquistate sceglietela con la buccia intatta, integra e priva di macchie e

Verdura di stagione

Ottobre

grinze, senza germogli e spaccature.

Come molte Solanacee, per esempio il pomodoro, la patata contiene diverse tossine, soprattutto nelle parti verdi, nei fiori e nei germogli. Occorre evitare di consumare i tuberi quando questi presentino parti verdi, perché in tal caso si rischia un’intossicazione. Per evitare questo le patate devono essere conservate al buio.

Il consumo alimentare di patate si sta progressivamente spostando da metodi di consumo diretto del prodotto acquistato fresco al consumo di prodotti industriali a base di patate (oltre 11 milioni di tonnellate l’anno). Molto popolari in Europa, le patate per gli Irlandesi sono un alimento fondamentale e ne vanno ghiotti: “Ball of flour” (palla di farina) è il miglior complimento per una patata in Irlanda. In Italia sono utilizzate per preparare gnocchi e purè, oppure accompagnano i pasti dopo essere state bollite, fritte, arrostite o saltate. Consumate senza buccia, tra i piatti regionali, ricordiamo l’mbriulata siciliana, la pitta pugliese e il gâteau di patate campano e calabrese. Nella bergamasca, è particolarmente nota la patata di Martinengo, una delle rare produzioni a vantare il marchio “Denominazione Comunale”.

Patata a pasta bianca è caratterizzata da una particolare pastosità e un delicato sapore.

Bietole, carciofi, carote, cavolfiori, sedani

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La ricetta biologica del Villino di Erica

La ricetta di Lisa Casali

Tortino di patate con scamorza e taleggio

Bucce di patata croccanti

PREPARAZIONE Lavare accuratamente le patate ed affettarle sottili. Imburrare molto bene una teglia da forno, meglio se in vetro pirex, antiaderente o in terracotta. Disporre un primo strato di patate, un pizzico di sale, pepe e noce moscata (volendo anche peperoncino) e distribuirvi sopra i formaggi tagliati a tocchetti. Ricoprire bene con un altro strato di patate, salare e versarvi sopra il latte e l’acqua fino a coprire bene le patate (la quantità può variare in base alla grandezza della teglia). Coprire la pirofila con uno strato di carta argentata.

Infornare a 160°C per circa 1 ora. Verificare la cottura con una forchetta. A quel

Ricetta tratta dal libro “La cucina a impatto (quasi) zero” di Lisa Casali, Gribaudo Editore.

patata e pane raffermo, ad impreziosire il tutto qualche goccia di aceto balsamico.

Lavate bene le patate e sbucciatele. Utilizzate le patate come preferite ma tenete da parte le bucce. Tagliate il pane a cubetti. In una padella scaldate 2 cucchiai di olio. Unite il pane e fatelo dorare. Quando sarà croccante mettetelo da parte. Versate un altro cucchiaio di olio con lo spicchio d’aglio in padella e fatevi saltare le bucce di patata. Condite con sale e peperoncino e fate cuocere fino a quando saranno dorate e croccanti. Unite il pane e mescolate. Spegnete il fuoco e condite con l’aceto balsamico. Suddividete nei piatti e servite. Ideale come contorno.

punto, cospargere di formaggio grattugiato e far gratinare a temperatura più alta per qualche minuto.

INGREDIENTI per 4 persone • 6 grosse patate • mezzo litro circa di latte intero • mezzo bicchiere circa di acqua • 100 gr. di scamorza affumicata • 100 gr. di taleggio • 50 gr. di burro • sale, pepe e noce moscata q.b.

• Una manciata di Parmigiano grattugiato

INGREDIENTI per 4 persone

PREPARAZIONE Ecco una facilissima ricetta da realizzare con l’ingrediente più negletto della cucina: le bucce di patata.

Per preparare questa ricetta servono ingredienti super economici che permettono di ridurre gli sprechi, ovvero bucce di

• Le bucce di 1 kg di patate biologiche • 2 fette di pane (vecchio di 2-3 giorni) • Sale, peperoncino • Olio extravergine d’oliva • 1 spicchio d’aglio • Aceto balsamico

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Salute & Benessere

L’azione energetica dei fiori Salute come armonia mentale, spirituale ed emozionale: psiche, sistema nervoso, sistema immunitario ed endocrino sono vicendevolmente modulabili “Dietro ogni malattia ci sono le nostre paure, la nostra avidità, i nostri gusti e le nostre avversioni: cerchiamole, curiamole e con la loro guarigione se ne andrà la malattia che ci farà soffrire” (E.Bach) Questa è una delle tante intuizioni del dott. Edwdard Bach alla quale è riconducibile il concetto attuale di salute, intesa non solo come assenza di malattia e benessere fisico ma anche come armonia mentale, spirituale ed emozionale.

Molti studi sono stati condotti sulle conseguenze che i conflitti interiori o i livelli eccessivi di stress provocano sul sistema nervoso, che hanno ripercussioni a livello fisico con la comparsa di malattie. Ne sono esempi lo studio della psicosomatica e la P.N.E.I., psico-neuro-endocrino-immunologia per la quale la salute deriva da un equilibrio di tutti i sistemi: psiche, sistema nervoso, sistema immunitario ed endocrino sono vicendevolmente modulabili e influenzano lo stato di salute. D’altra parte, che il legame tra mente e corpo sia assoluto e inscindibile è un concetto fondamentale nelle medicine orientali tanto quanto in Occidente è stata affermata l’unità tra spirito, mente e corpo da medici di epoche diverse, quali Ippocrate, Paracelso, Hahnemann, Bach, Steiner.

La guarigione non consiste nella sola eliminazione del sintomo doloroso, ma nel ristabilire l’e-

quilibrio emozionale. Molte volte trattando gli sbilanci psicologici del paziente, le malattie si risolvono.

La malattia va infatti intesa come un segnale di conflitto tra mente e corpo: se ogni anima ha un percorso o uno scopo preciso nella vita, nel momento in cui viene accettato e seguito determina un certo benessere. Diversamente, non riuscire a mantenere la direzione scelta crea disarmonia.

Ci sono numerose dimostrazioni per cui in molte situazioni di stress le persone si rivolgono al

“Dietro ogni malattia ci sono le nostre paure, la nostra avidità, i nostri gusti e le nostre avversioni: cerchiamole, curiamole e con la loro guarigione se ne andrà la malattia che ci farà soffrire” (E.Bach) medico.

Le essenze floreali, Fiori di Bach e Australian Bush Flower (Fiori Australiani), aiutano a mantenere la direzione scelta, prendendone consapevolezza e agendo secondo le intuizioni. Sono due veri e propri sistemi terapeutici, caratterizzati da una serie di rimedi di fiori preparati in soluzioni da somministrare secondo precise indicazioni in termini di do-

Fai parte di un GAS o di un’associazione e vuoi distribuire Bergamo SOStenibile?

PER INFORMAZIONI Cell. 335 362.358 info@greensolution.it

se, modalità e frequenza.

L’idea di fondo è che le malattie emozionali e psichiche possono essere trattate bilanciando la nostra sottile energia corporea, benché il meccanismo non sia ancora stato interamente provato. L’obiezione è che la floriterapia non sia misurabile con gli strumenti tecnologici, ma come per l’omeopatia e l’omotossicolgia si deve spostare il punto di osservazione.

Peraltro, secondo la fisica quantistica se tutta la materia è energia, noi stessi siamo energia e possiamo a nostra volta essere influenzati da questa. Non è energia che si vede ad occhio nudo, ma neanche le onde

elettromagnetiche o i raggi ultravioletti lo sono, eppure ne siamo quotidianamente circondati. A livello terapeutico ottimi medici, psichiatri e psicoterapeuti affiancano alla medicina tradizionale l’utilizzo delle essenze floreali e ne riscontrano gli effetti benefici nell’applicazione clinica su migliaia di pazienti. Tutto inizia dal colloquio medico-paziente volto a co-

gliere il disagio che quest’ultimo vive.

Fiori di Bach e non solo I Fiori di Bach sono 38, suddivisi per aree emozionali: rimedi per la paura, la solitudine, l’incertezza, lo sconforto e lo scoraggiamento, l’eccessiva cura degli altri. Inoltre vengono suddivisi in rimedi tipologici e di aiuto, i primi rispondono alle caratteristiche delle personalità e alle sue modalità di reazione, gli altri sono rimedi di aiuto legati

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Stile di vita e medicina integrata: un approccio olistico per la salute e il benessere Oggi salute significa cura, prevenzione e benessere psicofisico. Con questa rubrica vogliamo porre l’attenzione sui rimedi naturali, sul loro affiancamento all’allopatia (medicina classica) e sulle loro potenzialità nella prevenzione e benessere dell’individuo.

Per olistico si intende un approccio alla cura dell’individuo che tiene conto della sua totalità.

alle circostanze e agli eventi che ci ritroviamo ad affrontare momentaneamente. I rimedi vengono scelti cercando di indagare lo stato d’animo, come disarmo-

nia, paura, solitudine, tristezza perché uno stesso sintomo può essere stato scatenato da diversi sentimenti, perché diversa è la modalità con cui ognuno di noi reagisce ad un evento. I tempi di risposta variano da individuo ad individuo. L’equilibrio è ritrovato, come affermato da molti pazienti, quando ci si accorge di non

aver più bisogno delle gocce e ci si dimentica di assumerle.

In farmacia i Fiori di Bach sono disponibili in flaconi di vetro come rimedi pronti all’uso e utilizzabili diluiti in acqua 4 gocce per 4 volte al giorno, mentre gli Australian Bush Flower in flaconi di vetro ambrato da cui si prelevano 7 gocce diluite in acqua al

mattino e 7 gocce diluite in acqua alla sera. Cambiamenti di vita, lavoro, affettivi, situazione di dipendenza emotiva, ansia e paura sono alcune delle situazioni di squilibrio emotivo che con i fiori possiamo far rientrare in una situazione di equilibrio dinamico che è la condizione che ci consente di affrontare le novi-

tà e i cambiamenti con maggiore energia e vitalità. Perché una situazione di crisi ha sempre anche una grande valenza positiva: quando siamo costretti a cambiare impariamo e possiamo fare un altro passo in avanti nel nostro processo di evoluzione.

Patrizia Mantoessi

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Storia & Personaggi

Romano Guardini Lo sguardo dell’Uomo sulla Natura L’epistemologia del cuore è senso del bello e armonia della natura Durante il secolo scorso, il mondo cristiano è stato più volte accusato di essere arrivato “tardi e male” all’appuntamento con la questione ambientale (Lynn White, 1967). Indubbiamente vi sono alcuni elementi di verità in tali affermazioni; al contempo, non possiamo che ritenerle parziali e limitanti.

Se questo giudizio può valere per il secondo dopoguerra, esso perde, infatti, di significanza laddove venga rapportato a tutto il secolo nella sua complessità.

Negli anni ’20 è il mondo cristiano a presentarsi all’avanguardia nella critica dell’atteggiamento di dominio nei confronti della creazione/natura: la teologia ortodossa (Soloviev, Berdjaev, Bulgakov, Florenskij, tra i tanti); la teologia e la filosofia protestante (Schweitzer, Whitehead); la filosofia e la teologia cattolica (Guardini, il primo Scheler) sono a testimoniare - assieme all’asse ebraico di Buber e Rosenzweig - di un atteggiamento “profetico” che anticipava, almeno su un più generale piano teorico, scenari che sarebbero poi diventati attuali dal secondo dopoguerra.

Di tutte le figure elencate, Romano Guardini è stata una delle più esemplari: “maestro teologico e filosofico” di grandi capi della Chiesa quali Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Ed è a lui che vogliamo dedicare la nostra rubrica mensile.

Tra il 1923 e il 1925, Romano Guardini pubblicava su riviste le sue Lettere dal lago di Como, divenute poi quasi leggendarie. Nel paesaggio dei villaggi che si distendevano attorno al lago, egli coglieva già il disagio dell’instaurarsi del “mondo della macchina”. Anche l’Italia, dopo i paesi del Nord-Europa, appariva a Guardini ormai rivolgersi verso l’epoca di una nuova, inarrestabile meccanizzazione della “natura”, della “vita di infinita bellezza”. Una colonizzazione artificiale dell’universo naturale, dovuta a limiti ben precisi e individuati, nel progetto del “moderno”: Un’epistemologia riduzionistica e razionalistica che ha perso il senso del bello e dell’armonia della natura;

La perdita di una cultura integrata e il declino verso specialismi esasperati; Il dominio del razionalismo sulla vita dell’inconscio e dello spirito; La riduzione del tempo, da tempo ciclico-naturale a tempoorologio, tempo di affari, di produttività.

Per porre rimedio a questi segnali di decadenza, Guardini già allora proponeva soluzioni di grande tensione strategica:

Egli lega la “volontà di potenza” umana alla struttura e al potere della tecnica, attraverso un circolo tragico: l’uomo moderno ha perso il senso della misura, si è sostituito a Dio, si è posto come Valore Assoluto, come Fondamento, e, quindi, come il conquistatore e il dominatore della natura tutta. La tecnica, a sua volta, ha sciolto l’uomo dai legami con la creazione e con i suoi ritmi: lo ha tecnicizzato, artificializzato e denaturalizzato. Perciò,

e manipolare, ha poi dominato e manipolato anche i suoi simili. La prepotenza verso la creazione ha, così, aperto la strada alla prepotenza verso gli esseri umani.

L’epistemologia del “cuore” Dai limiti etico-epistemici della ragione moderna, dopo Scheler, anche Guardini ne esce “maturo”, con una rivoluzione dell’ordi-

“Conciliazione di uomo e cultura, di “mondo della vita” e “mondo dello spirito”, per la nascita di un nuovo umanesimo” Rivoluzione radicale nell’etica e nell’epistemologia all’altezza della sfida della tecnica che rendessero l’uomo capace di controllare “la macchina”, che lo educasse alla saggezza dell’autentico “abitare”.

Conciliazione di uomo e cultura, di “mondo della vita” e “mondo dello spirito”, per la nascita di un “nuovo umanesimo”.

Nelle sue altre opere, pubblicate nel corso di alcuni decenni, Guardini approfondisce poi questi iniziali abbozzi di riflessione.

l’uomo della “volontà di potenza”, attraverso il sapere tecnico, ha radicalizzato la sua “malattia”, diventando l’uomo della “freddezza di cuore”, dell’indifferenza verso gli uomini e verso “le cose della vita”.

Ancora: l’uomo, che ha ridotto la natura a “oggetto” da dominare

ne della ragione che metta capo al primato del “cuore”. “Cuore” come ragione larga e calda, come in Platone, Dante, Pascal; non “cuore” contro la “ragione” come in Scheler.

L’atto del “cuore”, infatti, appare in Guardini dare “nutrimento” alla conoscenza, cogliere il valo-

Storia & personaggi: la rubrica che intende ripercorrere -attraverso fatti salienti e personalità illustri- la nascita e l’evoluzione del “pensiero ecologico”, dal suo avvio negli Stati Uniti degli anni ‘60, fino ai giorni nostri.

A cura del Centro di Etica Ambientale www.centroeticaambientale.com

re dell’essere degli enti, di ogni ente che nel vivente esprime la forma più alta. Con la sua epistemologia del “cuore”, Guardini rivitalizza quella tradizione cristiana che non ha negato la sensibilità pagana verso la natura e che può, essa stessa, dare ispirazione a una nuova rivoluzione epistemica: ripensare il mondo riportandolo dalla categoria di “mondo-macchina” a quella di “mondo creazione”. Dove il “cuore” configura una formazione conoscitiva complessa, un processo etico-logico costituito dalla dialettica di conoscenza concreto-individuale e conoscenza sinfonico-globale. Una dialettica che tocca il mistero del “vivente”, fa accedere alla totalità di esso e all’esperienza in particolare degli altri esseri umani, della loro espressività spirituale immediata.

Luciano Valle Direttore Scientifico del CEA

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7a Giornata per la salvaguardia del creato Educare alla custodia del creato per sanare le ferite della terra Anche quest’anno le attività di “Fermiamoci nella Creazione”, progetto voluto dal Centro Pastorale Sociale, in collaborazione con il Centro di Etica Ambientale di Bergamo, si sono aperte con la S. Messa nel meraviglioso contesto del nostro Parco dei Colli.

Nella splendida cornice del chiostro dell’ex Convento di Valmarina, la comunità parrocchiale della Ramera, insieme agli operatori del Parco dei Colli e al suo Presidente Lucio Marotta ha accolto le autorità e tutti i convenuti. Non sono mancati ciclisti e podisti. Nonostante la pioggia torrenziale dei giorni precedenti, gli autori del libro “Alle porte di città alta...” hanno condotto lì una trentina di persone partite da Astino attraverso suggestivi sentieri. Il Vescovo Ausiliare Emerito Mons. Lino Belotti ha presieduto con i concelebranti don Cristian Mismetti e il Parroco don Flavio Rota. Il prof. Renato Romano -uno dei curatori del progetto diocesano- ha introdotto la celebrazione accogliendo le parole del Vescovo Francesco Beschi, che nella 3° edizione di Fermia-

“L’amore e l’impegno per il creato non sono facoltativi, ma devono essere percepiti come crescita della coscienza umana, per passare dallo sfruttamento dell’ambiente alla coscienza di essere parte integrante del creato” moci nella Creazione affermava: «L’amore e l’impegno per il creato non sono facoltativi, ma devono essere percepiti come crescita della coscienza umana, per passare dallo sfruttamento dell’ambiente alla coscienza di essere parte integrante del creato». Sulla stessa linea, l’omelia del Vescovo don Lino Belotti,

il quale ha sottolineato come il cammino verso la cosiddetta “conversione ecologica” debba generarsi dalle piccole cose, a partire dall’amore verso tutti gli esseri viventi: una viva commozione nel riportare la questione ambientale nell’alveo della giustizia sociale. “Avere un cuore come Giuseppe”, l’incalzante invito condiviso con i presenti, per godere insieme agli altri i doni di Dio. La S. Messa si è così svolta in un’atmosfera di simbiosi tra percorsi di fede aiutati dall’arte, dalla natura, dalla musica e dai canti dell’intero gruppo parrocchiale. Per informazioni inerenti al progetto in corso: Fermiamoci Nella Creazione 2012 CDPS (Centro Diocesano per la Pastorale Sociale) Via del Conventino, 8 24125 Bergamo.

Tel. 035 4598550-1-3-6.

Fax 035 4598552 segreteria@pastoralesocialebg.it www.pastoralesocialebg.it Luciano Valle Direttore Scientifico del CEA

15 ottobre - Convegno su L’etica ambientale e la città Lunedì 15 Ottobre, presso il Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo, il Centro di Etica Ambientale propone il convegno “L’etica ambientale in dialogo con la città”. Uno sguardo più attento e sensibile al desiderio di conoscenza della Città e del “Nuovo Abitare” dalla religione all’etica e dalla scienza alla politica.

Apriranno l’evento, S.E. Mons. Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo, Ettore Pirovano, Presidente della Provincia di Bergamo e Franco Tentorio, Sindaco del Comune di Bergamo. Il convegno proseguirà poi con un dialogo tra il teologo Mons.

Piero Coda (Presidente dell’Associazione Teologica Italiana) e lo scienziato Carlo Alberto Redi (Accademico dei Lincei, Docente presso l’Università degli Studi di Pavia).

L’incontro terminerà poi con una tavola rotonda, a cui parteciperanno S.E. Mons. Marcelo Sanchez Sorondo, Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e il Ministro della salute, Renato Balduzzi. Moderatore della tavola rotonda sarà Maria Latella, giornalista e conduttrice SkyTg24.

Per prenotazioni e informazioni: tel: 035.4598548 www.centroeticaambientale.com

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Mobilità

Mobilità sostenibile uguale qualità della vita Vanno più sussidi ai combustibili fossili che alle energie rinnovabili Ma questo fa male all’ambiente, alla qualità della vita e anche alla stessa economia in inquinamento e relative cure sanitarie. I sussidi ai carburanti, insomma, costano in danni più del loro ammontare, senza neppure produrre benefici sociali.

Secondo una ricerca della IEA su undici paesi in via di sviluppo o emergenti, solo dal 2 all’11 per cento dei sussidi va a beneficio del 20 per cento di popolazione più povera. I sussidi, insomma, polarizzano la disuguaglianza. È una conferma di quanto scriveva già il sociologo Ivan Illich su Le Monde nel lontano 1973: la disponibilità di energia diminuisce l’uguaglianza tra gli uomini.

“I sussidi ai carburanti costano in danni più del loro ammontare, senza neppure produrre benefici sociali” Secondo recenti proiezioni, nel 2012 il totale mondiale dei sussidi ai combustibili fossili potrebbe raggiungere l’impressionante cifra di 1000 miliardi di dollari.

Quindici volte di più dei sussidi alle energie rinnovabili che nel 2010 ammontavano a 66 miliardi di dollari (per due terzi alle fonti rinnovabili di energia elettrica e per un terzo ai carburanti di origine vegetale) e che, sia pure in costante aumento, restano una

frazione minima del totale dei sussidi alle diverse fonti energetiche. Le stime sono fatte in base ai dati dell’OCSE e dell’International Energy Agency (IEA), che pubblicherà il 12 novembre prossimo il World Energy Outolook 2012, e variano in base alla definizione di “sussidio”. Anche nell’accezione più stretta del termine, comunque, si tratta di 775 miliardi di dollari l’anno, di cui 100 di aiuti alla produzione globale e 675 al consumo. Sono sussidi che fanno male alla salute umana, alla disponibilità di risorse e all’ambiente, in definitiva alla qualità della vita e alla stessa economia. Soltanto negli Stati Uniti, ad esempio, si stima che i sussidi ai combustibili fossili costino 120 miliardi di dollari l’anno

Studenti al contest di FaSE verso una Smart City Venerdì 21 settembre, in occasione della settimana europea della mobilità sostenibile, si è svolto, presso la sede di FaSE, ad Alzano Lombardo, un confronto tra studenti della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo e autorevoli rappresentanti delle istituzioni e del mondo economico sulle soluzioni tecniche e di gestione in grado di rendere le città Smart.

Si è detto SMART come intelligente, ma anche efficiente e furba. Gli aspetti affrontati hanno spaziato dalla formazione alla partecipazione, dai green job agli IT fino alla mobilità sostenibile senza dimenticare i collega-

menti con il mondo e il recupero delle aree dismesse. Nel dibattito gli studenti hanno ricordato gli esiti dei loro studi e delle loro ricerche, sostanziati in riflessioni sul tema della sostenibilità e idee per una Smart City; i rappresentanti delle istituzioni, per parte loro, hanno invece contribuito con il portato della propria esperienza. L’evento, che prevedeva la premiazione della proposta più Smart, si è tuttavia concluso con un ex aequo esteso a tutti i partecipanti, ritenendo i contributi presentati di pari, elevato, valore scientifico.

zone a limite 30, trasporti pubblici efficienti, spazio alle bici e ai pedoni, auto elettriche, sistemi di condivisione (“sharing”) dei mezzi di trasporto (car sharing, bike sharing), sistemi di distribuzione delle merci in città.

tempo d’una gravità senza precedenti: siamo imprigionati nel giro dell’oca quotidiano dei nostri spostamenti, camminando su marciapiedi che sembrano corridoi, parcheggi multipiano o centri commerciali, distruggiamo lo spazio sociale e le relazioni interpersonali, non conosciamo, aggiungeva Illich, i costi occulti del trasporto: i frammenti di esistenza rosicchiati dal traffico, lo spazio divorato dai veicoli e la conseguente moltiplicazione degli spostamenti e infine il tempo che va perso, direttamente o indirettamente, nel prepararsi alla locomozione.

Maria Rosa Ronzoni

Un clima sempre più caldo e minaccioso E c’è sempre, ovviamente, il drammatico problema del riscaldamento globale che, come confermano tutte le rilevazioni, sta diventando sempre più grave e pericoloso. Sempre secondo la IEA, se tutti i sussidi a carbone, gas e petrolio venissero eliminati, si otterrebbe rapidamente un taglio delle emissioni di gas a effetto serra pari a quelle dell’intera Germania. E lascerebbero campo libero alle energie rinnovabili, che potrebbero avere un grande sviluppo anche senza bisogno di aiuti. Si svilupperebbe, insomma, quella green economy che è la sola risposta valida alla crisi economica ed ecologica. Le politiche pubbliche devono dunque cambiare e il sistema energetico mondiale deve essere urgentemente “decarbonizzato”. Sono secoli che i combustibili fossili godono di incentivi, è ora di sopprimerli. Un esempio chiarissimo viene dalle politiche dei trasporti.

A settembre in Europa si è celebrata la Settimana della mobilità sostenibile. Anche Bergamo ha sostenuto alcune iniziative, tra cui un confronto al FASE di Alzano tra un gruppo di studenti di Ingegneria, coordinato dalla professoressa Maria Rosa Ronzoni, e alcuni “big” (articolo a lato). Come è noto, mobilità sostenibile significa traffico con

I costi visibili e occulti della locomozione Come spiegava già Illich nel saggio citato (Energia e equità, che si può leggere anche nella traduzione italiana con il titolo “Elogio della bicicletta”), l’industrializzazione del trasporto vincola gli esseri umani a una rete di percorsi disegnata con criteri industriali, creando una penuria di

Mario Salomone

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Un tram chiamato Sirio Desiderio sostenibile con il “Supercapacitore” A Bergamo debutta il primo tram che accumula e fornisce energia elettrica ai veicoli Il primo tram sostenibile debutta a Bergamo: si chiama Sirio ed è dotato del nuovo sistema di recupero energia “Supercapacitore”, un dispositivo che accumula e fornisce energia elettrica al tram in movimento. Presentato a Ranica il 15 settembre in occasione dell’inaugurazione della XI Settimana Europea della Mobilità, Sirio sfrutta l’energia rilasciata al momento della frenatura e la reimmette all’interno del circuito elettrico.

“Dall’inaugurazione della linea T1 Bergamo-Albino -dichiara Nunziante Consiglio, Presidente TEB, Tramvie Elettriche Bergamasche- il tram ha rappresentato per Bergamo una scommessa che ha raccolto in questi anni risultati vincenti in termini di servizio offerto, comodità, velocità e sostenibilità”. Dal primo anno di esercizio sono già 2 milioni i passeggeri che si avvalgono del servizio.

“Oggi TEB, grazie al nuovo dispositivo “Supercapacitore” realizzato da AnsaldoBreda, fa un altro passo avanti nella direzione dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente”, afferma Consiglio. Le performance ottenibili mediante tale sistema sono molte, prima tra tutte il risparmio energetico: nei modelli standard, in fase di frenatura l’energia cinetica dei veicoli viene trasformata in energia elettrica e restituita in rete solo se la linea è recettiva, altrimenti viene dissipata su di un apposito reostato di frenatura.

Tramite i supercondensatori, tale energia può essere accumulata a bordo veicolo e poi riutilizzata nella successiva fase di trazione.

Si stima che il risparmio energetico così ottenuto può raggiungere complessivamente il 25% dell’energia assorbita.

A questo si aggiunge l’ottimizzazione dell’uso della corrente: alcune linee di alimentazione (ad esempio linee urbane a 600V) impongono una limitazione della corrente assorbita dai veicoli de-

Circuito Ecorace Prossima tappa a Isso (Bg) Dopo il Triathlon Sprint a Romano di Lombardia il 14 ottobre al via il Duathlon Sprint Vipiemme

Gloria ed onore a quei romanesi, e non solo, che si sono cimentati domenica 23 settembre 2012 nel primo Triathlon Sprint di Romano. Con occhi curiosi abbiamo ammirato i 150 atleti, di cui 40 neofiti, destreggiarsi con

“Si stima che il risparmio energetico così ottenuto possa raggiungere complessivamente il 25% dell’energia assorbita” terminandone un derating delle prestazioni. Il sistema di accumulo a bordo può invece fornire l’energia supplementare necessaria a compensare i limiti della linea, in modo da garantire comunque le piene prestazioni del veicolo. Un sistema innovativo che va nella direzione non solo

del risparmio energetico ma anche dell’ottimizzazione dei vecchi mezzi di trasporto perché il sistema di accumulo progettato può essere montato su qualsiasi veicolo tramviario/metropolitano ed è indipendente dagli impianti di trazione. “La giornata di oggi -dichiara Maurizio Manfellotto, Amministratore Delegato AnsaldoBreda- è un ulteriore segnale del livello tecnologico raggiunto: dopo il Frecciarossa 1000, che potrà raggiungere i 400 km/h, è la volta del nostro Supercapacitore”. Tram più moderni, più efficienti e più “green” dunque, grazie al raggiungimento di un avanzato punto di equilibrio tra design, ricerca e tecnologia.

lodevole disinvoltura nel percorso: 750m nuoto (400m per gli amatori), 20km bici, 5 km corsa; partenza nella piscina comunale, zona cambio e arrivo presso l’adiacente centro sportivo.

Organizzatori, Volontari, Autorità, ADMO, tutti impegnati per diffondere la magia di questa affascinante multidisciplina, organizzata in chiave ecologica e sostenibile.

Prossimo appuntamento il 14 ottobre a Isso, nella bassa bergamasca, con il 3° Duathlon Sprint Vipiemme, ultima gara del circuito Ecorace che vedrà la premiazione dei primi 5 atleti del Circuito (scelti fra i partecipanti ad almeno 3 gare).

Bergamo SOStenibile

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Energia

E-mobility ed efficienza energetica Da Azzano si parte con l’Energy Team Barcella Elettroforniture installa una colonnina di ricarica gratuita per auto elettriche A maggio arriva “Elettricittà”, una nuova fiera tutta dedicata agli operatori Una colonnina di ricarica per auto elettriche, ad uso gratuito per il pubblico: Barcella Elettroforniture Spa, la storica azienda bergamasca che ha all’attivo una ventina di punti vendita in tutto il nord Italia, ha installato nel suo centro di Azzano San Paolo una colonnina di ricarica all’interno del parcheggio clienti.

Uno vero e proprio slancio verso il futuro di una mobilità sostenibile, della quale tutti parlano, ma di cui si intravedono ancora pochi passi avanti. Primo esempio nella bergamasca -e tra i pochissimi a livello nazionale- di un’azienda di distribuzione di materiale elettrico che mette a disposizione dei propri clienti un tale servizio. “È già possibile venire in ogni momento al nostro punto vendita di Azzano e, nel momento in cui si lascia l’auto al parcheggio per entrare in negozio, l’auto viene comodamente ricaricata, parzialmente o in toto, semplicemente allacciandosi alla colonnina -spiega il responsabile marketing Flavio Piccolo- Oggi il grosso limite alla diffusione delle auto elettriche è la scarsità di colonnine di ricarica sparse nel territorio, un deterrente per la gente che pensa di rimanere senza ricarica, quando invece l’autonomia di un’auto elettrica permette di percorrere la maggior parte dei tragitti che si fanno quotidianamente. E la scarsità di colonnine a sua volta è limitata dal fatto che l’energia elettrica in Italia non

“Da ottobre al via le giornate dimostrative con veicoli elettrici in prova”

Azzano San Paolo: Il responsabile marketing Flavio Piccolo e il responsabile dell’Energy Team Diego Fidanza

si può rivendere. E pensare che con soli 2 euro si potrebbe “fare il pieno” alla propria auto, cosa fattibile anche installando nel garage di casa una colonnina privata”. Per questo a partire da ottobre in collaborazione con la concessionaria Oberti ci saranno giornate dimostrative con veicoli in prova, ma in ogni momento tutti i clienti potranno non solo fare rifornimento nel punto vendita, ma anche chiedere e informarsi sulle modalità e i costi di installazione delle colonnine, potendo portare i propri clienti direttamente in sede per mostra-

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re loro il funzionamento. Porte aperte anche per informazioni e consulenza a Comuni, istituzioni e aziende, che in alcuni casi stanno meritoriamente portando avanti progetti per la cittadinanza o per i propri dipendenti.

Nasce l’Energy Team Ma la colonnina elettrica non è un elemento isolato: la politica aziendale sta investendo risorse e progetti a tutto campo nel settore della sostenibilità energetica, rispondendo alla “chiamata” che il pianeta Terra sta facendo ai propri abitanti per limitare l’utilizzo irrazionale (quando non lo spreco) di risorse ambientali.

“Vogliamo essere di supporto prima di tutto ai nostri installatori, ma indirettamente anche ai loro clienti che sono le famiglie e le aziende, per fornire nuovi strumenti a favore del risparmio energetico e dell’efficientamento degli impianti, a tutti i livelli, dalla casa all’industria -spiega ancora Falvio Piccolo- Vogliamo dare agli operatori nuove occasioni di lavoro e di guadagno, che nel campo dell’efficienza energetica si traducono in risparmi per le famiglie e le aziende. A questo proposito dal 1 settembre è stato creato “l’Energy Team”, una

divisione di 7 specialisti (Energy man), distribuiti in altrettante sedi e coordinati da Diego Fidanza, i quali si occupano delle tematiche riguardanti le nuove tecnologie negli ambiti dell’efficienza e del risparmio energetico, fo-

tovoltaico, E-mobility, energie alternative e fonti rinnovabili. Un investimento quindi anche a livello di formazione e specifiche competenze del proprio personale, con uno sguardo rivolto al futuro e ai più giovani, con prospettive di collaborazione con alcune scuole del territorio. E per maggio 2013 c’è già un punto fermo, “Elettricittà”, una fiera che vuole divenire un riferimento non solo per tutti gli installatori e operatori del settore, ma anche per la città tutta, intesa come comunità di istituzioni e cittadini che quotidianamente possono dare il loro contributo alla sostenibilità ambientale. La fiera “Elettricittà” si terrà il 17 e 18 maggio 2013 presso la Fiera Nuova di Bergamo.

Diego Moratti

BergamoSOStenibile distribuito nei negozi Barcella Elettroforniture Per comunicare la sostenibilità ambientale e divulgare le buone pratiche della green economy e dell’efficienza energetica, anche nei punti di distribuzione di Barcella Elettroforniture è possibile trovare il nostro mensile “BergamoSOStenibile”. Una partnership destinata a rafforzarsi perché permette alle aziende del settore di arrivare direttamente agli operatori e installatori, i veri anelli di congiunzione per tradurre nel concreto le politiche ambientali e le innovazioni di un campo in continua e rapida evoluzione.

Nella bergamasca i punti vendita si trovano a: Azzano San Paolo Brembate Cividino Vertova Treviglio Rogno Richiedetene una copia!

L’elenco completo dei punti di distribuzione di BergamoSOStenibile si trova su: www.bergamosostenibile.com

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Numero 16 - Ottobre 2012

Dal deserto del Sahara energia pulita all’Europa Italgen partecipa al progetto “Desertec Industrial Initiative” per valorizzare l’utilizzo di energie rinnovabili per Nord Africa, Medio Oriente, Europa

Energia pulita nata dal sole del Sahara e trasmessa verso l’Europa. È questa l’iniziativa presentata il 19 e 20 settembre scorso presso i.lab, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi, che ha ospitato il meeting di Desertec Industrial Initiative.

Il consorzio internazionale nato nel 2009 in Germania con l’obiettivo di realizzare nel deserto del Sahara impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare da sole e vento, per contribuire a sod-

“La realizzazione del progetto consentirebbe di ottenere il 15% dei consumi energetici europei a impatto zero” disfare parte del bisogno energetico di Nord Africa e Medio Oriente, punta ora all’Europa.

Nel Nord Africa e Medio Oriente si concentra un potenziale di energia solare che non ha eguali nel mondo: teoricamente, il solo deserto del Sahara potrebbe soddisfare, con l’energia solare prodotta, circa la metà del fabbisogno elettrico mondiale.

L’incontro di Bergamo ha visto la partecipazione di numerose società associate (tra le quali per

l’Italia, Italgen, Terna, Enel Green Power, Unicredit e Intesa Sanpaolo) e rappresenta una delle iniziative di maggiore successo per il consorzio, con la partecipazione di rappresentanti provenienti da tutta Europa. Oltre alle aziende, presenti speaker di prestigio internazionale, tra cui Dana Younger, responsabile per le energie rinnovabili dell’IFC (International Financial Corporation), l’istituzione della Banca Mondiale che attraverso il Clean Technology Found sostiene gli investimenti privati in energia rinnovabile nei Paesi in via di sviluppo. L’iniziativa, che prevede un investimento complessivo pari a 400 miliardi di euro fino al 2050, richiede il coinvolgimento di 55 colossi energetici dislocati su tutto il territorio europeo. La realizzazione del progetto consentirebbe, secondo i piani in fase di studio, di ottenere il 15% dei consumi energetici europei a impatto zero.

Una rete di impianti a concentrazione solare, realizzata dall’Egitto al Marocco, integrata con centrali fotovoltaiche e parchi eolici, in grado di trasmettere in Europa considerevoli quantità di energia nata dal sole e dal vento.

Attualmente la rete di trasmissione dell’energia elettrica fra Nord Africa ed Europa è presen-

te esclusivamente tra Spagna e Marocco, ed è anche per questo motivo che il primo “progetto pilota” di DII (Desertec Industrial Initiative) dovrebbe essere implementato in Marocco.

L’iniziativa si propone anche obiettivi socio-politici particolarmente ambiziosi e strategici: contribuire al controllo del riscaldamento globale, espandere l’economia dei paesi del nord Africa, ridurre la dipendenza europea da fonti fossili, controllare i flussi migratori e sviluppare tec-

“il solo deserto del Sahara potrebbe soddisfare, con l’energia solare prodotta, circa la metà del fabbisogno elettrico mondiale” nologia e conoscenza sufficienti a conquistare un ruolo guida nel campo delle energie rinnovabili.

Una visione per un futuro energetico più sostenibile e per un Mediterraneo economicamente e socialmente più integrato, sono queste le sfide dei prossimi decenni proposte dal consorzio internazionale Desertec.

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Ecologia e Imprese

Per un Fund raising di successo “Grazie per avermi dato l’opportunità di partecipare” Quando il mio fund raising ha avuto successo?

La risposta è tanto semplice da dare quanto complesso è il percorso per ottenerla. Una strategia di fund raising ha funzionato non quando “incassiamo” la donazione, ma quando il donatore ci dice “grazie per avermi dato l’opportunità di partecipare”. È questo l’obbiettivo finale di una buona raccolta fondi perché questo è un donatore su cui

“Le persone donano perché viene soddisfatto un loro bisogno: sentirsi utili piuttosto che essere riconosciuti nella propria comunità, o comunque partecipare a qualcosa di grande” possiamo contare nel tempo e che ci aiuta a diventare sempre più solidi. Spesso succede che le organizzazioni, giustamente preoccupate di far quadrare i bilanci, rischiano di percepire i donatori semplicemente come una “soluzione” al loro problema contingente: avremo così una gestione stressata e soprattutto precaria del ciclo delle donazioni. Ogni anno i responsabili

dell’organizzazione si trovano a “mettere le pezze” per poter proseguire almeno con le attività di base, freneticamente e a fatica.

Si crea così un handicap nel programmare le attività future e di conseguenza anche la crescita e lo sviluppo dell’associazione.

Siamo ancora sicuri che in questo modo si perseguono gli scopi dell’ente creato con tanto amore e tanti sogni? In questi momenti è opportuno fermarsi e fare il punto della situazione, cercare la soluzione del disagio e non del sintomo! Una donazione sporadica di 1000 € ci può togliere il mal di testa, che però si ripresenterà alla prossima occasione. La soluzione è cambiare la prospettiva da cui si guarda il problema: spostare il focus dal nostro bisogno finanziario e mettere il donatore “al centro”!

Il donatore non si trova alla fine delle nostre operazioni come qualcuno a cui chiedere soldi, la grande opportunità è metterlo al punto di partenza: la sfida è prepararci in modo tale che lui si senta orgoglioso di partecipare ai nostri sogni. Le persone donano perché viene soddisfatto un loro bisogno e per ognuno può essere diverso: sentirsi utili piuttosto che essere riconosciuti nella propria comunità, ma in genere comunque partecipare

a qualcosa di grande. Un ente non profit offre la possibilità di realizzare un sogno: crescere bambini sani, invecchiare nonni felici, salvare cuccioli di balena, coltivare un orto biologico, dipingere le emozioni… Per questo è importante che la nostra organizzazione sia solida, coerente, professionale, trasparente, abbia visione nel futuro ed esprima un sistema di valori allineati con quelli del potenziale donatore che da un ente non profit si aspetta un livello di affidabilità, eticità ed efficacia molto alti. Quindi la prima cosa da fare per invertire la rotta della precarietà finanziaria verso una duratura sostenibilità è guardarsi allo specchio e fare un bel check-up dell’ente, rinfrescare e condividere la mission con tutti i membri, verificare il livello di partecipazione e condivisione alla propria buona-causa del Consiglio di amministrazione, del personale, dei volontari e soprattutto il livello di trasparenza ed eticità del proprio lavoro e del bilancio, infine comunicare adeguatamente ed efficacemente tutto quello che si fa e ringraziare, ringraziare, ringraziare! Si tratta di mettere una finestra a vetri sulla cucina di un ristorante in modo che tutti possano vedere i

cuochi al lavoro. In questo modo sarà facile per il donatore conoscerci e riconoscersi nei nostri sogni e desiderare di prendervi parte. Le persone donano a Unicef o a WWF o vogliono fare i volontari in Croce Rossa perché il valore di questi enti è indiscusso, si fidano e si identificano: è questo il segreto di un circolo virtuoso delle donazioni.

Queste realtà perseguono la propria mission senza perdere mai di vista i bisogni dei donatori e anche un piccolo ente

può fare lo stesso: può scegliere di diventare anche nel suo piccolo un motivo per sentirsi dire “grazie di avermi fatto partecipare”!

Manuela Simionato

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Numero 16 - Ottobre 2012

Più sole per produrre più birra Anche a Comun Nuovo Heineken sceglie il fotovoltaico per limitare le emissioni di CO2

stallati su una superficie di 17.800 mq e può arrivare a produrre 1,4 GWh di energia all’anno.

L’impianto di Comun Nuovo è costituito da 576 pan-

Una birra piccola bionda! Una media doppio malto! Due weiss!

La birra, una delle più diffuse bevande al mondo, oggi diventa più sostenibile. Heineken Italia ha completato l’installazione di due impianti fotovoltaici che permetteranno al gruppo di produrre da fonti rinnovabili parte dell’energia elettrica necessaria per alimentare i processi di produzione della birra, riducendo le emissioni di CO2. Gli impianti fotovoltaici infatti riducono la domanda di energia da altre fonti tradizionali, come le centrali termoelettriche, contribuendo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. L’emissione di anidride carbonica “evitata” sarà di oltre 583 tonnellate ogni anno. I due impianti fotovoltaici sono stati realizzati su due dei quattro stabilimenti di Heineken Italia: sulla copertura dell’area confezionamento e packaging del birrificio di Comun Nuovo (Bergamo) e sul tetto di un magazzino del birrificio di Massafra (Taranto). L’impianto di Taranto è composto da 4152 pannelli in-

“L’azienda si è impegnata ad ottenere entro il 2020 risultati concreti a livello di sicurezza dei lavoratori, promozione del consumo responsabile e sostenibilità ambientale” nelli, per una superficie di circa 10.000 mq (pari a un campo da calcio e mezzo) ed è in grado di produrre ben 1,1 GWh di energia all’anno. Il progetto, tecnologicamente innovativo, è stato studiato in modo tale da ridurre al minimo il suo impatto sul paesaggio, sorgendo solo ed esclusivamente sul tetto dei due stabilimenti. “Siamo orgogliosi di annunciare che, a partire da oggi, saremo in grado di generare parte dell’energia necessaria per i nostri processi produttivi attraverso la più inesauribile delle fonti rinnovabili, il sole, riducendo significativamente le nostre

emissioni di anidride carbonica” ha infatti dichiarato Giovanni Sorce, Direttore del Birrificio di Comun Nuovo.

Il Gruppo Heineken è presente in Italia da oltre 35 anni, con più di 2000 dipendenti e 4 birrifici, producendo e commercializzando nel nostro paese oltre 5 milioni di ettolitri di birra. Oltre alla recente installazione di impianti fotovoltaici, già l’anno scorso l’azienda aveva annunciato la realizzazione di un nuovo impianto di raffreddamento capace di ridurre del 40% i consumi di acqua, con un investimento complessivo di 2,4 milioni di euro.

Progetti ambiziosi, volti a rispettare l’impegno “Brewing a Better Future”, preso dalla Heineken per sviluppare un programma di sostenibilità decennale attraverso il quale ottenere entro il 2020 risultati concreti a livello di sicurezza dei lavoratori, promozione del consumo responsabile e sostenibilità ambientale. “Questo importante traguardo ci permette di avvicinarci all’obiettivo di diventare il produttore di birra più green al mondo” ha affermato Giovanni Sorce. Piani concreti e incentivi volti alla sostenibilità ambientale sono ora le frontiere di un nuovo management, più motivatamente green. Ma come sempre per raggiungere i risultati prefissati occorre che tutti facciano la loro parte. Beh, in questo caso il compito non è poi così male: bevete responsabilmente, anche per l’ambiente.

Marta Morarelli

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Calendario appuntamenti

Appuntamenti sostenibili Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati e molto, molto altro per comunicare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili Data

Orario

Evento

Tipologia

Luogo svolgimento

1 Ott 4 Ott 5 Ott 5 Ott

20.45 21.00 20.00 20.00

Marco Boschini: Viaggio nell’italia della buona politica Master of Food “Educazione Sensoriale” Mestoli e zappe: la montagna Lazioni di cucina “Pancia piatta…per ridurre il giro vita”

Presentazione libro Corso Slow Food Cene/conviviali Corso cucina

Biblioteca Comunale Bonate Sopra Seriate, Viale Italia 73 - Libreria Spazio Terzo Mondo Bergamo, via S.Alessandro 13, osteria Al Vecchio Tagliere Bergamo, via Campagnola, 23/B

5/7 Ott 5/21 Ott 6 Ott 6 Ott 7 Ott 7 Ott 7 Ott 8 Ott 8 Ott 8/21 Ott 8/21 Ott 9 Ott 10 Ott 10 Ott 10 Ott 10 Ott 11 Ott 11 Ott 11 Ott 12/14 Ott 13 Ott 13 Ott 13 Ott 13/28 Ott 14 Ott 14 Ott 14 Ott 15 Ott 15 Ott 17 Ott 17 Ott 17 Ott 18 Ott 18 Ott 18/21 Ott 19 Ott

SaporBIO X Edizione BergamoScienza 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” 9.30 - 12.30 Dibattito “Dai semi antichi, Libertà e Dignità all’uomo!

10.00 - 18.00 7° Fiera della Sostenibiltà 17.00 Ma le piante parlano? Viaggio sonoro nel mondo dei vegetali 17.00 Agricoltura biologica, orti urbani e public gardens 20.30 Pipistrelli a Bergamo, facciamo conoscenza dalle 15.00 Energia in coltura: piante e lieviti sotto osservazione Smart City, la città facile dalle 9.00 Agriscienza: api, custodi delle nostre campagne 10.00 Conoscenza e cibo per tutti: educazione per le popolazioni rurali 17.30 Start Cup Bergamo: idee d’impresa in gara 20.45 Forme spaziali e sostenibilità sociale 20.45 L’economia è morta, viva l’ecologia (economica) 11.00 Il bivio 21,00 Master of Food “Educazione Sensoriale” 10.00 Lancio dell’Indice Globale sulla Fame 2012 Alta Quota 2012, Fiera della Montagna 8.30 - 12.30 Mercato agricolo dei produttori locali 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” 14,00 Manifestazione Nazionale contro le produzioni belliche Fine settimana 28° Sagra del raviolo nostrano 09.30 Fukushima: la sicurezza delle centrali nucleari 10,00 - 18,30 Per filo e per sogno ECORACE - Duathlon 17.30 L’etica ambientale in dialogo con la città 17.00 Processo alla noce amazzonica: selvaggio vs coltivato 20.30 Il viaggio perduti di Darwin 17.00 Suolo: bene prezioso e non riproducibile. Come ridurne il consumo e tutelarlo 17.30 Fuel Vs Food: la sfida dei biocarburanti 21,00 Master of Food “Educazione Sensoriale” 10.00 Io sono sostenibile SAIE 2012 - Salone delle costruzioni 20,30 Cena “tutti a cena BIO insieme”

Fiera Festival scientifico Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Incontro Fiera Laboratorio Conferenza Conferenza Laboratorio Mostra Laboratorio Conferenza Convegno Conferenza Conferenza Spettacolo Teatrale Corso Slow Food Conferenza Fiera Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Manifestazione Nazionale Sagra Conferenza Fiera/Mercato del Tessile bio-eco Manifestazione sportiva Convegno Processo Spettacolo Teatrale Conferenza Conferenza Corso Slow Food Seminario Fiera Cena Bio

Milano, Piazza Mercanti, 2 Palazzo Giureconsulti Bergamo Stezzano (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Bergamo Città Alta, Piazza Cittadella Sala Viscontea Dalmine Biblioteca di Treviolo via Papa Giovanni XXIII Treviolo Urban Center Piazzale degli Alpini Sala Curò Piazza cittadella Sala Viscontea Piazza cittadella Palazzo della Provincia via Tasso Palazzo della Provincia via Tasso Università di Bergamo Piazzale sant’Agostino Spazio Polaresco Via del Polaresco, 15 Urban Center Piazzale degli Alpini Auditorium della Città di Albino via Aldo Moro, 2/4 Auditorium di Piazza della Libertà p.zza della Libertà Seriate, Viale Italia 73 - Libreria Spazio Terzo Mondo Centro ISPI - Palazzo Clerici, Milano Fiera Bergamo - Via Lunga Albino (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Venegono inferiore (VA), Piazza Mercato Coop. 25 Aprile, via dei Caduti, 28 Covo (Bg) Teatro Sociale via Colleoni, 4 Centro la Proposta, via San Marco - Ponte San Pietro (Bg) Iseo (Bs) Centro congressi Giovanni XII, Bergamo Tribunale Penale di Bergamo piazza Dante, 2 Sala Curò piazza Cittadella Urban Center Piazzale degli Alpini Sala Viscontea Piazza cittadella Seriate, Viale Italia 73 - Libreria Spazio Terzo Mondo Porta S. Agostino Bologna Fiera Bolgare (Bg)

19 Ott 19/21 Ott 20 Ott 20 Ott 21 Ott 21 Ott 25/28 Ott 27 Ott 27 Ott 27 Ott 27/28 Ott 27 Ott / 4 Nov 28 ott 3 Nov 3 Nov 5/11 Nov

9,30

“I giovani e l’EXPO” La provincia premia le idee Change up! Scelgo io 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” 9,00 - 13,00 Mercato agricolo dei produttori locali 17.00 Vivere nello spazio: desiderio e realtà Terra Madre - Salone Internazionale del Gusto 2012 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali 9.00 - 13.00 Mercato agricolo e non solo 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” Biodiversamente - Festival EcoScienza Fiera Campionaria 2012 10.00 - 18.00 Andar per vigne - wine tour in pullman 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” Settimana dell’Energia” 2012

Convegno e premiazione Fiera/evento Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Mercato Agricolo Conferenza Fiera Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Mostre/ convegni Fiera Degustazioni guidate Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Convegni

Via Borgo Santa Caterina, 13 Bergamo Largo Marinai d’Italia (MI) Zanica (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Corna Imagna (Bg) Teatro Sociale via Colleoni, 4 Lingotto Fiere Torino Madone (Bg) Bergamo, piazzale Alpini Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Bergamo e provincia Fiera Bergamo - Via Lunga cantine bergamasche Stezzano (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Bergamo

7/10 Nov 10 Nov 10 Nov 11 Nov

8.30 - 12.30 9.00 - 12.00

Ecomondo 2012 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato “Briologico” III° Edizione Adda’s Wine 2012

Fiera Internazionale Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Evento enogastronomico

Rimini Fiera Albino (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Agriturismo Polisena - Pontida (BG)

17 Nov 17 Nov

8.30 - 12.00 9.00 - 12.00

Mercato agricolo dei produttori locali Mercato “Briologico”

Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0

Zanica (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta

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