Numero 17 Anno III - Novembre 2012 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BG
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Novembre
Premio Nobel per la Pace all’Unione Europea?
Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili
A Bergamo parte la raccolta della plastica
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Da novembre in città inizia la raccolta degli imballaggi in plastica
di Diego Moratti Si è parlato di “sorpresa” quando la commissione norvegese preposta all’assegnazione dei premi Nobel ha proclamato l’Unione Europea come vincitrice del prestigioso “Nobel per la Pace”. Non una persona, non un politico, non un attivista, bensì un’istituzione. Già questa potrebbe essere una sorpresa, ma l’aspetto che ha più colpito l’immaginario collettivo è stato quello di una scelta, per molti inaspettata e addirittura inopportuna: perché un premio Nobel per la
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segue a pagina 2 Green Story
Edilizia
Società
Salute & Benessere
A tutto legno
Seconde Case
Clownterapia
Spirano: passione, ecologia e qualità per la falegnameria «La Bergamasca»
Meglio investire in classe «A»
BergAmore L’identikit e la cura del sorriso per riconoscerlo
Pagina 38 Eventi
Pagina 32 Società
BergamoScienza edizione da record
La morte si fa bio
124.000 presenze e 58 conferenze L’economia ecologica L’orto botanico compie 40 anni I vincitori de “i giovani e l’Expo” Al Polaresco la Start Cup da Pagina 18
Sostenibili fino... all’ultimo! Pagina 41
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Diabete
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Editoriale
Segue dalla prima pagina Pace all’Unione Europea? Perché questa istituzione, che sta facendo tanto parlare di sé per la crisi economica e monetaria, per il rigore imposto ai bilanci finanziari di Paesi più deboli come Grecia, Spagna o Italia, meriterebbe un tale riconoscimento? Abituati come siamo a vedere il bicchiere mezzo vuoto, siamo sempre molto propensi a criticare ciò che ancora manca o non funziona, tanto da sottovalutare i progressi fatti dall’Unione Euro-
“Teniamo presente che è grazie alla cornice europea che queste problematiche fra nazioni vengono discusse, duramente ma civilmente, all’interno della Commissione o del Parlamento europeo o all’interno della Banca Centrale Europea.” pea o i benefici avuti e -ancora peggio- dare tutto per scontato. Ben venga quindi questo premio per rimettere un po’ di equilibrio nelle nostre percezioni e ricordare a tutti che c’è un bicchiere mezzo pieno. Se stiamo vivendo decenni di pace, decenni in cui la guerra tra nazioni europee non esiste e decenni in cui facciamo persino fatica a immaginare una guerra tra Italiani, Francesi o Polacchi, gran parte del merito va alla costruzione dell’Unione Europea. Sembra passato remoto, ma il ‘900 è passato alla storia per due disastrose guerre mondiali e una lunga guerra fredda. Solo nel 1989 si è disgregato
il muro di Berlino e solo grazie al contesto europeo e ad una lungimirante strategia di allargamento, culminata nell’ampliamento del 2004, la quasi totalità degli stati dell’area ex sovietica ha potuto legare le proprie ambizioni di indipendenza e di autodeterminazione alla prospettiva di approdo nell’Unione Europea, un’organizzazione in cui la scelta di adesione rimane volontaria, non coattiva. Un dato anche questo che, in epoca di dittature e di superpotenze Usa e Urss, non va sottovalutato. Se questi Stati fossero rimasti privi della guida dell’Unione Europea per perseguire una strategia comune di sviluppo politico democratico e di risanamento economico, probabilmente sarebbero esplosi egoismi e nazionalismi che, come nel caso della ex Jugoslavia (fortunatamente circoscritto), avrebbero potuto far ripiombare l’intera Europa in uno scenario tutt’altro che di pace. Nel degustare il bicchiere mezzo pieno ricordiamoci quindi del sotterraneo lavoro dei produttori di questo “vino” europeo, un prodotto per niente facile da realizzare, dovendo mettere in comune pezzi di autonomia e sovranità che le nazioni hanno sempre gestito in proprio. Ricordiamocelo anche ora, in questi anni di feroce crisi economica mondiale. Ricordiamoci che nei momenti di crisi è facile vedere nuovamente
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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili Registrazione: Tribunale di Bergamo N. 25/10 del 04/10/2010 Registro stampa periodici Chiuso in redazione 29 Ottobre 2012
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il bicchiere mezzo vuoto: i contrasti attuali fra Stati europei, riguardanti la gestione dei debiti pubblici, le questioni monetarie e gli aiuti finanziari, stanno generando divisioni tra i vari stati membri, con crescente avversione verso l’ingerenza di alcuni grandi stati (ad esempio la Germania) o comunque delle istituzioni europee, nelle (problematiche) vicende finanziarie dei singoli stati, (tra cui l’Italia). Al di là del merito delle questioni finanziarie e della visione di come e se aiutare gli Stati poco rigorosi, teniamo presente che è grazie alla cornice europea che queste problematiche fra nazioni vengono discusse, duramente ma civilmente, all’interno della Commissione o del Parlamento europeo o all’interno della Banca Cen-
trale Europea. Troppo spesso dimentichiamo di pensare a cosa potrebbe succedere diversamente, in uno scenario in cui non ci sia quel coordinamento europeo che ora diamo per scontato: in un Europa di Nazioni autonome, di fronte ad una crisi così grave non sarebbe difficile pensare all’emergere di crescenti contrasti tra Stati che, come la storia insegna, da rivalità economiche poi diventano rivalità politiche, conflitti per aree di influenza o di potere, da
> Editore Studio Green Solution S.r.l. > Direttore Editoriale Marco Rossi direzione@bergamosostenibile.com > Direttore Responsabile Diego Moratti direttore@bergamosostenibile.com > Segreteria organizzativa Francesca Togni - Roberta Spinelli redazione@bergamosostenibile.com > Progetto Grafico ed impaginazione Layout Studio Service Srl - Bergamo www.layoutstudio.it > Stampa CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.it > Pubblicità Studio Green Solution S.r.l. - info@greensolution.it Tel 335.362358 - Via Privata Legler, 14 - Brembate Sopra
far valere con guerre, prima economiche e poi militari. Se questo scenario oggi è poco probabile è perché a monte c’è stata una costruzione Europea, faticosa, incompleta quanto volete, ma pur sempre garante di anni di pace e stabilità politica all’interno di un continente che, nei secoli, è stato sempre martoriato da guerre e rivalità. Ringraziamo il premio Nobel per avercelo ricordato.
Hanno collaborato a questo numero: Alice Motti - Giornalista Valeria Annovazzi - Giurista ambientale Giorgio Moratti - Scienze della Comunicazione Luciano Valle - Filosofo ambientalista Patrizia Mantoessi - CFL Livia Salvi - Moda e Storia dell’Arte Alessandro Sonzogni - Scienze della Comunicazione Marta Morarelli - Scienze della Comunicazione Alessandro Fortis - Scienze dell’Educazione Maria Imparato - Giornalista Michela Offredi - Giornalista Gabriele Palamara - Giornalista Arianna Corti - Scienze Storiche Alessandro Vitali - Metodologia Lean Clara Gandolfi - Lingue e Letterature Straniere Andrea Sem Castelli - Scienze della Comunicazione Marco Piccolino - Maply
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Diego Moratti
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Sommario Attualità Eco dalla Provincia 4. Aeroporto di Bergamo «È la somma che fa il totale» Ma l’operazione non è aritmetica 5. Se investi sul futuro ci guadagni di sicuro! Eco dal Comune 6. Plastica: in città si avvia la raccolta differenziata 8. New Mob. Meno Energia Più Movimento 8. Con Legambiente il mondo è (un po’) più pulito 9. Il Piano per la qualità dell’Aria 2012/2013 / Cresce il Bosco Ovest di Bergamo Comuni Virtuosi 10. Arriva a Bergamo Oro-Bici 10. Innovazione nelle reti cooperative in risposta ai bisogni emergenti 11. Bike! It is green! Vivi Bergamo 12. Fiera campionaria 2012. Un mare di novità 13. Settimana per l’Energia dal Green allo Smart 14. Cena di compleanno di BergamoSOStenibile 14. Mestoli e Zappe. Gli attori e lo sguardo verso il futuro 15. Pensa in Verde. Tour 2012 tra graffiti-mapping e fotografi in erba 16. Adda’s Wine 16. Wine tour, andar per vigne in pullman 17. Filosofia come pedagogia alla sostenibilità BergamoScienza 18. BergamoScienza. Numeri spaziali 19. L’economia è morta, viva l’ecologia (economica) 20. I 40 anni dell’orto botanico di Città Alta 21. Bisogna parlare alle piante? 22. Provincia ed Expo 2015 a caccia di giovani progetti 24. Start Cup: dall’ascensore al successo
Green Economy Giovani & Innovazione 26. Fino al 7 dicembre il bando per l’Incubatore d’Impresa 2013 27. Open Source e Open Data. Una risorsa per cittadini, imprese e amministrazioni 28. Circuito EcoRace: ultima sfida della stagione Green Story 30. A tutto legno. Falegnameria «La Bergamasca» di Spirano prima certificata “Finestra Qualità CasaClima” Edilizia 32. Seconde Case. La sostenibilità è una garanzia 34. Al lago il risparmio energetico è di (seconda) casa
Stili di vita e d’impresa Eco dal mondo 36. Sulle macerie dell’uragano Katrina, New Orleans riprende vita 36. Make it right e la ricostruzione dal basso Ambiente 38. Il panda un gigante vegetariano 39. Un Natale per le Alpi Società 40. Torna la Settimana del Baratto! 41. Clinicamente morto, sostenibilmente sepolto 42. Per filo e per sogno in vogue 43. Un abito usato in un cassonetto Caritas diventa lavoro, mensa e servizi per indigenti 44. BergAmore e la clownterapia 46. La terra basta per tutti? Alimentazione 48. La mela, una al giorno… / La zucca, dietetica e nutriente / Le ricette Salute & Benessere 50. Punto sul diabete prevenzione ed educazione Storia & Personaggi 52. Albert Schweitzer: l’etica della vita 53. Etica ambientale in dialogo con la città Calendario appuntamenti
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ENERGY MANAGEMENT L’obiettivo è di ottimizzare i costi energetici, presentati tramite un dettagliato business plan, partendo da un’analisi preliminare dello stato di fatto. In seguito sono individuate soluzioni impiantistiche e di riqualificazione dell’edificio. L’attività di Energy Management deve tenere conto degli aspetti tecnici, energetici, normativi, autorizzativi sfruttando al meglio gli incentivi e le agevolazioni.
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Eco dalla Provincia
Aeroporto di Bergamo «È la somma che fa il totale» Ma l’operazione non è aritmetica Rispondiamo ad alcuni commenti dei lettori: continuate a scriverci Tocca pure scomodare il grande Totò, anzi, tocca pure contraddirlo: “È la somma che fa il totale” insegna l’insuperato re della risata, e fin qui nemmeno BergamoScienza potrebbe contraddire tanto lapalissiana verità matematica. Ma non sempre l’operazione da eseguire è aritmetica, ossia non sempre è dalla semplice somma dei pro e dei contro che si può ottenere la soluzione del problema. Fuor di metafora, e venendo all’annosa questione dell’aeroporto di Orio al Serio, la delicata trattazione di un tema così rilevante e così particolarmente sentito da una parte di bergamaschi (soprattutto dai residenti delle zone vicine allo scalo aeroportuale) è una di quelle questioni in cui non ha senso contrapporre i vantaggi dati dall’indotto economico, occupazionale e turistico di un aeroporto, agli svantaggi provocati in termini di inquinamento ambientale e acustico. Ribadire da ciascuna parte in causa le proprie posizioni, non porterebbe alla soluzione del proble-
ma, in quanto ciascuno rimarrebbe convinto della forza dei propri argomenti. Dico questo in relazione ad alcune mail di commento ricevute dai lettori (che ringrazio) riguardo all’editoriale dello scorso mese:
“È una di quelle questioni in cui non ha senso contrapporre i vantaggi dati dall’indotto economico, occupazionale e turistico di un aeroporto, agli svantaggi provocati in termini di inquinamento ambientale e acustico” “L’aeroporto di Bergamo come l’Ilva di Taranto”. Senza fermarsi al solo titolo, nell’articolo si utilizzava il paragone con l’acciaieria pugliese proprio per spronare ad uscire da una improduttiva logica di confrontare i pro e i contro, con l’obiettivo di non giungere al paradosso di Taranto, in cui tutta una regione, negli anni, è divenuta totalmente di-
pendente dall’acciaieria, che da un lato ha sempre portato lavoro e sviluppo, ma dall’altro ha portato negli anni inquinamento e addirittura gravi influenze sulla salute e sulla vita delle persone. Ma come tutti abbiamo visto quest’estate, il cortocircuito di questa spirale perversa ha portato gli stessi cittadini e lavoratori a difendere l’azienda contro la magistratura che intendeva chiuderla per tutelare la salute dei residenti stessi. Hanno ragione quindi i lettori che enumerano i dati dell’impatto ambientale del nostro aeroporto sul territorio e in particolare i gravi disagi subiti dai residenti per rumore e inquinamento, di notte e di giorno, 365 giorni all’anno. Hanno ragione anche coloro che ci scrivono che l’aeroporto è già la prima azienda bergamasca quanto a generazione di economia, lavoro e sviluppo, dalla logistica al turismo: regole e controlli ci sono, mentre -ci scrivono- ci saranno sempre gli “integralisti dell’ambiente” contrari a tutto. Infine ci sono e saranno sempre coloro che concordano, ad esempio, che una discarica è sì necessaria per tutti, ma la si vorrebbe sempre lontano da casa propria. Il punto è proprio questo: ciascuno di noi, a seconda della propria esperienza, della propria vicinanza geografica, del proprio lavoro e in generale della propria sensibilità, è por-
tato a dare un peso diverso alle componenti del problema. È difficile per un bergamasco che ad esempio abita nelle valli valutare i pro e contro dell’aeroporto allo stesso modo di un residente vicino allo scalo. In una valle, che magari vive di turismo (piste da sci, ristoranti, logistica…) e che non ha certo il problema dell’aria inquinata, si tenderà a sottovalutare le osservazioni sull’impatto ambientale della crescita dell’aeroporto. Allo stesso modo un residente, giustamente esasperato dal numero di voli, dal rumore e dall’inquinamento dell’aria vicino a casa sua, trova insostenibili le posizioni di chi ne sottolinea le potenzialità di sviluppo e occupazione. Per questo, pur comprendendo le critiche, ritengo che sia inutile limitarsi a puntualizzare i vantaggi o i danni arrecati: il dibattito che si vuole aprire nei prossimi numeri di BergamoSOStenibile intende innanzitutto promuovere una consapevolezza dei termini del problema verso tutta la provincia. L’argomento forte che sottendeva l’editoriale di ottobre era che se si procede alla somma dei pro e contro, a livello provinciale o regionale, verrebbe naturale dare maggior peso all’indotto economico e occupazionale piuttosto che all’impatto ambientale. Ma se si usasse questo criterio si potrebbe arrivare in futuro alla paradossale
situazione dell’Ilva di Taranto, in cui non potremmo più “limitare” un aeroporto sempre più importante, ma sempre più inquinante. Il cambiamento di prospettiva auspicato dev’essere quindi quello di inquadrare il problema della crescita dell’aeroporto come un valore aggiunto per tutta la comunità, valore che però deve essere sostenibile nel lungo periodo. Anche dal punto di vista ambientale, e questo nell’interesse stesso dell’economia dell’azienda e delle istituzioni
“Ciascuno di noi, a seconda della propria esperienza e della propria sensibilità, è portato a dare un peso diverso alle componenti del problema” che lo governano, oltre che a vantaggio della comunità tutta, sia di residenti che di lavoratori. Per fare questo occorre però che tutti gli attori in gioco e la cittadinanza, dalle valli alla pianura, condividano non solo i termini del problema, ma anche l’operazione da eseguire per risolverlo. Che in questo caso non può essere una semplice somma algebrica. Diego Moratti
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Se investi sul futuro ci guadagni di sicuro! Al via gli Energy Day nei comuni aderenti per coinvolgere e sensibilizzare i cittadini sul tema del risparmio energetico nell’ambito del Patto dei Sindaci Energia a Teatro: prossimi incontri
Energy Day: prossimi incontri
6 novembre 17.00
Valbrembo Auditorium Comunale
27 ottobre 8.30/13.30
8 novembre 16.30 16 novembre 20.30 23 novembre 17.00 24 novembre 9.00/11.00 26 novembre 14.30 30 novembre 9.30/20.30 7 dicembre 21.00
Treviglio Teatro Filodrammatici Medolago Auditorium Rosmini Fiorano al Serio Teatro dell’Oratorio Cenate Sotto Palaincontro Grumello del Monte Palafeste Almenno San Bartolomeo Pala Lemine Cologno al Serio Auditorium Scuole Secondarie Abate Bravi Comun Nuovo Municipio, Piazza De Gasperi Ponte San Pietro Cinema San Pietro Viale Italia Villa d’Almè Sala Consigliare Comunale Osio Sopra Auditorium Parrocchiale via Maccarini Romano di Lombardia Teatro dell’Oratorio S. F. Neri Casnigo S.M.S. Circolo Fratellanza via Trento 10 Castionde della Presolana Cinema Cristallo, via San Bernardo Stezzano Sala Eden
30 ottobre 8.30/13.30 3 novembre 8.30/13.30 10 novembre 8.30/13.30 17 novembre 8.30/13.30 18 novembre 8.30/13.30 25 novembre 8.30/13.30 27 novembre 8.30/13.30
9 dicembre 16.30 10 dicembre 16.30
Il nome è tutto un programma: il progetto “Se investi sul futuro ci guadagni di sicuro!”, presentato dalla Provincia lo scorso 24 ottobre è un’iniziativa che ha l’obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare la popolazione sul tema del risparmio energetico nell’ambito
“Sono già circa 4.200 le città europee entrate nella rete virtuosa del Patto dei Sindaci, di cui oltre 2.000 sono italiane” del progetto europeo del Patto dei Sindaci. Gli enti locali aderenti al Patto si impegnano, infatti, a migliorare l’efficienza energetica e l’utilizzo delle energie rinnovabili, riducendo le emissioni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020. E sono già circa 4.200 le città europee entrate nella rete virtuosa del Patto dei Sindaci, di cui oltre 2.000 sono italiane. Con i suoi 214 comuni coinvolti, la provincia bergamasca rappresenta una delle prime province italiane per numero di comuni aderenti. Il progetto, finanziato nell’ambito del bando di Fondazione Cariplo 2011 “Promuovere la sostenibilità energetica nei Comuni piccoli e medi”, coinvolge 59 amministrazioni comunali, raggruppate in 17 aggregazioni, tutte entrate nella fase finale di
redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES). “Accattivante e vivace”, l’ha definito Pietro Romanò, assessore all’Ambiente della Provincia di Bergamo, che si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare, informare e formare i cittadini con iniziative rivolte ai ragazzi, alle famiglie e agli amministratori locali. Il programma prevede tre giornate per ciascuna delle 17 aggregazioni di Comuni, durante le quali ai cittadini verrà insegnato come risparmiare energia e, allo stesso tempo, verrà messo in luce il percorso che i Comuni hanno intrapreso aderendo al Patto dei Sindaci. Questa la sintesi delle 3 giornate, che partiranno sabato 27 ottobre con l’Energy Day di Grumello Del Monte: una giornata dedicata alle scuole con percorsi didattici, esperimenti e laboratori che permetteranno ai ragazzi di esplorare le energie rinnovabili e i comportamenti sostenibili. un “Energy day” dedicato alla formazione e all’informazione della cittadinanza, con la presenza di uno sportello informativo, visite guidate ad edifici modello, allestimento di stand legati alle energie pulite e valorizzazione delle esperienze e delle azioni messe in atto in ogni singola realtà. una giornata in cui verrà allestito uno spettacolo teatrale sul tema del risparmio energetico in
due repliche, una per le scolaresche e una per la cittadinanza. A realizzare il progetto e coordinare l’organizzazione degli eventi è la cooperativa “La Lumaca” di Modena, selezionata dalla Provincia di Bergamo. La nostra Provincia è stata ufficialmente riconosciuta dall’Unione Europea quale “Struttura di supporto” ai Comuni. “Ritengo si tratti di un’iniziativa simpatica e innovativa, che va al di là delle consuete assemblee e convegni con cui di solito si fa sensibilizzazione su questi temi”, ribadisce l’Assessore Pietro Romanò. “Credo che questo progetto rappresenti una svolta importantissima per il Patto dei Sindaci, perché da iniziativa rivolta essenzialmen-
“Con i suoi 214 comuni coinvolti, la provincia bergamasca rappresenta una delle prime province italiane per numero di comuni aderenti” te ai Comuni, il Patto allarga la base parlando a tutti i cittadini”, ha aggiunto l’assessore all’Edilizia e Innovazione tecnologica Roberto Anelli. Dopo la presentazione all’Unione europea dei Piani d’Azione dell’Energia Sostenibile (PAES), per i
12 dicembre 9.00/11.00 14 dicembre 20.30 15 dicembre 20.30 19 dicembre 11.00 21 dicembre 16.30 15 gennaio 21.00
Comuni che hanno aderito al Patto dei Sindaci si apre una fase delicata e ambiziosa: quella della realizzazione concreta delle opere volte alla diminuzione di consumo energetico. “Una sfida complessa ma che non ci spaventa, spiega Romanò, in cui la Provincia farà la sua parte per far sì che i Comuni possano mettere in pratica ciò che è contenuto nei PAES”.
28 novembre 8.30/13.30 1 dicembre 8.30/13.30 2 dicembre 8.30/13.30 5 dicembre 8.30/13.30 8 dicembre 8.30/13.30 16 dicembre 8.30/13.30 21 dicembre 8.30/13.30 22 dicembre 8.30-13.30 19 gennaio 8.30-13.30
Grumello del Monte Piazza del Mercato e Piazza Camozzi Pontirolo Nuovo Piazza del Mercato Mozzo Piazza Trieste e via Orobie,3 Stezzano Piazza Libertà Gazzanica Piazzale Stazione Brusaporto Circolo Polivalente, via Roccolo Filago Sagra Novembrina Lallio Auditorium Polo Scolastico Almenno San Bartolomeo C. Commerciale “La Fornace” Treviglio Ufficio Comunale Piazza Cameroni Paladina Mercasolidale, Piazza V. Veneto Cisano Bergamasco Vai Ca’ Volpi Cologno al Serio Centro Storico Romano di Lombardia Palazzo Muratori Centro storico Ponte San Pietro Piazzale Scuola Secondaria via Piave Rovetta Piazza Ferrari Colzate Piazza Comunale
Un investimento sul futuro per insegnare a investire sul futuro e… guadagnare di sicuro! Arianna Corti
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Eco dal Comune
Plastica: in città si avvia la raccolta differenziata Con i nuovi sacchi gialli, nello stesso giorno di vetro e barattolame Dal 5 novembre: calendari differenziati per ciascun quartiere Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti L’edizione 2012 della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (European Waste Week Reduction), si terrà dal 17 al 25 novembre con il supporto del programma della Commissione Europea LIFE. Si tratta di una elaborata campagna di comunicazione ambientale promossa dall’Unione Europea, che dal centro si dirama alla periferia, coinvolgendo i livelli nazionali e locali degli Stati Membri aderenti. Lo scopo principale è promuovere, tra i cittadini, una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente. Il programma definito dal Comune di Bergamo, includerà anche alcune attività svolte in collaborazione con Aprica spa, il Laboratorio il Triciclo, il Centro di Etica Ambientale, la Montello Spa e il centro commerciale Auchan. Tra le numerose iniziative promosse si ricorda la distribuzione gratuita di shopper in tela, kit prova di pannolini lavabili e libri usati, la promozione dell’uso chi gialli c a s i e n i di composter, l’organizzazione di visite agli impianti di s s e m n o n e Non vannoin h c a c recupero rifiuti, la promozione di acquisti di beni usati, ti s pla altri rifiuti llaggi ad esempio: ecc.. sono imba e, n ta, pen ssette soi usa e get giocattoli, ra i, taniche, secchi, videoca it ab er stica) passa nelle qualità del materiale raccolto. Bottiglie di plastica, vasetti del- le nostre personali grucce p mani dei cittadini, Per tutte le informazioni neceslo yogurt, bottiglie di plastica, scelte di consumo, ossia coloro che sarie i cittadini potranno contatflaconi di shampoo o detersivi, a casa, in famiglia, davvero sono in tare Aprica: bottiglie di plastica, confezioni in azienda o al sugrado di fare la e imballaggi di merendine o bi- permercato. al numero verde 800 437678 differenza e la scotti e… bottiglie di plastica! Ma senza dimenal numero fisso 035 351600 differenziata. Quanta parte dei nostri rifiuti è ticare questa riall’indirizzo mail movimentoacomposta da plastica, plastica e flessione a monte, prica.bg@a2a.eu plastica? E quanto di questi rifiu- buone notizie venEcco alcune Tutte le informazioni di dettaglio ti sono composti da imballaggi gono anche dall’altro indicazioni sul nuovo servizio saranno inolnon sempre necessari o da bot- anello della catena tre disponibili, in concomitanza pratiche tiglie di acqua naturale o gassata dei rifiuti: lo smalticon l’avvio della raccolta, sul sito mento. di cui si potrebbe fare a meno? Per il confe- internet www.apricaspa.it e sulla Nel mese in cui cade la settima- Dopo anni e anni di rimento do- app PULIamo, compatibile con na europea per la riduzione dei attesa, anche per la vranno essere tutti i sistemi operativi mobili e diCollinare, parte la utilizzati i nuovi sacchi gialli di- sponibile gratuitamente per tutte rifiuti, dal 17 al 25 novembre, è città di Bergamo arriva importante riflettere su ciò che una data quasi storica: dal 5 raccolta differenziata degli im- stribuiti nel mese di ottobre. La le marche e modelli di smartphodietro la produzione di tanti ri- novembre 2012, con l’esclusio- ballaggi in plastica. Per le grandi società incaricata Aprica racco- ne e tablet in commercio. “Con fiuti e di quanto siano influenti ne del Centro, Città Alta e Zona città è risaputo che la raccolta glierà la plastica ogni 15 giorni. I questo servizio integriamo e differenziata comporta sempre sacchi dovranno essere esposti completiamo la raccolta diffemaggiori problemi rispetto ai nello stesso giorno di raccol- renziata per la città, proseguenpiccoli comuni, che infatti sono ta del vetro e del barattolame. do nel percorso di attenzione già attivi da anni con buone per- I giorni e gli orari specifici della verso l’ambiente intrapreso negli centuali di raccolta. Svuotare bene gli imballaggi raccolta sono indicati nei calen- ultimi anni” sottolinea Massimo Attualmente la raccolta differen- dari dedicati a ogni quartiere, Bandera, assessore all’AmbienPrima di buttare i contenitori nel sacco giallo occorre eliminare ziata a Bergamo è al 54%; con che sono stati consegnati as- te del Comune di Bergamo. La i liquidi dalle bottiglie e dai flaconi e pulire i piatti da eventuali l’introduzione della raccolta de- sieme ai sacchi. Per assicurare raccolta degli imballaggi in plaresidui. gli imballaggi in plastica questa l’efficacia del servizio è, infatti, stica sarà avviata anche grazie Schiacciare le bottiglie percentuale è destinata ad au- necessario che nei sacchi gialli alla collaborazione e al contribuE’ buona abitudine schiacciare le bottiglie in plastica e rimettere mentare con significativi vantag- non vengano inseriti rifiuti che, to di Corepla, il Consorzio nazioil tappo affinché non riacquistino la forma originaria; in questo gi anche per l’ambiente. pur essendo realizzati in plasti- nale per la raccolta, il riciclaggio modo si riduce il volume degli imballaggi che così occupano Ora che il comune ha dato il via a ca, non sono imballaggi e che e il recupero dei rifiuti di imbalmeno spazio in casa e sono più facili da trasportare. questa percorso, la palla (di pla- potrebbero compromettere la laggi in plastica.
NO!
Ricorda di:
hagam.it
La
va nel
Parte la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica La nuova raccolta interessa tutta la cittĂ di Bergamo, ad eccezione della cittĂ alta, del centro cittĂ e della zona collinare. www.apricaspa.it
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Eco dal Comune
New Mob Meno Energia Più Movimento Il Comune di Bergamo avvia un progetto per trasformare veicoli a benzina o diesel in veicoli elettrici La possibilità di muoversi liberamente in città con la propria auto è una necessità alla quale è difficile rinunciare, ma ormai è sempre più necessario poterlo fare in modo ecologicamente ed economicamente sostenibile. Il comune di Bergamo già da tempo ha incentivato l’uso di veicoli elettrici permettendo il parcheggio gratuito negli stalli a
“Prevista anche l’elettrificazione delle biciclette tradizionali” “Il progetto voluto dall’assessorato all’ambiente in partenariato con l’associazione Venti Sostenibili e la fondazione eV-Now è finanziato dalla Fondazione Cariplo” pagamento (quelli con le strisce blu). L’utilizzo di veicoli elettrici è infatti l’unico modo per potersi muovere in città su mezzi a motore senza generare emissioni inquinanti, salvaguardando così la qualità dell’aria in città. Un ulteriore passo avanti arriva ora dal progetto “New Mob – Meno Energia, Più movimento” voluto dall’assessorato all’ambiente, energia e opere del verde in partenariato con l’associazione Venti Sostenibili e la fondazione eV-Now. Il progetto è finanziato dalla Fondazione Cariplo all’interno del bando
Costruire Comunità Sostenibili ed ha come scopo principale quello di diffondere la mobilità elettrica nelle città. Sarà studiata la possibilità di trasformare i veicoli a motore endotermico, benzina e diesel, in veicoli elettrici, con il conseguente vantaggio per il cittadino di non dover acquistare una nuova auto, ma di adattare quella che già possiede. Saranno inoltre organizzati corsi specifici per le officine automobilistiche che aderiranno al progetto. In questa fase saranno valutate le possibilità di creare gruppi d’acquisto dei kit di trasformazione con lo scopo di abbattere ulteriormente i costi. Inoltre, oltre alla trasformazione di autoveicoli, sarà programmata l’elettrificazione di biciclette
tradizionali, permettendo così di passare a biciclette a pedalata assistita elettriche. Il che permette una maggiore appetibilità della bici in un territorio come quello della città di Bergamo, dove sono presenti salite che rendono impegnativo l’uso della bici negli spostamenti quotidiani. Anche questa fase del progetto prevede la realizzazione di corsi appositi per le officine specializzate nella manutenzione delle biciclette che aderiranno, formando così il personale specializzato presente sul territorio cittadino. Infine, per testare la funzionalità di questo kit di trasformazione, saranno elettrificate alcune biciclette della flotta comunale, già in uso crescente al posto delle inquinanti auto blu.
Nasce la casetta nel Parco Una nuova ludoteca nel parco del Galgario, a Bergamo. Il nuovo servizio, dedicato ai bambini dagli 0 ai 3 anni, è attivo da pochi giorni: si chiama la «Casetta nel parco» e sarà gestito dall’associazione Girotondo. L’edificio di elevata qualità architettonica si presenta rivestito di legno, presto sarà ricoperto di verde arrampicante lungo cavi tesi posti a contorno, il tutto per meglio inserirsi nel parco. Qui i bambini potranno trascorrere del tempo giocando con la mamma, ma anche assistiti da operatrici esperte, in un ambiente moderno, privo di barriere e pericoli, e soprattutto immersi nel verde. Il tutto a misura di bambino.
Con Legambiente il mondo è (un po’) più pulito La più grande iniziativa mondiale di pulizia delle città parte dai cittadini Da 25 anni “Clean up the world”, il più importante appuntamento internazionale di pulizia collettiva del suolo pubblico, viene organizzato in Italia da Legambiente. A Bergamo la data prescelta per l’evento era prevista per il 30 settembre, ma l’incertezza atmosferica ha portato gli organizzatori a posticipare al 21 ottobre. Puntualissimi, alle ore 9.00 del
mattino, davanti all’Istituto Pesenti, una trentina di persone si sono presentate per dare il loro contributo a un’iniziativa di pulizia del quartiere a partire dalla pista ciclabile lungo la Morla: “Ci tenevamo a tornare - per la terza volta - qui. In questi anni, anche grazie ai nostri sforzi, si è riusciti a creare una bella via destinata alle due ruote che costeggia il
corso d’acqua, restituendo così un pezzo di torrente ai cittadini”, spiega Nicola Cremaschi di Legambiente Bergamo. Dall’istituto Pesenti un gruppo ha risalito la pista, altri hanno invece percorso tratti di via Gavazzeni e della Circonvallazione, per raccogliere tutti i piccoli rifiuti che vengono quotidianamente abbandonati. Nessun grande ammasso di ri-
“A Bergamo ripulita la pista ciclabile lungo la Morla” fiuti o discariche a cielo aperto e per questo un plauso va a tutta la cittadinanza. Ma, purtroppo, tante sono state le piccole tracce della quotidiana insensibilità
e della scarsa educazione: centinaia di mozziconi di sigaretta, sacchetti di plastica, pacchetti di patatine, brioches e cicche. Bottiglie e bicchieri, carta stagnola e lattine. Un campionario di piccole cose che alla fine sono riuscite a riempire 40 sacchi di immondizia. All’interno storie di una quotidiana noncuranza nei confronti del bene pubblico e della natura. L’iniziativa di Legambiente però va in controtendenza anche grazie alla schiera di attori coinvolti: “Un grazie va all’assessore all’ambiente del Comune di Bergamo, Massimo Bandera e al comitato di quartiere della Malpensata, alla comunità Ruah, al NAP e - afferma Cremaschi - ai cittadini della Malpensata che hanno reso la nostra città più pulita e quindi più bella”.
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Il Piano per la qualità dell’Aria 2012/2013 Con lo sviluppo della rete di teleriscaldamento attraverso A2A ridotte le emissioni di 5000 caldaie La Giunta comunale di Bergamo ha approvato nel mese di ottobre il nuovo Piano d’Azione per la Qualità dell’Aria, nel quale sono indicate le dettagliate azioni che saranno intraprese per limitare le emissioni in atmosfera e ridurre gli sprechi energetici. Queste azioni coinvolgeranno differenti settori ma in particolar modo le emissioni da impianti termici e da traffico, che sono le fonti più significative di inquinanti atmosferici in ambito urbano. L’inizio della stagione fredda vedrà un incremento della concentrazione di polveri inquinanti in atmosfera generate dall’accensione degli impianti di riscaldamento. Un’azione particolarmente efficace promossa dal Comune di Bergamo è lo sviluppo della rete di teleriscaldamento, attraverso la società A2A S.p.A., che permette di sostituire le caldaie diffuse sul territorio cittadino con un numero ridotto di grandi impianti termici delocalizzati e a maggior efficienza. In particolare, una centrale termica a servizio della rete di teleriscaldamento è il termovalorizzatore di via Goltara
che da ottobre di quest’anno, attraverso adeguamenti impiantistici, sfrutta la maggior parte del calore prodotto dalla combustione di combustibile da rifiuti (CDR) per alimentare la rete stessa, riducendo la quantità di vapore che veniva impiegato per la produzione di energia elettrica. Ciò ha permesso di incrementare la potenzialità del teleriscaldamento senza aumentare la potenza delle centrali termiche riducendo le emissioni di ben 5000 caldaiette, con conseguenti maggiori benefici ambientali, stimabili in un risparmio di emissioni pari a
“La stagione fredda vedrà un incremento delle polveri inquinanti” 12.000 tonnellate/anno di anidride carbonica e 3.500 tonnellate/ anno di ossidi di azoto. A ciò si aggiunge un risparmio di risorse energetiche di origine fossile stimabile in 3.500 tonnellate equivalenti di petrolio (TEP) all’anno.
Cresce il Bosco Ovest di Bergamo Piantati 1500 alberi grazie alla sinergia tra Legambiente, Comune e Timberland Dopo il successo dello scorso anno nella quale, grazie alla sinergia tra Legambiente, Comune e Timberland sono stati messi a dimora oltre 2500 alberi nel nascente Parco Ovest di Bergamo, il 19 ottobre ulteriori 1500 alberi hanno rimboschito questa grande area verde. “Un progetto quello del Parco Ovest molto caro all’Amministrazione Comunale di Bergamo che sta cercando di realizzare partendo proprio dalla semina del bosco che oggi conta già 4000 alberi” ha affermato l’assessore all’ambiente Massimo Bandera durante la giornata di piantumazione. Una sinergia importate quella del
profit e del noprofit che in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo consente di coltivare pro-
getti importatati come quello di creare un grande bosco a due passi dal centro di Bergamo.
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Comuni Virtuosi
Arriva a Bergamo Oro-Bici Al via il servizio di pony express in bicicletta Il fenomeno dei pony express in bicicletta ha una lunga tradizione: nato a San Francisco alla fine degli anni Settanta ha subito preso piede (o meglio… preso pedale!) anche a New York e Berlino; durante l’ultimo decennio i corrieri su due ruote sono diventati una realtà consolidata anche a Londra, Vienna, Copenaghen, Parigi, Sydney e Tokyo. In Italia questo tipo di servizio si è visto per la prima volta a Milano dove, nel 2008, sono nati gli Urban Bike Messengers. Dopo l’esordio meneghino, il servizio si è presto
“Si tratta di una squadra di corrieri che, sfidando le intemperie e le stagioni, sfrecciano per le vie della città sulle loro biciclette, con la missione di fare consegne a domicilio” diffuso in molte altre città della nostra penisola: per esempio a Roma con il gruppo «Eadessopedala» e i suoi “ecoalfieri”, a Palermo i Cicloloop e nel capoluogo pugliese i Bari Bici Express, distributori ufficiali del giornale locale, il «Bari Sera». Grazie ad una proposta ideata da Paolo Civera, Toni Filisetti e Pietro Calvi di Bergolo (Cn), oggi anche la nostra città può usufruire di questo tipo di servizio. La versione bergamasca dei pony express su due ruote si chiama «Orobici» (o OroBici, che dir si voglia). Come già nel resto d’Italia, si tratta di una squadra di corrieri che, sfidando le intemperie e le stagioni, sfrec-
ciano per le vie della città sulle loro biciclette, con la missione di fare consegne a domicilio. Questo servizio è ecologico per definizione: oltre ad essere a impatto zero contribuisce a ridurre traffico, emissioni nocive e rumore. I vantaggi non sono solo per la città, ma anche per i clienti: le biciclette non hanno problemi di parcheggio e possono muoversi liberamente anche nelle zone a traffico limitato, sono rapide, e il rapporto qualità/prezzo è buono (per la descrizione di servizi e costi si può consultare il sito www. orobici.com). E come controllare lo stato della propria spedizione? Qui sarà d’aiuto la tecnologia: ogni messenger è dotato di uno smartphone che permette al cliente di verificare la posizione esatta del pony express tramite cellulare o computer. Filisetti, responsabile della comunicazione, chiarisce le motivazioni che hanno portato a creare questo progetto: “Orobici nasce ora perché il tempo è questo. Carburanti alle stelle, traffico paralizzante... la necessità di fornire un servizio alle realtà professionali presenti in centro e, al contempo, di contribuire a tessere una veste a una città sempre più frequentata da un turismo in cerca di vivibilità e non solo di attrattive architettoniche e culturali, ci hanno convinto dell’idea. L’iniziativa - prosegue Filisetti - ha un cuore eco con diversi risvolti di utilità sociale, come le consegne di medicinali agli anziani e a chi ha problemi di mobilità o il supporto e organizzazione di attività per la mobilità sostenibile”. Livia Salvi
Innovazione nelle reti cooperative in risposta ai bisogni emergenti A Treviglio sabato 17 novembre all’Auditorium Cassa Rurale. CFL e BCC insieme per riflettere sul significato della cooperazione Sabato 17 novembre si terrà nell’Auditorium della Cassa Rurale Treviglio il convengo dal titolo “Dal mutualismo al cooperativismo, al nuovo mutualismo. Innovazione nelle reti cooperative in risposta ai bisogni
occasione per ripensare alle forme di ri-organizzazione sociale e solidale. Le cooperative nate a metà ‘800 per dare risposte alle classi non privilegiate in termini di lavoro, consumo, credito e servizi di welfare, si sono an-
“Anno mondiale della cooperazione: quali contributi dare alle forme “nuove” di aggregazione ancora alla ricerca di un’identità?”
“Nel 40° anno di vita di CFL ricorre anche il 120° compleanno della BCC, una buona occasione per ripensare alle forme di ri-organizzazione sociale e solidale”
emergenti” organizzato da CFL (Cooperativa Famiglie Lavoratori) e BCC (Banca di Credito Cooperativo), con l’intento di esplorare la storia del movimento cooperativo alla luce delle nuove forme di aggregazione in risposta alla crisi economica in corso. Nel 40° anno di vita di CFL ricorre anche il 120° compleanno della BCC, una buona
date nel tempo istituzionalizzando, ricalcando modelli aziendali e propri del mercato liberista e profit. Quando è entrato in campo il soggetto pubblico, attraverso la previdenza e il credito, in qualche modo è cambiato il carattere e la funzione che il movimento cooperativo aveva alle sue origini. In alcuni casi si
è persino arrivati alla creazione di “finte” cooperative per coprire situazioni di sfruttamento e non riconoscimento dei diritti dei lavoratori. Oggi, complice la crisi e il bisogno di trasparenza e senso di giustizia, sono nate nuove forme di mutualismo come i GAS, i Distretti del Commercio e le Reti di economia solidale. In altri casi le cooperative “tradizionali” cercano di riscoprire valori e modalità operative che ne hanno caratterizzato la nascita: relazioni, vicinanza con la base, partecipazione. Nell’anno mondiale della cooperazione, quali contributi dare alle forme “nuove” di aggregazione ancora alla ricerca di un’identità? Un’occasione per riflettere sull’opportunità di costruire un progetto che metta al centro i bisogni del socio e del cittadino. Perché recuperare la funzione del movimento cooperativo come produttore di benessere sociale è importante tanto quanto la generazione del profitto. O forse di più.
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Bike! It is green! Presentato all’Unione Europea il progetto per una super-rete ciclabile tra Treviolo, Dalmine, Lallio, Bergamo e Curno Quante volte avremmo desiderato andare a scuola o al lavoro in bicicletta, ma il pensiero di fare una gincana tra le auto in coda ci ha fatto subito cambiare idea! Per chi transita nella zona a ovest della nostra città questo sogno potrebbe forse diventare realtà: il 26 settembre il progetto “Bike! It is Green!” è stato formalmente validato e inviato a Roma al Ministero dell’Ambiente
viromental Policy and Governance”. Prendendo come esempio le migliori esperienze praticate in Europa sono state seguite due linee guida principali: la prima di carattere infrastrutturale, la seconda di stampo promozionale. Per quanto riguarda gli interventi sulle infrastrutture, il progetto prevede azioni di ampliamento e manutenzione: l’idea è quella di creare tratti di connessione tra
“il progetto prevede attività di sensibilizzazione volte a promuovere l’utilizzo della pista da parte di un largo bacino di utenti, soprattutto a livello sovra-comunale”
“l’idea è quella di creare tratti di connessione tra le piste ciclabili già esistenti per colmare i buchi di collegamento oggi presenti nelle aree di confine tra i comuni”
e a Bruxelles, alla Commissione Europea DG Ambiente. La forza dell’iniziativa sta nella sua dimensione sovra-comunale: nasce da una sinergia tra i comuni di Treviolo, Dalmine, Lallio, Curno e Bergamo che hanno lavorato in collaborazione con l’Università degli studi di Bergamo per creare un progetto all’interno del programma europeo “Life + En-
le piste ciclabili già esistenti per colmare i buchi di collegamento oggi presenti nelle aree di confine tra i comuni. Oltre a questo, si vorrebbero utilizzare tecnologie di segnalazione e comunicazione intelligente ITS (Intelligence Transport System) per rendere i percorsi dei ciclisti più sicuri. Come accennato, l’iniziativa non si limiterebbe alle infrastrutture: il progetto prevede anche una se-
rie di attività di sensibilizzazione volte a promuovere l’utilizzo della pista da parte di un largo bacino di utenti, soprattutto a livello
sovra-comunale. L’area, già scenario di importanti attività, ha le caratteristiche adatte per questo progetto: è densamente po-
polata (conta all’incirca 80.000 abitanti), è sede di due campus dell’Università di Bergamo (Economia-Giurisprudenza in via dei Caniana e Ingegneria a Dalmine) e di scuole secondarie (Bergamo e Dalmine), è un’area commerciale ed un polo produttivo e, infine, ospiterà l’atteso ospedale Beato Papa Giovanni XXIII. Il progetto è pensato per le persone che quotidianamente si muovono in questa zona della città per recarsi a scuola, al lavoro e nei centri commerciali dell’asse Briantea-Curno. Fondamentale la sinergia con le associazioni di cicloamatori (ARIBI-FIAB). La Super-rete ciclabile si comporrebbe di tre direttrici radiali, Curno - Bergamo, Treviolo - Bergamo e Dalmine - Lallio - Bergamo e due direttrici trasversali, Curno - Treviolo - Lallio e Curno - Treviolo - Dalmine; sarebbe in connessione con la pista ciclabile che già collega il Polaresco con il centro della città e con la direttrice regionale n° 2_Pedemontana Alpina. Il progetto ha destato anche l’interesse della regione Lombardia, tanto da essere inserito nell’ambito di Expo 2015. LS
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Fiera campionaria 2012 Un mare di novità Dal 27 ottobre al 4 novembre la 34° edizione della fiera più amata dai bergamaschi Tuffarsi nella Fiera Campionaria di Bergamo, arrivata alla 34° edizione, quest’anno è un po’ come esplorare un luogo per la prima volta. Verrete colti dalla meraviglia dell’Acquario Natura, il primo evento a livello nazionale dedicato interamente all’acquariologia. All’interno della manifestazione organizzata da Promoberg, di
“Un’ampia area della Campionaria si trasformerà in un variopinto puzzle di acquari” scena al polo fieristico di Bergamo da sabato 27 ottobre a domenica 4 novembre, grazie all’accordo con AIPA (Associazione italiana pesci e acquari), un’ampia area della Campionaria si trasformerà in un variopinto puzzle di acquari. Grande attenzione inoltre al settore energetico: numerose le aziende all’avanguardia presenti alla
manifestazione, soprattutto nel settore delle energie alternative e rinnovabili. Qualità, serietà, innovazione, nuovi layout espositivi e ingresso gratuito sono i must di questa edizione: tra i 16mila metri quadrati destinati all’evento, sarà possibile entrare in contatto con diverse categorie merceologiche. Il Padiglione A è riservato ai servizi per l’impresa e la persona, a banche e associazioni, all’artigianato edile, alle energie rinnovabili, ai sistemi fotovoltaici e di sorveglianza, a quelli di condizionamento e riscaldamento, alla ristrutturazione. Nel Padiglione B potrete invece trovare il comparto automotive, il tessile per la casa, le location per cerimonie, l’abbigliamento e gli accessori di moda, solo per citarne alcuni. Per gli amanti della buona tavola, tappa obbligata al Padiglione C: un’area dove trionferanno le specialità tipiche agroalimentari, in particolare quelle regionali e locali Docg e Dop. Moltissimi infine gli eventi collaterali da non perdere, quale
veicolo straordinario per la promozione di attività, idee e novità imprenditoriali e non solo.
Gli orari d’apertura sabato e feriali sono dalle 16,30 alle 22,30, nei giorni festivi dalle 10 alle 20.
Per maggiori informazioni: www. campionaria-bergamo.it.
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Settimana per l’Energia dal Green allo Smart Dal 5 all’11 novembre la IV edizione della manifestazione che promuove la cultura del consumo responsabile
“Il tema è rivolto alla possibilità di individuare e disegnare un percorso per nuovi modelli di sviluppo di “smart” (intelligenti) city a misura d’uomo” Un’intera settimana, dal 5 all’11 novembre, per promuovere la cultura del consumo responsabile, creare occasioni di aggregazione e riqualificazione professionale attraverso l’offerta di nuovi servizi. La quarta edizione della Settimana per l’Energia, ideata dall’Associazione Artigiani di Bergamo e promossa in collaborazione con Confindustria Bergamo, sarà animata da una serie di convegni, seminari, workshop ed eventi indirizzati alle imprese, ai professionisti, alle istituzioni, agli studenti e più in generale a tutti i cittadini, con l’obiettivo di approfondire e far conoscere le tematiche della green economy e del consumo responsabile. Nel Comitato tecnico scientifico gli Ordini bergamaschi degli Architetti e degli Ingegneri, l’Università e l’Ufficio scolastico e Bergamo Sviluppo, azienda speciale della Camera
di Commercio. Il tema quest’anno è rivolto alla possibilità di individuare e disegnare un percorso per nuovi modelli di sviluppo di “smart” (intelligenti) city a misura d’uomo. Un progetto fortemente voluto dall’Unione Europea che ha già stanziato circa 11 miliardi di euro per i prossimi dieci anni al fine di rendere realtà il sogno di una città organizzata in modo sostenibile in grado di incidere positivamente sulla qualità della vita dei suoi abitanti. I pilastri su cui fondare una città intelligente sono Economy (economia), Living (stile di vita), Environment (ambiente), Mobility (mobilità), People (persone) e Governance (modello di governo), temi che verranno trattati nei convegni in programma. Ma oltre a progetti in divenire, la settimana dell’Energia vuole dare segni tangibili della sua presenza sul territorio, con 6 workshop tecnici destinati alla riqualificazione professionale per le imprese e rivolti agli operatori delle Costruzioni e dell’Impiantistica sulle tecnologie e i materiali “green”. Coinvolte anche le scuole e i giovani, grazie alla collaborazione con l’Ufficio Scolastico: due spettacoli in programma al Creberg Teatro e un seminario per diffondere concetti green e abitudini di vita che potrebbero
trasformarsi in future professioni. Del resto i giovani sono stati da sempre gli interlocutori privilegiati della Settimana dell’Energia, a partire dai Gruppi Giovani Imprenditori di tutte le associazioni territoriali d’Italia aderenti a Confartigianato. Ma il vero tratto distintivo di questa quarta edizione sarà la maggiore apertura verso la città: punta infatti al coinvolgimento dei bergamaschi l’allestimento “L’energia è intorno a noi”, a cura dell’Ordine degli Architetti di piazza della Libertà a Bergamo, a cui si affianca la mostra “EnergiArte”: all’Urban Center saranno esposte opere realizzate dagli artisti bergamaschi sul tema, con proiezioni cinematografiche legate a tematiche energetiche e architettoniche dedicate ai cittadini e ai professionisti del settore. Tre, invece, i convegni organizzati fuori provincia che si terranno a Erba (Co) in chiusura della manifestazione Lario Fiere, a Varese e a Brescia, in collaborazione con le Confartigianato di questi territori. Tutti gli incontri della Settimana per l’Energia sono a ingresso libero e gratuito, ma per la partecipazione è necessaria la registrazione ai convegni d’interesse sul sito www.settimanaenergia.it, dove consultare il programma dettagliato.
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Cena di compleanno di BergamoSOStenibile Venerdì 16 novembre al Vecchio Tagliere di Zanica. Il ricavato in beneficienza ai bambini con Sindrome di Angelman Tra una pagina e l’altra, mese dopo mese, sta per arrivare anche per il nostro giornale il secondo compleanno: a novembre spegneremo ben 2 candeline! Alti e bassi, attività sempre frenetica, energia ed entusiasmo rigorosamente rinnovabile pur in anni di feroce crisi economica, argomenti e tematiche che incontrano un crescente interesse e un sempre più numeroso pubblico di lettori. Del giornale ma anche del nuovissimo sito web, completo degli ormai immancabili social network Facebook e Twitter. Una comunità che si allarga e che cresce insieme a BergamoSOStenibile, grazie ad un effervescente tessuto di associazioni, istituzioni, aziende, scuole e famiglie che operano all’insegna di una società più virtuosa. Per questo l’invito a cena è esteso a tutti, nuovi lettori o affezionati sostenitori, associazioni o semplici cittadini che desiderano per una sera brindare con noi e conoscere la reda-
zione del giornale, che in questi due anni è cresciuta grazie ad un numero sempre maggiori di collaboratori, professionisti o volontari, giovani leve o veterani addetti ai lavori, tutti accomunati dalla mission di diffondere stili di
“L’invito a cena è esteso a tutti, nuovi lettori o affezionati sostenitori, semplici cittadini o associazioni o privati che desiderano per una sera brindare con noi e conoscere la redazione del giornale”
misto di salumi con formaggi e polenta per poi proseguire con un risotto alla crema di scalogno e stracciatella di bufala “Quattro Portoni”. Per secondo, arrosto di filetto di maialino ripieno di salsiccia e castagne con puré di patate di Martinengo ed erba cipollina. Non mancherà il brindisi davanti alla torta di compleanno e, oltre a vino, acqua e caffè, nei 25 euro della cena è incluso anche un pizzico di solidarietà: 5 euro andranno infatti all’associazione Angelman, in favore della ricerca di una cura della malattia che colpisce bambini neonati, affetti dall’omonima sindrome (vedi box a lato). Vi aspettiamo numerosi!
vita e d’impresa più sostenibili. Ecco il menù della serata, che avrà luogo alle ore 20:00 al Vecchio Tagliere di Zanica (Bg), in via Libertà 87, ristorante già rinomato per le tante iniziative legate alla solidarietà e alla sostenibilità. Si partirà con un antipasto
Per prenotare: Telefono: 335 362358 Oppure scrivere a redazione@ bergamosostenibile.com Tutte le info sul sito: www.bergamosostenibile.com
Mestoli e Zappe Gli attori e lo sguardo verso il futuro
Associazione Angelman L’Associazione Angelman è un’organizzazione di volontariato senza scopo di lucro nata in Lombardia per sostenere la ricerca scientifica sulla Sindrome di Angelman. La Sindrome di Angelman è una malattia genetica rara caratterizzata da un ritardo nello sviluppo e gravi danni neurologici che colpisce ogni giorno 8 neonati al mondo (un bimbo ogni 12-15.000 nati). I bambini affetti da questa sindrome non possono parlare, hanno gravi difficoltà cognitive e motorie e soffrono di debilitanti attacchi epilettici. Ogni giorno lottano per acquisire le abilità che i bimbi sani apprendono naturalmente. L’Associazione si propone di finanziare i progetti di ricerca nazionali e internazionali più promettenti per arrivare quanto prima a una cura. Tra i suoi obiettivi anche quello di diffondere la conoscenza della Sindrome e di divulgare qualsiasi notizia o informazione utile alle famiglie coinvolte. I soci e tutti coloro che collaborano con la Associazione sono volontari. Nessuno percepisce compenso. L’Associazione raccoglie fondi tramite donazioni, iniziative di beneficenza, manifestazioni sportive e culturali, adozioni di progetti scientifici da parte di aziende, banche, istituzioni, scuole, sponsorizzazioni. Le elargizioni sono devolute alla luce del parere espresso dal Comitato Scientifico permanente dell’Associazione, costituito da eminenti medici e scienziati, anch’essi volontari. Il denaro raccolto sarà interamente destinato alla ricerca scientifica. Per maggiori info: www.associazioneangelman.it
Nei ristoranti “Al Vecchio Tagliere” cene tematiche per la rivalorizzazione di sapori genuini attraverso la ricerca territoriale e gastronomica Lo scorso 19 ottobre si sono conclusi presso i ristoranti “Al Vecchio Tagliere” i 4 appuntamenti tematici del progetto “Mestoli e Zappe”, organizzati dalla food writer Lara Abrati e dal cuoco bresciano Lorenzo Econimo. “Il progetto è nato quasi per caso, durante una delle nostre uscite alla ricerca di prodotti e produttori di qualità – come spiega Lara Abrati –. Tutto è partito dal desiderio di permettere anche agli altri di vivere una parte del nostro lavoro di ricerca territoriale e gastronomica e di trasformare i produttori, che vengono relegati
troppo spesso dietro le quinte, in attori protagonisti, stimolandoli anche a interagire tra loro creando una rete”. In collabora-
zione con i ristoranti “Al Vecchio Tagliere” e Fausto Valenti, sono state proposte quattro cene tematiche: inizialmente a Zanica
con il tema “pianura”, successivamente a Gaverina con il tema “lago”, poi a Nese con il tema “collina” e per finire a Bergamo con il tema “montagna”. Quattro ambienti che caratterizzano le zone della bergamasca e della bresciana con cui diverse persone devono interagire quotidianamente attraverso il loro lavoro, al fine di produrre il nostro necessario e apprezzato cibo. Sono stati coinvolti circa 15 produttori selezionati, dei quali alcuni hanno partecipato attivamente durante le serate, che hanno visto un’accoglienza sempre calorosa
e un pubblico mediamente giovane. Il percorso intrapreso da Lara e Lorenzo proseguirà, con una pausa nei mesi invernali al fine di progettare al meglio le serate, che cambieranno format: saranno organizzate nei luoghi dove avvengono le produzioni come cascine, cantine o stalle e saranno caratterizzate, oltre che dal momento di assaggio, dalla proiezione di audiovisivi, da serate di lettura o da semplici pranzi domenicali con musica in cascina. Per restare aggiornati sulle iniziative si può visitare il blog www.mestoliezappe.it.
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Pensa in Verde Tour 2012 tra graffiti-mapping e fotografi in erba
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A conclusione dell’iniziativa di ABenergie una serata evento con il writer e artista multimediale Verbo Il Teatro Sociale di Bergamo il 25 ottobre si è trasformato in una factory artistica con la performance del writer e artista multimediale Verbo (Mitja Bombardieri) che ha stravolto di luci, immagini e colori la sala. Un’esperienza visiva emozionante ha preso vita con l’intervento di
graffiti-mapping, in cui forme e colori della natura si sono sviluppati in tre dimensioni, grazie a un sapiente utilizzo di luci, ombre e colori. La serata, condotta da Omar Fantini, ha visto inoltre la premiazione dei vincitori del contest fotografico legato a “Pensa in Verde” Tour 2012, l’ini-
Categoria «Rispetto» Alejandra Mencías (Milano) “Orto”
Categoria «Innovazione» Elena Pedron (Padova) “L’uomo non ha speranze di vincere contro la natura”
Categoria «Passione» Rosita Giulianelli (Perugia) “La passione e la natura si amano sotto un tetto verde”
ziativa promossa da ABenergie, azienda che opera nel settore dell’energia elettrica verde, l’unica in Italia a sostenere un modello di business a “km zero”. Un’avventura, quella di ABenergie, cominciata cinque anni fa, con lo scopo di stimolare, nella maniera meno accademica e più coinvolgente possibile, il tema del rispetto dell’ambiente. E sembrano esserci riusciti, vista la partecipazione all’iniziativa “Pensa in Verde” Tour che, per la prima volta in Italia in grandi e piccoli centri urbani, ha visto fiorire una serie di sorprendenti opere d’arte pavimentale a tre dimensioni. Le 3D Street-painting realizzate dalla superstar Christiane Jessen-Richardsen coloravano dalla notte al giorno piazze, vie e strade, presentandosi come vere e proprie “voragini di verde” che squarciavano l’asfalto dei centri cittadini. Un modo alternativo e di grande impatto emotivo per invitare a riflettere sul tema della sostenibilità ambientale e di uno stile di vita e di consumo responsabile. Al tour era abbinato un contest fotografico, aperto a tutti coloro che avessero voluto interpretare gli “squarci” di verde con uno scatto fotografico. A decretare la vittoria una giuria “social”: oltre 3000 i giurati che hanno selezionato la rosa di lavori in lizza per la selezione finale. “Abbiamo raccolto moltissime adesioni e il materiale giunto era davvero interessante - racconta Alessandro Bertacchi, presidente di ABenergie. Un podio tutto al femminile per le tre categorie del concorso («Passione», «Rispetto», «Innovazione»), rispettivamente vinte da Rosita Giulianelli di Perugia, Alejandra Mencías di Milano, Elena Pedron di Padova. Un bel segnale perché la sostenibilità ambientale non rimanga un’intenzione o un concetto astratto, ma si concretizzi sempre più in una quotidiana abitudine.
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Adda’s Wine
Wine tour
11 novembre con Slow Food all’agriturismo Polisena
18 novembre: torna Andar per Vigne... in bus
Va in scena domenica 11 novembre a Pontida (Bg) la terza edizione della manifestazione alla scoperta delle produzioni tipiche dei vini e delle coltivazioni caratteristiche del fiume Adda e della sua gente. L’Adda racconta i suoi vini dalle rupi estreme del Nebbiolo, ai dolci pendii del Valcalepio, alla pianura che abbraccia il Po del San Colombano. “Adda’s Wine” è tutto questo e molto di più: vignaioli selezionati presentano la loro produzione, gli chef accompagneranno le degustazioni con finger food d’autore. Ospiti tutti i Presìdi lombardi all’interno di un piccolo Mercato della Terra. L’11 novembre nella cornice caratteristica dell’Agriturismo Polisena, all’avanguardia sia in fatto di certificazione da vino biologico sia di edilizia ecocompatibile, a partire dalle 10 avrà luogo la manifestazione con il seguente programma: apertura alle ore 10 con esposizione, degustazione libera e vendita diretta dei vini delle cantine di Valtellina, Val San Martino, Val Curone, colli di San Colombano, Presidi Slow Food del bacino dell’Adda. Saranno attivi i Laboratori del Gusto a cura di Slow Food Valli Orobiche con le novità editoriali dell’associazione, Finger Food d’autore e music on food. Il costo dell’ingresso con 1 cuopon per degustazione gastronomica a 5 €, mentre con il bicchiere per degustazione vini 7 €. Bambini ingresso libero. Sarà aperto inoltre un servizio risto-
ro e la possibilità di partecipare alla cena di chiusura con menù di stagione e di territorio. Attivo un servizio bus navetta con partenza a Pontida dal piazzale Qibar verso l’agriturismo Polisena a Riviera di Pontida in via Ca’ di Maggio.
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Continua il successo dell’iniziativa che propone una domenica di piacere e di degustazioni guidate a diretto contatto con le aziende e le cantine del territorio. Semplice, innovativa, ecologica e “responsabile” la formula che permette di sedersi comodamente su un pullman in partenza da Ber-
dal calore che inevitabilmente sprigiona un buon bicchiere di vino. L’iniziativa è organizzata in occasione della manifestazione “Andar per vigne” proposta ogni anno dal Consorzio di Tutela Valcalepio, al fine di valorizzare e far conoscere la qualità dei vini bergamaschi. Per la visita in pullman la partenza è prevista domenica 18 novembre alle 10 dal piazzale
gamo e “girare” per cantine senza dover guidare. Anzi, saranno gli organizzatori a guidarvi alla scoperta delle diverse realtà locali, dall’azienda a conduzione familiare a quella all’avanguardia tecnologica, mentre un sommelier vi guiderà nelle degustazioni per scoprire nei vini quei sapori e quelle caratteristiche, frutto della passione e del lavoro dei produttori. Il tutto unito al piacere di una vera e propria giornata in compagnia di altre persone, vecchi amici o nuove conoscenze, che in gruppo o singolarmente intendono condividere il piacere della convivialità, aiutati in questo
Malpensata di Bergamo, dove si farà ritorno per le ore 18. Tra le cantine che saranno visitate la Rocchetta di Villongo e l’azienda Tallarini di Gandosso, mentre per il pranzo ci si fermerà nel prestigioso contesto del ristorante “Il Fontanile” di Gandosso con menù completo in abbinamento con i vini di propria produzione. Il costo comprensivo di bus, pranzo e degustazioni guidate è di 35 euro. Prenotazioni e informazioni al 328 7448046 oppure per email a promoeventi@email.it www.promoeventi.bg.it
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Filosofia come pedagogia alla sostenibilità Confronto e dialogo negli incontri organizzati da Noesis Il termine pedagogia deriva dal greco παιδαγογια (generare bambini, procreazione) da παιδος (paidos: bambino) e αγω (ago: guidare, condurre, accompagnare). Nell’antica Grecia il pedagogo era uno schiavo che accompagnava il bambino a scuola o in palestra. Dopo che i Romani ebbero conquistato la Grecia, fu chiamato paedagogus lo schiavo greco che, oltre ad accompagnare i bambini, insegnava loro la lingua greca. Col tempo il significato di paedagogus divenne quello d’insegnante, indipendentemente dallo stato sociale e, in età imperiale, il paedagogum era chiamata la scuola dei paggi di corte. Capire perché viviamo, da dove veniamo e dove andiamo è sempre stato l’obiettivo della conoscenza umana e lo scopo della filosofia. Noesis, con i numerosi incontri in calendario, si pone come interlocutore privilegiato all’interno del dibattito filosofico per aiutarci al meglio a comprendere come queste domande possono, se non aver sempre risposte, almeno essere l’occasione per spiegare alcuni comportamenti, fenomeni, stati d’animo che noi tutti nel corso della nostra vita ci troviamo ad affrontare. Accettare il cambiamento nello svolgersi degli eventi e cercare di comprenderne i motivi per affrontarlo e gestirlo al meglio e, in definitiva, adeguarsi ad un mondo che non ci appartiene ma che c’è dato in prestito, è argomento di riflessione nei corsi di Noesis. Capire perché la natura ha i suoi ritmi, i suoi colori e i suoi cambiamenti, ci aiuta a comprendere come stiamo vivendo e perché ci troviamo ad affrontare problematiche che sembrano insormontabili e che stanno distruggendo tutto quanto eravamo abituati a dare per scontato ed eterno. Scoprire il percorso dei grandi artisti dei secoli passati ci insegna come l’evoluzione umana si sia adattata di volta in volta al contesto storico. Conoscere il grande vuoto colmato da un’esistenza del Divino, spesso ci fa sentire piccoli e impotenti ma poi ci accorgiamo che nello stesso tempo noi siamo il cen-
tro di un macro cosmo dove tutto è possibile e ancora può e deve essere scritto, programmato, sviluppato e realizzato. Insegnare sin da subito ai giovani il pensiero filosofico dei grandi pensatori che hanno influenzato lo sviluppo delle società e delle grandi culture è sinonimo di umiltà e di apertura verso un pensiero diverso con il quale si confronterà il futuro adulto. Filo-
“Nel mondo nulla di grande è stato fatto senza passione” (Hegel) sofia per capire perché una vita vale la pena di essere vissuta, filosofia per farci comprendere l’importanza del concetto di sostenibilità che dovremmo applicare a un’economia e ad uno sviluppo che non è ancora colto come opportunità di crescita. Noesis, associazione senza fine di lucro per la divulgazione delle discipline filosofiche e culturali, da venti anni organizza corsi aperti a tutti, vantando un ca-
lendario annuale di incontri ed eventi culturali di rilievo. Il progetto si realizza grazie al lavoro e alla passione del professor Giovanni Paninforni e ai membri del consiglio dell’associazione che ogni anno riescono a portare a Bergamo i nomi più illustri tra filosofi e pensatori del nostro tempo come Carlo Sini, Massimo Cacciari, Silvano Petrosino, Umberto Galimberti, Remo Bodei e Sergio Givone i quali tratteranno temi sempre collegati al filo conduttore che l’associazione annualmente pone come tema generale del corso. Quest’anno con il tema le “Strade che portano lontano” si vuole porre l’attenzione sull’approccio della libertà di scelta, evidenziando le possibilità che abbiamo per cambiare ciò che non ci piace o per meglio valutare le varie opportunità che si possono incontrare durante i percorsi della vita. Per maggiori informazioni sugli appuntamenti organizzati da Noesis: www.noesis-bg.it. Alessandro Vitali Consigliere Noesis
Strade che portano lontano GLI INCONTRI DI NOVEMBRE 13 martedì APERTURA Centro congressi Giovanni XXIII Bergamo - ore 20.00 «Responsabilità e futuro» Sergio Givone, Ordinario di Estetica, Università di Firenze 20 martedì Liceo scientifico L. Mascheroni Bergamo - ore 20.00 «Una nuova stagione della libertà dopo la crisi del XXI secolo» Mauro Magatti, Preside Facoltà di Sociologia, Università Cattolica di Milano 23 venerdì Villa Camozzi, Ranica - ore 21.00 Istituto Mario Negri, Via G.B. Camozzi 3. Arte, scienza e filosofia: i sentieri dell’uomo. Fernando Noris storico dell’Arte, Marco Pellegrini Università degli Studi di Bergamo, Giuseppe Remuzzi Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri 25 domenica Teatro Sociale - Città Alta - ore 21.00 Bergamo in collaborazione con Verba Manet, La fatica di vivere in una società smarrita, Vittorino Andreoli, neurologo e saggista 27 martedì Liceo scientifico L. Mascheroni Bergamo - ore 20.00 Le vie della Felicità. Carmelo Vigna, Ordinario di Filosofia Morale, Università Cà Foscari, Venezia
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BergamoScienza
BergamoScienza Numeri spaziali 123.900 presenze, 58 conferenze, 1900 collegamenti in streaming Si è chiusa la Xª edizione di BergamoScienza, e anche quest’anno è boom di presenze e di numeri: 123.900 partecipanti con 58 conferenze (di cui 28 trasmesse in streaming) 100 mostre e laboratori, 26 spettacoli; sono stati coinvolti 50 luoghi a Bergamo e 37 nei comuni della provincia. Dei 142 relatori, 14 quelli internazionali, tra cui tre premi Nobel. Grande successo per i collegamenti in streaming alle conferenze, che sono stati 1.900. I minuti totali di streaming per le conferenze al Teatro Sociale sono stati 130.000. I collegamenti sono stati effettuati da tutta Italia, ma anche dall’estero (Spagna, Israele, Germania, Finlandia, Inghilterra, USA, Francia, Australia, Emirati Arabi, Nuova Zelanda, Svizzera, Olanda, Svezia). Fondamentale per l’ottima riuscita della rassegna è stata la presenza dei 2.482 volontari, di cui 2.257 studenti. I ragazzi, coordinati da 134 professori, hanno ideato e curato 50 eventi legati alla sperimentazione L’impegno dei volontari continua scientifica; 570 studenti hanno ogni anno, a dimostrazione di cofatto da guide nelle mostre didat- me la cultura promuova, in tempo pubb_BG SOSTENIBILE_Layout 1 06/03/12 Pagina 1 economica, vatiche e nei laboratori interattivi. di 09.22 crisi non solo
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L’economia è morta, viva l’ecologia (economica) Bergamo Scienza portavoce di traiettorie economiche più sostenibili di cui ci parla invece Segrè, durante una conferenza di BergamoScienza, assume una nuova prospettiva mettendo al centro del suo essere l’ecologia: “Il grande cerchio della natura, il racconto della vita, il mondo delle relazioni fra gli esseri viventi e il pianeta che li ospita”. Con attenzione e un pizzico di creatività rimescola non solo gli aggettivi ma anche i sostantivi dell’economia, ridimensionandola a un capitolo della natura: l’ecologia. Ciò di cui abbiamo bisogno, spiega, è un’economia di tipo circolare dove la riduzione dell’uso delle risorse naturali ed energetiche (purtroppo per noi limitate) si ac-
Economia sola, triste, inutile. Economia disumana, insostenibile. Economia morta. E ancora: Economia colorata, gialla, rossa e verde. Economia sostenibile. E’ piena di aggettivi la tavolozza dei colori con cui Andrea Segrè, docente di politica agraria internazionale e comparata presso l’Università di Bologna, disegna la nostra identità economica e un altro mondo possibile. Un mondo dove il capitalismo cede la funzione di modello economico dominante. Segrè però non è solo un docente. Oltre a essere preside della facoltà di agraria presso la medesima università è un uomo pieno di idee alternative. Una di quelle persone in grado di raccontare il futuro (ma anche il presente) di questo pianeta in un altro modo. E questo pianeta, un’altra chance se la merita. “Il modello attuale del capitalismo è in crisi profonda, la crescita illimitata, che lo sottende, non funziona più”. L’economia
“Ciò di cui abbiamo bisogno è un’economia di tipo circolare dove la riduzione dell’uso delle risorse naturali ed energetiche si accompagna ad un’attenzione sul riciclo dei materiali, dell’acqua e dell’energia” compagna ad un’attenzione al riciclo dei materiali, dell’acqua e dell’energia. “Non possiamo più fare finta di niente”. Fino ad oggi siamo stati convinti che il sistema economico, figlio di un’impostazione meccanicistica neoclassica, sia una grande macchina che porta in seno la necessità di produrre qualcosa e in quantità sempre maggiori. Questa, ad oggi, la nostra visione di sviluppo. Ma non si può crescere da soli. Non si può più pensare che la “turboproduzione ipercapitalista” non si scontrerà prima o poi (e sta già accadendo) di fronte ad un muro di cemento armato. Un pianeta di risorse limitate non può offrire spazio ad un sistema economico che di risorse ne vorrebbe infinite. Ma allora dove dovremmo dirigerci? BergamoScienza sembra aver preso a cuore questo grande e importante interrogativo,
decidendo di concentrare molti dei suoi appuntamenti proprio nella ricerca di una risposta che forse come umanità già conosciamo. Non solo allora la conferenza di Segrè si fa soldato della lotta allo spreco, simbolo per eccellenza di una società in cui si consuma più del necessario e si getta buona parte di ciò che si è acquistato nella spazzatura. Sono anche spettacoli teatrali come “Il bivio” a diventare portavoce della necessità di una revisione del nostro modo di stare nel mondo e creare sviluppo. A metà fra sogno e realtà lo spettacolo offre infatti ai partecipanti la visione di un mondo ridotto
ormai allo stremo, figlio delle decisioni sbagliate di una società che ha optato per un’economia slegata dal contesto in cui si genera. Un’economia basata su risorse non rinnovabili anziché il contrario. Per fortuna però dai sogni ci si può ancora svegliare. Anche “Io sono sostenibile”, appuntamento dedicato alle scuole, porta con forza agli studenti l’imperativo categorico di nuove traiettorie economiche più sostenibili, volte cioè alla soddisfazione dei bisogni di una generazione senza dover però compromettere quelli delle generazioni future. Un pianeta do-
ve le disuguaglianze sociali sono ridotte a zero e le energie alternative diventano la “benzina” del nuovo mondo. Serge Latouche direbbe che è arrivato il momento di tornare indietro per andare avanti. “La via della decrescita è un’apertura, un invito a trovare un altro mondo possibile”. Una società decente, dice il saggio, è una società che non umilia i suoi membri e rende onore alla terra che li ha generati. Starà a noi, all’istruzione e alla politica, renderci artefici del nostro destino. Alessandro Fortis
Gli studenti ci scrivono Piccoli gesti per noi, grandi gesti per l’umanità La nostra società è sostenibile? E’ la domanda alla quale abbiamo cercato una risposta partecipando all’incontro proposto da BergamoScienza riguardo al tema dello sviluppo sostenibile. Cerchiamo di definirlo: si chiama sviluppo sostenibile quel tipo di progresso che l’ambiente è in grado di sostenere, rimanendo capace di fornire risorse anche alle generazioni future. Alla luce di questa definizione, abbiamo capito che il nostro attuale tenore di vita non è sostenibile, sia per spazio sia per inquinamento. Infatti, se tutta la popolazione mondiale vivesse come i paesi ricchi avremmo bisogno di più terra per reperire risorse e smaltire rifiuti… all’incirca 3 pianeti terra! E dal momento che lo spazio è limitato e che noi consumiamo molto più di quanto dovremmo, a pagare il nostro odierno benessere sono, come sempre, i paesi più poveri. Se il nostro attuale consumo delle risorse del pianeta non verrà ridotto, lascerà enormi problemi alle generazioni future, le quali, oltre a smaltire l’eccessivo inquinamento, dovranno trovare nuove fonti di energia rinnovabile, poiché il petrolio e gli altri combustibili fossili vanno esaurendosi. La domanda che ci si pone è quindi quali siano le fonti di energia sicure nel futuro. Oggi molti scienziati stanno cercando risposte per far fronte a questo problema, ad esempio tramite lo sviluppo di fonti rinnovabili, come l’energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica; fonti capaci di produrre energia senza inquinare e in modo illimitato. Nel nostro piccolo an-
che noi possiamo fare qualcosa per diminuire l’impronta ecologica (il segno da noi lasciato nell’ambiente) della nostra società con piccoli gesti: uno può essere il non sprecare energia tenendo gli elettrodomestici in stand-by, un altro il chiudere il rubinetto mentre ci laviamo i denti. Certo noi diremo: “A che serve?”, ma se tutti ci impegnassimo in queste piccole cose risolveremmo sicuramente i problemi più piccoli per poi passare a quelli più grandi.
Io sono sostenibile Giovedì 17 ottobre le classi terza quarta e quinta del liceo classico e liceo delle scienze umane del Seminario Vescovile di Bergamo hanno partecipato all’incontro “Io sono sostenibile”, all’interno del programma di Bergamo Scienza. La conferenza si è svolta alla Porta Sant’Agostino ed è stata organizzata dallo staff di Eniscuola, progetto avviato da Eni nel 2000 in collaborazione con la Fondazione Eni Enrico Mattei. Scopo del seminario è stato quello di esplorare i concetti di sostenibilità e sviluppo sostenibile, attraverso la presentazione di grandi tematiche come l’impronta ecologia, le trasformazioni climatiche, le energie rinnovabili. Con l’utilizzo di strumenti multimediali i ragazzi sono stati condotti alla comprensione di come questi grandi temi si giocano nel quotidiano e che ciascuno, attraverso semplici gesti e piccole accortezze, può contribuire a ridurre i consumi e il dispendio energetico. Gli studenti delle classi IIIª, IVª, Vª del Liceo “Giovanni XXIII” Seminario Vescovile di Bergamo
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I 40 anni dell’orto botanico di Città Al
In Sala Viscontea apre una mostra dedicata alla storia e al patrimonio del gi
C’è un luogo molto suggestivo che è ormai entrato nel cuore di molti bergamaschi e non solo. E’ l’orto botanico Lorenzo Rota, un piccolo gioiello incastonato tra le mura di Città Alta che si raggiunge dalla scaletta di Colle Aperto. Un breve percorso da fare solo a piedi conduce ad un piccolo mondo naturale che custodisce
migliaia di specie di piante provenienti da tutto il mondo: dalle piante grasse al papiro, dal fiore di loto alla Palma del Madagascar. Un luogo di silenzio dove godere della bellezza delle piante e ammirare il lavoro certosino delle mani dell’uomo. Un giardino che è il risultato di un’armonia tra uomo e piante. Quest’anno
Piante e lieviti sotto osservazione da giovani studenti In occasione di BergamoScienza e contemporaneamente alla mostra sul giardino botanico si è svolto un interessante laboratorio in Sala Viscontea. Alcuni studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Mario Rigoni Stern di Bergamo con i loro docenti hanno presentato degli studi per ottenere energia sostenibile dal mondo vegetale. Sono riusciti per esempio a produrre olio e idrogeno da alcune alghe raccolte in un fontanile bergamasco. Sono giovani ragazzi da tenere d’occhio perché stanno svolgendo progetti didattici importanti che forse potranno aiutare l’uomo a sviluppare strategie energetiche sostenibili.
l’orto di Città Alta compie 40 anni e per l’occasione sono state organizzate diverse iniziative. “Abbiamo deciso di celebrare i 40 anni proponendo fin da inizio anno una mostra nella Sala Viscontea in Piazza Cittadella sulla storia e il patrimonio di cui l’orto è depositario -spiega Gabriele Rinaldi, Direttore dell’Orto Bota-
“E’ un’esposizione in continua evoluzione: nel corso del 2012 l’abbiamo arricchita periodicamente di elementi che spiegano il senso e l’importanza dell’orto e continueremo a trasformarla fino alla fine dell’anno, forse anche nel 2013” nico-. La mostra, aperta il sabato dalle 15 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 a ingresso libero, è stata inserita nella programmazione di BergamoScienza. E’ un’esposizione in continua evoluzione: nel corso del 2012 l’abbiamo arricchita periodicamente di elementi che spiegano il senso e l’importanza dell’orto (che è un’istituzione municipale) e continueremo a trasformarla fino alla fine dell’anno,
forse anche nel 2013”. La mostra offre reperti musealizzati, elementi che di solito sono accessibili solo per ragioni di studio e che costituiscono un patrimonio importantissimo. Ci sono alcuni modelli di vegetali del 1828 che venivano utilizzati dalle scuole superiori dell’epoca e dall’ospedale San Marco. Ci sono anche erbari e collezioni essiccate di studiosi dell’Ottocento. E poi l’Hortus Pictus, una raccolta di dipinti botanici. “Nel mese di novembre - continua Rinaldi - modificheremo l’esposizione aggiungendo un itinerario esplicativo di tutte le mostre curate nel corso degli anni: da quella sulle orchidee tropicali a quella sui cereali, da quella sui grandi
“Un istituto culturale che conserva collezioni, studia le piante, svolge attività di conservazione per quelle minacciate e porta avanti progetti di reintroduzione in natura di specie in via di estinzione” alberi a quella sulla botanica della musica. L’intento è quello di spiegare l’importanza dell’orto, che è un piccolo feudo del Regno delle Piante in una cornice affascinante; ma è anche altro: un istituto culturale che conserva collezioni, studia le piante,
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lta
iardino Lorenzo Rota
Bisogna parlare alle piante? Una ricerca di alcuni studiosi dimostra che le piante reagiscono agli stimoli esterni e “amano” la musica “Se la pianta per esempio viene bagnata, riceve delle cure o se una persona le si avvicina o le parla, avvengono delle mutazioni di potenziale. Vuol dire che la pianta reagisce fisiologicamente” svolge attività di conservazione delle specie minacciate e porta avanti progetti di reintroduzione in natura di specie in via di estinzione. Per esempio abbiamo reintrodotto una specie di felce, Osmunda regalis, che nel 1853 era stata descritta da Lorenzo Rota, il primo scrittore della flora bergamasca, ma che negli ultimi
decenni risultava scomparsa. Infine svolgiamo diverse attività di educazione per le scuole e per gli adulti. E per il futuro stiamo pensando ad iniziative sempre più esperienziali”. Per info: www.ortobotanicodibergamo.it Clara Gandolfi
La musica è un linguaggio universale: non ha tempo, non ha confini, unisce popoli, etnie, generazioni diverse. Questo è risaputo. Ma che possa far comunicare le piante con gli uomini è qualcosa che ha dell’incredibile. Eppure è così. Durante BergamoScienza si sono svolti degli
incontri sulla neurobiologia vegetale nella biblioteca comunale di Treviolo, organizzati in collaborazione con la Federazione Damanhur. Da 30 anni alcuni ricercatori studiano la capacità delle piante di interagire con il mondo circostante e, quindi, anche con l’uomo. Gli studiosi utilizzano apparecchiature elettroniche in grado di valutare la reattività delle piante, cioè in grado di misurare le variazioni di potenziale elettrico delle piante quando queste vengono sottoposte a stimoli esterni. Se la pianta per esempio viene bagnata, riceve delle cure o se una persona le si avvicina o le parla, avvengono delle mutazioni di potenziale. Vuol dire che la pianta reagisce. Forse non emotivamente, ma sicuramente fisiologicamente. Ciò avviene
anche quando la pianta “ascolta” musica. Mozart, soprattutto. Basti pensare che ormai da qualche anno si stanno facendo degli esperimenti in alcuni vigneti del Brunello di Montalcino in Toscana dove viene diffusa costantemente l’opera omnia del compositore austriaco. Sembra che le viti crescano più vigorose. E non è finita qui: i vegetali possono anche fare musica. Come? Attraverso delle apparecchiature che trasformano i segnali elettrici trasmessi delle piante in suoni musicali grazie a dei sintetizzatori (in Youtube si possono trovare dei video). Un mondo, quello vegetale, ancora tutto da scoprire. E intanto hanno ragione le nonne quando dicono che bisogna parlare alle piante.
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Provincia ed Expo 2015 a caccia di gio
Premiati i vincitori del secondo bando «I giovani e l’Expo» Tremila euro a «Expo a tavola». Sul podio anche «Itama. La terra che produc C’è chi pensa ad un “Bergamuseo dei sapori”, ad un “Biodistretto Bergamo” o ancora alla “Polenta scarta e addenta”: non si tratta di idee astratte, bensì di validi progetti ideati dalle giovani menti di Bergamo e provincia per l’esposizione universale che si terrà nel capoluogo lombardo nel 2015. In un gremito auditorium del liceo scientifico “Mascheroni” venerdì 19 ottobre si è tenuta infatti la premiazione dei progetti vincitori della seconda edizione del bando “I giovani e l’Expo” destinato ai ragazzi fra i 15 e i 25 anni, indetto dall’assessorato alle grandi infrastrutture ed Expo dalla Provincia di Bergamo. A due anni di distanza dal precedente bando, visto il grande successo ottenuto dall’iniziativa con la presentazione di oltre cinquanta progetti e il coinvolgimento di circa duecento ragazzi, la Provincia è tornata a premiare i giovani per la loro fantasia e inventiva, alimentando un’interessante riflessione sulle tematiche proposte dall’EXPO 2015: cibo, nutrizione e sostenibilità.
I giovani bergamaschi in prima fila per Expo «La sinergia che si è venuta a creare tra istituzioni scolastiche, Provincia, Provveditorato e attori economici della bergamasca è straordinaria» afferma l’assessore provinciale alle grandi infrastrutture ed Expo Silvia Lanzani che prosegue «ho sempre voluto
che l’Expo rappresentasse per i giovani uno spazio di crescita. La provincia di Bergamo è stata pioniera in questo ed è stata capace di veicolare le tematiche dell’esposizione in modo da integrarla nell’offerta formativa e di ricerca delle istituzioni scolastiche della bergamasca». L’assessore Lanzani ha ribadito più volte che l’Expo deve tener con-
“la Provincia è tornata a premiare i giovani per la loro fantasia e inventiva, alimentando un’interessante riflessione sulle tematiche proposte dall’EXPO 2015: cibo, nutrizione e sostenibilità” to del dinamismo e dell’inventiva dei giovani, inesauribile fonte di energia in tempi di crisi economica con forti ripercussioni sul mondo del lavoro. I giovani si sono dimostrati validissimi interlocutori, più che mai determinati a far scoprire il nostro territorio in modo semplice, originale ed efficace. «Mi trovo completamente in sintonia con l’assessore Lanzani -afferma il presidente della provincia di Bergamo Ettore Pirovano- e ammiro come i ragazzi riescano a spiegare aspetti complessi in modo semplice, anche ai loro
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coetanei delle scuole elementari: questo deve continuare, per alimentare la curiosità e il dialogo interscolastico». Parole che trovano eco nel saluto di Patrizia Graziani, direttrice dell’ufficio scolastico territoriale di Bergamo, che parla di questa iniziativa come di una «bellissima triangolazione di energie e proposte formative rivolte a tutte le scuole
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e alle rispettive specificità». Presente anche Andrea Moltrasio, presidente di BergamoScienza, che aggiunge citando il famoso filosofo austriaco Karl Popper: «Il futuro è aperto e dipende da tutti noi, bisogna attivare forze positive che vanno in controtendenza con la visione pessimistica del giorno d’oggi». Fulvio Adobati ha ribadito l’impegno dell’Università degli studi di Bergamo a sostenere i giovani talenti e Danilo Minuti, assessore dell’Istruzione e delle politiche giovanili vede nell’Expo una grande opportunità non solo per Milano, ma per incrementare il dinamismo in tutta la penisola. Ospiti d’onore della giornata sono stati Fabrizio Grillo e Valerio Zingarelli della società Expo. Grillo ha riaffermato quanto l’alimentazione e la sostenibilità siano oggi un tema di vitale importanza a fronte di una sperequazione sociale e della scarsità di cibo nel mondo. L’expo 2015 dovrà essere una piat-
taforma di dialogo trasversale dall’Italia per tutto il mondo perché come ha sottolineato Valerio Zingarelli, responsabile dell’apparato tecnologico della società Expo, «sarà la prima esposizione mondiale connessa in tempo reale con tutto il mondo e dimostreremo la nostra capacità di facilitare la partecipazione e la divulgazione attraverso supporti
di ultima generazione ai visitatori che potranno interagire con chi invece si troverà altrove». È stata presentata anche un’inedita iniziativa “Un ricettario per l’Expo” presentato da Mara Azzi, direttore generale di Asl Bergamo, che ha visto coinvolti gli studenti di diversi istituti alberghieri, con la finalità di riscrivere in maniera salutare le ricette tipiche della
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ovani progetti
ce», «Rond Expo» e «Bergamopoli» bergamasca, ottenendo dei risultati ottimi.
I progetti premiati Con la partecipazione di Mirco Radici, Presidente SACBO Spa, i calciatori dell’Altalanta Lucchini e Stendardo, e le Atlete della Foppapedretti Volley Merlo e Devetag sono stati premiati
i giovani vincitori del secondo bando. Al primo posto (premio di 3.000 euro) si è classificata Flavia Pellegrinelli, con il progetto “Expo a tavola” che si propone di fornire le mense, i ristoranti di Bergamo e i bar, di tovagliette a tema con spiegazioni inerenti l’Expo, la corretta alimentazione e i prodotti tipici locali: tre tovagliette che cambiano a seconda del tipo di destinatario. I “messaggi” sono anche pensati e studiati avendo di mira il tem-
po sufficiente e necessario per consumare un pasto: si tratta dunque di testi brevi, efficaci e immediati. Si è aggiudicato il secondo posto invece il progetto “Itama. La terra che produce” di Veronica e Valeria Teocchi. Si tratta di un progetto molto ambizioso e innovativo che intende recuperare e valorizzare una fornace sita nel comune di
Madone, attraverso l’eventuale realizzazione di un istituto agrario che si occupi di ricerca agro-alimentare sperimentale. Infine a pari merito i progetti “Rond Expo” e “Bergamopoli: una provincia verso l’Expo” che si sono collocati al terzo posto. Il primo di Cristina Medici propone la creazione di rotatorie che si ispirano alla natura e alle risorse naturali, come aria, acqua, terra e sole in sintonia con i propositi sostenibili dell’esposizione uni-
versale 2015. Il secondo invece, ideato da Giacomo Santini, è la geniale rivisitazione del famoso gioco di società “Monopoli” in chiave Expo e di valorizzazione del territorio. I premi sopracitati consentiranno ai vincitori di presentare il proprio progetto anche alla società Expo 2015. Non ci resta che augurare buona fortuna e
fare i complimenti a tutti i partecipanti per l’impegno dimostrato, unendoci ai commenti e alle simpatiche performance di personalità dello spettacolo invitati per l’occasione: nel pomeriggio sono infatti intervenuti il giornalista bresciano Emanule Turelli e il bergamasco Tiziano Incani (il cantante orobico a tutti noto col nome d’arte “il Bepi”) che hanno sottolineato l’importanza della crescita di una sensibilità verso i problemi ambientali, attraverso la presentazione del progetto “Gleno: 1 dicembre 1923”, una tragedia spesso poco conosciuta anche dagli stessi bergamaschi. A chiudere lo show del ventriloquo Pietro Ghislandi e di Oreste Castagna, i quali hanno raccontato le loro esperienze professionali basate sulle idee ed i sogni giovanili, che grazie a tenacia e impegno si sono poi realizzate concretamente.
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BergamoScienza
Start Cup dall’ascensore al successo All’interno di BergamoScienza la giornata dedicata alle start up bergamasche A vincere sono la creatività e l’intraprendenza dei giovani Elevator pitch: il discorso dell’ascensore. 3 minuti: il tempo per arrivare al 40° piano. È questo il metodo utilizzato il 10 ottobre durante la “Start Cup” al Polaresco di Bergamo per presentare i 16 progetti in gara. Hai un’idea che ti sembra brillante e una mattina, scombussolato dalle notti insonni passate a mettere a punto il tuo progetto, ti ritrovi in ascensore con un miliardario, quindi un possibile finanziatore. Ti strofini gli occhi ma hai tempo solo tre minuti per tentare il tutto per tutto cercando di convincerlo che la tua idea è davvero brillante. Chiarezza e capacità di sintesi. Sono questi i presupposti necessari per fare bella figura agli occhi di chi non vede l’ora di bersi in tranquillità il suo caffè in ufficio. Sicuramente l’inventore dell’ascensore non ha dovuto fare i conti col tempo ristretto e facendo le scale col
miliardario fino al quarantesimo piano, avrà avuto altri fattori dalla sua parte. I tempi cambiano e sono sempre più frenetici ma senza ombra di dubbio non mancano le nuove idee e i giovani sembrano essersi adeguati ai cambiamenti, facendo di necessità virtù in un periodo in cui il mondo del lavoro, usando un eufemismo, non si presenta con un sorriso smagliante.
Le start up vincitrici Il concorso “Start Cup” ha dato spazio ai nuovi imprenditori e ai loro progetti: 16 i finalisti che sono emersi da una scrematura delle 30 domande di partecipazione iniziali e sono stati condotti alla finale provinciale dai tre enti organizzatori: il Cyfe (Centro di Ricerca d’Ateneo per la Nuova Imprenditorialità), l’Incubatore
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d’Impresa di Bergamo Sviluppo e il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo. Il vincitore del premio finale (un viaggio nella Silicon Valley in California) è stato “Uidu”, un social network dedicato alle associazioni no profit, ideato da Andrea Vannini con Enrico Micheli, Simone Dell’Angelo e Nicola Lazzaroni. Il secondo posto, decretato dalla giuria presieduta da Alberto Bombassei (Brembo) è andato a “Sundfield” di Elena Locatelli, un progetto che si pone fra la sostenibilità ambientale e quella sociale: con la collaborazione di Harpreet Kaur Saini e di Noureddine Kouaissah, è stato ideato un sistema di pompaggio dell’acqua che funziona a energia solare al fine di rendere possibile l’estrazione dell’acqua anche nei paesi in cui le caratteristiche del territorio non consentono l’utilizzo delle tecniche classiche. “SharinGarage” si è meritato il terzo gradino del po-
dio. Il portale ideato da Daniele Radici e Nicola Lorenzi connette coloro che vogliono guadagnare qualche soldino mettendo a disposizione il proprio garage e chi invece è stanco di farsi kilometri per cercare parcheggio, puntando sullo spirito di condivisione negli spazi della città. Fra gli altri progetti a valenza sostenibile rientrano W2W Solutions di Roberto Caspani che ha progettato un sistema di monitoraggio remoto per impianti industriali ed energetici attraverso tecnologie web, e Riparotto. com di Fabio Riva, un portale 2.0 per rintracciare facilmente e velocemente tecnici e centri di assistenza per la riparazione di elettrodomestici.
“Vedere l’impresa come la propria fidanzata” Nella stessa giornata è stata organizzata dai tre enti promotori, con la partecipazione di UBI
Banca, anche una tavola rotonda sul tema delle start up con interventi da parte di Alessandro Fusacchia (Ministero dello Sviluppo Economico), Alberto Fassi (fondatore Legami), Massimiliano Magrini (fondatore Annapruna Ventures). Attraverso la moderazione di Simone Spetia (Radio 24) si è affrontato il tema della nuova imprenditorialità e della capacità dei giovani di sviluppare progetti spesso legati al mondo della tecnologia, partendo da zero. Il governo ha da poco emesso un provvedimento per migliorare le condizioni e facilitare la nascita delle start up, dotando i giovani di basi solide al fine di incentivare le loro idee imprenditoriali. Le idee sono solo la base ma poi c’è bisogno di impegno e dedizione fino a tarda notte, come ricordato da Alberto Fassi e Gianluigi Viscardi, vicepresidente di Bergamo Sviluppo, che consiglia di vedere l’impresa come la propria fidanzata: “Bisogna saperle dare attenzione, bisogna avere pazienza e soprattutto bisogna saperla conquistare ogni giorno”. In questo periodo di precarietà i giovani stanno dimostrando di avere intraprendenza e creatività maggiori rispetto a chi è entrato nel mondo del lavoro qualche anno fa. La terra bergamasca ha ottimi frutti da offrire e alla finale regionale di Milano si potrà vedere quante start up “made in Bergamo” saranno premiate nelle tre diverse categorie in gara: ICT, Clean Technologies & Agro-food e Life Sciences. Come ricorda Giovanni Fucili, responsabile dell’Incubatore d’Impresa di Bergamo Sviluppo, già l’anno scorso le start up bergamasche hanno avuto grande successo guadagnandosi ben tre premi sugli otto disponibili a livello regionale e quest’anno i progetti presentati sono addirittura raddoppiati. Tutto ciò ci fa ben sperare. Nella bergamasca sembra che si possa vedere uno spiraglio di luce e d’altronde ogni idea è una lampadina che si accende. Giorgio Sappilo
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Giovani & Innovazione
Fino al 7 dicembre il bando per l’Incubatore d’Impresa 2013 Avete un‘innovativa idea imprenditoriale? È l’ultimo mese per poter presentare le domande relative al bando per l’Incubatore d’Impresa, progetto della Camera di Commercio di Bergamo promosso da Bergamo Sviluppo Azienda Speciale della Camera di Commercio, in collaborazione con il Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile. Ogni anno vengono selezionate nuove idee d’impresa o iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo che vengono accompagnate nelle fasi di costituzione e di start up. L’obiettivo del progetto è supportare aspiranti e nuovi imprenditori nella progettazione e nell’avvio dell’idea imprenditoriale: vengono messi a disposizione spazi attrezzati e arredati, uso ufficio e un sistema integrato
di servizi di assistenza, formazione e consulenza, oltre ad un supporto nella comunicazione e promozione d’impresa. Possono partecipare al bando aspiranti imprenditori (singoli o associati), oppure microimprese o lavoratori autonomi attivi da non oltre 12 mesi, che operano prevalentemente in attività di servizi a carattere innovativo. La struttura si trova a Brembate Sopra, all’interno del Centro Formativo per la Creazione di Impresa di Bergamo Sviluppo. Le domande per partecipare al progetto dovranno pervenire entro venerdì 7 dicembre 2012 alla segreteria di Bergamo Sviluppo in via Zilioli, 2 a Bergamo.
Incubatore d’impresa >Le imprese “Green” del 2012 ACCHIAPPANIMALI
Acchiappanimali è la prima e unica organizzazione in Italia per il ritrovamento di animali smarriti. La particolarità sta nell’utilizzo di un “cane investigatore”, una particolare tecnica, brevettata negli Stati Uniti e denominata “Pet Detective”. www.acchiappanimali.com
FESTIVAL DELL’AMBIENTE
L’Associazione Festival dell’Ambiente nasce per l’organizzazione dell’omonimo festival, realizzato in collaborazione con il Comune di Bergamo. Un evento con cadenza annuale nel cuore della città, per sensibilizzare e stimolare i cittadini a stili di vita e d’impresa sostenibili. www.associazionefestivaldellambiente.it
EVENTI CON STILE
Eventi con stile ha come mission l’organizzazione di “eventi che emozionano”. La società si è in particolare impegnata nella realizzazione di eventi e iniziative a limitato impatto ambientale o a impatto ambientale compensato. www.eventiconstile.com
Informazioni allo sportello Punto Nuova Impresa di Bergamo Sviluppo Tel. 035 3888011 - Rif.: Giovanni Fucili fucili@bg.camcom.it - www.incubatore.bergamo.it.
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Icenova Engineering, nata con l’obiettivo di “trovare risorse dove altri vedono inefficienze”, offre servizi avanzati in ambito energetico. Progetta e realizza impianti di cogenerazione alimentati sia a gas naturale, adatti a centri sportivi, commerciali, case di cura con domanda continua di calore ed energia elettrica, sia a biomassa legnosa. www.icenova.eu
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Percorsi enogastronomici, wine tour, cene letterarie, prodotti tipici, turismo e marketing territoriale: Promoeventi organizza e promuove eventi muovendosi con professionalità nel campo del giornalismo, della comunicazione e delle pubbliche relazioni istituzionali e internazionali. www.promoeventi.bg.it
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Spaq è una società che offre un’ampia gamma di servizi integrati nei settori della Sicurezza, Privacy, Ambiente e Qualità. I servizi proposti abbracciano i più diversi settori merceologici:
metalmeccanico, edile, servizi, impiantistica. www.spaqsrl.it
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Green Solution offre servizi di consulenza alle aziende grafiche di stampa. Le consulenze interessano in modo particolare l’ambito delle certificazioni. Nel 2010 Green Solution ha dato vita a “Bergamo SOStenibile”, un periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili. www.greensolution.it www.bergamosostenibile. com
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Open Source e Open Data Una risorsa per cittadini, imprese e amministrazioni Il patrimonio di dati pubblico presto disponibile a tutti tramite le licenze “open” Nei numeri scorsi di BergamoSOStenibile si è parlato di Open Source (ossia pacchetti software liberamente utilizzabili dagli utenti e modificabili dai programmatori) come un volano sia per il risparmio che per l’innovazione tecnologica, e quindi, in definitiva, per la crescita e lo sviluppo. Nell’era dell’informazione molti applicativi software ruotano attorno ai dati. Ognuno di noi utilizza quotidianamente motori di ricerca, navigatori satellitari, mappe e negozi online: tutte tipologie di applicazioni in cui i dati sono l’ingrediente fondamentale, che l’applicazione software si preoccupa di valorizzare offrendo funzionalità per la loro esplorazione, visualizzazione, incrocio e rielaborazione. Molte tipologie di dati vengono raccolte con grande dispendio di denaro pubblico e privato, oltre che di tempo, e quindi rappresentano un patrimonio assai prezioso. Prodotti come le mappe geografiche, ad esempio, richiedono l’utilizzo di dati raccolti spesso tramite strumenti di rilevamento molto costosi, quali l’attrezzatura per le riprese aeree, nonché personale specializzato. Altri dati, pur essendo meno costosi nella fase di raccolta, lo sono nella fase di elaborazione perché richiedono l’utilizzo di strumenti di calcolo molto potenti o di essere processati manualmente. E’ dunque naturale che chi produce o raccoglie il dato voglia tutelare il proprio lavoro e il proprio investimento per prevenirne uno sfruttamento commerciale indebito. Poiché nell’era digitale la limitazione fisica dell’accesso ai dati è difficile da preservare, questo scopo è raggiunto associando ai dati una specifica licenza di utilizzo, che protegge il produttore o il possessore del dato in sede giuridica. Come nel caso del software, però, una limitazione eccessiva all’utilizzo, alla diffusione e alla
modifica dei dati è controproducente per lo sviluppo economico, scientifico e culturale, perché sortisce l’effetto pratico di moltiplicare e frammentare gli sforzi di raccolta, prevenire la creazione di standard, nonché
“Gli Open Data (dati aperti) designano generalmente quelle banche dati soggette a licenze che ne garantiscono e favoriscono l’utilizzo, la modifica, la diffusione e la commistione con altre fonti di dati” di disincentivare l’utilizzo creativo, l’incrocio e il raffinamento delle informazioni. D’altra parte anche la mancanza completa di una licenza che definisca i termini esatti dei dati ne limita di fatto l’utilizzo. E’ da queste problematiche che prende origine il concetto di Open Data, ossia di dati “aperti”. Con questo termine si designano generalmente quelle
banche dati soggette a licenze che ne garantiscono e favoriscono l’utilizzo, la modifica, la diffusione e la commistione con altre fonti di dati, a beneficio dei cittadini, delle amministrazioni e di quelle imprese che vogliano offrire servizi innovativi basati su di essi. Queste banche dati sono inoltre codificate in formati “aperti” che ne facilitino l’accesso informatico. In questo
periodo, in cui la pubblica amministrazione è alla ribalta delle cronache per episodi poco edificanti, è confortante sapere che sia il governo che gli enti locali, Regioni in primis, hanno già fatto numerosi passi concreti affinché il patrimonio di dati pubblico sia reso disponibile a tutti tramite l’adozione di licenze “open” altamente standardizzate, quali le licenze Creative Commons e la Italian Open Data License. Il processo in atto è talmente avanzato che il nuovo Decreto Sviluppo del governo, attualmente in fase di approvazione, prevede l’obbligo per tutti gli enti pubblici di pubblicare i propri dati sotto formati e licenze “open”. Il portale di riferimento a livello nazionale per gli Open Data, dove è possibile trovare anche esempi di applicazioni e servizi innovativi basati su di essi, sviluppati da privati e aziende è dati.gov.it Maply - “Innovazione che valorizza il territorio” www.maply.eu Marco Piccolino
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Giovani & Innovazione
Circuito EcoRace ultima sfida della stagione Si è conclusa a Isso la 3ª gara Duathlon Sprint Vipiemme
Domenica 14 ottobre 2012 con il 3° Duathlon Sprint Vipiemme, svolto nel Comune di Isso, si è conclusa la quinta giornata del circuito di gare EcoRace 2012, la manifestazione sportiva e di sensibilità ambientale partita da Romano di Lombardia il 10 e 11 marzo col Duathlon Sprint, proseguita il 13 maggio con il Triathlon Olimpico di Iseo Franciacorta e ritornata a Romano il 23 settembre con il Triathlon Sprint. Sono stati circa 1700 i pettorali assegnati nell’intero circuito, 20 staffette, 15 persone dello staff, 200 volontari, 19 comuni interessati dal passaggio delle gare,
300 kg di pasta, 2000 litri di acqua –precisano gli organizzatori. Sono questi i numeri che occorrono per organizzare un circuito di gare sicuro e appassionante. Fondamentale è stato il sostegno delle amministrazioni comunali e dei numerosi sponsor, che hanno da subito condiviso e sposato il progetto EcoRace: un evento sportivo e di divertimento come mezzo per conoscere e divulgare l’ambiente e l’ecologia. Ma un ringraziamento particolare va ai veri protagonisti dello “sport per l’ambiente”, gli atleti che ora, lungi dall’appendere le “fatiche al chiodo” (costume, bi-
cicletta, scarpe), continueranno la sfida con se stessi alla ricerca di nuovi traguardi da raggiungere e nuovi limiti da abbattere, per una soddisfazione tutta personale. In quest’ottica, gli organizzatori di EcoRace si impegnano sin d’ora nei loro confronti per progettare eventi in grado di rispettare l’ambiente e di gratificare i partecipanti stessi, in un connubio vincente. E come nelle migliori storie a lieto fine, le fatiche, i sudori, gli umori e le forti emozioni che hanno travolto tutti i partecipanti - atleti, organizzatori, sostenitori, sponsor, autorità pubbliche e volontari- sono
“EcoRace: un evento sportivo e di divertimento come mezzo per conoscere e divulgare l’ambiente e l’ecologia” culminati in una profetica pioggia di champagne che ha consacrato l’impegno ed i buoni propositi di quel manipolo di amici che ha concepito EcoRace: Matteo Annovazzi anche quest’anno campione italiano Triathlon distanza Ironman, Luca Lamera e Roberto Civera di Capolinea Sport & Wellness, Alberto e Raffaele Volpi di Vipiemme Solar S.r.l. e Gianfranco Mione del Peperoncino Team. L’appuntamento è ora per il prossimo anno. Per info: www.ecorace.org oppure www.peperoncinoteam.it Valeria Annovazzi
I vincitori Classifica EcoRace (sulla base dei punti acquisiti dagli atleti sull’intero circuito)
MASCHILE
FEMMINILE
1° Lavelli Massimo 2° Civera Fabio 3° Ciscato Paolo
1° Dossena Sara 2° Ravarotto Francesca 3° Beretta Cristina
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Green Story
A tutto legno Falegnameria «La Bergamasca» di Spir prima certificata “Finestra Qualità Ca Da tre generazioni la passione per il legno e per la sua evoluzione tecnologica
Caldo, elegante, accogliente, ma anche resistente e isolante: il legno è un materiale da costruzione e di arredo tra i più apprezzati, sia per le qualità estetiche che per l’elevato grado di efficienza e risparmio energetico, a tutela dell’ambiente. Alla qualità della materia prima occorre però aggiungere la capacità della sua lavorazione, dal pezzo grezzo al mobile finito e -meglio ancora- al serramento montato. “Per valorizzare al meglio le caratteristiche del legno e il risparmio energetico ed economico che ne deriva, oggi la differenza vera è data non solo dal prodotto, ma dalla sua posa in opera” -spiega Enrico Poliani, giovane titolare insieme al fratello Flavio dell’azienda di famiglia falegnameria «La Bergamasca»-. “Da tre generazioni uniamo l’esperienza e la passione nella lavorazione del legno al costante aggiornamento con l’evoluzione tecnologica: chi si limita a riprodurre solo quello che ha fatto in passato, non può offrire ai propri clienti quel valore aggiunto dato dall’innovazione nei materiali e nei metodi”. Valore aggiunto e innovazione che per la falegnameria «La Bergamasca» si traduce in risultati concreti: l’azienda di Spi-
rano è infatti la prima nella nostra provincia ad ottenere la prestigiosa certificazione “Finestra Qualità CasaClima” a garanzia del comfort abitativo, efficienza energetica e tutela ambientale. Un marchio che solo poche aziende possiedono in tutta Italia, garantito dalla competenza dell’agenzia CasaClima di Bolzano che rilascia questo sigillo di qualità solo ai serramentisti che rispettano gli stringenti criteri prestabiliti. L’Agenzia CasaClima è difatti un ente pubblico, non coinvolto nel processo edilizio, che si basa su dati chiari, trasparenti e misurabili.
Una finestra su comfort risparmio e qualità In una casa solitamente sono le finestre il punto debole in fatto di dispersione di calore e della sempre più costosa energia, oltre ad essere l’elemento cruciale per la protezione acustica dai rumori e per un generale comfort abitativo. Le analisi termografiche, ossia tramite “fotografie” che mostrano quali parti di un’abitazione disperdono più calore, confermano quello che si può
facilmente apprendere dall’esperienza quotidiana: spifferi, freddo e rumori, così come surriscaldamento estivo, provengono principalmente dagli infissi, generando così alcune note conseguenze. Si va dall’aumento dei consumi per riscaldamento e raffrescamento alla formazione di crepe nell’intonaco, umidità, muffa e in generale una minore qualità e benessere all’interno dell’abitazione. Il marchio di qualità della falegnameria «La Bergamasca», rilasciato da CasaClima, è l’unico marchio a livello europeo a garantire non solo l’efficienza energetica del serramento, ma anche la posa in opera a regola d’arte. In laboratorio infatti vengono comunemente testate la tenuta all’aria, all’acqua e alla resistenza al carico del vento:
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rano asaClima”
Show room dal produttore al consumatore Dalla piccola alla grande commessa. Tutte le fasi di lavorazione eseguite all’interno
prove obbligatorie per ottenere la marchiatura CE dell’infisso. Ma spesso il punto più critico è la posa in opera, che se non realizzata correttamente rischia di inficiare tutte le qualità del prodotto stesso. “Per garantire certe prestazioni energetiche e acustiche, il serramento deve essere montato secondo precisi criteri. Ad esempio il falso telaio deve essere fatto sui 4 lati e non sui 3 canonici, con materiali altamente isolanti e performanti. Importanti sono i nodi tra muratura e falso telaio e tra telaio e falso telaio, che devono essere sigillati
adeguatamente –spiega Enrico Poliani-. Una simile posa in opera, anche se resta nascosta alla vista, ha un’efficacia palpabile sul comfort interno. Il problema è che spesso si preferisce comprare una maniglia più bella, perché visibile, ma non si investe in una posa in opera che, una volta fatta, non è più possibile modificare. È importante invece che si diffonda la consapevolezza che una qualità abitativa, duratura nel tempo, dipende sia dal materiale utilizzato che, soprattutto, dalla posa in opera”. Diego Moratti
Il legno non solo ha un impatto ambientale favorevole a causa della bassa dispersione di calore e del conseguente risparmio energetico, infatti si produce grazie all’energia del sole e all’anidride carbonica contenuta nell’aria, che tramite il processo di fotosintesi viene trasformata in lignina e cellulosa. Durante la sua crescita, un albero quindi cattura CO2 e libera l’atmosfera da questo gas, alla base del famoso effetto serra. E questo a differenza degli altri materiali da costruzione, che invece per essere prodotti “bruciano” energia, emettendo in atmosfera anidride carbonica o gas nocivi. Con le specie legnose provenienti da boschi a riforestazione programmata, l’impiego del legno permette quindi l’attenuazione dell’impatto ambientale rispetto ad altre materie prime. Un altro motivo di attenzione all’ecosostenibilità è la vendita diretta dal produttore al consumatore, grazie al laboratorio di lavorazione collocato all’interno dello stesso capannone dove si effettua la vendita. Lo Show room della falegnameria «La Bergamasca», visitabile tutti i giorni e il sabato mattina, è infatti adiacente alla parte produttiva dell’azienda, con sede a Spirano, in via Campo Romano 38/40. Lo Show room e il capannone, ove lavo-
rano un totale di 17 persone, sono visibili percorrendo la statale Francesca. Nell’area espositiva è così possibile vedere e toccare con mano le varie possibilità di produzione, dai serramenti ai complementi d’arredo, da tutte le tipologie di scale a porte e portoni su misura. La flessibilità e l’integrazione del reparto produzione con quello commerciale consente infatti di far fronte a qualsiasi esigenza dei clienti, dalla piccola commessa di una famiglia alle speciali richieste di artigiani, imprese o architetti. A tutto vantaggio del consumatore inoltre il fatto che ogni fase della lavorazione viene realizzata all’interno dell’azienda: grazie ad un continuo investimento in formazione e aggiornamento del personale, nulla viene delegato a ditte esterne, garantendo così la certezza di seguire direttamente e professionalmente ogni momento della produzione, dalla progettazione al rilievo delle misure, dal preventivo di spesa alla selezione del materiale, dalla lavorazione alla verniciatura, fino al trasporto e alla posa in opera, effettuata sempre secondo i massimi standard di qualità richiesti. E a dimostrazione dell’elevata qualità dei prodotti viene fornita una garanzia che esclude la necessità di manutenzione per dieci anni.
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Edilizia
Seconde Case la sostenibilità è una garanzia In un periodo di crisi il mattone è ancora l’investimento più sicuro, ma a patto che sia di classe A
A Selvino un villaggio ecocompatibile
In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo è importante investire in modo oculato e soprattutto cercando di garantirsi un certo margine di sicurezza. Dunque quale investimento migliore che il mattone? Un’unica condizione: a patto che sia edilizia ecocompatibile in linea con le più recenti normative in termini di risparmio energetico. Questo è vero in generale, ma soprattutto per le seconde case. Qualcuno si chiederà perché spendere di più per una casa che si utilizza poco, nei weekend o per i periodi di ferie, oppure che addirittura si acquista solo per affittarla e rica-
“Un investimento immediato più consistente permette di garantirsi una rivalutazione dell’immobile nel tempo” varci una rendita mensile, considerando tutti i costi da sostenere per il mantenimento e le tasse. Il motivo è presto detto: comprare un bene che necessita magari di un investimento immediato più consistente permette d’altra parte di garantirsi una rivalutazione
dell’immobile nel tempo. Il vero affare oggi è pensare di essere già nel futuro, quando gli standard costruttivi imporranno una riqualificazione dell’intero patrimonio edilizio nazionale e non solo, perché non abbastanza performante in termini di risparmio energetico. Alcune società, nella bergamasca o nelle località turistiche vicine a noi, si sono già impegnate da tempo per sopperire alla mancanza di un piano regolatore in grado di assicurare il rispetto delle regole in linea con le nuove normative europee sulle caratteristiche degli immobili. Primo tra tutti il risparmio energetico.
Tra i primi esempi di località turistica bergamaca che si sta attrezzando per cogliere l’opportunità del risparmio energetico e dell’edilizia sostenibile è Selvino, un paese tradizionalmente vocato per le seconde case. Il Villaggio Ecologico CasAselvino è stato il primo complesso nella zona a ottenere la certificazione energetica di Classe A, ovvero il riconoscimento che verifica il controllo delle emissioni inquinanti in atmosfera e che garantisce l’assoluto rispetto per l’ambiente. Un progetto nato nel 2006 da un’idea dell’ingegnere Gabriele Ghilardi e del Prof. Arch. Ettore Zambelli per realizzare un complesso di 16 unità abitative sull’altipiano che sovrasta la Val Seriana, in base al principio cardine della salvaguardia dell’impatto ambientale. I moduli abitativi hanno infatti bisogno per il riscaldamento di meno di 28 kWh/m2 anno, pari a 2,8 lt di gasolio per ogni m2 di superficie abitata. Il tetto verde, che garantisce il comfort microclimatico evitando le isole di calore, è dotato di pannelli fotovoltaici che permettono la produzione locale di energia. Inclinato in modo tale da riuscire a incamerare la maggior quantità di luce, riesce a ridurre il fabbisogno energetico e addirittura a produrre più energia del necessario, cosa che rende possibile trasformare l’investimento in un’immediata fonte di guadagno rivendendola tramite il conto energia. È stato calcolato che chi utilizza questo genere di abitazione come seconda casa, sfruttandola nei weekend e durante le principali festività come Pasqua, Natale e il mese di vacanza estivo, riesce a guadagnare circa mille euro annui dalla vendita del sur-
plus di energia prodotta. Questo perché, a monte, la progettazione della casa ha sfruttato le caratteristiche ambientali del luogo, attraverso l’orientamento dell’edificio e dei locali per captare al meglio le radiazioni solari e utilizzando forti isolamenti per evitare la dispersione di calore. In questo modo è possibile mantenere confortevoli condizioni climatiche interne nonostante le temperature invernali scendano anche a -9°C. L’involucro edilizio è infatti costituito da pannelli preassemblati in
“non solo si riduce il fabbisogno energetico ma si produce più energia del necessario, cosa che rende possibile trasformare l’investimento in un’immediata fonte di guadagno” legno massello assito, isolante in poliestere con funzione termica e statica, cappa armata in calcestruzzo. I serramenti hanno un elevato potere isolante grazie ai tripli vetri con doppia intercapedine per massimizzare il calore trattenuto all’interno e ogni abitazione è dotata di una serra addossata alla facciata sud con una doppia funzione: giardino d’inverno e la riduzione della dispersione invernale di calore attraverso lo sfruttamento dei guadagni solari. Un insieme di strategie per raggiungere un consumo energetico “nearly net zero energy” tanto da guadagnarsi la certificazione CasaClima, il marchio di qualità per case a efficienza energetica. Alice Motti
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Edilizia
Al lago il risparmio energetico è di (seconda) casa Vivere di terra e acqua sul Lago di Garda
Soncina, sogno sostenibile in riva al Lago di Garda Una casa sul Garda è, ora più che mai, uno degli investimenti immobiliari più ambiti, tanto che nell’affollato mercato delle seconde case la tipologia della abitazioni in residence sul lago di Garda in Classe A+ non sembra risentire della crisi del mercato. Il Lago di Garda è molto gettonato soprattutto dai bergamaschi: basta infatti meno di un’ora di automobile per arrivare in un’oasi in mezzo alla natura. Nei comuni di Padenghe, Pol-
Per chi ama trascorrere i week end in mezzo alla natura, lontano dal caos della città, la seconda casa ha da sempre rappresentato una valida alternativa alle gite fuori porta. Che sia in montagna o al lago, è importante che la scelta sia fatta in maniera lungimirante, in modo che la se-
“Il meglio che si possa chiedere al mercato in questo momento sono case costruite in classe A+ che sfruttano impianti geotermici e fotovoltaici” conda casa risulti un investimento anche nel lungo periodo. Per questo è necessario orientarsi verso immobili di classe energetica elevata: non solo per un fatto meramente filosofico o di scelta ideologica (che comunque è già un buon segno di una certa sensibilità) ma soprattutto perché i costi di una seconda casa non pesino sul bilancio familiare. Un modo per essere sicuri che il proprio investimento non
si riveli un buco nell’acqua è affidarsi a case certificate in classe A che verifichino la classificazione energetica dell’immobile. Fondamentale è la classe di isolamento termico dell’edificio e la qualità dell’impiantistica. Il meglio che si possa chiedere al mercato in questo momento
sono case costruite in classe A+ che sfruttano impianti geotermici e fotovoltaici per approvvigionarsi dell’energia necessaria, oltre a tecnologie avanzate per sfruttare al meglio la domotica, gli impianti di climatizzazione a pavimento e l’isolamento acustico.
“I costi di mantenimento e riscaldamento, successivi alla fase di acquisto, si riducono notevolmente: è per questo che la casa passiva, che cioè si auto-alimenta, risulta senza dubbio più concorrenziale”
penazze, Moniga, Manerba, San Felice, Soiano e Puegnago, Soncina Costruzioni ha sviluppato un progetto che va nella direzione dell’eccellenza per quanto riguarda i nuovi standard di costruzione secondo le normative europee. Il Residence costruito a Moniga del Garda è uno dei primi esempi di una sapiente valorizzazione del territorio e delle risorse energetiche ad esso legate. Soncina Costruzioni ha progettato soluzioni per una sinergia vincente tra impianto geotermico per il riscaldamento e la climatizzazione o raffrescamento delle case, integrato nel pavimento per offrire i migliori risultati anche dal punto di vista estetico, e un impianto fotovoltaico per fornire l’energia elettrica alle pompe e ai dispositivi geotermici. Validi sistemi di isolamento termoacustici nelle pareti e nel tetto, per evitare dispersioni e garantire massima tranquillità, uniti a serramenti a tripli vetri, fanno il resto. Quando il fabbisogno energetico della casa è molto basso (inferiore a 15 kWh al m² anno) come in questo caso, i costi di mantenimento e riscaldamento, successivi alla fase di acquisto, si riducono notevolmente: è per questo che la casa passiva, che cioè si auto-alimenta, risulta senza dubbio più concorrenziale. Già solo l’eliminazione dell’impianto termico convenzionale e dei relativi costi compensa il minimo aumento del prezzo d’acquisto. Un investimento che riserva buoni frutti già nell’immediato futuro, senza brutte sorprese dopo l’acquisto e con la sicurezza di aver investito un capitale che si rivaluta giorno dopo giorno. In questo periodo di turbolenza finanziaria è un dolce navigare. Alice Motti
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Eco dal mondo
Sulle macerie dell’uragano Katrina, Ne
Nasce “Make It Right” il più grande eco-quartiere d’America La ricostruzione del paesaggio attraverso principi di bioedilizia e di green b Sette anni fa l’uragano Katrina si abbatteva lungo le coste sudorientali degli Stati Uniti devastando tutto quanto incontrasse sul suo cammino. New Orleans, stretta tra il lago Pontchartrain e il letto del Mississippi, era la sua vittima predestinata. Il pericolo che un tale cataclisma si avventasse su quelle aree era elevatissimo e le misure di salvaguardia insufficienti. L’area metropolitana
“A rompere gli argini non fu solo il fiume, ma anche il canale costruito dall’uomo” di New Orleans sulla costa sud, si trova a 8 metri sotto il livello del mare, ciò significa che bastava che il livello delle acque si alzasse di pochissimo perché parte della città venisse completamente sommersa, così come è avvenuto. Tuttavia, a rompere gli argini non fu solo il fiume, ma anche l’Industral channel, il canale costruito dall’uomo per agevolare il trasporto delle merci nell’area produttiva della città. I danni alla comunità e all’ecosistema non si contano più: oltre a numerosissime vite umane, l’inondazione di Katrina ha portato con sé un mix di acque di scarico altamente inquinanti, composte da batteri, pesticidi, composti chimici tossici e milioni di litri di petrolio delle raffinerie; decine di migliaia di ettari di zone umide costiere, aree tampone tra città e riserve naturali sono andate perse, le abitazione rase al suolo, il lento ritiro delle acque ha portato malattie e disidratazione, migliaia di persone in diaspora negli stati confinanti. Lower 9th Ward è il quartiere che di più ha patito gli effetti dell’uragano e il trauma da ricostruzione. Sorge alla foce del Mississippi ed è, per lo più, un quartiere di famiglie a basso reddito, di afroamericani che a distanza di sette anni ancora vivono sotto coprifuoco: a nessuno è permesso di tornare nelle poche case rimaste in piedi, al massimo si può scavare ancora tra le macerie, riparare le abitazioni che hanno avuto meno danni e tutto questo in assenza di contributi statali.
Make it right e la ricostruzione dal basso Make It Right è un’associazione no-profit che dal 2007 si sta occupando di far tornare New Orleans alla normalità, ma con qualche punto in più a livello di sicurezza e sostenibilità, facendo sorgere un Ecoquartiere sociale, ad alta efficienza energetica e a basso costo. In quest’associazione sono coinvolte star di Hollywood quali Brad Pitt, ed esponenti internazionali dell’architettura e del design, con l’obiettivo di ricostruire la città dando vita ad un quartiere altamente efficiente e basato sulle dinamiche dell’edilizia sociale. Le tecniche costruttive usate dal team di Make it Right (MIR) per le nuove case, possono competere con le più recenti realizzazioni dell’architettura contemporanea e si basano sui principi della bioedilizia e del green building, ottenendo, inoltre, il riconoscimento internazionale dell’associazione U.S. Green Building Council. Il nuovo progetto è stato definito “uno dei più
grandi eco-quartieri d’America”. La filosofia che ispira l’intervento di MIR suggerisce di pensare che ogni cosa che creiamo può incidere positivamente sulla società, sull’economia e sull’ambiente, perciò materiali, tecniche
“L’inondazione di Katrina ha portato con sé un mix di acque di scarico altamente inquinanti, composte da batteri, pesticidi, composti chimici tossici e milioni di litri di petrolio delle raffinerie” e metodo scelti per la ricostruzione sono sicuri per le persone e per l’ambiente, soprattutto in previsione di un potenziale prossimo disastro. L’obiettivo da raggiungere è la costruzione di 150 abitazioni unifamiliari e duplex, realizzate con le tecniche co-
struttive delle classiche villette a schiera americane, ma seguendo i requisiti imposti dal FEMA (l’Agenzia Federale Americana di controllo e prevenzione delle emergenze) ed i semplici principi di bioedilizia e del green building: il costo di ogni edificio non deve superare i 150 mila dollari, l’altezza massima deve essere di 12 metri, devono essere previste vie di fuga e l’elevazione del primo piano rispetto al suolo, tutti i materiali devono essere ad impatto zero, il riscaldamento è fornito dal geotermico e la luce dai pannelli solari.
Soluzioni edilizie all’avanguardia Il cantiere di MIR è in primis un laboratorio di casi studio in cui vengono testate più tecnologie e tipologie costruttive, a partire dalle fondazioni su pali profondi 40 piedi e mantenuti in posizione dall’attrito generato con il suolo melmoso. Su di essi si innestano
le travi del solaio e i pilastri alti 2,5 m. Il tutto impiegando circa 1/3 del cemento necessario per una fondazione tradizionale. Minimo materiale, massima resistenza. La tecnica costruttiva adottata prevede la tipica intelaiatura americana, perfezionata per aumentare la durata e la solidità delle case: l’impiego di connettori metallici negli angoli e in testata permette di ridurre l’uso del legno. Telaio e tamponamenti sono costituiti dai SIP (Structural Insulated Panel), pannelli costituiti da più strati di materiali natu-
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ew Orleans riprende vita
building 2,7-3,0 kW di energia e permette di vendere quella eccedente alla Smart Grid del quartiere. Innovativi canali di scolo e di drenaggio assicurano un corretto deflusso delle acqua piovane, mentre l’uso del cemento poroso per marciapiedi e vialetti permette all’acqua di filtrare attraverso il suolo dove poi viene riassorbita dalle piante. Questo assicura ad ogni edificio di gestire l’acqua che si è riversata nel lotto e di accogliere quella dei lotti vicini. In prossimità di tempeste o tifoni, prima di abbandonare le proprie case, gli abitanti sono soliti assicurare le finestre con tavole di legno, un procedimento dispendioso in termini di tempo e materiali. Gli infissi delle nuove abitazioni sono dotate di un tessuto a prova di uragano, traspirante ma impermeabile, che impedisce all’acqua di penetrare, elimina i problemi di condensa e fa recuperare tem-
lare, rubinetti e soffioni riducono l’uso di acqua del 50%, tubature garantite 35 anni e resistenti a sbalzi di temperatura e corrosione, moquettes riciclate e vernici ZERO VOCs che non emettono gas nocivi per la salute. Il risultato è un’abitazione che rispetta il marchio di garanzia internazionale di efficienza energetica Energy Star e che ha guadagnato la certificazione LEED Platinum conferitogli dall’US Green Building Council.
po prezioso per l’evacuazione. Particolare attenzione è data alla scelta dei componenti di arredo e alle tecnologie interne: mobili in legno ricavato da foreste “sostenibili”, luci a risparmio energetico, infissi termoisolanti e vetri basso-emissivi mantengono le case fresche in estate e calde in inverno grazie al guadagno so-
ordinaria (senza pesticidi e fertilizzanti chimici), ridurre il rischio di inondazioni e al tempo stesso ripristinare l’habitat naturale delle specie autoctone, animali e vegetali. I tetti verdi hanno molti benefici, ecologici ed economici: recuperano gli spazi verdi, attutiscono l’effetto isola di calore, purificano l’aria e l’acqua
Ricostruire il paesaggio e la comunità Gestire il carico delle acque su un territorio come quello di New Orleans è complesso anche in un regime di normalità. Questo compito viene quindi affidato alla vegetazione, progettando delle soluzioni strategiche per proteggere il suolo, ridurre il bisogno di irrigazione, di manutenzione
piovana, aiutano a minimizzare il ristagno dell’acqua che viene assorbita dalle piante. Il progetto del paesaggio prevede la realizzazione di rain gardens: “vasche” che raccolgono l’acqua che scorre sulle superfici impermeabili e la fa filtrare nel suolo, rimuovono inquinanti e sedimenti dall’acqua e creano un microclima che permette la proliferazione di insetti, farfalle ed uccelli. Allo stesso tempo è prevista la piantumazione di specie xerofile che necessitano di poca acqua, riducendo il bisogno di irrigare i giardini. Frutteti rigogliosi ornano le aree residenziali ed i cortili abbandonati, coltivati a rotazione per produrre frutta e verdura per la comunità. Lungo i viali, cipressi e querce fungono da cisterne giganti durante e dopo gli acquazzoni, offrono ombra e protezione contro il vento. Ogni isolato è arricchito da pic-
“L’obiettivo è la costruzione di 150 abitazioni unifamiliari e duplex, realizzate con le tecniche costruttive delle classiche villette a schiera americane, ma seguendo i principi di bioedilizia e del green building”
rali e duraturi, capaci di resistere anche a venti che superino le 130 miglia orarie. In base ai test eseguiti in cantiere, una sezione tipo, benché usi circa il 30% di materiale in meno rispetto alla sezione di una parete tradizionale, risulta 5 volte più resistente. Il primo livello delle abitazioni è posto a 1,5-2,5 metri dal suolo (contro il mezzo metro delle vecchie costruzioni), per assicurare che le abitazioni siano protette da future inondazioni. Il vuoto lasciato dal piano elevato è occupato da un parcheggio o dal
giardino. Alcuni progetti prevedono di ripristinare il verde occupato dall’ingombro delle ville con tetti giardino, altri invece, prevedono, direttamente sotto la copertura, un impluvium in metallo riciclato che svolge più compiti: raccoglie l’acqua piovana e la convoglia in due cisterne di accumulo da 2200 litri, da riutilizzare nei giardini o per lavare le automobili; mantiene freschi gli ambienti sottostanti riducendo dal 20% al 70% la necessità di raffreddare la casa. Una stanza speciale è prevista sotto la copertura per proteggere gli abitanti dalle piogge torrenziali e dalle infiltrazioni. Ogni edificio è dotato di più vie di fuga, una della quali è situata proprio sul tetto. Infine, la copertura ospita pannelli fotovoltaici che generano
coli parchi gioco che ospitano solo attrezzature costruite con materiali riciclati e sostenibili, inclusi computer e videogames alimentati ad energia solare. Famiglia dopo famiglia, il quartiere riprende vita ed il risultato è già sotto gli occhi di tutti. Alessandro Sonzogni
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Ambiente
Ailuropoda melanoleuca
Il panda un gigante vegetariano L’icona del WWF una delle specie protette più note al mondo ma è ancora in pericolo
I cinesi lo chiamano ”beishung” o orso bianco e lo conoscono da più di 4.000 anni. Noi occidentali invece, lo abbiamo scoperto da poco, nel 1869, quando Padre David (sacerdote, naturalista ed esploratore), lo descrisse al mondo scientifico internazionale. Il panda gigante è l’unico orso al mondo che, pur avendo l’aspetto del carnivoro, si nutre quasi esclusivamente di bambù! Insomma è “vegetariano”. Un tempo era diffuso su gran parte del territorio cinese. Oggi, invece, di panda in natura ne restano pochissimi, forse meno di 1.600, divisi in tante piccole popolazioni spesso lontane fra loro. Vivono in 20 aree distinte ed isolate, nelle province di Gansu,
Sichuan e Shaanxi. Almeno 100 panda abitano all’interno delle riserve protette create dal WWF e dal governo cinese, ma i pericoli che li minacciano sono ancora molti. E molto seri.
Il pranzo è servito Bambù da colazione a cena Ben nascosto tra il fitto fogliame della foresta, mangia una montagna di bambù (dai 12 ai 14 chili) per oltre 14 ore al giorno, compensando con la quantità, le scarse proprietà nutritive del vegetale. Nonostante abbia un sistema digestivo tipico del carnivoro, questo simpatico orso si nutre principalmente delle foglie
e dei teneri germogli di bambù. Solo occasionalmente integra la sua dieta con qualche invertebrato o piccolo roditore che gli capita a portata di zampa. Viste le sue abitudini alimentari, è facile capire quanto il bambù sia determinante per la sua sopravvivenza. Capita però, ad intervalli regolari (dai 10 ai 100 anni, secondo le specie) che le piante di bambù fioriscano tutte insieme, e dopo poco, muoiano. Creando non pochi problemi al panda che perde così la sua
“Di panda in natura ne restano pochissimi, forse meno di 1.600, almeno 100 abitano all’interno delle riserve protette create dal WWF e dal governo cinese” principale fonte di cibo. Non ha infatti a disposizione un territorio immenso e la possibilità di spostarsi indisturbato di foresta in
foresta: l’uomo ha invaso il suo habitat e molte foreste sono state abbattute per far posto a campi coltivati, centri abitati o strade. La deforestazione, il bracconaggio, il disturbo da parte dell’uomo, le catture accidentali con trappole destinate ad altri animali mettono in grave pericolo la sua sopravvivenza. Negli ultimi 20 anni le foreste di bambù, l’ambiente naturale del panda, sono diminuite della metà ed ora sono ridotte ad appena 11.000 Km2. Le catastrofi naturali, che
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Un Natale per le Alpi Regala WWF e contribuisci a salvaguardare l’ambiente Le Alpi sono una delle ultime regioni naturali rimaste nell’Europa centrale e ospitano una grande diversità biologica. Inoltre, grazie ai ghiacciai e alle foreste, le Alpi rappresentano la più importante riserva d’acqua in Europa:
negli ultimi anni si sono abbattute sulla zona, non migliorano certo le cose. Come se non bastasse, i panda si riproducono lentamente e con difficoltà.
Il WWF per il panda
Il WWF è impegnato nella creazione di “corridoi verdi” protetti che colleghino fra loro le diverse riserve naturali, in modo che i panda possano spostarsi liberamente per raggiungere nuove fonti di cibo. E incontrare altri panda! Gli operatori del WWF li
“Negli ultimi 20 anni le foreste di bambù, l’ambiente naturale del panda, sono diminuite della metà ed ora sono ridotte ad appena 11.000 Km2” seguono in natura con radio collari e con “camera trapp”, speciali macchine fotografiche che si attivano da sole al passaggio
della fauna selvatica, per studiarne spostamenti e comportamenti. La collaborazione con il governo cinese ha permesso di creare nuove riserve protette ed ampliare quelle esistenti, adoperandosi per ridurre il taglio degli alberi e del bambù. Per maggiori informazioni o per sostenere il lavoro di WWF nella difesa di del Panda Gigante attraverso l’adozione, vai su wwf.it/adozioni
grandi fiumi quali il Reno, il Rodano e il Po vi hanno le loro sorgenti. Allo stesso tempo nessun’altra catena montuosa al mondo è altrettanto massicciamente sfruttata e densamente popolata come le Alpi. Salvaguardare e proteggere la biodiversità alpina ed il patrimonio naturale ad esse legato è l’obiettivo del progetto Alpi del WWF Italia (per maggiori info sul Progetto Alpi del WWF Italia vai su wwf.it/alpi). Quest’anno WWF Italia con “Un Natale per le Alpi” propone alle aziende di sostenere il Progetto Alpi scegliendo i doni WWF. Diversi sono i prodotti a catalogo: le Ecard WWF, i giochi della linea Terra Toys, l’agenda WWF, i calendari, i cesti biologici delle Terre dell’Oasi. Tutti sono realizzati con materiali eco sostenibi-
li, riciclati, biologici o certificati FSC. I giochi della Linea Terra Toys del WWF sono una divertente occasione, per avvicinare sia adulti che bambini alle tematiche ambientali più importanti, come la conservazione della biodiversità ed il meraviglioso mondo degli animali. L’Agenda creata in collaborazione con Alisea Ecology Project e personalizzabile anche con il logo dell’azienda è stata creata interamente con materiali ecologici nel rispetto dei principi della sostenibilità ambientale. La copertina dell’agenda è realizzata con una carta a rilievo unica, resistente all’umidità, una carta pensata in origine come materiale esclusivo per la produzione di sacchi industriali ad alto contenuto come il cemento, la farina, la crusca e materiali idraulici. Anche in questo caso il messaggio è quello di ridurre lo sfruttamento delle risorse e di promuovere il riciclo dei materiali. Infine i cesti di Terre dell’Oasi oltre a far riscoprire sapori naturali, contribuiscono concretamente alla salvaguardia del paesaggio agrario e della biodiversità. Il Sistema Oasi del WWF ha da qualche anno avviato una produzione biologica di altissima qualità, risultato di un progetto agricolo che vuole diventare un modello di riferimento per dimostrare concretamente la compatibilità tra conservazione della natura e attività produttive. E allora, facciamo un dono WWF e faremo un dono anche al pianeta!
Pagine a cura di WWF Lombardia e Bergamo SOStenibile
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Società
Torna la Settimana del Baratto! Dal 19 al 25 novembre in giro per l’Italia senza portafoglio Ebbene sì, si può fare. Una volta tanto per andare in vacanza non è necessario prenotare con la carta di credito ma bastano fantasia, curiosità e soprattutto voglia di scambiare. Detto così sembra uno scherzo e invece è tutto vero e si può affermare che agli italiani queste caratteristiche non manchino, tanto che l’appuntamento con la Settimana del baratto è giunta alla quarta edizione. Che il baratto sia tornato di moda è un dato di fatto: stiamo attraversando un periodo di crisi e di questi tempi la gente s’ingegna ripensando all’economia delle origini. La particolarità della Settimana del baratto è la merce di scambio: dal 19 al 25 novembre si può barattare un soggiorno in un bed and breakfast italiano, e ce ne sono ben ottocento tra cui scegliere sparsi lungo tutto lo stivale. La domanda sorge spontanea: cosa bisogna dare in cambio del soggiorno? Le possibilità sono varie e alla portata di tutti. Si possono
scambiare oggetti tra i più disparati: libri, fumetti, cd, dvd oppure capi di abbigliamento ed accessori, giochi in scatola, calciobalilla e tavoli da ping pong... I B&B in molti casi chiedono pezzi di arredamento, offrendo in cambio soggiorni più lunghi. Avete un bel divanoletto del quale volete disfarvi? Potrebbe valervi
una settimana a Lecce! Volete sbarazzarvi della macchina per caffè espresso alla quale preferite la classica moka? A Roma vi
accoglieranno a braccia aperte! Se la vostra passione è la cucina potete scegliere di viaggiare con la valigia piena di cibi tipici regionali come olio, vino, confetture... oppure mettere le vostre capacità al servizio degli ospiti dando lezioni di arte culinaria (e queste sono richieste in tutta Italia) o partecipare alla produzione dell’olio racco-
gliendo olive nelle campagne di Firenze, Nuoro, Salerno, Agrigento... Il baratto, dunque, non si limita ad oggetti materiali ma può consistere anche in un servizio o in una prestazione. Le opere artistiche per la decorazione dei Bed and Breakfast sono molto gettonate, per esempio in un B&B di Firenze desiderano decorare le pareti con il noto giglio mentre a Flavon (TN) il soggetto richiesto è un paesaggio montano. A Civitavecchia c’è chi le decorazioni vuole imparare a farle da sé ed è quindi alla ricerca di un insegnante di pittura, decorazione e fotografia. Se siete
musicisti potete dare lezioni di canto o di strumenti musicali; nella maggior parte dei casi è richiesta la chitarra, ma se suonate altro non tiratevi indietro: a Roma desiderano lezioni di trombone e violino, ad Aosta di flauto irlandese. In alcuni B&B c’è anche
“I B&B in molti casi chiedono pezzi di arredamento, offrendo in cambio soggiorni più lunghi” la possibilità di fare un’esibizione davanti agli altri ospiti: concerti di musica classica a Pisa, rock a Vicenza, jazz a Padova, una serata di lettura di poesie a Savona. Sul sito www.settimanadelbaratto.it trovate la “Lista dei desideri” dei Bed and Breakfast che aderiscono all’iniziativa e le possibilità sono davvero tante e varie. A Camogli (GE) un B&B cerca un ospite esperto di giardinaggio che possa potare
le piante secolari del suo giardino; a Loano (SV) urgono lezioni di ripetizione in matematica per il figlio del gestore; a Soldano (IM) sono alla ricerca di gufi, civette
“Stiamo attraversando un periodo di crisi e di questi tempi la gente s’ingegna ripensando all’economia delle origini” e barbagianni! E se ciò che vorreste offrire non compare ancora nella lista dei desideri potete proporre ciò che credete nella sezione “Proposte dei viaggiatori”. Dalle premesse sembra che, durante la Settimana del baratto, alloggiare in Bed&Breakfast sia un’esperienza unica! Per maggiori informazioni: www.settimanadelbaratto.it FB www.facebook.com/ settimanadelbaratto Livia Salvi
Dal 19 al 25 novembre, fattorie aperte per la settimana dell’educazione allo sviluppo sostenibile Dal 19 al 25 Novembre parte la settimana UNESCO dedicata all’educazione allo sviluppo sostenibile. Quest’anno si affronta il tema dell’alimentazione: “Madre Terra: Alimentazione, Agricoltura ed Ecosistema”. Tanti i temi trattati: agricoltura, rispetto del territorio, salute, biodiversità, gestione sostenibile delle risorse naturali, riduzione degli sprechi, diminuzione dell’impronta ecologica e filiera corta. La Regione Lombardia, insieme al circuito delle Fattorie del Panda (www.fattoriedelpanda.net), partecipa a questa settimana con più attività, come Fattorie aperte o tante altre iniziative a favore della natura e di una maggiore sensibilità ambientale, quali esempi di una vasta operazione culturale intesa a promuovere comportamenti e stili di vita compatibili con l’ambiente. Il tema scelto quest’anno si riferisce ai bisogni primari dell’alimentazione e della salute, all’utilizzo delle risorse naturali e ai consumi sostenibili e richiama i cittadini ad una responsabilità sociale volta alla salvaguardia degli ecosistemi e del territorio quale condizione primaria della propria qualità della vita.
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Clinicamente morto sostenibilmente sepolto Bare in cartone, tombe autosufficienti e cimiteri con Gps Quando la sostenibilità sfida la morte «Quando ci siamo noi non c’è lei e quando c’è lei non ci siamo più noi», sosteneva il filosofo Epicuro con quella saggezza che l’ha reso immortale. Filosofi, religiosi e scienziati: piccoli e grandi uomini si sono espressi sulla morte. Ora nel dibattito entra anche l’ecologia perché quando arriverà “l’ultima ora” smetteremo di esistere, ma non certo di inquinare. Ogni anno oltre 50 milioni di per-
sone passano a miglior vita, portando con sé una scia di pianti e ricordi, ma anche pratiche funerarie non esattamente sostenibili. Feretri, vernici e crocifissi spesso liberano elementi tossici nel terreno. E i periodi non sono certo brevi. A mettere a rischio il suolo e le falde acquifere ci sono poi inquinanti come la formaldeide (usata per fermare il processo di putrefazione), unita a cloruro e ammoniaca sprigionati dalla decomposizione stessa. Un cimitero a inumazione, secondo uno studio della Federazione europea dei servizi funerari, equivale a una discarica di materiale
dipartita meno inquinante. Bare di cartone, di vimini o bambù sono prodotte a livello planetario. L’azienda britannica Creative Coffins offre una vasta scelta di casse biodegradabili, realizzate in cartone certificato, composte per almeno il 60% da carta riciclata e pasta di cellulosa proveniente da foreste controllate. Le maniglie sono di cotone naturale e per l’assemblaggio, invece di viti e bulloni, si usa la colla di amido. Il peso è di soli 10 Kg e l’aspetto è tanto insolito quanto simpatico. Fiori, bandiere o dolcetti personalizzano il feretro, ricordando le passioni di una
dimento che scioglie la salma in una miscela di acqua e azoto liquido a una temperatura di 18° C. E’ invece australiana la pratica di immergere il corpo in una soluzione di idrolisi alcalina; le spoglie si polverizzano e possono essere usate come fertilizzante. Nel Regno Unito sono molto diffusi i cimiteri ecosostenibili (con bare biodegradabili, pietre invece di lapidi e carro funebre elettrico), mentre in Australia e negli Usa per trovare parenti e amici ci si affida al Gps, che localizza il luogo preciso della sepoltura.
Altre insolite soluzioni E in Italia? Qualche novità si registra anche
organico. Senza contare il mantenimento e la cura del verde, che necessitano altre emissioni. Qualcuno dirà che si può scegliere la cremazione, accettata e diffusa in buona parte del mondo, ma anche questa pratica non è immune da colpe. Incenerire una salma al crematoio significa emettere nell’atmosfera circa 200 chilogrammi di anidride carbonica.
Bare e urne in cartone Qualcuno si limita a considerare macabro il discorso, alcuni si sono organizzati per offrire (o scegliere) una
“In Australia e negli Usa per trovare parenti e amici scomparsi, ci si affida al Gps, che localizza il luogo preciso della sepoltura” vita. Materiale riciclato e disegni possono caratterizzare anche le urne, benché in Paesi come l’Olanda molte persone ripongano le ceneri direttamente nella terra o in palloncini che si perdono nell’aria. In India, patria della rituale cremazione su pira di legna, è stato ideato un metodo che riduce il consumo di legna e l’emissione di biossido di carbonio. Dal Nord arriva la criomazione, un proce-
qui. In diverse regioni le lampade votive e l’illuminazione cimiteriale sono alimentate da impianti fotovoltaici. Nel 2011 a Venezia è stato celebrato il primo funerale ecologico con bare di cartone, al quale ne stanno seguendo altri. Dal mondo del design e dell’arte
“Ogni anno oltre 50 milioni di persone passano a miglior vita, portando con sé una scia di pianti, ricordi e pratiche funerarie non esattamente sostenibili” giungono poi due idee originali. “November Rain” è una tomba autosufficiente ideata per riciclare l’acqua e illuminare un Led, “Capsula mundi” è invece un contenitore biodegradabile a forma di uovo, nel quale deporre il corpo in posizione fetale. In barba alla saggezza di Epicuro la morte rimane un passaggio doloroso e per molti incomprensibile, ma ora diviene più sostenibile, almeno per la Terra, l’essere più longevo di sempre. Michela Offredi
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Per filo e per sogno in vogue Alla quarta edizione la fiera del tessile ecologico di Ponte San Pietro Al termine della quarta edizione, «Per filo e per sogno» è diventato ormai un appuntamento fisso per il pubblico bergamasco: due volte all’anno la fiera del tessile ecologico occupa gli spazi del centro «La Proposta» di Ponte San Pietro e offre ai visitatori l’occasione di comprare capi d’abbigliamento prodotti con metodi sostenibili ed etici. Grazie all’incontro diretto con i produttori, lo scorso 14 ottobre, è stato possibile venire a conoscenza delle storie che stanno dietro alle diverse realtà produttive, tutte accomunate dal controllo della filiera, dalla produzione della materia prima alla confezione dei capi e dall’utilizzo di fibre e tinture naturali.
Produttori Green Anche questa volta erano presenti numerosi produttori solidali provenienti da tutto il nord Italia: Made in NO, produttore di biancheria intima; Le Calze Natura e Limes, con un vasto assortimento di calze per adulti e bambini; Eco Geco, noto per i suoi jeans tinti con indaco vegetale; EquixEden, abbigliamento e intimo in fibra di bambù; Kyo, che per i suoi maglioni utilizza fibra ricavata dal mantello dello Yak tibetano; Canvas, specialista di fibre insolite come canapa, ginestra e ortica; Medea, produttore di maglieria in alpaca tinta utilizzando erbe; Angela Caremi con i suoi gioielli di stoffa realizzati a mano con scampoli di seta; Marina Oldani, esperta nella lavorazione del feltro; Tinture Antiche e Paola della Pergola, artisti della
tintura naturale; Tessitura D’ori, con sciarpe e plaid realizzati con il telaio a mano; Baci di trama che realizza abbigliamento in cotone organico, canapa, bambù e lana; Retrò Ecowear, dove l’anima retrò consiste nella cura per il dettaglio e l’attenzione alla qualità; i Produttori Indipendenti,
Cooperativa Sociale
Produzione e vendita di frutta, verdura e prodotti biologici. Progetti di inserimento lavorativo.
Via Imotorre, 26 24020 Torre Boldone (BG) Tel. 035 341355 - Fax 035 362978 email ordini@aretecoop.it
Orari negozio: tutti i giorni 9.30 - 18.00 sabato 9.30 - 12.30 domenica e lunedì chiuso.
maglieria e camiceria per uomo, donna e bambino; il commercio equo solidale Amandla e Mascobado; l’Associazione della Pecora Brianzola, che ha ricreato la filiera locale per la produzione della lana di pecora recuperando un’antica specie in via d’estinzione, azienda bergamasca che confeziona calze in fibre naturali; Stefania Masotto, con la sua linea di abbigliamento femminile Biomoda; la maestra di tessitura Letizia Rossini; Ekru e Naturalmente Tessuti, che propongono abbigliamento, accessori e articoli per la casa; il Mandorlo Biologico con guanciali e cuscini riempiti di materiali dalle proprietà benefiche (farro, noccioli di ciliegia, grano saraceno).
Eccellenza bergamasca A Bergamo si distingue una realtà che ha iniziato la sua attività circa un anno e mezzo fa. Si chiama Pret a jouer ed è un brand dedicato ai più piccoli che
propone capi d’abbigliamento in cotone biologico che possono essere utilizzati come strumenti di gioco. L’idea è semplice e divertente: sulle magliette sono cuciti dei bottoni ai quali è possibile applicare sagome di feltro per creare soggetti diversi: per esempio, con la maglia “forme”, è possibile disegnare la sagoma di un bruco, o magari di un semaforo, utilizzando cerchi di tessuto; la maglia “piccolini” dà la possibilità di applicare una barchetta, un piccolo elefante, una macchinina a seconda dell’estro del momen-
to; con “tris” è possibile improvvisare una partita del celebre gioco avvalendosi di sagome a forma di X e di O. La storia di Pret a jouer è iniziata con la selezione tra i finalisti del concorso “Who is next 2011”, organizzato da Pitti Immagine e Vogue per premiare i nuovi talenti della moda bimbo; le magliette-gioco sono oggi distribuite in circa 15 punti vendita in Italia (e uno in Svizzera). Per info: www.casasullalbero.com Livia Salvi
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Un abito usato in un cassonetto Caritas diventa lavoro, mensa e servizi per indigenti Venerdì 23 novembre un film presenta la filiera etica del riciclo dei vestiti
Un vecchio abito che non usiamo più in un cassonetto giallo della Caritas si trasforma in lavoro, mensa, docce e altri servizi per gli indigenti. Come è possibile lo racconta il documentario “Io Abito... di casa in casa” di Raf-
“Storie di fragilità che, attraverso la dignità del lavoro, hanno potuto reinserirsi nella società” faele Avagliano e Alberto Orlandi, che sarà presentato venerdì 23 novembre alle 20.45, presso l’Urban Center di Bergamo. In 20 minuti il docufilm spiega la filiera etica del vestito usato, da quando viene buttato nel cassonetto a quando viene recuperato. Il tutto attraverso le storie dei lavoratori che ogni giorno recuperano abiti, scarpe e accessori lasciati nei 350 raccoglitori sparsi per la diocesi di Bergamo. La particolarità dei cassonetti Caritas sta nel come vengono riciclati gli abiti. Grazie a questa filiera, infatti, in dodici anni hanno trovato un impiego (seppur
temporaneo) ben 123 persone: si tratta di lavoratori che difficilmente sarebbero stati assorbiti dal mercato. Le loro storie sono diverse: c’è chi ha un passato in carcere, chi ha avuto problemi con le droghe, chi ha difficoltà psichiche, ci sono rifugiati che parlano poco l’italiano oppure, come si può notare negli ultimi anni di crisi, c’è chi ha perso il lavoro a 60 anni, ma non può ancora andare in pensione e nessuno è disposto a riassumerlo. Insomma storie di fragilità che, attraverso la dignità del lavoro, hanno potuto reinserirsi nella società. Il documentario, tuttavia, ricorda anche come i ricavi dalla vendita e dal riciclo degli abiti metta in moto un circolo virtuoso importante. Le tre cooperative coinvolte nella raccolta (la Ruah di Bergamo, la Berakah di Pagazzano e la Padre Daniele di Cisano) e la Caritas diocesana bergamasca, infatti, riescono a finanziare servizi per i più poveri. Le cooperative, ovviamente, sempre in ambito lavorativo, offrono la possibilità ad altre persone di reinserirsi tramite un
impiego, mentre la Caritas sostiene le attività del Servizio Segno «Zabulon». Situato in via del Conventino 8 a Bergamo, «Zabulon» garantisce tutti i giorni dell’anno, un servizio mensa per 64 persone (indigenti e senza tetto), delle docce e logicamente anche cambio abiti. Oltre alla prospettiva sociale, “Io Abito... di casa in casa” punta i fari anche sull’aspetto ecologico del riciclo di vestiti usati. Basta pensare che in 12 anni sono stati recuperati oltre 18 milioni di chili di abiti e accessori. Il tutto seguendo una filiera corta: è alla Mpt srl di Grassobbio che avviene la selezione e il riciclo. Nella piccola azienda dei fratelli Amissini l’85-90% viene riciclato: i vestiti in buono stato diventano abiti usati per il mercato nazionale (ambulanti, mercatini e negozi vintage) e internazionale (est Europa e nord Africa soprattutto), mentre quelli rovinati si trasformano in stracci o materia prima da ritessere. Il video è stato prodotto dalle tre cooperative
“Il documentario ricorda come i ricavi dalla vendita e dal riciclo degli abiti metta in moto un circolo virtuoso importante” sociali, Ruah, Berakah e Padre Daniele e dalla Mpt di Grassobbio, in collaborazione con Caritas Bergamo e il sito www. equodibergamo.it. Alla proiezione, all’interno delle iniziative del mercato agricolo e non solo di Mercato&Cittadinanza, interverranno i due autori, il presidente della cooperativa Ruah Bruno Goisis che spiegherà più nel dettaglio l’aspetto sociale dei cassonetti e il titolare della Mpt Luca Amissini, che, invece, si concentrerà sulle tematiche ecologiche legate al riciclo degli abiti.
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BergAmore e la clownterapia Con gli specialisti del sorriso in corsia per migliorare le cure e la salute “Quando curi una malattia puoi vincere o perdere, quando ti prendi cura di una persona vinci sempre” cosi la celebre frase del medico e clown Hunter Adams. Sulla strada degli insegnamenti del sessantasettenne americano, anche a Bergamo, da oltre un decennio, è presente un’equipe di specialisti del sorriso pronti a donare, attivamente e senza alcuno scopo di lucro, amore e benessere a tutte le persone. L’associazione Duturclaun onlus ha importato in città il metodo del personaggio, noto al grande pubblico come Patch (ossia cerotto), improntato prevalentemente sulla terapia del sorriso quale utile mezzo per migliorare lo stato di salute e le condizioni del malato. L’Associazione, federata a Vip Italia
“Anche a Bergamo, da oltre un decennio è presente un’equipe di specialisti del sorriso pronti a donare amore e benessere a tutte le persone” Onlus - Viviamo in Positivo - si è ampliata nel corso degli anni in modo esponenziale, arrivando ad un organico di circa 100 soci che prestano, volontariamente e gratuitamente, i propri servizi presso le Strutture Ospedaliere, le Residenze Sanitarie Assistenziali, le Strutture per disabili. Da Bergamo a Crema, passando per Alzano Lombardo e Treviglio i clown “operano” sfoggiando la
loro arma migliore: la voglia di vivere ovunque sia presente un disagio sia esso sociale o fisico. I volontari guidati dal neo presidente Marco Morosini (clown GOBLIN) lavorano, sul campo e fuori, con il sorriso e la tenacia di chi è convinto del ruolo e dei panni indossati, entrando però in contatto con i pazienti in modo assolutamente non improvvisato. Difatti dopo una breve full immersion teorica di 20 ore, mirata su argomenti quale l’improvvisazione teatrale, la drammaterapia, la psicologia, l’aspirante clown viene avviato al battesimo della risata per un periodo di circa un anno di tirocinio, tempo in cui verrà a sua volta assistito dalla figura di un angelo, un clown veterano che lo guiderà nella gestione emotiva e fisica di questo tipo di attività. “Il Clown -sottolinea Alessandro Pelicioli in arte Momo- è difatti uno specialista del sorriso che proprio per mezzo dello Humor diviene una figura al confine fra reale e surreale determinata, per mezzo della pallina rossa posta sul naso, a catalizzare l’attenzione di tutti rompendo il muro della percezione e diffondendo il tema della sensibilizzazione e dell’amore”. Dietro al lato ludico della parrucca, degli occhialoni colorati e del travestimento c’è il pensiero e l’animo di una persona che assiste umanamente un’altra
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“Quando curi una malattia puoi vincere o perdere, quando ti prendi cura di una persona vinci sempre” (Hunter Adams)
persona, gestendo le proprie emozioni, le sensazioni e le difficoltà che possono essere sentite e provate solo da chi vive quotidianamente, direttamente o indirettamente, uno stato di malattia, lieve o grave che sia. Contrariamente a quanto l’immaginario collettivo possa pensare, il clown non sorride soltanto nei reparti ospedalieri pediatrici, ma spesso vere e proprie incursioni a trentadue denti vengono
effettuate anche in reparti come l’ostetricia, la cardiologia e l’oncologia con benefici provati anche per quanto riguarda adulti, anziani e disabili. Il primo grande “cerotto” a favore della comunità bergamasca è stato piazzato con l’evento BergAmore di fine settembre dove sono stati messi in evidenza l’importanza ed il prezioso contributo fornito dalla clownterapia ad un settore delicato e con sempre maggiori
richieste come quello socio-sanitario. L’evento organizzato da Gabriela Calabro, in arte Gabo, ha raccolto fondi utili a garantire il sostegno concreto di realtà socio sanitarie come l’ospedale Gesundheit institute (ospedale “Only health, no money”, al quale è stata destinata la somma di 10.000 euro) e l’associazione Paolo Belli, alla quale sono stati indirizzati oltre 12.000 euro. Il cammino dei clown orobici sarà lungo, i cerotti da mettere tanti, ma sicuramente grazie a questi “angeli” i sorrisi dentro e fuori le corsie non mancheranno mai. Gabriele Palamara
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Società
La terra basta per tutti? Lanciato l’Indice Globale della Fame 2012 e già incalzano gli interrogativi sull’accesso alle risorse per il cibo Questo Pianeta è sufficiente per tutti? Gli ultimi eventi - siccità, corsa globale agli investimenti in terreni agricoli, fluttuazione dei prezzi dell’energia e shock nelle forniture energetiche - mettono in evidenza la scarsità di risorse da cui dipendiamo per garantire l’approvvigionamento alimentare mondiale. Diventa sempre più chiaro che sfamare in modo sostenibile 9 miliardi di persone - la popolazione mondiale prevista nel 2050 - che consumeranno al tasso di 12 miliardi di persone, se esse raggiungeranno l’attuale livello di consumi dei Paesi industrializzati, richiederà un approccio molto più attento e integrato all’uso del suolo, dell’energia e dell’acqua, rispetto a quello attuale. È una priorità assoluta iniziare subito a produrre più cibo, utilizzando meno risorse, e usare la produzione agricola in maniera più efficiente. Ma dobbiamo anche affrontare il fatto che decenni di sforzi e di buoni propositi non sono finora riusciti a sradicare la fame nel mondo. L’Indice Globale della Fame 2012 -pubblicato congiuntamente da International Food Policy Research Institute (IFPRI), Concern Worldwide e Welthungerhilfe, giunto alla quinta edizione italiana- presentato a Milano, lo scorso 11 ottobre, da Cesvi, in collaborazione con Link 2007, ISPI, Comune di Milano e il Patrocinio di Expo 2015 - evidenzia come i progressi nella riduzione della percentuale di persone vittime della fame siano stati tragicamente lenti. Secondo l’Indice, che analizza la situazione in oltre 120 Paesi su scala globale, il livello della fame resta “grave”. Venti Paesi presentano ancora un livello di fame “allarmante” o “estremamente allarmante”. Tra le regioni mondiali, l’Asia meridionale e l’Africa subsahariana continuano a presentare i livelli di denutrizione più alti. Questi dati rappresentano l’estrema sofferenza di milioni di poveri. Il Rapporto 2012 analizza i dati combinando tre indicatori: la percentuale di popolazione denutrita, il tasso di mortalità infantile e la percentuale di bambini sottopeso. Tra i temi trattati, uno spazio importante è costituito dalla scar-
Greenland
IndIce Globale della Fame 2012 per GravItà
Sweden
Iceland
Finland
Norway
Russian Federation
Estonia Latvia
United Kingdom Denmark Canada
Lithuania
Neth.
Ireland
Bel.
Portugal
Spain
United States of America
Germany
Poland
Belarus
Lux.
Czech Rep. Ukraine Slovakia Austria Mold. Hungary Slov. France Switz. Croatia Romania Italy Bos. & Herz.Serb. Mont. Bulgaria Mace. Albania Greece
Mongolia Georgia Armenia Azerb.
Morocco
Turkmenistan
S. Korea
Iraq Kuwait
Saudi Arabia Cuba
Dom. Rep.
Belize Jamaica Honduras Guatemala El Salvador
Mauritania
Haiti
Senegal The Gambia Guinea-Bissau Guinea
Nicaragua
Costa Rica
Trinidad & Tobago
Panama Venezuela
Guyana
Sierra Leone
Suriname
Colombia
French Guiana
Ecuador
Liberia
Nepal
Niger
Myanmar
Oman
Chad
Eritrea Sudan
Burkina Faso Benin Nigeria Côte Togo Central African d'IvoireGhana Republic Cameroon Equatorial Guinea Congo, Gabon Rep.
Peru
Angola
Bolivia Namibia
Sri Lanka
Somalia Uganda
Zambia
Brunei Malaysia
Kenya
Papua New Guinea
Rw. Bur.
Indonesia Tanzania
Solomon Island Timor-Leste
Malawi
Vanuatu
Zimbabwe Mozambique
Mauritius
Madagascar Swaziland
> 30.0 (estremamente allarmante) 20.0–29.9 Allarmante 10.0–19.9 Grave 5.0–9.9 Moderato < 4.9 Basso Dati non disponibili Paese industrializzato
South Africa
New Zealand
“Una visione alternativa è possibile, la visione di una crescita inclusiva e sostenibile che assicuri sostentamento a tutti, tuteli l’ambiente e sia duratura nel tempo” (Rapporto Europeo sullo Sviluppo, 2012)
il reddito nazionale dipendono dall’agricoltura. Il 55% dei suoli affittati viene destinato a colture per biocarburanti, sottraendo così terra e suolo alla produzione di cibo. La scarsità di acqua è esacerbata dal cambiamen-
Australia
Lesotho
sità delle risorse destinate alla produzione di cibo - terra, acqua ed energia - dal momento che si registrano alti livelli di fame proprio in quei Paesi dove i diritti di uso e di proprietà della terra, dell’acqua e dell’energia sono limitati o contesi. Il suolo colti-
vabile è diventato un bene così prezioso che viene affittato, specie in Africa, per produrre beni destinati all’esportazione. È il cosiddetto land grabbing, l’accaparramento delle terre che, negli ultimi dieci anni, ha interessato una superficie pari a sette volte quella dell’Italia. La maggior parte delle acquisizioni è avvenuta nei Paesi con alti livelli di denutrizione, dove la popolazione e
Philippines
Cambodia Vietnam
Djibouti Ethiopia
Botswana
Paraguay
Uruguay
Lao PDR
Thailand
Yemen
Comoros
Brazil
Argentina
Bhutan Bangladesh
India Mali
Congo, Dem. Rep.
Chile
Pakistan
Bahrain Qatar U.A.E.
Japan
China
Afghanistan
Iran
Egypt
Libya
N. Korea
Tajikistan
Syria
Jordan Algeria
Western Sahara
Kyrgyz Rep.
Uzbekistan
Turkey
Cyprus Lebanon Israel
Tunisia
Mexico
Kazakhstan
to climatico. Alluvioni, siccità e degrado dei terreni minacciano l’agricoltura in diversi Paesi. L’aumento dei prezzi dell’energia, inoltre, incide sugli input agricoli, come fertilizzanti e sistemi di irrigazione, contribuendo a tenere
alti i prezzi dei beni alimentari. Tuttavia, il Rapporto 2012 aiuta a comprendere come “ la prospettiva di un mondo sempre più affamato non sia affatto ineluttabile” - come afferma Stefano Piziali del Cesvi. Sono già ampiamente disponibili strategie in grado di conciliare produttività e consumo sostenibile delle risorse, anche in un contesto di cambiamento climatico. Tali strategie richiedono però una migliore governance delle risorse naturali e degli investimenti in agricoltura, che devono tradursi in una riduzione dell’ineguaglianza tra uomini e donne (che ha effetti positivi sulla pressione demografica), in una maggiore inclusione dei gruppi marginalizzati, nel sostegno alle nuove linee-guida volontarie per la gestione responsabile dei diritti di proprietà, applicabili alla terra, alla pesca e alle foreste, del Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, nonché nell’abbandono di sussidi alla produzione di biocarburanti e agli idrocarburi. Maria Imparato
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Alimentazione
La rubrica che vi invita a conoscere e gustare i frutti che la natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e minor impatto ambientale
La mela una al giorno…
La zucca dietetica e nutriente
Sono 7000 varietà al mondo e …non piacciono ai medici!
Poche calorie, alto potere saziante e…scaccia streghe
La mela, che secondo la leggenda venne posta sulla testa del figlio di Guglielmo Tell perché egli la colpisse con una freccia, doveva essere una Delizia; oppure una Gala o Royal Gala, o forse una Braeburn. Numerose sono le varietà di mele esistenti nel mondo, circa 7000, differenti per colore, consistenza, sapore e contenuti nutrizionali. La specie è presente in Italia con circa 2000 varietà con rilevanza
La zucca è una pianta nota fin dai tempi antichi, coltivata sia per il consumo del frutto maturo che per la raccolta di frutti acerbi, gli zucchini. La zucca ha rappresentato nei secoli passati la riserva alimentare delle zone più povere: originaria dell’America centrale, è un ortaggio che si presta a diverse ricette. Oltre alla polpa si possono consumare anche i semi, oppure, dai semi stessi, si può estrarre un olio
“Da Adamo ed Eva a Biancaneve, da Guglielmo Tell a Isaac Newton, dalla Grande Mela alla Apple records alla Apple Inc.” locale o anche regionale o sovraregionale, con un’enorme gamma di caratteristiche organolettiche e colturali. La mela è il frutto dell’omonimo albero, appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Ha origine in Asia centrale e la sua coltivazione risalirebbe all’età della pietra. Coltivato in Europa (specialmente in Italia e Francia), Stati Uniti, Cina, Russia, l’albero di melo può raggiungere un’altezza che varia dagli 8 ai 10 metri. Nel nostro paese la maggior parte del raccolto nazionale, proviene da tre regioni
Frutta di stagione
Novembre
del Nord: Trentino-Alto Adige (50%), Emilia-Romagna (20%) e Veneto (15%), seguite da Lombardia, Piemonte e Campania. La mela è uno dei frutti più destagionalizzati e lo si trova tutto l’anno. La raccolta avviene in tarda estate tra agosto e settembre, non di rado anche nelle prime settimane di ottobre, ma sono sul mercato tutto l’anno poiché vengono fatte maturare lentamente in atmosfera controllata, garantendo così una durata di molto superiore rispetto alla normale conservazione in celle frigorifere. In realtà le mele fresche sono disponibili fino a gennaio, poi entrano sul mercato quelle conservate in atmosfera modificata. Questo frutto è un vero e proprio toccasana: buona fonte di fibre, contiene vitamina C, zuccheri e diversi sali minerali. La presenza di pectina (una fibra vegetale), limita e ritarda l’assorbimento di grassi “cattivi” nel sangue. Dal punto di vista nutrizionale, i contenuti di questo frutto sono equilibrati e completi; ecco spiegato, forse, il famoso proverbio “una mela al giorno, toglie il medico di torno”. Il frutto ha un ampio utilizzo in gastronomia, dai primi ai secondi, e ovviamente è ingrediente principale in diversi dolci. La mela è il simbolo della città di New York (“The Big Apple”), ma è anche il frutto che secondo la tradizione cadde in testa a Isaac Newton, facendogli intuire la legge di gravitazione universale. Frutto che fece cadere in tentazione Adamo ed Eva, è sempre la mela che avvelena Biancaneve nei racconti dei fratelli Grimm. La Apple Records (“mela” in inglese) è la casa discografica inglese fondata dai Beatles nel 1968. Infine, la mela con il morso è il simbolo della celebre azienda Apple Inc.
Pere, uva, castagne, melograno, cachi
“nei paesi anglosassoni è utilizzata per la costruzione della “Jack-o’-lantern”, caratteristica lanterna rudimentale utilizzata durante la festa di Halloween per scacciare streghe e fantasmi” rossiccio usato in cosmesi e anche in cucina tradizionale. Le piante delle zucche sono vigorose, a fusti striscianti lunghi diversi metri, o cespugliose a fusto breve, in varietà selezionate per la coltivazione in orti. Le foglie e i piccioli sono ricoperti di ruvidi peli, i fiori sono grandi, commestibili, di colore giallo intenso e di sesso diverso sulla stessa pianta. Appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, le specie più usate in Italia sono, per esempio, la “Cucurbita maxima”, come la Zucca Marina di Chioggia, e “Cucurbita moschata”, come la Zucca di Napoli. Il termine “Cucurbita” richiama il latino “curvus”: la pianta che si curva e si avvinghia attorno ad altre piante. Il termine
Verdura di stagione
Novembre
zucca, invece, deriva da “cocutia” (testa), poi trasformato in “cocuzza”, “cozuccae” e, infine, zucca. È una pianta rustica, semplicissima da coltivare anche in terreni poco fertili o non irrigabili, ha un’alta conservabilità che la rende commestibile fino a primavera inoltrata e, da non sottovalutare in ambienti di pianura, ha la capacità di dare ombra e riparo nei mesi più caldi. La zucca è particolarmente “sana”, in quanto non è quasi mai sottoposta a trattamenti con fitofarmaci, non viene coltivata in serra e ha una stagionalità ben riconoscibile. Alimento con poche calorie, ma ad alto potere saziante, è una verdura ricca di vitamine e altre sostanze ad azione antiossidante. In Italia è coltivata soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e, in misura minore, in Campania e Puglia. La raccolta è a scalare, avviene da fine estate a novembre, quando le foglie della pianta sono secche e i frutti maturi. Oggi si produce e si consuma circa un decimo del prodotto di vent’anni fa. Coltivate principalmente per uso alimentare, le zucche sono anche utilizzate per decorazione, intaglio e cosmesi: nei paesi anglosassoni è utilizzata per la costruzione della “Jack-o’-lantern”, caratteristica lanterna rudimentale utilizzata durante la festa di Halloween per scacciare streghe e fantasmi.
Broccoli, fagiolini, cavoli, porcini, finocchi
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La ricetta biologica del Villino di Erica
La ricetta di Lisa Casali
Medaglione vegetale alla piastra su crema di zucca
Tortini di buccia di zucca e scorza di agrumi
Ricetta tratta dal libro “La cucina a impatto (quasi) zero” di Lisa Casali, Gribaudo Editore.
PREPARAZIONE Marinare i medaglioni per mezz’ora con la salsa di soia, 4 cucchiai di acqua, un pochino di rosmarino e aglio tritati. Mondare il porro e tagliare la parte bianca a fette sottili. Pulire la zucca, togliere la buccia ed i semi interni; tagliarla a dadini. Far rosolare il porro in padella con 2 cucchiai di olio; poco dopo unire anche la zucca e mezzo bicchiere d’acqua. Coprire e cuocere a fuoco moderato fino a quando la zucca sarà morbida. Ogni tanto aggiungere acqua se necessario. Salare, pepare e frullare molto bene, fino ad ottenere una crema abbastanza densa. A piace-
re unirvi un pochino di panna da cucina. Spennellare i medaglioni con olio d’oliva e cuocerli in padella o su una piastra per qualche minuto, e servirli su un “letto” di crema di zucca tiepida. INGREDIENTI per 4 persone • 4 medaglioni di seitan • mezzo porro • 500g zucca • 2 Cucchiai salsa di soia • olio d’oliva extra q.b. • Sale, pepe, rosmarino q.b. • 1 spicchio d’aglio
PREPARAZIONE Per prima cosa preparate la base di biscotti. Pestateli o frullateli in un mortaio fino a sbriciolarli, incorporate il burro lasciato ammorbidire a temperatura ambiente e il miele. Lavorate fino ad avere un composto omogeneo. Imburrate una tortiera o più formine a seconda se volete portare in tavola tanti tortini mono porzione o un’unica torta. Sul fondo create uno strato ben compatto con il composto di biscotti. Lasciate raffreddare in frigorifero per almeno 30 minuti. Nel frattempo preparate il composto di zucca. Cuocete in pentola a pressione la buccia di zucca per circa 20 minuti coperta d’acqua. Nel frattempo lavate bene la scorza di un’arancia (lo scarto della spremuta va benissimo). Tagliate grossolanamente e poi frullate la scorza. Scolate la buccia della zucca, unitela alla scorza e frullatele insieme. Disponete il composto così ottenuto in una ciotola, aggiungete gli
altri ingredienti e mescolate bene fino ad ottenere una crema omogenea. Versate il composto sulla base di biscotti e infornate a 180° per 40 minuti (30 minuti sono sufficienti per le formine mono porzione). Spegnete il forno e lasciatevi riposare la torta per una decina di minuti. Aspettate si sia intiepidita per sformare e servire. INGREDIENTI per 4 persone • 150 gr di buccia di una zucca gialla e liscia • Lo scarto della spremuta di un’arancia • 200 gr di robiola • 2 uova • 80 gr di zucchero di canna Per la base • 180 gr di biscotti secchi • 80 gr di burro • 1 pizzico di sale • 2 cucchiai di miele
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Salute & Benessere
Punto sul diabete prevenzione ed educazione Il 10 e 11 novembre è la Giornata Mondiale del Diabete: appuntamento in circa 500 piazze per informazioni sulla patologia cronica in continua crescita Il 14 novembre, come indicato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, si celebra in più di 160 paesi la Giornata Mondiale del Diabete. Istituito nel 1991 dall’International Diabets Federation dell’OMS, in Italia l’appuntamento viene celebrato dal 2001 e quest’anno si terrà il 10 e 11 novembre in circa 500 piazze, dove verranno allestiti veri e propri presidi diabetologici (www. gionatadeldiabete.it). Scopo della giornata è informare e sensibilizzare per curare ed edu-
“In termini di prospettive la ricerca scientifica è volta all’individuazione di una terapia con un occhio volto alle potenzialità delle cellule staminali o al trapianto delle cellule del pancreas” care il paziente e vede riuniti in prima linea società scientifiche, rappresentanti di associazioni di persone con diabete, volontari, medici, infermieri e sanitari, tutti alleati per la gestione delle problematiche cliniche e sociali delle persone con diabete. Le
cifre sono allarmanti per questa patologia cronica in crescita. Nel 1985 erano 30 milioni, nel 2003 194 milioni, oggi 300 milioni le persone nel mondo affette da diabete e la prospettiva è che nel 2030 saliranno a 435 milioni. In Italia il 4,8% della popolazione soffre di questa malattia.
Identikit del diabete Si definiscono “diabete mellito” (o diabete) tutte le malattie e condizioni che, non trattate, portano a un eccesso di zuccheri nel sangue (iperglicemia) e un aumento di glucosio escreto con le urine (glicosuria). La classificazione usuale suddivide il diabete in due tipi: primitivo, le cui cause sono sconosciute ed è possibile la diagnosi solo quando compaiono i sintomi (di TIPO 1 o giovanile e di TIPO 2 o senile), e secondario ad una causa (malattie del pancreas, malattie endocrine, assunzione di farmaci). Il diabete di TIPO 1 è caratterizzato dalla distruzione delle cellule beta del pancreas responsabili della produzione di insulina. L’individuo affetto non può utilizzare il glucosio come fonte energetica nei tessuti periferici quali muscolo e tessuto adiposo. Sintomi tipici sono la cute secca ed asciutta, sete continua
che lo costringe a bere sempre (polidipsia) con aumentata frequenza della diuresi (poliuria). Altro sintomo caratteristico è l’odore di acetone nell’alito dovuta all’eccessiva produzione di corpi chetonici con il rischio di favorire l’insorgenza di coma (coma cheto-acidosico). Talvolta l’esordio in concomitanza con un trauma o un’infezione è proprio il coma, ma più frequentemente inizia con irritabilità, diminuzione della capacità di concentrarsi, calo del rendimento scolastico nei ragazzi. È essenziale non sottovalutare la sensazione di sete continua e la poliuria, sintomi cardine per la diagnosi precoce. La terapia consiste nella somministrazione di insulina. Il diabete di TIPO 2 o senile compare generalmente dopo i 40 anni, con incidenza familiare per cui si suppone una ereditarietà, cui si sovrappongono altri fattori come l’iperalimentazione con sovrappeso, gravidanze ripetute, stress fisici ed emotivi e traumi, nonché l’assunzione di farmaci (diuretici tiazidici e betabloccanti). L’insorgenza è lenta e il paziente può essere scarsamente sintomatico. Si può notare un progressivo aumento dell’appetito con predilezione per cibi dolci, è iperattivo, possono comparire dermatosi, maggiore sensazione di stanchezza, cistiti, congiuntiviti, dolori articolari e disturbi delle vista, infine poliuria e polidipsia. Nonostante l’abbondante alimentazione inizia a dimagrire e si sente stanco. Generalmente la terapia iniziale prevede l’uso di antidiabetici orali, alcuni
favoriscono l’utilizzo di glucosio, altri stimolano la secrezione di insulina. Sono efficaci per un certo periodo poi si rende necessaria la somministrazione di insulina. Per tutti i pazienti valgono alcune linee guida: adeguata alimentazione, dolcificanti privi di glucosio, vita dinamica ed attività fisica, non eccessiva ma neanche scarsa o assente. In caso di crisi ipoglicemica caratterizzata da sudorazione, sensazione di testa vuota, affaticamento marcato, debolezza è possibile assumere una
Stile di vita e medicina integrata: un approccio olistico per la salute e il benessere Oggi salute significa cura, prevenzione e benessere psicofisico. Con questa rubrica vogliamo porre l’attenzione sui rimedi naturali, sul loro affiancamento all’allopatia (medicina classica) e sulle loro potenzialità nella prevenzione e benessere dell’individuo. Per olistico si intende un approccio alla cura dell’individuo che tiene conto della sua totalità.
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zolletta di zucchero.
Come riconoscerlo I criteri di diagnosi del diabete passano attraverso la valutazione della glicemia. I parametri di riferimento sono: glicemia superiore ai 200 mg/dl misurata in qualsiasi momento della giornata indipendentemente dai pasti, glicemia superiore a 126 mg/dl in soggetto a digiuno da almeno 8 ore oppure glicemia superiore a 200 mg/dl alla seconda ora dal carico glucidico (per carico glucidico, secondo l’Organizzazione Mondiale delle sanità, si intende la somministrazione orale di 75 g di glucosio sciolti in 200 ml di acqua). Altro aspetto da non sottovalutare sono le complicanze dovute al diabete che sono numerose e invalidanti e interessano occhi, reni, nervi e cute. Può verificarsi infatti un aumento dell’incidenza di cataratta e danno alla retina che può portare a cecità, mentre a carico del rene si può presentare la comparsa di nefropatia diabetica per cui si riscontrano proteine nelle urine dove sono normalmente assenti, per cui è bene effettuare il controllo dell’albuminuria (presenza di quantità anche modeste di albumina) un importante test che individua precocemente il danno. La neuropatia periferica con perdita di sensibilità nervosa periferica dimostra l’elevata sensibilità del sistema nervoso all’alterato controllo delle glicemia.
In ultimo la cute che va più facilmente incontro ad ulcerazioni localizzate soprattutto agli arti inferiori che tendono ad infettarsi con facilità rendendo necessaria in casi estremi l’amputazione.
La ricerca In termini di prospettive la ricerca scientifica è volta all’individuazione di una terapia con un occhio volto alle potenzialità delle cellule staminali o al trapianto delle cellule del pancreas. Un
“In Italia il 4,8% della popolazione soffre di questa malattia” altro fronte aperto è quello della Nutraceutica, la scienza che studia la combinazione delle proprietà nutritive e farmaceutiche degli alimenti. Per esempio lupini e cioccolato sembrano secondo alcuni studi due alimenti in grado aiutare a controllare diabete, ipertensione e colesterolo. In
fitoterapia alcuni rimedi hanno indicazione nel trattamento del diabete secondo le EBM (evidenze basate su studi clinici) come l’Avena Sativa che sembra abbassare la glicemia preprandiale, la glicemia nelle 24 ore e i livelli di insulina in pazienti con diabete di tipo 2, così come lo Psillio bianco e il Fieno greco sembrano ridurre i livelli di glucosio post-prandiale, mentre il Ginkgo biloba trova indicazione nel trattamento della retinopatia diabetica. A tutela e garanzia del
paziente in Italia esistono una legge (115/87) e una rete di centri di assistenza capillare che vede nelle Associazioni locali, spesso in appoggio a centri ospedalieri di rilevanza nazionale, un indispensabile punto di riferimento il cui obiettivo è quello di garantire assistenza medica e il supporto psicologico del paziente e la promozione di campagne di informazione e prevenzione delle malattia. Patrizia Mantoessi
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Storia & Personaggi
Albert Schweitzer l’etica della vita Il pensiero razionale fonda l’«irrazionale» del misticismo etico Non è casuale che in “Primavera silenziosa” (1962) di Rachel Carson, compaia la dedica a A. Schweitzer, accompagnata da una sua citazione “L’uomo ha perduto la capacità di prevedere e di prevenire. Andrà a finire che distruggerà la terra”. È questo, piuttosto, il segno
che impegni tutti e due i percorsi epistemico-spirituali (di Occidente ed Oriente) nella “ricerca di maggiore perfezione”, verso un nuovo “pensiero più profondo e più alto, più ricco di energie morali e spirituali”. Così, rimane con la ratio occidentale, anche con la sua mo-
struttura dialettica, tragica, della sostanza del mondo, dall’altro ha mantenuto l’affermazione della vita e della storia. In altre parole, è il pensiero razionale a fondare l’“irrazionale” del misticismo etico: “Questo misticismo etico nasce nel pensiero logico. Se la nostra volon-
“La ricerca di maggiore perfezione, verso un nuovo pensiero più profondo e più alto, più ricco di energie morali e spirituali” dell’eco profonda che la ricerca di Albert Schweitzer, il senso e la presenza della sua responsabilità etica sui temi della filosofia della vita hanno marcato sulla cultura di questo secolo (tra gli altri su un Einstein, su uno Schroedinger, su un Loewith) e, in specifico, sul dibattito critico dedicato alla filosofia della vita, all’epistéme ecologica, all’etica ambientale. La sintesi complessa che Schweitzer è arrivato a costruire è risultata del tutto originale nel quadro culturale del ‘900 (e non solo di esso) per la peculiare posizione e traduzione che hanno assunto nella sua riflessione categorie e scenari epistemici. Intanto: Schweitzer, in polemica con la posizione orientalista di Schopenauer (che adottò “il punto di vista indiano”), tenta una sintesi
dernità, perché, pur nei suoi limiti di antropocentrismo e di meccanicismo, essa ha saputo essere fedele alle esigenze della ragione, dell’attività logica che, se da un lato porta allo scoperto la
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tà di vivere riflette su di sé e sul mondo, arriviamo a sentire nella nostra vita, la vita del mondo che è nel nostro ambito e a dedicare con l’azione la nostra volontà di vivere, alla volontà di vivere infinita. Se si spinge in profondità, il pensiero razionale finisce necessariamente nell’irrazionale del misticismo, ha infatti a che fare con la vita e col mondo, che sono entrambi grandezze irrazionali”. Con l’Occidente, quindi: per il rapporto etico positivo verso la ragione, la storia e l’azione. A partire dall’Occidente antico. I pensatori stoici, nella nuova fase inaugurata da Panezio e continuata in Seneca, Epitteto, Marco Aurelio, pongono l’etica dell’amore come motore della civiltà, in sintonia con l’altro filone della “tradizione teologica di Israele”. Con l’Occidente, infine, anche moderno: nell’esigenza di un nuovo “rinascimento”, di un
“nuovo razionalismo”, intanto di cui la scienza moderna e l’illuminismo sono componenti fondamentali e nella ripresa dell’impostazione etica propria del XVIII secolo, in cui l’etica è legata a “una profonda e vivente spiritualità” (nel 1800, invece, soprattutto nella seconda parte, il “moderno” si afferma senza e contro il legame spirituale con l’universo. E questo sarà il suo lato tragico). E poi, se pur con toni minori, con alcuni, limitati, percorsi dell’Oriente. L’oriente ha avuto il merito nella forma del pensiero indiano applicato anche all’etica, di “riconoscere un principio che il pensiero europeo ha troppo spesso misconosciuto”. Esso, “ha coscienza delle responsabilità che si legano, non solo ai nostri simili, ma ad ogni creatura vivente”. Un atteggiamento che viene da “più di duemila anni” di storia. Con le grandi, plurali e varie tradizioni religiose, metafisiche, etiche e spirituali dell’Oriente (dai Veda alle Upanishad, dal giainismo al buddismo, all’induismo), tuttavia Schweitzer ha un atteggiamento critico. Questo Oriente gli appare decisamente inservibile, così dualista, escatologico, passivo. Anche la più radicale metafisica di tutela della vita non umana, mai apparsa nella storia della
“Se si spinge in profondità, il pensiero razionale finisce necessariamente nell’irrazionale del misticismo, ha infatti a che fare con la vita e col mondo, che sono entrambi grandezze irrazionali” civiltà, il giainismo, che ha portato al massimo il principio della ahimsa, della non-violenza, che ha fatto “l’immensa scoperta che l’uomo ha, dei doveri verso tutti gli esseri”, viene accusato di gravi limiti: pur superando il misticismo solo cognitivo e spirituale
Storia & personaggi: la rubrica che intende ripercorrere -attraverso fatti salienti e personalità illustri- la nascita e l’evoluzione del “pensiero ecologico”, dal suo avvio negli Stati Uniti degli anni ‘60, fino ai giorni nostri. A cura del Centro di Etica Ambientale www.centroeticaambientale.com
dell’induismo attraverso un’etica non violenta di liberazione dalla reincarnazione, esso non arriva a legarsi alla pietà attiva verso le creature in cui “amore” e “simpatia” giocano un ruolo non secondario, rimanendo chiuso in una dimensione di “perfezionamento” solo “interiore”. L’Oriente, piuttosto, entra nel misticismo etico di Schweitzer, per quanto riguarda le tradizioni storiche, attraverso il recupero di spunti già presenti nel confucianesimo radicale di Mencio e attraverso la lezione del “Kan-ying-p’ien” (Libro delle Azioni e delle Retribuzioni, scritto all’epoca della dinastia Sung, 960-1287) per il principio di compassione attiva verso tutti “gli altri esseri”, verso “tutte le creature”. E, nella modernità, solo Gandhi (anch’egli con i suoi limiti di dualismo e di negativismo del mondo, ad esempio il no della tecnica medica, il no alla sessualità) riesce, ad andare oltre lo stesso statuto storico dell’ahimsa e a tradurre questa, nella pratica, correttamente, e così rifondandola, come “un vero e proprio esercizio” di “compassione”, acquisendo un’etica d’amore e di pietà attive. A cura di Luciano Valle Direttore Scientifico del CEA
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Etica ambientale in dialogo con la città Terminato il convegno del 15 ottobre, già in programma un appuntamento biennale Per approfondire il rapporto uomo, etica e ambiente “Quella di oggi non è una bella giornata (fuori imperversava la perturbazione Cleopatra, ndr), ma una giornata bella perché ci siamo confrontati in una riflessione complessiva. Con oggi potrebbe iniziare un percorso che, a cadenza biennale, potrebbe farci incontrare a discutere di questi e altri aspetti dei rapporti tra Uomo, Etica e Ambiente”. Con queste parole don Francesco Poli, Presidente del Centro di Etica Ambientale (CEA) Lombardia Bergamo (www.centroeticaambientale.com), ha concluso i lavori del convegno organizzato, lo scorso 15 ottobre, proprio su : “L’Etica Ambientale in dialogo con la Città”. Un confronto, quello sviluppatosi nelle due ore abbondanti di Dialogo&Ascolto, impreziosito sia dai contributi del doppio dibattito cui hanno dato vita gli illustri ospiti coinvolti. Da Mons. Piero Coda, Presidente dell’Associazione Teologica Italiana per cui “l’Universo è una libera creazione da parte di Dio, che l’uomo è chiamato ad accogliere responsabilmente, facendone un luogo di amore, condivisione giustizia”, a Carlo Alberto Redi, Accademico dei Lincei che ha sottolineato come “andiamo su Marte, ma qui c’è ancora chi muore di malaria e colera”; da Mons. Marcelo Sanchez Sorondo, Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze che ha messo in evidenza come “bisogna evitare dualismi ottocenteschi tra Etica e Scienza e tra Scienza e Ambiente, favorendo la collaborazione per migliorare
ciò non avviene, si verificano situazioni dalle conseguenze gravi, come anche alcune che vediamo nel nostro Paese”. Inequivocabile il riferimento al caso Ilva di Taranto (ma anche ad altri che negli ultimi mesi sono stati portati all’attenzione degli italiani) su cui è magistralmente, e umanissimamente, intervenuto Padre Preziuso, che
le condizioni di vivibilità del pianeta e dell’uomo”, ad Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che ha auspicato “una nuova responsabilità morale che inviti a non sciupare le risorse, a non trattare il Pianeta come strumento al servizio dell’uomo” e infine il coinvolgente intervento di Padre Nicola Preziuso, Cappellano dell’Ilva di Taranto, che da 33 anni ha visto crescere il dramma della salute di chi lavora in quella fabbrica. Dialogo&Ascolto, tanto intensi nell’esposizione degli argomenti quanto pacati nei toni. Nelle intenzioni degli organizzatori, infatti, l’obiettivo non era di arrivare a definire certezze assolute, piuttosto di sottoporre ad una platea attenta e qualificata (oltre 300 le presenze in sala)
“l’obiettivo non era di arrivare a definire certezze assolute, piuttosto di sottoporre ad una platea attenta e qualificata i vari punti di vista su un rapporto (Uomo-Etica-Ambiente) tanto delicato quanto di estrema attualità”
i vari punti di vista su un rapporto (Uomo-Etica-Ambiente) tanto delicato quanto di estrema attualità. Un argomento ben sintetizzato nel breve, ma efficace, video messaggio che il Ministro della Salute, Renato Balduzzi
(atteso tra i relatori, ma impossibilitato a presenziare a causa di improrogabili impegni di Governo ndr), ha inviato. “Le questioni economiche, ambientali ed etiche –ha evidenziato il Ministro– debbono coesistere. Quando
ha raccontato la disperazione di giovani (la media dell’età dei dipendenti dello stabilimento siderurgico è di 32 anni!) al bivio tra Salute e Lavoro. E non è un caso che, nel 2002, il Cappellano dell’Ilva fu tra gli organizzatori di un convegno intitolato “Salute è Lavoro”. “Ma dopo tante parole spese – ha concluso il rappresentante del Vescovo del capoluogo pugliese – ho sentito la necessità di passare ai fatti”. E così è stata chiesta e ottenuta, per 19 anni, la gestione di un’area (Cimino Mandavecchia) ambientalmente compromessa, cui una rete civica estesa sta cercando di ridare dignità, con la bonifica del terreno.
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Calendario appuntamenti
Appuntamenti sostenibili Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati e molto, molto altro per comunicare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili Data
Orario
Evento
Tipologia
Luogo svolgimento
Contatti
27 Ott/4 Nov 3 Nov 3 Nov 4 Nov 5/11 Nov
8.30 - 12.00 9.00 - 12.00 9.30 - 19.00
Fiera Campionaria 2012 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato “Briologico” Mercato autoproduzioni Settimana dell’Energia 2012
Fiera Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Festa/pranzo Convegni
Fiera Bergamo - Via Lunga Stezzano (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Bergamo Grummello al Piano, Via Gorizia, 17 Arci Bloom Bergamo
6 Nov
21.00
Creazione ed Evoluzione. Dall’origine dell’essere all’evoluzione della specie 8.00 - 12.00 Farmers market Campagna Amica Ecomondo 2012 18.00 Arte e Cartografia: coordinate dell’esistenza 8.30 - 12.30 Mercato agricolo dei produttori locali 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” 17.00 - 19.00 La spiritualità nel nuovo millenio... secondo gli insegnamenti di Sathya Sai Baba III° Edizione Adda’s Wine 2012
Convegno
Bergamo - Largo Belotti, 1
Mercato Agricolo Fiera Internazionale Conferenza Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Conferenza Pubblica
Ponte San Pietro, via Sant’Anna (Passerella) Rimini Fiera Bergamo, GAMEC Via san Tommaso, 53 Albino (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Bergamo, Auditorium San Sistro, Via della Vittoria 1
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Evento enogastronomico
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Corso di filosofia Convegno Mercato Agricolo Incontro/Cena Incontro/Cena Cena Incontro Incontro Mercato Agricolo Mercato biologico a Km 0 Convegno Convegno Manifestazione Mercato Agricolo Degustazioni guidate Degustazione Manifestazione Manifestazione Corso di filosofia
Bergamo, Centro Congressi Giovanni XXIII Bergamo - Largo Belotti, 1 Ponte San Pietro, via Sant’Anna (Passerella) Ambivere, Trattoria Visconti, Via De Gasperi 12 Grumello del Monte, Ristorante Vino Buono, Via Castello, 20 Zanica, Ristorante Al Vecchio Tagliere, Via libertà, 87 Clusone - Gal Valle Seriana Auditorium Scuole Elementari Gruppo Flora Alpina Bergamasca Centro sociale Monterosso Zanica (Bg) Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta Treviglio, Auditorium “Cassa Rurale di Treviglio” Treviglio, Auditorium “Cassa Rurale di Treviglio” Italia ed Europa Corna Imagna (Bg) Cantine Bergamasche Consorzio Val Calepio Bergamo e provincia Tutta Italia Bergamo, Liceo scientifico L. Mascheroni
Convegno
Bergamo - Largo Belotti, 2
7 Nov 7/10 Nov 8 Nov 10 Nov 10 Nov 10 Nov 11 Nov 13 Nov 13 Nov 14 Nov 16 Nov 15 Nov 16 Nov 16 Nov 16 Nov 17 Nov 17 Nov 17 Nov 17 Nov 17/25 Nov 18 Nov 18 Nov 18 Nov 19/25 Nov 19/25 Nov 20 Nov 20 Nov 21 Nov 22 Nov 23 Nov 24 Nov 24 Nov 24 Nov 24 Nov 25 Nov 27 Nov 28 Nov 30 Nov 1/3 Dic 1 Dic 2 Dic 4 Dic 5 Dic 5/6 Dic 8 Dic
Responsabilità e futuro - Strade che portano lontano I Modelli di Bioetica ambientale. Dall’antropocentrismo alla deep ecology Farmers market Campagna Amica Slow Food “Alberobello e Valli dell’Itria” Slow Food Rete Giovane “L’insostenibile leggerezza dell’ortaggio” 2° Compleanno Bergamo SOStenibile Biomasse da filiera corta Meteorologia e Clima sulle Orobie Mercato agricolo dei produttori locali Mercato “Briologico” Etica, Valori e Percorsi per lo Sviluppo del Territorio Dal mutualismo al cooperativismo al nuovo mutualismo Settimana Europea della riduzione dei rifiuti 9,00 - 13,00 Mercato agricolo dei produttori locali 10,00 - 18,00 Andar per vigne - wine tour in pullman 10.00 - 18.00 Andar per vigne Ed. 2012 Settimana dell’Unesco dell’Educazione allo sviluppo sostenibile Settimana del baratto 20.00 Una nuova stagione della libertà dopo la crisi del XXI secolo Strade che portano lontano 21.00 L’etica del Benessere. Come individuare nuovi stili di vita tra ambiente e tecnologie 8.00 - 12.00 Farmers market Campagna Amica 20.00 Slow Food “100 Cene per Slow Wine” 20.00 Arte, scienza e filosofia: i sentieri dell’uomo - Strade che portano lontano 7.30 - 19.00 Mercatino bio NaturalBergamo 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali 9.00 - 13.00 Mercato agricolo e non solo 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” 21.00 La fatica di vivere in una società smarrita - Strade che portano lontano 21.00 Le vie della Felicità - Strade che portano lontano 8.00 - 12.00 Farmers market Campagna Amica 20.45 Approfondimento floristico: Campanulaceae Gourmarte “Il piacere dell’arte alimentare in Lombardia 9.00 - 12.00 Mercato “Briologico” Presentazione Libro “Ecocucina” di Lisa Casali 20.00 Oltre il rischio: la Fiducia - Strade che portano lontano 8.00 - 12.00 Farmers market Campagna Amica Compra Verde Buy Green VI edizione 8.30 - 12.30 Mercato agricolo dei produttori locali
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