Bergamo SOStenibile 11

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Numero 11 Anno III - Aprile 2012 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BG

efficienza energetica

Aprile 2012

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

www.ressolar.it

In corsa verso la sostenibilità Bergamo tappa di eventi e personaggi illustri

Segni di futuro di Francesca Forno Sta diventando sempre più difficile parlare di consumi e stili di vita sostenibili. Quando la crisi economica e l’aumento della disoccupazione riducono il budget delle famiglie per la spesa quotidiana, discutere di acquisti verdi, di cibi biologici, di prodotti equo e solidali rischia di essere considerato un tema d’élite, per persone che se lo possono permettere, un lusso. Altre, si dice, sono in questo momento le priorità, le vere emergenze. La crisi, ci dicono i numeri offerti dalle statistiche, sta fortemente riducendo i consumi. I dati registrano un’allarmante diminuzione della spesa alimentare delle famiglie, in questi giorni spesso collegata al forte aumento del prezzo del carburante. Eppure, proprio in questo momento, le stesse ricerche rilevano come a fronte di una diminuzione dei consumi “per forza” vi sia anche una riduzione

Green Story

Mobilità

Da Ginevra le concept car ibride ed elettriche

Al Salone Internazionale dell’Auto si moltiplicano le proposte per una mobilità ecocompatibile da Pagina 56

segue a pagina 2

FMS impianti tecnologici Dai pionieri dell’efficienza energetica le soluzioni per l’edilizia sostenibile a Pagina 46

i.lab il cuore della ricerca bergamasca si fa “green”

da a Pagina 50

Musica

Ambiente

Roberto Vecchioni a Bergamo

Biopiscine

Con il Cea musica e riflessioni per l’ambiente

Un’oasi di natura nel centro della città a Pagina 26

a Pagina 41

Soluzioni per il risparmio della spesa energetica


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Editoriale

Segue dalla prima pagina dei consumi “per scelta”, ovvero da parte di cittadini e cittadine che in un numero sempre crescente decidono di acquistare di meno, o diversamente, per premiare chi produce rispettando l’ambiente e i diritti dei lavoratori. Un andamento, questo, che ha inevitabilmente riaperto il dibattito sulla stretta relazione esistente tra consumi e classi sociali. Tuttavia, una lettura esclusivamente “di classe” del cosiddetto consumo critico -lettura che tende a ridurre queste pratiche a un mero fenomeno di moda diffusosi all’interno di una frazione della classe media che utilizza questo tipo di consumo per distinguersi positivamente dalle altre frazioni del ceto medio- appare alquanto superficiale e soprattutto non tiene conto della creatività che alcune organizzazioni di movimento stanno dimostrando in questo difficile momento storico. In realtà, se studiati e analizzati dall’interno, gli “obiettori della crescita”, così come l’economista e filosofo francese Serge Latouche definisce i consumatori critici e i movimenti del consumo critico, rappresentano importanti fenomeni di innovazione sociale, spazi all’interno dei quali si sperimentano nuove pratiche di produzione e consumo che, in alcuni casi, hanno dato vita a nuove istituzioni (si pensi per esempio alle reti alimentari alternative) capaci di soddisfare, più di quelle vecchie (come ad esempio la grande distribuzione), sia il profilo strettamente economico, permettendo maggiori vantaggi per i produttori e i consumatori, sia la crescente domanda di garanzia e qualità dei prodotti. In termini ampi, possiamo dire che il consumo

critico e le reti di economia alternative, come quelle che mettono in contatto diretto consumatori organizzati in Gruppi di Acquisto Solidali (GAS) con i piccoli produttori agricoli, rappresentano spazi di profonda autotrasformazione della società, in cui si cerca di ricondurre l’economia e il mercato nell’ambito delle relazioni sociali e delle logiche di reciprocità. Come dimostra una recente ricerca dell’Osservatorio CORES dell’Università di Bergamo, svolta su di un campione rappresentativo di partecipanti ai Gruppi di Acquisto Solidali della nostra provincia, il prendere parte a questi gruppi favorisce al contempo una pluralità di aspetti. In primis la diffusione di stili di consumo più sani e rispettosi dell’ambiente, in quanto tra i partecipanti aumenta il consumo di cibi biologici, stagionali e locali, mentre diminuisce il consumo di cibi pronti e di scarsa qualità. Inoltre favorisce l’adozione di stili di vita più sostenibili, in quanto si diffonde una maggiore attenzione verso le pratiche di riciclo, verso i comportamenti che riducono il consumo di energia elettrica e quello dell’acqua. Infine la partecipazione ai gruppi di Gruppo d’Acquisto Solidale incoraggia anche la diffusione di atteggiamenti più collaborativi, accrescendo tra i partecipanti sia l’interesse per la politica (in particolare per quella locale) sia il senso di efficacia sociale della propria azione. Lungi dall’essere “nicchie di mercato” -come a volte vengono descritti- gli “obiettori della crescita” e i movimenti del consumo critico rappresentano dunque prove per una strategia di partecipazione-resistenza-liberazione,

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili Registrazione: Tribunale di Bergamo N. 25/10 del 04/10/2010 Registro stampa periodici Chiuso in redazione 26 Marzo 2012

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scuole di democrazia, strumenti per ridisegnare la quotidianità. Saper leggere tra le apparenti contraddizioni che ci rimandano le statistiche è dunque oggi più che mai importante. Solo così è infatti possibile riconoscere i segni di una progettualità nuova e le nuove richieste di trasformazione sociale. Segni quanto mai importanti soprattutto in tempi di crisi, perché possono indicarci una nuova strada verso il nostro futuro. Francesca Forno Sociologia dei consumi Università di Bergamo Per informazioni e approfondimenti sulla ricerca CORES - www.unibg.it cores cores@unibg.it

Bergamo SOStenibile Abbonamento postale 1 anno, 10 numeri: 25 euro Per chi volesse è possibile abbonarsi e ricevere a casa o in ufficio ogni mese una copia di Bergamo SOStenibile. Il costo è comprensivo delle spese di spedizione postale all’indirizzo che più vi fa comodo e, venendo incontro ad alcune richieste di lettori, baristi, imprese ed associazioni, l’abbonamento rappresenta un modo pratico e economico non solo per avere il giornale, ma anche per sostenerlo e per divulgare a sempre più persone gli stili di vita e d’impresa sostenibili. Per informazioni: Tel. 035 4158818 - redazione@greensolution.it www.bergamosostenibile.com

> Editore Studio Green Solution S.r.l. > Direttore Editoriale Marco Rossi direzione@bergamosostenibile.com > Direttore Responsabile Diego Moratti direttore@bergamosostenibile.com > Amministrazione Raffaella Ghisleni - redazione@greensolution.it Roberta Spinelli - redazione@bergamosostenibile.com > Progetto Grafico ed impaginazione Layout Studio Service Srl - Bergamo www.layoutstudio.it > Stampa CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.it > Pubblicità Studio Green Solution S.r.l. - info@greensolution.it Tel 335.362358 - Via Privata Legler, 14 - Brembate Sopra

Hanno collaborato a questo numero: Michela Offredi - Giornalista Francesca Forno - Docente Università di Bergamo Valeria Annovazzi - Giurista ambientale Alice Motti - Giornalista Mario Salomone - Docente Università di Bergamo Luciano Valle - Filosofo ambientalista Claudia Proserpio - Psicologa clinica Patrizia Mantoessi - CFL Raffaele Avagliano - Giornalista Duccio Colombo - Biofarm Lisa Casali - Ecocucina Erica Bettinelli - Villino d’Erica Emma Baldin - Responsabilità Sociale d'Impresa Clara Gandolfi - Lingue e Letterature straniere Marcelo Padin - Giornalista Alessandro Sonzogni - Scienze della Comunicazione Marta Pettena - Consulente ambientale

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Sommario Attualità 4. Una mappa partecipata dell’economia eco-solidale bergamasca 6. Fare pace con la terra per far pace con gli uomini 7. A.A.A. Lavoro cercasi? No grazie! Ecco l’Ufficio di Scollocamento 8. Al Teatro Sociale la scena si tinge di verde 9. Il consumo giusto! SPORT 10. Ecorace 2012. La sfida continua ECO DALLA PROVINCIA 12. Il Parco Agricolo Ecologico e la questione Stadio 14. Finisce il monopolio dei rifiuti. Giù le tariffe ECO DAL COMUNE 16. In Comune apre lo sportello Energia 17. Bergamo da bere COMUNI VIRTUOSI 18. Il Tesoro di Corna Imagna 19. Il turismo ai tempi di smartphone e tablet ECO DAL MONDO 20. Londra 2012: arrivano le Olimpiadi ecosostenibili

Stili di vita e d’impresa AMBIENTE 22. WWF > Chi va piano va sano e lontano 24. Al Festival dell’Ambiente: mondo profit e no profit si incontrano 26. Biopiscine: uno specchio d’acqua naturale per le quattro stagioni 28. È tempo di... giardino! 29. A contatto diretto con la natura 30. Il pastore delle api 31. Tutto il gusto di una buona birra ALIMENTAZIONE 32. Mangio locale, penso universale 33. Arriva l’agrigelateria a km zero 34. Banana e rucola 35. Le ricette EDUCAZIONE 36. Bergamo SOStenibile va a scuola. Promossi! Dalla Primaria all’Università 38. Cuore… e impegno di mamma 39. Cosa mi dai in cambio di un lettino? / Giro giro il seggiolone STORIA & PERSONAGGI 40. John Muir. L’epistemologia del cuore 41. Roberto Vecchioni ospite del Centro Etica Ambientale SALUTE & BENESSERE 42. Tutta colpa dello stress

Green Economy 44. Ambiente: ora o mai più GREEN STORY 46. Gli specialisti del risparmio energetico in edilizia EDILIZIA 48. Il carosello del cambiamento climatico 50. i.lab: il cuore della Ricerca e dell’Innovazione GREEN JOB 51. Green Economy School. All’istituto Natta si preparano i professionisti di domani FINANAZIAMENTI 52. Fondo Kyoto: 600 milioni per la lotta alle emissioni CERTIFICAZIONI 54. Un “Patentino del Frigorista” per gestire correttamente gas fluorurati 1000 volte più dannosi della CO2 MOBILITÀ 56. Ginevra: un salone dell’auto ad “alta tensione”... per uscire dalla crisi! ETICA D’IMPRESA 60. In azienda si impara l’etica APPUNTAMENTI SOSTENIBILI

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ENERGY MANAGEMENT L’obiettivo è di ottimizzare i costi energetici, presentati tramite un dettagliato business plan, partendo da un’analisi preliminare dello stato di fatto. In seguito sono individuate soluzioni impiantistiche e di riqualificazione dell’edificio. L’attività di Energy Management deve tenere conto degli aspetti tecnici, energetici, normativi, autorizzativi sfruttando al meglio gli incentivi e le agevolazioni.

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Attualità

Una mappa partecipata dell’economia

Edita la prima edizione di “Bergamo eco-solidale”, la mappa realizzata dalla con 91 soggetti profit e no profit all’insegna di un’economia più equa e soste Finalmente è arrivata! Dopo tanto lavoro, dopo tanti sforzi di condivisione, dopo tanti ragionamenti su scelte e opportunità, eccola: la mappa eco-solidale di Bergamo. Prenderla in mano, aprirla, sfogliarla, trovare all’interno i numerosi partner (tra cui il nostro giornale Bergamo SOStenibile) di questa iniziativa ideata e portata avanti con motivazione e impegno dalla rete “Cittadinanza Sostenibile” è una concreta soddisfazione, finalmente tangibile. Sembra di poco conto, ma il momento in cui un processo lungo e complesso si materializza su carta è sempre un momento di svolta, oltre che un’iniezione di entusiasmo e stimolo: il tempo è giunto perché i risultati di tanto lavoro si rendano visibili e vengano divulgati al grande pubblico. L’obiettivo del progetto Mappa eco-solidale “Non solo cibo, mercato e reti per un futuro sostenibile” era (ed è ancora) ambizioso: rappresentare in una vera e propria mappa geografica la rete di attori, associazioni, produttori, commercianti, cooperative, imprese ed enti che, insieme, si impegnano a costruire e diffondere un’economia ecosolidale, fondata su principi di sostenibilità sia ambientale che etica. Un obiettivo che detto così può sembrare vago o aleatorio, ma che concretizzato su di una mappa cartacea assume tutto il suo valore di azione concreta: i consumatori hanno ora uno strumento in più per potere scegliere dove effettuare i propri acquisti e incentivare così chi si

istribuite saranno d Le mappe 31 Marzo il za rchiInPiaz n e di S b a io s a c c o in rile e il 2 8 Ap nel primo on solo en Agricolo Mercato o di Bergam

fa promotore di un’economia più equilibrata, etica, in una parola, più sostenibile.

Le origini del progetto La conoscenza di un territorio viene affidata spesso a mappe che lo rappresentano. Organizzando e selezionando le informazioni disponibili e re-

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stituendole in forma grafica, le carte geografiche definiscono uno spazio che viene così reso fruibile da parte dei cittadini: chi disegna la mappa di un luogo ha il potere di puntualizzarne gli aspetti di rilievo, di tracciarne una specifica identità. Per questo motivo la rete di economia solidale di Bergamo “Cittadinanza Sostenibile” ha individuato nella mappa eco-solidale uno strumento per orientarsi in un mare che sta diventando sempre più vasto -ma anche più interessante- per creare un distretto di economia eco-solidale di cui facciano parte non solo le realtà no profit, ma anche e soprattutto quelle profit. Dopo una gestazione di parecchi e intensi mesi, le operazioni di elaborazione della mappa sono iniziate la sera di lunedì 28 novembre 2011, nella Sala Giunta di Palazzo Frizzoni, sede del Comune di Bergamo, dove oltre cinquanta produttori, commercianti, ristoratori, artigiani, gestori di agriturismi, librerie, cinema, teatri, rappresentanti di associazioni hanno accolto

con una certa solennità, l’appello di Cittadinanza Sostenibile e dell’associazione da lei promossa Mercato &Cittadinanza. Con la sottoscrizione della Carta dei principi e del Regolamento sono dunque arrivati i primi protagonisti del progetto, mentre altri si sono aggiunti nel frattempo. Altri ancora si uniranno perché se l’edizione 2012 della mappa cartacea è ormai stampata, la versione on line sarà costantemente aggiornata sul sito ww.cittadinanzasostenibile.it Tutti i cittadini attenti alla qualità dei loro consumi, pertanto, avranno uno strumento di orientamento e verifica del reale impegno dei produttori: si potrà scegliere “da chi” andare per fornirsi di prodotti e servizi, ma il consumatore potrà anche segnalare discordanze e contraddizioni nonchè nuove iniziative e nuovi produttori per far crescere la Mappa. E’ pertanto un processo di diffusione e sostegno di un’economia più equilibrata e solidale, che coinvolge un numero crescente di soggetti economici e soprattutto di cittadini

che vogliono essere “consumatori” protagonisti e non passivi. Una mappa “partecipata” quindi, elaborata per meglio conoscere e “valutare” le esperienze economiche virtuose presenti sul territorio e favorirle economicamente tramite scelte consapevoli di acquisto e consumo da parte dei cittadini. Realizzata con la collaborazione dell’osservatorio Cores (Gruppo di ricerca sui consumi, reti e pratiche di economia sostenibi-


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eco-solidale bergamasca

a rete Cittadinanza Sostenibile enibile

Come si costruisce la Mappa

li) dell’Università di Bergamo, la mappa partecipata mira inoltre ad avere un ruolo “auto-educante” capace di innescare, tramite l’incontro di una domanda e un’offerta qualificata, un circolo virtuoso che potrebbe favorire l’adozione di buone pratiche di economia eco-sostenibile da parte di nuovi potenziali attori, sia singoli che organizzati, sia profit che no profit.

La Mappa viene realizzata attraverso la collaborazione tra Cittadinanza Sostenibile, Mercato&Cittadinaza, il centro servizi Bottega del volontariato di Bergamo, l’Amministrazione comunale di Bergamo e gli esponenti delle varie categorie economiche. Infine -e soprattutto- grazie alla collaborazione attiva dei cittadini. L’iniziativa fa parte del progetto “Non solo cibo” che ha ottenuto un finanziamento della Fondazione Cariplo, mentre i Media partner per la promozione e divulgazione del progetto sono il mensile Bergamo SOStenibile per quanto riguarda la nostra provincia e la rivista Altraeconomia a livello nazionale. La versione cartacea della mappa sarà aggiornata periodicamente (probabilmente di anno in anno) accogliendo nuovi soggetti pronti a impegnarsi in questo percorso. Tramite il sito web, che verrà utilizzato anche come piattaforma di informazione e di

scambio, il progetto inviterà gli utenti a collaborare alla definizione ed evoluzione della mappa stessa. La mappatura partecipata prevede infatti un processo di indagine tra i soggetti profit e no profit che sostengono e portano avanti un’economia solidale. Il processo è iniziato coinvolgendo soggetti che attualmente sono tra i principali protagonisti dell’economia solidale di Bergamo, segnalati dalle realtà che si occupano di queste tematiche da tempo (ad esempio Slow Food, gruppi GAS, ecc.) oltre che dalle associazioni di categoria (dei produttori e degli esercenti, etc.) divisi in cinque categorie: produttori (ad esempio agricoltori, cooperative agricole) piccoli esercenti (negozi, commercio di prossimità) ristorazione e ospitalità (bar, ristoranti, agriturismi) soggetti culturali profit (librerie, cinema, teatri) realtà no profit (associazioni, oratori) Per ogni categoria sono stati organizzati incontri, utili per discutere e condividere il progetto e in particolare le modalità e gli strumenti per iniziare a condividere questioni da affrontare e possibili proposte. Grazie a questi primi incontri è stato possibile scrivere una Carta dei principi, con linea guida da sottoscrivere per chi vuole essere presente nella Mappa. La Carta dei principi dei soggetti eco-solidali è il documento che attesta gli impegni che i soggetti si assumono (o confermano) per entrare nella Mappa. I primi cinque punti sono fondanti, identici per tutti e sono divisi nelle seguenti sezioni: 1. Persone e relazioni 2. Equità e trasparenza 3. Benessere dei lavoratori 4. Tutela dell’ambiente 5. Comunicazione Seguono infine le linee guida specifiche per ciascun settore merceologico. Il testo della Carta dei principi è reperibile sul sito, così come la localizzazione di tutti i 91 soggetti aderenti al progetto, presso i quali sarà possibile trovare una copia cartacea della mappa. Per tutte le info: www.cittadinanzasostenibile.it

Cittadinanza Sostenibile E’ una rete nata nel dicembre 2007 a seguito del seminario “Shopping for Human Rights”, dedicato all’analisi del ruolo politico dei consumi e del consumo critico, organizzato dall’Università di Bergamo in collaborazione con organizzazioni che si occupano della promozione di stili di consumo e risparmio socialmente orientati. La rete -cui partecipano numerose organizzazioni, ricercatori impegnati nello studio delle pratiche di altra economia, studenti e cittadini- è aperta a chi (associazioni o singoli) vuole impegnarsi in azioni di promozione e diffusione di una Cittadinanza Sostenibile. C.S. è attiva in tre direzioni: nell’organizzazione e partecipazione a eventi e nella realizzazione di seminari dedicati ai temi del consumo consapevole e della sostenibilità ambientale e sociale; nell’elaborazione di progetti innovativi per l’avvio e la diffusione di pratiche di cittadinanza sostenibile; nella realizzazione di azioni di con-ricerca a supporto di interventi finalizzati ad accrescere il ben-essere della nostra società. Nel 2010 dall’esperienza di C.S. è nata l’associazione Mercato & Cittadinanza, “agenzia di sviluppo” per le iniziative proposte dalla rete. CS partecipa alle attività del Tavolo Nazionale RES (Rete di Economia Solidale).

Mercato&Cittadinanza L’associazione nasce nel marzo 2010 all’interno della rete Cittadinanza Sostenibile con l’obiettivo di essere uno strumento di supporto e di servizio: una vera “agenzia di sviluppo” dei progetti di CS, alla quale chiunque può associarsi. Gli obiettivi dell’associazione sono: promuovere e sostenere un’economia solidale, ecologica, a impatto zero, locale ed equa; sviluppare la partecipazione della cittadinanza e la collaborazione tra le organizzazioni del territorio, favorendo la costruzione di reti e del tessuto sociale verso un’economia di relazione; valorizzare le forme di economia che promuovano cambiamenti nelle filiere globali internazionali verso modalità eque, solidali e rispettose dell’ambiente. www.cittadinanzasostenibile.it - mc@cittadinanzasostenibile.it

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Attualità

Fare pace con la terra per far pace con gli uomini Questo l’invito di Vandana Shiva, ospite a Bergamo nel mese di marzo A maggio la terra orobica ospiterà Serge Latouche Da tempo qualcuno parla di tutela dell’ambiente e di consumo critico, della necessità di modificare gli stili di vita tradizionali. Eppure per anni sono stati ignorati. Ora le cose cominciano a cambiare. La crisi economica ha rivelato a tutti la fragilità di un sistema che sembrava inarrestabile e gli effetti dei cambiamenti climatici sono evidenti anche a chi li ha negati con ostentazione. E così si cercano altre strade, per recuperare quello che non c’è più e progettare un futuro diverso, per sé e per tutti i popoli della terra. Il dibattito è animato da grandi nomi (come coloro che in questi mesi sono giunti o giungeranno nella nostra città) ma anche dall’esempio di associazioni e persone comuni. Piccole o grandi scelte quotidiane, lavorative, che provano a invertire la rotta. Vandana Shiva, economista e attivista indiana, ospite a Bergamo il 26 e 27 marzo dell’ong Celim Bergamo, da tempo “semina” idee e buone pratiche per la tutela dell’ambiente e per il cambiamento verso stili di vita sostenibili. Secondo l’ambientalista indiana, direttrice del “Research Foundation for Science, Technology and Natural Resource Policy”, oggi il modello economico dominante si basa sul fare la guerra alla terra, una battaglia che genera i cambiamenti climatici, l’estinzione della specie e la crisi dell’acqua. E

Serge Latouche

quando le risorse sono distrutte, sfruttate oltre ogni limite e privatizzate, la guerra alla terra inizia ad essere una guerra all’uomo. Una guerra per l’accaparramento delle terre fertili, delle fonti d’acqua, delle sementi. Senza contare che l’eccessiva crescita di una parte del mondo, con la conseguente sovrapproduzione di beni e il consumismo sfrenato, ha creato la crisi economica mondiale che stiamo vivendo e ha pesantemente alterato tutto l’ecosistema. Insomma per Vandana Shiva, “fare pace con la terra” diventa un imperativo ecologico, ma anche e soprattutto economico e di giustizia sociale. E proprio il diritto al cibo, la sovranità alimentare, il rispetto dell’ambiente e delle culture locali, e la tutela della biodiversità sono gli argomenti al centro degli incontri dell’economista a Bergamo. Gli studi di Shiva sostengono che le monocolture

Vandana Shiva

non solo mettono a rischio la biodiversità, ma causano anche la desertificazione di terre fertili, come accaduto in India. Sul banco degli imputati ci sono anche gli Ogm (organismi geneticamente modificati): questo tipo di sementi, secondo la Shiva, sono maggiormente attaccabili dai parassiti e richiedono fertilizzanti e pesticidi chimici che sono tossici e alla lunga hanno costi elevati per gli agricoltori. L’incontro con Vandana Shiva ha messo in risalto l’attività che da anni svolge il Celim Bergamo. L’ong di ispirazione cristiana ha sede in via Conventino 8 a Bergamo e opera soprattutto in America Latina e Africa. In tutti i suoi progetti di cooperazione internazionale si affrontano i temi della sovranità alimentare e del diritto al cibo, cercando di far sorgere cooperative di agricoltori e allevatori locali che possano vivere della loro

attività agricola, anche dopo la fine del progetto di cooperazione con l’ong. Ma dopo Vandana Shiva, la città di Bergamo accoglierà un altro grande intellettuale internazionale. Il 3 e 4 maggio sarà ospite dell’Università di Bergamo il filosofo ed economista francese Serge Latouche. Il teorico della decrescita incontrerà gli studenti

della facoltà di Scienze della Comunicazione nel pomeriggio del 4 maggio, mentre nella serata del 3 maggio presenterà il suo ultimo libro “Per un’abbondanza frugale. Malintesi e controversie sulla decrescita” al castello di Solza. Ospiti importanti, che onorano la nostra città e invitano a riflettere. Su presente e futuro.

Vandana Shiva Vandana Shiva è un’economista e fisica indiana. Nel 1993 ha ricevuto il Right Livelihood Award, considerato il premio Nobel alternativo della pace. È un’attivista ambientalista, riconosciuta in tutto il mondo come una delle maggiori esperte sul tema della biodiversità. Proprio per la sua contrarietà e lotta agli Ogm, gli organismi geneticamente modificati, viene criticata da più parti. Ha scritto numerosi saggi sulle tematiche ambientali ed economiche, tradotti tutti in lingua italiana, e tiene una rubrica mensile sulla rivista di Legambiente “La Nuova Ecologia”.


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Attualità

A.A.A. Lavoro cercasi? No grazie! Ecco l’Ufficio di Scollocamento Simone Perotti e Paolo Ermani hanno inventato un ufficio molto particolare Un percorso a tappe per chi vuole (o deve) cambiare vita Qualcuno sogna il posto fisso, altri impazziscono per mantenerlo e altri ancora si deprimono perché non lo trovano. E poi c’è qualcuno che si allena a non volerlo. Per propensione personale o semplicemente per adattarsi alla situazione perché, come spiega Simone Perotti, “al burrone ci stiamo arrivando tutti, quindi tanto vale arrivarci preparati”. Pare un lusso della mente, un’idea da folli, eppure in tempi in cui le liste di collocamento sono affollate di nominativi, Simone Perotti (noto per il suo percorso individuale di downshifting) e Paolo Ermani (presidente dell’associazione PAEA, Progetti Alternativi per l’Energia e l’Ambiente) in collaborazione

“Nell’ultimo periodo sono sempre di più le persone che abbandonano il loro stile di vita per ritrovare sé stessi e un rapporto più sereno con l’ambiente circostante” con il quotidiano online “Il Cambiamento” hanno “aperto” un nuovo ufficio: quello di Scollocamento. Niente file interminabili o numerini nei quali riconoscersi, ma una “cura disintossicante” per abbandonare l’ansia lavorativa. L’Ufficio di Scollocamento, primo ed unico nel suo genere, nasce da culture e esperienze vicine al pensiero della decrescita, a quello ambientalista, al recupero della manualità e a tutte le correnti di pensiero che provano a costruire una cultura alternativa. “La proposta è rivolta ai “workaholic”, i moderni drogati dal lavoro, ma anche a chi vorrebbe cambiare vita. A chi è insoddisfatto di quello che fa e sente di aver messo da parte per troppo tempo le proprie passioni e inclinazioni, a chi vuole smettere di partecipare a questo mondo storto”, si legge sulla pagina del sito. E se l’iniziativa strappa un sorriso, stupisce la precisione con la quale è organizzata. Il

percorso si presenta molto articolato e per nulla semplice, proprio perché, come spiegano gli ideatori, “è necessario trovare e poi mettere in pratica le proprie motivazioni interiori”. Fra gli esperti coinvolti ci sono psicologi (non è certo facile gestire un cambiamento simile!), esperti di lavoro alternativo, avvocati, life-coach, scrittori, economisti, esperti ambientali. A loro si aggiungono poi le testimonianze concrete di chi ha già cambiato vita e, stando ai racconti, sono sempre più numerosi. Quasi a voler fare di necessità virtù. L’ufficio di Scollocamento prevede due momenti: uno orientativo e uno formativo. La prima fase è divisa in due step, quella formativa in otto incontri. Nel periodo di orientamento i partecipanti comprendono a fondo finalità, metodologie, problematiche del

percorso verso lo scollocamento, e decidono se intraprendere la seconda fase, quella formativa vera e propria. Gli incontri si svolgeranno in luoghi simbolici e di intervento pratico, come il Parco dell’Energia rinnovabile in Umbria -il più importante centro di tecnologie appropriate d’Italia– e Cascina Brera, sede della Scuola di Pratiche sostenibili nell’area del Parco Sud di Milano. Previsto anche uno sconfinamento in Germania, al Centro per l’energia e l’ambiente di Springe, realtà d’eccellenza dal 1981 e integrata in un vasto contesto tecnologico, produttivo ed economico. E per chi non potrà partecipare agli appuntamenti reali, sul quotidiano online “Il Cambiamento”, prossimamente sarà creata una sezione virtuale dedicata allo scollocamento, con bacheche di domande, offerte e condivi-

sione. Una sorta di Cerco/Offro lavoro al contrario. Opportunità per leggersi qualcosa di utile o semplicemente regalarsi un sorriso che, non aiuta a trovare un

lavoro ma, almeno per un secondo, rasserena la giornata. www.ilcambiamento.it Michela Offredi

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Attualità

Al Teatro Sociale la scena si tinge di verde In cartellone quattro appuntamenti dedicati all’ambiente In scena anche Erbamil, una delle prime compagnie teatrali in Italia ad occuparsi di questa tematica Tre spettacoli e un convegno dedicati all’ecologia e all’ambiente. E’ la rassegna “Teatro Ecologico” che andrà in scena in aprile al Teatro Sociale di Bergamo, all’interno della stagione teatrale in corso della Casa delle Arti. Si tratta di un percorso teatrale sviluppato grazie a Fabio Comana, fondatore e regista della compagnia Erbamil, con il patrocinio dell’assessorato all’Ambiente, Energia e Opere del verde del Comune di Bergamo. Per Erbamil non è la prima rassegna dedicata a temi sostenibili, come spiega Fabio Comana: “Erbamil è stata una delle prime compagnie in Italia ad occuparsi di tematiche ambientali nei suoi spettacoli. Il primo spettacolo sul tema dei rifiuti risale al 1992. È certamente l’unica compagnia teatrale italiana che sia stata autorizzata dal WWF nazionale ad utilizzare il logo del panda sui propri manifesti. Un riconoscimento di qualità e di impegno del quale andiamo fieri. Con il

programma della Casa delle Arti anche la città di Bergamo ha riconosciuto il valore di un teatro di impegno ecologico, affidandoci l’incarico di scegliere alcuni fra gli spettacoli più significativi e validi del panorama nazionale, oltre ad ospitare la nostra ultima produzione “Facciamo la differenza”. Crediamo sia un evento fondamentale per la cultura della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente, di cui Bergamo potrà andare orgogliosa, una città che ha tutte le potenzialità per un futuro ecologicamente sostenibile, dato che da anni dedica molti spettacoli ed eventi all’ambiente”. “Facciamo la differenza” è il primo spettacolo in programma che è dedicato in particolar modo ai bambini perché racconta in modo divertente il problema dei rifiuti e l’importanza della raccolta differenziata. Gli attori Francesca Beni, Vittorio di Mauro e Giuliano Gariboldi comunicano

solo attraverso suoni che ricordano le voci dei cartoni animati. Le date in cartellone sono due: domenica 15 aprile alle 16.30 e lunedì 16 aprile alle 10.30 per le scuole. Il secondo spettacolo è “Asso di monnezza” di e con Ulderico Pesce, una produzione del Centro Mediterraneo delle Arti, che racconta dei traffici il-

“«Facciamo la differenza» è uno spettacolo dedicato ai bambini perché racconta in modo semplice e divertente il problema dei rifiuti e l’importanza della raccolta differenziata” leciti di rifiuti in Italia e l’appuntamento è per venerdì 20 aprile alle 21. Il terzo spettacolo sarà rappresentato venerdì 27 alle 21 e si intitola “Il giardino sacro”, e una produzione dei Teatri del Sacro e della Casa degli Alfieri con la di regia di Lorenza Zambon. Le attrici Patrizia Camatel, Mariangela Celi, Fiona Sansone e Lorenza Zambon, con le musiche eseguite dal vivo da Carlo Actis Dato, metteranno in scena il rapporto tra uomo e natura. In programma anche un convegno sugli stili di vita ecocompatibili organizzato con la collaborazione dell’assessorato all’Ambiente, che prevede come ospiti Mario Tozzi (geologo e conduttore di programmi televisivi e radiofonici), Gianfranco Bologna (direttore scientifico e responsabile dell’area sostenibilità del WWF) e Luciano Valle (direttore del Tavolo tecnico scientifico del Centro di Etica Ambientale di Bergamo). Il convegno si terrà il 19 aprile alle 21. Per ulteriori informazioni si può leggere il programma della Casa delle Arti del Teatro Sociale nel sito internet del Teatro Donizetti. Clara Gandolfi

Erbamil e l’ecologia Erbamil è una compagnia teatrale che ha sede a Ponteranica dove gestisce l’auditorium comunale. Viene fondata ufficialmente nel 1989 dopo qualche anno di rodaggio. Erbamil ha molto a cuore i temi della sostenibilità ambientale tanto da essere stata una tra le prime compagnie italiane a presentare spettacoli sull’ambiente nei primi anni Novanta. Spiega Barbara Covelli, direttore artistico della stagione teatrale che si svolge a Ponteranica: “Il lavoro di Erbamil si concentra molto su temi ambientali e per questo abbiamo avviato importanti collaborazioni con realtà sostenibili di Bergamo come Mercato e Cittadinanza, Slow Food, il Parco dei Colli, l’oasi WWF di Valpredina ed alcuni spettacoli sono stati proprio messi in scena in ambienti naturali come boschi, parchi e campi”. Per maggiori informazioni: www.erbamil.it.


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Il consumo giusto! A Milano torna per la nona edizione Fa’ la cosa giusta! Bergamo è fra le province più rappresentate

Anche Bergamo e la sua provincia sono fra i protagonisti di “Fa’ la cosa giusta! 2012”, la fiera del consumo critico e degli stili di vita organizzata da Terre di Mezzo Eventi e Insieme nelle Terre di mezzo Onlus. La manifestazione, sempre più conosciuta e frequentata (lo scorso anno sono giunti 70 mila visitatori), giunge quest’anno alla nona edizione. Sarà aperta da venerdì 30 marzo a domenica 1 aprile a Fieramilanocity, Milano. In vetrina curiosità, pratiche sostenibili, servizi e oggetti, tutto rigorosamente green. La sezione “speciale” di quest’anno sarà “Turismo consapevole”, con tante proposte innovative per vivere viaggi e gite “amici dell’ambiente”. La fiera sedurrà i presenti con itinerari insoliti e percorsi enogastronomici, per scoprire luoghi vicini e lontani (il Paese ospite per il 2012 è il Brasile). Ci saranno poi nuove sezioni tematiche: “Abitare green”, con tutte le tendenze per abitare verde (non mancherà un focus su orti e giardini), e “Servizi per la sostenibilità”, per rendere un’azienda

attenta all’ambiente e alla qualità del lavoro. Non mancheranno poi il “Pianeta dei piccoli” per la gioia di bimbi e famiglie, e “Critical Fashion” per sentirsi, oltre che belli, anche sostenibili. Bergamo ha risposto con entusiasmo all’appello 2012 e sarà una delle provincie più rappresentate della Lombardia. Nella sezione speciale 2012 parteciperà l’Agriturismo Ferdy di Lenna, una fattoria che offre

“In vetrina curiosità, pratiche sostenibili, servizi e oggetti green. La sezione speciale di quest’anno sarà «Turismo consapevole», con tante proposte innovative per vivere viaggi «amici dell’ambiente»”

parlato lo scorso numero). Nella sezione “Cosmesi naturale e biologica” l’azienda Montagna Pura, di Lenna, presenterà una linea fito-cosmetica con latte fresco di capra orobica. Ricca di principi attivi naturali, calcio, vitamine, omega 3 e antiossidanti, è un toccasana per la pelle! All’interno di “Pace e partecipazione” sarà presente la rivista “Africa” di Treviglio, che mira alla promozione di attività di beneficenza e solidarietà verso le collettività bisognose e alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso i problemi e la cultura della terra africana. In “Mangia come parli” è stata inserita l’attività dell’associazione Il Volo della Rondine di Bergamo, impegnata nell’organizzazione di corsi, eventi e viaggi di degustazione legati all’alimentazione sana. Sempre a proposito di prodotti di qualità sarà presente anche l’azienda agricola Faletti Cavalli di Villa di Serio. E se queste sono solo le proposte della provincia di Bergamo, fra bancarelle e sapori, il divertimento e la curiosità sono garantiti! Per maggiori informazioni www.falacosagiusta.org

agli ospiti sapori antichi e tante proposte da vivere all’aria aperta. L’attività aziendale si basa sull’allevamento di animali tipici della Bergamasca, specie che per anni sono state abbandonate perché poco produttive e che ora diventano risorsa. Ci sarà poi l’albergo diffuso di Ornica, gestito da una ! 2012 cooperativa di donne: sa Giusta prile Fa’ La Co enica 1 a m o d a o rz te 8 a il primo albergo diffua m G 0 ì3 o a venerd Scaramp so in Lombardia (Ber- DFieramilanocity, viale Lotto Fiera) M1 Milano (M atalogo: 6 euro gamo SOStenibile ne ha on c c Ingresso nni: libero ori di 14 a in m i Per

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Attualità

Ecorace 2012 La sfida continua

Circuito EcoRace: prossime date

Oltre 1000 atleti in gara ai campionati di Duathlon svolti a Romano Lombardo. Corsa, bici e di nuovo corsa: primo classificato, l’ambiente Nella splendida cornice cittadina, al tepore di un caldo sole “primaverile”, sullo sfondo dei portici e della Rocca medievale, si sono confusi atleti e talenti emergenti, protagonisti e spettatori, organizzatori e volontari, risorse naturali ed umane, in un libero scambio di energie: il 10 marzo a Romano di Lombardia è infatti iniziato il tour di duathlon e triathlon dedicato ad esplorare, con un originale approccio, il rapporto di interdipendenza tra evento sportivo e habitat naturale. Ecorace è una serie di 5 grandi manifestazioni sportive ideate con l’obiettivo di promuovere e divulgare l’ecologia e sensibilizzare soprattutto i giovani a nuovi stili di vita. Per questo motivo ogni dettaglio organizzativo è stato all’insegna della sostenibilità: dalle borracce ecologiche all’alimentazione a km zero, dai premi ecocompatibili alla raccolta differenziata dei rifiuti. EcoRace ha inoltre aderito al progetto Impatto Zero® di LifeGate che ha calcolato, ridotto e poi compensato le emissioni di CO2 derivate dall’evento in generale, contribuendo alla creazione

Domenica 13 maggio Triathlon Iseo Franciacorta - Bs Domenica 23 settembre Triathlon Sprint EcoRace Romano di Lombardia Bergamo Domenica 14 ottobre Duathlon sprint EcoRace Isso - Bg Per informazioni: www.ecorace.org

e alla tutela delle foreste in Madagascar. L’obiettivo originario -spiegano gli organizzatori- era volto alla riqualificazione del territorio romanese mediante piantumazioni in loco. Come spesso accade, tuttavia, gli entusiasmi iniziali si sono scontrati con le difficoltà materiali ed il progetto, lungi dall’essere accantonato, è stato dirottato appunto verso altri lidi. Ma anche questa sfida

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13 Maggio 2012 Triathlon Olimpico Franciacorta Iseo 1,5 km swim + 40 km bike + 10 km run

è una partita aperta e ci si sta organizzando per ottenere nel futuro una vittoria piena anche sotto questo punto di vista; interessante sarebbe ad esempio valutare la compensazione delle emissioni contribuendo a progetti che sviluppino le fonti rinnovabili o l’efficienza energetica, applicata al territorio.

“EcoRace ha aderito al progetto Impatto Zero® di LifeGate che ha calcolato, ridotto e poi compensato le emissioni di CO2 derivate dall’evento, contribuendo alla creazione e alla tutela delle foreste in Madagascar” Sul fronte sociale, oltre alla preziosa presenza di ADMO, il ricavato della maratona domenicale di spinnig è stato interamente devoluto all’associazione Amici del Sorriso. Quasi 1000 atleti, hanno sfilato per le vie cittadine facendo sognare i cuori di grandi e piccini che almeno per qualche secondo, riscaldati dal sole e inebriati dall’energia respirata, si sono immedesimati in quegli eroi. Donne e uomini, normo e diversamente dotati, con la presenza ad esem-

pio di un duetto di non vedenti e loro guida: durante la fase della corsa in contatto con un cordino al polso di circa 30 cm, mentre nella seconda fase di gara seduti in sella ad un tandem. A catalizzare l’entusiasmo e completare il quadro del divertimento hanno contribuito le iniziative di contorno (Bmx flatland,

Bad boys Combact, Romano basket team, Zumba fitness, Capolinea hip hop accademy, Vitamina strike zone, Kick boxing-muay thai, Spinning per il sorriso, Tri-fitness, Ghisalba aerobica, Mini soccer, Rapid Futbal 2 vs 2 e gli stand dell’area Expo (24 fra associazioni, negozianti e società sportive locali) e l’aperitivo con musica dal vivo. La sostenibilità dell’evento è stata possibile anche grazie alla collaborazione dei volontari, delle istituzioni e delle autorità locali. Gli eventi eco-sportivi proseguiranno domenica 13 maggio in Triathlon Iseo Franciacorta, per un nuovo confronto fra sport e ambiente. Valeria Annovazzi

Classifica femminile 1) Simic Mateja (Triathlon Cremona ST).............. tempo 0:58:37 2) Betto Alice (DDS Triathlon Team).................... tempo 0:58:46 3) Csomor erika (Forhans Team)........................ tempo 0:58:55

Classifica maschile 1) Uccellari Davide (G.S. Fiamme Azzurre)......... tempo 0:51:09 2) Steinwandter Matthias (Alta Pusteria)..............tempo 0:51:15 3) Ascenzi Alex (G.S. Fiamme Azzurre)................tempo 0:51:19

Duathlon Campionato italiano a Squadre, 11 marzo 2012 Classifica femminile 1) G.S.FF.OO. (Gruppi Sportivi Polizia di Stato-Fiamme Oro).tempo 1:28:33 2) Triathlon Duathlon Rimini A.S.D...................... tempo 1:28:45 3) A.S.D. Torino Triathlon.................................... tempo 1:34:29

Classifica maschile 1) G.S.FF.OO. (Gruppi Sportivi Polizia di Stato-Fiamme Oro).. tempo 1:17:08 2) C.S. Carabinieri tempo............................................... 1:17:41 3) DDS Triathlon Team tempo........................................1:18:50


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Eco dalla Provincia

Il Parco Agricolo Ecologico e la questi

Il Comitato del P.A.E. di Bergamo Sud a favore di un modello di sviluppo sos I quartieri di Colognola, S. Tomaso de’ Calvi, Villaggio degli Sposi, Grumello al Piano e Grumellina, insieme al Comune di Stezzano e agli altri Comuni della cintura a Sud di Bergamo, sono interessati da un pesante sfruttamento del territorio dovuto ai notevoli insediamenti di edifici residenziali, capannoni e attività industriali, centri commerciali e grandi infrastrutture quali l’inceneritore, il depuratore, l’autostrada A4 con il relativo svincolo, l’Asse Interurbano, la ferrovia Bergamo-Treviglio, l’aeroporto di Orio al Serio, che causano nel loro complesso evidenti problemi ambientali.

“Il PAE non è un parco pubblico dove l’elemento dominante è la semplice presenza di verde vicino ad aree cementificate. Deve diventare un sistema economicamente vitale al servizio della popolazione, con lo scopo di portare dentro le aree urbanizzate le produzioni agricole di qualità a filiera corta” Come proposta a questa situazione, a partire dal 2003 un gruppo di cittadini, ora costituitosi nel Comitato PAE, si è autoorganizzato ed ha lanciato, con le associazioni ambientaliste locali, l’idea di realizzare un Parco Locale di Interesse Sovracomunale [PLIS] in modo da mantenere lo storico rapporto città/ campagna (come già proposto nei vari piani urbanistici a partire dal lontano 1951) e conservare la peculiarità tipica di Bergamo in cui ogni quartiere/borgo conserva la propria identità e -con espressione moderna- la propria vivibilità. Tale parco ha in seguito preso il nome di Parco Agricolo-Ecologico [PAE] ed ha un’estensione teorica pari a circa 360 ettari di cui 60 ettari ora stralciati per l’ipotetica realizzazione del Parco dello Sport. Il “PLIS del Parco Agricolo-Ecologico di Bergamo e Stezzano”, situato nella cintura verde a Sud di Bergamo, è stato formalmente istituito tra il 2009 ed il 2011. Il 6

maggio 2009 è stata sottoscritta la convenzione tra i Comuni di Bergamo e Stezzano per la sua gestione tecnico-amministrativa e il 20 giugno 2011 la Provincia lo ha riconosciuto, ma ha demandato ad un successivo provvedimento la determinazione delle prescrizioni su modalità di pianificazione e gestione, anche ai fini dei contributi finanziari. Nel PAE non sono state inserite le aree a est dell’abitato di Grumello al P., scorporate perché destinate dal Comune di Bergamo prima alla Nuova Accademia della GdF e più recentemente al cosiddetto Parco dello Sport da realizzarsi da soli investitori privati anche su aree di proprietà comunale. Per rendere edificabili queste aree, sia private che comunali, tra Colognola, Grumello e la Madonna dei Campi di Stezzano si è ricorsi ad un artificioso cambio di destinazione d’uso da V4 (verde agricolo) del

La destinazione V9 è in deciso contrasto ed incompatibile con la realizzazione del PAE e, più in generale, è un atto teso a favorire solo gli interessi di pochi a scapito della cittadinanza e della partecipazione democratica; per cui si richiede con decisione che tali terreni siano reintegrati all’interno del PAE stesso. La Relazione Tecnica della Provincia sostiene: “Il PLIS, proprio come primo scopo, si propone di arginare l’urbanizzazione del territorio mentre in una fase successiva cercherà di elaborare progetti volti al solo miglioramento dell’area soprattutto in termini di naturalità e aumento della biodiversità, che non escludono affatto l’operato agricolo. Il PLIS è dunque solo uno dei tanti tasselli che concorrono alla realizzazione, nel futuro, di una rete ecologica comunale che sarà valida per Bergamo, Stezzano e i centri posti nelle vicinanze, nel-

precedente PRG a V9 “aree per il verde sportivo” in cui però sono ammesse le seguenti funzioni secondarie: viabilità, parcheggi e non meglio definite “funzioni strettamente correlate alle funzioni principali (…) impianti sportivi [stadio, palasport, acquaworld, ecc.] ed attrezzature (commerciali, terziarie e ricettive) in quote libere e con localizzazioni da definire in seguito”. Per la delibera del PGT di Bergamo tale cambiamento può essere confermato solo entro il mese di giugno 2012, dopodichè decade e in teoria tali aree dovrebbero tornare V4 ed essere reintegrate nel PAE. Questo però non è automatico.

la prospettiva di inserirsi in quel sistema di Rete Ecologica Regionale (R.E.R.) già definito dal Piano Territoriale Regionale”. Per realizzare questi scopi strategici del PAE è necessario elaborare progetti ben definiti e, soprattutto, finanziati; inoltre i terreni più idonei per realizzarli sono quelli già di pubblica proprietà. Purtroppo però, dopo il riconoscimento provinciale del 2011, nessun progetto è stato portato avanti da una delle Amministrazione stesse. Il PAE non è un parco pubblico dove l’elemento dominante è la semplice presenza di verde vicino ad aree cementificate, ma deve diventare un sistema eco-

Vista parziale del PAE dal Santuario della Madonna dei Campi con evidenziata l’area del Parco dello Sport

nomicamente vitale al servizio della popolazione, uno dei cui scopi sarà il portare dentro le aree urbanizzate le produzioni agricole di qualità a filiera corta. Per tale motivo la struttura pubblica dovrà impegnarsi, anche tramite la consultazione delle associazioni ambientaliste e degli agricoltori, del comitato PAE e dei comitati locali di cittadini, per la definizione di progetti esecutivi di reti ecologiche e di valorizzazione dell’agricoltura eco-compatibile e dei finanziamenti da destinare a tali progetti. In un’epoca di risorse limitate le aree più idonee a tali scopi sono quelle già di proprietà pubblica e pertanto è necessario che tali

aree intorno all’abitato di Grumello siano le prime ad essere reinserite nel perimetro del PAE e utilizzate con gli agricoltori per realizzare fattorie didattiche, per riavvicinare le giovani generazioni alla conoscenza della terra da cui, come ha rimarcato quel’illustre bergamasco che è Ermanno Olmi, dipendiamo per la nostra esistenza. Riguardo ai finanziamenti, questi possono essere trovati in vari modi: dai bilanci pubblici, lanciando una campagna di partecipazione popolare, preparando progetti, patrocinati e gestiti dagli enti pubblici, così da poter accedere a fondi comunitari. Come riporta lo stesso sito ufficiale


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ione Stadio

stenibile per la cittadinanza

dell’Unione Europea, vengono periodicamente emessi bandi per fornire contributi a sostegno degli investimenti innovativi nelle zone rurali periurbane, oltre ad altri tipi di contributi. In conclusione la realizzazione di un effettivo e vitale Parco Agricolo-Ecologico, promotore nel territorio e tra la cittadinanza di una migliore vivibilità e di un più idoneo modello di sviluppo, dipende dalla effettiva volontà politica di realizzare, o meno, una reale partecipazione popolare alle scelte che contano. Se questa volontà sarà positiva i progetti saranno partecipati e sviluppati, e i finanziamenti si troveranno; se invece sarà negativa allora i progetti non saranno portati avanti e verranno sollevate infinite difficoltà circa i finanziamenti. In tale caso ci sarà però da preoccuparsi, per noi stessi e per le generazioni future. Comitato del Parco Agricolo Ecologico della Cintura Sud di Bergamo Per ulteriori informazioni: Tel: 035 310279 Cell: 333 2383834 comitatopae@fastwebnet.it Ulteriori info su: www.spaziverdibergamo.it www.provincia.bergamo.it www.comune.bergamo.it

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o l progett attito su ovo stadio. ib d il e u u Proseg o Spor t e sul n ile ospiterà ib ell n d te o S rc O a mo S de l P a posta rg e B a all pro . e se Ogni m pareri rispetto dicembre 2011 a i n o alcuni z friz ta a Pala presenta

«Perché siamo a favore del Parco Agricolo Ecologico»

«Perché siamo contrari al Parco dello Sport nel PAE»

Mantenere l’area agricola per evitare la saldatura tra i diversi quartieri e i comuni della cintura Sud di Bergamo, ossia una conurbazione metropolitana che sconvolgerebbe il tessuto socioculturale e le caratteristiche paesistico-ambientali del territorio.

Aumenterebbe molto la conurbazione della zona, sconvolgendo il tessuto socio-culturale di Grumello al Piano, degli altri quartieri e paesi vicini, il paesaggio e l’ambiente, la quiete meditativa del Santuario della Madonna dei Campi di Stezzano.

Mantenere e migliorare il suo ruolo di “polmone verde” per riossigenare l’aria dei centri abitati circostanti, favorendo la cura della vegetazione esistente, la piantumazione di alberi e siepi lungo le rogge, i fossi, le carrarecce e le grandi strutture che l’attraversano e la costeggiano, la creazione di piccoli boschi.

60 ettari di campagna occupata (circa 120 campi da calcio, di cui solo 25 ettari a verde) peggiorerebbero la qualità dell’aria di una “zona di inquinamento critico della Regione” per il terreno tolto all’azione della vegetazione, i nuovi edifici da riscaldare, l’afflusso di migliaia di autoveicoli.

Favorire nuovi investimenti finanziari e di risorse umane nella attività agricola esistente per riqualificarla e valorizzarne i prodotti agricoli e zootecnici di qualità secondo tecniche eco-compatibili, anche in chiave di offerta culturale, ricreativa e turistica.

Il terreno sottratto alle attività agricole, pari al fabbisogno di 3-4 aziende di media dimensione, danneggerebbe le attività stesse, la disponibilità di prodotti agro-alimentari locali, la potenziale offerta agri-turistica, l’ambiente della campagna e il paesaggio.

Migliorare la qualità della vita della città e dei centri abitati circostanti rendendo più fruibile l’area agricola ai cittadini, e ai turisti, come meta di escursioni, con il potenziamento della rete di piste ciclo-pedonali e la creazione di aree di sosta, dove godere i coni panoramici verso Città Alta, i Colli e le montagne, usufruire dell’offerta agri-turistica, svolgere attività motorie e di svago, organizzare attività e percorsi culturali, ambientali, storici.

L’ambiente rurale dei luoghi, e il suo patrimonio (il paleo-alveo del Morla. la roggia Morlana e gli storici manufatti idrici, il sito archeo-logico di San Lorenzo in vico Averte), alterato profondamente o distrutto peggiorerebbe la qualità della vita della popolazione che sa apprezzare ciò che la campagna compenetrata ai centri urbani dove risiede offre e potrebbe offrire.

Facilitare e incoraggiare gli spostamenti in bicicletta tra i diversi centri abitati e la città tramite la realizzazione della succitata rete di percorsi ciclo-pedonali immersi in un ambiente agricolo e naturale, da integrare con appositi sovrappassi e sottopassi per superare le grandi arterie di comunicazione ora invalicabili.

L’alleggerimento dell’attuale traffico auto-veicolare della zona da parte dei percorsi ciclo-pedonali, previsti anche dal progetto dello stadio, sarebbe vanificata dal mastodontico intervento che per contro determinerebbe un notevole aumento del traffico nella zona.

Mantenere e migliorare le funzioni di corridoio ecologico dell’ area agricola come via di penetrazione della rete ecologica provinciale nella città tramite la sua connessione a Sud, lungo la roggia Morlana e il torrente Morletta, all’area del “PLIS del Rio Morla e delle Rogge” in comune di Stezzano e, verso Nord, con il Parco dei Colli attraverso il Parco Ovest, il Boscoincittà e il Parco della Trucca, bypassando con adeguate opere l’Asse Interurbano.

Interesserebbe l’unica area del PAE che potrebbe svolgere la funzione di corridoio ecologico della rete ecologica provinciale e della cintura verde di Bergamo, non assolvibile dalle residue aree verdi e dal paleo-alveo del Morla chiusi tra lo stadio e i centri commerciali a nord, né dalla cancellazione della Roggia Morlana che ora valorizza l’ambiente rurale.

Contribuire a regolare l’equilibrio idrogeologico della zona compromesso dalla generalizzata impermeabilizzazione dei suoli che provoca un’elevata alterazione del regime idrico nel territorio.

La consistente cementificazione dell’area con le grandi superfici a parcheggio, 35 ettari pari a circa 70 campi da calcio, aggraverebbe indubbiamente il problema idrogeologico.


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Eco dalla Provincia

Finisce il monopolio dei rifiuti Giù le tariffe L’impianto Rea di Dalmine costretto ad abbassare il costo di incenerimento dei rifiuti. Soddisfazione da parte della Provincia A distanza di qualche mese, a Bergamo, si torna a parlare di rifiuti. E una volta tanto per dare una notizia positiva. In tempi in cui i prezzi salgono alle stelle e le casse si svuotano, stavolta i costi reali sono inferiori a quelli previsti. La

Ettore Pirovano: “Ora tocca alla Regione, con un’apposita legge, estendere a tutti i cittadini lombardi la liberalizzazione vera dello smaltimento dei rifiuti” possibilità di indire una gara tra più impianti ha aperto la fase della concorrenza. Risultati? Il costo spuntato è di 92 euro a tonnellata e anche Rea ha dovuto adeguarsi, abbassando le sue tariffe. Un bel risparmio, dunque, che consola amministratori e cittadini, entrambi con le tasche vuote. La notizia arriva dalla Provincia

L’inceneritore di Brescia accoglierà i rifiuti di alcuni comuni della Bergamasca


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che, già mesi fa e a più riprese, era entrata da protagonista nella questione. “E’ stata una grande vittoria. Grazie all’impegno e all’ostinazione è stato possibile ottenere 92 euro a tonnellata anziché 113 come inizialmente previsto. Si è rotto così il monopolio che prevedeva l’incenerimento in modo pressoché esclusivo nel termovalorizzatore Rea -spiega il presidente Ettore Pirovano in un comunicato dell’ente di via Tasso-. Sono contento perché questo lavoro, che è stato denigrato da qualcuno, oggi ha dato i suoi frutti”. Per chi avesse perso le puntate precedenti, la Provincia, nell’ultima convenzione con l’impianto di Dalmine e dopo mesi di trattative, aveva fissato una quota di 113 euro a tonnellata, contro le richieste arrivate a 140. Si dava però libertà alle società di servizi e ai sindaci di conferire i rifiuti dei propri Comuni negli impianti più convenienti. Anche se situati fuori provincia. “Aprendo la fase della concorrenza e lasciando libere le Amministrazioni di orientarsi verso un bacino regionale, è stato possibile spuntare un costo minore con evidente risparmio per la collettività -commenta Pirovano-. La Provincia di Bergamo ha fatto da apripista. Ora tocca alla Regione, con un’apposita legge, estendere a tutti i cittadini lombardi la liberalizzazione vera dello smaltimento dei rifiuti. Obiettivo che consentirà di ottenere tariffe inferiori, meno costi e meno inceneritori”. Gran parte dei rifiuti bergamaschi saranno conferiti a Brescia, presso il termovalorizzatore A2A, forte di un listino prezzi più basso. Il cambiamento riguarda al momento un gruppo di trenta paesi, i primi ad essere andati in gara. Entro la fine dell’anno, però, quasi tutte le Amministrazioni orobiche ridiscuteranno la convenzione di smaltimento. Sperando di giungere, a loro volta, alla tariffa migliore.

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Presentati gli Atti Great 2011 A un anno di distanza dal convegno Great - Grandi Eventi e Architettura del Territorio, organizzato dall’assessorato Grandi Infrastrutture, Pianificazione territoriale ed Expo della Provincia di Bergamo, i grandi dell’architettura si sono riuniti per presentare gli atti del 2011 e guardare insieme al futuro. L’incontro si è tenuto venerdì 9 marzo nello spazio Viterbi della Provincia, alle presenza di Oriol Capdevila, Gabriella Caterina, Aldo Castellano, Carmelo Gentile, Enzo Silviero. Presenti anche Corrado Baldi, docente alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, Ettore Pirovano, presidente della Provincia e Silvia Lanzani, assessore provinciale alle Grande Infrastrutture, Pianificazione territoriale ed Expo. “E’ raro poter fare in Italia un evento di questo genere, in cui esperti si sono ritrovati, a distanza di tempo, per presentare il lavoro fatto. Questa iniziativa rappresenta un ottimo esempio”, ha esordito Baldi. Grandi eventi, architettura e territorio: alcuni dei più grandi architetti e professori a livello internazionale si sono confrontati su questi argomenti. Temi emersi sia lo

scorso anno che in questo incontro. “Nel 2011 ci siamo riuniti per discutere su come garantire che le opere future non diventino uno sterile stravolgimento del territorio e dell’ambiente -ha detto Silvia Lanzani-. L’auspicio è che questo dibattito prosegua anche per il prossimo anno con un nuovo importante appuntamento per un convegno Great 2013”. Un esempio dell’armonia tra costruzioni e paesaggio è arrivato da Carmelo Gentile, che ha ricordato lo studio del Ponte San Michele a Paderno d’Adda, un capolavoro di materiali e soluzioni tecnologiche che ben si colloca nell’ambiente circostante. “Siamo grandi trasformatori di ciò che ci circonda -ha continuato Oriol Capdevila- ma siamo in un momento in cui facciamo troppo e il paesaggio è il primo punto in cui possiamo sbagliare. Dobbiamo cercare di preservarlo al di là degli interventi che facciamo”. Le copie degli Atti del convegno Great sono disponibili gratuitamente presso la Provincia di Bergamo. Gli interessati possono prenotarle inviando una e-mail a segreteria.territorio@provincia.bergamo.it


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Eco dal Comune

In Comune apre lo sportello Energia Tutti i mercoledì a disposizione di famiglie, uffici, negozi, imprese e professionisti Apre i battenti lo sportello Energia del Comune di Bergamo, uno strumento a disposizione dei cittadini e delle imprese per promuovere le buone pratiche sul risparmio energetico, l’efficienza energetica e l’uso di fonti innovative, presentato proprio in occasione della giornata dedicata all’ “Ora della Terra” indetta da WWF il 31 marzo 2012. In maniera del tutto gratuita, cittadini, professionisti, imprese e amministratori di condominio anche dei comuni limitrofi potranno accedere a questo sportello che sarà aperto al pubblico tutti i mercoledì dalle 9.00 alle 13.00 in Piazza Matteotti, presso il Servizio Ecologia e Ambiente del Comune di Bergamo,

“La presentazione durante la giornata dedicata all’ “Ora della Terra” indetta dal WWF il 31 marzo 2012” Palazzo Uffici 2° piano. In modo molto pratico si potrà contattare lo sportello Energia anche telefonicamente il mercoledì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 16.00 allo 035.399.724 oppure per email: sportelloenergia@comune.bg.it “È un modo concreto di venire incontro all’esigenza -per fortuna sempre più sentita- di interessarsi e ricevere consigli pratici sulle tematiche della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico che, come ormai tutti sappiamo, derivano in gran parte dai gesti e dalle azioni quotidiane di ciascuno di noi” commenta Massimo Bandera, assessore all’Ambiente, Opere del verde ed Energia. L’anno scorso difatti all’assessore all’Ambiente è stata attribuita la delega all’Energia, un’assegnazione non solo formale ma sostanziale e soprattutto strategica, in quanto le tematiche della sostenibilità ambientale non si possono ormai disgiungere dalle tematiche energetiche. “Una delle maggiori cause

Un buon consiglio al mese 1

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Mantieni la temperatura di casa a 18° -20° C e ricorda che ogni grado in meno può farti risparmiare il 5-10% sui costi della bolletta; Inserisci una pellicola isolante e riflettente dietro ai termosifoni posti sulle pareti esterne, otterrai un rendimento maggiore e disperderai meno calore; Quando ricambi l’aria di casa in inverno non lasciare aperte le finestre per più di 15 minuti: ogni minuto in più spreca calore e non porta nessun beneficio in più;

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Fai regolarmente la manutenzione alla caldaia: una caldaia funzionante è più efficiente e consuma meno;

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Accendi il condizionatore solo in caso di reale bisogno, impostando una temperatura mai inferiore ai 25°C e mantieni puliti i filtri;

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Stacca il caricabatteria di tutti gli apparecchi elettronici una volta terminata la carica: anche se scollegato dalle apparecchiature consuma corrente; Collega le apparecchiature elettroniche ad una presa multipla con interruttore per poterli spegnere completamente quando non li usi: ridurrai i consumi del 10%;

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Utilizza lampade a basso consumo, meglio a LED, e spegni le luci nelle stanze vuote;

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Utilizza lavatrice e lavastoviglie a pieno carico così eviterai cicli di lavaggio inutili, risparmierai sui consumi di elettricità;

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Mantieni in buono stato il frigorifero pulendo la serpentina sul retro, evita di aprirlo continuamente e di riempirlo troppo e cerca di non inserirvi cibi molto caldi per evitare continui cicli di funzionamento;

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Preferisci gli elettrodomestici in classe energetica A o superiore;

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Preferisci la doccia al bagno, otterrai un doppio risparmio: risparmi acqua e energia per riscaldarla;

di inquinamento è rappresentata dai consumi delle abitazioni, uffici, negozi. A differenza delle altre fonti di inquinamento, questa tipologia di consumi energetici può essere notevolmente limitata nel suo impatto ambientale da semplici accorgimenti o da piccole attenzioni o investimenti, spesso a costo zero grazie al risparmio che poi si ottiene sulla bolletta” spiega Bandera. “Per questo motivo lo sportello Energia è rivolto non solo a imprese e professionisti, ma anche a privati e alle famiglie. Non a caso il logo dello sportello rappresenta una casa, luogo della famiglia, simbolo del mondo futuro che

lasceremo ai nostri figli e che dobbiamo costruire all’insegna della sostenibilità”. Fra i vari compiti dello sportello Energia ci sarà anche quello di aggiornare gli utenti riguardo a incentivi e sgravi fiscali previsti per gli interventi di miglioramento energetico degli edifici e informare sulle classi energetiche degli immobili, aiutando a percepirne il reale fabbisogno. Sarà inoltre un utile punto di riferimento per avere indicazioni di base sulle pratiche da presentare agli enti per procedere all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti alternative come fotovoltaico, eolico, geotermia, mini

idroelettrico. Lo sportello infine raccoglierà e divulgherà i dati sulle politiche energetiche attuate, o in fase di attuazione, dal

Comune di Bergamo, inserite nei piani d’azione specifici come il Patto dei Sindaci e Piano Energetico Comunale.

Orari

Sportello dedicato aperto al pubblico tutti i MERCOLEDÌ dalle 9.00 alle 13.00 in Piazza Matteotti, presso il Servizio Ecologia e Ambiente del Comune di Bergamo, Palazzo Uffici 2° piano.

Servizio telefonico

MERCOLEDÌ dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 16.30 Telefono 035 399.724 - sportelloenergia@comune.bg.it www.comune.bg.it


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Bergamo da bere L’acqua cittadina primeggia per qualità e bontà. Durante la giornata mondiale dell’acqua installato un distributore da Comune e Uniacque L’acqua di Bergamo è buona! L’acqua che sgorga dalla rete cittadina è una delle migliori su tutto il territorio nazionale: lo attestano i parametri di 8 mg/l di sodio e 7,9 di Ph e l’hanno testato i numerosi avventori che giovedi 22 marzo, Giornata internazionale dell’Acqua, hanno potuto assaggiare l’acqua del distributore installato per l’occasione sul Sentierone dal Comune di Bergamo e da Uniacque. Alla casetta dell’acqua i passanti potevano degustare bicchieri, ovviamente biodegradabili, di acqua fresca naturale o gassata. In omaggio per loro anche bottiglie di vetro, da usare una volta a casa, per consumare l’acqua del rubinetto. Un modo simbolico ma significativo per ribadire quanto l’acqua pubblica sia innanzitutto buona e sicura. Strettamente collegato a questo tema è la sensibilizzazione verso un suo migliore utilizzo: da un lato non va assolutamente sprecata, in quanto l’acqua è una risorsa preziosa da conservare, come dimostrano questi primi mesi del 2012 con pochissime precipitazioni. Dall’altro lato l’utilizzo dell’acqua del rubinetto, come acqua buona e sicura da bere nelle nostre case, contribui-

sce a ridurre i costi ambientali ed economici legati all’ingombrante mole di rifiuti causati dalle bottiglie di plastica e dall’inquinamento dovuto ai camion che la trasportano. Uniacque Spa, che controlla periodicamente la qualità dell’acqua, ha in progetto di installare

tre distributori di acqua alla spina, inizialmente ad uso gratuito. Con buona probabilità saranno collocati in Città Alta, a Grumello del Piano e uno in pieno centro, con la finalità di sensibilizzare abitanti e turisti a un bene così prezioso. A oggi le casette a Bergamo e in provincia, gesti-

te da Uniacque sono già sette: Stezzano, Comun Nuovo, Osio Sopra, Bagnatica, Albano Sant’Alessandro, Grassobbio e Scanzo. A queste si sommano quelle che, sempre più spesso, stanno nascendo in altri comuni. La sede di Uniacque a Ghisalba è spesso visitata da scolaresche

o studenti universitari, mentre sono molteplici le iniziative didattiche o ludiche promozionali in corso, come la diffusione di simpatiche brochure o giochi a tema come “acquegiochiamo”, un giro dell’oca con consigli alla portata di bambino e non solo. Info su www.uniacque.bg.it

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Comuni Virtuosi

Il Tesoro di Corna Imagna Attori della rinascita sono l’Amministrazione comunale, la parrocchia e gli abitanti. Uniti nell’intento di far rivivere l’economia e la cultura locale C’era una volta un paese dove tutti avevano l’orto e la stalla, dove si viveva seguendo il ciclo del sole e delle stagioni. Erano tutti boscaioli, allevatori, möradùr e pecaprìde, a casa come oltre confine. Lavoro nella vallata ce n’era poco e così molti ragazzi seguirono padri e nonni in Svizzera, in Francia, in Belgio. Finirono le guerre, arrivò il boom economico e la vita cambiò radicalmente: niente più animali ed emigrazione. Si abbandonarono i lavori manuali e le abilità centenarie, le mulattiere lasciarono il posto alle strade asfaltate e i pascoli furono dimenticati. C’era una volta un paese così e oggi, nonostante tutte le difficoltà, quel paese sopravvive. O meglio, rivive. Quello che è stato non si può ricreare, eppure si può dare nuova vita a un’economia locale, che rispetti l’uomo e l’ambiente. Siamo a Corna Imagna, paesino della Valle Imagna: persone semplici e laboriose, prati verdi e qualche vecchia stalla, di quelle che conservano ancora il tetto in piöde (la tipica copertura in pietra). Qui, negli ultimi anni e alla faccia del pessimismo dilagante, si respira un clima positivo. Giovani e anziani si sono

ritrovati insieme, per progettare (e poi sperimentare) un nuovo modello sociale ed economico, capace di rispondere alle sfide del presente senza dimenticare il passato. “Compito di ogni Amministrazione comunale è quello di impegnarsi nello sviluppo del paese, uno sviluppo che deve essere sostenibile e coerente con i valori, con la cultura della sua gente -spiega il primo cittadino Antonio Carminati-. Per

questo sono state attivate una serie di azioni per valorizzare quel patrimonio storico, culturale, economico ed ambientale che rischiava di scomparire. E che oggi ha ancora grandi potenzialità”. Lo scorso anno è nata la cooperativa agricola “Il Tesoro della bruna”. Dieci allevatori si sono uniti e hanno dato vita a un caseificio per vendere i prodotti del loro lavoro: strachì, cornél (simi-

le a strachitunt e gongorzola), fiurìt (ricotta), formagì e formagelle. “Siamo partiti vendendo i formaggi locali e il successo è stato immediato. Alcuni clienti vengono anche da Bergamo e da fuori provincia -spiega Giacomo Invernizzi, vicesindaco del Comune e membro della cooperativa-. Vorremmo poter vendere anche altri beni agroalimentari del territorio, allestire a uno spazio dove trasformare i prodotti agricoli, organizzare laboratori didattici e degustazioni”. Tutto a chilometro zero. Termine nuovo per una filosofia centenaria, da sempre radicata nelle comunità contadine di questa vallata. Nel 2011 è stato realizzato, grazie alla collaborazione fra l’Amministrazione comunale, la parrocchia e l’Agesci di Bergamo, il campeggio San Luigi. Adagiato fra dolci pendii e affacciato verso il monte Resegone, è dotato di spazi coperti polivalenti, servizi igienici, docce e cucina, oltre che di un’ampia area esterna per allestire le tende. “Possono essere ospitate una cinquantina di persone e su richiesta forniamo le tende in loco, già montate”, prosegue Giacomo Invernizzi. E per chi preferisce la comodi-

tà è pronto l’ostello “Il Sentiero”. Gestito da una cooperativa di giovani e ricavato nella vecchia scuola della frazione Brancilione, sarà aperto tutto l’anno e dispone di cinque camere multiple per una capacità ricettiva di 36 posti letto. L’inaugurazione ufficiale è fissata per domenica 15 aprile. A breve nascerà poi, nella contrada Roncaglia (diede origine al casato del Beato Giovanni XXIII), la Locanda dello Stracchino: un luogo dove soggiornare e gustare i sapori del territorio, e godersi la pace di questo splendido borgo medievale, magari con un libro in mano (sono previste una biblioteca e una videoteca sulla cultura montana ed etnografica). Non solo passato però. Le nuove tecnologie contagiano anche questi luoghi e tradizioni. Tutti i progetti di Corna “vivono” in ViaTerra Valle Imagna, una guida turistica per smartphone e tablet, sviluppata dall’azienda Maply. C’era una volta e oggi c’è ancora. Le lancette del tempo non si possono fermare e la Storia prosegue. A volte anche meglio di prima. Michela Offredi


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Il turismo ai tempi di smartphone e tablet Le nuove applicazioni consentono al turista di avere servizi utili a costi ridotti. Marketing territoriale a favore dell’economia locale Oggi più che mai si parla di turismo diffuso e sostenibile. Colpa della crisi economica che minaccia i sistemi tradizionali, dei cambiamenti climatici (la chiusura in nero della stagione sciistica non lascia bene sperare) o forse della tendenza a scoprire angoli incontaminati e fino a ieri sconosciuti, ma gli scenari turistici stanno rapidamente cambiando. Si pensa sempre più a un turismo “aperto a tutte le stagioni”; divengono preziosi i patrimoni naturali, storici, tradizionali e di ospitalità che fino a qualche anno fa sembravano nulla. Sono questi la vera risorsa del nostro Paese, della provincia Bergamasca e di tutte le comunità locali. Ma per incrementare queste nuove forme di turismo due sono gli aspetti da considerare: la cura dell’ambiente e lo sviluppo di infrastrutture adeguate. A questi si aggiungono poi il coinvolgimento diretto della comunità locale e la valorizzazione verso l’esterno.

La promozione locale nell’era “mobile” Decidere quali siano gli strumenti più adatti per la promozione del territorio non è semplice. I fattori da considerare sono tanti: i destinatari, la scelta dei canali, la misurabilità del ritorno economico. E spesso è proprio con la limitata capacità di spesa che le piccole realtà devono fare i conti. Diviene quindi importante investire nei canali giusti, così da non disperdere risorse ed energie. La cosiddetta “rivoluzione

“La diffusione su larga scala di smartphone, tablet e apps costituisce un’opportunità per i territori che hanno risorse finanziarie limitate ma necessitano di farsi conoscere all’esterno”

mobile”, ovvero la diffusione su larga scala di smartphone, tablet e delle “apps” (le applicazioni che funzionano su questi dispositivi) costituisce un’opportunità per tutti i territori che hanno risorse finanziarie limitate ma necessitano di farsi conoscere all’esterno. Grazie alle loro specificità rispetto ai tradizionali canali di informazione e promozione, le tecnologie mobili sono particolarmente predisposte a questa vocazione.

Raggiungimento di un pubblico vasto e in continua espansione La vendita di smatphone e tablet, in Italia come in Europa, è in continua crescita; ogni anno ne vengono venduti decine di milioni. Le apps per questi dispositivi possono essere scaricate dagli utenti in qualsiasi luogo e momento, grazie alla diffusione sempre più ampia delle connessioni Internet e alla conoscenza degli utenti dei canali di distribuzione. Il visitatore deve semplicemente digitare il nome di una destinazione negli appositi motori di ricerca; in tempo reale comparirà una lista delle apps disponibili. Da scaricare immediatamente!

Personalizzazione delle informazioni e utilità dei servizi Il turismo diffuso è per sua natura associato alla vacanza “mordi e fuggi”, al

last minute, al “fai da te”. E’ quindi necessario dotare il turista di strumenti che possano accompagnarlo nelle scelte, senza vincolarne tempi e movimenti. Le caratteristiche tecniche di smartphone e tablet consentono di creare applicazioni che non sono solo “vetrine”, ma veri strumenti (talvolta anche più divertenti di quelli tradizionali!) di conoscenza ed esplorazione del territorio. Si possono visualizzare fotografie, filmati e audio guide, tracciati di itinerari e sentieri, cartografia escursionistica con posizionamento GPS; ricercare prodotti tipici e strutture ricettive, coupon, informazioni sugli orari di apertura, così come contattare le attività commerciali e ricreative, pubblicizzare in tempo reale gli eventi. Il tutto nelle mani del visitatore, con dati sempre aggiornati e rilevanti. Possibilità che ad alcuni appariranno ancora fantascienza, ma certamente già diffuse e destinate ad esserlo sempre più.

Un investimento a lungo termine Grazie alle tecnologie mobili e all’aggiornamento costante dei contenuti, l’investimento iniziale è garantito nel tempo.

Quando l’organizzazione delle informazioni turistiche è condotta in modo professionale e adeguato, queste possono essere incrociate con banche dati e servizi informativi esterni (meteo e traffico in primis), statistiche di utilizzo, nonché condivise

con canali di promozione complementari (portali web, mappe e guide cartacee). E le apps a pagamento garantiscono un ritorno rapido sull’investimento effettuato. Un’opportunità da non sottovalutare!

Maply è una giovane e dinamica azienda, specializzata nei sistemi informativi per la valorizzazione del territorio, con particolare attenzione alle zone rurali e montane. Partendo sempre dal censimento e dall’organizzazione dei dati esistenti, Maply sviluppa applicazioni per smartphone e tablet che sfruttano in maniera integrata tutte le potenzialità di questi dispositivi: cartografia digitale, localizzazione dell’utente, contenuti audio e video, social network, interattività tramite la lettura di codici a barre, realtà aumentata, collegamento a banche dati esterne e servizi web, e molto altro. Maply utilizza gli standard più avanzati per lo sviluppo delle applicazioni e la condivisione dei dati, valorizzando gli investimenti del cliente, sia quelli già realizzati che quelli futuri. Queste caratteristiche, unite alla trasparenza e alla competitività dei prezzi, fanno di Maply il partner ideale per portare i progetti di promozione territoriale ad un nuovo livello. Per maggiori informazioni: www.maply.it


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Olimpiadi

Londra 2012: arrivano le Olimpiadi ec

I giochi olimpici come motore per il rinnovamento urbano della città Dal Villaggio Olimpico alla Tower bridge: le infrastrutture sportive e i monu E i mitici taxi correranno a idrogeno Il desiderio di green ormai pervade tutti i settori della vita sociale ed economica del pianeta, e così anche il mondo dello sport, in vista di “Londra 2012”, si sta preparando ad accogliere la sfida. Dal 27 luglio al 12 agosto, infatti, la capitale inglese avrà l’onere e l’onore di ospitare un evento atteso e seguito in tutto il mondo: la XXX edizione dei Giochi Olimpici. In particolare, il piano per la sostenibilità previsto per le Olimpiadi 2012, si concentra su quattro temi principali: cambiamenti climatici e riduzione delle emissioni di gas serra; limitazione dei rifiuti; minimizzazione dell’impatto sulla fauna selvatica; promozione dello sport e sviluppo di uno stile di vita attivo, sano e sostenibile. Gli organizzatori, inoltre, si sono impegnati a utilizzare, ove possibile, sedi già esistenti nel Regno Unito, realizzando solo strutture permanenti che potranno essere utilizzate dopo i Giochi ed edificando strutture temporanee per tutto il resto, attuando un vero e proprio piano di rinnovamento urbano della città.

Il Villaggio Olimpico Strutture eco-friendly A questo proposito vale la pena spendere qualche parola riguardo l’area sulla quale sorge il Villaggio Olimpico. L’Olympic Delivery Authority, ente pubblico responsabile dello sviluppo e della costruzione delle infrastrutture olimpiche, ha specificato che dopo le Olimpiadi si tenterà di creare un parco, lasciando in eredità a Londra uno dei più grandi giardini urbani mai realizzati nel paese. Il fine è quello di ridurre al minimo l’emissione di carbonio, riassorbendo e riequilibrando la maggior parte di CO2 emesso. Basti pensare che l’area su cui si sta lavorando è stata recuperata facendo grandi demolizioni nel tessuto urbano, ma le macerie sono state riutilizzate al 90% per la costruzione delle nuove strutture. All’interno del Villaggio sono presenti diversi edifici, tra i quali spicca l’Aqua-

tics Centre che comprende due piscine da cinquanta metri e una da venticinque dedicata ai tuffi. Le vasche sono state dotate di un impianto di riciclo dell’acqua e saranno riconfigurabili dal punto di vista modulare in previsione di un uso civico dopo la fine dei Giochi. Altra perla dell’Olympic Zone è la Basketball Arena, espressivo esempio di architettura sostenibile che ha il pregio di essere stato ideato con una struttura d’acciaio temporanea, facilmente smontabile e riutilizzabile in altri luoghi offrendo indubbi vantaggi in termini di risparmio economico e difesa ambientale. Non meno importante è la Handball Arena che si distingue dagli altri impianti per il suo aspetto lineare, pulito e ortogonale. Una “scatola” semplice e flessibile, pronta a riconvertirsi per accogliere manifestazioni sportive locali o musicali. La fascia del basamento, inoltre, è interamente vetrata per consentire il più possibile un’illuminazione e una ventilazione naturali e al medesimo scopo si rifanno i lucernari della copertura. La riduzione dei consumi energetici, il rame riciclato per i rivestimenti esterni e i sedili a scomparsa delle tribune fanno percepire il suo carattere flessibile e l’eccellente elasticità spaziale. C’è poi il London Velodrome che ha un peso molto ridotto essendo sorretto da una leggerissima struttura in acciaio. Il legno in cedro rosso canadese riveste le superfici esterne con vetrate e strategici

“L’area del Villaggio Olimpico è stata recuperata facendo grandi demolizioni nel tessuto urbano, ma le macerie sono state riutilizzate al 90% per la costruzione delle nuove strutture” lucernari posizionati per ridurre al minimo la necessità di illuminazione e ventilazione artificiali. E’ dotato, inoltre, di sistemi di risparmio idrico e raccolta delle

acque piovane. Come non parlare poi dell’Olympic Stadium, il terzo stadio più grande del Regno Unito, fulcro di ogni Olimpiade che ospiterà le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi nonché le gare di atletica leggera. Terminato a marzo 2011, è in grado di accogliere 80.000 persone, di cui 25.000 nella struttura permanente inferiore e 55.000 nella parte alta che sarà rimossa successivamente. L’obiettivo, infatti, è stato quello di evitare di costruire, in occasione di grandi eventi, un’enorme infrastruttura che nel corso degli anni avrebbe

rischiato di essere abbandonata a se stessa perché difficilmente sfruttabile. Si è perciò preferita una soluzione “riconvertibile” e quindi una notevole diminuzione dell’impatto ambientale in termini di materiali da costruzione e di consumi energetici.

Il Tower Bridge illuminato a Led Per di più a Londra è stato deciso di rendere “verde” anche il più famoso ponte d’Europa: il Tower Bridge. In vista delle Olim-


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cosostenibili

umenti si vestono di green

“I trasporti, grazie alle macchine elettriche, saranno pensati per ridurre le emissioni al minimo. I turisti e gli sportivi verranno accolti da una flotta di taxi ad idrogeno” piadi, è stato infatti approvato il piano per il rifacimento dell’illuminazione del ponte con un sistema a Led eco-friendly all’avanguardia. Il nuovo luminario

permetterà di ridurre del 40% i consumi di energia elettrica di questo; consentirà, inoltre, a cittadini e visitatori di tutto il mondo di apprezzarne al meglio le bellezze architettoniche anche durante la notte, svolgendo un ruolo sempre più attivo nel corso di importanti eventi. I trasporti saranno pensati per ridurre le emissioni al minimo. I turisti e gli sportivi provenienti dai quattro continenti verranno accolti da una flotta di taxi ad idrogeno che consentirà loro di percorrere oltre 400 km con un pieno, ricaricandosi in sei stazio-

ni di rifornimento. Anche l’alimentazione farà la sua parte. Saranno inaugurati spazi con cibi più eco-sostenibili, partendo da aree simbolo di Londra e aumentando l’offerta di prodotti locali per accorciare la filiera. A giudicare da tutti questi presupposti sembrerebbe proprio che queste Olimpiadi promettano di essere uno scatto in avanti non solo sportivo, ma in grado di rinnovare in green lo scenario tradizionale a cui eravamo finora abituati. Alessandro Sonzogni


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WWF

Caretta caretta

Chi va piano va sano e lontano

Pesca illegale e cementificazione delle coste rischiano di far scomparire questo animale antichissimo La Caretta caretta, tartaruga marina o testuggine è un animale molto antico, ma nonostante i suoi milioni di anni non ha cambiato aspetto. È un amante del caldo e si trova nei mari e negli oceani temperati e tropicali di tutto il mondo, compreso il Mar Mediterraneo. Compie vere e proprie migrazioni muovendosi

“Non possiedono denti ma sporgenze taglienti sul becco che sono usate per triturare il cibo”

verso le acque tropicali durante la stagione fredda: al di sotto dei 10°C potrebbe anche morire. Può spostarsi anche di 5000 km circa per sfuggire alle acque fredde invernali.

LA SCHEDA

Con il corpo lungo dagli 80 ai 140 cm e un peso che varia dai 100 ai 160 Kg, le Caretta caretta sono le più grandi tartarughe viventi. Tutto il corpo è protetto da una corazza e lo scudo dorsale, il carapace, leggermente a forma di cuore, è formato da cinque coppie di placche cornee (dette scudi) di colore rosso

marrone e verde, fuse insieme a formare i caratteristici solchi. Sono provviste di due paia di zampe trasformate in pinne, che servono per nuotare. Nei maschi ogni zampa anteriore è provvista di un artiglio ricurvo che viene utilizzato durante l’accoppiamento. La testa è molto grande con potenti mascelle, non possiedono denti ma sporgenze taglienti sul becco che sono usate per triturare il cibo. Sono prevalentemente carnivore anche se possono mangiare alghe e piante acquatiche. Le loro possenti mascelle le rendono in

grado di frantumare senza problemi i gusci duri dei granchi, dei ricci di mare, dei bivalvi ma, più frequentemente, mangiano spugne, meduse, insetti, cefalopodi, gamberetti, pesce e uova di pesce. In prossimità degli occhi sono presenti delle ghiandole particolari che servono per eliminare il sale dall’acqua marina così da poterla bere. Sono in grado di trattenere il respiro per lunghissimi periodi di tempo; anche per alcune ore. Un’immersione tipica può durare dai 5 ai 20 minuti. Il maschio si distingue per la colorazione più marrone della pel-

le, per la testa più gialla rispetto alla femmina e per la lunga coda che si sviluppa quando raggiunge la maturità sessuale. A fine primavera il maschio migra verso le spiagge dove avverrà la nidificazione e si ferma al largo in attesa delle femmine. Il corteggiamento inizia con l’arrivo di queste, a cui segue l’accoppiamento. La femmina, durante la stagione riproduttiva, si alterna diverse volte nella deposizione delle uova. Dopo l’accoppiamento, va sulla spiaggia a deporre le uova e poi ritorna ad accoppiarsi. Questo avviene ogni 12-14 giorni du-


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Adotta una specie Progetto Tartarughe Dagli anni ‘80 il WWF Italia è impegnato, tramite il “Progetto Tartarughe” nella loro salvaguardia, attraverso gli studi sulla biologia e sugli aspetti di conservazione, l’informazione ai pescatori per ridurre la mortalità delle tartarughe catturate accidentalmente e per trovare soluzioni così da rendere gli attrezzi da pesca sostenibili sia per le tartarughe sia per le altre specie marine. Decine di tartarughe ferite vengono soccorse, accolte, curate nei centri di recupero e poi liberate. I nidi vengono censiti e protetti, grazie al monitoraggio delle spiagge.

Segui le tracce! I campi di volontariato: una bella occasione per conoscere e aiutare le tartarughe

Per avere maggiori informazioni sulle tartarughe e su cosa fa il WWF per proteggerle tartarughe@wwf.it

Alcune delle attività di salvaguardia svolte dal WWF sono possibili grazie all’aiuto di molti volontari che, ogni anno, con passione e dedizione contribuiscono al lavoro svolto lungo le coste italiane. Dove il lavoro è particolarmente impegnativo, vengono organizzati degli specifici campi di volontariato. Il Centro Tartarughe di Lampedusa collabora con i pe-

rante la stagione riproduttiva, quindi ne risultano 2-5 nidi per tartaruga. Ogni nido di tartaruga può contenere fino 110 - 130 uova. Se la temperatura del nido è intorno ai 25° le uova si schiudono dopo circa 65-70 giorni; a temperature più alte dopo 45 gg circa. Il sesso è determinato dalla temperatura esterna delle uova: tra i 24-26 gradi tendono a nascere solo maschi, mentre tra i 32-34 gradi solo femmine. A temperature più basse le uova non sono vitali. Le uova sono preda di mammiferi, granchi, uccelli e pesci, con un tasso

di mortalità intorno all’80%. In genere le uova si schiudono di notte. Le tartarughine appena nate si dirigono verso il mare: forse distinguono l’orizzonte o il baluginare dell’acqua. Pare che una volta in acqua utilizzino segnali chimici e magnetici per orientarsi.

I NUMERI

La Caretta caretta è classificata tra gli animali ad altissimo rischio di estinzione per diverse cause. Fra quelle più ricorrenti vi sono la pesca illegale e la cementificazione delle coste che compromettono le spiagge di

nidificazione, a volte irrimediabilmente. Ma la minaccia più grave è data dagli attrezzi da pesca, come reti a strascico, ami dei palangari e reti fisse, dai quali un gran numero di tartarughe viene catturato accidentalmente, causando così la morte di più di 40.000 tartarughe l’anno nel solo Mediterraneo.

“Le uova sono preda di mammiferi, granchi, uccelli e pesci, con un tasso di mortalità intorno all’80%”

scatori professionisti, cura gli esemplari feriti, svolge interessanti progetti di ricerca sulla biologia ed ecologia della Caretta. A Palizzi (Calabria), il WWF svolge attività di informazione con i pescatori e collabora con l’università contribuendo agli studi sulla nidificazione di Caretta. Il campo più amato dai bergamaschi è quello di Torre Salsa, affacciata sul Canale di Sicilia. La Riserva naturale di Torre Salsa si estende tra Siculiana Marina (AG) ed Eraclea Minoa per 762 ettari circa, di cui circa 8 di proprietà del WWF. Un territorio incontaminato, dove falesie di gesso si alternano a marne calcaree, caratterizzato da morbidi terrazzi e da un mare limpidissimo con fondali rigogliosi di flora e ricchi

di fauna. Il litorale della riserva, lungo circa sei chilometri, è caratterizzato da tratti di costa alta e da lunghe spiagge sabbiose. I volontari, la mattina molto presto (l’incanto del mare all’alba merita l’alzataccia!) camminano lungo la battigia per scoprire eventuali tracce di spiaggiamento delle tartarughe e al ritorno raccolgono i rifiuti portati dal mare. Durante il giorno sulla spiaggia coinvolgono i bagnanti con informazioni sulle tartarughe e sulla loro valenza ambientale e culturale. Quando si trovano nidi (e lo scorso anno ne sono stati rilevati cinque), si organizzano turni di sorveglianza. Per maggiori informazioni: tartarughe@wwf.it

14 aprile al Polaresco Tra Bergamo e Sicilia esiste un rapporto particolare. Alcuni bergamaschi capitati a Torre Salsa ne hanno subito il fascino e ci tornano ogni anno, coinvolgendo nuovi volontari. Per supportare le attività della riserva e raccogliere fondi per migliorare la logistica del campo, questi appassionati hanno organizzano a Bergamo, sabato 14 aprile, la giornata “Storia di un luogo, la Riserva che ci unisce”. Presso il Polaresco (in via Polaresco, 15) saranno allestiti una mostra fotografica e un punto informativo; previsti filmati e un concerto. Per i dettagli dell’iniziativa: www.archelon.it

Pagine a cura di WWF Lombardia e Bergamo SOStenibile


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Ambiente

Al Festival dell’Ambiente mondo profit e no profit si incontrano Dall’1 al 3 giugno sul Sentierone la prima edizione della manifestazione dedicata a sostenibilità e green economy. La formula “Sostieni un’associazione” un’occasione di dialogo e riflessione Un Festival dedicato all’Ambiente e non solo: tutto il vasto e variegato mondo della sostenibilità sarà presente alla prima edizione di una manifestazione nata per catalizzare l’attenzione della cittadinanza attorno ai temi del rispetto e della tutela ambientale, in tutte le sue sfumature, comprendendo quindi la vivibilità delle nostre città e il risparmio energetico. Proprio per favorire il coinvolgimento del grande pubblico e

nuova modalità per consentire la loro partecipazione a costo zero al Festival. Le imprese profit avranno infatti l’opportunità di offrire uno spazio allestito a favore di un’associazione no profit, sostenendone i costi al suo posto. Dall’altro lato l’associazione no profit ha la facoltà di declinare la proposta, motivandone però la decisione: scaturisce così una sorta di relazione e “dialogo” tra i due mondi, sia nei casi positivi sia nei casi

rebbe comunque utile alla più generale riflessione sul tema: le eventuali motivazioni presentate dal mondo no profit in ordine ad una attività ad alto impatto ambientale oppure promotrice di stili di vita e di consumo poco sostenibili, sarebbero un passo importante nel suscitare una riflessione da parte del mondo profit sulle azioni possibili da intraprendere per limitare questo impatto negativo. Alternativamente la stessa impresa

negativi. In caso positivo l’associazione può avere l’occasione di avvalersi di una forte visibilità e di divulgare i propri progetti e la propria mission ad un vasto pubblico; inoltre la relazione di “adozione” da parte di un’impresa profit, limitata all’evento del Festival, può essere funzionale ad aprire canali di collaborazione per ulteriori progetti o scambi reciproci durante tutto il corso dell’anno, favorendo un contatto che sarebbe rimasto solo potenziale. Ma anche nel caso in cui un’associazione declinasse la proposta di “adozione” da parte di un’impresa, l’effetto finale sa-

potrebbe invece indurre il mondo dell’associazionismo a vedere effetti positivi della propria attività lavorativa che a prima vista potrebbero non emergere con chiarezza rispetto alle conseguenze di impatto ambientale.

Errata corrige L’orso bruno Ci scusiamo con i lettori per alcuni errori nell’articolo “Sulle tracce dell’orso bruno”, apparso sul numero di marzo 2012. È stato scritto infatti che numerosi orsi erano stati avvistati e uccisi negli anni ‘80 e ‘90 in Val Brembana. Ma ci si riferiva ad avvistamenti nel corso del 1800, mentre le uccisioni confermate sono 4, di cui 2 nel 1888, una nel 1891 e un cucciolo nel 1914. Tornando ai tempi nostri, nella provincia di Bergamo l’orso bruno ha fatto la sua sporadica comparsa, dopo oltre un secolo, solo recentemente, con uno o forse due individui, sicuramente entrambi giovani maschi. Ringraziamo i nostri attenti lettori per la segnalazione! La redazione di Bergamo SOStenibile

“Le Associazioni ed i movimenti interessati a partecipare al Festival (a costo zero) con la formula “Sostieni un’associazione” sono invitati a darne manifestazione all’organizzazione” non solo degli addetti ai lavori, il Festival dell’Ambiente, organizzato dall’omonima associazione in collaborazione con l’assessorato all’Ambiente del Comune di Bergamo -sarà allestito lungo il Sentierone, il “salotto di Bergamo”, cuore pulsante della città, da venerdì 1 a domenica 3 giugno 2012. L’idea base è di favorire la presenza e l’incontro fra il mondo profit e il mondo no profit, due mondi che spesso lavorano nella stessa direzione, ma che troppo spesso si guardano con diffidenza o fanno fatica ad agire sinergicamente. La presenza qualificata delle molteplici e attivissime associazioni di volontariato che ruotano attorno al miglioramento della società e dei nostri stili di vita (e quindi non solamente delle tematiche ambientali in senso stretto), è pertanto fortemente voluta e ricercata dagli organizzatori, che hanno trovato nella formula: “Sostieni un’associazione” una

Quattro aree tematiche Il Festival dell’Ambiente sarà suddiviso in quattro aree tematiche che rispecchiano gli elementi della natura: Fuoco, Terra, Aria e Acqua. Sotto il simbolo del “Fuoco” troveranno spazio le aziende legate alle energie rinnovabili, all’efficienza energetica

e all’edilizia sostenibile; l’elemento “Terra” ospiterà i produttori e coltivatori di prodotti naturali, biologici, a chilometro zero o della tradizione bergamasca e più in generale soluzioni legate al benessere e al relax naturale psicofisico delle persona. L’“Aria” sarà invece collegata alla mobilità sostenibile: auto, moto, scooter ibridi o elettrici, bici, trasporto pubblico e mobilità dolce. Infine nella sezione “Acqua” troverà spazio ciò che permea la nostra società: istituzioni, associazioni, movimenti e circoli e il mondo della scuola, oltre che ad una sezione dedicata al turismo sostenibile che i no-

stri laghi e valli offrono. Ci sarà inoltre una zona destinata ai più giovani con giochi e laboratori a tema in grado di coinvolgere anche i più piccoli e sensibilizzarli al tema in modo divertente, mentre per la cittadinanza verranno organizzati incontri e convegni per approfondire ed informare su alcune importanti tematiche legate all’ambiente ed alla sostenibilità, senza dimenticare che il 2012 è l’Anno Internazionale delle Energie Rinnovabili. Per informazioni: www.associazionefestivaldellambiente.it - info@associazionefestivaldellambiente.it


www.associazionefestivaldellambiente.it

In collaborazione con

Assessorato all’Ambiente

Presentano

Festival dell’Ambiente ... al servizio del cittadino

Bergamo 1-3 giugno 2012 Sentierone, Piazza V.Veneto, Piazza Dante

aria acqua

fuoco terra

Aree espositive e momenti didattici-congressuali per informare e sensibilizzare il cittadino ai temi della tutela ambientale, a stili di vita sani e allo sviluppo sostenibile legato alla green economy.

Associazione Festival dell’Ambiente Via Dalmine, 10 24035 Curno (BG) Per informazioni:

info@associazionefestivaldellambiente.it relazioni@associazionefestivaldellambiente.it


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Ambiente

Biopiscine uno specchio d’acqua naturale per le quatt

Un ambiente da vivere e scoprire tutto l’anno. Un ecosistema naturale privo di s e per l’ambiente, dove flora e fauna prosperano in simbiosi con l’uomo Non è possibile parlare di biopiscine senza parlare dell’acqua e del ruolo che essa svolge sia nei contesti naturali che in quelli antropizzati. L’acqua, infatti, costituisce un elemento naturale che accompagna e consente la vita: è un elemento coreografico e architettonico presente sia in natura che nei luoghi in cui l’azione

“Nella biopiscina si sviluppa spontaneamente una comunità micro e macrobiologica, composta da alghe, piante acquatiche, batteri e molti altri organismi che svolgono un ruolo essenziale nella depurazione dell’acqua” dell’uomo è molto evidente. Un noto paesaggista, Fernando Caruncho, ha scritto in proposito: “Avere una superficie d’acqua in giardino, da utilizzare sia come specchio sia come vasca per rinfrescarsi, è una straordinaria opportunità che aggiunge bellezza; non averla, una straordinaria perdita”.

La componente estetica Alla luce di questa affermazione è bene precisare che, mentre le piscine “tradizionali” hanno come scopo prevalente la balneazione, le biopiscine hanno, per certi versi, la balneazione come elemento secondario in quanto la funzione principale dell’acqua è quella di essere elemento di forte attrazione estetica. Per convincersi di ciò è sufficiente osservare le immagini stagionali e rendersi conto che il periodo dedicato alla balneazione è solo un intervallo di tempo in cui la funzione estetica viene integrata dalla possibilità di rinfrescarsi e nuotare. È in questo contesto che si percepisce la valenza della biopiscina che, più di ogni altra tipologia di piscina, presenta

caratteristiche tali da renderla attraente per i bambini e per gli adulti. Ai primi offre innumerevoli opportunità di crescita: dal semplice gioco allo studio della componente biologica dell’ecosistema (piante e animali sensibilmente differenti da quelli normalmente presenti nei giardini), dallo sviluppo della consapevolezza dei tempi della natura alla capacità di attendere un determinato accadimento (la prima fioritura delle ninfee, l’arrivo delle libellule, ecc.). Agli adulti dona invece la possibilità di godere dell’immersione completa in un ambiente rilassante e appagante in cui tutto questo è garantito da forme, colori e profumi delle essenze vegetali, dal suono e dai riflessi dell’acqua che, durante la balneazione, presenta una gradevole “morbidezza” determinata dalla totale assenza di sostanze chimiche aggiunte.

Un ambiente vivo e dinamico Quando parliamo di biopiscina, o di piscina naturale, ci riferiamo ad un ecosistema acquatico tecnicamente supportato in cui sono presenti reti alimentari semplificate. Nella biopiscina si sviluppa spontaneamente e, in breve tempo, una comunità micro e macrobiologica, composta da batteri, protozoi, zooplancton, artropodi, anfibi, fitoplancton, alghe e piante acquatiche che le conferisce un aspetto naturale e svolge un ruolo essenziale nella depurazione dell’acqua. La “rigenerazione” dell’acqua, che interessa sia le componenti chimiche che quelle biologiche, è resa possibile dall’abbinamento di processi di degradazione della sostanza organica operati dai batteri e dalla fitodepurazione svolta da alghe e piante acquatiche, processi che in natura avvengono nei corsi d’acqua e nei laghi. Questi hanno un ruolo molto importante anche nel contrastare la presenza di batteri patogeni, garantendo la balneabilità. Il risultato è la presenza di acqua limpida e senza odore

Primavera Estate

Inverno di cloro, di una vegetazione del tutto simile a quella spontanea che cresce ai bordi di un lago o lungo le rive di un fiume. Tutto ciò consente di considerare la biopiscina un’alternativa ecosostenibile alla piscina tradizionale e, soprattutto in contesti con forti esigenze di conservazione ambientale, può rappresentare un importante elemento di salvaguardia di alcune specie minacciate dalla antropizzazio-

Autunno ne dell’ambiente naturale (per esempio le libellule e gli anfibi) e di incremento della biodiversità.

C’è piscina e piscina Queste caratteristiche determinano la grande differenza gestionale rispetto alle piscine tradizionali. In entrambe l’obiettivo prioritario è quello di garantire condizioni igieniche ottimali alla balneazione; tuttavia, mentre

nelle piscine tradizionali si ricorre prevalentemente a prodotti chimici di diverso tipo per creare un ambiente il più possibile sterile, nelle piscine naturali si persegue lo sviluppo di un ambiente biologicamente “vivo” ed equilibrato. Ciò consente di evitare l’introduzione di prodotti chimici a scopo igienizzante e di ridurre all’indispensabile l’eventuale apporto di prodotti biologici utili per potenziare la biodepurazione.


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tro stagioni

sostanze chimiche dannose per la persona

Nel centro di Bergamo una biopiscina per le scuole Nessuno immagina che, in mezzo ai condomini, in una trasversale di via Broseta, in via A. Cifrondi 1 (sede di Bergamo di Piscine&Natura), c’è una biopiscina dimostrativa a disposizione delle scolaresche (e non solo) che su appuntamento possono visitare e scoprire la ricchezza di flora e fauna presente in questo ecosistema acquatico. Per maggiori informazioni si rimanda al sito internet www.piscinenatura.it e al numero telefonico 035 259355.

Prezzi di realizzazione I costi di realizzazione variano molto a seconda di forme, dimensioni, materiali e soluzioni costruttive adottate che possono essere molto differenziate. Per una realizzazione di dimensioni contenute e completa di zona balneabile, area di rigenerazione con substrati filtranti, piante acquatiche e impiantistica di qualità, la cifra orientativa è di circa 30.000 euro.

Un po’ di storia La nascita delle biopiscine viene fatta risalire ai primi anni ’50 del secolo scorso, quando, in Austria, Gottfried Kern, un vivaista specializzato in piante acquatiche, creò un laghetto decorativo costituito da una zona balneabile a fianco del “giardino acquatico”. Successivamente Richard Weixler, professore di biologia, nel 1976 realizzò un laghetto bal-

“La biopiscina è l’alternativa ecosostenibile alla piscina tradizionale. Fra i vantaggi di una piscina naturale vi è infatti l’ottimo inserimento nel contesto ambientale, tanto che in molti casi è possibile realizzarle anche in zone soggette a vincolo ambientale” neabile naturale nel quale la qualità dell’acqua era garantita da processi naturali. Da quel momento in poi il sistema biopiscina ha avuto una rapida diffusione soprattutto nei paesi di lingua tedesca. Si stima, infatti, che da allora siano state costruite più di 20.000 piscine in Austria, 8.000 in Germania, 1.500 in Svizzera e

numerose anche in Italia, Francia, Belgio, Olanda, Portogallo, Ungheria, Turchia, Russia, Australia, Costa Rica e Cile.

Vantaggi della biopiscina Anche in Italia, dunque, da alcuni anni si stanno apprezzando i grandi vantaggi offerti da questo tipo di piscine, tra i quali si possono menzionare: la piacevole sensazione di essere letteralmente immersi nella natura durante la balneazione; la totale assenza di prodotti chimici igienizzanti quali cloro, bromo, ossigeno, flocculanti, alghicidi e altre sostanze, alcune delle quali possono creare allergie ai bagnanti (in particolare ai bambini); l’ottimo inserimento nel contesto ambientale, tanto che in molti casi è possibile realizzarle anche in zone soggette a vincolo ambientale;

l’aspetto estetico estremamente gradevole durante tutto l’anno (fioriture delle numerose piante acquatiche durante la stagione vegetativa e aspetto particolarmente ornamentale anche nel periodo invernale). Si precisa che, durante la stagione invernale, le biopiscine non vanno né coperte con antiestetici teli né svuotate; la possibilità di fare “giardinaggio acquatico”, molto più piacevole e meno faticoso del classico “giardinaggio su terra”; il ridottissimo impatto ambientale rispetto ad una piscina tradizionale, determinato dai minori consumi elettrici richiesti e dall’assenza di utilizzo di qualsiasi sostanza chimica; la possibilità di fare snorkeling in quanto, anche sott’acqua, la piscina è un ambiente vivo e particolarmente interessante; il prolungamento della stagione di balneazione poiché l’acqua, in primavera, tende a scaldarsi più velocemente rispetto a quella delle piscine tradizionali ed a raffreddarsi più lentamente in tarda estate. La piscina naturale è un ecosistema dinamico in quanto ogni stagione si caratterizza per par-

ticolari colori e fioriture. È una piscina da guardare, gustare, meditare. Nessuno si soffermerebbe a osservare una piscina tradizionale se non per tempi molto brevi. Una biopiscina, invece, è come un paesaggio che muta costantemente sotto i nostri occhi: l’ar-

“E’ una piscina da guardare, gustare, meditare. È un paesaggio che muta costantemente sotto i nostri occhi” rivo di una libellula, un gruppo di gerridi che pattinano sull’acqua, una rondine che plana per catturare un insetto, le piante che mutano i colori con il passare delle ore del giorno, le ninfee che si aprono al mattino e si chiudono nel pomeriggio per poi riaprirsi il giorno successivo a volte con un diverso colore. Una piscina tradizionale può essere guardata, mentre una piscina naturale fornisce innumerevoli spunti di osservazione, poiché ogni angolo è motivo di interesse sempre nuovo.


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Ambiente

E’ tempo di… giardino! Con la bella stagione arrivano i consigli degli esperti per la cura del verde La primavera è nell’aria e la natura è già in fermento. E’ questo il momento ideale per riprendere le attività all’aperto e nel proprio giardino, fra fiori e profumi. Di seguito verranno illustrati, nel dettaglio, suggerimenti e consigli per affrontare i vari interventi, non perdendo di vista la sostenibilità.

Tappeto erboso

Con il crescere delle temperature e l’allungarsi delle giornate, il prato riprende la sua attività vegetativa. Se non è stato fatto nei mesi precedenti preoccupatevi di rastrellare foglie, rametti e ogni residuo vegetale. Questi prodotti non vanno eliminati come rifiuti, ma se avete la possibilità e lo spazio, accumulateli per avere il prossimo anno dell’ottimo compost maturo, che risulterà ideale per concimare. La prima operazione da fare è la rullatura. Le temperature eccezionalmente basse del mese di febbraio avranno rialzato il cotico erboso per azione del gelo. Tale distaccamento con l’innalzarsi delle temperature tende a far seccare l’erba. Per risolvere il problema occorre passare un rullo dal peso di almeno 100 Kg sul terreno, in modo da ricompattarlo. Se il prato richiede di concimazioni non abboccate ai vari concimi prodigiosi e super efficienti! Il tappeto erboso (soprattutto se ha qualche anno di vita) non necessità di grandi concimazioni; è molto più importante dosare ottimamente l’irrigazione, evitando così secche ed eccessi. Se la stagione risulta asciutta procedete con l’irrigazione, poiché l’acqua è di fondamentale

importanza. Evitate gli sprechi (l’irrigazione del prato è quella che impiega più acqua) e fate attenzione ai danni da troppa irrigazione, più frequenti di quelli da disseccamento, (marciumi, funghi, ecc). Andrebbe evitata anche l’acqua del rubinetto (troppo fredda e ricca di cloro); se avete la possibilità l’ideale è riempire alcune cisterne, provviste di tappo a rete per evitare le zanzare, magari collegate ai pluviali delle acque reflue del tetto.

Rosai

Questo è il periodo ideale per la cura delle vostre rose in ogni fase: l’impianto di nuovi rosai, il rinvaso delle piante e la potatura. Un’accortezza per quest’ultima; suggeriamo infatti di evitare di

tagliare quando le gemme fogliari sono già aperte, poiché rischiereste di tardare la fioritura. Il rinvaso va effettuato spostando le piante in vasi di diametro maggiore. Mettete sul fondo argilla espansa o ghiaia e riempite poi con terriccio specifico per rose. Attenzione a mantenere la pianta allo stesso livello del vaso precedente, non coprite di terra il punto d’innesto. Per le rose piantate a terra, mantenete pulito il contorno della pianta dalle erbacce, pacciamando con corteccia o paglia.

Arbusti e alberi

Se non è già stato fatto in precedenza, procedete e terminate le potature degli arbusti e alberi. Ricordate che il periodo migliore

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per potare è in luna calante. Evitate le potature drastiche, accorciando al massimo di un terzo la lunghezza dei rami e sempre all’altezza di una biforcazione (taglio di ritorno). Capitozzare gli alberi o tagliarli in modo drastico è una pratica dannosa ed inutile. Causano marciumi e malattie, inoltre stimolano l’albero a ricacciare molti più rami (così il prossimo anno vi trovereste il doppio del lavoro da fare!). Questo periodo è ideale anche per il rinvaso di nuovi alberi. Preparate una buca ben più grande della zolla da trapiantare, in modo che abbia intorno alle radici almeno 10 cm di terra smossa. Mettete del letame sul fondo della buca, copritelo con un poco di terra (il letame non deve toc-

care direttamente le radici), posizionate l’albero da trapiantare e infine ricoprite. Come per le rose rispettate il colletto della pianta. Anche per gli arbusti è opportuno mantenere pulito da infestanti l’area attorno al fusto; tale operazione si può eseguire pacciamando con teli appositi o più semplicemente con corteccia o paglia. L’irrigazione per arbusti e piante è indispensabile, in questo periodo, ancor più se la stagione è secca. L’impianto ideale è quello ad ala gocciolante, che permette di localizzare l’acqua ed evita gli sprechi. Non fate mancare l’acqua in questo periodo perché rischiate di compromettere la fioritura o la produzione di frutta delle vostre piante!


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A contatto diretto con la natura Sempre più scuole e famiglie scelgono per i bambini percorsi educativi in parchi e fattorie didattiche Un tempo i bambini venivano portati nelle grandi città o nei musei. Gite scolastiche e famiglie si orientavano, spesso, verso queste mete. Oggi, l’interesse per la storia, l’architettura e l’arte rimane -fortunatamente- vivo, ma un nuovo patrimonio -fortunatamente- ha fatto la sua comparsa. Stiamo parlando del-

“Immersi nel verde i bambini apprendono la bellezza e i segreti del mondo naturale” la natura, dell’ambiente, dell’incredibile biodiversità che anima il sottosuolo e il cielo. Anche e soprattutto nella nostra provincia, anche nei paesi più piccoli e lontani. Una nuova sensibilità si è diffusa e sono nate così fattorie didattiche, ecomusei e parchi avventura che propongono esperienze di avvicinamento (o riavvicinamento) con l’ambiente circostante. Fra i primi destinatari (e fra quelli più entusiasti) ci sono i bambini, per i quali, sempre più spesso, sono organizzati laboratori e attività su misura. “Le fattorie didattiche sono aziende agricole che accolgono adulti e

bambini per una comunicazione diretta tra l’agricoltore e il cittadino -spiegano Alessandro, Maria e Luigi, i tre giovani fratelli titolari del Parco del Pitone, l’originale fattoria didattica con bosco sospeso a Gandosso-. Aprono le porte alla scuola in un’ottica di coinvolgimento attivo per creare un collegamento tra la campagna e la città, per vedere da vicino l’ambiente e le molteplici relazioni esistenti. Una buona educazione al territorio, infatti, è estremamente importante e deve partire dalla realtà locale, dal luogo in cui viviamo”. All’aria aperta e immersi nel verde, apprendono così i segreti dei cicli naturali e “incontrano” gli abitanti del regno animale e di quello vegetale. Imparano la ricchezza che si nasconde dietro a un elemento naturale, capiscono che è importante osservarlo e ascoltarlo. Con il fine di conoscerlo e quindi di rispettarlo. Così, oltre alle nozioni scientifiche, alle giovani generazioni giungono stimoli che li spingono a collaborare, a vivere uno stile di vita sano e in armonia, con sé stessi e gli altri. Senza contare che attraverso giochi e movimenti, come nel caso di un bosco sospeso o di un parco av-

ventura, i bambini si mettono alla prova e scoprono limiti e abilità. “I ragazzi hanno la possibilità di sperimentare, attraverso percorsi impegnativi, il sentimento di unità e di aiuto reciproco”, proseguono i titolari. Numerose sono le proposte rivolte a scolaresche, oratori e gruppi ricreativi, ma anche alle famiglie e agli adulti. Si può decidere di trascorrere qualche ora oppure di riservare un’intera giornata. Il Parco del Pitone, offre diverse possibilità per vivere giornate di scoperta e avventura. Prima fattoria didattica con parco avventura in tutta la Regione Lombardia, si è dotata di un bosco sospeso con attività e laboratori adatti ad ogni fascia d’età. Il bosco sospeso, che riaprirà il giorno di Pasquetta, è una vera e propria architettura naturale composta da querce, carpini, frassini, rubinie e castagneti, alcuni dei quali sono piante secolari. Un capolavoro naturale, al quale si aggiunge la presenza di tre “roccoli” del periodo medievale che, benché oggi siano non attivi, sono stati conservati dal Parco. Un motivo in più per prenotare subito la gita di Pasquetta o quella di una bella domenica di primavera!


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Ambiente

Il pastore delle api Marco Mazzucconi era un postino Poi un giorno ha detto addio a buste e giornali per scegliere le api C’è chi, ancora oggi, vive di agricoltura e allevamento. Chi -e in tempi come questo capita spesso- da un giorno all’altro decide di abbandonare il suo lavoro e cambiare vita. E poi c’è chi, come Marco Mazzuconi è uno e l’altro. Per capire che si è realizzato basta guardare il suo volto e quel sorriso, deciso e allo stesso tempo dolce. Come il miele delle sue api. Marco Mazzuconi ha fatto il postino per tanti anni, poi 28 anni fa, decise di abbandonare le buste e dedicarsi a quella che prima era solo una passione del tempo libero: le api. “Feci questa scelta in accordo con mio fratello. A quel tempo avevamo solo tre alveari. Decidemmo di occuparci completamente di apicoltura. Negli anni gli alveari sono diventati un centinaio e ora sono circa 250. La scelta di produrre miele biologico, anche se richiede molto più impegno, è stata fatta nella consapevolezza di garantire un pro-

“La scelta di produrre miele biologico, anche se richiede molto più impegno, è stata fatta nella consapevolezza di garantire un prodotto più sano e rispettoso della natura” dotto più sano e rispettoso della natura”, racconta Marco, presidente dell’associazione Apicoltori di Bergamo nel corso della serata organizzata dal Gruppo di Acquisto Solidale di Borgo Palazzo e Boccaleone. Fu una vera svolta perché, come ricorda, “quando si sceglie di lavorare con gli animali non ci sono domeniche e ferie. Lo stipendio è quello che è. Inoltre si è nelle mani delle stagioni”. Ma non solo di quelle, perché può arrivare una malattia imprevista e spazzar via, in pochi giorni, un intero alveare. “Successe circa tre o quattro anni fa. Ci fu una moria di api e così persi circa il 50% dei miei alveari. Le api sono animali molto sensibili all’ambiente nel quale vivono. In quel caso si scoprì che la morte era stara causata da un nuovo pro-

dotto usato in agricoltura”. Animali così sensibili che qualcuno (addirittura si fa il nome di Albert Einstein) arrivò a dire che se le api dovessero scomparire dalla faccia della terra, gli esseri umani avrebbero solamente quattro anni di vita. Senza destare allarmismi è certo che questi piccoli insetti risentono fortemente delle condizioni ambientali e tale aspetto influenza il miele che producono. “Gusto e colori di-

pendono da tanti aspetti: le condizioni atmosferiche, i fiori sulle quali si posano, le modalità di lavorazione –aggiunge Marco–. Purtroppo non sempre le persone lo capiscono. Un prodotto naturale, proprio perché è tale, è soggetto a mutamenti e non può mai essere uguale. Un vasetto può essere più dolce o più amaro di quello dell’anno prima”. E, a differenza di quello che si acquista al supermercato, si

cristallizza (soprattutto nei mesi invernali). Fiori e piante diverse, dunque, dai quali proviene il miele di robinia, di castagno, di tiglio o di rododendro o in alternativa (se non si è in grado di dire con esattezza la presenza di uno o di un altro) il miele millefiori. L’azienda agricola di Marco si trova a Foresto Sparso anche se “tra-

sloca” le sue api in diverse zone della provincia: nel territorio degli Almenno, a Cenate, a Trescore Balneario, a Credaro. Una sorta di transumanza che, benché avvenga a bordo di un camion, trasforma questo apicoltore nel pastore di un grande gregge ronzante. Michela Offredi

BoBo… A tutto Gas! Un anno di vita, 25 famiglie iscritte e tanta vitalità. Queste le caratteristiche del BoBo, il Gruppo di Acquisto Solidale che unisce i quartieri di Borgo Palazzo e Boccaleone a Bergamo. “In un anno i partecipanti sono cresciuti e i rimandi sono molto positivi. Le consegne avvengono, per lo più, mensilmente -spiega Alessandra Gabriele, fra le organizzatrici del Gas-. Cerchiamo di rifornirci da agricoltori e allevatori locali, biologici e a km zero. Qualora non ve ne fosse la possibilità, come per le arance, ci accertiamo che il percorso dei prodotti sia pulito, rispettando produttori e consumatori”. E per promuovere cibi genuini e locali, il Gas BoBo, in collaborazione con il centro socio culturale di Borgo Palazzo, ha proposto un calendario di incontri dal titolo “Storie di piccoli-grandi produttori: miele, verdura, piccoli frutti e birra”. Una bella occasione per conoscere la storia di alcuni fornitori e attivare un consumo consapevole. “E’ importante valorizzare le risorse del territorio e una relazione produttore-consumatore che vada oltre l’acquisto, nell’ottica di un reciproco arricchimento”. Nella prima serata, tenutasi venerdì 21 gennaio, è stata presentata l’azienda di apicoltura di Marco Mazzuconi. Venerdì 23 marzo è stata la volta del progetto “biOrto” (derivazione del Nuovo Albergo Popolare e orientato ad accogliere chi si trova in condizioni di fragilità), mentre venerdì 11 maggio si parlerà dell’azienda agricola di Beatrice Arrigoni, specializzata nella produzione di piccoli frutti. Gli incontri avranno inizio alle 21 nella sede del centro socio culturale di Borgo Palazzo. Concluderà la rassegna, domenica 8 luglio, la visita al birrificio Sguaraunda, una gita fuori porta per scoprire il gusto e il processo di produzione della birra. Per informazioni: www.gasbobo.blogspot.com

Fai parte di un GAS o di un’associazione e vuoi distribuire Bergamo SOStenibile?

PER INFORMAZIONI Cell. 335 362.358 info@greensolution.it


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Tutto il gusto di una buona birra Come brindare all’ambiente risparmiando acqua ed energia Con l’arrivo della bella stagione sorseggiare una buona birra è un vero piacere, per il palato e non solo. In compagnia di amici o in abbinamento al cibo, la scelta della birra non andrebbe mai lasciata al caso, per mille motivi: legati al gusto, alla qualità e, al giorno d’oggi, per un motivo in più. Sapete ad esempio quanti litri d’acqua si consumano per produrre 1 litro di birra? Un birrificio di piccole dimensioni può arrivare a consumare anche 10 litri di acqua per ogni litro di birra prodotto, mentre si scende a 5 litri se il processo è fatto a livello industriale all’interno di un ciclo virtuoso di attenzione al risparmio. Ma ci sono casi in cui la sostenibilità ambientale e quindi il risparmio nei consumi di acqua sono al centro della filosofia imprenditoriale dei produttori di birra: è il caso della Kulmbacher A.G., storica azienda bavarese che da anni ha sposato la filosofia della sostenibilità, adottando investimenti che l’hanno portata a consumare solo 3,7 litri di acqua per ogni litro di birra prodotto. Moltiplicando questo dato

per i 2,3 milioni di ettolitri di birra prodotti ogni anno, si ottiene che, rispetto al potenziale spreco di acqua, il risparmio si aggira attorno alla imponente quantità di 1449 milioni di litri d’acqua! “Questi traguardi sono frutto prima di tutto di una cultura aziendale che da decenni pone molta

attenzione all’ambiente, anche grazie alla radicata coscienza ecologica tipica tedesca –spiega Cesare Bellussi, responsabile Kulmbacher per il mercato italiano-. Si tenga presente che l’acqua viene utilizzata in modo massiccio non tanto come in-

grediente per produrre la birra, ma per il processo di lavorazione e soprattutto per la pulizia dei macchinari, dei fusti e del vuoto a rendere: essendo processi che coinvolgono alimenti e bevande è difatti necessaria una pulizia estrema e quindi tanta acqua”. Ma sono numerosi gli ambiti in cui un produttore di birra può dimostrare l’attenzione verso la sostenibilità: è incredibile (per noi italiani) la quantità di bevanda prodotta in vuoto a rendere, pari a ben il 95% della produzione Kulmbacher: “Sono gli stessi clienti (ristoratori e baristi) che richiedono questo servizio –continua Bellussi- sia per non avere il problema dello smaltimento, sia per coscienza ecologica”. L’orzo utilizzato viene coltivato nelle aree circostanti (di solito invece viene trasportato per centinaia di chilometri) e la CO2 prodotta durante la fermentazione non viene dispersa in atmosfera bensì raccolta in bombole e poi rivenduta. Altro investimento in tecnologie eco-friendly riguarda il risparmio energetico, con un sistema che permette di

utilizzare l’energia termica sviluppata a favore del ciclo di cottura successivo. “Investire in innovazione tecnologica e di processo, in modo da ridurre lo spreco di acqua ed energia, è quindi una scelta aziendale in sintonia con la nostra filosofia green” conclude Bellussi, che si dichiara ispirato sostenitore di Slowfood e del contagioso concetto di buono, pulito e giusto: “Non basta che una birra sia buona, in termini di

qualità organolettiche, ma deve essere anche pulita, quindi rispettosa dell’ambiente, e infine giusta, con conseguenti scelte etiche aziendali”. Insomma dentro una buona birra c’è molto di più di quello che vediamo nel bicchiere: che siate del settore o semplici buongustai, per assaporare tutto il sapore di un buon brindisi, occorre prima di tutto saper scegliere. Diego Moratti


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Alimentazione

Mangio locale, penso universale Il progetto promosso dal Comune di Bergamo, Sercar Spa, Bergamo Servizi Pubblici e Coldiretti di Bergamo coinvolge circa 400 ragazzi della città Obiettivo: riflettere sui prodotti del nostro territorio Insegnare ai bambini a riconoscere i prodotti dell’agricoltura locale attraverso lezioni scolastiche e attività pratiche. È questo l’obiettivo del progetto “Mangio locale, penso universale”, promosso dal Comune di Bergamo, Sercar Spa, Bergamo Servizi Pubblici e Coldiretti di Bergamo. Il progetto coinvolge sedici classi delle scuole primarie degli Istituti comprensivi cittadini,

“Lo scorso marzo alla fattoria didattica “la Fattoria del Betel” di Chiuduno, gli alunni delle classi terze della Scuola primaria Pascoli di Bergamo hanno partecipato attivamente a laboratori per la produzione della marmellata e del pane” per un totale di circa 400 ragazzi, dai 7 ai 9 anni. L’iniziativa si propone di avvicinare il mondo della scuola a quello dell’agricoltura con l’obiettivo di informare e sensibilizzare i cittadini più

giovani sui valori del benessere, della sana alimentazione, della tutela ambientale, della scoperta del territorio come luogo di appartenenza e di identità, coinvolgendo anche gli insegnanti e le famiglie In classe sono stati affrontanti i temi dell’agricoltura, della provenienza degli alimenti, del territorio e dei prodotti locali. Nella fase centrale del progetto, ora, è prevista la visita alle fattorie didattiche e quindi la sperimentazione sul campo di quanto appreso. Martedì 20 marzo alla fattoria didattica “la Fattoria del Betel” di Chiuduno, gli alunni delle classi terze della Scuola primaria Pascoli di Bergamo hanno partecipato attivamente a laboratori per la produzione della marmellata e del pane. Hanno incontrato capre, mucche, cavalli e altri animali della fattoria e si sono trasformati in contadini provetti, sperimentando la mungitura delle caprette. Un’esperienza davvero unica per alcuni di loro. Alla visita erano presenti anche Danilo Minuti, assessore all’Istruzione, Politiche giovanili, Sport e Tempo Libero del Comune di Bergamo, Stefano Rovetta, presidente di Bergamo

Cooperativa Biplano

Il Laboratorio del Re

Restyling mobili e impagliatura sedie Bastano alcuni tocchi di pennello e il tuo vecchio mobile acquista una nuova vita vieni a trovarci a Gorle in via Daste e Spalega, 10 giovedì dalle 14,30 alle 17,30 sabato dalle 9,30 alle 12,30

per maggiori informazioni www.cooperativabiplano.it tel. 3202956929

Una scolaresca durante il laboratorio alla “Fattoria del Betel” di Chiuduno

“Da queste esperienze dirette nasceranno degli elaborati con cui le scuole parteciperanno a un grande concorso finale” Servizi Pubblici, Alberto Brivio presidente di Coldiretti Bergamo e Marco Carrara titolare di Ser Car S.p.a che, coinvolti dai bambini, si sono cimentati a loro volta con l’attività di mungitura. Da queste esperienze dirette nasceranno degli elaborati con cui le scuole parteciperanno a un grande concorso finale. A queste si unirà poi la presentazione delle ricette della tradizione locale, rivisitate dai bambini stessi. Non è escluso che poi queste possano essere inserite all’interno dei menù scolastici. L’obiettivo è quello di favorire la conoscenza del territorio e al tempo stesso stimolare una riflessione sul tema di Expo 2015, “Nutrire il Pianeta: Energia per la vita”, portando gli studenti bergamaschi ad essere parte attiva di questo grande evento

L’Assessore Minuti e i ragazzi alle prese con la mungitura


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Arriva l’agrigelateria a km zero All’azienda agricola Bio Farm Spineto è arrivato il gelato artigianale che ha il gusto genuino della frutta e dei sapori di un tempo C’è una novità in questa primavera. E’ l’agrigelateria dell’azienda agricola Bio Farm Spineto di Martinengo che, su felice intuizione della sua componente femminile, ha deciso d’intraprendere la produzione in proprio del gelato. Il punto di partenza è costituito dal latte crudo, un elemento vivo e non sottoposto a trattamento

“I gelati di creme si trovano tutto l’anno così come i loro ingredienti, quelli di frutta invece seguono il naturale evolversi delle stagioni”

senza coloranti né conservanti aggiunti. È per questo che presso Bio Farm Spineto la menta è bianca, il pistacchio non è “verde acido”, il kiwi ha i classici semini. Tutti i gusti permettono di riscoprire i sapori golosi e gli aromi genuini di un tempo, senza incomprensibili bizzarrie. Se i gelati di creme si trovano tutto l’anno così come i loro ingredienti, quelli di frutta seguono il naturale evolversi delle stagioni. Rispettano in tal modo il sano principio che ogni stagione offre frutta adeguata alle condizioni del periodo di maturazione di quest’ultima. La produzione del gelato avviene in tre fasi (pastorizzazione,

(scrematura, omogeneizzazione, pastorizzazione e ultrafiltrazione), come avviene al latte che si acquista nei supermercati. Benché non venga trattato, il latte è igienicamente sicuro perché giornalmente controllato dall’ASL veterinaria. In questa sua forma mantiene inalterate tutte le vitamine e le qualità nutrizionali, che rendono il gelato ancora più buono. Il gelato contiene poi altri ingrepubb_BG SOSTENIBILE_Layout 1 06/03/12 dienti biologici di prima scelta,

maturazione e mantecazione), all’interno di un’unica macchina che non a caso prende il nome di Trittico®. Quest’ultimo, oltre a possedere i parametri della lavorazione per le finalità di controllo degli enti ispettivi, consente di mantecare un gusto dopo l’altro secondo le regole della scala gusto-colore (dai colori chiari e gusti tenui ai gusti più intensi e dal colore più scuro), assicurando così sapori distinguibili e un’efficiente lavorazione. Il gelato prodotto viene poi suddiviso in vaschette da 500 o 750 gr che si trovano a disposizione della clientela nel punto vendita dell’azienda. In progetto vi sarebbe anche la

produzione di coppette e biscotti gelato confezionati. Ma artigianale non è solo il gelato. Considerata l’alta disponibilità di uova e farina in azienda, si è deciso di produrre in proprio anche i coni, secondo ricette che si adattano in modo differente ai gelati di crema o di frutta, e i waffel, seguendo il principio dell’autarchia produttiva.

La produzione del gelato è una delle attività visibili dalle scolaresche o dai gruppi del Grest, che scelgono Bio Farm Spineto come meta per le loro visite didattiche. In azienda è stato infine allestito un dehors, con vista panoramica sulla coltivazione, la campagna e i recinti. Un motivo in più per gustarsi un buon gelato immersi nella natura.

09.22 Pagina 1

La nostra produzione comprende:

In vendita presso: D R

H F

• Il punto vendita aziendale

il martedì pomeriggio dalle 15 alle 17, il venerdì pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30, il sabato mattina dalle 8.30 alle 12.

• Il mercato di Martinengo al martedì.

• Il mercato di Romano di Lombardia il giovedì.

Soc. Agr. BIO - FARM SPINETO s.s. Via Delle Seradine, 103 Loc. Cortenuova Sopra 24057 MARTINENGO (Bg) Tel. 0363.908864 - 329.21.94.437 posta@biofarmspineto.com Maggiori informazioni sul sito: www.biofarmspineto.com

• Ortaggi e frutta di stagione; • Miele di acacia, millefiori e castagno, polline; • Confetture di lamponi rossi e gialli, more, fragole, ribes nero e rosso, mirabolano, cachi, castagne, mirtilli, pere, ciliegie, albicocche, pesche; • Succhi di frutta, purea di frutta; • Mele a fette essiccate; • Pasta corta (maccheroni e fusilli) e lunga (tagliatelle) di semola, di farro e di kamut, estrusa in trafila in bronzo in confezione da 500 gr o superiore; • Ravioli freschi confezionati; • Pane anche senza sale • Torte, crostate e biscotti (di frumento, di farro e di kamut); • Gelato artigianale • Spumiglie; • Farine specifiche per crostate, per sfoglia, per pizza; • Detersivi bio alla spina ed in polvere con sistema riuso della confezione; • E molto altro... Vendita anche a mezzo corriere convenzionato.


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Alimentazione La rubrica che vi invita a conoscere e gustare i frutti che la natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e minor impatto ambientale a cura di Duccio Colombo

La banana «L’unico frutto dell’amor»

La rucola Gusto speziato e profumo gradevole

Conduce la mente lontana, fra donne bellissime e ritmi contagiosi

Per i Romani e per Ovidio anche molto sensuale

Questo viaggio esotico comincia molto lontano, ancor prima di Africa, Sud America e Caraibi. La pianta di banana è la più grande pianta erbacea dotata di fiore e la sua diffusione nel bacino del Mediterraneo avvenne a partire dall’Asia sudorientale, addirittura in epoca preistorica.

Sarà per quel gusto leggermente piccante, ma da sempre la rucola fa impazzire gli uomini. La rucola o rughetta è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Brassicaceae (Cruciferae), conosciuta (e amata!) fin dai tempi antichi. Le sue foglie hanno un gusto leggermente piccante e

“La polpa della banana è ricca di vitamina A, vitamina B1, vitamina B2, vitamina C e vitamina PP” Recenti prove archeologiche e paleoambientali in Papua Nuova Guinea, suggeriscono che la coltivazione della banana risalga al 5000 a.C. e forse anche all’8000 a.C. Un vero salto nel tempo! Ciò farebbe degli altopiani di questa terra il luogo in cui il banano fu domesticato. Altre specie di banani selvatici furono domesticati successivamente, in altre zone dell’Asia sudorientale; da qui si sarebbero poi diffusi (a partire dal l650) grazie ai conquistatori islamici in tutto il continente africano Nel 1502, i coloni portoghesi iniziarono le prime piantagioni di banane nei Caraibi e in America Centrale. Le piante sono generalmente alte e robuste, e per questo spesso sono scambiate per alberi. Il loro fusto principale è in effetti uno pseudofusto; cresce fino a 6-7 metri partendo da un bulbo-tubero. Ogni pseudofusto produce solitamente una singola infiorescenza; nota anche come cuore di banana, contiene molte brattee (a volte chiamate scorrettamente petali) tra i propri fiori. I frutti di banana si sviluppano dal cuore di banana, in una grande massa pendula, fatta di file di frutti (chiamate mani), con fino a 20 frutti per ognuna. La massa dei frutti è conosciuta come casco, compren-

Frutta di stagione

Aprile

dente 3-20 mani e può pesare 30-50 kg. I frutti individuali di banana, comunemente noti come banane o dita, pesano in media 125 grammi. E’ presente, poi, uno strato protettivo esterno, una buccia o pelle, con numerosi lunghi e sottili fili (il floema), che corrono lungo tutta la lunghezza tra la buccia e la parte interna commestibile. Le banane contengono circa il 75% di acqua, il 23% di carboidrati, l’1% di proteine, lo 0,3% di grassi e il 2,6% di fibra alimentare. I valori variano a seconda delle diverse coltivazioni di banane, del grado di maturazione e delle condizioni di crescita. La polpa della banana, essendo ricca di vitamina A, vitamina B1, vitamina B2, vitamina C, vitamina PP e, seppur in misura minore, di vitamina E, di sali minerali (calcio, fosforo, ferro e potassio) e di carboidrati, ha proprietà nutrienti, ri-mineralizzanti e stimolanti per la pelle. Contiene inoltre la vitamina B6, che favorisce il metabolismo delle proteine. Può essere mangiata dopo averla sbucciata o frullata. Può inoltre essere impegnata a pezzi in pasticceria o nella preparazione di gelati. Un consiglio: ideale da mangiare canticchiando la celebre canzone e improvvisando qualche passo di baciata!

Arance, banane, fragole, kiwi, limoni, mele, pere

“La rucola può essere tenuta con il gambo immerso in acqua fresca, avendo cura di cambiare l’acqua ogni giorno” gradevole, assolutamente inconfondibile. Nel passato era molto apprezzata per il suo aroma speziato e per le sue proprietà curative. Ma non solo… I Romani le attribuivano, infatti, qualità magiche e la utilizzavano nei filtri amorosi, ritenendola un potentissimo afrodisiaco. Avvolta da un alone di sensualità fu citata da Ovidio nella sua “Ars Amatoria” come eruca salax o herba salax, che significa erba lussuriosa. Il ciclo vegetativo di questa erba è molto breve. Dal momento della semina al completamento del ciclo vitale trascorrono, in genere, solo poche settimane. La rucola si presenta con foglie fresche, tenere, di un bel colore verde e con i bordi ben definiti. E’ preferibile acquistare foglie piccole, in quanto quelle troppo grandi potrebbero risultare amare. Essendo molto delicata, è consigliabile lavarla poco e mantenerla in frigorifero per

Verdura di stagione

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brevi periodi. Per conservarla almeno un paio di giorni, deve essere avvolta in un sacchetto di plastica bucherellato. Come i fiori recisi, la rucola può essere tenuta con il gambo immerso in acqua fresca, avendo cura di cambiare l’acqua ogni giorno. In cucina, la rucola, può essere consumata sia cruda che cotta. Le foglie di rucola fresche sono molto usate in cucina per preparare insalate, per condire la pizza e il riso o nella preparazione delle salse (il pesto di rucola, ad esempio, è un ottimo sugo per ogni tipo di pasta!). Ideale con carpaccio di carne o con la bresaola, può essere impegnata anche per la preparazione di liquori e per ricavarne un olio. In Medio Oriente i suoi semi venivano usati per la produzione di una mostarda dal gusto molto forte. La rucola contiene molta vitamina C, e una buona quantità di sali minerali e acidi organici. E’ particolarmente consigliata per stimolare l’appetito e aiutare la digestione.

Asparagi, cipolle, cipolline, fave, porri, ravanelli, rucola


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La ricetta biologica del Villino di Erica

La ricetta di Lisa Casali

Lasegnetta di rucola, noci e caciocavallo

Budino di riso, banana e uvetta Ricetta tratta dal libro “La cucina a impatto (quasi) zero” di Lisa Casali, Gribaudo Editore.

PREPARAZIONE Far rosolare l’aglio nell’olio, unirvi le noci a pezzettini e tostarle per un paio di minuti. Mettere tutto nel frullatore insieme a rucola e zucchine, e frullare fino ad ottenere un pesto morbido. Regolare di sale e pepe e, a piacere, aggiungere anche una manciata di Parmigiano grattugiato. Nel frattempo far bollire dell’acqua salata, mettervi le lasagne e cuocerle al punto giusto; scolarle e tagliarle subito a metà, ottenendo quindi 12 pezzi quadrati di pasta cotta. Sui 4 piatti preparare rapidamente la lasagna alternando una cucchiaiata di

pesto di rucola, una abbondante di besciamella, una manciata di caciocavallo grattugiato ed uno di pasta… servire immediatamente. Per la besciamella di soia: 1 litro latte di soia, sale, pepe, noce moscata, 4 cucchiai di farina bianca, olio mais o girasole q.b. Scaldare il latte in una pentola unendovi sale, pepe e noce moscata. Nel frattempo in una terrina sciogliere la farina con l’olio fino ad ottenere una “pastella densa”. Versarla nel latte ormai prossimo alla bollitura, abbassare la fiamma e cuocere per 2-3 minuti rimestando continuamente con una frusta.

Quando il composto sarà giunto ad ebollizione, lasciate cuocere per circa 5 minuti a fuoco basso mescolando. Quindi spegnete il fuoco e aggiungete l’agar agar strizzata. Mescolate fino a quando si sarà sciolta. Unite infine l’uvetta. Scegliete 4 stampini non troppo grandi e versatevi il composto. Lasciate riposare fino a quando si saranno intiepiditi, quindi metteteli in frigorifero per almeno 1 ora. Al momento di servirli capovolgeteli direttamente su piattini da dessert e completate con gocce di miele o malto d’orzo e con nocciole tritate grossolanamente. INGREDIENTI

INGREDIENTI • 6 lasagne di grano duro • 500 g besciamella di soia • 3 mazzetti di rucola • 2 zucchine • 10 noci • 2 spicchi d’aglio • 4 cucchiai olio oliva • sale, pepe

PREPARAZIONE In un piatto schiacciate la banana sbucciata. In una pentola unite il riso bollito (va bene anche se salato, l’importante è che non siano presenti altri condimenti), la banana schiacciata, il latte, il malto d’orzo e la cannella, e portate lentamente ad ebollizione. Nel frattempo fate reidratare l’agar agar in un contenitore con acqua fredda.

• 150 g di riso bollito • 1/2 litro di latte vegetale (riso, soia, mandorla) • 2 cucchiai di malto d’orzo • 1 banana biologica matura • 1 manciata di nocciole tostate e pelate • 1 manciata di uvette • 1 cucchiaino di cannella • 10 g di agar agar


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Bergamo SOStenibile va a scuola Promossi! Dalla Primaria… all’Univer

Sempre più scuole di Bergamo (ma non solo) hanno scelto il nostro giornale come strum Un racconto che va dalle elementari fino all’Università di Bergamo e al Politecnico di M In quasi due anni i nostri lettori sono aumentati notevolmente, così come le copie e i punti di distribuzione. Ma non si tratta solo di quantità. Siamo arrivati nei luoghi di lavoro, di divertimento e ora anche in quelli della formazione e della cultura. Scuole in primis. Si parte dalle elementari, dove i bambini ci sfogliano per lo più a caccia di fotografie e articoli semplici, passando poi alle

“Sempre più insegnanti invitano i loro studenti a leggerci per preparare ricerche e tesine” scuole medie e alle superiori, licei scientifici e istituti tecnici, per arrivare infine all’università. “Al liceo scientifico Lussana giungono, grazie all’approvazione del dirigente scolastico Cesare Quarenghi, 450 copie ogni mese e il giornale viene utilizzato come strumento didattico nell’ambito del progetto “Il quotidiano in classe” –spiega Maria Imparato, professoressa di Let-

tere–. Due volte a settimana, il martedì e il giovedì, alcune classi leggono e commentano tre giornali: uno a carattere locale, uno nazionale e uno di settore. Per quest’anno la scelta è ricaduta su Il Giorno, Il Corriere della Sera e Bergamo SOStenibile. Gli studenti hanno così la possibilità di imparare a scrivere un articolo, vedere come è strutturato un giornale, ma anche informarsi e confrontarsi su temi e vicende attuali”. All’I.S.I.S Giulio Natta i nostri scritti vengono messi sotto la lente d’ingrandimento e analizzati attentamente. Durante il laboratorio di “Comunicazione scientifica ed etiche applicate”, nell’ambito del progetto regionale “Scuola 21. Energeticamente consapevoli”, la rivista è studiata per comprenderne il linguaggio, l’organizzazione degli spazi (pubblicità compresa), la modalità con cui si affrontano le tematiche dell’energia rinnovabile e, in modo particolare, delle biomasse. “I ragazzi stanno analizzando alcune copie del 2010 e tutte quelle del 2011.


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rsità!

SCEGLIE L’AMBIENTE CON LA CERTIFICAZIONE FSC ®

mento didattico Milano Al momento non posso svelare nulla -spiega la professoressa Simona Chinelli, responsabile del laboratorio-. Ogni alunno del nostro istituto (in totale sono circa mille studenti) riceve mensilmente una copia di Bergamo SOStenibile. Ritengo che questo giornale sia un punto di riferimento importante per chi come me lavora in questo ambito”. A queste classi si aggiungono poi tutte quelle che recuperano le nostre pubblicazioni in autonomia. Sempre più insegnanti, infatti, invitano i loro studenti a leggerci per preparare ricerche e tesine. Lasciati i ragazzi delle superiori, ci troviamo faccia a faccia con gli universitari, a Bergamo ma non solo. L’editore Marco

“L’editore Marco Rossi e il direttore Diego Moratti, lo scorso 3 marzo hanno portato la propria esperienza in un ciclo di incontri dell’Università di Bergamo: «Comunicazione sociale e sostenibilità»” L’intero lavoro svolto, che coinvolge anche un altro giornale del territorio, verrà presentato pubblicamente durante il convegno che si svolgerà il prossimo 28 maggio all’istituto Natta.

Rossi e il direttore Diego Moratti, lo scorso 3 marzo, hanno tenuto una lezione all’Università di Bergamo, inserita in un ciclo di incontri “Comunicazione sociale e sostenibilità”. Gli appuntamenti sono stati promossi dal corso di Laurea di Comunicazione, Informazione ed Editoria con l’obiettivo di favorire, fra gli studenti, il confronto e la riflessione sulla comunicazione sociale. Fra i relatori (alcuni incontri si sono già svolti, altri invece si terranno nei prossimi mesi) figurano nomi come Serge Latouche, economista di fama mondiale e fra i massimi teorici della decrescita, Giangi Milesi, presidente di Cesvi, e Alberto Ciampi, responsabile Marketing

Il Laboratorio di Design e Sostenibilità del Dipartimento Indaco del Politecnico di Milano ci scrive: “Abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare i contenuti di Bergamo SOStenibile e riteniamo sia un valido strumento da mettere a disposizione di studenti, docenti, ricercatori e progettisti della Facoltà del Design del Politecnico di Milano” e Comunicazione di ABenergie. Durante il pomeriggio in università, i fondatori di Bergamo SOStenibile hanno raccontato la loro “avventura editoriale”: cosa significa ideare, realizzare, seguire e promuovere un giornale come il nostro, nato dall’incontro di competenze e passioni di due neo imprenditori. L’interesse per Bergamo SOStenibile, però, non si respira solo in terra orobica. Anche nel milanese si comincia a parlare di noi. Il Laboratorio di Design e Sostenibilità del Dipartimento Indaco del Politecnico di Milano, qualche settimana fa ha scritto alla redazione per ricevere tutte le copie del nostro giornale. Queste le parole che hanno accompagnato la richiesta: “Abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare i contenuti di Bergamo SOStenibile e riteniamo sia un valido strumento da mettere a disposizione di studenti, docenti, ricercatori e progettisti della Facoltà del Design del Politecnico di Milano”. E così a partire da questo mese il nostro giornale sarà in bella vista anche nel loro centro di documentazione. Piccole e grandi soddisfazioni che ci spronano a fare sempre meglio. E a proseguire con professionalità ed entusiasmo la sfida intrapresa. Passato il primo quadrimestre… aspettando ora la pagella di fine anno!

Una stampa di qualità si distingue anche per la scelta delle sue materie prime. LITOSTAMPA istituto grafico utilizza prodotti marchiati FSC ® che provengono da foreste gestite in modo responsabile perché rispettano rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

moma comunicazione

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NATO PER LA STAMPA


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Stili di vita e d’impresa

Cuore… e impegno di mamma Help Mum-Made by mums, è un servizio pensato per agevolare le donne nella vita quotidiana. Integrazione lavorativa compresa Quali sono le difficoltà che una mamma vive con un bimbo piccolo? Abitudini e orari che si sballano, poco tempo per sé, problemi nel riprendere il lavoro (o mantenere quello che si aveva). A tutto questo si aggiunge, quando si esce con il bambino, l’esigenza di trovare ambienti dove allattarlo e cambiarlo. Borse e sacchetti, toilette minuscole e sporche non facilitano certo i compiti. Qualche anno fa, la pubblicità di un’auto presentò le mamme come guerriere, eroine di sfide quotidiane. Un fondo di verità c’era. “Ho scoperto tutte queste problematiche quando sono diventata mamma; solo allora ho capito che non sempre la re-

“Gli Help Mum Point sono luoghi disegnati sulle esigenze femminili. In questi ambienti la donna potrà cambiare il pannolino, allattare o imboccare il piccolo”

altà è a misura della maternità -spiega Cristina Laganà, trentaquattrenne di Stezzano-. L’esperienza mia e di mio marito ha fatto da volano per un progetto che mirasse ad agevolare le donne-mamme nella vita quotidiana. Trovai, quasi per caso, un bando dell’Incubatore d’Impresa di Bergamo Formazione. Si rivolgeva ad aspiranti imprenditori con idee creative e innovative. Decisi di provare”. Con lei ci sono altre due donne, Maria Zyfi e Roxana Radulescu. A loro si affiancano diversi esperti che, in questi mesi, collaborano per l’avvio del servizio. Help Mum - Made by mums, che è un cantiere in divenire, nasce così: dall’esperienza di mamme per altre mamme. “Lo stiamo sperimentando in prima persona. È un’iniziativa che rispecchia le nostre famiglie e i valori che ci guidano”, prosegue Cristina. Fra i primi obiet-

tivi c’è l’apertura sul territorio di Help Mum Point, luoghi disegnati per le esigenze femminili; qui la donna sarà seguita durante la gravidanza e potrà cambiare il pannolino, allattare o imboccare il piccolo. Centri commerciali e centri cittadini, stazioni ferroviarie e autostradali: sono i luoghi dove saranno collocati questi “nidi protetti”. “All’interno saranno previsti spazi per la sosta e il relax, ma anche piccoli negozi per acquistare giocattoli, abiti pre-maman e cosmetici. È un modo per ricordare la cura di sé, cosa che spesso le mamme dimenticano”, aggiunge Maria. Nell’Help Mum Point, al quale si accederà tramite una tessera, sarà sempre disponibile un’ostetrica (si potrà contattare telefonicamente in orari

predefiniti) e saranno organizzati corsi su tematiche legate alla gravidanza, alla genitorialità ma non solo (si pensa a lezioni di inglese, scrittura o computer). “Vorremmo aprire il nostro primo punto nel 2012, in centro a Bergamo. Speriamo di farcela –si augura Cristina che, sarà per il suo master in Economia aziendale o per il ruolo da manager in una multinazionale, ma non lascia nulla al caso - Immaginiamo uno spazio di incontro e condivisione, non solo per le mamme ma per l’intera famiglia, nonni compresi”. E non si scorda nemmeno di chi deve tornare al lavoro e non ha parenti ai quali affidare il piccolo.

In progetto ci sono nuove opportunità di impegno (da trovare attraverso o nel canale Help Mum), servizi di coaching per l’accompagnamento e il rientro. “Sogniamo di creare realtà simili negli ambienti lavorativi. La donna non dovrà allora scegliere fra famiglia e lavoro”, puntualizza Cristina, che sottolinea la difficoltà di avviare un’azienda nuova: “Ci sono diversi ostacoli e preoccupazioni, per lo più di natura economica, ma è elettrizzante lavorare per qualcosa di proprio”. Una bella scommessa, dunque, per questa mamma. La pubblicità, almeno questa volta, non aveva esagerato. Info: helpmumcl@gmail.com Michela Offredi


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Cosa mi dai in Giro giro… cambio di un lettino? il seggiolone Un mercatino rivolto alle neo mamme per vendere, scambiare o regalare quello che ai loro bimbi non serve più

Una mamma designer ha ideato per sua figlia un seggiolone speciale che si “ricicla” per nuovi giochi e attività

Un tappeto musicale, pannolini lavabili, marsupi. Accanto a questi non mancano poi lettini, culle e passeggini (compresi quelli per i gemelli!). Sono alcuni dei tanti oggetti che si possono trovare curiosando nel Mercatino delle Neomamme, che è uno spazio fisico (gli appuntamenti all’aperto sono però circoscritti ad alcune date) ma soprattutto una vetrina virtuale dove trovare tutto quello che serve per la cura di un bambino. Venditrici e acquirenti sono le stesse mamme che mettono in rete ciò che hanno acquistato e usato, ma che è ancorain buone condizioni. Gettarlo o riporlo in qualche cassetto per anni sarebbe un vero peccato! “La nostra vuole essere una proposta green per le future mamme e neomamme, di Bergamo e provincia. Per condividere e tenere in circolazione articoli premaman e per la prima infanzia, dagli 0 ai 3 anni – spiega l’ideatrice del progetto Fiammetta Macchi, mamma di tre bambini e blogger (oltre che ideatrice) di Spazio Neomamma-. Nel Mercatino si trovano poi una serie di informazioni, appuntamenti del territorio e letture, nonché link di siti sul rispetto dell’ambiente, l’autoproduzione, il consumo critico. E’ importante capire cosa davvero serve quando nasce un figlio”. Un’occasione, dunque, per riflettere sui temi del riuso e del riciclo, dei consumi e della condivisione. Anche perché non

Potrebbe essere un seggiolone, un dondolo o un tavolino per servire il thé alle bambole. Potrebbe essere una di queste cose. O forse tutte. E’ questo Girandolo, l’idea innovativa di Stefania Omodeo, una mamma designer che sognava un regalo speciale per sua figlia. E così l’ha inventato. Girandolo è innanzitutto un seggiolone comodo e sicuro. Ma non solo: questo è il bello! Una volta che il bimbo cresce, invece di finire in soffitta, lo segue in giochi e movimenti. Diventa allora un banchetto per attività manuali, un teatrino per le marionette, una seduta a dondolo. “Girandolo non è un bene di consumo usa e getta. Ha una spiccata propensione a diventare altro, per servire il più a lungo possibile. Se un pezzo si rompe è possibile acquistare i componenti di ricambio –spiega la sua ideatrice-. In più ha un valore formativo aggiunto. Offre una gamma di esperienze alla sfera motoria e percettivo-sensoriale del bambino, utili ad affinare destrezza, inventiva e autonomia”. A confermare la sua vocazione sostenibile non è solo il ciclo di vita; anche i materiali fanno la loro parte. Il legno proviene dalle foreste coltivate PEFC, i collanti sono privi di formaldeide e le vernici sono composte con materie

Fra le bancarelle del mercatino. Foto di Laura Marinoni

è detto che si debba per forza vendere o acquistare: si può anche prestare o addirittura regalare. Basta infatti accedere al sito, spiegare con quale modalità si intende mettere a disposizione l’articolo (regalo, cerco, scambio, vendo, presto), descrivere ciò che si vuole o si ha, e attendere che qualche mamma risponda all’annuncio. Un buon modo per creare relazioni, scambiarsi consigli e magari far nascere una bella amicizia. “Nel novembre 2011 è nato anche il Mercatino delle Neomamme all’aperto, un mercatino reale. L’intento è stato quello di far passare questa rete femminile dal web allo spazio reale”, aggiunge Fiammetta. L’iniziativa del Mercatino delle Neomamme all’aperto mette inoltre a disposizione un’area di sosta con uno spazio fasciatoio e uno per allattamento, un servizio di consulenza ostetrica e un punto informativo sulle novità e iniziative dedicate del territorio. I prossimi appuntamenti sono già in cartellone. Sabato 21 aprile, 19 maggio e 16 giugno le bancarelle saranno allestite a Redona di Bergamo, dalle 15.00, nel cortile della Casa Civica, accanto a quelle del Mercatino della Banca del Tempo. E fra pancioni, carrozzine e tutine ci sarà sicuramente un bel movimento! Per info: spaziomercatino.blogspot.com spazioneomamma.blogspot.com M.O.

prime naturali atossiche. I tessuti, inoltre, sono 100% cotone bio, provenienti da commercio fair trade, filati e tinti da aziende tessili italiane. E l’imballaggio? Piatto, per ridurre dell’80% volume, costi di trasporto e stoccaggio. Difficilmente Girandolo resta nei magazzini dei grandi negozi per lunghi periodi, poiché viene prodotto in serie limitate, così da non immettere sul mercato un quantitativo superiore a quello che potrebbe essere venduto. “In questi tempi credo sia necessario inventarsi, sperimentare nuovi modelli produttivi, alternativi a quelli offerti e imposti dal mercato. Per questo ho deciso di intraprendere questa strada prosegue Stefania-. Per limitare le risorse finanziarie e contenere i costi mi occupo anche della comunicazione e della distribuzione del prodotto. Un bel supporto viene dalla filiera corta delle materie prime, dalla produzione in piccola scala e dal processo di autoproduzione. La vendita è diretta e avviene per lo più tramite i Gruppi d’Acquisto, le Botteghe equosolidali e i punti vendita specializzati che collaborano al progetto”. Per info: girandolo@omodeo.eu M.O.


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John Muir L’epistemologia del cuore Scienziato non professionista, si lasciò incantare dalla bellezza della natura. Fondatore del Sierra Club, fu amico di Roosevelt John Muir, naturalista americano, è sensibile alla lezione filosofica della natura romantica -in particolare di quella tedescaalle poesie di Shelley ed ai trascendentalisti. Al noto Thoreau -di cui abbiamo già avuto modo di discutere nella nostra rubricalo avvicina una più stretta unità tra “pensiero e azione”, tra nos/ pneuma e bios, tra spirito e vita. Come Thoreau, Muir è un “nomade” nella vita: un conoscitore dal “di dentro” della natura, per empatia e simbiosi. È un vivere

“Di Madre Natura si parla spesso come se non fosse affatto una madre. Con quanta saggezza, invece, con quanta attenzione e tenerezza essa ama e accudisce i suoi figli in ogni clima e ambiente” dentro il ritmo pulsante della natura, un legarsi più stretto, ai suoi suoni, alle sue forme. È un osservare e raccogliere materiale, conoscere e catalogare e fare scienza in modo diretto, empirico. Una scienza povera, la sua, sul piano del metodo e dell’autoriflessione epistemologica, ma ricca di sperimentalismo. Un naturalismo radicale che non rifiuta la cultura, anzi se ne nutre.

Ecologia vissuta direttamente, ma che non si ferma sulla soglia della polis, della società civile. Muir, dall’interno e nell’ottica del movimento preservazionista, produce il movimento e lo spirito per la rinascita dei Parchi nazionali, fondatore nel 1892 del Sierra Club e suo primo presidente. Diventa così figura ufficiale, amico del presidente degli USA Roosevelt. Uno scienziato non professionista, assai dotato di una perspicace capacità di osservazione, di analisi, di organizzazione critica del materiale empirico raccolto. E le sue ipotesi sull’origine glaciale della Valle dello Yosemite diventeranno feconde per i successivi programmi di ricerca.

Teologia della Natura Per Muir, la Natura rivela un Progetto, perciò è manifestazione teofanica, è epifania, dimora del Divino: “Non stupisce che monti e boschi siano stati tra i primi templi di Dio; più li si taglia e li si abbatte per costruire chiese e cattedrali, più lontano e opaco appare il Signore. La stessa cosa ci può dire per i templi in pietra. Laggiù, a est del bosco in cui abbiamo posto il campo, sorge una delle cattedrali della Natura, intagliata nella roccia viva, di forma persino convenzionale, alta però duemila piedi ed elegantemente ornata di guglie

e pinnacoli, che freme inondata dal sole quasi fosse viva, come un bosco sacro; giustamente la chiamano Cathedral Peak”.

Filosofia della Natura La Natura è vista nella sua essenza ultima come Luogo della Sapienza, di Armonia, come Madre Saggia: “Di Madre Natura si parla spesso come se non fosse affatto una madre. Con quanta saggezza, invece, con quanta attenzione e tenerezza essa ama e accudisce i suoi figli in ogni clima e ambiente”.

Epistemologia sapienziale: apertura ek-statica e kenosi Anche in Muir, come già in Emerson e Thoreau, l’incontro con la natura si trasforma in incanto, in “mistica”, in apertura all’estasi di fronte alla natura. Un’ek-stasis a cui dispongono stupore, ammirazione, l’essere-infanzia. La sua “epistemologia del cuore” si manifesta come “amore per ogni cosa”, come un diventare contemplanti “come le stelle”, come uno sdraiarsi su un ghiacciaio per poter “pensare come un ghiacciaio”: “Ci pare allora che un cuore simile al nostro debba battere dentro ogni cristallo e ogni cellula e vorremmo fermarci a discorrere con le piante e gli animali come fossero

altrettanti montanari nostri compagni”.

Etica aperta al rispetto per gli animali L’etica biocentrica non è solo etica della totalità delle relazioni, quindi olistica; essa non annega la dignità d’essere, ontologica, dei singoli enti, delle singole forme di vita: “Pure, gente di aspetto assai rispettabile, gente che pare perfino savia a guardarla, sta a infilzare pezzi di verme su un pezzetto di filo ricurvi allo scopo di catturare trote. Questa attività chiamano sport. Se i frequentatori di chiese si mettessero a pescare nel fonte battesimale per ammazzare il tempo durante le prediche noiose, il cosiddetto sport avrebbe una ragion d’essere; ma trastullarsi così dentro il tempio di Yosemite! Trovar piacere nell’agonia di creature che lottano per la vita, mentre Dio stesso predica i suoi più sublimi sermoni d’acqua e pietre!”.

Il preservazionismo di Miur: l’amore per la natura selvaggia Nel 1903 dopo che il presidente degli USA Roosevelt aveva trascorso con lui tre giorni nello Yosemite National Park, Miur era fiducioso, che il suo progetto di etica naturalistica valorizzante la natura selvaggia, ispirasse la costituzione concreta dei par-

Storia & personaggi: la rubrica che intende ripercorrere -attraverso fatti salienti e personalità illustri- la nascita e l’evoluzione del “pensiero ecologico”, dal suo avvio negli Stati Uniti degli anni ’60, fino ai giorni nostri. A cura del Centro di Etica Ambientale www.centroeticaambientale.com

chi nazionali e la tutela di foreste allo stato naturale. In realtà, il suo progetto preservazionista venne sconfitto dalle strategia conservazionista che in Pinchot -primo direttore del “Forest Service” americano- vedeva il rappresentante più prestigioso e che poneva a “principio fondamentale della conservazione […] l’uso delle risorse naturali ora esistenti su questo continente per il benessere delle persone che vi vivono ora”. Luciano Valle Direttore scientifico del CEA


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Roberto Vecchioni ospite del Centro Etica Ambientale Torna per la terza edizione “Sorella Terra”, uno spazio di riflessione e dibattito, durante il quale confrontarsi sulla tutela dell’ambiente con grandi ospiti

Programma della mattinata Martedi 17 aprile Ore 9.30-12.30 Convegno – Tavola rotonda: “Sorella Terra” Saluto delle autorità Mons. Francesco Beschi, Vescovo della Diocesi di Bergamo Ettore Pirovano, Presidente della Provincia di Bergamo Franco Tentorio, Sindaco del Comune di Bergamo Patrizia Graziani, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Don Francesco Poli, Presidente del Centro di Etica Ambientale Lombardia - Bergamo Convegno >Moderatore: Simona Chinelli, docente di Filosofia, ISIS Natta di Bergamo >Relatori: Luca Mercalli – Meteorologo e climatologo Roberto Vecchioni - Cantautore >Conclusioni: Luciano Valle – Direttore del Tavolo Tecnico Scientifico C.E.A. Saluti Finali

Roberto Vecchioni

“Martedi 17 aprile l’auditorium del Seminario vescovile di Bergamo accoglierà Luca Mercalli e Roberto Vecchioni con Angelo Branduardi, Moni Ovadia, Davide Van De Sfroos, Stefano Zecchi. Titolo dell’incontro «Sorella Terra 2012. Energia Sostenibile per Tutti»” Fissate in agenda il prossimo martedì 17 aprile 2012, data in cui prenderà luogo il tanto atteso appuntamento promosso dal CEA “Sorella Terra”, ormai giunto alla terza edizione. Un’occasione artistico-formativa, di riflessione e dibattito unica nel suo genere, che, riprendendo la classica formula –il convegno della mattina e concerto musicale della sera- si rinnova ogni anno, offrendosi come luogo privilegiato di incontro e discussione con protagonisti prestigiosi del campo della cultura, della scienza e dello spettacolo. Tante le attese

Presso Auditorium del Seminario vescovile di Bergamo

per la mattinata del 17, quando dopo Angelo Branduardi, Moni Ovadia, Davide Van De Sfroos, Stefano Zecchi, l’auditorium del Seminario vescovile di Bergamo accoglierà Luca Mercalli e Roberto Vecchioni, insieme a migliaia di studenti e appassionati da tutta Bergamo e provincia, chiamati a riflettere insieme sui valori di bellezza della nostra Sorella Terra. Titolo dell’incontro “Sorella Terra 2012. Energia Sostenibile per Tutti”, a cui si inspireranno il professore-cantautore Vecchioni e il metereologo-climatologo, che tra “nubi fosche all’orizzonte e schiarite” accoglieranno le domande e le provocazioni de-

gli studenti. Dalla tavola rotonda nascerà un vero e proprio manifesto sulla tutela ambientale, che, alla fine del convegno, sarà consegnato e firmato dai rappresentanti istituzionali presenti: Diocesi di Bergamo, Comune di Bergamo, Provincia di Bergamo e Ufficio scolastico provinciale di Bergamo e dai relatori. Roberto Vecchioni, in concerto la stessa sera al Teatro Donizetti, concluderà poi la giornata allietando chi avrà partecipato all’evento e gli amanti della musica che lo vorranno ascoltare. Claudia Proserpio Resp. Educazione e Formazione del CEA

Luca Mercalli


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Salute & Benessere

Tutta colpa dello stress? Malinconia, ansia, insonnia sono questioni di equilibrio dinamico. Ecco come affrontarle

Stile di vita e medicina integrata: un approccio olistico per la salute e il benessere Oggi salute significa cura, prevenzione e benessere psicofisico. Con questa rubrica vogliamo porre l’attenzione sui rimedi naturali, sul loro affiancamento all’allopatia (medicina classica) e sulle loro potenzialità nella prevenzione e benessere dell’individuo. Per olistico si intende un approccio alla cura dell’individuo che tiene conto della sua totalità.

Un’ampia varietà di eventi e circostanze è considerata stressante. Uno stress è un qualsiasi fattore imposto all’organismo che altera o distrugge il normale equilibrio biochimico. Oltre a disordini generalizzati di ansia e insonnia, questo può determinare problemi cardiovascolari, gastrointestinali e a carico del sistema immunitario. Un’alta percentuale delle visite dal medico di base sono correlabili allo stress acuto o causa di problemi cronici ad esso asso-

ciati. La stessa situazione economica può causare stress. Uno stile di vita sano, alimentazione, attività fisica, meditazione e diverse sostanze naturali possono fornire un supporto fisico per problematiche correlate allo stress.

Fisiologia dello stress In realtà siamo predisposti per reagire in senso adattativo e difensivo. Per far fronte a cam-

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“I sistemi che ne risentono maggiormente sono quello cardiovascolare, il sistema immunitario, il sistema nervoso e l’apparato gastrointestinale” biamenti anche improvvisi l’organismo si attiva con una serie di meccanismi. Esiste cioè una fisiologia dello stress, una capacità di adattamento per cui lo stimolo esterno induce dapprima “una reazione di allarme” con l’attivazione del sistema nervoso centrale e delle ghiandole surrenali (collocate sopra i reni) responsabili dell’aumentata produzione di un ormone, il cortisolo, cui si associa l’aumento della pressione e del ritmo del respiro. Segue poi una “fase di resistenza” che permette all’organismo di adottare i cambiamenti necessari per affrontare una crisi emotiva, per far fronte a compiti ardui o combattere un’infezione. Il culmine è la “fase di esaurimento” che può esitare in malattie croniche, disagi ricorrenti

e recidivanti o finire per essere letale. I sistemi che ne risentono maggiormente sono quello cardiovascolare, il sistema immunitario, il sistema nervoso e l’apparato gastrointestinale. Ormai è stato dimostrato che le emozioni associate ad un forte stress sono fattori di rischio significativo per infarto cardiaco. Allo stesso modo uno stress severo riduce notevolmente l’attività delle cellule natural killer (NK) che hanno un ruolo vitale nella sorveglianza del sistema immunitario contro virus e cellule tumorali. Lo stress sembra anche influenzare la produzione di altre cellule del sistema immunitario implicate nell’attività di sistema digestivo: bocca, polmoni, tratto

“La valeriana migliora la latenza del sonno e la sua qualità. La passiflora ha dimostrato di ridurre l’ansia” urinario ed ogni declino nei suoi livelli può diminuire la resistenza ai microbi. Anche la composizione della flora batterica intestinale subisce modificazioni

nella composizione. Uno studio condotto su astronauti prima di una missione ha evidenziato un decremento di Bifidobatteri e Lattobacilli e un aumento E.coli e Enterobacteria fino al lancio. Dopo il volo è stato notato un ulteriore aumento di specie patogene come i Clostridi con ulteriore diminuzione dei Lactobacilli.

Come prevenire e curare lo stress? Entro certi limiti, finché lo stress è uno stimolo e una spinta che sprona alla reazione, l’organismo riesce a preservare l’equilibrio dinamico (salvaguardando l’omeostasi). Per migliorare la risposta si può invece ricorrere a sostanze adattogene in grado di ottimizzare le prestazioni fisiche e mentali aumentando la resistenza, ma anche stimolando la concentrazione o modulando il sistema immunitario. Le più note sostanze adattogene sono il ginseng, l’eleuterococco, la whitania somnifera, la rhodiola rosea, la schisandra sinensis, l’astragalo. Per un’azione rilassante sono utili L-theanina, valeriana e passiflora. In particolare la L-te-


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anina è in grado di aumentare le onde alfa, rilevabili effettuando un EEG (elettroencefaogramma), quelle prevalenti negli stati di meditazione privi di pensieri.

La valeriana migliora la latenza del sonno (tempo richiesto per l’addormentamento) e la qualità del sonno. La passiflora in studi su animali ha dimostrato di ridurre l’ansia. Il luppolo è utile in associazione con altre piante sedative per l’insonnia, l’irrequietezza e i disturbi dell’umore. All’elenco si può aggiungere la melissa utile contro l’ansia e gli spasmi a livello gastrointestinale. In termini di prevenzione è indispensabile non esaurire le riserve di vitamine, minerali e aminoacidi indispensabili nella sintesi di ormoni e neurotrasmettitori direttamente coinvolti nelle attività del cervello. Quando si sospetta un calo del tono dell’umore, estratti di iperico (con contenuto di ipericina standard) possono essere utili per contrastare sintomi quali depressione, insonnia, ansietà, apatia, disturbi del sonno, anoressia, diminuzione dell’autostima. La griffonia simplicifoglia è una buona fonte di 5HTP (idrossitriptofano) da cui l’organismo produce serotonina, il neurotrasmettitore in grado di regolare l’umore con ripercussioni po-

sitive per l’azione sull’insonnia e antidepressiva. La tirosina è un aminoacido precursore nella sintesi di adrenalina, noradrenalina, dopamina neurotramettitori che forniscono la giusta dose di grinta ed energia; insieme agli impulsi (appetito, sesso, aggressività) regolati dalla serotonina

“Respirare profondamente, fare esercizio fisico, pensare positivo: sono piccoli accorgimenti quotidiani per vivere meglio” vengono così modulati in modo armonico le nostre più elevate funzioni cognitive, l’umore e le emozioni. Quando lo stress induce un calo del tono dell’umore possono esser utili anche acido folico, vitamina B6 e B12 perché incrementano la produzione di serotonina soprattutto nei soggetti anziani o che incorrono in carenze nutrizionali. Una carenza di magnesio è sospettabile in caso di tremori, il classico occhio che balla, spasmi, crampi e irritabili-

tà. E’ importante per una buona funzionalità cardiaca e contrasta l’effetto stimolante del calcio per la contrazione dei muscoli. Cioccolato, banane, cereali integrali, legumi e carni bianche ne sono particolarmente ricchi.

Altri buoni rimedi da non sottovalutare! In conclusione possiamo aggiungere alcune regole utili per far fronte allo stress e tagliare il traguardo quotidianamente. Respirare profondamente, fare esercizio fisico, pensare positivo, contare fino a 10 dilatando i tempi tra pensiero e azione (in questo senso è utile Impatiens, uno dei 38 fiori di Bach) sono accorgimenti semplici ma efficaci. Si consiglia inoltre di ascoltare buona musica perché in grado di regolare l’attività cardiaca e respiratoria, parlare con amici e familiari con cui instaurare sane relazioni umane e condividere un sano divertimento, ma qualora non bastasse in caso di necessità chiedere aiuto. Così da ritrovare presto il giusto equilibrio, gioia e vitalità. Patrizia Mantoessi


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Green Economy

Ambiente: ora o mai più Se nuove politiche non svilupperanno la green economy, il mondo si avvierà verso una situazione sempre più drammatica. Parola dell’OCSE tura e per l’approvvigionamento di acqua urbana in molte regioni. L’inquinamento dovuto a sostanze nutritive provenienti dalle acque reflue urbane e dall’agricoltura si accentuerà in molte regioni, intensificando l’eutrofizzazione e danneggiando la biodiversità acquatica. Gli ecosistemi saranno dunque minacciati e aumenteranno i conflitti per l’acqua.

La fonte è delle più autorevoli: l’OCSE, ovvero l’organizzazione che riunisce 34 paesi (i più ricchi del mondo e alcuni paesi emergenti). Pochi giorni fa, a metà marzo ha pubblicato le previsioni sui trend socio-economici dei prossimi quattro decenni. Cosa potrebbe succedere da qui al 2050, si sono chiesti gli esperti dell’OCSE con la collaborazione dell’agenzia olandese per la valutazione ambientale? La risposta è insieme netta e drammatica: se non si agisce subito, se non si adottano nuove politiche, i costi dell’inazione saranno “colossali”, sia in termini economici sia umani.

Salute

L’inquinamento atmosferico diventerà la causa principale di mortalità prematura. Il numero di decessi prematuri dovuti all’esposizione al particolato dovrebbe più che raddoppiare e aumentare fino a raggiungere un totale annuo di 3,6 milioni a livello mondiale. A questi vanno aggiunti l’esposizione a prodotti chimici pericolosi e la mortalità prematura dovuta all’ozono troposferico.

“L’inquinamento atmosferico diventerà la causa principale di mortalità prematura. Il numero di decessi prematuri dovuti all’esposizione al particolato dovrebbe più che raddoppiare” La previsione, infatti, è che la popolazione mondiale passerà da 7 a 9 miliardi e che il 70 per cento di essa vivrà nelle città, moltiplicando così problemi di inquinamento, congestione del traffico, gestione dei rifiuti. Quattro le aree toccate dalle implicazioni di questa possibile crescita insostenibile e incontrollata: il cambiamento climatico, la biodiversità, l’acqua e gli

Nuove politiche finanziarie ed economiche

impatti dell’inquinamento atmosferico sulla salute.

Energia

Senza nuove politiche, ad esempio, la domanda di energia crescerà dell’80 per cento e sarà coperta ancora per l’85 per cen-

to da combustibili fossili. Per il clima, questo significherebbe un aumento delle temperature medie superiore a quel tetto di 2 gradi centigradi giudicato non superabile senza un tracollo dei ghiacciai, del permafrost, dell’innalzamento del livello dei mari, dei fenomeni meteorologici estremi. L’aumento della temperatura potrebbe oscillare tra i 3 e i 6 gradi e diventare irreversibile. E, oltre ai maggiori rischi ambientali, intervenire nel 2050 costerebbe il 50 per cento in più rispetto a interventi tempestivi.

Biodiversità

La biodiversità potrebbe ridursi di un altro 10 per cento (con punte del 13 per cento per quanto riguarda le foreste primarie). La biodiversità nei sistemi di acqua dolce, già persa per un terzo, subirà un altro duro colpo. Sulla biodiversità pesano negativamente anche altri fatto-

ri: il crescente uso di suolo (ad esempio da parte dell’agricoltura), l’espansione della silvicoltura commerciale, lo sviluppo di infrastrutture, l’antropizzazione, l’inquinamento, la produzione di biocarburanti. In termini economici, si tratta di un danno oscillante tra i duemila e i cinquemila miliardi di dollari.

Acqua

Senza nuove politiche, il 40 per cento della popolazione mondiale vivrà in bacini fluviali colpiti da forti stress idrici (pari a 2,3 miliardi di persone più di oggi). Secondo le proiezioni, la domanda globale di acqua dovrebbe aumentare di circa il 55%, a causa della crescente domanda delle manifatture (+400%), della generazione termica di elettricità (+140%) e dell’uso domestico (130%). L’esaurimento delle falde acquifere potrebbe diventare la più grande minaccia per l’agricol-

I sistemi naturali -ricorda il rapporto dell’OCSE- hanno dei punti di non ritorno oltre i quali il cambiamento dannoso diventa irreversibile (per esempio l’estinzione delle specie, cambiamenti climatici, esaurimento delle falde acquifere, degrado del suolo). Agire subito è insomma razionale e conveniente, sia dal punto di vista ambientale sia economico. Quali politiche adottare? L’OCSE ne suggerisce molte, che hanno tutte a che vedere con la green economy. Si tratta di rendere meno vantaggioso il vecchio modello insostenibile e più vantaggiosa l’innovazione “verde”: tramite l’innalzamento del costo dei modi di produzione e di consumo inquinanti e gli investimenti nel sostegno pubblico per la ricerca e lo sviluppo tecnologico di base. Per servizi, prodotti e processi produttivi green c’è insomma un grande lavoro da fare. Mario Salomone Sociologo dell’ambiente e docente dell’Università di Bergamo


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Green Story

Gli specialisti del risparmio energetico

I fratelli Flavio, Marco e Sergio fondano FMS Impianti Tecnologici Check up gratuito e soluzioni efficienti “chiavi in mano” per la riqualificazione Una convinzione personale che vale come punto di forza imprenditoriale: non a caso i tre fratelli Flavio, Marco e Sergio Cavagna hanno usato le proprie iniziali per dare il nome all’azienda, costituendo nel 2001 la FMS Impianti Tecnologici. La loro convinzione? Risiede nel fatto che il futuro si gioca attorno alla questione cardine della sostenibilità: non saranno le nuove

“FMS: i pionieri nel campo dell’efficienza energetica. Già dal 2004, in tempi non sospetti, i fratelli Cavagna decisero di percorre la strada della sostenibilità in edilizia, acquisendo e maturando negli anni quell’esperienza e know how che rappresentano una garanzia per i clienti ed un vantaggio competitivo per l’azienda” costruzioni e il nuovo consumo di suolo le chiavi del nostro sviluppo sociale ed economico; al contrario gli elementi decisivi sono e saranno sempre più la riqualificazione e l’efficientamento energetico di ciò che è già stato costruito. Risparmio ed efficienza energetica sono diventate oggi le parole simbolo della green economy, una realtà sempre più diffusa in ogni ambito o settore, dall’edilizia alla mobilità, dall’industria alla tecnologia. Ma questo esito non appariva così scontato nel 2004, quando i tre fratelli, anticipando l’attuale trend, decisero di lanciarsi in questa direzione. Forti di un’esperienza ventennale dell’azienda di tradizione familiare fondata dal padre Roberto Cavagna e attiva nel campo dell’installazione e manutenzione di impianti termici, la FMS Impianti Tecnologici dal 2004 ha virato con decisione verso la specializzazione in un set-

tore che stava muovendo i suoi primi passi. Sempre nello stesso anno l’azienda è entrata a far parte di Domotecnica, la prima rete di installatori e consulenti dedicata alle soluzioni innovative ad alta efficienza energetica. Nel 2010 il percorso “green” avviato si concretizza con l’apertura del Punto Verde del Risparmio Energetico Domotecnica, in corrispondenza della nuova sede aziendale a San Giovanni Bianco (Bg) in alta Valle Brembana. Il Punto Verde, un format innovativo che il gruppo Domotecnica sta diffondendo a livello nazionale, rappresenta uno spazio multifunzionale per incontri e approfondimenti tra addetti ai lavori, amministratori pubblici e semplici cittadini, dove ognuno può accedere e informarsi sulle opportunità derivanti dalle nuove tecnologie e conoscere quale risparmio sia possibile ottenere. Con una certezza: quella di essersi rivolti agli specialisti del risparmio energetico. Dalla diagnosi energetica di un edificio alla scelta degli interventi operativi, dalla progettazione degli impianti alla loro installazione sempre con personale interno, dal servizio assistenza alla manutenzione e monitoraggio: la FMS Impianti Tecnologici è in grado di occuparsi di tutto il processo “chiavi in mano”, proponendo soluzioni diversificate sulla base delle esigenze del cliente. La specializzazione infatti riguarda tutte le fasi necessarie, a cominciare dalla consulenza sugli incentivi statali, regionali o locali per interventi di riduzione dei consumi di energia, fino

a considerare le opportunità derivanti dal conto energia, compreso l’espletamento delle pratiche amministrative e la verifica di conformità rispetto alla normativa vigente. Per seguire le varie fasi i tre fratelli si sono suddivisi le competenze: Flavio è il responsabile degli impianti e segue la realizzazione dei lavori, Marco è il responsabile commerciale e marketing, mentre Sergio si occupa di tutto il post vendita e dell’assistenza tecnica. “Avendo alle spalle numerosi anni di attività, siamo in grado di seguire accuratamente ogni esigenza ed abbiamo maturato le competenze per individuare e proporre le opzioni migliori in risposta a ciascuna situazione –spiega Marco Cavagna-. Un vantaggio che ci ha permesso di crescere è stata la specializzazione in particolare nel settore dell’edilizia residenziale, che ha tuttora, nonostante la crisi, ampi margini di manovra. Massima la qualità garantita: oltre la certificazione del sistema di qualità ISO 9001 per l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici, elettrici e idrosanitari, stiamo conseguendo la nuova certificazione ambientale ISO 14001. In aggiunta alla collaborazione a livello nazionale con Domotecnica, siamo inoltre attivi sostenitori delle collaborazioni sul territorio: aderiamo infatti alla Rete di imprese RISEE, Rete d’Impresa Specialisti Efficienza Energetica e siamo presenti in Compere, il Consorzio di Materie Prime Energie Rinnovabili Ecosostenibili. Diego Moratti

I fratelli Flavio, Sergio e Marco Cavagna


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o in edilizia

e degli immobili

Il Punto Verde del risparmio energetico Domotecnica Nel 2012 diagnosi gratuita per i condomini in collaborazione con il Comune di Bergamo Inaugurato nel maggio 2010, il Punto Verde del risparmio energetico Domotecnica rappresenta per FMS Impianti Tecnologici un traguardo importante nell’evoluzione aziendale: all’interno della nuova sede di San Giovanni Bianco, che comprende circa 700 mq tra uffici e magazzino, è stato allestito un luogo di incontro costellato da una serie di pannelli espositivi e dimostrativi in grado di orientare i visitatori attraverso un percorso tra le varie energie rinnovabili, ciascuna con differenti opportunità e caratteristiche. Il pubblico può così trovare soluzioni e sistemi d’impianto caratterizzati dall’impiego di nuove tecnologie, toccando con mano

gli impianti che sono stati realizzati: dai più noti impianti solari e fotovoltaici a sistemi radianti, pompe di calore, sistemi di recupero del calore, sistemi a condensazione o quelli di regolazione climatica, tutte soluzioni che possono consentire risparmi sulla bolletta del 30-50 e anche del 70%. Presso la sala del Punto Verde vengono organizzati inoltre eventi ad hoc e incontri per le diverse tipologie di utenza: architetti, installatori, amministratori; ma anche approfondimenti rivolti a tutta la cittadinanza o alle scuole del territorio. In ogni momento è possibile ricevere sia le informazioni di base sia l’assistenza e la consulenza personalizzata: a tutti viene offerta una diagnosi gratuita dell’edificio, ovvero un check up dei consumi della propria abitazione, accompagnato dal-

le indicazioni per poter intervenire abbattendo i costi della bolletta energetica. In collaborazione con Domotecnica e il Comune di Bergamo è inoltre in corso la campagna di diagnosi energetica gratuita dedicata in particolare a tutti i condomini bergamaschi, una campagna attiva solo per il 2012: dopo aver usufruito del check up gratutito, sarà facoltà dei condomini scegliere se affrontare interventi di risparmio energetico proposti, senza alcun esborso, in quanto gli interventi proposti verranno ripagati dallo stesso risparmio energetico. Importante quindi approfittare di questa opportunità, sia in vista della scadenza degli incentivi fiscali del 55% (fine 2012), sia per l’obbligo di contabilizzazione e termoregolazione nei condomini con impianto centralizzato, in vigore già a partire da agosto 2012.

FMS Impianti Tecnologici Srl Via Paolo Boselli, 36/A 24015 San Giovanni Bianco (Bg) Tel. +39 0345 21501 Fax +39 0345 21573 info@fmsimpianti.it www.fmsimpianti.it FMS Impianti Tecnologici Srl fa parte di:

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Edilizia

Il carosello del cambiamento climatico Dalla Hoval di Grassobbio un convegno a Milano per stimolare la riflessione sull’efficienza energetica tra moda, fantasia, realtà e sostenibilità “Per cambiare le cose bisogna credere in un’idea e farla diventare un network”: così David Herzog, amministratore delegato di Hoval Italia Srl, azienda leader nel settore del riscaldamento e della ventilazione con filiali in Italia (a Grassobbio) e all’estero, ha aperto l’incontro stampa di giovedì 15 marzo a Milano, per promuovere la loro partecipazione alla fiera internazionale Mostra Convegno Expocomfort 2012. Il sistema energetico attuale è basato su risorse esauribili come i combustibili fossili e i minerali, concentrate in poche zone del mondo. La distribuzione non

“Le fonti energetiche rinnovabili come sole, vento, biomasse e geotermia potrebbero fornire oltre 300 mila volte il consumo energetico complessivo attuale.” uniforme delle risorse energetiche e la conseguente dipendenza di molti paesi da pochi distributori crea un gap tra domanda e offerta che sarà sempre più difficile colmare. Senza considerare poi i mostri che questa “schiavitù” commerciale ha già generato, tra cui speculazioni finanziarie e conflitti, diplomatici e non. E la situazione,

a meno di un deciso cambio di rotta, non potrà certo migliorare. “Come saranno le nostre case tra cinquant’anni?” si chiede Norbert Lantschner, ideatore e fondatore dell’Agenzia CasaClima, iniziativa che si occupa di fornire un supporto nella progettazione e nella costruzione di case che siano sinonimo di efficienza e sostenibilità. Se i fasti del boom economico sono impalliditi di fronte alla recessione economica che ha messo in

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ginocchio il mondo, forse si sta iniziando a capire che il consumismo sfrenato degli anni Sessanta ha creato una finta civiltà del benessere che in realtà sta inghiottendo anche il mondo che lo ha generato. Per evitare l’autodistruzione i governi stanno correndo ai ripari con normative a tutela dell’ambiente. Sotto la lente di ingrandimento anche il settore dell’edilizia che impatta profondamente con il territorio, sia in fase di costruzione sia nel processo di smaltimento. E soprattutto in quest’ultimo caso, la tendenza degli ultimi anni è la costruzione di case “usa e getta” il cui costo segue più l’andamento speculativo del mercato che la qualità dei materiali.

Scenari futuribili o futuristi? Ma se le risorse inizieranno a scarseggiare come faremo? Produrre un kg di cibo corrisponde al consumo di dieci kg di petrolio e dal momento che alcuni studi hanno già previsto l’esaurimento dalle fonti convenzionali tra 35 anni, come affronteremo l’emergenza alimentare?

La risposta a questi problemi e la sfida per le future generazioni è una sola: diminuire il fabbisogno. Come? Pensando a sistemi in grado di sfruttare le fonti energetiche rinnovabili come sole, vento, biomasse e geotermia che potrebbero fornire oltre 300 mila volte il consumo energetico complessivo attuale. Con un uso intelligente delle risorse, che oggi soddisfano solo il 13 per cento del fabbisogno mondiale, si potrebbe incidere in modo decisivo anche sull’inquinamento. Le emissioni globali di anidride carbonica tra il 1990 e il 2010 sono aumentate del 45%, raggiungendo nell’ultimo anno il massimo storico di 33 miliardi di tonnellate, di cui il 30% in Europa proviene dagli impianti di emissione.

Cambiamo treno! Se mi accorgo che ho preso un treno sbagliato, la soluzione non è correre all’indietro su quello stesso treno, sperando di rimediare all’errore, bensì scendere e prenderne uno che ricerchi un equilibrio tra individuo e ambiente. Questo il messaggio che

“Con un uso intelligente delle risorse si potrebbe incidere in modo decisivo anche sull’inquinamento” ha voluto trasmettere Hoval attraverso i suoi prodotti: sistemi di riscaldamento e impianti per ventilare e raffrescare, che combinano l’energia del sole e delle biomasse. Un nuovo modo di progettare edifici, industriali e civili, di classe A che favoriscono un ritorno economico - per la qualità e la lungimiranza dell’investimento - e ambientale, per le quantità minime di emissioni di CO2. Il futuro è rappresentato da immobili di cui non solo si riuscirà a determinarne il costo della gestione negli anni, ma soprattutto in grado di soddisfare il fabbisogno energetico dell’intero nucleo abitativo, auto elettrica compresa. Per un futuro a zero emissioni occorre cambiare ora le nostre abitudini e operare scelte più consapevoli nel presente. Alice Motti



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Edilizia

i.lab Il cuore della Ricerca e dell’Innovazione Al Kilometro Rosso la struttura “green” dell’Italcementi, ideata dall’architetto Richard Meier, ha già ottenuto diversi riconoscimenti internazionali e mira alla certificazione LEED Platinum Ricerca, innovazione e sostenibilità. Tre elementi che si fondono in i.lab, il nuovo Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi ideato dell’architetto di fama internazionale Richard Meier. L’edificio, collocato nel parco scientifico tecnologico Kilometro Rosso di Bergamo, si sviluppa su uno spazio di 23.000 metri quadrati di cui 7.500 adibiti alla ricerca. Ospiterà ingegneri, tec-

“Nel maggio 2010 la Commissione Europea ha assegnato a i.lab il premio European GreenBuilding Award, quale miglior edificio in Italia per l’efficienza energetica nella categoria «Best New Building»” nici e ricercatori della Direzione Ricerca e Sviluppo, della Direzione Laboratori del Centro Tecnico di Gruppo (CTG) e della Direzione Innovazione di Italcementi, impegnati nello studio e sviluppo di innovazione tecnologica, funzionale ed estetica dei nuovi materiali per le costruzioni.

La struttura Per la realizzazione di i.lab, l’architetto Richard Meier ha immaginato una struttura articolata su due piani fuori terra e tre piani interrati; per l’area è stata scelta una configurazione a V quasi ad accentuare -nella sua disposizione in due ali affacciate su un cortile centrale- la sua apertura verso il parco agricolo i.land, realizzato appositamente nello spazio esterno. La grande punta sospesa che copre e protegge l’ingresso crea un’ampia piazza esterna coperta, a doppia altez-

za, che prosegue naturalmente nell’atrio di accesso vetrato il quale, a sua volta, distribuisce le due ali dell’edificio. La prima ala della V, parallela all’autostrada, ospita i laboratori e gli uffici. La seconda ala accoglie al piano terra una grande sala conferenze che può contenere fino a 250 posti a sedere, mentre al livello superiore sono collocati gli uffici di rappresentanza.

Edilizia e materiale sostenibili Per la costruzione sono stati scelti materiali innovativi e alternativi, proprio come richiesto dalla certificazione LEED, il sistema di valutazione di sostenibilità ambientale per l’edilizia più autorevole e diffuso al mondo. Per il rivestimento esterno della struttura è stato utilizzato TX Active®, il cemento “mangia smog” di Italcementi che riduce gli inquinanti presenti nell’aria. Alcune pareti sono realizzate con i.light®, il cemento “trasparente” ideato dai laboratori Italcementi e utilizzato per la prima volta nel Padiglione italiano all’Expo 2010 di Shanghai. Pannelli solari termici, pannelli fotovoltaici per la produzione di energia pulita e un sistema di climatizzazione

geotermico garantiranno un risparmio energetico del 60% in più rispetto ad un edificio di pari dimensioni e destinazione d’uso.

I riconoscimenti internazionali i.lab ha già ottenuto importanti riconoscimenti a livello internazionale. Nel 2009 è stato premiato con il Green Good Design Award dal Chicago Atheneum e dall’Eu-

ropean Centre for Architecture Art Design and Urban Studies. Nel maggio 2010 la Commissione Europea ha assegnato a i.lab il premio European GreenBuilding Award, quale miglior edificio in Italia per l’efficienza energetica nella categoria “Best New Building”. Un simbolo, dunque, dell’architettura contemporanea e dell’impegno concreto di Italcementi per una migliore qualità della vita e dell’ambiente.

“Per il rivestimento esterno della struttura è stato utilizzato TX Active®, il cemento “mangia smog” di Italcementi che riduce gli inquinanti presenti nell’aria”


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Green Job

Green Economy School All’istituto Natta si preparano i professionisti di domani Bergamo: costituito un gruppo di lavoro per dare vita a una Green Economy School e formare persone specializzate nei settori dell’ecologia, dello sviluppo sostenibile e delle energie rinnovabili Energia, ecologia, occupazione e formazione. Sembrano parole distanti fra loro, ma sono destinate ad essere sempre più vicine, per fronteggiare una crisi economica che fa sempre più paura, garantire una crescita al nostro Paese e un futuro alle giovani generazioni. Si stima che da qui al 2020 in Italia si potranno creare circa 1.060.000 di nuovi posti di lavoro nelle professioni della Green Economy. Numeri che stupiscono se si pensa ai tanti giovani e non giovani che oggi cercano disperatamente un’occupazione. Di questi 1.060.000 nuovi occupati, 20.000 saranno nella provincia di Bergamo e circa 60.000 nella provincia di Milano, pari a circa 6.000/anno. Questa domanda dovrà necessariamente essere supportata da un’adeguata offerta di formazione professionale, specializzata nei settori dell’energia

rinnovabile, dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile. Un’offerta che nel panorama nazionale e locale, non sembra ancora sufficiente, per quantità e qualità. Proprio per far fronte a questa richiesta a Bergamo si sta costituendo una G.E.S. - Green Economy School ®, una vera e propria scuola per formare professionisti attivi e competenti su queste tematiche. Da alcuni mesi è stato attivato un gruppo di lavoro (chiunque sia interessato può portare il suo contributo) che si sta confrontando con il territorio per capirne le esigenze e le potenzialità. In questo percorso sono, e saranno, coinvolte aziende, ordini professionali e associazioni di categoria, istituti comprensivi ma anche enti locali come Amministrazioni comunali e singoli cittadini. La G.E.S., che potrebbe già prendere il via con il prossimo anno scolastico, ha come punto

di riferimento l’I.S.I.S Giulio Natta di Bergamo, già accreditato in Classe A dalla Regione Lombardia quale soggetto erogatore di formazione. La scuola ha avviato con il Ministero un percorso di alta formazione su queste tematiche; sono presenti indirizzi specifici e laboratori innovativi quali il Solar Lab e il laboratorio di Ristrutturazione molecolare. Esperienze e ricchezze, queste, che saranno utili alla G.E.S. e al suo corpo docente, costituito da specialisti provenienti da più ambiti del territorio di Bergamo. La Green Economy School vorrebbe rispondere concretamente alla domanda di lavoro formazione dei Green Job attraverso una forte preparazione teorico-pratica. Il fine sarà quello di favorire l’inserimento dei corsisti nel mercato del lavoro o il mantenimento dei loro posti di lavoro, in quanto in possesso di competenze aggiornate. Ad ac-

“La Green Economy School, che potrebbe già prendere il via con il prossimo anno scolastico, ha come punto di riferimento l’I.S.I.S Giulio Natta di Bergamo” cedere saranno i diplomati, gli universitari e professionisti che vogliono approfondire le proprie conoscenze. In una prima bozza del proget-

to, che vuole essere migliorato e ottimizzato proprio per rispondere alle reali esigenze, le lezioni si svolgeranno lungo l’arco di un anno e si articoleranno nelle diverse materie delle FER (fonti energie rinnovabili) e dello sviluppo sostenibile. Al termine verrà rilasciato un diploma. Il team tecnico scientifico della G.E.S. si riunisce il primo e il terzo lunedì di ogni mese presso l’ISIS Giulio Natta di Bergamo alle 15. Per informazioni è possibile scrivere a antonella.art@hotmail.it


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Finanziamenti

Fondo Kyoto: 600 milioni per la lotta alle emissioni Dal 16 marzo al 4 luglio 2012: un progetto finanziario, istituito dal Ministero dell’Ambiente, per incoraggiare investimenti ambientali e far muovere l’economia in una direzione decisamente green a tassi di interesse agevolati dello 0,5% Il 2012, sulla scia dell’anno precedente, si è aperto afflitto dai mali di una crisi che non vuole saperne di mollare, dalla minaccia di una recessione sempre più concreta, da misure legislative per evitarla, ahinoi tanto necessarie quanto dolorose. Aggiungiamo pure che anche le banche non concedono più così volentieri finanziamenti a famiglie e imprese. In un quadro economico così incerto e scoraggiante il primo aspetto che rischia di essere trascurato è inevitabilmente l’ambiente. Come se non bastasse la normativa

Di seguito riportiamo alcune opportunità per chi opera nel nuovo mondo della green economy. Ministeri, Regioni, Enti e Fondazioni spesso promuovono bandi e finanziamenti per chi investe in attività o progetti di sostenibilità ambientale. Vale quindi la pena di tenere d’occhio alcune possibilità che di mese in mese si aprono per imprese, associazioni o privati: Bergamo SOStenibile vi terrà aggiornati. Ecco alcuni esempi.

“Il beneficiario, che potrà essere un’impresa, un ente ma anche un privato cittadino, può ottenere il finanziamento per una quota-parte, fino al 70% del valore totale del progetto da realizzare” italiana, oltre a delegare troppo spesso l’adozione di misure a tutela dell’ambiente alla buona volontà delle imprese, è carente anche nel premiare gli sforzi in campo ambientale compiuti dalle realtà aziendali più virtuose. Ma è proprio in questo contesto che emerge il valore del grande progetto finanziario istituito dal Ministero dell’Ambiente per incoraggiare investimenti ambientali e far muovere l’economia in una direzione decisamente green. Il progetto, Fondo Kyoto, è un piano di finanziamento creato allo scopo di promuovere e dare impulso ad investimenti pubblici e privati mirati alla riduzione delle emissioni e all’aumento dell’efficienza energetica, sia nel settore edilizio che in quello industriale.

Origine e struttura Tale piano di finanziamento deve il suo nome all’omonimo Proto-

collo Kyoto, importantissimo (e unico) atto normativo di valenza internazionale che impone, agli stati firmatari, la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra allo scopo di fronteggiare le nefaste conseguenze del riscaldamento globale. Una delle azioni intraprese dall’Italia nell’attuazione del Protocollo di Kyoto fu infatti quella di prevedere, con Legge finanziaria 2007, l’istituzione di un fondo rotativo da destinare ad investimenti in grado di concretizzare gli impegni di riduzione di emissioni presi in sede internazionale. Il Fondo Kyoto, così istituito e gestito dalla Cassa di Depositi e Prestiti (CDP), ammonta ad un totale di 600 milioni di euro di cui 60 milioni destinati alla Lombardia. Il beneficiario, che potrà essere un’impresa, un ente ma

anche un privato cittadino, può ottenere il finanziamento per una quota parte fino al 70% del valore totale del progetto da realizzare, e avrà poi fino a 6 anni di tempo per restituire la somma ottenuta al tasso agevolato dello 0,50%. Praticamente denaro gratis! Essendo un fondo rotativo (il che significa che si autofinanzia con i soldi che gradualmente vengono restituiti dai beneficiari) i finanziamenti saranno disponibili anche per gli anni e venire.

Come funziona L’impresa o il privato, a partire dal 16 marzo e fino al 14 luglio 2012, ha tempo per inoltrare la domanda di finanziamento mediante l’applicativo on-line della CDP, avendo cura di presentare tutta la documentazione necessaria, tra cui quella rilasciata

dall’istituto bancario aderente al progetto Fondo Kyoto presso il quale si decide di stipulare il contratto di finanziamento (l’elenco è disponibile sul sito della CDP), ed il progetto dell’intervento che si desidera realizzare. Gli interventi finanziabili possono essere di diversa natura e comprendono, ad esempio, piccoli impianti idroelettrici, eolici, solare termici e molto altro ancora. Il vademecum Fondo Kyoto, scaricabile dal sito della CDP, illustra nel dettaglio i passaggi necessari per il buon esito della domanda. Detto questo, è ancora presto per sapere se il Fondo Kyoto si rivelerà lo strumento vincente per convertire, finalmente, il panorama energetico del nostro paese. Ma nel frattempo ciò che conta è che l’iniziativa vada nella direzione giusta.

Timetable “Fondo Kyoto” Dal 16 febbraio Linee attive per informazioni: 800 098 754 2 marzo Registrazione all’applicativo “Fondo Kyoto” dal sito www.cassaddpp.it Dal 16 marzo al 14 luglio Presentazione della domanda Per informazioni è possibile contattare il numero: 800 098 754. Marta Pettena



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Green Economy

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Certificazioni

Un “Patentino del Frigorista” per gesti gas fluorurati 1000 volte più dannosi d

Dal 2012 in Italia sarà obbligatoria una certificazione per persone e aziende che contenuti negli impianti di refrigerazione. Un passo importante per contrastare Il 16 dicembre 2011 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto che disciplina la commercializzazione e la manipolazione di alcuni gas fluorurati ad effetto serra. Un provvedimento in linea con quanto già la Commissione Europea ha definito tra il 2006 ed il 2008 con l’intento di proseguire nell’impegno a contrastare i cambiamenti climatici. L’obiettivo è quello di limitare l’immissione in atmosfera di questi gas, che hanno un potenziale di riscaldamento globale (GWP) pari in media ad oltre 1.000 volte quello della CO2. Già nel 2006 il Regolamento Europeo 842/2006 ha richiesto agli stati membri della Comunità di istituire un sistema di certificazione per il personale e le aziende operanti in alcuni settori che prevedono l’utilizzo e la manipolazione dei gas fluorurati definiti nell’Allegato I del regolamento. Più precisamente, i settori interessati e le modalità di certificazione sono definiti negli specifici Regolamenti Europei del 2008, vale a dire i Regg. 303, 304, 305, 306 e 307.

Obbligo anche in Italia Nel 2012 anche l’Italia si adegua a quanto richiesto dall’Europa con uno specifico Decreto che definisce l’obbligo di certificazione per le persone e le aziende che operano con i gas sopra citati, attuando quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 842/2006. In generale il meccanismo implementato prevede l’obbligo di certificazione per le persone che operano su talune apparecchiature nonché per le aziende che effettuano installazione, manutenzione e riparazione delle apparecchiature contenenti fluorurati. Senza un certificato attivo, che dimostri la competenza della persona o dell’azienda nel proprio settore di attività, non sarà possibile effettuare alcuna manipolazione sui sistemi che contengono gas fluorurati, né

prendere in consegna questi ultimi. In particolare le figure coinvolte in questa novità sono: le persone e le aziende che operano su apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore; le persone e le aziende che operano su impianti fissi di protezione antincendio ed estintori contenenti taluni gas fluorurati; le persone addette al recupero di taluni gas fluorurati ad effetto serra dai commutatori ad alta tensione; le persone addette al recupero di taluni solventi a base di gas fluorurati ad effetto serra dalle apparecchiature.

Il personale che opera sui sistemi di refrigerazione è già a conoscenza della necessità di certificarsi per poter proseguire nella propria attività lavorativa; familiarmente si parla di “Patentino del Frigorista”. Tuttavia, in assenza di una legislazione nazionale e prima del protocollo d’intesa tra Accredia e il Ministero dell’Ambiente, non sarà possibile per nessuna persona o azienda ottenere un certificato italiano che attesti la conformità ai Regolamenti Europei. Infatti per poter dare il via al processo di certificazione italiano è necessario che il Decreto del Presidente della Repubblica sia pubblicato in Gazzetta Ufficiale e segua il classico iter di entrata in vigore. Si prevede che proprio in questi giorni, il Decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Modalità di ottenimento Al fine di ottenere la certificazione, della durata di 10 anni, il personale dovrà sostenere un esame teorico-pratico sulla base degli argomenti menzionati negli specifici Regolamenti Europei.

“Senza un certificato attivo, che dimostri la competenza della persona o dell’azienda non sarà possibile effettuare alcuna manipolazione sui sistemi che contengono gas fluorurati” Le aziende invece effettueranno un audit di certificazione durante il quale dovranno dimostrare di impiegare solo personale certificato e di possedere procedure ed attrezzature necessarie alla corretta esecuzione delle proprie attività. I certificati alle persone ed alle aziende potranno essere rilasciati solamente da Organismi


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ire correttamente della CO2

e prevedono l’utilizzo e la manipolazione dei gas e l’effetto serra “Le aziende e le persone coinvolte da questa normativa sono quelle che operano su impianti di: refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore, impianti fissi di protezione antincendio e di estintori, commutatori ad alta tensione e le persone addette al recupero di taluni solventi a base di gas fluorurati ad effetto serra dalle apparecchiature” di Certificazione accreditati presso Accredia ed approvati da Ministero dell’Ambiente. Un meccanismo a parte è invece previsto per il personale addetto al recupero di determinati gas fluorurati dagli impianti di condizionamento d’aria dei veicoli a motore che rientrano nel campo d’applicazione della direttiva 2006/40/CE, come definito nel Reg. 307/2008. Per queste figure infatti non si parla di obbligo di certificazione a seguito superamento di un esame, ma di obbligo di partecipazione ad un corso di formazione al termine del quale sarà rilasciato un Attestato di Formazione. In questo caso, sarà l’Organismo che effettua la formazione e rilascia gli attestati a doversi certificare presso un Ente di Certificazione che possiede le caratteristiche definite sopra.

Il Registro Telematico Nazionale Un ulteriore novità è la costituzione del Registro Telematico Nazionale gestito dalla Camere di Commercio. Ogni persona o azienda dei settori interessati dovrà registrarsi su un databa-

se gestito dalla Camera di Commercio cui la persona o azienda fa riferimento; una volta superato l’esame o l’audit di certificazione, l’Ente di Certificazione registrerà a sua volta la persona o azienda come figura certificata. L’obiettivo del registro è quello di censire tutte le figure del settore e di offrire trasparenza a tutte le parti interessate. Infatti dal momento della sua istituzione le persone e le aziende del settore avranno 60 giorni per potervisi iscrivere e ricevere l’Attestato di Iscrizione al Registro, necessario per ottenere i certificati definitivi. Dal momento dell’iscrizione ci saranno altri 6 mesi di tempo sottoporsi all’esame e all’audit. Le attività di certificazione svolte nel corso di ogni anno saranno rendicontate dagli Enti di Certificazione al Ministero dell’Ambiente. Allo stesso modo gli operatori del settore invieranno dichiarazioni relative alle emissioni in atmosfera di fluorurati. Anche i soggetti che producono, importano o esportano più di una tonnellata all’anno di gas comunicheranno i dati relativi a quanto commercializzato.

In Europa A livello europeo, molti stati membri hanno già attivo un sistema che certifichi la professionalità di persone ed aziende nella manipolazione di taluni gas fluorurati. Già dal 2008 esiste in Francia un sistema di certificazione che oltre a garantire le competenze del personale tecnico ha come obiettivo la tracciabilità stessa del gas, dalla commercializzazione all’utilizzo, fino al ritiro. Con la nascita di questo sistema nazionale, l’Italia raggiunge il livello degli altri Stati membri della Comunità Europea per sensibilità ed adeguatezza al tema delle emissioni in atmosfera, facendo un altro passo avanti concreto nell’impegno a ridurre il proprio impatto sul riscaldamento globale.

Bureau Veritas è azienda leader a livello mondiale nei servizi di controllo, verifica e certificazione per Qualità, Ambiente, Salute, Sicurezza e Responsabilità Sociale (QHSE-SA). Nato nel 1828, il gruppo opera in 140 paesi con più di 50.000 dipendenti e un volume d’affari di oltre 3 miliardi di euro (dati 2011). Il gruppo, riconosciuto e accreditato dai più importanti enti ed organismi internazionali, è quotato dall’ottobre 2007 alla borsa di Parigi. In Italia, Bureau Veritas conta più di 400 dipendenti e 21 uffici dislocati su tutto il territorio nazionale e affianca oltre 20.000 clienti nazionali e internazionali. Sul tema ambientale il suo impegno è sempre più diffuso per la riduzione delle emissioni di gas serra, secondo il Protocollo di Kyoto (1997). Accreditato dal UN (United Nations), il gruppo opera per validare e verificare progetti di riduzioni delle emissioni di CO2 in tutto il mondo ed è riconosciuto dai vari governi europei per le verifiche dell’European Emission Trading Scheme (EUETS). Forte di queste esperienze, Bureau Veritas è stato scelto come partner internazionale dal Carbon Disclosure Project (CDP), organizzazione no-profit che gestisce il più vasto database di emissioni di gas serra con oltre 3000 organizzazioni in 60 Paesi. In Italia il gruppo ha validato, fra gli altri, il carbon footpring di una speciale confezione di acqua minerale San Benedetto e della nuova sede dell’Università Ca’ Foscari di Venezia (progetti innovativi sviluppati in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente). Nel settore edile, responsabile del 40% del consumo di energia primaria complessiva e del 40% delle emissioni globali di gas serra, è nata nel marzo 2011 “Green Rating Alliance”, creata da grandi compagnie di real estate, fra cui Aew Europe, Axa Real Estate, Ing Real Estate, General Electric Real Estate, Cbre Global Investors, LaSalle Investment Management, e di Bureau Veritas con l’obiettivo di migliorare le performance di sostenibilità degli edifici esistenti. Bureau Veritas è inoltre partner a livello internazionale di U.S. Green Building Council (USGBC), associazione impegnata dal 1993 sul fronte dell’architettura sostenibile con la certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). A livello italiano, Bureau Veritas partecipa attivamente alle iniziative di GBC Italia, ricoprendo la carica di Vice Presidenza. Con l’approvazione del Decreto Italiano sulla gestione dei gas fluorurati, Bureau Veritas ha implementato schemi di certificazione specifici per il personale e le aziende che manipolano gas fluorurati ad effetto serra.

Per informazioni: info.certification@it.bureauveritas.com www.bureauveritas.it


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Mobilità

Ginevra: un salone dell’auto ad “alta te …per uscire dalla crisi!

Nell’appuntamento svizzero di marzo presentate molte auto ibride e numerosi p Il Salone Internazionale di Ginevra è una rassegna del tutto particolare. In primo luogo perché è l’unico salone europeo dell’auto a cadenza annuale e quindi tutti i costruttori presenti nel nostro continente sono interessati a partecipare nel migliore dei modi, sia con prodotti pronti per affrontare il mercato che

“Da qualche anno è caduto il tabù che segnalava le auto elettriche come lente, pesanti e di scarsa autonomia. Tutti i costruttori ormai lavorano per una mobilità ecocompatibile” con le concept cars che dettano tendenze stilistiche e servono a capire la reazione del pubblico. L’altro motivo importante di questa particolare rassegna ginevrina è l’assenza di costruttori automobilistici in territorio svizzero e di conseguenza tutti giocano fuori casa, anche se la

Panoramica del Salone di Ginevra - Marzo 2012

vicinanza con la Francia, l’Italia e la Germania rappresenta un aspetto molto importante sia per l’affluenza di pubblico che per la presenza dei costruttori, che ruotano attorno all’automobile. La sostenibilità è un aspetto che i costruttori sviluppano sempre con maggiore impegno e risorse e non è un caso che ormai in tutte le schede tecniche delle

automobili vengono forniti i dati di emissioni di CO2 come una delle principali caratteristiche di ogni modello (oltre che essere un valore da indicare obbligatoriamente per legge). Riguardo il momento economico che vive l’Italia, in cui le case automobilistiche soffrono per il calo delle vendite, bisogna dire che in altri Paesi europei la si-

tuazione non è esattamente la stessa e di conseguenza i costruttori hanno sfoderato a Ginevra il meglio per affrontare un mercato sempre più globalizzato, esigente e nel quale un errore si paga caro in termini economici e di immagine. Nel Palexpo si sono viste vetture per tutti i gusti, a partire dalla nuova Ferrari F-12 berlinetta

presentata in pompa magna da Luca di Montezemolo, Sergio Marchionne e John Elkann, presenze che dimostrano l’interesse del gruppo per questa vettura che viene indicata come la Ferrari stradale più potente di tutti i tempi. Ma se avete ampia disponibilità economica ed intendete cambiare macchina, con “appena” 400 mila euro vi portate


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ensione” Toner e cartucce

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a casa un’Aston Martin V-12 Zagato mentre spendendo più del doppio di questa cifra -e se siete sempre di fretta- potete pensare all’acquisto della Bugatti Veyron Grand Prix Vitesse, la cabrio più veloce del mondo che con i suoi 1200 cavalli raggiunge la velocità massima di 410 km/h. Senza dubbio auto affascianti, ma non certo sostenibili ne economicamente (almeno per la maggior parte di noi), ne tanto meno ambientalmente. Ma non è stato tutto proibitivo quello visto a Ginevra e anche le tasche più normali hanno trovato diversi motivi per intrattenersi ad osservare gli stand del Salone. Da qualche anno è caduto il tabù che segnalava le auto elettriche come lente, pesanti e di scarsa autonomia e ormai non c’è nes-

sun costruttore che non lavori verso una mobilità ecocompatibile. Non c’è prova migliore che quella di vedere la grandissima quantità di nuove auto ibride e progetti di concept car elettriche.

Le auto ibride ed elettriche Per l’Italia sicuramente un posto al sole ed un angolo nel cuore è stato occupato dalla nuova Fiat 500 L, dove L sta per “large“, ovvero una 500 dotata di quattro porte, lunga 4,14 metri, larga 1,78 ed alta 1,66 metri che verrà prodotta nello stabilimento Fiat di Kragujevac, in Serbia ed equipaggiata con tre motorizzazioni, due benzina (TwinAir da 900 cc e da 1,4 cc) ed il turbodiesel Mul-

tijet II da 1,3 litri. I marchi del gruppo Volkswagen sono stati generosi con la presentazione di nuovi modelli; Audi con le nuove A3, RS4, A6 Allroad e TT RS Plus e la dichiarazione di Michael Frisch, direttore di Audi Italia, che ha segnalato il lancio sul mercato entro quest’anno dei modelli A6 ed A8 Hybrid. Seat ha esposto la nuova Ibiza dotata offerta con tre diversi motori a gasolio, tra cui il 3 cilindri 1.2 Ecomotive con il sistema Start&Stop e la cittadina Mii, sorella gemella di Volkswagen Up! e Skoda Citygo pure presenti al Salone di Ginevra. Volkswagen Up!, è stata promessa in versione ibrida in un prossimo futuro. La nuova Volvo V40, moderna familiare della casa svedese, è stata equipaggiata con un ai-

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Mobilità

rbag sul frontale. Nell’eventualità dell’urto con un pedone, il cuscino d’aria si gonfia e copre l’intero parabrezza ed i montanti anteriori. È una novità assoluta che segna un punto molto importante nella ricerca della maggior sicurezza possibile. In casa Mercedes Benz si è vista la Classe A completamente rinnovata che ora ha lasciato la forma originale per adattarsi alle altre offerte in questo segmento di mercato. La casa di Stoccarda ha presentato la E300 BlueTEC Hybrid in versioni berlina e station wagon. Al motore diesel da quattro cilindri e 2,1 litri è stato abbinato un motore elettrico da 20 kW alimentato da batterie al Li-ion e permette di percorrere un km in modalità elettrica a non oltre 35 km/h di velocità; ma l’aiuto del motore elettrico contribuisce a diminuire il consumo che ora è di 4,2 litri di gasolio per ogni 100 km, il 15 % in meno della precedente versione. A Ginevra ha debuttato la Ford B-Max con la curiosa architettura che vede assente il montante centrale tra le portiere anteriori di apertura convenzionale e quelle posteriori scorrevoli mentre è in arrivo la Focus Electric, il modello elettrico realizzato sulla base della Focus convenzionale. Nissan ha presentato una concept car di una crossover dotata di tecnologia ibrida, la Hi-Cross: interessante progetto ibrido in un segmento di mercato nel quale Nissan è leader grazie a Juke e Qashqai. La Hi-Cross è

Pininfarina CAMBIANO Quattro motori elettrici, uno per ruota, per una potenza complessiva di 600 kW

Peugeot 508RXH La prima auto ibrida diesel/elettrica a trazione integrale, motore turbo diesel da 163 Cv più motore elettrico da 27 kW (37 Cv)

Honda NSX Concept sportiva con motore ibrido

stata equipaggiata con un motore 2.0 benzina abbinato ad un motore elettrico alimentato da batterie al litio. Nello stand della casa giapponese è stata esposta anche la versione elettrica della NV-200 equipaggiato con lo stesso sistema della Nissan Leaf, motore da 80 kw di po-

tenza e batterie al Li-Ion. Il van da sette posti attualmente viene collaudato in Gran Bretagna per il prossimo lancio sul mercato. Infiniti, marchio controllato da Nissan, ha presentato in anteprima la sportiva emerg-e, dotata del range-extender. Si tratta di una coupé elettrica a motore

elettrico posteriore, possiede una potenza di 400 CV ed accelera da 0 a 100 km/h in soli 4 secondi. L’auto è stata sviluppata in collaborazione con Lotus Engineering. Il sistema di trazione della concept car sportivo Pininfarina Cambiano è costituito da quattro motori elettrici, uno per ogni ruota, e dal relativo motoriduttore. I quattro motori, prodotti da Magneti Marelli, sono montati sui telai anteriore e posteriore ed erogano ciascuno una potenza di 60 kW in continuo e 150kW di picco, per complessivi 600 kW di potenza massima totale con una coppia di 640Nm. Ciascun motore è controllato singolarmente in modo elettronico garantendo diverse funzioni, tra le quali il recupero di energia in ral-

lentamento e frenata, il controllo di trazione con possibilità di variare in modo continuo la ripartizione della coppia sulle singole ruote in modo indipendente e l’assistenza al sistema antibloccaggio. Nel segmento B spicca la presenza della nuova Peugeot 208 presentata a Ginevra come anteprima mondiale; la vettura della Serie 2 della “casa del leone” si propone in diverse motorizzazioni, in versione sportiva in un prossimo futuro e con un volante piccolo come caratteristica da sottolineare al momento di sedersi al posto guida. La “casa del leone” ha presentato il modello 508 RXH, un’ibrida diesel elettrica a trazione integrale, nella quale il motore a gasolio agisce sulle ruote anteriori e quello


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Ford B-Max Monovolume senza montante centrale tra le portiere. In arrivo il modello elettrico

Lexus LF-LC. Sportiva con motore ibrido

elettrico sulle posteriori. Peugeot è pioniere nella tecnologia diesel elettrica ed ora intende ottenere i risultati commerciali con questa tecnologia. Il motore è un turbodiesel da 163 cavalli e quello elettrico possiede una potenza di 27 kW (37 cavalli), abbinati da un cambio automatico a 6 rapporti e batterie agli ioni di litio. L’altro marchio del gruppo PSA, Citroen, ha impiegato la stessa tecnologia presente nella Peugeot 508 RXH nella nuova DS5 Hybrid4; merntre il modello C4 Aircross è un nuovo crossover a trazione integrale sviluppato in collaborazione con Mitsubishi. Toyota continua nella politica di offrire tutta la gamma di veicoli ibridi. Ora è il turno della Yaris che è stata equipaggiata con l’Hybrid Synergy Drive della ca-

sa giapponese mentre altre due interessanti concept car sono state esposte nello stand: la FTBh adotta il sistema di trazione ibrida ma ha una costruzione estremamente leggera per ridurre il peso e l’uso di materiali meno costosi; la NS4 è una sportiva ibrida plug-in; ma nello stand Toyota è stata esposta anche un’auto ad idrogeno, la FCV-r equipaggiata con un impianto di fuel cell (di fatto un’auto elettrica alimentata ad idrogeno) ed infine un interessante studio per la connettività in auto con Diji, dove vengono studiati molti particolari per migliorare la vita a bordo. La controllata Lexus ha presentato in anteprima il modello LF-LC, una sportiva ibrida 2+2 equipaggiata con il sistema ibrido che punta ad una fascia mol-

to alta di mercato. I giapponesi di Honda hanno percorso la stessa strada dell’ibrida sportiva con la concept car NSX che segna un ritorno del marchio giapponese al segmento delle auto supersportive. Fuori dal coro e del tutto particolare è la Morgan Plus-E elettrica presentata a modo di concept car. Per la prima volta un costruttore di vetture speciali quale è Morgan si cimenta in questo settore particolare, ma secondo il capo designer Matthew Humphries, la casa crede in questo progetto e la produrrà in serie non appena saranno finiti gli ultimi lavori per l’omologazione. La Mazda Takeri vista a Ginevra dovrebbe rimpiazzare la Mazda 6 ed è dotata di tecnologia Skyactive, con conseguente diminuzione di consumo e di emissioni di CO2, mentre la Suzuki Regina (ribattezzata per l’Europa come G70) era stata vista al Salone di Tokyo. Solo 730 kg di peso, tecnologia start&stop con recupero di energia in frenata e consumo di 3 litri per ogni 100 km di percorrenza sono i dati tecnici più importanti di questa concept di casa Suzuki. Mitsubishi ha presentato la nuova Outlander dichiarando che è già pronta per ospitare gli impianti rispettivi alle versione ibrida e a quella full electric. La Hyundai i-Onice è una concept car di vettura sportiva equipaggiata con sistema range-extender, dotata di un motore elettrico da 109 cavalli di potenza, un motore tre cilindri benzina di un litro che funziona come generatore e 120 km di autonomia dichiarata grazie all’alimentazione dalle batterie al Li-ion. Insomma, il mercato offre davvero l’imbarazzo della scelta! Marcelo Padin


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Etica d’impresa

In azienda si impara l’etica Una formazione specifica per allenarsi a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. E applicare così principi etici nelle decisioni strategiche Insegnare etica degli affari significa trasmettere i principi e i metodi del ragionamento morale, cioè far apprendere agli individui le abilità cognitive e operative necessarie per formulare un giudizio morale su pratiche e comportamenti del mondo degli affari. Un giudizio morale nasce

“Fare formazione etica significa anche solo mettere ciascun membro dell’azienda nella condizione di poter comprendere, interiorizzare e contribuire al raggiungimento della missione aziendale attraverso un consapevole orientamento delle proprie scelte e della propria condotta quotidiana” da un ragionamento articolato in tre fasi (Rif. Grafico 1.) Lo stesso obiettivo è perseguito dalla formazione etica in azienda, a cui si aggiungono anche altre finalità più specifiche, in particolare nel caso di imprese che hanno adottato o vogliono adottare una strategia di gestione orientata alla sostenibilità. In questi casi i programmi di formazione etica permettono di raggiungere i seguenti scopi:

promuovere e rafforzare la cultura d’impresa e favorire la condivisione di valori e principi etici da parte di dirigenti, collaboratori e neo assunti; far conoscere il Codice etico aziendale ed il suo significato nelle relazioni con gli stakeholder e facilitare la comprensione dei principi, delle norme, delle procedure interne cui attenersi; allenare i collaboratori, in particolar modo ai livelli decisionali, a riconoscere le aree critiche nelle relazioni con gli stakeholder e ad applicare i principi etici nelle decisioni strategiche e nei comportamenti organizzativi quotidiani; fornire competenze specifiche alle figure organizzative preposte all’introduzione e alla gestione degli strumenti di responsabilità sociale d’impresa (ethics officer, membri del comitato etico, responsabile del bilancio sociale o di sostenibilità, membri dell’audit etico interno) ed essere di supporto all’adeguamento e sviluppo continuo degli strumenti e delle strategie di sostenibilità. Fare formazione etica non significa quindi solo informare i collaboratori in merito alle scelte compiute dall’impresa, ma soprattutto mettere ciascun membro dell’impresa nella condizione di poter comprendere, interiorizzare e contribuire al raggiungimento della missione aziendale attraverso un consapevole orientamento delle proprie scelte e della propria condotta quotidiana.

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I contenuti e la metodologia della formazione etica in azienda I programmi di formazione etica hanno dei contenuti di carattere interdisciplinare. Oltre all’etica degli affari, costituiscono materie importanti anche il diritto, la sociologia e l’economia delle organizzazioni. Aree, queste, dalle quali attingere le capacità per individuare le fonti dei dilemmi etici all’interno dell’impresa, per analizzare le aree critiche nelle relazioni con gli stakeholder, per creare sistemi interni di incentivi al comportamento etico, per comprendere le basi teoriche della cultura d’impresa e degli effetti di reputazione. Per quanto concerne i metodi della formazione etica, essi variano in relazione alla tipologia di utenti (manager, collaboratori, specifiche funzioni aziendali) e alle finalità specifiche dell’intervento formativo. Per essere efficace,

la formazione etica in azienda, deve possedere alcuni requisiti fondamentali: sostegno e impegno del ver-

“La formazione etica in azienda serve a creare condivisione e collaborazione per lo sviluppo di strategie di sostenibilità. È il necessario supporto alla creazione e alla comprensione degli strumenti di responsabilità sociale, favorisce il processo di condivisione delle motivazioni sottostanti alla loro adozione, ne rende possibile l’implementazione e ne chiarisce le modalità di utilizzo”

tice aziendale per la formazione etica; esplicitazione chiara degli obiettivi della formazione etica; approccio formativo improntato alla partecipazione, al dialogo e alla discussione, nonché esclusione di forme di indottrinamento; momenti teorici e pratici con il supporto di diversi strumenti didattici (laboratori di decisioni, simulazioni, role-play, ecc.) in grado di favorire in varie forme lo sviluppo della capacità di prendere decisioni con una componente etica. La valutazione dell’efficacia della formazione etica è misurata sulla capacità di realizzare un processo di formazione che arrivi a sviluppare, progressivamente all’interno dei membri dell’impresa, la capacità di riconoscere le proprie responsabilità e divenire garante delle responsabilità dell’organizzazione verso gli stakeholder. Emma Baldin


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Analisi

Raccolta dati

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Raccogliere le informazioni rilevanti per il caso oggetto di esame, sia esso un comportamento individuale o una politica aziendale

Identificare le norme morali che trovano applicazione nel caso ponendosi domande. Il comportamento individuale o la politica aziendale è accettabile secondo i tre criteri etici: utilità: massimizza la soddisfazione di tutte le parti interessate? diritti: rispetta i diritti degli individui coinvolti? giustizia: è consistente con i canoni di giustizia?

NO A TUTTI E TRE I CRITERI

NO A UN O DUE CRITERI

SI A TUTTI E TRE I CRITERI

Ci sono elementi soverchianti? ad esempio un criterio è molto più importante, oppure ci sono impedimenti, …

Giudizio Morale

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Il comportamento individuale o la politica aziendale non è etica

Il comportamento individuale o la politica aziendale è etica Grafico 1. Rielaborazione da G. Cavanagh (1997)

CONSAPEVOLEZZA ETICA ciascun decisore sa se e quando una situazione ricade nella sfera dell’etica RAGIONAMENTO ETICO ciascun decisore usa modelli decisionali e criteri di giudizio etico ottimale AZIONE ETICA ciascun decisore rende coerente la propria decisione con i valori aziendali LEADERSHIP ETICA ciascun decisore agisce come guida etica per tutti gli altri stakeholder Grafico 2. Rielaborazione da M. Hoffman e D. Driscoll


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Calendario appuntamenti

Appuntamenti sostenibili Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati e molto, molto altro per comunicare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili Data 30/31 Mar 30 Mar/1 Apr 31 Mar 1/8/9/15Apr 3 Apr 7 Apr 10 Apr 11 Apr 14 Apr 14 Apr 14 Apr 14 Apr 15 Apr 17 Apr 19 Apr 20 Apr 21 Apr 21 Apr 21 Apr 22 Apr 22/25/29 Apr 27 Apr 28 Apr 28 Apr 28/30 Apr 1 e 4/6 Mag 1/6/13 Mag 3 Mag 4 Mag

Orario

11.00 - 14.00 16.00 20.45 8.30 - 12.00 17.30-20.30 20.30 8.30 - 12.30 11.00 - 23.00 14.00 - 18.00 20.00 9.00 - 17.00 intera giornata 21.00 21.00 17.30 8.30 - 12.00 15.00 16.00 21.00 9.00 - 13.00 8.30 - 12.00

16.00 15.00 - 18.00

5 Mag 9/11 Mag

8.30 - 12.00

11 Mag 12 Mag 12 Mag 13 Mag 19 Mag 19 Mag 19 Mag 20 Mag 20/27 Mag 24/26 Mag 25 Mag 25/27 Mag 26 Mag 27 Mag 28 Mag

21.00 8.30 - 12.30 14.00 - 18.00 9.00 - 20.00 15.00 14.30 - 18.30 8.30 - 12.00 9.00 - 17.00 16.00

30/31 Mag 1/3 Giu 10/16 Giu 17/23 Giu 18/22 Giu

8.30 - 12.00 9.00 - 13.00 9.00 9.00 - 12-30

Evento

Tipologia

Luogo svolgimento

Contatti

Sbarchi in piazza Fà la cosa giusta Educa il gusto: i formaggi bergamaschi Visita guidata gratuita all’orto botanico. Incontro con la Cooperativa del Golfo (coop ittica del catanese) Mercato agricolo dei produttori locali Critical Mass Bergamo Verso Terra Madre Lombardia: “Uomini di mais” Mercato agricolo dei produttori locali Torre Salsa. Storia di un luogo, la riserva che ci unisce Mercato agricolo dei produttori locali Verso Terra Madre Lombardia: “Salumi d’autore 3” Mercato agricolo e non solo Sorella Terra-CEA Stile di vita ecocompatibile Asso di monnezza Agricoltura biodinamica Mercato agricolo dei produttori locali Mercatino delle Neomamme Giornata mondiale della Terra (Earth Day) Visita guidata gratuita all’orto botanico. Il giardino sacro

Mercato degli agrumi dal Sud Italia Fiera Visita e pranzo Visita guidata Incontro Mercato Agricolo Biciclettata Cena Mercato Agricolo Mostra-evento Mercato Agricolo Cena Mercato Agricolo Convegno e concerto Convegno Spettacolo teatrale Incontro Mercato Agricolo Mercatino Giornata mondiale Visita guidata Spettacolo teatrale

Bergamo, piazzale Alpini Fiera Milano City Fornovo S.G., Caseificio Taddei Bergamo, Orto Botanico, Colle Aperto Valbrembo Osio Sopra (Bg) Bergamo, piazza Matteotti Bergamo, Istituto Alberghiero Albino (Bg) Bergamo, spazio Polaresco Solza (Bg) Albino (Bg), trattoria Il Beccofino Corna Imagna (Bg) Bergamo Teatro Sociale, Bergamo Teatro Sociale, Bergamo Cassano d’Adda, Isola Borromea Zanica (Bg) Redona, Casa Civica Italia/mondo Bergamo, Orto Botanico, Colle Aperto Teatro Sociale, Bergamo

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Primo Mercato agricolo e non solo Mercato agricolo dei produttori locali 17° Casambiente arredamento 17° Casambiente arredamento Visita guidata gratuita all’orto botanico. Presentazione libro “Per una’abbondanza frugale” “Comunicare la decrescita”. Serge Latouche all’Università di Bergamo Mercato agricolo dei produttori locali Solarexpo - mostra convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita Storie di piccoli-grandi produttori Mercato agricolo dei produttori locali Mercato agricolo dei produttori locali Fiera del Tessile bio-eco “Per filo e per sogno” Mercatino delle Neomamme Manifesto per una Bergamo sostenibile Mercato agricolo dei produttori locali Mercato agricolo e non solo Visita guidata gratuita all’orto botanico. Energethica - Salone dell’energia rinnovabile e sostenibile Mercato agricolo dei produttori locali Terra Futura Mercato agricolo e non solo Assemblea generale Cooperativa Cfl di Treviglio

Mercato Agricolo Mercato Agricolo Mostra Mostra Visita guidata Presentazione Seminario

Bergamo, piazzale Alpini Madone (Bg) Vaprio d’Adda (MI) - Villa Castelbarco Vaprio d’Adda (MI) - Villa Castelbarco Bergamo, Orto Botanico, Colle Aperto Castello di Solza (Bergamo) Bergamo, Università degli Studi di Bergamo, via Salvecchio

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Mercato Agricolo Mostra/convegno

Osio Sopra (Bg) Fiera di Verona

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Incontro Mercato Agricolo Mercato Agricolo Fiera Mercatino Convegno Mercato Agricolo Mercato Agricolo Visita guidata Fiera Mercato Agricolo Fiera Mercato Agricolo Assemblea

Bergamo, Centro Socio Culturale di Borgo Palazzo Albino (Bg) Solza (Bg) Ponte San Pietro, Centro La Proposta di via San Marco Redona, Casa Civica L’Auditorium Piazza Libertà, Bergamo Zanica (Bg) Corna Imagna (Bg) Bergamo, Orto Botanico, Colle Aperto Lingotto Fiere Torino Madone (Bg) Firenze, fortezza da basso Bergamo, piazzale Alpini Treviglio, Istituto Salesiano via Zanovello 1

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